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+The Project Gutenberg EBook of La rovina, by Angiolo Silvio Novaro
+
+This eBook is for the use of anyone anywhere at no cost and with
+almost no restrictions whatsoever. You may copy it, give it away or
+re-use it under the terms of the Project Gutenberg License included
+with this eBook or online at www.gutenberg.org
+
+
+Title: La rovina
+
+Author: Angiolo Silvio Novaro
+
+Release Date: December 26, 2006 [EBook #20182]
+
+Language: Italian
+
+Character set encoding: ISO-8859-1
+
+*** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK LA ROVINA ***
+
+
+
+
+Produced by Carlo Traverso, Claudio Paganelli and the
+Online Distributed Proofreading Team at http://www.pgdp.net
+(This file was produced from images generously made
+available by Biblioteca Nazionale Braidense - Milano)
+
+
+
+
+
+
+
+
+ ANGIOLO SILVIO NOVARO
+
+
+
+ LA ROVINA
+
+ RACCONTO
+
+
+
+
+
+ MILANO
+ CASA EDITRICE GALLI
+
+ DI G. GALLI & LELIO OMODEI-ZORINI
+ SUCCESSI A
+ CHIESA--OMODEI--GUINDANI
+ _Galleria Vitt. Eman., 17-80_
+
+ 1897
+
+________
+
+
+
+LA ROVINA
+
+
+________
+
+
+ DELLO STESSO AUTORE:
+
+ _Manoscritto d'una Vergine_, 1887. (Esaurito)
+ _Sul Mare_, 1889. (Esaurito)
+ _Giovanna Ruta_, L. Roux e C., Torino, 1891. L. 2, 50
+ _Il Libro della Pietà_, Casa Editrice Galli, Milano, 1894. L. 3
+
+ IN PREPARAZIONE:
+
+ _L'Apostolo_, romanzo.
+
+
+________
+
+
+ PROPRIETÀ LETTERARIA
+
+ Milano, Tip. degli Esercenti, Via Vincenzo Monti, 31.
+
+________
+
+
+ A LAURA BUTTA
+________
+
+
+
+
+ _Io vidi già una gocciola di rugiada
+ tremare, sospesa a un ramo, pari a una
+ lagrima di piacere, prima di cadere in
+ grembo all'erba.
+
+ Così vedo tremare, sospeso a queste
+ pagine, un iridato pensiero di amore,
+ prima di cadere in grembo a Te!_
+
+
+
+
+IL COMMIATO
+
+
+--Un racconto che m'è costato sangue,--egli disse.--Ogni parola, una
+goccia di sangue.
+
+Io lo guardai, con un moto istintivo di repugnanza; ed ebbi ancora la
+stessa penosa impressione di un'ora prima; quando ci eravam messi a
+tavola, e Giuseppe era entrato ad accendere il gas. Allora m'avevan
+colpito le occhiaie incavate e livide, e quello splendore insolito
+degli occhi che contrastava sinistramente col gran pallore del volto
+consunto e l'aria stanca e sofferente.
+
+Io non osai parlare.
+
+E il silenzio acuì l'oscuro senso di disagio a cui soggiacevo.
+
+Ma un minuto dopo entrò Giuseppe col caffè, e depose il vassoio
+dinanzi a lui.
+
+Poi ch'egli stesso mi porse la tazza, m'accorsi che la mano gli
+tremava. Anche notai, con inquietudine, ch'egli chiese il cognac.
+
+--Non ne prendi mai,--gli dissi timidamente.--Cos'è?
+
+--Una sciocchezza,--rispose sorridendo, mentre avvicinava il
+bicchierino alle labbra.
+
+Appena Giuseppe fu uscito, gli feci:
+
+--Cos'hai?
+
+Egli rialzò la faccia su cui moriva l'ultima traccia del sorriso; mi
+fissò con quegli occhi che brillavano, e rispose:
+
+--Voglio scacciar questo po' di languore.
+
+Poi, avvedendosi forse del turbamento che mi teneva, soggiunse:
+
+--Ti fo paura? Un poco fa mi son visto nello specchio, e mi son fatto
+paura a me stesso. Eppure non mi son mai sentito forte così!
+
+Queste parole mi agitarono.
+
+--Lèggimi,--gli dissi,--il tuo racconto, se stasera non esci.
+
+--Te lo leggerai tu domani.
+
+--Perchè domani?--feci io rabbrividendo.
+
+Egli abbozzò un sorriso.
+
+--Allora dimmi il soggetto!--incalzai.
+
+E lui:
+
+--Abbi pazienza! Una notte è forse l'eternità?
+
+Deluso e costernato, io pensavo.
+
+Durante quegli ultimi otto anni che, scomparsa la povera mamma, noi
+avevam seguitato, nella solitudine e nel silenzio del nostro èremo, a
+coltivar l'Arte che adoravamo, noi eravam vissuti in una quasi
+perfetta comunanza di vita intellettuale e morale. Con effusione e con
+abbandono ci eravam scambiati tutte le nostre sensazioni, tutte le
+nostre idee, tutti i nostri affetti. Avevam guardato l'uno nell'anima
+dell'altro come attraverso alle acque d'un limpido lago.--Ma per ciò
+che riguardava la nostra attività artistica, la comunanza era stata
+assoluta.--Prima di metterci a qualche nuova opera--egli a' suoi
+romanzi, io a' miei quadri--ci eravamo aperti, trepidando, il nostro
+disegno, ed avevamo insieme combattuti i dubbi, svelte le esitanze,
+sofferte le ansie e le angosce, e gustati i piaceri, le gioie, i
+rapimenti che ne accompagnavano l'esecuzione. Ci eravam sorretti e
+consolati e fortificati a vicenda. Era stata questa una delle più
+profonde dolcezze della nostra vita di artisti. E non senza una soave
+commozione avevam visto da altri porre in luce e notare come cosa
+toccante la vicendevole influenza, che nelle nostre opere si scorgeva,
+delle nostre dissimili nature.
+
+Solo da qualche tempo il miracolo era cessato. Mio fratello aveva
+bruscamente rotta e sconvolta l'atmosfera in cui respiravamo. S'era
+fatto cupo e taciturno; e, quasi insofferente degli antichi legami,
+s'era sciolto e allontanato da me.
+
+Più che accorarmi, sulle prime questo fatto m'aveva urtato e sdegnato
+come un'offesa immeritata. Ma, appena l'afflitto aveva, con l'acutezza
+del suo intuito, trapelato il mio sdegno, s'era in mille modi
+adoperato per mostrarmene tutta la irragionevolezza, e dissiparlo.
+Aveva, per un momento, sorriso; s'era effuso in dimostrazioni così
+spontanee, così candide e delicate di affetto, che io n'era subito
+rimasto vinto e confuso. Era di nuovo entrato, dopo lunghe assenze,
+nel mio studio; s'era fermato estatico dinanzi a certe mie nuove tele:
+aveva risalutate le antiche con lo stesso vergine entusiasmo d'una
+volta.
+
+Ciò m'aveva intenerito, sollevato e abbattuto ad un tempo,
+persuadendomi che il cuore di mio fratello era immutato per me, e che
+quella profonda alterazione avvenuta nel suo spirito doveva avere una
+troppo seria e dolorosa ragione.
+
+Io avrei dato tutto quanto possedevo per poter penetrare in fondo alla
+cara anima chiusa, e scoprire e toccare con mano la gran piaga che vi
+doveva essere aperta; e medicarla.--Senza posa io mi affaticava
+intorno alla scorza di quel duro enigma. Spiavo ogni atteggiamento,
+ogni moto del desolato; e da ogni parola sua mi studiavo di trarre un
+qualche senso riposto, quasi un filo da afferrare che mi guidasse per
+entro il laberinto.
+
+Ma come un cieco brancolavo nel buio, vanamente, disperatamente.
+
+Il primo sospetto che mi s'affacciava era ch'egli soggiacesse a uno di
+quei fieri scoramenti che spesso assalgono l'artista a mezza via; lo
+colpiscono al cuore, lo stramazzano al suolo, e ve lo lasciano
+esangue, quasi esanime. Qualche volta il colpo è tale che il misero,
+dibattendosi in una tragica agonia, soccombe. Altre volte,
+raccogliendo in un supremo atto di volontà le sue povere forze, egli
+riesce a rialzarsi e a proseguir sorridente il cammino. Ma sempre una
+riga di sangue rimane a segnarne la traccia....
+
+In verità, da quando s'era incominciato a rabbuiare, mio fratello non
+m'aveva parlato più mai della sua arte, nè dei suoi studi, nè de' suoi
+progetti.
+
+Non aveva più mai presa l'iniziativa d'una di quelle violenti
+discussioni o letterarie o artistiche o filosofiche ch'egli soleva
+ricercare avidamente, e nelle quali metteva tanto impeto, tanta
+gagliardia di passione, e tanta voluttà.--Quando io m'era attentato di
+chiedergli cosa stesse architettando di bello, m'aveva risposto:
+
+--Sonnecchio!--con un sorriso senza luce che mi aveva stretto il
+cuore.
+
+Eppure come mai? Come crederlo disanimato proprio allora che l'Arte
+gli offriva tutte le sue rose sorridendo, e il successo lo innalzava
+agli occhi del mondo e gli spianava la via?--_Incontro al Sole_,
+l'ultimo suo romanzo, non era stato acclamato dalla critica italiana
+come la più originale e forte opera letteraria dell'ultimo decennio? E
+un gran giornale francese non aveva testè chiesto per le proprie
+appendici _Cristiana_, la novella ch'egli aveva stampata otto anni
+prima da un oscuro editore, mentre, incerto ancora, tentava i primi
+passi?
+
+Evidentemente adunque io era fuori di carreggiata!
+
+E mi toccava rifarmi da capo.--E immaginavo una passione d'amore: una
+di quelle passioni che investono come un fulmine una esistenza, e
+l'incendiano e la riducono in cenere. Oppure una di quelle passioni
+che s'infiltrano lentamente nell'anima come un veleno, a goccia a
+goccia; e la scavano, la rodono, la consumano nell'oscurità e nel
+silenzio.
+
+Ma la mia povera testa qui si smarriva. I ferri aguzzi delle mie
+indagini si esercitavan nel vuoto.--Poichè il più fitto velo
+circondava la vita intima di Pietro; e i pochi fatti esteriori
+emergenti a' miei occhi e che, logicamente coordinati, avrebbero
+dovuto sprizzare una luce improvvisa gettandola per entro alle cavità
+del segreto, erano di per sè altrettanti enigmi i quali concorrevano
+ad esacerbare lo stato d'incertezza in cui io viveva sospeso e mi
+dibatteva.
+
+Egli aveva incominciato con lo spezzare l'antica consuetudine delle
+concordi passeggiate notturne,--uscendo dopo cena da solo, e scendendo
+giù al paese, invece di seguitar per lo stradone, come un tempo, la
+dilettosa salita.
+
+Qualche volta anche era rientrato a notte molto inoltrata.
+
+Io l'avevo aspettato sotto il mandorlo, immobile, ascoltando i lievi
+murmuri della vallicella nel silenzio, e osservando i giuochi di luce
+e d'ombra della luna tra le piante, che rischiarava come un sole il
+giardino e il terrazzo, dall'alto del suo azzurro.
+
+Al giungere di lui avevo finto di risvegliarmi improvvisamente,
+quas'io mi fossi dimenticato là sul sedile, sorpresovi dal sonno.
+M'ero levato, e gli ero andato incontro fregandomi gli occhi.
+
+«Ancora qui?» m'aveva detto lui. E nulla lo aveva tradito: nè il tono
+della frase, nè uno sguardo, nè un gesto.
+
+In sèguito, a settembre, aveva fatto una gita a Napoli, a
+rivedere--m'aveva detto--alcuni amici della prima giovinezza.--Io
+l'avevo accompagnato a Genova; ero salito con lui sul vapore, e v'ero
+rimasto fino alla partenza, sperando sempre di potermi decidere a
+muovergli quell'unica domanda che mi premeva il cuore come un macigno.
+Ma all'ultimo momento m'era mancata la forza. Ero disceso nella lancia
+con un nodo nella gola, ed ero rimasto là ritto, a sventolar il
+fazzoletto, mentre il vapore tra le lagrime fuggiva.
+
+Una sola volta dopo d'allora m'ero creduto di poterlo riabbracciare
+guarito. Ed era stato quando da Genova m'aveva scritto una lettera di
+fuoco per narrarmi tutta la fascinatrice bellezza d'una Idea di
+Umanità e di Giustizia che gli si era improvvisamente rivelata; e le
+maravigliose visioni che da lei discendevano, e i sovrumani ardori di
+battaglia ch'essa gl'infondeva nel sangue.
+
+Ma rivederlo due mesi appresso era stata una cosa immensamente triste,
+per me. Dei fili d'argento erano spuntati in mezzo al nero velluto
+della sua capigliatura; un pallor terreo aveva trasfigurato il suo
+volto, e un fosco velo era calato su quegli occhi ove non ardevan più
+gli antichi lampi.
+
+Io m'ero ancora sforzato di comprimere e soffocare il traboccante
+affanno; col cuore attanagliato avevo ancora sorriso: avevo sostenuto
+impassibile la tortura di que' lunghi silenzi carichi di cose oscure,
+malaugurose, schiaccianti.--Ma un mattino ch'egli era uscito dicendo a
+Giuseppe che tornerebbe solo per mezzodì, m'ero risoluto ad un passo
+estremo. Ero penetrato nel suo studio, e m'ero messo a rovistare, a
+cercar febbrilmente sulla scrivania, fra le carte e fra i libri che la
+ingombravano. Avevo aperta la cartella ov'egli custodiva la
+corrispondenza; e avevo letto, con la faccia in fiamme, tutte le
+lettere, tutti i viglietti.--E poichè non avevo trovato nulla, nemmeno
+l'ombra d'un vestigio, nemmeno l'ombra d'un indizio, m'ero lasciato
+cadere sul seggiolone, affranto. Avevo atteso lui per dirgli,
+supplichevole: «Vedi a che mi costringi?»--Egli aveva negato, aveva
+protestato che nulla mi nascondeva, pallido come un cencio. «Sul nome
+della povera mamma» io aveva incalzato, «me lo giureresti?» Allora
+egli s'era smarrito; aveva balbettato, a capo chino: «Son scivolato
+nel fango. Mi sono avvoltolato nel fango. E non mi levo più!»
+
+Povero Pietro! La sua mano brancicava convulsa sulla scrivania quelle
+carte, quasi fossero fango; e non se ne poteva staccare.--Ed io avevo
+preso quella mano, e l'avevo serrata forte nelle mie. «Perdonami!»
+avevo singhiozzato.--Ed ero fuggito.
+
+Dieci giorni appena eran passati da quella scena: e mi parevan
+cent'anni.--Avevo sempre aspettato lo scoppio definitivo con quel
+nascosto violento affanno con cui si aspetta, sotto un cielo saturo di
+elettricità, l'esplosione del temporale.
+
+«Che sia questa l'ora?» mi domandavo adesso, tutto sbigottito.
+
+E non osavo rispondermi.
+
+--Abbi pazienza!--aveva detto lui.--Una notte è forse l'eternità?
+
+Ma io non potevo più reggere a quell'ansia occulta. Impazientito
+insorsi:
+
+--Che gusto sfruttare la curiosità fino a questo punto!
+
+Egli ebbe un sorriso tenue, appena percettibile, che aumentò il mio
+affanno.
+
+--È una crudeltà!--rincalzai.
+
+E poi ch'egli seguitava a tacer sorridendo, mi detti a implorare, come
+un mendico:
+
+--Il titolo, almeno!
+
+Allora vidi l'impronta di sofferenza ch'ei portava sul volto,
+acquistare--quasi alla luce d'un lampo--una evidenza lacerante.--Nel
+gran pallore egli proferì:
+
+--_La Rovina._
+
+--Lo sapevo!--scattai, involontariamente, meravigliandomi tosto della
+mia esclamazione, poichè in verità io nulla sapevo.
+
+Si udiva nel silenzio lo stridore delle ruote d'un carro per lo
+stradone, e lo schiocco d'una frusta, fastidioso e insopportabile
+anch'esso.
+
+D'un tratto una raffica di vento irruppe, impetuosa. Le rame del
+mandorlo, che incorniciavan la finestra, sussultarono. Le tende si
+gonfiarono. L'uscio, dietro a noi, ch'era rimasto aperto, sbattè
+forte.
+
+Subito io mi levai. Chiusi l'uscio, chiusi la finestra; e mi soffermai
+un istante presso i vetri a guardar gli olivi travagliati dal vento e
+ad ascoltar la voce collerosa del mare che s'era repentinamente
+destato nel buio laggiù.
+
+Come mi voltai a riprendere il mio posto, rividi lui immobile, con gli
+occhi bassi e una mano distesa sulla mensa accanto a un mucchietto di
+briciole.
+
+La fiamma del gas, improvvisamente scemata, rendeva una luce assai
+povera, sotto la quale il quadro diventava tetro.
+
+Preso da una grande inquietudine, io ruppi:
+
+--Si spegne il gas, non te ne accorgi?
+
+Egli levò la fronte, lento, a guardare, senza far motto.
+
+(Che strazio riconoscere che non se n'era accorto!)
+
+Fuori il vento fischiava, ululava. Il mandorlo si dibatteva forte, nel
+tormento: si curvava a' vetri, accennava, picchiava, supplice.
+
+E la luce moriva.
+
+E Pietro non si moveva, non si commoveva; teneva ancora gli occhi
+bassi e la mano scarna allungata in mezzo alla mensa.
+
+Incapace di reggere quello strazio, mi slanciai all'uscio, l'apersi e
+gridai:
+
+--Giuseppe, una candela!
+
+Ma era tardi.
+
+Un sibilo acuto, lamentoso, prolungato come il rantolo di un
+morente;--e la tenebra, la paventata tenebra ci avvolse.
+
+Senza respiro, col cuore che mi martellava, io stetti,--aspettando che
+la riga gialla sul pavimento appiè dell'uscio annunziasse la luce.
+
+Quando Giuseppe entrò con un mozzicone di candela e lo posò sulla
+tavola, apparvero sulle pareti le nostre ombre, mostruose.
+
+--Ancora una candela!--ordinai, agitato da quella vista.
+
+E fu portata un'altra candela; e la stanza si riempì di luce.
+
+Allora Pietro mi guardò rischiarato, quasi rasserenato anch'esso. Poi,
+subitamente accendendosi, mi fece:
+
+--Vuoi un soggetto di quadro? Un soggetto semplice e grandioso
+insieme?--Immagina. Una nobile figura d'uomo su cui or ora s'è posata
+l'ala della morte. Giace supino sul suo bianco letto: le braccia lungo
+i fianchi, e le mani distese in un dolce atto di riposo e di calma. Il
+viso, che la morte non ha deformato nè contratto nè oscurato, è ancora
+fresco, ancora roseo. Vi è sopra diffuso come un pacato splendore, lo
+splendore d'una luce interiore immensamente pura. Poichè qui, intorno
+all'_Immacolato_, tutto è mondo, tutto candido, tutto puro. Anche il
+lino del letto, anche la luce che inonda la stanza, anche l'aria
+mattutina che entra per la finestra spalancata, anche l'orizzonte
+laggiù su cui s'inarca il concavo azzurro. La morte, così, l'esecrata
+morte non ha più nulla di ributtante, di osceno, di orrendo. Nulla. È
+il riposo dopo compiuta la giornata di lavoro: una giornata piena di
+nobili, generose, feconde fatiche; e soprattutto piena di
+candore.--Intendi?--Devi far questo quadro. Promettimi che lo farai!
+
+A stento io abbozzai un sorriso e annuii.
+
+Allora egli mi tese quella mano scarna.
+
+--Giuralo sul nome dei nostri poveri morti!
+
+Ed io strinsi quella mano; e giurai, con un brivido.
+
+--Se tu sapessi,--riprese lui dopo una breve pausa,--se tu sapessi
+come detesto tutto quanto ho scritto fino a ieri! Come ne ho rossore,
+sdegno, ira!
+
+--Ciò significa semplicemente--diss'io--che la tua arte si rinnoverà!
+
+--Ahimè! Cos'è dunque stata l'Arte per noi fino a ieri?--Un trastullo
+ozioso, sterile, inutile. Cos'è che l'ha scaldata e l'ha vivificata?
+Cos'è che l'ha innalzata?--E noi, che cosa abbiamo noi fatto? Come
+impazzati, come disperati siam corsi dietro un fantasma, una vana
+ombra che sapevamo di non poter mai raggiungere nè afferrare. Ed
+intanto avevamo un'anima. Ci siam noi curati di purificarla e di
+nobilitarla? Avevamo un ideale di perfezione morale. Ci siam noi
+studiati di seguitarlo e di esaltarlo agli occhi di tutti? Avevamo un
+ideale di Civiltà e di Giustizia. L'abbiamo noi predicato? Ci siam noi
+sforzati di apparecchiarne il trionfo nella coscienza della Umanità?
+
+Oh se fosse possibile, se fosse ancora possibile tornare indietro con
+l'innocenza e la vergine forza d'allora!
+
+--E perchè non dovrebb'essere?--obiettai guardando angustiato il suo
+viso su cui un gran fuoco s'era diffuso.
+
+Ma egli non rispose: o forse non udì nemmeno. Si alzò, quasi con uno
+strappo, si avvicinò alla finestra, e stette un istante curvo dietro i
+cristalli, mentre le prime grosse gocce di pioggia vi crepitavan
+sopra, e la rabbia del vento assumeva una straordinaria veemenza.
+
+Poi voltandosi ruppe:
+
+--Povere moribonde razze latine! Guarda come il Nord con le vaste
+ombre de' suoi colossi ne ricopre l'agonia! E che sconsolata, che
+turpe agonia!
+
+Io era come colui che nel sogno avverte un tenebroso pericolo che gli
+striscia alle spalle, e invano s'affanna a difendersene. Vorrebbe
+fuggire, e le gambe, di piombo, lo inchiodano su quel palmo di suolo.
+Vorrebbe alzar le braccia per agitarle--e le braccia non gli
+obbediscono più. E rimane così, immoto, agghiacciato di terrore,
+aspettando il colpo fatale che già vibra nell'aria.
+
+D'un tratto parvemi che si soffocasse, in quell'aria chiusa e pesante.
+Balzai in piedi e volli aprir la finestra. Ma il vento irruppe,
+furibondo. Sollevò alte le tende, agitò e sconvolse le fiammelle delle
+candele, fischiò attraverso le fessure dell'uscio, e versò dentro un
+torrente di pioggia.
+
+--Maledizione!
+
+Richiusi dispettosamente, e chiamai Giuseppe, e ordinai il soprabito
+per uscire.
+
+Avevo temuto che Pietro osservasse:
+
+--Sei pazzo con questa sera d'inferno? Io non esco.
+
+Invece si levò per accompagnarmi; e ciò mi procurò un indicibile
+sollievo. Dopo d'essermi soffermato a rimirarlo mentre s'avvolgeva nel
+suo mantello e s'accendeva una sigaretta, sentii con un secreto
+fremito di gioia il suo braccio che passava attorno al mio e vi si
+attaccava.
+
+--Coraggio!--mormorò lui sulla soglia, quasi a sè stesso, come vide
+aperto l'unico ombrello. E un giocondo sorriso lo illuminò.
+
+Nel fitto buio il vento ci salutò con un fiero assalto. La pioggia ci
+investì, ci sferzò, ci inondò.
+
+--È tremendo--gridò Pietro con accento ilare.
+
+E mi fece abbassar l'ombrello per riparar meglio la pioggia obliqua, e
+mi raccomandò che badassi a' piedi, per non isdrucciolare. Ce n'era
+infatti bisogno, scendendo la lunga scala di mattoni che allacciava il
+terrazzo al piano inferior del giardino, poichè l'acqua improvvisa e
+abbondante non trovando sufficiente sfogo nelle docce del terrazzo si
+precipitava per essa come in un fossato.
+
+I miei piedi eran già tutti immollati, quando toccammo il fondo;
+tuttavia non mi passò nemmen per il capo l'idea di tornare indietro.
+Era così dolce, così commovente, così consolante tutto ciò!
+
+Nell'affacciarci fuori del cancello ricevemmo un altro formidabile
+saluto. Qui il libeccio, libero da ostacoli, imperversava come mille
+diavoli scatenati. E il mare laggiù, sotto la rupe, rombava con un
+fragore immenso.
+
+Un po' di paura colse me a' primi passi per lo stradone.
+
+--È una pazza impresa!--gridai.--Vieni via!
+
+--È magnifico! Avanti!
+
+Io m'accontentai di serrar più forte il suo braccio al mio fianco.
+
+Ma d'un tratto egli s'arrestò con un grido, si voltò indietro tendendo
+il braccio verso quel pezzo di strada che il fanale del cancello
+rischiarava: e nella luce tremolante m'additò un oggetto nero che
+scappava come una freccia, rotolando nella mota.
+
+--Il mio cappello!--gemette. E gli si lanciò dietro correndo.
+
+Io rimasi a guardarlo fino a che non lo raggiunse piantandovi sopra un
+piede con una voce vittoriosa.
+
+Le gran risate, allora! Il cappello tutto lordo e malconcio; il
+vestito inzuppato e inzaccherato da cima a fondo--un vero orrore!
+
+--Via presto per carità! A momenti ho tutta l'acqua
+nell'ossa!--supplicava ora lui. E crollava le braccia, per iscuoter la
+pioggia; e rideva, d'un riso fresco e spensierato di adolescente che
+innamorava.
+
+Poi a Giuseppe che s'ingegnava alla meglio di rasciugarci, raccontò la
+storia, rabescandola di particolari.
+
+Che felicità!
+
+Il gas splendeva di nuovo nella sala. La faccia di Pietro s'era
+spianata; ed il vecchio servo pendeva ancora dalle labbra di lui con
+lo sguardo rilucente di attenzione e di devozione affettuosa.
+
+Per questo io non mi meravigliai udendo:
+
+--Datemi ancora un po' di cognac. Sono tutto gelato!
+
+Bisognò che mi cadesse sotto gli occhi il bicchierino ricolmo, e
+quella mano esangue che s'allungava tremando, perchè un nuovo soffio
+d'inquietudine passasse sulla mia anima e la increspasse.
+
+Ma egli si rizzò.
+
+--Avrai tu voglia di leggere?--mi chiese a bruciapelo, prima di
+allontanarsi.
+
+Vedo ancora il suo sorriso ambiguo presto dileguato, soggiaccio ancora
+adesso a quel pauroso smarrimento che mi prese allora, quasi io mi
+fossi, per un attimo, affacciato a un abisso.
+
+--Che significa questo?--esclamai, fissandolo, nella vertigine.
+
+Egli rise un'ultima volta.
+
+--Gli sprazzi del cognac!
+
+E mi prese la mano, e me la strinse come in una morsa.
+
+Oh perchè se io ebbi in quel punto il presentimento della catastrofe e
+l'istintivo impulso di cacciarmegli dietro e abbrancarmegli alle
+ginocchia gridando: «Non ti lascio più!»--perchè non mi mossi?
+
+Come impietrato stetti a sentirlo salire su per le scale, e aprir
+l'uscio della camera, e richiuderlo con dolcezza. Poi, come ogni
+rumore fu cessato, nell'ansietà del silenzio, mi feci da Giuseppe
+portare i giornali illustrati, e mi misi a sfogliarli, per distrarmi.
+
+Fu forse dopo dieci minuti che scoppiò l'orribile tuono.
+
+Giuseppe, che stava ordinando le seggiole, levò la faccia pallida,
+gridando:
+
+--Ohimè cosa succede?
+
+Ah il terror cupo di quella corsa nell'oscurità! E il raccapriccio
+mortale di quella vista! Lo squarcio nero della ferita dietro
+l'orecchio, il sangue, il vivo sangue che colava a lordare il cuscino
+e il lenzuolo; e quel roco lamento che gli usciva dalla bocca bavosa;
+e quell'occhio, soprattutto quell'occhio spalancato, fisso nel vuoto,
+vitreo!
+
+Io non ebbi, subito, la forza di far nulla. Con le mani nei capelli,
+pazzo, giravo per la stanza supplicando Giuseppe che facesse presto,
+per carità, che prendesse questo e quell'altro, che non me lo
+lasciasse morire. Poi tornavo a lui. Posavo il candeliere a terra
+accanto al braccio che spenzolava fuori dell'orlo del letto, inerte; e
+chiamavo «Pietro! Pietro!», tra le lagrime. Ma egli non udiva. Non
+moveva quel braccio, non moveva quell'occhio, quell'afflittissimo
+occhio sbarrato.
+
+Alfine tolsi dalle mani di Giuseppe le strisce di tela ch'egli aveva
+preparate; e mi curvai sul misero, e fasciai, tremando da capo a
+piedi, la ferita; e sentii nelle mie mani cadere e scorrere alcune
+gocce di sangue.
+
+--Presto il dottore!--supplicai appena terminato.
+
+Ma il pensiero di dover rimanere una mezz'ora lì nella casa
+abbandonata, flagellata dalla pioggia e dal vento; ed in quella
+camera, a quella luce fioca, davanti a lui, a mio fratello che
+agonizzava,--mi riempì di spavento.
+
+--Dal dottore vado io!--proruppi.
+
+E uscii.
+
+E ridiscesi, ancora sotto la pioggia molesta la scala del giardino; e
+passai un'altra volta sotto a quel fanale ove mezz'ora dianzi egli
+s'era chinato a raccattare il cappello ridendo. E mi misi a fuggire
+con un brivido nella schiena, udendo alle mie spalle riecheggiare la
+lugubre risata.
+
+Così raggiunsi il paese, attraversai la piazza allagata e deserta, mi
+internai per la stretta via bieca, e salii, trafelato, sfinito, a
+battere a quell'uscio.
+
+--È mio fratello che muore!--proferii dinanzi alla vecchia che mi si
+presentò.--Dite al dottore che s'è ferito con un'arma da fuoco. Che
+non perda un minuto, per carità!
+
+Ella andò; ed io rimasi lì solo, nell'ombra, appoggiato al muro, ad
+aspettare. E rividi la scena con una evidenza violenta. Chiusi gli
+occhi, raccapricciando. E rividi ogni cosa ancora. Il sangue che
+lordava il cuscino e gocciolava giù per il lenzuolo; lo squarcio della
+ferita nera, orrenda; e quell'occhio, quell'occhio soprattutto,
+spalancato, immobile, vitreo. Ed allora si rinnovò in me la mostruosa
+impressione che m'aveva percosso in cospetto del suicida.--Mi pareva
+che non quella mano, quella piccola mano innocente che spenzolava
+fuori del letto avesse vibrato il colpo e fatto l'atroce scempio: ma
+veramente una gigantesca mano nascosta nella tenebra e obbediente a
+una terribile arcana potenza vendicatrice.
+
+Ma venne il dottore con un silenzioso saluto a liberarmi.
+
+Muti scendemmo le scale, muti ci avviammo su per lo stradone: egli col
+solito suo passo tardo indolente: io costretto, fremendo, a frenare il
+mio che s'affrettava.
+
+Pure svoltammo, lassù; e scoprimmo il fanale, e la macchia biancastra
+della villa, e la finestra illuminata e sconsolata.
+
+Al nostro apparire Giuseppe che stava seduto appiè del letto si alzò e
+guardò verso noi come un reo che si lascia sorprendere.
+
+Senza una parola, senza un cenno, senza respiro io tolsi il candeliere
+e lo levai alto perchè il dottore potesse esaminar la ferita. E, pur
+combattendo dentro di me, gettai un'occhiata sul sofferente; e
+osservai e conobbi la profonda alterazione avvenuta ne' suoi
+lineamenti. Soffocato dall'angoscia, avrei voluto gridare: «È questo
+mio fratello?»
+
+Ma d'improvviso mi parve che quell'occhio, rispondendo a un mio
+sorriso velato di lagrime, si animasse e mi fissasse con una
+espressione di rimprovero e di dolore così intensa, così acuta, così
+lacerante, ch'io non potei sostenerla. Lasciai cader nelle mani di
+Giuseppe il candeliere, e mi cacciai in un angolo, col fazzoletto alla
+bocca.
+
+Un secolo rimase il dottore curvo in quell'atto.
+
+Quando si fu rizzato ed ebbe consegnata a Giuseppe la ricetta, io lo
+cercai con uno sguardo, muto, per interrogarlo, Ma egli tacque. Si
+postò appiè del letto volgendomi le spalle, e non si mosse che al
+ritorno del servo per predisporre l'occorrente alla lavatura e alla
+fasciatura della ferita. Alfine aperse il suo astuccio di cuoio nero,
+e ne cavò un oggetto che scintillò.
+
+Come io vidi sotto il rasoio recisa cadere e ruzzolar giù pe 'l
+lenzuolo la prima ciocca di capelli, quella bella ciocca nera che
+soleva recingere l'orecchio del suicida, mi copersi la faccia, con le
+mani, e mi rifugiai nell'anticamera, pazzo di dolore.
+
+--Assoluta quiete, assoluto riposo,--venne a raccomandarmi il dottore
+prima di licenziarsi.--Nulla, presso l'infermo, che possa turbarlo.
+Sarà bene che anche lei si allontani.
+
+Nello stringergli la mano raccolsi le mie misere forze per
+dimandargli:
+
+--Posso sperare, dottore?
+
+Egli rispose che il caso era assai grave, ma che sarebbe imprudenza
+avventurare un giudizio. Bisognava aspettare fino al mattino per
+decidere sull'opportunità di tentare un'operazione.
+
+Pietrificato io ristetti sull'uscio a guardar gli strappi di azzurro
+aperti fra i nuvoloni che posavan solenni dietro le cime degli olivi
+rese immobili anche esse dalla calma sottentrata al furore
+dell'uragano.
+
+Ma a grado a grado uno straordinario languore m'aveva invaso.
+
+Non mi restava che salire nella mia camera, e abbandonarmi sul letto,
+annichilito dal pensiero di quelle otto ore di attesa.
+
+E montai, e m'abbandonai.
+
+Ma quella positura m'era insopportabile. Mi fu forza levarmi; e
+aprire, spalancar la finestra, e mettermi a passeggiar su e giù per la
+stanza.
+
+Un supplizio.
+
+A ogni istante mi strascinavo nell'anticamera in punta di piedi, e mi
+affacciavo, trattenendo il respiro, di sulla soglia.
+
+E improvvisamente trafitto da quello spettacolo mi discostavo, e me ne
+tornavo disperato, perduto, alla mia finestra, a guardar la fiamma del
+fanale che oscillava sinistra in faccia all'entrata del giardino, e a
+riudir la voce del mare che avventava di laggiù implacato le sue
+fastidiose rampogne e i suoi funesti presagi.
+
+Una volta, una sola volta la stanchezza ed il sonno mi vinsero.
+
+E fu allora, nella dubia luce dell'alba, ch'io mi riscossi, e
+riconobbi la testa di Giuseppe che pendeva sulla spalliera della mia
+seggiola,--e intesi dalla sua bocca l'orribile frase.
+
+Io avrei ben voluto dissolvermi.
+
+E dovetti, sanguinando, attaccarmi al braccio di Giuseppe, e
+accorrere, e assistere all'agonia. Ascoltare una voce che nulla più
+aveva di umano, guardar la bocca nera, spalancata, gli occhi
+appannati, stravolti, da cui fuggiva l'ultima luce; e prendere tra le
+mie l'esile mano disfatta,--e sentirla fredda, nelle mie, come una
+pietra.
+
+Finchè la Morte, l'atra Morte esecrata entrò, con un corteo di
+brividi.
+
+Io la guardai, pieno di orrore e di pianto, mentre tutte le rose
+falciate le cadevano a' piedi.
+
+Poi guardai, pieno di odio, la Vita.
+
+Oh con che senso di velenoso disgusto sul mattino intesi il canto
+improvviso d'un gallo rompente nella chiara serenità come un inno alla
+luce, e alcune voci umane che si ripercotevan da un poggio all'altro,
+in grembo all'aria sonora, come festevoli saluti!
+
+Più tardi anche i passeri sul tetto, allegri, garrirono, in coro.
+
+E sopra Porto Maurizio e sopra i monti si posò, come una carezza che
+ardesse di passione, il sole.
+
+E l'azzurro arrise, chino su quelle vette.
+
+Ma io non osava chinarmi in fondo a me.
+
+Quasi in un cerchio di fiamma viva, mi serrava la frase della vigilia:
+
+_Ogni parola, una goccia di sangue._
+
+Passai davanti all'uscio dello studio con un brivido nella schiena, e
+scesi giù a precipizio, ed uscii nel giardino, per isferrarmi da quel
+cerchio.
+
+In ogni luogo il vento e la pioggia avevan lasciate le loro tracce.
+
+La facciata della casa era livida. Il vecchio rosaio che, pur
+indugiandosi ad avviluppar l'inferriata a pianterreno sull'angolo di
+ponente, saliva, carico di rose, fino a sfiorar con le ultime rame
+tenere un davanzale dell'ultimo piano,--era sbattuto e sconvolto. Le
+rose, spampanate e quasi distrutte, portavan fra i petali arrovesciati
+ancora qualche segreta lagrima.--All'altro angolo il mandorlo,
+spogliato de' suoi fiori, spenzolava mesto un grosso ramo spezzato. I
+nivei fiori, parte giacevan disseminati appiè dell'albero, parte
+lunghesso la balaustrata, e parte si cullavan, co' petali delle rose,
+in mezzo alle pozzette d'acqua che brillavan sul terrazzo qua e là
+come gemme.
+
+A quando a quando un leggero soffio animava gli olivi in seno alla
+vallicella, e recava su col mormorio le acri e buone fragranze della
+terra bagnata e del verde.
+
+Dopo il flagello la Natura si rilevava, fresca e ridente, nella sua
+giovinezza immortale, e prometteva e apparecchiava un nuovo scoppio di
+rigoglio e di vita.
+
+Certo questo era dolce e consolante!
+
+Ed era orribile pensare ch'_egli_ non verrebbe più, con quella sua
+nobile aria pensosa a seder su quel sedile, a rimirar quel cielo e
+quel verde, ad ascoltar que' rumori, a respirar quegli odori. Che non
+risponderebbe più al mio saluto con quel suo pio sorriso. Che non
+proverebbe più, mai più la gioia di vivere e di sentirsi fino alle
+viscere immerso nelle profonde ristoratrici ebbrezze della Natura e
+dell'Arte!
+
+Ma era anche più orribile pensare ch'egli avea potuto disprezzar tutto
+ciò; e staccarsene, volontariamente; e per sempre!
+
+Da quale cupo vertiginoso abisso aveva egli attinto la disperata forza
+dell'abbandono e della rinunzia?
+
+_Ogni parola, una goccia di sangue._
+
+Levavo gli occhi alla finestra dello studio, chiusa; e inorridivo.
+
+Pensavo a quel racconto, all'urna che custodiva forse il sanguinoso
+segreto: e fremevo di febbre e di spavento.
+
+Due giorni, due lunghi giorni, sostenni l'intima inaudita battaglia.
+
+Il terzo giorno feci da Giuseppe aprire quell'uscio e schiudere un po'
+la finestra perchè almeno un raggio di sole consolasse la penombra.
+
+Feci mettere sulla scrivania un mazzo di rose.
+
+E salii, come salissi a una tomba.
+
+
+
+
+LA ROVINA
+
+
+
+
+I.
+
+
+Un mattino di giugno, per la stradicciuola solitaria lungo il mare,
+ella mi ora passata dinanzi rapida, nera, con un'audace andatura;
+avventandomi in faccia il fruscio delle sue sottane di seta e un
+violento profumo: urtando e sconvolgendo fino alle ultime fibre tutto
+il mio essere.
+
+Io m'era, con un brivido, rivolto a dietro, ad assicurarmi che anche
+quel tratto di strada alle mie spalle era deserto, che tutto intorno
+era deserto e immoto, sotto la gran luce silenziosa.
+
+Poi, in preda a una febbre che s'alimentava di procaci immagini di
+lussuria sorte improvvise nella mia mente, l'avevo seguitata: gli
+occhi annebbiati, le gambe che mi tremavan come giunchi, il cuore che
+mi martellava.
+
+La strada, svoltando bruscamente a un punto, si rinchiudeva
+nell'angusto arco di una gola in mezzo a cui scorreva, nascosto, un
+fossato, e s'adagiava una piccola casa bianca.--Quando io ebbi, dopo
+la sconosciuta, svoltato; ed ebbi dinanzi quel segreto seno, e la
+casetta bianca che brillava, unica, al sole,--qualche cosa di decisivo
+scoppiò in me. I battiti del mio cuore si accelerarono. Ed io
+accelerai il passo dietro lei che fuggiva; e raggiuntala mentre
+metteva il piede sullo scalino del cancello per incurvarsi ad aprire,
+l'avvolsi da capo a piedi in un lungo cupido sguardo; e trasalii,
+sfiorandola.
+
+In un sorriso che balenò come un lampo ella spalancò su me due grandi
+occhi lucenti di tenebrosa maraviglia. Aperse, richiuse in fretta il
+cancello facendolo sbatter forte; attraversò, leggera come un uccello,
+il breve spazio ghiaioso (udii la ghiaia stridere sotto i suoi piedi),
+e scomparve.
+
+Non più di venti passi io potei procedere portando entro me prepotente
+il tumulto suscitato da quella fugace visione passata lasciando sul
+fondo oscuro della mia anima un solco di fiamma.
+
+Quando mi voltai, e la rividi, affacciata alla finestra, che mi
+fissava, sentii da me fuggire quasi l'essenza della vita. Come cera al
+fuoco sotto quello sguardo mi sentivo struggere, e mi lasciavo
+struggere.
+
+Ma l'immobilità mi costava sangue. Con le gambe che mi si piegavano
+rifeci quel pezzo di strada; e ripassai sotto la finestra, e bevvi
+ancora, con gli occhi levati, avido, insaziato, inebriato. Gittai
+ancora, allontanandomi, alcune ultime occhiate, ultimi saluti a cui
+avrei voluto imprimere un particolar significato di promessa, di
+pegno, e di suggello.
+
+E scappai con in cuore il tesoro d'una certezza soave, calda,
+irruente.
+
+Nell'aperto riso, nel tripudio immenso di tutte le cose, come esultava
+e traboccava, cantando, il mio essere!
+
+Certo il mare, il mare turchino che alla spiaggia aveva il fruscio
+della seta, non aveva tremolato mai così vago, nè il sereno aveva
+brillato mai così vivido, nè l'aria aveva mai, così limpida, rivelati
+in tutta la loro smagliante freschezza i colori e le forme delle cose.
+
+Per tutto la vita, la gioia della vita si appalesava, zampillando
+diffusa, intensa, vittoriosa.
+
+E trionfava, baldanzosa, maravigliosa, sovrana.
+
+Che voluttà, che inaudita voluttà, tuffarsi in quell'onda vivificante
+di gioia! Che ebbrezza, che divina ebbrezza, annegarvisi!
+
+Davanti a mio fratello durai fatica a comprimere la fontana
+d'allegrezza che spicciava su dal mio intimo.
+
+--Qualche novità!--gridò lui raggiante, alludendo ai miei lavori
+letterarî, poi che quando componevo solevo aver sul volto quella
+stess'aria di letizia esaltata, insolente, provocatrice.
+
+Io mi sciolsi dalla stretta della sua mano con un ghigno ambiguo che
+tutto confermava e tutto negava.
+
+Ma non fiatai.--Udivo le parole di lui, che s'era messo a raccontar
+d'un suo amico stato ferito in duello il mattino, come un ronzio
+confuso che mi frastornava maledettamente, e m'opprimeva e
+m'indispettiva.--Quando potei, in un momento di tregua, ripiegarmi a
+cacciar, quasi di furto, uno sguardo in fondo alla mia coscienza, non
+vi trovai più il tesoro di quella certezza soave, calda, irruente:
+appena le vestigia in un pugnello di cenere fredda e in un'ombra di
+fumo, grigia. Preso da uno smarrimento mortale, e incapace di rimaner
+ancora immobile davanti a lui che seguitava, calmo e roseo, il
+racconto, mi levai e uscii sul terrazzo, a passeggiare, sotto il sole,
+solo.
+
+Ma egli mi raggiunse, e mi si accompagnò, e rappiccò il discorso,
+centuplicando l'oppressura.
+
+--Un mal di capo assassino!--diss'io alfine per liberarmi. E gli tesi
+la mano, e riparai nella mia camera, e mi buttai sul letto con la
+testa fra le mani che mi scoppiava, a rievocare, a considerare, ad
+architettare.
+
+Mezz'ora dopo, il piano era stabilito.
+
+Addio a Giovanni con un cenno, e giù per il giardino, e giù per lo
+stradone,--difilato dal rivenditor di giornali: una vil creatura che
+pel meschino utile che da me ritraeva mi professava una grande
+riconoscenza.
+
+Simile a un delinquente gli strisciai accanto e gli rivolsi, senza
+guardarlo in viso, l'obliqua dimanda che da un'ora mi fremeva sulle
+labbra.
+
+Egli ebbe un sorriso che bruciò sulle mie guance come una scudisciata:
+un di que' lubrici sorrisi di compiacimento ch'hanno tutti gli esseri
+volgari e immondi quando inaspettatamente loro accade di scorgere un
+punto di contatto fra la propria bassa natura e quella d'un altro
+essere fino allora stimato superiore.
+
+E mi raccontò ch'era una disgraziata maritata quattr'anni fa a un tale
+impiegato all'ufficio del Registro, un giovane mezzo matto e mezzo
+malato che, dicevano, la picchiava di santa ragione. In capo a tre
+anni s'eran divisi: lui se n'era ito fuori: lei se n'era tornata in
+casa della madre: una vecchia strega che ai suoi tempi n'aveva fatte
+di tutti colori e adesso, dicevano, insegnava il mestiere alla figlia.
+Dopo la separazione, lei s'era data a un signore, un banchiere che
+teneva una villa fra Oneglia e Porto Maurizio. Di notte era stata
+vista scendere di vettura a quel cancello infinite volte: perfino i
+ciottoli della strada avevan saputo quella relazione. Ma un bel giorno
+il banchiere s'era stancato e l'aveva messa alla porta. E allora lei
+aveva cercato d'invescare un ufficiale...
+
+Tanto bastava.
+
+Io segnai, con la mano che mi tremava, sul taccuino il nome che avevo
+raccolto dalla bocca di lui; ringraziai, e mi rincamminai verso la
+villa.
+
+Lassù la sfacciata luce del mezzodì aveva inondato il mio studio.
+
+Accostai le persiane e abbassai le tende perchè anch'essa non fosse
+testimone delle torbide impure cose che la mia anima doveva esalare.
+Tolsi un foglio, e scrissi:
+
+«Stamane per la strada solitaria lungo il mare mi siete passata
+dinanzi rapida e tenebrosa. E il mio cuore s'è messo a battere,
+indovinando. Vi ho raggiunta mentre stavate per aprire il cancelletto
+del vostro giardino, e vi ho guardata in viso, la prima volta, curva
+in quell'atto, E voi, con uno sguardo dei vostri diabolici occhi, mi
+avete fulminato. E siete scappata via leggera come un uccello! E
+improvvisamente siete apparsa alla finestra, e mi avete fissato,
+ancora! Cosa avete voi in quei diabolici occhi? Come cera al sole io
+mi son sentito struggere, e mi son lasciato struggere. Poi me ne son
+venuto via col cuore gonfio d'una certezza calda, soave, inebbriante.
+E tutto quest'oggi mi son nutrito di questa certezza, ho vissuto di
+questa febbre di fiamma e di abisso. O bellissima tenebrosa! Perchè
+non mi gettate la parola che io sospiro delirando? La parola che mi
+farà morire, morire di ebbrezza, prima ch'io possa appressare le
+labbra alla coppa della felicità? Guardate. Mi inginocchio a' vostri
+piedi e vi supplico. Non prolungate, tacendo, questo supplizio!
+Scrivete subito, oggi. Ditemi dove, quando, potrò parlarvi. Poichè ho
+bisogno di dirvi cose che non posso scrivere, che incenerirebbero il
+foglio.»
+
+Io aveva così cercato di velare de' colori attraenti d'una passione
+d'amore quel che non era se non un improvviso risveglio, una torbida
+rabbiosa e cieca esplosione de' miei appetiti sessuali. Ed avevo
+gioito in fondo al mio cuore pensando che il carco di miserie, di
+tristezze e di abiezione che accasciava la vittima, me l'avrebbe più
+presto sospinta nelle braccia: gioito come se già ghermissi e
+sentissi, tra' miei artigli, viva dibattersi la preda.
+
+La mia coscienza non era già ottenebrata al punto ch'io non potessi
+discernere tutto ciò che di abominevole e di vituperevole si
+nascondeva sotto una simile azione. Ma io comprendeva altresì con
+sufficiente lucidità come qualsiasi tentativo di resistenza da parte
+delle mie migliori energie sarebbe inevitabilmente fallito. Un turbine
+m'aveva sorpreso ed involto nelle sue spire mugghiando: ed io mi
+moveva portato dalla sua rapina con la leggerezza di un fuscello.
+
+Solo assai tempo dopo, ritessendo io nella mente la storia del mio
+fosco passato, potei riescire a rendermi ragione del come quel primo
+fatto e quelli non meno obbrobriosi che gli tennero dietro, dovessero
+necessariamente accadere e succedersi quasi anelli d'una stessa
+catena.--La mia adolescenza e la mia prima giovinezza erano state ben
+singolari! Eccettuato un vago sentimentale amoretto che, sorto con
+l'adolescenza, s'era a stento trascinato fino alle porte della
+giovinezza per morirvi d'anemia e di consunzione,--si sarebbe potuto
+dire che la donna non era entrata mai nella mia vita. L'unico vero e
+serio e grande amore della mia vita era stata l'Arte. L'unica mia
+ambizione, imprimere un'orma non cancellabile nella storia della
+nostra letteratura, e incoronar di gloria il mio nome. Per quest'unico
+amore e per quest'unica ambizione io aveva imparato a vivere, fin da'
+quindici anni. Tanto mi ero preso d'essi, tanto mi ero sprofondato in
+essi, che avevo finito per allontanarmi e straniarmi dal mondo. A
+quella fiamma intensa ed assidua il mio cuore s'era quasi essiccato.
+La mia parola era diventata arida ed aspra: ahimè! perfino con mia
+madre!
+
+Povera e santa mamma!
+
+Che bella e dolorosa vita era stata la sua!--Nel '66, a soli ventidue
+anni, aveva perduto il babbo, a Mentana, che adorava. Non le eravam
+rimasti che noi due, e non aveva vissuto che per noi. Per poterci
+mantenere agli studî aveva fatto mille sacrifici. S'era quasi privata
+di tutto. Aveva sùbito smessa la vettura e licenziata la servitù.
+Aveva lasciato l'antico palazzo di Genova, strappandosi d'un colpo a'
+rumori, alle distrazioni ed a' piaceri cittadineschi; e s'era venuta a
+rifugiar in quell'angolo abbandonato e selvaggio, a respirarvi, come
+entro la cerchia d'un chiostro, la solitudine ed il silenzio: posando
+sulle nostre teste infantili il delicato giglio della sua mano
+protettrice e amorosa.
+
+Vederla improvvisamente mancare, era stato uno schianto!
+
+Io avevo pianto a lungo, maledicendo l'iniqua crudeltà del destino che
+abbatteva così brutalmente un'esistenza innocente come un fiore. Avevo
+guardato la vita con occhio torvo e corrucciato: avevo ripensato alle
+mie battaglie, alle mie seti, alle mie fedi come a cose vane, sterili,
+inutili. Ed avevo anelato il riposo, la pace, l'infinito sonno, il
+Nulla!
+
+Ma la vita m'aveva subito riafferrato. L'antica passione m'aveva di
+nuovo investito. L'Arte m'aveva di nuovo tese le braccia, seducente di
+rorida intatta bellezza. Ed io m'era salvato in grembo al mio mondo
+chiuso e profondo.
+
+Della cara Estinta non tutto avevo ereditato. Non quel vigile ardente
+spirito di amore, di annegazione e di sacrificio che abbracciava in un
+vasto amplesso tutte le forme dell'Essere e caratterizzava,
+santificandolo, ogni atto della sua vita: ma sì l'inquieto affannoso
+anelito verso l'Alto, e la sacra, tenace devozione a un ideale di
+purezza e di nobiltà.
+
+Cos'era dunque il brivido che m'arrestava dubitante sulla soglia
+dell'infame asilo quando nel cuore della notte come un ladro io lo
+cercava, cacciato dalla schifosa febbre de' sensi? Cos'era l'orrore
+che mi pervadeva alla vista della livida creatura che senz'amore,
+senza palpiti, senza desiderio mi offriva la sua bocca stanca e le sue
+carni disfatte? Cos'era quel senso di nausea che mi penetrava fino
+alle midolle nel contatto e mi faceva giurare a me stesso, nella
+rivolta dell'umiliazione, ch'io non sarei per cadere più mai?
+
+Io aveva, così, affrontato e sostenuto delle fiere pugne:--ma le poche
+volte che avevo trionfato, la vittoria era stata sanguinosa!
+
+Da una di tali pugne vittoriose ero appena uscito quando mi toccò il
+fatale incontro!
+
+
+
+
+II.
+
+
+Il viglietto diceva: «Ho paura. Temo che mi vogliate far servire a un
+capriccio, per poi gettarmi via come un limone spremuto. Sarebbe una
+viltà. Pensateci. Ho sofferto già troppo. Sono una sventurata. Non
+cercate di accrescere la mia infelicità. Lasciatemi. Sarà meglio anche
+per voi.»
+
+Questo fu l'ultimo soffio veemente per entro le tortuose fiamme
+dell'incendio.--Il pensiero che il possesso di lei, così intensamente
+agognato, non dipendeva più che da una mia sola parola, mi dominò
+tutto d'un colpo, e mi piombò in un tremendo delirio.
+
+Risposi immediatamente ch'era dell'amore sincero e leale e fedele
+ch'io le offriva: che avevo bisogno di lei come dell'aria che
+respiravo, che mi sentivo legato a lei come alla vita istessa, che mi
+sarei squarciato il petto prima di abbandonarla.
+
+L'indomani ella replicava: «Se tentaste d'ingannarmi, Dio vi
+punirebbe. Confido nelle vostre parole. Venite. Stasera, verso le
+dieci, mi troverete qualche passo innanzi alla svolta, seduta sul
+parapetto, dalla parte del mare.»
+
+Non era un'allucinazione. Eran parole sue, scritte di suo pugno,
+queste su cui stavano adesso inchiodati i miei occhi. Ed ella mi
+apparterrebbe veramente, immancabilmente. E nulla me l'avrebbe potuta
+strappare: nessuna avversa forza al mondo. Era necessario, fatale,
+indistruttibile, tutto ciò!
+
+Oh la vorticosa ebbrezza che sgorgava da questo pensiero!
+
+Ma sopra i gorgoglii e le spume dell'ebbrezza, il lampo d'una paura
+tragica.--E se io non potessi reggere? Se nell'estremo supremo istante
+ogni energia mi abbandonasse?--Che cosa dunque mio Dio sarebbe
+avvenuto di me? Che cosa, più nera della morte, mi si apparecchiava,
+ch'io non osava guardare in faccia?
+
+Più volte già, levandomi di sul letto ove m'ero lasciato cadere
+esausto, ero venuto alla finestra a misurar l'altezza del sole. E
+m'ero dimandato s'ei non impiegherebbe tutta l'eternità a declinar
+fino alle spalle de' monti. E se tanta luce diffusa sarebbe davvero
+sparita; e se i monti, il mare, la vallicella, lo stradone, e perfino
+il giardino, perfino il terrazzo, tutto si sarebbe ancora immerso nel
+buio.
+
+E m'ero tolto di là disperato.
+
+Avrei voluto stendermi su quel letto come in una bara, per non
+rialzarmi più che a quell'ora.--E invece mi toccò accogliere con un
+sorriso Giovanni, e sedere a tavola con lui, e sostenere impassibile
+la molestia de' suoi sguardi scrutatori; e alle sue amorevoli
+premurose preoccupazioni perchè non assaggiavo nulla e non parlavo,
+opporre un altro sorriso e uno scatto di simulata allegria.
+
+Ma l'ora si appressava, oramai.
+
+Il fuoco del sole si spegneva dietro i monti, la selva degli olivi si
+velava d'ombre, la sala si oscurava.
+
+A un momento Giovanni, che s'era messo a leggere il giornale accanto
+alla finestra, si alzò dicendo:--Buio via buio, buio pesto!--E pregò
+Giuseppe che accendesse il lume.
+
+Fu il segnale.
+
+Il mio cuore battè forte; e d'un colpo l'immobilità e la dimora nella
+sala mi diventarono insopportabili.
+
+Quando ebbi scesa la scala del giardino e varcato il cancello, che
+torrente di gioia si rovesciò sul mio essere!
+
+La sera, quasi incalzata anch'essa, cadeva e si spandeva, rapida. A
+occidente, dietro la catena opaca de' monti, non sopravviveva, del
+rosso incendio del tramonto, che uno smorto albore perlato. In alto,
+sopra il mio capo, l'azzurro rincupiva, e una prima stella tremula
+sfavillava.
+
+Che acre, inquieta, palpitante dolcezza!
+
+Scesi al principio del paese, attraversai quel braccio di vicolo nero,
+notando con una nuova scossa di gioia che l'unico fanale era già
+acceso,--e uscii alla marina. E mi incamminai su per il molo,
+sforzandomi di soffermarmi a quando a quando per dare tutti i miei
+sensi e lo spirito--come spesse volte inconsciamente mi accadeva--allo
+spettacolo del lucido lago del porto ove si rispecchiavano il gruppo
+intricato delle barche e le case alla riva e la guglia del
+campanile--o alla pace vasta e solenne che regnava nell'aria e
+dominava tutta la scena, dalla lontana chiostra delle alpi al lontano
+arco del mare.
+
+Ma non ero più padrone di me. Non avevo che un pensiero intorno a cui
+i sensi vibravano e lo spirito si travagliava:--l'imminenza di
+quell'ora, la certezza infallibile, la irrevocabile fatalità di
+quell'avvenimento, e il suo infinito valore che tutto soverchiava,
+appetto a cui tutto rimpiccoliva e diventava inutile--perfino la vita
+istessa.
+
+Ed ecco. I fanali s'erano accesi, alla riva; e le fiammelle si
+riflettevan nel lucido lago, serpeggiando.
+
+Non era dunque la notte? Non era l'ora che precipitava?
+
+Come picchiava, come picchiava essa alle porte del mio cuore!
+
+A cento passi dalla punta del molo sostai al sommo d'una
+scalinata.--Col capo prono, la faccia sulle ginocchia e gli occhi
+chiusi sotto le palme quanto tempo rimasi?
+
+Udivo le rane che levavano un gran canto, nella valle; e, intramezzati
+a quel canto, murmuri d'acque che si rompean tra gli scogli, voci di
+pescatori che si chiamavan scambievolmente, tonfi di remi che
+s'attuffavano, bisbigli di barche che scivolavan nell'ombra, passando.
+
+Quando riapersi gli occhi, le tenebre m'avevano avviluppato. Mi rizzai
+e mi avviai, precipitosamente, addentato dal dubbio ch'_ella_ potesse
+precedermi.
+
+Ma era ancora presto: il luogo del convegno era ancora deserto.
+
+Passai la svolta, appuntai gli occhi sulla macchia della casa che
+biancicava nel buio, e mi posi in ascolto, col cuore che martellava.
+Nulla nemmeno qui.
+
+Solo i grilli stridevano, su per la ripa nera.
+
+Tornai indietro, colto da brividi di freddo; e mi misi a sedere sul
+parapetto, con le spalle alla svolta.
+
+Un momento dopo, battevano le dieci.
+
+Allora io pensai, nello sconfinato smarrimento:
+
+--Se tarda ancora un momento, io muoio.
+
+E veramente mi parve che il senso della vita mi abbandonasse.
+
+D'improvviso un fruscìo alle spalle mi fece trasalire. Mi voltai, e
+scorsi un'ombra.
+
+Era lei!
+
+--Volevate farmi morire!--le dissi stringendo la mano ch'ella m'aveva
+pòrta: una mano inverisimilmente piccola.
+
+Ella sorrise; ritirò la mano; e stette immobile, con la testa
+abbassata.
+
+Al lume incerto delle stelle osservai ch'ella aveva dei capelli crespi
+straordinariamente fini e abbondanti. Con una mano ripresi la piccola
+mano, con un braccio le cinsi la vita e l'accostai a me fino a sentire
+sul petto la molle pressione del suo seno. Poi le scoccai un bacio sul
+collo, travolto da un nembo di voluttà.
+
+Ella rialzò il capo e mi chiese, incredula:
+
+--Come è possibile che voi mi amiate?
+
+E fece atto di volersi scostare.
+
+--Sono due giorni che non vivo più. Ho bisogno di voi come dell'aria
+che respiro!--risposi con un soffio di voce.
+
+--In fondo a voi non c'è l'amore, c'è l'indifferenza, e forse anche il
+disprezzo. È questa la verità.
+
+Io negai, reciso.
+
+Ma ella proseguì:
+
+--Sono una sciagurata. Nessuno mi ha compatita, quando sono caduta.
+Nessuno mi ha aiutata a rialzarmi. A ogni sforzo che ho fatto, mi son
+sentita ricacciar giù e calpestare. E adesso ho paura: ho paura che
+anche voi vogliate fare così!
+
+Io protestai che sarebbe stata un'infamia--con un tono stridulo che
+risvegliò in me, acuendolo, un disgustoso senso di avversione a me
+stesso.
+
+--È il desiderio che vi offusca la mente. Domani, quando vi
+ridesterete, vi sentirete il cuore secco come una pietra. Lo so.
+Lasciatemi. Non prendetevi giuoco di me.
+
+Allora una nuvola di tenerezza passò sul mio spirito velando a' miei
+occhi lo spettacolo della mia vergogna.
+
+--Povera creatura tormentata!--esclamai.--Come potrei abbandonarvi? E
+poichè la mia voce uscì ammollita di pianto io pensai, commosso, che
+forse ero stato sincero,
+
+--Sono appena quaranta giorni--ripigliò ella soffocata
+dall'ambascia--che ho giurato sulla memoria del mio povero padre di
+non credere più a nessuno. Prima di credere un'altra volta volevo
+morire. Ed ora ecco la mia forza, ecco la mia forza! Ho detto a mia
+madre che andavo a trovare la zia, quando sono uscita. Essa s'è
+spaventata. Mi ha gridato:--Bada a te!--Se sapesse che sono qui, guai!
+
+Tacque sorridendo; e nel sorriso la bocca le si schiuse, fresca come
+una corolla di fiore sbocciato appena.
+
+Allora io sentii sciogliersi i lacci che trattenevan l'onda della mia
+passione; e mi buttai perdutamente a baciarla sulle labbra e sugli
+occhi mentr'ella prorompeva in una lunga risata cristallina.
+
+--Andiamo!--imploravo io.
+
+Ella rideva ancora, con gli occhi socchiusi, offrendomi la bocca. Ma a
+un mio morso sussultò tutta tra le mie braccia, arrovesciò il capo e
+mise un suono inarticolato ch'era invito e promessa, fremito e spasimo
+di piacere.
+
+--Andiamo a casa tua!--gridai.--Non reggo più!
+
+--Se mia madre si sveglia, mi ammazza!--tentò di opporre ella,
+debolmente.
+
+--Non si sveglierà!--incalzai io, diventato rabbioso nella
+insofferenza dell'indugio.
+
+Ed ella si lasciò smuovere, si lasciò condurre...
+
+
+
+
+III.
+
+
+... Le pareti bianche della stanzetta ov'ella m'aveva silenziosamente
+introdotto; le due immagini sacre appese in capo al letto e racchiuse
+entro una cornice dorata, il cassettone sormontato da uno specchio ne'
+cui angoli stavano infisse alcune fotografie; le due poltroncine di
+seta gialla, e il letto alto ed ampio, con lo zanzariere candido
+alzato come a una offerta!...
+
+Ella era corsa, muta, ad accostar gli scuretti; curva sull'uscio aveva
+un istante origliato; aveva, con infinita cautela, dato due mandate
+alla chiave (che rimbombo dentro il mio petto!), poi era venuta verso
+di me con le braccia tese, me le aveva cacciate al collo, e m'aveva
+susurrato, con la voce spenta:
+
+--Sono tutta tua!
+
+Ma io m'era subito svincolato da quella stretta.
+
+Ed ella, fissandomi con le pupille fosforescenti che indovinavano il
+mio segreto pensiero, s'era incominciata a spogliare.
+
+La vezzosa testa china ricca di capelli fini, le mani che slacciavan
+convulse il corpetto e il busto, l'onda del seno che traboccava, e i
+colpi de' nostri cuori anelanti, in quel silenzio di tomba: che
+terribili cose!
+
+Ella era stata sublime, nelle furie della voluttà.
+
+S'era abbandonata a tutti i rapimenti, a tutte le demenze. Mi aveva
+insegnate le più riposte e più squisite vie del piacere. M'aveva d'un
+colpo spalancato le porte d'un paradiso di delizie di fuoco. E m'avea
+visto, trasfigurato dall'estasi, bere a lunghi sorsi, con avidità
+feroce, alla coppa raccolta nelle sue mani.
+
+Sull'alba io me n'era venuto via carico di sbalordimento e di stupore.
+
+Ma già l'indomani, a una certa ora del pomeriggio, il desiderio era
+inaspettatamente resuscitato in me, e m'aveva riafferrato, co' suoi
+mille tentacoli.
+
+La sera avevo rifatto quella strada, ed ero tornato a picchiare a
+quell'uscio, come un affamato.--Era stata un'orgia più bieca e più
+cupa della prima: e tuttavia non m'aveva saziato.
+
+«Forse--pensavo--la vita è troppo breve, per votare intera la coppa.»
+
+Ma intanto un vago senso di malessere aveva
+incominciato--inavvertito--a strisciare e pesare dentro di me. E si
+era fastidiosamente aggravato ogni volta che noi ci eravam concessi un
+po' di tregua e la derelitta m'aveva scoperto un lembo dell'anima sua.
+
+Gemendo, singhiozzando, ella m'aveva raccontato il suo gramo passato.
+
+Aveva evocata la figura di suo marito: la persona slanciata coronata
+da una bella testa di poeta--diceva lei--due occhi neri come carboni,
+e dei capelli inanellati, neri e lucenti anch'essi.
+
+E le prime indimenticabili dolcezze del nuovo stato. A diciassette
+anni senza un timore, una cura, un pensiero: affrontando l'avvenire
+con la baldanzosa e spavalda sicurezza della giovinezza che
+ignora.--Allora ella s'era immaginata che tutto ciò dovesse durar
+tutta la vita. E invece era durato appena tanto che il ricordo potesse
+restare e trasmutarsi nel più doloroso tormento. Poichè era un
+tormento di morte pensare a che ella s'era ridotta, e cosa le rimaneva
+della festa di tutto quel riso folle e giocondo.
+
+A misura che la malattia di ventricolo a cui egli era soggetto
+s'andava esacerbando, si esacerbava il suo temperamento. Dappertutto
+spigoli, dappertutto urti. E nulla che valesse a rasserenarlo più:
+nemmeno i vezzi d'Irma, la più piccola e più graziosa delle due
+bambine, la sua prediletta. Com'egli rientrava di ritorno
+dall'ufficio, una cappa di piombo copriva la casa. I trilli delle
+bambine, il ritardo di un minuto nell'apparecchiar tavola, una
+pietanza mal riescita, una risposta un po' secca: il fatto più
+insignificante bastava a metterlo sulle furie. Fracassava tutto quello
+che gli capitava alle mani; poi pigliava il cappello, e se ne andava.
+Lei dietro a scongiurarlo, a mani giunte, piangendo. E lui, niente.
+Ella gli diceva:--Non vedi come ti riduci? E queste due povere anime
+innocenti?--E lui a vomitare ignominie; e a picchiarla, persino. La
+gente per la scala e giù per la strada risapeva ogni cosa e si
+scandolezzava.--Dovreste provare a piantarlo--le suggerivano in
+coro.--Vedreste. Dopo due giorni verrebbe a strisciarvisi a' piedi.
+
+Ma ella no, ella no.
+
+Quando l'itterizia lo aveva còlto e inchiodato in quel letto, ella non
+se n'era staccata un momento. Il poveretto era diventato giallo come
+lo zafferano, fino alle unghie delle dita; e non aveva più che pelle e
+ossa.--Non garantisco nulla!--aveva avvertito il dottore. E per
+quaranta giorni s'era dovuto nutrire a solo latte.
+
+Alfine il pericolo era cessato, e la speranza era riapparsa, fra le
+pareti della casa.--La prima volta ch'egli s'era alzato e avea tentato
+i primi passi appoggiato al braccio di lei, che scoppio di
+contentezza! Era una dolce estate di San Martino, sul principio di
+novembre. Il cielo senza una nuvola, il mare senza una crespa: un sole
+così tiepido, così benefico!
+
+Delle ore intere egli se ne stava a sedere davanti a quella
+finestretta, divertendosi come un bambino a osservar col binocolo il
+traffico del porto, gli arrivi e le partenze de' velieri, od i vapori
+che passavan lontani impennacchiati di fumo: una cosa che inteneriva!
+
+Una sera persino egli le avea presa improvvisamente la testa fra le
+mani, e l'aveva baciata, confessando con le lagrime agli occhi che
+sapeva di doverle la vita, e chiedendo perdono di tutto il male che le
+aveva fatto.
+
+Ma appena ricuperate le forze--ancora da capo. Lo stesso umor nero, le
+stesse procellose collere, gli stessi forsennati furori.
+
+Finchè un bel mattino s'era dileguato lasciando sul tavolino una
+lettera dove diceva che non gli bastava l'animo di seguitare così, che
+l'unica soluzione era separarsi per sempre: ch'egli s'era fatto
+trasferire lontano, in Sardegna: non lo cercasse più: desse un bacio
+per lui alle bambine, e addio.
+
+S'era portati con sè i risparmi di cinque anni: ed ella era rimasta
+con le due bambine e la vecchia madre sulle braccia, e lo spettro
+della miseria sulla porta.
+
+Che fare?
+
+Le sere che usciva sola a prendere una boccata d'aria per quella
+strada lungo il mare, non poteva mai affacciarsi dall'alto del
+parapetto a guardar gli scogli irti della riva senza sentirsi gelare
+il sangue nelle vene, a un pensiero che la percoteva immancabilmente.
+
+Ma sempre il ricordo di quelle due povere anime innocenti l'aveva
+trattenuta, che dimandavan pietà co' grandi occhi smarriti, e che un
+giorno l'avrebbero maledetta.
+
+Ahimè! E non l'avrebbero maledetta a ogni modo?
+
+Tanto è vero che quando il destino piglia a perseguitare invano si
+tenta di sfuggire a' suoi colpi.
+
+Per vivere ella s'era messa a cucire e a ricamare di commissione. A
+Porto Maurizio, presso un banchiere, avea trovato lavoro per tre mesi:
+aveva allestito lei quasi tutto il corredo per la figlia maggiore
+fidanzata allora. S'era affaticata come una schiava, per riescir a
+mettere in là un po' di quattrini, andando la mattina e tornando la
+sera, sempre a piedi, per lo stradone polveroso che non finiva mai.
+Pure a che cosa era giovato?
+
+Una di quelle sere il primogenito del banchiere le si era avvicinato
+con un pretesto, e l'aveva accompagnata un pezzo. E quando il sole era
+scomparso e la strada s'era fatta deserta, le avea soffiato sul viso
+certe parole infocate. Ella no! Ella no! Aveva altro pel capo! Non
+voleva disonorar sè e quelle due tenere creature innocenti! E lui a
+battere, a insistere, a giurare e spergiurare delle pazzie. Aveva
+persino osato mostrarle una rivoltella piccola come una mano, che
+teneva nascosta nella tasca interna della giacchetta, sospirando con
+gli occhi stravolti:--Vedete, se mi lasciate senza speranza?--E
+l'indomani di nuovo, a quello stesso punto, a quella stessa ora, con
+quello stesso viso languido che la turbava, con quelle stesse parole
+che le inondavano la faccia di rossore e le gettavano in seno un
+improvviso scompiglio.
+
+Così egli avea potuto, una volta, coglierla a tradimento. Aveva fatto
+postar la vettura a quel recondito gomito della strada ov'ella non
+passava mai senza un leggero tremito alle ginocchia. Le era venuto
+incontro con gli occhi luccicanti e con una diabolica espressione di
+trionfo. «Siete nelle mie mani!» le aveva detto. E l'aveva afferrata e
+sollevata di peso, mentr'ella si sentiva mancare.
+
+Dopo quella notte fatale, che vita!
+
+Egli aveva affittata una villetta a mezzo cammino tra Oneglia e Porto
+Maurizio, tutta velata di olivi. Era stato quello il nido del loro
+perduto amore, dove s'eran promessi di non lasciarsi mai più. Oh
+quante volte, rifacendo ella quel cammino, aveva veduto l'alba
+nascente spargere intorno alle vette de' monti a oriente un umido
+color di latte e di rose! Quante volte s'era soffermata a quella nota
+svolta con le membra affrante dal piacere! V'era un fossato, laggiù,
+in fondo a cui bisbigliava l'acqua, sommessa, scorrendo tra le pietre
+e tra i roveti; e qualche pettirosso sempre vi si calava a bere, poi
+risaliva ad appiattarsi nel roveto, a spittinare.
+
+Nulla, nulla pareva potesse mai ammorzar quella febbre, spezzar quella
+catena.
+
+E invece!
+
+Dopo quindici mesi, una bambina era nata.--Tutta lui, negli occhi
+azzurri come la marina, e nei capelli biondi, fini come fili di seta:
+una bellezza. Egli le aveva imposto il nome di sua madre, e l'aveva
+data a balia a un paesello della valle di Taggia: tanto le si era
+sentito legato.
+
+Ma quando la difterite se l'era portata via, tutto s'era rapidamente
+mutato, tutto s'era sfasciato. Egli s'era allontanato per gettarsi
+nelle braccia d'una ballerina. Fiori, ori, gioielli: cosa non le aveva
+deposto a' piedi? E lui, vile, ardiva negare! E faceva delle scene di
+gelosia, lui che cercava i pretesti per abbandonarla! Inventava di
+sana pianta delle storie di tradimenti, e gliele rinfacciava come se
+fossero verità vive e parlanti.
+
+E se ella piangeva, se si disperava, se gridava ch'era la fine, egli
+si rivoltava: «Sono sazio di queste tue commedie!»
+
+Era sazio infatti: sazio di lei e del suo tenace amore. Sentiva la
+catena pesare, e voleva liberarsi.
+
+Ed ella lo aveva liberato. Se n'era tornata a casa più morta che viva,
+un mattino d'inverno.
+
+E non aveva nemmeno avuta la consolazione di stringersi al petto le
+sue due bambine, poichè la zia, inferocita, se l'era ritirate presso
+di sè fin dal principio della relazione. Non aveva nemmeno potuto
+sfogarsi con sua madre, giacchè essa le si era lanciata sopra per
+cavarle gli occhi. L'aveva vilipesa, l'aveva pestata, le avea
+gridato:--Meritavi peggio!
+
+E non le avea lasciato requie, da quel giorno.
+
+Sempre a morderla e flagellarla con ogni sorta di rimbrotti,
+d'improperi, d'infamie. E a smunger denari per appagar le voglie della
+sua gola!
+
+Ella allora per affogar quelle amarezze aveva affrontato delle
+amarezze maggiori. S'era data ad un altro che l'aveva anch'esso
+attirata ed avvolta con le sue bugiarde promesse...
+
+Così il supplizio era stato completo.--Agli occhi del mondo era
+l'ultimo passo sulla via della colpa e della vergogna; e il mondo non
+perdona. Anche le poche amiche che le eran rimaste le avevan tolto il
+saluto, e le si eran voltate contro. La zia aveva proibito alle
+ragazze di visitar la madre, anche furtivamente, una volta la
+settimana, come solevan prima. Le donne al suo passaggio si tiravano
+in là, per non lordarsi. Gli uomini rasentandola le scagliavano
+occhiate e parole cocenti come staffilate.
+
+
+
+
+IV.
+
+
+--Ieri sera verso le otto sono passata. La finestra era aperta, ma tu
+non c'eri. Nel ritorno mi son messa a sedere sul sedile di pietra,
+davanti al tuo cancello, pensando: «Forse di lì a un po' si
+affaccerà.» Non era quella, l'ora? Ho visto tuo fratello che
+passeggiava sul terrazzo fumando.
+
+Io risposi, improvvisando una bugia:
+
+--Mi sono affacciato tre volte, e non ho visto un'ombra. Forse che
+questo accadeva un minuto dopo che tu eri passata.
+
+Ella soggiunse, insoddisfatta:
+
+--Dove ti cacci, tu? Vivi tutta la giornata sepolto in casa tua tra
+que' tuoi maledetti libri? Io verrò cinquanta volte in paese per
+incontrarti, e non t'incontro quasi mai. Se sapessi le poche volte che
+commozione! Appena ti riconosco di lontano, il sangue mi dà un tuffo.
+Tu mi guardi alla sfuggita, come se passasse un'estranea. Io non posso
+più staccarti gli occhi di dosso!
+
+Poi che tacque, le posai una mano a sommo della fronte, e lentamente
+insinuai le dita nella folta selva de' suoi capelli. Ella mi lasciò
+fare, parecchie volte, reclinando un po' la faccia, sotto la dolce
+pressione: come assorta, scoprendo la bocca e la gola alla luna.
+
+D'un tratto riprese:
+
+--Con quell'altro è durato quasi due anni, e poteva forse durare
+ancora assai, se non capitava la disgrazia. Con te quanto durerà?
+
+--Che pazza!---ghignai con una voce che non riconobbi per mia, mentre
+la mia mano tremante tentava accarezzarle una guancia.
+
+Ma ella si ostinava:
+
+--Era un giorno di giugno, il giorno sette. Ho fatto il conto oggi che
+sono ottantacinque in tutto. Mi giureresti che durerà ancora
+altrettanto?
+
+Nella ingrata necessità di sostenere una situazione falsa il mio animo
+si inacerbiva.
+
+--Smetti di torturarmi e di bestemmiare!--stridetti. E suggellai le
+parole con un bacio, pur sapendo ch'eran esse le sole bestemmie, e che
+il bacio era una perfidia.
+
+La sconsolata tentennò il capo, incredula.
+
+--L'altro mi dette una gran prova d'amore. Che prova mi daresti, tu?
+Cosa sacrificheresti, tu?
+
+E i suoi occhi fissi acutamente ne' miei tentavan scandagliarmi.
+
+Allora le confessai ch'ero io pure uno spostato, un vinto della vita,
+giacchè nella lunga accanita corsa verso que' miei folli sogni d'arte
+e di gloria io aveva lasciato sul terreno a brandelli la miglior parte
+di me, ed avevo perduto il sommo bene ed il sommo conforto, cioè la
+capacità d'amare col completo abbandono dell'essere. Nessuno avevo io
+mai saputo amare a quel modo: nemmeno mio fratello, nemmeno mia madre!
+
+Mirando ad ottenere il doppio scopo di eccitare la sua compassione e
+di appagare insieme un molesto bisogno di purificazione che
+serpeggiava in fondo a me, mi spinsi fino a dirle che mi conoscevo
+colpevole, indegno, abietto, dinanzi a lei!
+
+Ella aveva abbassata la faccia, ascoltandomi. Quando l'alzò, due
+grosse lagrime le scivolaron giù per le gote brillando. Non parlò, non
+mi guardò, nemmeno. Asciugò col dorso della mano le lagrime, e
+ricacciò indietro i ciuffi che le ricadevan sulla fronte, come per
+liberarsi da un pensiero che la volesse schiacciare.
+
+Nel silenzio, attraverso la folla degli ulivi veglianti in attitudini
+desolate, saliva intanto la voce del mare che narrava il peso tragico
+della vita e l'insopportabile affanno.
+
+--Ho io forse una speranza? Sono io forse necessaria a qualcuno? Se
+domani tu sentissi ch'io fossi morta, cosa proveresti tu?
+
+A queste parole io mi rivoltava come a uno spettacolo di sangue. Era
+mera compassione, che mi pungeva: ed ella, l'illusa, nel suo intimo
+credeva forse ancora che potesse essere amore!--Io sapeva che s'ella
+avesse attuato il funesto disegno non avrei sparsa neppure una
+lagrima, che il giorno dopo l'avrei dimenticata, che avrei fors'anco
+provato un gran sollievo, che avrei riabbracciato la vita con un nuovo
+trasporto di gioia: e tuttavia gridai:
+
+--Mi vuoi attossicare?
+
+Ma quando ella si levò con un gesto costernato, e mi si avventò al
+collo singhiozzando: «Perdonami!» e mi tempestò di baci, que' baci nei
+quali si dibatteva la disperata ansia del naufrago che tenta
+aggrapparsi all'ultima tavola di salvezza,--da capo io vidi nella sua
+repugnante nudezza tutta l'oscenità della mia commedia.
+
+Nauseato e avvilito, mi staccai dal fianco dell'inconsapevole, quella
+notte.
+
+E l'indomani mi svegliai soffocato dallo sgomento di chi
+all'improvviso si vede prossimo ad affogare.--Ahimè che cosa ho io
+fatto!--mi domandavo con le mani nei capelli.--E pensavo: «Ella non è
+solo fango. Anche nel suo corpo vive e s'agita un'anima capace di
+godere e di soffrire. E tu non sospettasti neppur questo,
+accostandotele! Con un meschino inganno l'avvolgesti, e l'asservisti
+alle tue basse voglie. Come fosse fango ti avvoltolasti in lei! Ella
+ti porgeva una mano credendo alla tua parola che le prometteva di
+aiutarla a rialzarsi, e tu di nascosto sputavi su quella mano! Di
+nascosto la calpestavi! Chi ti dava dunque il diritto di far tutto
+ciò?»
+
+A più riprese m'ero risposto che questo diritto mi derivava dal fatto
+stesso della irreparabile condizione in cui ella era precipitata, e da
+cui nessun umano sforzo di generose energie l'avrebbe più saputa
+ritrarre.
+
+Ma un tale ragionamento ed altri simili che andavo facendo, non
+raccoglievan altro effetto che quello di rivelar meglio a' miei occhi
+le mie occulte vergogne.
+
+In verità un senso di scontentezza e di disgusto aveva sempre
+ondeggiato in me ogni volta che m'ero strappato alle braccia della
+misera. Un fastidioso fumo d'inquietudine aveva sin da' primi giorni
+turbato e offuscato il mio spirito.--Ed ora io non poteva appuntare il
+pensiero nell'enigma dell'avvenire senza che una paura di abisso mi
+agghiacciasse le reni. E mi rodevo, e mi struggevo, rievocando
+involontariamente le memorie del mio antico passato: un passato puro e
+immacolato come la vita di un fiore. La vista, così dolce un tempo, di
+quella casa, di quel terrazzo, di que' luoghi che avevano assistito
+allo sbocciare della mia giovinezza felice, mi riempiva ora di
+amarezza; gli occhi di mio fratello, quegli occhi che si posavan su me
+timidamente, e mi accarezzavan affettuosamente inquieti, e
+m'interrogavan muti e dolenti,--e le parole, quelle rare parole rotte
+con cui egli trepidando tentava sollevare il velo del segreto che mi
+circondava,--tutto ciò mi premeva, mi pungeva, mi trafiggeva. Schiaffi
+roventi eran quelli sguardi, quelle parole, quelle carezze, poi che
+non eran più per me, ma per un altro che da me era esulato, per
+l'antico fratello, compagno d'innocenza e di candore.
+
+Allora io assumeva un'aria quasi ostile. Fremente di dispetto e
+d'indignazione, mi levavo d'avanti a Giovanni, con un gelido saluto, e
+mi rifugiavo nel mio studio.
+
+Ma nella solitudine e nel raccoglimento il tormento diventava più
+penoso e più acuto. Qualche carta abbandonata che serbava, incompiuta,
+la traccia luminosa d'un pensiero d'arte e di poesia anelante, ebbro
+d'azzurro, all'Alto; qualche libro nella cui lettura mi solevo beare
+come in un divino lavacro ideale, e che aveva dischiuso agli occhi
+della mia mente stupita ed avida nuovi orizzonti e nuovi cieli, che
+aveva mantenute deste e rinvigorite le mie nobili energie, e mi aveva
+insegnato il desiderio e la visione d'un'Arte eccelsa, grande e
+serena,--tutto insorgeva unanime contro di me, e mi accusava.
+
+--È necessario--gridai a me stesso togliendomi di schianto alle
+riflessioni in cui m'ero sprofondato passeggiando sul terrazzo un di
+quei giorni--è necessario che questo abbia fine!
+
+Salii risoluto le scale, entrai nello studio, afferrai la penna, e le
+scrissi.--Le confessai che fino a ieri l'avevo vilmente ingannata. Che
+non l'avevo amata, che non l'amavo, che non potevo amarla. Che la mia
+coscienza si riscoteva ora dal suo obbrobrioso torpore, e m'imponeva
+di troncare la relazione. Io non poteva nè voleva esitare ad obbedire.
+Addio. Mi dimenticasse. Mi perdonasse, se potesse. Fino a ieri l'avevo
+vilipesa. Da oggi incominciavo a stimarla e a rispettarla.
+
+Tutta la notte non chiusi occhio. Aspettai la risposta sudando freddo,
+come il reo che aspetta la sentenza. E la risposta venne: ma
+tutt'altra da quella ch'io m'era immaginata. La derelitta non inveiva
+nè implorava: si rassegnava con repressa amarezza, incolpando sè e
+l'avverso destino!
+
+Io bagnai di lagrime di riconoscenza, di rimorso e di umiliazione quelle
+parole che in luogo di condannarmi mi proscioglievano e mi restituivan la
+mia libertà e la mia dignità d'uomo. E mi riconsolai pensando la nuova vita
+che mi si apparecchiava; e giubilai, guardandomi attorno. I libri dagli
+scaffali, i ritratti dalle pareti sorridevano di compiacimento; gli ulivi
+che sormontavan con le cime nel vano della finestra annuivan con cenni di
+consenso e di augurio: uno spirto di pace di serenità e di letizia
+rinnovellate brillava in grembo all'aria e sulle cose, circonfondendole di
+un inusitato fascino di poesia e di bellezza.--Oh la tenerezza appassionata
+che inumidiva certi primi sguardi, che vibrava in fondo a certe prime
+parole susurrate con Giovanni nella quiete solinga ombrosa del terrazzo,
+come a un convegno di innamorati che si riconciliano! E il sottile squisito
+diletto di riaprir certi libri su cui la polvere e l'obblio s'erano a lungo
+posati; la commozione del vedere a certe letture inaspettatamente
+risorgere, quasi per opera di magia, una cara folla di idee, di sentimenti,
+di immagini, di affetti legati ad un dolce passato di cui tutto credevamo
+perito in noi, persino il mesto ricordo! E la impetuosa concitata gioia
+dell'ascendere e toccar col pensiero le aeree vette dell'Ideale, per
+lanciare di lassù uno sguardo vittorioso e superbo alla misera vita vana ed
+effimera brulicante nelle brume del piano!
+
+Lunghe ore rimanevo così seduto innanzi alla finestra del mio studio
+spalancata, o sul sedile di pietra del terrazzo, ora assorto nella
+contemplazione delle grate visioni interiori, ora in quella della
+natura esterna che mi attirava e mi soggiogava con le sue ineffabili
+grazie.
+
+Lasciavo lentamente errare lo sguardo pel giardino intorno irrorato
+dalla rosea luce del vespero, o su per la linea ondulata de' ceruli
+monti lontani incoronati dalla gloria del sole che loro cadeva alle
+spalle, o su per l'ampia distesa della marina che s'increspava a
+quell'ora e si popolava di vele che venivan giù gonfie, in braccio al
+ponente.
+
+Ma le ombre si allungavano, rapide; la rosea luce moribonda tremava
+un'ultima volta nell'aria, sospesa come un desiderio fuggitivo; e il
+cielo si oscurava, i fumi salivano, torpidi; una campana, desolata,
+nel silenzio ricordava e piangeva, mesceva memorie e lacrime.
+
+Così, pari ad una fontana inesauribile, la Natura versava nel cavo
+dell'anima mia sonora le divine armonie della sua misteriosa ed
+infinita bellezza.
+
+E la mia anima le ripercoteva, estasiata.
+
+
+
+
+V.
+
+
+Pure una sera, mentre attendevo Giovanni, solo, nella dubia luce del
+crepuscolo, mi assalì il ricordo di _lei_: l'acre violento ricordo del
+suo profumo e delle sue carni.
+
+Oh la mia povera anima! Sopra i carboni ardenti del desiderio come si
+contorceva, come gemeva, come ululava!
+
+D'un tratto una scampanellata risonò nell'atrio; e di lì a un momento
+Giuseppe entrò con un biglietto.
+
+Io stesi la mano a ghermirlo, col cuore che mi batteva.
+
+Mio fratello mi avvertiva che rimarrebbe ancora qualche giorno a
+Dolcedo, un borgo della valle di Porto Maurizio che gli aveva fornito
+il soggetto d'un quadro.
+
+Io esultai: più che se fosse stato un biglietto di lei (come nel
+calore dell'immaginazione m'ero dato a credere), un biglietto che mi
+dicesse: «Vieni, non reggo più!»
+
+Libero ormai dalla imbarazzante soggezione della presenza di Giovanni,
+non diventava io padrone di me? Quali ostacoli avrebbero avuto forza
+di arrestarmi o solo un poco trattenermi sulla ruinosa china fiorita?
+Il mio scialbo sogno di purezza, di dignità, di pace! Che cosa valeva,
+che cosa poteva esso più di fronte alla realtà fiammeggiante di quel
+paradisiaco bagno di piacere, il cui pensiero bastava a mettere in
+tumulto tutto il mio sangue?
+
+Silenzioso come uno spettro scivolai per la lunga scala, attraversai
+il giardino e uscii, fingendo di non udir la voce di Giuseppe che
+dall'alto del terrazzo mi richiamava per la cena.
+
+Laggiù trovai la stradicciuola già buia. Il grillo che strideva
+ancora, su per la ripa nera. Il mare che suggeriva oblique lascivie,
+leccando la spiaggia supina con guizzi di voluttà impudici rilucenti
+nell'ombra.
+
+D'un colpo un vento di delirio m'investì e mi squassò; una fitta benda
+mi calò sugli occhi.
+
+In capo al muricciuolo m'era apparsa la figura di lei, immota, curva
+ad aspettare.
+
+Ma presto cadde la benda. Non era _lei_. Era una figura maschile: un
+giovane, forse.
+
+--Scellerata!--pensai. E un'ondata di sangue mi montò al
+cervello.--Cosa oserai rispondere quand'io ti intimerò:--Non mentire!
+Con questi occhi ho veduto!--?
+
+La libidine della carne si mescolava a quella dell'oltraggio: a
+vicenda si rinfocolavano, nel satanico connubio.
+
+Appena svoltato, gettai avidamente uno sguardo al breve tratto di
+strada che mi separava dalla casetta, e alle finestre. E provai una
+gioia amara nel veder tutto deserto, tutto buio.
+
+In punta di piedi mi spinsi fino al memore cancelletto che tante volte
+aveva cigolato al mio passaggio,--e chiamai:
+
+--Susanna!
+
+E stetti ad aspettare, col collo teso, la faccia supina, nel silenzio,
+in preda a un affanno mortale.
+
+--Susanna!--replicai, spaventato dalla mia stessa voce che tremava
+forte.
+
+Ed aspettai, senza respiro, senza un'oncia di sangue nelle vene.
+
+Alfine qualche cosa si mosse, dietro la tendina che biancicava: un
+leggero romore s'intese, la finestra si aprì; una vita bruna si piegò
+verso me.
+
+--Sei tu?
+
+Un incredibile, inenarrabile sogno!
+
+E pure era la sua piccola mano deliziosa che mi si tendeva nell'ombra,
+era la sua vita flessuosa ch'io stringeva, era l'alito della sua bocca
+ch'io beveva, eran le sue labbra rosse come il melograno ch'io
+suggeva!
+
+--Come mai?--interrogò ella con una voce molto velata, quasi
+rauca,--che cosa è accaduto?
+
+Io risposi:
+
+--Credevo di poter vivere senza di te! Credevo di poterti scordare!
+
+Ella mi prese tutte e due le mani, e mi chiese, con quella sua voce
+fioca, che pareva di sepolcro:
+
+--Pietro, sarebbe vero?
+
+Ma d'un tratto si svincolò, si coperse la faccia, e mormorò,
+costernata dal ricordo:
+
+--Anche allora avevi giurato!
+
+Io le strappai le mani dal volto, le inghirlandai con le mie braccia
+il collo, ed esalai, curvo sulla sua bocca triste:
+
+--Luce delle mie pupille! Non vedi come mi ti striscio a' piedi? Non
+vedi come sanguino? Abbi pietà!
+
+Quasi non avesse udito, ella taceva, piegato il mento sul petto che
+pulsava agitato.
+
+Ma io, reso audace dal presentimento e dalla visione della vittoria,
+la urtai alle reni e la sospinsi. Tutto fremente le domandai:
+
+--Dorme tua madre?
+
+--Non è qui,--sospirò ella.
+
+--Tornerà presto?
+
+--Non credo che tornerà più. Ci siamo bisticciate, oggi. Non senti che
+voce? Le dissi ch'ero incinta, e lei mi fece una scena. Pretendeva che
+ti scrivessi.--Pestatemi--le dissi:--non gli scriverò.--Ella mi venne
+co' pugni sul viso. Mi picchiò, mi afferrò pe' capelli, mi sbattè
+contro il muro come un cencio. Guarda qui la piccola ferita. E se
+n'andò minacciando di correre da te. Per carità: se mai venisse non
+darle ascolto. Cacciala via!
+
+Io non pensavo che a quell'unica cosa incredibile, scoppiata sul mio
+capo col fragor della folgore.
+
+--Incinta?--balbettai, pieno d'orrore, sentendo rizzarmisi i capelli.
+
+Nell'ombra ella non potè certo scorgere l'espressione del mio volto,
+nè i goccioloni di sudore che m'irrigavan le tempie. Ma la mia voce mi
+tradì, alterata da quell'orrore.
+
+--Lo sapevo,--soggiunse ella dopo una pausa che mi parve eterna,--lo
+sapevo che questa notizia t'avrebbe un po' sconcertato. Avevo pensato
+di non dirti nulla, perciò. Non volevo che avessi noie a cagione di
+me. Poveretto! La colpa è stata mia: lo so: sono io che la devo
+scontare! Di che ti vuoi dar pensiero, tu? Un giorno, questo m'avrebbe
+schiacciata, è ben vero. Mi ricordo quella volta: s'ei non m'avesse
+fatto un po' di coraggio, addio. Avevo già deciso, dentro di me, in un
+lampo. (Oh l'avessi fatto davvero!) Adesso, invece, mi adatto. M'hanno
+piantata lì come un cane. So che domani, appena sapranno, strilleranno
+più forte, e mi mostreranno tutti i loro artigli. Che importa! Finchè
+mi restano quelle due poveracce! Mia zia ha già insegnato alla prima
+che sua madre è una mala femmina appestata. «Guai a voi se vi lasciate
+baciare! Guai a voi se accettate una carezza!»--Ma quelle povere anime
+di nascosto vengono a trovarmi, e mi raccontano tutto, e mi vogliono
+bene.--È nostro padre, che ha trattato male--dice la Irene. E per
+questo l'altro giorno da sua zia s'è buscata un ceffone.»
+
+Trangugiò in silenzio quel po' di fiele; poi, con un tono estremamente
+dolce, conchiuse:
+
+--Ma tu non preoccuparti. Non vedi? Non ti chiedo nulla. Non cerco di
+aggrapparmiti. Ti rendo tutta la tua libertà.
+
+Io avrei preferito ch'ella m'offrisse qualche pretesto di ribellione,
+per non trovarmi costretto a denudare la mia ributtante viltà. E fu
+nell'insano desiderio di ricoprirla, cotesta viltà, che osai
+affacciare--di mezzo a certi ipocriti avvolgimenti di frasi--un
+ingiurioso dubbio.
+
+--Miserabile!--ruggì ella, troncandomi le parole in bocca.--Perchè
+venivi dunque? Chi ti aveva chiamato?... Lasciami! Non toccarmi! Se
+sapessi che ribrezzo mi fai!
+
+Invano tentavo, con le mie mani, di trattenerla. Ella si dibatteva,
+nella stretta; si divincolava con tutta la persona, come se realmente
+il mio materiale contatto dovesse ammorbarla.
+
+--Per carità, Susanna, sentimi!--insistevo tra smarrito e furente.
+
+Ma ella no. Era riuscita a sfuggirmi, s'era avventata all'uscio,
+teneva già la mano sulla chiave.
+
+Nel colmo dell'esasperazione, io mi cacciai perdutamente in braccio
+alla mia viltà.
+
+--Bugiarda!--le scagliai alle spalle,--ho visto chi ti aspettava
+stasera al solito posto!
+
+L'offesa si rivoltò con un sibilo di belva ferita, e mi sputò in viso
+il suo estremo insulto. Poi s'affisse davanti a me fieramente: quasi
+avesse raccolto una sfida, ed attendesse l'assalto, impavida.
+
+Ma quando si sentì abbrancare alla vita, e vide la mia mano levata
+nell'aria come una scure, mi si lasciò sdrucciolare a' piedi.
+
+--Ammazzami!--soffiò.
+
+E dette in uno scoppio di pianto.
+
+
+
+
+VI.
+
+
+Come l'assassino dopo vibrato il colpo nell'ombra, ero fuggito. Tutta
+la notte ero incessantemente fuggito: e sempre invano, poichè avrei
+voluto poter fuggire me stesso, o poter credere che fosse un sogno
+d'inferno quello che m'era balenato alla mente.
+
+Ed era invece realtà vera, irrecusabile, indistruttibile!
+
+In una di quelle malvage sere in cui quasi un'altr'anima entrava in
+me, briaca de' fumi di una immonda passione--in uno di que' turpi
+abbracciamenti in cui io saziava, latrando, i pruriti di quella
+lebbrosa passione--io aveva generato un essere. E questo essere
+maturava ora nelle viscere di quella donna, succhiando i germi del
+vizio e dell'abbrutimento. E sarebbe un giorno venuto alla luce--chi
+sa con che anima!--e sarebbe stato _mio figlio!_
+
+In nulla avrebbe egli potuto appartenermi, poichè nulla di veramente
+mio avevo dato a quella donna, poichè in quell'infame connubio non
+avevo portato che la feccia, putrida e fetente, di me stesso. Non un
+palpito, non un guizzo, una scintilla, un alito del mio vero _io_:
+nulla! E tuttavia egli sarebbe stato _mio figlio!_ Egli m'avrebbe
+forse fisicamente rassomigliato. Io avrei forse riconosciuto in lui
+l'ampiezza della mia fronte, il color de' miei occhi, il taglio della
+mia bocca. Tutto avrebbe gridato contro di me. Avrei dovuto posargli
+una mano sul capo e benedirlo, e accoglierlo fra le mie braccia, e
+serrarlo al mio petto: e questo mentre la mia anima lo repudiava,
+mentre tutte le fibre del mio cuore lo respingevano con un fremito di
+repugnanza e di orrore!
+
+E l'enorme schifosa macchia non si sarebbe mai più cancellata; e la
+sorda, occulta, inconfessabile angoscia, non avrebbe avuto fine mai
+più!
+
+Addio! Tutto adesso veramente si spezzava, si sfasciava, ruinava.
+Innocenza, purezza, serenità: tutto era distrutto, sommerso, perduto:
+e per sempre!
+
+Seduto in capo a quella ultima scalinata del molo con la testa fra le
+mani seguitavo a guardare inebetito le acque nerastre, quando un nuovo
+pensiero ruppe nella mia mente con un bagliore acuto e improvviso.
+
+--E se fosse un colpo di astuzia? Se, approfittando della mia patente
+inesperienza e del mio cieco confidente ottimismo, ella m'avesse fin
+dal principio ingannato? Ed io, nell'esaltato travaglio di quella
+crisi morale, avessi soggiaciuto a dei ridicoli rimorsi,
+prosternandomi davanti a un tipo quasi ideale di rejetta e vinta nella
+diseguale lotta della vita: un tipo che io stesso con le mie mani
+commosse di reverenza mi fossi foggiato, mettendolo al posto della
+realtà volgare ed urtante?--Quando ella s'era vista lasciare, non
+s'era mossa, per corrermi dietro. In nessun modo m'aveva cercato. Non
+aveva messo una lacrima, non aveva proferito una parola che tradisse
+il desiderio di ripossedermi.--O non era forse questo il mezzo più
+efficace e più sicuro per riattirarmi?--Nel darmi adesso il terribile
+annunzio, aveva con bel garbo insinuato che sua madre verrebbe a
+trovarmi. E se una intesa esistesse fra la figlia e la madre? Se tutto
+ciò non fosse che una losca farsa architettata a' miei danni? Se non
+fosse che un triviale ricatto?
+
+Considerando simili ipotesi, facevo come colui che sogna cose
+meravigliose e felici, e mentre loro sorride con gli occhi, in cuore
+già s'attrista, mòrso dal dubbio di sognare, e piange pensando che
+l'alba presto verrà a spazzar le rose e gli ori, e a spargere ovunque
+cenere fredda.
+
+Misero me! Ciò che soprattutto mi aveva colpito, osservando la figura
+morale di lei, non era forse quel profondo marchio di sincerità che
+improntava ogni sua manifestazione? Ciò che m'aveva intimamente
+toccato, non era quella totale rinunzia ad ogni speranza, quella
+rassegnazione spruzzata quasi di sprezzo e di scherno, ma grondante di
+segrete lacrime amare?--Come una di quelle creature a cui i soverchi
+pesi della vita e i procellosi urti della sventura han logorate e
+svigorite le molle del volere, ella era venuta a me quasi senza
+resistenza, illudendosi forse per un attimo di potersi scaldare a una
+fiammata di affetto. Aveva un istante creduto alle mie ribalde parole;
+e m'aveva aperte le braccia.--Ma appena io, vergognandomi di me
+stesso, m'ero levato e codardamente allontanato,--ella aveva
+incrociate le braccia sul suo smunto seno, ed aveva abbassata la
+testa: rigida e muta come una statua di pietra.
+
+Ed era costei quella a cui, per supremo oltraggio, attribuivo ora una
+bassezza che solo la mia mostruosa perversità poteva concepire!
+
+Oh come accanto a me appariva ella grande, nella coscienza della
+propria irreparabile abiezione e nell'austera fierezza del proprio
+sdegno!
+
+E come invano io annaspava e lottava per distornar dal mio capo la
+giusta e severa condanna!--Mani e piedi incatenati dovevo, co' miei
+occhi, assistere al mio perpetuo supplizio!
+
+Perpetuo, mi dicevo. E tuttavia non credevo, non mi risolvevo a
+credere.--Chi sa! Il pauroso essere ancora non era venuto alla luce.
+Appena esisteva nel grembo di lei come informe embrione privo di
+coscienza, e che nulla aveva di umano. Se la Natura, provvida, prima
+che raggiungesse il suo completo sviluppo, l'avesse distrutto? O se la
+mano di colei, in un istante di criminosa demenza, si fosse rivolta,
+per odio a me, contro il frutto delle proprie viscere?
+
+Ma infine un'altra via mi restava: una via obliqua e obbrobriosa, ma
+facile e sicura.
+
+Il tremendo segreto era posseduto da una sola persona al mondo dopo di
+me: e costei non era degna di fede!
+
+Impunemente io avrei potuto rinnegar la paternità di quell'essere.
+Davanti a tutto il mondo avrei potuto giurare, con la fronte levata,
+senza arrossire, senza battere ciglio. Avrei potuto rimaner l'_unico_
+testimone della mia infamia: e vivere, come tanti miseri fanno,
+stringendo un losco mercato con la propria coscienza.
+
+Chi sa!
+
+Il tempo avrebbe, forse, mitigata l'acre acerbezza di tutte quelle
+cose. Io mi sarei allontanato da quei luoghi e da _lui_. Mi sarei
+ricacciato in braccio all'Arte ed ai miei folli sogni.--O forse,
+ribellandomi arditamente alla schiavitù di quel selvaggio feroce
+egoismo a cui avevo fino allora aggiogata la mia esistenza, mi sarei
+innalzato ad una più nobile visione della Vita: mi sarei tuffato nelle
+pure e fresche correnti di un sublime ideale altruistico: avrei ad
+esso votato tutto me stesso: fino all'ultima stilla di sangue: e avrei
+così ricomprata la mia dignità d'uomo e la mia pace....
+
+Scoccavano le undici, quando mi tolsi di là per incamminarmi verso
+casa.
+
+La luna, di recente apparsa, spandeva dall'alto dell'opaco azzurro
+sulla costa e sulla macchia del paese la sua bianca e fredda luce.
+
+Salire su per lo stradone squallido, sotto la bianca e fredda luce;
+riaprire il cancello stridulo, e ridestar gli echi della villa
+dormente, doveva essere una cosa carica d'immensa tristezza.
+
+Col piede sul gradino del cancello mi arrestai, la testa nelle mani,
+esitando.
+
+Poi mi feci animo: sospinsi il battente, traversai, come un ladro, lo
+spazio ghiaioso, ed affrontai la lunga scala.
+
+La voce del cucùlo che cantava nascosto nel folto dell'oliveto; una
+folata di vento che passò sul mio capo improvvisa facendo stormire gli
+alberi; una foglia secca che cadde, roteando, a' miei piedi: tutto ciò
+mi riempì di spavento. Quando giunsi sul terrazzo, e potei co' miei
+occhi accertarmi che il sedile sotto il mandorlo era vuoto, respirai.
+
+Già in fondo alla scala avevo trasalito, al pensiero di trovarvi mio
+fratello immobile, con le mani conserte, come un giudice, a domandarmi
+ragione!
+
+
+
+
+VII.
+
+
+--Quello che la vostra coscienza vi suggerisce!--proferì la vecchia,
+intimidita forse dalla ostilità del mio atteggiamento.
+
+Cavai il portafogli, e ne estrassi un grosso biglietto di banca.
+
+--Tenete!--le dissi, senza guardarla, mentre ella sporgeva le mani
+grifagne.
+
+--Se Dio vuole--ripigliò con l'evidente intenzione di dirmi cosa grata
+e compensarmi almeno in parte dell'atto generoso--se Dio vuole è un
+affare che scorre liscio come l'olio. La levatrice m'ha assicurata che
+non l'allunga fino a domattina. Appena il bimbo sia nato m'incarico io
+di portarlo all'Ospizio. Nessuno m'ha da vedere, nessuno ne ha da
+saper niente. Niente chiacchiere, niente pettegolezzi. Susanna
+strillerà, lei che vorrebbe darselo a balia. Lasciatela strillare. Una
+volta che la faccenda sia fatta, si adatterà. E se non s'adatterà,
+tanto peggio per lei. Doveva pensarci due volte, prima di mettersi
+negli impicci, quella carogna.
+
+--Scusatemi,--ruppi con uno sforzo, levandomi in piedi
+subitamente,--avrei un impegno...
+
+L'importuna comprese. Si levò anch'essa; fece in fretta le sue scuse e
+i suoi ringraziamenti, e si avviò.
+
+Io rimasi così ritto fino a che non udii la porta del pianterreno
+richiudersi con un colpo secco: allora, cadendo sulla seggiola, ebbi
+la sensazione di piombare in fondo a un pozzo.
+
+--Spaventoso!--pensavo, colla faccia nelle mani.
+
+Come il sole sorgeva il mattino dall'orizzonte, come sul mio tetto i
+passeri garrivano, come il mandorlo del terrazzo metteva i suoi
+fiori,--così, naturalmente, necessariamente, inevitabilmente, sarebbe
+egli venuto alla luce!
+
+_Domani_, aveva detto tranquillamente la strega.
+
+In qual modo adunque avevo io vissuto fino a ieri? Come avevo,
+vivente, potuto assistere al precipitare del dramma? Che cosa aveva io
+fatto per parare il terribile colpo?
+
+Mi passavo una mano sulla fronte ghiacciata; e penavo a rievocare e
+ricomporre i ricordi, come se una barriera di cent'anni si fosse d'un
+tratto frapposta tra quel passato e me.
+
+Stoltamente, pazzamente da prima m'ero adoperato a cancellare e
+disperdere gli ultimi esterni vestigi di rapporti con la sciagurata.
+Avevo dato a credere a me stesso che, una volta raggiunto quello
+scopo, mi sarei sentito estraneo a lei ed al temuto avvenimento,--e
+sarei stato salvo. Parecchi giorni dopo la memorabile scena, ero
+andato a reclamar le mie lettere, in preda a una straordinaria
+agitazione, attanagliato dalla paura che con un pretesto ella si
+rifiutasse; o che--come s'addiceva meglio alla franchezza del suo
+carattere,--mi dichiarasse di voler tutto serbare per poter a suo
+tempo portar le prove che mi smascherassero.
+
+Invece, nulla di tutto ciò!
+
+Ella m'aveva semplicemente detto, con un sorriso mordace:
+
+--Tanto, le avrei buttate nel fuoco!
+
+Io avevo allungato la mano rapace, non credendo a me stesso. Le avevo
+prestamente raccolte e deposte in fondo alla tasca interna della
+giacchetta. E quando avevo potuto mettere il piede fuori del
+cancelletto, m'ero dato a scappare di corsa, leggero come un uccello.
+In capo al molo, alla luce verdastra del fanale, le avevo tutte scorse
+ad una ad una,--dando di tanto in tanto una sguardata sospettosa
+intorno. Dipoi, ridotte in minutissimi brani, le avevo strette nel
+pugno; m'ero calato giù tra le macchie dei massi al mare; m'ero sporto
+con tutta la vita, avevo aperto il pugno,--ed ero risalito tacito
+nell'ombra, simile a un malfattore.
+
+Un alito di sollievo aveva sfiorata la mia fronte. Quas'io fossi
+scampato da un pericolo di morte, avevo provato la sconfinata gioia
+della salvezza e della vita.
+
+Ma l'indomani, ridestandomi, non era più stato così! Le eccezionali
+emozioni della sera m'erano parse inesplicabili, incomprensibili. A
+che poteva giovare--mi dicevo--aver sottratte le lettere, se la mia
+coscienza, se tutte le cose intorno insorgevan gridando con voci alte
+e formidabili?
+
+Allora avevo cercato refugio lungi da quei luoghi crudeli, da quelle
+cose spietate.
+
+A Genova m'ero imbarcato sopra un vapore, per Napoli. Napoli e la sua
+riviera erano state un sogno della mia prima giovinezza. Chi sa! Forse
+mi sarei beato ancora negli spettacoli della Natura come a' felici
+tempi in cui gli ultimi purpurei strascichi d'un tramonto che
+agonizzasse sul mare, o le perle e i gigli d'un'alba che si alzasse
+pel cielo fresca e pura come uno zampillo di fonte o come un giulivo
+canto di vergine; o gl'intatti candori d'una notte attonita di
+silenzio e di luna, pari a un arcano tempio poggiante sopra colonne di
+sospiri:--queste semplici cose bastavano a rapire e imparadisar
+l'anima mia.
+
+Ma troppe corde omai erano stanche di vibrare, in lei!
+
+Napoli e la sua decantata riviera.--Una scialba visione, passata
+innanzi ai miei occhi senza una parvenza di vaghezza, senza un lampo
+di seduzione!
+
+E me n'ero tornato a Genova.
+
+Avevo tolto a pigione un quartierino sul porto, dal lato d'occidente,
+e dato a mio fratello l'annunzio che mi mettevo a lavorare, mentre
+appena avevo in animo di tentare. Ma poi che m'ero trovato dinanzi
+alle cartelle bianche, un indicibile sgomento m'aveva assalito. Invano
+m'ero studiato di risvegliar la mia fantasia, invano avevo chiesto al
+mio cervello un'idea.
+
+Avevo finito per gettarmi a capofitto nel vortice dei rumori e delle
+distrazioni cittadine. Avevo voluto stordirmi, visitando
+un'esposizione d'arte, frequentando assiduamente i teatri e i caffè,
+annodando effimere amicizie. Una sera ero anche andato a un comizio di
+popolo. Ed avevo, la prima volta, inteso a parlare dell'infinito
+cumulo di miserie e di dolori che grava e accascia e atterra la grande
+maggioranza dell'Umanità. E d'un ideale di Eguaglianza che spuntava,
+come un grande astro recente, sull'orizzonte della storia, lucente
+messaggero d'un'êra di Giustizia e di Pace, e d'una Umanità
+rigenerata. Un ideale che soltanto un manipolo di buoni e di forti
+osava oggi proclamare e difendere: ma che tutto il mondo in un
+prossimo avvenire avrebbe riconosciuto e inchinato.
+
+Era un giovane, che parlava; una pallida figura d'asceta: pallida e
+luminosa.
+
+La sua voce tonava nella sala, veemente e commossa, in un silenzio di
+tempio. Brividi di consenso attraversavano la folla. E il radioso
+ideale emergeva, con la sua gran luce abbagliante. E la sospirata Vita
+si offeriva, leggiadra di armoniche bellezze.
+
+Ero uscito di là col cuore che mi scoppiava. La sera avevo lungamente
+passeggiato sulle _terrazze_, meditando ciò che avevo udito,
+fantasticando, e promettendo a me stesso di togliermi alla colpevole
+accidiosa inerzia in cui poltrivo,--e iniziare la nuova Vita
+stringendomi a quel manipolo di buoni, e sposando la loro causa.
+
+E l'indomani avevo voluto conoscere quell'uomo.
+
+Egli era venuto a trovarmi lassù nella mia stanzetta al quarto piano,
+dove solo il volo delle rondini di quando in quando arrivava con certi
+gridi prolungati, ebbri anch'essi di azzurro e di sole. E m'aveva
+stretto la mano come a un fratello, parlandomi a lungo con quella sua
+voce che pareva una musica, e fissandomi con que' suoi occhi stellanti
+in cui risplendeva tutta la luce del mondo ch'egli predicava.
+
+--Perchè non scrivi?--m'aveva detto.--Sotto il magico velo dell'Arte
+l'Idea passa più fulgida di fascino e di bellezza.--Scriverò!--avevo
+risposto io, col cuore gonfio di tenerezza e di ambascia. Ed avevo
+avuto un momento di debolezza: ero stato lì lì per prender la sua
+mano, la mano affilata e rigata di vene azzurre che posava sulla
+ringhiera,--e confessargli il peso insopportabile del mio
+passato.--Lassù, dinanzi a quella finestra, a quell'ora, mentre le
+ultime rose del sole appassivan sulla parte alta della città, e nembi
+di violette si rovesciavan sul porto, e qualche goccia d'oro cadea
+brillando sulla nera folla dei vapori.
+
+Erano stati quelli i miei migliori giorni!
+
+A traverso le agitate febbrili letture nelle quali m'ero sprofondato,
+la mia fantasia s'era eccitata; era tornata fervida ed agile. Nelle
+lunghe passeggiate notturne avevo ordito la tela d'un nuovo romanzo,
+in cui avrei a piene mani versati i freschi fiori odorosi della mia
+fede e le folli candide spume del mio entusiasmo: e m'ero accinto
+all'opera sorridendo, forte di fiducia e di amore.
+
+Ma d'improvviso, pari a una molla lungamente compressa, era risorto il
+terribile pensiero flagellatore.
+
+Una sera che m'ero messo, senza disegno, a vagar pe' vicoli della città
+bassa, sfinito da un'intera giornata di fatica cerebrale,--l'ululo della
+tramontana era passato sul mio capo con un'ala di spavento. Una voce
+interiore aveva gridato:--Come puoi vivere quì, mentre l'avvenimento di
+morte laggiù si matura?--E l'antico gelo m'era sceso nell'ossa. E il
+pensiero d'una notte di attesa mi aveva atterrito,
+
+Ero come l'infermo che peggiora, e sa di peggiorare, e tuttavia si
+strugge di scoprire la piaga, mosso dalla irragionevole speranza di
+potersi trovar di fronte a un miglioramento.
+
+Volevo accertarmi s'_ella_ vivesse ancora. S'ella fosse ancora
+_laggiù_. E se il suo corpo recasse già, manifesti, i segni della
+maternità imminente.
+
+Delirando, pensavo:--Se per isfuggire alla nuova onta ella fosse
+migrata lontana non lasciando di sè traccia nessuna? O se, presaga
+delle nuove tempeste che il futuro le addensava sul capo, stanca della
+vita, fiaccata, si fosse risolta a un estremo atto di disperazione?
+
+Ma l'indomani, nella tormentosa corsa del viaggio, avevo lasciato, ad
+ogni fermata, un brandello di coteste pazze speranze, E le avevo viste
+spenzolar sanguinanti al vento, tra le lagrime, mentre mi allontanavo.
+
+A capo chino m'ero avviato a casa, premuto alle calcagna da una paura
+inenarrabile.
+
+Poi a notte alta m'ero strascinato laggiù, avevo di lontano vista la
+finestra gialla di luce, e me n'ero tornato via senz'ardire di
+avvicinarmi, colpito in pieno petto da una pugnalata.
+
+Che cosa dunque sarebbe stato di me s'io l'avessi un giorno
+incontrata?
+
+Pure anche questo era accaduto!
+
+Un unico pensiero: salvarmi fuggendo.--Ma un bisogno più possente
+aveva vinto. Ed io m'ero sentito trattenere da una mano di ferro, e
+cacciare innanzi, come alla morte.
+
+Così l'immagine, più detestabile della morte medesima, mi si era
+impressa negli occhi. Sempre la vedevo. E pensavo, perduto:
+
+--Che ti rimane oramai?
+
+Un mattino che avevo sorpreso Giovanni nel mio studio e m'ero udito
+chiedere, con una voce che passava le viscere, l'elemosina d'una
+parola che gli rivelasse il mistero,--Lasciami!--avevo risposto,--Son
+scivolato nel fango. E non mi levo più!
+
+Ero come coloro che un morbo incurabile affligge: i quali, pur
+assistendo al progressivo dilatarsi del male, pur non nutrendo
+illusioni sul proprio stato e sulla propria sorte,--stanno tuttavia
+attaccati alla vita perchè quel tenue filo ve li lega ed essi non
+trovano in sè il coraggio di spezzarlo.
+
+
+
+
+VIII.
+
+
+Appena restai solo in faccia alla realtà, caddi in un abbattimento
+mortale.
+
+Ma sulla sera improvvisamente mi levai, pensando che l'ora di agire
+era venuta.
+
+Ed uscii, e rifeci quella strada, senza un piano prestabilito, senza
+neppur confusamente sapere a che mirassi.
+
+E arrivai sotto la finestra di fuoco, e tesi gli orecchi, aspettando,
+con un brivido nelle reni, l'eco d'un vagito.
+
+--Volete salire?--chiese un'ombra accennante verso me.
+
+Io volevo a mia volta muovere una domanda, e non potevo. Battevo i
+denti, nella febbre.
+
+L'ombra, indovinando, soggiunse:
+
+--La levatrice tornerà prima dell'alba.
+
+Poi replicò:
+
+--Volete forse salire?
+
+Io fuggii.
+
+Un'ora dopo salivo le scale della levatrice.
+
+E attendendo che qualcuno venisse ad aprirmi, mi domandavo se la
+decisione fosse veramente stata improvvisa o non piuttosto maturata
+assai prima, nelle più oscure cavità del mio essere, fino dal giorno
+che avevo incominciato a temere l'evento.
+
+Una fanciulla bionda aperse, con in mano una lucerna a petrolio; e mi
+fece passare in una piccola sala dov'erano due poltrone, un divano, un
+tavolo ed uno specchio alto, con mazzi di fiori finti a' lati della
+cornice dorata. M'invitò ad accomodarmi, posò il lume sul tavolo, ed
+uscì.
+
+Nell'istante che rimasi solo, alzando a caso gli occhi, mi riconobbi
+nello specchio, e raccapricciai.--Sono io conscio di me?--pensavo a
+capo chino.
+
+Una voce gridò:
+
+--Fuggi!
+
+Ed io mi slanciai, per fuggire.
+
+Ma la chiamata stava già davanti a me, sulla soglia.
+
+--Fate andar via questa fanciulla!--pregai, vedendo che la tenera
+creatura, ritta accanto al tavolo, non si moveva.
+
+Quando fummo soli, ed ella intese ciò ch'io voleva da lei, si turbò
+forte.
+
+--Chi vi dette questo coraggio?,--mi fece, bianca come un cencio
+lavato.
+
+--La vita di un minuscolo essere incosciente vale forse la
+mia?--obiettai.
+
+Ella giunse le mani, esterrefatta.
+
+--Iddio mi guardi!
+
+E soggiunse che la legge infliggeva severissime pene a chi si rendesse
+reo di quel delitto.
+
+Dopo agitò le mani aperte nell'aria, per iscacciar la peste; e ripetè,
+con crescente avversione:
+
+--Mai più! Mai più!
+
+Allora me le gettai a' piedi, e le proffersi tutto ciò che possedevo,
+purchè mi salvasse, mi salvasse.
+
+--Promettetemi!--gridavo piangendo.--Promettetemi!
+
+--Mai più!
+
+--Lasciatemi almeno un filo di speranza!
+
+Cavai dalle mie dita i due preziosi anelli della mamma, strappai la
+perla dalla mia cravatta: ogni cosa le deposi in grembo.
+
+--Maria Vergine aiutami!--combatteva ella, con le mani nei capelli.
+
+--Non temete! Dirò al giudice che vi costrinsi a viva forza. Il
+castigo cadrà tutto su me!
+
+--Andate! Andate!
+
+Mi alzai, e presi quelle mani.
+
+--La mia vita dipende da voi!
+
+Ella si svincolò, e si ricoperse la faccia, singhiozzando.
+
+--Sull'alba ritornerò!
+
+--Ch'io non vi veda più!
+
+--Tornerò,--gridai, fuori di me.--Pensate che in casa ho un'arma. Che
+cosa volete ch'io faccia?
+
+Ella scoteva il capo, sempre singhiozzando.
+
+--Promettetemi almeno che tenterete!
+
+--Tenterò! Lasciatemi!
+
+Io uscii.
+
+E andai, nella notte, molte ore, con le gambe spezzate.
+
+Perseguitato da un grido atroce, pensavo:--Egli avrà appena forza di
+mettere un vagito: un vagito soffocato che nessuno udirà.--Eppure il
+grido mi feriva ancora!
+
+Più tardi, verso l'alba, un'immagine di adolescente da' capelli bruni
+m'era entrata nella mente, incutendomi un gran terrore.--Non
+vivrà!--pensavo.--Non sarà mai un adolescente.--E tuttavia l'immagine
+viveva. Invano mi affannavo a distruggerla. Rinasceva con le medesime
+fattezze, co' medesimi riccioli bruni. E il mio terrore cresceva!
+
+Dappertutto la ritrovavo, e la riconoscevo. Inutile fuggire: mi teneva
+dietro sorridendo, mentre io fuggiva con ribrezzo. Quel sorriso! Mi
+velavo gli occhi: e lo vedevo ancora, tra i brividi.
+
+Sull'alba risalii quella scala, picchiai di nuovo a quell'uscio.
+
+Ricomparve la ragazza bionda col lume.
+
+--Tua madre?
+
+L'aspettata irruppe, pallida come la morte.
+
+Io le afferrai un braccio. Sospeso tra la morte e la vita gridai:
+
+--Ebbene?
+
+--Ah perdonatemi!--scoppiò.--Ci vorrebbe un cuore di tigre! Se vedeste
+che bel bambino!
+
+... Quando riapersi gli occhi, la lucerna era spenta; e la bianca luce
+mattutina penetrava per l'unica finestra, rischiarando il profilo
+dell'estranea, che mi vegliava.
+
+Io mi levai, e mi avviai; sulla soglia ritirai come dalle spire d'un
+serpe la mano ch'ella mi teneva fra le sue, e ridiscesi.
+
+Tre volte, andando, mi rivolsi a vedere chi m'inseguisse. Tre volte mi
+dissi ch'era l'eco de' miei passi che risonavan sul selciato della via
+vuota come una tomba.
+
+Davanti al piccolo cancello pensai:
+
+--A che questo supremo strazio?
+
+Ma più di mille braccia mi sforzarono.
+
+E salii, ed entrai.
+
+E vidi, con questi occhi.
+
+La culla di là del letto; e in mezzo al bianco, sotto il velo, la
+macchia rossastra.
+
+Chi mi spinse sulla culla? Chi mi curvò sovr'essa? Chi alzò quel velo?
+
+Orribile!
+
+E una voce pregò:
+
+--Bacialo!
+
+Ed io mi chinai; e lo baciai.
+
+Ebbi ancora la forza di rialzarmi, di stringere una mano che nell'aria
+mi si tendeva, e di scendere quelle scale.
+
+Fuori l'aurora saliva, lasciando cader fasci di rose sulle cose che si
+risvegliavan sorridendo.
+
+Ed io pensava, incamminandomi, che era forse quello l'ultimo loro
+sorriso.
+
+
+FINE
+
+
+
+
+ PUBBLICAZIONI DELL'ANNO 1897
+
+
+ Edite:
+
+
+ __A. Fogazzaro.__ _Valsolda_, poesia dispersa. (B. P.) L. 3 --
+ __Contessa Lara.__ _Nuovi versi_, edizione postuma » » 3 --
+ __L. Donati.__ _Ballate d'amore e di dolore_ » » 2 --
+ __G. Tecchio.__ _Le visioni_ » 3 --
+ __E. Castelnuovo.__ _Il fallo di una donna onesta_, romanzo » 3 --
+ __S. Farina.__ _Madonnina bianca_, narrazione » 3 --
+ __A. Vertua Gentile.__ _Da un natale all'altro_, romanzo » 3 --
+ __D. Valle.__ _Cuor di maestrina_, memorie » 1 50
+ __A. S. Novaro.__ _La rovina_, racconto » 2 50
+ __G. De Rossi.__ _L'Addolorata_, romanzo » 3 --
+ __G. Molli.__ _Le spedizioni marittime militari moderne e
+ i trasporti militari a Massaua_ » 3 --
+ __E. Werner.__ _Presso l'altare_, romanzo (B. M.) » 1 --
+ __Marchesa Colombi.__ _Serate d'inverno_, racconti » 3 --
+ __Marchesa Colombi.__ _La Cartella N. 4_, racconti » 3 --
+ __S. Lopez.__ _Ninetta_, commedia in tre atti » 1 50
+ __D. Oliva.__ _Robespierre_, dramma in cinque atti » 2 --
+ __S. Pagani.__ _Selve pagane_, azione drammatica » 2 --
+ __E. Marlitt.__ _Fantasima_, due volumi » 3 --
+ __Mercedes.__ _Laura Dalmeno_, romanzo » 2 50
+
+
+ __In preparazione:__
+
+ __G. Anastasi.__ _La fine_, romanzo.
+ __A. Avancini.__ _Idolo infranto_, romanzo.
+ __G. Antona Traversi.__ _La civetta_, commedia in tre atti.
+ __A. Colautti.__ _Mezzo soprano_, romanzo.
+ __E. Conti.__ _Il gobbo_, romanzo.
+ __F. De Roberto.__ _Spasimo_, romanzo.
+ __F. De Roberto.__ _Gli amori_, novelle.
+ __G. Gigli.__ _Le sorelle_, romanzo.
+ __A. Galli.__ _Liriche dell'universo_.
+ __C. Giorgeri Contri.__ _Sulle trame del sentimento_, novelle.
+ __S. Lopez.__ _Il destino_, commedia in tre atti.
+ __G. P. Lucini.__ _I drami delle maschere_.
+ __Neera.__ _Per la bellezza_, note d'estetica.
+ __Neera.__ _Prime novelle_.
+ __O. Novi.__ _L'Esca_, romanzo.
+ __U. Ojetti.__ _Il vecchio_, romanzo.
+ __C. Varese.__ _Danton e Robespierre_, tragedia di Roberto Hamerling.
+
+Dirigere commissioni e vaglia alla __CASA EDITRICE GALLI__ di _G.
+Galli & Lelio Omodei-Zorini_, successi a _Chiesa-Omodei-Guindani_,
+Galleria Vittorio Emanuele, Milano.
+
+
+
+
+
+
+End of the Project Gutenberg EBook of La rovina, by Angiolo Silvio Novaro
+
+*** END OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK LA ROVINA ***
+
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+(and you!) can copy and distribute it in the United States without
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+- You provide a full refund of any money paid by a user who notifies
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+
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+
+Project Gutenberg-tm is synonymous with the free distribution of
+electronic works in formats readable by the widest variety of computers
+including obsolete, old, middle-aged and new computers. It exists
+because of the efforts of hundreds of volunteers and donations from
+people in all walks of life.
+
+Volunteers and financial support to provide volunteers with the
+assistance they need, is critical to reaching Project Gutenberg-tm's
+goals and ensuring that the Project Gutenberg-tm collection will
+remain freely available for generations to come. In 2001, the Project
+Gutenberg Literary Archive Foundation was created to provide a secure
+and permanent future for Project Gutenberg-tm and future generations.
+To learn more about the Project Gutenberg Literary Archive Foundation
+and how your efforts and donations can help, see Sections 3 and 4
+and the Foundation web page at http://www.pglaf.org.
+
+
+Section 3. Information about the Project Gutenberg Literary Archive
+Foundation
+
+The Project Gutenberg Literary Archive Foundation is a non profit
+501(c)(3) educational corporation organized under the laws of the
+state of Mississippi and granted tax exempt status by the Internal
+Revenue Service. The Foundation's EIN or federal tax identification
+number is 64-6221541. Its 501(c)(3) letter is posted at
+http://pglaf.org/fundraising. Contributions to the Project Gutenberg
+Literary Archive Foundation are tax deductible to the full extent
+permitted by U.S. federal laws and your state's laws.
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+information can be found at the Foundation's web site and official
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+
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+Literary Archive Foundation
+
+Project Gutenberg-tm depends upon and cannot survive without wide
+spread public support and donations to carry out its mission of
+increasing the number of public domain and licensed works that can be
+freely distributed in machine readable form accessible by the widest
+array of equipment including outdated equipment. Many small donations
+($1 to $5,000) are particularly important to maintaining tax exempt
+status with the IRS.
+
+The Foundation is committed to complying with the laws regulating
+charities and charitable donations in all 50 states of the United
+States. Compliance requirements are not uniform and it takes a
+considerable effort, much paperwork and many fees to meet and keep up
+with these requirements. We do not solicit donations in locations
+where we have not received written confirmation of compliance. To
+SEND DONATIONS or determine the status of compliance for any
+particular state visit http://pglaf.org
+
+While we cannot and do not solicit contributions from states where we
+have not met the solicitation requirements, we know of no prohibition
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+approach us with offers to donate.
+
+International donations are gratefully accepted, but we cannot make
+any statements concerning tax treatment of donations received from
+outside the United States. U.S. laws alone swamp our small staff.
+
+Please check the Project Gutenberg Web pages for current donation
+methods and addresses. Donations are accepted in a number of other
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+
+
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+works.
+
+Professor Michael S. Hart is the originator of the Project Gutenberg-tm
+concept of a library of electronic works that could be freely shared
+with anyone. For thirty years, he produced and distributed Project
+Gutenberg-tm eBooks with only a loose network of volunteer support.
+
+
+Project Gutenberg-tm eBooks are often created from several printed
+editions, all of which are confirmed as Public Domain in the U.S.
+unless a copyright notice is included. Thus, we do not necessarily
+keep eBooks in compliance with any particular paper edition.
+
+
+Most people start at our Web site which has the main PG search facility:
+
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+
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