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+The Project Gutenberg EBook of Della storia d'Italia, v. 1-2, by Cesare Balbo
+
+This eBook is for the use of anyone anywhere at no cost and with
+almost no restrictions whatsoever. You may copy it, give it away or
+re-use it under the terms of the Project Gutenberg License included
+with this eBook or online at www.gutenberg.org
+
+
+Title: Della storia d'Italia, v. 1-2
+ dalle origini fino ai nostri giorni - Sommario
+
+Author: Cesare Balbo
+
+Editor: Fausto Nicolini
+
+Release Date: November 14, 2006 [EBook #19808]
+
+Language: Italian
+
+Character set encoding: ISO-8859-1
+
+*** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK DELLA STORIA D'ITALIA, V. 1-2 ***
+
+
+
+
+Produced by Claudio Paganelli, Carlo Traverso and the
+Online Distributed Proofreading Team at http://www.pgdp.net
+(Images generously made available by Editore Laterza and
+the Biblioteca Italiana at
+http://www.bibliotecaitaliana.it/ScrittoriItalia)
+
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+
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+
+ SCRITTORI D'ITALIA
+
+
+ CESARE BALBO
+
+ DELLA STORIA D'ITALIA
+ DALLE ORIGINI FINO AI NOSTRI GIORNI
+
+ SOMMARIO
+ A CURA DI
+ FAUSTO NICOLINI
+
+
+ VOLUME PRIMO
+
+
+ BARI
+ GIUS. LATERZA & FIGLI
+ TIPOGRAFI--EDITORI--LIBRAI
+
+ 1913
+
+
+
+
+ A SUA MAESTÁ
+
+ VITTORIO EMANUELE III
+
+ GLI "SCRITTORI D'ITALIA"
+ EDITI COL CONSIGLIO DI B. CROCE
+ E CON LA CURA DI F. NICOLINI
+ PERVENUTI AL L VOLUME
+
+ LA CASA G. LATERZA & FIGLI
+
+ DEDICA
+
+ COME LA SUA OPERA PIÚ FERVIDA
+ IN SERVIGIO DELLA PATRIA
+
+
+
+
+
+ CESARE BALBO
+
+ DELLA STORIA D'ITALIA
+ DALLE ORIGINI FINO AI NOSTRI GIORNI
+
+ SOMMARIO
+ A CURA DI
+ FAUSTO NICOLINI
+
+ VOLUME PRIMO
+
+ BARI
+
+ GIUS. LATERZA & FIGLI
+ TIPOGRAFI-EDITORI-LIBRAI
+
+ 1913
+
+
+ PROPRIETÁ LETTERARIA
+ MARZO MCMXIII--34360
+
+
+
+
+ RESTI
+ CONSACRATO ALLA MEMORIA
+ DEL MIO RE
+ CARLO ALBERTO
+ QUESTO VOLUME
+ SCRITTO GIÁ
+ TRA GLI URGENTI DESIDÈRI
+ DEL GRAN TENTATIVO
+ DI LUI
+ OMAGGIO POSTUMO ORA
+ DI GRATITUDINE E DEVOZIONE PERDURATE
+ TRA LE CONCITAZIONI GLI ERRORI E I DOLORI DELL'IMPRESA
+ CRESCIUTE
+ DALLE SVENTURE E DALLA MORTE
+ DI LUI
+ SOMMO MARTIRE DELL'INDIPENDENZA
+ SOMMA VITTIMA DELLE INVIDIE
+ ITALIANE
+
+
+
+
+PREFAZIONE ALLA TERZA EDIZIONE
+
+(Losanna, Bonamici, 1846).
+
+
+Il presente ristretto è stato scritto ad uso dell'_Enciclopedia
+popolare_ che si viene stampando in questa cittá. Gentilmente
+richiestone, or fa l'anno, da quegli editori, io accettai molto
+volentieri l'incarico, l'occasione di raccogliere in uno e compendiare
+i vari studi di storia d'Italia che io era venuto facendo dal 1824 in
+qua. Ma il tempo, lo spazio or concedutimi erano brevissimi; e poi,
+quelle condizioni della pubblicitá in Italia che ognun sa, sforzavano
+quegli editori, ed, accettato l'incarico, me stesso ad alcune
+soppressioni. E di queste, ed anche piú di quella fretta, rimangono
+numerose tracce e nell'edizione dell'_Enciclopedia_, ed in quella
+staccatane e lasciata, salvo il sesto e l'errata, compiutamente
+conforme, affinché ella fosse sofferta dove era stata sofferta la
+prima. Quindi io avea premura, lo confesso, di sottoporre a' miei
+compatrioti un'edizione compiuta, e quanto sapessi, nel medesimo
+tempo, corretta.--E tale è questa.
+
+Ma a malgrado la nuova o totale elaborazione, niuno sa meglio di me
+quanto rimanga questo lavoro pieno di difetti; irreparabili gli uni
+come dipendenti dalla natura dell'opera o da mie forze inadeguate, piú
+o meno correggibili gli altri. I quali ultimi poi possono essere di
+due sorte: errori e dimenticanze di fatti importanti, errori di
+giudizi, di opinioni.
+
+Degli errori e delle dimenticanze di fatti, io desidero, io domando a' miei
+colti leggitori, di volermi donare quante piú correzioni vengano loro
+vedute possibili, serbando la natura, l'estrema brevitá dell'opera; e di
+donarmele privatamente o pubblicamente, in qualunque modo paia loro piú
+opportuno e piú comodo. Se mai con qualche lavoro precedente o col presente
+io mi sia acquistata la benevolenza di alcuni, io questi prego specialmente
+di essermi larghi di tale aiuto. Ed oso pur pregarne quegli stessi a cui lo
+scrittore rimanga indifferente, ma a cui tal non sia la storia di nostra
+patria, o l'uso che si può fare di essa. Finché non avremo un grande e vero
+corpo di storia nazionale, da cui si faccia poi con piú facilitá e piú
+esattezza uno di que' ristretti destinati ad andar per le mani di tutti, o
+come si dice, un «manuale», io non so se m'ingannino le mie speranze di
+scrittore, ma tal mi pare possa esser questo. Né mi porrò a dire l'utilitá
+che verrebbe d'un tal manuale ben fatto; ma è appunto a far questo intanto
+il men cattivo possibile, ch'io domando l'aiuto de' compatrioti. E giá il
+signor Predari direttore dell'_Enciclopedia_, a cui debbo inoltre
+l'occasione di questo libro, e via via i signori Carlo Promis, Federigo
+Sclopis, Luigi Cibrario, Roberto e Massimo d'Azeglio, Ricotti e Carena non
+mi negarono di tali aiuti; i quali io nomino ed a gratitudine ed a vanto,
+né senza speranza di poter a questi aggiugner altri onorati nomi, quando
+che sia.
+
+Quanto alle opinioni storiche o politiche, io so bene, che voglia io o
+non voglia, me ne saranno fatte critiche, piú o meno moderate, piú o
+meno cortesi, piú o meno esatte, secondo la natura, l'educazione e gli
+studi di ciascuno; e che l'ultime di queste potranno certo esser utili
+agli studiosi di nostra storia. Ma non paia superbia se aggiungo, che
+queste critiche, cioè in somma queste esposizioni delle opinioni
+altrui, potran difficilmente mutar le mie; siccome quelle che sono non
+solamente sincere, ma da lunghi anni concepite e quasi fattemi passar
+in sangue, e dall'educazione ricevuta da un padre lungamente,
+onoratissimamente sperimentato ne' pubblici affari, e da quel poco di
+sperienza che potei acquistar io stesso dal 1808 al 1821, e dall'aver
+sofferto per esse poi, e dai non brevi studi fatti d'allora in poi. E
+mi si conceda aggiugnere, che pochi uomini, anche de' paesi piú
+liberi, hanno al par di me quell'indipendenza di opinioni che è somma
+forse di tutte, quella che viene a uno scrittore dall'aver poco a
+temere, nulla a sperare politicamente per sé. È vero, che, come ognuno
+che scriva, io tengo in gran pregio, io desidero con ardore quel
+consenso de' leggitori, quella simpatia de' compatrioti che si chiama
+«popolaritá», e che è insieme sanzione di ciò che s'è voluto far per
+la patria, e mezzo a servirla ulteriormente; ed è vero che quando io
+n'ebbi alcun cenno (da que' giovani italiani principalmente, nelle cui
+mani son per passare i destini della patria), mi venner dimenticate
+tutte quelle pene, che non son poche, dello scrivere in Italia, e
+dimenticate le risoluzioni di non iscrivere piú. Ma appunto la
+popolaritá mi parve sempre, come i pubblici uffici, mezzo di potenza,
+mezzo di servire la patria, e non piú; come scopo ultimo, nulla sono
+gli uffici, nulla la popolaritá. E quindi chi è ridotto a servir la
+patria d'«opere d'inchiostro», cioè d'opere di veritá, se abbandoni
+scientemente questa la quale sola può giovare, per correr dietro alla
+popolaritá, ei corre dietro a un mezzo senza scopo, a un nulla che
+porta a nulla. Ei mi fu detto giá, che alcune opinioni mie non sono
+popolari in Italia. Tanto meglio dunque l'averle scritte: quando si
+scrive con vero e vivo convincimento, non si suole scriver ciò di che
+tutti sien giá persuasi; si scrive appunto per far passare le proprie
+opinioni dalla minoritá alla pluralitá. E quest'è che dá sovente piú
+calore agli scritti della minoritá: la brama di diventar pluralitá
+colle ragioni. Il che poi, sol che si potessero far correr davvero e
+sufficientemente le ragioni, sarebbe forse piú facile in Italia che
+altrove; perché, tra tutti i vizi acquistati, ella serba
+indestruttibili, e prime forse del mondo, le sue facoltá, le sue virtú
+intellettuali.
+
+Il desiderio di rimanere indipendente, non solamente da altrui ma per
+cosí dir da me stesso, da ciò che possa essere in me men ragione che
+sentimento, mi fece fermarmi all'anno 1814. Giá lungo tutta l'opera
+m'era paruto penosissimo quell'ufficio storico del giudicar cosí
+brevemente tanti fatti, tanti uomini grandissimi; la brevitá aggiugne
+inevitabilmente alla severitá; le parole stringate e tronche prendono
+naturalmente aspetto di assolute, aspre, superbe. E giá, appressandomi
+a' tempi nostri, mi si era raddoppiata tal pena. Ma ei mi sarebbe
+riuscito intollerabile cosí giudicare gli uomini viventi, e a me non
+ignoti, né per benefizio né per ingiuria. Io mostrai in altro scritto
+non aver ripugnanza, non timor forse al discorrere delle cose
+presenti; ma appunto ne discorsi lá distesamente, e prendendo agio a
+quelle eccezioni e spiegazioni, che sole fan tollerabile un tal
+discorso alla coscienza d'uno scrittore. Ei fu detto giá, doversi ai
+morti non piú che la veritá, ma ai vivi anche riguardi. Ma io non so
+fino a qual punto sia giusta tal distinzione; parendomi che a morti e
+vivi si debbano veritá e riguardi; salvo un solo di piú ai vivi,
+quello di lasciarli finir lor vita prima di giudicarli definitamente e
+assolutamente. Iddio stesso fa cosí; finché dura lo stato di prova, ei
+lascia a tutti di poter giustificare e ricomprar le opere fatte colle
+fattibili: non tronchiamo a nessuno il tempo conceduto da Dio.--Del
+resto, l'aver appunto parlato del tempo presente in un altro studio
+mio, m'era nuova ragione di non riparlarne qui. Io desidero che il
+presente studio rimanga introduzione o compimento a quello.
+
+Finalmente, parrá forse ad alcuni che un semplice sommario avrebbe
+potuto e dovuto scriversi sciolto da qualunque opinione, e che cosí
+scritto avrebbe potuto durar utile piú a lungo. Ma prima, ei mi parve
+sempre materialmente impossibile scrivere una storia, o un compendio,
+o una stessa tavola cronologica, senza esprimere piú o meno le proprie
+opinioni: chi si vanta di cosí fare, nol fa all'opera; e per applicar
+qui un modo di dire napoleonico, le opinioni si scopron fin dietro
+alle date ed alle virgole. E poi, elle mi paiono forse piú necessarie
+e piú utili ad esprimersi in un compendio che in una storia distesa;
+piú necessarie, perché quanto meno si scende ai particolari, tanto piú
+diventa indispensabile spiegar i fatti con quelle esposizioni
+generali, che in somma sono esposizioni di opinioni; piú utili, perché
+quanto piú si accumulano e si ravvicinano fatti a fatti, tanto piú ne
+risultano a vicenda spiegate e quasi commentate le opinioni. E cosí,
+per vero dire, veggo essere stato fatto da Bossuet, da Hainault, que'
+modelli de' compendiatori, ed anche da Mignet e Zschokke a' nostri dí.
+Che anzi, perché non dirlo? non che vergognarmene, io me ne vanto: un
+compendio destinato non agli eruditi, non ai letterati; ma a' semplici
+colti, e cosí ai piú numerosi e piú pratici uomini d'una nazione,
+porge un'ottima occasione a persuadere i compatrioti, una di quelle
+occasioni che non si lasciano sfuggire da nessuno sinceramente
+convinto delle proprie opinioni, e caldo quindi a promuoverle. E
+quanto al durare o non durare, io temo che duri pur troppo lungamente
+opportuno l'inculcare nelle menti e nei cuori italiani quel principio
+d'indipendenza che è il nucleo, il substrato di tutte le mie opinioni
+storiche o politiche. E venga pur il tempo che non si tratti piú
+d'acquistare ma solamente di applicare quel principio, quella fortuna,
+quella virtú. Non che invecchiare, io credo che ella sará allora
+ringiovenita, piú cara a tutti; ed io la veggo aver cosí ispirate le
+migliori storie delle piú indipendenti nazioni del mondo. Del resto,
+porti pur questo libretto le tracce del tempo suo: è destino di ben
+altri e maggiori, e le storie specialmente (se ne persuadano
+leggitori, scrittori, critici e governi), o bisogna spegnerle del
+tutto, o lasciarle ritrarre insieme e i tempi di che elle scrivono, e
+quelli in cui elle furono scritte.
+
+Torino, 16 novembre 1846.
+
+
+
+PREFAZIONE
+
+PROGETTATA DALL'AUTORE PER L'EDIZIONE NONA
+
+Nella prefazione all'edizione terza di Losanna 1846, ho esposto come
+mi venisse scritto questo volume ad uso di un'enciclopedia, quali
+aiuti e difficoltá vi avessi, quali opposizioni io prevedessi
+dall'opinione di quei tempi; tutti que' particolari insomma, che sono
+o paiono necessari a dirsi, al momento di una pubblicazione. Ma
+passati pochi anni, tuttociò non ha guari piú interesse se non per chi
+scriva forse qualche articolo di bibliografia, biografia, o storia
+letteraria.
+
+E cosí sará probabilmente dei particolari seguenti che mi paiono ora
+necessari. Non tenendo conto delle due edizioni fatte senza mia saputa
+(con data di Bastia... e Losanna 1849)[1], questa è la prima, che
+rifaccia io dopo quella terza del 1846. Ora, cosí facendo dopo quattro
+tali anni, io v'avevo due soli modi schietti: primo, ristampare
+esattamente il mio testo del 1846, per serbare cosí intiero quel poco
+di merito o di fortuna che poté essere allora a prevedere e suggerire
+qua o lá alcuni «invidiati veri». E confesserò che, oltre alla
+pigrizia, la mia vanitá letteraria, od anche politica, mi fece pendere
+a tal modo. Ma per cosí fare con indisputabile ischiettezza, era
+necessario non introdurre una correzione né di storia, né di stile, o
+nemmeno di stampa; lasciare il testo scrupolosamente qual era, e poter
+dire che non vi s'era mutato una sillaba. E mi parve men bello, e
+forse brutto sagrificare a quelle vanitá quanti miglioramenti avessi a
+fare, ora omai, al mio lavoro. Se io ristampassi quelle opere
+politiche che scrissi giá a diverse occasioni, io mi terrei a siffatto
+modo di riproduzione letterale, sola onesta in tal caso. Ma qualunque
+scritto fatto con intenzione a tutti i tempi, e perciò qualunque
+storia, deve certamente migliorarsi dallo scrittore, finché e quanto
+piú possa.--Quindi mi appigliai e seguii il secondo modo; di fare
+tutte le correzioni di stampa, di stile, di storia, od anche di
+politica, che mi venisser sembrando necessarie od utili, senza niun
+ritegno né cattiva vergogna. Io m'ero giá dato l'esempio di non temer
+condannarmi, accennando ai fatti del 1809; che se poi io abbia forse
+dimostrata qualche consistenza di princípi e di fatti nella mia non
+breve vita letteraria o politica, io me l'attribuisco non a merito ma
+a fortuna; alla fortuna primamente dell'educazione e degli esempi
+paterni, ed a quella pur forse d'essermi rivolto a questi studi della
+storia nostra. Né di biasimo, ma di lode mi sembran degni coloro,
+pochi pur troppo, i quali sanno fare buon pro degli insegnamenti dati
+dalla sperienza o dallo spettacolo di grandi eventi.
+
+ [1] Le edizioni che si fecero di questo libro senza saputa
+ dell'autore furono cinque, fatte a Losanna nel 1848 e nel 1849, a
+ Milano, a Napoli ed a Bastia; onde l'ultima del 1852 fatta a
+ Torino, con consenso dell'autore, riuscí la nona, e la presente è
+ la decima, se non se ne son fatte altre (Nota dell'edizione Le
+ Monnier).
+
+Ma il fatto sta che effettuando con tali propositi le mie correzioni,
+e facendone innumerevoli di stampa e di stile, ed alcune ne' fatti
+storici, non ne trovai, ch'io ne sia conscio, una sola da fare ne'
+miei princípi storici o politici, ed una sola (che notai) nelle mie
+previsioni; e che tutte le altre mi sembrano anzi, esser consistite in
+porre al passato alcune allusioni le quali erano al futuro, ovvero in
+confermare, e rinforzare i princípi giá posti.--Del resto, le due
+edizioni sono lí, facili ad aversi alle mani da chiunque voglia
+comparare, giudicare o biasimare. Io abbandono il mio libro e me
+stesso a' miei critici nemici od amici. Non trovai tempo finora, ed
+ancor meno genio a scrivere delle cose mie; né forse ne troverò: e
+rimango intanto non senza fiducia che la mia indifesa perseveranza sia
+per aggiungere qualche conferma a quei princípi, di che penetrato io
+ogni di piú, è naturale ch'io desideri penetrare i miei compatrioti.
+
+A coloro poi i quali biasimano, quasi contrario alla imparzialitá
+della storia, questo modo di scriverne, non solamente narrando ma
+giudicando, io ho giá risposto e nella citata prefazione ed altrove.
+Ma perché, se v'è colpa, io l'ho aggravata nella presente edizione,
+aggiugnerò qui: che l'imparzialitá mi sembra consistere non nel non
+giudicare, ma nel giudicare imparzialmente; che anzi non capisco come
+possa essere imparzialitá dove non sia giudizio; che senza questo non
+può essere se non indifferenza, e che le storie (fortunatamente rare)
+scritte con indifferenza alla virtú od al vizio, alla buona od alla
+cattiva politica della patria, adempiono male quell'ufficio, che pur
+si pretende imporre alla storia, di maestra della vita pubblica degli
+uomini e delle nazioni. Del resto, tutto ciò tocca a una questione piú
+che letteraria e delle piú importanti nelle condizioni presenti della
+patria nostra. A qualunque nazione è necessario farsi e tener ferma
+una politica nazionale. È chiaro per sé; uomo o nazione, niuno vive
+bene senza uno scopo buono e ben tenuto; e la fortuna è de'
+perduranti. Ma abbondano gli esempi a conferma: Roma antica, ed anche
+moderna; casa d'Austria da parecchi secoli; casa Prussia e casa Russia
+da poco piú di uno; il piccolo e nuovo Belgio da vent'anni; e
+sopratutto quei due popoli che vantan comune il vecchio sangue
+sassone, ma si trovano in condizioni e luoghi cosí diversi; vecchio
+l'uno sul proprio suolo, monarchico, ed in mezzo agli interessi
+europei; nuovo l'altro all'incontro, repubblicano ed isolato fra le
+solitudini americane; e che tutti e due colla fermezza delle loro
+politiche interne sono cresciuti, l'uno da centocinquanta l'altro da
+settantacinque anni, a tal grandezza da contendersi e dividersi oramai
+l'imperio, il primato, l'egemonia dell'orbe intiero. Noi siamo lungi
+da siffatti destini; non abbiamo da conquistar egemonie, preoccupate
+da altri, impossibili a tramutarsi, stolte a sognarsi, per ogni
+avvenire prevedibile. Ma abbiamo conquiste molto piú importanti a fare
+o compiere; la libertá e l'indipendenza importano incomparabilmente
+piú che l'imperio del mondo. Né arriveremo mai a siffatti scopi, se
+non sappiamo prefiggerli a noi stessi con sapienza, e tendervi poi con
+virilitá e costanza; cioè se non sappiam farci e seguir poi una buona
+politica nazionale. Miriamo agli esempi contrari e fatali del secolo
+presente: Francia, Spagna, Germania, Polonia; o meglio, miriamo a noi
+stessi da quattordici secoli in qua fino a ieri.
+
+Nelle monarchie assolute e nelle aristocrazie, le politiche nazionali
+si fondano e si serbano molto piú facilmente; basta un gran principe o
+un gran cittadino ad inventarle; e si tramandano poi per successione,
+per educazione, per tradizione. Fu giá piú difficile nelle democrazie
+antiche e del medio evo, dove molti giá concorrevano ad avviare o
+sviare la cosa pubblica; ma negli Stati rappresentativi moderni
+(repubbliche o monarchie con poca differenza, benché con qualche
+vantaggio dell'ultime) i concorrenti alla cosa pubblica non sono piú a
+migliaia, né a centinaia di migliaia, come i cittadini raccolti sulle
+piazze di quelle repubbliche municipali; bensí a milioni sparsi su
+territori estesi e diversi; ondeché è cresciuta d'altrettanto,
+dall'uno al mille talora, la difficoltá di formare e serbare
+quell'opinione comune e costante che forma e serba qualunque politica
+nazionale. Che anzi, la difficoltá sarebbe impossibilitá senza
+quell'aiuto, quello stromento somministrato a tempo dalla Provvidenza
+conduttrice degli eventi umani; non fu possibile il vero e durevole
+ordinamento de' governi rappresentativi, prima che si fosse inventato
+e diffuso un mezzo ad ampliare la discussione della cosa pubblica in
+quella medesima proporzione, prima che si fosse inventata e diffusa la
+stampa. Io ho accennato in questo volume l'epoca dell'invenzione della
+rappresentanza, precedente di due secoli alla invenzione, di tre o
+quattro alla diffusione della stampa. E l'invenzione della
+rappresentanza non serví, venne meno, si neglesse, si perdé, finché
+non fu fatta e diffusa quella della stampa.
+
+La stampa aiuta il buono ordinamento degli Stati rappresentativi in
+tre modi: 1° diffondendo in tutti gli angoli del paese, portando a
+cognizione di tutti i concorrenti alla cosa pubblica gli atti e i
+discorsi e le opinioni degli uomini pubblici che la conducono; 2°
+discutendo via via quegli atti, que' discorsi, quelle opinioni, tutta
+la politica giornaliera; 3° innalzandosi a discutere, sforzandosi a
+stabilire una politica permanente della nazione. I due primi uffici
+sono della stampa giornaliera; dove questa esiste ed è libera, cessa
+l'utilitá e la frequenza di quegli scritti politici fatti
+all'occasione, che si dicono altrove «di circostanza», «_brochures_»,
+«_pamphlets_». Ma tutt'all'incontro, l'ufficio di fondare la politica
+permanente d'una nazione qualunque non può esser adempiuto bene dalla
+stampa giornaliera; preoccupata della giornaliera politica; non si
+può, non si suole adempier bene da essa, nemmeno presso alle nazioni
+raccolte in uno Stato, dove sono una cosa sola la politica della
+nazione e quella dello Stato; ma è piú impossibile che mai presso a
+una nazione divisa in vari Stati, dove perciò sono cose
+necessariamente moltiplici la politica della nazione intiera e le
+politiche parziali degli Stati divisi. Non serve deplorar sempre i
+fatti deplorabili; bisogna mutarli dove sia possibile; e dove no,
+sapervi applicare la politica giornaliera o permanente della patria. E
+cosí in una divisa in parecchi Stati, quand'anche fossero tutti
+rappresentativi, bisogna saper vedere che la politica nazionale
+permanente non è possibile a formarsi bene né dagli oratori né dai
+pubblicisti giornalieri di ciascuno di quegli Stati; non è possibile,
+se mai, se non da quegli scrittori che rotti alla pratica ed allo
+studio della cosa pubblica ne sappiano raccôrre i risultati in
+iscritti posati e meditati con mira alla patria intiera. Dico che
+questi soli hanno probabilitá di fondare una politica permanente della
+nazione italiana, perché non tengo per probabilitá computabile, tengo
+per poco piú che caso, quello che avvenisse mai d'un principe od uomo
+di Stato, cosí grande insieme e cosí fortunato, da vincere le
+discordie e le invidie, da raccôrre in una le diverse opinioni, le
+politiche parziali italiane.
+
+Tolto un tal caso, un tal dono di Dio, che non si sprechi l'ufficio di
+fondare la futura politica patria, non può appartenere se non agli
+studi, agli scritti gravi, lungamente, virilmente apparecchiati e
+condotti; non può appartenere se non a voi, giovani scrittori italiani
+i quali venite su in etá tanto piú fortunata che non la nostra, i
+quali v'avete non solamente quella libertá di scrivere e pubblicare,
+quelle occasioni e quegli eccitamenti che non avemmo noi, ma uno scopo
+oramai determinato e magnifico, lo scopo di mantenere ed estendere la
+libertá e l'indipendenza. Non vi lasciate forse ingannare da vane
+speranze o vani timori, lusinghe d'ogni pigrizia, impedimenti ad ogni
+operare. Questa politica nazionale non ci è, ma ci può essere per
+opera virile di voi. Non ci è, posciaché si tituba ancora; ne' fatti,
+tra l'assolutismo e la libertá rappresentativa; e nell'opinione, tra
+la monarchia rappresentativa e le repubbliche rappresentativa o
+democratica o sociale o che so io, posciaché si dubita forse della
+stessa necessitá dell'indipendenza, certo sui modi di acquistarla ed
+ordinarla. Ma ella può essere poi certamente. Non sono i compatrioti
+vostri piú ottusi o men capaci di ragione degli altri popoli civili;
+sono, è vero, piú appassionati nell'azione, piú disavvezzi d'ogni
+politica, piú nuovi alla rappresentativa: ma non vi lasciate
+sgomentare; tali difficoltá son di quelle che si vincono. Voi
+vincerete le passioni colla ragione, purché vogliate ragionare,
+valendovi de' riposi che avvengono sempre tra le rivoluzioni; voi
+vincerete ogni ignoranza con gli studi vostri, purché li sappiate fare
+e scrivere poi con sinceritá, semplicitá e virilitá. Né vi lasciate
+soverchiare, nemmeno dal sentimento (quantunque bello, in voi giovani
+principalmente) del rispetto ai maggiori. I vostri grandi avi,
+iniziatori di tutta la coltura e di gran parte della civiltá europea,
+scrissero secondo le opportunitá e le possibilitá di quei princípi;
+non potevano scrivere secondo le possibilitá e per le necessitá de'
+vostri tempi progrediti e progredienti. I vostri avi piú vicini e
+minori scrissero di ciò che potevano, e cosí non, o male, di politica,
+lungo i tre secoli di servitú. E i vostri padri poterono a stento
+abbozzare, accennare desidèri. Voi avete un dovere, un destino severo,
+ma magnifico; avete tutto da fare in materia di politica nazionale,
+avete un'opera meno da compiere che da fare o rifare tutta intiera;
+tutta l'opera politica della patria vostra, tutte le parti ond'ella si
+compone: spiegazioni del passato, esposizioni del presente, previsioni
+dell'avvenire, storia generale della patria, storie speciali de'
+diversi Stati e delle diverse etá, politica generale e politiche
+speciali, statistiche od inventari delle forze vive o morte della
+nazione, comparazione con quelle degli avversari, degli alleati, di
+tutti i compagni di civiltá; ed avete ad inventare per fino le forme,
+i mezzi, lo stile e la lingua a tutto ciò. Tutto ciò decadde ne' tre
+secoli, né si può imitare da modelli piú antichi, antiquati. Voi avete
+tutto a fare; voi siete nella piú bella condizione che sia o possa
+essere al mondo, per uomini giovani, forti, e bramosi di servir la
+patria.
+
+Quanto alla storia in particolare, io non vorrei cadere in quel vizio
+o pedanteria di esagerare l'importanza di quello studio a che abbia
+atteso ciascuno piú specialmente. E quindi non aderirò a quel detto,
+che la storia non sia la gran maestra della vita pubblica agli uomini
+ed alle nazioni; piú gran maestra agli uni e all'altre è la pratica
+senza dubbio. Ma dove manchi la buona pratica (e tale è il caso nostro
+pur troppo), la storia è pure il miglior aiuto, il miglior fondamento
+che si possa avere ad una politica nazionale. Mal si fonda qualunque
+politica sulle piú profonde considerazioni teoriche o filosofiche,
+ovvero sulle stesse condizioni naturali del paese o delle schiatte. A
+quel modo che non poche cose fatte di mano degli uomini, come le
+fortezze, le vie, i canali, i porti di mare e le grandi cittá
+diventano condizioni del paese non meno reali od importanti che le
+naturali, i monti, i fiumi, o le marine; cosí i fatti de' maggiori
+lasciano tradizioni, memorie, nomi, glorie, addentellati, che son pur
+essi realitá in mezzo a quelle de' fatti presenti. E la storia poi è
+il solo registro di tali realitá; sola ella ricorda come sí sien poste
+in opera or bene or male queste e tutte le altre realitá naturali od
+artefatte, tutte le forze vive o morte della nazione; sola ella può
+giudicare quali esempi patrii sieno da imitare, quali da fuggire. Una
+nazione nuova senza storia (come l'americana) ha nel fondare la sua
+politica i vantaggi degli uomini nuovi; piú operositá, piú o sola
+preoccupazione avvenire, niun impaccio di diritti o pregiudizi
+passati. Ma una nazione vecchia, e che perciò abbia storia, ma non la
+sappia, non ha i vantaggi né degli uomini nuovi né degli antichi, ha
+tutti gli svantaggi degli uni e degli altri, orgogli con ignoranze,
+pregiudizi senza tradizioni, i vizi senza le virtú degli avi,
+impossibilitá di rifare il passato, incapacitá di farsi un avvenire.
+Non v'è rimedio; non si può uscire dalle condizioni del proprio
+essere; bisogna saper esser bene ciò che si è; chi ha un passato,
+debbe tenerne conto nel presente, se vuole apparecchiarsi un avvenire.
+
+Ma io tronco questo discorso di un tempo che si annunzia oramai sereno
+all'operositá italiana, per tornare alla mia oscuritá. Fu giá sogno di
+mia gioventú letteraria scrivere una storia generale di mia patria. Fu
+colpa mia non averlo adempiuto? Dio solo sa ciò che avrebbono potuto
+gli uomini. Ad ogni modo questo volume è misero resto di quel sogno.
+Sia tale almeno, che porti seco tutta quella utilitá che può avere. Un
+ristretto come questo non può recare quegli esempi particolari che
+soli servono d'insegnamento alla vita pubblica degli uomini; ma
+raccogliendo in poco spazio e presentando cosí alla memoria ed
+all'attenzione altrui la vita intiera d'una nazione, può servir talora
+alla formazione della politica permanente di lei. Non aggiungo alla
+piccolezza del lavoro né la miseria delle vanitá personali né quella
+di troppa obbedienza alle supposte od anche alle buone regole. Se si
+trovi soverchio il mio discorrere per un sommario, si muti questa
+parola sul titolo, e vi si ponga _Discorsi_. Ci sará cosí almeno
+conceduto il discorrere.
+
+Per servire al medesimo scopo, ho esteso e posto al passato il cenno
+ch'io faceva giá degli anni non finiti allora dal 1814 al 1848; ed ho
+aggiunte alcune parole sugli anni presenti.--Debbo i miglioramenti
+tipografici, e quello principale dell'indice dei nomi, a' miei
+editori; e debbo al signor Reumont, tedesco caro all'Italia, alcune
+correzioni dei fatti storici: ne avrei potute far altre, se in questi
+anni in che si pensava a tutt'altro che libri, non avessi smarrite
+alcune simili note mandatemi da altri benevoli ed attenti leggitori.
+Se non fosse indiscrezione nuova, pregherei questi a rimandarmele, e
+chicchessia a mandarmene altre. S'intende sempre correzioni di fatti;
+ché, quanto a' princípi od opinioni, è piú difficile che mai ch'io ne
+muti nessuna.
+
+ Torino, 5 novembre 1850.
+
+
+
+
+LIBRO PRIMO
+
+ETÁ PRIMA: DE' POPOLI PRIMITIVI
+
+(anno 2600 circa--390 circa av. G. C.).
+
+
+1. I tirreni.--Gli antichi, ed alcuni moderni, credettero i popoli
+primitivi nati sul suolo in varie parti della terra; ma le scienze
+fisiologiche, le filologiche e le storiche progredite non concedono
+tali origini moltiplici; ne ammettono una sola, dall'Asia media tra
+l'Indo e l'Eufrate, e da una famiglia cresciuta in tre schiatte,
+semiti, camiti e giapetici.--L'Europa, salve poche e piccole
+eccezioni, fu tutta de' giapetici. I primi stanziativi furono, secondo
+tutte le apparenze, i iavani, iaoni, o ioni; i quali popolarono ciò
+che chiamiam Grecia e i paesi all'intorno, e diedero nome di Ionio al
+mare ulteriore.--I secondi furono probabilmente i tiraseni, tirseni,
+raseni o tirreni, i quali occuparono ciò che chiamiamo Italia, e
+diedero similmente il nome di Tirreno al mare ulteriore ad essi.
+Vennero dalla punta dell'Asia minore, dall'ultime falde del Tauro, da
+quelle regioni che si chiamaron poi Lidia; come risulta da tutte le
+tradizioni italiche, duranti a' tempi ancora di Tacito. Dimorarono e
+dieder nomi in Tracia; stanziarono nella nostra penisola; e par che vi
+si dividessero in tre parti principali: i taurisci o montanari a
+settentrione, di qua e forse di lá del nuovo Tauro, cioè dell'Alpi
+nostre: i tusci od etrusci in mezzo: gli osci a mezzodí. E, fosser
+parte della medesima grande schiatta, o solamente compagni della
+medesima migrazione, par che insieme o poco appresso venissero i
+veneti, e stanziassero nei paesi detti poi Venezia ed Illiria.--Perchè
+poi da queste regioni si sparsero a settentrione molte genti, dette
+giá veneti, illirici, pannoni, sarmati, e poi tzechi, lechi e russi,
+ed ora comprese tutte sotto il nome di «slavi»; e perché, s'io non
+m'inganno, alcuni segni di consanguineitá rimangono tra le lingue
+slave ed italiche; perciò io crederei comune pure alle due schiatte
+l'origine tirasena. Ma è semplice congettura.
+
+
+2. Gli iberici.--Migrarono parimente nella penisola e nell'isole
+nostre, gli iberici e i kettim, kelti o celti; due popoli ch'io
+crederei staccati dalla famiglia de' iavani. Gli iberici (che nominiam
+cosí per non entrare in lunga discussione sul nome loro primitivo),
+giunti alla nostra penisola, si divisero; e gli iberi propriamente
+detti progredirono oltre alle bocche del Rodano ed alla penisola detta
+poi Iberia da essi, mentre gli altri rimasero da noi. Questi si
+suddivisero poi, nominandosi ligi o liguri all'occidente di nostra
+penisola sulle bocche del Rodano fin oltre i Pirenei, e probabilmente
+anche nell'isole di Corsica e di Sardegna; vituli, viteli od itali, in
+mezzo; siculi, siceli e sicani, nel mezzodí e nell'isola detta da essi
+Sicania e Sicilia; nella quale, come nell'altre isole, tutti questi si
+sovrapposero a' ciclopi, lestrigoni ed altre genti fenicie, camitiche
+o semitiche. Ma tutti questi iberici, par che fossero men numerosi che
+non i tirreni; e certo non occuparono definitamente se non la metá
+occidentale della penisola, sia che ne cacciassero i tirreni, o che si
+sovrapponessero ad essi e li signoreggiassero.
+
+
+3. I celti-umbri.--Della migrazione celtica io crederei ch'ella si
+dividesse prima di giugnere a noi in due grandi fiumane, di lá e di
+qua dell'Alpi. La settentrionale risalí il Danubio, e stanziò intorno
+ad esso; finché spinta innanzi dai dod, toth, deudch, teutch o
+teutoni, passò il Reno ed occupò la gran regione detta da essi
+Celtica, da qualche gente di essi Gallia, e l'altra detta Britannia.
+La migrazione meridionale e minore dei celti-umbri entrò nella nostra
+penisola, e vi si sovrappose a' tirreni in tutta la parte orientale
+della nostra penisola dall'Alpi piú o meno fino al Metauro; onde ella
+fece una punta tra gli Appennini lungo l'Ombrone, fino al mar Tirreno.
+Ed essa pure vi si suddivise in tre: gl'isumbri od insubri sul Po; i
+vilumbri alla marina; gli olumbri tra l'Appennino. Né faccia specie
+questa divisione in tre, cosí costante tra' popoli italici: si ritrova
+in ben altri; in quasi tutti quelli del globo, principalmente nei
+giapetici.
+
+
+4. Tempo, ordine di queste tre immigrazioni primarie [anni 2600
+circa-1600 circa].--Tuttociò nel millenio dall'anno 2600 al 1600,
+approssimativamente. La prima di quest'epoche ci è data con gran
+probabilitá dal trovar incontrastabilmente popolate giá allora non
+soltanto l'Egitto e l'India piú vicine, ma anche la Cina piú discosta
+che non le terre nostre dalla culla comune; la seconda con piú
+certezza, dal trovar allora incontrastabili qui tutte tre le grandi
+schiatte e le suddivisioni accennate.--Piú dubbio può rimanere
+sull'ordine delle tre immigrazioni tirrena, iberica, umbra. Ma i
+tirreni si trovan dapertutto, gli iberici nella metá piú lontana dal
+punto d'arrivo, gli umbri piú vicini, e i tirreni sparsi, soggetti tra
+gl'iberici e gli umbri; ondeché par probabile l'ordine detto: venuti
+primi i tirreni; poi gl'iberici e gli umbri insieme, ovvero secondi
+gli iberici e terzi gli umbri. Ad ogni modo, queste tre immigrazioni
+precedettero senza dubbio le altre, si trovano stanziate quando
+avvennero l'altre, e si possono quindi dir primarie.
+
+
+5. I pelasgi; immigrazioni secondarie [1600 c.-1150 c.].--Durante quel
+millenio [intorno al 1900] una serie d'immigrazioni marittime
+succedettersi in Grecia, e furono secondo ogni probabilitá
+principalmente di semiti. Venner cacciati probabilmente d'Egitto, di
+Palestina o Fenicia; e col nome di pelasgi o _phalesgi_, che in lor
+lingua suonava «dispersi» o «raminghi», si sovrapposero colá ai ioni
+primitivi, occuparono e nomaron da essi Pelasgia la penisola
+meridionale, salirono alla media, ed in Tessaglia. Regnarono,
+guerreggiarono, sacerdotarono, incivilirono dapertutto. De' ioni
+vinti, parte migrarono probabilmente, e son forse quelli veduti; parte
+rimasero, o sudditi, o rifuggiti a' monti, e furono gli elisi o
+elleni. Ridiscesero questi, o si sollevarono guidati da Deucalione ed
+altri eroi; e, combattuta una lunga guerra d'indipendenza, di cui
+l'ultima gran fazione fu la distruzione della pelasgica Troia intorno
+al 1150, cacciarono dal suolo patrio gli stranieri pelasgi, ridotti
+cosí a nuovo errare.--I piú e principali di questi cacciati migrarono
+via via nella nostra penisola. La storia n'è chiara da molte
+tradizioni; precipuamente da quelle raccolte da Dionisio
+d'Alicarnasso, scrittore screditato giá da alcuni moderni, riposto in
+onore da parecchi contemporanei nostri. Egli distingue le migrazioni,
+le narra con particolari, ne cita e discute i fonti, le date; niuna
+critica sana lo può rigettare.--La prima invasione venne dunque
+intorno al 1600; approdò al seno de' peucezi, passò all'opposto degli
+enotri (genti sicule probabilmente), s'estese, salí su per la penisola
+fra altre genti sicule, itale, osche e tusche fino intorno a Rieti--La
+seconda scese alla bocca meridionale del Po, a Spina, vi stanziò in
+parte e fu distrutta, e parte penetrò fra gli umbri, gl'itali e i
+tusci a raggiungere i consanguinei. Allora lá intorno a Rieti (in
+quelle regioni dov'era stato probabilmente il centro degli itali, dove
+fu poi certamente quello della gran sollevazione italica contro ai
+romani, dove restano anche oggidí i nomi dell'«umbilico d'Italia», del
+«gran sasso d'Italia») fu il centro della potenza pelasgica. Di lá
+raggiarono, occupando e fortificando cittá e castella; lá abbondano
+anche oggi le rovine di lor mura militari, simili alle pelasgiche di
+Grecia nella costruzione e nel nome (_argos, acros, arx_). I siculi
+furono rigettati a raggiungere i consanguinei in Sicania o Sicilia;
+gl'itali, gli osci, i tusci, dispersi a' monti o soggiogati, come gli
+elleni nell'altra penisola.
+
+
+6. Continua.--E come gli elleni, essi ricacciarono poi quegli
+stranieri. Perciocché l'ira degli dèi, dice Dionisio, l'ira del
+servaggio diremo noi, sollevò tutti i nostri popoli primari contra a
+questi secondari; l'unitá del servaggio li riuní in una impresa
+d'indipendenza, simile all'ellenica, prima dell'italiche. E forse fin
+d'allora crebbe il santo nome d'Italia, estendendosi dalla gente
+prima, o piú ardita nell'impresa, alle seguaci. Ad ogni modo questa
+incominciò e finí in poco piú d'una generazione, intorno al tempo
+dell'assedio di Troia [1150 circa]. I pelasgi, ricacciati al mare per
+la terza o quarta volta (dall'Egitto, dalla Palestina, dalla Ellenia
+ed or dalla Tirrenia od Italia), si dispersero per l'ultima volta, or
+pirateggiando, or rifuggendo in vari luoghi del continente e delle
+isole elleniche, e fino in Tracia, dove alcuni pochi serbarono gran
+tempo lor lingua, trovata barbara da Erodoto. Forse alcuni ne rimasero
+nell'Italia o penisola inferiore. Ma furono pochi per certo; ondeché
+di tanti sangui fin d'allora rimescolati nell'italico, non rimase
+certamente se non a stille il pelasgico. Rimasero sí comuni co'
+pelasgo-ellenici molte parole e numi, riti, costumi e simboli, e stili
+di belle arti.
+
+
+7. Magno-greci; immigrazioni terziarie [a. 1150 c.-600 c.].--Oltreché,
+fosse per finir di cacciar di qua come da Troia gli odiati pelasgi, o
+fosse per imitarli e sottentrar loro dopo che furono cacciati, ad ogni
+modo gli elleni essi pure migrarono ripetutamente in Italia.--Le prime
+migrazioni elleniche si confondono colle ultime pelasgiche, in guisa
+da non potersi chiaramente distinguere. Pelasgiche od elleniche furono
+quelle di Evandro e di Pallante alle bocche del Tevere.--Ellenica
+forse quella di Ercole (eroe, mito, simbolo, a parer mio, dapertutto
+della lotta ellenica contro a' pelasgi), il quale dicesi approdato
+prima ai liguri, poi a quel medesimo Tevere.--Pelasgico-troiane
+certamente quella di Antenore alle foci del Po, e quella di Enea che
+fu terza sul Tevere.--Ed elleniche poi quelle posteriori e moltiplici,
+per cui furono fondate le colonie di Taranto, Crotona, Sibari, Turio,
+Locri, Regio, Cuma, Partenope e parecchie altre sulle due marine
+meridionali; e Siracusa, Girgenti, Messina, Selinunte ed altre in
+Sicilia; Cagliari in Sardegna; Alaria in Corsica.--Tutti insieme poi
+questi elleni chiamaronsi «greci»; un nome che dicesi significasse
+«antichi», e fu forse preso dagli elleni ad accennare la prioritá di
+loro schiatta su quella de' pelasgi negli stanziamenti comuni. Perché
+poi i nostri si dicessero, a differenza degli altri, «magno-greci»,
+parmi difficile a risapere; essendo certamente men numerosi essi, e
+men lati questi loro stanziamenti occidentali, che non gli originari
+nella Grecia propriamente detta. Ad ogni modo, religioni,
+costituzioni, dapprima regie, repubblicane poi, costumi, lingua ed
+arti, tutta la civiltá e tutta la coltura, furono comuni alla madre
+patria ed alle colonie, alla Grecia e alla Magna-Grecia.
+
+
+8. I popoli itali, etrusci ed altri contemporanei [1150 c.-600
+c.].--Ma questi magno greci non occupavano forse tutte le marine, né
+certo l'interno delle nostre regioni meridionali. Ivi duravano gli
+itali principalmente, venutivi dalla media penisola, e sottentrativi
+giá, poco prima o poco dopo della cacciata de' pelasgi, a' siculi loro
+fratelli, quando passarono allora in Sicilia. E duravano, pur risorte
+dopo quella cacciata, parecchie genti osche, ed altre dette latini,
+sabini, sanniti, marsi, peligni, campani ecc.; de' quali sará forse
+sempre impossibile determinare se appartenessero a questa o quella
+delle schiatte primarie, secondarie, od anche terziarie, o se e come
+si componessero di parecchie. Ad ogni modo, tutte insieme possono
+considerarsi come membri di una civiltá e coltura intermediaria tra la
+magno-greca a mezzodí, e l'etrusca a settentrione. Perciocché gli
+etrusci furono il popolo principale risorto dopo i pelasgi. Liberati a
+un tempo e da questi cacciati al mare, e dagli itali cacciati, o
+progrediti da sé al mezzodí, rinnovarono la potenza tirrena. Furono
+ristretti dapprima tra il Tevere, la Macra e l'Appennino; tra i popoli
+testé nomati a mezzodí, i liguri a settentrione-ponente, gli umbri a
+settentrione e levante; poco piú che la Toscana presente. Dodici cittá
+principali vi ebbero, ma molte altre pure, regnate ciascuna
+probabilmente da un principe chiamato «lucumone», governate inoltre da
+un'aristocrazia di nobili chiamati «lars», confederate certamente
+tutte tra sé. Niuna colonia straniera, niuna altra gente dominante
+tramezzo. Quindi indipendenza compiuta, tranquillitá almeno esterna, e
+commerci, marineria, arti, culti splendidi, civiltá e colture, o
+eguali o poco minori dell'elleniche. E in breve, allargamenti,
+conquiste. Condusser guerre secolari contro agli umbri; e il risultato
+fu un'Etruria nuova, stabilita nell'Insubria tra l'Appennino, le Alpi
+e quel mare che appunto allora, da Adria una di lor colonie, fu detto
+Adriatico. Ivi pure dodici cittá principali; e i medesimi ordini
+civili, i medesimi splendori di coltura. Ancora, pare che a mezzodí si
+estendessero intorno al Liri, e v'avessero altre cittá; ma se queste
+fossero propriamente etrusche, o solamente consanguinee tirrene-osche,
+sará forse impossibile determinarsi mai, anche in istudi piú
+speciali.--Ad ogni modo, dall'Alpi al mezzodí della penisola era
+risorta la potenza, cresciuta la civiltá e la coltura degli antichi
+tirreni; ma erasi concentrata dalla nazione intiera nella gente
+etrusca. E le facevan quasi corona all'intorno, i liguri alla marina
+oggi ancora nomata da essi, e sull'alto Po nelle sedi degli antichi
+taurisci mescolati forse con essi e detti allora «taurini»; i veneti
+sull'alto Adriatico; gli umbri ridotti forse fin d'allora a ciò che
+ancor si chiama Umbria; le genti italo-osche, e i magno-greci a
+mezzodí. Queste furono le condizioni de' nostri padri, per li quattro
+secoli e mezzo dopo la cacciata de' pelasgi.
+
+
+9. I galli, immigrazioni quaternarie [600 c.-391].--Ma fin dal secolo
+sesto av. G. C. s'era raccolto in Asia un altro di que' nembi di
+genti, che precipitaron di lá per tanti altri secoli ancora
+sull'Europa. Un gran rimescolio, una gran contesa ribolliva in tutto
+il settentrione dalle fonti dell'Indo fino alle bocche del Danubio,
+tra le genti dette gog e magog, geti e massageti o piú modernamente
+sciti, e quelle dette gomer, kimri, cimbri o cimmeri. Le prime, piú
+orientali, cacciarono e spinsero le seconde in Europa. Queste, i
+kimri, inondarono Germania, Gallia, e fin l'ultima Britannia, or
+confondendosi, or frammettendosi tra le antiche schiatte teutoniche e
+galliche. La Gallia, par che rimanesse divisa diagonalmente tra i
+kimri a nord-ovest e i galli a sud-est verso noi. Ivi compressi,
+travasarono questi nella nostra penisola, con immigrazioni successive,
+le quali, tutte insieme e rispetto a noi, diremo quaternarie. Cinque
+furono principali.--La prima sotto Belloveso scese pel Monginevra,
+soggiogò i liguri taurini, entrò, passando il Ticino, nella Etruria
+nuova; e ritrovativi gli antichi consanguinei, restituí forse ad essi
+la libertá, e il nome d'Insubria, e fondò in mezzo Milano (forse
+Mid-land o Mid-lawn), una grande e principal cittá.--La seconda sotto
+Elitovio raggiunse la prima, compiè la conquista della manca del Po
+fino a' veneti, e fondò Brescia e Verona.--La terza mista di galli e
+liguri scese per l'Alpi marittime, e, rimasta a destra del Ticino,
+stanziò in Piemonte.--La quarta mista di galli e kimri scese per
+l'Alpi pennine, occupò i piani tra il Po e l'Appennino, e stanziò
+principalmente nell'etrusca Felsina, nomata quindi Bologna da' boi una
+di quelle genti.--La quinta si diffuse tra gli umbri dell'Adriatico,
+e, passando gli Appennini, piantò, e da' senoni nomò Siena in grembo
+alla stessa antica Etruria. Tuttociò dal 587 al 521; e la durata, la
+moltiplicitá di queste invasioni, sembrano accennare una lunga e forte
+difesa degli etrusci, e cosí non esser questi troppo decaduti lungo i
+secoli di lor fortuna; che è vanto raro nell'antichitá, quando la
+somma fortuna soleva esser seguita dappresso dalla corruzione.--E
+tanto piú, che, anche cosí ridotti a men che lor sedi antiche, gli
+etrusci durarono, senza piú scemare che si sappia, altri centotrenta
+anni. Non che fosser salvi del tutto delle scorrerie galliche, le
+quali pur vennero estendendosi giú per l'Adriatico sino a'
+magno-greci; ma né greci, né etrusci, né itali, osci o latini, non par
+che fossero piú cacciati da niuna lor sede notevole durante tutto
+questo tempo.--Finalmente nel 391, o fosse una di queste scorrerie, od
+una di quelle inimicizie consuete pur troppo in Italia tra vicini, ad
+ogni modo i galli senoni vennero ad assediar Chiusi. Questa cittá
+antichissima e delle principali etrusche, ricorse non piú a'
+consanguinei oramai impotenti, bensí ad una cittá vicina ma straniera,
+anzi nemica degli etrusci, ed ultimamente salita in fortuna ed
+orgoglio, per la conquista di due cittá etrusche Falerio e Veio. La
+cittá cosí invocata accettò la protezione, mandò ambasciadori a' galli
+tre giovani patrizi suoi; i quali, tentato invano di trattare,
+combatterono per li nuovi alleati. E i galli, orgogliosi anch'essi,
+lasciata la conquista minore, si rivolsero alla maggiore, convocando
+compatrioti da tutta la Gallia cisalpina.
+
+
+10. Roma [754-390].--Quell'animosa cittá si chiamava Roma. Sedeva, in
+un angolo tra il Tevere e l'Aniene, su un suolo che era stato
+anticamente de' siculi, poi triplice confine degli etrusci, de' sabini
+e de' latini. Era stata fondata, o forse rifondata, l'anno 754 da
+Romolo, che le diede o forse ne prese il nome; e, fatta asilo, mercato
+di quelle tre genti diverse, antichi tirreni i primi, iberici itali
+probabilmente i secondi, e mistura d'itali, di pelasgi e d'elleni i
+terzi; avea raccolti abitatori da tutte tre. Ma da' latini
+principalmente ella professò tener suoi fondatori, sue origini, sua
+lingua; la confederazione de' latini fu quella a cui prima ella fu
+addetta e si fece capo. Poi s'era ampliata, popolata, arricchita ed
+afforzata a spese degli altri due vicini, sabini ed etrusci; ma cosí
+lentamente, che dopo tre secoli e mezzo, le due recenti conquiste di
+Falerio e di Veio erano le maggiori che ella avesse mai fatte; e
+l'ultima era pure a un dieci miglia dalla cittá.--Del resto, regnata
+giá come tutte le altre cittá d'Italia e d'Etruria od anzi della
+penisola, od anzi come tutte le genti primitive stanziate od erranti,
+cioè retta da un principe, da un senato di patrizi e da un'adunanza
+popolare, aveva (secondo le tradizioni) obbedito cosí a sette re:
+Romolo [754-717], Numa Pompilio [717-679], Tullo Ostilio [679-640],
+Anco Marzio [640-617], Tarquinio Prisco [617-578], Servio Tullio
+[578-534], e Tarquinio Superbo [534-509]. Quindi, cacciato l'ultimo
+nell'anno 509, era passata a governo repubblicano quasi a un tempo che
+le cittá elleniche; una contemporaneitá molto notevole, e che mostra,
+questa rivoluzione antichissima dai principati alle repubbliche
+essersi estesa serpeggiando di regione in regione, a modo di molte
+moderne. Del resto, queste rivoluzioni in generale, e la romana in
+particolare, fecero poco piú che mutare il sommo magistrato, giá unico
+ed ereditario od a vita secondo le occorrenze, in parecchi elettivi ed
+a tempo; serbando le «gerontie» o senati e le assemblee popolari,
+l'aristocrazia e la democrazia. In Roma i sommi magistrati fecersi
+annui, e chiamaronsi «consoli»; e continuò a preponderare il senato,
+l'aristocrazia. La quale poi fu fortissima od anche superba in
+quest'occasione, contro ai galli. Non che dare i giovani ambasciadori,
+i Fabi, chiesti a vittime, li fece capi al proprio esercito. Ma vinto
+questo all'Allia, fu occupata la cittá di Roma. Molti patrizi vi si
+fecero uccidere, dicesi, sulle lor sedie curuli; altri racchiusersi
+nella ròcca od _arx_ del Campidoglio, e vi durarono assediati sette
+mesi; altri si raccolsero fuori in Veio, la nuova conquista; altri
+intorno a Furio Camillo che n'era stato il conquistatore, e che,
+invidiato poi, traeva l'esilio in Ardea. E Camillo (il piú grande
+forse fra le migliaia d'esuli italiani) guerreggiò dapprima per gli
+ardeati; poi, fatto dittatore, per la ingrata patria, contro agli
+stranieri; poi, quando gli assediati del Campidoglio ebber patteggiato
+co' galli, e se ne furon liberati a peso d'oro e d'umiltá, egli il
+dittatore annullò il patto, ed inseguí e sconfisse i vincitori
+predoni, e li ricacciò, per allora, a lor sedi.--Cosí l'aristocrazia,
+conservatrice di natura sua, conservando la patria nei pericoli
+estremi di guerra, mostrossi degna di conservarne il governo in pace.
+E cosí Roma arrestò per sempre l'invasione straniera, a' limiti di
+quella che allora si chiamava Italia; cosí ella si pose a capo della
+guerra d'indipendenza; cosí ella salí a potenza, dapprima su
+quell'Italia, poscia a poco a poco su tutta la penisola; e
+contemporaneamente su quasi tutt'Europa, e molta Asia e molta Africa,
+tutto il gran cerchio del Mediterraneo. Potenza ammirabilmente
+originata e meritata.
+
+
+11. Religioni.--Perciò qui dove incominciò Roma a mutare e fermare le
+condizioni politiche della nostra patria, noi terminiamo l'etá dei
+nostri popoli vaganti e primitivi. De' quali diremo intanto quali
+sieno state le condizioni religiose, civili, e di coltura.--E
+primamente, non soltanto la storia sacra ma anche tutte le profane
+mostrano che tutte le religioni incominciarono dal monoteismo,
+dall'adorazione d'un solo Dio. Ma in breve caddesi per corruzione nel
+politeismo, moltiplicaronsi gli dèi in vari modi. Fecesi un dio
+diverso d'ogni diverso nome di Dio, il Signore, il Creatore, il Santo,
+il Giusto ecc.; deificaronsi le grandi potenze della natura, l'aria,
+il fuoco, il sole, altri astri, il cielo, la terra; e deificaronsi i
+padri delle grandi schiatte e delle genti. Poi si cadde piú giú,
+nell'idolatria, nell'adorazione delle immagini, dei simboli di tutti
+quegli iddii moltiplicati; e si precipitò finalmente nell'eccesso di
+quest'eccesso stesso, nel feticismo.--Questa serie di corruzioni o
+regressi primitivi è tutta contraria a quella dei progressi o
+perfezionamenti delle religioni primitive, che fu idea di alcuni
+filosofi recenti. Ma io confido al presente e vero progresso delle
+scienze storiche, mitiche, filologiche e filosofiche, le quali
+giudicheranno, od han giá giudicato, quale delle due serie sia piú, od
+anzi sia sola consentanea ai fatti ed alle ragioni, ai nomi, alle
+genealogie, agli atti di tutti questi iddii, ed all'umana natura.--Del
+resto, ognuna delle tre grandi schiatte, semiti, chamiti e giapetici,
+ebbe suoi modi particolari di corruzioni. I semiti, anche gli erranti,
+serbarono piú a lungo il monoteismo, aggiunsero meno numi al Signore
+primitivo Adonai, Adone. I chamiti al lor Signor sommo Baal, Belo,
+aggiunsero antichissimamente il Sole, il Fuoco; e gli egizi in
+particolare idearono essi tutta quella genealogia, quella famiglia
+d'iddii, che i pelasgi recarono poi di lá e volgarizzarono tra' popoli
+elleni, tirreni ed italici; e i giapetici, piú scostatisi dalla culla,
+piú vaganti, piú moltiplicati, si scostarono anche piú dalla religione
+primitiva; non serbarono a lungo o almeno non ci tramandarono niun
+nome loro del Signor sommo (se tal non sia forse quel di Brahama);
+fecero loro dio sommo il Cielo, o il Signor del Cielo, Thian alla
+Cina, Zeus in Grecia, Saturno forse in Italia. Che questi fosse tra'
+nostri maggiori iddio sommo prima che Zeus o Iupiter, sembra accennato
+dal mito che l'ultimo togliesse al primo lo scettro degli iddii, e dal
+nome di Saturnia dato giá alla patria nostra. Ancora, fu certamente
+dio speciale, nazionale de' nostri maggiori, quel Giano, che non si
+ritrova in niun'altra mitologia, e il cui nome è cosí simile a quello
+di Iavan, che non parmi da dubitare essersi cosí adottato lo stipite
+comune delle due schiatte primitive degli iberici e dei celti; e parmi
+confermata tal congettura dalla doppia faccia di quel Dio, e dal
+tempio a lui innalzato dai romani sul limite degli uni e degli altri,
+e dall'aprirsi e chiudersi di esso secondo che era guerra o pace.--Ad
+ogni modo, sopraggiunti nella penisola nostra, come giá nell'ellenica,
+i pelasgi, e diffusivi parimente lor numi e lor culti, ne risultò in
+Etruria e in tutta la bassa penisola una religione cosí simile alla
+greca, che tradotti i nomi delle divinitá dall'une lingue nell'altre,
+le due religioni apparvero identiche; e che qua come lá s'ebbe quella
+medesima famiglia di Saturno, Giove, Giunone, Apollo, Diana, Minerva,
+Venere, Vulcano, e via via tutti quegli dèi moltiplici, che furono
+illustrati poi dai poeti delle due nazioni. E l'Etruria, stata sede
+principale de' pelasgi, serbò cosí nome, vanto ed ufficio di nazione
+sacerdotale sopra l'altre nostre.
+
+
+12. Condizioni politiche.--Delle condizioni politiche di tutte queste
+nostre genti antichissime, molto si scrisse, poco rimane certo.
+Evidentemente le prime genti immigrate, tirrene, iberiche ed umbre,
+furon nomadi sino intorno alla cacciata de' pelasgi all'epoca di Troia
+[1150]; perciocché di quel tempo ancora sono e la traslazione de'
+siculi, dal mezzodí della penisola in Sicilia, narrata da Dionisio, e
+quella degli itali, che presero il luogo lasciato da' siculi. Ed anche
+i pelasgi errarono molto, tra noi come in Grecia e dapertutto; ma poco
+numerosi certamente (come venuti dal mare), il loro errare e stanziare
+fu meno da genti nomadi che da venturieri quasi feudali, quali vedremo
+molti secoli appresso i normanni nelle medesime regioni. Gli
+stanziamenti ellenici poi, furono colonie e non piú; e conquiste
+quelle degli etrusci nell'Insubria; ma di nuovo immigrazioni vere ed
+ultime, quelle de' galli nel sesto secolo.--Fin da' pelasgi, e tanto
+piú dopo, vedesi la _civitas_ (di cui ciò che chiamiam noi «cittá»,
+non era se non il centro), cioè lo stanziamento d'ogni gente o tribú,
+aver costituito uno Stato, un'unitá politica per sé; come in Grecia,
+del resto, od anzi come in tutto l'Occidente. Bensí, le diverse genti
+e cittá d'ogni schiatta o nazione rimasero certamente confederate tra
+sé; ed in confederazioni si riunirono pure le cittá che si vennero
+innalzando di genti raccogliticce e diverse. Sono evidenti nelle
+storie la confederazione etrusca, l'umbra, la latina, la sabina, la
+sannite e parecchie altre. Ed evidenti in ciascuna di quelle cittá,
+dapprima quella costituzione che accennammo delle cittá etrusche e di
+Roma, il principato temperato d'aristocrazia e democrazia; e poi la
+mutazione sorvenuta dal principato alle repubbliche similmente miste.
+Il fatto sta che la prima di tali costituzioni, la quale riunisce e
+contempera tutti tre i poteri politici naturali o possibili, il poter
+d'uno, quel de' grandi e quel di tutti, fu forse la piú antica, certo
+la piú consueta in tutte le etá e tutte le regioni del globo; tanto
+che chi ne faccia il conto regione per regione o tutte insieme,
+troverá essere stati retti gli uomini piú sovente sotto tal forma del
+principato temperato, che non sotto quella del principato assoluto
+senza quel moderame, o della repubblica senza principato, prese
+insieme. E sarebbe ragione di chiamar normale, naturale quella forma
+mista dei tre poteri; e di tornarvi quanto prima da chi non l'abbia, e
+tenervisi fermi quanto piú si possa da chi l'abbia.--Del resto, sembra
+questa nostra Italia primitiva essere stata ricchissima di cittá, di
+popolazioni, di biade, d'armenti, d'industrie e di commerci, di
+navigazioni. I tirreni in generale, gli etrusci principalmente, furono
+potentissimi, rimasero famosi in mare; e di Roma, tuttavia cittaduzza
+latina, sopravive un trattato di commercio dell'anno 508 con
+Cartagine. Che anzi, la potenza di questa non sembra esser diventata
+preponderante nel Mediterraneo, se non appunto quando cadde l'etrusca;
+e la rivalitá che siam per vedere di Roma con Cartagine non fu
+probabilmente se non retaggio tramandatole dalla Etruria.
+
+
+13. Colture.--Da quanto venimmo esponendo delle tre prime e principali
+schiatte popolatrici della nostra penisola, si può dedurre, che tre
+famiglie di lingue dovettero nascerne; la tirrena degli etruschi ed
+osci; l'iberica dei liguri, siculi ed itali; e la celto-umbra;
+diversissima la prima dalle due ultime, piú simili probabilmente
+queste tra sé, come iavaniche amendue. Certo, non pochi fatti
+confermano tal deduzione. La lingua etrusca si trova cosí diversa da
+ogni altra nostra o straniera, che resiste finora a qualunque
+interpretazione: leggesi, ma non s'intende ne' monumenti.
+All'incontro, la lingua latina, che venne senza dubbio principalmente
+da' siculi ed itali, padri aborigeni de' latini, sembra per l'una
+parte aver grandi somiglianze colla vicina umbra che si trova sulle
+tavole eugubine; e dall'altra colle antiche lingue dell'Iberia, come
+si scorge dal trovarsi lá e qua molti nomi simili od anzi identici di
+cittá; ed anche da ciò, che, quando la lingua latina fu piantata poi
+in tutta Europa dalle conquiste romane, niun'altra delle nazioni
+conquistate la prese cosí facilmente, la coltivò cosí elegantemente,
+la serbò tra i barbari posteriori cosí costantemente, come la nazione
+iberica; tantoché, se parecchie lingue moderne paion figlie della
+latina antica, e sorelle della italiana moderna, questa e la spagnuola
+paion gemelle. Del resto, e la lingua etrusca e la latina preser
+probabilmente molte parole dalla pelasgica, e non poche certamente
+dall'ellenica. E tutte quattro e l'umbra ancora si scrisser poi con
+caratteri poco diversi da quelli pelasgici, che furon portati di
+Fenicia in Europa da Cadmo o quali che siensi altri di que' marittimi
+erranti.--Del resto, di nessuna di quelle lingue non ci rimangono
+monumenti letterari (se tali non voglian dirsi le dette tavole
+eugubine), e nemmen nomi di scrittori; grande argomento a credere che
+fu poca la coltura letteraria di quelle lingue antichissime. I grandi
+monumenti delle lettere sogliono sopravivere alle nazioni e far
+sopravivere le lingue: i nomi de' grand'uomini sopravivono alle lingue
+stesse; e se ne fossero stati, specialmente tra gli etrusci, essi
+sarebbero rimasti illustri tra' romani cosí vicini di luogo e di
+tempo. Il fatto sta che furono molto piú antichi (senza contare i
+nostri scrittori sacri antichissimi di tutti) Valmichi, Omero, Esiodo
+e parecchi altri, di cui restano i nomi e gli scritti; e che della
+nostra stessa patria, della Magna Grecia, restano, se non monumenti,
+almeno nomi d'uomini famosi in lettere e scienze, famosissimo fra
+tutti quello di Pitagora. Nato in Samo, ma venuto in Magna Grecia, vi
+fu intorno al 500 legislatore di parecchie cittá, e gran filosofo
+matematico, fisico, metafisico e morale, ed origine delle due scuole
+dette italica ed eleatica.--All'incontro ci abbondano i monumenti
+dell'arti, e le mostrano avanzatissime. Giá accennammo le mura
+pelasgiche, simili tra noi a quelle che pur restano in Grecia, non
+dissimili nella costruzione (di sassi ora irregolari or regolari) agli
+edifizi egizi. Veggonsene resti in Fiesole, in Roselle, in Cortona, in
+Volterra, in Faleri, in Tarquinia, ecc. Ed in Tarquinia, Vulci, Ceri,
+Albafucense ed altrove se ne veggono di templi, e massime di
+magnifiche tombe, scolpite e dipinte; da cui e da altri scavi, si van
+traendo innumerevoli statuette, e vasi fittili e gioielli e gemme e
+monete. Tutto ciò di stili progredienti, dalla somma rozzezza
+all'ultima perfezione ellenica; e tutto ciò in vari luoghi, etrusci,
+italici, intermediari ed elleni. E quindi pare indubitabile, e fu
+naturale: un solo stile progrediente, un solo progresso, una sola arte
+fu a que' tempi, nella Grecia propria e nella Magno-Grecia, in quella
+che allor chiamavasi Italia ed in Etruria. Ma ella giunse a piú
+perfezione nella Magno-Grecia che in Etruria e in Italia, ed a piú
+grandezza nella Grecia propria che nella Magno-Grecia; onde, anziché
+dirla arte etrusca od itala, od anche italo-greca, ogni spregiudicato
+la dirá francamente e principalmente arte greca. Quanto poi al
+crederla originata tra noi e andata da noi in Grecia, dove si veggono
+tanti monumenti dell'origine e d'ogni progresso via via, ella mi pare
+una di quelle pretensioni, di quelle adulazioni o gloriuzze
+retrospettive, di che si trastullano e consolano le nazioni, non meno
+che le famiglie nobili decadute[1]. Del resto, anche cedendo a tal
+debolezza, noi avremmo ben altre glorie piú certe e piú grandi da
+vantare. Ma sarebbe anche meglio imitarle; e basterebbe forse che ne
+imitassimo una: quella che siamo per vedere, della romana costanza
+contro agli stranieri.
+
+
+ [1] In tutta questa etá, e principalmente nelle origini, io mi sono
+ scostato sovente da coloro che ne scrissero fin qui. I miei fonti
+ e le mie ragioni sono esposti nell'_Antologia italiana_,
+ 1846, fascicoli II e III; e saranno ulteriormente nelle
+ _Meditazioni storiche_.
+
+
+
+
+LIBRO SECONDO
+
+ETÁ SECONDA: DEL DOMINIO DELLA REPUBBLICA ROMANA
+
+(anni 390 circa-30 av. G. C.).
+
+
+1. Origine della grandezza di Roma.--Machiavello, Bossuet, Vico,
+Montesquieu e gli altri scrittori che ragionarono della grandezza di
+Roma ne cercarono per lo piú le cause nelle leggi, nell'interna
+costituzione di lei. Ma cosí succede nella storia, come nell'altre
+scienze progredite, che gli uomini minori ma posteriori, valendosi
+delle fatiche altrui, de' fatti nuovamente scoperti, de' progressi
+della scienza, possano forse aggiungere alcunché alle conchiusioni di
+que' sommi. Certo che le due costituzioni monarchica e repubblicana di
+Roma, mettendo in opera, riunendo all'opera tutte le forze vive dello
+Stato, furono belle, virili, vigorose, progressive costituzioni. Ma
+ogni ragione è di credere oramai che le cittá circonvicine e molte
+delle piú discoste, come le umbre e le sanniti, le quali si mostrarono
+poi cosí forti contro a Roma stessa, avessero non solamente simili
+costituzioni, simili ordini civili e militari, ma non dissimile virtú;
+e il fatto sta che ne' trecentosessantaquattro primi anni suoi (poco
+meno della metá di sua esistenza da Romolo ad Augusto), Roma non
+ottenne, non asserí niuna grande superioritá sulle cittá
+contemporanee, niuna vera preponderanza, anzi niuna grande potenza
+nella penisola. Ed all'incontro il fatto sta che da quell'anno 390,
+dalla magnifica rivendicazione dell'indipendenza propria contro ai
+galli, dalla piú magnifica rivendicazione dell'indipendenza di tutte
+le genti italiche antiche ch'ella intraprese allora contro ai
+medesimi, incomincia, e piú non cessa, e s'accresce d'anno in anno la
+potenza materiale, il credito, la preponderanza politica di Roma fra e
+sopra tutte quelle cittá, quelle genti, quella nazione d'Italia.
+Questa, dunque, evidentemente è la principal causa causante, qui è
+l'origine della meritata grandezza di Roma; l'avere bene ed
+opportunamente assunta la rivendicazione dell'indipendenza nazionale.
+Né, del resto, fu cosa nuova nella storia delle genti: molte, antiche
+e nuove, si fecer grandi allo stesso modo: la gente tebana tra
+l'antichissime egizie, la persiana tra le mediche, l'ateniese e la
+spartana tra l'elleniche, la castigliana tra le spagnuole, la
+prussiana tra le recenti germaniche. E gli etrusci avevano bensí
+esercitato sette secoli addietro tale ufficio contro a' pelasgi,
+epperciò erano diventati grandi tra le genti italiche; ma non
+esercitandolo, come decaduti, sufficientemente contro ai galli, Roma
+intanto cresciuta, sottentrò loro nell'impresa, nella grandezza,
+nell'impero d'Italia.--Ad ogni modo, questa epoca in che Roma
+incominciò a ponderare e preponderare in Italia ci parve molto piú
+importante, piú atta a segnare il fine della etá primitiva, il
+principio d'una seconda etá della nostra storia, che non sia l'epoca
+della fondazione di Roma, scelta a ciò dalla maggior parte degli
+storici moderni. E tanto piú che gli antichi diedero a Camillo, il
+gran motore di quell'impresa, il nome di «secondo fondatore di Roma»,
+e che antichi e moderni concordano a dire incerta e poco men che
+favolosa o poetica tutta la storia romana precedente la guerra de'
+galli.
+
+
+2. Mezzi; costituzione e mutazioni.--Camillo e Roma furono poi
+ammirabili dopo la prima vittoria; si apparecchiarono a proseguirla
+colle mutazioni interne opportune; innalzarono se stessi alla
+cresciuta fortuna; non si arrestarono nella virtú; la passata fu ad
+essi non piú che principio della avvenire.--La costituzione era questa
+allora. Un senato di patrizi ereditari, ma che ammettevano nel loro
+seno ogni popolano fatto grande nella patria; un popolo che s'adunava
+al fòro in varie forme, le une piú, le altre meno soggette alla
+influenza dei patroni su' clienti, dei patrizi su' popolani; ondeché
+lo stabilire e l'usar l'una o l'altra forma fu soggetto di dispute
+grandi e frequenti colá, come furono e saran sempre le leggi
+d'elezioni ne' popoli moderni di governo rappresentativo. Il popolo
+eleggeva i magistrati: due consoli annui, poco men che principi in
+cittá e all'esercito; pretori, loro aiuti dentro e fuori; e poi edili,
+tribuni ed altri uffiziali minori. All'infuori di questa gerarchia, i
+censori, che facevano ogni quinquennio il censo o statistica, e
+n'aveano grande autoritá mutando di grado e di condizione i cittadini,
+e sindacando, o, come fu detto, censurando i costumi; il dittatore,
+magistrato straordinario ed assoluto eletto nelle occasioni di gravi
+pericoli militari o civili: il pontefice massimo e molti minori; oltre
+i tribuni della plebe, difensori allora, estenditori poi de' diritti
+popolani.--Le elezioni a tutti questi carichi erano state
+originariamente fatte dal popolo, ma tra' patrizi. Ora, appunto ne'
+primi anni della impresa nazionale contro ai galli, i patrizi
+accomunarono que' carichi a' plebei; ed accomunaron le nozze; grandi
+arti (male imitate ai tempi nostri) ad accomunare gli animi, e farsi
+forti tutti insieme contro allo straniero. E giá dal tempo
+dell'assedio di Veio erasi compiuta un'altra mutazione; quella della
+milizia annuale in stanziale e perciò pagata. E questa pure fu
+mutazione grande e feconda di conseguenze. La legione romana, forte
+allora d'un cinque o seimila uomini, e formata di fanti gravi e
+leggeri e di cavalli, era senza dubbio una bella unitá militare. Ma
+forse nemmen questa fu esclusivamente de' romani; ed all'incontro tal
+fu allora la milizia stanziale. Cosí si maturò la costituzione civile
+e militare, ad uso delle esterne conquiste.
+
+
+3. Un secolo di guerre ed estensioni circonvicine [390-290].--Le quali
+furono proseguite meravigliosamente dalla rinnovata Roma fin dal primo
+secolo. Coi galli ella non s'alleò mai contro ad altri popoli
+nazionali come facevan questi tra lor gare domestiche. Poche paci od
+anzi tregue, guerre quasi continue.--Con gli etrusci all'incontro, ora
+guerre, ma ora alleanze; e per mezzo dell'une e dell'altre, sempre
+estensioni in quell'Etruria oramai decadente a precipizio. Cosí con
+gli altri popoli via via incontrati nell'estendersi, umbri, campani,
+sanniti, lucani, apuli. I sanniti furon l'osso piú duro a frangere;
+con essi durò la guerra oltre a cinquant'anni [343-290]. Una volta
+[321] parve perduta; quando un esercito romano sconfitto alle Forche
+caudine passò sotto il giogo. Ma perdurando, Roma vinse finalmente; e
+il Sannio vinto, lasciò tutta la penisola meridionale (salvi i greci),
+l'Italia d'allora, soggetta, o piuttosto aggiunta a Roma per l'imprese
+ulteriori. Perciocché il dominio romano in quest'Italia non fu da
+signore a servi, ma poco piú che da capo a membri di confederazione.
+Nella quale poi erano gradi diversi d'unione, procedenti per certo da
+diversi gradi di parentela della gente romana colle circonvicine:
+alcune furono fatte partecipi di tutti i diritti romani, salvo quello
+di voto in fòro; e furono perciò dette «_municipia_». Le antiche
+latine s'eran date a patti simili all'incirca, e il lor complesso fu
+quello detto «_ius Latii_». E il _ius italicum_ piú lato in
+territorio, piú ristretto in privilegi che non il _ius latinum_, prova
+che la gente italica comprendeva fra l'altre le latine, le quali
+comprendevano fra l'altre Roma; e questa è tutta la spiegazione
+dell'antica Italia. Le une e le altre eran _socii_; poche furono
+ridotte a condizione di sudditi (_dedititii_). A queste sole si
+mandavano magistrati romani (_praefecti_), e toglievasi parte delle
+terre; donate poi alcune a cittadini romani rimanenti in Roma (che
+vedremo occasioni di gran dissensioni), e alcune ad altri mandativi ad
+abitare con nome di coloni, sfogo alla popolazione soverchia di Roma,
+e posti avanzati a tenere i sudditi, ed anche gli alleati.
+
+
+4. Guerra di Pirro [290-264].--Venivano intanto con gli altri cadendo
+sotto a Roma anche i magno-greci. Ed era pure il tempo della maggior
+potenza esterna di lor nazione; il tempo che gli Alessandriadi tenean
+regni dall'Illirio all'Indo. Taranto assalita dai romani ricorse al
+piú vicino di coloro; ad uno, se non de' piú potenti, certo de' piú
+prodi e piú ambiziosi, a Pirro re dell'Epiro. Venne questi nel 280, e
+vinse due volte a Pandosia e ad Ascoli; ma, perdurando al solito i
+romani, ed attendendo egli meno a proseguir la guerra difficile che a
+farsi un imperio facile, si distrasse in Sicilia. E sí tornonne; ma fu
+sconfitto allora a Benevento e ripatriò in Epiro. E, caduta Taranto
+nel 272, la potenza romana s'estese sui greci nell'ultima penisola.
+
+
+5. Prima guerra punica [264-241].--Tra breve n'uscí per la prima volta
+invadendo Sicilia, ed assalendovi Cartagine che signoreggiava i greci
+signori degli antichi siculi. Cartagine, fondata parecchi secoli prima
+di Roma, giá colonia de' fenici o _poeni_ di Sidone, giá regno, poi
+repubblica indipendente, aveva estese le proprie colonie e il dominio
+in tutta l'Africa occidentale, in Iberia, in Sicilia. Roma cittaduzza
+latina avea sanciti trattati di navigazione con lei [508], Roma giá
+potente gli avea rinnovati [345]. Ma ora Roma cresciuta in signoria ed
+ambizione occupava Messina [264]. Cartagine nol patí, e la guerra
+diventò terrestre insieme e marittima. I romani, con quella facilitá
+che ebber sempre a mutar modi di guerra come di governo secondo le
+occorrenze, a prendere ciò che paresse lor necessario da fuori come
+d'addentro Italia, da' nemici come dagli amici, armaron flotte alla
+cartaginese, diventaron potenza di mare, e vinsero due grandi vittorie
+navali all'abordaggio, modo solito de' piú arditi e men periti in
+quell'arte. Quindi passarono in Africa, per ferire, secondo loro uso,
+il nemico al cuore. Ma furono vinti lá; e vi rimase prigione quel
+Regolo, che, rimandato in patria per negoziare, si fece immortale
+tornando a' ferri per morirvi, e cosí lasciar Roma libera nel suo
+costume di perdurare finché vincesse. Ed ella vinse di nuovo in mare
+ed in terra, e compiè la conquista di Sicilia; e allora fece pace,
+escludendo la rivale dall'isola. La quale fu poi la prima che ella
+governasse come vinta, a «provincia», cioè con un pretore che
+signoreggiava cittá e principi governanti in apparenza.
+
+
+6. Nuove estensioni [241-218].--Alle vittorie contro ai forti sogliono
+succedere conquiste minori, vittorie contro ai deboli rimasti
+indifesi. In una ventina d'anni, Roma aggiunse al suo giá lato e vario
+impero, la Sardegna e la Corsica; guerreggiò e vinse nell'Illirio, e
+cosí asserí sua potenza nell'Adriatico e s'appressò a Grecia; e,
+spingendo contro ai galli la guerra allentata giá ne' pericoli,
+pressata sempre ne' respiri, vinse presso a Chiusi, giunse al Po, ed
+ivi piantò due colonie, Piacenza e Cremona.
+
+
+7. Seconda guerra punica [218-201].--Ma intanto risorgeva Cartagine,
+meno indebolita giá che non concitata dal risultato della prima
+guerra. Annibale, capo in quella repubblica del partito della guerra,
+capitano giá vittorioso in Ispagna, e giovenilmente fecondo di quelle
+idee nuove ed ardite onde sorgono le guerre e i capitani immortali,
+ideò venir di Spagna a Italia per terra, attraversando Gallia
+transalpina, Alpi e Gallia cisalpina. Cosí fece. Gran disputa ne
+rimane tra gli eruditi, dove ei varcasse l'Alpi. Dicesi al Monginevra
+o al Piccolo o al Gran San Bernardo, passi i piú consueti
+nell'antichitá. Ma se fosse disceso per passi noti, sarebbe stato
+notato; e da niuno di questi detti (bensí dal Moncenisio e da molti
+altri) si vedono que' nostri piani, che le tradizioni dicono mostrati
+allora per la prima di tante volte dal duce agli invasori stranieri.
+Ad ogni modo Annibale scese ne' taurini, vinse i romani, prima al
+Ticino, poi alla Trebbia, poi al Trasimeno. Ma, o sbigottito, come
+molti, anche grandi guerrieri (non Alessandro, Cesare e Napoleone),
+dal pericolo d'occupar dopo una gran guerra una gran capitale, o
+veramente impotente a ciò, girò intorno a Roma, prese Capua; ed ivi e
+nella penisola meridionale comunicante con la patria, colla Sicilia e
+con Filippo re di Macedonia nuovo alleato suo, stabilí, come or si
+direbbe, una nuova base d'operazioni. Ma Roma perdurava negoziando in
+Grecia, e guerreggiando in Italia, in Sicilia e in Ispagna stessa. E
+qui fu vinta primamente sotto due Scipioni. Ma mandatovi il terzo,
+Publio Cornelio che è il grande, ei vi restituí e in breve vi fece
+soverchiar la potenza romana, e ridusse il paese a province; mentre
+Asdrubale ne partiva per Italia, e qui poi era sconfitto e morto,
+prima di raggiungere Annibale fratel suo. E allora Scipione fatto
+consolo, negletta la guerra di Annibale in Italia, ne portò una nuova
+in Africa; e con Massinissa alleato suo vinse due battaglie contra i
+cartaginesi e Siface, ed una terza ed ultima poi a Zama contro
+Annibale sforzato ad accorrervi. Quindi Cartagine domata dovette fare
+meno una pace che non una capitolazione; fu multata, spoglia di sue
+navi e suoi elefanti, ristretta all'Africa, ivi diminuita a pro di
+Massinissa, ed impegnata a non guerreggiare se non consenziente Roma;
+ridotta, in somma, a poco piú che provincia.
+
+
+8. Dieci anni di estendimenti [200-190].--Di nuovo seguono conquiste
+piú facili, ma pur grandissime. Si assale, si vince Filippo re di
+Macedonia, a castigo dell'alleanza testé pattuita con Annibale; si
+restituisce di nome la libertá a' greci, in fatto si fanno alleati
+cioè seguaci di Roma. Poi, prendendone pretesto a liberar pure i greci
+d'Asia minore, si passa in quella, e s'assale Antioco re di Siria; si
+vince in due battaglie navali ed una terrestre presso a Magnesia; e,
+fatta pace, si dividono le conquiste d'Asia tra gli alleati di Roma.
+Intanto si perseguitano fin lá in Asia i nemici nazionali, i galli,
+che v'aveano spinta una migrazione; si ferma alleanza cioè
+preponderanza su Egitto; e si guerreggia e vince in Liguria e in
+Ispagna. Cosí la guerra e la politica romana s'estesero dall'Atlantico
+all'Eusino; e ciò in quarant'anni; comparabili, anzi (posciaché durò
+l'effetto loro) superiori a' dieci da noi veduti dell'imperio di
+Napoleone.
+
+
+9. Séguito e conseguenze [190-150].--Ne' quaranta seguenti, si
+continuò ed ordinò il principiato. Si contese di nuovo con Filippo, si
+guerreggiò con Perseo successore di lui, ed ultimo re di Macedonia.
+Perciocché, vincitore dapprima, vinto poi a Cidna, ei fu preso e
+tratto in trionfo a Roma; e Macedonia ne rimase liberata, a modo di
+Grecia, sotto l'alleanza romana. E si continuò a guerreggiare in
+Ispagna, Liguria, Sardegna, Corsica, Istria ed Illirio; e si decideva
+a Roma delle successioni de' regni di Siria e di Egitto.
+
+
+10. Terza guerra punica, l'acaica, la spagnuola ed altre
+[150-134].--Dopo tanto padroneggiare tutto intorno al Mediterraneo era
+conseguente, inevitabile compier l'annientamento dell'antica rivale.
+Fu meno una guerra, che non un disarmamento e una distruzione;
+provocata da Catone e da quel suo continuo «_delenda Carthago_», che
+sarebbe stato piú generoso se detto contro un nemico piú forte.
+Scipione Emiliano condusse quest'ultima guerra punica, eseguí la
+distruzione [146]. Né furono diverse l'ultima guerra greca, la
+distruzione della lega achea e di Corinto. E, distrutti cosí in un
+anno i due maggiori centri commerciali del Mediterraneo, la
+preponderanza marittima di Roma diventò signoria unica, e il
+Mediterraneo lago italiano. Rimaneva, quasi sola grave, quella guerra
+di Spagna, che s'era fatta tanto piú accanita dopo che, cacciati i
+cartaginesi, rimanevano gli spagnuoli soli a difendere la propria
+indipendenza. Allora furono que' magnifici esempi (cosí ben imitati lá
+al nostro secolo) di Viriate, un «guerrigliero», che non cessò se non
+quando fatto uccidere a tradimento; e di Numanzia, una cittá, che non
+s'arrese se non quando distrutta. Finalmente, dopo sessanta e piú
+anni, soggiacque sotto Scipione Emiliano tutta la penisola [133],
+salvi i celtiberi, i piú perduranti fra que' perduranti.--E quasi a un
+tempo, ma in modo opposto, per viltá, fu acquistato un regno in Asia:
+quel di Pergamo, lasciato in testamento da Attalo re alla fortunata o
+perfida Roma.
+
+
+11. La corruzione, le fazioni interne.--Qui incomincia una seconda
+parte della storia di Roma capo d'Italia. Fin qui i turbamenti civili
+erano stati cosí poca cosa da non potersi notare in un sommario: le
+guerre, le conquiste erano state tutto. Ora, estese queste in tutta
+l'Italia propriamente detta, in Liguria, in quasi tutta Gallia
+cisalpina, quasi tutta Spagna, quasi tutto il lido africano, e in Asia
+e Grecia, Macedonia ed Illirio, si rallentano le conquiste e fervono
+le guerre civili piú e piú per tutto l'ultimo secolo della repubblica.
+La vinta Grecia vinse Roma coll'arti; l'Asia, col lusso e la
+corruzione. Dicemmo i carichi accomunati per legge tra patrizi e
+plebei; ma in fatto erano rimasti de' patrizi, e cosí questi
+riportavano quasi soli dalle guerre le prede, i metalli tanto piú
+preziosi a casa quanto ivi piú rari fin allora. E dicemmo molte cittá
+d'Italia spogliate a pro dei cittadini romani, patrizi e plebei; ma di
+fatto le porzioni de' plebei poveri, comprate a poco contante dai
+patrizi arricchiti, ricaddero in questi quasi tutte. Quindi quell'ire
+di popolo a nobili, legalmente ingiuste, equamente giustissime, ma
+avvelenate dall'invidie; e adoperate poi dagli avidi di popolaritá,
+non men frequenti ne' governi liberi che gli avidi di favore ne'
+principati assoluti. In tutto, la condizione della repubblica romana
+al principio dell'ultimo secolo era molto simile a quella
+dell'Inghilterra presente: un'aristocrazia prepotente in ricchezze
+territoriali e nelle forme costituzionali primitive, ma prepotente la
+democrazia per il numero suo, e per le conquiste nuovamente fatte od
+in corso di farsi in quella costituzione.
+
+
+12. I Gracchi [134-121].--Lo scoppio venne dai Gracchi, una famiglia
+nobile di parte popolana. Tiberio tribuno fece passare una prima legge
+agraria che limitava la quantitá delle terre possedibili da ogni
+cittadino; poi una seconda per lo spartimento de' tesori testé legati
+dal re di Pergamo. Erano appunto di quelle leggi tribunizie, piú
+facili a farsi che ad eseguirsi; ne sorsero turbamenti maggiori che
+mai, e non terminati né dall'uccisione di Tiberio perpetrata in piazza
+da Scipione Nasica, né dall'allontanamento di questo capo della parte
+aristocratica. Successero nuovi capi. Scipione Emiliano della parte
+aristocratica, Caio Gracco, fratello di Tiberio, della democratica;
+poi nuove leggi agrarie, e parimente ucciso Caio; e allora la vittoria
+parve rimasta al senato. Ma tra tuttociò s'erano inventate e
+incominciate le distribuzioni di grano al popolo, nuovo incentivo ad
+ozio e corruzioni; e s'era inventato e proposto quell'accomunamento
+compiuto de' diritti romani ai popoli italici, dal quale, benché non
+sancito allora, rimase l'addentellato a turbamenti maggiori.--Intanto,
+s'era vinta una prima ribellione di schiavi in Sicilia; eransi
+conquistate le Baleari; e passatosi oltre Alpi negli allobrogi, negli
+arverni ed a Marsiglia, erasi intorno all'ultima stabilita quella
+provincia romana che si chiama oggi ancora Provenza.
+
+
+13. Guerra di Giugurta [118-106].--Sorse tra breve una guerra piú
+grossa: una di quelle inevitabili tra la civiltá, di natura sua
+progrediente, e la barbarie, di natura sua offerente occasioni a que'
+progressi. Giugurta, re de' numidi, assalí ed uccise due principi
+alleati romani. Si ruppe la guerra, si fece una prima pace. Ma
+Giugurta, chiamato a Roma per giustificarsi, perpetrò una nuova
+barbarie contra un altro principe parente suo. Si riaprí la guerra,
+condotta male primamente da parecchi, poi felicemente da Quinto
+Metello, e finita poscia da Mario suo subalterno che lo soppiantò. La
+Numidia fu divisa tra parecchi principi di quella nazione e Bocca re
+de' mauritani, giá alleato poi traditor di Giugurta, che egli avea
+dato in mano a Mario. I romani non avean fretta mai di aggiungersi
+province; furono meno avidi di conquiste che non si scrive, non le
+fecero guari se non isforzati o poco meno; come i piú de'
+conquistatori, quando una volta hanno incominciato, come ora gli
+inglesi all'Indie.
+
+
+14. Guerra cimbrica [113-101].--Intanto era sorta una guerra anche
+maggiore, ed anche piú inevitabile. Que' gomer, kimri, cimbri o
+cimmeri, che vedemmo invaditori dell'Eusino alla Gallia e alla
+Britannia ed a noi fin da tre secoli addietro, convien dire che
+avesser lasciato allora gran parte di sé nelle sedi primiere; ed è
+naturale: i kimri o gomer furono una grande schiatta primitiva. Ad
+ogni modo, questa seconda parte di essi invase ora l'Europa, risalendo
+il Danubio; sconfisse un primo esercito romano in Stiria [113],
+proseguí ad occidente, s'aggiunse genti teutoniche, passò in Gallia,
+vi s'aggiunse probabilmente all'antiche consanguinee, vi sconfisse
+quattro eserciti romani [109-105], arrivò a' Pirenei ed alla provincia
+romana. Allora, vi fu mandato il vincitor di Giugurta, Mario; il quale
+vinse i teutoni in una gran battaglia sul Rodano all'Acque Sestie, e i
+cimbri poi in una non minore, che si disputa se sull'Adige o sulla
+Toccia. La penisola nostra fu salva. I cimbri si dispersero e
+confusero tra i teutoni e i consanguinei settentrionali.
+
+
+15. Mario. Guerra italica [101-88].--Mario ne diventò primo capitano,
+primo uomo di Roma. Egli era, non di quelle famiglie plebee che,
+operando ed arricchendo, s'aggiungono piú o meno dapertutto, e tanto
+piú ne' paesi meglio costituiti, all'aristocrazia, ma uomo nuovo del
+tutto. Invidioso de' grandi, invidiatone, anzi impeditone sovente nel
+proseguimento di sue vittorie, volle, potentissimo ora, diventar
+prepotente. S'aggiunse a Saturnino tribuno e a Glaucia pretore.
+Metello, giá soppiantato da Mario, fu contro a lui il primo capo della
+parte de' grandi. Fu esiliato. Ma la parte popolana si divise nella
+vittoria; e allora, mutata fortuna, Metello tornò, e Mario se ne fu a
+guerreggiare in Asia.--Ma passati pochi anni comparativamente
+tranquilli, sorse, istigata dalle parti della cittá, una guerra
+esterna ad essa, ma pur civile rispetto allo Stato. Le cittá socie
+dell'Italia venivan domandando esse quell'accomunamento compiuto della
+cittadinanza romana, che i capipopolo di Roma avean giá domandato per
+esse. Risuscitarono l'antico nome d'Italia, e il diedero alla cittá di
+Corfinio, ove avean fatto centro; e ne restano monete ad irrefragabile
+monumento, a suggello di quanto dicemmo dell'origine, del nome e della
+collocazione degli itali primitivi. Se tale nome fosse originato (come
+dissero i greci, e dietro essi quasi tutti) da un re, da una gente
+particolare e piccola dell'ultimo corno meridionale della penisola,
+come sarebbe cosí salito alla media, come fattosi cosí caro a que'
+popoli, come preso a titolo o quasi bandiera d'una sollevazione, d'una
+resurrezione nazionale? Ad ogni modo, questa s'apparecchiò nel 95,
+scoppiò nel 91, fu capitanata pe' romani da Mario e Silla
+principalmente, per gl'italici da Caio Papio. E fece, piú che niuna
+guerra straniera, pericolare lo Stato di Roma; continuò con successi
+vari fino all'88; fu terminata da Roma vincitrice col concedere i
+diritti domandati, prima ai soci rimasti fedeli, poco dappoi agli
+ostili. Grandi furono certamente l'aristocrazia, i governanti romani
+in vigoria; ma grandissimi in prudenza governativa, in non ostinarsi
+mai contro alle concessioni diventate necessarie. È vero, che
+quest'ultima accrebbe smisuratamente numero e forza alla plebe, la
+fece di potente prepotente. Ma chi può dire ciò che sarebbe succeduto
+senza tal concessione? Forse il fine della repubblica un cinquant'anni
+prima di ciò che avvenne; e il fatto sta, che tutti i governanti
+d'allora in poi estesero per anco quella concessione, fino ad Augusto,
+che la compiè concedendo la cittadinanza a tutta la penisola.
+
+
+16. Mario e Silla, Mitridate [88-83].--Ma il peggior frutto di quella
+guerra fu l'esservisi rifatto potente Mario, e fatto Silla. Capo
+questi de' nobili come Mario de' plebei, le loro gare personali
+ampliarono le due parti, occuparono la repubblica intiera. Giá sul
+finir della guerra italica, Mitridate re del Ponto, uom diverso da
+ogni altro asiatico, gran cuore, gran capitano, gran nemico di Roma,
+aveva aperta guerra contro a lei, occupate Cappadocia e Paflagonia,
+vinti Nicomede re di Bitinia e un esercito romano, trucidati i romani
+sparsi in Asia minore, e finalmente occupata Grecia, minacciata
+Italia. Silla ottenne la condotta di tanta guerra. Mario ne lo volle
+spogliare. Silla coll'esercito che stava raccogliendo, ebbe la mala
+gloria di esser primo tra tanti faziosi che marciasse sulla patria.
+Ebbela, e fecene cacciare e proscrivere Mario e gli altri capipopolo.
+Quindi riordinati a suo modo e pro il senato e i magistrati, partí per
+Grecia. E vinti in parecchie battaglie gli eserciti di Mitridate,
+presa e saccheggiata Atene [87], passò in Asia, e concedette pace a
+Mitridate riducendolo al regno nativo. Né avrebbe conceduto tanto; ma
+era pressato dalle mutazioni di Roma risollevata, ridivisa,
+saccheggiata, piú turbata che mai da Cinna e Mario, e, morti essi, da
+Carbone, Mario il giovane e Norbano, faziosi minori e forse peggiori.
+Costoro avean mandato un nuovo esercito in Asia, ma men contra
+Mitridate che contra Silla. Il quale perciò, fatta pace col nemico, si
+rivolse all'Italia.
+
+
+17. Silla dittatore, e conseguenze [82-72].--Approdatovi, vinse
+Norbano, poi Mario il giovane in due battaglie, e fu raggiunto da
+Pompeo e quasi tutti i grandi. Poi, vinto un terzo esercito d'italici,
+che fra que' turbamenti avean tenuto per Mario, entrò in Roma,
+proscrisse i nemici della parte sua e i suoi, e prese la dittatura. Se
+ne serví ad inseguire i nemici restanti in Africa, a tôrre i diritti a
+molti soci, a riordinare il senato e tutta la parte aristocratica; e
+ciò fatto, lasciò dopo due anni la dittatura e gli affari pubblici; o
+per infermitá, o per amor d'ozio e di vizi, o per disdegno di una
+potenza giá tranquilla, o forse per orgoglio e vanto di lasciar andare
+da sé la repubblica scelleratamente sí ma fortemente, e forse non
+inopportunamente, ricostituita sotto l'aristocrazia. E per vero dire,
+come nell'anno ch'ei sopravisse, cosí dopo, rimasero in piè gli
+ordinamenti di lui, ed anzi compieronsi con varie vittorie sui
+resistenti in Etruria e in Ispagna. In questa Sertorio, un fuggitivo
+di Roma, continuò la parte di Mario, sollevando spagnuoli e lusitani
+al nome d'indipendenza. Ma vinto finalmente anch'egli da Pompeo, il
+maggiore fra i continuatori di Silla, fu ucciso da Perpenna.
+
+
+18. Spartaco, i pirati, Mitridate, Pompeo magno [75-63].--Intanto,
+eran sorti pericoli nuovi, vicini e lontani. Una turba di gladiatori e
+schiavi fuggitivi tra que' trambusti s'era raccolta in Campania; e,
+fatto capo Spartaco, avea corso l'Italia, minacciata Roma, vinti
+quattro capitani romani. Furon vinti essi da Crasso, e dispersi poco
+dopo.--Una turba di pirati, schiuma delle guerre straniere e civili
+intorno e sul Mediterraneo, lo infestavano intiero, dalla Sicilia e
+dall'Isauria principalmente. Furono vinti prima da Servilio che ne fu
+detto «isaurico», e vinsero Marc'Antonio. Ma Pompeo, ottenuto tal
+comando, li vinse ultimamente, li distrusse e tranquillò il mare in
+quaranta giorni. Creta fu in tal guerra ridotta a provincia da
+Lucullo.--Finalmente, Mitridate (che giá avea rotta una seconda guerra
+con Silla e finitala in breve trattando) n'avea rotta ora [75] una
+terza, all'occasione che Prusia re di Bitinia aveva anch'egli legato
+il regno a' romani. Fu condotta da prima da Lucullo, il celebre
+lussurioso. Tutta l'Asia occidentale, tutti quei resti di re greci, e
+i parti, gente nuova che grandeggiava, vi preser parte. E Lucullo fu
+vittorioso da prima; ma mal governando il proprio esercito e l'Asia
+vinta, lasciò rifarsi il perdurante Mitridate. Allora, data tal guerra
+al vincitor di Sertorio e de' pirati, a Pompeo, egli accorse e vinse
+all'Eufrate, sottomise l'Armenia, fugò Mitridate alla Tauride, passò
+vincendo al Caucaso, ed in Siria. Quindi, Mitridate si uccise [63]; e
+Pompeo riordinò in province e regni poco diversi da province l'Asia
+intiera dall'Eufrate in qua.--Noi vedemmo giá un'altra volta Roma
+guerreggiare e conquistare dalla Spagna all'Asia minore, in dieci
+anni; ora, in dieci anni pure, un solo romano guerreggiò, conquistò ed
+ordinò dalla Lusitania all'Eufrate. Cosí la voce, l'opinione pubblica
+della maggior nazione del mondo, diede a Pompeo vivente il nome di
+«magno». Che se Cesare parve ai posteri piú grande ancora, non è forse
+che facesse, ma perché lasciò cose piú grandi. La posteritá suol
+giudicare men dalle fatte che dalle lasciate; ed ha ragione.
+
+
+19. Pompeo, Crasso, Cesare, Cicerone, Catilina [70-60].--In cittá,
+Pompeo era di quelli che vogliono esser potenti legalmente, per via
+dell'opinione e del popolo; e corteggiava l'una e l'altro. Consolo con
+Crasso [70], restituí la potenza de' tribuni abbattuta da Silla.
+Crasso era di quelli i quali, piú che per altro, possono per le loro
+ricchezze; e n'avea di tali che soleva disprezzare chiunque non avesse
+da soldare un esercito. Catilina era un patrizio sfrenatamente
+corrotto, che si sforzava di potere per via della corruzione e de'
+suoi sozi in essa. Cicerone era il principale di quella condizione de'
+cavalieri, che, intermediaria fin dall'origine tra il patriziato e la
+plebe, era stata innalzata via via ne' turbamenti dall'uno e
+dall'altra. Cesare poi era un giovane di gran famiglia, grande
+ingegno, grandissima ambizione, che diceva voler essere primo in una
+terricciuola anziché secondo in Roma, ma intendeva esser primo in
+questa, con mezzi legali o non legali. Catone solo aveva forse
+l'ambizione, magnificamente stolta oramai, di salvar la patria colla
+virtú; aveva certo quella di vivere e morire virtuoso e libero in
+qualunque caso.--Di tali e tante ambizioni che s'agitavano in quella
+civiltá romana (e che rimaser poi tipi a tante altre tanto minori),
+scoppiò prima, come succede, la piú corrotta, quella di Catilina. E
+scoppiò nel modo usuale a tali uomini, colle congiure. Due tentonne.
+Gli riuscí la terza[64]; fino a tal segno, che Cicerone consolo osò
+trarre al supplizio i complici di lui, ma non lui. Fuggito e postosi a
+capo de' compagni in Etruria, fu vinto facilmente dall'altro consolo,
+e finí in breve, senz'altro effetto che il solito di simili imprese,
+accrescere i turbamenti, la corruzione. La quale era accresciuta, del
+resto, da Lucullo, Verre e gli altri proconsoli o governatori tornanti
+dalle province predate, dall'Asia principalmente. Né saprei dire se ne
+tornasse puro nemmen Pompeo; tornonne certo magnificamente, dopo aver
+finito l'ordinamento di tutta quella parte di ciò che si poteva giá
+chiamare il mondo romano [61].
+
+
+20. Primo triumvirato [60-50].--Tornava quasi al medesimo tempo Cesare
+dalla Lusitania; e frammettendosi a Pompeo e Crasso maggiori di lui e
+rivaleggianti, salí a pareggiarli. La potenza dei tre, che suol
+chiamarsi nella storia il «primo triumvirato», condusse la repubblica.
+Allontanarono Catone mandandolo a Cipro, ridotta in breve a provincia,
+ed esiliarono Cicerone. Ma Pompeo, che s'aiutava della virtú dell'uno
+e dell'eloquenza dell'altro, li fece in breve richiamare. Le province
+principali furono spartite fra i triumviri: Spagna ed Africa a Pompeo;
+Siria colla guerra contro a' parti, la maggior che fosse allora, a
+Crasso; Illirio e le due Gallie colla guerra lá sorgente da una
+invasione di teutoni che incominciavano a chiamarsi «germani», a
+Cesare. Solo pacifico dei tre il governo di Pompeo, il lasciava
+rimanere a Roma. Cesare diedesi tutto alle Gallie, in cui scorgeva
+occasione di gloria e potenza militare, strumenti massimi ad occupare
+la repubblica. Volò oltre Alpi, respinse i germani-elvetici [58]; si
+frammischiò alle parti, alle contese interne delle genti galliche;
+vinse i belgi [57], gli aquitani [56]; e, giá domata tutta Gallia,
+passò in Britannia [55] e in Germania oltre Reno [54], tornò su' galli
+risollevati, e ridomolli [53-51]. Intanto era passato Crasso in Asia
+contro a' parti, con un esercito raccolto a proprie spese, ma ch'ei
+non seppe condurre; ondeché fu sconfitto ed ucciso [54-53]. E quindi
+due grandi danni: i parti cresciuti a tal gloria e potenza che non
+furono mai piú domati; ed in cittá, sciolto il triumvirato, ridotto a
+duumvirato, piú difficile a durare. E tanto piú tra uno avvezzo a
+massima potenza, e l'altro risoluto a non soffrirla.--Nel 53, Pompeo
+si fece nomar solo consolo, quasi dittatore. Ma Cesare, quantunque
+assente, giá poteva in cittá quanto lui. Seguirono negoziati,
+proposizioni reciproche di smetter ciascuno il proprio comando; ma
+ineseguite, forse ineseguibili. Finalmente [ai primi dí del 49]
+Pompeo, senza smettersi, fece dal senato ordinare a Cesare di
+smettersi. Era ordinar lo scoppio, e la propria sconfitta.
+
+
+21. Cesare dittatore [49-44].--Cesare raccolse sue vecchie legioni in
+Cisalpina, passò il Rubicone, limite all'oriente tra quella provincia
+e l'antica Italia, occupò Roma e tutta la penisola, in due mesi.
+Pompeo fugato raccolse suo nerbo in Grecia, pur tenendo Africa e
+Spagna, sue vecchie province. Allora si guerreggiò in tutto il mondo
+romano. La posizione di Cesare dall'Italia, centro locale e politico
+insieme, era di gran lunga vantaggiosa; e Cesare uomo da valersene. Fu
+vinto dapprima in Africa dove non andò egli, ma vinse dovunque andò; e
+prima in Ispagna, onde tornato prese facilmente la dittatura, poi il
+consolato per cinque anni. Poi [48] passò in Grecia, v'assalí Pompeo,
+il vinse e distrusse a Farsaglia [48]. Pompeo fuggitivo approdò in
+Egitto e vi fu morto dal vil re Tolomeo. Cesare ve l'inseguí; e
+rivoltosi contro al re assassino, ma distratto dall'amor di Cleopatra
+sorella di lui, vi rimase e perdé sei mesi. Poi preso definitamente il
+nome di dittatore con potenza estesa a dieci anni [47], passò in Asia,
+vinsevi il figlio di Mitridate sollevatosi, e fermò in tutto Oriente
+la propria potenza. Tornato a Roma inquieta, la tranquillò co' soliti
+mezzi suoi, clemenza, alacritá ed operositá; poi ripassò in Africa
+[46], vinsevi i pompeiani e loro alleati, ridusse Catone ad uccidersi,
+e la Numidia a provincia. Tornato a Roma, e ripartitone a Spagna,
+vinsevi a Munda i due figliuoli di Pompeo, uccisovi l'uno, fugato,
+ridotto l'altro a partigiano nei celtiberi [marzo 45]. Allora, preso
+il nome vecchio, ma con potenza nuova, d'«imperatore» o signor
+militare, tornò a Roma. Né giá a fruire oziando, anzi ad usare
+operando la signoria universale, incontrastatagli oramai. Superati
+tutti, intendeva, secondo la magnifica espressione di Plutarco,
+«emular se stesso»; intendeva passare in Asia, vendicarvi Crasso e la
+dignitá romana contro a' parti; e vintili, per la Scizia, d'intorno al
+Ponto prendere a spalle i germani giá da lui stati assaliti di fronte;
+e per l'Alpi tornare a Roma, fatta signora d'ogni gente nota di qua
+dell'Eufrate. Dicesi, volesse il nome odiato di «re», prima di
+partire; certo poteasi temere che il prendesse tornando. Ne fremevano
+i repubblicani; legittimisti poco politici, che non vedevano
+l'impossibilitá di restituire una repubblica cosí lata, cosí corrotta.
+Bruto e Cassio ordinarono una congiura, un'uccisione che poté parer
+legale allora, ch'or si chiama «assassinio». Cesare fu pugnalato in
+senato addí 15 marzo del 44; e non se n'ebbe altro, che quattordici
+anni di guerre civili, e mutata la clemenza in proscrizioni, mutato un
+regno che sarebbe stato probabilmente sincero, costituito e temperato,
+in una signoria indeterminata, epperciò tanto piú sfrenata; insomma,
+mutato un Cesare in un Augusto.
+
+
+22. Agonia, fine della repubblica [44-31].--Morti tutti i sommi,
+sorsero, come succede, tutti i minori di quell'etá malamente ma
+grandemente operosa: Antonio e Lepido, i due vecchi e principali fra'
+partigiani di Cesare; Ottavio giovanissimo, nipote ed erede di lui,
+detto quindi Cesare Ottaviano; Bruto e Cassio i due uccisori; Cicerone
+il grand'oratore; Sesto Pompeo sceso da' Pirenei, prima a
+pirateggiare, poi a poter grandemente sul mare. Tra costoro, Antonio e
+Lepido eran per sé; tutti gli altri, anche Ottavio dapprima, per il
+senato, per la repubblica. I quali, sorretti in cittá dall'eloquenza
+di Cicerone, aprono la guerra nella Cisalpina, intorno a Modena contra
+Antonio, che, vintovi, s'unisce a Lepido nella Gallia transalpina
+[44-43]. Ma tra breve Ottavio lascia la parte del senato, e si unisce
+ai due cesariani; ne sorge il secondo, il pessimo triumvirato; ed,
+occupata Roma, proscrivono tutti i nemici di ciascuno, superando le
+memorie di Mario e Silla. Cicerone fu il massimo di que' proscritti.
+Allora Antonio e Ottavio, i due operosi del triumvirato, si volgono
+contra Bruto e Cassio che s'eran rinforzati in Grecia, Asia ed Egitto,
+tutto l'Oriente. Seguirono due battaglie a Filippi; e disfattivi
+Cassio e Bruto, s'uccise il primo dopo la prima, il secondo dopo la
+seconda [fine 42]. Quindi, mentre Marco Antonio si perdeva ad ordinar
+l'Asia e l'Egitto ed a poltrirvi egli pure e peggio con Cleopatra,
+Ottavio tornava a Italia, vi si volgeva contro Lucio Antonio fratello
+di Marco. Accorso questo, seguiva fra' triumviri e Sesto Pompeo un
+accordo, un nuovo spartimento di province; che costoro sognavan forse
+far perpetuo, e simile a quello giá degli Alessandriadi [40]. Ma
+Pompeo riapre la guerra navale, la fa due anni, e poi vinto da Lepido
+e da Agrippa fugge e muore in Asia [38-36]; e Lepido vincitore perde
+l'esercito guadagnatogli da Ottavio, onde anche questo triumvirato è
+ridotto a duumvirato tra Marco Antonio ed Ottavio. Quindi seguono
+quattro anni di respiro interno e di guerre straniere: Ottavio contro
+ai dalmati e i pannoni, Antonio in Egitto e contro ai parti. Ma vinto
+questo nell'impresa superiore a sua virtú, ed aggiunte alla vergogna
+di vinto quelle del mal governo d'Asia, e del nuovo poltrire presso a
+Cleopatra, ed offeso Ottavio con repudiare la sorella di lui [32],
+s'aprí finalmente la guerra tra' due; e si finí in un atto, in una
+gran battaglia navale ad Azio. Antonio vinto rifuggí alle braccia di
+Cleopatra, ed inseguitovi da Ottavio vi s'uccise. Cleopatra l'imitò.
+L'Egitto fu ridotto in provincia; il duumvirato diventò principato; la
+repubblica, serbando il nome, fu tutta del nuovo e minor Cesare.
+
+
+23. Religione, coltura.--Delle condizioni politiche e civili di questa
+etá dicemmo via via, e cosí faremo per le etá seguenti; ondeché ne
+diremo separatamente.--La religione poi, simile, come vedemmo,
+nell'origine e nella genealogia degli dèi alla greca, si accomunò ora
+interamente con essa; e perché i greci l'avean giá accomunata a tutto
+l'Oriente, ed ella non trovava nell'Occidente numi e culti molto
+diversi, ella diventò, senza difficoltá, universale nel mondo romano.
+Ogni politeismo è naturalmente tollerante; serbando gli dèi propri,
+ammette a secondari gli dèi stranieri. Del resto, tali religioni,
+tutto esterne di natura loro, erano in Grecia diventate giá
+indifferenti a chiunque vi s'internasse colla filosofia; e cosí
+diventarono ai romani quand'ebber bevuta quella filosofia. La
+religione rimase poco piú che arte politica, stromento, arcano
+d'imperio, in mano a' patrizi, che serbarono fino alla fine della
+repubblica la privativa del sommo pontificato e de' sacerdozi
+maggiori.--Incominciata da Socrate, Platone, Aristotele e gli altri
+capiscuola, questa fu la grande, la utile etá della filosofia; non ne
+sorgerá mai piú un'altra tale. In seno alla religione vera, restan
+minori di necessitá i destini della filosofia. All'incontro la
+filosofia greco-romana andava molto piú oltre e piú giusto nella
+veritá che non la religione contemporanea; e perciò fu grande ed
+utilissima. E perciò Cicerone, tutti i romani professavano doversi
+prendere da essa, eloquenza, lettere, _ius_ pubblico e privato,
+costumi, ogni civiltá, ogni coltura, di preferenza che dalla
+religione.--Le lettere specialmente dipendettero tutte, si
+conformarono tutte dalla filosofia. Del resto, le romane furono sempre
+figliuole delle greche; fin dall'origini, quando è tradizione che Numa
+le prendesse da Pitagora (tradizione falsa quanto a Pitagora che fu
+posteriore, ma giusta nel significato nazionale); quando Demarato le
+portava giá dalla Grecia propria; e poi quando i romani piú rozzi
+conquistarono i magno-greci piú colti, e finalmente i greci
+coltissimi. Polibio, contemporaneo ed amico de' Scipioni, fu uno de'
+primi e piú grandi venuti di Grecia a ingentilir Roma.--Nella quale
+poi, come dapertutto, s'ingentilí la lingua poetica primamente: Livio
+Andronico uno schiavo greco, Nevio un campano, Ennio un magno-greco,
+Plauto un umbro, Terenzio schiavo cartaginese (tutti stranieri al
+Lazio) furono i primi poeti e scrittori latini dal 250 al 150
+all'incirca. Romani si furono i primi prosatori e storici, Fabio
+Pittore e Catone il vecchio, di poco posteriori a' primi poeti.
+Seguirono nell'ultimo secolo, e i piú negli ultimi anni della
+repubblica, Lucrezio, Catullo ed altri poeti; Varrone, Sallustio,
+Cesare ed altri storici e prosatori vari; e principalmente, com'era
+naturale in quel governo libero, in quelle contese di libertá e di
+parti, molti uomini di Stato, giureconsulti ed oratori, gli Scevola, i
+Bruti, i Rufi, Ortensio, Cicerone; oltre poi tutti i grandi capi di
+parte, che nominammo dai Gracchi fino ad Augusto, i quali non poterono
+certo diventare tali, se non colla persuasione prima che coll'armi;
+colla persuasione, che sovente non è retorica, talora non filosofia né
+ragione né giustizia, ma sempre si deve dire «eloquenza».--Degno, e
+forse importante, è poi ad osservarsi, che mentre fiorivano tuttavia i
+piú e migliori di questi, giá erano nati ed educati Tito Livio,
+Cornelio Nipote, Orazio, Virgilio, Ovidio e tutti insomma gli aurei
+del secolo detto «aureo» al cader della repubblica. Figli dunque della
+repubblica, cresciuti nella viva atmosfera della libertá, si debbono
+dire tutti questi sommi latini, tutti questi splendori, che mal si
+sogliono chiamare del secolo d'Augusto. I grandi son figli dell'etá in
+cui s'allevano, e non di quella in cui finiscono; i secoli si
+dovrebbero nominare da chi li genera ed educa, e non da chi li
+termina; e il cosí detto secolo d'Augusto, finí ad Augusto e per
+Augusto.--Ad ogni modo, questi ultimi scolari de' greci emularono,
+arrivaron sovente, superarono talora i maestri. Non forse in poesia,
+ma certo in parecchie di quelle lettere che dipendono dalla scienza e
+dalla pratica di Stato. Nell'eloquenza, per vero dire, io odo i periti
+delle due lingue por Demostene il sommo greco sopra Cicerone il sommo
+romano; ed io m'accosto volentieri a tal opinione, e per quella
+superior semplicitá che riluce nell'ateniese, e perché difensor
+d'indipendenza, mi par piú fortemente ispirato che non il romano
+difensor di libertá. Certo, se mi si conceda di giudicare (con metodo
+opposto al solito) degli antichi da' moderni, tutti i grandi oratori
+politici del secolo scorso e del presente, i Pitt, Fox, Burke,
+Mirabeau, Foix, Canning, e i viventi, si veggono seguir molto piú
+l'andamento oratorio demosteniano, che non il ciceroniano; ondeché si
+può credere che il primo, il quale regge ai secoli e si rinnova cosí
+in societá diversissime, sia piú naturale, piú universale, piú
+pratico. Quanto agli storici mi pare che i romani tutti insieme
+abbiano superati i greci. Niuna semplicitá, non quella stessa di
+Tucidide, è superiore a quella di Cesare; e Cesare è superiore a
+Senofonte nel parlar di sé, nel dettare storie personali, memorie
+militari. Tito Livio (a malgrado gli assalti moderni i quali non
+provano nulla contro a lui, se non ch'ei parlò incompiutamente e
+dubitativamente di fatti trovati incompiuti e dubbi nelle tradizioni),
+Tito Livio rimane pure a' nostri dí il piú grande, l'inarrivato, forse
+inarrivabile esempio d'una storia nazionale, scritta ad uso non
+d'eruditi, non di questa o quella condizione speciale d'uomini, ma di
+tutte. Sallustio, non imitator de' greci, né di nessuno, fu primo e
+forse sommo in quel modo stretto e forte, che fu imitato poi, e
+portato oltre, da Tacito; e se è vero che fosse vizioso uomo alla
+pratica, egli ha almeno il merito, pur troppo non cercato da' nostri
+cinquecentisti ed altri moderni, d'esser rimasto virtuoso scrittore.
+L'ipocrisia della virtú e l'ipocrisia del vizio, sono amendue brutte;
+ma la seconda è piú dannosa. In tutto, niuna etá, niuna nazione, niuna
+lingua finora, vanta una triade di storici come Cesare, Sallustio e
+Tito Livio; senza contar Tacito posteriore. Finalmente, superiore a
+tutti gli antichi, furono i giurisperiti romani. Poco resta, per vero
+dire, da giudicar di quelli dell'etá repubblicana; tuttavia e quel
+poco, e le tradizioni, e la ragione stessa ci fa certi che in
+quell'etá dell'origini e della libertá furono le fondamenta di quella
+scienza, la quale sopra ogni altra dipende dai fatti originari e si
+fonda sulla libertá. In somma, di tutta questa letteratura latina, o
+prima italiana, gli oratori, gli storici, i giureconsulti son quelli
+che noi dovremmo studiare incomparabilmente piú. Ivi quello stile
+piano e pratico, che è cosí raro nelle lettere italiane; ivi una
+realtá, una vita, una libera operositá che si ritrovano sí ne' nostri
+trecentisti e quattrocentisti, ma non guari piú giú; ivi poi una
+grandezza degli affari trattati che non si ritrova forse (dirollo a
+malgrado le invidie nostre ed altrui) se non ne' romani moderni, negli
+inglesi. Né vogliamo studiare quegli stessi a servile imitazione od a
+vano vanto: quella è pedanteria sempre, questo vergogna a decaduti.
+Sopra ogni cosa di que' grandi maggiori nostri, imitiamo lo spirito di
+pratica, la sodezza nello scrivere come nell'operare: questo è il
+miglior modo di dimostrare la filiazione nostra da que' romani, che
+furono i piú sodi, i piú pratici uomini del mondo antico.
+
+
+24. Continua.--Di quelle scienze che alcuni chiamano «naturali», altri
+«positive», ma ch'io chiedo licenza di chiamare, per piú precisione,
+«materiali», poco è a notare in questa etá. Degli etrusci, dicesi
+sapessero tirar il fulmine: sará! Dei romani, toltone Catone scrittor
+d'agricoltura, non saprei qual altro un po' grande nomare. Ma se, come
+dobbiamo, noi chiamiamo «italiani» tutti coloro che nacquero e
+crebbero di schiatte diverse in qualunque delle terre che or si
+chiamano Italia; noi abbiamo di quest'etá il maggiore scienziato che
+sia stato nell'antichitá tutt'intiera. Archimede siracusano [--208],
+gran matematico, gran filosofo, grande ingegner militare. Ma non si
+vede che abbia avuta scuola; certo, tutte le scienze avanzate da lui,
+non avanzarono dopo lui. Eppure, cosí positive come sono, cosí
+appoggiate alla facoltá del ragionar forte, elle sembrerebbero aver
+dovuto essere simpatiche al genio romano. Ma il fatto sta, che tal
+genio non era a nessuna contemplazione, nemmeno questa; era tutto alla
+vita attiva politica, finché fu conceduta.--E cosí è, che dell'arti
+quasi niuna fu coltivata felicemente da' romani repubblicani. Della
+musica non si trova vi ponessero di gran lunga quell'amore,
+quell'importanza che i greci; quasi non pare la coltivassero.--Il nome
+di Pittore aggiunto ad uno de' Fabi, è delle poche memorie che faccian
+credere essere stata l'arte, bene o male coltivata da liberi anzi da
+patrizi romani. Supplivano sí gli altri italiani. Quest'è l'etá a cui
+si riferiscono dagli archeologi presenti que' monumenti piú perfetti
+dell'arte italo-greca, che s'attribuirono giá agli etrusci piú
+antichi. E giá accennammo quanti di que' monumenti siensi trovati
+nelle cittá italiche. Ma è piú meraviglioso ciò che ce n'è detto dalle
+storie: duemila statue, dice Plinio, essere state in Volsci, quando fu
+presa da' romani, spinti dal desiderio di esse. A questo modo i romani
+ornavano lor cittá. Se non che le pitture, che si facevano allora le
+piú sulle mura, non potevano esser trasportate; e cosí essi fecer
+probabilmente venir di fuori piú pittori, ma anche scultori,
+fonditori, figulini, incisori di monete e di gemme.--In una sola arte
+(fossero cittadini od altri italiani o greci gli artisti) si può dire
+che i romani avessero stili propri, peculiaritá: nell'architettura; e
+le loro peculiaritá vi furono le due solite, la sodezza e l'utilitá.
+Usarono fin da principio, molto piú che i greci, le vòlte, gli archi;
+furono, a dir di Strabone, inventori degli acquedotti; la cloaca
+massima è del tempo dei re; l'emissario d'Albano, dell'etá
+repubblicana [350 c.]. Ma la principale, piú certa e piú utile
+invenzione loro, fu quella delle grandi, ben diritte e sodissime vie
+pubbliche. Certo che anche prima di essi, in tutte le regioni
+incivilite di Grecia o d'Asia, furono vie segnate e fatte dal lungo
+passaggio; e certo che vi s'aggiunsero qua e lá tagli, argini, ponti,
+opere d'arte; ma colá non erano opere d'arte le vie intiere. I romani,
+all'incontro, le fecer tali fin da principio; e come vennero
+estendendosi nella penisola, vi fecero a poco a poco una vera rete di
+vie, non meno maravigliosa a quell'etá, di quel che sieno alla nostra
+le reti di strade ferrate, promosse da' romani moderni che dicemmo.
+Tanto s'assomigliano le operositá, le necessitá della civiltá
+quantunque diversissime! O piuttosto, tanto s'assomigliano le civiltá
+anche piú diverse! Lo spendere per il pubblico, il capitalizzare il
+lavoro delle generazioni presenti a pro delle avvenire, è proprio
+sempre di tutte le nazioni forti, che han fiducia nel proprio
+avvenire, di quelle che sono conscie di lavorar per sé, non per
+altrui.
+
+
+
+
+LIBRO TERZO
+
+ETÁ TERZA: DEGLI IMPERATORI ROMANI
+
+(anni 30 av. G. C.--476 dall'èra cristiana).
+
+
+1. Augusto [30 av. G. C.-14 dopo].--Il ritorno d'Augusto e i
+quarantaquattro anni che seguirono di tranquillitá e d'ordine
+restituito, furono in Roma molto simili a quelli veduti a' nostri dí
+in Francia sotto Napoleone consolo. A' piú terribili e piú colossali
+turbamenti che sieno forse stati mai in niuna gran civiltá,
+succedevano clemenza, riposo, riordinamento. Le lunghe guerre, le
+proscrizioni aveano spenti i piú appassionati, rinnovata la
+generazione. Tutti erano stanchi, tutti capacitati dell'impossibilitá
+d'una restaurazione repubblicana, tutti della necessitá del
+principato. Cesare Ottaviano, tra breve per antonomasia, per
+adulazione religiosa, detto Augusto, pareva nato a tale uffizio;
+scellerato repubblicano, ottimo, modesto principe. Non ebbe corte
+all'orientale, alla moderna; bensí, ad uso patrio, gran clientela, di
+quasi tutti i grandi scrittori che nominammo testé, e di molti altri
+men nominati o innominati, che sogliono far volgo in tutte le grandi
+etá letterarie, e poi degli artisti ed artefici che abbellivan Roma a'
+cenni di lui, e principalmente di tutti i postulanti o possessori
+d'impieghi e cariche, e magistrati della repubblica. Perciocché ei
+conservò di questa il nome e tutti gli uffizi, contentandosi di
+usurpare e unire in sé i maggiori. Prese, non ottenuta l'ultima
+vittoria, quello d'imperatore [31]; subito dopo, la potestá tribunizia
+perpetua [30]; quindi il consolato dapprima annuo, poi perpetuo [19],
+lasciandone gli onori senza potenza a due consoli supplementari
+(_suffecti_); la censura, pur perpetua [id.]; e finalmente il
+pontificato massimo [15].--Al popolo lasciò i comizi, ma ridotti a
+poche elezioni. Le piú furono date via via al senato fatto e rifatto
+da lui, tutto suo; e con questo divise le province, commettendogli le
+piú tranquille, tenendo egli quelle di frontiera. Alle senatorie
+furono eletti proconsuli, alle imperiali scelti legati.--Ordinò gli
+eserciti in campi stanziali (_stativa_); una guardia del principe
+(_cohortes praetorianae_), una urbana (_cohortes urbanae_) presso la
+cittá; le legioni al Reno, al Danubio, all'Eufrate, al Nilo,
+all'Atlante; due flotte di qua e di lá ai due mari d'Italia, a Miseno
+e a Ravenna.--Ordinò le finanze: due casse distinte, il _fiscum_
+dell'imperatore, l'_aerarium_ dello Stato; il primo, maggiore e
+fornito dalle terre dette perciò «confiscate», e da' tributi delle
+province imperiali; il secondo, da quelli delle province senatorie. Le
+necessitá sorte a poco a poco avevano stabilita quella varietá di
+tributi, che la scienza moderna disapprovò giá, ma approva ora
+unanimemente; proprietá e mutazioni di proprietá territoriali,
+commerci interni ed esterni, sostenevano il carico pubblico.--Né
+trascurò, anzi compiè, le conquiste: e fermolle con ammirabile
+opportunitá. E prima ridusse i salassi, ed altre genti galliche
+alpestri; fatto piccolo ma notevole, perché solamente allora, e cosí
+dopo quattro secoli, si vede terminata la gran guerra nazionale contro
+ai galli, e compiuta la conquista della penisola, a cui intiera
+s'estese allora il nome d'Italia. Né è senza onore al complesso di
+queste genti, che diremo «italiane» d'ora in poi, che la conquista,
+l'unione di esse a Roma, abbia cosí costato altrettanto tempo, quanto
+appunto ne costò tutto il resto del mondo romano, tutto il cerchio del
+Mediterraneo. Attorno al quale poi e nell'interno del continente
+furono finiti di ridurre i celtiberi dei Pirenei, gli armorici ed
+ultimi galli occidentali, i reti, i vindelici, i norici, i pannoni, i
+mesii, tutti i germani e slavi di qua del Danubio, e in Asia gli
+armeni. E furono tentati poi altri estendimenti; minacciati i parti,
+ma non assaliti di fatto; tentati gli arabi e gli etiopi, ma fino al
+deserto solamente, ed ivi lasciati; assaliti bensí piú volte e
+fortemente i germani d'oltre Reno e Danubio, ma con successi vari
+dapprima, e lasciandovi finalmente l'ossa delle legioni di Varo,
+distrutte da un duce a cui ne rimase il nome generico di «guerriero»,
+Heerman od Arminio [9]. Piansene Augusto, ma non era un Giulio Cesare
+da andarvi e vincervi: mandovvi legati; e quella guerra trasmessa
+dall'uno all'altro de' suoi successori, non proseguita da niuno di
+essi, nemmeno forse da Traiano, coll'antica ostinatezza romana, quella
+guerra germanica occupa tutta l'etá che incominciamo, non finisce se
+non con lei, cioè coll'imperio occidentale.
+
+
+2. Continua.--Limiti d'Augusto furono dunque, il Reno, il Danubio,
+l'Eufrate e i deserti d'Arabia, di Nubia, di Numidia. In mezzo, il
+Mediterraneo tutt'intiero, lago italiano, che non fu né sará,
+probabilmente, mai piú lago di niun'altra nazione.--In Ispagna erano
+tre province: lusitania, betica e tarragonese.--In Gallia transalpina,
+quattro: narbonese, lugdunese aquitanica e belgica.--In Germania e ne'
+paesi danubiani, otto: Vindelizia, Rezia, Norico, due Pannonie, due
+Mesie ed Illirico.--In Grecia, tre: Macedonia, Tracia ed Acaia.--In
+Asia, quattro: Asia, Bitinia, Cilicia, Siria, oltre Giudea, Comagene,
+Cappadocia, Ponto, Licia, Samo e Rodi, Armenia e Mesopotamia, piú o
+men libere o regnate di nome, ma rette di fatto da qualunque
+proconsolo o legato romano, e che diventarono province poi.--In
+Africa, tre: Egitto, Cirenaica ed Africa, oltre la Mauritania pur
+retta a regno allora, pur divisa in province poco dopo.--E finalmente
+in grembo al Mediterraneo, quattro: Siracusa e Lilibeo in Sicilia,
+Sardegna e Corsica.--L'Italia, la penisola signoreggiante, non era
+allor divisa in province; serbava tutte le distinzioni di sue genti
+primitive, secondo i patti con cui ciascuna s'era aggregata a Roma; ma
+queste distinzioni erano scemate dalla concessione, che Augusto fece
+allora a tutte insieme, di quel diritto di cittadinanza, tanto
+contrastato giá quando non era un'ombra.
+
+
+3. Continua..--Molte leggi buone fece Augusto per tutto ciò, e per
+restituir la pace e i costumi. Ma a confermarli, due pessime; non
+abusate, per vero dire, da lui, bensí all'infinito da' successori:
+quella di maestá (_Iulia de maiestate_) che faceva delitto d'ogni
+menoma mancanza di rispetto all'imperatore; e quella che istituiva
+commissioni speciali, tribunali eccezionali (_cognitiones
+extraordinariae_), a perseguire questi od altri delitti. Ma il peggior
+danno fatto da Augusto alla patria fu il non aver esso dato nome o
+almen forma sincera di regno allo Stato, come avea voluto Cesare;
+l'averlo lasciato non repubblica e non principato finito, il non avere
+insomma osato far legge di successione. Destinò eredi prima Caio e
+Lucio nati di Giulia figliuola sua; poi, morti i due, Tiberio Nerone
+figliuolo di Livia sua seconda moglie. L'adottò; lo fece dal servo
+senato chiamare a parte di tutte le magistrature che costituivano il
+principato. I posteri piú sfacciati chiamarono questa e le simili poi
+«_leges regiae_»; ma non erano tali né nulla di determinato, mezzi
+termini e non piú. In alcune teoriche non dedotte dalla sperienza, il
+principato elettivo fu giá detto migliore che l'ereditario; in
+pratica, e perciò nelle buone teoriche, è preferito l'ereditario. Ma
+in ogni maniera di pratiche o di teoriche, il pessimo de' principati è
+quello in cui la successione, non determinata da niuna legge, si fa
+volta per volta, per adozioni, per destrezze, per intrighi, per forza,
+per compre. E tal fu quello lasciato da Augusto a tutto l'orbe romano;
+alla misera Italia in particolare, sulla quale durò e pesò variamente,
+ma poco men che senza interruzione, per diciotto secoli.
+
+
+4. Tiberio [14-37].--Quindi la serie degli imperadori romani fu la
+pessima che s'abbia di niun principato. Cosí lunga ed immane tirannia,
+cosí prostrata servitú non sembrano essere state possibili in una
+civiltá, con una coltura cosí progredite come le romane; e il fatto
+dimostra la superioritá della civiltá e della coltura cristiane, in
+mezzo a cui elle furono fin qui, e sono piú che mai impossibili
+veramente.--La serie s'apre con uno dei peggiori, Tiberio. Era stato
+uomo capace, forse virtuoso in gioventú; erasi pervertito tra le
+ambagi, gli artifizi, gli ozi, i vizi dell'aspettazione; era falso,
+sospettoso, crudele e perduto in voluttá, quando imperiò a
+cinquantasei anni. Die' subito grande effetto alle leggi di maestá;
+accrebbelo coll'incoraggiare, istituzione nuova, i delatori. Peggio
+che mai, quando invecchiato lasciò il governo a Seiano, e andò a
+marcire nei segreti di Capri, dove finí. Guerreggiò in Germania ed
+Asia; non egli, dopo che fu imperatore, ma pe' suoi capitani, fra cui
+principale, e perciò odiato, Germanico figlio di suo fratello. Sotto
+lui furono ridotte a provincia Cappadocia e Comagene.
+
+
+5. I tre ultimi della famiglia di Cesare [37-68].--Succedette Caio
+figlio di Germanico, adolescente di speranze, giovane voluttuoso,
+crudele e poco men che impazzato. L'uccisero dopo quattro anni i
+pretoriani, e gridarono imperatore lo zio di lui Claudio, che ne li
+pagò con un donativo. Quindi il modo cattivo di successione diventò
+pessimo.--Claudio era giá di cinquant'anni, uom mediocre per sé,
+peggiorato dall'ozio, dal sospetto in cui eran tenuti i collaterali di
+casa Cesare, come quelli poi di casa Ottomana. Debole, ghiotto,
+donnaiuolo, governarono per lui donne e liberti, Agrippina, Messalina,
+Pallante, Narciso, nomi infami. Regnò tredici anni, morí di veleno
+datogli per affrettare la successione a Nerone genero di lui.--Questi
+era giovane di diciassette anni, pur esso di speranze, allievo di
+Seneca filosofo. Diventò crudele per paura. Incominciò con uccider
+Britannico cugino suo, proseguí contra quanti appartenevano piú o meno
+alla famiglia di Cesare; finí con uccidere sua moglie Ottavia che
+l'avea fatto salire a quella famiglia, sua madre Agrippina che l'avea
+posto in trono, e Poppea sua seconda moglie che l'avea spinto e amato
+tra tutto ciò. Poi, macelli di grandi e piccoli numerosissimi; fra gli
+altri di molti cristiani, a trastullo; e poi voluttá, nefanditá,
+pazzie. Sorsero parecchie sollevazioni; i pretoriani l'uccisero dopo
+quattordici anni di tirannia; e con lui finí la famiglia vera de'
+Cesari. Ma tutti i successori ne serbarono il nome.--Sotto Claudio
+s'estesero i limiti in Britannia, e si ridussero a provincia
+Mauritania, Licia, Giudea e Tracia; sotto Nerone fu di nuovo estesa e
+ridotta a provincia Britannia; e si guerreggiò in Armenia, e in Giudea
+giá sollevata, e contro a' parti.
+
+
+6. I tre primi contendenti, e i tre Flavi [68-96].--Galba, vecchio
+capitano di settantadue anni, era stato gridato imperatore in Ispagna,
+mentre s'uccideva Nerone. Venuto a Roma, vi fu riconosciuto dal
+senato, mal veduto da' pretoriani e sbalzato in pochi mesi da Ottone
+[68-69]. Il quale riconosciuto in Roma e non dalle legioni germaniche,
+andò loro incontro, ne fu vinto, e s'uccise; durò tre mesi
+[69].--Vitellio condotto a Roma da quelle legioni, vi fu riconosciuto;
+ma, disprezzato in breve per libidini e crudeltá, fu sconfitto ed
+ucciso in pochi altri mesi dalle legioni di Siria e del Danubio, che
+acclamarono e condussero a Roma Flavio Vespasiano [69].--Quindi la
+nuova famiglia de' Flavi che imperiò per tre generazioni. Vespasiano
+tranquillò, riordinò l'imperio sovvertito nei cinquantacinque anni dei
+quattro Cesari nefandi, e dall'ultime competenze. Dovette accrescere i
+tributi; abolí le accuse di maestá, ributtò i delatori; fu buon
+principe; guerreggiò co' batavi risollevati tra le ultime contese
+dell'imperio; co' giudei sollevati, a cui Tito distrusse Gerusalemme
+[71]; co' britanni e co' caledoni vinti da Agricola; ridusse o
+confermò a province Rodi, Samo, Licia, Tracia, Cilicia e
+Comagene.--Successegli Tito figliuolo di lui, stato giá devoto a lui
+ed alla patria, capitano vittorioso e per que' tempi clemente; modello
+de' principi ereditari. Non regnò se non due anni [79-81], e gli
+bastarono a farsi modello de' regnanti.--Seguí Domiziano fratello di
+lui, ma troppo diverso; vano, invido, sospettoso, crudele, richiamò
+Agricola vittorioso dalla Britannia, guerreggiò or a pompa in persona,
+or pe' capitani contro a' germani e ai daci, or vanamente, or cosí
+vilmente che patteggiò un tributo agli ultimi. Fu ucciso per congiura
+di palazzo [81-96].
+
+
+7. Nerva, Traiano, Adriano [96-138].--Posto in trono da' congiurati
+Nerva, un vecchio onorando di settanta anni, furono restituiti
+l'ordine, lo splendore dell'imperio; e continuati, accresciuti poi per
+una serie di buone adozioni durante quasi un secolo. Questo fu, senza
+paragone, il piú, od anzi il solo buon secolo di quella grande
+autocrazia; fu, secondo l'espressione d'un autocrata moderno, caso
+fortunato. Nerva regnò poco piú d'un anno; ma in quello, fece uno
+forse de' piú rari, certo uno de' piú utili atti adempibili da un
+principe, apparecchiossi un successore maggiore di lui [98].--Traiano
+figliuolo adottivo di Nerva, spagnuolo, e cosí primo degli augusti che
+non fosse italiano, gran capitano, grande uomo di Stato, fu tale sul
+trono, che può credersi sarebbe stato grande senz'esso, sarebbe stato
+gran cittadino di una patria libera. Ordinò, temperò il principato;
+abolí i giudizi di maestá; restituí al popolo i comizi, le elezioni
+lasciategli da Augusto, al senato la libertá delle deliberazioni. Non
+solamente lavorava ma operava molto; in finanze era gran massaio e
+grande spenditore insieme; in monumenti e strade pubbliche (quella
+antica gloria romana che giunse allora al sommo) splendidissimo. Fece
+molte guerre contro ai parti, agli arabi e ai daci, che a taluni paion
+troppe, ma che forse eran necessarie, e ad ogni modo furon tutte
+gloriose. Prima di lui non erasi guerreggiato se non per mantenere i
+limiti d'Augusto, o tutto al piú per ordinare in province alcune genti
+inchiuse in essi; egli li estese, e passando il basso Danubio contro a
+quei daci a cui Domiziano avea testé pagato tributo, li vinse e
+ridusse a provincia romana.--Successegli [117] Adriano suo figliuolo
+adottivo, principe pacifico. Trattò co' parti ed abbandonò tutte le
+conquiste asiatiche incominciate dal padre. Buon ordinatore, buon
+amministratore anch'egli; piú che mai splendido, ma forse giá men buon
+gustaio in arti e monumenti; gran viaggiatore in tutte le parti
+dell'imperio, fu in complesso principe buono dopo un grande. S'era
+apparecchiato un cattivo successore adottando Lucio Antonio Vero; ma
+morto quello, ne adottò uno ottimo, Antonino.
+
+
+8. Gli Antonini [138-192].--Antonino Pio continuò, accrebbe la pace,
+l'ordine dell'imperio; e si contentò di difenderlo pe' suoi legati
+contro alle genti che l'assalivano all'intorno.--E cosí Marco Aurelio
+figliuolo adottivo di lui [161-180]. Salendo al trono adottò Lucio
+Vero e il chiamò non solamente cesare (titolo dato fin d'allora a'
+figliuoli e successori), ma augusto, e cosí l'associò intieramente
+all'imperio; e fu il primo esempio di due imperatori regnanti insieme.
+E diedero i due l'esempio, non guari seguíto, di regnare concordi.
+Marco Aurelio effettuò quel desiderio di non so quale antico, di veder
+sul trono un filosofo. Fu tale non soltanto speculando, ma scrivendo;
+che è forse troppo per chi ha l'ufficio del fare, superiore a quello
+dello scrivere. Lucio Vero fu dissoluto. E guerreggiarono i due or per
+sé or pei legati contro a' parti felicemente; ma con successi vari
+contro a' marcomanni, una lega di popoli germanici del confine (come
+suona il nome stesso) i quali penetrarono una volta fino in Italia. E
+allora [166 circa] per la prima volta furono assoldate, e stanziate
+entro a' limiti, genti intiere di barbari; per l'addietro non s'erano
+assoldati se non militi sparsi. È incontrastabile: due de' maggiori
+danni dell'imperio, il trono diviso e lo stanziamento de' barbari,
+furono inventati innocentemente dal principe filosofo. Premorto Vero,
+morí Marco Aurelio nel 180; lasciò l'imperio al figliuolo Commodo.--Il
+quale, indegnissimo de' cinque predecessori, dissoluto, crudele,
+sfrenato, comprò la pace co' marcomanni, tiranneggiò in Roma, fecevi
+l'istrione, il gladiatore, l'Ercole, sui teatri pubblici, abbandonò il
+governo ai prefetti del pretorio ed ai liberti; e costoro, di concerto
+con le meretrici, l'uccisero finalmente [192].
+
+
+9. Il terzo secolo dell'imperio giá decadente [193-285].--Quindi, per quasi
+un secolo, nuove contese di successione, ed imperatori cosí moltiplici che
+appena si possono numerare.--Pertinace innalzato dagli uccisori di Commodo
+per tre mesi, e poi ucciso [193]; Didio Giuliano, che comprò l'imperio
+all'incanto dai pretoriani; Pescennio acclamato dalle legioni di Siria,
+Albino dalle britanniche, Settimio Severo dall'illiriche. Vinse l'ultimo;
+fu buon soldato, sconfisse i parti, regnò diciassette anni [193-211], e
+lasciò l'imperio ai due figliuoli suoi Caracalla e Geta.--I quali regnarono
+per poco insieme, odiandosi. Caracalla uccise il fratello in grembo alla
+madre; e, come era conseguente, tiranneggiò poi. Guerreggiò con gli
+alemanni, una nuova lega (come suona il nome) di germani diversi
+raccogliticci che si vede sottentrar ora a quella che sparisce de'
+marcomanni. Caracalla fu quegli che estese il diritto di cittadinanza
+dall'Italia a tutte le province. Dicesi il facesse per accrescer l'entrate,
+estendendo i carichi pubblici; ed è strano veder quindi che questi avesser
+pesato piú su coloro i quali aveano diritto e nome di cittadini, che non
+sui provinciali. Ad ogni modo, cosí cessò il nome stesso di quel primato
+conquistato giá con tanto sangue dagli italiani, sancito in essi da
+Augusto. Mentre Caracalla guerreggiava co' parti, fu ucciso dal prefetto
+del pretorio [211-217].--Questi, Macrino, comprata la pace da que' barbari,
+era tuttavia in Asia, quando le legioni innalzarono Eliogabalo, un giovine
+sacerdote del Sole, che Soemi sua madre proclamò figliuolo di Caracalla.
+Battutisi i due, rimase vincitore e imperatore il giovine sacerdote
+[217-218]. Il quale portò sul trono di Roma, pur giá tanto macchiato, nuove
+infamie, nuove superstizioni; e fu trucidato in men di quattro anni dalle
+guardie [218-222].--Alessandro Severo cugino di lui, e adolescente egli
+pure, fu tuttavia diversissimo. Costumato, belligero, restaurator di
+discipline, guerreggiò co' persiani, i quali avean testé distrutta la
+potenza de' parti non saputa distruggere mai da' romani, ed avean cosí
+fondato un nuovo imperio, anche piú pericoloso. E guerreggiando co' germani
+fu trucidato da' soldati impazienti della rinnovata disciplina
+[222-235].--Massimino, un soldato trace semibarbaro e feroce, mal innalzato
+cosí, guerreggiò tuttavia felicemente contra i germani, i pannoni e i
+sarmati stessi piú lontani; ma intanto furono gridati in Roma, prima due
+Gordiani padre e figlio; poi, morti questi, un Papieno, un Balbino. Contra
+i quali scendendo Massimino dal Sirmio, furono uccisi tutti e tre, ciascuno
+da' propri soldati, e rimase solo un terzo Gordiano, figlio e nipote de'
+due altri [237-238].--Il quale, quasi fanciullo, regnò prima sotto la
+tutela d'un prefetto del pretorio, e fu sei anni appresso ucciso da un
+altro [238-244].--Costui, un arabo, chiamato Filippo, tenne cinque anni
+l'imperio, disputatogli in varie province, toltogli colla vita da Decio suo
+capitano, ch'egli avea mandato a combattere competitori in Pannonia
+[244-249].--Decio guerreggiò contro a' goti invadenti per la prima volta
+l'imperio di qua dal Danubio, e morí col figlio, sconfitto da essi
+[249-251].--L'esercito acclamò Gallo, l'uccise tra pochi mesi; acclamò
+Emiliano e pur l'uccise, acclamando Valeriano [251-253].--Valeriano ebbe a
+difendere i limiti giá intaccati in tutto il giro dagli alemanni sul Reno e
+l'alto Danubio, da' goti sul basso, dai persiani sull'Eufrate. E li difese
+contro a' primi e a' secondi, ma succombette e fu preso da' terzi
+[253-259].--Succedettegli Gallieno figliuol suo, giá associato all'imperio;
+e quindi vidersi due imperatori romani, padre e figlio, languire e perir
+l'uno ne' ferri barbarici, seder l'altro sul maggior trono del mondo; e
+sorger quindi tanti altri imperatori in ogni provincia, che chi ne conta
+diciannove, chi trenta, detti nella storia i trenta tiranni. Allora ebbero
+grand'agio i barbari ad ordinarsi, ad assalire su tutti i limiti. E tre
+grandi leghe di genti germaniche ne sorsero o crebbero dalle bocche del
+Reno alle bocche del Danubio: quelle de' franchi, degli alemanni e dei
+goti, che furon poi le principali distruggitrici dell'imperio
+[259-268].--Morto Gallieno, successegli, chiamato da lui, miglior di lui,
+Aurelio Claudio che vinse prima uno de' competitori, gli alemanni, poi i
+goti, ma morí in breve di peste a Sirmio. Il senato gl'innalzò poi
+meritamente una grande statua d'oro in Campidoglio [268-270].--Furono
+acclamati dal senato Quintilio fratello di Claudio, e dall'esercito,
+Aureliano; e uccisosi il primo, dopo pochi giorni di porpora, rimase solo
+il secondo e regnò gloriosamente cinque anni. Respinse gli alemanni e i
+goti, non piú invasori solamente de' limiti, ma d'Italia, dell'Umbria! E
+vinse e prese Zenobia, la famosa regina di Palmira, invaditrice d'Asia
+minore, Siria ed Egitto. E vinti i rimanenti tiranni in Gallia, Spagna e
+Britannia, ed abbandonata la Dacia e cosí ridotti i limiti di Traiano, ma
+restituiti tutt'intorno quelli d'Augusto, poté apparir vincitore,
+restauratore dell'imperio. Ma fu per poco: dopo cinque anni gloriosissimi,
+fu ucciso come uno de' volgari imperatori, e ricadde l'imperio nello
+strazio consueto [270-275].--Seguí anzi, strazio nuovo, un interregno di
+sei mesi; senato ed esercito si rimbalzavan la scelta; non che conteso,
+l'imperio non era piú desiderato. Finalmente fu eletto dal senato Tacito,
+un vecchio di settantacinque anni, che morí guerreggiando contro ai goti
+dopo altri sei mesi [275-276].--Successero Floriano, fratello di Tacito,
+per elezione del senato, e Probo, gridato dall'esercito di Siria. Ed ucciso
+in breve il primo dai propri soldati, rimase solo il secondo. Imperiò e
+guerreggiò sei anni sul Reno e il Danubio, tra' quali innalzò un gran muro,
+vana difesa; fu ucciso al solito dai soldati, i quali tolleravano anche
+meno i forti imperatori che non i dappoco [276-282].--Innalzarono Caro
+prefetto del pretorio che guerreggiò felicemente contro ai goti, ed
+avviatosi contro ai persiani, morí, dicesi, di fulmine [282-284].--E
+successero insieme i due figliuoli di lui Carino e Numeriano. Ma in breve,
+ucciso Numeriano dal suo prefetto del pretorio, e innalzato a luogo di lui
+Diocleziano, e ucciso pur Carino da un tribuno a cui egli avea tolta la
+moglie, rimase solo Diocleziano [284-285]. Tristo secolo, deplorabile
+imperio, noiosa storia!
+
+
+10. Diocleziano e i successori fino a Costantino [285-306].--Quando
+uno Stato è venuto decadendo per parecchie generazioni, il restaurarlo
+è difficile a un uomo solo quantunque grande per sé e per potenza,
+perché non trova appoggio nel proprio popolo corrotto; gli è d'uopo
+procacciar primamente che sia piú o men rinnovato dall'esempio de'
+popoli vicini non corrotti. Ma ciò è impossibile nelle civiltá
+corrotte tutt'intiere. Tuttavia un grand'uomo che si trovi in
+occasione di tale impresa, non suole, non può tenersi dal non
+tentarla; e nella storia, ne' giudizi de' posteri resta poi sempre
+dubbio, se il tentativo abbia ritardata o non forse accelerata la
+caduta. Ciò avvenne a Diocleziano e Costantino, restauratori, mutatori
+indubitati dell'imperio. Propensi noi a lodare chi opera grandemente,
+quand'anche sventuratamente, anziché chi aspetta, oziando, la fortuna,
+a noi paiono essi tutti e due uomini grandi nati in tempi
+dappoco.--Diocleziano vide i due sommi pericoli dell'imperio: le
+contese di successione tra i capi degli eserciti, e l'invasione de'
+barbari giá prementi su tutti i limiti; e tentò riparare ai due
+insieme con un ordinamento grande, un pensiero generoso. Solo signor
+dell'imperio, solo augusto, non solamente fece augusto e pari suo
+Massimiano, ma in breve aggiunse a sé ed al socio due cesari, o
+successori designati, Valerio e Costanzio Cloro. Né furono piú di
+quelle associazioni vane od anzi pericolose per l'imperio, utili
+solamente all'imperatore che guarantivano: fu vera divisione del
+territorio, che non era difendibile oramai da un solo imperatore.
+Distribuí le province tra i quattro: l'Asia a sé; Tracia ed Illirico a
+Valerio, cesare suo; Italia ed Africa a Massimiano augusto; e Gallia,
+Spagna, Britannia e Mauritania a Costanzio, l'altro cesare. Cosí
+(essendo tenuta dai due augusti una supremazia sui due cesari),
+l'imperio, giá unico, rimase fin d'allora diviso in que' due,
+orientale ed occidentale, che mutarono e rimutarono sí continuamente
+limiti e signori, ma si ricostituirono e durarono in lor dualitá poco
+meno che due altri secoli. Roma e l'Italia giá fin da Caracalla cadute
+in condizioni pari alle province, ne decadder molto indubitatamente: e
+ne patirono tutti i popoli che ebbero a far le spese a quattro palazzi
+imperiali in luogo d'uno; e tanto piú, che moltiplicaronsi d'allora in
+poi, in quei palazzi diventati vere corti, le pompe, gli uffici, i
+titoli, i rispetti, all'uso antico orientale. Ma i due intenti del
+riformatore furono arrivati: le successioni (che nella storia
+appaiono, moltiplicandosi e incrociandosi, anche piú complicate)
+furono in effetto men contese coll'armi, rimasero piú lungamente nelle
+medesime famiglie; e le frontiere difese da quattro principi, ciascuno
+dal posto suo, furono, secondo ogni probabilitá, difese meglio che non
+sarebbero state da un principe universale, sforzato ad accorrere
+dall'oceano settentrionale al golfo persico, e a lasciar un pericolo
+d'invasione esterna ed uno d'usurpazione interna in ciascuno degli
+eserciti ove non si trovasse.--E di fatti, vinsersi allora facilmente
+alcuni competitori: e mantenuti i limiti europei, s'estesero
+momentaneamente gli asiatici dall'Eufrate al Tigri. Ma nulla è che
+stanchi come una operositá, una fortuna stessa, che si sperimentino
+insufficienti allo scopo prefisso. Dopo venti anni di regno glorioso,
+Diocleziano abdicò e fece abdicar Massimiano l'augusto, compagno suo
+[285-305].--I due cesari, Galerio e Costanzio ne diventarono essi
+augusti; ma molto disugualmente, rimanendo al primo (con due nuovi
+cesari, Severo e Massimino) l'Oriente, l'Italia e l'Africa, ed al
+secondo Britannia, Gallia e Spagna solamente. E morto in breve
+Costanzio e succedutogli il figliuolo Costantino, prese il titolo
+d'augusto, ma non fu riconosciuto se non come cesare da Galerio [306].
+E ne seguirono nuove guerre, finché rimase solo Costantino.
+
+
+11. Il cristianesimo [1-306].--Ma ci è debito qui accennare i princípi
+e i progressi di quella religione cristiana, che, nata coll'imperio,
+cresciuta mentre questo decadeva, e compressa, perseguitata fin ora,
+salí ora a un tratto a condizione di religione trionfante e
+regnante.--Nato in Giudea sotto Augusto, nella famiglia regia ma
+decaduta di Davidde, un fanciullo chiamato Gesú, era cresciuto in casa
+al mestiero paterno di falegname, e vi si era trattenuto trenta anni;
+ed avea predicato poi per tre altri, sé professando il Messia
+aspettato da sua nazione, sé il Cristo profetato, sé figliuolo di Dio,
+rinnovatore ed estenditore all'intero mondo della religione primitiva
+d'un solo Dio. Morto esso al tempo di Tiberio, sulla croce, per opera
+degli ebrei che aspettavano un liberatore politico, un Messia
+temporale, e che scandalezzandosi abborrivan questo; subito dopo,
+dodici discepoli principali di lui, detti «apostoli», e sessanta
+altri, tutti gente incolta, popolana, bassissima, e di quella nazione
+dispregiatissima, s'eran dispersi ad annunziare il gran fatto che
+l'Uomo Dio era risuscitato e salito al cielo, che regnerebbe
+spiritualmente a poco a poco sulla terra tutta, fino al fine de'
+secoli, ed altre simili novelle, dette fin d'allora da nemici ed amici
+«stoltezze de' cristiani», «stoltezze della croce». Eppure furono
+credute via via, secondo che si spargevano; e si sparsero prontamente,
+largamente. In molte cittá di Giudea, d'Asia, di Grecia, sorsero
+adunanze, chiese di cristiani. Il principale de' principali discepoli
+ne fondò una in Antiochia, poi in Roma, centro dell'imperio; e questa
+fu quindi la principale e centrale di tutte. Cosí l'Italia ebbe da Dio
+quest'ufficio di centro della cristianitá: un ufficio, come tutti
+quelli di quaggiú, dotato di diritti e vantaggi, carico di doveri, che
+vedremo, nella storia seguente, perenni. In quelle chiese o congreghe
+primitive s'accumunavano dapprima tutti i beni; poi, tanto almeno da
+mantenerne i fratelli poveri; del resto, un solo Dio in cielo, una
+sola fede in terra, una sola donna a ciascuno, le passioni umane
+condannate, il corpo vilipeso, l'anima eterna sola importante;
+insomma, una credenza e una morale purissime, non dissimili veramente
+da quelle speculate invano da alcuni filosofi, ma fatte ora effettive,
+universali tra questi novatori, ma fondate su principi, su fatti i piú
+contrari che potessero essere alla ragione pura, filosofica,
+precedente o non ammettente que' fatti. Quindi, non che aiuto,
+repulsione, guerra di questi filosofi allora trionfanti, guerra di
+ogni uomo dell'antica coltura allora avanzatissima, guerra d'ogni uomo
+devoto alle religioni patrie, guerra di ogni uomo di Stato serbatore
+di queste contro ai nuovi settari. E quindi supplizi, martíri,
+persecuzioni legali contro essi. Dieci principali se ne contano, sotto
+Nerone, Domiziano, Traiano, Marco Aurelio, Settimio Severo, Massimino,
+Decio, Valeriano, Aureliano, e finalmente la piú feroce e piú
+universale sotto Diocleziano; imperatori diversi, come si vede, gli
+uni tiranni, gli altri buoni, altri grandi, e nel numero Traiano il
+sommo uomo di Stato, Marco Aurelio il filosofo, tutti uniti nella
+massima di Stato di distrurre la nuova setta. Eppure, tra tante
+opposizioni e persecuzioni, e contro ad ogni ragione e probabilitá
+filosofica, politica e storica, contro ad ogni andamento consueto
+degli eventi umani, queste «stoltezze cristiane» s'erano sparse fin
+da' tempi di Traiano cosí, che Plinio si lagnava ne fosser deserti i
+templi de' numi patrii, e che al principio del terzo secolo se ne
+scorgon pieni il palazzo, Roma, le province, le legioni. E tutto un
+altro secolo durò, crebbe, soffrí questa societá religiosa che taluni
+osan chiamare setta filosofica o politica, ma che fu tutto
+all'opposto; non filosofica, posciaché, imponendo dommi e virtú
+asprissime alla natura umana, conquistò pure quelle moltitudini dove
+niuna filosofia riuscí mai a penetrare; e non politica nemmeno,
+posciaché appunto diventò moltitudine e pluralitá di cittadini, senza
+entrar una volta nelle contese, nelle congiure, ne' tumulti, nelle
+turpitudini dell'imperio. Ed ora, siam per vedere l'imperatore farsi
+cristiano, senza un interesse che potesse muoverlo, se non di prendere
+l'opinione, la religione de' piú; e cristiano palesarsi a un tratto
+l'imperio tutto intiero. E quindi (benché non sia istituto mio di
+persuader nessuno, ma solamente, com'è ad ogni storico, di presentare
+gli eventi col carattere che vi vedo), quindi parmi dover notare, che
+tutta questa serie d'eventi naturalissimi non poté succedere se non
+sopranaturalmente, dico per intervenzione straordinaria, immediata,
+manifesta della Providenza divina. Sant'Agostino e Dante posero questo
+dilemma di che non s'esce: o la propagazione del cristianesimo
+innaturale in ogni etá, innaturalissima in quella della massima
+coltura antica, fu effetto de' miracoli che persuasero i neofiti;
+ovvero avvenne il miracolo maggiore, d'un fatto grandissimo
+adempiutosi contro a tutte le ragioni naturali, un effetto senza
+causa; e nell'un caso e nell'altro dunque, v'è miracolo,
+sopranaturalitá, intervenzione, rivelazione, religione divina.--E il
+vero è poi, che senza sopranaturalitá non si spiegano né il principio,
+né il mezzo, né l'andamento, né lo scopo del genere umano, non la
+storia universale; e men che niuna, non la storia speciale
+dell'Italia, sede del miracolo perenne della centralitá da diciotto
+secoli.
+
+
+12. Costantino [306-337].--Ripigliamo, or che il potremo capire,
+Costantino. Ai tre competitori che egli avea contro, Galerio augusto,
+Massimino e Severo cesari, se ne aggiunsero in breve tre altri: Massimiano
+stesso che riprese nome di augusto, Masenzio figlio di lui e Licinio poi,
+che il presero. Ma Costantino, buon capitano, e politico abile o talor
+forse traditore, aspettando, trattando e guerreggiando diciassette anni, si
+liberò di tutti sei. Severo fu ucciso da Massimiano, Massimiano da
+Costantino a cui era rifuggito, Galerio dalle dissolutezze, Masenzio nella
+gran battaglia presso a Roma [312]; Massimino da se stesso dopo una
+battaglia perduta contra Licinio [313]; e finalmente Licinio, dopo aver
+spartito con Costantino l'imperio, e tenutane la metá orientale nove anni
+[314-323], da Costantino. Cosí questi si trovò e regnò solo poi altri
+quattordici anni [323-337]. Continuò, compiè le novitá di Diocleziano, e
+n'aggiunse due maggiori: la conversione al cristianesimo e la fondazione
+d'una seconda capitale, detta Roma nuova o Costantinopoli.--La conversione,
+ei la incominciò ponendo la croce sul suo stendardo o labaro, al dí della
+battaglia di Roma contra Masenzio [312]: ma non la compié se non a poco a
+poco e parecchi anni appresso, quando fecesi battezzare. E prima e dopo fu
+principe cristiano piú zelante che prudente. Avvezzo al pontificato massimo
+degli augusti, non poteva usurpare tal dignitá giá tutta ecclesiastica tra'
+cristiani; ma non si tenne dall'usurparne quanto potesse, e die' il malo e
+troppo seguíto esempio di un principe teologizzante e facente affari di
+Stato delle dispute di Chiesa e dell'eresie; tanto che, come succede, egli
+forse vi s'imbrattò. Del resto, convertí a templi cristiani molti idolatri
+ed altri edifizi civili, e parecchi ne edificò; e molte chiese arricchí,
+principalmente quella di Roma. Del che, mi perdonino Dante e i ghibellini
+antichi, mi perdonino i protestanti e protestantizzanti moderni, io non lo
+so parimente biasimare: perché, se è vero che il cristianesimo sia non
+solamente religione ma civiltá, abbia non solamente il maggior ufficio di
+condur gli uomini al cielo, ma anche quello minore e pur grande di condurli
+intanto sulla terra alla civiltá, era, è, e sará pur sempre conseguente e
+necessario ch'egli avesse ed abbia a ciò mezzi terreni, diversi secondo le
+etá, ma durati e duraturi in tutte. Né gli abusi debbon toglier l'uso; ché
+altrimenti si toglierebbe quello della religione stessa, abusata or da
+ecclesiastici e pur da secolari, or da amici e pur da nemici di
+lei.--Costantinopoli, ei la fondò, dicesi, per odio a Roma ostinata nella
+religione antica; ma forse meglio per avere una grande, degna ed opportuna
+residenza a quell'imperio orientale giá istituito da Diocleziano, giá
+indispensabile contro ai goti, i piú vicini e piú formidabili minacciatori
+di tutto il mondo romano. Che tal fondazione, tal sito fossero
+opportunissimi, è dimostrato dal fatto, dall'esser caduta poi Roma, non
+Costantinopoli mai, sotto a quelli od altri barbari settentrionali,
+dall'aver durato l'imperio colá poco men che mille anni piú che a Roma.--Ma
+la corte trasferita a Costantinopoli finí di dar forme, costituzione
+orientale, asiatica, despotica, all'imperio. Diademi, vesti, eunuchi
+all'antico uso medo od assiro. Un _praepositus sacri cubiculi_ e molti
+_comites palatii e cubicularii_ (gran ciamberlano e ciamberlani), con altri
+simili per tutte le parti del palazzo, tutte dette «sacre» fino alle
+stalle; un _magister officiorum_ (ministro dell'interno e dell'estero), un
+_comes sacrarum largitionum_ (delle finanze), un _quaestor_ (della
+legislazione e giustizia), un _comes rei privatae_ (del tesoro del
+principe), due _comites domesticorum_ (capitani delle guardie dette
+«_scholae_»). Agli eserciti furon preposti un _magister utriusque
+militiae_, e sotto esso due _magistri peditum ed equitum_, e sotto questi i
+_comites_, ed ultimi i _duces_.--E cosí, spogli d'ogni comando militare,
+furono ridotti a governatori civili i giá pericolosi prefetti del pretorio.
+Quattro ne furon fatti per le quattro grandi divisioni dell'imperio giá
+stabilite da Diocleziano, ora ordinate e chiamate «_praefecturae_». 1°
+Prefettura d'Oriente, divisa in cinque diocesi (ogni diocesi poi in
+province), Oriente, Egitto, Asia, Ponto e Tracia. 2° Prefettura d'Illirio,
+divisa in due diocesi, Macedonia e Tracia. 3° Prefettura d'Italia, divisa
+in tre diocesi, Italia, Illirio ed Africa. 4° Prefettura delle Gallie,
+divisa in tre diocesi, Gallia, Spagna e Britannia. Alle diocesi e province
+furono posti governatori di vari nomi, _rectores, proconsules, vicarii_,
+ecc.--E sotto tutti questi, ultime e piú potenti forse fin d'allora
+sorgevano le costituzioni delle cittá, stampate piú o meno sul modello
+degli antichi municipi italiani: un'adunanza popolare, via via ridotta per
+vero dire a poche elezioni, ma mantenuta poi principalmente per quelle de'
+nuovi vescovi a cui contribuivano insieme col clero e coi decurioni; un
+consiglio piú ristretto (resto dei senati) detto «_ordo_», «_decuriones_» o
+«_patres_»; e due o piú magistrati esecutivi, per lo piú annui (resti o
+imitazione dei consoli), detti «_duumviri_», «_triumviri_», ecc.; oltre
+parecchi _tribuni_ ed ufficiali inferiori. I tributi furon dati a
+riscuotere a que' decurioni, fattine garanti e quasi impresari; ondeché
+fuggivasi tal dignitá diventata carico pesantissimo, e gl'imperatori
+sforzavano le famiglie a serbarla od assumerla. Del resto, continuavano
+questi tributi ad esser moltiplici; ma diventò principale il territoriale,
+che si stanziò od indisse incominciando dal 312 (l'anno della vittoria di
+Costantino) di quindici in quindici anni, periodo detto quindi
+«indizione».--Tale, all'ingrosso, fu l'ordinamento del nuovo e ben detto
+«basso imperio». Tal durò con poche mutazioni sino al fine della metá
+occidentale. E tale il vedremo poi imitato dagli imperatori occidentali
+rinnovati; ed anche (principalmente nella moltiplicitá degli uffizi
+cortigiani) da altri principi minori fino ai nostri dí. Ma vedremo pure,
+piú seria imitazione, quella dei municípi romani fatta dai comuni italiani.
+
+
+13. I Costantiniani [337-379].--I tre figli di Costantino, cesari in
+vita di lui, augusti dopo lui, tennero nell'imperio diviso, Costantino
+II, la prefettura delle Gallie; Costante, l'italica e l'illirica;
+Costanzio, la orientale. Tra breve, Costantino mosse guerra a
+Costante, e vi morí; onde Costante riuní tutto l'Occidente. Ma fu poi
+ucciso da Magnenzio nuovo competitore sorto in Gallia. Guerreggiarono
+allora Magnenzio e Costanzio; Magnenzio vinto s'uccise, e Costanzio
+rimase solo augusto.--Allora ei fece cesari prima Gallo, che in breve
+ei temette ed uccise; poi Giuliano letterato filosofo, cui non temeva.
+Questi governò dapprima in Gallia, e guerreggiò felicemente contro a'
+franchi ed altri germani piú che mai prementi. Costanzio perdente
+all'incontro dinanzi ai persiani, chiese a Giuliano cesare il suo
+esercito; e l'esercito gridò augusto Giuliano stesso, il quale, morto
+intanto Costanzio, rimase egli pure imperator solo.--Era capitano ed
+uom di Stato non volgare; ma filosofo all'antica, romano stantío
+retrogrado. Rinnegò la religion nuova, e perseguitolla a modo suo;
+pochi supplizi e molti impedimenti (modo imitato in un grand'imperio
+a' nostri dí); protesse, rinnovò all'incontro la religione vecchia,
+nazionale, di che era capo.--Passato in Oriente corse contro a'
+persiani, li vinse, giunse al Tigri, e vi perí in battaglia, ultimo
+de' Costantiniani [363], ultimo degli imperatori idolatri; e dopo il
+quale l'idolatria si ridusse a poco a poco al senato di Roma, alla
+statua della Vittoria ivi serbata per qualche tempo ancora, ed agli
+abitatori piú rozzi, men progressivi delle terricciuole, de' _pagi_,
+onde furon detti «_pagani_».--L'esercito, rimasto senza imperatore,
+acclamò Gioviano, che cedette subito a' persiani le conquiste e morí
+fra pochi mesi di malattia.--Quindi fu similmente acclamato
+Valentiniano, che si associò subito suo fratello Valente. Imperiò il
+primo in Occidente, s'associò suo figliuolo Graziano, e guerreggiò co'
+germani sul Reno e sul Danubio, e morto lui, nel 375, imperiò
+Graziano, che s'associò suo fratello Valentiniano. E intanto imperiò
+Valente in Oriente che guerreggiò e patteggiò co' persiani. Ed avendo
+patteggiato poi co' visigoti spinti a spalle dagli unni, e conceduto
+loro di passare e stanziare sulla destra del Danubio, egli fu in breve
+assalito, vinto ed ucciso da essi ribellati. Questo fu il primo
+stanziamento grande fatto da' barbari di qua da' limiti di Augusto.
+Quindi spaventato Graziano, imperatore occidentale che avea giá un
+socio ma fanciullo, s'associò Teodosio capitano di nome, dandogli le
+prefetture minacciate d'Oriente e d'Illirio [379].
+
+
+14. Teodosio [379-395].--È notevole, se non altro come aiuto di
+memoria, che que' limiti dell'impero stabiliti giá nell'ultimo quarto
+del secolo avanti Gesú Cristo da Augusto, furono oltrepassati intorno
+al 75 da Traiano che v'aggiunse la Dacia oltre Danubio; ripresi,
+abbandonata questa da Valeriano, un secolo appresso intorno al 175;
+intaccati dopo un altro secolo intorno al 275; ora rotti del tutto
+dopo un altro intorno al 375; e calcati, cancellati poi durante tutto
+un ultimo secolo fino alla distruzione dell'imperio nel 476. Certo una
+tal difesa, sia che si conti di cinque, sia che solamente di tre
+secoli, fatta dall'imperio quantunque straziato addentro in tante
+guise, contro alle genti affollantisi all'intorno, mostra una gran
+vitalitá, una gran vigoria ed operositá nella schiatta italiana,
+indubitata fondatrice e signora prima di quell'imperio. Ma questa
+schiatta era venuta meno a poco a poco; ed ora erano figli degeneri di
+barbari o barbari stipendiati, avviliti, e quasi apostati dalla
+barbarie, que' cosí detti romani che difendevano contro ai barbari
+veri e rimasti di puro sangue, l'imperio precipitante. Il quale resse
+in Asia, non solamente contro a' persiani, ma contro alle stesse
+nazioni settentrionali piú nuove e piú terribili, per la forza locale
+di quella Costantinopoli cosí ben piantata a ciò. E videsi allora, che
+giunsero quasi tutti que' barbari europei ed asiatici via via alle
+foci del Danubio, anzi alle falde dell'Emo o Balkano, vicinissime a
+Costantinopoli: e tutti furono, per forza di tal vicinanza, indugiati
+prima, ribalzati poi d'Oriente ad Occidente, dall'Asia sull'Europa, da
+Roma nuova sulla vecchia. L'indugio durò appunto quanto Teodosio, il
+rimbalzo tutto il resto del secolo.--Teodosio, non piú che imperatore
+orientale dapprima, sofferse i visigoti tra il Danubio e l'Emo; ma ve
+li rattenne, e con essi quanti premevano addietro. Si frappose, forse
+troppo anch'egli, nelle contese cristiane; ma almeno, tenendosi fermo
+contro all'eresia ariana e all'altre, serbò unita la cristianitá
+romana, contro ai barbari giá gentili, poi via via quasi tutti ariani.
+E cosí la guerra, che giá era di civiltá contro alla barbarie, diventò
+pure di religione; il che risponde all'accusa antica e nuovamente
+fatta al cristianesimo d'avere menomata quella difesa dell'imperio. Se
+questo avesse potuto o dovuto esser salvato, sarebbe stato da una
+guerra di religione. Del resto, ucciso Graziano da Massimo un nuovo
+augusto, Teodosio venne in aiuto a Valentiniano II, prese ed uccise
+Massimo; e quando Valentiniano fu ucciso dal suo maestro de' militi
+che innalzò Eugenio, egli, Teodosio, combatté e prese pur questo; e
+cosí riuní per l'ultima volta, ma per poco, i due imperii. Morí l'anno
+appresso, 395.
+
+
+15. L'ultima divisione, l'invasione e la caduta dell'imperio
+[395-476].--Per sempre dunque si ridivisero i due imperii: l'orientale
+(compreso l'Illirio) sotto Arcadio primogenito; l'occidentale sotto
+Onorio, l'altro figliuolo del gran Teodosio. Degeneri, mediocri
+amendue, lasciarono governare lor maestri de' militi, lor cortigiani,
+lor donne, loro eunuchi. Allora straripò, innondò la piena de' barbari
+vicini, premuti a spalle piú e piú da quegli unni che giá vedemmo sul
+Danubio, e di che si disputa tuttavia, da quali steppe dell'Asia
+fosser giunti, di quale schiatta, finnica, turca, o propria, fosser
+cresciuti.--Quindi, dal basso Danubio scesero i visigoti per mare e
+per terra, in Grecia, Pannonia ed Illirio; dalla Germania, i vandali,
+gli alani e gli svevi, in Gallia, e quindi attraversandola, in Ispagna
+[400 c.]. Tra breve, Alarico re de' visigoti penetrò fino a Verona, e
+vi fu vinto da Stilicone, maestro de' militi e poco men che tutore
+dell'imperatore occidentale. E penetrò secondo Radagasio con un nembo
+di genti varie fino in Toscana, e vi fu vinto dal medesimo Stilicone.
+Ma venuto questo in sospetto, giusto, o no, di voler usurpare
+l'imperio, ed ucciso nel 408, Alarico ridiscese subito fino a Roma che
+multò; poi tornovvi l'anno appresso e la prese innalzandovi, contra
+Onorio, Attalo ad imperatore [409]; poi tornovvi la terza volta e la
+pose a sacco [410], e morí poi. Quindi Ataulfo suo successore lasciò
+l'Italia, passò in Gallia meridionale e Spagna, fondovvi un regno
+goto, unendosi ai barbari precedenti. Intanto Onorio faceva augusto
+Costanzio un suo capitano vittorioso; e, morti i due [421-423], quel
+resto d'imperio occidentale, occupato un momento da un Giovanni,
+rimase a Valentiniano III figliuolo di Costanzio [424].--Sotto il
+quale fu abbandonata dai romani ed occupata da' sassoni la Britannia
+[426]; occupata l'Africa da Genserico e da' vandali di Spagna [429];
+occupata Elvezia e Gallia orientale da' borgognoni [435]; cedute
+Pannonia, Norico e Dalmazia all'imperio orientale [437].--Peggio fu
+quando [444] innalzato a re degli unni Attila «_flagellum Dei_» (come
+fu detto da' contemporanei), egli raccolse intorno a sé tutte le genti
+unne, slave e germaniche colá ancor rimanenti e ribollenti. Volsesi
+prima all'imperio orientale; ma questo se ne salvò con un tributo
+annuo [450]. Allora precipitò il nembo sull'occidentale; attraversò,
+s'ingrossò in Germania, piombò su Gallia. Ma riunitisi ivi sotto Ezio
+i restanti romani e i nuovi visigoti contro ai novissimi invasori, li
+vinsero a Châlons in gran battaglia [451], e cosí li rigettarono
+sull'Italia. Penetrò Attila in questa, assediò Aquileia, giunse al Po
+e fu ivi fermato, dicesi per miracolo, certo incomprensibilmente da
+un'ambasceria romana a cui capo era san Leone, il quale si può contare
+cosí per il primo de' grandi papi politici [452]. Morí Attila appena
+tornato in Germania al suo _ring_, vallo, o campo, o cittá capitale; e
+fu sciolto il suo barbaro e momentaneo imperio.--Ma sorsero dai
+frantumi nuove leghe, nuovi duci di genti, che furono i definitivi
+distruggitori dell'imperio. E tanto piú, che Ezio, il sommo o solo
+capitano imperiale, fu ucciso per sospetti da Valentiniano III [454];
+ucciso esso in breve da Massimo senatore, a cui avea rapita la donna
+[455].--Seguirono venti anni d'agonia, nove ultimi augusti: Massimo
+per tre mesi, mentre Genserico e i vandali venivan d'Africa a
+prendere, saccheggiare e lasciar Roma [455]; Avito vinto e deposto da
+Ricimero, un duce di genti barbare varie [456]; Magiorano innalzato e
+in breve ucciso da Ricimero [457]; Livio Severo innalzato pur da
+Ricimero, e lasciato imperiar di nome sett'anni, poi morto, forse di
+veleno [465]; poi, dopo due anni d'interregno tenuto da Ricimero,
+Antemio innalzato per accordo di lui coll'imperatore orientale [467],
+da lui poscia combattuto, vinto ed ucciso [472]; poi morto Ricimero,
+che stava per prendere esso l'imperio, Olibrio morto fra tre mesi
+[472]; poi Glicerio imporporato in Italia, e Nipote nominato a
+Costantinopoli, il quale cacciò l'emolo [474] e fu cacciato egli
+stesso da Oreste suo maestro de' militi; e finalmente Romolo Augustolo
+figliuolo d'Oreste, deposto in breve da Odoacre duce di genti
+raccogliticce, le une sollevate in Italia e l'altre tratte d'in sul
+Danubio dalle reliquie dell'imperio unno. Odoacre non istimò rifare
+inutili imperatori, e fu finito l'imperio occidentale, l'imperio
+italiano [476].
+
+
+16. Coltura antica, idolatra.--Della religione giá dicemmo a suo
+luogo, e cosí faremo pure per le seguenti etá, nelle quali le cose
+religiose si verranno sempre piú mescolando colle civili e politiche;
+ondeché non ci resta né resterá a parlare separatamente se non delle
+colture.--Nella etá dell'imperio romano, come due religioni, cosí
+furono due colture, una antica e cadente coll'idolatria, una nuova e
+progrediente col cristianesimo.--Il cader della prima incominciò
+vivente od appena morto Augusto, e continuò senza interruzione,
+peggiorando via via poi; ondeché non può attribuirsi, come si fa da
+alcuni, né ai barbari che erano tuttavia lontanissimi, né al
+cristianesimo che era ancora impotentissimo a ciò. Alcuni altri, del
+resto grandi, fanno causa di questa come d'ogni altra decadenza della
+coltura, non so qual legge di periodicitá, a cui dicono soggetta la
+natura umana; e per cui ogni coltura, giunta al sommo, dovrebbe sempre
+e di necessitá cadere, fino a che sorga un'altra a succederle
+crescendo, arrivando al sommo suo, e ricadendo di nuovo, all'infinito.
+Ma costoro si lasciaron forse ingannare dallo spettacolo, frequente
+sí, non costante, di siffatti periodi. I quali non si veggono dalla
+scienza or progredita né nella coltura indiana né nella cinese; e men
+che mai in nessuna delle moderne cristiane, non nell'italiana, né
+nella francese, e men che in niun'altra forse, nell'inglese. E quindi
+sembra da abbandonare del tutto questa supposta legge universale, e da
+cercar piú attentamente in ciascuna delle colture decadute le cause
+speciali che la fecero decadere. E cosí facendo della romana, parrá
+chiaro ch'ella decadde originariamente e principalmente per la sola
+ragione, che fu spenta lá la libertá. Questa, il vedemmo, avea
+generati, educati prima d'Augusto tutti i grandi del secolo ben detto
+«aureo», mal detto «d'Augusto». Sotto il quale o dopo il quale non
+sorse piú uno pari a quelli, non uno forse che sia poi stato detto
+«aureo». È accennato nel bellissimo opuscolo contemporaneo _Della
+perduta eloquenza_, è volgare ai nostri dí: le lettere si nutron di
+fatti gravi, importanti, da discutere, o narrare, o ritrarre in
+qualunque modo di prosa e poesia; ondeché, cessando ovvero i fatti,
+ovvero la libertá del discuterli o narrarli o ritrarli, ovvero peggio
+ed insieme i fatti grandi e la libertá, cessa il cibo, il sangue, la
+vita delle lettere; elle languono, si spossano, infermano talora fino
+a morte. E cosí avvenne allora: l'eloquenza senza affari pubblici
+diventò retorica, o panegirici, che suol essere lo stesso; la poesia,
+tragica, epica, o lirica, inceppata dalle leggi di maestá, diventò
+leggiera, concettosa, non efficace, non alta, non larga, versi non
+poesia; la filosofia resistette, die' alcuni lampi, gli ultimi forse
+di quell'etá; ma la filosofia, che ha pretensione di condurre ed è piú
+sovente condotta dalle lettere, seguí poscia anch'essa la decadenza; e
+la seguirono, come sogliono, le arti e le scienze stesse. Perciocché
+insomma le lettere che si dicono talora (appunto quando la servitú le
+ha fatte incapaci) la piú vana, la men positiva, la men produttiva fra
+le colture, son pur quelle che nutrono, ispirano e vivificano tutte le
+altre; ondeché, mancando la vita ad esse, manca a tutte le altre. Né
+servono allora i rimedi delle protezioni, o, come si suol dire, dei
+mecenati: non serví il vero e vivo Mecenate, non Augusto ad impedire,
+non Vespasiano, Tito, Traiano, Adriano, Antonino o Marc'Aurelio, a
+trattenere di molto la decadenza. E tutto ciò è fuor d'ogni dubbio
+chiarito dalla successione, dalle date degli scrittori via via
+minori.--Di Tibullo e Properzio, aurei ancora, si disputa in qual anno
+nascessero, ma si crede negli anni ancor della repubblica. Ovidio nato
+negli ultimi è certo il meno aureo degli aurei. Fedro, un servo trace
+nato piú o meno tra le due etá, è aureo di stile, ma il genere
+trattato da lui è di quelli minori, scelti appunto quando vengon meno
+i maggiori. Lucano, Persio, Stazio, Marziale, Seneca il tragico,
+Seneca filosofo, del primo secolo dell'imperio, son tutti minori e
+detti «argentei» unanimemente.--Quintiliano, fiorente tra il primo e
+il secondo secolo, non se n'alza, pure sforzandosi di rialzar esso le
+lettere cadenti. I due Plini, quantunque erudito il primo ed elegante
+il secondo, e Giovenale stesso, quantunque generoso, non vi fecero
+guari piú. Se avesse potuto farsi, sarebbe stato fatto da Tacito, uno
+scrittore, un uomo (per quanto si sappia) di meravigliosa virtú in
+tempi or viziosi, or almeno minori. Ma, vizio forse inevitabile in
+qualunque uomo combattente il secolo suo, Tacito, resistendo alla
+decadenza giá invincibile, e sforzandovisi, ne rimase aspro, duro,
+travagliato oltre alle leggi del bello, che non è piú bello quando non
+è facile. E cosí Tacito rimarrá immortalmente simpatico agli animi
+virtuosi, che si confortano allo spettacolo della altrui virtú
+infelice; ma riman segno egli stesso della decadenza invano da lui
+trattenuta. Seguono decadenti via via piú Svetonio, Frontino,
+Frontone, Petronio, numerati ancora fra gli argentei;--e poi nel
+terzo, quarto e quinto secolo, detti di bronzo, di ferro e non so piú
+che, una serie rara rara di minori, Ausonio, Claudiano, Eutropio,
+Apuleio, Giustino, Macrobio, ed altri che non nomineremo.--Misti a
+tutti questi latini, fiorirono alcuni greci, Plutarco solo grande, con
+una turba di filosofi minori di varie scuole, od anzi di scuola
+ecletica in Alessandria. E questi furono la speranza di Giuliano
+apostata. Dopo il quale ancora, a' tempi di Teodosio, Simmaco, un
+senatore principale di Roma, acquistava nome di eloquente o forse di
+animoso fra' contemporanei, difendendo l'altare della Vittoria, ultimo
+degli idoli nella curia. Ma giudichi ora ciascuno quale eloquenza,
+qual filosofia, quali animi retrogradi dovessero esser questi; e qual
+regresso si fosse fatto, in somma, dalle varie ma tutte vive ed
+incalzanti parole d'un Catone, d'un Cicerone o d'un Giulio Cesare.--Le
+arti, greche e purissime da principio, riempirono dapprima Roma, poi
+l'imperio. Augusto vantavasi di aver trovata Roma di mattoni, e
+lasciarla di marmi. E in Gallia, in Ispagna e nell'estrema Africa,
+quasi come in Italia, si trovan resti da far meravigliare quanto se
+n'empissero le cittá e le terre. Il fatto sta (e credo sia da notare
+per l'avvenire dell'arti italiane che dovrebbon essere provveditrici
+al mondo moderno), che l'ornamento dell'arti diventa un bisogno in
+tutte le civiltá molto avanzate. Ancora, a tutte queste province fu
+estesa dagli imperatori la rete delle strade romane. Tutto ciò fino
+agli Antonini. Ma arti ed opere pubbliche furono neglette nel secolo
+delle contese e de' moltiplici imperatori; e giá colle lettere si
+trovano l'arti molto corrotte solto Diocleziano e Costantino, e
+corrottissime poi al cader dell'imperio. I barbari sopravegnenti non
+trovarono della coltura antica nulla da corrompere; tutt'al piú, resti
+da disperdere.
+
+
+17. Coltura nuova, cristiana.--Fu tutt'all'incontro nella nuova
+coltura generata, vivificata, spinta innanzi dalla religione,
+dall'operositá cristiana. Qui si, abbondavano i soggetti reali, belli,
+grandi, incalzanti.--Ma, né religiosamente né letterariamente
+parlando, non oserem nominare come parti o frutti di tal coltura i
+Vangeli, gli Atti o le lettere degli apostoli. Ivi la semplicitá è piú
+che aurea, o del secolo d'Augusto; ivi i pensieri spirituali ed anche
+temporali, ivi l'altezza e l'ampiezza dei giudizi e delle previsioni
+morali, ed anche storiche e politiche, sono tali, che a chiunque vi
+s'interni spregiudicatamente, sará impossibile non vedere, per cosí
+dire, materialmente la sopranaturalitá, l'onniveggenza, la ispirazione
+divina di quelle scritture. Compatibili al paragone di noi sono coloro
+che non le videro, ne' secoli precedenti. Ma in questo nostro cosí
+inoltrato nell'adempimento di tanti destini umani e cristiani,
+predetti lá da per tutto (principalmente nelle predicazioni di Gesú
+Cristo e nelle _Epistole_ di san Paolo), e che non si potevan pure
+naturalmente prevedere allora, io non so come possiamo leggere quelle
+scritture senza esser compresi di meraviglia e quasi di spavento,
+senza sentirci quasi in presenza materiale di quella inevitabile
+sopranaturalitá, di quella rivelazione. E quindi non frutti, ma semi
+diremo questi della coltura cristiana; la quale poi in realtá si trova
+tutta derivata da essi.--Greci tutti dapprima, latini molti poi degli
+scrittori cristiani, li nomineremo tutti insieme, come membri d'una
+sola coltura. I primi, san Clemente papa, san Barnaba, sant'Ignazio,
+san Policarpo, scrissero non piú che lettere a conforto e guida di
+questa o quella chiesa, come gli apostoli.--Ma tra breve, fin da mezzo
+il secondo secolo (che tal si conta dell'imperio e della chiesa, quasi
+esattamente coetanei) sorsero scrittori maggiori; molti apologisti
+della religione nuova contro alla religione e alla filosofia antiche,
+fra cui principali san Giustino israelita, san Clemente alessandrino,
+Tertulliano latino ed altri minori; oltre a sant'Ireneo ed altri
+scrittori propriamente teologi o controversisti contra gli eretici.--E
+continuarono i primi, e moltiplicaronsi i secondi nel terzo secolo; o
+piuttosto, apologisti e controversisti insieme furono gli scrittori
+ecclesiastici giá allora numerosi e fecondi ed eloquentissimi, Origene
+e Dionisio alessandrini, san Cipriano, san Gregorio taumaturgo,
+Esichio e molti altri. E questo secolo è pur quello dell'imperio
+straziato dalle contese militari, e della coltura antica risolutamente
+precipitante; ondeché in esso giá si può dire asserita la superioritá,
+la vittoria della coltura nuova.--Tanto piú nel secolo seguente e
+quarto, che fu quello di Costantino, e della Chiesa trionfante nello
+Stato, ma straziata dall'eresia ariana e da parecchie altre. E quindi
+s'affolla la serie degli scrittori ecclesiastici d'ogni sorta, ed è
+una folla di grandi; sant'Atanasio l'eroe della guerra ariana, san
+Cirillo, sant'Ilario, sant'Eusebio, sant'Efrem, san Basilio, due santi
+Gregori, quel di Nicea e quel di Nazianzo, san Giovanni crisostomo,
+Arnobio, Lattanzio e il nostro sant'Ambrogio tra molti altri.--E
+seguono finalmente, nati nel medesimo secolo, finiti nella prima metá
+del quinto, san Pietro crisologo, san Leone papa (il fermator
+d'Attila), Sulpicio Severo, Paolo Orosio, san Prospero, Prudenzio,
+Apollinare, e sopra tutti questi (quasi tutti latini oramai) i due
+grandi lumi della chiesa latina, san Girolamo e sant'Agostino.--Greci
+o latini, i maggiori di tutti questi son quelli che si soglion
+chiamare meritamente i «santi padri della Chiesa»; e i piú sono dalla
+metá del quarto alla metá del quinto secolo, quando giá era poco men
+che cessata la coltura antica, quando giá erano inondati di barbari i
+due imperii, e principalmente il latino; onde apparisce piú che mai la
+contrarietá delle due colture antica e cristiana, delle due serie
+decrescente e crescente. E perché poi nell'ultima metá del secolo
+quinto cessò a un tratto questo gran fiorire della coltura cristiana,
+perciò apparisce sopratutto che quella scusa, quel quasi vanto di
+essere stata distrutta da' barbari che si dá da alcuni alla coltura
+antica, non a lei, ma sí veramente si può, si dee dare alla sola
+coltura cristiana.--Le arti cristiane poi, furono naturalmente
+oscurissime ne' tre primi secoli, tra le catacombe. D'architettura non
+n'era bisogno né possibilitá in tali luoghi; né vi potevan fiorir
+nemmeno le pitture o le sculture. Quindi sono rozzissimi e discordi da
+quelli dell'arte idolatra i pochi monumenti cristiani che si trovano
+di quell'etá primitiva. Né sorsero guari poi, all'uscir dalle
+catacombe, le due arti figurative cristiane: trovavano giá decadute
+anche l'arti idolatre. Ma sorse a un tratto a nuovi modi
+l'architettura; quell'arte tanto piú varia che non le due sorelle,
+perché ella può e deve adattarsi alle variabili condizioni della
+societá, mentre queste debbono sempre figurare l'invariabil natura.
+Cosí l'architettura cristiana prese per li templi la forma delle
+basiliche da' primi edifizi donati a tale uso; e v'aggiunse poi i due
+lati a crociera, per ricordar nella pianta o la croce, o piuttosto i
+crocicchi delle catacombe. Sono del tempo di Costantino, oltre altre,
+l'antica chiesa di San Pietro, e quella di San Paolo che durò fino
+agli anni nostri. E la rozza magnificenza dell'ultima basterebbe sola
+a provare che se son sognate le donazioni di potenza politica, furono
+reali quelle di edifizi ed altre possessioni, fatte ai papi da
+Costantino. Dal quale in poi moltiplicaronsi gli edifizi sacri in
+Italia e fuori, ed in Costantinopoli principalmente; e perché
+naturalmente e bene o male gli edifizi dánno occasioni di pitture e
+scolture, nacquene nell'arte intiera quello stile, che, per essere
+stato coltivato principalmente e piú a lungo a Costantinopoli, ebbe e
+serba nome di «bizantino». Stile rozzo, goffo, e decaduto senza
+dubbio; ma serbò pure un resto d'arti; ma aiutò il risorgimento poi.
+Ondeché dell'arti come delle lettere si può dire che le cristiane
+sorsero fin d'allora a' progressi futuri, mentre le idolatre finivano
+di cadere.
+
+
+
+
+LIBRO QUARTO
+
+ETÁ QUARTA: DEI BARBARI
+
+(anni 476-774).
+
+
+1. Il nesso tra le due storie nostre.--Giunti al limite tra le due
+storie nostre, fermiamoci un momento: non sará forse perduto a far
+intendere ciò che le memorie della prima poterono e possono anche
+operare nella seconda.--L'Italia è la sola tra le nazioni d'Europa,
+che abbia una grande storia antica, una grande moderna; Grecia non ha
+finora se non la prima; l'altre non hanno in proprio se non la
+seconda, non hanno della prima se non guari quella parte della nostra,
+che resta loro dall'essere state province dell'imperio romano. Alcuni
+affettano trattar di quell'imperio quasi comune culla, di quella
+civiltá quasi comune merito, de' romani quasi comuni padri a tutte le
+nazioni occidentali d'Europa. Ma sono fatti storici evidentissimi, che
+l'imperio fu primamente e lungamente de' romani e degli altri italici;
+che la civiltá fu primamente, lungamente, esclusivamente tutta
+italica; e che, se alquanto del sangue de' signori italici si mescolò
+con quello de' sudditi occidentali, mescolatisi poi l'uno e l'altro
+col sangue germanico, quel sangue signorile non si mescolò in Italia
+se non una volta sola col sangue nuovo germanico. Dunque, non sembra
+dubbio: noi siam di razza, di sangue piú puro; noi siamo piú
+anticamente potenti e signori, piú nobili, nobilissimi.--Ma ciò
+conceduto, incombevano nell'etá seguenti, incombono ora tanto piú,
+alla nostra nobil nazione tutti i doveri, tutte le convenienze che
+sono universalmente imposte alle nobili famiglie. Dunque tra le altre:
+1° Non esagerare la propria nobiltá; e cosí non dir per esempio quel
+nonsenso, che la nostra schiatta sia piú antica dell'altre; perciocché
+tutte le schiatte sono egualmente antiche, vengon tutte dal padre Noè
+e dal padre Adamo; lasciar anzi lo stesso vanto della puritá del
+sangue; perciocché, oltre alla difficoltá del provarla risalendo
+all'origini piú antiche che noi vedemmo cosí moltiplici, non è deciso
+poi se sien migliori, e piú atti a tutto, i sangui puri o i misti.--2°
+Di puro o non puro sangue, padri o non padri nostri, coloro che
+abitarono anticamente le nostre terre, che bevetter le nostre arie,
+furono giá il popolo piú forte in guerra, piú sodo in politica, piú
+civile e piú colto in tutto, fra tutti quelli dell'antichitá; e ciò
+basta a provare la falsitá di quello scoraggiamento datoci da molti
+stranieri, accettato da alcuni nostri, che il nostro molle clima, la
+nostra bella terra ci faccia naturalmente men forti che gli
+occidentali o settentrionali. La bella, la molle Italia, fu giá la
+forte, la virile Italia. Ma dovere nostro secondo era ed è, non
+esagerare, non difendere in tutto questa virtú degli avi. Sacro è
+senza dubbio difendere, colla veritá, la memoria d'un padre; ma men
+sacra, ed anche men possibile, si fa questa difesa per l'avo, meno
+ancora per il bisavo, e poi per l'atavo e gli avi piú lontani via via;
+e perché piú numerosi, e perché viventi in que' tempi piú e piú
+barbari, quando la potenza e l'illustrazione non si acquistavano guari
+in modi legittimi e virtuosi. Non v'è mezzo: o bisogna sacrificar la
+difesa delle conquiste e dell'imperio dei nostri maggiori, o bisogna
+sacrificar la difesa de' migliori e piú certi principi della presente
+civiltá: tutti quelli principalmente, su cui si fondano i diritti, i
+doveri dell'indipendenza. Se noi giustifichiamo l'imperio dei nostri
+avi sugli iberi, sui galli e sui germani, noi giustifichiam l'imperio
+de' francesi, degli spagnuoli e de' tedeschi su noi; né credo che il
+voglia niun italiano presente. Ma pur troppo il vollero molti italiani
+del medio evo; e vedremo l'inopportuna memoria dell'imperio romano, e
+le pretese di rinnovarlo sviar le nostre generazioni, guastar quasi
+tutta la nostra storia moderna.--E quindi apparisce un terzo nostro
+dovere, che è di emular sí, ma non pretendere a pareggiare i grandi
+maggiori; di emularli secondo i tempi mutati e le proprie possibilitá.
+Tutte le imitazioni servili, troppo simili, nascono da incapacitá,
+riescono a mediocritá nell'opera, anche piú che nello scritto. Uno che
+voglia operare, non dico come l'antico autore di sua famiglia, ma come
+l'avo di due o tre generazioni, è stolto e si fa risibile a guisa del
+famoso cavaliero. Cosí qualunque nazione. Noi fummo giá la prima in
+potenza tra le antiche, la prima in coltura tra le moderne; ma noi
+siamo (non voglio dire a qual grado) decaduti dall'uno e l'altro
+primato; e bisogna saperlo vedere. Perciocché tutti quei doveri,
+comuni a chiunque pretende a nobiltá, sono tanto piú stretti a
+chiunque si trovi in nobiltá decaduta. Nella quale, i vanti
+d'antichitá, i vanti della virtú degli avi, i vanti di pareggiarli, si
+fanno poi non solamente piú risibili ma fatali. La superbia può essere
+tollerabile quando si cerca ne' propri meriti, ma non quando si fruga
+tra gli avi. Per non essere degeneri bisogna saper essere decaduti.
+Per fare tutto quello che si può, bisogna non pretendere a quello che
+non si può. Di tutti i sogni che distraggono dalla realitá, i sogni
+del passato sono i pessimi, perché i piú impossibili ad effettuare; il
+futuro anche piú improbabile può succedere, ma il passato non succede
+mai piú. Uno dei grandi vantaggi delle nuove nazioni, come de' nuovi
+uomini, è quello di non poter impazzire del proprio passato, di esser
+tutto al presente e all'avvenire; e tal fu appunto Roma antica, tale è
+la nazione anglo-americana presente. Del resto, io mi vergogno di
+dimorar cosí a lungo su queste debolezze; ma elle furono quelle di
+tutti quanti i secoli che ci restano a percorrere; e sono d'oggi,
+dicevo io e pur troppo non m'ingannavo, quando scrivevo per la prima
+volta questa pagina; e guastano, in somma, i giudizi sulle nostre due
+storie antica e moderna, e sulla presente e la futura ancora. Epperciò
+parvemi ufficio di storico il segnalarle.--Ma se, tutto ciò lasciando,
+noi ci sapremo mai innalzare all'intelligenza dell'ufficio, del
+destino peculiare di nostra nazione in mezzo a quello universale del
+genere umano (quella intelligenza che è sommo e pratico fine di
+qualunque storia nazionale lunga o breve), noi non troveremo nulla di
+meglio né di piú a dire su Roma e l'imperio romano antico, che ciò che
+ne fu detto dai tre maggiori filosofi storici che sieno stati mai,
+sant'Agostino, Dante e Bossuet; cioè, che evidentemente l'ufficio, la
+missione providenziale di Roma antica, fu quella di riunire, di
+apparecchiare tutto il mondo antico occidentale a prima sede della
+cristianitá. E questo modo di vedere si fará a noi tanto piú manifesto
+nelle due etá seguenti, in che vedremo accorrere le genti barbariche,
+e sorgere le nazioni moderne a prender lor luoghi nella cristianitá. E
+vedremo poi nella etá ulteriore, dei comuni, sorgere un nuovo ufficio
+o destino nostro non meno evidente, non meno bello; quello di ravviare
+e riunire la cristianitá in una nuova civiltá e in una nuova coltura;
+e soffrir noi certamente e molto in questa grand'opera, ma compierla
+meno a pro nostro che d'altrui; e poter quindi rallegrarci ancora dei
+nostri stessi dolori, riusciti cosí utili nell'ordine universale. E
+non sará guari se non nell'ultima delle etá nostre, in quella che
+chiameremo delle preponderanze straniere, che noi troveremo dolori
+senza compensi, patria storia senza patrio ufficio, senza
+consolazione, senza gloria. Fino allora, in un modo o in un altro, noi
+avevamo operato o primi o per lo meno importantissimi sui destini
+della cristianitá; d'allora in poi non operammo né primi né
+importanti, facemmo poco piú che durare, sopravivere, poltrire,
+vegetare, non solamente decaduti ma degeneri.--Ma le nazioni cristiane
+non possono restar sempre degeneri, senza ufficio, senza opera. E giá
+si può forse prevedere l'ufficio futuro di nostra nazione, collocata
+in mezzo al Mediterraneo, centro e via degli interessi materiali,
+collocata intorno alla sedia pontificale, centro e capo degli
+interessi spirituali della cristianitá: l'ufficio di procacciare,
+agevolare, mantenere, perfezionar l'unione, ogni sorta d'unione, delle
+nazioni cristiane. Sarebbe ufficio simile nello scopo, ma dissimile
+nel mezzo, per vero dire, ai due altri nostri antichi: noi nol
+possiamo piú adempiere primeggiando, ma nol potremo adempiere se non
+pareggiando le nazioni sorelle. E noi siamo lungi da tal situazione;
+ma alcuni piú o men notevoli passi si son pur fatti ad essa, uno
+ultimo e grande da quando attendevamo primamente allo studio delle etá
+nostre passate. Continuiamovi, ostinati dunque tanto piú. Il passato
+ha piú interesse quanto piú si vien rischiarando l'avvenire. La storia
+non serve bene a sollazzo: vi serve meglio qualunque novella alquanto
+elegante. Né la storia dee servire a ruminazioni, rincrescimenti,
+piagnistei, vanti, o, peggio, ire; non può, non dee servire se non
+come raccolta di sperimenti passati, ad uso di coloro che operano il
+presente, mirando all'avvenire della patria.
+
+
+2. I regni nuovi romano-tedeschi.--I barbari invasori dell'imperio furono
+quasi tutti di quella nazione, che chiamò e chiama se stessa dei
+«_Deutsch_», che i romani chiamarono primamente «teutoni» e poi «germani»,
+e noi chiamiamo «tedeschi». Poche eccezioni trovansi a tal fatto, piú poche
+tra le genti stanziate; e noi noteremo quelle che venner tra noi. In
+generale i nuovi regni furono tutti romano-tedeschi; in essi fu un elemento
+romano ed uno tedesco. E noi accennammo finora il primo via via; or
+accenneremo il secondo.--La nazione tedesca era tuttavia al secolo quinto
+in quella condizione di genti divise, che fu la primitiva di tutte le
+nazioni, e in che vedemmo durar la nostra fino alla conquista romana. Piú o
+men nomadi ancora, regnate le une (da capi nominati lá «_kan_», «_king_»,
+«_konung_», «_koenig_»), le altre no, divisa ciascuna in aristocrazia e
+democrazia, le loro costituzioni sono ritratte meravigliosamente in quel
+detto di Tacito: che delle cose minori deliberavano i «principi»; delle
+maggiori, prima i principi, poi tutti, cioè l'assemblea universale della
+gente. E questa è l'origine indubitata di quelle assemblee, di que'
+parlamenti moderni, che tra varie vicende si serbarono, mutarono, si
+spensero, risuscitarono quasi da per tutto oramai; ma con questa grande
+differenza, che non era allora inventata la rappresentanza, cioè quel modo
+di riunirsi pochi deputati eletti da molti elettori, il quale non sorse se
+non dai comuni: ognuno assisteva allora per conto proprio; e chi non
+veniva, non era rappresentato. Queste assemblee teneansi tra' banchetti
+(_mahl_), e cosí dissersi in lor lingua «malli»; e in latino barbaro poi,
+or generalmente «_concilia_», or «_placita_» dalle deliberazioni ivi
+piaciute a tutti, or «campi di maggio» o «di marzo» dall'epoca delle annue
+convocazioni.--Fin dalle selve o steppe nazionali, e tanto piú quando
+furono stanziate le genti ne' nostri colti, il loro territorio divisesi in
+_gau_ o _shire_ (latino «_comitatus_», italiano «contado»); e a capo della
+tribú che l'occupava fu un magistrato, capitano in guerra, giudice in pace,
+chiamato «_graf_» o «_sheriff_» (_comes_, conte). Nei giudizi il graf era
+assistito or da alcuni notevoli della tribú chiamati «_schoeffe_» (latino
+ed italiano «scabini»); ora, per la verificazione del fatto principalmente,
+da certi guaranti (or detti «giurati») che si chiamavano «_rachimburgi_».
+Le pene, poche corporali, eran quasi tutte multe imposte al condannato, in
+profitto, parte del conte e del re, parte dell'offeso o degli eredi
+dell'offeso, e chiamavansi «_widergeld_», «_widrigild_» o «compensazioni».
+Il gau dividevasi in parecchi _mark_ (italiano «marche», latino «_vici_»),
+e questi erano abitati poi per lo piú dalle «fare» o tribú, il capo
+(_faro_, _baro_, barone) in mezzo nel suo castello (_hof_, _curtis_,
+corte), e gli altri sparsamente all'intorno.--Del resto, l'ordine civile
+subordinato al militare; il graf, per lo piú capo di mille, aveva talora
+sotto sé parecchi di tali capi detti «tungini»; il migliaio diviso in
+centinaia (_hundreda_), ciascuna delle quali aveva a capo lo _schulteis_
+(latino «_schuldacius_», «_scultetus_», «_centenarius_»); il centinaio
+diviso in decurie, ciascuna delle quali aveva a capo lo _zehnter_ (latino
+«_decanus_»). Ma se queste migliaia, centinaia e decurie fossero di «fare»
+o tribú, di famiglie o case, ovvero solamente di militi (_heereman_, latino
+«_arimanni_», «_exercitales_», «_milites_»), io nol saprei dir qui, né so
+che il sappia con certezza nessuno. Ancora, in parecchie delle genti, tra
+cui i longobardi, la decuria non era di dieci, ma di dodici; ondeché il
+centinaio era di centoquarantaquattro, e il migliaio di
+millesettecentoventotto. Ad ogni modo e all'ingrosso, per quanto si può
+dire in tanta varietá e mutabilitá di genti e d'usanze, questo fu quello
+che si può chiamare l'ordinamento costituzionale consueto delle genti
+tedesche all'epoca della loro invasione.
+
+
+3. Continua.--Ma oltre questo, era, se sia lecito cosí dire, pur
+consueto un ordinamento eccezionale. Oltre alla gente era lá la
+compagnia (_geleite_); vale a dire che tra la gente o tra varie genti,
+od anche d'intiere genti raccozzavasi talora una compagnia venturiera,
+la quale se era piccola chiamavasi «_schaar_» (_scara_, schiera); e se
+era grande, prendeva nome di «_heer_» (_exercitus_), e il capo di essa
+chiamavasi «_heerzog_» (_dux_, duca). Di tali duci venturieri furono
+certo molti condottieri d'invasione, e fra gli altri Ricimero.
+Naturalmente poi, quando stanziava l'invasione, l'heerzog, o duca,
+prendeva nome di «_koenig_», o re; e allora essa stessa la compagnia,
+apparisce nella storia quasi nuova gente o confederazione di genti; né
+altre furono probabilmente quelle che vedemmo via via quasi sorte a un
+tratto de' marcomanni, degli alemanni, de' burgundi, de' franchi ed
+altre che siamo per vedere.--Del resto, Tacito ci dá ammirabilmente
+anche questa costituzione straordinaria delle compagnie, dicendoci:
+che in esse combattevano i duci per la propria gloria, i compagni
+(_gesinde, gasindii, commensales, leudes, fideles_, ed anche poi
+_bassi, vassi, vassalli_) per il duca; il quale li nudriva, tra la
+guerra, colla guerra, e li ricompensava dopo la vittoria con doni d'un
+collare, d'un'arma o d'un cavallo. E cosí durò finché dimorarono nelle
+lor deserte selve e lande. Ma quando ebbero predati tesori,
+distribuiron ricchezze; e quando province e popoli, distribuirono
+terre e schiavi.
+
+
+4. Continua.--E quindi, dalle due costituzioni della gente e della
+compagnia, alcuni usi di conquista, che pur si ritrovano piú o meno in
+tutti i nuovi regni romano-tedeschi.--Molte, forse le piú delle genti,
+le giapetiche principalmente, le tedesche sopra tutte, furono, giá
+l'accennammo, divise in tre parti. E quindi molte delle migrazioni
+fecersi da uno o due de' terzi; e ciò spiega come si ritrovino sovente
+i nomi delle genti migrate sul suolo primiero. E ciò spiega un altro
+fatto, anche piú importante qui: come, perché i piú degli invasori
+pretendessero, pigliassero un terzo, talor due delle terre invase. Era
+naturale, pareva loro giusto e moderato. Avevano abbandonato uno, due
+terzi delle terre avite; pigliavano la medesima quota delle
+conquistate.--Questo terzo poi, o due terzi delle terre conquistate
+chiamavasi la «parte de' barbari» (_pars barbarorum_), e ridividevasi
+in parecchie altre: una grandissima al re, una grande ancora ai conti,
+tungini, centenari e decani, tutti ufficiali pubblici posti a tempo ed
+al piacer del re; e finalmente la parte di ciascun milite, che
+traevasi a sorte, ed era quindi detta «sorte dei barbari» o «parte
+comune» (_sors barbarorum_ o _barbarica, allod, allodium_), od anche
+«terra franca», «salica», «borgognona» ecc., dal nome degli invasori.
+Ma in ciò furono usati due modi molto diversi. 1° In alcuni de' nuovi
+regni la parte barbarica, l'allodio era dato in terra a ciascuno de'
+barbari, co' servi (_coloni, liti, aldii_) che giá erano sul suolo
+romano. 2° Talora, benché piú di rado, la parte barbarica non era data
+in natura al barbaro: era riscossa, fosse terzo o due terzi, da lui
+sull'abitatore romano, che rimaneva proprietario unico sí, ma
+proprietario «aggravato» (che cosí appunto si disse) di questo
+gravissimo carico, oltre forse i tributi. Nell'un caso e nell'altro,
+ogni barbaro cosí accoppiato ad ogni romano chiamavasi «ospite»
+(_hospes, ostes_) di lui; e l'abitazione sua «_hospitium_»,
+«_alberg_», «_albergum_». Era questo modo secondo piú spedito, piú
+facile, piú utile al barbaro, che non s'aveva ad impacciare di
+amministrazione né coltivazione: e fu cosí usato da' barbari piú
+barbari, meno inciviliti; ma gravò molto piú sugli abitatori antichi,
+ridotti essi stessi cosí a condizione poco men che di coloni.--Ma
+oltre a tutto questo spartimento generale, spartivasi poi la parte
+particolare del re. Il quale non solamente ne manteneva alla corte i
+suoi commensali o fedeli o gasindi, a modo degli antichi capi di
+compagnia, ma, perché non poteva egli stesso amministrare le terre
+vicine o lontane, le dava a governare a questi suoi gasindi, qua e lá,
+in tutto il regno; e questi amministratori regi furono detti
+«_gast-halter_», «_gastaldii_», e i beni regi cosí dati furono
+chiamati «beni donati» o «beni de' fedeli», «_fee-od_», «_feuda_»,
+«feudi», od anche «_beneficia_» per equipararli a quelli guarentiti
+alla Chiesa. Perciocché questi, sia che fosser lasciati tutti gli
+antichi posseduti dagli ecclesiastici sotto l'imperio romano, sia che
+diminuiti nella conquista, sia che poscia accresciuti, tutti sempre
+furon lasciati indipendenti da ogni altra supremazia, sotto la
+protezione, la tutela immediata e sola (_mund, mundium, mundiburgium_)
+del re. E cosí quindi i feodali. Questo era l'ordinamento de' barbari,
+i quali soli governavano, soli militavano. E talora questo ordinamento
+era solo legale, serviva a' barbari signori ed ai romani civilmente
+servi; ma talor all'incontro, allato o piuttosto sotto all'ordinamento
+barbarico, serbossi il romano, inferiore e dominato sí, ma pur
+riconosciuto e legale.--E di tutte queste varietá siam per vedere
+esempi nella misera Italia; tanto piú misera, che variarono in essa i
+modi di servitú, mentre furono piú costanti e perciò alla lunga piú
+tollerabili negli altri regni contemporanei. La miseria speciale
+d'Italia in tutte le etá seguenti fu il non fermarsi in niuna servitú,
+il rimutar padroni continuamente. Degli altri popoli giá provinciali,
+ultimamente consudditi nostri nell'imperio, niuno ebbe a soffrire
+tante conquiste come noi; per gli altri, queste furon finite alla fine
+del secolo quinto: e cosí de' popoli romani e tedeschi insieme poteron
+sorger miste e farsi uniformi colá quelle popolazioni spagnuole,
+francesi ed inglesi, che resistettero quindi piú facilmente alle
+conquiste piú moderne. In Italia, all'incontro, vedrem succedersi
+barbari d'Odoacre, goti, longobardi, franchi antichi, francesi nuovi e
+tedeschi antichi e nuovi; e gli invasori antichi incalzati da' nuovi
+non ebbero quasi mai tempo a fondersi nella nazione. E quindi, ciò che
+si suol dire dell'altre nazioni moderne europee, che il lor sangue
+servile di provinciali romani fu rinnovato dal sangue libero tedesco,
+non è vero per l'Italia. Il vantato puro sangue italiano, non servile,
+per vero dire, come di provinciali, ma servilissimo, come di piú
+imbelli e piú avviliti sotto la piú vicina tirannia imperiale, non si
+rinnovò di niun sangue libero e militare per gran tempo. I guerrieri
+settentrionali non si confusero co' servi italiani se non piú tardi;
+quando furono essi pure, a vicenda, invasi e conservi.
+
+
+5. I barbari d'Odoacre [476-489].--I distruggitori dell'imperio
+occidentale furono una compagnia raccogliticcia di eruli, rugi, sciri,
+turcilingi e forse altri. Gli eruli, probabilmente piú numerosi
+(posciaché si trovano in varie storie aver dato nome alla compagnia),
+furono probabilmente tedeschi; cosí i rugi, parte de' quali stanziati
+sul Baltico, diedero nome all'isola di Rugen. Degli sciri non saprei.
+I turcilingi paion dal nome turchi venuti con Attila. Odovacar o
+Odoacre, figlio d'Edika giá duce de' rugi, stato poi de' protettori o
+guardie imperiali, li raccolse; parte forse in Italia ove militavan
+ancor essi, parte certamente in Pannonia, ove vagabondavano tra le
+disperse orde d'Attila. Sollevaronsi o vennero, chiedendo, a modo di
+tutti gli altri barbari, il terzo delle terre d'Italia. Presa Pavia,
+gridarono re loro (_rex gentium_) Odoacre addí 23 agosto 476; e tra
+breve, prese Ravenna e Roma, ucciso Oreste patrizio, chiuso a languire
+e morire nell'antica villa di Lucullo presso a Napoli Augustolo,
+l'imperator fanciullo, Odoacre padroneggiò, regnò su tutta Italia.
+Mandato dire all'imperator orientale che «bastava oramai un imperatore
+al mondo», ebbe da quello e da Nipote (un altro imperator occidentale
+superstite in Dalmazia) quel titolo di «patrizio», che era grande ma
+indeterminata dignitá del basso imperio, e che fu tenuto anche da
+altri re barbari. Ucciso Nipote da due suoi conti, Odoacre mosse a
+vendicarlo; ma riuní Dalmazia al suo regno e patriziato. Il quale,
+oltre la penisola, comprendeva le due Rezie e Sicilia, restando
+Sardegna e Corsica ai vandali d'Africa. Del resto, Odoacre non prese
+la porpora, mandò gli ornamenti imperiali a Costantinopoli, serbò in
+Roma il consolo solito nomarsi in Occidente, e il senato; nelle cittá
+i governi municipali, le curie; tutto il governo romano allato al
+barbarico: l'ordinamento del suo Stato fu di quelli misti testé detti.
+Né, oltre alle prime occasioni della conquista, ed al pigliar il terzo
+delle terre, sembra ch'egli incrudelisse, predasse o tiranneggiasse.
+Gli si trova data questa lode, semplice, ma molto insueta ad un
+distruttor d'imperio ed invasor di popoli: «fu uomo di buona volontá».
+Bisogna dire che paresse una benedizione quell'invasione stanziata
+dopo tante momentanee, piú crudeli e piú sovvertitrici; a quella che
+par talora la tirannia, ai popoli stanchi ed avviliti dalle momentanee
+e ripetute rivoluzioni.--Ma tutto ciò non durò che dieci anni. Nel
+487, egli mosse una guerra in Pannonia contro ai rugi compatrioti suoi
+colá rimasti; e, vintili, non serbò lor paese, ma li trasse esso in
+Italia; evidentemente, ad accrescervi le forze, le genti dominatrici.
+E Federico, il re spogliato e scampato, rifuggí in Mesia a Teoderico
+re degli ostrogoti.
+
+
+6. Teoderico e gli ostrogoti [489-526].--I goti tutti insieme furono una
+gran gente, salita giá dall'Asia alla Scandinavia, e quindi ridiscesa sulle
+sponde settentrionali dell'Eusino. Molto si disputa a qual famiglia di
+genti appartenessero, se a quelle de' geti, o degli sciti, o de' germani. A
+me pare provato (se non altro, dal trovarsi cosí tedeschi tanti lor nomi di
+persone e d'uffici, e la lor traduzione della Bibbia fatta da Ulfila nel
+quarto secolo) che essi furono probabilmente teutoni; forse de' kimri o
+cimbri, certo d'una di quelle due schiatte da cui sorsero la nazione e la
+lingua tedesche.--Ad ogni modo, gli ostrogoti o goti orientali erano una
+parte di questa nazione, rimasta giá sulle bocche del Danubio, quando i lor
+fratelli visigoti o goti occidentali n'erano partiti, poco men che un
+secolo addietro, a correr l'Europa, a capitare e fondare un regno sul
+Rodano e in tutta la penisola spagnuola. Erano stati congiunti coll'imperio
+di Attila; rovinato il quale, n'eran rimasti la frazione principale.
+Correvano, dominavano dalla Pannonia fin presso alle mura di
+Costantinopoli; ed ora avean per duca o re Teoderico degli Amali, giá
+statico ed educato nella corte greca, poi a vicenda capitano ed avversario
+di essa: un misto di barbaro e incivilito, un ambizioso, un grand'uomo. E
+fosse spinto dal proprio pensiero, o dal re rugo a lui rifuggito per
+vendicarsi, o dall'imperator greco per liberarsene, ad ogni modo nel 488
+ebbe da questo (pretendente dominio sull'imperio occidentale invaso) la
+concessione d'Italia. Cosí per la prima volta il nome, la memoria, il
+vanto, il diritto preteso dell'imperio romano furono funesti all'Italia,
+furono causa di nuova e di prontissima mutazione.--S'incamminò con tutta
+sua gente, guerrieri, vecchi, fanciulli, donne, armenti, carri e
+masserizie; guerreggiò per via, e s'ingrossò d'altre genti, passò l'Alpi
+carniche, giunse all'Isonzo, dove l'aspettava alla riscossa Odoacre,
+ingrossato anch'egli di genti e re alleati. Combatterono lí, addí 27 marzo
+489 una prima volta, poi una seconda sotto Verona, e fu vinto Odoacre nelle
+due. Fuggí a Roma, fu ricevuto a porte chiuse: evidentemente gl'italiani
+parteggiavano e s'illudevano giá per l'imperio, in nome di cui veniva
+Teoderico. Il quale poi, non per l'imperio ma per sé prendeva Milano,
+Pavia, tutta l'Italia superiore; vinceva all'Adda per la terza volta
+Odoacre, e chiudevalo in Ravenna. Tre anni l'assediò, preselo nel 493,
+ucciselo pochi dí appresso, in convito, alla barbara: tutta l'Italia fu
+sua.--Noi vedemmo giá un'antichissima guerra d'indipendenza combattersi
+dagli itali ed etruschi per due generazioni contra i pelasgi, e finir con
+buttar questi al mare; e vedemmo una seconda guerra d'indipendenza
+intraprendersi da' romani a capo dei popoli italici contro a' galli, e
+durare da trecentosessanta anni poi, e finir colla soggezione de' galli
+cisalpini e transalpini. Or qui, con questo accostarsi degli italiani
+all'imperio contro ad Odoacre, noi veggiamo incominciata la terza guerra
+d'indipendenza italiana, la guerra contro a' popoli tedeschi, che dura da
+milletrecentocinquantasette anni, e non è finita.
+
+
+7. Continua.--Teoderico poi ordinò, governò, estese il regno cosí,
+ch'ei si può dire il piú civile insieme e il piú grande dei re
+romano-barbari. Come quel d'Odoacre il governo di lui fu misto,
+duplice, de' goti e de' romani. Serbati alcuni, cacciati i piú de'
+barbari precedenti, lor terzo di terre passò ai barbari nuovi; i
+romani non par che ne patissero altrimenti: sembra anzi in tutto
+migliorata lor condizione, accresciuta lor ingerenza. Goto il re, per
+vero dire, goto l'esercito, gote l'oltrepotenze, e quindi senza dubbio
+le prepotenze; ma romano il principal ministro del regno, Cassiodoro,
+romani molti altri minori; ed in ciascuna delle grandi cittá (aboliti
+allora o prima i duumviri) un _graf_ goto a governare e giudicare i
+goti, un _comes_ romano pe' romani. Del resto, leggi e grandi
+raccomandazioni di esser buoni co' romani, di vestire, radersi, vivere
+alla romana: i monumenti antichi di tutta Italia, que' di Roma
+principalmente, visitati dal re, fatti serbare, restaurare; altri
+nuovi (a Ravenna principalmente) edificati; papi e vescovi rispettati;
+rispettata dal re e da' suoi barbari, tutti ariani, la religione
+nazionale italiana, che fu dall'origine e sempre la cattolica.--Di
+fuori Teoderico, che non era un barbaro venturiero come Odoacre, ma
+della schiatta regia, anzi Ansa, cioè eroica e mitologica degli Amali,
+e portava la porpora, ed avea dato o fatto dare a parecchi sudditti
+suoi il titolo di patrizio, portato allora da parecchi re barbari,
+s'apparentò, trattò, guerreggiò con molti di questi, men da pari che
+superiore. S'apparentò coi re de' borgognoni in Gallia, de' turingi in
+Germania, de' vandali in Africa, de' goti in Ispagna, e con quel
+Clodoveo uno de' re franchi, il quale allora appunto veniva
+sollevandosi sopra gli altri, e cosí fondando quella monarchia tanto
+minore allora, tanto piú durevole poi, che non quella di
+Teoderico.--Signor giá della penisola, della Sicilia, delle due Rezie
+e del Norico, incominciò nel 504 nuove guerre e conquiste. E prima,
+contro ai gepidi e bulgari in Pannonia, la quale conquistò fino al
+Sirmio; poi contra Clodoveo, che estendendosi avea sconfitto e morto a
+Poitiers [506] il re de' visigoti, ed occupate tutte lor province di
+Gallia, tranne Provenza e Rossiglione. Teoderico salvò queste sí ad
+Amalarico re fanciullo figliuolo dell'ucciso, ma gli mandò a tutore
+Teuda uno de' suoi conti; e pare che il facesse governare in nome suo,
+e prendesse egli titolo di re dei visigoti. Morto poi Clodoveo,
+continuò a guerreggiar co' franchi e co' borgognoni; ed insomma, o in
+nome proprio o del pupillo, vedesi Teoderico signoreggiare, intorno al
+520, Illirio occidentale, gran parte di Pannonia, Norico, Rezie,
+Gallia meridionale e Spagna. La Theiss, il Danubio, il Rodano, la
+Garona erano limiti all'incirca del magnifico regno.
+
+
+8. Continua.--Il quale tuttavia incominciò, lui vivente, a minacciar
+rovina; ed al medesimo modo che quel d'Odoacre, per impulso venuto
+dall'imperio, per le inopportune memorie, per gli stolti affetti degli
+italiani a quel nome, a quel resto d'imperio, tutt'altro oramai che
+italiano. Giustino, l'imperator di Costantinopoli, seguendo l'uso di
+quella corte troppo e mal teologhessa, si pose a perseguitar gli
+ariani. Teoderico ariano, ma tollerantissimo fin allora, perseguitò
+ora a rappresaglia i cattolici. Quindi ire, sospetti reciproci, tra
+goti ed italiani. Primo Albino un grande romano, poi Boezio anche piú
+grande, poi Simmaco suocero di lui, poi Giovanni papa, furono accusati
+«d'avere sperata la libertá di Roma», di carteggiare coll'imperatore,
+e via via. Boezio e il papa morirono in carcere, Simmaco decollato.
+Finalmente, in agosto del 526, Teoderico fulminò un decreto per dar le
+chiese de' cattolici agli ariani; ma morí prima del dí fissato
+all'eseguimento, tra' rimorsi e i prodigi, disse il volgo, tra le
+esecrazioni di esso certamente; e troppo tardi raccomandando a' grandi
+goti e romani, raccolti intorno al letto suo, quella concordia, che è
+cosí difficile sempre tra conquistatori e conquistati, ch'egli giovane
+e forte avea saputa mantenere, ma che invecchiato avea lasciato
+allentarsi giá, e stava ora per isciogliersi del tutto in mano di una
+donna, un fanciullo ed un letterato.
+
+
+9. Caduta de' goti [526-566].--Succedette Atalarico, fanciullo di
+sette anni, figlio d'Amalasunta, figlia di Teoderico, la quale fu
+reggente. Eran nel regno le quattro parti che sempre sono in un regno
+di stranieri: i nazionali amici e i nemici degli stranieri, gli
+stranieri amici e i nemici de' nazionali. Amalasunta e Teodato un suo
+cugino, eran de' goti romanizzati, inciviliti, letterati. Amalasunta
+educava il re alla romana. I goti puri se ne turbarono, e le tolsero
+il giovane; il quale allevato quindi alla barbara, oziando,
+gozzovigliando e corrompendosi, si consunse e morí di diciotto anni
+[534].--Cacciata Amalasunta in un'isoletta del lago di Bolsena, dove
+ella tra breve fu tolta di mezzo, regnò Teodato. Pare che fra questi
+pericoli Amalasunta avesse giá trattato, ed or certo Teodato trattò
+coll'imperatore greco per averne aiuti o rifugio. Imperatore era
+allora Giustiniano, il gran raccoglitor di leggi e codici romani, il
+gran riconquistatore di molta parte d'Occidente. Triboniano ed altri
+giureconsulti l'avean aiutato alla prima gloria; Belisario ed altri
+capitani l'aiutarono alla seconda; ma restò a lui la gloria personale,
+e sempre grande a un principe, d'aver saputo scegliersi aiuti, senza
+invidia. Belisario avea giá vinti i persiani, e ritolte ai vandali
+Africa, Sardegna, Corsica. Erano tra l'imperatore e i re goti piccole
+contese di limiti; ed erano allettamento a quello le dissensioni di
+questi. Belisario scese in Sicilia e la conquistò, passò Napoli e la
+prese, senza che si movesse Teodato. Contro al quale insospettiti o
+sdegnati finalmente i goti di Roma, escivano della cittá, e facean lor
+re Vitige, non principe, semplice guerriero, ma buono. E Teodato,
+fuggendo, era scannato per via [536].
+
+
+10. Continua.--Vitige disapparecchiato lasciò Roma, e Belisario
+v'entrò [dicembre 536]. Ma non forte abbastanza per ispingere i goti,
+vi si chiuse e fortificò con cinque o sei mila uomini, e tra breve
+Vitige venne ad assediarlo, dicesi, con centocinquantamila. Fu famosa
+fazione: durò un anno [marzo 537-marzo 538]. Ma Belisario aiutato dai
+romani, e ricevuti rinforzi, sconfisse piú volte i goti, e finalmente
+li respinse ed inseguí. Prese Ancona, Milano, Fiesole; corse mezza
+Italia, corsa intanto da un nembo di borgognoni e franchi, predoni
+terzi sopravvenuti tra i contendenti. Finalmente Belisario assediò
+Ravenna, giá capitale de' goti, ora lor rifugio; e presela con Vitige
+e il nerbo de' goti ch'ei trasse poi seco prigioni a Costantinopoli
+[fine 539].--Rimanevano quindi i greci mal capitanati da parecchi
+duchi, i quali dividevansi le cittá, le governavano militarmente,
+sovranamente, serbando sí i governi municipali ma ponendovisi essi a
+capo, successori insieme de' grafioni goti e dei conti romani, e
+taglieggiandovi probabilmente ognun per due. Allora a rivolgersi
+gl'italiani, a desiderar di nuovo i goti; e questi a raccogliersi, a
+rinnovar la guerra. Rimanevano loro Verona, Pavia, e forse tutta
+l'Italia occidentale allor detta Liguria.--Gridan re, prima Ildibaldo
+un nobile e forte guerriero, in breve ucciso per vendetta privata; poi
+si dividono tra Eurarico e Baduilla, ed ucciso quello, resta solo
+questo, chiamato poi Totila o «il vittorioso». Quindi incomincia
+un'ultima guerra di riscossa, che è la piú nobil parte della storia
+de' goti in Italia. Sorge Totila [541] da Verona con cinquemila
+uomini, batte e disperde i duchi greci a Faenza, s'allarga prendendo
+cittá in Emilia, in Toscana; poi gira intorno a Roma e Napoli, corre
+tutto il mezzodí; torna su Napoli, la piglia [543] e non la
+saccheggia. Chiaro è: i goti rinnovati dalla sventura, erano
+ridiventati non solo forti, ma piú miti e migliori in tutto che i
+greci. Allora, perduta oramai, fuor di Roma e Ravenna, quasi tutta
+Italia, la corte donnaiola di Costantinopoli rimandava il conquistator
+Belisario; ma tra' molti intrighi, e con poco esercito, pochi danari,
+poco favore. Scese a Ravenna: ma rinchiusovisi, seguí una guerra
+sminuzzata; finché Totila vittorioso pose finalmente assedio a Roma, e
+la prese in faccia a Belisario accorso ad aiuto [dicembre 546]; e
+allora, inasprita oramai la guerra contro alle popolazioni italiane,
+saccheggiò, disertò la cittá, n'atterrò le mura e lasciolla. Fu
+rioccupata da Belisario, riassalita da Totila; combattevvisi intorno
+tre dí, e fu vinto Totila; ma con poco frutto: ché dopo poco di guerra
+spicciolata fu in breve, per nuovi intrighi di corte, richiamato
+Belisario, il quale avea cosí guastata la gloria di sua prima impresa
+d'Italia. Allora (tra una nuova invasione di franchi ed una prima e
+breve di longobardi) Totila riprese Roma e restaurolla, passò in
+Sicilia e presela pur quasi tutta.--Finalmente, dopo parecchi altri
+capitani greci tutti cattivi, venne uno che pareva dover essere il
+pessimo: Narsete, un eunuco del gineceo imperiale, vecchio di presso a
+ottant'anni, e che nella prima guerra di Belisario era stato sotto lui
+uno dei duchi piú indisciplinati. E tuttavia, costui vinse e finí la
+lunga guerra. Forte in corte, e cosí ben proveduto di danari e di
+uomini (fra cui un duemila longobardi), venne [552] per l'Illirio e la
+Venezia a Ravenna: e quindi uscito in breve, marciò contro a Totila
+che s'avanzava da mezzodí. Incontraronsi presso a Gubbio; e fu una
+gran rotta di goti: Totila che avea combattuto de' primi e degli
+ultimi, da re, morí ferito nella fuga.--Fu in Pavia gridato a degno
+successore di lui Teia, uno de' capitani principali. Il quale in pochi
+mesi raccogliendo le forze restanti a' suoi nazionali, scese giú per
+la penisola contro a Narsete, che dopo aver ripresa Roma (quinto
+eccidio di essa in quella guerra), assediava ora il castello di Cuma,
+ov'eran serbate le insegne regie e il tesoro de' goti. Combattessi una
+seconda gran battaglia alle falde del Vesuvio; e vi pugnò Teia come
+Totila nella prima: piú felice di lui, morendo sul campo, e, dicesi,
+dopo aver cambiati parecchi scudi, carichi, l'un dopo l'altro, di aste
+nemiche. Allora si arresero tutti i goti lá restanti [553]; e chi li
+dice poi cacciati fuor d'Italia, chi sparsi in essa. Certo, molti
+rimaneano ancora. Forse essi furono che chiamarono una grande
+invasione d'alemanni; i quali sotto Leutari e Buccellino corsero e
+predarono la penisola uno o due anni, finché furono vinti essi pure da
+Narsete. Vedonsi, ad ogni modo, continuare sollevazioni e piccole
+guerre di barbari qua e lá, e non conquistata tutta la penisola se non
+al fine de' dodici anni che durò la signoria greca. E cosí, con difesa
+perdurante fino all'ultimo, veggonsi finire a poco a poco que' goti,
+il cui nome non ritrovasi piú nelle storie; le cui reliquie durano
+forse qua e lá tra le terre e i monti d'Italia. Nobile e forte
+schiatta, per vero dire, e piú che niun'altra barbara mansueta ai
+vinti, in Italia come in Ispagna! Ondeché non merita il mal nome che
+le restò nella storia nostra, mal fatta e rifatta per lo piú co'
+pregiudizi romani, imperiali. Se non era de' quali, chi sa? sarebber
+rimasti e durati questi goti tra noi, come lor fratelli in Ispagna e i
+franchi in Francia; e misti noi con essi, non avremmo mutate tante
+signorie, né avuta a soffrire la divisione d'Italia; di che siamo per
+vedere i princípi.
+
+
+11. I greci.--Veggiamo intanto qual profitto avesser tratto que'
+nostri maggiori, al rifarsi imperiali, al ridiventare, come dicevasi
+allora, romani, in realtá provinciali greci. E prima, poiché non
+furono finiti di cacciare tutti i barbari se non uno o due anni prima
+che venissero i longobardi, vedesi che la misera Italia non respirò se
+non d'altrettanto. Poi, gl'italiani, che, come pare accennato da certi
+negoziati tra Vitige e Belisario, e come, del resto, è naturale
+immaginare, aveano sperato riavere un imperator occidentale, ebbero a
+governator sommo Narsete eunuco, maestro de' militi, patrizio e gran
+ciamberlano, e sotto a lui, un prefetto del pretorio. Non trovo se i
+due sedessero in Roma o Ravenna: è probabile in questa. Di rettori od
+altri governatori di province, non è cenno. Probabilmente, i duchi
+continuarono ad esser tutto in ciascuna delle cittá, con territori piú
+o meno fatti a caso dalla guerra. Sotto essi i giudici, governatori
+civili, capi de' corpi municipali, ma non eletti da essi, anzi dati,
+talor forse dai duchi, certo sovente da' vescovi, e perciò chiamati
+«dativi». I membri di questi corpi non eran piú detti «decurioni», ma
+indeterminatamente «principali» od anche «consoli», nome vecchio,
+significazione nuova, non piú di capi, ma di consiglieri municipali.
+Roma stessa, ridotta a par dell'altre, ebbe un duca. Che diventò il
+terzo barbarico delle terre? Non è probabile fosse restituito ai
+possessori antichi italiani. Dovette essere incamerato, od anzi
+distribuito o preso dai duchi ed altri greci. Non n'è cenno nella
+prammatica del 554, che Giustiniano gran promulgator di leggi fece a
+riordinar Italia, e che non riordinò nulla. Del resto, da ciò e da
+tutta la storia vedesi, che fu un governo da stranieri lontani,
+peggior sempre che quello di stranieri stanziati. E il pessimo e piú
+vergognoso (ma non insueto a tali stranieri) fu che non seppero nemmen
+difender la conquista da stranieri nuovi.--Morto Giustiniano nel 565,
+succedutogli Giustino molto dammeno, questi richiamò Narsete; dicesi,
+perché non mandava danari in corte; onde sarebbe a dire la corte
+lontana peggiore che il governatore vicino, e richiamato questo per
+non aver saputo farsi abbastanza cattivo: né sarebbe insueto ciò
+nemmeno. Dicesi poi, fosse richiamato con quelle parole vituperose
+della nuova imperatrice: «che tornasse l'eunuco a far filar lane nel
+gineceo»; ed adiratone egli, perciò chiamasse i longobardi. I quali
+vennero ad ogni modo tre anni appresso.
+
+
+12. I longobardi prima della conquista.--Qui incomincia la seconda e
+piú lunga parte di questa etá dei barbari. I longobardi furono
+antichissimamente d'una gente scandinava detta vinnuli o vendeli; un
+terzo della quale passato il Baltico, e preso quando che fosse il
+nuovo nome dalle lunghe barbe o dalle lunghe aste, posarono primamente
+nell'isola di Rugen, poi sull'Elba. Tacito li dice «nobilitati da lor
+pochezza», a malgrado la quale sempre rimasero indipendenti; e Velleio
+Patercolo «gente piú feroce che non la germanica ferocitá». E pochezza
+con ferocitá furono i due distintivi serbati da essi poi. In Germania
+appartennero all'antica confederazione degli svevi, e probabilmente a
+quella piú nuova de' sassoni, di cui pur furono gli angli, padri
+degl'inglesi, bella parentela. Soggiacquero agli unni, occuparono in
+Pannonia il Rugiland o terra de' rugi, vuotata giá da Odoacre; e
+rivaleggiarono lá co' gepidi; e li vinsero in due grandi battaglie;
+dove Alboino figliuolo del re longobardo nella prima, re nella
+seconda, uccise di mano sua i due re gepidi, Torrismondo e Cunimondo.
+Cumulazione poi di barbarie, poco men che incredibile ora, ma
+attestata da tutte le tradizioni, il feroce uccisore sposò Rosmunda
+figlia e nipote dei due uccisi; e del teschio del suocero fecesi un
+bicchiere a banchettare. I gepidi eran distrutti; il loro nome non
+trovasi piú; i rimasugli si perdettero certo nelle due genti de'
+longobardi e degli unni-ávari lor alleati. E, fosse stato patto
+dell'alleanza, o che le due discese giá notate di alcuni longobardi in
+Italia li avessero invogliati del bel paese, o fossero essi tratti,
+come poc'anzi altri barbari, dalla debolezza de' greci, od invitati
+veramente da Narsete; il fatto sta, che i longobardi lasciarono,
+appena compiuta, lor conquista di Pannonia a quegli alleati, i quali
+le diedero poi il nome proprio di Unn-Avaria od Ungheria; e che essi
+ingrossati di varie frazioni di genti, gepidi, bulgari, sarmati, svevi
+e principalmente sassoni, scesero in Italia l'anno 568. Né inganni
+siffatta moltiplicitá di nomi sul numero degli invasori. I longobardi
+furono certamente i piú numerosi tra essi di gran lunga; eppure furono
+pochi. Trovansi divisi in quelle migliaia, centinaia e decanie (ma
+decanie di dodici) che dicemmo; e tutta la gente composta
+probabilmente di tre dozzine di queste migliaia, cioè in tutto di poco
+piú che sessantaduemila guerrieri. Ad ogni modo, la loro pochezza si
+manifesta da ciò, che non poterono, né nell'invasione né poi mai, né
+occupare tutta Italia contro a' greci, né difenderla contro a'
+franchi. E cosí continuò il danno vecchio, che ogni potenza sorgente
+da noi lasci nel proprio edificio l'addentellato alla potenza
+ulteriore; e sorse il danno, nuovissimo allora, il dividersi la
+penisola per non riunirsi forse mai piú.
+
+
+13. Alboino e Clefi [568-584].--Scese Alboino, come i piú, per l'Alpi
+carniche; occupò prima Foro Giulio, or Cividal del Friuli, e subito vi
+pose un duca con iscelte «fare» d'uomini e razze di cavalli. E questo
+titolo di «duca» è dato poi nella storia a trentasei capi di schiere
+(probabilmente migliaia) di militi longobardi lasciati via via nelle
+cittá conquistate, ed indi signoreggianti su territori varissimi, or
+larghi or ristretti. Tedescamente eran detti «_heerzog_» o «_graf_»?
+Io crederei il secondo, posciaché i veri duchi od _heerzog_ di que'
+tempi (come il duca di Baviera soggetto ai franchi) trovansi principi
+piú grandi; e crederei che il titolo di «_graf_», tradotto sotto i
+goti con «conte», si traducesse ora con «duca», per assimilazione ai
+greci. Né monta che sotto ai duchi si trovin conti; questi furono
+probabilmente non piú che _schulteis_ o centenari. A ogni modo i duchi
+furono lasciati quasi indipendenti fin da principio; e fu modo barbaro
+oltre al solito, e per li conquistati piú che mai abbandonati a lor
+mercé, e per li conquistatori cosí scematine, e per la conquista cosí
+impoverita, fatta a caso, non mai compiuta. Occuparono molte ma non
+tutte le cittá della Venezia e della Liguria. La quale tuttavia
+oltrepassarono, varcando l'Alpi, entrando nelle terre franche, e cosí
+incominciando la guerra bisecolare che finí con lor perdizione. Del
+resto, ne furon respinti fin d'allora; e lasciaron di colá partirsi
+per tornar a Germania i sassoni lor compagni. In Italia poi, i greci
+non si mostrarono mai alla campagna. Vedesi fin di qua ciò che durò
+sempre poi; i greci dammeno che i longobardi, questi dammeno che i
+franchi. In Pavia sola si trovano aver i greci resistito. Tre anni
+durò l'assedio; dopo i quali Alboino la prese, e la fece capitale del
+regno. E perché i greci respinti s'andaron raccogliendo intorno a
+Ravenna, e gl'italiani intorno a Roma principalmente, tre capitali si
+può dír che avesse quindi l'Italia per due secoli: Pavia de'
+longobardi, Ravenna de' greci, e Roma (non osata assalir dai primi,
+abbandonata dai secondi, protetta dai suoi pontefici che ne
+grandeggiarono) degl'italiani.--Banchettando poi un dí Alboino co'
+suoi barbari, facevasi venir la regina e l'invitava «a ber col padre»
+nel bicchier del teschio; ed ella quindi si vendicava abbandonandosi
+ad uno di que' bravi, e spingendolo ad uccidere l'odiato sposo.
+Uccisolo, fuggirono insieme a Ravenna, dove in breve s'ucciser tra
+essi. I longobardi gridaron lor re Clefi, duca di Bergamo, che regnò
+diciotto mesi, continuando le conquiste, predando ed uccidendo i
+principali italiani; e fu ucciso poi da un suo gasindio [574]. Tutto
+ciò in sei anni; Velleio Patercolo avea ragione, e l'ha Manzoni: fu
+conquista barbara fra le barbare.
+
+
+14. I trentasei duchi.--Nuova barbarie, i trentasei duchi non
+s'elesser re. Vollero restare indipendenti, sciolti; e principalmente
+non aver a spogliarsi della consueta «parte regia». I duchi
+settentrionali guerreggiarono di nuovo stoltamente, e invasero
+Provenza. I medii e meridionali estesero lor conquiste a tutto ciò che
+rimase poi regno longobardo. Il quale saprebbesi qual fosse, se
+avessimo il nome de' trentasei ducati, che furono probabilmente dodici
+in ciascuna delle tre grandi divisioni, Austria ad oriente, Neustria
+ad occidente d'Adda e Trebbia, Tuscia a mezzodí. Ma restano certi
+solamente undici nell'Austria, Foro Iulio, Treviso, Ceneda, Vicenza,
+Verona, Trento, Bergamo, Brescia, Parma, Piacenza e Regio; incerto il
+dodicesimo, Brescello o forse Mantova presa fin d'allora. In Neustria
+certi soltanto sei, Milano, Pavia, San Giulio nel lago d'Orta, Ivrea,
+Torino, Asti; incerti gli altri sei, Vercelli, Lumello, Acqui, Alba,
+Auriate, Bredulo. Nella Tuscia certi nove, Lucca, Chiusi, Firenze,
+Populonia, Perugia, Fermo, Rimini, Spoleto e Benevento; incerti gli
+altri tre, Siena o Soana, Camerino ed Imola. Vedesi che tenevan quasi
+tutta la Venezia, salvo Padova con quelle sue lagune ove veniva
+sorgendo la cittá di lei figliuola; tutta l'antica Insubria e Liguria,
+salvo Genova e sue riviere; e tutta Toscana e il mezzodí d'Italia,
+salvo Ravenna e alcune altre cittá alla marina orientale, e Napoli e
+poche altre alla occidentale, e Roma in mezzo isolata e compressa tra
+i due potenti duchi di Spoleto e Benevento. Del resto, hassi da Paolo
+Diacono loro storico nazionale che «spogliarono le chiese ed estinsero
+i popoli»; e piú espressamente che «allora molti dei nobili furono per
+cupidigia uccisi; e gli altri divisi fra gli ospiti, affinché
+pagassero ai longobardi la terza parte de' lor frutti (_frugum_)»
+(lib. II, 32). Chiaro è: i longobardi, che sempre piú si conferman
+barbarissimi fra' barbari, usarono allora il modo piú barbaro di
+trarre il terzo non in terre separate, ma in frutti pagabili da'
+conquistati, ridotti cosí a servitú territoriale e poco men che
+personale. E quindi l'ire degl'italiani contro a questi barbari, piú
+acerbe che contro a nessuni de' precedenti; quindi fin d'allora un
+primo ricorso di un papa (Pelagio II) e d'uno stesso imperatore greco
+(Maurizio) a' franchi nemici de' longobardi, affinché scendessero. E
+scese Childeberto re d'Austrasia; esempio poscia ad altri principi
+franchi troppo maggiori, cagione allora che nel pericolo i duchi
+s'eleggessero finalmente un re.
+
+
+15. La restaurazione del regno [584].--Innalzarono, restaurarono
+Autari figliuol di Clefi, fanciullo quando moriva il padre, or adulto.
+«Diedergli la metá delle loro sostanze per gli usi regali, da nodrirsi
+esso il re e coloro che aderivano a lui» (Paolo Diacono), cioè i suoi
+gasindi o dipendenti immediati. Essi i duchi serbarono dunque l'altra
+metá, e cosí rimaser probabilmente piú ricchi, piú potenti che non i
+soliti graf degli altri regni barbarici. Cessò poi, a quel che pare,
+la spogliazione disordinata de' miseri italiani; mansuefecesi la
+conquista. Come alcuni re visigoti, Autari e alcuni altri re
+longobardi presero poi il nome romano di Flavio; perché questo, piú
+che qualunque altro, non si scorge; forse perché ricordava Tito e
+Vespasiano signori rimasti popolarmente famosi per bontá. E trovasi
+poi un passo unico, il quale indicherebbe un addolcimento materiale
+negli ordini della conquista, se non che ei si legge diversamente ne'
+codici: «_Populi tamen aggravati pro longobardis hospitia
+partiuntur_», ovvero «_per longobardos hospites partiuntur_», oltre
+altre lezioni ancora. Né ci possiam metter qui tra le interminate
+dispute che se ne fanno. Dirò, in una parola, che io pendo alla prima
+lezione, e cosí all'interpretazione la quale concorda con tutto
+l'addolcimento della conquista narrata da Paolo: cioè che i longobardi
+oramai stanziati si risolvessero al modo piú mite di prendere il
+terzo, non piú in frutti, ma in terre; e che cosí rimanessero molti
+italiani territorialmente liberi. Ad ogni modo, civilmente e
+politicamente essi rimaser certo servi molto piú che non sotto a'
+goti. Di magistrati propri essi ebber tutto al piú alcuni giudici,
+dati forse anche qui dai vescovi, e sofferti da' longobardi che non
+volean per certo imparar le leggi romane; ma non piú conti propri pari
+a' grafioni, come sotto ai goti, e men che mai ministri romani, come
+Cassiodoro, ed altri anche in Francia e Spagna.
+
+
+16. Autari ed Agilulfo [584-615].--Con tutto quest'ordinamento,
+scioltissimo, come si vede, e giá simile a quello che fu poi detto
+«feodale», segue una storia povera di vera grandezza, ricca sí di
+quelle avventure cavalleresche, che ad alcuni paiono essere state
+rimedio, a noi poco piú che ornamento della feodalitá.--Autari
+allontanò i franchi scesi tre volte, trattando prima, poi
+sconfiggendoli; co' greci fece tregue e guerre, e corsa l'Italia fino
+a Reggio di Calabria, spinse il cavallo in mare gridando:--Fin qui il
+regno.--Poi, volendo aver a moglie Teodelinda la bella e saggia
+figliuola del duca di Baviera, andò colá travestito da ambasciador di
+se stesso a dimandarla e vederla. E poco mancò che si scoprisse,
+ricevendo secondo l'usanza un nappo di mano della promessa sposa; e si
+scoprí poi a' limiti, lanciando l'asta contro un albero e
+dicendo:--Cosí ferisce Autari.--Quindi Childeberto il re d'Austrasia,
+da cui dipendeva Baviera e a cui era stata impromessa la fanciulla,
+invase quel paese; ed ella si fuggí a Italia, e Autari la sposò, e
+Childeberto mandò qui un grand'esercito di franchi d'accordo co'
+greci; e Autari indugiando e trattando si liberò degli uni e degli
+altri. Ma morí poco appresso [590].--Allora, i longobardi diedero alla
+giovane lo scegliere a se stessa un nuovo sposo, ad essi il re; ed
+ella si scelse Agilulfo duca di Torino. Regnarono insieme e gloriosi
+venticinque anni. Ariani Agilulfo e i longobardi, cattolica
+Teodelinda, ella a poco a poco convertí lo sposo e gran parte della
+nazione; e fu un nuovo e massimo addolcimento della conquista; avendo
+noi veduto al tempo de' goti, ed essendo sempre pessima di quante
+differenze separan conquistatori e conquistati, peggiore che non
+quella stessa delle lingue, la differenza delle religioni. Ed a ciò
+poi Teodelinda strinse pratiche col papa.--Il quale era san Gregorio
+I, detto «il magno», quantunque due altri poi ne sieno stati non guari
+minori per noi italiani. Nobile, ricco, potente in Roma da giovane,
+scrittore ecclesiastico copioso e sapiente rispetto all'etá, assunto
+al pontificato nel 590, e d'allora in poi zelante per la propagazione
+della fede a cui mandò sant'Agostino l'apostolo e incivilitor
+d'Inghilterra, fu quanto a noi, in Roma e nelle province greche e
+nelle stesse longobarde, gran protettore degl'italiani peggio che mai
+abbandonati; e per ciò negoziator co' duchi e col re e la regina, e
+cosí grande avanzator della potenza papale, non indipendente per anco,
+ma giá differente dall'imperiale. Fu, in tutto, secondo de' grandi
+papi politici.--Agilulfo e Teodelinda poi furono fondatori di chiese e
+monasteri; fra cui principale San Giovanni di Monza, dove mostrasi
+tuttavia, fra parecchie corone di essi, quella «di ferro», che dicesi
+d'uno dei chiodi della Passione di Nostro Signore; ed è quella su cui,
+cingendola, pronunziò Napoleone quelle vane parole:--Guai a chi la
+tocca.--Del resto Agilulfo ebbe a reprimere parecchie ribellioni di
+duchi, talor alleati co' greci; guerreggiò con questi, impose loro
+tributo, e soffrí una correria degli ávari nel Friuli. Morí nel 615,
+ed ebbe a successore Adaloaldo figliuolo suo e di Teodelinda, giá
+associato da fanciullo al regno.
+
+
+17. Successioni dei re per un secolo [615-712].--Segue un secolo di re
+longobardi, poco men che simili a que' franchi contemporanei, i quali
+furono detti lá re «fa nulla» o poltrenti. Niuna impresa guerriera di
+conto, niun ordine nuovo; perciocché lo scriversi che si fece in quel
+secolo delle leggi antiche longobarde, come delle franche, borgognone,
+bavare e visigotiche fu certo cosa buona, ma non ordine nuovo. Del
+resto, continuano non poche storie e novelle cavalleresche, che
+sarebbero utili a pittori e poeti, ma che non abbiamo spazio qui di
+servir ad essi come pur vorremmo.--Adaloaldo fanciullo regnò prima
+sotto la tutela di sua madre Teodelinda; ma fatto adulto impazzí,
+ammaliato, dissero, da un ambasciador greco, e fu poi cacciato del
+regno, e spento di veleno. Tuttociò sembra accennare in quel re un
+ozio, un insolito tollerar i greci, non sofferto dai longobardi
+[625].--Succedette Arioaldo, duca di Torino e marito di Gundeberga,
+figlia essa pure degli amati Agilulfo e Teodelinda; ed essa, caduta in
+sospetto al marito, fu chiusa in una torre, giustificata poi e
+liberata per un combattimento singolare. Arioaldo morí nel
+636.--Lasciata a Gundeberga, come giá a sua madre, la scelta di uno
+sposo re, ella scelse Rotari duca di Brescia, il quale egli pure la
+rinchiuse per abbandonarsi a sue libidini, e la lasciò liberare in
+simil modo. Meno ozioso tuttavia che gli altri, Rotari conquistò
+contro a' greci Genova e le due riviere liguri, e Oderzo nella
+Venezia, ed egli fu che fece scrivere il primo de' codici longobardi.
+Morí nel 652.--Succedettergli prima il figliuolo di lui Rodoaldo; ma
+per pochi mesi, ignobilmente morto per aver rapito una donna.--E poi
+Ariperto figlio d'un fratello di Teodelinda, dalla cui famiglia, dalla
+cui memoria i longobardi non si sapevano staccare. Né di lui si sa
+altro, se non che fu gran fondatore di chiese, e che morendo nel 661 o
+662 lasciò, con esempio unico ne' longobardi, diviso il regno tra due
+figliuoli suoi.--Cosí regnò Bertarido in Milano, e Godeberto in Pavia.
+Ma in breve sorser discordie, e venne Grimoaldo duca di Benevento, che
+uccise il secondo e fugò il primo ad Ungheria, e regnò egli
+[662].--Respinse poi di Benevento Costante il solo imperador greco che
+mai venisse in Italia, ma che non vi fu buono a nulla se non a
+spogliarla; tanto i signori stranieri, civili o barbari, si
+rassomigliano. Né Grimoaldo fu buono a proseguire la fortuna; diede sí
+una gran rotta a' franchi discesi fin presso ad Asti; poi volendo
+domare un duca del Friuli ribellato, e scansare, dice Paolo, guerra
+civile, chiamò rimedio peggior del danno, gli ávari, ed ebbe poi a
+volgersi contr'essi per cacciarli. E tra queste ed altre minori
+imprese, sprecata la vita operosa ma inutile al regno, morí nel
+671.--Lasciò il regno a Garibaldo figliuol suo, avuto da una sorella
+di Bertarido. Il quale venuto di Francia, dove esulava, cacciò il
+nipote dopo tre mesi di regno, e regnò egli per la seconda volta,
+diciassette anni; pio, mansueto, gran fondator di monasteri, del resto
+ozioso [688].--Successegli suo figliuolo Cuniberto, che giá avea
+regnato dieci anni con lui; e gli fu occupato il palazzo e il regno da
+Alachi duca di Trento, giá ribelle perdonato da lui. Ma tiranneggiando
+costui, risorse Cuniberto; combatterono, ed ucciso Alachi, regnò
+Cuniberto con nome di prode fin al 700. E di lui, e Teodote una bella
+romana, si novella.--Successegli Liutberto, suo figliuolo fanciullo,
+cacciato in breve da Ragimberto, duca di Torino e figliuolo di re
+Godeberto. Morto in breve Ragimberto, Ariberto II suo figliuolo vinse
+ed uccise Liutberto, e cosí regnò, pio, limosiniero anche esso; finché
+sceso contro di lui ed aiutato dai bavari Ansprando tutor giá di
+Liutberto, combatterono i due presso a Pavia; e vincitor prima, vinto
+poi Ariberto, affondò, fuggendo, in Ticino. Fu l'ultimo che regnasse
+per parentela e in memoria di Teodelinda [712].--E salito cosí al
+trono Ansprando e vivutovi tre mesi soli, lasciò il regno a Liutprando
+figliuol suo.
+
+
+18. Liutprando. Le prime cittá, i primi papi indipendenti
+[712-744].--Liutprando fu, dice Paolo, «uomo pio, sagace, amator di
+pace, potente in guerra, clemente, casto, limosiniere, buon parlatore,
+legislatore, e benché illiterato, da eguagliarsi ai filosofi». Noi
+diremo che fu il men dappoco o il piú approssimantesi a grandezza fra'
+re longobardi, dopo Agilulfo e Teodelinda. Ma, molto piú che i fatti
+propri, son notevoli i tempi di Liutprando. Perciocché non fu notato
+abbastanza, ma allor furono incontrastabilmente, e le prime cittá
+indipendenti (non meno indipendenti che i comuni di quattro secoli
+dopo), e le prime e troppo di rado imitate confederazioni di esse, e i
+primi papi temporalmente indipendenti e signoreggianti; ma allor pure,
+novitá che rovinò quasi tutte l'altre, il primo ricorso di essi i papi
+ai franchi. E quindi io non saprei dire qual periodo di storia
+italiana meriti piú d'essere trattato distesamente, espressamente;
+quale perciò mi peni piú d'aver a restringere, troppo inadeguatamente.
+Gli imperatori greci, che poco duolci non aver luogo di nominare,
+s'erano succeduti peggiorando, s'erano lasciati spogliar da' persiani
+dapprima e da' maomettani poi (religione e potenza nuova sorta, come
+ognun sa, nel settimo secolo), di mezzo il loro territorio asiatico e
+di tutto l'africano. In Italia essi e gli esarchi avean giá piú volte
+conteso co' papi. E cosí tra tali contese s'eran venute sollevando
+Roma, Ravenna e parecchie altre cittá; s'eran piú volte nominati lor
+duchi, senza aspettarli di Costantinopoli (cosí Venezia tra il 713 e
+716); e giá aveano se non mutati i magistrati propri, almeno
+aggiuntivi i maestri di militi, e schiere (_scholae_) di militi
+propri, che è piú importante; e giá dal secolo precedente o dal
+principio di questo ottavo, il nome nuovo di Pentapoli preso da cinque
+cittá, che si credono Ancona, Umana, Pesaro, Fano e Rimini, sembra
+accennare una prima confederazione di esse; e giá i papi eran venuti
+crescendo tra tutto questo.--Finalmente, tutto ciò scoppiò a
+ribellioni aperte, a mutazioni grandi nel 726. Era imperatore Leone
+isauro, un barbaro, non solamente caduto, a modo solito di quella
+corte, nell'eresie, ma inventor esso di una nuova, contro alle
+imagini, detta perciò «iconoclastía». Per questa minacciò, perseguitò
+il papa. Il quale si trovò essere un gran papa, gran principe,
+Gregorio II [715-731]; il quale troppo trascurato dagli storici, non
+resterá tale per certo, quando Italia indipendente cerchi e glorifichi
+tutti i periodi, tutti gli eroi di sue indipendenze. Egli forte
+pontefice, resistette cattolicamente all'imperator eretico; egli gran
+vescovo, gran cittadino, raccolse apertamente intorno a sé i romani di
+Roma; egli grande italiano raccolse pur gli altri italiani antichi, li
+difese, ne fu difeso dalla tirannia dell'eretico imperatore; egli,
+come tutti coloro che sollevan popoli non a propria ambizione ma a
+difesa comune e giusta, non rinnegò il nome, il diritto del signore
+legittimo o legale, ma gli rinnegò l'obbedienza in ciò che era pur
+diritto proprio e del popolo suo; egli limitò la rivoluzione a giusta
+resistenza, egli l'adattò alle tendenze, alle condizioni del tempo
+suo; ed egli non inventò forse ma si serví delle giá inventate
+confederazioni, le accrebbe, le condusse, le fece efficaci,
+vittoriose. Primo de' papi s'alleò co' longobardi contro a' greci,
+primo fu di fatto principe indipendente; e fece tutto ciò in cinque
+anni dal 726 al 731.--E ciò fu continuato dal successore ed omonimo di
+lui, Gregorio III, dal 731 al 743. Se non che, piú sovente che non il
+predecessore, guastatosi co' longobardi, e pressato tra questi e i
+greci, e men che il predecessore confidando forse nelle cittá, nella
+nazione italiana, egli primo fece quella chiamata dei franchi, che fu
+rinnovata poi da' successori. E queste chiamate sono condannate
+universalmente ora nella storia, nell'opinione italiana. Né senza
+ragione, se si guardi ai tristi e lunghi effetti che ne vennero.
+Tuttavia io non saprei se non sia lecito, se non debito forse a un
+uomo posto a capo d'una nazione, difendere l'indipendenza propria e di
+quella nazione, difenderne l'acquisto recente e dubbio ancora,
+chiamando contro agli stranieri prementi altri stranieri che paiano
+meno pericolosi. Perciocché io non so fino a qual punto sia lecito ai
+reggitori sagrificare i pericoli certi de' popoli presenti agli
+incerti de' popoli futuri, né fino a qual punto sia da apporsi a tali
+reggitori il futuro mal preveduto. Ad ogni modo, se resta colpa
+apponibile a que' nostri antichi, ella non può apporsi certo da que'
+moderni, grandi o popolani, governanti o governati, i quali caddero
+nella medesima, fecero simili chiamate, e si lagnarono che non fossero
+esaudite. Quanto al risultato poi, un'opinione la quale vituperasse in
+ogni caso queste chiamate di stranieri contra stranieri, sarebbe certo
+opinione molto imprudente, molto impolitica, molto improvida per li
+casi futuri.--La chiamata di Gregorio III fu fatta a Carlo Martello,
+il maggiore di que' maggiordomi o _pfalz-graf_, o capi di gasindi, che
+eran venuti crescendo presso ai re franchi «fa nulla»; a Carlo
+Martello, che colle vittorie sui propri emuli, su' grandi ribelli del
+regno, e principalmente sugli stranieri maomettani, vinti in gran
+battaglia a Poitiers l'anno 732, s'era acquistato nome e potenza di
+capo della nazione franca, e quasi della cristianitá. A tal uomo fu
+almeno men brutto ricorrere; e cosí bastò l'autorita di lui su'
+longobardi alleati suoi, a salvar il papa e le cittá italiane. E cosí,
+e l'uno e l'altre eran rimaste, od anzi cresciute nell'indipendenza,
+quando morirono Gregorio III, Leone iconoclasta e Carlo Martello nel
+741, e Liutprando nel 744. Del quale, non aggiugneremo altro, se non
+che, or alleato, or nemico de' papi e delle cittá, e de' greci e de'
+propri duchi, egli prese una volta Ravenna, toltagli in breve da'
+veneziani sudditi greci fedeli quella volta; e prese parecchie altre
+cittá, fra cui Sutri che donò a San Pietro e San Paolo, cioè alla
+mensa di Roma, cioè al papa, primo esempio di tali donazioni. E resta
+dubbio se serbasse l'altre e cosí accrescesse definitamente il regno.
+Ad ogni modo, avendo egli, fin che le tenne, trattatele meno alla
+barbara, e non ispogliati questi nuovi sudditi suoi, diventa certo
+dopo lui ciò che era dubbio prima di lui: che questi romani
+possedetter terre, furono territorialmente liberi nel regno
+longobardo. Apparisce chiaro dalle numerose leggi lasciate da
+Liutprando.
+
+
+19. Ildebrando, Rachi, Astolfo, Desiderio, ultimi re longobardi
+[744-774].--Segue, sotto uomini tutti mutati, e, salvo i franchi, tutti
+minori, la caduta dei longobardi. Regnava da parecchi anni aggiunto a
+Liutprando il nipote di lui Ildebrando; or gli successe, ma per sette mesi
+soli, cacciato che fu da Rachi duca del Friuli.--Regnò questi serbando
+cinque anni una tregua di venti fatta giá da Liutprando col papa e le
+cittá; ma rottala nel 749, stava a campo contro a Perugia, quando accorse a
+rattenerlo papa Zaccaria, e il tenne e mutò cosí, che egli il re barbaro si
+fece monaco. Era, è vero, una smania di quei tempi, in che si videro un re
+anglo-sassone venire a Roma e morirvi vestito da pellegrino, e farsi monaci
+un duca d'Aquitania, un d'Austrasia ed un del Friuli.--Succedette a Rachi
+Astolfo fratello di lui, uno di quegli uomini che avventati alle cose
+facili, avviliti nelle difficili, paion mandati apposta da Dio quando vuol
+perdere i regni. Fin dal 751 o 752 riaprí la guerra, prese Ravenna, tutto
+l'Esarcato ed Istria, e in somma tutta l'Italia greca, tranne le lagune di
+Venezia, Roma, Napoli, ed altre cittá di quella marina, e Sicilia. Le quali
+sole rimasero d'allora in poi all'imperio greco, perdute per sempre quelle
+prime. E proseguendo Astolfo in tali conquiste, facili a farsi contro a
+nemici deboli, ma difficili a serbarsi contro a vicini forti, assalí Roma;
+e allora papa Stefano II ricorse per aiuti a Costantinopoli invano, a
+Francia efficacemente.--Ivi era succeduta intanto una grandissima novitá;
+ché, deposto e ridotto a monaco Childerico l'ultimo re merovingio, Pipino
+figliuolo di Carlo Martello s'era fatto gridar re in campo di marzo a
+Soissons, in quel medesimo anno 752. E forse il vano Astolfo sperava nelle
+difficoltá di quelle mutazioni. Ma invano; ché, andato Stefano II a Francia
+nel 753 e 754, vi consagrava i nuovi re Pipino e i suoi due figliuoli Carlo
+e Carlomanno, aggiungendo loro (con consenso o no dell'imperatore o de'
+romani, non consta) il titolo di patrizi romani. Quindi, rendendo servigio
+per servigio, scendea Pipino in persona per Moncenisio alle Chiuse di Susa,
+fatali a' longobardi; e rottovi Astolfo e assediatolo in Pavia, n'ottenea
+promessa di pace a Roma, e restituzione delle conquiste, e poi tornava a
+Francia.--Ma, non corso un anno, Astolfo ricominciò la guerra, e tornò a
+campo a Roma, e ricominciarono le doglienze, le lettere del papa a Pipino;
+il quale ricalcava sua via, ribatteva i longobardi alle Chiuse, riassediava
+Astolfo in Pavia; e ridottolo, prendeva il terzo del tesoro regio, gli
+imponeva un tributo annuo, e fattesi ora restituire in effetto le
+conquiste, ne faceva egli poi donazione a San Pietro, alla Chiesa romana ed
+ai papi, in perpetuo e per iscritto. Anastasio, scrittor di due secoli
+appresso, dice aver veduto esso tuttavia lo scritto; e compresevi Ravenna,
+Rimini, Pesaro, Fano, Cesena, Sinigaglia, Iesi, Forlimpopoli, Forlí, Castel
+Sussubio, Montefeltro, Acerraggio, Monte Lucaro, Serra, Castel San Mariano,
+Bobro, Urbino, Cagli, Luceolo, Gubbio, Comacchio e Narni; non Roma, come si
+vede, la quale reggevasi di nome sotto l'imperador tuttavia, di fatto da sé
+sotto al papa e sotto al re franco patrizio, ed affettando il nome ambiguo
+di «repubblica romana». E morí poco appresso Astolfo, perdute le conquiste,
+lasciato tributario, ma tuttavia intiero ne' limiti antichi, il regno
+longobardo [756].--Successe Desiderio, duca, come si crede, di Brescia, che
+il dovea perdere intiero. E dapprima ebbe a contrastarlo con Rachi, il re
+monaco; ma scartò questo in breve per intervenzione del papa, a cui promise
+di «compiere le restituzioni». Comprendevansi elle in tal promessa alcune
+cittá comprese giá nella donazione, ovvero altre? Non vengo a capo di
+discernerlo. Ad ogni modo, qualunque fosse tal restituzione, diventò
+occasione di nuove contese tra Desiderio e i papi, di nuove lettere papali
+a Pipino; il quale tuttavia, o invecchiato od occupato in altro, non
+ritornò piú.--Ma morto esso nel 768, e succedutigli dividendosi il regno
+que' due figliuoli suoi giá re e patrizi, Carlo e Carlomanno, il primo che
+è Carlomagno sposò e fecesi venir a Francia una figliuola di Desiderio; ma
+tenutala poco, o forse nulla, la ripudiò e rimandò al padre l'anno 771.
+Poi, morto Carlomanno, Carlomagno facevasi eleggere a succedergli nella
+parte ch'era stata di lui; e i figli spogliati colla madre vedova
+rifuggirono a Desiderio. E rifuggivvi in quel torno Unaldo, un antico duca
+d'Aquitania spogliato da que' Carolingi. E moriva papa Stefano III, che
+s'era tenuto bene co' longobardi; e saliva a pontificare Adriano I, un
+romano di gran conto e che pendeva a' franchi. Tutti i nembi s'accumulavano
+contro a quella reggia di Pavia, fatta refugio de' nemici di Carlomagno.
+S'aggiunse l'imprudenza, che sembra stoltezza, di Desiderio. Aprí egli la
+guerra, prese o corse le cittá papaline, fin presso a Roma; poi, dubitando
+o giá minacciato, indietreggiò a settentrione. Né Carlomagno si fece
+aspettare. Tornato appena d'una prima di quelle imprese di Sassonia ch'ei
+moltiplicò poi in quasi tutta sua vita, tenne l'anno 773 il campo di marzo
+in Ginevra. E quindi, diviso l'esercito in due, e mandata per il Gran San
+Bernardo l'una parte di che non si sa altro, egli stesso coll'esercito
+principale scese per la via giá solita del Moncenisio e della Novalesa; e
+venne alle solite Chiuse tra il monte Caprario e il Pircheriano, quello su
+cui torreggiò poi e torreggia il monastero di San Michele detto appunto
+della Chiusa, allo sbocco della Comba o valle di Susa ne' piani di Torino.
+Ivi erano, dietro le fortificazioni innalzate a sbarra, il vecchio
+Desiderio e il giovane e prode Adelchi figliuol suo, re egli pure associato
+al padre. Combattessi molte volte; Adelchi a cavallo colla mazza d'armi
+facea prodezze, macello di franchi. Dicesi Carlomagno trattasse giá
+d'accordi, od anche d'indietreggiare. Quando, fosse per cenno d'un
+giullare, o d'un diacono di Ravenna mandatovi apposta, o per tradimento
+d'alcuni infami longobardi, o meglio per perspicacia ed arte militare, che
+certo non mancò in Carlomagno; ad ogni modo ei metteva una schiera per le
+gole laterali e non guardate di Giaveno, intorno al Pircheriano, e cosí
+prendeva a spalle i longobardi, che se ne spaventarono, e fuggirono
+sbaragliati. Chiusersi i due re e i grandi in Pavia e Verona; e Carlomagno
+assediò la prima fin dal giugno 773; e prese la seconda al fine di
+quell'anno. Combattevasi tuttavia alla campagna; e dicesi si facesse un
+gran macello di longobardi su un campo, dettone poscia Mortara. E
+resistente ancora Pavia, Carlomagno s'avviava per la pasqua del 774 a Roma;
+dove intanto papa Adriano stava accettando dedizioni di cittá italiane, e
+di longobardi che correvano a farsi tosare a modo romano, e perfino d'un
+duca di Spoleto che gli si faceva vassallo. L'incontro fu qual di
+vittoriosi; feste, funzioni di chiesa, giuramenti di guarentigie ed
+amicizie eterne, e soprattutto conferma delle donazioni di Pipino, ed
+aggiunte fattevi probabilmente, benché non negli estesi limiti riferiti da
+alcuni. E quindi tornò Carlomagno dinanzi a Pavia, e la prese finalmente in
+maggio o giugno 774. Desiderio ed Ansa, re e regina spogliati, furono
+mandati a Francia, dove vissero in pie opere e forse monaci; Adelchi o
+Adelgiso rifuggí in Costantinopoli, presevi il nome greco di Teodoro, e
+tornato da venturiero in Italia fu famoso nelle fiabe del medio evo, e
+fatto illustre a' di nostri dal Manzoni.--E cosí cadde, con poca gloria,
+come avea signoreggiata, la nazione longobarda. La quale tenutasi, finché
+signoreggiò, piú che le altre barbare, diversa, divisa dagli italiani, si
+mescolò, si confuse con essi poi nella comune servitú. Distrutta
+l'esistenza politica indipendente, non distrutte né cacciate le schiatte di
+lei, molte leggi, molte usanze ne rimasero per parecchi secoli; molto
+sangue nelle vene, molte parole nella lingua e ne' dialetti di quasi tutta
+Italia fino ad oggi. E ne rimane il nome ad una grande, bella, buona, ricca
+provincia italiana, or suddita imperiale e reale austriaca.
+
+
+20. Coltura.--Al principio dell'etá dei barbari, due scrittori
+rappresentano insieme la condizione delle popolazioni e delle lettere
+romane: Boezio [470-525] che vedemmo perseguitato, fatto morire da'
+goti, Cassiodoro [470-562] che fu ministro di tre o quattro de' lor
+re. Il primo scrisse parecchi ristretti di filosofia, rimasti famosi
+ne' secoli seguenti fino alla restaurazione degli originali, e in
+carcere poi il bel libro _Delle consolazioni della filosofia_; ondeché
+si può dir ultimo dei romani antichi e primo degli scolastici. Il
+secondo piú retore, piú intralciato, piú barbaro in tutto, non
+interessa quasi se non per li fatti che si trovano nelle lettere di
+lui, e nel ristretto della sua _Storia dei goti_ compendiata da
+Iornandes.--Gregorio magno [542-604], scrittore ecclesiastico
+copiosissimo, si può giá dire scolastico intieramente. San Colombano
+[540-615] monaco d'Irlanda venuto di colá in Francia, poi in
+Longobardia sotto Agilulfo e Teodelinda, e fondator del monastero di
+Bobbio dove furon ritrovati a' nostri dí parecchi codici d'autori
+antichi, accenna l'ultimo precipizio delle lettere italiane, che
+ricevean cosí quasi una restaurazione dall'ultima Irlanda. Paolo
+Diacono [740 circa-790 circa] il solo scrittore di qualche conto che
+abbiamo di nazione longobarda, e scrittor unico della storia di essa,
+ci è prezioso perciò, ci è caro per l'amore ch'ei mostra, scrivendo
+sotto Carlomagno, a sua gente caduta; ma è, del resto, o pari o di
+poco superiore ai piú meschini cronachisti dell'etá seguente. Misero
+ritratto di tre secoli di letteratura! ma che si potrebbe argomentare
+dalla storia politica; allor sí veramente i barbari distrussero le
+poche lettere antiche, le molte cristiane che rimanevano.--Delle arti,
+l'architettura trova sempre qualche modo di fiorire sotto a principi
+potenti quantunque barbari; e cosí fiori sotto Teoderico, e poi sotto
+Teodelinda ed Agilulfo. Fu architettura romana, decadente via via piú,
+non dissimile, ma meno splendida della bizantina; ondeché si vede
+chiaro qui ciò che del resto ognun sa oramai, quanto sia falso il nome
+di «gotica», dato poi a quell'altra architettura molto posteriore,
+tutto diversa, anzi contraria, degli archi acuti e delle colonne
+sottili. Nella vera architettura gotico-longobarda, l'arco viene anzi
+abbassandosi, e le colonne ingrossando, e tutto lo stile diventando
+tozzo e goffo. Il quale poi ritrovandosi tra' sassoni in Inghilterra e
+in Francia e Germania fino appunto alla diffusione dello stile acuto e
+sottile, convien dire che tutto quel primo stile pesante chiamato
+«sassone» da alcuni, venisse dal romano-gotico-longobardo. E ciò si fa
+tanto piú probabile, che dalle leggi longobarde abbiamo un cenno di
+una quasi societá di maestri muratori settentrionali d'Italia
+(_magistri comacini_), i quali aggirandosi tra noi e probabilmente
+anche fuori, mantennero e diffusero l'architettura, lo stile italiano
+imbarbarito; e furono forse origini di quelle societá o confraternite
+o _gilde_ di muratori od architetti, che si ritrovano quattro o cinque
+secoli appresso; e che si pretendono origine esse di quella societá o
+setta segreta de' franchi-muratori, modello poi o madre stolta e
+brutta di piú brutte e piú stolte figliuole. Del resto, que' maestri
+scolpivano probabilmente e dipingevano quel pochissimo che era da
+scolpire e dipingere ne' poveri edifizi edificati da essi. Onde anche
+quell'altro nome di «stile greco», dato alle pitture e sculture tozze
+e goffe di que' tempi, sarebbe forse da mutarsi tutt'insieme in quello
+di «stile italiano imbarbarito»; piú brevemente, «stile comacino».
+
+
+21. Legislazioni.--Questa etá è poi molto piú notevole per un genere
+di libri o compilazioni, le quali sono sí elle pure parte della
+coltura, ma piú che coltura poi all'effetto, dico i codici di leggi.
+Strano fatto, che le leggi le quali servirono a tutta Europa nelle etá
+piú civili e piú colte fino a' nostri dí, e che anche oggi servono in
+gran parte all'Inghilterra, cioè alla nazione piú avanzata in civiltá
+e coltura, e che diedero origine a' codici nuovi nelle altre, sieno
+state compilate tutte lungo l'etá dei barbari, in Oriente od
+Occidente. Ma il vero è che non sono di tale etá se non le
+compilazioni; e che le leggi stesse, e i responsi de' giureconsulti
+che le accompagnano, sono frutti di lunghe etá precedenti, sono
+risultato complessivo ed ultimo delle due grandi civiltá europee fino
+allora disgiunte, e allora riunite, la romana e la germanica, la
+imperiale e quella delle genti. E quindi appunto fu naturale, che
+allora, nel riaccostarsi le due civiltá, volesse ciascuna serbare i
+propri risultati; naturale che li compilassero; e naturale poi, che
+tali compilazioni ritardassero le fusioni fino alla etá nostra piú
+unificante.--Le leggi, la giurisprudenza romana, furono raccolte,
+primamente (e prima dell'etá de' barbari, ma invadenti giá essi), da
+Teodosio II in un _Codice_ che porta il nome di lui [438]; poi da
+Giustiniano in un nuovo e piú ampio _Codice_ [529], in una
+compilazione di leggi e decisioni antiche detta _Digesto_ o _Pandette_
+[533]; in un'aggiunta al _Codice_ detta _Novelle_ [534], e in un
+ristretto detto _Istituzioni_. E tutta questa legislazione
+giustinianea fu, senza che non ne resti dubbio oramai, recata in
+Italia; ovvero giá da Belisario e dalla prima conquista (essendo
+presumibile che il legislatore autore imponesse quanto prima l'opera
+sua in tutto l'imperio suo), ovvero nel 554, insieme colla prammatica
+che dicemmo; ovvero anche piú tardi nelle province rimaste greche. Ma,
+voluminoso tutto questo _Corpus iuris_, non s'adattava alla poca
+coltura delle etá seguenti, né al poco e impedito uso che ne aveano a
+fare i miseri italiani soggetti e poco men che schiavi di barbari
+germanici od imbarbariti greci; ondeché essi usarono vari ristretti
+fattine via via, e principalmente quello d'Alarico re de' goti di
+Spagna.--De' codici barbarici poi, lasciando quelli fatti fuor
+d'Italia, e venendo a' nostri goti, ci basterá accennare, che
+Teoderico e gli altri re loro fecero senza dubbio non poche leggi; ma
+non restano testi, se non di due editti di Teoderico e d'Atalarico,
+oltre poi molti cenni nelle lettere di Cassiodoro. E, cacciati i goti,
+non ne restò probabilmente traccia nelle giurisprudenze posteriori. I
+longobardi sí, compilarono, come accennammo, contemporaneamente con
+gli altri barbari lor leggi od usanze (dette con parola loro antica
+«_anclab_» od «_anclap_», che forse significava «connessione»,
+«collegazione», e sarebbe cosí sinonimo di «_lex_»); e la prima
+compilazione fu di Rotari intorno all'anno 643, e seguirono le
+aggiunte di Grimoaldo, di Liutprando, di Rachi e d'Astolfo.--E lodinsi
+pure tutti questi principi codificatori: le pubblicazioni di codici
+sono sempre benefizi a' popoli che han bisogno di conoscere quanto piú
+facilmente le leggi buone o cattive onde son retti. Ma non diasi ad
+essi, nemmeno a Giustiniano, quella lode di legislatori veri, che
+Machiavello pone sopra tutte le umane. Perciocché i legislatori veri
+sono, non quelli che compilano leggi vecchie o ne aggiungon poche
+nuove conformi, ma quelli (come Mosé, Licurgo, Solone ed anche, bene o
+male, Augusto, Diocleziano, Costantino e pochissimi altri) i quali
+inventano, e con leggi in parte antiche e in parte nuove, ordinano,
+rinnovano uno Stato comunque invecchiato, conformemente alle
+condizioni delle civiltá e de' tempi nuovi. E siffatta somma lode fu
+meritata (non corsi due anni dacché io cosí ne parlava primamente) da
+quattro principi italiani; ma non rimane che ad uno, Carlo Alberto. E
+cosí Dio ispiri i tre altri a riacquistarsela, ad onore, od anzi forse
+a salvezza propria e di lor successori e lor popoli.--Del resto,
+sapientissima, elegantissima ne' particolari la legislazione romana,
+ma tutta imperiale, tutta assoluta nel principe, tutta ciecamente
+obbediente e quasi adorante ne' sudditi, pagana pe' tre quarti,
+cristiana qua e lá per aggiunta, ella contribuí certo molto ed a
+quelle stolte pretensioni di monarchia universale, ed a quelle di
+dispotismo civile ed ecclesiastico degli imperatori, onde sorsero poi
+tanti danni in tutti i secoli che siam per vedere; mentre le
+legislazioni barbariche contribuirono a quella dispersione della
+potenza regia in potenze via via minori e poco men che assolute, onde
+vedremo sorgere l'ordine feudale, uno de' peggiori disordini sociali
+che sieno stati mai. Miseri secoli in tutto, quelli che straziati
+continuamente tra i due assolutismi del concentramento e della
+dispersione, non trovavan riposo dalle violenze della guerra, se non
+nei disordini della pace; quelli, in cui questi disordini eran fonte
+perenne di quelle violenze, e quelle violenze, di disordini nuovi.
+Quando impareremo noi a tener conto de' tempi presenti, ad esserne
+grati alla divina Providenza, a non farne stolti, od anche empi
+piagnistei?
+
+
+
+
+LIBRO QUINTO
+
+ETÁ QUINTA: DELLA SIGNORIA DEGLI IMPERATORI E RE
+
+(anni 774-1073).
+
+
+1. Carlomagno re [774-814].--Carlomagno sí che fu vero legislatore,
+vero e grande rinnovatore ed ordinator di popoli e d'imperio, vero e
+buono intenditore delle condizioni di suo tempo, dei desidèri, delle
+necessitá de' suoi popoli. E cosí è, che gli ordinamenti di lui
+durarono gli uni alcuni, altri poi molti secoli, fino al nostro. Durar
+sempre non è dato a niuna istituzione umana, è distintivo di quelle
+divine, anzi di quella sola dalla ragione di Dio destinata a
+raccoglier nel grembo suo tutte le schiatte e tutti i secoli umani;
+quella che alcuni effimeri scrittori o politici vanno di dieci in
+dieci anni predicendo finita, ma che ha giá raccolti diciotto secoli e
+mezzo, e raccoglierá, Dio guarante, gli avvenire. Degli ordinamenti
+umani, all'incontro, i migliori sono fatti insufficienti dai tempi
+progrediti: e quindi la storia debbe sapere insieme ed ammirarli
+finché furono propizi a' tempi loro, e notar ciò che li fece caduchi,
+e segnare i tempi quando diventarono inetti. Ciò tenteremo far qui
+accennando l'operato di Carlomagno, e piú tardi via via.--I Carolingi
+s'erano innalzati, il dicemmo, come capi del palazzo, maggiordomi,
+_pfalz-graf_ di que' re franchi oziosi che avean divise le conquiste
+di Clodoveo in vari regni, e lasciato dividere ogni regno da parecchi
+grandi duchi. Quindi, la prima opera di Carlomagno fu sempre tôr di
+mezzo i duchi che rimanevano potenti, dividere i loro territori in
+parecchi _gau_ o _pagi_ o comitati sotto altrettanti conti dipendenti
+direttamente dal re, ma giudice sommo ciascuno nel proprio comitato, e
+capitano dell'eribanno o raccolta degli arimanni viventi in esso. Era
+ritorno all'antica costituzione germanica, ordinaria; vivente
+Carlomagno, vi si trovano poche eccezioni; e queste alle frontiere
+dove il conte d'un sol comitato non sarebbe stato potente abbastanza
+contro agli stranieri; e dove perciò furono riuniti parecchi comitati
+sotto un conte de' limiti (_mark-graf, marchio_, marchese), che talor
+ebbe pure (forse nell'uso piú che legalmente) il titolo di «duca».--Ma
+i maggiori di Carlomagno s'erano innalzati in que' palazzi regi,
+principalmente come capi dei gasindi o fedeli del re, a' quali si
+davan quelle terre regie che furon dette «benefici» o «feudi»; e
+queste terre erano ora tanto piú numerose nelle mani di Carlomagno,
+che egli ebbe tutte quelle e de' regni franchi e del longobardo e dei
+duchi qua e lá aboliti. E seconda opera di Carlomagno fu dunque,
+distribuire questi benefici o feudi da per tutto a' suoi gasindi o
+fedeli, che con nome esclusivo chiamaronsi ora «_bassi_», «_vassi_»,
+«vassalli»; e che, sia dimorando in corte, sia trovando a ciò piú
+profitto, divisero poi quelle terre in simil modo ad uomini loro,
+detti quindi «_vassalli vassallorum_» o «valvassori»; i quali poi
+suddivisero ancora le terre a' «valvassini» via via minori, senza che
+sia possibile determinare a quanti gradi scendesse tale
+sminuzzamento.--Chiaro è poi, che tutto ciò era, giá fin dal tempo di
+Carlomagno, una gran dispersione della somma potenza; e Carlomagno,
+come ogni gran dominatore, sentí certo la necessitá di riunirla,
+centralizzarla. Quindi una terza, una quarta ed una quinta delle opere
+di Carlomagno: far visitar di continuo i vari Stati da alcuni suoi
+grandi detti «_missi dominici_», superiori e quasi ispettori dei conti
+e de' vassalli: corrervi egli stesso di sua persona frequente e
+rapidissimamente, accompagnato d'una schiera eletta di conti e
+guerrieri palatini, che sono i paladini de' romanzi: e soprattutto, in
+questi suoi viaggi fermarsi egli due volte all'anno alle due pasque di
+Natale e di Resurrezione, piú sovente al cuor di sua potenza, in
+Aquisgrana o in altri luoghi del Basso Reno, talora in Italia o agli
+altri estremi; ed ivi adunare le assemblee nazionali dei grandi, e di
+quanti minori vi volessero venire a portar domande, doglienze o
+consigli; men numerosa al consueto, e de' soli grandi l'assemblea di
+Natale; piú numerosa per il concorso universale quella di primavera,
+detta «campo» or «di marzo» or «di maggio». Ed anche ciò fu
+rinnovazione degli antichissimi ordini germanici giá accennati da
+Tacito.--Finalmente una sesta ed importante opera politica fu
+proseguita sempre da Carlomagno: favorire, ingrandire que' papi, que'
+vescovi, tutti quegli ecclesiastici che aveano aiutata sua casa,
+consacrati re suo padre e lui, e datagli or l'Italia; e per ciò porre
+sotto la propria tutela immediata (_mundiburgium_) i benefici
+posseduti da essi, e darne loro dei nuovi; e in tutto, porre a
+contrappeso o correttivo della potenza secolare de' conti e dei
+vassalli la potenza temporale della Chiesa, tanto piú grande, che
+traeva seco tutte le popolazioni antiche romane, galliche od
+italiche.--Questi furono i sommi capi della politica di Carlomagno;
+questi gli strumenti di sua grandezza; e questi gli elementi delle
+dissoluzioni feodali posteriori.--S'intende, che in Italia, paese di
+conquista, le miserie incominciaron subito; le miserie de' conquistati
+sono parte fondamentale e perenne della grandezza del conquistatore.
+
+
+2. Continua.--Quando all'anno 774 Carlomagno giovane di trentadue anni
+ebbe spogliati i re longobardi, egli regnava su tutta Francia, tra'
+Pirenei, il Reno e le Alpi; su Baviera, Svevia e Turingia; e
+sull'intiero regno longobardo, meno il ducato di Benevento titubante
+nell'obbedienza. Sul papa, su Roma e sulle cittá date alla Chiesa
+romana, dominava come patrizio e donatore. Erano in Italia, sole fuori
+d'ogni giurisdizione di lui, Venezia, Napoli e le altre cittá
+meridionali, Sicilia, Sardegna e Corsica, di nome imperiali-greche, di
+fatto e secondo le occasioni (Venezia principalmente) indipendenti.
+Non distrusse dapprima il regno longobardo, non ne tolse i duchi, non
+vi mutò nulla se non il re, che fu egli. E lasciando solamente un
+presidio, una schiera di franchi in Pavia, se ne fu del medesimo anno
+ad una delle sue numerose imprese di Sassonia. E allora, fosse o no
+per restaurare Adelchi, congiurarono parecchi duchi longobardi; e,
+dicesi, tutti e tre, quelli di Benevento, di Spoleto e del Friuli, che
+erano stati i maggiori del regno.--Avvisatone Carlomagno, accorse dal
+Reno all'Alpi, discese una seconda volta in Italia [principio del
+776], si volse contra il duca del Friuli piú scopertosi o piú
+pericoloso, lo vinse e fece morire, e prese parecchie cittá di lui. E
+allora dicesi distruggesse i ducati, ordinasse i conti; ma trovansi
+pur tra breve nomati duchi o marchesi non solamente del Friuli, di
+Spoleto e di Benevento, ma altri ancora; ondeché resta dubbio se
+l'ordinamento de' comitati fosse o cosí subitano come è qui detto, o
+cosí costante poi in Italia come nell'interno di Francia. Ad ogni
+modo, del medesimo anno ei ripartí.--E quattro anni rimase fuor
+d'Italia, facendo tre imprese contro a' sassoni, ed una in Ispagna.
+Alla quale, fra l'altre, andarono (come mille e piú anni appresso
+sotto Napoleone) parecchie schiere longobarde; ed onde tornando poi,
+toccò Carlo la famosa e sola sua rotta di Roncisvalle, e quella in cui
+cadde Rutlando, l'Orlando de' romanzi, stavo per dire l'Orlando
+nostro, fattoci popolare da' nostri poeti.--Ridiscese per la terza
+volta in Italia [a. 780]; e, lasciando in Francia suo figliuolo
+primogenito Carlo, condusse seco i due minori, Pipino che fece dal
+papa incoronare a re d'Italia, e Ludovico a re d'Aquitania. Erano
+fanciulli di quattro e due anni; ondeché, ciò non mutò nulla, ma
+accenna il principio del disegno di dividere i regni, e forse giá di
+far loro centro un imperatore. Né si fermò guari in Italia. N'uscí del
+781.--Fece poi quattro altre imprese successive contro a' sassoni; i
+quali, martellati cosí, parvero pacificarsi, e si fecero battezzar
+molti, e fra gli altri Vitikindo lor duca, il gran propugnatore di
+loro indipendenza.--E allora, ornato di nuova gloria, di quella che
+piú rifulge nel corso de' secoli cristiani, che meglio ne segna i
+progressi, e che, rarissima ne' tempi da noi qui corsi, è forse troppo
+poco cercata negli stessi nostri, in che sarebbe tanto piú facile;
+ornato, dico, della gloria di propagatore della cristianitá, Carlo
+veramente magno ridiscese al centro di questa, a Italia per la quarta
+volta [a. 786]. E qui fece un'impresa contro al duca di Benevento non
+assoggettato per anco, e l'assoggettò; ma lasciògli intiero il ducato,
+e la soggezione non fu durevole né mai compiuta. I duchi longobardi di
+Benevento sempre rimaservi duchi, e presero anzi nome di principi; e
+vi fecero dinastie piú o meno indipendenti, secondo le occasioni per
+tre secoli all'incirca. Carlo poi, risalita Italia, e lasciato a Pavia
+Pipino il re fanciullo, tornò a Francia.--Quindi mosse a Baviera
+contra Tassilone duca, genero di Desiderio, mentre il faceva assalir
+pel Tirolo da un esercito longobardo. E avutolo nelle mani, lo spogliò
+e fece monaco; e divise pur quel ducato in contadi. Ebbersi a
+respinger poi una invasione di unni-ávari da Baviera e dal Friuli; ed
+un approdo di Adelchi e di greci alle coste di Napoli e Calabria; e si
+allargò il regno fino all'Istria. E per dieci anni poi Carlomagno
+rimase fuor d'Italia a far imprese contro agli slavi e agli unni,
+diventati vicini suoi, dappoiché era signor di tutta Germania, a
+reprimere ribellioni di sassoni, ed eresie interne, e ad abbellir
+Aquisgrana. In Italia l'esercito longobardo l'aiutò piú volte contro
+agli unni, e l'«esercito romano» talor contro ai greci. Morí dopo un
+lungo pontificato Adriano I [795], quegli che avea giá chiamato Carlo,
+ed era poi stato sempre amico e quasi luogotenente di lui in Italia;
+benché pur sempre si dolesse a lui (come s'esprime nelle sue lettere)
+delle «giustizie non restituite», e vuol dir senza dubbio di quelle
+cittá, quali che fossero, che Carlo gli avea promesse e non date.
+Successegli Leone III, e pontificò dapprima tranquillamente. Poi, nel
+799 (principio di quelle guerre civili che turbarono per secoli Roma
+mal ordinata tra repubblica, principato del papa, e supremazia
+imperiale straniera), una mano di potenti romani assalí, prese il
+papa; il quale, liberato dal duca di Spoleto e da un altro messo
+regio, rifuggí prima a Spoleto e tra breve a Francia. E giá poco prima
+[797] l'altra signoria che sussisteva ancora di nome in Roma, quella
+dell'imperatore orientale, aveva sofferto un nuovo crollo, uno
+scandalo non mai veduto. Irene imperatrice, mal cacciata dal marito
+Costantino, mal cacciò lui, e fecesi imperatrice regnante. Gli eventi
+precipitavano, le occasioni s'accumulavano ad una nuova grandezza di
+Carlo. E Carlo, giá il vedemmo, non soleva lasciarle passare.
+
+
+3. Carlomagno imperatore [799-814].--Fin dal tempo di Pipino, e piú in
+questi di Carlo, tra quelle lettere de' papi che rimangono documento
+preziosissimo di tutta questa storia sotto il nome di _Codice
+caroliniano_, trovansi cenni da lasciar credere via via concepito e
+maturato tra' Carolingi e i papi il gran disegno della restaurazione
+dell'imperio occidentale. Ora, aiutato, o, direm meglio, sofferto
+dalla Providenza, scoppiò. Carlo ricevette con gran pompa e gran
+rispetti il papa rifuggito; e con pompa e rispetti ed accompagnamento
+di vescovi e conti franchi il rimandò restaurato a Roma. Quindi egli
+Carlomagno (continuando intanto pe' suoi capitani le guerre di
+Germania e d'Ungheria) partivasi d'Aquisgrana, faceva un giro per sue
+province francesi, abboccavasi a Tours con Alcuino, il maggiore
+scolastico e filosofo di quell'etá, che pare essere stato consultato
+in tutto ciò; tornava ad Aquisgrana, scendevane in Italia, fermavasi a
+Ravenna, giungeva a Roma al fine di novembre. Ed ivi teneva primamente
+un'assemblea di grandi, e vi giudicava (come patrizio e capo della
+repubblica senza dubbio) i nemici del papa, a cui richiesta li
+graziava; ed assisteva alla giustificazione del papa stesso, fatta,
+come fu dichiarato, secondo il costume de' maggiori, con semplice
+giuramento di lui.--Quindi, al gran dí del Natale 799, assistendo
+Carlomagno coi due figli suoi Carlo il primogenito e Pipino re
+d'Italia alla messa, il papa, finita questa, rivolgevasi al re, gli
+metteva in capo una corona, e gridava, gridando il popolo tre volte
+con lui: «A Carlo piissimo augusto, coronato da Dio, grande e pacifico
+imperatore, vita e vittoria»; poi, secondo alcuni, ungeva Carlomagno,
+e Carlo il giovane designatogli successore.--Cosí consumavasi il piú
+grande evento che sia stato per mille e piú anni nella storia europea;
+quello che la dominò primamente tutta di fatto, poi di nome fino a'
+nostri dí; quello che, felicissimo come parve senza dubbio a que' dí,
+fece poi, pur senza dubbio, l'infelicitá di molti popoli, ma
+principalmente degli italiani. Certo, i romani e tutti gli italiani,
+soggetti al papa, si rallegrarono allora d'avere spogliato ogni resto
+di dipendenza dall'imperator greco lontano, di non aver piú se non
+quella che giá aveano da Carlo, giá patrizio, or imperatore. La
+diminuzione dei gradi di dipendenze è sempre guadagno reale. Ma forse
+che i romani e gl'italiani, sempre sognatori del rinnovamento del
+primato antico, sperarono, credettero riaverlo sotto quel nome
+d'«imperator romano». E forse alcuni altri sudditi di Carlomagno qua e
+lá fecero fin d'allora quell'altro sogno, che veggiam fatto
+retrospettivamente a' nostri dí stessi da alcuni poeti politici: il
+sogno, dico, di una cristianitá riunita intorno a due centri, due
+capi, l'imperatore e il papa; il sogno della perfetta feodalitá,
+risalente dall'ultimo valvassino ai valvassori, ai vassalli diretti,
+ai re, all'imperatore. Ma i fatti, i secoli dimostrarono poi, che
+tutto questo era un edifizio durevole sí, ma poco piú che nel nome e
+ne' vizi suoi, non in nessuna delle supposte sue virtú. I due centri,
+le due somme potenze, mal determinate ne' limiti vicendevoli,
+incominciarono fin d'allora ad urtarsi, e s'urtarono e combatterono
+per secoli. Gl'imperatori risuscitarono a poco a poco l'antica pretesa
+imperiale di approvare l'elezione del papa; e i papi, che dal dí del
+Natale 799 incoronarono gl'imperatori, n'ebbero naturalmente la
+pretesa di approvare gl'imperatori; e cosí imperatori e papi
+dipendettero l'un dall'altro continuamente, e dipendettero senza
+riconoscere bene né l'un né l'altro la dipendenza. I re poi, che non
+debbono, che non possono, per esser re veri, aver superiore, l'ebbero
+negl'imperatori; le sovranitá non furono piú sovrane, le nazionalitá
+non compiute. La feodalitá sí, se si voglia cosí dire, si perfezionò,
+si compiè; ma questa fu sventura; sventura la perfezione d'un ordine,
+in cui non entravano se non i signori, i governanti, fuor di cui erano
+i governati, i piú, il grosso del popolo. E tutto ciò, da per tutto
+dove s'estesero la potenza, le pretese imperiali. Ma in Italia, sedia
+sempiterna e reale del papa, sedia nominale e troppo a lungo de' nuovi
+imperatori, gli urti furono immediati e infinitamente piú sentiti; fu
+sentita e segnata di sventure e sventure ogni elezione d'imperatore,
+ogni elezione di papi; e ne sorsero cattivi e stranieri imperatori,
+cattivi e simoniaci e corrotti papi per oltre a due secoli; e poi papi
+grandi e grandissimi sí, ma allora le contese della Chiesa e
+dell'Imperio, le parti guelfa e ghibellina, la debolezza d'Italia,
+Italia aperta a nuovi stranieri, Italia divisa, anche dopo caduto ogni
+nome d'imperio, tra nazionali e stranieri.--La storia di quest'etá non
+fa che svolgere i primi de' fatti qui accennati; tutta la rimanente, i
+successivi. E chi tema nel nostro compendio la preoccupazione della
+indipendenza, ricorra ad altri. La preoccupazione della indipendenza
+fu pur anima di tutte le storie nazionali scritte da Erodoto o
+piuttosto da Mosé in qua. Della sola storia d'Italia si fece sovente
+un'apologia od anche un panegirico della dipendenza; sappiamo, almeno
+in ciò, porci al par degli altri. Usciam dalla servilitá fino a questo
+punto almeno di pronunciare e lasciar pronunciare la parola
+d'«indipendenza», nella storia.
+
+
+4. Continua.--Il novello imperatore romano rimase in Roma il tempo
+d'inverno che soleva in qualsifosse cittá, da Natale a Pasqua; e non
+tornovvi mai piú. Aggravato dall'etá o dalla dignitá, dimorò poi quasi
+sempre in Aquisgrana sua capitale vera, la nuova Roma o futura Roma,
+come trovasi allor nominata. Fece molte leggi dette «capitolari»,
+meravigliose per quell'entrar ne' particolari senza perdere i disegni,
+che è proprio di tutti i grandi. Guerreggiò pe' suoi figli e capitani
+co' sassoni, che soggiogò finalmente del tutto; con gli slavi, che
+tenne di lá dell'Elba; con gli unni-ávari, che spinse di lá della
+Theiss; co' musulmani fino in sull'Ebro e sul Mediterraneo, dove
+costoro pirateggiavano; co' normanni o danesi e scandinavi, che
+pirateggiavano sulle coste oceaniche. In Italia, Pipino re guerreggiò
+contra il duca di Benevento, ma senza frutto; contra greci e
+veneziani, con questo gran frutto per gli ultimi, che tra guerre e
+paci coll'imperatore occidentale, essi scossero piú che mai lor
+dipendenza dall'orientale.--Nell'806, Carlomagno fece una prima
+partizione de' suoi regni tra' figliuoli, Carlo destinato imperatore e
+re de' franchi, Ludovico re d'Aquitania, e Pipino re d'Italia. Ma era
+destinato altrimenti. Morí Pipino a Milano nell'810, lasciando un solo
+figliuol maschio, Bernardo. Carlomagno fece una nuova partizione
+nell'811. Ma nel medesimo anno morí senza figliuoli Carlo il giovane,
+il primo e come pare il piú belligero de' suoi figliuoli. Non rimaneva
+piú al vecchio imperatore se non un figliuolo, Ludovico, ch'ei
+prevedeva probabilmente poco degno di lui.--E perciò forse s'affrettò
+a far pace con tutti; coll'imperator greco, da cui fu definitamente
+riconosciuto l'imperio occidentale nell'812; col principe di
+Benevento, che si riconobbe tributario; e fin co' califfi spagnuoli di
+Cordova. Poi mandò re in Italia il giovane Bernardo. Poi nell'agosto
+813, in gran placito ad Aquisgrana, riconobbe a successore in tutti
+gli altri regni e nell'imperio Ludovico; e dicono che (negletto giá il
+papa) gli facesse prendere da sé sull'altare la corona imperiale. E
+languente fin d'allora, languí quindi pochi altri mesi; e addí 28
+gennaio 814 spirò. I posteri unanimi a dargli nome di «magno», mille
+anni di storia empiuti delle cose bene e mal create da lui, le voci
+del popolo e la poesia che lo cantano, fanno di lui tali lodi vere,
+che inviterebbono a tacere anche uno storico retore o panegirista.
+
+
+5. I Carolingi [814-888].--Sotto ai Carolingi, principi gli uni
+miseramente pii, gli altri sfacciatamente scellerati, tutti mediocri,
+tutti contendenti per li numerosi ed instabili regni in che si divise
+e ridivise l'imperio, e quasi tutti per la dignitá d'imperatore che li
+dominava ed infermava, seguono settantaquattro anni i piú poveri che
+sieno stati mai di fatti veramente nazionali. I papi che incoronavano
+gl'imperatori, i re che entravano in quelle contese di famiglia,
+furono i soli che operassero. La nazione italiana v'era (e lo vedremo
+poi), ma non faceva nulla: serviva, soffriva, generava e moriva.
+Quindi molti abbreviatori, ed anche scrittori distesi di nostre
+storie, fuggon su tali complicazioni ingrate. A noi pare accennarle,
+perché sono il carattere principale dell'etá; e perché la noia stessa
+dello scriverle e del leggerle ci fará meglio entrare nella miseria di
+coloro che le soffrirono.--Ludovico dunque, detto dagli uni «il pio»,
+dagli altri meglio «il bonario», incominciò a imperiar solo [814] su
+tutto l'imperio, tranne Italia che era di Bernardo re. Nell'817 egli
+spartí i regni a' suoi tre figli: Baviera a Lotario suo primogenito
+che associò all'imperio, Aquitania a Pipino, Francia (tutta o parte) a
+Ludovico, rimanendo Italia a Bernardo. Ma questi pretende egli
+all'imperio, s'apparecchia con gl'italiani, vede non esserne sostenuto
+(come era naturale, poiché non era causa nazionale), s'arrende, va a
+Francia, v'è giudicato in placito ed accecato, e tra l'incrudelito
+supplizio muore. Piangene il Bonario, e manda a succedergli Lotario,
+re cosí d'Italia e Baviera. Nell'822, l'imperatore fa penitenza
+pubblica della morte di Bernardo, in dieta ad Attigny. Nell'829,
+natogli un nuovo figliuolo, Carlo, gli fa un regno di pezzi stracciati
+da quelli degli altri. Costoro ribellansi nell'830, fan guerra al
+Bonario, lo prendono; poi, tra lor discordie, il lasciano restaurare.
+Nell'833, l'imperatore muove contra Pipino, lo spoglia d'Aquitania che
+dá a Carlo. Nuova sollevazione dei tre re; gli eserciti sono in
+presenza, il Bonario è abbandonato dal suo; e quindi tratto a far
+nuova e vergognosa penitenza a Compiègne, e poi dato in mano a Lotario
+imperatore aggiunto e re d'Italia. Nell'834 è restaurato, e tocca a
+Lotario a domandargli perdono. Nell'835 è annullato quanto era stato
+fatto contro a lui; nell'837 ei dá quasi tutta Francia a Carlo, suo
+figlio ultimo e diletto. Nell'839 (morto giá Pipino d'Aquitania) egli
+spartisce un'ultima volta gli Stati; e ne rimangono, imperatore e re
+d'Italia con parte di Francia Lotario, re di Francia con molta
+Germania Carlo, re solamente di Baviera Ludovico. Questi se ne lagna e
+ribella, ma è vinto; e Ludovico muore nell'840.--In Italia, suddita
+insieme di Ludovico imperatore primario e di Lotario imperatore
+aggiunto e re, noteremo che i papi incoronarono l'uno e l'altro, ed a
+vicenda domandarono sempre o quasi sempre ad essi le conferme di loro
+elezioni; che essi i papi, e i vescovi, e gli abati si frammischiarono
+in quelle guerre di famiglia e v'accrebbero loro autoritá; che
+contesero tra sé papi e vescovi di Ravenna, papi e romani in Roma, e
+le due parti greca e franca in Venezia. E guerreggiassi tra' principi
+di Benevento e le cittá greche, Napoli, Amalfi ed altre. I saracini
+infestarono mare e marine. Bonifazio, conte di Lucca e forse marchese
+di Toscana, fu con un naviglio ad infestarli essi in Africa. Ma,
+intorno all'828, Eufemio, un greco di Sicilia, innamorato d'una
+fanciulla (monaca dicono alcuni), e minacciato di perderla, fugge ai
+saracini, li invita, li trae, li aiuta a Sicilia ed essi in pochi anni
+se ne fan signori; e quindi infestano peggio che mai le marine
+italiane; e Gregorio IV, papa, rifá Ostia per guardare contro essi le
+bocche del Tevere. Né, oltre a tali fatti, è altro piú importante a
+notare, che un capitolare dell'829; il quale ordina studi centrali di
+varie province (quasi giá universitá) in Pavia, Ivrea, Torino,
+Cremona, Firenze, Fermo, Verona, Vicenza e Cividal del Friuli.
+
+
+6. Continua [840-888].--Seguono contese di re, miserie di popoli,
+peggio che mai.--Lotario rimasto imperatore primario (perciocché oltre
+la confusione di tutti que' gradi di sovranitá non sovrane che
+dicemmo, essendo pur questa degli imperatori in primo ed in secondo,
+ei ci è forza distinguere), Lotario, dico, va in Francia e Germania
+contro a' fratelli Carlo il calvo e Ludovico, e ne tocca una gran
+rotta a Fontenay. Si ripacificano i tre [843] a Verdun, e Lotario n'ha
+oltre Italia tutta Francia occidentale. Nell'844 egli fa dal papa
+incoronar re di Italia Ludovico II suo figliuolo, e nell'849 l'associa
+all'imperio; e morendo poi nell'855, lascia gli altri Stati agli altri
+due suoi figliuoli, Lotario e Carlo. Durante questo regno, nuove
+guerre dei duchi di Benevento e di Spoleto, e delle cittá greche e de'
+saracini, e nuovi turbamenti in Roma. I saracini vengono fino a
+questa, e depredano a San Pietro e San Paolo, ambe allora fuor delle
+mura; re Ludovico accorre, allontana la guerra; si cingono di mura le
+due basiliche; e il quartier di San Pietro ne prende da papa Leone IV
+il nome di «cittá leonina».--Ludovico II succede dunque alla dignitá
+d'imperatore primario, ma alla sola potenza reale di re d'Italia con
+Provenza. E cosí attese all'Italia, fu re piú italiano che gli altri;
+meno male quando un re straniero ha nazionali il piú degli Stati.
+Risedette in Pavia, l'antica capitale. Guerreggiò nel Friuli contra
+gli slavoni invadenti; e, durante quasi tutto il regnar suo,
+guerreggiò contro a' saracini, alle cittá greche e al duca di
+Benevento. Prese Capua, Bari; fu fatto e rimase alcuni giorni prigione
+del duca; alcuni normanni infestarono quelle marine. Morí nell'875
+senza figliuoli maschi.--Accorrono alla successione dell'imperio e del
+regno d'Italia Carlo il calvo re di Francia, Carlo e Carlomanno
+figliuoli di Ludovico re di Germania. Ma Carlo il calvo se ne libera
+per allora; ed è incoronato imperatore a Roma da papa Giovanni VIII, e
+poi re a Pavia. Ripassa in Francia, ritorna in Italia contro
+Carlomanno tornatovi; n'è cacciato, e fuggendo pel Moncenisio, muore
+lí nell'877. E continuano le depredazioni de' saracini, le guerre
+complicate al mezzodí.--Carlomanno regna allora in Italia e l'anno 879
+s'associa Carlo il grosso suo fratello giá re di Svevia, e muore
+nell'880; e continuano i saracini, le guerre di mezzodí, e i
+turbamenti di Roma.--Rimasto solo re d'Italia Carlo il grosso, prende
+l'imperio vacante da tre anni, ed è incoronato dal papa. Nell'882 ei
+succede all'altro suo fratello Luigi, e cosí riunisce, oltre Italia,
+tutta Germania. E nell'884 succede a Carlomanno cugino suo re di
+Francia; ond'egli riunisce, terzo dopo Carlomagno e Ludovico il
+bonario, tutto l'imperio. Sarebbe potuto credersi, che n'uscisse una
+restaurazione di questo; n'uscí la rovina ultima. La quale attribuita
+da quasi tutti all'incapacitá di Carlo il grosso, debbe forse
+attribuirsi anche piú alla tendenza naturale che aveano le diverse
+nazioni europee a ricostituire le loro nazionalitá, or riunite or
+divise ma sempre offese contro la natura delle schiatte e de' limiti,
+da tutti i Carolingi. Niuna causa piú di questa operò a far finir cosí
+presto e cosí male quella dinastia giá cosí grandemente iniziata e
+dilatata in tutta la cristianitá. E noi viventi vedemmo una simile
+causa produrre un simile effetto, anche piú presto. Le nazionalitá
+poterono sí estinguersi nell'antiche barbarie, e talora nelle stesse
+antiche civiltá, perché queste erano poco meno che barbare. Ma la
+civiltá cristiana, nelle stesse sue etá dette «barbare» od «oscure», e
+tanto piú nelle progredite, fu sempre ed è tale, che non somministra
+mezzi alle distruzioni delle nazionalitá, non lascia possibili (almeno
+nel proprio seno) quelle estreme barbarie che sono a ciò
+necessarie.--Le nazionalitá cristiane si comprimono, ma non si
+distruggono; e le compresse si vendicano, sempre occupando e scemando
+le forze a' compressori; e talora poi abbattendoli. I successori
+degeneri pagano allora i peccati di lor grand'avi: cosí Carlo il
+grosso quelli di Carlomagno. Ito Carlo a Francia nell'885, poi a
+Germania, gli è rapita Francia da Odone conte di Parigi, e Germania da
+Arnolfo duca di Carintia e bastardo di Carlomanno, nell'887; ed egli
+muore poi, naturalmente, o strozzato, in gennaio 888. Allora levasi
+ultima Italia; e di febbraio è incoronato re in Milano Berengario duca
+o marchese del Friuli, figlio di Gisela figlia di Ludovico il bonario.
+Cosí trovansi ridivise, ricostituite Francia, Germania e Italia; la
+prima per sempre fino a' nostri dí; le due altre a rimescolarsi e
+impedirsi e nuocersi finora a vicenda. Qual secolo, qual confusione,
+quale storia, ci si conceda ripeter qui, come giá al tempo degli
+strazi dell'antico e vero imperio romano!
+
+
+7. Berengario I, Guido, Lamberto, Arnolfo, Ludovico, Rodolfo
+[888-924].--Eppure, per noi, tutto ciò diventa anche peggiore e piú
+brutto. Questa era senza dubbio una grande occasione d'indipendenza,
+come all'altre, cosí alla nazione italiana. Se non che questa era men
+nazione che l'altre; non solamente, come l'altre contemporanee e
+feodali, non avea popolo formato né potente, ma nemmeno feodalitá
+nazionale. Que' conti, marchesi o duchi (a cui fu aureo questo secolo,
+ferreo per ogni altro) erano almeno in Francia francesi, in Germania
+tedeschi; ma erano in Italia francesi o tedeschi di nascita o
+d'aderenze; ondeché l'Italia non italiana incominciò allora a
+dividersi in quelle parti francese e tedesca, che duraron d'allora in
+poi e dureranno fin tanto che l'indipendenza compiuta non c'insegni a
+usar le nazioni straniere come alleate straniere e non come capiparti
+nazionali. Se qualunque di questi principi stranieri avesse saputo
+staccarsi dall'aderenze straniere e farsi italiano, egli e i suoi
+nipoti avrebbero probabilmente regnato a lungo sull'Italia; o
+rimarrebbero almeno benedetti nella memoria degli italiani. Ma, perché
+a costoro, come a tanti poi, parve piú facile accettare un aiuto
+bell'e fatto da fuori, che non farsene uno addentro col buon governo e
+colla virtú, perciò non poser radice nella nazione, perciò ebbero a
+moltiplicare, a mutar ricorsi, e cosí s'avvilirono nell'opinione e
+nella realtá; e l'avvilimento li fece crudeli, scempi, perduti di vizi
+essi e lor donne, corrotti insomma e disprezzati in quella stessa
+corrottissima etá. Alcuni de' papi del secolo scorso aveano, è vero,
+dato esempio di questi ricorsi stranieri; ma quelli n'avean dato uno,
+e questi ne dieder molti; quelli l'avean dato contro altri stranieri
+greci o longobardi, e questi li diedero contro nazionali e compagni di
+potenza; quelli poi avean pur dati molti esempi di appoggiarsi alla
+nazione, alle cittá, data a molte cittá l'indipendenza, e questi non
+la diedero; ondeché dee far meraviglia, che si accumulino gl'impropèri
+a que' papi, e si risparmino a questi principi italiani, i quali anzi
+talor si lodano o compatiscono quasi vittime, di quella dipendenza di
+che furono strumenti od autori. Non compatiamo mai i potenti, che mal
+usarono la potenza. E sopratutto poi, giustizia eguale per tutti.--I
+tre duchi potentissimi fin da' longobardi, Friuli, Spoleto e
+Benevento, eran rimasti tali sotto a' Carolingi. Ma staccato l'ultimo
+oramai dal regno ed occupato contro alle cittá greche, Napoli, Amalfi,
+ecc., restavan dunque principali nel regno longobardo o d'Italia, i
+duchi del Friuli e di Spoleto. Duca del Friuli era quel Berengario
+affine de' Carolingi che prese la corona d'Italia fin dal febbraio
+888, ma che dicesi l'avvilisse subito riconoscendola feodalmente da
+Arnolfo re di Germania. E duca di Spoleto era Guido; pur affine,
+dicesi (ma si disputa come), de' Carolingi. Questi tentò prima la
+corona di Francia e andovvi; ma respintone, tornò tra noi con aiuti
+francesi. S'impadroni dell'occidente, e mosse contro a Berengario
+forte all'oriente. Combatterono a Brescia [888], ricombatterono sulla
+Trebbia [889]; e vinto allora Berengario, si ridusse intorno a Verona,
+mentre Guido si fece incoronar re in Pavia, e quindi imperatore in
+Roma [891], e s'aggiunse all'imperio suo figliuolo Lamberto [892].--Ma
+Arnolfo il re tedesco, signore del re italiano Berengario, mandava in
+aiuto a costui suo figliuolo Sventebaldo [893]; e scendeva egli poi
+con Berengario ito a sollecitarlo. Prendeva Bergamo; uccideva,
+prendeva o mutava conti e marchesi; e facevasi incoronar esso re
+d'Italia; a ragione, io direi, poiché era signor del re; era vero re,
+poiché sommo. Poi prendeva Ivrea, e moveva a Borgogna contro Rodolfo
+alleato di Guido; ma respinto di lá, e respinto o noiato d'Italia,
+tornava a Germania, mentre moriva Guido imperatore.--E cosí rimaneva
+Italia con un imperatore, Lamberto succeduto al padre; e tre re
+competitori, il medesimo Lamberto, Arnolfo e Berengario [894]. Quindi
+ridiscende Arnolfo, e spoglia questa volta intieramente Berengario del
+regno e de' contadi [895]; ed egli muove a Roma, la prende e si fa
+incoronare da Formoso papa. E qui, se non prima, incominciano a
+peggiorar que' papi barcheggianti in mezzo a tutte queste brutte
+vicende d'Italia, e alle bruttissime di Roma, e tra i potenti e
+scellerati cittadini od anche cittadine di essa. E cosí, da questo
+fine del secolo nono a tutto il decimo e mezzo l'undecimo,
+succedettersi poi, con poche eccezioni, i peggiori papi che sieno
+stati mai, e come papi e come principi; finché non li vedremo corretti
+e ravviati da parecchi santi e da uno grandissimo. Ma ciò notato a
+compiutezza di veritá storica, noi non ci crediamo obbligati a
+fermarci, come desidererebbono alcuni, in queste turpitudini, piú che
+non abbiam fatto in quelle degli imperatori romani, o sarem per fare
+in quelle de' principotti italiani. Non sarebbe gran male quando per
+«reverenza delle somme chiavi» s'usasse un po' di mantello figliale.
+Ma insomma i papi son uomini; e se ne furono de' corrotti in secoli
+corrotti, de' deboli in secoli deboli, niuna serie di principi
+cristiani ha pur, come la loro, tanti nomi di rigeneratori della
+civiltá cristiana; niuna di principi italiani, dell'italiana. E noi
+ciò gridammo, e n'avemmo nome di «papalini», quando giá pareva
+ingiuria; e ciò ripetemmo quando, mutati gli auspíci nel 1846,
+gridavasi papalina Italia intiera; e ciò ripetiamo rimutati ora
+auspici, grida ed opinioni popolari. La storia non muta a seconda
+delle popolaritá: tenta guidarle, ed alla peggio, le sfida.--Ad ogni
+modo, nell'896, s'ammala Arnolfo il nuovo imperatore, e torna a
+Germania; risorgono Lamberto e Berengario; e corretti una volta fan
+pace tra sé, e ne riman divisa Italia, l'occidentale a Lamberto,
+l'orientale a Berengario. Ma muoion Lamberto a caccia a Marengo [898],
+e Arnolfo in Germania [899], e resta finalmente solo re
+Berengario.--Ma per poco; sorge a nuovo competitore Ludovico re di
+Borgogna, risuscita la parte di Lamberto. Scendono gli ungheri (non
+piú gli unni-ávari antichi, ma i magiari fattisi lor signori e
+chiamati sempre da noi col nome di lor soggetti), vincono Berengario e
+saccheggiano Lombardia. Quindi cresce Ludovico, batte anch'egli
+Berengario e si fa incoronar re [900], e poi imperatore a Roma; e
+Berengario fugge a Germania [901]. Ma Ludovico torna a Francia, e
+Berengario a Italia, e la tien tutta di nuovo alcuni anni [902-904].
+Poi torna Ludovico appoggiato principalmente da Adalberto, uno di que'
+marchesi o duchi di Toscana che eran venuti grandeggiando al paro o
+giá sopra i maggiori del regno; e signoreggia in tutta Italia e a
+Verona stessa, la capitale di Berengario. Ma Berengario rientra in
+questa a tradimento, spaventa i borgognoni, fa prigione Ludovico e il
+rimanda con gli occhi cavati in Borgogna, ove serbò il titolo
+d'imperatore, ma onde non tornò piú [905].--Allora per la terza volta
+Berengario tien tutta Italia, e se ne mostra meno indegno. Respinge o
+piuttosto termina con doni una seconda invasione di ungheri; e contra
+essi poi fa o lascia fortificare le cittá, le castella, i monasteri di
+Lombardia; fatto notevole, che alcuni dicono origine, noi diremo
+solamente aiuto alle libertá cittadine future. Ei regna del resto
+tranquillo, quasi glorioso; e, tranne una terza ma breve invasione di
+ungheri, l'Italia settentrionale respira sotto lui un diciassette
+anni. Non la meridionale, stracciata al solito tra principi
+beneventani, cittá greche poco men che libere, greci che venivano di
+tempo in tempo, e saracini che stanziavano e grandeggiavano. Una mano
+di costoro scesi e stabilitisi a Frassineto presso a Nizza, trafilò
+tra alpe ed alpe fino a Susa, e poi fin nel Vallese. E contro a'
+meridionali fu da papa Giovanni X chiamato Berengario, che venuto a
+Roma ne fu incoronato imperatore [916]; a' saracini non pare facesse
+altro che paura.--Ma il regno italico settentrionale fu alla fine
+riperduto da alcuni di quegli scellerati marchesi, a cui non giovava
+aver tranquillitá ne' re. Chiamano Rodolfo re della Borgogna
+trasiurana, cognato di Bonifazio di Toscana principale tra essi; lo
+traggono a Italia e l'incoronano re a Pavia [922]. Berengario chiama
+ungheri; fa battaglia a Firenzuola, è sconfitto [923]; ne chiama altri
+che prendono e saccheggian Pavia ed altre cittá, e passan fino in
+Francia ad assalir Rodolfo; e muore egli intanto, assassinato da uno
+de' suoi in Verona [924]. Di costui, che fin da principio fece
+vassalla la corona d'Italia, che dal principio al fine per trentasei
+anni di regno interrotto fu il piú gran chiamatore e soffritore d'ogni
+sorta stranieri, fecero alcuni moderni un eroe d'indipendenza
+italiana! Povera storia, povera politica, povera indipendenza
+italiana! come s'interpretano!
+
+
+8. Tre re francesi [924-950].--Or qui peggio che mai si sporca la
+storia nostra. Non bastavano conti, marchesi, duchi scellerati, non
+vescovi e papi tanto peggiori di quanto è piú santo l'ufficio loro;
+sorsero donne, pessime di tutti, corruttrici di tutto, quando lasciano
+il dolce e pio ufficio loro di consolare colla virtú domestica dalle
+pubbliche corruzioni, e si fan furie virili. Allora, avvilito l'amore,
+avvilita la famiglia, s'avvilisce il piú gran motore che sia a far
+risorgere una patria.--Mariuccia o Marozia, Ermengarda, nomi fatti
+infami dalle storie contemporanee, passano nella nostra a malgrado
+nostro. Marozia figlia di Teodora, una nobile romana giá potente tra
+le parti di quella cittá e le elezioni dei papi, aiutava e succedeva a
+siffatta potenza della madre, ed era or moglie di Alberico conte di
+Tusculo prepotente in Roma. Ermengarda, sorella di Guido marchese di
+Toscana e di Ugo conte o marchese di Provenza, era or moglie di
+Adalberto marchese d'Ivrea; ed era prepotente appresso a Rodolfo
+tornato, e rimasto solo re d'Italia dopo la morte di Berengario [924].
+Ma costei stringe pratiche per suo fratello Ugo; il quale, fuggito giá
+Rodolfo a sua Borgogna, scende a Pisa, si fa incoronare a Milano,
+occupa tutto il regno [926], e vi si fa aggiunger suo figliuolo
+Lotario [931]. Poi l'empie di provenzali, incrudelisce contro
+agl'italiani congiuranti contro a lui, e sposa la Marozia, vedova giá
+del conte di Tusculo, e poi di Guido di Toscana suo secondo marito, e
+cosí cognata di questo terzo [932]. Il quale trovandosi in Roma, e
+facendosi servir l'acqua alle mani dal suo figliastro, un secondo
+Alberico, questi il fa di cattiva grazia, e re Ugo gli dá uno
+schiaffo, e il giovane esce, solleva il popolo, fuga in castel
+Sant'Angelo il re, che ne scampa a Lombardia, ed ei si fa patrizio e
+consolo cioè tiranno in Roma, e tien prigione sua madre Marozia, e
+poco meno suo fratello, che era (vergogna a dirlo) papa Giovanni XI.
+Ugo ridiscende contra lui e l'assedia, ma è respinto e risale a
+Lombardia. Allora gl'italiani richiamano Rodolfo l'altro re francese,
+ma s'accomodano i due; e ne resta anzi disposata Adelaide la figliuola
+di re Rodolfo a re Lotario figliuolo di re Ugo [933]. Gl'italiani,
+cioè al solito i grandi, chiamano un altro competitore, Arnoldo detto
+«il cattivo», di Baviera; ma Ugo il batte, e non se ne parla piú
+[934]. Quindi Ugo torna a campo a Roma; e non potendo sforzarla, si
+pacifica col figliastro Alberico, e gli dá a sposa sua figlia; poi
+andandosene, saccheggia Toscana [936], e fa poi (vedovo o no di
+Marozia?) una gita in Borgogna, a sposar Berta vedova di Rodolfo
+[937]. Scendono intanto gli ungheri, e saccheggiano mezza Italia fino
+in Campania. Finalmente, nel 940, volendo Ugo spogliar conti e
+marchesi e fra gli altri Berengario d'Ivrea, questi avvisatone, fugge
+a Ottone sassone re di Germania; il quale qui s'introduce nella storia
+nostra con una bella risposta fatta a re Ugo che offriva gran danaro
+per riavere il rifuggito: «poter far senza i danari altrui, ma non
+ricusar protezione a chi gliela domandava». Quindi a temerne Ugo.
+Torna a Roma per rientrarvi, ma non gli riesce; paga gli ungheri
+ridiscesi, perché se ne vadano; muove contra i saracini di Frassineto,
+ma fa accordo con essi e dá loro a tener i passi contra il temuto
+Berengario. Finalmente [945] questi, disceso per Trento, trova
+disposti tutti gli animi, aperte tutte le porte, giunge a Milano, e,
+lasciando regnar di nome Ugo e Lotario, governa egli. Ugo fugge quindi
+a sua Provenza [946] e tra breve vi muore [947]. E cosí regnano i
+giovanetti Lotario e Adelaide; e Berengario governa tre anni, tranne
+un'invasione di ungheri, indisturbati. Ma nel 950 muor Lotario II
+frenetico, e, gridasi, di veleno.
+
+
+9. Berengario II [951-964].--Il trono restò vacante presso a un mese;
+poi furono regolarmente eletti re in assemblea nazionale Berengario II
+e suo figliuolo Adalberto. E quindi nasce un sospetto favorevole, che
+re e nazione fossero finalmente piú uniti, e che Berengario non fosse
+cosí cattivo come i predecessori, né come ce lo rappresentano gli
+storici dediti a' nemici di lui. Ma il séguito de' fatti sembra
+togliere anche questa consolazione. Ad ogni modo, egli e sua moglie
+Villa (detta pessima donna, essa pure, da un contemporaneo) si
+rivolsero contra Adelaide bella, santa, giovane, vedova e regina, per
+farla sposare ad Adalberto. Fugge ella in una selva, poi nel castello
+di Canossa (scena destinata a drammi anche maggiori), ed indi implora
+aiuto da Ottone re di Germania. Scende questi nel medesimo anno, non
+incontra resistenza, si fa proclamare re in Pavia, libera Adelaide, la
+sposa, e in breve la conduce seco a Germania, richiamatovi dal mal
+contento di un suo figlio per queste seconde nozze [952]. Quindi
+Berengario avrebbe avuto gran gioco, se fosse stato uom di cuore e
+unito colla nazione. Ma, mancassegli l'uno o l'altra, ei rinnova
+l'esempio di Berengario I, va a Germania due volte, ed alla seconda
+egli e Adalberto fanno omaggio della corona d'Italia a quella di
+Germania. Cosí tornano bruttamente confermati nel regno; e regnano
+poi, volgendosi contro a' vescovi e marchesi lor contrari, ma
+principalmente contro a quell'Alberto Azzo conte o marchese di Canossa
+(stipite di casa d'Este), che avea ricoverata Adelaide. Tuttociò
+finché Ottone fu occupato in Germania. Ma nel 956 scende Liutulfo
+figliuolo di lui, libera il signor di Canossa dell'assedio ond'era
+stretto dai due re, prende l'un dopo l'altro; ma li rilascia liberi e
+di nuovo re. E pare che fosse per allora approvata siffatta clemenza
+da Ottone stesso. Ma continuando Berengario a tiranneggiar vescovi,
+conti e marchesi, o forse a volerne un'obbedienza che essi non
+volevano, e a far correrie nel territorio di Roma, ed a ritener
+l'Esarcato e la Pentapoli, usurpate giá da re Ugo ai papi, s'unirono
+ora papa e grandi a chiamare un'altra volta Ottone, e questi scese
+l'anno 961 per il Tirolo. Adalberto l'aspettava alle Chiuse d'Adige
+con un esercito, dicesi, di sessantamila italiani. Ma questi, di mala
+voglia contro Berengario, domandavano ad Adalberto di farsi lasciare
+il trono; e ciò parrebbe accennare il figlio miglior del padre.
+Berengario ricusa, l'esercito si scioglie, Ottone viene a Pavia e a
+Milano; e qui, in dieta, deposti Berengario e Adalberto, ei riceve di
+nuovo la corona regia d'Italia in Sant'Ambrogio. L'anno appresso
+riceve l'imperiale in Roma [962], e fa nominare re Ottone II figliuol
+suo. Chiudonsi Berengario II in San Leo, Adalberto in un'isola del
+lago di Garda, Guido fratello di lui in una del lago di Como, e Villa
+in una del lago d'Orta. Ottone assale gli uni dopo gli altri; ed
+intanto si rivolge contra Giovanni XII, il papa che l'avea testé
+incoronato, ma uno de' pessimi fra que' cattivi, che si rivolgeva di
+nuovo ad Adalberto; e fattolo deporre in concilio, fa eleggere Leone
+VIII. Finalmente, presi Berengario e Villa [964], li tien prigioni
+dapprima in Lombardia, poi in Germania. Nuovo Adelchi, Adalberto fugge
+a Costantinopoli, poi, dicesi, alla corte di Borgogna, dov'egli e il
+figliuolo di lui ebber parecchi comitati in su' limiti d'Italia. Ad
+ogni modo, la corona d'Italia prostituita da que' principi, che non so
+s'io dica italiani né d'animo né di sangue, passò cosí ai tedeschi.
+
+
+10. I tre Ottoni [964-1002].--Nella storia come nella realitá non è
+peggior dolore, che d'aver a lodar il governo degli stranieri sopra
+quello degl'italiani. Ma prima di tutto la veritá. Dalla quale sola
+sempre risultano i buoni insegnamenti, e qui questo: che all'ultimo
+risultato un governo straniero, quantunque buono, è piú fatale alla
+nazione che non uno nazionale, quantunque pessimo; perché questo
+passa, e lascia la nazione a' suoi destini migliori; ma quello,
+quant'è men cattivo, tanto piú fa comportabili e suggella col tempo i
+ferri stranieri. Dal grande e buono Ottone in qua, e salvo
+un'eccezione cosí breve che quasi resta tacciata di ribellione, la
+corona imperiale romana rimase ottocentoquarant'anni a' tedeschi, la
+regia lombarda non n'è uscita tuttavia; e tutta la nazione fino a
+nostri dí, fu or piú or meno, ma sempre dipendente. Le cittá che siam
+per vedere talor liberate, talor liberarsi, non furono mai pienamente
+libere, nemmen di nome, nemmeno nelle loro pretese: sempre riconobbero
+la supremazia dell'imperatore straniero, e la riconobbero molti papi,
+e i piú dei principi; e i pochi che non riconobbero la dipendenza,
+patirono la preponderanza, che in realtá diventa lo stesso. Senza
+queste avvertenze non si capirebbe la storia nostra ulteriore, diversa
+da tutte le altre contemporanee e piú liete. La spiegazione di ciò che
+ebbe o non ebbe d'indipendenza una nazione, è la principale
+spiegazione o ragione o filosofia della storia di lei; e perché quella
+non si volle far mai, perciò non abbiamo niuna satisfacente storia
+d'Italia, perciò mi è dovere insistervi in questo sommario.--Prigione
+Berengario, fugato Adalberto, e aggiunta dopo trentotto anni di
+vacanza la corona imperiale alle due regie di Germania e d'Italia,
+Ottone I, o il grande, potente in quella, conquistatore ed estensore
+della cristianitá in Danimarca, fu in Italia tutt'altro imperatore e
+re che non i regoli stranieri od italiani precedenti. Restituí
+l'imperio-regno, e a ciò usò tre modi principalmente. 1^o Quello di
+Carlomagno: scemare i grandi ducati e marchesati ricresciuti, e
+ridividerli in comitati anche minori degli antichi, comitati d'ogni
+cittá, od anche comitati «rurali» di semplici castella. E quindi
+ebbero lor castigo que' principi italiani, che non volendo patire niun
+pari diventato superiore, avevano iniziata la lunga storia
+dell'invidie italiane. 2^o Ai conti o marchesi delle cittá grandi, che
+sarebbon rimasti troppo grandi ancora, non lasciò, per lo piú, se non
+il comitato esterno o contado; e tolse loro (non egli primo ma piú
+frequentemente) la cittá e il distretto vicino intorno alle mura, e
+sottopose l'una e l'altro ai vescovi, alla chiesa vescovile, onde quel
+distretto fu detto poi «_Weichbild_» o «de' corpi santi». E perché
+sotto al vescovo, ed al «_vogt_» od «avvocato» o «visconte» di lui,
+poterono poi nelle cittá i «valvassori» o «capitani» o «cattani»
+principali di ciascuna, e sotto a questi non solamente tutti i militi
+ed arimanni nipoti de' conquistatori vari, ma (secondo la natura
+sempre democratica della potenza ecclesiastica) anche i nipoti de'
+conquistati risaliti dalle condizioni piú o men servili a piú o men
+compiuta libertá, tutti gli «uomini» in somma o «vicini» della cittá;
+perciò Ottone fu da non pochi detto fondatore delle libertá, de'
+governi municipali, dei «comuni» italiani. Ma il vero è, che questo
+non fu se non un passo a tal libertá; e che, forse il nome, certo
+l'essenza del comune (la quale fu d'aver governo indipendente dal
+vescovo come dal conte) non vennero se non un cento anni appresso. 3^o
+Finalmente, Ottone e tutti i suoi successori usarono un modo tutto
+contrario a quello de' Carolingi, fondatori ed ampliatori della
+potenza papale; la scemarono facendo piú che mai valere in effetto
+quella che prima era poco piú che pretesa d'imperio, d'approvare e
+perciò dirigere l'elezione dei papi; e cosí facendoli e disfacendoli,
+a lor pro, a lor talento, simoniacamente. E cosí è, che continuarono
+ad eleggersi papi cattivi, e d'uno in altro peggiori.--Nel 964 stesso,
+morto Giovanni XII in Roma, onde egli avea cacciato Leone VIII, i
+romani eleggon Benedetto e cosí rimangon due papi. Viene Ottone,
+assedia Roma, v'entra; e deposto Benedetto, vi restaura Leone VIII; e
+dimorato il resto dell'anno in Lombardia, torna a Germania. Ma morto
+Leone, e succeduto Giovanni XIII, e turbandosi Roma di nuovo, e
+sollevandosi alcuni signori per il re esule Adalberto, ridiscende
+Ottone [966], viene a Roma, punisce severamente o crudelmente i
+turbatori, e fa incoronare imperatore suo figliuolo Ottone II [967].
+Quindi passa a mezzodí, dove continuavan quelle guerre, che ci
+stancammo di menzionare ad ogni regno, tra' principi longobardi di
+Benevento e di Salerno, e Napoli, Amalfi e le altre cittá greche o
+mezzo libere, e i greci che pur venivano di tempo in tempo a far
+sentire il resto di lor signoria, e i saracini che or predavano ora
+stanziavano tra tutto ciò. Or venner gli Ottoni di soprappiú a tentar
+d'ivi estendere il regno-imperio. E perciò, oltre al guerreggiarvi,
+Ottone I volle maritar suo figliuolo Ottone II a Teofania, figlia
+dell'imperator greco. Liutprando vescovo (lo storico di questa etá) va
+invano ambasciatore a Costantinopoli [968]. Continuasi a guerreggiar
+quattro anni; poi conchiudesi la pace tra i due imperatori [971], e si
+fan le nozze desiderate [972]. Ma tornato a Germania, muore vecchio e
+glorioso Ottone il grande [973]. La grandezza di lui fu certamente una
+delle maggiori calamitá d'Italia.
+
+
+11. Continua.--Succede Ottone II giá imperatore, e re di Germania e
+d'Italia; non iscende per parecchi anni, e intanto continuano le
+guerre tra' principi beneventani, cittá, greci e saracini. Ma scende
+nel 980, e l'anno appresso viene a Roma; e spinto da Teofania muove a
+mezzodí, si frammette di nuovo a quelle guerre, vi prende parecchie
+cittá, fa gran battaglia contra greci e saracini; e vincitor prima,
+vinto poi, rifugge sconosciuto a una galea greca; è conosciuto, e ne
+scampa arditamente a nuoto [982]. Quindi egli risale a Lombardia; ed
+indi e di tutto l'imperio stava facendo grandi apparecchi, a finire
+una volta quella lunga guerra, quando morí, giovane di grandi
+speranze, degno del padre [983].--Succedegli Ottone III fanciullo di
+quattro anni, giá eletto in dieta a Verona re di Germania e d'Italia,
+e probabilmente imperatore. Governano per lui prima Teofania madre di
+lui, fino al 991, e, morta essa poi, Adelaide di lui ava, ambe con
+nome ed autoritá d'imperatrici. Intanto si succedono papi, antipapi, e
+guerre civili cosí moltiplici da non poterne nemmen fissare la
+cronologia; e in mezzo a tutto ciò s'innalza Crescenzio, uno de'
+capitani di Roma, a tirannia. Né molto diversamente a Milano, a
+Cremona sollevansi popoli contro a lor vescovi; princípi di cose
+maggiori. Finalmente, nel 996, giovanetto giá di diciassette anni,
+scende Ottone III a Italia; e morto intanto papa Giovanni XVI,
+s'avanza a Roma, fa eleggere suo cugino Gregorio V, da cui è poi
+incoronato imperatore. Poi risale a Lombardia e vi si fa incoronar re
+in Milano, e rientra in Germania. Ma risorge Crescenzio, fuga Gregorio
+V e fa un antipapa. Ottone III ridiscende [997], compone gli affari di
+Cremona, visita da privato Venezia, a cui tutti gli Ottoni
+concedettero privilegi, ma in cui pur non regnavano; poi viene a Roma,
+vi restaura Gregorio V, ed assediato e preso Crescenzio in castel
+Sant'Angelo, fa troncare il capo a lui e dodici de' suoi partigiani.
+L'anno appresso [998] muor Gregorio, e gli succede, per opera
+dell'imperatore, eppur papa buono finalmente, Gerberto, un francese
+giá precettore di esso Ottone, e cosí gran letterato rispetto all'etá,
+che ne fu detto negromante. Prese nome di Silvestro II; se avesse
+vivuto, forse avrebbe avuta egli la gloria di preparar la
+restaurazione del pontificato, che vedremo toccar mezzo secolo
+appresso ad alcuni tedeschi. Ma non pontificò che quattro anni. L'anno
+1000 (quell'anno aspettato con grande ansietá dalla ignorante
+cristianitá, che credeva dovesse essere del finimondo), Ottone III va
+a Germania e ne torna; l'anno 1001, ei muove guerra a Tivoli ribellata
+a Roma, e perdonando a quella si guasta con questa; ma si ripacifica.
+E quindi, mentre, come il padre, apparecchia forse un'impresa a
+mezzodí, ei muore [gennaio 1002]. Tutti questi Ottoni proseguirono
+evidentemente, e quantunque lentamente pur felicemente, i due disegni
+di pacificare e riunire l'Italia; e perciò dimorarono molto in essa, e
+furono in tutto i migliori, i piú italianizzati tra gl'imperatori e re
+stranieri. Se l'idea che fu poi de' ghibellini, di far grande l'Italia
+sotto agli imperatori germanici, fosse stata l'idea della Providenza,
+ella sarebbesi compiuta sotto gli Ottoni piú facilmente che sott'altri
+mai. Ma il primo era vecchio quando imperiò, e i due ultimi morirono
+di ventotto e ventidue anni. Qui, sia lecito dire, è il dito di Dio.
+
+
+12. Arduino re, Arrigo, detto secondo, re e imperatore
+[1002-1024].--Alla morte dell'ultimo Ottone, scoppiò uno dei movimenti
+piú incontrastabilmente italiani che si trovino. Assalgono per via la
+scorta del feretro portato a Germania; e in men d'un mese, addí 15
+febbraio, s'adunano a Pavia, e gridan lor re un italiano; uno di nuovo
+de' potenti marchesi, Arduino d'Ivrea, di quella famiglia degli
+Arduini di Torino, la quale, venuta al tempo de' re francesi, e
+cresciuta sotto essi e gli Ottoni, teneva ora tutti i comitati a manca
+del Po da Vercelli a Saluzzo. Ma i tedeschi eleggono Arrigo di
+Sassonia consanguineo degli Ottoni, che pretende alla corona d'Italia;
+era naturale, dopo le vili infeodazioni di essa fatte dai Berengari. E
+perché Arrigo fu bensí in Italia il primo re di questo nome, ma fu in
+Germania, e cosí è per lo piú nella storia chiamato il «secondo»;
+perciò noi lo chiameremo pur cosí, cercando chiarezza anziché
+precisione diplomatica o cancelleresca; e se ci resta vergogna il
+prender numeri e nomi altrui, ella è per certo delle minime che ci
+vengano dalla straniera signoria. Arduino si mostra dapprima pronto e
+prode; va incontro a un esercito tedesco che scende per Tirolo, e lo
+sconfigge; e regna, come pare, indisputato un anno e piú. Scende
+Arrigo al principio del 1004, e Arduino va pure ardito contro a lui;
+ma è allora abbandonato da' suoi conti e principalmente da' vescovi.
+Fu in quelli invidia solita italiana, e in questi vendetta delle
+angarie ed usurpazioni giá esercitate contro essi da Arduino marchese
+o da Arduino re? Difficile a risolvere questo punto di uno de' piú
+interessanti episodi di nostra storia. Certo, Arduino è accusato dagli
+annalisti poco men che unanimemente. Ma questi scrissero, spento lui,
+e furono tutti ecclesiastici, e la inimicizia tra vescovi, e conti o
+marchesi, non che consueta allora, era natural conseguenza di quelle
+concessioni delle cittá comitali a' vescovi, che dicemmo fatte e
+moltiplicate dagli Ottoni. Ad ogni modo, conti e vescovi italiani
+quasi tutti abbandonarono il re italiano per il tedesco; e conducono
+questo a Pavia, l'eleggono, l'incoronano, addí 14 maggio. Ma il popolo
+ha talor sentimento di nazionalitá piú che i grandi; peccato che
+quando è solo ei l'eserciti, per lo piú, male e inutilmente! La
+medesima sera nasce una baruffa tra' cittadini e soldati stranieri; si
+combatte, s'appicca il fuoco, e Pavia ne rimane incendiata. Esce
+Arrigo di essa e d'Italia, in gran fretta. E quindi qui una condizione
+nuova; un re lontano ed uno non guari riconosciuto; Milano per quello,
+e Pavia per questo (origine o almeno uno de' primi fatti della
+rivalitá tra le due); una confusione, una mancanza di re e governo, un
+armarsi, un guerreggiarsi le cittá, che fu nuovo e gran passo alle
+libertá loro future. Cosí va il mondo; quella che avrebbe potuto
+essere magnifica occasione d'indipendenza nazionale, non fu che di
+libertá cittadine; se ne contenti chi voglia. Trovansi guerre allora
+tra Pisa e Lucca; e Pisa saccheggiata una notte da' saracini, e
+liberata, secondo le tradizioni, da Cinzica Sismondi, una sua
+cittadina; un'altra guerra tra Fiesole e Firenze, e quella distrutta e
+i cittadini trasportatine in questa (èra principale della storia
+fiorentina); e papa Benedetto VIII cacciato di Roma raggiungere in
+Germania presso Arrigo lo stuolo dei vescovi colá rifuggiti; e Mele e
+Datto, due nobili cittadini di Bari, liberar del tutto lor cittá da'
+greci. Chiaro è, un ardor di libertá scoppiava dall'Alpi a Cariddi.
+Tutto ciò fino al 1013; quando ridisceso Arrigo, veniva a Pavia
+abbandonatagli da Arduino, e quindi a Roma dove fu incoronato
+imperatore [1014] con Cunegonda moglie sua. Ma, ciò fatto, o non
+volesse o non potesse altro, tornava a Germania. Quindi si trova
+Arduino risalito in forze ne' suoi comitati soliti, e prender Vercelli
+e forse Novara, ed allearsi con Oberto II d'Este ed altri potenti
+conti e marchesi, e porre un parente suo vescovo in Asti, ed opporvisi
+Arnulfo l'arcivescovo di Milano, il gran nemico di lui. E quindi a un
+tratto, senza che si veda bene il perché, Arduino piú che mai
+abbandonato, ovvero stanco o infermo, si fa monaco all'abazia di
+Fruttuaria, dove poi muore addí 29 ottobre 1015. Uno degli uomini piú
+variamente giudicati nella nostra storia, re legittimo, usurpatore,
+scomunicato, santo fondator di monasteri; ad ogni modo ultimo italiano
+che abbia osato por mano alla corona d'Italia.--Né, rimasto solo re
+Arrigo II, se ne mutano le condizioni nostre. Egli continua in
+Germania, e l'Italia resta abbandonata a sé. I saracini di Sicilia
+fanno una discesa contra Salerno; ed ivi dicesi combattessero per la
+prima volta in Italia alcuni normanni (di quelli giá stanziati nella
+provincia francese detta da essi Normandia) lá capitati tornando
+pellegrini da Terrasanta; e seguissero alcuni altri pellegrini a San
+Michele del monte Gargano in aiuto a Mele, il cittadino liberatore di
+Bari, ed a' principi longobardi: piccoli inizi di gran regno. I
+saracini di Sardegna (giacché questa e Corsica, passate giá
+dall'imperio orientale all'occidentale, erano state occupate da que'
+barbari) scesero a Luni, e furono cacciati da un naviglio raccolto dal
+papa [1016]. Poi genovesi e pisani scendono in Sardegna, e ne cacciano
+i saracini; e difesala contro nuove discese, vi si stabiliscono, e se
+la disputano a lungo [1017]. E vedesi quindi, anche piú che dagli
+altri fatti precedenti, come le cittá italiane, non libere ancora nel
+loro interno comunque retto da' loro conti o vescovi o capitani,
+avessero pure al di fuori una qualsifosse autonomia. Nel 1020, papa
+Benedetto e Mele vanno alla corte imperiale tedesca ad implorar aiuto
+contro a' greci; ma il lento imperatore non iscende se non al fine del
+1021. Entra quindi con un grand'esercito in Benevento, fa riconoscer
+il suo imperio da que' duchi e dagli altri longobardi, e da Napoli ed
+altre cittá greche e libere; e distribuiti colá contadi e castelli,
+risale a Toscana, a Lombardia, a Germania [1022]; dov'egli muore nel
+1024. Egli e la imperatrice sua Cunegonda furono poi amendue
+santificati. E, morti senza figliuoli, terminò la casa imperiale e
+reale di Sassonia.
+
+
+13. La casa de' Franconi o Ghibellini. Corrado il salico
+[1024-1039].--Incomincia quindi la nuova casa detta de' Vibellini, o
+Ghibellini, dal castello di Weibelingen lor culla, e de' Franconi,
+dalla provincia dove eran cresciuti e fattisi duchi prima di salire al
+regno ed all'imperio. E perché le mutazioni di dinastie sogliono
+essere insieme effetti e cause di nuove condizioni nazionali, perciò
+da esse si dividono opportunamente le storie di parecchie altre
+nazioni, e perciò parecchi storici imitatori cosí dividon la nostra.
+Ma molto inopportunamente questi, a parer mio. Perciocché, quando i re
+son di due nazioni, le mutazioni di dinastie si fanno secondo le
+mutazioni della nazione dov'elle sono nazionali, e non di quella dove
+elle sono straniere; ondeché queste mutazioni di dinastie, patite e
+non fatte da noi, non sono se non segno nuovo di solita sofferenza e
+non di mutazioni nazionali nostre. Le quali poi in Italia venner da
+altro, e appunto in bel mezzo della presente dinastia.--Eletto dunque
+re in Germania Corrado duca di Franconia, egli rimaneva, secondo il
+diritto germanico, re d'Italia. Ma non secondo il diritto italico. I
+tedeschi eran venuti piú e piú a noia. Appena saputa la morte di
+Arrigo il santo, i pavesi avean a furia di popolo distrutto il palazzo
+regio di lor cittá. Quindi Maginfredo conte e marchese di Torino,
+Alrico vescovo d'Asti fratello di lui, i marchesi d'Este ed altri
+grandi offrono la corona a Roberto re di Francia, secondo de' Capezi,
+per lui o suo figlio; e rifiutati, a Guglielmo duca d'Aquitania pur
+per lui o suo figlio; e il duca viene a Italia, guarda, esamina, e va
+via. Tanto era caduta ancor da vent'anni la misera corona, non piú
+osata cingere da nessuno di que' marchesi italiani, portata fuori ad
+offrir qua e lá, e rifiutata da ciascuno per non mettersi in nostre
+divisioni, nostri odii, nostre invidiuzze, direi quasi nostri
+pettegolezzi. Intanto Ariberto, arcivescovo potentissimo di Milano,
+tronca i dubbi, e va a Germania a far omaggio a Corrado ed incoronarlo
+[1025]. Scende questi poco appresso [1026], e con grand'oste muove
+contro a Pavia; ma trovatala forte, va a farsi incoronar a Monza, e
+poi prende cittá e castella, e viene a Ravenna, dove nasce nuova
+baruffa tra tedeschi e cittadini, torna a Milano, passa l'inverno in
+Ivrea. L'anno appresso [1027] passa per Toscana e si fa incoronare
+imperatore in Roma da papa Giovanni XIX; ed ivi terza baruffa tra
+romani e tedeschi. Tutto inutile. Scende a Benevento e Capua, e vi si
+fa riconoscere all'intorno, risale a Roma, a Ravenna, a Verona, a
+Germania, lasciando tranquilli i pavesi, a patto che riedifichino il
+palazzo. Resta Ariberto con quella potenza di vicario imperiale, che
+incominciavano a dar gl'imperatori a' lor aderenti principali qua e
+lá. Era naturale; gl'imperatori non potendo far valer essi da lungi
+lor autoritá indeterminata, sconosciuta, la trasmettevano qual era,
+per valer ciò che potesse, a qualche grande che paresse poterlo da
+vicino. Nel 1032, egli Ariberto e Bonifazio, marchese di Toscana,
+guidano un esercito d'italiani in aiuto a Corrado che prese il regno
+di Borgogna finito allora in Rodolfo. Nel 1035, scoppia tra
+l'arcivescovo e i suoi valvassori di Milano una guerra grave, e molto
+notevole a far intendere le condizioni di quella societá feodale cosí
+diversa dalla nostra. Perciocché sembra ne sorgessero allora piú o
+meno delle simili in Italia, ed anche fuori, tra i vassalli grandi, o,
+come si diceano, «capitani seniori», o signori, e i valvassori piccoli
+o «iuniori». Era finito il secol d'oro di quelli, incominciava di
+questi; era un principio di quell'emancipazione delle classi inferiori
+dalle superiori che dura d'allora in poi. Combattessi in Milano, i
+piccoli valvassori n'usciron vinti: ma si fecer forti de' lor pari
+alla campagna; e tutti insieme alzarono una lega, un tumulto, che
+chiamossi «la Motta» (e voleva probabilmente dire «ammottinamento»), e
+andò allargandosi via via. Scende allora [fine 1036] Corrado a
+giudicar e compor questi nuovi turbamenti; e favorisce la Motta contra
+l'arcivescovo, i valvassori piccoli contro a' vassalli grandi. Era
+naturale, era séguito della politica imperiale, che vedemmo dividere i
+ducati in comitati; i comitati grandi in piccoli, od in giurisdizion
+del vescovo entro alla cittá e il «corpo santo», e comitato diventato
+rurale; o piuttosto è politica di tutti i grandissimi, che contro a'
+grandi innalzano i piccoli. E cosí Corrado tiene prima a bada Ariberto
+accorso in sua corte, e poscia in Pavia fa prender lui, e qua e lá
+altri vescovi. Ariberto ubbriaca, dicesi, i tedeschi che gli erano a
+guardia, e fugge a Milano. Vienvi a campo l'imperadore, e sfoga il
+dispetto contra terre e castella; e poi, rotto dall'arcivescovo e
+milanesi, si ritragge a Cremona, e poi a Parma, dove sorge la solita
+baruffa tra popolo e tedeschi. E fu durante l'assedio di Milano, addí
+28 maggio, che Corrado fece la sua famosa costituzione de' feudi, in
+che appunto ei protegge i feudatari piccoli contro a' grandi, e li fa
+ereditari: quella costituzione che fu giá detta perfezione del bel
+sistema feodale, che noi diremo nuovo passo a libertá. E fu pur da
+questo assedio che incominciò Milano ad essere antitedesca; e perciò,
+per le solite emulazioni de' vicini italiani, diventò all'incontro
+tedesca Pavia; un rovesciamento di parti, onde vedrem sorgere maggiori
+pericoli e rovine, ma maggior potenza e gloria a Milano. Sciolto
+dall'assedio, l'arcivescovo vittorioso offrí la corona al conte di
+Sciampagna; e dicesi questi l'accettasse, ma appunto allora ei morí.
+Ad ogni modo, l'imperatore chiamato da papa Benedetto IX, che si
+trovava ne' medesimi frangenti co' suoi baroni, fu [1038] a Roma, dove
+ripose il papa in potenza, e poi a Capua e Benevento alle solite
+contese di colá; le quali poi lasciando, non men che quelle di Milano,
+ei risalí a Germania, e vi morí l'anno appresso [1039]. Intanto
+Ariberto, pressato da' vicini di parte imperiale e da' propri
+valvassori, seguiva la medesima arte che l'imperatore, quella solita
+di sollevar contro ai propri minori i minimi, i popolani cittadini o
+campagnuoli da lui dipendenti. E perché questi non erano come i militi
+a cavallo, ma povera gente a piè, dava ad essi a stendardo, a segno di
+raccolta in battaglia, quel carro grave, tirato da buoi, e portante
+una campana, che era stato usato giá da' monaci certamente (vedi
+_Cronaca della Novalesa_), e forse da' vescovi, a raccoglier le tasse
+di lor dipendenti; e che accresciuto quando che sia della croce, e
+d'un intiero altare a dirvi messa e dar benedizione a' combattenti, fu
+ora chiamato il «carroccio»; e fu usato poi da quasi tutte le cittá
+italiane, troppo di rado sacro nelle guerre d'indipendenza, troppo
+sovente sacrilego nelle civili di cittá a cittá, o di cittadini a
+concittadini, famoso ad ogni modo nelle nostre storie. Sarebbe bello a
+qualche principe italiano restaurar, rimodernandola, la nazionale e
+devota usanza. Ma, mentre in Germania si rinnovano quanti si possono
+di siffatti sussidi allo spirito di nazionalitá, in Italia si
+disprezzano come erudizioni del passato, o sogni dell'avvenire.
+
+
+14. Arrigo III [1039-1056].--A Corrado successe incontrastato oramai di lá
+e di qua dalle Alpi il figlio di lui Arrigo III, il miglior forse della
+casa Ghibellina. Fece subito pace con Ariberto; e pare che una pure ne
+seguisse tra questo e i valvassori o mottesi. Ma rinnovatisi i turbamenti
+[1041], fu cacciato l'arcivescovo co' capitani o nobili principali; mentre
+rimasero riuniti in cittá i mottesi e il popolo sotto uno di essi o de'
+capitani, seguíto forse da altri. Il quale si chiamava Lanzone, e merita
+essere nominato qui, perché diede uno de' piú santi esempi rammentati da
+nostra storia; un esempio che dicesi imitato a' nostri dí in modo piú puro
+ancora, e da un uomo anche piú grande. Stretto Lanzone una volta
+dall'arcivescovo e dai capitani, fu a Germania, ed ebbe da Arrigo promessa
+d'un forte aiuto. Ma ripatriato persuase i cittadini, mottesi e grandi, a
+non aspettarlo, a far accordo tra sé, a depor l'armi civili prima che
+giungessero le straniere [1044]. E cosí in quella Milano, che fu (e il
+vedremo dimostrato nell'etá seguente) modello alle costituzioni libere
+delle cittá lombarde, trovasi questa cosí avanzata fin d'ora, che si
+potrebbe quasi dire compiuta; se non che, quanto piú studiammo questa
+materia, tanto piú ci parve non doversi dire veramente compiuta, se non
+quando, al fine del presente secolo, fu istituito il governo de' consoli. E
+quindi diremo questo se non piú che nuovo passo fatto a tale costituzione.
+Ma osserveremo intanto, che ei fu fatto far qui, e indubitabilmente pure in
+tutte le altre cittá, dalla riunione di tutte le classi o condizioni di
+cittadini, de' grandi o capitani, de' medii o valvassori o mottesi o
+semplici militi, e de' popolani grassi, come si dissero allora, e si
+direbbono ora borghesi, e de' popolani minori delle «gilde» od arti
+diverse. Perciocché questo appunto fu accennato dalla parola di «comune» o
+«comunio», la quale fin d'ora si vien trovando qua e lá; quest'unione o
+comunione o fratellanza delle classi, fu quella che fece la libertá, la
+forza, la grandezza, l'eroismo, la gloria delle cittá italiane, finché
+durò; fu quella che, cessando poi, lasciolle deboli, impotenti, abbandonate
+ad ogni preponderanza e prepotenza straniera. Se io avessi trovato, che la
+libertá comunale, gloria dell'etá seguente, fosse dovuta ad una delle
+classi cittadine esclusivamente, io avrei adempiuto al dovere ingrato di
+dire tal veritá. Ma la veritá, grazie a Dio, ricomincia qui finalmente ad
+esser bella a dire; ed è, del resto, veritá trita, montando a ciò, insomma,
+che la forza è sempre fatta dall'unione.--Morí Ariberto l'anno appresso
+[1045]; men lodevol prelato che non gran signore feodale, ei ci ritrae la
+condizione di quasi tutti quei vescovi, abati ed uomini di chiesa di
+quell'etá. Disputatane la successione, rimase eletto, benché ingrato al suo
+popolo, Arialdo d'Alzate notaio d'Arrigo III. Il quale (conseguenza
+dell'esser diventati veri feudi le sedi ecclesiastiche) piú che mai
+s'immischiava nelle loro elezioni; e in quella principalmente della Sedia
+romana, considerata oramai dagli imperatori quasi sommo di que' feudi,
+mentre quella Sedia pretendeva talora, esser l'imperio quasi feudo della
+Chiesa romana. A comporre tutto ciò scese dunque Arrigo III nel 1046. Passò
+a Milano, venne a Roma. Dove durava, od anzi era giunta al suo estremo, la
+corruzione sotto Benedetto IX, terzo di que' papi della casa dei conti di
+Tusculo, discendenti di Teodora, Marozia ed Alberico: nella quale, se il
+papato fosse ufficio soggetto alle semplici probabilitá umane, esso avrebbe
+potuto farsi cosí ereditario. Giovane od anzi adolescente, dissoluto e
+scellerato, Benedetto non fu sofferto da' romani, che gli contraposero per
+poco un Silvestro III, poi Gregorio VI, un pio e sant'uomo; dal quale fin
+d'allora trovasi innalzato nella curia romana quell'Ildebrando, che dominò
+non essa sola, ma tutta la sua etá quasi sempre d'allora in poi.--Ma,
+giunto ora Arrigo e convocato un concilio, Gregorio depose il pontificato,
+e con Ildebrando si ritrasse a Cluny in Francia; e deposti gli altri due,
+fu eletto Clemente II, un tedesco, a cui succedettero altri poi (giustizia
+a tutti) tutti buoni. Cosí finí lo scandalo dei papi Tusculani e degli
+altri corrottissimi, per l'intervenzione imperiale; ondeché non s'oserebbe
+dir qui il rimedio peggior che il male, se non fosse che quella
+intervenzione era stata causa essa stessa delle cattive elezioni e della
+corruzione; e non fu dunque qui se non caso buono di pessima usanza. Ad
+ogni modo, fattosi incoronar Arrigo, fece la solita punta a Capua e
+Benevento, e poi per Verona risalí a Germania [1047]. Morí nel medesimo
+anno Clemente II, dopo aver fatto contro alle elezioni simoniache uno di
+que' decreti pontificali, che incominciarono la riforma della Chiesa. E
+risalí poi Benedetto IX il Tusculano; ma fu tra breve ricacciato da Damaso,
+un secondo tedesco. Il quale pur morto, successe un terzo, Leone IX, eletto
+in Germania, che passando a Cluny, s'abboccò con Ildebrando, trasselo seco
+a Roma, dove per consiglio di lui si fece rieleggere canonicamente. E con
+tal consiglio pontificò poi gloriosamente, e incominciò e proseguí quelle
+due guerre ecclesiastiche contro alla simonia ed al concubinato, e quella
+temporale contro ai principi beneventani, che furono poi tre delle opere
+maggiori d'Ildebrando stesso. E in una di queste guerre [1053] rimase il
+papa alcun tempo prigione de' normanni. Morto [1054] il quale, andò
+Ildebrando a Germania, a combinare l'elezione del successore, che fu
+Vittore II, un quarto tedesco.--L'anno appresso [1055] scese Arrigo III
+contra Goffredo di Lorena, giá suo nemico colá, e che avendo testé sposata
+Beatrice vedova di Bonifazio marchese di Toscana, ed avendo un fratello
+cardinale, era diventato potente in Italia. Arrigo dunque fece prigione o
+statica Beatrice, sforzò Goffredo ad uscir a Francia, e il cardinale a
+chiudersi in Montecassino. E risalito egli stesso in Germania, vi morí
+l'anno appresso 1056.
+
+
+15. Arrigo IV [1056-1073].--Un tedesco ed acatolico, ma robusto e
+sincero scrittore di storia italiana, giudica cosí Arrigo IV, e con
+lui gli altri imperatori e re di casa Ghibellina: «Proprio di quella
+casa fu il farsi lecito ogni mezzo di potenza. Tuttavia Corrado e i
+due Arrighi III e V ebbero forte volontá, coraggio e vasto ingegno;
+Arrigo IV, all'incontro, giunse d'una in altra stravaganza giovanile
+ad ogni sfrenatezza, all'ultima indifferenza tra mezzi buoni o
+cattivi. [1]. Succedette anch'egli senza contrasto colá e qua. Ma
+fanciullo di sei anni, la tutela di lui fu prima di Agnese sua madre,
+poi di Annone arcivescovo di Colonia, uno zelante anzi austero
+prelato, poi di Adelberto di Brema tutto diverso, i quali ei prese in
+ira a vicenda, e con essi forse ogni uom di chiesa. D'anni quindici
+[1065], fu dichiarato maggiorenne; d'anni diciassette disposato a
+Berta figliuola di Odone di Savoia e d'Adelaide di Torino; erede
+quello della potenza nuova de' conti di Savoia, questa dell'antica dei
+conti e marchesi di Torino; padre e madre amendue di que' principi
+alpigiani, che si vedono giá grandi fin d'allora in Italia, che
+veggiam ora riunire con felici auspizi tutta l'antica Liguria, tutta
+l'Italia occidentale. Ma il giovane corrottissimo disprezzò, e, se si
+creda a' contemporanei, vituperò infamemente la sposa fin dal 1069.
+Tentò ripudiarla, ma ne fu impedito, tra per la paura di Rodolfo duca
+di Svevia che aveva a moglie un'altra Savoiarda sorella della misera
+regina, e l'intervenzione di Pier Damiano, un altro zelante e santo
+prelato lá mandato dal papa, e per la dolce e sofferente virtú della
+giovinetta essa stessa. Ma si rivolse poi colá in Germania contro
+l'inviso cognato di Svevia, e contro a' sassoni ribellati per suo mal
+governo, e contra un duca di Baviera pur ribellato o temuto
+ribellarsi; e spogliò questo del ducato, e diedelo a Guelfo, congiunto
+in qualunque modo dello spogliato, italiano ad ogni modo e di casa
+d'Este; il quale fu cosí stipite di quegli Estensi tedeschi che
+tennero poi e tengono tanti troni settentrionali, di quegli Estensi o
+Guelfi che, cosí innalzati dalla casa Ghibellina, furono poi gli emuli
+di essa, e diedero il nome a tutti gli avversari di essa.--L'Italia
+intanto, mentre tutto ciò si travagliava in Germania, rimaneva, non
+tranquilla, ma abbandonata a sé, a' propri destini; e vi si avanzava
+in Roma, in Toscana, in Milano, che furono i tre fomiti delle
+crescenti libertá italiane; il primo delle ecclestiastiche, il secondo
+delle feudali, il terzo delle cittadine. Morto Vittore II nel 1057, fu
+eletto, e prese nome di Stefano IX, quel fratello che dicemmo di
+Goffredo di Lorena, il marito di Matilde, restituito allor duca di
+Toscana; e fu un altro buono di que' papi tedeschi, e piú potente che
+gli altri. Perciocché questi duchi toscani erano sempre venuti
+crescendo in tutto il presente secolo, e di parecchi di essi si
+narrano pompe, sfarzi, ricchezze meravigliose, e che parrebbero
+incredibili in quell'etá; se non fosse che, signori supremi essi di
+Pisa, ma mezzo libera questa, e operosa oltre ogni altra cittá
+contemporanea in traffichi e navigazioni, fu naturale che se ne
+accrescessero in qualunque modo le ricchezze di que' Bonifazi antenati
+di Beatrice e Matilde. E dicesi anzi che Stefano IX disegnasse far il
+fratello re d'Italia indipendente, e giá ne trattasse a
+Costantinopoli; ma morí pur troppo, egli il papa, l'anno appresso
+1058.--Succedette Nicolò II, italiano, vescovo di Firenze, eletto
+dunque, come pare, per la medesima grande influenza toscana. Ed egli
+pure avanzò l'opera della riforma dei simoniaci e dei concubinari, e
+quella insieme delle libertá ecclesiastiche. Egli fu che in concilio
+diede a' paroci, o «preti cardinali», della cittá di Roma la elezione
+de' papi, i quali cosí non rimasero piú se non da acclamarsi o
+confermarsi dal rimanente clero o popolo romano e poi dagli
+imperatori. E trattando e guerreggiando intorno a Roma ed in Puglia,
+accrebbe la Sede; e die' la mano in Lombardia a' vescovi di Vercelli,
+di Piacenza ed altri zelanti o riformatori, ed ai popoli sollevatisi
+via via per la riforma, contro ai vescovi di Milano, di Pavia, d'Asti
+ed altri che vi resistevano, od erano di fatto o nell'opinione
+simoniaci. Tanto cresceva e poteva giá quest'opinione popolare, la
+quale se non si trova cosí chiaramente espressa nella storia de'
+secoli oscuri come degli splendidi, in quelli pure si manifesta a chi
+non isdegni cercarla. Il piú ardente poi di questi secolari aiutanti
+alla riforma fu Erlembaldo di Milano; il quale dicesi vi fosse acceso
+per una offesa fatta all'onor di sua donna da uno degli ecclesiastici
+corrotti. Venuto a Roma per aiuti, vi trovò morto giá papa Nicolò II
+[1061], e succedutogli Anselmo da Bagio uno degli zelanti milanesi,
+giá vescovo di Lucca, or papa Alessandro II. Il quale, tra per queste
+aderenze di Lombardia e Toscana, e il men breve pontificato, e la
+propria fortezza, e i conforti d'Ildebrando sempre piú grande nella
+curia romana, fu immediato e degnissimo predecessore, nel tempo di
+Gregorio VII, nel nome di Alessandro III, del piú grande e del piú
+italiano fra' papi. Eletto nella nuova e piú libera forma, e sia che
+trascurasse o no la conferma imperiale, non fu riconosciuto dalla
+parte tedesca, che gli oppose Cadaloo vescovo di Parma. Quindi a
+complicarsi in tutta Italia le parti dei due, e dell'imperio e delle
+cittá, e degli zelanti e de' nemici della riforma, e d'italiani e
+tedeschi, e duchi di Toscana e Normanni di Puglia, fino al 1066, che
+per opera di Annone di Colonia e d'Ildebrando fu deposto Cadaloo.
+Crebbe piú che mai la parte papalina poco appresso [1069] per le nozze
+di Matilde, la giovane e ricca figlia di Beatrice, con Goffredo
+Lorenese, figlio del marito di questa e successore di lui nel ducato
+di Toscana. Se non che, deforme e dappoco costui, non par che fossero
+felici e non furono feconde tali nozze; e Goffredo fu piú sovente a
+sua Lorena che non in Italia, dove rimase e poté poi molto Matilde.
+Finalmente, se non prima, certo al principio del 1073, papa Alessandro
+si rivolse a comporre le cose di Germania peggio che mai sconvolte.
+Venuti di lá lo zelante Annone con due altri arcivescovi tedeschi, ei
+li ricevette a Lucca, presso alle sue alleate, le due grandi contesse;
+e forte di tal aiuto, e di quello dell'opinione italiana, e del grande
+accrescimento preso da venticinque anni dalla potenza papale, rinnovò
+ed oltrepassò l'esempio de' papi giudici de' re Carolingi. Rimandando
+a Germania gli arcivescovi tedeschi, citò a render conto degli atti
+simoniaci e degli altri misfatti Arrigo imperatore eletto, re di
+Germania e d'Italia. Cosí s'aprí la gran contesa dell'Imperio e della
+Chiesa. E morendo poco dopo [1073] papa Alessandro II, lasciolla in
+retaggio a un successore degno, anzi maggiore, di lui.
+
+ [1] LEO, I, 406, ediz. tedesca.]
+
+
+16. Coltura.--Nei tre secoli che corsero dal 774 a questo 1073, la
+coltura cristiana universale, imbarbarita sotto ai barbari, ebbe un
+primo risorgimento incontrastabile da Carlomagno al principio del
+secolo nono; si fermò senza progredire, ed anzi di nuovo retrocedette
+sotto gli ultimi Carolingi, e tra le contese dei re, regoli e marchesi
+lor successori, dalla metá del secolo nono a tutto il decimo: e
+ripigliò poi un tal qual moto progressivo nella prima metá, uno certo
+e giá rapido in questa seconda metá del secolo undecimo a cui siam
+giunti.--L'Italia ebbe poca parte al risorgimento di Carlomagno; tutto
+vi fu opera personale di lui e di quell'Alcuino sassone-inglese
+[726-804], ch'egli aveva chiamato e tenuto sovente in corte, e tanto
+che il vedemmo consigliere forse alla restaurazione dell'imperio. Tra
+i due, istituirono nel palazzo una vera academia; i membri della
+quale, non esclusi il vecchio e vittorioso imperatore che non sapeva
+scrivere, e i suoi figliuoli e forse alcuni di quelli che noi
+chiamiamo i «paladini», e non dovevano esser guari piú colti, tutti
+quanti preser nomi academici di Davide, Platone od altri; precursori,
+piú compatibili allora, di nostre ragazzate del Seicento e Settecento.
+Non saprei dire se l'Italia fornisse di questi academici primitivi. Il
+piú che si trovi preso da Carlomagno in Italia fu la musica corale, il
+canto fermo romano; di che istituí scuole in Francia, e in che,
+dicono, facessesi colá poco progresso. Né so s'io mi rida, o s'io
+abbia a dar vanto all'Italia di questo antichissimo primato della
+musica, il quale solo or ci resta. Direi, che se non fosse solo,
+sarebbe da gloriarcene certamente; ma che, finché è solo, piú mi
+accuora il difetto degli altri, che non mi rallegra la perseveranza di
+questo; e conchiuderei doverci pur esser cara, e poter anche esserci
+utile la nostra musica, se da semplice trastullo o da molle
+consolazione ch'ella è a' nostri mali, la sapesse alcuno sollevare a'
+virili e virtuosi incitamenti. La musica, certo rozzissima, de' greci
+antichi fu pur da essi tenuta per mezzo politico non dispregevole a
+conformare gli animi loro virili; perché non sarebbe pur tale la
+musica tanto progredita? Ad ogni modo, un gran progresso di essa
+fecesi in Italia, verso il principio del secolo undecimo, per opera di
+Guido d'Arezzo monaco; il quale inventò, non saprei ben dire, e credo
+si disputi, se la divisione delle sette note dell'ottava, o la
+scrittura di esse che serví d'allora in poi, o se solamente i loro
+nomi.--Del resto, poco o nulla produsse l'Italia nei secoli nono e
+decimo; e non è se non appunto tra tal mancanza, che restano degni di
+essere accennati Agnello, Anastasio bibliotecario ed Erchemperto,
+compilatori delle vite degli arcivescovi di Ravenna, de' papi, e de'
+principi beneventani; Liutprando, storico di que' brutti tempi de'
+marchesi italiani in cui operò; e i due anonimi salernitano e
+beneventano, continuatori di Erchemperto. I cronachisti, per poveri
+che sieno, hanno sugli altri cattivi scrittori questo vantaggio, di
+rimanere preziosi per li fatti serbati. Al principio del secolo
+undecimo poi, risplende anche in Italia, dove fu monaco in Bobbio, e
+poi papa buono fra molti cattivi, quel Gerberto francese, da cui
+alcuni contano il risorgimento delle colture, piú o meno progredite
+sempre d'allora in poi; e il quale dicono le prendesse dagli arabi di
+Spagna, a cui noi dovremmo dunque originariamente quel risorgimento.
+Ma mi pare grande illusione, gran pregiudizio questo dell'origine
+arabica della coltura di Gerberto; la quale in gran parte fu teologica
+cristiana, e quanto alla parte matematica ed astronomica ed
+astrologica, io non so se fosse cosí gran cosa da aver prodotto frutto
+di conto allora o poi. Uno scrittor modernissimo attribuisce bensí a
+Gerberto l'introduzione delle cifre decimali dette «arabiche»,
+attribuita giá a Leonardo Fibonacci; ma appunto il medesimo scrittore
+(Chasles) nega che fosse invenzione degli arabi. Il fatto sta, che
+questo secondo e vero risorgimento, detto «del mille», non fu se non
+del fine di quel secolo undecimo; e fu tutto ecclesiastico, di
+ecclesiastici scrittori e d'ecclesiastica coltura; non fu se non come
+un episodio, una parte, una conseguenza del gran risorgimento
+ecclesiastico che vedemmo incominciare sotto i papi tedeschi, ed
+ingrandirsi giá sotto a parecchi italiani, spinti a ciò
+probabilissimamente da quel grande intelletto, e massime gran cuore,
+grand'animo d'Ildebrando, che lo doveva compiere poi. E il fatto sta,
+che la parte letteraria di tal risorgimento fu quasi tutta italiana. I
+nomi di san Pier Damiano [988-1072], Lanfranco [1005-1089],
+sant'Anselmo di Lucca, oltre parecchi altri, e sopra tutti
+sant'Anselmo d'Aosta [1033-1109], che fu per due secoli, fino a san
+Tomaso, il piú gran teologo e filosofo d'Italia e della cristianitá,
+pongono fuor di dubbio questo antichissimo primato della coltura
+italiana; e confermano, del resto, ciò che sará forse giá stato
+osservato dagli attenti leggitori; che le grandi opere di Gregorio VII
+non furono di lui solamente, ma di parecchi insieme, di tutto il
+secolo di lui; che Gregorio VII, come tutti gli altri variamente
+grandi, non fu grande solitario ma accompagnato; il piú grande fra uno
+stuolo di grandi; un grandissimo che non disdegna né invidia gli
+altri, ma se n'aiuta. Del rimanente, e tutti questi, ed altri non
+nominati, ed Ildebrando stesso, e tutto il risorgimento vennero senza
+dubbio dalle numerose riforme di monaci fattesi in questo secolo, da'
+monasteri. Ogni cosa ha il tempo suo, e non è cecitá piú nociva ad
+ogni retta intelligenza della storia, che non saper veder la grandezza
+antica delle cose impicciolite poi.--Finalmente, fu altra parte del
+medesimo risorgimento ecclesiastico, il risorgimento di quella che è
+sempre primogenita fra le arti del disegno, dell'architettura. Nei
+secoli stessi piú barbari, i papi edificarono per vero dire, ed
+ornarono chiese in Roma; ma barbaramente allora. All'incontro nel
+secolo decimo i veneziani incominciarono San Marco, e fu certamente
+grand'opera, principio di risorgimento. Tuttavia fu ancora
+architettura bizantina, greca, non nostra, e d'artisti probabilmente
+non nostri; come, del resto, quel poco che avemmo allora dell'altre
+due arti. Ma è monumento d'arte giá diversa, e che perciò può
+incominciare a chiamarsi «italiana», il duomo di Pisa, incominciato da
+Buschetto, italiano, nel 1016, finito nel 1092, edificato in gran
+parte di ruderi antichi, e in istile che non si può piú dir né romano
+decaduto, né longobardo, né greco, né arabo, ma quasi eclectico e giá
+originale. Perciocché questo fu fin da principio, nell'arti, come poi
+nelle lettere, il carattere dell'originalitá italiana; che ella
+risultò appunto dallo scegliere e prendere, onde che fosse, ciò che
+pareva bello ad ogni volta, senza esclusioni né impegni né quasi
+scuola, senza insomma quelle grettezze di nazionalitá che si vanno ora
+predicando. Queste non si vorrebber porre nemmen nella politica, dove
+son piú dannose; ma caccinsi almeno dalle lettere, o almen almeno
+dall'arti, che sono universali di natura loro.--Ad ogni modo e in due
+parole, furono notevolissimi due risorgimenti di coltura italiana
+nell'etá che or lasciamo; quelli della teologia e dell'architettura;
+ed amendue evidentemente ecclesiastici.
+
+
+
+
+LIBRO SESTO
+
+ETÁ SESTA: DEI COMUNI
+
+(anni 1073-1492).
+
+
+1. Gregorio VII e l'etá seguente, in generale.--Gli uomini veramente
+grandi, Camillo, Cesare, Carlomagno, Gregorio VII, hanno il privilegio
+di dar principio a nuove etá. È naturale: essi non furono cosí grandi,
+se non perché sorgendo i loro grandi animi in mezzo alla piú grande
+delle umane occasioni, quando le generazioni, stanche di lor cattive
+condizioni, hanno bisogno e desiderio di mutarle, essi seppero porsi a
+capo di tale desiderio, lo secondarono, lo guidarono, lo effettuarono.
+Gli animi nati grandi ma senza occasioni, gli animi nati grandi ma
+rivoltisi contro alle occasioni, non fanno frutto d'utilitá né di
+gloria; sono simili a que' semi sovrabbondantemente sparsi anche nella
+creazione materiale, affinché ne frutti dei mille uno, e gli altri
+manifestino l'oltrepotenza del Creatore.--La grande occasione in che
+sorse Gregorio VII, noi, se non ci siamo ingannati, l'abbiamo giá
+dichiarata via via. Da presso a tre secoli pativano i popoli, pativano
+e s'erano corrotti gli ecclesiastici universalmente, piú quelli
+d'Italia, piú di tutti quelli di Roma, per il mal inventato imperio,
+per il mal perfezionatosi sistema feodale; popoli e chiese, e chiesa
+romana principalmente, avevano desiderio, necessitá di uscir di tali
+patimenti e corruzioni, di liberarsi e restaurarsi. Quando uno de'
+primi papi buoni che risorsero, Gregorio VI, ebbe innalzato nella
+curia romana Ildebrando, da quel dí [1044-1046] tutto, incominciando
+da quello stesso papa dubbiosamente eletto, tutto si riforma, si
+restaura, si migliora colá e da colá; elezioni e regole di elezioni
+dei papi, elezioni dei vescovi, costumi ecclesiastici in generale. E
+per trent'anni poi proseguesi l'opera, senza dar un passo indietro;
+ondeché tutti gli storici videro qui un'impulsione, un'opera
+personale, quella d'Ildebrando presente e potente.--Salito ora esso
+stesso Ildebrando al papato [1073], qual fu l'opera di lui? Diciamolo,
+come si conviene alla nostra brevitá, ad un tratto: fu né piú né meno
+che continuazione dell'opera precedente, della restaurazione della
+Chiesa in generale, della chiesa romana in particolare. La quale
+restaurazione poi comprendeva: 1^o l'abolizione del concubinato degli
+ecclesiastici, il rinnovamento e stabilimento definitivo di lor
+celibato; 2^o l'abolizione delle elezioni simoniache feodali; 3^o la
+liberazione soprattutto della chiesa romana da quella condizione di
+feudo imperiale, che era pretesa dalla corte germanica; 4^o quindi, di
+necessitá, la restaurazione della chiesa romana, nella pretesa
+contraria, ma antica, ma originaria, ma inevitabile dal dí del Natale
+799, d'incoronare e proclamare, e quindi confermare e perciò giudicare
+l'imperatore. Pretesa esorbitante, sia pure; ma a chi la colpa? A
+Carlomagno che aveva cosí fondato l'imperio, all'imperio cosí fondato;
+5^o finalmente, quella che altri chiama perfezione e noi chiamiamo
+confusione, caos feodale, aveva da per tutto sottoposti molti feudi
+laici a questa o quella chiesa vescovile od abbazia, e n'aveva
+sottoposti tanto piú alla chiesa somma romana: parecchi ducati
+longobardi e normanni a mezzodí d'Italia, Sardegna, Corsica, alcuni
+regni spagnuoli, e via via. E fu quindi anche opera naturale di
+Gregorio VII rivendicar tutte queste pretese. Le quali dicansi pur di
+nuovo cattive da' filosofi o politici, noi contradiremo loro meno che
+mai. Ma che gli storici e biografi di Gregorio VII, non attendendo a
+niun fatto precedente, gli attribuiscano un progetto, un'idea,
+un'invenzione di non so qual monarchia universale, che sarebbe stata
+tutta contraria alle idee, alle possibilitá di questa etá, la quale
+giá aveva la monarchia universale dell'imperio; questa mi pare una
+delle piú antistoriche fra le molte antistoriche spiegazioni che si
+dánno della storia. Gregorio VII non fece questa, non fece nessuna
+invenzione nuova; non fece, tutt'al piú, se non il disegno di
+restaurar la Chiesa in tutti i diritti suoi allora esistenti; e
+siffatto disegno era in tutto legittimo, e in molte parti utile,
+grande, e conforme ai bisogni, ai desidèri, di quell'etá; era una
+reazione naturalissima. Eccedette egli ne' mezzi? Siam per vederlo e
+per dirlo schiettamente, come il vedremo via via.--Ma fin di qua
+dobbiamo far osservare a' nostri leggitori italiani, che dal
+proseguimento di questo disegno di Gregorio VII, dall'abbattimento
+ch'ei procacciò cosí alla potenza imperiale, sorse indubitabilmente e
+finalmente (senza che forse ei vi mirasse), sorse, lui vivente o
+pochissimi anni appresso, il compimento della costituzione de' comuni
+italiani, il loro governo consolare. E perciò qui cominciamo l'etá di
+questi comuni. Della quale, copiosissima d'eventi, ci sará piú che mai
+necessario distinguere le suddivisioni; e ci pare poterle fare molto
+naturalmente, di secolo in secolo, da quest'ultimo quarto
+dell'undecimo, all'ultimo quarto via via de' quattro successivi.
+
+
+2. Pontificato di Gregorio VII [1073-1085].--Gregorio VII era vecchio
+d'intorno a sessant'anni, quando, appena sepolto il predecessore, ei fu
+(suo malgrado, dicesi) acclamato papa, senz'altra elezione, dal clero e dal
+popolo romano. Incominciò con grandissima moderazione verso Arrigo;
+sottoposesi, secondo il costume, all'approvazione di lui, non die' séguito
+per allora alla citazione fatta dal predecessore; si proferse mediatore tra
+esso il re e i principi e popoli tedeschi sollevati; e andato a Benevento e
+a Capua, vi ricevette il giuramento da Landolfo ultimo de' principi
+longobardi di Benevento, e da Riccardo uno di que' principi normanni che
+andavan crescendo [1073].--Nel second'anno [1074] di suo pontificato adunò
+un gran concilio; e cosí fece quasi ogni anno poi; onde vedesi essere lui
+stato uno di que' principi, che, volendo far molto e contro a molti,
+sentono aver bisogno pur di molti, e non temono né avversari né amici: i
+concili eran allora ai papi ciò che allora ed ora le assemblee nazionali ai
+principi secolari, impedimento ai mediocri, nuova forza agli operosi ed
+arditi. E cosí, fin da quel primo concilio, Gregorio depose i sacerdoti
+concubinari, impose l'obbligazione del celibato a chiunque s'ordinasse,
+anatemizzò i simoniaci.--Poi in nuovo concilio [1075] proibí piú
+esplicitamente le investiture ecclesiastiche feodali, quelle specialmente
+date col pastorale e l'anello (che erano segni non feodali ma
+ecclesiastici) da re o signori secolari a vescovi od abati. E questi
+decreti sollevarono fin d'allora in tutta la cristianitá numerosissimi
+avversari a Gregorio: gli ecclesiastici concubinari, i simoniaci, e i
+signori che aveano date le investiture, cosí dichiarate simoniache. Da
+qualunque de' quali fosse mosso Cencio o Crescenzio un potente di Roma,
+rapí il papa dall'altare la notte di Natale in Santa Maria maggiore, e il
+chiuse in una torre sua. Ma prima di giorno fu liberato Gregorio a furia di
+popolo. Tutte queste non eran che tempeste giá provate da altri; e ben
+altre s'ammassavano contro a quel gran capo di Gregorio VII. I nemici delle
+riforme son sempre molti; perché le riforme non si fanno se non quando son
+grandi abusi, e i grandi abusi han sempre grandi e molti amici, quasi tutti
+coloro che ne approfittano. L'anno appresso [1076], vittorioso giá Arrigo
+in Germania convoca in Vormazia una dieta di signori feodali e di
+ecclesiastici inquietati in loro sedi e lor vizi; ed ivi annullano
+l'elezione giá riconosciuta di Gregorio VII, e lo scomunicano. Chiaro è;
+l'iniziativa degli eccessi venne qui dall'imperatore, e dagli amici degli
+abusi. Scende un messo imperiale a portar tale sfida in concilio a Roma;
+costui è poco men che ucciso tra l'ira che ne sorge; il papa lo salva; e
+lascia poi o fa scomunicare Arrigo, che fu molto naturale e secondo il
+costume antico; e poi sciogliere i sudditi di lor giuramento di fedeltá,
+che Muratori dice cosa nuova «e creduta giusta in quella congiuntura». Né
+mi porrò io a troncar in una riga tali questioni su cui si sono scritte
+biblioteche, né a risollevar questioni felicemente cadute; dico sí, che in
+quella etá, e secondo l'istituzione di Carlomagno, io veggo molto piú
+diritto nel papa di depor l'imperatore, che non nell'imperatore (del resto
+non incoronato ed assalitore) di deporre il papa.--Ad ogni modo, qui si
+vede per chi stava l'opinione universale. Il papa, che s'era concitati
+tanti avversari, non ne fu scosso; il re vittorioso fu abbandonato da quasi
+tutti. Adunasi [1077] una dieta a Triburia, si tratta di eleggere un nuovo
+re, si rimanda la decisione a una nuova dieta indicata ad Augsburg, e vi
+s'invita il papa. Questi vi s'avvia con Matilde la gran contessa; giugne a
+Vercelli; e udito che scende Arrigo stesso, indietreggiano, si racchiudono
+in Canossa, antico e giá storico castello che era or della contessa.
+Intanto scende Arrigo con poca comitiva, ma con Berta, la moglie giá
+disprezzata ai dolci dí dopo lo sposalizio, or protettrice di lui al dí
+della sventura. S'abbocca oltre Alpi con Adelaide ed Amedeo, la torinese ed
+il savoiardo madre e fratello di lei; e per averne passaggio concede loro
+nuovi comitati, accrescimento a lor potenza giá grande. Quindi varcano il
+Moncenisio; e per Torino e Piacenza arrivano tutti insieme a Canossa. Ivi
+stava coll'altra gran contessa Gregorio, ricevendo, penitenziando,
+assolvendo scomunicati. Arrigo implora, fa implorar il pontefice. Spoglio
+degli abiti imperiali è introdotto oltre una prima, oltre una seconda
+cinta; rimane tra questa e la terza tre dí; digiunando, tremando,
+avviliendosi. Apreglisi finalmente l'ultima porta, s'inginocchia tra que'
+grandi e quelle donne, è assolto. Poi Gregorio pontifica, si comunica, ed
+offre l'ostia ad Arrigo, che non osa e ricusa. Brutta, eccessiva scena
+senza dubbio in tutto, per tutti due, al re che s'avvilí, al pontefice che
+l'avvilí; e di che pagarono il fio tutti e due. Ma gli eccessi son quelli
+appunto, che fanno spiccar piú chiara la natura d'ogni uomo; e qui Gregorio
+avviliendo l'avversario, e pur non scemandolo, anzi restaurandolo
+coll'assoluzione, si mostrò senza dubbio tutt'altro che artifizioso o
+profondo politico; non altro che ciò che fu sempre, un teologo o piuttosto
+un canonista irremovibile ne' diritti che crede suoi; una coscienza ferrea,
+un'anima che fa ciò che crede bene, senza pensare un momento a ciò che
+avverrá.--Uscito Arrigo di colá, lombardi e tedeschi lo accolgono dapprima
+con dispregio, poi con pietá, poi con interesse, e il fanno risollevar
+contro al papa. Ma s'adunano gli avversari d'Arrigo in Germania, e fan re
+Rodolfo di Svevia cognato di lui. Risale Arrigo, e si tratta e guerreggia
+poi tra' due [1078 e 1079], e il papa non approva né disapprova il nuovo
+re. Di nuovo è chiaro qui il cattivissimo politico, l'uomo che si modera
+venendo a fatti gravi e pensati, il teologo fermo quando (bene o male) vede
+chiaro il diritto suo canonico, ma titubante negli affari
+umani.--Finalmente [1080] ei si decide e dichiara per Rodolfo; ed Arrigo
+aduna, all'incontro, i suoi a Brixen, e fa eleggere antipapa Ghiberto
+arcivescovo di Ravenna, uno de' piú scomunicati. Allora, in situazione giá
+estrema, diventa, come sogliono i veri grandi, grandissimo Gregorio VII. Fa
+pace con Roberto Guiscardo, il piú potente de' duchi normanni che fosse
+stato per anco, vero fondatore di quella monarchia; e se ne fa un alleato,
+che fu in breve quasi unico. Perciocché, al medesimo dí 15 ottobre le
+schiere di Matilde toccano nel Mantovano una gran rotta dalle imperiali, ed
+è mortalmente ferito re Rodolfo in un'altra battaglia in Germania. (Il
+ducato di Svevia fu allora dato da Arrigo agli Hohenstaufen, che furono poi
+i successori della casa, i continuatori dell'opera de' Ghibellini).--Allora
+[1081] fa sua seconda e ben diversa discesa Arrigo, or vittorioso ed a capo
+d'un grand'esercito. Pone assedio a Firenze, ma n'è respinto; una prima
+gloria di quella cittá, che non diremo ancor guelfa, ma giá papalina ed
+anti-imperiale; una prima gloria mal avvertita dagli storici fiorentini,
+piú attenti a' pettegolezzi interni o vicini, che non alle opere veramente
+nazionali di lei. Arrigo poi venne con Ghiberto a campo dinanzi a Roma; ma
+ivi pure, respinto dalla malaria, levò l'assedio, e tornò a Toscana e a
+Ravenna, dove poi svernò, mentre in Germania si eleggeva contro a lui un
+nuovo re, Ermanno di Lorena.--Alla primavera del 1082, ritorna Arrigo
+dinanzi a Roma; e di nuovo se ne ritrae alla stagione della malaria, e
+risale a Lombardia. Al terzo anno [1083], pone e leva un terzo assedio.
+Finalmente al quarto [1084], ei tratta col popolo romano stanco, o, dicono,
+compro da lui. Gli sono aperte le porte; il perdurante pontefice co' grandi
+che stavan per lui si racchiude in castel Sant'Angelo; e, intronizzato
+l'antipapa Ghiberto, da costui poscia è incoronato l'imperatore. Allora
+finalmente a muoversi il tardo alleato, Roberto Guiscardo, che erasi
+occupato fin allora nell'ingrandirsi in Puglia, e cacciarne i greci e
+perseguirli in lor terre; e che, per volersi far loro imperatore, dicono
+trascurasse pur troppo l'offerta del regno d'Italia fattagli da Gregorio.
+Quante belle occasioni perdute! Ad ogni modo, accorrendo ora Guiscardo con
+un grande esercito e suo gran nome, non fu aspettato dall'imperator
+dappoco, che risalí quindi in Germania, né dall'antipapa; ondeché egli
+entrò facilmente in Roma con sue bande, fra cui erano saracini, e si pose a
+ruba ed a sacco ed a fuoco la cittá; e si ricominciò, sollevatisi i romani,
+tre dí appresso. Cosí funestamente si trovò allora liberato il pontefice, e
+restituito in Roma mezzo distrutta. Quindi, fosse dolore di tal rovina, o
+timor degli instabili e compri romani, ei lasciolla con Guiscardo o poco
+dopo, e si ridusse con esso a Salerno. E mentre Matilde, raccolto un
+esercito contro all'imperatore, gli dava una sconfitta nel Modenese, e il
+Guiscardo tornava a sue imprese contro a' greci, lo sventurato pontefice,
+forse aspettando miglior ventura, forse vinto, nell'anima no, ma
+nell'infermo corpo (gli uomini non son di ferro), si rimase tutto il resto
+di quell'anno e il principio del seguente 1085 a quel rifugio. Finché,
+peggiorato e richiesto di levar le numerose scomuniche da lui pronunziate,
+dicesi le levasse tutte, tranne quelle di Arrigo, dell'antipapa e de'
+principali fautori di questo; ed interrogato di chi potesse essere, tra
+tanti pericoli, successor suo, dicesi ne nominasse tre, de' quali due
+furono papi poi; e che esclamando: «_Dilexi iustitiam, odivi iniquitatem,
+propterea morior in exilio_», spirasse l'anima invitta. Niuno, ch'io
+sappia, fece il ritratto di lui cosí esattamente, com'egli in queste poche
+parole, che furono il grido ultimo di sua rettissima coscienza. Ad ogni
+modo, cosí cacciato di sua sedia egli che avea rimossi tanti vescovi dalle
+loro, cacciato da' concittadini egli che avea sollevati tanti popoli,
+lasciando un antipapa nella Chiesa egli che avea voluto restaurare ed
+esaltare il papato, lasciando vittorioso l'imperatore da lui giá deposto e
+raumiliato, lasciando insomma fallite in apparenza tutte le imprese sue,
+morí non iscoraggiato il grand'uomo. E tutta quella turba di anime volgari
+devote della ventura, che attestano sempre la Providenza contro ad ogni
+malavventurato, videro forse allora il giudicio di Dio pronunciato contro
+alle imprese di Gregorio VII.--Ma passati pochi anni, si trovan compiute
+tutte le imprese incominciate, ispirate da lui; stabilito il celibato
+ecclesiastico; tolte di mezzo la simonia, le investiture feodali delle
+chiese; tralasciata la stessa conferma imperiale del sommo pontefice; due
+de' tre designati da lui fatti papi; la potenza temporale accresciuta dalle
+donazioni di Matilde, giá fatte fin dai dí di Canossa; le crociate, a cui
+fin dal primo anno egli aveva invano confortato Arrigo, effettuate; la
+potenza imperiale abbattuta cosí, che non si rialzò mai piú ad assoluta in
+Italia; e quindi (ciò che importa qui particolarmente) i comuni costituiti;
+e il nome di lui bestemmiato dai contemporanei, santificato poi dalla
+Chiesa; ribestemmiato ne' nostri secoli da tutti i nemici della Chiesa, da
+molti scrupolosi adoratori delle potenze temporali, rionorato oggi nella
+storia da alcuni protestanti non illiberali. Cosí s'avanza il mondo
+cristiano; a forza di uomini di gran fede che soffrono e muoiono per
+avanzarlo; mentre ridono e trionfano i piccoli, credendo averlo fermato o
+sviato.--E cosí gioveranno un dí senza dubbio le morti vostre, o Carlo
+Alberto, o cari nostri caduti.
+
+
+3. Ultimi anni d'Arrigo IV [1085-1106].--Pochi mesi dopo Gregorio VII,
+morí il suo aiutatore Roberto Guiscardo, e ne rimasero tanto piú forti
+Arrigo e Ghiberto antipapa. Né per un anno osò nessuno succedere a
+quel terribil Gregorio, che il dolce san Pier Damiano avea chiamato
+«santo demonio». Finalmente fu eletto quasi a forza Vittore III, uno
+dei designati dal predecessore; e Roma fu a vicenda or di lui or
+dell'antipapa.--E morto Vittore [1087], succedette Urbano II,
+francese, un altro dei designati [1088], un grand'uomo esso pure.
+Rimase parecchi anni ridotto a pochi partigiani oltre a Matilde, che
+nel 1098 sposò Guelfo d'Este, figlio del duca di Baviera. Nel 1090
+poi, Arrigo, giá vincitore in Germania e liberato di Ermanno che aveva
+rinunciato alla corona usurpata, ridiscese per la terza volta in
+Italia, non migliorato dalle sventure. Guerreggiò contro ad una donna
+quasi sola, Matilde: presele Mantova, Reggio, Parma e Piacenza, ma fu
+respinto da Canossa, e risalí a Germania nel 1092. Allora a risorgere
+la parte papalina in Lombardia; Milano, Lodi, Cremona, Piacenza
+s'allearono per venti anni contro a' tedeschi, e fu un primo esempio
+di leghe lombarde, e principio allora di gran novitá. Ché, rifuggito a
+que' collegati Corrado, figliuolo primogenito e ribelle ad Arrigo, fu
+[1093] incoronato a Monza dall'arcivescovo di Milano. Scese allora
+[1094] per la quarta volta Arrigo, ma non fece frutto; anzi, la parte
+papalina, giá forte, si rinforzò per il matrimonio di Corrado colla
+figliuola di Ruggeri Normanno conte di Sicilia [1095]; ed Urbano tenne
+in quell'anno due grandi concili, uno a Piacenza, dove comparí
+Adelaide di Russia, seconda moglie d'Arrigo IV pur maltrattata da lui;
+e dove si deliberò la prima e maggior crociata, bandita poi al
+concilio che seguí in Clermont in Francia. Cosí fu effettuato uno dei
+piú grandi, e che parean piú ineseguibili, pensieri di Gregorio VII,
+dieci anni soli dopo la morte di lui. Una parte de' crociati, passando
+per Italia, cacciarono di Roma l'antipapa, ed imbarcandosi in Puglia
+andarono a raggiungere in Asia i rimanenti; i quali tutti insieme
+presero poi Gerusalemme, e vi fondarono un regno latino [1099].
+Intanto, tornati Arrigo a Germania [1097] e papa Urbano a Italia e a
+Roma [1098], morí questi glorioso l'anno medesimo della presa di
+Gerusalemme.--Succedettegli (quasi sforzato esso pure) Pasquale II; il
+quale, morto Ghiberto antipapa e presi dai normanni due antipapi
+fattigli succedere, rimase solo. Morí poi Corrado, il figliuol
+ribelle, in Firenze [1101]. E cosí, rimanendo Arrigo IV liberato a un
+tempo e degli incomodi amici, gli antipapi ch'egli era impegnato a
+sostenere, e di suo principal avversario, il proprio figliuolo, ma
+succedendo in Germania una nuova ribellione di Arrigo suo secondo
+figliuolo diventato suo erede [1104]; egli Arrigo IV non iscese piú,
+non si die' piú gran cura delle cose d'Italia, e lá morí, deposto in
+dieta, e prigione del figlio giá regnante [1106]. Compatito per queste
+ribellioni domestiche, parve ad alcuni finir men male che non
+incominciò; ma fu pure in tutto pessimo degl'imperatori e re
+Ghibellini, pessimo forse de' tedeschi! Nato operoso, e capace dunque
+di virtú, ma infelicemente educato, fu di quelli che non solo perdon
+l'opera del resistere al secolo loro, ma vi si inaspriscono e
+impiccoliscono e viziano: fu non solamente l'avversario, ma tutto
+l'opposto di Gregorio VII. Restaurator che avea voluto essere della
+potenza imperiale sui papi, lasciò questi liberi per sempre della
+antica conferma imperiale; difensore della feodalitá laicale,
+oppugnator della potenza ecclesiastica, lasciò quella poco men che
+distrutta in Italia, questa poco men che confermata dappertutto; e
+sotto l'ombra di lei costituito quel governo de' consoli, che dicemmo
+giá solo mancare alla costituzione dei comuni italiani.
+
+
+4. La prima costituzione comunale, i consoli [1100 circa].--Qui è il
+luogo perciò di ricordare tutte insieme le vicende che accennammo via
+via delle libertá cittadine italiane: la penisola nostra, come la
+greca, fin dalle origini divisa in confederazioni di cittá
+liberissime; serbati poi sotto a' romani i governi cittadini,
+variamente, secondo che le cittá eran latine, italiche, municipi,
+colonie o sozie; e la guerra sociale od italica fatta da parecchie di
+esse per avere pieni i diritti romani, e non averli avuti tutte se non
+sotto Augusto, quando giá non eran essi piú nulla; poi, sotto
+Caracalla, estesi a tutte le cittá dell'imperio que' diritti o
+piuttosto quelle forme di governo cittadino; poi perdute queste piú o
+meno sotto ai _graf_ e conti goti, e del tutto sotto ai duchi ed altri
+uffiziali longobardi, e poco meno sotto ai duchi greci contemporanei.
+Ma, fin dal principio del secolo ottavo vedemmo un gran papa, Gregorio
+II, porsi a capo di Roma e d'altre cittá suddite greche, e resistere
+con esse alla tirannia religiosa dello scismatico imperatore
+orientale; e di esse far confederazioni, e con esse guerreggiare e
+trattare contro a' nemici comuni greci o lombardi: ondeché, se si
+cerchino i primi esempi di cittá libere moderne, essi si trovano di un
+quattro secoli piú antichi in Italia che non in niun'altra regione
+europea; si trovano libere a quel principio del secolo ottavo Roma,
+Venezia, le cittá della Pentapoli, ed or l'une or l'altre delle greche
+all'oriente e al mezzodí d'Italia. E di queste libertá del secolo
+ottavo vedemmo durar parecchie poi, ma variamente; quella di Venezia
+crescendo, e diventando in breve incontrastata, assoluta, vera
+indipendenza; quella di Roma dubbiosa, contrastante, contrastata sotto
+alle potenze nominali dell'imperator greco, del patrizio Carlomagno,
+degli imperatori carolingi e dei successori, sotto alla potenza piú
+reale ma pur indeterminata dei papi; quelle delle cittá orientali
+donate al papa, poco diversamente; e quelle di Napoli, Amalfi ed altre
+cittá meridionali, or crescendo or ricadendo sotto ai principi
+longobardi di Benevento, a' saracini ed a' normanni; mentre pur
+venivansi aggiungendo le libertá crescenti di parecchie cittá toscane
+e lombarde, suddite franche e tedesche.--Ma tutte queste de' secoli
+ottavo, nono e decimo erano, se ben s'attenda, cittá libere sí, non
+tuttavia (nemmen quando gli Ottoni ebbero moltiplicate le esenzioni
+de' vescovi e delle cittá dalle giurisdizioni comitali) ciò che si
+chiamò «comune» o «comunio» al primo quarto del secolo undecimo;
+quando si vennero confondendo in interessi comuni tutte o quasi tutte
+le condizioni de' cittadini, i valvassori grandi o capitani, i minori
+o valvassini, gli arimanni o militi, i popolani grassi o borghesi, le
+gilde od arti maggiori o minori, tutti insomma gli uomini liberi, o
+come si disse allora semplicemente, gli «uomini» o «vicini» delle
+cittá. Questo comune, o comunio, noi congetturiamo si facesse
+primamente in Milano al tempo dell'arcivescovo Ariberto: e certo, se
+si fece altrove, non dovette farsi né molto prima, né molto discosto;
+e ad ogni modo nella storia, quale finora si sa, resta a Milano la
+gloria di tal prioritá.--Ma questo stesso comune non si resse
+certamente dapprima se non in modi indeterminati e vari; or sotto il
+vescovo e suo avvocato o visconte, or sotto qualche altro capitano o
+capopopolo, un Lanzone, un Erlembaldo, secondo le occasioni. E cosí
+altrove; né fu se non dopo aver provati mezzo secolo all'incirca di
+tali governi, i quali or si direbbero «provvisori» o «rivoluzionari»,
+che si pensò ad ordinarli, a costituirli. Allora, negli anni che
+seguono la morte di Gregorio VII, in questi d'intorno al 1100 a cui
+siam giunti, noi scorgiamo a un tratto, in due o tre decine d'anni, in
+una generazione tutt'al piú, costituito un nuovo governo uniformemente
+in moltissime, in quasi tutte le maggiori cittá del regno italico,
+Lombardia e Toscana; con un magistrato supremo di tre, sei o dodici
+«consoli», un Consiglio minore o «Credenza», e uno maggiore od
+adunanza di tutti i cittadini.--Ed ora, quel nome di «consoli» cosí
+subitamente e universalmente preso, fu egli reminiscenza de' due
+antichi consoli romani, ovvero de' consoli o consiglieri piú numerosi
+che si trovano nelle cittá greche a' tempi longobardi o carolingi? A
+me pare degli uni e degli altri succedutisi, ma chi ne deciderá
+oramai? Certo è, che questo nome, questo ufficio, questo governo,
+diedero alle cittá italiane quel compimento di libertá ch'elle ebbero
+poi, poco piú poco meno, in tutti i lor secoli di libertá; quel
+compimento pur troppo insufficiente, quella libertá. pur troppo non
+mai compiuta, che rimase o si rifece soggetta or ai conti, marchesi o
+duchi antichi, ora ad usurpatori o tiranni, e sempre al signor sommo
+feodale straniero, l'imperatore; quella libertá che pur troppo bastò
+loro, ma non fu mai indipendenza.--Altra disputa si fa di questi
+consoli: se fossero successori, e quasi i medesimi che gli scabini o
+giudici assessori de' conti antichi, e cosí poi de' vescovi, o lor
+_vogt_, avvocati o visconti. Ma posciaché è dubbio se i consoli
+governanti giudicassero, ed anzi se ne trovano altri diversi e minori,
+istituiti fin da principio o poco appresso per giudicare, e detti
+«consoli _de placitis_», essi i consoli governanti e capitananti mi
+paiono talora successori de' capitani, o piuttosto i capitani stessi
+costituiti.--Finalmente, terza disputa si può fare a quale o quali
+delle cittá italiane abbiasi ad attribuire la gloria di aver prima
+costituito il governo consolare. Ma tra tante gare cittadine nocive
+che si sono fatte, non si attese forse sufficientemente a questa
+innocentissima; ondeché, non avendo luogo a disputarne noi qui,
+ripeteremo pure ciò che ne accennammo in altri studi; che il nome di
+«consoli» ci è bensí dato in Pisa fin dall'anno 1017, ma da uno
+storico posteriore, ondeché ei non è forse se non un nome nuovo dato
+a' magistrati antichi; che piú autentico forse è il medesimo nome dove
+si trova nelle _Memorie lucchesi_; ma che il piú antico documento del
+nome di «consoli» è forse del 1093, e di un piccolissimo comune,
+quello di Blandrate vicino a Milano; ondeché è impossibile che i
+consoli giá non esistessero in Milano. Tanto piú che nel medesimo 1093
+noi vedemmo Milano aver fatta lega con altre cittá lombarde, e con
+Matilde e Corrado, contro l'imperatore e per il papa; ondeché
+documento e storia si riuniscono qui a dare anche questa prioritá alla
+nobil Milano; la quale dunque (nello stato presente della scienza
+storica) ha le due, dei due ultimi e sommi passi fatti alla libertá
+cittadina, il nome di «comune», e il governo de' consoli.--Del resto,
+attribuiscasi l'istituzione de' consoli alla necessitá di costituire
+il governo comunale, in mancanza d'altro governo, quando contesero due
+vescovi, uno concubinario e l'altro zelante, uno papalino ed uno
+imperiale in ogni cittá; ovvero alla necessitá di costituirsi Milano
+ed altre contro allo straniero; sempre la causa di queste due
+necessitá rimane Gregorio VII, il gran papa, che fu autore insieme
+della riforma e della libertá ecclesiastica, occasione quella, aiuto
+questa e spinta alla libertá nostra cittadina.
+
+Aggiugniamo alcune considerazioni a far intendere il nesso, l'origine
+unica, le due diverse vie della libertá in Italia e in altre regioni
+d'Europa. La formazione de' comuni intorno al 1100 fu quella che
+costituí un popolo nelle varie nazioni, che l'aggiunse per ogni dove
+ai grandi secolari od ecclesiastici, i quali soli sino allora avevano
+governato. Ma questo fatto primitivo produsse due effetti, due serie
+di fatti diversi in Italia, e nel resto d'Europa. In Italia, dove il
+principe era straniero e lontano, odiato e disprezzato, i comuni,
+appena sorti, sciolsero la monarchia, senza sapere fondare né una né
+molte repubbliche vere, vere dico di nome e di fatto, ben equilibrate
+e intieramente indipendenti; e questa confusione, questa monarchia
+composta di repubblichette, ovvero queste repubblichette componenti
+una monarchia, questa libertá ancor servile, questa ancor barbara
+civiltá, dopo aver dati lampi ammirabili, ricaddero in servitú,
+caddero in corruzioni, finirono negli ozi ne' vizi nelle nullitá del
+Seicento, del Settecento e dell'Ottocento ancora. All'incontro,
+altrove, tra l'altre nazioni europee, dov'erano principi nazionali e
+vicini, e cosí amati o temuti, i comuni e i popoli nuovamente sorti
+non pensarono mai a scioglier le monarchie, non pensavano ad altro se
+non anzi ad entrarvi essi, ad ottenervi lor parte di governo; e
+l'ottennero entrando ne' parlamenti antichi, facendovi uno stato terzo
+(talora anche un quarto) oltre ai due primi e fin allor soli. Ma
+questo stato terzo, o dei comuni, o del popolo, non poteva
+materialmente venire a sedervi intiero in que' parlamenti; fu forza
+mandarvi e farvi sedere deputati eletti, rappresentanti; e allora, e
+cosí fu fatta la grande invocazione della «rappresentanza», fu
+inventato quel governo «rappresentativo»; il quale, a mal grado tante
+incompiute e tante stolte e tante infelici prove recenti, non è
+possibile non dire il piú perfetto, il piú civile, il piú progredito,
+il piú progressivo fra tutti gli inventati o provati mai, il solo
+conforme alla civiltá presente e futura, il solo destinato a
+trionfarvi e farla trionfare. Né, per vero dire, fu perfetto nemmeno
+questo governo fin dalle origini, o progredí con passi costanti a sua
+perfezione. Anzi brancolò, fu negletto, si perdette quasi intieramente
+tra le nazioni continentali preoccupate di lor misere ed infeconde
+gare reciproche. Ma si serbò piú o meno sempre nella isolata e piú
+felice Britannia, vi resistette alle gare domestiche ed alle
+religiose, agli assalti dell'assolutismo, agli eccessi repubblicani,
+alle insidie delle restaurazioni, ai pericoli delle mutazioni
+dinastiche; e finalmente, dal 1688 in qua, da quella rivoluzione (che
+si chiama colá la «gloriosa», perché fu l'ultima) si venne per
+centosettant'anni, a poco a poco, con passi lenti ma continui e
+meditatissimi, a questa perfezione dove lo veggiamo. E nel frattempo,
+quasi aggiunta di sua fortuna o ricompensa di sua sapienza interna,
+s'acquistò il primato del mondo dalla predestinata Britannia. Le altre
+nazioni non hanno, non possono avere ormai altra via a fortuna o
+grandezza, se non questa mostrata loro ed agevolata dalla loro
+preceditrice. Ostano, è vero, alcune difficoltá nell'imitazioni; ma
+niuna maggiore forse che l'invidia: e le nazioni europee piú o meno
+infette di questa lue, piú o meno pretendenti a fare cose diverse,
+proprie, nuove o maggiori, si perdono in istolti tentativi, per
+capitare, una volta o l'altra, a ciò che avrebbono potuto prendere
+quasi fatto e senza imitazioni troppo servili; perciocché non si debbe
+né suole chiamare servile, ma anzi sapiente, qualunque imitazione si
+faccia dalle cose recate all'ultima perfezione possibile in ciascun
+tempo. La macchina rappresentativa perfezionata è nell'ordine politico
+ciò che quella a vapore nell'ordine materiale. E chi è che si creda
+imitatore servile, quando, avendo mestieri d'una di queste, va in
+cerca di una che sia fatta dove che sia, secondo le norme ultime della
+scienza, della sperienza, di una congegnata secondo gli ultimi
+perfezionamenti?
+
+E mi duole aver io stesso a tôrre valore al mio giá misero lavoro; ma
+la veritá come la vedo innanzi a tutto. Sorge dalle considerazioni
+precedute un gran disappunto, diciamolo chiaro, una gran diminuzione
+d'interesse nella nostra storia; noi non vi troviamo se non pochi,
+piccoli, sparsi e mal riusciti esempi di governi rappresentativi: non
+uno di quella perfezione di tal governo che è e debb'essere ormai lo
+studio e il desiderio, la meta di tutte le nazioni cristiane e civili.
+La piú nobile delle nazioni ha nella sua storia meno esempi da
+imitare, meno memorie da resuscitare, che non qualunque delle sue
+serve antiche; noi siamo, bisogna saperlo vedere, nella condizione
+delle nazioni nuove che debbono imparare poco men che tutto da quelle
+che le precedettero in civiltá. E noi siamo tuttora quella fra tutte
+che ha piú bisogno di imparare la libertá rappresentativa; perciocché
+ormai, dall'ultimo tentativo in qua, non è piú, come sperammo,
+l'indipendenza che ci possa dare la libertá, ma la libertá che sola ci
+può condurre alla indipendenza. Ma, in compenso di questa utilitá
+positiva che le mancò, la storia nostra può avere almeno una grande
+utilitá negativa; quella di farci vedere i piú numerosi, piú vari
+sperimenti che sieno stati fatti mai da niuna nazione di governi
+diversissimi, e tutti infelici; quella di dimostrarci cosí, quasi
+dall'assurdo, la bontá, la necessitá del governo rappresentativo.
+Sappiamo trarne quest'utile almeno, e proseguiamo.
+
+
+5. Arrigo V [1106 1125].--Ora, mentre venivasi costituendo il governo
+delle cittá (libero internamente, non indipendente di fuori, è
+necessario non perderlo di mente), veggiamo come ne usassero e lo
+difendessero poi.--Ad Arrigo IV succedette il ribelle figliuolo di lui
+Arrigo V, senza contrasto, anzi con applauso, della parte papalina in
+Italia. Ma fin dall'anno seguente trovasi rinnovata tra lui e Pasquale
+la contesa delle investiture ecclesiastiche; e continuare le guerre
+tra cittá e cittá, per l'Imperio o la Chiesa, pro e contra Matilde,
+per l'uno o l'altro vescovo, per altri interessi di vicinato; e
+moltiplicarsi tanto piú ora che avevano governo piú costituito. Cosí
+guerreggiaronsi Milano e Pavia [1108], Milano e Brescia contro Lodi,
+Pavia e Cremona [1109], Pisa e Lucca [1110], e principalmente e
+lungamente Genova e Pisa per la Sardegna, per la Corsica e per
+rivalitá commerciale, la piú acre di tutte; ed altre poi, che non
+abbiamo spazio a notare.--Nel 1110, discese Arrigo; non fu ricevuto a
+Milano, tenne dieta a Roncaglia, trattò con Matilde, passò a Firenze,
+a Pisa, prese terre e castella. Appressatosi a Roma [1111], seguirono
+sull'investiture negoziati e trattati oscurissimi, rotti in breve ad
+ogni modo; tantoché Arrigo fece prigione il papa, il popolo si sollevò
+contro a' tedeschi, Arrigo si ritrasse col papa prigione; e il
+rilasciò poi, e fece con esso un primo trattato, per cui serbò le
+investiture, e ne fu poi incoronato imperatore; e per Toscana e Verona
+risalí a Germania.--Sollevossi la curia romana contro il trattato, e
+fu condannato in concilio [1112 e 1116]: e cosí fu riaperta la
+contesa. E tra breve se ne aggiunse un'altra. Nel 1115, morí vecchia e
+gloriosa Matilde, e si contese tra imperatori e papi per il retaggio
+di lei, da lei certamente donato in Canossa e confermato poi a
+Gregorio VII e a' suoi successori. Gran disputa si fa anche oggi, se
+quelle donazioni comprendessero i soli beni allodiali, ovvero anche i
+feudi. I quali essendo da gran tempo ereditari, e talor di maschio in
+maschio, ma talor pure in femine, e sempre sotto la supremazia o
+beneplacito imperiale, io crederei che la gran contessa lasciasse i
+suoi diritti quali e quanti potessero essere; e che perciò appunto se
+ne disputasse, e ad ogni modo se ne disputò cosí a lungo, che non è
+nemmen possibile forse determinare quando e come finisse quella
+contesa intrecciata a tant'altre.--Ed a ciò scese per la seconda volta
+Arrigo [1116], occupò comunque il retaggio, poi passò a Roma, e il
+papa fuggí e morí [1117]. Intanto, risalito Arrigo a Lombardia, vi
+poté cosí poco, che dicesi si facesse a Milano una assemblea numerosa
+di vescovi e consoli contro a lui, e se n'abbozzasse una seconda lega
+che fu ad ogni modo essa pure rotta tra breve dalle inimicizie
+municipali. Succeduto papa Gelasio II, si disputò, si guerreggiò in
+Roma e fuori contra lui, e fu fatto un antipapa. Arrigo tornò a Roma,
+e Gelasio rifuggí a Francia e vi morí [1119]. Succedettegli Calisto I,
+che tornò a Roma [1120], e guerreggiò e prese e depose l'antipapa
+[1121], e che finalmente l'anno 1122 finí la gran contesa
+dell'investiture, ottenendo che non fosser piú fatte col pastorale e
+l'anello, simboli ecclesiastici; concedendo che si facessero collo
+scettro, simbolo della potenza temporale sui beni territoriali delle
+chiese. Cosí con tal temperamento terminò felicemente, e, come ne
+giudicano le etá progredite, moderatamente, virtuosamente la gran
+contesa. E cosí solamente possono terminare le piú delle contese tra
+la Chiesa e gli Stati, che sono due potenze indipendentissime l'una
+dall'altra; ed elle perciò non possono tornare in pace mai, se non
+colle concessioni reciproche; non essendo tra esse né giudice supremo
+né possibilitá di quella decisione per forza d'armi, che tronca tante
+contese tra l'altre potenze indipendenti, ma che non serve a nulla, è
+uguale a zero contra quella immateriale della Chiesa.--Morí quindi
+[1124] glorioso il papa, e gli successe, non senza contrasti in Roma,
+Onorio II. E morí [1125] Arrigo V, partecipe anch'egli di quella
+gloria di pacificatore, e, per ciò almeno, miglior del padre. E morto
+esso senza figliuoli, morí con lui la prima, la vera casa Ghibellina.
+
+
+6. Lotario [1125-1137].--I piú prossimi parenti d'Arrigo erano i figli
+di sua sorella, Federigo e Corrado, detti di Hohenstaufen dal castello
+lor nido originario, e di Svevia dal ducato che dicemmo dato a lor
+famiglia. Federigo pretese al regno germanico; ma prevalse
+nell'elezione Lotario di Suplinburga; e s'aprí la guerra.--Corrado
+scese in Italia [1128], e fu acclamato re da' milanesi e dalle cittá
+loro aderenti, combattuto da Pavia e dalle cittá che la seguivano; ma
+non riconosciuto dal papa, ed abbandonato da' milanesi stessi, tornò a
+Germania.--Morto papa Onorio [1130], fu eletto papa, e protetto da'
+Frangipani e gli altri nobili romani, Innocenzo II; ed antipapa
+Anacleto, un discendente d'ebrei e figlio di Pier Leone, che era stato
+prefetto imperiale e potente ne' turbamenti dei pontificati anteriori.
+Quindi a dividersi Roma, le cittá italiane l'una contro all'altra
+peggio che mai, la cristianitá. Anacleto ebbe per sé Ruggeri giá
+signor di Sicilia, or duca di Puglia e riunitore dei vari principati
+di que' normanni, di cui non avemmo spazio a riferire (né crediamo
+abbia a dolerne a' leggitori) tutti gli accrescimenti, le contese, le
+guerre, le successioni. Ora, Anacleto diede, o confermò, a Ruggeri
+[1130] il titolo di re. E quindi incomincia quel regno di Sicilia e
+Puglia, il quale non solamente è di gran lunga il piú antico, ma per
+sei secoli rimase il solo d'Italia (non contandosi giá quello di
+Italia propriamente detto, indissolubilmente unito all'Imperio); e che
+perciò trovasi da' nostri scrittori chiamato semplicemente il «Regno».
+Nobilissima monarchia dunque senza dubbio! Nella quale è peccato
+solamente, che sia durata cosí poco questa prima dinastia normanna e
+sei altre ne sien succedute poi: mentre continuava una sola in
+parecchi principati europei, e fra gli altri, in quello, tanto piú
+umilmente e lentamente cresciuto, della monarchia di Savoia. Direm noi
+perciò, che sia vizio naturale, o del suolo, o degli abitatori? o
+peggio, celieremo noi, come fanno alcuni, insolentemente, quasi
+barbaramente, sulle tante rivoluzioni della «fedelissima» Napoli? No
+davvero. Parliam seriamente; la colpa fu molto meno di que' popoli,
+che non di quelle stesse dinastie; le quali esse furono, che non
+seppero radicarsi su quel suolo cosí fecondo di tutto, contentarsi di
+esso, non cercar fortune lontane, non perdere il certo per l'incerto.
+Vedremo tra poco questi primi Normanni dar troppo male la loro erede a
+un figlio d'imperatori tedeschi, svevi; e gli Svevi poi, come
+imperatori, naturalmente aspirare a tutta Italia, a mezzo mondo, e
+soccombere a quel peso, aggravato, pigiato lor sulla testa, per vero
+dire, dalle nemiche mani de' pontefici; poi soccombere gli Angioini al
+proprio mal governo, alle proprie divisioni; e spengersi gli Aragonesi
+nella prima casa d'Austria; e questa da sé, felicemente questa volta,
+ché il bel Regno, rimasto provincia lontana per due secoli e piú,
+ritornò a indipendenza sotto a' Borboni; e passare non senza splendore
+un Napoleonide, ma spegnersi con Napoleone; e ritornare i Borboni, che
+Dio voglia far degni di durare. Evidentemente, in tutte queste
+mutazioni non è ombra di colpe popolari; son tutte colpe di principi,
+d'intiere dinastie, che alcune non seppero, altre non si curaron
+nemmeno di diventar siciliane, napoletane, o, per dir piú e meglio,
+italiane. Non s'inganni forse taluno per troppa erudizione. Perché non
+si trovano i nomi, le idee di patria, d'Italia, cosí sovente negli
+scritti de' secoli addietro come del presente, non si creda perciò che
+fosse guari men necessario allora l'amar questa patria, l'esser buoni
+italiani. Queste idee sono molto utili senza dubbio a discutere, a
+rischiarare, queste parole a pronunziare e ripetere; ed è un bene, un
+progresso, che cosí si faccia ora, quando non si fa troppo
+ignorantemente od anche scelleratamente. Ma anche senza questi, che
+non sono insomma se non amminicoli, i popoli vollero e vorran sempre
+esser tenuti di conto, apprezzati, coltivati con attenzione, con amore
+da' loro principi; e chi nol fece, chi attese ad altri o ad altro, chi
+non seppe nazionalizzarsi in qualunque nazione sua, italianizzarsi in
+Italia, sempre fu o cacciato o abbandonato da' propri popoli, alla
+prima o alla seconda occasione; sempre vide esso, o videro i figliuoli
+o i nepoti, finire lor dinastia. Non saran forse inutili queste
+avvertenze a intendere le storie del Regno.--Ad ogni modo, cacciato da
+quell'antipapa Anacleto, papa Innocenzo rifuggí a Francia; e
+fiancheggiato da san Bernardo, gran teologo e filosofo scolastico di
+quella nazione, fu in breve riconosciuto da tutti, e da Lotario
+stesso, che è detto da un antico, «uom devoto al diritto
+ecclesiastico».--Sceso quindi questi [1132] per Val d'Adige, venne a
+Roma [1133], vi fu incoronato da Innocenzo in Laterano (essendo il
+Vaticano in mano dell'antipapa): e fatto con quello un trattato per la
+successione di Matilde, risalí in Germania.--Si rinnovarono allora, si
+accrebber le guerre tra cittá e cittá, tra parte e parte delle
+medesime cittá. San Bernardo tentò comporre una volta [1134] quelle di
+Milano ed altre di Lombardia; primo cosí o de' primi di que' monaci
+che a ciò s'adoprarono santamente, ma poco men che inutilmente ne'
+secoli posteriori.--Lotario, libero giá della parte degli Hohenstaufen
+in Germania, ridiscese in Italia [1136], come pare, con un esercito
+piú forte del solito; assalí, prese Pavia, Torino, Bologna e molte
+altre cittá che gli contrastavano, sia che tenessero per l'antipapa,
+sia che gli chiudessero le porte per non pagare il «fodero» o viatico,
+e non cader negli altri carichi del viaggio imperiale e nelle contese
+dei dritti reciproci. Passò poi in Puglia contro Ruggeri sempre nemico
+del papa, e risalendo a Germania, morí per via [1137] in quel Tirolo,
+che rimarrebbe selciato, se non le avessero portate via, d'ossa
+tedesche. È lodato come buon imperatore. Ma si vede che gl'italiani
+non li soffrivano oramai né buoni né cattivi.
+
+
+7. Corrado II [1138-1152].--Fu disputata la corona tra Arrigo d'Este o
+de' Guelfi, duca di Baviera e Sassonia, detto il «superbo», e
+potentissimo in Germania ed Italia, e quel Corrado d'Hohenstaufen che
+giá vedemmo tener per poco il regno d'Italia. Vinse Corrado
+l'elezione; e quindi incominciò il lungo regnare di questi Svevi; e
+incominciarono insieme in Germania i due nomi di «guelfi» e
+«ghibellini», il primo ad accennar la parte antiimperiale, il secondo
+quella degli imperatori Svevi eredi e successori della prima e
+propriamente detta casa Ghibellina. Morto Arrigo il superbo nel 1139,
+Guelfo, fratello di lui, continuò la parte e guerreggiò contra
+Corrado; e finalmente andarono amendue [1147] a quella seconda
+crociata che, promossa con tanto zelo da san Bernardo, terminò cosí
+male. Ma tornatine i due, guerreggiossi di nuovo nel 1150; e vincitore
+Corrado si disponeva a scendere in Italia, quando morí nel 1152. Fu il
+primo imperatore che non iscendesse mai; furon quindici anni
+d'abbandono, di respiro, dal signore straniero.--Ma gli intervalli
+d'abbandono, di signoria non sentita, son quelli in che appunto gli
+improvidi italiani pensaron sempre meno a liberarsi; e que' nostri
+padri non si valsero di que' quindici anni se non a dividersi e
+guerreggiarsi tra sé piú e piú, per quegli interessi piccoli e
+presenti, che fanno improvidi gli uomini ai grandi e futuri. Morto
+Anacleto antipapa, continuò la parte di lui, e fu ridotta ad
+obbedienza per intervenzione di san Bernardo il gran pacificatore. Ma
+sorsero intanto nuovi turbamenti in Roma per Arnaldo da Brescia, un
+riformatore ostile e inopportuno della Chiesa, ultimamente e bene
+riformata da Gregorio VII e i successori. Fu condannato in concilio
+fin dal 1139, e combattuto anch'esso da san Bernardo. Continuò
+Ruggieri sue guerre di conquista e riunione del Regno, e gli fu
+confermato questo [1139] da papa Innocenzo II. E morto Innocenzo
+[1143], succedettergli Celestino II, Lucio II, Eugenio III, buoni
+pontefici, turbati da' grandi romani costituitisi in senato;
+imitazione forse buona de' nuovi Consigli di credenza, ma fatta
+risibile dalla formola di «_senatus populusque romanus_», che si
+riprese. Le grandi formole usate nelle cose piccole non servono che a
+far sentire tal piccolezza. In Toscana e Lombardia guerreggiaronsi
+peggio che mai le cittá; Roma contra Tivoli, Milano contra Cremona,
+Milano contra Como, Pavia contra Verona, Verona contra Padova, Padova
+contra Venezia, Venezia contra Ravenna, Piacenza e Milano contra Parma
+e Cremona, Modena e Reggio e Parma contra Bologna, Bologna e Faenza
+contra Ravenna ed Imola e Forlí, Verona e Vicenza contra Padova e
+Treviso, Venezia contra Pisa, Pisa e Firenze contra Lucca e Siena;
+trista lista abbreviata sui cenni probabilmente non compiuti del
+Muratori, e che ho voluto qui porre a mostrare quali fossero in
+generale gli errori della gioventú di que' comuni, quali in
+particolare lor mali apparecchi alla grande occasione nazionale che
+s'appressava. Né ciò era tutto; dividevasi ogni cittá in parti pro o
+contra l'imperio, pro o contra ogni discesa imperiale, pro o contra
+que' nobili, que' capitani o cattani, rinchiusi gli uni in lor
+castella e talor pretendenti alla signoria feodale della cittá,
+aggregati gli altri alle cittadinanze e rinchiusi in loro alberghi o
+case consortili. Era uno sminuzzamento di potenza, una discordia
+universale, maggiore che non la feodale stessa; migliore in ciò solo,
+che la discordia era almeno per gli interessi di tutti e non dei pochi
+tiranneggianti. Ma le discordie, quali che sieno, son mali apparecchi,
+perdizioni delle occasioni nazionali. E tanto piú che le discordie non
+sogliono essere altro che invidie; e le invidie sono il vizio piú
+pervertitore delle menti; e le menti pervertite non sono piú bastanti
+alle dure imprese d'indipendenza. Il vedremo registrato qui; e il
+vedemmo, in natura, altrove.
+
+
+8. Federigo I imperatore, la guerra d'indipendenza [1152-1183].--E quindi
+non fará meraviglia, se la guerra seguente, la piú bella, la sola santa e
+nazionale che si trovasse, prima dell'ultima, nella storia moderna
+d'Italia, non fu tuttavia unanime, non universale, non condotta fino ad
+effetto compiuto. Sarebbe facile forse, ma vano certamente il celarlo;
+vano, se non nocivo seguir quell'uso invalso poc'anzi tra noi di magnificar
+le glorie nostre passate, quando non si potevan le presenti, serbato ora da
+alcuni per avvilir queste. La veritá esatta può solo esser utile; io
+dirolla come la veggo. E se ne avrò taccia di troppo austero, mi
+giustificherò, primamente, come sogliono i piccoli, coll'esempio de'
+grandi, Dante, Machiavello, Alfieri; e noterò poi che chi parla cosí ai
+compatrioti, erri o no, mostra almeno di tenerli per uomini, adulti, sani e
+capaci d'udir veritá; mentre chi dice necessarie ad incoraggiarli le lodi
+esagerate, le adulazioni, li tratta quasi donne, bambini, infermi o
+rimbambiti.--Morto Corrado Svevo, i tedeschi elessero a re loro, e cosí,
+giá incontrastabilmente nel fatto, re d'Italia e imperatore, Federigo I
+detto «Barbarossa», figlio di quel fratello di lui che aveva preteso
+all'imperio, e di Giuditta de' Guelfi Estensi. E riunite cosí in lui le due
+parti germaniche, rimasero lá pacificate allora e per alcun tempo. Quindi
+ad esso l'occasione, quasi il dovere di far l'opposto del predecessore, di
+lasciar Germania per attendere a Italia; di vendicar Lotario il penultimo
+imperadore, a cui erano state chiuse in faccia le porte di tante cittá
+italiane. Oramai queste discese degli imperatori erano diventate guerre
+naturali, e poco men che universali tra noi. Gl'imperatori, i tedeschi
+avevano contra sé non piú solamente le cittá avverse all'imperio, ma quelle
+stesse che si proferivano imperiali, e che pur intendevano i diritti
+imperiali tutto diversamente da ciò che eran pretesi dagli imperatori.
+Questi volevan giudicare, statuire tra l'una e l'altra parte d'ogni cittá,
+tra l'una e l'altra cittá, e principalmente tra i signori e le cittá; e
+tuttociò non era sofferto dalle piú di esse, imperiali o non imperiali.
+Ancora, l'imperatore aveva nelle cittá molti diritti d'onore e di lucro
+personale; e questi, compresi sotto il nome di «regalie», e giá disputati
+ab antico, erano venuti meno via via, e principalmente ne' quindici anni di
+Corrado. Finalmente, gl'imperatori che avean fatte giá nell'etá passate
+tante concessioni alle cittá, non avean mai conceduti loro i governi
+consolari, e li riconoscean sí di fatto, ma li vedean male; mentre le cittá
+se n'eran venute compiacendo piú e piú da mezzo secolo. In somma, non
+furono mai due opinioni, due politiche piú opposte che quelle degli
+imperatori e delle cittá italiane, della cancelleria imperiale e reale e
+de' governi comunali, quando s'apparecchiava a scendere Federigo I re
+incontrastato di Germania, re d'Italia e imperator designato, giovane
+coraggioso, afforzato ed insuperbito dell'unione di Germania.--Giá in dieta
+a Vurtzburga ed a Costanza [1152-1153] fu sollecitato da' messaggeri del
+papa contra Arnaldo da Brescia, da un principe spogliato di Capua contra re
+Ruggeri, da due fuorusciti di Como contra Milano che teneva lor cittá
+soggetta da un quarant'anni. Federigo mandò un messo imperiale a Milano con
+un diploma in favor di Lodi, e i milanesi glielo tolsero di mano e
+stracciarono in faccia, e lo cacciarono.--Scese quindi [1154] ben
+accompagnato di milizie feodali Federigo per il Tirolo, e venne presso a
+Piacenza; a quel campo di Roncaglia, dove gli ultimi imperatori solean
+tener dieta e raunar loro aderenti, dacché appunto solean chiudersi loro le
+cittá. V'udí i lamenti di Como e Lodi contra Milano, del marchese di
+Monferrato contra Chieri ed Asti. Barcheggiò dapprima con Milano; e
+facendosene fornir viveri, risalí il Ticino. Poi sorta disputa per que'
+viveri, aprí la guerra, prese a' milanesi tre castella, Rosate, Trecate e
+Galiate; ed arsi a proprie spalle i ponti sul Ticino, risalí il Po fino a
+Torino [1155], passollo ed arse Chieri, che serba cosí l'onore d'essere
+stata prima cittá vittima di lui, e poi Asti. Tornato cosí lá presso onde
+s'era mosso (strana guerra o piuttosto scorreria che giá mostra il niuno
+accordo degli italiani), pose campo contro a Tortona alleata di Milano,
+nemica di Pavia; intimolle di mutar alleanze, fu rifiutato, assediolla due
+mesi, incrudelí contro ai prigioni, guastò i fonti agli assediati, e prese
+la cittá [15 aprile], la saccheggiò ed arse.--Quindi fattosi incoronar re a
+Pavia, s'avviò per farsi incoronare imperatore a Roma. Dove, morto giá
+Eugenio III [1153] ed Anastasio IV [1154], pontificava Adriano IV, ma
+poteva il nuovo senato; e sott'esso quell'Arnaldo da Brescia, il condannato
+d'eresia, predicante per il senato contro al papa. E papa e senato
+aspettavano ora la decisione dell'imperatore; scusabili dunque tutti e due,
+se si voglia, sulle condizioni de' tempi; tutti e due condannabili, se si
+attenda a quel dovere di tutti i tempi, di non dividersi in presenza allo
+straniero; quel dovere che ben fu, a distanza di otto secoli, saputo
+adempiere da un Lanzone a Milano, da un Mastai a Spoleto. Quanto poi al
+far, come taluni, sempre colpevoli i papi, sempre scusabili od anche eroi
+di libertá, o, piú, d'indipendenza, i loro avversari; ella mi pare di
+quelle nequizie che non possono se non isviar del tutto la storia, e, che è
+peggio, la politica pratica della nazione. Ad ogni modo, Arnaldo era allora
+giá piú o meno abbandonato dal senato, e trovavasi rifuggito in un castello
+vicino d'un partigiano suo. Giunto lá presso, Federigo prese costui, e
+fecegli dar Arnaldo nelle mani del prefetto imperiale di Roma, che il fece
+ardere in piazza del Popolo. Compiangiamo il supplizio religioso o
+politico; ma non piú. Quindi avanzossi Federigo, ed incontrato dal papa gli
+tenne la staffa; incontrato da una deputazione del senato, che orò quasi
+senato antico ed elettor d'imperatori, passò oltre, ridendone egli e i suoi
+tedeschi, come succede degli scaduti che si credono grandi tuttavia. Quindi
+fu incoronato [1155] in Vaticano senza entrare in Roma, combatté colle
+milizie di Roma sollevateglisi contro, si ritrasse a Tivoli, mosse contra
+Spoleto che avea lesi parecchi diritti d'imperio, e l'arse. Poi, negletto
+il Regno, dove al primo e gran re Ruggeri era succeduto suo figliuolo
+Guglielmo detto «il cattivo» [1153], licenziò in Ancona il suo esercito
+feodale, e sfuggendo le insidie de' veronesi, per il Tirolo risalí a
+Germania. Avea prese le due corone, avea fatta sentir qua e lá crudelmente
+ma non rinvigorita la potenza regio-imperiale, ed avea schivata la cittá
+nemica principale, Milano.--Quindi ad innalzarsi i milanesi a giusto
+orgoglio, a gran credito, a meritata potenza in tutta Italia: Milano faceva
+allora ciò che giá Roma all'epoca di Camillo: in Milano era la somma, era
+l'onor d'Italia; i milanesi furono sublimi, prudenti, disinteressati,
+generosi in tutta questa guerra. Giá, presente ancora Federigo, aveano essi
+stessi riedificata Tortona, la fedele alleata, e sconfitti i pavesi
+contrastanti. Ora, assente lui, ridussero questi alla pace; e punirono piú
+o meno gli imperiali, il marchese di Monferrato, Cremona, Lodi; ristrinser
+lor alleanze, fortificarono i passi d'Adda e Ticino. E quindi ad accostarsi
+pur il papa alla parte nazionale, a stringer alleanza con re Guglielmo, a
+insuperbire coll'imperatore. In una lettera gli parlò della corona
+imperiale come di «beneficio» concedutogli; ed alla cancelleria tedesca
+parve tanto piú ingiuria, perché allora tal parola aveva, oltre sua
+significazione naturale, pur quella di feudo. Il papa spiegò che aveva
+intesa la prima, l'imperatore si contentò.
+
+
+9. Continua.--Fece una seconda discesa [1158] come la prima, per
+Tirolo; e la molta gente sua (centomila fanti, dicesi, e quindicimila
+cavalli) per gli altri passi del Friuli, di Como e del Gran San
+Bernardo. Volea finirla una volta con questi italiani, con questi
+milanesi principalmente, che intendean cosí male l'imperio; volea
+questo restaurare a modo suo finalmente. Occupò, atterrí tutta
+Lombardia; presentossi a Brescia, sola che mostrasse di voler restar
+costante a Milano, alla indipendenza; e n'ebbe obbedienza, Sforzò i
+passi dell'Adda difesi da' milanesi, prese loro varie castella, diede
+a' lodigiani nuovo sito a riedificar lor cittá, arrivò dinanzi a
+Milano [8 agosto]. Ma non osò assalirla a forza; la circondò,
+l'affamò. Seguirono belle sortite degli assediati. Ma in capo a due
+mesi il conte di Blandrate, un signor potente, lor capitano, li
+persuase ad una capitolazione; la quale ebbero moderata, dando
+all'imperatore poco piú che il giuramento e le regalíe, e serbando i
+consoli [7 settembre].--Ma Federigo adunava una nuova gran dieta a
+Roncaglia, e vi chiamava i giureconsulti dello Studio di Bologna,
+sorto fin dal principio del secolo; i quali spiegarono i diritti
+imperiali secondo i codici giustinianei, e non sugli acquisti via via
+fatti di libertá. Bisogna dire, che i giureconsulti di quell'etá non
+conoscessero né il diritto di prescrizione, né anche meno quello
+imprescrittibile di qualunque nazione, di non soggiacere ad un'altra.
+Certo che anche di questo, come di qualsiasi diritto, si può disputare
+e si disputa ad ogni occasione, se sia rivendicato con mezzi legittimi
+e prudenti, o no: ma l'imprudenza o l'illegittimitá de' mezzi non
+toglie il diritto primitivo. Se tu mi rubi il mio, ed io tento
+ucciderti, fo male senza dubbio; ma il mio rubatomi riman sempre mio.
+Ma i giureconsulti di Bologna non l'intendean cosí; non facevano
+imprescrittibili se non i diritti del sacro romano imperio ai tempi di
+Teodosio e Giustiniano. Quindi, non solo furono da costoro rivendicate
+all'imperio le regalie, e tolto alle cittá l'uso delle guerre
+cittadine, ma fu inventato, e stabilito poi in ogni cittá dove poté
+l'imperatore, un magistrato suo, che dovea, rimanendo i consoli,
+rappresentare la potenza imperiale, e che appunto fu chiamato
+«_potestas_», «podestá». Quindi condannavasi e smuravasi Piacenza, a
+brutta richiesta della vicina Cremona; e rivendicavansi all'imperio
+Sardegna e Corsica, tenute da' genovesi e pisani. I primi accennarono
+resistere; uomini, donne, vecchi e fanciulli edificarono allora lor
+forti mura; e furon lasciati tranquilli, anzi esenti dalle regalie,
+liberi del tutto. Ma non cosí Milano, risorta con Brescia e Crema
+contro ai podestá e all'altre infrazioni degli ultimi patti. Cosí
+Federigo ebbe a ripigliar l'armi; e, saccheggiati i campi, pose
+assedio a Crema addí 4 luglio 1159.--Segue una delle piú nobili
+fazioni di quella e di qualunque guerra. Sei mesi e mezzo di
+resistenza; Milano e Brescia mandano aiuti; belle sortite, vittorie
+degli assediati; Federigo fa da barbaro impiccar i prigioni dinanzi
+alle mura; i cremaschi impiccan sulle mura a rappresaglia; Federigo
+inferocisce, uccide gli ostaggi adulti, e attacca i bambini a una
+torre di legno che s'avanzava secondo l'uso per l'assalto, e contro
+cui tiravano i mangani de' difensori. Fra le grida disperate de'
+figliuoli e de' padri, esclama uno di questi:--Benedetti coloro che
+muoiono per la patria;--e continuan gli argani, finché i tedeschi di
+sotto alla torre temono esservi schiacciati, e la ritraggono. Eran
+morti nove, feriti due, salvi pochi di quelle vittime. Questi son
+sangui che a nostra etá parrebbon dover sollevar milioni; ma non è
+vero, né per allora né per adesso. Non se ne accrebbe la guerra: le
+cittá imperiali rimasero imperiali, e le vicine rabbiosamente invide
+delle vicine; tantoché, quando la dissanguata Crema si pose a
+discrezione [26 gennaio 1160] dello straniero inferocito, non chiese
+grazia che d'esser salva dalla ferocia della vicina Cremona: ma nol
+fu; ché usciti i cittadini, predata ed incendiata la cittá, i
+cremonesi si tolser essi il carico di abbattere i resti, d'appianare
+il suolo. Noi vedemmo, due secoli addietro, invidie di principi e
+marchesi; un secolo addietro, invidie di signori minori e
+d'ecclesiastici; ora, appena libere le cittá, incominciano i secoli,
+anche piú lunghi, delle invidie cittadine. Sempre invidie in Italia,
+sempre il vizio di odiar la grandezza nazionale piú che la straniera,
+il vizio, il piacer servile di ribattere i ferri a' conservi.--Intanto
+Crema, la generosa cittaduzza, avea, sagrificando se stessa, consunte
+le forze, e, che era piú allora, il tempo dell'imperatore. Questi
+dovette lasciar tornare a casa i feudatari, sciogliersi l'esercito,
+ridursi lui a guerra, a zuffe contro a' milanesi; e ne fu battuto due
+volte a Cassano e Balchignano. Ed intanto sorgeva nuovo e grande aiuto
+morale a' milanesi. Morto papa Adriano, giá piú e piú guastato
+coll'imperatore [1159], erangli stati eletti due successori: papa
+Alessandro III da tutti i cardinali, salvo tre; Vittore IV antipapa,
+uno dei tre, dagli altri due. L'imperatore citolli a sé. Alessandro da
+vero papa ricusò, e fu riconosciuto dall'Italia libera, dalla
+cristianitá; Vittore accettò, e fu riconosciuto dall'imperatore.
+Allora la guerra nazionale s'inasprí in religiosa.--E venuto un nuovo
+esercito a Federigo nel 1161, mosse egli finalmente contra a'
+milanesi, rinchiuseli entro lor mura, arse lor mèssi, tagliò loro gli
+arrivi, ma, come la prima volta, non osò assalirli, li affamò: cosí
+durarono, resistettero un nove mesi. Poi, esausti, domandarono a
+capitolare; l'imperatore li volle a discrezione; i consoli volean
+durare ancora, il popolo cedè, s'ammutinò, li sforzò. Giá erasi lungi
+dall'imitazione romana; ma non s'avea forte, ordinata aristocrazia che
+potesse partecipare al proprio la virtú propria di lei, la perduranza.
+Allora i consoli giurarono [1° marzo 1162], fare, e far fare tutte le
+voglie dell'imperatore. Il quale, fosse vil timore o vil piacere
+d'assaporar le crudeltá, manifestolle a poco a poco. Furono un dí
+fatti uscire trecento militi a depor l'armi; un altro dí tutti i
+consoli de' tre ultimi anni, le croci in mano, a domandar mercé; poi
+tutti quanti i cittadini, che furon dispersi nelle cittá vicine e
+rivali; e finalmente, Federigo entrò nella vuota cittá e diedene a
+disfare un quartiere ad ognuna di quelle altre che non ho il cuore di
+nominare.--E, domata Milano, tornò Federigo alla vicina Pavia, e vi
+ricevette omaggio delle giá imperiali, e di quelle che tali facevansi
+ora per timore. L'Italia parea domata. A mezzo l'anno 1162 risalí in
+Germania, quasi senza esercito.
+
+
+10. Continua.--E come a paese domato ridiscese per la terza volta
+[fine 1163] con gran corte e poche armi. Successero nuovi atti di
+servitú, d'invidie italiane. Pavia domandò di atterrare la riedificata
+Tortona, e l'ottenne e l'adempiè. Genova e Pisa, poc'anzi pacificate
+per forza dall'imperatore, conteser di nuovo per la Sardegna; e
+Federigo concedettela con titolo di re a un Barisone, che rimase poi
+parecchi anni prigione, per debiti, de' genovesi. Ma col 1164
+incominciano i begli anni di questa bella guerra, gli anni delle
+confederazioni e della meritata fortuna. Que' podestá che erano stati
+posti dall'imperatore nelle cittá nemiche ed anche nelle amiche,
+tiranneggiavano le une e le altre; e dove non erano podestá nuovi,
+bastavano a ciò gli antichi diritti imperiali, dismessi a lungo, or
+rivendicati dopo la vittoria. Che anzi queste tirannie intollerabili a
+tutte, erano tanto piú a quelle cittá che non entrate fino allora
+nella guerra, non avevano a soffrirle come vendette o castighi.
+Sollevaronsi e diedero il primo esempio d'una lega quattro cittá
+orientali che se ne daran vanto un dí, Verona, Vicenza, Padova, e
+Treviso; alle quali s'aggiunse Venezia la forte, la savia, che aiutata
+da sua situazione, e costante sotto a sua antica aristocrazia e a'
+suoi antichi duci o dogi, aveva sola saputa accrescere, compiere,
+mantener sua indipendenza, ed or temeva per essa e vi provedeva bene
+cosí. Federigo, privo di tedeschi, adunò gl'italiani fedeli suoi,
+signori feudali e milizie di cittá, e mosse contro a Verona; ma
+s'accorse d'essere oramai malveduto, e indietreggiò e risalí a
+Germania, minacciando il ritorno. Se non che fu trattenuto colá due
+anni e piú, dalla contesa che avea con Francia ed Inghilterra per li
+suoi antipapi (Vittore, poi Pasquale), e da quell'altra, or risorta,
+di sua casa Ghibellina contro alla Guelfa.--Intanto se n'avvantaggiava
+tra noi la parte non chiamata ancora ma giá simile, giá
+anti-ghibellina, anti-imperiale. Papa Alessandro, rifuggito in
+Francia, era stato richiamato, e tornò a Roma [1165] aiutato dal re di
+Puglia Guglielmo I; a cui [1166] succedette Guglielmo II detto «il
+buono», contrario naturalmente, come tutti i predecessori, agli
+imperatori.--Finalmente [1166] fece Federigo la sua quarta discesa per
+Val Camonica e Brescia, impedito che gli era il passo solito del
+Tirolo dalla lega veronese. Dicesi avesse un forte esercito; ed io
+crederei che fosse veramente forte di tedeschi come i precedenti; ma
+che quelle centinaia di migliaia che si contavano in quelli fossero
+d'italiani aggiuntisi loro allora, e non aggiuntisi ora, e che cosí in
+tutto rimanesse povero l'esercito imperiale. Cosí è: quando gli
+stranieri non troveranno piú cattivi italiani in Italia, essi,
+contandosi, si troveran sempre pochi. Il fatto sta, che Federigo non
+assalí una cittá in Lombardia, perdette sei mesi intorno a Bologna,
+scese contro ad Ancona, la quale per resistergli s'era alleata o forse
+data all'imperatore orientale e n'avea un presidio greco. Ma Ancona si
+riscattò con danari, e Federigo s'avanzò contra Roma e papa
+Alessandro; sforzò la cittá leonina, assalí ma non poté sforzare il
+Colosseo dove il papa s'era rinchiuso, ed onde poi egli si salvò a
+Benevento. Allora Roma diedesi a' tedeschi; ma questi furono tra breve
+invasi, morti molti, spaventati i superstiti dalle febbri endemiche;
+ondeché si ritrasse Federigo per Toscana, e fu quasi fermato dalla
+cittaduzza di Pontremoli, e salvo dal marchese Malaspina che il
+condusse a Pavia. E intanto, in aprile 1167, s'erano adunati al
+monastero di Pontida i deputati di Cremona, Bergamo, Brescia, Mantova
+e Ferrara, una prima lega lombarda simile alla veronese. Poi, al dí
+immortale del primo decembre del medesimo 1167 (pur troppo non è
+segnato il luogo in quel diploma, serbatoci dal buon Muratori[1], che
+è certo il piú bello della storia d'Italia), si riunirono le due leghe
+veronese e lombarda; Venezia, Verona, Vicenza, Padova, Treviso,
+Ferrara, Brescia, Bergamo, Cremona, Milano, Lodi, Piacenza, Parma,
+Modena e Bologna, quindici cittá i cui nomi resteranno, checché
+succeda, santi sempre all'Italia, in una lega sola, o come porta il
+magnifico atto, in una «Concordia». Giurarono difendersi, tenersi
+indenni reciprocamente contro chiunque (non escluso l'imperatore) li
+volesse astringere ad altro che ciò che aveano fatto dal tempo
+d'Arrigo (certo il quinto) fino alla prima discesa di Federigo. E qui
+vedesi che molte cittá, dapprima imperiali, s'eran giá riunite alla
+causa comune; e giá entrar a paro dell'altre Milano, testé riedificata
+in mirabile modo, a gran concorso delle cittá concordi. E cosí,
+spoglio oramai d'alleati, Federigo fuggí di Pavia alla primavera
+dell'anno seguente 1168 con una trentina di tedeschi ed alcuni
+statichi nostri. I quali poi, mentre passava per Susa a Moncenisio,
+gli furon tolti di mano da quell'ultima nostra cittaduzza. Dicesi ne
+facesse impiccar uno, e ciò sollevasse que' generosi borghigiani.
+
+
+11. Continua.--Allora, naturalmente, ad accrescersi la lega lombarda, la
+Concordia; ad entrarvi Novara, Vercelli, Como, Asti, Tortona, parecchi
+signori feudali, il marchese Malaspina stesso. Non rimanevano guari piú
+imperiali, se non Pavia e il marchese di Monferrato. E contra questi, i
+confederati immaginarono edificare una fortezza; ma le fortezze di que'
+tempi erano le cittá, o piuttosto i numerosi cittadini. E cosí in un piano
+tra Bormida e Tanaro fondarono una cittá nuova, che dal papa, loro alleato,
+chiamarono Alessandria; e la fortificarono e popolarono dalle terre
+all'intorno, in tal modo che dicesi armasse nell'anno quindicimila
+guerrieri [1168]. Poi entrarono nella Concordia nuove cittá, Ravenna,
+Rimini, Imola, Forlí; e allora preser il nome piú esteso di «Societá di
+Venezia, Lombardia, Marca e Romagna ed Alessandria». I consoli delle cittá
+si riunivano a parlamento ed eleggevan rettori della Societá; e si estesero
+i giuramenti a non far pace né tregua né compromesso coll'imperatore, ad
+impedire «che non scendesse esercito imperiale grosso né piccolo di qua
+dall'Alpi», a mantener la lega per cinquant'anni; tutto magnifico, salvo
+che mancarono sempre in quegli atti le due parole, in quelle menti le due
+idee d'«indipendenza» e d'«Italia». E queste furono le deficienze (non,
+come si dice dal Sismondi ed altri, quella di una repubblica federativa;
+perciocché una tale era giá di fatto costituita nell'assemblea de' consoli
+di ogni cittá; né sei secoli appresso, durante la rivoluzione tanto piú
+felice degli anglo-americani, s'ebbe mai niuna assemblea confederativa piú
+ordinata), queste furono le deficienze che perdettero tutto, che fecero
+inutili poi tutti gli altri fatti di quella guerra; queste, che fecero la
+Societá lombarda tanto meno gloriosa ed efficace che non le leghe
+posteriori delle Province unite di Neerlandia o d'America; queste, che
+rimangono scusabili forse per l'opinione mal avanzata o piuttosto
+pervertita dall'antico amore all'imperio, ma deplorabili ad ogni modo da
+quanti italiani sentano oramai la virtú di quelle due parole od idee.--Sei
+anni rimase allora l'Italia senza l'imperatore, occupato nelle sue cose
+germaniche; né la lega progredí guari piú. Genova, che avea privilegi
+assicurati e che non volea concordia ma guerra colla odiata Pisa, non aderí
+mai; e questa guerra delle due trasse seco quella di Toscana tutta, Lucca,
+Siena e Pistoia con Genova, Firenze e Prato con Pisa. E niuna di queste
+aderí, e tutte trattarono piú o meno con Cristiano, arcivescovo di Magonza,
+cancelliere imperiale e capitano d'eserciti; ed Ancona sostenne uno
+stupendo assedio contra questo prete guerriero, ma s'accostò non alla
+Societá, sí all'imperator greco, e cosí ebbe contro di sé Venezia. E
+finalmente, nefando a dire, in uno de' giuramenti di confederazione, di
+societá, di concordia, trovasi Cremona riserbarsi il diritto di tener
+distrutta la vicina ed invisa Crema. Duole nell'anima, ma cosí è. Noi non
+abbiamo vent'anni di storia compiutamente bella, di vera concordia in tutti
+i nostri secoli moderni. Il fatto è; sappiam vederlo e confessarlo una
+volta finalmente, per non rifarlo mai piú. Alle nazioni, come ai principi,
+come ad ogni uomo, l'essenziale non è non aver errato, ma risolversi a non
+rifare il medesimo errore.--Nel 1174 ridiscese finalmente Federigo per la
+quinta ed ultima volta. Non gli era aperto se non il passo di Susa, per le
+terre dei conti di Savoia che troppo duole trovare qui. Scendendo il
+Moncenisio arse Susa, a vendetta del fatto di sei anni addietro. S'avanzò
+ad Asti, la quale, meno devota a libertá che non la prima volta, entrò in
+patti e si sottopose. S'avanzò contra Alessandria; e questa, cinta di mura
+di terra pesta e paglia, ovvero coperta i tetti di paglia (onde il glorioso
+nome rimastole di Alessandria «della paglia»), si difese fortemente quattro
+mesi, senza soccorsi della Societá. Finalmente, adunata questa a Modena,
+mandò un esercito; e Federigo, levato l'assedio [1175], mosse verso quello.
+Ma, non assalito (forse per il solito rispetto all'imperio), entrò in
+trattati; ottenne, licenziando l'esercito suo, che i lombardi licenziassero
+il loro; e cosí egli e sua corte ebbero il passo e giunsero a Pavia.
+Seguirono trattati nuovi, che non condussero a conchiusione, ma che giá
+allentarono la Societá. E cosí passò, perdettesi il rimanente di
+quell'anno.--Alla primavera del seguente e gloriosissimo 1176, scese un
+nuovo esercito tedesco per li Grigioni e Como, in aiuto all'imperatore; ed
+egli, lasciando la corte in Pavia, andò di sua persona di soppiatto a
+raggiungerlo. Allora, i milanesi aiutati solamente delle milizie di
+Piacenza, e d'alcuni scelti di Verona, Brescia, Novara, Vercelli, e forse
+(come vantano alcune famiglie in lor tradizioni) di fuorusciti di altre
+cittá diroccate, uscirono alla campagna, formarono due compagnie elette
+nomate «della Morte» e «del Carroccio», e s'avanzarono sulla via da Milano
+al Lago Maggiore. S'incontrarono a Legnano, ed ivi seguí, addí 29 maggio
+1176, la piú bella battaglia di nostra storia. I lombardi, vedendo avanzar
+l'oste straniera, si inginocchiarono per chiedere a Dio la vittoria, si
+rialzarono risoluti ad ottenerla o morire; la disputarono a lungo,
+l'ottener compiuta. Federigo, non gran capitano di guerra, ma grande uomo
+di battaglia, gran cavaliero, cadde combattendo presso al carroccio, non
+comparve alla fuga, arrivò solo e giá pianto a Pavia. Ma Federigo fu troppo
+piú gran negoziatore, grand'uomo di Stato, conobbe i tempi, cedette a
+proposito. Adunque mandò ambasciatori a papa Alessandro, che era stato
+alleato non capo della guerra: ma che doveva essere naturalmente, e tal fu
+ora de' negoziati; e che potrebbe in essi accusarsi d'aver derelitta la
+Societá lombarda, se non fosse che due doveri sono in qualunque papa, di
+capo della cristianitá e di principe italiano, e che quello è primo
+incontrastabilmente, e lo sforza a riaccettar nella Chiesa chiunque vi vuol
+rientrare, sia a pro o a danno d'Italia; se non fosse del resto, che non è
+un cenno, non un'ombra a mostrare che le cittá lombarde o niun italiano
+d'allora desiderasse l'indipendenza, desiderasse piú di ciò che al fine
+s'ottenne; se non fosse anzi, che parecchie delle cittá si staccarono dalla
+Societá comune, trattarono miserabilmente, separatamente, molto piú che il
+papa. Il quale ad ogni modo non volle conchiuder nulla egli solo, nulla se
+non in Lombardia; e perciò imbarcatosi sulle navi di Venezia [1177], venne
+a questa, dove fu convenuto non riceverebbe l'imperatore prima che fosse
+conchiusa pace o tregua. E la pace non si conchiuse, sí la tregua per sei
+anni; e fu convenuto non si guerreggiasse intanto tra imperatore ed
+imperiali da una parte, e le cittá collegate dall'altra; e queste
+conservassero lor Societá, e non fosser richieste di giuramento; una specie
+di _status quo_. Allora Federigo, che giá era a Chioggia, entrò in Venezia;
+e secondo le tradizioni si prostrò a' piedi di Alessandro, e questi glieli
+pose sul capo dicendo il testo «_super aspidem et basiliscum_»; e
+l'imperatore rialzandosi rispose:--«_Non tibi sed Petro_»;--e il papa
+riprese:--«_Et mihi et Petro_»;--fiabe forse, ma che accennano i costumi e
+le opinioni del tempo. Ad ogni modo furono pacificati.--Quindi il papa
+tornò a Roma, e pacificossi definitamente col senato; e l'imperatore,
+visitata Toscana e Genova, pel Moncenisio ritornò in Germania. Ed indi, ne'
+sei anni della tregua, negoziando con parecchie cittá separatamente, ed
+assicurando loro cosí per ogni caso que' tristi privilegi, che, soli in
+somma, eran voluti da tutti, ei le staccò. La brevitá del nostro scritto ci
+dispensa da tali miserandi particolari; noteremo solo il piú
+caratteristico. Alessandria nata dalla lega se ne staccò pur essa, fecesi
+privilegiare; i cittadini di lei usciron tutti, un brutto dí, dalle mura, e
+rientrarono a cenno, a grazia d'un commissario imperiale, lasciarono il bel
+nome, preser quello di Cesarea. I posteri furon piú degni, ripresero il
+primo.--Finalmente addí 25 giugno 1183, appressandosi a giorni il fine
+della tregua di Venezia, fu ultimata la pace a Costanza. Firmarono come
+ancor collegate Vercelli, Novara, Milano, Lodi, Bergamo, Brescia, Mantova,
+Verona, Vicenza, Padova, Treviso, Bologna, Faenza, Modena, Reggio, Parma e
+Piacenza, diciassette costanti; e coll'imperatore Pavia, Genova, Alba,
+Cremona, Como, Tortona, Asti e Cesarea. Ottennero i privilegi che avean
+voluti e tenuti dal tempo d'Arrigo V in qua: confermate alle cittá le
+regalie entro alle mura e nel distretto: solo lasciato all'imperatore il
+«fodero» o viatico quando scendeva; serbati i consoli senza conferma, colla
+sola investitura imperiale; soli lasciati all'imperatore i giudici in
+appello, e questi costituiti in un giudice stabile, il podestá;
+riconosciuto il diritto di pace e di guerra; riconosciuto quello, che
+avrebbe potuto esser piú utile, di serbare e rinnovare la Societá. Il
+trattato era dunque onorevolissimo, anche utile, anche progressivo. Ma era
+perduta per compiere l'indipendenza la grande occasione che la nazione era
+in armi contro al signore straniero.--Né l'occasione tornò mai piú per
+seicentosessantacinque anni. L'Italia progredí in lettere, in arti, in ogni
+sorta di coltura, in molte parti della civiltá, ma non nella piú
+essenziale, nell'indipendenza; e la nostra storia non narra quasi piú che
+variazioni di dipendenze. Perciò ci trattenemmo oltre al solito in questo
+secolo corso da Gregorio VII alla pace di Costanza, che è il piú bello di
+nostra bella etá. Ci rifaremo abbreviando i secoli delle discordie interne;
+sempre ne rimarrá abbastanza da mostrarceli troppo minori di quello, dove
+la concordia, non ottenuta, fu almeno nomata e tentata.
+
+ [1] _Ant. Ital_., IV, p. 262.
+
+
+12. Il secondo periodo della presente etá [1183-1263]. Governo delle
+cittá.--Dalla pace di Costanza al finir degli Svevi o Ghibellini
+secondi, corre una seconda parte della etá dei comuni. I quali noi
+continueremo a chiamare cosí sempre, e non come fan altri,
+«repubbliche»; perché questo nome ci sembra implicare governo di tutta
+la cosa pubblica, sovranitá piena, indipendenza; e che, salvo Venezia,
+tutte le cittá italiane riconobber sempre come sovrano l'imperatore e
+re straniero, e come privilegio i governi, i diritti propri. Oltreché,
+queste improvide cittá non si divisero giá solamente, quasi
+repubbliche, in quelle due parti infelicissime ma forse inevitabili
+de' grandi e de' piccoli, de' nobili e de' plebei; ma, come veri
+comuni dipendenti, in quelle anche piú infelici pro e contro al
+signore straniero. Questa divisione propria de' comuni fu quella che
+accrebbe, inasprí la repubblicana; perché i grandi, i nobili, piú o
+meno signori di castella fuor delle mura, o di «alberghi» o case forti
+addentro, or per memoria de' lor bei tempi feodali, or per isperanza
+di crescere a signori infeodati delle cittá stesse, ad ogni modo,
+s'accostarono piú facilmente alla parte imperiale o straniera, mentre
+i popolani piú facilmente alla parte cittadina o d'indipendenza;
+ondeché questi non ebber nulla mai di piú caro, di piú pressante che
+cacciar quelli del tutto; molto piú che non si sia fatto in altre
+repubbliche, e che non sarebbesi fatto in quelle se fossero state
+repubbliche vere. E questo inasprimento delle due parti inevitabili,
+fu giá un primo gran male senza dubbio. Ma fu secondo, che, cacciati i
+primi nobili, e sottentrati al posto loro i popolani grassi,
+diventando principali, nobili essi, essi pure furono invidiati,
+prepotenti, cacciati né piú né meno. E cosí dopo questi secondi, i
+terzi, i quarti interminabilmente. Perciocché, insomma, di nobili o
+grandi ne son sempre dappertutto; e il popolo che ne caccia, non li
+caccia ma li muta; ed ogni mutazione non fa, oltre il mal
+dell'invidia, se non diminuire le forze morali, materiali e personali
+delle cittá. Né son io che ciò dica a difesa d'una classe non
+generosamente forse, certo non utilmente, assalita da alcuni popolani
+de' nostri dí; fu osservato e detto incominciando da Dante e da' primi
+uomini politici che seppero scrivere in quell'etá, fino a Machiavello
+e a Botta stesso, talor errante, piú sovente generoso. I quali, chi
+piú chi meno, attribuiron alle cacciate, alle diminuzioni dei nobili
+la diminuzione delle forze cittadine in generale, delle militari
+particolarmente; onde poi l'impossibilitá di resistere alle nuove
+discese degli imperatori e d'ogni altro straniero, e il venir meno la
+vita militare ne' cittadini, e il sorger a poco a poco (fin dal tempo
+delle leghe lombarde) le soldatesche mercenarie, e quindi le masnade,
+le compagnie piccole, e le grosse; e il passar que' troppo gelosi
+comuni a signorie, a principati, a tirannie, or d'un nobile vicino
+vincitor della cittá spoglia di militi cittadini, or d'un popolano
+grasso vincitor della parte de' grandi, or di questo o quest'altro
+capo di parte, podestá o condottiero. Perciocché dei podestá è a notar
+questo; che istituiti, come vedemmo, per mantener la potenza imperiale
+nelle cittá, per il resto privilegiate di libertá, in breve furono per
+ulterior privilegio (che trovasi conceduto a Milano fin dal 1185, due
+anni dopo la pace di Costanza) lasciati ad elezioni delle cittá
+stesse; ondeché ne cadde del tutto, e quasi a un tratto, la potenza e
+quasi il nome de' consoli, ed essi i podestá diventarono magistrati
+cittadini e comunali del tutto. La solita invidia cittadina feceli
+bensí scegliere quasi sempre forestieri al comune; ma traendo seco un
+séguito di uomini propri, e facendosi sovente cosí pur capitani del
+comune o di piú comuni, li tiranneggiarono tanto piú facilmente. I
+rimedi suggeriti dalla invidia e dalla paura, sogliono far piú mal che
+bene. A Roma stessa prevalse questo magistrato unico; solamente,
+invece di «podestá» fu chiamato «senatore»; e come il podestá a'
+consoli, cosí sottentrò il senatore al senato.--E servano a tutto il
+rimanente della presente etá questi rapidi e certo incompiuti cenni
+delle divisioni, de' pervertimenti, delle guerre intestine dei comuni.
+Alle quali ad ogni modo noi torneremo anche meno che non alle guerre
+di cittá a cittá; ristretti che siamo ne' limiti d'un sommario, e cosí
+sforzati a diventar qui tanto piú brevi, quanto piú, sorti i comuni,
+sorge oramai una storia particolare d'ognuno, si sminuzza
+moltiplicandosi quella universale d'Italia.
+
+
+13. Fine di Federigo I, Arrigo VI [1183-1198].--Fin dall'anno seguente
+alla pace [1184], scese per la sesta volta Federigo I, e trattò e
+ottenne di maritar suo figliuolo Arrigo con Costanza figlia del gran
+Ruggeri, zia ed erede di Guglielmo II re di Puglia e Sicilia, che non
+avea figli. E cosí Federigo riacquistò con un matrimonio piú potenza
+in Italia a sua casa Sveva, che non ne avesser perduta egli e i suoi
+predecessori della medesima o della prima casa Ghibellina. Giá vedemmo
+il padre di Federigo avergli apparecchiato l'imperio, riuniendo le
+famiglie Guelfa e Ghibellina di Germania con un matrimonio; e con un
+matrimonio vedrem Federigo II acquistar diritti alla corona di
+Gerusalemme; onde si vuol dire che questa casa di Svevia precedesse
+casa d'Austria in quella politica matrimoniale, che fu a questa cosí
+felice. Ma allora ei si può dir pure, che quindi venissero le
+infelicitá, e finalmente la rovina ultima di casa Sveva. Perocché,
+anche alla politica rozza ed appassionata di quei tempi apparve chiaro
+il pericolo di lasciar gli Svevi potenti insieme nell'antico regno
+d'Italia o Lombardia, e nel nuovo di Puglia o Sicilia. Apparve a tutti
+gl'italiani, che non capaci d'idear l'indipendenza compiuta erano pure
+innamorati della libertá quale l'aveano: e quindi sorse la parte non
+piú solamente anti-imperiale in generale, ma anti-sveva,
+anti-ghibellina in particolare, cioè giá guelfa. E s'aggiunsero
+naturalmente a tal parte, e ne diventarono duci, i papi, pretendenti
+fin dall'origine alla signoria o supremazia del egno, tementi ora di
+tali vassalli imperatori. E quindi sulla antica inimicizia de' papi e
+degli imperatori crebbe, irreconciliabile ormai, quella de' papi del
+secolo decimoterzo e casa Sveva, la quale finí colla perdizione di
+questa; quell'inimicizia che può esser loro rimproverata da' tedeschi
+e non da noi.--Intanto Federigo, o per questo nuovo interesse, ovvero
+perché ei fosse di quegli uomini che migliorano tra gli affari umani,
+e sanno adattarsi a ciò che combatterono ma vedono inevitabile,
+Federigo si mutò tutto in favor de' lombardi, e in particolare de'
+milanesi. Concedette loro nuovi privilegi, riedificò Crema, anzi si
+volse contro ai duri cremonesi che il voleano impedire; e i milanesi
+festeggiarono improvvidi quelle nozze fatali, princípi di tanti nuovi
+guai all'Italia.--Nel 1187, fu presa Gerusalemme da Saladino. Urbano
+III (successore giá ad Alessandro III morto nel 1181, e a Lucio morto
+nel 1185) ne morí, dicono, di dolore; e succedettero Gregorio VIII per
+un mese, e poi Clemente III, che concitò la cristianitá al gran
+riacquisto. Ne seguirono paci in tutta quella; in Italia stessa
+pacificaronsi, guerreggiarono concordi in Oriente, le emule Genova e
+Pisa: e Federigo I, presa la croce, per Ungheria e Bulgaria [1189]
+passò in Asia; conquistò Icona, e morí poi bagnandosi in un ruscello
+[1190]. Rendiamo onore a' nostri avversari; fu uno de' piú nobili, ed
+ultimamente de' piú generosi che abbiamo avuto mai. Del resto, fu
+anch'egli uno di coloro che sprecarono le forze, la grandezza contro
+all'onnipotenza dell'opinione pubblica, del secolo.--Successegli
+Arrigo VI suo figlio, erede giá di Guglielmo II testé morto. Ma
+Tancredi, figlio naturale di Ruggeri, toglievagli il bel retaggio
+facendosi re. Quindi s'apre la guerra; Genova e Pisa armano per
+Arrigo; questi scende, ed è incoronato in Roma [1190] da papa
+Celestino testé succeduto. Poi muove contro a Tancredi, ma è respinto
+e risale a Germania, componendo per via una delle molte guerre che giá
+ferveano di nuovo tra cittá e cittá e signori in Lombardia.--Muore poi
+[1194] Tancredi; e allora Arrigo ridiscende, è riconosciuto re senza
+contrasto di qua e di lá dal faro; ma tiranneggia, spoglia i nuovi
+sudditi e fa piú che mai odioso il nome tedesco a quelli, a tutti
+gl'italiani, e a sua moglie stessa che dicono congiurasse contra
+lui.--Risalí nel 1195, ridiscese nel 1196, e morí a Messina nel 1197;
+lasciando lí regina Costanza, e giá incoronato re di Germania,
+d'Italia e di Sicilia il lor figliuolo di tre anni, Federigo II che fu
+poi miglior del padre, degno dell'avo.
+
+
+14. Filippo e Ottone [1198-1218].--Morirono poco appresso Celestino
+III, a cui succedette [1198] Innocenzo III, un nuovo gran papa, e
+Costanza che lasciò a questo la tutela del figlio, forse perché la
+gran donna sentiva che egli era natural avversario, e volle sforzarlo
+a farsi cosí difensor del figliuolo fanciullo. Né le fallí il
+pensiero; i grandi animi s'intendono. Innocenzo III, esagerato forse
+nell'esercizio dell'autoritá pontificale fuor d'Italia, fu grand'uomo
+ad ogni modo; ed esercitò la tutela, anche piú che non sarebbe stato
+utile all'Italia, generosamente, fedelmente. Ma giá, senza badare a
+quel fanciullo, erano stati eletti re in Germania Filippo di Svevia,
+fratello d'Arrigo VI figliuolo di Federigo I e capo cosí della casa e
+della parte ghibellina; e contra lui, Ottone giá duca di Sassonia e
+Baviera, e capo di parte guelfa. E perché molto si parteggiò per l'uno
+e l'altro, e con li due nomi di parti pure in Italia, quindi ripetono
+gli scrittori antichi l'origine o almeno l'introduzione delle due tra
+noi. Ma i nomi tutt'al piú poterono esser introdotti allora; ché
+quanto alle parti, com'elle diventarono in breve (prevalendo gli Svevi
+o ghibellini) imperiale e tedesca l'una, anti-imperiale e anti-tedesca
+l'altra, elle esistevano da gran tempo certamente, ed esisteranno
+inevitabilmente, finché saranno imperatori tedeschi, ed uomini
+italiani, in Italia. Ed è perciò appunto che ai nostri dí alcuni,
+almeno incauti, vorrebbono risuscitare il nome «guelfo». Grande
+inutilitá! essendo piú chiaro, piú esplicito, piú buono, piú facile ad
+accettarsi ed ampliarsi il nome di «parte nazionale» od «italiana» od
+«antistraniera». Grande imprudenza! tale essendo il tôrci carico de'
+peccati antichi di quella parte, che vedremo farne meno certamente che
+non i ghibellini, ma farne pur troppi ancora.--I due competitori poi
+guerreggiaronsi a lungo in Germania; non discesero in Italia. Fu
+Ottone riconosciuto da Innocenzo l'anno 1200, ma vinto nel 1206 da
+Filippo.--Dopo la morte del quale [1208] riconosciuto Ottone
+universalmente in Germania, scese in Italia e fu incoronato a Roma
+[1209]. Ma progredito quindi a Puglia, per ispogliare del regno
+Federigo il pupillo di Innocenzo, è scomunicato da questo; e Germania
+se ne solleva, ed egli è sforzato a risalirvi [1211]. Quindi
+s'impiccia nelle guerre dei francesi ed inglesi; e sconfitto da' primi
+a Bovines, ne cade sua potenza in Germania, e poco men che derelitto
+muor poi nel 1218. E lasciò indisputato oramai quel regno, e perciò
+quel d'Italia e l'imperio a Federigo, lá risalito fin dal tempo della
+scomunica del competitore, lá tre volte rieletto, e due volte
+incoronato, ed or giovane adulto di ventidue anni.--Intanto in Italia
+era cresciuta la potenza di papa Innocenzo III, al modo solo in che
+sempre crebbe, in che solo può crescere la potenza temporale d'un
+papa, congiungendosi coll'opinione d'Italia che circonda quella
+potenza. In Roma accettò, ordinò la potenza nuova del senatore. Ed
+Innocenzo III era pure un grande, un forte, un arditissimo uomo. Ma il
+fatto sta, che sono appunto questi gli uomini i quali ripugnan meno
+alle concessioni opportune; sia perché le loro grandi menti fan loro
+vedere piú chiara tale opportunitá o necessitá; sia perché non temono
+di parer temere, né di lasciarsi soverchiare o prender la mano dalle
+concessioni. In Sicilia Innocenzo III guerreggiò in nome del pupillo
+contra Marcovaldo, tedesco, siniscalco del Regno, alleato de'
+saracini. In Toscana, sia in nome del retaggio di Matilde, sia in nome
+della libertá, guerreggiò, trattò colle cittá, e riunille quasi tutte
+(salvo Pisa che avea ottenuti nuovi privilegi ed era quindi sempre piú
+imperiale) in una prima lega toscana o guelfa, conchiusa a San
+Miniato. A Spoleto ed Ancona guerreggiò in nome delle antiche
+donazioni. Riuní piú territorio che niuno de' predecessori. E
+risuscitando le pretensioni di Gregorio VII (ma senza le necessitá
+ecclesiastiche di quello), fece intervenire la sua autoritá negli
+affari d'Ungheria, Polonia, Danimarca, Francia, Inghilterra, Aragona e
+Portogallo, tutta Europa. E tali intervenzioni furono utili senza
+dubbio parecchie volte. Se fossero esagerate talora, ne giudichi
+altri; non sono affari nostri. Sorti ai tempi di lui due grandi ed
+operosissimi santi, san Francesco, italiano, e san Domenico,
+spagnuolo, furono da lui approvati i loro due grandi ordini
+mendicanti, de' frati minori, e de' predicatori. Come il cristianesimo
+fu detto «pazzia della croce», questi si potrebbon dire «pazzie della
+caritá». L'esercitavano, passivamente colla povertá; attivamente,
+colle limosine, colla predicazione, colle missioni nella gentilitá fin
+d'allora. I predicatori furono accusati dagli uni, giustificati dagli
+altri, di crudeltá contro agli albigesi, eretici francesi; ed anche
+questa non è cosa nostra. È vero che in Italia pure poteron aiutare
+alle persecuzioni contro agli eretici catari e paterini che sorgevano
+allora non guari diversi dai francesi; ma piú sovente servirono alle
+pacificazioni, alle concordie di cittá e signori. E san Tomaso,
+domenicano, san Bonaventura, francescano, grandi teologi che fiorirono
+intorno alla metá di questo secolo, diedero senza dubbio (molto piú
+che non i primi poeti) alla coltura italiana quella spinta,
+quell'andamento progressivo, che non cessò piú per tre secoli, che la
+fece primeggiare tra tutte le contemporanee.
+
+
+15. La quarta crociata, il principio del secondo primato italiano nel
+Mediterraneo [1201-1204].--Ma il fatto a noi principale di questo
+tempo, fu la quarta crociata; che, adempiutasi in parte per opera del
+medesimo Innocenzo III, e soprattutto de' veneziani, condusse alla
+conquista latina di Costantinopoli, e quindi al rinnovamento del
+primato italiano nel Mediterraneo. Noi vedemmo questo giá lago
+italiano sotto a' romani; non forse che questi od altri italiani vi
+navigassero e mercanteggiassero molto essi stessi; signori, cioè
+oziosi, in ciò probabilmente come in ogni cosa, si facevan servire di
+commerci da' greci, da' fenici, dagli egiziani, in ciò antichi. Tre
+vie sono dal Mediterraneo all'Indie e alla Cina, a quel commercio
+orientale che fu sempre finora il massimo del mondo: prima l'Egitto e
+l'Eritreo; seconda la Fenicia o Siria, l'Eufrate e il golfo persico;
+terza il Bosforo, il mar Nero e l'Alta Persia. Prima della fondazione
+di Costantinopoli, eran prevalse la prima e la seconda; dopo, prevalse
+questa terza, e Costantinopoli diventò non solamente via o scalo, ma
+emporio principale di quel commercio, e in breve anche gran centro
+industriale. Quindi, da quella fondazione, si può dir cessato l'antico
+primato nostro; e il Mediterraneo non piú lago italiano, ma per cinque
+secoli (dal quarto a tutto l'ottavo) lago greco; poi, per quattro
+altri (dal nono a tutto il decimosecondo) lago greco-arabo, tenendo
+gli arabi le due vie d'Egitto e Siria, e rimanendo ai greci la sola
+via del Bosforo o Costantinopoli. Certo, ne' due ultimi secoli s'eran
+giá frammesse non poche cittá italiane, Venezia, Amalfi, Genova, Pisa
+forse sopra tutte, tra le due nazioni primeggianti; e giá nelle tre
+prime crociate s'eran elle avvantaggiate co' trasporti de' guerrieri e
+lor impedimenti, col commercio del nuovo regno latino di Gerusalemme,
+e collo stabilimento di grandi fondachi, di vie e quartieri intieri
+italiani nelle cittá conquistate. Il Pardessus[1] ci dá una cronologia
+preziosa de' privilegi ottenuti da' genovesi; in Antiochia nel 1098 e
+1127; in Giaffa, Cesarea ed Acri nel 1105; in Tripoli nel 1109; in
+Laodicea ne' 1108 e 1127:--da' veneziani in Giaffa nel 1099; in tutto
+il regno di Gerusalemme ne' 1111, 1113, 1123, 1130:--e da' pisani in
+Giaffa, Cesarea ed Acri nel 1105, e in Antiochia nel 1108. Ma, né
+tutte queste eran per anche conquiste vere o riconosciute, né il
+commercio od anche meno la potenza italiana eran tuttavia principali
+nel Mediterraneo, né anche meno era tornato questo all'onor di lago
+italiano. Ora sí, ciò rivedremo.--Venezia è poco venuta finora in
+queste pagine, per ciò che ella fu finora poca cosa all'Italia in
+generale; e che avea guerreggiato sí parecchie volte nell'Illirio e in
+Oriente, ma che, simile a Roma antica, dopo un quattro secoli
+d'esistenza, il territorio di lei non s'estendeva guari oltre al
+dogato, cioè alle lagune e ai lidi; ondeché la storia di lei non fu,
+lungo que' secoli, se non istoria tutto cittadina, tutt'empita di que'
+particolari di governo interno a cui dicemmo non poterci fermare.
+Bensí, è da avvertire in tutto, che le parti in lei furono molto men
+cattive che non altrove in Italia, non infette di dipendenza
+straniera, non di feodalitá: e quindi meno acri tra nobili e plebei,
+men varianti il governo; il quale fu sempre piú o meno equilibrato di
+democrazia, aristocrazia e quasi monarchia, un Consiglio generale, i
+senatori e lor Consigli, il duca o doge. La situazione avea aiutata
+l'indipendenza, l'indipendenza avea serbata la concordia, e la
+concordia aveva compiuta e sancita l'indipendenza.--Ultimamente, da un
+cinquant'anni, parecchie contese e guerre le erano sorte contro al re
+d'Ungheria per l'Illirio, contro all'imperator greco per gli
+stabilimenti orientali. Ora apparecchiandosi la quarta e grande
+crociata, promossa dall'operoso Innocenzo III, i crociati fecer patto
+[1201] con Venezia d'un grande armamento navale per il passaggio. Ma,
+non essendo venuti tutti i patteggiati, e non potendo i venuti pagar
+il prezzo totale pattuito, convennesi che per quel che ne mancava,
+essi servirebbon la repubblica d'un colpo di mano per riprendere Zara
+al re d'Ungheria; e cosí fecero in pochi dí [1202]. Quindi incorati
+dal successo, veneziani e crociati dánno retta ad Alessio il giovane
+(figlio d'Isacco imperator greco testé spogliato dal fratello
+Alessio), che li esortava a riporre il padre sul trono, e prometteva
+gran paga e grandi aiuti poi. Il papa non voleva; ma i crociati per
+aviditá, i veneziani per aviditá e vendetta accettan l'impresa. Era a
+capo Enrico Dandolo doge, vecchio d'oltre a novant'anni, cieco o poco
+meno, eppure arditissimo, che aveva presa la croce testé in San Marco.
+Arrivano dinanzi a Costantinopoli, approdano alla costa d'Asia,
+varcano il Bosforo, e fugano i vili greci. Seguono parecchie fazioni,
+e finalmente un assalto per terra e mare; dove il vecchio doge gridava
+a' suoi, volerli far impiccare se nol mettean de' primi a terra; e
+messovi, vinse egli, ed impedí i francesi d'esser vinti. Non ancor
+presa la cittá, fuggí Alessio imperatore; e, riposti in trono Isacco
+ed Alessio il giovane, entrarono Dandolo e i crociati veneziani e
+francesi [luglio 1203]. Ma, come succede tra restaurati e
+restauratori, rimaser per poco alleati greci e latini, disputando
+sulle promesse reciproche. Riapresi la guerra; il popolo di
+Costantinopoli si solleva contro a' due principi (pur come succede)
+caduti in sospetto di vil obbedienza a' restauratori, lí depone, e
+grida imperadore Alessio duca, detto Murzuflo. Contra costui i
+crociati assediano, assaltano di nuovo la cittá, e prendono e pongono
+a fuoco, a sangue, e massime a grandissima ruba [aprile 1204]. Poi,
+tra molti scherni fatti da' semibarbari ma prodi latini a que' greci
+serbatori della antica coltura (portarono una volta una penna ed un
+calamaio in processione tra lor lucide armi vittoriose) nominano un
+imperator latino, Baldovino conte di Fiandra. Ma spartiscon l'imperio:
+un regno di Tessalonica al marchese di Monferrato; Peloponneso (giá
+detto Morea da' mori o gelsi che la arricchivano allora) sminuzzato
+tra vari signori feodali; e un quarto e mezzo dell'imperio dato in
+cittá ed isole varie a Venezia. La quale, per vero dire, non le
+occupò; né le poteva occupare con sua popolazione, non salita per anco
+oltre a due o trecentomila anime; ma le ne rimasero a lungo parecchie,
+e principalmente Candia che fu poi massima ed ultima delle colonie
+sue. E quindi in breve, per emulazione, per quell'imitazione, che, a
+malgrado le inimicizie de' governi, trae sovente ad imitarsi e
+seguirsi i popoli connazionali, i pisani e massime i genovesi fecero
+pure stabilimenti orientali; e cosí fu acquistata tutta questa via al
+commercio italiano, il quale, caduti gli arabi, giá praticava le altre
+due; e cosí tra le tre incominciò il secondo primato nostro nel
+Mediterraneo; cosí ricominciò questo ad esser lago italiano. E tal
+durò poi, come giá anticamente, tre secoli o poco piú. L'istituzione,
+il nome de' «consoli» dato da quegli italiani ai capi e giudici de'
+loro commercianti in ogni cittá orientale (come a quelli che erano
+nelle madri patrie), ed esteso poi in tutto il globo, rimane anch'oggi
+monumento di quel nostro primato commerciale.
+
+ [1] _Tableau_, p. VIII bis.
+
+
+16. Federigo II [1218-1250].--Federigo era giovane di
+ventiquattr'anni, quando rimase libero del competitore. Dimorò due
+anni in Germania a confermarvi sua potenza.--Scese [1220] a farsi
+incoronare da papa Onorio, e promise fin d'allora prender la croce per
+la ricuperazione di Gerusalemme. Ma passò prima a farsi riconoscer nel
+Regno, ed ordinarlo. Ridusse i saracini, che pur rimanean numerosi in
+Sicilia, e ne trasportò i resti di qua dal faro, a Lucera e Nocera;
+dove stanziarono e fiorirono, e ond'egli li trasse sovente poi a
+guerreggiare contro ai papi e agli italiani, e ne fu odiato tanto piú.
+Die' leggi a tutto il Regno; buone per quel tempo, ma che improntate
+di feodalitá mantennero colá, piú a lungo che altrove in Italia,
+quell'ordine o disordine. Edificò castella a farsi forte nelle terre,
+nelle cittá, uno principalmente in Napoli, la quale diventonne poi
+residenza regia e capitale. Ed ivi istituí una universitá, seconda in
+Italia dopo quella giá piú che centenaria di Bologna. E colto, prode e
+corteggiator di donne, si compiacque di poesia e poeti in lingue
+romanze e volgari, e scrisse nella nostra che sorgeva. Nel 1225, sposò
+quella Iolanda di Lusignano, figlia ed erede del re spogliato di
+Gerusalemme, che fu terza donna accrescitrice di pretensioni in casa
+Svevia. E, nel 1227, salí finalmente sulle navi a Brindisi per il
+nuovo regno suo. Ma infermati esso e molti suoi, sbarcò ed indugiò un
+altro anno, e fu perciò scomunicato da Gregorio IX, papa nuovo di
+quell'anno, gran papa politico, e incominciatore di quella gran
+contesa papalina o guelfa o italiana, contro agli Svevi or napoletani,
+che durò quarant'anni. E qui, al solito, non pochi moderni sofisticano
+per trovar in questi papi grandi disegni di monarchia universale. Ma
+qui pure il disegno fu piú semplice, e qui poi tutto italiano. Come
+tutti gli Svevi, Federigo II era principe superbissimo, soverchiatore,
+sprezzator di tutti e massime de' papi, e non dirò della religione
+cristiana, ma almeno di quelle che sono sempre convenienze, ed in quel
+secolo parevano essenza di lei. E cosí tenuto per poco credente o mal
+credente, o come allora dicevasi, epicureo, paterino, eretico e quasi
+maomettano, saracino o pagano, ei sollevò contro sé l'opinione
+universale, la italiana principalmente, quella de' papi sopra tutti. I
+quali poi secondarono l'opinione nazionale, tanto piú volentieri che
+non piú solamente la riunione dell'imperio-regno d'Italia col regno di
+Puglia e Sicilia faceva gli Svevi, ma le qualitá personali di Federigo
+II lo facevano piú pericoloso. E fecero bene e naturalmente senza
+dubbio in ciò; fecero male solamente in questa o quella esagerazione
+di tal politica, in questa o quella scomunica; ecco tutto. Effettuato
+il passaggio [1228] con meno gente che l'anno addietro (causa di nuova
+ira del papa e nuova scomunica), Federigo guerreggiò poco in Asia,
+trattò ed ottenne per sé Gerusalemme, ma lasciò il Santo Sepolcro in
+mano a' maomettani [1229], nuovo scandalo e nuova ira. Tornò quindi
+nel Regno contra Lusignano, il proprio suocero, che mosso dal papa
+l'aveva occupato; né gli fu difficile cacciar costui, riordinar il
+Regno, rinforzarvisi.--Quindi si rivolse a Lombardia; dove Milano,
+tornata a sua primiera avversione contra gli Svevi o ghibellini, e
+risorta a capo di parte guelfa, né allora né poi non aprí mai le porte
+all'imperatore per lasciargli prendere la corona d'Italia. E giá da
+tre anni [1226] avea (del resto, secondo suoi privilegi) rinnovata la
+lega di Lombardia. Eranvi allora entrate Milano, Bologna, Piacenza,
+Verona, Vicenza, Treviso, Padova, Brescia, Faenza, Mantova, Vercelli,
+Lodi, Bergamo, Torino ed Alessandria, ed accostatesi poi parecchie
+altre, Venezia stessa. Ma questa seconda lega lombarda, anche men
+della prima, non mirò all'indipendenza; piú forti tutte queste cittá,
+per essersi esercitate da quarant'anni in una libertá quasi compiuta,
+è anche piú da stupire che non sapesser compierla. E perché appunto
+questo era l'unico scopo buono, naturale, che la nuova lega potesse
+avere, ed ella non l'ebbe, non si scorge in essa nessuno scopo, né
+disegno, né idea. La prima avea volute le regalie, i consoli, troppo
+poco forse, ma in somma quel poco, e l'aveva ottenuto; la seconda non
+aveva che a proseguire; e non volle ciò, né nulla. La prima era
+difensiva, conservatrice de' diritti acquistati, e conservolli; la
+seconda era offensiva, ed offese, ma senza pro, senza acquisto
+ulteriore. Non fu altro che odio, parte guelfa, lega guelfa, contra
+odio e parte e leghe ghibelline, che pur sorsero qua e lá. Riuscí un
+cumolo di fatti peggio che mai moltiplicati e sminuzzati; piú brutti
+naturalmente dalla parte straniera e ghibellina, ma non belli nemmeno
+da parte guelfa, mediocri tutti. Il vero è che senza grande scopo le
+parti non possono aver né grandi virtú né grande effetto; e che queste
+del secolo decimoterzo non servirono a nulla, se non a far crescere i
+signorotti o tirannucci, giá sorgenti nelle cittá.--Le parti di quel
+secolo ebbero vizio tutto contrario a quello delle presenti. Il quale
+è d'oltrepassare gli scopi primieri e buoni, di pigliarne altri via
+via ulteriori e cattivi: dopo la libertá, l'uguaglianza, que'
+socialismi e comunismi, che sono barbare idee in barbare parole; dopo
+il principato costituzionale rappresentativo, la repubblica, e non giá
+niuna sapientemente equilibrata, ma la democratica e sociale; dopo, ed
+anzi prima dell'indipendenza, l'unitá. Quando sapranno le parti
+italiane prefiggersi scopi buoni e non oltrepassarli, quando non
+peccare né per difetto né per eccesso, non essere né tutto stolte né
+tutto matte? Non mai, diranno alcuni di que' superbi che troncano ogni
+difficoltá facilmente con qualche sentenza dispregiativa degli uomini;
+gli uomini son sempre stolti o matti; le parti, sempre mancanti od
+eccessive; chi le spera moderate, prudenti, sagge, capaci di
+scegliersi scopi buoni e contentarsene, spera da stolto o da matto;
+egli stesso è da compatire. Ma, rispondiamo noi compatiti, ma
+Inghilterra ed America, e il piccolo continental Belgio a' tempi
+nostri, ed un altro pur piccolo e continentale Stato in questi ultimi
+dí; ma Olanda e Svizzera ne' secoli moderni; ma Venezia (quasi sola,
+per vero dire) nel nostro medio evo, ed Atene e Sparta e Tebe; ma
+tutte insomma le repubbliche, tutti gli Stati comunque liberi, ebbero
+parti; e seppero averne sovente delle moderate, non inefficaci come le
+nostre del secolo decimoterzo, o almeno non cosí matte come queste che
+ci si dicono ora naturali ed inevitabili al secolo decimonono; e non
+furono grandi e felici, se non appunto quando e perché il seppero:
+ondeché, noi non veggiamo per noi questa necessitá di non averlo mai a
+sapere od imparare; e cosí ci ostiniamo, contro a' dispregiatori e
+disperanti, a sperare venga pure un dí che anche le parti italiane non
+saran piú stolte né matte, non senza scopo, e non con inaccessibili e
+inarrivabili o scellerati. Mi si perdoni la digressione, e torniamo
+alle stoltezze del secolo decimoterzo.--Tre famiglie principalmente ne
+crebbero: gli Ezzelini, tedeschi venuti con Federigo I, cresciuti in
+Vicenza, Treviso, Padova ed all'intorno, ghibellini arrabbiati, famosi
+per immani crudeltá: gli Estensi, che vedemmo antichi italiani,
+antichi guelfi, anzi battezzatori di quella parte, fedeli ad essa, or
+cresciuti in Modena e Ferrara, gente molto migliore, ma, come pare, di
+generazione in generazione mediocre, e di che non trovasi mai un gran
+fatto, un gran nome (se non vogliasi accettar nella storia quelle
+adulazioni dell'Ariosto e del Tasso che sono venute a noia anche nella
+loro bella poesia); e finalmente i Torriani, gente antica d'intorno a
+Milano che crebbe facendosi capo di quel popolo. Del resto, dopo poca
+e oscura guerra, fecesi [1230] una prima pace tra la lega guelfa e il
+papa per una parte, e Federigo dall'altra. Ed estesesi via via a molte
+cittá per opera de' nuovi frati, principalmente i minori o
+francescani, e sopra tutti di sant'Antonio di Padova, e di quel fra
+Giovanni da Vicenza, O' Connello del medio evo, che dicesi adunasse
+una volta presso a Verona le centinaia di migliaia di uditori [1233].
+Ma tutto ciò durò poco. Ché del 1234, fosse o no ad istigazione del
+papa e de' guelfi, sollevossi primo in Germania Arrigo figliuolo
+dell'imperatore; e questi v'accorse, e, senza combattere, lo prese e
+mandò prigione in Puglia, dove poscia morí. E risollevatasi la lega
+lombarda e guelfa, e non bastando contra essa Ezzelino III, capo de'
+ghibellini, ridiscese Federigo [1236] per Verona, e prese Vicenza,
+mentre Ezzelino prendeva Padova; e risalí quindi a Germania. Ridiscese
+per la terza volta [1237] piú forte, e diede allora a Cortenuova una
+gran rotta a' milanesi. Né perciò osò assalir Milano. Assediò sí
+Brescia parecchi mesi, ma invano [1238]; ed ebbe a satisfarsi di
+correr Lombardia e Piemonte, riaccostando a sé le cittá men forti o
+men costanti, e lo stesso marchese d'Este. Allora Gregorio IX
+scomunicava Federigo [1239]; e quando questi scese a Toscana e
+minacciò Roma, ei predicò contra lui una crociata [1240]. Convocato
+quindi un concilio a Roma, ed essendosi i prelati francesi imbarcati
+in Genova che era oramai tutta guelfa, Pisa, che era sempre tutta
+ghibellina, armò all'incontro una gran flotta; e ne seguí [3 maggio
+1241] una gran battaglia navale alla Meloria, dove Genova fu rotta, ed
+onde saliron Pisa e i ghibellini piú che mai al primato di Toscana.
+Dicesi ne morisse di dolore il terribil papa Gregorio, e vacò poi la
+sede da due anni.--Finalmente, a mezzo il 1243, fu eletto Innocenzo
+IV, che da cardinale era stato amico a Federigo, e gli fu papa nemico
+peggio che i predecessori. Stretto da' ghibellini di Roma e d'intorno,
+fuggí a Genova patria sua [1244], e quindi a Lione in Francia [1245].
+Ed ivi adunò un gran concilio a provvedere ai pericoli della
+cristianitá nuovamente spogliata di Gerusalemme, ed assalita in
+Polonia ed Ungheria dall'invasione dei mogolli successori di Gengis
+khan. Ma allor si vide a che servisse quel vantato ordinamento della
+cristianitá sotto a' suoi due capi temporale e spirituale. I due capi
+eran divisi, e si divisero tanto piú dopo il concilio, che scomunicò
+pur esso Federigo. Il papa lo depose; molte cittá l'abbandonarono;
+molti signori delle Due Sicilie gli congiuraron contro. Dicesi che un
+suo medico tentasse avvelenarlo; e che Pier delle Vigne suo
+cancelliero ed amico, che gli avea condotto costui, ne cadesse in
+sospetto ed in tal disperazione, che perciò si uccidesse urtando il
+capo al muro [1246]. Allora il domato Federigo domandò pace e poco men
+che mercé, implorò l'intervento di san Luigi re di Francia, e promise
+riprender la croce. Venuto a Torino per accostarsi al papa, fu
+richiamato indietro dalla sollevazione di Parma; vi pose campo
+all'intorno, e tentò imitare la fondazione di Alessandria, fondando lá
+presso una sua cittá ghibellina che chiamò Vittoria; ma, quasi a
+scherno di fortuna, ei fu vinto colá [1248], e la cittá incipiente fu
+distrutta. Le cose andavan meglio per lui in Toscana; i ghibellini
+s'insignorivano della stessa Firenze, capo de' guelfi. Ma intanto
+Bologna raccoglieva intorno a sé le cittá, le milizie della parte, e
+dava [1249] una gran rotta agli imperiali, e vi prendeva Enzo, uno de'
+non pochi figliuoli naturali di Federigo, ornato del nome, non della
+potenza, di re di Sardegna. Fu gran trionfo a' bolognesi, i quali
+mostrano oggi ancora il luogo dove trassero e tennero il giovane in
+pomposa prigionia per venti e piú anni, finché morí. All'incontro,
+prosperavano i ghibellini sull'Adige e la Brenta; vi prosperava e
+inferociva peggio che mai Ezzelino tiranno. Era, come si vede, tra
+Napoli ghibellina, Roma guelfa, Toscana ghibellina, Bologna guelfa,
+Padova e il resto ghibellino, un frapporsi, un intrecciarsi di parti,
+di guerre, di vittorie e sconfitte che doveva parer insolubile. Fu
+sciolto dalla morte di Federigo II [13 dicembre 1250] avvenuta in
+Puglia, dov'erasi ritratto, e rimasto poco men che ozioso, forse
+scoraggiato, da un anno. Fu indubitabilmente uomo di grandi facoltá
+native. Se la potenza tedesca avesse potuto ordinarsi definitamente in
+Italia, sarebbesi fatto da lui, che riuniva le due potenze
+d'imperatore, re d'Italia e delle Due Sicilie, che imperiò e regnò
+oltre a cinquant'anni, che quasi sempre dimorò tra noi, che fu, si può
+dire, piú italiano che tedesco, e fu grand'uomo. Ma tutte queste
+qualitá facendolo piú pericoloso, il fecero anche piú odiato. Egli
+pure fu (mi scuso di ritornar cosí sovente a tale osservazione, ma
+ritorna sovente il fatto) di quelli che sprecano le facoltá,
+l'operositá, la fortuna, la grandezza contra l'opinione dei piú, che è
+onnipotente quando è giustamente progressiva.
+
+
+17. Fine degli Svevi [1250-1268].--La morte di Federigo II lasciò l'Italia
+libera d'imperatori per sessant'anni, e ne' diciotto primi precipitò la
+casa di Svevia. Corrado suo figliuol primogenito, giá incoronato re di
+Germania, successe lá e vi rimase un anno; mentre i fratelli di lui Arrigo
+e Manfredo bastardo governaron per esso Sicilia e Puglia; ed Innocenzo IV
+tornava a Italia trionfando, per Genova, Milano, Ferrara, Bologna, Perugia,
+e faceva risorgere da per tutto parte guelfa.--Sceso Corrado [1251], venne
+nel Regno, ebbelo di mano di Manfredo; e con lui riprese e puní Napoli ed
+altre cittá sollevatesi per il papa [1252]. Il quale allora offrí quel
+regno per la prima volta a Riccardo, poi ad Edmondo, fratello quello,
+figlio questo del re d'Inghilterra; e l'ultimo l'accettò, ma non
+venne.--Morto poscia Corrado [1254], e succedendogli in diritto Corradino
+figlio di lui, fanciullo di due anni, rimasto in Germania, sollevaronsi i
+siciliani contro a' tedeschi e saracini; e il papa s'avanzò nel Regno per
+impossessarsene. Manfredi venivagli incontro; ma i suoi cavalieri prendeano
+zuffa con uno de' guelfi del papa, e l'uccideano; ed egli fuggiva e
+raggiungeva i saracini di Lucera devotissimi di sua casa; e risollevava il
+Regno. Moriva Innocenzo IV nel medesimo anno; e succedevagli Alessandro IV
+minor di lui, ma non meno aspro avversario degli Svevi, di tutti i
+ghibellini. Non seppe conservare il Regno; Manfredi lo riconquistò tutto in
+breve.--Alessandro predicò la croce contra Ezzelino, il tiranno di Verona,
+Vicenza, Padova ed all'intorno; il quale era cresciuto a invidie e
+crudeltá, che non iscompariscono al paragone con quelle de' marchesi e
+delle cittaduzze e degli altri tiranni piccoli o grandi, antichi o moderni,
+italiani o stranieri; ondeché contra costui, fu, almeno una volta, opera
+santa la crociata di cristiani contra cristiani. Tre anni durò, tenendosi
+stretti i ghibellini all'infame lor capo. Finalmente [1259] due signori
+principali di questi, Oberto Pelavicino e Buoso da Doara, sollecitati l'un
+contro l'altro dal tiranno, scoprono il doppio tradimento, abbandonano il
+traditore, s'aggiungono alla lega guelfa; ed Ezzelino che avanzavasi verso
+Milano, si trova rinchiuso tra questa e l'Adda, in mezzo a un cerchio di
+nemici; combatte a Cassano, è vinto, ferito e preso, e si lascia morir
+ferocemente. Quasi tutta Lombardia ne rimase guelfa. I Torriani ne crebbero
+in Milano; gli Scaligeri ne sorsero all'incontro in Verona, e vi
+continuarono la potenza, il capitanato ghibellino di Lombardia.--Intanto
+[1258] Manfredi, udita, o data, una falsa nuova della morte di suo nipote
+re Corradino, avea presa la corona di Puglia e Sicilia; e udito che quegli
+viveva, serbolla, nominandolo suo successore. Quindi volendo rinforzarsi in
+Toscana v'aiutava i ghibellini, i fuorusciti di Firenze. Seguivane [1260]
+la battaglia di Montaperti (4 settembre) immortale ne' versi di Dante,
+famosa allora per la vittoria de' ghibellini, il loro ritorno in Firenze, e
+il lor disegno di distruggerla, impedito dal solo Farinata degli
+Uberti.--L'anno appresso [1261] è quello della caduta dell'imperio latino
+in Costantinopoli; dove si rinnovava il greco, e si fondava, in odio a'
+veneziani, la colonia di Galata da' genovesi rivaleggianti. E morto in
+quello papa Alessandro IV, succedevagli Urbano IV, francese, piú che mai
+caldo nell'odio italiano contro agli Svevi, e nell'impresa di cacciarli dal
+Regno. Subito l'offrí a Carlo d'Angiò, conte di Provenza fratello di san
+Luigi re di Francia, facendovi rinunziare quell'Edmondo d'Inghilterra a cui
+era stato dato dal predecessore [1263]. Non poté adempier l'impresa, ma
+lasciolla morendo [1265] a Clemente IV pur francese, anzi provenzale, e
+tanto piú caldo in essa.--Allora eleggevasi Carlo a senator di Roma, e la
+guerra contra Manfredi era dichiarata crociata. Carlo avviava sua moglie,
+l'ambiziosa Beatrice, con un forte esercito per Piemonte e Lombardia; e
+venuto egli per mare a Roma con mille cavalieri, vi riceveva l'investitura
+del Regno. Sceso quell'esercito, congiungevasi co' Torriani e i guelfi
+lombardi, batteva Pelavicino e i ghibellini, e per Romagna raggiungeva
+Carlo nuovo re. Avanzavasi questi da Roma a Benevento, e vi s'avanzava dal
+Regno re Manfredi, mal secondato, giá tradito da' suoi. Seguiva una gran
+battaglia (26 febbraio 1266); e Manfredi v'era ucciso, seppellito sotto un
+monumento militare d'un sasso gettatogli da ogni uomo, diseppellito e
+buttato fuori dalle terre del papa da un feroce legato. Anche Manfredi fu
+principe di conto, non indegno del padre. Ma non mi par quell'eroe, massime
+non eroe d'indipendenza, di nazionalitá italiana, che ne vorrebbon fare
+taluni. Il fatto sta che per il gran desiderio che se n'aveva testé, e non
+avendone allora niun vero, se ne fingevano degli immaginari.--Inferocirono
+subito i francesi in Benevento, nel Regno occupato senza contrasto. Quindi,
+fin d'allora, a sollevarsi contr'essi l'opinione universale, le speranze
+ghibelline. Chiamarono di Germania Corradino, bello e prode giovanetto di
+sedici anni, che la madre non voleva lasciar partire, che partí con gran
+séguito di principi e signori tedeschi. Giunse a Verona sul finir del 1267,
+mentre ghibellini e saracini si sollevavan per lui nel Regno. Quindi
+dovette accorrere Carlo, lasciando Toscana ove erasi avanzato a rifarla
+guelfa. Giunsevi Corradino, vi fu festeggiato e rinforzato da' pisani,
+s'avanzò a Roma lasciata dal papa, penetrò negli Abruzzi fino a
+Tagliacozzo. Ed ivi fu incontrato da Carlo, men forte ma piú astuto
+capitano. E combattutavi [23 agosto] una gran battaglia, rimase vincitore
+primamente Corradino, poi, per l'arte (suggeritagli da un vecchio suo
+guerriero) di tener intatta una riserva, Carlo d'Angiò. E preso il giovane
+infelice e scelleratamente giudicato, perdé sul palco il capo innocente, su
+cui s'erano accumulati tanti odii, odii guelfi contra Svevi, odii papali
+contra imperatori, odii cristiani contra saracini, odii italiani contra
+tedeschi. Dal palco gettò un guanto in mezzo alla folla degli spettatori;
+ed uno di essi il portava poi a Costanza figliuola di Manfredi e regina
+d'Aragona, solo resto oramai di casa Sveva.--Enzo, quell'altro innocente,
+moriva quattro anni dopo in suo carcere a Bologna.
+
+
+18. Il terzo periodo della presente etá in generale
+[1268-1377].--Segue il periodo della potenza angioina, meno infelice,
+men pericolosa alla libertá, giá confermata, de' comuni. Perciocché
+per quanto severo sia il giudicio che si deve fare degli ultimi papi,
+inutilissimamente qui chiamatori di nuovi stranieri, il fatto sta che
+la libertá d'Italia non fu mai cosí presso a compiuta come ne' due
+secoli seguenti, come in generale tutte le volte che alla signoria o
+preponderanza tedesca sul settentrione d'Italia si contrappose
+staccato il Regno del mezzodí. Allora, per poco che non sieno
+mediocrissimi, paurosissimi quei re lontani dalla prepotenza tedesca,
+sorge un equilibrio naturale, che dá fiato, che diminuisce la servitú
+della penisola intiera; e se fosse mai sorto, se sorgesse mai un gran
+principe colá, non è dubbio che la servitú cesserebbe del tutto. Se
+Carlo I fosse stato simile al gran fratello san Luigi di Francia (ma
+forse, se tale, non sarebbe venuto a Italia), sarebbesi ciò allora
+adempiuto. Ma qui fu il gran danno, qui la colpa del secolo che siam
+per correre; né Carlo I né niuno degli Angioini non furono grandi
+principi mai; furono principi semibarbari, semifeodali, non occupati
+in altro che nell'estendere lor potenza personale, senza uno di quei
+pensieri di riunire in un corpo una nazione, di appoggiarsi sugli
+interessi generali, sulle opinioni di lei, di riunirla quando divisa,
+di ordinarla quando scomposta, di liberarla quando dipendente, o di
+accrescere la somma delle forze, della virtú, della felicitá di lei,
+quando giá sia indipendente; i quali, per vero dire, son pensieri di
+etá piú progredite, od anzi di pochi eletti in queste stesse. E
+tuttavia anche allora, anche non bene costituito il Regno, il
+costituirsi antitedesco di esso fu tal fatto, che se ne muta quinci
+innanzi l'andamento di tutti i fatti minori; che dopo un secolo di
+prepotenza tedesca combattuta ed abbattuta, segue un secolo di
+prepotenza francese; che l'imperio, gli imperatori eletti, od anche
+discesi ed incoronati, ne scemano del tutto d'importanza; e che non
+piú sulla successione di questi, ma su quella dei re Angioini, ci pare
+dover oramai dividere ed ordinare la successione degli eventi.--Del
+resto, noi continueremo per forza a tralasciare le guerre civili di
+cittá a cittá, ed anche peggio le cittadine entro ad ogni cittá, e gli
+accrescimenti piú che mai frequenti de' tirannucci in ciascuna, o de'
+signori feodali, quando tutti questi fatti non sieno importantissimi
+alle vicende di tutta Italia, le quali sole qui proseguiamo. Noi non
+abbiamo spazio da badare agli interessi, alle memorie anche gloriose
+(se ci sia lecito dir cosí) di niun campanile, sia pur quello di Santa
+Maria del fiore di Firenze, di San Marco di Venezia; né agli interessi
+o alle genealogie di nessuna famiglia principesca, sia pur quella
+d'Este o di Savoia. All'incontro, ci pare importante a notar fin di
+qua della parte guelfa; che siam per vederne i piú gravi errori,
+gl'imperdonabili pervertimenti, il passar di lei sotto a capi
+stranieri, e quindi l'esagerarsi, il dividersi, il perder lo scopo
+qualunque che pur aveva avuto, il ridursi piú che mai a nome vano e
+nocivo di discordie. E noteremo delle cittá in generale: che elle giá
+non si reggevano né si resser piú in niuna di quelle forme originarie,
+quasi universali e piú semplici, de' consoli del secolo decimosecondo,
+o de' podestá del principio del decimoterzo; che ogni governo
+cittadino s'era mutato in forme diversissime, e variabilissime,
+secondo la preponderanza de' ghibellini o de' guelfi, de' nobili
+antichi o de' nuovi, de' popolani dell'arti maggiori o delle minori,
+od anche dell'ultima plebe, ad ogni decennio, ad ogni lustro, ad ogni
+anno; che questi governi quali che fossero, quand'eran di parecchi, si
+chiamarono la «Signoria»; e quando d'uno costituito legalmente o
+illegalmente, il «signore» dagli amici, il «tiranno» da' nemici; e che
+insomma le divisioni e suddivisioni e diversitá e gelosie ed invidie e
+pettegolezzi d'Italia non furono cosí moltiplici mai come in questo
+secolo. Il quale tuttavia è il secolo di Dante (nato l'anno appunto
+della discesa di Carlo, 1265) e di Petrarca, Boccaccio, e Giotto e
+Arnolfo di Lapo e Nicolò Pisano, il secolo in che piú progredirono a
+un tratto la lingua, le lettere, le arti nostre. Tanto a tutte le
+colture generalmente, alle lettere principalmente, valgono
+l'indipendenza anche incompiuta, la libertá anche coi suoi
+inconvenienti ed abusi ed eccessi.
+
+
+19. Re Carlo I d'Angiò [1268-1285].--Morto Corradino, trionfò parte
+guelfa. Morto Clemente IV un mese dopo, e non succeduto nessun papa
+quasi per tre anni, re Carlo rimase solo capo della parte
+trionfatrice, capo straniero della parte nazionale, che fu il seme di
+tutti i danni. In Toscana, in Lombardia, in Piemonte le cittá si
+rifacevan guelfe, e le piú facevan Carlo capo di lor vari governi, di
+lor signorie, signore. Firenze era stata delle prime (fin dal 1266); e
+perseverò poi guelfa sempre, non ultima causa di sua grandezza, di sua
+coltura; l'ispirazione nazionale è somma delle ispirazioni. In
+Lombardia, i due grandi capi ghibellini Oberto Pelavicino e Buoso di
+Doara finirono, quegli poco piú che signor privato di castella, questi
+spoglio del tutto. Se Carlo si fosse contentato d'Italia, egli l'aveva
+allora. Ma fu dapprima distratto da quella crociata ch'ei fece col
+fratello san Luigi in Africa, dove questi morí [1270]; e sempre poi
+dal disegno di riconquistar l'imperio greco. E fosse leggerezza
+naturale o perché le menti ristrette non sanno attendere a un tempo
+alle cose presenti e alle ulteriori, fu meravigliosa la noncuranza con
+che egli e i suoi francesi malcontentarono i regnicoli, gl'italiani
+tutti, gli stessi guelfi. Naufragate le navi genovesi al ritorno
+d'Africa sulle coste di Sicilia, ei le fece predare; era uso del tempo
+in casi soliti, ma scandaloso anche allora contra crociati ed alleati.
+Guido di Monforte, uno de' principali francesi, che aveva perduto il
+padre nelle guerre contra Inghilterra, trovandosi un dí in chiesa con
+Arrigo principe inglese, lo trucidò a personale e vile vendetta, fuggí
+di chiesa, e ripentito rientrovvi a tirar fuori l'ucciso pe' capegli,
+come gli era stato tirato il padre; e re Carlo lasciò impunito
+quell'arrabbiato. Poi, gli storici concordano ad accusare Carlo e i
+francesi di ruberie, di lussi e lussurie; tanto piú insultanti a que'
+repubblicani, che eran rimasti semplici e costumati fin allora, e che
+allora appunto (com'è notato da Dante e da' cronachisti)
+incominciarono a corrompersi. Poi, come succede a tutte le parti
+vittoriose di dividersi in moderati ed esagerati, cosí fin d'allora
+subito si divise parte Guelfa in quelle due suddivisioni che poc'anni
+appresso furono famose in Firenze sotto ai nomi di «bianchi» e «neri»;
+e i papi seguenti, quando furon nazionali, furono in generale
+moderati; e gli Angioini e francesi e lor papi furono sempre
+esagerati. Ed insomma, per legge naturale, inevitabile, in pochi anni
+gli stranieri nuovi furono odiati, certo non meno, forse piú che gli
+antichi. Tutto ciò incominciò a vedersi quando fu fatta finalmente
+l'elezione di Gregorio X [1272]; uno de' papi, che seppe far meglio
+insieme i due uffici di pontefice e di principe, che adoprò i quattro
+anni del troppo breve pontificato a far paci dentro e fuori Italia, in
+tutta la cristianitá, per riunirla ad una nuova crociata. Anche
+lasciando la santitá e l'utilitá politica di quell'imprese a cui dopo
+Gregorio X niuno attese piú per due secoli, restano belli e superiori
+alla sua etá gli sforzi per cui egli fece richiamar i ghibellini nelle
+cittá guelfe di Toscana, e conchiuder paci tra re Carlo e Genova, tra
+Venezia e Bologna. Carlo all'incontro faceva ricacciare i ghibellini
+ripatriati. Come Gregorio primo e il secondo e il settimo, cosí il
+decimo segna un'epoca, un cambiamento nella politica dei papi. Fu
+primo de' guelfi moderati. Ancora Gregorio riconobbe l'imperator
+greco, e riuní (per poco pur troppo) quella chiesa alla latina; e re
+Carlo trattò all'incontro, s'apparentò con Baldovino l'imperator
+latino cacciato. Finalmente attese Gregorio X a far cessare
+l'interregno nell'imperio occidentale, vanamente disputato da parecchi
+anni tra due competitori lontani ed impotenti, Alfonso re di Castiglia
+e Riccardo di Cornovaglia, principe d'Inghilterra. Scartati quelli, fu
+ora eletto in Germania a re de' romani (cosí incominciavasi a chiamar
+il re di colá, investito oramai, per prescrizione, del diritto d'esser
+incoronato imperatore) Rodolfo d'Absburga, lo stipite della prima casa
+imperiale d'Austria. Ma quest'ultima non fu certamente buona opera
+politica per l'Italia, a cui aveva giovato giá l'interregno, a cui
+avrebbe anche piú, se si fosse lasciato cader in disuso il funesto
+nome, le funeste pretensioni: ondeché ciò che dicemmo de' comuni e di
+lor leghe, è a dir ora di questo e de' seguenti od anzi forse di tutti
+i papi; che essi non seppero innalzarsi mai a desiderare od imaginare
+né l'indipendenza compiuta d'Italia, né, finché durarono gl'imperadori
+romani, una cristianitá senza tal capo ed ornamento. Del resto,
+Rodolfo fu forse il migliore che s'avesse mai. Principe non solamente
+prode e gran guerriero, ma (lo dico con intimo convincimento)
+previdentissimo politico, attese tutta sua vita a fondare, ad
+estendere la potenza di sua casa in Germania; e la fondò ed estese
+molto bene in que' paesi d'Austria e Boemia, su quel Danubio, dove fu,
+è, e sará sempre il nerbo, la veritá di lor potenza; trascurò l'Italia
+dov'era lo splendore, ma dov'era e sará sempre la fallacia di essa.
+Non vi scese mai, diede appena speranze di venirvi ad alcuni
+ghibellini, confermò ai papi (piú esplicitamente che non fosse forse
+stato fatto mai da Pipino, Carlomagno o Matilde) quegli Stati ch'essi
+hanno oggi ancora. E tutta questa germanica politica di casa
+d'Austria, ei la fondò e tramandò cosí bene, che rimase piú o meno
+quella di tutti i discendenti di lui, imperadori o non imperadori, per
+due secoli, fino a Massimiliano e Carlo V. Cosí questi non l'avesser
+lasciata, per tornare a quella delle due case ghibelline di Franconia
+e di Svevia! L'Italia ne sarebbe da parecchi secoli, non la piú
+grande, non la primeggiante probabilmente, ma almeno la piú felice fra
+le nazioni del mondo; e casa d'Austria non avrebbe perduto il
+principato di Germania per proseguir sempre quel d'Italia, e non
+averlo tranquillo mai; e Germania, rimasta piú felice essa pure, e piú
+unita, avrebbe adempiuto meglio l'ufficio suo passato di difenditrice,
+adempirebbe meglio il suo presente o futuro di estenditrice della
+cristianitá, all'Oriente. Ma che? Dall'epoca appunto a cui siam
+giunti, dall'abbandono delle crociate, dal non ascolto dato a Gregorio
+X, i principi cristiani quasi sempre amarono aggirarsi, intricarsi nel
+medesimo cerchio di politica ristretta europea gli uni contra gli
+altri, anziché estenderla agli interessi esterni e comuni.--Ad ogni
+modo, morto il buon papa Gregorio X, come appunto s'apparecchiava a
+passar in Asia egli stesso [1276], succedettergli in poco piú d'un
+anno quattro papi: Innocenzo V, Adriano V, Giovanni XXI e [1277]
+Niccolò III imitator di Gregorio, paciero e guelfo moderato come
+quello, ed anche piú di quello, temperator della oltrepotenza
+angioina. Appoggiandosi al nuovo re de' romani, fece a Carlo deporre i
+titoli e le potenze di senator di Roma, e di vicario imperiale in
+Toscana; e pacificò quindi questa e Romagna, facendo ripatriar i
+ghibellini. Ma morto esso nel 1280, e disputandosi l'elezione tra
+italiani e francesi, soverchiaron questi per forza di Carlo, e fu
+eletto [1281] Martino IV francese; e francese, angioina, guelfa
+esagerata rifecesi l'Italia.--Ma intanto da quel resto di sangue e di
+diritti ghibellini che erano stati portati da Costanza a Pietro
+d'Aragona, dalla fedeltá di due grandi fuorusciti pugliesi, Ruggeri da
+Loria e Giovanni da Procida, e principalissimamente dall'ira de'
+popoli oppressi, apparecchiavasi una mezza rovina agli Angioini, un
+terzo popolo straniero alla misera Italia, una divisione di quel bello
+e natural regno delle Due Sicilie, che riuní allora per poco, che
+riunisce ora da oltre un secolo il piú gran numero d'italiani
+indipendenti; ondeché non può se non dolere qualunque volta ci si veda
+o si tema ridiviso. Ruggeri era in Aragona diventato almirante e
+grand'uomo di mare; il Procida (se grandezza e cospirazione possono
+stare insieme) gran cospiratore. Corse Sicilia ad inasprir grandi e
+popolo; Costantinopoli due volte, a farvi sentire i pericoli, le
+minacce dell'ambizioso Carlo, e trarne sussidi di danaro; Roma (sotto
+Niccolò III) ad ottenerne approvazione quando fosse fatto; ed Aragona
+a rendervi conto e pressare un'impresa a Sicilia. E Pietro
+l'apparecchiava sotto nome d'impresa contro a' saracini, e salpava e
+scendeva in Africa; quando il lunedí di Pasqua 30 marzo 1282, andando
+secondo il costume i cittadini di Palermo a' vespri del vicino
+Monreale, un francese insultò una fanciulla al fianco di suo
+fidanzato, e fu ucciso lí da questo, e tutto il popolo si sollevò al
+grido «Muoiano i francesi»; e ne fu fatto macello in Palermo, e via
+via poi in ciascuna delle cittá dell'isola, al dí, all'ora che
+v'arrivò la novella del feroce esempio. Cosí, come suole quando v'è
+materia vera, la rivoluzione popolare troncò indugi e dubbi alla
+cospirazione principesca ed aristocratica. Allora Carlo, giá mezzo
+disperato all'annunzio, pregava Dio, «se dovea scendere, di scendere
+almeno di piccol passo», ed assaliva poi Messina con una gran flotta.
+Ma sopragiungevano finalmente [30 agosto] Pietro, che fu riconosciuto
+re in tutta l'isola, e Ruggeri di Loria che sforzò Carlo a lasciar
+Messina, e gl'inseguí ed incendiò la flotta. Poi Carlo e Pietro si
+sfidavano personalmente a vicenda per a Bordeaux in Francia; ed a
+vicenda andandovi, s'accusaron l'un l'altro di non esservisi trovati,
+di non avervi sicurezza; e non se ne fece altro [1283]. Il papa
+francese spogliava Pietro de' suoi regni, e Pietro li serbava. E Carlo
+tornando di Francia a Napoli, trovava sua flotta ribattuta dal gran
+Ruggeri, e condottone via prigione il proprio figliuolo Carlo il
+giovane [1284]; e si vendicò malvagiamente sui napoletani, ed accorato
+morí in sul principio del 1285. Morendo dicono pregasse Dio: gli
+perdonasse i peccati, per il merito fattosi in conquistar il Regno a
+santa Chiesa! Tanto gli uomini sembrano illuder sé, e voler illudere
+Dio stesso, chiamando merito e sacrificio le proprie ambizioni! Ma
+entriamo noi il men possibile nell'intenzioni: son segreti di Dio
+giudice, giudice terribile e misericordioso.--L'anno innanzi [1284]
+erasi combattuta un'altra gran battaglia navale tra genovesi e pisani,
+di nuovo alla Meloria. Ma qui furono vinti i pisani; e non se ne
+rialzaron mai piú, né essi, né parte ghibellina in Toscana.
+
+
+20. Re Carlo II d'Angiò [1285-1309].--A Carlo I d'Angiò successe, da sua
+prigionia d'Aragona, Carlo II figliuolo di lui, nel regno di Puglia ed
+insieme nel contado di Provenza e gli altri feudi francesi. E fu nuova
+disgrazia nostra siffatta riunione del regno italiano e delle province
+francesi negli Angioini; i quali, quantunque dimoranti tra noi, sempre
+rimaser francesi, non si fecer nostri bene mai, come succedé poi piú volte
+delle famiglie di principi stranieri ma venute a regnare in Italia sola. Il
+tempo di Carlo II è famoso nella nostra storia letteraria, perché è quello
+della vita politica di Dante, quello de' fatti che entrano piú
+abbondantemente nel poema di lui. Ed è pur tempo molto notevole nella
+nostra storia politica, perché oramai abbiamo in essa tedeschi, francesi,
+spagnuoli, tutti quanti gli stranieri moderni; e perché poi è il tempo
+degli ultimi errori di parte guelfa, quello in che succombette la
+suddivisione moderata, papalina ed italiana, e prevalse l'esagerata, pura o
+francese.--Morirono nel medesimo anno che Carlo I, papa Martino, a cui
+succedette Onorio IV italiano, e Pietro re, a cui succedettero il figliuolo
+primogenito di lui Alfonso III nel regno d'Aragona, e il secondogenito
+Giacomo in quel di Sicilia. Carlo II d'Angiò fu liberato per un trattato
+del 1288; onde rimase a lui il regno di Napoli o Puglia, a Giacomo quel di
+Sicilia. Ma appena giunto Carlo in Italia, ei ruppe il trattato; e si
+riaprí la guerra di Francia, Castiglia e Napoli contra Aragona e Sicilia,
+giá di nuovo riunite (per la morte di Alfonso) in Giacomo re dell'una e
+dell'altra. Cosí pressato, questi conchiudeva [1296] un nuovo trattato, per
+cui anche Sicilia era abbandonata all'Angioino. Ma sollevaronsi i
+siciliani, gridaron re Federigo fratello minore dell'Aragonese; e il
+sostenner poi generosamente, fortissimamente in lunga guerra contra Napoli,
+Francia, ed Aragona stessa.--Intanto al breve e non importante pontificato
+d'Onorio IV era succeduto quello non guari diverso di Nicolò IV
+[1288-1292]; ed era quindi vacata la Sedia due anni tra le dispute de'
+cardinali italiani e francesi; ed eletto poi Celestino V, un santo romito,
+che fu grande esempio del non bastare le virtú private a quel sommo posto
+della cristianitá; e che fece quindi «il gran rifiuto», spintovi, dicesi,
+dalle arti di colui che voleva essere e fu in breve successor suo,
+Bonifazio VIII [1294]. Noi vedemmo, per due secoli e piú, un papa
+grandissimo e come pontefice e come principe italiano, non pochi grandi,
+quasi tutti buoni nelle due qualitá, quantunque talora imitatori
+inopportuni ed esagerati di Gregorio VII, alcuni solamente degli ultimi, i
+francesi, non buoni principi, come esageratori di parte guelfa fatta
+francese. Ora, Bonifazio VIII italiano, ma da principio tutto guelfo,
+esagerato, tutto francese, e poscia tutto contrario, e non solo imitatore
+inopportuno, ma, se sia lecito dire, caricatura di Gregorio VII incominciò
+la serie de' papi men buoni o cattivi che vedremo poi. Una delle opere piú
+infelici di lui, fu il sostegno dato ai guelfi esagerati di Toscana; i
+quali prima in Pistoia, poi in Firenze e tutt'intorno, incominciarono a
+chiamarsi «neri»; contro ai moderati, chiamati «bianchi», ed accusati
+(secondo il consueto) di pendere alla parte opposta ghibellina. Dante, Dino
+Compagni, il padre di Petrarca, e quanti erano animi alti e migliori in
+Firenze furono naturalmente di parte moderata; ma fu poi gran colpa
+politica di Dante e non pochi altri, di quasi giustificar quell'accusa,
+rivolgendosi poi, quando perseguitati, e per ira, a quella parte non loro,
+a quelli che avrebbon dovuto serbare per avversari comuni. Intanto
+Bonifazio chiamava ad aiuto de' guelfi neri o puri Carlo di Valois. un
+guerriero venturiero di casa Francia, a cui giá era stato dato e tolto
+nelle guerre e paci anteriori (in parole non in fatto) il regno d'Aragona.
+Scese in Italia con poca gente, pochi danari, s'abboccò con Bonifazio,
+risalí a Firenze, mutovvi il governo da' bianchi a' neri, che esiliarono i
+bianchi, e cosí Dante [1301]. L'anno appresso guerreggiò contra Federigo
+Aragonese, approdò in Sicilia; ma vi fu ridotto a cosí mal partito, che ne
+seguí finalmente la pace tra Francia, Aragona, Puglia e papa da una parte,
+e Federigo dall'altra, e ne rimase Sicilia a questo, secondo lo scritto per
+sua vita solamente, ma di fatto a sua famiglia poi [1303]. A tal fine
+contraria riusciva una delle ire di Bonifazio. Peggio che mai le due altre,
+in che si precipitò contro a' Colonnesi, una famiglia cresciuta a gran
+potenza intorno a Roma; e contro allo stesso Filippo il bello, re di
+Francia, alla cui parte in Italia ei s'era anche troppo accostato, ne' cui
+affari francesi ei voleva, ma non era lasciato entrare. Fu la prima od una
+delle prime volte che si parteggiò colá per quelle cosí dette libertá della
+chiesa gallicana, le quali Sismondi non cattolico ma liberale chiama
+«diritto di quel clero di sacrificar la coscienza stessa alle voglie del
+padrone secolare, e di respingere la protezione d'un capo straniero e
+indipendente contro alla tirannia». Ad ogni modo, accordatisi un mal
+cavaliero francese, ed un malo italiano, Nogareto e Sciarra Colonna,
+insidiarono il papa in Anagni; presero la cittá, invasero la casa,
+insultarono, minacciarono, e fu detto Sciarra battesse il vecchio pontefice
+di ottantasei anni. Ad ogni modo il tenner prigione tre dí, finché fu
+liberato dal popolo sollevato contro all'eccesso; ed egli d'angoscia o di
+furore moriva fra pochi altri dí [1303].--Succedevagli Benedetto XI, papa
+italiano, buono e di nuovo paciero; ma morí fra pochi mesi, e, dicono, di
+veleno [1304]. Allora disputavasi a lungo l'elezione, di nuovo tra francesi
+ed italiani; e finivasi con un compromesso, che questi eleggessero tre
+candidati, e quelli nominassero ultimamente uno fra' tre; e ne riuscí papa
+Clemente V, francese [1305], di funesta memoria, che tutti s'accordano a
+dire aver patteggiato di pontificare a voglia del re francese, e che ad
+ogni modo cosí pontificò. Rimase in Francia, chiamovvi i cardinali, la
+curia romana; e non potendo la Sedia, piantovvi la residenza, che continuò
+colá intorno a settant'anni, e fu dai contemporanei scandalezzati chiamata
+«cattivitá di Babilonia». Ancora, egli fu che abolí i templieri, ordine di
+frati guerrieri simili a' gerosolimitani, piú guerrieri che frati, forse
+giá decaduti in costumi, certo cresciuti in ricchezze: ondeché loro spoglie
+furono forse allettamento, certo grande e brutta preda. In Italia Clemente
+V volle far il paciero; ma lontano, straniero, e da terra straniera non gli
+riuscí. La parte francese, guelfa esagerata, trionfò quasi dappertutto. In
+Toscana continuarono, s'accrebbero i neri; in Bologna prevalsero, cacciando
+i bianchi nel 1306. In Milano, dove, cacciati i Torriani da parecchi anni,
+avean signoreggiato i Visconti pendenti a ghibellini, erano stati cacciati
+questi fin dal 1302; e ne era seguíta una lega guelfa di molte cittá, lega
+non piú di nazionali contra stranieri, ma nazionali contra nazionali,
+caricatura anche questa di bei fatti antichi. Nei soli Scaligeri di Verona
+rimaneva qualche forza, qualche speranza, il primato della parte
+ghibellina, a cui i tedeschi non pensavano piú. Ché, morto Rodolfo nel
+1292, e succedutogli a re de' romani Adolfo di Nassau, non iscese, non poté
+nulla in Italia. Né vi scese o poté Alberto d'Austria figliuolo di Rodolfo,
+che nel 1298 fu eletto contro Adolfo, e lo spogliò ed uccise in battaglia;
+e che fu quello poi contro a cui nel 1307 si sollevarono e si liberarono
+ammirabilmente gli svizzeri, come ognun sa. Ma ucciso costui da un suo
+parente a vendetta personale nel 1308, gli fu eletto a successore Arrigo
+VII di Lucemburgo; il quale, chiamato da' ghibellini, annunziò voler
+finalmente dopo sessant'anni far rivedere all'Italia una discesa imperiale.
+Ma, prima che l'effettuasse, morí Carlo II d'Angiò, e succedettegli Roberto
+suo figliuolo secondo [1309]. Il primo, Carlo Martello, l'amico di Dante,
+era morto da parecchi anni, lasciando un figliuolo, stipite degli Angioini
+d'Ungheria, i quali rivedremo in Italia.
+
+
+21. Re Roberto d'Angiò [1309-1343].--La discesa d'Arrigo VII è quasi
+controprova di quanto osservammo ultimamente, prova soprattutto della
+corruzione di parte guelfa, della mancanza di unitá, di scopo in essa.
+Arrigo scendea con poca gente, poco danaro, non trovava parte
+ghibellina forte in nessun luogo, salvo Verona. Avrebbe potuto esser
+escluso facilmente; fu accettato, corteggiato da' guelfi poco men che
+da' ghibellini. Limitò, per vero dire, sue pretese (quanto diverso da'
+predecessori!) a stabilir vicari imperiali, e far ripatriar fuorusciti
+nelle cittá guelfe o ghibelline, quasi egualmente: e fu quasi
+dappertutto obbedito dove passava; disobbedito appena passato. La
+potenza imperiale era oramai un'ombra, un nome; ma ombra e nome era
+pure oramai parte guelfa contro agli stranieri, realitá solamente per
+proseguir le invidie, le vendette, gli sminuzzamenti d'Italia. Scese
+Arrigo in sul finir del 1310 pel Moncenisio; venne ad Asti, giunse a
+Milano, e vi ricevette la corona reale [1311]. Sollevossi il popolo;
+e, represso, ne rimaser ricacciati i Torriani, ritornati in potenza i
+Visconti, che non la perdettero piú. Sollevaronsi, ripacificaronsi
+parecchie cittá di Lombardia. Brescia sola, fin d'allora piú
+perdurante dell'altre, fu assediata e presa. Quindi Arrigo venne a
+Genova, l'antica guelfa, che gli si diede; a Pisa, l'antica
+ghibellina, che gli aperse le braccia; a Roma, dove fu incoronato in
+Laterano da' legati del papa [1312], mentre Vaticano era tenuto per
+Roberto di Napoli, capo naturale ma inoperoso dei guelfi. Risalí
+quindi a Toscana, pose campo contro a Firenze, che sola ebbe qui e
+sempre la lode di costanza guelfa, che disprezzò le minacce di
+cancelleria e di guerra, che resistette. Quindi Arrigo levonne il
+campo, avviossi contra il Regno, ma infermò e morí a Buonconvento
+[1313]. Fu quasi fuoco fatuo, lucente ed innocente.--E quindi, come
+ogni parte dopo una speranza, o peggio un tentativo fallito, decadde
+la parte ghibellina (divisa anch'essa, del resto, in esagerati e
+moderati, detti «verdi» e «secchi»), non men che la guelfa. Rimasero
+le due senza scopo né d'imperatori né di papi, lontani e disprezzati
+gli uni e gli altri; sopravivendo di nome, si spensero in realitá;
+lasciaron luogo a nuovi interessi, passioni nuove. Uguccione della
+Faggiola, fatto capitano di Pisa e Lucca e di tutti i ghibellini
+all'intorno, si mantenne alcuni anni, ed anzi crebbe e ruppe
+fiorentini a Montecatini [1315]; ma fu finalmente cacciato [1316]; e
+fu fatta [1317] una pace in Toscana per intervenzione ed a profitto
+de' guelfi e di re Roberto. Poco appresso s'innalzò un nuovo capo
+ghibellino, Castruccio Castracane, fattosi signor di Lucca [1320] e di
+Pistoia [1325]. Tentò Pisa piú volte, ma invano; guerreggiò Firenze,
+vinsela in battaglia [1325]; e Firenze diede la signoria al duca di
+Calabria, figlio di re Roberto [1326], per dieci anni. Pisa intanto
+decadeva; Aragona toglievale la Sardegna [1323].--In Lombardia si
+moltiplicarono le guerre di cittá a cittá, il sorgervi, cadervi,
+risorgere, estendersi e rimutarsi signori o tirannucci cosí, che ci è
+impossibile oramai lo stesso accennarne. Basti il notare, che contro
+all'intento giá del buon Arrigo VII ne riuscirono confermati,
+aggranditi i signori vecchi, stabiliti de' nuovi; principali gli
+Scaligeri in Verona, i Carraresi in Padova, gli Estensi in Ferrara. Ma
+sopra tutte confermavasi, crescea la potenza di Matteo Visconti in
+Milano, ed estendevasi in breve a Cremona, Tortona ed Alessandria,
+anzi sulla stessa Pavia l'emula antica, or fatta provinciale di
+Milano. Appena è da notare ch'ei fu scomunicato da papa Giovanni XXII,
+succeduto a Clemente V [1316], e papa francese anche egli, dimorante
+in Francia, e cosí impotentissimo in Italia. Queste scomuniche
+moltiplicate e non piú sostenute dall'armi né dalla presenza dei papi,
+non eran piú nulla; nulla in Italia i papi stessi; soli capi di parte
+guelfa gli Angioini di Napoli, ambiziosi sí, ma mediocri, e lontani da
+Lombardia, dove fervean le parti. Mosse tuttavia re Roberto a difender
+Genova quando ella fu assalita da Matteo Visconti e da' ghibellini,
+lombardi e fuorusciti di lei [1318]. Veniva un nuovo principe
+francese, Filippo di Valois, a capo de' guelfi lombardi, ma Matteo
+Visconti lo sforzò a partire [1320]; veniva Cardona, un venturiero
+aragonese, e il Visconti vinceva lui [1321], e tutti i guelfi, e tutti
+i nemici di sua casa, che lasciò definitamente fondata quando morí
+[1322]. Fu detto il «gran Matteo»; ma siffatti epiteti son sempre
+relativi al secolo in che si dánno; e in questo non furono veri grandi
+se non i padri di nostra lingua, od anzi solo Dante; in politica e
+guerra di terra, non ne fu uno certamente; tutt'al piú alcuni
+ammiragli che vedremo. A Matteo, dopo brevi contrasti, succedette
+Galeazzo figliuolo di lui.--Intanto in Germania, dopo la morte di
+Arrigo VII, erano stati eletti due re de' romani, Ludovico di Baviera,
+e Federigo d'Austria figliuolo d'Alberto [1314]. Combattutisi
+ott'anni, era stato vinto e fatto prigione l'Austriaco [1322], e
+liberato poi, rinunciando all'imperio [1325]. Quindi il Bavaro rimase
+solo; e disprezzando papa Giovanni XXII che voleva intervenire nella
+legittimitá di lui, fece per Tirolo una discesa imperiale [1327], meno
+innocua che l'ultima, piú simile alle antiche. Accolto a Milano da
+Galeazzo, presevi la corona regia, e depose Galeazzo che in breve
+morí. Poi, evitando Bologna guelfa, scese a Toscana per Pontremoli e
+Pietrasanta; si guastò con Pisa l'antica ghibellina, per arti di
+Castruccio che la voleva; e l'assalí e prese, ma non diella a
+Castruccio. L'anno appresso, bensí, fecelo duca di Lucca e d'altre
+cittá, che fu (s'io non m'inganno) il primo esempio di questi
+tirannucci o signori repubblicani, innalzati a principi titolati
+dell'imperio. Ma il nuovo duca morí l'anno appresso 1328. Nel quale
+Ludovico, evitando Firenze, venne a Roma, e giá scomunicato dal papa,
+fecesi consacrare da due vescovi scomunicati e incoronar da un
+Colonna, e poi fece giudicare e deporre il papa, ed eleggere un
+antipapa. Tutto ciò (salvo l'incoronazione per un Colonna) era
+all'usanza de' maggiori; e cosí furono il sollevarsi del popolo
+romano, ed il partirsi dell'imperatore, senza proseguire contro a
+Napoli, com'era stato convenuto con gli Aragonesi di Sicilia. Risalito
+a Toscana [1329], schivò Firenze di nuovo, venne a Lucca e vendella a'
+parenti di Castruccio, che la riperdettero in breve: vendé Milano al
+figliuolo dello spogliato Galeazzo, ad Azzo Visconti che tuttavia
+gliene chiuse le porte; si ritrasse a Trento. V'attendeva a riunir la
+parte ghibellina piú che mai sfasciata, quando morto Federigo
+d'Austria, e movendosi i fratelli di quello, egli Ludovico corse a
+Germania [1330], e sparí colle fischiate di tutta Italia, lasciando
+senza capo la parte ghibellina, a cui era morto l'anno innanzi [1329]
+Can della Scala. Fu anche questo detto «il grande»; perché anch'esso
+seppe farsi signore di parecchie cittá, e perché sopratutto fu
+protettore, mecenate, ospite a letterati, fuorusciti e giullari ch'ei
+teneva a tavola (se credasi a' biografi e ad alcuni passi di Dante)
+alla rinfusa. Ad ogni modo, in mancanza d'altri, i ghibellini si
+gettarono in braccio a uno strano capo, Giovanni re di Boemia
+figliuolo di Arrigo VII, un bel giovane tutto zelante per
+l'imperatore, per il papa, per la pace, per qualunque impresa, vero
+cavaliere di ventura, precursor de' condottieri, quasi giá
+condottiero. Veniva a Lombardia, corteggiava i ghibellini, le cittá,
+otteneva la signoria di molte, finiva con venderle a parecchi
+signorotti, e risalire e sparire egli pure [1333]. Veda ognuno, se son
+perdonabili i guelfi di non aver saputo allora liberarsi per sempre di
+siffatti nemici.--Ma Firenze sola era savia. Ella fu che movendo una
+lega di cittá e signori lombardi, fece sparire Giovanni. Se non che,
+sparito, s'entrò in disputa sulle spoglie. Contesero Firenze e Mastino
+della Scala successor di Can grande; e Firenze strinse contro esso con
+Venezia un'alleanza [1336], per cui fu ripresa Padova e ridonata a'
+Carraresi, e furono assoggettate a Venezia, Treviso, Castelfranco e
+Ceneda, le prime conquiste di quella repubblica in terraferma, il
+primo ingresso di lei nella politica d'ambizioni italiane. Ma Venezia
+conchiuse la pace [1338] da sé; e Firenze, che ambiva Lucca, ne rimase
+delusa. Intanto Bologna, cacciato il legato Bertrando del Poggetto,
+che avea di lá governata a lungo parte guelfa, era caduta sotto la
+tirannia di Taddeo Pepoli [1337], rivoltosi poi a' ghibellini. Genova,
+stanca di sua tumultuosa libertá, s'era sottoposta ad un governo
+simile a quello dell'emula Venezia, a un doge [1339]. Cittá guelfe e
+ghibelline del paro, a vicenda e quasi a gara, precipitavano nel
+governo d'uno, doge, duca, signore o tiranno. La causa, l'abbiamo
+accennata piú volte, non la ripeteremo piú; poco men che dappertutto,
+una famiglia nobile, unendo sue aderenze alla parte popolana,
+conquistò la signoria. Sempre la medesima serie: aristocrazia,
+democrazia, tirannia. Firenze stessa provò un venturiero francese
+[1342], il duca di Atene; ma il ricacciò tra pochi mesi, e continuò a
+governarsi a forma di repubblica; ché quanto ad essenza, non si
+dimentichi, salvo Venezia, niuna cittá l'ebbe mai.--Morto papa
+Giovanni XXII, gli succedette Benedetto XI pur francese [1334], che
+pur continuò in Avignone. Morto Azzo Visconti, gli succedette suo zio
+Luchino [1339]. E nel 1343 morí re Roberto di Napoli che fu detto «il
+buono», che direbbesi meglio «il mediocre». Niuno forse lasciò
+perdersi mai tante e cosí belle occasioni d'ingrandire la parte di che
+era capo naturale; niuno la lasciò cader tanto giú come egli ne'
+ventiquattr'anni di regno. È da Dante chiamato «re da sermone». Fu
+anch'egli protettor di letterati; anzi quasi letterato. Due anni prima
+di morire esaminò, incoronò, laureò Francesco Petrarca. Penso che indi
+sia l'invenzione de' poeti laureati.
+
+
+22. Le compagnie, i condottieri [1314-1343].--Ma vegniamo ad una piú
+seria, ad una che fu danno estremo e fatale della giá misera Italia.
+Giá dicemmo i mercenari usati dalle cittá italiane fin quasi dalla
+loro origine, fin dalle prime loro invidie tra sé, ed in sé. Meno male
+finché furono presi ad uomo ad uomo, od a compagnie piccole, e pagati
+per a tempo, ad ogni occasione. Peggio giá quando vennero in ogni
+cittá co' podestá o capitani annui o di pochi anni. Tuttavia, ciò non
+disavvezzava del tutto ancora i cittadini dal tener in mano i ferri, o
+li disavvezzava solamente in questa o quella cittá. Ma fu danno
+pessimo e nazionale, quando i mercenari si raccolsero in compagnie
+grosse, quando esse e lor condottieri furono nuove potenze che
+s'aggiunsero a tutte quelle giá cosí miseramente moltiplici
+dell'imperatore e re, del papa, delle cittá, degli antichi e restanti
+signori feodali, dei nuovi tiranni. Vano, od anzi ad ogni sincero uomo
+impossibile è l'illudersi: la pluralitá delle potenze ordinate può sí
+essere, è spesso utile in uno Stato; può, facendo concorrere tutte le
+forze e le operositá di una nazione, accrescere la forza totale di
+lei; ma la moltiplicazione delle potenze disordinate, indeterminate e
+sminuzzate non può se non tôrre ogni nerbo, se non isciogliere
+qualunque Stato, qualunque nazione. Invano si vien cercando una
+consolazione, un vantaggio di questi sminuzzamenti, si vien dicendo
+che se n'accrescevano le potenze, le facoltá individuali, o, come or
+si dice, la personalitá d'ognuno. Questi accrescimenti delle
+personalitá non sono altro, insomma, se non dissoluzioni dello Stato;
+il quale (sia in bene o in male) può tanto meno, quanto piú vi può
+ogni persona staccata. Questi accrescimenti di personalitá possono
+esser buoni (fino a un certo segno) alle lettere, alle arti, e tali
+furono ne' nostri secoli decimoquarto, decimoquinto e decimosesto; ma
+chi non ponga le lettere e l'arti sopra allo Stato, la coltura sopra
+alla civiltá, lo splendore d'una nazione sopra alla forza e
+all'indipendenza di lei, non potrá se non deplorare queste come che si
+dicano esaltazioni di personalitá, o dispersioni di potenze, di quelle
+potenze italiane giá cosí scandalosamente moltiplici all'epoca a che
+siam giunti, piú moltiplicate che mai per l'invenzione delle compagnie
+e de' condottieri. E mi si conceda ripeterlo qui: anche a me, come a
+chicchessia naturalmente, piacerebbe il dar lodi ai maggiori, il
+compiacerne i contemporanei; anche a me dorrá esser accusato di
+annerire o menomare la storia di questi secoli nostri, che si chiaman
+repubblicani e gloriosi. Ma io cedo a quel desiderio maggiore che s'è
+fatto in me quasi passione a un tempo e dovere, di cercare quanto piú
+io sappia sinceramente, e di svelare quanto io piú possa compiutamente
+tutta quella serie di errori ch'io veggo; che han dovuto essere pur
+troppo piú numerosi e piú gravi nella nostra nazione, che nell'altre
+contemporanee; posciaché queste uscirono di tali secoli con
+quell'unitá, quella nazionalitá e quell'indipendenza che noi non
+abbiamo. Le disgrazie d'ogni creatura naturalmente debole, donne o
+fanciulli, sono per lo piú indipendenti da' fatti loro, e perciò si
+commiserano da ogn'anima ben nata; le disgrazie degli uomini
+naturalmente piú potenti sono giá men sovente incolpevoli, e si scusan
+tanto meno, quanto piú essi sono potenti; ma le disgrazie delle
+nazioni,--le quali insomma, nel complesso di tutte le classi e di
+tutte le generazioni, sono, in natura, tutte potenti,--le disgrazie,
+le miserie delle nazioni non possono essere mai indipendenti da' fatti
+loro, non possono essere incolpevoli, non sono pienamente scusabili
+mai. Tutt'al piú, è scusabile una generazione a spese d'una o
+parecchie altre. Ma, data una gran nazione che non abbia
+l'indipendenza, non si può uscire da questo terribile dilemma: o
+bisogna dire che ella fu colpevole, o ch'ella n'è incapace. E della
+nostra io credo ed amo meglio il primo.--In tutta Europa furono, lungo
+il secolo decimoquarto, soldati, contestabili, capitani, compagnie di
+ventura. Era ultima degenerazione della feodalitá, di quella
+personalitá o individualitá appunto che si loda cosí stoltamente. Ma
+altrove, dove durava un centro, un re piú o men potente nella nazione,
+una aristocrazia armata intorno al re, una nazione piú o meno unita
+all'uno ed all'altra, questo malanno delle compagnie di ventura parve
+cosí evidente, cosí scandaloso, cosí contrario ad ogni nazionalitá e
+civiltá, anche di que' tempi, che tutti, re, nobili e popolo si
+raccolsero insieme per liberarsene; e se ne liberarono, e serví anzi
+ad unir meglio popolo, nobili e re. All'incontro, in Italia, dove non
+era tal centro, in Italia divisa e suddivisa, in Italia miserabilmente
+repubblicana senza le virtú delle repubbliche, tiranneggiata senza
+nemmen la centralitá delle tirannie, in Italia piú colta sí ma piú mal
+civile giá che le nazioni contemporanee, il malanno appena inventato
+crebbe, si diffuse, si aggiunse agli altri, li superò tutti. Il
+fiorire e durar delle compagnie fu primamente conseguenza, poi prova
+incontrastabile dell'assenza assoluta di vero spirito pubblico, d'ogni
+spirito militare; cioè dunque in tutto, d'ogni spirito patrio, cioè
+dunque di buona ed efficace civiltá degli italiani di questo secolo
+decimoquarto.--In sul principio di esso si accrebbero da noi i
+mercenari e venturieri stranieri, degli aragonesi raccolti al soldo di
+Federigo re di Sicilia, e poi de' tedeschi venuti a preda con Arrigo
+VII e Ludovico il bavaro imperatori. Gli aragonesi, rimasti liberi per
+la pace del 1303 tra i re di Sicilia e di Puglia, formarono fin
+d'allora una numerosa compagnia, che fu detta con parola araba degli
+«almogavari»; ma questi non piombarono sull'Italia, furono a
+guerreggiare, pirateggiare, conquistare e perdersi tra latini e greci
+dell'imperio orientale. All'incontro, i tedeschi d'Arrigo VII rimasero
+in Italia dopo la morte di lui; ed accresciuti di nuovi lor
+compatrioti ed altri venturieri, e riuniti in compagnie non grosse per
+anche sotto a' lor contestabili, servirono a parecchi de' tirannucci
+da noi nomati, Uguccione della Faggiola, Castruccio, Can grande, e
+principalmente il gran Matteo e Galeazzo Visconti. Costoro, servienti
+ai signori di Milano, furono capitanati da' minori o cadetti di quella
+famiglia, Marco e Lodrisio Visconti, che si posson quindi dire primi
+capitani di compagnie grosse, primi condottieri, nel frattempo delle
+due discese d'Arrigo VII e Ludovico il bavaro, tra il 1313 e il 1327.
+Ma s'accrebbero durante e dopo quest'ultima, e quella poi di Giovanni
+di Boemia; e diventarono piú grosse e indipendenti dalle cittá e da'
+signori che servivano e taglieggiavano, passando dagli uni agli altri;
+e furono insomma perfette allora, ebbero esistenza da sé,
+abbisognarono d'un nome. E cosí una prima e minore si chiamò della
+«Colomba», e guerreggiò e predò in Toscana intorno al 1335; una
+seconda e maggiore, di «San Giorgio», e capitanata da Lodrisio, fu
+sconfitta da Luchino Visconti in gran battaglia a Parabiago [1339]. E
+finalmente una detta la «gran compagnia», dopo aver predati i confini
+di Toscana e Romagna, e minacciata Lombardia, sotto un Da Panigo e un
+Da Cusano, italiani, e un duca Guarnieri, tedesco sfrenato che portava
+scritto in argento sulla corazza «nemico di Dio e di misericordia», si
+sciolse tra per minacce e per danari, e il Guarnieri risalí, quasi uno
+degli imperatori, a Germania, per indi ridiscendere [1343]. E cosí fu
+costituita questa nuova peste d'Italia. E di questa, come dell'altre,
+verremo accennando poi gli strazi principali; non tutti, che sarebbono
+le dieci e cento volte altrettanti in istorie piú estese. D'allora in
+poi, le compagnie scorrenti dall'un capo all'altro della penisola, tra
+cittá e cittá o signorie italiane, si potrebbero paragonare alle
+comete sguizzanti tra pianeta e pianeta del nostro sistema solare; se
+non che, indegno o quasi empio sarebbe il paragone tra questo sistema
+divinamente ordinato, e quella confusione sofferta dalla provvidenza;
+e che niun paragone poi può esprimere il disordine nuovo arrecato da
+que' pubblici ladroni. E pure, anche costoro sono ammirati da
+taluni.--Ma ei mi pare primamente, che, anche lasciando lor crudeltá e
+i tradimenti e le rapine, non fossero in costoro né grand'arte né
+quelle vere virtú militari, che sono le prime di tutte quando elle
+s'esercitano per la patria, ma che non sono piú virtú, quando per la
+paga, o peggio, per la preda. Il coraggio virile non è che animale,
+quando scoppia solamente dalla passione; e diventa bestiale, quando
+non ha scopo che del vitto; e inferiore al bestiale, quando ha scopo
+di semplice ricchezza; ed io non gli trovo nome che d'infernale,
+quando s'esercita ad oppressione.--E quindi parmi chiaro che da
+costoro incominci e venga in gran parte quel pervertimento, e poi
+quella perdizione quasi totale della vera virtú o spirito militare,
+che è pur troppo innegabile in Italia. Innegabilmente, questa virtú
+sussisteva ancora ai tempi delle fazioni di Milano, di Tortona, di
+Crema, d'Alessandria, d'Ancona e di Legnano, nella seconda metá del
+secolo decimosecondo. Ma dal principio del decimoterzo, incominciando
+le compagnie di stranieri od anche d'italiani, a darsi a nolo, e
+bastando essi poi a tutte le guerre fatte per due secoli, ne venne
+naturalmente che il grosso degli italiani, cittadini, borghigiani e
+contadini, si disavvezzarono dall'armi, da quel vero e virtuoso
+mestiero dell'armi, che io non so dire se sia piú necessario a
+mantenere la moralitá degli individui, o la indipendenza della
+nazione. Le cittá mercantili principalmente, e le contrade
+all'intorno, Venezia e Firenze soprattutto, fecero ogni lor guerra piú
+co' fiorini che con l'armi proprie; pagando il sangue altrui,
+disimpararono a spargere il proprio. Né si citi, all'incontro,
+l'assedio di Firenze, od altre simili fazioni; sono lampi, eccezioni;
+e il vero spirito militare è abitudine. E il peggio fu quando, perduta
+questa, vennero meno (com'era naturale nella civiltá progredita) le
+compagnie che v'aveano, malamente, pur supplito. Allora non rimase piú
+nulla di veramente militare nelle evirate province d'Italia, o meno in
+quelle piú anticamente disavvezze; non ne rimase piú se non in
+Piemonte. Il quale lo deve a' principi suoi, che lo salvarono
+dall'armi pagate, dalle compagnie di ventura; capitani, venturieri
+essi stessi in que' secoli, cavalieri prima, generali dopo, militari
+sempre, di razza, secondo i tempi. Ma se lo tolgano di mente
+gl'italiani, i quali volgon gli occhi bramosi a questo Piemonte, a
+questi principi: la prova fu fatta; non importa se bene o male, anche
+fatta meglio, non riescirá, non può riuscire, se fatta da questi soli,
+se non secondata da tutte, o poco meno, le province italiane, in
+qualunque modo, ma proporzionatamente al _pro rata_. Io son per dir
+cosa che parrá bestemmia a taluni: ma bisogna pur che sia detta da
+alcuno. Non solamente quelle idee che tanto si vantano, ma le stesse
+virtú politiche, ma la stessa concordia sono un nulla a petto della
+virtú militare, per il nostro patrio avvenire. Sia un'Italia concorde
+e ricca di quante idee e virtú politiche, ma povera di braccia
+militari, ella rimarrá ciò che è: sia un'Italia anche discorde, e
+senza altra idea o virtú che di sapere andare e stare sui campi di
+battaglia militarmente, ed ella sará indipendente. Quattro milioni non
+servono in somma a liberarne ventiquattro. Pensino i venti al modo di
+disfar l'opera de' sei secoli pervertitori della milizia italiana.
+
+
+23. La regina Giovanna e i suoi quattro mariti [1343-1377].--Roberto di
+Napoli lasciò morendo il regno a Giovanna figlia di suo figliuolo premorto,
+giovinetta di diciassett'anni e giá maritata ad Andrea d'Angiò fratello di
+Luigi re d'Ungheria, pronipote anch'egli de' due Carli I e II. Visser
+discordi pochi anni; fu ucciso Andrea, uscendo d'appresso alla moglie
+[1346]. Papa Clemente VI ne mandò giudicare da Avignone; furono torturati e
+suppliziati parecchi uomini e donne; e la regina si rimaritò [1347] con
+Luigi di Taranto, un altro collaterale di casa Angiò. Scende Luigi
+d'Ungheria fratello dell'estinto a vendetta, e caccia gli sposi novelli che
+rifuggono al papa in Avignone [1348], gli vendono questa cittá, e co'
+danari tornano a Napoli, onde Luigi s'era partito per paura della famosa
+peste (descritta da Boccaccio) di quell'anno. Guarnieri, il condottier
+tedesco ridisceso giá con Luigi, a capo della «gran compagnia» rifatta,
+passa a Giovanna, ripassa a Luigi. Se ne prolunga la guerra; riscende Luigi
+per mare a Manfredonia [1350]; si ricombatte, si rimette il giudicio a papa
+Clemente; giudica Giovanna innocente, ed ella riprende il Regno ed è
+incoronata con Luigi di Taranto [1352]. Morto il quale poi senza figliuoli
+[1362], Giovanna prende del medesimo anno a terzo marito Giacomo d'Aragona
+figlio del re di Maiorca, ma non gli dá titolo di re. Egli la abbandona,
+guerreggia in Ispagna, v'è fatto prigione, è riscattato dalla moglie [1365]
+e vien a raggiungerla. E morto esso pure [1374], Giovanna prende a quarto
+marito Ottone di Brunswick [1376]. Intanto in Roma succedeva uno degli
+effetti piú strani di quella smania imitativa, di quella pretesa di
+restaurar l'antico primato romano, che giá vedemmo sorgere in Arnaldo da
+Brescia e nei senatori disprezzati da Federigo I; quella smania che era
+venuta crescendo nel presente secolo col ricrescer delle lettere e delle
+memorie antiche, in parecchie cittá italiane, in Firenze e Venezia
+principalmente (come si scorge da' lor fatti e loro storici), ma
+soprattutto, com'era naturale, in Roma. Qui dunque avvenne una rivoluzione
+letterata, pedante: Cola di Rienzo, un giovane del volgo, ma colto e
+imaginoso, imagina restaurar il nome, i magistrati, la potenza del popolo
+romano, abbandonato da' papi, straziato da' Colonna, Orsini, Savelli ed
+altri grandi. Contra questi ei nodriva (è frase del Sismondi) «un odio
+quasi classico, e ch'ei credeva ereditato da' Gracchi». Un dí di maggio
+1347 ei solleva il popolo, si fa tribuno, stabilisce quello ch'ei chiama il
+«buono stato», s'accorda col vicario del papa, sale con esso in
+Campidoglio, e cita dinanzi al popolo romano Ludovico di Baviera
+imperatore, ed il competitore di lui Carlo di Lucemburgo (figlio di
+Giovanni il venturiero, nipote di Arrigo VII). È riconosciuto, lodato in
+tutta Italia, massime da' letterati. Ma letterato, antiquario, poeta, il
+buon Cola non sa governare, meno guerreggiare. È cacciato prima che finisse
+l'anno da' nobili e da un legato del papa; fugge a Carlo IV che, morto il
+Bavaro e scartati alcuni competitori, era rimasto solo. Nel 1352 è
+consegnato a papa Innocenzo IV allor succeduto in Avignone, ed è da questo
+aggiunto al cardinale Albornoz di lá mandato a restaurar la potenza papale
+in Italia. Cosí da luglio a ottobre 1354 signoreggia di nuovo in Roma con
+dignitá di senatore; finché popolo e grandi si sollevan contro lui, e lo
+trafiggono a piè del Campidoglio. Non frammischiatosi, come giá Arnaldo, in
+cose spirituali, non in elezioni di papi ed antipapi come gli antichi
+Alberici, fu il piú innocente fra gli usurpatori romani; fu sognatore, ed
+esempio a molti altri.--Dopo di lui l'Albornoz continuò con piú politica e
+piú fortuna la restaurazione della potenza papale in Roma, nelle Marche, in
+Romagna, in Toscana stessa, durante tutto il pontificato d'Innocenzo VI e
+quasi tutto quello d'Urbano V, succedutogli nel 1362. Francese questi pure,
+pontificò primamente come gli altri da Avignone; ma nel 1367 ei fece
+rivedere un papa al posto suo, venne a Roma, vi rimase presso a tre anni, e
+tornò poi nel 1370 ad Avignone, e nel medesimo anno vi morí. Succedette
+Gregorio XI pur francese; il quale pure pontificò primamente in Avignone;
+ma pressato, dicesi, principalmente da santa Caterina da Siena e da santa
+Brigida, restituí finalmente la Sedia in Roma l'anno 1377. Eran
+settant'anni appunto dalla traslazione in Francia.--In Toscana, Firenze
+risplendeva, s'arricchiva, poteva piú che mai. Raccoglieva il frutto di sua
+costanza guelfa, di sua indipendenza, meglio difesa che non quella di niuna
+altra cittá italiana, salvo Venezia. Eccessiva giá in democrazia, tollerava
+ora i nuovi nobili o grandi, sorti sulle rovine dell'antica aristocrazia, i
+grandi commercianti, fra cui giá sorgevano i Medici, fra cui pure
+riammetteva per grazia alcuni antichi. E cosí finalmente tollerandosi, le
+due classi inevitabili dell'aristocrazia e della democrazia si salvarono da
+que' tirannucci, peggiori certamente che non le offese reciproche o gli
+eccessi dell'una e dell'altra. Fin d'allora, non militare abbastanza per
+ordinare armi proprie, per esentarsi de' condottieri, fu politica in modo
+da barcheggiare con essi, e servirsene nelle solite rivalitá contro a Pisa,
+e in quella or piú pericolosa co' Visconti di Milano. Firenze non fu buono
+Stato se si giudichi positivamente da sé, posciaché non asserí
+l'indipendenza compiuta, posciaché non ebbe armi proprie; ma Firenze fu
+senza dubbio il migliore Stato d'Italia dopo Venezia; e non merita né tutti
+gl'improperi di Dante, né tutti gl'inni di Sismondi.--I Visconti erano
+sempre i maggiori principi d'Italia. Morto Luchino, avvelenato, dicesi,
+dalla moglie [1349], eragli succeduto suo fratello Giovanni arcivescovo.
+Signore giá di sedici cittá, comprò da Pepoli Bologna [1350]. Fu citato a
+renderne conto ad Avignone; rispose che v'andrebbe con dodicimila fanti,
+seimila cavalli; s'accomodarono. Tenne Bologna in feudo papalino [1352].
+Minacciò, guerreggiò invano Firenze, signoreggiò Genova [1353], morí nel
+1354. Succedettergli insieme nella signoria tre nipoti suoi, Matteo,
+Bernabò e Galeazzo; ma morto il primo, dicesi avvelenato da' due altri,
+questi, serbando Milano in comune, si spartirono l'altre cittá. Ma
+liberaronsi in breve Bologna, Genova e Pavia [1366]. Capo di questa fecesi
+un fra Iacopo de' Bussolari, letterato, poeta, amico del Petrarca
+anch'egli, un Cola di Rienzo lombardo. E anch'egli durò poco; restituí
+Pavia ai Visconti [1359]; finí in un carcere di frati a Vercelli. E i
+Visconti assaliti poi da una potente lega di fiorentini e degli Estensi di
+Ferrara, de' Gonzaga di Mantova e del marchese di Monferrato,
+resistettero.--Genova e Venezia fecersi di questi tempi una guerra maggior
+delle precedenti; disputaronsi il primato del lago italiano, a cui Pisa
+decaduta giá non pretendeva piú. I genovesi, afforzati in Galata e Pera
+sobborghi di Costantinopoli, contesero, rupper la guerra con Cantacuzeno
+imperatore, gli assediaron la cittá, gli arser la flotta [1348]. Poi
+contesero co' tartari a Caffa, altra lor colonia [1350]; poi co' veneziani
+a cui voller chiudere il commercio alla Tana (Taganrog). Questi s'allearono
+co' greci e con gli aragonesi, e capitanati tutti da Niccolò Pisani
+grand'uomo di mare, combatterono una gran battaglia nel Bosforo contro a'
+genovesi capitanati da Paganino Doria, altro grande [1352]. Vinsero i
+genovesi, e fatta pace co' greci continuaron la guerra co' veneziani. Ma
+furono vinti dai pisani alla Loiera nel mar di Sardegna [1353], e allor fu
+che diedersi al Visconti. Con tal aiuto riarmarono, rifecer capitano
+Paganino Doria, ricombatterono una terza battaglia al golfo di Sapienza in
+Morea, e vinsero [1354]. Allora fecesi tra le due repubbliche una pace, che
+pur troppo non durò poi, che durando avrebbe forse confermato il primato
+marittimo all'Italia per sempre. Ma giá si sa: l'assurditá delle rivalitá
+marittime è l'ultima ad intendersi, anche in tempi piú progrediti che non
+eran quelli. Venezia fu turbata poi da una congiura, piú o meno accertata,
+del suo doge stesso Marin Faliero. Ne fu accusato, condannato, ucciso
+segretamente [1355]; materia di future tragedie.--Del resto, si
+frammischiarono a tutti i fatti della penisola, guerreggiarono, predarono,
+si moltiplicarono, si sciolsero, si riunirono, e si accrebbero di quelle
+che Francia veniva cacciando, le funeste campagnie italiane sotto duca
+Guarnieri il tedesco «nemico di Dio», fra Moriale un provenzale, il conte
+Lando, Anichino Bongarten, Alberto Sterz tedeschi, Giovanni Hawkwood
+inglese, ed altri minori.--E poco diverso oramai da cotestoro discese Carlo
+di Lucemburgo [1354], fu incoronato re a Milano, imperatore a Roma [1355],
+e risalí a Germania. Dove poi l'anno appresso [1356] ei pubblicò la _Bolla
+d'oro_; quella costituzione che ordinò l'elezione, gli elettori degli
+imperatori romani o germanici, e durò (mutata, s'intende, nel corso de'
+secoli) finché duraron quelli. Nel 1368 ridiscese in Italia, vendette
+signorie, vicariati imperiali qua e lá, e fece incoronar l'imperatrice in
+Roma da quel papa Urbano V, che vedemmo precursore della restituzione della
+sedia pontificale.
+
+
+24. Il quarto periodo della presente etá in generale [1377-1492].--La
+storia politica de' nostri comuni, repubblicani dapprima,
+tiranneggiati quasi tutti poi, è cosí intricata, che ella cape
+difficilmente in niuna mente o memoria umana, che niun'arte di
+scrittore la fece o la fará forse mai né molto letta, né perfettamente
+chiara a chi la legge. All'incontro, la storia letteraria di questi
+nostri secoli è cosí bella e cosí splendida a chicchessia, che fin da
+fanciulli noi la sappiam tutti e ne abbiamo la mente invasa e
+preoccupata. Quindi un errore involontario e frequente: di tener il
+secolo decimoquarto, il secolo di Dante, Petrarca, Boccaccio e Giotto,
+quasi piú splendido in tutto, anche in politica, che non il
+decimoquinto, in che niun nome tale non apparisce a colpir gli animi
+nostri. Nel trattar della coltura di quest'etá, noi avrem forse a
+diminuire questa apparente contradizione delle due nostre storie
+politica e letteraria. Intanto ci pare dover qui accennare che,
+cessata la dimora de' papi in Francia e cosí la innatural soggezione
+loro alla corte francese, sottentrò sí dapprima il danno
+spiritualmente maggiore della divisione della cristianitá, il grande
+scisma occidentale; ma che, politicamente, all'Italia ferma
+nell'obbedienza al papa legittimo di Roma, fu minore assai lo stesso
+danno spirituale, e grande poi il vantaggio di riavere in sé la sedia
+di quella cosí intimamente, cosí inevitabilmente italiana potenza del
+papa; e fu vantaggio nuovo, quando, cessato lo scisma, si ordinò
+questa potenza; come furono l'ordinarsi, l'ampliarsi di altri Stati
+italiani, il diminuirsi lo sminuzzamento della penisola, il farsi
+italiane le compagnie. E il fatto sta, che in questo nuovo secolo
+escon fuori parecchi piú o men puri, ma certo splendidi nomi politici
+e militari: Francesco Sforza, il Carmagnola, Cosimo e Lorenzo de'
+Medici, Niccolò V, Pio II, Alfonso il magnanimo, indubitabilmente
+superiori ai nomi politici del secolo precedente.--Del resto, continua
+qui e continuerá sino al fine di nostra storia la difficoltá,
+l'impossibilitá di trovare un vero centro, intorno a cui rannodare i
+fatti moltiplici. Finché durò la lotta contro agli imperatori, questi
+furono, se sia lecito dir cosí, centro passivo, centro contro cui si
+volsero gli sforzi, non di tutti purtroppo, ma de' migliori italiani,
+dei papi e di Firenze principalmente. Ma cessata quella lotta (per
+l'infausta traslazione, per l'infrancesarsi de' papi da una parte, e
+per la trascuranza degli imperatori dall'altra), noi dovemmo giá
+cercare un nuovo centro tal quale, per averne epoche, date, riposi a
+cui condurre via via parallelamente i fatti diversi; e cosí prendemmo
+dapprima gli Angioini di Napoli. Ma noi vedemmo cessata in breve lor
+prepotenza, anzi, quanto all'Italia media e settentrionale, ogni loro
+potenza; ondeché forse giá prima di qua avremmo dovuto, certo qui
+dobbiamo di nuovo mutar centro, e ci par migliore Milano. Del resto,
+quanto piú si complica la storia, tanto piú arbitrario resta qualunque
+ordinamento di essa. E benché i piú degli scrittori non soglian notare
+siffatte difficoltá insuperabili o almeno insuperate nelle loro
+storie, parve a noi che il renderne conto candidamente potesse
+conferire ai due scopi nostri, di far capire e ritenere, il meno male
+possibile, la nostra storia.
+
+
+25. Bernabò e Gian Galeazzo Visconti primo duca di Milano [1378-
+1402].--Il ritorno de' papi non fu dunque dapprima se non principio di
+nuova calamitá. Corso poco piú che un anno, morí Gregorio XI [1378], e
+si disputò l'elezione tra dodici cardinali francesi, e quattro
+italiani. Il popolo gridava in piazza:--Lo volemo romano!--Fu per
+compromesso eletto un napoletano, e cosí suddito francese, Urbano VI.
+Contentaronsene i romani, ma non i cardinali francesi, i quali pochi
+mesi appresso elessero un francese davvero, Clemente VII. Ne seguí per
+quarant'anni quello che fu chiamato poi il grande scisma occidentale,
+una serie di papi italiani in Roma, a cui obbedivano la penisola
+italiana e Germania; ed una serie di papi francesi in Avignone, a cui
+obbedivano Francia, Inghilterra e Spagna con Sicilia. Urbano VI fu
+zelante italiano, zelante papa, ma imprudente forse ed avventato.
+Scostatasi da lui la regina Giovanna, ei chiamò d'Ungheria nuovi
+competitori. Del 1385, puní ferocemente alcuni cardinali congiuranti
+contro lui; lasciò ridissolversi lo Stato, riunito giá dal cardinal
+Albornoz; e morí poi nel 1389. Successegli in Roma Bonifazio IX. Cosí
+scese d'Ungheria Carlo di Durazzo, ultimo maschio della stirpe di
+Carlo I, contro alla vecchia regina Giovanna; prese Napoli, fecesi
+proclamar re Carlo III [1381]; prese poco appresso Giovanna stessa
+derelitta da tutti, tennela nove mesi prigione; e, dicesi, tra le
+piume del letto spensela poi [1382]. Giovanna aveva giá chiamato ad
+erede Carlo di Durazzo; ma nel frattempo che era assalita da lui,
+chiamò Luigi figlio del re di Francia, e nuovo duca d'Angiò, nuovo
+stipite di una seconda casa Angioina di Napoli. Questi scese nello
+stesso 1382 a difendere giá, a vendicare poi Giovanna; guerreggiò nel
+regno fino al 1384, che morí e lasciò le pretese a Luigi II suo
+figliuolo. Allora regnò solo Carlo di Durazzo; ma guastossi anch'egli
+col papa, guerreggiò con esso, risalí ad Ungheria e vi morí, lasciando
+il regno a Ladislao suo figliuolo, fanciullo [1386]. Guerreggiarono
+quindi per questo i suoi partigiani contra Ottone, ultimo marito della
+spenta Giovanna, contra Urbano VI, contra Luigi II per lunghi anni.
+Cresciuto, guerreggiò egli; e riunito il regno finalmente l'anno 1399,
+lo tenne poi crudelmente vendicandosi dei nemici, a modo del
+secolo.--In Toscana, in tutta l'Italia media continuavano numerosi
+sollevamenti dei popolani minori contro a' maggiori diventati nobili.
+Il piú famoso e che può servir d'esempio fu quello di Firenze. Ivi i
+nobili nuovi si dividevano giá in due, gli Albizzi a capo de' piú
+aristocratici; i Ricci e i Medici, de' piú democratici. Cosí succede e
+succederá sempre. Tanto sarebbe tenersi i primitivi. Ma l'invidia non
+ragiona, e soprattutto non sente bene; chiama generosa l'acrimonia
+contra quanto è grande; non pensa che sará punita essa stessa un
+giorno onde peccò, da nuove invidie ripunite. Salvestro de' Medici
+fatto gonfaloniero nel 1378, e Benedetto Alberti, sollevarono la parte
+democratica pura, le arti minori, quella della lana principalmente,
+detta de' Ciompi, contro alla parte diventata aristocratica, le arti
+maggiori, gli Albizzi. Disputossi ne' Consigli, combattessi in piazza,
+vinsero i soliti padroni della piazza, gl'infimi, i ciompi. Michele
+Lando, uno di essi, portò il gonfalone; fu fatto gonfaloniero. Ma fu
+in breve assalito da' piú democratici fra' suoi democratici, da' piú
+ciompi fra' suoi ciompi; resistette alquanto ma invano; gli Albizzi
+furono perseguitati, suppliziati [1379]. Poi, vincitori i ciompi si
+divisero; e le arti maggiori, gli Albizzi, i nobili popolani
+trionfarono all'ultimo [1382]; cioè anch'essi per allora fino a che,
+come vedremo, trionfò di nuovo la parte ultra popolana sotto i Medici,
+che se ne fecero scala alla signoria.--Cosí in Genova, alle divisioni
+tra i Doria e i Fieschi e l'altre famiglie antiche, eran succedute
+divisioni poco diverse tra gli Adorni e Fregosi, genti nuove. Ferveva
+intanto nuova guerra tra Genova e Venezia. Erasi combattuto dapprima
+in Cipro, in tutto Oriente; ma vinti i genovesi nel 1378 ad Anzio,
+fecero un grande armamento, occuparono l'Adriatico, vinsero a Pola
+Vettor Pisani [1379], che fu perciò stoltamente imprigionato da' suoi
+concittadini. Quindi i genovesi assediaron Venezia da Chioggia e il
+mare, mentre Francesco Carrara signor di Padova la stringea da terra,
+dalle Lagune. Non mai Venezia erasi trovata a tale estremo: chiese,
+pregò pace. Ma Pietro Doria, l'ammiraglio genovese, rispose: «voler
+prima por le briglie a' cavalli di San Marco». Questo fece tornar il
+senno e il cuore a' veneziani; e, tolto dal carcere e rifatto capitano
+Vettor Pisani, richiamate lor flotte da Levante sotto Carlo Zen, un
+altro grand'uomo di mare, resistettero dapprima virilmente, poi
+riassediarono essi i nemici in Chioggia [1380], li ridussero ad
+arrendersi, si liberarono. E stanche finalmente le due repubbliche,
+terminarono quella troppo famosa guerra, detta di Chioggia, con un
+trattato fatto in Torino per mediazione d'uno di que' principi
+Savoiardi, che ingrandivano [1381].--Tra' Visconti, morto Galeazzo
+[1378] uno de' due fratelli, succedevagli Gian Galeazzo figliuolo di
+lui, e cosí divideva la signoria, con Bernabò suo zio. Ma per pochi
+anni; ché nel 1385, mentre in un abboccamento s'abbracciavano nipote e
+zio, quegli dicendo a sue guardie tedesche--_Streike_,--fece questo
+disarmare, prendere, imprigionare, e poi dicesi avvelenare e
+riavvelenare. Cosí rimasero Milano e Pavia e tutta la gran signoria
+viscontea sotto a Gian Galeazzo. Da secoli e secoli molti signori e
+tiranni italiani avevano giá usate perfidie e crudeltá, ma alla cieca,
+alla barbara, piú per istinto che per arte. I Visconti furono i primi,
+i quali usarono efficacemente quell'arte, che l'opinione
+vergognosamente corrotta di que' secoli chiamò «virtú», che alcuni
+pochi ammirano ancor di soppiatto sotto nome d'«abilitá»; ma che, come
+il bene vien talor dal male, fu forse utile ad ingrandire e riunire
+gli Stati, a scemare la funestissima dispersione delle potenze
+d'Italia, come fu utile un cent'anni appresso a riunir Francia sotto
+Luigi XI. Appena Gian Galeazzo ebbe tutto lo Stato visconteo, egli si
+volse ad ingrandirlo. S'uní prima ai Carraresi di Padova contro a
+Venezia ed agli Scaligeri, e prese a questi Verona [1386]. Quindi
+s'uní co' veneziani contro ai Carraresi, e prese Padova e Treviso
+[1387]. Fuggitone Francesco II di Carrara a Firenze, tornò per
+Germania col duca di Baviera genero giá di Bernabò cui volea
+vendicare, e riacquistò Padova [1390]. Intanto Gian Galeazzo assaliva
+Bologna e Toscana tutta. S'alzava Firenze, ma piú da mercante che da
+guerriera, e soldava l'Acuto (cosí avea fiorentinamente addolcito
+l'impronunciabile Hawkwood), soldava il duca di Baviera [1390],
+soldava un conte d'Armagnacco [1391], e cosí si salvava e facea pace
+[1392]. Finalmente nel 1395 Gian Galeazzo comprò dal vil imperatore
+Venceslao (che dimenticammo di dir succeduto nel 1378 a Carlo IV di
+Lucemburgo padre suo) il titolo di duca di Milano per sé e suoi
+successori di maschio in maschio, con ventisei cittá lombarde dal
+Ticino alle Lagune, per centomila fiorini. Fu una delle vergogne che
+fecero dagli elettori tedeschi depor Venceslao, ed eleggergli a
+successore Roberto giá conte palatino [1400]. Questi discese subito
+contro al nuovo duca italiano; ma sconfittone presso a Brescia [1401],
+ed abbandonato poi da tutti i suoi alleati, ed avendo esausti i
+sussidi fiorentini, risalí e sparí in Germania [1403], dove poi regnò
+fino al 1410. Intanto rimase poco men che abbandonata al duca Visconti
+tutta l'Italia. Nel 1399 aveva compra Pisa al figliuolo di Iacopo
+d'Appiano, che l'aveva usurpata ad un Pietro Gambacorta. Nel 1400
+acquistò Assisi, e Perugia divisa dopo la morte di Pandolfo Baglioni,
+capo di parte nobile colá; e ricevette sotto sua protezione Paolo
+Guinigi, nuovo tiranno di Lucca; nel 1401 prese Bologna a Giovanni
+Bentivoglio, tiranno nuovo esso pure. Insomma (tranne Modena, Mantova
+e Padova) avea tutta Lombardia dal Ticino all'Adriatico; con Bologna,
+Lunigiana, Pisa, Siena, Assisi e Perugia. Se non moriva di peste nel
+1402, chi sa, costui riuniva l'Italia almen settentrionale. Cosí fosse
+stato! Gli uomini passano, e le istituzioni restano sotto uomini
+migliori.--Gian Galeazzo fece un bene; usò, promosse, ingrandí le
+compagnie italiane che s'eran venute raccogliendo sotto parecchi Da
+Farnese, un Dal Verme, un Biondo, un Broglia, un Ubaldino, i Malatesta
+e parecchi altri, e sopra gli altri Alberico da Barbiano. Tra un
+malanno straniero ed uno italiano, questo è sempre meno male. Genova
+divisa, incapace di difendersi, erasi fin dal 1396 data a Francia.
+
+
+26. Giovanni Maria Visconti secondo duca [1402-1412].--Ma poco mancò
+che coloro non rovinassero il nuovo ducato de' Visconti. Morendo Gian
+Galeazzo avea lasciati due figliuoli di tredici e dodici anni: Giovan
+Maria che gli succedette nel ducato di Milano, Filippo Maria nel
+contado di Pavia; ambi sotto la tutela di Caterina lor madre, sotto la
+protezione de' condottieri. Ma le cittá si sollevarono, e i
+condottieri riducendole le serbarono per sé; si fecero forti in
+ciascuna, Facino Cane il principale di tutti in Alessandria, Ottobon
+Terzo in Parma, Malatesta in Brescia, Giovanni da Vignate in Lodi,
+Gabrino Fondolo in Cremona e via via. Caterina, tiranneggiante con
+Barbavara cameriero giá di suo marito, fu chiusa in carcere, dove
+morí; colui cacciato [1404]. Giovan Maria cresciuto e sorretto da
+Facino Cane, tiranneggiò, incrudelí, lussureggiò anch'esso in Milano.
+Gran cacciatore, dicono (ma è credibile?) cacciasse uomini; fu
+scannato da alcuni gentiluomini milanesi addí 16 maggio 1412. Diventò
+duca il fratello di lui Filippo Maria conte di Pavia. Intanto, anche
+piú facilmente s'erano sollevate e liberate le cittá piú lontane
+venete e toscane. Francesco Novello da Carrara univasi con Guglielmo
+ultimo degli Scaligeri, figlio di quello spogliato giá quindici anni
+addietro; e insieme riprendeano Verona [1404]. Ma lo Scaligero morí,
+dicesi di veleno, pochi dí appresso; e cosí finí quella famiglia dopo
+due secoli di signoria, senza vera gloria, senza risultato. Quante
+pene sprecate, quanti semi di virtú perduti, per ingrandir le
+famiglie! E non lasciar all'ultimo un'opera compiuta, un benefizio
+alla patria, una benedizione in cuore ai compatrioti! Verona passò
+quindi al Carrarese, e Vicenza a Venezia; e ruppesi guerra tra quello
+e questa. Ma le guerre erano allora de' piú ricchi che pagavano piú
+venturieri; e qui non v'era paragone. Venezia prese Verona e Padova, e
+Francesco Novello e i piú degli altri Carraresi [1405]; e fece
+strozzare in carcere lui e due figliuoli di lui [1406], e pose
+sfacciatamente a prezzo le vite de' minori a lei sfuggiti. Venezia
+entrava a un tempo nella carriera delle conquiste, e in quella della
+scellerata virtú del secolo decimoquinto. E cosí finí anche questa
+famiglia d'antichi principi italiani.--Né si mosse Firenze, giá lor
+alleata e patronessa; era occupata in un'impresa non dissimile,
+quantunque men barbaramente adempiuta. Perugia e Bologna eransi
+liberate da' Visconti e ridonate al papa; e liberatesi Siena e Lucca.
+Sola Pisa rimaneva a un bastardo di Gian Galeazzo, protetto da
+Boucicault, signor di Genova per Francia. Costoro vendettero a Firenze
+il castello di Pisa, e poi il francese fece decapitare l'italiano. I
+pisani ripresero il castello, fecero signore un Gambacorta, sostennero
+un lungo e bell'assedio, e furon venduti da colui, e i fiorentini
+entrarono cosí a tradimento [1406], e finí la libertá di Pisa. Non vi
+furono crudeltá: Firenze fu sempre relativamente mite.--Quindi ivi,
+nella nuova suddita Pisa, convocossi un concilio a finir lo scisma. A
+Bonifazio IX, papa, erano succeduti Innocenzo VII [1404] e Gregorio
+XII [1406]. In Avignone papeggiava Pier di Luna sotto nome di
+Benedetto XIII. Questi due furon citati al concilio di Pisa [1409],
+s'appressarono, ma non vennero. Furon deposti, fu eletto Alessandro V;
+e lui morto nel 1410, e succedutogli Giovanni, invece di due s'ebber
+tre contendenti, e furon citati tutti poi a un nuovo concilio a
+Costanza.--In mezzo a tutto ciò venne a frapporsi l'ambizione di
+Ladislao re di Napoli, che invase Roma e Toscana [1408]. Firenze,
+minacciata e sempre pendente a Francia, chiamògli contra il
+competitore Luigi d'Angiò. Guerreggiossi quindi parecchi anni in
+Toscana e in tutto il mezzodí, tra i due competitori; combattendo per
+il francese e Firenze Braccio da Montone, per Ladislao Attendolo
+Sforza. Erano allora i due condottieri maggiori d'Italia, i due che
+introdussero qualche arte di guerra in lor mestiero: piú ardito
+Braccio, piú assegnato Sforza, fecero e lasciarono le due famose
+scuole italiane de' bracceschi e sforzeschi.--Nel 1409 il regno di
+Sicilia erasi di nuovo riunito ad Aragona. Noi lasciammo quello
+cent'anni addietro in mano a quel Federigo che l'aveva difeso cosí
+bene contro al proprio fratello d'Aragona, agli Angioini di Napoli, a
+Francia, al papa, a Carlo di Valois e ai guelfi neri; e l'aveva avuto
+per sua vita colla pace del 1303. A malgrado della quale egli il
+lasciò poi nel 1337 a suo figliuolo Pietro II, che il lasciò nel 1342
+a suo figlio Luigi, che il lasciò nel 1355 a suo fratello Federigo II,
+che il lasciò nel 1377 a sua figlia Maria, che il lasciò nel 1402 a
+suo sposo Martino d'Aragona, che il lasciò morendo nel 1409 a suo
+padre Martino il vecchio, che fu cosí re d'Aragona e Sicilia. Il quale
+morto poi senza figliuoli [1410], e cosí spenta in lui l'antica
+schiatta d'Aragona, disputossi la successione e passò a Ferdinando
+principe di Castiglia [1412]. Non ci possiam fermare a tutti questi,
+mediocri per sé e per potenza, e che, tranne alcune contese e piccole
+guerre con gli Angioini di Napoli, non importarono nelle vicende
+d'Italia.
+
+
+27. Piemonte. Casa Savoia. Amedeo VIII [1100-1434].--Ma qui è d'uopo
+lasciar l'Italia meridionale, e volgerci a quell'angolo occidentale in cui
+scriviamo, e che pur trascurammo fin dal principio della presente etá, fin
+dalle origini italiane della casa di Savoia. Dicemmo Odone conte di
+Morienna e d'altri feudi oltre Alpi, ed Adelaide contessa di Torino e
+d'altre cittá e feudi in Piemonte, stipiti di quella famiglia, a cui alcuni
+cercano una antichitá italiana ulteriore, a cui può bastar questa di otto
+secoli, superior cosí di sette a quelle di ogni altro principe italiano
+presente, salvo i papi. Al tempo di Adelaide era stata nell'Italia
+occidentale un'altra casa molto potente, quella d'un conte Aleramo
+signoreggiante negli Appennini dalla sponda destra del Po fino a Savona.
+Alla morte di Adelaide [1091], la successione di lei fu disputata,
+straziata, tra Umberto II Savoiardo, figlio di suo figlio; Bonifazio conte
+di Savona, figlio di una figlia d'un altro suo figlio; Corrado di
+Franconia, figlio di Berta sua figlia, l'infelice moglie che vedemmo dello
+scellerato Arrigo IV imperatore; e soprattutto poi dalle cittá che appunto
+allora vedemmo costituirsi in comuni. Quindi Umberto II e i Savoiardi primi
+successori di lui furono ridotti a poco piú che Savoia e i comitati
+oltremontani; e le famiglie Aleramiche, tra cui principali quelle di
+Monferrato in mezzo agli Appennini, e di Saluzzo tra l'Alpi ai fonti del
+Po, divisero l'Italia occidentale con le cittá liberatesi, Torino, Chieri,
+Asti, Vercelli, Novara, e, quando fu fondata, Alessandria. I Savoiardi
+scendevano, potevano secondo le occasioni, in Torino e l'altre; e quando
+non potevano qui, s'estendevano all'intorno di Savoia, in Elvezia, in
+Francia; ovvero guerreggiavan piú lungi, alla ventura, in Inghilterra, in
+Fiandra, in Oriente, alle crociate. Casa Savoia fornirebbe ad una storia
+della cavalleria piú numerosi, piú splendidi e piú veri cavalieri, che non
+ne sieno di falsi in parecchi poemi e romanzi; casa Savoia ebbe quasi
+sempre la virtú di entrare con alacritá, e cosí con fortuna, nelle
+condizioni de' secoli suoi.--Al finir del decimoterzo fece un grand'errore;
+ma perché questo pure era del tempo, e gli errori stessi, quando sono tali,
+sono men pericolosi, perciò questo la indebolí appena, o forse l'afforzò.
+Vi si disputò, s'alterò, forse s'usurpò, e certo si divise la successione
+tra Amedeo V e il fanciullo Filippo nipote di lui [1285]. Gli Stati
+generali, raunati in Giaveno, ne decisero o sancirono la decisione; Amedeo
+V rimase conte di Savoia e signor supremo, il fanciullo signor vassallo del
+Piemonte. E cosí rimase la famiglia divisa ne' due rami (oltre altri
+minori) un centotrenta anni; pur signoreggiando il ramo Savoiardo su quel
+di Piemonte, che dalla moglie di Filippo ebbe pretese e nome di principi
+d'Acaia. Del resto, Amedeo V superò forse i predecessori in isplendor di
+cavalleria e certo in potenza. Nel 1290 entrò in una lega contro a
+Guglielmo di Monferrato, che fu poi preso dagli alessandrini, e tenuto in
+una gabbia dove morí commiserato da Dante nel poema [1292]. Finita in
+Giovanni, figlio di questo, la casa Aleramica e prima di Monferrato [1305],
+passò il marchesato a sua figlia ed al marito che era de' Paleologhi di
+Costantinopoli, e continuò in questa seconda casa, benché i saluzzesi gliel
+disputassero e perciò facessero omaggio ad Amedeo V. Questi fu poi gran
+seguace e consigliero ad Arrigo VII imperatore nella sua discesa dal 1309
+al 1313; e gran nemico come tutti i suoi, ed era naturale, agli Angioini
+che da Provenza e dal mezzodí volevano ficcarsi in Piemonte. Nel 1316
+dicono andasse a combattere pe' cavalieri gerosolimitani contro a' saracini
+a Rodi; e salvatala, ne portasse il motto cavalleresco di «FERT», il quale
+significhi colle quattro iniziali: «_Fortitudo Eius Rodhum Tenuit_». Ma se
+mi si conceda una digressione di due righe su questo patrio trastullo, io
+crederei che questo motto, il quale si trova piú antico e sempre
+intrecciato con «lacci d'amore», non voglia dir altro, se non che uno di
+que' buoni cavalieri, l'inventor del motto, si vantava di portar que'
+lacci. Morí Amedeo V in Avignone, dov'era andato a promuovere una nuova
+crociata presso ad uno di que' papi infingardi [1323].--Seguendo separati i
+due rami di Savoia e di Piemonte o Acaia, questi, che non aveano ad
+attendere al di lá dell'Alpi, attesero tanto piú al Piemonte, e vi
+s'ingrandirono tra' nuovi marchesi di Monferrato, e gli antichi di Saluzzo,
+e gli Angioini, e le cittá guelfe e ghibelline, e i tirannucci e i
+condottieri; mentre i cugini di Savoia li aiutavano all'occasione. Fra'
+Savoiardi fu di nuovo cavaliero splendidissimo in fatti di guerra e di pace
+Amedeo VI, detto il conte Verde dal colore (secondo quegli usi)
+costantemente da lui usato. In Piemonte guerreggiò e s'aggrandí; e
+guerreggiò contro a' Visconti parenti suoi, per difender due pupilli di
+Monferrato; e guerreggiò in Puglia, e in Oriente; assisté al ritorno de'
+papi in Roma; arbitrò e conchiuse la pace di Torino dopo la guerra di
+Chioggia tra Genova e Venezia. Una volta, accogliendo a sua corte Carlo IV
+imperadore, e ricevendone l'investitura de' suoi Stati, e rompendosi,
+secondo l'uso barbaro-imperiale, gli stendardi e gli stemmi al vassallo
+prima d'investirlo, egli afferrando il suo della croce bianca, nol patí; e
+cosí in modo cavalleresco e politico insieme protestò della indipendenza
+(fosse di diritto o di fatto) di casa Savoia. Governò, risplendette
+quarantanove anni [1334-1383].--Succedettegli Amedeo VII, detto il conte
+Rosso; il quale pure guerreggiò, torneò in casa, e fuori, e aggiunse a'
+suoi Stati Nizza e quella bella contea, squarcio di Provenza, datagli da
+quei cittadini, concedutagli da re Ladislao per non poterla difendere esso
+da Luigi d'Angiò, e lasciatagli prender da questo non meno impotente
+quantunque vicino. Morí dopo otto anni di signoria [1391].--E successegli,
+fanciullo, Amedeo VIII tutto diverso de' predecessori; giá non piú gran
+cavaliero, ma uomo politico, prudente insieme ed ardito, riunitore ed
+ampliator dello Stato, se non incolpevole, certo lontanissimo dalle infamie
+de' Visconti e degli altri tirannucci contemporanei; ordinator poi e
+legislatore, e che cosí, cioè secondando i tempi senza prenderne i vizi, fu
+fondator nuovo della sua robusta monarchia. Seppe guerreggiare, ma fu
+famoso massimamente in trattar negozi vari. Cosí asserí suoi diritti su
+Ginevra, sui marchesi di Saluzzo, contro i Delfini e i Borboni di Francia.
+Entrò, giovò ne' negoziati che vedremo, per far finir lo scisma. Nel 1416,
+ottenne dall'imperator Sigismondo il titolo di duca. Nel 1418, estinta la
+casa d'Acaia, riuní gli Stati. Nel 1430, ordinò, ampliò gli antichi statuti
+di Savoia, e feceli comuni ne' suoi Stati, pur lasciandone molti locali qua
+e lá; saviezza di que' tempi, in cui era ancora impossibile l'uniformitá.
+Come i maggiori suoi, comprò, acquistossi in vari modi parecchie signorie
+feodali o cittadine incastrate ne' suoi Stati o limitrofe. La piú bella fu
+Vercelli, avuta da' Visconti [1427]. Finalmente, nel 1434 Amedeo VIII
+lasciava quasi tutte le cure del governo a suo figliuolo Ludovico, e si
+ritraeva poi, egli primo con sette compagni, in Ripaglia, un bel sito sul
+lago di Ginevra, per vivervi tranquilli, romiti, cristiani. Ma il vedremo
+indi ritolto poi a nuovi e maggiori affari. Oramai la storia di questo gran
+seno occidentale, non si può separare piú da quella della restante Italia,
+e vi diventerá talor principale. Quella piú antica che abbiam qui corsa,
+non ha guari altro interesse che le imprese cavalleresche di que' principi.
+Ma giova, ricrea l'animo seguir le vicende di quella, dicasi pur rozza,
+feodale o semibarbara, ma virile, ma semplice, ma virtuosa schiatta, non
+pura forse d'ogni violenza od inganno, ma non imbrattata certamente di
+niuna di quelle nefanditá e viltá de' Visconti, degli Estensi, degli
+Scaligeri, degli Ezzelini, e de' papi di Avignone, e degli Angioini di
+Napoli, e de' senatori di Venezia e delle signorie cittadine, e dei
+condottieri tramezzati in tutto ciò. Siffatto paragone è semplice veritá, e
+non è ragion di tacerla perché sia a lode de' principi miei. Anche la paura
+di esser tacciato d'adulazione è viltá, se fa tacer la veritá. Or torniamo
+alle nefanditá.
+
+
+28. Filippo Maria Visconti [1412-1447].--Lasciammo Toscana e tutto il
+mezzodí straziato tra Ladislao, penultimo de' discendenti di Carlo
+d'Angiò, insieme con Braccio, e Luigi II degli Angioini nuovi, con
+Attendolo Sforza. Nel 1413 Ladislao fu vittorioso, prese Roma,
+minacciò Toscana, Bologna. Ma ei morí l'anno appresso 1414.
+Succedettegli sua sorella Giovanna II, piú infame che la prima, vedova
+d'un duca d'Austria, e che sposò [1415] un Borbone francese. Questi
+prese nome di re, mandò al supplizio un favorito di Giovanna, e
+imprigionò lei nel palazzo. Il popolo si sollevò per lei [1416]; ella
+depose dal regno il marito, l'imprigionò, rilasciollo [1419]. Ed egli
+fuggendo tal moglie, tal paese, tal sorte, si ritrasse a Francia; e
+sopravvivendo a Giovanna, non tornonne mai piú. Allora, costei che era
+senza figliuoli adottò Alfonso V re d'Aragona e di Sicilia, succeduto
+[1416] a Ferdinando. Viene Alfonso [1421], si guastano, si combattono;
+ed ella revoca l'adozione, ed adotta il nemico, l'emulo di sua casa,
+Luigi III [1433]. Si combatte con vicende varie, tra tutti questi, e
+Francesco Sforza figlio e successor di Attendolo, e Niccolò Piccinino
+successor di Braccio (i due grandi capiscuola eran morti del medesimo
+anno 1424). Nel 1433 Giovanna si riconcilia con Alfonso, e l'adotta di
+nuovo; e nel 1434 si riconcilia con Luigi che muore; e muor ella nel
+1435, chiamando Renato fratello dell'Angioino allor prigione in
+Borgogna. Regna quindi Alfonso indisturbato, salvo due discese
+inefficaci fatte poi da Renato nel 1438 e 1453, e regna glorioso,
+acquista il nome di «magnanimo».--Noi lasciammo la Santa Sede
+straziata tra Gregorio XII, Benedetto XIII e Giovanni XXIII. S'adunò
+il concilio di Costanza e non li riuní. Succeduto al primo Martino V
+[1417], egli riuní prima due [1419], e finalmente [1429] tutte e tre
+le obbedienze. Cinquant'anni avea durato il grande scisma. E Martino V
+de' Colonna di Roma, gran protettor di lettere, fu di nuovo gran
+principe; riuní la Chiesa, riuní, restaurò lo Stato papale, straziato
+giá durante lo scisma. Ma morto esso [1431], succedettegli Eugenio IV,
+che si guastò coi Colonnesi e turbò lo Stato; e che, adunato un
+concilio a Basilea [1431], e rottolo, turbò la Chiesa; cosicché i
+padri rimasti a quella contro al divieto, elesser un nuovo antipapa,
+Amedeo VIII, il glorioso duca e romito di Savoia, che prese nome di
+Felice V [1439]. Riaprivasi lo scisma. Se non che, morto papa Eugenio,
+e succedutogli Niccolò V da Sarzana, un nuovo gran papa [1447], il
+duca antipapa gli rinunciò la Sede poco appresso [1449], e morí poi
+nel 1451 dopo aver signoreggiato sessantun anni da conte, duca, prior
+di romiti, antipapa, e decano de' cardinali. Al secolo dei venturieri
+fu piú grande e migliore de' venturieri.--In Firenze (oramai signora
+di Pistoia, Arezzo, Volterra e Pisa) dopo la disfatta de' Ricci, de'
+Medici, e de' Ciompi, continuò a preponderare l'aristocrazia popolana
+degli Albizzi, alcuni anni. Ma risorse l'aristocrazia ultra popolana
+sotto a' Medici; sorsero i Medici per mezzo della democrazia a poco
+men che signoria, esempio solito. I Medici erano grandissimi fra'
+mercanti e banchieri di quella cittá, giá grande per industrie e
+commerci di terra fin da quando l'adito del mare le era chiuso dalla
+nemica Pisa. E perciò, oltre all'ambizione di accrescimento, volgare
+in tutte quelle cittá italiane che speravan ciascuna diventar una Roma
+novella, per ciò Firenze volle ed ebbe Pisa. E allora crebbe ella piú
+che mai, e in essa crebbero i Medici; cioè quel Salvestro che vedemmo
+ne' Ciompi; e poi Giovanni figlio di lui che fu gonfaloniero nel 1421,
+benché ancor potessero gli Albizzi; e sopra, Cosimo di Giovanni. Noi
+viviamo in tempi di grandi banchieri; ma questi non arrivan forse a
+quei principi del commercio d'allora. Non so, per vero dire, se
+sarebbe fattibile il paragone de' capitali maneggiati dagli uni e
+dagli altri; né, se fattolo, e tenuto conto della raritá de' metalli
+allora correnti, ne riuscirebbero piú grandi capitalisti questi o
+quelli. Certo poi non v'è paragone tra le liberalitá, le splendidezze.
+Cosimo aveva il piú bello e gran palazzo di Firenze, forse d'Italia o
+della cristianitá; vi raunava i filosofi, i dotti, i letterati
+italiani, e gli orientali, quando vennero, cadendo e caduta
+Costantinopoli. E di qua e di lá raunava codici, anticaglie, scolture,
+pitture, e pittori e scultori, a cui molto piú che ai letterati giova,
+anzi è indispensabile la protezione. Soprattutto imprestava, spargeva
+gran danari; strumento supremo di popolaritá. Con tali mezzi era
+terribil capo d'opposizione contro a Rinaldo degli Albizzi, capo del
+governo. Questi volle liberarsene d'un colpo. Del 1433, datagli dalla
+sorte una signoria composta di partigiani suoi, chiamò Cosimo a
+palazzo, sostennelo, fecelo esiliare, e tolse poi i nomi de'
+partigiani di lui dalle borse onde si traevano a sorte i magistrati.
+Cosimo si ritrasse a Venezia, l'antica alleata di Firenze; ed ivi,
+esule magnifico, continuò le medesime splendidezze, edificando
+palazzi, raccogliendo codici, anticaglie, letterati, artisti; e pur
+mantenendo relazioni con sua parte in Firenze. E cosí, corso appena un
+anno, ed uscita a sorte, a malgrado le esclusioni, una signoria meno
+avversa a Cosimo, egli fu desiderato e richiamato; e cacciossi Rinaldo
+degli Albizzi, che esule troppo diverso fu a rifugio a Milano, ai
+Visconti, antichi nemici suoi e di sua patria. Fu del resto
+rivoluzione pura di sangue, che è meraviglia in quell'etá. E puri, o
+quasi, ne rimasero i Medici allor risorti e piú che mai crescenti in
+tutto. Se questi primi Medici del secolo decimoquinto si voglian pure
+(come si fa da alcuni) chiamar tiranni, ei bisogna avvertire almeno,
+che essi furono molto diversi e dagli altri contemporanei, e da' loro
+stessi discendenti del secolo decimosesto e seguenti.--Men buono di
+gran lunga, e tuttavia non de' peggiori del suo, fu Filippo Maria
+Visconti. Brutto di figura, cresciuto tra' pericoli e le sventure, e
+riuscitone prudentissimo anzi timido, sospettoso e cupo, non capitano,
+non guerriero, non buon parlatore, fu abile conoscitore e destro
+maneggiator d'uomini a proprio pro, e crudele sí, ma poco per un
+Visconti. Scannatogli, come dicemmo, il fratello [1412], corse a
+Milano, fu riconosciuto signore, sposò la vedova di Facino Cane, ebbe
+cosí per sé quella compagnia; alla quale sovrapose Francesco Bussone,
+detto il Carmagnola da un borgo del Piemonte dov'era stato guardiano
+di vacche. Questi poi riacquistò a poco a poco a Filippo Maria tutto
+lo Stato dell'avo in Lombardia, e Genova stessa, che non sapendo a
+lungo mai star libera si diede a lui e al Visconti, come poc'anzi a
+Francia [1412-1422]. Ivi fu fatto governatore, facente funzioni di
+doge, il guardian di vacche. Ma al soldato di ventura era esiglio,
+posciaché era ozio, o almeno non guerra. Lagnossi, cadde in sospetto.
+E comandato congedar sue lance, va invece in corte a Milano, ad
+Abbiategrasso dove villeggiava il duca; non è ricevuto; freme, grida,
+risalta in sella, varca Ticino, varca Sesia, corre ad Ivrea, s'abbocca
+con Amedeo duca di Savoia, promuove una gran lega con Firenze giá
+assalita e Venezia minacciata dal Visconti, e pel San Bernardo e
+Germania viene a San Marco [1424]. La lega si fa; il Carmagnola n'è
+condottiero per Venezia [1426]. Prende Brescia e il paese all'intorno;
+è battuto poi a Gottolengo, ma sconfigge in una gran battaglia a
+Maclodio Niccolò Piccinino e Francesco Sforza, emuli giá, riuniti ora
+nel servigio del Visconti [1427]. Ma Carmagnola rilascia i prigioni.
+Era uso tra quei venturieri che giá si battevan con riguardi, e
+finirono con non ammazzarsi; ma i veneziani non l'inteser cosí, e
+incominciarono da quel dí a tener in sospetto il Carmagnola. Fecesi la
+pace [1428]; rivolsersi i condottieri del Visconti a Toscana, ma non
+ne riuscí nulla; riaprissi la guerra nel 1431. Carmagnola è battuto a
+Soncino, lascia battere senza muoversi l'armatetta veneziana sul Po
+presso a Cremona, e riposa il resto di quell'anno. Al principio del
+seguente [1432] è chiamato a Venezia sott'ombra di concertar le
+operazioni di quella campagna; è accarezzato per via, a Venezia, in
+palazzo ancora, finché nell'uscire è sostenuto, incarcerato, e poi
+segretamente accusato, torturato con corda e fuoco, condannato e
+pubblicamente decollato in piazza San Marco addí 5 maggio 1432. Fu
+innocente o colpevole? Nemmen la critica storica, cosí informata a'
+nostri dí, non ne sa decidere. Il peggio delle persecuzioni de'
+tiranni non è il supplizio, è il segreto calunniatore. Del resto, ciò
+non potea scandalezzare in quel tempo di quella cupa e feroce
+aristocrazia, che avea mandati a simil supplizio i Carraresi
+evidentemente innocentissimi, anzi non giustiziabili né giudicabili da
+lei. Rifecesi pace [1433] tra Venezia e il Visconti.--Ma continuando i
+genovesi sudditi di lui la guerra lor propria per gli Angioini contra
+Alfonso d'Aragona, essi il presero in battaglia navale e il trasser
+prigione a Milano. Filippo Maria il rimandò libero, e Genova se ne
+sollevò e rivendicossi in libertá [1435]. Piccinino e Sforza
+guerreggiavano intanto in Toscana e negli Stati del papa. Riapresi in
+breve la guerra tra Visconti e Firenze [1436]. Si rifá pace, si riapre
+guerra [1436], istigata dall'Albizzi il mal fuoruscito, e vi
+s'aggiunge Venezia poi; e combattono a lungo Piccinino per il duca,
+Sforza questa volta per le repubbliche. Seguono nuove paci e guerre,
+piú intricate che mai, da Lombardia fino a Puglia, a cui notare si
+farebbon pagine lunghe, e che del resto non ebbero risultato; finché,
+cacciatone lo Sforza, ed abbattutone il Visconti, questi trasse a sé
+quello, offrendogli la mano di Bianca sua figliuola naturale, ma
+unica. Allor fecesi pace universale [1441]. Ma anche questa ruppesi in
+breve. Guastaronsi suocero e genero; e ne seguiron simili guerre,
+simili scompigli e simile conchiusione. Ridotto a mal partito il
+Visconti, vecchio, morente, e perciò tanto piú allettante allo Sforza
+che gli volea succedere, si ripacificarono. Ma morí Filippo Maria
+prima che si congiungessero [1447].--Sigismondo imperatore discese in
+Italia nel 1431. Fu incoronato a Milano (assente e chiuso in suo
+castello d'Abbiategrasso il timido Filippo Maria); a Roma [1432] tentò
+paci e non le fece; risalí nel 1433, morí nel 1439. Succedette [1440]
+Federigo duca d'Austria; dal quale in poi, l'imperio non uscí piú di
+quella casa, prima o seconda.
+
+
+29. Francesco Sforza quarto duca di Milano [1447-1466]. Il ducato era stato
+dato a' Visconti in feudo mascolino; niuna femmina, niun discendente o
+marito di femmine, v'avea diritto. Tuttavia vi preteser cosí parecchi; il
+duca di Savoia, il duca d'Orléans e Francesco Sforza. I milanesi si
+rivendicarono in libertá, restituirono il comune o repubblica, ma non
+seppero ordinare armi proprie a difenderla; assoldarono i migliori
+condottieri, due Sanseverini, Bartolomeo Coleoni, due Piccinini figli di
+Niccolò [morto nel 1444], e Francesco Sforza stesso. L'Orléans assaliva dal
+Piemonte, prendeva Asti, e la serbava poi; i veneziani continuavan la
+guerra incominciata contra il Visconti e passavan l'Adda. Sforza vincevali
+e rivincevali costí e sul Po, tre volte in un anno [1448]; ma faceva poi
+pace con essi, a patto d'esserne aiutato alla signoria di Milano [1448]; e
+cosí alzava lo stendardo contro alla repubblica, indebolita giá per sue
+pretese a serbar le cittá suddite. Perciocché, il nome di «libertá» è bello
+ed attraente senza dubbio; ma a chi la vuol per sé e la toglie altrui, il
+nome sta troppo male in bocca e non tira nessuno. E perché cosí facevano di
+lor natura tutte le cittá o repubblichette del medio evo, perciò poche
+poterono fondare Stati grossi. Insomma, le cittá del ducato apriron le
+porte allo Sforza, e Milano restò quasi sola. Nel 1449 fece con Venezia un
+trattato a cui lo Sforza accedé, ma per poco. Anzi, riprese l'armi, tagliò
+le vettovaglie a Milano; e il popolo si sollevò, e addí 26 gennaio 1450 gli
+aprí le porte e riconobbelo per duca.--E qui v'ha chi piange, e dice
+perduta una grande occasione di collegarsi le tre repubbliche di Milano,
+Venezia e Firenze per l'indipendenza di tutta Italia; e certo s'ei vuol
+dire che elle avrebbero dovuto ciò fare, io consento per questa come per
+qualunque altra occasione. Ma il fatto sta che le repubbliche o comuni o
+cittá, furono, piú che non gli stessi signori, discoste sempre da tali
+idee; e che la storia de' quattro secoli addietro dimostra la loro
+incapacitá ed all'indipendenza ed alla libertá stessa; e che qui appunto,
+da questa metá del secolo decimoquinto, da questo ascendere dello Sforza
+alla signoria, incomincia un periodo, pur troppo breve, non arrivante a
+mezzo secolo, ma che fu forse il piú felice, il piú vicino all'indipendenza
+compiuta, certo il piú fecondo di grandezze e splendori che sia stato mai
+all'Italia, dopo il vero imperio romano. E il fatto sta che la
+preoccupazione repubblicana fece a molti travedere ed anche travisare la
+storia d'Italia; li fece quasi per disprezzo tralasciare di studiare e
+notare la storia di que' grandi principati italiani, che si vennero
+apparecchiando fin da quest'epoca, che durarono d'allora in poi, e durano,
+che hanno quindi per noi un interesse molto piú attuale. Siffatte
+preoccupazioni esclusive, siffatte trascuranze volontarie od involontarie
+di tutta una serie di fatti, sono fonti di miseri errori, grettezze in
+tutti gli studi; nella storia, nella scienza de' fatti, sono distruzione
+della scienza intiera.--E studiando dunque i principati non meno che le
+repubbliche, noi noteremo fin di qua, che qui si vede la gran differenza
+tra un principe assoldator di condottieri, e un principe condottiero lui
+stesso. Quattro anni bastarono a Francesco, principe nuovo ma militare, per
+finir quelle guerre che avean occupata tutta la vita di Filippo Maria,
+principe antico ma non militare. Nel 1454 fu firmata una pace, stabile
+oramai, che fermò, limitò gli Stati di Milano e Venezia, quali li vedemmo
+fino a' nostri dí. Francesco signoreggiò poi tranquillo, glorioso,
+splendido altri dodici anni; e negatagli l'investitura da Federigo
+d'Austria, non se ne curò; offertagli per danari, la ricusò.--Costui era
+disceso nel 1452, ed avea fatti gli Estensi duchi di Modena e Reggio, cosí
+innalzando un altro de' principati duraturi; e scansata Milano, erasi fatto
+incoronar a Roma, non solamente imperatore, ma, contra l'uso, re d'Italia,
+da papa Niccolò V troppo condiscendente; poi era risalito. Nel 1453,
+Stefano Porcari, un gentiluomo romano, che poc'anni addietro,
+nell'interregno della elezione di Niccolò, avea propugnati i diritti di
+libertá del popolo romano, fece una congiura di fuorusciti, rientrò con
+trecento una notte in una casa; fu tradito, accerchiato, preso,
+appiccato.--In quest'anno medesimo si compiè la gran vergogna e calamitá
+della cristianitá europea; fu presa Costantinopoli da Maometto II e i
+turchi; e cosí finí l'imperio greco, orientale, romano, quella reliquia,
+lungamente superstite, della civiltá antica. Quindi si sparsero i turchi
+tra pochi anni nelle province greche dell'Eusino, del Danubio, di Atene,
+della Morea e nelle isole; facendovi servi, «giaurri», i milioni
+d'abitatori cristiani. Spaventossene la cristianitá, ma non se ne mosse;
+non avea piú quel fior di zelo cristiano che avea mosse le crociate; non
+ancora quello zelo di civiltá che la muove, benché tanto discordemente
+epperciò lentamente, a' nostri dí. E giá fin d'allora lo zelo commerciale
+superava qualunque altro, faceva prendere i mezzi termini. Nell'anno della
+conquista, Venezia fece col barbaro conquistatore un trattato di pace,
+d'alleanza e buon vicinato, per salvare i suoi stabilimenti, i suoi scali,
+e a capo di essi il bailo ambasciadore, consolo, giudice de' cittadini
+veneziani lá sofferti. Trovasi menzione d'una lega italiana ideata tra il
+1454 e il 1455; ma furon parole: gl'interessi minori ma presenti fecero
+lasciare i maggiori e lontani. Fu nuova vergogna e danno alla cristianitá;
+danno poi particolare all'Italia, in cui saran sempre sogni le
+confederazioni immaginate in generale, senza scopo, senza occasione; in cui
+le occasioni sole posson condurre alle leghe temporarie, e queste sole, se
+mai, a qualche confederazione perenne; in cui dunque dovrebbesi prender
+come benefizio della Provvidenza qualunque occasione di far leghe, piccole,
+grosse, temporarie o durature. Ad ogni modo spargevansi in Italia
+letterati, filosofi, reliquie di quella reliquia; a' quali fu mal
+attribuito il fior delle nostre lettere giá fiorenti spontanee da duecento
+anni, a cui è tutt'al piú da attribuir l'esagerato affetto alle cose
+antiche che seguí. Furono accolti principalmente da Cosimo de' Medici e da
+Niccolò V, il quale morí poi due anni appresso, e, dicono, di dolore
+[1455].--Successegli Calisto III, uno spagnuolo, un primo Borgia, ottimo
+papa, che occupò il breve pontificato in confortar invano la cristianitá
+contro a' suoi nemici naturali. E morto esso [1458], succedette Pio II
+(Enea Silvio Piccolomini) un dotto ed elegante uom di lettere, che diede
+due buoni esempi: lasciar le lettere per li fatti quando s'arriva a
+potenza, e condannar gli scritti propri quando non si trovan piú buoni.
+Volsesi poi tutto anch'egli a riunire e confortar contro a' turchi la
+cristianitá. Venezia fu costretta [1463] a romper guerra per le sue
+possessioni stesse in Morea; e allora fece alleanza con Mattia Corvino re
+d'Ungheria e grand'uomo, col duca di Borgogna uomo ambizioso che volea
+porsi a capo della crociata, e con Giorgio Castriotto sollevator degli
+albanesi. Ma morirono Pio II [1464], e il Castriotto [1466]; e tutto quel
+rumore cessò, e Venezia che s'era voluta isolare nella pace, rimase
+meritamente sola alla guerra. Nel papato successe Paolo II (Pietro Barbo
+veneziano).--Intanto [1456] era succeduta in Venezia una nuova di quelle
+misteriose tragedie a lei peculiari o simili solamente a quelle del
+serraglio o dell'altre corti orientali. Dogava dal 1423, cioè dall'epoca
+delle ambizioni, delle conquiste, delle glorie di sua patria, Francesco
+Foscari, il piú glorioso principe che Venezia avesse avuto da Enrico
+Dandolo in qua. Eppure, fin dal 1445 gli era stato perseguitato, torturato,
+esiliato il figlio Iacopo, accusato da un vil fuoruscito fiorentino d'aver
+toccato danari dal Visconti. E fu riaccusato di assassinio, ritorturato,
+riesiliato cinque anni appresso. E fu accusato, torturato una terza volta
+per una lettera di lui al duca di Milano; scritta apposta, disse il
+miserando giovane, per essere cosí ricondotto dall'esilio, e ricomprare con
+quelle torture l'invincibil brama di riabbracciar i parenti decrepiti, la
+dolce moglie, i figliuoli. E per la terza volta fu ricacciato, e morí
+lontano. Quindici mesi appresso, il vecchio glorioso, ma certo rimbambito,
+posciaché soffrí di regnare dopo tutto ciò, fu deposto; e al sonar della
+campana grossa che annunciava l'incoronazione del successore, morí di dolor
+d'ambizione colui che non avea saputo morire di dolor di padre [1457]. Che
+libertá, che repubbliche, che aristocrazie!--Con gloria piú incolume, morí
+[1458] Alfonso il magnanimo. Benché signor di altri regni in Ispagna, non
+avea piú lasciato quello delle Due Sicilie da trentott'anni; v'avea
+combattuto a lungo, l'avea pacificato, ordinato, fatto riposare e
+risplender d'arti e di lettere; e compié i suoi benefizi a' sudditi
+napoletani, lasciando i regni spagnuoli e Sicilia a Giovanni suo fratello,
+ma Napoli distaccato, a Ferdinando suo figliuolo naturale. Se non che, qui
+come ad ogni altra occasione passata, presente o futura, lamenteremo sempre
+qualunque sminuzzamento del bello ed util Regno di qua e di lá dal faro,
+come di qualunque altro Stato italiano esistente. Ma che giova? Mentre si
+disperano e cercano riunioni l'une difficili, l'altre impossibili, si
+sminuzza ciò che è giá riunito. Sogni ed ire, sempre la medesima storia.
+Non solamente il desiderabile proseguito in luogo del possibile; ma niun
+criterio a distinguere ciò che sia desiderabile veramente, niuna costanza a
+desiderar le medesime cose; inconseguenza, inconsistenza,
+passioni.--Ferdinando poi non valse il padre: s'inimicò i baroni; e questi
+chiamarono un duca di Calabria figlio di Renato d'Angiò, che scese e si
+mantenne parecchi anni nel Regno. Ferdinando fu mantenuto dalla sapienza
+politica dello Sforza e di Cosimo de' Medici, che non vollero introdurre un
+nuovo straniero in Italia; ma si deturpò peggio che mai colle vendette, e
+col tradimento che fece a Iacopo Piccinino, accarezzandolo, traendolo a sé,
+ed uccidendolo, a modo di Venezia con Carmagnola [1465].--Pochi mesi
+addietro era morto Cosimo de' Medici il gran cittadino di Firenze, il
+grande autore e conservator della pace in sua cittá e in Italia. Avea
+governato per mezzo di sua parte giá democratica, poi meno aristocratica,
+poi aristocratica sola; né aveva usurpati, o nemmen ritenuti carichi; anzi
+li avea dati e mantenuti a Neri Capponi, a Luca Pitti, a tutti i grandi
+minori di lui; avea portato il segno della vera e rara grandezza, non aveva
+avute invidie. Non vi fu sangue al tempo suo; pochi di quegli stessi
+esigli, i quali son forse inevitabili nelle repubbliche, dove qualunque
+cittadino presente può forse esser potente; mentre ne' principati puri è
+facilissimo annientar un suddito, presente come assente. Ed a malgrado di
+tutto ciò, Cosimo è da alcuni vituperato quasi tiranno, perché, volente o
+non volente (chi può saper le intenzioni?), egli apparecchiò le vie a'
+discendenti che tiranneggiarono cinquanta o sessant'anni dopo lui. Ma il
+fatto sta, che ei governò la repubblica, primo sí, ma non principe, ed
+anche meno tiranno; ch'egli ottenne da' contemporanei il nome di «padre
+della patria»; ch'ei somigliò a quanti grandi cittadini furono nelle piú
+splendide repubbliche antiche, e superò forse quanti furono nelle italiane.
+Quando saprá l'Italia far giustizia tra i veri e i falsi grandi suoi? Forse
+non prima che ella sia compiutamente libera. Intanto par che corra quasi un
+impegno di abbassare i veri grandi e d'innalzare i piccoli di nostra
+storia. Sarebb'egli per ridurli tutti insieme alla misura di nostra
+mediocritá? Vi badino coloro che han credito sull'opinione patria. Forse
+per gran tempo ancora non si potrá in tutta Italia dare a coloro che la
+servono, ciò che ogni generoso fra essi desidera naturalmente piú, i mezzi
+di piú e piú servirla, la potenza; per gran tempo ella non avrá altro
+premio a dar che le lodi; sappiamo almeno non negarle né
+avvilirle.--L'ultimo a morire di questa gran generazione del mezzo del
+secolo decimoquinto fu Francesco Sforza [1466]. Due anni innanzi, Genova,
+che dal 1458 aveva ridonata la signoria a Francia, abbandonata da questa,
+l'aveva donata a lui. Cosí morí Francesco nel colmo di sua fortuna; uomo
+meno incolpevole certamente, ma non minor principe egli, che Cosimo gran
+cittadino; la loro amicizia serbò allora la pace d'Italia, e li onora
+presso ai posteri amendue.
+
+
+30. Galeazzo Sforza quinto duca di Milano [1466-1476].--Fu poi uno di
+que' fatti indipendenti forse da ogni colpa umana, ma gravidi di mali
+ad ogni modo, che a tutti que' grandi della metá del secolo
+decimoquinto succedessero uomini di gran lunga minori; a Francesco,
+Galeazzo Sforza figliuolo di lui; a Niccolò V e Pio II, Paolo II; ad
+Amedeo VIII di Savoia, Luigi ed Amedeo IX il beato; ad Alfonso il
+magnanimo, Ferdinando il bastardo; a Cosimo de' Medici,
+Piero.--Questi, fin dal secondo anno [1466], fece o lasciò esiliare
+molti cittadini; ond'essi, unitisi agli antichi fuorusciti, e a
+Bartolomeo Coleoni condottiero, fecero contro alla patria una di
+quelle imprese, dove si spera e non si trova poi l'aiuto del popolo
+[1467]. Del resto, sopravisse la pace fondata da que' grandi. Italia
+posava, Italia avrebbe piú che mai potuto far la lega contro a'
+turchi; e molto se ne trattò; e se ne firmò una a Roma, nel 1470, tra
+papa Paolo II, Luigi marchese di Mantova, Guglielmo marchese di
+Monferrato, Amedeo IX duca di Savoia, Siena, Lucca e Giovanni
+d'Aragona. Ma, oltre alle feste che se ne fecero, non n'uscí nulla, e
+fu lasciata Venezia sola proseguire con varia fortuna la guerra, che
+avrebbe potuto e dovuto essere nazionale. E cosí avviene sempre ed
+avverrá, finché si ricadrá in questo vizio femminile e da bimbi, di
+festeggiare ciò che si spera e non si sa compiere poi, di sciupare in
+feste quello che rimane d'operositá.--Poi, come succede nelle paci
+subitane dopo grandi moti, quando restan disoccupati a un tratto e
+malcontenti molti animi irrequieti, seguiron parecchi anni, che si
+potrebbon dire i classici delle congiure italiane, gli anni che
+gioverebbe studiare, per vedere a che elle montino, che ne risulti.
+Tre ne furono nel solo 1476, l'anno millenario della distruzione
+dell'imperio antico. Quanto lenta ancora era progredita la civiltá!
+Una di quelle tre fu in Genova, di un Gerolamo Gentile che volle
+liberarla dal giogo milanese, e riuscí ad impadronirsi delle porte,
+poi soggiacque. Un'altra in Ferrara (testé dal papa innalzata a ducato
+in favor degli Estensi giá duchi di Modena), dove Niccolò d'Este
+s'intromise con una mano di fanti per cacciare il duca Ercole, e
+soggiacque, e fu decapitato egli, impiccati venticinque compagni.
+Finalmente, una in Milano, dove tiranneggiava Galeazzo tra le crudeltá
+e le libidini, da dieci anni. E contro tal tirannia doveva riuscire e
+riuscí la congiura; ma a danno de' congiurati, non men che del
+tiranno, a danno forse della cittá patria, e certo poi della intiera
+patria italiana. Tre giovani, un Olgiati, un Visconti ed un
+Lampugnani, giustamente adirati della tirannia, stoltamente istigati,
+dicesi, da un Cola Montano letterato e filosofo all'antica,
+s'esercitarono alla milizia, si confortarono alla religione, e
+tradiron l'una e l'altra esercitandosi al pugnale. Poi, addí 26
+dicembre 1476, aspettarono il tiranno nella chiesa di Santo Stefano, e
+com'ei s'avanzava tra due ambasciadori, se gli appressarono, e lo
+trafissero. Furono fatti a pezzi lí dalle guardie, Lampugnani,
+inceppatosi tra i panni delle donne inginocchiate, e pochi passi
+discosto, il Visconti. N'uscí solo l'Olgiati a gridar libertá; ma non
+fu ascoltato da nessuno, fu rigettato da suo padre stesso, si nascose,
+fu scoperto, imprigionato, scrisse sua confessione, e morí straziato e
+vantando il proprio fatto. Ed allo Sforza ucciso succedé
+tranquillamente Gian Galeazzo suo figliuolo, fanciullo, sotto la
+tutela di Bona di Savoia, madre di lui; e si vedrá qual destino egli
+avesse poi, e qual traesse a tutta Italia.
+
+
+31. Gian Galeazzo Sforza sesto duca di Milano [1476-1492].--Corsi due
+anni, avvenne una quarta congiura, essa pur fatale alla libertá. A
+Pier de' Medici, morto nel 1469, eran succeduti Lorenzo e Giuliano,
+figliuoli di lui, nelle ricchezze e nella potenza indeterminata di lor
+famiglia. Amendue giovani eleganti, generosi, dilettanti. promotori di
+lettere ed arti come l'avo; ma men che lui liberali di quella potenza
+pubblica, la quale par sommo bene ai popoli, ed anche piú alle
+aristocrazie libere. I Pazzi, stretti di parentele co' Medici, erano
+stati de' principali chiamati al convito di potenza da Cosimo; furono
+ora de' principali esclusi. Accomunarono gli odii col Salviati vescovo
+di Firenze, co' Riari nipoti di papa Sisto IV (Della Rovere, succeduto
+a Paolo II fin dal 1471), e dicesi col papa stesso, oltre altri
+minori. Congiurarono, appuntarono vari luoghi a pugnalar i Medici, e
+gridar libertá; e fallite loro altre occasioni, appuntaron la chiesa,
+come s'era fatto allo Sforza. Pare impossibile, ma è certo; avvi una
+contagiositá dei delitti; e tanto piú, quanto piú eccessivi. Addí 26
+aprile 1478, in mezzo alla messa udita da' due fratelli, al segno
+dell'elevazione, un Bandini trafigge Giuliano, un Pazzi pure gli
+s'avventa con tal impeto, che trafigge se stesso; mentre un Antonio da
+Volterra manca il colpo su Lorenzo, che si difende colla cappa e
+rifugge in sacrestia. Ciò veduto, e che il popolo fiorentino
+inorridiva invece di sollevarsi, il Bandini fuggí di cittá, d'Italia,
+dalla cristianitá, a Costantinopoli. Intanto il vescovo Salviati, che
+dovea prendere il palazzo della Signoria, separato per un caso da'
+compagni giá introdottivi, s'era turbato e scoperto; e preso esso ed
+essi dal gonfaloniero, e chi scannato lí, chi sbalzato dalle finestre,
+furono ivi appiccati il vescovo con due cugini suoi, e Iacopo
+Bracciolini, figlio del famoso letterato. La congiura era spenta. Si
+spense dopo essa, come succede, molto di libertá fiorentina, e, che
+forse fu peggio, quell'unione degli Stati italiani, la quale era stata
+fondata da' grandi uomini della penultima generazione, mantenuta dagli
+stessi minori dell'ultima. Lorenzo, rimasto solo alla potenza
+repubblicana, la rivolse poco meno che in signoria; non risparmiò
+supplizi, non rispettò la costituzione dello Stato. E tutta Italia se
+ne turbò. Il papa scomunicò Lorenzo e la Signoria per l'uccisione del
+vescovo Salviati, e s'uní con Ferdinando di Napoli e con Siena contra
+Firenze. Federigo, duca di Urbino, fu condottiero della lega; Ercole
+d'Este, de' fiorentini, che al solito non avean grandi uomini di
+guerra tra lor cittadini. Bona di Savoia, reggente il ducato di
+Milano, era sola alleata loro. Ma le furon suscitati nemici in casa e
+intorno. Nel medesimo anno i genovesi scossero la signoria di Milano,
+e rifecersi un doge cittadino. Poi (1479), scesero svizzeri, e vinsero
+i milanesi a Giornico. E finalmente, Ludovico il moro (il gran
+traditor d'Italia poi), lo zio del fanciullo Galeazzo, dichiaratolo
+maggior d'etá, tolse a Bona e prese egli la potenza che tenne sempre
+poi. Intanto, i fiorentini, sconfitti al Poggio imperiale, erano
+all'ultimo. Allora Lorenzo, che non era stato buono a far il capitano,
+mostrossi buono e coraggioso uomo di Stato. Entrato in negoziati, e
+veduto di non poter conchiudere co' capitani della lega, e che il
+tempo pressava, fu egli stesso a Napoli, a quel Ferdinando che
+poc'anni addietro avea finiti i suoi negoziati col Piccinino con
+tradirlo ed ucciderlo. La cosa riuscí a Lorenzo; conchiuse pace con
+Ferdinando [1480], e tornò in trionfo a Firenze, che ne fu piú che mai
+sua. E tanto piú che, del medesimo anno scesi i turchi ad Otranto, il
+papa se ne spaventò, e fece pace anch'egli. I turchi furono cacciati
+[1481].--Ma in breve fu suscitata nuova guerra da quel vizio che
+veniva sorgendo ne' papi di far principi i lor parenti, quel vizio a
+cui fu quindi inventato il nome di «nepotismo». Non pochi principati,
+Milano, Savoia, Modena e Ferrara, Mantova, Urbino, s'erano costituiti
+ultimamente, crescendo di grado gli uni per concessioni imperiali, gli
+altri per concessioni pontificie. Questo destò ne' papi la nuova
+ambizione, il nuovo vizio del nepotismo che guastò da Sisto IV in poi
+tanti papi; che, per quasi un secolo, fu arcano o piuttosto sfacciata
+massima di lor politica, ed abbandono della grande e nazional politica
+papale, proseguita da' loro gloriosi predecessori; che diminuí poi,
+diminuita la potenza de' papi, ma' fu anche allora impiccio,
+impoverimento del loro Stato; e che nell'un modo e nell'altro, essendo
+vizio il piú anticanonico di tutti, ambizione personale, piccola,
+interessata, e tanto minore delle grandi ed ecclesiastiche ambizioni
+dei Gregori e degli Innocenzi, conferí forse piú che null'altro a
+diminuir la dignitá, la potenza del papato nella pubblica opinione per
+tre secoli, fino all'immortal Pio VII. Sisto IV voleva far uno Stato
+al nipote Riario. Collegossi con Venezia per ispogliar gli Estensi e
+dividersi loro Stati, Napoli, Milano e Firenze, cioè Ferdinando,
+Ludovico e Lorenzo collegaronsi per difenderli [1482]. Seguirono
+intrighi, alleanze nuove, minacce; e morí tra esse Sisto IV, lasciando
+Gerolamo Riario signor d'Imola e Forlí [1484]. Successegli Innocenzo
+VIII (Cibo di Genova); perciocché questa del nepotismo è la ragione,
+che ci sforza a notar i casati di questi nuovi papi, cosí diversi da
+quegli antichi che non avevano famiglia se non, come pontefici, la
+Chiesa; e come principi, la parte nazionale d'Italia. E quindi io non
+so non trattenermi ancora a notare quella che mi pare anche qui non
+giusta distribuzione di lodi, quell'errore d'inveire contro agli
+antichi papi italiani, italianissimi, per lodare, blandire o scusar
+almeno questi nuovi, splendidi sí sott'altri aspetti, ma cattivi
+italiani, arrendevoli a qualunque straniero li aiutasse a collocar lor
+nipoti. Che gli scrittori stranieri facciano tal errore, è naturale;
+parlan per essi: sappiamo anche noi parlar per noi, o piuttosto (né è
+a disperar che si faccia un dí nella civiltá progredita) parliamo
+tutti per quel principio politico sommo, di difendere o promuovere in
+casa, di rispettare ed aiutare fuori la nazionalitá d'ogni nazione.
+Papa Cibo non fu migliore, anzi peggiore del predecessore; nepotista
+al par di lui; e di piú, depravato di costumi, altra novitá, altro
+scandalo aiutato re e accrescitor del primo. Seguono negoziati,
+guerre, paci e congiure ed assassinii per interessi privati, piú che
+per comuni: una guerra d'Innocenzo contra Ferdinando e fiorentini, ed
+una pace del 1486; un matrimonio tra una figliuola di Lorenzo de'
+Medici e Franceschetto Cibo, a' cui posteri rimase quindi il ducato di
+Massa-Carrara; Gerolamo Riario, pugnalato da tre capitani suoi [1488].
+La sua vedova seppe conservar il principato a lor figlio; ed ella
+sposò poi Giovanni de' Medici, detto delle «bande nere», che vedremo
+ultimo de' condottieri italiani, primo de' fiorentini, e padre a
+Cosimo granduca. E fu pugnalato [1489] Galeotto Manfredi, ma rimase
+pure ad Astorre suo figliuolo la signoria di Faenza. Piú che mai si
+vede l'inutilitá dei delitti: le cose continuano ad andare, mutati i
+nomi, per il lor verso; e continuarono allora per quello dei
+principati fermi ereditari. Il solo acquisto che se ne facesse, fu
+d'infamia. Appressavansi gli anni che l'Europa civile tutta quanta si
+versò sull'Italia; e quando costoro (che non eran pure di civiltá
+avanzata né severa, ma perfidi ingannatori, politici a guisa di Luigi
+XI, Comines, Carlo il temerario di Borgogna, Arrigo VIII, Fernando
+cattolico ed altri simili) trovarono generazioni d'italiani piú
+perfidi, piú scelleratamente abili, piú congiuratori, piú pugnalatori
+che non essi; essi si scandalizzarono, come fanno volentieri i cattivi
+de' peggiori; e riportarono a lor case, e tramandarono di generazione
+in generazione il mal nome della perfidia italiana. Noi paghiamo il
+fio delle colpe de' maggiori. È giustizia? Non lo so. Certo, è
+abitudine, e sará finché duri mondo. E noi non saremo ammessi a
+lagnarcene, finché si rinnoveranno, men frequenti che a' secoli
+decimoquarto o decimoquinto, ma troppe ancora pel decimonono, simili
+nefanditá. Né queste poi torceranno il secolo nostro dalle monarchie
+rappresentative, piú che quelle dei maggiori torcessero il loro dalla
+signoria assoluta.--Ad ogni modo, l'etá dei comuni repubblicani è qui
+finita. Firenze, Siena, Lucca, Genova, Venezia sopravvivon sole.
+Coloro che prolungano l'etá repubblicana quarant'anni ancora, fino
+alla caduta di Firenze, la potrebbon prolungare sessanta, fino a
+quella di Siena, o fino a' nostri dí, quando caddero le tre ultime;
+ovvero dir che durano le repubbliche anch'oggi, in San Marino. In nome
+d'Italia, lasci di guardare ciascuno all'idolo suo; guardiamo alla
+patria tutta intiera, alla condizione universale, alle importanze
+principali, anche scrivendo.--E cosí facendo, concorderemo poi con
+tutti gli scrittori contemporanei in dire: principio, èra dei nuovi
+guai d'Italia, del massimo di tutti, la venuta di nuovi stranieri che
+seguí d'appresso alla immatura morte di Lorenzo de' Medici (all'etá di
+quarantaquattro anni, 8 aprile 1492). Come gran cittadino
+repubblicano, Lorenzo non pareggiò Cosimo certamente: fu men modesto,
+s'accostò piú al principato; e cosí, invece di quel gran titolo di
+«padre della patria», non gli rimase che quello, volgare allora, di
+«magnifico». Com'uomo di Stato poi e grande italiano, se Cosimo fu
+l'inventore, l'ordinatore della grande unione di Milano, Firenze e
+Napoli (quell'unione, quella politica che valse, che fu una vera
+confederazione italiana), Lorenzo ebbe pure il merito di mantenerla in
+condizioni fors'anche piú difficili, con uomini certamente molto
+minori, anzi cattivi; di serbarla, quando pericolante; di rinnovarla,
+ad ogni volta che si venne guastando. E il fatto sta, che mutando nomi
+o luoghi speciali, secondo le occorrenze, questa unione di tre grandi
+principati nazionali del settentrione, del mezzo e del mezzodí
+d'Italia, è forse la sola confederazione possibile in Italia, la sola
+che possa salvare o rivendicare mai la nazionalitá di lei. Certo, era
+la sola a que' dí; e, spento Lorenzo, ella si spense fino a' nostri. E
+quindi incominciò l'etá degli Stati italiani sotto le preponderanze
+straniere combattute, pazientate, equilibrate, e ad ogni modo duranti,
+e durature Dio solo sa fino a quando.
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+32. Coltura dell'etá dei comuni in generale.--Noi abbiamo ritratto in
+colori piú oscuri forse che non si suole la politica della nostra etá
+dei comuni. Se ci siamo ingannati, sia perdonato all'intimo nostro
+convincimento di questo principio: che prima delle felicitá, primo dei
+doveri nazionali, primo dei doveri della libertá stessa, è il
+procacciare quell'indipendenza che i comuni non seppero compiere in
+quattro secoli di libertá. Ad ogni modo, sorge quindi nella nostra
+storia una contraddizione apparente giá accennata: che quella libertá
+de' nostri comuni, cosí poco apprezzata od anche disprezzata da noi,
+fu pure incontrastabilmente capace di generare la piú splendida, la
+piú varia e la piú nazionale coltura che sia stata mai. Per quattro
+secoli questa crebbe in Italia sola, in mezzo all'Europa tutta oscura;
+la stessa coltura greca non ebbe tanti secoli di tale splendore
+esclusivo. Per trovare esempi di simili esclusivitá bisognerebbe andar
+all'Indie o alla Cina; ma le colture ivi cercate sarebbero (mi
+perdonino indianisti e sinologi) incomparabilmente minori. Come ciò?
+Come quest'apparente contraddizione di una libertá cosí incapace
+d'indipendenza, cosí capace di coltura? Ma, quanto all'incapacitá
+d'indipendenza noi ne svolgemmo via via giá la causa evidentissima;
+quella preoccupazione dell'imperio romano che fu in tutti i comuni, in
+tutte le parti, nella stessa guelfa o nazionale. E quanto poi alla
+capacitá di coltura, noi l'accennammo pure; la libertá anche cattiva,
+anche barbara, disordinata, eccessiva, cadente in licenza, è tuttavia
+culla piú favorevole alla coltura che non possa essere il principato
+assoluto o feodale. Il duplice fatto non è dubbio; e la prova della
+virtú che è nella libertá di generare la coltura, ne risulta tanto piú
+evidente, quanto piú cattiva ed incompiuta fu questa libertá, quanto
+politicamente parlando le altre nazioni furono meglio costituite, e
+prepararono migliori, invidiabili costituzioni di nazionalitá. Se
+fosse conveniente qui una digressione, io crederei poter dimostrar
+facilmente: che in tutti i tempi, in tutti i luoghi le grandi colture
+furono figlie o d'una libertá legittima, legale, stabilita, o d'una
+reale quantunque non riconosciuta, o almeno d'una incipiente
+quantunque non progredita; che in particolare quella magnifica coltura
+francese, la quale prende nome da Ludovico XIV, fu tutta esercitata da
+uomini nati e cresciuti fra le contese di libertá, che, cattivissime
+del resto, sorsero durante la minoritá di lui e furon dette della
+Fronda; che insomma e dai fatti e colle ragioni si prova sempre, le
+colture aver bisogno di libertá, e quasi sempre la libertá aver
+bisogno di coltura. Ma non avendo noi luogo a distrarci, ci basti
+accennare la fratellanza, o il parallelismo speciale della nostra
+libertá e della nostra coltura da Gregorio VII fino all'epoca a cui
+siam giunti.--La libertá ecclesiastica, propugnata, ottenuta da
+Gregorio VII e da' suoi predecessori e contemporanei, ebbe bisogno di
+grandi teologi; e cosí li fece sorgere, e con essi parecchi di que'
+filosofi scolastici, i quali mal si distinguono da' teologi, e de'
+quali è gloria di alcuni filosofi contemporanei nostri aver saputo
+riconoscere i meriti finalmente. E la libertá ecclesiastica facendo
+sorgere ogni zelo ecclesiastico, fece moltiplicar que' templi, quelle
+chiese di che giá accennammo le due prime di Venezia e Pisa, e che
+tutte furono poi veri musei d'antichitá e scuole a tutte l'arti
+italiane. Poi la libertá comunale, dico la primissima, informe, de'
+consoli del 1100, non poté essere né un anno o un dí senza aver
+bisogno, in ogni cittá o terra italiana, di oratori, uomini di Stato,
+capi di nobili, capi popolo, capi parte, piccolissimi terricciolai
+quanto si voglia, ma pur oratori ed uomini politici, i quali ebber
+bisogno di parlare e persuadere in qualunque lingua parlassero,
+latino, volgar lombardo, volgar toscano, o romanesco, o napoletano, o
+siciliano, o piemontese; e cosí nacque di necessitá un'arte, non
+artifiziata ma naturale, oratoria. Quindi dal mescolarsi quegli
+interessi e quegli uomini in tutta la penisola nasceva fin d'allora,
+fin dal principio del secolo decimosecondo senza dubbio, il bisogno
+d'una lingua comune o italiana; e cosí nasceva quella di che trattò
+Dante centocinquanta o duecento anni appresso come di lingua giá
+antica, quella che crebbe di necessitá in que' mostri di assemblee,
+che dicemmo simili alle moderne d'Irlanda. Quindi cresciute le
+ambizioni, le emulazioni di cittá, crebbero in ciascuna i bisogni di
+forti mura; e cosí nacque quell'architettura militare, che è piú
+antica forse tra noi che non si suol dire anche da' piú esagerati
+esaltatori dei nostri primati. E quindi l'altre emulazioni, il volere
+ogni cittá piú bei templi che le vicine, ed ogni nobile un piú bel
+palazzo che i concittadini, e i nobili popolani piú che gli antichi, e
+via via. E poi la libertá del dire, il non esservi né il fatto né
+nemmeno l'idea delle censure moderne, fece scrivere nella nuova lingua
+di ogni cosa che si sapesse scrivere; e perciò primamente d'amore, che
+è forse il piú facile, ed è certo il piú piacevole degli argomenti a
+chi scrive o legge; e poi di storia patria, che è il piú necessario in
+ogni paese libero; e poi di ogni cosa, in quel modo enciclopedico che
+da Esiodo a Varrone, a Brunetto Latini e a Montaigne od anche a Bacone
+e Leibnizio, suol essere de' primi saggi che si facciano in qualunque
+letteratura incipiente, quasi a rassegna di ciò che si sa per indi
+progredire. E sorte tutte queste colture, sorse il commercio che n'è
+fratello or maggiore or minore; e sorsero le industrie, le scienze che
+ne son pur sorelle, tutta famiglia della libertá; in cui entraron
+l'arti belle, quelle arti che son forse un po' meretricie, un po'
+prodighe di lor favori, senza gran discernimento tra tirannia e
+libertá, ma che li concedon pur sempre piú compiuti insieme e piú
+eleganti alla libertá. Del resto, quanto al commercio in particolare,
+duolmi piú che mai non potermi fermare ad accennare quali fossero le
+condizioni di esso ne' nostri comuni, quali le libertá concedutegli.
+Forse ne risulterebbe un fatto tutto opposto a quello creduto
+volgarmente; il fatto, che esistettero ne' nostri rozzi comuni molte
+di quelle libertá commerciali, le quali furono spente dalla cattiva
+pratica, dalla scienza incipiente de' secoli successivi; le quali la
+scienza progredita domanda da un ottanta anni in qua, e la pratica
+incominciò a concedere mentre appunto io veniva scrivendo queste linee
+per la prima volta. Quando, deh quando si fará una storia dei
+commerci, dell'economia politica de' nostri comuni?--Ad ogni modo, di
+fiore in fiore, di fecondazione in fecondazione, d'operositá in
+operositá, cosí si venne al fine di quel secolo decimoquinto, in cui
+vedremo nascere quasi tutti i grandi e splendidi uomini del
+decimosesto; quel secolo decimoquinto che ebbe cosí col secolo ultimo
+della libertá latina la sorte comune di tramandar tutte educate le
+grandezze ai due secoli nomati da Augusto e da Leon X. Gli uomini
+furono quasi sempre tardivi in lor gratitudini; le concedettero
+sovente ai successori di coloro che le meritarono. Ma non cadder forse
+mai in tale ingiustizia cosí scandalosamente come a quell'epoca, in
+che dieder nome di Leon X al secolo inaugurato da Lorenzo il
+magnifico, nome d'America al mondo di Colombo.--Or veggiamo di corsa
+alcuni particolari, alcuni uomini di questa nostra grande etá di
+coltura.
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+33. Coltura dei due primi periodi di quest'etá, da Gregorio VII a Carlo
+d'Angiò [1073-1268].--Dicemmo giá sorti con Ildebrando, giá grandi al
+pontificar di lui parecchi teologi e filosofi e scolastici: sant'Anselmo
+vescovo di Lucca [-1086]; Lanfranco di Pavia monaco del Bec in Normandia,
+amico seguace di Guglielmo il conquistatore, e da lui fatto arcivescovo di
+Cantorbery [1005-1089]; sant'Anselmo d'Aosta abate del medesimo monastero
+normanno, arcivescovo della medesima chiesa inglese [1033-1109], quel
+sant'Anselmo a cui gli storici moderni della filosofia danno il primato
+tra' filosofi scolastici. Seguirono Pier Lombardo, vescovo di Parigi, detto
+il «maestro delle sentenze» [-1164]; Pietro Comestore [-1198]; papa
+Innocenzo III [-1216] e finalmente il grande san Bonaventura [1221-1274], e
+il grandissimo san Tommaso [1227-1275], amendue professori a Parigi. Chiaro
+è: qui abbiamo una serie di grandi superiori agli stranieri contemporanei,
+Guido di Champeaux, Abelardo, san Bernardo ed Alberto magno; la quale
+dimostra le scienze, allora unite, della teologia e della filosofia esser
+cresciute a grandissimo fiore per opera principalmente degli italiani, e da
+essi recate in Francia ed Inghilterra, e in quello stesso studio od
+universitá di Parigi, che ne fu il centro locale.--Intanto fondavansi in
+Italia i centri, gli studi di due altre scienze, della medicina e fisica in
+Salerno, e della giurisprudenza in Bologna. La prima sorse lá in un
+ospedale de' vicini benedettini di Montecassino, e dalle tradizioni unite
+de' greci e degli arabi occidentali, aiutate poi al tempo delle crociate da
+quello zelo che fece sorger allora in Palestina e in Europa tanti ordini
+spedalieri, tanti spedali e tante lebbroserie.--In Bologna poi, o che ivi o
+nella vicina Ravenna si fosser conservati piú codici, piú studio delle
+leggi romane, teodosiane e giustinianee, o che si debba attribuire al caso
+il nascervi o lo stabilirvisi un primo grande studioso; il fatto sta che da
+Irnerio, creduto giá tedesco, or italiano [1150], incominciò ad essere
+famoso e frequentatissimo lá quello studio della giurisprudenza, che fu il
+nocciolo di quella prima universitá italiana. E seguono immediatamente quei
+quattro scolari di lui, Bulgaro, Martino, Ugo e Iacopo, a cui resta nella
+nostra storia politica la vergogna d'aver mal applicati i diritti imperiali
+romani all'imperio straniero di Federigo I contro alle libertá e
+all'indipendenza italiane; ma che con queste stesse applicazioni ai fatti
+attuali contemporanei, e colle discussioni e le contraddizioni che
+certamente ne sorsero, furono senza dubbio accrescitori, divulgatori della
+scienza. Perciocché cosí succede, questa è una delle virtú, questo uno
+degli effetti immanchevoli della libertá; che, dov'ella sia sorta, servano
+ad essa que' nemici stessi di lei, i quali, non sorta, l'avrebbero impedita
+di sorgere. La libertá è generosa; innalza, ingrandisce gli stessi
+avversari suoi. E continuò poi in Bologna e da Bologna la serie de'
+giurisperiti grandi, rispetto al tempo, in tutto il secolo che seguí fino
+ad Accursio [-1260].--E in questi due secoli stessi sorgevano, da lingue
+semplicemente parlate o di rado scritte, a lingue giá letterarie, tutte
+quelle insieme che si chiamarono «volgari», «romano-barbare», «romanze»; e
+che furon principi delle moderne meridionali, spagnuola, provenzale, o
+lingua d'«oc», francese men meridionale, o lingua d'«oil», ed italiana o
+del «sí». È opinione consueta, che in queste lingue rimanesse tanto piú
+dell'elemento latino primitivo, quanto meno di barbaro fosse stato
+introdotto giá dagli invasori del secolo quinto. Ma ei parmi che i fatti
+non concordino guarí con tale opinione. Perciocché i fatti sono che la
+Spagna e l'Italia, le cui lingue serbano piú latino, ebbero piú invasori
+che non Francia; e che in questa n'ebbe forse piú la parte meridionale la
+cui lingua d'oc serbò parimente piú latino. Né io crederei che sia da
+cercar la causa di questa superior latinitá delle lingue spagnuola,
+provenzale ed italiana nella maggior antichitá della conquista romana;
+perciocché, se tal fosse stata la causa, ella avrebbe dovuto operare
+incomparabilmente piú in Italia che non ne' due altri paesi, e in Ispagna
+specialmente; mentre all'incontro la lingua spagnuola (a malgrado delle
+stesse voci arabe che furono un'introduzione posteriore) è forse ricca di
+voci latine al paro dell'italiana, ed è poi indubitabilmente piú latina
+nelle desinenze, nel suono. Quindi è forse da attribuire la gran latinitá
+delle tre lingue, non al latino propriamente detto, ma alla consanguineitá
+primitiva del latino od italico antico coll'antico ligure della Francia
+meridionale, coll'antico iberico della Spagna. E questo spiegherebbe pure
+alcuni fatti particolari della nostra lingua volgare al sorger suo ne'
+secoli decimosecondo e decimoterzo: come (lasciando a un tratto
+quell'origine esclusivamente toscana o fiorentina, che da Dante in qua mi
+pare abbandonata da ogni mente un po' comprensiva, quella origine la cui
+questione si dee separar del tutto dalla questione del purismo od eleganza,
+che fu ed è incontrastabilmente in Toscana), come, dico, il volgare
+italiano sorgesse a un tempo in Toscana ed all'ingiú in tutta la penisola
+meridionale ed in Sicilia, ed anzi in questa forse prima che altrove,
+perché queste appunto furono le sedi degli antichi popoli itali e siculi di
+famiglia iberica; come in Sardegna, antica e moderna sede di liguri, si
+serbassero e si serbino piú che in nessun luogo forse le voci, le
+desinenze, i suoni latini; come anch'oggi l'uso della lingua comune
+italiana e i dialetti piú vicini ad essa si trovino in quelle stesse
+regioni.--Ad ogni modo, comunque cresciute le lingue romanze fino al secolo
+decimosecondo, non è dubbio che in tutto questo e nel seguente decimoterzo
+il primato tra esse fu delle due lingue francesi, d'oil e d'oc. Né è
+difficile a spiegare. Il primato, od anzi ogni grado di dignitá e potenza
+delle lingue, viene in ogni secolo dal primato e da' gradi d'operositá
+delle nazioni che le parlano. Ora, ne' due secoli decimosecondo e
+decimoterzo la grande operositá europea o cristiana fu quella delle
+crociate; e nelle crociate furono sommi operosi i francesi. Lá in Oriente,
+qua per via, si mescolarono allora le nazioni cristiane, oltre forse ad
+ogni mescolanza moderna; e lá e qua trovaronsi forse piú francesi che
+tutt'altri insieme, lá e qua dovette quindi parlarsi piú lingua francese
+che di tutt'altre. Il fatto sta, che non solamente nella poesia de' troveri
+e trovatori (che è notato da tutti), ma anche nella prosa di buonissimi
+cronacisti come Ville Hardouin e Joinville (che è tralasciato da molti), le
+due lingue francesi precedettero, ebbero il primato sull'italiana; come,
+del resto, pur l'ebbe la lingua spagnuola, che si trova quasi perfetta nei
+romances e nelle leggi di questi secoli. Che piú? I nostri primi poeti
+Folchetto, Calvi Bonaventura e Doria Percivalle di Genova, Nicoletto da
+Torino, Giorgio di Venezia, Sordello di Mantova, e Brunetto Latini di
+Firenze scrissero in francese lungo tutto il secolo decimoterzo; e san
+Francesco dicesi avesse tal soprannome diventato nome dal suo parlar
+abituale francese: ed in francese poetarono Federigo II e tutta sua corte
+siciliana, prima che vi si poetasse e scrivesse in italiano. Sappiam badare
+ai fatti, alle date, se vogliamo spogliare i pregiudizi, rivendicar le vere
+glorie nostre. La lingua italiana fu l'ultima ad essere scritta delle
+romanze; tanto piú glorioso fu che ella n'uscisse la prima ad essere
+scritta, come ognun sa, meravigliosamente.--Adunque, non fu se non
+contemporaneamente o poco dopo agli italiani poetanti nei dialetti
+francesi, che, ora i medesimi, or altri scrissero ne' dialetti, cioè, piú o
+meno, nella lingua comune d'Italia. Poetarono cosí Duoso Lucio pisano
+[-1190], Ciullo d'Alcamo in Sicilia [-1200?], Pier delle Vigne il
+cancellier di Federigo II [-1248], Guido Ghisilieri di Bologna [-1250],
+Dante da Maiano in Toscana [-1275], Nina siciliana [-1280] amica di lui, e
+Guido Guinicelli da Bologna [-1276]. Scrissero in prosa nostra Riccardo da
+San Germano [-1243?], Guidotto da Bologna [-1257], Niccolò di Iamsilla
+[-1268], san Bonaventura [-1274], Niccolò Smerago di Vicenza [-1279],
+Ricordano Malaspini [-1281], Dino Compagni [1260?-1323]. Del resto, da
+tutti questi principi, da tutti questi nomi parmi chiaro che la storia, non
+solamente della nostra coltura in generale ma della stessa nostra
+letteratura, si debba incominciare un secolo e mezzo, od anche due, prima
+che non si suole; che non sorgessero giá né la lingua nostra né i tre
+grandi di essa, quasi proli senza madri create, per una di quelle
+generazioni spontanee e subitane, che non esistono né nell'ordine materiale
+né nell'intellettuale; che all'incontro lingua e grandi nostri sorgessero,
+come succede in tutto, a poco a poco, in mezzo ad altri fratelli e sorelle;
+e che se lingua e grandi nostri furon piú grandi poi che non gli stranieri
+per due altri secoli, questo lor progresso superiore sia tanto piú
+certamente da attribuirsi al solo vantaggio avuto da' maggiori nostri su'
+loro contemporanei, al vantaggio della libertá.--Ancora, giá accennammo
+esser incominciate esse pure le arti nostre un secolo e mezzo prima di ciò
+che si suol dire; e prima fra esse, com'è naturale e come avvenne
+dappertutto, l'architettura, che dá luogo poi alla scultura e alla pittura;
+e primo monumento di stile e artisti italiani essere stato il duomo di
+Pisa. Ed in Pisa parimente sorsero nel 1152 il battistero, opera di
+Diotisalvi da Siena o Pisa; e nel 1174 la bella torre, vero museo di
+colonnette e ruderi antichi, opera di Bonanno e Tommaso da Pisa; ondeché si
+vede che Pisa fu la vera culla dell'architettura, ed anzi di tutta l'arte
+italiana. Perciocché questi, ed altri minori, e Andrea pisano maggior di
+tutti, che operò in tutta Italia [-1280] e si riaccostò agli antichi
+nell'arca di san Domenico, quasi tutti furono scultori non meno che
+architetti; e finalmente, un cencinquanta anni dopo l'architettura, un
+settanta o ottanta dopo la scultura, nacque pure, cioè si staccò dalla
+greca, la pittura italiana, per opera di Giunta pisano, Guido da Siena,
+Margaritone d'Arezzo e Cimabue fiorentino [-1300]. Evidentemente, l'arte
+italiana incominciò dal duomo di Pisa e Buschetto al principio del secolo
+decimosecondo; ed in Pisa primeggiò d'ogni maniera per tutto un primo
+periodo, presso a due secoli, fino a Cimabue e Giotto; dai quali non
+incominciò se non il periodo secondo di lei, il periodo fiorentino.
+
+
+34. Coltura del terzo periodo, o secolo di Dante, da Carlo d'Angiò al
+ritorno dei papi [1268-1377].--Questo poi fu certamente uno de' periodi
+di qualunque nazione, in cui sieno mai progredite piú a un tratto ed
+insieme tutte le colture. E Dante fu uno degli uomini che sieno mai
+progrediti piú sopra i propri contemporanei. Nato nel 1265, l'anno della
+calata di Carlo d'Angiò, cresciuto, educato tra i trionfi della libertá
+fiorentina e della parte nazionale, e insieme in sull'aurora del poetare
+italiano, in tempi dunque d'ogni maniera propizi allo svolgersi di suo
+grande ingegno; preso di gentile e puro amore fin dall'adolescenza,
+infelice in esso fin dalla gioventú, provata poesia, ideato e lasciato il
+poema giovanile, provata la vita pubblica, e respinto da essa e di sua
+cittá per quella moderazione di opinioni, per quell'ardenza nel
+proseguirle che tutti gli animi un po' distinti sentono, che i volgari di
+qua e di lá, di su e di giú non capiscono e non perdonano; si rivolse,
+esulando, allo scrivere, all'idea giovanile, a quel poema di religione,
+di filosofia, di politica e di amore, il quale, simile nella forma a
+parecchi contemporanei, supera forse in sublimitá e vigor di pensieri,
+agguaglia per certo in tenerezza e splendor di poesia ed in proprietá di
+espressioni i piú belli delle piú colte etá antiche o moderne; ed in tale
+opera, e nell'esiglio, perseverò poi vent'anni fino alla morte [1321].
+Noi non celammo l'error politico di Dante, che fu di lasciare la propria
+parte buona e nazionale perché si guastava in esagerata, straniera e
+sciocca, di rivolgersi per ira alla parte contraria ed essenzialmente
+straniera; ed aggiungeremo qui ch'ei pose il colmo a tale errore,
+protestando di continuar nella moderazione, affettando comune disprezzo
+alle due parti, mentre rivolgevasi a propugnare l'imperio, e nel poema, e
+in quel suo libro, del resto mediocre, _Della monarchia_. Ma ciò posto ed
+eccettuato francamente, ed eccettuate forse alcune vendette personali
+terribilmente fatte con sue parole immortali, Dante e il poema suo restan
+pure l'uomo e il libro incontrastabilmente piú virili ed austeri della
+nostra letteratura: virile l'uomo, nel saper sopportare le pubbliche, le
+segrete miserie dell'esiglio, nel non saper sopportare né le insolenti
+protezioni delle corti né le insolentissime grazie di sua cittá, nel
+sapere dalla vita attiva, che pur anteponeva ma gli era negata, passare
+alacre alla letteraria e farvisi grande: virile poi ed austero il poema
+in amore, in costumi, in politica, in istile, e per quella stessa
+accumulazione di pensieri che fa del leggerlo una fatica, ma la piú
+virile, la piú sana fra le esercitazioni somministrate dalle lettere
+nazionali ai molli animi italiani. Quest'esercizio dunque, e non le
+opinioni politiche particolari, sovente guaste, sovente contradicenti a
+se stesse, è ciò che si vuol cercare, è ciò che si troverá
+abbondantemente nel nostro poema nazionale; è ciò che il fa caro a tutti
+coloro che si congiungono nel desiderio di veder ritemprati gli animi
+italiani; è ciò che il fa odiato e deriso da tutti coloro che ci
+vorrebbon tenere nelle nostre mollezze secolari. Farebbe opera feconda di
+risultati non solamente letterari, ma morali e politici, chi mostrasse
+questo che a me par merito incontrastabile di Dante sopra tutti i nostri
+scrittori de' secoli seguenti. Ma egli spicca, forse piú che altrove, al
+confronto dei due, i quali insieme con lui son volgarmente detti padri
+della nostra lingua.--Petrarca [1304-1374] ha parecchi grandi meriti
+senza dubbio: quello d'essere sommo tra quanti poetarono d'amore in tutte
+le lingue romanze; quello d'aver cantato d'Italia nobilissimamente e
+forse piú giustamente, piú per l'indipendenza, che non Dante stesso; e
+quello poi di essere stato non primo (ché fu preceduto almeno da san
+Tommaso), ma uno de' primi e piú efficaci cercatori e restauratori degli
+antichi scrittori greci e latini. Ma quanto alla poesia amorosa, romanza
+o lirica, è a considerare, che non solo ella fu una sola parte, quasi uno
+squarcio dell'ingegno di Dante, da lui negletto per salir piú su; ma (ed
+importa molto piú) che questo bello e facil genere non sale, non può
+riuscire a grandezza mai, non sopratutto innalzare o temprare una lingua,
+una letteratura, una nazione; tantoché ne restarono forse stemprate le
+stesse poesie nazionali di Petrarca, ne restò stemprato per certo
+l'ingegno di lui, il quale fece pochissime di tali poesie, e non seppe
+darci un canzoniere nazionale o popolare, come Dante ci avea dato un
+poema; tantoché sorse quindi una serie, una folla d'imitatori i piú
+fiacchi e piú noiosi che siena stati mai. Del resto, Petrarca portò il
+segno della sua inferioritá a Dante, invidiollo; e si vede (senza
+scendere agli aneddoti) da ciò, che nei _Trionfi d'Amore e della Fama_
+non seppe trovar luogo al piú amoroso e famoso de' suoi contemporanei.
+Petrarca fu un gran letterato e nulla piú; non ha quella gloria che sola
+può innalzar gli scrittori alla dignitá degli altri servitori della
+patria, quella d'aver servito a migliorarla.--D'animo piú gentile, non
+invidioso, anzi di quelli che son sensitivi, che trovan piacere alle
+grandezze altrui, fu Boccaccio [1313-1375]; ma ei pur fu di quelli in
+parte utili, in parte nocivi alla patria. Fu utile anch'esso collo
+studiare e cercar codici, autori antichi; e fu utile lasciandoci la vita
+del sommo poeta, ed instaurando una cattedra apposta per leggere e
+spiegare il sommo poema. E fu gentile poi, fu sommo egli in un altro
+genere de' tempi suoi, nelle novelle. Ma ei non fu utile in esse
+certamente; e perché non seppe indirizzar quel genere di letteratura a
+que' fini morali e politici ai quali fu innalzato poi variamente da
+Cervantes in Ispagna, Fénelon in Francia, Walter Scott in Inghilterra,
+Manzoni in Italia, e pochi altri; perché all'incontro egli l'avviò a solo
+piacere, anzi al piacere talor basso, sovente dissoluto; ed anche perché,
+sommo scrittor di prosa de' suoi tempi, ma scrittor per celia, e forse
+per celia imitator dello stile fiorito e rotondo di alcuni antichi, egli
+incamminò la prosa italiana per quella via dell'imitazione latina, che è
+innaturale, antipatica alla nostra lingua priva di casi, ingombra di
+particelle staccate. Gran danno fu, per certo, che lo scrittor primo
+diventato modello, che il formator di nostra prosa sia stato un
+novellator per celia; come fu poi gran vantaggio di una nazione vicina
+l'aver avuti a modelli e formatori di sua prosa due severi filosofi e
+geometri, un Descartes e un Pascal. Del resto, siffatto danno nostro fu
+conseguenza naturale di nostra precocitá, quasi sconto od inconveniente
+della gloriosa nostra precedenza nelle lettere; e non si deve quindi
+apporre a que' padri della nostra lingua, i quali non potevan essere
+progrediti come i padri della francese, venuti quattro secoli piú tardi.
+Ma deve apparsi si a tutti que' nostri scrittori posteriori e presenti,
+che, or per natural pigrizia, or per istolta affettazione di nazionalitá,
+non sanno uscire dalla imitazione de' nostri padri precoci, non ne sanno
+imitare gli ingegni vivi, inventivi, larghi, eclettici, accettatori,
+cercatori d'ogni bellezza antica, moderna, classica, romantica, nazionale
+o straniera, non sanno imitare se non le voci, i modi di dire, i periodi,
+i vezzi e quasi le smorfie de' lor modelli, e di quel Boccaccio
+specialmente il quale rideva scrivendo, ma riderebbe ora anche piú al
+leggere cosí pedanti, pesanti e dislocate imitazioni.--A petto de' tre
+sommi scompariscono poi i molti poeti e prosatori loro contemporanei; fra
+gli altri Guitton d'Arezzo [-1294?], Brunetto Latini [-1294], Matteo
+Spinello, Guido Cavalcanti [-1300], fra Iacopone da Todi, Cecco d'Ascoli
+[-1327], fra Domenico Cavalca [-1342], Bartolomeo da San Concordio
+[-1347], Francesco da Barberino [-1348], Giovanni [-1348] e Matteo
+Villani [-1363], Iacopo Passavanti [-1357], Fazio degli Uberti [-1360];
+ed in lingua latina, oltre parecchi di questi, Albertin Mussato [-1330],
+Pietro d'Abano medico ed alchimista [nato 1250], Pier Crescenzio filosofo
+ed agronomo [-1320], Cino da Pistoia [-1336] e Bartolo [-1356]
+giureconsulti. Ma tutto questo era pure un bell'accompagnamento
+letterario e filosofico ai tre grandi. La teologia e filosofia
+speculativa sole (se non vogliansi contar due donne, santa Caterina e
+santa Brigida, morte 1373, 1380) non trovansi guari coltivate in Italia
+lungo questo secolo. Ma non che biasimo le ne darem lode. Perciocché non
+essendo queste due scienze, come l'altre, indefinitamente progressive, ci
+pare che dopo un grandissimo uomo, come fu san Tommaso, sia stato molto
+piú opportuno il tacerne e riposarvi degli italiani, che non il
+ridisputarne e dividervisi tra tomisti, scotisti e albertisti, che seguí
+oltramonti. Né le dispute precedenti, de' nominalisti e realisti, non
+eran giunte a turbarci gran fatto; e in generale (salvo poche eccezioni,
+di che Dio voglia continuar a guardarci), le astrazioni, le sottigliezze,
+le entelechie, le pretese soverchie della metafisica non allignarono
+guari mai in Italia; le menti italiane sono limpide di lor natura,
+resistono all'appannatura, respingono le nebbie all'intorno. Del resto,
+non vorrei esser franteso; Dio mi guardi dal voler respinti que' nostri
+grandi e pochi i quali continuano sinceramente l'antica opera di Anselmo
+e san Tommaso, l'unione della filosofia e della teologia, della ragione e
+della fede, del naturale e del soprannaturale. Ma io rispingerei
+volentieri tutti que' disputanti continuatori, que' noiosi imitatori,
+que' nocivi esageratori, tutta quella turba di filosofanti, che fanno
+uscir lor scienza da' limiti suoi per turbarne la storia, la politica, la
+giurisprudenza, l'economia pubblica, la pedagogia, tutte le scienze di
+Stato e di pratica. Del resto, avremo pur troppo a tornare a tale
+assunto.--Fecersi all'incontro in quell'operosissimo secolo grandi
+progressi nell'arti e nelle scoperte geografiche, e grandi invenzioni o
+introduzioni. Nell'arti, Cimabue primo [-1300], Giotto secondo ma d'un
+gran salto piú su [-1336], volsero ormai decisamente la pittura dalla
+imitazione de' greci a quella dell'antico od anche meglio della natura; e
+furon seguiti da molti, fra cui principali Taddeo [-1350] ed altri Gaddi,
+Andrea [-1380] ed altri Orgagna fiorentini, Simon Memmi [-1344] ed altri
+sanesi, Franco bolognese ed Oderisi da Gubbio miniatori. E progredirono
+poi nella medesima buona via, da esse giá presa, l'architettura e la
+scultura esercitate da quasi tutti i sopranomati pittori, e da Arnolfo di
+Lapo [1310], architetto e scultore che ideò e incominciò la bella Santa
+Maria del fiore di Firenze; da Giovanni [-1320?] figlio di Nicola pur
+architetto e scultore, e da Andrea pisano [1350] scultore della prima
+porta del battistero di Firenze. Vedesi quindi continuato, ed accresciuto
+della pittura, quell'esercitarsi le tre arti sorelle da' medesimi
+artisti, che dicemmo peculiaritá italiana. Piú si va, piú si vede quanto
+mirabilmente si volga a tutte le colture l'ingegno italiano; a niuna
+forse cosí facilmente e abbondantemente come alle arti del disegno, o
+piuttosto a tutte l'arti del bello.--E tutto ciò fu grande senza dubbio;
+eppure virilmente, cristianamente, un po' altamente considerando o le
+virtú promotrici o gli effetti promossi, tutto ciò dico, fu un nulla se
+si compari all'opera di quei grandi viaggiatori, missionari o
+commercianti, che sorsero pochi anni prima, e moltiplicaronsi al tempo e
+lungo tutto il secolo di Dante. Questi sono i precursori di quell'altro
+italiano, piú grande che Dante stesso, di quello che ebbe (salvo forse
+Gregorio VII) piú efficacia sui destini del genere umano, di Colombo. La
+religion nostra, il suo spirito propagatore, i suoi capi, pontefici
+romani, dieder le mosse; il commercio allor ardito, il genio allor
+venturiero degli italiani le seguirono. Giovanni da Pian Carpino italiano
+fin dal 1246, Andrea di Longimello [1249], Rubruquis olandese (?) e
+Bartolomeo da Cremona [1253] monaci e missionari, viaggiarono e
+predicarono tra' mogolli; Anzelino domenicano andò ambasciator del papa
+al khan di Persia [1254]; e seguí [1270-1295] quella famiglia veneziana
+de' Poli, e principalmente quel Marco che visitò, abitò e descrisse poi
+Mongolia, Tartaria, Cina ed India, tutta l'Asia de' primi discendenti di
+Gengis khan; e che venne a languir poi in un carcere e morire ignoto tra'
+pettegolezzi cittadineschi italiani. Seguirono ed esplorarono pur l'Asia
+Oderico da Pordenone francescano [1314-1350], Marco Cornaro veneziano
+[1319], Pegoletti [1335] e Marin Sanuto [-1325].--E intanto [1202 circa]
+Leonardo Fibonacci, un mercatante pisano, ovvero portava egli nella
+cristianitá da' saracini che li avevan portati dall'Indie, ovvero faceva
+volgari co' suoi scritti que' primi elementi dell'algebra che altri dice
+portati o ritrovati da Gerberto papa.--E Flavio Gioia d'Amalfi [1300
+circa] introduceva dalle medesime regioni la bussola. Ma anche questa
+invenzione o introduzione ci è disputata da' francesi.--E di chiunque
+fosse, non fu poi italiana quella poco posteriore della polvere da
+guerra. Né, quand'anche n'avessimo luogo, noi disputeremmo qui od altrove
+delle nostre glorie dubbiose. N'abbiam tante delle certe! E in somma,
+questo secolo di Dante fu certo cosí grande in colture, come il vedemmo
+piccolo e cattivo in politica. E fu accennato da Dante che se
+n'intendeva.
+
+
+35. Coltura del quarto periodo, dal ritorno dei papi alla chiamata di
+Carlo VIII [1377-1492].--I leggitori avranno giá osservato che noi non
+seguiamo la divisione per secoli esatti, solita farsi nelle nostre
+storie puramente letterarie od artistiche. In queste può giovare tal
+divisione piú chiara e piú mnemonica. Ma essendo scopo nostro accennar
+le relazioni, le dipendenze d'ogni nostra coltura dalle condizioni e
+dai fatti politici nazionali, ci parve piú utile seguir le epoche, le
+divisioni giá dateci da questi fatti. Che anzi, se non sia illusione,
+ci pare che ne risultino divisioni, periodi piú naturali nella storia
+stessa delle colture considerate in sé. Cosí nel periodo testé
+percorso, si trovano raccolte né piú né meno le vite dei tre padri di
+nostra lingua, e né piú né meno Giotto e gli artisti della scuola
+fiorentina primitiva. E cosí poi ora per il periodo che segue
+risulterá chiaro nella storia della coltura quell'allentamento di
+progresso, che incominciò, non giá, come si suol dire, col secolo
+decimoquinto, ma fin dalle morti contemporanee di Petrarca e Boccaccio
+intorno al 1375, che durò poi non per quel secolo intiero, ma
+solamente fin presso al suo mezzo; dopo il quale s'accelerò di nuovo
+il progresso rapidamente, splendidamente per li quattro impulsi che
+concorsero a quell'epoca, le due paci religiosa e politica, l'arrivo
+de' greci, e la grande invenzione della stampa. In somma, il periodo
+da noi qui considerato si suddivide in due andamenti; uno lento,
+l'altro rapidissimo; uno mediocre, l'altro grande; ed in coltura come
+in politica la cosí detta mediocritá del secolo decimoquinto si riduce
+alla prima metá od al primo terzo di esso.--Nella letteratura e in
+quelle scienze storiche, filologiche, filosofiche e teologiche, che ne
+sono quasi il substrato a cui ella non fa se non aggiunger la forma, e
+che mal si separano quindi da essa, i nomi meno oscuri che noi
+troviamo dapprima, sono quelli di Iacopo di Dante Allighieri [-1390?];
+di Franco Sacchetti [-1400] e ser Giovanni Fiorentino novellatori; di
+Baldo giureconsulto [-1400]; di Filippo Villani [-1404] e Leonardo
+Bruni aretino [-1444] scrittori di storie; di san Vincenzo Ferreri
+[-1419] e san Bernardino da Siena [-1444] scrittori ecclesiastici; di
+Agnolo Pandolfini, scrittore del bel _Trattato della famiglia_
+[-1446]; e di Burchiello, uno di quegli scrittori triviali che mal si
+continuano a porre tra' gioielli di nostra lingua [-1448].
+All'incontro, seguono inoltrandosi nella seconda metá del secolo, e
+via via piú splendidi, i nomi di Lorenzo Valla latinista ed ellenista
+[-1457], di Poggio Bracciolini storico e uno de' piú operosi fra'
+molti cercatori e pubblicatori di codici antichi [-1459], di
+san'Antonino arcivescovo di Firenze [-1459], del cardinal Cusano
+[1464], di Enea Silvio Piccolomini che fu papa Pio II, dottissimo e
+variatissimo scrittore [-1464], di Leon Battista Alberti, artista e
+primo nostro scrittor d'arti [-1471], di Francesco Filelfo, storico e
+poligrafo [-1481], di Luigi Pulci, l'autor del _Morgante_ [-1486], di
+Lorenzo de' Medici [-1492], e degli amici di lui Pico della Mirandola
+ed Angelo Poliziano morti poco dopo lui [1494].--Cosí pure, ma con piú
+splendore nelle tre arti, le quali mal si distinguerebbero ne'
+seguenti; Mantegna [nato 1430] Luca della Robbia [1438], Masaccio
+[-1443], Filippo Brunelleschi, l'innalzator della cupola di Santa
+Maria del fiore di Firenze [-1444], Michelozzo Michelozzi [-1450
+circa], Lorenzo Ghiberti, scultor di quelle porte del battistero di
+Firenze che furono da Michelangelo dette «porte del paradiso»
+[-1455?], Donatello [-1466], Francesco di Giorgio sanese [-1505 o 15],
+il beato Angelico [-1455], fra Filippo Lippi [-1469], il Ghirlandaio
+[-1493], quasi tutti toscani. Perciocché a tutta Toscana s'estesero
+allora le arti; in Toscana fecersi tutti i loro maggiori progressi; in
+Toscana son le origini dell'arti come delle lettere, come poi delle
+scienze italiane, origini esse di tutte le moderne cristiane; la
+Toscana sarebbe il primo paese d'Italia e del mondo, quando non fosse
+l'ultimo in quello spirito militare, senza cui nulla dura, nulla
+giova, nulla vale, nulla si stima. Perdonino al piemontese.--Intanto,
+spargevasi, fioriva piú che altrove in Italia l'invenzione nuova della
+stampa. Della grandezza della quale, sentita da tutti, sarebbe
+declamazione oramai qualunque cosa si dicesse. Ma gioverá osservare
+quanto rapidamente gl'italiani d'allora abbiano saputo appropriarsi
+l'invenzione straniera. Fu naturale; straricchi di proprie, non
+potevano invidiare, sapevano apprezzare le altrui; operosissimi, non
+esitavano, non indugiavano, non vergognavano, non temevano nel
+prendere le operositá straniere, come vedrem farsi ne' secoli
+peggiorati. Le prime stampe furono di carte da giuoco e santi, talor
+con iscrizioni e lettere, scavate in tavola, e fin dal secolo
+decimoquarto. Ma le stampe di libri con caratteri metallici e mobili
+non si fecero se non nel 1455 a Magonza, per invenzione di Guttemberg,
+aiutato in danari da Fust, e nell'opifizio da Schoeffer, tre tedeschi.
+E i tedeschi la portarono in Italia dieci soli anni appresso;
+Sweinheim e Pannartz in Subiaco nel 1465, e in Roma nel 1467; Giovanni
+da Spira in Venezia nel 1469; ed altri altrove. Ma seguono
+prontissimamente gl'italiani: Emiliano degli Ursini in Foligno, e
+Bartolomeo de Rubeis in Pinerolo, ambi nel 1470; e subito altri in
+Bologna, Ferrara, Firenze, Milano, Napoli, Pavia, Treviso nel 1471 e
+1472; e d'anno in anno, in tutta la penisola, moltissimi altri, fra
+cui principale Aldo Pio Manuzio in Venezia fin dal 1480.--Del resto,
+se i leggitori non sieno stanchi di questi nomi e queste date, le
+quali possono pur essere feconde di paragoni e pensieri a ciascuno,
+noi ne aggiungeremo qui un'altra serie, la quale sará forse la piú
+feconda di tutte; la quale dimostrerá almeno quella similitudine che
+dicemmo tra gli ultimi anni della repubblica romana, e questi ultimi
+dell'etá dei comuni. In questi dunque, terminanti alla morte di
+Lorenzo, nacquero, e, piú o meno, si allevarono, a questi dunque
+debbono attribuirsi i maggiori uomini dell'etá seguente: Bramante [n.
+1444 circa], Pietro Perugino [n. 1446], Aldo Manuzio [n. 1447],
+Leonardo da Vinci [n. 1452], Sannazzaro [n. 1458], Baldassar
+Castiglione [n. 1468], Machiavelli [n. 1469], fra Bartolommeo [n.
+1469], l'Ariosto [n. 1473], Giorgione [n. 1477], Tiziano [n. 1477],
+Berni [-1536], Guicciardini [n. 1482], Raffaello [n. 1483]. I quali
+tutti furono protetti, secondati qua e lá in tutta Italia da' papi,
+dagli Sforza ed altri signori italiani, ma principalmente da Lorenzo
+de' Medici, superiore in ciò o piú felice che il grand'avo, superior
+forse a quanti furono mai protettori o promotori di lettere ed arti.
+Perciocché egli non era simile a quegli Scaligeri antichi, od a que'
+principi italiani de' secoli posteriori, che davan alloggio in
+palazzo, e tavola ed abiti, a letterati ed artisti; dava loro, come
+amator vero ed intendente egli stesso, consigli, aiuti e soprattutto
+occasioni, lasciando lavorare gli scrittori e facendo lavorare gli
+artisti; che è il modo certamente migliore, ben che sia preso a
+rovescio da tanti, che fanno scrivere, e lascian gli artisti cercarsi
+i lavori. Certo che adorno di tali splendidezze e tali nomi il fine
+del secolo decimoquinto apparisce superiore in progresso di coltura a
+qualunque generazione antica e moderna.--Eppure superiore a tutti
+questi è un nome, un uomo solitariamente cresciuto, anzi giá
+invecchiato in quest'etá, Cristoforo Colombo. I viaggi e le scoperte
+erano state dell'opere piú abbandonate dagli italiani dopo il secolo
+di Dante e Marco Polo. I papi erano stati distratti dallo scisma, i
+veneziani dalle conquiste continentali in Italia, i genovesi da lor
+discordie e loro in sofferenze e della libertá propria e dell'unione
+con Milano. I portoghesi ci avean tolto, non che il primato, ogni
+opera di scoperte. Aveano inventato l'astrolabio, strumento informe
+tuttavia, ma giá aiutante a dirigere il corso dagli astri, e cosí ad
+avventurarsi lungi dalle coste, a mutar il cabotaggio in gran
+navigazione. L'infante Enrico [1394-1460] ideò, proseguí, non compié
+egli la scoperta del giro d'Africa, ma l'avanzò col far riconoscere
+via via quella costa occidentale. Dopo lui, continuarono i portoghesi
+per la medesima via; nel 1471, passarono l'equatore; nel 1486, Diaz
+scopri, e non passò ancora il capo da lui detto delle Tempeste;
+passollo Vasco de Gama nel 1494, e chiamollo di Buona speranza. Ma
+questa grande scoperta fu preceduta da quella anche maggiore di
+Colombo. Nato intorno al 1435 in Genova od intorno, ché non importa
+guari, studiò a Pavia, navigò per la sua patria e pe' francesi che la
+signoreggiavano, e per gli Angioini che essa aiutava, intorno al 1459.
+Capitato a Lisbona intorno al 1470, cioè in sull'ardore delle scoperte
+africane, sposò Filippa di Palestrello un venturiero italiano, seguace
+giá dell'infante scopritore; s'accese tutto di quelle idee, di quelle
+avventure, navigò, abitò a Porto Santo, uno de' nuovi stabilimenti;
+studiò, carteggiò con Toscanelli [-1482], un dotto geografo
+fiorentino, e dicesi avesse cognizione d'una mappa fatta da fra Mauro
+veneziano. E da tutti questi studi, e dalle tradizioni raccolte d'ogni
+dove, e da' viaggi di Marco Polo, e da' lavori cosmografici di fra
+Mauro, e dalla considerazione della rotonditá della terra, e fin da
+alcuni testi biblici, acquistò la persuasione, la certezza: doversi,
+navigando ad occidente, capitar prima a un'isola Antilla rammentata da
+Aristotele, e poi all'Asia, al Cataio di Marco Polo. Quindi il
+proseguire, il darsi tutto a quel pensiero, concepito, dicesi, fin dal
+1474. E da tal pensiero passando in altro, quell'anima sublimemente
+insaziabile sognava arricchirne, e poi levar un esercito e conquistar
+Terra santa alla cristianitá. Visitò un'isola di Tule, che credesi
+l'Islanda; propose invano la sua idea a Giovanni II re di Portogallo;
+partí di lá nel 1484; dicesi la proponesse nel 1485 a Genova sua
+cittá, a Venezia, e ne fosse rigettato. Ad ogni modo venne nel 1486 a
+Spagna, al monastero della Rabida presso al piccolo porto di Palos in
+Andalusia, dove fu accolto poco men che mendico dal buon priore; ed
+onde protetto poi, fu alla corte di Ferdinando ed Isabella re e regina
+d'Aragona e Castiglia, che stavan compiendo lor guerra nazionale di
+sette secoli contro ai mori. E mandato espor suoi pensieri
+all'universitá di Salamanca, e rigettatone; e rigettato e deriso,
+indugiato, richiamato, disgustato dalla corte per sei anni intieri,
+perdurò e riuscí finalmente a persuadere Isabella, tra l'alacritá
+della vittoria dopo presa Granata (2 gennaio 1492). Ai 3 d'agosto del
+medesimo anno, ei salpò con tre caravelle dal porto di Palos; e
+navigando sessantanove dí, giunse addí 12 ottobre all'isola di San
+Salvatore; e, toccate Cuba e San Domingo, tornò a Spagna nel 1493. E
+fatto viceré delle Nuove Indie (come si chiamarono allora o poco
+appresso), fecevi una seconda, una terza spedizione nel medesimo 1493
+e nel 1498, e vi scoprí, oltre altre isole, anche la costa
+settentrionale del continente meridionale; tradito, deposto,
+incarcerato, incatenato e rimandato a Spagna da Bovadilla, un suo
+luogotenente rimastone infame; e fu tenuto in carcere per qualche
+tempo nell'ingrata sua patria seconda, e fece poi nel 1502 una quarta
+spedizione al medesimo continente, e tornatone, morí nel 1506. Cosí
+quell'italiano (il cui coraggio, la cui perduranza, prudenza, bontá e
+semplicitá d'animo risplendono meravigliosamente in tutte le sue
+azioni, tantoché non si sa, leggendone, s'ei piú s'ami o s'ammiri),
+cosí quell'italiano, primo di tanti poi che non poterono dar alla
+patria la propria operositá, diedela a Spagna, e con essa il nuovo
+mondo. Cosí quell'anno 1492, fatale all'Italia per la morte di Lorenzo
+de' Medici, per la chiamata di nuovi stranieri, fu epoca a Spagna ed
+alla cristianitá della cacciata de' maomettani dall'Europa
+occidentale, e dell'acquisto di tutto un occidentale emisferio. Finiva
+l'etá del primato (qualunque fosse) d'Italia; incominciava quella de'
+primati occidentali di Spagna, poi Francia, poi Inghilterra.
+
+
+FINE DEL PRIMO VOLUME.
+
+
+
+
+ INDICE
+
+ I
+
+ DELLA STORIA D'ITALIA
+
+ DALLE ORIGINI FINO AI NOSTRI TEMPI
+
+ Dedica pag. 3
+ Prefazione alla terza edizione 5
+ Prefazione progettata dall'autore per l'edizione nona 11
+
+ LIBRO PRIMO
+
+ ETÁ PRIMA: DE' POPOLI PRIMITIVI
+
+ 1. I tirreni 21
+ 2. Gli iberici 22
+ 3. I celti-umbri ivi
+ 4. Tempo, ordine di queste tre immigrazioni primarie 23
+ 5. I pelasgi; immigrazioni secondarie ivi
+ 6. Continua 24
+ 7. Magno-greci; immigrazioni terziarie 25
+ 8. I popoli itali, etrusci ed altri contemporanei ivi
+ 9. I galli, immigrazioni quaternarie 27
+ 10. Roma 28
+ 11. Religioni 30
+ 12. Condizioni politiche 31
+ 13. Colture 33
+
+ LIBRO SECONDO
+
+ ETÁ SECONDA: DEL DOMINIO DELLA REPUBBLICA ROMANA
+
+ 1. Origine della grandezza di Roma 39
+ 2. Mezzi; costituzione e mutazioni 40
+ 3. Un secolo di guerre ed estensioni circonvicine 41
+ 4. Guerra di Pirro 42
+ 5. Prima guerra punica 43
+ 6. Nuove estensioni ivi
+ 7. Seconda guerra punica ivi
+ 8. Dieci anni di estendimenti 45
+ 9. Séguito e conseguenze ivi
+ 10. Terza guerra punica, l'acaica, la spagnuola ed altre ivi
+ 11. La corruzione, le fazioni interne 46
+ 12. I Gracchi 47
+ 13. Guerra di Giugurta ivi
+ 14. Guerra cimbrica 48
+ 15. Mario, Guerra italica ivi
+ 16. Mario e Silla, Mitridate 49
+ 17. Silla dittatore, e conseguenze 50
+ 18. Spartaco, i pirati, Mitridate, Pompeo magno 51
+ 19. Pompeo, Crasso, Cesare, Cicerone, Catilina ivi
+ 20. Primo triumvirato 52
+ 21. Cesare dittatore 53
+ 22. Agonia, fine della repubblica 55
+ 23. Religione, coltura 56
+ 24. Continua 59
+
+ LIBRO TERZO
+
+ ETÁ TERZA: DEGLI IMPERATORI ROMANI
+
+ 1. Augusto 65
+ 2. Continua 67
+ 3. Continua ivi
+ 4. Tiberio 68
+ 5. I tre ultimi della famiglia di Cesare 69
+ 6. I tre primi contendenti, e i tre Flavi ivi
+ 7. Nerva, Traiano, Adriano 70
+ 8. Gli Antonini 71
+ 9. Il terzo secolo dell'imperio giá decadente 72
+ 10. Diocleziano e i successori fino a Costantino 75
+ 11. Il cristianesimo 76
+ 12. Costantino 79
+ 13. I Costantiniani 81
+ 14. Teodosio 83
+ 15. L'ultima divisione, l'invasione e la caduta
+ dell'imperio 84
+ 16. Coltura antica, idolatra 86
+ 17. Coltura nuova, cristiana 89
+
+ LIBRO QUARTO
+
+ ETÁ QUARTA: DEI BARBARI
+
+ 1. Il nesso tra le due storie nostre 95
+ 2. I regni nuovi romano-tedeschi 99
+ 3. Continua 100
+ 4. Continua 101
+ 5. I barbari d'Odoacre 103
+ 6. Teoderico e gli ostrogoti 105
+ 7. Continua 106
+ 8. Continua 107
+ 9. Caduta de' goti 108
+ 10. Continua 109
+ 11. I greci 111
+ 12. I longobardi prima della conquista 112
+ 13. Alboino e Clefi 113
+ 14. I trentasei duchi 115
+ 15. La restaurazione del regno 116
+ 16. Autari ed Agilulfo 117
+ 17. Successioni dei re per un secolo 118
+ 18. Liutprando. Le prime cittá, i primi papi indipendenti 120
+ 19. Ildebrando, Rachi, Astolfo, Desiderio, ultimi
+ re longobardi 123
+ 20. Coltura 126
+ 21. Legislazioni 128
+
+ LIBRO QUINTO
+
+ ETÁ QUINTA: DELLA SIGNORIA DEGLI IMPERATORI E RE
+
+ 1. Carlomagno re 133
+ 2. Continua 135
+ 3. Carlomagno imperatore 138
+ 4. Continua 140
+ 5. I Carolingi 141
+ 6. Continua 143
+ 7. Berengario I, Guido, Lamberto, Arnolfo, Ludovico,
+ Rodolfo 145
+ 8. Tre re francesi 149
+ 9. Berengario II 151
+ 10. I tre Ottoni 152
+ 11. Continua 152
+ 12. Arduino re, Arrigo, detto secondo, re e imperatore 156
+ 13. La casa de' Franconi o Ghibellini. Corrado il salico 159
+ 14. Arrigo III 162
+ 15. Arrigo IV 165
+ 16. Coltura 168
+
+ LIBRO SESTO
+
+ ETÁ SESTA: DEI COMUNI
+
+ 1. Gregorio VII e l'etá presente, in generale pag. 175
+ 2. Pontificato di Gregorio VII 177
+ 3. Ultimi anni d'Arrigo IV 182
+ 4. La prima costituzione comunale, i consoli 184
+ 5. Arrigo V 189
+ 6. Lotario 191
+ 7. Corrado II 194
+ 8. Federigo I imperatore; la guerra d'indipendenza 196
+ 9. Continua 199
+ 10. Continua 204
+ 11. Continua 204
+ 12. Il secondo periodo della presente etá. Governo
+ delle cittá 209
+ 13. Fine di Federigo I, Arrigo VI 211
+ 14. Filippo e Ottone 212
+ 15. La quarta crociata, il principio del secondo
+ primato italiano nel Mediterraneo 215
+ 16. Federigo II 218
+ 17. Fine degli Svevi 224
+ 18. Il terzo periodo della presente etá in generale 226
+ 19. Re Carlo I d'Angiò 228
+ 20. Re Carlo II d'Angiò 233
+ 21. Re Roberto d'Angiò 236
+ 22. Le compagnie, i condottieri 241
+ 23. La regina Giovanna e i suoi quattro mariti 246
+ 24. Il quarto periodo della presente etá in generale 250
+ 25. Bernabò e Gian Galeazzo Visconti primo duca di Milano 252
+ 26. Giovanni Maria Visconti secondo duca 255
+ 27· Piemonte. Casa Savoia. Amadeo VIII 258
+ 28. Filippo Maria Visconti 261
+ 29· Francesco Sforza, quarto duca di Milano 266
+ 30· Galeazzo Sforza, quinto duca di Milano 272
+ 31. Gian Galeazzo Sforza, sesto duca di Milano 273
+ 32. Coltura dell'etá dei comuni in generale 278
+ 33· Coltura dei due primi periodi di quest'etá,
+ da Gregorio VII a Carlo d'Angió 281
+ 34. Coltura del terzo periodo o secolo di Dante, da Carlo
+ d'Angiò al ritorno dei papi 285
+ 35. Coltura del quarto periodo, dal ritorno dei papi
+ alla chiamata di Carlo VIII 291
+
+
+
+
+
+
+
+
+
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+ and discontinue all use of and all access to other copies of
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+ money paid for a work or a replacement copy, if a defect in the
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+electronic work or group of works on different terms than are set
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+Hart, the owner of the Project Gutenberg-tm trademark. Contact the
+Foundation as set forth in Section 3 below.
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+1.F.
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+warranties or the exclusion or limitation of certain types of damages.
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+Project Gutenberg-tm is synonymous with the free distribution of
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+including obsolete, old, middle-aged and new computers. It exists
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+Volunteers and financial support to provide volunteers with the
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+To learn more about the Project Gutenberg Literary Archive Foundation
+and how your efforts and donations can help, see Sections 3 and 4
+and the Foundation web page at http://www.pglaf.org.
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+Section 3. Information about the Project Gutenberg Literary Archive
+Foundation
+
+The Project Gutenberg Literary Archive Foundation is a non profit
+501(c)(3) educational corporation organized under the laws of the
+state of Mississippi and granted tax exempt status by the Internal
+Revenue Service. The Foundation's EIN or federal tax identification
+number is 64-6221541. Its 501(c)(3) letter is posted at
+http://pglaf.org/fundraising. Contributions to the Project Gutenberg
+Literary Archive Foundation are tax deductible to the full extent
+permitted by U.S. federal laws and your state's laws.
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+throughout numerous locations. Its business office is located at
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+business@pglaf.org. Email contact links and up to date contact
+information can be found at the Foundation's web site and official
+page at http://pglaf.org
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+ Chief Executive and Director
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+Literary Archive Foundation
+
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+spread public support and donations to carry out its mission of
+increasing the number of public domain and licensed works that can be
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+array of equipment including outdated equipment. Many small donations
+($1 to $5,000) are particularly important to maintaining tax exempt
+status with the IRS.
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+The Foundation is committed to complying with the laws regulating
+charities and charitable donations in all 50 states of the United
+States. Compliance requirements are not uniform and it takes a
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+SEND DONATIONS or determine the status of compliance for any
+particular state visit http://pglaf.org
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+While we cannot and do not solicit contributions from states where we
+have not met the solicitation requirements, we know of no prohibition
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+any statements concerning tax treatment of donations received from
+outside the United States. U.S. laws alone swamp our small staff.
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+methods and addresses. Donations are accepted in a number of other
+ways including checks, online payments and credit card donations.
+To donate, please visit: http://pglaf.org/donate
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+Section 5. General Information About Project Gutenberg-tm electronic
+works.
+
+Professor Michael S. Hart is the originator of the Project Gutenberg-tm
+concept of a library of electronic works that could be freely shared
+with anyone. For thirty years, he produced and distributed Project
+Gutenberg-tm eBooks with only a loose network of volunteer support.
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+
+Project Gutenberg-tm eBooks are often created from several printed
+editions, all of which are confirmed as Public Domain in the U.S.
+unless a copyright notice is included. Thus, we do not necessarily
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