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You may copy it, give it away or +re-use it under the terms of the Project Gutenberg License included +with this eBook or online at www.gutenberg.org + + +Title: La rovina + +Author: Angiolo Silvio Novaro + +Release Date: December 26, 2006 [EBook #20182] + +Language: Italian + +Character set encoding: ISO-8859-1 + +*** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK LA ROVINA *** + + + + +Produced by Carlo Traverso, Claudio Paganelli and the +Online Distributed Proofreading Team at http://www.pgdp.net +(This file was produced from images generously made +available by Biblioteca Nazionale Braidense - Milano) + + + + + + + + + ANGIOLO SILVIO NOVARO + + + + LA ROVINA + + RACCONTO + + + + + + MILANO + CASA EDITRICE GALLI + + DI G. GALLI & LELIO OMODEI-ZORINI + SUCCESSI A + CHIESA--OMODEI--GUINDANI + _Galleria Vitt. Eman., 17-80_ + + 1897 + +________ + + + +LA ROVINA + + +________ + + + DELLO STESSO AUTORE: + + _Manoscritto d'una Vergine_, 1887. (Esaurito) + _Sul Mare_, 1889. (Esaurito) + _Giovanna Ruta_, L. Roux e C., Torino, 1891. L. 2, 50 + _Il Libro della Pietà_, Casa Editrice Galli, Milano, 1894. L. 3 + + IN PREPARAZIONE: + + _L'Apostolo_, romanzo. + + +________ + + + PROPRIETÀ LETTERARIA + + Milano, Tip. degli Esercenti, Via Vincenzo Monti, 31. + +________ + + + A LAURA BUTTA +________ + + + + + _Io vidi già una gocciola di rugiada + tremare, sospesa a un ramo, pari a una + lagrima di piacere, prima di cadere in + grembo all'erba. + + Così vedo tremare, sospeso a queste + pagine, un iridato pensiero di amore, + prima di cadere in grembo a Te!_ + + + + +IL COMMIATO + + +--Un racconto che m'è costato sangue,--egli disse.--Ogni parola, una +goccia di sangue. + +Io lo guardai, con un moto istintivo di repugnanza; ed ebbi ancora la +stessa penosa impressione di un'ora prima; quando ci eravam messi a +tavola, e Giuseppe era entrato ad accendere il gas. Allora m'avevan +colpito le occhiaie incavate e livide, e quello splendore insolito +degli occhi che contrastava sinistramente col gran pallore del volto +consunto e l'aria stanca e sofferente. + +Io non osai parlare. + +E il silenzio acuì l'oscuro senso di disagio a cui soggiacevo. + +Ma un minuto dopo entrò Giuseppe col caffè, e depose il vassoio +dinanzi a lui. + +Poi ch'egli stesso mi porse la tazza, m'accorsi che la mano gli +tremava. Anche notai, con inquietudine, ch'egli chiese il cognac. + +--Non ne prendi mai,--gli dissi timidamente.--Cos'è? + +--Una sciocchezza,--rispose sorridendo, mentre avvicinava il +bicchierino alle labbra. + +Appena Giuseppe fu uscito, gli feci: + +--Cos'hai? + +Egli rialzò la faccia su cui moriva l'ultima traccia del sorriso; mi +fissò con quegli occhi che brillavano, e rispose: + +--Voglio scacciar questo po' di languore. + +Poi, avvedendosi forse del turbamento che mi teneva, soggiunse: + +--Ti fo paura? Un poco fa mi son visto nello specchio, e mi son fatto +paura a me stesso. Eppure non mi son mai sentito forte così! + +Queste parole mi agitarono. + +--Lèggimi,--gli dissi,--il tuo racconto, se stasera non esci. + +--Te lo leggerai tu domani. + +--Perchè domani?--feci io rabbrividendo. + +Egli abbozzò un sorriso. + +--Allora dimmi il soggetto!--incalzai. + +E lui: + +--Abbi pazienza! Una notte è forse l'eternità? + +Deluso e costernato, io pensavo. + +Durante quegli ultimi otto anni che, scomparsa la povera mamma, noi +avevam seguitato, nella solitudine e nel silenzio del nostro èremo, a +coltivar l'Arte che adoravamo, noi eravam vissuti in una quasi +perfetta comunanza di vita intellettuale e morale. Con effusione e con +abbandono ci eravam scambiati tutte le nostre sensazioni, tutte le +nostre idee, tutti i nostri affetti. Avevam guardato l'uno nell'anima +dell'altro come attraverso alle acque d'un limpido lago.--Ma per ciò +che riguardava la nostra attività artistica, la comunanza era stata +assoluta.--Prima di metterci a qualche nuova opera--egli a' suoi +romanzi, io a' miei quadri--ci eravamo aperti, trepidando, il nostro +disegno, ed avevamo insieme combattuti i dubbi, svelte le esitanze, +sofferte le ansie e le angosce, e gustati i piaceri, le gioie, i +rapimenti che ne accompagnavano l'esecuzione. Ci eravam sorretti e +consolati e fortificati a vicenda. Era stata questa una delle più +profonde dolcezze della nostra vita di artisti. E non senza una soave +commozione avevam visto da altri porre in luce e notare come cosa +toccante la vicendevole influenza, che nelle nostre opere si scorgeva, +delle nostre dissimili nature. + +Solo da qualche tempo il miracolo era cessato. Mio fratello aveva +bruscamente rotta e sconvolta l'atmosfera in cui respiravamo. S'era +fatto cupo e taciturno; e, quasi insofferente degli antichi legami, +s'era sciolto e allontanato da me. + +Più che accorarmi, sulle prime questo fatto m'aveva urtato e sdegnato +come un'offesa immeritata. Ma, appena l'afflitto aveva, con l'acutezza +del suo intuito, trapelato il mio sdegno, s'era in mille modi +adoperato per mostrarmene tutta la irragionevolezza, e dissiparlo. +Aveva, per un momento, sorriso; s'era effuso in dimostrazioni così +spontanee, così candide e delicate di affetto, che io n'era subito +rimasto vinto e confuso. Era di nuovo entrato, dopo lunghe assenze, +nel mio studio; s'era fermato estatico dinanzi a certe mie nuove tele: +aveva risalutate le antiche con lo stesso vergine entusiasmo d'una +volta. + +Ciò m'aveva intenerito, sollevato e abbattuto ad un tempo, +persuadendomi che il cuore di mio fratello era immutato per me, e che +quella profonda alterazione avvenuta nel suo spirito doveva avere una +troppo seria e dolorosa ragione. + +Io avrei dato tutto quanto possedevo per poter penetrare in fondo alla +cara anima chiusa, e scoprire e toccare con mano la gran piaga che vi +doveva essere aperta; e medicarla.--Senza posa io mi affaticava +intorno alla scorza di quel duro enigma. Spiavo ogni atteggiamento, +ogni moto del desolato; e da ogni parola sua mi studiavo di trarre un +qualche senso riposto, quasi un filo da afferrare che mi guidasse per +entro il laberinto. + +Ma come un cieco brancolavo nel buio, vanamente, disperatamente. + +Il primo sospetto che mi s'affacciava era ch'egli soggiacesse a uno di +quei fieri scoramenti che spesso assalgono l'artista a mezza via; lo +colpiscono al cuore, lo stramazzano al suolo, e ve lo lasciano +esangue, quasi esanime. Qualche volta il colpo è tale che il misero, +dibattendosi in una tragica agonia, soccombe. Altre volte, +raccogliendo in un supremo atto di volontà le sue povere forze, egli +riesce a rialzarsi e a proseguir sorridente il cammino. Ma sempre una +riga di sangue rimane a segnarne la traccia.... + +In verità, da quando s'era incominciato a rabbuiare, mio fratello non +m'aveva parlato più mai della sua arte, nè dei suoi studi, nè de' suoi +progetti. + +Non aveva più mai presa l'iniziativa d'una di quelle violenti +discussioni o letterarie o artistiche o filosofiche ch'egli soleva +ricercare avidamente, e nelle quali metteva tanto impeto, tanta +gagliardia di passione, e tanta voluttà.--Quando io m'era attentato di +chiedergli cosa stesse architettando di bello, m'aveva risposto: + +--Sonnecchio!--con un sorriso senza luce che mi aveva stretto il +cuore. + +Eppure come mai? Come crederlo disanimato proprio allora che l'Arte +gli offriva tutte le sue rose sorridendo, e il successo lo innalzava +agli occhi del mondo e gli spianava la via?--_Incontro al Sole_, +l'ultimo suo romanzo, non era stato acclamato dalla critica italiana +come la più originale e forte opera letteraria dell'ultimo decennio? E +un gran giornale francese non aveva testè chiesto per le proprie +appendici _Cristiana_, la novella ch'egli aveva stampata otto anni +prima da un oscuro editore, mentre, incerto ancora, tentava i primi +passi? + +Evidentemente adunque io era fuori di carreggiata! + +E mi toccava rifarmi da capo.--E immaginavo una passione d'amore: una +di quelle passioni che investono come un fulmine una esistenza, e +l'incendiano e la riducono in cenere. Oppure una di quelle passioni +che s'infiltrano lentamente nell'anima come un veleno, a goccia a +goccia; e la scavano, la rodono, la consumano nell'oscurità e nel +silenzio. + +Ma la mia povera testa qui si smarriva. I ferri aguzzi delle mie +indagini si esercitavan nel vuoto.--Poichè il più fitto velo +circondava la vita intima di Pietro; e i pochi fatti esteriori +emergenti a' miei occhi e che, logicamente coordinati, avrebbero +dovuto sprizzare una luce improvvisa gettandola per entro alle cavità +del segreto, erano di per sè altrettanti enigmi i quali concorrevano +ad esacerbare lo stato d'incertezza in cui io viveva sospeso e mi +dibatteva. + +Egli aveva incominciato con lo spezzare l'antica consuetudine delle +concordi passeggiate notturne,--uscendo dopo cena da solo, e scendendo +giù al paese, invece di seguitar per lo stradone, come un tempo, la +dilettosa salita. + +Qualche volta anche era rientrato a notte molto inoltrata. + +Io l'avevo aspettato sotto il mandorlo, immobile, ascoltando i lievi +murmuri della vallicella nel silenzio, e osservando i giuochi di luce +e d'ombra della luna tra le piante, che rischiarava come un sole il +giardino e il terrazzo, dall'alto del suo azzurro. + +Al giungere di lui avevo finto di risvegliarmi improvvisamente, +quas'io mi fossi dimenticato là sul sedile, sorpresovi dal sonno. +M'ero levato, e gli ero andato incontro fregandomi gli occhi. + +«Ancora qui?» m'aveva detto lui. E nulla lo aveva tradito: nè il tono +della frase, nè uno sguardo, nè un gesto. + +In sèguito, a settembre, aveva fatto una gita a Napoli, a +rivedere--m'aveva detto--alcuni amici della prima giovinezza.--Io +l'avevo accompagnato a Genova; ero salito con lui sul vapore, e v'ero +rimasto fino alla partenza, sperando sempre di potermi decidere a +muovergli quell'unica domanda che mi premeva il cuore come un macigno. +Ma all'ultimo momento m'era mancata la forza. Ero disceso nella lancia +con un nodo nella gola, ed ero rimasto là ritto, a sventolar il +fazzoletto, mentre il vapore tra le lagrime fuggiva. + +Una sola volta dopo d'allora m'ero creduto di poterlo riabbracciare +guarito. Ed era stato quando da Genova m'aveva scritto una lettera di +fuoco per narrarmi tutta la fascinatrice bellezza d'una Idea di +Umanità e di Giustizia che gli si era improvvisamente rivelata; e le +maravigliose visioni che da lei discendevano, e i sovrumani ardori di +battaglia ch'essa gl'infondeva nel sangue. + +Ma rivederlo due mesi appresso era stata una cosa immensamente triste, +per me. Dei fili d'argento erano spuntati in mezzo al nero velluto +della sua capigliatura; un pallor terreo aveva trasfigurato il suo +volto, e un fosco velo era calato su quegli occhi ove non ardevan più +gli antichi lampi. + +Io m'ero ancora sforzato di comprimere e soffocare il traboccante +affanno; col cuore attanagliato avevo ancora sorriso: avevo sostenuto +impassibile la tortura di que' lunghi silenzi carichi di cose oscure, +malaugurose, schiaccianti.--Ma un mattino ch'egli era uscito dicendo a +Giuseppe che tornerebbe solo per mezzodì, m'ero risoluto ad un passo +estremo. Ero penetrato nel suo studio, e m'ero messo a rovistare, a +cercar febbrilmente sulla scrivania, fra le carte e fra i libri che la +ingombravano. Avevo aperta la cartella ov'egli custodiva la +corrispondenza; e avevo letto, con la faccia in fiamme, tutte le +lettere, tutti i viglietti.--E poichè non avevo trovato nulla, nemmeno +l'ombra d'un vestigio, nemmeno l'ombra d'un indizio, m'ero lasciato +cadere sul seggiolone, affranto. Avevo atteso lui per dirgli, +supplichevole: «Vedi a che mi costringi?»--Egli aveva negato, aveva +protestato che nulla mi nascondeva, pallido come un cencio. «Sul nome +della povera mamma» io aveva incalzato, «me lo giureresti?» Allora +egli s'era smarrito; aveva balbettato, a capo chino: «Son scivolato +nel fango. Mi sono avvoltolato nel fango. E non mi levo più!» + +Povero Pietro! La sua mano brancicava convulsa sulla scrivania quelle +carte, quasi fossero fango; e non se ne poteva staccare.--Ed io avevo +preso quella mano, e l'avevo serrata forte nelle mie. «Perdonami!» +avevo singhiozzato.--Ed ero fuggito. + +Dieci giorni appena eran passati da quella scena: e mi parevan +cent'anni.--Avevo sempre aspettato lo scoppio definitivo con quel +nascosto violento affanno con cui si aspetta, sotto un cielo saturo di +elettricità, l'esplosione del temporale. + +«Che sia questa l'ora?» mi domandavo adesso, tutto sbigottito. + +E non osavo rispondermi. + +--Abbi pazienza!--aveva detto lui.--Una notte è forse l'eternità? + +Ma io non potevo più reggere a quell'ansia occulta. Impazientito +insorsi: + +--Che gusto sfruttare la curiosità fino a questo punto! + +Egli ebbe un sorriso tenue, appena percettibile, che aumentò il mio +affanno. + +--È una crudeltà!--rincalzai. + +E poi ch'egli seguitava a tacer sorridendo, mi detti a implorare, come +un mendico: + +--Il titolo, almeno! + +Allora vidi l'impronta di sofferenza ch'ei portava sul volto, +acquistare--quasi alla luce d'un lampo--una evidenza lacerante.--Nel +gran pallore egli proferì: + +--_La Rovina._ + +--Lo sapevo!--scattai, involontariamente, meravigliandomi tosto della +mia esclamazione, poichè in verità io nulla sapevo. + +Si udiva nel silenzio lo stridore delle ruote d'un carro per lo +stradone, e lo schiocco d'una frusta, fastidioso e insopportabile +anch'esso. + +D'un tratto una raffica di vento irruppe, impetuosa. Le rame del +mandorlo, che incorniciavan la finestra, sussultarono. Le tende si +gonfiarono. L'uscio, dietro a noi, ch'era rimasto aperto, sbattè +forte. + +Subito io mi levai. Chiusi l'uscio, chiusi la finestra; e mi soffermai +un istante presso i vetri a guardar gli olivi travagliati dal vento e +ad ascoltar la voce collerosa del mare che s'era repentinamente +destato nel buio laggiù. + +Come mi voltai a riprendere il mio posto, rividi lui immobile, con gli +occhi bassi e una mano distesa sulla mensa accanto a un mucchietto di +briciole. + +La fiamma del gas, improvvisamente scemata, rendeva una luce assai +povera, sotto la quale il quadro diventava tetro. + +Preso da una grande inquietudine, io ruppi: + +--Si spegne il gas, non te ne accorgi? + +Egli levò la fronte, lento, a guardare, senza far motto. + +(Che strazio riconoscere che non se n'era accorto!) + +Fuori il vento fischiava, ululava. Il mandorlo si dibatteva forte, nel +tormento: si curvava a' vetri, accennava, picchiava, supplice. + +E la luce moriva. + +E Pietro non si moveva, non si commoveva; teneva ancora gli occhi +bassi e la mano scarna allungata in mezzo alla mensa. + +Incapace di reggere quello strazio, mi slanciai all'uscio, l'apersi e +gridai: + +--Giuseppe, una candela! + +Ma era tardi. + +Un sibilo acuto, lamentoso, prolungato come il rantolo di un +morente;--e la tenebra, la paventata tenebra ci avvolse. + +Senza respiro, col cuore che mi martellava, io stetti,--aspettando che +la riga gialla sul pavimento appiè dell'uscio annunziasse la luce. + +Quando Giuseppe entrò con un mozzicone di candela e lo posò sulla +tavola, apparvero sulle pareti le nostre ombre, mostruose. + +--Ancora una candela!--ordinai, agitato da quella vista. + +E fu portata un'altra candela; e la stanza si riempì di luce. + +Allora Pietro mi guardò rischiarato, quasi rasserenato anch'esso. Poi, +subitamente accendendosi, mi fece: + +--Vuoi un soggetto di quadro? Un soggetto semplice e grandioso +insieme?--Immagina. Una nobile figura d'uomo su cui or ora s'è posata +l'ala della morte. Giace supino sul suo bianco letto: le braccia lungo +i fianchi, e le mani distese in un dolce atto di riposo e di calma. Il +viso, che la morte non ha deformato nè contratto nè oscurato, è ancora +fresco, ancora roseo. Vi è sopra diffuso come un pacato splendore, lo +splendore d'una luce interiore immensamente pura. Poichè qui, intorno +all'_Immacolato_, tutto è mondo, tutto candido, tutto puro. Anche il +lino del letto, anche la luce che inonda la stanza, anche l'aria +mattutina che entra per la finestra spalancata, anche l'orizzonte +laggiù su cui s'inarca il concavo azzurro. La morte, così, l'esecrata +morte non ha più nulla di ributtante, di osceno, di orrendo. Nulla. È +il riposo dopo compiuta la giornata di lavoro: una giornata piena di +nobili, generose, feconde fatiche; e soprattutto piena di +candore.--Intendi?--Devi far questo quadro. Promettimi che lo farai! + +A stento io abbozzai un sorriso e annuii. + +Allora egli mi tese quella mano scarna. + +--Giuralo sul nome dei nostri poveri morti! + +Ed io strinsi quella mano; e giurai, con un brivido. + +--Se tu sapessi,--riprese lui dopo una breve pausa,--se tu sapessi +come detesto tutto quanto ho scritto fino a ieri! Come ne ho rossore, +sdegno, ira! + +--Ciò significa semplicemente--diss'io--che la tua arte si rinnoverà! + +--Ahimè! Cos'è dunque stata l'Arte per noi fino a ieri?--Un trastullo +ozioso, sterile, inutile. Cos'è che l'ha scaldata e l'ha vivificata? +Cos'è che l'ha innalzata?--E noi, che cosa abbiamo noi fatto? Come +impazzati, come disperati siam corsi dietro un fantasma, una vana +ombra che sapevamo di non poter mai raggiungere nè afferrare. Ed +intanto avevamo un'anima. Ci siam noi curati di purificarla e di +nobilitarla? Avevamo un ideale di perfezione morale. Ci siam noi +studiati di seguitarlo e di esaltarlo agli occhi di tutti? Avevamo un +ideale di Civiltà e di Giustizia. L'abbiamo noi predicato? Ci siam noi +sforzati di apparecchiarne il trionfo nella coscienza della Umanità? + +Oh se fosse possibile, se fosse ancora possibile tornare indietro con +l'innocenza e la vergine forza d'allora! + +--E perchè non dovrebb'essere?--obiettai guardando angustiato il suo +viso su cui un gran fuoco s'era diffuso. + +Ma egli non rispose: o forse non udì nemmeno. Si alzò, quasi con uno +strappo, si avvicinò alla finestra, e stette un istante curvo dietro i +cristalli, mentre le prime grosse gocce di pioggia vi crepitavan +sopra, e la rabbia del vento assumeva una straordinaria veemenza. + +Poi voltandosi ruppe: + +--Povere moribonde razze latine! Guarda come il Nord con le vaste +ombre de' suoi colossi ne ricopre l'agonia! E che sconsolata, che +turpe agonia! + +Io era come colui che nel sogno avverte un tenebroso pericolo che gli +striscia alle spalle, e invano s'affanna a difendersene. Vorrebbe +fuggire, e le gambe, di piombo, lo inchiodano su quel palmo di suolo. +Vorrebbe alzar le braccia per agitarle--e le braccia non gli +obbediscono più. E rimane così, immoto, agghiacciato di terrore, +aspettando il colpo fatale che già vibra nell'aria. + +D'un tratto parvemi che si soffocasse, in quell'aria chiusa e pesante. +Balzai in piedi e volli aprir la finestra. Ma il vento irruppe, +furibondo. Sollevò alte le tende, agitò e sconvolse le fiammelle delle +candele, fischiò attraverso le fessure dell'uscio, e versò dentro un +torrente di pioggia. + +--Maledizione! + +Richiusi dispettosamente, e chiamai Giuseppe, e ordinai il soprabito +per uscire. + +Avevo temuto che Pietro osservasse: + +--Sei pazzo con questa sera d'inferno? Io non esco. + +Invece si levò per accompagnarmi; e ciò mi procurò un indicibile +sollievo. Dopo d'essermi soffermato a rimirarlo mentre s'avvolgeva nel +suo mantello e s'accendeva una sigaretta, sentii con un secreto +fremito di gioia il suo braccio che passava attorno al mio e vi si +attaccava. + +--Coraggio!--mormorò lui sulla soglia, quasi a sè stesso, come vide +aperto l'unico ombrello. E un giocondo sorriso lo illuminò. + +Nel fitto buio il vento ci salutò con un fiero assalto. La pioggia ci +investì, ci sferzò, ci inondò. + +--È tremendo--gridò Pietro con accento ilare. + +E mi fece abbassar l'ombrello per riparar meglio la pioggia obliqua, e +mi raccomandò che badassi a' piedi, per non isdrucciolare. Ce n'era +infatti bisogno, scendendo la lunga scala di mattoni che allacciava il +terrazzo al piano inferior del giardino, poichè l'acqua improvvisa e +abbondante non trovando sufficiente sfogo nelle docce del terrazzo si +precipitava per essa come in un fossato. + +I miei piedi eran già tutti immollati, quando toccammo il fondo; +tuttavia non mi passò nemmen per il capo l'idea di tornare indietro. +Era così dolce, così commovente, così consolante tutto ciò! + +Nell'affacciarci fuori del cancello ricevemmo un altro formidabile +saluto. Qui il libeccio, libero da ostacoli, imperversava come mille +diavoli scatenati. E il mare laggiù, sotto la rupe, rombava con un +fragore immenso. + +Un po' di paura colse me a' primi passi per lo stradone. + +--È una pazza impresa!--gridai.--Vieni via! + +--È magnifico! Avanti! + +Io m'accontentai di serrar più forte il suo braccio al mio fianco. + +Ma d'un tratto egli s'arrestò con un grido, si voltò indietro tendendo +il braccio verso quel pezzo di strada che il fanale del cancello +rischiarava: e nella luce tremolante m'additò un oggetto nero che +scappava come una freccia, rotolando nella mota. + +--Il mio cappello!--gemette. E gli si lanciò dietro correndo. + +Io rimasi a guardarlo fino a che non lo raggiunse piantandovi sopra un +piede con una voce vittoriosa. + +Le gran risate, allora! Il cappello tutto lordo e malconcio; il +vestito inzuppato e inzaccherato da cima a fondo--un vero orrore! + +--Via presto per carità! A momenti ho tutta l'acqua +nell'ossa!--supplicava ora lui. E crollava le braccia, per iscuoter la +pioggia; e rideva, d'un riso fresco e spensierato di adolescente che +innamorava. + +Poi a Giuseppe che s'ingegnava alla meglio di rasciugarci, raccontò la +storia, rabescandola di particolari. + +Che felicità! + +Il gas splendeva di nuovo nella sala. La faccia di Pietro s'era +spianata; ed il vecchio servo pendeva ancora dalle labbra di lui con +lo sguardo rilucente di attenzione e di devozione affettuosa. + +Per questo io non mi meravigliai udendo: + +--Datemi ancora un po' di cognac. Sono tutto gelato! + +Bisognò che mi cadesse sotto gli occhi il bicchierino ricolmo, e +quella mano esangue che s'allungava tremando, perchè un nuovo soffio +d'inquietudine passasse sulla mia anima e la increspasse. + +Ma egli si rizzò. + +--Avrai tu voglia di leggere?--mi chiese a bruciapelo, prima di +allontanarsi. + +Vedo ancora il suo sorriso ambiguo presto dileguato, soggiaccio ancora +adesso a quel pauroso smarrimento che mi prese allora, quasi io mi +fossi, per un attimo, affacciato a un abisso. + +--Che significa questo?--esclamai, fissandolo, nella vertigine. + +Egli rise un'ultima volta. + +--Gli sprazzi del cognac! + +E mi prese la mano, e me la strinse come in una morsa. + +Oh perchè se io ebbi in quel punto il presentimento della catastrofe e +l'istintivo impulso di cacciarmegli dietro e abbrancarmegli alle +ginocchia gridando: «Non ti lascio più!»--perchè non mi mossi? + +Come impietrato stetti a sentirlo salire su per le scale, e aprir +l'uscio della camera, e richiuderlo con dolcezza. Poi, come ogni +rumore fu cessato, nell'ansietà del silenzio, mi feci da Giuseppe +portare i giornali illustrati, e mi misi a sfogliarli, per distrarmi. + +Fu forse dopo dieci minuti che scoppiò l'orribile tuono. + +Giuseppe, che stava ordinando le seggiole, levò la faccia pallida, +gridando: + +--Ohimè cosa succede? + +Ah il terror cupo di quella corsa nell'oscurità! E il raccapriccio +mortale di quella vista! Lo squarcio nero della ferita dietro +l'orecchio, il sangue, il vivo sangue che colava a lordare il cuscino +e il lenzuolo; e quel roco lamento che gli usciva dalla bocca bavosa; +e quell'occhio, soprattutto quell'occhio spalancato, fisso nel vuoto, +vitreo! + +Io non ebbi, subito, la forza di far nulla. Con le mani nei capelli, +pazzo, giravo per la stanza supplicando Giuseppe che facesse presto, +per carità, che prendesse questo e quell'altro, che non me lo +lasciasse morire. Poi tornavo a lui. Posavo il candeliere a terra +accanto al braccio che spenzolava fuori dell'orlo del letto, inerte; e +chiamavo «Pietro! Pietro!», tra le lagrime. Ma egli non udiva. Non +moveva quel braccio, non moveva quell'occhio, quell'afflittissimo +occhio sbarrato. + +Alfine tolsi dalle mani di Giuseppe le strisce di tela ch'egli aveva +preparate; e mi curvai sul misero, e fasciai, tremando da capo a +piedi, la ferita; e sentii nelle mie mani cadere e scorrere alcune +gocce di sangue. + +--Presto il dottore!--supplicai appena terminato. + +Ma il pensiero di dover rimanere una mezz'ora lì nella casa +abbandonata, flagellata dalla pioggia e dal vento; ed in quella +camera, a quella luce fioca, davanti a lui, a mio fratello che +agonizzava,--mi riempì di spavento. + +--Dal dottore vado io!--proruppi. + +E uscii. + +E ridiscesi, ancora sotto la pioggia molesta la scala del giardino; e +passai un'altra volta sotto a quel fanale ove mezz'ora dianzi egli +s'era chinato a raccattare il cappello ridendo. E mi misi a fuggire +con un brivido nella schiena, udendo alle mie spalle riecheggiare la +lugubre risata. + +Così raggiunsi il paese, attraversai la piazza allagata e deserta, mi +internai per la stretta via bieca, e salii, trafelato, sfinito, a +battere a quell'uscio. + +--È mio fratello che muore!--proferii dinanzi alla vecchia che mi si +presentò.--Dite al dottore che s'è ferito con un'arma da fuoco. Che +non perda un minuto, per carità! + +Ella andò; ed io rimasi lì solo, nell'ombra, appoggiato al muro, ad +aspettare. E rividi la scena con una evidenza violenta. Chiusi gli +occhi, raccapricciando. E rividi ogni cosa ancora. Il sangue che +lordava il cuscino e gocciolava giù per il lenzuolo; lo squarcio della +ferita nera, orrenda; e quell'occhio, quell'occhio soprattutto, +spalancato, immobile, vitreo. Ed allora si rinnovò in me la mostruosa +impressione che m'aveva percosso in cospetto del suicida.--Mi pareva +che non quella mano, quella piccola mano innocente che spenzolava +fuori del letto avesse vibrato il colpo e fatto l'atroce scempio: ma +veramente una gigantesca mano nascosta nella tenebra e obbediente a +una terribile arcana potenza vendicatrice. + +Ma venne il dottore con un silenzioso saluto a liberarmi. + +Muti scendemmo le scale, muti ci avviammo su per lo stradone: egli col +solito suo passo tardo indolente: io costretto, fremendo, a frenare il +mio che s'affrettava. + +Pure svoltammo, lassù; e scoprimmo il fanale, e la macchia biancastra +della villa, e la finestra illuminata e sconsolata. + +Al nostro apparire Giuseppe che stava seduto appiè del letto si alzò e +guardò verso noi come un reo che si lascia sorprendere. + +Senza una parola, senza un cenno, senza respiro io tolsi il candeliere +e lo levai alto perchè il dottore potesse esaminar la ferita. E, pur +combattendo dentro di me, gettai un'occhiata sul sofferente; e +osservai e conobbi la profonda alterazione avvenuta ne' suoi +lineamenti. Soffocato dall'angoscia, avrei voluto gridare: «È questo +mio fratello?» + +Ma d'improvviso mi parve che quell'occhio, rispondendo a un mio +sorriso velato di lagrime, si animasse e mi fissasse con una +espressione di rimprovero e di dolore così intensa, così acuta, così +lacerante, ch'io non potei sostenerla. Lasciai cader nelle mani di +Giuseppe il candeliere, e mi cacciai in un angolo, col fazzoletto alla +bocca. + +Un secolo rimase il dottore curvo in quell'atto. + +Quando si fu rizzato ed ebbe consegnata a Giuseppe la ricetta, io lo +cercai con uno sguardo, muto, per interrogarlo, Ma egli tacque. Si +postò appiè del letto volgendomi le spalle, e non si mosse che al +ritorno del servo per predisporre l'occorrente alla lavatura e alla +fasciatura della ferita. Alfine aperse il suo astuccio di cuoio nero, +e ne cavò un oggetto che scintillò. + +Come io vidi sotto il rasoio recisa cadere e ruzzolar giù pe 'l +lenzuolo la prima ciocca di capelli, quella bella ciocca nera che +soleva recingere l'orecchio del suicida, mi copersi la faccia, con le +mani, e mi rifugiai nell'anticamera, pazzo di dolore. + +--Assoluta quiete, assoluto riposo,--venne a raccomandarmi il dottore +prima di licenziarsi.--Nulla, presso l'infermo, che possa turbarlo. +Sarà bene che anche lei si allontani. + +Nello stringergli la mano raccolsi le mie misere forze per +dimandargli: + +--Posso sperare, dottore? + +Egli rispose che il caso era assai grave, ma che sarebbe imprudenza +avventurare un giudizio. Bisognava aspettare fino al mattino per +decidere sull'opportunità di tentare un'operazione. + +Pietrificato io ristetti sull'uscio a guardar gli strappi di azzurro +aperti fra i nuvoloni che posavan solenni dietro le cime degli olivi +rese immobili anche esse dalla calma sottentrata al furore +dell'uragano. + +Ma a grado a grado uno straordinario languore m'aveva invaso. + +Non mi restava che salire nella mia camera, e abbandonarmi sul letto, +annichilito dal pensiero di quelle otto ore di attesa. + +E montai, e m'abbandonai. + +Ma quella positura m'era insopportabile. Mi fu forza levarmi; e +aprire, spalancar la finestra, e mettermi a passeggiar su e giù per la +stanza. + +Un supplizio. + +A ogni istante mi strascinavo nell'anticamera in punta di piedi, e mi +affacciavo, trattenendo il respiro, di sulla soglia. + +E improvvisamente trafitto da quello spettacolo mi discostavo, e me ne +tornavo disperato, perduto, alla mia finestra, a guardar la fiamma del +fanale che oscillava sinistra in faccia all'entrata del giardino, e a +riudir la voce del mare che avventava di laggiù implacato le sue +fastidiose rampogne e i suoi funesti presagi. + +Una volta, una sola volta la stanchezza ed il sonno mi vinsero. + +E fu allora, nella dubia luce dell'alba, ch'io mi riscossi, e +riconobbi la testa di Giuseppe che pendeva sulla spalliera della mia +seggiola,--e intesi dalla sua bocca l'orribile frase. + +Io avrei ben voluto dissolvermi. + +E dovetti, sanguinando, attaccarmi al braccio di Giuseppe, e +accorrere, e assistere all'agonia. Ascoltare una voce che nulla più +aveva di umano, guardar la bocca nera, spalancata, gli occhi +appannati, stravolti, da cui fuggiva l'ultima luce; e prendere tra le +mie l'esile mano disfatta,--e sentirla fredda, nelle mie, come una +pietra. + +Finchè la Morte, l'atra Morte esecrata entrò, con un corteo di +brividi. + +Io la guardai, pieno di orrore e di pianto, mentre tutte le rose +falciate le cadevano a' piedi. + +Poi guardai, pieno di odio, la Vita. + +Oh con che senso di velenoso disgusto sul mattino intesi il canto +improvviso d'un gallo rompente nella chiara serenità come un inno alla +luce, e alcune voci umane che si ripercotevan da un poggio all'altro, +in grembo all'aria sonora, come festevoli saluti! + +Più tardi anche i passeri sul tetto, allegri, garrirono, in coro. + +E sopra Porto Maurizio e sopra i monti si posò, come una carezza che +ardesse di passione, il sole. + +E l'azzurro arrise, chino su quelle vette. + +Ma io non osava chinarmi in fondo a me. + +Quasi in un cerchio di fiamma viva, mi serrava la frase della vigilia: + +_Ogni parola, una goccia di sangue._ + +Passai davanti all'uscio dello studio con un brivido nella schiena, e +scesi giù a precipizio, ed uscii nel giardino, per isferrarmi da quel +cerchio. + +In ogni luogo il vento e la pioggia avevan lasciate le loro tracce. + +La facciata della casa era livida. Il vecchio rosaio che, pur +indugiandosi ad avviluppar l'inferriata a pianterreno sull'angolo di +ponente, saliva, carico di rose, fino a sfiorar con le ultime rame +tenere un davanzale dell'ultimo piano,--era sbattuto e sconvolto. Le +rose, spampanate e quasi distrutte, portavan fra i petali arrovesciati +ancora qualche segreta lagrima.--All'altro angolo il mandorlo, +spogliato de' suoi fiori, spenzolava mesto un grosso ramo spezzato. I +nivei fiori, parte giacevan disseminati appiè dell'albero, parte +lunghesso la balaustrata, e parte si cullavan, co' petali delle rose, +in mezzo alle pozzette d'acqua che brillavan sul terrazzo qua e là +come gemme. + +A quando a quando un leggero soffio animava gli olivi in seno alla +vallicella, e recava su col mormorio le acri e buone fragranze della +terra bagnata e del verde. + +Dopo il flagello la Natura si rilevava, fresca e ridente, nella sua +giovinezza immortale, e prometteva e apparecchiava un nuovo scoppio di +rigoglio e di vita. + +Certo questo era dolce e consolante! + +Ed era orribile pensare ch'_egli_ non verrebbe più, con quella sua +nobile aria pensosa a seder su quel sedile, a rimirar quel cielo e +quel verde, ad ascoltar que' rumori, a respirar quegli odori. Che non +risponderebbe più al mio saluto con quel suo pio sorriso. Che non +proverebbe più, mai più la gioia di vivere e di sentirsi fino alle +viscere immerso nelle profonde ristoratrici ebbrezze della Natura e +dell'Arte! + +Ma era anche più orribile pensare ch'egli avea potuto disprezzar tutto +ciò; e staccarsene, volontariamente; e per sempre! + +Da quale cupo vertiginoso abisso aveva egli attinto la disperata forza +dell'abbandono e della rinunzia? + +_Ogni parola, una goccia di sangue._ + +Levavo gli occhi alla finestra dello studio, chiusa; e inorridivo. + +Pensavo a quel racconto, all'urna che custodiva forse il sanguinoso +segreto: e fremevo di febbre e di spavento. + +Due giorni, due lunghi giorni, sostenni l'intima inaudita battaglia. + +Il terzo giorno feci da Giuseppe aprire quell'uscio e schiudere un po' +la finestra perchè almeno un raggio di sole consolasse la penombra. + +Feci mettere sulla scrivania un mazzo di rose. + +E salii, come salissi a una tomba. + + + + +LA ROVINA + + + + +I. + + +Un mattino di giugno, per la stradicciuola solitaria lungo il mare, +ella mi ora passata dinanzi rapida, nera, con un'audace andatura; +avventandomi in faccia il fruscio delle sue sottane di seta e un +violento profumo: urtando e sconvolgendo fino alle ultime fibre tutto +il mio essere. + +Io m'era, con un brivido, rivolto a dietro, ad assicurarmi che anche +quel tratto di strada alle mie spalle era deserto, che tutto intorno +era deserto e immoto, sotto la gran luce silenziosa. + +Poi, in preda a una febbre che s'alimentava di procaci immagini di +lussuria sorte improvvise nella mia mente, l'avevo seguitata: gli +occhi annebbiati, le gambe che mi tremavan come giunchi, il cuore che +mi martellava. + +La strada, svoltando bruscamente a un punto, si rinchiudeva +nell'angusto arco di una gola in mezzo a cui scorreva, nascosto, un +fossato, e s'adagiava una piccola casa bianca.--Quando io ebbi, dopo +la sconosciuta, svoltato; ed ebbi dinanzi quel segreto seno, e la +casetta bianca che brillava, unica, al sole,--qualche cosa di decisivo +scoppiò in me. I battiti del mio cuore si accelerarono. Ed io +accelerai il passo dietro lei che fuggiva; e raggiuntala mentre +metteva il piede sullo scalino del cancello per incurvarsi ad aprire, +l'avvolsi da capo a piedi in un lungo cupido sguardo; e trasalii, +sfiorandola. + +In un sorriso che balenò come un lampo ella spalancò su me due grandi +occhi lucenti di tenebrosa maraviglia. Aperse, richiuse in fretta il +cancello facendolo sbatter forte; attraversò, leggera come un uccello, +il breve spazio ghiaioso (udii la ghiaia stridere sotto i suoi piedi), +e scomparve. + +Non più di venti passi io potei procedere portando entro me prepotente +il tumulto suscitato da quella fugace visione passata lasciando sul +fondo oscuro della mia anima un solco di fiamma. + +Quando mi voltai, e la rividi, affacciata alla finestra, che mi +fissava, sentii da me fuggire quasi l'essenza della vita. Come cera al +fuoco sotto quello sguardo mi sentivo struggere, e mi lasciavo +struggere. + +Ma l'immobilità mi costava sangue. Con le gambe che mi si piegavano +rifeci quel pezzo di strada; e ripassai sotto la finestra, e bevvi +ancora, con gli occhi levati, avido, insaziato, inebriato. Gittai +ancora, allontanandomi, alcune ultime occhiate, ultimi saluti a cui +avrei voluto imprimere un particolar significato di promessa, di +pegno, e di suggello. + +E scappai con in cuore il tesoro d'una certezza soave, calda, +irruente. + +Nell'aperto riso, nel tripudio immenso di tutte le cose, come esultava +e traboccava, cantando, il mio essere! + +Certo il mare, il mare turchino che alla spiaggia aveva il fruscio +della seta, non aveva tremolato mai così vago, nè il sereno aveva +brillato mai così vivido, nè l'aria aveva mai, così limpida, rivelati +in tutta la loro smagliante freschezza i colori e le forme delle cose. + +Per tutto la vita, la gioia della vita si appalesava, zampillando +diffusa, intensa, vittoriosa. + +E trionfava, baldanzosa, maravigliosa, sovrana. + +Che voluttà, che inaudita voluttà, tuffarsi in quell'onda vivificante +di gioia! Che ebbrezza, che divina ebbrezza, annegarvisi! + +Davanti a mio fratello durai fatica a comprimere la fontana +d'allegrezza che spicciava su dal mio intimo. + +--Qualche novità!--gridò lui raggiante, alludendo ai miei lavori +letterarî, poi che quando componevo solevo aver sul volto quella +stess'aria di letizia esaltata, insolente, provocatrice. + +Io mi sciolsi dalla stretta della sua mano con un ghigno ambiguo che +tutto confermava e tutto negava. + +Ma non fiatai.--Udivo le parole di lui, che s'era messo a raccontar +d'un suo amico stato ferito in duello il mattino, come un ronzio +confuso che mi frastornava maledettamente, e m'opprimeva e +m'indispettiva.--Quando potei, in un momento di tregua, ripiegarmi a +cacciar, quasi di furto, uno sguardo in fondo alla mia coscienza, non +vi trovai più il tesoro di quella certezza soave, calda, irruente: +appena le vestigia in un pugnello di cenere fredda e in un'ombra di +fumo, grigia. Preso da uno smarrimento mortale, e incapace di rimaner +ancora immobile davanti a lui che seguitava, calmo e roseo, il +racconto, mi levai e uscii sul terrazzo, a passeggiare, sotto il sole, +solo. + +Ma egli mi raggiunse, e mi si accompagnò, e rappiccò il discorso, +centuplicando l'oppressura. + +--Un mal di capo assassino!--diss'io alfine per liberarmi. E gli tesi +la mano, e riparai nella mia camera, e mi buttai sul letto con la +testa fra le mani che mi scoppiava, a rievocare, a considerare, ad +architettare. + +Mezz'ora dopo, il piano era stabilito. + +Addio a Giovanni con un cenno, e giù per il giardino, e giù per lo +stradone,--difilato dal rivenditor di giornali: una vil creatura che +pel meschino utile che da me ritraeva mi professava una grande +riconoscenza. + +Simile a un delinquente gli strisciai accanto e gli rivolsi, senza +guardarlo in viso, l'obliqua dimanda che da un'ora mi fremeva sulle +labbra. + +Egli ebbe un sorriso che bruciò sulle mie guance come una scudisciata: +un di que' lubrici sorrisi di compiacimento ch'hanno tutti gli esseri +volgari e immondi quando inaspettatamente loro accade di scorgere un +punto di contatto fra la propria bassa natura e quella d'un altro +essere fino allora stimato superiore. + +E mi raccontò ch'era una disgraziata maritata quattr'anni fa a un tale +impiegato all'ufficio del Registro, un giovane mezzo matto e mezzo +malato che, dicevano, la picchiava di santa ragione. In capo a tre +anni s'eran divisi: lui se n'era ito fuori: lei se n'era tornata in +casa della madre: una vecchia strega che ai suoi tempi n'aveva fatte +di tutti colori e adesso, dicevano, insegnava il mestiere alla figlia. +Dopo la separazione, lei s'era data a un signore, un banchiere che +teneva una villa fra Oneglia e Porto Maurizio. Di notte era stata +vista scendere di vettura a quel cancello infinite volte: perfino i +ciottoli della strada avevan saputo quella relazione. Ma un bel giorno +il banchiere s'era stancato e l'aveva messa alla porta. E allora lei +aveva cercato d'invescare un ufficiale... + +Tanto bastava. + +Io segnai, con la mano che mi tremava, sul taccuino il nome che avevo +raccolto dalla bocca di lui; ringraziai, e mi rincamminai verso la +villa. + +Lassù la sfacciata luce del mezzodì aveva inondato il mio studio. + +Accostai le persiane e abbassai le tende perchè anch'essa non fosse +testimone delle torbide impure cose che la mia anima doveva esalare. +Tolsi un foglio, e scrissi: + +«Stamane per la strada solitaria lungo il mare mi siete passata +dinanzi rapida e tenebrosa. E il mio cuore s'è messo a battere, +indovinando. Vi ho raggiunta mentre stavate per aprire il cancelletto +del vostro giardino, e vi ho guardata in viso, la prima volta, curva +in quell'atto, E voi, con uno sguardo dei vostri diabolici occhi, mi +avete fulminato. E siete scappata via leggera come un uccello! E +improvvisamente siete apparsa alla finestra, e mi avete fissato, +ancora! Cosa avete voi in quei diabolici occhi? Come cera al sole io +mi son sentito struggere, e mi son lasciato struggere. Poi me ne son +venuto via col cuore gonfio d'una certezza calda, soave, inebbriante. +E tutto quest'oggi mi son nutrito di questa certezza, ho vissuto di +questa febbre di fiamma e di abisso. O bellissima tenebrosa! Perchè +non mi gettate la parola che io sospiro delirando? La parola che mi +farà morire, morire di ebbrezza, prima ch'io possa appressare le +labbra alla coppa della felicità? Guardate. Mi inginocchio a' vostri +piedi e vi supplico. Non prolungate, tacendo, questo supplizio! +Scrivete subito, oggi. Ditemi dove, quando, potrò parlarvi. Poichè ho +bisogno di dirvi cose che non posso scrivere, che incenerirebbero il +foglio.» + +Io aveva così cercato di velare de' colori attraenti d'una passione +d'amore quel che non era se non un improvviso risveglio, una torbida +rabbiosa e cieca esplosione de' miei appetiti sessuali. Ed avevo +gioito in fondo al mio cuore pensando che il carco di miserie, di +tristezze e di abiezione che accasciava la vittima, me l'avrebbe più +presto sospinta nelle braccia: gioito come se già ghermissi e +sentissi, tra' miei artigli, viva dibattersi la preda. + +La mia coscienza non era già ottenebrata al punto ch'io non potessi +discernere tutto ciò che di abominevole e di vituperevole si +nascondeva sotto una simile azione. Ma io comprendeva altresì con +sufficiente lucidità come qualsiasi tentativo di resistenza da parte +delle mie migliori energie sarebbe inevitabilmente fallito. Un turbine +m'aveva sorpreso ed involto nelle sue spire mugghiando: ed io mi +moveva portato dalla sua rapina con la leggerezza di un fuscello. + +Solo assai tempo dopo, ritessendo io nella mente la storia del mio +fosco passato, potei riescire a rendermi ragione del come quel primo +fatto e quelli non meno obbrobriosi che gli tennero dietro, dovessero +necessariamente accadere e succedersi quasi anelli d'una stessa +catena.--La mia adolescenza e la mia prima giovinezza erano state ben +singolari! Eccettuato un vago sentimentale amoretto che, sorto con +l'adolescenza, s'era a stento trascinato fino alle porte della +giovinezza per morirvi d'anemia e di consunzione,--si sarebbe potuto +dire che la donna non era entrata mai nella mia vita. L'unico vero e +serio e grande amore della mia vita era stata l'Arte. L'unica mia +ambizione, imprimere un'orma non cancellabile nella storia della +nostra letteratura, e incoronar di gloria il mio nome. Per quest'unico +amore e per quest'unica ambizione io aveva imparato a vivere, fin da' +quindici anni. Tanto mi ero preso d'essi, tanto mi ero sprofondato in +essi, che avevo finito per allontanarmi e straniarmi dal mondo. A +quella fiamma intensa ed assidua il mio cuore s'era quasi essiccato. +La mia parola era diventata arida ed aspra: ahimè! perfino con mia +madre! + +Povera e santa mamma! + +Che bella e dolorosa vita era stata la sua!--Nel '66, a soli ventidue +anni, aveva perduto il babbo, a Mentana, che adorava. Non le eravam +rimasti che noi due, e non aveva vissuto che per noi. Per poterci +mantenere agli studî aveva fatto mille sacrifici. S'era quasi privata +di tutto. Aveva sùbito smessa la vettura e licenziata la servitù. +Aveva lasciato l'antico palazzo di Genova, strappandosi d'un colpo a' +rumori, alle distrazioni ed a' piaceri cittadineschi; e s'era venuta a +rifugiar in quell'angolo abbandonato e selvaggio, a respirarvi, come +entro la cerchia d'un chiostro, la solitudine ed il silenzio: posando +sulle nostre teste infantili il delicato giglio della sua mano +protettrice e amorosa. + +Vederla improvvisamente mancare, era stato uno schianto! + +Io avevo pianto a lungo, maledicendo l'iniqua crudeltà del destino che +abbatteva così brutalmente un'esistenza innocente come un fiore. Avevo +guardato la vita con occhio torvo e corrucciato: avevo ripensato alle +mie battaglie, alle mie seti, alle mie fedi come a cose vane, sterili, +inutili. Ed avevo anelato il riposo, la pace, l'infinito sonno, il +Nulla! + +Ma la vita m'aveva subito riafferrato. L'antica passione m'aveva di +nuovo investito. L'Arte m'aveva di nuovo tese le braccia, seducente di +rorida intatta bellezza. Ed io m'era salvato in grembo al mio mondo +chiuso e profondo. + +Della cara Estinta non tutto avevo ereditato. Non quel vigile ardente +spirito di amore, di annegazione e di sacrificio che abbracciava in un +vasto amplesso tutte le forme dell'Essere e caratterizzava, +santificandolo, ogni atto della sua vita: ma sì l'inquieto affannoso +anelito verso l'Alto, e la sacra, tenace devozione a un ideale di +purezza e di nobiltà. + +Cos'era dunque il brivido che m'arrestava dubitante sulla soglia +dell'infame asilo quando nel cuore della notte come un ladro io lo +cercava, cacciato dalla schifosa febbre de' sensi? Cos'era l'orrore +che mi pervadeva alla vista della livida creatura che senz'amore, +senza palpiti, senza desiderio mi offriva la sua bocca stanca e le sue +carni disfatte? Cos'era quel senso di nausea che mi penetrava fino +alle midolle nel contatto e mi faceva giurare a me stesso, nella +rivolta dell'umiliazione, ch'io non sarei per cadere più mai? + +Io aveva, così, affrontato e sostenuto delle fiere pugne:--ma le poche +volte che avevo trionfato, la vittoria era stata sanguinosa! + +Da una di tali pugne vittoriose ero appena uscito quando mi toccò il +fatale incontro! + + + + +II. + + +Il viglietto diceva: «Ho paura. Temo che mi vogliate far servire a un +capriccio, per poi gettarmi via come un limone spremuto. Sarebbe una +viltà. Pensateci. Ho sofferto già troppo. Sono una sventurata. Non +cercate di accrescere la mia infelicità. Lasciatemi. Sarà meglio anche +per voi.» + +Questo fu l'ultimo soffio veemente per entro le tortuose fiamme +dell'incendio.--Il pensiero che il possesso di lei, così intensamente +agognato, non dipendeva più che da una mia sola parola, mi dominò +tutto d'un colpo, e mi piombò in un tremendo delirio. + +Risposi immediatamente ch'era dell'amore sincero e leale e fedele +ch'io le offriva: che avevo bisogno di lei come dell'aria che +respiravo, che mi sentivo legato a lei come alla vita istessa, che mi +sarei squarciato il petto prima di abbandonarla. + +L'indomani ella replicava: «Se tentaste d'ingannarmi, Dio vi +punirebbe. Confido nelle vostre parole. Venite. Stasera, verso le +dieci, mi troverete qualche passo innanzi alla svolta, seduta sul +parapetto, dalla parte del mare.» + +Non era un'allucinazione. Eran parole sue, scritte di suo pugno, +queste su cui stavano adesso inchiodati i miei occhi. Ed ella mi +apparterrebbe veramente, immancabilmente. E nulla me l'avrebbe potuta +strappare: nessuna avversa forza al mondo. Era necessario, fatale, +indistruttibile, tutto ciò! + +Oh la vorticosa ebbrezza che sgorgava da questo pensiero! + +Ma sopra i gorgoglii e le spume dell'ebbrezza, il lampo d'una paura +tragica.--E se io non potessi reggere? Se nell'estremo supremo istante +ogni energia mi abbandonasse?--Che cosa dunque mio Dio sarebbe +avvenuto di me? Che cosa, più nera della morte, mi si apparecchiava, +ch'io non osava guardare in faccia? + +Più volte già, levandomi di sul letto ove m'ero lasciato cadere +esausto, ero venuto alla finestra a misurar l'altezza del sole. E +m'ero dimandato s'ei non impiegherebbe tutta l'eternità a declinar +fino alle spalle de' monti. E se tanta luce diffusa sarebbe davvero +sparita; e se i monti, il mare, la vallicella, lo stradone, e perfino +il giardino, perfino il terrazzo, tutto si sarebbe ancora immerso nel +buio. + +E m'ero tolto di là disperato. + +Avrei voluto stendermi su quel letto come in una bara, per non +rialzarmi più che a quell'ora.--E invece mi toccò accogliere con un +sorriso Giovanni, e sedere a tavola con lui, e sostenere impassibile +la molestia de' suoi sguardi scrutatori; e alle sue amorevoli +premurose preoccupazioni perchè non assaggiavo nulla e non parlavo, +opporre un altro sorriso e uno scatto di simulata allegria. + +Ma l'ora si appressava, oramai. + +Il fuoco del sole si spegneva dietro i monti, la selva degli olivi si +velava d'ombre, la sala si oscurava. + +A un momento Giovanni, che s'era messo a leggere il giornale accanto +alla finestra, si alzò dicendo:--Buio via buio, buio pesto!--E pregò +Giuseppe che accendesse il lume. + +Fu il segnale. + +Il mio cuore battè forte; e d'un colpo l'immobilità e la dimora nella +sala mi diventarono insopportabili. + +Quando ebbi scesa la scala del giardino e varcato il cancello, che +torrente di gioia si rovesciò sul mio essere! + +La sera, quasi incalzata anch'essa, cadeva e si spandeva, rapida. A +occidente, dietro la catena opaca de' monti, non sopravviveva, del +rosso incendio del tramonto, che uno smorto albore perlato. In alto, +sopra il mio capo, l'azzurro rincupiva, e una prima stella tremula +sfavillava. + +Che acre, inquieta, palpitante dolcezza! + +Scesi al principio del paese, attraversai quel braccio di vicolo nero, +notando con una nuova scossa di gioia che l'unico fanale era già +acceso,--e uscii alla marina. E mi incamminai su per il molo, +sforzandomi di soffermarmi a quando a quando per dare tutti i miei +sensi e lo spirito--come spesse volte inconsciamente mi accadeva--allo +spettacolo del lucido lago del porto ove si rispecchiavano il gruppo +intricato delle barche e le case alla riva e la guglia del +campanile--o alla pace vasta e solenne che regnava nell'aria e +dominava tutta la scena, dalla lontana chiostra delle alpi al lontano +arco del mare. + +Ma non ero più padrone di me. Non avevo che un pensiero intorno a cui +i sensi vibravano e lo spirito si travagliava:--l'imminenza di +quell'ora, la certezza infallibile, la irrevocabile fatalità di +quell'avvenimento, e il suo infinito valore che tutto soverchiava, +appetto a cui tutto rimpiccoliva e diventava inutile--perfino la vita +istessa. + +Ed ecco. I fanali s'erano accesi, alla riva; e le fiammelle si +riflettevan nel lucido lago, serpeggiando. + +Non era dunque la notte? Non era l'ora che precipitava? + +Come picchiava, come picchiava essa alle porte del mio cuore! + +A cento passi dalla punta del molo sostai al sommo d'una +scalinata.--Col capo prono, la faccia sulle ginocchia e gli occhi +chiusi sotto le palme quanto tempo rimasi? + +Udivo le rane che levavano un gran canto, nella valle; e, intramezzati +a quel canto, murmuri d'acque che si rompean tra gli scogli, voci di +pescatori che si chiamavan scambievolmente, tonfi di remi che +s'attuffavano, bisbigli di barche che scivolavan nell'ombra, passando. + +Quando riapersi gli occhi, le tenebre m'avevano avviluppato. Mi rizzai +e mi avviai, precipitosamente, addentato dal dubbio ch'_ella_ potesse +precedermi. + +Ma era ancora presto: il luogo del convegno era ancora deserto. + +Passai la svolta, appuntai gli occhi sulla macchia della casa che +biancicava nel buio, e mi posi in ascolto, col cuore che martellava. +Nulla nemmeno qui. + +Solo i grilli stridevano, su per la ripa nera. + +Tornai indietro, colto da brividi di freddo; e mi misi a sedere sul +parapetto, con le spalle alla svolta. + +Un momento dopo, battevano le dieci. + +Allora io pensai, nello sconfinato smarrimento: + +--Se tarda ancora un momento, io muoio. + +E veramente mi parve che il senso della vita mi abbandonasse. + +D'improvviso un fruscìo alle spalle mi fece trasalire. Mi voltai, e +scorsi un'ombra. + +Era lei! + +--Volevate farmi morire!--le dissi stringendo la mano ch'ella m'aveva +pòrta: una mano inverisimilmente piccola. + +Ella sorrise; ritirò la mano; e stette immobile, con la testa +abbassata. + +Al lume incerto delle stelle osservai ch'ella aveva dei capelli crespi +straordinariamente fini e abbondanti. Con una mano ripresi la piccola +mano, con un braccio le cinsi la vita e l'accostai a me fino a sentire +sul petto la molle pressione del suo seno. Poi le scoccai un bacio sul +collo, travolto da un nembo di voluttà. + +Ella rialzò il capo e mi chiese, incredula: + +--Come è possibile che voi mi amiate? + +E fece atto di volersi scostare. + +--Sono due giorni che non vivo più. Ho bisogno di voi come dell'aria +che respiro!--risposi con un soffio di voce. + +--In fondo a voi non c'è l'amore, c'è l'indifferenza, e forse anche il +disprezzo. È questa la verità. + +Io negai, reciso. + +Ma ella proseguì: + +--Sono una sciagurata. Nessuno mi ha compatita, quando sono caduta. +Nessuno mi ha aiutata a rialzarmi. A ogni sforzo che ho fatto, mi son +sentita ricacciar giù e calpestare. E adesso ho paura: ho paura che +anche voi vogliate fare così! + +Io protestai che sarebbe stata un'infamia--con un tono stridulo che +risvegliò in me, acuendolo, un disgustoso senso di avversione a me +stesso. + +--È il desiderio che vi offusca la mente. Domani, quando vi +ridesterete, vi sentirete il cuore secco come una pietra. Lo so. +Lasciatemi. Non prendetevi giuoco di me. + +Allora una nuvola di tenerezza passò sul mio spirito velando a' miei +occhi lo spettacolo della mia vergogna. + +--Povera creatura tormentata!--esclamai.--Come potrei abbandonarvi? E +poichè la mia voce uscì ammollita di pianto io pensai, commosso, che +forse ero stato sincero, + +--Sono appena quaranta giorni--ripigliò ella soffocata +dall'ambascia--che ho giurato sulla memoria del mio povero padre di +non credere più a nessuno. Prima di credere un'altra volta volevo +morire. Ed ora ecco la mia forza, ecco la mia forza! Ho detto a mia +madre che andavo a trovare la zia, quando sono uscita. Essa s'è +spaventata. Mi ha gridato:--Bada a te!--Se sapesse che sono qui, guai! + +Tacque sorridendo; e nel sorriso la bocca le si schiuse, fresca come +una corolla di fiore sbocciato appena. + +Allora io sentii sciogliersi i lacci che trattenevan l'onda della mia +passione; e mi buttai perdutamente a baciarla sulle labbra e sugli +occhi mentr'ella prorompeva in una lunga risata cristallina. + +--Andiamo!--imploravo io. + +Ella rideva ancora, con gli occhi socchiusi, offrendomi la bocca. Ma a +un mio morso sussultò tutta tra le mie braccia, arrovesciò il capo e +mise un suono inarticolato ch'era invito e promessa, fremito e spasimo +di piacere. + +--Andiamo a casa tua!--gridai.--Non reggo più! + +--Se mia madre si sveglia, mi ammazza!--tentò di opporre ella, +debolmente. + +--Non si sveglierà!--incalzai io, diventato rabbioso nella +insofferenza dell'indugio. + +Ed ella si lasciò smuovere, si lasciò condurre... + + + + +III. + + +... Le pareti bianche della stanzetta ov'ella m'aveva silenziosamente +introdotto; le due immagini sacre appese in capo al letto e racchiuse +entro una cornice dorata, il cassettone sormontato da uno specchio ne' +cui angoli stavano infisse alcune fotografie; le due poltroncine di +seta gialla, e il letto alto ed ampio, con lo zanzariere candido +alzato come a una offerta!... + +Ella era corsa, muta, ad accostar gli scuretti; curva sull'uscio aveva +un istante origliato; aveva, con infinita cautela, dato due mandate +alla chiave (che rimbombo dentro il mio petto!), poi era venuta verso +di me con le braccia tese, me le aveva cacciate al collo, e m'aveva +susurrato, con la voce spenta: + +--Sono tutta tua! + +Ma io m'era subito svincolato da quella stretta. + +Ed ella, fissandomi con le pupille fosforescenti che indovinavano il +mio segreto pensiero, s'era incominciata a spogliare. + +La vezzosa testa china ricca di capelli fini, le mani che slacciavan +convulse il corpetto e il busto, l'onda del seno che traboccava, e i +colpi de' nostri cuori anelanti, in quel silenzio di tomba: che +terribili cose! + +Ella era stata sublime, nelle furie della voluttà. + +S'era abbandonata a tutti i rapimenti, a tutte le demenze. Mi aveva +insegnate le più riposte e più squisite vie del piacere. M'aveva d'un +colpo spalancato le porte d'un paradiso di delizie di fuoco. E m'avea +visto, trasfigurato dall'estasi, bere a lunghi sorsi, con avidità +feroce, alla coppa raccolta nelle sue mani. + +Sull'alba io me n'era venuto via carico di sbalordimento e di stupore. + +Ma già l'indomani, a una certa ora del pomeriggio, il desiderio era +inaspettatamente resuscitato in me, e m'aveva riafferrato, co' suoi +mille tentacoli. + +La sera avevo rifatto quella strada, ed ero tornato a picchiare a +quell'uscio, come un affamato.--Era stata un'orgia più bieca e più +cupa della prima: e tuttavia non m'aveva saziato. + +«Forse--pensavo--la vita è troppo breve, per votare intera la coppa.» + +Ma intanto un vago senso di malessere aveva +incominciato--inavvertito--a strisciare e pesare dentro di me. E si +era fastidiosamente aggravato ogni volta che noi ci eravam concessi un +po' di tregua e la derelitta m'aveva scoperto un lembo dell'anima sua. + +Gemendo, singhiozzando, ella m'aveva raccontato il suo gramo passato. + +Aveva evocata la figura di suo marito: la persona slanciata coronata +da una bella testa di poeta--diceva lei--due occhi neri come carboni, +e dei capelli inanellati, neri e lucenti anch'essi. + +E le prime indimenticabili dolcezze del nuovo stato. A diciassette +anni senza un timore, una cura, un pensiero: affrontando l'avvenire +con la baldanzosa e spavalda sicurezza della giovinezza che +ignora.--Allora ella s'era immaginata che tutto ciò dovesse durar +tutta la vita. E invece era durato appena tanto che il ricordo potesse +restare e trasmutarsi nel più doloroso tormento. Poichè era un +tormento di morte pensare a che ella s'era ridotta, e cosa le rimaneva +della festa di tutto quel riso folle e giocondo. + +A misura che la malattia di ventricolo a cui egli era soggetto +s'andava esacerbando, si esacerbava il suo temperamento. Dappertutto +spigoli, dappertutto urti. E nulla che valesse a rasserenarlo più: +nemmeno i vezzi d'Irma, la più piccola e più graziosa delle due +bambine, la sua prediletta. Com'egli rientrava di ritorno +dall'ufficio, una cappa di piombo copriva la casa. I trilli delle +bambine, il ritardo di un minuto nell'apparecchiar tavola, una +pietanza mal riescita, una risposta un po' secca: il fatto più +insignificante bastava a metterlo sulle furie. Fracassava tutto quello +che gli capitava alle mani; poi pigliava il cappello, e se ne andava. +Lei dietro a scongiurarlo, a mani giunte, piangendo. E lui, niente. +Ella gli diceva:--Non vedi come ti riduci? E queste due povere anime +innocenti?--E lui a vomitare ignominie; e a picchiarla, persino. La +gente per la scala e giù per la strada risapeva ogni cosa e si +scandolezzava.--Dovreste provare a piantarlo--le suggerivano in +coro.--Vedreste. Dopo due giorni verrebbe a strisciarvisi a' piedi. + +Ma ella no, ella no. + +Quando l'itterizia lo aveva còlto e inchiodato in quel letto, ella non +se n'era staccata un momento. Il poveretto era diventato giallo come +lo zafferano, fino alle unghie delle dita; e non aveva più che pelle e +ossa.--Non garantisco nulla!--aveva avvertito il dottore. E per +quaranta giorni s'era dovuto nutrire a solo latte. + +Alfine il pericolo era cessato, e la speranza era riapparsa, fra le +pareti della casa.--La prima volta ch'egli s'era alzato e avea tentato +i primi passi appoggiato al braccio di lei, che scoppio di +contentezza! Era una dolce estate di San Martino, sul principio di +novembre. Il cielo senza una nuvola, il mare senza una crespa: un sole +così tiepido, così benefico! + +Delle ore intere egli se ne stava a sedere davanti a quella +finestretta, divertendosi come un bambino a osservar col binocolo il +traffico del porto, gli arrivi e le partenze de' velieri, od i vapori +che passavan lontani impennacchiati di fumo: una cosa che inteneriva! + +Una sera persino egli le avea presa improvvisamente la testa fra le +mani, e l'aveva baciata, confessando con le lagrime agli occhi che +sapeva di doverle la vita, e chiedendo perdono di tutto il male che le +aveva fatto. + +Ma appena ricuperate le forze--ancora da capo. Lo stesso umor nero, le +stesse procellose collere, gli stessi forsennati furori. + +Finchè un bel mattino s'era dileguato lasciando sul tavolino una +lettera dove diceva che non gli bastava l'animo di seguitare così, che +l'unica soluzione era separarsi per sempre: ch'egli s'era fatto +trasferire lontano, in Sardegna: non lo cercasse più: desse un bacio +per lui alle bambine, e addio. + +S'era portati con sè i risparmi di cinque anni: ed ella era rimasta +con le due bambine e la vecchia madre sulle braccia, e lo spettro +della miseria sulla porta. + +Che fare? + +Le sere che usciva sola a prendere una boccata d'aria per quella +strada lungo il mare, non poteva mai affacciarsi dall'alto del +parapetto a guardar gli scogli irti della riva senza sentirsi gelare +il sangue nelle vene, a un pensiero che la percoteva immancabilmente. + +Ma sempre il ricordo di quelle due povere anime innocenti l'aveva +trattenuta, che dimandavan pietà co' grandi occhi smarriti, e che un +giorno l'avrebbero maledetta. + +Ahimè! E non l'avrebbero maledetta a ogni modo? + +Tanto è vero che quando il destino piglia a perseguitare invano si +tenta di sfuggire a' suoi colpi. + +Per vivere ella s'era messa a cucire e a ricamare di commissione. A +Porto Maurizio, presso un banchiere, avea trovato lavoro per tre mesi: +aveva allestito lei quasi tutto il corredo per la figlia maggiore +fidanzata allora. S'era affaticata come una schiava, per riescir a +mettere in là un po' di quattrini, andando la mattina e tornando la +sera, sempre a piedi, per lo stradone polveroso che non finiva mai. +Pure a che cosa era giovato? + +Una di quelle sere il primogenito del banchiere le si era avvicinato +con un pretesto, e l'aveva accompagnata un pezzo. E quando il sole era +scomparso e la strada s'era fatta deserta, le avea soffiato sul viso +certe parole infocate. Ella no! Ella no! Aveva altro pel capo! Non +voleva disonorar sè e quelle due tenere creature innocenti! E lui a +battere, a insistere, a giurare e spergiurare delle pazzie. Aveva +persino osato mostrarle una rivoltella piccola come una mano, che +teneva nascosta nella tasca interna della giacchetta, sospirando con +gli occhi stravolti:--Vedete, se mi lasciate senza speranza?--E +l'indomani di nuovo, a quello stesso punto, a quella stessa ora, con +quello stesso viso languido che la turbava, con quelle stesse parole +che le inondavano la faccia di rossore e le gettavano in seno un +improvviso scompiglio. + +Così egli avea potuto, una volta, coglierla a tradimento. Aveva fatto +postar la vettura a quel recondito gomito della strada ov'ella non +passava mai senza un leggero tremito alle ginocchia. Le era venuto +incontro con gli occhi luccicanti e con una diabolica espressione di +trionfo. «Siete nelle mie mani!» le aveva detto. E l'aveva afferrata e +sollevata di peso, mentr'ella si sentiva mancare. + +Dopo quella notte fatale, che vita! + +Egli aveva affittata una villetta a mezzo cammino tra Oneglia e Porto +Maurizio, tutta velata di olivi. Era stato quello il nido del loro +perduto amore, dove s'eran promessi di non lasciarsi mai più. Oh +quante volte, rifacendo ella quel cammino, aveva veduto l'alba +nascente spargere intorno alle vette de' monti a oriente un umido +color di latte e di rose! Quante volte s'era soffermata a quella nota +svolta con le membra affrante dal piacere! V'era un fossato, laggiù, +in fondo a cui bisbigliava l'acqua, sommessa, scorrendo tra le pietre +e tra i roveti; e qualche pettirosso sempre vi si calava a bere, poi +risaliva ad appiattarsi nel roveto, a spittinare. + +Nulla, nulla pareva potesse mai ammorzar quella febbre, spezzar quella +catena. + +E invece! + +Dopo quindici mesi, una bambina era nata.--Tutta lui, negli occhi +azzurri come la marina, e nei capelli biondi, fini come fili di seta: +una bellezza. Egli le aveva imposto il nome di sua madre, e l'aveva +data a balia a un paesello della valle di Taggia: tanto le si era +sentito legato. + +Ma quando la difterite se l'era portata via, tutto s'era rapidamente +mutato, tutto s'era sfasciato. Egli s'era allontanato per gettarsi +nelle braccia d'una ballerina. Fiori, ori, gioielli: cosa non le aveva +deposto a' piedi? E lui, vile, ardiva negare! E faceva delle scene di +gelosia, lui che cercava i pretesti per abbandonarla! Inventava di +sana pianta delle storie di tradimenti, e gliele rinfacciava come se +fossero verità vive e parlanti. + +E se ella piangeva, se si disperava, se gridava ch'era la fine, egli +si rivoltava: «Sono sazio di queste tue commedie!» + +Era sazio infatti: sazio di lei e del suo tenace amore. Sentiva la +catena pesare, e voleva liberarsi. + +Ed ella lo aveva liberato. Se n'era tornata a casa più morta che viva, +un mattino d'inverno. + +E non aveva nemmeno avuta la consolazione di stringersi al petto le +sue due bambine, poichè la zia, inferocita, se l'era ritirate presso +di sè fin dal principio della relazione. Non aveva nemmeno potuto +sfogarsi con sua madre, giacchè essa le si era lanciata sopra per +cavarle gli occhi. L'aveva vilipesa, l'aveva pestata, le avea +gridato:--Meritavi peggio! + +E non le avea lasciato requie, da quel giorno. + +Sempre a morderla e flagellarla con ogni sorta di rimbrotti, +d'improperi, d'infamie. E a smunger denari per appagar le voglie della +sua gola! + +Ella allora per affogar quelle amarezze aveva affrontato delle +amarezze maggiori. S'era data ad un altro che l'aveva anch'esso +attirata ed avvolta con le sue bugiarde promesse... + +Così il supplizio era stato completo.--Agli occhi del mondo era +l'ultimo passo sulla via della colpa e della vergogna; e il mondo non +perdona. Anche le poche amiche che le eran rimaste le avevan tolto il +saluto, e le si eran voltate contro. La zia aveva proibito alle +ragazze di visitar la madre, anche furtivamente, una volta la +settimana, come solevan prima. Le donne al suo passaggio si tiravano +in là, per non lordarsi. Gli uomini rasentandola le scagliavano +occhiate e parole cocenti come staffilate. + + + + +IV. + + +--Ieri sera verso le otto sono passata. La finestra era aperta, ma tu +non c'eri. Nel ritorno mi son messa a sedere sul sedile di pietra, +davanti al tuo cancello, pensando: «Forse di lì a un po' si +affaccerà.» Non era quella, l'ora? Ho visto tuo fratello che +passeggiava sul terrazzo fumando. + +Io risposi, improvvisando una bugia: + +--Mi sono affacciato tre volte, e non ho visto un'ombra. Forse che +questo accadeva un minuto dopo che tu eri passata. + +Ella soggiunse, insoddisfatta: + +--Dove ti cacci, tu? Vivi tutta la giornata sepolto in casa tua tra +que' tuoi maledetti libri? Io verrò cinquanta volte in paese per +incontrarti, e non t'incontro quasi mai. Se sapessi le poche volte che +commozione! Appena ti riconosco di lontano, il sangue mi dà un tuffo. +Tu mi guardi alla sfuggita, come se passasse un'estranea. Io non posso +più staccarti gli occhi di dosso! + +Poi che tacque, le posai una mano a sommo della fronte, e lentamente +insinuai le dita nella folta selva de' suoi capelli. Ella mi lasciò +fare, parecchie volte, reclinando un po' la faccia, sotto la dolce +pressione: come assorta, scoprendo la bocca e la gola alla luna. + +D'un tratto riprese: + +--Con quell'altro è durato quasi due anni, e poteva forse durare +ancora assai, se non capitava la disgrazia. Con te quanto durerà? + +--Che pazza!---ghignai con una voce che non riconobbi per mia, mentre +la mia mano tremante tentava accarezzarle una guancia. + +Ma ella si ostinava: + +--Era un giorno di giugno, il giorno sette. Ho fatto il conto oggi che +sono ottantacinque in tutto. Mi giureresti che durerà ancora +altrettanto? + +Nella ingrata necessità di sostenere una situazione falsa il mio animo +si inacerbiva. + +--Smetti di torturarmi e di bestemmiare!--stridetti. E suggellai le +parole con un bacio, pur sapendo ch'eran esse le sole bestemmie, e che +il bacio era una perfidia. + +La sconsolata tentennò il capo, incredula. + +--L'altro mi dette una gran prova d'amore. Che prova mi daresti, tu? +Cosa sacrificheresti, tu? + +E i suoi occhi fissi acutamente ne' miei tentavan scandagliarmi. + +Allora le confessai ch'ero io pure uno spostato, un vinto della vita, +giacchè nella lunga accanita corsa verso que' miei folli sogni d'arte +e di gloria io aveva lasciato sul terreno a brandelli la miglior parte +di me, ed avevo perduto il sommo bene ed il sommo conforto, cioè la +capacità d'amare col completo abbandono dell'essere. Nessuno avevo io +mai saputo amare a quel modo: nemmeno mio fratello, nemmeno mia madre! + +Mirando ad ottenere il doppio scopo di eccitare la sua compassione e +di appagare insieme un molesto bisogno di purificazione che +serpeggiava in fondo a me, mi spinsi fino a dirle che mi conoscevo +colpevole, indegno, abietto, dinanzi a lei! + +Ella aveva abbassata la faccia, ascoltandomi. Quando l'alzò, due +grosse lagrime le scivolaron giù per le gote brillando. Non parlò, non +mi guardò, nemmeno. Asciugò col dorso della mano le lagrime, e +ricacciò indietro i ciuffi che le ricadevan sulla fronte, come per +liberarsi da un pensiero che la volesse schiacciare. + +Nel silenzio, attraverso la folla degli ulivi veglianti in attitudini +desolate, saliva intanto la voce del mare che narrava il peso tragico +della vita e l'insopportabile affanno. + +--Ho io forse una speranza? Sono io forse necessaria a qualcuno? Se +domani tu sentissi ch'io fossi morta, cosa proveresti tu? + +A queste parole io mi rivoltava come a uno spettacolo di sangue. Era +mera compassione, che mi pungeva: ed ella, l'illusa, nel suo intimo +credeva forse ancora che potesse essere amore!--Io sapeva che s'ella +avesse attuato il funesto disegno non avrei sparsa neppure una +lagrima, che il giorno dopo l'avrei dimenticata, che avrei fors'anco +provato un gran sollievo, che avrei riabbracciato la vita con un nuovo +trasporto di gioia: e tuttavia gridai: + +--Mi vuoi attossicare? + +Ma quando ella si levò con un gesto costernato, e mi si avventò al +collo singhiozzando: «Perdonami!» e mi tempestò di baci, que' baci nei +quali si dibatteva la disperata ansia del naufrago che tenta +aggrapparsi all'ultima tavola di salvezza,--da capo io vidi nella sua +repugnante nudezza tutta l'oscenità della mia commedia. + +Nauseato e avvilito, mi staccai dal fianco dell'inconsapevole, quella +notte. + +E l'indomani mi svegliai soffocato dallo sgomento di chi +all'improvviso si vede prossimo ad affogare.--Ahimè che cosa ho io +fatto!--mi domandavo con le mani nei capelli.--E pensavo: «Ella non è +solo fango. Anche nel suo corpo vive e s'agita un'anima capace di +godere e di soffrire. E tu non sospettasti neppur questo, +accostandotele! Con un meschino inganno l'avvolgesti, e l'asservisti +alle tue basse voglie. Come fosse fango ti avvoltolasti in lei! Ella +ti porgeva una mano credendo alla tua parola che le prometteva di +aiutarla a rialzarsi, e tu di nascosto sputavi su quella mano! Di +nascosto la calpestavi! Chi ti dava dunque il diritto di far tutto +ciò?» + +A più riprese m'ero risposto che questo diritto mi derivava dal fatto +stesso della irreparabile condizione in cui ella era precipitata, e da +cui nessun umano sforzo di generose energie l'avrebbe più saputa +ritrarre. + +Ma un tale ragionamento ed altri simili che andavo facendo, non +raccoglievan altro effetto che quello di rivelar meglio a' miei occhi +le mie occulte vergogne. + +In verità un senso di scontentezza e di disgusto aveva sempre +ondeggiato in me ogni volta che m'ero strappato alle braccia della +misera. Un fastidioso fumo d'inquietudine aveva sin da' primi giorni +turbato e offuscato il mio spirito.--Ed ora io non poteva appuntare il +pensiero nell'enigma dell'avvenire senza che una paura di abisso mi +agghiacciasse le reni. E mi rodevo, e mi struggevo, rievocando +involontariamente le memorie del mio antico passato: un passato puro e +immacolato come la vita di un fiore. La vista, così dolce un tempo, di +quella casa, di quel terrazzo, di que' luoghi che avevano assistito +allo sbocciare della mia giovinezza felice, mi riempiva ora di +amarezza; gli occhi di mio fratello, quegli occhi che si posavan su me +timidamente, e mi accarezzavan affettuosamente inquieti, e +m'interrogavan muti e dolenti,--e le parole, quelle rare parole rotte +con cui egli trepidando tentava sollevare il velo del segreto che mi +circondava,--tutto ciò mi premeva, mi pungeva, mi trafiggeva. Schiaffi +roventi eran quelli sguardi, quelle parole, quelle carezze, poi che +non eran più per me, ma per un altro che da me era esulato, per +l'antico fratello, compagno d'innocenza e di candore. + +Allora io assumeva un'aria quasi ostile. Fremente di dispetto e +d'indignazione, mi levavo d'avanti a Giovanni, con un gelido saluto, e +mi rifugiavo nel mio studio. + +Ma nella solitudine e nel raccoglimento il tormento diventava più +penoso e più acuto. Qualche carta abbandonata che serbava, incompiuta, +la traccia luminosa d'un pensiero d'arte e di poesia anelante, ebbro +d'azzurro, all'Alto; qualche libro nella cui lettura mi solevo beare +come in un divino lavacro ideale, e che aveva dischiuso agli occhi +della mia mente stupita ed avida nuovi orizzonti e nuovi cieli, che +aveva mantenute deste e rinvigorite le mie nobili energie, e mi aveva +insegnato il desiderio e la visione d'un'Arte eccelsa, grande e +serena,--tutto insorgeva unanime contro di me, e mi accusava. + +--È necessario--gridai a me stesso togliendomi di schianto alle +riflessioni in cui m'ero sprofondato passeggiando sul terrazzo un di +quei giorni--è necessario che questo abbia fine! + +Salii risoluto le scale, entrai nello studio, afferrai la penna, e le +scrissi.--Le confessai che fino a ieri l'avevo vilmente ingannata. Che +non l'avevo amata, che non l'amavo, che non potevo amarla. Che la mia +coscienza si riscoteva ora dal suo obbrobrioso torpore, e m'imponeva +di troncare la relazione. Io non poteva nè voleva esitare ad obbedire. +Addio. Mi dimenticasse. Mi perdonasse, se potesse. Fino a ieri l'avevo +vilipesa. Da oggi incominciavo a stimarla e a rispettarla. + +Tutta la notte non chiusi occhio. Aspettai la risposta sudando freddo, +come il reo che aspetta la sentenza. E la risposta venne: ma +tutt'altra da quella ch'io m'era immaginata. La derelitta non inveiva +nè implorava: si rassegnava con repressa amarezza, incolpando sè e +l'avverso destino! + +Io bagnai di lagrime di riconoscenza, di rimorso e di umiliazione quelle +parole che in luogo di condannarmi mi proscioglievano e mi restituivan la +mia libertà e la mia dignità d'uomo. E mi riconsolai pensando la nuova vita +che mi si apparecchiava; e giubilai, guardandomi attorno. I libri dagli +scaffali, i ritratti dalle pareti sorridevano di compiacimento; gli ulivi +che sormontavan con le cime nel vano della finestra annuivan con cenni di +consenso e di augurio: uno spirto di pace di serenità e di letizia +rinnovellate brillava in grembo all'aria e sulle cose, circonfondendole di +un inusitato fascino di poesia e di bellezza.--Oh la tenerezza appassionata +che inumidiva certi primi sguardi, che vibrava in fondo a certe prime +parole susurrate con Giovanni nella quiete solinga ombrosa del terrazzo, +come a un convegno di innamorati che si riconciliano! E il sottile squisito +diletto di riaprir certi libri su cui la polvere e l'obblio s'erano a lungo +posati; la commozione del vedere a certe letture inaspettatamente +risorgere, quasi per opera di magia, una cara folla di idee, di sentimenti, +di immagini, di affetti legati ad un dolce passato di cui tutto credevamo +perito in noi, persino il mesto ricordo! E la impetuosa concitata gioia +dell'ascendere e toccar col pensiero le aeree vette dell'Ideale, per +lanciare di lassù uno sguardo vittorioso e superbo alla misera vita vana ed +effimera brulicante nelle brume del piano! + +Lunghe ore rimanevo così seduto innanzi alla finestra del mio studio +spalancata, o sul sedile di pietra del terrazzo, ora assorto nella +contemplazione delle grate visioni interiori, ora in quella della +natura esterna che mi attirava e mi soggiogava con le sue ineffabili +grazie. + +Lasciavo lentamente errare lo sguardo pel giardino intorno irrorato +dalla rosea luce del vespero, o su per la linea ondulata de' ceruli +monti lontani incoronati dalla gloria del sole che loro cadeva alle +spalle, o su per l'ampia distesa della marina che s'increspava a +quell'ora e si popolava di vele che venivan giù gonfie, in braccio al +ponente. + +Ma le ombre si allungavano, rapide; la rosea luce moribonda tremava +un'ultima volta nell'aria, sospesa come un desiderio fuggitivo; e il +cielo si oscurava, i fumi salivano, torpidi; una campana, desolata, +nel silenzio ricordava e piangeva, mesceva memorie e lacrime. + +Così, pari ad una fontana inesauribile, la Natura versava nel cavo +dell'anima mia sonora le divine armonie della sua misteriosa ed +infinita bellezza. + +E la mia anima le ripercoteva, estasiata. + + + + +V. + + +Pure una sera, mentre attendevo Giovanni, solo, nella dubia luce del +crepuscolo, mi assalì il ricordo di _lei_: l'acre violento ricordo del +suo profumo e delle sue carni. + +Oh la mia povera anima! Sopra i carboni ardenti del desiderio come si +contorceva, come gemeva, come ululava! + +D'un tratto una scampanellata risonò nell'atrio; e di lì a un momento +Giuseppe entrò con un biglietto. + +Io stesi la mano a ghermirlo, col cuore che mi batteva. + +Mio fratello mi avvertiva che rimarrebbe ancora qualche giorno a +Dolcedo, un borgo della valle di Porto Maurizio che gli aveva fornito +il soggetto d'un quadro. + +Io esultai: più che se fosse stato un biglietto di lei (come nel +calore dell'immaginazione m'ero dato a credere), un biglietto che mi +dicesse: «Vieni, non reggo più!» + +Libero ormai dalla imbarazzante soggezione della presenza di Giovanni, +non diventava io padrone di me? Quali ostacoli avrebbero avuto forza +di arrestarmi o solo un poco trattenermi sulla ruinosa china fiorita? +Il mio scialbo sogno di purezza, di dignità, di pace! Che cosa valeva, +che cosa poteva esso più di fronte alla realtà fiammeggiante di quel +paradisiaco bagno di piacere, il cui pensiero bastava a mettere in +tumulto tutto il mio sangue? + +Silenzioso come uno spettro scivolai per la lunga scala, attraversai +il giardino e uscii, fingendo di non udir la voce di Giuseppe che +dall'alto del terrazzo mi richiamava per la cena. + +Laggiù trovai la stradicciuola già buia. Il grillo che strideva +ancora, su per la ripa nera. Il mare che suggeriva oblique lascivie, +leccando la spiaggia supina con guizzi di voluttà impudici rilucenti +nell'ombra. + +D'un colpo un vento di delirio m'investì e mi squassò; una fitta benda +mi calò sugli occhi. + +In capo al muricciuolo m'era apparsa la figura di lei, immota, curva +ad aspettare. + +Ma presto cadde la benda. Non era _lei_. Era una figura maschile: un +giovane, forse. + +--Scellerata!--pensai. E un'ondata di sangue mi montò al +cervello.--Cosa oserai rispondere quand'io ti intimerò:--Non mentire! +Con questi occhi ho veduto!--? + +La libidine della carne si mescolava a quella dell'oltraggio: a +vicenda si rinfocolavano, nel satanico connubio. + +Appena svoltato, gettai avidamente uno sguardo al breve tratto di +strada che mi separava dalla casetta, e alle finestre. E provai una +gioia amara nel veder tutto deserto, tutto buio. + +In punta di piedi mi spinsi fino al memore cancelletto che tante volte +aveva cigolato al mio passaggio,--e chiamai: + +--Susanna! + +E stetti ad aspettare, col collo teso, la faccia supina, nel silenzio, +in preda a un affanno mortale. + +--Susanna!--replicai, spaventato dalla mia stessa voce che tremava +forte. + +Ed aspettai, senza respiro, senza un'oncia di sangue nelle vene. + +Alfine qualche cosa si mosse, dietro la tendina che biancicava: un +leggero romore s'intese, la finestra si aprì; una vita bruna si piegò +verso me. + +--Sei tu? + +Un incredibile, inenarrabile sogno! + +E pure era la sua piccola mano deliziosa che mi si tendeva nell'ombra, +era la sua vita flessuosa ch'io stringeva, era l'alito della sua bocca +ch'io beveva, eran le sue labbra rosse come il melograno ch'io +suggeva! + +--Come mai?--interrogò ella con una voce molto velata, quasi +rauca,--che cosa è accaduto? + +Io risposi: + +--Credevo di poter vivere senza di te! Credevo di poterti scordare! + +Ella mi prese tutte e due le mani, e mi chiese, con quella sua voce +fioca, che pareva di sepolcro: + +--Pietro, sarebbe vero? + +Ma d'un tratto si svincolò, si coperse la faccia, e mormorò, +costernata dal ricordo: + +--Anche allora avevi giurato! + +Io le strappai le mani dal volto, le inghirlandai con le mie braccia +il collo, ed esalai, curvo sulla sua bocca triste: + +--Luce delle mie pupille! Non vedi come mi ti striscio a' piedi? Non +vedi come sanguino? Abbi pietà! + +Quasi non avesse udito, ella taceva, piegato il mento sul petto che +pulsava agitato. + +Ma io, reso audace dal presentimento e dalla visione della vittoria, +la urtai alle reni e la sospinsi. Tutto fremente le domandai: + +--Dorme tua madre? + +--Non è qui,--sospirò ella. + +--Tornerà presto? + +--Non credo che tornerà più. Ci siamo bisticciate, oggi. Non senti che +voce? Le dissi ch'ero incinta, e lei mi fece una scena. Pretendeva che +ti scrivessi.--Pestatemi--le dissi:--non gli scriverò.--Ella mi venne +co' pugni sul viso. Mi picchiò, mi afferrò pe' capelli, mi sbattè +contro il muro come un cencio. Guarda qui la piccola ferita. E se +n'andò minacciando di correre da te. Per carità: se mai venisse non +darle ascolto. Cacciala via! + +Io non pensavo che a quell'unica cosa incredibile, scoppiata sul mio +capo col fragor della folgore. + +--Incinta?--balbettai, pieno d'orrore, sentendo rizzarmisi i capelli. + +Nell'ombra ella non potè certo scorgere l'espressione del mio volto, +nè i goccioloni di sudore che m'irrigavan le tempie. Ma la mia voce mi +tradì, alterata da quell'orrore. + +--Lo sapevo,--soggiunse ella dopo una pausa che mi parve eterna,--lo +sapevo che questa notizia t'avrebbe un po' sconcertato. Avevo pensato +di non dirti nulla, perciò. Non volevo che avessi noie a cagione di +me. Poveretto! La colpa è stata mia: lo so: sono io che la devo +scontare! Di che ti vuoi dar pensiero, tu? Un giorno, questo m'avrebbe +schiacciata, è ben vero. Mi ricordo quella volta: s'ei non m'avesse +fatto un po' di coraggio, addio. Avevo già deciso, dentro di me, in un +lampo. (Oh l'avessi fatto davvero!) Adesso, invece, mi adatto. M'hanno +piantata lì come un cane. So che domani, appena sapranno, strilleranno +più forte, e mi mostreranno tutti i loro artigli. Che importa! Finchè +mi restano quelle due poveracce! Mia zia ha già insegnato alla prima +che sua madre è una mala femmina appestata. «Guai a voi se vi lasciate +baciare! Guai a voi se accettate una carezza!»--Ma quelle povere anime +di nascosto vengono a trovarmi, e mi raccontano tutto, e mi vogliono +bene.--È nostro padre, che ha trattato male--dice la Irene. E per +questo l'altro giorno da sua zia s'è buscata un ceffone.» + +Trangugiò in silenzio quel po' di fiele; poi, con un tono estremamente +dolce, conchiuse: + +--Ma tu non preoccuparti. Non vedi? Non ti chiedo nulla. Non cerco di +aggrapparmiti. Ti rendo tutta la tua libertà. + +Io avrei preferito ch'ella m'offrisse qualche pretesto di ribellione, +per non trovarmi costretto a denudare la mia ributtante viltà. E fu +nell'insano desiderio di ricoprirla, cotesta viltà, che osai +affacciare--di mezzo a certi ipocriti avvolgimenti di frasi--un +ingiurioso dubbio. + +--Miserabile!--ruggì ella, troncandomi le parole in bocca.--Perchè +venivi dunque? Chi ti aveva chiamato?... Lasciami! Non toccarmi! Se +sapessi che ribrezzo mi fai! + +Invano tentavo, con le mie mani, di trattenerla. Ella si dibatteva, +nella stretta; si divincolava con tutta la persona, come se realmente +il mio materiale contatto dovesse ammorbarla. + +--Per carità, Susanna, sentimi!--insistevo tra smarrito e furente. + +Ma ella no. Era riuscita a sfuggirmi, s'era avventata all'uscio, +teneva già la mano sulla chiave. + +Nel colmo dell'esasperazione, io mi cacciai perdutamente in braccio +alla mia viltà. + +--Bugiarda!--le scagliai alle spalle,--ho visto chi ti aspettava +stasera al solito posto! + +L'offesa si rivoltò con un sibilo di belva ferita, e mi sputò in viso +il suo estremo insulto. Poi s'affisse davanti a me fieramente: quasi +avesse raccolto una sfida, ed attendesse l'assalto, impavida. + +Ma quando si sentì abbrancare alla vita, e vide la mia mano levata +nell'aria come una scure, mi si lasciò sdrucciolare a' piedi. + +--Ammazzami!--soffiò. + +E dette in uno scoppio di pianto. + + + + +VI. + + +Come l'assassino dopo vibrato il colpo nell'ombra, ero fuggito. Tutta +la notte ero incessantemente fuggito: e sempre invano, poichè avrei +voluto poter fuggire me stesso, o poter credere che fosse un sogno +d'inferno quello che m'era balenato alla mente. + +Ed era invece realtà vera, irrecusabile, indistruttibile! + +In una di quelle malvage sere in cui quasi un'altr'anima entrava in +me, briaca de' fumi di una immonda passione--in uno di que' turpi +abbracciamenti in cui io saziava, latrando, i pruriti di quella +lebbrosa passione--io aveva generato un essere. E questo essere +maturava ora nelle viscere di quella donna, succhiando i germi del +vizio e dell'abbrutimento. E sarebbe un giorno venuto alla luce--chi +sa con che anima!--e sarebbe stato _mio figlio!_ + +In nulla avrebbe egli potuto appartenermi, poichè nulla di veramente +mio avevo dato a quella donna, poichè in quell'infame connubio non +avevo portato che la feccia, putrida e fetente, di me stesso. Non un +palpito, non un guizzo, una scintilla, un alito del mio vero _io_: +nulla! E tuttavia egli sarebbe stato _mio figlio!_ Egli m'avrebbe +forse fisicamente rassomigliato. Io avrei forse riconosciuto in lui +l'ampiezza della mia fronte, il color de' miei occhi, il taglio della +mia bocca. Tutto avrebbe gridato contro di me. Avrei dovuto posargli +una mano sul capo e benedirlo, e accoglierlo fra le mie braccia, e +serrarlo al mio petto: e questo mentre la mia anima lo repudiava, +mentre tutte le fibre del mio cuore lo respingevano con un fremito di +repugnanza e di orrore! + +E l'enorme schifosa macchia non si sarebbe mai più cancellata; e la +sorda, occulta, inconfessabile angoscia, non avrebbe avuto fine mai +più! + +Addio! Tutto adesso veramente si spezzava, si sfasciava, ruinava. +Innocenza, purezza, serenità: tutto era distrutto, sommerso, perduto: +e per sempre! + +Seduto in capo a quella ultima scalinata del molo con la testa fra le +mani seguitavo a guardare inebetito le acque nerastre, quando un nuovo +pensiero ruppe nella mia mente con un bagliore acuto e improvviso. + +--E se fosse un colpo di astuzia? Se, approfittando della mia patente +inesperienza e del mio cieco confidente ottimismo, ella m'avesse fin +dal principio ingannato? Ed io, nell'esaltato travaglio di quella +crisi morale, avessi soggiaciuto a dei ridicoli rimorsi, +prosternandomi davanti a un tipo quasi ideale di rejetta e vinta nella +diseguale lotta della vita: un tipo che io stesso con le mie mani +commosse di reverenza mi fossi foggiato, mettendolo al posto della +realtà volgare ed urtante?--Quando ella s'era vista lasciare, non +s'era mossa, per corrermi dietro. In nessun modo m'aveva cercato. Non +aveva messo una lacrima, non aveva proferito una parola che tradisse +il desiderio di ripossedermi.--O non era forse questo il mezzo più +efficace e più sicuro per riattirarmi?--Nel darmi adesso il terribile +annunzio, aveva con bel garbo insinuato che sua madre verrebbe a +trovarmi. E se una intesa esistesse fra la figlia e la madre? Se tutto +ciò non fosse che una losca farsa architettata a' miei danni? Se non +fosse che un triviale ricatto? + +Considerando simili ipotesi, facevo come colui che sogna cose +meravigliose e felici, e mentre loro sorride con gli occhi, in cuore +già s'attrista, mòrso dal dubbio di sognare, e piange pensando che +l'alba presto verrà a spazzar le rose e gli ori, e a spargere ovunque +cenere fredda. + +Misero me! Ciò che soprattutto mi aveva colpito, osservando la figura +morale di lei, non era forse quel profondo marchio di sincerità che +improntava ogni sua manifestazione? Ciò che m'aveva intimamente +toccato, non era quella totale rinunzia ad ogni speranza, quella +rassegnazione spruzzata quasi di sprezzo e di scherno, ma grondante di +segrete lacrime amare?--Come una di quelle creature a cui i soverchi +pesi della vita e i procellosi urti della sventura han logorate e +svigorite le molle del volere, ella era venuta a me quasi senza +resistenza, illudendosi forse per un attimo di potersi scaldare a una +fiammata di affetto. Aveva un istante creduto alle mie ribalde parole; +e m'aveva aperte le braccia.--Ma appena io, vergognandomi di me +stesso, m'ero levato e codardamente allontanato,--ella aveva +incrociate le braccia sul suo smunto seno, ed aveva abbassata la +testa: rigida e muta come una statua di pietra. + +Ed era costei quella a cui, per supremo oltraggio, attribuivo ora una +bassezza che solo la mia mostruosa perversità poteva concepire! + +Oh come accanto a me appariva ella grande, nella coscienza della +propria irreparabile abiezione e nell'austera fierezza del proprio +sdegno! + +E come invano io annaspava e lottava per distornar dal mio capo la +giusta e severa condanna!--Mani e piedi incatenati dovevo, co' miei +occhi, assistere al mio perpetuo supplizio! + +Perpetuo, mi dicevo. E tuttavia non credevo, non mi risolvevo a +credere.--Chi sa! Il pauroso essere ancora non era venuto alla luce. +Appena esisteva nel grembo di lei come informe embrione privo di +coscienza, e che nulla aveva di umano. Se la Natura, provvida, prima +che raggiungesse il suo completo sviluppo, l'avesse distrutto? O se la +mano di colei, in un istante di criminosa demenza, si fosse rivolta, +per odio a me, contro il frutto delle proprie viscere? + +Ma infine un'altra via mi restava: una via obliqua e obbrobriosa, ma +facile e sicura. + +Il tremendo segreto era posseduto da una sola persona al mondo dopo di +me: e costei non era degna di fede! + +Impunemente io avrei potuto rinnegar la paternità di quell'essere. +Davanti a tutto il mondo avrei potuto giurare, con la fronte levata, +senza arrossire, senza battere ciglio. Avrei potuto rimaner l'_unico_ +testimone della mia infamia: e vivere, come tanti miseri fanno, +stringendo un losco mercato con la propria coscienza. + +Chi sa! + +Il tempo avrebbe, forse, mitigata l'acre acerbezza di tutte quelle +cose. Io mi sarei allontanato da quei luoghi e da _lui_. Mi sarei +ricacciato in braccio all'Arte ed ai miei folli sogni.--O forse, +ribellandomi arditamente alla schiavitù di quel selvaggio feroce +egoismo a cui avevo fino allora aggiogata la mia esistenza, mi sarei +innalzato ad una più nobile visione della Vita: mi sarei tuffato nelle +pure e fresche correnti di un sublime ideale altruistico: avrei ad +esso votato tutto me stesso: fino all'ultima stilla di sangue: e avrei +così ricomprata la mia dignità d'uomo e la mia pace.... + +Scoccavano le undici, quando mi tolsi di là per incamminarmi verso +casa. + +La luna, di recente apparsa, spandeva dall'alto dell'opaco azzurro +sulla costa e sulla macchia del paese la sua bianca e fredda luce. + +Salire su per lo stradone squallido, sotto la bianca e fredda luce; +riaprire il cancello stridulo, e ridestar gli echi della villa +dormente, doveva essere una cosa carica d'immensa tristezza. + +Col piede sul gradino del cancello mi arrestai, la testa nelle mani, +esitando. + +Poi mi feci animo: sospinsi il battente, traversai, come un ladro, lo +spazio ghiaioso, ed affrontai la lunga scala. + +La voce del cucùlo che cantava nascosto nel folto dell'oliveto; una +folata di vento che passò sul mio capo improvvisa facendo stormire gli +alberi; una foglia secca che cadde, roteando, a' miei piedi: tutto ciò +mi riempì di spavento. Quando giunsi sul terrazzo, e potei co' miei +occhi accertarmi che il sedile sotto il mandorlo era vuoto, respirai. + +Già in fondo alla scala avevo trasalito, al pensiero di trovarvi mio +fratello immobile, con le mani conserte, come un giudice, a domandarmi +ragione! + + + + +VII. + + +--Quello che la vostra coscienza vi suggerisce!--proferì la vecchia, +intimidita forse dalla ostilità del mio atteggiamento. + +Cavai il portafogli, e ne estrassi un grosso biglietto di banca. + +--Tenete!--le dissi, senza guardarla, mentre ella sporgeva le mani +grifagne. + +--Se Dio vuole--ripigliò con l'evidente intenzione di dirmi cosa grata +e compensarmi almeno in parte dell'atto generoso--se Dio vuole è un +affare che scorre liscio come l'olio. La levatrice m'ha assicurata che +non l'allunga fino a domattina. Appena il bimbo sia nato m'incarico io +di portarlo all'Ospizio. Nessuno m'ha da vedere, nessuno ne ha da +saper niente. Niente chiacchiere, niente pettegolezzi. Susanna +strillerà, lei che vorrebbe darselo a balia. Lasciatela strillare. Una +volta che la faccenda sia fatta, si adatterà. E se non s'adatterà, +tanto peggio per lei. Doveva pensarci due volte, prima di mettersi +negli impicci, quella carogna. + +--Scusatemi,--ruppi con uno sforzo, levandomi in piedi +subitamente,--avrei un impegno... + +L'importuna comprese. Si levò anch'essa; fece in fretta le sue scuse e +i suoi ringraziamenti, e si avviò. + +Io rimasi così ritto fino a che non udii la porta del pianterreno +richiudersi con un colpo secco: allora, cadendo sulla seggiola, ebbi +la sensazione di piombare in fondo a un pozzo. + +--Spaventoso!--pensavo, colla faccia nelle mani. + +Come il sole sorgeva il mattino dall'orizzonte, come sul mio tetto i +passeri garrivano, come il mandorlo del terrazzo metteva i suoi +fiori,--così, naturalmente, necessariamente, inevitabilmente, sarebbe +egli venuto alla luce! + +_Domani_, aveva detto tranquillamente la strega. + +In qual modo adunque avevo io vissuto fino a ieri? Come avevo, +vivente, potuto assistere al precipitare del dramma? Che cosa aveva io +fatto per parare il terribile colpo? + +Mi passavo una mano sulla fronte ghiacciata; e penavo a rievocare e +ricomporre i ricordi, come se una barriera di cent'anni si fosse d'un +tratto frapposta tra quel passato e me. + +Stoltamente, pazzamente da prima m'ero adoperato a cancellare e +disperdere gli ultimi esterni vestigi di rapporti con la sciagurata. +Avevo dato a credere a me stesso che, una volta raggiunto quello +scopo, mi sarei sentito estraneo a lei ed al temuto avvenimento,--e +sarei stato salvo. Parecchi giorni dopo la memorabile scena, ero +andato a reclamar le mie lettere, in preda a una straordinaria +agitazione, attanagliato dalla paura che con un pretesto ella si +rifiutasse; o che--come s'addiceva meglio alla franchezza del suo +carattere,--mi dichiarasse di voler tutto serbare per poter a suo +tempo portar le prove che mi smascherassero. + +Invece, nulla di tutto ciò! + +Ella m'aveva semplicemente detto, con un sorriso mordace: + +--Tanto, le avrei buttate nel fuoco! + +Io avevo allungato la mano rapace, non credendo a me stesso. Le avevo +prestamente raccolte e deposte in fondo alla tasca interna della +giacchetta. E quando avevo potuto mettere il piede fuori del +cancelletto, m'ero dato a scappare di corsa, leggero come un uccello. +In capo al molo, alla luce verdastra del fanale, le avevo tutte scorse +ad una ad una,--dando di tanto in tanto una sguardata sospettosa +intorno. Dipoi, ridotte in minutissimi brani, le avevo strette nel +pugno; m'ero calato giù tra le macchie dei massi al mare; m'ero sporto +con tutta la vita, avevo aperto il pugno,--ed ero risalito tacito +nell'ombra, simile a un malfattore. + +Un alito di sollievo aveva sfiorata la mia fronte. Quas'io fossi +scampato da un pericolo di morte, avevo provato la sconfinata gioia +della salvezza e della vita. + +Ma l'indomani, ridestandomi, non era più stato così! Le eccezionali +emozioni della sera m'erano parse inesplicabili, incomprensibili. A +che poteva giovare--mi dicevo--aver sottratte le lettere, se la mia +coscienza, se tutte le cose intorno insorgevan gridando con voci alte +e formidabili? + +Allora avevo cercato refugio lungi da quei luoghi crudeli, da quelle +cose spietate. + +A Genova m'ero imbarcato sopra un vapore, per Napoli. Napoli e la sua +riviera erano state un sogno della mia prima giovinezza. Chi sa! Forse +mi sarei beato ancora negli spettacoli della Natura come a' felici +tempi in cui gli ultimi purpurei strascichi d'un tramonto che +agonizzasse sul mare, o le perle e i gigli d'un'alba che si alzasse +pel cielo fresca e pura come uno zampillo di fonte o come un giulivo +canto di vergine; o gl'intatti candori d'una notte attonita di +silenzio e di luna, pari a un arcano tempio poggiante sopra colonne di +sospiri:--queste semplici cose bastavano a rapire e imparadisar +l'anima mia. + +Ma troppe corde omai erano stanche di vibrare, in lei! + +Napoli e la sua decantata riviera.--Una scialba visione, passata +innanzi ai miei occhi senza una parvenza di vaghezza, senza un lampo +di seduzione! + +E me n'ero tornato a Genova. + +Avevo tolto a pigione un quartierino sul porto, dal lato d'occidente, +e dato a mio fratello l'annunzio che mi mettevo a lavorare, mentre +appena avevo in animo di tentare. Ma poi che m'ero trovato dinanzi +alle cartelle bianche, un indicibile sgomento m'aveva assalito. Invano +m'ero studiato di risvegliar la mia fantasia, invano avevo chiesto al +mio cervello un'idea. + +Avevo finito per gettarmi a capofitto nel vortice dei rumori e delle +distrazioni cittadine. Avevo voluto stordirmi, visitando +un'esposizione d'arte, frequentando assiduamente i teatri e i caffè, +annodando effimere amicizie. Una sera ero anche andato a un comizio di +popolo. Ed avevo, la prima volta, inteso a parlare dell'infinito +cumulo di miserie e di dolori che grava e accascia e atterra la grande +maggioranza dell'Umanità. E d'un ideale di Eguaglianza che spuntava, +come un grande astro recente, sull'orizzonte della storia, lucente +messaggero d'un'êra di Giustizia e di Pace, e d'una Umanità +rigenerata. Un ideale che soltanto un manipolo di buoni e di forti +osava oggi proclamare e difendere: ma che tutto il mondo in un +prossimo avvenire avrebbe riconosciuto e inchinato. + +Era un giovane, che parlava; una pallida figura d'asceta: pallida e +luminosa. + +La sua voce tonava nella sala, veemente e commossa, in un silenzio di +tempio. Brividi di consenso attraversavano la folla. E il radioso +ideale emergeva, con la sua gran luce abbagliante. E la sospirata Vita +si offeriva, leggiadra di armoniche bellezze. + +Ero uscito di là col cuore che mi scoppiava. La sera avevo lungamente +passeggiato sulle _terrazze_, meditando ciò che avevo udito, +fantasticando, e promettendo a me stesso di togliermi alla colpevole +accidiosa inerzia in cui poltrivo,--e iniziare la nuova Vita +stringendomi a quel manipolo di buoni, e sposando la loro causa. + +E l'indomani avevo voluto conoscere quell'uomo. + +Egli era venuto a trovarmi lassù nella mia stanzetta al quarto piano, +dove solo il volo delle rondini di quando in quando arrivava con certi +gridi prolungati, ebbri anch'essi di azzurro e di sole. E m'aveva +stretto la mano come a un fratello, parlandomi a lungo con quella sua +voce che pareva una musica, e fissandomi con que' suoi occhi stellanti +in cui risplendeva tutta la luce del mondo ch'egli predicava. + +--Perchè non scrivi?--m'aveva detto.--Sotto il magico velo dell'Arte +l'Idea passa più fulgida di fascino e di bellezza.--Scriverò!--avevo +risposto io, col cuore gonfio di tenerezza e di ambascia. Ed avevo +avuto un momento di debolezza: ero stato lì lì per prender la sua +mano, la mano affilata e rigata di vene azzurre che posava sulla +ringhiera,--e confessargli il peso insopportabile del mio +passato.--Lassù, dinanzi a quella finestra, a quell'ora, mentre le +ultime rose del sole appassivan sulla parte alta della città, e nembi +di violette si rovesciavan sul porto, e qualche goccia d'oro cadea +brillando sulla nera folla dei vapori. + +Erano stati quelli i miei migliori giorni! + +A traverso le agitate febbrili letture nelle quali m'ero sprofondato, +la mia fantasia s'era eccitata; era tornata fervida ed agile. Nelle +lunghe passeggiate notturne avevo ordito la tela d'un nuovo romanzo, +in cui avrei a piene mani versati i freschi fiori odorosi della mia +fede e le folli candide spume del mio entusiasmo: e m'ero accinto +all'opera sorridendo, forte di fiducia e di amore. + +Ma d'improvviso, pari a una molla lungamente compressa, era risorto il +terribile pensiero flagellatore. + +Una sera che m'ero messo, senza disegno, a vagar pe' vicoli della città +bassa, sfinito da un'intera giornata di fatica cerebrale,--l'ululo della +tramontana era passato sul mio capo con un'ala di spavento. Una voce +interiore aveva gridato:--Come puoi vivere quì, mentre l'avvenimento di +morte laggiù si matura?--E l'antico gelo m'era sceso nell'ossa. E il +pensiero d'una notte di attesa mi aveva atterrito, + +Ero come l'infermo che peggiora, e sa di peggiorare, e tuttavia si +strugge di scoprire la piaga, mosso dalla irragionevole speranza di +potersi trovar di fronte a un miglioramento. + +Volevo accertarmi s'_ella_ vivesse ancora. S'ella fosse ancora +_laggiù_. E se il suo corpo recasse già, manifesti, i segni della +maternità imminente. + +Delirando, pensavo:--Se per isfuggire alla nuova onta ella fosse +migrata lontana non lasciando di sè traccia nessuna? O se, presaga +delle nuove tempeste che il futuro le addensava sul capo, stanca della +vita, fiaccata, si fosse risolta a un estremo atto di disperazione? + +Ma l'indomani, nella tormentosa corsa del viaggio, avevo lasciato, ad +ogni fermata, un brandello di coteste pazze speranze, E le avevo viste +spenzolar sanguinanti al vento, tra le lagrime, mentre mi allontanavo. + +A capo chino m'ero avviato a casa, premuto alle calcagna da una paura +inenarrabile. + +Poi a notte alta m'ero strascinato laggiù, avevo di lontano vista la +finestra gialla di luce, e me n'ero tornato via senz'ardire di +avvicinarmi, colpito in pieno petto da una pugnalata. + +Che cosa dunque sarebbe stato di me s'io l'avessi un giorno +incontrata? + +Pure anche questo era accaduto! + +Un unico pensiero: salvarmi fuggendo.--Ma un bisogno più possente +aveva vinto. Ed io m'ero sentito trattenere da una mano di ferro, e +cacciare innanzi, come alla morte. + +Così l'immagine, più detestabile della morte medesima, mi si era +impressa negli occhi. Sempre la vedevo. E pensavo, perduto: + +--Che ti rimane oramai? + +Un mattino che avevo sorpreso Giovanni nel mio studio e m'ero udito +chiedere, con una voce che passava le viscere, l'elemosina d'una +parola che gli rivelasse il mistero,--Lasciami!--avevo risposto,--Son +scivolato nel fango. E non mi levo più! + +Ero come coloro che un morbo incurabile affligge: i quali, pur +assistendo al progressivo dilatarsi del male, pur non nutrendo +illusioni sul proprio stato e sulla propria sorte,--stanno tuttavia +attaccati alla vita perchè quel tenue filo ve li lega ed essi non +trovano in sè il coraggio di spezzarlo. + + + + +VIII. + + +Appena restai solo in faccia alla realtà, caddi in un abbattimento +mortale. + +Ma sulla sera improvvisamente mi levai, pensando che l'ora di agire +era venuta. + +Ed uscii, e rifeci quella strada, senza un piano prestabilito, senza +neppur confusamente sapere a che mirassi. + +E arrivai sotto la finestra di fuoco, e tesi gli orecchi, aspettando, +con un brivido nelle reni, l'eco d'un vagito. + +--Volete salire?--chiese un'ombra accennante verso me. + +Io volevo a mia volta muovere una domanda, e non potevo. Battevo i +denti, nella febbre. + +L'ombra, indovinando, soggiunse: + +--La levatrice tornerà prima dell'alba. + +Poi replicò: + +--Volete forse salire? + +Io fuggii. + +Un'ora dopo salivo le scale della levatrice. + +E attendendo che qualcuno venisse ad aprirmi, mi domandavo se la +decisione fosse veramente stata improvvisa o non piuttosto maturata +assai prima, nelle più oscure cavità del mio essere, fino dal giorno +che avevo incominciato a temere l'evento. + +Una fanciulla bionda aperse, con in mano una lucerna a petrolio; e mi +fece passare in una piccola sala dov'erano due poltrone, un divano, un +tavolo ed uno specchio alto, con mazzi di fiori finti a' lati della +cornice dorata. M'invitò ad accomodarmi, posò il lume sul tavolo, ed +uscì. + +Nell'istante che rimasi solo, alzando a caso gli occhi, mi riconobbi +nello specchio, e raccapricciai.--Sono io conscio di me?--pensavo a +capo chino. + +Una voce gridò: + +--Fuggi! + +Ed io mi slanciai, per fuggire. + +Ma la chiamata stava già davanti a me, sulla soglia. + +--Fate andar via questa fanciulla!--pregai, vedendo che la tenera +creatura, ritta accanto al tavolo, non si moveva. + +Quando fummo soli, ed ella intese ciò ch'io voleva da lei, si turbò +forte. + +--Chi vi dette questo coraggio?,--mi fece, bianca come un cencio +lavato. + +--La vita di un minuscolo essere incosciente vale forse la +mia?--obiettai. + +Ella giunse le mani, esterrefatta. + +--Iddio mi guardi! + +E soggiunse che la legge infliggeva severissime pene a chi si rendesse +reo di quel delitto. + +Dopo agitò le mani aperte nell'aria, per iscacciar la peste; e ripetè, +con crescente avversione: + +--Mai più! Mai più! + +Allora me le gettai a' piedi, e le proffersi tutto ciò che possedevo, +purchè mi salvasse, mi salvasse. + +--Promettetemi!--gridavo piangendo.--Promettetemi! + +--Mai più! + +--Lasciatemi almeno un filo di speranza! + +Cavai dalle mie dita i due preziosi anelli della mamma, strappai la +perla dalla mia cravatta: ogni cosa le deposi in grembo. + +--Maria Vergine aiutami!--combatteva ella, con le mani nei capelli. + +--Non temete! Dirò al giudice che vi costrinsi a viva forza. Il +castigo cadrà tutto su me! + +--Andate! Andate! + +Mi alzai, e presi quelle mani. + +--La mia vita dipende da voi! + +Ella si svincolò, e si ricoperse la faccia, singhiozzando. + +--Sull'alba ritornerò! + +--Ch'io non vi veda più! + +--Tornerò,--gridai, fuori di me.--Pensate che in casa ho un'arma. Che +cosa volete ch'io faccia? + +Ella scoteva il capo, sempre singhiozzando. + +--Promettetemi almeno che tenterete! + +--Tenterò! Lasciatemi! + +Io uscii. + +E andai, nella notte, molte ore, con le gambe spezzate. + +Perseguitato da un grido atroce, pensavo:--Egli avrà appena forza di +mettere un vagito: un vagito soffocato che nessuno udirà.--Eppure il +grido mi feriva ancora! + +Più tardi, verso l'alba, un'immagine di adolescente da' capelli bruni +m'era entrata nella mente, incutendomi un gran terrore.--Non +vivrà!--pensavo.--Non sarà mai un adolescente.--E tuttavia l'immagine +viveva. Invano mi affannavo a distruggerla. Rinasceva con le medesime +fattezze, co' medesimi riccioli bruni. E il mio terrore cresceva! + +Dappertutto la ritrovavo, e la riconoscevo. Inutile fuggire: mi teneva +dietro sorridendo, mentre io fuggiva con ribrezzo. Quel sorriso! Mi +velavo gli occhi: e lo vedevo ancora, tra i brividi. + +Sull'alba risalii quella scala, picchiai di nuovo a quell'uscio. + +Ricomparve la ragazza bionda col lume. + +--Tua madre? + +L'aspettata irruppe, pallida come la morte. + +Io le afferrai un braccio. Sospeso tra la morte e la vita gridai: + +--Ebbene? + +--Ah perdonatemi!--scoppiò.--Ci vorrebbe un cuore di tigre! Se vedeste +che bel bambino! + +... Quando riapersi gli occhi, la lucerna era spenta; e la bianca luce +mattutina penetrava per l'unica finestra, rischiarando il profilo +dell'estranea, che mi vegliava. + +Io mi levai, e mi avviai; sulla soglia ritirai come dalle spire d'un +serpe la mano ch'ella mi teneva fra le sue, e ridiscesi. + +Tre volte, andando, mi rivolsi a vedere chi m'inseguisse. Tre volte mi +dissi ch'era l'eco de' miei passi che risonavan sul selciato della via +vuota come una tomba. + +Davanti al piccolo cancello pensai: + +--A che questo supremo strazio? + +Ma più di mille braccia mi sforzarono. + +E salii, ed entrai. + +E vidi, con questi occhi. + +La culla di là del letto; e in mezzo al bianco, sotto il velo, la +macchia rossastra. + +Chi mi spinse sulla culla? Chi mi curvò sovr'essa? Chi alzò quel velo? + +Orribile! + +E una voce pregò: + +--Bacialo! + +Ed io mi chinai; e lo baciai. + +Ebbi ancora la forza di rialzarmi, di stringere una mano che nell'aria +mi si tendeva, e di scendere quelle scale. + +Fuori l'aurora saliva, lasciando cader fasci di rose sulle cose che si +risvegliavan sorridendo. + +Ed io pensava, incamminandomi, che era forse quello l'ultimo loro +sorriso. + + +FINE + + + + + PUBBLICAZIONI DELL'ANNO 1897 + + + Edite: + + + __A. Fogazzaro.__ _Valsolda_, poesia dispersa. (B. P.) L. 3 -- + __Contessa Lara.__ _Nuovi versi_, edizione postuma » » 3 -- + __L. Donati.__ _Ballate d'amore e di dolore_ » » 2 -- + __G. Tecchio.__ _Le visioni_ » 3 -- + __E. Castelnuovo.__ _Il fallo di una donna onesta_, romanzo » 3 -- + __S. Farina.__ _Madonnina bianca_, narrazione » 3 -- + __A. Vertua Gentile.__ _Da un natale all'altro_, romanzo » 3 -- + __D. Valle.__ _Cuor di maestrina_, memorie » 1 50 + __A. S. Novaro.__ _La rovina_, racconto » 2 50 + __G. De Rossi.__ _L'Addolorata_, romanzo » 3 -- + __G. Molli.__ _Le spedizioni marittime militari moderne e + i trasporti militari a Massaua_ » 3 -- + __E. Werner.__ _Presso l'altare_, romanzo (B. M.) » 1 -- + __Marchesa Colombi.__ _Serate d'inverno_, racconti » 3 -- + __Marchesa Colombi.__ _La Cartella N. 4_, racconti » 3 -- + __S. Lopez.__ _Ninetta_, commedia in tre atti » 1 50 + __D. Oliva.__ _Robespierre_, dramma in cinque atti » 2 -- + __S. Pagani.__ _Selve pagane_, azione drammatica » 2 -- + __E. Marlitt.__ _Fantasima_, due volumi » 3 -- + __Mercedes.__ _Laura Dalmeno_, romanzo » 2 50 + + + __In preparazione:__ + + __G. Anastasi.__ _La fine_, romanzo. + __A. Avancini.__ _Idolo infranto_, romanzo. + __G. Antona Traversi.__ _La civetta_, commedia in tre atti. + __A. Colautti.__ _Mezzo soprano_, romanzo. + __E. Conti.__ _Il gobbo_, romanzo. + __F. De Roberto.__ _Spasimo_, romanzo. + __F. De Roberto.__ _Gli amori_, novelle. + __G. Gigli.__ _Le sorelle_, romanzo. + __A. Galli.__ _Liriche dell'universo_. + __C. Giorgeri Contri.__ _Sulle trame del sentimento_, novelle. + __S. Lopez.__ _Il destino_, commedia in tre atti. + __G. P. Lucini.__ _I drami delle maschere_. + __Neera.__ _Per la bellezza_, note d'estetica. + __Neera.__ _Prime novelle_. + __O. Novi.__ _L'Esca_, romanzo. + __U. Ojetti.__ _Il vecchio_, romanzo. + __C. Varese.__ _Danton e Robespierre_, tragedia di Roberto Hamerling. + +Dirigere commissioni e vaglia alla __CASA EDITRICE GALLI__ di _G. +Galli & Lelio Omodei-Zorini_, successi a _Chiesa-Omodei-Guindani_, +Galleria Vittorio Emanuele, Milano. + + + + + + +End of the Project Gutenberg EBook of La rovina, by Angiolo Silvio Novaro + +*** END OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK LA ROVINA *** + +***** This file should be named 20182-8.txt or 20182-8.zip ***** +This and all associated files of various formats will be found in: + http://www.gutenberg.org/2/0/1/8/20182/ + +Produced by Carlo Traverso, Claudio Paganelli and the +Online Distributed Proofreading Team at http://www.pgdp.net +(This file was produced from images generously made +available by Biblioteca Nazionale Braidense - Milano) + + +Updated editions will replace the previous one--the old editions +will be renamed. + +Creating the works from public domain print editions means that no +one owns a United States copyright in these works, so the Foundation +(and you!) can copy and distribute it in the United States without +permission and without paying copyright royalties. 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Information about the Project Gutenberg Literary Archive +Foundation + +The Project Gutenberg Literary Archive Foundation is a non profit +501(c)(3) educational corporation organized under the laws of the +state of Mississippi and granted tax exempt status by the Internal +Revenue Service. The Foundation's EIN or federal tax identification +number is 64-6221541. Its 501(c)(3) letter is posted at +http://pglaf.org/fundraising. Contributions to the Project Gutenberg +Literary Archive Foundation are tax deductible to the full extent +permitted by U.S. federal laws and your state's laws. + +The Foundation's principal office is located at 4557 Melan Dr. S. +Fairbanks, AK, 99712., but its volunteers and employees are scattered +throughout numerous locations. Its business office is located at +809 North 1500 West, Salt Lake City, UT 84116, (801) 596-1887, email +business@pglaf.org. 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Thus, we do not necessarily +keep eBooks in compliance with any particular paper edition. + + +Most people start at our Web site which has the main PG search facility: + + http://www.gutenberg.org + +This Web site includes information about Project Gutenberg-tm, +including how to make donations to the Project Gutenberg Literary +Archive Foundation, how to help produce our new eBooks, and how to +subscribe to our email newsletter to hear about new eBooks. diff --git a/20182-8.zip b/20182-8.zip Binary files differnew file mode 100644 index 0000000..c27323c --- /dev/null +++ b/20182-8.zip diff --git a/LICENSE.txt b/LICENSE.txt new file mode 100644 index 0000000..6312041 --- /dev/null +++ b/LICENSE.txt @@ -0,0 +1,11 @@ +This eBook, including all associated images, markup, improvements, +metadata, and any other content or labor, has been confirmed to be +in the PUBLIC DOMAIN IN THE UNITED STATES. + +Procedures for determining public domain status are described in +the "Copyright How-To" at https://www.gutenberg.org. + +No investigation has been made concerning possible copyrights in +jurisdictions other than the United States. 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