diff options
| author | Roger Frank <rfrank@pglaf.org> | 2025-10-15 05:05:31 -0700 |
|---|---|---|
| committer | Roger Frank <rfrank@pglaf.org> | 2025-10-15 05:05:31 -0700 |
| commit | ed8902af582cd61219cfe0d206731dc76145d9a2 (patch) | |
| tree | 62264eb8133cb685695bc2982d0124520e631fc0 | |
| -rw-r--r-- | .gitattributes | 3 | ||||
| -rw-r--r-- | 19808-8.txt | 9987 | ||||
| -rw-r--r-- | 19808-8.zip | bin | 0 -> 249334 bytes | |||
| -rw-r--r-- | LICENSE.txt | 11 | ||||
| -rw-r--r-- | README.md | 2 |
5 files changed, 10003 insertions, 0 deletions
diff --git a/.gitattributes b/.gitattributes new file mode 100644 index 0000000..6833f05 --- /dev/null +++ b/.gitattributes @@ -0,0 +1,3 @@ +* text=auto +*.txt text +*.md text diff --git a/19808-8.txt b/19808-8.txt new file mode 100644 index 0000000..3cdd391 --- /dev/null +++ b/19808-8.txt @@ -0,0 +1,9987 @@ +The Project Gutenberg EBook of Della storia d'Italia, v. 1-2, by Cesare Balbo + +This eBook is for the use of anyone anywhere at no cost and with +almost no restrictions whatsoever. You may copy it, give it away or +re-use it under the terms of the Project Gutenberg License included +with this eBook or online at www.gutenberg.org + + +Title: Della storia d'Italia, v. 1-2 + dalle origini fino ai nostri giorni - Sommario + +Author: Cesare Balbo + +Editor: Fausto Nicolini + +Release Date: November 14, 2006 [EBook #19808] + +Language: Italian + +Character set encoding: ISO-8859-1 + +*** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK DELLA STORIA D'ITALIA, V. 1-2 *** + + + + +Produced by Claudio Paganelli, Carlo Traverso and the +Online Distributed Proofreading Team at http://www.pgdp.net +(Images generously made available by Editore Laterza and +the Biblioteca Italiana at +http://www.bibliotecaitaliana.it/ScrittoriItalia) + + + + + + + + + SCRITTORI D'ITALIA + + + CESARE BALBO + + DELLA STORIA D'ITALIA + DALLE ORIGINI FINO AI NOSTRI GIORNI + + SOMMARIO + A CURA DI + FAUSTO NICOLINI + + + VOLUME PRIMO + + + BARI + GIUS. LATERZA & FIGLI + TIPOGRAFI--EDITORI--LIBRAI + + 1913 + + + + + A SUA MAESTÁ + + VITTORIO EMANUELE III + + GLI "SCRITTORI D'ITALIA" + EDITI COL CONSIGLIO DI B. CROCE + E CON LA CURA DI F. NICOLINI + PERVENUTI AL L VOLUME + + LA CASA G. LATERZA & FIGLI + + DEDICA + + COME LA SUA OPERA PIÚ FERVIDA + IN SERVIGIO DELLA PATRIA + + + + + + CESARE BALBO + + DELLA STORIA D'ITALIA + DALLE ORIGINI FINO AI NOSTRI GIORNI + + SOMMARIO + A CURA DI + FAUSTO NICOLINI + + VOLUME PRIMO + + BARI + + GIUS. LATERZA & FIGLI + TIPOGRAFI-EDITORI-LIBRAI + + 1913 + + + PROPRIETÁ LETTERARIA + MARZO MCMXIII--34360 + + + + + RESTI + CONSACRATO ALLA MEMORIA + DEL MIO RE + CARLO ALBERTO + QUESTO VOLUME + SCRITTO GIÁ + TRA GLI URGENTI DESIDÈRI + DEL GRAN TENTATIVO + DI LUI + OMAGGIO POSTUMO ORA + DI GRATITUDINE E DEVOZIONE PERDURATE + TRA LE CONCITAZIONI GLI ERRORI E I DOLORI DELL'IMPRESA + CRESCIUTE + DALLE SVENTURE E DALLA MORTE + DI LUI + SOMMO MARTIRE DELL'INDIPENDENZA + SOMMA VITTIMA DELLE INVIDIE + ITALIANE + + + + +PREFAZIONE ALLA TERZA EDIZIONE + +(Losanna, Bonamici, 1846). + + +Il presente ristretto è stato scritto ad uso dell'_Enciclopedia +popolare_ che si viene stampando in questa cittá. Gentilmente +richiestone, or fa l'anno, da quegli editori, io accettai molto +volentieri l'incarico, l'occasione di raccogliere in uno e compendiare +i vari studi di storia d'Italia che io era venuto facendo dal 1824 in +qua. Ma il tempo, lo spazio or concedutimi erano brevissimi; e poi, +quelle condizioni della pubblicitá in Italia che ognun sa, sforzavano +quegli editori, ed, accettato l'incarico, me stesso ad alcune +soppressioni. E di queste, ed anche piú di quella fretta, rimangono +numerose tracce e nell'edizione dell'_Enciclopedia_, ed in quella +staccatane e lasciata, salvo il sesto e l'errata, compiutamente +conforme, affinché ella fosse sofferta dove era stata sofferta la +prima. Quindi io avea premura, lo confesso, di sottoporre a' miei +compatrioti un'edizione compiuta, e quanto sapessi, nel medesimo +tempo, corretta.--E tale è questa. + +Ma a malgrado la nuova o totale elaborazione, niuno sa meglio di me +quanto rimanga questo lavoro pieno di difetti; irreparabili gli uni +come dipendenti dalla natura dell'opera o da mie forze inadeguate, piú +o meno correggibili gli altri. I quali ultimi poi possono essere di +due sorte: errori e dimenticanze di fatti importanti, errori di +giudizi, di opinioni. + +Degli errori e delle dimenticanze di fatti, io desidero, io domando a' miei +colti leggitori, di volermi donare quante piú correzioni vengano loro +vedute possibili, serbando la natura, l'estrema brevitá dell'opera; e di +donarmele privatamente o pubblicamente, in qualunque modo paia loro piú +opportuno e piú comodo. Se mai con qualche lavoro precedente o col presente +io mi sia acquistata la benevolenza di alcuni, io questi prego specialmente +di essermi larghi di tale aiuto. Ed oso pur pregarne quegli stessi a cui lo +scrittore rimanga indifferente, ma a cui tal non sia la storia di nostra +patria, o l'uso che si può fare di essa. Finché non avremo un grande e vero +corpo di storia nazionale, da cui si faccia poi con piú facilitá e piú +esattezza uno di que' ristretti destinati ad andar per le mani di tutti, o +come si dice, un «manuale», io non so se m'ingannino le mie speranze di +scrittore, ma tal mi pare possa esser questo. Né mi porrò a dire l'utilitá +che verrebbe d'un tal manuale ben fatto; ma è appunto a far questo intanto +il men cattivo possibile, ch'io domando l'aiuto de' compatrioti. E giá il +signor Predari direttore dell'_Enciclopedia_, a cui debbo inoltre +l'occasione di questo libro, e via via i signori Carlo Promis, Federigo +Sclopis, Luigi Cibrario, Roberto e Massimo d'Azeglio, Ricotti e Carena non +mi negarono di tali aiuti; i quali io nomino ed a gratitudine ed a vanto, +né senza speranza di poter a questi aggiugner altri onorati nomi, quando +che sia. + +Quanto alle opinioni storiche o politiche, io so bene, che voglia io o +non voglia, me ne saranno fatte critiche, piú o meno moderate, piú o +meno cortesi, piú o meno esatte, secondo la natura, l'educazione e gli +studi di ciascuno; e che l'ultime di queste potranno certo esser utili +agli studiosi di nostra storia. Ma non paia superbia se aggiungo, che +queste critiche, cioè in somma queste esposizioni delle opinioni +altrui, potran difficilmente mutar le mie; siccome quelle che sono non +solamente sincere, ma da lunghi anni concepite e quasi fattemi passar +in sangue, e dall'educazione ricevuta da un padre lungamente, +onoratissimamente sperimentato ne' pubblici affari, e da quel poco di +sperienza che potei acquistar io stesso dal 1808 al 1821, e dall'aver +sofferto per esse poi, e dai non brevi studi fatti d'allora in poi. E +mi si conceda aggiugnere, che pochi uomini, anche de' paesi piú +liberi, hanno al par di me quell'indipendenza di opinioni che è somma +forse di tutte, quella che viene a uno scrittore dall'aver poco a +temere, nulla a sperare politicamente per sé. È vero, che, come ognuno +che scriva, io tengo in gran pregio, io desidero con ardore quel +consenso de' leggitori, quella simpatia de' compatrioti che si chiama +«popolaritá», e che è insieme sanzione di ciò che s'è voluto far per +la patria, e mezzo a servirla ulteriormente; ed è vero che quando io +n'ebbi alcun cenno (da que' giovani italiani principalmente, nelle cui +mani son per passare i destini della patria), mi venner dimenticate +tutte quelle pene, che non son poche, dello scrivere in Italia, e +dimenticate le risoluzioni di non iscrivere piú. Ma appunto la +popolaritá mi parve sempre, come i pubblici uffici, mezzo di potenza, +mezzo di servire la patria, e non piú; come scopo ultimo, nulla sono +gli uffici, nulla la popolaritá. E quindi chi è ridotto a servir la +patria d'«opere d'inchiostro», cioè d'opere di veritá, se abbandoni +scientemente questa la quale sola può giovare, per correr dietro alla +popolaritá, ei corre dietro a un mezzo senza scopo, a un nulla che +porta a nulla. Ei mi fu detto giá, che alcune opinioni mie non sono +popolari in Italia. Tanto meglio dunque l'averle scritte: quando si +scrive con vero e vivo convincimento, non si suole scriver ciò di che +tutti sien giá persuasi; si scrive appunto per far passare le proprie +opinioni dalla minoritá alla pluralitá. E quest'è che dá sovente piú +calore agli scritti della minoritá: la brama di diventar pluralitá +colle ragioni. Il che poi, sol che si potessero far correr davvero e +sufficientemente le ragioni, sarebbe forse piú facile in Italia che +altrove; perché, tra tutti i vizi acquistati, ella serba +indestruttibili, e prime forse del mondo, le sue facoltá, le sue virtú +intellettuali. + +Il desiderio di rimanere indipendente, non solamente da altrui ma per +cosí dir da me stesso, da ciò che possa essere in me men ragione che +sentimento, mi fece fermarmi all'anno 1814. Giá lungo tutta l'opera +m'era paruto penosissimo quell'ufficio storico del giudicar cosí +brevemente tanti fatti, tanti uomini grandissimi; la brevitá aggiugne +inevitabilmente alla severitá; le parole stringate e tronche prendono +naturalmente aspetto di assolute, aspre, superbe. E giá, appressandomi +a' tempi nostri, mi si era raddoppiata tal pena. Ma ei mi sarebbe +riuscito intollerabile cosí giudicare gli uomini viventi, e a me non +ignoti, né per benefizio né per ingiuria. Io mostrai in altro scritto +non aver ripugnanza, non timor forse al discorrere delle cose +presenti; ma appunto ne discorsi lá distesamente, e prendendo agio a +quelle eccezioni e spiegazioni, che sole fan tollerabile un tal +discorso alla coscienza d'uno scrittore. Ei fu detto giá, doversi ai +morti non piú che la veritá, ma ai vivi anche riguardi. Ma io non so +fino a qual punto sia giusta tal distinzione; parendomi che a morti e +vivi si debbano veritá e riguardi; salvo un solo di piú ai vivi, +quello di lasciarli finir lor vita prima di giudicarli definitamente e +assolutamente. Iddio stesso fa cosí; finché dura lo stato di prova, ei +lascia a tutti di poter giustificare e ricomprar le opere fatte colle +fattibili: non tronchiamo a nessuno il tempo conceduto da Dio.--Del +resto, l'aver appunto parlato del tempo presente in un altro studio +mio, m'era nuova ragione di non riparlarne qui. Io desidero che il +presente studio rimanga introduzione o compimento a quello. + +Finalmente, parrá forse ad alcuni che un semplice sommario avrebbe +potuto e dovuto scriversi sciolto da qualunque opinione, e che cosí +scritto avrebbe potuto durar utile piú a lungo. Ma prima, ei mi parve +sempre materialmente impossibile scrivere una storia, o un compendio, +o una stessa tavola cronologica, senza esprimere piú o meno le proprie +opinioni: chi si vanta di cosí fare, nol fa all'opera; e per applicar +qui un modo di dire napoleonico, le opinioni si scopron fin dietro +alle date ed alle virgole. E poi, elle mi paiono forse piú necessarie +e piú utili ad esprimersi in un compendio che in una storia distesa; +piú necessarie, perché quanto meno si scende ai particolari, tanto piú +diventa indispensabile spiegar i fatti con quelle esposizioni +generali, che in somma sono esposizioni di opinioni; piú utili, perché +quanto piú si accumulano e si ravvicinano fatti a fatti, tanto piú ne +risultano a vicenda spiegate e quasi commentate le opinioni. E cosí, +per vero dire, veggo essere stato fatto da Bossuet, da Hainault, que' +modelli de' compendiatori, ed anche da Mignet e Zschokke a' nostri dí. +Che anzi, perché non dirlo? non che vergognarmene, io me ne vanto: un +compendio destinato non agli eruditi, non ai letterati; ma a' semplici +colti, e cosí ai piú numerosi e piú pratici uomini d'una nazione, +porge un'ottima occasione a persuadere i compatrioti, una di quelle +occasioni che non si lasciano sfuggire da nessuno sinceramente +convinto delle proprie opinioni, e caldo quindi a promuoverle. E +quanto al durare o non durare, io temo che duri pur troppo lungamente +opportuno l'inculcare nelle menti e nei cuori italiani quel principio +d'indipendenza che è il nucleo, il substrato di tutte le mie opinioni +storiche o politiche. E venga pur il tempo che non si tratti piú +d'acquistare ma solamente di applicare quel principio, quella fortuna, +quella virtú. Non che invecchiare, io credo che ella sará allora +ringiovenita, piú cara a tutti; ed io la veggo aver cosí ispirate le +migliori storie delle piú indipendenti nazioni del mondo. Del resto, +porti pur questo libretto le tracce del tempo suo: è destino di ben +altri e maggiori, e le storie specialmente (se ne persuadano +leggitori, scrittori, critici e governi), o bisogna spegnerle del +tutto, o lasciarle ritrarre insieme e i tempi di che elle scrivono, e +quelli in cui elle furono scritte. + +Torino, 16 novembre 1846. + + + +PREFAZIONE + +PROGETTATA DALL'AUTORE PER L'EDIZIONE NONA + +Nella prefazione all'edizione terza di Losanna 1846, ho esposto come +mi venisse scritto questo volume ad uso di un'enciclopedia, quali +aiuti e difficoltá vi avessi, quali opposizioni io prevedessi +dall'opinione di quei tempi; tutti que' particolari insomma, che sono +o paiono necessari a dirsi, al momento di una pubblicazione. Ma +passati pochi anni, tuttociò non ha guari piú interesse se non per chi +scriva forse qualche articolo di bibliografia, biografia, o storia +letteraria. + +E cosí sará probabilmente dei particolari seguenti che mi paiono ora +necessari. Non tenendo conto delle due edizioni fatte senza mia saputa +(con data di Bastia... e Losanna 1849)[1], questa è la prima, che +rifaccia io dopo quella terza del 1846. Ora, cosí facendo dopo quattro +tali anni, io v'avevo due soli modi schietti: primo, ristampare +esattamente il mio testo del 1846, per serbare cosí intiero quel poco +di merito o di fortuna che poté essere allora a prevedere e suggerire +qua o lá alcuni «invidiati veri». E confesserò che, oltre alla +pigrizia, la mia vanitá letteraria, od anche politica, mi fece pendere +a tal modo. Ma per cosí fare con indisputabile ischiettezza, era +necessario non introdurre una correzione né di storia, né di stile, o +nemmeno di stampa; lasciare il testo scrupolosamente qual era, e poter +dire che non vi s'era mutato una sillaba. E mi parve men bello, e +forse brutto sagrificare a quelle vanitá quanti miglioramenti avessi a +fare, ora omai, al mio lavoro. Se io ristampassi quelle opere +politiche che scrissi giá a diverse occasioni, io mi terrei a siffatto +modo di riproduzione letterale, sola onesta in tal caso. Ma qualunque +scritto fatto con intenzione a tutti i tempi, e perciò qualunque +storia, deve certamente migliorarsi dallo scrittore, finché e quanto +piú possa.--Quindi mi appigliai e seguii il secondo modo; di fare +tutte le correzioni di stampa, di stile, di storia, od anche di +politica, che mi venisser sembrando necessarie od utili, senza niun +ritegno né cattiva vergogna. Io m'ero giá dato l'esempio di non temer +condannarmi, accennando ai fatti del 1809; che se poi io abbia forse +dimostrata qualche consistenza di princípi e di fatti nella mia non +breve vita letteraria o politica, io me l'attribuisco non a merito ma +a fortuna; alla fortuna primamente dell'educazione e degli esempi +paterni, ed a quella pur forse d'essermi rivolto a questi studi della +storia nostra. Né di biasimo, ma di lode mi sembran degni coloro, +pochi pur troppo, i quali sanno fare buon pro degli insegnamenti dati +dalla sperienza o dallo spettacolo di grandi eventi. + + [1] Le edizioni che si fecero di questo libro senza saputa + dell'autore furono cinque, fatte a Losanna nel 1848 e nel 1849, a + Milano, a Napoli ed a Bastia; onde l'ultima del 1852 fatta a + Torino, con consenso dell'autore, riuscí la nona, e la presente è + la decima, se non se ne son fatte altre (Nota dell'edizione Le + Monnier). + +Ma il fatto sta che effettuando con tali propositi le mie correzioni, +e facendone innumerevoli di stampa e di stile, ed alcune ne' fatti +storici, non ne trovai, ch'io ne sia conscio, una sola da fare ne' +miei princípi storici o politici, ed una sola (che notai) nelle mie +previsioni; e che tutte le altre mi sembrano anzi, esser consistite in +porre al passato alcune allusioni le quali erano al futuro, ovvero in +confermare, e rinforzare i princípi giá posti.--Del resto, le due +edizioni sono lí, facili ad aversi alle mani da chiunque voglia +comparare, giudicare o biasimare. Io abbandono il mio libro e me +stesso a' miei critici nemici od amici. Non trovai tempo finora, ed +ancor meno genio a scrivere delle cose mie; né forse ne troverò: e +rimango intanto non senza fiducia che la mia indifesa perseveranza sia +per aggiungere qualche conferma a quei princípi, di che penetrato io +ogni di piú, è naturale ch'io desideri penetrare i miei compatrioti. + +A coloro poi i quali biasimano, quasi contrario alla imparzialitá +della storia, questo modo di scriverne, non solamente narrando ma +giudicando, io ho giá risposto e nella citata prefazione ed altrove. +Ma perché, se v'è colpa, io l'ho aggravata nella presente edizione, +aggiugnerò qui: che l'imparzialitá mi sembra consistere non nel non +giudicare, ma nel giudicare imparzialmente; che anzi non capisco come +possa essere imparzialitá dove non sia giudizio; che senza questo non +può essere se non indifferenza, e che le storie (fortunatamente rare) +scritte con indifferenza alla virtú od al vizio, alla buona od alla +cattiva politica della patria, adempiono male quell'ufficio, che pur +si pretende imporre alla storia, di maestra della vita pubblica degli +uomini e delle nazioni. Del resto, tutto ciò tocca a una questione piú +che letteraria e delle piú importanti nelle condizioni presenti della +patria nostra. A qualunque nazione è necessario farsi e tener ferma +una politica nazionale. È chiaro per sé; uomo o nazione, niuno vive +bene senza uno scopo buono e ben tenuto; e la fortuna è de' +perduranti. Ma abbondano gli esempi a conferma: Roma antica, ed anche +moderna; casa d'Austria da parecchi secoli; casa Prussia e casa Russia +da poco piú di uno; il piccolo e nuovo Belgio da vent'anni; e +sopratutto quei due popoli che vantan comune il vecchio sangue +sassone, ma si trovano in condizioni e luoghi cosí diversi; vecchio +l'uno sul proprio suolo, monarchico, ed in mezzo agli interessi +europei; nuovo l'altro all'incontro, repubblicano ed isolato fra le +solitudini americane; e che tutti e due colla fermezza delle loro +politiche interne sono cresciuti, l'uno da centocinquanta l'altro da +settantacinque anni, a tal grandezza da contendersi e dividersi oramai +l'imperio, il primato, l'egemonia dell'orbe intiero. Noi siamo lungi +da siffatti destini; non abbiamo da conquistar egemonie, preoccupate +da altri, impossibili a tramutarsi, stolte a sognarsi, per ogni +avvenire prevedibile. Ma abbiamo conquiste molto piú importanti a fare +o compiere; la libertá e l'indipendenza importano incomparabilmente +piú che l'imperio del mondo. Né arriveremo mai a siffatti scopi, se +non sappiamo prefiggerli a noi stessi con sapienza, e tendervi poi con +virilitá e costanza; cioè se non sappiam farci e seguir poi una buona +politica nazionale. Miriamo agli esempi contrari e fatali del secolo +presente: Francia, Spagna, Germania, Polonia; o meglio, miriamo a noi +stessi da quattordici secoli in qua fino a ieri. + +Nelle monarchie assolute e nelle aristocrazie, le politiche nazionali +si fondano e si serbano molto piú facilmente; basta un gran principe o +un gran cittadino ad inventarle; e si tramandano poi per successione, +per educazione, per tradizione. Fu giá piú difficile nelle democrazie +antiche e del medio evo, dove molti giá concorrevano ad avviare o +sviare la cosa pubblica; ma negli Stati rappresentativi moderni +(repubbliche o monarchie con poca differenza, benché con qualche +vantaggio dell'ultime) i concorrenti alla cosa pubblica non sono piú a +migliaia, né a centinaia di migliaia, come i cittadini raccolti sulle +piazze di quelle repubbliche municipali; bensí a milioni sparsi su +territori estesi e diversi; ondeché è cresciuta d'altrettanto, +dall'uno al mille talora, la difficoltá di formare e serbare +quell'opinione comune e costante che forma e serba qualunque politica +nazionale. Che anzi, la difficoltá sarebbe impossibilitá senza +quell'aiuto, quello stromento somministrato a tempo dalla Provvidenza +conduttrice degli eventi umani; non fu possibile il vero e durevole +ordinamento de' governi rappresentativi, prima che si fosse inventato +e diffuso un mezzo ad ampliare la discussione della cosa pubblica in +quella medesima proporzione, prima che si fosse inventata e diffusa la +stampa. Io ho accennato in questo volume l'epoca dell'invenzione della +rappresentanza, precedente di due secoli alla invenzione, di tre o +quattro alla diffusione della stampa. E l'invenzione della +rappresentanza non serví, venne meno, si neglesse, si perdé, finché +non fu fatta e diffusa quella della stampa. + +La stampa aiuta il buono ordinamento degli Stati rappresentativi in +tre modi: 1° diffondendo in tutti gli angoli del paese, portando a +cognizione di tutti i concorrenti alla cosa pubblica gli atti e i +discorsi e le opinioni degli uomini pubblici che la conducono; 2° +discutendo via via quegli atti, que' discorsi, quelle opinioni, tutta +la politica giornaliera; 3° innalzandosi a discutere, sforzandosi a +stabilire una politica permanente della nazione. I due primi uffici +sono della stampa giornaliera; dove questa esiste ed è libera, cessa +l'utilitá e la frequenza di quegli scritti politici fatti +all'occasione, che si dicono altrove «di circostanza», «_brochures_», +«_pamphlets_». Ma tutt'all'incontro, l'ufficio di fondare la politica +permanente d'una nazione qualunque non può esser adempiuto bene dalla +stampa giornaliera; preoccupata della giornaliera politica; non si +può, non si suole adempier bene da essa, nemmeno presso alle nazioni +raccolte in uno Stato, dove sono una cosa sola la politica della +nazione e quella dello Stato; ma è piú impossibile che mai presso a +una nazione divisa in vari Stati, dove perciò sono cose +necessariamente moltiplici la politica della nazione intiera e le +politiche parziali degli Stati divisi. Non serve deplorar sempre i +fatti deplorabili; bisogna mutarli dove sia possibile; e dove no, +sapervi applicare la politica giornaliera o permanente della patria. E +cosí in una divisa in parecchi Stati, quand'anche fossero tutti +rappresentativi, bisogna saper vedere che la politica nazionale +permanente non è possibile a formarsi bene né dagli oratori né dai +pubblicisti giornalieri di ciascuno di quegli Stati; non è possibile, +se mai, se non da quegli scrittori che rotti alla pratica ed allo +studio della cosa pubblica ne sappiano raccôrre i risultati in +iscritti posati e meditati con mira alla patria intiera. Dico che +questi soli hanno probabilitá di fondare una politica permanente della +nazione italiana, perché non tengo per probabilitá computabile, tengo +per poco piú che caso, quello che avvenisse mai d'un principe od uomo +di Stato, cosí grande insieme e cosí fortunato, da vincere le +discordie e le invidie, da raccôrre in una le diverse opinioni, le +politiche parziali italiane. + +Tolto un tal caso, un tal dono di Dio, che non si sprechi l'ufficio di +fondare la futura politica patria, non può appartenere se non agli +studi, agli scritti gravi, lungamente, virilmente apparecchiati e +condotti; non può appartenere se non a voi, giovani scrittori italiani +i quali venite su in etá tanto piú fortunata che non la nostra, i +quali v'avete non solamente quella libertá di scrivere e pubblicare, +quelle occasioni e quegli eccitamenti che non avemmo noi, ma uno scopo +oramai determinato e magnifico, lo scopo di mantenere ed estendere la +libertá e l'indipendenza. Non vi lasciate forse ingannare da vane +speranze o vani timori, lusinghe d'ogni pigrizia, impedimenti ad ogni +operare. Questa politica nazionale non ci è, ma ci può essere per +opera virile di voi. Non ci è, posciaché si tituba ancora; ne' fatti, +tra l'assolutismo e la libertá rappresentativa; e nell'opinione, tra +la monarchia rappresentativa e le repubbliche rappresentativa o +democratica o sociale o che so io, posciaché si dubita forse della +stessa necessitá dell'indipendenza, certo sui modi di acquistarla ed +ordinarla. Ma ella può essere poi certamente. Non sono i compatrioti +vostri piú ottusi o men capaci di ragione degli altri popoli civili; +sono, è vero, piú appassionati nell'azione, piú disavvezzi d'ogni +politica, piú nuovi alla rappresentativa: ma non vi lasciate +sgomentare; tali difficoltá son di quelle che si vincono. Voi +vincerete le passioni colla ragione, purché vogliate ragionare, +valendovi de' riposi che avvengono sempre tra le rivoluzioni; voi +vincerete ogni ignoranza con gli studi vostri, purché li sappiate fare +e scrivere poi con sinceritá, semplicitá e virilitá. Né vi lasciate +soverchiare, nemmeno dal sentimento (quantunque bello, in voi giovani +principalmente) del rispetto ai maggiori. I vostri grandi avi, +iniziatori di tutta la coltura e di gran parte della civiltá europea, +scrissero secondo le opportunitá e le possibilitá di quei princípi; +non potevano scrivere secondo le possibilitá e per le necessitá de' +vostri tempi progrediti e progredienti. I vostri avi piú vicini e +minori scrissero di ciò che potevano, e cosí non, o male, di politica, +lungo i tre secoli di servitú. E i vostri padri poterono a stento +abbozzare, accennare desidèri. Voi avete un dovere, un destino severo, +ma magnifico; avete tutto da fare in materia di politica nazionale, +avete un'opera meno da compiere che da fare o rifare tutta intiera; +tutta l'opera politica della patria vostra, tutte le parti ond'ella si +compone: spiegazioni del passato, esposizioni del presente, previsioni +dell'avvenire, storia generale della patria, storie speciali de' +diversi Stati e delle diverse etá, politica generale e politiche +speciali, statistiche od inventari delle forze vive o morte della +nazione, comparazione con quelle degli avversari, degli alleati, di +tutti i compagni di civiltá; ed avete ad inventare per fino le forme, +i mezzi, lo stile e la lingua a tutto ciò. Tutto ciò decadde ne' tre +secoli, né si può imitare da modelli piú antichi, antiquati. Voi avete +tutto a fare; voi siete nella piú bella condizione che sia o possa +essere al mondo, per uomini giovani, forti, e bramosi di servir la +patria. + +Quanto alla storia in particolare, io non vorrei cadere in quel vizio +o pedanteria di esagerare l'importanza di quello studio a che abbia +atteso ciascuno piú specialmente. E quindi non aderirò a quel detto, +che la storia non sia la gran maestra della vita pubblica agli uomini +ed alle nazioni; piú gran maestra agli uni e all'altre è la pratica +senza dubbio. Ma dove manchi la buona pratica (e tale è il caso nostro +pur troppo), la storia è pure il miglior aiuto, il miglior fondamento +che si possa avere ad una politica nazionale. Mal si fonda qualunque +politica sulle piú profonde considerazioni teoriche o filosofiche, +ovvero sulle stesse condizioni naturali del paese o delle schiatte. A +quel modo che non poche cose fatte di mano degli uomini, come le +fortezze, le vie, i canali, i porti di mare e le grandi cittá +diventano condizioni del paese non meno reali od importanti che le +naturali, i monti, i fiumi, o le marine; cosí i fatti de' maggiori +lasciano tradizioni, memorie, nomi, glorie, addentellati, che son pur +essi realitá in mezzo a quelle de' fatti presenti. E la storia poi è +il solo registro di tali realitá; sola ella ricorda come sí sien poste +in opera or bene or male queste e tutte le altre realitá naturali od +artefatte, tutte le forze vive o morte della nazione; sola ella può +giudicare quali esempi patrii sieno da imitare, quali da fuggire. Una +nazione nuova senza storia (come l'americana) ha nel fondare la sua +politica i vantaggi degli uomini nuovi; piú operositá, piú o sola +preoccupazione avvenire, niun impaccio di diritti o pregiudizi +passati. Ma una nazione vecchia, e che perciò abbia storia, ma non la +sappia, non ha i vantaggi né degli uomini nuovi né degli antichi, ha +tutti gli svantaggi degli uni e degli altri, orgogli con ignoranze, +pregiudizi senza tradizioni, i vizi senza le virtú degli avi, +impossibilitá di rifare il passato, incapacitá di farsi un avvenire. +Non v'è rimedio; non si può uscire dalle condizioni del proprio +essere; bisogna saper esser bene ciò che si è; chi ha un passato, +debbe tenerne conto nel presente, se vuole apparecchiarsi un avvenire. + +Ma io tronco questo discorso di un tempo che si annunzia oramai sereno +all'operositá italiana, per tornare alla mia oscuritá. Fu giá sogno di +mia gioventú letteraria scrivere una storia generale di mia patria. Fu +colpa mia non averlo adempiuto? Dio solo sa ciò che avrebbono potuto +gli uomini. Ad ogni modo questo volume è misero resto di quel sogno. +Sia tale almeno, che porti seco tutta quella utilitá che può avere. Un +ristretto come questo non può recare quegli esempi particolari che +soli servono d'insegnamento alla vita pubblica degli uomini; ma +raccogliendo in poco spazio e presentando cosí alla memoria ed +all'attenzione altrui la vita intiera d'una nazione, può servir talora +alla formazione della politica permanente di lei. Non aggiungo alla +piccolezza del lavoro né la miseria delle vanitá personali né quella +di troppa obbedienza alle supposte od anche alle buone regole. Se si +trovi soverchio il mio discorrere per un sommario, si muti questa +parola sul titolo, e vi si ponga _Discorsi_. Ci sará cosí almeno +conceduto il discorrere. + +Per servire al medesimo scopo, ho esteso e posto al passato il cenno +ch'io faceva giá degli anni non finiti allora dal 1814 al 1848; ed ho +aggiunte alcune parole sugli anni presenti.--Debbo i miglioramenti +tipografici, e quello principale dell'indice dei nomi, a' miei +editori; e debbo al signor Reumont, tedesco caro all'Italia, alcune +correzioni dei fatti storici: ne avrei potute far altre, se in questi +anni in che si pensava a tutt'altro che libri, non avessi smarrite +alcune simili note mandatemi da altri benevoli ed attenti leggitori. +Se non fosse indiscrezione nuova, pregherei questi a rimandarmele, e +chicchessia a mandarmene altre. S'intende sempre correzioni di fatti; +ché, quanto a' princípi od opinioni, è piú difficile che mai ch'io ne +muti nessuna. + + Torino, 5 novembre 1850. + + + + +LIBRO PRIMO + +ETÁ PRIMA: DE' POPOLI PRIMITIVI + +(anno 2600 circa--390 circa av. G. C.). + + +1. I tirreni.--Gli antichi, ed alcuni moderni, credettero i popoli +primitivi nati sul suolo in varie parti della terra; ma le scienze +fisiologiche, le filologiche e le storiche progredite non concedono +tali origini moltiplici; ne ammettono una sola, dall'Asia media tra +l'Indo e l'Eufrate, e da una famiglia cresciuta in tre schiatte, +semiti, camiti e giapetici.--L'Europa, salve poche e piccole +eccezioni, fu tutta de' giapetici. I primi stanziativi furono, secondo +tutte le apparenze, i iavani, iaoni, o ioni; i quali popolarono ciò +che chiamiam Grecia e i paesi all'intorno, e diedero nome di Ionio al +mare ulteriore.--I secondi furono probabilmente i tiraseni, tirseni, +raseni o tirreni, i quali occuparono ciò che chiamiamo Italia, e +diedero similmente il nome di Tirreno al mare ulteriore ad essi. +Vennero dalla punta dell'Asia minore, dall'ultime falde del Tauro, da +quelle regioni che si chiamaron poi Lidia; come risulta da tutte le +tradizioni italiche, duranti a' tempi ancora di Tacito. Dimorarono e +dieder nomi in Tracia; stanziarono nella nostra penisola; e par che vi +si dividessero in tre parti principali: i taurisci o montanari a +settentrione, di qua e forse di lá del nuovo Tauro, cioè dell'Alpi +nostre: i tusci od etrusci in mezzo: gli osci a mezzodí. E, fosser +parte della medesima grande schiatta, o solamente compagni della +medesima migrazione, par che insieme o poco appresso venissero i +veneti, e stanziassero nei paesi detti poi Venezia ed Illiria.--Perchè +poi da queste regioni si sparsero a settentrione molte genti, dette +giá veneti, illirici, pannoni, sarmati, e poi tzechi, lechi e russi, +ed ora comprese tutte sotto il nome di «slavi»; e perché, s'io non +m'inganno, alcuni segni di consanguineitá rimangono tra le lingue +slave ed italiche; perciò io crederei comune pure alle due schiatte +l'origine tirasena. Ma è semplice congettura. + + +2. Gli iberici.--Migrarono parimente nella penisola e nell'isole +nostre, gli iberici e i kettim, kelti o celti; due popoli ch'io +crederei staccati dalla famiglia de' iavani. Gli iberici (che nominiam +cosí per non entrare in lunga discussione sul nome loro primitivo), +giunti alla nostra penisola, si divisero; e gli iberi propriamente +detti progredirono oltre alle bocche del Rodano ed alla penisola detta +poi Iberia da essi, mentre gli altri rimasero da noi. Questi si +suddivisero poi, nominandosi ligi o liguri all'occidente di nostra +penisola sulle bocche del Rodano fin oltre i Pirenei, e probabilmente +anche nell'isole di Corsica e di Sardegna; vituli, viteli od itali, in +mezzo; siculi, siceli e sicani, nel mezzodí e nell'isola detta da essi +Sicania e Sicilia; nella quale, come nell'altre isole, tutti questi si +sovrapposero a' ciclopi, lestrigoni ed altre genti fenicie, camitiche +o semitiche. Ma tutti questi iberici, par che fossero men numerosi che +non i tirreni; e certo non occuparono definitamente se non la metá +occidentale della penisola, sia che ne cacciassero i tirreni, o che si +sovrapponessero ad essi e li signoreggiassero. + + +3. I celti-umbri.--Della migrazione celtica io crederei ch'ella si +dividesse prima di giugnere a noi in due grandi fiumane, di lá e di +qua dell'Alpi. La settentrionale risalí il Danubio, e stanziò intorno +ad esso; finché spinta innanzi dai dod, toth, deudch, teutch o +teutoni, passò il Reno ed occupò la gran regione detta da essi +Celtica, da qualche gente di essi Gallia, e l'altra detta Britannia. +La migrazione meridionale e minore dei celti-umbri entrò nella nostra +penisola, e vi si sovrappose a' tirreni in tutta la parte orientale +della nostra penisola dall'Alpi piú o meno fino al Metauro; onde ella +fece una punta tra gli Appennini lungo l'Ombrone, fino al mar Tirreno. +Ed essa pure vi si suddivise in tre: gl'isumbri od insubri sul Po; i +vilumbri alla marina; gli olumbri tra l'Appennino. Né faccia specie +questa divisione in tre, cosí costante tra' popoli italici: si ritrova +in ben altri; in quasi tutti quelli del globo, principalmente nei +giapetici. + + +4. Tempo, ordine di queste tre immigrazioni primarie [anni 2600 +circa-1600 circa].--Tuttociò nel millenio dall'anno 2600 al 1600, +approssimativamente. La prima di quest'epoche ci è data con gran +probabilitá dal trovar incontrastabilmente popolate giá allora non +soltanto l'Egitto e l'India piú vicine, ma anche la Cina piú discosta +che non le terre nostre dalla culla comune; la seconda con piú +certezza, dal trovar allora incontrastabili qui tutte tre le grandi +schiatte e le suddivisioni accennate.--Piú dubbio può rimanere +sull'ordine delle tre immigrazioni tirrena, iberica, umbra. Ma i +tirreni si trovan dapertutto, gli iberici nella metá piú lontana dal +punto d'arrivo, gli umbri piú vicini, e i tirreni sparsi, soggetti tra +gl'iberici e gli umbri; ondeché par probabile l'ordine detto: venuti +primi i tirreni; poi gl'iberici e gli umbri insieme, ovvero secondi +gli iberici e terzi gli umbri. Ad ogni modo, queste tre immigrazioni +precedettero senza dubbio le altre, si trovano stanziate quando +avvennero l'altre, e si possono quindi dir primarie. + + +5. I pelasgi; immigrazioni secondarie [1600 c.-1150 c.].--Durante quel +millenio [intorno al 1900] una serie d'immigrazioni marittime +succedettersi in Grecia, e furono secondo ogni probabilitá +principalmente di semiti. Venner cacciati probabilmente d'Egitto, di +Palestina o Fenicia; e col nome di pelasgi o _phalesgi_, che in lor +lingua suonava «dispersi» o «raminghi», si sovrapposero colá ai ioni +primitivi, occuparono e nomaron da essi Pelasgia la penisola +meridionale, salirono alla media, ed in Tessaglia. Regnarono, +guerreggiarono, sacerdotarono, incivilirono dapertutto. De' ioni +vinti, parte migrarono probabilmente, e son forse quelli veduti; parte +rimasero, o sudditi, o rifuggiti a' monti, e furono gli elisi o +elleni. Ridiscesero questi, o si sollevarono guidati da Deucalione ed +altri eroi; e, combattuta una lunga guerra d'indipendenza, di cui +l'ultima gran fazione fu la distruzione della pelasgica Troia intorno +al 1150, cacciarono dal suolo patrio gli stranieri pelasgi, ridotti +cosí a nuovo errare.--I piú e principali di questi cacciati migrarono +via via nella nostra penisola. La storia n'è chiara da molte +tradizioni; precipuamente da quelle raccolte da Dionisio +d'Alicarnasso, scrittore screditato giá da alcuni moderni, riposto in +onore da parecchi contemporanei nostri. Egli distingue le migrazioni, +le narra con particolari, ne cita e discute i fonti, le date; niuna +critica sana lo può rigettare.--La prima invasione venne dunque +intorno al 1600; approdò al seno de' peucezi, passò all'opposto degli +enotri (genti sicule probabilmente), s'estese, salí su per la penisola +fra altre genti sicule, itale, osche e tusche fino intorno a Rieti--La +seconda scese alla bocca meridionale del Po, a Spina, vi stanziò in +parte e fu distrutta, e parte penetrò fra gli umbri, gl'itali e i +tusci a raggiungere i consanguinei. Allora lá intorno a Rieti (in +quelle regioni dov'era stato probabilmente il centro degli itali, dove +fu poi certamente quello della gran sollevazione italica contro ai +romani, dove restano anche oggidí i nomi dell'«umbilico d'Italia», del +«gran sasso d'Italia») fu il centro della potenza pelasgica. Di lá +raggiarono, occupando e fortificando cittá e castella; lá abbondano +anche oggi le rovine di lor mura militari, simili alle pelasgiche di +Grecia nella costruzione e nel nome (_argos, acros, arx_). I siculi +furono rigettati a raggiungere i consanguinei in Sicania o Sicilia; +gl'itali, gli osci, i tusci, dispersi a' monti o soggiogati, come gli +elleni nell'altra penisola. + + +6. Continua.--E come gli elleni, essi ricacciarono poi quegli +stranieri. Perciocché l'ira degli dèi, dice Dionisio, l'ira del +servaggio diremo noi, sollevò tutti i nostri popoli primari contra a +questi secondari; l'unitá del servaggio li riuní in una impresa +d'indipendenza, simile all'ellenica, prima dell'italiche. E forse fin +d'allora crebbe il santo nome d'Italia, estendendosi dalla gente +prima, o piú ardita nell'impresa, alle seguaci. Ad ogni modo questa +incominciò e finí in poco piú d'una generazione, intorno al tempo +dell'assedio di Troia [1150 circa]. I pelasgi, ricacciati al mare per +la terza o quarta volta (dall'Egitto, dalla Palestina, dalla Ellenia +ed or dalla Tirrenia od Italia), si dispersero per l'ultima volta, or +pirateggiando, or rifuggendo in vari luoghi del continente e delle +isole elleniche, e fino in Tracia, dove alcuni pochi serbarono gran +tempo lor lingua, trovata barbara da Erodoto. Forse alcuni ne rimasero +nell'Italia o penisola inferiore. Ma furono pochi per certo; ondeché +di tanti sangui fin d'allora rimescolati nell'italico, non rimase +certamente se non a stille il pelasgico. Rimasero sí comuni co' +pelasgo-ellenici molte parole e numi, riti, costumi e simboli, e stili +di belle arti. + + +7. Magno-greci; immigrazioni terziarie [a. 1150 c.-600 c.].--Oltreché, +fosse per finir di cacciar di qua come da Troia gli odiati pelasgi, o +fosse per imitarli e sottentrar loro dopo che furono cacciati, ad ogni +modo gli elleni essi pure migrarono ripetutamente in Italia.--Le prime +migrazioni elleniche si confondono colle ultime pelasgiche, in guisa +da non potersi chiaramente distinguere. Pelasgiche od elleniche furono +quelle di Evandro e di Pallante alle bocche del Tevere.--Ellenica +forse quella di Ercole (eroe, mito, simbolo, a parer mio, dapertutto +della lotta ellenica contro a' pelasgi), il quale dicesi approdato +prima ai liguri, poi a quel medesimo Tevere.--Pelasgico-troiane +certamente quella di Antenore alle foci del Po, e quella di Enea che +fu terza sul Tevere.--Ed elleniche poi quelle posteriori e moltiplici, +per cui furono fondate le colonie di Taranto, Crotona, Sibari, Turio, +Locri, Regio, Cuma, Partenope e parecchie altre sulle due marine +meridionali; e Siracusa, Girgenti, Messina, Selinunte ed altre in +Sicilia; Cagliari in Sardegna; Alaria in Corsica.--Tutti insieme poi +questi elleni chiamaronsi «greci»; un nome che dicesi significasse +«antichi», e fu forse preso dagli elleni ad accennare la prioritá di +loro schiatta su quella de' pelasgi negli stanziamenti comuni. Perché +poi i nostri si dicessero, a differenza degli altri, «magno-greci», +parmi difficile a risapere; essendo certamente men numerosi essi, e +men lati questi loro stanziamenti occidentali, che non gli originari +nella Grecia propriamente detta. Ad ogni modo, religioni, +costituzioni, dapprima regie, repubblicane poi, costumi, lingua ed +arti, tutta la civiltá e tutta la coltura, furono comuni alla madre +patria ed alle colonie, alla Grecia e alla Magna-Grecia. + + +8. I popoli itali, etrusci ed altri contemporanei [1150 c.-600 +c.].--Ma questi magno greci non occupavano forse tutte le marine, né +certo l'interno delle nostre regioni meridionali. Ivi duravano gli +itali principalmente, venutivi dalla media penisola, e sottentrativi +giá, poco prima o poco dopo della cacciata de' pelasgi, a' siculi loro +fratelli, quando passarono allora in Sicilia. E duravano, pur risorte +dopo quella cacciata, parecchie genti osche, ed altre dette latini, +sabini, sanniti, marsi, peligni, campani ecc.; de' quali sará forse +sempre impossibile determinare se appartenessero a questa o quella +delle schiatte primarie, secondarie, od anche terziarie, o se e come +si componessero di parecchie. Ad ogni modo, tutte insieme possono +considerarsi come membri di una civiltá e coltura intermediaria tra la +magno-greca a mezzodí, e l'etrusca a settentrione. Perciocché gli +etrusci furono il popolo principale risorto dopo i pelasgi. Liberati a +un tempo e da questi cacciati al mare, e dagli itali cacciati, o +progrediti da sé al mezzodí, rinnovarono la potenza tirrena. Furono +ristretti dapprima tra il Tevere, la Macra e l'Appennino; tra i popoli +testé nomati a mezzodí, i liguri a settentrione-ponente, gli umbri a +settentrione e levante; poco piú che la Toscana presente. Dodici cittá +principali vi ebbero, ma molte altre pure, regnate ciascuna +probabilmente da un principe chiamato «lucumone», governate inoltre da +un'aristocrazia di nobili chiamati «lars», confederate certamente +tutte tra sé. Niuna colonia straniera, niuna altra gente dominante +tramezzo. Quindi indipendenza compiuta, tranquillitá almeno esterna, e +commerci, marineria, arti, culti splendidi, civiltá e colture, o +eguali o poco minori dell'elleniche. E in breve, allargamenti, +conquiste. Condusser guerre secolari contro agli umbri; e il risultato +fu un'Etruria nuova, stabilita nell'Insubria tra l'Appennino, le Alpi +e quel mare che appunto allora, da Adria una di lor colonie, fu detto +Adriatico. Ivi pure dodici cittá principali; e i medesimi ordini +civili, i medesimi splendori di coltura. Ancora, pare che a mezzodí si +estendessero intorno al Liri, e v'avessero altre cittá; ma se queste +fossero propriamente etrusche, o solamente consanguinee tirrene-osche, +sará forse impossibile determinarsi mai, anche in istudi piú +speciali.--Ad ogni modo, dall'Alpi al mezzodí della penisola era +risorta la potenza, cresciuta la civiltá e la coltura degli antichi +tirreni; ma erasi concentrata dalla nazione intiera nella gente +etrusca. E le facevan quasi corona all'intorno, i liguri alla marina +oggi ancora nomata da essi, e sull'alto Po nelle sedi degli antichi +taurisci mescolati forse con essi e detti allora «taurini»; i veneti +sull'alto Adriatico; gli umbri ridotti forse fin d'allora a ciò che +ancor si chiama Umbria; le genti italo-osche, e i magno-greci a +mezzodí. Queste furono le condizioni de' nostri padri, per li quattro +secoli e mezzo dopo la cacciata de' pelasgi. + + +9. I galli, immigrazioni quaternarie [600 c.-391].--Ma fin dal secolo +sesto av. G. C. s'era raccolto in Asia un altro di que' nembi di +genti, che precipitaron di lá per tanti altri secoli ancora +sull'Europa. Un gran rimescolio, una gran contesa ribolliva in tutto +il settentrione dalle fonti dell'Indo fino alle bocche del Danubio, +tra le genti dette gog e magog, geti e massageti o piú modernamente +sciti, e quelle dette gomer, kimri, cimbri o cimmeri. Le prime, piú +orientali, cacciarono e spinsero le seconde in Europa. Queste, i +kimri, inondarono Germania, Gallia, e fin l'ultima Britannia, or +confondendosi, or frammettendosi tra le antiche schiatte teutoniche e +galliche. La Gallia, par che rimanesse divisa diagonalmente tra i +kimri a nord-ovest e i galli a sud-est verso noi. Ivi compressi, +travasarono questi nella nostra penisola, con immigrazioni successive, +le quali, tutte insieme e rispetto a noi, diremo quaternarie. Cinque +furono principali.--La prima sotto Belloveso scese pel Monginevra, +soggiogò i liguri taurini, entrò, passando il Ticino, nella Etruria +nuova; e ritrovativi gli antichi consanguinei, restituí forse ad essi +la libertá, e il nome d'Insubria, e fondò in mezzo Milano (forse +Mid-land o Mid-lawn), una grande e principal cittá.--La seconda sotto +Elitovio raggiunse la prima, compiè la conquista della manca del Po +fino a' veneti, e fondò Brescia e Verona.--La terza mista di galli e +liguri scese per l'Alpi marittime, e, rimasta a destra del Ticino, +stanziò in Piemonte.--La quarta mista di galli e kimri scese per +l'Alpi pennine, occupò i piani tra il Po e l'Appennino, e stanziò +principalmente nell'etrusca Felsina, nomata quindi Bologna da' boi una +di quelle genti.--La quinta si diffuse tra gli umbri dell'Adriatico, +e, passando gli Appennini, piantò, e da' senoni nomò Siena in grembo +alla stessa antica Etruria. Tuttociò dal 587 al 521; e la durata, la +moltiplicitá di queste invasioni, sembrano accennare una lunga e forte +difesa degli etrusci, e cosí non esser questi troppo decaduti lungo i +secoli di lor fortuna; che è vanto raro nell'antichitá, quando la +somma fortuna soleva esser seguita dappresso dalla corruzione.--E +tanto piú, che, anche cosí ridotti a men che lor sedi antiche, gli +etrusci durarono, senza piú scemare che si sappia, altri centotrenta +anni. Non che fosser salvi del tutto delle scorrerie galliche, le +quali pur vennero estendendosi giú per l'Adriatico sino a' +magno-greci; ma né greci, né etrusci, né itali, osci o latini, non par +che fossero piú cacciati da niuna lor sede notevole durante tutto +questo tempo.--Finalmente nel 391, o fosse una di queste scorrerie, od +una di quelle inimicizie consuete pur troppo in Italia tra vicini, ad +ogni modo i galli senoni vennero ad assediar Chiusi. Questa cittá +antichissima e delle principali etrusche, ricorse non piú a' +consanguinei oramai impotenti, bensí ad una cittá vicina ma straniera, +anzi nemica degli etrusci, ed ultimamente salita in fortuna ed +orgoglio, per la conquista di due cittá etrusche Falerio e Veio. La +cittá cosí invocata accettò la protezione, mandò ambasciadori a' galli +tre giovani patrizi suoi; i quali, tentato invano di trattare, +combatterono per li nuovi alleati. E i galli, orgogliosi anch'essi, +lasciata la conquista minore, si rivolsero alla maggiore, convocando +compatrioti da tutta la Gallia cisalpina. + + +10. Roma [754-390].--Quell'animosa cittá si chiamava Roma. Sedeva, in +un angolo tra il Tevere e l'Aniene, su un suolo che era stato +anticamente de' siculi, poi triplice confine degli etrusci, de' sabini +e de' latini. Era stata fondata, o forse rifondata, l'anno 754 da +Romolo, che le diede o forse ne prese il nome; e, fatta asilo, mercato +di quelle tre genti diverse, antichi tirreni i primi, iberici itali +probabilmente i secondi, e mistura d'itali, di pelasgi e d'elleni i +terzi; avea raccolti abitatori da tutte tre. Ma da' latini +principalmente ella professò tener suoi fondatori, sue origini, sua +lingua; la confederazione de' latini fu quella a cui prima ella fu +addetta e si fece capo. Poi s'era ampliata, popolata, arricchita ed +afforzata a spese degli altri due vicini, sabini ed etrusci; ma cosí +lentamente, che dopo tre secoli e mezzo, le due recenti conquiste di +Falerio e di Veio erano le maggiori che ella avesse mai fatte; e +l'ultima era pure a un dieci miglia dalla cittá.--Del resto, regnata +giá come tutte le altre cittá d'Italia e d'Etruria od anzi della +penisola, od anzi come tutte le genti primitive stanziate od erranti, +cioè retta da un principe, da un senato di patrizi e da un'adunanza +popolare, aveva (secondo le tradizioni) obbedito cosí a sette re: +Romolo [754-717], Numa Pompilio [717-679], Tullo Ostilio [679-640], +Anco Marzio [640-617], Tarquinio Prisco [617-578], Servio Tullio +[578-534], e Tarquinio Superbo [534-509]. Quindi, cacciato l'ultimo +nell'anno 509, era passata a governo repubblicano quasi a un tempo che +le cittá elleniche; una contemporaneitá molto notevole, e che mostra, +questa rivoluzione antichissima dai principati alle repubbliche +essersi estesa serpeggiando di regione in regione, a modo di molte +moderne. Del resto, queste rivoluzioni in generale, e la romana in +particolare, fecero poco piú che mutare il sommo magistrato, giá unico +ed ereditario od a vita secondo le occorrenze, in parecchi elettivi ed +a tempo; serbando le «gerontie» o senati e le assemblee popolari, +l'aristocrazia e la democrazia. In Roma i sommi magistrati fecersi +annui, e chiamaronsi «consoli»; e continuò a preponderare il senato, +l'aristocrazia. La quale poi fu fortissima od anche superba in +quest'occasione, contro ai galli. Non che dare i giovani ambasciadori, +i Fabi, chiesti a vittime, li fece capi al proprio esercito. Ma vinto +questo all'Allia, fu occupata la cittá di Roma. Molti patrizi vi si +fecero uccidere, dicesi, sulle lor sedie curuli; altri racchiusersi +nella ròcca od _arx_ del Campidoglio, e vi durarono assediati sette +mesi; altri si raccolsero fuori in Veio, la nuova conquista; altri +intorno a Furio Camillo che n'era stato il conquistatore, e che, +invidiato poi, traeva l'esilio in Ardea. E Camillo (il piú grande +forse fra le migliaia d'esuli italiani) guerreggiò dapprima per gli +ardeati; poi, fatto dittatore, per la ingrata patria, contro agli +stranieri; poi, quando gli assediati del Campidoglio ebber patteggiato +co' galli, e se ne furon liberati a peso d'oro e d'umiltá, egli il +dittatore annullò il patto, ed inseguí e sconfisse i vincitori +predoni, e li ricacciò, per allora, a lor sedi.--Cosí l'aristocrazia, +conservatrice di natura sua, conservando la patria nei pericoli +estremi di guerra, mostrossi degna di conservarne il governo in pace. +E cosí Roma arrestò per sempre l'invasione straniera, a' limiti di +quella che allora si chiamava Italia; cosí ella si pose a capo della +guerra d'indipendenza; cosí ella salí a potenza, dapprima su +quell'Italia, poscia a poco a poco su tutta la penisola; e +contemporaneamente su quasi tutt'Europa, e molta Asia e molta Africa, +tutto il gran cerchio del Mediterraneo. Potenza ammirabilmente +originata e meritata. + + +11. Religioni.--Perciò qui dove incominciò Roma a mutare e fermare le +condizioni politiche della nostra patria, noi terminiamo l'etá dei +nostri popoli vaganti e primitivi. De' quali diremo intanto quali +sieno state le condizioni religiose, civili, e di coltura.--E +primamente, non soltanto la storia sacra ma anche tutte le profane +mostrano che tutte le religioni incominciarono dal monoteismo, +dall'adorazione d'un solo Dio. Ma in breve caddesi per corruzione nel +politeismo, moltiplicaronsi gli dèi in vari modi. Fecesi un dio +diverso d'ogni diverso nome di Dio, il Signore, il Creatore, il Santo, +il Giusto ecc.; deificaronsi le grandi potenze della natura, l'aria, +il fuoco, il sole, altri astri, il cielo, la terra; e deificaronsi i +padri delle grandi schiatte e delle genti. Poi si cadde piú giú, +nell'idolatria, nell'adorazione delle immagini, dei simboli di tutti +quegli iddii moltiplicati; e si precipitò finalmente nell'eccesso di +quest'eccesso stesso, nel feticismo.--Questa serie di corruzioni o +regressi primitivi è tutta contraria a quella dei progressi o +perfezionamenti delle religioni primitive, che fu idea di alcuni +filosofi recenti. Ma io confido al presente e vero progresso delle +scienze storiche, mitiche, filologiche e filosofiche, le quali +giudicheranno, od han giá giudicato, quale delle due serie sia piú, od +anzi sia sola consentanea ai fatti ed alle ragioni, ai nomi, alle +genealogie, agli atti di tutti questi iddii, ed all'umana natura.--Del +resto, ognuna delle tre grandi schiatte, semiti, chamiti e giapetici, +ebbe suoi modi particolari di corruzioni. I semiti, anche gli erranti, +serbarono piú a lungo il monoteismo, aggiunsero meno numi al Signore +primitivo Adonai, Adone. I chamiti al lor Signor sommo Baal, Belo, +aggiunsero antichissimamente il Sole, il Fuoco; e gli egizi in +particolare idearono essi tutta quella genealogia, quella famiglia +d'iddii, che i pelasgi recarono poi di lá e volgarizzarono tra' popoli +elleni, tirreni ed italici; e i giapetici, piú scostatisi dalla culla, +piú vaganti, piú moltiplicati, si scostarono anche piú dalla religione +primitiva; non serbarono a lungo o almeno non ci tramandarono niun +nome loro del Signor sommo (se tal non sia forse quel di Brahama); +fecero loro dio sommo il Cielo, o il Signor del Cielo, Thian alla +Cina, Zeus in Grecia, Saturno forse in Italia. Che questi fosse tra' +nostri maggiori iddio sommo prima che Zeus o Iupiter, sembra accennato +dal mito che l'ultimo togliesse al primo lo scettro degli iddii, e dal +nome di Saturnia dato giá alla patria nostra. Ancora, fu certamente +dio speciale, nazionale de' nostri maggiori, quel Giano, che non si +ritrova in niun'altra mitologia, e il cui nome è cosí simile a quello +di Iavan, che non parmi da dubitare essersi cosí adottato lo stipite +comune delle due schiatte primitive degli iberici e dei celti; e parmi +confermata tal congettura dalla doppia faccia di quel Dio, e dal +tempio a lui innalzato dai romani sul limite degli uni e degli altri, +e dall'aprirsi e chiudersi di esso secondo che era guerra o pace.--Ad +ogni modo, sopraggiunti nella penisola nostra, come giá nell'ellenica, +i pelasgi, e diffusivi parimente lor numi e lor culti, ne risultò in +Etruria e in tutta la bassa penisola una religione cosí simile alla +greca, che tradotti i nomi delle divinitá dall'une lingue nell'altre, +le due religioni apparvero identiche; e che qua come lá s'ebbe quella +medesima famiglia di Saturno, Giove, Giunone, Apollo, Diana, Minerva, +Venere, Vulcano, e via via tutti quegli dèi moltiplici, che furono +illustrati poi dai poeti delle due nazioni. E l'Etruria, stata sede +principale de' pelasgi, serbò cosí nome, vanto ed ufficio di nazione +sacerdotale sopra l'altre nostre. + + +12. Condizioni politiche.--Delle condizioni politiche di tutte queste +nostre genti antichissime, molto si scrisse, poco rimane certo. +Evidentemente le prime genti immigrate, tirrene, iberiche ed umbre, +furon nomadi sino intorno alla cacciata de' pelasgi all'epoca di Troia +[1150]; perciocché di quel tempo ancora sono e la traslazione de' +siculi, dal mezzodí della penisola in Sicilia, narrata da Dionisio, e +quella degli itali, che presero il luogo lasciato da' siculi. Ed anche +i pelasgi errarono molto, tra noi come in Grecia e dapertutto; ma poco +numerosi certamente (come venuti dal mare), il loro errare e stanziare +fu meno da genti nomadi che da venturieri quasi feudali, quali vedremo +molti secoli appresso i normanni nelle medesime regioni. Gli +stanziamenti ellenici poi, furono colonie e non piú; e conquiste +quelle degli etrusci nell'Insubria; ma di nuovo immigrazioni vere ed +ultime, quelle de' galli nel sesto secolo.--Fin da' pelasgi, e tanto +piú dopo, vedesi la _civitas_ (di cui ciò che chiamiam noi «cittá», +non era se non il centro), cioè lo stanziamento d'ogni gente o tribú, +aver costituito uno Stato, un'unitá politica per sé; come in Grecia, +del resto, od anzi come in tutto l'Occidente. Bensí, le diverse genti +e cittá d'ogni schiatta o nazione rimasero certamente confederate tra +sé; ed in confederazioni si riunirono pure le cittá che si vennero +innalzando di genti raccogliticce e diverse. Sono evidenti nelle +storie la confederazione etrusca, l'umbra, la latina, la sabina, la +sannite e parecchie altre. Ed evidenti in ciascuna di quelle cittá, +dapprima quella costituzione che accennammo delle cittá etrusche e di +Roma, il principato temperato d'aristocrazia e democrazia; e poi la +mutazione sorvenuta dal principato alle repubbliche similmente miste. +Il fatto sta che la prima di tali costituzioni, la quale riunisce e +contempera tutti tre i poteri politici naturali o possibili, il poter +d'uno, quel de' grandi e quel di tutti, fu forse la piú antica, certo +la piú consueta in tutte le etá e tutte le regioni del globo; tanto +che chi ne faccia il conto regione per regione o tutte insieme, +troverá essere stati retti gli uomini piú sovente sotto tal forma del +principato temperato, che non sotto quella del principato assoluto +senza quel moderame, o della repubblica senza principato, prese +insieme. E sarebbe ragione di chiamar normale, naturale quella forma +mista dei tre poteri; e di tornarvi quanto prima da chi non l'abbia, e +tenervisi fermi quanto piú si possa da chi l'abbia.--Del resto, sembra +questa nostra Italia primitiva essere stata ricchissima di cittá, di +popolazioni, di biade, d'armenti, d'industrie e di commerci, di +navigazioni. I tirreni in generale, gli etrusci principalmente, furono +potentissimi, rimasero famosi in mare; e di Roma, tuttavia cittaduzza +latina, sopravive un trattato di commercio dell'anno 508 con +Cartagine. Che anzi, la potenza di questa non sembra esser diventata +preponderante nel Mediterraneo, se non appunto quando cadde l'etrusca; +e la rivalitá che siam per vedere di Roma con Cartagine non fu +probabilmente se non retaggio tramandatole dalla Etruria. + + +13. Colture.--Da quanto venimmo esponendo delle tre prime e principali +schiatte popolatrici della nostra penisola, si può dedurre, che tre +famiglie di lingue dovettero nascerne; la tirrena degli etruschi ed +osci; l'iberica dei liguri, siculi ed itali; e la celto-umbra; +diversissima la prima dalle due ultime, piú simili probabilmente +queste tra sé, come iavaniche amendue. Certo, non pochi fatti +confermano tal deduzione. La lingua etrusca si trova cosí diversa da +ogni altra nostra o straniera, che resiste finora a qualunque +interpretazione: leggesi, ma non s'intende ne' monumenti. +All'incontro, la lingua latina, che venne senza dubbio principalmente +da' siculi ed itali, padri aborigeni de' latini, sembra per l'una +parte aver grandi somiglianze colla vicina umbra che si trova sulle +tavole eugubine; e dall'altra colle antiche lingue dell'Iberia, come +si scorge dal trovarsi lá e qua molti nomi simili od anzi identici di +cittá; ed anche da ciò, che, quando la lingua latina fu piantata poi +in tutta Europa dalle conquiste romane, niun'altra delle nazioni +conquistate la prese cosí facilmente, la coltivò cosí elegantemente, +la serbò tra i barbari posteriori cosí costantemente, come la nazione +iberica; tantoché, se parecchie lingue moderne paion figlie della +latina antica, e sorelle della italiana moderna, questa e la spagnuola +paion gemelle. Del resto, e la lingua etrusca e la latina preser +probabilmente molte parole dalla pelasgica, e non poche certamente +dall'ellenica. E tutte quattro e l'umbra ancora si scrisser poi con +caratteri poco diversi da quelli pelasgici, che furon portati di +Fenicia in Europa da Cadmo o quali che siensi altri di que' marittimi +erranti.--Del resto, di nessuna di quelle lingue non ci rimangono +monumenti letterari (se tali non voglian dirsi le dette tavole +eugubine), e nemmen nomi di scrittori; grande argomento a credere che +fu poca la coltura letteraria di quelle lingue antichissime. I grandi +monumenti delle lettere sogliono sopravivere alle nazioni e far +sopravivere le lingue: i nomi de' grand'uomini sopravivono alle lingue +stesse; e se ne fossero stati, specialmente tra gli etrusci, essi +sarebbero rimasti illustri tra' romani cosí vicini di luogo e di +tempo. Il fatto sta che furono molto piú antichi (senza contare i +nostri scrittori sacri antichissimi di tutti) Valmichi, Omero, Esiodo +e parecchi altri, di cui restano i nomi e gli scritti; e che della +nostra stessa patria, della Magna Grecia, restano, se non monumenti, +almeno nomi d'uomini famosi in lettere e scienze, famosissimo fra +tutti quello di Pitagora. Nato in Samo, ma venuto in Magna Grecia, vi +fu intorno al 500 legislatore di parecchie cittá, e gran filosofo +matematico, fisico, metafisico e morale, ed origine delle due scuole +dette italica ed eleatica.--All'incontro ci abbondano i monumenti +dell'arti, e le mostrano avanzatissime. Giá accennammo le mura +pelasgiche, simili tra noi a quelle che pur restano in Grecia, non +dissimili nella costruzione (di sassi ora irregolari or regolari) agli +edifizi egizi. Veggonsene resti in Fiesole, in Roselle, in Cortona, in +Volterra, in Faleri, in Tarquinia, ecc. Ed in Tarquinia, Vulci, Ceri, +Albafucense ed altrove se ne veggono di templi, e massime di +magnifiche tombe, scolpite e dipinte; da cui e da altri scavi, si van +traendo innumerevoli statuette, e vasi fittili e gioielli e gemme e +monete. Tutto ciò di stili progredienti, dalla somma rozzezza +all'ultima perfezione ellenica; e tutto ciò in vari luoghi, etrusci, +italici, intermediari ed elleni. E quindi pare indubitabile, e fu +naturale: un solo stile progrediente, un solo progresso, una sola arte +fu a que' tempi, nella Grecia propria e nella Magno-Grecia, in quella +che allor chiamavasi Italia ed in Etruria. Ma ella giunse a piú +perfezione nella Magno-Grecia che in Etruria e in Italia, ed a piú +grandezza nella Grecia propria che nella Magno-Grecia; onde, anziché +dirla arte etrusca od itala, od anche italo-greca, ogni spregiudicato +la dirá francamente e principalmente arte greca. Quanto poi al +crederla originata tra noi e andata da noi in Grecia, dove si veggono +tanti monumenti dell'origine e d'ogni progresso via via, ella mi pare +una di quelle pretensioni, di quelle adulazioni o gloriuzze +retrospettive, di che si trastullano e consolano le nazioni, non meno +che le famiglie nobili decadute[1]. Del resto, anche cedendo a tal +debolezza, noi avremmo ben altre glorie piú certe e piú grandi da +vantare. Ma sarebbe anche meglio imitarle; e basterebbe forse che ne +imitassimo una: quella che siamo per vedere, della romana costanza +contro agli stranieri. + + + [1] In tutta questa etá, e principalmente nelle origini, io mi sono + scostato sovente da coloro che ne scrissero fin qui. I miei fonti + e le mie ragioni sono esposti nell'_Antologia italiana_, + 1846, fascicoli II e III; e saranno ulteriormente nelle + _Meditazioni storiche_. + + + + +LIBRO SECONDO + +ETÁ SECONDA: DEL DOMINIO DELLA REPUBBLICA ROMANA + +(anni 390 circa-30 av. G. C.). + + +1. Origine della grandezza di Roma.--Machiavello, Bossuet, Vico, +Montesquieu e gli altri scrittori che ragionarono della grandezza di +Roma ne cercarono per lo piú le cause nelle leggi, nell'interna +costituzione di lei. Ma cosí succede nella storia, come nell'altre +scienze progredite, che gli uomini minori ma posteriori, valendosi +delle fatiche altrui, de' fatti nuovamente scoperti, de' progressi +della scienza, possano forse aggiungere alcunché alle conchiusioni di +que' sommi. Certo che le due costituzioni monarchica e repubblicana di +Roma, mettendo in opera, riunendo all'opera tutte le forze vive dello +Stato, furono belle, virili, vigorose, progressive costituzioni. Ma +ogni ragione è di credere oramai che le cittá circonvicine e molte +delle piú discoste, come le umbre e le sanniti, le quali si mostrarono +poi cosí forti contro a Roma stessa, avessero non solamente simili +costituzioni, simili ordini civili e militari, ma non dissimile virtú; +e il fatto sta che ne' trecentosessantaquattro primi anni suoi (poco +meno della metá di sua esistenza da Romolo ad Augusto), Roma non +ottenne, non asserí niuna grande superioritá sulle cittá +contemporanee, niuna vera preponderanza, anzi niuna grande potenza +nella penisola. Ed all'incontro il fatto sta che da quell'anno 390, +dalla magnifica rivendicazione dell'indipendenza propria contro ai +galli, dalla piú magnifica rivendicazione dell'indipendenza di tutte +le genti italiche antiche ch'ella intraprese allora contro ai +medesimi, incomincia, e piú non cessa, e s'accresce d'anno in anno la +potenza materiale, il credito, la preponderanza politica di Roma fra e +sopra tutte quelle cittá, quelle genti, quella nazione d'Italia. +Questa, dunque, evidentemente è la principal causa causante, qui è +l'origine della meritata grandezza di Roma; l'avere bene ed +opportunamente assunta la rivendicazione dell'indipendenza nazionale. +Né, del resto, fu cosa nuova nella storia delle genti: molte, antiche +e nuove, si fecer grandi allo stesso modo: la gente tebana tra +l'antichissime egizie, la persiana tra le mediche, l'ateniese e la +spartana tra l'elleniche, la castigliana tra le spagnuole, la +prussiana tra le recenti germaniche. E gli etrusci avevano bensí +esercitato sette secoli addietro tale ufficio contro a' pelasgi, +epperciò erano diventati grandi tra le genti italiche; ma non +esercitandolo, come decaduti, sufficientemente contro ai galli, Roma +intanto cresciuta, sottentrò loro nell'impresa, nella grandezza, +nell'impero d'Italia.--Ad ogni modo, questa epoca in che Roma +incominciò a ponderare e preponderare in Italia ci parve molto piú +importante, piú atta a segnare il fine della etá primitiva, il +principio d'una seconda etá della nostra storia, che non sia l'epoca +della fondazione di Roma, scelta a ciò dalla maggior parte degli +storici moderni. E tanto piú che gli antichi diedero a Camillo, il +gran motore di quell'impresa, il nome di «secondo fondatore di Roma», +e che antichi e moderni concordano a dire incerta e poco men che +favolosa o poetica tutta la storia romana precedente la guerra de' +galli. + + +2. Mezzi; costituzione e mutazioni.--Camillo e Roma furono poi +ammirabili dopo la prima vittoria; si apparecchiarono a proseguirla +colle mutazioni interne opportune; innalzarono se stessi alla +cresciuta fortuna; non si arrestarono nella virtú; la passata fu ad +essi non piú che principio della avvenire.--La costituzione era questa +allora. Un senato di patrizi ereditari, ma che ammettevano nel loro +seno ogni popolano fatto grande nella patria; un popolo che s'adunava +al fòro in varie forme, le une piú, le altre meno soggette alla +influenza dei patroni su' clienti, dei patrizi su' popolani; ondeché +lo stabilire e l'usar l'una o l'altra forma fu soggetto di dispute +grandi e frequenti colá, come furono e saran sempre le leggi +d'elezioni ne' popoli moderni di governo rappresentativo. Il popolo +eleggeva i magistrati: due consoli annui, poco men che principi in +cittá e all'esercito; pretori, loro aiuti dentro e fuori; e poi edili, +tribuni ed altri uffiziali minori. All'infuori di questa gerarchia, i +censori, che facevano ogni quinquennio il censo o statistica, e +n'aveano grande autoritá mutando di grado e di condizione i cittadini, +e sindacando, o, come fu detto, censurando i costumi; il dittatore, +magistrato straordinario ed assoluto eletto nelle occasioni di gravi +pericoli militari o civili: il pontefice massimo e molti minori; oltre +i tribuni della plebe, difensori allora, estenditori poi de' diritti +popolani.--Le elezioni a tutti questi carichi erano state +originariamente fatte dal popolo, ma tra' patrizi. Ora, appunto ne' +primi anni della impresa nazionale contro ai galli, i patrizi +accomunarono que' carichi a' plebei; ed accomunaron le nozze; grandi +arti (male imitate ai tempi nostri) ad accomunare gli animi, e farsi +forti tutti insieme contro allo straniero. E giá dal tempo +dell'assedio di Veio erasi compiuta un'altra mutazione; quella della +milizia annuale in stanziale e perciò pagata. E questa pure fu +mutazione grande e feconda di conseguenze. La legione romana, forte +allora d'un cinque o seimila uomini, e formata di fanti gravi e +leggeri e di cavalli, era senza dubbio una bella unitá militare. Ma +forse nemmen questa fu esclusivamente de' romani; ed all'incontro tal +fu allora la milizia stanziale. Cosí si maturò la costituzione civile +e militare, ad uso delle esterne conquiste. + + +3. Un secolo di guerre ed estensioni circonvicine [390-290].--Le quali +furono proseguite meravigliosamente dalla rinnovata Roma fin dal primo +secolo. Coi galli ella non s'alleò mai contro ad altri popoli +nazionali come facevan questi tra lor gare domestiche. Poche paci od +anzi tregue, guerre quasi continue.--Con gli etrusci all'incontro, ora +guerre, ma ora alleanze; e per mezzo dell'une e dell'altre, sempre +estensioni in quell'Etruria oramai decadente a precipizio. Cosí con +gli altri popoli via via incontrati nell'estendersi, umbri, campani, +sanniti, lucani, apuli. I sanniti furon l'osso piú duro a frangere; +con essi durò la guerra oltre a cinquant'anni [343-290]. Una volta +[321] parve perduta; quando un esercito romano sconfitto alle Forche +caudine passò sotto il giogo. Ma perdurando, Roma vinse finalmente; e +il Sannio vinto, lasciò tutta la penisola meridionale (salvi i greci), +l'Italia d'allora, soggetta, o piuttosto aggiunta a Roma per l'imprese +ulteriori. Perciocché il dominio romano in quest'Italia non fu da +signore a servi, ma poco piú che da capo a membri di confederazione. +Nella quale poi erano gradi diversi d'unione, procedenti per certo da +diversi gradi di parentela della gente romana colle circonvicine: +alcune furono fatte partecipi di tutti i diritti romani, salvo quello +di voto in fòro; e furono perciò dette «_municipia_». Le antiche +latine s'eran date a patti simili all'incirca, e il lor complesso fu +quello detto «_ius Latii_». E il _ius italicum_ piú lato in +territorio, piú ristretto in privilegi che non il _ius latinum_, prova +che la gente italica comprendeva fra l'altre le latine, le quali +comprendevano fra l'altre Roma; e questa è tutta la spiegazione +dell'antica Italia. Le une e le altre eran _socii_; poche furono +ridotte a condizione di sudditi (_dedititii_). A queste sole si +mandavano magistrati romani (_praefecti_), e toglievasi parte delle +terre; donate poi alcune a cittadini romani rimanenti in Roma (che +vedremo occasioni di gran dissensioni), e alcune ad altri mandativi ad +abitare con nome di coloni, sfogo alla popolazione soverchia di Roma, +e posti avanzati a tenere i sudditi, ed anche gli alleati. + + +4. Guerra di Pirro [290-264].--Venivano intanto con gli altri cadendo +sotto a Roma anche i magno-greci. Ed era pure il tempo della maggior +potenza esterna di lor nazione; il tempo che gli Alessandriadi tenean +regni dall'Illirio all'Indo. Taranto assalita dai romani ricorse al +piú vicino di coloro; ad uno, se non de' piú potenti, certo de' piú +prodi e piú ambiziosi, a Pirro re dell'Epiro. Venne questi nel 280, e +vinse due volte a Pandosia e ad Ascoli; ma, perdurando al solito i +romani, ed attendendo egli meno a proseguir la guerra difficile che a +farsi un imperio facile, si distrasse in Sicilia. E sí tornonne; ma fu +sconfitto allora a Benevento e ripatriò in Epiro. E, caduta Taranto +nel 272, la potenza romana s'estese sui greci nell'ultima penisola. + + +5. Prima guerra punica [264-241].--Tra breve n'uscí per la prima volta +invadendo Sicilia, ed assalendovi Cartagine che signoreggiava i greci +signori degli antichi siculi. Cartagine, fondata parecchi secoli prima +di Roma, giá colonia de' fenici o _poeni_ di Sidone, giá regno, poi +repubblica indipendente, aveva estese le proprie colonie e il dominio +in tutta l'Africa occidentale, in Iberia, in Sicilia. Roma cittaduzza +latina avea sanciti trattati di navigazione con lei [508], Roma giá +potente gli avea rinnovati [345]. Ma ora Roma cresciuta in signoria ed +ambizione occupava Messina [264]. Cartagine nol patí, e la guerra +diventò terrestre insieme e marittima. I romani, con quella facilitá +che ebber sempre a mutar modi di guerra come di governo secondo le +occorrenze, a prendere ciò che paresse lor necessario da fuori come +d'addentro Italia, da' nemici come dagli amici, armaron flotte alla +cartaginese, diventaron potenza di mare, e vinsero due grandi vittorie +navali all'abordaggio, modo solito de' piú arditi e men periti in +quell'arte. Quindi passarono in Africa, per ferire, secondo loro uso, +il nemico al cuore. Ma furono vinti lá; e vi rimase prigione quel +Regolo, che, rimandato in patria per negoziare, si fece immortale +tornando a' ferri per morirvi, e cosí lasciar Roma libera nel suo +costume di perdurare finché vincesse. Ed ella vinse di nuovo in mare +ed in terra, e compiè la conquista di Sicilia; e allora fece pace, +escludendo la rivale dall'isola. La quale fu poi la prima che ella +governasse come vinta, a «provincia», cioè con un pretore che +signoreggiava cittá e principi governanti in apparenza. + + +6. Nuove estensioni [241-218].--Alle vittorie contro ai forti sogliono +succedere conquiste minori, vittorie contro ai deboli rimasti +indifesi. In una ventina d'anni, Roma aggiunse al suo giá lato e vario +impero, la Sardegna e la Corsica; guerreggiò e vinse nell'Illirio, e +cosí asserí sua potenza nell'Adriatico e s'appressò a Grecia; e, +spingendo contro ai galli la guerra allentata giá ne' pericoli, +pressata sempre ne' respiri, vinse presso a Chiusi, giunse al Po, ed +ivi piantò due colonie, Piacenza e Cremona. + + +7. Seconda guerra punica [218-201].--Ma intanto risorgeva Cartagine, +meno indebolita giá che non concitata dal risultato della prima +guerra. Annibale, capo in quella repubblica del partito della guerra, +capitano giá vittorioso in Ispagna, e giovenilmente fecondo di quelle +idee nuove ed ardite onde sorgono le guerre e i capitani immortali, +ideò venir di Spagna a Italia per terra, attraversando Gallia +transalpina, Alpi e Gallia cisalpina. Cosí fece. Gran disputa ne +rimane tra gli eruditi, dove ei varcasse l'Alpi. Dicesi al Monginevra +o al Piccolo o al Gran San Bernardo, passi i piú consueti +nell'antichitá. Ma se fosse disceso per passi noti, sarebbe stato +notato; e da niuno di questi detti (bensí dal Moncenisio e da molti +altri) si vedono que' nostri piani, che le tradizioni dicono mostrati +allora per la prima di tante volte dal duce agli invasori stranieri. +Ad ogni modo Annibale scese ne' taurini, vinse i romani, prima al +Ticino, poi alla Trebbia, poi al Trasimeno. Ma, o sbigottito, come +molti, anche grandi guerrieri (non Alessandro, Cesare e Napoleone), +dal pericolo d'occupar dopo una gran guerra una gran capitale, o +veramente impotente a ciò, girò intorno a Roma, prese Capua; ed ivi e +nella penisola meridionale comunicante con la patria, colla Sicilia e +con Filippo re di Macedonia nuovo alleato suo, stabilí, come or si +direbbe, una nuova base d'operazioni. Ma Roma perdurava negoziando in +Grecia, e guerreggiando in Italia, in Sicilia e in Ispagna stessa. E +qui fu vinta primamente sotto due Scipioni. Ma mandatovi il terzo, +Publio Cornelio che è il grande, ei vi restituí e in breve vi fece +soverchiar la potenza romana, e ridusse il paese a province; mentre +Asdrubale ne partiva per Italia, e qui poi era sconfitto e morto, +prima di raggiungere Annibale fratel suo. E allora Scipione fatto +consolo, negletta la guerra di Annibale in Italia, ne portò una nuova +in Africa; e con Massinissa alleato suo vinse due battaglie contra i +cartaginesi e Siface, ed una terza ed ultima poi a Zama contro +Annibale sforzato ad accorrervi. Quindi Cartagine domata dovette fare +meno una pace che non una capitolazione; fu multata, spoglia di sue +navi e suoi elefanti, ristretta all'Africa, ivi diminuita a pro di +Massinissa, ed impegnata a non guerreggiare se non consenziente Roma; +ridotta, in somma, a poco piú che provincia. + + +8. Dieci anni di estendimenti [200-190].--Di nuovo seguono conquiste +piú facili, ma pur grandissime. Si assale, si vince Filippo re di +Macedonia, a castigo dell'alleanza testé pattuita con Annibale; si +restituisce di nome la libertá a' greci, in fatto si fanno alleati +cioè seguaci di Roma. Poi, prendendone pretesto a liberar pure i greci +d'Asia minore, si passa in quella, e s'assale Antioco re di Siria; si +vince in due battaglie navali ed una terrestre presso a Magnesia; e, +fatta pace, si dividono le conquiste d'Asia tra gli alleati di Roma. +Intanto si perseguitano fin lá in Asia i nemici nazionali, i galli, +che v'aveano spinta una migrazione; si ferma alleanza cioè +preponderanza su Egitto; e si guerreggia e vince in Liguria e in +Ispagna. Cosí la guerra e la politica romana s'estesero dall'Atlantico +all'Eusino; e ciò in quarant'anni; comparabili, anzi (posciaché durò +l'effetto loro) superiori a' dieci da noi veduti dell'imperio di +Napoleone. + + +9. Séguito e conseguenze [190-150].--Ne' quaranta seguenti, si +continuò ed ordinò il principiato. Si contese di nuovo con Filippo, si +guerreggiò con Perseo successore di lui, ed ultimo re di Macedonia. +Perciocché, vincitore dapprima, vinto poi a Cidna, ei fu preso e +tratto in trionfo a Roma; e Macedonia ne rimase liberata, a modo di +Grecia, sotto l'alleanza romana. E si continuò a guerreggiare in +Ispagna, Liguria, Sardegna, Corsica, Istria ed Illirio; e si decideva +a Roma delle successioni de' regni di Siria e di Egitto. + + +10. Terza guerra punica, l'acaica, la spagnuola ed altre +[150-134].--Dopo tanto padroneggiare tutto intorno al Mediterraneo era +conseguente, inevitabile compier l'annientamento dell'antica rivale. +Fu meno una guerra, che non un disarmamento e una distruzione; +provocata da Catone e da quel suo continuo «_delenda Carthago_», che +sarebbe stato piú generoso se detto contro un nemico piú forte. +Scipione Emiliano condusse quest'ultima guerra punica, eseguí la +distruzione [146]. Né furono diverse l'ultima guerra greca, la +distruzione della lega achea e di Corinto. E, distrutti cosí in un +anno i due maggiori centri commerciali del Mediterraneo, la +preponderanza marittima di Roma diventò signoria unica, e il +Mediterraneo lago italiano. Rimaneva, quasi sola grave, quella guerra +di Spagna, che s'era fatta tanto piú accanita dopo che, cacciati i +cartaginesi, rimanevano gli spagnuoli soli a difendere la propria +indipendenza. Allora furono que' magnifici esempi (cosí ben imitati lá +al nostro secolo) di Viriate, un «guerrigliero», che non cessò se non +quando fatto uccidere a tradimento; e di Numanzia, una cittá, che non +s'arrese se non quando distrutta. Finalmente, dopo sessanta e piú +anni, soggiacque sotto Scipione Emiliano tutta la penisola [133], +salvi i celtiberi, i piú perduranti fra que' perduranti.--E quasi a un +tempo, ma in modo opposto, per viltá, fu acquistato un regno in Asia: +quel di Pergamo, lasciato in testamento da Attalo re alla fortunata o +perfida Roma. + + +11. La corruzione, le fazioni interne.--Qui incomincia una seconda +parte della storia di Roma capo d'Italia. Fin qui i turbamenti civili +erano stati cosí poca cosa da non potersi notare in un sommario: le +guerre, le conquiste erano state tutto. Ora, estese queste in tutta +l'Italia propriamente detta, in Liguria, in quasi tutta Gallia +cisalpina, quasi tutta Spagna, quasi tutto il lido africano, e in Asia +e Grecia, Macedonia ed Illirio, si rallentano le conquiste e fervono +le guerre civili piú e piú per tutto l'ultimo secolo della repubblica. +La vinta Grecia vinse Roma coll'arti; l'Asia, col lusso e la +corruzione. Dicemmo i carichi accomunati per legge tra patrizi e +plebei; ma in fatto erano rimasti de' patrizi, e cosí questi +riportavano quasi soli dalle guerre le prede, i metalli tanto piú +preziosi a casa quanto ivi piú rari fin allora. E dicemmo molte cittá +d'Italia spogliate a pro dei cittadini romani, patrizi e plebei; ma di +fatto le porzioni de' plebei poveri, comprate a poco contante dai +patrizi arricchiti, ricaddero in questi quasi tutte. Quindi quell'ire +di popolo a nobili, legalmente ingiuste, equamente giustissime, ma +avvelenate dall'invidie; e adoperate poi dagli avidi di popolaritá, +non men frequenti ne' governi liberi che gli avidi di favore ne' +principati assoluti. In tutto, la condizione della repubblica romana +al principio dell'ultimo secolo era molto simile a quella +dell'Inghilterra presente: un'aristocrazia prepotente in ricchezze +territoriali e nelle forme costituzionali primitive, ma prepotente la +democrazia per il numero suo, e per le conquiste nuovamente fatte od +in corso di farsi in quella costituzione. + + +12. I Gracchi [134-121].--Lo scoppio venne dai Gracchi, una famiglia +nobile di parte popolana. Tiberio tribuno fece passare una prima legge +agraria che limitava la quantitá delle terre possedibili da ogni +cittadino; poi una seconda per lo spartimento de' tesori testé legati +dal re di Pergamo. Erano appunto di quelle leggi tribunizie, piú +facili a farsi che ad eseguirsi; ne sorsero turbamenti maggiori che +mai, e non terminati né dall'uccisione di Tiberio perpetrata in piazza +da Scipione Nasica, né dall'allontanamento di questo capo della parte +aristocratica. Successero nuovi capi. Scipione Emiliano della parte +aristocratica, Caio Gracco, fratello di Tiberio, della democratica; +poi nuove leggi agrarie, e parimente ucciso Caio; e allora la vittoria +parve rimasta al senato. Ma tra tuttociò s'erano inventate e +incominciate le distribuzioni di grano al popolo, nuovo incentivo ad +ozio e corruzioni; e s'era inventato e proposto quell'accomunamento +compiuto de' diritti romani ai popoli italici, dal quale, benché non +sancito allora, rimase l'addentellato a turbamenti maggiori.--Intanto, +s'era vinta una prima ribellione di schiavi in Sicilia; eransi +conquistate le Baleari; e passatosi oltre Alpi negli allobrogi, negli +arverni ed a Marsiglia, erasi intorno all'ultima stabilita quella +provincia romana che si chiama oggi ancora Provenza. + + +13. Guerra di Giugurta [118-106].--Sorse tra breve una guerra piú +grossa: una di quelle inevitabili tra la civiltá, di natura sua +progrediente, e la barbarie, di natura sua offerente occasioni a que' +progressi. Giugurta, re de' numidi, assalí ed uccise due principi +alleati romani. Si ruppe la guerra, si fece una prima pace. Ma +Giugurta, chiamato a Roma per giustificarsi, perpetrò una nuova +barbarie contra un altro principe parente suo. Si riaprí la guerra, +condotta male primamente da parecchi, poi felicemente da Quinto +Metello, e finita poscia da Mario suo subalterno che lo soppiantò. La +Numidia fu divisa tra parecchi principi di quella nazione e Bocca re +de' mauritani, giá alleato poi traditor di Giugurta, che egli avea +dato in mano a Mario. I romani non avean fretta mai di aggiungersi +province; furono meno avidi di conquiste che non si scrive, non le +fecero guari se non isforzati o poco meno; come i piú de' +conquistatori, quando una volta hanno incominciato, come ora gli +inglesi all'Indie. + + +14. Guerra cimbrica [113-101].--Intanto era sorta una guerra anche +maggiore, ed anche piú inevitabile. Que' gomer, kimri, cimbri o +cimmeri, che vedemmo invaditori dell'Eusino alla Gallia e alla +Britannia ed a noi fin da tre secoli addietro, convien dire che +avesser lasciato allora gran parte di sé nelle sedi primiere; ed è +naturale: i kimri o gomer furono una grande schiatta primitiva. Ad +ogni modo, questa seconda parte di essi invase ora l'Europa, risalendo +il Danubio; sconfisse un primo esercito romano in Stiria [113], +proseguí ad occidente, s'aggiunse genti teutoniche, passò in Gallia, +vi s'aggiunse probabilmente all'antiche consanguinee, vi sconfisse +quattro eserciti romani [109-105], arrivò a' Pirenei ed alla provincia +romana. Allora, vi fu mandato il vincitor di Giugurta, Mario; il quale +vinse i teutoni in una gran battaglia sul Rodano all'Acque Sestie, e i +cimbri poi in una non minore, che si disputa se sull'Adige o sulla +Toccia. La penisola nostra fu salva. I cimbri si dispersero e +confusero tra i teutoni e i consanguinei settentrionali. + + +15. Mario. Guerra italica [101-88].--Mario ne diventò primo capitano, +primo uomo di Roma. Egli era, non di quelle famiglie plebee che, +operando ed arricchendo, s'aggiungono piú o meno dapertutto, e tanto +piú ne' paesi meglio costituiti, all'aristocrazia, ma uomo nuovo del +tutto. Invidioso de' grandi, invidiatone, anzi impeditone sovente nel +proseguimento di sue vittorie, volle, potentissimo ora, diventar +prepotente. S'aggiunse a Saturnino tribuno e a Glaucia pretore. +Metello, giá soppiantato da Mario, fu contro a lui il primo capo della +parte de' grandi. Fu esiliato. Ma la parte popolana si divise nella +vittoria; e allora, mutata fortuna, Metello tornò, e Mario se ne fu a +guerreggiare in Asia.--Ma passati pochi anni comparativamente +tranquilli, sorse, istigata dalle parti della cittá, una guerra +esterna ad essa, ma pur civile rispetto allo Stato. Le cittá socie +dell'Italia venivan domandando esse quell'accomunamento compiuto della +cittadinanza romana, che i capipopolo di Roma avean giá domandato per +esse. Risuscitarono l'antico nome d'Italia, e il diedero alla cittá di +Corfinio, ove avean fatto centro; e ne restano monete ad irrefragabile +monumento, a suggello di quanto dicemmo dell'origine, del nome e della +collocazione degli itali primitivi. Se tale nome fosse originato (come +dissero i greci, e dietro essi quasi tutti) da un re, da una gente +particolare e piccola dell'ultimo corno meridionale della penisola, +come sarebbe cosí salito alla media, come fattosi cosí caro a que' +popoli, come preso a titolo o quasi bandiera d'una sollevazione, d'una +resurrezione nazionale? Ad ogni modo, questa s'apparecchiò nel 95, +scoppiò nel 91, fu capitanata pe' romani da Mario e Silla +principalmente, per gl'italici da Caio Papio. E fece, piú che niuna +guerra straniera, pericolare lo Stato di Roma; continuò con successi +vari fino all'88; fu terminata da Roma vincitrice col concedere i +diritti domandati, prima ai soci rimasti fedeli, poco dappoi agli +ostili. Grandi furono certamente l'aristocrazia, i governanti romani +in vigoria; ma grandissimi in prudenza governativa, in non ostinarsi +mai contro alle concessioni diventate necessarie. È vero, che +quest'ultima accrebbe smisuratamente numero e forza alla plebe, la +fece di potente prepotente. Ma chi può dire ciò che sarebbe succeduto +senza tal concessione? Forse il fine della repubblica un cinquant'anni +prima di ciò che avvenne; e il fatto sta, che tutti i governanti +d'allora in poi estesero per anco quella concessione, fino ad Augusto, +che la compiè concedendo la cittadinanza a tutta la penisola. + + +16. Mario e Silla, Mitridate [88-83].--Ma il peggior frutto di quella +guerra fu l'esservisi rifatto potente Mario, e fatto Silla. Capo +questi de' nobili come Mario de' plebei, le loro gare personali +ampliarono le due parti, occuparono la repubblica intiera. Giá sul +finir della guerra italica, Mitridate re del Ponto, uom diverso da +ogni altro asiatico, gran cuore, gran capitano, gran nemico di Roma, +aveva aperta guerra contro a lei, occupate Cappadocia e Paflagonia, +vinti Nicomede re di Bitinia e un esercito romano, trucidati i romani +sparsi in Asia minore, e finalmente occupata Grecia, minacciata +Italia. Silla ottenne la condotta di tanta guerra. Mario ne lo volle +spogliare. Silla coll'esercito che stava raccogliendo, ebbe la mala +gloria di esser primo tra tanti faziosi che marciasse sulla patria. +Ebbela, e fecene cacciare e proscrivere Mario e gli altri capipopolo. +Quindi riordinati a suo modo e pro il senato e i magistrati, partí per +Grecia. E vinti in parecchie battaglie gli eserciti di Mitridate, +presa e saccheggiata Atene [87], passò in Asia, e concedette pace a +Mitridate riducendolo al regno nativo. Né avrebbe conceduto tanto; ma +era pressato dalle mutazioni di Roma risollevata, ridivisa, +saccheggiata, piú turbata che mai da Cinna e Mario, e, morti essi, da +Carbone, Mario il giovane e Norbano, faziosi minori e forse peggiori. +Costoro avean mandato un nuovo esercito in Asia, ma men contra +Mitridate che contra Silla. Il quale perciò, fatta pace col nemico, si +rivolse all'Italia. + + +17. Silla dittatore, e conseguenze [82-72].--Approdatovi, vinse +Norbano, poi Mario il giovane in due battaglie, e fu raggiunto da +Pompeo e quasi tutti i grandi. Poi, vinto un terzo esercito d'italici, +che fra que' turbamenti avean tenuto per Mario, entrò in Roma, +proscrisse i nemici della parte sua e i suoi, e prese la dittatura. Se +ne serví ad inseguire i nemici restanti in Africa, a tôrre i diritti a +molti soci, a riordinare il senato e tutta la parte aristocratica; e +ciò fatto, lasciò dopo due anni la dittatura e gli affari pubblici; o +per infermitá, o per amor d'ozio e di vizi, o per disdegno di una +potenza giá tranquilla, o forse per orgoglio e vanto di lasciar andare +da sé la repubblica scelleratamente sí ma fortemente, e forse non +inopportunamente, ricostituita sotto l'aristocrazia. E per vero dire, +come nell'anno ch'ei sopravisse, cosí dopo, rimasero in piè gli +ordinamenti di lui, ed anzi compieronsi con varie vittorie sui +resistenti in Etruria e in Ispagna. In questa Sertorio, un fuggitivo +di Roma, continuò la parte di Mario, sollevando spagnuoli e lusitani +al nome d'indipendenza. Ma vinto finalmente anch'egli da Pompeo, il +maggiore fra i continuatori di Silla, fu ucciso da Perpenna. + + +18. Spartaco, i pirati, Mitridate, Pompeo magno [75-63].--Intanto, +eran sorti pericoli nuovi, vicini e lontani. Una turba di gladiatori e +schiavi fuggitivi tra que' trambusti s'era raccolta in Campania; e, +fatto capo Spartaco, avea corso l'Italia, minacciata Roma, vinti +quattro capitani romani. Furon vinti essi da Crasso, e dispersi poco +dopo.--Una turba di pirati, schiuma delle guerre straniere e civili +intorno e sul Mediterraneo, lo infestavano intiero, dalla Sicilia e +dall'Isauria principalmente. Furono vinti prima da Servilio che ne fu +detto «isaurico», e vinsero Marc'Antonio. Ma Pompeo, ottenuto tal +comando, li vinse ultimamente, li distrusse e tranquillò il mare in +quaranta giorni. Creta fu in tal guerra ridotta a provincia da +Lucullo.--Finalmente, Mitridate (che giá avea rotta una seconda guerra +con Silla e finitala in breve trattando) n'avea rotta ora [75] una +terza, all'occasione che Prusia re di Bitinia aveva anch'egli legato +il regno a' romani. Fu condotta da prima da Lucullo, il celebre +lussurioso. Tutta l'Asia occidentale, tutti quei resti di re greci, e +i parti, gente nuova che grandeggiava, vi preser parte. E Lucullo fu +vittorioso da prima; ma mal governando il proprio esercito e l'Asia +vinta, lasciò rifarsi il perdurante Mitridate. Allora, data tal guerra +al vincitor di Sertorio e de' pirati, a Pompeo, egli accorse e vinse +all'Eufrate, sottomise l'Armenia, fugò Mitridate alla Tauride, passò +vincendo al Caucaso, ed in Siria. Quindi, Mitridate si uccise [63]; e +Pompeo riordinò in province e regni poco diversi da province l'Asia +intiera dall'Eufrate in qua.--Noi vedemmo giá un'altra volta Roma +guerreggiare e conquistare dalla Spagna all'Asia minore, in dieci +anni; ora, in dieci anni pure, un solo romano guerreggiò, conquistò ed +ordinò dalla Lusitania all'Eufrate. Cosí la voce, l'opinione pubblica +della maggior nazione del mondo, diede a Pompeo vivente il nome di +«magno». Che se Cesare parve ai posteri piú grande ancora, non è forse +che facesse, ma perché lasciò cose piú grandi. La posteritá suol +giudicare men dalle fatte che dalle lasciate; ed ha ragione. + + +19. Pompeo, Crasso, Cesare, Cicerone, Catilina [70-60].--In cittá, +Pompeo era di quelli che vogliono esser potenti legalmente, per via +dell'opinione e del popolo; e corteggiava l'una e l'altro. Consolo con +Crasso [70], restituí la potenza de' tribuni abbattuta da Silla. +Crasso era di quelli i quali, piú che per altro, possono per le loro +ricchezze; e n'avea di tali che soleva disprezzare chiunque non avesse +da soldare un esercito. Catilina era un patrizio sfrenatamente +corrotto, che si sforzava di potere per via della corruzione e de' +suoi sozi in essa. Cicerone era il principale di quella condizione de' +cavalieri, che, intermediaria fin dall'origine tra il patriziato e la +plebe, era stata innalzata via via ne' turbamenti dall'uno e +dall'altra. Cesare poi era un giovane di gran famiglia, grande +ingegno, grandissima ambizione, che diceva voler essere primo in una +terricciuola anziché secondo in Roma, ma intendeva esser primo in +questa, con mezzi legali o non legali. Catone solo aveva forse +l'ambizione, magnificamente stolta oramai, di salvar la patria colla +virtú; aveva certo quella di vivere e morire virtuoso e libero in +qualunque caso.--Di tali e tante ambizioni che s'agitavano in quella +civiltá romana (e che rimaser poi tipi a tante altre tanto minori), +scoppiò prima, come succede, la piú corrotta, quella di Catilina. E +scoppiò nel modo usuale a tali uomini, colle congiure. Due tentonne. +Gli riuscí la terza[64]; fino a tal segno, che Cicerone consolo osò +trarre al supplizio i complici di lui, ma non lui. Fuggito e postosi a +capo de' compagni in Etruria, fu vinto facilmente dall'altro consolo, +e finí in breve, senz'altro effetto che il solito di simili imprese, +accrescere i turbamenti, la corruzione. La quale era accresciuta, del +resto, da Lucullo, Verre e gli altri proconsoli o governatori tornanti +dalle province predate, dall'Asia principalmente. Né saprei dire se ne +tornasse puro nemmen Pompeo; tornonne certo magnificamente, dopo aver +finito l'ordinamento di tutta quella parte di ciò che si poteva giá +chiamare il mondo romano [61]. + + +20. Primo triumvirato [60-50].--Tornava quasi al medesimo tempo Cesare +dalla Lusitania; e frammettendosi a Pompeo e Crasso maggiori di lui e +rivaleggianti, salí a pareggiarli. La potenza dei tre, che suol +chiamarsi nella storia il «primo triumvirato», condusse la repubblica. +Allontanarono Catone mandandolo a Cipro, ridotta in breve a provincia, +ed esiliarono Cicerone. Ma Pompeo, che s'aiutava della virtú dell'uno +e dell'eloquenza dell'altro, li fece in breve richiamare. Le province +principali furono spartite fra i triumviri: Spagna ed Africa a Pompeo; +Siria colla guerra contro a' parti, la maggior che fosse allora, a +Crasso; Illirio e le due Gallie colla guerra lá sorgente da una +invasione di teutoni che incominciavano a chiamarsi «germani», a +Cesare. Solo pacifico dei tre il governo di Pompeo, il lasciava +rimanere a Roma. Cesare diedesi tutto alle Gallie, in cui scorgeva +occasione di gloria e potenza militare, strumenti massimi ad occupare +la repubblica. Volò oltre Alpi, respinse i germani-elvetici [58]; si +frammischiò alle parti, alle contese interne delle genti galliche; +vinse i belgi [57], gli aquitani [56]; e, giá domata tutta Gallia, +passò in Britannia [55] e in Germania oltre Reno [54], tornò su' galli +risollevati, e ridomolli [53-51]. Intanto era passato Crasso in Asia +contro a' parti, con un esercito raccolto a proprie spese, ma ch'ei +non seppe condurre; ondeché fu sconfitto ed ucciso [54-53]. E quindi +due grandi danni: i parti cresciuti a tal gloria e potenza che non +furono mai piú domati; ed in cittá, sciolto il triumvirato, ridotto a +duumvirato, piú difficile a durare. E tanto piú tra uno avvezzo a +massima potenza, e l'altro risoluto a non soffrirla.--Nel 53, Pompeo +si fece nomar solo consolo, quasi dittatore. Ma Cesare, quantunque +assente, giá poteva in cittá quanto lui. Seguirono negoziati, +proposizioni reciproche di smetter ciascuno il proprio comando; ma +ineseguite, forse ineseguibili. Finalmente [ai primi dí del 49] +Pompeo, senza smettersi, fece dal senato ordinare a Cesare di +smettersi. Era ordinar lo scoppio, e la propria sconfitta. + + +21. Cesare dittatore [49-44].--Cesare raccolse sue vecchie legioni in +Cisalpina, passò il Rubicone, limite all'oriente tra quella provincia +e l'antica Italia, occupò Roma e tutta la penisola, in due mesi. +Pompeo fugato raccolse suo nerbo in Grecia, pur tenendo Africa e +Spagna, sue vecchie province. Allora si guerreggiò in tutto il mondo +romano. La posizione di Cesare dall'Italia, centro locale e politico +insieme, era di gran lunga vantaggiosa; e Cesare uomo da valersene. Fu +vinto dapprima in Africa dove non andò egli, ma vinse dovunque andò; e +prima in Ispagna, onde tornato prese facilmente la dittatura, poi il +consolato per cinque anni. Poi [48] passò in Grecia, v'assalí Pompeo, +il vinse e distrusse a Farsaglia [48]. Pompeo fuggitivo approdò in +Egitto e vi fu morto dal vil re Tolomeo. Cesare ve l'inseguí; e +rivoltosi contro al re assassino, ma distratto dall'amor di Cleopatra +sorella di lui, vi rimase e perdé sei mesi. Poi preso definitamente il +nome di dittatore con potenza estesa a dieci anni [47], passò in Asia, +vinsevi il figlio di Mitridate sollevatosi, e fermò in tutto Oriente +la propria potenza. Tornato a Roma inquieta, la tranquillò co' soliti +mezzi suoi, clemenza, alacritá ed operositá; poi ripassò in Africa +[46], vinsevi i pompeiani e loro alleati, ridusse Catone ad uccidersi, +e la Numidia a provincia. Tornato a Roma, e ripartitone a Spagna, +vinsevi a Munda i due figliuoli di Pompeo, uccisovi l'uno, fugato, +ridotto l'altro a partigiano nei celtiberi [marzo 45]. Allora, preso +il nome vecchio, ma con potenza nuova, d'«imperatore» o signor +militare, tornò a Roma. Né giá a fruire oziando, anzi ad usare +operando la signoria universale, incontrastatagli oramai. Superati +tutti, intendeva, secondo la magnifica espressione di Plutarco, +«emular se stesso»; intendeva passare in Asia, vendicarvi Crasso e la +dignitá romana contro a' parti; e vintili, per la Scizia, d'intorno al +Ponto prendere a spalle i germani giá da lui stati assaliti di fronte; +e per l'Alpi tornare a Roma, fatta signora d'ogni gente nota di qua +dell'Eufrate. Dicesi, volesse il nome odiato di «re», prima di +partire; certo poteasi temere che il prendesse tornando. Ne fremevano +i repubblicani; legittimisti poco politici, che non vedevano +l'impossibilitá di restituire una repubblica cosí lata, cosí corrotta. +Bruto e Cassio ordinarono una congiura, un'uccisione che poté parer +legale allora, ch'or si chiama «assassinio». Cesare fu pugnalato in +senato addí 15 marzo del 44; e non se n'ebbe altro, che quattordici +anni di guerre civili, e mutata la clemenza in proscrizioni, mutato un +regno che sarebbe stato probabilmente sincero, costituito e temperato, +in una signoria indeterminata, epperciò tanto piú sfrenata; insomma, +mutato un Cesare in un Augusto. + + +22. Agonia, fine della repubblica [44-31].--Morti tutti i sommi, +sorsero, come succede, tutti i minori di quell'etá malamente ma +grandemente operosa: Antonio e Lepido, i due vecchi e principali fra' +partigiani di Cesare; Ottavio giovanissimo, nipote ed erede di lui, +detto quindi Cesare Ottaviano; Bruto e Cassio i due uccisori; Cicerone +il grand'oratore; Sesto Pompeo sceso da' Pirenei, prima a +pirateggiare, poi a poter grandemente sul mare. Tra costoro, Antonio e +Lepido eran per sé; tutti gli altri, anche Ottavio dapprima, per il +senato, per la repubblica. I quali, sorretti in cittá dall'eloquenza +di Cicerone, aprono la guerra nella Cisalpina, intorno a Modena contra +Antonio, che, vintovi, s'unisce a Lepido nella Gallia transalpina +[44-43]. Ma tra breve Ottavio lascia la parte del senato, e si unisce +ai due cesariani; ne sorge il secondo, il pessimo triumvirato; ed, +occupata Roma, proscrivono tutti i nemici di ciascuno, superando le +memorie di Mario e Silla. Cicerone fu il massimo di que' proscritti. +Allora Antonio e Ottavio, i due operosi del triumvirato, si volgono +contra Bruto e Cassio che s'eran rinforzati in Grecia, Asia ed Egitto, +tutto l'Oriente. Seguirono due battaglie a Filippi; e disfattivi +Cassio e Bruto, s'uccise il primo dopo la prima, il secondo dopo la +seconda [fine 42]. Quindi, mentre Marco Antonio si perdeva ad ordinar +l'Asia e l'Egitto ed a poltrirvi egli pure e peggio con Cleopatra, +Ottavio tornava a Italia, vi si volgeva contro Lucio Antonio fratello +di Marco. Accorso questo, seguiva fra' triumviri e Sesto Pompeo un +accordo, un nuovo spartimento di province; che costoro sognavan forse +far perpetuo, e simile a quello giá degli Alessandriadi [40]. Ma +Pompeo riapre la guerra navale, la fa due anni, e poi vinto da Lepido +e da Agrippa fugge e muore in Asia [38-36]; e Lepido vincitore perde +l'esercito guadagnatogli da Ottavio, onde anche questo triumvirato è +ridotto a duumvirato tra Marco Antonio ed Ottavio. Quindi seguono +quattro anni di respiro interno e di guerre straniere: Ottavio contro +ai dalmati e i pannoni, Antonio in Egitto e contro ai parti. Ma vinto +questo nell'impresa superiore a sua virtú, ed aggiunte alla vergogna +di vinto quelle del mal governo d'Asia, e del nuovo poltrire presso a +Cleopatra, ed offeso Ottavio con repudiare la sorella di lui [32], +s'aprí finalmente la guerra tra' due; e si finí in un atto, in una +gran battaglia navale ad Azio. Antonio vinto rifuggí alle braccia di +Cleopatra, ed inseguitovi da Ottavio vi s'uccise. Cleopatra l'imitò. +L'Egitto fu ridotto in provincia; il duumvirato diventò principato; la +repubblica, serbando il nome, fu tutta del nuovo e minor Cesare. + + +23. Religione, coltura.--Delle condizioni politiche e civili di questa +etá dicemmo via via, e cosí faremo per le etá seguenti; ondeché ne +diremo separatamente.--La religione poi, simile, come vedemmo, +nell'origine e nella genealogia degli dèi alla greca, si accomunò ora +interamente con essa; e perché i greci l'avean giá accomunata a tutto +l'Oriente, ed ella non trovava nell'Occidente numi e culti molto +diversi, ella diventò, senza difficoltá, universale nel mondo romano. +Ogni politeismo è naturalmente tollerante; serbando gli dèi propri, +ammette a secondari gli dèi stranieri. Del resto, tali religioni, +tutto esterne di natura loro, erano in Grecia diventate giá +indifferenti a chiunque vi s'internasse colla filosofia; e cosí +diventarono ai romani quand'ebber bevuta quella filosofia. La +religione rimase poco piú che arte politica, stromento, arcano +d'imperio, in mano a' patrizi, che serbarono fino alla fine della +repubblica la privativa del sommo pontificato e de' sacerdozi +maggiori.--Incominciata da Socrate, Platone, Aristotele e gli altri +capiscuola, questa fu la grande, la utile etá della filosofia; non ne +sorgerá mai piú un'altra tale. In seno alla religione vera, restan +minori di necessitá i destini della filosofia. All'incontro la +filosofia greco-romana andava molto piú oltre e piú giusto nella +veritá che non la religione contemporanea; e perciò fu grande ed +utilissima. E perciò Cicerone, tutti i romani professavano doversi +prendere da essa, eloquenza, lettere, _ius_ pubblico e privato, +costumi, ogni civiltá, ogni coltura, di preferenza che dalla +religione.--Le lettere specialmente dipendettero tutte, si +conformarono tutte dalla filosofia. Del resto, le romane furono sempre +figliuole delle greche; fin dall'origini, quando è tradizione che Numa +le prendesse da Pitagora (tradizione falsa quanto a Pitagora che fu +posteriore, ma giusta nel significato nazionale); quando Demarato le +portava giá dalla Grecia propria; e poi quando i romani piú rozzi +conquistarono i magno-greci piú colti, e finalmente i greci +coltissimi. Polibio, contemporaneo ed amico de' Scipioni, fu uno de' +primi e piú grandi venuti di Grecia a ingentilir Roma.--Nella quale +poi, come dapertutto, s'ingentilí la lingua poetica primamente: Livio +Andronico uno schiavo greco, Nevio un campano, Ennio un magno-greco, +Plauto un umbro, Terenzio schiavo cartaginese (tutti stranieri al +Lazio) furono i primi poeti e scrittori latini dal 250 al 150 +all'incirca. Romani si furono i primi prosatori e storici, Fabio +Pittore e Catone il vecchio, di poco posteriori a' primi poeti. +Seguirono nell'ultimo secolo, e i piú negli ultimi anni della +repubblica, Lucrezio, Catullo ed altri poeti; Varrone, Sallustio, +Cesare ed altri storici e prosatori vari; e principalmente, com'era +naturale in quel governo libero, in quelle contese di libertá e di +parti, molti uomini di Stato, giureconsulti ed oratori, gli Scevola, i +Bruti, i Rufi, Ortensio, Cicerone; oltre poi tutti i grandi capi di +parte, che nominammo dai Gracchi fino ad Augusto, i quali non poterono +certo diventare tali, se non colla persuasione prima che coll'armi; +colla persuasione, che sovente non è retorica, talora non filosofia né +ragione né giustizia, ma sempre si deve dire «eloquenza».--Degno, e +forse importante, è poi ad osservarsi, che mentre fiorivano tuttavia i +piú e migliori di questi, giá erano nati ed educati Tito Livio, +Cornelio Nipote, Orazio, Virgilio, Ovidio e tutti insomma gli aurei +del secolo detto «aureo» al cader della repubblica. Figli dunque della +repubblica, cresciuti nella viva atmosfera della libertá, si debbono +dire tutti questi sommi latini, tutti questi splendori, che mal si +sogliono chiamare del secolo d'Augusto. I grandi son figli dell'etá in +cui s'allevano, e non di quella in cui finiscono; i secoli si +dovrebbero nominare da chi li genera ed educa, e non da chi li +termina; e il cosí detto secolo d'Augusto, finí ad Augusto e per +Augusto.--Ad ogni modo, questi ultimi scolari de' greci emularono, +arrivaron sovente, superarono talora i maestri. Non forse in poesia, +ma certo in parecchie di quelle lettere che dipendono dalla scienza e +dalla pratica di Stato. Nell'eloquenza, per vero dire, io odo i periti +delle due lingue por Demostene il sommo greco sopra Cicerone il sommo +romano; ed io m'accosto volentieri a tal opinione, e per quella +superior semplicitá che riluce nell'ateniese, e perché difensor +d'indipendenza, mi par piú fortemente ispirato che non il romano +difensor di libertá. Certo, se mi si conceda di giudicare (con metodo +opposto al solito) degli antichi da' moderni, tutti i grandi oratori +politici del secolo scorso e del presente, i Pitt, Fox, Burke, +Mirabeau, Foix, Canning, e i viventi, si veggono seguir molto piú +l'andamento oratorio demosteniano, che non il ciceroniano; ondeché si +può credere che il primo, il quale regge ai secoli e si rinnova cosí +in societá diversissime, sia piú naturale, piú universale, piú +pratico. Quanto agli storici mi pare che i romani tutti insieme +abbiano superati i greci. Niuna semplicitá, non quella stessa di +Tucidide, è superiore a quella di Cesare; e Cesare è superiore a +Senofonte nel parlar di sé, nel dettare storie personali, memorie +militari. Tito Livio (a malgrado gli assalti moderni i quali non +provano nulla contro a lui, se non ch'ei parlò incompiutamente e +dubitativamente di fatti trovati incompiuti e dubbi nelle tradizioni), +Tito Livio rimane pure a' nostri dí il piú grande, l'inarrivato, forse +inarrivabile esempio d'una storia nazionale, scritta ad uso non +d'eruditi, non di questa o quella condizione speciale d'uomini, ma di +tutte. Sallustio, non imitator de' greci, né di nessuno, fu primo e +forse sommo in quel modo stretto e forte, che fu imitato poi, e +portato oltre, da Tacito; e se è vero che fosse vizioso uomo alla +pratica, egli ha almeno il merito, pur troppo non cercato da' nostri +cinquecentisti ed altri moderni, d'esser rimasto virtuoso scrittore. +L'ipocrisia della virtú e l'ipocrisia del vizio, sono amendue brutte; +ma la seconda è piú dannosa. In tutto, niuna etá, niuna nazione, niuna +lingua finora, vanta una triade di storici come Cesare, Sallustio e +Tito Livio; senza contar Tacito posteriore. Finalmente, superiore a +tutti gli antichi, furono i giurisperiti romani. Poco resta, per vero +dire, da giudicar di quelli dell'etá repubblicana; tuttavia e quel +poco, e le tradizioni, e la ragione stessa ci fa certi che in +quell'etá dell'origini e della libertá furono le fondamenta di quella +scienza, la quale sopra ogni altra dipende dai fatti originari e si +fonda sulla libertá. In somma, di tutta questa letteratura latina, o +prima italiana, gli oratori, gli storici, i giureconsulti son quelli +che noi dovremmo studiare incomparabilmente piú. Ivi quello stile +piano e pratico, che è cosí raro nelle lettere italiane; ivi una +realtá, una vita, una libera operositá che si ritrovano sí ne' nostri +trecentisti e quattrocentisti, ma non guari piú giú; ivi poi una +grandezza degli affari trattati che non si ritrova forse (dirollo a +malgrado le invidie nostre ed altrui) se non ne' romani moderni, negli +inglesi. Né vogliamo studiare quegli stessi a servile imitazione od a +vano vanto: quella è pedanteria sempre, questo vergogna a decaduti. +Sopra ogni cosa di que' grandi maggiori nostri, imitiamo lo spirito di +pratica, la sodezza nello scrivere come nell'operare: questo è il +miglior modo di dimostrare la filiazione nostra da que' romani, che +furono i piú sodi, i piú pratici uomini del mondo antico. + + +24. Continua.--Di quelle scienze che alcuni chiamano «naturali», altri +«positive», ma ch'io chiedo licenza di chiamare, per piú precisione, +«materiali», poco è a notare in questa etá. Degli etrusci, dicesi +sapessero tirar il fulmine: sará! Dei romani, toltone Catone scrittor +d'agricoltura, non saprei qual altro un po' grande nomare. Ma se, come +dobbiamo, noi chiamiamo «italiani» tutti coloro che nacquero e +crebbero di schiatte diverse in qualunque delle terre che or si +chiamano Italia; noi abbiamo di quest'etá il maggiore scienziato che +sia stato nell'antichitá tutt'intiera. Archimede siracusano [--208], +gran matematico, gran filosofo, grande ingegner militare. Ma non si +vede che abbia avuta scuola; certo, tutte le scienze avanzate da lui, +non avanzarono dopo lui. Eppure, cosí positive come sono, cosí +appoggiate alla facoltá del ragionar forte, elle sembrerebbero aver +dovuto essere simpatiche al genio romano. Ma il fatto sta, che tal +genio non era a nessuna contemplazione, nemmeno questa; era tutto alla +vita attiva politica, finché fu conceduta.--E cosí è, che dell'arti +quasi niuna fu coltivata felicemente da' romani repubblicani. Della +musica non si trova vi ponessero di gran lunga quell'amore, +quell'importanza che i greci; quasi non pare la coltivassero.--Il nome +di Pittore aggiunto ad uno de' Fabi, è delle poche memorie che faccian +credere essere stata l'arte, bene o male coltivata da liberi anzi da +patrizi romani. Supplivano sí gli altri italiani. Quest'è l'etá a cui +si riferiscono dagli archeologi presenti que' monumenti piú perfetti +dell'arte italo-greca, che s'attribuirono giá agli etrusci piú +antichi. E giá accennammo quanti di que' monumenti siensi trovati +nelle cittá italiche. Ma è piú meraviglioso ciò che ce n'è detto dalle +storie: duemila statue, dice Plinio, essere state in Volsci, quando fu +presa da' romani, spinti dal desiderio di esse. A questo modo i romani +ornavano lor cittá. Se non che le pitture, che si facevano allora le +piú sulle mura, non potevano esser trasportate; e cosí essi fecer +probabilmente venir di fuori piú pittori, ma anche scultori, +fonditori, figulini, incisori di monete e di gemme.--In una sola arte +(fossero cittadini od altri italiani o greci gli artisti) si può dire +che i romani avessero stili propri, peculiaritá: nell'architettura; e +le loro peculiaritá vi furono le due solite, la sodezza e l'utilitá. +Usarono fin da principio, molto piú che i greci, le vòlte, gli archi; +furono, a dir di Strabone, inventori degli acquedotti; la cloaca +massima è del tempo dei re; l'emissario d'Albano, dell'etá +repubblicana [350 c.]. Ma la principale, piú certa e piú utile +invenzione loro, fu quella delle grandi, ben diritte e sodissime vie +pubbliche. Certo che anche prima di essi, in tutte le regioni +incivilite di Grecia o d'Asia, furono vie segnate e fatte dal lungo +passaggio; e certo che vi s'aggiunsero qua e lá tagli, argini, ponti, +opere d'arte; ma colá non erano opere d'arte le vie intiere. I romani, +all'incontro, le fecer tali fin da principio; e come vennero +estendendosi nella penisola, vi fecero a poco a poco una vera rete di +vie, non meno maravigliosa a quell'etá, di quel che sieno alla nostra +le reti di strade ferrate, promosse da' romani moderni che dicemmo. +Tanto s'assomigliano le operositá, le necessitá della civiltá +quantunque diversissime! O piuttosto, tanto s'assomigliano le civiltá +anche piú diverse! Lo spendere per il pubblico, il capitalizzare il +lavoro delle generazioni presenti a pro delle avvenire, è proprio +sempre di tutte le nazioni forti, che han fiducia nel proprio +avvenire, di quelle che sono conscie di lavorar per sé, non per +altrui. + + + + +LIBRO TERZO + +ETÁ TERZA: DEGLI IMPERATORI ROMANI + +(anni 30 av. G. C.--476 dall'èra cristiana). + + +1. Augusto [30 av. G. C.-14 dopo].--Il ritorno d'Augusto e i +quarantaquattro anni che seguirono di tranquillitá e d'ordine +restituito, furono in Roma molto simili a quelli veduti a' nostri dí +in Francia sotto Napoleone consolo. A' piú terribili e piú colossali +turbamenti che sieno forse stati mai in niuna gran civiltá, +succedevano clemenza, riposo, riordinamento. Le lunghe guerre, le +proscrizioni aveano spenti i piú appassionati, rinnovata la +generazione. Tutti erano stanchi, tutti capacitati dell'impossibilitá +d'una restaurazione repubblicana, tutti della necessitá del +principato. Cesare Ottaviano, tra breve per antonomasia, per +adulazione religiosa, detto Augusto, pareva nato a tale uffizio; +scellerato repubblicano, ottimo, modesto principe. Non ebbe corte +all'orientale, alla moderna; bensí, ad uso patrio, gran clientela, di +quasi tutti i grandi scrittori che nominammo testé, e di molti altri +men nominati o innominati, che sogliono far volgo in tutte le grandi +etá letterarie, e poi degli artisti ed artefici che abbellivan Roma a' +cenni di lui, e principalmente di tutti i postulanti o possessori +d'impieghi e cariche, e magistrati della repubblica. Perciocché ei +conservò di questa il nome e tutti gli uffizi, contentandosi di +usurpare e unire in sé i maggiori. Prese, non ottenuta l'ultima +vittoria, quello d'imperatore [31]; subito dopo, la potestá tribunizia +perpetua [30]; quindi il consolato dapprima annuo, poi perpetuo [19], +lasciandone gli onori senza potenza a due consoli supplementari +(_suffecti_); la censura, pur perpetua [id.]; e finalmente il +pontificato massimo [15].--Al popolo lasciò i comizi, ma ridotti a +poche elezioni. Le piú furono date via via al senato fatto e rifatto +da lui, tutto suo; e con questo divise le province, commettendogli le +piú tranquille, tenendo egli quelle di frontiera. Alle senatorie +furono eletti proconsuli, alle imperiali scelti legati.--Ordinò gli +eserciti in campi stanziali (_stativa_); una guardia del principe +(_cohortes praetorianae_), una urbana (_cohortes urbanae_) presso la +cittá; le legioni al Reno, al Danubio, all'Eufrate, al Nilo, +all'Atlante; due flotte di qua e di lá ai due mari d'Italia, a Miseno +e a Ravenna.--Ordinò le finanze: due casse distinte, il _fiscum_ +dell'imperatore, l'_aerarium_ dello Stato; il primo, maggiore e +fornito dalle terre dette perciò «confiscate», e da' tributi delle +province imperiali; il secondo, da quelli delle province senatorie. Le +necessitá sorte a poco a poco avevano stabilita quella varietá di +tributi, che la scienza moderna disapprovò giá, ma approva ora +unanimemente; proprietá e mutazioni di proprietá territoriali, +commerci interni ed esterni, sostenevano il carico pubblico.--Né +trascurò, anzi compiè, le conquiste: e fermolle con ammirabile +opportunitá. E prima ridusse i salassi, ed altre genti galliche +alpestri; fatto piccolo ma notevole, perché solamente allora, e cosí +dopo quattro secoli, si vede terminata la gran guerra nazionale contro +ai galli, e compiuta la conquista della penisola, a cui intiera +s'estese allora il nome d'Italia. Né è senza onore al complesso di +queste genti, che diremo «italiane» d'ora in poi, che la conquista, +l'unione di esse a Roma, abbia cosí costato altrettanto tempo, quanto +appunto ne costò tutto il resto del mondo romano, tutto il cerchio del +Mediterraneo. Attorno al quale poi e nell'interno del continente +furono finiti di ridurre i celtiberi dei Pirenei, gli armorici ed +ultimi galli occidentali, i reti, i vindelici, i norici, i pannoni, i +mesii, tutti i germani e slavi di qua del Danubio, e in Asia gli +armeni. E furono tentati poi altri estendimenti; minacciati i parti, +ma non assaliti di fatto; tentati gli arabi e gli etiopi, ma fino al +deserto solamente, ed ivi lasciati; assaliti bensí piú volte e +fortemente i germani d'oltre Reno e Danubio, ma con successi vari +dapprima, e lasciandovi finalmente l'ossa delle legioni di Varo, +distrutte da un duce a cui ne rimase il nome generico di «guerriero», +Heerman od Arminio [9]. Piansene Augusto, ma non era un Giulio Cesare +da andarvi e vincervi: mandovvi legati; e quella guerra trasmessa +dall'uno all'altro de' suoi successori, non proseguita da niuno di +essi, nemmeno forse da Traiano, coll'antica ostinatezza romana, quella +guerra germanica occupa tutta l'etá che incominciamo, non finisce se +non con lei, cioè coll'imperio occidentale. + + +2. Continua.--Limiti d'Augusto furono dunque, il Reno, il Danubio, +l'Eufrate e i deserti d'Arabia, di Nubia, di Numidia. In mezzo, il +Mediterraneo tutt'intiero, lago italiano, che non fu né sará, +probabilmente, mai piú lago di niun'altra nazione.--In Ispagna erano +tre province: lusitania, betica e tarragonese.--In Gallia transalpina, +quattro: narbonese, lugdunese aquitanica e belgica.--In Germania e ne' +paesi danubiani, otto: Vindelizia, Rezia, Norico, due Pannonie, due +Mesie ed Illirico.--In Grecia, tre: Macedonia, Tracia ed Acaia.--In +Asia, quattro: Asia, Bitinia, Cilicia, Siria, oltre Giudea, Comagene, +Cappadocia, Ponto, Licia, Samo e Rodi, Armenia e Mesopotamia, piú o +men libere o regnate di nome, ma rette di fatto da qualunque +proconsolo o legato romano, e che diventarono province poi.--In +Africa, tre: Egitto, Cirenaica ed Africa, oltre la Mauritania pur +retta a regno allora, pur divisa in province poco dopo.--E finalmente +in grembo al Mediterraneo, quattro: Siracusa e Lilibeo in Sicilia, +Sardegna e Corsica.--L'Italia, la penisola signoreggiante, non era +allor divisa in province; serbava tutte le distinzioni di sue genti +primitive, secondo i patti con cui ciascuna s'era aggregata a Roma; ma +queste distinzioni erano scemate dalla concessione, che Augusto fece +allora a tutte insieme, di quel diritto di cittadinanza, tanto +contrastato giá quando non era un'ombra. + + +3. Continua..--Molte leggi buone fece Augusto per tutto ciò, e per +restituir la pace e i costumi. Ma a confermarli, due pessime; non +abusate, per vero dire, da lui, bensí all'infinito da' successori: +quella di maestá (_Iulia de maiestate_) che faceva delitto d'ogni +menoma mancanza di rispetto all'imperatore; e quella che istituiva +commissioni speciali, tribunali eccezionali (_cognitiones +extraordinariae_), a perseguire questi od altri delitti. Ma il peggior +danno fatto da Augusto alla patria fu il non aver esso dato nome o +almen forma sincera di regno allo Stato, come avea voluto Cesare; +l'averlo lasciato non repubblica e non principato finito, il non avere +insomma osato far legge di successione. Destinò eredi prima Caio e +Lucio nati di Giulia figliuola sua; poi, morti i due, Tiberio Nerone +figliuolo di Livia sua seconda moglie. L'adottò; lo fece dal servo +senato chiamare a parte di tutte le magistrature che costituivano il +principato. I posteri piú sfacciati chiamarono questa e le simili poi +«_leges regiae_»; ma non erano tali né nulla di determinato, mezzi +termini e non piú. In alcune teoriche non dedotte dalla sperienza, il +principato elettivo fu giá detto migliore che l'ereditario; in +pratica, e perciò nelle buone teoriche, è preferito l'ereditario. Ma +in ogni maniera di pratiche o di teoriche, il pessimo de' principati è +quello in cui la successione, non determinata da niuna legge, si fa +volta per volta, per adozioni, per destrezze, per intrighi, per forza, +per compre. E tal fu quello lasciato da Augusto a tutto l'orbe romano; +alla misera Italia in particolare, sulla quale durò e pesò variamente, +ma poco men che senza interruzione, per diciotto secoli. + + +4. Tiberio [14-37].--Quindi la serie degli imperadori romani fu la +pessima che s'abbia di niun principato. Cosí lunga ed immane tirannia, +cosí prostrata servitú non sembrano essere state possibili in una +civiltá, con una coltura cosí progredite come le romane; e il fatto +dimostra la superioritá della civiltá e della coltura cristiane, in +mezzo a cui elle furono fin qui, e sono piú che mai impossibili +veramente.--La serie s'apre con uno dei peggiori, Tiberio. Era stato +uomo capace, forse virtuoso in gioventú; erasi pervertito tra le +ambagi, gli artifizi, gli ozi, i vizi dell'aspettazione; era falso, +sospettoso, crudele e perduto in voluttá, quando imperiò a +cinquantasei anni. Die' subito grande effetto alle leggi di maestá; +accrebbelo coll'incoraggiare, istituzione nuova, i delatori. Peggio +che mai, quando invecchiato lasciò il governo a Seiano, e andò a +marcire nei segreti di Capri, dove finí. Guerreggiò in Germania ed +Asia; non egli, dopo che fu imperatore, ma pe' suoi capitani, fra cui +principale, e perciò odiato, Germanico figlio di suo fratello. Sotto +lui furono ridotte a provincia Cappadocia e Comagene. + + +5. I tre ultimi della famiglia di Cesare [37-68].--Succedette Caio +figlio di Germanico, adolescente di speranze, giovane voluttuoso, +crudele e poco men che impazzato. L'uccisero dopo quattro anni i +pretoriani, e gridarono imperatore lo zio di lui Claudio, che ne li +pagò con un donativo. Quindi il modo cattivo di successione diventò +pessimo.--Claudio era giá di cinquant'anni, uom mediocre per sé, +peggiorato dall'ozio, dal sospetto in cui eran tenuti i collaterali di +casa Cesare, come quelli poi di casa Ottomana. Debole, ghiotto, +donnaiuolo, governarono per lui donne e liberti, Agrippina, Messalina, +Pallante, Narciso, nomi infami. Regnò tredici anni, morí di veleno +datogli per affrettare la successione a Nerone genero di lui.--Questi +era giovane di diciassette anni, pur esso di speranze, allievo di +Seneca filosofo. Diventò crudele per paura. Incominciò con uccider +Britannico cugino suo, proseguí contra quanti appartenevano piú o meno +alla famiglia di Cesare; finí con uccidere sua moglie Ottavia che +l'avea fatto salire a quella famiglia, sua madre Agrippina che l'avea +posto in trono, e Poppea sua seconda moglie che l'avea spinto e amato +tra tutto ciò. Poi, macelli di grandi e piccoli numerosissimi; fra gli +altri di molti cristiani, a trastullo; e poi voluttá, nefanditá, +pazzie. Sorsero parecchie sollevazioni; i pretoriani l'uccisero dopo +quattordici anni di tirannia; e con lui finí la famiglia vera de' +Cesari. Ma tutti i successori ne serbarono il nome.--Sotto Claudio +s'estesero i limiti in Britannia, e si ridussero a provincia +Mauritania, Licia, Giudea e Tracia; sotto Nerone fu di nuovo estesa e +ridotta a provincia Britannia; e si guerreggiò in Armenia, e in Giudea +giá sollevata, e contro a' parti. + + +6. I tre primi contendenti, e i tre Flavi [68-96].--Galba, vecchio +capitano di settantadue anni, era stato gridato imperatore in Ispagna, +mentre s'uccideva Nerone. Venuto a Roma, vi fu riconosciuto dal +senato, mal veduto da' pretoriani e sbalzato in pochi mesi da Ottone +[68-69]. Il quale riconosciuto in Roma e non dalle legioni germaniche, +andò loro incontro, ne fu vinto, e s'uccise; durò tre mesi +[69].--Vitellio condotto a Roma da quelle legioni, vi fu riconosciuto; +ma, disprezzato in breve per libidini e crudeltá, fu sconfitto ed +ucciso in pochi altri mesi dalle legioni di Siria e del Danubio, che +acclamarono e condussero a Roma Flavio Vespasiano [69].--Quindi la +nuova famiglia de' Flavi che imperiò per tre generazioni. Vespasiano +tranquillò, riordinò l'imperio sovvertito nei cinquantacinque anni dei +quattro Cesari nefandi, e dall'ultime competenze. Dovette accrescere i +tributi; abolí le accuse di maestá, ributtò i delatori; fu buon +principe; guerreggiò co' batavi risollevati tra le ultime contese +dell'imperio; co' giudei sollevati, a cui Tito distrusse Gerusalemme +[71]; co' britanni e co' caledoni vinti da Agricola; ridusse o +confermò a province Rodi, Samo, Licia, Tracia, Cilicia e +Comagene.--Successegli Tito figliuolo di lui, stato giá devoto a lui +ed alla patria, capitano vittorioso e per que' tempi clemente; modello +de' principi ereditari. Non regnò se non due anni [79-81], e gli +bastarono a farsi modello de' regnanti.--Seguí Domiziano fratello di +lui, ma troppo diverso; vano, invido, sospettoso, crudele, richiamò +Agricola vittorioso dalla Britannia, guerreggiò or a pompa in persona, +or pe' capitani contro a' germani e ai daci, or vanamente, or cosí +vilmente che patteggiò un tributo agli ultimi. Fu ucciso per congiura +di palazzo [81-96]. + + +7. Nerva, Traiano, Adriano [96-138].--Posto in trono da' congiurati +Nerva, un vecchio onorando di settanta anni, furono restituiti +l'ordine, lo splendore dell'imperio; e continuati, accresciuti poi per +una serie di buone adozioni durante quasi un secolo. Questo fu, senza +paragone, il piú, od anzi il solo buon secolo di quella grande +autocrazia; fu, secondo l'espressione d'un autocrata moderno, caso +fortunato. Nerva regnò poco piú d'un anno; ma in quello, fece uno +forse de' piú rari, certo uno de' piú utili atti adempibili da un +principe, apparecchiossi un successore maggiore di lui [98].--Traiano +figliuolo adottivo di Nerva, spagnuolo, e cosí primo degli augusti che +non fosse italiano, gran capitano, grande uomo di Stato, fu tale sul +trono, che può credersi sarebbe stato grande senz'esso, sarebbe stato +gran cittadino di una patria libera. Ordinò, temperò il principato; +abolí i giudizi di maestá; restituí al popolo i comizi, le elezioni +lasciategli da Augusto, al senato la libertá delle deliberazioni. Non +solamente lavorava ma operava molto; in finanze era gran massaio e +grande spenditore insieme; in monumenti e strade pubbliche (quella +antica gloria romana che giunse allora al sommo) splendidissimo. Fece +molte guerre contro ai parti, agli arabi e ai daci, che a taluni paion +troppe, ma che forse eran necessarie, e ad ogni modo furon tutte +gloriose. Prima di lui non erasi guerreggiato se non per mantenere i +limiti d'Augusto, o tutto al piú per ordinare in province alcune genti +inchiuse in essi; egli li estese, e passando il basso Danubio contro a +quei daci a cui Domiziano avea testé pagato tributo, li vinse e +ridusse a provincia romana.--Successegli [117] Adriano suo figliuolo +adottivo, principe pacifico. Trattò co' parti ed abbandonò tutte le +conquiste asiatiche incominciate dal padre. Buon ordinatore, buon +amministratore anch'egli; piú che mai splendido, ma forse giá men buon +gustaio in arti e monumenti; gran viaggiatore in tutte le parti +dell'imperio, fu in complesso principe buono dopo un grande. S'era +apparecchiato un cattivo successore adottando Lucio Antonio Vero; ma +morto quello, ne adottò uno ottimo, Antonino. + + +8. Gli Antonini [138-192].--Antonino Pio continuò, accrebbe la pace, +l'ordine dell'imperio; e si contentò di difenderlo pe' suoi legati +contro alle genti che l'assalivano all'intorno.--E cosí Marco Aurelio +figliuolo adottivo di lui [161-180]. Salendo al trono adottò Lucio +Vero e il chiamò non solamente cesare (titolo dato fin d'allora a' +figliuoli e successori), ma augusto, e cosí l'associò intieramente +all'imperio; e fu il primo esempio di due imperatori regnanti insieme. +E diedero i due l'esempio, non guari seguíto, di regnare concordi. +Marco Aurelio effettuò quel desiderio di non so quale antico, di veder +sul trono un filosofo. Fu tale non soltanto speculando, ma scrivendo; +che è forse troppo per chi ha l'ufficio del fare, superiore a quello +dello scrivere. Lucio Vero fu dissoluto. E guerreggiarono i due or per +sé or pei legati contro a' parti felicemente; ma con successi vari +contro a' marcomanni, una lega di popoli germanici del confine (come +suona il nome stesso) i quali penetrarono una volta fino in Italia. E +allora [166 circa] per la prima volta furono assoldate, e stanziate +entro a' limiti, genti intiere di barbari; per l'addietro non s'erano +assoldati se non militi sparsi. È incontrastabile: due de' maggiori +danni dell'imperio, il trono diviso e lo stanziamento de' barbari, +furono inventati innocentemente dal principe filosofo. Premorto Vero, +morí Marco Aurelio nel 180; lasciò l'imperio al figliuolo Commodo.--Il +quale, indegnissimo de' cinque predecessori, dissoluto, crudele, +sfrenato, comprò la pace co' marcomanni, tiranneggiò in Roma, fecevi +l'istrione, il gladiatore, l'Ercole, sui teatri pubblici, abbandonò il +governo ai prefetti del pretorio ed ai liberti; e costoro, di concerto +con le meretrici, l'uccisero finalmente [192]. + + +9. Il terzo secolo dell'imperio giá decadente [193-285].--Quindi, per quasi +un secolo, nuove contese di successione, ed imperatori cosí moltiplici che +appena si possono numerare.--Pertinace innalzato dagli uccisori di Commodo +per tre mesi, e poi ucciso [193]; Didio Giuliano, che comprò l'imperio +all'incanto dai pretoriani; Pescennio acclamato dalle legioni di Siria, +Albino dalle britanniche, Settimio Severo dall'illiriche. Vinse l'ultimo; +fu buon soldato, sconfisse i parti, regnò diciassette anni [193-211], e +lasciò l'imperio ai due figliuoli suoi Caracalla e Geta.--I quali regnarono +per poco insieme, odiandosi. Caracalla uccise il fratello in grembo alla +madre; e, come era conseguente, tiranneggiò poi. Guerreggiò con gli +alemanni, una nuova lega (come suona il nome) di germani diversi +raccogliticci che si vede sottentrar ora a quella che sparisce de' +marcomanni. Caracalla fu quegli che estese il diritto di cittadinanza +dall'Italia a tutte le province. Dicesi il facesse per accrescer l'entrate, +estendendo i carichi pubblici; ed è strano veder quindi che questi avesser +pesato piú su coloro i quali aveano diritto e nome di cittadini, che non +sui provinciali. Ad ogni modo, cosí cessò il nome stesso di quel primato +conquistato giá con tanto sangue dagli italiani, sancito in essi da +Augusto. Mentre Caracalla guerreggiava co' parti, fu ucciso dal prefetto +del pretorio [211-217].--Questi, Macrino, comprata la pace da que' barbari, +era tuttavia in Asia, quando le legioni innalzarono Eliogabalo, un giovine +sacerdote del Sole, che Soemi sua madre proclamò figliuolo di Caracalla. +Battutisi i due, rimase vincitore e imperatore il giovine sacerdote +[217-218]. Il quale portò sul trono di Roma, pur giá tanto macchiato, nuove +infamie, nuove superstizioni; e fu trucidato in men di quattro anni dalle +guardie [218-222].--Alessandro Severo cugino di lui, e adolescente egli +pure, fu tuttavia diversissimo. Costumato, belligero, restaurator di +discipline, guerreggiò co' persiani, i quali avean testé distrutta la +potenza de' parti non saputa distruggere mai da' romani, ed avean cosí +fondato un nuovo imperio, anche piú pericoloso. E guerreggiando co' germani +fu trucidato da' soldati impazienti della rinnovata disciplina +[222-235].--Massimino, un soldato trace semibarbaro e feroce, mal innalzato +cosí, guerreggiò tuttavia felicemente contra i germani, i pannoni e i +sarmati stessi piú lontani; ma intanto furono gridati in Roma, prima due +Gordiani padre e figlio; poi, morti questi, un Papieno, un Balbino. Contra +i quali scendendo Massimino dal Sirmio, furono uccisi tutti e tre, ciascuno +da' propri soldati, e rimase solo un terzo Gordiano, figlio e nipote de' +due altri [237-238].--Il quale, quasi fanciullo, regnò prima sotto la +tutela d'un prefetto del pretorio, e fu sei anni appresso ucciso da un +altro [238-244].--Costui, un arabo, chiamato Filippo, tenne cinque anni +l'imperio, disputatogli in varie province, toltogli colla vita da Decio suo +capitano, ch'egli avea mandato a combattere competitori in Pannonia +[244-249].--Decio guerreggiò contro a' goti invadenti per la prima volta +l'imperio di qua dal Danubio, e morí col figlio, sconfitto da essi +[249-251].--L'esercito acclamò Gallo, l'uccise tra pochi mesi; acclamò +Emiliano e pur l'uccise, acclamando Valeriano [251-253].--Valeriano ebbe a +difendere i limiti giá intaccati in tutto il giro dagli alemanni sul Reno e +l'alto Danubio, da' goti sul basso, dai persiani sull'Eufrate. E li difese +contro a' primi e a' secondi, ma succombette e fu preso da' terzi +[253-259].--Succedettegli Gallieno figliuol suo, giá associato all'imperio; +e quindi vidersi due imperatori romani, padre e figlio, languire e perir +l'uno ne' ferri barbarici, seder l'altro sul maggior trono del mondo; e +sorger quindi tanti altri imperatori in ogni provincia, che chi ne conta +diciannove, chi trenta, detti nella storia i trenta tiranni. Allora ebbero +grand'agio i barbari ad ordinarsi, ad assalire su tutti i limiti. E tre +grandi leghe di genti germaniche ne sorsero o crebbero dalle bocche del +Reno alle bocche del Danubio: quelle de' franchi, degli alemanni e dei +goti, che furon poi le principali distruggitrici dell'imperio +[259-268].--Morto Gallieno, successegli, chiamato da lui, miglior di lui, +Aurelio Claudio che vinse prima uno de' competitori, gli alemanni, poi i +goti, ma morí in breve di peste a Sirmio. Il senato gl'innalzò poi +meritamente una grande statua d'oro in Campidoglio [268-270].--Furono +acclamati dal senato Quintilio fratello di Claudio, e dall'esercito, +Aureliano; e uccisosi il primo, dopo pochi giorni di porpora, rimase solo +il secondo e regnò gloriosamente cinque anni. Respinse gli alemanni e i +goti, non piú invasori solamente de' limiti, ma d'Italia, dell'Umbria! E +vinse e prese Zenobia, la famosa regina di Palmira, invaditrice d'Asia +minore, Siria ed Egitto. E vinti i rimanenti tiranni in Gallia, Spagna e +Britannia, ed abbandonata la Dacia e cosí ridotti i limiti di Traiano, ma +restituiti tutt'intorno quelli d'Augusto, poté apparir vincitore, +restauratore dell'imperio. Ma fu per poco: dopo cinque anni gloriosissimi, +fu ucciso come uno de' volgari imperatori, e ricadde l'imperio nello +strazio consueto [270-275].--Seguí anzi, strazio nuovo, un interregno di +sei mesi; senato ed esercito si rimbalzavan la scelta; non che conteso, +l'imperio non era piú desiderato. Finalmente fu eletto dal senato Tacito, +un vecchio di settantacinque anni, che morí guerreggiando contro ai goti +dopo altri sei mesi [275-276].--Successero Floriano, fratello di Tacito, +per elezione del senato, e Probo, gridato dall'esercito di Siria. Ed ucciso +in breve il primo dai propri soldati, rimase solo il secondo. Imperiò e +guerreggiò sei anni sul Reno e il Danubio, tra' quali innalzò un gran muro, +vana difesa; fu ucciso al solito dai soldati, i quali tolleravano anche +meno i forti imperatori che non i dappoco [276-282].--Innalzarono Caro +prefetto del pretorio che guerreggiò felicemente contro ai goti, ed +avviatosi contro ai persiani, morí, dicesi, di fulmine [282-284].--E +successero insieme i due figliuoli di lui Carino e Numeriano. Ma in breve, +ucciso Numeriano dal suo prefetto del pretorio, e innalzato a luogo di lui +Diocleziano, e ucciso pur Carino da un tribuno a cui egli avea tolta la +moglie, rimase solo Diocleziano [284-285]. Tristo secolo, deplorabile +imperio, noiosa storia! + + +10. Diocleziano e i successori fino a Costantino [285-306].--Quando +uno Stato è venuto decadendo per parecchie generazioni, il restaurarlo +è difficile a un uomo solo quantunque grande per sé e per potenza, +perché non trova appoggio nel proprio popolo corrotto; gli è d'uopo +procacciar primamente che sia piú o men rinnovato dall'esempio de' +popoli vicini non corrotti. Ma ciò è impossibile nelle civiltá +corrotte tutt'intiere. Tuttavia un grand'uomo che si trovi in +occasione di tale impresa, non suole, non può tenersi dal non +tentarla; e nella storia, ne' giudizi de' posteri resta poi sempre +dubbio, se il tentativo abbia ritardata o non forse accelerata la +caduta. Ciò avvenne a Diocleziano e Costantino, restauratori, mutatori +indubitati dell'imperio. Propensi noi a lodare chi opera grandemente, +quand'anche sventuratamente, anziché chi aspetta, oziando, la fortuna, +a noi paiono essi tutti e due uomini grandi nati in tempi +dappoco.--Diocleziano vide i due sommi pericoli dell'imperio: le +contese di successione tra i capi degli eserciti, e l'invasione de' +barbari giá prementi su tutti i limiti; e tentò riparare ai due +insieme con un ordinamento grande, un pensiero generoso. Solo signor +dell'imperio, solo augusto, non solamente fece augusto e pari suo +Massimiano, ma in breve aggiunse a sé ed al socio due cesari, o +successori designati, Valerio e Costanzio Cloro. Né furono piú di +quelle associazioni vane od anzi pericolose per l'imperio, utili +solamente all'imperatore che guarantivano: fu vera divisione del +territorio, che non era difendibile oramai da un solo imperatore. +Distribuí le province tra i quattro: l'Asia a sé; Tracia ed Illirico a +Valerio, cesare suo; Italia ed Africa a Massimiano augusto; e Gallia, +Spagna, Britannia e Mauritania a Costanzio, l'altro cesare. Cosí +(essendo tenuta dai due augusti una supremazia sui due cesari), +l'imperio, giá unico, rimase fin d'allora diviso in que' due, +orientale ed occidentale, che mutarono e rimutarono sí continuamente +limiti e signori, ma si ricostituirono e durarono in lor dualitá poco +meno che due altri secoli. Roma e l'Italia giá fin da Caracalla cadute +in condizioni pari alle province, ne decadder molto indubitatamente: e +ne patirono tutti i popoli che ebbero a far le spese a quattro palazzi +imperiali in luogo d'uno; e tanto piú, che moltiplicaronsi d'allora in +poi, in quei palazzi diventati vere corti, le pompe, gli uffici, i +titoli, i rispetti, all'uso antico orientale. Ma i due intenti del +riformatore furono arrivati: le successioni (che nella storia +appaiono, moltiplicandosi e incrociandosi, anche piú complicate) +furono in effetto men contese coll'armi, rimasero piú lungamente nelle +medesime famiglie; e le frontiere difese da quattro principi, ciascuno +dal posto suo, furono, secondo ogni probabilitá, difese meglio che non +sarebbero state da un principe universale, sforzato ad accorrere +dall'oceano settentrionale al golfo persico, e a lasciar un pericolo +d'invasione esterna ed uno d'usurpazione interna in ciascuno degli +eserciti ove non si trovasse.--E di fatti, vinsersi allora facilmente +alcuni competitori: e mantenuti i limiti europei, s'estesero +momentaneamente gli asiatici dall'Eufrate al Tigri. Ma nulla è che +stanchi come una operositá, una fortuna stessa, che si sperimentino +insufficienti allo scopo prefisso. Dopo venti anni di regno glorioso, +Diocleziano abdicò e fece abdicar Massimiano l'augusto, compagno suo +[285-305].--I due cesari, Galerio e Costanzio ne diventarono essi +augusti; ma molto disugualmente, rimanendo al primo (con due nuovi +cesari, Severo e Massimino) l'Oriente, l'Italia e l'Africa, ed al +secondo Britannia, Gallia e Spagna solamente. E morto in breve +Costanzio e succedutogli il figliuolo Costantino, prese il titolo +d'augusto, ma non fu riconosciuto se non come cesare da Galerio [306]. +E ne seguirono nuove guerre, finché rimase solo Costantino. + + +11. Il cristianesimo [1-306].--Ma ci è debito qui accennare i princípi +e i progressi di quella religione cristiana, che, nata coll'imperio, +cresciuta mentre questo decadeva, e compressa, perseguitata fin ora, +salí ora a un tratto a condizione di religione trionfante e +regnante.--Nato in Giudea sotto Augusto, nella famiglia regia ma +decaduta di Davidde, un fanciullo chiamato Gesú, era cresciuto in casa +al mestiero paterno di falegname, e vi si era trattenuto trenta anni; +ed avea predicato poi per tre altri, sé professando il Messia +aspettato da sua nazione, sé il Cristo profetato, sé figliuolo di Dio, +rinnovatore ed estenditore all'intero mondo della religione primitiva +d'un solo Dio. Morto esso al tempo di Tiberio, sulla croce, per opera +degli ebrei che aspettavano un liberatore politico, un Messia +temporale, e che scandalezzandosi abborrivan questo; subito dopo, +dodici discepoli principali di lui, detti «apostoli», e sessanta +altri, tutti gente incolta, popolana, bassissima, e di quella nazione +dispregiatissima, s'eran dispersi ad annunziare il gran fatto che +l'Uomo Dio era risuscitato e salito al cielo, che regnerebbe +spiritualmente a poco a poco sulla terra tutta, fino al fine de' +secoli, ed altre simili novelle, dette fin d'allora da nemici ed amici +«stoltezze de' cristiani», «stoltezze della croce». Eppure furono +credute via via, secondo che si spargevano; e si sparsero prontamente, +largamente. In molte cittá di Giudea, d'Asia, di Grecia, sorsero +adunanze, chiese di cristiani. Il principale de' principali discepoli +ne fondò una in Antiochia, poi in Roma, centro dell'imperio; e questa +fu quindi la principale e centrale di tutte. Cosí l'Italia ebbe da Dio +quest'ufficio di centro della cristianitá: un ufficio, come tutti +quelli di quaggiú, dotato di diritti e vantaggi, carico di doveri, che +vedremo, nella storia seguente, perenni. In quelle chiese o congreghe +primitive s'accumunavano dapprima tutti i beni; poi, tanto almeno da +mantenerne i fratelli poveri; del resto, un solo Dio in cielo, una +sola fede in terra, una sola donna a ciascuno, le passioni umane +condannate, il corpo vilipeso, l'anima eterna sola importante; +insomma, una credenza e una morale purissime, non dissimili veramente +da quelle speculate invano da alcuni filosofi, ma fatte ora effettive, +universali tra questi novatori, ma fondate su principi, su fatti i piú +contrari che potessero essere alla ragione pura, filosofica, +precedente o non ammettente que' fatti. Quindi, non che aiuto, +repulsione, guerra di questi filosofi allora trionfanti, guerra di +ogni uomo dell'antica coltura allora avanzatissima, guerra d'ogni uomo +devoto alle religioni patrie, guerra di ogni uomo di Stato serbatore +di queste contro ai nuovi settari. E quindi supplizi, martíri, +persecuzioni legali contro essi. Dieci principali se ne contano, sotto +Nerone, Domiziano, Traiano, Marco Aurelio, Settimio Severo, Massimino, +Decio, Valeriano, Aureliano, e finalmente la piú feroce e piú +universale sotto Diocleziano; imperatori diversi, come si vede, gli +uni tiranni, gli altri buoni, altri grandi, e nel numero Traiano il +sommo uomo di Stato, Marco Aurelio il filosofo, tutti uniti nella +massima di Stato di distrurre la nuova setta. Eppure, tra tante +opposizioni e persecuzioni, e contro ad ogni ragione e probabilitá +filosofica, politica e storica, contro ad ogni andamento consueto +degli eventi umani, queste «stoltezze cristiane» s'erano sparse fin +da' tempi di Traiano cosí, che Plinio si lagnava ne fosser deserti i +templi de' numi patrii, e che al principio del terzo secolo se ne +scorgon pieni il palazzo, Roma, le province, le legioni. E tutto un +altro secolo durò, crebbe, soffrí questa societá religiosa che taluni +osan chiamare setta filosofica o politica, ma che fu tutto +all'opposto; non filosofica, posciaché, imponendo dommi e virtú +asprissime alla natura umana, conquistò pure quelle moltitudini dove +niuna filosofia riuscí mai a penetrare; e non politica nemmeno, +posciaché appunto diventò moltitudine e pluralitá di cittadini, senza +entrar una volta nelle contese, nelle congiure, ne' tumulti, nelle +turpitudini dell'imperio. Ed ora, siam per vedere l'imperatore farsi +cristiano, senza un interesse che potesse muoverlo, se non di prendere +l'opinione, la religione de' piú; e cristiano palesarsi a un tratto +l'imperio tutto intiero. E quindi (benché non sia istituto mio di +persuader nessuno, ma solamente, com'è ad ogni storico, di presentare +gli eventi col carattere che vi vedo), quindi parmi dover notare, che +tutta questa serie d'eventi naturalissimi non poté succedere se non +sopranaturalmente, dico per intervenzione straordinaria, immediata, +manifesta della Providenza divina. Sant'Agostino e Dante posero questo +dilemma di che non s'esce: o la propagazione del cristianesimo +innaturale in ogni etá, innaturalissima in quella della massima +coltura antica, fu effetto de' miracoli che persuasero i neofiti; +ovvero avvenne il miracolo maggiore, d'un fatto grandissimo +adempiutosi contro a tutte le ragioni naturali, un effetto senza +causa; e nell'un caso e nell'altro dunque, v'è miracolo, +sopranaturalitá, intervenzione, rivelazione, religione divina.--E il +vero è poi, che senza sopranaturalitá non si spiegano né il principio, +né il mezzo, né l'andamento, né lo scopo del genere umano, non la +storia universale; e men che niuna, non la storia speciale +dell'Italia, sede del miracolo perenne della centralitá da diciotto +secoli. + + +12. Costantino [306-337].--Ripigliamo, or che il potremo capire, +Costantino. Ai tre competitori che egli avea contro, Galerio augusto, +Massimino e Severo cesari, se ne aggiunsero in breve tre altri: Massimiano +stesso che riprese nome di augusto, Masenzio figlio di lui e Licinio poi, +che il presero. Ma Costantino, buon capitano, e politico abile o talor +forse traditore, aspettando, trattando e guerreggiando diciassette anni, si +liberò di tutti sei. Severo fu ucciso da Massimiano, Massimiano da +Costantino a cui era rifuggito, Galerio dalle dissolutezze, Masenzio nella +gran battaglia presso a Roma [312]; Massimino da se stesso dopo una +battaglia perduta contra Licinio [313]; e finalmente Licinio, dopo aver +spartito con Costantino l'imperio, e tenutane la metá orientale nove anni +[314-323], da Costantino. Cosí questi si trovò e regnò solo poi altri +quattordici anni [323-337]. Continuò, compiè le novitá di Diocleziano, e +n'aggiunse due maggiori: la conversione al cristianesimo e la fondazione +d'una seconda capitale, detta Roma nuova o Costantinopoli.--La conversione, +ei la incominciò ponendo la croce sul suo stendardo o labaro, al dí della +battaglia di Roma contra Masenzio [312]: ma non la compié se non a poco a +poco e parecchi anni appresso, quando fecesi battezzare. E prima e dopo fu +principe cristiano piú zelante che prudente. Avvezzo al pontificato massimo +degli augusti, non poteva usurpare tal dignitá giá tutta ecclesiastica tra' +cristiani; ma non si tenne dall'usurparne quanto potesse, e die' il malo e +troppo seguíto esempio di un principe teologizzante e facente affari di +Stato delle dispute di Chiesa e dell'eresie; tanto che, come succede, egli +forse vi s'imbrattò. Del resto, convertí a templi cristiani molti idolatri +ed altri edifizi civili, e parecchi ne edificò; e molte chiese arricchí, +principalmente quella di Roma. Del che, mi perdonino Dante e i ghibellini +antichi, mi perdonino i protestanti e protestantizzanti moderni, io non lo +so parimente biasimare: perché, se è vero che il cristianesimo sia non +solamente religione ma civiltá, abbia non solamente il maggior ufficio di +condur gli uomini al cielo, ma anche quello minore e pur grande di condurli +intanto sulla terra alla civiltá, era, è, e sará pur sempre conseguente e +necessario ch'egli avesse ed abbia a ciò mezzi terreni, diversi secondo le +etá, ma durati e duraturi in tutte. Né gli abusi debbon toglier l'uso; ché +altrimenti si toglierebbe quello della religione stessa, abusata or da +ecclesiastici e pur da secolari, or da amici e pur da nemici di +lei.--Costantinopoli, ei la fondò, dicesi, per odio a Roma ostinata nella +religione antica; ma forse meglio per avere una grande, degna ed opportuna +residenza a quell'imperio orientale giá istituito da Diocleziano, giá +indispensabile contro ai goti, i piú vicini e piú formidabili minacciatori +di tutto il mondo romano. Che tal fondazione, tal sito fossero +opportunissimi, è dimostrato dal fatto, dall'esser caduta poi Roma, non +Costantinopoli mai, sotto a quelli od altri barbari settentrionali, +dall'aver durato l'imperio colá poco men che mille anni piú che a Roma.--Ma +la corte trasferita a Costantinopoli finí di dar forme, costituzione +orientale, asiatica, despotica, all'imperio. Diademi, vesti, eunuchi +all'antico uso medo od assiro. Un _praepositus sacri cubiculi_ e molti +_comites palatii e cubicularii_ (gran ciamberlano e ciamberlani), con altri +simili per tutte le parti del palazzo, tutte dette «sacre» fino alle +stalle; un _magister officiorum_ (ministro dell'interno e dell'estero), un +_comes sacrarum largitionum_ (delle finanze), un _quaestor_ (della +legislazione e giustizia), un _comes rei privatae_ (del tesoro del +principe), due _comites domesticorum_ (capitani delle guardie dette +«_scholae_»). Agli eserciti furon preposti un _magister utriusque +militiae_, e sotto esso due _magistri peditum ed equitum_, e sotto questi i +_comites_, ed ultimi i _duces_.--E cosí, spogli d'ogni comando militare, +furono ridotti a governatori civili i giá pericolosi prefetti del pretorio. +Quattro ne furon fatti per le quattro grandi divisioni dell'imperio giá +stabilite da Diocleziano, ora ordinate e chiamate «_praefecturae_». 1° +Prefettura d'Oriente, divisa in cinque diocesi (ogni diocesi poi in +province), Oriente, Egitto, Asia, Ponto e Tracia. 2° Prefettura d'Illirio, +divisa in due diocesi, Macedonia e Tracia. 3° Prefettura d'Italia, divisa +in tre diocesi, Italia, Illirio ed Africa. 4° Prefettura delle Gallie, +divisa in tre diocesi, Gallia, Spagna e Britannia. Alle diocesi e province +furono posti governatori di vari nomi, _rectores, proconsules, vicarii_, +ecc.--E sotto tutti questi, ultime e piú potenti forse fin d'allora +sorgevano le costituzioni delle cittá, stampate piú o meno sul modello +degli antichi municipi italiani: un'adunanza popolare, via via ridotta per +vero dire a poche elezioni, ma mantenuta poi principalmente per quelle de' +nuovi vescovi a cui contribuivano insieme col clero e coi decurioni; un +consiglio piú ristretto (resto dei senati) detto «_ordo_», «_decuriones_» o +«_patres_»; e due o piú magistrati esecutivi, per lo piú annui (resti o +imitazione dei consoli), detti «_duumviri_», «_triumviri_», ecc.; oltre +parecchi _tribuni_ ed ufficiali inferiori. I tributi furon dati a +riscuotere a que' decurioni, fattine garanti e quasi impresari; ondeché +fuggivasi tal dignitá diventata carico pesantissimo, e gl'imperatori +sforzavano le famiglie a serbarla od assumerla. Del resto, continuavano +questi tributi ad esser moltiplici; ma diventò principale il territoriale, +che si stanziò od indisse incominciando dal 312 (l'anno della vittoria di +Costantino) di quindici in quindici anni, periodo detto quindi +«indizione».--Tale, all'ingrosso, fu l'ordinamento del nuovo e ben detto +«basso imperio». Tal durò con poche mutazioni sino al fine della metá +occidentale. E tale il vedremo poi imitato dagli imperatori occidentali +rinnovati; ed anche (principalmente nella moltiplicitá degli uffizi +cortigiani) da altri principi minori fino ai nostri dí. Ma vedremo pure, +piú seria imitazione, quella dei municípi romani fatta dai comuni italiani. + + +13. I Costantiniani [337-379].--I tre figli di Costantino, cesari in +vita di lui, augusti dopo lui, tennero nell'imperio diviso, Costantino +II, la prefettura delle Gallie; Costante, l'italica e l'illirica; +Costanzio, la orientale. Tra breve, Costantino mosse guerra a +Costante, e vi morí; onde Costante riuní tutto l'Occidente. Ma fu poi +ucciso da Magnenzio nuovo competitore sorto in Gallia. Guerreggiarono +allora Magnenzio e Costanzio; Magnenzio vinto s'uccise, e Costanzio +rimase solo augusto.--Allora ei fece cesari prima Gallo, che in breve +ei temette ed uccise; poi Giuliano letterato filosofo, cui non temeva. +Questi governò dapprima in Gallia, e guerreggiò felicemente contro a' +franchi ed altri germani piú che mai prementi. Costanzio perdente +all'incontro dinanzi ai persiani, chiese a Giuliano cesare il suo +esercito; e l'esercito gridò augusto Giuliano stesso, il quale, morto +intanto Costanzio, rimase egli pure imperator solo.--Era capitano ed +uom di Stato non volgare; ma filosofo all'antica, romano stantío +retrogrado. Rinnegò la religion nuova, e perseguitolla a modo suo; +pochi supplizi e molti impedimenti (modo imitato in un grand'imperio +a' nostri dí); protesse, rinnovò all'incontro la religione vecchia, +nazionale, di che era capo.--Passato in Oriente corse contro a' +persiani, li vinse, giunse al Tigri, e vi perí in battaglia, ultimo +de' Costantiniani [363], ultimo degli imperatori idolatri; e dopo il +quale l'idolatria si ridusse a poco a poco al senato di Roma, alla +statua della Vittoria ivi serbata per qualche tempo ancora, ed agli +abitatori piú rozzi, men progressivi delle terricciuole, de' _pagi_, +onde furon detti «_pagani_».--L'esercito, rimasto senza imperatore, +acclamò Gioviano, che cedette subito a' persiani le conquiste e morí +fra pochi mesi di malattia.--Quindi fu similmente acclamato +Valentiniano, che si associò subito suo fratello Valente. Imperiò il +primo in Occidente, s'associò suo figliuolo Graziano, e guerreggiò co' +germani sul Reno e sul Danubio, e morto lui, nel 375, imperiò +Graziano, che s'associò suo fratello Valentiniano. E intanto imperiò +Valente in Oriente che guerreggiò e patteggiò co' persiani. Ed avendo +patteggiato poi co' visigoti spinti a spalle dagli unni, e conceduto +loro di passare e stanziare sulla destra del Danubio, egli fu in breve +assalito, vinto ed ucciso da essi ribellati. Questo fu il primo +stanziamento grande fatto da' barbari di qua da' limiti di Augusto. +Quindi spaventato Graziano, imperatore occidentale che avea giá un +socio ma fanciullo, s'associò Teodosio capitano di nome, dandogli le +prefetture minacciate d'Oriente e d'Illirio [379]. + + +14. Teodosio [379-395].--È notevole, se non altro come aiuto di +memoria, che que' limiti dell'impero stabiliti giá nell'ultimo quarto +del secolo avanti Gesú Cristo da Augusto, furono oltrepassati intorno +al 75 da Traiano che v'aggiunse la Dacia oltre Danubio; ripresi, +abbandonata questa da Valeriano, un secolo appresso intorno al 175; +intaccati dopo un altro secolo intorno al 275; ora rotti del tutto +dopo un altro intorno al 375; e calcati, cancellati poi durante tutto +un ultimo secolo fino alla distruzione dell'imperio nel 476. Certo una +tal difesa, sia che si conti di cinque, sia che solamente di tre +secoli, fatta dall'imperio quantunque straziato addentro in tante +guise, contro alle genti affollantisi all'intorno, mostra una gran +vitalitá, una gran vigoria ed operositá nella schiatta italiana, +indubitata fondatrice e signora prima di quell'imperio. Ma questa +schiatta era venuta meno a poco a poco; ed ora erano figli degeneri di +barbari o barbari stipendiati, avviliti, e quasi apostati dalla +barbarie, que' cosí detti romani che difendevano contro ai barbari +veri e rimasti di puro sangue, l'imperio precipitante. Il quale resse +in Asia, non solamente contro a' persiani, ma contro alle stesse +nazioni settentrionali piú nuove e piú terribili, per la forza locale +di quella Costantinopoli cosí ben piantata a ciò. E videsi allora, che +giunsero quasi tutti que' barbari europei ed asiatici via via alle +foci del Danubio, anzi alle falde dell'Emo o Balkano, vicinissime a +Costantinopoli: e tutti furono, per forza di tal vicinanza, indugiati +prima, ribalzati poi d'Oriente ad Occidente, dall'Asia sull'Europa, da +Roma nuova sulla vecchia. L'indugio durò appunto quanto Teodosio, il +rimbalzo tutto il resto del secolo.--Teodosio, non piú che imperatore +orientale dapprima, sofferse i visigoti tra il Danubio e l'Emo; ma ve +li rattenne, e con essi quanti premevano addietro. Si frappose, forse +troppo anch'egli, nelle contese cristiane; ma almeno, tenendosi fermo +contro all'eresia ariana e all'altre, serbò unita la cristianitá +romana, contro ai barbari giá gentili, poi via via quasi tutti ariani. +E cosí la guerra, che giá era di civiltá contro alla barbarie, diventò +pure di religione; il che risponde all'accusa antica e nuovamente +fatta al cristianesimo d'avere menomata quella difesa dell'imperio. Se +questo avesse potuto o dovuto esser salvato, sarebbe stato da una +guerra di religione. Del resto, ucciso Graziano da Massimo un nuovo +augusto, Teodosio venne in aiuto a Valentiniano II, prese ed uccise +Massimo; e quando Valentiniano fu ucciso dal suo maestro de' militi +che innalzò Eugenio, egli, Teodosio, combatté e prese pur questo; e +cosí riuní per l'ultima volta, ma per poco, i due imperii. Morí l'anno +appresso, 395. + + +15. L'ultima divisione, l'invasione e la caduta dell'imperio +[395-476].--Per sempre dunque si ridivisero i due imperii: l'orientale +(compreso l'Illirio) sotto Arcadio primogenito; l'occidentale sotto +Onorio, l'altro figliuolo del gran Teodosio. Degeneri, mediocri +amendue, lasciarono governare lor maestri de' militi, lor cortigiani, +lor donne, loro eunuchi. Allora straripò, innondò la piena de' barbari +vicini, premuti a spalle piú e piú da quegli unni che giá vedemmo sul +Danubio, e di che si disputa tuttavia, da quali steppe dell'Asia +fosser giunti, di quale schiatta, finnica, turca, o propria, fosser +cresciuti.--Quindi, dal basso Danubio scesero i visigoti per mare e +per terra, in Grecia, Pannonia ed Illirio; dalla Germania, i vandali, +gli alani e gli svevi, in Gallia, e quindi attraversandola, in Ispagna +[400 c.]. Tra breve, Alarico re de' visigoti penetrò fino a Verona, e +vi fu vinto da Stilicone, maestro de' militi e poco men che tutore +dell'imperatore occidentale. E penetrò secondo Radagasio con un nembo +di genti varie fino in Toscana, e vi fu vinto dal medesimo Stilicone. +Ma venuto questo in sospetto, giusto, o no, di voler usurpare +l'imperio, ed ucciso nel 408, Alarico ridiscese subito fino a Roma che +multò; poi tornovvi l'anno appresso e la prese innalzandovi, contra +Onorio, Attalo ad imperatore [409]; poi tornovvi la terza volta e la +pose a sacco [410], e morí poi. Quindi Ataulfo suo successore lasciò +l'Italia, passò in Gallia meridionale e Spagna, fondovvi un regno +goto, unendosi ai barbari precedenti. Intanto Onorio faceva augusto +Costanzio un suo capitano vittorioso; e, morti i due [421-423], quel +resto d'imperio occidentale, occupato un momento da un Giovanni, +rimase a Valentiniano III figliuolo di Costanzio [424].--Sotto il +quale fu abbandonata dai romani ed occupata da' sassoni la Britannia +[426]; occupata l'Africa da Genserico e da' vandali di Spagna [429]; +occupata Elvezia e Gallia orientale da' borgognoni [435]; cedute +Pannonia, Norico e Dalmazia all'imperio orientale [437].--Peggio fu +quando [444] innalzato a re degli unni Attila «_flagellum Dei_» (come +fu detto da' contemporanei), egli raccolse intorno a sé tutte le genti +unne, slave e germaniche colá ancor rimanenti e ribollenti. Volsesi +prima all'imperio orientale; ma questo se ne salvò con un tributo +annuo [450]. Allora precipitò il nembo sull'occidentale; attraversò, +s'ingrossò in Germania, piombò su Gallia. Ma riunitisi ivi sotto Ezio +i restanti romani e i nuovi visigoti contro ai novissimi invasori, li +vinsero a Châlons in gran battaglia [451], e cosí li rigettarono +sull'Italia. Penetrò Attila in questa, assediò Aquileia, giunse al Po +e fu ivi fermato, dicesi per miracolo, certo incomprensibilmente da +un'ambasceria romana a cui capo era san Leone, il quale si può contare +cosí per il primo de' grandi papi politici [452]. Morí Attila appena +tornato in Germania al suo _ring_, vallo, o campo, o cittá capitale; e +fu sciolto il suo barbaro e momentaneo imperio.--Ma sorsero dai +frantumi nuove leghe, nuovi duci di genti, che furono i definitivi +distruggitori dell'imperio. E tanto piú, che Ezio, il sommo o solo +capitano imperiale, fu ucciso per sospetti da Valentiniano III [454]; +ucciso esso in breve da Massimo senatore, a cui avea rapita la donna +[455].--Seguirono venti anni d'agonia, nove ultimi augusti: Massimo +per tre mesi, mentre Genserico e i vandali venivan d'Africa a +prendere, saccheggiare e lasciar Roma [455]; Avito vinto e deposto da +Ricimero, un duce di genti barbare varie [456]; Magiorano innalzato e +in breve ucciso da Ricimero [457]; Livio Severo innalzato pur da +Ricimero, e lasciato imperiar di nome sett'anni, poi morto, forse di +veleno [465]; poi, dopo due anni d'interregno tenuto da Ricimero, +Antemio innalzato per accordo di lui coll'imperatore orientale [467], +da lui poscia combattuto, vinto ed ucciso [472]; poi morto Ricimero, +che stava per prendere esso l'imperio, Olibrio morto fra tre mesi +[472]; poi Glicerio imporporato in Italia, e Nipote nominato a +Costantinopoli, il quale cacciò l'emolo [474] e fu cacciato egli +stesso da Oreste suo maestro de' militi; e finalmente Romolo Augustolo +figliuolo d'Oreste, deposto in breve da Odoacre duce di genti +raccogliticce, le une sollevate in Italia e l'altre tratte d'in sul +Danubio dalle reliquie dell'imperio unno. Odoacre non istimò rifare +inutili imperatori, e fu finito l'imperio occidentale, l'imperio +italiano [476]. + + +16. Coltura antica, idolatra.--Della religione giá dicemmo a suo +luogo, e cosí faremo pure per le seguenti etá, nelle quali le cose +religiose si verranno sempre piú mescolando colle civili e politiche; +ondeché non ci resta né resterá a parlare separatamente se non delle +colture.--Nella etá dell'imperio romano, come due religioni, cosí +furono due colture, una antica e cadente coll'idolatria, una nuova e +progrediente col cristianesimo.--Il cader della prima incominciò +vivente od appena morto Augusto, e continuò senza interruzione, +peggiorando via via poi; ondeché non può attribuirsi, come si fa da +alcuni, né ai barbari che erano tuttavia lontanissimi, né al +cristianesimo che era ancora impotentissimo a ciò. Alcuni altri, del +resto grandi, fanno causa di questa come d'ogni altra decadenza della +coltura, non so qual legge di periodicitá, a cui dicono soggetta la +natura umana; e per cui ogni coltura, giunta al sommo, dovrebbe sempre +e di necessitá cadere, fino a che sorga un'altra a succederle +crescendo, arrivando al sommo suo, e ricadendo di nuovo, all'infinito. +Ma costoro si lasciaron forse ingannare dallo spettacolo, frequente +sí, non costante, di siffatti periodi. I quali non si veggono dalla +scienza or progredita né nella coltura indiana né nella cinese; e men +che mai in nessuna delle moderne cristiane, non nell'italiana, né +nella francese, e men che in niun'altra forse, nell'inglese. E quindi +sembra da abbandonare del tutto questa supposta legge universale, e da +cercar piú attentamente in ciascuna delle colture decadute le cause +speciali che la fecero decadere. E cosí facendo della romana, parrá +chiaro ch'ella decadde originariamente e principalmente per la sola +ragione, che fu spenta lá la libertá. Questa, il vedemmo, avea +generati, educati prima d'Augusto tutti i grandi del secolo ben detto +«aureo», mal detto «d'Augusto». Sotto il quale o dopo il quale non +sorse piú uno pari a quelli, non uno forse che sia poi stato detto +«aureo». È accennato nel bellissimo opuscolo contemporaneo _Della +perduta eloquenza_, è volgare ai nostri dí: le lettere si nutron di +fatti gravi, importanti, da discutere, o narrare, o ritrarre in +qualunque modo di prosa e poesia; ondeché, cessando ovvero i fatti, +ovvero la libertá del discuterli o narrarli o ritrarli, ovvero peggio +ed insieme i fatti grandi e la libertá, cessa il cibo, il sangue, la +vita delle lettere; elle languono, si spossano, infermano talora fino +a morte. E cosí avvenne allora: l'eloquenza senza affari pubblici +diventò retorica, o panegirici, che suol essere lo stesso; la poesia, +tragica, epica, o lirica, inceppata dalle leggi di maestá, diventò +leggiera, concettosa, non efficace, non alta, non larga, versi non +poesia; la filosofia resistette, die' alcuni lampi, gli ultimi forse +di quell'etá; ma la filosofia, che ha pretensione di condurre ed è piú +sovente condotta dalle lettere, seguí poscia anch'essa la decadenza; e +la seguirono, come sogliono, le arti e le scienze stesse. Perciocché +insomma le lettere che si dicono talora (appunto quando la servitú le +ha fatte incapaci) la piú vana, la men positiva, la men produttiva fra +le colture, son pur quelle che nutrono, ispirano e vivificano tutte le +altre; ondeché, mancando la vita ad esse, manca a tutte le altre. Né +servono allora i rimedi delle protezioni, o, come si suol dire, dei +mecenati: non serví il vero e vivo Mecenate, non Augusto ad impedire, +non Vespasiano, Tito, Traiano, Adriano, Antonino o Marc'Aurelio, a +trattenere di molto la decadenza. E tutto ciò è fuor d'ogni dubbio +chiarito dalla successione, dalle date degli scrittori via via +minori.--Di Tibullo e Properzio, aurei ancora, si disputa in qual anno +nascessero, ma si crede negli anni ancor della repubblica. Ovidio nato +negli ultimi è certo il meno aureo degli aurei. Fedro, un servo trace +nato piú o meno tra le due etá, è aureo di stile, ma il genere +trattato da lui è di quelli minori, scelti appunto quando vengon meno +i maggiori. Lucano, Persio, Stazio, Marziale, Seneca il tragico, +Seneca filosofo, del primo secolo dell'imperio, son tutti minori e +detti «argentei» unanimemente.--Quintiliano, fiorente tra il primo e +il secondo secolo, non se n'alza, pure sforzandosi di rialzar esso le +lettere cadenti. I due Plini, quantunque erudito il primo ed elegante +il secondo, e Giovenale stesso, quantunque generoso, non vi fecero +guari piú. Se avesse potuto farsi, sarebbe stato fatto da Tacito, uno +scrittore, un uomo (per quanto si sappia) di meravigliosa virtú in +tempi or viziosi, or almeno minori. Ma, vizio forse inevitabile in +qualunque uomo combattente il secolo suo, Tacito, resistendo alla +decadenza giá invincibile, e sforzandovisi, ne rimase aspro, duro, +travagliato oltre alle leggi del bello, che non è piú bello quando non +è facile. E cosí Tacito rimarrá immortalmente simpatico agli animi +virtuosi, che si confortano allo spettacolo della altrui virtú +infelice; ma riman segno egli stesso della decadenza invano da lui +trattenuta. Seguono decadenti via via piú Svetonio, Frontino, +Frontone, Petronio, numerati ancora fra gli argentei;--e poi nel +terzo, quarto e quinto secolo, detti di bronzo, di ferro e non so piú +che, una serie rara rara di minori, Ausonio, Claudiano, Eutropio, +Apuleio, Giustino, Macrobio, ed altri che non nomineremo.--Misti a +tutti questi latini, fiorirono alcuni greci, Plutarco solo grande, con +una turba di filosofi minori di varie scuole, od anzi di scuola +ecletica in Alessandria. E questi furono la speranza di Giuliano +apostata. Dopo il quale ancora, a' tempi di Teodosio, Simmaco, un +senatore principale di Roma, acquistava nome di eloquente o forse di +animoso fra' contemporanei, difendendo l'altare della Vittoria, ultimo +degli idoli nella curia. Ma giudichi ora ciascuno quale eloquenza, +qual filosofia, quali animi retrogradi dovessero esser questi; e qual +regresso si fosse fatto, in somma, dalle varie ma tutte vive ed +incalzanti parole d'un Catone, d'un Cicerone o d'un Giulio Cesare.--Le +arti, greche e purissime da principio, riempirono dapprima Roma, poi +l'imperio. Augusto vantavasi di aver trovata Roma di mattoni, e +lasciarla di marmi. E in Gallia, in Ispagna e nell'estrema Africa, +quasi come in Italia, si trovan resti da far meravigliare quanto se +n'empissero le cittá e le terre. Il fatto sta (e credo sia da notare +per l'avvenire dell'arti italiane che dovrebbon essere provveditrici +al mondo moderno), che l'ornamento dell'arti diventa un bisogno in +tutte le civiltá molto avanzate. Ancora, a tutte queste province fu +estesa dagli imperatori la rete delle strade romane. Tutto ciò fino +agli Antonini. Ma arti ed opere pubbliche furono neglette nel secolo +delle contese e de' moltiplici imperatori; e giá colle lettere si +trovano l'arti molto corrotte solto Diocleziano e Costantino, e +corrottissime poi al cader dell'imperio. I barbari sopravegnenti non +trovarono della coltura antica nulla da corrompere; tutt'al piú, resti +da disperdere. + + +17. Coltura nuova, cristiana.--Fu tutt'all'incontro nella nuova +coltura generata, vivificata, spinta innanzi dalla religione, +dall'operositá cristiana. Qui si, abbondavano i soggetti reali, belli, +grandi, incalzanti.--Ma, né religiosamente né letterariamente +parlando, non oserem nominare come parti o frutti di tal coltura i +Vangeli, gli Atti o le lettere degli apostoli. Ivi la semplicitá è piú +che aurea, o del secolo d'Augusto; ivi i pensieri spirituali ed anche +temporali, ivi l'altezza e l'ampiezza dei giudizi e delle previsioni +morali, ed anche storiche e politiche, sono tali, che a chiunque vi +s'interni spregiudicatamente, sará impossibile non vedere, per cosí +dire, materialmente la sopranaturalitá, l'onniveggenza, la ispirazione +divina di quelle scritture. Compatibili al paragone di noi sono coloro +che non le videro, ne' secoli precedenti. Ma in questo nostro cosí +inoltrato nell'adempimento di tanti destini umani e cristiani, +predetti lá da per tutto (principalmente nelle predicazioni di Gesú +Cristo e nelle _Epistole_ di san Paolo), e che non si potevan pure +naturalmente prevedere allora, io non so come possiamo leggere quelle +scritture senza esser compresi di meraviglia e quasi di spavento, +senza sentirci quasi in presenza materiale di quella inevitabile +sopranaturalitá, di quella rivelazione. E quindi non frutti, ma semi +diremo questi della coltura cristiana; la quale poi in realtá si trova +tutta derivata da essi.--Greci tutti dapprima, latini molti poi degli +scrittori cristiani, li nomineremo tutti insieme, come membri d'una +sola coltura. I primi, san Clemente papa, san Barnaba, sant'Ignazio, +san Policarpo, scrissero non piú che lettere a conforto e guida di +questa o quella chiesa, come gli apostoli.--Ma tra breve, fin da mezzo +il secondo secolo (che tal si conta dell'imperio e della chiesa, quasi +esattamente coetanei) sorsero scrittori maggiori; molti apologisti +della religione nuova contro alla religione e alla filosofia antiche, +fra cui principali san Giustino israelita, san Clemente alessandrino, +Tertulliano latino ed altri minori; oltre a sant'Ireneo ed altri +scrittori propriamente teologi o controversisti contra gli eretici.--E +continuarono i primi, e moltiplicaronsi i secondi nel terzo secolo; o +piuttosto, apologisti e controversisti insieme furono gli scrittori +ecclesiastici giá allora numerosi e fecondi ed eloquentissimi, Origene +e Dionisio alessandrini, san Cipriano, san Gregorio taumaturgo, +Esichio e molti altri. E questo secolo è pur quello dell'imperio +straziato dalle contese militari, e della coltura antica risolutamente +precipitante; ondeché in esso giá si può dire asserita la superioritá, +la vittoria della coltura nuova.--Tanto piú nel secolo seguente e +quarto, che fu quello di Costantino, e della Chiesa trionfante nello +Stato, ma straziata dall'eresia ariana e da parecchie altre. E quindi +s'affolla la serie degli scrittori ecclesiastici d'ogni sorta, ed è +una folla di grandi; sant'Atanasio l'eroe della guerra ariana, san +Cirillo, sant'Ilario, sant'Eusebio, sant'Efrem, san Basilio, due santi +Gregori, quel di Nicea e quel di Nazianzo, san Giovanni crisostomo, +Arnobio, Lattanzio e il nostro sant'Ambrogio tra molti altri.--E +seguono finalmente, nati nel medesimo secolo, finiti nella prima metá +del quinto, san Pietro crisologo, san Leone papa (il fermator +d'Attila), Sulpicio Severo, Paolo Orosio, san Prospero, Prudenzio, +Apollinare, e sopra tutti questi (quasi tutti latini oramai) i due +grandi lumi della chiesa latina, san Girolamo e sant'Agostino.--Greci +o latini, i maggiori di tutti questi son quelli che si soglion +chiamare meritamente i «santi padri della Chiesa»; e i piú sono dalla +metá del quarto alla metá del quinto secolo, quando giá era poco men +che cessata la coltura antica, quando giá erano inondati di barbari i +due imperii, e principalmente il latino; onde apparisce piú che mai la +contrarietá delle due colture antica e cristiana, delle due serie +decrescente e crescente. E perché poi nell'ultima metá del secolo +quinto cessò a un tratto questo gran fiorire della coltura cristiana, +perciò apparisce sopratutto che quella scusa, quel quasi vanto di +essere stata distrutta da' barbari che si dá da alcuni alla coltura +antica, non a lei, ma sí veramente si può, si dee dare alla sola +coltura cristiana.--Le arti cristiane poi, furono naturalmente +oscurissime ne' tre primi secoli, tra le catacombe. D'architettura non +n'era bisogno né possibilitá in tali luoghi; né vi potevan fiorir +nemmeno le pitture o le sculture. Quindi sono rozzissimi e discordi da +quelli dell'arte idolatra i pochi monumenti cristiani che si trovano +di quell'etá primitiva. Né sorsero guari poi, all'uscir dalle +catacombe, le due arti figurative cristiane: trovavano giá decadute +anche l'arti idolatre. Ma sorse a un tratto a nuovi modi +l'architettura; quell'arte tanto piú varia che non le due sorelle, +perché ella può e deve adattarsi alle variabili condizioni della +societá, mentre queste debbono sempre figurare l'invariabil natura. +Cosí l'architettura cristiana prese per li templi la forma delle +basiliche da' primi edifizi donati a tale uso; e v'aggiunse poi i due +lati a crociera, per ricordar nella pianta o la croce, o piuttosto i +crocicchi delle catacombe. Sono del tempo di Costantino, oltre altre, +l'antica chiesa di San Pietro, e quella di San Paolo che durò fino +agli anni nostri. E la rozza magnificenza dell'ultima basterebbe sola +a provare che se son sognate le donazioni di potenza politica, furono +reali quelle di edifizi ed altre possessioni, fatte ai papi da +Costantino. Dal quale in poi moltiplicaronsi gli edifizi sacri in +Italia e fuori, ed in Costantinopoli principalmente; e perché +naturalmente e bene o male gli edifizi dánno occasioni di pitture e +scolture, nacquene nell'arte intiera quello stile, che, per essere +stato coltivato principalmente e piú a lungo a Costantinopoli, ebbe e +serba nome di «bizantino». Stile rozzo, goffo, e decaduto senza +dubbio; ma serbò pure un resto d'arti; ma aiutò il risorgimento poi. +Ondeché dell'arti come delle lettere si può dire che le cristiane +sorsero fin d'allora a' progressi futuri, mentre le idolatre finivano +di cadere. + + + + +LIBRO QUARTO + +ETÁ QUARTA: DEI BARBARI + +(anni 476-774). + + +1. Il nesso tra le due storie nostre.--Giunti al limite tra le due +storie nostre, fermiamoci un momento: non sará forse perduto a far +intendere ciò che le memorie della prima poterono e possono anche +operare nella seconda.--L'Italia è la sola tra le nazioni d'Europa, +che abbia una grande storia antica, una grande moderna; Grecia non ha +finora se non la prima; l'altre non hanno in proprio se non la +seconda, non hanno della prima se non guari quella parte della nostra, +che resta loro dall'essere state province dell'imperio romano. Alcuni +affettano trattar di quell'imperio quasi comune culla, di quella +civiltá quasi comune merito, de' romani quasi comuni padri a tutte le +nazioni occidentali d'Europa. Ma sono fatti storici evidentissimi, che +l'imperio fu primamente e lungamente de' romani e degli altri italici; +che la civiltá fu primamente, lungamente, esclusivamente tutta +italica; e che, se alquanto del sangue de' signori italici si mescolò +con quello de' sudditi occidentali, mescolatisi poi l'uno e l'altro +col sangue germanico, quel sangue signorile non si mescolò in Italia +se non una volta sola col sangue nuovo germanico. Dunque, non sembra +dubbio: noi siam di razza, di sangue piú puro; noi siamo piú +anticamente potenti e signori, piú nobili, nobilissimi.--Ma ciò +conceduto, incombevano nell'etá seguenti, incombono ora tanto piú, +alla nostra nobil nazione tutti i doveri, tutte le convenienze che +sono universalmente imposte alle nobili famiglie. Dunque tra le altre: +1° Non esagerare la propria nobiltá; e cosí non dir per esempio quel +nonsenso, che la nostra schiatta sia piú antica dell'altre; perciocché +tutte le schiatte sono egualmente antiche, vengon tutte dal padre Noè +e dal padre Adamo; lasciar anzi lo stesso vanto della puritá del +sangue; perciocché, oltre alla difficoltá del provarla risalendo +all'origini piú antiche che noi vedemmo cosí moltiplici, non è deciso +poi se sien migliori, e piú atti a tutto, i sangui puri o i misti.--2° +Di puro o non puro sangue, padri o non padri nostri, coloro che +abitarono anticamente le nostre terre, che bevetter le nostre arie, +furono giá il popolo piú forte in guerra, piú sodo in politica, piú +civile e piú colto in tutto, fra tutti quelli dell'antichitá; e ciò +basta a provare la falsitá di quello scoraggiamento datoci da molti +stranieri, accettato da alcuni nostri, che il nostro molle clima, la +nostra bella terra ci faccia naturalmente men forti che gli +occidentali o settentrionali. La bella, la molle Italia, fu giá la +forte, la virile Italia. Ma dovere nostro secondo era ed è, non +esagerare, non difendere in tutto questa virtú degli avi. Sacro è +senza dubbio difendere, colla veritá, la memoria d'un padre; ma men +sacra, ed anche men possibile, si fa questa difesa per l'avo, meno +ancora per il bisavo, e poi per l'atavo e gli avi piú lontani via via; +e perché piú numerosi, e perché viventi in que' tempi piú e piú +barbari, quando la potenza e l'illustrazione non si acquistavano guari +in modi legittimi e virtuosi. Non v'è mezzo: o bisogna sacrificar la +difesa delle conquiste e dell'imperio dei nostri maggiori, o bisogna +sacrificar la difesa de' migliori e piú certi principi della presente +civiltá: tutti quelli principalmente, su cui si fondano i diritti, i +doveri dell'indipendenza. Se noi giustifichiamo l'imperio dei nostri +avi sugli iberi, sui galli e sui germani, noi giustifichiam l'imperio +de' francesi, degli spagnuoli e de' tedeschi su noi; né credo che il +voglia niun italiano presente. Ma pur troppo il vollero molti italiani +del medio evo; e vedremo l'inopportuna memoria dell'imperio romano, e +le pretese di rinnovarlo sviar le nostre generazioni, guastar quasi +tutta la nostra storia moderna.--E quindi apparisce un terzo nostro +dovere, che è di emular sí, ma non pretendere a pareggiare i grandi +maggiori; di emularli secondo i tempi mutati e le proprie possibilitá. +Tutte le imitazioni servili, troppo simili, nascono da incapacitá, +riescono a mediocritá nell'opera, anche piú che nello scritto. Uno che +voglia operare, non dico come l'antico autore di sua famiglia, ma come +l'avo di due o tre generazioni, è stolto e si fa risibile a guisa del +famoso cavaliero. Cosí qualunque nazione. Noi fummo giá la prima in +potenza tra le antiche, la prima in coltura tra le moderne; ma noi +siamo (non voglio dire a qual grado) decaduti dall'uno e l'altro +primato; e bisogna saperlo vedere. Perciocché tutti quei doveri, +comuni a chiunque pretende a nobiltá, sono tanto piú stretti a +chiunque si trovi in nobiltá decaduta. Nella quale, i vanti +d'antichitá, i vanti della virtú degli avi, i vanti di pareggiarli, si +fanno poi non solamente piú risibili ma fatali. La superbia può essere +tollerabile quando si cerca ne' propri meriti, ma non quando si fruga +tra gli avi. Per non essere degeneri bisogna saper essere decaduti. +Per fare tutto quello che si può, bisogna non pretendere a quello che +non si può. Di tutti i sogni che distraggono dalla realitá, i sogni +del passato sono i pessimi, perché i piú impossibili ad effettuare; il +futuro anche piú improbabile può succedere, ma il passato non succede +mai piú. Uno dei grandi vantaggi delle nuove nazioni, come de' nuovi +uomini, è quello di non poter impazzire del proprio passato, di esser +tutto al presente e all'avvenire; e tal fu appunto Roma antica, tale è +la nazione anglo-americana presente. Del resto, io mi vergogno di +dimorar cosí a lungo su queste debolezze; ma elle furono quelle di +tutti quanti i secoli che ci restano a percorrere; e sono d'oggi, +dicevo io e pur troppo non m'ingannavo, quando scrivevo per la prima +volta questa pagina; e guastano, in somma, i giudizi sulle nostre due +storie antica e moderna, e sulla presente e la futura ancora. Epperciò +parvemi ufficio di storico il segnalarle.--Ma se, tutto ciò lasciando, +noi ci sapremo mai innalzare all'intelligenza dell'ufficio, del +destino peculiare di nostra nazione in mezzo a quello universale del +genere umano (quella intelligenza che è sommo e pratico fine di +qualunque storia nazionale lunga o breve), noi non troveremo nulla di +meglio né di piú a dire su Roma e l'imperio romano antico, che ciò che +ne fu detto dai tre maggiori filosofi storici che sieno stati mai, +sant'Agostino, Dante e Bossuet; cioè, che evidentemente l'ufficio, la +missione providenziale di Roma antica, fu quella di riunire, di +apparecchiare tutto il mondo antico occidentale a prima sede della +cristianitá. E questo modo di vedere si fará a noi tanto piú manifesto +nelle due etá seguenti, in che vedremo accorrere le genti barbariche, +e sorgere le nazioni moderne a prender lor luoghi nella cristianitá. E +vedremo poi nella etá ulteriore, dei comuni, sorgere un nuovo ufficio +o destino nostro non meno evidente, non meno bello; quello di ravviare +e riunire la cristianitá in una nuova civiltá e in una nuova coltura; +e soffrir noi certamente e molto in questa grand'opera, ma compierla +meno a pro nostro che d'altrui; e poter quindi rallegrarci ancora dei +nostri stessi dolori, riusciti cosí utili nell'ordine universale. E +non sará guari se non nell'ultima delle etá nostre, in quella che +chiameremo delle preponderanze straniere, che noi troveremo dolori +senza compensi, patria storia senza patrio ufficio, senza +consolazione, senza gloria. Fino allora, in un modo o in un altro, noi +avevamo operato o primi o per lo meno importantissimi sui destini +della cristianitá; d'allora in poi non operammo né primi né +importanti, facemmo poco piú che durare, sopravivere, poltrire, +vegetare, non solamente decaduti ma degeneri.--Ma le nazioni cristiane +non possono restar sempre degeneri, senza ufficio, senza opera. E giá +si può forse prevedere l'ufficio futuro di nostra nazione, collocata +in mezzo al Mediterraneo, centro e via degli interessi materiali, +collocata intorno alla sedia pontificale, centro e capo degli +interessi spirituali della cristianitá: l'ufficio di procacciare, +agevolare, mantenere, perfezionar l'unione, ogni sorta d'unione, delle +nazioni cristiane. Sarebbe ufficio simile nello scopo, ma dissimile +nel mezzo, per vero dire, ai due altri nostri antichi: noi nol +possiamo piú adempiere primeggiando, ma nol potremo adempiere se non +pareggiando le nazioni sorelle. E noi siamo lungi da tal situazione; +ma alcuni piú o men notevoli passi si son pur fatti ad essa, uno +ultimo e grande da quando attendevamo primamente allo studio delle etá +nostre passate. Continuiamovi, ostinati dunque tanto piú. Il passato +ha piú interesse quanto piú si vien rischiarando l'avvenire. La storia +non serve bene a sollazzo: vi serve meglio qualunque novella alquanto +elegante. Né la storia dee servire a ruminazioni, rincrescimenti, +piagnistei, vanti, o, peggio, ire; non può, non dee servire se non +come raccolta di sperimenti passati, ad uso di coloro che operano il +presente, mirando all'avvenire della patria. + + +2. I regni nuovi romano-tedeschi.--I barbari invasori dell'imperio furono +quasi tutti di quella nazione, che chiamò e chiama se stessa dei +«_Deutsch_», che i romani chiamarono primamente «teutoni» e poi «germani», +e noi chiamiamo «tedeschi». Poche eccezioni trovansi a tal fatto, piú poche +tra le genti stanziate; e noi noteremo quelle che venner tra noi. In +generale i nuovi regni furono tutti romano-tedeschi; in essi fu un elemento +romano ed uno tedesco. E noi accennammo finora il primo via via; or +accenneremo il secondo.--La nazione tedesca era tuttavia al secolo quinto +in quella condizione di genti divise, che fu la primitiva di tutte le +nazioni, e in che vedemmo durar la nostra fino alla conquista romana. Piú o +men nomadi ancora, regnate le une (da capi nominati lá «_kan_», «_king_», +«_konung_», «_koenig_»), le altre no, divisa ciascuna in aristocrazia e +democrazia, le loro costituzioni sono ritratte meravigliosamente in quel +detto di Tacito: che delle cose minori deliberavano i «principi»; delle +maggiori, prima i principi, poi tutti, cioè l'assemblea universale della +gente. E questa è l'origine indubitata di quelle assemblee, di que' +parlamenti moderni, che tra varie vicende si serbarono, mutarono, si +spensero, risuscitarono quasi da per tutto oramai; ma con questa grande +differenza, che non era allora inventata la rappresentanza, cioè quel modo +di riunirsi pochi deputati eletti da molti elettori, il quale non sorse se +non dai comuni: ognuno assisteva allora per conto proprio; e chi non +veniva, non era rappresentato. Queste assemblee teneansi tra' banchetti +(_mahl_), e cosí dissersi in lor lingua «malli»; e in latino barbaro poi, +or generalmente «_concilia_», or «_placita_» dalle deliberazioni ivi +piaciute a tutti, or «campi di maggio» o «di marzo» dall'epoca delle annue +convocazioni.--Fin dalle selve o steppe nazionali, e tanto piú quando +furono stanziate le genti ne' nostri colti, il loro territorio divisesi in +_gau_ o _shire_ (latino «_comitatus_», italiano «contado»); e a capo della +tribú che l'occupava fu un magistrato, capitano in guerra, giudice in pace, +chiamato «_graf_» o «_sheriff_» (_comes_, conte). Nei giudizi il graf era +assistito or da alcuni notevoli della tribú chiamati «_schoeffe_» (latino +ed italiano «scabini»); ora, per la verificazione del fatto principalmente, +da certi guaranti (or detti «giurati») che si chiamavano «_rachimburgi_». +Le pene, poche corporali, eran quasi tutte multe imposte al condannato, in +profitto, parte del conte e del re, parte dell'offeso o degli eredi +dell'offeso, e chiamavansi «_widergeld_», «_widrigild_» o «compensazioni». +Il gau dividevasi in parecchi _mark_ (italiano «marche», latino «_vici_»), +e questi erano abitati poi per lo piú dalle «fare» o tribú, il capo +(_faro_, _baro_, barone) in mezzo nel suo castello (_hof_, _curtis_, +corte), e gli altri sparsamente all'intorno.--Del resto, l'ordine civile +subordinato al militare; il graf, per lo piú capo di mille, aveva talora +sotto sé parecchi di tali capi detti «tungini»; il migliaio diviso in +centinaia (_hundreda_), ciascuna delle quali aveva a capo lo _schulteis_ +(latino «_schuldacius_», «_scultetus_», «_centenarius_»); il centinaio +diviso in decurie, ciascuna delle quali aveva a capo lo _zehnter_ (latino +«_decanus_»). Ma se queste migliaia, centinaia e decurie fossero di «fare» +o tribú, di famiglie o case, ovvero solamente di militi (_heereman_, latino +«_arimanni_», «_exercitales_», «_milites_»), io nol saprei dir qui, né so +che il sappia con certezza nessuno. Ancora, in parecchie delle genti, tra +cui i longobardi, la decuria non era di dieci, ma di dodici; ondeché il +centinaio era di centoquarantaquattro, e il migliaio di +millesettecentoventotto. Ad ogni modo e all'ingrosso, per quanto si può +dire in tanta varietá e mutabilitá di genti e d'usanze, questo fu quello +che si può chiamare l'ordinamento costituzionale consueto delle genti +tedesche all'epoca della loro invasione. + + +3. Continua.--Ma oltre questo, era, se sia lecito cosí dire, pur +consueto un ordinamento eccezionale. Oltre alla gente era lá la +compagnia (_geleite_); vale a dire che tra la gente o tra varie genti, +od anche d'intiere genti raccozzavasi talora una compagnia venturiera, +la quale se era piccola chiamavasi «_schaar_» (_scara_, schiera); e se +era grande, prendeva nome di «_heer_» (_exercitus_), e il capo di essa +chiamavasi «_heerzog_» (_dux_, duca). Di tali duci venturieri furono +certo molti condottieri d'invasione, e fra gli altri Ricimero. +Naturalmente poi, quando stanziava l'invasione, l'heerzog, o duca, +prendeva nome di «_koenig_», o re; e allora essa stessa la compagnia, +apparisce nella storia quasi nuova gente o confederazione di genti; né +altre furono probabilmente quelle che vedemmo via via quasi sorte a un +tratto de' marcomanni, degli alemanni, de' burgundi, de' franchi ed +altre che siamo per vedere.--Del resto, Tacito ci dá ammirabilmente +anche questa costituzione straordinaria delle compagnie, dicendoci: +che in esse combattevano i duci per la propria gloria, i compagni +(_gesinde, gasindii, commensales, leudes, fideles_, ed anche poi +_bassi, vassi, vassalli_) per il duca; il quale li nudriva, tra la +guerra, colla guerra, e li ricompensava dopo la vittoria con doni d'un +collare, d'un'arma o d'un cavallo. E cosí durò finché dimorarono nelle +lor deserte selve e lande. Ma quando ebbero predati tesori, +distribuiron ricchezze; e quando province e popoli, distribuirono +terre e schiavi. + + +4. Continua.--E quindi, dalle due costituzioni della gente e della +compagnia, alcuni usi di conquista, che pur si ritrovano piú o meno in +tutti i nuovi regni romano-tedeschi.--Molte, forse le piú delle genti, +le giapetiche principalmente, le tedesche sopra tutte, furono, giá +l'accennammo, divise in tre parti. E quindi molte delle migrazioni +fecersi da uno o due de' terzi; e ciò spiega come si ritrovino sovente +i nomi delle genti migrate sul suolo primiero. E ciò spiega un altro +fatto, anche piú importante qui: come, perché i piú degli invasori +pretendessero, pigliassero un terzo, talor due delle terre invase. Era +naturale, pareva loro giusto e moderato. Avevano abbandonato uno, due +terzi delle terre avite; pigliavano la medesima quota delle +conquistate.--Questo terzo poi, o due terzi delle terre conquistate +chiamavasi la «parte de' barbari» (_pars barbarorum_), e ridividevasi +in parecchie altre: una grandissima al re, una grande ancora ai conti, +tungini, centenari e decani, tutti ufficiali pubblici posti a tempo ed +al piacer del re; e finalmente la parte di ciascun milite, che +traevasi a sorte, ed era quindi detta «sorte dei barbari» o «parte +comune» (_sors barbarorum_ o _barbarica, allod, allodium_), od anche +«terra franca», «salica», «borgognona» ecc., dal nome degli invasori. +Ma in ciò furono usati due modi molto diversi. 1° In alcuni de' nuovi +regni la parte barbarica, l'allodio era dato in terra a ciascuno de' +barbari, co' servi (_coloni, liti, aldii_) che giá erano sul suolo +romano. 2° Talora, benché piú di rado, la parte barbarica non era data +in natura al barbaro: era riscossa, fosse terzo o due terzi, da lui +sull'abitatore romano, che rimaneva proprietario unico sí, ma +proprietario «aggravato» (che cosí appunto si disse) di questo +gravissimo carico, oltre forse i tributi. Nell'un caso e nell'altro, +ogni barbaro cosí accoppiato ad ogni romano chiamavasi «ospite» +(_hospes, ostes_) di lui; e l'abitazione sua «_hospitium_», +«_alberg_», «_albergum_». Era questo modo secondo piú spedito, piú +facile, piú utile al barbaro, che non s'aveva ad impacciare di +amministrazione né coltivazione: e fu cosí usato da' barbari piú +barbari, meno inciviliti; ma gravò molto piú sugli abitatori antichi, +ridotti essi stessi cosí a condizione poco men che di coloni.--Ma +oltre a tutto questo spartimento generale, spartivasi poi la parte +particolare del re. Il quale non solamente ne manteneva alla corte i +suoi commensali o fedeli o gasindi, a modo degli antichi capi di +compagnia, ma, perché non poteva egli stesso amministrare le terre +vicine o lontane, le dava a governare a questi suoi gasindi, qua e lá, +in tutto il regno; e questi amministratori regi furono detti +«_gast-halter_», «_gastaldii_», e i beni regi cosí dati furono +chiamati «beni donati» o «beni de' fedeli», «_fee-od_», «_feuda_», +«feudi», od anche «_beneficia_» per equipararli a quelli guarentiti +alla Chiesa. Perciocché questi, sia che fosser lasciati tutti gli +antichi posseduti dagli ecclesiastici sotto l'imperio romano, sia che +diminuiti nella conquista, sia che poscia accresciuti, tutti sempre +furon lasciati indipendenti da ogni altra supremazia, sotto la +protezione, la tutela immediata e sola (_mund, mundium, mundiburgium_) +del re. E cosí quindi i feodali. Questo era l'ordinamento de' barbari, +i quali soli governavano, soli militavano. E talora questo ordinamento +era solo legale, serviva a' barbari signori ed ai romani civilmente +servi; ma talor all'incontro, allato o piuttosto sotto all'ordinamento +barbarico, serbossi il romano, inferiore e dominato sí, ma pur +riconosciuto e legale.--E di tutte queste varietá siam per vedere +esempi nella misera Italia; tanto piú misera, che variarono in essa i +modi di servitú, mentre furono piú costanti e perciò alla lunga piú +tollerabili negli altri regni contemporanei. La miseria speciale +d'Italia in tutte le etá seguenti fu il non fermarsi in niuna servitú, +il rimutar padroni continuamente. Degli altri popoli giá provinciali, +ultimamente consudditi nostri nell'imperio, niuno ebbe a soffrire +tante conquiste come noi; per gli altri, queste furon finite alla fine +del secolo quinto: e cosí de' popoli romani e tedeschi insieme poteron +sorger miste e farsi uniformi colá quelle popolazioni spagnuole, +francesi ed inglesi, che resistettero quindi piú facilmente alle +conquiste piú moderne. In Italia, all'incontro, vedrem succedersi +barbari d'Odoacre, goti, longobardi, franchi antichi, francesi nuovi e +tedeschi antichi e nuovi; e gli invasori antichi incalzati da' nuovi +non ebbero quasi mai tempo a fondersi nella nazione. E quindi, ciò che +si suol dire dell'altre nazioni moderne europee, che il lor sangue +servile di provinciali romani fu rinnovato dal sangue libero tedesco, +non è vero per l'Italia. Il vantato puro sangue italiano, non servile, +per vero dire, come di provinciali, ma servilissimo, come di piú +imbelli e piú avviliti sotto la piú vicina tirannia imperiale, non si +rinnovò di niun sangue libero e militare per gran tempo. I guerrieri +settentrionali non si confusero co' servi italiani se non piú tardi; +quando furono essi pure, a vicenda, invasi e conservi. + + +5. I barbari d'Odoacre [476-489].--I distruggitori dell'imperio +occidentale furono una compagnia raccogliticcia di eruli, rugi, sciri, +turcilingi e forse altri. Gli eruli, probabilmente piú numerosi +(posciaché si trovano in varie storie aver dato nome alla compagnia), +furono probabilmente tedeschi; cosí i rugi, parte de' quali stanziati +sul Baltico, diedero nome all'isola di Rugen. Degli sciri non saprei. +I turcilingi paion dal nome turchi venuti con Attila. Odovacar o +Odoacre, figlio d'Edika giá duce de' rugi, stato poi de' protettori o +guardie imperiali, li raccolse; parte forse in Italia ove militavan +ancor essi, parte certamente in Pannonia, ove vagabondavano tra le +disperse orde d'Attila. Sollevaronsi o vennero, chiedendo, a modo di +tutti gli altri barbari, il terzo delle terre d'Italia. Presa Pavia, +gridarono re loro (_rex gentium_) Odoacre addí 23 agosto 476; e tra +breve, prese Ravenna e Roma, ucciso Oreste patrizio, chiuso a languire +e morire nell'antica villa di Lucullo presso a Napoli Augustolo, +l'imperator fanciullo, Odoacre padroneggiò, regnò su tutta Italia. +Mandato dire all'imperator orientale che «bastava oramai un imperatore +al mondo», ebbe da quello e da Nipote (un altro imperator occidentale +superstite in Dalmazia) quel titolo di «patrizio», che era grande ma +indeterminata dignitá del basso imperio, e che fu tenuto anche da +altri re barbari. Ucciso Nipote da due suoi conti, Odoacre mosse a +vendicarlo; ma riuní Dalmazia al suo regno e patriziato. Il quale, +oltre la penisola, comprendeva le due Rezie e Sicilia, restando +Sardegna e Corsica ai vandali d'Africa. Del resto, Odoacre non prese +la porpora, mandò gli ornamenti imperiali a Costantinopoli, serbò in +Roma il consolo solito nomarsi in Occidente, e il senato; nelle cittá +i governi municipali, le curie; tutto il governo romano allato al +barbarico: l'ordinamento del suo Stato fu di quelli misti testé detti. +Né, oltre alle prime occasioni della conquista, ed al pigliar il terzo +delle terre, sembra ch'egli incrudelisse, predasse o tiranneggiasse. +Gli si trova data questa lode, semplice, ma molto insueta ad un +distruttor d'imperio ed invasor di popoli: «fu uomo di buona volontá». +Bisogna dire che paresse una benedizione quell'invasione stanziata +dopo tante momentanee, piú crudeli e piú sovvertitrici; a quella che +par talora la tirannia, ai popoli stanchi ed avviliti dalle momentanee +e ripetute rivoluzioni.--Ma tutto ciò non durò che dieci anni. Nel +487, egli mosse una guerra in Pannonia contro ai rugi compatrioti suoi +colá rimasti; e, vintili, non serbò lor paese, ma li trasse esso in +Italia; evidentemente, ad accrescervi le forze, le genti dominatrici. +E Federico, il re spogliato e scampato, rifuggí in Mesia a Teoderico +re degli ostrogoti. + + +6. Teoderico e gli ostrogoti [489-526].--I goti tutti insieme furono una +gran gente, salita giá dall'Asia alla Scandinavia, e quindi ridiscesa sulle +sponde settentrionali dell'Eusino. Molto si disputa a qual famiglia di +genti appartenessero, se a quelle de' geti, o degli sciti, o de' germani. A +me pare provato (se non altro, dal trovarsi cosí tedeschi tanti lor nomi di +persone e d'uffici, e la lor traduzione della Bibbia fatta da Ulfila nel +quarto secolo) che essi furono probabilmente teutoni; forse de' kimri o +cimbri, certo d'una di quelle due schiatte da cui sorsero la nazione e la +lingua tedesche.--Ad ogni modo, gli ostrogoti o goti orientali erano una +parte di questa nazione, rimasta giá sulle bocche del Danubio, quando i lor +fratelli visigoti o goti occidentali n'erano partiti, poco men che un +secolo addietro, a correr l'Europa, a capitare e fondare un regno sul +Rodano e in tutta la penisola spagnuola. Erano stati congiunti coll'imperio +di Attila; rovinato il quale, n'eran rimasti la frazione principale. +Correvano, dominavano dalla Pannonia fin presso alle mura di +Costantinopoli; ed ora avean per duca o re Teoderico degli Amali, giá +statico ed educato nella corte greca, poi a vicenda capitano ed avversario +di essa: un misto di barbaro e incivilito, un ambizioso, un grand'uomo. E +fosse spinto dal proprio pensiero, o dal re rugo a lui rifuggito per +vendicarsi, o dall'imperator greco per liberarsene, ad ogni modo nel 488 +ebbe da questo (pretendente dominio sull'imperio occidentale invaso) la +concessione d'Italia. Cosí per la prima volta il nome, la memoria, il +vanto, il diritto preteso dell'imperio romano furono funesti all'Italia, +furono causa di nuova e di prontissima mutazione.--S'incamminò con tutta +sua gente, guerrieri, vecchi, fanciulli, donne, armenti, carri e +masserizie; guerreggiò per via, e s'ingrossò d'altre genti, passò l'Alpi +carniche, giunse all'Isonzo, dove l'aspettava alla riscossa Odoacre, +ingrossato anch'egli di genti e re alleati. Combatterono lí, addí 27 marzo +489 una prima volta, poi una seconda sotto Verona, e fu vinto Odoacre nelle +due. Fuggí a Roma, fu ricevuto a porte chiuse: evidentemente gl'italiani +parteggiavano e s'illudevano giá per l'imperio, in nome di cui veniva +Teoderico. Il quale poi, non per l'imperio ma per sé prendeva Milano, +Pavia, tutta l'Italia superiore; vinceva all'Adda per la terza volta +Odoacre, e chiudevalo in Ravenna. Tre anni l'assediò, preselo nel 493, +ucciselo pochi dí appresso, in convito, alla barbara: tutta l'Italia fu +sua.--Noi vedemmo giá un'antichissima guerra d'indipendenza combattersi +dagli itali ed etruschi per due generazioni contra i pelasgi, e finir con +buttar questi al mare; e vedemmo una seconda guerra d'indipendenza +intraprendersi da' romani a capo dei popoli italici contro a' galli, e +durare da trecentosessanta anni poi, e finir colla soggezione de' galli +cisalpini e transalpini. Or qui, con questo accostarsi degli italiani +all'imperio contro ad Odoacre, noi veggiamo incominciata la terza guerra +d'indipendenza italiana, la guerra contro a' popoli tedeschi, che dura da +milletrecentocinquantasette anni, e non è finita. + + +7. Continua.--Teoderico poi ordinò, governò, estese il regno cosí, +ch'ei si può dire il piú civile insieme e il piú grande dei re +romano-barbari. Come quel d'Odoacre il governo di lui fu misto, +duplice, de' goti e de' romani. Serbati alcuni, cacciati i piú de' +barbari precedenti, lor terzo di terre passò ai barbari nuovi; i +romani non par che ne patissero altrimenti: sembra anzi in tutto +migliorata lor condizione, accresciuta lor ingerenza. Goto il re, per +vero dire, goto l'esercito, gote l'oltrepotenze, e quindi senza dubbio +le prepotenze; ma romano il principal ministro del regno, Cassiodoro, +romani molti altri minori; ed in ciascuna delle grandi cittá (aboliti +allora o prima i duumviri) un _graf_ goto a governare e giudicare i +goti, un _comes_ romano pe' romani. Del resto, leggi e grandi +raccomandazioni di esser buoni co' romani, di vestire, radersi, vivere +alla romana: i monumenti antichi di tutta Italia, que' di Roma +principalmente, visitati dal re, fatti serbare, restaurare; altri +nuovi (a Ravenna principalmente) edificati; papi e vescovi rispettati; +rispettata dal re e da' suoi barbari, tutti ariani, la religione +nazionale italiana, che fu dall'origine e sempre la cattolica.--Di +fuori Teoderico, che non era un barbaro venturiero come Odoacre, ma +della schiatta regia, anzi Ansa, cioè eroica e mitologica degli Amali, +e portava la porpora, ed avea dato o fatto dare a parecchi sudditti +suoi il titolo di patrizio, portato allora da parecchi re barbari, +s'apparentò, trattò, guerreggiò con molti di questi, men da pari che +superiore. S'apparentò coi re de' borgognoni in Gallia, de' turingi in +Germania, de' vandali in Africa, de' goti in Ispagna, e con quel +Clodoveo uno de' re franchi, il quale allora appunto veniva +sollevandosi sopra gli altri, e cosí fondando quella monarchia tanto +minore allora, tanto piú durevole poi, che non quella di +Teoderico.--Signor giá della penisola, della Sicilia, delle due Rezie +e del Norico, incominciò nel 504 nuove guerre e conquiste. E prima, +contro ai gepidi e bulgari in Pannonia, la quale conquistò fino al +Sirmio; poi contra Clodoveo, che estendendosi avea sconfitto e morto a +Poitiers [506] il re de' visigoti, ed occupate tutte lor province di +Gallia, tranne Provenza e Rossiglione. Teoderico salvò queste sí ad +Amalarico re fanciullo figliuolo dell'ucciso, ma gli mandò a tutore +Teuda uno de' suoi conti; e pare che il facesse governare in nome suo, +e prendesse egli titolo di re dei visigoti. Morto poi Clodoveo, +continuò a guerreggiar co' franchi e co' borgognoni; ed insomma, o in +nome proprio o del pupillo, vedesi Teoderico signoreggiare, intorno al +520, Illirio occidentale, gran parte di Pannonia, Norico, Rezie, +Gallia meridionale e Spagna. La Theiss, il Danubio, il Rodano, la +Garona erano limiti all'incirca del magnifico regno. + + +8. Continua.--Il quale tuttavia incominciò, lui vivente, a minacciar +rovina; ed al medesimo modo che quel d'Odoacre, per impulso venuto +dall'imperio, per le inopportune memorie, per gli stolti affetti degli +italiani a quel nome, a quel resto d'imperio, tutt'altro oramai che +italiano. Giustino, l'imperator di Costantinopoli, seguendo l'uso di +quella corte troppo e mal teologhessa, si pose a perseguitar gli +ariani. Teoderico ariano, ma tollerantissimo fin allora, perseguitò +ora a rappresaglia i cattolici. Quindi ire, sospetti reciproci, tra +goti ed italiani. Primo Albino un grande romano, poi Boezio anche piú +grande, poi Simmaco suocero di lui, poi Giovanni papa, furono accusati +«d'avere sperata la libertá di Roma», di carteggiare coll'imperatore, +e via via. Boezio e il papa morirono in carcere, Simmaco decollato. +Finalmente, in agosto del 526, Teoderico fulminò un decreto per dar le +chiese de' cattolici agli ariani; ma morí prima del dí fissato +all'eseguimento, tra' rimorsi e i prodigi, disse il volgo, tra le +esecrazioni di esso certamente; e troppo tardi raccomandando a' grandi +goti e romani, raccolti intorno al letto suo, quella concordia, che è +cosí difficile sempre tra conquistatori e conquistati, ch'egli giovane +e forte avea saputa mantenere, ma che invecchiato avea lasciato +allentarsi giá, e stava ora per isciogliersi del tutto in mano di una +donna, un fanciullo ed un letterato. + + +9. Caduta de' goti [526-566].--Succedette Atalarico, fanciullo di +sette anni, figlio d'Amalasunta, figlia di Teoderico, la quale fu +reggente. Eran nel regno le quattro parti che sempre sono in un regno +di stranieri: i nazionali amici e i nemici degli stranieri, gli +stranieri amici e i nemici de' nazionali. Amalasunta e Teodato un suo +cugino, eran de' goti romanizzati, inciviliti, letterati. Amalasunta +educava il re alla romana. I goti puri se ne turbarono, e le tolsero +il giovane; il quale allevato quindi alla barbara, oziando, +gozzovigliando e corrompendosi, si consunse e morí di diciotto anni +[534].--Cacciata Amalasunta in un'isoletta del lago di Bolsena, dove +ella tra breve fu tolta di mezzo, regnò Teodato. Pare che fra questi +pericoli Amalasunta avesse giá trattato, ed or certo Teodato trattò +coll'imperatore greco per averne aiuti o rifugio. Imperatore era +allora Giustiniano, il gran raccoglitor di leggi e codici romani, il +gran riconquistatore di molta parte d'Occidente. Triboniano ed altri +giureconsulti l'avean aiutato alla prima gloria; Belisario ed altri +capitani l'aiutarono alla seconda; ma restò a lui la gloria personale, +e sempre grande a un principe, d'aver saputo scegliersi aiuti, senza +invidia. Belisario avea giá vinti i persiani, e ritolte ai vandali +Africa, Sardegna, Corsica. Erano tra l'imperatore e i re goti piccole +contese di limiti; ed erano allettamento a quello le dissensioni di +questi. Belisario scese in Sicilia e la conquistò, passò Napoli e la +prese, senza che si movesse Teodato. Contro al quale insospettiti o +sdegnati finalmente i goti di Roma, escivano della cittá, e facean lor +re Vitige, non principe, semplice guerriero, ma buono. E Teodato, +fuggendo, era scannato per via [536]. + + +10. Continua.--Vitige disapparecchiato lasciò Roma, e Belisario +v'entrò [dicembre 536]. Ma non forte abbastanza per ispingere i goti, +vi si chiuse e fortificò con cinque o sei mila uomini, e tra breve +Vitige venne ad assediarlo, dicesi, con centocinquantamila. Fu famosa +fazione: durò un anno [marzo 537-marzo 538]. Ma Belisario aiutato dai +romani, e ricevuti rinforzi, sconfisse piú volte i goti, e finalmente +li respinse ed inseguí. Prese Ancona, Milano, Fiesole; corse mezza +Italia, corsa intanto da un nembo di borgognoni e franchi, predoni +terzi sopravvenuti tra i contendenti. Finalmente Belisario assediò +Ravenna, giá capitale de' goti, ora lor rifugio; e presela con Vitige +e il nerbo de' goti ch'ei trasse poi seco prigioni a Costantinopoli +[fine 539].--Rimanevano quindi i greci mal capitanati da parecchi +duchi, i quali dividevansi le cittá, le governavano militarmente, +sovranamente, serbando sí i governi municipali ma ponendovisi essi a +capo, successori insieme de' grafioni goti e dei conti romani, e +taglieggiandovi probabilmente ognun per due. Allora a rivolgersi +gl'italiani, a desiderar di nuovo i goti; e questi a raccogliersi, a +rinnovar la guerra. Rimanevano loro Verona, Pavia, e forse tutta +l'Italia occidentale allor detta Liguria.--Gridan re, prima Ildibaldo +un nobile e forte guerriero, in breve ucciso per vendetta privata; poi +si dividono tra Eurarico e Baduilla, ed ucciso quello, resta solo +questo, chiamato poi Totila o «il vittorioso». Quindi incomincia +un'ultima guerra di riscossa, che è la piú nobil parte della storia +de' goti in Italia. Sorge Totila [541] da Verona con cinquemila +uomini, batte e disperde i duchi greci a Faenza, s'allarga prendendo +cittá in Emilia, in Toscana; poi gira intorno a Roma e Napoli, corre +tutto il mezzodí; torna su Napoli, la piglia [543] e non la +saccheggia. Chiaro è: i goti rinnovati dalla sventura, erano +ridiventati non solo forti, ma piú miti e migliori in tutto che i +greci. Allora, perduta oramai, fuor di Roma e Ravenna, quasi tutta +Italia, la corte donnaiola di Costantinopoli rimandava il conquistator +Belisario; ma tra' molti intrighi, e con poco esercito, pochi danari, +poco favore. Scese a Ravenna: ma rinchiusovisi, seguí una guerra +sminuzzata; finché Totila vittorioso pose finalmente assedio a Roma, e +la prese in faccia a Belisario accorso ad aiuto [dicembre 546]; e +allora, inasprita oramai la guerra contro alle popolazioni italiane, +saccheggiò, disertò la cittá, n'atterrò le mura e lasciolla. Fu +rioccupata da Belisario, riassalita da Totila; combattevvisi intorno +tre dí, e fu vinto Totila; ma con poco frutto: ché dopo poco di guerra +spicciolata fu in breve, per nuovi intrighi di corte, richiamato +Belisario, il quale avea cosí guastata la gloria di sua prima impresa +d'Italia. Allora (tra una nuova invasione di franchi ed una prima e +breve di longobardi) Totila riprese Roma e restaurolla, passò in +Sicilia e presela pur quasi tutta.--Finalmente, dopo parecchi altri +capitani greci tutti cattivi, venne uno che pareva dover essere il +pessimo: Narsete, un eunuco del gineceo imperiale, vecchio di presso a +ottant'anni, e che nella prima guerra di Belisario era stato sotto lui +uno dei duchi piú indisciplinati. E tuttavia, costui vinse e finí la +lunga guerra. Forte in corte, e cosí ben proveduto di danari e di +uomini (fra cui un duemila longobardi), venne [552] per l'Illirio e la +Venezia a Ravenna: e quindi uscito in breve, marciò contro a Totila +che s'avanzava da mezzodí. Incontraronsi presso a Gubbio; e fu una +gran rotta di goti: Totila che avea combattuto de' primi e degli +ultimi, da re, morí ferito nella fuga.--Fu in Pavia gridato a degno +successore di lui Teia, uno de' capitani principali. Il quale in pochi +mesi raccogliendo le forze restanti a' suoi nazionali, scese giú per +la penisola contro a Narsete, che dopo aver ripresa Roma (quinto +eccidio di essa in quella guerra), assediava ora il castello di Cuma, +ov'eran serbate le insegne regie e il tesoro de' goti. Combattessi una +seconda gran battaglia alle falde del Vesuvio; e vi pugnò Teia come +Totila nella prima: piú felice di lui, morendo sul campo, e, dicesi, +dopo aver cambiati parecchi scudi, carichi, l'un dopo l'altro, di aste +nemiche. Allora si arresero tutti i goti lá restanti [553]; e chi li +dice poi cacciati fuor d'Italia, chi sparsi in essa. Certo, molti +rimaneano ancora. Forse essi furono che chiamarono una grande +invasione d'alemanni; i quali sotto Leutari e Buccellino corsero e +predarono la penisola uno o due anni, finché furono vinti essi pure da +Narsete. Vedonsi, ad ogni modo, continuare sollevazioni e piccole +guerre di barbari qua e lá, e non conquistata tutta la penisola se non +al fine de' dodici anni che durò la signoria greca. E cosí, con difesa +perdurante fino all'ultimo, veggonsi finire a poco a poco que' goti, +il cui nome non ritrovasi piú nelle storie; le cui reliquie durano +forse qua e lá tra le terre e i monti d'Italia. Nobile e forte +schiatta, per vero dire, e piú che niun'altra barbara mansueta ai +vinti, in Italia come in Ispagna! Ondeché non merita il mal nome che +le restò nella storia nostra, mal fatta e rifatta per lo piú co' +pregiudizi romani, imperiali. Se non era de' quali, chi sa? sarebber +rimasti e durati questi goti tra noi, come lor fratelli in Ispagna e i +franchi in Francia; e misti noi con essi, non avremmo mutate tante +signorie, né avuta a soffrire la divisione d'Italia; di che siamo per +vedere i princípi. + + +11. I greci.--Veggiamo intanto qual profitto avesser tratto que' +nostri maggiori, al rifarsi imperiali, al ridiventare, come dicevasi +allora, romani, in realtá provinciali greci. E prima, poiché non +furono finiti di cacciare tutti i barbari se non uno o due anni prima +che venissero i longobardi, vedesi che la misera Italia non respirò se +non d'altrettanto. Poi, gl'italiani, che, come pare accennato da certi +negoziati tra Vitige e Belisario, e come, del resto, è naturale +immaginare, aveano sperato riavere un imperator occidentale, ebbero a +governator sommo Narsete eunuco, maestro de' militi, patrizio e gran +ciamberlano, e sotto a lui, un prefetto del pretorio. Non trovo se i +due sedessero in Roma o Ravenna: è probabile in questa. Di rettori od +altri governatori di province, non è cenno. Probabilmente, i duchi +continuarono ad esser tutto in ciascuna delle cittá, con territori piú +o meno fatti a caso dalla guerra. Sotto essi i giudici, governatori +civili, capi de' corpi municipali, ma non eletti da essi, anzi dati, +talor forse dai duchi, certo sovente da' vescovi, e perciò chiamati +«dativi». I membri di questi corpi non eran piú detti «decurioni», ma +indeterminatamente «principali» od anche «consoli», nome vecchio, +significazione nuova, non piú di capi, ma di consiglieri municipali. +Roma stessa, ridotta a par dell'altre, ebbe un duca. Che diventò il +terzo barbarico delle terre? Non è probabile fosse restituito ai +possessori antichi italiani. Dovette essere incamerato, od anzi +distribuito o preso dai duchi ed altri greci. Non n'è cenno nella +prammatica del 554, che Giustiniano gran promulgator di leggi fece a +riordinar Italia, e che non riordinò nulla. Del resto, da ciò e da +tutta la storia vedesi, che fu un governo da stranieri lontani, +peggior sempre che quello di stranieri stanziati. E il pessimo e piú +vergognoso (ma non insueto a tali stranieri) fu che non seppero nemmen +difender la conquista da stranieri nuovi.--Morto Giustiniano nel 565, +succedutogli Giustino molto dammeno, questi richiamò Narsete; dicesi, +perché non mandava danari in corte; onde sarebbe a dire la corte +lontana peggiore che il governatore vicino, e richiamato questo per +non aver saputo farsi abbastanza cattivo: né sarebbe insueto ciò +nemmeno. Dicesi poi, fosse richiamato con quelle parole vituperose +della nuova imperatrice: «che tornasse l'eunuco a far filar lane nel +gineceo»; ed adiratone egli, perciò chiamasse i longobardi. I quali +vennero ad ogni modo tre anni appresso. + + +12. I longobardi prima della conquista.--Qui incomincia la seconda e +piú lunga parte di questa etá dei barbari. I longobardi furono +antichissimamente d'una gente scandinava detta vinnuli o vendeli; un +terzo della quale passato il Baltico, e preso quando che fosse il +nuovo nome dalle lunghe barbe o dalle lunghe aste, posarono primamente +nell'isola di Rugen, poi sull'Elba. Tacito li dice «nobilitati da lor +pochezza», a malgrado la quale sempre rimasero indipendenti; e Velleio +Patercolo «gente piú feroce che non la germanica ferocitá». E pochezza +con ferocitá furono i due distintivi serbati da essi poi. In Germania +appartennero all'antica confederazione degli svevi, e probabilmente a +quella piú nuova de' sassoni, di cui pur furono gli angli, padri +degl'inglesi, bella parentela. Soggiacquero agli unni, occuparono in +Pannonia il Rugiland o terra de' rugi, vuotata giá da Odoacre; e +rivaleggiarono lá co' gepidi; e li vinsero in due grandi battaglie; +dove Alboino figliuolo del re longobardo nella prima, re nella +seconda, uccise di mano sua i due re gepidi, Torrismondo e Cunimondo. +Cumulazione poi di barbarie, poco men che incredibile ora, ma +attestata da tutte le tradizioni, il feroce uccisore sposò Rosmunda +figlia e nipote dei due uccisi; e del teschio del suocero fecesi un +bicchiere a banchettare. I gepidi eran distrutti; il loro nome non +trovasi piú; i rimasugli si perdettero certo nelle due genti de' +longobardi e degli unni-ávari lor alleati. E, fosse stato patto +dell'alleanza, o che le due discese giá notate di alcuni longobardi in +Italia li avessero invogliati del bel paese, o fossero essi tratti, +come poc'anzi altri barbari, dalla debolezza de' greci, od invitati +veramente da Narsete; il fatto sta, che i longobardi lasciarono, +appena compiuta, lor conquista di Pannonia a quegli alleati, i quali +le diedero poi il nome proprio di Unn-Avaria od Ungheria; e che essi +ingrossati di varie frazioni di genti, gepidi, bulgari, sarmati, svevi +e principalmente sassoni, scesero in Italia l'anno 568. Né inganni +siffatta moltiplicitá di nomi sul numero degli invasori. I longobardi +furono certamente i piú numerosi tra essi di gran lunga; eppure furono +pochi. Trovansi divisi in quelle migliaia, centinaia e decanie (ma +decanie di dodici) che dicemmo; e tutta la gente composta +probabilmente di tre dozzine di queste migliaia, cioè in tutto di poco +piú che sessantaduemila guerrieri. Ad ogni modo, la loro pochezza si +manifesta da ciò, che non poterono, né nell'invasione né poi mai, né +occupare tutta Italia contro a' greci, né difenderla contro a' +franchi. E cosí continuò il danno vecchio, che ogni potenza sorgente +da noi lasci nel proprio edificio l'addentellato alla potenza +ulteriore; e sorse il danno, nuovissimo allora, il dividersi la +penisola per non riunirsi forse mai piú. + + +13. Alboino e Clefi [568-584].--Scese Alboino, come i piú, per l'Alpi +carniche; occupò prima Foro Giulio, or Cividal del Friuli, e subito vi +pose un duca con iscelte «fare» d'uomini e razze di cavalli. E questo +titolo di «duca» è dato poi nella storia a trentasei capi di schiere +(probabilmente migliaia) di militi longobardi lasciati via via nelle +cittá conquistate, ed indi signoreggianti su territori varissimi, or +larghi or ristretti. Tedescamente eran detti «_heerzog_» o «_graf_»? +Io crederei il secondo, posciaché i veri duchi od _heerzog_ di que' +tempi (come il duca di Baviera soggetto ai franchi) trovansi principi +piú grandi; e crederei che il titolo di «_graf_», tradotto sotto i +goti con «conte», si traducesse ora con «duca», per assimilazione ai +greci. Né monta che sotto ai duchi si trovin conti; questi furono +probabilmente non piú che _schulteis_ o centenari. A ogni modo i duchi +furono lasciati quasi indipendenti fin da principio; e fu modo barbaro +oltre al solito, e per li conquistati piú che mai abbandonati a lor +mercé, e per li conquistatori cosí scematine, e per la conquista cosí +impoverita, fatta a caso, non mai compiuta. Occuparono molte ma non +tutte le cittá della Venezia e della Liguria. La quale tuttavia +oltrepassarono, varcando l'Alpi, entrando nelle terre franche, e cosí +incominciando la guerra bisecolare che finí con lor perdizione. Del +resto, ne furon respinti fin d'allora; e lasciaron di colá partirsi +per tornar a Germania i sassoni lor compagni. In Italia poi, i greci +non si mostrarono mai alla campagna. Vedesi fin di qua ciò che durò +sempre poi; i greci dammeno che i longobardi, questi dammeno che i +franchi. In Pavia sola si trovano aver i greci resistito. Tre anni +durò l'assedio; dopo i quali Alboino la prese, e la fece capitale del +regno. E perché i greci respinti s'andaron raccogliendo intorno a +Ravenna, e gl'italiani intorno a Roma principalmente, tre capitali si +può dír che avesse quindi l'Italia per due secoli: Pavia de' +longobardi, Ravenna de' greci, e Roma (non osata assalir dai primi, +abbandonata dai secondi, protetta dai suoi pontefici che ne +grandeggiarono) degl'italiani.--Banchettando poi un dí Alboino co' +suoi barbari, facevasi venir la regina e l'invitava «a ber col padre» +nel bicchier del teschio; ed ella quindi si vendicava abbandonandosi +ad uno di que' bravi, e spingendolo ad uccidere l'odiato sposo. +Uccisolo, fuggirono insieme a Ravenna, dove in breve s'ucciser tra +essi. I longobardi gridaron lor re Clefi, duca di Bergamo, che regnò +diciotto mesi, continuando le conquiste, predando ed uccidendo i +principali italiani; e fu ucciso poi da un suo gasindio [574]. Tutto +ciò in sei anni; Velleio Patercolo avea ragione, e l'ha Manzoni: fu +conquista barbara fra le barbare. + + +14. I trentasei duchi.--Nuova barbarie, i trentasei duchi non +s'elesser re. Vollero restare indipendenti, sciolti; e principalmente +non aver a spogliarsi della consueta «parte regia». I duchi +settentrionali guerreggiarono di nuovo stoltamente, e invasero +Provenza. I medii e meridionali estesero lor conquiste a tutto ciò che +rimase poi regno longobardo. Il quale saprebbesi qual fosse, se +avessimo il nome de' trentasei ducati, che furono probabilmente dodici +in ciascuna delle tre grandi divisioni, Austria ad oriente, Neustria +ad occidente d'Adda e Trebbia, Tuscia a mezzodí. Ma restano certi +solamente undici nell'Austria, Foro Iulio, Treviso, Ceneda, Vicenza, +Verona, Trento, Bergamo, Brescia, Parma, Piacenza e Regio; incerto il +dodicesimo, Brescello o forse Mantova presa fin d'allora. In Neustria +certi soltanto sei, Milano, Pavia, San Giulio nel lago d'Orta, Ivrea, +Torino, Asti; incerti gli altri sei, Vercelli, Lumello, Acqui, Alba, +Auriate, Bredulo. Nella Tuscia certi nove, Lucca, Chiusi, Firenze, +Populonia, Perugia, Fermo, Rimini, Spoleto e Benevento; incerti gli +altri tre, Siena o Soana, Camerino ed Imola. Vedesi che tenevan quasi +tutta la Venezia, salvo Padova con quelle sue lagune ove veniva +sorgendo la cittá di lei figliuola; tutta l'antica Insubria e Liguria, +salvo Genova e sue riviere; e tutta Toscana e il mezzodí d'Italia, +salvo Ravenna e alcune altre cittá alla marina orientale, e Napoli e +poche altre alla occidentale, e Roma in mezzo isolata e compressa tra +i due potenti duchi di Spoleto e Benevento. Del resto, hassi da Paolo +Diacono loro storico nazionale che «spogliarono le chiese ed estinsero +i popoli»; e piú espressamente che «allora molti dei nobili furono per +cupidigia uccisi; e gli altri divisi fra gli ospiti, affinché +pagassero ai longobardi la terza parte de' lor frutti (_frugum_)» +(lib. II, 32). Chiaro è: i longobardi, che sempre piú si conferman +barbarissimi fra' barbari, usarono allora il modo piú barbaro di +trarre il terzo non in terre separate, ma in frutti pagabili da' +conquistati, ridotti cosí a servitú territoriale e poco men che +personale. E quindi l'ire degl'italiani contro a questi barbari, piú +acerbe che contro a nessuni de' precedenti; quindi fin d'allora un +primo ricorso di un papa (Pelagio II) e d'uno stesso imperatore greco +(Maurizio) a' franchi nemici de' longobardi, affinché scendessero. E +scese Childeberto re d'Austrasia; esempio poscia ad altri principi +franchi troppo maggiori, cagione allora che nel pericolo i duchi +s'eleggessero finalmente un re. + + +15. La restaurazione del regno [584].--Innalzarono, restaurarono +Autari figliuol di Clefi, fanciullo quando moriva il padre, or adulto. +«Diedergli la metá delle loro sostanze per gli usi regali, da nodrirsi +esso il re e coloro che aderivano a lui» (Paolo Diacono), cioè i suoi +gasindi o dipendenti immediati. Essi i duchi serbarono dunque l'altra +metá, e cosí rimaser probabilmente piú ricchi, piú potenti che non i +soliti graf degli altri regni barbarici. Cessò poi, a quel che pare, +la spogliazione disordinata de' miseri italiani; mansuefecesi la +conquista. Come alcuni re visigoti, Autari e alcuni altri re +longobardi presero poi il nome romano di Flavio; perché questo, piú +che qualunque altro, non si scorge; forse perché ricordava Tito e +Vespasiano signori rimasti popolarmente famosi per bontá. E trovasi +poi un passo unico, il quale indicherebbe un addolcimento materiale +negli ordini della conquista, se non che ei si legge diversamente ne' +codici: «_Populi tamen aggravati pro longobardis hospitia +partiuntur_», ovvero «_per longobardos hospites partiuntur_», oltre +altre lezioni ancora. Né ci possiam metter qui tra le interminate +dispute che se ne fanno. Dirò, in una parola, che io pendo alla prima +lezione, e cosí all'interpretazione la quale concorda con tutto +l'addolcimento della conquista narrata da Paolo: cioè che i longobardi +oramai stanziati si risolvessero al modo piú mite di prendere il +terzo, non piú in frutti, ma in terre; e che cosí rimanessero molti +italiani territorialmente liberi. Ad ogni modo, civilmente e +politicamente essi rimaser certo servi molto piú che non sotto a' +goti. Di magistrati propri essi ebber tutto al piú alcuni giudici, +dati forse anche qui dai vescovi, e sofferti da' longobardi che non +volean per certo imparar le leggi romane; ma non piú conti propri pari +a' grafioni, come sotto ai goti, e men che mai ministri romani, come +Cassiodoro, ed altri anche in Francia e Spagna. + + +16. Autari ed Agilulfo [584-615].--Con tutto quest'ordinamento, +scioltissimo, come si vede, e giá simile a quello che fu poi detto +«feodale», segue una storia povera di vera grandezza, ricca sí di +quelle avventure cavalleresche, che ad alcuni paiono essere state +rimedio, a noi poco piú che ornamento della feodalitá.--Autari +allontanò i franchi scesi tre volte, trattando prima, poi +sconfiggendoli; co' greci fece tregue e guerre, e corsa l'Italia fino +a Reggio di Calabria, spinse il cavallo in mare gridando:--Fin qui il +regno.--Poi, volendo aver a moglie Teodelinda la bella e saggia +figliuola del duca di Baviera, andò colá travestito da ambasciador di +se stesso a dimandarla e vederla. E poco mancò che si scoprisse, +ricevendo secondo l'usanza un nappo di mano della promessa sposa; e si +scoprí poi a' limiti, lanciando l'asta contro un albero e +dicendo:--Cosí ferisce Autari.--Quindi Childeberto il re d'Austrasia, +da cui dipendeva Baviera e a cui era stata impromessa la fanciulla, +invase quel paese; ed ella si fuggí a Italia, e Autari la sposò, e +Childeberto mandò qui un grand'esercito di franchi d'accordo co' +greci; e Autari indugiando e trattando si liberò degli uni e degli +altri. Ma morí poco appresso [590].--Allora, i longobardi diedero alla +giovane lo scegliere a se stessa un nuovo sposo, ad essi il re; ed +ella si scelse Agilulfo duca di Torino. Regnarono insieme e gloriosi +venticinque anni. Ariani Agilulfo e i longobardi, cattolica +Teodelinda, ella a poco a poco convertí lo sposo e gran parte della +nazione; e fu un nuovo e massimo addolcimento della conquista; avendo +noi veduto al tempo de' goti, ed essendo sempre pessima di quante +differenze separan conquistatori e conquistati, peggiore che non +quella stessa delle lingue, la differenza delle religioni. Ed a ciò +poi Teodelinda strinse pratiche col papa.--Il quale era san Gregorio +I, detto «il magno», quantunque due altri poi ne sieno stati non guari +minori per noi italiani. Nobile, ricco, potente in Roma da giovane, +scrittore ecclesiastico copioso e sapiente rispetto all'etá, assunto +al pontificato nel 590, e d'allora in poi zelante per la propagazione +della fede a cui mandò sant'Agostino l'apostolo e incivilitor +d'Inghilterra, fu quanto a noi, in Roma e nelle province greche e +nelle stesse longobarde, gran protettore degl'italiani peggio che mai +abbandonati; e per ciò negoziator co' duchi e col re e la regina, e +cosí grande avanzator della potenza papale, non indipendente per anco, +ma giá differente dall'imperiale. Fu, in tutto, secondo de' grandi +papi politici.--Agilulfo e Teodelinda poi furono fondatori di chiese e +monasteri; fra cui principale San Giovanni di Monza, dove mostrasi +tuttavia, fra parecchie corone di essi, quella «di ferro», che dicesi +d'uno dei chiodi della Passione di Nostro Signore; ed è quella su cui, +cingendola, pronunziò Napoleone quelle vane parole:--Guai a chi la +tocca.--Del resto Agilulfo ebbe a reprimere parecchie ribellioni di +duchi, talor alleati co' greci; guerreggiò con questi, impose loro +tributo, e soffrí una correria degli ávari nel Friuli. Morí nel 615, +ed ebbe a successore Adaloaldo figliuolo suo e di Teodelinda, giá +associato da fanciullo al regno. + + +17. Successioni dei re per un secolo [615-712].--Segue un secolo di re +longobardi, poco men che simili a que' franchi contemporanei, i quali +furono detti lá re «fa nulla» o poltrenti. Niuna impresa guerriera di +conto, niun ordine nuovo; perciocché lo scriversi che si fece in quel +secolo delle leggi antiche longobarde, come delle franche, borgognone, +bavare e visigotiche fu certo cosa buona, ma non ordine nuovo. Del +resto, continuano non poche storie e novelle cavalleresche, che +sarebbero utili a pittori e poeti, ma che non abbiamo spazio qui di +servir ad essi come pur vorremmo.--Adaloaldo fanciullo regnò prima +sotto la tutela di sua madre Teodelinda; ma fatto adulto impazzí, +ammaliato, dissero, da un ambasciador greco, e fu poi cacciato del +regno, e spento di veleno. Tuttociò sembra accennare in quel re un +ozio, un insolito tollerar i greci, non sofferto dai longobardi +[625].--Succedette Arioaldo, duca di Torino e marito di Gundeberga, +figlia essa pure degli amati Agilulfo e Teodelinda; ed essa, caduta in +sospetto al marito, fu chiusa in una torre, giustificata poi e +liberata per un combattimento singolare. Arioaldo morí nel +636.--Lasciata a Gundeberga, come giá a sua madre, la scelta di uno +sposo re, ella scelse Rotari duca di Brescia, il quale egli pure la +rinchiuse per abbandonarsi a sue libidini, e la lasciò liberare in +simil modo. Meno ozioso tuttavia che gli altri, Rotari conquistò +contro a' greci Genova e le due riviere liguri, e Oderzo nella +Venezia, ed egli fu che fece scrivere il primo de' codici longobardi. +Morí nel 652.--Succedettergli prima il figliuolo di lui Rodoaldo; ma +per pochi mesi, ignobilmente morto per aver rapito una donna.--E poi +Ariperto figlio d'un fratello di Teodelinda, dalla cui famiglia, dalla +cui memoria i longobardi non si sapevano staccare. Né di lui si sa +altro, se non che fu gran fondatore di chiese, e che morendo nel 661 o +662 lasciò, con esempio unico ne' longobardi, diviso il regno tra due +figliuoli suoi.--Cosí regnò Bertarido in Milano, e Godeberto in Pavia. +Ma in breve sorser discordie, e venne Grimoaldo duca di Benevento, che +uccise il secondo e fugò il primo ad Ungheria, e regnò egli +[662].--Respinse poi di Benevento Costante il solo imperador greco che +mai venisse in Italia, ma che non vi fu buono a nulla se non a +spogliarla; tanto i signori stranieri, civili o barbari, si +rassomigliano. Né Grimoaldo fu buono a proseguire la fortuna; diede sí +una gran rotta a' franchi discesi fin presso ad Asti; poi volendo +domare un duca del Friuli ribellato, e scansare, dice Paolo, guerra +civile, chiamò rimedio peggior del danno, gli ávari, ed ebbe poi a +volgersi contr'essi per cacciarli. E tra queste ed altre minori +imprese, sprecata la vita operosa ma inutile al regno, morí nel +671.--Lasciò il regno a Garibaldo figliuol suo, avuto da una sorella +di Bertarido. Il quale venuto di Francia, dove esulava, cacciò il +nipote dopo tre mesi di regno, e regnò egli per la seconda volta, +diciassette anni; pio, mansueto, gran fondator di monasteri, del resto +ozioso [688].--Successegli suo figliuolo Cuniberto, che giá avea +regnato dieci anni con lui; e gli fu occupato il palazzo e il regno da +Alachi duca di Trento, giá ribelle perdonato da lui. Ma tiranneggiando +costui, risorse Cuniberto; combatterono, ed ucciso Alachi, regnò +Cuniberto con nome di prode fin al 700. E di lui, e Teodote una bella +romana, si novella.--Successegli Liutberto, suo figliuolo fanciullo, +cacciato in breve da Ragimberto, duca di Torino e figliuolo di re +Godeberto. Morto in breve Ragimberto, Ariberto II suo figliuolo vinse +ed uccise Liutberto, e cosí regnò, pio, limosiniero anche esso; finché +sceso contro di lui ed aiutato dai bavari Ansprando tutor giá di +Liutberto, combatterono i due presso a Pavia; e vincitor prima, vinto +poi Ariberto, affondò, fuggendo, in Ticino. Fu l'ultimo che regnasse +per parentela e in memoria di Teodelinda [712].--E salito cosí al +trono Ansprando e vivutovi tre mesi soli, lasciò il regno a Liutprando +figliuol suo. + + +18. Liutprando. Le prime cittá, i primi papi indipendenti +[712-744].--Liutprando fu, dice Paolo, «uomo pio, sagace, amator di +pace, potente in guerra, clemente, casto, limosiniere, buon parlatore, +legislatore, e benché illiterato, da eguagliarsi ai filosofi». Noi +diremo che fu il men dappoco o il piú approssimantesi a grandezza fra' +re longobardi, dopo Agilulfo e Teodelinda. Ma, molto piú che i fatti +propri, son notevoli i tempi di Liutprando. Perciocché non fu notato +abbastanza, ma allor furono incontrastabilmente, e le prime cittá +indipendenti (non meno indipendenti che i comuni di quattro secoli +dopo), e le prime e troppo di rado imitate confederazioni di esse, e i +primi papi temporalmente indipendenti e signoreggianti; ma allor pure, +novitá che rovinò quasi tutte l'altre, il primo ricorso di essi i papi +ai franchi. E quindi io non saprei dire qual periodo di storia +italiana meriti piú d'essere trattato distesamente, espressamente; +quale perciò mi peni piú d'aver a restringere, troppo inadeguatamente. +Gli imperatori greci, che poco duolci non aver luogo di nominare, +s'erano succeduti peggiorando, s'erano lasciati spogliar da' persiani +dapprima e da' maomettani poi (religione e potenza nuova sorta, come +ognun sa, nel settimo secolo), di mezzo il loro territorio asiatico e +di tutto l'africano. In Italia essi e gli esarchi avean giá piú volte +conteso co' papi. E cosí tra tali contese s'eran venute sollevando +Roma, Ravenna e parecchie altre cittá; s'eran piú volte nominati lor +duchi, senza aspettarli di Costantinopoli (cosí Venezia tra il 713 e +716); e giá aveano se non mutati i magistrati propri, almeno +aggiuntivi i maestri di militi, e schiere (_scholae_) di militi +propri, che è piú importante; e giá dal secolo precedente o dal +principio di questo ottavo, il nome nuovo di Pentapoli preso da cinque +cittá, che si credono Ancona, Umana, Pesaro, Fano e Rimini, sembra +accennare una prima confederazione di esse; e giá i papi eran venuti +crescendo tra tutto questo.--Finalmente, tutto ciò scoppiò a +ribellioni aperte, a mutazioni grandi nel 726. Era imperatore Leone +isauro, un barbaro, non solamente caduto, a modo solito di quella +corte, nell'eresie, ma inventor esso di una nuova, contro alle +imagini, detta perciò «iconoclastía». Per questa minacciò, perseguitò +il papa. Il quale si trovò essere un gran papa, gran principe, +Gregorio II [715-731]; il quale troppo trascurato dagli storici, non +resterá tale per certo, quando Italia indipendente cerchi e glorifichi +tutti i periodi, tutti gli eroi di sue indipendenze. Egli forte +pontefice, resistette cattolicamente all'imperator eretico; egli gran +vescovo, gran cittadino, raccolse apertamente intorno a sé i romani di +Roma; egli grande italiano raccolse pur gli altri italiani antichi, li +difese, ne fu difeso dalla tirannia dell'eretico imperatore; egli, +come tutti coloro che sollevan popoli non a propria ambizione ma a +difesa comune e giusta, non rinnegò il nome, il diritto del signore +legittimo o legale, ma gli rinnegò l'obbedienza in ciò che era pur +diritto proprio e del popolo suo; egli limitò la rivoluzione a giusta +resistenza, egli l'adattò alle tendenze, alle condizioni del tempo +suo; ed egli non inventò forse ma si serví delle giá inventate +confederazioni, le accrebbe, le condusse, le fece efficaci, +vittoriose. Primo de' papi s'alleò co' longobardi contro a' greci, +primo fu di fatto principe indipendente; e fece tutto ciò in cinque +anni dal 726 al 731.--E ciò fu continuato dal successore ed omonimo di +lui, Gregorio III, dal 731 al 743. Se non che, piú sovente che non il +predecessore, guastatosi co' longobardi, e pressato tra questi e i +greci, e men che il predecessore confidando forse nelle cittá, nella +nazione italiana, egli primo fece quella chiamata dei franchi, che fu +rinnovata poi da' successori. E queste chiamate sono condannate +universalmente ora nella storia, nell'opinione italiana. Né senza +ragione, se si guardi ai tristi e lunghi effetti che ne vennero. +Tuttavia io non saprei se non sia lecito, se non debito forse a un +uomo posto a capo d'una nazione, difendere l'indipendenza propria e di +quella nazione, difenderne l'acquisto recente e dubbio ancora, +chiamando contro agli stranieri prementi altri stranieri che paiano +meno pericolosi. Perciocché io non so fino a qual punto sia lecito ai +reggitori sagrificare i pericoli certi de' popoli presenti agli +incerti de' popoli futuri, né fino a qual punto sia da apporsi a tali +reggitori il futuro mal preveduto. Ad ogni modo, se resta colpa +apponibile a que' nostri antichi, ella non può apporsi certo da que' +moderni, grandi o popolani, governanti o governati, i quali caddero +nella medesima, fecero simili chiamate, e si lagnarono che non fossero +esaudite. Quanto al risultato poi, un'opinione la quale vituperasse in +ogni caso queste chiamate di stranieri contra stranieri, sarebbe certo +opinione molto imprudente, molto impolitica, molto improvida per li +casi futuri.--La chiamata di Gregorio III fu fatta a Carlo Martello, +il maggiore di que' maggiordomi o _pfalz-graf_, o capi di gasindi, che +eran venuti crescendo presso ai re franchi «fa nulla»; a Carlo +Martello, che colle vittorie sui propri emuli, su' grandi ribelli del +regno, e principalmente sugli stranieri maomettani, vinti in gran +battaglia a Poitiers l'anno 732, s'era acquistato nome e potenza di +capo della nazione franca, e quasi della cristianitá. A tal uomo fu +almeno men brutto ricorrere; e cosí bastò l'autorita di lui su' +longobardi alleati suoi, a salvar il papa e le cittá italiane. E cosí, +e l'uno e l'altre eran rimaste, od anzi cresciute nell'indipendenza, +quando morirono Gregorio III, Leone iconoclasta e Carlo Martello nel +741, e Liutprando nel 744. Del quale, non aggiugneremo altro, se non +che, or alleato, or nemico de' papi e delle cittá, e de' greci e de' +propri duchi, egli prese una volta Ravenna, toltagli in breve da' +veneziani sudditi greci fedeli quella volta; e prese parecchie altre +cittá, fra cui Sutri che donò a San Pietro e San Paolo, cioè alla +mensa di Roma, cioè al papa, primo esempio di tali donazioni. E resta +dubbio se serbasse l'altre e cosí accrescesse definitamente il regno. +Ad ogni modo, avendo egli, fin che le tenne, trattatele meno alla +barbara, e non ispogliati questi nuovi sudditi suoi, diventa certo +dopo lui ciò che era dubbio prima di lui: che questi romani +possedetter terre, furono territorialmente liberi nel regno +longobardo. Apparisce chiaro dalle numerose leggi lasciate da +Liutprando. + + +19. Ildebrando, Rachi, Astolfo, Desiderio, ultimi re longobardi +[744-774].--Segue, sotto uomini tutti mutati, e, salvo i franchi, tutti +minori, la caduta dei longobardi. Regnava da parecchi anni aggiunto a +Liutprando il nipote di lui Ildebrando; or gli successe, ma per sette mesi +soli, cacciato che fu da Rachi duca del Friuli.--Regnò questi serbando +cinque anni una tregua di venti fatta giá da Liutprando col papa e le +cittá; ma rottala nel 749, stava a campo contro a Perugia, quando accorse a +rattenerlo papa Zaccaria, e il tenne e mutò cosí, che egli il re barbaro si +fece monaco. Era, è vero, una smania di quei tempi, in che si videro un re +anglo-sassone venire a Roma e morirvi vestito da pellegrino, e farsi monaci +un duca d'Aquitania, un d'Austrasia ed un del Friuli.--Succedette a Rachi +Astolfo fratello di lui, uno di quegli uomini che avventati alle cose +facili, avviliti nelle difficili, paion mandati apposta da Dio quando vuol +perdere i regni. Fin dal 751 o 752 riaprí la guerra, prese Ravenna, tutto +l'Esarcato ed Istria, e in somma tutta l'Italia greca, tranne le lagune di +Venezia, Roma, Napoli, ed altre cittá di quella marina, e Sicilia. Le quali +sole rimasero d'allora in poi all'imperio greco, perdute per sempre quelle +prime. E proseguendo Astolfo in tali conquiste, facili a farsi contro a +nemici deboli, ma difficili a serbarsi contro a vicini forti, assalí Roma; +e allora papa Stefano II ricorse per aiuti a Costantinopoli invano, a +Francia efficacemente.--Ivi era succeduta intanto una grandissima novitá; +ché, deposto e ridotto a monaco Childerico l'ultimo re merovingio, Pipino +figliuolo di Carlo Martello s'era fatto gridar re in campo di marzo a +Soissons, in quel medesimo anno 752. E forse il vano Astolfo sperava nelle +difficoltá di quelle mutazioni. Ma invano; ché, andato Stefano II a Francia +nel 753 e 754, vi consagrava i nuovi re Pipino e i suoi due figliuoli Carlo +e Carlomanno, aggiungendo loro (con consenso o no dell'imperatore o de' +romani, non consta) il titolo di patrizi romani. Quindi, rendendo servigio +per servigio, scendea Pipino in persona per Moncenisio alle Chiuse di Susa, +fatali a' longobardi; e rottovi Astolfo e assediatolo in Pavia, n'ottenea +promessa di pace a Roma, e restituzione delle conquiste, e poi tornava a +Francia.--Ma, non corso un anno, Astolfo ricominciò la guerra, e tornò a +campo a Roma, e ricominciarono le doglienze, le lettere del papa a Pipino; +il quale ricalcava sua via, ribatteva i longobardi alle Chiuse, riassediava +Astolfo in Pavia; e ridottolo, prendeva il terzo del tesoro regio, gli +imponeva un tributo annuo, e fattesi ora restituire in effetto le +conquiste, ne faceva egli poi donazione a San Pietro, alla Chiesa romana ed +ai papi, in perpetuo e per iscritto. Anastasio, scrittor di due secoli +appresso, dice aver veduto esso tuttavia lo scritto; e compresevi Ravenna, +Rimini, Pesaro, Fano, Cesena, Sinigaglia, Iesi, Forlimpopoli, Forlí, Castel +Sussubio, Montefeltro, Acerraggio, Monte Lucaro, Serra, Castel San Mariano, +Bobro, Urbino, Cagli, Luceolo, Gubbio, Comacchio e Narni; non Roma, come si +vede, la quale reggevasi di nome sotto l'imperador tuttavia, di fatto da sé +sotto al papa e sotto al re franco patrizio, ed affettando il nome ambiguo +di «repubblica romana». E morí poco appresso Astolfo, perdute le conquiste, +lasciato tributario, ma tuttavia intiero ne' limiti antichi, il regno +longobardo [756].--Successe Desiderio, duca, come si crede, di Brescia, che +il dovea perdere intiero. E dapprima ebbe a contrastarlo con Rachi, il re +monaco; ma scartò questo in breve per intervenzione del papa, a cui promise +di «compiere le restituzioni». Comprendevansi elle in tal promessa alcune +cittá comprese giá nella donazione, ovvero altre? Non vengo a capo di +discernerlo. Ad ogni modo, qualunque fosse tal restituzione, diventò +occasione di nuove contese tra Desiderio e i papi, di nuove lettere papali +a Pipino; il quale tuttavia, o invecchiato od occupato in altro, non +ritornò piú.--Ma morto esso nel 768, e succedutigli dividendosi il regno +que' due figliuoli suoi giá re e patrizi, Carlo e Carlomanno, il primo che +è Carlomagno sposò e fecesi venir a Francia una figliuola di Desiderio; ma +tenutala poco, o forse nulla, la ripudiò e rimandò al padre l'anno 771. +Poi, morto Carlomanno, Carlomagno facevasi eleggere a succedergli nella +parte ch'era stata di lui; e i figli spogliati colla madre vedova +rifuggirono a Desiderio. E rifuggivvi in quel torno Unaldo, un antico duca +d'Aquitania spogliato da que' Carolingi. E moriva papa Stefano III, che +s'era tenuto bene co' longobardi; e saliva a pontificare Adriano I, un +romano di gran conto e che pendeva a' franchi. Tutti i nembi s'accumulavano +contro a quella reggia di Pavia, fatta refugio de' nemici di Carlomagno. +S'aggiunse l'imprudenza, che sembra stoltezza, di Desiderio. Aprí egli la +guerra, prese o corse le cittá papaline, fin presso a Roma; poi, dubitando +o giá minacciato, indietreggiò a settentrione. Né Carlomagno si fece +aspettare. Tornato appena d'una prima di quelle imprese di Sassonia ch'ei +moltiplicò poi in quasi tutta sua vita, tenne l'anno 773 il campo di marzo +in Ginevra. E quindi, diviso l'esercito in due, e mandata per il Gran San +Bernardo l'una parte di che non si sa altro, egli stesso coll'esercito +principale scese per la via giá solita del Moncenisio e della Novalesa; e +venne alle solite Chiuse tra il monte Caprario e il Pircheriano, quello su +cui torreggiò poi e torreggia il monastero di San Michele detto appunto +della Chiusa, allo sbocco della Comba o valle di Susa ne' piani di Torino. +Ivi erano, dietro le fortificazioni innalzate a sbarra, il vecchio +Desiderio e il giovane e prode Adelchi figliuol suo, re egli pure associato +al padre. Combattessi molte volte; Adelchi a cavallo colla mazza d'armi +facea prodezze, macello di franchi. Dicesi Carlomagno trattasse giá +d'accordi, od anche d'indietreggiare. Quando, fosse per cenno d'un +giullare, o d'un diacono di Ravenna mandatovi apposta, o per tradimento +d'alcuni infami longobardi, o meglio per perspicacia ed arte militare, che +certo non mancò in Carlomagno; ad ogni modo ei metteva una schiera per le +gole laterali e non guardate di Giaveno, intorno al Pircheriano, e cosí +prendeva a spalle i longobardi, che se ne spaventarono, e fuggirono +sbaragliati. Chiusersi i due re e i grandi in Pavia e Verona; e Carlomagno +assediò la prima fin dal giugno 773; e prese la seconda al fine di +quell'anno. Combattevasi tuttavia alla campagna; e dicesi si facesse un +gran macello di longobardi su un campo, dettone poscia Mortara. E +resistente ancora Pavia, Carlomagno s'avviava per la pasqua del 774 a Roma; +dove intanto papa Adriano stava accettando dedizioni di cittá italiane, e +di longobardi che correvano a farsi tosare a modo romano, e perfino d'un +duca di Spoleto che gli si faceva vassallo. L'incontro fu qual di +vittoriosi; feste, funzioni di chiesa, giuramenti di guarentigie ed +amicizie eterne, e soprattutto conferma delle donazioni di Pipino, ed +aggiunte fattevi probabilmente, benché non negli estesi limiti riferiti da +alcuni. E quindi tornò Carlomagno dinanzi a Pavia, e la prese finalmente in +maggio o giugno 774. Desiderio ed Ansa, re e regina spogliati, furono +mandati a Francia, dove vissero in pie opere e forse monaci; Adelchi o +Adelgiso rifuggí in Costantinopoli, presevi il nome greco di Teodoro, e +tornato da venturiero in Italia fu famoso nelle fiabe del medio evo, e +fatto illustre a' di nostri dal Manzoni.--E cosí cadde, con poca gloria, +come avea signoreggiata, la nazione longobarda. La quale tenutasi, finché +signoreggiò, piú che le altre barbare, diversa, divisa dagli italiani, si +mescolò, si confuse con essi poi nella comune servitú. Distrutta +l'esistenza politica indipendente, non distrutte né cacciate le schiatte di +lei, molte leggi, molte usanze ne rimasero per parecchi secoli; molto +sangue nelle vene, molte parole nella lingua e ne' dialetti di quasi tutta +Italia fino ad oggi. E ne rimane il nome ad una grande, bella, buona, ricca +provincia italiana, or suddita imperiale e reale austriaca. + + +20. Coltura.--Al principio dell'etá dei barbari, due scrittori +rappresentano insieme la condizione delle popolazioni e delle lettere +romane: Boezio [470-525] che vedemmo perseguitato, fatto morire da' +goti, Cassiodoro [470-562] che fu ministro di tre o quattro de' lor +re. Il primo scrisse parecchi ristretti di filosofia, rimasti famosi +ne' secoli seguenti fino alla restaurazione degli originali, e in +carcere poi il bel libro _Delle consolazioni della filosofia_; ondeché +si può dir ultimo dei romani antichi e primo degli scolastici. Il +secondo piú retore, piú intralciato, piú barbaro in tutto, non +interessa quasi se non per li fatti che si trovano nelle lettere di +lui, e nel ristretto della sua _Storia dei goti_ compendiata da +Iornandes.--Gregorio magno [542-604], scrittore ecclesiastico +copiosissimo, si può giá dire scolastico intieramente. San Colombano +[540-615] monaco d'Irlanda venuto di colá in Francia, poi in +Longobardia sotto Agilulfo e Teodelinda, e fondator del monastero di +Bobbio dove furon ritrovati a' nostri dí parecchi codici d'autori +antichi, accenna l'ultimo precipizio delle lettere italiane, che +ricevean cosí quasi una restaurazione dall'ultima Irlanda. Paolo +Diacono [740 circa-790 circa] il solo scrittore di qualche conto che +abbiamo di nazione longobarda, e scrittor unico della storia di essa, +ci è prezioso perciò, ci è caro per l'amore ch'ei mostra, scrivendo +sotto Carlomagno, a sua gente caduta; ma è, del resto, o pari o di +poco superiore ai piú meschini cronachisti dell'etá seguente. Misero +ritratto di tre secoli di letteratura! ma che si potrebbe argomentare +dalla storia politica; allor sí veramente i barbari distrussero le +poche lettere antiche, le molte cristiane che rimanevano.--Delle arti, +l'architettura trova sempre qualche modo di fiorire sotto a principi +potenti quantunque barbari; e cosí fiori sotto Teoderico, e poi sotto +Teodelinda ed Agilulfo. Fu architettura romana, decadente via via piú, +non dissimile, ma meno splendida della bizantina; ondeché si vede +chiaro qui ciò che del resto ognun sa oramai, quanto sia falso il nome +di «gotica», dato poi a quell'altra architettura molto posteriore, +tutto diversa, anzi contraria, degli archi acuti e delle colonne +sottili. Nella vera architettura gotico-longobarda, l'arco viene anzi +abbassandosi, e le colonne ingrossando, e tutto lo stile diventando +tozzo e goffo. Il quale poi ritrovandosi tra' sassoni in Inghilterra e +in Francia e Germania fino appunto alla diffusione dello stile acuto e +sottile, convien dire che tutto quel primo stile pesante chiamato +«sassone» da alcuni, venisse dal romano-gotico-longobardo. E ciò si fa +tanto piú probabile, che dalle leggi longobarde abbiamo un cenno di +una quasi societá di maestri muratori settentrionali d'Italia +(_magistri comacini_), i quali aggirandosi tra noi e probabilmente +anche fuori, mantennero e diffusero l'architettura, lo stile italiano +imbarbarito; e furono forse origini di quelle societá o confraternite +o _gilde_ di muratori od architetti, che si ritrovano quattro o cinque +secoli appresso; e che si pretendono origine esse di quella societá o +setta segreta de' franchi-muratori, modello poi o madre stolta e +brutta di piú brutte e piú stolte figliuole. Del resto, que' maestri +scolpivano probabilmente e dipingevano quel pochissimo che era da +scolpire e dipingere ne' poveri edifizi edificati da essi. Onde anche +quell'altro nome di «stile greco», dato alle pitture e sculture tozze +e goffe di que' tempi, sarebbe forse da mutarsi tutt'insieme in quello +di «stile italiano imbarbarito»; piú brevemente, «stile comacino». + + +21. Legislazioni.--Questa etá è poi molto piú notevole per un genere +di libri o compilazioni, le quali sono sí elle pure parte della +coltura, ma piú che coltura poi all'effetto, dico i codici di leggi. +Strano fatto, che le leggi le quali servirono a tutta Europa nelle etá +piú civili e piú colte fino a' nostri dí, e che anche oggi servono in +gran parte all'Inghilterra, cioè alla nazione piú avanzata in civiltá +e coltura, e che diedero origine a' codici nuovi nelle altre, sieno +state compilate tutte lungo l'etá dei barbari, in Oriente od +Occidente. Ma il vero è che non sono di tale etá se non le +compilazioni; e che le leggi stesse, e i responsi de' giureconsulti +che le accompagnano, sono frutti di lunghe etá precedenti, sono +risultato complessivo ed ultimo delle due grandi civiltá europee fino +allora disgiunte, e allora riunite, la romana e la germanica, la +imperiale e quella delle genti. E quindi appunto fu naturale, che +allora, nel riaccostarsi le due civiltá, volesse ciascuna serbare i +propri risultati; naturale che li compilassero; e naturale poi, che +tali compilazioni ritardassero le fusioni fino alla etá nostra piú +unificante.--Le leggi, la giurisprudenza romana, furono raccolte, +primamente (e prima dell'etá de' barbari, ma invadenti giá essi), da +Teodosio II in un _Codice_ che porta il nome di lui [438]; poi da +Giustiniano in un nuovo e piú ampio _Codice_ [529], in una +compilazione di leggi e decisioni antiche detta _Digesto_ o _Pandette_ +[533]; in un'aggiunta al _Codice_ detta _Novelle_ [534], e in un +ristretto detto _Istituzioni_. E tutta questa legislazione +giustinianea fu, senza che non ne resti dubbio oramai, recata in +Italia; ovvero giá da Belisario e dalla prima conquista (essendo +presumibile che il legislatore autore imponesse quanto prima l'opera +sua in tutto l'imperio suo), ovvero nel 554, insieme colla prammatica +che dicemmo; ovvero anche piú tardi nelle province rimaste greche. Ma, +voluminoso tutto questo _Corpus iuris_, non s'adattava alla poca +coltura delle etá seguenti, né al poco e impedito uso che ne aveano a +fare i miseri italiani soggetti e poco men che schiavi di barbari +germanici od imbarbariti greci; ondeché essi usarono vari ristretti +fattine via via, e principalmente quello d'Alarico re de' goti di +Spagna.--De' codici barbarici poi, lasciando quelli fatti fuor +d'Italia, e venendo a' nostri goti, ci basterá accennare, che +Teoderico e gli altri re loro fecero senza dubbio non poche leggi; ma +non restano testi, se non di due editti di Teoderico e d'Atalarico, +oltre poi molti cenni nelle lettere di Cassiodoro. E, cacciati i goti, +non ne restò probabilmente traccia nelle giurisprudenze posteriori. I +longobardi sí, compilarono, come accennammo, contemporaneamente con +gli altri barbari lor leggi od usanze (dette con parola loro antica +«_anclab_» od «_anclap_», che forse significava «connessione», +«collegazione», e sarebbe cosí sinonimo di «_lex_»); e la prima +compilazione fu di Rotari intorno all'anno 643, e seguirono le +aggiunte di Grimoaldo, di Liutprando, di Rachi e d'Astolfo.--E lodinsi +pure tutti questi principi codificatori: le pubblicazioni di codici +sono sempre benefizi a' popoli che han bisogno di conoscere quanto piú +facilmente le leggi buone o cattive onde son retti. Ma non diasi ad +essi, nemmeno a Giustiniano, quella lode di legislatori veri, che +Machiavello pone sopra tutte le umane. Perciocché i legislatori veri +sono, non quelli che compilano leggi vecchie o ne aggiungon poche +nuove conformi, ma quelli (come Mosé, Licurgo, Solone ed anche, bene o +male, Augusto, Diocleziano, Costantino e pochissimi altri) i quali +inventano, e con leggi in parte antiche e in parte nuove, ordinano, +rinnovano uno Stato comunque invecchiato, conformemente alle +condizioni delle civiltá e de' tempi nuovi. E siffatta somma lode fu +meritata (non corsi due anni dacché io cosí ne parlava primamente) da +quattro principi italiani; ma non rimane che ad uno, Carlo Alberto. E +cosí Dio ispiri i tre altri a riacquistarsela, ad onore, od anzi forse +a salvezza propria e di lor successori e lor popoli.--Del resto, +sapientissima, elegantissima ne' particolari la legislazione romana, +ma tutta imperiale, tutta assoluta nel principe, tutta ciecamente +obbediente e quasi adorante ne' sudditi, pagana pe' tre quarti, +cristiana qua e lá per aggiunta, ella contribuí certo molto ed a +quelle stolte pretensioni di monarchia universale, ed a quelle di +dispotismo civile ed ecclesiastico degli imperatori, onde sorsero poi +tanti danni in tutti i secoli che siam per vedere; mentre le +legislazioni barbariche contribuirono a quella dispersione della +potenza regia in potenze via via minori e poco men che assolute, onde +vedremo sorgere l'ordine feudale, uno de' peggiori disordini sociali +che sieno stati mai. Miseri secoli in tutto, quelli che straziati +continuamente tra i due assolutismi del concentramento e della +dispersione, non trovavan riposo dalle violenze della guerra, se non +nei disordini della pace; quelli, in cui questi disordini eran fonte +perenne di quelle violenze, e quelle violenze, di disordini nuovi. +Quando impareremo noi a tener conto de' tempi presenti, ad esserne +grati alla divina Providenza, a non farne stolti, od anche empi +piagnistei? + + + + +LIBRO QUINTO + +ETÁ QUINTA: DELLA SIGNORIA DEGLI IMPERATORI E RE + +(anni 774-1073). + + +1. Carlomagno re [774-814].--Carlomagno sí che fu vero legislatore, +vero e grande rinnovatore ed ordinator di popoli e d'imperio, vero e +buono intenditore delle condizioni di suo tempo, dei desidèri, delle +necessitá de' suoi popoli. E cosí è, che gli ordinamenti di lui +durarono gli uni alcuni, altri poi molti secoli, fino al nostro. Durar +sempre non è dato a niuna istituzione umana, è distintivo di quelle +divine, anzi di quella sola dalla ragione di Dio destinata a +raccoglier nel grembo suo tutte le schiatte e tutti i secoli umani; +quella che alcuni effimeri scrittori o politici vanno di dieci in +dieci anni predicendo finita, ma che ha giá raccolti diciotto secoli e +mezzo, e raccoglierá, Dio guarante, gli avvenire. Degli ordinamenti +umani, all'incontro, i migliori sono fatti insufficienti dai tempi +progrediti: e quindi la storia debbe sapere insieme ed ammirarli +finché furono propizi a' tempi loro, e notar ciò che li fece caduchi, +e segnare i tempi quando diventarono inetti. Ciò tenteremo far qui +accennando l'operato di Carlomagno, e piú tardi via via.--I Carolingi +s'erano innalzati, il dicemmo, come capi del palazzo, maggiordomi, +_pfalz-graf_ di que' re franchi oziosi che avean divise le conquiste +di Clodoveo in vari regni, e lasciato dividere ogni regno da parecchi +grandi duchi. Quindi, la prima opera di Carlomagno fu sempre tôr di +mezzo i duchi che rimanevano potenti, dividere i loro territori in +parecchi _gau_ o _pagi_ o comitati sotto altrettanti conti dipendenti +direttamente dal re, ma giudice sommo ciascuno nel proprio comitato, e +capitano dell'eribanno o raccolta degli arimanni viventi in esso. Era +ritorno all'antica costituzione germanica, ordinaria; vivente +Carlomagno, vi si trovano poche eccezioni; e queste alle frontiere +dove il conte d'un sol comitato non sarebbe stato potente abbastanza +contro agli stranieri; e dove perciò furono riuniti parecchi comitati +sotto un conte de' limiti (_mark-graf, marchio_, marchese), che talor +ebbe pure (forse nell'uso piú che legalmente) il titolo di «duca».--Ma +i maggiori di Carlomagno s'erano innalzati in que' palazzi regi, +principalmente come capi dei gasindi o fedeli del re, a' quali si +davan quelle terre regie che furon dette «benefici» o «feudi»; e +queste terre erano ora tanto piú numerose nelle mani di Carlomagno, +che egli ebbe tutte quelle e de' regni franchi e del longobardo e dei +duchi qua e lá aboliti. E seconda opera di Carlomagno fu dunque, +distribuire questi benefici o feudi da per tutto a' suoi gasindi o +fedeli, che con nome esclusivo chiamaronsi ora «_bassi_», «_vassi_», +«vassalli»; e che, sia dimorando in corte, sia trovando a ciò piú +profitto, divisero poi quelle terre in simil modo ad uomini loro, +detti quindi «_vassalli vassallorum_» o «valvassori»; i quali poi +suddivisero ancora le terre a' «valvassini» via via minori, senza che +sia possibile determinare a quanti gradi scendesse tale +sminuzzamento.--Chiaro è poi, che tutto ciò era, giá fin dal tempo di +Carlomagno, una gran dispersione della somma potenza; e Carlomagno, +come ogni gran dominatore, sentí certo la necessitá di riunirla, +centralizzarla. Quindi una terza, una quarta ed una quinta delle opere +di Carlomagno: far visitar di continuo i vari Stati da alcuni suoi +grandi detti «_missi dominici_», superiori e quasi ispettori dei conti +e de' vassalli: corrervi egli stesso di sua persona frequente e +rapidissimamente, accompagnato d'una schiera eletta di conti e +guerrieri palatini, che sono i paladini de' romanzi: e soprattutto, in +questi suoi viaggi fermarsi egli due volte all'anno alle due pasque di +Natale e di Resurrezione, piú sovente al cuor di sua potenza, in +Aquisgrana o in altri luoghi del Basso Reno, talora in Italia o agli +altri estremi; ed ivi adunare le assemblee nazionali dei grandi, e di +quanti minori vi volessero venire a portar domande, doglienze o +consigli; men numerosa al consueto, e de' soli grandi l'assemblea di +Natale; piú numerosa per il concorso universale quella di primavera, +detta «campo» or «di marzo» or «di maggio». Ed anche ciò fu +rinnovazione degli antichissimi ordini germanici giá accennati da +Tacito.--Finalmente una sesta ed importante opera politica fu +proseguita sempre da Carlomagno: favorire, ingrandire que' papi, que' +vescovi, tutti quegli ecclesiastici che aveano aiutata sua casa, +consacrati re suo padre e lui, e datagli or l'Italia; e per ciò porre +sotto la propria tutela immediata (_mundiburgium_) i benefici +posseduti da essi, e darne loro dei nuovi; e in tutto, porre a +contrappeso o correttivo della potenza secolare de' conti e dei +vassalli la potenza temporale della Chiesa, tanto piú grande, che +traeva seco tutte le popolazioni antiche romane, galliche od +italiche.--Questi furono i sommi capi della politica di Carlomagno; +questi gli strumenti di sua grandezza; e questi gli elementi delle +dissoluzioni feodali posteriori.--S'intende, che in Italia, paese di +conquista, le miserie incominciaron subito; le miserie de' conquistati +sono parte fondamentale e perenne della grandezza del conquistatore. + + +2. Continua.--Quando all'anno 774 Carlomagno giovane di trentadue anni +ebbe spogliati i re longobardi, egli regnava su tutta Francia, tra' +Pirenei, il Reno e le Alpi; su Baviera, Svevia e Turingia; e +sull'intiero regno longobardo, meno il ducato di Benevento titubante +nell'obbedienza. Sul papa, su Roma e sulle cittá date alla Chiesa +romana, dominava come patrizio e donatore. Erano in Italia, sole fuori +d'ogni giurisdizione di lui, Venezia, Napoli e le altre cittá +meridionali, Sicilia, Sardegna e Corsica, di nome imperiali-greche, di +fatto e secondo le occasioni (Venezia principalmente) indipendenti. +Non distrusse dapprima il regno longobardo, non ne tolse i duchi, non +vi mutò nulla se non il re, che fu egli. E lasciando solamente un +presidio, una schiera di franchi in Pavia, se ne fu del medesimo anno +ad una delle sue numerose imprese di Sassonia. E allora, fosse o no +per restaurare Adelchi, congiurarono parecchi duchi longobardi; e, +dicesi, tutti e tre, quelli di Benevento, di Spoleto e del Friuli, che +erano stati i maggiori del regno.--Avvisatone Carlomagno, accorse dal +Reno all'Alpi, discese una seconda volta in Italia [principio del +776], si volse contra il duca del Friuli piú scopertosi o piú +pericoloso, lo vinse e fece morire, e prese parecchie cittá di lui. E +allora dicesi distruggesse i ducati, ordinasse i conti; ma trovansi +pur tra breve nomati duchi o marchesi non solamente del Friuli, di +Spoleto e di Benevento, ma altri ancora; ondeché resta dubbio se +l'ordinamento de' comitati fosse o cosí subitano come è qui detto, o +cosí costante poi in Italia come nell'interno di Francia. Ad ogni +modo, del medesimo anno ei ripartí.--E quattro anni rimase fuor +d'Italia, facendo tre imprese contro a' sassoni, ed una in Ispagna. +Alla quale, fra l'altre, andarono (come mille e piú anni appresso +sotto Napoleone) parecchie schiere longobarde; ed onde tornando poi, +toccò Carlo la famosa e sola sua rotta di Roncisvalle, e quella in cui +cadde Rutlando, l'Orlando de' romanzi, stavo per dire l'Orlando +nostro, fattoci popolare da' nostri poeti.--Ridiscese per la terza +volta in Italia [a. 780]; e, lasciando in Francia suo figliuolo +primogenito Carlo, condusse seco i due minori, Pipino che fece dal +papa incoronare a re d'Italia, e Ludovico a re d'Aquitania. Erano +fanciulli di quattro e due anni; ondeché, ciò non mutò nulla, ma +accenna il principio del disegno di dividere i regni, e forse giá di +far loro centro un imperatore. Né si fermò guari in Italia. N'uscí del +781.--Fece poi quattro altre imprese successive contro a' sassoni; i +quali, martellati cosí, parvero pacificarsi, e si fecero battezzar +molti, e fra gli altri Vitikindo lor duca, il gran propugnatore di +loro indipendenza.--E allora, ornato di nuova gloria, di quella che +piú rifulge nel corso de' secoli cristiani, che meglio ne segna i +progressi, e che, rarissima ne' tempi da noi qui corsi, è forse troppo +poco cercata negli stessi nostri, in che sarebbe tanto piú facile; +ornato, dico, della gloria di propagatore della cristianitá, Carlo +veramente magno ridiscese al centro di questa, a Italia per la quarta +volta [a. 786]. E qui fece un'impresa contro al duca di Benevento non +assoggettato per anco, e l'assoggettò; ma lasciògli intiero il ducato, +e la soggezione non fu durevole né mai compiuta. I duchi longobardi di +Benevento sempre rimaservi duchi, e presero anzi nome di principi; e +vi fecero dinastie piú o meno indipendenti, secondo le occasioni per +tre secoli all'incirca. Carlo poi, risalita Italia, e lasciato a Pavia +Pipino il re fanciullo, tornò a Francia.--Quindi mosse a Baviera +contra Tassilone duca, genero di Desiderio, mentre il faceva assalir +pel Tirolo da un esercito longobardo. E avutolo nelle mani, lo spogliò +e fece monaco; e divise pur quel ducato in contadi. Ebbersi a +respinger poi una invasione di unni-ávari da Baviera e dal Friuli; ed +un approdo di Adelchi e di greci alle coste di Napoli e Calabria; e si +allargò il regno fino all'Istria. E per dieci anni poi Carlomagno +rimase fuor d'Italia a far imprese contro agli slavi e agli unni, +diventati vicini suoi, dappoiché era signor di tutta Germania, a +reprimere ribellioni di sassoni, ed eresie interne, e ad abbellir +Aquisgrana. In Italia l'esercito longobardo l'aiutò piú volte contro +agli unni, e l'«esercito romano» talor contro ai greci. Morí dopo un +lungo pontificato Adriano I [795], quegli che avea giá chiamato Carlo, +ed era poi stato sempre amico e quasi luogotenente di lui in Italia; +benché pur sempre si dolesse a lui (come s'esprime nelle sue lettere) +delle «giustizie non restituite», e vuol dir senza dubbio di quelle +cittá, quali che fossero, che Carlo gli avea promesse e non date. +Successegli Leone III, e pontificò dapprima tranquillamente. Poi, nel +799 (principio di quelle guerre civili che turbarono per secoli Roma +mal ordinata tra repubblica, principato del papa, e supremazia +imperiale straniera), una mano di potenti romani assalí, prese il +papa; il quale, liberato dal duca di Spoleto e da un altro messo +regio, rifuggí prima a Spoleto e tra breve a Francia. E giá poco prima +[797] l'altra signoria che sussisteva ancora di nome in Roma, quella +dell'imperatore orientale, aveva sofferto un nuovo crollo, uno +scandalo non mai veduto. Irene imperatrice, mal cacciata dal marito +Costantino, mal cacciò lui, e fecesi imperatrice regnante. Gli eventi +precipitavano, le occasioni s'accumulavano ad una nuova grandezza di +Carlo. E Carlo, giá il vedemmo, non soleva lasciarle passare. + + +3. Carlomagno imperatore [799-814].--Fin dal tempo di Pipino, e piú in +questi di Carlo, tra quelle lettere de' papi che rimangono documento +preziosissimo di tutta questa storia sotto il nome di _Codice +caroliniano_, trovansi cenni da lasciar credere via via concepito e +maturato tra' Carolingi e i papi il gran disegno della restaurazione +dell'imperio occidentale. Ora, aiutato, o, direm meglio, sofferto +dalla Providenza, scoppiò. Carlo ricevette con gran pompa e gran +rispetti il papa rifuggito; e con pompa e rispetti ed accompagnamento +di vescovi e conti franchi il rimandò restaurato a Roma. Quindi egli +Carlomagno (continuando intanto pe' suoi capitani le guerre di +Germania e d'Ungheria) partivasi d'Aquisgrana, faceva un giro per sue +province francesi, abboccavasi a Tours con Alcuino, il maggiore +scolastico e filosofo di quell'etá, che pare essere stato consultato +in tutto ciò; tornava ad Aquisgrana, scendevane in Italia, fermavasi a +Ravenna, giungeva a Roma al fine di novembre. Ed ivi teneva primamente +un'assemblea di grandi, e vi giudicava (come patrizio e capo della +repubblica senza dubbio) i nemici del papa, a cui richiesta li +graziava; ed assisteva alla giustificazione del papa stesso, fatta, +come fu dichiarato, secondo il costume de' maggiori, con semplice +giuramento di lui.--Quindi, al gran dí del Natale 799, assistendo +Carlomagno coi due figli suoi Carlo il primogenito e Pipino re +d'Italia alla messa, il papa, finita questa, rivolgevasi al re, gli +metteva in capo una corona, e gridava, gridando il popolo tre volte +con lui: «A Carlo piissimo augusto, coronato da Dio, grande e pacifico +imperatore, vita e vittoria»; poi, secondo alcuni, ungeva Carlomagno, +e Carlo il giovane designatogli successore.--Cosí consumavasi il piú +grande evento che sia stato per mille e piú anni nella storia europea; +quello che la dominò primamente tutta di fatto, poi di nome fino a' +nostri dí; quello che, felicissimo come parve senza dubbio a que' dí, +fece poi, pur senza dubbio, l'infelicitá di molti popoli, ma +principalmente degli italiani. Certo, i romani e tutti gli italiani, +soggetti al papa, si rallegrarono allora d'avere spogliato ogni resto +di dipendenza dall'imperator greco lontano, di non aver piú se non +quella che giá aveano da Carlo, giá patrizio, or imperatore. La +diminuzione dei gradi di dipendenze è sempre guadagno reale. Ma forse +che i romani e gl'italiani, sempre sognatori del rinnovamento del +primato antico, sperarono, credettero riaverlo sotto quel nome +d'«imperator romano». E forse alcuni altri sudditi di Carlomagno qua e +lá fecero fin d'allora quell'altro sogno, che veggiam fatto +retrospettivamente a' nostri dí stessi da alcuni poeti politici: il +sogno, dico, di una cristianitá riunita intorno a due centri, due +capi, l'imperatore e il papa; il sogno della perfetta feodalitá, +risalente dall'ultimo valvassino ai valvassori, ai vassalli diretti, +ai re, all'imperatore. Ma i fatti, i secoli dimostrarono poi, che +tutto questo era un edifizio durevole sí, ma poco piú che nel nome e +ne' vizi suoi, non in nessuna delle supposte sue virtú. I due centri, +le due somme potenze, mal determinate ne' limiti vicendevoli, +incominciarono fin d'allora ad urtarsi, e s'urtarono e combatterono +per secoli. Gl'imperatori risuscitarono a poco a poco l'antica pretesa +imperiale di approvare l'elezione del papa; e i papi, che dal dí del +Natale 799 incoronarono gl'imperatori, n'ebbero naturalmente la +pretesa di approvare gl'imperatori; e cosí imperatori e papi +dipendettero l'un dall'altro continuamente, e dipendettero senza +riconoscere bene né l'un né l'altro la dipendenza. I re poi, che non +debbono, che non possono, per esser re veri, aver superiore, l'ebbero +negl'imperatori; le sovranitá non furono piú sovrane, le nazionalitá +non compiute. La feodalitá sí, se si voglia cosí dire, si perfezionò, +si compiè; ma questa fu sventura; sventura la perfezione d'un ordine, +in cui non entravano se non i signori, i governanti, fuor di cui erano +i governati, i piú, il grosso del popolo. E tutto ciò, da per tutto +dove s'estesero la potenza, le pretese imperiali. Ma in Italia, sedia +sempiterna e reale del papa, sedia nominale e troppo a lungo de' nuovi +imperatori, gli urti furono immediati e infinitamente piú sentiti; fu +sentita e segnata di sventure e sventure ogni elezione d'imperatore, +ogni elezione di papi; e ne sorsero cattivi e stranieri imperatori, +cattivi e simoniaci e corrotti papi per oltre a due secoli; e poi papi +grandi e grandissimi sí, ma allora le contese della Chiesa e +dell'Imperio, le parti guelfa e ghibellina, la debolezza d'Italia, +Italia aperta a nuovi stranieri, Italia divisa, anche dopo caduto ogni +nome d'imperio, tra nazionali e stranieri.--La storia di quest'etá non +fa che svolgere i primi de' fatti qui accennati; tutta la rimanente, i +successivi. E chi tema nel nostro compendio la preoccupazione della +indipendenza, ricorra ad altri. La preoccupazione della indipendenza +fu pur anima di tutte le storie nazionali scritte da Erodoto o +piuttosto da Mosé in qua. Della sola storia d'Italia si fece sovente +un'apologia od anche un panegirico della dipendenza; sappiamo, almeno +in ciò, porci al par degli altri. Usciam dalla servilitá fino a questo +punto almeno di pronunciare e lasciar pronunciare la parola +d'«indipendenza», nella storia. + + +4. Continua.--Il novello imperatore romano rimase in Roma il tempo +d'inverno che soleva in qualsifosse cittá, da Natale a Pasqua; e non +tornovvi mai piú. Aggravato dall'etá o dalla dignitá, dimorò poi quasi +sempre in Aquisgrana sua capitale vera, la nuova Roma o futura Roma, +come trovasi allor nominata. Fece molte leggi dette «capitolari», +meravigliose per quell'entrar ne' particolari senza perdere i disegni, +che è proprio di tutti i grandi. Guerreggiò pe' suoi figli e capitani +co' sassoni, che soggiogò finalmente del tutto; con gli slavi, che +tenne di lá dell'Elba; con gli unni-ávari, che spinse di lá della +Theiss; co' musulmani fino in sull'Ebro e sul Mediterraneo, dove +costoro pirateggiavano; co' normanni o danesi e scandinavi, che +pirateggiavano sulle coste oceaniche. In Italia, Pipino re guerreggiò +contra il duca di Benevento, ma senza frutto; contra greci e +veneziani, con questo gran frutto per gli ultimi, che tra guerre e +paci coll'imperatore occidentale, essi scossero piú che mai lor +dipendenza dall'orientale.--Nell'806, Carlomagno fece una prima +partizione de' suoi regni tra' figliuoli, Carlo destinato imperatore e +re de' franchi, Ludovico re d'Aquitania, e Pipino re d'Italia. Ma era +destinato altrimenti. Morí Pipino a Milano nell'810, lasciando un solo +figliuol maschio, Bernardo. Carlomagno fece una nuova partizione +nell'811. Ma nel medesimo anno morí senza figliuoli Carlo il giovane, +il primo e come pare il piú belligero de' suoi figliuoli. Non rimaneva +piú al vecchio imperatore se non un figliuolo, Ludovico, ch'ei +prevedeva probabilmente poco degno di lui.--E perciò forse s'affrettò +a far pace con tutti; coll'imperator greco, da cui fu definitamente +riconosciuto l'imperio occidentale nell'812; col principe di +Benevento, che si riconobbe tributario; e fin co' califfi spagnuoli di +Cordova. Poi mandò re in Italia il giovane Bernardo. Poi nell'agosto +813, in gran placito ad Aquisgrana, riconobbe a successore in tutti +gli altri regni e nell'imperio Ludovico; e dicono che (negletto giá il +papa) gli facesse prendere da sé sull'altare la corona imperiale. E +languente fin d'allora, languí quindi pochi altri mesi; e addí 28 +gennaio 814 spirò. I posteri unanimi a dargli nome di «magno», mille +anni di storia empiuti delle cose bene e mal create da lui, le voci +del popolo e la poesia che lo cantano, fanno di lui tali lodi vere, +che inviterebbono a tacere anche uno storico retore o panegirista. + + +5. I Carolingi [814-888].--Sotto ai Carolingi, principi gli uni +miseramente pii, gli altri sfacciatamente scellerati, tutti mediocri, +tutti contendenti per li numerosi ed instabili regni in che si divise +e ridivise l'imperio, e quasi tutti per la dignitá d'imperatore che li +dominava ed infermava, seguono settantaquattro anni i piú poveri che +sieno stati mai di fatti veramente nazionali. I papi che incoronavano +gl'imperatori, i re che entravano in quelle contese di famiglia, +furono i soli che operassero. La nazione italiana v'era (e lo vedremo +poi), ma non faceva nulla: serviva, soffriva, generava e moriva. +Quindi molti abbreviatori, ed anche scrittori distesi di nostre +storie, fuggon su tali complicazioni ingrate. A noi pare accennarle, +perché sono il carattere principale dell'etá; e perché la noia stessa +dello scriverle e del leggerle ci fará meglio entrare nella miseria di +coloro che le soffrirono.--Ludovico dunque, detto dagli uni «il pio», +dagli altri meglio «il bonario», incominciò a imperiar solo [814] su +tutto l'imperio, tranne Italia che era di Bernardo re. Nell'817 egli +spartí i regni a' suoi tre figli: Baviera a Lotario suo primogenito +che associò all'imperio, Aquitania a Pipino, Francia (tutta o parte) a +Ludovico, rimanendo Italia a Bernardo. Ma questi pretende egli +all'imperio, s'apparecchia con gl'italiani, vede non esserne sostenuto +(come era naturale, poiché non era causa nazionale), s'arrende, va a +Francia, v'è giudicato in placito ed accecato, e tra l'incrudelito +supplizio muore. Piangene il Bonario, e manda a succedergli Lotario, +re cosí d'Italia e Baviera. Nell'822, l'imperatore fa penitenza +pubblica della morte di Bernardo, in dieta ad Attigny. Nell'829, +natogli un nuovo figliuolo, Carlo, gli fa un regno di pezzi stracciati +da quelli degli altri. Costoro ribellansi nell'830, fan guerra al +Bonario, lo prendono; poi, tra lor discordie, il lasciano restaurare. +Nell'833, l'imperatore muove contra Pipino, lo spoglia d'Aquitania che +dá a Carlo. Nuova sollevazione dei tre re; gli eserciti sono in +presenza, il Bonario è abbandonato dal suo; e quindi tratto a far +nuova e vergognosa penitenza a Compiègne, e poi dato in mano a Lotario +imperatore aggiunto e re d'Italia. Nell'834 è restaurato, e tocca a +Lotario a domandargli perdono. Nell'835 è annullato quanto era stato +fatto contro a lui; nell'837 ei dá quasi tutta Francia a Carlo, suo +figlio ultimo e diletto. Nell'839 (morto giá Pipino d'Aquitania) egli +spartisce un'ultima volta gli Stati; e ne rimangono, imperatore e re +d'Italia con parte di Francia Lotario, re di Francia con molta +Germania Carlo, re solamente di Baviera Ludovico. Questi se ne lagna e +ribella, ma è vinto; e Ludovico muore nell'840.--In Italia, suddita +insieme di Ludovico imperatore primario e di Lotario imperatore +aggiunto e re, noteremo che i papi incoronarono l'uno e l'altro, ed a +vicenda domandarono sempre o quasi sempre ad essi le conferme di loro +elezioni; che essi i papi, e i vescovi, e gli abati si frammischiarono +in quelle guerre di famiglia e v'accrebbero loro autoritá; che +contesero tra sé papi e vescovi di Ravenna, papi e romani in Roma, e +le due parti greca e franca in Venezia. E guerreggiassi tra' principi +di Benevento e le cittá greche, Napoli, Amalfi ed altre. I saracini +infestarono mare e marine. Bonifazio, conte di Lucca e forse marchese +di Toscana, fu con un naviglio ad infestarli essi in Africa. Ma, +intorno all'828, Eufemio, un greco di Sicilia, innamorato d'una +fanciulla (monaca dicono alcuni), e minacciato di perderla, fugge ai +saracini, li invita, li trae, li aiuta a Sicilia ed essi in pochi anni +se ne fan signori; e quindi infestano peggio che mai le marine +italiane; e Gregorio IV, papa, rifá Ostia per guardare contro essi le +bocche del Tevere. Né, oltre a tali fatti, è altro piú importante a +notare, che un capitolare dell'829; il quale ordina studi centrali di +varie province (quasi giá universitá) in Pavia, Ivrea, Torino, +Cremona, Firenze, Fermo, Verona, Vicenza e Cividal del Friuli. + + +6. Continua [840-888].--Seguono contese di re, miserie di popoli, +peggio che mai.--Lotario rimasto imperatore primario (perciocché oltre +la confusione di tutti que' gradi di sovranitá non sovrane che +dicemmo, essendo pur questa degli imperatori in primo ed in secondo, +ei ci è forza distinguere), Lotario, dico, va in Francia e Germania +contro a' fratelli Carlo il calvo e Ludovico, e ne tocca una gran +rotta a Fontenay. Si ripacificano i tre [843] a Verdun, e Lotario n'ha +oltre Italia tutta Francia occidentale. Nell'844 egli fa dal papa +incoronar re di Italia Ludovico II suo figliuolo, e nell'849 l'associa +all'imperio; e morendo poi nell'855, lascia gli altri Stati agli altri +due suoi figliuoli, Lotario e Carlo. Durante questo regno, nuove +guerre dei duchi di Benevento e di Spoleto, e delle cittá greche e de' +saracini, e nuovi turbamenti in Roma. I saracini vengono fino a +questa, e depredano a San Pietro e San Paolo, ambe allora fuor delle +mura; re Ludovico accorre, allontana la guerra; si cingono di mura le +due basiliche; e il quartier di San Pietro ne prende da papa Leone IV +il nome di «cittá leonina».--Ludovico II succede dunque alla dignitá +d'imperatore primario, ma alla sola potenza reale di re d'Italia con +Provenza. E cosí attese all'Italia, fu re piú italiano che gli altri; +meno male quando un re straniero ha nazionali il piú degli Stati. +Risedette in Pavia, l'antica capitale. Guerreggiò nel Friuli contra +gli slavoni invadenti; e, durante quasi tutto il regnar suo, +guerreggiò contro a' saracini, alle cittá greche e al duca di +Benevento. Prese Capua, Bari; fu fatto e rimase alcuni giorni prigione +del duca; alcuni normanni infestarono quelle marine. Morí nell'875 +senza figliuoli maschi.--Accorrono alla successione dell'imperio e del +regno d'Italia Carlo il calvo re di Francia, Carlo e Carlomanno +figliuoli di Ludovico re di Germania. Ma Carlo il calvo se ne libera +per allora; ed è incoronato imperatore a Roma da papa Giovanni VIII, e +poi re a Pavia. Ripassa in Francia, ritorna in Italia contro +Carlomanno tornatovi; n'è cacciato, e fuggendo pel Moncenisio, muore +lí nell'877. E continuano le depredazioni de' saracini, le guerre +complicate al mezzodí.--Carlomanno regna allora in Italia e l'anno 879 +s'associa Carlo il grosso suo fratello giá re di Svevia, e muore +nell'880; e continuano i saracini, le guerre di mezzodí, e i +turbamenti di Roma.--Rimasto solo re d'Italia Carlo il grosso, prende +l'imperio vacante da tre anni, ed è incoronato dal papa. Nell'882 ei +succede all'altro suo fratello Luigi, e cosí riunisce, oltre Italia, +tutta Germania. E nell'884 succede a Carlomanno cugino suo re di +Francia; ond'egli riunisce, terzo dopo Carlomagno e Ludovico il +bonario, tutto l'imperio. Sarebbe potuto credersi, che n'uscisse una +restaurazione di questo; n'uscí la rovina ultima. La quale attribuita +da quasi tutti all'incapacitá di Carlo il grosso, debbe forse +attribuirsi anche piú alla tendenza naturale che aveano le diverse +nazioni europee a ricostituire le loro nazionalitá, or riunite or +divise ma sempre offese contro la natura delle schiatte e de' limiti, +da tutti i Carolingi. Niuna causa piú di questa operò a far finir cosí +presto e cosí male quella dinastia giá cosí grandemente iniziata e +dilatata in tutta la cristianitá. E noi viventi vedemmo una simile +causa produrre un simile effetto, anche piú presto. Le nazionalitá +poterono sí estinguersi nell'antiche barbarie, e talora nelle stesse +antiche civiltá, perché queste erano poco meno che barbare. Ma la +civiltá cristiana, nelle stesse sue etá dette «barbare» od «oscure», e +tanto piú nelle progredite, fu sempre ed è tale, che non somministra +mezzi alle distruzioni delle nazionalitá, non lascia possibili (almeno +nel proprio seno) quelle estreme barbarie che sono a ciò +necessarie.--Le nazionalitá cristiane si comprimono, ma non si +distruggono; e le compresse si vendicano, sempre occupando e scemando +le forze a' compressori; e talora poi abbattendoli. I successori +degeneri pagano allora i peccati di lor grand'avi: cosí Carlo il +grosso quelli di Carlomagno. Ito Carlo a Francia nell'885, poi a +Germania, gli è rapita Francia da Odone conte di Parigi, e Germania da +Arnolfo duca di Carintia e bastardo di Carlomanno, nell'887; ed egli +muore poi, naturalmente, o strozzato, in gennaio 888. Allora levasi +ultima Italia; e di febbraio è incoronato re in Milano Berengario duca +o marchese del Friuli, figlio di Gisela figlia di Ludovico il bonario. +Cosí trovansi ridivise, ricostituite Francia, Germania e Italia; la +prima per sempre fino a' nostri dí; le due altre a rimescolarsi e +impedirsi e nuocersi finora a vicenda. Qual secolo, qual confusione, +quale storia, ci si conceda ripeter qui, come giá al tempo degli +strazi dell'antico e vero imperio romano! + + +7. Berengario I, Guido, Lamberto, Arnolfo, Ludovico, Rodolfo +[888-924].--Eppure, per noi, tutto ciò diventa anche peggiore e piú +brutto. Questa era senza dubbio una grande occasione d'indipendenza, +come all'altre, cosí alla nazione italiana. Se non che questa era men +nazione che l'altre; non solamente, come l'altre contemporanee e +feodali, non avea popolo formato né potente, ma nemmeno feodalitá +nazionale. Que' conti, marchesi o duchi (a cui fu aureo questo secolo, +ferreo per ogni altro) erano almeno in Francia francesi, in Germania +tedeschi; ma erano in Italia francesi o tedeschi di nascita o +d'aderenze; ondeché l'Italia non italiana incominciò allora a +dividersi in quelle parti francese e tedesca, che duraron d'allora in +poi e dureranno fin tanto che l'indipendenza compiuta non c'insegni a +usar le nazioni straniere come alleate straniere e non come capiparti +nazionali. Se qualunque di questi principi stranieri avesse saputo +staccarsi dall'aderenze straniere e farsi italiano, egli e i suoi +nipoti avrebbero probabilmente regnato a lungo sull'Italia; o +rimarrebbero almeno benedetti nella memoria degli italiani. Ma, perché +a costoro, come a tanti poi, parve piú facile accettare un aiuto +bell'e fatto da fuori, che non farsene uno addentro col buon governo e +colla virtú, perciò non poser radice nella nazione, perciò ebbero a +moltiplicare, a mutar ricorsi, e cosí s'avvilirono nell'opinione e +nella realtá; e l'avvilimento li fece crudeli, scempi, perduti di vizi +essi e lor donne, corrotti insomma e disprezzati in quella stessa +corrottissima etá. Alcuni de' papi del secolo scorso aveano, è vero, +dato esempio di questi ricorsi stranieri; ma quelli n'avean dato uno, +e questi ne dieder molti; quelli l'avean dato contro altri stranieri +greci o longobardi, e questi li diedero contro nazionali e compagni di +potenza; quelli poi avean pur dati molti esempi di appoggiarsi alla +nazione, alle cittá, data a molte cittá l'indipendenza, e questi non +la diedero; ondeché dee far meraviglia, che si accumulino gl'impropèri +a que' papi, e si risparmino a questi principi italiani, i quali anzi +talor si lodano o compatiscono quasi vittime, di quella dipendenza di +che furono strumenti od autori. Non compatiamo mai i potenti, che mal +usarono la potenza. E sopratutto poi, giustizia eguale per tutti.--I +tre duchi potentissimi fin da' longobardi, Friuli, Spoleto e +Benevento, eran rimasti tali sotto a' Carolingi. Ma staccato l'ultimo +oramai dal regno ed occupato contro alle cittá greche, Napoli, Amalfi, +ecc., restavan dunque principali nel regno longobardo o d'Italia, i +duchi del Friuli e di Spoleto. Duca del Friuli era quel Berengario +affine de' Carolingi che prese la corona d'Italia fin dal febbraio +888, ma che dicesi l'avvilisse subito riconoscendola feodalmente da +Arnolfo re di Germania. E duca di Spoleto era Guido; pur affine, +dicesi (ma si disputa come), de' Carolingi. Questi tentò prima la +corona di Francia e andovvi; ma respintone, tornò tra noi con aiuti +francesi. S'impadroni dell'occidente, e mosse contro a Berengario +forte all'oriente. Combatterono a Brescia [888], ricombatterono sulla +Trebbia [889]; e vinto allora Berengario, si ridusse intorno a Verona, +mentre Guido si fece incoronar re in Pavia, e quindi imperatore in +Roma [891], e s'aggiunse all'imperio suo figliuolo Lamberto [892].--Ma +Arnolfo il re tedesco, signore del re italiano Berengario, mandava in +aiuto a costui suo figliuolo Sventebaldo [893]; e scendeva egli poi +con Berengario ito a sollecitarlo. Prendeva Bergamo; uccideva, +prendeva o mutava conti e marchesi; e facevasi incoronar esso re +d'Italia; a ragione, io direi, poiché era signor del re; era vero re, +poiché sommo. Poi prendeva Ivrea, e moveva a Borgogna contro Rodolfo +alleato di Guido; ma respinto di lá, e respinto o noiato d'Italia, +tornava a Germania, mentre moriva Guido imperatore.--E cosí rimaneva +Italia con un imperatore, Lamberto succeduto al padre; e tre re +competitori, il medesimo Lamberto, Arnolfo e Berengario [894]. Quindi +ridiscende Arnolfo, e spoglia questa volta intieramente Berengario del +regno e de' contadi [895]; ed egli muove a Roma, la prende e si fa +incoronare da Formoso papa. E qui, se non prima, incominciano a +peggiorar que' papi barcheggianti in mezzo a tutte queste brutte +vicende d'Italia, e alle bruttissime di Roma, e tra i potenti e +scellerati cittadini od anche cittadine di essa. E cosí, da questo +fine del secolo nono a tutto il decimo e mezzo l'undecimo, +succedettersi poi, con poche eccezioni, i peggiori papi che sieno +stati mai, e come papi e come principi; finché non li vedremo corretti +e ravviati da parecchi santi e da uno grandissimo. Ma ciò notato a +compiutezza di veritá storica, noi non ci crediamo obbligati a +fermarci, come desidererebbono alcuni, in queste turpitudini, piú che +non abbiam fatto in quelle degli imperatori romani, o sarem per fare +in quelle de' principotti italiani. Non sarebbe gran male quando per +«reverenza delle somme chiavi» s'usasse un po' di mantello figliale. +Ma insomma i papi son uomini; e se ne furono de' corrotti in secoli +corrotti, de' deboli in secoli deboli, niuna serie di principi +cristiani ha pur, come la loro, tanti nomi di rigeneratori della +civiltá cristiana; niuna di principi italiani, dell'italiana. E noi +ciò gridammo, e n'avemmo nome di «papalini», quando giá pareva +ingiuria; e ciò ripetemmo quando, mutati gli auspíci nel 1846, +gridavasi papalina Italia intiera; e ciò ripetiamo rimutati ora +auspici, grida ed opinioni popolari. La storia non muta a seconda +delle popolaritá: tenta guidarle, ed alla peggio, le sfida.--Ad ogni +modo, nell'896, s'ammala Arnolfo il nuovo imperatore, e torna a +Germania; risorgono Lamberto e Berengario; e corretti una volta fan +pace tra sé, e ne riman divisa Italia, l'occidentale a Lamberto, +l'orientale a Berengario. Ma muoion Lamberto a caccia a Marengo [898], +e Arnolfo in Germania [899], e resta finalmente solo re +Berengario.--Ma per poco; sorge a nuovo competitore Ludovico re di +Borgogna, risuscita la parte di Lamberto. Scendono gli ungheri (non +piú gli unni-ávari antichi, ma i magiari fattisi lor signori e +chiamati sempre da noi col nome di lor soggetti), vincono Berengario e +saccheggiano Lombardia. Quindi cresce Ludovico, batte anch'egli +Berengario e si fa incoronar re [900], e poi imperatore a Roma; e +Berengario fugge a Germania [901]. Ma Ludovico torna a Francia, e +Berengario a Italia, e la tien tutta di nuovo alcuni anni [902-904]. +Poi torna Ludovico appoggiato principalmente da Adalberto, uno di que' +marchesi o duchi di Toscana che eran venuti grandeggiando al paro o +giá sopra i maggiori del regno; e signoreggia in tutta Italia e a +Verona stessa, la capitale di Berengario. Ma Berengario rientra in +questa a tradimento, spaventa i borgognoni, fa prigione Ludovico e il +rimanda con gli occhi cavati in Borgogna, ove serbò il titolo +d'imperatore, ma onde non tornò piú [905].--Allora per la terza volta +Berengario tien tutta Italia, e se ne mostra meno indegno. Respinge o +piuttosto termina con doni una seconda invasione di ungheri; e contra +essi poi fa o lascia fortificare le cittá, le castella, i monasteri di +Lombardia; fatto notevole, che alcuni dicono origine, noi diremo +solamente aiuto alle libertá cittadine future. Ei regna del resto +tranquillo, quasi glorioso; e, tranne una terza ma breve invasione di +ungheri, l'Italia settentrionale respira sotto lui un diciassette +anni. Non la meridionale, stracciata al solito tra principi +beneventani, cittá greche poco men che libere, greci che venivano di +tempo in tempo, e saracini che stanziavano e grandeggiavano. Una mano +di costoro scesi e stabilitisi a Frassineto presso a Nizza, trafilò +tra alpe ed alpe fino a Susa, e poi fin nel Vallese. E contro a' +meridionali fu da papa Giovanni X chiamato Berengario, che venuto a +Roma ne fu incoronato imperatore [916]; a' saracini non pare facesse +altro che paura.--Ma il regno italico settentrionale fu alla fine +riperduto da alcuni di quegli scellerati marchesi, a cui non giovava +aver tranquillitá ne' re. Chiamano Rodolfo re della Borgogna +trasiurana, cognato di Bonifazio di Toscana principale tra essi; lo +traggono a Italia e l'incoronano re a Pavia [922]. Berengario chiama +ungheri; fa battaglia a Firenzuola, è sconfitto [923]; ne chiama altri +che prendono e saccheggian Pavia ed altre cittá, e passan fino in +Francia ad assalir Rodolfo; e muore egli intanto, assassinato da uno +de' suoi in Verona [924]. Di costui, che fin da principio fece +vassalla la corona d'Italia, che dal principio al fine per trentasei +anni di regno interrotto fu il piú gran chiamatore e soffritore d'ogni +sorta stranieri, fecero alcuni moderni un eroe d'indipendenza +italiana! Povera storia, povera politica, povera indipendenza +italiana! come s'interpretano! + + +8. Tre re francesi [924-950].--Or qui peggio che mai si sporca la +storia nostra. Non bastavano conti, marchesi, duchi scellerati, non +vescovi e papi tanto peggiori di quanto è piú santo l'ufficio loro; +sorsero donne, pessime di tutti, corruttrici di tutto, quando lasciano +il dolce e pio ufficio loro di consolare colla virtú domestica dalle +pubbliche corruzioni, e si fan furie virili. Allora, avvilito l'amore, +avvilita la famiglia, s'avvilisce il piú gran motore che sia a far +risorgere una patria.--Mariuccia o Marozia, Ermengarda, nomi fatti +infami dalle storie contemporanee, passano nella nostra a malgrado +nostro. Marozia figlia di Teodora, una nobile romana giá potente tra +le parti di quella cittá e le elezioni dei papi, aiutava e succedeva a +siffatta potenza della madre, ed era or moglie di Alberico conte di +Tusculo prepotente in Roma. Ermengarda, sorella di Guido marchese di +Toscana e di Ugo conte o marchese di Provenza, era or moglie di +Adalberto marchese d'Ivrea; ed era prepotente appresso a Rodolfo +tornato, e rimasto solo re d'Italia dopo la morte di Berengario [924]. +Ma costei stringe pratiche per suo fratello Ugo; il quale, fuggito giá +Rodolfo a sua Borgogna, scende a Pisa, si fa incoronare a Milano, +occupa tutto il regno [926], e vi si fa aggiunger suo figliuolo +Lotario [931]. Poi l'empie di provenzali, incrudelisce contro +agl'italiani congiuranti contro a lui, e sposa la Marozia, vedova giá +del conte di Tusculo, e poi di Guido di Toscana suo secondo marito, e +cosí cognata di questo terzo [932]. Il quale trovandosi in Roma, e +facendosi servir l'acqua alle mani dal suo figliastro, un secondo +Alberico, questi il fa di cattiva grazia, e re Ugo gli dá uno +schiaffo, e il giovane esce, solleva il popolo, fuga in castel +Sant'Angelo il re, che ne scampa a Lombardia, ed ei si fa patrizio e +consolo cioè tiranno in Roma, e tien prigione sua madre Marozia, e +poco meno suo fratello, che era (vergogna a dirlo) papa Giovanni XI. +Ugo ridiscende contra lui e l'assedia, ma è respinto e risale a +Lombardia. Allora gl'italiani richiamano Rodolfo l'altro re francese, +ma s'accomodano i due; e ne resta anzi disposata Adelaide la figliuola +di re Rodolfo a re Lotario figliuolo di re Ugo [933]. Gl'italiani, +cioè al solito i grandi, chiamano un altro competitore, Arnoldo detto +«il cattivo», di Baviera; ma Ugo il batte, e non se ne parla piú +[934]. Quindi Ugo torna a campo a Roma; e non potendo sforzarla, si +pacifica col figliastro Alberico, e gli dá a sposa sua figlia; poi +andandosene, saccheggia Toscana [936], e fa poi (vedovo o no di +Marozia?) una gita in Borgogna, a sposar Berta vedova di Rodolfo +[937]. Scendono intanto gli ungheri, e saccheggiano mezza Italia fino +in Campania. Finalmente, nel 940, volendo Ugo spogliar conti e +marchesi e fra gli altri Berengario d'Ivrea, questi avvisatone, fugge +a Ottone sassone re di Germania; il quale qui s'introduce nella storia +nostra con una bella risposta fatta a re Ugo che offriva gran danaro +per riavere il rifuggito: «poter far senza i danari altrui, ma non +ricusar protezione a chi gliela domandava». Quindi a temerne Ugo. +Torna a Roma per rientrarvi, ma non gli riesce; paga gli ungheri +ridiscesi, perché se ne vadano; muove contra i saracini di Frassineto, +ma fa accordo con essi e dá loro a tener i passi contra il temuto +Berengario. Finalmente [945] questi, disceso per Trento, trova +disposti tutti gli animi, aperte tutte le porte, giunge a Milano, e, +lasciando regnar di nome Ugo e Lotario, governa egli. Ugo fugge quindi +a sua Provenza [946] e tra breve vi muore [947]. E cosí regnano i +giovanetti Lotario e Adelaide; e Berengario governa tre anni, tranne +un'invasione di ungheri, indisturbati. Ma nel 950 muor Lotario II +frenetico, e, gridasi, di veleno. + + +9. Berengario II [951-964].--Il trono restò vacante presso a un mese; +poi furono regolarmente eletti re in assemblea nazionale Berengario II +e suo figliuolo Adalberto. E quindi nasce un sospetto favorevole, che +re e nazione fossero finalmente piú uniti, e che Berengario non fosse +cosí cattivo come i predecessori, né come ce lo rappresentano gli +storici dediti a' nemici di lui. Ma il séguito de' fatti sembra +togliere anche questa consolazione. Ad ogni modo, egli e sua moglie +Villa (detta pessima donna, essa pure, da un contemporaneo) si +rivolsero contra Adelaide bella, santa, giovane, vedova e regina, per +farla sposare ad Adalberto. Fugge ella in una selva, poi nel castello +di Canossa (scena destinata a drammi anche maggiori), ed indi implora +aiuto da Ottone re di Germania. Scende questi nel medesimo anno, non +incontra resistenza, si fa proclamare re in Pavia, libera Adelaide, la +sposa, e in breve la conduce seco a Germania, richiamatovi dal mal +contento di un suo figlio per queste seconde nozze [952]. Quindi +Berengario avrebbe avuto gran gioco, se fosse stato uom di cuore e +unito colla nazione. Ma, mancassegli l'uno o l'altra, ei rinnova +l'esempio di Berengario I, va a Germania due volte, ed alla seconda +egli e Adalberto fanno omaggio della corona d'Italia a quella di +Germania. Cosí tornano bruttamente confermati nel regno; e regnano +poi, volgendosi contro a' vescovi e marchesi lor contrari, ma +principalmente contro a quell'Alberto Azzo conte o marchese di Canossa +(stipite di casa d'Este), che avea ricoverata Adelaide. Tuttociò +finché Ottone fu occupato in Germania. Ma nel 956 scende Liutulfo +figliuolo di lui, libera il signor di Canossa dell'assedio ond'era +stretto dai due re, prende l'un dopo l'altro; ma li rilascia liberi e +di nuovo re. E pare che fosse per allora approvata siffatta clemenza +da Ottone stesso. Ma continuando Berengario a tiranneggiar vescovi, +conti e marchesi, o forse a volerne un'obbedienza che essi non +volevano, e a far correrie nel territorio di Roma, ed a ritener +l'Esarcato e la Pentapoli, usurpate giá da re Ugo ai papi, s'unirono +ora papa e grandi a chiamare un'altra volta Ottone, e questi scese +l'anno 961 per il Tirolo. Adalberto l'aspettava alle Chiuse d'Adige +con un esercito, dicesi, di sessantamila italiani. Ma questi, di mala +voglia contro Berengario, domandavano ad Adalberto di farsi lasciare +il trono; e ciò parrebbe accennare il figlio miglior del padre. +Berengario ricusa, l'esercito si scioglie, Ottone viene a Pavia e a +Milano; e qui, in dieta, deposti Berengario e Adalberto, ei riceve di +nuovo la corona regia d'Italia in Sant'Ambrogio. L'anno appresso +riceve l'imperiale in Roma [962], e fa nominare re Ottone II figliuol +suo. Chiudonsi Berengario II in San Leo, Adalberto in un'isola del +lago di Garda, Guido fratello di lui in una del lago di Como, e Villa +in una del lago d'Orta. Ottone assale gli uni dopo gli altri; ed +intanto si rivolge contra Giovanni XII, il papa che l'avea testé +incoronato, ma uno de' pessimi fra que' cattivi, che si rivolgeva di +nuovo ad Adalberto; e fattolo deporre in concilio, fa eleggere Leone +VIII. Finalmente, presi Berengario e Villa [964], li tien prigioni +dapprima in Lombardia, poi in Germania. Nuovo Adelchi, Adalberto fugge +a Costantinopoli, poi, dicesi, alla corte di Borgogna, dov'egli e il +figliuolo di lui ebber parecchi comitati in su' limiti d'Italia. Ad +ogni modo, la corona d'Italia prostituita da que' principi, che non so +s'io dica italiani né d'animo né di sangue, passò cosí ai tedeschi. + + +10. I tre Ottoni [964-1002].--Nella storia come nella realitá non è +peggior dolore, che d'aver a lodar il governo degli stranieri sopra +quello degl'italiani. Ma prima di tutto la veritá. Dalla quale sola +sempre risultano i buoni insegnamenti, e qui questo: che all'ultimo +risultato un governo straniero, quantunque buono, è piú fatale alla +nazione che non uno nazionale, quantunque pessimo; perché questo +passa, e lascia la nazione a' suoi destini migliori; ma quello, +quant'è men cattivo, tanto piú fa comportabili e suggella col tempo i +ferri stranieri. Dal grande e buono Ottone in qua, e salvo +un'eccezione cosí breve che quasi resta tacciata di ribellione, la +corona imperiale romana rimase ottocentoquarant'anni a' tedeschi, la +regia lombarda non n'è uscita tuttavia; e tutta la nazione fino a +nostri dí, fu or piú or meno, ma sempre dipendente. Le cittá che siam +per vedere talor liberate, talor liberarsi, non furono mai pienamente +libere, nemmen di nome, nemmeno nelle loro pretese: sempre riconobbero +la supremazia dell'imperatore straniero, e la riconobbero molti papi, +e i piú dei principi; e i pochi che non riconobbero la dipendenza, +patirono la preponderanza, che in realtá diventa lo stesso. Senza +queste avvertenze non si capirebbe la storia nostra ulteriore, diversa +da tutte le altre contemporanee e piú liete. La spiegazione di ciò che +ebbe o non ebbe d'indipendenza una nazione, è la principale +spiegazione o ragione o filosofia della storia di lei; e perché quella +non si volle far mai, perciò non abbiamo niuna satisfacente storia +d'Italia, perciò mi è dovere insistervi in questo sommario.--Prigione +Berengario, fugato Adalberto, e aggiunta dopo trentotto anni di +vacanza la corona imperiale alle due regie di Germania e d'Italia, +Ottone I, o il grande, potente in quella, conquistatore ed estensore +della cristianitá in Danimarca, fu in Italia tutt'altro imperatore e +re che non i regoli stranieri od italiani precedenti. Restituí +l'imperio-regno, e a ciò usò tre modi principalmente. 1^o Quello di +Carlomagno: scemare i grandi ducati e marchesati ricresciuti, e +ridividerli in comitati anche minori degli antichi, comitati d'ogni +cittá, od anche comitati «rurali» di semplici castella. E quindi +ebbero lor castigo que' principi italiani, che non volendo patire niun +pari diventato superiore, avevano iniziata la lunga storia +dell'invidie italiane. 2^o Ai conti o marchesi delle cittá grandi, che +sarebbon rimasti troppo grandi ancora, non lasciò, per lo piú, se non +il comitato esterno o contado; e tolse loro (non egli primo ma piú +frequentemente) la cittá e il distretto vicino intorno alle mura, e +sottopose l'una e l'altro ai vescovi, alla chiesa vescovile, onde quel +distretto fu detto poi «_Weichbild_» o «de' corpi santi». E perché +sotto al vescovo, ed al «_vogt_» od «avvocato» o «visconte» di lui, +poterono poi nelle cittá i «valvassori» o «capitani» o «cattani» +principali di ciascuna, e sotto a questi non solamente tutti i militi +ed arimanni nipoti de' conquistatori vari, ma (secondo la natura +sempre democratica della potenza ecclesiastica) anche i nipoti de' +conquistati risaliti dalle condizioni piú o men servili a piú o men +compiuta libertá, tutti gli «uomini» in somma o «vicini» della cittá; +perciò Ottone fu da non pochi detto fondatore delle libertá, de' +governi municipali, dei «comuni» italiani. Ma il vero è, che questo +non fu se non un passo a tal libertá; e che, forse il nome, certo +l'essenza del comune (la quale fu d'aver governo indipendente dal +vescovo come dal conte) non vennero se non un cento anni appresso. 3^o +Finalmente, Ottone e tutti i suoi successori usarono un modo tutto +contrario a quello de' Carolingi, fondatori ed ampliatori della +potenza papale; la scemarono facendo piú che mai valere in effetto +quella che prima era poco piú che pretesa d'imperio, d'approvare e +perciò dirigere l'elezione dei papi; e cosí facendoli e disfacendoli, +a lor pro, a lor talento, simoniacamente. E cosí è, che continuarono +ad eleggersi papi cattivi, e d'uno in altro peggiori.--Nel 964 stesso, +morto Giovanni XII in Roma, onde egli avea cacciato Leone VIII, i +romani eleggon Benedetto e cosí rimangon due papi. Viene Ottone, +assedia Roma, v'entra; e deposto Benedetto, vi restaura Leone VIII; e +dimorato il resto dell'anno in Lombardia, torna a Germania. Ma morto +Leone, e succeduto Giovanni XIII, e turbandosi Roma di nuovo, e +sollevandosi alcuni signori per il re esule Adalberto, ridiscende +Ottone [966], viene a Roma, punisce severamente o crudelmente i +turbatori, e fa incoronare imperatore suo figliuolo Ottone II [967]. +Quindi passa a mezzodí, dove continuavan quelle guerre, che ci +stancammo di menzionare ad ogni regno, tra' principi longobardi di +Benevento e di Salerno, e Napoli, Amalfi e le altre cittá greche o +mezzo libere, e i greci che pur venivano di tempo in tempo a far +sentire il resto di lor signoria, e i saracini che or predavano ora +stanziavano tra tutto ciò. Or venner gli Ottoni di soprappiú a tentar +d'ivi estendere il regno-imperio. E perciò, oltre al guerreggiarvi, +Ottone I volle maritar suo figliuolo Ottone II a Teofania, figlia +dell'imperator greco. Liutprando vescovo (lo storico di questa etá) va +invano ambasciatore a Costantinopoli [968]. Continuasi a guerreggiar +quattro anni; poi conchiudesi la pace tra i due imperatori [971], e si +fan le nozze desiderate [972]. Ma tornato a Germania, muore vecchio e +glorioso Ottone il grande [973]. La grandezza di lui fu certamente una +delle maggiori calamitá d'Italia. + + +11. Continua.--Succede Ottone II giá imperatore, e re di Germania e +d'Italia; non iscende per parecchi anni, e intanto continuano le +guerre tra' principi beneventani, cittá, greci e saracini. Ma scende +nel 980, e l'anno appresso viene a Roma; e spinto da Teofania muove a +mezzodí, si frammette di nuovo a quelle guerre, vi prende parecchie +cittá, fa gran battaglia contra greci e saracini; e vincitor prima, +vinto poi, rifugge sconosciuto a una galea greca; è conosciuto, e ne +scampa arditamente a nuoto [982]. Quindi egli risale a Lombardia; ed +indi e di tutto l'imperio stava facendo grandi apparecchi, a finire +una volta quella lunga guerra, quando morí, giovane di grandi +speranze, degno del padre [983].--Succedegli Ottone III fanciullo di +quattro anni, giá eletto in dieta a Verona re di Germania e d'Italia, +e probabilmente imperatore. Governano per lui prima Teofania madre di +lui, fino al 991, e, morta essa poi, Adelaide di lui ava, ambe con +nome ed autoritá d'imperatrici. Intanto si succedono papi, antipapi, e +guerre civili cosí moltiplici da non poterne nemmen fissare la +cronologia; e in mezzo a tutto ciò s'innalza Crescenzio, uno de' +capitani di Roma, a tirannia. Né molto diversamente a Milano, a +Cremona sollevansi popoli contro a lor vescovi; princípi di cose +maggiori. Finalmente, nel 996, giovanetto giá di diciassette anni, +scende Ottone III a Italia; e morto intanto papa Giovanni XVI, +s'avanza a Roma, fa eleggere suo cugino Gregorio V, da cui è poi +incoronato imperatore. Poi risale a Lombardia e vi si fa incoronar re +in Milano, e rientra in Germania. Ma risorge Crescenzio, fuga Gregorio +V e fa un antipapa. Ottone III ridiscende [997], compone gli affari di +Cremona, visita da privato Venezia, a cui tutti gli Ottoni +concedettero privilegi, ma in cui pur non regnavano; poi viene a Roma, +vi restaura Gregorio V, ed assediato e preso Crescenzio in castel +Sant'Angelo, fa troncare il capo a lui e dodici de' suoi partigiani. +L'anno appresso [998] muor Gregorio, e gli succede, per opera +dell'imperatore, eppur papa buono finalmente, Gerberto, un francese +giá precettore di esso Ottone, e cosí gran letterato rispetto all'etá, +che ne fu detto negromante. Prese nome di Silvestro II; se avesse +vivuto, forse avrebbe avuta egli la gloria di preparar la +restaurazione del pontificato, che vedremo toccar mezzo secolo +appresso ad alcuni tedeschi. Ma non pontificò che quattro anni. L'anno +1000 (quell'anno aspettato con grande ansietá dalla ignorante +cristianitá, che credeva dovesse essere del finimondo), Ottone III va +a Germania e ne torna; l'anno 1001, ei muove guerra a Tivoli ribellata +a Roma, e perdonando a quella si guasta con questa; ma si ripacifica. +E quindi, mentre, come il padre, apparecchia forse un'impresa a +mezzodí, ei muore [gennaio 1002]. Tutti questi Ottoni proseguirono +evidentemente, e quantunque lentamente pur felicemente, i due disegni +di pacificare e riunire l'Italia; e perciò dimorarono molto in essa, e +furono in tutto i migliori, i piú italianizzati tra gl'imperatori e re +stranieri. Se l'idea che fu poi de' ghibellini, di far grande l'Italia +sotto agli imperatori germanici, fosse stata l'idea della Providenza, +ella sarebbesi compiuta sotto gli Ottoni piú facilmente che sott'altri +mai. Ma il primo era vecchio quando imperiò, e i due ultimi morirono +di ventotto e ventidue anni. Qui, sia lecito dire, è il dito di Dio. + + +12. Arduino re, Arrigo, detto secondo, re e imperatore +[1002-1024].--Alla morte dell'ultimo Ottone, scoppiò uno dei movimenti +piú incontrastabilmente italiani che si trovino. Assalgono per via la +scorta del feretro portato a Germania; e in men d'un mese, addí 15 +febbraio, s'adunano a Pavia, e gridan lor re un italiano; uno di nuovo +de' potenti marchesi, Arduino d'Ivrea, di quella famiglia degli +Arduini di Torino, la quale, venuta al tempo de' re francesi, e +cresciuta sotto essi e gli Ottoni, teneva ora tutti i comitati a manca +del Po da Vercelli a Saluzzo. Ma i tedeschi eleggono Arrigo di +Sassonia consanguineo degli Ottoni, che pretende alla corona d'Italia; +era naturale, dopo le vili infeodazioni di essa fatte dai Berengari. E +perché Arrigo fu bensí in Italia il primo re di questo nome, ma fu in +Germania, e cosí è per lo piú nella storia chiamato il «secondo»; +perciò noi lo chiameremo pur cosí, cercando chiarezza anziché +precisione diplomatica o cancelleresca; e se ci resta vergogna il +prender numeri e nomi altrui, ella è per certo delle minime che ci +vengano dalla straniera signoria. Arduino si mostra dapprima pronto e +prode; va incontro a un esercito tedesco che scende per Tirolo, e lo +sconfigge; e regna, come pare, indisputato un anno e piú. Scende +Arrigo al principio del 1004, e Arduino va pure ardito contro a lui; +ma è allora abbandonato da' suoi conti e principalmente da' vescovi. +Fu in quelli invidia solita italiana, e in questi vendetta delle +angarie ed usurpazioni giá esercitate contro essi da Arduino marchese +o da Arduino re? Difficile a risolvere questo punto di uno de' piú +interessanti episodi di nostra storia. Certo, Arduino è accusato dagli +annalisti poco men che unanimemente. Ma questi scrissero, spento lui, +e furono tutti ecclesiastici, e la inimicizia tra vescovi, e conti o +marchesi, non che consueta allora, era natural conseguenza di quelle +concessioni delle cittá comitali a' vescovi, che dicemmo fatte e +moltiplicate dagli Ottoni. Ad ogni modo, conti e vescovi italiani +quasi tutti abbandonarono il re italiano per il tedesco; e conducono +questo a Pavia, l'eleggono, l'incoronano, addí 14 maggio. Ma il popolo +ha talor sentimento di nazionalitá piú che i grandi; peccato che +quando è solo ei l'eserciti, per lo piú, male e inutilmente! La +medesima sera nasce una baruffa tra' cittadini e soldati stranieri; si +combatte, s'appicca il fuoco, e Pavia ne rimane incendiata. Esce +Arrigo di essa e d'Italia, in gran fretta. E quindi qui una condizione +nuova; un re lontano ed uno non guari riconosciuto; Milano per quello, +e Pavia per questo (origine o almeno uno de' primi fatti della +rivalitá tra le due); una confusione, una mancanza di re e governo, un +armarsi, un guerreggiarsi le cittá, che fu nuovo e gran passo alle +libertá loro future. Cosí va il mondo; quella che avrebbe potuto +essere magnifica occasione d'indipendenza nazionale, non fu che di +libertá cittadine; se ne contenti chi voglia. Trovansi guerre allora +tra Pisa e Lucca; e Pisa saccheggiata una notte da' saracini, e +liberata, secondo le tradizioni, da Cinzica Sismondi, una sua +cittadina; un'altra guerra tra Fiesole e Firenze, e quella distrutta e +i cittadini trasportatine in questa (èra principale della storia +fiorentina); e papa Benedetto VIII cacciato di Roma raggiungere in +Germania presso Arrigo lo stuolo dei vescovi colá rifuggiti; e Mele e +Datto, due nobili cittadini di Bari, liberar del tutto lor cittá da' +greci. Chiaro è, un ardor di libertá scoppiava dall'Alpi a Cariddi. +Tutto ciò fino al 1013; quando ridisceso Arrigo, veniva a Pavia +abbandonatagli da Arduino, e quindi a Roma dove fu incoronato +imperatore [1014] con Cunegonda moglie sua. Ma, ciò fatto, o non +volesse o non potesse altro, tornava a Germania. Quindi si trova +Arduino risalito in forze ne' suoi comitati soliti, e prender Vercelli +e forse Novara, ed allearsi con Oberto II d'Este ed altri potenti +conti e marchesi, e porre un parente suo vescovo in Asti, ed opporvisi +Arnulfo l'arcivescovo di Milano, il gran nemico di lui. E quindi a un +tratto, senza che si veda bene il perché, Arduino piú che mai +abbandonato, ovvero stanco o infermo, si fa monaco all'abazia di +Fruttuaria, dove poi muore addí 29 ottobre 1015. Uno degli uomini piú +variamente giudicati nella nostra storia, re legittimo, usurpatore, +scomunicato, santo fondator di monasteri; ad ogni modo ultimo italiano +che abbia osato por mano alla corona d'Italia.--Né, rimasto solo re +Arrigo II, se ne mutano le condizioni nostre. Egli continua in +Germania, e l'Italia resta abbandonata a sé. I saracini di Sicilia +fanno una discesa contra Salerno; ed ivi dicesi combattessero per la +prima volta in Italia alcuni normanni (di quelli giá stanziati nella +provincia francese detta da essi Normandia) lá capitati tornando +pellegrini da Terrasanta; e seguissero alcuni altri pellegrini a San +Michele del monte Gargano in aiuto a Mele, il cittadino liberatore di +Bari, ed a' principi longobardi: piccoli inizi di gran regno. I +saracini di Sardegna (giacché questa e Corsica, passate giá +dall'imperio orientale all'occidentale, erano state occupate da que' +barbari) scesero a Luni, e furono cacciati da un naviglio raccolto dal +papa [1016]. Poi genovesi e pisani scendono in Sardegna, e ne cacciano +i saracini; e difesala contro nuove discese, vi si stabiliscono, e se +la disputano a lungo [1017]. E vedesi quindi, anche piú che dagli +altri fatti precedenti, come le cittá italiane, non libere ancora nel +loro interno comunque retto da' loro conti o vescovi o capitani, +avessero pure al di fuori una qualsifosse autonomia. Nel 1020, papa +Benedetto e Mele vanno alla corte imperiale tedesca ad implorar aiuto +contro a' greci; ma il lento imperatore non iscende se non al fine del +1021. Entra quindi con un grand'esercito in Benevento, fa riconoscer +il suo imperio da que' duchi e dagli altri longobardi, e da Napoli ed +altre cittá greche e libere; e distribuiti colá contadi e castelli, +risale a Toscana, a Lombardia, a Germania [1022]; dov'egli muore nel +1024. Egli e la imperatrice sua Cunegonda furono poi amendue +santificati. E, morti senza figliuoli, terminò la casa imperiale e +reale di Sassonia. + + +13. La casa de' Franconi o Ghibellini. Corrado il salico +[1024-1039].--Incomincia quindi la nuova casa detta de' Vibellini, o +Ghibellini, dal castello di Weibelingen lor culla, e de' Franconi, +dalla provincia dove eran cresciuti e fattisi duchi prima di salire al +regno ed all'imperio. E perché le mutazioni di dinastie sogliono +essere insieme effetti e cause di nuove condizioni nazionali, perciò +da esse si dividono opportunamente le storie di parecchie altre +nazioni, e perciò parecchi storici imitatori cosí dividon la nostra. +Ma molto inopportunamente questi, a parer mio. Perciocché, quando i re +son di due nazioni, le mutazioni di dinastie si fanno secondo le +mutazioni della nazione dov'elle sono nazionali, e non di quella dove +elle sono straniere; ondeché queste mutazioni di dinastie, patite e +non fatte da noi, non sono se non segno nuovo di solita sofferenza e +non di mutazioni nazionali nostre. Le quali poi in Italia venner da +altro, e appunto in bel mezzo della presente dinastia.--Eletto dunque +re in Germania Corrado duca di Franconia, egli rimaneva, secondo il +diritto germanico, re d'Italia. Ma non secondo il diritto italico. I +tedeschi eran venuti piú e piú a noia. Appena saputa la morte di +Arrigo il santo, i pavesi avean a furia di popolo distrutto il palazzo +regio di lor cittá. Quindi Maginfredo conte e marchese di Torino, +Alrico vescovo d'Asti fratello di lui, i marchesi d'Este ed altri +grandi offrono la corona a Roberto re di Francia, secondo de' Capezi, +per lui o suo figlio; e rifiutati, a Guglielmo duca d'Aquitania pur +per lui o suo figlio; e il duca viene a Italia, guarda, esamina, e va +via. Tanto era caduta ancor da vent'anni la misera corona, non piú +osata cingere da nessuno di que' marchesi italiani, portata fuori ad +offrir qua e lá, e rifiutata da ciascuno per non mettersi in nostre +divisioni, nostri odii, nostre invidiuzze, direi quasi nostri +pettegolezzi. Intanto Ariberto, arcivescovo potentissimo di Milano, +tronca i dubbi, e va a Germania a far omaggio a Corrado ed incoronarlo +[1025]. Scende questi poco appresso [1026], e con grand'oste muove +contro a Pavia; ma trovatala forte, va a farsi incoronar a Monza, e +poi prende cittá e castella, e viene a Ravenna, dove nasce nuova +baruffa tra tedeschi e cittadini, torna a Milano, passa l'inverno in +Ivrea. L'anno appresso [1027] passa per Toscana e si fa incoronare +imperatore in Roma da papa Giovanni XIX; ed ivi terza baruffa tra +romani e tedeschi. Tutto inutile. Scende a Benevento e Capua, e vi si +fa riconoscere all'intorno, risale a Roma, a Ravenna, a Verona, a +Germania, lasciando tranquilli i pavesi, a patto che riedifichino il +palazzo. Resta Ariberto con quella potenza di vicario imperiale, che +incominciavano a dar gl'imperatori a' lor aderenti principali qua e +lá. Era naturale; gl'imperatori non potendo far valer essi da lungi +lor autoritá indeterminata, sconosciuta, la trasmettevano qual era, +per valer ciò che potesse, a qualche grande che paresse poterlo da +vicino. Nel 1032, egli Ariberto e Bonifazio, marchese di Toscana, +guidano un esercito d'italiani in aiuto a Corrado che prese il regno +di Borgogna finito allora in Rodolfo. Nel 1035, scoppia tra +l'arcivescovo e i suoi valvassori di Milano una guerra grave, e molto +notevole a far intendere le condizioni di quella societá feodale cosí +diversa dalla nostra. Perciocché sembra ne sorgessero allora piú o +meno delle simili in Italia, ed anche fuori, tra i vassalli grandi, o, +come si diceano, «capitani seniori», o signori, e i valvassori piccoli +o «iuniori». Era finito il secol d'oro di quelli, incominciava di +questi; era un principio di quell'emancipazione delle classi inferiori +dalle superiori che dura d'allora in poi. Combattessi in Milano, i +piccoli valvassori n'usciron vinti: ma si fecer forti de' lor pari +alla campagna; e tutti insieme alzarono una lega, un tumulto, che +chiamossi «la Motta» (e voleva probabilmente dire «ammottinamento»), e +andò allargandosi via via. Scende allora [fine 1036] Corrado a +giudicar e compor questi nuovi turbamenti; e favorisce la Motta contra +l'arcivescovo, i valvassori piccoli contro a' vassalli grandi. Era +naturale, era séguito della politica imperiale, che vedemmo dividere i +ducati in comitati; i comitati grandi in piccoli, od in giurisdizion +del vescovo entro alla cittá e il «corpo santo», e comitato diventato +rurale; o piuttosto è politica di tutti i grandissimi, che contro a' +grandi innalzano i piccoli. E cosí Corrado tiene prima a bada Ariberto +accorso in sua corte, e poscia in Pavia fa prender lui, e qua e lá +altri vescovi. Ariberto ubbriaca, dicesi, i tedeschi che gli erano a +guardia, e fugge a Milano. Vienvi a campo l'imperadore, e sfoga il +dispetto contra terre e castella; e poi, rotto dall'arcivescovo e +milanesi, si ritragge a Cremona, e poi a Parma, dove sorge la solita +baruffa tra popolo e tedeschi. E fu durante l'assedio di Milano, addí +28 maggio, che Corrado fece la sua famosa costituzione de' feudi, in +che appunto ei protegge i feudatari piccoli contro a' grandi, e li fa +ereditari: quella costituzione che fu giá detta perfezione del bel +sistema feodale, che noi diremo nuovo passo a libertá. E fu pur da +questo assedio che incominciò Milano ad essere antitedesca; e perciò, +per le solite emulazioni de' vicini italiani, diventò all'incontro +tedesca Pavia; un rovesciamento di parti, onde vedrem sorgere maggiori +pericoli e rovine, ma maggior potenza e gloria a Milano. Sciolto +dall'assedio, l'arcivescovo vittorioso offrí la corona al conte di +Sciampagna; e dicesi questi l'accettasse, ma appunto allora ei morí. +Ad ogni modo, l'imperatore chiamato da papa Benedetto IX, che si +trovava ne' medesimi frangenti co' suoi baroni, fu [1038] a Roma, dove +ripose il papa in potenza, e poi a Capua e Benevento alle solite +contese di colá; le quali poi lasciando, non men che quelle di Milano, +ei risalí a Germania, e vi morí l'anno appresso [1039]. Intanto +Ariberto, pressato da' vicini di parte imperiale e da' propri +valvassori, seguiva la medesima arte che l'imperatore, quella solita +di sollevar contro ai propri minori i minimi, i popolani cittadini o +campagnuoli da lui dipendenti. E perché questi non erano come i militi +a cavallo, ma povera gente a piè, dava ad essi a stendardo, a segno di +raccolta in battaglia, quel carro grave, tirato da buoi, e portante +una campana, che era stato usato giá da' monaci certamente (vedi +_Cronaca della Novalesa_), e forse da' vescovi, a raccoglier le tasse +di lor dipendenti; e che accresciuto quando che sia della croce, e +d'un intiero altare a dirvi messa e dar benedizione a' combattenti, fu +ora chiamato il «carroccio»; e fu usato poi da quasi tutte le cittá +italiane, troppo di rado sacro nelle guerre d'indipendenza, troppo +sovente sacrilego nelle civili di cittá a cittá, o di cittadini a +concittadini, famoso ad ogni modo nelle nostre storie. Sarebbe bello a +qualche principe italiano restaurar, rimodernandola, la nazionale e +devota usanza. Ma, mentre in Germania si rinnovano quanti si possono +di siffatti sussidi allo spirito di nazionalitá, in Italia si +disprezzano come erudizioni del passato, o sogni dell'avvenire. + + +14. Arrigo III [1039-1056].--A Corrado successe incontrastato oramai di lá +e di qua dalle Alpi il figlio di lui Arrigo III, il miglior forse della +casa Ghibellina. Fece subito pace con Ariberto; e pare che una pure ne +seguisse tra questo e i valvassori o mottesi. Ma rinnovatisi i turbamenti +[1041], fu cacciato l'arcivescovo co' capitani o nobili principali; mentre +rimasero riuniti in cittá i mottesi e il popolo sotto uno di essi o de' +capitani, seguíto forse da altri. Il quale si chiamava Lanzone, e merita +essere nominato qui, perché diede uno de' piú santi esempi rammentati da +nostra storia; un esempio che dicesi imitato a' nostri dí in modo piú puro +ancora, e da un uomo anche piú grande. Stretto Lanzone una volta +dall'arcivescovo e dai capitani, fu a Germania, ed ebbe da Arrigo promessa +d'un forte aiuto. Ma ripatriato persuase i cittadini, mottesi e grandi, a +non aspettarlo, a far accordo tra sé, a depor l'armi civili prima che +giungessero le straniere [1044]. E cosí in quella Milano, che fu (e il +vedremo dimostrato nell'etá seguente) modello alle costituzioni libere +delle cittá lombarde, trovasi questa cosí avanzata fin d'ora, che si +potrebbe quasi dire compiuta; se non che, quanto piú studiammo questa +materia, tanto piú ci parve non doversi dire veramente compiuta, se non +quando, al fine del presente secolo, fu istituito il governo de' consoli. E +quindi diremo questo se non piú che nuovo passo fatto a tale costituzione. +Ma osserveremo intanto, che ei fu fatto far qui, e indubitabilmente pure in +tutte le altre cittá, dalla riunione di tutte le classi o condizioni di +cittadini, de' grandi o capitani, de' medii o valvassori o mottesi o +semplici militi, e de' popolani grassi, come si dissero allora, e si +direbbono ora borghesi, e de' popolani minori delle «gilde» od arti +diverse. Perciocché questo appunto fu accennato dalla parola di «comune» o +«comunio», la quale fin d'ora si vien trovando qua e lá; quest'unione o +comunione o fratellanza delle classi, fu quella che fece la libertá, la +forza, la grandezza, l'eroismo, la gloria delle cittá italiane, finché +durò; fu quella che, cessando poi, lasciolle deboli, impotenti, abbandonate +ad ogni preponderanza e prepotenza straniera. Se io avessi trovato, che la +libertá comunale, gloria dell'etá seguente, fosse dovuta ad una delle +classi cittadine esclusivamente, io avrei adempiuto al dovere ingrato di +dire tal veritá. Ma la veritá, grazie a Dio, ricomincia qui finalmente ad +esser bella a dire; ed è, del resto, veritá trita, montando a ciò, insomma, +che la forza è sempre fatta dall'unione.--Morí Ariberto l'anno appresso +[1045]; men lodevol prelato che non gran signore feodale, ei ci ritrae la +condizione di quasi tutti quei vescovi, abati ed uomini di chiesa di +quell'etá. Disputatane la successione, rimase eletto, benché ingrato al suo +popolo, Arialdo d'Alzate notaio d'Arrigo III. Il quale (conseguenza +dell'esser diventati veri feudi le sedi ecclesiastiche) piú che mai +s'immischiava nelle loro elezioni; e in quella principalmente della Sedia +romana, considerata oramai dagli imperatori quasi sommo di que' feudi, +mentre quella Sedia pretendeva talora, esser l'imperio quasi feudo della +Chiesa romana. A comporre tutto ciò scese dunque Arrigo III nel 1046. Passò +a Milano, venne a Roma. Dove durava, od anzi era giunta al suo estremo, la +corruzione sotto Benedetto IX, terzo di que' papi della casa dei conti di +Tusculo, discendenti di Teodora, Marozia ed Alberico: nella quale, se il +papato fosse ufficio soggetto alle semplici probabilitá umane, esso avrebbe +potuto farsi cosí ereditario. Giovane od anzi adolescente, dissoluto e +scellerato, Benedetto non fu sofferto da' romani, che gli contraposero per +poco un Silvestro III, poi Gregorio VI, un pio e sant'uomo; dal quale fin +d'allora trovasi innalzato nella curia romana quell'Ildebrando, che dominò +non essa sola, ma tutta la sua etá quasi sempre d'allora in poi.--Ma, +giunto ora Arrigo e convocato un concilio, Gregorio depose il pontificato, +e con Ildebrando si ritrasse a Cluny in Francia; e deposti gli altri due, +fu eletto Clemente II, un tedesco, a cui succedettero altri poi (giustizia +a tutti) tutti buoni. Cosí finí lo scandalo dei papi Tusculani e degli +altri corrottissimi, per l'intervenzione imperiale; ondeché non s'oserebbe +dir qui il rimedio peggior che il male, se non fosse che quella +intervenzione era stata causa essa stessa delle cattive elezioni e della +corruzione; e non fu dunque qui se non caso buono di pessima usanza. Ad +ogni modo, fattosi incoronar Arrigo, fece la solita punta a Capua e +Benevento, e poi per Verona risalí a Germania [1047]. Morí nel medesimo +anno Clemente II, dopo aver fatto contro alle elezioni simoniache uno di +que' decreti pontificali, che incominciarono la riforma della Chiesa. E +risalí poi Benedetto IX il Tusculano; ma fu tra breve ricacciato da Damaso, +un secondo tedesco. Il quale pur morto, successe un terzo, Leone IX, eletto +in Germania, che passando a Cluny, s'abboccò con Ildebrando, trasselo seco +a Roma, dove per consiglio di lui si fece rieleggere canonicamente. E con +tal consiglio pontificò poi gloriosamente, e incominciò e proseguí quelle +due guerre ecclesiastiche contro alla simonia ed al concubinato, e quella +temporale contro ai principi beneventani, che furono poi tre delle opere +maggiori d'Ildebrando stesso. E in una di queste guerre [1053] rimase il +papa alcun tempo prigione de' normanni. Morto [1054] il quale, andò +Ildebrando a Germania, a combinare l'elezione del successore, che fu +Vittore II, un quarto tedesco.--L'anno appresso [1055] scese Arrigo III +contra Goffredo di Lorena, giá suo nemico colá, e che avendo testé sposata +Beatrice vedova di Bonifazio marchese di Toscana, ed avendo un fratello +cardinale, era diventato potente in Italia. Arrigo dunque fece prigione o +statica Beatrice, sforzò Goffredo ad uscir a Francia, e il cardinale a +chiudersi in Montecassino. E risalito egli stesso in Germania, vi morí +l'anno appresso 1056. + + +15. Arrigo IV [1056-1073].--Un tedesco ed acatolico, ma robusto e +sincero scrittore di storia italiana, giudica cosí Arrigo IV, e con +lui gli altri imperatori e re di casa Ghibellina: «Proprio di quella +casa fu il farsi lecito ogni mezzo di potenza. Tuttavia Corrado e i +due Arrighi III e V ebbero forte volontá, coraggio e vasto ingegno; +Arrigo IV, all'incontro, giunse d'una in altra stravaganza giovanile +ad ogni sfrenatezza, all'ultima indifferenza tra mezzi buoni o +cattivi. [1]. Succedette anch'egli senza contrasto colá e qua. Ma +fanciullo di sei anni, la tutela di lui fu prima di Agnese sua madre, +poi di Annone arcivescovo di Colonia, uno zelante anzi austero +prelato, poi di Adelberto di Brema tutto diverso, i quali ei prese in +ira a vicenda, e con essi forse ogni uom di chiesa. D'anni quindici +[1065], fu dichiarato maggiorenne; d'anni diciassette disposato a +Berta figliuola di Odone di Savoia e d'Adelaide di Torino; erede +quello della potenza nuova de' conti di Savoia, questa dell'antica dei +conti e marchesi di Torino; padre e madre amendue di que' principi +alpigiani, che si vedono giá grandi fin d'allora in Italia, che +veggiam ora riunire con felici auspizi tutta l'antica Liguria, tutta +l'Italia occidentale. Ma il giovane corrottissimo disprezzò, e, se si +creda a' contemporanei, vituperò infamemente la sposa fin dal 1069. +Tentò ripudiarla, ma ne fu impedito, tra per la paura di Rodolfo duca +di Svevia che aveva a moglie un'altra Savoiarda sorella della misera +regina, e l'intervenzione di Pier Damiano, un altro zelante e santo +prelato lá mandato dal papa, e per la dolce e sofferente virtú della +giovinetta essa stessa. Ma si rivolse poi colá in Germania contro +l'inviso cognato di Svevia, e contro a' sassoni ribellati per suo mal +governo, e contra un duca di Baviera pur ribellato o temuto +ribellarsi; e spogliò questo del ducato, e diedelo a Guelfo, congiunto +in qualunque modo dello spogliato, italiano ad ogni modo e di casa +d'Este; il quale fu cosí stipite di quegli Estensi tedeschi che +tennero poi e tengono tanti troni settentrionali, di quegli Estensi o +Guelfi che, cosí innalzati dalla casa Ghibellina, furono poi gli emuli +di essa, e diedero il nome a tutti gli avversari di essa.--L'Italia +intanto, mentre tutto ciò si travagliava in Germania, rimaneva, non +tranquilla, ma abbandonata a sé, a' propri destini; e vi si avanzava +in Roma, in Toscana, in Milano, che furono i tre fomiti delle +crescenti libertá italiane; il primo delle ecclestiastiche, il secondo +delle feudali, il terzo delle cittadine. Morto Vittore II nel 1057, fu +eletto, e prese nome di Stefano IX, quel fratello che dicemmo di +Goffredo di Lorena, il marito di Matilde, restituito allor duca di +Toscana; e fu un altro buono di que' papi tedeschi, e piú potente che +gli altri. Perciocché questi duchi toscani erano sempre venuti +crescendo in tutto il presente secolo, e di parecchi di essi si +narrano pompe, sfarzi, ricchezze meravigliose, e che parrebbero +incredibili in quell'etá; se non fosse che, signori supremi essi di +Pisa, ma mezzo libera questa, e operosa oltre ogni altra cittá +contemporanea in traffichi e navigazioni, fu naturale che se ne +accrescessero in qualunque modo le ricchezze di que' Bonifazi antenati +di Beatrice e Matilde. E dicesi anzi che Stefano IX disegnasse far il +fratello re d'Italia indipendente, e giá ne trattasse a +Costantinopoli; ma morí pur troppo, egli il papa, l'anno appresso +1058.--Succedette Nicolò II, italiano, vescovo di Firenze, eletto +dunque, come pare, per la medesima grande influenza toscana. Ed egli +pure avanzò l'opera della riforma dei simoniaci e dei concubinari, e +quella insieme delle libertá ecclesiastiche. Egli fu che in concilio +diede a' paroci, o «preti cardinali», della cittá di Roma la elezione +de' papi, i quali cosí non rimasero piú se non da acclamarsi o +confermarsi dal rimanente clero o popolo romano e poi dagli +imperatori. E trattando e guerreggiando intorno a Roma ed in Puglia, +accrebbe la Sede; e die' la mano in Lombardia a' vescovi di Vercelli, +di Piacenza ed altri zelanti o riformatori, ed ai popoli sollevatisi +via via per la riforma, contro ai vescovi di Milano, di Pavia, d'Asti +ed altri che vi resistevano, od erano di fatto o nell'opinione +simoniaci. Tanto cresceva e poteva giá quest'opinione popolare, la +quale se non si trova cosí chiaramente espressa nella storia de' +secoli oscuri come degli splendidi, in quelli pure si manifesta a chi +non isdegni cercarla. Il piú ardente poi di questi secolari aiutanti +alla riforma fu Erlembaldo di Milano; il quale dicesi vi fosse acceso +per una offesa fatta all'onor di sua donna da uno degli ecclesiastici +corrotti. Venuto a Roma per aiuti, vi trovò morto giá papa Nicolò II +[1061], e succedutogli Anselmo da Bagio uno degli zelanti milanesi, +giá vescovo di Lucca, or papa Alessandro II. Il quale, tra per queste +aderenze di Lombardia e Toscana, e il men breve pontificato, e la +propria fortezza, e i conforti d'Ildebrando sempre piú grande nella +curia romana, fu immediato e degnissimo predecessore, nel tempo di +Gregorio VII, nel nome di Alessandro III, del piú grande e del piú +italiano fra' papi. Eletto nella nuova e piú libera forma, e sia che +trascurasse o no la conferma imperiale, non fu riconosciuto dalla +parte tedesca, che gli oppose Cadaloo vescovo di Parma. Quindi a +complicarsi in tutta Italia le parti dei due, e dell'imperio e delle +cittá, e degli zelanti e de' nemici della riforma, e d'italiani e +tedeschi, e duchi di Toscana e Normanni di Puglia, fino al 1066, che +per opera di Annone di Colonia e d'Ildebrando fu deposto Cadaloo. +Crebbe piú che mai la parte papalina poco appresso [1069] per le nozze +di Matilde, la giovane e ricca figlia di Beatrice, con Goffredo +Lorenese, figlio del marito di questa e successore di lui nel ducato +di Toscana. Se non che, deforme e dappoco costui, non par che fossero +felici e non furono feconde tali nozze; e Goffredo fu piú sovente a +sua Lorena che non in Italia, dove rimase e poté poi molto Matilde. +Finalmente, se non prima, certo al principio del 1073, papa Alessandro +si rivolse a comporre le cose di Germania peggio che mai sconvolte. +Venuti di lá lo zelante Annone con due altri arcivescovi tedeschi, ei +li ricevette a Lucca, presso alle sue alleate, le due grandi contesse; +e forte di tal aiuto, e di quello dell'opinione italiana, e del grande +accrescimento preso da venticinque anni dalla potenza papale, rinnovò +ed oltrepassò l'esempio de' papi giudici de' re Carolingi. Rimandando +a Germania gli arcivescovi tedeschi, citò a render conto degli atti +simoniaci e degli altri misfatti Arrigo imperatore eletto, re di +Germania e d'Italia. Cosí s'aprí la gran contesa dell'Imperio e della +Chiesa. E morendo poco dopo [1073] papa Alessandro II, lasciolla in +retaggio a un successore degno, anzi maggiore, di lui. + + [1] LEO, I, 406, ediz. tedesca.] + + +16. Coltura.--Nei tre secoli che corsero dal 774 a questo 1073, la +coltura cristiana universale, imbarbarita sotto ai barbari, ebbe un +primo risorgimento incontrastabile da Carlomagno al principio del +secolo nono; si fermò senza progredire, ed anzi di nuovo retrocedette +sotto gli ultimi Carolingi, e tra le contese dei re, regoli e marchesi +lor successori, dalla metá del secolo nono a tutto il decimo: e +ripigliò poi un tal qual moto progressivo nella prima metá, uno certo +e giá rapido in questa seconda metá del secolo undecimo a cui siam +giunti.--L'Italia ebbe poca parte al risorgimento di Carlomagno; tutto +vi fu opera personale di lui e di quell'Alcuino sassone-inglese +[726-804], ch'egli aveva chiamato e tenuto sovente in corte, e tanto +che il vedemmo consigliere forse alla restaurazione dell'imperio. Tra +i due, istituirono nel palazzo una vera academia; i membri della +quale, non esclusi il vecchio e vittorioso imperatore che non sapeva +scrivere, e i suoi figliuoli e forse alcuni di quelli che noi +chiamiamo i «paladini», e non dovevano esser guari piú colti, tutti +quanti preser nomi academici di Davide, Platone od altri; precursori, +piú compatibili allora, di nostre ragazzate del Seicento e Settecento. +Non saprei dire se l'Italia fornisse di questi academici primitivi. Il +piú che si trovi preso da Carlomagno in Italia fu la musica corale, il +canto fermo romano; di che istituí scuole in Francia, e in che, +dicono, facessesi colá poco progresso. Né so s'io mi rida, o s'io +abbia a dar vanto all'Italia di questo antichissimo primato della +musica, il quale solo or ci resta. Direi, che se non fosse solo, +sarebbe da gloriarcene certamente; ma che, finché è solo, piú mi +accuora il difetto degli altri, che non mi rallegra la perseveranza di +questo; e conchiuderei doverci pur esser cara, e poter anche esserci +utile la nostra musica, se da semplice trastullo o da molle +consolazione ch'ella è a' nostri mali, la sapesse alcuno sollevare a' +virili e virtuosi incitamenti. La musica, certo rozzissima, de' greci +antichi fu pur da essi tenuta per mezzo politico non dispregevole a +conformare gli animi loro virili; perché non sarebbe pur tale la +musica tanto progredita? Ad ogni modo, un gran progresso di essa +fecesi in Italia, verso il principio del secolo undecimo, per opera di +Guido d'Arezzo monaco; il quale inventò, non saprei ben dire, e credo +si disputi, se la divisione delle sette note dell'ottava, o la +scrittura di esse che serví d'allora in poi, o se solamente i loro +nomi.--Del resto, poco o nulla produsse l'Italia nei secoli nono e +decimo; e non è se non appunto tra tal mancanza, che restano degni di +essere accennati Agnello, Anastasio bibliotecario ed Erchemperto, +compilatori delle vite degli arcivescovi di Ravenna, de' papi, e de' +principi beneventani; Liutprando, storico di que' brutti tempi de' +marchesi italiani in cui operò; e i due anonimi salernitano e +beneventano, continuatori di Erchemperto. I cronachisti, per poveri +che sieno, hanno sugli altri cattivi scrittori questo vantaggio, di +rimanere preziosi per li fatti serbati. Al principio del secolo +undecimo poi, risplende anche in Italia, dove fu monaco in Bobbio, e +poi papa buono fra molti cattivi, quel Gerberto francese, da cui +alcuni contano il risorgimento delle colture, piú o meno progredite +sempre d'allora in poi; e il quale dicono le prendesse dagli arabi di +Spagna, a cui noi dovremmo dunque originariamente quel risorgimento. +Ma mi pare grande illusione, gran pregiudizio questo dell'origine +arabica della coltura di Gerberto; la quale in gran parte fu teologica +cristiana, e quanto alla parte matematica ed astronomica ed +astrologica, io non so se fosse cosí gran cosa da aver prodotto frutto +di conto allora o poi. Uno scrittor modernissimo attribuisce bensí a +Gerberto l'introduzione delle cifre decimali dette «arabiche», +attribuita giá a Leonardo Fibonacci; ma appunto il medesimo scrittore +(Chasles) nega che fosse invenzione degli arabi. Il fatto sta, che +questo secondo e vero risorgimento, detto «del mille», non fu se non +del fine di quel secolo undecimo; e fu tutto ecclesiastico, di +ecclesiastici scrittori e d'ecclesiastica coltura; non fu se non come +un episodio, una parte, una conseguenza del gran risorgimento +ecclesiastico che vedemmo incominciare sotto i papi tedeschi, ed +ingrandirsi giá sotto a parecchi italiani, spinti a ciò +probabilissimamente da quel grande intelletto, e massime gran cuore, +grand'animo d'Ildebrando, che lo doveva compiere poi. E il fatto sta, +che la parte letteraria di tal risorgimento fu quasi tutta italiana. I +nomi di san Pier Damiano [988-1072], Lanfranco [1005-1089], +sant'Anselmo di Lucca, oltre parecchi altri, e sopra tutti +sant'Anselmo d'Aosta [1033-1109], che fu per due secoli, fino a san +Tomaso, il piú gran teologo e filosofo d'Italia e della cristianitá, +pongono fuor di dubbio questo antichissimo primato della coltura +italiana; e confermano, del resto, ciò che sará forse giá stato +osservato dagli attenti leggitori; che le grandi opere di Gregorio VII +non furono di lui solamente, ma di parecchi insieme, di tutto il +secolo di lui; che Gregorio VII, come tutti gli altri variamente +grandi, non fu grande solitario ma accompagnato; il piú grande fra uno +stuolo di grandi; un grandissimo che non disdegna né invidia gli +altri, ma se n'aiuta. Del rimanente, e tutti questi, ed altri non +nominati, ed Ildebrando stesso, e tutto il risorgimento vennero senza +dubbio dalle numerose riforme di monaci fattesi in questo secolo, da' +monasteri. Ogni cosa ha il tempo suo, e non è cecitá piú nociva ad +ogni retta intelligenza della storia, che non saper veder la grandezza +antica delle cose impicciolite poi.--Finalmente, fu altra parte del +medesimo risorgimento ecclesiastico, il risorgimento di quella che è +sempre primogenita fra le arti del disegno, dell'architettura. Nei +secoli stessi piú barbari, i papi edificarono per vero dire, ed +ornarono chiese in Roma; ma barbaramente allora. All'incontro nel +secolo decimo i veneziani incominciarono San Marco, e fu certamente +grand'opera, principio di risorgimento. Tuttavia fu ancora +architettura bizantina, greca, non nostra, e d'artisti probabilmente +non nostri; come, del resto, quel poco che avemmo allora dell'altre +due arti. Ma è monumento d'arte giá diversa, e che perciò può +incominciare a chiamarsi «italiana», il duomo di Pisa, incominciato da +Buschetto, italiano, nel 1016, finito nel 1092, edificato in gran +parte di ruderi antichi, e in istile che non si può piú dir né romano +decaduto, né longobardo, né greco, né arabo, ma quasi eclectico e giá +originale. Perciocché questo fu fin da principio, nell'arti, come poi +nelle lettere, il carattere dell'originalitá italiana; che ella +risultò appunto dallo scegliere e prendere, onde che fosse, ciò che +pareva bello ad ogni volta, senza esclusioni né impegni né quasi +scuola, senza insomma quelle grettezze di nazionalitá che si vanno ora +predicando. Queste non si vorrebber porre nemmen nella politica, dove +son piú dannose; ma caccinsi almeno dalle lettere, o almen almeno +dall'arti, che sono universali di natura loro.--Ad ogni modo e in due +parole, furono notevolissimi due risorgimenti di coltura italiana +nell'etá che or lasciamo; quelli della teologia e dell'architettura; +ed amendue evidentemente ecclesiastici. + + + + +LIBRO SESTO + +ETÁ SESTA: DEI COMUNI + +(anni 1073-1492). + + +1. Gregorio VII e l'etá seguente, in generale.--Gli uomini veramente +grandi, Camillo, Cesare, Carlomagno, Gregorio VII, hanno il privilegio +di dar principio a nuove etá. È naturale: essi non furono cosí grandi, +se non perché sorgendo i loro grandi animi in mezzo alla piú grande +delle umane occasioni, quando le generazioni, stanche di lor cattive +condizioni, hanno bisogno e desiderio di mutarle, essi seppero porsi a +capo di tale desiderio, lo secondarono, lo guidarono, lo effettuarono. +Gli animi nati grandi ma senza occasioni, gli animi nati grandi ma +rivoltisi contro alle occasioni, non fanno frutto d'utilitá né di +gloria; sono simili a que' semi sovrabbondantemente sparsi anche nella +creazione materiale, affinché ne frutti dei mille uno, e gli altri +manifestino l'oltrepotenza del Creatore.--La grande occasione in che +sorse Gregorio VII, noi, se non ci siamo ingannati, l'abbiamo giá +dichiarata via via. Da presso a tre secoli pativano i popoli, pativano +e s'erano corrotti gli ecclesiastici universalmente, piú quelli +d'Italia, piú di tutti quelli di Roma, per il mal inventato imperio, +per il mal perfezionatosi sistema feodale; popoli e chiese, e chiesa +romana principalmente, avevano desiderio, necessitá di uscir di tali +patimenti e corruzioni, di liberarsi e restaurarsi. Quando uno de' +primi papi buoni che risorsero, Gregorio VI, ebbe innalzato nella +curia romana Ildebrando, da quel dí [1044-1046] tutto, incominciando +da quello stesso papa dubbiosamente eletto, tutto si riforma, si +restaura, si migliora colá e da colá; elezioni e regole di elezioni +dei papi, elezioni dei vescovi, costumi ecclesiastici in generale. E +per trent'anni poi proseguesi l'opera, senza dar un passo indietro; +ondeché tutti gli storici videro qui un'impulsione, un'opera +personale, quella d'Ildebrando presente e potente.--Salito ora esso +stesso Ildebrando al papato [1073], qual fu l'opera di lui? Diciamolo, +come si conviene alla nostra brevitá, ad un tratto: fu né piú né meno +che continuazione dell'opera precedente, della restaurazione della +Chiesa in generale, della chiesa romana in particolare. La quale +restaurazione poi comprendeva: 1^o l'abolizione del concubinato degli +ecclesiastici, il rinnovamento e stabilimento definitivo di lor +celibato; 2^o l'abolizione delle elezioni simoniache feodali; 3^o la +liberazione soprattutto della chiesa romana da quella condizione di +feudo imperiale, che era pretesa dalla corte germanica; 4^o quindi, di +necessitá, la restaurazione della chiesa romana, nella pretesa +contraria, ma antica, ma originaria, ma inevitabile dal dí del Natale +799, d'incoronare e proclamare, e quindi confermare e perciò giudicare +l'imperatore. Pretesa esorbitante, sia pure; ma a chi la colpa? A +Carlomagno che aveva cosí fondato l'imperio, all'imperio cosí fondato; +5^o finalmente, quella che altri chiama perfezione e noi chiamiamo +confusione, caos feodale, aveva da per tutto sottoposti molti feudi +laici a questa o quella chiesa vescovile od abbazia, e n'aveva +sottoposti tanto piú alla chiesa somma romana: parecchi ducati +longobardi e normanni a mezzodí d'Italia, Sardegna, Corsica, alcuni +regni spagnuoli, e via via. E fu quindi anche opera naturale di +Gregorio VII rivendicar tutte queste pretese. Le quali dicansi pur di +nuovo cattive da' filosofi o politici, noi contradiremo loro meno che +mai. Ma che gli storici e biografi di Gregorio VII, non attendendo a +niun fatto precedente, gli attribuiscano un progetto, un'idea, +un'invenzione di non so qual monarchia universale, che sarebbe stata +tutta contraria alle idee, alle possibilitá di questa etá, la quale +giá aveva la monarchia universale dell'imperio; questa mi pare una +delle piú antistoriche fra le molte antistoriche spiegazioni che si +dánno della storia. Gregorio VII non fece questa, non fece nessuna +invenzione nuova; non fece, tutt'al piú, se non il disegno di +restaurar la Chiesa in tutti i diritti suoi allora esistenti; e +siffatto disegno era in tutto legittimo, e in molte parti utile, +grande, e conforme ai bisogni, ai desidèri, di quell'etá; era una +reazione naturalissima. Eccedette egli ne' mezzi? Siam per vederlo e +per dirlo schiettamente, come il vedremo via via.--Ma fin di qua +dobbiamo far osservare a' nostri leggitori italiani, che dal +proseguimento di questo disegno di Gregorio VII, dall'abbattimento +ch'ei procacciò cosí alla potenza imperiale, sorse indubitabilmente e +finalmente (senza che forse ei vi mirasse), sorse, lui vivente o +pochissimi anni appresso, il compimento della costituzione de' comuni +italiani, il loro governo consolare. E perciò qui cominciamo l'etá di +questi comuni. Della quale, copiosissima d'eventi, ci sará piú che mai +necessario distinguere le suddivisioni; e ci pare poterle fare molto +naturalmente, di secolo in secolo, da quest'ultimo quarto +dell'undecimo, all'ultimo quarto via via de' quattro successivi. + + +2. Pontificato di Gregorio VII [1073-1085].--Gregorio VII era vecchio +d'intorno a sessant'anni, quando, appena sepolto il predecessore, ei fu +(suo malgrado, dicesi) acclamato papa, senz'altra elezione, dal clero e dal +popolo romano. Incominciò con grandissima moderazione verso Arrigo; +sottoposesi, secondo il costume, all'approvazione di lui, non die' séguito +per allora alla citazione fatta dal predecessore; si proferse mediatore tra +esso il re e i principi e popoli tedeschi sollevati; e andato a Benevento e +a Capua, vi ricevette il giuramento da Landolfo ultimo de' principi +longobardi di Benevento, e da Riccardo uno di que' principi normanni che +andavan crescendo [1073].--Nel second'anno [1074] di suo pontificato adunò +un gran concilio; e cosí fece quasi ogni anno poi; onde vedesi essere lui +stato uno di que' principi, che, volendo far molto e contro a molti, +sentono aver bisogno pur di molti, e non temono né avversari né amici: i +concili eran allora ai papi ciò che allora ed ora le assemblee nazionali ai +principi secolari, impedimento ai mediocri, nuova forza agli operosi ed +arditi. E cosí, fin da quel primo concilio, Gregorio depose i sacerdoti +concubinari, impose l'obbligazione del celibato a chiunque s'ordinasse, +anatemizzò i simoniaci.--Poi in nuovo concilio [1075] proibí piú +esplicitamente le investiture ecclesiastiche feodali, quelle specialmente +date col pastorale e l'anello (che erano segni non feodali ma +ecclesiastici) da re o signori secolari a vescovi od abati. E questi +decreti sollevarono fin d'allora in tutta la cristianitá numerosissimi +avversari a Gregorio: gli ecclesiastici concubinari, i simoniaci, e i +signori che aveano date le investiture, cosí dichiarate simoniache. Da +qualunque de' quali fosse mosso Cencio o Crescenzio un potente di Roma, +rapí il papa dall'altare la notte di Natale in Santa Maria maggiore, e il +chiuse in una torre sua. Ma prima di giorno fu liberato Gregorio a furia di +popolo. Tutte queste non eran che tempeste giá provate da altri; e ben +altre s'ammassavano contro a quel gran capo di Gregorio VII. I nemici delle +riforme son sempre molti; perché le riforme non si fanno se non quando son +grandi abusi, e i grandi abusi han sempre grandi e molti amici, quasi tutti +coloro che ne approfittano. L'anno appresso [1076], vittorioso giá Arrigo +in Germania convoca in Vormazia una dieta di signori feodali e di +ecclesiastici inquietati in loro sedi e lor vizi; ed ivi annullano +l'elezione giá riconosciuta di Gregorio VII, e lo scomunicano. Chiaro è; +l'iniziativa degli eccessi venne qui dall'imperatore, e dagli amici degli +abusi. Scende un messo imperiale a portar tale sfida in concilio a Roma; +costui è poco men che ucciso tra l'ira che ne sorge; il papa lo salva; e +lascia poi o fa scomunicare Arrigo, che fu molto naturale e secondo il +costume antico; e poi sciogliere i sudditi di lor giuramento di fedeltá, +che Muratori dice cosa nuova «e creduta giusta in quella congiuntura». Né +mi porrò io a troncar in una riga tali questioni su cui si sono scritte +biblioteche, né a risollevar questioni felicemente cadute; dico sí, che in +quella etá, e secondo l'istituzione di Carlomagno, io veggo molto piú +diritto nel papa di depor l'imperatore, che non nell'imperatore (del resto +non incoronato ed assalitore) di deporre il papa.--Ad ogni modo, qui si +vede per chi stava l'opinione universale. Il papa, che s'era concitati +tanti avversari, non ne fu scosso; il re vittorioso fu abbandonato da quasi +tutti. Adunasi [1077] una dieta a Triburia, si tratta di eleggere un nuovo +re, si rimanda la decisione a una nuova dieta indicata ad Augsburg, e vi +s'invita il papa. Questi vi s'avvia con Matilde la gran contessa; giugne a +Vercelli; e udito che scende Arrigo stesso, indietreggiano, si racchiudono +in Canossa, antico e giá storico castello che era or della contessa. +Intanto scende Arrigo con poca comitiva, ma con Berta, la moglie giá +disprezzata ai dolci dí dopo lo sposalizio, or protettrice di lui al dí +della sventura. S'abbocca oltre Alpi con Adelaide ed Amedeo, la torinese ed +il savoiardo madre e fratello di lei; e per averne passaggio concede loro +nuovi comitati, accrescimento a lor potenza giá grande. Quindi varcano il +Moncenisio; e per Torino e Piacenza arrivano tutti insieme a Canossa. Ivi +stava coll'altra gran contessa Gregorio, ricevendo, penitenziando, +assolvendo scomunicati. Arrigo implora, fa implorar il pontefice. Spoglio +degli abiti imperiali è introdotto oltre una prima, oltre una seconda +cinta; rimane tra questa e la terza tre dí; digiunando, tremando, +avviliendosi. Apreglisi finalmente l'ultima porta, s'inginocchia tra que' +grandi e quelle donne, è assolto. Poi Gregorio pontifica, si comunica, ed +offre l'ostia ad Arrigo, che non osa e ricusa. Brutta, eccessiva scena +senza dubbio in tutto, per tutti due, al re che s'avvilí, al pontefice che +l'avvilí; e di che pagarono il fio tutti e due. Ma gli eccessi son quelli +appunto, che fanno spiccar piú chiara la natura d'ogni uomo; e qui Gregorio +avviliendo l'avversario, e pur non scemandolo, anzi restaurandolo +coll'assoluzione, si mostrò senza dubbio tutt'altro che artifizioso o +profondo politico; non altro che ciò che fu sempre, un teologo o piuttosto +un canonista irremovibile ne' diritti che crede suoi; una coscienza ferrea, +un'anima che fa ciò che crede bene, senza pensare un momento a ciò che +avverrá.--Uscito Arrigo di colá, lombardi e tedeschi lo accolgono dapprima +con dispregio, poi con pietá, poi con interesse, e il fanno risollevar +contro al papa. Ma s'adunano gli avversari d'Arrigo in Germania, e fan re +Rodolfo di Svevia cognato di lui. Risale Arrigo, e si tratta e guerreggia +poi tra' due [1078 e 1079], e il papa non approva né disapprova il nuovo +re. Di nuovo è chiaro qui il cattivissimo politico, l'uomo che si modera +venendo a fatti gravi e pensati, il teologo fermo quando (bene o male) vede +chiaro il diritto suo canonico, ma titubante negli affari +umani.--Finalmente [1080] ei si decide e dichiara per Rodolfo; ed Arrigo +aduna, all'incontro, i suoi a Brixen, e fa eleggere antipapa Ghiberto +arcivescovo di Ravenna, uno de' piú scomunicati. Allora, in situazione giá +estrema, diventa, come sogliono i veri grandi, grandissimo Gregorio VII. Fa +pace con Roberto Guiscardo, il piú potente de' duchi normanni che fosse +stato per anco, vero fondatore di quella monarchia; e se ne fa un alleato, +che fu in breve quasi unico. Perciocché, al medesimo dí 15 ottobre le +schiere di Matilde toccano nel Mantovano una gran rotta dalle imperiali, ed +è mortalmente ferito re Rodolfo in un'altra battaglia in Germania. (Il +ducato di Svevia fu allora dato da Arrigo agli Hohenstaufen, che furono poi +i successori della casa, i continuatori dell'opera de' Ghibellini).--Allora +[1081] fa sua seconda e ben diversa discesa Arrigo, or vittorioso ed a capo +d'un grand'esercito. Pone assedio a Firenze, ma n'è respinto; una prima +gloria di quella cittá, che non diremo ancor guelfa, ma giá papalina ed +anti-imperiale; una prima gloria mal avvertita dagli storici fiorentini, +piú attenti a' pettegolezzi interni o vicini, che non alle opere veramente +nazionali di lei. Arrigo poi venne con Ghiberto a campo dinanzi a Roma; ma +ivi pure, respinto dalla malaria, levò l'assedio, e tornò a Toscana e a +Ravenna, dove poi svernò, mentre in Germania si eleggeva contro a lui un +nuovo re, Ermanno di Lorena.--Alla primavera del 1082, ritorna Arrigo +dinanzi a Roma; e di nuovo se ne ritrae alla stagione della malaria, e +risale a Lombardia. Al terzo anno [1083], pone e leva un terzo assedio. +Finalmente al quarto [1084], ei tratta col popolo romano stanco, o, dicono, +compro da lui. Gli sono aperte le porte; il perdurante pontefice co' grandi +che stavan per lui si racchiude in castel Sant'Angelo; e, intronizzato +l'antipapa Ghiberto, da costui poscia è incoronato l'imperatore. Allora +finalmente a muoversi il tardo alleato, Roberto Guiscardo, che erasi +occupato fin allora nell'ingrandirsi in Puglia, e cacciarne i greci e +perseguirli in lor terre; e che, per volersi far loro imperatore, dicono +trascurasse pur troppo l'offerta del regno d'Italia fattagli da Gregorio. +Quante belle occasioni perdute! Ad ogni modo, accorrendo ora Guiscardo con +un grande esercito e suo gran nome, non fu aspettato dall'imperator +dappoco, che risalí quindi in Germania, né dall'antipapa; ondeché egli +entrò facilmente in Roma con sue bande, fra cui erano saracini, e si pose a +ruba ed a sacco ed a fuoco la cittá; e si ricominciò, sollevatisi i romani, +tre dí appresso. Cosí funestamente si trovò allora liberato il pontefice, e +restituito in Roma mezzo distrutta. Quindi, fosse dolore di tal rovina, o +timor degli instabili e compri romani, ei lasciolla con Guiscardo o poco +dopo, e si ridusse con esso a Salerno. E mentre Matilde, raccolto un +esercito contro all'imperatore, gli dava una sconfitta nel Modenese, e il +Guiscardo tornava a sue imprese contro a' greci, lo sventurato pontefice, +forse aspettando miglior ventura, forse vinto, nell'anima no, ma +nell'infermo corpo (gli uomini non son di ferro), si rimase tutto il resto +di quell'anno e il principio del seguente 1085 a quel rifugio. Finché, +peggiorato e richiesto di levar le numerose scomuniche da lui pronunziate, +dicesi le levasse tutte, tranne quelle di Arrigo, dell'antipapa e de' +principali fautori di questo; ed interrogato di chi potesse essere, tra +tanti pericoli, successor suo, dicesi ne nominasse tre, de' quali due +furono papi poi; e che esclamando: «_Dilexi iustitiam, odivi iniquitatem, +propterea morior in exilio_», spirasse l'anima invitta. Niuno, ch'io +sappia, fece il ritratto di lui cosí esattamente, com'egli in queste poche +parole, che furono il grido ultimo di sua rettissima coscienza. Ad ogni +modo, cosí cacciato di sua sedia egli che avea rimossi tanti vescovi dalle +loro, cacciato da' concittadini egli che avea sollevati tanti popoli, +lasciando un antipapa nella Chiesa egli che avea voluto restaurare ed +esaltare il papato, lasciando vittorioso l'imperatore da lui giá deposto e +raumiliato, lasciando insomma fallite in apparenza tutte le imprese sue, +morí non iscoraggiato il grand'uomo. E tutta quella turba di anime volgari +devote della ventura, che attestano sempre la Providenza contro ad ogni +malavventurato, videro forse allora il giudicio di Dio pronunciato contro +alle imprese di Gregorio VII.--Ma passati pochi anni, si trovan compiute +tutte le imprese incominciate, ispirate da lui; stabilito il celibato +ecclesiastico; tolte di mezzo la simonia, le investiture feodali delle +chiese; tralasciata la stessa conferma imperiale del sommo pontefice; due +de' tre designati da lui fatti papi; la potenza temporale accresciuta dalle +donazioni di Matilde, giá fatte fin dai dí di Canossa; le crociate, a cui +fin dal primo anno egli aveva invano confortato Arrigo, effettuate; la +potenza imperiale abbattuta cosí, che non si rialzò mai piú ad assoluta in +Italia; e quindi (ciò che importa qui particolarmente) i comuni costituiti; +e il nome di lui bestemmiato dai contemporanei, santificato poi dalla +Chiesa; ribestemmiato ne' nostri secoli da tutti i nemici della Chiesa, da +molti scrupolosi adoratori delle potenze temporali, rionorato oggi nella +storia da alcuni protestanti non illiberali. Cosí s'avanza il mondo +cristiano; a forza di uomini di gran fede che soffrono e muoiono per +avanzarlo; mentre ridono e trionfano i piccoli, credendo averlo fermato o +sviato.--E cosí gioveranno un dí senza dubbio le morti vostre, o Carlo +Alberto, o cari nostri caduti. + + +3. Ultimi anni d'Arrigo IV [1085-1106].--Pochi mesi dopo Gregorio VII, +morí il suo aiutatore Roberto Guiscardo, e ne rimasero tanto piú forti +Arrigo e Ghiberto antipapa. Né per un anno osò nessuno succedere a +quel terribil Gregorio, che il dolce san Pier Damiano avea chiamato +«santo demonio». Finalmente fu eletto quasi a forza Vittore III, uno +dei designati dal predecessore; e Roma fu a vicenda or di lui or +dell'antipapa.--E morto Vittore [1087], succedette Urbano II, +francese, un altro dei designati [1088], un grand'uomo esso pure. +Rimase parecchi anni ridotto a pochi partigiani oltre a Matilde, che +nel 1098 sposò Guelfo d'Este, figlio del duca di Baviera. Nel 1090 +poi, Arrigo, giá vincitore in Germania e liberato di Ermanno che aveva +rinunciato alla corona usurpata, ridiscese per la terza volta in +Italia, non migliorato dalle sventure. Guerreggiò contro ad una donna +quasi sola, Matilde: presele Mantova, Reggio, Parma e Piacenza, ma fu +respinto da Canossa, e risalí a Germania nel 1092. Allora a risorgere +la parte papalina in Lombardia; Milano, Lodi, Cremona, Piacenza +s'allearono per venti anni contro a' tedeschi, e fu un primo esempio +di leghe lombarde, e principio allora di gran novitá. Ché, rifuggito a +que' collegati Corrado, figliuolo primogenito e ribelle ad Arrigo, fu +[1093] incoronato a Monza dall'arcivescovo di Milano. Scese allora +[1094] per la quarta volta Arrigo, ma non fece frutto; anzi, la parte +papalina, giá forte, si rinforzò per il matrimonio di Corrado colla +figliuola di Ruggeri Normanno conte di Sicilia [1095]; ed Urbano tenne +in quell'anno due grandi concili, uno a Piacenza, dove comparí +Adelaide di Russia, seconda moglie d'Arrigo IV pur maltrattata da lui; +e dove si deliberò la prima e maggior crociata, bandita poi al +concilio che seguí in Clermont in Francia. Cosí fu effettuato uno dei +piú grandi, e che parean piú ineseguibili, pensieri di Gregorio VII, +dieci anni soli dopo la morte di lui. Una parte de' crociati, passando +per Italia, cacciarono di Roma l'antipapa, ed imbarcandosi in Puglia +andarono a raggiungere in Asia i rimanenti; i quali tutti insieme +presero poi Gerusalemme, e vi fondarono un regno latino [1099]. +Intanto, tornati Arrigo a Germania [1097] e papa Urbano a Italia e a +Roma [1098], morí questi glorioso l'anno medesimo della presa di +Gerusalemme.--Succedettegli (quasi sforzato esso pure) Pasquale II; il +quale, morto Ghiberto antipapa e presi dai normanni due antipapi +fattigli succedere, rimase solo. Morí poi Corrado, il figliuol +ribelle, in Firenze [1101]. E cosí, rimanendo Arrigo IV liberato a un +tempo e degli incomodi amici, gli antipapi ch'egli era impegnato a +sostenere, e di suo principal avversario, il proprio figliuolo, ma +succedendo in Germania una nuova ribellione di Arrigo suo secondo +figliuolo diventato suo erede [1104]; egli Arrigo IV non iscese piú, +non si die' piú gran cura delle cose d'Italia, e lá morí, deposto in +dieta, e prigione del figlio giá regnante [1106]. Compatito per queste +ribellioni domestiche, parve ad alcuni finir men male che non +incominciò; ma fu pure in tutto pessimo degl'imperatori e re +Ghibellini, pessimo forse de' tedeschi! Nato operoso, e capace dunque +di virtú, ma infelicemente educato, fu di quelli che non solo perdon +l'opera del resistere al secolo loro, ma vi si inaspriscono e +impiccoliscono e viziano: fu non solamente l'avversario, ma tutto +l'opposto di Gregorio VII. Restaurator che avea voluto essere della +potenza imperiale sui papi, lasciò questi liberi per sempre della +antica conferma imperiale; difensore della feodalitá laicale, +oppugnator della potenza ecclesiastica, lasciò quella poco men che +distrutta in Italia, questa poco men che confermata dappertutto; e +sotto l'ombra di lei costituito quel governo de' consoli, che dicemmo +giá solo mancare alla costituzione dei comuni italiani. + + +4. La prima costituzione comunale, i consoli [1100 circa].--Qui è il +luogo perciò di ricordare tutte insieme le vicende che accennammo via +via delle libertá cittadine italiane: la penisola nostra, come la +greca, fin dalle origini divisa in confederazioni di cittá +liberissime; serbati poi sotto a' romani i governi cittadini, +variamente, secondo che le cittá eran latine, italiche, municipi, +colonie o sozie; e la guerra sociale od italica fatta da parecchie di +esse per avere pieni i diritti romani, e non averli avuti tutte se non +sotto Augusto, quando giá non eran essi piú nulla; poi, sotto +Caracalla, estesi a tutte le cittá dell'imperio que' diritti o +piuttosto quelle forme di governo cittadino; poi perdute queste piú o +meno sotto ai _graf_ e conti goti, e del tutto sotto ai duchi ed altri +uffiziali longobardi, e poco meno sotto ai duchi greci contemporanei. +Ma, fin dal principio del secolo ottavo vedemmo un gran papa, Gregorio +II, porsi a capo di Roma e d'altre cittá suddite greche, e resistere +con esse alla tirannia religiosa dello scismatico imperatore +orientale; e di esse far confederazioni, e con esse guerreggiare e +trattare contro a' nemici comuni greci o lombardi: ondeché, se si +cerchino i primi esempi di cittá libere moderne, essi si trovano di un +quattro secoli piú antichi in Italia che non in niun'altra regione +europea; si trovano libere a quel principio del secolo ottavo Roma, +Venezia, le cittá della Pentapoli, ed or l'une or l'altre delle greche +all'oriente e al mezzodí d'Italia. E di queste libertá del secolo +ottavo vedemmo durar parecchie poi, ma variamente; quella di Venezia +crescendo, e diventando in breve incontrastata, assoluta, vera +indipendenza; quella di Roma dubbiosa, contrastante, contrastata sotto +alle potenze nominali dell'imperator greco, del patrizio Carlomagno, +degli imperatori carolingi e dei successori, sotto alla potenza piú +reale ma pur indeterminata dei papi; quelle delle cittá orientali +donate al papa, poco diversamente; e quelle di Napoli, Amalfi ed altre +cittá meridionali, or crescendo or ricadendo sotto ai principi +longobardi di Benevento, a' saracini ed a' normanni; mentre pur +venivansi aggiungendo le libertá crescenti di parecchie cittá toscane +e lombarde, suddite franche e tedesche.--Ma tutte queste de' secoli +ottavo, nono e decimo erano, se ben s'attenda, cittá libere sí, non +tuttavia (nemmen quando gli Ottoni ebbero moltiplicate le esenzioni +de' vescovi e delle cittá dalle giurisdizioni comitali) ciò che si +chiamò «comune» o «comunio» al primo quarto del secolo undecimo; +quando si vennero confondendo in interessi comuni tutte o quasi tutte +le condizioni de' cittadini, i valvassori grandi o capitani, i minori +o valvassini, gli arimanni o militi, i popolani grassi o borghesi, le +gilde od arti maggiori o minori, tutti insomma gli uomini liberi, o +come si disse allora semplicemente, gli «uomini» o «vicini» delle +cittá. Questo comune, o comunio, noi congetturiamo si facesse +primamente in Milano al tempo dell'arcivescovo Ariberto: e certo, se +si fece altrove, non dovette farsi né molto prima, né molto discosto; +e ad ogni modo nella storia, quale finora si sa, resta a Milano la +gloria di tal prioritá.--Ma questo stesso comune non si resse +certamente dapprima se non in modi indeterminati e vari; or sotto il +vescovo e suo avvocato o visconte, or sotto qualche altro capitano o +capopopolo, un Lanzone, un Erlembaldo, secondo le occasioni. E cosí +altrove; né fu se non dopo aver provati mezzo secolo all'incirca di +tali governi, i quali or si direbbero «provvisori» o «rivoluzionari», +che si pensò ad ordinarli, a costituirli. Allora, negli anni che +seguono la morte di Gregorio VII, in questi d'intorno al 1100 a cui +siam giunti, noi scorgiamo a un tratto, in due o tre decine d'anni, in +una generazione tutt'al piú, costituito un nuovo governo uniformemente +in moltissime, in quasi tutte le maggiori cittá del regno italico, +Lombardia e Toscana; con un magistrato supremo di tre, sei o dodici +«consoli», un Consiglio minore o «Credenza», e uno maggiore od +adunanza di tutti i cittadini.--Ed ora, quel nome di «consoli» cosí +subitamente e universalmente preso, fu egli reminiscenza de' due +antichi consoli romani, ovvero de' consoli o consiglieri piú numerosi +che si trovano nelle cittá greche a' tempi longobardi o carolingi? A +me pare degli uni e degli altri succedutisi, ma chi ne deciderá +oramai? Certo è, che questo nome, questo ufficio, questo governo, +diedero alle cittá italiane quel compimento di libertá ch'elle ebbero +poi, poco piú poco meno, in tutti i lor secoli di libertá; quel +compimento pur troppo insufficiente, quella libertá. pur troppo non +mai compiuta, che rimase o si rifece soggetta or ai conti, marchesi o +duchi antichi, ora ad usurpatori o tiranni, e sempre al signor sommo +feodale straniero, l'imperatore; quella libertá che pur troppo bastò +loro, ma non fu mai indipendenza.--Altra disputa si fa di questi +consoli: se fossero successori, e quasi i medesimi che gli scabini o +giudici assessori de' conti antichi, e cosí poi de' vescovi, o lor +_vogt_, avvocati o visconti. Ma posciaché è dubbio se i consoli +governanti giudicassero, ed anzi se ne trovano altri diversi e minori, +istituiti fin da principio o poco appresso per giudicare, e detti +«consoli _de placitis_», essi i consoli governanti e capitananti mi +paiono talora successori de' capitani, o piuttosto i capitani stessi +costituiti.--Finalmente, terza disputa si può fare a quale o quali +delle cittá italiane abbiasi ad attribuire la gloria di aver prima +costituito il governo consolare. Ma tra tante gare cittadine nocive +che si sono fatte, non si attese forse sufficientemente a questa +innocentissima; ondeché, non avendo luogo a disputarne noi qui, +ripeteremo pure ciò che ne accennammo in altri studi; che il nome di +«consoli» ci è bensí dato in Pisa fin dall'anno 1017, ma da uno +storico posteriore, ondeché ei non è forse se non un nome nuovo dato +a' magistrati antichi; che piú autentico forse è il medesimo nome dove +si trova nelle _Memorie lucchesi_; ma che il piú antico documento del +nome di «consoli» è forse del 1093, e di un piccolissimo comune, +quello di Blandrate vicino a Milano; ondeché è impossibile che i +consoli giá non esistessero in Milano. Tanto piú che nel medesimo 1093 +noi vedemmo Milano aver fatta lega con altre cittá lombarde, e con +Matilde e Corrado, contro l'imperatore e per il papa; ondeché +documento e storia si riuniscono qui a dare anche questa prioritá alla +nobil Milano; la quale dunque (nello stato presente della scienza +storica) ha le due, dei due ultimi e sommi passi fatti alla libertá +cittadina, il nome di «comune», e il governo de' consoli.--Del resto, +attribuiscasi l'istituzione de' consoli alla necessitá di costituire +il governo comunale, in mancanza d'altro governo, quando contesero due +vescovi, uno concubinario e l'altro zelante, uno papalino ed uno +imperiale in ogni cittá; ovvero alla necessitá di costituirsi Milano +ed altre contro allo straniero; sempre la causa di queste due +necessitá rimane Gregorio VII, il gran papa, che fu autore insieme +della riforma e della libertá ecclesiastica, occasione quella, aiuto +questa e spinta alla libertá nostra cittadina. + +Aggiugniamo alcune considerazioni a far intendere il nesso, l'origine +unica, le due diverse vie della libertá in Italia e in altre regioni +d'Europa. La formazione de' comuni intorno al 1100 fu quella che +costituí un popolo nelle varie nazioni, che l'aggiunse per ogni dove +ai grandi secolari od ecclesiastici, i quali soli sino allora avevano +governato. Ma questo fatto primitivo produsse due effetti, due serie +di fatti diversi in Italia, e nel resto d'Europa. In Italia, dove il +principe era straniero e lontano, odiato e disprezzato, i comuni, +appena sorti, sciolsero la monarchia, senza sapere fondare né una né +molte repubbliche vere, vere dico di nome e di fatto, ben equilibrate +e intieramente indipendenti; e questa confusione, questa monarchia +composta di repubblichette, ovvero queste repubblichette componenti +una monarchia, questa libertá ancor servile, questa ancor barbara +civiltá, dopo aver dati lampi ammirabili, ricaddero in servitú, +caddero in corruzioni, finirono negli ozi ne' vizi nelle nullitá del +Seicento, del Settecento e dell'Ottocento ancora. All'incontro, +altrove, tra l'altre nazioni europee, dov'erano principi nazionali e +vicini, e cosí amati o temuti, i comuni e i popoli nuovamente sorti +non pensarono mai a scioglier le monarchie, non pensavano ad altro se +non anzi ad entrarvi essi, ad ottenervi lor parte di governo; e +l'ottennero entrando ne' parlamenti antichi, facendovi uno stato terzo +(talora anche un quarto) oltre ai due primi e fin allor soli. Ma +questo stato terzo, o dei comuni, o del popolo, non poteva +materialmente venire a sedervi intiero in que' parlamenti; fu forza +mandarvi e farvi sedere deputati eletti, rappresentanti; e allora, e +cosí fu fatta la grande invocazione della «rappresentanza», fu +inventato quel governo «rappresentativo»; il quale, a mal grado tante +incompiute e tante stolte e tante infelici prove recenti, non è +possibile non dire il piú perfetto, il piú civile, il piú progredito, +il piú progressivo fra tutti gli inventati o provati mai, il solo +conforme alla civiltá presente e futura, il solo destinato a +trionfarvi e farla trionfare. Né, per vero dire, fu perfetto nemmeno +questo governo fin dalle origini, o progredí con passi costanti a sua +perfezione. Anzi brancolò, fu negletto, si perdette quasi intieramente +tra le nazioni continentali preoccupate di lor misere ed infeconde +gare reciproche. Ma si serbò piú o meno sempre nella isolata e piú +felice Britannia, vi resistette alle gare domestiche ed alle +religiose, agli assalti dell'assolutismo, agli eccessi repubblicani, +alle insidie delle restaurazioni, ai pericoli delle mutazioni +dinastiche; e finalmente, dal 1688 in qua, da quella rivoluzione (che +si chiama colá la «gloriosa», perché fu l'ultima) si venne per +centosettant'anni, a poco a poco, con passi lenti ma continui e +meditatissimi, a questa perfezione dove lo veggiamo. E nel frattempo, +quasi aggiunta di sua fortuna o ricompensa di sua sapienza interna, +s'acquistò il primato del mondo dalla predestinata Britannia. Le altre +nazioni non hanno, non possono avere ormai altra via a fortuna o +grandezza, se non questa mostrata loro ed agevolata dalla loro +preceditrice. Ostano, è vero, alcune difficoltá nell'imitazioni; ma +niuna maggiore forse che l'invidia: e le nazioni europee piú o meno +infette di questa lue, piú o meno pretendenti a fare cose diverse, +proprie, nuove o maggiori, si perdono in istolti tentativi, per +capitare, una volta o l'altra, a ciò che avrebbono potuto prendere +quasi fatto e senza imitazioni troppo servili; perciocché non si debbe +né suole chiamare servile, ma anzi sapiente, qualunque imitazione si +faccia dalle cose recate all'ultima perfezione possibile in ciascun +tempo. La macchina rappresentativa perfezionata è nell'ordine politico +ciò che quella a vapore nell'ordine materiale. E chi è che si creda +imitatore servile, quando, avendo mestieri d'una di queste, va in +cerca di una che sia fatta dove che sia, secondo le norme ultime della +scienza, della sperienza, di una congegnata secondo gli ultimi +perfezionamenti? + +E mi duole aver io stesso a tôrre valore al mio giá misero lavoro; ma +la veritá come la vedo innanzi a tutto. Sorge dalle considerazioni +precedute un gran disappunto, diciamolo chiaro, una gran diminuzione +d'interesse nella nostra storia; noi non vi troviamo se non pochi, +piccoli, sparsi e mal riusciti esempi di governi rappresentativi: non +uno di quella perfezione di tal governo che è e debb'essere ormai lo +studio e il desiderio, la meta di tutte le nazioni cristiane e civili. +La piú nobile delle nazioni ha nella sua storia meno esempi da +imitare, meno memorie da resuscitare, che non qualunque delle sue +serve antiche; noi siamo, bisogna saperlo vedere, nella condizione +delle nazioni nuove che debbono imparare poco men che tutto da quelle +che le precedettero in civiltá. E noi siamo tuttora quella fra tutte +che ha piú bisogno di imparare la libertá rappresentativa; perciocché +ormai, dall'ultimo tentativo in qua, non è piú, come sperammo, +l'indipendenza che ci possa dare la libertá, ma la libertá che sola ci +può condurre alla indipendenza. Ma, in compenso di questa utilitá +positiva che le mancò, la storia nostra può avere almeno una grande +utilitá negativa; quella di farci vedere i piú numerosi, piú vari +sperimenti che sieno stati fatti mai da niuna nazione di governi +diversissimi, e tutti infelici; quella di dimostrarci cosí, quasi +dall'assurdo, la bontá, la necessitá del governo rappresentativo. +Sappiamo trarne quest'utile almeno, e proseguiamo. + + +5. Arrigo V [1106 1125].--Ora, mentre venivasi costituendo il governo +delle cittá (libero internamente, non indipendente di fuori, è +necessario non perderlo di mente), veggiamo come ne usassero e lo +difendessero poi.--Ad Arrigo IV succedette il ribelle figliuolo di lui +Arrigo V, senza contrasto, anzi con applauso, della parte papalina in +Italia. Ma fin dall'anno seguente trovasi rinnovata tra lui e Pasquale +la contesa delle investiture ecclesiastiche; e continuare le guerre +tra cittá e cittá, per l'Imperio o la Chiesa, pro e contra Matilde, +per l'uno o l'altro vescovo, per altri interessi di vicinato; e +moltiplicarsi tanto piú ora che avevano governo piú costituito. Cosí +guerreggiaronsi Milano e Pavia [1108], Milano e Brescia contro Lodi, +Pavia e Cremona [1109], Pisa e Lucca [1110], e principalmente e +lungamente Genova e Pisa per la Sardegna, per la Corsica e per +rivalitá commerciale, la piú acre di tutte; ed altre poi, che non +abbiamo spazio a notare.--Nel 1110, discese Arrigo; non fu ricevuto a +Milano, tenne dieta a Roncaglia, trattò con Matilde, passò a Firenze, +a Pisa, prese terre e castella. Appressatosi a Roma [1111], seguirono +sull'investiture negoziati e trattati oscurissimi, rotti in breve ad +ogni modo; tantoché Arrigo fece prigione il papa, il popolo si sollevò +contro a' tedeschi, Arrigo si ritrasse col papa prigione; e il +rilasciò poi, e fece con esso un primo trattato, per cui serbò le +investiture, e ne fu poi incoronato imperatore; e per Toscana e Verona +risalí a Germania.--Sollevossi la curia romana contro il trattato, e +fu condannato in concilio [1112 e 1116]: e cosí fu riaperta la +contesa. E tra breve se ne aggiunse un'altra. Nel 1115, morí vecchia e +gloriosa Matilde, e si contese tra imperatori e papi per il retaggio +di lei, da lei certamente donato in Canossa e confermato poi a +Gregorio VII e a' suoi successori. Gran disputa si fa anche oggi, se +quelle donazioni comprendessero i soli beni allodiali, ovvero anche i +feudi. I quali essendo da gran tempo ereditari, e talor di maschio in +maschio, ma talor pure in femine, e sempre sotto la supremazia o +beneplacito imperiale, io crederei che la gran contessa lasciasse i +suoi diritti quali e quanti potessero essere; e che perciò appunto se +ne disputasse, e ad ogni modo se ne disputò cosí a lungo, che non è +nemmen possibile forse determinare quando e come finisse quella +contesa intrecciata a tant'altre.--Ed a ciò scese per la seconda volta +Arrigo [1116], occupò comunque il retaggio, poi passò a Roma, e il +papa fuggí e morí [1117]. Intanto, risalito Arrigo a Lombardia, vi +poté cosí poco, che dicesi si facesse a Milano una assemblea numerosa +di vescovi e consoli contro a lui, e se n'abbozzasse una seconda lega +che fu ad ogni modo essa pure rotta tra breve dalle inimicizie +municipali. Succeduto papa Gelasio II, si disputò, si guerreggiò in +Roma e fuori contra lui, e fu fatto un antipapa. Arrigo tornò a Roma, +e Gelasio rifuggí a Francia e vi morí [1119]. Succedettegli Calisto I, +che tornò a Roma [1120], e guerreggiò e prese e depose l'antipapa +[1121], e che finalmente l'anno 1122 finí la gran contesa +dell'investiture, ottenendo che non fosser piú fatte col pastorale e +l'anello, simboli ecclesiastici; concedendo che si facessero collo +scettro, simbolo della potenza temporale sui beni territoriali delle +chiese. Cosí con tal temperamento terminò felicemente, e, come ne +giudicano le etá progredite, moderatamente, virtuosamente la gran +contesa. E cosí solamente possono terminare le piú delle contese tra +la Chiesa e gli Stati, che sono due potenze indipendentissime l'una +dall'altra; ed elle perciò non possono tornare in pace mai, se non +colle concessioni reciproche; non essendo tra esse né giudice supremo +né possibilitá di quella decisione per forza d'armi, che tronca tante +contese tra l'altre potenze indipendenti, ma che non serve a nulla, è +uguale a zero contra quella immateriale della Chiesa.--Morí quindi +[1124] glorioso il papa, e gli successe, non senza contrasti in Roma, +Onorio II. E morí [1125] Arrigo V, partecipe anch'egli di quella +gloria di pacificatore, e, per ciò almeno, miglior del padre. E morto +esso senza figliuoli, morí con lui la prima, la vera casa Ghibellina. + + +6. Lotario [1125-1137].--I piú prossimi parenti d'Arrigo erano i figli +di sua sorella, Federigo e Corrado, detti di Hohenstaufen dal castello +lor nido originario, e di Svevia dal ducato che dicemmo dato a lor +famiglia. Federigo pretese al regno germanico; ma prevalse +nell'elezione Lotario di Suplinburga; e s'aprí la guerra.--Corrado +scese in Italia [1128], e fu acclamato re da' milanesi e dalle cittá +loro aderenti, combattuto da Pavia e dalle cittá che la seguivano; ma +non riconosciuto dal papa, ed abbandonato da' milanesi stessi, tornò a +Germania.--Morto papa Onorio [1130], fu eletto papa, e protetto da' +Frangipani e gli altri nobili romani, Innocenzo II; ed antipapa +Anacleto, un discendente d'ebrei e figlio di Pier Leone, che era stato +prefetto imperiale e potente ne' turbamenti dei pontificati anteriori. +Quindi a dividersi Roma, le cittá italiane l'una contro all'altra +peggio che mai, la cristianitá. Anacleto ebbe per sé Ruggeri giá +signor di Sicilia, or duca di Puglia e riunitore dei vari principati +di que' normanni, di cui non avemmo spazio a riferire (né crediamo +abbia a dolerne a' leggitori) tutti gli accrescimenti, le contese, le +guerre, le successioni. Ora, Anacleto diede, o confermò, a Ruggeri +[1130] il titolo di re. E quindi incomincia quel regno di Sicilia e +Puglia, il quale non solamente è di gran lunga il piú antico, ma per +sei secoli rimase il solo d'Italia (non contandosi giá quello di +Italia propriamente detto, indissolubilmente unito all'Imperio); e che +perciò trovasi da' nostri scrittori chiamato semplicemente il «Regno». +Nobilissima monarchia dunque senza dubbio! Nella quale è peccato +solamente, che sia durata cosí poco questa prima dinastia normanna e +sei altre ne sien succedute poi: mentre continuava una sola in +parecchi principati europei, e fra gli altri, in quello, tanto piú +umilmente e lentamente cresciuto, della monarchia di Savoia. Direm noi +perciò, che sia vizio naturale, o del suolo, o degli abitatori? o +peggio, celieremo noi, come fanno alcuni, insolentemente, quasi +barbaramente, sulle tante rivoluzioni della «fedelissima» Napoli? No +davvero. Parliam seriamente; la colpa fu molto meno di que' popoli, +che non di quelle stesse dinastie; le quali esse furono, che non +seppero radicarsi su quel suolo cosí fecondo di tutto, contentarsi di +esso, non cercar fortune lontane, non perdere il certo per l'incerto. +Vedremo tra poco questi primi Normanni dar troppo male la loro erede a +un figlio d'imperatori tedeschi, svevi; e gli Svevi poi, come +imperatori, naturalmente aspirare a tutta Italia, a mezzo mondo, e +soccombere a quel peso, aggravato, pigiato lor sulla testa, per vero +dire, dalle nemiche mani de' pontefici; poi soccombere gli Angioini al +proprio mal governo, alle proprie divisioni; e spengersi gli Aragonesi +nella prima casa d'Austria; e questa da sé, felicemente questa volta, +ché il bel Regno, rimasto provincia lontana per due secoli e piú, +ritornò a indipendenza sotto a' Borboni; e passare non senza splendore +un Napoleonide, ma spegnersi con Napoleone; e ritornare i Borboni, che +Dio voglia far degni di durare. Evidentemente, in tutte queste +mutazioni non è ombra di colpe popolari; son tutte colpe di principi, +d'intiere dinastie, che alcune non seppero, altre non si curaron +nemmeno di diventar siciliane, napoletane, o, per dir piú e meglio, +italiane. Non s'inganni forse taluno per troppa erudizione. Perché non +si trovano i nomi, le idee di patria, d'Italia, cosí sovente negli +scritti de' secoli addietro come del presente, non si creda perciò che +fosse guari men necessario allora l'amar questa patria, l'esser buoni +italiani. Queste idee sono molto utili senza dubbio a discutere, a +rischiarare, queste parole a pronunziare e ripetere; ed è un bene, un +progresso, che cosí si faccia ora, quando non si fa troppo +ignorantemente od anche scelleratamente. Ma anche senza questi, che +non sono insomma se non amminicoli, i popoli vollero e vorran sempre +esser tenuti di conto, apprezzati, coltivati con attenzione, con amore +da' loro principi; e chi nol fece, chi attese ad altri o ad altro, chi +non seppe nazionalizzarsi in qualunque nazione sua, italianizzarsi in +Italia, sempre fu o cacciato o abbandonato da' propri popoli, alla +prima o alla seconda occasione; sempre vide esso, o videro i figliuoli +o i nepoti, finire lor dinastia. Non saran forse inutili queste +avvertenze a intendere le storie del Regno.--Ad ogni modo, cacciato da +quell'antipapa Anacleto, papa Innocenzo rifuggí a Francia; e +fiancheggiato da san Bernardo, gran teologo e filosofo scolastico di +quella nazione, fu in breve riconosciuto da tutti, e da Lotario +stesso, che è detto da un antico, «uom devoto al diritto +ecclesiastico».--Sceso quindi questi [1132] per Val d'Adige, venne a +Roma [1133], vi fu incoronato da Innocenzo in Laterano (essendo il +Vaticano in mano dell'antipapa): e fatto con quello un trattato per la +successione di Matilde, risalí in Germania.--Si rinnovarono allora, si +accrebber le guerre tra cittá e cittá, tra parte e parte delle +medesime cittá. San Bernardo tentò comporre una volta [1134] quelle di +Milano ed altre di Lombardia; primo cosí o de' primi di que' monaci +che a ciò s'adoprarono santamente, ma poco men che inutilmente ne' +secoli posteriori.--Lotario, libero giá della parte degli Hohenstaufen +in Germania, ridiscese in Italia [1136], come pare, con un esercito +piú forte del solito; assalí, prese Pavia, Torino, Bologna e molte +altre cittá che gli contrastavano, sia che tenessero per l'antipapa, +sia che gli chiudessero le porte per non pagare il «fodero» o viatico, +e non cader negli altri carichi del viaggio imperiale e nelle contese +dei dritti reciproci. Passò poi in Puglia contro Ruggeri sempre nemico +del papa, e risalendo a Germania, morí per via [1137] in quel Tirolo, +che rimarrebbe selciato, se non le avessero portate via, d'ossa +tedesche. È lodato come buon imperatore. Ma si vede che gl'italiani +non li soffrivano oramai né buoni né cattivi. + + +7. Corrado II [1138-1152].--Fu disputata la corona tra Arrigo d'Este o +de' Guelfi, duca di Baviera e Sassonia, detto il «superbo», e +potentissimo in Germania ed Italia, e quel Corrado d'Hohenstaufen che +giá vedemmo tener per poco il regno d'Italia. Vinse Corrado +l'elezione; e quindi incominciò il lungo regnare di questi Svevi; e +incominciarono insieme in Germania i due nomi di «guelfi» e +«ghibellini», il primo ad accennar la parte antiimperiale, il secondo +quella degli imperatori Svevi eredi e successori della prima e +propriamente detta casa Ghibellina. Morto Arrigo il superbo nel 1139, +Guelfo, fratello di lui, continuò la parte e guerreggiò contra +Corrado; e finalmente andarono amendue [1147] a quella seconda +crociata che, promossa con tanto zelo da san Bernardo, terminò cosí +male. Ma tornatine i due, guerreggiossi di nuovo nel 1150; e vincitore +Corrado si disponeva a scendere in Italia, quando morí nel 1152. Fu il +primo imperatore che non iscendesse mai; furon quindici anni +d'abbandono, di respiro, dal signore straniero.--Ma gli intervalli +d'abbandono, di signoria non sentita, son quelli in che appunto gli +improvidi italiani pensaron sempre meno a liberarsi; e que' nostri +padri non si valsero di que' quindici anni se non a dividersi e +guerreggiarsi tra sé piú e piú, per quegli interessi piccoli e +presenti, che fanno improvidi gli uomini ai grandi e futuri. Morto +Anacleto antipapa, continuò la parte di lui, e fu ridotta ad +obbedienza per intervenzione di san Bernardo il gran pacificatore. Ma +sorsero intanto nuovi turbamenti in Roma per Arnaldo da Brescia, un +riformatore ostile e inopportuno della Chiesa, ultimamente e bene +riformata da Gregorio VII e i successori. Fu condannato in concilio +fin dal 1139, e combattuto anch'esso da san Bernardo. Continuò +Ruggieri sue guerre di conquista e riunione del Regno, e gli fu +confermato questo [1139] da papa Innocenzo II. E morto Innocenzo +[1143], succedettergli Celestino II, Lucio II, Eugenio III, buoni +pontefici, turbati da' grandi romani costituitisi in senato; +imitazione forse buona de' nuovi Consigli di credenza, ma fatta +risibile dalla formola di «_senatus populusque romanus_», che si +riprese. Le grandi formole usate nelle cose piccole non servono che a +far sentire tal piccolezza. In Toscana e Lombardia guerreggiaronsi +peggio che mai le cittá; Roma contra Tivoli, Milano contra Cremona, +Milano contra Como, Pavia contra Verona, Verona contra Padova, Padova +contra Venezia, Venezia contra Ravenna, Piacenza e Milano contra Parma +e Cremona, Modena e Reggio e Parma contra Bologna, Bologna e Faenza +contra Ravenna ed Imola e Forlí, Verona e Vicenza contra Padova e +Treviso, Venezia contra Pisa, Pisa e Firenze contra Lucca e Siena; +trista lista abbreviata sui cenni probabilmente non compiuti del +Muratori, e che ho voluto qui porre a mostrare quali fossero in +generale gli errori della gioventú di que' comuni, quali in +particolare lor mali apparecchi alla grande occasione nazionale che +s'appressava. Né ciò era tutto; dividevasi ogni cittá in parti pro o +contra l'imperio, pro o contra ogni discesa imperiale, pro o contra +que' nobili, que' capitani o cattani, rinchiusi gli uni in lor +castella e talor pretendenti alla signoria feodale della cittá, +aggregati gli altri alle cittadinanze e rinchiusi in loro alberghi o +case consortili. Era uno sminuzzamento di potenza, una discordia +universale, maggiore che non la feodale stessa; migliore in ciò solo, +che la discordia era almeno per gli interessi di tutti e non dei pochi +tiranneggianti. Ma le discordie, quali che sieno, son mali apparecchi, +perdizioni delle occasioni nazionali. E tanto piú che le discordie non +sogliono essere altro che invidie; e le invidie sono il vizio piú +pervertitore delle menti; e le menti pervertite non sono piú bastanti +alle dure imprese d'indipendenza. Il vedremo registrato qui; e il +vedemmo, in natura, altrove. + + +8. Federigo I imperatore, la guerra d'indipendenza [1152-1183].--E quindi +non fará meraviglia, se la guerra seguente, la piú bella, la sola santa e +nazionale che si trovasse, prima dell'ultima, nella storia moderna +d'Italia, non fu tuttavia unanime, non universale, non condotta fino ad +effetto compiuto. Sarebbe facile forse, ma vano certamente il celarlo; +vano, se non nocivo seguir quell'uso invalso poc'anzi tra noi di magnificar +le glorie nostre passate, quando non si potevan le presenti, serbato ora da +alcuni per avvilir queste. La veritá esatta può solo esser utile; io +dirolla come la veggo. E se ne avrò taccia di troppo austero, mi +giustificherò, primamente, come sogliono i piccoli, coll'esempio de' +grandi, Dante, Machiavello, Alfieri; e noterò poi che chi parla cosí ai +compatrioti, erri o no, mostra almeno di tenerli per uomini, adulti, sani e +capaci d'udir veritá; mentre chi dice necessarie ad incoraggiarli le lodi +esagerate, le adulazioni, li tratta quasi donne, bambini, infermi o +rimbambiti.--Morto Corrado Svevo, i tedeschi elessero a re loro, e cosí, +giá incontrastabilmente nel fatto, re d'Italia e imperatore, Federigo I +detto «Barbarossa», figlio di quel fratello di lui che aveva preteso +all'imperio, e di Giuditta de' Guelfi Estensi. E riunite cosí in lui le due +parti germaniche, rimasero lá pacificate allora e per alcun tempo. Quindi +ad esso l'occasione, quasi il dovere di far l'opposto del predecessore, di +lasciar Germania per attendere a Italia; di vendicar Lotario il penultimo +imperadore, a cui erano state chiuse in faccia le porte di tante cittá +italiane. Oramai queste discese degli imperatori erano diventate guerre +naturali, e poco men che universali tra noi. Gl'imperatori, i tedeschi +avevano contra sé non piú solamente le cittá avverse all'imperio, ma quelle +stesse che si proferivano imperiali, e che pur intendevano i diritti +imperiali tutto diversamente da ciò che eran pretesi dagli imperatori. +Questi volevan giudicare, statuire tra l'una e l'altra parte d'ogni cittá, +tra l'una e l'altra cittá, e principalmente tra i signori e le cittá; e +tuttociò non era sofferto dalle piú di esse, imperiali o non imperiali. +Ancora, l'imperatore aveva nelle cittá molti diritti d'onore e di lucro +personale; e questi, compresi sotto il nome di «regalie», e giá disputati +ab antico, erano venuti meno via via, e principalmente ne' quindici anni di +Corrado. Finalmente, gl'imperatori che avean fatte giá nell'etá passate +tante concessioni alle cittá, non avean mai conceduti loro i governi +consolari, e li riconoscean sí di fatto, ma li vedean male; mentre le cittá +se n'eran venute compiacendo piú e piú da mezzo secolo. In somma, non +furono mai due opinioni, due politiche piú opposte che quelle degli +imperatori e delle cittá italiane, della cancelleria imperiale e reale e +de' governi comunali, quando s'apparecchiava a scendere Federigo I re +incontrastato di Germania, re d'Italia e imperator designato, giovane +coraggioso, afforzato ed insuperbito dell'unione di Germania.--Giá in dieta +a Vurtzburga ed a Costanza [1152-1153] fu sollecitato da' messaggeri del +papa contra Arnaldo da Brescia, da un principe spogliato di Capua contra re +Ruggeri, da due fuorusciti di Como contra Milano che teneva lor cittá +soggetta da un quarant'anni. Federigo mandò un messo imperiale a Milano con +un diploma in favor di Lodi, e i milanesi glielo tolsero di mano e +stracciarono in faccia, e lo cacciarono.--Scese quindi [1154] ben +accompagnato di milizie feodali Federigo per il Tirolo, e venne presso a +Piacenza; a quel campo di Roncaglia, dove gli ultimi imperatori solean +tener dieta e raunar loro aderenti, dacché appunto solean chiudersi loro le +cittá. V'udí i lamenti di Como e Lodi contra Milano, del marchese di +Monferrato contra Chieri ed Asti. Barcheggiò dapprima con Milano; e +facendosene fornir viveri, risalí il Ticino. Poi sorta disputa per que' +viveri, aprí la guerra, prese a' milanesi tre castella, Rosate, Trecate e +Galiate; ed arsi a proprie spalle i ponti sul Ticino, risalí il Po fino a +Torino [1155], passollo ed arse Chieri, che serba cosí l'onore d'essere +stata prima cittá vittima di lui, e poi Asti. Tornato cosí lá presso onde +s'era mosso (strana guerra o piuttosto scorreria che giá mostra il niuno +accordo degli italiani), pose campo contro a Tortona alleata di Milano, +nemica di Pavia; intimolle di mutar alleanze, fu rifiutato, assediolla due +mesi, incrudelí contro ai prigioni, guastò i fonti agli assediati, e prese +la cittá [15 aprile], la saccheggiò ed arse.--Quindi fattosi incoronar re a +Pavia, s'avviò per farsi incoronare imperatore a Roma. Dove, morto giá +Eugenio III [1153] ed Anastasio IV [1154], pontificava Adriano IV, ma +poteva il nuovo senato; e sott'esso quell'Arnaldo da Brescia, il condannato +d'eresia, predicante per il senato contro al papa. E papa e senato +aspettavano ora la decisione dell'imperatore; scusabili dunque tutti e due, +se si voglia, sulle condizioni de' tempi; tutti e due condannabili, se si +attenda a quel dovere di tutti i tempi, di non dividersi in presenza allo +straniero; quel dovere che ben fu, a distanza di otto secoli, saputo +adempiere da un Lanzone a Milano, da un Mastai a Spoleto. Quanto poi al +far, come taluni, sempre colpevoli i papi, sempre scusabili od anche eroi +di libertá, o, piú, d'indipendenza, i loro avversari; ella mi pare di +quelle nequizie che non possono se non isviar del tutto la storia, e, che è +peggio, la politica pratica della nazione. Ad ogni modo, Arnaldo era allora +giá piú o meno abbandonato dal senato, e trovavasi rifuggito in un castello +vicino d'un partigiano suo. Giunto lá presso, Federigo prese costui, e +fecegli dar Arnaldo nelle mani del prefetto imperiale di Roma, che il fece +ardere in piazza del Popolo. Compiangiamo il supplizio religioso o +politico; ma non piú. Quindi avanzossi Federigo, ed incontrato dal papa gli +tenne la staffa; incontrato da una deputazione del senato, che orò quasi +senato antico ed elettor d'imperatori, passò oltre, ridendone egli e i suoi +tedeschi, come succede degli scaduti che si credono grandi tuttavia. Quindi +fu incoronato [1155] in Vaticano senza entrare in Roma, combatté colle +milizie di Roma sollevateglisi contro, si ritrasse a Tivoli, mosse contra +Spoleto che avea lesi parecchi diritti d'imperio, e l'arse. Poi, negletto +il Regno, dove al primo e gran re Ruggeri era succeduto suo figliuolo +Guglielmo detto «il cattivo» [1153], licenziò in Ancona il suo esercito +feodale, e sfuggendo le insidie de' veronesi, per il Tirolo risalí a +Germania. Avea prese le due corone, avea fatta sentir qua e lá crudelmente +ma non rinvigorita la potenza regio-imperiale, ed avea schivata la cittá +nemica principale, Milano.--Quindi ad innalzarsi i milanesi a giusto +orgoglio, a gran credito, a meritata potenza in tutta Italia: Milano faceva +allora ciò che giá Roma all'epoca di Camillo: in Milano era la somma, era +l'onor d'Italia; i milanesi furono sublimi, prudenti, disinteressati, +generosi in tutta questa guerra. Giá, presente ancora Federigo, aveano essi +stessi riedificata Tortona, la fedele alleata, e sconfitti i pavesi +contrastanti. Ora, assente lui, ridussero questi alla pace; e punirono piú +o meno gli imperiali, il marchese di Monferrato, Cremona, Lodi; ristrinser +lor alleanze, fortificarono i passi d'Adda e Ticino. E quindi ad accostarsi +pur il papa alla parte nazionale, a stringer alleanza con re Guglielmo, a +insuperbire coll'imperatore. In una lettera gli parlò della corona +imperiale come di «beneficio» concedutogli; ed alla cancelleria tedesca +parve tanto piú ingiuria, perché allora tal parola aveva, oltre sua +significazione naturale, pur quella di feudo. Il papa spiegò che aveva +intesa la prima, l'imperatore si contentò. + + +9. Continua.--Fece una seconda discesa [1158] come la prima, per +Tirolo; e la molta gente sua (centomila fanti, dicesi, e quindicimila +cavalli) per gli altri passi del Friuli, di Como e del Gran San +Bernardo. Volea finirla una volta con questi italiani, con questi +milanesi principalmente, che intendean cosí male l'imperio; volea +questo restaurare a modo suo finalmente. Occupò, atterrí tutta +Lombardia; presentossi a Brescia, sola che mostrasse di voler restar +costante a Milano, alla indipendenza; e n'ebbe obbedienza, Sforzò i +passi dell'Adda difesi da' milanesi, prese loro varie castella, diede +a' lodigiani nuovo sito a riedificar lor cittá, arrivò dinanzi a +Milano [8 agosto]. Ma non osò assalirla a forza; la circondò, +l'affamò. Seguirono belle sortite degli assediati. Ma in capo a due +mesi il conte di Blandrate, un signor potente, lor capitano, li +persuase ad una capitolazione; la quale ebbero moderata, dando +all'imperatore poco piú che il giuramento e le regalíe, e serbando i +consoli [7 settembre].--Ma Federigo adunava una nuova gran dieta a +Roncaglia, e vi chiamava i giureconsulti dello Studio di Bologna, +sorto fin dal principio del secolo; i quali spiegarono i diritti +imperiali secondo i codici giustinianei, e non sugli acquisti via via +fatti di libertá. Bisogna dire, che i giureconsulti di quell'etá non +conoscessero né il diritto di prescrizione, né anche meno quello +imprescrittibile di qualunque nazione, di non soggiacere ad un'altra. +Certo che anche di questo, come di qualsiasi diritto, si può disputare +e si disputa ad ogni occasione, se sia rivendicato con mezzi legittimi +e prudenti, o no: ma l'imprudenza o l'illegittimitá de' mezzi non +toglie il diritto primitivo. Se tu mi rubi il mio, ed io tento +ucciderti, fo male senza dubbio; ma il mio rubatomi riman sempre mio. +Ma i giureconsulti di Bologna non l'intendean cosí; non facevano +imprescrittibili se non i diritti del sacro romano imperio ai tempi di +Teodosio e Giustiniano. Quindi, non solo furono da costoro rivendicate +all'imperio le regalie, e tolto alle cittá l'uso delle guerre +cittadine, ma fu inventato, e stabilito poi in ogni cittá dove poté +l'imperatore, un magistrato suo, che dovea, rimanendo i consoli, +rappresentare la potenza imperiale, e che appunto fu chiamato +«_potestas_», «podestá». Quindi condannavasi e smuravasi Piacenza, a +brutta richiesta della vicina Cremona; e rivendicavansi all'imperio +Sardegna e Corsica, tenute da' genovesi e pisani. I primi accennarono +resistere; uomini, donne, vecchi e fanciulli edificarono allora lor +forti mura; e furon lasciati tranquilli, anzi esenti dalle regalie, +liberi del tutto. Ma non cosí Milano, risorta con Brescia e Crema +contro ai podestá e all'altre infrazioni degli ultimi patti. Cosí +Federigo ebbe a ripigliar l'armi; e, saccheggiati i campi, pose +assedio a Crema addí 4 luglio 1159.--Segue una delle piú nobili +fazioni di quella e di qualunque guerra. Sei mesi e mezzo di +resistenza; Milano e Brescia mandano aiuti; belle sortite, vittorie +degli assediati; Federigo fa da barbaro impiccar i prigioni dinanzi +alle mura; i cremaschi impiccan sulle mura a rappresaglia; Federigo +inferocisce, uccide gli ostaggi adulti, e attacca i bambini a una +torre di legno che s'avanzava secondo l'uso per l'assalto, e contro +cui tiravano i mangani de' difensori. Fra le grida disperate de' +figliuoli e de' padri, esclama uno di questi:--Benedetti coloro che +muoiono per la patria;--e continuan gli argani, finché i tedeschi di +sotto alla torre temono esservi schiacciati, e la ritraggono. Eran +morti nove, feriti due, salvi pochi di quelle vittime. Questi son +sangui che a nostra etá parrebbon dover sollevar milioni; ma non è +vero, né per allora né per adesso. Non se ne accrebbe la guerra: le +cittá imperiali rimasero imperiali, e le vicine rabbiosamente invide +delle vicine; tantoché, quando la dissanguata Crema si pose a +discrezione [26 gennaio 1160] dello straniero inferocito, non chiese +grazia che d'esser salva dalla ferocia della vicina Cremona: ma nol +fu; ché usciti i cittadini, predata ed incendiata la cittá, i +cremonesi si tolser essi il carico di abbattere i resti, d'appianare +il suolo. Noi vedemmo, due secoli addietro, invidie di principi e +marchesi; un secolo addietro, invidie di signori minori e +d'ecclesiastici; ora, appena libere le cittá, incominciano i secoli, +anche piú lunghi, delle invidie cittadine. Sempre invidie in Italia, +sempre il vizio di odiar la grandezza nazionale piú che la straniera, +il vizio, il piacer servile di ribattere i ferri a' conservi.--Intanto +Crema, la generosa cittaduzza, avea, sagrificando se stessa, consunte +le forze, e, che era piú allora, il tempo dell'imperatore. Questi +dovette lasciar tornare a casa i feudatari, sciogliersi l'esercito, +ridursi lui a guerra, a zuffe contro a' milanesi; e ne fu battuto due +volte a Cassano e Balchignano. Ed intanto sorgeva nuovo e grande aiuto +morale a' milanesi. Morto papa Adriano, giá piú e piú guastato +coll'imperatore [1159], erangli stati eletti due successori: papa +Alessandro III da tutti i cardinali, salvo tre; Vittore IV antipapa, +uno dei tre, dagli altri due. L'imperatore citolli a sé. Alessandro da +vero papa ricusò, e fu riconosciuto dall'Italia libera, dalla +cristianitá; Vittore accettò, e fu riconosciuto dall'imperatore. +Allora la guerra nazionale s'inasprí in religiosa.--E venuto un nuovo +esercito a Federigo nel 1161, mosse egli finalmente contra a' +milanesi, rinchiuseli entro lor mura, arse lor mèssi, tagliò loro gli +arrivi, ma, come la prima volta, non osò assalirli, li affamò: cosí +durarono, resistettero un nove mesi. Poi, esausti, domandarono a +capitolare; l'imperatore li volle a discrezione; i consoli volean +durare ancora, il popolo cedè, s'ammutinò, li sforzò. Giá erasi lungi +dall'imitazione romana; ma non s'avea forte, ordinata aristocrazia che +potesse partecipare al proprio la virtú propria di lei, la perduranza. +Allora i consoli giurarono [1° marzo 1162], fare, e far fare tutte le +voglie dell'imperatore. Il quale, fosse vil timore o vil piacere +d'assaporar le crudeltá, manifestolle a poco a poco. Furono un dí +fatti uscire trecento militi a depor l'armi; un altro dí tutti i +consoli de' tre ultimi anni, le croci in mano, a domandar mercé; poi +tutti quanti i cittadini, che furon dispersi nelle cittá vicine e +rivali; e finalmente, Federigo entrò nella vuota cittá e diedene a +disfare un quartiere ad ognuna di quelle altre che non ho il cuore di +nominare.--E, domata Milano, tornò Federigo alla vicina Pavia, e vi +ricevette omaggio delle giá imperiali, e di quelle che tali facevansi +ora per timore. L'Italia parea domata. A mezzo l'anno 1162 risalí in +Germania, quasi senza esercito. + + +10. Continua.--E come a paese domato ridiscese per la terza volta +[fine 1163] con gran corte e poche armi. Successero nuovi atti di +servitú, d'invidie italiane. Pavia domandò di atterrare la riedificata +Tortona, e l'ottenne e l'adempiè. Genova e Pisa, poc'anzi pacificate +per forza dall'imperatore, conteser di nuovo per la Sardegna; e +Federigo concedettela con titolo di re a un Barisone, che rimase poi +parecchi anni prigione, per debiti, de' genovesi. Ma col 1164 +incominciano i begli anni di questa bella guerra, gli anni delle +confederazioni e della meritata fortuna. Que' podestá che erano stati +posti dall'imperatore nelle cittá nemiche ed anche nelle amiche, +tiranneggiavano le une e le altre; e dove non erano podestá nuovi, +bastavano a ciò gli antichi diritti imperiali, dismessi a lungo, or +rivendicati dopo la vittoria. Che anzi queste tirannie intollerabili a +tutte, erano tanto piú a quelle cittá che non entrate fino allora +nella guerra, non avevano a soffrirle come vendette o castighi. +Sollevaronsi e diedero il primo esempio d'una lega quattro cittá +orientali che se ne daran vanto un dí, Verona, Vicenza, Padova, e +Treviso; alle quali s'aggiunse Venezia la forte, la savia, che aiutata +da sua situazione, e costante sotto a sua antica aristocrazia e a' +suoi antichi duci o dogi, aveva sola saputa accrescere, compiere, +mantener sua indipendenza, ed or temeva per essa e vi provedeva bene +cosí. Federigo, privo di tedeschi, adunò gl'italiani fedeli suoi, +signori feudali e milizie di cittá, e mosse contro a Verona; ma +s'accorse d'essere oramai malveduto, e indietreggiò e risalí a +Germania, minacciando il ritorno. Se non che fu trattenuto colá due +anni e piú, dalla contesa che avea con Francia ed Inghilterra per li +suoi antipapi (Vittore, poi Pasquale), e da quell'altra, or risorta, +di sua casa Ghibellina contro alla Guelfa.--Intanto se n'avvantaggiava +tra noi la parte non chiamata ancora ma giá simile, giá +anti-ghibellina, anti-imperiale. Papa Alessandro, rifuggito in +Francia, era stato richiamato, e tornò a Roma [1165] aiutato dal re di +Puglia Guglielmo I; a cui [1166] succedette Guglielmo II detto «il +buono», contrario naturalmente, come tutti i predecessori, agli +imperatori.--Finalmente [1166] fece Federigo la sua quarta discesa per +Val Camonica e Brescia, impedito che gli era il passo solito del +Tirolo dalla lega veronese. Dicesi avesse un forte esercito; ed io +crederei che fosse veramente forte di tedeschi come i precedenti; ma +che quelle centinaia di migliaia che si contavano in quelli fossero +d'italiani aggiuntisi loro allora, e non aggiuntisi ora, e che cosí in +tutto rimanesse povero l'esercito imperiale. Cosí è: quando gli +stranieri non troveranno piú cattivi italiani in Italia, essi, +contandosi, si troveran sempre pochi. Il fatto sta, che Federigo non +assalí una cittá in Lombardia, perdette sei mesi intorno a Bologna, +scese contro ad Ancona, la quale per resistergli s'era alleata o forse +data all'imperatore orientale e n'avea un presidio greco. Ma Ancona si +riscattò con danari, e Federigo s'avanzò contra Roma e papa +Alessandro; sforzò la cittá leonina, assalí ma non poté sforzare il +Colosseo dove il papa s'era rinchiuso, ed onde poi egli si salvò a +Benevento. Allora Roma diedesi a' tedeschi; ma questi furono tra breve +invasi, morti molti, spaventati i superstiti dalle febbri endemiche; +ondeché si ritrasse Federigo per Toscana, e fu quasi fermato dalla +cittaduzza di Pontremoli, e salvo dal marchese Malaspina che il +condusse a Pavia. E intanto, in aprile 1167, s'erano adunati al +monastero di Pontida i deputati di Cremona, Bergamo, Brescia, Mantova +e Ferrara, una prima lega lombarda simile alla veronese. Poi, al dí +immortale del primo decembre del medesimo 1167 (pur troppo non è +segnato il luogo in quel diploma, serbatoci dal buon Muratori[1], che +è certo il piú bello della storia d'Italia), si riunirono le due leghe +veronese e lombarda; Venezia, Verona, Vicenza, Padova, Treviso, +Ferrara, Brescia, Bergamo, Cremona, Milano, Lodi, Piacenza, Parma, +Modena e Bologna, quindici cittá i cui nomi resteranno, checché +succeda, santi sempre all'Italia, in una lega sola, o come porta il +magnifico atto, in una «Concordia». Giurarono difendersi, tenersi +indenni reciprocamente contro chiunque (non escluso l'imperatore) li +volesse astringere ad altro che ciò che aveano fatto dal tempo +d'Arrigo (certo il quinto) fino alla prima discesa di Federigo. E qui +vedesi che molte cittá, dapprima imperiali, s'eran giá riunite alla +causa comune; e giá entrar a paro dell'altre Milano, testé riedificata +in mirabile modo, a gran concorso delle cittá concordi. E cosí, +spoglio oramai d'alleati, Federigo fuggí di Pavia alla primavera +dell'anno seguente 1168 con una trentina di tedeschi ed alcuni +statichi nostri. I quali poi, mentre passava per Susa a Moncenisio, +gli furon tolti di mano da quell'ultima nostra cittaduzza. Dicesi ne +facesse impiccar uno, e ciò sollevasse que' generosi borghigiani. + + +11. Continua.--Allora, naturalmente, ad accrescersi la lega lombarda, la +Concordia; ad entrarvi Novara, Vercelli, Como, Asti, Tortona, parecchi +signori feudali, il marchese Malaspina stesso. Non rimanevano guari piú +imperiali, se non Pavia e il marchese di Monferrato. E contra questi, i +confederati immaginarono edificare una fortezza; ma le fortezze di que' +tempi erano le cittá, o piuttosto i numerosi cittadini. E cosí in un piano +tra Bormida e Tanaro fondarono una cittá nuova, che dal papa, loro alleato, +chiamarono Alessandria; e la fortificarono e popolarono dalle terre +all'intorno, in tal modo che dicesi armasse nell'anno quindicimila +guerrieri [1168]. Poi entrarono nella Concordia nuove cittá, Ravenna, +Rimini, Imola, Forlí; e allora preser il nome piú esteso di «Societá di +Venezia, Lombardia, Marca e Romagna ed Alessandria». I consoli delle cittá +si riunivano a parlamento ed eleggevan rettori della Societá; e si estesero +i giuramenti a non far pace né tregua né compromesso coll'imperatore, ad +impedire «che non scendesse esercito imperiale grosso né piccolo di qua +dall'Alpi», a mantener la lega per cinquant'anni; tutto magnifico, salvo +che mancarono sempre in quegli atti le due parole, in quelle menti le due +idee d'«indipendenza» e d'«Italia». E queste furono le deficienze (non, +come si dice dal Sismondi ed altri, quella di una repubblica federativa; +perciocché una tale era giá di fatto costituita nell'assemblea de' consoli +di ogni cittá; né sei secoli appresso, durante la rivoluzione tanto piú +felice degli anglo-americani, s'ebbe mai niuna assemblea confederativa piú +ordinata), queste furono le deficienze che perdettero tutto, che fecero +inutili poi tutti gli altri fatti di quella guerra; queste, che fecero la +Societá lombarda tanto meno gloriosa ed efficace che non le leghe +posteriori delle Province unite di Neerlandia o d'America; queste, che +rimangono scusabili forse per l'opinione mal avanzata o piuttosto +pervertita dall'antico amore all'imperio, ma deplorabili ad ogni modo da +quanti italiani sentano oramai la virtú di quelle due parole od idee.--Sei +anni rimase allora l'Italia senza l'imperatore, occupato nelle sue cose +germaniche; né la lega progredí guari piú. Genova, che avea privilegi +assicurati e che non volea concordia ma guerra colla odiata Pisa, non aderí +mai; e questa guerra delle due trasse seco quella di Toscana tutta, Lucca, +Siena e Pistoia con Genova, Firenze e Prato con Pisa. E niuna di queste +aderí, e tutte trattarono piú o meno con Cristiano, arcivescovo di Magonza, +cancelliere imperiale e capitano d'eserciti; ed Ancona sostenne uno +stupendo assedio contra questo prete guerriero, ma s'accostò non alla +Societá, sí all'imperator greco, e cosí ebbe contro di sé Venezia. E +finalmente, nefando a dire, in uno de' giuramenti di confederazione, di +societá, di concordia, trovasi Cremona riserbarsi il diritto di tener +distrutta la vicina ed invisa Crema. Duole nell'anima, ma cosí è. Noi non +abbiamo vent'anni di storia compiutamente bella, di vera concordia in tutti +i nostri secoli moderni. Il fatto è; sappiam vederlo e confessarlo una +volta finalmente, per non rifarlo mai piú. Alle nazioni, come ai principi, +come ad ogni uomo, l'essenziale non è non aver errato, ma risolversi a non +rifare il medesimo errore.--Nel 1174 ridiscese finalmente Federigo per la +quinta ed ultima volta. Non gli era aperto se non il passo di Susa, per le +terre dei conti di Savoia che troppo duole trovare qui. Scendendo il +Moncenisio arse Susa, a vendetta del fatto di sei anni addietro. S'avanzò +ad Asti, la quale, meno devota a libertá che non la prima volta, entrò in +patti e si sottopose. S'avanzò contra Alessandria; e questa, cinta di mura +di terra pesta e paglia, ovvero coperta i tetti di paglia (onde il glorioso +nome rimastole di Alessandria «della paglia»), si difese fortemente quattro +mesi, senza soccorsi della Societá. Finalmente, adunata questa a Modena, +mandò un esercito; e Federigo, levato l'assedio [1175], mosse verso quello. +Ma, non assalito (forse per il solito rispetto all'imperio), entrò in +trattati; ottenne, licenziando l'esercito suo, che i lombardi licenziassero +il loro; e cosí egli e sua corte ebbero il passo e giunsero a Pavia. +Seguirono trattati nuovi, che non condussero a conchiusione, ma che giá +allentarono la Societá. E cosí passò, perdettesi il rimanente di +quell'anno.--Alla primavera del seguente e gloriosissimo 1176, scese un +nuovo esercito tedesco per li Grigioni e Como, in aiuto all'imperatore; ed +egli, lasciando la corte in Pavia, andò di sua persona di soppiatto a +raggiungerlo. Allora, i milanesi aiutati solamente delle milizie di +Piacenza, e d'alcuni scelti di Verona, Brescia, Novara, Vercelli, e forse +(come vantano alcune famiglie in lor tradizioni) di fuorusciti di altre +cittá diroccate, uscirono alla campagna, formarono due compagnie elette +nomate «della Morte» e «del Carroccio», e s'avanzarono sulla via da Milano +al Lago Maggiore. S'incontrarono a Legnano, ed ivi seguí, addí 29 maggio +1176, la piú bella battaglia di nostra storia. I lombardi, vedendo avanzar +l'oste straniera, si inginocchiarono per chiedere a Dio la vittoria, si +rialzarono risoluti ad ottenerla o morire; la disputarono a lungo, +l'ottener compiuta. Federigo, non gran capitano di guerra, ma grande uomo +di battaglia, gran cavaliero, cadde combattendo presso al carroccio, non +comparve alla fuga, arrivò solo e giá pianto a Pavia. Ma Federigo fu troppo +piú gran negoziatore, grand'uomo di Stato, conobbe i tempi, cedette a +proposito. Adunque mandò ambasciatori a papa Alessandro, che era stato +alleato non capo della guerra: ma che doveva essere naturalmente, e tal fu +ora de' negoziati; e che potrebbe in essi accusarsi d'aver derelitta la +Societá lombarda, se non fosse che due doveri sono in qualunque papa, di +capo della cristianitá e di principe italiano, e che quello è primo +incontrastabilmente, e lo sforza a riaccettar nella Chiesa chiunque vi vuol +rientrare, sia a pro o a danno d'Italia; se non fosse del resto, che non è +un cenno, non un'ombra a mostrare che le cittá lombarde o niun italiano +d'allora desiderasse l'indipendenza, desiderasse piú di ciò che al fine +s'ottenne; se non fosse anzi, che parecchie delle cittá si staccarono dalla +Societá comune, trattarono miserabilmente, separatamente, molto piú che il +papa. Il quale ad ogni modo non volle conchiuder nulla egli solo, nulla se +non in Lombardia; e perciò imbarcatosi sulle navi di Venezia [1177], venne +a questa, dove fu convenuto non riceverebbe l'imperatore prima che fosse +conchiusa pace o tregua. E la pace non si conchiuse, sí la tregua per sei +anni; e fu convenuto non si guerreggiasse intanto tra imperatore ed +imperiali da una parte, e le cittá collegate dall'altra; e queste +conservassero lor Societá, e non fosser richieste di giuramento; una specie +di _status quo_. Allora Federigo, che giá era a Chioggia, entrò in Venezia; +e secondo le tradizioni si prostrò a' piedi di Alessandro, e questi glieli +pose sul capo dicendo il testo «_super aspidem et basiliscum_»; e +l'imperatore rialzandosi rispose:--«_Non tibi sed Petro_»;--e il papa +riprese:--«_Et mihi et Petro_»;--fiabe forse, ma che accennano i costumi e +le opinioni del tempo. Ad ogni modo furono pacificati.--Quindi il papa +tornò a Roma, e pacificossi definitamente col senato; e l'imperatore, +visitata Toscana e Genova, pel Moncenisio ritornò in Germania. Ed indi, ne' +sei anni della tregua, negoziando con parecchie cittá separatamente, ed +assicurando loro cosí per ogni caso que' tristi privilegi, che, soli in +somma, eran voluti da tutti, ei le staccò. La brevitá del nostro scritto ci +dispensa da tali miserandi particolari; noteremo solo il piú +caratteristico. Alessandria nata dalla lega se ne staccò pur essa, fecesi +privilegiare; i cittadini di lei usciron tutti, un brutto dí, dalle mura, e +rientrarono a cenno, a grazia d'un commissario imperiale, lasciarono il bel +nome, preser quello di Cesarea. I posteri furon piú degni, ripresero il +primo.--Finalmente addí 25 giugno 1183, appressandosi a giorni il fine +della tregua di Venezia, fu ultimata la pace a Costanza. Firmarono come +ancor collegate Vercelli, Novara, Milano, Lodi, Bergamo, Brescia, Mantova, +Verona, Vicenza, Padova, Treviso, Bologna, Faenza, Modena, Reggio, Parma e +Piacenza, diciassette costanti; e coll'imperatore Pavia, Genova, Alba, +Cremona, Como, Tortona, Asti e Cesarea. Ottennero i privilegi che avean +voluti e tenuti dal tempo d'Arrigo V in qua: confermate alle cittá le +regalie entro alle mura e nel distretto: solo lasciato all'imperatore il +«fodero» o viatico quando scendeva; serbati i consoli senza conferma, colla +sola investitura imperiale; soli lasciati all'imperatore i giudici in +appello, e questi costituiti in un giudice stabile, il podestá; +riconosciuto il diritto di pace e di guerra; riconosciuto quello, che +avrebbe potuto esser piú utile, di serbare e rinnovare la Societá. Il +trattato era dunque onorevolissimo, anche utile, anche progressivo. Ma era +perduta per compiere l'indipendenza la grande occasione che la nazione era +in armi contro al signore straniero.--Né l'occasione tornò mai piú per +seicentosessantacinque anni. L'Italia progredí in lettere, in arti, in ogni +sorta di coltura, in molte parti della civiltá, ma non nella piú +essenziale, nell'indipendenza; e la nostra storia non narra quasi piú che +variazioni di dipendenze. Perciò ci trattenemmo oltre al solito in questo +secolo corso da Gregorio VII alla pace di Costanza, che è il piú bello di +nostra bella etá. Ci rifaremo abbreviando i secoli delle discordie interne; +sempre ne rimarrá abbastanza da mostrarceli troppo minori di quello, dove +la concordia, non ottenuta, fu almeno nomata e tentata. + + [1] _Ant. Ital_., IV, p. 262. + + +12. Il secondo periodo della presente etá [1183-1263]. Governo delle +cittá.--Dalla pace di Costanza al finir degli Svevi o Ghibellini +secondi, corre una seconda parte della etá dei comuni. I quali noi +continueremo a chiamare cosí sempre, e non come fan altri, +«repubbliche»; perché questo nome ci sembra implicare governo di tutta +la cosa pubblica, sovranitá piena, indipendenza; e che, salvo Venezia, +tutte le cittá italiane riconobber sempre come sovrano l'imperatore e +re straniero, e come privilegio i governi, i diritti propri. Oltreché, +queste improvide cittá non si divisero giá solamente, quasi +repubbliche, in quelle due parti infelicissime ma forse inevitabili +de' grandi e de' piccoli, de' nobili e de' plebei; ma, come veri +comuni dipendenti, in quelle anche piú infelici pro e contro al +signore straniero. Questa divisione propria de' comuni fu quella che +accrebbe, inasprí la repubblicana; perché i grandi, i nobili, piú o +meno signori di castella fuor delle mura, o di «alberghi» o case forti +addentro, or per memoria de' lor bei tempi feodali, or per isperanza +di crescere a signori infeodati delle cittá stesse, ad ogni modo, +s'accostarono piú facilmente alla parte imperiale o straniera, mentre +i popolani piú facilmente alla parte cittadina o d'indipendenza; +ondeché questi non ebber nulla mai di piú caro, di piú pressante che +cacciar quelli del tutto; molto piú che non si sia fatto in altre +repubbliche, e che non sarebbesi fatto in quelle se fossero state +repubbliche vere. E questo inasprimento delle due parti inevitabili, +fu giá un primo gran male senza dubbio. Ma fu secondo, che, cacciati i +primi nobili, e sottentrati al posto loro i popolani grassi, +diventando principali, nobili essi, essi pure furono invidiati, +prepotenti, cacciati né piú né meno. E cosí dopo questi secondi, i +terzi, i quarti interminabilmente. Perciocché, insomma, di nobili o +grandi ne son sempre dappertutto; e il popolo che ne caccia, non li +caccia ma li muta; ed ogni mutazione non fa, oltre il mal +dell'invidia, se non diminuire le forze morali, materiali e personali +delle cittá. Né son io che ciò dica a difesa d'una classe non +generosamente forse, certo non utilmente, assalita da alcuni popolani +de' nostri dí; fu osservato e detto incominciando da Dante e da' primi +uomini politici che seppero scrivere in quell'etá, fino a Machiavello +e a Botta stesso, talor errante, piú sovente generoso. I quali, chi +piú chi meno, attribuiron alle cacciate, alle diminuzioni dei nobili +la diminuzione delle forze cittadine in generale, delle militari +particolarmente; onde poi l'impossibilitá di resistere alle nuove +discese degli imperatori e d'ogni altro straniero, e il venir meno la +vita militare ne' cittadini, e il sorger a poco a poco (fin dal tempo +delle leghe lombarde) le soldatesche mercenarie, e quindi le masnade, +le compagnie piccole, e le grosse; e il passar que' troppo gelosi +comuni a signorie, a principati, a tirannie, or d'un nobile vicino +vincitor della cittá spoglia di militi cittadini, or d'un popolano +grasso vincitor della parte de' grandi, or di questo o quest'altro +capo di parte, podestá o condottiero. Perciocché dei podestá è a notar +questo; che istituiti, come vedemmo, per mantener la potenza imperiale +nelle cittá, per il resto privilegiate di libertá, in breve furono per +ulterior privilegio (che trovasi conceduto a Milano fin dal 1185, due +anni dopo la pace di Costanza) lasciati ad elezioni delle cittá +stesse; ondeché ne cadde del tutto, e quasi a un tratto, la potenza e +quasi il nome de' consoli, ed essi i podestá diventarono magistrati +cittadini e comunali del tutto. La solita invidia cittadina feceli +bensí scegliere quasi sempre forestieri al comune; ma traendo seco un +séguito di uomini propri, e facendosi sovente cosí pur capitani del +comune o di piú comuni, li tiranneggiarono tanto piú facilmente. I +rimedi suggeriti dalla invidia e dalla paura, sogliono far piú mal che +bene. A Roma stessa prevalse questo magistrato unico; solamente, +invece di «podestá» fu chiamato «senatore»; e come il podestá a' +consoli, cosí sottentrò il senatore al senato.--E servano a tutto il +rimanente della presente etá questi rapidi e certo incompiuti cenni +delle divisioni, de' pervertimenti, delle guerre intestine dei comuni. +Alle quali ad ogni modo noi torneremo anche meno che non alle guerre +di cittá a cittá; ristretti che siamo ne' limiti d'un sommario, e cosí +sforzati a diventar qui tanto piú brevi, quanto piú, sorti i comuni, +sorge oramai una storia particolare d'ognuno, si sminuzza +moltiplicandosi quella universale d'Italia. + + +13. Fine di Federigo I, Arrigo VI [1183-1198].--Fin dall'anno seguente +alla pace [1184], scese per la sesta volta Federigo I, e trattò e +ottenne di maritar suo figliuolo Arrigo con Costanza figlia del gran +Ruggeri, zia ed erede di Guglielmo II re di Puglia e Sicilia, che non +avea figli. E cosí Federigo riacquistò con un matrimonio piú potenza +in Italia a sua casa Sveva, che non ne avesser perduta egli e i suoi +predecessori della medesima o della prima casa Ghibellina. Giá vedemmo +il padre di Federigo avergli apparecchiato l'imperio, riuniendo le +famiglie Guelfa e Ghibellina di Germania con un matrimonio; e con un +matrimonio vedrem Federigo II acquistar diritti alla corona di +Gerusalemme; onde si vuol dire che questa casa di Svevia precedesse +casa d'Austria in quella politica matrimoniale, che fu a questa cosí +felice. Ma allora ei si può dir pure, che quindi venissero le +infelicitá, e finalmente la rovina ultima di casa Sveva. Perocché, +anche alla politica rozza ed appassionata di quei tempi apparve chiaro +il pericolo di lasciar gli Svevi potenti insieme nell'antico regno +d'Italia o Lombardia, e nel nuovo di Puglia o Sicilia. Apparve a tutti +gl'italiani, che non capaci d'idear l'indipendenza compiuta erano pure +innamorati della libertá quale l'aveano: e quindi sorse la parte non +piú solamente anti-imperiale in generale, ma anti-sveva, +anti-ghibellina in particolare, cioè giá guelfa. E s'aggiunsero +naturalmente a tal parte, e ne diventarono duci, i papi, pretendenti +fin dall'origine alla signoria o supremazia del egno, tementi ora di +tali vassalli imperatori. E quindi sulla antica inimicizia de' papi e +degli imperatori crebbe, irreconciliabile ormai, quella de' papi del +secolo decimoterzo e casa Sveva, la quale finí colla perdizione di +questa; quell'inimicizia che può esser loro rimproverata da' tedeschi +e non da noi.--Intanto Federigo, o per questo nuovo interesse, ovvero +perché ei fosse di quegli uomini che migliorano tra gli affari umani, +e sanno adattarsi a ciò che combatterono ma vedono inevitabile, +Federigo si mutò tutto in favor de' lombardi, e in particolare de' +milanesi. Concedette loro nuovi privilegi, riedificò Crema, anzi si +volse contro ai duri cremonesi che il voleano impedire; e i milanesi +festeggiarono improvvidi quelle nozze fatali, princípi di tanti nuovi +guai all'Italia.--Nel 1187, fu presa Gerusalemme da Saladino. Urbano +III (successore giá ad Alessandro III morto nel 1181, e a Lucio morto +nel 1185) ne morí, dicono, di dolore; e succedettero Gregorio VIII per +un mese, e poi Clemente III, che concitò la cristianitá al gran +riacquisto. Ne seguirono paci in tutta quella; in Italia stessa +pacificaronsi, guerreggiarono concordi in Oriente, le emule Genova e +Pisa: e Federigo I, presa la croce, per Ungheria e Bulgaria [1189] +passò in Asia; conquistò Icona, e morí poi bagnandosi in un ruscello +[1190]. Rendiamo onore a' nostri avversari; fu uno de' piú nobili, ed +ultimamente de' piú generosi che abbiamo avuto mai. Del resto, fu +anch'egli uno di coloro che sprecarono le forze, la grandezza contro +all'onnipotenza dell'opinione pubblica, del secolo.--Successegli +Arrigo VI suo figlio, erede giá di Guglielmo II testé morto. Ma +Tancredi, figlio naturale di Ruggeri, toglievagli il bel retaggio +facendosi re. Quindi s'apre la guerra; Genova e Pisa armano per +Arrigo; questi scende, ed è incoronato in Roma [1190] da papa +Celestino testé succeduto. Poi muove contro a Tancredi, ma è respinto +e risale a Germania, componendo per via una delle molte guerre che giá +ferveano di nuovo tra cittá e cittá e signori in Lombardia.--Muore poi +[1194] Tancredi; e allora Arrigo ridiscende, è riconosciuto re senza +contrasto di qua e di lá dal faro; ma tiranneggia, spoglia i nuovi +sudditi e fa piú che mai odioso il nome tedesco a quelli, a tutti +gl'italiani, e a sua moglie stessa che dicono congiurasse contra +lui.--Risalí nel 1195, ridiscese nel 1196, e morí a Messina nel 1197; +lasciando lí regina Costanza, e giá incoronato re di Germania, +d'Italia e di Sicilia il lor figliuolo di tre anni, Federigo II che fu +poi miglior del padre, degno dell'avo. + + +14. Filippo e Ottone [1198-1218].--Morirono poco appresso Celestino +III, a cui succedette [1198] Innocenzo III, un nuovo gran papa, e +Costanza che lasciò a questo la tutela del figlio, forse perché la +gran donna sentiva che egli era natural avversario, e volle sforzarlo +a farsi cosí difensor del figliuolo fanciullo. Né le fallí il +pensiero; i grandi animi s'intendono. Innocenzo III, esagerato forse +nell'esercizio dell'autoritá pontificale fuor d'Italia, fu grand'uomo +ad ogni modo; ed esercitò la tutela, anche piú che non sarebbe stato +utile all'Italia, generosamente, fedelmente. Ma giá, senza badare a +quel fanciullo, erano stati eletti re in Germania Filippo di Svevia, +fratello d'Arrigo VI figliuolo di Federigo I e capo cosí della casa e +della parte ghibellina; e contra lui, Ottone giá duca di Sassonia e +Baviera, e capo di parte guelfa. E perché molto si parteggiò per l'uno +e l'altro, e con li due nomi di parti pure in Italia, quindi ripetono +gli scrittori antichi l'origine o almeno l'introduzione delle due tra +noi. Ma i nomi tutt'al piú poterono esser introdotti allora; ché +quanto alle parti, com'elle diventarono in breve (prevalendo gli Svevi +o ghibellini) imperiale e tedesca l'una, anti-imperiale e anti-tedesca +l'altra, elle esistevano da gran tempo certamente, ed esisteranno +inevitabilmente, finché saranno imperatori tedeschi, ed uomini +italiani, in Italia. Ed è perciò appunto che ai nostri dí alcuni, +almeno incauti, vorrebbono risuscitare il nome «guelfo». Grande +inutilitá! essendo piú chiaro, piú esplicito, piú buono, piú facile ad +accettarsi ed ampliarsi il nome di «parte nazionale» od «italiana» od +«antistraniera». Grande imprudenza! tale essendo il tôrci carico de' +peccati antichi di quella parte, che vedremo farne meno certamente che +non i ghibellini, ma farne pur troppi ancora.--I due competitori poi +guerreggiaronsi a lungo in Germania; non discesero in Italia. Fu +Ottone riconosciuto da Innocenzo l'anno 1200, ma vinto nel 1206 da +Filippo.--Dopo la morte del quale [1208] riconosciuto Ottone +universalmente in Germania, scese in Italia e fu incoronato a Roma +[1209]. Ma progredito quindi a Puglia, per ispogliare del regno +Federigo il pupillo di Innocenzo, è scomunicato da questo; e Germania +se ne solleva, ed egli è sforzato a risalirvi [1211]. Quindi +s'impiccia nelle guerre dei francesi ed inglesi; e sconfitto da' primi +a Bovines, ne cade sua potenza in Germania, e poco men che derelitto +muor poi nel 1218. E lasciò indisputato oramai quel regno, e perciò +quel d'Italia e l'imperio a Federigo, lá risalito fin dal tempo della +scomunica del competitore, lá tre volte rieletto, e due volte +incoronato, ed or giovane adulto di ventidue anni.--Intanto in Italia +era cresciuta la potenza di papa Innocenzo III, al modo solo in che +sempre crebbe, in che solo può crescere la potenza temporale d'un +papa, congiungendosi coll'opinione d'Italia che circonda quella +potenza. In Roma accettò, ordinò la potenza nuova del senatore. Ed +Innocenzo III era pure un grande, un forte, un arditissimo uomo. Ma il +fatto sta, che sono appunto questi gli uomini i quali ripugnan meno +alle concessioni opportune; sia perché le loro grandi menti fan loro +vedere piú chiara tale opportunitá o necessitá; sia perché non temono +di parer temere, né di lasciarsi soverchiare o prender la mano dalle +concessioni. In Sicilia Innocenzo III guerreggiò in nome del pupillo +contra Marcovaldo, tedesco, siniscalco del Regno, alleato de' +saracini. In Toscana, sia in nome del retaggio di Matilde, sia in nome +della libertá, guerreggiò, trattò colle cittá, e riunille quasi tutte +(salvo Pisa che avea ottenuti nuovi privilegi ed era quindi sempre piú +imperiale) in una prima lega toscana o guelfa, conchiusa a San +Miniato. A Spoleto ed Ancona guerreggiò in nome delle antiche +donazioni. Riuní piú territorio che niuno de' predecessori. E +risuscitando le pretensioni di Gregorio VII (ma senza le necessitá +ecclesiastiche di quello), fece intervenire la sua autoritá negli +affari d'Ungheria, Polonia, Danimarca, Francia, Inghilterra, Aragona e +Portogallo, tutta Europa. E tali intervenzioni furono utili senza +dubbio parecchie volte. Se fossero esagerate talora, ne giudichi +altri; non sono affari nostri. Sorti ai tempi di lui due grandi ed +operosissimi santi, san Francesco, italiano, e san Domenico, +spagnuolo, furono da lui approvati i loro due grandi ordini +mendicanti, de' frati minori, e de' predicatori. Come il cristianesimo +fu detto «pazzia della croce», questi si potrebbon dire «pazzie della +caritá». L'esercitavano, passivamente colla povertá; attivamente, +colle limosine, colla predicazione, colle missioni nella gentilitá fin +d'allora. I predicatori furono accusati dagli uni, giustificati dagli +altri, di crudeltá contro agli albigesi, eretici francesi; ed anche +questa non è cosa nostra. È vero che in Italia pure poteron aiutare +alle persecuzioni contro agli eretici catari e paterini che sorgevano +allora non guari diversi dai francesi; ma piú sovente servirono alle +pacificazioni, alle concordie di cittá e signori. E san Tomaso, +domenicano, san Bonaventura, francescano, grandi teologi che fiorirono +intorno alla metá di questo secolo, diedero senza dubbio (molto piú +che non i primi poeti) alla coltura italiana quella spinta, +quell'andamento progressivo, che non cessò piú per tre secoli, che la +fece primeggiare tra tutte le contemporanee. + + +15. La quarta crociata, il principio del secondo primato italiano nel +Mediterraneo [1201-1204].--Ma il fatto a noi principale di questo +tempo, fu la quarta crociata; che, adempiutasi in parte per opera del +medesimo Innocenzo III, e soprattutto de' veneziani, condusse alla +conquista latina di Costantinopoli, e quindi al rinnovamento del +primato italiano nel Mediterraneo. Noi vedemmo questo giá lago +italiano sotto a' romani; non forse che questi od altri italiani vi +navigassero e mercanteggiassero molto essi stessi; signori, cioè +oziosi, in ciò probabilmente come in ogni cosa, si facevan servire di +commerci da' greci, da' fenici, dagli egiziani, in ciò antichi. Tre +vie sono dal Mediterraneo all'Indie e alla Cina, a quel commercio +orientale che fu sempre finora il massimo del mondo: prima l'Egitto e +l'Eritreo; seconda la Fenicia o Siria, l'Eufrate e il golfo persico; +terza il Bosforo, il mar Nero e l'Alta Persia. Prima della fondazione +di Costantinopoli, eran prevalse la prima e la seconda; dopo, prevalse +questa terza, e Costantinopoli diventò non solamente via o scalo, ma +emporio principale di quel commercio, e in breve anche gran centro +industriale. Quindi, da quella fondazione, si può dir cessato l'antico +primato nostro; e il Mediterraneo non piú lago italiano, ma per cinque +secoli (dal quarto a tutto l'ottavo) lago greco; poi, per quattro +altri (dal nono a tutto il decimosecondo) lago greco-arabo, tenendo +gli arabi le due vie d'Egitto e Siria, e rimanendo ai greci la sola +via del Bosforo o Costantinopoli. Certo, ne' due ultimi secoli s'eran +giá frammesse non poche cittá italiane, Venezia, Amalfi, Genova, Pisa +forse sopra tutte, tra le due nazioni primeggianti; e giá nelle tre +prime crociate s'eran elle avvantaggiate co' trasporti de' guerrieri e +lor impedimenti, col commercio del nuovo regno latino di Gerusalemme, +e collo stabilimento di grandi fondachi, di vie e quartieri intieri +italiani nelle cittá conquistate. Il Pardessus[1] ci dá una cronologia +preziosa de' privilegi ottenuti da' genovesi; in Antiochia nel 1098 e +1127; in Giaffa, Cesarea ed Acri nel 1105; in Tripoli nel 1109; in +Laodicea ne' 1108 e 1127:--da' veneziani in Giaffa nel 1099; in tutto +il regno di Gerusalemme ne' 1111, 1113, 1123, 1130:--e da' pisani in +Giaffa, Cesarea ed Acri nel 1105, e in Antiochia nel 1108. Ma, né +tutte queste eran per anche conquiste vere o riconosciute, né il +commercio od anche meno la potenza italiana eran tuttavia principali +nel Mediterraneo, né anche meno era tornato questo all'onor di lago +italiano. Ora sí, ciò rivedremo.--Venezia è poco venuta finora in +queste pagine, per ciò che ella fu finora poca cosa all'Italia in +generale; e che avea guerreggiato sí parecchie volte nell'Illirio e in +Oriente, ma che, simile a Roma antica, dopo un quattro secoli +d'esistenza, il territorio di lei non s'estendeva guari oltre al +dogato, cioè alle lagune e ai lidi; ondeché la storia di lei non fu, +lungo que' secoli, se non istoria tutto cittadina, tutt'empita di que' +particolari di governo interno a cui dicemmo non poterci fermare. +Bensí, è da avvertire in tutto, che le parti in lei furono molto men +cattive che non altrove in Italia, non infette di dipendenza +straniera, non di feodalitá: e quindi meno acri tra nobili e plebei, +men varianti il governo; il quale fu sempre piú o meno equilibrato di +democrazia, aristocrazia e quasi monarchia, un Consiglio generale, i +senatori e lor Consigli, il duca o doge. La situazione avea aiutata +l'indipendenza, l'indipendenza avea serbata la concordia, e la +concordia aveva compiuta e sancita l'indipendenza.--Ultimamente, da un +cinquant'anni, parecchie contese e guerre le erano sorte contro al re +d'Ungheria per l'Illirio, contro all'imperator greco per gli +stabilimenti orientali. Ora apparecchiandosi la quarta e grande +crociata, promossa dall'operoso Innocenzo III, i crociati fecer patto +[1201] con Venezia d'un grande armamento navale per il passaggio. Ma, +non essendo venuti tutti i patteggiati, e non potendo i venuti pagar +il prezzo totale pattuito, convennesi che per quel che ne mancava, +essi servirebbon la repubblica d'un colpo di mano per riprendere Zara +al re d'Ungheria; e cosí fecero in pochi dí [1202]. Quindi incorati +dal successo, veneziani e crociati dánno retta ad Alessio il giovane +(figlio d'Isacco imperator greco testé spogliato dal fratello +Alessio), che li esortava a riporre il padre sul trono, e prometteva +gran paga e grandi aiuti poi. Il papa non voleva; ma i crociati per +aviditá, i veneziani per aviditá e vendetta accettan l'impresa. Era a +capo Enrico Dandolo doge, vecchio d'oltre a novant'anni, cieco o poco +meno, eppure arditissimo, che aveva presa la croce testé in San Marco. +Arrivano dinanzi a Costantinopoli, approdano alla costa d'Asia, +varcano il Bosforo, e fugano i vili greci. Seguono parecchie fazioni, +e finalmente un assalto per terra e mare; dove il vecchio doge gridava +a' suoi, volerli far impiccare se nol mettean de' primi a terra; e +messovi, vinse egli, ed impedí i francesi d'esser vinti. Non ancor +presa la cittá, fuggí Alessio imperatore; e, riposti in trono Isacco +ed Alessio il giovane, entrarono Dandolo e i crociati veneziani e +francesi [luglio 1203]. Ma, come succede tra restaurati e +restauratori, rimaser per poco alleati greci e latini, disputando +sulle promesse reciproche. Riapresi la guerra; il popolo di +Costantinopoli si solleva contro a' due principi (pur come succede) +caduti in sospetto di vil obbedienza a' restauratori, lí depone, e +grida imperadore Alessio duca, detto Murzuflo. Contra costui i +crociati assediano, assaltano di nuovo la cittá, e prendono e pongono +a fuoco, a sangue, e massime a grandissima ruba [aprile 1204]. Poi, +tra molti scherni fatti da' semibarbari ma prodi latini a que' greci +serbatori della antica coltura (portarono una volta una penna ed un +calamaio in processione tra lor lucide armi vittoriose) nominano un +imperator latino, Baldovino conte di Fiandra. Ma spartiscon l'imperio: +un regno di Tessalonica al marchese di Monferrato; Peloponneso (giá +detto Morea da' mori o gelsi che la arricchivano allora) sminuzzato +tra vari signori feodali; e un quarto e mezzo dell'imperio dato in +cittá ed isole varie a Venezia. La quale, per vero dire, non le +occupò; né le poteva occupare con sua popolazione, non salita per anco +oltre a due o trecentomila anime; ma le ne rimasero a lungo parecchie, +e principalmente Candia che fu poi massima ed ultima delle colonie +sue. E quindi in breve, per emulazione, per quell'imitazione, che, a +malgrado le inimicizie de' governi, trae sovente ad imitarsi e +seguirsi i popoli connazionali, i pisani e massime i genovesi fecero +pure stabilimenti orientali; e cosí fu acquistata tutta questa via al +commercio italiano, il quale, caduti gli arabi, giá praticava le altre +due; e cosí tra le tre incominciò il secondo primato nostro nel +Mediterraneo; cosí ricominciò questo ad esser lago italiano. E tal +durò poi, come giá anticamente, tre secoli o poco piú. L'istituzione, +il nome de' «consoli» dato da quegli italiani ai capi e giudici de' +loro commercianti in ogni cittá orientale (come a quelli che erano +nelle madri patrie), ed esteso poi in tutto il globo, rimane anch'oggi +monumento di quel nostro primato commerciale. + + [1] _Tableau_, p. VIII bis. + + +16. Federigo II [1218-1250].--Federigo era giovane di +ventiquattr'anni, quando rimase libero del competitore. Dimorò due +anni in Germania a confermarvi sua potenza.--Scese [1220] a farsi +incoronare da papa Onorio, e promise fin d'allora prender la croce per +la ricuperazione di Gerusalemme. Ma passò prima a farsi riconoscer nel +Regno, ed ordinarlo. Ridusse i saracini, che pur rimanean numerosi in +Sicilia, e ne trasportò i resti di qua dal faro, a Lucera e Nocera; +dove stanziarono e fiorirono, e ond'egli li trasse sovente poi a +guerreggiare contro ai papi e agli italiani, e ne fu odiato tanto piú. +Die' leggi a tutto il Regno; buone per quel tempo, ma che improntate +di feodalitá mantennero colá, piú a lungo che altrove in Italia, +quell'ordine o disordine. Edificò castella a farsi forte nelle terre, +nelle cittá, uno principalmente in Napoli, la quale diventonne poi +residenza regia e capitale. Ed ivi istituí una universitá, seconda in +Italia dopo quella giá piú che centenaria di Bologna. E colto, prode e +corteggiator di donne, si compiacque di poesia e poeti in lingue +romanze e volgari, e scrisse nella nostra che sorgeva. Nel 1225, sposò +quella Iolanda di Lusignano, figlia ed erede del re spogliato di +Gerusalemme, che fu terza donna accrescitrice di pretensioni in casa +Svevia. E, nel 1227, salí finalmente sulle navi a Brindisi per il +nuovo regno suo. Ma infermati esso e molti suoi, sbarcò ed indugiò un +altro anno, e fu perciò scomunicato da Gregorio IX, papa nuovo di +quell'anno, gran papa politico, e incominciatore di quella gran +contesa papalina o guelfa o italiana, contro agli Svevi or napoletani, +che durò quarant'anni. E qui, al solito, non pochi moderni sofisticano +per trovar in questi papi grandi disegni di monarchia universale. Ma +qui pure il disegno fu piú semplice, e qui poi tutto italiano. Come +tutti gli Svevi, Federigo II era principe superbissimo, soverchiatore, +sprezzator di tutti e massime de' papi, e non dirò della religione +cristiana, ma almeno di quelle che sono sempre convenienze, ed in quel +secolo parevano essenza di lei. E cosí tenuto per poco credente o mal +credente, o come allora dicevasi, epicureo, paterino, eretico e quasi +maomettano, saracino o pagano, ei sollevò contro sé l'opinione +universale, la italiana principalmente, quella de' papi sopra tutti. I +quali poi secondarono l'opinione nazionale, tanto piú volentieri che +non piú solamente la riunione dell'imperio-regno d'Italia col regno di +Puglia e Sicilia faceva gli Svevi, ma le qualitá personali di Federigo +II lo facevano piú pericoloso. E fecero bene e naturalmente senza +dubbio in ciò; fecero male solamente in questa o quella esagerazione +di tal politica, in questa o quella scomunica; ecco tutto. Effettuato +il passaggio [1228] con meno gente che l'anno addietro (causa di nuova +ira del papa e nuova scomunica), Federigo guerreggiò poco in Asia, +trattò ed ottenne per sé Gerusalemme, ma lasciò il Santo Sepolcro in +mano a' maomettani [1229], nuovo scandalo e nuova ira. Tornò quindi +nel Regno contra Lusignano, il proprio suocero, che mosso dal papa +l'aveva occupato; né gli fu difficile cacciar costui, riordinar il +Regno, rinforzarvisi.--Quindi si rivolse a Lombardia; dove Milano, +tornata a sua primiera avversione contra gli Svevi o ghibellini, e +risorta a capo di parte guelfa, né allora né poi non aprí mai le porte +all'imperatore per lasciargli prendere la corona d'Italia. E giá da +tre anni [1226] avea (del resto, secondo suoi privilegi) rinnovata la +lega di Lombardia. Eranvi allora entrate Milano, Bologna, Piacenza, +Verona, Vicenza, Treviso, Padova, Brescia, Faenza, Mantova, Vercelli, +Lodi, Bergamo, Torino ed Alessandria, ed accostatesi poi parecchie +altre, Venezia stessa. Ma questa seconda lega lombarda, anche men +della prima, non mirò all'indipendenza; piú forti tutte queste cittá, +per essersi esercitate da quarant'anni in una libertá quasi compiuta, +è anche piú da stupire che non sapesser compierla. E perché appunto +questo era l'unico scopo buono, naturale, che la nuova lega potesse +avere, ed ella non l'ebbe, non si scorge in essa nessuno scopo, né +disegno, né idea. La prima avea volute le regalie, i consoli, troppo +poco forse, ma in somma quel poco, e l'aveva ottenuto; la seconda non +aveva che a proseguire; e non volle ciò, né nulla. La prima era +difensiva, conservatrice de' diritti acquistati, e conservolli; la +seconda era offensiva, ed offese, ma senza pro, senza acquisto +ulteriore. Non fu altro che odio, parte guelfa, lega guelfa, contra +odio e parte e leghe ghibelline, che pur sorsero qua e lá. Riuscí un +cumolo di fatti peggio che mai moltiplicati e sminuzzati; piú brutti +naturalmente dalla parte straniera e ghibellina, ma non belli nemmeno +da parte guelfa, mediocri tutti. Il vero è che senza grande scopo le +parti non possono aver né grandi virtú né grande effetto; e che queste +del secolo decimoterzo non servirono a nulla, se non a far crescere i +signorotti o tirannucci, giá sorgenti nelle cittá.--Le parti di quel +secolo ebbero vizio tutto contrario a quello delle presenti. Il quale +è d'oltrepassare gli scopi primieri e buoni, di pigliarne altri via +via ulteriori e cattivi: dopo la libertá, l'uguaglianza, que' +socialismi e comunismi, che sono barbare idee in barbare parole; dopo +il principato costituzionale rappresentativo, la repubblica, e non giá +niuna sapientemente equilibrata, ma la democratica e sociale; dopo, ed +anzi prima dell'indipendenza, l'unitá. Quando sapranno le parti +italiane prefiggersi scopi buoni e non oltrepassarli, quando non +peccare né per difetto né per eccesso, non essere né tutto stolte né +tutto matte? Non mai, diranno alcuni di que' superbi che troncano ogni +difficoltá facilmente con qualche sentenza dispregiativa degli uomini; +gli uomini son sempre stolti o matti; le parti, sempre mancanti od +eccessive; chi le spera moderate, prudenti, sagge, capaci di +scegliersi scopi buoni e contentarsene, spera da stolto o da matto; +egli stesso è da compatire. Ma, rispondiamo noi compatiti, ma +Inghilterra ed America, e il piccolo continental Belgio a' tempi +nostri, ed un altro pur piccolo e continentale Stato in questi ultimi +dí; ma Olanda e Svizzera ne' secoli moderni; ma Venezia (quasi sola, +per vero dire) nel nostro medio evo, ed Atene e Sparta e Tebe; ma +tutte insomma le repubbliche, tutti gli Stati comunque liberi, ebbero +parti; e seppero averne sovente delle moderate, non inefficaci come le +nostre del secolo decimoterzo, o almeno non cosí matte come queste che +ci si dicono ora naturali ed inevitabili al secolo decimonono; e non +furono grandi e felici, se non appunto quando e perché il seppero: +ondeché, noi non veggiamo per noi questa necessitá di non averlo mai a +sapere od imparare; e cosí ci ostiniamo, contro a' dispregiatori e +disperanti, a sperare venga pure un dí che anche le parti italiane non +saran piú stolte né matte, non senza scopo, e non con inaccessibili e +inarrivabili o scellerati. Mi si perdoni la digressione, e torniamo +alle stoltezze del secolo decimoterzo.--Tre famiglie principalmente ne +crebbero: gli Ezzelini, tedeschi venuti con Federigo I, cresciuti in +Vicenza, Treviso, Padova ed all'intorno, ghibellini arrabbiati, famosi +per immani crudeltá: gli Estensi, che vedemmo antichi italiani, +antichi guelfi, anzi battezzatori di quella parte, fedeli ad essa, or +cresciuti in Modena e Ferrara, gente molto migliore, ma, come pare, di +generazione in generazione mediocre, e di che non trovasi mai un gran +fatto, un gran nome (se non vogliasi accettar nella storia quelle +adulazioni dell'Ariosto e del Tasso che sono venute a noia anche nella +loro bella poesia); e finalmente i Torriani, gente antica d'intorno a +Milano che crebbe facendosi capo di quel popolo. Del resto, dopo poca +e oscura guerra, fecesi [1230] una prima pace tra la lega guelfa e il +papa per una parte, e Federigo dall'altra. Ed estesesi via via a molte +cittá per opera de' nuovi frati, principalmente i minori o +francescani, e sopra tutti di sant'Antonio di Padova, e di quel fra +Giovanni da Vicenza, O' Connello del medio evo, che dicesi adunasse +una volta presso a Verona le centinaia di migliaia di uditori [1233]. +Ma tutto ciò durò poco. Ché del 1234, fosse o no ad istigazione del +papa e de' guelfi, sollevossi primo in Germania Arrigo figliuolo +dell'imperatore; e questi v'accorse, e, senza combattere, lo prese e +mandò prigione in Puglia, dove poscia morí. E risollevatasi la lega +lombarda e guelfa, e non bastando contra essa Ezzelino III, capo de' +ghibellini, ridiscese Federigo [1236] per Verona, e prese Vicenza, +mentre Ezzelino prendeva Padova; e risalí quindi a Germania. Ridiscese +per la terza volta [1237] piú forte, e diede allora a Cortenuova una +gran rotta a' milanesi. Né perciò osò assalir Milano. Assediò sí +Brescia parecchi mesi, ma invano [1238]; ed ebbe a satisfarsi di +correr Lombardia e Piemonte, riaccostando a sé le cittá men forti o +men costanti, e lo stesso marchese d'Este. Allora Gregorio IX +scomunicava Federigo [1239]; e quando questi scese a Toscana e +minacciò Roma, ei predicò contra lui una crociata [1240]. Convocato +quindi un concilio a Roma, ed essendosi i prelati francesi imbarcati +in Genova che era oramai tutta guelfa, Pisa, che era sempre tutta +ghibellina, armò all'incontro una gran flotta; e ne seguí [3 maggio +1241] una gran battaglia navale alla Meloria, dove Genova fu rotta, ed +onde saliron Pisa e i ghibellini piú che mai al primato di Toscana. +Dicesi ne morisse di dolore il terribil papa Gregorio, e vacò poi la +sede da due anni.--Finalmente, a mezzo il 1243, fu eletto Innocenzo +IV, che da cardinale era stato amico a Federigo, e gli fu papa nemico +peggio che i predecessori. Stretto da' ghibellini di Roma e d'intorno, +fuggí a Genova patria sua [1244], e quindi a Lione in Francia [1245]. +Ed ivi adunò un gran concilio a provvedere ai pericoli della +cristianitá nuovamente spogliata di Gerusalemme, ed assalita in +Polonia ed Ungheria dall'invasione dei mogolli successori di Gengis +khan. Ma allor si vide a che servisse quel vantato ordinamento della +cristianitá sotto a' suoi due capi temporale e spirituale. I due capi +eran divisi, e si divisero tanto piú dopo il concilio, che scomunicò +pur esso Federigo. Il papa lo depose; molte cittá l'abbandonarono; +molti signori delle Due Sicilie gli congiuraron contro. Dicesi che un +suo medico tentasse avvelenarlo; e che Pier delle Vigne suo +cancelliero ed amico, che gli avea condotto costui, ne cadesse in +sospetto ed in tal disperazione, che perciò si uccidesse urtando il +capo al muro [1246]. Allora il domato Federigo domandò pace e poco men +che mercé, implorò l'intervento di san Luigi re di Francia, e promise +riprender la croce. Venuto a Torino per accostarsi al papa, fu +richiamato indietro dalla sollevazione di Parma; vi pose campo +all'intorno, e tentò imitare la fondazione di Alessandria, fondando lá +presso una sua cittá ghibellina che chiamò Vittoria; ma, quasi a +scherno di fortuna, ei fu vinto colá [1248], e la cittá incipiente fu +distrutta. Le cose andavan meglio per lui in Toscana; i ghibellini +s'insignorivano della stessa Firenze, capo de' guelfi. Ma intanto +Bologna raccoglieva intorno a sé le cittá, le milizie della parte, e +dava [1249] una gran rotta agli imperiali, e vi prendeva Enzo, uno de' +non pochi figliuoli naturali di Federigo, ornato del nome, non della +potenza, di re di Sardegna. Fu gran trionfo a' bolognesi, i quali +mostrano oggi ancora il luogo dove trassero e tennero il giovane in +pomposa prigionia per venti e piú anni, finché morí. All'incontro, +prosperavano i ghibellini sull'Adige e la Brenta; vi prosperava e +inferociva peggio che mai Ezzelino tiranno. Era, come si vede, tra +Napoli ghibellina, Roma guelfa, Toscana ghibellina, Bologna guelfa, +Padova e il resto ghibellino, un frapporsi, un intrecciarsi di parti, +di guerre, di vittorie e sconfitte che doveva parer insolubile. Fu +sciolto dalla morte di Federigo II [13 dicembre 1250] avvenuta in +Puglia, dov'erasi ritratto, e rimasto poco men che ozioso, forse +scoraggiato, da un anno. Fu indubitabilmente uomo di grandi facoltá +native. Se la potenza tedesca avesse potuto ordinarsi definitamente in +Italia, sarebbesi fatto da lui, che riuniva le due potenze +d'imperatore, re d'Italia e delle Due Sicilie, che imperiò e regnò +oltre a cinquant'anni, che quasi sempre dimorò tra noi, che fu, si può +dire, piú italiano che tedesco, e fu grand'uomo. Ma tutte queste +qualitá facendolo piú pericoloso, il fecero anche piú odiato. Egli +pure fu (mi scuso di ritornar cosí sovente a tale osservazione, ma +ritorna sovente il fatto) di quelli che sprecano le facoltá, +l'operositá, la fortuna, la grandezza contra l'opinione dei piú, che è +onnipotente quando è giustamente progressiva. + + +17. Fine degli Svevi [1250-1268].--La morte di Federigo II lasciò l'Italia +libera d'imperatori per sessant'anni, e ne' diciotto primi precipitò la +casa di Svevia. Corrado suo figliuol primogenito, giá incoronato re di +Germania, successe lá e vi rimase un anno; mentre i fratelli di lui Arrigo +e Manfredo bastardo governaron per esso Sicilia e Puglia; ed Innocenzo IV +tornava a Italia trionfando, per Genova, Milano, Ferrara, Bologna, Perugia, +e faceva risorgere da per tutto parte guelfa.--Sceso Corrado [1251], venne +nel Regno, ebbelo di mano di Manfredo; e con lui riprese e puní Napoli ed +altre cittá sollevatesi per il papa [1252]. Il quale allora offrí quel +regno per la prima volta a Riccardo, poi ad Edmondo, fratello quello, +figlio questo del re d'Inghilterra; e l'ultimo l'accettò, ma non +venne.--Morto poscia Corrado [1254], e succedendogli in diritto Corradino +figlio di lui, fanciullo di due anni, rimasto in Germania, sollevaronsi i +siciliani contro a' tedeschi e saracini; e il papa s'avanzò nel Regno per +impossessarsene. Manfredi venivagli incontro; ma i suoi cavalieri prendeano +zuffa con uno de' guelfi del papa, e l'uccideano; ed egli fuggiva e +raggiungeva i saracini di Lucera devotissimi di sua casa; e risollevava il +Regno. Moriva Innocenzo IV nel medesimo anno; e succedevagli Alessandro IV +minor di lui, ma non meno aspro avversario degli Svevi, di tutti i +ghibellini. Non seppe conservare il Regno; Manfredi lo riconquistò tutto in +breve.--Alessandro predicò la croce contra Ezzelino, il tiranno di Verona, +Vicenza, Padova ed all'intorno; il quale era cresciuto a invidie e +crudeltá, che non iscompariscono al paragone con quelle de' marchesi e +delle cittaduzze e degli altri tiranni piccoli o grandi, antichi o moderni, +italiani o stranieri; ondeché contra costui, fu, almeno una volta, opera +santa la crociata di cristiani contra cristiani. Tre anni durò, tenendosi +stretti i ghibellini all'infame lor capo. Finalmente [1259] due signori +principali di questi, Oberto Pelavicino e Buoso da Doara, sollecitati l'un +contro l'altro dal tiranno, scoprono il doppio tradimento, abbandonano il +traditore, s'aggiungono alla lega guelfa; ed Ezzelino che avanzavasi verso +Milano, si trova rinchiuso tra questa e l'Adda, in mezzo a un cerchio di +nemici; combatte a Cassano, è vinto, ferito e preso, e si lascia morir +ferocemente. Quasi tutta Lombardia ne rimase guelfa. I Torriani ne crebbero +in Milano; gli Scaligeri ne sorsero all'incontro in Verona, e vi +continuarono la potenza, il capitanato ghibellino di Lombardia.--Intanto +[1258] Manfredi, udita, o data, una falsa nuova della morte di suo nipote +re Corradino, avea presa la corona di Puglia e Sicilia; e udito che quegli +viveva, serbolla, nominandolo suo successore. Quindi volendo rinforzarsi in +Toscana v'aiutava i ghibellini, i fuorusciti di Firenze. Seguivane [1260] +la battaglia di Montaperti (4 settembre) immortale ne' versi di Dante, +famosa allora per la vittoria de' ghibellini, il loro ritorno in Firenze, e +il lor disegno di distruggerla, impedito dal solo Farinata degli +Uberti.--L'anno appresso [1261] è quello della caduta dell'imperio latino +in Costantinopoli; dove si rinnovava il greco, e si fondava, in odio a' +veneziani, la colonia di Galata da' genovesi rivaleggianti. E morto in +quello papa Alessandro IV, succedevagli Urbano IV, francese, piú che mai +caldo nell'odio italiano contro agli Svevi, e nell'impresa di cacciarli dal +Regno. Subito l'offrí a Carlo d'Angiò, conte di Provenza fratello di san +Luigi re di Francia, facendovi rinunziare quell'Edmondo d'Inghilterra a cui +era stato dato dal predecessore [1263]. Non poté adempier l'impresa, ma +lasciolla morendo [1265] a Clemente IV pur francese, anzi provenzale, e +tanto piú caldo in essa.--Allora eleggevasi Carlo a senator di Roma, e la +guerra contra Manfredi era dichiarata crociata. Carlo avviava sua moglie, +l'ambiziosa Beatrice, con un forte esercito per Piemonte e Lombardia; e +venuto egli per mare a Roma con mille cavalieri, vi riceveva l'investitura +del Regno. Sceso quell'esercito, congiungevasi co' Torriani e i guelfi +lombardi, batteva Pelavicino e i ghibellini, e per Romagna raggiungeva +Carlo nuovo re. Avanzavasi questi da Roma a Benevento, e vi s'avanzava dal +Regno re Manfredi, mal secondato, giá tradito da' suoi. Seguiva una gran +battaglia (26 febbraio 1266); e Manfredi v'era ucciso, seppellito sotto un +monumento militare d'un sasso gettatogli da ogni uomo, diseppellito e +buttato fuori dalle terre del papa da un feroce legato. Anche Manfredi fu +principe di conto, non indegno del padre. Ma non mi par quell'eroe, massime +non eroe d'indipendenza, di nazionalitá italiana, che ne vorrebbon fare +taluni. Il fatto sta che per il gran desiderio che se n'aveva testé, e non +avendone allora niun vero, se ne fingevano degli immaginari.--Inferocirono +subito i francesi in Benevento, nel Regno occupato senza contrasto. Quindi, +fin d'allora, a sollevarsi contr'essi l'opinione universale, le speranze +ghibelline. Chiamarono di Germania Corradino, bello e prode giovanetto di +sedici anni, che la madre non voleva lasciar partire, che partí con gran +séguito di principi e signori tedeschi. Giunse a Verona sul finir del 1267, +mentre ghibellini e saracini si sollevavan per lui nel Regno. Quindi +dovette accorrere Carlo, lasciando Toscana ove erasi avanzato a rifarla +guelfa. Giunsevi Corradino, vi fu festeggiato e rinforzato da' pisani, +s'avanzò a Roma lasciata dal papa, penetrò negli Abruzzi fino a +Tagliacozzo. Ed ivi fu incontrato da Carlo, men forte ma piú astuto +capitano. E combattutavi [23 agosto] una gran battaglia, rimase vincitore +primamente Corradino, poi, per l'arte (suggeritagli da un vecchio suo +guerriero) di tener intatta una riserva, Carlo d'Angiò. E preso il giovane +infelice e scelleratamente giudicato, perdé sul palco il capo innocente, su +cui s'erano accumulati tanti odii, odii guelfi contra Svevi, odii papali +contra imperatori, odii cristiani contra saracini, odii italiani contra +tedeschi. Dal palco gettò un guanto in mezzo alla folla degli spettatori; +ed uno di essi il portava poi a Costanza figliuola di Manfredi e regina +d'Aragona, solo resto oramai di casa Sveva.--Enzo, quell'altro innocente, +moriva quattro anni dopo in suo carcere a Bologna. + + +18. Il terzo periodo della presente etá in generale +[1268-1377].--Segue il periodo della potenza angioina, meno infelice, +men pericolosa alla libertá, giá confermata, de' comuni. Perciocché +per quanto severo sia il giudicio che si deve fare degli ultimi papi, +inutilissimamente qui chiamatori di nuovi stranieri, il fatto sta che +la libertá d'Italia non fu mai cosí presso a compiuta come ne' due +secoli seguenti, come in generale tutte le volte che alla signoria o +preponderanza tedesca sul settentrione d'Italia si contrappose +staccato il Regno del mezzodí. Allora, per poco che non sieno +mediocrissimi, paurosissimi quei re lontani dalla prepotenza tedesca, +sorge un equilibrio naturale, che dá fiato, che diminuisce la servitú +della penisola intiera; e se fosse mai sorto, se sorgesse mai un gran +principe colá, non è dubbio che la servitú cesserebbe del tutto. Se +Carlo I fosse stato simile al gran fratello san Luigi di Francia (ma +forse, se tale, non sarebbe venuto a Italia), sarebbesi ciò allora +adempiuto. Ma qui fu il gran danno, qui la colpa del secolo che siam +per correre; né Carlo I né niuno degli Angioini non furono grandi +principi mai; furono principi semibarbari, semifeodali, non occupati +in altro che nell'estendere lor potenza personale, senza uno di quei +pensieri di riunire in un corpo una nazione, di appoggiarsi sugli +interessi generali, sulle opinioni di lei, di riunirla quando divisa, +di ordinarla quando scomposta, di liberarla quando dipendente, o di +accrescere la somma delle forze, della virtú, della felicitá di lei, +quando giá sia indipendente; i quali, per vero dire, son pensieri di +etá piú progredite, od anzi di pochi eletti in queste stesse. E +tuttavia anche allora, anche non bene costituito il Regno, il +costituirsi antitedesco di esso fu tal fatto, che se ne muta quinci +innanzi l'andamento di tutti i fatti minori; che dopo un secolo di +prepotenza tedesca combattuta ed abbattuta, segue un secolo di +prepotenza francese; che l'imperio, gli imperatori eletti, od anche +discesi ed incoronati, ne scemano del tutto d'importanza; e che non +piú sulla successione di questi, ma su quella dei re Angioini, ci pare +dover oramai dividere ed ordinare la successione degli eventi.--Del +resto, noi continueremo per forza a tralasciare le guerre civili di +cittá a cittá, ed anche peggio le cittadine entro ad ogni cittá, e gli +accrescimenti piú che mai frequenti de' tirannucci in ciascuna, o de' +signori feodali, quando tutti questi fatti non sieno importantissimi +alle vicende di tutta Italia, le quali sole qui proseguiamo. Noi non +abbiamo spazio da badare agli interessi, alle memorie anche gloriose +(se ci sia lecito dir cosí) di niun campanile, sia pur quello di Santa +Maria del fiore di Firenze, di San Marco di Venezia; né agli interessi +o alle genealogie di nessuna famiglia principesca, sia pur quella +d'Este o di Savoia. All'incontro, ci pare importante a notar fin di +qua della parte guelfa; che siam per vederne i piú gravi errori, +gl'imperdonabili pervertimenti, il passar di lei sotto a capi +stranieri, e quindi l'esagerarsi, il dividersi, il perder lo scopo +qualunque che pur aveva avuto, il ridursi piú che mai a nome vano e +nocivo di discordie. E noteremo delle cittá in generale: che elle giá +non si reggevano né si resser piú in niuna di quelle forme originarie, +quasi universali e piú semplici, de' consoli del secolo decimosecondo, +o de' podestá del principio del decimoterzo; che ogni governo +cittadino s'era mutato in forme diversissime, e variabilissime, +secondo la preponderanza de' ghibellini o de' guelfi, de' nobili +antichi o de' nuovi, de' popolani dell'arti maggiori o delle minori, +od anche dell'ultima plebe, ad ogni decennio, ad ogni lustro, ad ogni +anno; che questi governi quali che fossero, quand'eran di parecchi, si +chiamarono la «Signoria»; e quando d'uno costituito legalmente o +illegalmente, il «signore» dagli amici, il «tiranno» da' nemici; e che +insomma le divisioni e suddivisioni e diversitá e gelosie ed invidie e +pettegolezzi d'Italia non furono cosí moltiplici mai come in questo +secolo. Il quale tuttavia è il secolo di Dante (nato l'anno appunto +della discesa di Carlo, 1265) e di Petrarca, Boccaccio, e Giotto e +Arnolfo di Lapo e Nicolò Pisano, il secolo in che piú progredirono a +un tratto la lingua, le lettere, le arti nostre. Tanto a tutte le +colture generalmente, alle lettere principalmente, valgono +l'indipendenza anche incompiuta, la libertá anche coi suoi +inconvenienti ed abusi ed eccessi. + + +19. Re Carlo I d'Angiò [1268-1285].--Morto Corradino, trionfò parte +guelfa. Morto Clemente IV un mese dopo, e non succeduto nessun papa +quasi per tre anni, re Carlo rimase solo capo della parte +trionfatrice, capo straniero della parte nazionale, che fu il seme di +tutti i danni. In Toscana, in Lombardia, in Piemonte le cittá si +rifacevan guelfe, e le piú facevan Carlo capo di lor vari governi, di +lor signorie, signore. Firenze era stata delle prime (fin dal 1266); e +perseverò poi guelfa sempre, non ultima causa di sua grandezza, di sua +coltura; l'ispirazione nazionale è somma delle ispirazioni. In +Lombardia, i due grandi capi ghibellini Oberto Pelavicino e Buoso di +Doara finirono, quegli poco piú che signor privato di castella, questi +spoglio del tutto. Se Carlo si fosse contentato d'Italia, egli l'aveva +allora. Ma fu dapprima distratto da quella crociata ch'ei fece col +fratello san Luigi in Africa, dove questi morí [1270]; e sempre poi +dal disegno di riconquistar l'imperio greco. E fosse leggerezza +naturale o perché le menti ristrette non sanno attendere a un tempo +alle cose presenti e alle ulteriori, fu meravigliosa la noncuranza con +che egli e i suoi francesi malcontentarono i regnicoli, gl'italiani +tutti, gli stessi guelfi. Naufragate le navi genovesi al ritorno +d'Africa sulle coste di Sicilia, ei le fece predare; era uso del tempo +in casi soliti, ma scandaloso anche allora contra crociati ed alleati. +Guido di Monforte, uno de' principali francesi, che aveva perduto il +padre nelle guerre contra Inghilterra, trovandosi un dí in chiesa con +Arrigo principe inglese, lo trucidò a personale e vile vendetta, fuggí +di chiesa, e ripentito rientrovvi a tirar fuori l'ucciso pe' capegli, +come gli era stato tirato il padre; e re Carlo lasciò impunito +quell'arrabbiato. Poi, gli storici concordano ad accusare Carlo e i +francesi di ruberie, di lussi e lussurie; tanto piú insultanti a que' +repubblicani, che eran rimasti semplici e costumati fin allora, e che +allora appunto (com'è notato da Dante e da' cronachisti) +incominciarono a corrompersi. Poi, come succede a tutte le parti +vittoriose di dividersi in moderati ed esagerati, cosí fin d'allora +subito si divise parte Guelfa in quelle due suddivisioni che poc'anni +appresso furono famose in Firenze sotto ai nomi di «bianchi» e «neri»; +e i papi seguenti, quando furon nazionali, furono in generale +moderati; e gli Angioini e francesi e lor papi furono sempre +esagerati. Ed insomma, per legge naturale, inevitabile, in pochi anni +gli stranieri nuovi furono odiati, certo non meno, forse piú che gli +antichi. Tutto ciò incominciò a vedersi quando fu fatta finalmente +l'elezione di Gregorio X [1272]; uno de' papi, che seppe far meglio +insieme i due uffici di pontefice e di principe, che adoprò i quattro +anni del troppo breve pontificato a far paci dentro e fuori Italia, in +tutta la cristianitá, per riunirla ad una nuova crociata. Anche +lasciando la santitá e l'utilitá politica di quell'imprese a cui dopo +Gregorio X niuno attese piú per due secoli, restano belli e superiori +alla sua etá gli sforzi per cui egli fece richiamar i ghibellini nelle +cittá guelfe di Toscana, e conchiuder paci tra re Carlo e Genova, tra +Venezia e Bologna. Carlo all'incontro faceva ricacciare i ghibellini +ripatriati. Come Gregorio primo e il secondo e il settimo, cosí il +decimo segna un'epoca, un cambiamento nella politica dei papi. Fu +primo de' guelfi moderati. Ancora Gregorio riconobbe l'imperator +greco, e riuní (per poco pur troppo) quella chiesa alla latina; e re +Carlo trattò all'incontro, s'apparentò con Baldovino l'imperator +latino cacciato. Finalmente attese Gregorio X a far cessare +l'interregno nell'imperio occidentale, vanamente disputato da parecchi +anni tra due competitori lontani ed impotenti, Alfonso re di Castiglia +e Riccardo di Cornovaglia, principe d'Inghilterra. Scartati quelli, fu +ora eletto in Germania a re de' romani (cosí incominciavasi a chiamar +il re di colá, investito oramai, per prescrizione, del diritto d'esser +incoronato imperatore) Rodolfo d'Absburga, lo stipite della prima casa +imperiale d'Austria. Ma quest'ultima non fu certamente buona opera +politica per l'Italia, a cui aveva giovato giá l'interregno, a cui +avrebbe anche piú, se si fosse lasciato cader in disuso il funesto +nome, le funeste pretensioni: ondeché ciò che dicemmo de' comuni e di +lor leghe, è a dir ora di questo e de' seguenti od anzi forse di tutti +i papi; che essi non seppero innalzarsi mai a desiderare od imaginare +né l'indipendenza compiuta d'Italia, né, finché durarono gl'imperadori +romani, una cristianitá senza tal capo ed ornamento. Del resto, +Rodolfo fu forse il migliore che s'avesse mai. Principe non solamente +prode e gran guerriero, ma (lo dico con intimo convincimento) +previdentissimo politico, attese tutta sua vita a fondare, ad +estendere la potenza di sua casa in Germania; e la fondò ed estese +molto bene in que' paesi d'Austria e Boemia, su quel Danubio, dove fu, +è, e sará sempre il nerbo, la veritá di lor potenza; trascurò l'Italia +dov'era lo splendore, ma dov'era e sará sempre la fallacia di essa. +Non vi scese mai, diede appena speranze di venirvi ad alcuni +ghibellini, confermò ai papi (piú esplicitamente che non fosse forse +stato fatto mai da Pipino, Carlomagno o Matilde) quegli Stati ch'essi +hanno oggi ancora. E tutta questa germanica politica di casa +d'Austria, ei la fondò e tramandò cosí bene, che rimase piú o meno +quella di tutti i discendenti di lui, imperadori o non imperadori, per +due secoli, fino a Massimiliano e Carlo V. Cosí questi non l'avesser +lasciata, per tornare a quella delle due case ghibelline di Franconia +e di Svevia! L'Italia ne sarebbe da parecchi secoli, non la piú +grande, non la primeggiante probabilmente, ma almeno la piú felice fra +le nazioni del mondo; e casa d'Austria non avrebbe perduto il +principato di Germania per proseguir sempre quel d'Italia, e non +averlo tranquillo mai; e Germania, rimasta piú felice essa pure, e piú +unita, avrebbe adempiuto meglio l'ufficio suo passato di difenditrice, +adempirebbe meglio il suo presente o futuro di estenditrice della +cristianitá, all'Oriente. Ma che? Dall'epoca appunto a cui siam +giunti, dall'abbandono delle crociate, dal non ascolto dato a Gregorio +X, i principi cristiani quasi sempre amarono aggirarsi, intricarsi nel +medesimo cerchio di politica ristretta europea gli uni contra gli +altri, anziché estenderla agli interessi esterni e comuni.--Ad ogni +modo, morto il buon papa Gregorio X, come appunto s'apparecchiava a +passar in Asia egli stesso [1276], succedettergli in poco piú d'un +anno quattro papi: Innocenzo V, Adriano V, Giovanni XXI e [1277] +Niccolò III imitator di Gregorio, paciero e guelfo moderato come +quello, ed anche piú di quello, temperator della oltrepotenza +angioina. Appoggiandosi al nuovo re de' romani, fece a Carlo deporre i +titoli e le potenze di senator di Roma, e di vicario imperiale in +Toscana; e pacificò quindi questa e Romagna, facendo ripatriar i +ghibellini. Ma morto esso nel 1280, e disputandosi l'elezione tra +italiani e francesi, soverchiaron questi per forza di Carlo, e fu +eletto [1281] Martino IV francese; e francese, angioina, guelfa +esagerata rifecesi l'Italia.--Ma intanto da quel resto di sangue e di +diritti ghibellini che erano stati portati da Costanza a Pietro +d'Aragona, dalla fedeltá di due grandi fuorusciti pugliesi, Ruggeri da +Loria e Giovanni da Procida, e principalissimamente dall'ira de' +popoli oppressi, apparecchiavasi una mezza rovina agli Angioini, un +terzo popolo straniero alla misera Italia, una divisione di quel bello +e natural regno delle Due Sicilie, che riuní allora per poco, che +riunisce ora da oltre un secolo il piú gran numero d'italiani +indipendenti; ondeché non può se non dolere qualunque volta ci si veda +o si tema ridiviso. Ruggeri era in Aragona diventato almirante e +grand'uomo di mare; il Procida (se grandezza e cospirazione possono +stare insieme) gran cospiratore. Corse Sicilia ad inasprir grandi e +popolo; Costantinopoli due volte, a farvi sentire i pericoli, le +minacce dell'ambizioso Carlo, e trarne sussidi di danaro; Roma (sotto +Niccolò III) ad ottenerne approvazione quando fosse fatto; ed Aragona +a rendervi conto e pressare un'impresa a Sicilia. E Pietro +l'apparecchiava sotto nome d'impresa contro a' saracini, e salpava e +scendeva in Africa; quando il lunedí di Pasqua 30 marzo 1282, andando +secondo il costume i cittadini di Palermo a' vespri del vicino +Monreale, un francese insultò una fanciulla al fianco di suo +fidanzato, e fu ucciso lí da questo, e tutto il popolo si sollevò al +grido «Muoiano i francesi»; e ne fu fatto macello in Palermo, e via +via poi in ciascuna delle cittá dell'isola, al dí, all'ora che +v'arrivò la novella del feroce esempio. Cosí, come suole quando v'è +materia vera, la rivoluzione popolare troncò indugi e dubbi alla +cospirazione principesca ed aristocratica. Allora Carlo, giá mezzo +disperato all'annunzio, pregava Dio, «se dovea scendere, di scendere +almeno di piccol passo», ed assaliva poi Messina con una gran flotta. +Ma sopragiungevano finalmente [30 agosto] Pietro, che fu riconosciuto +re in tutta l'isola, e Ruggeri di Loria che sforzò Carlo a lasciar +Messina, e gl'inseguí ed incendiò la flotta. Poi Carlo e Pietro si +sfidavano personalmente a vicenda per a Bordeaux in Francia; ed a +vicenda andandovi, s'accusaron l'un l'altro di non esservisi trovati, +di non avervi sicurezza; e non se ne fece altro [1283]. Il papa +francese spogliava Pietro de' suoi regni, e Pietro li serbava. E Carlo +tornando di Francia a Napoli, trovava sua flotta ribattuta dal gran +Ruggeri, e condottone via prigione il proprio figliuolo Carlo il +giovane [1284]; e si vendicò malvagiamente sui napoletani, ed accorato +morí in sul principio del 1285. Morendo dicono pregasse Dio: gli +perdonasse i peccati, per il merito fattosi in conquistar il Regno a +santa Chiesa! Tanto gli uomini sembrano illuder sé, e voler illudere +Dio stesso, chiamando merito e sacrificio le proprie ambizioni! Ma +entriamo noi il men possibile nell'intenzioni: son segreti di Dio +giudice, giudice terribile e misericordioso.--L'anno innanzi [1284] +erasi combattuta un'altra gran battaglia navale tra genovesi e pisani, +di nuovo alla Meloria. Ma qui furono vinti i pisani; e non se ne +rialzaron mai piú, né essi, né parte ghibellina in Toscana. + + +20. Re Carlo II d'Angiò [1285-1309].--A Carlo I d'Angiò successe, da sua +prigionia d'Aragona, Carlo II figliuolo di lui, nel regno di Puglia ed +insieme nel contado di Provenza e gli altri feudi francesi. E fu nuova +disgrazia nostra siffatta riunione del regno italiano e delle province +francesi negli Angioini; i quali, quantunque dimoranti tra noi, sempre +rimaser francesi, non si fecer nostri bene mai, come succedé poi piú volte +delle famiglie di principi stranieri ma venute a regnare in Italia sola. Il +tempo di Carlo II è famoso nella nostra storia letteraria, perché è quello +della vita politica di Dante, quello de' fatti che entrano piú +abbondantemente nel poema di lui. Ed è pur tempo molto notevole nella +nostra storia politica, perché oramai abbiamo in essa tedeschi, francesi, +spagnuoli, tutti quanti gli stranieri moderni; e perché poi è il tempo +degli ultimi errori di parte guelfa, quello in che succombette la +suddivisione moderata, papalina ed italiana, e prevalse l'esagerata, pura o +francese.--Morirono nel medesimo anno che Carlo I, papa Martino, a cui +succedette Onorio IV italiano, e Pietro re, a cui succedettero il figliuolo +primogenito di lui Alfonso III nel regno d'Aragona, e il secondogenito +Giacomo in quel di Sicilia. Carlo II d'Angiò fu liberato per un trattato +del 1288; onde rimase a lui il regno di Napoli o Puglia, a Giacomo quel di +Sicilia. Ma appena giunto Carlo in Italia, ei ruppe il trattato; e si +riaprí la guerra di Francia, Castiglia e Napoli contra Aragona e Sicilia, +giá di nuovo riunite (per la morte di Alfonso) in Giacomo re dell'una e +dell'altra. Cosí pressato, questi conchiudeva [1296] un nuovo trattato, per +cui anche Sicilia era abbandonata all'Angioino. Ma sollevaronsi i +siciliani, gridaron re Federigo fratello minore dell'Aragonese; e il +sostenner poi generosamente, fortissimamente in lunga guerra contra Napoli, +Francia, ed Aragona stessa.--Intanto al breve e non importante pontificato +d'Onorio IV era succeduto quello non guari diverso di Nicolò IV +[1288-1292]; ed era quindi vacata la Sedia due anni tra le dispute de' +cardinali italiani e francesi; ed eletto poi Celestino V, un santo romito, +che fu grande esempio del non bastare le virtú private a quel sommo posto +della cristianitá; e che fece quindi «il gran rifiuto», spintovi, dicesi, +dalle arti di colui che voleva essere e fu in breve successor suo, +Bonifazio VIII [1294]. Noi vedemmo, per due secoli e piú, un papa +grandissimo e come pontefice e come principe italiano, non pochi grandi, +quasi tutti buoni nelle due qualitá, quantunque talora imitatori +inopportuni ed esagerati di Gregorio VII, alcuni solamente degli ultimi, i +francesi, non buoni principi, come esageratori di parte guelfa fatta +francese. Ora, Bonifazio VIII italiano, ma da principio tutto guelfo, +esagerato, tutto francese, e poscia tutto contrario, e non solo imitatore +inopportuno, ma, se sia lecito dire, caricatura di Gregorio VII incominciò +la serie de' papi men buoni o cattivi che vedremo poi. Una delle opere piú +infelici di lui, fu il sostegno dato ai guelfi esagerati di Toscana; i +quali prima in Pistoia, poi in Firenze e tutt'intorno, incominciarono a +chiamarsi «neri»; contro ai moderati, chiamati «bianchi», ed accusati +(secondo il consueto) di pendere alla parte opposta ghibellina. Dante, Dino +Compagni, il padre di Petrarca, e quanti erano animi alti e migliori in +Firenze furono naturalmente di parte moderata; ma fu poi gran colpa +politica di Dante e non pochi altri, di quasi giustificar quell'accusa, +rivolgendosi poi, quando perseguitati, e per ira, a quella parte non loro, +a quelli che avrebbon dovuto serbare per avversari comuni. Intanto +Bonifazio chiamava ad aiuto de' guelfi neri o puri Carlo di Valois. un +guerriero venturiero di casa Francia, a cui giá era stato dato e tolto +nelle guerre e paci anteriori (in parole non in fatto) il regno d'Aragona. +Scese in Italia con poca gente, pochi danari, s'abboccò con Bonifazio, +risalí a Firenze, mutovvi il governo da' bianchi a' neri, che esiliarono i +bianchi, e cosí Dante [1301]. L'anno appresso guerreggiò contra Federigo +Aragonese, approdò in Sicilia; ma vi fu ridotto a cosí mal partito, che ne +seguí finalmente la pace tra Francia, Aragona, Puglia e papa da una parte, +e Federigo dall'altra, e ne rimase Sicilia a questo, secondo lo scritto per +sua vita solamente, ma di fatto a sua famiglia poi [1303]. A tal fine +contraria riusciva una delle ire di Bonifazio. Peggio che mai le due altre, +in che si precipitò contro a' Colonnesi, una famiglia cresciuta a gran +potenza intorno a Roma; e contro allo stesso Filippo il bello, re di +Francia, alla cui parte in Italia ei s'era anche troppo accostato, ne' cui +affari francesi ei voleva, ma non era lasciato entrare. Fu la prima od una +delle prime volte che si parteggiò colá per quelle cosí dette libertá della +chiesa gallicana, le quali Sismondi non cattolico ma liberale chiama +«diritto di quel clero di sacrificar la coscienza stessa alle voglie del +padrone secolare, e di respingere la protezione d'un capo straniero e +indipendente contro alla tirannia». Ad ogni modo, accordatisi un mal +cavaliero francese, ed un malo italiano, Nogareto e Sciarra Colonna, +insidiarono il papa in Anagni; presero la cittá, invasero la casa, +insultarono, minacciarono, e fu detto Sciarra battesse il vecchio pontefice +di ottantasei anni. Ad ogni modo il tenner prigione tre dí, finché fu +liberato dal popolo sollevato contro all'eccesso; ed egli d'angoscia o di +furore moriva fra pochi altri dí [1303].--Succedevagli Benedetto XI, papa +italiano, buono e di nuovo paciero; ma morí fra pochi mesi, e, dicono, di +veleno [1304]. Allora disputavasi a lungo l'elezione, di nuovo tra francesi +ed italiani; e finivasi con un compromesso, che questi eleggessero tre +candidati, e quelli nominassero ultimamente uno fra' tre; e ne riuscí papa +Clemente V, francese [1305], di funesta memoria, che tutti s'accordano a +dire aver patteggiato di pontificare a voglia del re francese, e che ad +ogni modo cosí pontificò. Rimase in Francia, chiamovvi i cardinali, la +curia romana; e non potendo la Sedia, piantovvi la residenza, che continuò +colá intorno a settant'anni, e fu dai contemporanei scandalezzati chiamata +«cattivitá di Babilonia». Ancora, egli fu che abolí i templieri, ordine di +frati guerrieri simili a' gerosolimitani, piú guerrieri che frati, forse +giá decaduti in costumi, certo cresciuti in ricchezze: ondeché loro spoglie +furono forse allettamento, certo grande e brutta preda. In Italia Clemente +V volle far il paciero; ma lontano, straniero, e da terra straniera non gli +riuscí. La parte francese, guelfa esagerata, trionfò quasi dappertutto. In +Toscana continuarono, s'accrebbero i neri; in Bologna prevalsero, cacciando +i bianchi nel 1306. In Milano, dove, cacciati i Torriani da parecchi anni, +avean signoreggiato i Visconti pendenti a ghibellini, erano stati cacciati +questi fin dal 1302; e ne era seguíta una lega guelfa di molte cittá, lega +non piú di nazionali contra stranieri, ma nazionali contra nazionali, +caricatura anche questa di bei fatti antichi. Nei soli Scaligeri di Verona +rimaneva qualche forza, qualche speranza, il primato della parte +ghibellina, a cui i tedeschi non pensavano piú. Ché, morto Rodolfo nel +1292, e succedutogli a re de' romani Adolfo di Nassau, non iscese, non poté +nulla in Italia. Né vi scese o poté Alberto d'Austria figliuolo di Rodolfo, +che nel 1298 fu eletto contro Adolfo, e lo spogliò ed uccise in battaglia; +e che fu quello poi contro a cui nel 1307 si sollevarono e si liberarono +ammirabilmente gli svizzeri, come ognun sa. Ma ucciso costui da un suo +parente a vendetta personale nel 1308, gli fu eletto a successore Arrigo +VII di Lucemburgo; il quale, chiamato da' ghibellini, annunziò voler +finalmente dopo sessant'anni far rivedere all'Italia una discesa imperiale. +Ma, prima che l'effettuasse, morí Carlo II d'Angiò, e succedettegli Roberto +suo figliuolo secondo [1309]. Il primo, Carlo Martello, l'amico di Dante, +era morto da parecchi anni, lasciando un figliuolo, stipite degli Angioini +d'Ungheria, i quali rivedremo in Italia. + + +21. Re Roberto d'Angiò [1309-1343].--La discesa d'Arrigo VII è quasi +controprova di quanto osservammo ultimamente, prova soprattutto della +corruzione di parte guelfa, della mancanza di unitá, di scopo in essa. +Arrigo scendea con poca gente, poco danaro, non trovava parte +ghibellina forte in nessun luogo, salvo Verona. Avrebbe potuto esser +escluso facilmente; fu accettato, corteggiato da' guelfi poco men che +da' ghibellini. Limitò, per vero dire, sue pretese (quanto diverso da' +predecessori!) a stabilir vicari imperiali, e far ripatriar fuorusciti +nelle cittá guelfe o ghibelline, quasi egualmente: e fu quasi +dappertutto obbedito dove passava; disobbedito appena passato. La +potenza imperiale era oramai un'ombra, un nome; ma ombra e nome era +pure oramai parte guelfa contro agli stranieri, realitá solamente per +proseguir le invidie, le vendette, gli sminuzzamenti d'Italia. Scese +Arrigo in sul finir del 1310 pel Moncenisio; venne ad Asti, giunse a +Milano, e vi ricevette la corona reale [1311]. Sollevossi il popolo; +e, represso, ne rimaser ricacciati i Torriani, ritornati in potenza i +Visconti, che non la perdettero piú. Sollevaronsi, ripacificaronsi +parecchie cittá di Lombardia. Brescia sola, fin d'allora piú +perdurante dell'altre, fu assediata e presa. Quindi Arrigo venne a +Genova, l'antica guelfa, che gli si diede; a Pisa, l'antica +ghibellina, che gli aperse le braccia; a Roma, dove fu incoronato in +Laterano da' legati del papa [1312], mentre Vaticano era tenuto per +Roberto di Napoli, capo naturale ma inoperoso dei guelfi. Risalí +quindi a Toscana, pose campo contro a Firenze, che sola ebbe qui e +sempre la lode di costanza guelfa, che disprezzò le minacce di +cancelleria e di guerra, che resistette. Quindi Arrigo levonne il +campo, avviossi contra il Regno, ma infermò e morí a Buonconvento +[1313]. Fu quasi fuoco fatuo, lucente ed innocente.--E quindi, come +ogni parte dopo una speranza, o peggio un tentativo fallito, decadde +la parte ghibellina (divisa anch'essa, del resto, in esagerati e +moderati, detti «verdi» e «secchi»), non men che la guelfa. Rimasero +le due senza scopo né d'imperatori né di papi, lontani e disprezzati +gli uni e gli altri; sopravivendo di nome, si spensero in realitá; +lasciaron luogo a nuovi interessi, passioni nuove. Uguccione della +Faggiola, fatto capitano di Pisa e Lucca e di tutti i ghibellini +all'intorno, si mantenne alcuni anni, ed anzi crebbe e ruppe +fiorentini a Montecatini [1315]; ma fu finalmente cacciato [1316]; e +fu fatta [1317] una pace in Toscana per intervenzione ed a profitto +de' guelfi e di re Roberto. Poco appresso s'innalzò un nuovo capo +ghibellino, Castruccio Castracane, fattosi signor di Lucca [1320] e di +Pistoia [1325]. Tentò Pisa piú volte, ma invano; guerreggiò Firenze, +vinsela in battaglia [1325]; e Firenze diede la signoria al duca di +Calabria, figlio di re Roberto [1326], per dieci anni. Pisa intanto +decadeva; Aragona toglievale la Sardegna [1323].--In Lombardia si +moltiplicarono le guerre di cittá a cittá, il sorgervi, cadervi, +risorgere, estendersi e rimutarsi signori o tirannucci cosí, che ci è +impossibile oramai lo stesso accennarne. Basti il notare, che contro +all'intento giá del buon Arrigo VII ne riuscirono confermati, +aggranditi i signori vecchi, stabiliti de' nuovi; principali gli +Scaligeri in Verona, i Carraresi in Padova, gli Estensi in Ferrara. Ma +sopra tutte confermavasi, crescea la potenza di Matteo Visconti in +Milano, ed estendevasi in breve a Cremona, Tortona ed Alessandria, +anzi sulla stessa Pavia l'emula antica, or fatta provinciale di +Milano. Appena è da notare ch'ei fu scomunicato da papa Giovanni XXII, +succeduto a Clemente V [1316], e papa francese anche egli, dimorante +in Francia, e cosí impotentissimo in Italia. Queste scomuniche +moltiplicate e non piú sostenute dall'armi né dalla presenza dei papi, +non eran piú nulla; nulla in Italia i papi stessi; soli capi di parte +guelfa gli Angioini di Napoli, ambiziosi sí, ma mediocri, e lontani da +Lombardia, dove fervean le parti. Mosse tuttavia re Roberto a difender +Genova quando ella fu assalita da Matteo Visconti e da' ghibellini, +lombardi e fuorusciti di lei [1318]. Veniva un nuovo principe +francese, Filippo di Valois, a capo de' guelfi lombardi, ma Matteo +Visconti lo sforzò a partire [1320]; veniva Cardona, un venturiero +aragonese, e il Visconti vinceva lui [1321], e tutti i guelfi, e tutti +i nemici di sua casa, che lasciò definitamente fondata quando morí +[1322]. Fu detto il «gran Matteo»; ma siffatti epiteti son sempre +relativi al secolo in che si dánno; e in questo non furono veri grandi +se non i padri di nostra lingua, od anzi solo Dante; in politica e +guerra di terra, non ne fu uno certamente; tutt'al piú alcuni +ammiragli che vedremo. A Matteo, dopo brevi contrasti, succedette +Galeazzo figliuolo di lui.--Intanto in Germania, dopo la morte di +Arrigo VII, erano stati eletti due re de' romani, Ludovico di Baviera, +e Federigo d'Austria figliuolo d'Alberto [1314]. Combattutisi +ott'anni, era stato vinto e fatto prigione l'Austriaco [1322], e +liberato poi, rinunciando all'imperio [1325]. Quindi il Bavaro rimase +solo; e disprezzando papa Giovanni XXII che voleva intervenire nella +legittimitá di lui, fece per Tirolo una discesa imperiale [1327], meno +innocua che l'ultima, piú simile alle antiche. Accolto a Milano da +Galeazzo, presevi la corona regia, e depose Galeazzo che in breve +morí. Poi, evitando Bologna guelfa, scese a Toscana per Pontremoli e +Pietrasanta; si guastò con Pisa l'antica ghibellina, per arti di +Castruccio che la voleva; e l'assalí e prese, ma non diella a +Castruccio. L'anno appresso, bensí, fecelo duca di Lucca e d'altre +cittá, che fu (s'io non m'inganno) il primo esempio di questi +tirannucci o signori repubblicani, innalzati a principi titolati +dell'imperio. Ma il nuovo duca morí l'anno appresso 1328. Nel quale +Ludovico, evitando Firenze, venne a Roma, e giá scomunicato dal papa, +fecesi consacrare da due vescovi scomunicati e incoronar da un +Colonna, e poi fece giudicare e deporre il papa, ed eleggere un +antipapa. Tutto ciò (salvo l'incoronazione per un Colonna) era +all'usanza de' maggiori; e cosí furono il sollevarsi del popolo +romano, ed il partirsi dell'imperatore, senza proseguire contro a +Napoli, com'era stato convenuto con gli Aragonesi di Sicilia. Risalito +a Toscana [1329], schivò Firenze di nuovo, venne a Lucca e vendella a' +parenti di Castruccio, che la riperdettero in breve: vendé Milano al +figliuolo dello spogliato Galeazzo, ad Azzo Visconti che tuttavia +gliene chiuse le porte; si ritrasse a Trento. V'attendeva a riunir la +parte ghibellina piú che mai sfasciata, quando morto Federigo +d'Austria, e movendosi i fratelli di quello, egli Ludovico corse a +Germania [1330], e sparí colle fischiate di tutta Italia, lasciando +senza capo la parte ghibellina, a cui era morto l'anno innanzi [1329] +Can della Scala. Fu anche questo detto «il grande»; perché anch'esso +seppe farsi signore di parecchie cittá, e perché sopratutto fu +protettore, mecenate, ospite a letterati, fuorusciti e giullari ch'ei +teneva a tavola (se credasi a' biografi e ad alcuni passi di Dante) +alla rinfusa. Ad ogni modo, in mancanza d'altri, i ghibellini si +gettarono in braccio a uno strano capo, Giovanni re di Boemia +figliuolo di Arrigo VII, un bel giovane tutto zelante per +l'imperatore, per il papa, per la pace, per qualunque impresa, vero +cavaliere di ventura, precursor de' condottieri, quasi giá +condottiero. Veniva a Lombardia, corteggiava i ghibellini, le cittá, +otteneva la signoria di molte, finiva con venderle a parecchi +signorotti, e risalire e sparire egli pure [1333]. Veda ognuno, se son +perdonabili i guelfi di non aver saputo allora liberarsi per sempre di +siffatti nemici.--Ma Firenze sola era savia. Ella fu che movendo una +lega di cittá e signori lombardi, fece sparire Giovanni. Se non che, +sparito, s'entrò in disputa sulle spoglie. Contesero Firenze e Mastino +della Scala successor di Can grande; e Firenze strinse contro esso con +Venezia un'alleanza [1336], per cui fu ripresa Padova e ridonata a' +Carraresi, e furono assoggettate a Venezia, Treviso, Castelfranco e +Ceneda, le prime conquiste di quella repubblica in terraferma, il +primo ingresso di lei nella politica d'ambizioni italiane. Ma Venezia +conchiuse la pace [1338] da sé; e Firenze, che ambiva Lucca, ne rimase +delusa. Intanto Bologna, cacciato il legato Bertrando del Poggetto, +che avea di lá governata a lungo parte guelfa, era caduta sotto la +tirannia di Taddeo Pepoli [1337], rivoltosi poi a' ghibellini. Genova, +stanca di sua tumultuosa libertá, s'era sottoposta ad un governo +simile a quello dell'emula Venezia, a un doge [1339]. Cittá guelfe e +ghibelline del paro, a vicenda e quasi a gara, precipitavano nel +governo d'uno, doge, duca, signore o tiranno. La causa, l'abbiamo +accennata piú volte, non la ripeteremo piú; poco men che dappertutto, +una famiglia nobile, unendo sue aderenze alla parte popolana, +conquistò la signoria. Sempre la medesima serie: aristocrazia, +democrazia, tirannia. Firenze stessa provò un venturiero francese +[1342], il duca di Atene; ma il ricacciò tra pochi mesi, e continuò a +governarsi a forma di repubblica; ché quanto ad essenza, non si +dimentichi, salvo Venezia, niuna cittá l'ebbe mai.--Morto papa +Giovanni XXII, gli succedette Benedetto XI pur francese [1334], che +pur continuò in Avignone. Morto Azzo Visconti, gli succedette suo zio +Luchino [1339]. E nel 1343 morí re Roberto di Napoli che fu detto «il +buono», che direbbesi meglio «il mediocre». Niuno forse lasciò +perdersi mai tante e cosí belle occasioni d'ingrandire la parte di che +era capo naturale; niuno la lasciò cader tanto giú come egli ne' +ventiquattr'anni di regno. È da Dante chiamato «re da sermone». Fu +anch'egli protettor di letterati; anzi quasi letterato. Due anni prima +di morire esaminò, incoronò, laureò Francesco Petrarca. Penso che indi +sia l'invenzione de' poeti laureati. + + +22. Le compagnie, i condottieri [1314-1343].--Ma vegniamo ad una piú +seria, ad una che fu danno estremo e fatale della giá misera Italia. +Giá dicemmo i mercenari usati dalle cittá italiane fin quasi dalla +loro origine, fin dalle prime loro invidie tra sé, ed in sé. Meno male +finché furono presi ad uomo ad uomo, od a compagnie piccole, e pagati +per a tempo, ad ogni occasione. Peggio giá quando vennero in ogni +cittá co' podestá o capitani annui o di pochi anni. Tuttavia, ciò non +disavvezzava del tutto ancora i cittadini dal tener in mano i ferri, o +li disavvezzava solamente in questa o quella cittá. Ma fu danno +pessimo e nazionale, quando i mercenari si raccolsero in compagnie +grosse, quando esse e lor condottieri furono nuove potenze che +s'aggiunsero a tutte quelle giá cosí miseramente moltiplici +dell'imperatore e re, del papa, delle cittá, degli antichi e restanti +signori feodali, dei nuovi tiranni. Vano, od anzi ad ogni sincero uomo +impossibile è l'illudersi: la pluralitá delle potenze ordinate può sí +essere, è spesso utile in uno Stato; può, facendo concorrere tutte le +forze e le operositá di una nazione, accrescere la forza totale di +lei; ma la moltiplicazione delle potenze disordinate, indeterminate e +sminuzzate non può se non tôrre ogni nerbo, se non isciogliere +qualunque Stato, qualunque nazione. Invano si vien cercando una +consolazione, un vantaggio di questi sminuzzamenti, si vien dicendo +che se n'accrescevano le potenze, le facoltá individuali, o, come or +si dice, la personalitá d'ognuno. Questi accrescimenti delle +personalitá non sono altro, insomma, se non dissoluzioni dello Stato; +il quale (sia in bene o in male) può tanto meno, quanto piú vi può +ogni persona staccata. Questi accrescimenti di personalitá possono +esser buoni (fino a un certo segno) alle lettere, alle arti, e tali +furono ne' nostri secoli decimoquarto, decimoquinto e decimosesto; ma +chi non ponga le lettere e l'arti sopra allo Stato, la coltura sopra +alla civiltá, lo splendore d'una nazione sopra alla forza e +all'indipendenza di lei, non potrá se non deplorare queste come che si +dicano esaltazioni di personalitá, o dispersioni di potenze, di quelle +potenze italiane giá cosí scandalosamente moltiplici all'epoca a che +siam giunti, piú moltiplicate che mai per l'invenzione delle compagnie +e de' condottieri. E mi si conceda ripeterlo qui: anche a me, come a +chicchessia naturalmente, piacerebbe il dar lodi ai maggiori, il +compiacerne i contemporanei; anche a me dorrá esser accusato di +annerire o menomare la storia di questi secoli nostri, che si chiaman +repubblicani e gloriosi. Ma io cedo a quel desiderio maggiore che s'è +fatto in me quasi passione a un tempo e dovere, di cercare quanto piú +io sappia sinceramente, e di svelare quanto io piú possa compiutamente +tutta quella serie di errori ch'io veggo; che han dovuto essere pur +troppo piú numerosi e piú gravi nella nostra nazione, che nell'altre +contemporanee; posciaché queste uscirono di tali secoli con +quell'unitá, quella nazionalitá e quell'indipendenza che noi non +abbiamo. Le disgrazie d'ogni creatura naturalmente debole, donne o +fanciulli, sono per lo piú indipendenti da' fatti loro, e perciò si +commiserano da ogn'anima ben nata; le disgrazie degli uomini +naturalmente piú potenti sono giá men sovente incolpevoli, e si scusan +tanto meno, quanto piú essi sono potenti; ma le disgrazie delle +nazioni,--le quali insomma, nel complesso di tutte le classi e di +tutte le generazioni, sono, in natura, tutte potenti,--le disgrazie, +le miserie delle nazioni non possono essere mai indipendenti da' fatti +loro, non possono essere incolpevoli, non sono pienamente scusabili +mai. Tutt'al piú, è scusabile una generazione a spese d'una o +parecchie altre. Ma, data una gran nazione che non abbia +l'indipendenza, non si può uscire da questo terribile dilemma: o +bisogna dire che ella fu colpevole, o ch'ella n'è incapace. E della +nostra io credo ed amo meglio il primo.--In tutta Europa furono, lungo +il secolo decimoquarto, soldati, contestabili, capitani, compagnie di +ventura. Era ultima degenerazione della feodalitá, di quella +personalitá o individualitá appunto che si loda cosí stoltamente. Ma +altrove, dove durava un centro, un re piú o men potente nella nazione, +una aristocrazia armata intorno al re, una nazione piú o meno unita +all'uno ed all'altra, questo malanno delle compagnie di ventura parve +cosí evidente, cosí scandaloso, cosí contrario ad ogni nazionalitá e +civiltá, anche di que' tempi, che tutti, re, nobili e popolo si +raccolsero insieme per liberarsene; e se ne liberarono, e serví anzi +ad unir meglio popolo, nobili e re. All'incontro, in Italia, dove non +era tal centro, in Italia divisa e suddivisa, in Italia miserabilmente +repubblicana senza le virtú delle repubbliche, tiranneggiata senza +nemmen la centralitá delle tirannie, in Italia piú colta sí ma piú mal +civile giá che le nazioni contemporanee, il malanno appena inventato +crebbe, si diffuse, si aggiunse agli altri, li superò tutti. Il +fiorire e durar delle compagnie fu primamente conseguenza, poi prova +incontrastabile dell'assenza assoluta di vero spirito pubblico, d'ogni +spirito militare; cioè dunque in tutto, d'ogni spirito patrio, cioè +dunque di buona ed efficace civiltá degli italiani di questo secolo +decimoquarto.--In sul principio di esso si accrebbero da noi i +mercenari e venturieri stranieri, degli aragonesi raccolti al soldo di +Federigo re di Sicilia, e poi de' tedeschi venuti a preda con Arrigo +VII e Ludovico il bavaro imperatori. Gli aragonesi, rimasti liberi per +la pace del 1303 tra i re di Sicilia e di Puglia, formarono fin +d'allora una numerosa compagnia, che fu detta con parola araba degli +«almogavari»; ma questi non piombarono sull'Italia, furono a +guerreggiare, pirateggiare, conquistare e perdersi tra latini e greci +dell'imperio orientale. All'incontro, i tedeschi d'Arrigo VII rimasero +in Italia dopo la morte di lui; ed accresciuti di nuovi lor +compatrioti ed altri venturieri, e riuniti in compagnie non grosse per +anche sotto a' lor contestabili, servirono a parecchi de' tirannucci +da noi nomati, Uguccione della Faggiola, Castruccio, Can grande, e +principalmente il gran Matteo e Galeazzo Visconti. Costoro, servienti +ai signori di Milano, furono capitanati da' minori o cadetti di quella +famiglia, Marco e Lodrisio Visconti, che si posson quindi dire primi +capitani di compagnie grosse, primi condottieri, nel frattempo delle +due discese d'Arrigo VII e Ludovico il bavaro, tra il 1313 e il 1327. +Ma s'accrebbero durante e dopo quest'ultima, e quella poi di Giovanni +di Boemia; e diventarono piú grosse e indipendenti dalle cittá e da' +signori che servivano e taglieggiavano, passando dagli uni agli altri; +e furono insomma perfette allora, ebbero esistenza da sé, +abbisognarono d'un nome. E cosí una prima e minore si chiamò della +«Colomba», e guerreggiò e predò in Toscana intorno al 1335; una +seconda e maggiore, di «San Giorgio», e capitanata da Lodrisio, fu +sconfitta da Luchino Visconti in gran battaglia a Parabiago [1339]. E +finalmente una detta la «gran compagnia», dopo aver predati i confini +di Toscana e Romagna, e minacciata Lombardia, sotto un Da Panigo e un +Da Cusano, italiani, e un duca Guarnieri, tedesco sfrenato che portava +scritto in argento sulla corazza «nemico di Dio e di misericordia», si +sciolse tra per minacce e per danari, e il Guarnieri risalí, quasi uno +degli imperatori, a Germania, per indi ridiscendere [1343]. E cosí fu +costituita questa nuova peste d'Italia. E di questa, come dell'altre, +verremo accennando poi gli strazi principali; non tutti, che sarebbono +le dieci e cento volte altrettanti in istorie piú estese. D'allora in +poi, le compagnie scorrenti dall'un capo all'altro della penisola, tra +cittá e cittá o signorie italiane, si potrebbero paragonare alle +comete sguizzanti tra pianeta e pianeta del nostro sistema solare; se +non che, indegno o quasi empio sarebbe il paragone tra questo sistema +divinamente ordinato, e quella confusione sofferta dalla provvidenza; +e che niun paragone poi può esprimere il disordine nuovo arrecato da +que' pubblici ladroni. E pure, anche costoro sono ammirati da +taluni.--Ma ei mi pare primamente, che, anche lasciando lor crudeltá e +i tradimenti e le rapine, non fossero in costoro né grand'arte né +quelle vere virtú militari, che sono le prime di tutte quando elle +s'esercitano per la patria, ma che non sono piú virtú, quando per la +paga, o peggio, per la preda. Il coraggio virile non è che animale, +quando scoppia solamente dalla passione; e diventa bestiale, quando +non ha scopo che del vitto; e inferiore al bestiale, quando ha scopo +di semplice ricchezza; ed io non gli trovo nome che d'infernale, +quando s'esercita ad oppressione.--E quindi parmi chiaro che da +costoro incominci e venga in gran parte quel pervertimento, e poi +quella perdizione quasi totale della vera virtú o spirito militare, +che è pur troppo innegabile in Italia. Innegabilmente, questa virtú +sussisteva ancora ai tempi delle fazioni di Milano, di Tortona, di +Crema, d'Alessandria, d'Ancona e di Legnano, nella seconda metá del +secolo decimosecondo. Ma dal principio del decimoterzo, incominciando +le compagnie di stranieri od anche d'italiani, a darsi a nolo, e +bastando essi poi a tutte le guerre fatte per due secoli, ne venne +naturalmente che il grosso degli italiani, cittadini, borghigiani e +contadini, si disavvezzarono dall'armi, da quel vero e virtuoso +mestiero dell'armi, che io non so dire se sia piú necessario a +mantenere la moralitá degli individui, o la indipendenza della +nazione. Le cittá mercantili principalmente, e le contrade +all'intorno, Venezia e Firenze soprattutto, fecero ogni lor guerra piú +co' fiorini che con l'armi proprie; pagando il sangue altrui, +disimpararono a spargere il proprio. Né si citi, all'incontro, +l'assedio di Firenze, od altre simili fazioni; sono lampi, eccezioni; +e il vero spirito militare è abitudine. E il peggio fu quando, perduta +questa, vennero meno (com'era naturale nella civiltá progredita) le +compagnie che v'aveano, malamente, pur supplito. Allora non rimase piú +nulla di veramente militare nelle evirate province d'Italia, o meno in +quelle piú anticamente disavvezze; non ne rimase piú se non in +Piemonte. Il quale lo deve a' principi suoi, che lo salvarono +dall'armi pagate, dalle compagnie di ventura; capitani, venturieri +essi stessi in que' secoli, cavalieri prima, generali dopo, militari +sempre, di razza, secondo i tempi. Ma se lo tolgano di mente +gl'italiani, i quali volgon gli occhi bramosi a questo Piemonte, a +questi principi: la prova fu fatta; non importa se bene o male, anche +fatta meglio, non riescirá, non può riuscire, se fatta da questi soli, +se non secondata da tutte, o poco meno, le province italiane, in +qualunque modo, ma proporzionatamente al _pro rata_. Io son per dir +cosa che parrá bestemmia a taluni: ma bisogna pur che sia detta da +alcuno. Non solamente quelle idee che tanto si vantano, ma le stesse +virtú politiche, ma la stessa concordia sono un nulla a petto della +virtú militare, per il nostro patrio avvenire. Sia un'Italia concorde +e ricca di quante idee e virtú politiche, ma povera di braccia +militari, ella rimarrá ciò che è: sia un'Italia anche discorde, e +senza altra idea o virtú che di sapere andare e stare sui campi di +battaglia militarmente, ed ella sará indipendente. Quattro milioni non +servono in somma a liberarne ventiquattro. Pensino i venti al modo di +disfar l'opera de' sei secoli pervertitori della milizia italiana. + + +23. La regina Giovanna e i suoi quattro mariti [1343-1377].--Roberto di +Napoli lasciò morendo il regno a Giovanna figlia di suo figliuolo premorto, +giovinetta di diciassett'anni e giá maritata ad Andrea d'Angiò fratello di +Luigi re d'Ungheria, pronipote anch'egli de' due Carli I e II. Visser +discordi pochi anni; fu ucciso Andrea, uscendo d'appresso alla moglie +[1346]. Papa Clemente VI ne mandò giudicare da Avignone; furono torturati e +suppliziati parecchi uomini e donne; e la regina si rimaritò [1347] con +Luigi di Taranto, un altro collaterale di casa Angiò. Scende Luigi +d'Ungheria fratello dell'estinto a vendetta, e caccia gli sposi novelli che +rifuggono al papa in Avignone [1348], gli vendono questa cittá, e co' +danari tornano a Napoli, onde Luigi s'era partito per paura della famosa +peste (descritta da Boccaccio) di quell'anno. Guarnieri, il condottier +tedesco ridisceso giá con Luigi, a capo della «gran compagnia» rifatta, +passa a Giovanna, ripassa a Luigi. Se ne prolunga la guerra; riscende Luigi +per mare a Manfredonia [1350]; si ricombatte, si rimette il giudicio a papa +Clemente; giudica Giovanna innocente, ed ella riprende il Regno ed è +incoronata con Luigi di Taranto [1352]. Morto il quale poi senza figliuoli +[1362], Giovanna prende del medesimo anno a terzo marito Giacomo d'Aragona +figlio del re di Maiorca, ma non gli dá titolo di re. Egli la abbandona, +guerreggia in Ispagna, v'è fatto prigione, è riscattato dalla moglie [1365] +e vien a raggiungerla. E morto esso pure [1374], Giovanna prende a quarto +marito Ottone di Brunswick [1376]. Intanto in Roma succedeva uno degli +effetti piú strani di quella smania imitativa, di quella pretesa di +restaurar l'antico primato romano, che giá vedemmo sorgere in Arnaldo da +Brescia e nei senatori disprezzati da Federigo I; quella smania che era +venuta crescendo nel presente secolo col ricrescer delle lettere e delle +memorie antiche, in parecchie cittá italiane, in Firenze e Venezia +principalmente (come si scorge da' lor fatti e loro storici), ma +soprattutto, com'era naturale, in Roma. Qui dunque avvenne una rivoluzione +letterata, pedante: Cola di Rienzo, un giovane del volgo, ma colto e +imaginoso, imagina restaurar il nome, i magistrati, la potenza del popolo +romano, abbandonato da' papi, straziato da' Colonna, Orsini, Savelli ed +altri grandi. Contra questi ei nodriva (è frase del Sismondi) «un odio +quasi classico, e ch'ei credeva ereditato da' Gracchi». Un dí di maggio +1347 ei solleva il popolo, si fa tribuno, stabilisce quello ch'ei chiama il +«buono stato», s'accorda col vicario del papa, sale con esso in +Campidoglio, e cita dinanzi al popolo romano Ludovico di Baviera +imperatore, ed il competitore di lui Carlo di Lucemburgo (figlio di +Giovanni il venturiero, nipote di Arrigo VII). È riconosciuto, lodato in +tutta Italia, massime da' letterati. Ma letterato, antiquario, poeta, il +buon Cola non sa governare, meno guerreggiare. È cacciato prima che finisse +l'anno da' nobili e da un legato del papa; fugge a Carlo IV che, morto il +Bavaro e scartati alcuni competitori, era rimasto solo. Nel 1352 è +consegnato a papa Innocenzo IV allor succeduto in Avignone, ed è da questo +aggiunto al cardinale Albornoz di lá mandato a restaurar la potenza papale +in Italia. Cosí da luglio a ottobre 1354 signoreggia di nuovo in Roma con +dignitá di senatore; finché popolo e grandi si sollevan contro lui, e lo +trafiggono a piè del Campidoglio. Non frammischiatosi, come giá Arnaldo, in +cose spirituali, non in elezioni di papi ed antipapi come gli antichi +Alberici, fu il piú innocente fra gli usurpatori romani; fu sognatore, ed +esempio a molti altri.--Dopo di lui l'Albornoz continuò con piú politica e +piú fortuna la restaurazione della potenza papale in Roma, nelle Marche, in +Romagna, in Toscana stessa, durante tutto il pontificato d'Innocenzo VI e +quasi tutto quello d'Urbano V, succedutogli nel 1362. Francese questi pure, +pontificò primamente come gli altri da Avignone; ma nel 1367 ei fece +rivedere un papa al posto suo, venne a Roma, vi rimase presso a tre anni, e +tornò poi nel 1370 ad Avignone, e nel medesimo anno vi morí. Succedette +Gregorio XI pur francese; il quale pure pontificò primamente in Avignone; +ma pressato, dicesi, principalmente da santa Caterina da Siena e da santa +Brigida, restituí finalmente la Sedia in Roma l'anno 1377. Eran +settant'anni appunto dalla traslazione in Francia.--In Toscana, Firenze +risplendeva, s'arricchiva, poteva piú che mai. Raccoglieva il frutto di sua +costanza guelfa, di sua indipendenza, meglio difesa che non quella di niuna +altra cittá italiana, salvo Venezia. Eccessiva giá in democrazia, tollerava +ora i nuovi nobili o grandi, sorti sulle rovine dell'antica aristocrazia, i +grandi commercianti, fra cui giá sorgevano i Medici, fra cui pure +riammetteva per grazia alcuni antichi. E cosí finalmente tollerandosi, le +due classi inevitabili dell'aristocrazia e della democrazia si salvarono da +que' tirannucci, peggiori certamente che non le offese reciproche o gli +eccessi dell'una e dell'altra. Fin d'allora, non militare abbastanza per +ordinare armi proprie, per esentarsi de' condottieri, fu politica in modo +da barcheggiare con essi, e servirsene nelle solite rivalitá contro a Pisa, +e in quella or piú pericolosa co' Visconti di Milano. Firenze non fu buono +Stato se si giudichi positivamente da sé, posciaché non asserí +l'indipendenza compiuta, posciaché non ebbe armi proprie; ma Firenze fu +senza dubbio il migliore Stato d'Italia dopo Venezia; e non merita né tutti +gl'improperi di Dante, né tutti gl'inni di Sismondi.--I Visconti erano +sempre i maggiori principi d'Italia. Morto Luchino, avvelenato, dicesi, +dalla moglie [1349], eragli succeduto suo fratello Giovanni arcivescovo. +Signore giá di sedici cittá, comprò da Pepoli Bologna [1350]. Fu citato a +renderne conto ad Avignone; rispose che v'andrebbe con dodicimila fanti, +seimila cavalli; s'accomodarono. Tenne Bologna in feudo papalino [1352]. +Minacciò, guerreggiò invano Firenze, signoreggiò Genova [1353], morí nel +1354. Succedettergli insieme nella signoria tre nipoti suoi, Matteo, +Bernabò e Galeazzo; ma morto il primo, dicesi avvelenato da' due altri, +questi, serbando Milano in comune, si spartirono l'altre cittá. Ma +liberaronsi in breve Bologna, Genova e Pavia [1366]. Capo di questa fecesi +un fra Iacopo de' Bussolari, letterato, poeta, amico del Petrarca +anch'egli, un Cola di Rienzo lombardo. E anch'egli durò poco; restituí +Pavia ai Visconti [1359]; finí in un carcere di frati a Vercelli. E i +Visconti assaliti poi da una potente lega di fiorentini e degli Estensi di +Ferrara, de' Gonzaga di Mantova e del marchese di Monferrato, +resistettero.--Genova e Venezia fecersi di questi tempi una guerra maggior +delle precedenti; disputaronsi il primato del lago italiano, a cui Pisa +decaduta giá non pretendeva piú. I genovesi, afforzati in Galata e Pera +sobborghi di Costantinopoli, contesero, rupper la guerra con Cantacuzeno +imperatore, gli assediaron la cittá, gli arser la flotta [1348]. Poi +contesero co' tartari a Caffa, altra lor colonia [1350]; poi co' veneziani +a cui voller chiudere il commercio alla Tana (Taganrog). Questi s'allearono +co' greci e con gli aragonesi, e capitanati tutti da Niccolò Pisani +grand'uomo di mare, combatterono una gran battaglia nel Bosforo contro a' +genovesi capitanati da Paganino Doria, altro grande [1352]. Vinsero i +genovesi, e fatta pace co' greci continuaron la guerra co' veneziani. Ma +furono vinti dai pisani alla Loiera nel mar di Sardegna [1353], e allor fu +che diedersi al Visconti. Con tal aiuto riarmarono, rifecer capitano +Paganino Doria, ricombatterono una terza battaglia al golfo di Sapienza in +Morea, e vinsero [1354]. Allora fecesi tra le due repubbliche una pace, che +pur troppo non durò poi, che durando avrebbe forse confermato il primato +marittimo all'Italia per sempre. Ma giá si sa: l'assurditá delle rivalitá +marittime è l'ultima ad intendersi, anche in tempi piú progrediti che non +eran quelli. Venezia fu turbata poi da una congiura, piú o meno accertata, +del suo doge stesso Marin Faliero. Ne fu accusato, condannato, ucciso +segretamente [1355]; materia di future tragedie.--Del resto, si +frammischiarono a tutti i fatti della penisola, guerreggiarono, predarono, +si moltiplicarono, si sciolsero, si riunirono, e si accrebbero di quelle +che Francia veniva cacciando, le funeste campagnie italiane sotto duca +Guarnieri il tedesco «nemico di Dio», fra Moriale un provenzale, il conte +Lando, Anichino Bongarten, Alberto Sterz tedeschi, Giovanni Hawkwood +inglese, ed altri minori.--E poco diverso oramai da cotestoro discese Carlo +di Lucemburgo [1354], fu incoronato re a Milano, imperatore a Roma [1355], +e risalí a Germania. Dove poi l'anno appresso [1356] ei pubblicò la _Bolla +d'oro_; quella costituzione che ordinò l'elezione, gli elettori degli +imperatori romani o germanici, e durò (mutata, s'intende, nel corso de' +secoli) finché duraron quelli. Nel 1368 ridiscese in Italia, vendette +signorie, vicariati imperiali qua e lá, e fece incoronar l'imperatrice in +Roma da quel papa Urbano V, che vedemmo precursore della restituzione della +sedia pontificale. + + +24. Il quarto periodo della presente etá in generale [1377-1492].--La +storia politica de' nostri comuni, repubblicani dapprima, +tiranneggiati quasi tutti poi, è cosí intricata, che ella cape +difficilmente in niuna mente o memoria umana, che niun'arte di +scrittore la fece o la fará forse mai né molto letta, né perfettamente +chiara a chi la legge. All'incontro, la storia letteraria di questi +nostri secoli è cosí bella e cosí splendida a chicchessia, che fin da +fanciulli noi la sappiam tutti e ne abbiamo la mente invasa e +preoccupata. Quindi un errore involontario e frequente: di tener il +secolo decimoquarto, il secolo di Dante, Petrarca, Boccaccio e Giotto, +quasi piú splendido in tutto, anche in politica, che non il +decimoquinto, in che niun nome tale non apparisce a colpir gli animi +nostri. Nel trattar della coltura di quest'etá, noi avrem forse a +diminuire questa apparente contradizione delle due nostre storie +politica e letteraria. Intanto ci pare dover qui accennare che, +cessata la dimora de' papi in Francia e cosí la innatural soggezione +loro alla corte francese, sottentrò sí dapprima il danno +spiritualmente maggiore della divisione della cristianitá, il grande +scisma occidentale; ma che, politicamente, all'Italia ferma +nell'obbedienza al papa legittimo di Roma, fu minore assai lo stesso +danno spirituale, e grande poi il vantaggio di riavere in sé la sedia +di quella cosí intimamente, cosí inevitabilmente italiana potenza del +papa; e fu vantaggio nuovo, quando, cessato lo scisma, si ordinò +questa potenza; come furono l'ordinarsi, l'ampliarsi di altri Stati +italiani, il diminuirsi lo sminuzzamento della penisola, il farsi +italiane le compagnie. E il fatto sta, che in questo nuovo secolo +escon fuori parecchi piú o men puri, ma certo splendidi nomi politici +e militari: Francesco Sforza, il Carmagnola, Cosimo e Lorenzo de' +Medici, Niccolò V, Pio II, Alfonso il magnanimo, indubitabilmente +superiori ai nomi politici del secolo precedente.--Del resto, continua +qui e continuerá sino al fine di nostra storia la difficoltá, +l'impossibilitá di trovare un vero centro, intorno a cui rannodare i +fatti moltiplici. Finché durò la lotta contro agli imperatori, questi +furono, se sia lecito dir cosí, centro passivo, centro contro cui si +volsero gli sforzi, non di tutti purtroppo, ma de' migliori italiani, +dei papi e di Firenze principalmente. Ma cessata quella lotta (per +l'infausta traslazione, per l'infrancesarsi de' papi da una parte, e +per la trascuranza degli imperatori dall'altra), noi dovemmo giá +cercare un nuovo centro tal quale, per averne epoche, date, riposi a +cui condurre via via parallelamente i fatti diversi; e cosí prendemmo +dapprima gli Angioini di Napoli. Ma noi vedemmo cessata in breve lor +prepotenza, anzi, quanto all'Italia media e settentrionale, ogni loro +potenza; ondeché forse giá prima di qua avremmo dovuto, certo qui +dobbiamo di nuovo mutar centro, e ci par migliore Milano. Del resto, +quanto piú si complica la storia, tanto piú arbitrario resta qualunque +ordinamento di essa. E benché i piú degli scrittori non soglian notare +siffatte difficoltá insuperabili o almeno insuperate nelle loro +storie, parve a noi che il renderne conto candidamente potesse +conferire ai due scopi nostri, di far capire e ritenere, il meno male +possibile, la nostra storia. + + +25. Bernabò e Gian Galeazzo Visconti primo duca di Milano [1378- +1402].--Il ritorno de' papi non fu dunque dapprima se non principio di +nuova calamitá. Corso poco piú che un anno, morí Gregorio XI [1378], e +si disputò l'elezione tra dodici cardinali francesi, e quattro +italiani. Il popolo gridava in piazza:--Lo volemo romano!--Fu per +compromesso eletto un napoletano, e cosí suddito francese, Urbano VI. +Contentaronsene i romani, ma non i cardinali francesi, i quali pochi +mesi appresso elessero un francese davvero, Clemente VII. Ne seguí per +quarant'anni quello che fu chiamato poi il grande scisma occidentale, +una serie di papi italiani in Roma, a cui obbedivano la penisola +italiana e Germania; ed una serie di papi francesi in Avignone, a cui +obbedivano Francia, Inghilterra e Spagna con Sicilia. Urbano VI fu +zelante italiano, zelante papa, ma imprudente forse ed avventato. +Scostatasi da lui la regina Giovanna, ei chiamò d'Ungheria nuovi +competitori. Del 1385, puní ferocemente alcuni cardinali congiuranti +contro lui; lasciò ridissolversi lo Stato, riunito giá dal cardinal +Albornoz; e morí poi nel 1389. Successegli in Roma Bonifazio IX. Cosí +scese d'Ungheria Carlo di Durazzo, ultimo maschio della stirpe di +Carlo I, contro alla vecchia regina Giovanna; prese Napoli, fecesi +proclamar re Carlo III [1381]; prese poco appresso Giovanna stessa +derelitta da tutti, tennela nove mesi prigione; e, dicesi, tra le +piume del letto spensela poi [1382]. Giovanna aveva giá chiamato ad +erede Carlo di Durazzo; ma nel frattempo che era assalita da lui, +chiamò Luigi figlio del re di Francia, e nuovo duca d'Angiò, nuovo +stipite di una seconda casa Angioina di Napoli. Questi scese nello +stesso 1382 a difendere giá, a vendicare poi Giovanna; guerreggiò nel +regno fino al 1384, che morí e lasciò le pretese a Luigi II suo +figliuolo. Allora regnò solo Carlo di Durazzo; ma guastossi anch'egli +col papa, guerreggiò con esso, risalí ad Ungheria e vi morí, lasciando +il regno a Ladislao suo figliuolo, fanciullo [1386]. Guerreggiarono +quindi per questo i suoi partigiani contra Ottone, ultimo marito della +spenta Giovanna, contra Urbano VI, contra Luigi II per lunghi anni. +Cresciuto, guerreggiò egli; e riunito il regno finalmente l'anno 1399, +lo tenne poi crudelmente vendicandosi dei nemici, a modo del +secolo.--In Toscana, in tutta l'Italia media continuavano numerosi +sollevamenti dei popolani minori contro a' maggiori diventati nobili. +Il piú famoso e che può servir d'esempio fu quello di Firenze. Ivi i +nobili nuovi si dividevano giá in due, gli Albizzi a capo de' piú +aristocratici; i Ricci e i Medici, de' piú democratici. Cosí succede e +succederá sempre. Tanto sarebbe tenersi i primitivi. Ma l'invidia non +ragiona, e soprattutto non sente bene; chiama generosa l'acrimonia +contra quanto è grande; non pensa che sará punita essa stessa un +giorno onde peccò, da nuove invidie ripunite. Salvestro de' Medici +fatto gonfaloniero nel 1378, e Benedetto Alberti, sollevarono la parte +democratica pura, le arti minori, quella della lana principalmente, +detta de' Ciompi, contro alla parte diventata aristocratica, le arti +maggiori, gli Albizzi. Disputossi ne' Consigli, combattessi in piazza, +vinsero i soliti padroni della piazza, gl'infimi, i ciompi. Michele +Lando, uno di essi, portò il gonfalone; fu fatto gonfaloniero. Ma fu +in breve assalito da' piú democratici fra' suoi democratici, da' piú +ciompi fra' suoi ciompi; resistette alquanto ma invano; gli Albizzi +furono perseguitati, suppliziati [1379]. Poi, vincitori i ciompi si +divisero; e le arti maggiori, gli Albizzi, i nobili popolani +trionfarono all'ultimo [1382]; cioè anch'essi per allora fino a che, +come vedremo, trionfò di nuovo la parte ultra popolana sotto i Medici, +che se ne fecero scala alla signoria.--Cosí in Genova, alle divisioni +tra i Doria e i Fieschi e l'altre famiglie antiche, eran succedute +divisioni poco diverse tra gli Adorni e Fregosi, genti nuove. Ferveva +intanto nuova guerra tra Genova e Venezia. Erasi combattuto dapprima +in Cipro, in tutto Oriente; ma vinti i genovesi nel 1378 ad Anzio, +fecero un grande armamento, occuparono l'Adriatico, vinsero a Pola +Vettor Pisani [1379], che fu perciò stoltamente imprigionato da' suoi +concittadini. Quindi i genovesi assediaron Venezia da Chioggia e il +mare, mentre Francesco Carrara signor di Padova la stringea da terra, +dalle Lagune. Non mai Venezia erasi trovata a tale estremo: chiese, +pregò pace. Ma Pietro Doria, l'ammiraglio genovese, rispose: «voler +prima por le briglie a' cavalli di San Marco». Questo fece tornar il +senno e il cuore a' veneziani; e, tolto dal carcere e rifatto capitano +Vettor Pisani, richiamate lor flotte da Levante sotto Carlo Zen, un +altro grand'uomo di mare, resistettero dapprima virilmente, poi +riassediarono essi i nemici in Chioggia [1380], li ridussero ad +arrendersi, si liberarono. E stanche finalmente le due repubbliche, +terminarono quella troppo famosa guerra, detta di Chioggia, con un +trattato fatto in Torino per mediazione d'uno di que' principi +Savoiardi, che ingrandivano [1381].--Tra' Visconti, morto Galeazzo +[1378] uno de' due fratelli, succedevagli Gian Galeazzo figliuolo di +lui, e cosí divideva la signoria, con Bernabò suo zio. Ma per pochi +anni; ché nel 1385, mentre in un abboccamento s'abbracciavano nipote e +zio, quegli dicendo a sue guardie tedesche--_Streike_,--fece questo +disarmare, prendere, imprigionare, e poi dicesi avvelenare e +riavvelenare. Cosí rimasero Milano e Pavia e tutta la gran signoria +viscontea sotto a Gian Galeazzo. Da secoli e secoli molti signori e +tiranni italiani avevano giá usate perfidie e crudeltá, ma alla cieca, +alla barbara, piú per istinto che per arte. I Visconti furono i primi, +i quali usarono efficacemente quell'arte, che l'opinione +vergognosamente corrotta di que' secoli chiamò «virtú», che alcuni +pochi ammirano ancor di soppiatto sotto nome d'«abilitá»; ma che, come +il bene vien talor dal male, fu forse utile ad ingrandire e riunire +gli Stati, a scemare la funestissima dispersione delle potenze +d'Italia, come fu utile un cent'anni appresso a riunir Francia sotto +Luigi XI. Appena Gian Galeazzo ebbe tutto lo Stato visconteo, egli si +volse ad ingrandirlo. S'uní prima ai Carraresi di Padova contro a +Venezia ed agli Scaligeri, e prese a questi Verona [1386]. Quindi +s'uní co' veneziani contro ai Carraresi, e prese Padova e Treviso +[1387]. Fuggitone Francesco II di Carrara a Firenze, tornò per +Germania col duca di Baviera genero giá di Bernabò cui volea +vendicare, e riacquistò Padova [1390]. Intanto Gian Galeazzo assaliva +Bologna e Toscana tutta. S'alzava Firenze, ma piú da mercante che da +guerriera, e soldava l'Acuto (cosí avea fiorentinamente addolcito +l'impronunciabile Hawkwood), soldava il duca di Baviera [1390], +soldava un conte d'Armagnacco [1391], e cosí si salvava e facea pace +[1392]. Finalmente nel 1395 Gian Galeazzo comprò dal vil imperatore +Venceslao (che dimenticammo di dir succeduto nel 1378 a Carlo IV di +Lucemburgo padre suo) il titolo di duca di Milano per sé e suoi +successori di maschio in maschio, con ventisei cittá lombarde dal +Ticino alle Lagune, per centomila fiorini. Fu una delle vergogne che +fecero dagli elettori tedeschi depor Venceslao, ed eleggergli a +successore Roberto giá conte palatino [1400]. Questi discese subito +contro al nuovo duca italiano; ma sconfittone presso a Brescia [1401], +ed abbandonato poi da tutti i suoi alleati, ed avendo esausti i +sussidi fiorentini, risalí e sparí in Germania [1403], dove poi regnò +fino al 1410. Intanto rimase poco men che abbandonata al duca Visconti +tutta l'Italia. Nel 1399 aveva compra Pisa al figliuolo di Iacopo +d'Appiano, che l'aveva usurpata ad un Pietro Gambacorta. Nel 1400 +acquistò Assisi, e Perugia divisa dopo la morte di Pandolfo Baglioni, +capo di parte nobile colá; e ricevette sotto sua protezione Paolo +Guinigi, nuovo tiranno di Lucca; nel 1401 prese Bologna a Giovanni +Bentivoglio, tiranno nuovo esso pure. Insomma (tranne Modena, Mantova +e Padova) avea tutta Lombardia dal Ticino all'Adriatico; con Bologna, +Lunigiana, Pisa, Siena, Assisi e Perugia. Se non moriva di peste nel +1402, chi sa, costui riuniva l'Italia almen settentrionale. Cosí fosse +stato! Gli uomini passano, e le istituzioni restano sotto uomini +migliori.--Gian Galeazzo fece un bene; usò, promosse, ingrandí le +compagnie italiane che s'eran venute raccogliendo sotto parecchi Da +Farnese, un Dal Verme, un Biondo, un Broglia, un Ubaldino, i Malatesta +e parecchi altri, e sopra gli altri Alberico da Barbiano. Tra un +malanno straniero ed uno italiano, questo è sempre meno male. Genova +divisa, incapace di difendersi, erasi fin dal 1396 data a Francia. + + +26. Giovanni Maria Visconti secondo duca [1402-1412].--Ma poco mancò +che coloro non rovinassero il nuovo ducato de' Visconti. Morendo Gian +Galeazzo avea lasciati due figliuoli di tredici e dodici anni: Giovan +Maria che gli succedette nel ducato di Milano, Filippo Maria nel +contado di Pavia; ambi sotto la tutela di Caterina lor madre, sotto la +protezione de' condottieri. Ma le cittá si sollevarono, e i +condottieri riducendole le serbarono per sé; si fecero forti in +ciascuna, Facino Cane il principale di tutti in Alessandria, Ottobon +Terzo in Parma, Malatesta in Brescia, Giovanni da Vignate in Lodi, +Gabrino Fondolo in Cremona e via via. Caterina, tiranneggiante con +Barbavara cameriero giá di suo marito, fu chiusa in carcere, dove +morí; colui cacciato [1404]. Giovan Maria cresciuto e sorretto da +Facino Cane, tiranneggiò, incrudelí, lussureggiò anch'esso in Milano. +Gran cacciatore, dicono (ma è credibile?) cacciasse uomini; fu +scannato da alcuni gentiluomini milanesi addí 16 maggio 1412. Diventò +duca il fratello di lui Filippo Maria conte di Pavia. Intanto, anche +piú facilmente s'erano sollevate e liberate le cittá piú lontane +venete e toscane. Francesco Novello da Carrara univasi con Guglielmo +ultimo degli Scaligeri, figlio di quello spogliato giá quindici anni +addietro; e insieme riprendeano Verona [1404]. Ma lo Scaligero morí, +dicesi di veleno, pochi dí appresso; e cosí finí quella famiglia dopo +due secoli di signoria, senza vera gloria, senza risultato. Quante +pene sprecate, quanti semi di virtú perduti, per ingrandir le +famiglie! E non lasciar all'ultimo un'opera compiuta, un benefizio +alla patria, una benedizione in cuore ai compatrioti! Verona passò +quindi al Carrarese, e Vicenza a Venezia; e ruppesi guerra tra quello +e questa. Ma le guerre erano allora de' piú ricchi che pagavano piú +venturieri; e qui non v'era paragone. Venezia prese Verona e Padova, e +Francesco Novello e i piú degli altri Carraresi [1405]; e fece +strozzare in carcere lui e due figliuoli di lui [1406], e pose +sfacciatamente a prezzo le vite de' minori a lei sfuggiti. Venezia +entrava a un tempo nella carriera delle conquiste, e in quella della +scellerata virtú del secolo decimoquinto. E cosí finí anche questa +famiglia d'antichi principi italiani.--Né si mosse Firenze, giá lor +alleata e patronessa; era occupata in un'impresa non dissimile, +quantunque men barbaramente adempiuta. Perugia e Bologna eransi +liberate da' Visconti e ridonate al papa; e liberatesi Siena e Lucca. +Sola Pisa rimaneva a un bastardo di Gian Galeazzo, protetto da +Boucicault, signor di Genova per Francia. Costoro vendettero a Firenze +il castello di Pisa, e poi il francese fece decapitare l'italiano. I +pisani ripresero il castello, fecero signore un Gambacorta, sostennero +un lungo e bell'assedio, e furon venduti da colui, e i fiorentini +entrarono cosí a tradimento [1406], e finí la libertá di Pisa. Non vi +furono crudeltá: Firenze fu sempre relativamente mite.--Quindi ivi, +nella nuova suddita Pisa, convocossi un concilio a finir lo scisma. A +Bonifazio IX, papa, erano succeduti Innocenzo VII [1404] e Gregorio +XII [1406]. In Avignone papeggiava Pier di Luna sotto nome di +Benedetto XIII. Questi due furon citati al concilio di Pisa [1409], +s'appressarono, ma non vennero. Furon deposti, fu eletto Alessandro V; +e lui morto nel 1410, e succedutogli Giovanni, invece di due s'ebber +tre contendenti, e furon citati tutti poi a un nuovo concilio a +Costanza.--In mezzo a tutto ciò venne a frapporsi l'ambizione di +Ladislao re di Napoli, che invase Roma e Toscana [1408]. Firenze, +minacciata e sempre pendente a Francia, chiamògli contra il +competitore Luigi d'Angiò. Guerreggiossi quindi parecchi anni in +Toscana e in tutto il mezzodí, tra i due competitori; combattendo per +il francese e Firenze Braccio da Montone, per Ladislao Attendolo +Sforza. Erano allora i due condottieri maggiori d'Italia, i due che +introdussero qualche arte di guerra in lor mestiero: piú ardito +Braccio, piú assegnato Sforza, fecero e lasciarono le due famose +scuole italiane de' bracceschi e sforzeschi.--Nel 1409 il regno di +Sicilia erasi di nuovo riunito ad Aragona. Noi lasciammo quello +cent'anni addietro in mano a quel Federigo che l'aveva difeso cosí +bene contro al proprio fratello d'Aragona, agli Angioini di Napoli, a +Francia, al papa, a Carlo di Valois e ai guelfi neri; e l'aveva avuto +per sua vita colla pace del 1303. A malgrado della quale egli il +lasciò poi nel 1337 a suo figliuolo Pietro II, che il lasciò nel 1342 +a suo figlio Luigi, che il lasciò nel 1355 a suo fratello Federigo II, +che il lasciò nel 1377 a sua figlia Maria, che il lasciò nel 1402 a +suo sposo Martino d'Aragona, che il lasciò morendo nel 1409 a suo +padre Martino il vecchio, che fu cosí re d'Aragona e Sicilia. Il quale +morto poi senza figliuoli [1410], e cosí spenta in lui l'antica +schiatta d'Aragona, disputossi la successione e passò a Ferdinando +principe di Castiglia [1412]. Non ci possiam fermare a tutti questi, +mediocri per sé e per potenza, e che, tranne alcune contese e piccole +guerre con gli Angioini di Napoli, non importarono nelle vicende +d'Italia. + + +27. Piemonte. Casa Savoia. Amedeo VIII [1100-1434].--Ma qui è d'uopo +lasciar l'Italia meridionale, e volgerci a quell'angolo occidentale in cui +scriviamo, e che pur trascurammo fin dal principio della presente etá, fin +dalle origini italiane della casa di Savoia. Dicemmo Odone conte di +Morienna e d'altri feudi oltre Alpi, ed Adelaide contessa di Torino e +d'altre cittá e feudi in Piemonte, stipiti di quella famiglia, a cui alcuni +cercano una antichitá italiana ulteriore, a cui può bastar questa di otto +secoli, superior cosí di sette a quelle di ogni altro principe italiano +presente, salvo i papi. Al tempo di Adelaide era stata nell'Italia +occidentale un'altra casa molto potente, quella d'un conte Aleramo +signoreggiante negli Appennini dalla sponda destra del Po fino a Savona. +Alla morte di Adelaide [1091], la successione di lei fu disputata, +straziata, tra Umberto II Savoiardo, figlio di suo figlio; Bonifazio conte +di Savona, figlio di una figlia d'un altro suo figlio; Corrado di +Franconia, figlio di Berta sua figlia, l'infelice moglie che vedemmo dello +scellerato Arrigo IV imperatore; e soprattutto poi dalle cittá che appunto +allora vedemmo costituirsi in comuni. Quindi Umberto II e i Savoiardi primi +successori di lui furono ridotti a poco piú che Savoia e i comitati +oltremontani; e le famiglie Aleramiche, tra cui principali quelle di +Monferrato in mezzo agli Appennini, e di Saluzzo tra l'Alpi ai fonti del +Po, divisero l'Italia occidentale con le cittá liberatesi, Torino, Chieri, +Asti, Vercelli, Novara, e, quando fu fondata, Alessandria. I Savoiardi +scendevano, potevano secondo le occasioni, in Torino e l'altre; e quando +non potevano qui, s'estendevano all'intorno di Savoia, in Elvezia, in +Francia; ovvero guerreggiavan piú lungi, alla ventura, in Inghilterra, in +Fiandra, in Oriente, alle crociate. Casa Savoia fornirebbe ad una storia +della cavalleria piú numerosi, piú splendidi e piú veri cavalieri, che non +ne sieno di falsi in parecchi poemi e romanzi; casa Savoia ebbe quasi +sempre la virtú di entrare con alacritá, e cosí con fortuna, nelle +condizioni de' secoli suoi.--Al finir del decimoterzo fece un grand'errore; +ma perché questo pure era del tempo, e gli errori stessi, quando sono tali, +sono men pericolosi, perciò questo la indebolí appena, o forse l'afforzò. +Vi si disputò, s'alterò, forse s'usurpò, e certo si divise la successione +tra Amedeo V e il fanciullo Filippo nipote di lui [1285]. Gli Stati +generali, raunati in Giaveno, ne decisero o sancirono la decisione; Amedeo +V rimase conte di Savoia e signor supremo, il fanciullo signor vassallo del +Piemonte. E cosí rimase la famiglia divisa ne' due rami (oltre altri +minori) un centotrenta anni; pur signoreggiando il ramo Savoiardo su quel +di Piemonte, che dalla moglie di Filippo ebbe pretese e nome di principi +d'Acaia. Del resto, Amedeo V superò forse i predecessori in isplendor di +cavalleria e certo in potenza. Nel 1290 entrò in una lega contro a +Guglielmo di Monferrato, che fu poi preso dagli alessandrini, e tenuto in +una gabbia dove morí commiserato da Dante nel poema [1292]. Finita in +Giovanni, figlio di questo, la casa Aleramica e prima di Monferrato [1305], +passò il marchesato a sua figlia ed al marito che era de' Paleologhi di +Costantinopoli, e continuò in questa seconda casa, benché i saluzzesi gliel +disputassero e perciò facessero omaggio ad Amedeo V. Questi fu poi gran +seguace e consigliero ad Arrigo VII imperatore nella sua discesa dal 1309 +al 1313; e gran nemico come tutti i suoi, ed era naturale, agli Angioini +che da Provenza e dal mezzodí volevano ficcarsi in Piemonte. Nel 1316 +dicono andasse a combattere pe' cavalieri gerosolimitani contro a' saracini +a Rodi; e salvatala, ne portasse il motto cavalleresco di «FERT», il quale +significhi colle quattro iniziali: «_Fortitudo Eius Rodhum Tenuit_». Ma se +mi si conceda una digressione di due righe su questo patrio trastullo, io +crederei che questo motto, il quale si trova piú antico e sempre +intrecciato con «lacci d'amore», non voglia dir altro, se non che uno di +que' buoni cavalieri, l'inventor del motto, si vantava di portar que' +lacci. Morí Amedeo V in Avignone, dov'era andato a promuovere una nuova +crociata presso ad uno di que' papi infingardi [1323].--Seguendo separati i +due rami di Savoia e di Piemonte o Acaia, questi, che non aveano ad +attendere al di lá dell'Alpi, attesero tanto piú al Piemonte, e vi +s'ingrandirono tra' nuovi marchesi di Monferrato, e gli antichi di Saluzzo, +e gli Angioini, e le cittá guelfe e ghibelline, e i tirannucci e i +condottieri; mentre i cugini di Savoia li aiutavano all'occasione. Fra' +Savoiardi fu di nuovo cavaliero splendidissimo in fatti di guerra e di pace +Amedeo VI, detto il conte Verde dal colore (secondo quegli usi) +costantemente da lui usato. In Piemonte guerreggiò e s'aggrandí; e +guerreggiò contro a' Visconti parenti suoi, per difender due pupilli di +Monferrato; e guerreggiò in Puglia, e in Oriente; assisté al ritorno de' +papi in Roma; arbitrò e conchiuse la pace di Torino dopo la guerra di +Chioggia tra Genova e Venezia. Una volta, accogliendo a sua corte Carlo IV +imperadore, e ricevendone l'investitura de' suoi Stati, e rompendosi, +secondo l'uso barbaro-imperiale, gli stendardi e gli stemmi al vassallo +prima d'investirlo, egli afferrando il suo della croce bianca, nol patí; e +cosí in modo cavalleresco e politico insieme protestò della indipendenza +(fosse di diritto o di fatto) di casa Savoia. Governò, risplendette +quarantanove anni [1334-1383].--Succedettegli Amedeo VII, detto il conte +Rosso; il quale pure guerreggiò, torneò in casa, e fuori, e aggiunse a' +suoi Stati Nizza e quella bella contea, squarcio di Provenza, datagli da +quei cittadini, concedutagli da re Ladislao per non poterla difendere esso +da Luigi d'Angiò, e lasciatagli prender da questo non meno impotente +quantunque vicino. Morí dopo otto anni di signoria [1391].--E successegli, +fanciullo, Amedeo VIII tutto diverso de' predecessori; giá non piú gran +cavaliero, ma uomo politico, prudente insieme ed ardito, riunitore ed +ampliator dello Stato, se non incolpevole, certo lontanissimo dalle infamie +de' Visconti e degli altri tirannucci contemporanei; ordinator poi e +legislatore, e che cosí, cioè secondando i tempi senza prenderne i vizi, fu +fondator nuovo della sua robusta monarchia. Seppe guerreggiare, ma fu +famoso massimamente in trattar negozi vari. Cosí asserí suoi diritti su +Ginevra, sui marchesi di Saluzzo, contro i Delfini e i Borboni di Francia. +Entrò, giovò ne' negoziati che vedremo, per far finir lo scisma. Nel 1416, +ottenne dall'imperator Sigismondo il titolo di duca. Nel 1418, estinta la +casa d'Acaia, riuní gli Stati. Nel 1430, ordinò, ampliò gli antichi statuti +di Savoia, e feceli comuni ne' suoi Stati, pur lasciandone molti locali qua +e lá; saviezza di que' tempi, in cui era ancora impossibile l'uniformitá. +Come i maggiori suoi, comprò, acquistossi in vari modi parecchie signorie +feodali o cittadine incastrate ne' suoi Stati o limitrofe. La piú bella fu +Vercelli, avuta da' Visconti [1427]. Finalmente, nel 1434 Amedeo VIII +lasciava quasi tutte le cure del governo a suo figliuolo Ludovico, e si +ritraeva poi, egli primo con sette compagni, in Ripaglia, un bel sito sul +lago di Ginevra, per vivervi tranquilli, romiti, cristiani. Ma il vedremo +indi ritolto poi a nuovi e maggiori affari. Oramai la storia di questo gran +seno occidentale, non si può separare piú da quella della restante Italia, +e vi diventerá talor principale. Quella piú antica che abbiam qui corsa, +non ha guari altro interesse che le imprese cavalleresche di que' principi. +Ma giova, ricrea l'animo seguir le vicende di quella, dicasi pur rozza, +feodale o semibarbara, ma virile, ma semplice, ma virtuosa schiatta, non +pura forse d'ogni violenza od inganno, ma non imbrattata certamente di +niuna di quelle nefanditá e viltá de' Visconti, degli Estensi, degli +Scaligeri, degli Ezzelini, e de' papi di Avignone, e degli Angioini di +Napoli, e de' senatori di Venezia e delle signorie cittadine, e dei +condottieri tramezzati in tutto ciò. Siffatto paragone è semplice veritá, e +non è ragion di tacerla perché sia a lode de' principi miei. Anche la paura +di esser tacciato d'adulazione è viltá, se fa tacer la veritá. Or torniamo +alle nefanditá. + + +28. Filippo Maria Visconti [1412-1447].--Lasciammo Toscana e tutto il +mezzodí straziato tra Ladislao, penultimo de' discendenti di Carlo +d'Angiò, insieme con Braccio, e Luigi II degli Angioini nuovi, con +Attendolo Sforza. Nel 1413 Ladislao fu vittorioso, prese Roma, +minacciò Toscana, Bologna. Ma ei morí l'anno appresso 1414. +Succedettegli sua sorella Giovanna II, piú infame che la prima, vedova +d'un duca d'Austria, e che sposò [1415] un Borbone francese. Questi +prese nome di re, mandò al supplizio un favorito di Giovanna, e +imprigionò lei nel palazzo. Il popolo si sollevò per lei [1416]; ella +depose dal regno il marito, l'imprigionò, rilasciollo [1419]. Ed egli +fuggendo tal moglie, tal paese, tal sorte, si ritrasse a Francia; e +sopravvivendo a Giovanna, non tornonne mai piú. Allora, costei che era +senza figliuoli adottò Alfonso V re d'Aragona e di Sicilia, succeduto +[1416] a Ferdinando. Viene Alfonso [1421], si guastano, si combattono; +ed ella revoca l'adozione, ed adotta il nemico, l'emulo di sua casa, +Luigi III [1433]. Si combatte con vicende varie, tra tutti questi, e +Francesco Sforza figlio e successor di Attendolo, e Niccolò Piccinino +successor di Braccio (i due grandi capiscuola eran morti del medesimo +anno 1424). Nel 1433 Giovanna si riconcilia con Alfonso, e l'adotta di +nuovo; e nel 1434 si riconcilia con Luigi che muore; e muor ella nel +1435, chiamando Renato fratello dell'Angioino allor prigione in +Borgogna. Regna quindi Alfonso indisturbato, salvo due discese +inefficaci fatte poi da Renato nel 1438 e 1453, e regna glorioso, +acquista il nome di «magnanimo».--Noi lasciammo la Santa Sede +straziata tra Gregorio XII, Benedetto XIII e Giovanni XXIII. S'adunò +il concilio di Costanza e non li riuní. Succeduto al primo Martino V +[1417], egli riuní prima due [1419], e finalmente [1429] tutte e tre +le obbedienze. Cinquant'anni avea durato il grande scisma. E Martino V +de' Colonna di Roma, gran protettor di lettere, fu di nuovo gran +principe; riuní la Chiesa, riuní, restaurò lo Stato papale, straziato +giá durante lo scisma. Ma morto esso [1431], succedettegli Eugenio IV, +che si guastò coi Colonnesi e turbò lo Stato; e che, adunato un +concilio a Basilea [1431], e rottolo, turbò la Chiesa; cosicché i +padri rimasti a quella contro al divieto, elesser un nuovo antipapa, +Amedeo VIII, il glorioso duca e romito di Savoia, che prese nome di +Felice V [1439]. Riaprivasi lo scisma. Se non che, morto papa Eugenio, +e succedutogli Niccolò V da Sarzana, un nuovo gran papa [1447], il +duca antipapa gli rinunciò la Sede poco appresso [1449], e morí poi +nel 1451 dopo aver signoreggiato sessantun anni da conte, duca, prior +di romiti, antipapa, e decano de' cardinali. Al secolo dei venturieri +fu piú grande e migliore de' venturieri.--In Firenze (oramai signora +di Pistoia, Arezzo, Volterra e Pisa) dopo la disfatta de' Ricci, de' +Medici, e de' Ciompi, continuò a preponderare l'aristocrazia popolana +degli Albizzi, alcuni anni. Ma risorse l'aristocrazia ultra popolana +sotto a' Medici; sorsero i Medici per mezzo della democrazia a poco +men che signoria, esempio solito. I Medici erano grandissimi fra' +mercanti e banchieri di quella cittá, giá grande per industrie e +commerci di terra fin da quando l'adito del mare le era chiuso dalla +nemica Pisa. E perciò, oltre all'ambizione di accrescimento, volgare +in tutte quelle cittá italiane che speravan ciascuna diventar una Roma +novella, per ciò Firenze volle ed ebbe Pisa. E allora crebbe ella piú +che mai, e in essa crebbero i Medici; cioè quel Salvestro che vedemmo +ne' Ciompi; e poi Giovanni figlio di lui che fu gonfaloniero nel 1421, +benché ancor potessero gli Albizzi; e sopra, Cosimo di Giovanni. Noi +viviamo in tempi di grandi banchieri; ma questi non arrivan forse a +quei principi del commercio d'allora. Non so, per vero dire, se +sarebbe fattibile il paragone de' capitali maneggiati dagli uni e +dagli altri; né, se fattolo, e tenuto conto della raritá de' metalli +allora correnti, ne riuscirebbero piú grandi capitalisti questi o +quelli. Certo poi non v'è paragone tra le liberalitá, le splendidezze. +Cosimo aveva il piú bello e gran palazzo di Firenze, forse d'Italia o +della cristianitá; vi raunava i filosofi, i dotti, i letterati +italiani, e gli orientali, quando vennero, cadendo e caduta +Costantinopoli. E di qua e di lá raunava codici, anticaglie, scolture, +pitture, e pittori e scultori, a cui molto piú che ai letterati giova, +anzi è indispensabile la protezione. Soprattutto imprestava, spargeva +gran danari; strumento supremo di popolaritá. Con tali mezzi era +terribil capo d'opposizione contro a Rinaldo degli Albizzi, capo del +governo. Questi volle liberarsene d'un colpo. Del 1433, datagli dalla +sorte una signoria composta di partigiani suoi, chiamò Cosimo a +palazzo, sostennelo, fecelo esiliare, e tolse poi i nomi de' +partigiani di lui dalle borse onde si traevano a sorte i magistrati. +Cosimo si ritrasse a Venezia, l'antica alleata di Firenze; ed ivi, +esule magnifico, continuò le medesime splendidezze, edificando +palazzi, raccogliendo codici, anticaglie, letterati, artisti; e pur +mantenendo relazioni con sua parte in Firenze. E cosí, corso appena un +anno, ed uscita a sorte, a malgrado le esclusioni, una signoria meno +avversa a Cosimo, egli fu desiderato e richiamato; e cacciossi Rinaldo +degli Albizzi, che esule troppo diverso fu a rifugio a Milano, ai +Visconti, antichi nemici suoi e di sua patria. Fu del resto +rivoluzione pura di sangue, che è meraviglia in quell'etá. E puri, o +quasi, ne rimasero i Medici allor risorti e piú che mai crescenti in +tutto. Se questi primi Medici del secolo decimoquinto si voglian pure +(come si fa da alcuni) chiamar tiranni, ei bisogna avvertire almeno, +che essi furono molto diversi e dagli altri contemporanei, e da' loro +stessi discendenti del secolo decimosesto e seguenti.--Men buono di +gran lunga, e tuttavia non de' peggiori del suo, fu Filippo Maria +Visconti. Brutto di figura, cresciuto tra' pericoli e le sventure, e +riuscitone prudentissimo anzi timido, sospettoso e cupo, non capitano, +non guerriero, non buon parlatore, fu abile conoscitore e destro +maneggiator d'uomini a proprio pro, e crudele sí, ma poco per un +Visconti. Scannatogli, come dicemmo, il fratello [1412], corse a +Milano, fu riconosciuto signore, sposò la vedova di Facino Cane, ebbe +cosí per sé quella compagnia; alla quale sovrapose Francesco Bussone, +detto il Carmagnola da un borgo del Piemonte dov'era stato guardiano +di vacche. Questi poi riacquistò a poco a poco a Filippo Maria tutto +lo Stato dell'avo in Lombardia, e Genova stessa, che non sapendo a +lungo mai star libera si diede a lui e al Visconti, come poc'anzi a +Francia [1412-1422]. Ivi fu fatto governatore, facente funzioni di +doge, il guardian di vacche. Ma al soldato di ventura era esiglio, +posciaché era ozio, o almeno non guerra. Lagnossi, cadde in sospetto. +E comandato congedar sue lance, va invece in corte a Milano, ad +Abbiategrasso dove villeggiava il duca; non è ricevuto; freme, grida, +risalta in sella, varca Ticino, varca Sesia, corre ad Ivrea, s'abbocca +con Amedeo duca di Savoia, promuove una gran lega con Firenze giá +assalita e Venezia minacciata dal Visconti, e pel San Bernardo e +Germania viene a San Marco [1424]. La lega si fa; il Carmagnola n'è +condottiero per Venezia [1426]. Prende Brescia e il paese all'intorno; +è battuto poi a Gottolengo, ma sconfigge in una gran battaglia a +Maclodio Niccolò Piccinino e Francesco Sforza, emuli giá, riuniti ora +nel servigio del Visconti [1427]. Ma Carmagnola rilascia i prigioni. +Era uso tra quei venturieri che giá si battevan con riguardi, e +finirono con non ammazzarsi; ma i veneziani non l'inteser cosí, e +incominciarono da quel dí a tener in sospetto il Carmagnola. Fecesi la +pace [1428]; rivolsersi i condottieri del Visconti a Toscana, ma non +ne riuscí nulla; riaprissi la guerra nel 1431. Carmagnola è battuto a +Soncino, lascia battere senza muoversi l'armatetta veneziana sul Po +presso a Cremona, e riposa il resto di quell'anno. Al principio del +seguente [1432] è chiamato a Venezia sott'ombra di concertar le +operazioni di quella campagna; è accarezzato per via, a Venezia, in +palazzo ancora, finché nell'uscire è sostenuto, incarcerato, e poi +segretamente accusato, torturato con corda e fuoco, condannato e +pubblicamente decollato in piazza San Marco addí 5 maggio 1432. Fu +innocente o colpevole? Nemmen la critica storica, cosí informata a' +nostri dí, non ne sa decidere. Il peggio delle persecuzioni de' +tiranni non è il supplizio, è il segreto calunniatore. Del resto, ciò +non potea scandalezzare in quel tempo di quella cupa e feroce +aristocrazia, che avea mandati a simil supplizio i Carraresi +evidentemente innocentissimi, anzi non giustiziabili né giudicabili da +lei. Rifecesi pace [1433] tra Venezia e il Visconti.--Ma continuando i +genovesi sudditi di lui la guerra lor propria per gli Angioini contra +Alfonso d'Aragona, essi il presero in battaglia navale e il trasser +prigione a Milano. Filippo Maria il rimandò libero, e Genova se ne +sollevò e rivendicossi in libertá [1435]. Piccinino e Sforza +guerreggiavano intanto in Toscana e negli Stati del papa. Riapresi in +breve la guerra tra Visconti e Firenze [1436]. Si rifá pace, si riapre +guerra [1436], istigata dall'Albizzi il mal fuoruscito, e vi +s'aggiunge Venezia poi; e combattono a lungo Piccinino per il duca, +Sforza questa volta per le repubbliche. Seguono nuove paci e guerre, +piú intricate che mai, da Lombardia fino a Puglia, a cui notare si +farebbon pagine lunghe, e che del resto non ebbero risultato; finché, +cacciatone lo Sforza, ed abbattutone il Visconti, questi trasse a sé +quello, offrendogli la mano di Bianca sua figliuola naturale, ma +unica. Allor fecesi pace universale [1441]. Ma anche questa ruppesi in +breve. Guastaronsi suocero e genero; e ne seguiron simili guerre, +simili scompigli e simile conchiusione. Ridotto a mal partito il +Visconti, vecchio, morente, e perciò tanto piú allettante allo Sforza +che gli volea succedere, si ripacificarono. Ma morí Filippo Maria +prima che si congiungessero [1447].--Sigismondo imperatore discese in +Italia nel 1431. Fu incoronato a Milano (assente e chiuso in suo +castello d'Abbiategrasso il timido Filippo Maria); a Roma [1432] tentò +paci e non le fece; risalí nel 1433, morí nel 1439. Succedette [1440] +Federigo duca d'Austria; dal quale in poi, l'imperio non uscí piú di +quella casa, prima o seconda. + + +29. Francesco Sforza quarto duca di Milano [1447-1466]. Il ducato era stato +dato a' Visconti in feudo mascolino; niuna femmina, niun discendente o +marito di femmine, v'avea diritto. Tuttavia vi preteser cosí parecchi; il +duca di Savoia, il duca d'Orléans e Francesco Sforza. I milanesi si +rivendicarono in libertá, restituirono il comune o repubblica, ma non +seppero ordinare armi proprie a difenderla; assoldarono i migliori +condottieri, due Sanseverini, Bartolomeo Coleoni, due Piccinini figli di +Niccolò [morto nel 1444], e Francesco Sforza stesso. L'Orléans assaliva dal +Piemonte, prendeva Asti, e la serbava poi; i veneziani continuavan la +guerra incominciata contra il Visconti e passavan l'Adda. Sforza vincevali +e rivincevali costí e sul Po, tre volte in un anno [1448]; ma faceva poi +pace con essi, a patto d'esserne aiutato alla signoria di Milano [1448]; e +cosí alzava lo stendardo contro alla repubblica, indebolita giá per sue +pretese a serbar le cittá suddite. Perciocché, il nome di «libertá» è bello +ed attraente senza dubbio; ma a chi la vuol per sé e la toglie altrui, il +nome sta troppo male in bocca e non tira nessuno. E perché cosí facevano di +lor natura tutte le cittá o repubblichette del medio evo, perciò poche +poterono fondare Stati grossi. Insomma, le cittá del ducato apriron le +porte allo Sforza, e Milano restò quasi sola. Nel 1449 fece con Venezia un +trattato a cui lo Sforza accedé, ma per poco. Anzi, riprese l'armi, tagliò +le vettovaglie a Milano; e il popolo si sollevò, e addí 26 gennaio 1450 gli +aprí le porte e riconobbelo per duca.--E qui v'ha chi piange, e dice +perduta una grande occasione di collegarsi le tre repubbliche di Milano, +Venezia e Firenze per l'indipendenza di tutta Italia; e certo s'ei vuol +dire che elle avrebbero dovuto ciò fare, io consento per questa come per +qualunque altra occasione. Ma il fatto sta che le repubbliche o comuni o +cittá, furono, piú che non gli stessi signori, discoste sempre da tali +idee; e che la storia de' quattro secoli addietro dimostra la loro +incapacitá ed all'indipendenza ed alla libertá stessa; e che qui appunto, +da questa metá del secolo decimoquinto, da questo ascendere dello Sforza +alla signoria, incomincia un periodo, pur troppo breve, non arrivante a +mezzo secolo, ma che fu forse il piú felice, il piú vicino all'indipendenza +compiuta, certo il piú fecondo di grandezze e splendori che sia stato mai +all'Italia, dopo il vero imperio romano. E il fatto sta che la +preoccupazione repubblicana fece a molti travedere ed anche travisare la +storia d'Italia; li fece quasi per disprezzo tralasciare di studiare e +notare la storia di que' grandi principati italiani, che si vennero +apparecchiando fin da quest'epoca, che durarono d'allora in poi, e durano, +che hanno quindi per noi un interesse molto piú attuale. Siffatte +preoccupazioni esclusive, siffatte trascuranze volontarie od involontarie +di tutta una serie di fatti, sono fonti di miseri errori, grettezze in +tutti gli studi; nella storia, nella scienza de' fatti, sono distruzione +della scienza intiera.--E studiando dunque i principati non meno che le +repubbliche, noi noteremo fin di qua, che qui si vede la gran differenza +tra un principe assoldator di condottieri, e un principe condottiero lui +stesso. Quattro anni bastarono a Francesco, principe nuovo ma militare, per +finir quelle guerre che avean occupata tutta la vita di Filippo Maria, +principe antico ma non militare. Nel 1454 fu firmata una pace, stabile +oramai, che fermò, limitò gli Stati di Milano e Venezia, quali li vedemmo +fino a' nostri dí. Francesco signoreggiò poi tranquillo, glorioso, +splendido altri dodici anni; e negatagli l'investitura da Federigo +d'Austria, non se ne curò; offertagli per danari, la ricusò.--Costui era +disceso nel 1452, ed avea fatti gli Estensi duchi di Modena e Reggio, cosí +innalzando un altro de' principati duraturi; e scansata Milano, erasi fatto +incoronar a Roma, non solamente imperatore, ma, contra l'uso, re d'Italia, +da papa Niccolò V troppo condiscendente; poi era risalito. Nel 1453, +Stefano Porcari, un gentiluomo romano, che poc'anni addietro, +nell'interregno della elezione di Niccolò, avea propugnati i diritti di +libertá del popolo romano, fece una congiura di fuorusciti, rientrò con +trecento una notte in una casa; fu tradito, accerchiato, preso, +appiccato.--In quest'anno medesimo si compiè la gran vergogna e calamitá +della cristianitá europea; fu presa Costantinopoli da Maometto II e i +turchi; e cosí finí l'imperio greco, orientale, romano, quella reliquia, +lungamente superstite, della civiltá antica. Quindi si sparsero i turchi +tra pochi anni nelle province greche dell'Eusino, del Danubio, di Atene, +della Morea e nelle isole; facendovi servi, «giaurri», i milioni +d'abitatori cristiani. Spaventossene la cristianitá, ma non se ne mosse; +non avea piú quel fior di zelo cristiano che avea mosse le crociate; non +ancora quello zelo di civiltá che la muove, benché tanto discordemente +epperciò lentamente, a' nostri dí. E giá fin d'allora lo zelo commerciale +superava qualunque altro, faceva prendere i mezzi termini. Nell'anno della +conquista, Venezia fece col barbaro conquistatore un trattato di pace, +d'alleanza e buon vicinato, per salvare i suoi stabilimenti, i suoi scali, +e a capo di essi il bailo ambasciadore, consolo, giudice de' cittadini +veneziani lá sofferti. Trovasi menzione d'una lega italiana ideata tra il +1454 e il 1455; ma furon parole: gl'interessi minori ma presenti fecero +lasciare i maggiori e lontani. Fu nuova vergogna e danno alla cristianitá; +danno poi particolare all'Italia, in cui saran sempre sogni le +confederazioni immaginate in generale, senza scopo, senza occasione; in cui +le occasioni sole posson condurre alle leghe temporarie, e queste sole, se +mai, a qualche confederazione perenne; in cui dunque dovrebbesi prender +come benefizio della Provvidenza qualunque occasione di far leghe, piccole, +grosse, temporarie o durature. Ad ogni modo spargevansi in Italia +letterati, filosofi, reliquie di quella reliquia; a' quali fu mal +attribuito il fior delle nostre lettere giá fiorenti spontanee da duecento +anni, a cui è tutt'al piú da attribuir l'esagerato affetto alle cose +antiche che seguí. Furono accolti principalmente da Cosimo de' Medici e da +Niccolò V, il quale morí poi due anni appresso, e, dicono, di dolore +[1455].--Successegli Calisto III, uno spagnuolo, un primo Borgia, ottimo +papa, che occupò il breve pontificato in confortar invano la cristianitá +contro a' suoi nemici naturali. E morto esso [1458], succedette Pio II +(Enea Silvio Piccolomini) un dotto ed elegante uom di lettere, che diede +due buoni esempi: lasciar le lettere per li fatti quando s'arriva a +potenza, e condannar gli scritti propri quando non si trovan piú buoni. +Volsesi poi tutto anch'egli a riunire e confortar contro a' turchi la +cristianitá. Venezia fu costretta [1463] a romper guerra per le sue +possessioni stesse in Morea; e allora fece alleanza con Mattia Corvino re +d'Ungheria e grand'uomo, col duca di Borgogna uomo ambizioso che volea +porsi a capo della crociata, e con Giorgio Castriotto sollevator degli +albanesi. Ma morirono Pio II [1464], e il Castriotto [1466]; e tutto quel +rumore cessò, e Venezia che s'era voluta isolare nella pace, rimase +meritamente sola alla guerra. Nel papato successe Paolo II (Pietro Barbo +veneziano).--Intanto [1456] era succeduta in Venezia una nuova di quelle +misteriose tragedie a lei peculiari o simili solamente a quelle del +serraglio o dell'altre corti orientali. Dogava dal 1423, cioè dall'epoca +delle ambizioni, delle conquiste, delle glorie di sua patria, Francesco +Foscari, il piú glorioso principe che Venezia avesse avuto da Enrico +Dandolo in qua. Eppure, fin dal 1445 gli era stato perseguitato, torturato, +esiliato il figlio Iacopo, accusato da un vil fuoruscito fiorentino d'aver +toccato danari dal Visconti. E fu riaccusato di assassinio, ritorturato, +riesiliato cinque anni appresso. E fu accusato, torturato una terza volta +per una lettera di lui al duca di Milano; scritta apposta, disse il +miserando giovane, per essere cosí ricondotto dall'esilio, e ricomprare con +quelle torture l'invincibil brama di riabbracciar i parenti decrepiti, la +dolce moglie, i figliuoli. E per la terza volta fu ricacciato, e morí +lontano. Quindici mesi appresso, il vecchio glorioso, ma certo rimbambito, +posciaché soffrí di regnare dopo tutto ciò, fu deposto; e al sonar della +campana grossa che annunciava l'incoronazione del successore, morí di dolor +d'ambizione colui che non avea saputo morire di dolor di padre [1457]. Che +libertá, che repubbliche, che aristocrazie!--Con gloria piú incolume, morí +[1458] Alfonso il magnanimo. Benché signor di altri regni in Ispagna, non +avea piú lasciato quello delle Due Sicilie da trentott'anni; v'avea +combattuto a lungo, l'avea pacificato, ordinato, fatto riposare e +risplender d'arti e di lettere; e compié i suoi benefizi a' sudditi +napoletani, lasciando i regni spagnuoli e Sicilia a Giovanni suo fratello, +ma Napoli distaccato, a Ferdinando suo figliuolo naturale. Se non che, qui +come ad ogni altra occasione passata, presente o futura, lamenteremo sempre +qualunque sminuzzamento del bello ed util Regno di qua e di lá dal faro, +come di qualunque altro Stato italiano esistente. Ma che giova? Mentre si +disperano e cercano riunioni l'une difficili, l'altre impossibili, si +sminuzza ciò che è giá riunito. Sogni ed ire, sempre la medesima storia. +Non solamente il desiderabile proseguito in luogo del possibile; ma niun +criterio a distinguere ciò che sia desiderabile veramente, niuna costanza a +desiderar le medesime cose; inconseguenza, inconsistenza, +passioni.--Ferdinando poi non valse il padre: s'inimicò i baroni; e questi +chiamarono un duca di Calabria figlio di Renato d'Angiò, che scese e si +mantenne parecchi anni nel Regno. Ferdinando fu mantenuto dalla sapienza +politica dello Sforza e di Cosimo de' Medici, che non vollero introdurre un +nuovo straniero in Italia; ma si deturpò peggio che mai colle vendette, e +col tradimento che fece a Iacopo Piccinino, accarezzandolo, traendolo a sé, +ed uccidendolo, a modo di Venezia con Carmagnola [1465].--Pochi mesi +addietro era morto Cosimo de' Medici il gran cittadino di Firenze, il +grande autore e conservator della pace in sua cittá e in Italia. Avea +governato per mezzo di sua parte giá democratica, poi meno aristocratica, +poi aristocratica sola; né aveva usurpati, o nemmen ritenuti carichi; anzi +li avea dati e mantenuti a Neri Capponi, a Luca Pitti, a tutti i grandi +minori di lui; avea portato il segno della vera e rara grandezza, non aveva +avute invidie. Non vi fu sangue al tempo suo; pochi di quegli stessi +esigli, i quali son forse inevitabili nelle repubbliche, dove qualunque +cittadino presente può forse esser potente; mentre ne' principati puri è +facilissimo annientar un suddito, presente come assente. Ed a malgrado di +tutto ciò, Cosimo è da alcuni vituperato quasi tiranno, perché, volente o +non volente (chi può saper le intenzioni?), egli apparecchiò le vie a' +discendenti che tiranneggiarono cinquanta o sessant'anni dopo lui. Ma il +fatto sta, che ei governò la repubblica, primo sí, ma non principe, ed +anche meno tiranno; ch'egli ottenne da' contemporanei il nome di «padre +della patria»; ch'ei somigliò a quanti grandi cittadini furono nelle piú +splendide repubbliche antiche, e superò forse quanti furono nelle italiane. +Quando saprá l'Italia far giustizia tra i veri e i falsi grandi suoi? Forse +non prima che ella sia compiutamente libera. Intanto par che corra quasi un +impegno di abbassare i veri grandi e d'innalzare i piccoli di nostra +storia. Sarebb'egli per ridurli tutti insieme alla misura di nostra +mediocritá? Vi badino coloro che han credito sull'opinione patria. Forse +per gran tempo ancora non si potrá in tutta Italia dare a coloro che la +servono, ciò che ogni generoso fra essi desidera naturalmente piú, i mezzi +di piú e piú servirla, la potenza; per gran tempo ella non avrá altro +premio a dar che le lodi; sappiamo almeno non negarle né +avvilirle.--L'ultimo a morire di questa gran generazione del mezzo del +secolo decimoquinto fu Francesco Sforza [1466]. Due anni innanzi, Genova, +che dal 1458 aveva ridonata la signoria a Francia, abbandonata da questa, +l'aveva donata a lui. Cosí morí Francesco nel colmo di sua fortuna; uomo +meno incolpevole certamente, ma non minor principe egli, che Cosimo gran +cittadino; la loro amicizia serbò allora la pace d'Italia, e li onora +presso ai posteri amendue. + + +30. Galeazzo Sforza quinto duca di Milano [1466-1476].--Fu poi uno di +que' fatti indipendenti forse da ogni colpa umana, ma gravidi di mali +ad ogni modo, che a tutti que' grandi della metá del secolo +decimoquinto succedessero uomini di gran lunga minori; a Francesco, +Galeazzo Sforza figliuolo di lui; a Niccolò V e Pio II, Paolo II; ad +Amedeo VIII di Savoia, Luigi ed Amedeo IX il beato; ad Alfonso il +magnanimo, Ferdinando il bastardo; a Cosimo de' Medici, +Piero.--Questi, fin dal secondo anno [1466], fece o lasciò esiliare +molti cittadini; ond'essi, unitisi agli antichi fuorusciti, e a +Bartolomeo Coleoni condottiero, fecero contro alla patria una di +quelle imprese, dove si spera e non si trova poi l'aiuto del popolo +[1467]. Del resto, sopravisse la pace fondata da que' grandi. Italia +posava, Italia avrebbe piú che mai potuto far la lega contro a' +turchi; e molto se ne trattò; e se ne firmò una a Roma, nel 1470, tra +papa Paolo II, Luigi marchese di Mantova, Guglielmo marchese di +Monferrato, Amedeo IX duca di Savoia, Siena, Lucca e Giovanni +d'Aragona. Ma, oltre alle feste che se ne fecero, non n'uscí nulla, e +fu lasciata Venezia sola proseguire con varia fortuna la guerra, che +avrebbe potuto e dovuto essere nazionale. E cosí avviene sempre ed +avverrá, finché si ricadrá in questo vizio femminile e da bimbi, di +festeggiare ciò che si spera e non si sa compiere poi, di sciupare in +feste quello che rimane d'operositá.--Poi, come succede nelle paci +subitane dopo grandi moti, quando restan disoccupati a un tratto e +malcontenti molti animi irrequieti, seguiron parecchi anni, che si +potrebbon dire i classici delle congiure italiane, gli anni che +gioverebbe studiare, per vedere a che elle montino, che ne risulti. +Tre ne furono nel solo 1476, l'anno millenario della distruzione +dell'imperio antico. Quanto lenta ancora era progredita la civiltá! +Una di quelle tre fu in Genova, di un Gerolamo Gentile che volle +liberarla dal giogo milanese, e riuscí ad impadronirsi delle porte, +poi soggiacque. Un'altra in Ferrara (testé dal papa innalzata a ducato +in favor degli Estensi giá duchi di Modena), dove Niccolò d'Este +s'intromise con una mano di fanti per cacciare il duca Ercole, e +soggiacque, e fu decapitato egli, impiccati venticinque compagni. +Finalmente, una in Milano, dove tiranneggiava Galeazzo tra le crudeltá +e le libidini, da dieci anni. E contro tal tirannia doveva riuscire e +riuscí la congiura; ma a danno de' congiurati, non men che del +tiranno, a danno forse della cittá patria, e certo poi della intiera +patria italiana. Tre giovani, un Olgiati, un Visconti ed un +Lampugnani, giustamente adirati della tirannia, stoltamente istigati, +dicesi, da un Cola Montano letterato e filosofo all'antica, +s'esercitarono alla milizia, si confortarono alla religione, e +tradiron l'una e l'altra esercitandosi al pugnale. Poi, addí 26 +dicembre 1476, aspettarono il tiranno nella chiesa di Santo Stefano, e +com'ei s'avanzava tra due ambasciadori, se gli appressarono, e lo +trafissero. Furono fatti a pezzi lí dalle guardie, Lampugnani, +inceppatosi tra i panni delle donne inginocchiate, e pochi passi +discosto, il Visconti. N'uscí solo l'Olgiati a gridar libertá; ma non +fu ascoltato da nessuno, fu rigettato da suo padre stesso, si nascose, +fu scoperto, imprigionato, scrisse sua confessione, e morí straziato e +vantando il proprio fatto. Ed allo Sforza ucciso succedé +tranquillamente Gian Galeazzo suo figliuolo, fanciullo, sotto la +tutela di Bona di Savoia, madre di lui; e si vedrá qual destino egli +avesse poi, e qual traesse a tutta Italia. + + +31. Gian Galeazzo Sforza sesto duca di Milano [1476-1492].--Corsi due +anni, avvenne una quarta congiura, essa pur fatale alla libertá. A +Pier de' Medici, morto nel 1469, eran succeduti Lorenzo e Giuliano, +figliuoli di lui, nelle ricchezze e nella potenza indeterminata di lor +famiglia. Amendue giovani eleganti, generosi, dilettanti. promotori di +lettere ed arti come l'avo; ma men che lui liberali di quella potenza +pubblica, la quale par sommo bene ai popoli, ed anche piú alle +aristocrazie libere. I Pazzi, stretti di parentele co' Medici, erano +stati de' principali chiamati al convito di potenza da Cosimo; furono +ora de' principali esclusi. Accomunarono gli odii col Salviati vescovo +di Firenze, co' Riari nipoti di papa Sisto IV (Della Rovere, succeduto +a Paolo II fin dal 1471), e dicesi col papa stesso, oltre altri +minori. Congiurarono, appuntarono vari luoghi a pugnalar i Medici, e +gridar libertá; e fallite loro altre occasioni, appuntaron la chiesa, +come s'era fatto allo Sforza. Pare impossibile, ma è certo; avvi una +contagiositá dei delitti; e tanto piú, quanto piú eccessivi. Addí 26 +aprile 1478, in mezzo alla messa udita da' due fratelli, al segno +dell'elevazione, un Bandini trafigge Giuliano, un Pazzi pure gli +s'avventa con tal impeto, che trafigge se stesso; mentre un Antonio da +Volterra manca il colpo su Lorenzo, che si difende colla cappa e +rifugge in sacrestia. Ciò veduto, e che il popolo fiorentino +inorridiva invece di sollevarsi, il Bandini fuggí di cittá, d'Italia, +dalla cristianitá, a Costantinopoli. Intanto il vescovo Salviati, che +dovea prendere il palazzo della Signoria, separato per un caso da' +compagni giá introdottivi, s'era turbato e scoperto; e preso esso ed +essi dal gonfaloniero, e chi scannato lí, chi sbalzato dalle finestre, +furono ivi appiccati il vescovo con due cugini suoi, e Iacopo +Bracciolini, figlio del famoso letterato. La congiura era spenta. Si +spense dopo essa, come succede, molto di libertá fiorentina, e, che +forse fu peggio, quell'unione degli Stati italiani, la quale era stata +fondata da' grandi uomini della penultima generazione, mantenuta dagli +stessi minori dell'ultima. Lorenzo, rimasto solo alla potenza +repubblicana, la rivolse poco meno che in signoria; non risparmiò +supplizi, non rispettò la costituzione dello Stato. E tutta Italia se +ne turbò. Il papa scomunicò Lorenzo e la Signoria per l'uccisione del +vescovo Salviati, e s'uní con Ferdinando di Napoli e con Siena contra +Firenze. Federigo, duca di Urbino, fu condottiero della lega; Ercole +d'Este, de' fiorentini, che al solito non avean grandi uomini di +guerra tra lor cittadini. Bona di Savoia, reggente il ducato di +Milano, era sola alleata loro. Ma le furon suscitati nemici in casa e +intorno. Nel medesimo anno i genovesi scossero la signoria di Milano, +e rifecersi un doge cittadino. Poi (1479), scesero svizzeri, e vinsero +i milanesi a Giornico. E finalmente, Ludovico il moro (il gran +traditor d'Italia poi), lo zio del fanciullo Galeazzo, dichiaratolo +maggior d'etá, tolse a Bona e prese egli la potenza che tenne sempre +poi. Intanto, i fiorentini, sconfitti al Poggio imperiale, erano +all'ultimo. Allora Lorenzo, che non era stato buono a far il capitano, +mostrossi buono e coraggioso uomo di Stato. Entrato in negoziati, e +veduto di non poter conchiudere co' capitani della lega, e che il +tempo pressava, fu egli stesso a Napoli, a quel Ferdinando che +poc'anni addietro avea finiti i suoi negoziati col Piccinino con +tradirlo ed ucciderlo. La cosa riuscí a Lorenzo; conchiuse pace con +Ferdinando [1480], e tornò in trionfo a Firenze, che ne fu piú che mai +sua. E tanto piú che, del medesimo anno scesi i turchi ad Otranto, il +papa se ne spaventò, e fece pace anch'egli. I turchi furono cacciati +[1481].--Ma in breve fu suscitata nuova guerra da quel vizio che +veniva sorgendo ne' papi di far principi i lor parenti, quel vizio a +cui fu quindi inventato il nome di «nepotismo». Non pochi principati, +Milano, Savoia, Modena e Ferrara, Mantova, Urbino, s'erano costituiti +ultimamente, crescendo di grado gli uni per concessioni imperiali, gli +altri per concessioni pontificie. Questo destò ne' papi la nuova +ambizione, il nuovo vizio del nepotismo che guastò da Sisto IV in poi +tanti papi; che, per quasi un secolo, fu arcano o piuttosto sfacciata +massima di lor politica, ed abbandono della grande e nazional politica +papale, proseguita da' loro gloriosi predecessori; che diminuí poi, +diminuita la potenza de' papi, ma' fu anche allora impiccio, +impoverimento del loro Stato; e che nell'un modo e nell'altro, essendo +vizio il piú anticanonico di tutti, ambizione personale, piccola, +interessata, e tanto minore delle grandi ed ecclesiastiche ambizioni +dei Gregori e degli Innocenzi, conferí forse piú che null'altro a +diminuir la dignitá, la potenza del papato nella pubblica opinione per +tre secoli, fino all'immortal Pio VII. Sisto IV voleva far uno Stato +al nipote Riario. Collegossi con Venezia per ispogliar gli Estensi e +dividersi loro Stati, Napoli, Milano e Firenze, cioè Ferdinando, +Ludovico e Lorenzo collegaronsi per difenderli [1482]. Seguirono +intrighi, alleanze nuove, minacce; e morí tra esse Sisto IV, lasciando +Gerolamo Riario signor d'Imola e Forlí [1484]. Successegli Innocenzo +VIII (Cibo di Genova); perciocché questa del nepotismo è la ragione, +che ci sforza a notar i casati di questi nuovi papi, cosí diversi da +quegli antichi che non avevano famiglia se non, come pontefici, la +Chiesa; e come principi, la parte nazionale d'Italia. E quindi io non +so non trattenermi ancora a notare quella che mi pare anche qui non +giusta distribuzione di lodi, quell'errore d'inveire contro agli +antichi papi italiani, italianissimi, per lodare, blandire o scusar +almeno questi nuovi, splendidi sí sott'altri aspetti, ma cattivi +italiani, arrendevoli a qualunque straniero li aiutasse a collocar lor +nipoti. Che gli scrittori stranieri facciano tal errore, è naturale; +parlan per essi: sappiamo anche noi parlar per noi, o piuttosto (né è +a disperar che si faccia un dí nella civiltá progredita) parliamo +tutti per quel principio politico sommo, di difendere o promuovere in +casa, di rispettare ed aiutare fuori la nazionalitá d'ogni nazione. +Papa Cibo non fu migliore, anzi peggiore del predecessore; nepotista +al par di lui; e di piú, depravato di costumi, altra novitá, altro +scandalo aiutato re e accrescitor del primo. Seguono negoziati, +guerre, paci e congiure ed assassinii per interessi privati, piú che +per comuni: una guerra d'Innocenzo contra Ferdinando e fiorentini, ed +una pace del 1486; un matrimonio tra una figliuola di Lorenzo de' +Medici e Franceschetto Cibo, a' cui posteri rimase quindi il ducato di +Massa-Carrara; Gerolamo Riario, pugnalato da tre capitani suoi [1488]. +La sua vedova seppe conservar il principato a lor figlio; ed ella +sposò poi Giovanni de' Medici, detto delle «bande nere», che vedremo +ultimo de' condottieri italiani, primo de' fiorentini, e padre a +Cosimo granduca. E fu pugnalato [1489] Galeotto Manfredi, ma rimase +pure ad Astorre suo figliuolo la signoria di Faenza. Piú che mai si +vede l'inutilitá dei delitti: le cose continuano ad andare, mutati i +nomi, per il lor verso; e continuarono allora per quello dei +principati fermi ereditari. Il solo acquisto che se ne facesse, fu +d'infamia. Appressavansi gli anni che l'Europa civile tutta quanta si +versò sull'Italia; e quando costoro (che non eran pure di civiltá +avanzata né severa, ma perfidi ingannatori, politici a guisa di Luigi +XI, Comines, Carlo il temerario di Borgogna, Arrigo VIII, Fernando +cattolico ed altri simili) trovarono generazioni d'italiani piú +perfidi, piú scelleratamente abili, piú congiuratori, piú pugnalatori +che non essi; essi si scandalizzarono, come fanno volentieri i cattivi +de' peggiori; e riportarono a lor case, e tramandarono di generazione +in generazione il mal nome della perfidia italiana. Noi paghiamo il +fio delle colpe de' maggiori. È giustizia? Non lo so. Certo, è +abitudine, e sará finché duri mondo. E noi non saremo ammessi a +lagnarcene, finché si rinnoveranno, men frequenti che a' secoli +decimoquarto o decimoquinto, ma troppe ancora pel decimonono, simili +nefanditá. Né queste poi torceranno il secolo nostro dalle monarchie +rappresentative, piú che quelle dei maggiori torcessero il loro dalla +signoria assoluta.--Ad ogni modo, l'etá dei comuni repubblicani è qui +finita. Firenze, Siena, Lucca, Genova, Venezia sopravvivon sole. +Coloro che prolungano l'etá repubblicana quarant'anni ancora, fino +alla caduta di Firenze, la potrebbon prolungare sessanta, fino a +quella di Siena, o fino a' nostri dí, quando caddero le tre ultime; +ovvero dir che durano le repubbliche anch'oggi, in San Marino. In nome +d'Italia, lasci di guardare ciascuno all'idolo suo; guardiamo alla +patria tutta intiera, alla condizione universale, alle importanze +principali, anche scrivendo.--E cosí facendo, concorderemo poi con +tutti gli scrittori contemporanei in dire: principio, èra dei nuovi +guai d'Italia, del massimo di tutti, la venuta di nuovi stranieri che +seguí d'appresso alla immatura morte di Lorenzo de' Medici (all'etá di +quarantaquattro anni, 8 aprile 1492). Come gran cittadino +repubblicano, Lorenzo non pareggiò Cosimo certamente: fu men modesto, +s'accostò piú al principato; e cosí, invece di quel gran titolo di +«padre della patria», non gli rimase che quello, volgare allora, di +«magnifico». Com'uomo di Stato poi e grande italiano, se Cosimo fu +l'inventore, l'ordinatore della grande unione di Milano, Firenze e +Napoli (quell'unione, quella politica che valse, che fu una vera +confederazione italiana), Lorenzo ebbe pure il merito di mantenerla in +condizioni fors'anche piú difficili, con uomini certamente molto +minori, anzi cattivi; di serbarla, quando pericolante; di rinnovarla, +ad ogni volta che si venne guastando. E il fatto sta, che mutando nomi +o luoghi speciali, secondo le occorrenze, questa unione di tre grandi +principati nazionali del settentrione, del mezzo e del mezzodí +d'Italia, è forse la sola confederazione possibile in Italia, la sola +che possa salvare o rivendicare mai la nazionalitá di lei. Certo, era +la sola a que' dí; e, spento Lorenzo, ella si spense fino a' nostri. E +quindi incominciò l'etá degli Stati italiani sotto le preponderanze +straniere combattute, pazientate, equilibrate, e ad ogni modo duranti, +e durature Dio solo sa fino a quando. + + +32. Coltura dell'etá dei comuni in generale.--Noi abbiamo ritratto in +colori piú oscuri forse che non si suole la politica della nostra etá +dei comuni. Se ci siamo ingannati, sia perdonato all'intimo nostro +convincimento di questo principio: che prima delle felicitá, primo dei +doveri nazionali, primo dei doveri della libertá stessa, è il +procacciare quell'indipendenza che i comuni non seppero compiere in +quattro secoli di libertá. Ad ogni modo, sorge quindi nella nostra +storia una contraddizione apparente giá accennata: che quella libertá +de' nostri comuni, cosí poco apprezzata od anche disprezzata da noi, +fu pure incontrastabilmente capace di generare la piú splendida, la +piú varia e la piú nazionale coltura che sia stata mai. Per quattro +secoli questa crebbe in Italia sola, in mezzo all'Europa tutta oscura; +la stessa coltura greca non ebbe tanti secoli di tale splendore +esclusivo. Per trovare esempi di simili esclusivitá bisognerebbe andar +all'Indie o alla Cina; ma le colture ivi cercate sarebbero (mi +perdonino indianisti e sinologi) incomparabilmente minori. Come ciò? +Come quest'apparente contraddizione di una libertá cosí incapace +d'indipendenza, cosí capace di coltura? Ma, quanto all'incapacitá +d'indipendenza noi ne svolgemmo via via giá la causa evidentissima; +quella preoccupazione dell'imperio romano che fu in tutti i comuni, in +tutte le parti, nella stessa guelfa o nazionale. E quanto poi alla +capacitá di coltura, noi l'accennammo pure; la libertá anche cattiva, +anche barbara, disordinata, eccessiva, cadente in licenza, è tuttavia +culla piú favorevole alla coltura che non possa essere il principato +assoluto o feodale. Il duplice fatto non è dubbio; e la prova della +virtú che è nella libertá di generare la coltura, ne risulta tanto piú +evidente, quanto piú cattiva ed incompiuta fu questa libertá, quanto +politicamente parlando le altre nazioni furono meglio costituite, e +prepararono migliori, invidiabili costituzioni di nazionalitá. Se +fosse conveniente qui una digressione, io crederei poter dimostrar +facilmente: che in tutti i tempi, in tutti i luoghi le grandi colture +furono figlie o d'una libertá legittima, legale, stabilita, o d'una +reale quantunque non riconosciuta, o almeno d'una incipiente +quantunque non progredita; che in particolare quella magnifica coltura +francese, la quale prende nome da Ludovico XIV, fu tutta esercitata da +uomini nati e cresciuti fra le contese di libertá, che, cattivissime +del resto, sorsero durante la minoritá di lui e furon dette della +Fronda; che insomma e dai fatti e colle ragioni si prova sempre, le +colture aver bisogno di libertá, e quasi sempre la libertá aver +bisogno di coltura. Ma non avendo noi luogo a distrarci, ci basti +accennare la fratellanza, o il parallelismo speciale della nostra +libertá e della nostra coltura da Gregorio VII fino all'epoca a cui +siam giunti.--La libertá ecclesiastica, propugnata, ottenuta da +Gregorio VII e da' suoi predecessori e contemporanei, ebbe bisogno di +grandi teologi; e cosí li fece sorgere, e con essi parecchi di que' +filosofi scolastici, i quali mal si distinguono da' teologi, e de' +quali è gloria di alcuni filosofi contemporanei nostri aver saputo +riconoscere i meriti finalmente. E la libertá ecclesiastica facendo +sorgere ogni zelo ecclesiastico, fece moltiplicar que' templi, quelle +chiese di che giá accennammo le due prime di Venezia e Pisa, e che +tutte furono poi veri musei d'antichitá e scuole a tutte l'arti +italiane. Poi la libertá comunale, dico la primissima, informe, de' +consoli del 1100, non poté essere né un anno o un dí senza aver +bisogno, in ogni cittá o terra italiana, di oratori, uomini di Stato, +capi di nobili, capi popolo, capi parte, piccolissimi terricciolai +quanto si voglia, ma pur oratori ed uomini politici, i quali ebber +bisogno di parlare e persuadere in qualunque lingua parlassero, +latino, volgar lombardo, volgar toscano, o romanesco, o napoletano, o +siciliano, o piemontese; e cosí nacque di necessitá un'arte, non +artifiziata ma naturale, oratoria. Quindi dal mescolarsi quegli +interessi e quegli uomini in tutta la penisola nasceva fin d'allora, +fin dal principio del secolo decimosecondo senza dubbio, il bisogno +d'una lingua comune o italiana; e cosí nasceva quella di che trattò +Dante centocinquanta o duecento anni appresso come di lingua giá +antica, quella che crebbe di necessitá in que' mostri di assemblee, +che dicemmo simili alle moderne d'Irlanda. Quindi cresciute le +ambizioni, le emulazioni di cittá, crebbero in ciascuna i bisogni di +forti mura; e cosí nacque quell'architettura militare, che è piú +antica forse tra noi che non si suol dire anche da' piú esagerati +esaltatori dei nostri primati. E quindi l'altre emulazioni, il volere +ogni cittá piú bei templi che le vicine, ed ogni nobile un piú bel +palazzo che i concittadini, e i nobili popolani piú che gli antichi, e +via via. E poi la libertá del dire, il non esservi né il fatto né +nemmeno l'idea delle censure moderne, fece scrivere nella nuova lingua +di ogni cosa che si sapesse scrivere; e perciò primamente d'amore, che +è forse il piú facile, ed è certo il piú piacevole degli argomenti a +chi scrive o legge; e poi di storia patria, che è il piú necessario in +ogni paese libero; e poi di ogni cosa, in quel modo enciclopedico che +da Esiodo a Varrone, a Brunetto Latini e a Montaigne od anche a Bacone +e Leibnizio, suol essere de' primi saggi che si facciano in qualunque +letteratura incipiente, quasi a rassegna di ciò che si sa per indi +progredire. E sorte tutte queste colture, sorse il commercio che n'è +fratello or maggiore or minore; e sorsero le industrie, le scienze che +ne son pur sorelle, tutta famiglia della libertá; in cui entraron +l'arti belle, quelle arti che son forse un po' meretricie, un po' +prodighe di lor favori, senza gran discernimento tra tirannia e +libertá, ma che li concedon pur sempre piú compiuti insieme e piú +eleganti alla libertá. Del resto, quanto al commercio in particolare, +duolmi piú che mai non potermi fermare ad accennare quali fossero le +condizioni di esso ne' nostri comuni, quali le libertá concedutegli. +Forse ne risulterebbe un fatto tutto opposto a quello creduto +volgarmente; il fatto, che esistettero ne' nostri rozzi comuni molte +di quelle libertá commerciali, le quali furono spente dalla cattiva +pratica, dalla scienza incipiente de' secoli successivi; le quali la +scienza progredita domanda da un ottanta anni in qua, e la pratica +incominciò a concedere mentre appunto io veniva scrivendo queste linee +per la prima volta. Quando, deh quando si fará una storia dei +commerci, dell'economia politica de' nostri comuni?--Ad ogni modo, di +fiore in fiore, di fecondazione in fecondazione, d'operositá in +operositá, cosí si venne al fine di quel secolo decimoquinto, in cui +vedremo nascere quasi tutti i grandi e splendidi uomini del +decimosesto; quel secolo decimoquinto che ebbe cosí col secolo ultimo +della libertá latina la sorte comune di tramandar tutte educate le +grandezze ai due secoli nomati da Augusto e da Leon X. Gli uomini +furono quasi sempre tardivi in lor gratitudini; le concedettero +sovente ai successori di coloro che le meritarono. Ma non cadder forse +mai in tale ingiustizia cosí scandalosamente come a quell'epoca, in +che dieder nome di Leon X al secolo inaugurato da Lorenzo il +magnifico, nome d'America al mondo di Colombo.--Or veggiamo di corsa +alcuni particolari, alcuni uomini di questa nostra grande etá di +coltura. + + +33. Coltura dei due primi periodi di quest'etá, da Gregorio VII a Carlo +d'Angiò [1073-1268].--Dicemmo giá sorti con Ildebrando, giá grandi al +pontificar di lui parecchi teologi e filosofi e scolastici: sant'Anselmo +vescovo di Lucca [-1086]; Lanfranco di Pavia monaco del Bec in Normandia, +amico seguace di Guglielmo il conquistatore, e da lui fatto arcivescovo di +Cantorbery [1005-1089]; sant'Anselmo d'Aosta abate del medesimo monastero +normanno, arcivescovo della medesima chiesa inglese [1033-1109], quel +sant'Anselmo a cui gli storici moderni della filosofia danno il primato +tra' filosofi scolastici. Seguirono Pier Lombardo, vescovo di Parigi, detto +il «maestro delle sentenze» [-1164]; Pietro Comestore [-1198]; papa +Innocenzo III [-1216] e finalmente il grande san Bonaventura [1221-1274], e +il grandissimo san Tommaso [1227-1275], amendue professori a Parigi. Chiaro +è: qui abbiamo una serie di grandi superiori agli stranieri contemporanei, +Guido di Champeaux, Abelardo, san Bernardo ed Alberto magno; la quale +dimostra le scienze, allora unite, della teologia e della filosofia esser +cresciute a grandissimo fiore per opera principalmente degli italiani, e da +essi recate in Francia ed Inghilterra, e in quello stesso studio od +universitá di Parigi, che ne fu il centro locale.--Intanto fondavansi in +Italia i centri, gli studi di due altre scienze, della medicina e fisica in +Salerno, e della giurisprudenza in Bologna. La prima sorse lá in un +ospedale de' vicini benedettini di Montecassino, e dalle tradizioni unite +de' greci e degli arabi occidentali, aiutate poi al tempo delle crociate da +quello zelo che fece sorger allora in Palestina e in Europa tanti ordini +spedalieri, tanti spedali e tante lebbroserie.--In Bologna poi, o che ivi o +nella vicina Ravenna si fosser conservati piú codici, piú studio delle +leggi romane, teodosiane e giustinianee, o che si debba attribuire al caso +il nascervi o lo stabilirvisi un primo grande studioso; il fatto sta che da +Irnerio, creduto giá tedesco, or italiano [1150], incominciò ad essere +famoso e frequentatissimo lá quello studio della giurisprudenza, che fu il +nocciolo di quella prima universitá italiana. E seguono immediatamente quei +quattro scolari di lui, Bulgaro, Martino, Ugo e Iacopo, a cui resta nella +nostra storia politica la vergogna d'aver mal applicati i diritti imperiali +romani all'imperio straniero di Federigo I contro alle libertá e +all'indipendenza italiane; ma che con queste stesse applicazioni ai fatti +attuali contemporanei, e colle discussioni e le contraddizioni che +certamente ne sorsero, furono senza dubbio accrescitori, divulgatori della +scienza. Perciocché cosí succede, questa è una delle virtú, questo uno +degli effetti immanchevoli della libertá; che, dov'ella sia sorta, servano +ad essa que' nemici stessi di lei, i quali, non sorta, l'avrebbero impedita +di sorgere. La libertá è generosa; innalza, ingrandisce gli stessi +avversari suoi. E continuò poi in Bologna e da Bologna la serie de' +giurisperiti grandi, rispetto al tempo, in tutto il secolo che seguí fino +ad Accursio [-1260].--E in questi due secoli stessi sorgevano, da lingue +semplicemente parlate o di rado scritte, a lingue giá letterarie, tutte +quelle insieme che si chiamarono «volgari», «romano-barbare», «romanze»; e +che furon principi delle moderne meridionali, spagnuola, provenzale, o +lingua d'«oc», francese men meridionale, o lingua d'«oil», ed italiana o +del «sí». È opinione consueta, che in queste lingue rimanesse tanto piú +dell'elemento latino primitivo, quanto meno di barbaro fosse stato +introdotto giá dagli invasori del secolo quinto. Ma ei parmi che i fatti +non concordino guarí con tale opinione. Perciocché i fatti sono che la +Spagna e l'Italia, le cui lingue serbano piú latino, ebbero piú invasori +che non Francia; e che in questa n'ebbe forse piú la parte meridionale la +cui lingua d'oc serbò parimente piú latino. Né io crederei che sia da +cercar la causa di questa superior latinitá delle lingue spagnuola, +provenzale ed italiana nella maggior antichitá della conquista romana; +perciocché, se tal fosse stata la causa, ella avrebbe dovuto operare +incomparabilmente piú in Italia che non ne' due altri paesi, e in Ispagna +specialmente; mentre all'incontro la lingua spagnuola (a malgrado delle +stesse voci arabe che furono un'introduzione posteriore) è forse ricca di +voci latine al paro dell'italiana, ed è poi indubitabilmente piú latina +nelle desinenze, nel suono. Quindi è forse da attribuire la gran latinitá +delle tre lingue, non al latino propriamente detto, ma alla consanguineitá +primitiva del latino od italico antico coll'antico ligure della Francia +meridionale, coll'antico iberico della Spagna. E questo spiegherebbe pure +alcuni fatti particolari della nostra lingua volgare al sorger suo ne' +secoli decimosecondo e decimoterzo: come (lasciando a un tratto +quell'origine esclusivamente toscana o fiorentina, che da Dante in qua mi +pare abbandonata da ogni mente un po' comprensiva, quella origine la cui +questione si dee separar del tutto dalla questione del purismo od eleganza, +che fu ed è incontrastabilmente in Toscana), come, dico, il volgare +italiano sorgesse a un tempo in Toscana ed all'ingiú in tutta la penisola +meridionale ed in Sicilia, ed anzi in questa forse prima che altrove, +perché queste appunto furono le sedi degli antichi popoli itali e siculi di +famiglia iberica; come in Sardegna, antica e moderna sede di liguri, si +serbassero e si serbino piú che in nessun luogo forse le voci, le +desinenze, i suoni latini; come anch'oggi l'uso della lingua comune +italiana e i dialetti piú vicini ad essa si trovino in quelle stesse +regioni.--Ad ogni modo, comunque cresciute le lingue romanze fino al secolo +decimosecondo, non è dubbio che in tutto questo e nel seguente decimoterzo +il primato tra esse fu delle due lingue francesi, d'oil e d'oc. Né è +difficile a spiegare. Il primato, od anzi ogni grado di dignitá e potenza +delle lingue, viene in ogni secolo dal primato e da' gradi d'operositá +delle nazioni che le parlano. Ora, ne' due secoli decimosecondo e +decimoterzo la grande operositá europea o cristiana fu quella delle +crociate; e nelle crociate furono sommi operosi i francesi. Lá in Oriente, +qua per via, si mescolarono allora le nazioni cristiane, oltre forse ad +ogni mescolanza moderna; e lá e qua trovaronsi forse piú francesi che +tutt'altri insieme, lá e qua dovette quindi parlarsi piú lingua francese +che di tutt'altre. Il fatto sta, che non solamente nella poesia de' troveri +e trovatori (che è notato da tutti), ma anche nella prosa di buonissimi +cronacisti come Ville Hardouin e Joinville (che è tralasciato da molti), le +due lingue francesi precedettero, ebbero il primato sull'italiana; come, +del resto, pur l'ebbe la lingua spagnuola, che si trova quasi perfetta nei +romances e nelle leggi di questi secoli. Che piú? I nostri primi poeti +Folchetto, Calvi Bonaventura e Doria Percivalle di Genova, Nicoletto da +Torino, Giorgio di Venezia, Sordello di Mantova, e Brunetto Latini di +Firenze scrissero in francese lungo tutto il secolo decimoterzo; e san +Francesco dicesi avesse tal soprannome diventato nome dal suo parlar +abituale francese: ed in francese poetarono Federigo II e tutta sua corte +siciliana, prima che vi si poetasse e scrivesse in italiano. Sappiam badare +ai fatti, alle date, se vogliamo spogliare i pregiudizi, rivendicar le vere +glorie nostre. La lingua italiana fu l'ultima ad essere scritta delle +romanze; tanto piú glorioso fu che ella n'uscisse la prima ad essere +scritta, come ognun sa, meravigliosamente.--Adunque, non fu se non +contemporaneamente o poco dopo agli italiani poetanti nei dialetti +francesi, che, ora i medesimi, or altri scrissero ne' dialetti, cioè, piú o +meno, nella lingua comune d'Italia. Poetarono cosí Duoso Lucio pisano +[-1190], Ciullo d'Alcamo in Sicilia [-1200?], Pier delle Vigne il +cancellier di Federigo II [-1248], Guido Ghisilieri di Bologna [-1250], +Dante da Maiano in Toscana [-1275], Nina siciliana [-1280] amica di lui, e +Guido Guinicelli da Bologna [-1276]. Scrissero in prosa nostra Riccardo da +San Germano [-1243?], Guidotto da Bologna [-1257], Niccolò di Iamsilla +[-1268], san Bonaventura [-1274], Niccolò Smerago di Vicenza [-1279], +Ricordano Malaspini [-1281], Dino Compagni [1260?-1323]. Del resto, da +tutti questi principi, da tutti questi nomi parmi chiaro che la storia, non +solamente della nostra coltura in generale ma della stessa nostra +letteratura, si debba incominciare un secolo e mezzo, od anche due, prima +che non si suole; che non sorgessero giá né la lingua nostra né i tre +grandi di essa, quasi proli senza madri create, per una di quelle +generazioni spontanee e subitane, che non esistono né nell'ordine materiale +né nell'intellettuale; che all'incontro lingua e grandi nostri sorgessero, +come succede in tutto, a poco a poco, in mezzo ad altri fratelli e sorelle; +e che se lingua e grandi nostri furon piú grandi poi che non gli stranieri +per due altri secoli, questo lor progresso superiore sia tanto piú +certamente da attribuirsi al solo vantaggio avuto da' maggiori nostri su' +loro contemporanei, al vantaggio della libertá.--Ancora, giá accennammo +esser incominciate esse pure le arti nostre un secolo e mezzo prima di ciò +che si suol dire; e prima fra esse, com'è naturale e come avvenne +dappertutto, l'architettura, che dá luogo poi alla scultura e alla pittura; +e primo monumento di stile e artisti italiani essere stato il duomo di +Pisa. Ed in Pisa parimente sorsero nel 1152 il battistero, opera di +Diotisalvi da Siena o Pisa; e nel 1174 la bella torre, vero museo di +colonnette e ruderi antichi, opera di Bonanno e Tommaso da Pisa; ondeché si +vede che Pisa fu la vera culla dell'architettura, ed anzi di tutta l'arte +italiana. Perciocché questi, ed altri minori, e Andrea pisano maggior di +tutti, che operò in tutta Italia [-1280] e si riaccostò agli antichi +nell'arca di san Domenico, quasi tutti furono scultori non meno che +architetti; e finalmente, un cencinquanta anni dopo l'architettura, un +settanta o ottanta dopo la scultura, nacque pure, cioè si staccò dalla +greca, la pittura italiana, per opera di Giunta pisano, Guido da Siena, +Margaritone d'Arezzo e Cimabue fiorentino [-1300]. Evidentemente, l'arte +italiana incominciò dal duomo di Pisa e Buschetto al principio del secolo +decimosecondo; ed in Pisa primeggiò d'ogni maniera per tutto un primo +periodo, presso a due secoli, fino a Cimabue e Giotto; dai quali non +incominciò se non il periodo secondo di lei, il periodo fiorentino. + + +34. Coltura del terzo periodo, o secolo di Dante, da Carlo d'Angiò al +ritorno dei papi [1268-1377].--Questo poi fu certamente uno de' periodi +di qualunque nazione, in cui sieno mai progredite piú a un tratto ed +insieme tutte le colture. E Dante fu uno degli uomini che sieno mai +progrediti piú sopra i propri contemporanei. Nato nel 1265, l'anno della +calata di Carlo d'Angiò, cresciuto, educato tra i trionfi della libertá +fiorentina e della parte nazionale, e insieme in sull'aurora del poetare +italiano, in tempi dunque d'ogni maniera propizi allo svolgersi di suo +grande ingegno; preso di gentile e puro amore fin dall'adolescenza, +infelice in esso fin dalla gioventú, provata poesia, ideato e lasciato il +poema giovanile, provata la vita pubblica, e respinto da essa e di sua +cittá per quella moderazione di opinioni, per quell'ardenza nel +proseguirle che tutti gli animi un po' distinti sentono, che i volgari di +qua e di lá, di su e di giú non capiscono e non perdonano; si rivolse, +esulando, allo scrivere, all'idea giovanile, a quel poema di religione, +di filosofia, di politica e di amore, il quale, simile nella forma a +parecchi contemporanei, supera forse in sublimitá e vigor di pensieri, +agguaglia per certo in tenerezza e splendor di poesia ed in proprietá di +espressioni i piú belli delle piú colte etá antiche o moderne; ed in tale +opera, e nell'esiglio, perseverò poi vent'anni fino alla morte [1321]. +Noi non celammo l'error politico di Dante, che fu di lasciare la propria +parte buona e nazionale perché si guastava in esagerata, straniera e +sciocca, di rivolgersi per ira alla parte contraria ed essenzialmente +straniera; ed aggiungeremo qui ch'ei pose il colmo a tale errore, +protestando di continuar nella moderazione, affettando comune disprezzo +alle due parti, mentre rivolgevasi a propugnare l'imperio, e nel poema, e +in quel suo libro, del resto mediocre, _Della monarchia_. Ma ciò posto ed +eccettuato francamente, ed eccettuate forse alcune vendette personali +terribilmente fatte con sue parole immortali, Dante e il poema suo restan +pure l'uomo e il libro incontrastabilmente piú virili ed austeri della +nostra letteratura: virile l'uomo, nel saper sopportare le pubbliche, le +segrete miserie dell'esiglio, nel non saper sopportare né le insolenti +protezioni delle corti né le insolentissime grazie di sua cittá, nel +sapere dalla vita attiva, che pur anteponeva ma gli era negata, passare +alacre alla letteraria e farvisi grande: virile poi ed austero il poema +in amore, in costumi, in politica, in istile, e per quella stessa +accumulazione di pensieri che fa del leggerlo una fatica, ma la piú +virile, la piú sana fra le esercitazioni somministrate dalle lettere +nazionali ai molli animi italiani. Quest'esercizio dunque, e non le +opinioni politiche particolari, sovente guaste, sovente contradicenti a +se stesse, è ciò che si vuol cercare, è ciò che si troverá +abbondantemente nel nostro poema nazionale; è ciò che il fa caro a tutti +coloro che si congiungono nel desiderio di veder ritemprati gli animi +italiani; è ciò che il fa odiato e deriso da tutti coloro che ci +vorrebbon tenere nelle nostre mollezze secolari. Farebbe opera feconda di +risultati non solamente letterari, ma morali e politici, chi mostrasse +questo che a me par merito incontrastabile di Dante sopra tutti i nostri +scrittori de' secoli seguenti. Ma egli spicca, forse piú che altrove, al +confronto dei due, i quali insieme con lui son volgarmente detti padri +della nostra lingua.--Petrarca [1304-1374] ha parecchi grandi meriti +senza dubbio: quello d'essere sommo tra quanti poetarono d'amore in tutte +le lingue romanze; quello d'aver cantato d'Italia nobilissimamente e +forse piú giustamente, piú per l'indipendenza, che non Dante stesso; e +quello poi di essere stato non primo (ché fu preceduto almeno da san +Tommaso), ma uno de' primi e piú efficaci cercatori e restauratori degli +antichi scrittori greci e latini. Ma quanto alla poesia amorosa, romanza +o lirica, è a considerare, che non solo ella fu una sola parte, quasi uno +squarcio dell'ingegno di Dante, da lui negletto per salir piú su; ma (ed +importa molto piú) che questo bello e facil genere non sale, non può +riuscire a grandezza mai, non sopratutto innalzare o temprare una lingua, +una letteratura, una nazione; tantoché ne restarono forse stemprate le +stesse poesie nazionali di Petrarca, ne restò stemprato per certo +l'ingegno di lui, il quale fece pochissime di tali poesie, e non seppe +darci un canzoniere nazionale o popolare, come Dante ci avea dato un +poema; tantoché sorse quindi una serie, una folla d'imitatori i piú +fiacchi e piú noiosi che siena stati mai. Del resto, Petrarca portò il +segno della sua inferioritá a Dante, invidiollo; e si vede (senza +scendere agli aneddoti) da ciò, che nei _Trionfi d'Amore e della Fama_ +non seppe trovar luogo al piú amoroso e famoso de' suoi contemporanei. +Petrarca fu un gran letterato e nulla piú; non ha quella gloria che sola +può innalzar gli scrittori alla dignitá degli altri servitori della +patria, quella d'aver servito a migliorarla.--D'animo piú gentile, non +invidioso, anzi di quelli che son sensitivi, che trovan piacere alle +grandezze altrui, fu Boccaccio [1313-1375]; ma ei pur fu di quelli in +parte utili, in parte nocivi alla patria. Fu utile anch'esso collo +studiare e cercar codici, autori antichi; e fu utile lasciandoci la vita +del sommo poeta, ed instaurando una cattedra apposta per leggere e +spiegare il sommo poema. E fu gentile poi, fu sommo egli in un altro +genere de' tempi suoi, nelle novelle. Ma ei non fu utile in esse +certamente; e perché non seppe indirizzar quel genere di letteratura a +que' fini morali e politici ai quali fu innalzato poi variamente da +Cervantes in Ispagna, Fénelon in Francia, Walter Scott in Inghilterra, +Manzoni in Italia, e pochi altri; perché all'incontro egli l'avviò a solo +piacere, anzi al piacere talor basso, sovente dissoluto; ed anche perché, +sommo scrittor di prosa de' suoi tempi, ma scrittor per celia, e forse +per celia imitator dello stile fiorito e rotondo di alcuni antichi, egli +incamminò la prosa italiana per quella via dell'imitazione latina, che è +innaturale, antipatica alla nostra lingua priva di casi, ingombra di +particelle staccate. Gran danno fu, per certo, che lo scrittor primo +diventato modello, che il formator di nostra prosa sia stato un +novellator per celia; come fu poi gran vantaggio di una nazione vicina +l'aver avuti a modelli e formatori di sua prosa due severi filosofi e +geometri, un Descartes e un Pascal. Del resto, siffatto danno nostro fu +conseguenza naturale di nostra precocitá, quasi sconto od inconveniente +della gloriosa nostra precedenza nelle lettere; e non si deve quindi +apporre a que' padri della nostra lingua, i quali non potevan essere +progrediti come i padri della francese, venuti quattro secoli piú tardi. +Ma deve apparsi si a tutti que' nostri scrittori posteriori e presenti, +che, or per natural pigrizia, or per istolta affettazione di nazionalitá, +non sanno uscire dalla imitazione de' nostri padri precoci, non ne sanno +imitare gli ingegni vivi, inventivi, larghi, eclettici, accettatori, +cercatori d'ogni bellezza antica, moderna, classica, romantica, nazionale +o straniera, non sanno imitare se non le voci, i modi di dire, i periodi, +i vezzi e quasi le smorfie de' lor modelli, e di quel Boccaccio +specialmente il quale rideva scrivendo, ma riderebbe ora anche piú al +leggere cosí pedanti, pesanti e dislocate imitazioni.--A petto de' tre +sommi scompariscono poi i molti poeti e prosatori loro contemporanei; fra +gli altri Guitton d'Arezzo [-1294?], Brunetto Latini [-1294], Matteo +Spinello, Guido Cavalcanti [-1300], fra Iacopone da Todi, Cecco d'Ascoli +[-1327], fra Domenico Cavalca [-1342], Bartolomeo da San Concordio +[-1347], Francesco da Barberino [-1348], Giovanni [-1348] e Matteo +Villani [-1363], Iacopo Passavanti [-1357], Fazio degli Uberti [-1360]; +ed in lingua latina, oltre parecchi di questi, Albertin Mussato [-1330], +Pietro d'Abano medico ed alchimista [nato 1250], Pier Crescenzio filosofo +ed agronomo [-1320], Cino da Pistoia [-1336] e Bartolo [-1356] +giureconsulti. Ma tutto questo era pure un bell'accompagnamento +letterario e filosofico ai tre grandi. La teologia e filosofia +speculativa sole (se non vogliansi contar due donne, santa Caterina e +santa Brigida, morte 1373, 1380) non trovansi guari coltivate in Italia +lungo questo secolo. Ma non che biasimo le ne darem lode. Perciocché non +essendo queste due scienze, come l'altre, indefinitamente progressive, ci +pare che dopo un grandissimo uomo, come fu san Tommaso, sia stato molto +piú opportuno il tacerne e riposarvi degli italiani, che non il +ridisputarne e dividervisi tra tomisti, scotisti e albertisti, che seguí +oltramonti. Né le dispute precedenti, de' nominalisti e realisti, non +eran giunte a turbarci gran fatto; e in generale (salvo poche eccezioni, +di che Dio voglia continuar a guardarci), le astrazioni, le sottigliezze, +le entelechie, le pretese soverchie della metafisica non allignarono +guari mai in Italia; le menti italiane sono limpide di lor natura, +resistono all'appannatura, respingono le nebbie all'intorno. Del resto, +non vorrei esser franteso; Dio mi guardi dal voler respinti que' nostri +grandi e pochi i quali continuano sinceramente l'antica opera di Anselmo +e san Tommaso, l'unione della filosofia e della teologia, della ragione e +della fede, del naturale e del soprannaturale. Ma io rispingerei +volentieri tutti que' disputanti continuatori, que' noiosi imitatori, +que' nocivi esageratori, tutta quella turba di filosofanti, che fanno +uscir lor scienza da' limiti suoi per turbarne la storia, la politica, la +giurisprudenza, l'economia pubblica, la pedagogia, tutte le scienze di +Stato e di pratica. Del resto, avremo pur troppo a tornare a tale +assunto.--Fecersi all'incontro in quell'operosissimo secolo grandi +progressi nell'arti e nelle scoperte geografiche, e grandi invenzioni o +introduzioni. Nell'arti, Cimabue primo [-1300], Giotto secondo ma d'un +gran salto piú su [-1336], volsero ormai decisamente la pittura dalla +imitazione de' greci a quella dell'antico od anche meglio della natura; e +furon seguiti da molti, fra cui principali Taddeo [-1350] ed altri Gaddi, +Andrea [-1380] ed altri Orgagna fiorentini, Simon Memmi [-1344] ed altri +sanesi, Franco bolognese ed Oderisi da Gubbio miniatori. E progredirono +poi nella medesima buona via, da esse giá presa, l'architettura e la +scultura esercitate da quasi tutti i sopranomati pittori, e da Arnolfo di +Lapo [1310], architetto e scultore che ideò e incominciò la bella Santa +Maria del fiore di Firenze; da Giovanni [-1320?] figlio di Nicola pur +architetto e scultore, e da Andrea pisano [1350] scultore della prima +porta del battistero di Firenze. Vedesi quindi continuato, ed accresciuto +della pittura, quell'esercitarsi le tre arti sorelle da' medesimi +artisti, che dicemmo peculiaritá italiana. Piú si va, piú si vede quanto +mirabilmente si volga a tutte le colture l'ingegno italiano; a niuna +forse cosí facilmente e abbondantemente come alle arti del disegno, o +piuttosto a tutte l'arti del bello.--E tutto ciò fu grande senza dubbio; +eppure virilmente, cristianamente, un po' altamente considerando o le +virtú promotrici o gli effetti promossi, tutto ciò dico, fu un nulla se +si compari all'opera di quei grandi viaggiatori, missionari o +commercianti, che sorsero pochi anni prima, e moltiplicaronsi al tempo e +lungo tutto il secolo di Dante. Questi sono i precursori di quell'altro +italiano, piú grande che Dante stesso, di quello che ebbe (salvo forse +Gregorio VII) piú efficacia sui destini del genere umano, di Colombo. La +religion nostra, il suo spirito propagatore, i suoi capi, pontefici +romani, dieder le mosse; il commercio allor ardito, il genio allor +venturiero degli italiani le seguirono. Giovanni da Pian Carpino italiano +fin dal 1246, Andrea di Longimello [1249], Rubruquis olandese (?) e +Bartolomeo da Cremona [1253] monaci e missionari, viaggiarono e +predicarono tra' mogolli; Anzelino domenicano andò ambasciator del papa +al khan di Persia [1254]; e seguí [1270-1295] quella famiglia veneziana +de' Poli, e principalmente quel Marco che visitò, abitò e descrisse poi +Mongolia, Tartaria, Cina ed India, tutta l'Asia de' primi discendenti di +Gengis khan; e che venne a languir poi in un carcere e morire ignoto tra' +pettegolezzi cittadineschi italiani. Seguirono ed esplorarono pur l'Asia +Oderico da Pordenone francescano [1314-1350], Marco Cornaro veneziano +[1319], Pegoletti [1335] e Marin Sanuto [-1325].--E intanto [1202 circa] +Leonardo Fibonacci, un mercatante pisano, ovvero portava egli nella +cristianitá da' saracini che li avevan portati dall'Indie, ovvero faceva +volgari co' suoi scritti que' primi elementi dell'algebra che altri dice +portati o ritrovati da Gerberto papa.--E Flavio Gioia d'Amalfi [1300 +circa] introduceva dalle medesime regioni la bussola. Ma anche questa +invenzione o introduzione ci è disputata da' francesi.--E di chiunque +fosse, non fu poi italiana quella poco posteriore della polvere da +guerra. Né, quand'anche n'avessimo luogo, noi disputeremmo qui od altrove +delle nostre glorie dubbiose. N'abbiam tante delle certe! E in somma, +questo secolo di Dante fu certo cosí grande in colture, come il vedemmo +piccolo e cattivo in politica. E fu accennato da Dante che se +n'intendeva. + + +35. Coltura del quarto periodo, dal ritorno dei papi alla chiamata di +Carlo VIII [1377-1492].--I leggitori avranno giá osservato che noi non +seguiamo la divisione per secoli esatti, solita farsi nelle nostre +storie puramente letterarie od artistiche. In queste può giovare tal +divisione piú chiara e piú mnemonica. Ma essendo scopo nostro accennar +le relazioni, le dipendenze d'ogni nostra coltura dalle condizioni e +dai fatti politici nazionali, ci parve piú utile seguir le epoche, le +divisioni giá dateci da questi fatti. Che anzi, se non sia illusione, +ci pare che ne risultino divisioni, periodi piú naturali nella storia +stessa delle colture considerate in sé. Cosí nel periodo testé +percorso, si trovano raccolte né piú né meno le vite dei tre padri di +nostra lingua, e né piú né meno Giotto e gli artisti della scuola +fiorentina primitiva. E cosí poi ora per il periodo che segue +risulterá chiaro nella storia della coltura quell'allentamento di +progresso, che incominciò, non giá, come si suol dire, col secolo +decimoquinto, ma fin dalle morti contemporanee di Petrarca e Boccaccio +intorno al 1375, che durò poi non per quel secolo intiero, ma +solamente fin presso al suo mezzo; dopo il quale s'accelerò di nuovo +il progresso rapidamente, splendidamente per li quattro impulsi che +concorsero a quell'epoca, le due paci religiosa e politica, l'arrivo +de' greci, e la grande invenzione della stampa. In somma, il periodo +da noi qui considerato si suddivide in due andamenti; uno lento, +l'altro rapidissimo; uno mediocre, l'altro grande; ed in coltura come +in politica la cosí detta mediocritá del secolo decimoquinto si riduce +alla prima metá od al primo terzo di esso.--Nella letteratura e in +quelle scienze storiche, filologiche, filosofiche e teologiche, che ne +sono quasi il substrato a cui ella non fa se non aggiunger la forma, e +che mal si separano quindi da essa, i nomi meno oscuri che noi +troviamo dapprima, sono quelli di Iacopo di Dante Allighieri [-1390?]; +di Franco Sacchetti [-1400] e ser Giovanni Fiorentino novellatori; di +Baldo giureconsulto [-1400]; di Filippo Villani [-1404] e Leonardo +Bruni aretino [-1444] scrittori di storie; di san Vincenzo Ferreri +[-1419] e san Bernardino da Siena [-1444] scrittori ecclesiastici; di +Agnolo Pandolfini, scrittore del bel _Trattato della famiglia_ +[-1446]; e di Burchiello, uno di quegli scrittori triviali che mal si +continuano a porre tra' gioielli di nostra lingua [-1448]. +All'incontro, seguono inoltrandosi nella seconda metá del secolo, e +via via piú splendidi, i nomi di Lorenzo Valla latinista ed ellenista +[-1457], di Poggio Bracciolini storico e uno de' piú operosi fra' +molti cercatori e pubblicatori di codici antichi [-1459], di +san'Antonino arcivescovo di Firenze [-1459], del cardinal Cusano +[1464], di Enea Silvio Piccolomini che fu papa Pio II, dottissimo e +variatissimo scrittore [-1464], di Leon Battista Alberti, artista e +primo nostro scrittor d'arti [-1471], di Francesco Filelfo, storico e +poligrafo [-1481], di Luigi Pulci, l'autor del _Morgante_ [-1486], di +Lorenzo de' Medici [-1492], e degli amici di lui Pico della Mirandola +ed Angelo Poliziano morti poco dopo lui [1494].--Cosí pure, ma con piú +splendore nelle tre arti, le quali mal si distinguerebbero ne' +seguenti; Mantegna [nato 1430] Luca della Robbia [1438], Masaccio +[-1443], Filippo Brunelleschi, l'innalzator della cupola di Santa +Maria del fiore di Firenze [-1444], Michelozzo Michelozzi [-1450 +circa], Lorenzo Ghiberti, scultor di quelle porte del battistero di +Firenze che furono da Michelangelo dette «porte del paradiso» +[-1455?], Donatello [-1466], Francesco di Giorgio sanese [-1505 o 15], +il beato Angelico [-1455], fra Filippo Lippi [-1469], il Ghirlandaio +[-1493], quasi tutti toscani. Perciocché a tutta Toscana s'estesero +allora le arti; in Toscana fecersi tutti i loro maggiori progressi; in +Toscana son le origini dell'arti come delle lettere, come poi delle +scienze italiane, origini esse di tutte le moderne cristiane; la +Toscana sarebbe il primo paese d'Italia e del mondo, quando non fosse +l'ultimo in quello spirito militare, senza cui nulla dura, nulla +giova, nulla vale, nulla si stima. Perdonino al piemontese.--Intanto, +spargevasi, fioriva piú che altrove in Italia l'invenzione nuova della +stampa. Della grandezza della quale, sentita da tutti, sarebbe +declamazione oramai qualunque cosa si dicesse. Ma gioverá osservare +quanto rapidamente gl'italiani d'allora abbiano saputo appropriarsi +l'invenzione straniera. Fu naturale; straricchi di proprie, non +potevano invidiare, sapevano apprezzare le altrui; operosissimi, non +esitavano, non indugiavano, non vergognavano, non temevano nel +prendere le operositá straniere, come vedrem farsi ne' secoli +peggiorati. Le prime stampe furono di carte da giuoco e santi, talor +con iscrizioni e lettere, scavate in tavola, e fin dal secolo +decimoquarto. Ma le stampe di libri con caratteri metallici e mobili +non si fecero se non nel 1455 a Magonza, per invenzione di Guttemberg, +aiutato in danari da Fust, e nell'opifizio da Schoeffer, tre tedeschi. +E i tedeschi la portarono in Italia dieci soli anni appresso; +Sweinheim e Pannartz in Subiaco nel 1465, e in Roma nel 1467; Giovanni +da Spira in Venezia nel 1469; ed altri altrove. Ma seguono +prontissimamente gl'italiani: Emiliano degli Ursini in Foligno, e +Bartolomeo de Rubeis in Pinerolo, ambi nel 1470; e subito altri in +Bologna, Ferrara, Firenze, Milano, Napoli, Pavia, Treviso nel 1471 e +1472; e d'anno in anno, in tutta la penisola, moltissimi altri, fra +cui principale Aldo Pio Manuzio in Venezia fin dal 1480.--Del resto, +se i leggitori non sieno stanchi di questi nomi e queste date, le +quali possono pur essere feconde di paragoni e pensieri a ciascuno, +noi ne aggiungeremo qui un'altra serie, la quale sará forse la piú +feconda di tutte; la quale dimostrerá almeno quella similitudine che +dicemmo tra gli ultimi anni della repubblica romana, e questi ultimi +dell'etá dei comuni. In questi dunque, terminanti alla morte di +Lorenzo, nacquero, e, piú o meno, si allevarono, a questi dunque +debbono attribuirsi i maggiori uomini dell'etá seguente: Bramante [n. +1444 circa], Pietro Perugino [n. 1446], Aldo Manuzio [n. 1447], +Leonardo da Vinci [n. 1452], Sannazzaro [n. 1458], Baldassar +Castiglione [n. 1468], Machiavelli [n. 1469], fra Bartolommeo [n. +1469], l'Ariosto [n. 1473], Giorgione [n. 1477], Tiziano [n. 1477], +Berni [-1536], Guicciardini [n. 1482], Raffaello [n. 1483]. I quali +tutti furono protetti, secondati qua e lá in tutta Italia da' papi, +dagli Sforza ed altri signori italiani, ma principalmente da Lorenzo +de' Medici, superiore in ciò o piú felice che il grand'avo, superior +forse a quanti furono mai protettori o promotori di lettere ed arti. +Perciocché egli non era simile a quegli Scaligeri antichi, od a que' +principi italiani de' secoli posteriori, che davan alloggio in +palazzo, e tavola ed abiti, a letterati ed artisti; dava loro, come +amator vero ed intendente egli stesso, consigli, aiuti e soprattutto +occasioni, lasciando lavorare gli scrittori e facendo lavorare gli +artisti; che è il modo certamente migliore, ben che sia preso a +rovescio da tanti, che fanno scrivere, e lascian gli artisti cercarsi +i lavori. Certo che adorno di tali splendidezze e tali nomi il fine +del secolo decimoquinto apparisce superiore in progresso di coltura a +qualunque generazione antica e moderna.--Eppure superiore a tutti +questi è un nome, un uomo solitariamente cresciuto, anzi giá +invecchiato in quest'etá, Cristoforo Colombo. I viaggi e le scoperte +erano state dell'opere piú abbandonate dagli italiani dopo il secolo +di Dante e Marco Polo. I papi erano stati distratti dallo scisma, i +veneziani dalle conquiste continentali in Italia, i genovesi da lor +discordie e loro in sofferenze e della libertá propria e dell'unione +con Milano. I portoghesi ci avean tolto, non che il primato, ogni +opera di scoperte. Aveano inventato l'astrolabio, strumento informe +tuttavia, ma giá aiutante a dirigere il corso dagli astri, e cosí ad +avventurarsi lungi dalle coste, a mutar il cabotaggio in gran +navigazione. L'infante Enrico [1394-1460] ideò, proseguí, non compié +egli la scoperta del giro d'Africa, ma l'avanzò col far riconoscere +via via quella costa occidentale. Dopo lui, continuarono i portoghesi +per la medesima via; nel 1471, passarono l'equatore; nel 1486, Diaz +scopri, e non passò ancora il capo da lui detto delle Tempeste; +passollo Vasco de Gama nel 1494, e chiamollo di Buona speranza. Ma +questa grande scoperta fu preceduta da quella anche maggiore di +Colombo. Nato intorno al 1435 in Genova od intorno, ché non importa +guari, studiò a Pavia, navigò per la sua patria e pe' francesi che la +signoreggiavano, e per gli Angioini che essa aiutava, intorno al 1459. +Capitato a Lisbona intorno al 1470, cioè in sull'ardore delle scoperte +africane, sposò Filippa di Palestrello un venturiero italiano, seguace +giá dell'infante scopritore; s'accese tutto di quelle idee, di quelle +avventure, navigò, abitò a Porto Santo, uno de' nuovi stabilimenti; +studiò, carteggiò con Toscanelli [-1482], un dotto geografo +fiorentino, e dicesi avesse cognizione d'una mappa fatta da fra Mauro +veneziano. E da tutti questi studi, e dalle tradizioni raccolte d'ogni +dove, e da' viaggi di Marco Polo, e da' lavori cosmografici di fra +Mauro, e dalla considerazione della rotonditá della terra, e fin da +alcuni testi biblici, acquistò la persuasione, la certezza: doversi, +navigando ad occidente, capitar prima a un'isola Antilla rammentata da +Aristotele, e poi all'Asia, al Cataio di Marco Polo. Quindi il +proseguire, il darsi tutto a quel pensiero, concepito, dicesi, fin dal +1474. E da tal pensiero passando in altro, quell'anima sublimemente +insaziabile sognava arricchirne, e poi levar un esercito e conquistar +Terra santa alla cristianitá. Visitò un'isola di Tule, che credesi +l'Islanda; propose invano la sua idea a Giovanni II re di Portogallo; +partí di lá nel 1484; dicesi la proponesse nel 1485 a Genova sua +cittá, a Venezia, e ne fosse rigettato. Ad ogni modo venne nel 1486 a +Spagna, al monastero della Rabida presso al piccolo porto di Palos in +Andalusia, dove fu accolto poco men che mendico dal buon priore; ed +onde protetto poi, fu alla corte di Ferdinando ed Isabella re e regina +d'Aragona e Castiglia, che stavan compiendo lor guerra nazionale di +sette secoli contro ai mori. E mandato espor suoi pensieri +all'universitá di Salamanca, e rigettatone; e rigettato e deriso, +indugiato, richiamato, disgustato dalla corte per sei anni intieri, +perdurò e riuscí finalmente a persuadere Isabella, tra l'alacritá +della vittoria dopo presa Granata (2 gennaio 1492). Ai 3 d'agosto del +medesimo anno, ei salpò con tre caravelle dal porto di Palos; e +navigando sessantanove dí, giunse addí 12 ottobre all'isola di San +Salvatore; e, toccate Cuba e San Domingo, tornò a Spagna nel 1493. E +fatto viceré delle Nuove Indie (come si chiamarono allora o poco +appresso), fecevi una seconda, una terza spedizione nel medesimo 1493 +e nel 1498, e vi scoprí, oltre altre isole, anche la costa +settentrionale del continente meridionale; tradito, deposto, +incarcerato, incatenato e rimandato a Spagna da Bovadilla, un suo +luogotenente rimastone infame; e fu tenuto in carcere per qualche +tempo nell'ingrata sua patria seconda, e fece poi nel 1502 una quarta +spedizione al medesimo continente, e tornatone, morí nel 1506. Cosí +quell'italiano (il cui coraggio, la cui perduranza, prudenza, bontá e +semplicitá d'animo risplendono meravigliosamente in tutte le sue +azioni, tantoché non si sa, leggendone, s'ei piú s'ami o s'ammiri), +cosí quell'italiano, primo di tanti poi che non poterono dar alla +patria la propria operositá, diedela a Spagna, e con essa il nuovo +mondo. Cosí quell'anno 1492, fatale all'Italia per la morte di Lorenzo +de' Medici, per la chiamata di nuovi stranieri, fu epoca a Spagna ed +alla cristianitá della cacciata de' maomettani dall'Europa +occidentale, e dell'acquisto di tutto un occidentale emisferio. Finiva +l'etá del primato (qualunque fosse) d'Italia; incominciava quella de' +primati occidentali di Spagna, poi Francia, poi Inghilterra. + + +FINE DEL PRIMO VOLUME. + + + + + INDICE + + I + + DELLA STORIA D'ITALIA + + DALLE ORIGINI FINO AI NOSTRI TEMPI + + Dedica pag. 3 + Prefazione alla terza edizione 5 + Prefazione progettata dall'autore per l'edizione nona 11 + + LIBRO PRIMO + + ETÁ PRIMA: DE' POPOLI PRIMITIVI + + 1. I tirreni 21 + 2. Gli iberici 22 + 3. I celti-umbri ivi + 4. Tempo, ordine di queste tre immigrazioni primarie 23 + 5. I pelasgi; immigrazioni secondarie ivi + 6. Continua 24 + 7. Magno-greci; immigrazioni terziarie 25 + 8. I popoli itali, etrusci ed altri contemporanei ivi + 9. I galli, immigrazioni quaternarie 27 + 10. Roma 28 + 11. Religioni 30 + 12. Condizioni politiche 31 + 13. Colture 33 + + LIBRO SECONDO + + ETÁ SECONDA: DEL DOMINIO DELLA REPUBBLICA ROMANA + + 1. Origine della grandezza di Roma 39 + 2. Mezzi; costituzione e mutazioni 40 + 3. Un secolo di guerre ed estensioni circonvicine 41 + 4. Guerra di Pirro 42 + 5. Prima guerra punica 43 + 6. Nuove estensioni ivi + 7. Seconda guerra punica ivi + 8. Dieci anni di estendimenti 45 + 9. Séguito e conseguenze ivi + 10. Terza guerra punica, l'acaica, la spagnuola ed altre ivi + 11. La corruzione, le fazioni interne 46 + 12. I Gracchi 47 + 13. Guerra di Giugurta ivi + 14. Guerra cimbrica 48 + 15. Mario, Guerra italica ivi + 16. Mario e Silla, Mitridate 49 + 17. Silla dittatore, e conseguenze 50 + 18. Spartaco, i pirati, Mitridate, Pompeo magno 51 + 19. Pompeo, Crasso, Cesare, Cicerone, Catilina ivi + 20. Primo triumvirato 52 + 21. Cesare dittatore 53 + 22. Agonia, fine della repubblica 55 + 23. Religione, coltura 56 + 24. Continua 59 + + LIBRO TERZO + + ETÁ TERZA: DEGLI IMPERATORI ROMANI + + 1. Augusto 65 + 2. Continua 67 + 3. Continua ivi + 4. Tiberio 68 + 5. I tre ultimi della famiglia di Cesare 69 + 6. I tre primi contendenti, e i tre Flavi ivi + 7. Nerva, Traiano, Adriano 70 + 8. Gli Antonini 71 + 9. Il terzo secolo dell'imperio giá decadente 72 + 10. Diocleziano e i successori fino a Costantino 75 + 11. Il cristianesimo 76 + 12. Costantino 79 + 13. I Costantiniani 81 + 14. Teodosio 83 + 15. L'ultima divisione, l'invasione e la caduta + dell'imperio 84 + 16. Coltura antica, idolatra 86 + 17. Coltura nuova, cristiana 89 + + LIBRO QUARTO + + ETÁ QUARTA: DEI BARBARI + + 1. Il nesso tra le due storie nostre 95 + 2. I regni nuovi romano-tedeschi 99 + 3. Continua 100 + 4. Continua 101 + 5. I barbari d'Odoacre 103 + 6. Teoderico e gli ostrogoti 105 + 7. Continua 106 + 8. Continua 107 + 9. Caduta de' goti 108 + 10. Continua 109 + 11. I greci 111 + 12. I longobardi prima della conquista 112 + 13. Alboino e Clefi 113 + 14. I trentasei duchi 115 + 15. La restaurazione del regno 116 + 16. Autari ed Agilulfo 117 + 17. Successioni dei re per un secolo 118 + 18. Liutprando. Le prime cittá, i primi papi indipendenti 120 + 19. Ildebrando, Rachi, Astolfo, Desiderio, ultimi + re longobardi 123 + 20. Coltura 126 + 21. Legislazioni 128 + + LIBRO QUINTO + + ETÁ QUINTA: DELLA SIGNORIA DEGLI IMPERATORI E RE + + 1. Carlomagno re 133 + 2. Continua 135 + 3. Carlomagno imperatore 138 + 4. Continua 140 + 5. I Carolingi 141 + 6. Continua 143 + 7. Berengario I, Guido, Lamberto, Arnolfo, Ludovico, + Rodolfo 145 + 8. Tre re francesi 149 + 9. Berengario II 151 + 10. I tre Ottoni 152 + 11. Continua 152 + 12. Arduino re, Arrigo, detto secondo, re e imperatore 156 + 13. La casa de' Franconi o Ghibellini. Corrado il salico 159 + 14. Arrigo III 162 + 15. Arrigo IV 165 + 16. Coltura 168 + + LIBRO SESTO + + ETÁ SESTA: DEI COMUNI + + 1. Gregorio VII e l'etá presente, in generale pag. 175 + 2. Pontificato di Gregorio VII 177 + 3. Ultimi anni d'Arrigo IV 182 + 4. La prima costituzione comunale, i consoli 184 + 5. Arrigo V 189 + 6. Lotario 191 + 7. Corrado II 194 + 8. Federigo I imperatore; la guerra d'indipendenza 196 + 9. Continua 199 + 10. Continua 204 + 11. Continua 204 + 12. Il secondo periodo della presente etá. Governo + delle cittá 209 + 13. Fine di Federigo I, Arrigo VI 211 + 14. Filippo e Ottone 212 + 15. La quarta crociata, il principio del secondo + primato italiano nel Mediterraneo 215 + 16. Federigo II 218 + 17. Fine degli Svevi 224 + 18. Il terzo periodo della presente etá in generale 226 + 19. Re Carlo I d'Angiò 228 + 20. Re Carlo II d'Angiò 233 + 21. Re Roberto d'Angiò 236 + 22. Le compagnie, i condottieri 241 + 23. La regina Giovanna e i suoi quattro mariti 246 + 24. Il quarto periodo della presente etá in generale 250 + 25. Bernabò e Gian Galeazzo Visconti primo duca di Milano 252 + 26. Giovanni Maria Visconti secondo duca 255 + 27· Piemonte. Casa Savoia. Amadeo VIII 258 + 28. Filippo Maria Visconti 261 + 29· Francesco Sforza, quarto duca di Milano 266 + 30· Galeazzo Sforza, quinto duca di Milano 272 + 31. Gian Galeazzo Sforza, sesto duca di Milano 273 + 32. Coltura dell'etá dei comuni in generale 278 + 33· Coltura dei due primi periodi di quest'etá, + da Gregorio VII a Carlo d'Angió 281 + 34. Coltura del terzo periodo o secolo di Dante, da Carlo + d'Angiò al ritorno dei papi 285 + 35. Coltura del quarto periodo, dal ritorno dei papi + alla chiamata di Carlo VIII 291 + + + + + + + + + +End of Project Gutenberg's Della storia d'Italia, v. 1-2, by Cesare Balbo + +*** END OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK DELLA STORIA D'ITALIA, V. 1-2 *** + +***** This file should be named 19808-8.txt or 19808-8.zip ***** +This and all associated files of various formats will be found in: + http://www.gutenberg.org/1/9/8/0/19808/ + +Produced by Claudio Paganelli, Carlo Traverso and the +Online Distributed Proofreading Team at http://www.pgdp.net +(Images generously made available by Editore Laterza and +the Biblioteca Italiana at +http://www.bibliotecaitaliana.it/ScrittoriItalia) + + +Updated editions will replace the previous one--the old editions +will be renamed. + +Creating the works from public domain print editions means that no +one owns a United States copyright in these works, so the Foundation +(and you!) can copy and distribute it in the United States without +permission and without paying copyright royalties. Special rules, +set forth in the General Terms of Use part of this license, apply to +copying and distributing Project Gutenberg-tm electronic works to +protect the PROJECT GUTENBERG-tm concept and trademark. Project +Gutenberg is a registered trademark, and may not be used if you +charge for the eBooks, unless you receive specific permission. If you +do not charge anything for copies of this eBook, complying with the +rules is very easy. You may use this eBook for nearly any purpose +such as creation of derivative works, reports, performances and +research. They may be modified and printed and given away--you may do +practically ANYTHING with public domain eBooks. Redistribution is +subject to the trademark license, especially commercial +redistribution. + + + +*** START: FULL LICENSE *** + +THE FULL PROJECT GUTENBERG LICENSE +PLEASE READ THIS BEFORE YOU DISTRIBUTE OR USE THIS WORK + +To protect the Project Gutenberg-tm mission of promoting the free +distribution of electronic works, by using or distributing this work +(or any other work associated in any way with the phrase "Project +Gutenberg"), you agree to comply with all the terms of the Full Project +Gutenberg-tm License (available with this file or online at +http://gutenberg.org/license). + + +Section 1. General Terms of Use and Redistributing Project Gutenberg-tm +electronic works + +1.A. By reading or using any part of this Project Gutenberg-tm +electronic work, you indicate that you have read, understand, agree to +and accept all the terms of this license and intellectual property +(trademark/copyright) agreement. If you do not agree to abide by all +the terms of this agreement, you must cease using and return or destroy +all copies of Project Gutenberg-tm electronic works in your possession. +If you paid a fee for obtaining a copy of or access to a Project +Gutenberg-tm electronic work and you do not agree to be bound by the +terms of this agreement, you may obtain a refund from the person or +entity to whom you paid the fee as set forth in paragraph 1.E.8. + +1.B. "Project Gutenberg" is a registered trademark. It may only be +used on or associated in any way with an electronic work by people who +agree to be bound by the terms of this agreement. There are a few +things that you can do with most Project Gutenberg-tm electronic works +even without complying with the full terms of this agreement. See +paragraph 1.C below. There are a lot of things you can do with Project +Gutenberg-tm electronic works if you follow the terms of this agreement +and help preserve free future access to Project Gutenberg-tm electronic +works. See paragraph 1.E below. + +1.C. The Project Gutenberg Literary Archive Foundation ("the Foundation" +or PGLAF), owns a compilation copyright in the collection of Project +Gutenberg-tm electronic works. Nearly all the individual works in the +collection are in the public domain in the United States. If an +individual work is in the public domain in the United States and you are +located in the United States, we do not claim a right to prevent you from +copying, distributing, performing, displaying or creating derivative +works based on the work as long as all references to Project Gutenberg +are removed. Of course, we hope that you will support the Project +Gutenberg-tm mission of promoting free access to electronic works by +freely sharing Project Gutenberg-tm works in compliance with the terms of +this agreement for keeping the Project Gutenberg-tm name associated with +the work. You can easily comply with the terms of this agreement by +keeping this work in the same format with its attached full Project +Gutenberg-tm License when you share it without charge with others. + +1.D. The copyright laws of the place where you are located also govern +what you can do with this work. Copyright laws in most countries are in +a constant state of change. If you are outside the United States, check +the laws of your country in addition to the terms of this agreement +before downloading, copying, displaying, performing, distributing or +creating derivative works based on this work or any other Project +Gutenberg-tm work. The Foundation makes no representations concerning +the copyright status of any work in any country outside the United +States. + +1.E. Unless you have removed all references to Project Gutenberg: + +1.E.1. The following sentence, with active links to, or other immediate +access to, the full Project Gutenberg-tm License must appear prominently +whenever any copy of a Project Gutenberg-tm work (any work on which the +phrase "Project Gutenberg" appears, or with which the phrase "Project +Gutenberg" is associated) is accessed, displayed, performed, viewed, +copied or distributed: + +This eBook is for the use of anyone anywhere at no cost and with +almost no restrictions whatsoever. You may copy it, give it away or +re-use it under the terms of the Project Gutenberg License included +with this eBook or online at www.gutenberg.org + +1.E.2. If an individual Project Gutenberg-tm electronic work is derived +from the public domain (does not contain a notice indicating that it is +posted with permission of the copyright holder), the work can be copied +and distributed to anyone in the United States without paying any fees +or charges. If you are redistributing or providing access to a work +with the phrase "Project Gutenberg" associated with or appearing on the +work, you must comply either with the requirements of paragraphs 1.E.1 +through 1.E.7 or obtain permission for the use of the work and the +Project Gutenberg-tm trademark as set forth in paragraphs 1.E.8 or +1.E.9. + +1.E.3. If an individual Project Gutenberg-tm electronic work is posted +with the permission of the copyright holder, your use and distribution +must comply with both paragraphs 1.E.1 through 1.E.7 and any additional +terms imposed by the copyright holder. Additional terms will be linked +to the Project Gutenberg-tm License for all works posted with the +permission of the copyright holder found at the beginning of this work. + +1.E.4. Do not unlink or detach or remove the full Project Gutenberg-tm +License terms from this work, or any files containing a part of this +work or any other work associated with Project Gutenberg-tm. + +1.E.5. Do not copy, display, perform, distribute or redistribute this +electronic work, or any part of this electronic work, without +prominently displaying the sentence set forth in paragraph 1.E.1 with +active links or immediate access to the full terms of the Project +Gutenberg-tm License. + +1.E.6. You may convert to and distribute this work in any binary, +compressed, marked up, nonproprietary or proprietary form, including any +word processing or hypertext form. However, if you provide access to or +distribute copies of a Project Gutenberg-tm work in a format other than +"Plain Vanilla ASCII" or other format used in the official version +posted on the official Project Gutenberg-tm web site (www.gutenberg.org), +you must, at no additional cost, fee or expense to the user, provide a +copy, a means of exporting a copy, or a means of obtaining a copy upon +request, of the work in its original "Plain Vanilla ASCII" or other +form. Any alternate format must include the full Project Gutenberg-tm +License as specified in paragraph 1.E.1. + +1.E.7. Do not charge a fee for access to, viewing, displaying, +performing, copying or distributing any Project Gutenberg-tm works +unless you comply with paragraph 1.E.8 or 1.E.9. + +1.E.8. You may charge a reasonable fee for copies of or providing +access to or distributing Project Gutenberg-tm electronic works provided +that + +- You pay a royalty fee of 20% of the gross profits you derive from + the use of Project Gutenberg-tm works calculated using the method + you already use to calculate your applicable taxes. The fee is + owed to the owner of the Project Gutenberg-tm trademark, but he + has agreed to donate royalties under this paragraph to the + Project Gutenberg Literary Archive Foundation. Royalty payments + must be paid within 60 days following each date on which you + prepare (or are legally required to prepare) your periodic tax + returns. Royalty payments should be clearly marked as such and + sent to the Project Gutenberg Literary Archive Foundation at the + address specified in Section 4, "Information about donations to + the Project Gutenberg Literary Archive Foundation." + +- You provide a full refund of any money paid by a user who notifies + you in writing (or by e-mail) within 30 days of receipt that s/he + does not agree to the terms of the full Project Gutenberg-tm + License. You must require such a user to return or + destroy all copies of the works possessed in a physical medium + and discontinue all use of and all access to other copies of + Project Gutenberg-tm works. + +- You provide, in accordance with paragraph 1.F.3, a full refund of any + money paid for a work or a replacement copy, if a defect in the + electronic work is discovered and reported to you within 90 days + of receipt of the work. + +- You comply with all other terms of this agreement for free + distribution of Project Gutenberg-tm works. + +1.E.9. If you wish to charge a fee or distribute a Project Gutenberg-tm +electronic work or group of works on different terms than are set +forth in this agreement, you must obtain permission in writing from +both the Project Gutenberg Literary Archive Foundation and Michael +Hart, the owner of the Project Gutenberg-tm trademark. Contact the +Foundation as set forth in Section 3 below. + +1.F. + +1.F.1. Project Gutenberg volunteers and employees expend considerable +effort to identify, do copyright research on, transcribe and proofread +public domain works in creating the Project Gutenberg-tm +collection. Despite these efforts, Project Gutenberg-tm electronic +works, and the medium on which they may be stored, may contain +"Defects," such as, but not limited to, incomplete, inaccurate or +corrupt data, transcription errors, a copyright or other intellectual +property infringement, a defective or damaged disk or other medium, a +computer virus, or computer codes that damage or cannot be read by +your equipment. + +1.F.2. LIMITED WARRANTY, DISCLAIMER OF DAMAGES - Except for the "Right +of Replacement or Refund" described in paragraph 1.F.3, the Project +Gutenberg Literary Archive Foundation, the owner of the Project +Gutenberg-tm trademark, and any other party distributing a Project +Gutenberg-tm electronic work under this agreement, disclaim all +liability to you for damages, costs and expenses, including legal +fees. YOU AGREE THAT YOU HAVE NO REMEDIES FOR NEGLIGENCE, STRICT +LIABILITY, BREACH OF WARRANTY OR BREACH OF CONTRACT EXCEPT THOSE +PROVIDED IN PARAGRAPH F3. YOU AGREE THAT THE FOUNDATION, THE +TRADEMARK OWNER, AND ANY DISTRIBUTOR UNDER THIS AGREEMENT WILL NOT BE +LIABLE TO YOU FOR ACTUAL, DIRECT, INDIRECT, CONSEQUENTIAL, PUNITIVE OR +INCIDENTAL DAMAGES EVEN IF YOU GIVE NOTICE OF THE POSSIBILITY OF SUCH +DAMAGE. + +1.F.3. LIMITED RIGHT OF REPLACEMENT OR REFUND - If you discover a +defect in this electronic work within 90 days of receiving it, you can +receive a refund of the money (if any) you paid for it by sending a +written explanation to the person you received the work from. If you +received the work on a physical medium, you must return the medium with +your written explanation. The person or entity that provided you with +the defective work may elect to provide a replacement copy in lieu of a +refund. If you received the work electronically, the person or entity +providing it to you may choose to give you a second opportunity to +receive the work electronically in lieu of a refund. If the second copy +is also defective, you may demand a refund in writing without further +opportunities to fix the problem. + +1.F.4. Except for the limited right of replacement or refund set forth +in paragraph 1.F.3, this work is provided to you 'AS-IS' WITH NO OTHER +WARRANTIES OF ANY KIND, EXPRESS OR IMPLIED, INCLUDING BUT NOT LIMITED TO +WARRANTIES OF MERCHANTIBILITY OR FITNESS FOR ANY PURPOSE. + +1.F.5. Some states do not allow disclaimers of certain implied +warranties or the exclusion or limitation of certain types of damages. +If any disclaimer or limitation set forth in this agreement violates the +law of the state applicable to this agreement, the agreement shall be +interpreted to make the maximum disclaimer or limitation permitted by +the applicable state law. The invalidity or unenforceability of any +provision of this agreement shall not void the remaining provisions. + +1.F.6. INDEMNITY - You agree to indemnify and hold the Foundation, the +trademark owner, any agent or employee of the Foundation, anyone +providing copies of Project Gutenberg-tm electronic works in accordance +with this agreement, and any volunteers associated with the production, +promotion and distribution of Project Gutenberg-tm electronic works, +harmless from all liability, costs and expenses, including legal fees, +that arise directly or indirectly from any of the following which you do +or cause to occur: (a) distribution of this or any Project Gutenberg-tm +work, (b) alteration, modification, or additions or deletions to any +Project Gutenberg-tm work, and (c) any Defect you cause. + + +Section 2. Information about the Mission of Project Gutenberg-tm + +Project Gutenberg-tm is synonymous with the free distribution of +electronic works in formats readable by the widest variety of computers +including obsolete, old, middle-aged and new computers. It exists +because of the efforts of hundreds of volunteers and donations from +people in all walks of life. + +Volunteers and financial support to provide volunteers with the +assistance they need, is critical to reaching Project Gutenberg-tm's +goals and ensuring that the Project Gutenberg-tm collection will +remain freely available for generations to come. In 2001, the Project +Gutenberg Literary Archive Foundation was created to provide a secure +and permanent future for Project Gutenberg-tm and future generations. +To learn more about the Project Gutenberg Literary Archive Foundation +and how your efforts and donations can help, see Sections 3 and 4 +and the Foundation web page at http://www.pglaf.org. + + +Section 3. Information about the Project Gutenberg Literary Archive +Foundation + +The Project Gutenberg Literary Archive Foundation is a non profit +501(c)(3) educational corporation organized under the laws of the +state of Mississippi and granted tax exempt status by the Internal +Revenue Service. The Foundation's EIN or federal tax identification +number is 64-6221541. Its 501(c)(3) letter is posted at +http://pglaf.org/fundraising. Contributions to the Project Gutenberg +Literary Archive Foundation are tax deductible to the full extent +permitted by U.S. federal laws and your state's laws. + +The Foundation's principal office is located at 4557 Melan Dr. S. +Fairbanks, AK, 99712., but its volunteers and employees are scattered +throughout numerous locations. Its business office is located at +809 North 1500 West, Salt Lake City, UT 84116, (801) 596-1887, email +business@pglaf.org. Email contact links and up to date contact +information can be found at the Foundation's web site and official +page at http://pglaf.org + +For additional contact information: + Dr. Gregory B. Newby + Chief Executive and Director + gbnewby@pglaf.org + + +Section 4. Information about Donations to the Project Gutenberg +Literary Archive Foundation + +Project Gutenberg-tm depends upon and cannot survive without wide +spread public support and donations to carry out its mission of +increasing the number of public domain and licensed works that can be +freely distributed in machine readable form accessible by the widest +array of equipment including outdated equipment. Many small donations +($1 to $5,000) are particularly important to maintaining tax exempt +status with the IRS. + +The Foundation is committed to complying with the laws regulating +charities and charitable donations in all 50 states of the United +States. Compliance requirements are not uniform and it takes a +considerable effort, much paperwork and many fees to meet and keep up +with these requirements. We do not solicit donations in locations +where we have not received written confirmation of compliance. To +SEND DONATIONS or determine the status of compliance for any +particular state visit http://pglaf.org + +While we cannot and do not solicit contributions from states where we +have not met the solicitation requirements, we know of no prohibition +against accepting unsolicited donations from donors in such states who +approach us with offers to donate. + +International donations are gratefully accepted, but we cannot make +any statements concerning tax treatment of donations received from +outside the United States. U.S. laws alone swamp our small staff. + +Please check the Project Gutenberg Web pages for current donation +methods and addresses. Donations are accepted in a number of other +ways including checks, online payments and credit card donations. +To donate, please visit: http://pglaf.org/donate + + +Section 5. General Information About Project Gutenberg-tm electronic +works. + +Professor Michael S. Hart is the originator of the Project Gutenberg-tm +concept of a library of electronic works that could be freely shared +with anyone. For thirty years, he produced and distributed Project +Gutenberg-tm eBooks with only a loose network of volunteer support. + + +Project Gutenberg-tm eBooks are often created from several printed +editions, all of which are confirmed as Public Domain in the U.S. +unless a copyright notice is included. Thus, we do not necessarily +keep eBooks in compliance with any particular paper edition. + + +Most people start at our Web site which has the main PG search facility: + + http://www.gutenberg.org + +This Web site includes information about Project Gutenberg-tm, +including how to make donations to the Project Gutenberg Literary +Archive Foundation, how to help produce our new eBooks, and how to +subscribe to our email newsletter to hear about new eBooks. diff --git a/19808-8.zip b/19808-8.zip Binary files differnew file mode 100644 index 0000000..36d03fd --- /dev/null +++ b/19808-8.zip diff --git a/LICENSE.txt b/LICENSE.txt new file mode 100644 index 0000000..6312041 --- /dev/null +++ b/LICENSE.txt @@ -0,0 +1,11 @@ +This eBook, including all associated images, markup, improvements, +metadata, and any other content or labor, has been confirmed to be +in the PUBLIC DOMAIN IN THE UNITED STATES. + +Procedures for determining public domain status are described in +the "Copyright How-To" at https://www.gutenberg.org. + +No investigation has been made concerning possible copyrights in +jurisdictions other than the United States. Anyone seeking to utilize +this eBook outside of the United States should confirm copyright +status under the laws that apply to them. diff --git a/README.md b/README.md new file mode 100644 index 0000000..dff8d6f --- /dev/null +++ b/README.md @@ -0,0 +1,2 @@ +Project Gutenberg (https://www.gutenberg.org) public repository for +eBook #19808 (https://www.gutenberg.org/ebooks/19808) |
