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+The Project Gutenberg EBook of Mastr'Impicca, by Vittorio Imbriani
+
+This eBook is for the use of anyone anywhere at no cost and with
+almost no restrictions whatsoever. You may copy it, give it away or
+re-use it under the terms of the Project Gutenberg License included
+with this eBook or online at www.gutenberg.org
+
+
+Title: Mastr'Impicca
+
+Author: Vittorio Imbriani
+
+Release Date: November 30, 2010 [EBook #34519]
+
+Language: Italian
+
+Character set encoding: ISO-8859-1
+
+*** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK MASTR'IMPICCA ***
+
+
+
+
+Produced by Carlo Traverso, Claudio Paganelli, Barbara
+Magni and the Online Distributed Proofreading Team at
+http://www.pgdp.net (This file was produced from images
+generously made available by The Internet Archive/Canadian
+Libraries)
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+ VITTORIO IMBRIANI
+
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+ MASTR'IMPICCA
+
+
+ Fiaba
+
+
+
+ NAPOLI
+
+ VITO MORANO, EDITORE
+ Via Roma, 40
+ 1905
+
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+
+F. DI GENNARO & A. MORANO--NAPOLI
+
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+
+
+AVVERTENZA
+
+
+Vittorio Imbriani, nato a Napoli nel 1840 e morto nel 1885, erudito,
+critico, demopsicologo, estetico, compose anche, di tanto in tanto,
+novelle e versi, espressioni di una bizzarra fantasia grottesca e
+satirica. Tra le novelle è questo _Mastr'Impicca_, edito nel 1874 nel
+giornale _Il Calabro_, ed in un opuscolo estratto, che è diventato, come
+la più parte degli scritti dell'Imbriani, rarissimo. Noi crediamo di
+fare, col ristamparlo, cosa grata ai lettori, che gusteranno questa non
+fredda derivazione dal genere fiabesco di Giambattista Basile. Del quale
+l'Imbriani, per certa conformità d'indole, ripiglia il metodo; ma
+l'adopera in modo affatto proprio, e rispondente alle differenze che
+corrono tra uno scrittore dei primi anni del secolo XVII e uno degli
+ultimi del secolo XIX.
+
+B. C.
+
+
+
+
+C'era una volta un Re di Scaricabarili, vedovo e padre di figliuola
+unigenita, bella quanto il sole. E, dicendo _bella quanto il sole_, par
+che si dica quel più che può dirsi. La Rosmunda, ereda presunta del
+trono scaricabarilese, portava due grandi occhi bruni in fronte, che
+innamoravano; ed in capo una chioma lunga e folta tanto, che avrebbe
+potuto vestirsene. La voce di lei sembrava una musica, ammaliava.
+Sebbene andasse appena pe' sedici anni, le sue movenze eran tutta grazia
+e disinvoltura, non aveva il solito fare impacciato delle giovanette. Nè
+poteva rinvergarsi od immaginarsi la più colta ed assennata
+principessina in tutto l'universo mondo. E buona e caritatevole era:
+dovunque accadesse una sventura, si era sicuri di vederla giungere,
+recando consolazioni, distribuendo elemosine e sussidii e quelle parole
+di conforto, spesso più giovevoli di maggiori ajuti materiali, le quali
+sole hanno virtù di rasciugar le lacrime, di rasserenar gli animi.
+Figuriamoci come il popolo intero dovevano tener cara questa donna
+Rosmunda! Non si sarebbe trovato nel Regno uno, che le volesse male! I
+sudditi travedevano per lei. Ed ella, conscia di tanto amore, era
+tuttogiorno in giro senza compagnia, senza scorta, senza corteggio,
+senza seccature, certa di non incontrare se non reverenza ed ossequii.
+
+Frattanto il padre s'apparecchiava a darle marito.--«Io mi son vecchio;»
+pensava Maestà.--«Più che vecchi non si campa: oggi o domani mi toccherà
+a tirar l'aiuolo. Una volta ch'io sia andato a rincalzar cavoli, che ne
+accadrà di questa ragazzaccia? Posso lasciare senza scrupolo il Regno ad
+una fanciulla inesperta? Quando regnan le donne, i sediziosi si
+accrescono degl'innamorati. La Rosmunda è savia: pur che la duri! La
+Rosmunda è buona: ma non si governa con la volontà d'animo; non si
+reprimono o scongiurano le insurrezioni con un bel par d'occhi; non si
+rintuzzano e sconfiggono gli eserciti nemici, sciogliendo all'aura i
+capei d'oro. Con questi vicini, con questo popolo, con questo
+Parlamento, con questi uomini politici, e' ci vuole la mente ed il polso
+d'un uomo. Provvediamoci a tempo: senza fretta precipitosa; ma... chi ha
+tempo non aspetti tempo».
+
+Parlò del suo divisamento alla figliuola, che veramente non aveva ancora
+pensato al matrimonio, ned altro ambiva se non rimanersene eternamente
+libera e felice, com'allora.--«Ci ho voi di amare e mi basta, babbo.
+Tanta fretta avete di sbrigarvi di me? E che bisogno c'è d'un marito?
+L'Elisabetta d'Inghilterra non se l'è cavata male, eppure seppe farne
+senza. E gli scaricabarilesi sono concordi nell'amarmi».--Pure,
+assennata come era, la Rosmunda finì per arrendersi ai voleri paterni;
+ed ammettere in principio, ch'era espediente ed urgente il munirsi d'un
+consorte.
+
+Ma chi scegliere? Veramente, di proci non si penuriava. Tutti i Re da
+corona o spodestati, tutti i Principi reali del mondo, sarebbero stati
+prontissimi ad impalmare una donnina bella quanto il sole, la quale
+recava in dote il Reame di Scaricabarili, con seicencinquantaquattromila
+e trecenventun miglio quadrato di superficie e cenventitrè milioni
+quattrocencinquantaseimila, settecentottantanove abitanti (secondo
+l'ultimo censimento ufficiale). E i sovrani dei tre Regni confinanti: il
+monarca d'Introibo, il despota di Exibo e l'autocrate d'Antibo, avevano
+già richiesta officiosamente, ciascuno per conto proprio, la mano di
+Donna Rosmunda, dichiarandosi innamorati cotti per fama e per ritratto
+della perla scaricabarilese (così la Principessa veniva chiamata da'
+poeti aulici). Ma (c'era un ma) il guaio era che la perla
+scaricabarilese non si sentiva nient'affatto proclive ad innamorarsi
+della fama o del ritratto di alcuno di quei tre proci. La ragione n'è
+facile ad assegnarsi: il monarca d'Introibo era gobbo, il despota di
+Exibo era zoppo, l'autocrate di Antibo era guercio; questo riguardo al
+corpo, al fisico, come suol dirsi. Il monarca d'Introibo aveva fama di
+sciocco, il despota d'Exibo veniva reputato vigliacco, l'autocrate
+d'Antibo era in voce di crudelissimo; questo riguardo agli animi, al
+cosiddetto morale. La Rosmunda, potendo senza irragionevolezza
+attendersi a trovar meglio, avrebbe scartati tutt'e tre senza molto
+riflettere: ma ciascun d'essi era un Re possente, ciascun d'essi
+assoldava un esercito poderoso ed aveva lasciato chiaramente
+sottintendere che farebbe un _casus belli_ del rifiuto. Come regolarsi?
+Tutti e tre, già, la Principessa non poteva sposarli. Preferirne uno, il
+men cattivo, equivaleva a sacrificarsi barbaramente, dando un pessimo
+signore al paese ed appiccando guerra con gli altri due. Dar le pere a
+tutti e tre, significava averli tutti e tre sulle braccia, ed esporre il
+Regno di Scaricabarili agli orrori ed a' pericoli d'un conflitto
+micidiale contro una coalizione fortissima. La povera della Rosmunda
+impetrò dal padre un pò di respitto per ben ponderare prima di
+risolversi. E questo tempo passava piangendo, crucciandosi, disperando e
+non sapendo a qual partito appigliarsi.
+
+Un giorno, mentre stanca di piangere passeggiava sola sola nel più opaco
+boschetto ed appartato del giardino reale, vide sopra un sedile rustico
+una figura di vecchierella da muovere a compassione ed a raccapriccio
+chiunque. Era una nanerottola scrignuta, con le grucce; curva che il
+mento quasi toccava le ginocchia; tutta grinze, crespe e rughe; con gli
+occhi scerpellati e cisposi; senza sopracciglia; con la zucca tignosa e
+calva; con la pelle chiazzata e piena di croste purulente; scarna e nera
+come una mummia; mal coperta da cenci lerci, che brulicavano d'insetti.
+Questo mostricino stese la mano e la Rosmunda subito, senza dimostrar
+punta nausea, si frugò nelle tasche e le porse quanti spiccioli vi
+trovò. La vecchierella, preso il denaro, e ringraziato con voce stridula
+e tremante, soggiunse: «Grazie di quest'elemosina, è carità fiorita. Ma
+l'Altezza Vostra potrebbe beneficarmi viemaggiormente se volesse!».
+
+--«Dite pure, buona donna; ormai non mi riprometto altro al mondo che di
+procacciar qualche piacere altrui».
+
+--«Io sono decrepita; ed ho tanti malanni addosso che basterebbero a
+sotterrare una giovane: tiro il fiato co' denti. Tra pochi giorni non ci
+sarò più. Ma morrei contenta se mi toccasse una consolazione prima di
+andare a Patrasso. Oh se l'Altezza Vostra volesse!..»
+
+--«Cosa ch'io possa!»
+
+--«Può, può; basta che voglia».
+
+--«Allora... Di che si tratta?»
+
+--«Vegga l'Altezza Vostra: io, ho novantanove anni, ed ho sempre
+stentato al mondo o sofferto e servito: sempre sono stata maltrattata e
+schernita. La vita mia è sempre appunto il contrario della vostra, di
+voi che siete accarezzata ed ossequiata da tutti, che non avete mai
+sperimentato cosa sia bisogno e penuria, che innanzi di aver finito di
+esprimere un desiderio lo vedete già adempito. Prima d'esser buttata nel
+carnaio vorrei scialarla un giorno solo; ed in quel giorno assaporar
+tutti i comodi della vita; e che l'Altezza Vostra stessa m'accudisse,
+attendesse a servirmi per quella giornata lì».
+
+La domanda indiscreta della vecchiarda fece dapprima quasi ribrezzo alla
+Principessa. Una richiesta siffatta ne offendeva l'orgoglio legittimo ed
+i sensi delicati. La figliuola d'un Re di corona, l'ultima discendente
+di cinquanta sovrani, l'erede del Regno di Scaricabarili, la futura
+dominatrice di 654,321 miglio quadrato di territorio e 123,456,789
+sudditi (secondo l'ultimo censimento ufficiale), educata come a nobil
+principessa s'appartiene, abbassarsi a prestar cure servili ad
+un'accattona, alla più umil persona dell'infima plebe! Come, lei, donna
+Rosmunda, sempre linda e schifiltosa, sempre profumata d'acque nanfe,
+toccar quelle caccole, quelle croste, quelle gromme, quella tigna,
+quella scabbia, que' cenci sordidi e puzzolenti!, esporsi a prender
+quelle malattie schifose!, sentir trasmigrare nella propria biancheria,
+sul proprio corpo, nella bella capigliatura, i pidocchiacci, i
+cimicioni, le pulci, gli àcari, tutte le generazioni di insetti che
+formicolavano sopra e sotto la cute della vecchiarda! Brrrrr!, c'era di
+che svenire al solo pensiero! E la Rosmunda stava per rispondere
+sdegnosamente alla mendicante ch'ella era matta, che si facesse in là,
+che non ardisse toccarla, che chiamerebbe gente per espellerla dal
+giardino e condurla al manicomio..., ma poi, riguardando quell'avanzo
+del tempo e della miseria, si sentì rintenerire. Vide una tale agonia,
+una tale intensità di brama espressa in quegli occhi, in quel volto che
+ebbe a impietosirsene. Cominciò a pensare:--«Poveretta! costei ha
+tribolato novantanov'anni continui, miserrima, scontraffatta,
+malaticcia, zimbello di tutti, litigando con la fame, senza gustare una
+dolcezza, senza impetrar mai soddisfatto un voto suo, per quanto onesto
+e discreto. E sta in me di appagartene uno, tanto naturale! Ma come si
+fa a vincere la ripugnanza che provo, ch'è somma? Se almeno fosse più
+pulita! Se non avesse quella rogna e quella tigna e quel brulichio
+addosso... Allora non avrei tanto schifo.... Ed allora che merito ci
+sarebbe? A voler fare atto gentile, questa repugnanza appunto vuole
+esser vinta, e vinta senza ch'ella pur lo sospetti. Mostrata, torrebbe
+ogni pregio all'opera umana. Sono o non sono cristiana? E dubito di fare
+una buona azione, di contentare un poverello di Cristo? Io, che malgrado
+la minaccia di nozze abborrite ho ancora consolazioni e speranze, che il
+padre comune ha trattato da figliuola prediletta, sento l'obbligo di
+procacciare una consolazione a questa meschina, di realizzarne una
+speranza. Non è mia suddita? O non è dovere pe' Principi il curare il
+bene e la felicità dei sudditi? Povera vecchiarella, mi fa compassione
+proprio.... Quand'anche, dopo, dovessi radermi i capelli o trovarmi
+mischiato qualche malore, non ho il cuore di negarle quel che desidera».
+
+Risolvendosi adunque, invitò con benigno volto la vecchiarda sciancata a
+seguirla; e, non potendo questa camminare agevolmente, le offerse il
+braccio. La mendicante vi si aggrappò rozzamente, e, passo innanzi
+passo, più arrembatamente delle tartarughe, più lentamente delle
+lumache, confortandola sempre la Principessa con buone parole, mentre
+ella ad ogni pedata traeva un gemito, giunsero al palazzo.
+
+La Rosmunda fece preparare un bagno caldo profumato e rimandò le
+cameriste e spogliò con le proprie mani quella pezzente e se la tolse in
+collo e l'adagiò essa stessa nella vasca di giallo antico; la soffregò
+col sapone e poi la rasciugò con lenzuola ed asciugamani tepidi; la pulì
+tutta, la pettinò, la medicò con unguenti prescritti dal protomedico di
+Corte, la rivestì di buone vesti. Quindi la presentò al padre.--«Come un
+ospite»--diceva lei--«che mi ha recata una commendatizia di Colui, ch'è
+giudice de' Re della terra. Come! se il più abjetto principe e dappoco
+ci manda un qualunque ambasciadore, un misero ministro plenipotenziario,
+un aborto d'incaricato d'affari, uno spione salariato, lo si accoglie
+con pompa, gli si smalta il petto di _crascià_ smaglianti, gli si danno
+simposii e balli e rappresentazioni di gala. E trascureremmo poi i
+miserelli, quando i miserelli appunto sono i messi dì Gesù!»--Il padre,
+che trovava sempre ottimamente fatto quantunque la Rosmunda facesse,
+sebbene non consentisse in cuor suo a questa teorica, che, largamente
+praticata, avrebbe trasformata la Corte in un ricovero di mendicità,
+pure accolse con benignità la vecchia e degnò chiacchierar seco. E fu
+stupito egli stesso e fu stupita la Rosmunda e tutta la Corte fu
+stupita, che un'accattona avesse tante cognizioni e sapesse parlar tanto
+per benino.
+
+Dopo il pranzo la vecchierella affermò d'aver proprio bisogno di
+schiacciare un sonnerello. La Principessa la condusse nella camera
+propria e la vestì lei stessa come si veste un bambino, ed introdottola
+nel letto e chiusi i cortinaggi, sedette poco discosto in una poltrona,
+e cominciò a leggere un libricciuolo al lume di una lampada a petrolio,
+posta sul tavolino da lavoro. Di tempo in tempo, interrompeva la
+lettura, posava il libro sul tavolinetto, si alzava e si approssimava
+alla dormiente, per assicurarsi che riposasse tranquilla. E quando
+riboccava le lenzuola, e quando rincalzava il letto, e quando
+sprimacciava la coltrice, e quando rassestava i guanciali, e quando le
+tergeva il madore dalla fronte; insomma le prodigava quelle cure
+pietose, che le buone infermiere tributano agli ammalati affidati loro.
+E la guardava con affetto, perchè le anime gentili si affezionano
+appunto beneficando; e pensava:--«Domattina, avrò cuore di rimandar
+costei? Mi basterà l'animo a permetter, che mi lasci? Per opera mia
+questa meschinella avrà gustato, delibato un po' di bene, acciò le
+appaia quind'innanzi più squallida la miseria? Un giorno di vita comoda
+la farà tribolar peggio ne' dì vegnenti! Bella carità! O non sarebbe
+stato più umano il respingere senz'altro, ricisamente la sua preghiera?
+Esaudendola, ho contratto in certo modo l'obbligo morale di provveder
+per sempre a lei. No, la mia vecchierella non se ne andrà nè domani, nè
+mai; non mi abbandonerà più, più. Io già non le do licenza di partire,
+dovesse anco costarmi maggiori e peggiori ripugnanze l'assisterla. Dio
+mio, ispiratele di non opporsi alle intenzioni mie ed allungatele la
+vita, acciò non le incresca di esser nata, e non commetta il peccato di
+mormorare contro la provvidenza vostra!».
+
+Così pensando, aveva posato il libro sulle ginocchia e congiunte le
+mani; e guardava verso il letto. Vide agitarsene le cortine, e stava per
+accorrere a' servigi dell'ospite. Qual non fu mai la sorpresa, anzi lo
+spavento di lei, quando le tende del parato si aprirono, e ne uscì una
+donna vaghissima, tutta velluti e trine e gemme, la quale diffondeva
+intorno una luce vivida tanto, da rischiarare splendidamente la zambra e
+da fare impallidire il lume a petrolio. Contemporaneamente tutta la
+Reggia fu scossa come da un tremuoto e s'udì come lo schianto di un
+tuono. La Principessa balzò in piedi esterrefatta; il libro ruzzolò per
+le terre; ed ella aprì la bocca per gridare _accorruomo_: ma lo spavento
+e la meraviglia le avevan tolta la voce. E quella donna vaghissima le
+mosse incontro, sorridendo amorevolmente; ed aprendole le braccia,
+disse:--«Non gridare! non temer nulla! Chi credi tu, ch'io mi sia? Ho
+faccia di cattiva, io? Ti sembra, ch'io possa voler far del male a te o
+a chicchessia?»
+
+--«Signora... Io.... Lei.... Come qui?»--rispose la Rosmunda, non ancor
+del tutto rassicurata, ma vergognandosi d'avere avuto paura. La paura
+non era nelle abitudini de' membri di quella dinastia.
+
+--«Son la tua santola, sai! sono la fata Scarabocchiona; quella, che ti
+ha tenuta sul fonte battesimale....»
+
+--«E la vecchierella?»
+
+--«La vecchierella era io. Volli sperimentare il buon cuore della mia
+figlioccia: ecco perchè avevo assunto quella forma esosa di vecchia
+scrignuta, cisposa, claudicante, tignosuzza, che faceva stomaco, nausea,
+vomito, recere ed arcoreggiare. Io ti leggeva nella mente ogni pensiero:
+ho scorto quali ripugnanze t'è stato mestieri di vincere. E le
+ripugnanze vinte appunto dànno pregio all'operato tuo. Vien qua,
+abbracciami!».
+
+--«Volentierissimo! O cara la mia santola, quanto godo anch'io di pur
+vedervi! Me l'avevan ben detto le mille volte, che ci avevo avuto una
+fata per commare; ma quasi la ritenevo una chiacchiera: chè non vi siete
+mai ricordata della figlioccia vostra, chè non vi siete mai fatta
+vedere, nè mi avete in alcun modo date le vostre nuove».
+
+--«Ingrataccia!»--ripigliò sorridente la fata Scarabocchiona,--«ed a
+chi, se non a me, ed a che, se non alle mie fatagioni, devi tutte le
+belle parti che ti adornano, tutta la felicità che hai goduta sin qui?»
+
+--«Oh sì, la felicità! Non ci può essere donna più infelice, più misera,
+più cruciata, più dolente, più disperata di me, cara santola! Voi non
+sapete....»
+
+--«So tutto, so tutto, signorina. E perchè so tutto, mi vedi qua. Gli
+amici si riconoscono nel bisogno, alla pruova. Tuo padre ti vuol dar
+marito in tutti i modi?»
+
+--"Sì, cara fata Scarabocchiona, mi vuol proprio affogare, mi vuole!"
+
+--«I pretendenti sinora son tre?»
+
+--«Appunto, santola mia, appunto!»
+
+--«Vedi, s'io so tutto. C'è la Maestà di Baldassarre V, monarca
+d'Introibo?»
+
+--«Già, ch'è vecchio, gobbo e sciocco: il Ciel me ne scampi!»
+
+--«E poi, c'è Don Melchiorre XVII, desposta d'Exibo?»
+
+--«Ch'è un omaccio di mezza età, zoppo e vigliacco: Iddio me ne liberi!»
+
+--«E finalmente l'autocrate d'Antibo, Guasparre I?»
+
+--«Quel che più temo: un ragazzaccio imberbe, guercio e crudele. Oh, se
+la Madonna mi salva da lui, regalerò una lampada d'argento alla
+Cattedrale!»
+
+--«Insomma, tu se' incontentabile! Non vorresti nessuno de' tre?»
+
+--«Proprio nessuno, io. Ma ciascun d'essi minaccia guerra, s'io lo
+rifiuto. Oh, son de' prepotentoni che non potete farvene un'idea. Come
+ho da regolarmi, fata Scarabocchiona mia? Consigliatemi voi, che siete
+la protettrice mia naturale, che avete spontaneamente assunto di supplir
+mia madre! Se rifiuto tutti e singoli, ci piombano addosso coalizzati,
+ed i poveri regnicoli dovranno scontarla. Se mi sacrifico e ne accetto
+uno, avremo sempre guerra con gli altri due, e mi toccherà un marito o
+gobbo o zoppo o guercio, e do agli Scaricabarilesi un Re o sciocco o
+vigliacco o crudele. Ditemi adesso: non sono io la più infelice
+principessa che sia mai stata al mondo? Quali alternative! Talvolta mi
+viene in mente di farmi tagliare in tre parti e mandarne una a ciascun
+proco, e toglier così di mezzo il pomo della discordia ed uscir da tante
+pene!»
+
+--«Non pianger così, figliuola mia, che mi squarci l'animo. T'insegnerò
+io, come hai da fare per isfuggire a queste tre belve. Non temere: a
+tutto c'è rimedio fuor che alla morte. Ottieni da tuo padre, che apra un
+concorso fra quanti aspirano alle tue nozze, di qualsivoglia grado e
+condizione. Con questo patto, che ciascun concorrente prometta di non
+risentirsi menomamente, in modo alcuno, caso non venga prescelto. I
+proci dovranno presentarsi a Corte e dimorare un anno intiero nel Regno.
+Quegli, che in un anno sarà pervenuto a cattivarsi l'animo della
+cittadinanza, in modo che il popolo lo porti in trionfo e manifesti in
+ogni altra possibil guisa di essergli devoto, quegli sia tuo sposo. Ti
+sto mallevadrice io, che nè Baldassarre V, nè Melchiorre XVII, nè
+Guasparre I, la spunterà così; sebbene ognun d'essi debba illudersi di
+spuntarla agevolissimamente. A te, poi, dono questa legaccia, con la
+quale terrai sempre allacciata la calza destra. Quando mi vorrai
+parlare, quando stimerai di aver bisogno dell'aiuto o del consiglio mio,
+càvatela ed avvolgila intorno al polso sinistro e baciala. Io apparirò
+subito».
+
+Dette queste cose, la buona fata abbracciò nuovamente la Rosmunda. Poi
+si scosse, e d'ogni intorno le piovvero per terra un'infinità di
+gioielli: vezzi, collane, monili, smaniglie, anella, spilloni,
+medaglioni, frontali, orecchini, buccole, rosette, pendagli, fioccagli,
+bottoni gemelli, catenelle, oriuoli brillantati, fibbie, pennacchietti
+di gemme, picchiapetti. E la Reggia venne scossa come da un tremuoto e
+s'udì lo schianto di un tuono e la fata sparve. La principessa rimase
+trasognata; e, se quelle preziosità, che ingombravano il pavimento, e la
+legaccia, che teneva in mano, non le avessero fatto fede del miracolo,
+avrebbe fermamente creduto d'essersi allucinata. Riavutasi, s'allacciò
+il legaccio alla gamba destra, raccolse e rinserrò gli ori e le gemme;
+e, tutta rasserenata e giuliva, corse difilato dal padre.
+
+Maestà presedeva il Consiglio de' Ministri: ma nessun usciere,
+ciambellano, ufficial d'ordinanza od aiutante di campo s'arrischiò a
+costringere la erede presuntiva del trono a fare anticamera. Uno anzi
+corse a spalancar la bussola e l'Infanta apparve sulla soglia, mentre si
+discuteva sul rinnovamento del privilegio a non so che Banca. Giusto,
+uno de' Consiglieri della Corona, al quale certi banchieri avversarii
+della Banca promettevano una lauta mancia, si sforzava di dimostrare,
+che il privilegio non era da rinnovarsi: e frattanto un altro, seduto
+presso il Re, cercava di attirar destramente l'attenzione di costui su
+d'una riservatissima de' principali azionisti della Banca, i quali
+gergonando si offrivan pronti a pagare tutti i debiti presenti di Casa
+Reale, purchè il privilegio venisse rinnovato. La Rosmunda apparve, come
+un buon genio, proprio a tempo per distrarre il padre, che non desse
+un'occhiata all'onesta profferta; e, gettandosegli d'un balzo al collo,
+mentre i Ministri rispettosamente stavan su:
+
+--«Babbo,»--disse,--«babbino mio caro, ho fatta una bella pensata!....»
+
+--«Quando lo assicuri te!... Ma vediamo un po', che pensata è questa e
+di qual momento, che ti fa interrompere il mio Consiglio?»--disse Re
+Zuccone, che idolatrava la figliuola e non sapeva tenerle mai il broncio
+per nulla.
+
+--«Le idee di Sua Altezza sono sempre giustissime!»--sclamò il
+Guardasigilli.
+
+--«L'Infanta possiede una immaginazione fertile, industriosa,
+ricchissima!»--soggiunse il Ministro d'Agricoltura, Industria e
+Commercio.
+
+--«Donna Rosmunda dispone di un esercito di buoni pensieri»--echeggiò il
+Ministro della Guerra.
+
+--«La perla scaricabarilese ha più senno in quella testolina
+ricciuta, che tutti i professori delle mie Università nelle loro
+cocuzze!»--balbutì il Ministro della Pubblica Istruzione.
+
+--«L'erede del trono è un vero tesoro!»--mormorò il Ministro delle
+Finanze.
+
+--«La Principessa veleggia sempre alla scoperta di be'
+concetti!»--borbottò il Ministro della Marina.
+
+--«La figliuola del nostro Re batte un via, per la quale non può fallire
+a glorioso porto!»--brontolò il Ministro de' Lavori Pubblici.
+
+--«La futura nostra sovrana non ha la sua pari in tutto il
+Regno!»--declamò il Ministro degl'Interni, presidente del Consiglio.
+
+--«Nè fuori Regno ha pari lo illustre rampollo della nostra
+dinastia!»--conchiuse il Ministro degli Esteri.
+
+--«Godo infinitamente»--disse Re Zuccone, quando ebbero terminato--«che
+vojaltri abbiate tutti in così buon concetto la mia figliuola carissima;
+ma, se cicalate così, non potremo appurar mai la buona idea, che levate
+a cielo, prima ch'ella abbia potuto dichiararcela».
+
+Subito gli Esteri sclamarono:--«Ammutolisco!».
+
+Gl'Interni:--«Taccio!».
+
+I Lavori Pubblici:--«Fo silenzio!».
+
+La Marina:--«Sto a bocca chiusa».
+
+Le Finanze:--«Rimarrò cheto come olio».
+
+L'Istruzione Pubblica:--«Terrò la lingua a cintola».
+
+La Guerra:--«Fate conto che io l'abbia lasciata al beccaio».
+
+L'Agricoltura, Industria e Commercio:--«Non fiato più».
+
+La Grazia e Giustizia e Culti:--«Eccomi imbavagliato».
+
+--«Oh insomma, insomma»--ruggì sdegnato il sovrano,--questa mutolaggine
+vostra è d'una loquacia!.. questa taciturnità vostra ha una
+parlantina!.. questo silenzio è d'una verbosità!.. Parla tu,
+Rosmunduccia mia, giacchè questi signori hanno la bontà somma di
+concederti la parola. Dicci la tua bella pensata. Ma prima dà un bacio
+al babbo tuo!».
+
+Allora la Principessa espone al padre ed al Consiglio il ripiego
+escogitato, acciò (poichè doveva a forza tôr marito e dar così un Re
+agli Scaricabarilesi) potesse almeno esser certa di non iscegliere un
+uomo sgradito a' sudditi ed indegno affatto del trono ed immeritevole
+degli affetti di lei, che pur ci entrava per qualcosa in tutto questo
+affare; evitando contemporaneamente di mortificare con un rifiuto
+qualsivoglia de' proci, ed eliminando ogni pericolo di guerra con
+qualunque dei regnanti limitrofi. I Ministri, che ascoltavano a bocca
+aperta, fiutarono subito in questo concorso matrimoniale una occasione
+propizia per rimpannucciarsi, un campo favorevole agli intrighi ed alle
+cabale. Le Eccellenze della Guerra e degli Interni, che parteggiavano
+per l'autocrate d'Antibo, applaudirono e disser:--«Brava!».--Le
+Eccellenze degli Esteri e della Grazia e Giustizia, che tenevano pel
+monarca d'Introibo, sclamarono:--«Evviva!».--Gli Eccellentissimi delle
+Finanze e dei Lavori pubblici, fautori del despota d'Exibo,
+soggiunsero:--«Ottimamente!».--Ed i capi de' Dicasteri dell'Istruzion
+Pubblica, di Agricoltura, e Commercio e della Marina, i quali non si
+erano addetti ancor definitivamente ad alcun proco, riserbandosi la
+parte più lucrosa dell'arbitro, conchiusero:--«A meraviglia!».
+
+Il Re, sorpresissimo di trovare per la prima volta tutti i consiglieri
+d'accordo (non gli parea vero!), contentone del ripiego, abbracciò la
+figliuola:--«Sei un angelo! sei proprio un diavolo! Faremo come proponi,
+il mio sennino. Presto, si rediga analogo progetto di legge e si
+presenti quanto prima alle Camere: a cura sua, signor Ministro degli
+Interni. Ella poi degli Esteri diramerà una circolare a' nostri
+incaricati d'affari, Ministri plenipotenziari, Inviati straordinari ed
+Ambasciatori, acciocchè tutte le Corti ed i Gabinetti siano a giorno
+delle prelodate risoluzioni prese a proposta di mia figlia stessa
+(marcherete ben questo nella Nota), e con le quali si tronca ogni germe
+di conflitti che potevano risultare dalla preferenza accordata
+ingiustificatamente all'uno o all'altro de' concorrenti. Ella, che ha le
+chiavi dell'Erario, pensi un po' a domandare alle Camere un credito
+straordinario per le spese che incontreremo festeggiando ed ospitando
+tanti Principi regii. A Lei, raccomando la manutenzione delle strade che
+conducono alla frontiera. A Lei, la scelta delle guardie d'onore. A Lei,
+che l'opera ed il ballo sian buoni.--Signori, si è fatta mezzanotte; la
+seduta del Consiglio è sciolta. Vo a letto».
+
+Detto fatto, venne presentato alla Camera dei Deputati scaricabarilesi
+il seguente schema di legge:
+
+
+ZUCCONE XIV
+
+_per grazia di Dio e volontà nazionale Re di Scaricabarili_.
+
+«Art. 1. Dal 1º maggio del corrente anno al 30 aprile del venturo, è
+aperto un concorso per ottenere la mano della principessa Rosmunda,
+erede presuntiva del trono.
+
+«Art. 2. I proci dovranno soggiornar tutta l'annata sul territorio
+scaricabarilese e studiarsi di meritare l'affetto del popolo.
+
+«Quegli, che le acclamazioni popolari ed un voto del Parlamento
+dichiareranno pel Beniamino della nazione, avrà la Principessa per
+moglie ed il titolo di Principe Ereditario di Scaricabarili.
+
+«Art. 3. È aperto al Governo del Re un credito straordinario di 41
+milione, quattordicimila settecentotto lire e quarantaquattro centesimi
+(41,014,708,44) ripartito sul bilancio dell'anno presente e del venturo
+e da pagarsi alla Lista Civile in rate mensili di tre milioni
+quattrocendiciasettemila, ottocentonovantadue lire e centesimi
+trentasette (3,417,892,37) per sopperire alle spese di ospizio de'
+concorrenti e del seguito.
+
+«Questo credito sarà iscritto nella parte straordinaria del bilancio
+delle Finanze, in apposito paragrafo 7 _bis_, sotto la rubrica: _Spese
+per ospitare e festeggiare i proci della Principessa ereditaria_.
+
+«Art. 4. Non potranno concorrere i minorenni, gli ebrei, i negri, i
+rognosi, i tignosi e generalmente chiunque è affetto da malattia della
+pelle.
+
+«Art. 5. Lo sposo della Principessa dovrà passare almeno otto mesi
+dell'anno nel Regno; e non potrà condurre fuori la moglie. Caso fosse
+una testa coronata, l'unione dei due Reami dovrà essere puramente
+personale, ed il soggiorno abituale nel territorio scaricabarilese.»
+
+Questa legge non passò mica per acclamazione: anzi incontrò molte
+difficoltà, sofferse emendamenti, e stette lì lì per pericolare.
+L'opposizione voleva modificare l'art. quinto; e pretendeva che il
+marito della Principessa, se Re altrove, dovesse abdicare. Il Ministero
+pose la quistione ministeriale, e vinse. Anche all'articolo quarto,
+quello delle esclusioni, ci fu tempesta. I partigiani del monarca
+d'Introibo avrebber voluto annoverare fra le cause d'esclusiva la
+claudicazione e lo strabismo; i fautori del despota d'Exibo la
+scrignutaggine e gli occhi torti; e gli aderenti dell'autocrate d'Antibo
+la gibbosità e la zoppaggine. Ma fu fatto osservare, che la Camera si
+metteva su d'una mala strada; e che, se s'avevan da scartare tutti i
+difettuzzi corporali, probabilmente nessun principe sarebbe in grado di
+pretendere alle nozze della Rosmunda, e bisognerebbe ricorrere ai
+facchini, ai bazzarioti, ai camalli, ai bastagi, nei quali soli si trova
+la perfezione statuaria del corpo. Dopo lungo discutere l'articolo venne
+votato in questa forma: «Sono esclusi dal concorso i minorenni, gli
+acattolici, i negri, gli epilettici, i mutilati, i ciechi, i sordomuti,
+i gozzuti, i rognosi, i tignosi, e generalmente chiunque è affetto da
+malattie dermatiche. Sarà considerato maggiore chiunque è tale per le
+leggi del proprio paese».
+
+Ma la burrasca tremenda fu all'articolo terzo, che venne rimandato e
+discusso per ultimo. Chi sosteneva eccessiva, esorbitante, la somma
+stanziata; e paragonava invidiosamente i banchetti ed i palagi offerti
+a' proci della Principessa col pan di cruschello e co' tuguri affumicati
+del povero popolo, dal quale dovevano spremersi le lire quarantun
+milione, quattordicimila settecentotto ed i centesimi trentasette. Altri
+invece affermava, che la somma domandata riuscirebbe scarsa all'uopo ed
+insufficiente, meglio aumentarla allora, che esporsi alla presentazione
+di crediti suppletori. Finalmente, dietro mozione di un partigiano delle
+economie sino all'osso, la somma totale venne ridotta a quarantun
+milione, diecimila trecenventinove lire e settantasei centesimi; ossia
+ridotta di quattromila trecensettantotto lire e centesimi sessantotto,
+cioè di trecensessantaquattro lire ed ottantanove centesimi al mese,
+come può verificarsi da chiunque ha poco abbaco. La _Società tutelatrice
+dei diritti del popolo_ votò un indirizzo ed una medaglia d'oro
+all'animoso deputato, che aveva saputo procacciare un tanto disgravio ai
+contribuenti, incoraggiandolo a proseguire nel difficile cammino: _Sic
+itur ad astra_. Il dritto della medaglia doveva rappresentare esso
+deputato in figura di Ercole, che strappava un'offa ad un Cerbero col
+motto: _Pochi compagni avrai per l'alta via_. Il rovescio conteneva le
+parole: _Economia di quattromila trecensettanta lire e centesimi
+sessantotto. La Società tutelatrice dei diritti del popolo al deputato
+Lesina._ L'indirizzo venne subito presentato: della medaglia i
+sottoscrittori ed il deputato Lesina stesso aspettano ancora le notizie.
+E stando, che la Camera, per avere impiegati sette giorni alla
+discussione di questo articolo e tredici a quello delle esclusive, si
+trovava stanca ed i Deputati avevan fretta di tornarsene alle case loro
+a celebrarvi la Santa Pasqua; la legge pel rinnovamento del privilegio
+alla Banca fu votata in quindici minuti alla svelta, e si sbrigarono due
+o tre bilanci in una seduta sola.
+
+Il primo maggio fu la presentazione e l'accettazione dei concorrenti.
+Principali erano: il monarca d'Introibo, il despota di Exibo e
+l'autocrate d'Antibo. Poi ci fu un vecchio general di esercito o
+maresciallo che dir si voglia, di non so che lontano paese, di
+Fanfaronia, credo; due poeti; cinque o sei nobilicchi spiantati; un
+dipintoruzzo di sorici; un maestro di pianoforte; ed un tenore. Insomma,
+tutti i cenci vollero entrare in bucato. Un banchiere ricchissimo,
+millionario, nella cui anima plutocratica era, non si sa come,
+germogliata una più degna ambizione, venne scartato a termini
+dell'articolo quarto perchè afflitto da un orzaiuolo.
+
+In questa schiera di corteggiatori, certo, non ve n'era alcuno che
+potesse non dispiacere alla bella Rosmunda; ed il denaro pubblico
+sarebbe stato meglio sprecato, mantenendo un serraglio di fiere, un
+giardino zoologico. La presunzione e l'albagìa degli avvocati la
+stomacava: sapevan tutto, parlavan di tutto, discutevan di tutto,
+sofisticavan su tutto, securamente, imperturbatamente, arrogantemente.
+Figurarsi! quegli avvocati, obbligati dalla professione ad immischiarsi
+di tutto, finanze, agricoltura, commercio, industria, religione, guerra
+e persino giurisprudenza, erano onniscienti, onnipotenti; o, per meglio
+dire, solo una cosa ignoravano: la coscienza, sola una cosa non
+potevano: esser galantuomini. La facondia loro volgare; gli artifizi
+rettorici triviali; i sofismi plebei; le frasi ad effetto plateali;
+offendevano il buon gusto della Principessa. La quale non sapeva
+comprendere, come que' farabutti potessero tanto nelle assemblee e nelle
+adunanze popolari. Ma noi possiamo comprendere il perchè: le assemblee
+ed i comizi non sono composti in maggioranza da persone ammodo, colte ed
+intelligenti quanto la Principessa Rosmunda!
+
+Raffaello Granata, il Cimadibue dalla lunga zazzera e dalla berretta di
+velluto, era almeno soltanto noioso. S'aveva imparate non so che frasi
+sul pittore universale e faceva di tutto: lui frescante, lui
+acquarellista, lui pittore ad olio, a guazzo, con l'encaustico; lui
+pittore di genere e di storia; lui ornatista, fiorista, figurista,
+paesista, prospettista, ritrattista, internista, animalista, scenografo.
+Persuaso, che l'arte, per la quale si credeva nato ed alla quale tutti
+il giudicavano negato, fosse quanto v'ha di più grande al mondo, degna
+di ogni corona e d'ogni esaltazione, voleva rinnovare il miracolo di
+Borgo Allegro. Pretendeva, che la Rosmunda gli stesse a mossa per una
+Madonna grande al vero, ch'egli avrebbe poi regalata alla Metropolitana
+di Scaricabarilopoli. Con quel modello e con la sua valentìa come non
+fare un capolavoro? Ma il premio sperato da questo impiastratore, da
+questo pittor da sgabelli, da boccali, da fantocci, da candele, da
+chiocciole, da taverne, da colombaie, da marzocchi, era ben altro da
+quello ottenuto da Cimabue. Gli Scaricabarilopolitani, entusiasmati al
+paro de' Fiorentini del Dugento, lo avrebber portato in trionfo e la
+Principessa sarebbe stata sua.
+
+La presunzione del pianista era più fatua. Quel tartassator di tasti
+dalle spiovute chiome, ragionava così:--«Il Parlamento ungherese ha
+votato una spada di onore a Francesco Liszt, per qual merito? per una
+grande agilità negli arpeggi e per aver composto sonate, che intronano
+gli orecchi. Darò io dei concerti, io, che assorderanno, altro che
+intronare! farò vedere io, cosa sia lo spadroneggiar sul pianoforte, sul
+cembalo. E se questo Parlamento non mi decerne la Principessa, vuol dire
+che son tutti barbari, che nulla comprendono dell'arte, nulla!».
+
+Il tenore guardava dall'alto in basso il musico. Egli era un pezzo
+d'omo, con certe spallacce, con un petto! e pettoruto! Le marchese e lo
+banchieresse di tutta le città, nelle quali s'era prodotto, lo avevano
+sempre distinto. I palchi, le platee, i lobbioni gli avevan prodigati
+gli applausi ed i battimani; gli erano stati offerti gioielli per
+sottoscrizione pubblica; i Municipii gli avevano data la cittadinanza
+onoraria; il popolo gli aveva staccati i cavalli dalla carrozza e ci
+erano stati degl'imbecilli, che vi si erano attaccati per istrascinarla.
+Del resto, salvo queste virtù amatorie e canore, nulla: ignorava la
+grammatica e le creanze. Ma stimava facile di piacere alla Principessa,
+e di destare negli Scaricabaripolitani lo stesso fanatismo suscitato
+presso non men colti pubblici e non meno inclite guarnigioni.
+
+Parliamo un po' de' poetonzoli, entrambo compenetrati dalla missione
+dell'arte; entrambo convinti il poeta essere superiore a tutti ed a
+tutto (persino alle regole di sintassi e di prosodia) ed il genere umano
+doversi stare in ammirazione innanzi ad esso e rispettarne e secondarne
+i capricci ed aspettarne la parola, il verbo, la luce, la rivelazione.
+Perchè la parola è rivelazione; e la rivelazione è luce; e la luce è
+verbo; ed il verbo è dio, ed il poeta è vate, ed il vate è profeta.
+Nell'animo cristallino del cantore ispirato si ripercote tutto il mondo
+umano e divino; esso animo è il vero centro del mondo. Infelice il
+secolo, che disprezza e lapida e crocefigge e schernisce e frantende il
+poeta-messia! Misera quella donna, che potrebbe intrecciar le rose agli
+allori ed invece circonda di spine le teste radianti ed ispirate! Ma un
+verso, una parola del poeta vindice reca loro il meritato castigo e li
+mette alla berlina per l'eternità. Sentir tutto il giorno questa litania
+non è uno spasso.
+
+--«O Dio!»--pensava la Rosmunda, «quanti vituperii diran costoro di
+Scaricabarili e di me! Eppure preferisco qualunque ingiuria loro alle
+lodi, di cui m'infastidiscono adesso!»
+
+Quanto al general Fabrizio Tremolowski, gli era uno di quegli
+avventurieri, che portano la loro spada dovunque si combatte per la
+libertà, per una causa giusta e santa! che ogni Governo provvisorio
+promuove di uno o due gradi, ed i quali hanno arraffata riputazione di
+prodi senza aver mai preso parte ad una battaglia affrontata o di
+strategici per una resa. Sono eroi delle quattro parti del mondo,
+perseguitati da tutte le Polizie, ed alimentati da tutte le
+sottoscrizioni patriottiche. Ostentano sempre alcun solenne di
+sberleffe... ricevuto in qualche bisca ed un naso rosso a peperone.
+Talvolta le rivoluzioni gli impongono anche ai Governi ammodo: allora
+perdono in tutta fretta una battaglia e poi si pappano per una ventina
+d'anni la pensione di ritiro.
+
+Ma insomma tutti costoro avevan pure o s'illudevan pure di avere qualche
+merito: parte vantava nobili studii; parte o giusta o ingiustamente
+aveva ottenuta o scroccata celebrità o popolarità. Tenore, maestro di
+musica, poetucolo, pittorello, condottiero, cavalocchi, erano qualcosa.
+Ma la nullità piena, la più stucchevole oltracotanza, il grado massimo
+di fatuità si rattrovava nei nobiluzzi spiantati, ne' gentiluomini
+squattrinati. Nel Regno di Scaricabarili, aboliti feudi e fidecommessi e
+maggioraschi, i cosiddetti nobili, sprovveduti di qualsiasi privilegio o
+prerogativa, erano ormai semplicemente de' titolati: e la vanità del
+titolo faceva sì che non istudiassero e lavorassero; che attendessero
+soltanto alle femmine, al giuoco, a' cavalli, a futilità. E nondimeno si
+reputavano dappiù, si figuravano d'essere l'eletta della nazione,
+chiamavano _altavita_ le occupazioni, che non erano neppure una _vita_!
+La Rosmunda, avvezza a conversazioni meno sguaiate, non sapeva
+rassegnarsi ad ascoltarne i pettegolezzi; ed avrebbe preferito persino
+il tenore ad uno di siffatti duchi o marchesi.
+
+Tali erano i candidati da burla: privi d'ogni probabilità, non si erano
+potuti escludere a _priori_ dal concorso, essendosi il partito
+democratico assolutamente opposto ad ammettervi i soli rampolli di
+famiglie reali, di dinastie. I candidati serii erano pur sempre
+Baldassare V d'Introibo, Melchiorre XVII d'Exibo, e Guasparre I
+d'Antibo, triade scontraffatta.
+
+Il vecchio Baldassare, rimbambito e melenso, supponeva _bona fide_
+d'essere un uomo di spirito; e, se non fosse stato monarca, avrebbe
+fatto stampare la raccolta delle freddure dette e delle melonaggini
+stampate. Vecchio squarquoio e cascatoio, cascante di vezzi, si pose a
+fare il cascamorto con la Rosmunda. Brutto gobbo! e' non s'accorgeva
+nemmanco, che le sue scene, la sua svenevolezza provocava solo i
+cachinni e gli sghignazzamenti della intera Corte. Componeva e declamava
+certe anacreontiche, da disgradarne quelle dello Ingarrica; e diceva le
+più belle corbellerie del mondo con faccia cornea. Un giorno, la
+Principessa intervenne ad un pranzo di gala con una collana di cammei. E
+lui:--«Che bel collare porta vilipeso al collo donna Rosmunda!».--Si
+doveva andare al teatro: la Principessa chiese che musica si dèsse; e
+lui pronto:--«Il Saffo!».--Per quanto garbata, la Principessa non
+potè dissimulare affatto un risolino; e lui:--«Lo so, lo so,
+signora letterata; lo so, ch'è una _s_ impura, lo Saffo, lo
+Saffo».--Passeggiavano in giardino: la Rosmunda notò, ch'egli
+stropicciava il piede in terra:--«Che c'è, Maestà?»--«Nulla,
+ammazzavo uno scarabocchio».--In un gran ballo, mentre la Rosmunda
+ballava, egli esclamò ad alta voce:--«La Principessa balla come una
+Stinfalide!».
+
+Per acquistarsi poi l'affetto del popolo, era divenuto la vera
+caricatura di que' sovrani alla Giuseppe II, celebri per la
+famigliarità, con la quale permisero a' sudditi d'intrattenerli:
+frequentava i caffè, i bigliardi, le birrerie, le fiaschetterie, le
+osterie, le bettole, i liquoristi, i balli pubblici, ogni luogo di
+ritrovo, e persino quelli che la gente per bene schiva, dimostrandosi
+affabile, alla buona, alla mano. Ma la famigliarità è pericolosa:
+mostrarsi nudo e senza prestigio non fa mai conto. Gli stessi
+grand'uomini non son mai tali pe' loro camerieri; e scapitano sempre
+nell'estimazione di chi li avvicina con dimestichezza. Figuriamoci poi
+uno sciocco! Ben presto il monarca d'Introibo divenne il buffone, il
+zimbello degli Scaricabarilopolitani. Tutti ne facevano strazio. I
+bell'ingegni del volgo il caricatureggiavano, il mettevano in novelle ed
+in canzone. Gli si affibbiavano più corbellerie, più balordaggini
+ancora, ch'egli non facesse o dicesse, e s'era trovato verso e modo di
+calunniarlo. Gli appiccicavano _appigionasi_ dietro le spalle; i monelli
+gli facevan ressa intorno e gli si accalcavano alle spalle con battimani
+e tripudio e grida ironiche. Insomma la plebaglia godeva di vilipendere
+e schernire in lui la Maestà Regia; ed egli s'immaginava d'esser davvero
+amatissimo ed accettissimo all'universale, e che quelle beffe fossero le
+acclamazioni trionfali, mercè delle quali avrebbe ottenuta la Rosmunda.
+
+Il despota d'Exibo era un tipo d'altro genere. Mischiarsi nella folla,
+lui, Don Melchiorre XVII, lui, persona inviolabile e sacra? E se lo
+avessero aggredito? E se qualche gaglioffo avesse osato por le mani
+addosso all'unto del Signore? E se quelle maledette gambacce disuguali,
+spaiate, fossero state motteggiate da qualche temulento o temerario?
+Esporsi a pericoli, al ridicolo! Oh no, no, mai! per nulla al mondo! Ma
+gli Scaricabarilopolitani son gente urbana, ossequiosa: e poi, chi
+avrebbe dovuto avercela con esso lui? Eh non si sa mai! Nel dubbio,
+astienti! Eccesso di prudenza non nocque mai. Per amicarsi la plebaglia
+e propiziarsela, quando usciva in carrozza, preceduto dal battistrada e
+da un picchetto d'onore, con gentiluomini a cavallo a' due sportelli e
+seguìto da un plotone di cavalleria, gettava denari di qua e di là. Ne
+gettava talvolta anche dalle finestre del palazzo, allibendo e
+tappandosi poi dentro, tutto spaurito, quando i mascalzoni accalcati per
+raccattarlo s'abbarruffavano od anche solo applaudivano tumultuosamente.
+Una volta, in una festa a Corte, svenne al bel meglio, perchè alcuni
+razzi del fuoco d'artificio presero fuoco inaspettatamente prima del
+tempo. Lui n'ebbe a morir dalla paura: chi sa cosa immaginava che fosse.
+Notò un'ombra d'uomo, che traversava il cortile verso mezzanotte: subito
+mandò a chiamar la Polizia, fece circondare e rovistare tutto il
+palazzo, e, quando fu dimostro, l'ombra esser un guattero, che si recava
+a far visite notturne alla moglie del portinaio, scrollò il capo con
+aria incredula, volle raddoppiate le guardie, si lagnò con Re Zuccone
+della Polizia inetta o complice di non so che regicidio fantastico, e
+fece cantare un _Tedeum_ in ringraziamento all'Altissimo, per averlo
+scampato da tanto pericolo. I suoi agenti avevan però continui
+abboccamenti con persone influenti, con membri del Parlamento; e,
+profondendo tesori, cercavano di assicurargli buon successo.
+
+Ma, se questi duo proci venivan disprezzati e dal popolo e dalla
+Principessa, l'autocrate d'Antibo seppe farsi abominare; ed avrebbe
+appreso ad esecrare il nome di Re alla più monarchica nazione. I modi
+alteri e facchineschi; le violenze continue; il fasto scompagnato da
+ogni caritatevolezza; la ferocia dimostrata perfino verso i cani delle
+sue mute ed i cavalli de' suoi equipaggi: il fecero detestare da
+tutti... Ma, poich'egli ebbe preso un paio di volte a _cravasciate_ i
+borghesi, che nol salutavano abbastanza reverenti, tutti gli sciocchi, i
+quali accorrevano in folla per ammirare lo sfarzo del suo corteo, gli si
+scappellavano e lo inchinavano. Egli pensava:--«Tiberio avea ragione:!
+tutto sta a farsi temere. Quelle quattro scudisciate han fatta una
+impressione tale sugli animi degli Scaricabarilopolitani, anzi di tutti
+gli Scaricabarilesi, che non c'è dimostrazion d'ossequio, ch'io non
+possa ottenerne. Sceglieranno me, per paura del castigo, che verrei loro
+ad infliggere, se osassero antepormi altri. Hanno visto, che meco non si
+celia. Non sono mica un Re fantoccio alla moderna io, un di questi
+Reucci costituzionali, o di questi Regoli illuminati: no, sono di quei
+veri autocrati all'antica, che camminavan sempre con a lato sargenti
+pronti ad eseguirne ogni comando; ed i quali non isdegnavano, quando
+mancasse il sargente, maneggiar con le proprie anguste mani il
+mazzafrusto o la bipenne, cattera!».
+
+Nè Guasparre smargiassava, fanfaroneggiava, millantando vizii che non
+avesse. Sentite questa. Aveva condotto seco, dal Regno d'Antibo,
+grandissimo numero di cortigiani, famigliari, domestici e creati; fra
+gli altri un coppiere, giovanetto imberbe ancora ed al quale diceva di
+volere un bene grandissimo. Lo aveva soprannominato Coppa d'oro; nè
+soffriva, ch'altri il servisse di coppa: ed il giovane riconoscente
+sforzavasi di servirlo di coppa e di coltello. Pure, un giorno, gli
+venne porto all'autocrate un calice di vino ammoscato; intendi: nel
+quale stava in infusione il cadaveruccio d'una mosca. Chi descriverebbe
+i furori di Re Guasparre, allorchè vide la bevanda moschifera? Fece
+amministrar venticinque buone nerbate al Coppa di oro; e gli dichiarò
+che, in caso di recidiva, gli avrebbe fatta esalar l'anima sotto le
+verghe. S'era nell'agosto; ed in Iscaricabarilopoli, città moscosissima,
+nessuno rimembrava di aver mai visto negli agosti precedenti tanta copia
+di mosche, tal quantità di mosconi, tanti stuoli di moscerini, tali
+turbe di mosconcini, tal novero di mosconacci, tal moltitudine di
+mosconcelli, tanta folla di moschette, tanta adunanza di moscini, tanto
+popolo di moschettine, tanta frequenza di moscherelli, tanto spesseggiar
+di moscherini, tanto concorso di moschini, tanto esercito di mosciolini
+e tanta folla di moscioni. Scaricabarilopoli era tutta un moscaio. I
+signori salariavano persone apposta per moscare con gli scacciamosche,
+le ventole, le roste, i ventagli, i paramosche: per ogni stanza si
+tenevan tre o quattro piattelli con carta moschicida, cinque o sei
+acchiappamosche prussiani; ed il suolo era bruno per gl'innumerevoli
+cadaveri moscherecci. Ma non pareva, che quello sterminio le diminuisse:
+e le moscaiuole ed i guardavivande non bastavano a riparare i cibi e le
+provviste. La povera gente pappavano mosche in ogni pietanza. Anzi, il
+dottissimo Dummkopf, professore a Gottinga, nella _Filosofia e Storia
+comparata della culinaria e della gastronomia_ volume quarto, capitolo
+sessagesimoquinto, pagina seicentonovantotto della settima edizione,
+annotata dall'egregio Zeitverlust, racconta, che, abituandovisi, le
+trovarono finalmente gustose; e che s'inventarono alcuni intingoli
+speciali per condirle; e che gli Scaricabarilesi son tuttora moschivori
+ed educano ed ingrassano apposta in certi loro moschili sciami, o gregge
+di insetti. Cosa, della quale non può dubitarsi, vedendola affermata da
+due tali rappresentanti della scienza tedesca!
+
+Pensate come stesse attento il pocillatore di Re Guasparre! Pure, il
+diavolo ci mise la coda; ed una volta, in quella appunto che porgeva un
+bicchiere di barbèra spumante alla Maestà Sua, ecco una moscuzza scapata
+e ghiotta casca nel vino. L'autocrate comincia a bere ed avverte un cosa
+fra lo labbra. Gli salta la mosca al naso, prende la cosa con l'indice e
+il medio della sinistra, guarda e riconosce la bestiuola semiviva.
+Chiama Coppa d'oro e gliela mostra sul tondo di porcellana bianca, senza
+profferir verbo, ma con una guerciata terribile.
+
+Il fante di coppe allibì. Volentieri avrebbe fatto il passo della mosca;
+ma come svignarsela? Cadde ai piedi del padrone, sclamando:--«Maestà,
+non faccia d'una mosca un elefante!»
+
+--«Ho giurato»,--rispose l'autocrate, che era uomo di parola.--«Vedrai
+se so levarmi i moscherini dal naso!». E chiamò gli aiutanti:--«Prendete
+costui, prendetelo; menatelo nel cortile e fategli esalar l'anima sotto
+le verghe».
+
+Così fu fatto. Le strida del vergheggiato andavano al cielo; ma quel Re
+crudele non se ne lasciò impietosire; le strida s'affievolirono,
+divennero gemiti; e l'autocrate chiamato un altro servo gli disse;--«Mi
+farai tu da coppiere in seguito! Fa, che l'esempio di Coppa d'oro ti
+valga!».
+
+I gemiti cessarono e gli aiutanti tornaron di sopra, fecero reverenza e
+riferirono, che la Maestà Sua era stata obbedita. Maestà, che non aveva
+interrotto il pranzo, non aveva, nè perduto un boccone; sogghignò, e
+dopo aver sorbillato un bicchierin di Malaga, soggiunse:--«Benone! ma
+gli è inutile di divulgare il fatto: spero, che saprete tener tutti il
+cocomero all'erta? Insomma, mosca di quel, ch'è accaduto!».
+
+Ma come occultar certe cose? Quella insigne ferocia fu ben presto di
+ragion pubblica, e tutta la città sossopra. Cominciarono a farsi
+capannelli, che poi divennero attruppamenti: la folla sdegnata
+profferiva minacce contro l'autocrate d'Antibo, contro gli altri
+pretendenti della Principessa e vociferava di manometterli. Bisognò
+batter la generale e far circondare dalla forza le residenze di
+Guasparre, Melchiorre e Baldassarre. Quest'ultimo provò a mischiarsi
+alla folla, bestemmiando anche lui contro l'iniquità del collega; ma non
+era momento da scherzare con l'ira popolare, e ci volle il bello ed il
+buono per ricondurlo salvo in casa. Don Melchiorre tentò di fuggire; e
+poi, tremando come una vetrice, andò ad appiattarsi fra le materasse,
+dove il soprappresero dolori colici. Nè dell'esercito stesso era molto
+da fidarsi per la difesa dell'autocrate di Antibo. Il capitano
+Sennacheribbo dei dragoni, uno degli uffiziali più stimati, fregiato
+della medaglia d'oro al valor militare, rispose al colonnello che gli
+ordinava di recarsi a difesa del Re Guasparre:--«Do piuttosto le
+dimissioni, che espormi a torcere un capello a chicchessia in difesa di
+quel mostro».--Fu mandato agli arresti di rigore. Frattanto cominciò
+fortunatamente un acquazzone dirotto, che disperse la folla senza
+spargimento di sangue.
+
+Il Procurator generale avrebbe voluto procedere. Ma l'autocrate
+d'Antibo, alle prime rimostranze fattegli fare officiosamente da Re
+Zuccone, rispose:--«Essere Re, non esser sindacabile se non da Dio, per
+la propria condotta verso alcun suo suddito. Non potersi sottoporre
+ad alcun Tribunale scaricabarilese in virtù del principio
+d'estraterritoralità. Aver esercitata la propria giurisdizione e compìto
+un atto di giustizia sopra un suo subordinato. Il caso suo essere
+identico a quello di Cristina di Svezia, quando fece mettere a morte il
+Monaldeschi nella Galleria de' Cervi del palazzo di Fontanabellacqua, il
+dieci dicembre milleseicencinquantasette. Il Re di Francia avere allora
+riconosciuto il dritto di Cristina ed ammessa la propria incompetenza ad
+esaminarne la condotta. E lui, Gasparre, esser di più Re effettivo, non
+abdicatario, eccetera, eccetera».--Diplomaticamente parlando, secondo il
+Diritto internazionale (che è spesso cosa stortissima) Gasparrino aveva
+ragione pur troppo, come riconobbero i legisti della Corona. Si lasciò
+cader la faccenda. Il professore di Diritto internazionale presso
+l'Università di Scaricabarili ebbe diecimila lire dall'autocrate
+d'Antibo per iscrivere alcune argutissime _Considerazioni sulla
+giurisdizione, che gli autocrati conservano all'Estero su' loro sudditi
+e specialmente sulle persone del seguito_: nessuno lesse lo scritto,
+tutti il decantarono per un capolavoro; dopo dieci giorni quasi nessuno
+pensava più alla morte del povero Coppa d'oro.
+
+Ma come raffigurarvi l'orrore, che la Rosmunda provava per questa tigre
+in volto umano? e 'l suo sgomento, riflettendo, che forse appunto pel
+terrore incusso dall'autocrate e per cansare una guerra, ch'egli avrebbe
+inumanissimamente condotta, popolo e Parlamento potevano lasciarsi
+indurre, rassegnarsi ad acclamarlo Re, a darglielo per isposo? Diventar
+moglie di uno capace di far morire un favorito sotto le verghe, perchè
+ha trovato una mosca nel bicchiere! Uh, povera principessina!
+
+Ella slacciava il legacciolo donato dalla fata Scarabocchiona, se ne
+cingeva il polso sinistro, il baciava... e subito, immantinente, la
+terra veniva scossa come da un tremuoto, s'udiva come un rombo d'un
+tuono, ed appariva quella bellissima donna, tutta velluti e trine e
+gemme, la quale diffondeva intorno una luce vivida tanto da rischiarare
+splendidamente la stanza e da fare impallidire qualunque lume
+artificiale o naturale. La Rosmunda si buttava in braccia alla santola,
+e si querelava e rammaricava. Quella buona fata ad abbonirla, a
+confortarla:--«Abbi fiducia! spera! Ti par egli, ch'io ti possa aver
+porto un consiglio insidioso? che la tua comare ti voglia
+ingannevolmente precipitare, affogare? Ti par egli? Sta pur certa, che
+avrai uno sposo degno, un marito stimabile, un consorte conveniente, un
+coniuge quale il desideri. Ma sai, che dovrei offendermi della tua
+diffidenza?».--E proseguiva a garrir così per un pezzo. E la figlioccia
+si rassicurava al quanto ancor essa. Ma poi, ripartita, rivolata via,
+riscomparsa la madrina, la Rosmunda ricascava nelle perplessità
+precedenti. Considerando come fra tutti i proci non vi fosse una persona
+stimabile od amabile, un individuo, al quale potesse rappresentarsi
+senza raccapriccio di vedersi indissolubilmente legata, ridisperava.
+
+La triade de' concorrenti scettrati, per boriosa che fosse e piena di sè
+e di poca levatura, capiva arcibenone di essere cordialmente esosa ed
+abominevole alla reda del trono di Scaricabarili. Malgrado i riguardi
+cerimoniosi ed il contegno affabile, che venivano imposti e suggeriti
+alla Rosmunda dalla etichetta di Corte, dalla gentilezza naturale, dalla
+buona educazione, dalla posizione difficile, in cui si trovava, e dalle
+raccomandazioni paterne e da' consigli della santola, la poverina non
+riusciva a dissimular l'avversione per quelle tre caricature mostruose.
+Essa pensava:--«Qualunque di cotesti concorrenti venga prescelto, ed uno
+di costoro dev'essere scelto pur troppo, checchè dica la fata per
+confortarmi; perduta che abbia ogni speranza di redenzione e di salute;
+quando si tratterà di firmare l'atto di matrimonio innanzi al Presidente
+del Senato, che tiene i registri di Stato Civile della famiglia reale;
+io..... sorbirò qualche gentil veleno, il quale mi sottragga
+all'avvenire miserando, che mi si appresta».--Risoluzioni di tal fatta
+(ed irremovibili) ben possono occultarsi: ma come nasconder
+l'aborrimento per coloro, che ce le ispirano? nasconderlo in tutto?
+Vederci costretti a desiderare ed apprestarci la morte, a
+diciassett'anni, e quando potevamo ragionevolmente imprometterci una
+vita felice, è crudele strazio: altera la salute ed il carattere.
+
+Dunque, i tre Regnanti si sapevano in abominio alla Principessa: e
+d'altronde cominciavano ad accorgersi, che, malgrado l'imbecherare ed il
+subornare, malgrado i raggiri e lo cabale, difficilmente avrebbero
+ottenuta la popolarità e le acclamazioni richieste dalla legge sul
+concorso. L'autocrate d'Antibo, che aveva un po' più di giudizio, di
+mitidio, di comprendonio, di sale in zucca degli altri due, pensò bene
+di convocare il despota d'Exibo ed il monarca d'Introibo ad un concilio
+privato. S'adunarono _inter pocula_, loro tre soli. Rimandata la livrea,
+votate alcune bottiglie di un poderoso vino e squisito, atto ad infonder
+coraggio persino a Don Melchiorre; il convitatore tenne a' convitati il
+seguente discorsetto:
+
+«Care Maestà, siamo competitori. Verissimo. Nondimeno abbiamo un
+visibilio d'interessi comuni. Ciascun di noi brama per sè la bella
+Rosmunda, e quel, che importa vieppiù, la corona di Scaricabarili.
+Seicento cinquantaquattromila trecento ventun miglio quadrato di
+superficie con centoventitrè milioni, quattrocentocinquantaseimila
+settecentottantanove abitanti, non sono una bagattella. C'è un guaio
+però: la Rosmunda non digerisce nessuno di noi, e la Nazione, che per
+mezzo delle Camere mette sempre il becco in molle in tutto, ci ama
+press'a poco quanto l'epizoozia, anzi l'epidemia. Oh quanto ci sarebbe
+da riformare, in questo maledetto paese! se giungo ad insignorirmene, do
+lo sfratto a tutti i chiacchieroni, e... Dunque io credo, che
+Principessa e Parlamento, piuttosto che qualunque di noi accetterebbero
+per marito e sovrano quel musico sfiatato, o lo scassinator di cembali,
+o l'imbratta tele, o quel tagliacantoni del general Tremarella, od uno
+di que' pennaiuoli, od uno di quei cavalocchi od uno di que' nobilicchi.
+Io potrei rassegnarmi a vedermi anteporre uno di voialtri, che siete
+teste coronate e ch'io riconosco per eguali miei; non un cialtrone.
+Quindi mi parrebbe da escogitare un modo, che assicuri ad uno di noi tre
+queste nozze. Io ritengo, che non abbiate neppur voi la debolezza di
+credervi vincolati dal giuramento prestato il primo maggio? No, n'è
+vero? Dunque il modo è bell'ed escogitato. Diamo una gran caccia, alla
+quale inviteremo la Principessa. Noi, vi si andrà accompagnati da tutto
+il nostro seguito; la Rosmunda verrà senza sospetto e con pochi seguaci
+e senza scorta militare. Nel meglio della caccia, c'impossesseremo di
+lei, ci sbrigheremo in un modo o nell'altro dei seguaci; e via, a
+briglia sciolta verso la frontiera. Quando saremo in una piazza forte o
+vostra o mia, decideremo a chi debba appartenere la preda».
+
+--«Decidiamo ora,»--disse il monarca d'Introibo, ch'era sciocco sì, ma
+fino ad un certo punto.--«Siamo tutti galantuomini, ma mia nonna diceva:
+_fidarsi è bene, non fidarsi è meglio_. Patti chiari e amici cari!».
+
+--«Ma»--rispose Guasparre--«se fissiamo prima colui, che deve godersi il
+frutto della rapina e del ratto, gli altri due potrebbero credere di non
+aver interesse ad assisterlo».
+
+--«Bah!»--replicò Baldassarre.--«Facciamo così. Per cansare ogni
+attrito, ogni gelosia, giochiamocela a' dadi, appena passata la
+frontiera».
+
+--«Felicissima idea! Ce la dadeggeremo! Che ne dice la Maestà del
+despota d'Exibo?».
+
+Don Melchiorre trovava dal canto suo infelicissima l'idea, perchè aveva
+una paura sordida. Ma i colleghi, deliberati a fare il colpo, che lo
+minacciavano caso non volesse cooperarvi, gli facevan paura anch'essi.
+Fra' due pericoli scelse per minor male il più remoto; e si obbligò ad
+esser complice dell'attentato.
+
+Si apparecchiò la caccia nella macchia di Valquerciame, bosco famoso, a
+non molti chilometri da Scaricabarili. Re Zuccone, vecchio e podagroso,
+non seguiva più le cacce da qualche lustro ed aveva preferito sempre una
+buona mensa a questi divertimenti faticosi, e la selvaggina e la
+cacciagione in tavola alle fiere nelle selve. La Principessa invitata,
+avrebbe voluto, ma non ardì scusarsi; e promise di trovarsi al convegno,
+con pochi gentiluomini ed alquante gentildonne di Corte. Il monarca
+d'Introibo, il despota di Exibo e l'autocrate d'Antibo partirono
+nottetempo dalla città per giungere a punto di giorno al ritrovo. Ma
+Baldassarre aveva nei giorni precedenti, sotto colore di disporre tutto
+per la caccia, mandati i loro seguaci spicciolatamente a scaglionarsi
+con cavalcature fresche lungo la consolare, che conduceva alla
+frontiera, la quale non era lontanissima. Alle sei del mattino, la
+Rosmunda giunse a cavallo co' suoi nel luogo fermato; e la caccia
+cominciò lietamente.
+
+Secondo il pattuito, la intera comitiva doveva ritrovarsi a cena, verso
+le nove pomeridiane, nella Reggia di Scaricabarilopoli. E che cena, che
+cena avevano preparata i maestri di bocca, i cuochi, i cucinatori, i
+guatteri, i pasticcieri, i sorbettieri di Corte! che vivande! che
+intingoli! che savori! che vini poi! quanta grazia di Dio! C'era di che
+soddisfare la fame rabida del cacciatore e da solleticare il palato d'un
+gastronomo sazio! Tutti aspettavano: ma si fanno le nove, e non giunge
+nessuno; suonano le dieci, nessuno; siamo alle undici, nessuno; scocca
+la mezzanotte, nessuno; canta il gallo, nessuno; albeggia, nessuno;
+spunta il sole, nessuno. E quel ch'è peggio, non un messo, un corriero,
+che recasse notizie. Cosa mai poteva essere accaduto alla principessa
+Rosmunda, ed alla intera comitiva? Il povero padre, che non aveva chiuso
+occhio tutta la nottata, e solo verso mezzanotte, per non venir meno, si
+aveva mangiato un cestello di frutta di mare, (ostriche, angine,
+fasolari, cannolicchi), un consumato, un pasticcio di fegato d'oca, una
+fetta di timpale, del pesce in bianco, quattro costolette di cervo coi
+piselli, dei petti di pollo ai tartufi, un ponce alla romana ed un po'
+di cinghiale arrosto, il povero padre, dico, stava sulle spine. Manda
+corrieri, spedisce aiutanti: non tornano. Finalmente, disperato, chiama
+il capitano, che in quel giorno comandava la guardia a Palazzo e gli
+dice:--«Figliol mio, qua dev'essere accaduto una gran disgrazia certo.
+Fammi il piacere: raduna il tuo squadrone. Non importa che la Reggia
+rimanga sguernita; basta la guardia nazionale. Corri alla macchia di
+Valquerciame; frugala tutta, percorrila in ogni senso, per ogni verso,
+informami d' ogni scoperta con qualche ordinanza e non tornare senza la
+Principessa. Ha' tu inteso?»
+
+--«La Maestà vostra sarà obbedita. Comanda altro?»
+
+--«Va figliuol mio, che Dio ti benedica. Come ti chiami?»
+
+--«Maestà, sono un trovatello educato per carità da una buona vecchia.
+Mi han posto nome Sennacheribbo Esposito. M'arrolai volontario; servo da
+undici anni; mi han conferita una medaglia d'oro per una bandiera presa
+al nemico; son capitano di cavalleria di seconda classe con
+dugentoventitrè lire e trenta centesimi al mese e due razioni di
+foraggio».
+
+--«Va, Sennacheribbo;»--disse Maestà, chiamandol gentilmente pel nome e
+non pel cognome, quasi ingiurioso, come quello, che gli doveva
+rammentare d'esser _filius nullius_,--«Va, Sennacheribbo mio, non perder
+tempo. E se mi riporti o riconduci sana e salva la figliuola mia, ti
+giuro che nessuno sarà quind'innanzi al di sopra di te nel mio Regno».
+
+--«Il servire la Maestà Vostra è premio a sè stesso».
+
+E senz'altro dire, fatta riverenza al Re, Sennacheribbo scese, al corpo
+di guardia, chiamò il trombetta e fece sonare a raccolta. Venti minuti
+dopo, lo squadrone partiva, galoppando per alla volta di Valquerciame.
+Lasciamolo galoppare e vediamo di appurar più pel minuto la storia di
+Sennacheribbo Esposito, capitano di seconda classe nel quinto reggimento
+Dragoni della Maestà del Re di Scaricabarili.
+
+Lo Esposito non aveva detta cosa al Re Zuccone, che non fosse vangelo.
+Egli era un trovatello, raccattato un bel mattino per istrada da una
+donnicciola, che un altro poco il calpestava nell'uscir di casa.
+Rinvoltato in poveri cenci e sudici, vagiva lamentevolmente. La vecchia
+sel recò a casa, il fece allattare da una capra e sel tirò su ed il fece
+andare a scuola e lo amò proprio come figliuolo. Sperava farne un buon
+operaio, che fosse il bastone della vecchiezza sua, perchè già,
+l'affetto de' genitori più o meno, ha sempre della speculazione.
+Sennacheribbo ascoltava a bocca aperta i racconti, che si facevano nelle
+veglie; e sognava di figliuole di Re incantate, che dovevano esser
+liberate dal suo valore. Quando a scuola gli cominciarono a spiegare le
+prodezze di Ercole e degli altri Semidei, non pensava ad altro; e
+piangeva di essere ancor bambino e di non poter girare pel mondo,
+emulando i grandi esempli di valore antico. Quando fu più grandetto e
+capì passati irrevocabilmente i tempi eroici, fu per lui un disinganno
+amaro. Aborriva dall'ozio, ma il lavoro servile dell'operaio gli
+ripugnava: aveva bisogno di faticare per guadagnarsi un tozzo di pane e
+fretta di cessare di essere a carico della sua benefattrice; sentiva
+profondamente la mortificazione di essere un projetto (Re Baldassarre
+d'Introibo avrebbe detto, un _projettile_) d'essere un projetto,
+allevato per carità, e non meno profondamente la riconoscenza verso
+colei, che aveva supplito a' genitori suoi. Frattanto scoppiò una
+guerra; egli poteva aver da quindici in sedici anni, ma era alto e
+forte, come se non ne avesse contati meno d'una ventina. Vedendo i be'
+reggimenti, che sfilavano al suono delle bande e delle fanfare e si
+recavano al campo; vedendo tanti giovani arrolarsi allegramente; egli si
+crucciava. Abbandonar secretamente la madre adottiva non osava;
+manifestarle il desiderio di marciare nemmanco: e, per non affliggerla,
+si macerava. La buona donna però, preoccupandosi della tristezza di
+Sennacheribbo, che dimagrava, dimagrava e perdeva ogni freschezza di
+carnagione e l'appetito, ed amorosamente osservando e notando, giunse a
+discoprire qual baco il rodesse. Era poverella e vecchierella e d'umil
+condizione, ma non di sensi volgari: sapeva amare con disinteresse e
+devozione, sapeva. Aveva accolto ed educato quel fanciullo, sperando
+farne il bastone della sua vecchiaia; ma seppe sacrificare senza
+esitazioni la sua speranza, i suoi disegni, al bene di lui, alla
+contentezza di lui. Raggranellò alcuni suoi piccoli risparmii, chiamò il
+giovane e gli disse:--«Ho scoperto il tuo desiderio. Grazie di averlo
+combattuto per amor mio. Segui il tuo genio. Non ti dico di
+risparmiarti, perchè non sarebbe consiglio da darsi ad un soldato. Se
+t'incoglierà qualche male, sta certo che la mamma tua non ti
+sopravviverà. Torna, torna presto; torna illeso e glorioso; e non
+dimenticar mai la povera vecchia, che non ha altra gioia che te».
+
+Sennacheribbo abbracciò la madre, piangendo e giubilando; rifiutò i
+quattrini; corse ad arrolarsi; e partì la sera stessa pel campo. Mandò
+una prima lettera, che la povera donna rilesse cento volte; e poi,
+affaticato dalla istruzione prima, e quindi dal servizio, smise di
+scrivere, non riflettendo ai palpiti, che doveva provar la sua
+benefattrice. Succedettero scaramucce e fatti d'armi, ai quali prese
+parte, e finalmente una battaglia campale sanguinosissima, dove rimasero
+molte e molte migliaia di combattenti, ma che fu vinta dagli
+Scaricabarilesi. Parecchie vicine della madre adottiva di Sennacheribbo,
+le quali avevano figliuoli o mariti o fratelli sotto le armi, avevano
+ricevute le nuove de' loro ed erano uscite d'ambascia: ella sola non
+sapeva nulla del suo diletto, se fosse superstite o soggiaciuto. Il
+Generalissimo spedì, per presentare a Re Zuccone le bandiere conquistate
+sul nemico, una deputazione, il cui ingresso in Iscaricabarilopoli fu
+una vera festa nazionale. Tutta la popolazione le corse incontro per
+vedere que' trofei; per consolarsi, con la vista di quei trofei, de'
+lutti e del sangue, che costavano. Ma la povera mamma di Sennacheribbo,
+dubbia ancora del fato del figliuolo, stimando pure di non potere se non
+augurar male di un silenzio troppo protratto, stette tappata in casa,
+piangendo e disperandosi, e quasi imprecando alla gioia universale che
+esacerbava le sue lagrime. Cominciava ad annottare, quand'ecco sente
+bussare indiavolatamente all'uscio.--«Chi sarà mai?»--s'alza, chè stava
+filando presso una lucerna fumosa, guarda da una piccola grata e vede
+sul pianerottolo un ufficiale di cavalleria, col braccio fasciato ad
+armacollo, che batteva impazientemente la solfa con gli stivali
+speronati.--«Oh! pover'a me! sarà qualche seccatura di alloggio e non
+alloggio».--Apre e l'ufficiale le salta al collo e l'abbraccia stretta.
+Essa lascia cader la rocca, tenta di svincolarsi e grida _accorr'uomo!_
+Per tutta la scalinata si spalancano gli usci, accorrono vicini, e che
+trovano? Trovano Sennacheribbo, che stringeva la madre al petto e le
+diceva dolcemente:--«Come, non riconoscete più il figliuol vostro non
+riconoscete, mamma? Non mi volete dar manco un bacio? Oh così va bene.
+Ma piano per carità, piano, che ho questo braccio qua ferito. Oh che
+buona mamma mia!».
+
+Era proprio lui, Sennacheribbo, lui proprio, quel desso! Ferito sì, ma
+con una medaglia d'oro sul petto ed uffiziale. Bagattelle! Altro che
+risparmiarsi! S'era precipitato come un demonio tra le file nemiche,
+conquistando una delle bandiere, che il Generalissimo lo aveva mandato a
+presentare al Re, insieme con parecchi altri gloriosamente feriti. Ora
+la madre sicuro che il riconosceva! e, mezzo impazzita dalla gran
+consolazione, non rifiniva mai dal carezzarlo, dal vezzeggiarlo, dal
+dirgli tante belle cose. Ed i vicini e le vicine a fargli corona e festa
+e plauso; ad ammirare ed interrogare, a curiosare ed importunare.
+
+--«Senti, mamma; era venuto a chiederti da dormire: sono quattro mesi,
+che non ho provato un letto ammodo».
+
+--«C'è il tuo lettino. Vi metterò le lenzuola di bucato, profumate di
+spiganardo».
+
+--«Ma chi va a letto senza cena, tutta la notte si dimena. I miei
+compagni sono andati al banchetto del quale il Sindaco si fa onore alle
+spese dei contribuenti; io no: ho voluto venir qua da te. Che mi dai?».
+
+--«Oh poveretta me! Non ho se non un po' di pane stantìo e del cacio di
+pecora. E come si fa? Tutte le botteghe son chiuse!».
+
+--«Porta qua, che ci ho un appetito militare. E condito da questa salsa
+ed in tua compagnia, il pan raffermo ed il formaggio mi sapranno meglio
+d'ogni manicaretto».
+
+--«Ma perchè non mi hai scritto? Avresti trovato qualcosa di caldo
+almeno!»--dice la povera donna. E non osò soggiungere per non
+mortificare Sennacheribbo,--«e mi avresti risparmiate tante angosce!».
+
+--«Oh sì, scrivere! scrivere io! se tu sapessi, mamma, quanto pesa la
+penna alle mani avvezze a trattar la sciabola. Preferisco dar la scalata
+ad una piazza, anzichè scrivere due righi».
+
+Ho voluto riferirvi questa scenetta particolareggiatamente, acciò vi
+persuadeste, che Sennacheribbo, in fondo, era un buon figliuolo ed un
+bravo soldato. Ed ottimo soldato si era dimostro sempre in prosieguo e
+bravissimo figliuolo. Da sottotenente passò luogotenente, da
+luogotenente capitano, amato dai compagni, stimato dai superiori,
+modello proprio dell'ufficiale zelante. Ma, da qualche tempo, aveva
+perduta l'ilarità naturale; era divenuto pensieroso e malinconico; non
+professava più l'usato disprezzo pei libri, anzi leggeva di continuo e
+recitava versi; fuggiva i compagni, e si dilettava nel passeggiar
+solitario al chiaro di luna. Lo dicevano innamorato. Ma di chi? Vattel'a
+pesca! Il fecero spiare, il tenner d'occhio; ma nessuno potette mai
+scoprire la signora del cuor suo. Non un indizio, nonchè un principio di
+prova, fu possibil di raccorre. A chi tentò di barzellettar seco
+sull'argomento, fece quasi paura, tanto andò bestialmente in collera;
+sicchè nessuno osò mai più ritoccar quel tasto. L'umor tetro di lui era
+raddoppiato, dopo il bandimento del concorso matrimoniale per la
+Principessa. Scansava di ragionarne e solo emetteva qualche tronca
+bestemmia, quand'altri toglieva a discorrere, ed aveva più volte
+dichiarato, che, espletato il concorso, quando avesse a rendere omaggio
+com'a Re ad uno qualunque di quei proci, darebbe le dimissioni. Abbiamo
+già riferite le parole profferite da lui nel giorno del tumulto contro
+l'autocrate d'Antibo, parole, che, per la benignità del colonnello, gli
+fruttarono solo un mese di arresti di rigore. Era appunto la prima
+volta, che montava la guardia, dopo scontato quel mese di arresti,
+quando venne chiamato da Re Zuccone e mandato in cerca della Principessa
+smarrita.
+
+Galoppa galoppa, senza mai far alto, lo squadrone giunse in una tratta
+alla macchia di Valquerciame e precisamente al punto, ch'era stato il
+luogo del convegno dei cacciatori. Lì Sennacheribbo te lo spartisce in
+tante pattuglie, in tanti pelottoncini, per battere la selva in ogni
+direzione. Imboscano con le debite cautele, come se eseguissero una
+ricognizione. Cammina, cammina, ecco, dopo lungo andare, nel più folto
+della macchia sentono rammaricarsi, un gemere compresso. Seguono la
+direzione, onde venivano i lamenti, e veggono e trovano, che mai uomini
+e donne legati agli alberi con salde ritorte ed imbavagliati. Erano i
+gentiluomini e lo gentildonne di Corte, venuti alla caccia in compagnia
+della Rosmunda, per farle seguito codazzo, corteo, scorta. La triade
+regio-brigantesca li aveva fatti imbavagliare, legare ed abbandonar lì:
+perchè, a condurli via, sarebbe stato un impiccio; ed ammazzarli, una
+crudeltà supervacanea; ed a lasciarli liberi, avrebbero divulgato troppo
+presto la notizia del ratto. I maligni dicono, che parecchi tra
+gentiluomini ed i maggiorduomini... sbaglio, s'ha a dire maggiordomi e
+maggiorduomini sarebbe troppo contrario al vero, che parecchi tra
+costoro furono dolentissimi di non essere stati invitati a cooperare
+all'attentato, e parecchio delle gentildonne scandolezzatissime di non
+avere ispirato ancor esse idee di ratto. E stavan lì da meglio che
+ventiquattr'ore, ed avevan passata la notte intiera intiera, battendo i
+denti in nota di cicogna, crepando di fame, scoppiando di sete,
+schiattando di paura. Il capitano li fece sciogliere, rifocillare alla
+meglio e procedette ad uno interrogatorio. Dal quale, sebbene le
+risposte di quella gente, poco svelta per natura, e più immelensita che
+mai dal sonno e dallo spavento, fossero confusissime, risultò, che, una
+ora all'incirca dopo cominciata la caccia, erano stati aggrediti e
+sopraffatti da' satelliti de' tre sovrani stranieri, malmenati, affunati
+ed abbandonati in quel modo con le sbarre in bocca. E la Principessa?
+Anche lei era stata sacrilegamente manomessa: presa e tentando di
+svincolarsi e difendersi con la coltella da caccia, aveva leggermente
+vulnerato l'autocrate di Antibo. Ma, insomma, aveva dovuto cedere al
+numero ed alla violenza: l'avevano legata in sella e portata via,
+correndo a spron battuto verso Occidente, in direzione della frontiera,
+insomma.
+
+Sennacheribbo corso allo spiazzo, là dove gl'indicavano avvenuta la
+lotta; e vi trovò di fatti l'erba calpesta, tracce di sangue, qualche
+panno cruentato e qualche scampolo di fune. Vide brillare un
+oggettucolo: corse a raccoglierlo. Era una legaccio con fibbia
+d'acciaio, che evidentemente aveva dovuto staccarsi nel contrasto dalla
+gamba o dalla coscia della Principessa; perchè veramente ignoro, se la
+Rosmunda solesse allacciarsela al disopra o al disotto del ginocchio:
+alcuni degli scrittori alemanni, che narrano le storie scaricabarilesi,
+affermano l'una ipotesi, altri l'altra; ed io nel dubbio, son di parer
+contrario. Sennacheribbo raccolse ed intascò quella reliquia della
+rapita con maggior devozione certo, che Odoardo III d'Inghilterra non
+provasse nel raccattar la giarrettiera della contessa di Salisbury; e la
+lontananza della Principessa preveniva ogni pericolo che egli potesse
+imitare la disadattaggine del Re ed essere costretto a rimediare con un
+_Honny soit qui mal y pense_ ad un'alzata di sipario involontaria. Poi
+pensò al da fare, e s'attenne al primo disegno, che gli si affacciò alla
+mente e che stimò buono. Vale a dire d'inseguire i rapitori; lasciare,
+che cavalli e cavalieri si riposassero per un quattro o cinque ore; e
+poi, mettersi nella pesta dei tre Re, requisire cavalli di cambio per
+via; sconfinare occorrendo; raggiungere i ladroni nelle loro tane; ma
+non tornare indietro, se non ricuperata la Principessa, come il Re gli
+aveva imposto. Era un giuoco difficile e rischioso: i plagiarii
+avrebbero avuto circa trentasei ore di vantaggio, e dovevano aver prese
+mille precauzioni per assicurare sè e la preda. Ma Sennacheribbo
+calcolava appunto sulla sicurezza in cui dovevano essere, riposando su
+questo vantaggio e queste precauzioni. Prese un soldato intelligente e
+lo spedì alla Maestà del Re, latore d'un breve dispaccio ed incaricato
+d'una lunga imbasciata. Ai gentiluomini ed alle gentildonne diede per
+guida un taglialegna che li accompagnasse fuori della macchia. Ordinò ai
+suoi uomini di inferraiolarsi e sdraiarsi per le terre e di riposare
+alquanto, mentre alcuni comandati preparavano il rancio con la
+cacciagione abbandonata da' tre Re.
+
+Lui, Sennacheribbo, inferraiolato anche lui, si sdraiò anche lui per le
+terre in disparte ed avrebbe voluto sonnecchiare e ristorarsi: ma che?
+Non gli riusciva di chiuder occhio. Il sangue bollente gli scorreva
+impetuosamente nelle vene, come metallo fuso ne' canaletti, pe' quali si
+dirama nel gettarsi una statua. Le arterie delle tempie gli pulsavano
+audibilmente al pensiero, che donna Rosmunda, per iniquo tradimento,
+trovavasi in balìa, in potestà di tre malandrini senza coscienza. E, nel
+silenzio di quella selva notturna, gli divenne chiaro per la prima
+volta, confessò per la prima volta a sè stesso di essere innamorato
+della Principessa. Non gli date del pazzo!; egli medesimo, stringendosi
+sulla fronte il freddo fodero metallico della sciabola, chiedeva, se
+avesse dato di volta? se un ramo occulto di follia si dichiarasse? Un
+povero capitanellozzo di seconda classe, spiantato, orfano, esposito,
+innamorarsi, ma quel che si dice innamorarsi perdutamente, della erede
+di un Regno di seicencinquantaquattromila trecentoventun miglio quadrato
+di superficie e con centoventitrè milioni, quattrocencinquantaseimila
+settecentottantanove abitanti! Perchè non s'era presentato al concorso
+matrimoniale? Appunto perchè non pazzo, appunto perchè consapevole della
+distanza che il separava dalla sua donna. Amava disperatamente. Aveva
+voluto negare a sè stesso quella passione aveva chiamato orgoglio
+nazionale, zelo per la cosa pubblica, devozione alla dinastia, fervore
+per l'onore di Casa Reale, cura per la felicità della figliuola de' suoi
+Re, l'odio concepito contro i ridicoli proci ed abominevoli. Ma ora non
+poteva dissimularselo: era gelosia bell'e buona. Le passioni conculcate
+e contrastate divampano con veemenza maggiore: era gelosia frenetica.
+Nello agitarsi, sentì in tasca un fagottino, che, stretto fra il suolo
+ed il femore, gli dava noia. Era il legaccio della Principessa. Cacciò
+fuori quel gingillo, che aveva toccate le belle membra della sua donna:
+e si propose di non manifestare ad alcuno quel ritrovaticcio; di
+custodirlo segretamente come l'avaro che fa del tesoro; di portarlo sul
+petto in quella impresa avventurosa, che, secondo ogni probabilità,
+doveva riuscirgli funesta, come un talismano. Lo guardò, lo considerò;
+vi piovve sopra alcune lagrime virili; se l'avvolse al collo; se
+l'avvolse intorno al polso destro, intorno al sinistro; e, senza saper
+quel che si facesse, lo baciò.
+
+Non appena l'ebbe tocco con le labbra, ecco scuotersi la terra ecco il
+barbaglio d'un lampo, ecco brontolare il tuono. Una folata di vento
+stormì di improvviso per la foresta. Ed il giovane sorpreso, nell'alzar
+gli occhi si vide dappresso una donna leggiadrissima, tutta velluti e
+trine e gemme, la quale diffondeva intorno una luce vividissima, tanto
+da rischiarare splendidamente il bosco e da fare impallidire la luna che
+spuntava roggia ed immensa. Sennacheribbo la squadrò dapprima attonito;
+ma vinta la prima impressione di stupore, da quel cortese ufficiale che
+egli era, balzò in piedi, si cavò il cimiero, le fece un inchino
+umilissimo e chiese in che potesse servirla, alla bella incognita.
+
+--«Veramente, io dovrei far io questa domanda»--gli fu risposto.--«Non
+mi hai tu chiamata?».
+
+--«Chiamata? io? come? quando? e perchè avrei dovuto chiamarla, se da
+poi ch'io l'ho data a balia, non l'ho più vista? se ignoro persino il
+suo riverito nome?»--replicò Sennacheribbo, impermalito un po' di quel
+_tu_ famigliare.
+
+--«O non ti sei tu cinto quel legaccio intorno al polso sinistro e non
+l'hai baciato?».
+
+Il povero capitano si fece _ponzò_, come un ladruncolo catacolto in
+flagranti. Divenne burbero:--«Scusi, madama, chi le dà il dritto
+d'immischiarsi nelle mie faccende, di spiare i fatti miei? Sacristia!
+cosa importa a lei quel ch'io fo e quel ch'io non fo? Questo affare a
+lei punto non appartiene. O per Bacco, forse che io la interrogo sul
+perchè va gironzoni a quest'ora sola soletta nella macchia? faccia il
+comodo suo; ed io e gli altri fare il proprio, cattera! E il tu, lo
+serbi per i suoi domestici, sa ella? O guarda un po' cosa capita..».
+
+La formosissima sconosciuta sorrise:--«Ma, capitano, signor capitano, è
+Vossignoria che mi viene a disturbare. Io sono la fata Scarabocchiona:
+della quale avrà senza dubbio inteso parlare, santola della Principessa
+Rosmunda. E le fate non parlano in terza persona a nessuno, anzi in
+seconda singolare a tutti, persino a Dermogorgone, ch'è il Re loro. Quel
+legacciuolo è incantato di tal sorta, che, legandolo al polso sinistro e
+baciandolo, mi si costringe ad apparire; mi trovassi lontana centomila
+miglia, fossi occupata a... (stavo per dire una corbelleria) mi è forza
+di apparire immediatamente. Lo avevo regalato alla mia figlioccia; e
+strasecolo, nel ritrovarlo al polso di un capitano di cavalleria con
+tanto di baffi. Che malgrado le mie fatazioni la Rosmunda m'abbia a
+riuscire una scapatella?».
+
+--«Ah, signora fata»--sclamò Sennacheribbo raumiliato,--«scusatemi
+tanto! Avrei dovuto riconoscervi subito dalla bellezza e dalla maestà
+vostra sovrumana. Perdonatemi! mi vedete turbatissimo, fuori di me. E
+poi non sapevo nulla nulla della fatazione della legaccia».
+
+La fata era donna: Sennacheribbo le apponeva carne di lodola; n'era
+ghiotta, come tutte, e sorrise compiaciuta:--«Ma chi ti ha data la
+legaccia?».
+
+--«L'ho rinvenuta qui per le terre»--disse il giovane, e le narrò ogni
+cosa: la caccia; il ratto della Rosmunda; e l'intenzione sua di
+racquistarla o morire. E disse in modo, che palesava quanto gli stesse a
+cuore la Principessa e quale altro affetto, e più potente che devozion
+di suddito, lo stimolasse a quell'ardimento. Ah non sempre riesce il
+dissimulare!
+
+La fata Scarabocchiona ascoltò tutto attentamente e comprese quel, che
+il signor capitano taceva. Cavò di tasca un suo libretto di marocchino a
+fermagli d'oro e legato alla cintura con una catenella d'oro a grandi
+anella, lo aperse, lo percosse con la sua verga criselefantina di
+squisito lavoro, lo scartabellò, mormorando sempre:
+
+ Per questa verga magica,
+ Pel nome del Re nostro,
+ Libro degli incantesimi,
+ Dal tuo sincero inchiostro
+ Dove que' prenci fuggano
+ Tosto mi sia dimostro.
+
+E poi lesse alcune pagine sotto voce. Rivolgendosi quindi al
+capitano:--«Come farai per raggiungere que' rapitori, prima che siano in
+salvo nel girone di qualche fortezza antiboina, exiboina od introiboina?
+Sai quanti chilometri di vantaggio hanno?».
+
+--«Circa trentasei ore; farò sferzare e sforzare i cavalli; li farò
+cambiare per amore o per forza, con le buone o con le brutte, durante la
+corsa; giungerò con dieci uomini, giungerò solo; ma giungerò, voglio
+sperare, se non per liberare la mia Principessa, per ammazzare almeno
+uno de' tre monarchi e per esser trucidato sotto gli occhi di lei».
+
+--«Sai la strada battuta da' tre Re?».
+
+--«Ne ritroveremo le orme, le vestigia; prenderemo lingua,
+c'informeremo, cammin facendo. Non si tratta mica d'una brigatella, che
+possa passare inavvertita affatto».
+
+--«Que' ladroni galoppavano verso i confini d'Antibo. Per quanto
+isferzassi ed isforzassi i cavalli, per quanto li cambiassi, non
+potresti raggiungerli mai, tanto sono montati meglio di te e de' tuoi, e
+tanto è il vantaggio, che han preso. E poi, scusami, morire senza
+ottener l'intento e sapendo, che non può ottenersi per quella via,
+sarebbe ragazzata».
+
+--«Sua Maestà mi ha imposto di non tornare senza la nostra Principessa».
+
+--«Ed io ti giuro, che, se non fossi qua io per assisterti, non tornare
+potresti bene; ma tornare con esso lei non ti riuscirebbe. Ma io
+toccherò dragoni e cavalli con questa mia verghetta criselefantina e ne
+ventiquattruplerò le forze. Va, chiama il tromba, fa che lo squadrone si
+raduni e salga in arcioni, e precipitati a galoppo sfrenato dietro il
+fuoco fatuo, ch'io ti darò per guida.» E, così dicendo, percosse il
+suolo con la magica bacchetta criselefantina, mormorando:
+
+ Da le profonde viscere
+ Di acquitrinoso suolo,
+ Levati, o fuoco fatuo,
+ Splendido e ratto a volo.
+
+Immediatamente un bel fuoco fatuo, dalla fiamma azzurrina, ristette fra
+le piante della macchia ad una ventina di passi da' due: tremolava,
+oscillava, dondolava, s'incurvava, balzellava lievissimamente, come la
+fiamma di una candela in mano di fanciulla che cammini pian piano,
+guardinga. La fata proseguì:
+
+ Dove quei cani prencipi
+ Traggon la mia diletta
+ Questo drappello vindice
+ Pronto a guidar t'affretta;
+ Fa che agli empi sollecita
+ Incolga aspra vendetta.
+
+Poi, rivolta a Sennacheribbo:--«Attergati a questa fiammella, senza
+alcun sospetto, con la stessa fede cieca con cui ti si attergherà il tuo
+squadrone. Quando la vedrai fermarsi e sparire, sappi che hai raggiunti
+i rapitori della Rosmunda. Dipenderà dal tuo valore, dalla tua prudenza,
+il liberare allora la Principessa. Io posso consigliar gli uomini ed
+agevolar loro le imprese difficili e renderle possibili; non compierle
+in vece loro io. A rivederci. Se hai bisogno di me, trovandoti
+negl'impicci, sai pure come chiamarmi. Ma non farlo alla
+leggiera».--Così detto disparve.
+
+Sennacheribbo si rimase estatico, trasognato, strasecolato,
+strabiliando, irresoluto, infraddue, non sapendo che si fare, a che
+risolversi, a qual partito appigliarsi, che pensare di quell'avventura e
+di quell'apparizione. Ed avrebbe stimato tutto immaginazione, sogno,
+visione, illusione, allucinazione, fantasmagoria, se non si fosse veduto
+a venti passi quel fuoco fatuo irrequieto, che andava e veniva su e giù,
+che tremolava, oscillava, dondolava, s'incurvava, s'assaettava,
+balzellava, come impaziente d'incamminarsi. Fidare in un fuoco fatuo,
+sceglier per guida una meteora, non sembrava al capitano veramente il
+più savio dei consigli, anzi vi ripugnava, come da cosa affatto
+contraria a tutte le consuetudini delle truppe in marcia. E poi, come
+applicare il Regolamento? come porgli allato due cavalieri con ordine
+d'ammazzarlo al primo sospetto di tradimento, alla prima velleità di
+fuga? E trascurando le precauzioni imposte da' regolamenti, non
+incorreva forse nelle pene comminate dal Codice militare? non assumeva
+una tremenda responsabilità? Poteva avvalersi degli spionaggi della fata
+Scarabocchiona? E chi gli assicurava che fosse proprio lei quella donna?
+Ci son tanti che negan persin l'esistenza delle fate! D'altronde il
+desiderio di pur salvare la Principessa, cosa affatto impossibile (dovea
+convenire) co' suoi mezzi naturali a sua disposizione; la tema di
+passare per pauroso agli occhi di quella sedicente fata e del fuoco
+fatuo istesso; la brama di adempiere e di obbedire alle raccomandazioni
+di Re Zuccone; sopratutto poi l'amore e la gelosia, lo stimolavano a
+profittare della scorta e dell'aiuto soprannaturale.--«Per mal che la
+vada cosa può accadermi, eh? Che questo fiammazzurro mi conduca a
+scavezzarmi il collo in qualche dirupo? Vada per lo scavezzacollo! Che
+mi conduca ad affogar con l'intero squadrone nella mota d'un qualche
+pantano? Vada per lo affogamento! Più che una volta non si muore.
+Tromba, ehi tromba!».
+
+--«Capitano!».
+
+--«Suona la sveglia! suona a raccolta! Svelti, figliuoli! A cavallo e
+seguitemi! Viva la Principessa donna Rosmunda!».
+
+Ufficiali e bassaforza, furon tutti desti e pronti in un batter
+d'occhio. Cattera, la fata Scarabocchiona li aveva tocchi con la verga
+d'oro e d'avorio, ventiquattruplandone il vigore, il valore, la
+disciplina, l'ardire, sicchè si sentivano da più di loro, più che
+uomini. I destrieri vergheggiati anch'essi alla criselefantina,
+nitrivano, innivano, scalpitavano, scodinzolavano, scuotevan le giubbe,
+drizzavan le orecchie, tutti brio. Anch'essi valevan ventiquattro volte
+più di prima. Era una bella notte serena, stellata: i cani uggiolavano,
+gli allocchi bubbolavano, gli assiuoli chiurlavano, le civette
+squittivano, i cuculi cuculiavano, i gufi gufeggiavano, le rane
+gracidavano, i grilli grillavano, altri insetti stridevano e gli
+usignuoli gorgheggiavano; mille diverse fragranze balsamiche ed
+aromatiche, mille odori, mille profumi, mille olezzi impregnavano
+l'aria; le stelle scintillavano, la luna rischiarava, i fuochi del
+bivacco divampavano, le lanterne dello squadrone splendevano, ed il
+fuoco fatuo brillava con dolce luce ed azzurrognola, tremolando,
+oscillando, dondolandosi, incurvandosi, assottigliandosi, ballonzolando,
+dimostrando con tutti i modi che madre natura ha concessi a' fuochi
+fatui, l'impazienza di prender l'abbrivo. Finito l'appello, messi gli
+uomini per due, Sennacheribbo gli si rivolse e disse:
+
+ O splendida meteora,
+ Eccoci pronti! Orsù,
+ Dacci il segnale, muòviti
+ Non indugiam di più.
+ Per vie battute e impèrvie
+ Selve, di su, di giù,
+ Donna Rosmunda guidaci
+ A trar d'affanno tu!
+
+Il fuoco fatuo si mosse, con velocità iniziale poco minore di quella
+d'una palla scagliata dal cannone liscio di ventiquattro, e dietro tutto
+lo squadrone, come se caricasse. I cavalli spiccavan salti di
+ventiquattro metri l'uno, anzi salti della distanza, che separa due pali
+del telegrafo. Sarebbe stato uno spavento il vedere ed udire questa
+massa nera, preceduta da una fiammella azzurrina, che passava con
+l'impeto della tempesta, con lo scroscio del tuono, come una tromba
+fragorosa e gravida di folgori: ma era notte fitta, ed i campagnuoli, i
+contadini, i villani, gli agricoltori, i zappaterra, russavan tutti nei
+tugurii. Galoppa, galoppa, galoppa; vola, vola e vola; divorarono le
+tante miglia che conducevano alla frontiera del Regno. Frontiera, che il
+monarca d'Introibo, il despota d'Exibo e l'autocrate d'Antibo avevan
+frattanto già varcata con la bella prigione.
+
+Rosmunda! Aveva tentato di difendersi, di svincolarsi e persino
+vulnerato con la coltella da caccia Re Guasparre; aveva poi tentato di
+fuggire; ma tutto indarno! l'avevano inbavagliata, ammanettata,
+impastoiata, incapestrata, e gittata, e legata per la cintura,
+trasversalmente sulla sella: con le braccia dietro, come un sacco di
+grano e via! I cavalli eran lanciati al gran galoppo, e venivan mutati
+ad ognuna di quelle stazioni, che il prudente autocrate aveva
+scaglionate lungo la consolare. I tre, giunti sul territorio antiboino e
+stimandosi ormai al sicuro da ogni inseguimento e sentendosi
+stanchissimi da quella cavalcata a rompicollo, risolvettero di fare un
+alto, anzi di far tappa e di riposarsi alla prima osteria. Di fatti
+entrarono AL GALLO D'ORO, BUON VINO E BUON RISTORO, ALLOGGIO E
+STALLATICO; che aveva per insegna un gran galletto giallo scarabocchiato
+sul muro, accanto alla frasca canonica, col motto:
+
+ Quando questo canterà
+ Credito si farà,
+ Oggi no, domani sì;
+ Patti chiari, amici cari.
+
+Il GALLO D'ORO era una tavernaccia isolata, di fama dubbia, che aveva
+per clientela i trainanti, i cavallanti ed il contrabbandierume dei
+dintorni; non offriva dunque comodi maggiori di quelli, che tal gente
+richiede e paga. Il buon vino era una mistura d'acqua di fonte,
+acquavite di patate, e non so che sostanze coloranti; il buon ristoro,
+pane stantìo, formaggio pecorino, salame di asino, carne di capretto e
+qualche volta un po' di caccia o qualche uova od un par di pippioni, o
+qualche pesce pescato nel fiume regale, che scorreva poco lontano. Ma si
+sa, in viaggio, bisogna sapersi contentare: i tre Re morivano di fame,
+di sete e di stanchezza; quindi smontarono, ordinarono da pranzo e
+deliberarono di aspettare in quel luogo il ritorno d'un corriere, che
+Guasparre spedì al comandante d'una piazza forte vicina, acciò gli
+venisse incontro con due o tre Reggimenti e carrozze ed ogni ben
+d'Iddio.
+
+Mentre l'oste e l'ostessa tagliavano il collo a galline e piccioni e
+scendevano in cantina a prender del migliore, ancora tutt'assonnati,
+come quelli, che eran stati desti in sul meglio del dormire, e
+trasognati, come quelli, che per la prima volta albergavano de' Re,
+l'autocrate d'Antibo disse a' compagni d'iniquità:--«Signori, io son
+galantuomo. Abbiamo fatta una preda, un bottino, una presa, una caccia,
+chiamatela come volete, in comune, in società, in accomandita, _viribus
+unitis_, cooperando: ed in società dovremo incontrare le conseguenze del
+nostro operato».
+
+--«Pur troppo!»--sospirò Don Melchiorre, che aveva paura, ma paura!
+
+--«Bah! tutto finirà per _arrangiarsi_,»--sghignazzò Baldassarre V, il
+quale non aveva ancor ben compresa, m'immagino, la gravità dell'atto
+perpetrato.
+
+--«Patti chiari, amicizia lunga. Abbiamo fermato di dadeggiar questa
+femmina, subito dopo varcata la frontiera scaricabarilese. Presto,
+mentre ci apparecchiano un po' di colezione, qua i dadi e sbrighiamoci.
+Chi ha tempo non aspetti tempo».
+
+--«Giochiamocela piuttosto all'oca, dilettevole per chi gioca e chi non
+gioca,»--propose il monarca d'Introibo.
+
+--«Un emendamento, Maestà mie. Teniamola piuttosto in comune, finchè
+ogni guaio non sia terminato: allora, sorteggeremo,»--suggerì Don
+Melchiorre XVII.
+
+--«Nossignori, nommaestà,»--replicò l'autocrate.--S'è detto di
+dadeggiarla, dadeggiata dev'essere; s'è detto, subito dopo varcata la
+frontiera, dunque adesso, subito, immantinente, senza frapporre indugio,
+senz'altra tardanza. Bisogna stare alla convenzione, al pattuito. I
+dadi! In tre colpi! Chi tira il punto maggiore, se l'abbia pure. La
+proposta di Don Melchiorre è inaccettabile. Vel confesso: dopo che la
+nostra prigione mi ha naverato nella macchia di Valquerciame, ogni
+amore, ogni desiderio, ogni misericordia è morta in me. I riguardi
+dovuti a voialtri, il rispetto de' trattati, ed anche la speranza d'una
+vendetta più squisita e prolungata, mi han solo trattenuto dal segarle
+la gola lì per lì, dallo sgozzarla issofatto, dallo scannarla su due
+piedi. Ch'io sia il vincipremio, non la farò mica mia. Anzi la farò
+appendere per li capelli ad una forca di cinquanta cubiti e ve la farò
+morire di fame e di strazio».
+
+--«Io,»--disse il despota d'Exibo,--«se m'ha da toccare a me, la riterrò
+come ostaggio. Così, per amor di lei, perchè non venga bistrattata o
+sacrificata, Re Zuccone dovrà astenersi da ogni atto ostile. Mi servirà
+da parafulmine: se la vogliono illesa, mi hanno da lasciar tranquillo
+guà!».
+
+--«Ed io»--soggiunse Re Baldassarre--«ritengo che nè la Principessa; ned
+il padre; ned il popolo scaricabarilese quando il monarca d'Introibo
+l'impalmasse, potrebbe fare altro se non ringraziarmi e ringraziar
+Domineddio dello stratagemma, dell'astuzia, del ripesco, della malizia,
+alla quale ci siamo appigliati per abbreviar la faccenda ed evitare un
+giudizio di plebe o di assemblea sul nostro merito».
+
+--«Benone!»--ripigliò Guasparre--«ognuno si regolerà come giudica
+meglio. Su, aiutanti, procacciateci dei dadi ed un cornetto»--proseguì
+poi aprendo la bussola e rivolgendosi agli ufficiali, che stavano nella
+stanza antecedente,--«e fate condur qui da noi la prigioniera».
+
+--«Sciolta, Maestà?».
+
+--«Sciolta un corno: chi ci assicurerebbe dai suoi unghioni? e se
+l'avete sbavagliata, rimbavagliatela ammodo: che non vogliamo esser
+disturbati dalle grida di quella pettegola, mentre si gioca».
+
+Quell'uomo lì veniva sempre obbedito a vapore. Due minuti dopo, erano
+sulla tavola un cornetto e due dadi, i quali avevano spesso servito a
+contrabbandieri e ladruncoli per disputarsi i loro lucri o per
+dissanguare qualche zugo: ora dovevan servire a tre Maestà per
+disputarsi l'erede di un reame di seicencinquantaquattromila
+trecentoventun miglio quadrato di superficie con cenventitrè milioni,
+quattrocencinquantaseimila settecentottantanove abitatori. Poi la
+Principessa sempre affunata ed imbavagliata _ut supra_, fu portata
+dentro avvincigliata su d'una seggiola sconnessa. L'autocrate d'Antibo
+le spiegò sghignazzando, ingiuriandola e dandole del tu, ch'ella era la
+posta del giuoco.
+
+Fecero alla morra chi dovesse cominciare:--«Questo è giuoco da facchini,
+bifolchi e guardaporci»,--dice Giordano Bruno. Toccò a gettare i dadi
+per primo a Don Melchiorre, in secondo luogo a Re Baldassarre, in terzo
+all'autocrate d'Antibo.
+
+Il timido zoppo agitò per un bel pezzo i dadi nel cornetto, e finalmente
+li rovesciò pian pianino sul tavolo: fece tre e due.
+
+--«Tua non sarà di certo»,--disse gongolando il gobbo rimbambito; e,
+toltogli il cornetto dalla mano, e rimessivi i dadi dentro e fattili
+ballonzolar più volte prima con la destra, poi con la sinistra, tirò
+cinque e sei.--«È mia! mia! mia!»,--esclamò tripudiando com'un fauno.
+
+--«Non ancora, fratelmo!»--disse il guercio.--«Per buono, il punto è
+buono. Ma chi sa, fratelmo, chi sa!».--Prende convulsamente il cornetto,
+che Baldassarre aveva gittato sul desco rincludendovi i dadi e li butta
+senza nemmanco agitarli.
+
+--«Sei e sei!»--gridarono gli altri due.--«Il punto di Venere!».
+
+--«Quindi innanzi punto di Nemesi!»--corresse Guasparre:--«Signori,
+questa donna, ch'è indiscutibilmente nostra per dritto di rapina,
+poss'io quindi innanzi dirla esclusivamente mia, di loro pieno
+consenso?».
+
+--«Senza dubbio alcuno!».
+
+--«Posso farne quanto m'aggrada?».
+
+--«Si accomodi pure!».
+
+--«Quest'affare a noi punto non appartiene».
+
+--«Sia lodato il cielo! Senti qua, Rosmunda: io ti amava; mi piacevi. Tu
+mi hai ricolmo di mortificazioni. Invece di antepormi e preferirmi
+subito e senz'altro a tutti, mi hai dati un subisso di concorrenti,
+tutti da meno di me, nessuno dei quali ti era meno accetto di me. M'è
+stato riferito, che mi hai dileggiato, perchè non ho gli occhi come i
+tuoi, che mi hai maledetto perchè non ho un animo effeminato.... Or
+bene, ci ho però visto tanto da raggiungerti; e della mia crudeltà farai
+esperimento tu stessa. Appena aggiornato, appena giunti que' tre
+Reggimenti che ho mandato a chiamare, sai cosa? Farò rizzar dai
+guastatori le forche su quella collina, onde si scorge il Regno di tuo
+padre ed il corso del fiume regale che passa per la tua città nativa. E
+ti farò appendere pei capelli alle forche. Ignuda in faccia a tanti
+soldati, sora schifiltosa. E morrai di fame e di strazio lassù. E ti
+farò sbavagliare per deliziarmi delle tue querimonie, de' tuoi lamenti,
+delle tue grida, de' tuoi rantoli, brutta segrennaccia, pettegola! E
+vedremo poi cosa potranno per vendicarti quel zuccone di tuo padre e
+quelli, che ti avrebber dovuto essere sudditi; giacchè per salvarti
+oramai non può più nulla nessuno, nessuno, nessunissimo!».
+
+Ed alzava la mano per lasciarle andare una guanciata, quando una voce
+stentorea, che gridava:--«Sbagli!»--gli fece trattenere il colpo e
+volgere il capo. Sulla soglia della stanza, con la sciabola evaginata in
+pugno, stava ritto Sennacheribbo; e dietro a lui si accavalcavano i più
+dei suoi dragoni. Sogghignavano amaramente; ed il capitano a
+ripetere:--«Sbagli messere! Signori, avete fatto i conti senza l'oste».
+
+La destra dell'autocrate cercò istintivamente l'impugnatura di una
+spada: ma era inerme. Gridò:--«Tradimento! a me! Antiboini, al Re
+vostro!»--e corse alla finestra unitamente ai due _córrei_. Ma i loro
+compagni stavano affunati a coppie e distesi per terra in un cantuccio
+del cortile, ed i dragoni scaricabarilesi, posti in sentinella dovunque,
+spianando i moschettoni, li costrinsero a rientrare nella stanza. In un
+battibaleno vennero afferrati, ammanettati alla lor volta e trasferiti
+ed incatenacciati in un bugigattolo oscuro, sebbene protestassero
+arrogantemente contro questa violazione sacrilega della Maestà Regia,
+del dritto delle genti, de' confini. O parlassero antiboino od exiboino
+od introiboino o scaricabarilese, i soldati non davan loro retta, anzi
+facevan le viste di non intenderli neppure. Ed il capitano Sennacheribbo
+aveva altro in capo, e s'affaccendava intorno alla principessa, alla sua
+Rosmunda, a sbavagliarla, a scioglierne, a spezzarne, a troncarne le
+legature, ed impartire ordini, perchè le preparassero qualche cordiale,
+un letticciuolo, una camera. Appena sciolta, ella balzò in piedi, come
+per fuggire, con gli occhi stralunati; ma, soprappresa da tremiti
+nervosi e con le membra intorpidite, potè solo profferire un: _ohimè_! e
+cadde svenuta fra le braccia del giovane.
+
+Non gl'invidiate l'incarico soave! Non vide mai persona più impacciata
+del nostro Sennacheribbo. Il sorreggere una donna in deliquio è sempre
+grave, per quanto cara la si possa avere, per quanto innamorati se ne
+sia, giacchè pesa. _Leggiera come un uccello_ è una metafora tanto falsa
+ed esagerata che rasenta lo eufemismo.
+
+Moralmente potrà ben dirsi:
+
+ Quid levius pluma? pulvis! Quid pulvere? Ventus!
+ Quid vento? Mulier! Quid muliere? Nihil!
+
+Ma, _fisicamente_, è un altro par di maniche.
+
+Le donne pesano sempre; e svenute, sempre come insegna la fisica, pesan
+di più. Ma quando poi la svenuta è la nostra sovrana, l'erede del trono,
+la futura Regina di seicencinquantaquattromila trecenventun
+miglio quadrato di territorio e di cenventitrè milioni,
+quattrocencinquantaseimila settecentottantanove sudditi; e che noi, che
+la sorreggiamo, non siamo se non un povero capitanucolo de' dragoni, un
+trovatello spiantato.... mamma mia, che imbarazzo allora! oh che
+impiccio! che impaccio! che briga! che soggezione! che paura di violar
+qualche canone di etichetta! Chi sa quali regole prescrive l'etichetta
+delle Corti ne' casi analoghi? Chi sa quali siano le disposizioni del
+cerimoniale? E come apprestarle soccorso? come farla rinvenire?
+Recarsela in seno e portarla di peso su qualche letto ed adagiarvela?
+Misericordia! che familiarità indebite! Spruzzarla d'acqua? Che
+irreverenza! Slacciarle il busto e la gonna? Che orrore! E non esserci
+una camerista per accudirla! L'albergatrice? Ohibò! donna equivoca,
+schifosa, ed antiboina per giunta: come mai commetterle la cura e la
+salute della Principessa? E contate per nulla lo spavento? E se la
+tramortita morisse? Che responsabilità terribile! Morire forse per
+mancanza di assistenza, per trascuraggine, per pusillanimità del
+protettore! Il povero capitano stava fuori di sè. Per buona ventura, gli
+sovvenne del legaccio incantato. Senza lasciar di stringersi timidamente
+al petto la Rosmunda che sarebbe sennò stramazzata per le terre,
+sbottonò la tunica, trasse quel gingillo, che portava sul cuore, lo
+ravvolse intorno al pugno sinistro e v'imprese un bacio.
+
+Non appena l'ebbe sfiorato con le labbra, ecco vacillar la terra come
+tremuoto; ecco divampare come un baleno; ecco un rombo come di tuono;
+ecco un vento impetuoso fischiare per gli anditi della casupola; e
+restare innanzi al capitano una donna avvenentissima, tutta velluti e
+trine e gemme, la quale spargeva intorno una luce vivida tanto da
+rischiarare splendidamente la stanza e da oscurare, ecclissare i torchi
+accesi ed il lume della alba che incominciava a penetrare dalle finestre
+spalancate.
+
+--«Cara fata Scarabocchiona»--disse l'ufficiale,--«eccovi la vostra
+figlioccia, sana e salva, com'io credo, ma svenuta. Qui non ci son donne
+ed i miei dragoni sarebber bravi ad ammazzar giganti, ma non sanno
+trattar una creaturina come questa. L'affido a voi, dunque. Curatela
+voi; fate voi che rinvenga».
+
+--«Povera figliuola mia!»--sclamò la fata, e sedutasi sur uno sgabello
+prese in grembo e coperse di baci la giovane sempre in deliquio.
+
+--«Fata benedetta mia, se, come ogni fata d'un certo grado, possedete
+anche voi un carro alato o tirato da draghi e da ippogrifi, ve ne
+scongiuro, riconducete voi, al più presto, la Principessa nella Reggia
+di Scaricabarilopoli dal padre. Frattanto io corro a sbrigare ed
+aggiustare un certo conto coi rapitori; e bramerei non aver impicci di
+donne qua presenti».
+
+--«Non temere; la ragazza rimane nella mia custodia. Bravo
+Sennacheribbo, corri pure a far quel che occorre. Penserò io a rintegrar
+la Rosmunda nel dominio paterno. Vai, vai pure,»--disse la
+Scarabocchiona, ed alzando la verga criselefantina mormorò certi
+versetti:
+
+ O rosei draghialigeri
+ Che il plaustro mio traete;
+ Da' vostri eterei pascoli
+ Qui qui presto accorrete!
+
+Ed ecco un elegantissimo plaustro di madreperla apparire e ristare
+innanzi alla finestra come un cocchio innanzi all'incarrozzatoio, come
+un treno innanzi al marciapiedi della stazione: lo trascinavano per aria
+otto be' draghetti alati, dal mantello roseo, picchiettato di violetto e
+con le creste e le crinier rosse, scarlatte. La riportò dentro sulle sue
+braccia la Rosmunda il cui svenimento aveva mutato in benefico sopore.
+Incarrozzata o meglio implaustrata che fu, mormorò questo scongiuro:
+
+ Là, dove afflitto un popolo
+ Piange la sua signora;
+ Là dove un padre (misero!)
+ La sua diletta plora:
+ Dove Reggia e tugurio
+ Sol per costei s'accora:
+ Volate, o draghi aligeri,
+ In men d'un quarto d'ora!
+
+E salutò con la mano l'ufficiale; e gli disse:--«Arrivederci»,--e
+sparve.
+
+Sennacheribbo seguì con lo sguardo quel plaustro che segnava come una
+striscia luminosa per lo ciel sereno, e si riscosse al suono d'un
+sospirone che gli sfuggiva dal petto. Corse con la mano agli occhi e li
+trovò molli di lacrime, che rasciugò col dorso di quella, sgridandosi,
+riprendendosi, increpandosi, biasimandosi di tanta fiacchezza in quel
+momento:--«Su, su! Non c'è tempo da perdere! Altro che sospiretti e
+lacrimette. Occorre sbrigar qui un'opera di sangue, che serva per
+esempio memorando ai popoli ed ai Re. Il sole che sta per sorgere deve
+vedere quanto nessun sole ha mai visto».
+
+Scese al pianterreno, chiamò il luogotenente e gli commise di comandare
+un distaccamento, di requisire le scale a piuoli, le corde dei pozzi e
+sapone e travi e zappe e badili, e di recarsi sopra quell'altura là,
+poco discosta, onde si scorgeva il Reame di Scaricabarili ed il corso
+del fiume regale che passava poi per Iscaricabarilopoli, e di rizzarvi
+prontamente tre forche. Il luogotenente salutò senza fiatare, e
+s'avviottolò subito con un picchetto. Quindi il capitano si fece
+condurre dinanzi le tre Maestà di Baldassarre V, Melchiorre XVII e
+Gasparre I, tutt'e tre saldamente affunate. L'autocrate d'Antibo, che
+non era facile a smarrirsi, lo sbirciò guerciamente e gli chiese con che
+ardire, con quale autorità osasse por le mani sacrileghe sugli unti del
+Signore? sconfinare e perpetrare scorrerie e ricatti in paese amico, in
+piena pace? violare i trattati? calpestare il diritto delle genti? Ma
+Sennacheribbo, che lo squadrava con un cotal riso di sdegno, non lo
+lasciò perorare.
+
+--«Zitto là! Mi meraviglierei della impudenza vostra, se non conoscessi
+per prova la vostra sfacciataggine dalla discolpa dell'assassinio di
+Coppa di oro. Non vi considero come Re, anzi come rei: ed avete rotta la
+pace voi, senza dichiarazion precedente di guerra. Siete briganti,
+banditi, masnadieri, grassatori, ricattatori, plagiari, i quali accolti
+e trattati come ospiti cari da noi, con tradimento inaudito, senza un
+pretesto al mondo, avete osato rapire una fanciulla minorenne, una
+principessa reale, la figliuola unica dell'ospite, rapirla
+inconsenziente e trascinarla fuori Regno per poi sforzarla a nozze
+aborrite, anzi per farne crudelissimo scempio. Avete trasgredito ogni
+legge umana e divina: come invocarne alcuna in difesa o scampo vostro?
+Da lunga pezza siete esosi a' soggetti, aduggiate il mondo. Quest'ultima
+enormità colma la misura e trabocca la bilancia».
+
+--«Ho Dio solo per giudice delle azioni mie, io»--rispose il
+guercio.--«Sono Re sovrano ed indipendente. Un vassallo, uno stipendiato
+di altro Re non può sindacarmi, ned offendermi. Subisco le violenze di
+un matto da catena... ma il primo assennato in cui m'imbatterò nel Regno
+del vostro padrone...»
+
+--«Risbagliate i calcoli. Riconducendovi prigionieri a
+Scaricabarilopoli, metterei in imbarazzo grandissimo il Governo e
+finireste per iscapolarla impuniti e per muoverci una guerra di
+sterminio. Lasciarvi liberi, dopo avervi offesi, sarebbe ragazzata.... e
+mi crederei colpevole di quanto male fareste in avvenire. Ho pensato
+meglio. Stanno rizzando tre forche su quel poggio appunto onde si scorge
+il Regno, ch'è dote della nostra Principessa ed il fiume regale che
+passa per la città natìa di donna Rosmunda, la quale tu, autocrate
+d'Antibo, volevi appender lì per la capigliatura lunghissima, acciò vi
+morisse di fame e di strazio. E lì, sarete appiccati per la gola e
+strangolati tutti e tre prima che passi un'altr'ora. Così l'uman genere,
+sarà libero da questa pestilenza che lo ammorba».
+
+--«Capitano,»--disse tremando il despota d'Exibo,--«signor capitano mio!
+Ella scherza! Badi a quel che fa! Un attentato simile, inaudito, non più
+visto, troppo caro le costerebbe».
+
+--«Caro? Mi costerà solo la vita. Mel so. Vivo certissimo di morir dopo
+ignominiosamente. Mi sacrificheranno. Mi consegneranno a' vostri
+successori, perchè mi strazino e tormentino e torturino e supplizino.
+Sia. Mi piace. Non mi duole pagare con un tal prezzo la soddisfazione
+che mi procaccio. E se le mie carni verranno attanagliate, abbrustolate,
+sforacchiate, dilacerate, dilaniate; la fama mia rimarrà fra gli uomini
+eterna come il ricordo degli eroi che hanno sgombrata dai mostri la
+terra. E _sufficit_. Più non vi dico e più non vi rispondo. Tromba,
+suona a raccolta; tenente fate prender costoro in mezzo: se rifiutano di
+camminare, piattonate! Si va su quella montagnuola, lì dirimpetto, dove
+s'è recato il luogotenente col distaccamento».
+
+Chi potrebbe esser da tanto di descrivere, benchè approssimativamente,
+benchè in parte, lo sbigottimento, lo spavento, il terrore, la sordida
+pauraccia di Don Melchiorre, con tutti i fenomeni che produce, con tutte
+le sue manifestazioni? Non v'ha preghiere umili, anzi abiette ch'egli
+non profferisse; non vi ha scongiuri codardi ch'egli non pronunziasse;
+non vi ha promesse ricche, delle quali non largheggiasse; supplicazioni,
+lagrime, esortazioni, dalle quali si astenesse per tentar d'impietosire
+o il signor capitano o uno de' signori luogotenenti o il sottotenente o
+il foriere, o un sergente o un caporale o un soldato. Sennacheribbo era
+irremovibile, i subalterni e la bassaforza incorruttibili e devoti al
+capitano per modo che lo avrebber seguìto contro il Re loro stesso,
+contro Domineddio medesimo. E poi la fedeltà loro e la ferocia erano
+ventiquattruplicati dal tocco della verga di fata Scarabocchiona. Il
+povero zoppo, stanco dalla cavalcata, si sarebbe buttato per terra,
+nella polvere, nel fango; ma le piattonate dei cavalieri lo stimolavano
+e lo sospingevano innanzi.
+
+Il monarca d'Introibo, lui, rideva e camminava allegramente. Rideva
+dalla gran paura del collega e camminava allegramente, perchè tutto
+questo non gli pareva cosa seria, anzi uno scherzo, una facezia, troppo
+spinta, se volete, di pessimo gusto, sì, ma fecezia di quel cervello
+balzano del capitano. Afforcar tre re? Ma vi par'egli? Chi sarebbe tanto
+gonzo da credersela? Tre Re, tutti insieme, in una volta, come se nulla
+fosse? Non se n'è mai appiccato uno, neppure Re di contrabbando ed
+usurpatore, nonchè dagli altri Principi, ma da' popoli in rivoluzione.
+Ed un capitanucolo de' dragoni oserebbe mandarne in Piccardia una
+triade, improvvisamente?--«Chêh! chêh! Può darsi che voglia fare un
+ricatto, che tanto sia capitano dei dragoni scaricabarilesi lui, quanto
+io imperator della China. E parla così di patibolo, per ammorbidirci e
+cavarci una taglia maggiore. Bisogna dunque stare sul tirato, s'è un
+capobanda. Ma vedrete, appiè del gibetto si scappellerà, ci farà degli
+inchini profondissimi, ci domanderà umilissimamente perdono della
+licenza poetica; si metterà a' nostri ordini; anzi probabilmente
+troveremo imbandito uno splendido _digiunè_, che serviranno egli e gli
+uffiziali!».--Così pensava quel gobbetto o diceva ai compagni di
+delitto.
+
+Ma l'autocrate d'Antibo aveva capito, lui, che i propositi di
+Sennacheribbo eran di quelli che non possono scollarsi comechessia:
+_nunquam dimoveas_. Interrogava, con inquietitudine dissimulata
+l'orizzonte, tendeva l'orecchio e rallentava il passo e cercava di
+guadagnar tempo, sperando che sopraggiungessero finalmente i tre
+Reggimenti mandati a chiamare; quei tre Reggimenti che potevano
+arrivare, liberarlo e sopraffare ed impiegar tutto lo quadrone
+scaricabarile.--«Oh giungessero, giungessero! Oh ne comparisse
+l'avanguardia!».--Oh qual terribile vendetta prenderebbe delle parole di
+rimprovero che aveva dovuto soffrire, delle angosce spaventose che stava
+provando. Morire? ed in qual modo? Muoion tanti, ma lui! Muoion tanti,
+anche giovani se volete e ricchi, ma infermi, ma in battaglia. Ed anche
+sul letto a tre colonne, sì: ma non sono autocrati, con tutti i mezzi
+per soddisfar le passioni! Lui era nato per mandar gli altri ad
+impiccare, era contro natura che il caso suo nella fine fosse un
+dondolo! Oh se avesse avuto modo di far conoscere ai suoi lo sue
+distrette? di stimolarne il passo! Bestie di colonnelli che non sanno
+comprendere, indovinare il bisogno urgente che si ha di loro! Ma
+Gasparre non aveva un legaccio incantato per chiamare in aiuto alcuna
+fata! e qual fata buona avrebbe voluto adoperarsi per salvar quei
+mostri? Demogorgone l'avrebbe poi flagellata con mazzafrusti di colubri
+e l'avrebbe incantata chi sa in qual barbaro modo per un secolo almeno.
+
+Il corteo si fermò sul monticello, dove il luogotenente avea fatto
+acciabbattamente piantar le forche; che non eran certo costruite secondo
+tutte le regole dell'arte impiccatoria, ma via, per una volta tanto
+potevano servire. Già, il luogotenente non era un carnefice, ned i
+soldati tirapiedi; facevano alla meglio. Tre belle corde co' cappi
+insaponati si dondolavano alla brezza mattutina, che l'aurora cominciava
+ad inaranciar l'oriente. Accorse un dragone al galoppo e riferì al
+capitano che si vedevano in lontananza avanzare delle forze
+nemiche considerevoli. Un lampo brillò negli occhi guerci
+dell'autocrate antiboino; mentre il monarca d'Introibo continuava a
+ridere scioccamente ed il despota d'Exibo a frignare, a piagnucolare,
+a singhiozzare. Sennacheribbo senza scomporsi o titubare disse a'
+suoi:--«Sbrigatevi».--Fu appoggiata una scala a ciascun colonnino; un
+soldato si appollaiò su ciascuna traversa; due altri preso di peso
+ciascun Re, lo tirarono di piuolo in piuolo, finchè il primo potesse
+assicurargli il capestro al collo: poi attaccarono loro delle pietre
+pesantissime ai piedi legati e scesero. Sennacheribbo, che stava fumando
+a cavallo, tranquillamente, come estraneo alla cosa e noncurante, si
+cavò la spagnoletta di bocca, sputò e disse:--«Giù!».--Le scale furono
+sottratte ai tre meschini, i quali travolsero stranamente il volto per
+la rottura delle vertebre cervicali nelle estreme convulsioni
+dell'agonia. In quell'istante comparve il sole sull'orizzonte e percosse
+coi primi raggi le facce livide dei tre regnatori, i quali traevan calci
+al rovaio.
+
+--«Suonate a raccolta;»--vociò il capitano, quando fu tutto compìto,
+rompendo il silenzio prodotto dall'orrore che ingombrava gli animi de'
+soldati non assueti ad assistere a tali giustizie e molto meno ad aver
+parte in esse. E certo se non ci fosse stato quel ventiquattruplicamento
+di ferocia, di ardimento e di disciplina cagionato dalla vergata della
+fata Scarabocchiona, non avrebbero avuto animo di obbedire al capo loro,
+per quanto caro l'avessero. Lo squadrone si riformò in ordine di marcia,
+discese dalla montagnuola e ripassò felicemente la frontiera mezz'ora
+prima che i tre Reggimenti antiboini giungessero sul luogo del
+supplizio, ed esterrefatti e raccapricciando riconoscessero e
+disimpiccassero i tre cadaveri regi che facevano il penzolo. Non
+sapevano spiegarsi la cosa; cominciarono a capirla dopo interrogati i
+cortigiani legati ed asserragliati nella bettola del Gallo d'oro: ma
+capacitarsene proprio, non sapevano! Intanto i dragoni scaricabarilesi
+corsero a spron battuto fino alla prima piazza forte della patria loro.
+Lì giunto, il capitano Sennacheribbo si presentò al comandante e si
+costituì prigioniero dopo avergli narrato minutamente e
+particolareggiatamente l'impresa condotta a termine. Il povero
+comandante strabiliò, spaventato delle conseguenze che il triplice
+regicidio porterebbe e pel capitano e pel paese; suggerì dapprima a
+questo di fuggire.--«Fingerò di non averla visto! si salvi dove e come
+può».--Ma, rifiutando Sennacheribbo di sottrarsi alla responsabilità
+degli atti suoi, lo fece tradurre in castello e spedì subito per
+istaffetta un rapporto al Ministero domandando istruzioni.
+
+In que' due giorni Scaricabarilopoli era stata sottosopra. Ogni ora si
+divulgava qualche notizia strana e terribile, e con una progressione, un
+crescendo rapidissimo si giunse all'inverosimile, all'assurdo. Prima la
+disparizione della Principessa! poi la notizia del ratto. Un deputato
+interpellò il Ministero sulle voci che correvano intorno alla reda del
+trono, voci che giustamente turbavano ogni cittadino devoto alla sua
+patria ed alla dinastia. Il Presidente del Consiglio sciorinò una lunga
+pappolata, in cui dovette confessare che la Principessa era stata furata
+da' tre Re proci, con procedere indegno, violando l'ospitalità concessa
+loro, violando il giuramento d'ammissione al concorso, violando ogni
+regola d'onestà. Chi non si sarebbe fidato? Quindi il Ministero non era
+da incolparsi d'imprevidenza. Annunziò nel contempo di aver mandato
+ordine agli incaricati d'affari di Sua Maestà presso le Corti d'Antibo,
+d'Exibo e d'Introibo di protestare contro l'eccesso inaudito e di
+_reclamare_ l'immediata riconsegna della Principessa. Aspettare
+risposte: dopo le quali proporrebbe importanti risoluzioni alla Camera.
+Ma la quistione stare pel momento nel periodo delle trattative
+diplomatiche e quindi non doverglisi chiedere altro. Fu proposto un voto
+biasimo, e di mettere in istato di accusa il Ministero, perchè aveva
+fatto mancare alla Principessa una scorta sufficiente e tale da poterla
+salvare da un colpo di mano e tutelarla; perchè aveva lasciato sfuggire
+i rapitori, i quali pure avevano da fare un lungo viaggio per toccar la
+frontiera; e perchè conveniva di non aver saputo prendere alcun
+provvedimento adatto a ricuperar la rapita. Bisognò fare evacuar le
+tribune pubbliche, sospender più volte la seduta. Ma finalmente l'ordine
+del giorno di censura fu votato alla unanimità dei Deputati presenti e
+votanti: e la messa in accusa dei Consiglieri della Corona ad una
+maggioranza imponente. Ed al povero Re Zuccone, che straziato dal dolore
+aveva quasi perduto l'appetito, convenne ancora occuparsi della
+composizione di un Ministero nuovo, vedere uomini politici,
+mercanteggiar con essi. I primi atti del nuovo Gabinetto furono un
+proclama al popolo, un discorso programma alla Camera, una Nota a tutte
+le Potenze amiche, un _ultimatum_ all'autocrate d'Antibo, al monarca
+d'Introibo ed al despota d'Exibo; ed il fare imprigionar (a richiesta
+loro) i Ministri precedenti per sottrarli al furor popolare. Giacchè il
+popolo, il quale, come sappiamo, travedeva per la Rosmunda, ingombrava
+minacciosamente le strade della città ed aspettava che i Ministri
+uscissero dalla sala del Parlamento per istrascinarli a coda di cavallo,
+impeciarli e appiccar loro il fuoco. Nè, sebbene fosse tarda notte,
+alcuno pensava a rincasarsi. Quanto ad adoperar l'esercito contro un
+popolo che tumultuava per devozione alla dinastia, non era da pensarci,
+ecco!
+
+Poche ore dopo, allo spuntar del sole, si diffonde la nuova del ritorno
+della Principessa, ricondotta nella Reggia della fata Scarabocchiona sua
+santola in un plaustro di madreperla, tirato da quattro mute di
+draghetti volucri, color di rosa, picchiettati di violaceo, con cresta,
+bargigli, giubbe, e coda del più acceso scarlatto! Tutta
+Scaricabarilopoli si radunò sotto le finestre del palazzo reale. E
+quando finalmente la Principessa pallida, convulsa, ma sorridente,
+comparve col padre sulla balconata per salutar la folla, fu un plaudire,
+un acclamare, un tripudiare da frenetici; fu un piangere universale; fu
+un ruggito che domandava vendetta contro gli offensori della bella
+creatura. La Principessa fè cenno con la mano di chieder silenzio e di
+voler parlare. Tutti tacquero. Con voce timida e tremante ringraziò di
+tanto affetto, pregò i buoni Scaricabarilopolitani di calmarsi, di aver
+fiducia nel Governo e.... di lasciarla riposare. La folla rispose con
+un'ultimo evviva e quindi sgombrò dal piazzale silenziosamente.
+
+Poi si seppe che era stato il capitano dei dragoni Sennacheribbo,
+trovatello educato per carità da una povera vecchia dimorante nel vicolo
+Scassacocchi, arrolato volontario undici anni prima e promosso uffiziale
+e decorato della medaglia d'oro al valor militare per aver presa una
+bandiera in battaglia al nemico, quello che alla testa del suo squadrone
+aveva miracolosamente raggiunti i rapitori varcando la frontiera e
+riacquistata la Rosmunda. De' fogli volanti davano una biografia
+fantastica e cerebrina del capitano. Le mure furono ben presto
+imbrattate dovunque di _Viva Sennacheribbo! Viva il salvatore della
+Principessa!_ I fotografi cavaron fuori tutte le negative che
+rappresentavano ufficiali dei dragoni, e spacciarono a prezzi
+esorbitanti de' ritratti apocrifi del prode. Il popolo si recò al vicolo
+Scassacocchi e s'impossessò della madre adottiva del capitano e la portò
+in trionfo, processionalmente. Venne aperta una sottoscrizione per
+offrirgli un dono nazionale. La sera tutta la città era illuminata
+spontaneamente: non c'era povera finestruccola, misero abbaino dove non
+si scorgesse un lucernino, un tegame con grasso e lucignolo acceso, una
+candela circondata di carta almeno.
+
+La dimane si riseppero finalmente molti particolari della spedizione; e
+che Sennacheribbo aveva pensato bene di far giustizia sommaria e che
+Guasparre I, Melchiorre XVII e Baldassare V avevan fatto un ballo in
+campo azzurro, e che il capitano si era costituito prigioniero in una
+delle fortezze dello Stato. Era di venerdì e tutta Scaricabarilopoli
+giocò il terno uno, cinque e diciassette, _i numeri del capitano_, come
+dicevano. Bisognò mettere questurini e sentinelle alle prenditorie,
+tanta era la calca di popolo che si affollava per giocare; i botteghini
+rimasero aperti tutta la notte, senza svacantarsi mai: uno usciva e
+dieci entravano. Il sabato poi convenne ritardare l'estrazione fino alle
+cinque per cansare disturbi. Veramente, per fortuna delle Finanze
+scaricabarilesi, l'uno, il cinque e il diciassette non uscirono: anzi i
+cinque numeri estratti furono: il tre, il trentanove, il ventuno, il
+sessantadue ed il cinquanta.
+
+Tre, cioè i tre Re; trentanove, cioè impiccati; e ventuno vuol dir
+Baldassarre, sessantadue Guasparre e sessanta Melchiorre, come insegna
+la _Smorfia o Libro dei sogni_: quindi nessuno osò mormorare contro
+Sennacheribbo, ed il popolo sovrano confessò di aver mancato d'acume e
+di senno e di non aver saputo interpretare i fatti e cavarne i numeri
+buoni.
+
+Frattanto il Governo teneva sicura la guerra co' tre Reami circostanti e
+finitimi; immancabile. Si spingevano gli armamenti con alacrità somma.
+Al Ministero della Guerra, ne' magazzini militari, ne' polverifici,
+negli arsenali si lavorava giorno e notte. Si allestiva l'armata, si
+richiamavano i contingenti sotto le bandiere; si mettevano in assetto le
+fortezze; si chiedevano denari alla Camera, che votò un credito
+illimitato al nuovo Ministero e con un ordine del giorno gli commise di
+mantenere intatto il decoro del paese. Un secondo proclama del Re
+Zuccone al popolo espone gli avvenimenti e la situazione. La violazione
+d'ogni fede perpetrata da' tre Re veniva stigmatizzata. Il Governo ed il
+Capo dello Stato ripudiavano ogni partecipazione, ogni responsabilità
+nella terribile rappresaglia eseguita _motu proprio_ dal capitano
+Sennacheribbo, il quale, incaricato soltanto d'imprendere minute
+indagini sulla sorte della principessa Rosmunda, aveva preso poi su di
+sè d'inseguirne i rapitori, di sconfinare inseguendoli e di vendicare
+l'oltraggio fatto al paese ed alla dinastia in un modo che e quello e
+questa dovevano disconfessare. Il capitano sarebbe giudicato dal Senato
+costituito in Alta Corte di giustizia per attentato alla sicurezza dello
+Stato, a norma dell'articolo trigesimosesto dello Statuto, come quegli
+che esponeva la nazione al pericolo di guerra. La quale quando
+scoppiasse, sebbene non voluta dal Governo scaricabarilese, non
+provocata, non desiderata, il popolo avrebbe pure incontrata sicuramente
+e sostenuta vigorosamente. Così diceva press'a poco il manifesto di Re
+Zuccone.
+
+Ben presto giunsero ambasciatori straordinari da' nuovi Governi de' tre
+Reami finitimi. In Antibo, non essendovi eredi al trono, s'era
+costituito un Triumvirato militare; due generali di esercito ed un
+ammiraglio avevano ridotto nelle loro mani la cosa pubblica, s'erano
+costituiti in Governo provvisorio e convocato una Costituente eletta con
+le urne custodite dai pretoriani. In Exibo era succeduto a Don
+Melchiorre un cugino in quarto grado, uomo giusto ed integro, sano di
+corpo e di mente. In Introibo l'erede presuntivo era stato ucciso a
+furor di popolo, tutti i principi erano fuggiti e s'era proclamata una
+Repubblica posticcia. Cotesti ambasciatori non venivano nè per dichiarar
+guerra, nè per chieder soddisfazioni tanto inaccettabili che il
+richiederle equivalesse ad una dichiarazione di guerra. Anzi, ognun
+d'essi aveva istruzioni secrete conciliativissime. Nessuno dei tre nuovi
+Governi pretendeva che il Reame di Scaricabarili fosse responsabile
+delle gesta del capitano Sennacheribbo; tutti deploravano e
+qualificavano severamente il tentato ratto della Rosmunda, e domandavan
+solo una riparazione d'onore alle rispettive bandiere ed il castigo del
+capitano. Secretamente il Triumvirato Antiboino ed il governo
+provvisorio Introiboino significavano d'esser disposti anche a
+transigere su questi due punti, pur che venissero riconosciuti dal
+Governo di Re Zuccone: ed il nuovo despota d'Exibo aveva incaricato
+specialmente il suo messo di un autografo di scusa e di rimpianto
+particolare per l'accaduto, da rimettersi all'Infanta. Il vero è che
+nessuno de' tre afforcati era rimpianto; che ne' loro paesi
+ognuno diceva:--Ci abbiamo gusto! Grazie sien rese al capitan
+Sennacheribbo.--Sarebbe difficilissimo di muover guerra al Re di
+Scaricabarili, quando l'opinione pubblica di Antibo, Exibo, ed Introibo
+v'era assolutamente, recisamente contraria. Inoltre e gli erarii e gli
+eserciti di quegli Stati erano disorganizzati per modo dallo sgoverno e
+dalle dilapidazioni e dalla inettezza di Guasparre, Melchiorre e
+Baldassarre, che la guerra non avrebbe potuta esser mossa con alcuna
+probabilità di vittoria. Quindi i tre ambasciatori si mostrarono
+arrendevolissimi; l'Infanta rispose anch'ella con un chirografo alla
+lettera del successor di Melchiorre XVII; Re Zuccone riconobbe il
+Triumvirato militare Antiboino ed il Governo provvisorio Introiboino; le
+bandiere de' tre Stati finitimi furono issate solennemente innanzi alla
+Reggia di Scaricabarili e salutate ciascuna da centun colpo di cannone;
+la Corte prese il lutto e fece celebrar delle messe pel riposo delle
+anime e del monarca e del despota e dell'autocrate. Quanto al capitano,
+gli ambasciatori presero atto delle dichiarazioni contenute nel
+manifesto e nelle note di Re Zuccone, si dichiararono pieni di fiducia
+nella imparzialità del Senato scaricabarilese e protestarono di
+aspettarne il verdetto, nel quale anticipatamente si acquetavano.
+
+Ed il Senato del Regno venne convocato in Alta Corte di giustizia per
+giudicare il capitano dei dragoni di seconda classe cavalier
+Sennacheribbo Esposito, imputato di attentato alla sicurezza dello Stato
+e di indisciplina, per aver senza alcun ordine sconfinato ed impiccati
+tre Re, esponendo il paese al pericolo di una guerra esterna. L'imputato
+poi venne tradotto dalla fortezza, in cui veniva custodito, nelle
+carceri giudiziarie della Capitale. Vi era appena da un paio d'ore,
+quando lo invitarono a scendere in parlatorio. C'era l'azafatta della
+Principessa, accompagnata da un ufficiale d'ordinanza di Sua Maestà, il
+quale stava discretamente in disparte nel vano di una finestra,
+guardando nel cortile. L'azafatta, approssimativamente a Sennacheribbo,
+gli disse a bassa voce:--«Signor capitano, io vengo incaricato
+dall'Altezza della principessa Rosmunda di ripetere da Lei un oggetto di
+pertinenza della prefata e sullodata Altezza che Ella presentemente ha
+in custodia. La esorto dunque a consegnarmi l'oggetto stesso in un plico
+suggellato, acciò ch'io possa recarlo nelle mani dell'augusta Infanta,
+sua, mia padrona (Dio guardi!) senza nè vederlo nè conoscerlo. Faccia
+dunque il plico su quel tavolino e lo suggelli e mel consegni, acciò
+ciascuno di noi per parte sua adempia scrupolosamente i voleri della
+riverita nostra Principessa!».
+
+Ed indugiando Sennacheribbo, senza rispondere ad obbedire, l'azafatta
+cavò dalla taschetta di velluto che le pendeva allato una busta, la
+baciò devotamente e ne trasse un foglio che mostrò al capitano; il quale
+vi lesse:--«La latrice del presente sarà creduta ed obbedita da chiunque
+m'ama. Rosmunda; _manu propria_».--Il giovane nulla disse: s'accostò
+allo scrittoio si tolse dal seno la giarrettiera che vi occultava: e gli
+parve di strapparsi il cuore dal petto. La chiuse in una scatolettina di
+cartone che involse in un gran foglio bianco e legò con lo spago e
+suggellò più volte con l'anello che portava in dito; e consegnò
+l'involtino all'azafatta. La quale con un lieve inchino
+soggiunse:--«Riferirò all'Altezza Sua la prontezza, con la quale Ella
+ha obbediti gli ordini».--E si allontanò con l'ufficiale di ordinanza.
+Sennacheribbo, che non aveva aperte le labbra, venne ricondotto nella
+sua cella.
+
+Appena vi fu rinchiuso e si vide solo, andò a buttarsi col capo in giù
+sul letto, e, premendo la bocca sul guanciale e mordendolo per soffocare
+e smorzare almeno i singhiozzi, cominciò a piangere disperatamente,
+proruppe in un pianto dirottissimo. Gli pareva d'aver tutto perduto,
+perdendo quell'arnese della donna amata, che apprezzava non per
+l'incanto, anzi perchè portato da quella: difatti, non gli era mai
+venuto in mente di adoprarlo, d'evocar la fata Scarabocchiona, di
+domandare aiuto a costei: nè gli sarebbe mai venuto un tal pensiero, che
+avrebbe preferito di morir di morte ignominiosa sul patibolo al dovere
+la propria salvezza ad una femmina, ancorchè fata, ancorchè
+dea.--«Gratitudine principesca!»--pensava egli.--«Ho servito. Mi buttan
+via come un limone spremuto! L'ho salvata, l'ho vendicata, sapendo che
+potrebbe costarmi la vita; e neppure un mezzo ringraziamento. Se questo
+cencio d'un legaccio, ch'io serbavo più gelosamente che il credulo
+devoto non custodisca una reliquia di Santo, mi vien ritolto senza una
+parola amica, benigna! Ed il Re! lui mi aveva promesso!... Ma non mi
+meraviglio di quello lì, forse costretto a tiranneggiarmi da riguardi e
+considerazioni politiche... Lei però, lei che senza di me a questa ora
+sarebbe morta vituperata fra gli strazî, lei che sa quel che ho
+sofferto, mostrarmi un po' di benevolenza poteva, un di riconoscenza, un
+po' di memoria! Nossignore! E questo popolaccio che comincia dal
+celebrarmi e dall'applaudirmi e poi, mutato il vento!... Basta! l'ho
+amata! ho potuto documentare questo amore col più ardito fatto e feroce
+che registrino le nostre istorie; ho potuto camparla: l'ho sorretta un
+istante svenuta con queste braccia... o non sono premiato abbastanza? E,
+checchè faccian di me, gli uomini non potranno dimenticarmi: ho cambiato
+l'indirizzo della storia di più popoli; sono comparso come _deus ex
+machina_ ed ho fatto prendere un altro corso agli eventi; ho fatto
+impallidire le fame de' classici liberatori di popoli, de' Bruti e degli
+Armodî. Eppure.... Ah! pensiamo piuttosto alla povera mamma mia, che
+deve soffrir tanto adesso che morrà di certo nel vedermi tradurre al
+patibolo od al luogo della fucilazione e che ho tanto mal ricompensata
+delle cure dell'amor suo gentile».
+
+Venne il giorno del giudizio. Non un membro del Senato chi mancasse. Le
+tribune pubbliche erano stivate: giornalisti e corrispondenti d'ogni
+paese eran venuti ad assistere al memorando processo, ad estenderne il
+resoconto, a notare impressioni. Una folla sterminata si accalcava
+intorno al palazzo senatoriale. La truppa era stata consegnata.
+
+Il Commissario del Governo lesse l'atto d'accusa: sarà inutile il
+riferirlo, perchè ognuno può figurarsi cosa deve essere quel monumento
+dell'eloquenza scaricabarilese. I colori erano caricati, Sennacheribbo,
+uomo profondamente crudele, avventuriero sorto dal nulla, non aveva
+operato per zelo dell'onor dinastico e nazionale, anzi per isfogare odii
+e rancori personali verso i tre Re, e per manomettere in loro la dignità
+regia. Tutti i Principi esser solidali; una monarchia non dover mai
+permettere che de' monarchi vengano manomessi.--«L'accusato asserisce di
+essere stato coadiuvato da una fata, che sarebbe santola della nostra
+augusta Principessa. Signori Senatori, i registri battesimali, i
+registri dello Stato Civile della dinastia tenuti dal Presidente appunto
+di questo augusto Consesso, non mentovano in modo alcuno questo
+intervento soprannaturale. Chi è che ignori lo fate essere una finzione,
+con la quale si trastullano i ragazzi e che la pedagogia condanna? Fate
+non ce n'è; non c'è alcuno Scaricabarilese vivente che possa affermare
+con sacramento di averne vista una, e la ragione dimostra che non
+possono esserci. Certo vi è qualcosa di straordinario negli avvenimenti
+onde ci occupiamo, che non può spiegarsi con l'andamento solito degli
+eventi umani. Ma, Signori, tutte le facoltà di teologia delle nostre
+Università v'insegnano che se fate non ce ne sono, c'è però il diavolo.
+E col grande arcidiavolo dello 'nferno mi giova credere che il capitano
+Sennacheribbo Esposito, vergogna eterna della uniforme de' dragoni
+scaricabarilesi, abbia stretto un patto sacrilego. Balzebù gli ha fatto
+fornire in poche ore di notte quella corsa prodigiosa dalla macchia di
+Valquerciame alla osteria del _Gallo d'oro_. A Satanasso egli ha
+affidato l'augusta erede del trono, perchè dall'osteria del _Gallo
+d'oro_ venisse restituita nella Reggia paterna! Ad Astarotte e Belfegor
+sicuro, qualunque sia la forma che hanno assunta. E da Calcabrina e
+Draghignazzo aspetta per fermo aiuto, che vengano a liberarlo dalle mani
+della giustizia. Ma voi farete stare a dovere lui e tutti i trentamila
+diavoli infernali».
+
+Dopo l'orazione stupenda del Commissario regio, si procedette allo
+interrogatorio dell'imputato. Sennacheribbo raccontò le cose molto
+semplicemente, tacendo solo del modo in cui gli era apparsa la fata, non
+parendogli opportuno divulgare il secreto del legacciolo, ch'egli
+immaginava la Rosmunda desiderare che rimanesse occulto. Richiesto
+perchè avesse mandato a Fuligno i tre Re, o per ordine o per
+suggerimento di chi, rispose:--«Da me, per ordine e suggerimento della
+coscienza mia. Feci giustizia di tre persone eslegi, che sarebbero
+andate impunite senza l'ardimento mio, per vendicar l'onore del nostro
+paese, offeso nella principessa, e per liberare l'uman genere da tre
+mostri».
+
+Richiesto se avesse avuto piena coscienza del fatto e ne avesse
+prevedute le conseguenze:--«Tutte,»--rispose.--«Sapeva che sconterei col
+capo quell'opera meritoria. E ho persino annunziato a que' tre, presenti
+buon numero dei miei soldati, che potranno testimoniarne».
+
+Interrogato se avesse motivi di rancore personale contro una o tutte le
+sue vittime ed invitato a dare spiegazioni intorno alle parole
+profferite nel giorno del tumulto popolare contro l'autocrate d'Antibo,
+parole che per l'indulgenza eccessiva del colonnello gli avevan fruttato
+un solo mese di arresti di rigore, rispose:--«Pronunziai quelle parole
+perchè indegnato dall'assassinio del povero Coppa di oro. Non poteva
+certo premeditare allora la impiccazione de' tre Re, come non poteva
+prevedere in alcuna guisa che rapirebbero la Principessa e ch'io avrei
+la fortuna di raggiungerli e il modo di castigarli. Un sol motivo di
+odio aveva contro di loro, e questo è comune a tutti gli
+Scaricabarilesi: tutti, credo, erano sdegnati che tre deformi d'animo e
+di corpo osassero pretendere alle nozze della figliuola del Re nostro ed
+alla signoria del nostro paese».
+
+Interrogato sulla partecipazione dei subordinati negli impiccamenti,
+rispose, assumendone tutta la responsabilità:--«I miei soldati non
+discutono, obbediscono. Al comando mio avrebbero fatto qualunque cosa,
+appunto come domani, ne giuro e ne scommetto, saranno pronti a fucilarmi
+sull'ordine del nuovo capitano loro».
+
+Venne quindi proceduto all'audizione dei testimoni, che raccontarono
+particolareggiatamente tutti i fatti da noi narrati e confermarono in
+ogni punto la narrazione di Sennacheribbo. Della fata potevano dir
+nulla, nessuno avendola vista: ma affermarono d'essersi sentito
+raddoppiare a mille doppi il vigore del corpo e dell'animo, e di aver
+avuto per guida nella portentosa galoppata il fuoco fatuo. Quando
+interrogarono il luogotenente, che comandava interinalmente la
+compagnia, Sennacheribbo chiese di potergli rivolgere una
+domanda:--«Tenente, se domani Ella fosse comandato con un pelottone per
+fucilarmi, disubbidirebb'Ella? Cred'Ella che alcun uomo dello squadrone
+rifiuterebbe l'obbedienza?».
+
+--«Capitano,»--rispose il luogotenente,--«Ella è stato per me padre e
+fratello; e non per me solo, anzi per tutti noi. Ella ci ha educati e
+rotti alla disciplina, all'obbedienza passiva. Noi seguimmo sempre le
+sue norme i suoi dettami: persevereremo nelle abitudini ch'Ella ci ha
+imposte e che son per noi una seconda natura. Se domani fossimo
+comandati, La fucileremmo senza mormorare. Ma, se toccasse a me d'esser
+comandato, mi farei saltar lo cervella appena tornato in caserma; e
+così, metto pegno, farebbe ogni altro ufficiale, graduato o milite dello
+squadrone».--Era esaurita la lista dei testimoni, quando il Presidente
+dell'Alta Corte di giustizia, ricevuto un piego da un usciere, e,
+lettolo, alzandosi in piedi disse ai colleghi:--«Osservandissimi ed
+onorandissimi colleghi; La Altezza reale della principessa Rosmunda
+chiede con la presente lettera del suo primo gentiluomo di camera, di
+essere ammessa a dare degli schiarimenti, che assicura importantissimi
+per la causa sottoposta al profondo vostro senno ed allo imparzial
+giudizio; e mi fa annunziare di essere nelle sale di aspetto del Senato.
+In virtù dei poteri discrezionali del Presidente, io penso opportuno di
+udire le dichiarazioni dell'Altezza Sua, e nominerò una deputazione che
+vada ad incontrarla e la introduca nell'aula».
+
+Sennacheribbo divenne pallido come un cadavere, e corse con la mano al
+petto per frenare alquanto i battiti del cuore. Tutti i Senatori, tutti
+gli astanti si alzarono in piedi e la principessa Rosmunda, pallida
+anch'essa, fece ingresso nell'aula accompagnata dall'azafatta e dalla
+deputazione del Senato, e appoggiata al braccio d'uno de'
+vice-presidenti. Pallida sì, co' grandi occhi bruni un po' smorti, ma
+onestamente baldanzosa. Il Presidente le fece un'arringa complimentosa,
+discretamente sgrammaticata, e le disse che l'Alta Corte era pronta ad
+ascoltare con attenzione religiosa le importanti comunicazioni che Sua
+Altezza aveva annunciate. La Principessa ringraziò cortesemente, senza
+sgrammaticare: pregò tutti di sedere, e poi narrò per disteso la sua
+avventura e quanto avea sofferto; e la violenza e gl'insulti e il ratto
+e l'affannamento e la corsa sfrenata e la partita a dadi e le minacce
+dell'autocrate d'Antibo, alla imbavagliata e la mano alzata per
+ricaderle sulla guancia... Tutti fremevano. Narrò il sopraggiungere del
+capitano Sennacheribbo e lo incantesimo del legacciolo donatole dalla
+santola, la quale era fata. E per avvalorar la sua testimonianza, acciò
+messer lo Commissario regio e gli altri scettici dell'adunanza non
+s'incocciassero nel negare, la si chinò modestamente, con tutta
+modestia, e sollevando un lembo appena della veste prolissa e tanto
+lievemente che a stento venne scorta la punta delle scarpette ricamate,
+sciolse la giarrettiera; e se la ravvolse intorno al polso sinistro e
+v'impresse un bacio.
+
+Non appena l'ebbe tocca con le labbra, ecco scuotersi la terra come pel
+tremoliccio, ecco sfolgorare un lampo, ecco il rombo d'un tuono. Un
+soffio di vento sibilò sotto le ampie vôlte dell'aula e fece tintinnar
+le invetriate, ed agitarsi le tappezzerie, i cortinaggi, le tende, i
+fiocchi. E gli astanti fra sorpresi ed esterrefatti videro comparire un
+plaustro di madreperla tirato da quattro paia di dragoncini, leucotteri
+color di rosa, moschettati di viola con le criniere e le creste e le ali
+di fiamma. E nel plaustro sedeva una donna avvenentissima, tutta velluti
+e trine e gemme, dalla quale si diffondeva come una luce che rischiarò
+splendidamente l'aula e fece impallidire i raggi del sole meridiano. Il
+plaustro ristette ai piedi del seggio del Presidente; la fata smontò ed
+appressandosi alla figliuola ed abbracciandola, le disse:--«Che vuoi
+Rosmunduccia?»--e le diè un bacio proprio di cuore.
+
+Un mormorio di ammirazione, di meraviglia, di stupore, di curiosità ed
+anche di spavento superstizioso, guizzò (scusate l'espressione
+impropria), serpeggiò per la folla. Difatti, pensate un po',
+all'esistenza delle fate ci crediamo su per giù tutti, come
+all'esistenza degl'ippogrifi, degli ippotragelafi, degl'ircocervi, ma,
+se ho a dirla schietta, _il ver convien pur dir quand'e' bisogna_, un
+ircocervo, un ippotragelafo, un ippogrifo, una fata, son cose che non ho
+mai viste al mondo mio: e mi venissero a dire che al Pincio c'è una
+carrozza tirata da ircocervi, che la Compagnia equestre all'Argentina ci
+ha degl'ippogrifi, che nelle stalle del Quirinale c'è un ippotragelafo,
+che nell'aula del Senato del Regno c'è una fata con la sua brava verga
+criselefantina ed un plaustro tratto da otto draghettini rosei, io non
+saprei resistere alla tentazione per quanto incurioso io mi sia. E
+benchè il frequentare il Pincio sia il più insulso degli spassi, il
+frequenterei; e benchè l'assistere alle rappresentazioni equestri sia
+gusto plebeo, prenderei un biglietto per questa sera stessa; e benchè le
+sedute del Senato non sogliano essere divertentissime, farei a pugni per
+entrare nelle tribune. Anche in Iscaricabarilopoli, sebben si parlasse
+molto di fate ai bimbi, nessuno ne aveva mai viste, e molti dubitavano
+dell'esistenza loro ed accampavan cavilli ed arzigogoli per dimostrar
+che non ce ne puol essere. Ed insomma era la prima volta in tutta la
+_Storia Universale_ che una fata compariva innanzi ad un Senato
+costituito in Alta Corte di giustizia; caso che molto probabilmente non
+si rinnoverà mai più, mai più. Dunque tutti gli spettatori si
+pressavano, si pigiavano, si accalcavano, si alzavano sulla punta dei
+piedi, si spingevano, si appioppavan gomitate; tutti volevan vedere la
+fata Scarabocchiona ed il plaustro di madreperla ed i quattro
+dragoncelli. E se li mostravano a dito e stupivano e strasecolavano.
+
+Disse la Rosmunda:--«Cara santola, scusate l'incomodo: ma, ve ne prego,
+raccontate anche voi a questi Signori qui, come sono andate veramente le
+cose, e qual parte ci avete avuto voi, acciò si sperda ogni dubbio dagli
+animi loro».
+
+E la fata leggiadrissima, compiacendo la figliozza, narrò del consiglio
+dato alla Rosmunda; averglielo dato perchè prevedeva e sapeva, perchè il
+suo libretto magico le aveva dimostro che in tal modo sarebbe accaduto
+quel ch'era poi accaduto di fatti: lo scombinamento degli assurdi
+matrimoni e la morte delle tre belve scettrate. Narrò in qual modo
+Sennacheribbo avesse raccolto il legaccio incantato e l'avesse baciato
+senza sospettarne la virtù magica, anzi come reliquia della Principessa,
+che celatamente, timidamente, ma potentissimamente amava. Povero
+Sennacheribbo, udendo così spiattellare _coram populo_ ciò, che egli si
+apponeva a delitto ed avrebbe voluto nascondere a sè stesso e stimava
+ignorarsi da tutti, si fece scarlatto e chinò il capo come un reo
+convinto, si coprì la faccia con le palme ed avrebbe voluto essere a
+cento palmi sotterra.
+
+Oh che mortificazione! oh come tutti lo dileggerebbero! oh che amaro
+sogghigno di sprezzo avrebbe scoperto sulle labbra della Principessa se
+avesse osato guardarla! oh che fischiate gli toccherebbero! oh come gli
+sarebbe rinfacciata la nascita ignota e la povertà! Così pensava:
+ma..... la Principessa stava tutta composta a capo chino presso la
+madrina, e l'uditorio s'inteneriva e s'interessava per lui.
+
+La fata proseguì, dicendo come avesse ventiquattruplicato col tocco
+della verga eburnea ed aurea il vigore dei cavalli e de' cavalieri;
+rendendo ferocissimi i miti d'animo, zelantissimi i più timidi, e
+freneticamente zelante, feroce, geloso ed appassionato Sennacheribbo che
+già da sè era superlativo in tutto. Questa vigoria ventiquattrupla aver
+fatto raggiungere i rapitori; a questa esagerazione ed esaltazione
+soprannaturale del carattere e della passione in Sennacheribbo doversi
+attribuir soprattutto, principalmente, il pensiero del triplice
+regicidio, del monarchicidio di Baldassarre Quinto il gobbo, del
+despoticidio di Melchiorre Decimosettimo il zoppo, dell'autocraticidio
+di Gasparre Primo il guercio; non altra essere stata la ragione
+persuasiva di quello sterminio, di quell'eccidio, di quella carneficina
+di regnatori. La vera colpevole, in fondo, la vera ammazzaprincipi ed
+afforcasovrani esser forse lei che parlava; ma, come fata, non esser
+sindacabile, giudicabile nè punibile che da Demogorgone: ed avere
+motivi, aver buono in mano per credere che Demogorgone, lunge dal
+punirla, l'encomierebbe dell'opra santa provocata, che non eccedeva del
+resto i suoi poteri, no davvero.
+
+Qui riprese la parola la Principessa, e fattasi coraggio, imporporandosi
+tutta d'un bel rossore, disse:--«Signori, può darsi che politicamente e
+militarmente il capitano Sennacheribbo Esposito abbia mal fatto ed
+ecceduto; e che, come il Ministero ha stimato opportuno di accusarlo,
+voi stimiate utile il condannarlo. Sebbene, vel confesso, non comprenda
+come possano scindersi due parti del medesimo atto ed approvar la mia
+liberazione e condannar la vendetta. Nè so se sarebbe stata miglior
+politica lasciar la vostra Infanta morire fra gli strazî o lasciarne
+impuniti i rapitori delusi che avrebber mossa immantinente guerra feroce
+a noi impreparati. Ad ogni modo è anche buono che voi sappiate quel
+ch'io penso e sento di quest'uomo; io, beneficata da lui e salva per
+opera sua dalla vergogna e dalla morte, e vendicata. Non ho riputazione
+di esser crudele, io, credo; e certo non v'ha persona nel Reame che
+spaventi la prospettiva di avermi per sovrana. Ignoravo affatto cosa
+fosse il desiderar male altrui, e l'ira e lo sdegno, e la voluttà del
+mal talento appagato. Eppure la vostra futura Regina ha sofferto tanto e
+tanto in quella notte del rapimento, che, vel giuro, ogni più efferata
+crudeltà in quei mostri le sarebbe sembrata pena inadeguata alla colpa
+loro. Ella s'è rallegrata del castigo inflitto a coloro che non
+offendevano in lei, lei sola, anzi tutta la nazione. Capitano
+Sennacheribbo, io vi ringrazio; capitano, io vi lodo ed approvo; ed
+intendo che tutti stimino e ritengano aver voi operato per espresso
+comando mio. La gratitudine mia non ha limite alcuno, oso confessar qui
+arditamente che mi stimola e consiglia e induce e persuade a
+contraccambiar l'affetto onde mi avete date prove così grandi ed
+efficaci e che mi avete manifestato con questi atti, non altrimenti,
+mai. Se io potessi ciò che volessi, invece di sedere al presente su
+quello sgabello, mi sedereste al fianco accanto al trono. Se le
+preghiere mie, se queste lacrime mie non valgono a commuovere gli animi
+e le menti di questi Signori, io mi trascinerò nella polvere a' piedi di
+mio padre, acciò vi renda giustizia sotto nome di grazia; e vi mantenga
+la promessa profferita nello spedirvi in cerca della figliuola alla
+macchia di Valquerciame: _Non tornare senza la Principessa, e se mi
+riconduci sana e salva la figliuola, ti giuro che nessuno sarà
+quind'innanzi al di sopra di te nel mio Regno_. Se tutto tornasse
+indarno, se non ottenessi per voi giustizia e guiderdone, quel
+guiderdone che meritate, io vi giuro che mi reciderò le chiome, che
+prenderò il lutto; che non perdonerò mai ad alcuno di quanti avranno
+contribuito alla vostra rovina. La tua sovrana porterà la gramaglia per
+te, finchè viva; la tua amante non si piegherà mai ad altre nozze. E
+ch'io non dica così per dire, per rettorica, e che intenda impegnarmi
+solennemente sarà chiaro a te ed a tutti. Sono stata già una volta nelle
+tue braccia all'osteria del _Gallo d'oro_, ma incosciente; ho
+abbandonato una volta il capo sul tuo petto, ma svenuta,
+involontariamente. Ebbene, ora, qui, nell'aula del Senato del Regno,
+costituito in Alta Corte di giustizia, io, Principessa ereditaria, vi
+chieggo questa grazia, di lasciar ch'io liberamente vi butti le braccia
+al collo e di concedermi un bacio, un bacio d'amore e di fede».
+
+Chi potrebbe descrivere l'effetto di questo discorso; le lagrime, i
+pianti, i plausi, gli evviva, i battimani che gli tenner dietro; ed il
+giubilo popolare, quando si vide la bella donna Rosmunda pendere dalla
+cervice del capitano ch'era sorto in piedi, smorto, tremante, convulso,
+fuori di sè? Ella spossata, come dopo una crisi nervosa, caduta la
+esaltazione, singhiozzava disperatamente: ma negli occhi di lui v'era lo
+splendor sereno dell'orgoglio soddisfatto e contento, dell'uomo che ha
+avuto dalla vita quanto e più di quanto bramava, e cui nessuno può
+spogliare di tanta ricchezza. La fata Scarabocchiona s'appropinquò al
+gruppo, riprese, come là nella bettola del _Gallo d'oro_, la figlioccia
+dalle braccia di Sennacheribbo e la portò sul plaustro, che i
+dragoncelli rosei, dall'ali bianche e dalle creste scarlatte involarono
+in men di quella agli occhi dell'adunanza stupefatta. Le invetriate si
+aprirono e richiusero da per loro, onde passasse. Frattanto il
+Commissario del Re ed i Senatori riflettevano: nessuno sentiva la benchè
+minima velleità d'incorrere nell'ira e nell'animosità della Principessa
+ereditaria, la quale, a breve andare, secondo l'ordine natural delle
+cose, avrebbe dovuto succedere al padre decrepito. Anche l'amor di
+patria raffigurava loro i guai di una Regina zittellona che avesse poi a
+morire senza prole.
+
+Calmato alquanto il subbuglio, il tumulto, la perturbazione che seguì la
+partita della fata e della Rosmunda, il Commissario governativo alzatosi
+in piedi ed impetrata la parola dal Presidente, dichiarò di ritirar
+l'accusa contro Sennacheribbo:--«Dal momento che ci abbiamo un ordine
+verbale di Sua Maestà, del quale sinora s'era taciuto e che investiva il
+capitano di poteri eccezionali e discrezionali; dal momento che un
+essere soprannaturale e non sottoposto alla giurisdizione dell'Alta
+Corte, riconosce di aver posto il capitano in condizioni totalmente
+diverse dalle ordinarie, sicchè questi può benissimo considerarsi come
+operante senza coscienza, od almeno in uno stato espresso
+d'irresponsabilità; io non posso insister più a lungo nell'accusa; prego
+dunque l'Alta Corte di ordinare che l'accusato venga posto in libertà,
+se non è trattenuto per altro motivo».
+
+Il Senato si ritirò per deliberare. Dopo mezz'ora tutti i Senatori
+rioccuparono i loro posti ed il Presidente fral silenzio altissimo degli
+astanti pronunziò queste parole:--«Capitano Sennacheribbo, si alzi. Il
+Senato, costituito in Alta Corte di giustizia, la dichiara prosciolto
+d'ogni accusa alla unanimità. Ed alla unanimità stessa la dichiara
+benemerito della patria e della dinastia, e la ringrazia di quanto ha
+operato per l'una e per l'altra, salvando l'augusta Principessa, erede
+del trono».--Veramente questa seconda parte della sentenza senatoriale
+era incostituzionale, giacchè arieggiava un voto politico; ed il Senato,
+quando è costituito in Alta Corte, non può legalmente farne. Ma i
+signori Senatori volevano ingraziarsi con la Principessa e propiziarsi
+Sennacheribbo.
+
+Se l'aula del Senato non crollò per lo fragore delle salve di applausi,
+del tripudio festoso e delle urla di gioia; se il povero Sennacheribbo
+non fu dilaniato e soffocato almeno dagli abbracciari, dagli spintoni e
+dalle strette di mano d'amici e d'ignoti, che volevan vederlo,
+accarezzarlo, onorarlo; ascrivo la cosa a miracolo. Tutti gli erano
+addosso, tutti gli si ricordavano. Il Commissario governativo gli fece
+scuse umilissime, allegando gli ordini dei superiori, le necessità
+dell'uffizio suo, eccetera. I Senatori si congratulavano. Il popolo poi,
+facendo irruzione nelle sale del Senato, s'impossessarono del capitano,
+lo sollevarono in alto sopra un tavolino, come nel Medio Evo si
+innalzavano gli eroi sui pavesi, e checchè il poverino dicesse,
+cominciarono a portarlo trionfante verso la Camera de' Deputati. La
+notizia dell'assoluzione v'era giunta già da un pezzo; ed un membro
+dell'Assemblea lì su due piedi propose un ordine del giorno di
+ringraziamento e d'encomio per Sennacheribbo e di decretargli il
+soprannome di _Vindice_. Il Ministero si oppose: il Ministro degli
+Esteri protestò che lo si metteva in condizione impossibile di faccia
+alle Potenze; il Ministro della Guerra che era un corromper la
+disciplina; il Presidente del Consiglio pose la questione di
+gabinetto;.... ma l'ordine del giorno fu votato ad una immensa
+maggioranza. Allora i Ministri si ritirarono, dichiarando che
+presenterebbero le dimissioni al Re e pregarono la Camera di chiuder la
+seduta. Così accadde; ed i Deputati che uscivano dal palazzo,
+frammischiandosi alla folla, vi sparsero la notizia de' nuovi onori di
+Sennacheribbo.
+
+Ma la più dolce ricompensa, il premio più soave aspettavano costui alla
+Reggia, sulla gran balconata dalla quale stavano Sua Maestà Zuccone XIV,
+e l'Altezza Reale della Infanta Rosmunda e la fata Scarabocchiona, che
+applaudivano anch'essi e sventolavano i fazzoletti. La compagnia de'
+dragoni di Sennacheribbo, comandata dal luogotenente, giunse finalmente
+a riconquistar sulla folla il proprio capitano, che rimontato a cavallo
+per la prima volta dopo quel memorando giorno, entrò nella Reggia al
+suon dell'inno reale. Il primo ed il secondo aiutante del Re lo
+aspettavano ai piedi della scalinata per complirlo in nome della Maestà
+Sua che gli mosse incontro fin sul pianerottolo dell'appartamento, e lo
+abbracciò e lo condusse sulla balconata dov'era la figliuola alla quale
+lo presentò, dicendo:--«Rosmunda ecco il tuo sposo!».
+
+Il resto può immaginarsi. I soldati semplici della compagnia liberatrice
+furon creati tutti sottotenenti; i soldati scelti, luogotenenti: i
+caporali furon fatti capitani; i sergenti, maggiori; il foriere, tenente
+colonnello; il sottotenente fu promosso a colonnello; ed i due
+luogotenenti a maggior generali. E, strano a dirsi, questi ascensi
+favolosi, spagnoleschi, non produssero malcontento nell'esercito.
+Vennero inoltre tutti fregiati di un'apposita medaglia commemorativa: da
+un lato l'effigie della Principessa col motto: _Ch'io non credetti
+ritornarci mai_; dall'altro un dragone a cavallo che galoppava con la
+spada evaginata, e la scritta: _La Principessa ereditaria Rosmunda alla
+IV Compagnia del V Reggimento Dragoni, riconoscente. Notte del XXVII
+aprile_. La medaglia doveva portarsi appesa ad una fettuccia a quattro
+liste: bianca, rosea, violetta e scarlatta in memoria delle ali, del
+mantello, della picchiettatura nonchè della coda, della criniera e delle
+creste degli otto draghi del plaustro della fata Scarabocchiona.
+
+Il Ministero offerse le dimissioni che vennero accettate; e succedendo
+al potere uomini energici e risoluti e che non avevan paura, gli Stati
+vicini si contentarono di qualche osservazione fatta in via diplomatica
+e della risposta che il Reame di Scaricabarili voleva vivere in pace con
+tutti, ma che non tollererebbe che alcuno s'immischiasse nelle sue
+faccende interne. E quando si parla così con un esercito corrispondente
+ad una popolazione di centoventitrè milioni, quattrocencinquantaseimila
+settecentottantanove abitanti, tutti vi lasciano in pace. Le relazioni
+diplomatiche furono alquanto fredde per un po' col Reame d'Exibo, ma il
+tempo fece miracoli, ed attutì tale rancore.
+
+Sennacheribbo, cui non dispiacque di esser salvo per opera di quella
+donna, al quale le Camere decretarono il titolo di _Vindice_; ma che il
+popolo soprannominò _Mastr'Impicca_ e nella storia è noto più col
+secondo, che col primo epiteto, sposò la Rosmunda. E la fata
+Scarabocchiona volle sottoscrivere con un suo scarabocchio il contratto
+nuziale, acciò non potessero in avvenire i Pubblici Ministeri negare il
+suo intervento, anzi negarne l'esistenza. La madre adottiva di
+Sennacheribbo venne a vivere col figliuolo, amata e riverita non men che
+da lui, dalla Rosmunda, la quale, succedendo al padre del Regno, volle
+prima associato il marito al poter regio e poi gliel rinunziò tutto,
+dicendo che una donna deve pensare alla casa ed a' figliuoli unicamente.
+E figliuoli ne ebber di molti i due sposi, ed egregi d'indole; e se la
+vissero e se la godettero ed in pace sempre stettero ed a me nulla mi
+dettero.
+
+ Stretta la foglia e larga la via,
+ Dite la vostra che ho detto la mia.
+
+
+
+
+
+ Nota del Trascrittore
+
+ Ortografia e punteggiatura originali sono state mantenute,
+ correggendo senza annotazione minimi errori tipografici. Sono stati
+ corretti i seguenti refusi [tra parentesi il testo originale]:
+
+
+ Pag. 6 - recava in dote [doto] il Reame
+ 9 - la rivestì di buone [buoni] vesti
+ 12 - Sì [Si], cara fata Scarabocchiona
+ 16 - definitivamente [definivamente] ad alcun
+ 16 - erede presuntiva [presnutiva] del trono
+ 21 - diran costoro di Scaricabarili [Scaribarili]
+ 22 - le sue scene [scede], la sua svenevolezza
+ 27 - che la Rosmunda [Rosmanda] provava
+ 29 - press'a poco quanto [quando] l'epizoozia
+ 38 - e con centoventitrè [ventitrè] milioni
+ 41 - dietro il fuoco fatuo [fatto]
+ 43 - il despota [desposta] d'Exibo
+ 47 - di loro pieno consenso [concenso]?
+ 50 - rintegrar la Rosmunda [Romunda]
+ 50 - in benefico sopore [sapore]
+ 51 - Zitto là [la]!
+ 53 - uno scherzo, una facezia [fecezia]
+ 55 - delle vertebre cervicali [cerviali]
+ 59 - s'era costituito [costuito] un Triumvirato
+ 61 - tolse [tolsa] dal seno la giarrettiera
+ 61 - La chiuse [chinse] in una scatolettina
+ 66 - rischiarò splendidamente [spendidamente] l'aula
+ 68 - Capitano Sennacheribbo [Sencheribbo]
+ 72 - ed attutì [attuì] tale rancore
+
+
+
+
+
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+
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+works. See paragraph 1.E below.
+
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+or PGLAF), owns a compilation copyright in the collection of Project
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+including obsolete, old, middle-aged and new computers. It exists
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+Volunteers and financial support to provide volunteers with the
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+Gutenberg Literary Archive Foundation was created to provide a secure
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+To learn more about the Project Gutenberg Literary Archive Foundation
+and how your efforts and donations can help, see Sections 3 and 4
+and the Foundation web page at http://www.pglaf.org.
+
+
+Section 3. Information about the Project Gutenberg Literary Archive
+Foundation
+
+The Project Gutenberg Literary Archive Foundation is a non profit
+501(c)(3) educational corporation organized under the laws of the
+state of Mississippi and granted tax exempt status by the Internal
+Revenue Service. The Foundation's EIN or federal tax identification
+number is 64-6221541. Its 501(c)(3) letter is posted at
+http://pglaf.org/fundraising. Contributions to the Project Gutenberg
+Literary Archive Foundation are tax deductible to the full extent
+permitted by U.S. federal laws and your state's laws.
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+States. Compliance requirements are not uniform and it takes a
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+any statements concerning tax treatment of donations received from
+outside the United States. U.S. laws alone swamp our small staff.
+
+Please check the Project Gutenberg Web pages for current donation
+methods and addresses. Donations are accepted in a number of other
+ways including checks, online payments and credit card donations.
+To donate, please visit: http://pglaf.org/donate
+
+
+Section 5. General Information About Project Gutenberg-tm electronic
+works.
+
+Professor Michael S. Hart is the originator of the Project Gutenberg-tm
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+ Mastr'Impicca, by Vittorio Imbriani
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+The Project Gutenberg EBook of Mastr'Impicca, by Vittorio Imbriani
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+with this eBook or online at www.gutenberg.org
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+Title: Mastr'Impicca
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+Author: Vittorio Imbriani
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+Release Date: November 30, 2010 [EBook #34519]
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+*** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK MASTR'IMPICCA ***
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+Produced by Carlo Traverso, Claudio Paganelli, Barbara
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+
+<p class="center">VITTORIO IMBRIANI</p>
+
+<hr class="tiny" />
+
+<p>&nbsp;<br />&nbsp;</p>
+
+<h1>MASTR'IMPICCA</h1>
+
+<p>&nbsp;<br />&nbsp;</p>
+
+<p class="center">Fiaba</p>
+
+<p>&nbsp;<br />&nbsp;</p>
+
+<p class="center">NAPOLI<br />
+<br />
+VITO MORANO, EDITORE<br />
+<span class="small">Via Roma, 40<br />
+1905</span></p>
+
+<hr />
+<p>&nbsp;<br />&nbsp;</p>
+<p class="center">F. DI GENNARO &amp; A. MORANO &mdash; NAPOLI</p>
+<p>&nbsp;<br />&nbsp;</p>
+<hr />
+
+<p>&nbsp;<br />&nbsp;</p>
+
+<h2>AVVERTENZA</h2>
+
+
+<p class="pad4"><i>Vittorio Imbriani, nato a Napoli nel 1840 e morto
+nel 1885, erudito, critico, demopsicologo, estetico, compose
+anche, di tanto in tanto, novelle e versi, espressioni
+di una bizzarra fantasia grottesca e satirica. Tra le novelle
+è questo</i> Mastr'Impicca, <i>edito nel 1874 nel giornale</i>
+Il Calabro, <i>ed in un opuscolo estratto, che è diventato,
+come la più parte degli scritti dell'Imbriani, rarissimo.
+Noi crediamo di fare, col ristamparlo, cosa grata
+ai lettori, che gusteranno questa non fredda derivazione
+dal genere fiabesco di Giambattista Basile. Del quale l'Imbriani,
+per certa conformità d'indole, ripiglia il metodo;
+ma l'adopera in modo affatto proprio, e rispondente alle
+differenze che corrono tra uno scrittore dei primi anni
+del secolo XVII e uno degli ultimi del secolo XIX</i>.</p>
+
+<p class="r">B. C.</p>
+
+<hr />
+
+<p class="pad4"><span class="pagenum">[5]</span>C'era una volta un Re di Scaricabarili, vedovo e padre di
+figliuola unigenita, bella quanto il sole. E, dicendo <i>bella quanto
+il sole</i>, par che si dica quel più che può dirsi. La Rosmunda,
+ereda presunta del trono scaricabarilese, portava due grandi occhi
+bruni in fronte, che innamoravano; ed in capo una chioma
+lunga e folta tanto, che avrebbe potuto vestirsene. La voce di
+lei sembrava una musica, ammaliava. Sebbene andasse appena
+pe' sedici anni, le sue movenze eran tutta grazia e disinvoltura,
+non aveva il solito fare impacciato delle giovanette. Nè poteva
+rinvergarsi od immaginarsi la più colta ed assennata principessina
+in tutto l'universo mondo. E buona e caritatevole era:
+dovunque accadesse una sventura, si era sicuri di vederla giungere,
+recando consolazioni, distribuendo elemosine e sussidii e
+quelle parole di conforto, spesso più giovevoli di maggiori ajuti
+materiali, le quali sole hanno virtù di rasciugar le lacrime, di
+rasserenar gli animi. Figuriamoci come il popolo intero dovevano
+tener cara questa donna Rosmunda! Non si sarebbe trovato
+nel Regno uno, che le volesse male! I sudditi travedevano
+per lei. Ed ella, conscia di tanto amore, era tuttogiorno in giro
+senza compagnia, senza scorta, senza corteggio, senza seccature,
+certa di non incontrare se non reverenza ed ossequii.</p>
+
+<p>Frattanto il padre s'apparecchiava a darle marito. &mdash; «Io mi
+son vecchio;» pensava Maestà. &mdash; «Più che vecchi non si campa:
+oggi o domani mi toccherà a tirar l'aiuolo. Una volta
+ch'io sia andato a rincalzar cavoli, che ne accadrà di questa
+<span class="pagenum">[6]</span>
+ragazzaccia? Posso lasciare senza scrupolo il Regno ad una
+fanciulla inesperta? Quando regnan le donne, i sediziosi si
+accrescono degl'innamorati. La Rosmunda è savia: pur che la
+duri! La Rosmunda è buona: ma non si governa con la volontà
+d'animo; non si reprimono o scongiurano le insurrezioni
+con un bel par d'occhi; non si rintuzzano e sconfiggono gli
+eserciti nemici, sciogliendo all'aura i capei d'oro. Con questi
+vicini, con questo popolo, con questo Parlamento, con questi
+uomini politici, e' ci vuole la mente ed il polso d'un uomo.
+Provvediamoci a tempo: senza fretta precipitosa; ma... chi ha
+tempo non aspetti tempo».</p>
+
+<p>Parlò del suo divisamento alla figliuola, che veramente non
+aveva ancora pensato al matrimonio, ned altro ambiva se non rimanersene
+eternamente libera e felice, com'allora. &mdash; «Ci ho voi di
+amare e mi basta, babbo. Tanta fretta avete di sbrigarvi di me?
+E che bisogno c'è d'un marito? L'Elisabetta d'Inghilterra non
+se l'è cavata male, eppure seppe farne senza. E gli scaricabarilesi
+sono concordi nell'amarmi». &mdash; Pure, assennata come era,
+la Rosmunda finì per arrendersi ai voleri paterni; ed ammettere
+in principio, ch'era espediente ed urgente il munirsi d'un consorte.</p>
+
+<p>Ma chi scegliere? Veramente, di proci non si penuriava. Tutti
+i Re da corona o spodestati, tutti i Principi reali del mondo,
+sarebbero stati prontissimi ad impalmare una donnina bella quanto
+il sole, la quale recava in <a name="corr6" id="corr6"></a>dote il Reame di Scaricabarili, con
+seicencinquantaquattromila e trecenventun miglio quadrato di
+superficie e cenventitrè milioni quattrocencinquantaseimila, settecentottantanove
+abitanti (secondo l'ultimo censimento ufficiale).
+E i sovrani dei tre Regni confinanti: il monarca d'Introibo, il
+despota di Exibo e l'autocrate d'Antibo, avevano già richiesta
+officiosamente, ciascuno per conto proprio, la mano di Donna
+Rosmunda, dichiarandosi innamorati cotti per fama e per ritratto
+della perla scaricabarilese (così la Principessa veniva chiamata
+da' poeti aulici). Ma (c'era un ma) il guaio era che la
+perla scaricabarilese non si sentiva nient'affatto proclive ad innamorarsi
+della fama o del ritratto di alcuno di quei tre proci.
+La ragione n'è facile ad assegnarsi: il monarca d'Introibo era
+gobbo, il despota di Exibo era zoppo, l'autocrate di Antibo era
+guercio; questo riguardo al corpo, al fisico, come suol dirsi. Il
+<span class="pagenum">[7]</span>
+monarca d'Introibo aveva fama di sciocco, il despota d'Exibo
+veniva reputato vigliacco, l'autocrate d'Antibo era in voce di
+crudelissimo; questo riguardo agli animi, al cosiddetto morale.
+La Rosmunda, potendo senza irragionevolezza attendersi a trovar
+meglio, avrebbe scartati tutt'e tre senza molto riflettere: ma
+ciascun d'essi era un Re possente, ciascun d'essi assoldava un
+esercito poderoso ed aveva lasciato chiaramente sottintendere
+che farebbe un <i>casus belli</i> del rifiuto. Come regolarsi? Tutti e
+tre, già, la Principessa non poteva sposarli. Preferirne uno, il
+men cattivo, equivaleva a sacrificarsi barbaramente, dando un
+pessimo signore al paese ed appiccando guerra con gli altri due.
+Dar le pere a tutti e tre, significava averli tutti e tre sulle
+braccia, ed esporre il Regno di Scaricabarili agli orrori ed a' pericoli
+d'un conflitto micidiale contro una coalizione fortissima.
+La povera della Rosmunda impetrò dal padre un pò di respitto
+per ben ponderare prima di risolversi. E questo tempo passava
+piangendo, crucciandosi, disperando e non sapendo a qual partito
+appigliarsi.</p>
+
+<p>Un giorno, mentre stanca di piangere passeggiava sola sola
+nel più opaco boschetto ed appartato del giardino reale, vide
+sopra un sedile rustico una figura di vecchierella da muovere a
+compassione ed a raccapriccio chiunque. Era una nanerottola scrignuta,
+con le grucce; curva che il mento quasi toccava le ginocchia;
+tutta grinze, crespe e rughe; con gli occhi scerpellati
+e cisposi; senza sopracciglia; con la zucca tignosa e calva; con
+la pelle chiazzata e piena di croste purulente; scarna e nera come
+una mummia; mal coperta da cenci lerci, che brulicavano
+d'insetti. Questo mostricino stese la mano e la Rosmunda subito,
+senza dimostrar punta nausea, si frugò nelle tasche e le
+porse quanti spiccioli vi trovò. La vecchierella, preso il denaro,
+e ringraziato con voce stridula e tremante, soggiunse: «Grazie
+di quest'elemosina, è carità fiorita. Ma l'Altezza Vostra potrebbe
+beneficarmi viemaggiormente se volesse!».</p>
+
+<p> &mdash; «Dite pure, buona donna; ormai non mi riprometto altro al
+mondo che di procacciar qualche piacere altrui».</p>
+
+<p> &mdash; «Io sono decrepita; ed ho tanti malanni addosso che basterebbero
+a sotterrare una giovane: tiro il fiato co' denti. Tra
+pochi giorni non ci sarò più. Ma morrei contenta se mi toccasse
+<span class="pagenum">[8]</span>
+una consolazione prima di andare a Patrasso. Oh se l'Altezza
+Vostra volesse!..»</p>
+
+<p> &mdash; «Cosa ch'io possa!»</p>
+
+<p> &mdash; «Può, può; basta che voglia».</p>
+
+<p> &mdash; «Allora... Di che si tratta?»</p>
+
+<p> &mdash; «Vegga l'Altezza Vostra: io, ho novantanove anni, ed ho
+sempre stentato al mondo o sofferto e servito: sempre sono stata
+maltrattata e schernita. La vita mia è sempre appunto il contrario
+della vostra, di voi che siete accarezzata ed ossequiata
+da tutti, che non avete mai sperimentato cosa sia bisogno e
+penuria, che innanzi di aver finito di esprimere un desiderio
+lo vedete già adempito. Prima d'esser buttata nel carnaio vorrei
+scialarla un giorno solo; ed in quel giorno assaporar tutti
+i comodi della vita; e che l'Altezza Vostra stessa m'accudisse,
+attendesse a servirmi per quella giornata lì».</p>
+
+<p>La domanda indiscreta della vecchiarda fece dapprima quasi
+ribrezzo alla Principessa. Una richiesta siffatta ne offendeva l'orgoglio
+legittimo ed i sensi delicati. La figliuola d'un Re di corona,
+l'ultima discendente di cinquanta sovrani, l'erede del Regno
+di Scaricabarili, la futura dominatrice di 654,321 miglio
+quadrato di territorio e 123,456,789 sudditi (secondo l'ultimo censimento
+ufficiale), educata come a nobil principessa s'appartiene,
+abbassarsi a prestar cure servili ad un'accattona, alla più
+umil persona dell'infima plebe! Come, lei, donna Rosmunda,
+sempre linda e schifiltosa, sempre profumata d'acque nanfe, toccar
+quelle caccole, quelle croste, quelle gromme, quella tigna,
+quella scabbia, que' cenci sordidi e puzzolenti!, esporsi a prender
+quelle malattie schifose!, sentir trasmigrare nella propria
+biancheria, sul proprio corpo, nella bella capigliatura, i pidocchiacci,
+i cimicioni, le pulci, gli àcari, tutte le generazioni di
+insetti che formicolavano sopra e sotto la cute della vecchiarda!
+Brrrrr!, c'era di che svenire al solo pensiero! E la Rosmunda
+stava per rispondere sdegnosamente alla mendicante ch'ella era
+matta, che si facesse in là, che non ardisse toccarla, che chiamerebbe
+gente per espellerla dal giardino e condurla al manicomio...,
+ma poi, riguardando quell'avanzo del tempo e della
+miseria, si sentì rintenerire. Vide una tale agonia, una tale intensità
+di brama espressa in quegli occhi, in quel volto che
+ebbe a impietosirsene. Cominciò a pensare: &mdash; «Poveretta! costei
+<span class="pagenum">[9]</span>
+ha tribolato novantanov'anni continui, miserrima, scontraffatta,
+malaticcia, zimbello di tutti, litigando con la fame,
+senza gustare una dolcezza, senza impetrar mai soddisfatto
+un voto suo, per quanto onesto e discreto. E sta in me di
+appagartene uno, tanto naturale! Ma come si fa a vincere
+la ripugnanza che provo, ch'è somma? Se almeno fosse più
+pulita! Se non avesse quella rogna e quella tigna e quel brulichio
+addosso... Allora non avrei tanto schifo.... Ed allora
+che merito ci sarebbe? A voler fare atto gentile, questa repugnanza
+appunto vuole esser vinta, e vinta senza ch'ella pur
+lo sospetti. Mostrata, torrebbe ogni pregio all'opera umana.
+Sono o non sono cristiana? E dubito di fare una buona
+azione, di contentare un poverello di Cristo? Io, che malgrado
+la minaccia di nozze abborrite ho ancora consolazioni e speranze,
+che il padre comune ha trattato da figliuola prediletta,
+sento l'obbligo di procacciare una consolazione a questa meschina,
+di realizzarne una speranza. Non è mia suddita? O
+non è dovere pe' Principi il curare il bene e la felicità dei
+sudditi? Povera vecchiarella, mi fa compassione proprio....
+Quand'anche, dopo, dovessi radermi i capelli o trovarmi mischiato
+qualche malore, non ho il cuore di negarle quel che
+desidera».</p>
+
+<p>Risolvendosi adunque, invitò con benigno volto la vecchiarda
+sciancata a seguirla; e, non potendo questa camminare agevolmente,
+le offerse il braccio. La mendicante vi si aggrappò rozzamente,
+e, passo innanzi passo, più arrembatamente delle tartarughe,
+più lentamente delle lumache, confortandola sempre la
+Principessa con buone parole, mentre ella ad ogni pedata traeva
+un gemito, giunsero al palazzo.</p>
+
+<p>La Rosmunda fece preparare un bagno caldo profumato e
+rimandò le cameriste e spogliò con le proprie mani quella pezzente
+e se la tolse in collo e l'adagiò essa stessa nella vasca
+di giallo antico; la soffregò col sapone e poi la rasciugò con
+lenzuola ed asciugamani tepidi; la pulì tutta, la pettinò, la medicò
+con unguenti prescritti dal protomedico di Corte, la rivestì
+di <a name="corr9" id="corr9"></a>buone vesti. Quindi la presentò al padre. &mdash; «Come un ospite» &mdash; diceva
+lei &mdash; «che mi ha recata una commendatizia di
+Colui, ch'è giudice de' Re della terra. Come! se il più abjetto
+principe e dappoco ci manda un qualunque ambasciadore, un
+<span class="pagenum">[10]</span>
+misero ministro plenipotenziario, un aborto d'incaricato d'affari,
+uno spione salariato, lo si accoglie con pompa, gli si
+smalta il petto di <i>crascià</i> smaglianti, gli si danno simposii e
+balli e rappresentazioni di gala. E trascureremmo poi i miserelli,
+quando i miserelli appunto sono i messi dì Gesù!» &mdash; Il
+padre, che trovava sempre ottimamente fatto quantunque la Rosmunda
+facesse, sebbene non consentisse in cuor suo a questa
+teorica, che, largamente praticata, avrebbe trasformata la Corte
+in un ricovero di mendicità, pure accolse con benignità la vecchia
+e degnò chiacchierar seco. E fu stupito egli stesso e fu
+stupita la Rosmunda e tutta la Corte fu stupita, che un'accattona
+avesse tante cognizioni e sapesse parlar tanto per benino.</p>
+
+<p>Dopo il pranzo la vecchierella affermò d'aver proprio bisogno
+di schiacciare un sonnerello. La Principessa la condusse nella
+camera propria e la vestì lei stessa come si veste un bambino,
+ed introdottola nel letto e chiusi i cortinaggi, sedette poco discosto
+in una poltrona, e cominciò a leggere un libricciuolo al
+lume di una lampada a petrolio, posta sul tavolino da lavoro.
+Di tempo in tempo, interrompeva la lettura, posava il libro sul
+tavolinetto, si alzava e si approssimava alla dormiente, per assicurarsi
+che riposasse tranquilla. E quando riboccava le lenzuola,
+e quando rincalzava il letto, e quando sprimacciava la
+coltrice, e quando rassestava i guanciali, e quando le tergeva
+il madore dalla fronte; insomma le prodigava quelle cure pietose,
+che le buone infermiere tributano agli ammalati affidati
+loro. E la guardava con affetto, perchè le anime gentili si affezionano
+appunto beneficando; e pensava: &mdash; «Domattina, avrò
+cuore di rimandar costei? Mi basterà l'animo a permetter, che
+mi lasci? Per opera mia questa meschinella avrà gustato, delibato
+un po' di bene, acciò le appaia quind'innanzi più squallida
+la miseria? Un giorno di vita comoda la farà tribolar peggio
+ne' dì vegnenti! Bella carità! O non sarebbe stato più umano
+il respingere senz'altro, ricisamente la sua preghiera? Esaudendola,
+ho contratto in certo modo l'obbligo morale di provveder
+per sempre a lei. No, la mia vecchierella non se ne andrà
+nè domani, nè mai; non mi abbandonerà più, più. Io già non
+le do licenza di partire, dovesse anco costarmi maggiori e peggiori
+ripugnanze l'assisterla. Dio mio, ispiratele di non opporsi
+alle intenzioni mie ed allungatele la vita, acciò non le incresca
+<span class="pagenum">[11]</span>
+di esser nata, e non commetta il peccato di mormorare contro
+la provvidenza vostra!».</p>
+
+<p>Così pensando, aveva posato il libro sulle ginocchia e congiunte
+le mani; e guardava verso il letto. Vide agitarsene le cortine,
+e stava per accorrere a' servigi dell'ospite. Qual non fu mai
+la sorpresa, anzi lo spavento di lei, quando le tende del parato
+si aprirono, e ne uscì una donna vaghissima, tutta velluti e
+trine e gemme, la quale diffondeva intorno una luce vivida
+tanto, da rischiarare splendidamente la zambra e da fare impallidire
+il lume a petrolio. Contemporaneamente tutta la Reggia fu
+scossa come da un tremuoto e s'udì come lo schianto di un tuono.
+La Principessa balzò in piedi esterrefatta; il libro ruzzolò per
+le terre; ed ella aprì la bocca per gridare <i>accorruomo</i>: ma lo
+spavento e la meraviglia le avevan tolta la voce. E quella donna
+vaghissima le mosse incontro, sorridendo amorevolmente; ed
+aprendole le braccia, disse: &mdash; «Non gridare! non temer nulla!
+Chi credi tu, ch'io mi sia? Ho faccia di cattiva, io? Ti sembra,
+ch'io possa voler far del male a te o a chicchessia?»</p>
+
+<p> &mdash; «Signora... Io.... Lei.... Come qui?» &mdash; rispose la Rosmunda,
+non ancor del tutto rassicurata, ma vergognandosi d'avere
+avuto paura. La paura non era nelle abitudini de' membri di
+quella dinastia.</p>
+
+<p> &mdash; «Son la tua santola, sai! sono la fata Scarabocchiona;
+quella, che ti ha tenuta sul fonte battesimale....»</p>
+
+<p> &mdash; «E la vecchierella?»</p>
+
+<p> &mdash; «La vecchierella era io. Volli sperimentare il buon cuore
+della mia figlioccia: ecco perchè avevo assunto quella forma
+esosa di vecchia scrignuta, cisposa, claudicante, tignosuzza,
+che faceva stomaco, nausea, vomito, recere ed arcoreggiare.
+Io ti leggeva nella mente ogni pensiero: ho scorto quali ripugnanze
+t'è stato mestieri di vincere. E le ripugnanze vinte
+appunto dànno pregio all'operato tuo. Vien qua, abbracciami!».</p>
+
+<p> &mdash; «Volentierissimo! O cara la mia santola, quanto godo anch'io
+di pur vedervi! Me l'avevan ben detto le mille volte,
+che ci avevo avuto una fata per commare; ma quasi la ritenevo
+una chiacchiera: chè non vi siete mai ricordata della
+figlioccia vostra, chè non vi siete mai fatta vedere, nè mi
+avete in alcun modo date le vostre nuove».</p>
+
+<p> &mdash; «Ingrataccia!» &mdash; ripigliò sorridente la fata
+<span class="pagenum">[12]</span>
+Scarabocchiona, &mdash; «ed a chi, se non a me, ed a che, se non alle mie
+fatagioni, devi tutte le belle parti che ti adornano, tutta la
+felicità che hai goduta sin qui?»</p>
+
+<p> &mdash; «Oh sì, la felicità! Non ci può essere donna più infelice,
+più misera, più cruciata, più dolente, più disperata di me,
+cara santola! Voi non sapete....»</p>
+
+<p> &mdash; «So tutto, so tutto, signorina. E perchè so tutto, mi vedi
+qua. Gli amici si riconoscono nel bisogno, alla pruova. Tuo
+padre ti vuol dar marito in tutti i modi?»</p>
+
+<p> &mdash; «<a name="corr12" id="corr12"></a>Sì, cara fata Scarabocchiona, mi vuol proprio affogare,
+mi vuole!»</p>
+
+<p> &mdash; «I pretendenti sinora son tre?»</p>
+
+<p> &mdash; «Appunto, santola mia, appunto!»</p>
+
+<p> &mdash; «Vedi, s'io so tutto. C'è la Maestà di Baldassarre V, monarca
+d'Introibo?»</p>
+
+<p> &mdash; «Già, ch'è vecchio, gobbo e sciocco: il Ciel me ne scampi!»</p>
+
+<p> &mdash; «E poi, c'è Don Melchiorre XVII, desposta d'Exibo?»</p>
+
+<p> &mdash; «Ch'è un omaccio di mezza età, zoppo e vigliacco: Iddio
+me ne liberi!»</p>
+
+<p> &mdash; «E finalmente l'autocrate d'Antibo, Guasparre I?»</p>
+
+<p> &mdash; «Quel che più temo: un ragazzaccio imberbe, guercio e
+crudele. Oh, se la Madonna mi salva da lui, regalerò una lampada
+d'argento alla Cattedrale!»</p>
+
+<p> &mdash; «Insomma, tu se' incontentabile! Non vorresti nessuno
+de' tre?»</p>
+
+<p> &mdash; «Proprio nessuno, io. Ma ciascun d'essi minaccia guerra,
+s'io lo rifiuto. Oh, son de' prepotentoni che non potete farvene
+un'idea. Come ho da regolarmi, fata Scarabocchiona
+mia? Consigliatemi voi, che siete la protettrice mia naturale,
+che avete spontaneamente assunto di supplir mia madre! Se
+rifiuto tutti e singoli, ci piombano addosso coalizzati, ed i poveri
+regnicoli dovranno scontarla. Se mi sacrifico e ne accetto
+uno, avremo sempre guerra con gli altri due, e mi toccherà
+un marito o gobbo o zoppo o guercio, e do agli Scaricabarilesi
+un Re o sciocco o vigliacco o crudele. Ditemi
+adesso: non sono io la più infelice principessa che sia mai
+stata al mondo? Quali alternative! Talvolta mi viene in mente
+di farmi tagliare in tre parti e mandarne una a ciascun proco,
+<span class="pagenum">[13]</span>
+e toglier così di mezzo il pomo della discordia ed uscir da
+tante pene!»</p>
+
+<p> &mdash; «Non pianger così, figliuola mia, che mi squarci l'animo.
+T'insegnerò io, come hai da fare per isfuggire a queste
+tre belve. Non temere: a tutto c'è rimedio fuor che alla morte.
+Ottieni da tuo padre, che apra un concorso fra quanti
+aspirano alle tue nozze, di qualsivoglia grado e condizione.
+Con questo patto, che ciascun concorrente prometta di non
+risentirsi menomamente, in modo alcuno, caso non venga
+prescelto. I proci dovranno presentarsi a Corte e dimorare
+un anno intiero nel Regno. Quegli, che in un anno sarà pervenuto
+a cattivarsi l'animo della cittadinanza, in modo
+che il popolo lo porti in trionfo e manifesti in ogni altra possibil
+guisa di essergli devoto, quegli sia tuo sposo. Ti sto mallevadrice
+io, che nè Baldassarre V, nè Melchiorre XVII, nè
+Guasparre I, la spunterà così; sebbene ognun d'essi debba
+illudersi di spuntarla agevolissimamente. A te, poi, dono questa
+legaccia, con la quale terrai sempre allacciata la calza
+destra. Quando mi vorrai parlare, quando stimerai di aver
+bisogno dell'aiuto o del consiglio mio, càvatela ed avvolgila
+intorno al polso sinistro e baciala. Io apparirò subito».</p>
+
+<p>Dette queste cose, la buona fata abbracciò nuovamente la Rosmunda.
+Poi si scosse, e d'ogni intorno le piovvero per terra un'infinità
+di gioielli: vezzi, collane, monili, smaniglie, anella, spilloni,
+medaglioni, frontali, orecchini, buccole, rosette, pendagli,
+fioccagli, bottoni gemelli, catenelle, oriuoli brillantati, fibbie,
+pennacchietti di gemme, picchiapetti. E la Reggia venne scossa
+come da un tremuoto e s'udì lo schianto di un tuono e la fata
+sparve. La principessa rimase trasognata; e, se quelle preziosità,
+che ingombravano il pavimento, e la legaccia, che teneva in
+mano, non le avessero fatto fede del miracolo, avrebbe fermamente
+creduto d'essersi allucinata. Riavutasi, s'allacciò il legaccio
+alla gamba destra, raccolse e rinserrò gli ori e le gemme;
+e, tutta rasserenata e giuliva, corse difilato dal padre.</p>
+
+<p>Maestà presedeva il Consiglio de' Ministri: ma nessun usciere,
+ciambellano, ufficial d'ordinanza od aiutante di campo s'arrischiò
+a costringere la erede presuntiva del trono a fare anticamera.
+Uno anzi corse a spalancar la bussola e l'Infanta apparve sulla
+soglia, mentre si discuteva sul rinnovamento del privilegio a non
+<span class="pagenum">[14]</span>
+so che Banca. Giusto, uno de' Consiglieri della Corona, al quale
+certi banchieri avversarii della Banca promettevano una lauta
+mancia, si sforzava di dimostrare, che il privilegio non era da
+rinnovarsi: e frattanto un altro, seduto presso il Re, cercava di
+attirar destramente l'attenzione di costui su d'una riservatissima
+de' principali azionisti della Banca, i quali gergonando si
+offrivan pronti a pagare tutti i debiti presenti di Casa Reale,
+purchè il privilegio venisse rinnovato. La Rosmunda apparve,
+come un buon genio, proprio a tempo per distrarre il padre, che
+non desse un'occhiata all'onesta profferta; e, gettandosegli d'un
+balzo al collo, mentre i Ministri rispettosamente stavan su:</p>
+
+<p> &mdash; «Babbo,» &mdash; disse, &mdash; «babbino mio caro, ho fatta una
+bella pensata!....»</p>
+
+<p> &mdash; «Quando lo assicuri te!... Ma vediamo un po', che pensata
+è questa e di qual momento, che ti fa interrompere il mio
+Consiglio?» &mdash; disse Re Zuccone, che idolatrava la figliuola e non
+sapeva tenerle mai il broncio per nulla.</p>
+
+<p> &mdash; «Le idee di Sua Altezza sono sempre giustissime!» &mdash; sclamò
+il Guardasigilli.</p>
+
+<p> &mdash; «L'Infanta possiede una immaginazione fertile, industriosa,
+ricchissima!» &mdash; soggiunse il Ministro d'Agricoltura, Industria e
+Commercio.</p>
+
+<p> &mdash; «Donna Rosmunda dispone di un esercito di buoni pensieri» &mdash; echeggiò
+il Ministro della Guerra.</p>
+
+<p> &mdash; «La perla scaricabarilese ha più senno in quella testolina
+ricciuta, che tutti i professori delle mie Università nelle loro
+cocuzze!» &mdash; balbutì il Ministro della Pubblica Istruzione.</p>
+
+<p> &mdash; «L'erede del trono è un vero tesoro!» &mdash; mormorò il Ministro
+delle Finanze.</p>
+
+<p> &mdash; «La Principessa veleggia sempre alla scoperta di be' concetti!» &mdash; borbottò
+il Ministro della Marina.</p>
+
+<p> &mdash; «La figliuola del nostro Re batte un via, per la quale non
+può fallire a glorioso porto!» &mdash; brontolò il Ministro de' Lavori
+Pubblici.</p>
+
+<p> &mdash; «La futura nostra sovrana non ha la sua pari in tutto il
+Regno!» &mdash; declamò il Ministro degl'Interni, presidente del
+Consiglio.</p>
+
+<p> &mdash; «Nè fuori Regno ha pari lo illustre rampollo della nostra
+dinastia!» &mdash; conchiuse il Ministro degli Esteri.</p>
+
+<p><span class="pagenum">[15]</span> &mdash; «Godo infinitamente» &mdash; disse Re Zuccone, quando ebbero
+terminato &mdash; «che vojaltri abbiate tutti in così buon concetto
+la mia figliuola carissima; ma, se cicalate così, non potremo
+appurar mai la buona idea, che levate a cielo, prima ch'ella
+abbia potuto dichiararcela».</p>
+
+<p>Subito gli Esteri sclamarono: &mdash; «Ammutolisco!».</p>
+
+<p>Gl'Interni: &mdash; «Taccio!».</p>
+
+<p>I Lavori Pubblici: &mdash; «Fo silenzio!».</p>
+
+<p>La Marina: &mdash; «Sto a bocca chiusa».</p>
+
+<p>Le Finanze: &mdash; «Rimarrò cheto come olio».</p>
+
+<p>L'Istruzione Pubblica: &mdash; «Terrò la lingua a cintola».</p>
+
+<p>La Guerra: &mdash; «Fate conto che io l'abbia lasciata al beccaio».</p>
+
+<p>L'Agricoltura, Industria e Commercio: &mdash; «Non fiato più».</p>
+
+<p>La Grazia e Giustizia e Culti: &mdash; «Eccomi imbavagliato».</p>
+
+<p> &mdash; «Oh insomma, insomma» &mdash; ruggì sdegnato il sovrano, &mdash; questa
+mutolaggine vostra è d'una loquacia!.. questa taciturnità
+vostra ha una parlantina!.. questo silenzio è d'una
+verbosità!.. Parla tu, Rosmunduccia mia, giacchè questi signori
+hanno la bontà somma di concederti la parola. Dicci la
+tua bella pensata. Ma prima dà un bacio al babbo tuo!».</p>
+
+<p>Allora la Principessa espone al padre ed al Consiglio il ripiego
+escogitato, acciò (poichè doveva a forza tôr marito e dar
+così un Re agli Scaricabarilesi) potesse almeno esser certa di non
+iscegliere un uomo sgradito a' sudditi ed indegno affatto del
+trono ed immeritevole degli affetti di lei, che pur ci entrava
+per qualcosa in tutto questo affare; evitando contemporaneamente
+di mortificare con un rifiuto qualsivoglia de' proci, ed
+eliminando ogni pericolo di guerra con qualunque dei regnanti
+limitrofi. I Ministri, che ascoltavano a bocca aperta, fiutarono
+subito in questo concorso matrimoniale una occasione propizia
+per rimpannucciarsi, un campo favorevole agli intrighi ed alle
+cabale. Le Eccellenze della Guerra e degli Interni, che parteggiavano
+per l'autocrate d'Antibo, applaudirono e disser: &mdash; «Brava!». &mdash; Le
+Eccellenze degli Esteri e della Grazia e Giustizia,
+che tenevano pel monarca d'Introibo, sclamarono: &mdash; «Evviva!». &mdash; Gli
+Eccellentissimi delle Finanze e dei Lavori pubblici, fautori
+del despota d'Exibo, soggiunsero: &mdash; «Ottimamente!». &mdash; Ed
+i capi de' Dicasteri dell'Istruzion Pubblica, di Agricoltura,
+e Commercio e della Marina, i quali non si erano addetti ancor
+<span class="pagenum">[16]</span>
+<a name="corr16" id="corr16"></a>definitivamente ad alcun proco, riserbandosi la parte più lucrosa
+dell'arbitro, conchiusero: &mdash; «A meraviglia!».</p>
+
+<p>Il Re, sorpresissimo di trovare per la prima volta tutti i consiglieri
+d'accordo (non gli parea vero!), contentone del ripiego,
+abbracciò la figliuola: &mdash; «Sei un angelo! sei proprio un diavolo!
+Faremo come proponi, il mio sennino. Presto, si rediga
+analogo progetto di legge e si presenti quanto prima alle Camere:
+a cura sua, signor Ministro degli Interni. Ella poi degli
+Esteri diramerà una circolare a' nostri incaricati d'affari, Ministri
+plenipotenziari, Inviati straordinari ed Ambasciatori, acciocchè
+tutte le Corti ed i Gabinetti siano a giorno delle prelodate
+risoluzioni prese a proposta di mia figlia stessa (marcherete
+ben questo nella Nota), e con le quali si tronca ogni
+germe di conflitti che potevano risultare dalla preferenza accordata
+ingiustificatamente all'uno o all'altro de' concorrenti.
+Ella, che ha le chiavi dell'Erario, pensi un po' a domandare
+alle Camere un credito straordinario per le spese che incontreremo
+festeggiando ed ospitando tanti Principi regii. A Lei,
+raccomando la manutenzione delle strade che conducono alla
+frontiera. A Lei, la scelta delle guardie d'onore. A Lei, che
+l'opera ed il ballo sian buoni. &mdash; Signori, si è fatta mezzanotte;
+la seduta del Consiglio è sciolta. Vo a letto».</p>
+
+<p>Detto fatto, venne presentato alla Camera dei Deputati scaricabarilesi
+il seguente schema di legge:</p>
+
+<p class="center pad2">ZUCCONE XIV<br />
+<br />
+<i>per grazia di Dio e volontà nazionale
+Re di Scaricabarili</i>.</p>
+
+<p class="pad2">«Art. 1. Dal 1º maggio del corrente anno al 30 aprile del
+venturo, è aperto un concorso per ottenere la mano della principessa
+Rosmunda, erede <a name="corr16a" id="corr16a"></a>presuntiva del trono.</p>
+
+<p>«Art. 2. I proci dovranno soggiornar tutta l'annata sul territorio
+scaricabarilese e studiarsi di meritare l'affetto del popolo.</p>
+
+<p>«Quegli, che le acclamazioni popolari ed un voto del Parlamento
+dichiareranno pel Beniamino della nazione, avrà la Principessa
+per moglie ed il titolo di Principe Ereditario di Scaricabarili.</p>
+
+<p><span class="pagenum">[17]</span>«Art. 3. È aperto al Governo del Re un credito straordinario
+di 41 milione, quattordicimila settecentotto lire e quarantaquattro
+centesimi (41,014,708,44) ripartito sul bilancio dell'anno presente
+e del venturo e da pagarsi alla Lista Civile in rate mensili di tre
+milioni quattrocendiciasettemila, ottocentonovantadue lire e centesimi
+trentasette (3,417,892,37) per sopperire alle spese di ospizio
+de' concorrenti e del seguito.</p>
+
+<p>«Questo credito sarà iscritto nella parte straordinaria del bilancio
+delle Finanze, in apposito paragrafo 7 <i>bis</i>, sotto la rubrica:
+<i>Spese per ospitare e festeggiare i proci della Principessa ereditaria</i>.</p>
+
+<p>«Art. 4. Non potranno concorrere i minorenni, gli ebrei, i
+negri, i rognosi, i tignosi e generalmente chiunque è affetto da
+malattia della pelle.</p>
+
+<p>«Art. 5. Lo sposo della Principessa dovrà passare almeno otto
+mesi dell'anno nel Regno; e non potrà condurre fuori la moglie.
+Caso fosse una testa coronata, l'unione dei due Reami dovrà
+essere puramente personale, ed il soggiorno abituale nel territorio
+scaricabarilese.»</p>
+
+<p>Questa legge non passò mica per acclamazione: anzi incontrò
+molte difficoltà, sofferse emendamenti, e stette lì lì per pericolare.
+L'opposizione voleva modificare l'art. quinto; e pretendeva che
+il marito della Principessa, se Re altrove, dovesse abdicare. Il
+Ministero pose la quistione ministeriale, e vinse. Anche all'articolo
+quarto, quello delle esclusioni, ci fu tempesta. I partigiani
+del monarca d'Introibo avrebber voluto annoverare fra le
+cause d'esclusiva la claudicazione e lo strabismo; i fautori del
+despota d'Exibo la scrignutaggine e gli occhi torti; e gli aderenti
+dell'autocrate d'Antibo la gibbosità e la zoppaggine. Ma fu
+fatto osservare, che la Camera si metteva su d'una mala strada;
+e che, se s'avevan da scartare tutti i difettuzzi corporali, probabilmente
+nessun principe sarebbe in grado di pretendere alle
+nozze della Rosmunda, e bisognerebbe ricorrere ai facchini, ai
+bazzarioti, ai camalli, ai bastagi, nei quali soli si trova la perfezione
+statuaria del corpo. Dopo lungo discutere l'articolo venne
+votato in questa forma: «Sono esclusi dal concorso i minorenni,
+gli acattolici, i negri, gli epilettici, i mutilati, i ciechi, i sordomuti,
+i gozzuti, i rognosi, i tignosi, e generalmente chiunque
+è affetto da malattie dermatiche. Sarà considerato maggiore
+chiunque è tale per le leggi del proprio paese».</p>
+
+<p><span class="pagenum">[18]</span>Ma la burrasca tremenda fu all'articolo terzo, che venne rimandato
+e discusso per ultimo. Chi sosteneva eccessiva, esorbitante,
+la somma stanziata; e paragonava invidiosamente i banchetti
+ed i palagi offerti a' proci della Principessa col pan di
+cruschello e co' tuguri affumicati del povero popolo, dal quale
+dovevano spremersi le lire quarantun milione, quattordicimila
+settecentotto ed i centesimi trentasette. Altri invece affermava,
+che la somma domandata riuscirebbe scarsa all'uopo ed insufficiente,
+meglio aumentarla allora, che esporsi alla presentazione
+di crediti suppletori. Finalmente, dietro mozione di un partigiano
+delle economie sino all'osso, la somma totale venne ridotta
+a quarantun milione, diecimila trecenventinove lire e settantasei
+centesimi; ossia ridotta di quattromila trecensettantotto lire e
+centesimi sessantotto, cioè di trecensessantaquattro lire ed ottantanove
+centesimi al mese, come può verificarsi da chiunque ha
+poco abbaco. La <i>Società tutelatrice dei diritti del popolo</i> votò un
+indirizzo ed una medaglia d'oro all'animoso deputato, che aveva
+saputo procacciare un tanto disgravio ai contribuenti, incoraggiandolo
+a proseguire nel difficile cammino: <i>Sic itur ad astra</i>.
+Il dritto della medaglia doveva rappresentare esso deputato
+in figura di Ercole, che strappava un'offa ad un Cerbero col
+motto: <i>Pochi compagni avrai per l'alta via</i>. Il rovescio conteneva
+le parole: <i>Economia di quattromila trecensettanta lire e centesimi
+sessantotto. La Società tutelatrice dei diritti del popolo al deputato
+Lesina.</i> L'indirizzo venne subito presentato: della medaglia i sottoscrittori
+ed il deputato Lesina stesso aspettano ancora le notizie.
+E stando, che la Camera, per avere impiegati sette giorni
+alla discussione di questo articolo e tredici a quello delle esclusive,
+si trovava stanca ed i Deputati avevan fretta di tornarsene
+alle case loro a celebrarvi la Santa Pasqua; la legge pel
+rinnovamento del privilegio alla Banca fu votata in quindici minuti
+alla svelta, e si sbrigarono due o tre bilanci in una seduta
+sola.</p>
+
+<p>Il primo maggio fu la presentazione e l'accettazione dei concorrenti.
+Principali erano: il monarca d'Introibo, il despota di
+Exibo e l'autocrate d'Antibo. Poi ci fu un vecchio general di
+esercito o maresciallo che dir si voglia, di non so che lontano
+paese, di Fanfaronia, credo; due poeti; cinque o sei nobilicchi
+spiantati; un dipintoruzzo di sorici; un maestro di pianoforte;
+<span class="pagenum">[19]</span>
+ed un tenore. Insomma, tutti i cenci vollero entrare in bucato.
+Un banchiere ricchissimo, millionario, nella cui anima plutocratica
+era, non si sa come, germogliata una più degna ambizione,
+venne scartato a termini dell'articolo quarto perchè afflitto da
+un orzaiuolo.</p>
+
+<p>In questa schiera di corteggiatori, certo, non ve n'era alcuno
+che potesse non dispiacere alla bella Rosmunda; ed il denaro
+pubblico sarebbe stato meglio sprecato, mantenendo un serraglio
+di fiere, un giardino zoologico. La presunzione e l'albagìa degli
+avvocati la stomacava: sapevan tutto, parlavan di tutto, discutevan
+di tutto, sofisticavan su tutto, securamente, imperturbatamente,
+arrogantemente. Figurarsi! quegli avvocati, obbligati
+dalla professione ad immischiarsi di tutto, finanze, agricoltura,
+commercio, industria, religione, guerra e persino giurisprudenza,
+erano onniscienti, onnipotenti; o, per meglio dire, solo una cosa
+ignoravano: la coscienza, sola una cosa non potevano: esser galantuomini.
+La facondia loro volgare; gli artifizi rettorici triviali;
+i sofismi plebei; le frasi ad effetto plateali; offendevano il buon
+gusto della Principessa. La quale non sapeva comprendere, come
+que' farabutti potessero tanto nelle assemblee e nelle adunanze
+popolari. Ma noi possiamo comprendere il perchè: le assemblee
+ed i comizi non sono composti in maggioranza da
+persone ammodo, colte ed intelligenti quanto la Principessa
+Rosmunda!</p>
+
+<p>Raffaello Granata, il Cimadibue dalla lunga zazzera e dalla
+berretta di velluto, era almeno soltanto noioso. S'aveva imparate
+non so che frasi sul pittore universale e faceva di tutto: lui frescante,
+lui acquarellista, lui pittore ad olio, a guazzo, con l'encaustico;
+lui pittore di genere e di storia; lui ornatista, fiorista,
+figurista, paesista, prospettista, ritrattista, internista, animalista,
+scenografo. Persuaso, che l'arte, per la quale si credeva nato
+ed alla quale tutti il giudicavano negato, fosse quanto v'ha di
+più grande al mondo, degna di ogni corona e d'ogni esaltazione,
+voleva rinnovare il miracolo di Borgo Allegro. Pretendeva, che
+la Rosmunda gli stesse a mossa per una Madonna grande al vero,
+ch'egli avrebbe poi regalata alla Metropolitana di Scaricabarilopoli.
+Con quel modello e con la sua valentìa come non fare un
+capolavoro? Ma il premio sperato da questo impiastratore, da
+questo pittor da sgabelli, da boccali, da fantocci, da candele, da
+<span class="pagenum">[20]</span>
+chiocciole, da taverne, da colombaie, da marzocchi, era ben altro
+da quello ottenuto da Cimabue. Gli Scaricabarilopolitani, entusiasmati
+al paro de' Fiorentini del Dugento, lo avrebber portato
+in trionfo e la Principessa sarebbe stata sua.</p>
+
+<p>La presunzione del pianista era più fatua. Quel tartassator di
+tasti dalle spiovute chiome, ragionava così: &mdash; «Il Parlamento
+ungherese ha votato una spada di onore a Francesco Liszt, per
+qual merito? per una grande agilità negli arpeggi e per aver
+composto sonate, che intronano gli orecchi. Darò io dei concerti,
+io, che assorderanno, altro che intronare! farò vedere
+io, cosa sia lo spadroneggiar sul pianoforte, sul cembalo. E se
+questo Parlamento non mi decerne la Principessa, vuol dire che
+son tutti barbari, che nulla comprendono dell'arte, nulla!».</p>
+
+<p>Il tenore guardava dall'alto in basso il musico. Egli era un
+pezzo d'omo, con certe spallacce, con un petto! e pettoruto! Le
+marchese e lo banchieresse di tutta le città, nelle quali s'era
+prodotto, lo avevano sempre distinto. I palchi, le platee, i lobbioni
+gli avevan prodigati gli applausi ed i battimani; gli erano
+stati offerti gioielli per sottoscrizione pubblica; i Municipii gli
+avevano data la cittadinanza onoraria; il popolo gli aveva staccati
+i cavalli dalla carrozza e ci erano stati degl'imbecilli, che
+vi si erano attaccati per istrascinarla. Del resto, salvo queste
+virtù amatorie e canore, nulla: ignorava la grammatica e le
+creanze. Ma stimava facile di piacere alla Principessa, e di destare
+negli Scaricabaripolitani lo stesso fanatismo suscitato presso
+non men colti pubblici e non meno inclite guarnigioni.</p>
+
+<p>Parliamo un po' de' poetonzoli, entrambo compenetrati dalla
+missione dell'arte; entrambo convinti il poeta essere superiore a
+tutti ed a tutto (persino alle regole di sintassi e di prosodia)
+ed il genere umano doversi stare in ammirazione innanzi ad
+esso e rispettarne e secondarne i capricci ed aspettarne la parola,
+il verbo, la luce, la rivelazione. Perchè la parola è rivelazione;
+e la rivelazione è luce; e la luce è verbo; ed il verbo
+è dio, ed il poeta è vate, ed il vate è profeta. Nell'animo cristallino
+del cantore ispirato si ripercote tutto il mondo umano
+e divino; esso animo è il vero centro del mondo. Infelice il secolo,
+che disprezza e lapida e crocefigge e schernisce e frantende
+il poeta-messia! Misera quella donna, che potrebbe intrecciar le
+rose agli allori ed invece circonda di spine le teste radianti ed
+<span class="pagenum">[21]</span>
+ispirate! Ma un verso, una parola del poeta vindice reca loro
+il meritato castigo e li mette alla berlina per l'eternità. Sentir
+tutto il giorno questa litania non è uno spasso.</p>
+
+<p> &mdash; «O Dio!» &mdash; pensava la Rosmunda, «quanti vituperii
+diran costoro di <a name="corr21" id="corr21"></a>Scaricabarili e di me! Eppure preferisco qualunque
+ingiuria loro alle lodi, di cui m'infastidiscono adesso!»</p>
+
+<p>Quanto al general Fabrizio Tremolowski, gli era uno di quegli
+avventurieri, che portano la loro spada dovunque si combatte
+per la libertà, per una causa giusta e santa! che ogni
+Governo provvisorio promuove di uno o due gradi, ed i quali
+hanno arraffata riputazione di prodi senza aver mai preso parte
+ad una battaglia affrontata o di strategici per una resa. Sono
+eroi delle quattro parti del mondo, perseguitati da tutte le Polizie,
+ed alimentati da tutte le sottoscrizioni patriottiche. Ostentano
+sempre alcun solenne di sberleffe... ricevuto in qualche
+bisca ed un naso rosso a peperone. Talvolta le rivoluzioni gli
+impongono anche ai Governi ammodo: allora perdono in tutta
+fretta una battaglia e poi si pappano per una ventina d'anni
+la pensione di ritiro.</p>
+
+<p>Ma insomma tutti costoro avevan pure o s'illudevan pure di
+avere qualche merito: parte vantava nobili studii; parte o giusta
+o ingiustamente aveva ottenuta o scroccata celebrità o popolarità.
+Tenore, maestro di musica, poetucolo, pittorello, condottiero,
+cavalocchi, erano qualcosa. Ma la nullità piena, la più
+stucchevole oltracotanza, il grado massimo di fatuità si rattrovava
+nei nobiluzzi spiantati, ne' gentiluomini squattrinati. Nel
+Regno di Scaricabarili, aboliti feudi e fidecommessi e maggioraschi,
+i cosiddetti nobili, sprovveduti di qualsiasi privilegio o
+prerogativa, erano ormai semplicemente de' titolati: e la vanità
+del titolo faceva sì che non istudiassero e lavorassero; che attendessero
+soltanto alle femmine, al giuoco, a' cavalli, a futilità.
+E nondimeno si reputavano dappiù, si figuravano d'essere
+l'eletta della nazione, chiamavano <i>altavita</i> le occupazioni, che
+non erano neppure una <i>vita</i>! La Rosmunda, avvezza a conversazioni
+meno sguaiate, non sapeva rassegnarsi ad ascoltarne i
+pettegolezzi; ed avrebbe preferito persino il tenore ad uno di
+siffatti duchi o marchesi.</p>
+
+<p>Tali erano i candidati da burla: privi d'ogni probabilità, non
+si erano potuti escludere a <i>priori</i> dal concorso, essendosi il partito
+<span class="pagenum">[22]</span>
+democratico assolutamente opposto ad ammettervi i soli
+rampolli di famiglie reali, di dinastie. I candidati serii erano
+pur sempre Baldassare V d'Introibo, Melchiorre XVII d'Exibo,
+e Guasparre I d'Antibo, triade scontraffatta.</p>
+
+<p>Il vecchio Baldassare, rimbambito e melenso, supponeva <i>bona
+fide</i> d'essere un uomo di spirito; e, se non fosse stato monarca,
+avrebbe fatto stampare la raccolta delle freddure dette e delle
+melonaggini stampate. Vecchio squarquoio e cascatoio, cascante
+di vezzi, si pose a fare il cascamorto con la Rosmunda. Brutto
+gobbo! e' non s'accorgeva nemmanco, che le sue <a name="corr22" id="corr22"></a>scene, la sua
+svenevolezza provocava solo i cachinni e gli sghignazzamenti
+della intera Corte. Componeva e declamava certe anacreontiche,
+da disgradarne quelle dello Ingarrica; e diceva le più belle corbellerie
+del mondo con faccia cornea. Un giorno, la Principessa
+intervenne ad un pranzo di gala con una collana di cammei. E
+lui: &mdash; «Che bel collare porta vilipeso al collo donna Rosmunda!». &mdash;
+Si doveva andare al teatro: la Principessa chiese che musica si
+dèsse; e lui pronto: &mdash; «Il Saffo!». &mdash; Per quanto garbata, la
+Principessa non potè dissimulare affatto un risolino; e lui: &mdash; «Lo
+so, lo so, signora letterata; lo so, ch'è una <i>s</i> impura, lo Saffo,
+lo Saffo». &mdash; Passeggiavano in giardino: la Rosmunda notò, ch'egli
+stropicciava il piede in terra: &mdash; «Che c'è, Maestà?» &mdash; «Nulla,
+ammazzavo uno scarabocchio». &mdash; In un gran ballo, mentre
+la Rosmunda ballava, egli esclamò ad alta voce: &mdash; «La Principessa
+balla come una Stinfalide!».</p>
+
+<p>Per acquistarsi poi l'affetto del popolo, era divenuto la vera
+caricatura di que' sovrani alla Giuseppe II, celebri per la famigliarità,
+con la quale permisero a' sudditi d'intrattenerli:
+frequentava i caffè, i bigliardi, le birrerie, le fiaschetterie, le
+osterie, le bettole, i liquoristi, i balli pubblici, ogni luogo di
+ritrovo, e persino quelli che la gente per bene schiva, dimostrandosi
+affabile, alla buona, alla mano. Ma la famigliarità è
+pericolosa: mostrarsi nudo e senza prestigio non fa mai conto.
+Gli stessi grand'uomini non son mai tali pe' loro camerieri; e
+scapitano sempre nell'estimazione di chi li avvicina con dimestichezza.
+Figuriamoci poi uno sciocco! Ben presto il monarca
+d'Introibo divenne il buffone, il zimbello degli Scaricabarilopolitani.
+Tutti ne facevano strazio. I bell'ingegni del volgo il caricatureggiavano,
+il mettevano in novelle ed in canzone. Gli si
+<span class="pagenum">[23]</span>
+affibbiavano più corbellerie, più balordaggini ancora, ch'egli
+non facesse o dicesse, e s'era trovato verso e modo di calunniarlo.
+Gli appiccicavano <i>appigionasi</i> dietro le spalle; i monelli
+gli facevan ressa intorno e gli si accalcavano alle spalle con battimani
+e tripudio e grida ironiche. Insomma la plebaglia godeva
+di vilipendere e schernire in lui la Maestà Regia; ed egli s'immaginava
+d'esser davvero amatissimo ed accettissimo all'universale,
+e che quelle beffe fossero le acclamazioni trionfali,
+mercè delle quali avrebbe ottenuta la Rosmunda.</p>
+
+<p>Il despota d'Exibo era un tipo d'altro genere. Mischiarsi
+nella folla, lui, Don Melchiorre XVII, lui, persona inviolabile e
+sacra? E se lo avessero aggredito? E se qualche gaglioffo avesse
+osato por le mani addosso all'unto del Signore? E se quelle
+maledette gambacce disuguali, spaiate, fossero state motteggiate
+da qualche temulento o temerario? Esporsi a pericoli, al ridicolo!
+Oh no, no, mai! per nulla al mondo! Ma gli Scaricabarilopolitani
+son gente urbana, ossequiosa: e poi, chi avrebbe
+dovuto avercela con esso lui? Eh non si sa mai! Nel dubbio,
+astienti! Eccesso di prudenza non nocque mai. Per amicarsi la
+plebaglia e propiziarsela, quando usciva in carrozza, preceduto
+dal battistrada e da un picchetto d'onore, con gentiluomini a
+cavallo a' due sportelli e seguìto da un plotone di cavalleria,
+gettava denari di qua e di là. Ne gettava talvolta anche dalle
+finestre del palazzo, allibendo e tappandosi poi dentro, tutto
+spaurito, quando i mascalzoni accalcati per raccattarlo s'abbarruffavano
+od anche solo applaudivano tumultuosamente. Una
+volta, in una festa a Corte, svenne al bel meglio, perchè alcuni
+razzi del fuoco d'artificio presero fuoco inaspettatamente
+prima del tempo. Lui n'ebbe a morir dalla paura: chi sa cosa
+immaginava che fosse. Notò un'ombra d'uomo, che traversava
+il cortile verso mezzanotte: subito mandò a chiamar la Polizia,
+fece circondare e rovistare tutto il palazzo, e, quando fu dimostro,
+l'ombra esser un guattero, che si recava a far visite
+notturne alla moglie del portinaio, scrollò il capo con aria incredula,
+volle raddoppiate le guardie, si lagnò con Re Zuccone
+della Polizia inetta o complice di non so che regicidio fantastico,
+e fece cantare un <i>Tedeum</i> in ringraziamento all'Altissimo, per
+averlo scampato da tanto pericolo. I suoi agenti avevan però
+continui abboccamenti con persone influenti, con membri del
+<span class="pagenum">[24]</span>
+Parlamento; e, profondendo tesori, cercavano di assicurargli
+buon successo.</p>
+
+<p>Ma, se questi duo proci venivan disprezzati e dal popolo e
+dalla Principessa, l'autocrate d'Antibo seppe farsi abominare;
+ed avrebbe appreso ad esecrare il nome di Re alla più monarchica
+nazione. I modi alteri e facchineschi; le violenze continue;
+il fasto scompagnato da ogni caritatevolezza; la ferocia
+dimostrata perfino verso i cani delle sue mute ed i cavalli de'
+suoi equipaggi: il fecero detestare da tutti... Ma, poich'egli ebbe
+preso un paio di volte a <i>cravasciate</i> i borghesi, che nol salutavano
+abbastanza reverenti, tutti gli sciocchi, i quali accorrevano
+in folla per ammirare lo sfarzo del suo corteo, gli si scappellavano
+e lo inchinavano. Egli pensava: &mdash; «Tiberio avea ragione:!
+tutto sta a farsi temere. Quelle quattro scudisciate han fatta
+una impressione tale sugli animi degli Scaricabarilopolitani,
+anzi di tutti gli Scaricabarilesi, che non c'è dimostrazion
+d'ossequio, ch'io non possa ottenerne. Sceglieranno me, per
+paura del castigo, che verrei loro ad infliggere, se osassero
+antepormi altri. Hanno visto, che meco non si celia. Non sono
+mica un Re fantoccio alla moderna io, un di questi Reucci
+costituzionali, o di questi Regoli illuminati: no, sono di quei
+veri autocrati all'antica, che camminavan sempre con a lato
+sargenti pronti ad eseguirne ogni comando; ed i quali non
+isdegnavano, quando mancasse il sargente, maneggiar con
+le proprie anguste mani il mazzafrustro o la bipenne, cattera!».</p>
+
+<p>Nè Guasparre smargiassava, fanfaroneggiava, millantando vizii
+che non avesse. Sentite questa. Aveva condotto seco, dal Regno
+d'Antibo, grandissimo numero di cortigiani, famigliari, domestici
+e creati; fra gli altri un coppiere, giovanetto imberbe ancora
+ed al quale diceva di volere un bene grandissimo. Lo aveva
+soprannominato Coppa d'oro; nè soffriva, ch'altri il servisse di
+coppa: ed il giovane riconoscente sforzavasi di servirlo di coppa
+e di coltello. Pure, un giorno, gli venne porto all'autocrate un
+calice di vino ammoscato; intendi: nel quale stava in infusione
+il cadaveruccio d'una mosca. Chi descriverebbe i furori di Re
+Guasparre, allorchè vide la bevanda moschifera? Fece amministrar
+venticinque buone nerbate al Coppa di oro; e gli dichiarò
+che, in caso di recidiva, gli avrebbe fatta esalar l'anima sotto
+<span class="pagenum">[25]</span>
+le verghe. S'era nell'agosto; ed in Iscaricabarilopoli, città moscosissima,
+nessuno rimembrava di aver mai visto negli agosti
+precedenti tanta copia di mosche, tal quantità di mosconi, tanti
+stuoli di moscerini, tali turbe di mosconcini, tal novero di
+mosconacci, tal moltitudine di mosconcelli, tanta folla di moschette,
+tanta adunanza di moscini, tanto popolo di moschettine,
+tanta frequenza di moscherelli, tanto spesseggiar di moscherini,
+tanto concorso di moschini, tanto esercito di mosciolini e tanta
+folla di moscioni. Scaricabarilopoli era tutta un moscaio. I signori
+salariavano persone apposta per moscare con gli scacciamosche,
+le ventole, le roste, i ventagli, i paramosche: per ogni
+stanza si tenevan tre o quattro piattelli con carta moschicida,
+cinque o sei acchiappamosche prussiani; ed il suolo era bruno
+per gl'innumerevoli cadaveri moscherecci. Ma non pareva, che
+quello sterminio le diminuisse: e le moscaiuole ed i guardavivande
+non bastavano a riparare i cibi e le provviste. La povera
+gente pappavano mosche in ogni pietanza. Anzi, il dottissimo
+Dummkopf, professore a Gottinga, nella <i>Filosofia e Storia comparata
+della culinaria e della gastronomia</i> volume quarto, capitolo
+sessagesimoquinto, pagina seicentonovantotto della settima edizione,
+annotata dall'egregio Zeitverlust, racconta, che, abituandovisi,
+le trovarono finalmente gustose; e che s'inventarono alcuni
+intingoli speciali per condirle; e che gli Scaricabarilesi son tuttora
+moschivori ed educano ed ingrassano apposta in certi loro
+moschili sciami, o gregge di insetti. Cosa, della quale non può
+dubitarsi, vedendola affermata da due tali rappresentanti della
+scienza tedesca!</p>
+
+<p>Pensate come stesse attento il pocillatore di Re Guasparre!
+Pure, il diavolo ci mise la coda; ed una volta, in quella appunto
+che porgeva un bicchiere di barbèra spumante alla Maestà Sua,
+ecco una moscuzza scapata e ghiotta casca nel vino. L'autocrate
+comincia a bere ed avverte un cosa fra lo labbra. Gli
+salta la mosca al naso, prende la cosa con l'indice e il medio
+della sinistra, guarda e riconosce la bestiuola semiviva. Chiama
+Coppa d'oro e gliela mostra sul tondo di porcellana bianca,
+senza profferir verbo, ma con una guerciata terribile.</p>
+
+<p>Il fante di coppe allibì. Volentieri avrebbe fatto il passo della
+mosca; ma come svignarsela? Cadde ai piedi del padrone, sclamando: &mdash; «Maestà,
+non faccia d'una mosca un elefante!»
+<span class="pagenum">[26]</span></p>
+
+<p> &mdash; «Ho giurato», &mdash; rispose l'autocrate, che era uomo di parola. &mdash; «Vedrai
+se so levarmi i moscherini dal naso!». E chiamò
+gli aiutanti: &mdash; «Prendete costui, prendetelo; menatelo nel
+cortile e fategli esalar l'anima sotto le verghe».</p>
+
+<p>Così fu fatto. Le strida del vergheggiato andavano al cielo;
+ma quel Re crudele non se ne lasciò impietosire; le strida s'affievolirono,
+divennero gemiti; e l'autocrate chiamato un altro
+servo gli disse; &mdash; «Mi farai tu da coppiere in seguito! Fa, che
+l'esempio di Coppa d'oro ti valga!».</p>
+
+<p>I gemiti cessarono e gli aiutanti tornaron di sopra, fecero
+reverenza e riferirono, che la Maestà Sua era stata obbedita.
+Maestà, che non aveva interrotto il pranzo, non aveva, nè perduto
+un boccone; sogghignò, e dopo aver sorbillato un bicchierin
+di Malaga, soggiunse: &mdash; «Benone! ma gli è inutile di divulgare
+il fatto: spero, che saprete tener tutti il cocomero all'erta?
+Insomma, mosca di quel, ch'è accaduto!».</p>
+
+<p>Ma come occultar certe cose? Quella insigne ferocia fu ben
+presto di ragion pubblica, e tutta la città sossopra. Cominciarono
+a farsi capannelli, che poi divennero attruppamenti: la folla sdegnata
+profferiva minacce contro l'autocrate d'Antibo, contro gli
+altri pretendenti della Principessa e vociferava di manometterli.
+Bisognò batter la generale e far circondare dalla forza le
+residenze di Guasparre, Melchiorre e Baldassarre. Quest'ultimo
+provò a mischiarsi alla folla, bestemmiando anche lui contro l'iniquità
+del collega; ma non era momento da scherzare con l'ira
+popolare, e ci volle il bello ed il buono per ricondurlo salvo in
+casa. Don Melchiorre tentò di fuggire; e poi, tremando come
+una vetrice, andò ad appiattarsi fra le materasse, dove il soprappresero
+dolori colici. Nè dell'esercito stesso era molto da fidarsi
+per la difesa dell'autocrate di Antibo. Il capitano Sennacheribbo
+dei dragoni, uno degli uffiziali più stimati, fregiato
+della medaglia d'oro al valor militare, rispose al colonnello
+che gli ordinava di recarsi a difesa del Re Guasparre: &mdash; «Do
+piuttosto le dimissioni, che espormi a torcere un capello a
+chicchessia in difesa di quel mostro». &mdash; Fu mandato agli arresti
+di rigore. Frattanto cominciò fortunatamente un acquazzone
+dirotto, che disperse la folla senza spargimento di sangue.</p>
+
+<p>Il Procurator generale avrebbe voluto procedere. Ma l'autocrate
+d'Antibo, alle prime rimostranze fattegli fare officiosamente
+<span class="pagenum">[27]</span>
+da Re Zuccone, rispose: &mdash; «Essere Re, non esser sindacabile
+se non da Dio, per la propria condotta verso alcun suo suddito.
+Non potersi sottoporre ad alcun Tribunale scaricabarilese
+in virtù del principio d'estraterritoralità. Aver esercitata la
+propria giurisdizione e compìto un atto di giustizia sopra un
+suo subordinato. Il caso suo essere identico a quello di Cristina
+di Svezia, quando fece mettere a morte il Monaldeschi
+nella Galleria de' Cervi del palazzo di Fontanabellacqua, il
+dieci dicembre milleseicencinquantasette. Il Re di Francia avere
+allora riconosciuto il dritto di Cristina ed ammessa la propria
+incompetenza ad esaminarne la condotta. E lui, Gasparre,
+esser di più Re effettivo, non abdicatario, eccetera, eccetera». &mdash; Diplomaticamente
+parlando, secondo il Diritto internazionale
+(che è spesso cosa stortissima) Gasparrino aveva
+ragione pur troppo, come riconobbero i legisti della Corona. Si
+lasciò cader la faccenda. Il professore di Diritto internazionale
+presso l'Università di Scaricabarili ebbe diecimila lire dall'autocrate
+d'Antibo per iscrivere alcune argutissime <i>Considerazioni
+sulla giurisdizione, che gli autocrati conservano all'Estero su' loro
+sudditi e specialmente sulle persone del seguito</i>: nessuno lesse lo
+scritto, tutti il decantarono per un capolavoro; dopo dieci giorni
+quasi nessuno pensava più alla morte del povero Coppa d'oro.</p>
+
+<p>Ma come raffigurarvi l'orrore, che la <a name="corr27" id="corr27"></a>Rosmunda provava per
+questa tigre in volto umano? e 'l suo sgomento, riflettendo,
+che forse appunto pel terrore incusso dall'autocrate e per cansare
+una guerra, ch'egli avrebbe inumanissimamente condotta, popolo
+e Parlamento potevano lasciarsi indurre, rassegnarsi ad
+acclamarlo Re, a darglielo per isposo? Diventar moglie di uno
+capace di far morire un favorito sotto le verghe, perchè ha trovato
+una mosca nel bicchiere! Uh, povera principessina!</p>
+
+<p>Ella slacciava il legacciolo donato dalla fata Scarabocchiona,
+se ne cingeva il polso sinistro, il baciava... e subito, immantinente,
+la terra veniva scossa come da un tremuoto, s'udiva
+come un rombo d'un tuono, ed appariva quella bellissima donna,
+tutta velluti e trine e gemme, la quale diffondeva intorno una
+luce vivida tanto da rischiarare splendidamente la stanza e da
+fare impallidire qualunque lume artificiale o naturale. La Rosmunda
+si buttava in braccia alla santola, e si querelava e rammaricava.
+Quella buona fata ad abbonirla, a
+<span class="pagenum">[28]</span>
+confortarla: &mdash; «Abbi fiducia! spera! Ti par egli, ch'io ti possa aver porto un
+consiglio insidioso? che la tua comare ti voglia ingannevolmente
+precipitare, affogare? Ti par egli? Sta pur certa, che
+avrai uno sposo degno, un marito stimabile, un consorte conveniente,
+un coniuge quale il desideri. Ma sai, che dovrei offendermi
+della tua diffidenza?». &mdash; E proseguiva a garrir così
+per un pezzo. E la figlioccia si rassicurava al quanto ancor essa.
+Ma poi, ripartita, rivolata via, riscomparsa la madrina, la Rosmunda
+ricascava nelle perplessità precedenti. Considerando come
+fra tutti i proci non vi fosse una persona stimabile od amabile,
+un individuo, al quale potesse rappresentarsi senza raccapriccio
+di vedersi indissolubilmente legata, ridisperava.</p>
+
+<p>La triade de' concorrenti scettrati, per boriosa che fosse e
+piena di sè e di poca levatura, capiva arcibenone di essere cordialmente
+esosa ed abominevole alla reda del trono di Scaricabarili.
+Malgrado i riguardi cerimoniosi ed il contegno affabile,
+che venivano imposti e suggeriti alla Rosmunda dalla etichetta
+di Corte, dalla gentilezza naturale, dalla buona educazione,
+dalla posizione difficile, in cui si trovava, e dalle raccomandazioni
+paterne e da' consigli della santola, la poverina non riusciva
+a dissimular l'avversione per quelle tre caricature mostruose.
+Essa pensava: &mdash; «Qualunque di cotesti concorrenti venga prescelto,
+ed uno di costoro dev'essere scelto pur troppo, checchè
+dica la fata per confortarmi; perduta che abbia ogni speranza
+di redenzione e di salute; quando si tratterà di firmare l'atto
+di matrimonio innanzi al Presidente del Senato, che tiene i
+registri di Stato Civile della famiglia reale; io..... sorbirò
+qualche gentil veleno, il quale mi sottragga all'avvenire miserando,
+che mi si appresta». &mdash; Risoluzioni di tal fatta (ed
+irremovibili) ben possono occultarsi: ma come nasconder l'aborrimento
+per coloro, che ce le ispirano? nasconderlo in tutto?
+Vederci costretti a desiderare ed apprestarci la morte, a diciassett'anni,
+e quando potevamo ragionevolmente imprometterci
+una vita felice, è crudele strazio: altera la salute ed il carattere.</p>
+
+<p>Dunque, i tre Regnanti si sapevano in abominio alla Principessa:
+e d'altronde cominciavano ad accorgersi, che, malgrado
+l'imbecherare ed il subornare, malgrado i raggiri e lo cabale,
+difficilmente avrebbero ottenuta la popolarità e le acclamazioni
+richieste dalla legge sul concorso. L'autocrate d'Antibo, che aveva
+<span class="pagenum">[29]</span>
+un po' più di giudizio, di mitidio, di comprendonio, di sale in
+zucca degli altri due, pensò bene di convocare il despota d'Exibo
+ed il monarca d'Introibo ad un concilio privato. S'adunarono
+<i>inter pocula</i>, loro tre soli. Rimandata la livrea, votate alcune bottiglie
+di un poderoso vino e squisito, atto ad infonder coraggio
+persino a Don Melchiorre; il convitatore tenne a' convitati il
+seguente discorsetto:</p>
+
+<p>«Care Maestà, siamo competitori. Verissimo. Nondimeno abbiamo
+un visibilio d'interessi comuni. Ciascun di noi brama
+per sè la bella Rosmunda, e quel, che importa vieppiù, la corona
+di Scaricabarili. Seicento cinquantaquattromila trecento
+ventun miglio quadrato di superficie con centoventitrè milioni,
+quattrocentocinquantaseimila settecentottantanove abitanti,
+non sono una bagattella. C'è un guaio però: la Rosmunda
+non digerisce nessuno di noi, e la Nazione, che per mezzo
+delle Camere mette sempre il becco in molle in tutto, ci ama
+press'a poco <a name="corr29" id="corr29"></a>quanto l'epizoozia, anzi l'epidemia. Oh quanto
+ci sarebbe da riformare, in questo maledetto paese! se giungo
+ad insignorirmene, do lo sfratto a tutti i chiacchieroni,
+e... Dunque io credo, che Principessa e Parlamento, piuttosto
+che qualunque di noi accetterebbero per marito e sovrano
+quel musico sfiatato, o lo scassinator di cembali, o l'imbratta
+tele, o quel tagliacantoni del general Tremarella, od uno di
+que' pennaiuoli, od uno di quei cavalocchi od uno di que'
+nobilicchi. Io potrei rassegnarmi a vedermi anteporre uno di
+voialtri, che siete teste coronate e ch'io riconosco per eguali
+miei; non un cialtrone. Quindi mi parrebbe da escogitare un
+modo, che assicuri ad uno di noi tre queste nozze. Io ritengo,
+che non abbiate neppur voi la debolezza di credervi vincolati
+dal giuramento prestato il primo maggio? No, n'è vero?
+Dunque il modo è bell'ed escogitato. Diamo una gran caccia,
+alla quale inviteremo la Principessa. Noi, vi si andrà accompagnati
+da tutto il nostro seguito; la Rosmunda verrà senza
+sospetto e con pochi seguaci e senza scorta militare. Nel meglio
+della caccia, c'impossesseremo di lei, ci sbrigheremo in
+un modo o nell'altro dei seguaci; e via, a briglia sciolta verso
+la frontiera. Quando saremo in una piazza forte o vostra
+o mia, decideremo a chi debba appartenere la preda».</p>
+
+<p> &mdash; «Decidiamo ora,» &mdash; disse il monarca d'Introibo, ch'era
+<span class="pagenum">[30]</span>
+sciocco sì, ma fino ad un certo punto. &mdash; «Siamo tutti galantuomini,
+ma mia nonna diceva: <i>fidarsi è bene, non fidarsi è meglio</i>.
+Patti chiari e amici cari!».</p>
+
+<p> &mdash; «Ma» &mdash; rispose Guasparre &mdash; «se fissiamo prima colui, che
+deve godersi il frutto della rapina e del ratto, gli altri due
+potrebbero credere di non aver interesse ad assisterlo».</p>
+
+<p> &mdash; «Bah!» &mdash; replicò Baldassarre. &mdash; «Facciamo così. Per cansare
+ogni attrito, ogni gelosia, giochiamocela a' dadi, appena
+passata la frontiera».</p>
+
+<p> &mdash; «Felicissima idea! Ce la dadeggeremo! Che ne dice la Maestà
+del despota d'Exibo?».</p>
+
+<p>Don Melchiorre trovava dal canto suo infelicissima l'idea, perchè
+aveva una paura sordida. Ma i colleghi, deliberati a fare il
+colpo, che lo minacciavano caso non volesse cooperarvi, gli facevan
+paura anch'essi. Fra' due pericoli scelse per minor male
+il più remoto; e si obbligò ad esser complice dell'attentato.</p>
+
+<p>Si apparecchiò la caccia nella macchia di Valquerciame, bosco
+famoso, a non molti chilometri da Scaricabarili. Re Zuccone,
+vecchio e podagroso, non seguiva più le cacce da qualche
+lustro ed aveva preferito sempre una buona mensa a questi divertimenti
+faticosi, e la selvaggina e la cacciagione in tavola
+alle fiere nelle selve. La Principessa invitata, avrebbe voluto,
+ma non ardì scusarsi; e promise di trovarsi al convegno, con
+pochi gentiluomini ed alquante gentildonne di Corte. Il monarca
+d'Introibo, il despota di Exibo e l'autocrate d'Antibo
+partirono nottetempo dalla città per giungere a punto di giorno
+al ritrovo. Ma Baldassarre aveva nei giorni precedenti, sotto
+colore di disporre tutto per la caccia, mandati i loro seguaci
+spicciolatamente a scaglionarsi con cavalcature fresche lungo la
+consolare, che conduceva alla frontiera, la quale non era lontanissima.
+Alle sei del mattino, la Rosmunda giunse a cavallo
+co' suoi nel luogo fermato; e la caccia cominciò lietamente.</p>
+
+<p>Secondo il pattuito, la intera comitiva doveva ritrovarsi a cena,
+verso le nove pomeridiane, nella Reggia di Scaricabarilopoli.
+E che cena, che cena avevano preparata i maestri di bocca, i
+cuochi, i cucinatori, i guatteri, i pasticcieri, i sorbettieri di Corte!
+che vivande! che intingoli! che savori! che vini poi! quanta
+grazia di Dio! C'era di che soddisfare la fame rabida del
+cacciatore e da solleticare il palato d'un gastronomo sazio!
+<span class="pagenum">[31]</span>
+Tutti aspettavano: ma si fanno le nove, e non giunge nessuno;
+suonano le dieci, nessuno; siamo alle undici, nessuno; scocca la
+mezzanotte, nessuno; canta il gallo, nessuno; albeggia, nessuno;
+spunta il sole, nessuno. E quel ch'è peggio, non un messo, un
+corriero, che recasse notizie. Cosa mai poteva essere accaduto
+alla principessa Rosmunda, ed alla intera comitiva? Il povero
+padre, che non aveva chiuso occhio tutta la nottata, e solo verso
+mezzanotte, per non venir meno, si aveva mangiato un cestello
+di frutta di mare, (ostriche, angine, fasolari, cannolicchi),
+un consumato, un pasticcio di fegato d'oca, una fetta di timpale,
+del pesce in bianco, quattro costolette di cervo coi piselli,
+dei petti di pollo ai tartufi, un ponce alla romana ed un po' di
+cinghiale arrosto, il povero padre, dico, stava sulle spine. Manda
+corrieri, spedisce aiutanti: non tornano. Finalmente, disperato,
+chiama il capitano, che in quel giorno comandava la guardia
+a Palazzo e gli dice: &mdash; «Figliol mio, qua dev'essere accaduto
+una gran disgrazia certo. Fammi il piacere: raduna il
+tuo squadrone. Non importa che la Reggia rimanga sguernita;
+basta la guardia nazionale. Corri alla macchia di Valquerciame;
+frugala tutta, percorrila in ogni senso, per ogni verso,
+informami d' ogni scoperta con qualche ordinanza e non tornare
+senza la Principessa. Ha' tu inteso?»</p>
+
+<p> &mdash; «La Maestà vostra sarà obbedita. Comanda altro?»</p>
+
+<p> &mdash; «Va figliuol mio, che Dio ti benedica. Come ti chiami?»</p>
+
+<p> &mdash; «Maestà, sono un trovatello educato per carità da una buona
+vecchia. Mi han posto nome Sennacheribbo Esposito. M'arrolai
+volontario; servo da undici anni; mi han conferita una
+medaglia d'oro per una bandiera presa al nemico; son capitano
+di cavalleria di seconda classe con dugentoventitrè lire e
+trenta centesimi al mese e due razioni di foraggio».</p>
+
+<p> &mdash; «Va, Sennacheribbo;» &mdash; disse Maestà, chiamandol gentilmente
+pel nome e non pel cognome, quasi ingiurioso, come
+quello, che gli doveva rammentare d'esser <i>filius nullius</i>, &mdash; «Va,
+Sennacheribbo mio, non perder tempo. E se mi riporti
+o riconduci sana e salva la figliuola mia, ti giuro che nessuno
+sarà quind'innanzi al di sopra di te nel mio Regno».</p>
+
+<p> &mdash; «Il servire la Maestà Vostra è premio a sè stesso».</p>
+
+<p>E senz'altro dire, fatta riverenza al Re, Sennacheribbo scese,
+al corpo di guardia, chiamò il trombetta e fece sonare a raccolta.
+<span class="pagenum">[32]</span>
+Venti minuti dopo, lo squadrone partiva, galoppando per
+alla volta di Valquerciame. Lasciamolo galoppare e vediamo di
+appurar più pel minuto la storia di Sennacheribbo Esposito, capitano
+di seconda classe nel quinto reggimento Dragoni della
+Maestà del Re di Scaricabarili.</p>
+
+<p>Lo Esposito non aveva detta cosa al Re Zuccone, che non
+fosse vangelo. Egli era un trovatello, raccattato un bel mattino
+per istrada da una donnicciola, che un altro poco il calpestava
+nell'uscir di casa. Rinvoltato in poveri cenci e sudici, vagiva lamentevolmente.
+La vecchia sel recò a casa, il fece allattare da
+una capra e sel tirò su ed il fece andare a scuola e lo amò proprio
+come figliuolo. Sperava farne un buon operaio, che fosse il
+bastone della vecchiezza sua, perchè già, l'affetto de' genitori
+più o meno, ha sempre della speculazione. Sennacheribbo ascoltava
+a bocca aperta i racconti, che si facevano nelle veglie; e
+sognava di figliuole di Re incantate, che dovevano esser liberate
+dal suo valore. Quando a scuola gli cominciarono a spiegare le
+prodezze di Ercole e degli altri Semidei, non pensava ad altro;
+e piangeva di essere ancor bambino e di non poter girare pel
+mondo, emulando i grandi esempli di valore antico. Quando fu
+più grandetto e capì passati irrevocabilmente i tempi eroici, fu
+per lui un disinganno amaro. Aborriva dall'ozio, ma il lavoro
+servile dell'operaio gli ripugnava: aveva bisogno di faticare per
+guadagnarsi un tozzo di pane e fretta di cessare di essere a
+carico della sua benefattrice; sentiva profondamente la mortificazione
+di essere un projetto (Re Baldassarre d'Introibo avrebbe
+detto, un <i>projettile</i>) d'essere un projetto, allevato per carità, e
+non meno profondamente la riconoscenza verso colei, che aveva
+supplito a' genitori suoi. Frattanto scoppiò una guerra; egli
+poteva aver da quindici in sedici anni, ma era alto e forte,
+come se non ne avesse contati meno d'una ventina. Vedendo i
+be' reggimenti, che sfilavano al suono delle bande e delle fanfare
+e si recavano al campo; vedendo tanti giovani arrolarsi
+allegramente; egli si crucciava. Abbandonar secretamente la
+madre adottiva non osava; manifestarle il desiderio di marciare
+nemmanco: e, per non affliggerla, si macerava. La buona
+donna però, preoccupandosi della tristezza di Sennacheribbo,
+che dimagrava, dimagrava e perdeva ogni freschezza di carnagione
+e l'appetito, ed amorosamente osservando e notando, giunse
+<span class="pagenum">[33]</span>
+a discoprire qual baco il rodesse. Era poverella e vecchierella
+e d'umil condizione, ma non di sensi volgari: sapeva amare
+con disinteresse e devozione, sapeva. Aveva accolto ed
+educato quel fanciullo, sperando farne il bastone della sua vecchiaia;
+ma seppe sacrificare senza esitazioni la sua speranza, i
+suoi disegni, al bene di lui, alla contentezza di lui. Raggranellò
+alcuni suoi piccoli risparmii, chiamò il giovane e gli disse: &mdash; «Ho
+scoperto il tuo desiderio. Grazie di averlo combattuto per
+amor mio. Segui il tuo genio. Non ti dico di risparmiarti, perchè
+non sarebbe consiglio da darsi ad un soldato. Se t'incoglierà
+qualche male, sta certo che la mamma tua non ti sopravviverà.
+Torna, torna presto; torna illeso e glorioso; e non
+dimenticar mai la povera vecchia, che non ha altra gioia
+che te».</p>
+
+<p>Sennacheribbo abbracciò la madre, piangendo e giubilando;
+rifiutò i quattrini; corse ad arrolarsi; e partì la sera stessa pel
+campo. Mandò una prima lettera, che la povera donna rilesse
+cento volte; e poi, affaticato dalla istruzione prima, e quindi
+dal servizio, smise di scrivere, non riflettendo ai palpiti, che
+doveva provar la sua benefattrice. Succedettero scaramucce e
+fatti d'armi, ai quali prese parte, e finalmente una battaglia
+campale sanguinosissima, dove rimasero molte e molte migliaia
+di combattenti, ma che fu vinta dagli Scaricabarilesi. Parecchie
+vicine della madre adottiva di Sennacheribbo, le quali avevano
+figliuoli o mariti o fratelli sotto le armi, avevano ricevute le
+nuove de' loro ed erano uscite d'ambascia: ella sola non sapeva
+nulla del suo diletto, se fosse superstite o soggiaciuto.
+Il Generalissimo spedì, per presentare a Re Zuccone le bandiere
+conquistate sul nemico, una deputazione, il cui ingresso
+in Iscaricabarilopoli fu una vera festa nazionale. Tutta la popolazione
+le corse incontro per vedere que' trofei; per consolarsi,
+con la vista di quei trofei, de' lutti e del sangue, che
+costavano. Ma la povera mamma di Sennacheribbo, dubbia ancora
+del fato del figliuolo, stimando pure di non potere se non
+augurar male di un silenzio troppo protratto, stette tappata in
+casa, piangendo e disperandosi, e quasi imprecando alla gioia
+universale che esacerbava le sue lagrime. Cominciava ad annottare,
+quand'ecco sente bussare indiavolatamente all'uscio. &mdash; «Chi
+sarà mai?» &mdash; s'alza, chè stava filando presso una lucerna fumosa,
+<span class="pagenum">[34]</span>
+guarda da una piccola grata e vede sul pianerottolo un
+ufficiale di cavalleria, col braccio fasciato ad armacollo, che
+batteva impazientemente la solfa con gli stivali speronati. &mdash; «Oh!
+pover'a me! sarà qualche seccatura di alloggio e non alloggio». &mdash; Apre
+e l'ufficiale le salta al collo e l'abbraccia stretta.
+Essa lascia cader la rocca, tenta di svincolarsi e grida <i>accorr'uomo!</i>
+Per tutta la scalinata si spalancano gli usci, accorrono
+vicini, e che trovano? Trovano Sennacheribbo, che stringeva
+la madre al petto e le diceva dolcemente: &mdash; «Come, non riconoscete
+più il figliuol vostro non riconoscete, mamma? Non
+mi volete dar manco un bacio? Oh così va bene. Ma piano
+per carità, piano, che ho questo braccio qua ferito. Oh che
+buona mamma mia!».</p>
+
+<p>Era proprio lui, Sennacheribbo, lui proprio, quel desso! Ferito
+sì, ma con una medaglia d'oro sul petto ed uffiziale. Bagattelle!
+Altro che risparmiarsi! S'era precipitato come un demonio
+tra le file nemiche, conquistando una delle bandiere, che
+il Generalissimo lo aveva mandato a presentare al Re, insieme
+con parecchi altri gloriosamente feriti. Ora la madre sicuro che
+il riconosceva! e, mezzo impazzita dalla gran consolazione, non
+rifiniva mai dal carezzarlo, dal vezzeggiarlo, dal dirgli tante
+belle cose. Ed i vicini e le vicine a fargli corona e festa e plauso;
+ad ammirare ed interrogare, a curiosare ed importunare.</p>
+
+<p> &mdash; «Senti, mamma; era venuto a chiederti da dormire: sono
+quattro mesi, che non ho provato un letto ammodo».</p>
+
+<p> &mdash; «C'è il tuo lettino. Vi metterò le lenzuola di bucato, profumate
+di spiganardo».</p>
+
+<p> &mdash; «Ma chi va a letto senza cena, tutta la notte si dimena.
+I miei compagni sono andati al banchetto del quale il Sindaco
+si fa onore alle spese dei contribuenti; io no: ho voluto
+venir qua da te. Che mi dai?».</p>
+
+<p> &mdash; «Oh poveretta me! Non ho se non un po' di pane stantìo
+e del cacio di pecora. E come si fa? Tutte le botteghe son
+chiuse!».</p>
+
+<p> &mdash; «Porta qua, che ci ho un appetito militare. E condito da
+questa salsa ed in tua compagnia, il pan raffermo ed il formaggio
+mi sapranno meglio d'ogni manicaretto».</p>
+
+<p> &mdash; «Ma perchè non mi hai scritto? Avresti trovato qualcosa
+di caldo almeno!» &mdash; dice la povera donna. E non osò soggiungere
+<span class="pagenum">[35]</span>
+per non mortificare Sennacheribbo, &mdash; «e mi avresti
+risparmiate tante angosce!».</p>
+
+<p> &mdash; «Oh sì, scrivere! scrivere io! se tu sapessi, mamma, quanto
+pesa la penna alle mani avvezze a trattar la sciabola. Preferisco
+dar la scalata ad una piazza, anzichè scrivere due
+righi».</p>
+
+<p>Ho voluto riferirvi questa scenetta particolareggiatamente,
+acciò vi persuadeste, che Sennacheribbo, in fondo, era un buon
+figliuolo ed un bravo soldato. Ed ottimo soldato si era dimostro
+sempre in prosieguo e bravissimo figliuolo. Da sottotenente
+passò luogotenente, da luogotenente capitano, amato dai compagni,
+stimato dai superiori, modello proprio dell'ufficiale zelante.
+Ma, da qualche tempo, aveva perduta l'ilarità naturale;
+era divenuto pensieroso e malinconico; non professava più
+l'usato disprezzo pei libri, anzi leggeva di continuo e recitava
+versi; fuggiva i compagni, e si dilettava nel passeggiar
+solitario al chiaro di luna. Lo dicevano innamorato. Ma di chi?
+Vattel'a pesca! Il fecero spiare, il tenner d'occhio; ma nessuno
+potette mai scoprire la signora del cuor suo. Non un indizio,
+nonchè un principio di prova, fu possibil di raccorre. A
+chi tentò di barzellettar seco sull'argomento, fece quasi paura,
+tanto andò bestialmente in collera; sicchè nessuno osò mai più
+ritoccar quel tasto. L'umor tetro di lui era raddoppiato, dopo
+il bandimento del concorso matrimoniale per la Principessa.
+Scansava di ragionarne e solo emetteva qualche tronca bestemmia,
+quand'altri toglieva a discorrere, ed aveva più volte dichiarato,
+che, espletato il concorso, quando avesse a rendere omaggio
+com'a Re ad uno qualunque di quei proci, darebbe le
+dimissioni. Abbiamo già riferite le parole profferite da lui nel
+giorno del tumulto contro l'autocrate d'Antibo, parole, che, per
+la benignità del colonnello, gli fruttarono solo un mese di arresti
+di rigore. Era appunto la prima volta, che montava la guardia,
+dopo scontato quel mese di arresti, quando venne chiamato
+da Re Zuccone e mandato in cerca della Principessa smarrita.</p>
+
+<p>Galoppa galoppa, senza mai far alto, lo squadrone giunse in
+una tratta alla macchia di Valquerciame e precisamente al punto,
+ch'era stato il luogo del convegno dei cacciatori. Lì Sennacheribbo
+te lo spartisce in tante pattuglie, in tanti pelottoncini,
+per battere la selva in ogni direzione. Imboscano con le debite
+<span class="pagenum">[36]</span>
+cautele, come se eseguissero una ricognizione. Cammina, cammina,
+ecco, dopo lungo andare, nel più folto della macchia
+sentono rammaricarsi, un gemere compresso. Seguono la direzione,
+onde venivano i lamenti, e veggono e trovano, che mai
+uomini e donne legati agli alberi con salde ritorte ed imbavagliati.
+Erano i gentiluomini e lo gentildonne di Corte, venuti
+alla caccia in compagnia della Rosmunda, per farle seguito
+codazzo, corteo, scorta. La triade regio-brigantesca li aveva
+fatti imbavagliare, legare ed abbandonar lì: perchè, a condurli
+via, sarebbe stato un impiccio; ed ammazzarli, una crudeltà supervacanea;
+ed a lasciarli liberi, avrebbero divulgato troppo
+presto la notizia del ratto. I maligni dicono, che parecchi tra
+gentiluomini ed i maggiorduomini... sbaglio, s'ha a dire maggiordomi
+e maggiorduomini sarebbe troppo contrario al vero,
+che parecchi tra costoro furono dolentissimi di non essere stati
+invitati a cooperare all'attentato, e parecchio delle gentildonne
+scandolezzatissime di non avere ispirato ancor esse idee di ratto. E
+stavan lì da meglio che ventiquattr'ore, ed avevan passata la
+notte intiera intiera, battendo i denti in nota di cicogna, crepando
+di fame, scoppiando di sete, schiattando di paura. Il
+capitano li fece sciogliere, rifocillare alla meglio e procedette
+ad uno interrogatorio. Dal quale, sebbene le risposte di quella
+gente, poco svelta per natura, e più immelensita che mai dal sonno
+e dallo spavento, fossero confusissime, risultò, che, una ora all'incirca
+dopo cominciata la caccia, erano stati aggrediti e sopraffatti
+da' satelliti de' tre sovrani stranieri, malmenati, affunati ed abbandonati
+in quel modo con le sbarre in bocca. E la Principessa?
+Anche lei era stata sacrilegamente manomessa: presa e tentando
+di svincolarsi e difendersi con la coltella da caccia, aveva leggermente
+vulnerato l'autocrate di Antibo. Ma, insomma, aveva
+dovuto cedere al numero ed alla violenza: l'avevano legata
+in sella e portata via, correndo a spron battuto verso Occidente,
+in direzione della frontiera, insomma.</p>
+
+<p>Sennacheribbo corso allo spiazzo, là dove gl'indicavano avvenuta
+la lotta; e vi trovò di fatti l'erba calpesta, tracce di
+sangue, qualche panno cruentato e qualche scampolo di fune.
+Vide brillare un oggettucolo: corse a raccoglierlo. Era una legaccio
+con fibbia d'acciaio, che evidentemente aveva dovuto staccarsi nel
+contrasto dalla gamba o dalla coscia della Principessa; perchè
+<span class="pagenum">[37]</span>
+veramente ignoro, se la Rosmunda solesse allacciarsela al disopra o
+al disotto del ginocchio: alcuni degli scrittori alemanni, che
+narrano le storie scaricabarilesi, affermano l'una ipotesi, altri
+l'altra; ed io nel dubbio, son di parer contrario. Sennacheribbo
+raccolse ed intascò quella reliquia della rapita con maggior
+devozione certo, che Odoardo III d'Inghilterra non provasse nel
+raccattar la giarrettiera della contessa di Salisbury; e la lontananza
+della Principessa preveniva ogni pericolo che egli potesse
+imitare la disadattaggine del Re ed essere costretto a rimediare
+con un <i>Honny soit qui mal y pense</i> ad un'alzata di sipario involontaria.
+Poi pensò al da fare, e s'attenne al primo disegno,
+che gli si affacciò alla mente e che stimò buono. Vale a dire
+d'inseguire i rapitori; lasciare, che cavalli e cavalieri si riposassero
+per un quattro o cinque ore; e poi, mettersi nella pesta
+dei tre Re, requisire cavalli di cambio per via; sconfinare occorrendo;
+raggiungere i ladroni nelle loro tane; ma non tornare
+indietro, se non ricuperata la Principessa, come il Re gli aveva
+imposto. Era un giuoco difficile e rischioso: i plagiarii avrebbero
+avuto circa trentasei ore di vantaggio, e dovevano aver
+prese mille precauzioni per assicurare sè e la preda. Ma Sennacheribbo
+calcolava appunto sulla sicurezza in cui dovevano essere,
+riposando su questo vantaggio e queste precauzioni. Prese
+un soldato intelligente e lo spedì alla Maestà del Re, latore d'un
+breve dispaccio ed incaricato d'una lunga imbasciata. Ai gentiluomini
+ed alle gentildonne diede per guida un taglialegna che
+li accompagnasse fuori della macchia. Ordinò ai suoi uomini di
+inferraiolarsi e sdraiarsi per le terre e di riposare alquanto, mentre
+alcuni comandati preparavano il rancio con la cacciagione
+abbandonata da' tre Re.</p>
+
+<p>Lui, Sennacheribbo, inferraiolato anche lui, si sdraiò anche
+lui per le terre in disparte ed avrebbe voluto sonnecchiare e
+ristorarsi: ma che? Non gli riusciva di chiuder occhio. Il sangue
+bollente gli scorreva impetuosamente nelle vene, come metallo
+fuso ne' canaletti, pe' quali si dirama nel gettarsi una statua.
+Le arterie delle tempie gli pulsavano audibilmente al pensiero,
+che donna Rosmunda, per iniquo tradimento, trovavasi in balìa,
+in potestà di tre malandrini senza coscienza. E, nel silenzio di
+quella selva notturna, gli divenne chiaro per la prima volta,
+confessò per la prima volta a sè stesso di essere innamorato
+<span class="pagenum">[38]</span>
+della Principessa. Non gli date del pazzo!; egli medesimo, stringendosi
+sulla fronte il freddo fodero metallico della sciabola,
+chiedeva, se avesse dato di volta? se un ramo occulto di follia
+si dichiarasse? Un povero capitanellozzo di seconda classe, spiantato,
+orfano, esposito, innamorarsi, ma quel che si dice innamorarsi
+perdutamente, della erede di un Regno di seicencinquantaquattromila
+trecentoventun miglio quadrato di superficie
+e con <a name="corr38" id="corr38"></a>centoventitrè milioni, quattrocencinquantaseimila settecentottantanove
+abitanti! Perchè non s'era presentato al concorso
+matrimoniale? Appunto perchè non pazzo, appunto perchè consapevole
+della distanza che il separava dalla sua donna. Amava
+disperatamente. Aveva voluto negare a sè stesso quella passione
+aveva chiamato orgoglio nazionale, zelo per la cosa pubblica,
+devozione alla dinastia, fervore per l'onore di Casa Reale, cura
+per la felicità della figliuola de' suoi Re, l'odio concepito contro
+i ridicoli proci ed abominevoli. Ma ora non poteva dissimularselo:
+era gelosia bell'e buona. Le passioni conculcate e contrastate
+divampano con veemenza maggiore: era gelosia frenetica.
+Nello agitarsi, sentì in tasca un fagottino, che, stretto fra il
+suolo ed il femore, gli dava noia. Era il legaccio della Principessa.
+Cacciò fuori quel gingillo, che aveva toccate le belle
+membra della sua donna: e si propose di non manifestare ad alcuno
+quel ritrovaticcio; di custodirlo segretamente come l'avaro
+che fa del tesoro; di portarlo sul petto in quella impresa avventurosa,
+che, secondo ogni probabilità, doveva riuscirgli funesta,
+come un talismano. Lo guardò, lo considerò; vi piovve
+sopra alcune lagrime virili; se l'avvolse al collo; se l'avvolse
+intorno al polso destro, intorno al sinistro; e, senza saper quel
+che si facesse, lo baciò.</p>
+
+<p>Non appena l'ebbe tocco con le labbra, ecco scuotersi la terra
+ecco il barbaglio d'un lampo, ecco brontolare il tuono. Una folata
+di vento stormì di improvviso per la foresta. Ed il giovane
+sorpreso, nell'alzar gli occhi si vide dappresso una donna leggiadrissima,
+tutta velluti e trine e gemme, la quale diffondeva
+intorno una luce vividissima, tanto da rischiarare splendidamente
+il bosco e da fare impallidire la luna che spuntava roggia ed
+immensa. Sennacheribbo la squadrò dapprima attonito; ma vinta
+la prima impressione di stupore, da quel cortese ufficiale che
+<span class="pagenum">[39]</span>
+egli era, balzò in piedi, si cavò il cimiero, le fece un inchino
+umilissimo e chiese in che potesse servirla, alla bella incognita.</p>
+
+<p> &mdash; «Veramente, io dovrei far io questa domanda» &mdash; gli fu
+risposto. &mdash; «Non mi hai tu chiamata?».</p>
+
+<p> &mdash; «Chiamata? io? come? quando? e perchè avrei dovuto
+chiamarla, se da poi ch'io l'ho data a balia, non l'ho più vista?
+se ignoro persino il suo riverito nome?» &mdash; replicò Sennacheribbo,
+impermalito un po' di quel <i>tu</i> famigliare.</p>
+
+<p> &mdash; «O non ti sei tu cinto quel legaccio intorno al polso sinistro
+e non l'hai baciato?».</p>
+
+<p>Il povero capitano si fece <i>ponzò</i>, come un ladruncolo catacolto
+in flagranti. Divenne burbero: &mdash; «Scusi, madama, chi le dà il dritto
+d'immischiarsi nelle mie faccende, di spiare i fatti miei? Sacristia!
+cosa importa a lei quel ch'io fo e quel ch'io non fo? Questo affare
+a lei punto non appartiene. O per Bacco, forse che io la
+interrogo sul perchè va gironzoni a quest'ora sola soletta nella
+macchia? faccia il comodo suo; ed io e gli altri fare il proprio,
+cattera! E il tu, lo serbi per i suoi domestici, sa ella?
+O guarda un po' cosa capita..».</p>
+
+<p>La formosissima sconosciuta sorrise: &mdash; «Ma, capitano, signor
+capitano, è Vossignoria che mi viene a disturbare. Io sono la
+fata Scarabocchiona: della quale avrà senza dubbio inteso parlare,
+santola della Principessa Rosmunda. E le fate non parlano
+in terza persona a nessuno, anzi in seconda singolare a
+tutti, persino a Dermogorgone, ch'è il Re loro. Quel legacciuolo
+è incantato di tal sorta, che, legandolo al polso sinistro e
+baciandolo, mi si costringe ad apparire; mi trovassi lontana
+centomila miglia, fossi occupata a... (stavo per dire una corbelleria)
+mi è forza di apparire immediatamente. Lo avevo regalato
+alla mia figlioccia; e strasecolo, nel ritrovarlo al polso
+di un capitano di cavalleria con tanto di baffi. Che malgrado
+le mie fatazioni la Rosmunda m'abbia a riuscire una scapatella?».</p>
+
+<p> &mdash; «Ah, signora fata» &mdash; sclamò Sennacheribbo raumiliato, &mdash; «scusatemi
+tanto! Avrei dovuto riconoscervi subito dalla bellezza
+e dalla maestà vostra sovrumana. Perdonatemi! mi vedete
+turbatissimo, fuori di me. E poi non sapevo nulla nulla della
+fatazione della legaccia».</p>
+
+<p>La fata era donna: Sennacheribbo le apponeva carne di lodola;
+<span class="pagenum">[40]</span>
+n'era ghiotta, come tutte, e sorrise compiaciuta: &mdash; «Ma chi
+ti ha data la legaccia?».</p>
+
+<p> &mdash; «L'ho rinvenuta qui per le terre» &mdash; disse il giovane, e le
+narrò ogni cosa: la caccia; il ratto della Rosmunda; e l'intenzione
+sua di racquistarla o morire. E disse in modo, che palesava
+quanto gli stesse a cuore la Principessa e quale altro affetto,
+e più potente che devozion di suddito, lo stimolasse a
+quell'ardimento. Ah non sempre riesce il dissimulare!</p>
+
+<p>La fata Scarabocchiona ascoltò tutto attentamente e comprese
+quel, che il signor capitano taceva. Cavò di tasca un suo libretto
+di marocchino a fermagli d'oro e legato alla cintura con una
+catenella d'oro a grandi anella, lo aperse, lo percosse con la
+sua verga criselefantina di squisito lavoro, lo scartabellò, mormorando
+sempre:</p>
+
+
+<div class="poem">
+<p>Per questa verga magica,</p>
+<p class="i2">Pel nome del Re nostro,</p>
+<p class="i2">Libro degli incantesimi,</p>
+<p class="i2">Dal tuo sincero inchiostro</p>
+<p class="i2">Dove que' prenci fuggano</p>
+<p class="i2">Tosto mi sia dimostro.</p>
+</div>
+
+
+<p>E poi lesse alcune pagine sotto voce. Rivolgendosi quindi al
+capitano: &mdash; «Come farai per raggiungere que' rapitori, prima
+che siano in salvo nel girone di qualche fortezza antiboina,
+exiboina od introiboina? Sai quanti chilometri di vantaggio
+hanno?».</p>
+
+<p> &mdash; «Circa trentasei ore; farò sferzare e sforzare i cavalli; li
+farò cambiare per amore o per forza, con le buone o con le
+brutte, durante la corsa; giungerò con dieci uomini, giungerò
+solo; ma giungerò, voglio sperare, se non per liberare la mia
+Principessa, per ammazzare almeno uno de' tre monarchi e per
+esser trucidato sotto gli occhi di lei».</p>
+
+<p> &mdash; «Sai la strada battuta da' tre Re?».</p>
+
+<p> &mdash; «Ne ritroveremo le orme, le vestigia; prenderemo lingua,
+c'informeremo, cammin facendo. Non si tratta mica d'una brigatella,
+che possa passare inavvertita affatto».</p>
+
+<p> &mdash; «Que' ladroni galoppavano verso i confini d'Antibo. Per
+quanto isferzassi ed isforzassi i cavalli, per quanto li cambiassi,
+non potresti raggiungerli mai, tanto sono montati meglio di te
+<span class="pagenum">[41]</span>
+e de' tuoi, e tanto è il vantaggio, che han preso. E poi, scusami,
+morire senza ottener l'intento e sapendo, che non può
+ottenersi per quella via, sarebbe ragazzata».</p>
+
+<p> &mdash; «Sua Maestà mi ha imposto di non tornare senza la nostra
+Principessa».</p>
+
+<p> &mdash; «Ed io ti giuro, che, se non fossi qua io per assisterti,
+non tornare potresti bene; ma tornare con esso lei non ti riuscirebbe.
+Ma io toccherò dragoni e cavalli con questa mia verghetta
+criselefantina e ne ventiquattruplerò le forze. Va, chiama
+il tromba, fa che lo squadrone si raduni e salga in arcioni,
+e precipitati a galoppo sfrenato dietro il fuoco <a name="corr41" id="corr41"></a>fatuo, ch'io
+ti darò per guida.» E, così dicendo, percosse il suolo con la
+magica bacchetta criselefantina, mormorando:</p>
+
+
+<div class="poem">
+<p>Da le profonde viscere</p>
+<p class="i2"> Di acquitrinoso suolo,</p>
+<p class="i2"> Levati, o fuoco fatuo,</p>
+<p class="i2"> Splendido e ratto a volo.</p>
+</div>
+
+
+<p>Immediatamente un bel fuoco fatuo, dalla fiamma azzurrina,
+ristette fra le piante della macchia ad una ventina di passi da'
+due: tremolava, oscillava, dondolava, s'incurvava, balzellava lievissimamente,
+come la fiamma di una candela in mano di fanciulla
+che cammini pian piano, guardinga. La fata proseguì:</p>
+
+<div class="poem">
+<p>Dove quei cani prencipi</p>
+<p class="i2"> Traggon la mia diletta</p>
+<p class="i2"> Questo drappello vindice</p>
+<p class="i2"> Pronto a guidar t'affretta;</p>
+<p class="i2"> Fa che agli empi sollecita</p>
+<p class="i2"> Incolga aspra vendetta.</p>
+</div>
+
+<p>Poi, rivolta a Sennacheribbo: &mdash; «Attergati a questa fiammella,
+senza alcun sospetto, con la stessa fede cieca con cui ti si attergherà
+il tuo squadrone. Quando la vedrai fermarsi e sparire,
+sappi che hai raggiunti i rapitori della Rosmunda. Dipenderà
+dal tuo valore, dalla tua prudenza, il liberare allora la Principessa.
+Io posso consigliar gli uomini ed agevolar loro le imprese
+difficili e renderle possibili; non compierle in vece loro
+io. A rivederci. Se hai bisogno di me, trovandoti negl'impicci,
+sai pure come chiamarmi. Ma non farlo alla leggiera». &mdash; Così
+detto disparve.</p>
+
+<p><span class="pagenum">[42]</span>Sennacheribbo si rimase estatico, trasognato, strasecolato, strabiliando,
+irresoluto, infraddue, non sapendo che si fare, a che
+risolversi, a qual partito appigliarsi, che pensare di quell'avventura
+e di quell'apparizione. Ed avrebbe stimato tutto immaginazione,
+sogno, visione, illusione, allucinazione, fantasmagoria,
+se non si fosse veduto a venti passi quel fuoco fatuo irrequieto,
+che andava e veniva su e giù, che tremolava, oscillava,
+dondolava, s'incurvava, s'assaettava, balzellava, come impaziente
+d'incamminarsi. Fidare in un fuoco fatuo, sceglier per guida
+una meteora, non sembrava al capitano veramente il più savio
+dei consigli, anzi vi ripugnava, come da cosa affatto contraria
+a tutte le consuetudini delle truppe in marcia. E poi, come applicare
+il Regolamento? come porgli allato due cavalieri con ordine
+d'ammazzarlo al primo sospetto di tradimento, alla prima
+velleità di fuga? E trascurando le precauzioni imposte da' regolamenti,
+non incorreva forse nelle pene comminate dal Codice
+militare? non assumeva una tremenda responsabilità? Poteva avvalersi
+degli spionaggi della fata Scarabocchiona? E chi gli assicurava
+che fosse proprio lei quella donna? Ci son tanti che
+negan persin l'esistenza delle fate! D'altronde il desiderio di
+pur salvare la Principessa, cosa affatto impossibile (dovea convenire)
+co' suoi mezzi naturali a sua disposizione; la tema di
+passare per pauroso agli occhi di quella sedicente fata e del fuoco
+fatuo istesso; la brama di adempiere e di obbedire alle raccomandazioni
+di Re Zuccone; sopratutto poi l'amore e la gelosia, lo stimolavano
+a profittare della scorta e dell'aiuto soprannaturale. &mdash; «Per
+mal che la vada cosa può accadermi, eh? Che questo fiammazzurro
+mi conduca a scavezzarmi il collo in qualche dirupo?
+Vada per lo scavezzacollo! Che mi conduca ad affogar con
+l'intero squadrone nella mota d'un qualche pantano? Vada
+per lo affogamento! Più che una volta non si muore. Tromba,
+ehi tromba!».</p>
+
+<p> &mdash; «Capitano!».</p>
+
+<p> &mdash; «Suona la sveglia! suona a raccolta! Svelti, figliuoli! A
+cavallo e seguitemi! Viva la Principessa donna Rosmunda!».</p>
+
+<p>Ufficiali e bassaforza, furon tutti desti e pronti in un batter
+d'occhio. Cattera, la fata Scarabocchiona li aveva tocchi con la
+verga d'oro e d'avorio, ventiquattruplandone il vigore, il valore,
+la disciplina, l'ardire, sicchè si sentivano da più di loro,
+<span class="pagenum">[43]</span>
+più che uomini. I destrieri vergheggiati anch'essi alla criselefantina,
+nitrivano, innivano, scalpitavano, scodinzolavano, scuotevan
+le giubbe, drizzavan le orecchie, tutti brio. Anch'essi valevan
+ventiquattro volte più di prima. Era una bella notte serena,
+stellata: i cani uggiolavano, gli allocchi bubbolavano, gli
+assiuoli chiurlavano, le civette squittivano, i cuculi cuculiavano,
+i gufi gufeggiavano, le rane gracidavano, i grilli grillavano, altri
+insetti stridevano e gli usignuoli gorgheggiavano; mille diverse
+fragranze balsamiche ed aromatiche, mille odori, mille profumi,
+mille olezzi impregnavano l'aria; le stelle scintillavano, la luna
+rischiarava, i fuochi del bivacco divampavano, le lanterne dello
+squadrone splendevano, ed il fuoco fatuo brillava con dolce luce
+ed azzurrognola, tremolando, oscillando, dondolandosi, incurvandosi,
+assottigliandosi, ballonzolando, dimostrando con tutti i modi
+che madre natura ha concessi a' fuochi fatui, l'impazienza di
+prender l'abbrivo. Finito l'appello, messi gli uomini per due,
+Sennacheribbo gli si rivolse e disse:</p>
+
+<div class="poem">
+<p>O splendida meteora,</p>
+<p class="i2"> Eccoci pronti! Orsù,</p>
+<p class="i2"> Dacci il segnale, muòviti</p>
+<p class="i2"> Non indugiam di più.</p>
+<p class="i2"> Per vie battute e impèrvie</p>
+<p class="i2"> Selve, di su, di giù,</p>
+<p class="i2"> Donna Rosmunda guidaci</p>
+<p class="i2"> A trar d'affanno tu!</p>
+</div>
+
+<p>Il fuoco fatuo si mosse, con velocità iniziale poco minore di
+quella d'una palla scagliata dal cannone liscio di ventiquattro,
+e dietro tutto lo squadrone, come se caricasse. I cavalli spiccavan
+salti di ventiquattro metri l'uno, anzi salti della distanza,
+che separa due pali del telegrafo. Sarebbe stato uno spavento
+il vedere ed udire questa massa nera, preceduta da una fiammella
+azzurrina, che passava con l'impeto della tempesta, con
+lo scroscio del tuono, come una tromba fragorosa e gravida di
+folgori: ma era notte fitta, ed i campagnuoli, i contadini, i villani,
+gli agricoltori, i zappaterra, russavan tutti nei tugurii.
+Galoppa, galoppa, galoppa; vola, vola e vola; divorarono le
+tante miglia che conducevano alla frontiera del Regno. Frontiera,
+che il monarca d'Introibo, il <a name="corr43" id="corr43"></a>despota d'Exibo e l'autocrate
+d'Antibo avevan frattanto già varcata con la bella prigione.</p>
+
+<p><span class="pagenum">[44]</span>Rosmunda! Aveva tentato di difendersi, di svincolarsi e persino
+vulnerato con la coltella da caccia Re Guasparre; aveva
+poi tentato di fuggire; ma tutto indarno! l'avevano inbavagliata,
+ammanettata, impastoiata, incapestrata, e gittata, e legata per
+la cintura, trasversalmente sulla sella: con le braccia dietro,
+come un sacco di grano e via! I cavalli eran lanciati al gran
+galoppo, e venivan mutati ad ognuna di quelle stazioni, che il
+prudente autocrate aveva scaglionate lungo la consolare. I tre,
+giunti sul territorio antiboino e stimandosi ormai al sicuro da
+ogni inseguimento e sentendosi stanchissimi da quella cavalcata
+a rompicollo, risolvettero di fare un alto, anzi di far tappa e
+di riposarsi alla prima osteria. Di fatti entrarono <span class="smcap">Al gallo
+d'oro, buon vino e buon ristoro, alloggio e stallatico</span>;
+che aveva per insegna un gran galletto giallo scarabocchiato
+sul muro, accanto alla frasca canonica, col motto:</p>
+
+<div class="poem">
+<p>Quando questo canterà</p>
+<p class="i2"> Credito si farà,</p>
+<p class="i2"> Oggi no, domani sì;</p>
+<p class="i2"> Patti chiari, amici cari.</p>
+</div>
+
+<p>Il <span class="smcap">Gallo d'oro</span> era una tavernaccia isolata, di fama dubbia,
+che aveva per clientela i trainanti, i cavallanti ed il contrabbandierume
+dei dintorni; non offriva dunque comodi maggiori di
+quelli, che tal gente richiede e paga. Il buon vino era una mistura
+d'acqua di fonte, acquavite di patate, e non so che sostanze
+coloranti; il buon ristoro, pane stantìo, formaggio pecorino,
+salame di asino, carne di capretto e qualche volta un po' di
+caccia o qualche uova od un par di pippioni, o qualche pesce
+pescato nel fiume regale, che scorreva poco lontano. Ma si sa,
+in viaggio, bisogna sapersi contentare: i tre Re morivano di fame,
+di sete e di stanchezza; quindi smontarono, ordinarono da pranzo
+e deliberarono di aspettare in quel luogo il ritorno d'un corriere,
+che Guasparre spedì al comandante d'una piazza forte vicina,
+acciò gli venisse incontro con due o tre Reggimenti e carrozze
+ed ogni ben d'Iddio.</p>
+
+<p>Mentre l'oste e l'ostessa tagliavano il collo a galline e piccioni
+e scendevano in cantina a prender del migliore, ancora tutt'assonnati,
+come quelli, che eran stati desti in sul meglio del
+dormire, e trasognati, come quelli, che per la prima volta albergavano
+<span class="pagenum">[45]</span>
+de' Re, l'autocrate d'Antibo disse a' compagni d'iniquità: &mdash; «Signori,
+io son galantuomo. Abbiamo fatta una preda,
+un bottino, una presa, una caccia, chiamatela come volete,
+in comune, in società, in accomandita, <i>viribus unitis</i>, cooperando:
+ed in società dovremo incontrare le conseguenze del
+nostro operato».</p>
+
+<p> &mdash; «Pur troppo!» &mdash; sospirò Don Melchiorre, che aveva paura,
+ma paura!</p>
+
+<p> &mdash; «Bah! tutto finirà per <i>arrangiarsi</i>,» &mdash; sghignazzò Baldassarre
+V, il quale non aveva ancor ben compresa, m'immagino,
+la gravità dell'atto perpetrato.</p>
+
+<p> &mdash; «Patti chiari, amicizia lunga. Abbiamo fermato di dadeggiar
+questa femmina, subito dopo varcata la frontiera scaricabarilese.
+Presto, mentre ci apparecchiano un po' di colezione,
+qua i dadi e sbrighiamoci. Chi ha tempo non aspetti tempo».</p>
+
+<p> &mdash; «Giochiamocela piuttosto all'oca, dilettevole per chi gioca
+e chi non gioca,» &mdash; propose il monarca d'Introibo.</p>
+
+<p> &mdash; «Un emendamento, Maestà mie. Teniamola piuttosto in comune,
+finchè ogni guaio non sia terminato: allora, sorteggeremo,» &mdash; suggerì
+Don Melchiorre XVII.</p>
+
+<p> &mdash; «Nossignori, nommaestà,» &mdash; replicò l'autocrate. &mdash; S'è
+detto di dadeggiarla, dadeggiata dev'essere; s'è detto, subito dopo
+varcata la frontiera, dunque adesso, subito, immantinente,
+senza frapporre indugio, senz'altra tardanza. Bisogna stare alla
+convenzione, al pattuito. I dadi! In tre colpi! Chi tira il punto
+maggiore, se l'abbia pure. La proposta di Don Melchiorre è inaccettabile.
+Vel confesso: dopo che la nostra prigione mi ha naverato
+nella macchia di Valquerciame, ogni amore, ogni desiderio,
+ogni misericordia è morta in me. I riguardi dovuti
+a voialtri, il rispetto de' trattati, ed anche la speranza d'una
+vendetta più squisita e prolungata, mi han solo trattenuto dal
+segarle la gola lì per lì, dallo sgozzarla issofatto, dallo scannarla
+su due piedi. Ch'io sia il vincipremio, non la farò mica
+mia. Anzi la farò appendere per li capelli ad una forca di cinquanta
+cubiti e ve la farò morire di fame e di strazio».</p>
+
+<p> &mdash; «Io,» &mdash; disse il despota d'Exibo, &mdash; «se m'ha da toccare
+a me, la riterrò come ostaggio. Così, per amor di lei, perchè
+non venga bistrattata o sacrificata, Re Zuccone dovrà astenersi
+<span class="pagenum">[46]</span>
+da ogni atto ostile. Mi servirà da parafulmine: se la
+vogliono illesa, mi hanno da lasciar tranquillo guà!».</p>
+
+<p> &mdash; «Ed io» &mdash; soggiunse Re Baldassarre &mdash; «ritengo che nè
+la Principessa; ned il padre; ned il popolo scaricabarilese
+quando il monarca d'Introibo l'impalmasse, potrebbe fare altro
+se non ringraziarmi e ringraziar Domineddio dello stratagemma,
+dell'astuzia, del ripesco, della malizia, alla quale ci
+siamo appigliati per abbreviar la faccenda ed evitare un giudizio
+di plebe o di assemblea sul nostro merito».</p>
+
+<p> &mdash; «Benone!» &mdash; ripigliò Guasparre &mdash; «ognuno si regolerà come
+giudica meglio. Su, aiutanti, procacciateci dei dadi ed un cornetto» &mdash; proseguì
+poi aprendo la bussola e rivolgendosi agli
+ufficiali, che stavano nella stanza antecedente, &mdash; «e fate condur
+qui da noi la prigioniera».</p>
+
+<p> &mdash; «Sciolta, Maestà?».</p>
+
+<p> &mdash; «Sciolta un corno: chi ci assicurerebbe dai suoi unghioni?
+e se l'avete sbavagliata, rimbavagliatela ammodo: che
+non vogliamo esser disturbati dalle grida di quella pettegola,
+mentre si gioca».</p>
+
+<p>Quell'uomo lì veniva sempre obbedito a vapore. Due minuti
+dopo, erano sulla tavola un cornetto e due dadi, i quali avevano
+spesso servito a contrabbandieri e ladruncoli per disputarsi
+i loro lucri o per dissanguare qualche zugo: ora dovevan servire
+a tre Maestà per disputarsi l'erede di un reame di seicencinquantaquattromila
+trecentoventun miglio quadrato di superficie
+con cenventitrè milioni, quattrocencinquantaseimila settecentottantanove
+abitatori. Poi la Principessa sempre affunata
+ed imbavagliata <i>ut supra</i>, fu portata dentro avvincigliata su d'una
+seggiola sconnessa. L'autocrate d'Antibo le spiegò sghignazzando,
+ingiuriandola e dandole del tu, ch'ella era la posta del
+giuoco.</p>
+
+<p>Fecero alla morra chi dovesse cominciare: &mdash; «Questo è giuoco
+da facchini, bifolchi e guardaporci», &mdash; dice Giordano Bruno.
+Toccò a gettare i dadi per primo a Don Melchiorre, in secondo
+luogo a Re Baldassarre, in terzo all'autocrate d'Antibo.</p>
+
+<p>Il timido zoppo agitò per un bel pezzo i dadi nel cornetto, e
+finalmente li rovesciò pian pianino sul tavolo: fece tre e due.</p>
+
+<p> &mdash; «Tua non sarà di certo», &mdash; disse gongolando il gobbo rimbambito;
+e, toltogli il cornetto dalla mano, e rimessivi i dadi
+<span class="pagenum">[47]</span>
+dentro e fattili ballonzolar più volte prima con la destra, poi
+con la sinistra, tirò cinque e sei. &mdash; «È mia! mia! mia!», &mdash; esclamò
+tripudiando com'un fauno.</p>
+
+<p> &mdash; «Non ancora, fratelmo!» &mdash; disse il guercio. &mdash; «Per buono,
+il punto è buono. Ma chi sa, fratelmo, chi sa!». &mdash; Prende convulsamente
+il cornetto, che Baldassarre aveva gittato sul desco
+rincludendovi i dadi e li butta senza nemmanco agitarli.</p>
+
+<p> &mdash; «Sei e sei!» &mdash; gridarono gli altri due. &mdash; «Il punto di
+Venere!».</p>
+
+<p> &mdash; «Quindi innanzi punto di Nemesi!» &mdash; corresse Guasparre: &mdash; «Signori,
+questa donna, ch'è indiscutibilmente nostra per dritto
+di rapina, poss'io quindi innanzi dirla esclusivamente mia,
+di loro pieno <a name="corr47" id="corr47"></a>consenso?».</p>
+
+<p> &mdash; «Senza dubbio alcuno!».</p>
+
+<p> &mdash; «Posso farne quanto m'aggrada?».</p>
+
+<p> &mdash; «Si accomodi pure!».</p>
+
+<p> &mdash; «Quest'affare a noi punto non appartiene».</p>
+
+<p> &mdash; «Sia lodato il cielo! Senti qua, Rosmunda: io ti amava; mi
+piacevi. Tu mi hai ricolmo di mortificazioni. Invece di antepormi
+e preferirmi subito e senz'altro a tutti, mi hai dati un
+subisso di concorrenti, tutti da meno di me, nessuno dei
+quali ti era meno accetto di me. M'è stato riferito, che mi
+hai dileggiato, perchè non ho gli occhi come i tuoi, che mi
+hai maledetto perchè non ho un animo effeminato.... Or bene,
+ci ho però visto tanto da raggiungerti; e della mia crudeltà
+farai esperimento tu stessa. Appena aggiornato, appena giunti
+que' tre Reggimenti che ho mandato a chiamare, sai cosa?
+Farò rizzar dai guastatori le forche su quella collina, onde
+si scorge il Regno di tuo padre ed il corso del fiume regale che
+passa per la tua città nativa. E ti farò appendere pei capelli
+alle forche. Ignuda in faccia a tanti soldati, sora schifiltosa.
+E morrai di fame e di strazio lassù. E ti farò sbavagliare per deliziarmi
+delle tue querimonie, de' tuoi lamenti, delle tue grida, de'
+tuoi rantoli, brutta segrennaccia, pettegola! E vedremo poi
+cosa potranno per vendicarti quel zuccone di tuo padre e
+quelli, che ti avrebber dovuto essere sudditi; giacchè per salvarti
+oramai non può più nulla nessuno, nessuno, nessunissimo!».</p>
+
+<p>Ed alzava la mano per lasciarle andare una guanciata, quando
+<span class="pagenum">[48]</span>
+una voce stentorea, che gridava: &mdash; «Sbagli!» &mdash; gli fece trattenere
+il colpo e volgere il capo. Sulla soglia della stanza, con
+la sciabola evaginata in pugno, stava ritto Sennacheribbo; e
+dietro a lui si accavalcavano i più dei suoi dragoni. Sogghignavano
+amaramente; ed il capitano a ripetere: &mdash; «Sbagli
+messere! Signori, avete fatto i conti senza l'oste».</p>
+
+<p>La destra dell'autocrate cercò istintivamente l'impugnatura
+di una spada: ma era inerme. Gridò: &mdash; «Tradimento! a me!
+Antiboini, al Re vostro!» &mdash; e corse alla finestra unitamente ai
+due <i>córrei</i>. Ma i loro compagni stavano affunati a coppie e distesi
+per terra in un cantuccio del cortile, ed i dragoni scaricabarilesi,
+posti in sentinella dovunque, spianando i moschettoni,
+li costrinsero a rientrare nella stanza. In un battibaleno
+vennero afferrati, ammanettati alla lor volta e trasferiti ed incatenacciati
+in un bugigattolo oscuro, sebbene protestassero arrogantemente
+contro questa violazione sacrilega della Maestà
+Regia, del dritto delle genti, de' confini. O parlassero antiboino
+od exiboino od introiboino o scaricabarilese, i soldati non davan
+loro retta, anzi facevan le viste di non intenderli neppure. Ed
+il capitano Sennacheribbo aveva altro in capo, e s'affaccendava
+intorno alla principessa, alla sua Rosmunda, a sbavagliarla, a
+scioglierne, a spezzarne, a troncarne le legature, ed impartire
+ordini, perchè le preparassero qualche cordiale, un letticciuolo,
+una camera. Appena sciolta, ella balzò in piedi, come per fuggire,
+con gli occhi stralunati; ma, soprappresa da tremiti nervosi
+e con le membra intorpidite, potè solo profferire un: <i>ohimè</i>!
+e cadde svenuta fra le braccia del giovane.</p>
+
+<p>Non gl'invidiate l'incarico soave! Non vide mai persona più
+impacciata del nostro Sennacheribbo. Il sorreggere una donna in
+deliquio è sempre grave, per quanto cara la si possa avere, per
+quanto innamorati se ne sia, giacchè pesa. <i>Leggiera come un uccello</i>
+è una metafora tanto falsa ed esagerata che rasenta lo eufemismo.</p>
+
+<p>Moralmente potrà ben dirsi:</p>
+
+<div class="poem">
+<p>Quid levius pluma? pulvis! Quid pulvere? Ventus!</p>
+<p>Quid vento? Mulier! Quid muliere? Nihil!</p>
+</div>
+
+<p>Ma, <i>fisicamente</i>, è un altro par di maniche.</p>
+
+<p>Le donne pesano sempre; e svenute, sempre come insegna la
+<span class="pagenum">[49]</span>
+fisica, pesan di più. Ma quando poi la svenuta è la nostra sovrana,
+l'erede del trono, la futura Regina di seicencinquantaquattromila
+trecenventun miglio quadrato di territorio e di cenventitrè
+milioni, quattrocencinquantaseimila settecentottantanove
+sudditi; e che noi, che la sorreggiamo, non siamo se non un
+povero capitanucolo de' dragoni, un trovatello spiantato.... mamma
+mia, che imbarazzo allora! oh che impiccio! che impaccio!
+che briga! che soggezione! che paura di violar qualche canone
+di etichetta! Chi sa quali regole prescrive l'etichetta delle Corti
+ne' casi analoghi? Chi sa quali siano le disposizioni del cerimoniale?
+E come apprestarle soccorso? come farla rinvenire? Recarsela
+in seno e portarla di peso su qualche letto ed adagiarvela?
+Misericordia! che familiarità indebite! Spruzzarla d'acqua?
+Che irreverenza! Slacciarle il busto e la gonna? Che orrore!
+E non esserci una camerista per accudirla! L'albergatrice?
+Ohibò! donna equivoca, schifosa, ed antiboina per giunta:
+come mai commetterle la cura e la salute della Principessa?
+E contate per nulla lo spavento? E se la tramortita morisse?
+Che responsabilità terribile! Morire forse per mancanza di assistenza,
+per trascuraggine, per pusillanimità del protettore! Il
+povero capitano stava fuori di sè. Per buona ventura, gli sovvenne
+del legaccio incantato. Senza lasciar di stringersi timidamente
+al petto la Rosmunda che sarebbe sennò stramazzata per
+le terre, sbottonò la tunica, trasse quel gingillo, che portava sul
+cuore, lo ravvolse intorno al pugno sinistro e v'imprese un bacio.</p>
+
+<p>Non appena l'ebbe sfiorato con le labbra, ecco vacillar la terra
+come tremuoto; ecco divampare come un baleno; ecco un rombo
+come di tuono; ecco un vento impetuoso fischiare per gli anditi
+della casupola; e restare innanzi al capitano una donna avvenentissima,
+tutta velluti e trine e gemme, la quale spargeva intorno
+una luce vivida tanto da rischiarare splendidamente la
+stanza e da oscurare, ecclissare i torchi accesi ed il lume della
+alba che incominciava a penetrare dalle finestre spalancate.</p>
+
+<p> &mdash; «Cara fata Scarabocchiona» &mdash; disse l'ufficiale, &mdash; «eccovi
+la vostra figlioccia, sana e salva, com'io credo, ma svenuta.
+Qui non ci son donne ed i miei dragoni sarebber bravi ad ammazzar
+giganti, ma non sanno trattar una creaturina come questa.
+L'affido a voi, dunque. Curatela voi; fate voi che rinvenga».</p>
+
+<p> &mdash; «Povera figliuola mia!» &mdash; sclamò la fata, e sedutasi sur
+<span class="pagenum">[50]</span>
+uno sgabello prese in grembo e coperse di baci la giovane sempre
+in deliquio.</p>
+
+<p> &mdash; «Fata benedetta mia, se, come ogni fata d'un certo grado,
+possedete anche voi un carro alato o tirato da draghi e da
+ippogrifi, ve ne scongiuro, riconducete voi, al più presto, la
+Principessa nella Reggia di Scaricabarilopoli dal padre. Frattanto
+io corro a sbrigare ed aggiustare un certo conto coi rapitori;
+e bramerei non aver impicci di donne qua presenti».</p>
+
+<p> &mdash; «Non temere; la ragazza rimane nella mia custodia. Bravo
+Sennacheribbo, corri pure a far quel che occorre. Penserò io a
+rintegrar la <a name="corr50" id="corr50"></a>Rosmunda nel dominio paterno. Vai, vai pure,» &mdash; disse
+la Scarabocchiona, ed alzando la verga criselefantina mormorò
+certi versetti:</p>
+
+<div class="poem">
+<p>O rosei draghialigeri</p>
+<p class="i2"> Che il plaustro mio traete;</p>
+<p class="i2"> Da' vostri eterei pascoli</p>
+<p class="i2"> Qui qui presto accorrete!</p>
+</div>
+
+<p>Ed ecco un elegantissimo plaustro di madreperla apparire e
+ristare innanzi alla finestra come un cocchio innanzi all'incarrozzatoio,
+come un treno innanzi al marciapiedi della stazione:
+lo trascinavano per aria otto be' draghetti alati, dal mantello
+roseo, picchiettato di violetto e con le creste e le crinier
+rosse, scarlatte. La riportò dentro sulle sue braccia la Rosmunda
+il cui svenimento aveva mutato in benefico <a name="corr50a" id="corr50a"></a>sopore. Incarrozzata
+o meglio implaustrata che fu, mormorò questo scongiuro:</p>
+
+<div class="poem">
+<p>Là, dove afflitto un popolo</p>
+<p class="i2"> Piange la sua signora;</p>
+<p class="i2"> Là dove un padre (misero!)</p>
+<p class="i2"> La sua diletta plora:</p>
+<p class="i2"> Dove Reggia e tugurio</p>
+<p class="i2"> Sol per costei s'accora:</p>
+<p class="i2"> Volate, o draghi aligeri,</p>
+<p class="i2"> In men d'un quarto d'ora!</p>
+</div>
+
+<p>E salutò con la mano l'ufficiale; e gli disse: &mdash; «Arrivederci», &mdash; e
+sparve.</p>
+
+<p>Sennacheribbo seguì con lo sguardo quel plaustro che segnava
+come una striscia luminosa per lo ciel sereno, e si riscosse al suono
+d'un sospirone che gli sfuggiva dal petto. Corse con la mano
+<span class="pagenum">[51]</span>
+agli occhi e li trovò molli di lacrime, che rasciugò col dorso di
+quella, sgridandosi, riprendendosi, increpandosi, biasimandosi
+di tanta fiacchezza in quel momento: &mdash; «Su, su! Non c'è tempo
+da perdere! Altro che sospiretti e lacrimette. Occorre sbrigar
+qui un'opera di sangue, che serva per esempio memorando
+ai popoli ed ai Re. Il sole che sta per sorgere deve vedere
+quanto nessun sole ha mai visto».</p>
+
+<p>Scese al pianterreno, chiamò il luogotenente e gli commise di
+comandare un distaccamento, di requisire le scale a piuoli, le
+corde dei pozzi e sapone e travi e zappe e badili, e di recarsi
+sopra quell'altura là, poco discosta, onde si scorgeva il Reame
+di Scaricabarili ed il corso del fiume regale che passava poi per
+Iscaricabarilopoli, e di rizzarvi prontamente tre forche. Il luogotenente
+salutò senza fiatare, e s'avviottolò subito con un picchetto.
+Quindi il capitano si fece condurre dinanzi le tre Maestà
+di Baldassarre V, Melchiorre XVII e Gasparre I, tutt'e tre
+saldamente affunate. L'autocrate d'Antibo, che non era facile a
+smarrirsi, lo sbirciò guerciamente e gli chiese con che ardire,
+con quale autorità osasse por le mani sacrileghe sugli unti del
+Signore? sconfinare e perpetrare scorrerie e ricatti in paese amico,
+in piena pace? violare i trattati? calpestare il diritto delle genti?
+Ma Sennacheribbo, che lo squadrava con un cotal riso di sdegno,
+non lo lasciò perorare.</p>
+
+<p> &mdash; «Zitto <a name="corr51" id="corr51"></a>là! Mi meraviglierei della impudenza vostra, se non
+conoscessi per prova la vostra sfacciataggine dalla discolpa
+dell'assassinio di Coppa di oro. Non vi considero come Re,
+anzi come rei: ed avete rotta la pace voi, senza dichiarazion
+precedente di guerra. Siete briganti, banditi, masnadieri, grassatori,
+ricattatori, plagiari, i quali accolti e trattati come
+ospiti cari da noi, con tradimento inaudito, senza un pretesto
+al mondo, avete osato rapire una fanciulla minorenne, una
+principessa reale, la figliuola unica dell'ospite, rapirla inconsenziente
+e trascinarla fuori Regno per poi sforzarla a nozze
+aborrite, anzi per farne crudelissimo scempio. Avete trasgredito
+ogni legge umana e divina: come invocarne alcuna in
+difesa o scampo vostro? Da lunga pezza siete esosi a' soggetti,
+aduggiate il mondo. Quest'ultima enormità colma la misura e
+trabocca la bilancia».</p>
+
+<p> &mdash; «Ho Dio solo per giudice delle azioni mie, io» &mdash; rispose
+<span class="pagenum">[52]</span>
+il guercio. &mdash; «Sono Re sovrano ed indipendente. Un vassallo,
+uno stipendiato di altro Re non può sindacarmi, ned offendermi.
+Subisco le violenze di un matto da catena... ma il primo
+assennato in cui m'imbatterò nel Regno del vostro padrone...»</p>
+
+<p> &mdash; «Risbagliate i calcoli. Riconducendovi prigionieri a Scaricabarilopoli,
+metterei in imbarazzo grandissimo il Governo e
+finireste per iscapolarla impuniti e per muoverci una guerra
+di sterminio. Lasciarvi liberi, dopo avervi offesi, sarebbe ragazzata....
+e mi crederei colpevole di quanto male fareste in
+avvenire. Ho pensato meglio. Stanno rizzando tre forche su
+quel poggio appunto onde si scorge il Regno, ch'è dote della
+nostra Principessa ed il fiume regale che passa per la città
+natìa di donna Rosmunda, la quale tu, autocrate d'Antibo,
+volevi appender lì per la capigliatura lunghissima, acciò vi
+morisse di fame e di strazio. E lì, sarete appiccati per la gola
+e strangolati tutti e tre prima che passi un'altr'ora. Così
+l'uman genere, sarà libero da questa pestilenza che lo ammorba».</p>
+
+<p> &mdash; «Capitano,» &mdash; disse tremando il despota d'Exibo, &mdash; «signor
+capitano mio! Ella scherza! Badi a quel che fa! Un
+attentato simile, inaudito, non più visto, troppo caro le costerebbe».</p>
+
+<p> &mdash; «Caro? Mi costerà solo la vita. Mel so. Vivo certissimo
+di morir dopo ignominiosamente. Mi sacrificheranno. Mi consegneranno
+a' vostri successori, perchè mi strazino e tormentino
+e torturino e supplizino. Sia. Mi piace. Non mi duole
+pagare con un tal prezzo la soddisfazione che mi procaccio.
+E se le mie carni verranno attanagliate, abbrustolate, sforacchiate,
+dilacerate, dilaniate; la fama mia rimarrà fra gli uomini
+eterna come il ricordo degli eroi che hanno sgombrata
+dai mostri la terra. E <i>sufficit</i>. Più non vi dico e più non vi
+rispondo. Tromba, suona a raccolta; tenente fate prender costoro
+in mezzo: se rifiutano di camminare, piattonate! Si va
+su quella montagnuola, lì dirimpetto, dove s'è recato il luogotenente
+col distaccamento».</p>
+
+<p>Chi potrebbe esser da tanto di descrivere, benchè approssimativamente,
+benchè in parte, lo sbigottimento, lo spavento, il
+terrore, la sordida pauraccia di Don Melchiorre, con tutti i fenomeni
+che produce, con tutte le sue manifestazioni? Non v'ha
+<span class="pagenum">[53]</span>
+preghiere umili, anzi abiette ch'egli non profferisse; non vi ha
+scongiuri codardi ch'egli non pronunziasse; non vi ha promesse
+ricche, delle quali non largheggiasse; supplicazioni, lagrime,
+esortazioni, dalle quali si astenesse per tentar d'impietosire o
+il signor capitano o uno de' signori luogotenenti o il sottotenente
+o il foriere, o un sergente o un caporale o un soldato.
+Sennacheribbo era irremovibile, i subalterni e la bassaforza
+incorruttibili e devoti al capitano per modo che lo avrebber
+seguìto contro il Re loro stesso, contro Domineddio medesimo.
+E poi la fedeltà loro e la ferocia erano ventiquattruplicati dal
+tocco della verga di fata Scarabocchiona. Il povero zoppo, stanco
+dalla cavalcata, si sarebbe buttato per terra, nella polvere,
+nel fango; ma le piattonate dei cavalieri lo stimolavano e lo
+sospingevano innanzi.</p>
+
+<p>Il monarca d'Introibo, lui, rideva e camminava allegramente.
+Rideva dalla gran paura del collega e camminava allegramente,
+perchè tutto questo non gli pareva cosa seria, anzi uno scherzo,
+una <a name="corr53" id="corr53"></a>facezia, troppo spinta, se volete, di pessimo gusto, sì, ma
+fecezia di quel cervello balzano del capitano. Afforcar tre re?
+Ma vi par'egli? Chi sarebbe tanto gonzo da credersela? Tre
+Re, tutti insieme, in una volta, come se nulla fosse? Non se
+n'è mai appiccato uno, neppure Re di contrabbando ed usurpatore,
+nonchè dagli altri Principi, ma da' popoli in rivoluzione.
+Ed un capitanucolo de' dragoni oserebbe mandarne in Piccardia
+una triade, improvvisamente? &mdash; «Chêh! chêh! Può darsi
+che voglia fare un ricatto, che tanto sia capitano dei dragoni
+scaricabarilesi lui, quanto io imperator della China. E parla
+così di patibolo, per ammorbidirci e cavarci una taglia maggiore.
+Bisogna dunque stare sul tirato, s'è un capobanda. Ma
+vedrete, appiè del gibetto si scappellerà, ci farà degli inchini
+profondissimi, ci domanderà umilissimamente perdono della licenza
+poetica; si metterà a' nostri ordini; anzi probabilmente
+troveremo imbandito uno splendido <i>digiunè</i>, che serviranno
+egli e gli uffiziali!». &mdash; Così pensava quel gobbetto o diceva ai
+compagni di delitto.</p>
+
+<p>Ma l'autocrate d'Antibo aveva capito, lui, che i propositi di
+Sennacheribbo eran di quelli che non possono scollarsi comechessia:
+<i>nunquam dimoveas</i>. Interrogava, con inquietitudine dissimulata
+l'orizzonte, tendeva l'orecchio e rallentava il passo e
+<span class="pagenum">[54]</span>
+cercava di guadagnar tempo, sperando che sopraggiungessero finalmente
+i tre Reggimenti mandati a chiamare; quei tre Reggimenti
+che potevano arrivare, liberarlo e sopraffare ed impiegar
+tutto lo quadrone scaricabarile. &mdash; «Oh giungessero, giungessero!
+Oh ne comparisse l'avanguardia!». &mdash; Oh qual terribile
+vendetta prenderebbe delle parole di rimprovero che aveva dovuto
+soffrire, delle angosce spaventose che stava provando. Morire?
+ed in qual modo? Muoion tanti, ma lui! Muoion tanti,
+anche giovani se volete e ricchi, ma infermi, ma in battaglia.
+Ed anche sul letto a tre colonne, sì: ma non sono autocrati,
+con tutti i mezzi per soddisfar le passioni! Lui era nato per
+mandar gli altri ad impiccare, era contro natura che il caso suo
+nella fine fosse un dondolo! Oh se avesse avuto modo di far
+conoscere ai suoi lo sue distrette? di stimolarne il passo! Bestie
+di colonnelli che non sanno comprendere, indovinare il bisogno
+urgente che si ha di loro! Ma Gasparre non aveva un
+legaccio incantato per chiamare in aiuto alcuna fata! e qual
+fata buona avrebbe voluto adoperarsi per salvar quei mostri?
+Demogorgone l'avrebbe poi flagellata con mazzafrusti di colubri
+e l'avrebbe incantata chi sa in qual barbaro modo per un secolo
+almeno.</p>
+
+<p>Il corteo si fermò sul monticello, dove il luogotenente avea
+fatto acciabbattamente piantar le forche; che non eran certo costruite
+secondo tutte le regole dell'arte impiccatoria, ma via,
+per una volta tanto potevano servire. Già, il luogotenente non
+era un carnefice, ned i soldati tirapiedi; facevano alla meglio.
+Tre belle corde co' cappi insaponati si dondolavano alla brezza
+mattutina, che l'aurora cominciava ad inaranciar l'oriente. Accorse
+un dragone al galoppo e riferì al capitano che si vedevano
+in lontananza avanzare delle forze nemiche considerevoli. Un
+lampo brillò negli occhi guerci dell'autocrate antiboino; mentre
+il monarca d'Introibo continuava a ridere scioccamente ed il
+despota d'Exibo a frignare, a piagnucolare, a singhiozzare.
+Sennacheribbo senza scomporsi o titubare disse a' suoi: &mdash; «Sbrigatevi». &mdash; Fu
+appoggiata una scala a ciascun colonnino; un
+soldato si appollaiò su ciascuna traversa; due altri preso di peso
+ciascun Re, lo tirarono di piuolo in piuolo, finchè il primo potesse
+assicurargli il capestro al collo: poi attaccarono loro delle
+pietre pesantissime ai piedi legati e scesero. Sennacheribbo, che
+<span class="pagenum">[55]</span>
+stava fumando a cavallo, tranquillamente, come estraneo alla
+cosa e noncurante, si cavò la spagnoletta di bocca, sputò e
+disse: &mdash; «Giù!». &mdash; Le scale furono sottratte ai tre meschini,
+i quali travolsero stranamente il volto per la rottura delle vertebre
+<a name="corr55" id="corr55"></a>cervicali nelle estreme convulsioni dell'agonia. In quell'istante
+comparve il sole sull'orizzonte e percosse coi primi raggi
+le facce livide dei tre regnatori, i quali traevan calci al rovaio.</p>
+
+<p> &mdash; «Suonate a raccolta;» &mdash; vociò il capitano, quando fu tutto
+compìto, rompendo il silenzio prodotto dall'orrore che ingombrava
+gli animi de' soldati non assueti ad assistere a tali giustizie e
+molto meno ad aver parte in esse. E certo se non ci fosse stato
+quel ventiquattruplicamento di ferocia, di ardimento e di disciplina
+cagionato dalla vergata della fata Scarabocchiona, non
+avrebbero avuto animo di obbedire al capo loro, per quanto caro
+l'avessero. Lo squadrone si riformò in ordine di marcia, discese
+dalla montagnuola e ripassò felicemente la frontiera mezz'ora
+prima che i tre Reggimenti antiboini giungessero sul luogo del
+supplizio, ed esterrefatti e raccapricciando riconoscessero e disimpiccassero
+i tre cadaveri regi che facevano il penzolo. Non
+sapevano spiegarsi la cosa; cominciarono a capirla dopo interrogati
+i cortigiani legati ed asserragliati nella bettola del Gallo
+d'oro: ma capacitarsene proprio, non sapevano! Intanto i dragoni
+scaricabarilesi corsero a spron battuto fino alla prima piazza
+forte della patria loro. Lì giunto, il capitano Sennacheribbo si
+presentò al comandante e si costituì prigioniero dopo avergli
+narrato minutamente e particolareggiatamente l'impresa condotta
+a termine. Il povero comandante strabiliò, spaventato delle conseguenze
+che il triplice regicidio porterebbe e pel capitano e pel
+paese; suggerì dapprima a questo di fuggire. &mdash; «Fingerò di
+non averla visto! si salvi dove e come può». &mdash; Ma, rifiutando
+Sennacheribbo di sottrarsi alla responsabilità degli atti suoi, lo
+fece tradurre in castello e spedì subito per istaffetta un rapporto
+al Ministero domandando istruzioni.</p>
+
+<p>In que' due giorni Scaricabarilopoli era stata sottosopra. Ogni
+ora si divulgava qualche notizia strana e terribile, e con una
+progressione, un crescendo rapidissimo si giunse all'inverosimile,
+all'assurdo. Prima la disparizione della Principessa! poi la notizia
+del ratto. Un deputato interpellò il Ministero sulle voci che correvano
+intorno alla reda del trono, voci che giustamente turbavano
+<span class="pagenum">[56]</span>
+ogni cittadino devoto alla sua patria ed alla dinastia. Il Presidente
+del Consiglio sciorinò una lunga pappolata, in cui dovette confessare
+che la Principessa era stata furata da' tre Re proci, con
+procedere indegno, violando l'ospitalità concessa loro, violando
+il giuramento d'ammissione al concorso, violando ogni regola
+d'onestà. Chi non si sarebbe fidato? Quindi il Ministero non
+era da incolparsi d'imprevidenza. Annunziò nel contempo di
+aver mandato ordine agli incaricati d'affari di Sua Maestà presso
+le Corti d'Antibo, d'Exibo e d'Introibo di protestare contro
+l'eccesso inaudito e di <i>reclamare</i> l'immediata riconsegna della
+Principessa. Aspettare risposte: dopo le quali proporrebbe importanti
+risoluzioni alla Camera. Ma la quistione stare pel momento
+nel periodo delle trattative diplomatiche e quindi non
+doverglisi chiedere altro. Fu proposto un voto biasimo, e di
+mettere in istato di accusa il Ministero, perchè aveva fatto mancare
+alla Principessa una scorta sufficiente e tale da poterla salvare
+da un colpo di mano e tutelarla; perchè aveva lasciato
+sfuggire i rapitori, i quali pure avevano da fare un lungo viaggio
+per toccar la frontiera; e perchè conveniva di non aver saputo
+prendere alcun provvedimento adatto a ricuperar la rapita.
+Bisognò fare evacuar le tribune pubbliche, sospender più volte
+la seduta. Ma finalmente l'ordine del giorno di censura fu votato
+alla unanimità dei Deputati presenti e votanti: e la messa in accusa
+dei Consiglieri della Corona ad una maggioranza imponente.
+Ed al povero Re Zuccone, che straziato dal dolore aveva quasi
+perduto l'appetito, convenne ancora occuparsi della composizione
+di un Ministero nuovo, vedere uomini politici, mercanteggiar con
+essi. I primi atti del nuovo Gabinetto furono un proclama al
+popolo, un discorso programma alla Camera, una Nota a tutte
+le Potenze amiche, un <i>ultimatum</i> all'autocrate d'Antibo, al monarca
+d'Introibo ed al despota d'Exibo; ed il fare imprigionar
+(a richiesta loro) i Ministri precedenti per sottrarli al furor popolare.
+Giacchè il popolo, il quale, come sappiamo, travedeva
+per la Rosmunda, ingombrava minacciosamente le strade della
+città ed aspettava che i Ministri uscissero dalla sala del Parlamento
+per istrascinarli a coda di cavallo, impeciarli e appiccar
+loro il fuoco. Nè, sebbene fosse tarda notte, alcuno pensava
+a rincasarsi. Quanto ad adoperar l'esercito contro un popolo che
+<span class="pagenum">[57]</span>
+tumultuava per devozione alla dinastia, non era da pensarci,
+ecco!</p>
+
+<p>Poche ore dopo, allo spuntar del sole, si diffonde la nuova
+del ritorno della Principessa, ricondotta nella Reggia della fata
+Scarabocchiona sua santola in un plaustro di madreperla, tirato
+da quattro mute di draghetti volucri, color di rosa, picchiettati
+di violaceo, con cresta, bargigli, giubbe, e coda del
+più acceso scarlatto! Tutta Scaricabarilopoli si radunò sotto
+le finestre del palazzo reale. E quando finalmente la Principessa
+pallida, convulsa, ma sorridente, comparve col padre sulla balconata
+per salutar la folla, fu un plaudire, un acclamare, un
+tripudiare da frenetici; fu un piangere universale; fu un ruggito
+che domandava vendetta contro gli offensori della bella creatura.
+La Principessa fè cenno con la mano di chieder silenzio e di
+voler parlare. Tutti tacquero. Con voce timida e tremante ringraziò
+di tanto affetto, pregò i buoni Scaricabarilopolitani di
+calmarsi, di aver fiducia nel Governo e.... di lasciarla riposare.
+La folla rispose con un'ultimo evviva e quindi sgombrò dal
+piazzale silenziosamente.</p>
+
+<p>Poi si seppe che era stato il capitano dei dragoni Sennacheribbo,
+trovatello educato per carità da una povera vecchia dimorante
+nel vicolo Scassacocchi, arrolato volontario undici anni prima
+e promosso uffiziale e decorato della medaglia d'oro al valor militare
+per aver presa una bandiera in battaglia al nemico, quello
+che alla testa del suo squadrone aveva miracolosamente raggiunti
+i rapitori varcando la frontiera e riacquistata la Rosmunda.
+De' fogli volanti davano una biografia fantastica e cerebrina del
+capitano. Le mure furono ben presto imbrattate dovunque di <i>Viva
+Sennacheribbo! Viva il salvatore della Principessa!</i> I fotografi cavaron
+fuori tutte le negative che rappresentavano ufficiali dei dragoni,
+e spacciarono a prezzi esorbitanti de' ritratti apocrifi del
+prode. Il popolo si recò al vicolo Scassacocchi e s'impossessò
+della madre adottiva del capitano e la portò in trionfo, processionalmente.
+Venne aperta una sottoscrizione per offrirgli un
+dono nazionale. La sera tutta la città era illuminata spontaneamente:
+non c'era povera finestruccola, misero abbaino dove
+non si scorgesse un lucernino, un tegame con grasso e lucignolo
+acceso, una candela circondata di carta almeno.</p>
+
+<p>La dimane si riseppero finalmente molti particolari della spedizione;
+<span class="pagenum">[58]</span>
+e che Sennacheribbo aveva pensato bene di far giustizia
+sommaria e che Guasparre I, Melchiorre XVII e Baldassare
+V avevan fatto un ballo in campo azzurro, e che il capitano
+si era costituito prigioniero in una delle fortezze dello Stato.
+Era di venerdì e tutta Scaricabarilopoli giocò il terno uno, cinque
+e diciassette, <i>i numeri del capitano</i>, come dicevano. Bisognò
+mettere questurini e sentinelle alle prenditorie, tanta era la calca
+di popolo che si affollava per giocare; i botteghini rimasero
+aperti tutta la notte, senza svacantarsi mai: uno usciva e dieci
+entravano. Il sabato poi convenne ritardare l'estrazione fino alle
+cinque per cansare disturbi. Veramente, per fortuna delle Finanze
+scaricabarilesi, l'uno, il cinque e il diciassette non uscirono:
+anzi i cinque numeri estratti furono: il tre, il trentanove,
+il ventuno, il sessantadue ed il cinquanta.</p>
+
+<p>Tre, cioè i tre Re; trentanove, cioè impiccati; e ventuno vuol
+dir Baldassarre, sessantadue Guasparre e sessanta Melchiorre,
+come insegna la <i>Smorfia o Libro dei sogni</i>: quindi nessuno osò
+mormorare contro Sennacheribbo, ed il popolo sovrano confessò
+di aver mancato d'acume e di senno e di non aver saputo interpretare
+i fatti e cavarne i numeri buoni.</p>
+
+<p>Frattanto il Governo teneva sicura la guerra co' tre Reami
+circostanti e finitimi; immancabile. Si spingevano gli armamenti
+con alacrità somma. Al Ministero della Guerra, ne' magazzini
+militari, ne' polverifici, negli arsenali si lavorava giorno e notte.
+Si allestiva l'armata, si richiamavano i contingenti sotto le bandiere;
+si mettevano in assetto le fortezze; si chiedevano denari
+alla Camera, che votò un credito illimitato al nuovo Ministero
+e con un ordine del giorno gli commise di mantenere intatto il
+decoro del paese. Un secondo proclama del Re Zuccone al popolo
+espone gli avvenimenti e la situazione. La violazione
+d'ogni fede perpetrata da' tre Re veniva stigmatizzata. Il Governo
+ed il Capo dello Stato ripudiavano ogni partecipazione,
+ogni responsabilità nella terribile rappresaglia eseguita <i>motu
+proprio</i> dal capitano Sennacheribbo, il quale, incaricato soltanto
+d'imprendere minute indagini sulla sorte della principessa Rosmunda,
+aveva preso poi su di sè d'inseguirne i rapitori, di
+sconfinare inseguendoli e di vendicare l'oltraggio fatto al paese
+ed alla dinastia in un modo che e quello e questa dovevano
+disconfessare. Il capitano sarebbe giudicato dal Senato
+<span class="pagenum">[59]</span>
+costituito in Alta Corte di giustizia per attentato alla sicurezza
+dello Stato, a norma dell'articolo trigesimosesto dello Statuto,
+come quegli che esponeva la nazione al pericolo di guerra. La
+quale quando scoppiasse, sebbene non voluta dal Governo scaricabarilese,
+non provocata, non desiderata, il popolo avrebbe
+pure incontrata sicuramente e sostenuta vigorosamente. Così diceva
+press'a poco il manifesto di Re Zuccone.</p>
+
+<p>Ben presto giunsero ambasciatori straordinari da' nuovi Governi
+de' tre Reami finitimi. In Antibo, non essendovi eredi al
+trono, s'era <a name="corr59" id="corr59"></a>costituito un Triumvirato militare; due generali di esercito
+ed un ammiraglio avevano ridotto nelle loro mani la cosa
+pubblica, s'erano costituiti in Governo provvisorio e convocato
+una Costituente eletta con le urne custodite dai pretoriani. In
+Exibo era succeduto a Don Melchiorre un cugino in quarto grado,
+uomo giusto ed integro, sano di corpo e di mente. In Introibo
+l'erede presuntivo era stato ucciso a furor di popolo, tutti i principi
+erano fuggiti e s'era proclamata una Repubblica posticcia.
+Cotesti ambasciatori non venivano nè per dichiarar guerra,
+nè per chieder soddisfazioni tanto inaccettabili che il richiederle
+equivalesse ad una dichiarazione di guerra. Anzi, ognun
+d'essi aveva istruzioni secrete conciliativissime. Nessuno dei tre
+nuovi Governi pretendeva che il Reame di Scaricabarili fosse
+responsabile delle gesta del capitano Sennacheribbo; tutti deploravano
+e qualificavano severamente il tentato ratto della Rosmunda,
+e domandavan solo una riparazione d'onore alle rispettive
+bandiere ed il castigo del capitano. Secretamente il Triumvirato
+Antiboino ed il governo provvisorio Introiboino significavano
+d'esser disposti anche a transigere su questi due punti,
+pur che venissero riconosciuti dal Governo di Re Zuccone: ed
+il nuovo despota d'Exibo aveva incaricato specialmente il suo
+messo di un autografo di scusa e di rimpianto particolare per
+l'accaduto, da rimettersi all'Infanta. Il vero è che nessuno de'
+tre afforcati era rimpianto; che ne' loro paesi ognuno diceva: &mdash; Ci
+abbiamo gusto! Grazie sien rese al capitan Sennacheribbo. &mdash; Sarebbe
+difficilissimo di muover guerra al Re di Scaricabarili,
+quando l'opinione pubblica di Antibo, Exibo, ed Introibo v'era
+assolutamente, recisamente contraria. Inoltre e gli erarii e gli
+eserciti di quegli Stati erano disorganizzati per modo dallo sgoverno
+e dalle dilapidazioni e dalla inettezza di Guasparre, Melchiorre
+<span class="pagenum">[60]</span>
+e Baldassarre, che la guerra non avrebbe potuta esser
+mossa con alcuna probabilità di vittoria. Quindi i tre ambasciatori
+si mostrarono arrendevolissimi; l'Infanta rispose anch'ella
+con un chirografo alla lettera del successor di Melchiorre XVII;
+Re Zuccone riconobbe il Triumvirato militare Antiboino ed il
+Governo provvisorio Introiboino; le bandiere de' tre Stati finitimi
+furono issate solennemente innanzi alla Reggia di Scaricabarili
+e salutate ciascuna da centun colpo di cannone; la Corte
+prese il lutto e fece celebrar delle messe pel riposo delle anime
+e del monarca e del despota e dell'autocrate. Quanto al capitano,
+gli ambasciatori presero atto delle dichiarazioni contenute
+nel manifesto e nelle note di Re Zuccone, si dichiararono pieni
+di fiducia nella imparzialità del Senato scaricabarilese e protestarono
+di aspettarne il verdetto, nel quale anticipatamente si
+acquetavano.</p>
+
+<p>Ed il Senato del Regno venne convocato in Alta Corte di
+giustizia per giudicare il capitano dei dragoni di seconda classe
+cavalier Sennacheribbo Esposito, imputato di attentato alla sicurezza
+dello Stato e di indisciplina, per aver senza alcun ordine
+sconfinato ed impiccati tre Re, esponendo il paese al pericolo
+di una guerra esterna. L'imputato poi venne tradotto
+dalla fortezza, in cui veniva custodito, nelle carceri giudiziarie
+della Capitale. Vi era appena da un paio d'ore, quando lo invitarono
+a scendere in parlatorio. C'era l'azafatta della Principessa,
+accompagnata da un ufficiale d'ordinanza di Sua Maestà, il quale
+stava discretamente in disparte nel vano di una finestra, guardando
+nel cortile. L'azafatta, approssimativamente a Sennacheribbo,
+gli disse a bassa voce: &mdash; «Signor capitano, io vengo
+incaricato dall'Altezza della principessa Rosmunda di ripetere
+da Lei un oggetto di pertinenza della prefata e sullodata Altezza
+che Ella presentemente ha in custodia. La esorto dunque
+a consegnarmi l'oggetto stesso in un plico suggellato, acciò
+ch'io possa recarlo nelle mani dell'augusta Infanta, sua, mia
+padrona (Dio guardi!) senza nè vederlo nè conoscerlo. Faccia
+dunque il plico su quel tavolino e lo suggelli e mel consegni,
+acciò ciascuno di noi per parte sua adempia scrupolosamente
+i voleri della riverita nostra Principessa!».</p>
+
+<p>Ed indugiando Sennacheribbo, senza rispondere ad obbedire,
+l'azafatta cavò dalla taschetta di velluto che le pendeva allato
+<span class="pagenum">[61]</span>
+una busta, la baciò devotamente e ne trasse un foglio che mostrò
+al capitano; il quale vi lesse: &mdash; «La latrice del presente sarà
+creduta ed obbedita da chiunque m'ama. Rosmunda; <i>manu
+propria</i>». &mdash; Il giovane nulla disse: s'accostò allo scrittoio si
+<a name="corr61" id="corr61"></a>tolse dal seno la giarrettiera che vi occultava: e gli parve di
+strapparsi il cuore dal petto. La <a name="corr61a" id="corr61a"></a>chiuse in una scatolettina di
+cartone che involse in un gran foglio bianco e legò con lo spago
+e suggellò più volte con l'anello che portava in dito; e consegnò
+l'involtino all'azafatta. La quale con un lieve inchino soggiunse: &mdash; «Riferirò
+all'Altezza Sua la prontezza, con la quale
+Ella ha ha obbediti gli ordini». &mdash; E si allontanò con l'ufficiale
+di ordinanza. Sennacheribbo, che non aveva aperte le labbra,
+venne ricondotto nella sua cella.</p>
+
+<p>Appena vi fu rinchiuso e si vide solo, andò a buttarsi col
+capo in giù sul letto, e, premendo la bocca sul guanciale e mordendolo
+per soffocare e smorzare almeno i singhiozzi, cominciò
+a piangere disperatamente, proruppe in un pianto dirottissimo.
+Gli pareva d'aver tutto perduto, perdendo quell'arnese della
+donna amata, che apprezzava non per l'incanto, anzi perchè
+portato da quella: difatti, non gli era mai venuto in mente di
+adoprarlo, d'evocar la fata Scarabocchiona, di domandare aiuto
+a costei: nè gli sarebbe mai venuto un tal pensiero, che avrebbe
+preferito di morir di morte ignominiosa sul patibolo al dovere la
+propria salvezza ad una femmina, ancorchè fata, ancorchè dea. &mdash; «Gratitudine
+principesca!» &mdash; pensava egli. &mdash; «Ho servito. Mi
+buttan via come un limone spremuto! L'ho salvata, l'ho vendicata,
+sapendo che potrebbe costarmi la vita; e neppure un mezzo
+ringraziamento. Se questo cencio d'un legaccio, ch'io serbavo
+più gelosamente che il credulo devoto non custodisca una reliquia
+di Santo, mi vien ritolto senza una parola amica, benigna!
+Ed il Re! lui mi aveva promesso!... Ma non mi meraviglio di
+quello lì, forse costretto a tiranneggiarmi da riguardi e considerazioni
+politiche... Lei però, lei che senza di me a questa
+ora sarebbe morta vituperata fra gli strazî, lei che sa quel
+che ho sofferto, mostrarmi un po' di benevolenza poteva, un
+di riconoscenza, un po' di memoria! Nossignore! E questo popolaccio
+che comincia dal celebrarmi e dall'applaudirmi e poi,
+mutato il vento!... Basta! l'ho amata! ho potuto documentare
+questo amore col più ardito fatto e feroce che registrino le
+<span class="pagenum">[62]</span>
+nostre istorie; ho potuto camparla: l'ho sorretta un istante svenuta
+con queste braccia... o non sono premiato abbastanza? E,
+checchè faccian di me, gli uomini non potranno dimenticarmi:
+ho cambiato l'indirizzo della storia di più popoli; sono comparso
+come <i>deus ex machina</i> ed ho fatto prendere un altro corso
+agli eventi; ho fatto impallidire le fame de' classici liberatori
+di popoli, de' Bruti e degli Armodî. Eppure.... Ah! pensiamo
+piuttosto alla povera mamma mia, che deve soffrir tanto adesso
+che morrà di certo nel vedermi tradurre al patibolo od al luogo
+della fucilazione e che ho tanto mal ricompensata delle cure
+dell'amor suo gentile».</p>
+
+<p>Venne il giorno del giudizio. Non un membro del Senato chi
+mancasse. Le tribune pubbliche erano stivate: giornalisti e corrispondenti
+d'ogni paese eran venuti ad assistere al memorando
+processo, ad estenderne il resoconto, a notare impressioni. Una
+folla sterminata si accalcava intorno al palazzo senatoriale. La
+truppa era stata consegnata.</p>
+
+<p>Il Commissario del Governo lesse l'atto d'accusa: sarà inutile
+il riferirlo, perchè ognuno può figurarsi cosa deve essere quel
+monumento dell'eloquenza scaricabarilese. I colori erano caricati,
+Sennacheribbo, uomo profondamente crudele, avventuriero
+sorto dal nulla, non aveva operato per zelo dell'onor dinastico
+e nazionale, anzi per isfogare odii e rancori personali verso i
+tre Re, e per manomettere in loro la dignità regia. Tutti i Principi
+esser solidali; una monarchia non dover mai permettere che
+de' monarchi vengano manomessi. &mdash; «L'accusato asserisce di essere
+stato coadiuvato da una fata, che sarebbe santola della
+nostra augusta Principessa. Signori Senatori, i registri battesimali,
+i registri dello Stato Civile della dinastia tenuti dal
+Presidente appunto di questo augusto Consesso, non mentovano
+in modo alcuno questo intervento soprannaturale. Chi è
+che ignori lo fate essere una finzione, con la quale si trastullano
+i ragazzi e che la pedagogia condanna? Fate non ce n'è;
+non c'è alcuno Scaricabarilese vivente che possa affermare con
+sacramento di averne vista una, e la ragione dimostra che
+non possono esserci. Certo vi è qualcosa di straordinario negli
+avvenimenti onde ci occupiamo, che non può spiegarsi con
+l'andamento solito degli eventi umani. Ma, Signori, tutte le
+facoltà di teologia delle nostre Università v'insegnano che se
+<span class="pagenum">[63]</span>
+fate non ce ne sono, c'è però il diavolo. E col grande arcidiavolo
+dello 'nferno mi giova credere che il capitano Sennacheribbo
+Esposito, vergogna eterna della uniforme de' dragoni
+scaricabarilesi, abbia stretto un patto sacrilego. Balzebù gli
+ha fatto fornire in poche ore di notte quella corsa prodigiosa
+dalla macchia di Valquerciame alla osteria del <i>Gallo d'oro</i>. A
+Satanasso egli ha affidato l'augusta erede del trono, perchè
+dall'osteria del <i>Gallo d'oro</i> venisse restituita nella Reggia paterna!
+Ad Astarotte e Belfegor sicuro, qualunque sia la forma
+che hanno assunta. E da Calcabrina e Draghignazzo aspetta
+per fermo aiuto, che vengano a liberarlo dalle mani della giustizia.
+Ma voi farete stare a dovere lui e tutti i trentamila
+diavoli infernali».</p>
+
+<p>Dopo l'orazione stupenda del Commissario regio, si procedette
+allo interrogatorio dell'imputato. Sennacheribbo raccontò
+le cose molto semplicemente, tacendo solo del modo in cui gli
+era apparsa la fata, non parendogli opportuno divulgare il secreto
+del legacciolo, ch'egli immaginava la Rosmunda desiderare
+che rimanesse occulto. Richiesto perchè avesse mandato a
+Fuligno i tre Re, o per ordine o per suggerimento di chi, rispose: &mdash; «Da
+me, per ordine e suggerimento della coscienza
+mia. Feci giustizia di tre persone eslegi, che sarebbero andate
+impunite senza l'ardimento mio, per vendicar l'onore del
+nostro paese, offeso nella principessa, e per liberare l'uman
+genere da tre mostri».</p>
+
+<p>Richiesto se avesse avuto piena coscienza del fatto e ne avesse
+prevedute le conseguenze: &mdash; «Tutte,» &mdash; rispose. &mdash; «Sapeva
+che sconterei col capo quell'opera meritoria. E ho persino
+annunziato a que' tre, presenti buon numero dei miei soldati,
+che potranno testimoniarne».</p>
+
+<p>Interrogato se avesse motivi di rancore personale contro una
+o tutte le sue vittime ed invitato a dare spiegazioni intorno
+alle parole profferite nel giorno del tumulto popolare contro
+l'autocrate d'Antibo, parole che per l'indulgenza eccessiva del
+colonnello gli avevan fruttato un solo mese di arresti di rigore,
+rispose: &mdash; «Pronunziai quelle parole perchè indegnato dall'assassinio
+del povero Coppa di oro. Non poteva certo premeditare
+allora la impiccazione de' tre Re, come non poteva prevedere
+in alcuna guisa che rapirebbero la Principessa e ch'io
+<span class="pagenum">[64]</span>
+avrei la fortuna di raggiungerli e il modo di castigarli. Un
+sol motivo di odio aveva contro di loro, e questo è comune a
+tutti gli Scaricabarilesi: tutti, credo, erano sdegnati che tre
+deformi d'animo e di corpo osassero pretendere alle nozze della
+figliuola del Re nostro ed alla signoria del nostro paese».</p>
+
+<p>Interrogato sulla partecipazione dei subordinati negli impiccamenti,
+rispose, assumendone tutta la responsabilità: &mdash; «I miei
+soldati non discutono, obbediscono. Al comando mio avrebbero
+fatto qualunque cosa, appunto come domani, ne giuro e
+ne scommetto, saranno pronti a fucilarmi sull'ordine del nuovo
+capitano loro».</p>
+
+<p>Venne quindi proceduto all'audizione dei testimoni, che raccontarono
+particolareggiatamente tutti i fatti da noi narrati e
+confermarono in ogni punto la narrazione di Sennacheribbo.
+Della fata potevano dir nulla, nessuno avendola vista: ma affermarono
+d'essersi sentito raddoppiare a mille doppi il vigore del
+corpo e dell'animo, e di aver avuto per guida nella portentosa
+galoppata il fuoco fatuo. Quando interrogarono il luogotenente,
+che comandava interinalmente la compagnia, Sennacheribbo
+chiese di potergli rivolgere una domanda: &mdash; «Tenente, se domani
+Ella fosse comandato con un pelottone per fucilarmi,
+disubbidirebb'Ella? Cred'Ella che alcun uomo dello squadrone
+rifiuterebbe l'obbedienza?».</p>
+
+<p> &mdash; «Capitano,» &mdash; rispose il luogotenente, &mdash; «Ella è stato
+per me padre e fratello; e non per me solo, anzi per tutti
+noi. Ella ci ha educati e rotti alla disciplina, all'obbedienza
+passiva. Noi seguimmo sempre le sue norme i suoi dettami:
+persevereremo nelle abitudini ch'Ella ci ha imposte e che son
+per noi una seconda natura. Se domani fossimo comandati,
+La fucileremmo senza mormorare. Ma, se toccasse a me d'esser
+comandato, mi farei saltar lo cervella appena tornato in
+caserma; e così, metto pegno, farebbe ogni altro ufficiale,
+graduato o milite dello squadrone». &mdash; Era esaurita la lista
+dei testimoni, quando il Presidente dell'Alta Corte di giustizia,
+ricevuto un piego da un usciere, e, lettolo, alzandosi in piedi
+disse ai colleghi: &mdash; «Osservandissimi ed onorandissimi colleghi;
+La Altezza reale della principessa Rosmunda chiede con la
+presente lettera del suo primo gentiluomo di camera, di essere
+ammessa a dare degli schiarimenti, che assicura importantissimi
+<span class="pagenum">[65]</span>
+per la causa sottoposta al profondo vostro senno ed
+allo imparzial giudizio; e mi fa annunziare di essere nelle
+sale di aspetto del Senato. In virtù dei poteri discrezionali
+del Presidente, io penso opportuno di udire le dichiarazioni
+dell'Altezza Sua, e nominerò una deputazione che vada ad
+incontrarla e la introduca nell'aula».</p>
+
+<p>Sennacheribbo divenne pallido come un cadavere, e corse con
+la mano al petto per frenare alquanto i battiti del cuore. Tutti
+i Senatori, tutti gli astanti si alzarono in piedi e la principessa
+Rosmunda, pallida anch'essa, fece ingresso nell'aula accompagnata
+dall'azafatta e dalla deputazione del Senato, e appoggiata
+al braccio d'uno de' vice-presidenti. Pallida sì, co' grandi occhi
+bruni un po' smorti, ma onestamente baldanzosa. Il Presidente
+le fece un'arringa complimentosa, discretamente sgrammaticata,
+e le disse che l'Alta Corte era pronta ad ascoltare
+con attenzione religiosa le importanti comunicazioni che Sua
+Altezza aveva annunciate. La Principessa ringraziò cortesemente,
+senza sgrammaticare: pregò tutti di sedere, e poi narrò per
+disteso la sua avventura e quanto avea sofferto; e la violenza
+e gl'insulti e il ratto e l'affannamento e la corsa sfrenata e la
+partita a dadi e le minacce dell'autocrate d'Antibo, alla imbavagliata
+e la mano alzata per ricaderle sulla guancia... Tutti
+fremevano. Narrò il sopraggiungere del capitano Sennacheribbo
+e lo incantesimo del legacciolo donatole dalla santola, la quale
+era fata. E per avvalorar la sua testimonianza, acciò messer lo
+Commissario regio e gli altri scettici dell'adunanza non s'incocciassero
+nel negare, la si chinò modestamente, con tutta modestia,
+e sollevando un lembo appena della veste prolissa e
+tanto lievemente che a stento venne scorta la punta delle scarpette
+ricamate, sciolse la giarrettiera; e se la ravvolse intorno al
+polso sinistro e v'impresse un bacio.</p>
+
+<p>Non appena l'ebbe tocca con le labbra, ecco scuotersi la terra
+come pel tremoliccio, ecco sfolgorare un lampo, ecco il rombo
+d'un tuono. Un soffio di vento sibilò sotto le ampie vôlte dell'aula
+e fece tintinnar le invetriate, ed agitarsi le tappezzerie,
+i cortinaggi, le tende, i fiocchi. E gli astanti fra sorpresi ed
+esterrefatti videro comparire un plaustro di madreperla tirato
+da quattro paia di dragoncini, leucotteri color di rosa, moschettati
+di viola con le criniere e le creste e le ali di fiamma. E
+<span class="pagenum">[66]</span>
+nel plaustro sedeva una donna avvenentissima, tutta velluti e
+trine e gemme, dalla quale si diffondeva come una luce che
+rischiarò <a name="corr66" id="corr66"></a>splendidamente l'aula e fece impallidire i raggi del
+sole meridiano. Il plaustro ristette ai piedi del seggio del Presidente;
+la fata smontò ed appressandosi alla figliuola ed abbracciandola,
+le disse: &mdash; «Che vuoi Rosmunduccia?» &mdash; e le diè
+un bacio proprio di cuore.</p>
+
+<p>Un mormorio di ammirazione, di meraviglia, di stupore, di
+curiosità ed anche di spavento superstizioso, guizzò (scusate
+l'espressione impropria), serpeggiò per la folla. Difatti, pensate
+un po', all'esistenza delle fate ci crediamo su per giù tutti,
+come all'esistenza degl'ippogrifi, degli ippotragelafi, degl'ircocervi,
+ma, se ho a dirla schietta, <i>il ver convien pur dir quand'e'
+bisogna</i>, un ircocervo, un ippotragelafo, un ippogrifo, una fata,
+son cose che non ho mai viste al mondo mio: e mi venissero a
+dire che al Pincio c'è una carrozza tirata da ircocervi, che la
+Compagnia equestre all'Argentina ci ha degl'ippogrifi, che nelle
+stalle del Quirinale c'è un ippotragelafo, che nell'aula del Senato
+del Regno c'è una fata con la sua brava verga criselefantina
+ed un plaustro tratto da otto draghettini rosei, io non
+saprei resistere alla tentazione per quanto incurioso io mi sia.
+E benchè il frequentare il Pincio sia il più insulso degli spassi,
+il frequenterei; e benchè l'assistere alle rappresentazioni equestri
+sia gusto plebeo, prenderei un biglietto per questa sera
+stessa; e benchè le sedute del Senato non sogliano essere divertentissime,
+farei a pugni per entrare nelle tribune. Anche in
+Iscaricabarilopoli, sebben si parlasse molto di fate ai bimbi,
+nessuno ne aveva mai viste, e molti dubitavano dell'esistenza
+loro ed accampavan cavilli ed arzigogoli per dimostrar che
+non ce ne puol essere. Ed insomma era la prima volta in tutta
+la <i>Storia Universale</i> che una fata compariva innanzi ad un Senato
+costituito in Alta Corte di giustizia; caso che molto probabilmente
+non si rinnoverà mai più, mai più. Dunque tutti gli spettatori
+si pressavano, si pigiavano, si accalcavano, si alzavano
+sulla punta dei piedi, si spingevano, si appioppavan gomitate;
+tutti volevan vedere la fata Scarabocchiona ed il plaustro di
+madreperla ed i quattro dragoncelli. E se li mostravano a dito
+e stupivano e strasecolavano.</p>
+
+<p>Disse la Rosmunda: &mdash; «Cara santola, scusate l'incomodo:
+<span class="pagenum">[67]</span>
+ma, ve ne prego, raccontate anche voi a questi Signori qui,
+come sono andate veramente le cose, e qual parte ci avete
+avuto voi, acciò si sperda ogni dubbio dagli animi loro».</p>
+
+<p>E la fata leggiadrissima, compiacendo la figliozza, narrò del
+consiglio dato alla Rosmunda; averglielo dato perchè prevedeva
+e sapeva, perchè il suo libretto magico le aveva dimostro che
+in tal modo sarebbe accaduto quel ch'era poi accaduto di fatti:
+lo scombinamento degli assurdi matrimoni e la morte delle tre
+belve scettrate. Narrò in qual modo Sennacheribbo avesse raccolto
+il legaccio incantato e l'avesse baciato senza sospettarne
+la virtù magica, anzi come reliquia della Principessa, che celatamente,
+timidamente, ma potentissimamente amava. Povero
+Sennacheribbo, udendo così spiattellare <i>coram populo</i> ciò, che
+egli si apponeva a delitto ed avrebbe voluto nascondere a sè
+stesso e stimava ignorarsi da tutti, si fece scarlatto e chinò il
+capo come un reo convinto, si coprì la faccia con le palme ed
+avrebbe voluto essere a cento palmi sotterra.</p>
+
+<p>Oh che mortificazione! oh come tutti lo dileggerebbero! oh che
+amaro sogghigno di sprezzo avrebbe scoperto sulle labbra della
+Principessa se avesse osato guardarla! oh che fischiate gli toccherebbero!
+oh come gli sarebbe rinfacciata la nascita ignota
+e la povertà! Così pensava: ma..... la Principessa stava tutta
+composta a capo chino presso la madrina, e l'uditorio s'inteneriva
+e s'interessava per lui.</p>
+
+<p>La fata proseguì, dicendo come avesse ventiquattruplicato
+col tocco della verga eburnea ed aurea il vigore dei cavalli e
+de' cavalieri; rendendo ferocissimi i miti d'animo, zelantissimi
+i più timidi, e freneticamente zelante, feroce, geloso ed appassionato
+Sennacheribbo che già da sè era superlativo in tutto.
+Questa vigoria ventiquattrupla aver fatto raggiungere i rapitori;
+a questa esagerazione ed esaltazione soprannaturale del carattere
+e della passione in Sennacheribbo doversi attribuir soprattutto,
+principalmente, il pensiero del triplice regicidio, del
+monarchicidio di Baldassarre Quinto il gobbo, del despoticidio
+di Melchiorre Decimosettimo il zoppo, dell'autocraticidio di Gasparre
+Primo il guercio; non altra essere stata la ragione persuasiva
+di quello sterminio, di quell'eccidio, di quella carneficina
+di regnatori. La vera colpevole, in fondo, la vera ammazzaprincipi
+ed afforcasovrani esser forse lei che parlava; ma, come
+<span class="pagenum">[68]</span>
+fata, non esser sindacabile, giudicabile nè punibile che da Demogorgone:
+ed avere motivi, aver buono in mano per credere che
+Demogorgone, lunge dal punirla, l'encomierebbe dell'opra santa
+provocata, che non eccedeva del resto i suoi poteri, no davvero.</p>
+
+<p>Qui riprese la parola la Principessa, e fattasi coraggio, imporporandosi
+tutta d'un bel rossore, disse: &mdash; «Signori, può darsi
+che politicamente e militarmente il capitano Sennacheribbo
+Esposito abbia mal fatto ed ecceduto; e che, come il Ministero
+ha stimato opportuno di accusarlo, voi stimiate utile il condannarlo.
+Sebbene, vel confesso, non comprenda come possano
+scindersi due parti del medesimo atto ed approvar la mia liberazione
+e condannar la vendetta. Nè so se sarebbe stata
+miglior politica lasciar la vostra Infanta morire fra gli strazî
+o lasciarne impuniti i rapitori delusi che avrebber mossa immantinente
+guerra feroce a noi impreparati. Ad ogni modo è
+anche buono che voi sappiate quel ch'io penso e sento di
+quest'uomo; io, beneficata da lui e salva per opera sua dalla
+vergogna e dalla morte, e vendicata. Non ho riputazione di
+esser crudele, io, credo; e certo non v'ha persona nel Reame
+che spaventi la prospettiva di avermi per sovrana. Ignoravo
+affatto cosa fosse il desiderar male altrui, e l'ira e lo sdegno,
+e la voluttà del mal talento appagato. Eppure la vostra
+futura Regina ha sofferto tanto e tanto in quella notte
+del rapimento, che, vel giuro, ogni più efferata crudeltà in
+quei mostri le sarebbe sembrata pena inadeguata alla colpa loro.
+Ella s'è rallegrata del castigo inflitto a coloro che non offendevano
+in lei, lei sola, anzi tutta la nazione. Capitano <a name="corr68" id="corr68"></a>Sennacheribbo,
+io vi ringrazio; capitano, io vi lodo ed approvo;
+ed intendo che tutti stimino e ritengano aver voi operato per
+espresso comando mio. La gratitudine mia non ha limite alcuno,
+oso confessar qui arditamente che mi stimola e consiglia e
+induce e persuade a contraccambiar l'affetto onde mi avete date
+prove così grandi ed efficaci e che mi avete manifestato con
+questi atti, non altrimenti, mai. Se io potessi ciò che volessi,
+invece di sedere al presente su quello sgabello, mi sedereste
+al fianco accanto al trono. Se le preghiere mie, se queste lacrime
+mie non valgono a commuovere gli animi e le menti di
+questi Signori, io mi trascinerò nella polvere a' piedi di mio
+padre, acciò vi renda giustizia sotto nome di grazia; e vi mantenga
+<span class="pagenum">[69]</span>
+la promessa profferita nello spedirvi in cerca della figliuola
+alla macchia di Valquerciame: <i>Non tornare senza la
+Principessa, e se mi riconduci sana e salva la figliuola, ti giuro
+che nessuno sarà quind'innanzi al di sopra di te nel mio Regno</i>.
+Se tutto tornasse indarno, se non ottenessi per voi giustizia
+e guiderdone, quel guiderdone che meritate, io vi giuro che
+mi reciderò le chiome, che prenderò il lutto; che non perdonerò
+mai ad alcuno di quanti avranno contribuito alla vostra
+rovina. La tua sovrana porterà la gramaglia per te, finchè
+viva; la tua amante non si piegherà mai ad altre nozze. E ch'io
+non dica così per dire, per rettorica, e che intenda impegnarmi
+solennemente sarà chiaro a te ed a tutti. Sono stata già
+una volta nelle tue braccia all'osteria del <i>Gallo d'oro</i>, ma
+incosciente; ho abbandonato una volta il capo sul tuo petto,
+ma svenuta, involontariamente. Ebbene, ora, qui, nell'aula del
+Senato del Regno, costituito in Alta Corte di giustizia, io,
+Principessa ereditaria, vi chieggo questa grazia, di lasciar
+ch'io liberamente vi butti le braccia al collo e di concedermi
+un bacio, un bacio d'amore e di fede».</p>
+
+<p>Chi potrebbe descrivere l'effetto di questo discorso; le lagrime,
+i pianti, i plausi, gli evviva, i battimani che gli tenner dietro;
+ed il giubilo popolare, quando si vide la bella donna Rosmunda
+pendere dalla cervice del capitano ch'era sorto in piedi,
+smorto, tremante, convulso, fuori di sè? Ella spossata, come dopo
+una crisi nervosa, caduta la esaltazione, singhiozzava disperatamente:
+ma negli occhi di lui v'era lo splendor sereno dell'orgoglio
+soddisfatto e contento, dell'uomo che ha avuto dalla
+vita quanto e più di quanto bramava, e cui nessuno può spogliare
+di tanta ricchezza. La fata Scarabocchiona s'appropinquò
+al gruppo, riprese, come là nella bettola del <i>Gallo d'oro</i>, la figlioccia
+dalle braccia di Sennacheribbo e la portò sul plaustro,
+che i dragoncelli rosei, dall'ali bianche e dalle creste scarlatte
+involarono in men di quella agli occhi dell'adunanza stupefatta.
+Le invetriate si aprirono e richiusero da per loro, onde passasse.
+Frattanto il Commissario del Re ed i Senatori riflettevano:
+nessuno sentiva la benchè minima velleità d'incorrere nell'ira
+e nell'animosità della Principessa ereditaria, la quale, a breve
+andare, secondo l'ordine natural delle cose, avrebbe dovuto succedere
+al padre decrepito. Anche l'amor di patria raffigurava
+<span class="pagenum">[70]</span>
+loro i guai di una Regina zittellona che avesse poi a morire senza
+prole.</p>
+
+<p>Calmato alquanto il subbuglio, il tumulto, la perturbazione
+che seguì la partita della fata e della Rosmunda, il Commissario
+governativo alzatosi in piedi ed impetrata la parola dal Presidente,
+dichiarò di ritirar l'accusa contro Sennacheribbo: &mdash; «Dal
+momento che ci abbiamo un ordine verbale di Sua Maestà,
+del quale sinora s'era taciuto e che investiva il capitano
+di poteri eccezionali e discrezionali; dal momento che un
+essere soprannaturale e non sottoposto alla giurisdizione dell'Alta
+Corte, riconosce di aver posto il capitano in condizioni totalmente
+diverse dalle ordinarie, sicchè questi può benissimo considerarsi
+come operante senza coscienza, od almeno in uno
+stato espresso d'irresponsabilità; io non posso insister più
+a lungo nell'accusa; prego dunque l'Alta Corte di ordinare che
+l'accusato venga posto in libertà, se non è trattenuto per altro
+motivo».</p>
+
+<p>Il Senato si ritirò per deliberare. Dopo mezz'ora tutti i Senatori
+rioccuparono i loro posti ed il Presidente fral silenzio
+altissimo degli astanti pronunziò queste parole: &mdash; «Capitano
+Sennacheribbo, si alzi. Il Senato, costituito in Alta Corte di
+giustizia, la dichiara prosciolto d'ogni accusa alla unanimità.
+Ed alla unanimità stessa la dichiara benemerito della patria e
+della dinastia, e la ringrazia di quanto ha operato per l'una
+e per l'altra, salvando l'augusta Principessa, erede del trono». &mdash; Veramente
+questa seconda parte della sentenza senatoriale era
+incostituzionale, giacchè arieggiava un voto politico; ed il Senato,
+quando è costituito in Alta Corte, non può legalmente
+farne. Ma i signori Senatori volevano ingraziarsi con la Principessa
+e propiziarsi Sennacheribbo.</p>
+
+<p>Se l'aula del Senato non crollò per lo fragore delle salve di
+applausi, del tripudio festoso e delle urla di gioia; se il povero
+Sennacheribbo non fu dilaniato e soffocato almeno dagli abbracciari,
+dagli spintoni e dalle strette di mano d'amici e d'ignoti,
+che volevan vederlo, accarezzarlo, onorarlo; ascrivo la cosa a
+miracolo. Tutti gli erano addosso, tutti gli si ricordavano. Il
+Commissario governativo gli fece scuse umilissime, allegando
+gli ordini dei superiori, le necessità dell'uffizio suo, eccetera.
+I Senatori si congratulavano. Il popolo poi, facendo irruzione
+<span class="pagenum">[71]</span>
+nelle sale del Senato, s'impossessarono del capitano, lo sollevarono
+in alto sopra un tavolino, come nel Medio Evo si
+innalzavano gli eroi sui pavesi, e checchè il poverino dicesse,
+cominciarono a portarlo trionfante verso la Camera de' Deputati.
+La notizia dell'assoluzione v'era giunta già da un pezzo;
+ed un membro dell'Assemblea lì su due piedi propose un ordine
+del giorno di ringraziamento e d'encomio per Sennacheribbo e
+di decretargli il soprannome di <i>Vindice</i>. Il Ministero si oppose:
+il Ministro degli Esteri protestò che lo si metteva in condizione
+impossibile di faccia alle Potenze; il Ministro della Guerra che
+era un corromper la disciplina; il Presidente del Consiglio pose
+la questione di gabinetto;.... ma l'ordine del giorno fu votato
+ad una immensa maggioranza. Allora i Ministri si ritirarono, dichiarando
+che presenterebbero le dimissioni al Re e pregarono
+la Camera di chiuder la seduta. Così accadde; ed i Deputati che
+uscivano dal palazzo, frammischiandosi alla folla, vi sparsero la
+notizia de' nuovi onori di Sennacheribbo.</p>
+
+<p>Ma la più dolce ricompensa, il premio più soave aspettavano
+costui alla Reggia, sulla gran balconata dalla quale stavano Sua
+Maestà Zuccone XIV, e l'Altezza Reale della Infanta Rosmunda
+e la fata Scarabocchiona, che applaudivano anch'essi e sventolavano
+i fazzoletti. La compagnia de' dragoni di Sennacheribbo,
+comandata dal luogotenente, giunse finalmente a riconquistar
+sulla folla il proprio capitano, che rimontato a cavallo per la
+prima volta dopo quel memorando giorno, entrò nella Reggia
+al suon dell'inno reale. Il primo ed il secondo aiutante del Re
+lo aspettavano ai piedi della scalinata per complirlo in nome
+della Maestà Sua che gli mosse incontro fin sul pianerottolo dell'appartamento,
+e lo abbracciò e lo condusse sulla balconata dov'era
+la figliuola alla quale lo presentò, dicendo: &mdash; «Rosmunda
+ecco il tuo sposo!».</p>
+
+<p>Il resto può immaginarsi. I soldati semplici della compagnia
+liberatrice furon creati tutti sottotenenti; i soldati scelti, luogotenenti:
+i caporali furon fatti capitani; i sergenti, maggiori; il
+foriere, tenente colonnello; il sottotenente fu promosso a colonnello;
+ed i due luogotenenti a maggior generali. E, strano a
+dirsi, questi ascensi favolosi, spagnoleschi, non produssero malcontento
+nell'esercito. Vennero inoltre tutti fregiati di un'apposita
+medaglia commemorativa: da un lato l'effigie della Principessa
+<span class="pagenum">[72]</span>
+col motto: <i>Ch'io non credetti ritornarci mai</i>; dall'altro un
+dragone a cavallo che galoppava con la spada evaginata, e la
+scritta: <i>La Principessa ereditaria Rosmunda alla IV Compagnia del
+V Reggimento Dragoni, riconoscente. Notte del XXVII aprile</i>. La
+medaglia doveva portarsi appesa ad una fettuccia a quattro liste:
+bianca, rosea, violetta e scarlatta in memoria delle ali, del mantello,
+della picchiettatura nonchè della coda, della criniera e delle
+creste degli otto draghi del plaustro della fata Scarabocchiona.</p>
+
+<p>Il Ministero offerse le dimissioni che vennero accettate; e succedendo
+al potere uomini energici e risoluti e che non avevan
+paura, gli Stati vicini si contentarono di qualche osservazione
+fatta in via diplomatica e della risposta che il Reame di Scaricabarili
+voleva vivere in pace con tutti, ma che non tollererebbe
+che alcuno s'immischiasse nelle sue faccende interne. E quando si
+parla così con un esercito corrispondente ad una popolazione di
+centoventitrè milioni, quattrocencinquantaseimila settecentottantanove
+abitanti, tutti vi lasciano in pace. Le relazioni diplomatiche
+furono alquanto fredde per un po' col Reame d'Exibo,
+ma il tempo fece miracoli, ed <a name="corr72" id="corr72"></a>attutì tale rancore.</p>
+
+<p>Sennacheribbo, cui non dispiacque di esser salvo per opera di
+quella donna, al quale le Camere decretarono il titolo di <i>Vindice</i>;
+ma che il popolo soprannominò <i>Mastr'Impicca</i> e nella storia è
+noto più col secondo, che col primo epiteto, sposò la Rosmunda.
+E la fata Scarabocchiona volle sottoscrivere con un suo
+scarabocchio il contratto nuziale, acciò non potessero in avvenire
+i Pubblici Ministeri negare il suo intervento, anzi negarne
+l'esistenza. La madre adottiva di Sennacheribbo venne a vivere
+col figliuolo, amata e riverita non men che da lui, dalla Rosmunda,
+la quale, succedendo al padre del Regno, volle prima
+associato il marito al poter regio e poi gliel rinunziò tutto, dicendo
+che una donna deve pensare alla casa ed a' figliuoli unicamente.
+E figliuoli ne ebber di molti i due sposi, ed egregi
+d'indole; e se la vissero e se la godettero ed in pace sempre
+stettero ed a me nulla mi dettero.</p>
+
+<div class="poem">
+<p>Stretta la foglia e larga la via,</p>
+<p>Dite la vostra che ho detto la mia.</p>
+</div>
+<p>&nbsp;<br />&nbsp;</p>
+<hr />
+
+<div class="tnote">
+<h2>Nota del Trascrittore</h2>
+
+<p>Ortografia e punteggiatura originali sono state mantenute,
+correggendo senza annotazione minimi errori tipografici. Sono stati
+corretti i seguenti refusi (tra parentesi il testo originale):</p>
+
+
+<ul>
+<li>&nbsp;&nbsp;<a href="#corr6">6</a> - recava in dote [doto] il Reame</li>
+<li>&nbsp;&nbsp;<a href="#corr9">9</a> - la rivestì di buone [buoni] vesti</li>
+<li> <a href="#corr12">12</a> - Sì [Si], cara fata Scarabocchiona</li>
+<li> <a href="#corr16">16</a> - definitivamente [definivamente] ad alcun</li>
+<li> <a href="#corr16a">16</a> - erede presuntiva [presnutiva] del trono</li>
+<li> <a href="#corr21">21</a> - diran costoro di Scaricabarili [Scaribarili]</li>
+<li> <a href="#corr22">22</a> - le sue scene [scede], la sua svenevolezza</li>
+<li> <a href="#corr27">27</a> - che la Rosmunda [Rosmanda] provava</li>
+<li> <a href="#corr29">29</a> - press'a poco quanto [quando] l'epizoozia</li>
+<li> <a href="#corr38">38</a> - e con centoventitrè [ventitrè] milioni</li>
+<li> <a href="#corr41">41</a> - dietro il fuoco fatuo [fatto]</li>
+<li> <a href="#corr43">43</a> - il despota [desposta] d'Exibo</li>
+<li> <a href="#corr47">47</a> - di loro pieno consenso [concenso]?</li>
+<li> <a href="#corr50">50</a> - rintegrar la Rosmunda [Romunda]</li>
+<li> <a href="#corr50a">50</a> - in benefico sopore [sapore]</li>
+<li> <a href="#corr51">51</a> - Zitto là [la]!</li>
+<li> <a href="#corr53">53</a> - uno scherzo, una facezia [fecezia]</li>
+<li> <a href="#corr55">55</a> - delle vertebre cervicali [cerviali]</li>
+<li> <a href="#corr59">59</a> - s'era costituito [costuito] un Triumvirato</li>
+<li> <a href="#corr61">61</a> - tolse [tolsa] dal seno la giarrettiera</li>
+<li> <a href="#corr61a">61</a> - La chiuse [chinse] in una scatolettina</li>
+<li> <a href="#corr66">66</a> - rischiarò splendidamente [spendidamente] l'aula</li>
+<li> <a href="#corr68">68</a> - Capitano Sennacheribbo [Sencheribbo]</li>
+<li> <a href="#corr72">72</a> - ed attutì [attuì] tale rancore</li>
+</ul>
+
+</div>
+
+
+
+
+
+
+
+
+<pre>
+
+
+
+
+
+End of the Project Gutenberg EBook of Mastr'Impicca, by Vittorio Imbriani
+
+*** END OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK MASTR'IMPICCA ***
+
+***** This file should be named 34519-h.htm or 34519-h.zip *****
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+
+Produced by Carlo Traverso, Claudio Paganelli, Barbara
+Magni and the Online Distributed Proofreading Team at
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+Libraries)
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+
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+will be renamed.
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+Creating the works from public domain print editions means that no
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+such as creation of derivative works, reports, performances and
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+Gutenberg-tm electronic works if you follow the terms of this agreement
+and help preserve free future access to Project Gutenberg-tm electronic
+works. See paragraph 1.E below.
+
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+
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+Hart, the owner of the Project Gutenberg-tm trademark. Contact the
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+1.F.
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+
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+providing it to you may choose to give you a second opportunity to
+receive the work electronically in lieu of a refund. If the second copy
+is also defective, you may demand a refund in writing without further
+opportunities to fix the problem.
+
+1.F.4. Except for the limited right of replacement or refund set forth
+in paragraph 1.F.3, this work is provided to you 'AS-IS' WITH NO OTHER
+WARRANTIES OF ANY KIND, EXPRESS OR IMPLIED, INCLUDING BUT NOT LIMITED TO
+WARRANTIES OF MERCHANTIBILITY OR FITNESS FOR ANY PURPOSE.
+
+1.F.5. Some states do not allow disclaimers of certain implied
+warranties or the exclusion or limitation of certain types of damages.
+If any disclaimer or limitation set forth in this agreement violates the
+law of the state applicable to this agreement, the agreement shall be
+interpreted to make the maximum disclaimer or limitation permitted by
+the applicable state law. The invalidity or unenforceability of any
+provision of this agreement shall not void the remaining provisions.
+
+1.F.6. INDEMNITY - You agree to indemnify and hold the Foundation, the
+trademark owner, any agent or employee of the Foundation, anyone
+providing copies of Project Gutenberg-tm electronic works in accordance
+with this agreement, and any volunteers associated with the production,
+promotion and distribution of Project Gutenberg-tm electronic works,
+harmless from all liability, costs and expenses, including legal fees,
+that arise directly or indirectly from any of the following which you do
+or cause to occur: (a) distribution of this or any Project Gutenberg-tm
+work, (b) alteration, modification, or additions or deletions to any
+Project Gutenberg-tm work, and (c) any Defect you cause.
+
+
+Section 2. Information about the Mission of Project Gutenberg-tm
+
+Project Gutenberg-tm is synonymous with the free distribution of
+electronic works in formats readable by the widest variety of computers
+including obsolete, old, middle-aged and new computers. It exists
+because of the efforts of hundreds of volunteers and donations from
+people in all walks of life.
+
+Volunteers and financial support to provide volunteers with the
+assistance they need, are critical to reaching Project Gutenberg-tm's
+goals and ensuring that the Project Gutenberg-tm collection will
+remain freely available for generations to come. In 2001, the Project
+Gutenberg Literary Archive Foundation was created to provide a secure
+and permanent future for Project Gutenberg-tm and future generations.
+To learn more about the Project Gutenberg Literary Archive Foundation
+and how your efforts and donations can help, see Sections 3 and 4
+and the Foundation web page at http://www.pglaf.org.
+
+
+Section 3. Information about the Project Gutenberg Literary Archive
+Foundation
+
+The Project Gutenberg Literary Archive Foundation is a non profit
+501(c)(3) educational corporation organized under the laws of the
+state of Mississippi and granted tax exempt status by the Internal
+Revenue Service. The Foundation's EIN or federal tax identification
+number is 64-6221541. Its 501(c)(3) letter is posted at
+http://pglaf.org/fundraising. Contributions to the Project Gutenberg
+Literary Archive Foundation are tax deductible to the full extent
+permitted by U.S. federal laws and your state's laws.
+
+The Foundation's principal office is located at 4557 Melan Dr. S.
+Fairbanks, AK, 99712., but its volunteers and employees are scattered
+throughout numerous locations. Its business office is located at
+809 North 1500 West, Salt Lake City, UT 84116, (801) 596-1887, email
+business@pglaf.org. Email contact links and up to date contact
+information can be found at the Foundation's web site and official
+page at http://pglaf.org
+
+For additional contact information:
+ Dr. Gregory B. Newby
+ Chief Executive and Director
+ gbnewby@pglaf.org
+
+
+Section 4. Information about Donations to the Project Gutenberg
+Literary Archive Foundation
+
+Project Gutenberg-tm depends upon and cannot survive without wide
+spread public support and donations to carry out its mission of
+increasing the number of public domain and licensed works that can be
+freely distributed in machine readable form accessible by the widest
+array of equipment including outdated equipment. Many small donations
+($1 to $5,000) are particularly important to maintaining tax exempt
+status with the IRS.
+
+The Foundation is committed to complying with the laws regulating
+charities and charitable donations in all 50 states of the United
+States. Compliance requirements are not uniform and it takes a
+considerable effort, much paperwork and many fees to meet and keep up
+with these requirements. We do not solicit donations in locations
+where we have not received written confirmation of compliance. To
+SEND DONATIONS or determine the status of compliance for any
+particular state visit http://pglaf.org
+
+While we cannot and do not solicit contributions from states where we
+have not met the solicitation requirements, we know of no prohibition
+against accepting unsolicited donations from donors in such states who
+approach us with offers to donate.
+
+International donations are gratefully accepted, but we cannot make
+any statements concerning tax treatment of donations received from
+outside the United States. U.S. laws alone swamp our small staff.
+
+Please check the Project Gutenberg Web pages for current donation
+methods and addresses. Donations are accepted in a number of other
+ways including checks, online payments and credit card donations.
+To donate, please visit: http://pglaf.org/donate
+
+
+Section 5. General Information About Project Gutenberg-tm electronic
+works.
+
+Professor Michael S. Hart is the originator of the Project Gutenberg-tm
+concept of a library of electronic works that could be freely shared
+with anyone. For thirty years, he produced and distributed Project
+Gutenberg-tm eBooks with only a loose network of volunteer support.
+
+
+Project Gutenberg-tm eBooks are often created from several printed
+editions, all of which are confirmed as Public Domain in the U.S.
+unless a copyright notice is included. Thus, we do not necessarily
+keep eBooks in compliance with any particular paper edition.
+
+
+Most people start at our Web site which has the main PG search facility:
+
+ http://www.gutenberg.org
+
+This Web site includes information about Project Gutenberg-tm,
+including how to make donations to the Project Gutenberg Literary
+Archive Foundation, how to help produce our new eBooks, and how to
+subscribe to our email newsletter to hear about new eBooks.
+
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+</pre>
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+This eBook, including all associated images, markup, improvements,
+metadata, and any other content or labor, has been confirmed to be
+in the PUBLIC DOMAIN IN THE UNITED STATES.
+
+Procedures for determining public domain status are described in
+the "Copyright How-To" at https://www.gutenberg.org.
+
+No investigation has been made concerning possible copyrights in
+jurisdictions other than the United States. Anyone seeking to utilize
+this eBook outside of the United States should confirm copyright
+status under the laws that apply to them.
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@@ -0,0 +1,2 @@
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