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diff --git a/.gitattributes b/.gitattributes new file mode 100644 index 0000000..6833f05 --- /dev/null +++ b/.gitattributes @@ -0,0 +1,3 @@ +* text=auto +*.txt text +*.md text diff --git a/34519-8.txt b/34519-8.txt new file mode 100644 index 0000000..149e03b --- /dev/null +++ b/34519-8.txt @@ -0,0 +1,3112 @@ +The Project Gutenberg EBook of Mastr'Impicca, by Vittorio Imbriani + +This eBook is for the use of anyone anywhere at no cost and with +almost no restrictions whatsoever. You may copy it, give it away or +re-use it under the terms of the Project Gutenberg License included +with this eBook or online at www.gutenberg.org + + +Title: Mastr'Impicca + +Author: Vittorio Imbriani + +Release Date: November 30, 2010 [EBook #34519] + +Language: Italian + +Character set encoding: ISO-8859-1 + +*** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK MASTR'IMPICCA *** + + + + +Produced by Carlo Traverso, Claudio Paganelli, Barbara +Magni and the Online Distributed Proofreading Team at +http://www.pgdp.net (This file was produced from images +generously made available by The Internet Archive/Canadian +Libraries) + + + + + + + VITTORIO IMBRIANI + + + MASTR'IMPICCA + + + Fiaba + + + + NAPOLI + + VITO MORANO, EDITORE + Via Roma, 40 + 1905 + + + + +F. DI GENNARO & A. MORANO--NAPOLI + + + + +AVVERTENZA + + +Vittorio Imbriani, nato a Napoli nel 1840 e morto nel 1885, erudito, +critico, demopsicologo, estetico, compose anche, di tanto in tanto, +novelle e versi, espressioni di una bizzarra fantasia grottesca e +satirica. Tra le novelle è questo _Mastr'Impicca_, edito nel 1874 nel +giornale _Il Calabro_, ed in un opuscolo estratto, che è diventato, come +la più parte degli scritti dell'Imbriani, rarissimo. Noi crediamo di +fare, col ristamparlo, cosa grata ai lettori, che gusteranno questa non +fredda derivazione dal genere fiabesco di Giambattista Basile. Del quale +l'Imbriani, per certa conformità d'indole, ripiglia il metodo; ma +l'adopera in modo affatto proprio, e rispondente alle differenze che +corrono tra uno scrittore dei primi anni del secolo XVII e uno degli +ultimi del secolo XIX. + +B. C. + + + + +C'era una volta un Re di Scaricabarili, vedovo e padre di figliuola +unigenita, bella quanto il sole. E, dicendo _bella quanto il sole_, par +che si dica quel più che può dirsi. La Rosmunda, ereda presunta del +trono scaricabarilese, portava due grandi occhi bruni in fronte, che +innamoravano; ed in capo una chioma lunga e folta tanto, che avrebbe +potuto vestirsene. La voce di lei sembrava una musica, ammaliava. +Sebbene andasse appena pe' sedici anni, le sue movenze eran tutta grazia +e disinvoltura, non aveva il solito fare impacciato delle giovanette. Nè +poteva rinvergarsi od immaginarsi la più colta ed assennata +principessina in tutto l'universo mondo. E buona e caritatevole era: +dovunque accadesse una sventura, si era sicuri di vederla giungere, +recando consolazioni, distribuendo elemosine e sussidii e quelle parole +di conforto, spesso più giovevoli di maggiori ajuti materiali, le quali +sole hanno virtù di rasciugar le lacrime, di rasserenar gli animi. +Figuriamoci come il popolo intero dovevano tener cara questa donna +Rosmunda! Non si sarebbe trovato nel Regno uno, che le volesse male! I +sudditi travedevano per lei. Ed ella, conscia di tanto amore, era +tuttogiorno in giro senza compagnia, senza scorta, senza corteggio, +senza seccature, certa di non incontrare se non reverenza ed ossequii. + +Frattanto il padre s'apparecchiava a darle marito.--«Io mi son vecchio;» +pensava Maestà.--«Più che vecchi non si campa: oggi o domani mi toccherà +a tirar l'aiuolo. Una volta ch'io sia andato a rincalzar cavoli, che ne +accadrà di questa ragazzaccia? Posso lasciare senza scrupolo il Regno ad +una fanciulla inesperta? Quando regnan le donne, i sediziosi si +accrescono degl'innamorati. La Rosmunda è savia: pur che la duri! La +Rosmunda è buona: ma non si governa con la volontà d'animo; non si +reprimono o scongiurano le insurrezioni con un bel par d'occhi; non si +rintuzzano e sconfiggono gli eserciti nemici, sciogliendo all'aura i +capei d'oro. Con questi vicini, con questo popolo, con questo +Parlamento, con questi uomini politici, e' ci vuole la mente ed il polso +d'un uomo. Provvediamoci a tempo: senza fretta precipitosa; ma... chi ha +tempo non aspetti tempo». + +Parlò del suo divisamento alla figliuola, che veramente non aveva ancora +pensato al matrimonio, ned altro ambiva se non rimanersene eternamente +libera e felice, com'allora.--«Ci ho voi di amare e mi basta, babbo. +Tanta fretta avete di sbrigarvi di me? E che bisogno c'è d'un marito? +L'Elisabetta d'Inghilterra non se l'è cavata male, eppure seppe farne +senza. E gli scaricabarilesi sono concordi nell'amarmi».--Pure, +assennata come era, la Rosmunda finì per arrendersi ai voleri paterni; +ed ammettere in principio, ch'era espediente ed urgente il munirsi d'un +consorte. + +Ma chi scegliere? Veramente, di proci non si penuriava. Tutti i Re da +corona o spodestati, tutti i Principi reali del mondo, sarebbero stati +prontissimi ad impalmare una donnina bella quanto il sole, la quale +recava in dote il Reame di Scaricabarili, con seicencinquantaquattromila +e trecenventun miglio quadrato di superficie e cenventitrè milioni +quattrocencinquantaseimila, settecentottantanove abitanti (secondo +l'ultimo censimento ufficiale). E i sovrani dei tre Regni confinanti: il +monarca d'Introibo, il despota di Exibo e l'autocrate d'Antibo, avevano +già richiesta officiosamente, ciascuno per conto proprio, la mano di +Donna Rosmunda, dichiarandosi innamorati cotti per fama e per ritratto +della perla scaricabarilese (così la Principessa veniva chiamata da' +poeti aulici). Ma (c'era un ma) il guaio era che la perla +scaricabarilese non si sentiva nient'affatto proclive ad innamorarsi +della fama o del ritratto di alcuno di quei tre proci. La ragione n'è +facile ad assegnarsi: il monarca d'Introibo era gobbo, il despota di +Exibo era zoppo, l'autocrate di Antibo era guercio; questo riguardo al +corpo, al fisico, come suol dirsi. Il monarca d'Introibo aveva fama di +sciocco, il despota d'Exibo veniva reputato vigliacco, l'autocrate +d'Antibo era in voce di crudelissimo; questo riguardo agli animi, al +cosiddetto morale. La Rosmunda, potendo senza irragionevolezza +attendersi a trovar meglio, avrebbe scartati tutt'e tre senza molto +riflettere: ma ciascun d'essi era un Re possente, ciascun d'essi +assoldava un esercito poderoso ed aveva lasciato chiaramente +sottintendere che farebbe un _casus belli_ del rifiuto. Come regolarsi? +Tutti e tre, già, la Principessa non poteva sposarli. Preferirne uno, il +men cattivo, equivaleva a sacrificarsi barbaramente, dando un pessimo +signore al paese ed appiccando guerra con gli altri due. Dar le pere a +tutti e tre, significava averli tutti e tre sulle braccia, ed esporre il +Regno di Scaricabarili agli orrori ed a' pericoli d'un conflitto +micidiale contro una coalizione fortissima. La povera della Rosmunda +impetrò dal padre un pò di respitto per ben ponderare prima di +risolversi. E questo tempo passava piangendo, crucciandosi, disperando e +non sapendo a qual partito appigliarsi. + +Un giorno, mentre stanca di piangere passeggiava sola sola nel più opaco +boschetto ed appartato del giardino reale, vide sopra un sedile rustico +una figura di vecchierella da muovere a compassione ed a raccapriccio +chiunque. Era una nanerottola scrignuta, con le grucce; curva che il +mento quasi toccava le ginocchia; tutta grinze, crespe e rughe; con gli +occhi scerpellati e cisposi; senza sopracciglia; con la zucca tignosa e +calva; con la pelle chiazzata e piena di croste purulente; scarna e nera +come una mummia; mal coperta da cenci lerci, che brulicavano d'insetti. +Questo mostricino stese la mano e la Rosmunda subito, senza dimostrar +punta nausea, si frugò nelle tasche e le porse quanti spiccioli vi +trovò. La vecchierella, preso il denaro, e ringraziato con voce stridula +e tremante, soggiunse: «Grazie di quest'elemosina, è carità fiorita. Ma +l'Altezza Vostra potrebbe beneficarmi viemaggiormente se volesse!». + +--«Dite pure, buona donna; ormai non mi riprometto altro al mondo che di +procacciar qualche piacere altrui». + +--«Io sono decrepita; ed ho tanti malanni addosso che basterebbero a +sotterrare una giovane: tiro il fiato co' denti. Tra pochi giorni non ci +sarò più. Ma morrei contenta se mi toccasse una consolazione prima di +andare a Patrasso. Oh se l'Altezza Vostra volesse!..» + +--«Cosa ch'io possa!» + +--«Può, può; basta che voglia». + +--«Allora... Di che si tratta?» + +--«Vegga l'Altezza Vostra: io, ho novantanove anni, ed ho sempre +stentato al mondo o sofferto e servito: sempre sono stata maltrattata e +schernita. La vita mia è sempre appunto il contrario della vostra, di +voi che siete accarezzata ed ossequiata da tutti, che non avete mai +sperimentato cosa sia bisogno e penuria, che innanzi di aver finito di +esprimere un desiderio lo vedete già adempito. Prima d'esser buttata nel +carnaio vorrei scialarla un giorno solo; ed in quel giorno assaporar +tutti i comodi della vita; e che l'Altezza Vostra stessa m'accudisse, +attendesse a servirmi per quella giornata lì». + +La domanda indiscreta della vecchiarda fece dapprima quasi ribrezzo alla +Principessa. Una richiesta siffatta ne offendeva l'orgoglio legittimo ed +i sensi delicati. La figliuola d'un Re di corona, l'ultima discendente +di cinquanta sovrani, l'erede del Regno di Scaricabarili, la futura +dominatrice di 654,321 miglio quadrato di territorio e 123,456,789 +sudditi (secondo l'ultimo censimento ufficiale), educata come a nobil +principessa s'appartiene, abbassarsi a prestar cure servili ad +un'accattona, alla più umil persona dell'infima plebe! Come, lei, donna +Rosmunda, sempre linda e schifiltosa, sempre profumata d'acque nanfe, +toccar quelle caccole, quelle croste, quelle gromme, quella tigna, +quella scabbia, que' cenci sordidi e puzzolenti!, esporsi a prender +quelle malattie schifose!, sentir trasmigrare nella propria biancheria, +sul proprio corpo, nella bella capigliatura, i pidocchiacci, i +cimicioni, le pulci, gli àcari, tutte le generazioni di insetti che +formicolavano sopra e sotto la cute della vecchiarda! Brrrrr!, c'era di +che svenire al solo pensiero! E la Rosmunda stava per rispondere +sdegnosamente alla mendicante ch'ella era matta, che si facesse in là, +che non ardisse toccarla, che chiamerebbe gente per espellerla dal +giardino e condurla al manicomio..., ma poi, riguardando quell'avanzo +del tempo e della miseria, si sentì rintenerire. Vide una tale agonia, +una tale intensità di brama espressa in quegli occhi, in quel volto che +ebbe a impietosirsene. Cominciò a pensare:--«Poveretta! costei ha +tribolato novantanov'anni continui, miserrima, scontraffatta, +malaticcia, zimbello di tutti, litigando con la fame, senza gustare una +dolcezza, senza impetrar mai soddisfatto un voto suo, per quanto onesto +e discreto. E sta in me di appagartene uno, tanto naturale! Ma come si +fa a vincere la ripugnanza che provo, ch'è somma? Se almeno fosse più +pulita! Se non avesse quella rogna e quella tigna e quel brulichio +addosso... Allora non avrei tanto schifo.... Ed allora che merito ci +sarebbe? A voler fare atto gentile, questa repugnanza appunto vuole +esser vinta, e vinta senza ch'ella pur lo sospetti. Mostrata, torrebbe +ogni pregio all'opera umana. Sono o non sono cristiana? E dubito di fare +una buona azione, di contentare un poverello di Cristo? Io, che malgrado +la minaccia di nozze abborrite ho ancora consolazioni e speranze, che il +padre comune ha trattato da figliuola prediletta, sento l'obbligo di +procacciare una consolazione a questa meschina, di realizzarne una +speranza. Non è mia suddita? O non è dovere pe' Principi il curare il +bene e la felicità dei sudditi? Povera vecchiarella, mi fa compassione +proprio.... Quand'anche, dopo, dovessi radermi i capelli o trovarmi +mischiato qualche malore, non ho il cuore di negarle quel che desidera». + +Risolvendosi adunque, invitò con benigno volto la vecchiarda sciancata a +seguirla; e, non potendo questa camminare agevolmente, le offerse il +braccio. La mendicante vi si aggrappò rozzamente, e, passo innanzi +passo, più arrembatamente delle tartarughe, più lentamente delle +lumache, confortandola sempre la Principessa con buone parole, mentre +ella ad ogni pedata traeva un gemito, giunsero al palazzo. + +La Rosmunda fece preparare un bagno caldo profumato e rimandò le +cameriste e spogliò con le proprie mani quella pezzente e se la tolse in +collo e l'adagiò essa stessa nella vasca di giallo antico; la soffregò +col sapone e poi la rasciugò con lenzuola ed asciugamani tepidi; la pulì +tutta, la pettinò, la medicò con unguenti prescritti dal protomedico di +Corte, la rivestì di buone vesti. Quindi la presentò al padre.--«Come un +ospite»--diceva lei--«che mi ha recata una commendatizia di Colui, ch'è +giudice de' Re della terra. Come! se il più abjetto principe e dappoco +ci manda un qualunque ambasciadore, un misero ministro plenipotenziario, +un aborto d'incaricato d'affari, uno spione salariato, lo si accoglie +con pompa, gli si smalta il petto di _crascià_ smaglianti, gli si danno +simposii e balli e rappresentazioni di gala. E trascureremmo poi i +miserelli, quando i miserelli appunto sono i messi dì Gesù!»--Il padre, +che trovava sempre ottimamente fatto quantunque la Rosmunda facesse, +sebbene non consentisse in cuor suo a questa teorica, che, largamente +praticata, avrebbe trasformata la Corte in un ricovero di mendicità, +pure accolse con benignità la vecchia e degnò chiacchierar seco. E fu +stupito egli stesso e fu stupita la Rosmunda e tutta la Corte fu +stupita, che un'accattona avesse tante cognizioni e sapesse parlar tanto +per benino. + +Dopo il pranzo la vecchierella affermò d'aver proprio bisogno di +schiacciare un sonnerello. La Principessa la condusse nella camera +propria e la vestì lei stessa come si veste un bambino, ed introdottola +nel letto e chiusi i cortinaggi, sedette poco discosto in una poltrona, +e cominciò a leggere un libricciuolo al lume di una lampada a petrolio, +posta sul tavolino da lavoro. Di tempo in tempo, interrompeva la +lettura, posava il libro sul tavolinetto, si alzava e si approssimava +alla dormiente, per assicurarsi che riposasse tranquilla. E quando +riboccava le lenzuola, e quando rincalzava il letto, e quando +sprimacciava la coltrice, e quando rassestava i guanciali, e quando le +tergeva il madore dalla fronte; insomma le prodigava quelle cure +pietose, che le buone infermiere tributano agli ammalati affidati loro. +E la guardava con affetto, perchè le anime gentili si affezionano +appunto beneficando; e pensava:--«Domattina, avrò cuore di rimandar +costei? Mi basterà l'animo a permetter, che mi lasci? Per opera mia +questa meschinella avrà gustato, delibato un po' di bene, acciò le +appaia quind'innanzi più squallida la miseria? Un giorno di vita comoda +la farà tribolar peggio ne' dì vegnenti! Bella carità! O non sarebbe +stato più umano il respingere senz'altro, ricisamente la sua preghiera? +Esaudendola, ho contratto in certo modo l'obbligo morale di provveder +per sempre a lei. No, la mia vecchierella non se ne andrà nè domani, nè +mai; non mi abbandonerà più, più. Io già non le do licenza di partire, +dovesse anco costarmi maggiori e peggiori ripugnanze l'assisterla. Dio +mio, ispiratele di non opporsi alle intenzioni mie ed allungatele la +vita, acciò non le incresca di esser nata, e non commetta il peccato di +mormorare contro la provvidenza vostra!». + +Così pensando, aveva posato il libro sulle ginocchia e congiunte le +mani; e guardava verso il letto. Vide agitarsene le cortine, e stava per +accorrere a' servigi dell'ospite. Qual non fu mai la sorpresa, anzi lo +spavento di lei, quando le tende del parato si aprirono, e ne uscì una +donna vaghissima, tutta velluti e trine e gemme, la quale diffondeva +intorno una luce vivida tanto, da rischiarare splendidamente la zambra e +da fare impallidire il lume a petrolio. Contemporaneamente tutta la +Reggia fu scossa come da un tremuoto e s'udì come lo schianto di un +tuono. La Principessa balzò in piedi esterrefatta; il libro ruzzolò per +le terre; ed ella aprì la bocca per gridare _accorruomo_: ma lo spavento +e la meraviglia le avevan tolta la voce. E quella donna vaghissima le +mosse incontro, sorridendo amorevolmente; ed aprendole le braccia, +disse:--«Non gridare! non temer nulla! Chi credi tu, ch'io mi sia? Ho +faccia di cattiva, io? Ti sembra, ch'io possa voler far del male a te o +a chicchessia?» + +--«Signora... Io.... Lei.... Come qui?»--rispose la Rosmunda, non ancor +del tutto rassicurata, ma vergognandosi d'avere avuto paura. La paura +non era nelle abitudini de' membri di quella dinastia. + +--«Son la tua santola, sai! sono la fata Scarabocchiona; quella, che ti +ha tenuta sul fonte battesimale....» + +--«E la vecchierella?» + +--«La vecchierella era io. Volli sperimentare il buon cuore della mia +figlioccia: ecco perchè avevo assunto quella forma esosa di vecchia +scrignuta, cisposa, claudicante, tignosuzza, che faceva stomaco, nausea, +vomito, recere ed arcoreggiare. Io ti leggeva nella mente ogni pensiero: +ho scorto quali ripugnanze t'è stato mestieri di vincere. E le +ripugnanze vinte appunto dànno pregio all'operato tuo. Vien qua, +abbracciami!». + +--«Volentierissimo! O cara la mia santola, quanto godo anch'io di pur +vedervi! Me l'avevan ben detto le mille volte, che ci avevo avuto una +fata per commare; ma quasi la ritenevo una chiacchiera: chè non vi siete +mai ricordata della figlioccia vostra, chè non vi siete mai fatta +vedere, nè mi avete in alcun modo date le vostre nuove». + +--«Ingrataccia!»--ripigliò sorridente la fata Scarabocchiona,--«ed a +chi, se non a me, ed a che, se non alle mie fatagioni, devi tutte le +belle parti che ti adornano, tutta la felicità che hai goduta sin qui?» + +--«Oh sì, la felicità! Non ci può essere donna più infelice, più misera, +più cruciata, più dolente, più disperata di me, cara santola! Voi non +sapete....» + +--«So tutto, so tutto, signorina. E perchè so tutto, mi vedi qua. Gli +amici si riconoscono nel bisogno, alla pruova. Tuo padre ti vuol dar +marito in tutti i modi?» + +--"Sì, cara fata Scarabocchiona, mi vuol proprio affogare, mi vuole!" + +--«I pretendenti sinora son tre?» + +--«Appunto, santola mia, appunto!» + +--«Vedi, s'io so tutto. C'è la Maestà di Baldassarre V, monarca +d'Introibo?» + +--«Già, ch'è vecchio, gobbo e sciocco: il Ciel me ne scampi!» + +--«E poi, c'è Don Melchiorre XVII, desposta d'Exibo?» + +--«Ch'è un omaccio di mezza età, zoppo e vigliacco: Iddio me ne liberi!» + +--«E finalmente l'autocrate d'Antibo, Guasparre I?» + +--«Quel che più temo: un ragazzaccio imberbe, guercio e crudele. Oh, se +la Madonna mi salva da lui, regalerò una lampada d'argento alla +Cattedrale!» + +--«Insomma, tu se' incontentabile! Non vorresti nessuno de' tre?» + +--«Proprio nessuno, io. Ma ciascun d'essi minaccia guerra, s'io lo +rifiuto. Oh, son de' prepotentoni che non potete farvene un'idea. Come +ho da regolarmi, fata Scarabocchiona mia? Consigliatemi voi, che siete +la protettrice mia naturale, che avete spontaneamente assunto di supplir +mia madre! Se rifiuto tutti e singoli, ci piombano addosso coalizzati, +ed i poveri regnicoli dovranno scontarla. Se mi sacrifico e ne accetto +uno, avremo sempre guerra con gli altri due, e mi toccherà un marito o +gobbo o zoppo o guercio, e do agli Scaricabarilesi un Re o sciocco o +vigliacco o crudele. Ditemi adesso: non sono io la più infelice +principessa che sia mai stata al mondo? Quali alternative! Talvolta mi +viene in mente di farmi tagliare in tre parti e mandarne una a ciascun +proco, e toglier così di mezzo il pomo della discordia ed uscir da tante +pene!» + +--«Non pianger così, figliuola mia, che mi squarci l'animo. T'insegnerò +io, come hai da fare per isfuggire a queste tre belve. Non temere: a +tutto c'è rimedio fuor che alla morte. Ottieni da tuo padre, che apra un +concorso fra quanti aspirano alle tue nozze, di qualsivoglia grado e +condizione. Con questo patto, che ciascun concorrente prometta di non +risentirsi menomamente, in modo alcuno, caso non venga prescelto. I +proci dovranno presentarsi a Corte e dimorare un anno intiero nel Regno. +Quegli, che in un anno sarà pervenuto a cattivarsi l'animo della +cittadinanza, in modo che il popolo lo porti in trionfo e manifesti in +ogni altra possibil guisa di essergli devoto, quegli sia tuo sposo. Ti +sto mallevadrice io, che nè Baldassarre V, nè Melchiorre XVII, nè +Guasparre I, la spunterà così; sebbene ognun d'essi debba illudersi di +spuntarla agevolissimamente. A te, poi, dono questa legaccia, con la +quale terrai sempre allacciata la calza destra. Quando mi vorrai +parlare, quando stimerai di aver bisogno dell'aiuto o del consiglio mio, +càvatela ed avvolgila intorno al polso sinistro e baciala. Io apparirò +subito». + +Dette queste cose, la buona fata abbracciò nuovamente la Rosmunda. Poi +si scosse, e d'ogni intorno le piovvero per terra un'infinità di +gioielli: vezzi, collane, monili, smaniglie, anella, spilloni, +medaglioni, frontali, orecchini, buccole, rosette, pendagli, fioccagli, +bottoni gemelli, catenelle, oriuoli brillantati, fibbie, pennacchietti +di gemme, picchiapetti. E la Reggia venne scossa come da un tremuoto e +s'udì lo schianto di un tuono e la fata sparve. La principessa rimase +trasognata; e, se quelle preziosità, che ingombravano il pavimento, e la +legaccia, che teneva in mano, non le avessero fatto fede del miracolo, +avrebbe fermamente creduto d'essersi allucinata. Riavutasi, s'allacciò +il legaccio alla gamba destra, raccolse e rinserrò gli ori e le gemme; +e, tutta rasserenata e giuliva, corse difilato dal padre. + +Maestà presedeva il Consiglio de' Ministri: ma nessun usciere, +ciambellano, ufficial d'ordinanza od aiutante di campo s'arrischiò a +costringere la erede presuntiva del trono a fare anticamera. Uno anzi +corse a spalancar la bussola e l'Infanta apparve sulla soglia, mentre si +discuteva sul rinnovamento del privilegio a non so che Banca. Giusto, +uno de' Consiglieri della Corona, al quale certi banchieri avversarii +della Banca promettevano una lauta mancia, si sforzava di dimostrare, +che il privilegio non era da rinnovarsi: e frattanto un altro, seduto +presso il Re, cercava di attirar destramente l'attenzione di costui su +d'una riservatissima de' principali azionisti della Banca, i quali +gergonando si offrivan pronti a pagare tutti i debiti presenti di Casa +Reale, purchè il privilegio venisse rinnovato. La Rosmunda apparve, come +un buon genio, proprio a tempo per distrarre il padre, che non desse +un'occhiata all'onesta profferta; e, gettandosegli d'un balzo al collo, +mentre i Ministri rispettosamente stavan su: + +--«Babbo,»--disse,--«babbino mio caro, ho fatta una bella pensata!....» + +--«Quando lo assicuri te!... Ma vediamo un po', che pensata è questa e +di qual momento, che ti fa interrompere il mio Consiglio?»--disse Re +Zuccone, che idolatrava la figliuola e non sapeva tenerle mai il broncio +per nulla. + +--«Le idee di Sua Altezza sono sempre giustissime!»--sclamò il +Guardasigilli. + +--«L'Infanta possiede una immaginazione fertile, industriosa, +ricchissima!»--soggiunse il Ministro d'Agricoltura, Industria e +Commercio. + +--«Donna Rosmunda dispone di un esercito di buoni pensieri»--echeggiò il +Ministro della Guerra. + +--«La perla scaricabarilese ha più senno in quella testolina +ricciuta, che tutti i professori delle mie Università nelle loro +cocuzze!»--balbutì il Ministro della Pubblica Istruzione. + +--«L'erede del trono è un vero tesoro!»--mormorò il Ministro delle +Finanze. + +--«La Principessa veleggia sempre alla scoperta di be' +concetti!»--borbottò il Ministro della Marina. + +--«La figliuola del nostro Re batte un via, per la quale non può fallire +a glorioso porto!»--brontolò il Ministro de' Lavori Pubblici. + +--«La futura nostra sovrana non ha la sua pari in tutto il +Regno!»--declamò il Ministro degl'Interni, presidente del Consiglio. + +--«Nè fuori Regno ha pari lo illustre rampollo della nostra +dinastia!»--conchiuse il Ministro degli Esteri. + +--«Godo infinitamente»--disse Re Zuccone, quando ebbero terminato--«che +vojaltri abbiate tutti in così buon concetto la mia figliuola carissima; +ma, se cicalate così, non potremo appurar mai la buona idea, che levate +a cielo, prima ch'ella abbia potuto dichiararcela». + +Subito gli Esteri sclamarono:--«Ammutolisco!». + +Gl'Interni:--«Taccio!». + +I Lavori Pubblici:--«Fo silenzio!». + +La Marina:--«Sto a bocca chiusa». + +Le Finanze:--«Rimarrò cheto come olio». + +L'Istruzione Pubblica:--«Terrò la lingua a cintola». + +La Guerra:--«Fate conto che io l'abbia lasciata al beccaio». + +L'Agricoltura, Industria e Commercio:--«Non fiato più». + +La Grazia e Giustizia e Culti:--«Eccomi imbavagliato». + +--«Oh insomma, insomma»--ruggì sdegnato il sovrano,--questa mutolaggine +vostra è d'una loquacia!.. questa taciturnità vostra ha una +parlantina!.. questo silenzio è d'una verbosità!.. Parla tu, +Rosmunduccia mia, giacchè questi signori hanno la bontà somma di +concederti la parola. Dicci la tua bella pensata. Ma prima dà un bacio +al babbo tuo!». + +Allora la Principessa espone al padre ed al Consiglio il ripiego +escogitato, acciò (poichè doveva a forza tôr marito e dar così un Re +agli Scaricabarilesi) potesse almeno esser certa di non iscegliere un +uomo sgradito a' sudditi ed indegno affatto del trono ed immeritevole +degli affetti di lei, che pur ci entrava per qualcosa in tutto questo +affare; evitando contemporaneamente di mortificare con un rifiuto +qualsivoglia de' proci, ed eliminando ogni pericolo di guerra con +qualunque dei regnanti limitrofi. I Ministri, che ascoltavano a bocca +aperta, fiutarono subito in questo concorso matrimoniale una occasione +propizia per rimpannucciarsi, un campo favorevole agli intrighi ed alle +cabale. Le Eccellenze della Guerra e degli Interni, che parteggiavano +per l'autocrate d'Antibo, applaudirono e disser:--«Brava!».--Le +Eccellenze degli Esteri e della Grazia e Giustizia, che tenevano pel +monarca d'Introibo, sclamarono:--«Evviva!».--Gli Eccellentissimi delle +Finanze e dei Lavori pubblici, fautori del despota d'Exibo, +soggiunsero:--«Ottimamente!».--Ed i capi de' Dicasteri dell'Istruzion +Pubblica, di Agricoltura, e Commercio e della Marina, i quali non si +erano addetti ancor definitivamente ad alcun proco, riserbandosi la +parte più lucrosa dell'arbitro, conchiusero:--«A meraviglia!». + +Il Re, sorpresissimo di trovare per la prima volta tutti i consiglieri +d'accordo (non gli parea vero!), contentone del ripiego, abbracciò la +figliuola:--«Sei un angelo! sei proprio un diavolo! Faremo come proponi, +il mio sennino. Presto, si rediga analogo progetto di legge e si +presenti quanto prima alle Camere: a cura sua, signor Ministro degli +Interni. Ella poi degli Esteri diramerà una circolare a' nostri +incaricati d'affari, Ministri plenipotenziari, Inviati straordinari ed +Ambasciatori, acciocchè tutte le Corti ed i Gabinetti siano a giorno +delle prelodate risoluzioni prese a proposta di mia figlia stessa +(marcherete ben questo nella Nota), e con le quali si tronca ogni germe +di conflitti che potevano risultare dalla preferenza accordata +ingiustificatamente all'uno o all'altro de' concorrenti. Ella, che ha le +chiavi dell'Erario, pensi un po' a domandare alle Camere un credito +straordinario per le spese che incontreremo festeggiando ed ospitando +tanti Principi regii. A Lei, raccomando la manutenzione delle strade che +conducono alla frontiera. A Lei, la scelta delle guardie d'onore. A Lei, +che l'opera ed il ballo sian buoni.--Signori, si è fatta mezzanotte; la +seduta del Consiglio è sciolta. Vo a letto». + +Detto fatto, venne presentato alla Camera dei Deputati scaricabarilesi +il seguente schema di legge: + + +ZUCCONE XIV + +_per grazia di Dio e volontà nazionale Re di Scaricabarili_. + +«Art. 1. Dal 1º maggio del corrente anno al 30 aprile del venturo, è +aperto un concorso per ottenere la mano della principessa Rosmunda, +erede presuntiva del trono. + +«Art. 2. I proci dovranno soggiornar tutta l'annata sul territorio +scaricabarilese e studiarsi di meritare l'affetto del popolo. + +«Quegli, che le acclamazioni popolari ed un voto del Parlamento +dichiareranno pel Beniamino della nazione, avrà la Principessa per +moglie ed il titolo di Principe Ereditario di Scaricabarili. + +«Art. 3. È aperto al Governo del Re un credito straordinario di 41 +milione, quattordicimila settecentotto lire e quarantaquattro centesimi +(41,014,708,44) ripartito sul bilancio dell'anno presente e del venturo +e da pagarsi alla Lista Civile in rate mensili di tre milioni +quattrocendiciasettemila, ottocentonovantadue lire e centesimi +trentasette (3,417,892,37) per sopperire alle spese di ospizio de' +concorrenti e del seguito. + +«Questo credito sarà iscritto nella parte straordinaria del bilancio +delle Finanze, in apposito paragrafo 7 _bis_, sotto la rubrica: _Spese +per ospitare e festeggiare i proci della Principessa ereditaria_. + +«Art. 4. Non potranno concorrere i minorenni, gli ebrei, i negri, i +rognosi, i tignosi e generalmente chiunque è affetto da malattia della +pelle. + +«Art. 5. Lo sposo della Principessa dovrà passare almeno otto mesi +dell'anno nel Regno; e non potrà condurre fuori la moglie. Caso fosse +una testa coronata, l'unione dei due Reami dovrà essere puramente +personale, ed il soggiorno abituale nel territorio scaricabarilese.» + +Questa legge non passò mica per acclamazione: anzi incontrò molte +difficoltà, sofferse emendamenti, e stette lì lì per pericolare. +L'opposizione voleva modificare l'art. quinto; e pretendeva che il +marito della Principessa, se Re altrove, dovesse abdicare. Il Ministero +pose la quistione ministeriale, e vinse. Anche all'articolo quarto, +quello delle esclusioni, ci fu tempesta. I partigiani del monarca +d'Introibo avrebber voluto annoverare fra le cause d'esclusiva la +claudicazione e lo strabismo; i fautori del despota d'Exibo la +scrignutaggine e gli occhi torti; e gli aderenti dell'autocrate d'Antibo +la gibbosità e la zoppaggine. Ma fu fatto osservare, che la Camera si +metteva su d'una mala strada; e che, se s'avevan da scartare tutti i +difettuzzi corporali, probabilmente nessun principe sarebbe in grado di +pretendere alle nozze della Rosmunda, e bisognerebbe ricorrere ai +facchini, ai bazzarioti, ai camalli, ai bastagi, nei quali soli si trova +la perfezione statuaria del corpo. Dopo lungo discutere l'articolo venne +votato in questa forma: «Sono esclusi dal concorso i minorenni, gli +acattolici, i negri, gli epilettici, i mutilati, i ciechi, i sordomuti, +i gozzuti, i rognosi, i tignosi, e generalmente chiunque è affetto da +malattie dermatiche. Sarà considerato maggiore chiunque è tale per le +leggi del proprio paese». + +Ma la burrasca tremenda fu all'articolo terzo, che venne rimandato e +discusso per ultimo. Chi sosteneva eccessiva, esorbitante, la somma +stanziata; e paragonava invidiosamente i banchetti ed i palagi offerti +a' proci della Principessa col pan di cruschello e co' tuguri affumicati +del povero popolo, dal quale dovevano spremersi le lire quarantun +milione, quattordicimila settecentotto ed i centesimi trentasette. Altri +invece affermava, che la somma domandata riuscirebbe scarsa all'uopo ed +insufficiente, meglio aumentarla allora, che esporsi alla presentazione +di crediti suppletori. Finalmente, dietro mozione di un partigiano delle +economie sino all'osso, la somma totale venne ridotta a quarantun +milione, diecimila trecenventinove lire e settantasei centesimi; ossia +ridotta di quattromila trecensettantotto lire e centesimi sessantotto, +cioè di trecensessantaquattro lire ed ottantanove centesimi al mese, +come può verificarsi da chiunque ha poco abbaco. La _Società tutelatrice +dei diritti del popolo_ votò un indirizzo ed una medaglia d'oro +all'animoso deputato, che aveva saputo procacciare un tanto disgravio ai +contribuenti, incoraggiandolo a proseguire nel difficile cammino: _Sic +itur ad astra_. Il dritto della medaglia doveva rappresentare esso +deputato in figura di Ercole, che strappava un'offa ad un Cerbero col +motto: _Pochi compagni avrai per l'alta via_. Il rovescio conteneva le +parole: _Economia di quattromila trecensettanta lire e centesimi +sessantotto. La Società tutelatrice dei diritti del popolo al deputato +Lesina._ L'indirizzo venne subito presentato: della medaglia i +sottoscrittori ed il deputato Lesina stesso aspettano ancora le notizie. +E stando, che la Camera, per avere impiegati sette giorni alla +discussione di questo articolo e tredici a quello delle esclusive, si +trovava stanca ed i Deputati avevan fretta di tornarsene alle case loro +a celebrarvi la Santa Pasqua; la legge pel rinnovamento del privilegio +alla Banca fu votata in quindici minuti alla svelta, e si sbrigarono due +o tre bilanci in una seduta sola. + +Il primo maggio fu la presentazione e l'accettazione dei concorrenti. +Principali erano: il monarca d'Introibo, il despota di Exibo e +l'autocrate d'Antibo. Poi ci fu un vecchio general di esercito o +maresciallo che dir si voglia, di non so che lontano paese, di +Fanfaronia, credo; due poeti; cinque o sei nobilicchi spiantati; un +dipintoruzzo di sorici; un maestro di pianoforte; ed un tenore. Insomma, +tutti i cenci vollero entrare in bucato. Un banchiere ricchissimo, +millionario, nella cui anima plutocratica era, non si sa come, +germogliata una più degna ambizione, venne scartato a termini +dell'articolo quarto perchè afflitto da un orzaiuolo. + +In questa schiera di corteggiatori, certo, non ve n'era alcuno che +potesse non dispiacere alla bella Rosmunda; ed il denaro pubblico +sarebbe stato meglio sprecato, mantenendo un serraglio di fiere, un +giardino zoologico. La presunzione e l'albagìa degli avvocati la +stomacava: sapevan tutto, parlavan di tutto, discutevan di tutto, +sofisticavan su tutto, securamente, imperturbatamente, arrogantemente. +Figurarsi! quegli avvocati, obbligati dalla professione ad immischiarsi +di tutto, finanze, agricoltura, commercio, industria, religione, guerra +e persino giurisprudenza, erano onniscienti, onnipotenti; o, per meglio +dire, solo una cosa ignoravano: la coscienza, sola una cosa non +potevano: esser galantuomini. La facondia loro volgare; gli artifizi +rettorici triviali; i sofismi plebei; le frasi ad effetto plateali; +offendevano il buon gusto della Principessa. La quale non sapeva +comprendere, come que' farabutti potessero tanto nelle assemblee e nelle +adunanze popolari. Ma noi possiamo comprendere il perchè: le assemblee +ed i comizi non sono composti in maggioranza da persone ammodo, colte ed +intelligenti quanto la Principessa Rosmunda! + +Raffaello Granata, il Cimadibue dalla lunga zazzera e dalla berretta di +velluto, era almeno soltanto noioso. S'aveva imparate non so che frasi +sul pittore universale e faceva di tutto: lui frescante, lui +acquarellista, lui pittore ad olio, a guazzo, con l'encaustico; lui +pittore di genere e di storia; lui ornatista, fiorista, figurista, +paesista, prospettista, ritrattista, internista, animalista, scenografo. +Persuaso, che l'arte, per la quale si credeva nato ed alla quale tutti +il giudicavano negato, fosse quanto v'ha di più grande al mondo, degna +di ogni corona e d'ogni esaltazione, voleva rinnovare il miracolo di +Borgo Allegro. Pretendeva, che la Rosmunda gli stesse a mossa per una +Madonna grande al vero, ch'egli avrebbe poi regalata alla Metropolitana +di Scaricabarilopoli. Con quel modello e con la sua valentìa come non +fare un capolavoro? Ma il premio sperato da questo impiastratore, da +questo pittor da sgabelli, da boccali, da fantocci, da candele, da +chiocciole, da taverne, da colombaie, da marzocchi, era ben altro da +quello ottenuto da Cimabue. Gli Scaricabarilopolitani, entusiasmati al +paro de' Fiorentini del Dugento, lo avrebber portato in trionfo e la +Principessa sarebbe stata sua. + +La presunzione del pianista era più fatua. Quel tartassator di tasti +dalle spiovute chiome, ragionava così:--«Il Parlamento ungherese ha +votato una spada di onore a Francesco Liszt, per qual merito? per una +grande agilità negli arpeggi e per aver composto sonate, che intronano +gli orecchi. Darò io dei concerti, io, che assorderanno, altro che +intronare! farò vedere io, cosa sia lo spadroneggiar sul pianoforte, sul +cembalo. E se questo Parlamento non mi decerne la Principessa, vuol dire +che son tutti barbari, che nulla comprendono dell'arte, nulla!». + +Il tenore guardava dall'alto in basso il musico. Egli era un pezzo +d'omo, con certe spallacce, con un petto! e pettoruto! Le marchese e lo +banchieresse di tutta le città, nelle quali s'era prodotto, lo avevano +sempre distinto. I palchi, le platee, i lobbioni gli avevan prodigati +gli applausi ed i battimani; gli erano stati offerti gioielli per +sottoscrizione pubblica; i Municipii gli avevano data la cittadinanza +onoraria; il popolo gli aveva staccati i cavalli dalla carrozza e ci +erano stati degl'imbecilli, che vi si erano attaccati per istrascinarla. +Del resto, salvo queste virtù amatorie e canore, nulla: ignorava la +grammatica e le creanze. Ma stimava facile di piacere alla Principessa, +e di destare negli Scaricabaripolitani lo stesso fanatismo suscitato +presso non men colti pubblici e non meno inclite guarnigioni. + +Parliamo un po' de' poetonzoli, entrambo compenetrati dalla missione +dell'arte; entrambo convinti il poeta essere superiore a tutti ed a +tutto (persino alle regole di sintassi e di prosodia) ed il genere umano +doversi stare in ammirazione innanzi ad esso e rispettarne e secondarne +i capricci ed aspettarne la parola, il verbo, la luce, la rivelazione. +Perchè la parola è rivelazione; e la rivelazione è luce; e la luce è +verbo; ed il verbo è dio, ed il poeta è vate, ed il vate è profeta. +Nell'animo cristallino del cantore ispirato si ripercote tutto il mondo +umano e divino; esso animo è il vero centro del mondo. Infelice il +secolo, che disprezza e lapida e crocefigge e schernisce e frantende il +poeta-messia! Misera quella donna, che potrebbe intrecciar le rose agli +allori ed invece circonda di spine le teste radianti ed ispirate! Ma un +verso, una parola del poeta vindice reca loro il meritato castigo e li +mette alla berlina per l'eternità. Sentir tutto il giorno questa litania +non è uno spasso. + +--«O Dio!»--pensava la Rosmunda, «quanti vituperii diran costoro di +Scaricabarili e di me! Eppure preferisco qualunque ingiuria loro alle +lodi, di cui m'infastidiscono adesso!» + +Quanto al general Fabrizio Tremolowski, gli era uno di quegli +avventurieri, che portano la loro spada dovunque si combatte per la +libertà, per una causa giusta e santa! che ogni Governo provvisorio +promuove di uno o due gradi, ed i quali hanno arraffata riputazione di +prodi senza aver mai preso parte ad una battaglia affrontata o di +strategici per una resa. Sono eroi delle quattro parti del mondo, +perseguitati da tutte le Polizie, ed alimentati da tutte le +sottoscrizioni patriottiche. Ostentano sempre alcun solenne di +sberleffe... ricevuto in qualche bisca ed un naso rosso a peperone. +Talvolta le rivoluzioni gli impongono anche ai Governi ammodo: allora +perdono in tutta fretta una battaglia e poi si pappano per una ventina +d'anni la pensione di ritiro. + +Ma insomma tutti costoro avevan pure o s'illudevan pure di avere qualche +merito: parte vantava nobili studii; parte o giusta o ingiustamente +aveva ottenuta o scroccata celebrità o popolarità. Tenore, maestro di +musica, poetucolo, pittorello, condottiero, cavalocchi, erano qualcosa. +Ma la nullità piena, la più stucchevole oltracotanza, il grado massimo +di fatuità si rattrovava nei nobiluzzi spiantati, ne' gentiluomini +squattrinati. Nel Regno di Scaricabarili, aboliti feudi e fidecommessi e +maggioraschi, i cosiddetti nobili, sprovveduti di qualsiasi privilegio o +prerogativa, erano ormai semplicemente de' titolati: e la vanità del +titolo faceva sì che non istudiassero e lavorassero; che attendessero +soltanto alle femmine, al giuoco, a' cavalli, a futilità. E nondimeno si +reputavano dappiù, si figuravano d'essere l'eletta della nazione, +chiamavano _altavita_ le occupazioni, che non erano neppure una _vita_! +La Rosmunda, avvezza a conversazioni meno sguaiate, non sapeva +rassegnarsi ad ascoltarne i pettegolezzi; ed avrebbe preferito persino +il tenore ad uno di siffatti duchi o marchesi. + +Tali erano i candidati da burla: privi d'ogni probabilità, non si erano +potuti escludere a _priori_ dal concorso, essendosi il partito +democratico assolutamente opposto ad ammettervi i soli rampolli di +famiglie reali, di dinastie. I candidati serii erano pur sempre +Baldassare V d'Introibo, Melchiorre XVII d'Exibo, e Guasparre I +d'Antibo, triade scontraffatta. + +Il vecchio Baldassare, rimbambito e melenso, supponeva _bona fide_ +d'essere un uomo di spirito; e, se non fosse stato monarca, avrebbe +fatto stampare la raccolta delle freddure dette e delle melonaggini +stampate. Vecchio squarquoio e cascatoio, cascante di vezzi, si pose a +fare il cascamorto con la Rosmunda. Brutto gobbo! e' non s'accorgeva +nemmanco, che le sue scene, la sua svenevolezza provocava solo i +cachinni e gli sghignazzamenti della intera Corte. Componeva e declamava +certe anacreontiche, da disgradarne quelle dello Ingarrica; e diceva le +più belle corbellerie del mondo con faccia cornea. Un giorno, la +Principessa intervenne ad un pranzo di gala con una collana di cammei. E +lui:--«Che bel collare porta vilipeso al collo donna Rosmunda!».--Si +doveva andare al teatro: la Principessa chiese che musica si dèsse; e +lui pronto:--«Il Saffo!».--Per quanto garbata, la Principessa non +potè dissimulare affatto un risolino; e lui:--«Lo so, lo so, +signora letterata; lo so, ch'è una _s_ impura, lo Saffo, lo +Saffo».--Passeggiavano in giardino: la Rosmunda notò, ch'egli +stropicciava il piede in terra:--«Che c'è, Maestà?»--«Nulla, +ammazzavo uno scarabocchio».--In un gran ballo, mentre la Rosmunda +ballava, egli esclamò ad alta voce:--«La Principessa balla come una +Stinfalide!». + +Per acquistarsi poi l'affetto del popolo, era divenuto la vera +caricatura di que' sovrani alla Giuseppe II, celebri per la +famigliarità, con la quale permisero a' sudditi d'intrattenerli: +frequentava i caffè, i bigliardi, le birrerie, le fiaschetterie, le +osterie, le bettole, i liquoristi, i balli pubblici, ogni luogo di +ritrovo, e persino quelli che la gente per bene schiva, dimostrandosi +affabile, alla buona, alla mano. Ma la famigliarità è pericolosa: +mostrarsi nudo e senza prestigio non fa mai conto. Gli stessi +grand'uomini non son mai tali pe' loro camerieri; e scapitano sempre +nell'estimazione di chi li avvicina con dimestichezza. Figuriamoci poi +uno sciocco! Ben presto il monarca d'Introibo divenne il buffone, il +zimbello degli Scaricabarilopolitani. Tutti ne facevano strazio. I +bell'ingegni del volgo il caricatureggiavano, il mettevano in novelle ed +in canzone. Gli si affibbiavano più corbellerie, più balordaggini +ancora, ch'egli non facesse o dicesse, e s'era trovato verso e modo di +calunniarlo. Gli appiccicavano _appigionasi_ dietro le spalle; i monelli +gli facevan ressa intorno e gli si accalcavano alle spalle con battimani +e tripudio e grida ironiche. Insomma la plebaglia godeva di vilipendere +e schernire in lui la Maestà Regia; ed egli s'immaginava d'esser davvero +amatissimo ed accettissimo all'universale, e che quelle beffe fossero le +acclamazioni trionfali, mercè delle quali avrebbe ottenuta la Rosmunda. + +Il despota d'Exibo era un tipo d'altro genere. Mischiarsi nella folla, +lui, Don Melchiorre XVII, lui, persona inviolabile e sacra? E se lo +avessero aggredito? E se qualche gaglioffo avesse osato por le mani +addosso all'unto del Signore? E se quelle maledette gambacce disuguali, +spaiate, fossero state motteggiate da qualche temulento o temerario? +Esporsi a pericoli, al ridicolo! Oh no, no, mai! per nulla al mondo! Ma +gli Scaricabarilopolitani son gente urbana, ossequiosa: e poi, chi +avrebbe dovuto avercela con esso lui? Eh non si sa mai! Nel dubbio, +astienti! Eccesso di prudenza non nocque mai. Per amicarsi la plebaglia +e propiziarsela, quando usciva in carrozza, preceduto dal battistrada e +da un picchetto d'onore, con gentiluomini a cavallo a' due sportelli e +seguìto da un plotone di cavalleria, gettava denari di qua e di là. Ne +gettava talvolta anche dalle finestre del palazzo, allibendo e +tappandosi poi dentro, tutto spaurito, quando i mascalzoni accalcati per +raccattarlo s'abbarruffavano od anche solo applaudivano tumultuosamente. +Una volta, in una festa a Corte, svenne al bel meglio, perchè alcuni +razzi del fuoco d'artificio presero fuoco inaspettatamente prima del +tempo. Lui n'ebbe a morir dalla paura: chi sa cosa immaginava che fosse. +Notò un'ombra d'uomo, che traversava il cortile verso mezzanotte: subito +mandò a chiamar la Polizia, fece circondare e rovistare tutto il +palazzo, e, quando fu dimostro, l'ombra esser un guattero, che si recava +a far visite notturne alla moglie del portinaio, scrollò il capo con +aria incredula, volle raddoppiate le guardie, si lagnò con Re Zuccone +della Polizia inetta o complice di non so che regicidio fantastico, e +fece cantare un _Tedeum_ in ringraziamento all'Altissimo, per averlo +scampato da tanto pericolo. I suoi agenti avevan però continui +abboccamenti con persone influenti, con membri del Parlamento; e, +profondendo tesori, cercavano di assicurargli buon successo. + +Ma, se questi duo proci venivan disprezzati e dal popolo e dalla +Principessa, l'autocrate d'Antibo seppe farsi abominare; ed avrebbe +appreso ad esecrare il nome di Re alla più monarchica nazione. I modi +alteri e facchineschi; le violenze continue; il fasto scompagnato da +ogni caritatevolezza; la ferocia dimostrata perfino verso i cani delle +sue mute ed i cavalli de' suoi equipaggi: il fecero detestare da +tutti... Ma, poich'egli ebbe preso un paio di volte a _cravasciate_ i +borghesi, che nol salutavano abbastanza reverenti, tutti gli sciocchi, i +quali accorrevano in folla per ammirare lo sfarzo del suo corteo, gli si +scappellavano e lo inchinavano. Egli pensava:--«Tiberio avea ragione:! +tutto sta a farsi temere. Quelle quattro scudisciate han fatta una +impressione tale sugli animi degli Scaricabarilopolitani, anzi di tutti +gli Scaricabarilesi, che non c'è dimostrazion d'ossequio, ch'io non +possa ottenerne. Sceglieranno me, per paura del castigo, che verrei loro +ad infliggere, se osassero antepormi altri. Hanno visto, che meco non si +celia. Non sono mica un Re fantoccio alla moderna io, un di questi +Reucci costituzionali, o di questi Regoli illuminati: no, sono di quei +veri autocrati all'antica, che camminavan sempre con a lato sargenti +pronti ad eseguirne ogni comando; ed i quali non isdegnavano, quando +mancasse il sargente, maneggiar con le proprie anguste mani il +mazzafrusto o la bipenne, cattera!». + +Nè Guasparre smargiassava, fanfaroneggiava, millantando vizii che non +avesse. Sentite questa. Aveva condotto seco, dal Regno d'Antibo, +grandissimo numero di cortigiani, famigliari, domestici e creati; fra +gli altri un coppiere, giovanetto imberbe ancora ed al quale diceva di +volere un bene grandissimo. Lo aveva soprannominato Coppa d'oro; nè +soffriva, ch'altri il servisse di coppa: ed il giovane riconoscente +sforzavasi di servirlo di coppa e di coltello. Pure, un giorno, gli +venne porto all'autocrate un calice di vino ammoscato; intendi: nel +quale stava in infusione il cadaveruccio d'una mosca. Chi descriverebbe +i furori di Re Guasparre, allorchè vide la bevanda moschifera? Fece +amministrar venticinque buone nerbate al Coppa di oro; e gli dichiarò +che, in caso di recidiva, gli avrebbe fatta esalar l'anima sotto le +verghe. S'era nell'agosto; ed in Iscaricabarilopoli, città moscosissima, +nessuno rimembrava di aver mai visto negli agosti precedenti tanta copia +di mosche, tal quantità di mosconi, tanti stuoli di moscerini, tali +turbe di mosconcini, tal novero di mosconacci, tal moltitudine di +mosconcelli, tanta folla di moschette, tanta adunanza di moscini, tanto +popolo di moschettine, tanta frequenza di moscherelli, tanto spesseggiar +di moscherini, tanto concorso di moschini, tanto esercito di mosciolini +e tanta folla di moscioni. Scaricabarilopoli era tutta un moscaio. I +signori salariavano persone apposta per moscare con gli scacciamosche, +le ventole, le roste, i ventagli, i paramosche: per ogni stanza si +tenevan tre o quattro piattelli con carta moschicida, cinque o sei +acchiappamosche prussiani; ed il suolo era bruno per gl'innumerevoli +cadaveri moscherecci. Ma non pareva, che quello sterminio le diminuisse: +e le moscaiuole ed i guardavivande non bastavano a riparare i cibi e le +provviste. La povera gente pappavano mosche in ogni pietanza. Anzi, il +dottissimo Dummkopf, professore a Gottinga, nella _Filosofia e Storia +comparata della culinaria e della gastronomia_ volume quarto, capitolo +sessagesimoquinto, pagina seicentonovantotto della settima edizione, +annotata dall'egregio Zeitverlust, racconta, che, abituandovisi, le +trovarono finalmente gustose; e che s'inventarono alcuni intingoli +speciali per condirle; e che gli Scaricabarilesi son tuttora moschivori +ed educano ed ingrassano apposta in certi loro moschili sciami, o gregge +di insetti. Cosa, della quale non può dubitarsi, vedendola affermata da +due tali rappresentanti della scienza tedesca! + +Pensate come stesse attento il pocillatore di Re Guasparre! Pure, il +diavolo ci mise la coda; ed una volta, in quella appunto che porgeva un +bicchiere di barbèra spumante alla Maestà Sua, ecco una moscuzza scapata +e ghiotta casca nel vino. L'autocrate comincia a bere ed avverte un cosa +fra lo labbra. Gli salta la mosca al naso, prende la cosa con l'indice e +il medio della sinistra, guarda e riconosce la bestiuola semiviva. +Chiama Coppa d'oro e gliela mostra sul tondo di porcellana bianca, senza +profferir verbo, ma con una guerciata terribile. + +Il fante di coppe allibì. Volentieri avrebbe fatto il passo della mosca; +ma come svignarsela? Cadde ai piedi del padrone, sclamando:--«Maestà, +non faccia d'una mosca un elefante!» + +--«Ho giurato»,--rispose l'autocrate, che era uomo di parola.--«Vedrai +se so levarmi i moscherini dal naso!». E chiamò gli aiutanti:--«Prendete +costui, prendetelo; menatelo nel cortile e fategli esalar l'anima sotto +le verghe». + +Così fu fatto. Le strida del vergheggiato andavano al cielo; ma quel Re +crudele non se ne lasciò impietosire; le strida s'affievolirono, +divennero gemiti; e l'autocrate chiamato un altro servo gli disse;--«Mi +farai tu da coppiere in seguito! Fa, che l'esempio di Coppa d'oro ti +valga!». + +I gemiti cessarono e gli aiutanti tornaron di sopra, fecero reverenza e +riferirono, che la Maestà Sua era stata obbedita. Maestà, che non aveva +interrotto il pranzo, non aveva, nè perduto un boccone; sogghignò, e +dopo aver sorbillato un bicchierin di Malaga, soggiunse:--«Benone! ma +gli è inutile di divulgare il fatto: spero, che saprete tener tutti il +cocomero all'erta? Insomma, mosca di quel, ch'è accaduto!». + +Ma come occultar certe cose? Quella insigne ferocia fu ben presto di +ragion pubblica, e tutta la città sossopra. Cominciarono a farsi +capannelli, che poi divennero attruppamenti: la folla sdegnata +profferiva minacce contro l'autocrate d'Antibo, contro gli altri +pretendenti della Principessa e vociferava di manometterli. Bisognò +batter la generale e far circondare dalla forza le residenze di +Guasparre, Melchiorre e Baldassarre. Quest'ultimo provò a mischiarsi +alla folla, bestemmiando anche lui contro l'iniquità del collega; ma non +era momento da scherzare con l'ira popolare, e ci volle il bello ed il +buono per ricondurlo salvo in casa. Don Melchiorre tentò di fuggire; e +poi, tremando come una vetrice, andò ad appiattarsi fra le materasse, +dove il soprappresero dolori colici. Nè dell'esercito stesso era molto +da fidarsi per la difesa dell'autocrate di Antibo. Il capitano +Sennacheribbo dei dragoni, uno degli uffiziali più stimati, fregiato +della medaglia d'oro al valor militare, rispose al colonnello che gli +ordinava di recarsi a difesa del Re Guasparre:--«Do piuttosto le +dimissioni, che espormi a torcere un capello a chicchessia in difesa di +quel mostro».--Fu mandato agli arresti di rigore. Frattanto cominciò +fortunatamente un acquazzone dirotto, che disperse la folla senza +spargimento di sangue. + +Il Procurator generale avrebbe voluto procedere. Ma l'autocrate +d'Antibo, alle prime rimostranze fattegli fare officiosamente da Re +Zuccone, rispose:--«Essere Re, non esser sindacabile se non da Dio, per +la propria condotta verso alcun suo suddito. Non potersi sottoporre +ad alcun Tribunale scaricabarilese in virtù del principio +d'estraterritoralità. Aver esercitata la propria giurisdizione e compìto +un atto di giustizia sopra un suo subordinato. Il caso suo essere +identico a quello di Cristina di Svezia, quando fece mettere a morte il +Monaldeschi nella Galleria de' Cervi del palazzo di Fontanabellacqua, il +dieci dicembre milleseicencinquantasette. Il Re di Francia avere allora +riconosciuto il dritto di Cristina ed ammessa la propria incompetenza ad +esaminarne la condotta. E lui, Gasparre, esser di più Re effettivo, non +abdicatario, eccetera, eccetera».--Diplomaticamente parlando, secondo il +Diritto internazionale (che è spesso cosa stortissima) Gasparrino aveva +ragione pur troppo, come riconobbero i legisti della Corona. Si lasciò +cader la faccenda. Il professore di Diritto internazionale presso +l'Università di Scaricabarili ebbe diecimila lire dall'autocrate +d'Antibo per iscrivere alcune argutissime _Considerazioni sulla +giurisdizione, che gli autocrati conservano all'Estero su' loro sudditi +e specialmente sulle persone del seguito_: nessuno lesse lo scritto, +tutti il decantarono per un capolavoro; dopo dieci giorni quasi nessuno +pensava più alla morte del povero Coppa d'oro. + +Ma come raffigurarvi l'orrore, che la Rosmunda provava per questa tigre +in volto umano? e 'l suo sgomento, riflettendo, che forse appunto pel +terrore incusso dall'autocrate e per cansare una guerra, ch'egli avrebbe +inumanissimamente condotta, popolo e Parlamento potevano lasciarsi +indurre, rassegnarsi ad acclamarlo Re, a darglielo per isposo? Diventar +moglie di uno capace di far morire un favorito sotto le verghe, perchè +ha trovato una mosca nel bicchiere! Uh, povera principessina! + +Ella slacciava il legacciolo donato dalla fata Scarabocchiona, se ne +cingeva il polso sinistro, il baciava... e subito, immantinente, la +terra veniva scossa come da un tremuoto, s'udiva come un rombo d'un +tuono, ed appariva quella bellissima donna, tutta velluti e trine e +gemme, la quale diffondeva intorno una luce vivida tanto da rischiarare +splendidamente la stanza e da fare impallidire qualunque lume +artificiale o naturale. La Rosmunda si buttava in braccia alla santola, +e si querelava e rammaricava. Quella buona fata ad abbonirla, a +confortarla:--«Abbi fiducia! spera! Ti par egli, ch'io ti possa aver +porto un consiglio insidioso? che la tua comare ti voglia +ingannevolmente precipitare, affogare? Ti par egli? Sta pur certa, che +avrai uno sposo degno, un marito stimabile, un consorte conveniente, un +coniuge quale il desideri. Ma sai, che dovrei offendermi della tua +diffidenza?».--E proseguiva a garrir così per un pezzo. E la figlioccia +si rassicurava al quanto ancor essa. Ma poi, ripartita, rivolata via, +riscomparsa la madrina, la Rosmunda ricascava nelle perplessità +precedenti. Considerando come fra tutti i proci non vi fosse una persona +stimabile od amabile, un individuo, al quale potesse rappresentarsi +senza raccapriccio di vedersi indissolubilmente legata, ridisperava. + +La triade de' concorrenti scettrati, per boriosa che fosse e piena di sè +e di poca levatura, capiva arcibenone di essere cordialmente esosa ed +abominevole alla reda del trono di Scaricabarili. Malgrado i riguardi +cerimoniosi ed il contegno affabile, che venivano imposti e suggeriti +alla Rosmunda dalla etichetta di Corte, dalla gentilezza naturale, dalla +buona educazione, dalla posizione difficile, in cui si trovava, e dalle +raccomandazioni paterne e da' consigli della santola, la poverina non +riusciva a dissimular l'avversione per quelle tre caricature mostruose. +Essa pensava:--«Qualunque di cotesti concorrenti venga prescelto, ed uno +di costoro dev'essere scelto pur troppo, checchè dica la fata per +confortarmi; perduta che abbia ogni speranza di redenzione e di salute; +quando si tratterà di firmare l'atto di matrimonio innanzi al Presidente +del Senato, che tiene i registri di Stato Civile della famiglia reale; +io..... sorbirò qualche gentil veleno, il quale mi sottragga +all'avvenire miserando, che mi si appresta».--Risoluzioni di tal fatta +(ed irremovibili) ben possono occultarsi: ma come nasconder +l'aborrimento per coloro, che ce le ispirano? nasconderlo in tutto? +Vederci costretti a desiderare ed apprestarci la morte, a +diciassett'anni, e quando potevamo ragionevolmente imprometterci una +vita felice, è crudele strazio: altera la salute ed il carattere. + +Dunque, i tre Regnanti si sapevano in abominio alla Principessa: e +d'altronde cominciavano ad accorgersi, che, malgrado l'imbecherare ed il +subornare, malgrado i raggiri e lo cabale, difficilmente avrebbero +ottenuta la popolarità e le acclamazioni richieste dalla legge sul +concorso. L'autocrate d'Antibo, che aveva un po' più di giudizio, di +mitidio, di comprendonio, di sale in zucca degli altri due, pensò bene +di convocare il despota d'Exibo ed il monarca d'Introibo ad un concilio +privato. S'adunarono _inter pocula_, loro tre soli. Rimandata la livrea, +votate alcune bottiglie di un poderoso vino e squisito, atto ad infonder +coraggio persino a Don Melchiorre; il convitatore tenne a' convitati il +seguente discorsetto: + +«Care Maestà, siamo competitori. Verissimo. Nondimeno abbiamo un +visibilio d'interessi comuni. Ciascun di noi brama per sè la bella +Rosmunda, e quel, che importa vieppiù, la corona di Scaricabarili. +Seicento cinquantaquattromila trecento ventun miglio quadrato di +superficie con centoventitrè milioni, quattrocentocinquantaseimila +settecentottantanove abitanti, non sono una bagattella. C'è un guaio +però: la Rosmunda non digerisce nessuno di noi, e la Nazione, che per +mezzo delle Camere mette sempre il becco in molle in tutto, ci ama +press'a poco quanto l'epizoozia, anzi l'epidemia. Oh quanto ci sarebbe +da riformare, in questo maledetto paese! se giungo ad insignorirmene, do +lo sfratto a tutti i chiacchieroni, e... Dunque io credo, che +Principessa e Parlamento, piuttosto che qualunque di noi accetterebbero +per marito e sovrano quel musico sfiatato, o lo scassinator di cembali, +o l'imbratta tele, o quel tagliacantoni del general Tremarella, od uno +di que' pennaiuoli, od uno di quei cavalocchi od uno di que' nobilicchi. +Io potrei rassegnarmi a vedermi anteporre uno di voialtri, che siete +teste coronate e ch'io riconosco per eguali miei; non un cialtrone. +Quindi mi parrebbe da escogitare un modo, che assicuri ad uno di noi tre +queste nozze. Io ritengo, che non abbiate neppur voi la debolezza di +credervi vincolati dal giuramento prestato il primo maggio? No, n'è +vero? Dunque il modo è bell'ed escogitato. Diamo una gran caccia, alla +quale inviteremo la Principessa. Noi, vi si andrà accompagnati da tutto +il nostro seguito; la Rosmunda verrà senza sospetto e con pochi seguaci +e senza scorta militare. Nel meglio della caccia, c'impossesseremo di +lei, ci sbrigheremo in un modo o nell'altro dei seguaci; e via, a +briglia sciolta verso la frontiera. Quando saremo in una piazza forte o +vostra o mia, decideremo a chi debba appartenere la preda». + +--«Decidiamo ora,»--disse il monarca d'Introibo, ch'era sciocco sì, ma +fino ad un certo punto.--«Siamo tutti galantuomini, ma mia nonna diceva: +_fidarsi è bene, non fidarsi è meglio_. Patti chiari e amici cari!». + +--«Ma»--rispose Guasparre--«se fissiamo prima colui, che deve godersi il +frutto della rapina e del ratto, gli altri due potrebbero credere di non +aver interesse ad assisterlo». + +--«Bah!»--replicò Baldassarre.--«Facciamo così. Per cansare ogni +attrito, ogni gelosia, giochiamocela a' dadi, appena passata la +frontiera». + +--«Felicissima idea! Ce la dadeggeremo! Che ne dice la Maestà del +despota d'Exibo?». + +Don Melchiorre trovava dal canto suo infelicissima l'idea, perchè aveva +una paura sordida. Ma i colleghi, deliberati a fare il colpo, che lo +minacciavano caso non volesse cooperarvi, gli facevan paura anch'essi. +Fra' due pericoli scelse per minor male il più remoto; e si obbligò ad +esser complice dell'attentato. + +Si apparecchiò la caccia nella macchia di Valquerciame, bosco famoso, a +non molti chilometri da Scaricabarili. Re Zuccone, vecchio e podagroso, +non seguiva più le cacce da qualche lustro ed aveva preferito sempre una +buona mensa a questi divertimenti faticosi, e la selvaggina e la +cacciagione in tavola alle fiere nelle selve. La Principessa invitata, +avrebbe voluto, ma non ardì scusarsi; e promise di trovarsi al convegno, +con pochi gentiluomini ed alquante gentildonne di Corte. Il monarca +d'Introibo, il despota di Exibo e l'autocrate d'Antibo partirono +nottetempo dalla città per giungere a punto di giorno al ritrovo. Ma +Baldassarre aveva nei giorni precedenti, sotto colore di disporre tutto +per la caccia, mandati i loro seguaci spicciolatamente a scaglionarsi +con cavalcature fresche lungo la consolare, che conduceva alla +frontiera, la quale non era lontanissima. Alle sei del mattino, la +Rosmunda giunse a cavallo co' suoi nel luogo fermato; e la caccia +cominciò lietamente. + +Secondo il pattuito, la intera comitiva doveva ritrovarsi a cena, verso +le nove pomeridiane, nella Reggia di Scaricabarilopoli. E che cena, che +cena avevano preparata i maestri di bocca, i cuochi, i cucinatori, i +guatteri, i pasticcieri, i sorbettieri di Corte! che vivande! che +intingoli! che savori! che vini poi! quanta grazia di Dio! C'era di che +soddisfare la fame rabida del cacciatore e da solleticare il palato d'un +gastronomo sazio! Tutti aspettavano: ma si fanno le nove, e non giunge +nessuno; suonano le dieci, nessuno; siamo alle undici, nessuno; scocca +la mezzanotte, nessuno; canta il gallo, nessuno; albeggia, nessuno; +spunta il sole, nessuno. E quel ch'è peggio, non un messo, un corriero, +che recasse notizie. Cosa mai poteva essere accaduto alla principessa +Rosmunda, ed alla intera comitiva? Il povero padre, che non aveva chiuso +occhio tutta la nottata, e solo verso mezzanotte, per non venir meno, si +aveva mangiato un cestello di frutta di mare, (ostriche, angine, +fasolari, cannolicchi), un consumato, un pasticcio di fegato d'oca, una +fetta di timpale, del pesce in bianco, quattro costolette di cervo coi +piselli, dei petti di pollo ai tartufi, un ponce alla romana ed un po' +di cinghiale arrosto, il povero padre, dico, stava sulle spine. Manda +corrieri, spedisce aiutanti: non tornano. Finalmente, disperato, chiama +il capitano, che in quel giorno comandava la guardia a Palazzo e gli +dice:--«Figliol mio, qua dev'essere accaduto una gran disgrazia certo. +Fammi il piacere: raduna il tuo squadrone. Non importa che la Reggia +rimanga sguernita; basta la guardia nazionale. Corri alla macchia di +Valquerciame; frugala tutta, percorrila in ogni senso, per ogni verso, +informami d' ogni scoperta con qualche ordinanza e non tornare senza la +Principessa. Ha' tu inteso?» + +--«La Maestà vostra sarà obbedita. Comanda altro?» + +--«Va figliuol mio, che Dio ti benedica. Come ti chiami?» + +--«Maestà, sono un trovatello educato per carità da una buona vecchia. +Mi han posto nome Sennacheribbo Esposito. M'arrolai volontario; servo da +undici anni; mi han conferita una medaglia d'oro per una bandiera presa +al nemico; son capitano di cavalleria di seconda classe con +dugentoventitrè lire e trenta centesimi al mese e due razioni di +foraggio». + +--«Va, Sennacheribbo;»--disse Maestà, chiamandol gentilmente pel nome e +non pel cognome, quasi ingiurioso, come quello, che gli doveva +rammentare d'esser _filius nullius_,--«Va, Sennacheribbo mio, non perder +tempo. E se mi riporti o riconduci sana e salva la figliuola mia, ti +giuro che nessuno sarà quind'innanzi al di sopra di te nel mio Regno». + +--«Il servire la Maestà Vostra è premio a sè stesso». + +E senz'altro dire, fatta riverenza al Re, Sennacheribbo scese, al corpo +di guardia, chiamò il trombetta e fece sonare a raccolta. Venti minuti +dopo, lo squadrone partiva, galoppando per alla volta di Valquerciame. +Lasciamolo galoppare e vediamo di appurar più pel minuto la storia di +Sennacheribbo Esposito, capitano di seconda classe nel quinto reggimento +Dragoni della Maestà del Re di Scaricabarili. + +Lo Esposito non aveva detta cosa al Re Zuccone, che non fosse vangelo. +Egli era un trovatello, raccattato un bel mattino per istrada da una +donnicciola, che un altro poco il calpestava nell'uscir di casa. +Rinvoltato in poveri cenci e sudici, vagiva lamentevolmente. La vecchia +sel recò a casa, il fece allattare da una capra e sel tirò su ed il fece +andare a scuola e lo amò proprio come figliuolo. Sperava farne un buon +operaio, che fosse il bastone della vecchiezza sua, perchè già, +l'affetto de' genitori più o meno, ha sempre della speculazione. +Sennacheribbo ascoltava a bocca aperta i racconti, che si facevano nelle +veglie; e sognava di figliuole di Re incantate, che dovevano esser +liberate dal suo valore. Quando a scuola gli cominciarono a spiegare le +prodezze di Ercole e degli altri Semidei, non pensava ad altro; e +piangeva di essere ancor bambino e di non poter girare pel mondo, +emulando i grandi esempli di valore antico. Quando fu più grandetto e +capì passati irrevocabilmente i tempi eroici, fu per lui un disinganno +amaro. Aborriva dall'ozio, ma il lavoro servile dell'operaio gli +ripugnava: aveva bisogno di faticare per guadagnarsi un tozzo di pane e +fretta di cessare di essere a carico della sua benefattrice; sentiva +profondamente la mortificazione di essere un projetto (Re Baldassarre +d'Introibo avrebbe detto, un _projettile_) d'essere un projetto, +allevato per carità, e non meno profondamente la riconoscenza verso +colei, che aveva supplito a' genitori suoi. Frattanto scoppiò una +guerra; egli poteva aver da quindici in sedici anni, ma era alto e +forte, come se non ne avesse contati meno d'una ventina. Vedendo i be' +reggimenti, che sfilavano al suono delle bande e delle fanfare e si +recavano al campo; vedendo tanti giovani arrolarsi allegramente; egli si +crucciava. Abbandonar secretamente la madre adottiva non osava; +manifestarle il desiderio di marciare nemmanco: e, per non affliggerla, +si macerava. La buona donna però, preoccupandosi della tristezza di +Sennacheribbo, che dimagrava, dimagrava e perdeva ogni freschezza di +carnagione e l'appetito, ed amorosamente osservando e notando, giunse a +discoprire qual baco il rodesse. Era poverella e vecchierella e d'umil +condizione, ma non di sensi volgari: sapeva amare con disinteresse e +devozione, sapeva. Aveva accolto ed educato quel fanciullo, sperando +farne il bastone della sua vecchiaia; ma seppe sacrificare senza +esitazioni la sua speranza, i suoi disegni, al bene di lui, alla +contentezza di lui. Raggranellò alcuni suoi piccoli risparmii, chiamò il +giovane e gli disse:--«Ho scoperto il tuo desiderio. Grazie di averlo +combattuto per amor mio. Segui il tuo genio. Non ti dico di +risparmiarti, perchè non sarebbe consiglio da darsi ad un soldato. Se +t'incoglierà qualche male, sta certo che la mamma tua non ti +sopravviverà. Torna, torna presto; torna illeso e glorioso; e non +dimenticar mai la povera vecchia, che non ha altra gioia che te». + +Sennacheribbo abbracciò la madre, piangendo e giubilando; rifiutò i +quattrini; corse ad arrolarsi; e partì la sera stessa pel campo. Mandò +una prima lettera, che la povera donna rilesse cento volte; e poi, +affaticato dalla istruzione prima, e quindi dal servizio, smise di +scrivere, non riflettendo ai palpiti, che doveva provar la sua +benefattrice. Succedettero scaramucce e fatti d'armi, ai quali prese +parte, e finalmente una battaglia campale sanguinosissima, dove rimasero +molte e molte migliaia di combattenti, ma che fu vinta dagli +Scaricabarilesi. Parecchie vicine della madre adottiva di Sennacheribbo, +le quali avevano figliuoli o mariti o fratelli sotto le armi, avevano +ricevute le nuove de' loro ed erano uscite d'ambascia: ella sola non +sapeva nulla del suo diletto, se fosse superstite o soggiaciuto. Il +Generalissimo spedì, per presentare a Re Zuccone le bandiere conquistate +sul nemico, una deputazione, il cui ingresso in Iscaricabarilopoli fu +una vera festa nazionale. Tutta la popolazione le corse incontro per +vedere que' trofei; per consolarsi, con la vista di quei trofei, de' +lutti e del sangue, che costavano. Ma la povera mamma di Sennacheribbo, +dubbia ancora del fato del figliuolo, stimando pure di non potere se non +augurar male di un silenzio troppo protratto, stette tappata in casa, +piangendo e disperandosi, e quasi imprecando alla gioia universale che +esacerbava le sue lagrime. Cominciava ad annottare, quand'ecco sente +bussare indiavolatamente all'uscio.--«Chi sarà mai?»--s'alza, chè stava +filando presso una lucerna fumosa, guarda da una piccola grata e vede +sul pianerottolo un ufficiale di cavalleria, col braccio fasciato ad +armacollo, che batteva impazientemente la solfa con gli stivali +speronati.--«Oh! pover'a me! sarà qualche seccatura di alloggio e non +alloggio».--Apre e l'ufficiale le salta al collo e l'abbraccia stretta. +Essa lascia cader la rocca, tenta di svincolarsi e grida _accorr'uomo!_ +Per tutta la scalinata si spalancano gli usci, accorrono vicini, e che +trovano? Trovano Sennacheribbo, che stringeva la madre al petto e le +diceva dolcemente:--«Come, non riconoscete più il figliuol vostro non +riconoscete, mamma? Non mi volete dar manco un bacio? Oh così va bene. +Ma piano per carità, piano, che ho questo braccio qua ferito. Oh che +buona mamma mia!». + +Era proprio lui, Sennacheribbo, lui proprio, quel desso! Ferito sì, ma +con una medaglia d'oro sul petto ed uffiziale. Bagattelle! Altro che +risparmiarsi! S'era precipitato come un demonio tra le file nemiche, +conquistando una delle bandiere, che il Generalissimo lo aveva mandato a +presentare al Re, insieme con parecchi altri gloriosamente feriti. Ora +la madre sicuro che il riconosceva! e, mezzo impazzita dalla gran +consolazione, non rifiniva mai dal carezzarlo, dal vezzeggiarlo, dal +dirgli tante belle cose. Ed i vicini e le vicine a fargli corona e festa +e plauso; ad ammirare ed interrogare, a curiosare ed importunare. + +--«Senti, mamma; era venuto a chiederti da dormire: sono quattro mesi, +che non ho provato un letto ammodo». + +--«C'è il tuo lettino. Vi metterò le lenzuola di bucato, profumate di +spiganardo». + +--«Ma chi va a letto senza cena, tutta la notte si dimena. I miei +compagni sono andati al banchetto del quale il Sindaco si fa onore alle +spese dei contribuenti; io no: ho voluto venir qua da te. Che mi dai?». + +--«Oh poveretta me! Non ho se non un po' di pane stantìo e del cacio di +pecora. E come si fa? Tutte le botteghe son chiuse!». + +--«Porta qua, che ci ho un appetito militare. E condito da questa salsa +ed in tua compagnia, il pan raffermo ed il formaggio mi sapranno meglio +d'ogni manicaretto». + +--«Ma perchè non mi hai scritto? Avresti trovato qualcosa di caldo +almeno!»--dice la povera donna. E non osò soggiungere per non +mortificare Sennacheribbo,--«e mi avresti risparmiate tante angosce!». + +--«Oh sì, scrivere! scrivere io! se tu sapessi, mamma, quanto pesa la +penna alle mani avvezze a trattar la sciabola. Preferisco dar la scalata +ad una piazza, anzichè scrivere due righi». + +Ho voluto riferirvi questa scenetta particolareggiatamente, acciò vi +persuadeste, che Sennacheribbo, in fondo, era un buon figliuolo ed un +bravo soldato. Ed ottimo soldato si era dimostro sempre in prosieguo e +bravissimo figliuolo. Da sottotenente passò luogotenente, da +luogotenente capitano, amato dai compagni, stimato dai superiori, +modello proprio dell'ufficiale zelante. Ma, da qualche tempo, aveva +perduta l'ilarità naturale; era divenuto pensieroso e malinconico; non +professava più l'usato disprezzo pei libri, anzi leggeva di continuo e +recitava versi; fuggiva i compagni, e si dilettava nel passeggiar +solitario al chiaro di luna. Lo dicevano innamorato. Ma di chi? Vattel'a +pesca! Il fecero spiare, il tenner d'occhio; ma nessuno potette mai +scoprire la signora del cuor suo. Non un indizio, nonchè un principio di +prova, fu possibil di raccorre. A chi tentò di barzellettar seco +sull'argomento, fece quasi paura, tanto andò bestialmente in collera; +sicchè nessuno osò mai più ritoccar quel tasto. L'umor tetro di lui era +raddoppiato, dopo il bandimento del concorso matrimoniale per la +Principessa. Scansava di ragionarne e solo emetteva qualche tronca +bestemmia, quand'altri toglieva a discorrere, ed aveva più volte +dichiarato, che, espletato il concorso, quando avesse a rendere omaggio +com'a Re ad uno qualunque di quei proci, darebbe le dimissioni. Abbiamo +già riferite le parole profferite da lui nel giorno del tumulto contro +l'autocrate d'Antibo, parole, che, per la benignità del colonnello, gli +fruttarono solo un mese di arresti di rigore. Era appunto la prima +volta, che montava la guardia, dopo scontato quel mese di arresti, +quando venne chiamato da Re Zuccone e mandato in cerca della Principessa +smarrita. + +Galoppa galoppa, senza mai far alto, lo squadrone giunse in una tratta +alla macchia di Valquerciame e precisamente al punto, ch'era stato il +luogo del convegno dei cacciatori. Lì Sennacheribbo te lo spartisce in +tante pattuglie, in tanti pelottoncini, per battere la selva in ogni +direzione. Imboscano con le debite cautele, come se eseguissero una +ricognizione. Cammina, cammina, ecco, dopo lungo andare, nel più folto +della macchia sentono rammaricarsi, un gemere compresso. Seguono la +direzione, onde venivano i lamenti, e veggono e trovano, che mai uomini +e donne legati agli alberi con salde ritorte ed imbavagliati. Erano i +gentiluomini e lo gentildonne di Corte, venuti alla caccia in compagnia +della Rosmunda, per farle seguito codazzo, corteo, scorta. La triade +regio-brigantesca li aveva fatti imbavagliare, legare ed abbandonar lì: +perchè, a condurli via, sarebbe stato un impiccio; ed ammazzarli, una +crudeltà supervacanea; ed a lasciarli liberi, avrebbero divulgato troppo +presto la notizia del ratto. I maligni dicono, che parecchi tra +gentiluomini ed i maggiorduomini... sbaglio, s'ha a dire maggiordomi e +maggiorduomini sarebbe troppo contrario al vero, che parecchi tra +costoro furono dolentissimi di non essere stati invitati a cooperare +all'attentato, e parecchio delle gentildonne scandolezzatissime di non +avere ispirato ancor esse idee di ratto. E stavan lì da meglio che +ventiquattr'ore, ed avevan passata la notte intiera intiera, battendo i +denti in nota di cicogna, crepando di fame, scoppiando di sete, +schiattando di paura. Il capitano li fece sciogliere, rifocillare alla +meglio e procedette ad uno interrogatorio. Dal quale, sebbene le +risposte di quella gente, poco svelta per natura, e più immelensita che +mai dal sonno e dallo spavento, fossero confusissime, risultò, che, una +ora all'incirca dopo cominciata la caccia, erano stati aggrediti e +sopraffatti da' satelliti de' tre sovrani stranieri, malmenati, affunati +ed abbandonati in quel modo con le sbarre in bocca. E la Principessa? +Anche lei era stata sacrilegamente manomessa: presa e tentando di +svincolarsi e difendersi con la coltella da caccia, aveva leggermente +vulnerato l'autocrate di Antibo. Ma, insomma, aveva dovuto cedere al +numero ed alla violenza: l'avevano legata in sella e portata via, +correndo a spron battuto verso Occidente, in direzione della frontiera, +insomma. + +Sennacheribbo corso allo spiazzo, là dove gl'indicavano avvenuta la +lotta; e vi trovò di fatti l'erba calpesta, tracce di sangue, qualche +panno cruentato e qualche scampolo di fune. Vide brillare un +oggettucolo: corse a raccoglierlo. Era una legaccio con fibbia +d'acciaio, che evidentemente aveva dovuto staccarsi nel contrasto dalla +gamba o dalla coscia della Principessa; perchè veramente ignoro, se la +Rosmunda solesse allacciarsela al disopra o al disotto del ginocchio: +alcuni degli scrittori alemanni, che narrano le storie scaricabarilesi, +affermano l'una ipotesi, altri l'altra; ed io nel dubbio, son di parer +contrario. Sennacheribbo raccolse ed intascò quella reliquia della +rapita con maggior devozione certo, che Odoardo III d'Inghilterra non +provasse nel raccattar la giarrettiera della contessa di Salisbury; e la +lontananza della Principessa preveniva ogni pericolo che egli potesse +imitare la disadattaggine del Re ed essere costretto a rimediare con un +_Honny soit qui mal y pense_ ad un'alzata di sipario involontaria. Poi +pensò al da fare, e s'attenne al primo disegno, che gli si affacciò alla +mente e che stimò buono. Vale a dire d'inseguire i rapitori; lasciare, +che cavalli e cavalieri si riposassero per un quattro o cinque ore; e +poi, mettersi nella pesta dei tre Re, requisire cavalli di cambio per +via; sconfinare occorrendo; raggiungere i ladroni nelle loro tane; ma +non tornare indietro, se non ricuperata la Principessa, come il Re gli +aveva imposto. Era un giuoco difficile e rischioso: i plagiarii +avrebbero avuto circa trentasei ore di vantaggio, e dovevano aver prese +mille precauzioni per assicurare sè e la preda. Ma Sennacheribbo +calcolava appunto sulla sicurezza in cui dovevano essere, riposando su +questo vantaggio e queste precauzioni. Prese un soldato intelligente e +lo spedì alla Maestà del Re, latore d'un breve dispaccio ed incaricato +d'una lunga imbasciata. Ai gentiluomini ed alle gentildonne diede per +guida un taglialegna che li accompagnasse fuori della macchia. Ordinò ai +suoi uomini di inferraiolarsi e sdraiarsi per le terre e di riposare +alquanto, mentre alcuni comandati preparavano il rancio con la +cacciagione abbandonata da' tre Re. + +Lui, Sennacheribbo, inferraiolato anche lui, si sdraiò anche lui per le +terre in disparte ed avrebbe voluto sonnecchiare e ristorarsi: ma che? +Non gli riusciva di chiuder occhio. Il sangue bollente gli scorreva +impetuosamente nelle vene, come metallo fuso ne' canaletti, pe' quali si +dirama nel gettarsi una statua. Le arterie delle tempie gli pulsavano +audibilmente al pensiero, che donna Rosmunda, per iniquo tradimento, +trovavasi in balìa, in potestà di tre malandrini senza coscienza. E, nel +silenzio di quella selva notturna, gli divenne chiaro per la prima +volta, confessò per la prima volta a sè stesso di essere innamorato +della Principessa. Non gli date del pazzo!; egli medesimo, stringendosi +sulla fronte il freddo fodero metallico della sciabola, chiedeva, se +avesse dato di volta? se un ramo occulto di follia si dichiarasse? Un +povero capitanellozzo di seconda classe, spiantato, orfano, esposito, +innamorarsi, ma quel che si dice innamorarsi perdutamente, della erede +di un Regno di seicencinquantaquattromila trecentoventun miglio quadrato +di superficie e con centoventitrè milioni, quattrocencinquantaseimila +settecentottantanove abitanti! Perchè non s'era presentato al concorso +matrimoniale? Appunto perchè non pazzo, appunto perchè consapevole della +distanza che il separava dalla sua donna. Amava disperatamente. Aveva +voluto negare a sè stesso quella passione aveva chiamato orgoglio +nazionale, zelo per la cosa pubblica, devozione alla dinastia, fervore +per l'onore di Casa Reale, cura per la felicità della figliuola de' suoi +Re, l'odio concepito contro i ridicoli proci ed abominevoli. Ma ora non +poteva dissimularselo: era gelosia bell'e buona. Le passioni conculcate +e contrastate divampano con veemenza maggiore: era gelosia frenetica. +Nello agitarsi, sentì in tasca un fagottino, che, stretto fra il suolo +ed il femore, gli dava noia. Era il legaccio della Principessa. Cacciò +fuori quel gingillo, che aveva toccate le belle membra della sua donna: +e si propose di non manifestare ad alcuno quel ritrovaticcio; di +custodirlo segretamente come l'avaro che fa del tesoro; di portarlo sul +petto in quella impresa avventurosa, che, secondo ogni probabilità, +doveva riuscirgli funesta, come un talismano. Lo guardò, lo considerò; +vi piovve sopra alcune lagrime virili; se l'avvolse al collo; se +l'avvolse intorno al polso destro, intorno al sinistro; e, senza saper +quel che si facesse, lo baciò. + +Non appena l'ebbe tocco con le labbra, ecco scuotersi la terra ecco il +barbaglio d'un lampo, ecco brontolare il tuono. Una folata di vento +stormì di improvviso per la foresta. Ed il giovane sorpreso, nell'alzar +gli occhi si vide dappresso una donna leggiadrissima, tutta velluti e +trine e gemme, la quale diffondeva intorno una luce vividissima, tanto +da rischiarare splendidamente il bosco e da fare impallidire la luna che +spuntava roggia ed immensa. Sennacheribbo la squadrò dapprima attonito; +ma vinta la prima impressione di stupore, da quel cortese ufficiale che +egli era, balzò in piedi, si cavò il cimiero, le fece un inchino +umilissimo e chiese in che potesse servirla, alla bella incognita. + +--«Veramente, io dovrei far io questa domanda»--gli fu risposto.--«Non +mi hai tu chiamata?». + +--«Chiamata? io? come? quando? e perchè avrei dovuto chiamarla, se da +poi ch'io l'ho data a balia, non l'ho più vista? se ignoro persino il +suo riverito nome?»--replicò Sennacheribbo, impermalito un po' di quel +_tu_ famigliare. + +--«O non ti sei tu cinto quel legaccio intorno al polso sinistro e non +l'hai baciato?». + +Il povero capitano si fece _ponzò_, come un ladruncolo catacolto in +flagranti. Divenne burbero:--«Scusi, madama, chi le dà il dritto +d'immischiarsi nelle mie faccende, di spiare i fatti miei? Sacristia! +cosa importa a lei quel ch'io fo e quel ch'io non fo? Questo affare a +lei punto non appartiene. O per Bacco, forse che io la interrogo sul +perchè va gironzoni a quest'ora sola soletta nella macchia? faccia il +comodo suo; ed io e gli altri fare il proprio, cattera! E il tu, lo +serbi per i suoi domestici, sa ella? O guarda un po' cosa capita..». + +La formosissima sconosciuta sorrise:--«Ma, capitano, signor capitano, è +Vossignoria che mi viene a disturbare. Io sono la fata Scarabocchiona: +della quale avrà senza dubbio inteso parlare, santola della Principessa +Rosmunda. E le fate non parlano in terza persona a nessuno, anzi in +seconda singolare a tutti, persino a Dermogorgone, ch'è il Re loro. Quel +legacciuolo è incantato di tal sorta, che, legandolo al polso sinistro e +baciandolo, mi si costringe ad apparire; mi trovassi lontana centomila +miglia, fossi occupata a... (stavo per dire una corbelleria) mi è forza +di apparire immediatamente. Lo avevo regalato alla mia figlioccia; e +strasecolo, nel ritrovarlo al polso di un capitano di cavalleria con +tanto di baffi. Che malgrado le mie fatazioni la Rosmunda m'abbia a +riuscire una scapatella?». + +--«Ah, signora fata»--sclamò Sennacheribbo raumiliato,--«scusatemi +tanto! Avrei dovuto riconoscervi subito dalla bellezza e dalla maestà +vostra sovrumana. Perdonatemi! mi vedete turbatissimo, fuori di me. E +poi non sapevo nulla nulla della fatazione della legaccia». + +La fata era donna: Sennacheribbo le apponeva carne di lodola; n'era +ghiotta, come tutte, e sorrise compiaciuta:--«Ma chi ti ha data la +legaccia?». + +--«L'ho rinvenuta qui per le terre»--disse il giovane, e le narrò ogni +cosa: la caccia; il ratto della Rosmunda; e l'intenzione sua di +racquistarla o morire. E disse in modo, che palesava quanto gli stesse a +cuore la Principessa e quale altro affetto, e più potente che devozion +di suddito, lo stimolasse a quell'ardimento. Ah non sempre riesce il +dissimulare! + +La fata Scarabocchiona ascoltò tutto attentamente e comprese quel, che +il signor capitano taceva. Cavò di tasca un suo libretto di marocchino a +fermagli d'oro e legato alla cintura con una catenella d'oro a grandi +anella, lo aperse, lo percosse con la sua verga criselefantina di +squisito lavoro, lo scartabellò, mormorando sempre: + + Per questa verga magica, + Pel nome del Re nostro, + Libro degli incantesimi, + Dal tuo sincero inchiostro + Dove que' prenci fuggano + Tosto mi sia dimostro. + +E poi lesse alcune pagine sotto voce. Rivolgendosi quindi al +capitano:--«Come farai per raggiungere que' rapitori, prima che siano in +salvo nel girone di qualche fortezza antiboina, exiboina od introiboina? +Sai quanti chilometri di vantaggio hanno?». + +--«Circa trentasei ore; farò sferzare e sforzare i cavalli; li farò +cambiare per amore o per forza, con le buone o con le brutte, durante la +corsa; giungerò con dieci uomini, giungerò solo; ma giungerò, voglio +sperare, se non per liberare la mia Principessa, per ammazzare almeno +uno de' tre monarchi e per esser trucidato sotto gli occhi di lei». + +--«Sai la strada battuta da' tre Re?». + +--«Ne ritroveremo le orme, le vestigia; prenderemo lingua, +c'informeremo, cammin facendo. Non si tratta mica d'una brigatella, che +possa passare inavvertita affatto». + +--«Que' ladroni galoppavano verso i confini d'Antibo. Per quanto +isferzassi ed isforzassi i cavalli, per quanto li cambiassi, non +potresti raggiungerli mai, tanto sono montati meglio di te e de' tuoi, e +tanto è il vantaggio, che han preso. E poi, scusami, morire senza +ottener l'intento e sapendo, che non può ottenersi per quella via, +sarebbe ragazzata». + +--«Sua Maestà mi ha imposto di non tornare senza la nostra Principessa». + +--«Ed io ti giuro, che, se non fossi qua io per assisterti, non tornare +potresti bene; ma tornare con esso lei non ti riuscirebbe. Ma io +toccherò dragoni e cavalli con questa mia verghetta criselefantina e ne +ventiquattruplerò le forze. Va, chiama il tromba, fa che lo squadrone si +raduni e salga in arcioni, e precipitati a galoppo sfrenato dietro il +fuoco fatuo, ch'io ti darò per guida.» E, così dicendo, percosse il +suolo con la magica bacchetta criselefantina, mormorando: + + Da le profonde viscere + Di acquitrinoso suolo, + Levati, o fuoco fatuo, + Splendido e ratto a volo. + +Immediatamente un bel fuoco fatuo, dalla fiamma azzurrina, ristette fra +le piante della macchia ad una ventina di passi da' due: tremolava, +oscillava, dondolava, s'incurvava, balzellava lievissimamente, come la +fiamma di una candela in mano di fanciulla che cammini pian piano, +guardinga. La fata proseguì: + + Dove quei cani prencipi + Traggon la mia diletta + Questo drappello vindice + Pronto a guidar t'affretta; + Fa che agli empi sollecita + Incolga aspra vendetta. + +Poi, rivolta a Sennacheribbo:--«Attergati a questa fiammella, senza +alcun sospetto, con la stessa fede cieca con cui ti si attergherà il tuo +squadrone. Quando la vedrai fermarsi e sparire, sappi che hai raggiunti +i rapitori della Rosmunda. Dipenderà dal tuo valore, dalla tua prudenza, +il liberare allora la Principessa. Io posso consigliar gli uomini ed +agevolar loro le imprese difficili e renderle possibili; non compierle +in vece loro io. A rivederci. Se hai bisogno di me, trovandoti +negl'impicci, sai pure come chiamarmi. Ma non farlo alla +leggiera».--Così detto disparve. + +Sennacheribbo si rimase estatico, trasognato, strasecolato, +strabiliando, irresoluto, infraddue, non sapendo che si fare, a che +risolversi, a qual partito appigliarsi, che pensare di quell'avventura e +di quell'apparizione. Ed avrebbe stimato tutto immaginazione, sogno, +visione, illusione, allucinazione, fantasmagoria, se non si fosse veduto +a venti passi quel fuoco fatuo irrequieto, che andava e veniva su e giù, +che tremolava, oscillava, dondolava, s'incurvava, s'assaettava, +balzellava, come impaziente d'incamminarsi. Fidare in un fuoco fatuo, +sceglier per guida una meteora, non sembrava al capitano veramente il +più savio dei consigli, anzi vi ripugnava, come da cosa affatto +contraria a tutte le consuetudini delle truppe in marcia. E poi, come +applicare il Regolamento? come porgli allato due cavalieri con ordine +d'ammazzarlo al primo sospetto di tradimento, alla prima velleità di +fuga? E trascurando le precauzioni imposte da' regolamenti, non +incorreva forse nelle pene comminate dal Codice militare? non assumeva +una tremenda responsabilità? Poteva avvalersi degli spionaggi della fata +Scarabocchiona? E chi gli assicurava che fosse proprio lei quella donna? +Ci son tanti che negan persin l'esistenza delle fate! D'altronde il +desiderio di pur salvare la Principessa, cosa affatto impossibile (dovea +convenire) co' suoi mezzi naturali a sua disposizione; la tema di +passare per pauroso agli occhi di quella sedicente fata e del fuoco +fatuo istesso; la brama di adempiere e di obbedire alle raccomandazioni +di Re Zuccone; sopratutto poi l'amore e la gelosia, lo stimolavano a +profittare della scorta e dell'aiuto soprannaturale.--«Per mal che la +vada cosa può accadermi, eh? Che questo fiammazzurro mi conduca a +scavezzarmi il collo in qualche dirupo? Vada per lo scavezzacollo! Che +mi conduca ad affogar con l'intero squadrone nella mota d'un qualche +pantano? Vada per lo affogamento! Più che una volta non si muore. +Tromba, ehi tromba!». + +--«Capitano!». + +--«Suona la sveglia! suona a raccolta! Svelti, figliuoli! A cavallo e +seguitemi! Viva la Principessa donna Rosmunda!». + +Ufficiali e bassaforza, furon tutti desti e pronti in un batter +d'occhio. Cattera, la fata Scarabocchiona li aveva tocchi con la verga +d'oro e d'avorio, ventiquattruplandone il vigore, il valore, la +disciplina, l'ardire, sicchè si sentivano da più di loro, più che +uomini. I destrieri vergheggiati anch'essi alla criselefantina, +nitrivano, innivano, scalpitavano, scodinzolavano, scuotevan le giubbe, +drizzavan le orecchie, tutti brio. Anch'essi valevan ventiquattro volte +più di prima. Era una bella notte serena, stellata: i cani uggiolavano, +gli allocchi bubbolavano, gli assiuoli chiurlavano, le civette +squittivano, i cuculi cuculiavano, i gufi gufeggiavano, le rane +gracidavano, i grilli grillavano, altri insetti stridevano e gli +usignuoli gorgheggiavano; mille diverse fragranze balsamiche ed +aromatiche, mille odori, mille profumi, mille olezzi impregnavano +l'aria; le stelle scintillavano, la luna rischiarava, i fuochi del +bivacco divampavano, le lanterne dello squadrone splendevano, ed il +fuoco fatuo brillava con dolce luce ed azzurrognola, tremolando, +oscillando, dondolandosi, incurvandosi, assottigliandosi, ballonzolando, +dimostrando con tutti i modi che madre natura ha concessi a' fuochi +fatui, l'impazienza di prender l'abbrivo. Finito l'appello, messi gli +uomini per due, Sennacheribbo gli si rivolse e disse: + + O splendida meteora, + Eccoci pronti! Orsù, + Dacci il segnale, muòviti + Non indugiam di più. + Per vie battute e impèrvie + Selve, di su, di giù, + Donna Rosmunda guidaci + A trar d'affanno tu! + +Il fuoco fatuo si mosse, con velocità iniziale poco minore di quella +d'una palla scagliata dal cannone liscio di ventiquattro, e dietro tutto +lo squadrone, come se caricasse. I cavalli spiccavan salti di +ventiquattro metri l'uno, anzi salti della distanza, che separa due pali +del telegrafo. Sarebbe stato uno spavento il vedere ed udire questa +massa nera, preceduta da una fiammella azzurrina, che passava con +l'impeto della tempesta, con lo scroscio del tuono, come una tromba +fragorosa e gravida di folgori: ma era notte fitta, ed i campagnuoli, i +contadini, i villani, gli agricoltori, i zappaterra, russavan tutti nei +tugurii. Galoppa, galoppa, galoppa; vola, vola e vola; divorarono le +tante miglia che conducevano alla frontiera del Regno. Frontiera, che il +monarca d'Introibo, il despota d'Exibo e l'autocrate d'Antibo avevan +frattanto già varcata con la bella prigione. + +Rosmunda! Aveva tentato di difendersi, di svincolarsi e persino +vulnerato con la coltella da caccia Re Guasparre; aveva poi tentato di +fuggire; ma tutto indarno! l'avevano inbavagliata, ammanettata, +impastoiata, incapestrata, e gittata, e legata per la cintura, +trasversalmente sulla sella: con le braccia dietro, come un sacco di +grano e via! I cavalli eran lanciati al gran galoppo, e venivan mutati +ad ognuna di quelle stazioni, che il prudente autocrate aveva +scaglionate lungo la consolare. I tre, giunti sul territorio antiboino e +stimandosi ormai al sicuro da ogni inseguimento e sentendosi +stanchissimi da quella cavalcata a rompicollo, risolvettero di fare un +alto, anzi di far tappa e di riposarsi alla prima osteria. Di fatti +entrarono AL GALLO D'ORO, BUON VINO E BUON RISTORO, ALLOGGIO E +STALLATICO; che aveva per insegna un gran galletto giallo scarabocchiato +sul muro, accanto alla frasca canonica, col motto: + + Quando questo canterà + Credito si farà, + Oggi no, domani sì; + Patti chiari, amici cari. + +Il GALLO D'ORO era una tavernaccia isolata, di fama dubbia, che aveva +per clientela i trainanti, i cavallanti ed il contrabbandierume dei +dintorni; non offriva dunque comodi maggiori di quelli, che tal gente +richiede e paga. Il buon vino era una mistura d'acqua di fonte, +acquavite di patate, e non so che sostanze coloranti; il buon ristoro, +pane stantìo, formaggio pecorino, salame di asino, carne di capretto e +qualche volta un po' di caccia o qualche uova od un par di pippioni, o +qualche pesce pescato nel fiume regale, che scorreva poco lontano. Ma si +sa, in viaggio, bisogna sapersi contentare: i tre Re morivano di fame, +di sete e di stanchezza; quindi smontarono, ordinarono da pranzo e +deliberarono di aspettare in quel luogo il ritorno d'un corriere, che +Guasparre spedì al comandante d'una piazza forte vicina, acciò gli +venisse incontro con due o tre Reggimenti e carrozze ed ogni ben +d'Iddio. + +Mentre l'oste e l'ostessa tagliavano il collo a galline e piccioni e +scendevano in cantina a prender del migliore, ancora tutt'assonnati, +come quelli, che eran stati desti in sul meglio del dormire, e +trasognati, come quelli, che per la prima volta albergavano de' Re, +l'autocrate d'Antibo disse a' compagni d'iniquità:--«Signori, io son +galantuomo. Abbiamo fatta una preda, un bottino, una presa, una caccia, +chiamatela come volete, in comune, in società, in accomandita, _viribus +unitis_, cooperando: ed in società dovremo incontrare le conseguenze del +nostro operato». + +--«Pur troppo!»--sospirò Don Melchiorre, che aveva paura, ma paura! + +--«Bah! tutto finirà per _arrangiarsi_,»--sghignazzò Baldassarre V, il +quale non aveva ancor ben compresa, m'immagino, la gravità dell'atto +perpetrato. + +--«Patti chiari, amicizia lunga. Abbiamo fermato di dadeggiar questa +femmina, subito dopo varcata la frontiera scaricabarilese. Presto, +mentre ci apparecchiano un po' di colezione, qua i dadi e sbrighiamoci. +Chi ha tempo non aspetti tempo». + +--«Giochiamocela piuttosto all'oca, dilettevole per chi gioca e chi non +gioca,»--propose il monarca d'Introibo. + +--«Un emendamento, Maestà mie. Teniamola piuttosto in comune, finchè +ogni guaio non sia terminato: allora, sorteggeremo,»--suggerì Don +Melchiorre XVII. + +--«Nossignori, nommaestà,»--replicò l'autocrate.--S'è detto di +dadeggiarla, dadeggiata dev'essere; s'è detto, subito dopo varcata la +frontiera, dunque adesso, subito, immantinente, senza frapporre indugio, +senz'altra tardanza. Bisogna stare alla convenzione, al pattuito. I +dadi! In tre colpi! Chi tira il punto maggiore, se l'abbia pure. La +proposta di Don Melchiorre è inaccettabile. Vel confesso: dopo che la +nostra prigione mi ha naverato nella macchia di Valquerciame, ogni +amore, ogni desiderio, ogni misericordia è morta in me. I riguardi +dovuti a voialtri, il rispetto de' trattati, ed anche la speranza d'una +vendetta più squisita e prolungata, mi han solo trattenuto dal segarle +la gola lì per lì, dallo sgozzarla issofatto, dallo scannarla su due +piedi. Ch'io sia il vincipremio, non la farò mica mia. Anzi la farò +appendere per li capelli ad una forca di cinquanta cubiti e ve la farò +morire di fame e di strazio». + +--«Io,»--disse il despota d'Exibo,--«se m'ha da toccare a me, la riterrò +come ostaggio. Così, per amor di lei, perchè non venga bistrattata o +sacrificata, Re Zuccone dovrà astenersi da ogni atto ostile. Mi servirà +da parafulmine: se la vogliono illesa, mi hanno da lasciar tranquillo +guà!». + +--«Ed io»--soggiunse Re Baldassarre--«ritengo che nè la Principessa; ned +il padre; ned il popolo scaricabarilese quando il monarca d'Introibo +l'impalmasse, potrebbe fare altro se non ringraziarmi e ringraziar +Domineddio dello stratagemma, dell'astuzia, del ripesco, della malizia, +alla quale ci siamo appigliati per abbreviar la faccenda ed evitare un +giudizio di plebe o di assemblea sul nostro merito». + +--«Benone!»--ripigliò Guasparre--«ognuno si regolerà come giudica +meglio. Su, aiutanti, procacciateci dei dadi ed un cornetto»--proseguì +poi aprendo la bussola e rivolgendosi agli ufficiali, che stavano nella +stanza antecedente,--«e fate condur qui da noi la prigioniera». + +--«Sciolta, Maestà?». + +--«Sciolta un corno: chi ci assicurerebbe dai suoi unghioni? e se +l'avete sbavagliata, rimbavagliatela ammodo: che non vogliamo esser +disturbati dalle grida di quella pettegola, mentre si gioca». + +Quell'uomo lì veniva sempre obbedito a vapore. Due minuti dopo, erano +sulla tavola un cornetto e due dadi, i quali avevano spesso servito a +contrabbandieri e ladruncoli per disputarsi i loro lucri o per +dissanguare qualche zugo: ora dovevan servire a tre Maestà per +disputarsi l'erede di un reame di seicencinquantaquattromila +trecentoventun miglio quadrato di superficie con cenventitrè milioni, +quattrocencinquantaseimila settecentottantanove abitatori. Poi la +Principessa sempre affunata ed imbavagliata _ut supra_, fu portata +dentro avvincigliata su d'una seggiola sconnessa. L'autocrate d'Antibo +le spiegò sghignazzando, ingiuriandola e dandole del tu, ch'ella era la +posta del giuoco. + +Fecero alla morra chi dovesse cominciare:--«Questo è giuoco da facchini, +bifolchi e guardaporci»,--dice Giordano Bruno. Toccò a gettare i dadi +per primo a Don Melchiorre, in secondo luogo a Re Baldassarre, in terzo +all'autocrate d'Antibo. + +Il timido zoppo agitò per un bel pezzo i dadi nel cornetto, e finalmente +li rovesciò pian pianino sul tavolo: fece tre e due. + +--«Tua non sarà di certo»,--disse gongolando il gobbo rimbambito; e, +toltogli il cornetto dalla mano, e rimessivi i dadi dentro e fattili +ballonzolar più volte prima con la destra, poi con la sinistra, tirò +cinque e sei.--«È mia! mia! mia!»,--esclamò tripudiando com'un fauno. + +--«Non ancora, fratelmo!»--disse il guercio.--«Per buono, il punto è +buono. Ma chi sa, fratelmo, chi sa!».--Prende convulsamente il cornetto, +che Baldassarre aveva gittato sul desco rincludendovi i dadi e li butta +senza nemmanco agitarli. + +--«Sei e sei!»--gridarono gli altri due.--«Il punto di Venere!». + +--«Quindi innanzi punto di Nemesi!»--corresse Guasparre:--«Signori, +questa donna, ch'è indiscutibilmente nostra per dritto di rapina, +poss'io quindi innanzi dirla esclusivamente mia, di loro pieno +consenso?». + +--«Senza dubbio alcuno!». + +--«Posso farne quanto m'aggrada?». + +--«Si accomodi pure!». + +--«Quest'affare a noi punto non appartiene». + +--«Sia lodato il cielo! Senti qua, Rosmunda: io ti amava; mi piacevi. Tu +mi hai ricolmo di mortificazioni. Invece di antepormi e preferirmi +subito e senz'altro a tutti, mi hai dati un subisso di concorrenti, +tutti da meno di me, nessuno dei quali ti era meno accetto di me. M'è +stato riferito, che mi hai dileggiato, perchè non ho gli occhi come i +tuoi, che mi hai maledetto perchè non ho un animo effeminato.... Or +bene, ci ho però visto tanto da raggiungerti; e della mia crudeltà farai +esperimento tu stessa. Appena aggiornato, appena giunti que' tre +Reggimenti che ho mandato a chiamare, sai cosa? Farò rizzar dai +guastatori le forche su quella collina, onde si scorge il Regno di tuo +padre ed il corso del fiume regale che passa per la tua città nativa. E +ti farò appendere pei capelli alle forche. Ignuda in faccia a tanti +soldati, sora schifiltosa. E morrai di fame e di strazio lassù. E ti +farò sbavagliare per deliziarmi delle tue querimonie, de' tuoi lamenti, +delle tue grida, de' tuoi rantoli, brutta segrennaccia, pettegola! E +vedremo poi cosa potranno per vendicarti quel zuccone di tuo padre e +quelli, che ti avrebber dovuto essere sudditi; giacchè per salvarti +oramai non può più nulla nessuno, nessuno, nessunissimo!». + +Ed alzava la mano per lasciarle andare una guanciata, quando una voce +stentorea, che gridava:--«Sbagli!»--gli fece trattenere il colpo e +volgere il capo. Sulla soglia della stanza, con la sciabola evaginata in +pugno, stava ritto Sennacheribbo; e dietro a lui si accavalcavano i più +dei suoi dragoni. Sogghignavano amaramente; ed il capitano a +ripetere:--«Sbagli messere! Signori, avete fatto i conti senza l'oste». + +La destra dell'autocrate cercò istintivamente l'impugnatura di una +spada: ma era inerme. Gridò:--«Tradimento! a me! Antiboini, al Re +vostro!»--e corse alla finestra unitamente ai due _córrei_. Ma i loro +compagni stavano affunati a coppie e distesi per terra in un cantuccio +del cortile, ed i dragoni scaricabarilesi, posti in sentinella dovunque, +spianando i moschettoni, li costrinsero a rientrare nella stanza. In un +battibaleno vennero afferrati, ammanettati alla lor volta e trasferiti +ed incatenacciati in un bugigattolo oscuro, sebbene protestassero +arrogantemente contro questa violazione sacrilega della Maestà Regia, +del dritto delle genti, de' confini. O parlassero antiboino od exiboino +od introiboino o scaricabarilese, i soldati non davan loro retta, anzi +facevan le viste di non intenderli neppure. Ed il capitano Sennacheribbo +aveva altro in capo, e s'affaccendava intorno alla principessa, alla sua +Rosmunda, a sbavagliarla, a scioglierne, a spezzarne, a troncarne le +legature, ed impartire ordini, perchè le preparassero qualche cordiale, +un letticciuolo, una camera. Appena sciolta, ella balzò in piedi, come +per fuggire, con gli occhi stralunati; ma, soprappresa da tremiti +nervosi e con le membra intorpidite, potè solo profferire un: _ohimè_! e +cadde svenuta fra le braccia del giovane. + +Non gl'invidiate l'incarico soave! Non vide mai persona più impacciata +del nostro Sennacheribbo. Il sorreggere una donna in deliquio è sempre +grave, per quanto cara la si possa avere, per quanto innamorati se ne +sia, giacchè pesa. _Leggiera come un uccello_ è una metafora tanto falsa +ed esagerata che rasenta lo eufemismo. + +Moralmente potrà ben dirsi: + + Quid levius pluma? pulvis! Quid pulvere? Ventus! + Quid vento? Mulier! Quid muliere? Nihil! + +Ma, _fisicamente_, è un altro par di maniche. + +Le donne pesano sempre; e svenute, sempre come insegna la fisica, pesan +di più. Ma quando poi la svenuta è la nostra sovrana, l'erede del trono, +la futura Regina di seicencinquantaquattromila trecenventun +miglio quadrato di territorio e di cenventitrè milioni, +quattrocencinquantaseimila settecentottantanove sudditi; e che noi, che +la sorreggiamo, non siamo se non un povero capitanucolo de' dragoni, un +trovatello spiantato.... mamma mia, che imbarazzo allora! oh che +impiccio! che impaccio! che briga! che soggezione! che paura di violar +qualche canone di etichetta! Chi sa quali regole prescrive l'etichetta +delle Corti ne' casi analoghi? Chi sa quali siano le disposizioni del +cerimoniale? E come apprestarle soccorso? come farla rinvenire? +Recarsela in seno e portarla di peso su qualche letto ed adagiarvela? +Misericordia! che familiarità indebite! Spruzzarla d'acqua? Che +irreverenza! Slacciarle il busto e la gonna? Che orrore! E non esserci +una camerista per accudirla! L'albergatrice? Ohibò! donna equivoca, +schifosa, ed antiboina per giunta: come mai commetterle la cura e la +salute della Principessa? E contate per nulla lo spavento? E se la +tramortita morisse? Che responsabilità terribile! Morire forse per +mancanza di assistenza, per trascuraggine, per pusillanimità del +protettore! Il povero capitano stava fuori di sè. Per buona ventura, gli +sovvenne del legaccio incantato. Senza lasciar di stringersi timidamente +al petto la Rosmunda che sarebbe sennò stramazzata per le terre, +sbottonò la tunica, trasse quel gingillo, che portava sul cuore, lo +ravvolse intorno al pugno sinistro e v'imprese un bacio. + +Non appena l'ebbe sfiorato con le labbra, ecco vacillar la terra come +tremuoto; ecco divampare come un baleno; ecco un rombo come di tuono; +ecco un vento impetuoso fischiare per gli anditi della casupola; e +restare innanzi al capitano una donna avvenentissima, tutta velluti e +trine e gemme, la quale spargeva intorno una luce vivida tanto da +rischiarare splendidamente la stanza e da oscurare, ecclissare i torchi +accesi ed il lume della alba che incominciava a penetrare dalle finestre +spalancate. + +--«Cara fata Scarabocchiona»--disse l'ufficiale,--«eccovi la vostra +figlioccia, sana e salva, com'io credo, ma svenuta. Qui non ci son donne +ed i miei dragoni sarebber bravi ad ammazzar giganti, ma non sanno +trattar una creaturina come questa. L'affido a voi, dunque. Curatela +voi; fate voi che rinvenga». + +--«Povera figliuola mia!»--sclamò la fata, e sedutasi sur uno sgabello +prese in grembo e coperse di baci la giovane sempre in deliquio. + +--«Fata benedetta mia, se, come ogni fata d'un certo grado, possedete +anche voi un carro alato o tirato da draghi e da ippogrifi, ve ne +scongiuro, riconducete voi, al più presto, la Principessa nella Reggia +di Scaricabarilopoli dal padre. Frattanto io corro a sbrigare ed +aggiustare un certo conto coi rapitori; e bramerei non aver impicci di +donne qua presenti». + +--«Non temere; la ragazza rimane nella mia custodia. Bravo +Sennacheribbo, corri pure a far quel che occorre. Penserò io a rintegrar +la Rosmunda nel dominio paterno. Vai, vai pure,»--disse la +Scarabocchiona, ed alzando la verga criselefantina mormorò certi +versetti: + + O rosei draghialigeri + Che il plaustro mio traete; + Da' vostri eterei pascoli + Qui qui presto accorrete! + +Ed ecco un elegantissimo plaustro di madreperla apparire e ristare +innanzi alla finestra come un cocchio innanzi all'incarrozzatoio, come +un treno innanzi al marciapiedi della stazione: lo trascinavano per aria +otto be' draghetti alati, dal mantello roseo, picchiettato di violetto e +con le creste e le crinier rosse, scarlatte. La riportò dentro sulle sue +braccia la Rosmunda il cui svenimento aveva mutato in benefico sopore. +Incarrozzata o meglio implaustrata che fu, mormorò questo scongiuro: + + Là, dove afflitto un popolo + Piange la sua signora; + Là dove un padre (misero!) + La sua diletta plora: + Dove Reggia e tugurio + Sol per costei s'accora: + Volate, o draghi aligeri, + In men d'un quarto d'ora! + +E salutò con la mano l'ufficiale; e gli disse:--«Arrivederci»,--e +sparve. + +Sennacheribbo seguì con lo sguardo quel plaustro che segnava come una +striscia luminosa per lo ciel sereno, e si riscosse al suono d'un +sospirone che gli sfuggiva dal petto. Corse con la mano agli occhi e li +trovò molli di lacrime, che rasciugò col dorso di quella, sgridandosi, +riprendendosi, increpandosi, biasimandosi di tanta fiacchezza in quel +momento:--«Su, su! Non c'è tempo da perdere! Altro che sospiretti e +lacrimette. Occorre sbrigar qui un'opera di sangue, che serva per +esempio memorando ai popoli ed ai Re. Il sole che sta per sorgere deve +vedere quanto nessun sole ha mai visto». + +Scese al pianterreno, chiamò il luogotenente e gli commise di comandare +un distaccamento, di requisire le scale a piuoli, le corde dei pozzi e +sapone e travi e zappe e badili, e di recarsi sopra quell'altura là, +poco discosta, onde si scorgeva il Reame di Scaricabarili ed il corso +del fiume regale che passava poi per Iscaricabarilopoli, e di rizzarvi +prontamente tre forche. Il luogotenente salutò senza fiatare, e +s'avviottolò subito con un picchetto. Quindi il capitano si fece +condurre dinanzi le tre Maestà di Baldassarre V, Melchiorre XVII e +Gasparre I, tutt'e tre saldamente affunate. L'autocrate d'Antibo, che +non era facile a smarrirsi, lo sbirciò guerciamente e gli chiese con che +ardire, con quale autorità osasse por le mani sacrileghe sugli unti del +Signore? sconfinare e perpetrare scorrerie e ricatti in paese amico, in +piena pace? violare i trattati? calpestare il diritto delle genti? Ma +Sennacheribbo, che lo squadrava con un cotal riso di sdegno, non lo +lasciò perorare. + +--«Zitto là! Mi meraviglierei della impudenza vostra, se non conoscessi +per prova la vostra sfacciataggine dalla discolpa dell'assassinio di +Coppa di oro. Non vi considero come Re, anzi come rei: ed avete rotta la +pace voi, senza dichiarazion precedente di guerra. Siete briganti, +banditi, masnadieri, grassatori, ricattatori, plagiari, i quali accolti +e trattati come ospiti cari da noi, con tradimento inaudito, senza un +pretesto al mondo, avete osato rapire una fanciulla minorenne, una +principessa reale, la figliuola unica dell'ospite, rapirla +inconsenziente e trascinarla fuori Regno per poi sforzarla a nozze +aborrite, anzi per farne crudelissimo scempio. Avete trasgredito ogni +legge umana e divina: come invocarne alcuna in difesa o scampo vostro? +Da lunga pezza siete esosi a' soggetti, aduggiate il mondo. Quest'ultima +enormità colma la misura e trabocca la bilancia». + +--«Ho Dio solo per giudice delle azioni mie, io»--rispose il +guercio.--«Sono Re sovrano ed indipendente. Un vassallo, uno stipendiato +di altro Re non può sindacarmi, ned offendermi. Subisco le violenze di +un matto da catena... ma il primo assennato in cui m'imbatterò nel Regno +del vostro padrone...» + +--«Risbagliate i calcoli. Riconducendovi prigionieri a +Scaricabarilopoli, metterei in imbarazzo grandissimo il Governo e +finireste per iscapolarla impuniti e per muoverci una guerra di +sterminio. Lasciarvi liberi, dopo avervi offesi, sarebbe ragazzata.... e +mi crederei colpevole di quanto male fareste in avvenire. Ho pensato +meglio. Stanno rizzando tre forche su quel poggio appunto onde si scorge +il Regno, ch'è dote della nostra Principessa ed il fiume regale che +passa per la città natìa di donna Rosmunda, la quale tu, autocrate +d'Antibo, volevi appender lì per la capigliatura lunghissima, acciò vi +morisse di fame e di strazio. E lì, sarete appiccati per la gola e +strangolati tutti e tre prima che passi un'altr'ora. Così l'uman genere, +sarà libero da questa pestilenza che lo ammorba». + +--«Capitano,»--disse tremando il despota d'Exibo,--«signor capitano mio! +Ella scherza! Badi a quel che fa! Un attentato simile, inaudito, non più +visto, troppo caro le costerebbe». + +--«Caro? Mi costerà solo la vita. Mel so. Vivo certissimo di morir dopo +ignominiosamente. Mi sacrificheranno. Mi consegneranno a' vostri +successori, perchè mi strazino e tormentino e torturino e supplizino. +Sia. Mi piace. Non mi duole pagare con un tal prezzo la soddisfazione +che mi procaccio. E se le mie carni verranno attanagliate, abbrustolate, +sforacchiate, dilacerate, dilaniate; la fama mia rimarrà fra gli uomini +eterna come il ricordo degli eroi che hanno sgombrata dai mostri la +terra. E _sufficit_. Più non vi dico e più non vi rispondo. Tromba, +suona a raccolta; tenente fate prender costoro in mezzo: se rifiutano di +camminare, piattonate! Si va su quella montagnuola, lì dirimpetto, dove +s'è recato il luogotenente col distaccamento». + +Chi potrebbe esser da tanto di descrivere, benchè approssimativamente, +benchè in parte, lo sbigottimento, lo spavento, il terrore, la sordida +pauraccia di Don Melchiorre, con tutti i fenomeni che produce, con tutte +le sue manifestazioni? Non v'ha preghiere umili, anzi abiette ch'egli +non profferisse; non vi ha scongiuri codardi ch'egli non pronunziasse; +non vi ha promesse ricche, delle quali non largheggiasse; supplicazioni, +lagrime, esortazioni, dalle quali si astenesse per tentar d'impietosire +o il signor capitano o uno de' signori luogotenenti o il sottotenente o +il foriere, o un sergente o un caporale o un soldato. Sennacheribbo era +irremovibile, i subalterni e la bassaforza incorruttibili e devoti al +capitano per modo che lo avrebber seguìto contro il Re loro stesso, +contro Domineddio medesimo. E poi la fedeltà loro e la ferocia erano +ventiquattruplicati dal tocco della verga di fata Scarabocchiona. Il +povero zoppo, stanco dalla cavalcata, si sarebbe buttato per terra, +nella polvere, nel fango; ma le piattonate dei cavalieri lo stimolavano +e lo sospingevano innanzi. + +Il monarca d'Introibo, lui, rideva e camminava allegramente. Rideva +dalla gran paura del collega e camminava allegramente, perchè tutto +questo non gli pareva cosa seria, anzi uno scherzo, una facezia, troppo +spinta, se volete, di pessimo gusto, sì, ma fecezia di quel cervello +balzano del capitano. Afforcar tre re? Ma vi par'egli? Chi sarebbe tanto +gonzo da credersela? Tre Re, tutti insieme, in una volta, come se nulla +fosse? Non se n'è mai appiccato uno, neppure Re di contrabbando ed +usurpatore, nonchè dagli altri Principi, ma da' popoli in rivoluzione. +Ed un capitanucolo de' dragoni oserebbe mandarne in Piccardia una +triade, improvvisamente?--«Chêh! chêh! Può darsi che voglia fare un +ricatto, che tanto sia capitano dei dragoni scaricabarilesi lui, quanto +io imperator della China. E parla così di patibolo, per ammorbidirci e +cavarci una taglia maggiore. Bisogna dunque stare sul tirato, s'è un +capobanda. Ma vedrete, appiè del gibetto si scappellerà, ci farà degli +inchini profondissimi, ci domanderà umilissimamente perdono della +licenza poetica; si metterà a' nostri ordini; anzi probabilmente +troveremo imbandito uno splendido _digiunè_, che serviranno egli e gli +uffiziali!».--Così pensava quel gobbetto o diceva ai compagni di +delitto. + +Ma l'autocrate d'Antibo aveva capito, lui, che i propositi di +Sennacheribbo eran di quelli che non possono scollarsi comechessia: +_nunquam dimoveas_. Interrogava, con inquietitudine dissimulata +l'orizzonte, tendeva l'orecchio e rallentava il passo e cercava di +guadagnar tempo, sperando che sopraggiungessero finalmente i tre +Reggimenti mandati a chiamare; quei tre Reggimenti che potevano +arrivare, liberarlo e sopraffare ed impiegar tutto lo quadrone +scaricabarile.--«Oh giungessero, giungessero! Oh ne comparisse +l'avanguardia!».--Oh qual terribile vendetta prenderebbe delle parole di +rimprovero che aveva dovuto soffrire, delle angosce spaventose che stava +provando. Morire? ed in qual modo? Muoion tanti, ma lui! Muoion tanti, +anche giovani se volete e ricchi, ma infermi, ma in battaglia. Ed anche +sul letto a tre colonne, sì: ma non sono autocrati, con tutti i mezzi +per soddisfar le passioni! Lui era nato per mandar gli altri ad +impiccare, era contro natura che il caso suo nella fine fosse un +dondolo! Oh se avesse avuto modo di far conoscere ai suoi lo sue +distrette? di stimolarne il passo! Bestie di colonnelli che non sanno +comprendere, indovinare il bisogno urgente che si ha di loro! Ma +Gasparre non aveva un legaccio incantato per chiamare in aiuto alcuna +fata! e qual fata buona avrebbe voluto adoperarsi per salvar quei +mostri? Demogorgone l'avrebbe poi flagellata con mazzafrusti di colubri +e l'avrebbe incantata chi sa in qual barbaro modo per un secolo almeno. + +Il corteo si fermò sul monticello, dove il luogotenente avea fatto +acciabbattamente piantar le forche; che non eran certo costruite secondo +tutte le regole dell'arte impiccatoria, ma via, per una volta tanto +potevano servire. Già, il luogotenente non era un carnefice, ned i +soldati tirapiedi; facevano alla meglio. Tre belle corde co' cappi +insaponati si dondolavano alla brezza mattutina, che l'aurora cominciava +ad inaranciar l'oriente. Accorse un dragone al galoppo e riferì al +capitano che si vedevano in lontananza avanzare delle forze +nemiche considerevoli. Un lampo brillò negli occhi guerci +dell'autocrate antiboino; mentre il monarca d'Introibo continuava a +ridere scioccamente ed il despota d'Exibo a frignare, a piagnucolare, +a singhiozzare. Sennacheribbo senza scomporsi o titubare disse a' +suoi:--«Sbrigatevi».--Fu appoggiata una scala a ciascun colonnino; un +soldato si appollaiò su ciascuna traversa; due altri preso di peso +ciascun Re, lo tirarono di piuolo in piuolo, finchè il primo potesse +assicurargli il capestro al collo: poi attaccarono loro delle pietre +pesantissime ai piedi legati e scesero. Sennacheribbo, che stava fumando +a cavallo, tranquillamente, come estraneo alla cosa e noncurante, si +cavò la spagnoletta di bocca, sputò e disse:--«Giù!».--Le scale furono +sottratte ai tre meschini, i quali travolsero stranamente il volto per +la rottura delle vertebre cervicali nelle estreme convulsioni +dell'agonia. In quell'istante comparve il sole sull'orizzonte e percosse +coi primi raggi le facce livide dei tre regnatori, i quali traevan calci +al rovaio. + +--«Suonate a raccolta;»--vociò il capitano, quando fu tutto compìto, +rompendo il silenzio prodotto dall'orrore che ingombrava gli animi de' +soldati non assueti ad assistere a tali giustizie e molto meno ad aver +parte in esse. E certo se non ci fosse stato quel ventiquattruplicamento +di ferocia, di ardimento e di disciplina cagionato dalla vergata della +fata Scarabocchiona, non avrebbero avuto animo di obbedire al capo loro, +per quanto caro l'avessero. Lo squadrone si riformò in ordine di marcia, +discese dalla montagnuola e ripassò felicemente la frontiera mezz'ora +prima che i tre Reggimenti antiboini giungessero sul luogo del +supplizio, ed esterrefatti e raccapricciando riconoscessero e +disimpiccassero i tre cadaveri regi che facevano il penzolo. Non +sapevano spiegarsi la cosa; cominciarono a capirla dopo interrogati i +cortigiani legati ed asserragliati nella bettola del Gallo d'oro: ma +capacitarsene proprio, non sapevano! Intanto i dragoni scaricabarilesi +corsero a spron battuto fino alla prima piazza forte della patria loro. +Lì giunto, il capitano Sennacheribbo si presentò al comandante e si +costituì prigioniero dopo avergli narrato minutamente e +particolareggiatamente l'impresa condotta a termine. Il povero +comandante strabiliò, spaventato delle conseguenze che il triplice +regicidio porterebbe e pel capitano e pel paese; suggerì dapprima a +questo di fuggire.--«Fingerò di non averla visto! si salvi dove e come +può».--Ma, rifiutando Sennacheribbo di sottrarsi alla responsabilità +degli atti suoi, lo fece tradurre in castello e spedì subito per +istaffetta un rapporto al Ministero domandando istruzioni. + +In que' due giorni Scaricabarilopoli era stata sottosopra. Ogni ora si +divulgava qualche notizia strana e terribile, e con una progressione, un +crescendo rapidissimo si giunse all'inverosimile, all'assurdo. Prima la +disparizione della Principessa! poi la notizia del ratto. Un deputato +interpellò il Ministero sulle voci che correvano intorno alla reda del +trono, voci che giustamente turbavano ogni cittadino devoto alla sua +patria ed alla dinastia. Il Presidente del Consiglio sciorinò una lunga +pappolata, in cui dovette confessare che la Principessa era stata furata +da' tre Re proci, con procedere indegno, violando l'ospitalità concessa +loro, violando il giuramento d'ammissione al concorso, violando ogni +regola d'onestà. Chi non si sarebbe fidato? Quindi il Ministero non era +da incolparsi d'imprevidenza. Annunziò nel contempo di aver mandato +ordine agli incaricati d'affari di Sua Maestà presso le Corti d'Antibo, +d'Exibo e d'Introibo di protestare contro l'eccesso inaudito e di +_reclamare_ l'immediata riconsegna della Principessa. Aspettare +risposte: dopo le quali proporrebbe importanti risoluzioni alla Camera. +Ma la quistione stare pel momento nel periodo delle trattative +diplomatiche e quindi non doverglisi chiedere altro. Fu proposto un voto +biasimo, e di mettere in istato di accusa il Ministero, perchè aveva +fatto mancare alla Principessa una scorta sufficiente e tale da poterla +salvare da un colpo di mano e tutelarla; perchè aveva lasciato sfuggire +i rapitori, i quali pure avevano da fare un lungo viaggio per toccar la +frontiera; e perchè conveniva di non aver saputo prendere alcun +provvedimento adatto a ricuperar la rapita. Bisognò fare evacuar le +tribune pubbliche, sospender più volte la seduta. Ma finalmente l'ordine +del giorno di censura fu votato alla unanimità dei Deputati presenti e +votanti: e la messa in accusa dei Consiglieri della Corona ad una +maggioranza imponente. Ed al povero Re Zuccone, che straziato dal dolore +aveva quasi perduto l'appetito, convenne ancora occuparsi della +composizione di un Ministero nuovo, vedere uomini politici, +mercanteggiar con essi. I primi atti del nuovo Gabinetto furono un +proclama al popolo, un discorso programma alla Camera, una Nota a tutte +le Potenze amiche, un _ultimatum_ all'autocrate d'Antibo, al monarca +d'Introibo ed al despota d'Exibo; ed il fare imprigionar (a richiesta +loro) i Ministri precedenti per sottrarli al furor popolare. Giacchè il +popolo, il quale, come sappiamo, travedeva per la Rosmunda, ingombrava +minacciosamente le strade della città ed aspettava che i Ministri +uscissero dalla sala del Parlamento per istrascinarli a coda di cavallo, +impeciarli e appiccar loro il fuoco. Nè, sebbene fosse tarda notte, +alcuno pensava a rincasarsi. Quanto ad adoperar l'esercito contro un +popolo che tumultuava per devozione alla dinastia, non era da pensarci, +ecco! + +Poche ore dopo, allo spuntar del sole, si diffonde la nuova del ritorno +della Principessa, ricondotta nella Reggia della fata Scarabocchiona sua +santola in un plaustro di madreperla, tirato da quattro mute di +draghetti volucri, color di rosa, picchiettati di violaceo, con cresta, +bargigli, giubbe, e coda del più acceso scarlatto! Tutta +Scaricabarilopoli si radunò sotto le finestre del palazzo reale. E +quando finalmente la Principessa pallida, convulsa, ma sorridente, +comparve col padre sulla balconata per salutar la folla, fu un plaudire, +un acclamare, un tripudiare da frenetici; fu un piangere universale; fu +un ruggito che domandava vendetta contro gli offensori della bella +creatura. La Principessa fè cenno con la mano di chieder silenzio e di +voler parlare. Tutti tacquero. Con voce timida e tremante ringraziò di +tanto affetto, pregò i buoni Scaricabarilopolitani di calmarsi, di aver +fiducia nel Governo e.... di lasciarla riposare. La folla rispose con +un'ultimo evviva e quindi sgombrò dal piazzale silenziosamente. + +Poi si seppe che era stato il capitano dei dragoni Sennacheribbo, +trovatello educato per carità da una povera vecchia dimorante nel vicolo +Scassacocchi, arrolato volontario undici anni prima e promosso uffiziale +e decorato della medaglia d'oro al valor militare per aver presa una +bandiera in battaglia al nemico, quello che alla testa del suo squadrone +aveva miracolosamente raggiunti i rapitori varcando la frontiera e +riacquistata la Rosmunda. De' fogli volanti davano una biografia +fantastica e cerebrina del capitano. Le mure furono ben presto +imbrattate dovunque di _Viva Sennacheribbo! Viva il salvatore della +Principessa!_ I fotografi cavaron fuori tutte le negative che +rappresentavano ufficiali dei dragoni, e spacciarono a prezzi +esorbitanti de' ritratti apocrifi del prode. Il popolo si recò al vicolo +Scassacocchi e s'impossessò della madre adottiva del capitano e la portò +in trionfo, processionalmente. Venne aperta una sottoscrizione per +offrirgli un dono nazionale. La sera tutta la città era illuminata +spontaneamente: non c'era povera finestruccola, misero abbaino dove non +si scorgesse un lucernino, un tegame con grasso e lucignolo acceso, una +candela circondata di carta almeno. + +La dimane si riseppero finalmente molti particolari della spedizione; e +che Sennacheribbo aveva pensato bene di far giustizia sommaria e che +Guasparre I, Melchiorre XVII e Baldassare V avevan fatto un ballo in +campo azzurro, e che il capitano si era costituito prigioniero in una +delle fortezze dello Stato. Era di venerdì e tutta Scaricabarilopoli +giocò il terno uno, cinque e diciassette, _i numeri del capitano_, come +dicevano. Bisognò mettere questurini e sentinelle alle prenditorie, +tanta era la calca di popolo che si affollava per giocare; i botteghini +rimasero aperti tutta la notte, senza svacantarsi mai: uno usciva e +dieci entravano. Il sabato poi convenne ritardare l'estrazione fino alle +cinque per cansare disturbi. Veramente, per fortuna delle Finanze +scaricabarilesi, l'uno, il cinque e il diciassette non uscirono: anzi i +cinque numeri estratti furono: il tre, il trentanove, il ventuno, il +sessantadue ed il cinquanta. + +Tre, cioè i tre Re; trentanove, cioè impiccati; e ventuno vuol dir +Baldassarre, sessantadue Guasparre e sessanta Melchiorre, come insegna +la _Smorfia o Libro dei sogni_: quindi nessuno osò mormorare contro +Sennacheribbo, ed il popolo sovrano confessò di aver mancato d'acume e +di senno e di non aver saputo interpretare i fatti e cavarne i numeri +buoni. + +Frattanto il Governo teneva sicura la guerra co' tre Reami circostanti e +finitimi; immancabile. Si spingevano gli armamenti con alacrità somma. +Al Ministero della Guerra, ne' magazzini militari, ne' polverifici, +negli arsenali si lavorava giorno e notte. Si allestiva l'armata, si +richiamavano i contingenti sotto le bandiere; si mettevano in assetto le +fortezze; si chiedevano denari alla Camera, che votò un credito +illimitato al nuovo Ministero e con un ordine del giorno gli commise di +mantenere intatto il decoro del paese. Un secondo proclama del Re +Zuccone al popolo espone gli avvenimenti e la situazione. La violazione +d'ogni fede perpetrata da' tre Re veniva stigmatizzata. Il Governo ed il +Capo dello Stato ripudiavano ogni partecipazione, ogni responsabilità +nella terribile rappresaglia eseguita _motu proprio_ dal capitano +Sennacheribbo, il quale, incaricato soltanto d'imprendere minute +indagini sulla sorte della principessa Rosmunda, aveva preso poi su di +sè d'inseguirne i rapitori, di sconfinare inseguendoli e di vendicare +l'oltraggio fatto al paese ed alla dinastia in un modo che e quello e +questa dovevano disconfessare. Il capitano sarebbe giudicato dal Senato +costituito in Alta Corte di giustizia per attentato alla sicurezza dello +Stato, a norma dell'articolo trigesimosesto dello Statuto, come quegli +che esponeva la nazione al pericolo di guerra. La quale quando +scoppiasse, sebbene non voluta dal Governo scaricabarilese, non +provocata, non desiderata, il popolo avrebbe pure incontrata sicuramente +e sostenuta vigorosamente. Così diceva press'a poco il manifesto di Re +Zuccone. + +Ben presto giunsero ambasciatori straordinari da' nuovi Governi de' tre +Reami finitimi. In Antibo, non essendovi eredi al trono, s'era +costituito un Triumvirato militare; due generali di esercito ed un +ammiraglio avevano ridotto nelle loro mani la cosa pubblica, s'erano +costituiti in Governo provvisorio e convocato una Costituente eletta con +le urne custodite dai pretoriani. In Exibo era succeduto a Don +Melchiorre un cugino in quarto grado, uomo giusto ed integro, sano di +corpo e di mente. In Introibo l'erede presuntivo era stato ucciso a +furor di popolo, tutti i principi erano fuggiti e s'era proclamata una +Repubblica posticcia. Cotesti ambasciatori non venivano nè per dichiarar +guerra, nè per chieder soddisfazioni tanto inaccettabili che il +richiederle equivalesse ad una dichiarazione di guerra. Anzi, ognun +d'essi aveva istruzioni secrete conciliativissime. Nessuno dei tre nuovi +Governi pretendeva che il Reame di Scaricabarili fosse responsabile +delle gesta del capitano Sennacheribbo; tutti deploravano e +qualificavano severamente il tentato ratto della Rosmunda, e domandavan +solo una riparazione d'onore alle rispettive bandiere ed il castigo del +capitano. Secretamente il Triumvirato Antiboino ed il governo +provvisorio Introiboino significavano d'esser disposti anche a +transigere su questi due punti, pur che venissero riconosciuti dal +Governo di Re Zuccone: ed il nuovo despota d'Exibo aveva incaricato +specialmente il suo messo di un autografo di scusa e di rimpianto +particolare per l'accaduto, da rimettersi all'Infanta. Il vero è che +nessuno de' tre afforcati era rimpianto; che ne' loro paesi +ognuno diceva:--Ci abbiamo gusto! Grazie sien rese al capitan +Sennacheribbo.--Sarebbe difficilissimo di muover guerra al Re di +Scaricabarili, quando l'opinione pubblica di Antibo, Exibo, ed Introibo +v'era assolutamente, recisamente contraria. Inoltre e gli erarii e gli +eserciti di quegli Stati erano disorganizzati per modo dallo sgoverno e +dalle dilapidazioni e dalla inettezza di Guasparre, Melchiorre e +Baldassarre, che la guerra non avrebbe potuta esser mossa con alcuna +probabilità di vittoria. Quindi i tre ambasciatori si mostrarono +arrendevolissimi; l'Infanta rispose anch'ella con un chirografo alla +lettera del successor di Melchiorre XVII; Re Zuccone riconobbe il +Triumvirato militare Antiboino ed il Governo provvisorio Introiboino; le +bandiere de' tre Stati finitimi furono issate solennemente innanzi alla +Reggia di Scaricabarili e salutate ciascuna da centun colpo di cannone; +la Corte prese il lutto e fece celebrar delle messe pel riposo delle +anime e del monarca e del despota e dell'autocrate. Quanto al capitano, +gli ambasciatori presero atto delle dichiarazioni contenute nel +manifesto e nelle note di Re Zuccone, si dichiararono pieni di fiducia +nella imparzialità del Senato scaricabarilese e protestarono di +aspettarne il verdetto, nel quale anticipatamente si acquetavano. + +Ed il Senato del Regno venne convocato in Alta Corte di giustizia per +giudicare il capitano dei dragoni di seconda classe cavalier +Sennacheribbo Esposito, imputato di attentato alla sicurezza dello Stato +e di indisciplina, per aver senza alcun ordine sconfinato ed impiccati +tre Re, esponendo il paese al pericolo di una guerra esterna. L'imputato +poi venne tradotto dalla fortezza, in cui veniva custodito, nelle +carceri giudiziarie della Capitale. Vi era appena da un paio d'ore, +quando lo invitarono a scendere in parlatorio. C'era l'azafatta della +Principessa, accompagnata da un ufficiale d'ordinanza di Sua Maestà, il +quale stava discretamente in disparte nel vano di una finestra, +guardando nel cortile. L'azafatta, approssimativamente a Sennacheribbo, +gli disse a bassa voce:--«Signor capitano, io vengo incaricato +dall'Altezza della principessa Rosmunda di ripetere da Lei un oggetto di +pertinenza della prefata e sullodata Altezza che Ella presentemente ha +in custodia. La esorto dunque a consegnarmi l'oggetto stesso in un plico +suggellato, acciò ch'io possa recarlo nelle mani dell'augusta Infanta, +sua, mia padrona (Dio guardi!) senza nè vederlo nè conoscerlo. Faccia +dunque il plico su quel tavolino e lo suggelli e mel consegni, acciò +ciascuno di noi per parte sua adempia scrupolosamente i voleri della +riverita nostra Principessa!». + +Ed indugiando Sennacheribbo, senza rispondere ad obbedire, l'azafatta +cavò dalla taschetta di velluto che le pendeva allato una busta, la +baciò devotamente e ne trasse un foglio che mostrò al capitano; il quale +vi lesse:--«La latrice del presente sarà creduta ed obbedita da chiunque +m'ama. Rosmunda; _manu propria_».--Il giovane nulla disse: s'accostò +allo scrittoio si tolse dal seno la giarrettiera che vi occultava: e gli +parve di strapparsi il cuore dal petto. La chiuse in una scatolettina di +cartone che involse in un gran foglio bianco e legò con lo spago e +suggellò più volte con l'anello che portava in dito; e consegnò +l'involtino all'azafatta. La quale con un lieve inchino +soggiunse:--«Riferirò all'Altezza Sua la prontezza, con la quale Ella +ha obbediti gli ordini».--E si allontanò con l'ufficiale di ordinanza. +Sennacheribbo, che non aveva aperte le labbra, venne ricondotto nella +sua cella. + +Appena vi fu rinchiuso e si vide solo, andò a buttarsi col capo in giù +sul letto, e, premendo la bocca sul guanciale e mordendolo per soffocare +e smorzare almeno i singhiozzi, cominciò a piangere disperatamente, +proruppe in un pianto dirottissimo. Gli pareva d'aver tutto perduto, +perdendo quell'arnese della donna amata, che apprezzava non per +l'incanto, anzi perchè portato da quella: difatti, non gli era mai +venuto in mente di adoprarlo, d'evocar la fata Scarabocchiona, di +domandare aiuto a costei: nè gli sarebbe mai venuto un tal pensiero, che +avrebbe preferito di morir di morte ignominiosa sul patibolo al dovere +la propria salvezza ad una femmina, ancorchè fata, ancorchè +dea.--«Gratitudine principesca!»--pensava egli.--«Ho servito. Mi buttan +via come un limone spremuto! L'ho salvata, l'ho vendicata, sapendo che +potrebbe costarmi la vita; e neppure un mezzo ringraziamento. Se questo +cencio d'un legaccio, ch'io serbavo più gelosamente che il credulo +devoto non custodisca una reliquia di Santo, mi vien ritolto senza una +parola amica, benigna! Ed il Re! lui mi aveva promesso!... Ma non mi +meraviglio di quello lì, forse costretto a tiranneggiarmi da riguardi e +considerazioni politiche... Lei però, lei che senza di me a questa ora +sarebbe morta vituperata fra gli strazî, lei che sa quel che ho +sofferto, mostrarmi un po' di benevolenza poteva, un di riconoscenza, un +po' di memoria! Nossignore! E questo popolaccio che comincia dal +celebrarmi e dall'applaudirmi e poi, mutato il vento!... Basta! l'ho +amata! ho potuto documentare questo amore col più ardito fatto e feroce +che registrino le nostre istorie; ho potuto camparla: l'ho sorretta un +istante svenuta con queste braccia... o non sono premiato abbastanza? E, +checchè faccian di me, gli uomini non potranno dimenticarmi: ho cambiato +l'indirizzo della storia di più popoli; sono comparso come _deus ex +machina_ ed ho fatto prendere un altro corso agli eventi; ho fatto +impallidire le fame de' classici liberatori di popoli, de' Bruti e degli +Armodî. Eppure.... Ah! pensiamo piuttosto alla povera mamma mia, che +deve soffrir tanto adesso che morrà di certo nel vedermi tradurre al +patibolo od al luogo della fucilazione e che ho tanto mal ricompensata +delle cure dell'amor suo gentile». + +Venne il giorno del giudizio. Non un membro del Senato chi mancasse. Le +tribune pubbliche erano stivate: giornalisti e corrispondenti d'ogni +paese eran venuti ad assistere al memorando processo, ad estenderne il +resoconto, a notare impressioni. Una folla sterminata si accalcava +intorno al palazzo senatoriale. La truppa era stata consegnata. + +Il Commissario del Governo lesse l'atto d'accusa: sarà inutile il +riferirlo, perchè ognuno può figurarsi cosa deve essere quel monumento +dell'eloquenza scaricabarilese. I colori erano caricati, Sennacheribbo, +uomo profondamente crudele, avventuriero sorto dal nulla, non aveva +operato per zelo dell'onor dinastico e nazionale, anzi per isfogare odii +e rancori personali verso i tre Re, e per manomettere in loro la dignità +regia. Tutti i Principi esser solidali; una monarchia non dover mai +permettere che de' monarchi vengano manomessi.--«L'accusato asserisce di +essere stato coadiuvato da una fata, che sarebbe santola della nostra +augusta Principessa. Signori Senatori, i registri battesimali, i +registri dello Stato Civile della dinastia tenuti dal Presidente appunto +di questo augusto Consesso, non mentovano in modo alcuno questo +intervento soprannaturale. Chi è che ignori lo fate essere una finzione, +con la quale si trastullano i ragazzi e che la pedagogia condanna? Fate +non ce n'è; non c'è alcuno Scaricabarilese vivente che possa affermare +con sacramento di averne vista una, e la ragione dimostra che non +possono esserci. Certo vi è qualcosa di straordinario negli avvenimenti +onde ci occupiamo, che non può spiegarsi con l'andamento solito degli +eventi umani. Ma, Signori, tutte le facoltà di teologia delle nostre +Università v'insegnano che se fate non ce ne sono, c'è però il diavolo. +E col grande arcidiavolo dello 'nferno mi giova credere che il capitano +Sennacheribbo Esposito, vergogna eterna della uniforme de' dragoni +scaricabarilesi, abbia stretto un patto sacrilego. Balzebù gli ha fatto +fornire in poche ore di notte quella corsa prodigiosa dalla macchia di +Valquerciame alla osteria del _Gallo d'oro_. A Satanasso egli ha +affidato l'augusta erede del trono, perchè dall'osteria del _Gallo +d'oro_ venisse restituita nella Reggia paterna! Ad Astarotte e Belfegor +sicuro, qualunque sia la forma che hanno assunta. E da Calcabrina e +Draghignazzo aspetta per fermo aiuto, che vengano a liberarlo dalle mani +della giustizia. Ma voi farete stare a dovere lui e tutti i trentamila +diavoli infernali». + +Dopo l'orazione stupenda del Commissario regio, si procedette allo +interrogatorio dell'imputato. Sennacheribbo raccontò le cose molto +semplicemente, tacendo solo del modo in cui gli era apparsa la fata, non +parendogli opportuno divulgare il secreto del legacciolo, ch'egli +immaginava la Rosmunda desiderare che rimanesse occulto. Richiesto +perchè avesse mandato a Fuligno i tre Re, o per ordine o per +suggerimento di chi, rispose:--«Da me, per ordine e suggerimento della +coscienza mia. Feci giustizia di tre persone eslegi, che sarebbero +andate impunite senza l'ardimento mio, per vendicar l'onore del nostro +paese, offeso nella principessa, e per liberare l'uman genere da tre +mostri». + +Richiesto se avesse avuto piena coscienza del fatto e ne avesse +prevedute le conseguenze:--«Tutte,»--rispose.--«Sapeva che sconterei col +capo quell'opera meritoria. E ho persino annunziato a que' tre, presenti +buon numero dei miei soldati, che potranno testimoniarne». + +Interrogato se avesse motivi di rancore personale contro una o tutte le +sue vittime ed invitato a dare spiegazioni intorno alle parole +profferite nel giorno del tumulto popolare contro l'autocrate d'Antibo, +parole che per l'indulgenza eccessiva del colonnello gli avevan fruttato +un solo mese di arresti di rigore, rispose:--«Pronunziai quelle parole +perchè indegnato dall'assassinio del povero Coppa di oro. Non poteva +certo premeditare allora la impiccazione de' tre Re, come non poteva +prevedere in alcuna guisa che rapirebbero la Principessa e ch'io avrei +la fortuna di raggiungerli e il modo di castigarli. Un sol motivo di +odio aveva contro di loro, e questo è comune a tutti gli +Scaricabarilesi: tutti, credo, erano sdegnati che tre deformi d'animo e +di corpo osassero pretendere alle nozze della figliuola del Re nostro ed +alla signoria del nostro paese». + +Interrogato sulla partecipazione dei subordinati negli impiccamenti, +rispose, assumendone tutta la responsabilità:--«I miei soldati non +discutono, obbediscono. Al comando mio avrebbero fatto qualunque cosa, +appunto come domani, ne giuro e ne scommetto, saranno pronti a fucilarmi +sull'ordine del nuovo capitano loro». + +Venne quindi proceduto all'audizione dei testimoni, che raccontarono +particolareggiatamente tutti i fatti da noi narrati e confermarono in +ogni punto la narrazione di Sennacheribbo. Della fata potevano dir +nulla, nessuno avendola vista: ma affermarono d'essersi sentito +raddoppiare a mille doppi il vigore del corpo e dell'animo, e di aver +avuto per guida nella portentosa galoppata il fuoco fatuo. Quando +interrogarono il luogotenente, che comandava interinalmente la +compagnia, Sennacheribbo chiese di potergli rivolgere una +domanda:--«Tenente, se domani Ella fosse comandato con un pelottone per +fucilarmi, disubbidirebb'Ella? Cred'Ella che alcun uomo dello squadrone +rifiuterebbe l'obbedienza?». + +--«Capitano,»--rispose il luogotenente,--«Ella è stato per me padre e +fratello; e non per me solo, anzi per tutti noi. Ella ci ha educati e +rotti alla disciplina, all'obbedienza passiva. Noi seguimmo sempre le +sue norme i suoi dettami: persevereremo nelle abitudini ch'Ella ci ha +imposte e che son per noi una seconda natura. Se domani fossimo +comandati, La fucileremmo senza mormorare. Ma, se toccasse a me d'esser +comandato, mi farei saltar lo cervella appena tornato in caserma; e +così, metto pegno, farebbe ogni altro ufficiale, graduato o milite dello +squadrone».--Era esaurita la lista dei testimoni, quando il Presidente +dell'Alta Corte di giustizia, ricevuto un piego da un usciere, e, +lettolo, alzandosi in piedi disse ai colleghi:--«Osservandissimi ed +onorandissimi colleghi; La Altezza reale della principessa Rosmunda +chiede con la presente lettera del suo primo gentiluomo di camera, di +essere ammessa a dare degli schiarimenti, che assicura importantissimi +per la causa sottoposta al profondo vostro senno ed allo imparzial +giudizio; e mi fa annunziare di essere nelle sale di aspetto del Senato. +In virtù dei poteri discrezionali del Presidente, io penso opportuno di +udire le dichiarazioni dell'Altezza Sua, e nominerò una deputazione che +vada ad incontrarla e la introduca nell'aula». + +Sennacheribbo divenne pallido come un cadavere, e corse con la mano al +petto per frenare alquanto i battiti del cuore. Tutti i Senatori, tutti +gli astanti si alzarono in piedi e la principessa Rosmunda, pallida +anch'essa, fece ingresso nell'aula accompagnata dall'azafatta e dalla +deputazione del Senato, e appoggiata al braccio d'uno de' +vice-presidenti. Pallida sì, co' grandi occhi bruni un po' smorti, ma +onestamente baldanzosa. Il Presidente le fece un'arringa complimentosa, +discretamente sgrammaticata, e le disse che l'Alta Corte era pronta ad +ascoltare con attenzione religiosa le importanti comunicazioni che Sua +Altezza aveva annunciate. La Principessa ringraziò cortesemente, senza +sgrammaticare: pregò tutti di sedere, e poi narrò per disteso la sua +avventura e quanto avea sofferto; e la violenza e gl'insulti e il ratto +e l'affannamento e la corsa sfrenata e la partita a dadi e le minacce +dell'autocrate d'Antibo, alla imbavagliata e la mano alzata per +ricaderle sulla guancia... Tutti fremevano. Narrò il sopraggiungere del +capitano Sennacheribbo e lo incantesimo del legacciolo donatole dalla +santola, la quale era fata. E per avvalorar la sua testimonianza, acciò +messer lo Commissario regio e gli altri scettici dell'adunanza non +s'incocciassero nel negare, la si chinò modestamente, con tutta +modestia, e sollevando un lembo appena della veste prolissa e tanto +lievemente che a stento venne scorta la punta delle scarpette ricamate, +sciolse la giarrettiera; e se la ravvolse intorno al polso sinistro e +v'impresse un bacio. + +Non appena l'ebbe tocca con le labbra, ecco scuotersi la terra come pel +tremoliccio, ecco sfolgorare un lampo, ecco il rombo d'un tuono. Un +soffio di vento sibilò sotto le ampie vôlte dell'aula e fece tintinnar +le invetriate, ed agitarsi le tappezzerie, i cortinaggi, le tende, i +fiocchi. E gli astanti fra sorpresi ed esterrefatti videro comparire un +plaustro di madreperla tirato da quattro paia di dragoncini, leucotteri +color di rosa, moschettati di viola con le criniere e le creste e le ali +di fiamma. E nel plaustro sedeva una donna avvenentissima, tutta velluti +e trine e gemme, dalla quale si diffondeva come una luce che rischiarò +splendidamente l'aula e fece impallidire i raggi del sole meridiano. Il +plaustro ristette ai piedi del seggio del Presidente; la fata smontò ed +appressandosi alla figliuola ed abbracciandola, le disse:--«Che vuoi +Rosmunduccia?»--e le diè un bacio proprio di cuore. + +Un mormorio di ammirazione, di meraviglia, di stupore, di curiosità ed +anche di spavento superstizioso, guizzò (scusate l'espressione +impropria), serpeggiò per la folla. Difatti, pensate un po', +all'esistenza delle fate ci crediamo su per giù tutti, come +all'esistenza degl'ippogrifi, degli ippotragelafi, degl'ircocervi, ma, +se ho a dirla schietta, _il ver convien pur dir quand'e' bisogna_, un +ircocervo, un ippotragelafo, un ippogrifo, una fata, son cose che non ho +mai viste al mondo mio: e mi venissero a dire che al Pincio c'è una +carrozza tirata da ircocervi, che la Compagnia equestre all'Argentina ci +ha degl'ippogrifi, che nelle stalle del Quirinale c'è un ippotragelafo, +che nell'aula del Senato del Regno c'è una fata con la sua brava verga +criselefantina ed un plaustro tratto da otto draghettini rosei, io non +saprei resistere alla tentazione per quanto incurioso io mi sia. E +benchè il frequentare il Pincio sia il più insulso degli spassi, il +frequenterei; e benchè l'assistere alle rappresentazioni equestri sia +gusto plebeo, prenderei un biglietto per questa sera stessa; e benchè le +sedute del Senato non sogliano essere divertentissime, farei a pugni per +entrare nelle tribune. Anche in Iscaricabarilopoli, sebben si parlasse +molto di fate ai bimbi, nessuno ne aveva mai viste, e molti dubitavano +dell'esistenza loro ed accampavan cavilli ed arzigogoli per dimostrar +che non ce ne puol essere. Ed insomma era la prima volta in tutta la +_Storia Universale_ che una fata compariva innanzi ad un Senato +costituito in Alta Corte di giustizia; caso che molto probabilmente non +si rinnoverà mai più, mai più. Dunque tutti gli spettatori si +pressavano, si pigiavano, si accalcavano, si alzavano sulla punta dei +piedi, si spingevano, si appioppavan gomitate; tutti volevan vedere la +fata Scarabocchiona ed il plaustro di madreperla ed i quattro +dragoncelli. E se li mostravano a dito e stupivano e strasecolavano. + +Disse la Rosmunda:--«Cara santola, scusate l'incomodo: ma, ve ne prego, +raccontate anche voi a questi Signori qui, come sono andate veramente le +cose, e qual parte ci avete avuto voi, acciò si sperda ogni dubbio dagli +animi loro». + +E la fata leggiadrissima, compiacendo la figliozza, narrò del consiglio +dato alla Rosmunda; averglielo dato perchè prevedeva e sapeva, perchè il +suo libretto magico le aveva dimostro che in tal modo sarebbe accaduto +quel ch'era poi accaduto di fatti: lo scombinamento degli assurdi +matrimoni e la morte delle tre belve scettrate. Narrò in qual modo +Sennacheribbo avesse raccolto il legaccio incantato e l'avesse baciato +senza sospettarne la virtù magica, anzi come reliquia della Principessa, +che celatamente, timidamente, ma potentissimamente amava. Povero +Sennacheribbo, udendo così spiattellare _coram populo_ ciò, che egli si +apponeva a delitto ed avrebbe voluto nascondere a sè stesso e stimava +ignorarsi da tutti, si fece scarlatto e chinò il capo come un reo +convinto, si coprì la faccia con le palme ed avrebbe voluto essere a +cento palmi sotterra. + +Oh che mortificazione! oh come tutti lo dileggerebbero! oh che amaro +sogghigno di sprezzo avrebbe scoperto sulle labbra della Principessa se +avesse osato guardarla! oh che fischiate gli toccherebbero! oh come gli +sarebbe rinfacciata la nascita ignota e la povertà! Così pensava: +ma..... la Principessa stava tutta composta a capo chino presso la +madrina, e l'uditorio s'inteneriva e s'interessava per lui. + +La fata proseguì, dicendo come avesse ventiquattruplicato col tocco +della verga eburnea ed aurea il vigore dei cavalli e de' cavalieri; +rendendo ferocissimi i miti d'animo, zelantissimi i più timidi, e +freneticamente zelante, feroce, geloso ed appassionato Sennacheribbo che +già da sè era superlativo in tutto. Questa vigoria ventiquattrupla aver +fatto raggiungere i rapitori; a questa esagerazione ed esaltazione +soprannaturale del carattere e della passione in Sennacheribbo doversi +attribuir soprattutto, principalmente, il pensiero del triplice +regicidio, del monarchicidio di Baldassarre Quinto il gobbo, del +despoticidio di Melchiorre Decimosettimo il zoppo, dell'autocraticidio +di Gasparre Primo il guercio; non altra essere stata la ragione +persuasiva di quello sterminio, di quell'eccidio, di quella carneficina +di regnatori. La vera colpevole, in fondo, la vera ammazzaprincipi ed +afforcasovrani esser forse lei che parlava; ma, come fata, non esser +sindacabile, giudicabile nè punibile che da Demogorgone: ed avere +motivi, aver buono in mano per credere che Demogorgone, lunge dal +punirla, l'encomierebbe dell'opra santa provocata, che non eccedeva del +resto i suoi poteri, no davvero. + +Qui riprese la parola la Principessa, e fattasi coraggio, imporporandosi +tutta d'un bel rossore, disse:--«Signori, può darsi che politicamente e +militarmente il capitano Sennacheribbo Esposito abbia mal fatto ed +ecceduto; e che, come il Ministero ha stimato opportuno di accusarlo, +voi stimiate utile il condannarlo. Sebbene, vel confesso, non comprenda +come possano scindersi due parti del medesimo atto ed approvar la mia +liberazione e condannar la vendetta. Nè so se sarebbe stata miglior +politica lasciar la vostra Infanta morire fra gli strazî o lasciarne +impuniti i rapitori delusi che avrebber mossa immantinente guerra feroce +a noi impreparati. Ad ogni modo è anche buono che voi sappiate quel +ch'io penso e sento di quest'uomo; io, beneficata da lui e salva per +opera sua dalla vergogna e dalla morte, e vendicata. Non ho riputazione +di esser crudele, io, credo; e certo non v'ha persona nel Reame che +spaventi la prospettiva di avermi per sovrana. Ignoravo affatto cosa +fosse il desiderar male altrui, e l'ira e lo sdegno, e la voluttà del +mal talento appagato. Eppure la vostra futura Regina ha sofferto tanto e +tanto in quella notte del rapimento, che, vel giuro, ogni più efferata +crudeltà in quei mostri le sarebbe sembrata pena inadeguata alla colpa +loro. Ella s'è rallegrata del castigo inflitto a coloro che non +offendevano in lei, lei sola, anzi tutta la nazione. Capitano +Sennacheribbo, io vi ringrazio; capitano, io vi lodo ed approvo; ed +intendo che tutti stimino e ritengano aver voi operato per espresso +comando mio. La gratitudine mia non ha limite alcuno, oso confessar qui +arditamente che mi stimola e consiglia e induce e persuade a +contraccambiar l'affetto onde mi avete date prove così grandi ed +efficaci e che mi avete manifestato con questi atti, non altrimenti, +mai. Se io potessi ciò che volessi, invece di sedere al presente su +quello sgabello, mi sedereste al fianco accanto al trono. Se le +preghiere mie, se queste lacrime mie non valgono a commuovere gli animi +e le menti di questi Signori, io mi trascinerò nella polvere a' piedi di +mio padre, acciò vi renda giustizia sotto nome di grazia; e vi mantenga +la promessa profferita nello spedirvi in cerca della figliuola alla +macchia di Valquerciame: _Non tornare senza la Principessa, e se mi +riconduci sana e salva la figliuola, ti giuro che nessuno sarà +quind'innanzi al di sopra di te nel mio Regno_. Se tutto tornasse +indarno, se non ottenessi per voi giustizia e guiderdone, quel +guiderdone che meritate, io vi giuro che mi reciderò le chiome, che +prenderò il lutto; che non perdonerò mai ad alcuno di quanti avranno +contribuito alla vostra rovina. La tua sovrana porterà la gramaglia per +te, finchè viva; la tua amante non si piegherà mai ad altre nozze. E +ch'io non dica così per dire, per rettorica, e che intenda impegnarmi +solennemente sarà chiaro a te ed a tutti. Sono stata già una volta nelle +tue braccia all'osteria del _Gallo d'oro_, ma incosciente; ho +abbandonato una volta il capo sul tuo petto, ma svenuta, +involontariamente. Ebbene, ora, qui, nell'aula del Senato del Regno, +costituito in Alta Corte di giustizia, io, Principessa ereditaria, vi +chieggo questa grazia, di lasciar ch'io liberamente vi butti le braccia +al collo e di concedermi un bacio, un bacio d'amore e di fede». + +Chi potrebbe descrivere l'effetto di questo discorso; le lagrime, i +pianti, i plausi, gli evviva, i battimani che gli tenner dietro; ed il +giubilo popolare, quando si vide la bella donna Rosmunda pendere dalla +cervice del capitano ch'era sorto in piedi, smorto, tremante, convulso, +fuori di sè? Ella spossata, come dopo una crisi nervosa, caduta la +esaltazione, singhiozzava disperatamente: ma negli occhi di lui v'era lo +splendor sereno dell'orgoglio soddisfatto e contento, dell'uomo che ha +avuto dalla vita quanto e più di quanto bramava, e cui nessuno può +spogliare di tanta ricchezza. La fata Scarabocchiona s'appropinquò al +gruppo, riprese, come là nella bettola del _Gallo d'oro_, la figlioccia +dalle braccia di Sennacheribbo e la portò sul plaustro, che i +dragoncelli rosei, dall'ali bianche e dalle creste scarlatte involarono +in men di quella agli occhi dell'adunanza stupefatta. Le invetriate si +aprirono e richiusero da per loro, onde passasse. Frattanto il +Commissario del Re ed i Senatori riflettevano: nessuno sentiva la benchè +minima velleità d'incorrere nell'ira e nell'animosità della Principessa +ereditaria, la quale, a breve andare, secondo l'ordine natural delle +cose, avrebbe dovuto succedere al padre decrepito. Anche l'amor di +patria raffigurava loro i guai di una Regina zittellona che avesse poi a +morire senza prole. + +Calmato alquanto il subbuglio, il tumulto, la perturbazione che seguì la +partita della fata e della Rosmunda, il Commissario governativo alzatosi +in piedi ed impetrata la parola dal Presidente, dichiarò di ritirar +l'accusa contro Sennacheribbo:--«Dal momento che ci abbiamo un ordine +verbale di Sua Maestà, del quale sinora s'era taciuto e che investiva il +capitano di poteri eccezionali e discrezionali; dal momento che un +essere soprannaturale e non sottoposto alla giurisdizione dell'Alta +Corte, riconosce di aver posto il capitano in condizioni totalmente +diverse dalle ordinarie, sicchè questi può benissimo considerarsi come +operante senza coscienza, od almeno in uno stato espresso +d'irresponsabilità; io non posso insister più a lungo nell'accusa; prego +dunque l'Alta Corte di ordinare che l'accusato venga posto in libertà, +se non è trattenuto per altro motivo». + +Il Senato si ritirò per deliberare. Dopo mezz'ora tutti i Senatori +rioccuparono i loro posti ed il Presidente fral silenzio altissimo degli +astanti pronunziò queste parole:--«Capitano Sennacheribbo, si alzi. Il +Senato, costituito in Alta Corte di giustizia, la dichiara prosciolto +d'ogni accusa alla unanimità. Ed alla unanimità stessa la dichiara +benemerito della patria e della dinastia, e la ringrazia di quanto ha +operato per l'una e per l'altra, salvando l'augusta Principessa, erede +del trono».--Veramente questa seconda parte della sentenza senatoriale +era incostituzionale, giacchè arieggiava un voto politico; ed il Senato, +quando è costituito in Alta Corte, non può legalmente farne. Ma i +signori Senatori volevano ingraziarsi con la Principessa e propiziarsi +Sennacheribbo. + +Se l'aula del Senato non crollò per lo fragore delle salve di applausi, +del tripudio festoso e delle urla di gioia; se il povero Sennacheribbo +non fu dilaniato e soffocato almeno dagli abbracciari, dagli spintoni e +dalle strette di mano d'amici e d'ignoti, che volevan vederlo, +accarezzarlo, onorarlo; ascrivo la cosa a miracolo. Tutti gli erano +addosso, tutti gli si ricordavano. Il Commissario governativo gli fece +scuse umilissime, allegando gli ordini dei superiori, le necessità +dell'uffizio suo, eccetera. I Senatori si congratulavano. Il popolo poi, +facendo irruzione nelle sale del Senato, s'impossessarono del capitano, +lo sollevarono in alto sopra un tavolino, come nel Medio Evo si +innalzavano gli eroi sui pavesi, e checchè il poverino dicesse, +cominciarono a portarlo trionfante verso la Camera de' Deputati. La +notizia dell'assoluzione v'era giunta già da un pezzo; ed un membro +dell'Assemblea lì su due piedi propose un ordine del giorno di +ringraziamento e d'encomio per Sennacheribbo e di decretargli il +soprannome di _Vindice_. Il Ministero si oppose: il Ministro degli +Esteri protestò che lo si metteva in condizione impossibile di faccia +alle Potenze; il Ministro della Guerra che era un corromper la +disciplina; il Presidente del Consiglio pose la questione di +gabinetto;.... ma l'ordine del giorno fu votato ad una immensa +maggioranza. Allora i Ministri si ritirarono, dichiarando che +presenterebbero le dimissioni al Re e pregarono la Camera di chiuder la +seduta. Così accadde; ed i Deputati che uscivano dal palazzo, +frammischiandosi alla folla, vi sparsero la notizia de' nuovi onori di +Sennacheribbo. + +Ma la più dolce ricompensa, il premio più soave aspettavano costui alla +Reggia, sulla gran balconata dalla quale stavano Sua Maestà Zuccone XIV, +e l'Altezza Reale della Infanta Rosmunda e la fata Scarabocchiona, che +applaudivano anch'essi e sventolavano i fazzoletti. La compagnia de' +dragoni di Sennacheribbo, comandata dal luogotenente, giunse finalmente +a riconquistar sulla folla il proprio capitano, che rimontato a cavallo +per la prima volta dopo quel memorando giorno, entrò nella Reggia al +suon dell'inno reale. Il primo ed il secondo aiutante del Re lo +aspettavano ai piedi della scalinata per complirlo in nome della Maestà +Sua che gli mosse incontro fin sul pianerottolo dell'appartamento, e lo +abbracciò e lo condusse sulla balconata dov'era la figliuola alla quale +lo presentò, dicendo:--«Rosmunda ecco il tuo sposo!». + +Il resto può immaginarsi. I soldati semplici della compagnia liberatrice +furon creati tutti sottotenenti; i soldati scelti, luogotenenti: i +caporali furon fatti capitani; i sergenti, maggiori; il foriere, tenente +colonnello; il sottotenente fu promosso a colonnello; ed i due +luogotenenti a maggior generali. E, strano a dirsi, questi ascensi +favolosi, spagnoleschi, non produssero malcontento nell'esercito. +Vennero inoltre tutti fregiati di un'apposita medaglia commemorativa: da +un lato l'effigie della Principessa col motto: _Ch'io non credetti +ritornarci mai_; dall'altro un dragone a cavallo che galoppava con la +spada evaginata, e la scritta: _La Principessa ereditaria Rosmunda alla +IV Compagnia del V Reggimento Dragoni, riconoscente. Notte del XXVII +aprile_. La medaglia doveva portarsi appesa ad una fettuccia a quattro +liste: bianca, rosea, violetta e scarlatta in memoria delle ali, del +mantello, della picchiettatura nonchè della coda, della criniera e delle +creste degli otto draghi del plaustro della fata Scarabocchiona. + +Il Ministero offerse le dimissioni che vennero accettate; e succedendo +al potere uomini energici e risoluti e che non avevan paura, gli Stati +vicini si contentarono di qualche osservazione fatta in via diplomatica +e della risposta che il Reame di Scaricabarili voleva vivere in pace con +tutti, ma che non tollererebbe che alcuno s'immischiasse nelle sue +faccende interne. E quando si parla così con un esercito corrispondente +ad una popolazione di centoventitrè milioni, quattrocencinquantaseimila +settecentottantanove abitanti, tutti vi lasciano in pace. Le relazioni +diplomatiche furono alquanto fredde per un po' col Reame d'Exibo, ma il +tempo fece miracoli, ed attutì tale rancore. + +Sennacheribbo, cui non dispiacque di esser salvo per opera di quella +donna, al quale le Camere decretarono il titolo di _Vindice_; ma che il +popolo soprannominò _Mastr'Impicca_ e nella storia è noto più col +secondo, che col primo epiteto, sposò la Rosmunda. E la fata +Scarabocchiona volle sottoscrivere con un suo scarabocchio il contratto +nuziale, acciò non potessero in avvenire i Pubblici Ministeri negare il +suo intervento, anzi negarne l'esistenza. La madre adottiva di +Sennacheribbo venne a vivere col figliuolo, amata e riverita non men che +da lui, dalla Rosmunda, la quale, succedendo al padre del Regno, volle +prima associato il marito al poter regio e poi gliel rinunziò tutto, +dicendo che una donna deve pensare alla casa ed a' figliuoli unicamente. +E figliuoli ne ebber di molti i due sposi, ed egregi d'indole; e se la +vissero e se la godettero ed in pace sempre stettero ed a me nulla mi +dettero. + + Stretta la foglia e larga la via, + Dite la vostra che ho detto la mia. + + + + + + Nota del Trascrittore + + Ortografia e punteggiatura originali sono state mantenute, + correggendo senza annotazione minimi errori tipografici. Sono stati + corretti i seguenti refusi [tra parentesi il testo originale]: + + + Pag. 6 - recava in dote [doto] il Reame + 9 - la rivestì di buone [buoni] vesti + 12 - Sì [Si], cara fata Scarabocchiona + 16 - definitivamente [definivamente] ad alcun + 16 - erede presuntiva [presnutiva] del trono + 21 - diran costoro di Scaricabarili [Scaribarili] + 22 - le sue scene [scede], la sua svenevolezza + 27 - che la Rosmunda [Rosmanda] provava + 29 - press'a poco quanto [quando] l'epizoozia + 38 - e con centoventitrè [ventitrè] milioni + 41 - dietro il fuoco fatuo [fatto] + 43 - il despota [desposta] d'Exibo + 47 - di loro pieno consenso [concenso]? + 50 - rintegrar la Rosmunda [Romunda] + 50 - in benefico sopore [sapore] + 51 - Zitto là [la]! + 53 - uno scherzo, una facezia [fecezia] + 55 - delle vertebre cervicali [cerviali] + 59 - s'era costituito [costuito] un Triumvirato + 61 - tolse [tolsa] dal seno la giarrettiera + 61 - La chiuse [chinse] in una scatolettina + 66 - rischiarò splendidamente [spendidamente] l'aula + 68 - Capitano Sennacheribbo [Sencheribbo] + 72 - ed attutì [attuì] tale rancore + + + + + +End of the Project Gutenberg EBook of Mastr'Impicca, by Vittorio Imbriani + +*** END OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK MASTR'IMPICCA *** + +***** This file should be named 34519-8.txt or 34519-8.zip ***** +This and all associated files of various formats will be found in: + http://www.gutenberg.org/3/4/5/1/34519/ + +Produced by Carlo Traverso, Claudio Paganelli, Barbara +Magni and the Online Distributed Proofreading Team at +http://www.pgdp.net (This file was produced from images +generously made available by The Internet Archive/Canadian +Libraries) + + +Updated editions will replace the previous one--the old editions +will be renamed. + +Creating the works from public domain print editions means that no +one owns a United States copyright in these works, so the Foundation +(and you!) can copy and distribute it in the United States without +permission and without paying copyright royalties. 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Thus, we do not necessarily +keep eBooks in compliance with any particular paper edition. + + +Most people start at our Web site which has the main PG search facility: + + http://www.gutenberg.org + +This Web site includes information about Project Gutenberg-tm, +including how to make donations to the Project Gutenberg Literary +Archive Foundation, how to help produce our new eBooks, and how to +subscribe to our email newsletter to hear about new eBooks. diff --git a/34519-8.zip b/34519-8.zip Binary files differnew file mode 100644 index 0000000..6a45846 --- /dev/null +++ b/34519-8.zip diff --git a/34519-h.zip b/34519-h.zip Binary files differnew file mode 100644 index 0000000..50ae5a6 --- /dev/null +++ b/34519-h.zip diff --git a/34519-h/34519-h.htm b/34519-h/34519-h.htm new file mode 100644 index 0000000..52aabce --- /dev/null +++ b/34519-h/34519-h.htm @@ -0,0 +1,3524 @@ +<!DOCTYPE html PUBLIC "-//W3C//DTD XHTML 1.0 Strict//EN" + "http://www.w3.org/TR/xhtml1/DTD/xhtml1-strict.dtd"> + +<html xmlns="http://www.w3.org/1999/xhtml" xml:lang="it" lang="it"> +<head> + <meta http-equiv="content-type" content="text/html; charset=iso-8859-1" /> + <title> + Mastr'Impicca, by Vittorio Imbriani + </title> + <style type="text/css"> +body {margin-left: 10%; margin-right: 10%;} + +hr {width: 70%; margin-top: 1em; margin-bottom: 1em;} +hr.tiny {width: 10%;} + +p {margin-top: .5em; margin-bottom: 0em; line-height: 1.2;} + +h1,h2 {text-align: center; font-style: normal; +font-weight: normal; line-height: 1.5; margin-top: .5em; margin-bottom: .5em;} +h1 {font-size: 200%;} +h2 {font-size: 150%;} + +.center {text-align: center;} + +.pagenum {position: absolute; left: 95%; font-style: normal; + font-weight: normal; font-size: 65%; text-align: right; color: #999999; + background-color: #ffffff;} + +.r {text-align: right; } + +.pad4 {margin-top: 4em;} + +.pad2 {margin-top: 2em;} + +.small { + font-size: 70%; } + +.smcap { + font-variant: small-caps; } + +.tnote {background-color: #F5F5DC; + color: #000; padding: 1em; + margin: 1em 5%; font-family: sans-serif; font-size: 85%;} + +.tnote h2 { + font-weight: normal; + margin-top: 1em; + margin-bottom: 1em; } + +.tnote ul {list-style-type: none;} + +.poem {margin-top: 1em; margin-bottom: 1em; + margin-left: 10%; + margin-right: 10%; + text-align: left; + font-size: 95%; } + +.poem p {margin-top: 0; margin-bottom: 0;} + +.poem p.i2 { + margin-left: 1.5em;} + </style> + </head> +<body> + + +<pre> + +The Project Gutenberg EBook of Mastr'Impicca, by Vittorio Imbriani + +This eBook is for the use of anyone anywhere at no cost and with +almost no restrictions whatsoever. You may copy it, give it away or +re-use it under the terms of the Project Gutenberg License included +with this eBook or online at www.gutenberg.org + + +Title: Mastr'Impicca + +Author: Vittorio Imbriani + +Release Date: November 30, 2010 [EBook #34519] + +Language: Italian + +Character set encoding: ISO-8859-1 + +*** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK MASTR'IMPICCA *** + + + + +Produced by Carlo Traverso, Claudio Paganelli, Barbara +Magni and the Online Distributed Proofreading Team at +http://www.pgdp.net (This file was produced from images +generously made available by The Internet Archive/Canadian +Libraries) + + + + + + +</pre> + + + +<p class="center">VITTORIO IMBRIANI</p> + +<hr class="tiny" /> + +<p> <br /> </p> + +<h1>MASTR'IMPICCA</h1> + +<p> <br /> </p> + +<p class="center">Fiaba</p> + +<p> <br /> </p> + +<p class="center">NAPOLI<br /> +<br /> +VITO MORANO, EDITORE<br /> +<span class="small">Via Roma, 40<br /> +1905</span></p> + +<hr /> +<p> <br /> </p> +<p class="center">F. DI GENNARO & A. MORANO — NAPOLI</p> +<p> <br /> </p> +<hr /> + +<p> <br /> </p> + +<h2>AVVERTENZA</h2> + + +<p class="pad4"><i>Vittorio Imbriani, nato a Napoli nel 1840 e morto +nel 1885, erudito, critico, demopsicologo, estetico, compose +anche, di tanto in tanto, novelle e versi, espressioni +di una bizzarra fantasia grottesca e satirica. Tra le novelle +è questo</i> Mastr'Impicca, <i>edito nel 1874 nel giornale</i> +Il Calabro, <i>ed in un opuscolo estratto, che è diventato, +come la più parte degli scritti dell'Imbriani, rarissimo. +Noi crediamo di fare, col ristamparlo, cosa grata +ai lettori, che gusteranno questa non fredda derivazione +dal genere fiabesco di Giambattista Basile. Del quale l'Imbriani, +per certa conformità d'indole, ripiglia il metodo; +ma l'adopera in modo affatto proprio, e rispondente alle +differenze che corrono tra uno scrittore dei primi anni +del secolo XVII e uno degli ultimi del secolo XIX</i>.</p> + +<p class="r">B. C.</p> + +<hr /> + +<p class="pad4"><span class="pagenum">[5]</span>C'era una volta un Re di Scaricabarili, vedovo e padre di +figliuola unigenita, bella quanto il sole. E, dicendo <i>bella quanto +il sole</i>, par che si dica quel più che può dirsi. La Rosmunda, +ereda presunta del trono scaricabarilese, portava due grandi occhi +bruni in fronte, che innamoravano; ed in capo una chioma +lunga e folta tanto, che avrebbe potuto vestirsene. La voce di +lei sembrava una musica, ammaliava. Sebbene andasse appena +pe' sedici anni, le sue movenze eran tutta grazia e disinvoltura, +non aveva il solito fare impacciato delle giovanette. Nè poteva +rinvergarsi od immaginarsi la più colta ed assennata principessina +in tutto l'universo mondo. E buona e caritatevole era: +dovunque accadesse una sventura, si era sicuri di vederla giungere, +recando consolazioni, distribuendo elemosine e sussidii e +quelle parole di conforto, spesso più giovevoli di maggiori ajuti +materiali, le quali sole hanno virtù di rasciugar le lacrime, di +rasserenar gli animi. Figuriamoci come il popolo intero dovevano +tener cara questa donna Rosmunda! Non si sarebbe trovato +nel Regno uno, che le volesse male! I sudditi travedevano +per lei. Ed ella, conscia di tanto amore, era tuttogiorno in giro +senza compagnia, senza scorta, senza corteggio, senza seccature, +certa di non incontrare se non reverenza ed ossequii.</p> + +<p>Frattanto il padre s'apparecchiava a darle marito. — «Io mi +son vecchio;» pensava Maestà. — «Più che vecchi non si campa: +oggi o domani mi toccherà a tirar l'aiuolo. Una volta +ch'io sia andato a rincalzar cavoli, che ne accadrà di questa +<span class="pagenum">[6]</span> +ragazzaccia? Posso lasciare senza scrupolo il Regno ad una +fanciulla inesperta? Quando regnan le donne, i sediziosi si +accrescono degl'innamorati. La Rosmunda è savia: pur che la +duri! La Rosmunda è buona: ma non si governa con la volontà +d'animo; non si reprimono o scongiurano le insurrezioni +con un bel par d'occhi; non si rintuzzano e sconfiggono gli +eserciti nemici, sciogliendo all'aura i capei d'oro. Con questi +vicini, con questo popolo, con questo Parlamento, con questi +uomini politici, e' ci vuole la mente ed il polso d'un uomo. +Provvediamoci a tempo: senza fretta precipitosa; ma... chi ha +tempo non aspetti tempo».</p> + +<p>Parlò del suo divisamento alla figliuola, che veramente non +aveva ancora pensato al matrimonio, ned altro ambiva se non rimanersene +eternamente libera e felice, com'allora. — «Ci ho voi di +amare e mi basta, babbo. Tanta fretta avete di sbrigarvi di me? +E che bisogno c'è d'un marito? L'Elisabetta d'Inghilterra non +se l'è cavata male, eppure seppe farne senza. E gli scaricabarilesi +sono concordi nell'amarmi». — Pure, assennata come era, +la Rosmunda finì per arrendersi ai voleri paterni; ed ammettere +in principio, ch'era espediente ed urgente il munirsi d'un consorte.</p> + +<p>Ma chi scegliere? Veramente, di proci non si penuriava. Tutti +i Re da corona o spodestati, tutti i Principi reali del mondo, +sarebbero stati prontissimi ad impalmare una donnina bella quanto +il sole, la quale recava in <a name="corr6" id="corr6"></a>dote il Reame di Scaricabarili, con +seicencinquantaquattromila e trecenventun miglio quadrato di +superficie e cenventitrè milioni quattrocencinquantaseimila, settecentottantanove +abitanti (secondo l'ultimo censimento ufficiale). +E i sovrani dei tre Regni confinanti: il monarca d'Introibo, il +despota di Exibo e l'autocrate d'Antibo, avevano già richiesta +officiosamente, ciascuno per conto proprio, la mano di Donna +Rosmunda, dichiarandosi innamorati cotti per fama e per ritratto +della perla scaricabarilese (così la Principessa veniva chiamata +da' poeti aulici). Ma (c'era un ma) il guaio era che la +perla scaricabarilese non si sentiva nient'affatto proclive ad innamorarsi +della fama o del ritratto di alcuno di quei tre proci. +La ragione n'è facile ad assegnarsi: il monarca d'Introibo era +gobbo, il despota di Exibo era zoppo, l'autocrate di Antibo era +guercio; questo riguardo al corpo, al fisico, come suol dirsi. Il +<span class="pagenum">[7]</span> +monarca d'Introibo aveva fama di sciocco, il despota d'Exibo +veniva reputato vigliacco, l'autocrate d'Antibo era in voce di +crudelissimo; questo riguardo agli animi, al cosiddetto morale. +La Rosmunda, potendo senza irragionevolezza attendersi a trovar +meglio, avrebbe scartati tutt'e tre senza molto riflettere: ma +ciascun d'essi era un Re possente, ciascun d'essi assoldava un +esercito poderoso ed aveva lasciato chiaramente sottintendere +che farebbe un <i>casus belli</i> del rifiuto. Come regolarsi? Tutti e +tre, già, la Principessa non poteva sposarli. Preferirne uno, il +men cattivo, equivaleva a sacrificarsi barbaramente, dando un +pessimo signore al paese ed appiccando guerra con gli altri due. +Dar le pere a tutti e tre, significava averli tutti e tre sulle +braccia, ed esporre il Regno di Scaricabarili agli orrori ed a' pericoli +d'un conflitto micidiale contro una coalizione fortissima. +La povera della Rosmunda impetrò dal padre un pò di respitto +per ben ponderare prima di risolversi. E questo tempo passava +piangendo, crucciandosi, disperando e non sapendo a qual partito +appigliarsi.</p> + +<p>Un giorno, mentre stanca di piangere passeggiava sola sola +nel più opaco boschetto ed appartato del giardino reale, vide +sopra un sedile rustico una figura di vecchierella da muovere a +compassione ed a raccapriccio chiunque. Era una nanerottola scrignuta, +con le grucce; curva che il mento quasi toccava le ginocchia; +tutta grinze, crespe e rughe; con gli occhi scerpellati +e cisposi; senza sopracciglia; con la zucca tignosa e calva; con +la pelle chiazzata e piena di croste purulente; scarna e nera come +una mummia; mal coperta da cenci lerci, che brulicavano +d'insetti. Questo mostricino stese la mano e la Rosmunda subito, +senza dimostrar punta nausea, si frugò nelle tasche e le +porse quanti spiccioli vi trovò. La vecchierella, preso il denaro, +e ringraziato con voce stridula e tremante, soggiunse: «Grazie +di quest'elemosina, è carità fiorita. Ma l'Altezza Vostra potrebbe +beneficarmi viemaggiormente se volesse!».</p> + +<p> — «Dite pure, buona donna; ormai non mi riprometto altro al +mondo che di procacciar qualche piacere altrui».</p> + +<p> — «Io sono decrepita; ed ho tanti malanni addosso che basterebbero +a sotterrare una giovane: tiro il fiato co' denti. Tra +pochi giorni non ci sarò più. Ma morrei contenta se mi toccasse +<span class="pagenum">[8]</span> +una consolazione prima di andare a Patrasso. Oh se l'Altezza +Vostra volesse!..»</p> + +<p> — «Cosa ch'io possa!»</p> + +<p> — «Può, può; basta che voglia».</p> + +<p> — «Allora... Di che si tratta?»</p> + +<p> — «Vegga l'Altezza Vostra: io, ho novantanove anni, ed ho +sempre stentato al mondo o sofferto e servito: sempre sono stata +maltrattata e schernita. La vita mia è sempre appunto il contrario +della vostra, di voi che siete accarezzata ed ossequiata +da tutti, che non avete mai sperimentato cosa sia bisogno e +penuria, che innanzi di aver finito di esprimere un desiderio +lo vedete già adempito. Prima d'esser buttata nel carnaio vorrei +scialarla un giorno solo; ed in quel giorno assaporar tutti +i comodi della vita; e che l'Altezza Vostra stessa m'accudisse, +attendesse a servirmi per quella giornata lì».</p> + +<p>La domanda indiscreta della vecchiarda fece dapprima quasi +ribrezzo alla Principessa. Una richiesta siffatta ne offendeva l'orgoglio +legittimo ed i sensi delicati. La figliuola d'un Re di corona, +l'ultima discendente di cinquanta sovrani, l'erede del Regno +di Scaricabarili, la futura dominatrice di 654,321 miglio +quadrato di territorio e 123,456,789 sudditi (secondo l'ultimo censimento +ufficiale), educata come a nobil principessa s'appartiene, +abbassarsi a prestar cure servili ad un'accattona, alla più +umil persona dell'infima plebe! Come, lei, donna Rosmunda, +sempre linda e schifiltosa, sempre profumata d'acque nanfe, toccar +quelle caccole, quelle croste, quelle gromme, quella tigna, +quella scabbia, que' cenci sordidi e puzzolenti!, esporsi a prender +quelle malattie schifose!, sentir trasmigrare nella propria +biancheria, sul proprio corpo, nella bella capigliatura, i pidocchiacci, +i cimicioni, le pulci, gli àcari, tutte le generazioni di +insetti che formicolavano sopra e sotto la cute della vecchiarda! +Brrrrr!, c'era di che svenire al solo pensiero! E la Rosmunda +stava per rispondere sdegnosamente alla mendicante ch'ella era +matta, che si facesse in là, che non ardisse toccarla, che chiamerebbe +gente per espellerla dal giardino e condurla al manicomio..., +ma poi, riguardando quell'avanzo del tempo e della +miseria, si sentì rintenerire. Vide una tale agonia, una tale intensità +di brama espressa in quegli occhi, in quel volto che +ebbe a impietosirsene. Cominciò a pensare: — «Poveretta! costei +<span class="pagenum">[9]</span> +ha tribolato novantanov'anni continui, miserrima, scontraffatta, +malaticcia, zimbello di tutti, litigando con la fame, +senza gustare una dolcezza, senza impetrar mai soddisfatto +un voto suo, per quanto onesto e discreto. E sta in me di +appagartene uno, tanto naturale! Ma come si fa a vincere +la ripugnanza che provo, ch'è somma? Se almeno fosse più +pulita! Se non avesse quella rogna e quella tigna e quel brulichio +addosso... Allora non avrei tanto schifo.... Ed allora +che merito ci sarebbe? A voler fare atto gentile, questa repugnanza +appunto vuole esser vinta, e vinta senza ch'ella pur +lo sospetti. Mostrata, torrebbe ogni pregio all'opera umana. +Sono o non sono cristiana? E dubito di fare una buona +azione, di contentare un poverello di Cristo? Io, che malgrado +la minaccia di nozze abborrite ho ancora consolazioni e speranze, +che il padre comune ha trattato da figliuola prediletta, +sento l'obbligo di procacciare una consolazione a questa meschina, +di realizzarne una speranza. Non è mia suddita? O +non è dovere pe' Principi il curare il bene e la felicità dei +sudditi? Povera vecchiarella, mi fa compassione proprio.... +Quand'anche, dopo, dovessi radermi i capelli o trovarmi mischiato +qualche malore, non ho il cuore di negarle quel che +desidera».</p> + +<p>Risolvendosi adunque, invitò con benigno volto la vecchiarda +sciancata a seguirla; e, non potendo questa camminare agevolmente, +le offerse il braccio. La mendicante vi si aggrappò rozzamente, +e, passo innanzi passo, più arrembatamente delle tartarughe, +più lentamente delle lumache, confortandola sempre la +Principessa con buone parole, mentre ella ad ogni pedata traeva +un gemito, giunsero al palazzo.</p> + +<p>La Rosmunda fece preparare un bagno caldo profumato e +rimandò le cameriste e spogliò con le proprie mani quella pezzente +e se la tolse in collo e l'adagiò essa stessa nella vasca +di giallo antico; la soffregò col sapone e poi la rasciugò con +lenzuola ed asciugamani tepidi; la pulì tutta, la pettinò, la medicò +con unguenti prescritti dal protomedico di Corte, la rivestì +di <a name="corr9" id="corr9"></a>buone vesti. Quindi la presentò al padre. — «Come un ospite» — diceva +lei — «che mi ha recata una commendatizia di +Colui, ch'è giudice de' Re della terra. Come! se il più abjetto +principe e dappoco ci manda un qualunque ambasciadore, un +<span class="pagenum">[10]</span> +misero ministro plenipotenziario, un aborto d'incaricato d'affari, +uno spione salariato, lo si accoglie con pompa, gli si +smalta il petto di <i>crascià</i> smaglianti, gli si danno simposii e +balli e rappresentazioni di gala. E trascureremmo poi i miserelli, +quando i miserelli appunto sono i messi dì Gesù!» — Il +padre, che trovava sempre ottimamente fatto quantunque la Rosmunda +facesse, sebbene non consentisse in cuor suo a questa +teorica, che, largamente praticata, avrebbe trasformata la Corte +in un ricovero di mendicità, pure accolse con benignità la vecchia +e degnò chiacchierar seco. E fu stupito egli stesso e fu +stupita la Rosmunda e tutta la Corte fu stupita, che un'accattona +avesse tante cognizioni e sapesse parlar tanto per benino.</p> + +<p>Dopo il pranzo la vecchierella affermò d'aver proprio bisogno +di schiacciare un sonnerello. La Principessa la condusse nella +camera propria e la vestì lei stessa come si veste un bambino, +ed introdottola nel letto e chiusi i cortinaggi, sedette poco discosto +in una poltrona, e cominciò a leggere un libricciuolo al +lume di una lampada a petrolio, posta sul tavolino da lavoro. +Di tempo in tempo, interrompeva la lettura, posava il libro sul +tavolinetto, si alzava e si approssimava alla dormiente, per assicurarsi +che riposasse tranquilla. E quando riboccava le lenzuola, +e quando rincalzava il letto, e quando sprimacciava la +coltrice, e quando rassestava i guanciali, e quando le tergeva +il madore dalla fronte; insomma le prodigava quelle cure pietose, +che le buone infermiere tributano agli ammalati affidati +loro. E la guardava con affetto, perchè le anime gentili si affezionano +appunto beneficando; e pensava: — «Domattina, avrò +cuore di rimandar costei? Mi basterà l'animo a permetter, che +mi lasci? Per opera mia questa meschinella avrà gustato, delibato +un po' di bene, acciò le appaia quind'innanzi più squallida +la miseria? Un giorno di vita comoda la farà tribolar peggio +ne' dì vegnenti! Bella carità! O non sarebbe stato più umano +il respingere senz'altro, ricisamente la sua preghiera? Esaudendola, +ho contratto in certo modo l'obbligo morale di provveder +per sempre a lei. No, la mia vecchierella non se ne andrà +nè domani, nè mai; non mi abbandonerà più, più. Io già non +le do licenza di partire, dovesse anco costarmi maggiori e peggiori +ripugnanze l'assisterla. Dio mio, ispiratele di non opporsi +alle intenzioni mie ed allungatele la vita, acciò non le incresca +<span class="pagenum">[11]</span> +di esser nata, e non commetta il peccato di mormorare contro +la provvidenza vostra!».</p> + +<p>Così pensando, aveva posato il libro sulle ginocchia e congiunte +le mani; e guardava verso il letto. Vide agitarsene le cortine, +e stava per accorrere a' servigi dell'ospite. Qual non fu mai +la sorpresa, anzi lo spavento di lei, quando le tende del parato +si aprirono, e ne uscì una donna vaghissima, tutta velluti e +trine e gemme, la quale diffondeva intorno una luce vivida +tanto, da rischiarare splendidamente la zambra e da fare impallidire +il lume a petrolio. Contemporaneamente tutta la Reggia fu +scossa come da un tremuoto e s'udì come lo schianto di un tuono. +La Principessa balzò in piedi esterrefatta; il libro ruzzolò per +le terre; ed ella aprì la bocca per gridare <i>accorruomo</i>: ma lo +spavento e la meraviglia le avevan tolta la voce. E quella donna +vaghissima le mosse incontro, sorridendo amorevolmente; ed +aprendole le braccia, disse: — «Non gridare! non temer nulla! +Chi credi tu, ch'io mi sia? Ho faccia di cattiva, io? Ti sembra, +ch'io possa voler far del male a te o a chicchessia?»</p> + +<p> — «Signora... Io.... Lei.... Come qui?» — rispose la Rosmunda, +non ancor del tutto rassicurata, ma vergognandosi d'avere +avuto paura. La paura non era nelle abitudini de' membri di +quella dinastia.</p> + +<p> — «Son la tua santola, sai! sono la fata Scarabocchiona; +quella, che ti ha tenuta sul fonte battesimale....»</p> + +<p> — «E la vecchierella?»</p> + +<p> — «La vecchierella era io. Volli sperimentare il buon cuore +della mia figlioccia: ecco perchè avevo assunto quella forma +esosa di vecchia scrignuta, cisposa, claudicante, tignosuzza, +che faceva stomaco, nausea, vomito, recere ed arcoreggiare. +Io ti leggeva nella mente ogni pensiero: ho scorto quali ripugnanze +t'è stato mestieri di vincere. E le ripugnanze vinte +appunto dànno pregio all'operato tuo. Vien qua, abbracciami!».</p> + +<p> — «Volentierissimo! O cara la mia santola, quanto godo anch'io +di pur vedervi! Me l'avevan ben detto le mille volte, +che ci avevo avuto una fata per commare; ma quasi la ritenevo +una chiacchiera: chè non vi siete mai ricordata della +figlioccia vostra, chè non vi siete mai fatta vedere, nè mi +avete in alcun modo date le vostre nuove».</p> + +<p> — «Ingrataccia!» — ripigliò sorridente la fata +<span class="pagenum">[12]</span> +Scarabocchiona, — «ed a chi, se non a me, ed a che, se non alle mie +fatagioni, devi tutte le belle parti che ti adornano, tutta la +felicità che hai goduta sin qui?»</p> + +<p> — «Oh sì, la felicità! Non ci può essere donna più infelice, +più misera, più cruciata, più dolente, più disperata di me, +cara santola! Voi non sapete....»</p> + +<p> — «So tutto, so tutto, signorina. E perchè so tutto, mi vedi +qua. Gli amici si riconoscono nel bisogno, alla pruova. Tuo +padre ti vuol dar marito in tutti i modi?»</p> + +<p> — «<a name="corr12" id="corr12"></a>Sì, cara fata Scarabocchiona, mi vuol proprio affogare, +mi vuole!»</p> + +<p> — «I pretendenti sinora son tre?»</p> + +<p> — «Appunto, santola mia, appunto!»</p> + +<p> — «Vedi, s'io so tutto. C'è la Maestà di Baldassarre V, monarca +d'Introibo?»</p> + +<p> — «Già, ch'è vecchio, gobbo e sciocco: il Ciel me ne scampi!»</p> + +<p> — «E poi, c'è Don Melchiorre XVII, desposta d'Exibo?»</p> + +<p> — «Ch'è un omaccio di mezza età, zoppo e vigliacco: Iddio +me ne liberi!»</p> + +<p> — «E finalmente l'autocrate d'Antibo, Guasparre I?»</p> + +<p> — «Quel che più temo: un ragazzaccio imberbe, guercio e +crudele. Oh, se la Madonna mi salva da lui, regalerò una lampada +d'argento alla Cattedrale!»</p> + +<p> — «Insomma, tu se' incontentabile! Non vorresti nessuno +de' tre?»</p> + +<p> — «Proprio nessuno, io. Ma ciascun d'essi minaccia guerra, +s'io lo rifiuto. Oh, son de' prepotentoni che non potete farvene +un'idea. Come ho da regolarmi, fata Scarabocchiona +mia? Consigliatemi voi, che siete la protettrice mia naturale, +che avete spontaneamente assunto di supplir mia madre! Se +rifiuto tutti e singoli, ci piombano addosso coalizzati, ed i poveri +regnicoli dovranno scontarla. Se mi sacrifico e ne accetto +uno, avremo sempre guerra con gli altri due, e mi toccherà +un marito o gobbo o zoppo o guercio, e do agli Scaricabarilesi +un Re o sciocco o vigliacco o crudele. Ditemi +adesso: non sono io la più infelice principessa che sia mai +stata al mondo? Quali alternative! Talvolta mi viene in mente +di farmi tagliare in tre parti e mandarne una a ciascun proco, +<span class="pagenum">[13]</span> +e toglier così di mezzo il pomo della discordia ed uscir da +tante pene!»</p> + +<p> — «Non pianger così, figliuola mia, che mi squarci l'animo. +T'insegnerò io, come hai da fare per isfuggire a queste +tre belve. Non temere: a tutto c'è rimedio fuor che alla morte. +Ottieni da tuo padre, che apra un concorso fra quanti +aspirano alle tue nozze, di qualsivoglia grado e condizione. +Con questo patto, che ciascun concorrente prometta di non +risentirsi menomamente, in modo alcuno, caso non venga +prescelto. I proci dovranno presentarsi a Corte e dimorare +un anno intiero nel Regno. Quegli, che in un anno sarà pervenuto +a cattivarsi l'animo della cittadinanza, in modo +che il popolo lo porti in trionfo e manifesti in ogni altra possibil +guisa di essergli devoto, quegli sia tuo sposo. Ti sto mallevadrice +io, che nè Baldassarre V, nè Melchiorre XVII, nè +Guasparre I, la spunterà così; sebbene ognun d'essi debba +illudersi di spuntarla agevolissimamente. A te, poi, dono questa +legaccia, con la quale terrai sempre allacciata la calza +destra. Quando mi vorrai parlare, quando stimerai di aver +bisogno dell'aiuto o del consiglio mio, càvatela ed avvolgila +intorno al polso sinistro e baciala. Io apparirò subito».</p> + +<p>Dette queste cose, la buona fata abbracciò nuovamente la Rosmunda. +Poi si scosse, e d'ogni intorno le piovvero per terra un'infinità +di gioielli: vezzi, collane, monili, smaniglie, anella, spilloni, +medaglioni, frontali, orecchini, buccole, rosette, pendagli, +fioccagli, bottoni gemelli, catenelle, oriuoli brillantati, fibbie, +pennacchietti di gemme, picchiapetti. E la Reggia venne scossa +come da un tremuoto e s'udì lo schianto di un tuono e la fata +sparve. La principessa rimase trasognata; e, se quelle preziosità, +che ingombravano il pavimento, e la legaccia, che teneva in +mano, non le avessero fatto fede del miracolo, avrebbe fermamente +creduto d'essersi allucinata. Riavutasi, s'allacciò il legaccio +alla gamba destra, raccolse e rinserrò gli ori e le gemme; +e, tutta rasserenata e giuliva, corse difilato dal padre.</p> + +<p>Maestà presedeva il Consiglio de' Ministri: ma nessun usciere, +ciambellano, ufficial d'ordinanza od aiutante di campo s'arrischiò +a costringere la erede presuntiva del trono a fare anticamera. +Uno anzi corse a spalancar la bussola e l'Infanta apparve sulla +soglia, mentre si discuteva sul rinnovamento del privilegio a non +<span class="pagenum">[14]</span> +so che Banca. Giusto, uno de' Consiglieri della Corona, al quale +certi banchieri avversarii della Banca promettevano una lauta +mancia, si sforzava di dimostrare, che il privilegio non era da +rinnovarsi: e frattanto un altro, seduto presso il Re, cercava di +attirar destramente l'attenzione di costui su d'una riservatissima +de' principali azionisti della Banca, i quali gergonando si +offrivan pronti a pagare tutti i debiti presenti di Casa Reale, +purchè il privilegio venisse rinnovato. La Rosmunda apparve, +come un buon genio, proprio a tempo per distrarre il padre, che +non desse un'occhiata all'onesta profferta; e, gettandosegli d'un +balzo al collo, mentre i Ministri rispettosamente stavan su:</p> + +<p> — «Babbo,» — disse, — «babbino mio caro, ho fatta una +bella pensata!....»</p> + +<p> — «Quando lo assicuri te!... Ma vediamo un po', che pensata +è questa e di qual momento, che ti fa interrompere il mio +Consiglio?» — disse Re Zuccone, che idolatrava la figliuola e non +sapeva tenerle mai il broncio per nulla.</p> + +<p> — «Le idee di Sua Altezza sono sempre giustissime!» — sclamò +il Guardasigilli.</p> + +<p> — «L'Infanta possiede una immaginazione fertile, industriosa, +ricchissima!» — soggiunse il Ministro d'Agricoltura, Industria e +Commercio.</p> + +<p> — «Donna Rosmunda dispone di un esercito di buoni pensieri» — echeggiò +il Ministro della Guerra.</p> + +<p> — «La perla scaricabarilese ha più senno in quella testolina +ricciuta, che tutti i professori delle mie Università nelle loro +cocuzze!» — balbutì il Ministro della Pubblica Istruzione.</p> + +<p> — «L'erede del trono è un vero tesoro!» — mormorò il Ministro +delle Finanze.</p> + +<p> — «La Principessa veleggia sempre alla scoperta di be' concetti!» — borbottò +il Ministro della Marina.</p> + +<p> — «La figliuola del nostro Re batte un via, per la quale non +può fallire a glorioso porto!» — brontolò il Ministro de' Lavori +Pubblici.</p> + +<p> — «La futura nostra sovrana non ha la sua pari in tutto il +Regno!» — declamò il Ministro degl'Interni, presidente del +Consiglio.</p> + +<p> — «Nè fuori Regno ha pari lo illustre rampollo della nostra +dinastia!» — conchiuse il Ministro degli Esteri.</p> + +<p><span class="pagenum">[15]</span> — «Godo infinitamente» — disse Re Zuccone, quando ebbero +terminato — «che vojaltri abbiate tutti in così buon concetto +la mia figliuola carissima; ma, se cicalate così, non potremo +appurar mai la buona idea, che levate a cielo, prima ch'ella +abbia potuto dichiararcela».</p> + +<p>Subito gli Esteri sclamarono: — «Ammutolisco!».</p> + +<p>Gl'Interni: — «Taccio!».</p> + +<p>I Lavori Pubblici: — «Fo silenzio!».</p> + +<p>La Marina: — «Sto a bocca chiusa».</p> + +<p>Le Finanze: — «Rimarrò cheto come olio».</p> + +<p>L'Istruzione Pubblica: — «Terrò la lingua a cintola».</p> + +<p>La Guerra: — «Fate conto che io l'abbia lasciata al beccaio».</p> + +<p>L'Agricoltura, Industria e Commercio: — «Non fiato più».</p> + +<p>La Grazia e Giustizia e Culti: — «Eccomi imbavagliato».</p> + +<p> — «Oh insomma, insomma» — ruggì sdegnato il sovrano, — questa +mutolaggine vostra è d'una loquacia!.. questa taciturnità +vostra ha una parlantina!.. questo silenzio è d'una +verbosità!.. Parla tu, Rosmunduccia mia, giacchè questi signori +hanno la bontà somma di concederti la parola. Dicci la +tua bella pensata. Ma prima dà un bacio al babbo tuo!».</p> + +<p>Allora la Principessa espone al padre ed al Consiglio il ripiego +escogitato, acciò (poichè doveva a forza tôr marito e dar +così un Re agli Scaricabarilesi) potesse almeno esser certa di non +iscegliere un uomo sgradito a' sudditi ed indegno affatto del +trono ed immeritevole degli affetti di lei, che pur ci entrava +per qualcosa in tutto questo affare; evitando contemporaneamente +di mortificare con un rifiuto qualsivoglia de' proci, ed +eliminando ogni pericolo di guerra con qualunque dei regnanti +limitrofi. I Ministri, che ascoltavano a bocca aperta, fiutarono +subito in questo concorso matrimoniale una occasione propizia +per rimpannucciarsi, un campo favorevole agli intrighi ed alle +cabale. Le Eccellenze della Guerra e degli Interni, che parteggiavano +per l'autocrate d'Antibo, applaudirono e disser: — «Brava!». — Le +Eccellenze degli Esteri e della Grazia e Giustizia, +che tenevano pel monarca d'Introibo, sclamarono: — «Evviva!». — Gli +Eccellentissimi delle Finanze e dei Lavori pubblici, fautori +del despota d'Exibo, soggiunsero: — «Ottimamente!». — Ed +i capi de' Dicasteri dell'Istruzion Pubblica, di Agricoltura, +e Commercio e della Marina, i quali non si erano addetti ancor +<span class="pagenum">[16]</span> +<a name="corr16" id="corr16"></a>definitivamente ad alcun proco, riserbandosi la parte più lucrosa +dell'arbitro, conchiusero: — «A meraviglia!».</p> + +<p>Il Re, sorpresissimo di trovare per la prima volta tutti i consiglieri +d'accordo (non gli parea vero!), contentone del ripiego, +abbracciò la figliuola: — «Sei un angelo! sei proprio un diavolo! +Faremo come proponi, il mio sennino. Presto, si rediga +analogo progetto di legge e si presenti quanto prima alle Camere: +a cura sua, signor Ministro degli Interni. Ella poi degli +Esteri diramerà una circolare a' nostri incaricati d'affari, Ministri +plenipotenziari, Inviati straordinari ed Ambasciatori, acciocchè +tutte le Corti ed i Gabinetti siano a giorno delle prelodate +risoluzioni prese a proposta di mia figlia stessa (marcherete +ben questo nella Nota), e con le quali si tronca ogni +germe di conflitti che potevano risultare dalla preferenza accordata +ingiustificatamente all'uno o all'altro de' concorrenti. +Ella, che ha le chiavi dell'Erario, pensi un po' a domandare +alle Camere un credito straordinario per le spese che incontreremo +festeggiando ed ospitando tanti Principi regii. A Lei, +raccomando la manutenzione delle strade che conducono alla +frontiera. A Lei, la scelta delle guardie d'onore. A Lei, che +l'opera ed il ballo sian buoni. — Signori, si è fatta mezzanotte; +la seduta del Consiglio è sciolta. Vo a letto».</p> + +<p>Detto fatto, venne presentato alla Camera dei Deputati scaricabarilesi +il seguente schema di legge:</p> + +<p class="center pad2">ZUCCONE XIV<br /> +<br /> +<i>per grazia di Dio e volontà nazionale +Re di Scaricabarili</i>.</p> + +<p class="pad2">«Art. 1. Dal 1º maggio del corrente anno al 30 aprile del +venturo, è aperto un concorso per ottenere la mano della principessa +Rosmunda, erede <a name="corr16a" id="corr16a"></a>presuntiva del trono.</p> + +<p>«Art. 2. I proci dovranno soggiornar tutta l'annata sul territorio +scaricabarilese e studiarsi di meritare l'affetto del popolo.</p> + +<p>«Quegli, che le acclamazioni popolari ed un voto del Parlamento +dichiareranno pel Beniamino della nazione, avrà la Principessa +per moglie ed il titolo di Principe Ereditario di Scaricabarili.</p> + +<p><span class="pagenum">[17]</span>«Art. 3. È aperto al Governo del Re un credito straordinario +di 41 milione, quattordicimila settecentotto lire e quarantaquattro +centesimi (41,014,708,44) ripartito sul bilancio dell'anno presente +e del venturo e da pagarsi alla Lista Civile in rate mensili di tre +milioni quattrocendiciasettemila, ottocentonovantadue lire e centesimi +trentasette (3,417,892,37) per sopperire alle spese di ospizio +de' concorrenti e del seguito.</p> + +<p>«Questo credito sarà iscritto nella parte straordinaria del bilancio +delle Finanze, in apposito paragrafo 7 <i>bis</i>, sotto la rubrica: +<i>Spese per ospitare e festeggiare i proci della Principessa ereditaria</i>.</p> + +<p>«Art. 4. Non potranno concorrere i minorenni, gli ebrei, i +negri, i rognosi, i tignosi e generalmente chiunque è affetto da +malattia della pelle.</p> + +<p>«Art. 5. Lo sposo della Principessa dovrà passare almeno otto +mesi dell'anno nel Regno; e non potrà condurre fuori la moglie. +Caso fosse una testa coronata, l'unione dei due Reami dovrà +essere puramente personale, ed il soggiorno abituale nel territorio +scaricabarilese.»</p> + +<p>Questa legge non passò mica per acclamazione: anzi incontrò +molte difficoltà, sofferse emendamenti, e stette lì lì per pericolare. +L'opposizione voleva modificare l'art. quinto; e pretendeva che +il marito della Principessa, se Re altrove, dovesse abdicare. Il +Ministero pose la quistione ministeriale, e vinse. Anche all'articolo +quarto, quello delle esclusioni, ci fu tempesta. I partigiani +del monarca d'Introibo avrebber voluto annoverare fra le +cause d'esclusiva la claudicazione e lo strabismo; i fautori del +despota d'Exibo la scrignutaggine e gli occhi torti; e gli aderenti +dell'autocrate d'Antibo la gibbosità e la zoppaggine. Ma fu +fatto osservare, che la Camera si metteva su d'una mala strada; +e che, se s'avevan da scartare tutti i difettuzzi corporali, probabilmente +nessun principe sarebbe in grado di pretendere alle +nozze della Rosmunda, e bisognerebbe ricorrere ai facchini, ai +bazzarioti, ai camalli, ai bastagi, nei quali soli si trova la perfezione +statuaria del corpo. Dopo lungo discutere l'articolo venne +votato in questa forma: «Sono esclusi dal concorso i minorenni, +gli acattolici, i negri, gli epilettici, i mutilati, i ciechi, i sordomuti, +i gozzuti, i rognosi, i tignosi, e generalmente chiunque +è affetto da malattie dermatiche. Sarà considerato maggiore +chiunque è tale per le leggi del proprio paese».</p> + +<p><span class="pagenum">[18]</span>Ma la burrasca tremenda fu all'articolo terzo, che venne rimandato +e discusso per ultimo. Chi sosteneva eccessiva, esorbitante, +la somma stanziata; e paragonava invidiosamente i banchetti +ed i palagi offerti a' proci della Principessa col pan di +cruschello e co' tuguri affumicati del povero popolo, dal quale +dovevano spremersi le lire quarantun milione, quattordicimila +settecentotto ed i centesimi trentasette. Altri invece affermava, +che la somma domandata riuscirebbe scarsa all'uopo ed insufficiente, +meglio aumentarla allora, che esporsi alla presentazione +di crediti suppletori. Finalmente, dietro mozione di un partigiano +delle economie sino all'osso, la somma totale venne ridotta +a quarantun milione, diecimila trecenventinove lire e settantasei +centesimi; ossia ridotta di quattromila trecensettantotto lire e +centesimi sessantotto, cioè di trecensessantaquattro lire ed ottantanove +centesimi al mese, come può verificarsi da chiunque ha +poco abbaco. La <i>Società tutelatrice dei diritti del popolo</i> votò un +indirizzo ed una medaglia d'oro all'animoso deputato, che aveva +saputo procacciare un tanto disgravio ai contribuenti, incoraggiandolo +a proseguire nel difficile cammino: <i>Sic itur ad astra</i>. +Il dritto della medaglia doveva rappresentare esso deputato +in figura di Ercole, che strappava un'offa ad un Cerbero col +motto: <i>Pochi compagni avrai per l'alta via</i>. Il rovescio conteneva +le parole: <i>Economia di quattromila trecensettanta lire e centesimi +sessantotto. La Società tutelatrice dei diritti del popolo al deputato +Lesina.</i> L'indirizzo venne subito presentato: della medaglia i sottoscrittori +ed il deputato Lesina stesso aspettano ancora le notizie. +E stando, che la Camera, per avere impiegati sette giorni +alla discussione di questo articolo e tredici a quello delle esclusive, +si trovava stanca ed i Deputati avevan fretta di tornarsene +alle case loro a celebrarvi la Santa Pasqua; la legge pel +rinnovamento del privilegio alla Banca fu votata in quindici minuti +alla svelta, e si sbrigarono due o tre bilanci in una seduta +sola.</p> + +<p>Il primo maggio fu la presentazione e l'accettazione dei concorrenti. +Principali erano: il monarca d'Introibo, il despota di +Exibo e l'autocrate d'Antibo. Poi ci fu un vecchio general di +esercito o maresciallo che dir si voglia, di non so che lontano +paese, di Fanfaronia, credo; due poeti; cinque o sei nobilicchi +spiantati; un dipintoruzzo di sorici; un maestro di pianoforte; +<span class="pagenum">[19]</span> +ed un tenore. Insomma, tutti i cenci vollero entrare in bucato. +Un banchiere ricchissimo, millionario, nella cui anima plutocratica +era, non si sa come, germogliata una più degna ambizione, +venne scartato a termini dell'articolo quarto perchè afflitto da +un orzaiuolo.</p> + +<p>In questa schiera di corteggiatori, certo, non ve n'era alcuno +che potesse non dispiacere alla bella Rosmunda; ed il denaro +pubblico sarebbe stato meglio sprecato, mantenendo un serraglio +di fiere, un giardino zoologico. La presunzione e l'albagìa degli +avvocati la stomacava: sapevan tutto, parlavan di tutto, discutevan +di tutto, sofisticavan su tutto, securamente, imperturbatamente, +arrogantemente. Figurarsi! quegli avvocati, obbligati +dalla professione ad immischiarsi di tutto, finanze, agricoltura, +commercio, industria, religione, guerra e persino giurisprudenza, +erano onniscienti, onnipotenti; o, per meglio dire, solo una cosa +ignoravano: la coscienza, sola una cosa non potevano: esser galantuomini. +La facondia loro volgare; gli artifizi rettorici triviali; +i sofismi plebei; le frasi ad effetto plateali; offendevano il buon +gusto della Principessa. La quale non sapeva comprendere, come +que' farabutti potessero tanto nelle assemblee e nelle adunanze +popolari. Ma noi possiamo comprendere il perchè: le assemblee +ed i comizi non sono composti in maggioranza da +persone ammodo, colte ed intelligenti quanto la Principessa +Rosmunda!</p> + +<p>Raffaello Granata, il Cimadibue dalla lunga zazzera e dalla +berretta di velluto, era almeno soltanto noioso. S'aveva imparate +non so che frasi sul pittore universale e faceva di tutto: lui frescante, +lui acquarellista, lui pittore ad olio, a guazzo, con l'encaustico; +lui pittore di genere e di storia; lui ornatista, fiorista, +figurista, paesista, prospettista, ritrattista, internista, animalista, +scenografo. Persuaso, che l'arte, per la quale si credeva nato +ed alla quale tutti il giudicavano negato, fosse quanto v'ha di +più grande al mondo, degna di ogni corona e d'ogni esaltazione, +voleva rinnovare il miracolo di Borgo Allegro. Pretendeva, che +la Rosmunda gli stesse a mossa per una Madonna grande al vero, +ch'egli avrebbe poi regalata alla Metropolitana di Scaricabarilopoli. +Con quel modello e con la sua valentìa come non fare un +capolavoro? Ma il premio sperato da questo impiastratore, da +questo pittor da sgabelli, da boccali, da fantocci, da candele, da +<span class="pagenum">[20]</span> +chiocciole, da taverne, da colombaie, da marzocchi, era ben altro +da quello ottenuto da Cimabue. Gli Scaricabarilopolitani, entusiasmati +al paro de' Fiorentini del Dugento, lo avrebber portato +in trionfo e la Principessa sarebbe stata sua.</p> + +<p>La presunzione del pianista era più fatua. Quel tartassator di +tasti dalle spiovute chiome, ragionava così: — «Il Parlamento +ungherese ha votato una spada di onore a Francesco Liszt, per +qual merito? per una grande agilità negli arpeggi e per aver +composto sonate, che intronano gli orecchi. Darò io dei concerti, +io, che assorderanno, altro che intronare! farò vedere +io, cosa sia lo spadroneggiar sul pianoforte, sul cembalo. E se +questo Parlamento non mi decerne la Principessa, vuol dire che +son tutti barbari, che nulla comprendono dell'arte, nulla!».</p> + +<p>Il tenore guardava dall'alto in basso il musico. Egli era un +pezzo d'omo, con certe spallacce, con un petto! e pettoruto! Le +marchese e lo banchieresse di tutta le città, nelle quali s'era +prodotto, lo avevano sempre distinto. I palchi, le platee, i lobbioni +gli avevan prodigati gli applausi ed i battimani; gli erano +stati offerti gioielli per sottoscrizione pubblica; i Municipii gli +avevano data la cittadinanza onoraria; il popolo gli aveva staccati +i cavalli dalla carrozza e ci erano stati degl'imbecilli, che +vi si erano attaccati per istrascinarla. Del resto, salvo queste +virtù amatorie e canore, nulla: ignorava la grammatica e le +creanze. Ma stimava facile di piacere alla Principessa, e di destare +negli Scaricabaripolitani lo stesso fanatismo suscitato presso +non men colti pubblici e non meno inclite guarnigioni.</p> + +<p>Parliamo un po' de' poetonzoli, entrambo compenetrati dalla +missione dell'arte; entrambo convinti il poeta essere superiore a +tutti ed a tutto (persino alle regole di sintassi e di prosodia) +ed il genere umano doversi stare in ammirazione innanzi ad +esso e rispettarne e secondarne i capricci ed aspettarne la parola, +il verbo, la luce, la rivelazione. Perchè la parola è rivelazione; +e la rivelazione è luce; e la luce è verbo; ed il verbo +è dio, ed il poeta è vate, ed il vate è profeta. Nell'animo cristallino +del cantore ispirato si ripercote tutto il mondo umano +e divino; esso animo è il vero centro del mondo. Infelice il secolo, +che disprezza e lapida e crocefigge e schernisce e frantende +il poeta-messia! Misera quella donna, che potrebbe intrecciar le +rose agli allori ed invece circonda di spine le teste radianti ed +<span class="pagenum">[21]</span> +ispirate! Ma un verso, una parola del poeta vindice reca loro +il meritato castigo e li mette alla berlina per l'eternità. Sentir +tutto il giorno questa litania non è uno spasso.</p> + +<p> — «O Dio!» — pensava la Rosmunda, «quanti vituperii +diran costoro di <a name="corr21" id="corr21"></a>Scaricabarili e di me! Eppure preferisco qualunque +ingiuria loro alle lodi, di cui m'infastidiscono adesso!»</p> + +<p>Quanto al general Fabrizio Tremolowski, gli era uno di quegli +avventurieri, che portano la loro spada dovunque si combatte +per la libertà, per una causa giusta e santa! che ogni +Governo provvisorio promuove di uno o due gradi, ed i quali +hanno arraffata riputazione di prodi senza aver mai preso parte +ad una battaglia affrontata o di strategici per una resa. Sono +eroi delle quattro parti del mondo, perseguitati da tutte le Polizie, +ed alimentati da tutte le sottoscrizioni patriottiche. Ostentano +sempre alcun solenne di sberleffe... ricevuto in qualche +bisca ed un naso rosso a peperone. Talvolta le rivoluzioni gli +impongono anche ai Governi ammodo: allora perdono in tutta +fretta una battaglia e poi si pappano per una ventina d'anni +la pensione di ritiro.</p> + +<p>Ma insomma tutti costoro avevan pure o s'illudevan pure di +avere qualche merito: parte vantava nobili studii; parte o giusta +o ingiustamente aveva ottenuta o scroccata celebrità o popolarità. +Tenore, maestro di musica, poetucolo, pittorello, condottiero, +cavalocchi, erano qualcosa. Ma la nullità piena, la più +stucchevole oltracotanza, il grado massimo di fatuità si rattrovava +nei nobiluzzi spiantati, ne' gentiluomini squattrinati. Nel +Regno di Scaricabarili, aboliti feudi e fidecommessi e maggioraschi, +i cosiddetti nobili, sprovveduti di qualsiasi privilegio o +prerogativa, erano ormai semplicemente de' titolati: e la vanità +del titolo faceva sì che non istudiassero e lavorassero; che attendessero +soltanto alle femmine, al giuoco, a' cavalli, a futilità. +E nondimeno si reputavano dappiù, si figuravano d'essere +l'eletta della nazione, chiamavano <i>altavita</i> le occupazioni, che +non erano neppure una <i>vita</i>! La Rosmunda, avvezza a conversazioni +meno sguaiate, non sapeva rassegnarsi ad ascoltarne i +pettegolezzi; ed avrebbe preferito persino il tenore ad uno di +siffatti duchi o marchesi.</p> + +<p>Tali erano i candidati da burla: privi d'ogni probabilità, non +si erano potuti escludere a <i>priori</i> dal concorso, essendosi il partito +<span class="pagenum">[22]</span> +democratico assolutamente opposto ad ammettervi i soli +rampolli di famiglie reali, di dinastie. I candidati serii erano +pur sempre Baldassare V d'Introibo, Melchiorre XVII d'Exibo, +e Guasparre I d'Antibo, triade scontraffatta.</p> + +<p>Il vecchio Baldassare, rimbambito e melenso, supponeva <i>bona +fide</i> d'essere un uomo di spirito; e, se non fosse stato monarca, +avrebbe fatto stampare la raccolta delle freddure dette e delle +melonaggini stampate. Vecchio squarquoio e cascatoio, cascante +di vezzi, si pose a fare il cascamorto con la Rosmunda. Brutto +gobbo! e' non s'accorgeva nemmanco, che le sue <a name="corr22" id="corr22"></a>scene, la sua +svenevolezza provocava solo i cachinni e gli sghignazzamenti +della intera Corte. Componeva e declamava certe anacreontiche, +da disgradarne quelle dello Ingarrica; e diceva le più belle corbellerie +del mondo con faccia cornea. Un giorno, la Principessa +intervenne ad un pranzo di gala con una collana di cammei. E +lui: — «Che bel collare porta vilipeso al collo donna Rosmunda!». — +Si doveva andare al teatro: la Principessa chiese che musica si +dèsse; e lui pronto: — «Il Saffo!». — Per quanto garbata, la +Principessa non potè dissimulare affatto un risolino; e lui: — «Lo +so, lo so, signora letterata; lo so, ch'è una <i>s</i> impura, lo Saffo, +lo Saffo». — Passeggiavano in giardino: la Rosmunda notò, ch'egli +stropicciava il piede in terra: — «Che c'è, Maestà?» — «Nulla, +ammazzavo uno scarabocchio». — In un gran ballo, mentre +la Rosmunda ballava, egli esclamò ad alta voce: — «La Principessa +balla come una Stinfalide!».</p> + +<p>Per acquistarsi poi l'affetto del popolo, era divenuto la vera +caricatura di que' sovrani alla Giuseppe II, celebri per la famigliarità, +con la quale permisero a' sudditi d'intrattenerli: +frequentava i caffè, i bigliardi, le birrerie, le fiaschetterie, le +osterie, le bettole, i liquoristi, i balli pubblici, ogni luogo di +ritrovo, e persino quelli che la gente per bene schiva, dimostrandosi +affabile, alla buona, alla mano. Ma la famigliarità è +pericolosa: mostrarsi nudo e senza prestigio non fa mai conto. +Gli stessi grand'uomini non son mai tali pe' loro camerieri; e +scapitano sempre nell'estimazione di chi li avvicina con dimestichezza. +Figuriamoci poi uno sciocco! Ben presto il monarca +d'Introibo divenne il buffone, il zimbello degli Scaricabarilopolitani. +Tutti ne facevano strazio. I bell'ingegni del volgo il caricatureggiavano, +il mettevano in novelle ed in canzone. Gli si +<span class="pagenum">[23]</span> +affibbiavano più corbellerie, più balordaggini ancora, ch'egli +non facesse o dicesse, e s'era trovato verso e modo di calunniarlo. +Gli appiccicavano <i>appigionasi</i> dietro le spalle; i monelli +gli facevan ressa intorno e gli si accalcavano alle spalle con battimani +e tripudio e grida ironiche. Insomma la plebaglia godeva +di vilipendere e schernire in lui la Maestà Regia; ed egli s'immaginava +d'esser davvero amatissimo ed accettissimo all'universale, +e che quelle beffe fossero le acclamazioni trionfali, +mercè delle quali avrebbe ottenuta la Rosmunda.</p> + +<p>Il despota d'Exibo era un tipo d'altro genere. Mischiarsi +nella folla, lui, Don Melchiorre XVII, lui, persona inviolabile e +sacra? E se lo avessero aggredito? E se qualche gaglioffo avesse +osato por le mani addosso all'unto del Signore? E se quelle +maledette gambacce disuguali, spaiate, fossero state motteggiate +da qualche temulento o temerario? Esporsi a pericoli, al ridicolo! +Oh no, no, mai! per nulla al mondo! Ma gli Scaricabarilopolitani +son gente urbana, ossequiosa: e poi, chi avrebbe +dovuto avercela con esso lui? Eh non si sa mai! Nel dubbio, +astienti! Eccesso di prudenza non nocque mai. Per amicarsi la +plebaglia e propiziarsela, quando usciva in carrozza, preceduto +dal battistrada e da un picchetto d'onore, con gentiluomini a +cavallo a' due sportelli e seguìto da un plotone di cavalleria, +gettava denari di qua e di là. Ne gettava talvolta anche dalle +finestre del palazzo, allibendo e tappandosi poi dentro, tutto +spaurito, quando i mascalzoni accalcati per raccattarlo s'abbarruffavano +od anche solo applaudivano tumultuosamente. Una +volta, in una festa a Corte, svenne al bel meglio, perchè alcuni +razzi del fuoco d'artificio presero fuoco inaspettatamente +prima del tempo. Lui n'ebbe a morir dalla paura: chi sa cosa +immaginava che fosse. Notò un'ombra d'uomo, che traversava +il cortile verso mezzanotte: subito mandò a chiamar la Polizia, +fece circondare e rovistare tutto il palazzo, e, quando fu dimostro, +l'ombra esser un guattero, che si recava a far visite +notturne alla moglie del portinaio, scrollò il capo con aria incredula, +volle raddoppiate le guardie, si lagnò con Re Zuccone +della Polizia inetta o complice di non so che regicidio fantastico, +e fece cantare un <i>Tedeum</i> in ringraziamento all'Altissimo, per +averlo scampato da tanto pericolo. I suoi agenti avevan però +continui abboccamenti con persone influenti, con membri del +<span class="pagenum">[24]</span> +Parlamento; e, profondendo tesori, cercavano di assicurargli +buon successo.</p> + +<p>Ma, se questi duo proci venivan disprezzati e dal popolo e +dalla Principessa, l'autocrate d'Antibo seppe farsi abominare; +ed avrebbe appreso ad esecrare il nome di Re alla più monarchica +nazione. I modi alteri e facchineschi; le violenze continue; +il fasto scompagnato da ogni caritatevolezza; la ferocia +dimostrata perfino verso i cani delle sue mute ed i cavalli de' +suoi equipaggi: il fecero detestare da tutti... Ma, poich'egli ebbe +preso un paio di volte a <i>cravasciate</i> i borghesi, che nol salutavano +abbastanza reverenti, tutti gli sciocchi, i quali accorrevano +in folla per ammirare lo sfarzo del suo corteo, gli si scappellavano +e lo inchinavano. Egli pensava: — «Tiberio avea ragione:! +tutto sta a farsi temere. Quelle quattro scudisciate han fatta +una impressione tale sugli animi degli Scaricabarilopolitani, +anzi di tutti gli Scaricabarilesi, che non c'è dimostrazion +d'ossequio, ch'io non possa ottenerne. Sceglieranno me, per +paura del castigo, che verrei loro ad infliggere, se osassero +antepormi altri. Hanno visto, che meco non si celia. Non sono +mica un Re fantoccio alla moderna io, un di questi Reucci +costituzionali, o di questi Regoli illuminati: no, sono di quei +veri autocrati all'antica, che camminavan sempre con a lato +sargenti pronti ad eseguirne ogni comando; ed i quali non +isdegnavano, quando mancasse il sargente, maneggiar con +le proprie anguste mani il mazzafrustro o la bipenne, cattera!».</p> + +<p>Nè Guasparre smargiassava, fanfaroneggiava, millantando vizii +che non avesse. Sentite questa. Aveva condotto seco, dal Regno +d'Antibo, grandissimo numero di cortigiani, famigliari, domestici +e creati; fra gli altri un coppiere, giovanetto imberbe ancora +ed al quale diceva di volere un bene grandissimo. Lo aveva +soprannominato Coppa d'oro; nè soffriva, ch'altri il servisse di +coppa: ed il giovane riconoscente sforzavasi di servirlo di coppa +e di coltello. Pure, un giorno, gli venne porto all'autocrate un +calice di vino ammoscato; intendi: nel quale stava in infusione +il cadaveruccio d'una mosca. Chi descriverebbe i furori di Re +Guasparre, allorchè vide la bevanda moschifera? Fece amministrar +venticinque buone nerbate al Coppa di oro; e gli dichiarò +che, in caso di recidiva, gli avrebbe fatta esalar l'anima sotto +<span class="pagenum">[25]</span> +le verghe. S'era nell'agosto; ed in Iscaricabarilopoli, città moscosissima, +nessuno rimembrava di aver mai visto negli agosti +precedenti tanta copia di mosche, tal quantità di mosconi, tanti +stuoli di moscerini, tali turbe di mosconcini, tal novero di +mosconacci, tal moltitudine di mosconcelli, tanta folla di moschette, +tanta adunanza di moscini, tanto popolo di moschettine, +tanta frequenza di moscherelli, tanto spesseggiar di moscherini, +tanto concorso di moschini, tanto esercito di mosciolini e tanta +folla di moscioni. Scaricabarilopoli era tutta un moscaio. I signori +salariavano persone apposta per moscare con gli scacciamosche, +le ventole, le roste, i ventagli, i paramosche: per ogni +stanza si tenevan tre o quattro piattelli con carta moschicida, +cinque o sei acchiappamosche prussiani; ed il suolo era bruno +per gl'innumerevoli cadaveri moscherecci. Ma non pareva, che +quello sterminio le diminuisse: e le moscaiuole ed i guardavivande +non bastavano a riparare i cibi e le provviste. La povera +gente pappavano mosche in ogni pietanza. Anzi, il dottissimo +Dummkopf, professore a Gottinga, nella <i>Filosofia e Storia comparata +della culinaria e della gastronomia</i> volume quarto, capitolo +sessagesimoquinto, pagina seicentonovantotto della settima edizione, +annotata dall'egregio Zeitverlust, racconta, che, abituandovisi, +le trovarono finalmente gustose; e che s'inventarono alcuni +intingoli speciali per condirle; e che gli Scaricabarilesi son tuttora +moschivori ed educano ed ingrassano apposta in certi loro +moschili sciami, o gregge di insetti. Cosa, della quale non può +dubitarsi, vedendola affermata da due tali rappresentanti della +scienza tedesca!</p> + +<p>Pensate come stesse attento il pocillatore di Re Guasparre! +Pure, il diavolo ci mise la coda; ed una volta, in quella appunto +che porgeva un bicchiere di barbèra spumante alla Maestà Sua, +ecco una moscuzza scapata e ghiotta casca nel vino. L'autocrate +comincia a bere ed avverte un cosa fra lo labbra. Gli +salta la mosca al naso, prende la cosa con l'indice e il medio +della sinistra, guarda e riconosce la bestiuola semiviva. Chiama +Coppa d'oro e gliela mostra sul tondo di porcellana bianca, +senza profferir verbo, ma con una guerciata terribile.</p> + +<p>Il fante di coppe allibì. Volentieri avrebbe fatto il passo della +mosca; ma come svignarsela? Cadde ai piedi del padrone, sclamando: — «Maestà, +non faccia d'una mosca un elefante!» +<span class="pagenum">[26]</span></p> + +<p> — «Ho giurato», — rispose l'autocrate, che era uomo di parola. — «Vedrai +se so levarmi i moscherini dal naso!». E chiamò +gli aiutanti: — «Prendete costui, prendetelo; menatelo nel +cortile e fategli esalar l'anima sotto le verghe».</p> + +<p>Così fu fatto. Le strida del vergheggiato andavano al cielo; +ma quel Re crudele non se ne lasciò impietosire; le strida s'affievolirono, +divennero gemiti; e l'autocrate chiamato un altro +servo gli disse; — «Mi farai tu da coppiere in seguito! Fa, che +l'esempio di Coppa d'oro ti valga!».</p> + +<p>I gemiti cessarono e gli aiutanti tornaron di sopra, fecero +reverenza e riferirono, che la Maestà Sua era stata obbedita. +Maestà, che non aveva interrotto il pranzo, non aveva, nè perduto +un boccone; sogghignò, e dopo aver sorbillato un bicchierin +di Malaga, soggiunse: — «Benone! ma gli è inutile di divulgare +il fatto: spero, che saprete tener tutti il cocomero all'erta? +Insomma, mosca di quel, ch'è accaduto!».</p> + +<p>Ma come occultar certe cose? Quella insigne ferocia fu ben +presto di ragion pubblica, e tutta la città sossopra. Cominciarono +a farsi capannelli, che poi divennero attruppamenti: la folla sdegnata +profferiva minacce contro l'autocrate d'Antibo, contro gli +altri pretendenti della Principessa e vociferava di manometterli. +Bisognò batter la generale e far circondare dalla forza le +residenze di Guasparre, Melchiorre e Baldassarre. Quest'ultimo +provò a mischiarsi alla folla, bestemmiando anche lui contro l'iniquità +del collega; ma non era momento da scherzare con l'ira +popolare, e ci volle il bello ed il buono per ricondurlo salvo in +casa. Don Melchiorre tentò di fuggire; e poi, tremando come +una vetrice, andò ad appiattarsi fra le materasse, dove il soprappresero +dolori colici. Nè dell'esercito stesso era molto da fidarsi +per la difesa dell'autocrate di Antibo. Il capitano Sennacheribbo +dei dragoni, uno degli uffiziali più stimati, fregiato +della medaglia d'oro al valor militare, rispose al colonnello +che gli ordinava di recarsi a difesa del Re Guasparre: — «Do +piuttosto le dimissioni, che espormi a torcere un capello a +chicchessia in difesa di quel mostro». — Fu mandato agli arresti +di rigore. Frattanto cominciò fortunatamente un acquazzone +dirotto, che disperse la folla senza spargimento di sangue.</p> + +<p>Il Procurator generale avrebbe voluto procedere. Ma l'autocrate +d'Antibo, alle prime rimostranze fattegli fare officiosamente +<span class="pagenum">[27]</span> +da Re Zuccone, rispose: — «Essere Re, non esser sindacabile +se non da Dio, per la propria condotta verso alcun suo suddito. +Non potersi sottoporre ad alcun Tribunale scaricabarilese +in virtù del principio d'estraterritoralità. Aver esercitata la +propria giurisdizione e compìto un atto di giustizia sopra un +suo subordinato. Il caso suo essere identico a quello di Cristina +di Svezia, quando fece mettere a morte il Monaldeschi +nella Galleria de' Cervi del palazzo di Fontanabellacqua, il +dieci dicembre milleseicencinquantasette. Il Re di Francia avere +allora riconosciuto il dritto di Cristina ed ammessa la propria +incompetenza ad esaminarne la condotta. E lui, Gasparre, +esser di più Re effettivo, non abdicatario, eccetera, eccetera». — Diplomaticamente +parlando, secondo il Diritto internazionale +(che è spesso cosa stortissima) Gasparrino aveva +ragione pur troppo, come riconobbero i legisti della Corona. Si +lasciò cader la faccenda. Il professore di Diritto internazionale +presso l'Università di Scaricabarili ebbe diecimila lire dall'autocrate +d'Antibo per iscrivere alcune argutissime <i>Considerazioni +sulla giurisdizione, che gli autocrati conservano all'Estero su' loro +sudditi e specialmente sulle persone del seguito</i>: nessuno lesse lo +scritto, tutti il decantarono per un capolavoro; dopo dieci giorni +quasi nessuno pensava più alla morte del povero Coppa d'oro.</p> + +<p>Ma come raffigurarvi l'orrore, che la <a name="corr27" id="corr27"></a>Rosmunda provava per +questa tigre in volto umano? e 'l suo sgomento, riflettendo, +che forse appunto pel terrore incusso dall'autocrate e per cansare +una guerra, ch'egli avrebbe inumanissimamente condotta, popolo +e Parlamento potevano lasciarsi indurre, rassegnarsi ad +acclamarlo Re, a darglielo per isposo? Diventar moglie di uno +capace di far morire un favorito sotto le verghe, perchè ha trovato +una mosca nel bicchiere! Uh, povera principessina!</p> + +<p>Ella slacciava il legacciolo donato dalla fata Scarabocchiona, +se ne cingeva il polso sinistro, il baciava... e subito, immantinente, +la terra veniva scossa come da un tremuoto, s'udiva +come un rombo d'un tuono, ed appariva quella bellissima donna, +tutta velluti e trine e gemme, la quale diffondeva intorno una +luce vivida tanto da rischiarare splendidamente la stanza e da +fare impallidire qualunque lume artificiale o naturale. La Rosmunda +si buttava in braccia alla santola, e si querelava e rammaricava. +Quella buona fata ad abbonirla, a +<span class="pagenum">[28]</span> +confortarla: — «Abbi fiducia! spera! Ti par egli, ch'io ti possa aver porto un +consiglio insidioso? che la tua comare ti voglia ingannevolmente +precipitare, affogare? Ti par egli? Sta pur certa, che +avrai uno sposo degno, un marito stimabile, un consorte conveniente, +un coniuge quale il desideri. Ma sai, che dovrei offendermi +della tua diffidenza?». — E proseguiva a garrir così +per un pezzo. E la figlioccia si rassicurava al quanto ancor essa. +Ma poi, ripartita, rivolata via, riscomparsa la madrina, la Rosmunda +ricascava nelle perplessità precedenti. Considerando come +fra tutti i proci non vi fosse una persona stimabile od amabile, +un individuo, al quale potesse rappresentarsi senza raccapriccio +di vedersi indissolubilmente legata, ridisperava.</p> + +<p>La triade de' concorrenti scettrati, per boriosa che fosse e +piena di sè e di poca levatura, capiva arcibenone di essere cordialmente +esosa ed abominevole alla reda del trono di Scaricabarili. +Malgrado i riguardi cerimoniosi ed il contegno affabile, +che venivano imposti e suggeriti alla Rosmunda dalla etichetta +di Corte, dalla gentilezza naturale, dalla buona educazione, +dalla posizione difficile, in cui si trovava, e dalle raccomandazioni +paterne e da' consigli della santola, la poverina non riusciva +a dissimular l'avversione per quelle tre caricature mostruose. +Essa pensava: — «Qualunque di cotesti concorrenti venga prescelto, +ed uno di costoro dev'essere scelto pur troppo, checchè +dica la fata per confortarmi; perduta che abbia ogni speranza +di redenzione e di salute; quando si tratterà di firmare l'atto +di matrimonio innanzi al Presidente del Senato, che tiene i +registri di Stato Civile della famiglia reale; io..... sorbirò +qualche gentil veleno, il quale mi sottragga all'avvenire miserando, +che mi si appresta». — Risoluzioni di tal fatta (ed +irremovibili) ben possono occultarsi: ma come nasconder l'aborrimento +per coloro, che ce le ispirano? nasconderlo in tutto? +Vederci costretti a desiderare ed apprestarci la morte, a diciassett'anni, +e quando potevamo ragionevolmente imprometterci +una vita felice, è crudele strazio: altera la salute ed il carattere.</p> + +<p>Dunque, i tre Regnanti si sapevano in abominio alla Principessa: +e d'altronde cominciavano ad accorgersi, che, malgrado +l'imbecherare ed il subornare, malgrado i raggiri e lo cabale, +difficilmente avrebbero ottenuta la popolarità e le acclamazioni +richieste dalla legge sul concorso. L'autocrate d'Antibo, che aveva +<span class="pagenum">[29]</span> +un po' più di giudizio, di mitidio, di comprendonio, di sale in +zucca degli altri due, pensò bene di convocare il despota d'Exibo +ed il monarca d'Introibo ad un concilio privato. S'adunarono +<i>inter pocula</i>, loro tre soli. Rimandata la livrea, votate alcune bottiglie +di un poderoso vino e squisito, atto ad infonder coraggio +persino a Don Melchiorre; il convitatore tenne a' convitati il +seguente discorsetto:</p> + +<p>«Care Maestà, siamo competitori. Verissimo. Nondimeno abbiamo +un visibilio d'interessi comuni. Ciascun di noi brama +per sè la bella Rosmunda, e quel, che importa vieppiù, la corona +di Scaricabarili. Seicento cinquantaquattromila trecento +ventun miglio quadrato di superficie con centoventitrè milioni, +quattrocentocinquantaseimila settecentottantanove abitanti, +non sono una bagattella. C'è un guaio però: la Rosmunda +non digerisce nessuno di noi, e la Nazione, che per mezzo +delle Camere mette sempre il becco in molle in tutto, ci ama +press'a poco <a name="corr29" id="corr29"></a>quanto l'epizoozia, anzi l'epidemia. Oh quanto +ci sarebbe da riformare, in questo maledetto paese! se giungo +ad insignorirmene, do lo sfratto a tutti i chiacchieroni, +e... Dunque io credo, che Principessa e Parlamento, piuttosto +che qualunque di noi accetterebbero per marito e sovrano +quel musico sfiatato, o lo scassinator di cembali, o l'imbratta +tele, o quel tagliacantoni del general Tremarella, od uno di +que' pennaiuoli, od uno di quei cavalocchi od uno di que' +nobilicchi. Io potrei rassegnarmi a vedermi anteporre uno di +voialtri, che siete teste coronate e ch'io riconosco per eguali +miei; non un cialtrone. Quindi mi parrebbe da escogitare un +modo, che assicuri ad uno di noi tre queste nozze. Io ritengo, +che non abbiate neppur voi la debolezza di credervi vincolati +dal giuramento prestato il primo maggio? No, n'è vero? +Dunque il modo è bell'ed escogitato. Diamo una gran caccia, +alla quale inviteremo la Principessa. Noi, vi si andrà accompagnati +da tutto il nostro seguito; la Rosmunda verrà senza +sospetto e con pochi seguaci e senza scorta militare. Nel meglio +della caccia, c'impossesseremo di lei, ci sbrigheremo in +un modo o nell'altro dei seguaci; e via, a briglia sciolta verso +la frontiera. Quando saremo in una piazza forte o vostra +o mia, decideremo a chi debba appartenere la preda».</p> + +<p> — «Decidiamo ora,» — disse il monarca d'Introibo, ch'era +<span class="pagenum">[30]</span> +sciocco sì, ma fino ad un certo punto. — «Siamo tutti galantuomini, +ma mia nonna diceva: <i>fidarsi è bene, non fidarsi è meglio</i>. +Patti chiari e amici cari!».</p> + +<p> — «Ma» — rispose Guasparre — «se fissiamo prima colui, che +deve godersi il frutto della rapina e del ratto, gli altri due +potrebbero credere di non aver interesse ad assisterlo».</p> + +<p> — «Bah!» — replicò Baldassarre. — «Facciamo così. Per cansare +ogni attrito, ogni gelosia, giochiamocela a' dadi, appena +passata la frontiera».</p> + +<p> — «Felicissima idea! Ce la dadeggeremo! Che ne dice la Maestà +del despota d'Exibo?».</p> + +<p>Don Melchiorre trovava dal canto suo infelicissima l'idea, perchè +aveva una paura sordida. Ma i colleghi, deliberati a fare il +colpo, che lo minacciavano caso non volesse cooperarvi, gli facevan +paura anch'essi. Fra' due pericoli scelse per minor male +il più remoto; e si obbligò ad esser complice dell'attentato.</p> + +<p>Si apparecchiò la caccia nella macchia di Valquerciame, bosco +famoso, a non molti chilometri da Scaricabarili. Re Zuccone, +vecchio e podagroso, non seguiva più le cacce da qualche +lustro ed aveva preferito sempre una buona mensa a questi divertimenti +faticosi, e la selvaggina e la cacciagione in tavola +alle fiere nelle selve. La Principessa invitata, avrebbe voluto, +ma non ardì scusarsi; e promise di trovarsi al convegno, con +pochi gentiluomini ed alquante gentildonne di Corte. Il monarca +d'Introibo, il despota di Exibo e l'autocrate d'Antibo +partirono nottetempo dalla città per giungere a punto di giorno +al ritrovo. Ma Baldassarre aveva nei giorni precedenti, sotto +colore di disporre tutto per la caccia, mandati i loro seguaci +spicciolatamente a scaglionarsi con cavalcature fresche lungo la +consolare, che conduceva alla frontiera, la quale non era lontanissima. +Alle sei del mattino, la Rosmunda giunse a cavallo +co' suoi nel luogo fermato; e la caccia cominciò lietamente.</p> + +<p>Secondo il pattuito, la intera comitiva doveva ritrovarsi a cena, +verso le nove pomeridiane, nella Reggia di Scaricabarilopoli. +E che cena, che cena avevano preparata i maestri di bocca, i +cuochi, i cucinatori, i guatteri, i pasticcieri, i sorbettieri di Corte! +che vivande! che intingoli! che savori! che vini poi! quanta +grazia di Dio! C'era di che soddisfare la fame rabida del +cacciatore e da solleticare il palato d'un gastronomo sazio! +<span class="pagenum">[31]</span> +Tutti aspettavano: ma si fanno le nove, e non giunge nessuno; +suonano le dieci, nessuno; siamo alle undici, nessuno; scocca la +mezzanotte, nessuno; canta il gallo, nessuno; albeggia, nessuno; +spunta il sole, nessuno. E quel ch'è peggio, non un messo, un +corriero, che recasse notizie. Cosa mai poteva essere accaduto +alla principessa Rosmunda, ed alla intera comitiva? Il povero +padre, che non aveva chiuso occhio tutta la nottata, e solo verso +mezzanotte, per non venir meno, si aveva mangiato un cestello +di frutta di mare, (ostriche, angine, fasolari, cannolicchi), +un consumato, un pasticcio di fegato d'oca, una fetta di timpale, +del pesce in bianco, quattro costolette di cervo coi piselli, +dei petti di pollo ai tartufi, un ponce alla romana ed un po' di +cinghiale arrosto, il povero padre, dico, stava sulle spine. Manda +corrieri, spedisce aiutanti: non tornano. Finalmente, disperato, +chiama il capitano, che in quel giorno comandava la guardia +a Palazzo e gli dice: — «Figliol mio, qua dev'essere accaduto +una gran disgrazia certo. Fammi il piacere: raduna il +tuo squadrone. Non importa che la Reggia rimanga sguernita; +basta la guardia nazionale. Corri alla macchia di Valquerciame; +frugala tutta, percorrila in ogni senso, per ogni verso, +informami d' ogni scoperta con qualche ordinanza e non tornare +senza la Principessa. Ha' tu inteso?»</p> + +<p> — «La Maestà vostra sarà obbedita. Comanda altro?»</p> + +<p> — «Va figliuol mio, che Dio ti benedica. Come ti chiami?»</p> + +<p> — «Maestà, sono un trovatello educato per carità da una buona +vecchia. Mi han posto nome Sennacheribbo Esposito. M'arrolai +volontario; servo da undici anni; mi han conferita una +medaglia d'oro per una bandiera presa al nemico; son capitano +di cavalleria di seconda classe con dugentoventitrè lire e +trenta centesimi al mese e due razioni di foraggio».</p> + +<p> — «Va, Sennacheribbo;» — disse Maestà, chiamandol gentilmente +pel nome e non pel cognome, quasi ingiurioso, come +quello, che gli doveva rammentare d'esser <i>filius nullius</i>, — «Va, +Sennacheribbo mio, non perder tempo. E se mi riporti +o riconduci sana e salva la figliuola mia, ti giuro che nessuno +sarà quind'innanzi al di sopra di te nel mio Regno».</p> + +<p> — «Il servire la Maestà Vostra è premio a sè stesso».</p> + +<p>E senz'altro dire, fatta riverenza al Re, Sennacheribbo scese, +al corpo di guardia, chiamò il trombetta e fece sonare a raccolta. +<span class="pagenum">[32]</span> +Venti minuti dopo, lo squadrone partiva, galoppando per +alla volta di Valquerciame. Lasciamolo galoppare e vediamo di +appurar più pel minuto la storia di Sennacheribbo Esposito, capitano +di seconda classe nel quinto reggimento Dragoni della +Maestà del Re di Scaricabarili.</p> + +<p>Lo Esposito non aveva detta cosa al Re Zuccone, che non +fosse vangelo. Egli era un trovatello, raccattato un bel mattino +per istrada da una donnicciola, che un altro poco il calpestava +nell'uscir di casa. Rinvoltato in poveri cenci e sudici, vagiva lamentevolmente. +La vecchia sel recò a casa, il fece allattare da +una capra e sel tirò su ed il fece andare a scuola e lo amò proprio +come figliuolo. Sperava farne un buon operaio, che fosse il +bastone della vecchiezza sua, perchè già, l'affetto de' genitori +più o meno, ha sempre della speculazione. Sennacheribbo ascoltava +a bocca aperta i racconti, che si facevano nelle veglie; e +sognava di figliuole di Re incantate, che dovevano esser liberate +dal suo valore. Quando a scuola gli cominciarono a spiegare le +prodezze di Ercole e degli altri Semidei, non pensava ad altro; +e piangeva di essere ancor bambino e di non poter girare pel +mondo, emulando i grandi esempli di valore antico. Quando fu +più grandetto e capì passati irrevocabilmente i tempi eroici, fu +per lui un disinganno amaro. Aborriva dall'ozio, ma il lavoro +servile dell'operaio gli ripugnava: aveva bisogno di faticare per +guadagnarsi un tozzo di pane e fretta di cessare di essere a +carico della sua benefattrice; sentiva profondamente la mortificazione +di essere un projetto (Re Baldassarre d'Introibo avrebbe +detto, un <i>projettile</i>) d'essere un projetto, allevato per carità, e +non meno profondamente la riconoscenza verso colei, che aveva +supplito a' genitori suoi. Frattanto scoppiò una guerra; egli +poteva aver da quindici in sedici anni, ma era alto e forte, +come se non ne avesse contati meno d'una ventina. Vedendo i +be' reggimenti, che sfilavano al suono delle bande e delle fanfare +e si recavano al campo; vedendo tanti giovani arrolarsi +allegramente; egli si crucciava. Abbandonar secretamente la +madre adottiva non osava; manifestarle il desiderio di marciare +nemmanco: e, per non affliggerla, si macerava. La buona +donna però, preoccupandosi della tristezza di Sennacheribbo, +che dimagrava, dimagrava e perdeva ogni freschezza di carnagione +e l'appetito, ed amorosamente osservando e notando, giunse +<span class="pagenum">[33]</span> +a discoprire qual baco il rodesse. Era poverella e vecchierella +e d'umil condizione, ma non di sensi volgari: sapeva amare +con disinteresse e devozione, sapeva. Aveva accolto ed +educato quel fanciullo, sperando farne il bastone della sua vecchiaia; +ma seppe sacrificare senza esitazioni la sua speranza, i +suoi disegni, al bene di lui, alla contentezza di lui. Raggranellò +alcuni suoi piccoli risparmii, chiamò il giovane e gli disse: — «Ho +scoperto il tuo desiderio. Grazie di averlo combattuto per +amor mio. Segui il tuo genio. Non ti dico di risparmiarti, perchè +non sarebbe consiglio da darsi ad un soldato. Se t'incoglierà +qualche male, sta certo che la mamma tua non ti sopravviverà. +Torna, torna presto; torna illeso e glorioso; e non +dimenticar mai la povera vecchia, che non ha altra gioia +che te».</p> + +<p>Sennacheribbo abbracciò la madre, piangendo e giubilando; +rifiutò i quattrini; corse ad arrolarsi; e partì la sera stessa pel +campo. Mandò una prima lettera, che la povera donna rilesse +cento volte; e poi, affaticato dalla istruzione prima, e quindi +dal servizio, smise di scrivere, non riflettendo ai palpiti, che +doveva provar la sua benefattrice. Succedettero scaramucce e +fatti d'armi, ai quali prese parte, e finalmente una battaglia +campale sanguinosissima, dove rimasero molte e molte migliaia +di combattenti, ma che fu vinta dagli Scaricabarilesi. Parecchie +vicine della madre adottiva di Sennacheribbo, le quali avevano +figliuoli o mariti o fratelli sotto le armi, avevano ricevute le +nuove de' loro ed erano uscite d'ambascia: ella sola non sapeva +nulla del suo diletto, se fosse superstite o soggiaciuto. +Il Generalissimo spedì, per presentare a Re Zuccone le bandiere +conquistate sul nemico, una deputazione, il cui ingresso +in Iscaricabarilopoli fu una vera festa nazionale. Tutta la popolazione +le corse incontro per vedere que' trofei; per consolarsi, +con la vista di quei trofei, de' lutti e del sangue, che +costavano. Ma la povera mamma di Sennacheribbo, dubbia ancora +del fato del figliuolo, stimando pure di non potere se non +augurar male di un silenzio troppo protratto, stette tappata in +casa, piangendo e disperandosi, e quasi imprecando alla gioia +universale che esacerbava le sue lagrime. Cominciava ad annottare, +quand'ecco sente bussare indiavolatamente all'uscio. — «Chi +sarà mai?» — s'alza, chè stava filando presso una lucerna fumosa, +<span class="pagenum">[34]</span> +guarda da una piccola grata e vede sul pianerottolo un +ufficiale di cavalleria, col braccio fasciato ad armacollo, che +batteva impazientemente la solfa con gli stivali speronati. — «Oh! +pover'a me! sarà qualche seccatura di alloggio e non alloggio». — Apre +e l'ufficiale le salta al collo e l'abbraccia stretta. +Essa lascia cader la rocca, tenta di svincolarsi e grida <i>accorr'uomo!</i> +Per tutta la scalinata si spalancano gli usci, accorrono +vicini, e che trovano? Trovano Sennacheribbo, che stringeva +la madre al petto e le diceva dolcemente: — «Come, non riconoscete +più il figliuol vostro non riconoscete, mamma? Non +mi volete dar manco un bacio? Oh così va bene. Ma piano +per carità, piano, che ho questo braccio qua ferito. Oh che +buona mamma mia!».</p> + +<p>Era proprio lui, Sennacheribbo, lui proprio, quel desso! Ferito +sì, ma con una medaglia d'oro sul petto ed uffiziale. Bagattelle! +Altro che risparmiarsi! S'era precipitato come un demonio +tra le file nemiche, conquistando una delle bandiere, che +il Generalissimo lo aveva mandato a presentare al Re, insieme +con parecchi altri gloriosamente feriti. Ora la madre sicuro che +il riconosceva! e, mezzo impazzita dalla gran consolazione, non +rifiniva mai dal carezzarlo, dal vezzeggiarlo, dal dirgli tante +belle cose. Ed i vicini e le vicine a fargli corona e festa e plauso; +ad ammirare ed interrogare, a curiosare ed importunare.</p> + +<p> — «Senti, mamma; era venuto a chiederti da dormire: sono +quattro mesi, che non ho provato un letto ammodo».</p> + +<p> — «C'è il tuo lettino. Vi metterò le lenzuola di bucato, profumate +di spiganardo».</p> + +<p> — «Ma chi va a letto senza cena, tutta la notte si dimena. +I miei compagni sono andati al banchetto del quale il Sindaco +si fa onore alle spese dei contribuenti; io no: ho voluto +venir qua da te. Che mi dai?».</p> + +<p> — «Oh poveretta me! Non ho se non un po' di pane stantìo +e del cacio di pecora. E come si fa? Tutte le botteghe son +chiuse!».</p> + +<p> — «Porta qua, che ci ho un appetito militare. E condito da +questa salsa ed in tua compagnia, il pan raffermo ed il formaggio +mi sapranno meglio d'ogni manicaretto».</p> + +<p> — «Ma perchè non mi hai scritto? Avresti trovato qualcosa +di caldo almeno!» — dice la povera donna. E non osò soggiungere +<span class="pagenum">[35]</span> +per non mortificare Sennacheribbo, — «e mi avresti +risparmiate tante angosce!».</p> + +<p> — «Oh sì, scrivere! scrivere io! se tu sapessi, mamma, quanto +pesa la penna alle mani avvezze a trattar la sciabola. Preferisco +dar la scalata ad una piazza, anzichè scrivere due +righi».</p> + +<p>Ho voluto riferirvi questa scenetta particolareggiatamente, +acciò vi persuadeste, che Sennacheribbo, in fondo, era un buon +figliuolo ed un bravo soldato. Ed ottimo soldato si era dimostro +sempre in prosieguo e bravissimo figliuolo. Da sottotenente +passò luogotenente, da luogotenente capitano, amato dai compagni, +stimato dai superiori, modello proprio dell'ufficiale zelante. +Ma, da qualche tempo, aveva perduta l'ilarità naturale; +era divenuto pensieroso e malinconico; non professava più +l'usato disprezzo pei libri, anzi leggeva di continuo e recitava +versi; fuggiva i compagni, e si dilettava nel passeggiar +solitario al chiaro di luna. Lo dicevano innamorato. Ma di chi? +Vattel'a pesca! Il fecero spiare, il tenner d'occhio; ma nessuno +potette mai scoprire la signora del cuor suo. Non un indizio, +nonchè un principio di prova, fu possibil di raccorre. A +chi tentò di barzellettar seco sull'argomento, fece quasi paura, +tanto andò bestialmente in collera; sicchè nessuno osò mai più +ritoccar quel tasto. L'umor tetro di lui era raddoppiato, dopo +il bandimento del concorso matrimoniale per la Principessa. +Scansava di ragionarne e solo emetteva qualche tronca bestemmia, +quand'altri toglieva a discorrere, ed aveva più volte dichiarato, +che, espletato il concorso, quando avesse a rendere omaggio +com'a Re ad uno qualunque di quei proci, darebbe le +dimissioni. Abbiamo già riferite le parole profferite da lui nel +giorno del tumulto contro l'autocrate d'Antibo, parole, che, per +la benignità del colonnello, gli fruttarono solo un mese di arresti +di rigore. Era appunto la prima volta, che montava la guardia, +dopo scontato quel mese di arresti, quando venne chiamato +da Re Zuccone e mandato in cerca della Principessa smarrita.</p> + +<p>Galoppa galoppa, senza mai far alto, lo squadrone giunse in +una tratta alla macchia di Valquerciame e precisamente al punto, +ch'era stato il luogo del convegno dei cacciatori. Lì Sennacheribbo +te lo spartisce in tante pattuglie, in tanti pelottoncini, +per battere la selva in ogni direzione. Imboscano con le debite +<span class="pagenum">[36]</span> +cautele, come se eseguissero una ricognizione. Cammina, cammina, +ecco, dopo lungo andare, nel più folto della macchia +sentono rammaricarsi, un gemere compresso. Seguono la direzione, +onde venivano i lamenti, e veggono e trovano, che mai +uomini e donne legati agli alberi con salde ritorte ed imbavagliati. +Erano i gentiluomini e lo gentildonne di Corte, venuti +alla caccia in compagnia della Rosmunda, per farle seguito +codazzo, corteo, scorta. La triade regio-brigantesca li aveva +fatti imbavagliare, legare ed abbandonar lì: perchè, a condurli +via, sarebbe stato un impiccio; ed ammazzarli, una crudeltà supervacanea; +ed a lasciarli liberi, avrebbero divulgato troppo +presto la notizia del ratto. I maligni dicono, che parecchi tra +gentiluomini ed i maggiorduomini... sbaglio, s'ha a dire maggiordomi +e maggiorduomini sarebbe troppo contrario al vero, +che parecchi tra costoro furono dolentissimi di non essere stati +invitati a cooperare all'attentato, e parecchio delle gentildonne +scandolezzatissime di non avere ispirato ancor esse idee di ratto. E +stavan lì da meglio che ventiquattr'ore, ed avevan passata la +notte intiera intiera, battendo i denti in nota di cicogna, crepando +di fame, scoppiando di sete, schiattando di paura. Il +capitano li fece sciogliere, rifocillare alla meglio e procedette +ad uno interrogatorio. Dal quale, sebbene le risposte di quella +gente, poco svelta per natura, e più immelensita che mai dal sonno +e dallo spavento, fossero confusissime, risultò, che, una ora all'incirca +dopo cominciata la caccia, erano stati aggrediti e sopraffatti +da' satelliti de' tre sovrani stranieri, malmenati, affunati ed abbandonati +in quel modo con le sbarre in bocca. E la Principessa? +Anche lei era stata sacrilegamente manomessa: presa e tentando +di svincolarsi e difendersi con la coltella da caccia, aveva leggermente +vulnerato l'autocrate di Antibo. Ma, insomma, aveva +dovuto cedere al numero ed alla violenza: l'avevano legata +in sella e portata via, correndo a spron battuto verso Occidente, +in direzione della frontiera, insomma.</p> + +<p>Sennacheribbo corso allo spiazzo, là dove gl'indicavano avvenuta +la lotta; e vi trovò di fatti l'erba calpesta, tracce di +sangue, qualche panno cruentato e qualche scampolo di fune. +Vide brillare un oggettucolo: corse a raccoglierlo. Era una legaccio +con fibbia d'acciaio, che evidentemente aveva dovuto staccarsi nel +contrasto dalla gamba o dalla coscia della Principessa; perchè +<span class="pagenum">[37]</span> +veramente ignoro, se la Rosmunda solesse allacciarsela al disopra o +al disotto del ginocchio: alcuni degli scrittori alemanni, che +narrano le storie scaricabarilesi, affermano l'una ipotesi, altri +l'altra; ed io nel dubbio, son di parer contrario. Sennacheribbo +raccolse ed intascò quella reliquia della rapita con maggior +devozione certo, che Odoardo III d'Inghilterra non provasse nel +raccattar la giarrettiera della contessa di Salisbury; e la lontananza +della Principessa preveniva ogni pericolo che egli potesse +imitare la disadattaggine del Re ed essere costretto a rimediare +con un <i>Honny soit qui mal y pense</i> ad un'alzata di sipario involontaria. +Poi pensò al da fare, e s'attenne al primo disegno, +che gli si affacciò alla mente e che stimò buono. Vale a dire +d'inseguire i rapitori; lasciare, che cavalli e cavalieri si riposassero +per un quattro o cinque ore; e poi, mettersi nella pesta +dei tre Re, requisire cavalli di cambio per via; sconfinare occorrendo; +raggiungere i ladroni nelle loro tane; ma non tornare +indietro, se non ricuperata la Principessa, come il Re gli aveva +imposto. Era un giuoco difficile e rischioso: i plagiarii avrebbero +avuto circa trentasei ore di vantaggio, e dovevano aver +prese mille precauzioni per assicurare sè e la preda. Ma Sennacheribbo +calcolava appunto sulla sicurezza in cui dovevano essere, +riposando su questo vantaggio e queste precauzioni. Prese +un soldato intelligente e lo spedì alla Maestà del Re, latore d'un +breve dispaccio ed incaricato d'una lunga imbasciata. Ai gentiluomini +ed alle gentildonne diede per guida un taglialegna che +li accompagnasse fuori della macchia. Ordinò ai suoi uomini di +inferraiolarsi e sdraiarsi per le terre e di riposare alquanto, mentre +alcuni comandati preparavano il rancio con la cacciagione +abbandonata da' tre Re.</p> + +<p>Lui, Sennacheribbo, inferraiolato anche lui, si sdraiò anche +lui per le terre in disparte ed avrebbe voluto sonnecchiare e +ristorarsi: ma che? Non gli riusciva di chiuder occhio. Il sangue +bollente gli scorreva impetuosamente nelle vene, come metallo +fuso ne' canaletti, pe' quali si dirama nel gettarsi una statua. +Le arterie delle tempie gli pulsavano audibilmente al pensiero, +che donna Rosmunda, per iniquo tradimento, trovavasi in balìa, +in potestà di tre malandrini senza coscienza. E, nel silenzio di +quella selva notturna, gli divenne chiaro per la prima volta, +confessò per la prima volta a sè stesso di essere innamorato +<span class="pagenum">[38]</span> +della Principessa. Non gli date del pazzo!; egli medesimo, stringendosi +sulla fronte il freddo fodero metallico della sciabola, +chiedeva, se avesse dato di volta? se un ramo occulto di follia +si dichiarasse? Un povero capitanellozzo di seconda classe, spiantato, +orfano, esposito, innamorarsi, ma quel che si dice innamorarsi +perdutamente, della erede di un Regno di seicencinquantaquattromila +trecentoventun miglio quadrato di superficie +e con <a name="corr38" id="corr38"></a>centoventitrè milioni, quattrocencinquantaseimila settecentottantanove +abitanti! Perchè non s'era presentato al concorso +matrimoniale? Appunto perchè non pazzo, appunto perchè consapevole +della distanza che il separava dalla sua donna. Amava +disperatamente. Aveva voluto negare a sè stesso quella passione +aveva chiamato orgoglio nazionale, zelo per la cosa pubblica, +devozione alla dinastia, fervore per l'onore di Casa Reale, cura +per la felicità della figliuola de' suoi Re, l'odio concepito contro +i ridicoli proci ed abominevoli. Ma ora non poteva dissimularselo: +era gelosia bell'e buona. Le passioni conculcate e contrastate +divampano con veemenza maggiore: era gelosia frenetica. +Nello agitarsi, sentì in tasca un fagottino, che, stretto fra il +suolo ed il femore, gli dava noia. Era il legaccio della Principessa. +Cacciò fuori quel gingillo, che aveva toccate le belle +membra della sua donna: e si propose di non manifestare ad alcuno +quel ritrovaticcio; di custodirlo segretamente come l'avaro +che fa del tesoro; di portarlo sul petto in quella impresa avventurosa, +che, secondo ogni probabilità, doveva riuscirgli funesta, +come un talismano. Lo guardò, lo considerò; vi piovve +sopra alcune lagrime virili; se l'avvolse al collo; se l'avvolse +intorno al polso destro, intorno al sinistro; e, senza saper quel +che si facesse, lo baciò.</p> + +<p>Non appena l'ebbe tocco con le labbra, ecco scuotersi la terra +ecco il barbaglio d'un lampo, ecco brontolare il tuono. Una folata +di vento stormì di improvviso per la foresta. Ed il giovane +sorpreso, nell'alzar gli occhi si vide dappresso una donna leggiadrissima, +tutta velluti e trine e gemme, la quale diffondeva +intorno una luce vividissima, tanto da rischiarare splendidamente +il bosco e da fare impallidire la luna che spuntava roggia ed +immensa. Sennacheribbo la squadrò dapprima attonito; ma vinta +la prima impressione di stupore, da quel cortese ufficiale che +<span class="pagenum">[39]</span> +egli era, balzò in piedi, si cavò il cimiero, le fece un inchino +umilissimo e chiese in che potesse servirla, alla bella incognita.</p> + +<p> — «Veramente, io dovrei far io questa domanda» — gli fu +risposto. — «Non mi hai tu chiamata?».</p> + +<p> — «Chiamata? io? come? quando? e perchè avrei dovuto +chiamarla, se da poi ch'io l'ho data a balia, non l'ho più vista? +se ignoro persino il suo riverito nome?» — replicò Sennacheribbo, +impermalito un po' di quel <i>tu</i> famigliare.</p> + +<p> — «O non ti sei tu cinto quel legaccio intorno al polso sinistro +e non l'hai baciato?».</p> + +<p>Il povero capitano si fece <i>ponzò</i>, come un ladruncolo catacolto +in flagranti. Divenne burbero: — «Scusi, madama, chi le dà il dritto +d'immischiarsi nelle mie faccende, di spiare i fatti miei? Sacristia! +cosa importa a lei quel ch'io fo e quel ch'io non fo? Questo affare +a lei punto non appartiene. O per Bacco, forse che io la +interrogo sul perchè va gironzoni a quest'ora sola soletta nella +macchia? faccia il comodo suo; ed io e gli altri fare il proprio, +cattera! E il tu, lo serbi per i suoi domestici, sa ella? +O guarda un po' cosa capita..».</p> + +<p>La formosissima sconosciuta sorrise: — «Ma, capitano, signor +capitano, è Vossignoria che mi viene a disturbare. Io sono la +fata Scarabocchiona: della quale avrà senza dubbio inteso parlare, +santola della Principessa Rosmunda. E le fate non parlano +in terza persona a nessuno, anzi in seconda singolare a +tutti, persino a Dermogorgone, ch'è il Re loro. Quel legacciuolo +è incantato di tal sorta, che, legandolo al polso sinistro e +baciandolo, mi si costringe ad apparire; mi trovassi lontana +centomila miglia, fossi occupata a... (stavo per dire una corbelleria) +mi è forza di apparire immediatamente. Lo avevo regalato +alla mia figlioccia; e strasecolo, nel ritrovarlo al polso +di un capitano di cavalleria con tanto di baffi. Che malgrado +le mie fatazioni la Rosmunda m'abbia a riuscire una scapatella?».</p> + +<p> — «Ah, signora fata» — sclamò Sennacheribbo raumiliato, — «scusatemi +tanto! Avrei dovuto riconoscervi subito dalla bellezza +e dalla maestà vostra sovrumana. Perdonatemi! mi vedete +turbatissimo, fuori di me. E poi non sapevo nulla nulla della +fatazione della legaccia».</p> + +<p>La fata era donna: Sennacheribbo le apponeva carne di lodola; +<span class="pagenum">[40]</span> +n'era ghiotta, come tutte, e sorrise compiaciuta: — «Ma chi +ti ha data la legaccia?».</p> + +<p> — «L'ho rinvenuta qui per le terre» — disse il giovane, e le +narrò ogni cosa: la caccia; il ratto della Rosmunda; e l'intenzione +sua di racquistarla o morire. E disse in modo, che palesava +quanto gli stesse a cuore la Principessa e quale altro affetto, +e più potente che devozion di suddito, lo stimolasse a +quell'ardimento. Ah non sempre riesce il dissimulare!</p> + +<p>La fata Scarabocchiona ascoltò tutto attentamente e comprese +quel, che il signor capitano taceva. Cavò di tasca un suo libretto +di marocchino a fermagli d'oro e legato alla cintura con una +catenella d'oro a grandi anella, lo aperse, lo percosse con la +sua verga criselefantina di squisito lavoro, lo scartabellò, mormorando +sempre:</p> + + +<div class="poem"> +<p>Per questa verga magica,</p> +<p class="i2">Pel nome del Re nostro,</p> +<p class="i2">Libro degli incantesimi,</p> +<p class="i2">Dal tuo sincero inchiostro</p> +<p class="i2">Dove que' prenci fuggano</p> +<p class="i2">Tosto mi sia dimostro.</p> +</div> + + +<p>E poi lesse alcune pagine sotto voce. Rivolgendosi quindi al +capitano: — «Come farai per raggiungere que' rapitori, prima +che siano in salvo nel girone di qualche fortezza antiboina, +exiboina od introiboina? Sai quanti chilometri di vantaggio +hanno?».</p> + +<p> — «Circa trentasei ore; farò sferzare e sforzare i cavalli; li +farò cambiare per amore o per forza, con le buone o con le +brutte, durante la corsa; giungerò con dieci uomini, giungerò +solo; ma giungerò, voglio sperare, se non per liberare la mia +Principessa, per ammazzare almeno uno de' tre monarchi e per +esser trucidato sotto gli occhi di lei».</p> + +<p> — «Sai la strada battuta da' tre Re?».</p> + +<p> — «Ne ritroveremo le orme, le vestigia; prenderemo lingua, +c'informeremo, cammin facendo. Non si tratta mica d'una brigatella, +che possa passare inavvertita affatto».</p> + +<p> — «Que' ladroni galoppavano verso i confini d'Antibo. Per +quanto isferzassi ed isforzassi i cavalli, per quanto li cambiassi, +non potresti raggiungerli mai, tanto sono montati meglio di te +<span class="pagenum">[41]</span> +e de' tuoi, e tanto è il vantaggio, che han preso. E poi, scusami, +morire senza ottener l'intento e sapendo, che non può +ottenersi per quella via, sarebbe ragazzata».</p> + +<p> — «Sua Maestà mi ha imposto di non tornare senza la nostra +Principessa».</p> + +<p> — «Ed io ti giuro, che, se non fossi qua io per assisterti, +non tornare potresti bene; ma tornare con esso lei non ti riuscirebbe. +Ma io toccherò dragoni e cavalli con questa mia verghetta +criselefantina e ne ventiquattruplerò le forze. Va, chiama +il tromba, fa che lo squadrone si raduni e salga in arcioni, +e precipitati a galoppo sfrenato dietro il fuoco <a name="corr41" id="corr41"></a>fatuo, ch'io +ti darò per guida.» E, così dicendo, percosse il suolo con la +magica bacchetta criselefantina, mormorando:</p> + + +<div class="poem"> +<p>Da le profonde viscere</p> +<p class="i2"> Di acquitrinoso suolo,</p> +<p class="i2"> Levati, o fuoco fatuo,</p> +<p class="i2"> Splendido e ratto a volo.</p> +</div> + + +<p>Immediatamente un bel fuoco fatuo, dalla fiamma azzurrina, +ristette fra le piante della macchia ad una ventina di passi da' +due: tremolava, oscillava, dondolava, s'incurvava, balzellava lievissimamente, +come la fiamma di una candela in mano di fanciulla +che cammini pian piano, guardinga. La fata proseguì:</p> + +<div class="poem"> +<p>Dove quei cani prencipi</p> +<p class="i2"> Traggon la mia diletta</p> +<p class="i2"> Questo drappello vindice</p> +<p class="i2"> Pronto a guidar t'affretta;</p> +<p class="i2"> Fa che agli empi sollecita</p> +<p class="i2"> Incolga aspra vendetta.</p> +</div> + +<p>Poi, rivolta a Sennacheribbo: — «Attergati a questa fiammella, +senza alcun sospetto, con la stessa fede cieca con cui ti si attergherà +il tuo squadrone. Quando la vedrai fermarsi e sparire, +sappi che hai raggiunti i rapitori della Rosmunda. Dipenderà +dal tuo valore, dalla tua prudenza, il liberare allora la Principessa. +Io posso consigliar gli uomini ed agevolar loro le imprese +difficili e renderle possibili; non compierle in vece loro +io. A rivederci. Se hai bisogno di me, trovandoti negl'impicci, +sai pure come chiamarmi. Ma non farlo alla leggiera». — Così +detto disparve.</p> + +<p><span class="pagenum">[42]</span>Sennacheribbo si rimase estatico, trasognato, strasecolato, strabiliando, +irresoluto, infraddue, non sapendo che si fare, a che +risolversi, a qual partito appigliarsi, che pensare di quell'avventura +e di quell'apparizione. Ed avrebbe stimato tutto immaginazione, +sogno, visione, illusione, allucinazione, fantasmagoria, +se non si fosse veduto a venti passi quel fuoco fatuo irrequieto, +che andava e veniva su e giù, che tremolava, oscillava, +dondolava, s'incurvava, s'assaettava, balzellava, come impaziente +d'incamminarsi. Fidare in un fuoco fatuo, sceglier per guida +una meteora, non sembrava al capitano veramente il più savio +dei consigli, anzi vi ripugnava, come da cosa affatto contraria +a tutte le consuetudini delle truppe in marcia. E poi, come applicare +il Regolamento? come porgli allato due cavalieri con ordine +d'ammazzarlo al primo sospetto di tradimento, alla prima +velleità di fuga? E trascurando le precauzioni imposte da' regolamenti, +non incorreva forse nelle pene comminate dal Codice +militare? non assumeva una tremenda responsabilità? Poteva avvalersi +degli spionaggi della fata Scarabocchiona? E chi gli assicurava +che fosse proprio lei quella donna? Ci son tanti che +negan persin l'esistenza delle fate! D'altronde il desiderio di +pur salvare la Principessa, cosa affatto impossibile (dovea convenire) +co' suoi mezzi naturali a sua disposizione; la tema di +passare per pauroso agli occhi di quella sedicente fata e del fuoco +fatuo istesso; la brama di adempiere e di obbedire alle raccomandazioni +di Re Zuccone; sopratutto poi l'amore e la gelosia, lo stimolavano +a profittare della scorta e dell'aiuto soprannaturale. — «Per +mal che la vada cosa può accadermi, eh? Che questo fiammazzurro +mi conduca a scavezzarmi il collo in qualche dirupo? +Vada per lo scavezzacollo! Che mi conduca ad affogar con +l'intero squadrone nella mota d'un qualche pantano? Vada +per lo affogamento! Più che una volta non si muore. Tromba, +ehi tromba!».</p> + +<p> — «Capitano!».</p> + +<p> — «Suona la sveglia! suona a raccolta! Svelti, figliuoli! A +cavallo e seguitemi! Viva la Principessa donna Rosmunda!».</p> + +<p>Ufficiali e bassaforza, furon tutti desti e pronti in un batter +d'occhio. Cattera, la fata Scarabocchiona li aveva tocchi con la +verga d'oro e d'avorio, ventiquattruplandone il vigore, il valore, +la disciplina, l'ardire, sicchè si sentivano da più di loro, +<span class="pagenum">[43]</span> +più che uomini. I destrieri vergheggiati anch'essi alla criselefantina, +nitrivano, innivano, scalpitavano, scodinzolavano, scuotevan +le giubbe, drizzavan le orecchie, tutti brio. Anch'essi valevan +ventiquattro volte più di prima. Era una bella notte serena, +stellata: i cani uggiolavano, gli allocchi bubbolavano, gli +assiuoli chiurlavano, le civette squittivano, i cuculi cuculiavano, +i gufi gufeggiavano, le rane gracidavano, i grilli grillavano, altri +insetti stridevano e gli usignuoli gorgheggiavano; mille diverse +fragranze balsamiche ed aromatiche, mille odori, mille profumi, +mille olezzi impregnavano l'aria; le stelle scintillavano, la luna +rischiarava, i fuochi del bivacco divampavano, le lanterne dello +squadrone splendevano, ed il fuoco fatuo brillava con dolce luce +ed azzurrognola, tremolando, oscillando, dondolandosi, incurvandosi, +assottigliandosi, ballonzolando, dimostrando con tutti i modi +che madre natura ha concessi a' fuochi fatui, l'impazienza di +prender l'abbrivo. Finito l'appello, messi gli uomini per due, +Sennacheribbo gli si rivolse e disse:</p> + +<div class="poem"> +<p>O splendida meteora,</p> +<p class="i2"> Eccoci pronti! Orsù,</p> +<p class="i2"> Dacci il segnale, muòviti</p> +<p class="i2"> Non indugiam di più.</p> +<p class="i2"> Per vie battute e impèrvie</p> +<p class="i2"> Selve, di su, di giù,</p> +<p class="i2"> Donna Rosmunda guidaci</p> +<p class="i2"> A trar d'affanno tu!</p> +</div> + +<p>Il fuoco fatuo si mosse, con velocità iniziale poco minore di +quella d'una palla scagliata dal cannone liscio di ventiquattro, +e dietro tutto lo squadrone, come se caricasse. I cavalli spiccavan +salti di ventiquattro metri l'uno, anzi salti della distanza, +che separa due pali del telegrafo. Sarebbe stato uno spavento +il vedere ed udire questa massa nera, preceduta da una fiammella +azzurrina, che passava con l'impeto della tempesta, con +lo scroscio del tuono, come una tromba fragorosa e gravida di +folgori: ma era notte fitta, ed i campagnuoli, i contadini, i villani, +gli agricoltori, i zappaterra, russavan tutti nei tugurii. +Galoppa, galoppa, galoppa; vola, vola e vola; divorarono le +tante miglia che conducevano alla frontiera del Regno. Frontiera, +che il monarca d'Introibo, il <a name="corr43" id="corr43"></a>despota d'Exibo e l'autocrate +d'Antibo avevan frattanto già varcata con la bella prigione.</p> + +<p><span class="pagenum">[44]</span>Rosmunda! Aveva tentato di difendersi, di svincolarsi e persino +vulnerato con la coltella da caccia Re Guasparre; aveva +poi tentato di fuggire; ma tutto indarno! l'avevano inbavagliata, +ammanettata, impastoiata, incapestrata, e gittata, e legata per +la cintura, trasversalmente sulla sella: con le braccia dietro, +come un sacco di grano e via! I cavalli eran lanciati al gran +galoppo, e venivan mutati ad ognuna di quelle stazioni, che il +prudente autocrate aveva scaglionate lungo la consolare. I tre, +giunti sul territorio antiboino e stimandosi ormai al sicuro da +ogni inseguimento e sentendosi stanchissimi da quella cavalcata +a rompicollo, risolvettero di fare un alto, anzi di far tappa e +di riposarsi alla prima osteria. Di fatti entrarono <span class="smcap">Al gallo +d'oro, buon vino e buon ristoro, alloggio e stallatico</span>; +che aveva per insegna un gran galletto giallo scarabocchiato +sul muro, accanto alla frasca canonica, col motto:</p> + +<div class="poem"> +<p>Quando questo canterà</p> +<p class="i2"> Credito si farà,</p> +<p class="i2"> Oggi no, domani sì;</p> +<p class="i2"> Patti chiari, amici cari.</p> +</div> + +<p>Il <span class="smcap">Gallo d'oro</span> era una tavernaccia isolata, di fama dubbia, +che aveva per clientela i trainanti, i cavallanti ed il contrabbandierume +dei dintorni; non offriva dunque comodi maggiori di +quelli, che tal gente richiede e paga. Il buon vino era una mistura +d'acqua di fonte, acquavite di patate, e non so che sostanze +coloranti; il buon ristoro, pane stantìo, formaggio pecorino, +salame di asino, carne di capretto e qualche volta un po' di +caccia o qualche uova od un par di pippioni, o qualche pesce +pescato nel fiume regale, che scorreva poco lontano. Ma si sa, +in viaggio, bisogna sapersi contentare: i tre Re morivano di fame, +di sete e di stanchezza; quindi smontarono, ordinarono da pranzo +e deliberarono di aspettare in quel luogo il ritorno d'un corriere, +che Guasparre spedì al comandante d'una piazza forte vicina, +acciò gli venisse incontro con due o tre Reggimenti e carrozze +ed ogni ben d'Iddio.</p> + +<p>Mentre l'oste e l'ostessa tagliavano il collo a galline e piccioni +e scendevano in cantina a prender del migliore, ancora tutt'assonnati, +come quelli, che eran stati desti in sul meglio del +dormire, e trasognati, come quelli, che per la prima volta albergavano +<span class="pagenum">[45]</span> +de' Re, l'autocrate d'Antibo disse a' compagni d'iniquità: — «Signori, +io son galantuomo. Abbiamo fatta una preda, +un bottino, una presa, una caccia, chiamatela come volete, +in comune, in società, in accomandita, <i>viribus unitis</i>, cooperando: +ed in società dovremo incontrare le conseguenze del +nostro operato».</p> + +<p> — «Pur troppo!» — sospirò Don Melchiorre, che aveva paura, +ma paura!</p> + +<p> — «Bah! tutto finirà per <i>arrangiarsi</i>,» — sghignazzò Baldassarre +V, il quale non aveva ancor ben compresa, m'immagino, +la gravità dell'atto perpetrato.</p> + +<p> — «Patti chiari, amicizia lunga. Abbiamo fermato di dadeggiar +questa femmina, subito dopo varcata la frontiera scaricabarilese. +Presto, mentre ci apparecchiano un po' di colezione, +qua i dadi e sbrighiamoci. Chi ha tempo non aspetti tempo».</p> + +<p> — «Giochiamocela piuttosto all'oca, dilettevole per chi gioca +e chi non gioca,» — propose il monarca d'Introibo.</p> + +<p> — «Un emendamento, Maestà mie. Teniamola piuttosto in comune, +finchè ogni guaio non sia terminato: allora, sorteggeremo,» — suggerì +Don Melchiorre XVII.</p> + +<p> — «Nossignori, nommaestà,» — replicò l'autocrate. — S'è +detto di dadeggiarla, dadeggiata dev'essere; s'è detto, subito dopo +varcata la frontiera, dunque adesso, subito, immantinente, +senza frapporre indugio, senz'altra tardanza. Bisogna stare alla +convenzione, al pattuito. I dadi! In tre colpi! Chi tira il punto +maggiore, se l'abbia pure. La proposta di Don Melchiorre è inaccettabile. +Vel confesso: dopo che la nostra prigione mi ha naverato +nella macchia di Valquerciame, ogni amore, ogni desiderio, +ogni misericordia è morta in me. I riguardi dovuti +a voialtri, il rispetto de' trattati, ed anche la speranza d'una +vendetta più squisita e prolungata, mi han solo trattenuto dal +segarle la gola lì per lì, dallo sgozzarla issofatto, dallo scannarla +su due piedi. Ch'io sia il vincipremio, non la farò mica +mia. Anzi la farò appendere per li capelli ad una forca di cinquanta +cubiti e ve la farò morire di fame e di strazio».</p> + +<p> — «Io,» — disse il despota d'Exibo, — «se m'ha da toccare +a me, la riterrò come ostaggio. Così, per amor di lei, perchè +non venga bistrattata o sacrificata, Re Zuccone dovrà astenersi +<span class="pagenum">[46]</span> +da ogni atto ostile. Mi servirà da parafulmine: se la +vogliono illesa, mi hanno da lasciar tranquillo guà!».</p> + +<p> — «Ed io» — soggiunse Re Baldassarre — «ritengo che nè +la Principessa; ned il padre; ned il popolo scaricabarilese +quando il monarca d'Introibo l'impalmasse, potrebbe fare altro +se non ringraziarmi e ringraziar Domineddio dello stratagemma, +dell'astuzia, del ripesco, della malizia, alla quale ci +siamo appigliati per abbreviar la faccenda ed evitare un giudizio +di plebe o di assemblea sul nostro merito».</p> + +<p> — «Benone!» — ripigliò Guasparre — «ognuno si regolerà come +giudica meglio. Su, aiutanti, procacciateci dei dadi ed un cornetto» — proseguì +poi aprendo la bussola e rivolgendosi agli +ufficiali, che stavano nella stanza antecedente, — «e fate condur +qui da noi la prigioniera».</p> + +<p> — «Sciolta, Maestà?».</p> + +<p> — «Sciolta un corno: chi ci assicurerebbe dai suoi unghioni? +e se l'avete sbavagliata, rimbavagliatela ammodo: che +non vogliamo esser disturbati dalle grida di quella pettegola, +mentre si gioca».</p> + +<p>Quell'uomo lì veniva sempre obbedito a vapore. Due minuti +dopo, erano sulla tavola un cornetto e due dadi, i quali avevano +spesso servito a contrabbandieri e ladruncoli per disputarsi +i loro lucri o per dissanguare qualche zugo: ora dovevan servire +a tre Maestà per disputarsi l'erede di un reame di seicencinquantaquattromila +trecentoventun miglio quadrato di superficie +con cenventitrè milioni, quattrocencinquantaseimila settecentottantanove +abitatori. Poi la Principessa sempre affunata +ed imbavagliata <i>ut supra</i>, fu portata dentro avvincigliata su d'una +seggiola sconnessa. L'autocrate d'Antibo le spiegò sghignazzando, +ingiuriandola e dandole del tu, ch'ella era la posta del +giuoco.</p> + +<p>Fecero alla morra chi dovesse cominciare: — «Questo è giuoco +da facchini, bifolchi e guardaporci», — dice Giordano Bruno. +Toccò a gettare i dadi per primo a Don Melchiorre, in secondo +luogo a Re Baldassarre, in terzo all'autocrate d'Antibo.</p> + +<p>Il timido zoppo agitò per un bel pezzo i dadi nel cornetto, e +finalmente li rovesciò pian pianino sul tavolo: fece tre e due.</p> + +<p> — «Tua non sarà di certo», — disse gongolando il gobbo rimbambito; +e, toltogli il cornetto dalla mano, e rimessivi i dadi +<span class="pagenum">[47]</span> +dentro e fattili ballonzolar più volte prima con la destra, poi +con la sinistra, tirò cinque e sei. — «È mia! mia! mia!», — esclamò +tripudiando com'un fauno.</p> + +<p> — «Non ancora, fratelmo!» — disse il guercio. — «Per buono, +il punto è buono. Ma chi sa, fratelmo, chi sa!». — Prende convulsamente +il cornetto, che Baldassarre aveva gittato sul desco +rincludendovi i dadi e li butta senza nemmanco agitarli.</p> + +<p> — «Sei e sei!» — gridarono gli altri due. — «Il punto di +Venere!».</p> + +<p> — «Quindi innanzi punto di Nemesi!» — corresse Guasparre: — «Signori, +questa donna, ch'è indiscutibilmente nostra per dritto +di rapina, poss'io quindi innanzi dirla esclusivamente mia, +di loro pieno <a name="corr47" id="corr47"></a>consenso?».</p> + +<p> — «Senza dubbio alcuno!».</p> + +<p> — «Posso farne quanto m'aggrada?».</p> + +<p> — «Si accomodi pure!».</p> + +<p> — «Quest'affare a noi punto non appartiene».</p> + +<p> — «Sia lodato il cielo! Senti qua, Rosmunda: io ti amava; mi +piacevi. Tu mi hai ricolmo di mortificazioni. Invece di antepormi +e preferirmi subito e senz'altro a tutti, mi hai dati un +subisso di concorrenti, tutti da meno di me, nessuno dei +quali ti era meno accetto di me. M'è stato riferito, che mi +hai dileggiato, perchè non ho gli occhi come i tuoi, che mi +hai maledetto perchè non ho un animo effeminato.... Or bene, +ci ho però visto tanto da raggiungerti; e della mia crudeltà +farai esperimento tu stessa. Appena aggiornato, appena giunti +que' tre Reggimenti che ho mandato a chiamare, sai cosa? +Farò rizzar dai guastatori le forche su quella collina, onde +si scorge il Regno di tuo padre ed il corso del fiume regale che +passa per la tua città nativa. E ti farò appendere pei capelli +alle forche. Ignuda in faccia a tanti soldati, sora schifiltosa. +E morrai di fame e di strazio lassù. E ti farò sbavagliare per deliziarmi +delle tue querimonie, de' tuoi lamenti, delle tue grida, de' +tuoi rantoli, brutta segrennaccia, pettegola! E vedremo poi +cosa potranno per vendicarti quel zuccone di tuo padre e +quelli, che ti avrebber dovuto essere sudditi; giacchè per salvarti +oramai non può più nulla nessuno, nessuno, nessunissimo!».</p> + +<p>Ed alzava la mano per lasciarle andare una guanciata, quando +<span class="pagenum">[48]</span> +una voce stentorea, che gridava: — «Sbagli!» — gli fece trattenere +il colpo e volgere il capo. Sulla soglia della stanza, con +la sciabola evaginata in pugno, stava ritto Sennacheribbo; e +dietro a lui si accavalcavano i più dei suoi dragoni. Sogghignavano +amaramente; ed il capitano a ripetere: — «Sbagli +messere! Signori, avete fatto i conti senza l'oste».</p> + +<p>La destra dell'autocrate cercò istintivamente l'impugnatura +di una spada: ma era inerme. Gridò: — «Tradimento! a me! +Antiboini, al Re vostro!» — e corse alla finestra unitamente ai +due <i>córrei</i>. Ma i loro compagni stavano affunati a coppie e distesi +per terra in un cantuccio del cortile, ed i dragoni scaricabarilesi, +posti in sentinella dovunque, spianando i moschettoni, +li costrinsero a rientrare nella stanza. In un battibaleno +vennero afferrati, ammanettati alla lor volta e trasferiti ed incatenacciati +in un bugigattolo oscuro, sebbene protestassero arrogantemente +contro questa violazione sacrilega della Maestà +Regia, del dritto delle genti, de' confini. O parlassero antiboino +od exiboino od introiboino o scaricabarilese, i soldati non davan +loro retta, anzi facevan le viste di non intenderli neppure. Ed +il capitano Sennacheribbo aveva altro in capo, e s'affaccendava +intorno alla principessa, alla sua Rosmunda, a sbavagliarla, a +scioglierne, a spezzarne, a troncarne le legature, ed impartire +ordini, perchè le preparassero qualche cordiale, un letticciuolo, +una camera. Appena sciolta, ella balzò in piedi, come per fuggire, +con gli occhi stralunati; ma, soprappresa da tremiti nervosi +e con le membra intorpidite, potè solo profferire un: <i>ohimè</i>! +e cadde svenuta fra le braccia del giovane.</p> + +<p>Non gl'invidiate l'incarico soave! Non vide mai persona più +impacciata del nostro Sennacheribbo. Il sorreggere una donna in +deliquio è sempre grave, per quanto cara la si possa avere, per +quanto innamorati se ne sia, giacchè pesa. <i>Leggiera come un uccello</i> +è una metafora tanto falsa ed esagerata che rasenta lo eufemismo.</p> + +<p>Moralmente potrà ben dirsi:</p> + +<div class="poem"> +<p>Quid levius pluma? pulvis! Quid pulvere? Ventus!</p> +<p>Quid vento? Mulier! Quid muliere? Nihil!</p> +</div> + +<p>Ma, <i>fisicamente</i>, è un altro par di maniche.</p> + +<p>Le donne pesano sempre; e svenute, sempre come insegna la +<span class="pagenum">[49]</span> +fisica, pesan di più. Ma quando poi la svenuta è la nostra sovrana, +l'erede del trono, la futura Regina di seicencinquantaquattromila +trecenventun miglio quadrato di territorio e di cenventitrè +milioni, quattrocencinquantaseimila settecentottantanove +sudditi; e che noi, che la sorreggiamo, non siamo se non un +povero capitanucolo de' dragoni, un trovatello spiantato.... mamma +mia, che imbarazzo allora! oh che impiccio! che impaccio! +che briga! che soggezione! che paura di violar qualche canone +di etichetta! Chi sa quali regole prescrive l'etichetta delle Corti +ne' casi analoghi? Chi sa quali siano le disposizioni del cerimoniale? +E come apprestarle soccorso? come farla rinvenire? Recarsela +in seno e portarla di peso su qualche letto ed adagiarvela? +Misericordia! che familiarità indebite! Spruzzarla d'acqua? +Che irreverenza! Slacciarle il busto e la gonna? Che orrore! +E non esserci una camerista per accudirla! L'albergatrice? +Ohibò! donna equivoca, schifosa, ed antiboina per giunta: +come mai commetterle la cura e la salute della Principessa? +E contate per nulla lo spavento? E se la tramortita morisse? +Che responsabilità terribile! Morire forse per mancanza di assistenza, +per trascuraggine, per pusillanimità del protettore! Il +povero capitano stava fuori di sè. Per buona ventura, gli sovvenne +del legaccio incantato. Senza lasciar di stringersi timidamente +al petto la Rosmunda che sarebbe sennò stramazzata per +le terre, sbottonò la tunica, trasse quel gingillo, che portava sul +cuore, lo ravvolse intorno al pugno sinistro e v'imprese un bacio.</p> + +<p>Non appena l'ebbe sfiorato con le labbra, ecco vacillar la terra +come tremuoto; ecco divampare come un baleno; ecco un rombo +come di tuono; ecco un vento impetuoso fischiare per gli anditi +della casupola; e restare innanzi al capitano una donna avvenentissima, +tutta velluti e trine e gemme, la quale spargeva intorno +una luce vivida tanto da rischiarare splendidamente la +stanza e da oscurare, ecclissare i torchi accesi ed il lume della +alba che incominciava a penetrare dalle finestre spalancate.</p> + +<p> — «Cara fata Scarabocchiona» — disse l'ufficiale, — «eccovi +la vostra figlioccia, sana e salva, com'io credo, ma svenuta. +Qui non ci son donne ed i miei dragoni sarebber bravi ad ammazzar +giganti, ma non sanno trattar una creaturina come questa. +L'affido a voi, dunque. Curatela voi; fate voi che rinvenga».</p> + +<p> — «Povera figliuola mia!» — sclamò la fata, e sedutasi sur +<span class="pagenum">[50]</span> +uno sgabello prese in grembo e coperse di baci la giovane sempre +in deliquio.</p> + +<p> — «Fata benedetta mia, se, come ogni fata d'un certo grado, +possedete anche voi un carro alato o tirato da draghi e da +ippogrifi, ve ne scongiuro, riconducete voi, al più presto, la +Principessa nella Reggia di Scaricabarilopoli dal padre. Frattanto +io corro a sbrigare ed aggiustare un certo conto coi rapitori; +e bramerei non aver impicci di donne qua presenti».</p> + +<p> — «Non temere; la ragazza rimane nella mia custodia. Bravo +Sennacheribbo, corri pure a far quel che occorre. Penserò io a +rintegrar la <a name="corr50" id="corr50"></a>Rosmunda nel dominio paterno. Vai, vai pure,» — disse +la Scarabocchiona, ed alzando la verga criselefantina mormorò +certi versetti:</p> + +<div class="poem"> +<p>O rosei draghialigeri</p> +<p class="i2"> Che il plaustro mio traete;</p> +<p class="i2"> Da' vostri eterei pascoli</p> +<p class="i2"> Qui qui presto accorrete!</p> +</div> + +<p>Ed ecco un elegantissimo plaustro di madreperla apparire e +ristare innanzi alla finestra come un cocchio innanzi all'incarrozzatoio, +come un treno innanzi al marciapiedi della stazione: +lo trascinavano per aria otto be' draghetti alati, dal mantello +roseo, picchiettato di violetto e con le creste e le crinier +rosse, scarlatte. La riportò dentro sulle sue braccia la Rosmunda +il cui svenimento aveva mutato in benefico <a name="corr50a" id="corr50a"></a>sopore. Incarrozzata +o meglio implaustrata che fu, mormorò questo scongiuro:</p> + +<div class="poem"> +<p>Là, dove afflitto un popolo</p> +<p class="i2"> Piange la sua signora;</p> +<p class="i2"> Là dove un padre (misero!)</p> +<p class="i2"> La sua diletta plora:</p> +<p class="i2"> Dove Reggia e tugurio</p> +<p class="i2"> Sol per costei s'accora:</p> +<p class="i2"> Volate, o draghi aligeri,</p> +<p class="i2"> In men d'un quarto d'ora!</p> +</div> + +<p>E salutò con la mano l'ufficiale; e gli disse: — «Arrivederci», — e +sparve.</p> + +<p>Sennacheribbo seguì con lo sguardo quel plaustro che segnava +come una striscia luminosa per lo ciel sereno, e si riscosse al suono +d'un sospirone che gli sfuggiva dal petto. Corse con la mano +<span class="pagenum">[51]</span> +agli occhi e li trovò molli di lacrime, che rasciugò col dorso di +quella, sgridandosi, riprendendosi, increpandosi, biasimandosi +di tanta fiacchezza in quel momento: — «Su, su! Non c'è tempo +da perdere! Altro che sospiretti e lacrimette. Occorre sbrigar +qui un'opera di sangue, che serva per esempio memorando +ai popoli ed ai Re. Il sole che sta per sorgere deve vedere +quanto nessun sole ha mai visto».</p> + +<p>Scese al pianterreno, chiamò il luogotenente e gli commise di +comandare un distaccamento, di requisire le scale a piuoli, le +corde dei pozzi e sapone e travi e zappe e badili, e di recarsi +sopra quell'altura là, poco discosta, onde si scorgeva il Reame +di Scaricabarili ed il corso del fiume regale che passava poi per +Iscaricabarilopoli, e di rizzarvi prontamente tre forche. Il luogotenente +salutò senza fiatare, e s'avviottolò subito con un picchetto. +Quindi il capitano si fece condurre dinanzi le tre Maestà +di Baldassarre V, Melchiorre XVII e Gasparre I, tutt'e tre +saldamente affunate. L'autocrate d'Antibo, che non era facile a +smarrirsi, lo sbirciò guerciamente e gli chiese con che ardire, +con quale autorità osasse por le mani sacrileghe sugli unti del +Signore? sconfinare e perpetrare scorrerie e ricatti in paese amico, +in piena pace? violare i trattati? calpestare il diritto delle genti? +Ma Sennacheribbo, che lo squadrava con un cotal riso di sdegno, +non lo lasciò perorare.</p> + +<p> — «Zitto <a name="corr51" id="corr51"></a>là! Mi meraviglierei della impudenza vostra, se non +conoscessi per prova la vostra sfacciataggine dalla discolpa +dell'assassinio di Coppa di oro. Non vi considero come Re, +anzi come rei: ed avete rotta la pace voi, senza dichiarazion +precedente di guerra. Siete briganti, banditi, masnadieri, grassatori, +ricattatori, plagiari, i quali accolti e trattati come +ospiti cari da noi, con tradimento inaudito, senza un pretesto +al mondo, avete osato rapire una fanciulla minorenne, una +principessa reale, la figliuola unica dell'ospite, rapirla inconsenziente +e trascinarla fuori Regno per poi sforzarla a nozze +aborrite, anzi per farne crudelissimo scempio. Avete trasgredito +ogni legge umana e divina: come invocarne alcuna in +difesa o scampo vostro? Da lunga pezza siete esosi a' soggetti, +aduggiate il mondo. Quest'ultima enormità colma la misura e +trabocca la bilancia».</p> + +<p> — «Ho Dio solo per giudice delle azioni mie, io» — rispose +<span class="pagenum">[52]</span> +il guercio. — «Sono Re sovrano ed indipendente. Un vassallo, +uno stipendiato di altro Re non può sindacarmi, ned offendermi. +Subisco le violenze di un matto da catena... ma il primo +assennato in cui m'imbatterò nel Regno del vostro padrone...»</p> + +<p> — «Risbagliate i calcoli. Riconducendovi prigionieri a Scaricabarilopoli, +metterei in imbarazzo grandissimo il Governo e +finireste per iscapolarla impuniti e per muoverci una guerra +di sterminio. Lasciarvi liberi, dopo avervi offesi, sarebbe ragazzata.... +e mi crederei colpevole di quanto male fareste in +avvenire. Ho pensato meglio. Stanno rizzando tre forche su +quel poggio appunto onde si scorge il Regno, ch'è dote della +nostra Principessa ed il fiume regale che passa per la città +natìa di donna Rosmunda, la quale tu, autocrate d'Antibo, +volevi appender lì per la capigliatura lunghissima, acciò vi +morisse di fame e di strazio. E lì, sarete appiccati per la gola +e strangolati tutti e tre prima che passi un'altr'ora. Così +l'uman genere, sarà libero da questa pestilenza che lo ammorba».</p> + +<p> — «Capitano,» — disse tremando il despota d'Exibo, — «signor +capitano mio! Ella scherza! Badi a quel che fa! Un +attentato simile, inaudito, non più visto, troppo caro le costerebbe».</p> + +<p> — «Caro? Mi costerà solo la vita. Mel so. Vivo certissimo +di morir dopo ignominiosamente. Mi sacrificheranno. Mi consegneranno +a' vostri successori, perchè mi strazino e tormentino +e torturino e supplizino. Sia. Mi piace. Non mi duole +pagare con un tal prezzo la soddisfazione che mi procaccio. +E se le mie carni verranno attanagliate, abbrustolate, sforacchiate, +dilacerate, dilaniate; la fama mia rimarrà fra gli uomini +eterna come il ricordo degli eroi che hanno sgombrata +dai mostri la terra. E <i>sufficit</i>. Più non vi dico e più non vi +rispondo. Tromba, suona a raccolta; tenente fate prender costoro +in mezzo: se rifiutano di camminare, piattonate! Si va +su quella montagnuola, lì dirimpetto, dove s'è recato il luogotenente +col distaccamento».</p> + +<p>Chi potrebbe esser da tanto di descrivere, benchè approssimativamente, +benchè in parte, lo sbigottimento, lo spavento, il +terrore, la sordida pauraccia di Don Melchiorre, con tutti i fenomeni +che produce, con tutte le sue manifestazioni? Non v'ha +<span class="pagenum">[53]</span> +preghiere umili, anzi abiette ch'egli non profferisse; non vi ha +scongiuri codardi ch'egli non pronunziasse; non vi ha promesse +ricche, delle quali non largheggiasse; supplicazioni, lagrime, +esortazioni, dalle quali si astenesse per tentar d'impietosire o +il signor capitano o uno de' signori luogotenenti o il sottotenente +o il foriere, o un sergente o un caporale o un soldato. +Sennacheribbo era irremovibile, i subalterni e la bassaforza +incorruttibili e devoti al capitano per modo che lo avrebber +seguìto contro il Re loro stesso, contro Domineddio medesimo. +E poi la fedeltà loro e la ferocia erano ventiquattruplicati dal +tocco della verga di fata Scarabocchiona. Il povero zoppo, stanco +dalla cavalcata, si sarebbe buttato per terra, nella polvere, +nel fango; ma le piattonate dei cavalieri lo stimolavano e lo +sospingevano innanzi.</p> + +<p>Il monarca d'Introibo, lui, rideva e camminava allegramente. +Rideva dalla gran paura del collega e camminava allegramente, +perchè tutto questo non gli pareva cosa seria, anzi uno scherzo, +una <a name="corr53" id="corr53"></a>facezia, troppo spinta, se volete, di pessimo gusto, sì, ma +fecezia di quel cervello balzano del capitano. Afforcar tre re? +Ma vi par'egli? Chi sarebbe tanto gonzo da credersela? Tre +Re, tutti insieme, in una volta, come se nulla fosse? Non se +n'è mai appiccato uno, neppure Re di contrabbando ed usurpatore, +nonchè dagli altri Principi, ma da' popoli in rivoluzione. +Ed un capitanucolo de' dragoni oserebbe mandarne in Piccardia +una triade, improvvisamente? — «Chêh! chêh! Può darsi +che voglia fare un ricatto, che tanto sia capitano dei dragoni +scaricabarilesi lui, quanto io imperator della China. E parla +così di patibolo, per ammorbidirci e cavarci una taglia maggiore. +Bisogna dunque stare sul tirato, s'è un capobanda. Ma +vedrete, appiè del gibetto si scappellerà, ci farà degli inchini +profondissimi, ci domanderà umilissimamente perdono della licenza +poetica; si metterà a' nostri ordini; anzi probabilmente +troveremo imbandito uno splendido <i>digiunè</i>, che serviranno +egli e gli uffiziali!». — Così pensava quel gobbetto o diceva ai +compagni di delitto.</p> + +<p>Ma l'autocrate d'Antibo aveva capito, lui, che i propositi di +Sennacheribbo eran di quelli che non possono scollarsi comechessia: +<i>nunquam dimoveas</i>. Interrogava, con inquietitudine dissimulata +l'orizzonte, tendeva l'orecchio e rallentava il passo e +<span class="pagenum">[54]</span> +cercava di guadagnar tempo, sperando che sopraggiungessero finalmente +i tre Reggimenti mandati a chiamare; quei tre Reggimenti +che potevano arrivare, liberarlo e sopraffare ed impiegar +tutto lo quadrone scaricabarile. — «Oh giungessero, giungessero! +Oh ne comparisse l'avanguardia!». — Oh qual terribile +vendetta prenderebbe delle parole di rimprovero che aveva dovuto +soffrire, delle angosce spaventose che stava provando. Morire? +ed in qual modo? Muoion tanti, ma lui! Muoion tanti, +anche giovani se volete e ricchi, ma infermi, ma in battaglia. +Ed anche sul letto a tre colonne, sì: ma non sono autocrati, +con tutti i mezzi per soddisfar le passioni! Lui era nato per +mandar gli altri ad impiccare, era contro natura che il caso suo +nella fine fosse un dondolo! Oh se avesse avuto modo di far +conoscere ai suoi lo sue distrette? di stimolarne il passo! Bestie +di colonnelli che non sanno comprendere, indovinare il bisogno +urgente che si ha di loro! Ma Gasparre non aveva un +legaccio incantato per chiamare in aiuto alcuna fata! e qual +fata buona avrebbe voluto adoperarsi per salvar quei mostri? +Demogorgone l'avrebbe poi flagellata con mazzafrusti di colubri +e l'avrebbe incantata chi sa in qual barbaro modo per un secolo +almeno.</p> + +<p>Il corteo si fermò sul monticello, dove il luogotenente avea +fatto acciabbattamente piantar le forche; che non eran certo costruite +secondo tutte le regole dell'arte impiccatoria, ma via, +per una volta tanto potevano servire. Già, il luogotenente non +era un carnefice, ned i soldati tirapiedi; facevano alla meglio. +Tre belle corde co' cappi insaponati si dondolavano alla brezza +mattutina, che l'aurora cominciava ad inaranciar l'oriente. Accorse +un dragone al galoppo e riferì al capitano che si vedevano +in lontananza avanzare delle forze nemiche considerevoli. Un +lampo brillò negli occhi guerci dell'autocrate antiboino; mentre +il monarca d'Introibo continuava a ridere scioccamente ed il +despota d'Exibo a frignare, a piagnucolare, a singhiozzare. +Sennacheribbo senza scomporsi o titubare disse a' suoi: — «Sbrigatevi». — Fu +appoggiata una scala a ciascun colonnino; un +soldato si appollaiò su ciascuna traversa; due altri preso di peso +ciascun Re, lo tirarono di piuolo in piuolo, finchè il primo potesse +assicurargli il capestro al collo: poi attaccarono loro delle +pietre pesantissime ai piedi legati e scesero. Sennacheribbo, che +<span class="pagenum">[55]</span> +stava fumando a cavallo, tranquillamente, come estraneo alla +cosa e noncurante, si cavò la spagnoletta di bocca, sputò e +disse: — «Giù!». — Le scale furono sottratte ai tre meschini, +i quali travolsero stranamente il volto per la rottura delle vertebre +<a name="corr55" id="corr55"></a>cervicali nelle estreme convulsioni dell'agonia. In quell'istante +comparve il sole sull'orizzonte e percosse coi primi raggi +le facce livide dei tre regnatori, i quali traevan calci al rovaio.</p> + +<p> — «Suonate a raccolta;» — vociò il capitano, quando fu tutto +compìto, rompendo il silenzio prodotto dall'orrore che ingombrava +gli animi de' soldati non assueti ad assistere a tali giustizie e +molto meno ad aver parte in esse. E certo se non ci fosse stato +quel ventiquattruplicamento di ferocia, di ardimento e di disciplina +cagionato dalla vergata della fata Scarabocchiona, non +avrebbero avuto animo di obbedire al capo loro, per quanto caro +l'avessero. Lo squadrone si riformò in ordine di marcia, discese +dalla montagnuola e ripassò felicemente la frontiera mezz'ora +prima che i tre Reggimenti antiboini giungessero sul luogo del +supplizio, ed esterrefatti e raccapricciando riconoscessero e disimpiccassero +i tre cadaveri regi che facevano il penzolo. Non +sapevano spiegarsi la cosa; cominciarono a capirla dopo interrogati +i cortigiani legati ed asserragliati nella bettola del Gallo +d'oro: ma capacitarsene proprio, non sapevano! Intanto i dragoni +scaricabarilesi corsero a spron battuto fino alla prima piazza +forte della patria loro. Lì giunto, il capitano Sennacheribbo si +presentò al comandante e si costituì prigioniero dopo avergli +narrato minutamente e particolareggiatamente l'impresa condotta +a termine. Il povero comandante strabiliò, spaventato delle conseguenze +che il triplice regicidio porterebbe e pel capitano e pel +paese; suggerì dapprima a questo di fuggire. — «Fingerò di +non averla visto! si salvi dove e come può». — Ma, rifiutando +Sennacheribbo di sottrarsi alla responsabilità degli atti suoi, lo +fece tradurre in castello e spedì subito per istaffetta un rapporto +al Ministero domandando istruzioni.</p> + +<p>In que' due giorni Scaricabarilopoli era stata sottosopra. Ogni +ora si divulgava qualche notizia strana e terribile, e con una +progressione, un crescendo rapidissimo si giunse all'inverosimile, +all'assurdo. Prima la disparizione della Principessa! poi la notizia +del ratto. Un deputato interpellò il Ministero sulle voci che correvano +intorno alla reda del trono, voci che giustamente turbavano +<span class="pagenum">[56]</span> +ogni cittadino devoto alla sua patria ed alla dinastia. Il Presidente +del Consiglio sciorinò una lunga pappolata, in cui dovette confessare +che la Principessa era stata furata da' tre Re proci, con +procedere indegno, violando l'ospitalità concessa loro, violando +il giuramento d'ammissione al concorso, violando ogni regola +d'onestà. Chi non si sarebbe fidato? Quindi il Ministero non +era da incolparsi d'imprevidenza. Annunziò nel contempo di +aver mandato ordine agli incaricati d'affari di Sua Maestà presso +le Corti d'Antibo, d'Exibo e d'Introibo di protestare contro +l'eccesso inaudito e di <i>reclamare</i> l'immediata riconsegna della +Principessa. Aspettare risposte: dopo le quali proporrebbe importanti +risoluzioni alla Camera. Ma la quistione stare pel momento +nel periodo delle trattative diplomatiche e quindi non +doverglisi chiedere altro. Fu proposto un voto biasimo, e di +mettere in istato di accusa il Ministero, perchè aveva fatto mancare +alla Principessa una scorta sufficiente e tale da poterla salvare +da un colpo di mano e tutelarla; perchè aveva lasciato +sfuggire i rapitori, i quali pure avevano da fare un lungo viaggio +per toccar la frontiera; e perchè conveniva di non aver saputo +prendere alcun provvedimento adatto a ricuperar la rapita. +Bisognò fare evacuar le tribune pubbliche, sospender più volte +la seduta. Ma finalmente l'ordine del giorno di censura fu votato +alla unanimità dei Deputati presenti e votanti: e la messa in accusa +dei Consiglieri della Corona ad una maggioranza imponente. +Ed al povero Re Zuccone, che straziato dal dolore aveva quasi +perduto l'appetito, convenne ancora occuparsi della composizione +di un Ministero nuovo, vedere uomini politici, mercanteggiar con +essi. I primi atti del nuovo Gabinetto furono un proclama al +popolo, un discorso programma alla Camera, una Nota a tutte +le Potenze amiche, un <i>ultimatum</i> all'autocrate d'Antibo, al monarca +d'Introibo ed al despota d'Exibo; ed il fare imprigionar +(a richiesta loro) i Ministri precedenti per sottrarli al furor popolare. +Giacchè il popolo, il quale, come sappiamo, travedeva +per la Rosmunda, ingombrava minacciosamente le strade della +città ed aspettava che i Ministri uscissero dalla sala del Parlamento +per istrascinarli a coda di cavallo, impeciarli e appiccar +loro il fuoco. Nè, sebbene fosse tarda notte, alcuno pensava +a rincasarsi. Quanto ad adoperar l'esercito contro un popolo che +<span class="pagenum">[57]</span> +tumultuava per devozione alla dinastia, non era da pensarci, +ecco!</p> + +<p>Poche ore dopo, allo spuntar del sole, si diffonde la nuova +del ritorno della Principessa, ricondotta nella Reggia della fata +Scarabocchiona sua santola in un plaustro di madreperla, tirato +da quattro mute di draghetti volucri, color di rosa, picchiettati +di violaceo, con cresta, bargigli, giubbe, e coda del +più acceso scarlatto! Tutta Scaricabarilopoli si radunò sotto +le finestre del palazzo reale. E quando finalmente la Principessa +pallida, convulsa, ma sorridente, comparve col padre sulla balconata +per salutar la folla, fu un plaudire, un acclamare, un +tripudiare da frenetici; fu un piangere universale; fu un ruggito +che domandava vendetta contro gli offensori della bella creatura. +La Principessa fè cenno con la mano di chieder silenzio e di +voler parlare. Tutti tacquero. Con voce timida e tremante ringraziò +di tanto affetto, pregò i buoni Scaricabarilopolitani di +calmarsi, di aver fiducia nel Governo e.... di lasciarla riposare. +La folla rispose con un'ultimo evviva e quindi sgombrò dal +piazzale silenziosamente.</p> + +<p>Poi si seppe che era stato il capitano dei dragoni Sennacheribbo, +trovatello educato per carità da una povera vecchia dimorante +nel vicolo Scassacocchi, arrolato volontario undici anni prima +e promosso uffiziale e decorato della medaglia d'oro al valor militare +per aver presa una bandiera in battaglia al nemico, quello +che alla testa del suo squadrone aveva miracolosamente raggiunti +i rapitori varcando la frontiera e riacquistata la Rosmunda. +De' fogli volanti davano una biografia fantastica e cerebrina del +capitano. Le mure furono ben presto imbrattate dovunque di <i>Viva +Sennacheribbo! Viva il salvatore della Principessa!</i> I fotografi cavaron +fuori tutte le negative che rappresentavano ufficiali dei dragoni, +e spacciarono a prezzi esorbitanti de' ritratti apocrifi del +prode. Il popolo si recò al vicolo Scassacocchi e s'impossessò +della madre adottiva del capitano e la portò in trionfo, processionalmente. +Venne aperta una sottoscrizione per offrirgli un +dono nazionale. La sera tutta la città era illuminata spontaneamente: +non c'era povera finestruccola, misero abbaino dove +non si scorgesse un lucernino, un tegame con grasso e lucignolo +acceso, una candela circondata di carta almeno.</p> + +<p>La dimane si riseppero finalmente molti particolari della spedizione; +<span class="pagenum">[58]</span> +e che Sennacheribbo aveva pensato bene di far giustizia +sommaria e che Guasparre I, Melchiorre XVII e Baldassare +V avevan fatto un ballo in campo azzurro, e che il capitano +si era costituito prigioniero in una delle fortezze dello Stato. +Era di venerdì e tutta Scaricabarilopoli giocò il terno uno, cinque +e diciassette, <i>i numeri del capitano</i>, come dicevano. Bisognò +mettere questurini e sentinelle alle prenditorie, tanta era la calca +di popolo che si affollava per giocare; i botteghini rimasero +aperti tutta la notte, senza svacantarsi mai: uno usciva e dieci +entravano. Il sabato poi convenne ritardare l'estrazione fino alle +cinque per cansare disturbi. Veramente, per fortuna delle Finanze +scaricabarilesi, l'uno, il cinque e il diciassette non uscirono: +anzi i cinque numeri estratti furono: il tre, il trentanove, +il ventuno, il sessantadue ed il cinquanta.</p> + +<p>Tre, cioè i tre Re; trentanove, cioè impiccati; e ventuno vuol +dir Baldassarre, sessantadue Guasparre e sessanta Melchiorre, +come insegna la <i>Smorfia o Libro dei sogni</i>: quindi nessuno osò +mormorare contro Sennacheribbo, ed il popolo sovrano confessò +di aver mancato d'acume e di senno e di non aver saputo interpretare +i fatti e cavarne i numeri buoni.</p> + +<p>Frattanto il Governo teneva sicura la guerra co' tre Reami +circostanti e finitimi; immancabile. Si spingevano gli armamenti +con alacrità somma. Al Ministero della Guerra, ne' magazzini +militari, ne' polverifici, negli arsenali si lavorava giorno e notte. +Si allestiva l'armata, si richiamavano i contingenti sotto le bandiere; +si mettevano in assetto le fortezze; si chiedevano denari +alla Camera, che votò un credito illimitato al nuovo Ministero +e con un ordine del giorno gli commise di mantenere intatto il +decoro del paese. Un secondo proclama del Re Zuccone al popolo +espone gli avvenimenti e la situazione. La violazione +d'ogni fede perpetrata da' tre Re veniva stigmatizzata. Il Governo +ed il Capo dello Stato ripudiavano ogni partecipazione, +ogni responsabilità nella terribile rappresaglia eseguita <i>motu +proprio</i> dal capitano Sennacheribbo, il quale, incaricato soltanto +d'imprendere minute indagini sulla sorte della principessa Rosmunda, +aveva preso poi su di sè d'inseguirne i rapitori, di +sconfinare inseguendoli e di vendicare l'oltraggio fatto al paese +ed alla dinastia in un modo che e quello e questa dovevano +disconfessare. Il capitano sarebbe giudicato dal Senato +<span class="pagenum">[59]</span> +costituito in Alta Corte di giustizia per attentato alla sicurezza +dello Stato, a norma dell'articolo trigesimosesto dello Statuto, +come quegli che esponeva la nazione al pericolo di guerra. La +quale quando scoppiasse, sebbene non voluta dal Governo scaricabarilese, +non provocata, non desiderata, il popolo avrebbe +pure incontrata sicuramente e sostenuta vigorosamente. Così diceva +press'a poco il manifesto di Re Zuccone.</p> + +<p>Ben presto giunsero ambasciatori straordinari da' nuovi Governi +de' tre Reami finitimi. In Antibo, non essendovi eredi al +trono, s'era <a name="corr59" id="corr59"></a>costituito un Triumvirato militare; due generali di esercito +ed un ammiraglio avevano ridotto nelle loro mani la cosa +pubblica, s'erano costituiti in Governo provvisorio e convocato +una Costituente eletta con le urne custodite dai pretoriani. In +Exibo era succeduto a Don Melchiorre un cugino in quarto grado, +uomo giusto ed integro, sano di corpo e di mente. In Introibo +l'erede presuntivo era stato ucciso a furor di popolo, tutti i principi +erano fuggiti e s'era proclamata una Repubblica posticcia. +Cotesti ambasciatori non venivano nè per dichiarar guerra, +nè per chieder soddisfazioni tanto inaccettabili che il richiederle +equivalesse ad una dichiarazione di guerra. Anzi, ognun +d'essi aveva istruzioni secrete conciliativissime. Nessuno dei tre +nuovi Governi pretendeva che il Reame di Scaricabarili fosse +responsabile delle gesta del capitano Sennacheribbo; tutti deploravano +e qualificavano severamente il tentato ratto della Rosmunda, +e domandavan solo una riparazione d'onore alle rispettive +bandiere ed il castigo del capitano. Secretamente il Triumvirato +Antiboino ed il governo provvisorio Introiboino significavano +d'esser disposti anche a transigere su questi due punti, +pur che venissero riconosciuti dal Governo di Re Zuccone: ed +il nuovo despota d'Exibo aveva incaricato specialmente il suo +messo di un autografo di scusa e di rimpianto particolare per +l'accaduto, da rimettersi all'Infanta. Il vero è che nessuno de' +tre afforcati era rimpianto; che ne' loro paesi ognuno diceva: — Ci +abbiamo gusto! Grazie sien rese al capitan Sennacheribbo. — Sarebbe +difficilissimo di muover guerra al Re di Scaricabarili, +quando l'opinione pubblica di Antibo, Exibo, ed Introibo v'era +assolutamente, recisamente contraria. Inoltre e gli erarii e gli +eserciti di quegli Stati erano disorganizzati per modo dallo sgoverno +e dalle dilapidazioni e dalla inettezza di Guasparre, Melchiorre +<span class="pagenum">[60]</span> +e Baldassarre, che la guerra non avrebbe potuta esser +mossa con alcuna probabilità di vittoria. Quindi i tre ambasciatori +si mostrarono arrendevolissimi; l'Infanta rispose anch'ella +con un chirografo alla lettera del successor di Melchiorre XVII; +Re Zuccone riconobbe il Triumvirato militare Antiboino ed il +Governo provvisorio Introiboino; le bandiere de' tre Stati finitimi +furono issate solennemente innanzi alla Reggia di Scaricabarili +e salutate ciascuna da centun colpo di cannone; la Corte +prese il lutto e fece celebrar delle messe pel riposo delle anime +e del monarca e del despota e dell'autocrate. Quanto al capitano, +gli ambasciatori presero atto delle dichiarazioni contenute +nel manifesto e nelle note di Re Zuccone, si dichiararono pieni +di fiducia nella imparzialità del Senato scaricabarilese e protestarono +di aspettarne il verdetto, nel quale anticipatamente si +acquetavano.</p> + +<p>Ed il Senato del Regno venne convocato in Alta Corte di +giustizia per giudicare il capitano dei dragoni di seconda classe +cavalier Sennacheribbo Esposito, imputato di attentato alla sicurezza +dello Stato e di indisciplina, per aver senza alcun ordine +sconfinato ed impiccati tre Re, esponendo il paese al pericolo +di una guerra esterna. L'imputato poi venne tradotto +dalla fortezza, in cui veniva custodito, nelle carceri giudiziarie +della Capitale. Vi era appena da un paio d'ore, quando lo invitarono +a scendere in parlatorio. C'era l'azafatta della Principessa, +accompagnata da un ufficiale d'ordinanza di Sua Maestà, il quale +stava discretamente in disparte nel vano di una finestra, guardando +nel cortile. L'azafatta, approssimativamente a Sennacheribbo, +gli disse a bassa voce: — «Signor capitano, io vengo +incaricato dall'Altezza della principessa Rosmunda di ripetere +da Lei un oggetto di pertinenza della prefata e sullodata Altezza +che Ella presentemente ha in custodia. La esorto dunque +a consegnarmi l'oggetto stesso in un plico suggellato, acciò +ch'io possa recarlo nelle mani dell'augusta Infanta, sua, mia +padrona (Dio guardi!) senza nè vederlo nè conoscerlo. Faccia +dunque il plico su quel tavolino e lo suggelli e mel consegni, +acciò ciascuno di noi per parte sua adempia scrupolosamente +i voleri della riverita nostra Principessa!».</p> + +<p>Ed indugiando Sennacheribbo, senza rispondere ad obbedire, +l'azafatta cavò dalla taschetta di velluto che le pendeva allato +<span class="pagenum">[61]</span> +una busta, la baciò devotamente e ne trasse un foglio che mostrò +al capitano; il quale vi lesse: — «La latrice del presente sarà +creduta ed obbedita da chiunque m'ama. Rosmunda; <i>manu +propria</i>». — Il giovane nulla disse: s'accostò allo scrittoio si +<a name="corr61" id="corr61"></a>tolse dal seno la giarrettiera che vi occultava: e gli parve di +strapparsi il cuore dal petto. La <a name="corr61a" id="corr61a"></a>chiuse in una scatolettina di +cartone che involse in un gran foglio bianco e legò con lo spago +e suggellò più volte con l'anello che portava in dito; e consegnò +l'involtino all'azafatta. La quale con un lieve inchino soggiunse: — «Riferirò +all'Altezza Sua la prontezza, con la quale +Ella ha ha obbediti gli ordini». — E si allontanò con l'ufficiale +di ordinanza. Sennacheribbo, che non aveva aperte le labbra, +venne ricondotto nella sua cella.</p> + +<p>Appena vi fu rinchiuso e si vide solo, andò a buttarsi col +capo in giù sul letto, e, premendo la bocca sul guanciale e mordendolo +per soffocare e smorzare almeno i singhiozzi, cominciò +a piangere disperatamente, proruppe in un pianto dirottissimo. +Gli pareva d'aver tutto perduto, perdendo quell'arnese della +donna amata, che apprezzava non per l'incanto, anzi perchè +portato da quella: difatti, non gli era mai venuto in mente di +adoprarlo, d'evocar la fata Scarabocchiona, di domandare aiuto +a costei: nè gli sarebbe mai venuto un tal pensiero, che avrebbe +preferito di morir di morte ignominiosa sul patibolo al dovere la +propria salvezza ad una femmina, ancorchè fata, ancorchè dea. — «Gratitudine +principesca!» — pensava egli. — «Ho servito. Mi +buttan via come un limone spremuto! L'ho salvata, l'ho vendicata, +sapendo che potrebbe costarmi la vita; e neppure un mezzo +ringraziamento. Se questo cencio d'un legaccio, ch'io serbavo +più gelosamente che il credulo devoto non custodisca una reliquia +di Santo, mi vien ritolto senza una parola amica, benigna! +Ed il Re! lui mi aveva promesso!... Ma non mi meraviglio di +quello lì, forse costretto a tiranneggiarmi da riguardi e considerazioni +politiche... Lei però, lei che senza di me a questa +ora sarebbe morta vituperata fra gli strazî, lei che sa quel +che ho sofferto, mostrarmi un po' di benevolenza poteva, un +di riconoscenza, un po' di memoria! Nossignore! E questo popolaccio +che comincia dal celebrarmi e dall'applaudirmi e poi, +mutato il vento!... Basta! l'ho amata! ho potuto documentare +questo amore col più ardito fatto e feroce che registrino le +<span class="pagenum">[62]</span> +nostre istorie; ho potuto camparla: l'ho sorretta un istante svenuta +con queste braccia... o non sono premiato abbastanza? E, +checchè faccian di me, gli uomini non potranno dimenticarmi: +ho cambiato l'indirizzo della storia di più popoli; sono comparso +come <i>deus ex machina</i> ed ho fatto prendere un altro corso +agli eventi; ho fatto impallidire le fame de' classici liberatori +di popoli, de' Bruti e degli Armodî. Eppure.... Ah! pensiamo +piuttosto alla povera mamma mia, che deve soffrir tanto adesso +che morrà di certo nel vedermi tradurre al patibolo od al luogo +della fucilazione e che ho tanto mal ricompensata delle cure +dell'amor suo gentile».</p> + +<p>Venne il giorno del giudizio. Non un membro del Senato chi +mancasse. Le tribune pubbliche erano stivate: giornalisti e corrispondenti +d'ogni paese eran venuti ad assistere al memorando +processo, ad estenderne il resoconto, a notare impressioni. Una +folla sterminata si accalcava intorno al palazzo senatoriale. La +truppa era stata consegnata.</p> + +<p>Il Commissario del Governo lesse l'atto d'accusa: sarà inutile +il riferirlo, perchè ognuno può figurarsi cosa deve essere quel +monumento dell'eloquenza scaricabarilese. I colori erano caricati, +Sennacheribbo, uomo profondamente crudele, avventuriero +sorto dal nulla, non aveva operato per zelo dell'onor dinastico +e nazionale, anzi per isfogare odii e rancori personali verso i +tre Re, e per manomettere in loro la dignità regia. Tutti i Principi +esser solidali; una monarchia non dover mai permettere che +de' monarchi vengano manomessi. — «L'accusato asserisce di essere +stato coadiuvato da una fata, che sarebbe santola della +nostra augusta Principessa. Signori Senatori, i registri battesimali, +i registri dello Stato Civile della dinastia tenuti dal +Presidente appunto di questo augusto Consesso, non mentovano +in modo alcuno questo intervento soprannaturale. Chi è +che ignori lo fate essere una finzione, con la quale si trastullano +i ragazzi e che la pedagogia condanna? Fate non ce n'è; +non c'è alcuno Scaricabarilese vivente che possa affermare con +sacramento di averne vista una, e la ragione dimostra che +non possono esserci. Certo vi è qualcosa di straordinario negli +avvenimenti onde ci occupiamo, che non può spiegarsi con +l'andamento solito degli eventi umani. Ma, Signori, tutte le +facoltà di teologia delle nostre Università v'insegnano che se +<span class="pagenum">[63]</span> +fate non ce ne sono, c'è però il diavolo. E col grande arcidiavolo +dello 'nferno mi giova credere che il capitano Sennacheribbo +Esposito, vergogna eterna della uniforme de' dragoni +scaricabarilesi, abbia stretto un patto sacrilego. Balzebù gli +ha fatto fornire in poche ore di notte quella corsa prodigiosa +dalla macchia di Valquerciame alla osteria del <i>Gallo d'oro</i>. A +Satanasso egli ha affidato l'augusta erede del trono, perchè +dall'osteria del <i>Gallo d'oro</i> venisse restituita nella Reggia paterna! +Ad Astarotte e Belfegor sicuro, qualunque sia la forma +che hanno assunta. E da Calcabrina e Draghignazzo aspetta +per fermo aiuto, che vengano a liberarlo dalle mani della giustizia. +Ma voi farete stare a dovere lui e tutti i trentamila +diavoli infernali».</p> + +<p>Dopo l'orazione stupenda del Commissario regio, si procedette +allo interrogatorio dell'imputato. Sennacheribbo raccontò +le cose molto semplicemente, tacendo solo del modo in cui gli +era apparsa la fata, non parendogli opportuno divulgare il secreto +del legacciolo, ch'egli immaginava la Rosmunda desiderare +che rimanesse occulto. Richiesto perchè avesse mandato a +Fuligno i tre Re, o per ordine o per suggerimento di chi, rispose: — «Da +me, per ordine e suggerimento della coscienza +mia. Feci giustizia di tre persone eslegi, che sarebbero andate +impunite senza l'ardimento mio, per vendicar l'onore del +nostro paese, offeso nella principessa, e per liberare l'uman +genere da tre mostri».</p> + +<p>Richiesto se avesse avuto piena coscienza del fatto e ne avesse +prevedute le conseguenze: — «Tutte,» — rispose. — «Sapeva +che sconterei col capo quell'opera meritoria. E ho persino +annunziato a que' tre, presenti buon numero dei miei soldati, +che potranno testimoniarne».</p> + +<p>Interrogato se avesse motivi di rancore personale contro una +o tutte le sue vittime ed invitato a dare spiegazioni intorno +alle parole profferite nel giorno del tumulto popolare contro +l'autocrate d'Antibo, parole che per l'indulgenza eccessiva del +colonnello gli avevan fruttato un solo mese di arresti di rigore, +rispose: — «Pronunziai quelle parole perchè indegnato dall'assassinio +del povero Coppa di oro. Non poteva certo premeditare +allora la impiccazione de' tre Re, come non poteva prevedere +in alcuna guisa che rapirebbero la Principessa e ch'io +<span class="pagenum">[64]</span> +avrei la fortuna di raggiungerli e il modo di castigarli. Un +sol motivo di odio aveva contro di loro, e questo è comune a +tutti gli Scaricabarilesi: tutti, credo, erano sdegnati che tre +deformi d'animo e di corpo osassero pretendere alle nozze della +figliuola del Re nostro ed alla signoria del nostro paese».</p> + +<p>Interrogato sulla partecipazione dei subordinati negli impiccamenti, +rispose, assumendone tutta la responsabilità: — «I miei +soldati non discutono, obbediscono. Al comando mio avrebbero +fatto qualunque cosa, appunto come domani, ne giuro e +ne scommetto, saranno pronti a fucilarmi sull'ordine del nuovo +capitano loro».</p> + +<p>Venne quindi proceduto all'audizione dei testimoni, che raccontarono +particolareggiatamente tutti i fatti da noi narrati e +confermarono in ogni punto la narrazione di Sennacheribbo. +Della fata potevano dir nulla, nessuno avendola vista: ma affermarono +d'essersi sentito raddoppiare a mille doppi il vigore del +corpo e dell'animo, e di aver avuto per guida nella portentosa +galoppata il fuoco fatuo. Quando interrogarono il luogotenente, +che comandava interinalmente la compagnia, Sennacheribbo +chiese di potergli rivolgere una domanda: — «Tenente, se domani +Ella fosse comandato con un pelottone per fucilarmi, +disubbidirebb'Ella? Cred'Ella che alcun uomo dello squadrone +rifiuterebbe l'obbedienza?».</p> + +<p> — «Capitano,» — rispose il luogotenente, — «Ella è stato +per me padre e fratello; e non per me solo, anzi per tutti +noi. Ella ci ha educati e rotti alla disciplina, all'obbedienza +passiva. Noi seguimmo sempre le sue norme i suoi dettami: +persevereremo nelle abitudini ch'Ella ci ha imposte e che son +per noi una seconda natura. Se domani fossimo comandati, +La fucileremmo senza mormorare. Ma, se toccasse a me d'esser +comandato, mi farei saltar lo cervella appena tornato in +caserma; e così, metto pegno, farebbe ogni altro ufficiale, +graduato o milite dello squadrone». — Era esaurita la lista +dei testimoni, quando il Presidente dell'Alta Corte di giustizia, +ricevuto un piego da un usciere, e, lettolo, alzandosi in piedi +disse ai colleghi: — «Osservandissimi ed onorandissimi colleghi; +La Altezza reale della principessa Rosmunda chiede con la +presente lettera del suo primo gentiluomo di camera, di essere +ammessa a dare degli schiarimenti, che assicura importantissimi +<span class="pagenum">[65]</span> +per la causa sottoposta al profondo vostro senno ed +allo imparzial giudizio; e mi fa annunziare di essere nelle +sale di aspetto del Senato. In virtù dei poteri discrezionali +del Presidente, io penso opportuno di udire le dichiarazioni +dell'Altezza Sua, e nominerò una deputazione che vada ad +incontrarla e la introduca nell'aula».</p> + +<p>Sennacheribbo divenne pallido come un cadavere, e corse con +la mano al petto per frenare alquanto i battiti del cuore. Tutti +i Senatori, tutti gli astanti si alzarono in piedi e la principessa +Rosmunda, pallida anch'essa, fece ingresso nell'aula accompagnata +dall'azafatta e dalla deputazione del Senato, e appoggiata +al braccio d'uno de' vice-presidenti. Pallida sì, co' grandi occhi +bruni un po' smorti, ma onestamente baldanzosa. Il Presidente +le fece un'arringa complimentosa, discretamente sgrammaticata, +e le disse che l'Alta Corte era pronta ad ascoltare +con attenzione religiosa le importanti comunicazioni che Sua +Altezza aveva annunciate. La Principessa ringraziò cortesemente, +senza sgrammaticare: pregò tutti di sedere, e poi narrò per +disteso la sua avventura e quanto avea sofferto; e la violenza +e gl'insulti e il ratto e l'affannamento e la corsa sfrenata e la +partita a dadi e le minacce dell'autocrate d'Antibo, alla imbavagliata +e la mano alzata per ricaderle sulla guancia... Tutti +fremevano. Narrò il sopraggiungere del capitano Sennacheribbo +e lo incantesimo del legacciolo donatole dalla santola, la quale +era fata. E per avvalorar la sua testimonianza, acciò messer lo +Commissario regio e gli altri scettici dell'adunanza non s'incocciassero +nel negare, la si chinò modestamente, con tutta modestia, +e sollevando un lembo appena della veste prolissa e +tanto lievemente che a stento venne scorta la punta delle scarpette +ricamate, sciolse la giarrettiera; e se la ravvolse intorno al +polso sinistro e v'impresse un bacio.</p> + +<p>Non appena l'ebbe tocca con le labbra, ecco scuotersi la terra +come pel tremoliccio, ecco sfolgorare un lampo, ecco il rombo +d'un tuono. Un soffio di vento sibilò sotto le ampie vôlte dell'aula +e fece tintinnar le invetriate, ed agitarsi le tappezzerie, +i cortinaggi, le tende, i fiocchi. E gli astanti fra sorpresi ed +esterrefatti videro comparire un plaustro di madreperla tirato +da quattro paia di dragoncini, leucotteri color di rosa, moschettati +di viola con le criniere e le creste e le ali di fiamma. E +<span class="pagenum">[66]</span> +nel plaustro sedeva una donna avvenentissima, tutta velluti e +trine e gemme, dalla quale si diffondeva come una luce che +rischiarò <a name="corr66" id="corr66"></a>splendidamente l'aula e fece impallidire i raggi del +sole meridiano. Il plaustro ristette ai piedi del seggio del Presidente; +la fata smontò ed appressandosi alla figliuola ed abbracciandola, +le disse: — «Che vuoi Rosmunduccia?» — e le diè +un bacio proprio di cuore.</p> + +<p>Un mormorio di ammirazione, di meraviglia, di stupore, di +curiosità ed anche di spavento superstizioso, guizzò (scusate +l'espressione impropria), serpeggiò per la folla. Difatti, pensate +un po', all'esistenza delle fate ci crediamo su per giù tutti, +come all'esistenza degl'ippogrifi, degli ippotragelafi, degl'ircocervi, +ma, se ho a dirla schietta, <i>il ver convien pur dir quand'e' +bisogna</i>, un ircocervo, un ippotragelafo, un ippogrifo, una fata, +son cose che non ho mai viste al mondo mio: e mi venissero a +dire che al Pincio c'è una carrozza tirata da ircocervi, che la +Compagnia equestre all'Argentina ci ha degl'ippogrifi, che nelle +stalle del Quirinale c'è un ippotragelafo, che nell'aula del Senato +del Regno c'è una fata con la sua brava verga criselefantina +ed un plaustro tratto da otto draghettini rosei, io non +saprei resistere alla tentazione per quanto incurioso io mi sia. +E benchè il frequentare il Pincio sia il più insulso degli spassi, +il frequenterei; e benchè l'assistere alle rappresentazioni equestri +sia gusto plebeo, prenderei un biglietto per questa sera +stessa; e benchè le sedute del Senato non sogliano essere divertentissime, +farei a pugni per entrare nelle tribune. Anche in +Iscaricabarilopoli, sebben si parlasse molto di fate ai bimbi, +nessuno ne aveva mai viste, e molti dubitavano dell'esistenza +loro ed accampavan cavilli ed arzigogoli per dimostrar che +non ce ne puol essere. Ed insomma era la prima volta in tutta +la <i>Storia Universale</i> che una fata compariva innanzi ad un Senato +costituito in Alta Corte di giustizia; caso che molto probabilmente +non si rinnoverà mai più, mai più. Dunque tutti gli spettatori +si pressavano, si pigiavano, si accalcavano, si alzavano +sulla punta dei piedi, si spingevano, si appioppavan gomitate; +tutti volevan vedere la fata Scarabocchiona ed il plaustro di +madreperla ed i quattro dragoncelli. E se li mostravano a dito +e stupivano e strasecolavano.</p> + +<p>Disse la Rosmunda: — «Cara santola, scusate l'incomodo: +<span class="pagenum">[67]</span> +ma, ve ne prego, raccontate anche voi a questi Signori qui, +come sono andate veramente le cose, e qual parte ci avete +avuto voi, acciò si sperda ogni dubbio dagli animi loro».</p> + +<p>E la fata leggiadrissima, compiacendo la figliozza, narrò del +consiglio dato alla Rosmunda; averglielo dato perchè prevedeva +e sapeva, perchè il suo libretto magico le aveva dimostro che +in tal modo sarebbe accaduto quel ch'era poi accaduto di fatti: +lo scombinamento degli assurdi matrimoni e la morte delle tre +belve scettrate. Narrò in qual modo Sennacheribbo avesse raccolto +il legaccio incantato e l'avesse baciato senza sospettarne +la virtù magica, anzi come reliquia della Principessa, che celatamente, +timidamente, ma potentissimamente amava. Povero +Sennacheribbo, udendo così spiattellare <i>coram populo</i> ciò, che +egli si apponeva a delitto ed avrebbe voluto nascondere a sè +stesso e stimava ignorarsi da tutti, si fece scarlatto e chinò il +capo come un reo convinto, si coprì la faccia con le palme ed +avrebbe voluto essere a cento palmi sotterra.</p> + +<p>Oh che mortificazione! oh come tutti lo dileggerebbero! oh che +amaro sogghigno di sprezzo avrebbe scoperto sulle labbra della +Principessa se avesse osato guardarla! oh che fischiate gli toccherebbero! +oh come gli sarebbe rinfacciata la nascita ignota +e la povertà! Così pensava: ma..... la Principessa stava tutta +composta a capo chino presso la madrina, e l'uditorio s'inteneriva +e s'interessava per lui.</p> + +<p>La fata proseguì, dicendo come avesse ventiquattruplicato +col tocco della verga eburnea ed aurea il vigore dei cavalli e +de' cavalieri; rendendo ferocissimi i miti d'animo, zelantissimi +i più timidi, e freneticamente zelante, feroce, geloso ed appassionato +Sennacheribbo che già da sè era superlativo in tutto. +Questa vigoria ventiquattrupla aver fatto raggiungere i rapitori; +a questa esagerazione ed esaltazione soprannaturale del carattere +e della passione in Sennacheribbo doversi attribuir soprattutto, +principalmente, il pensiero del triplice regicidio, del +monarchicidio di Baldassarre Quinto il gobbo, del despoticidio +di Melchiorre Decimosettimo il zoppo, dell'autocraticidio di Gasparre +Primo il guercio; non altra essere stata la ragione persuasiva +di quello sterminio, di quell'eccidio, di quella carneficina +di regnatori. La vera colpevole, in fondo, la vera ammazzaprincipi +ed afforcasovrani esser forse lei che parlava; ma, come +<span class="pagenum">[68]</span> +fata, non esser sindacabile, giudicabile nè punibile che da Demogorgone: +ed avere motivi, aver buono in mano per credere che +Demogorgone, lunge dal punirla, l'encomierebbe dell'opra santa +provocata, che non eccedeva del resto i suoi poteri, no davvero.</p> + +<p>Qui riprese la parola la Principessa, e fattasi coraggio, imporporandosi +tutta d'un bel rossore, disse: — «Signori, può darsi +che politicamente e militarmente il capitano Sennacheribbo +Esposito abbia mal fatto ed ecceduto; e che, come il Ministero +ha stimato opportuno di accusarlo, voi stimiate utile il condannarlo. +Sebbene, vel confesso, non comprenda come possano +scindersi due parti del medesimo atto ed approvar la mia liberazione +e condannar la vendetta. Nè so se sarebbe stata +miglior politica lasciar la vostra Infanta morire fra gli strazî +o lasciarne impuniti i rapitori delusi che avrebber mossa immantinente +guerra feroce a noi impreparati. Ad ogni modo è +anche buono che voi sappiate quel ch'io penso e sento di +quest'uomo; io, beneficata da lui e salva per opera sua dalla +vergogna e dalla morte, e vendicata. Non ho riputazione di +esser crudele, io, credo; e certo non v'ha persona nel Reame +che spaventi la prospettiva di avermi per sovrana. Ignoravo +affatto cosa fosse il desiderar male altrui, e l'ira e lo sdegno, +e la voluttà del mal talento appagato. Eppure la vostra +futura Regina ha sofferto tanto e tanto in quella notte +del rapimento, che, vel giuro, ogni più efferata crudeltà in +quei mostri le sarebbe sembrata pena inadeguata alla colpa loro. +Ella s'è rallegrata del castigo inflitto a coloro che non offendevano +in lei, lei sola, anzi tutta la nazione. Capitano <a name="corr68" id="corr68"></a>Sennacheribbo, +io vi ringrazio; capitano, io vi lodo ed approvo; +ed intendo che tutti stimino e ritengano aver voi operato per +espresso comando mio. La gratitudine mia non ha limite alcuno, +oso confessar qui arditamente che mi stimola e consiglia e +induce e persuade a contraccambiar l'affetto onde mi avete date +prove così grandi ed efficaci e che mi avete manifestato con +questi atti, non altrimenti, mai. Se io potessi ciò che volessi, +invece di sedere al presente su quello sgabello, mi sedereste +al fianco accanto al trono. Se le preghiere mie, se queste lacrime +mie non valgono a commuovere gli animi e le menti di +questi Signori, io mi trascinerò nella polvere a' piedi di mio +padre, acciò vi renda giustizia sotto nome di grazia; e vi mantenga +<span class="pagenum">[69]</span> +la promessa profferita nello spedirvi in cerca della figliuola +alla macchia di Valquerciame: <i>Non tornare senza la +Principessa, e se mi riconduci sana e salva la figliuola, ti giuro +che nessuno sarà quind'innanzi al di sopra di te nel mio Regno</i>. +Se tutto tornasse indarno, se non ottenessi per voi giustizia +e guiderdone, quel guiderdone che meritate, io vi giuro che +mi reciderò le chiome, che prenderò il lutto; che non perdonerò +mai ad alcuno di quanti avranno contribuito alla vostra +rovina. La tua sovrana porterà la gramaglia per te, finchè +viva; la tua amante non si piegherà mai ad altre nozze. E ch'io +non dica così per dire, per rettorica, e che intenda impegnarmi +solennemente sarà chiaro a te ed a tutti. Sono stata già +una volta nelle tue braccia all'osteria del <i>Gallo d'oro</i>, ma +incosciente; ho abbandonato una volta il capo sul tuo petto, +ma svenuta, involontariamente. Ebbene, ora, qui, nell'aula del +Senato del Regno, costituito in Alta Corte di giustizia, io, +Principessa ereditaria, vi chieggo questa grazia, di lasciar +ch'io liberamente vi butti le braccia al collo e di concedermi +un bacio, un bacio d'amore e di fede».</p> + +<p>Chi potrebbe descrivere l'effetto di questo discorso; le lagrime, +i pianti, i plausi, gli evviva, i battimani che gli tenner dietro; +ed il giubilo popolare, quando si vide la bella donna Rosmunda +pendere dalla cervice del capitano ch'era sorto in piedi, +smorto, tremante, convulso, fuori di sè? Ella spossata, come dopo +una crisi nervosa, caduta la esaltazione, singhiozzava disperatamente: +ma negli occhi di lui v'era lo splendor sereno dell'orgoglio +soddisfatto e contento, dell'uomo che ha avuto dalla +vita quanto e più di quanto bramava, e cui nessuno può spogliare +di tanta ricchezza. La fata Scarabocchiona s'appropinquò +al gruppo, riprese, come là nella bettola del <i>Gallo d'oro</i>, la figlioccia +dalle braccia di Sennacheribbo e la portò sul plaustro, +che i dragoncelli rosei, dall'ali bianche e dalle creste scarlatte +involarono in men di quella agli occhi dell'adunanza stupefatta. +Le invetriate si aprirono e richiusero da per loro, onde passasse. +Frattanto il Commissario del Re ed i Senatori riflettevano: +nessuno sentiva la benchè minima velleità d'incorrere nell'ira +e nell'animosità della Principessa ereditaria, la quale, a breve +andare, secondo l'ordine natural delle cose, avrebbe dovuto succedere +al padre decrepito. Anche l'amor di patria raffigurava +<span class="pagenum">[70]</span> +loro i guai di una Regina zittellona che avesse poi a morire senza +prole.</p> + +<p>Calmato alquanto il subbuglio, il tumulto, la perturbazione +che seguì la partita della fata e della Rosmunda, il Commissario +governativo alzatosi in piedi ed impetrata la parola dal Presidente, +dichiarò di ritirar l'accusa contro Sennacheribbo: — «Dal +momento che ci abbiamo un ordine verbale di Sua Maestà, +del quale sinora s'era taciuto e che investiva il capitano +di poteri eccezionali e discrezionali; dal momento che un +essere soprannaturale e non sottoposto alla giurisdizione dell'Alta +Corte, riconosce di aver posto il capitano in condizioni totalmente +diverse dalle ordinarie, sicchè questi può benissimo considerarsi +come operante senza coscienza, od almeno in uno +stato espresso d'irresponsabilità; io non posso insister più +a lungo nell'accusa; prego dunque l'Alta Corte di ordinare che +l'accusato venga posto in libertà, se non è trattenuto per altro +motivo».</p> + +<p>Il Senato si ritirò per deliberare. Dopo mezz'ora tutti i Senatori +rioccuparono i loro posti ed il Presidente fral silenzio +altissimo degli astanti pronunziò queste parole: — «Capitano +Sennacheribbo, si alzi. Il Senato, costituito in Alta Corte di +giustizia, la dichiara prosciolto d'ogni accusa alla unanimità. +Ed alla unanimità stessa la dichiara benemerito della patria e +della dinastia, e la ringrazia di quanto ha operato per l'una +e per l'altra, salvando l'augusta Principessa, erede del trono». — Veramente +questa seconda parte della sentenza senatoriale era +incostituzionale, giacchè arieggiava un voto politico; ed il Senato, +quando è costituito in Alta Corte, non può legalmente +farne. Ma i signori Senatori volevano ingraziarsi con la Principessa +e propiziarsi Sennacheribbo.</p> + +<p>Se l'aula del Senato non crollò per lo fragore delle salve di +applausi, del tripudio festoso e delle urla di gioia; se il povero +Sennacheribbo non fu dilaniato e soffocato almeno dagli abbracciari, +dagli spintoni e dalle strette di mano d'amici e d'ignoti, +che volevan vederlo, accarezzarlo, onorarlo; ascrivo la cosa a +miracolo. Tutti gli erano addosso, tutti gli si ricordavano. Il +Commissario governativo gli fece scuse umilissime, allegando +gli ordini dei superiori, le necessità dell'uffizio suo, eccetera. +I Senatori si congratulavano. Il popolo poi, facendo irruzione +<span class="pagenum">[71]</span> +nelle sale del Senato, s'impossessarono del capitano, lo sollevarono +in alto sopra un tavolino, come nel Medio Evo si +innalzavano gli eroi sui pavesi, e checchè il poverino dicesse, +cominciarono a portarlo trionfante verso la Camera de' Deputati. +La notizia dell'assoluzione v'era giunta già da un pezzo; +ed un membro dell'Assemblea lì su due piedi propose un ordine +del giorno di ringraziamento e d'encomio per Sennacheribbo e +di decretargli il soprannome di <i>Vindice</i>. Il Ministero si oppose: +il Ministro degli Esteri protestò che lo si metteva in condizione +impossibile di faccia alle Potenze; il Ministro della Guerra che +era un corromper la disciplina; il Presidente del Consiglio pose +la questione di gabinetto;.... ma l'ordine del giorno fu votato +ad una immensa maggioranza. Allora i Ministri si ritirarono, dichiarando +che presenterebbero le dimissioni al Re e pregarono +la Camera di chiuder la seduta. Così accadde; ed i Deputati che +uscivano dal palazzo, frammischiandosi alla folla, vi sparsero la +notizia de' nuovi onori di Sennacheribbo.</p> + +<p>Ma la più dolce ricompensa, il premio più soave aspettavano +costui alla Reggia, sulla gran balconata dalla quale stavano Sua +Maestà Zuccone XIV, e l'Altezza Reale della Infanta Rosmunda +e la fata Scarabocchiona, che applaudivano anch'essi e sventolavano +i fazzoletti. La compagnia de' dragoni di Sennacheribbo, +comandata dal luogotenente, giunse finalmente a riconquistar +sulla folla il proprio capitano, che rimontato a cavallo per la +prima volta dopo quel memorando giorno, entrò nella Reggia +al suon dell'inno reale. Il primo ed il secondo aiutante del Re +lo aspettavano ai piedi della scalinata per complirlo in nome +della Maestà Sua che gli mosse incontro fin sul pianerottolo dell'appartamento, +e lo abbracciò e lo condusse sulla balconata dov'era +la figliuola alla quale lo presentò, dicendo: — «Rosmunda +ecco il tuo sposo!».</p> + +<p>Il resto può immaginarsi. I soldati semplici della compagnia +liberatrice furon creati tutti sottotenenti; i soldati scelti, luogotenenti: +i caporali furon fatti capitani; i sergenti, maggiori; il +foriere, tenente colonnello; il sottotenente fu promosso a colonnello; +ed i due luogotenenti a maggior generali. E, strano a +dirsi, questi ascensi favolosi, spagnoleschi, non produssero malcontento +nell'esercito. Vennero inoltre tutti fregiati di un'apposita +medaglia commemorativa: da un lato l'effigie della Principessa +<span class="pagenum">[72]</span> +col motto: <i>Ch'io non credetti ritornarci mai</i>; dall'altro un +dragone a cavallo che galoppava con la spada evaginata, e la +scritta: <i>La Principessa ereditaria Rosmunda alla IV Compagnia del +V Reggimento Dragoni, riconoscente. Notte del XXVII aprile</i>. La +medaglia doveva portarsi appesa ad una fettuccia a quattro liste: +bianca, rosea, violetta e scarlatta in memoria delle ali, del mantello, +della picchiettatura nonchè della coda, della criniera e delle +creste degli otto draghi del plaustro della fata Scarabocchiona.</p> + +<p>Il Ministero offerse le dimissioni che vennero accettate; e succedendo +al potere uomini energici e risoluti e che non avevan +paura, gli Stati vicini si contentarono di qualche osservazione +fatta in via diplomatica e della risposta che il Reame di Scaricabarili +voleva vivere in pace con tutti, ma che non tollererebbe +che alcuno s'immischiasse nelle sue faccende interne. E quando si +parla così con un esercito corrispondente ad una popolazione di +centoventitrè milioni, quattrocencinquantaseimila settecentottantanove +abitanti, tutti vi lasciano in pace. Le relazioni diplomatiche +furono alquanto fredde per un po' col Reame d'Exibo, +ma il tempo fece miracoli, ed <a name="corr72" id="corr72"></a>attutì tale rancore.</p> + +<p>Sennacheribbo, cui non dispiacque di esser salvo per opera di +quella donna, al quale le Camere decretarono il titolo di <i>Vindice</i>; +ma che il popolo soprannominò <i>Mastr'Impicca</i> e nella storia è +noto più col secondo, che col primo epiteto, sposò la Rosmunda. +E la fata Scarabocchiona volle sottoscrivere con un suo +scarabocchio il contratto nuziale, acciò non potessero in avvenire +i Pubblici Ministeri negare il suo intervento, anzi negarne +l'esistenza. La madre adottiva di Sennacheribbo venne a vivere +col figliuolo, amata e riverita non men che da lui, dalla Rosmunda, +la quale, succedendo al padre del Regno, volle prima +associato il marito al poter regio e poi gliel rinunziò tutto, dicendo +che una donna deve pensare alla casa ed a' figliuoli unicamente. +E figliuoli ne ebber di molti i due sposi, ed egregi +d'indole; e se la vissero e se la godettero ed in pace sempre +stettero ed a me nulla mi dettero.</p> + +<div class="poem"> +<p>Stretta la foglia e larga la via,</p> +<p>Dite la vostra che ho detto la mia.</p> +</div> +<p> <br /> </p> +<hr /> + +<div class="tnote"> +<h2>Nota del Trascrittore</h2> + +<p>Ortografia e punteggiatura originali sono state mantenute, +correggendo senza annotazione minimi errori tipografici. Sono stati +corretti i seguenti refusi (tra parentesi il testo originale):</p> + + +<ul> +<li> <a href="#corr6">6</a> - recava in dote [doto] il Reame</li> +<li> <a href="#corr9">9</a> - la rivestì di buone [buoni] vesti</li> +<li> <a href="#corr12">12</a> - Sì [Si], cara fata Scarabocchiona</li> +<li> <a href="#corr16">16</a> - definitivamente [definivamente] ad alcun</li> +<li> <a href="#corr16a">16</a> - erede presuntiva [presnutiva] del trono</li> +<li> <a href="#corr21">21</a> - diran costoro di Scaricabarili [Scaribarili]</li> +<li> <a href="#corr22">22</a> - le sue scene [scede], la sua svenevolezza</li> +<li> <a href="#corr27">27</a> - che la Rosmunda [Rosmanda] provava</li> +<li> <a href="#corr29">29</a> - press'a poco quanto [quando] l'epizoozia</li> +<li> <a href="#corr38">38</a> - e con centoventitrè [ventitrè] milioni</li> +<li> <a href="#corr41">41</a> - dietro il fuoco fatuo [fatto]</li> +<li> <a href="#corr43">43</a> - il despota [desposta] d'Exibo</li> +<li> <a href="#corr47">47</a> - di loro pieno consenso [concenso]?</li> +<li> <a href="#corr50">50</a> - rintegrar la Rosmunda [Romunda]</li> +<li> <a href="#corr50a">50</a> - in benefico sopore [sapore]</li> +<li> <a href="#corr51">51</a> - Zitto là [la]!</li> +<li> <a href="#corr53">53</a> - uno scherzo, una facezia [fecezia]</li> +<li> <a href="#corr55">55</a> - delle vertebre cervicali [cerviali]</li> +<li> <a href="#corr59">59</a> - s'era costituito [costuito] un Triumvirato</li> +<li> <a href="#corr61">61</a> - tolse [tolsa] dal seno la giarrettiera</li> +<li> <a href="#corr61a">61</a> - La chiuse [chinse] in una scatolettina</li> +<li> <a href="#corr66">66</a> - rischiarò splendidamente [spendidamente] l'aula</li> +<li> <a href="#corr68">68</a> - Capitano Sennacheribbo [Sencheribbo]</li> +<li> <a href="#corr72">72</a> - ed attutì [attuì] tale rancore</li> +</ul> + +</div> + + + + + + + + +<pre> + + + + + +End of the Project Gutenberg EBook of Mastr'Impicca, by Vittorio Imbriani + +*** END OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK MASTR'IMPICCA *** + +***** This file should be named 34519-h.htm or 34519-h.zip ***** +This and all associated files of various formats will be found in: + http://www.gutenberg.org/3/4/5/1/34519/ + +Produced by Carlo Traverso, Claudio Paganelli, Barbara +Magni and the Online Distributed Proofreading Team at +http://www.pgdp.net (This file was produced from images +generously made available by The Internet Archive/Canadian +Libraries) + + +Updated editions will replace the previous one--the old editions +will be renamed. + +Creating the works from public domain print editions means that no +one owns a United States copyright in these works, so the Foundation +(and you!) can copy and distribute it in the United States without +permission and without paying copyright royalties. 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It exists +because of the efforts of hundreds of volunteers and donations from +people in all walks of life. + +Volunteers and financial support to provide volunteers with the +assistance they need, are critical to reaching Project Gutenberg-tm's +goals and ensuring that the Project Gutenberg-tm collection will +remain freely available for generations to come. In 2001, the Project +Gutenberg Literary Archive Foundation was created to provide a secure +and permanent future for Project Gutenberg-tm and future generations. +To learn more about the Project Gutenberg Literary Archive Foundation +and how your efforts and donations can help, see Sections 3 and 4 +and the Foundation web page at http://www.pglaf.org. + + +Section 3. Information about the Project Gutenberg Literary Archive +Foundation + +The Project Gutenberg Literary Archive Foundation is a non profit +501(c)(3) educational corporation organized under the laws of the +state of Mississippi and granted tax exempt status by the Internal +Revenue Service. The Foundation's EIN or federal tax identification +number is 64-6221541. Its 501(c)(3) letter is posted at +http://pglaf.org/fundraising. Contributions to the Project Gutenberg +Literary Archive Foundation are tax deductible to the full extent +permitted by U.S. federal laws and your state's laws. + +The Foundation's principal office is located at 4557 Melan Dr. S. +Fairbanks, AK, 99712., but its volunteers and employees are scattered +throughout numerous locations. Its business office is located at +809 North 1500 West, Salt Lake City, UT 84116, (801) 596-1887, email +business@pglaf.org. 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