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I *** + + + + +Produced by Carlo Traverso, Leonardo Palladino, Carla and +the Online Distributed Proofreading Team at +http://www.pgdp.net + + + + + + + + + + A. ELIA + + RICORDI DI + UN GARIBALDINO + dal 1847-48 al 1900 + + ROMA + TIPO-LITOGRAFIA DEL GENIO CIVILE + 1904 + + + + + MIO CARO ELIA, + + _I fatti esposti nel vostro Manoscritto sono esatti per ciò che + riguarda quanto io ne conosco._ + + _Un caro saluto alla famiglia dal_ + + Sempre vostro + G. GARIBALDI. + + + _Caprera, 18-3-76._ + + + + + =PREFAZIONE= + + + _Ai miei Vecchi Compagni d'Armi! + Ai giovani d'oggi!_ + + +Mai, come in questo momento che scrivo, e che ho davanti a me sul +tavolo, raccolte le bozze dei miei «Ricordi», ho sentita tutta la +religione delle memorie, e il conforto dell'opera prestata per la +redenzione della patria. + +In queste pagine povere e modeste, si seguono, in folla, uomini ed +episodi, confusi nella nebbia del tempo e delle vicende, vivi, però, nel +cuore di quanti parteciparono alle epiche lotte della italica +rivendicazione. + +Come da un prisma, vividi e smaglianti si sprigionano i colori, così +dalle memorie, netti e purissimi vivono gli uomini che furono--le +battaglie combattute--le lotte fierissime sostenute gli ideali mai +piegati e mai domi--le turbinose vicende che tempo ed uomini non +poterono infrangere o tramutare. + +E malgrado io sappia che un pensiero scettico domina e vince gli uomini +dell'oggi--pure non reputo inutile il pubblicare questi +«Ricordi»--documento autentico d'una epoca fortunosa e grande--fiore +modesto che io depongo sulle fosse dimenticate e su' marmi +onorati--lauro votivo a quanti alla patria dettero la giovinezza, il +sangue, gli entusiasmi, la vita. + +E voi, scettici beffardi, che irridete le gloriose memorie delle nostre +battaglie--Voi che dovete l'attuale libertà alla fede da noi sentita e +alle lotte da noi sostenute--Voi che educate la odierna gioventù alla +negazione di quel sentimento patriottico che fu il culto dell'epoca +nostra--Voi che tentate distruggere col freddo sofisma o col gelido e +immeritato disprezzo, le pagine più belle e più gentili della storia del +popolo nostro--Voi, scettici per opportunismo, leggete questi modesti +«Ricordi» ove palpita, freme e grida dolente l'anima mia--un'anima di +soldato che ebbe ed ha un solo ideale: _la patria_! e che vorrebbe che, +come una volta, s'effuse sangue generoso, si prodigasse oggi intelletto, +operosità e cuore per completarla e mantenerla grande, prospera e +temuta. + +Leggete e se non troverete la bellezza della forma e della frase +letteraria studiatamente convenzionale, voi vedrete, invece mano a mano +riapparire e palpitare uomini che furono e sono gloria e vanto +dell'Italia nostra, e dopo questi, altri ed altri ancora, che il facile +oblio trascinò troppo presto fra la folla dei dimenticati. + +Ed allora son certo--se il vostro cuore, non sarà precocemente +pervertito dall'opportunismo moderno--che anche Voi, resi men scettici +dalla lettura di questi «Ricordi», vi riconcilierete col passato +glorioso che è eredità di popolo generoso--e comprenderete che il +patriottismo non è una forma arcadica morta, mentre esso vive e vivrà +nel pensiero e nel cuore dei popoli liberi, fino a che sarà culto +gentile la riconoscenza per i fattori della nostra indipendenza. + + * + * * + +Ed è ai giovani che insieme a Voi miei vecchi commilitoni--che io dedico +questo libro mio:--è ai giovani che, anche in nome vostro, ricordo tutta +quell'epoca che parrà leggenda, quando il tempo renderà la tarda ma +dovuta giustizia agli uomini ed agli eventi storici. + +Ed è ai giovani che hanno l'anima piena di speranze e d'amore, e sentono +che la vita sarebbe sterile senza la luce d'un ideale, che io mando il +mio saluto augurale. + +Su, su, giovani d'Italia!--Come voi, rosei e frementi nei loro +vent'anni, eran coloro che dal 48 al 70 combatterono per redimere +l'Italia--eran come voi animosi e gagliardi gli studenti che a Curtatone +e Montanara, come a Roma, tennero alto agli albori del nostro +risorgimento, il genio e il valore italiano;--come voi erano entusiasti +e nobilmente ribelli i Mille compagni di Garibaldi, che salpando da +Quarto compirono il più grande fatto storico dell'epoca moderna;--e +giovani come voi erano i caduti sui campi di battaglia per la causa +santissima da Custoza a Milazzo--da S. Martino a Calatafimi--da +Pastrengo a Bezzecca--da Volturno a Castelfidardo e Mentana; e le zolle +d'Italia, ricoprono ovunque pietose le ossa generose di quella balda e +fiera gioventù, che tutto abbandonando affrontava la morte al grido di +«Viva Italia!...» + +Su, su, giovani! sulle mura d'ogni vostro paese, nei marmi votivi, sono +scolpiti i nomi dei vostri cari--e quei nomi sono solcati dal sangue +dei morti e dalle lagrime dei superstiti--sangue e lagrime che valsero a +darvi una patria libera e indipendente! + +Innanzi a tali ricordi l'irrisione diventa bestemmia!...--Giovani +d'Italia venite con me a salutare i soldati del patrio risorgimento! + + + A. ELIA. + + + + + =CAPITOLO I.= + + =Garibaldi in America.= + + +Nato in Ancona il 4 settembre del 1829 e figlio d'un marinaro, Elia +volle fin dalla tenera età di nove anni intraprendere esso pure la +carriera del mare incominciando ad esercitarla da mozzo e percorrendola +tutta, fino a diventare Capitano di lungo corso. + +Nei suoi viaggi più volte gli era occorso di entrare in relazione +con patrioti italiani; nei loro discorsi aleggiava già la fulgida +figura di Giuseppe Garibaldi. Si sentivano entusiasmati dal racconto +delle eroiche azioni da lui compiute nell'America del Sud, ne +apprendevano i particolari con avidità e ne facevano prezioso +tesoro. Era tutta un'epopea che vedevano svolgersi intorno all'eroe, +e loro sembravano omeriche gesta quelle compiute in difesa della +piccola repubblica dell'Uraguay invasa dalle truppe del terribile +Rosas, e fra le altre, la campagna del Paranà combattuta da Garibaldi +con tre piccoli legni, male armati, contro tutta la flotta Argentina +comandata dall'Ammiraglio Brown; e particolarmente il combattimento di +Nuova Cava decantato quale uno dei più brillanti fatti navali. La +gloriosa giornata di Sant'Antonio al Salto fu poi quella che illustrò il +nome italiano e rese celebre quello di Garibaldi; combattimento di leoni +che il Generale stesso descrisse così: + +«Nella mattina del 18 febbraio 1846 dalle ore 8 alle 9 sortii +dell'accampamento del Salto alla testa di centonovanta legionari +italiani divisi in quattro piccole compagnie e circa duecento cavalieri +comandati dal Colonnello Baez che da pochi giorni si era a noi riunito. + +«Costeggiando la sinistra dell'Uraguay un pò prima delle 12 si arrivò +alle alture del Tapevi, fiancheggiato sempre dal nemico che fu tenuto in +soggezione dalle nostre catene di Cacciatori. + +«La fanteria prese posizione sotto tettoie di paglia, che altro +vantaggio non ci offrivano fuorchè di ripararci dai cocenti raggi del +sole; la cavalleria si spinse fino al Tapevi in esplorazione. Una +mezz'ora passò senza nessuna dimostrazione ostile per parte del nemico; +ma questo da tempo covava un inganno e ci aveva tratti nell'agguato, +occultando accuratamente le sue forze nei boschi del Tapevi, per trarci +in aperta campagna, cosa che non gli riuscì, causa l'azione della nostra +batteria. La nostra cavalleria, attaccata da forze molto superiori, fu +travolta e messa in fuga, meno pochi che ci raggiunsero. Io arringai con +brevi parole i miei:--«I nemici sono molti, ma per noi sono ancora +pochi--non è vero? Italiani! questo sarà un giorno di gloria pel nostro +paese; non fate fuoco se non a bruciapelo. + +«Grandi masse di cavalleria si avanzano su di noi, e per poco ci +lusingammo di avere a fare con la sola cavalleria; ma fummo ben presto +disingannati nel vedere scendere dalla groppa dei cavalli i fanti, ed +ordinarsi in numero di oltre trecento: mille e più erano i cavalieri, +tutti sotto il comando del generale Servando Gomez. Le nostre piccole +compagnie furono ordinate in battaglia sotto le tettoie per trarre +profitto di una scarica generale e caricar quindi alla baionetta; la +cavalleria, ridotta in pochi, si tenne pronta ad agire ove più +occorreva. La fanteria nemica ci assaliva di fronte; la cavalleria ci +prendeva ai fianchi ed alle spalle: ma quando la fanteria fu a trenta +passi da noi, l'accogliemmo con una scarica così concorde ed aggiustata, +che s'arrestò di botto: e poichè anche il suo comandante era caduto da +cavallo lo scompiglio del nemico crebbe a tal segno che noi pensammo di +trarne profitto immediatamente. E ben n'era tempo, perchè anche la +cavalleria ci era sopra e pochi istanti di titubanza ci potevano riuscir +fatali. Con l'esempio e con la voce, ci scagliammo all'attacco della +fanteria impegnando una lotta corpo a corpo che terminò colla quasi +distruzione del nemico. Anche la nostra cavalleria ci giovò in quel +frangente, divergendo da noi parte delle truppe nemiche e caricando +forze dieci volte superiori, quando già stavano per piombare su di noi. + +«Distrutta la fanteria restammo padroni del campo; il nemico si ritirò a +rispettosa distanza atterrito dalla nostra difesa. Non abbandonò però il +pensiero di considerarci come cosa sua, e dispose tutta la sua +cavalleria--metà della quale era armata di carabine--all'intorno del +nostro campo, sicuro che la fame e la mancanza di munizioni ci avrebbero +costretti alla resa. + +«La nostra posizione era ben critica: scemati di numero, feriti la +maggior parte dei superstiti, circondati da un nemico imponente e +minaccioso, la nostra energia era pressochè esaurita; guai a noi se il +nemico ci avesse attaccati un'altra volta in quel momento. + +«In attesa della notte si diede opera a sollevare e curare i feriti. + +«Era tanto il terrore del nemico per l'eroismo dei legionari, che i suoi +capi non riuscirono a condurlo ad un secondo attacco. + +«Infine venne la desiderata oscurità. + +«Ad un miglio circa dal luogo del combattimento eravi il bosco che +costeggia l'Uraguay, porto di salvezza, che l'ignoranza del nemico aveva +lasciato aperto. + +«In gran silenzio si formò una piccola colonna--così dice Garibaldi--i +feriti atti a camminare, furono posti nel mezzo, caricati sulle +spalle!... Ad un dato segnale si partì compatti, a passo accelerato, +decisi a tutto; si prese la direzione del bosco passando silenziosi +avanti al nemico, che stupefatto, del nostro ardire ci lasciò libero il +varco, e prima che si fosse riavuto o fosse stato in grado di seguirci +noi avevamo raggiunto il bosco--porto tanto necessario e desiderato. + +«Nessuno si sbandò--ubbidienti all'ordine, tutti si gettarono a terra, +distesi in una lunga catena, in attesa del nemico che non si fece +attendere molto. Il suono delle sue trombe ci avvisò del suo +avvicinarsi, e poco stante comparvero i suoi squadroni, che noi, +silenziosi e nascosti, attendemmo fino alla distanza di venti passi per +salutarli con una salva che li colpì nel più fitto, e riuscì micidiale, +tanto da metterli in scompiglio e deciderli a dar volta a briglia +sciolta! + +«Soddisfatto il bisogno il più sentito, quello della sete, riprendemmo +la ritirata verso il Salto. A poca distanza dal paese incontrammo il +bravo Anzani, tenente colonnello Comandante la legione italiana, che ci +era venuto incontro per abbracciarci. + +«Gli abitanti del paese presero amorevole cura dei nostri feriti. La +nostra perdita ammontò a quarantatre morti--gli altri quasi tutti +feriti; ma le perdite del nemico furono assai gravi, più di cinquecento +fra morti e feriti, e fra i morti diversi ufficiali superiori. Appena si +seppe che la Campagna era libera dal nemico, sortimmo per raccogliere i +corpi dei nostri fratelli per dar loro onorata sepoltura sul terreno ove +caddero valorosamente, pugnando per tenere alto ed onorato il nome +italiano. Una alta Croce colla modesta iscrizione:--_trentasette +italiani morti combattendo l'8 febbraio 1846_--indica il luogo ove quei +valorosi riposano per sempre»! + +A questa narrazione fatta da Garibaldi non manca di aggiungere che +l'ordine del giorno col quale egli ringraziò i suoi legionari della +vittoria riportata, e il decreto, con cui la Repubblica Orientale +deliberava ai vincitori di Sant'Antonio imperitura onoranza. + +Ecco i due documenti: + + + Salto 10 febbraio 1846. + + Fratelli, + + +«Avanti ieri ebbe luogo nei Campi di Santo Antonio, a una lega e mezzo +da questa città, il più terribile ed il più glorioso combattimento. Le +quattro compagnie della nostra Legione, e circa cinquanta uomini di +cavalleria rifugiatisi sotto la nostra protezione, non solo si sono +sostenuti contro mille e duecento uomini di Servando Gomez, ma hanno +sbaragliato interamente la fanteria nemica che li assaltò in numero +assai superiore. Il fuoco cominciò a mezzogiorno e durò fino a +mezzanotte; non valsero al nemico le ripetute cariche delle sue masse di +cavalleria, nè gli attacchi dei suoi fucilieri a piedi; senz'altro +riparo che una casupola in rovina coperta di paglia, i legionari hanno +respinto i ripetuti assalti del più accanito dei nemici; io e tutti gli +ufficiali abbiamo fatto da soldati in quel giorno. Anzani che era +rimasto al Salto, ed a cui il nemico aveva intimato la resa della +piazza, rispose colla miccia alle mani e il piè sulla Santa Barbara +della batteria, quantunque lo avessero assicurato che noi tutti eravamo +caduti morti o prigionieri. + +«Abbiamo avuto trentasette morti e cinquantatre feriti; tutti gli +ufficiali sono feriti. _Io non darei il mio nome di legionario italiano +per tutto il globo in oro_». Il vostro + + _G. Garibaldi._ + +Ed ecco il + + DECRETO + +«Desiderando il Governo dimostrare la gratitudine della patria ai prodi +che combatterono con tanto eroismo nei campi di Sant'Antonio il giorno 8 +del corrente; consultato il Consiglio di Stato, decreta: + +Art. 1. Il Generale Garibaldi, e tutti coloro che lo accompagnarono in +quella gloriosa giornata, sono benemeriti della Repubblica. + +Art. 2. Nella bandiera della Legione Italiana saranno iscritte a lettere +d'oro, sulla parte superiore del Vesuvio, queste parole. «Gesta dell'8 +febbraio del 1846, operate dalla Legione Italiana agli ordini di +Garibaldi». + +Art. 3. I nomi di quelli che combatterono in quel giorno, dopo la +separazione della cavalleria, saranno iscritti in un quadro, il quale si +collocherà nella sala del Governo, rimpetto allo Stemma Nazionale, +incominciando la lista col nome di quelli che morirono. + +Art. 4. Le famiglie di questi, che abbiano diritto a una pensione, la +goderanno doppia. + +Art. 5. Si decreta a coloro che si trovarono in quel fatto, dopo di +esserne stata separata la Cavalleria, uno scudo che porteranno nel +braccio sinistro con questa iscrizione circondata di alloro: +«Invincibili combatterono l'8 febbraio 1846». + +Art. 6. Fino a tanto che un altro corpo dell'Esercito non s'illustri con +un fatto d'arme simile a questo, la Legione Italiana sarà in ogni parata +alla diritta della nostra fanteria. + +Art. 7. Il presente decreto si consegnerà in copia autentica alla +Legione Italiana, e si ripeterà nell'ordine generale tutti gli +anniversari di questo combattimento. + +Art. 8. Il Ministro della Guerra resta incaricato della esecuzione e +della parte regolamentare di questo decreto che sarà presentato alla +Assemblea de' Notabili: si pubblicherà e inserirà nel R. U. + +«Suarez--Jose de Beia--Santiago--Vasquez Francisco-J. Mugnoz». + +Garibaldi restò ancora alcuni mesi al Salto di Sant'Antonio, continuando +a battagliare colla flottiglia e colla Legione, fino a che il Governo +stesso lo chiamò a Montevideo. Sul cominciare di settembre il Generale +Pacheco che aveva immensa affezione e stima di Garibaldi gli offrì il +comando della Piazza. + +Per ubbidienza Garibaldi accettò l'arduo incarico--ma ben presto grandi +e piccole gelosie, pregiudizi locali, permalosità spagnole, scoppiarono +contro di lui e lo fecero accorto che era meglio deporre l'ufficio. + + * + * * + +Saputosi a Montevideo la notizia dell'assunzione al trono pontificale di +Pio IX e delle sue idee riformatrici, nonchè delle apparenti sue +intenzioni di promuovere guerra contro l'Austria, a Garibaldi ed ai suoi +legionari sembrò giunta l'ora di combattere per la redenzione della loro +terra natale, e senza indugio, in nome suo e dei suoi compagni d'arme, +scrisse al Nunzio papale a Montevideo, offrendo i suoi servigi nella +guerra contro lo straniero. + +Contemporaneamente scriveva al suo amico Paolo Antonini di Genova, +concludendo così: + +«Io pure, con gli amici penso venire in Italia ad offrire i deboli +servigi nostri, o al Pontefice o al Granduca di Toscana. Indi avrò il +bene di abbracciarvi. Qui si aspettano notizie d'Europa. Amate il +vostro» + + _G. Garibaldi_ + +Montevideo 27 dicembre 1847. + + + + + =CAPITOLO II= + + =1847-48 Insurrezione della Sicilia + Messina-Palermo-Catania-Calabrie.= + + +Come la più oppressa tra le regioni italiane, la Sicilia fu la prima a +tentare di scuotere il giogo che le gravava sul collo appena si ebbe +sentore delle idee liberali di Pio IX. Primissima Messina, il 1º +settembre del 1847. Molti parteciparono alla congiura, pochi, per fatali +equivoci, presero parte all'azione; gli ufficiali borbonici che dovevano +essere tutti colti all'improvviso all'Hôtel Vittoria, dove erano uniti +per festeggiare una promozione, non si sa come, vennero prevenuti; +corrono alle caserme ed alla Cittadella e ne escono alla testa di forti +battaglioni. Gli insorti non s'intimidiscono; affrontano le truppe +vendendo cara la loro vita; ma alla fine il numero la vince sul valore e +l'insurrezione è domata. Il generale Landi pubblica un bando contro i +principali cospiratori promettendo lauti premi a chi li consegni. + +Tutta la città conosceva i capi dell'insurrezione, ma non vi fu uno che +li denunziasse; e, più meraviglioso ancora, che taluni dei perseguitati +trovarono rifugio in case di gente poverissima per la quale il premio +promesso dal Lanza sarebbe stata una vera ricchezza. Tutti i compromessi +trovarono modo d'imbarcarsi; ma nei messinesi restò accresciuto l'odio +contro le truppe borboniche, e doveva presto venir il giorno che la +patriottica città avrebbe presa la sua rivincita. + +A dare la nuova iniziativa spettava alla capitale della Sicilia, +all'eroica Palermo e questa non tardò ad affermarlo in modo veramente +straordinario. + +Maggiore eroismo di un popolo non si sarebbe potuto dare. Certo fu +esempio unico nella storia. + +Questo fu la sfida poderosa, quasi pazza, in cartello a giorno +determinato che i palermitani stanchi di domandare lenimento alle +profonde piaghe comuni, lanciavano alle autorità costituite del +tirannico governo borbonico. Il 22 gennaio 1848, giorno natalizio di +Ferdinando II Re delle due Sicilie, era fissato per la rivoluzione. + + * + * * + +L'ansia dei giorni che di poco precedettero quello stabilito fu grande. + +Spuntava l'alba del 12. Forti pattuglie di cavalleria in attitudine di +guerra percorrevano le vie della città e i sobborghi. Buon nerbo di +fanteria e di birri stavano schierati in piazza Vigliena. Le truppe +erano consegnate ne' quartieri, al palazzo Reale, al Castello. Era +appena giorno e le vie brulicavano di gente inerme di ogni classe come +nei giorni di festa. Le finestre, i balconi di tutte le case zeppe +d'uomini, di donne, di fanciulli, tutti aspettanti qualche cosa che +ignoravano ma che presentivano dovesse accadere. Finalmente alla Madonna +del Cassero si presenta un uomo armato di fucile, visto di essere il +solo armato, grida al tradimento e fa fuoco in aria. Al colpo si +risponde con applausi rumorosi dalle finestre, dalle vie; ed ecco altri +due cittadini armati salutati al loro arrivo da frenetici applausi. Alla +piazza della Fieravecchia una ventina di persone, quali armati di fucile +e quali d'arma bianca con nastro tricolore sul petto, stanno aspettando +che altri vengano a far massa; fu un'ora tremenda di aspettativa e di +dubbio, ma altri valorosi sopraggiungono, si forma una colonna, questa +si muove per altre strade e fa nuove reclute. Passa per l'Albergaria e +la colonna s'ingrossa d'armati, pronti a dare la vita combattendo. La +truppa ed i birri di piazza Vigliena, non molestati e non molestanti, si +ritirano verso il palazzo Reale ed il popolo li acclama. + +Un corpo di circa cinquanta soldati a cavallo con alla testa il figlio +del generale Vial entrava nella strada nuova per sciogliere +l'attruppamento; il popolo gridava _Viva la truppa_! ma i soldati +all'ordine dell'ufficiale che li comandava misero mano alle sciabole; +dal popolo allora partirono alcuni colpi di fucile e questi bastarono +per mettere in fuga ufficiali e cavalieri. Il dado ormai era tratto e la +rivoluzione prese animo e si fè gigante per l'inasprimento della +popolazione svegliata dal rombo delle artiglierie. Si festeggiava il +natalizio del re con la strage che palle e mitraglia facevano del +popolo; e da parte del popolo coi rintocchi delle campane suonanti a +stormo. + +Il giorno 13 le squadre cittadine cresciute di numero e di coraggio +assalivano da più parti il palazzo delle Finanze difeso da forte +presidio di soldati; il combattimento fu ostinato e non cessò che la +sera; il popolo mancava di artiglieria e non poteva tentare un assalto +con fucili od armi corte perchè per forzare i cancelli bisognava esporsi +alla mitraglia dell'artiglieria di Porta Nuova che infilava il +«Cassero»; durante il lungo combattimento contro le Finanze non si cessò +mai dal Castello di lanciare bombe che danneggiavano le case, i +conventi, le chiese; si sperava che il terrore avrebbe consigliata la +sottomissione, ma l'effetto fu totalmente contrario. Pacifici cittadini, +anche i più timidi, vistisi minacciati negli averi e nella vita scelsero +di morire con le armi in pugno in difesa del patrio focolare e si +unirono al popolo; si chiedeva armi da ogni parte. + +Per provvedere ai più urgenti bisogni si riunivano molti dei più +notabili cittadini nel palazzo Municipale e si formarono comitati +diversi in appoggio del Comitato della Fieravecchia centro delle +disposizioni di guerra, e siccome le imprese generose svegliano la +simpatia dei cuori umani, un inglese, che per modestia volle non fosse +pubblicato il suo nome, mise a disposizione del Comitato armi e +munizioni da guerra a quanti dei cittadini ne avessero fatta richiesta. + +I combattimenti continuavano da parte dei cittadini; la distruzione col +bombardamento da parte delle truppe che fra l'altro incendiavano il +Monte di S. Rosalia e nell'incendio venivano consumati i miseri cenci +della parte più povera del popolo e il popolo inferocito, nonostante la +difesa delle truppe, s'impossessava del quartiere militare di Santa +Cita; altra vittoria sanguinosa riportava sulle truppe che occupavano il +podere del principe di Villafranca di fronte a porta Macqueda. + +Nel giorno 24 i cittadini assalivano furiosamente il Noviziato guardato +da molta forza e se ne rendevano padroni. Le truppe erano scosse già; +alcuni militi eransi affratellati al popolo accolti con amorevolezza; il +palazzo Reale nel giorno 26 cadeva in mano dei cittadini e nelle ore +pomeridiane questi prendevano possesso anche del palazzo delle Finanze. + +I regi cacciati da tutte le loro posizioni si riunirono al Molo; i +generali De Maio e Vial s'imbarcano per Napoli; al comando delle truppe +rimase il Desauget. + +I cittadini si aspettavano un sanguinoso combattimento al Molo, ma il +Desauget sceglie di ritirarsi, costeggiando la catena dei Monti che +cingono da Levante a Settentrione Palermo. + +Non restava ai cittadini che di espugnare il forte di Castellamare; e a +questa impresa si accinsero animosi. + +Furono piantate, mascherandole, le più grosse artiglierie e mortai +caduti in mano del popolo nel fabbricato della Carità che guarda il +Castello dal lato della Cala. Il forte sotto il fanale del molo fu +destinato a tenere occupato il Gross comandante del Castello dal lato +opposto; altri pezzi dovevano ribattere il fuoco della batteria +principale e questi furono piazzati fra le case che circondano la Cala +di porta Felice a Piedigrotta; doveva essere un feroce bombardamento e +della battaglia dovevano essere spettatori un Vascello di linea inglese +ed altro Vapore, nonchè molte navi mercantili di diverse bandiere che +abbandonato il molo eransi schierate in linea nella rada. E il fuoco +incominciò da ambo le parti; per quasi tre ore tremarono le case della +città al rimbombo delle grosse artiglierie e di mortai. Ad un tratto il +fuoco cessava su tutti i punti. Per mediazione del Comandante del +Vascello inglese si trattò della resa ad onorevoli condizioni. Nella +notte il Comandante Gross con tutta la guarnigione di circa mille +soldati con armi e bagaglio s'imbarcava per Napoli. + +Il giorno 5 febbraio Palermo libera, dalle armi borboniche, solennizzava +alla Chiesa Madre, con l'inno ambrosiano, la sua vittoria. + +Fu questa la fine dei 24 giorni di rivoluzione palermitana, meravigliosa +per l'audacia di chi la indisse, pel valore sommo del popolo che la +sostenne, per la generosità di soccorsi avuti e pel favore unanime +dell'Isola tutta; deplorevole per le truppe regie, vittime delle +insolenze e delle viltà dei capi, nonchè del giusto risentimento di un +popolo da assai tempo calpestato ed oppresso. + +Il Comitato Generale ottenuta la meravigliosa vittoria col concorso e il +sagrifizio di tutta la cittadinanza, sentì la necessità, sino alla +convocazione del Parlamento, di costituire un governo provvisorio e con +un proclama divideva le incombenze governative e nominava i cittadini +che doveano esercitarle come appresso: + +Presidente del Comitato generale sig. Ruggero Settimo, Segretario +generale sig. Mariano Stabile. + +1º Comitato--Guerra e Marina--presidente il principe di Pantellaria, +Vice presidente il barone Pietro Riso, Segretario sig. Francesco Crispi. + +2º Comitato--Finanze--presidente il Marchese di Torrearsa, vice +presidente il conte Sommatino, Segretario sig. Francesco Anca. + +3º Comitato--giustizia, culto, sicurezza pubblica interna--Presidente +sig. Pasquale Calvi, vice presidente il sac. Gregorio Ugdulena, +Segretario sig. Vincenzo Errante. + +4º Comitato, Amministrazione civile, istruzione pubblica e commercio, +presidente il principe di Scordia, vice presidente il barone Casimiro +Pisani, segretario il cav. Vito Beltrami. + +Componenti dei quattro Comitati. Guerra e Marina, i signori barone +Andrea Bivona, Rosario Bagnasco, Pasquale Bruno, Ignazio Calona, +Salvatore Castiglia, Giambattista Cianciolo, Emanuele Caruso, Damiano Lo +Cascio, Giacinto Carini, Sebastiano Corteggiani, Ascanio Enea, Enrico +Fardella, principe Grammonte, cav. Antonio Jacono, Giuseppe La Masa, +Giacomo Longo, Domenico Minelli, Pasquale Miloro, Filippo Napoli, Faija +Giovanni, Naselli Flores, Giuseppe Oddo, Andrea Ondes Reggio, Agatino +Ondes Reggio, Vincenzo Orsini Giordano, Salvatore Porcelli, Rosolino +Pilo Giaemi, Mario Palizzolo, principe Ottavio Ramacca, Tommaso Santoro, +Francesco Vergara, Guglielmo Velasco. + +Finanze--i signori conte Aceto, duca Monteleone, duca Serradifalco, +Francesco Stabile, Giovanni Villa Riso, Benedetto Venturelli, Francesco +Trigona, Paternostro Francesco. + +Giustizia, culto e sicurezza interna--i signori Vincenzo Caccioppo, +Giovanni del Castillo Sant'Onofrio, Angelo Marocco, march. Ignazio Pilo, +Paolo Paternò, Francesco Ugdolena. + +Amministrazione civile, istruzione pubblica e commercio--i signori +Salesio Balsano, Francesco Burgio, Villafiorita, duca Gualtieri, conte +Manzone, Paternò di Sessa, Federico Napoli, march. Spedalotto, Luigi +Scalia, duca della Verdura. + +La Città di Catania non degenera figlia della Sicilia, appena ebbe +novella della gloriosa rivoluzione della magnanima Palermo corse alle +armi al grido di Viva Palermo--Viva la Sicilia. Il popolo espugnò +valorosamente tutti i posti occupati dalle truppe compreso il forte S. +Agata. L'entusiasmo, il coraggio e la magnanimità dei cittadini +risparmiò la vita ai miserabili mercenari che ardirono tirare sulla +città e con le grida della vittoria e del perdono confuse quelle genti +col rimorso di essersi battuti per la causa nefasta della tirannide. + +Alla voce di Palermo e di Catania tutti i paesi della Sicilia risposero +secondando il movimento rivoluzionario armando numerose bande pronte a +combattere per la difesa della patria. + +Ed ora toccava a Messina. + +Ecco quel che scrivevano i delegati del Comitato di Messina a Ruggero +Settimo presidente del Comitato Generale di Palermo. + +«Sia gloria ai prodi che combattono per la Sicilia. + +«Messina attende lo avviso da Palermo. Se deve perire morrà; ma con le +armi alla mano e con il voto dell'indipendenza nel cuore. + +«Sappiate intanto che la guarnigione è forte di 4000 soldati--300 +cannoni sono pronti a vomitare l'esterminio sulla città. Ma Messina +sprezza il pericolo--ne facciano fede la brillante pugna del 1º +settembre e la imponente dimostrazione del 6 gennaio. Messina +quantunque si mostri disarmata è col fatto in rivoluzione--il suo +aspetto è minaccioso, imponente; però Messina come al tempo dei Vespri +desidera di gareggiare con Palermo solo nella virtù. Se per la causa +comune vuolsi il sacrificio di lei essa è pronta a patirlo e ardimentosa +si getterà nella voragine. Quantunque i prodi del settembre siano +profughi, altri figli ella ha pronti al cimento; quantunque fu disarmata +pugnerà con le mani. Se l'attuale stato minaccioso della città, i fatti +già consumati, e la diversione dei 4,000 soldati bastano per aiuto alla +causa comune, essa starà pronta e minacciosa; se altro vuolsi da lei, si +dica. Messina è città «Siciliana» e solamente «Siciliana». Viva Palermo +è il grido del popolo. Dite e sarà fatto il voler vostro. Indipendenza e +libertà è il solo voto di Messina». + + * + * * + +Ma il contegno ardimentoso, provocante del popolo messinese non piaceva +ai regi. Comandava in Messina il generale Nunziante, che un giorno, +credendo d'intimorire la popolazione, volle far mostra di tutte le +truppe che aveva al suo comando stendendole lungo la via Ferdinando. Un +abatino si staccò dal popolo che s'era addensato tanto da impedire i +movimenti dei soldati, s'avvicinò al generale e gli disse: «Sono queste +tutte le vostre truppe? Non ci toccherà neppure un boccone a testa». Al +generale che aveva voluto scendere in piazza non restava che caricare la +folla e rompere l'assembramento per tenere alto il prestigio militare, +invece ordinava di rientrare nei quartieri, il che si fece fra gli urli +e i fischi della popolazione. L'abatino era Felice Perciabosco che fu +patriota e dei dimenticati. + +Da quel momento non ebbero più tregua le provocazioni, le risse fra +popolo e truppe borboniche e la sommossa divenne generale. Il +bombardamento della città non faceva che inasprire gli animi dei +cittadini, i quali, armatisi con armi fornite dai bastimenti, che erano +nel porto e con altre mandate da Palermo, si divisero in tre schiere +sotto il comando di Antonio Pracomi, di Paolo Restuccia, e di Domenico +Landi, decisi di vincere o di morire e senz'altro si diè mano ai più +arditi assalti. + +Il 22 febbraio il forte Real Basso, Porta Saracena, Santa Chiara, i +bastioni di Don Blasco, le barricate di Porto Franco, e l'Arsenale +cadevano in mano delle forze cittadine. Aiutati dall'ardire eroico dei +bravi cannonieri palermitani il valoroso popolo messinese si avventava +furioso all'attacco. Non valse ad arrestarlo il fuoco micidiale del +forte S. Salvatore e della Cittadella, traenti bombe e mitraglia contro +gli assalitori; tutti questi luoghi difesi dalle truppe borboniche +dovettero cedere all'imponenza del furore cittadino, mentre i nemici +della patria, atterriti e sbaragliati, correvano a gambe levate a +cercare rifugio nella Cittadella, unico punto ormai di loro salvezza. Da +per tutto il popolo vittorioso inalberava la bandiera a tre colori. In +questi eroici fatti si distinsero assai Longo, Porcella e Scalia. + +Diedero esempio di patriottismo altri bravi messinesi e fra altri +l'infaticabile Salvatore Bensaia; espugnato il forte Real Basso, si +slanciava in altre parti dove ardeva la pugna acclamato dal popolo, +quando il figlio suo Giuseppe, salito sull'espugnato baluardo per +piantarvi il tricolore vessillo, veniva colpito a morte.--Portata la +notizia al padre, al primo annunzio ne rimase tramortito--ma riavutosi +gagliardamente gridò al popolo: «Cittadini mio figlio è morto +gloriosamente per la salute della patria, io non debbo piangere la sua +morte»: al cittadino Valadi portarono la notizia che i suoi figli erano +feriti all'attacco del forte di porta reale: l'infausto annunzio non +sgomentò il patriota: preso il fucile disse: «vado io a rimpiazzare i +miei figli». Giulio Colondre, ginevrino, che si unì nel combattere al +popolo messinese, riportava grave ferita ad un braccio che ferro +chirurgo dovette amputare--ai cittadini accorsi a confortarlo, con tutta +serenità diceva: «Signori di questo mio braccio io fo dono alla Città di +Messina». Moriva Tommaso Arena e rimaneva ferito anche Nicola Bensaia. + +Ai soldati borbonici ridotti nella cittadella non restava altro sfogo +che di lanciare ogni giorno delle bombe sulla città, ma i cittadini ne +avevano fatta ormai l'abitudine, tanto che accudivano ai loro affari +senza punto badarvi. + +Il 24 aprile una fregata a vapore napoletana portava a Messina, +incaricati di trattare l'armistizio, i commissari Plutino e Lo Presti, +calabresi; il Comitato Messinese incaricava per suoi rappresentanti i +cittadini Piraino, Ribotti e Natoli, ai quali, prima di altre +trattative, era dato il mandato dello sgombro della Cittadella. + +Così la Sicilia, che aveva dichiarato decaduto il Re delle due Sicilie, +era liberata da tutte le truppe borboniche. + +A Palermo veniva istituita la Guardia Nazionale affidandone l'incarico +al Comandante generale Barone Riso. + + _Collaboratori_ + +Duca di Monteleone, Marchese Casimiro Drago, Leopoldo Pizzuto, Conte +Lucio Tasca, Cav. Luigi Gravina, Andrea Mangeruva--Tommaso Abbate +_Segr_. + +La rivoluzione della Sicilia del 1848 sarà ricordata come uno dei più +meravigliosi fatti storici. Il prodigio operato da Palermo gli ha +guadagnato il rispetto e l'ammirazione generale. + + * + * * + +Le notizie delle Calabrie erano da per tutto favorevoli al movimento +insurrezionale. + +A Cosenza, centro delle operazioni, nido di uomini generosi, il cui +suolo, santificato più volte dal sangue di tanti martiri ed ove +rosseggia tuttora di quello dei fratelli Bandiera e compagni, tutte le +cure erano rivolte ad un unico scopo, distruzione della tirannia. A +Nicastro come in altri punti della Calabria si riunivano uomini armati +per dare la caccia ai borbonici, correre serrati a Reggio al grido di +viva la libertà. + +Nelle provincie di Catanzaro, di Abruzzo, di Salerno, di Lecce, di +Campobasso e di Avellino, si apprestavano armi ed armati. Che più? +Napoli insorgeva massacrando Svizzeri e spie borboniche. + +L'ora della libertà pareva suonata da un punto all'altro d'Italia! +Sventuratamente non fu di lunga durata; mancò un'unica direzione e la +concordia. + +Dal Ministero di Guerra e Marina veniva emanato il seguente ordine del +giorno: + +Gloria e lode ai nostri fratelli di Calabria. Un avviso telegrafico +giunto ieri da Messina alle ore 23-1/2 così avvisa: + +Dal piano della Corona ci viene con espresso avvisata la disfatta delle +truppe borboniche per parte dei naturali di Catanzaro e la morte del +Nunziante; l'azione ebbe luogo presso il fiume Angitola nel giorno di +ieri. + +Ci consola, o Cittadini, vedere eseguita con tanta giustizia l'ira del +Cielo. + +Attendiamoci di sentire altre vittorie, acciò si giungesse al santo +scopo di liberare gli afflitti fratelli del Continente dal duro giogo +d'un barbaro. + +Palermo, 30 giugno 1848. + +Il Maresciallo di Campo, Ministro della Guerra + + _Giuseppe Paternò_ + + + + + =CAPITOLO III.= + + =Garibaldi s'imbarca coi suoi legionari per l'Italia.= + + +Si era alla fine del 1847 e ogni bastimento che approdava alla Plata, +portava dal vecchio continente l'annunzio di avvenimenti importanti. + +Un nuovo Pontefice benediva l'Italia, perdonava ai ribelli, accoglieva i +proscritti, e poneva sotto la tutela della Croce la causa dei popoli. +Queste notizie entusiasmavano i legionari e la partenza per l'Italia era +nella mente di Garibaldi ormai risoluta. L'annunzio della sollevazione +di Palermo e di Messina venne a precipitarla; la lotta era già +incominciata; in Italia si combatteva e si moriva per la libertà; il +posto suo e della legione era indicato. + +Una pubblica sottoscrizione venne aperta fra gli italiani in favore +della spedizione comandata da Garibaldi. Un brigantino era stato +noleggiato e si stava apprestando per la partenza. Invano il Governo di +Montevideo, conscio della perdita che stava per fare, tentava trattenere +con preghiere, con lusinghe Garibaldi ormai impaziente; invano gli +stranieri stessi che vedevano nel generale una delle più sicure garanzie +dello Stato e dei loro interessi, si associavano al Governo nel +sforzarlo a ritardarne quanto più poteva la partenza; ma Garibaldi non +si sentiva più padrone della sua volontà, e le insistenze e gli indugi +lo inasprivano e lo si sentiva pieno di amarezza dire «duolmi che +arriveremo gli ultimi e quando tutto sarà finito». + +Però egli stesso capiva che per ottenere la riuscita della impresa era +necessario precisarne la meta, avvertire gli amici e prepararle in +Italia il terreno. + +Poco dopo la giornata del Salto era sbarcato a Montevideo e si era +arruolato nella legione Giacomo Medici. Era un giovane bello di forme, +intrepido di cuore, affabile di modi; e Garibaldi, intuendo nel Medici +un valoroso che avrebbe immortalato il suo nome, l'ebbe subito assai +caro e ripose in lui tutta la sua fiducia. Garibaldi pensò subito di +mandarlo in Italia quale foriero e preparatore della divisata spedizione +e lo muniva delle seguenti + + ISTRUZIONI + +«Terrai presente che scopo nostro è di recarci in patria non per +contrariare l'andamento attuale delle cose, e i Governi che +v'acconsentano; ma per accomunarci ai buoni, e d'accordo con essi andare +innanzi pel meglio del paese; ma che noi preferiremmo lanciarci ove una +via ci fosse aperta ad agire contro il tedesco, contro cui devono essere +rivolte senza tregua le ire di tutti; e tanto più lo vorremmo, perchè la +gente che ci accompagna è mossa da questo ardentissimo desiderio: perchè +questo avvenga ti recherai: + +«1. A consultare Mazzini intorno ai passi da farsi onde preparare le +cose nel senso suindicato; quindi t'affretterai per alla volta di +Genova, Firenze e Bologna, a meno che con Mazzini non risolviate +altrimenti. + +«2. Dagli amici ti procurerai commendatizie per tutti quei punti che +crederai utile di visitare, affine di dar moto a preparare gli uomini, e +combinare elementi di cooperazione. + +«3. Scorsi quei paesi, ti ridurrai a Livorno come luogo più acconcio a +sapere di noi. + +«4. Una delle cose che dovrai tenere in vista, si è quella di indurre +gli amici a tener pronti quei mezzi indispensabili a provvedere il +bisognevole almeno pei primi giorni, affine di non correre il rischio di +perdere il frutto di tante fatiche e dei sagrifici fatti con tanta +generosità dai nostri compatriotti di Montevideo. + +«5. I venti, ed altre cause, potrebbero obbligarci a toccare Gibilterra. +Se Mazzini ha ivi persona fidata le diriga lettere per me, informandomi +della marcia delle cose e sul da farsi--e potrà, appena tu arrivi, +cominciare a scrivere. La persona che incaricasse dovrebbe stare sempre +all'erta, affine di farmi pervenire ogni cosa a bordo e subito. Dal nome +del bastimento chè quello di «Speranza» con bandiera orientale, sarebbe +al momento avvertito del nostro arrivo--e perchè ne fosse più sicuro e +potesse riconoscerlo facilmente, alzeressimo all'albero di prora una +bandiera bianca attraversata orizzontalmente per quanto è lunga e nel +bel mezzo, da una striscia _nera_. + +«Di quanto scrivesse a noi potrebbe darti avviso se ciò potesse farci +mutare di direzione». + +Montevideo, 20 febbraio 1848. + + _G. Garibaldi_ + +«Le lettere che io ti scriverò a Livorno saranno dirette al nome di M. +James Gross--nella soprascritta--sig. Giacomo Medici». + +Il Medici infatti dopo tre giorni s'imbarcava per la sua missione; e il +15 aprile 1848 Garibaldi medesimo, accompagnato da ottantacinque de' +suoi legionari, fra cui l'Anzani, ammalato, il Sacchi, ferito, Ramorino, +Montaldi, Marocchetti, Grafigna, Peralta, Rodi, Cucelli e il suo moro +Aghiar, soccorso dallo stesso Governo Orientale di armi, munizioni, col +brigantino «La Speranza» salpò da Montevideo per la terra Italiana. + + + + + =CAPITOLO IV.= + + =Venezia si erige a repubblica. + Milano e le cinque giornate.= + + +L'annunzio d'una sollevazione degli studenti viennesi propagatosi alla +metà di marzo, spinse il popolo veneziano alla presa delle armi per la +cacciata dello straniero. Si combattè nella città della laguna per +cinque giorni e il popolo veneziano, rimasto vittorioso, liberava Manin +e Tommaseo e si erigeva in repubblica. + +Il 18 marzo Milano iniziava colle barricate le memorande cinque +giornate. Mentre gli Austriaci avevano fatto del Broletto la loro +cittadella e luogo di macello; mentre dal Castello si prendeva di mira +l'italiano che giungeva a tiro--al suono delle campane a stormo il +popolo impegnava la lotta sotto la direzione di un Comitato di salute, +del quale facevano parte Carlo Cattaneo e Enrico Cernuschi. + +Non sgomentavano i Milanesi il rombo assordante del cannone, al quale +rispondevano coi rintocchi delle campane; e la strage che facevano le +truppe imperiali, spronava alla lotta, alla vendetta gli eroici insorti +per la patria libertà. + +E la lotta fu aspra, violenta, combattuta corpo a corpo. I cittadini si +scontravano con le pattuglie, che numerose stavano appostate in ogni via +della città, le affrontavano con ardimento; uccidevano od erano uccisi, +mentre dalle finestre delle case, dai tetti pioveva pioggia micidiale di +tegole e di sassi--e di quartiere in quartiere si scacciavano le truppe +con valore senza pari. + +Il 23 marzo fu giorno di vittoria e di giubilo per la città di Milano. +Assaliti da ogni parte, gli Austriaci cacciati dal popolo che non dava +loro tregua, al Radetzky non restò che di ordinare la ritirata. + +L'eco delle cinque giornate risuonò per tutta Italia commuovendo le +popolazioni ed incitandole alla riscossa. + + + + + =CAPITOLO V.= + + =Carlo Alberto bandisce la guerra all'Austria.= + + +Il 23 di marzo 1848 il Re Carlo Alberto bandiva la guerra all'Austria, +ed il 27 dello stesso mese si metteva alla testa delle sue truppe con a +Capo di Stato Maggiore il generale Salasco. L'esercito piemontese, forte +di circa 60 mila uomini, era diviso in due corpi d'armata, il primo era +comandato dal generale Eusebio Bava; il secondo dal generale Ettore De +Sonnaz; a capo dell'artiglieria era il Duca di Genova, e d'una terza +Colonna era comandante il principe ereditario Vittorio Emanuele. + +Le altre forze che concorsero alla guerra in Lombardia erano 5000 +Toscani, 3000 Parmensi e Modenesi, 15000 dello Stato Pontificio, 4000 +volontari Lombardi. Le truppe Napolitane comandate dal generale Pepe +erano entrate in Venezia. Le forze Austriache erano di 80 mila uomini +suscettibili di rinforzi. + +Il giorno 6 di aprile le truppe Sarde ebbero cogli Austriaci un forte +scontro al ponte di Goito ed a Monzambano ove i bersaglieri comandati +dal Colonnello Lamarmora, il battaglione Real Navi e i cannonieri si +copersero di gloria. + +Il giorno 13 s'investiva Peschiera con vivissimo cannoneggiamento. + +Il 24 le truppe Toscane prendevano posizione a Montanara ed a Curtatone +alla destra dell'armata Piemontese. + +Nello stesso giorno la colonna mobile dei Modenesi comandata dal +Maggiore Fontana fu attaccata da un Corpo Austriaco sulla strada di +Mantova ad un miglio da Governolo. Il combattimento sostenuto dai nostri +con valore durò circa tre ore e terminò con la ritirata degli Austriaci. +In appresso quasi ogni giorno si ebbero scaramuccie nelle prossimità di +Mantova dagli avamposti Piemontesi, e da quelli Toscani e Modenesi, fin +che si arrivò al 13 maggio, nel qual giorno verso le due pomeridiane +5000 Austriaci attaccarono le posizioni di Curtatone e Montanara tenute +dai Toscani; l'attacco fu sostenuto con vigore per oltre tre ore e i +Tedeschi furono respinti con forti perdite sotto le mura di Mantova. + +I reduci dall'America non conoscevano gli avvenimenti del febbraio, la +sollevazione di Vienna, la riscossa di Venezia, le barricate di Milano, +l'entrata di Carlo Alberto in Lombardia e le prime vittorie delle armi +italiane sul Mincio; tutto questo era loro interamente ignoto; quindi +Garibaldi era incerto del luogo e della meta del suo sbarco--e l'animo +suo ondeggiava tra i consigli avuti dal Mazzini, che con uno scritto lo +spingeva a sbarcare in Sicilia e gli accordi presi col Medici per i +quali erasi impegnato ad approdare in Toscana, mentre il suo vivo +desiderio era di scendere ove fosse più pronta l'occasione di menar le +mani. Obbligato ad approdare a Palos presso Cartagena per fare provvista +di viveri, Garibaldi riceveva dal vice Console Francese la lieta notizia +della guerra dichiarata all'Austria. Non più esitazioni--la via era +tracciata, la meta era designata. A Garibaldi urgeva senza perdere un +istante dirigere la prora verso la costa della Liguria per essere più +vicino al teatro della lotta, ed offrire senza esitare il braccio suo e +dei suoi a Carlo Alberto. + +I venti lo obbligarono ad approdare a Nizza, ed alle 11 antimeridiane +del 21 giugno 1848, inalberante la bandiera di Montevideo, gettava +l'ancora nel porto della sua Città natale. + +Nello scendere a terra un urlo d'entusiasmo lo saluta, facendogli +suonare all'orecchio nel dolce idioma natio quel grido d'ammirazione che +da tanti e tanti anni non aveva più udito se non in lingua straniera, in +terra straniera. + +Non perdette tempo Garibaldi. + +Riordinata la legione, alla quale i Nizzardi avevano recato un primo +rinforzo, il 28 giugno di mattina salpa con circa duecento volontari ben +armati ed equipaggiati, ed arriva a Genova nel pomeriggio del 29, +accolto dai Genovesi coll'entusiasmo di popolo con cui era stato +acclamato a Nizza, e ricevuto dalle autorità con ogni dimostrazione +d'onore. + +Per debito di cortesia prima di partire da Genova dovette accettare +l'invito fattogli d'intervenire ad un'adunanza del Circolo Nazionale; fu +obbligato dopo avere uditi diversi discorsi a pronunziarne uno egli +stesso per esprimere il suo giudizio sulle cose della guerra e sulle +condizioni dell'esercito. Procurò di schermirsi, ma dovette cedere alle +vive insistenze e con parola misurata e con molta franchezza si espresse +così: + +«Voi sapete che io non fui mai partigiano dei Re. Ma poichè Carlo +Alberto si è fatto il difensore della causa popolare e muove guerra allo +straniero per l'indipendenza nazionale, io ho creduto dovergli recare il +mio concorso e quello dei miei camerati. + +«Il maggiore pericolo che ci sovrasta è quello che la guerra si +prolunghi e non sia terminata quest'anno. Noi dobbiamo fare ogni sforzo +perchè gli Austriaci sieno presto cacciati dal suolo italiano e non si +abbia a sostenere una guerra di due o tre anni. Ora noi non possiamo +ottenere questo intento se non siamo fortemente uniti. Si bandisca da +noi la politica, non si aprano discussioni sulla forma di governo, non +si ridestino i vecchi partiti. La grande, l'unica questione del momento +è la cacciata dello straniero, è la guerra dell'indipendenza. + +«Io fui repubblicano, ma quando seppi che Carlo Alberto si era fatto +campione dell'Italia, io ho giurato di ubbidirlo e di seguire +fedelmente la sua bandiera. In lui vedo riposta la speranza della +nostra redenzione; Carlo Alberto sia dunque il nostro capo, il nostro +simbolo; gli sforzi di tutti gl'italiani si concentrino in lui. Fuori di +lui non vi può essere salute. + +«Uniamoci dunque tutti nel solo pensiero della guerra allo straniero; +facciamo per la guerra ogni sorta di sacrifici. Pensiamo che essi +saranno sempre minori di quelli che c'imporrebbero i nemici se fossimo +vinti». + +Queste parole vennero accolte da grandi applausi, e Garibaldi fu +nominato socio onorario del circolo Nazionale. + +Garibaldi senz'altro partì per Torino.--Passata in fretta Novara, e +toccata Pavia per salutare il suo grande amico Sacchi, il quale andava +raccogliendo volontari, al 4 di luglio arrivò al Quartiere Generale in +Roverbella, e si presentò immediatamente al Re. + +Questi lo accolse con grande cortesia, si mostrò edotto delle sue gesta +di America, se ne compiacque altamente congratulandosi con lui. Ma +all'offerta che Garibaldi gli fece di sè e dei suoi compagni, quale Re +costituzionale si credette obbligato di mandare il Generale ai suoi +Ministri. + +Garibaldi non perdette tempo--si presentò al Ministro della Guerra +Generale Ricci, bravo uomo, colto militare, ma pieno di pregiudizî; +questi credette di non potere accettare i servigi che Garibaldi offriva +alla causa italiana combattendo con l'esercito, per ragioni di +regolamenti ecc.--e finì per consigliarlo di recarsi a Venezia «campo +degno di lui, dove poteva prendere il comando di qualche flottiglia +tanto utile a quell'assediata Città». A Garibaldi «uccello di bosco e +non di gabbia» non piacque quel suggerimento--deliberò invece di recarsi +a Milano, dove giunse la sera del 15 luglio e dove l'aspettava miglior +fortuna. + +Milano era pur sempre la città delle Cinque Giornate e quindi il +concetto della guerra popolare rivoluzionaria era sorta dalle barricate. + + + + + =CAPITOLO VI.= + + =Garibaldi a Milano prende il comando dei Volontari.= + + +Il governo provvisorio s'affaccendava a reclutare quante più milizie +poteva, ed accoglieva volontieri quanti venivano ad offrirgli il loro +braccio; e però il giorno stesso del suo arrivo esso offerse a +Garibaldi il comando di tutti i volontari raccolti fra Milano e Bergamo, +i quali sommavano a circa tremila. + +Non era forza atta a salvare il paese, ma più di quanta in quel momento +Garibaldi potesse desiderare. Si occupò quindi senz'altro dell'armamento +dei suoi volontari; li ordinò in battaglioni, dando al più scelto il +nome del suo amico Anzani morto, suo compagno di Montevideo, ponendolo +sotto il comando di Medici che si era unito a lui a Torino. + +Nel pomeriggio del 25 luglio, obbedendo a un ordine del Governo +Provvisorio, lasciò i quartieri di Milano e s'incamminò verso Bergamo. + +Prima di lasciare Milano Garibaldi indirizzava alla gioventù italiana il +seguente: + + PROCLAMA + + Alla Gioventù! + +La guerra ingrossa, i pericoli aumentano. La patria ha bisogno di voi. + +Chi v'indirizza queste parole ha combattuto per l'onore italiano in lidi +stranieri, è accorso con un pugno di valenti compagni da Montevideo per +aiutare anche egli la vittoriosa patria, o morire su terra italiana. + +Egli ha fede in voi: volete, o giovani, averla in lui? + +Accorrete, concentratevi intorno a me, l'Italia ha bisogno di dieci, di +ventimila volontari, raccoglietevi da tutte le parti, in quanti più +siete: e alle Alpi! Mostriamo all'Italia, all'Europa che vogliamo +vincere, e vinceremo. + +Milano, 25 luglio 1848. + + _G. Garibaldi_ + + + + + =CAPITOLO VII.= + + =Venezia, Treviso, Vicenza, Curtatone e Montanara, Goito, Peschiera, + Rivoli--Sfortunata giornata di Custoza--Armistizio di Salasco.= + + +Il 21 marzo Venezia quasi senza spargimento di sangue si liberava dal +giogo straniero. + +Il governo civile e militare austriaco era dichiarato decaduto ed una +convenzione era firmata per la quale il reggimento Kinski e tutte le +altre truppe, Croati, Artiglieria, Marina ecc. ecc. si ritiravano, +imbarcandosi per Trieste. Manin e Tommaseo, liberati dal carcere +politico, venivano portati alla sede del governo in trionfo. + +Il popolo veneziano proclamava la repubblica e il governo prendeva +provvedimenti per una pronta ed efficace difesa contro il ritorno dello +straniero. + +Padova, Treviso, Vicenza e tutte le città del Veneto proclamavano il +governo provvisorio, e così facevano le città del Friuli. + +La mattina del 24 marzo 1848 ebbe luogo a Roma un'imponente +dimostrazione popolare che chiedeva armi e la guerra all'Austria. + +Questa ottenne effetto immediato, perchè nel giorno stesso fu affidata +al generale Ferrari la organizzazione del Corpo dei Volontari e Ferrari +non perdette tempo; difatti alle cinque del mattino del 26 marzo partiva +da Roma la prima legione Romana di circa mille uomini; e solo due giorni +dopo partiva anche, e bene organizzato, il primo reggimento volontari +forte di altri milleduecento uomini. Queste truppe per la via di Ancona +giungevano a Bologna il 16 e 18 aprile; e non più in numero di 2200 +combattenti, ma di circa 8000 uomini, pieni di ardimentoso entusiasmo +per la libertà della patria. + +Il mattino del 27 di marzo Carlo Alberto assumeva in Alessandria il +comando supremo dell'esercito e il 29 entrava in Pavia, ove era accolto +con grande gioia dai cittadini. Agl'inviati di Milano si esprimeva in +sensi di vera devozione alla causa dell'unità italiana e manifestava il +deliberato proposito di volere liberata l'Italia dallo straniero. + +Procedeva quindi innanzi coi suoi figli fino a Lodi e vi piantava il suo +quartier generale, da dove emanava i seguenti proclami: + +«Italiani della Lombardia, della Venezia, di Piacenza e Reggio! + +«Chiamato da quei vostri concittadini nelle cui mani una ben meritata +fiducia ha riposto la temporanea direzione della cosa pubblica, e +sopratutto spinto visibilmente dalla mano di Dio, il quale, condonando +alle tante sciagure sofferte da questa nostra Italia, le colpe antiche +di lei, ha voluto ora suscitarla a nuova gloriosissima vita, io vengo +tra voi alla testa del mio esercito, secondando così i più intimi +impulsi del mio cuore; io vengo tra voi non curando di prestabilire +alcun patto: vengo solo per compiere la grand'opera, dal vostro stupendo +valore così felicemente incominciata. + +«Italiani! In breve la nostra patria sarà sgombra dallo straniero. E +benedetta le mille volte la Provvidenza Divina, la quale volle serbarmi +a così bel giorno, la quale volle che la mia spada potesse adoperarsi a +procacciare il trionfo della più santa di tutte le cause. + +«Italiani! La nostra vittoria è certa: le mie armi, abbreviando la +lotta, ricondurranno tra voi quella sicurezza che vi permetterà di +attendere con animo sereno e tranquillo a riordinare il vostro interno +reggimento; il voto della nazione potrà esprimersi veracemente e +liberamente; in quest'ora solenne vi muovano sopratutto la carità della +patria e l'abborrimento delle antiche divisioni, delle antiche +discordie, le quali apersero le porte d'Italia allo straniero; invocate +dall'Alto le celesti ispirazioni; e che l'Angelico Spirito di Pio IX +scorra sopra di voi; Italia sarà! + +«Dal nostro Quartier Generale in Lodi, 31 marzo 1848. + + _Carlo Alberto_ + + Il Ministro della Guerra, Franzini. + + * + * * + + «Soldati! + +«Passammo il Ticino e finalmente i nostri piedi premono la sacra terra +Lombarda! Ben è ragione che io lodi la somma alacrità, colla quale, non +curando le fatiche di una marcia forzata, percorreste nello spazio di 72 +ore più di cento miglia. + +«Molti di voi, accorsi dagli estremi confini dello Stato, appena poteste +raggiungere le vostre bandiere in Pavia; ma or non è tempo di pensare al +riposo: di questo godremo dopo la vittoria. + +«Soldati! Grande e sublime è la missione a cui la Divina Provvidenza ha +voluto ne' suoi alti decreti chiamarci. Noi dobbiamo liberare questa +nostra comune patria, questa sacra terra italiana dalla presenza dello +straniero, che da più secoli la conculca e l'opprime: ogni età avvenire +invidierà alla nostra i nobilissimi allori che Iddio ci promette; tra +pochi giorni, anzi tra poche ore, noi ci troveremo a fronte del nemico; +per vincere basterà che ripensiate alle glorie vostre di otto secoli, e +gl'immortali fatti del popolo Milanese; basterà vi ricordiate che siete +soldati italiani. + +Viva l'Italia! + +Dal nostro Quartier Generale in Lodi, 31 marzo 1848. + + _Carlo Alberto_ + + Il Ministro della Guerra, Franzini» + +E quasi a dimostrare il sentimento concorde di popolo e di Re nel volere +liberata l'Italia dallo straniero, in Ancona veniva pubblicato il +seguente bando: + + «Cittadini! + +«Al suono delle campane a stormo, che eccitò l'insurrezione nelle +Lombarde città contro l'odiato straniero e ne fa ora trionfalmente +inseguire la fuga e disperdere gli avanzi, si mesce già il vivo fuoco +degli accorsi drappelli italiani e il tuono possente del cannone di +Carlo Alberto. Da ogni città, da ogni borgo, da ogni siepe esce un +animoso combattente della santa guerra d'Italia. La croce corona la +tricolore bandiera, e Cristo ne ha fatto l'indivisibile segno della +nostra vittoria. I lunghi secoli del dolore e del lutto si riscattano +con brevi e invidiabili perigli; le macchie, già abolite, d'inerzia e +d'indifferenza si redimono con un'eternità d'impareggiabile gloria. + +«Chi, alla voce d'Italia, di questa patria sublime, ode più gli affetti +di padre, di marito, di figlio? Chi getta ancora uno sguardo sugli averi +e sulla ricchezza se non per farne un sagrificio alla patria? + +«Via il lusso, via gli ornamenti; il ferro! il ferro! nessuna gioia +fuorchè nelle ferite largamente aperte nei petti nemici; nessun +desiderio fuorchè del sangue copiosamente sparso per l'Italia; nessuna +gloria fuorchè nella sua redenzione. La nostra avanguardia è partita. I +nostri prodi ci aprono la via. Quale ragione, qual pretesto ai forti, ai +valenti per rimanere? Che dolcezza in queste mura, che beltà nella vita, +quando nei campi di Lombardia si muore per l'indipendenza italiana? + +«Chi non invidia a sè stesso questa nobile fortuna di morire per +l'Italia? Chi ricusa la celeste voluttà di vendicare la sua vendetta? +Chi non s'infiamma all'alto pensiero di concorrere ad eseguire il +decreto di Dio, il decreto della rigenerazione italiana? In questo punto +si fonda la nostra nazionalità, si conquista la libertà nostra, si +edifica una gloria immortale! Deh! ciò non sia senza noi! Deh! si +accorra alla guerra della redenzione! Felice chi lascerà la vita per +lei! Felice chi tornerà vittorioso, e udrà dirsi ammirando e piangendo +di tenerezza: questi fu soldato dell'indipendenza d'Italia! + +Ancona, 30 marzo 1848». + + * + * * + +Da Lodi il Re mosse per Cremona, ove tenne Consiglio di guerra per +deliberare sulle operazioni militari. + +L'esercito procedeva verso il fiume Oglio e arrivatovi il generale Bava +faceva restaurare il ponte di Marcaria. + +Il Re si trasferiva a Bozzolo. + +Il giorno 6 aprile il generale Bava si avanzava verso il fiume e giunto +verso le 9 in prossimità di Goito ordinava ad un battaglione di +bersaglieri di assalire i cacciatori austriaci che occupavano i colli; i +nostri mossero impetuosi all'assalto e gli austriaci, abbandonate le +posizioni, si ripararono entro Goito. Ordinata in schiera d'assalto la +brigata _Regina_, e sopraggiunti i reggimenti della brigata _Aosta_, il +generale Bava mosse contro Goito preceduto dai bersaglieri comandati dal +generale Alessandro Lamarmora; questi appoggiati dall'artiglieria che +battevano le case per cacciarne gli austriaci spalleggiati da due +compagnie delle _Real Navi_, superati arditamente gli asserragliamenti +costruiti dai nemici, penetravano nel paese; gli austriaci, parte +rimasero prigionieri, parte corsero al ponte per difenderlo; i nostri +bersaglieri e i _Real Navi_ inseguono, passano a tutta corsa il ponte e, +scesi sulla sinistra del fiume, s'impadroniscono di un cannone che il +nemico nella precipitosa fuga non riesce a salvare. + +Il combattimento durò tre ore, le nostre truppe che vi presero parte, +sopratutto bersaglieri e Real Navi, mostrarono gran valore; ebbero due +ufficiali e sei soldati morti, cinque ufficiali feriti fra i quali il +Colonnello Lamarmora e il Maggiore Maccarani comandante le truppe Real +Navi e trentacinque soldati. Si distinsero il Generale D'Arvillars, il +Capitano Griffini e Domenico Resta. + +Il giorno appresso il generale De Sonnaz con un ardito colpo di mano +sloggiava gli austriaci da Monzambano ed alle 5 pomeridiane i Piemontesi +erano padroni di quelle posizioni. Contemporaneamente il Colonnello +comandante il reggimento _Savoia_ entrava in Borghetto alla destra di +Monzambano in faccia a Valeggio, ove i nostri entravano il giorno +appresso. + +A questi combattimenti seguirono quelli di Pastrengo e di Santa Lucia. + +I nostri guidati dal Generale De Sonnaz, cacciati gli austriaci dai +colli di Costiera, Cassetta e Fratelli furono, in breve ai piedi di +Pastrengo. Ma il Duca di Savoia, che colle brigate _Cuneo_ e _Regina_ si +era avanzato alla testa di tutti, si trovò arrestato dal melmoso letto +di quei piccoli torrenti che si scaricano più in basso nel fiume Tione. +Fu dovuta rallentare la marcia, finalmente, superato l'ostacolo ed +animati della presenza del Re e del Duca, s'avventano alla lotta, che fu +aspra perchè gli austriaci difesero palmo a palmo il terreno; alle 3 e +mezzo i nostri erano padroni di Pastrengo. Il Re in quel giorno superò +tutti in valore e corse gravissimo pericolo; intollerante d'indugi aveva +precorso la fanteria con la sola scorta di un drappello di carabinieri. +Un corpo di Tirolesi, in agguato per ritardare la marcia dei Piemontesi, +fece una scarica a bruciapelo contro il piccolo drappello e se il +Colonnello Sanfront non fosse arrivato in tempo coi suoi squadroni di +carabinieri, il Re, che aveva tratto la spada in atto di slanciarsi +contro il numeroso nemico, si sarebbe trovato a mal partito. + +Il 6 maggio i Piemontesi con tre divisioni mossero in ricognizione su +Verona; la brigata _Regina_ sotto gli ordini del generale D'Arvillars +si avanzava sulla strada di Sona, incontrava il nemico e impegnava un +assai vivo combattimento, che ebbe esito fortunato per i nostri perchè +il nemico si ritirava sotto le mura di Verona; però durante il +combattimento la brigata _Aosta_, per seguire il Re, sempre primo ai +rischi, avendo accelerato il passo si trovò sola di fronte alla nemica e +formidabile posizione di S. Lucia, seguita a grandissima distanza dalla +brigata Guardie. + +Gli Austriaci occupavano il Campanile e le case, e, del Cimitero cinto +di mura munite di feritoie, ne avevano formato una vera fortezza, e un +fuoco micidiale colpiva i nostri; il valoroso generale Sommariva +secondando l'ardore del Re e dei suoi soldati assale energicamente il +villaggio; il generale Bava fa piazzare in buona posizione +l'artiglieria, la quale apre vivo fuoco contro il campanile, le case e +il Cimitero; sotto le mura del villaggio si accende un aspro conflitto +nel quale trova morte il prode colonnello Caccia del 5º reggimento; a +fianco del generale Sommariva cadeva mortalmente ferito il tenente +Beston Balbis suo aiutante, il colonnello Manassero del 6º reggimento +era gravemente ferito ed a lui vicino moriva il tenente Gandolfo di lui +aiutante e tanti e tanti altri; ma i valorosi Valdostani non si +arrestano; chè anzi il desiderio di vendicare i caduti li spingeva a più +fiera lotta. Giungeva finalmente la brigata _Guardie_, che al fragore +del cannone aveva accelerato la sua corsa; e allora il Generale Bava +valendosi del sopraggiunto rinforzo si pone alla testa di questo, +slancia le sue brave truppe sul merlato muro, e queste sprezzando il +pericolo, animate dalla presenza dei condottieri, superano tutte le +difficoltà, s'impadroniscono del baluardo seminando morti e facendo +prigionieri. + +Dopo il combattimento di S. Lucia, tanto glorioso per le armi +Piemontesi, essendo giunto il parco da Alessandria, il Re ordinava che +si cingesse d'assedio Peschiera. La direzione dell'assedio fu affidata +al Duca di Genova, il quale aveva sotto i suoi ordini il generale Chiodo +del Genio e il generale Rossi dell'artiglieria; ai lavori d'assedio e a +cingere la piazza furono destinate le brigate _Piemonte_ e _Pinerolo_ +con Federici generale di divisione, Bes e Manno brigadieri. + +Il giorno 19 aprile le truppe Romane di linea e volontari, alle quali +eransi uniti il battaglione volontari di Ancona ed altri delle Marche, +la Legione Romagnola di Ferrara, passavano il Po, e si mettevano in +marcia verso Montebelluno. Il generale Durando Comandante in capo di +queste truppe colla prima divisione trovavasi già ad Ostiglia. + +Il 25 d'aprile nei dintorni di Schio ebbe luogo un combattimento fra le +nostre truppe e un corpo di Austriaci che durò per quattro ore; +l'attacco fu vivo, ma i bravi nostri giovani volontari seppero così bene +resistere alle prime prove del fuoco da costringere il nemico a +ritirarsi con perdite non lievi. + +Anche nei giorni seguenti ebbero luogo vari scontri sempre favorevoli +alle nostre armi. + +Il giorno 8 maggio il generale Ferrari, che aveva concentrato le sue +forze di volontari e regolari a Montebelluno, ebbe avviso dai suoi posti +avanzati dell'avvicinarsi del nemico. + +Il generale, lasciata una parte delle truppe a guardare il paese, mosse +col resto delle sue forze per la via di Cornuda, ove giunto alle ore 5 +pom. fece prendere ai suoi posizione sulle colline circostanti, mentre +mandava grosse pattuglie a perlustrare sulla strada dalla quale si +attendeva il nemico. Poco prima del tramonto la compagnia dei +bersaglieri del Po, che stava appostata sulla collina di destra, +incominciava il fuoco contro l'avanguardia nemica che di poco precedeva +il grosso delle truppe, per cui ben presto il fuoco fu acceso su tutta +la linea; questo durava da un'ora circa e cessava da parte del nemico +che suonò a raccolta. Era certo che questo aveva voluto limitare la sua +azione ad una ricognizione, e sicuro che l'indomani sarebbe stato +attaccato da forze superiori il generale Ferrari dispose di ritirarsi +dalle posizioni avanzate che occupava colle sue giovani truppe e di +disporre una nuova linea di avamposti al di là di Cornuda. Mandava +subito avviso al Durando, che si trovava colla sua divisione nella +vicina Bassano, della presenza del nemico, affinchè come generale in +capo avesse prese le sue disposizioni. + +Alle 5 di mattino del 9 maggio il nemico si mosse all'assalto delle +posizioni occupate dai nostri i quali sostennero l'urto senza cedere un +palmo di terreno, mantenendo un fuoco assai ben nutrito fino alle 4 +pomeridiane in attesa dell'arrivo del Durando. + +Intanto il nemico ingrossava sempre più tanto che a sera la truppa del +Ferrari si trovava ad avere di fronte l'intera divisione del Nugent che +occupava con nuovi battaglioni tutte le posizioni di fronte con +spiegamento di altri battaglioni a destra e a sinistra tendenti +all'avviluppamento dei nostri; intendimento che non sfuggì al Ferrari, +il quale ordinava alle sue truppe un movimento di ritirata e di +concentramento più indietro di Cornuda per proseguire poi per +Montebelluno onde congiungersi colle truppe che vi aveva lasciato di +presidio. Giunto a Montebelluno ordinava la partenza per Treviso dandone +avviso al generale Durando. + +Nel combattimento del 9 si distinsero il marchese Patrizi comandante la +2ª Sezione composta di perugini e di marchigiani che si comportarono da +eroi; combatterono da prodi veterani i bersaglieri romani comandati dal +Tittoni ed il 1º battaglione della 3ª sezione composta di romagnoli; +ebbe il cavallo ucciso e riportò ferita il maggiore Diamilla-Muller +aiutante di campo del generale Ferrari mentre conduceva al fuoco due +compagnie. + +Il mancato appoggio del Durando fu inesplicabile. + +Alle pressanti premure del generale Ferrari egli rispondeva così: + + Crespano, 9 maggio 48. + + Generale, + +«Vengo correndo». + + «Durando» + +Ma non si vide! + +Il generale Ferrari presa posizione a Treviso ordinava una +ricognizione--volle dirigerlo di persona il generale Guidotti il quale +spintosi avanti alla testa dei suoi, ebbe trapassato il cuore da una +palla tedesca. + +Verso mezzogiorno si ebbe notizia che il nemico in forti masse si +avvicinava a gran passi da tre parti su Treviso. Il bravo generale +Ferrari si spinse con una forte ricognizione verso il Piave. Venuto a +contatto col nemico ingaggiava il combattimento di tiragliori, facendo +piazzare intanto la debole sua artiglieria. Al contrattacco del nemico, +che aveva spiegato forze imponenti, e al fuoco delle sue artiglierie che +fulminavano, la colonna avanzata composta di truppe di linea non resse, +balenò prima, poi, presa da panico, si sbandava abbandonando al nemico +un cannone e non arrestandosi che a Treviso. Non giovò l'intrepido e +valoroso esempio del generale di fronte al fuoco: fu vana la voce degli +ufficiali che tentarono di richiamarli al dovere e di fare argine alla +fuga; nulla valse e la rotta, di quella truppa fu completa. I volontari +marchigiani, romagnoli, umbri, romani rimasero al loro posto ma non +poterono riparare al disastro: questi si misero sotto gli ordini del +colonnello Galletti e del Sante per riannodarsi alle truppe del generale +in capo Durando, avendo il generale Ferrari abbandonato il comando, +offeso della condotta del Durando che gli aveva fatto mancare il +promessogli soccorso. + + * + * * + +Nei combattimenti di Cornuda e di Treviso, sostenuti con valore dalle +forze di linea e di volontari comandate dal generale Ferrari si +distinsero: + +Patrizi Filippo, Galletti Bartolomeo, Diamilla-Muller Demetrio, +Stefanoni Carlo, Ruspoli Bartolomeo, Tittoni Angelo, Pianciani Luigi, +Del Grande Natale, Montecchi Mattia, Gariboldi Alessandro, Ceccarini +Luigi, De Angelis Pietro, Federici Romolo, Savini Francesco, Gazzani +Adriano, Silli Giuseppe, Chiavarelli Antonio. + + * + * * + +Il generale Durando col grosso dei suoi si trovava a Padova con posti +avanzati a Vicenza. + +Il 20 maggio gli Austriaci, forti di 6000 uomini oltre l'artiglieria, +assalivano i posti avanzati di Vicenza sviluppando la loro azione di +artiglieria e di ben nutrito fuoco di fucileria contro le barricate di +Porta S. Lucia, di Porta Padova e di Porta S. Bartolo, ma dopo 4 ore di +combattimento il nemico fu da ogni parte brillantemente respinto. + +In questo combattimento, sostenuto con molto valore, i nostri ebbero a +soffrire non poche perdite e lo stesso generale Antonini vi rimase +gravemente ferito. + +Il giorno 23 gli Austriaci con maggiori forze ritornarono ad assalire +Vicenza; il combattimento durò accanito tutto il giorno e fu ripreso la +mattina del 24, mentre nella notte del 23 al 24 gli Austriaci +bombardarono la città che non diè segni di allarme. I nostri fecero +prodigi di valore; colla punta della baionetta fugarono il nemico che +perdeva due cannoni e lasciava in nostre mani 154 prigionieri; gli +Austriaci ebbero più di mille feriti. + +Fu una giornata gloriosa per le armi italiane. + +Contemporaneamente gli Austriaci attaccavano i nostri nelle posizioni +del Caffaro-Lodrone-Bagolino, ma anche da quella parte furono bravamente +respinti. + +Il giorno 8 giugno da informatori il generale Durando fu avvisato del +nuovo avanzarsi del nemico, ma mal si seppe del numero e della +direzione. Si diceva che non raggiungeva i 20,000 uomini ed erano +diretti al Piave per congiungersi ad altro corpo ivi concentrato. Ma il +giorno 9 si ebbe notizia che aveva tagliata la strada ferrata e gittati +tre ponti sul Bacchiglione; ormai il sospetto di essere attaccati +diveniva certezza e quindi con ogni maggiore alacrità si diede opera ai +lavori di difesa, si distribuirono le forze di 11,000 uomini nelle +posizioni le più importanti. Verso sera si ebbero precise informazioni +che tutto l'esercito Austriaco con Radetzky alla testa e con 80 cannoni +stava per rovesciarsi su Vicenza. + +Alle 4 di mattina del giorno 10 incominciò l'attacco al Monte Berico +posizione importantissima che domina Vicenza. Per disposizione del +generale Durando, le posizioni di Castel Rambaldo e di Bellaguarda +presidiate dagli Svizzeri dovevano essere abbandonate se attaccate da +forze preponderanti per concentrarsi con una forte difesa al Colle su +cui sta la Villa Ambelicopoli; e così fu fatto. Abbandonato dai nostri +il colle di Bellaguarda gli Austriaci pensarono subito di piantarvi una +batteria, ma colpiti con grande precisione dalla batteria del Colle +Ambelicopoli batterono in ritirata. Fino alle 10 del mattino l'attacco +fu debole perchè gli Austriaci lavoravano per fortificarsi nelle +posizioni conquistate nel piantarvi batterie che avrebbero ben presto +vomitato quel turbine di fuoco che doveva avviluppare la città e +piombare sui colli. Ad un dato momento il nemico spiegava tutte le sue +forze attaccando contemporaneamente il Monte Berico, i Colli e le porte +di Padova, di S. Lucia, e di S. Bartolo. + +Alla difesa della posizione Ambelicopoli stava la batteria Lentulus, +rafforzata da un battaglione di corpi pontificii, di un battaglione di +svizzeri e dalle compagnie di Mosti di Ferrara e Fusinato di Schio e +del Tirolo italiano. Fu un accanito scambiarsi di palle, di granate, di +razzi e di fucilate con esito micidialissimo. Alle 2 pomeridiane il +Marchese d'Azeglio comandava un attacco alla baionetta contro i nemici +occupanti la collina opposta; il combattimento a corpo a corpo fu +accanito, micidiale sopratutto per i nostri che avevano di fronte forze +quattro volte superiori; vi rimasero feriti lo stesso d'Azeglio e il +colonnello Cialdini, e l'esito infelice fu la causa della perdita della +nostra posizione al Monte Berico: i nostri costretti a ritirarsi furono +inseguiti da cinquemila cacciatori ed Ungheresi senza che la nostra +batteria potesse arrestarli con fuoco a mitraglia per non colpire i +fratelli inseguiti d'appresso; giunti gli Austriaci a passo di corsa +fino ai nostri, come una valanga li rovesciarono giù dal Monte; +tentarono ancora i bravi italiani di fare resistenza sul Monte della +Madonna e per i portici, ma tutto inutile, che dovettero ripararsi in +città. + +Perduto il Monte Berico la sorte di Vicenza era decisa, ma è pur vero +che la resistenza poteva prolungarsi. + +Erano le 8 di sera e ad onta del fulminare delle artiglierie e degli +stutzen nessuna delle barricate aveva ceduto, tutte difese fino +all'eroismo dal battaglione volontari e dalla legione Romana, dalla +legione Romagnola, dal battaglione Anconitano e dalle truppe delle +Marche; di questo parere di ulteriore resistenza erano i Vicentini che +quando videro sulla torre inalberata la bandiera bianca, la presero a +fucilate. + +Fu firmata una capitolazione che salvava la città e i cittadini da ogni +rappresaglia; ai parlamentari nostri, l'Austriaco disse: «che non si +poteva negare una onorifica capitolazione a chi si era difeso tanto +eroicamente». + +Certo è che le truppe regolari e volontari fecero tutti il loro dovere e +si batterono con accanimento e valore, e la stessa capitolazione lo +dimostrava perchè le truppe poterono ritirarsi con armi e bagaglio ed +onori di guerra, senza alcuna scorta, colla semplice promessa che non +avrebbero preso le armi per tre mesi. + +Si distinsero il Pasi, il Ceccarini, il Calandrelli, il Casanova, il +Marchese Ruspoli, l'Albani, i capitani Ornani, Gigli, Andreucci, ed i +tenenti Schellini e Andreani. + +Vi lasciarono la vita il Maggiore Conte Gentiloni, il colonnello Del +Grande, Francesco Maria Canestri; rimasero feriti Massimo d'Azeglio, il +Colonnello Enrico Cialdini, il Comandante l'Artiglieria Lentulus, il +Maggiore Morelli, il Morigliani, il Minghetti, il Corandeni, capitani, +il Beaufort, e il Bandini tenenti. + + * + * * + +Vinti separatamente, le truppe Romane e i volontari, delle Marche, del +Ferrarese, delle Romagne e delle Venete provincie e del Friuli, +comandate dal Durando, dal Ferrari, dal Zambianchi, dal Mosti, dal +Fusinato, il Maresciallo Radetzky era ormai libero di portare tutte le +sue forze rafforzate e ringagliardite contro l'esercito Piemontese di +cui aveva provato il valore e che solo gli rimaneva di fronte. + +Disgraziatamente queste truppe, il cui ammontare non superavano i 60 +mila uomini, erano ordinate in una estensione di terreno larghissimo, da +occupare una linea di circa cento chilometri attraversati da un +fiume--Rivoli, le rive del Mincio da Peschiera a Goito, i pressi di +Mantova, Governolo, Villafranca ne erano le estremità, Roverbella il +centro. + +Il Maresciallo Austriaco volle tentare un colpo decisivo, salvare +Peschiera dall'imminente caduta e piombare addosso all'esercito +Piemontese sperando di trovarlo debole a motivo della estensione della +lunga linea di posizioni che teneva occupate. Formava quindi il piano di +forzare la destra del Mincio per Rivalta, le Grazie e Curtatone contando +di trovarvi debole resistenza, sorprendere alle spalle le truppe +Piemontesi e sospingerle sotto le fortezze del quadrilatero. + +Formato questo piano il 27 di maggio usciva da Verona con 30 mila uomini +che diresse per Mantova, la notte del 28 si attendò sotto quella +fortezza da dove trasse con se altri 15 mila uomini del Nugent; aveva +con se 45 mila combattenti con corrispondente artiglieria e li divise in +tre corpi di 15 mila ognuno. + +Alle 10 del mattino del 29 maggio attaccava contemporaneamente l'ala +sinistra dell'esercito Piemontese girandolo per Rivoli, Affi, Lozise ed +il Campo Toscano di guardia alla destra; fra Mozzacane e Povegliano +eravi un altro corpo di 15 mila uomini minacciante il centro, qualora i +Piemontesi avessero incautamente appoggiato a destra e a sinistra per +rafforzare i deboli estremi. + +L'attacco di Lozise riuscì sfavorevole agli Austriaci; essi furono +ricacciati al di là dell'Adige dal generale De Sonnaz e vi lasciarono +sul terreno oltre 500 feriti e numerosi prigionieri. + +A Curtatone e a Montanara erano 5 mila Toscani con pochi Napolitani a +guardia del Mincio comandati dal valentissimo generale Laugier, di +questo pugno d'uomini il Maresciallo Austriaco coi suoi 15 mila che loro +mandava contro credeva di averne ben presto ragione. + +Lanciava quindi contro questa estrema punta un numero di truppe, con +ordine di disfarli senz'altro, varcare il Mincio, prendere alle spalle i +Piemontesi, sgominarli e fare punta su Peschiera. + +Senonchè i Toscani ricevettero il formidabile urto come tanti eroi della +vecchia guardia, entusiasmati dall'esempio del loro generale che +moltiplicandosi si trovava ove più fiera era la mischia. + +Gli artiglieri rispondono coi loro otto cannoni alle furiose scariche +nemiche, molti muoiono da eroi sui loro pezzi, ma vengono tosto +rimpiazzati da altri animosi, dal molino e dalla casa del Lago, della +quale i Toscani avevano fatto una fortezza aprendovi feritoie e +fulminavano gli assalitori; il battaglione degli studenti si slancia con +impetuosa carica sulla sinistra del nemico, lo rompe e lo mette in fuga. + +Il combattimento durò fino alla sera; un pugno d'uomini che il Radetzky +credeva di sterminare in brev'ora, seppe con impareggiabile valore +tenergli testa sebbene decimato. Alla sera, sfiniti, dovettero ritirarsi +su Goito e Castelluccio. + +In quel fiero combattimento nel quale i bravi Toscani combatterono +contro forze tre volte superiori, maggiormente si distinse l'artiglieria +comandata dal bravo tenente Nicolini, che vi rimase ferito; gli +artiglieri morirono tutti sui loro pezzi, meno uno l'Elbano Gaspari che, +aiutato dal bravo Capitano Camminati riusciva a salvare i pezzi che +avevano fatto strage di nemici tutto il giorno; anche il Capitano +Malenchini cooperò potentemente colla sua compagnia a trarli in salvo; +tutti si comportarono con eroico contegno e sopratutto il battaglione +universitario comandato dal valoroso Maggiore Mossotti. + +Al combattimento prese parte il Montanelli; questi temendo che il forte +numero degli Austriaci potesse avere ragione del piccolo corpo dei +Toscani disse al Malenchini, Capitano dei bersaglieri: + +--«Moriamo qui tutti piuttosto che arrenderci» mentre così diceva +venivano colpiti a morte Pietro Parra e Paolo Crespi; Malenchini si +trovava vicino a quest'ultimo, volle soccorrerlo, accorse e lo prese +nelle sue braccia «dammi un bacio amico» gli disse il moribondo Crespi +«e torna a fare il tuo dovere». + +Fra i tanti feriti vi era il Colonnello Campia e il tenente Colonnello +dello Stato Maggiore Chigi che dovette soffrire l'amputazione della mano +sinistra. + + * + * * + +Nel mattino del 30, accortosi Carlo Alberto che la Colonna nemica del +centro erasi ritirata durante la notte a Mantova, trovò necessario di +dare appoggio alla destra del Mincio a garantire le ritirate delle +truppe Toscane su Volta, e tener fermo sull'alto Mincio lungo le forti +ed elevate posizioni che da Valleggio distendonsi fino a Castiglione; e +fu una provvida misura. + +Il nemico fatte passare le sue truppe alla destra del Mincio, le +distese da Rivalta a Gazzaldo e già si trovava a Goito quando giunsero +le truppe Piemontesi. + +Ben notevole era la differenza delle due forze; i Piemontesi non +superavano i 19 mila uomini e 45 pezzi di artiglieria, l'Austriaco era +di 28 mila uomini e 60 cannoni; ma questa sproporzione fu tosto vinta +dall'ardimento e sommo valore dei Piemontesi. + +In sei ore di eroico combattimento dalle 2 pomeridiane alle 8, l'inimico +fu sconfitto; lo sbaragliarono nelle sue colonne, e lo misero in piena +fuga, inseguito fin sotto Mantova. + +Fu una vittoria veramente gloriosa. Il Re fu sempre esposto in mezzo +alle palle, ed ebbe sfiorato un orecchio; il duca di Savoia fu ferito ad +una coscia. Il numero dei morti e feriti austriaci fu grande e molti +furono i prigionieri; fra questi è morto il principe Bentheim, ed è +rimasto prigioniero il generale principe Hohenloche. + +I nostri erano comandati dal Re col Duca di Savoia; generale di +Divisione era il Bava; le brigate che vi presero parte furono quelle +delle Guardie di Aosta, Cuneo, Acqui e Sardegna. + +A rendere più memorabile la giornata, Peschiera si era resa alle 2 +pomeridiane; e alle 4 il Re lo annunziava all'esercito durante il +combattimento. + +Per facilitare le comunicazioni con la Carniola e con la Carinzia il Re +Carlo Alberto credette utile di conquistare la posizione di Rivoli, +punto importantissimo per gli austriaci; ne diede ordine al generale De +Sonnaz. + +Stava a difesa dell'importante posizione il colonnello Zobel con 4 mila +uomini. Il generale De Sonnaz il 9 di giugno si metteva in marcia e +l'avanguardia piemontese, formata dal battaglione degli studenti, +entrata a Cavaion, che trovò sgombra di nemici, proseguiva fino a +Costerman ove pernottava ad un'ora di distanza dagli avamposti. + +All'indomani il De Sonnaz divideva il corpo in due colonne; l'una +comandata dal Duca di Genova composta dalle due brigate _Piemonte_ e +_Pinerolo_, dalle compagnie degli studenti, dei volontari pavesi e +piacentini e di due batterie, giunse per Costerman, Boi e Caprino, sopra +S. Martino, accennando a circuire la posizione di Rivoli per la sinistra +e tagliare la ritirata al nemico, l'altra colonna partita da Pastrengo +composta di tutta la Divisione Broglia per la strada del Ronchi ed Affi +giunse sopra Rivoli che fu trovato sgombro, perchè il Zobel, quando si +accorse che due forti colonne erano in marcia per attaccarlo da due +parti, s'era ripiegato su Incanale; giunto a Preabono occupava +fortemente la Corona, punto molto importante sul suo destro fianco e le +Croare, e mandava sul Trentino alcune compagnie sulla sinistra +dell'Adige e quivi sperava di mantenersi. Ma allo spuntare del giorno 11 +fatto assalire dal Duca di Genova, dopo qualche resistenza, batteva in +ritirata verso Madonna della Neve luogo al di là del confine italiano. + +Il 18 luglio le truppe Piemontesi ordinate a serrar più d'appresso +Mantova, con brillante attacco ordinato e diretto dal Generale Bava +s'impadronivano di Governolo ricacciando nelle paludi gli Austriaci e +facendone molti prigionieri. + +Il giorno 22 luglio il Maresciallo Radeztky deciso di dare una decisiva +battaglia ai Piemontesi usciva di Verona con 45 mila uomini; divideva +queste forze in tre corpi l'uno capitanato dal d'Aspre doveva portarsi +sulle alture e il borgo di Sona; l'altro comandato da Wratislaw doveva +assalire Sommacampagna; il terzo lo teneva sotto mano il Wimpfen per +soccorrere al bisogno d'Aspre o Wratislaw. + +Le posizioni che stavano per essere investite dal nemico erano difese +dal Generale Broglia che con la brigata Savoia, un battaglione del 13º, +alcune compagnie di Toscani, di bersaglieri e di volontari, sei +squadroni di Cavalleria Novara, una batteria da posizione Piemontese, +due pezzi Toscani e quattro pezzi Modenesi e Parmensi, occupava +Palazzolo, S. Giustino e mandava avamposti alle Cascine di Colombarone a +destra ed a sinistra fra Sondrio e Boscolengo. + +Pochi alberi abbattuti e qualche barricata erano tutte le difese dei +Piemontesi sulla sinistra. + +Non così al centro ove il generale De Sonnaz aveva fatto innalzare un +lungo bastionato che legando le colline di Palazzolo con quelle di Sona, +chiudeva la gran strada che da Peschiera porta a Verona; quest'opera era +difesa dal Duca di Genova e dai Parmensi. + +Sulla destra a Sommacampagna eransi pure erette alcune trincee, difese +da un battaglione del 13º e dai Toscani con tre cannoni. + +Stava in riserva Novara Cavalleria. Erano in tutti appena ottomila +uomini. + +In Villafranca stavano gli altri due battaglioni del 13º, un secondo +battaglione Toscano e mezza batteria di artiglieria; in tutto duemila +cinquecento uomini che non presero parte al combattimento. + +L'attacco incominciò a Sona alle 6 del mattino del 23 luglio; i +Piemontesi assaliti da tre lati con forze tre volte superiori, +respingevano con grandissimo valore i ripetuti attacchi. + +E sebbene il Wimpfen vedendo l'ostinata resistenza dei Savoiardi e dei +Parmensi avesse mandato in aiuto la riserva, pure poco frutto ne +riportava contro il bastione difeso dalla brava artiglieria e dalle +valorose truppe di fanteria; nè sarebbero riusciti ad impadronirsene se +Sommacampagna avesse potuto resistere. Ma come era possibile resistere +mentre tre battaglioni combattevano arditamente per più ore contro tre +brigate? E non sarebbero entrati in Sommacampagna neppure; ma gli +Austriaci per venirne a capo, collocata una batteria di obici +sull'altura del Santuario della Salute, fecero piovere nel paese tale +una grandine di proiettili che i Piemontesi dovettero sloggiare e +ripiegare assai ordinati sopra San Giorgio in Salice, nel qual luogo +erasi già ridotto il generale Broglia ritiratosi egli pure in ordine +perfetto portando con se la sua artiglieria; dietro ordine ricevuto dal +generale De Sonnaz ricondusse le valorose truppe per Sandrà e Colà sopra +Pacengo. + +Il maresciallo Radetzky dopo questa battaglia che gli era costata +numerose perdite si preparava a valicare il Mincio per impedire a De +Sonnaz di ricongiungersi col resto dell'Esercito; intanto Carlo Alberto +ordinava i suoi per assalire il nemico e cacciarlo dalle posizioni di +Custoza, Sommacampagna e Staffalo, ributtarlo contro il Mincio e +togliergli la ritirata su Verona. + +Il generale De Sonnaz prima del far del giorno del 24 luglio uscito da +Peschiera colle sue genti saputo dell'avvicinarsi degli Austriaci al +Mincio, presidiata la terra di Ponti con cinque battaglioni e collocati +due cannoni e una compagnia di bersaglieri a Salionze per contrastare al +nemico il passaggio del fiume, con la brigata Savoia recavasi a +Monzambano; senonchè assalito il presidio di Ponti da forze assai +preponderanti, dopo accanita resistenza furono costretti cedere, +abbandonando i cannoni per ridursi a Peschiera; anche De Sonnaz vedendo +che non avrebbe potuto tenersi a Monzambano con le poche sue forze, +cinque volte inferiori a quelle nemiche, dovette abbandonarla per +raccogliersi a Volta. + +Ma nel frattempo Carlo Alberto trionfava in Val di Staffalo; il re si +era mosso da Villafranca alle 2 e mezza pomeridiane colle brigate +_Guardie_ _Piemonte_ e _Cuneo_, aveva lasciato la brigata _Aosta_ ad +Acqueroli a breve distanza da Villafranca sulla strada verso Valleggio, +dando ordine a Sommariva d'invigilarla, a Manno di custodire +Villafranca, ad Olivieri di lasciare la brigata Robillant di riserva al +Centro e portarsi a perlustrare sulla destra in direzione di Alpo. + +Giunta a Pozzomoretto la brigata _Guardie_ veniva salutata dal cannone +nemico, ma l'impareggiabile brigata schierava a battaglia i suoi +battaglioni, piazzava la sua artiglieria e controbatteva vittoriosamente +quella nemica; la brigata Cuneo continuando ad avanzare al centro +progrediva sino a Fredda ed all'imboccatura della Valle di Staffalo che +separa i Monti Gai e Mondatore dalle colline della Berettara e di +Somma. + +La brigata Piemonte convergendo fino a destra fiancheggiata dalla +cavalleria assaliva la posizione di Berettara. + +Gli austriaci avevano collocato due pezzi su quel Monte in un'ottima +posizione da dove mitragliava i nostri; il generale Bava faceva +prontamente raccogliere in un forte drappello i volteggiatori dei due +reggimenti _Piemonte_ e postili sotto gli ordini di due Capitani +Marcello del 3º e Chiabrera del 4º ordinava loro di sloggiare il nemico +e rivoltosi ad essi diceva: + +«Vedono quei due pezzi?--me li facciano tacere». + +In breve spazio di tempo--in meno di mezz'ora gli artiglieri che li +servivano erano fulminati: l'ufficiale austriaco pensò a tirarsi +indietro ma non fu in tempo, i nostri erano sul monte. + +Da per tutto si combatteva dai nostri con impareggiabile valore guidati +dal Duca di Savoia e dal duca di Genova, a baionetta spianata cacciavano +gli Austriaci dalle favorevoli posizioni di Sommacampagna e di Custoza e +vi si mantenevano; i morti da parte degli Austriaci furono in numero +stragrande circa quattromila. Furono diciotto ufficiali, milleottocento +soldati colla loro bandiera quelli che dovettero deporre le armi. + +Fu un giorno di gloria! ma era destino fosse foriero di ben dolorose +sventure! + +Il 25 luglio Carlo Alberto ordinava alle sue truppe d'impadronirsi di +Monzambano e di Borghetto alfine di ricongiungersi al De Sonnaz. Usciva +col Bava e col Sommariva da Villafranca e presso Valleggio attaccò gli +Austriaci. Ma l'astuto Radetzky indovinando la mossa aveva moltiplicato +le sue forze traendole tutte con se da Mantova e da Verona, e mentre si +combatteva accanitamente nei pressi di Villafranca, il Duca di Savoia e +il Duca di Genova venivano furiosamente attaccati a Sommacampagna ed a +Custoza. Dopo fierissima lotta, dopo essere stati per bene otto volte +respinti da Custoza e da Berettara nei quali combattimenti i principi di +casa Savoia dettero prova d'indomito coraggio, finalmente gli austriaci +del generale d'Aspre che ritornavano all'attacco con sempre nuovi +rinforzi poterono nel cadere del giorno occupare Sommacampagna e +stabilirsi nella posizione di Custoza. + +Questo risultato ebbe le più fatali conseguenze. Nello scoraggiamento e +nel pericolo di quelle ore, fu decisa l'immediata ritirata su Goito. + +Per la via di Roverbello marciava in ritirata l'esercito piemontese; +chiudeva la marcia il duca di Savoia. Con cozzo furioso l'armata regia +la sera del 26 s'avventava all'assalto di Volta, superando sotto il +fuoco micidiale nemico l'ertissima altura lottando disperatamente nelle +tenebre, replicando l'assalto più e più volte in sette ore di +combattimento; ma ogni sforzo fu inutile, il nemico ne faceva un vero +macello--e la ritirata si rese imperiosamente necessaria. + +A Custoza si era iniziata, a Volta si compiva la catastrofe! + + * + * * + +L'ora del risveglio era suonata, e qual triste risveglio! + +L'esercito piemontese dopo tante vittorie in tre giorni di lotta eroica +disfatto; le linee del Mincio e dell'Oglio perdute; quella dell'Adda +insostenibile; tutta la Lombardia riaperta agli eserciti di Radetzky; +Milano stessa minacciata; ecco le notizie che dal 25 al 30 luglio +giungevano terribilmente gravi nella Capitale Lombarda. + +Fin dall'annunzio dei primi disastri un Comitato di difesa erasi +costituito, il quale, mentre Re Carlo Alberto andava radunando le membra +sparse del suo esercito, assumevasi di porre in istato di difesa la +città, procedeva alla fortificazione ed all'asserragliamento delle mura +e delle vie, cercava armi ed armati, ordinava le milizie popolari +raccolte nella città, mandava in Svizzera ad assoldare nuovi volontari, +provvedeva ai viveri per l'esercito e per la popolazione, richiamava +infine a Milano quanti corpi franchi non erano stati tagliati fuori +dall'invasione nemica, fra i quali necessariamente anche Garibaldi. + +Se chiedere armi, rizzar barricate, bruciar case, offrire vita e +sostanze, gridar «guerra o morte» erano segni della deliberata volontà +d'un popolo di seppellirsi sotto le rovine della sua città, Milano li +diede tutti! + +A Garibaldi l'ordine di recarsi a Milano minacciata dagli eserciti +austriaci giunse a Bergamo alla sera del 3 agosto; e poichè egli era già +consapevole dello stato delle cose, e che le avanguardie austriache +bivaccavano già a Cassano d'Adda, non esitò un momento e mandava ai +suoi legionari il seguente ordine del giorno: + + Legione italiana! + +Legionari! Il cannone tuona--il punto in cui siamo è in pericolo, come +in posizione di essere tagliato fuori, e poi il giorno di domani ci +promette un campo di battaglia degno di voi. + +Adunque vi chiedo ancora una notte di sacrificio, progrediamo la marcia. + +Viva l'indipendenza italiana. + +Merate, 4 agosto 1848. + + _G. Garibaldi_ + +Fatti quindi nella notte stessa gli apparecchi della partenza per la via +più corta e sicura di Pontida--Brivio--Merate, dopo trent'ore di marcia +forzata, verso le due pomeridiane del giorno 5 giunse a Monza. + +Conduceva con sè cinquemila uomini circa, e fra essi, confuso co' +gregari del battaglione Anzani, venuto a chiedere in quella suprema +angoscia della patria il suo posto di combattimento, Giuseppe Mazzini +armato di carabina inglese, pronto a dare come semplice legionario +italiano la vita per la patria. + +Monza, finchè Milano resisteva era una buona posizione di fianco sulla +destra dell'esercito austriaco, e quand'anche fosse stato impedito di +penetrare nell'assediata città, l'audace condottiero avrebbe potuto +molestare il nemico e recare agli assediati anche dal di fuori un non +spregevole soccorso, ma troppo tardi! Sfasciato l'esercito; discordi i +generali; riescite sfortunate le prime fazioni sotto le mura; smarrita +ogni speranza, disordinate, inesperte le milizie cittadine; diviso il +popolo; impossibile persino l'eroismo della disperazione, certo +l'eccidio della città e con esso inevitabile la ruina del Piemonte e +della sua libertà; in tale frangente Carlo Alberto ebbe il triste +coraggio di fare col proprio sacrificio sua l'onta amara di una resa, +che la giustizia della storia attribuisce a molti altri più che a lui, e +la sera del 4 agosto mandò una proposta di armistizio al nemico, che la +accettò. + +L'annunzio dell'armistizio Salasco colpì tutta la Lombardia, e fu inteso +con un sentimento d'incredulità, e Garibaldi, anzichè pensare alla +ritirata, deliberò di marciare prontamente in soccorso di Milano. + +Invano! tutto era finito! L'esercito piemontese in ritirata verso il +Ticino, l'esodo dei patriotti e dei proscritti era già incominciato; +Radetzky superbo come un conquistatore, passeggiava per le vie di +Milano. + + * + * * + +Nel frattempo un altro fatto degno di essere ricordato era avvenuto in +Bologna. + + + + + =CAPITOLO VIII.= + + =Sollevazione di Bologna.= + + +Il giorno 8 agosto fin dal mattino, v'erano state provocazioni fra le +truppe austriache ed i cittadini. Tra il pro-legato Bianchetti e il +generale Velden, era stato convenuto che le truppe austriache non +sarebbero stanziate colle armi in città, riservandosi la sola guardia +delle Porte di San Felice, Galliera e Maggiore. + +Alla Guardia Civica era affidato il servizio della città, e l'onorevole +posto della Gran Guardia al Pubblico Palazzo. + +Tali patti non vennero mantenuti, e soldati armati erano entrati in +città, sfidando e provocando i cittadini; ne seguirono delle risse con +ferimento di un ufficiale e di alcuni croati, quindi scorrerie in città +di truppe a piede ed a cavallo, entrate da Porta San Felice, ed un +corpo di cavalleria alle 9 del mattino, entrato da Porta Maggiore, +recavasi ad occupare la piazza. + +Fu un fremito generale per la città e gli atti minacciosi degli +austriaci non si vollero tollerare. Datone il segno, tutte le campane +della città suonarono a stormo, i tamburi della guardia civica batterono +a raccolta; gli armati volarono alla difesa; gli inermi, non atterriti +dalle minaccie nemiche, si diedero ad erigere barricate. + +Gli austriaci senz'altro cominciarono l'attacco lungo la linea che da +Porta San Felice stendesi a quella Galliera, punto formidabilmente +battuto. + +Da porta Galliera la mitraglia contro la strada diretta recava danni +gravissimi; cannoni, dalla Montagnola e da piazza d'armi, fulminano +contro le case e gli sbocchi delle vie. + +Le racchette, i razzi, le bombe piovendo nella città, recavano gravi +guasti agli edifizi, ed appiccavano incendi, che i bravi pompieri a +stento riuscivano con ammirevole coraggio a domare. + +Ma il popolo non si atterrisce, anzi cresce il suo sdegno di fronte a +tali barbarie e armatosi di fucili o con qualsiasi altro mezzo offensivo +che può trovare incomincia una disperata difesa. Si combatteva da due +ore virilmente da parte dei cittadini; quando la guardia civica con due +cannoni si piantò alla Montagnola menando strage dei nemici, che +sfiduciati e vinti si danno alla fuga, lasciando prigionieri ufficiali e +soldati. Per fortuna loro il popolo, senza alcuna direzione, non pensò +di approfittare della fuga, nè d'impadronirsi dei cannoni che poterono +portar seco. + +Fu universale il grido di gioia da parte dei cittadini quando, usciti i +nemici, si videro padroni di Porta Galliera. + +Ma la gioia della vittoria non fece dimenticare i pericoli ai quali la +città era esposta. Fu ordinato un servizio di sorveglianza e di difesa +lungo tutte le mura, e fu salutare consiglio. + +Un corpo di cavalleria muovendo da S. Felice si dirigeva lungo gli +spalti esterni verso Porta S. Mamolo, minacciando d'impadronirsi degli +sbocchi e dei Colli che da quel lato sovrastano e dominano la città; una +mano di bravi giovani, appostata in un interno riparo, lasciarono +venirsi sotto i cavalieri nemici e con una scarica generale ne ferirono +diversi e misero in fuga gli altri. + +I bolognesi non si addormentarono sulla vittoria; essi si prepararono +alla difesa per potere accogliere come si conveniva il nemico. + +Si creò un comitato di pubblica salute, il quale subito si mise +all'opera pubblicando il seguente manifesto: + + * + * * + + Fratelli delle Romagne e d'Italia! + +«Dopo di avere occupato tre porte principali della città ed i suburbi, +l'insolente austriaco credeva di potere gettare il fango a piene mani su +un popolo italiano; il castigo fu pronto. L'amor della patria e l'onore +d'Italia fa gagliardamente palpitare il cuore del nostro popolo quanto +ogni altro generoso; in breve, dopo ostinata pugna, gli austriaci furono +cacciati dai posti che avevano proditoriamente occupati e dalla +Montagnola, ove avevano fatto il loro inespugnabile baluardo, che +credevano di tener saldo coi cannoni bombardando la città. Un popolo +quasi inerme fece mordere la polvere a molti di quei tristi, e ne +incatenò molti altri. + +«Dopo la prima vittoria la causa non è vinta; accorrete in armi tutti, +generosi fratelli a dividere la gloria come divideste per tanto tempo i +dolori. + + Bologna, 9 agosto 1848. + +Bianchetti, Pro-delegato--Pepoli Gioacchino-Napoleone--Biancoli +Oreste--Berti Lodovico--Gherardi Silvestre--Dottore Frezzolini--Rusconi +Federico». + +Ma il destino era segnato, l'Italia doveva ancora soffrire il servaggio +dello straniero, causa non ultima le nostre discordie. + + + + + =CAPITOLO IX.= + + =Garibaldi continua la lotta contro l'Austria.= + + +La Lombardia dopo l'Armistizio avea piegato il capo al duro destino; era +forza che Garibaldi piegasse il suo; ma la sua doveva essere la ritirata +d'un leone! Decide pertanto di piegare su Como, sperando che il paese, +scosso dal primo sbalordimento, si leverebbe in armi per riprendere la +lotta. Infiammato da questa fede arrivava coi suoi a Camerlata; ivi +prendeva posizione e si trincerava: di là spediva messi al Griffini, al +D'Apice, al Manara, all'Arcioni perchè si riunissero a lui per +continuare la guerra Santa; apriva nuovi arruolamenti invitando alle +armi il paese. Tutto inutile! Il Griffini per la Valcamonica, il +d'Apice per la Valtellina, erano già in via sul confine Svizzero; il +Manara, il Dandolo, il Durando subendo l'Armistizio, s'erano incamminati +verso il Ticino; la sua Colonna, anzichè ingrossare perdeva più della +metà dei suoi uomini; una cosa era sicura: che gli Austriaci +s'avanzavano, e in poche giornate potevano avvilupparlo. + +Tuttavia non volle darsi vinto. Levò bensì il campo dirigendosi verso +San Fermo; ivi giunto, fece formare sulla piazza il quadrato e arringò i +rimasti; disse che sarebbe stata vile cosa deporre le armi; che +bisognava continuare la guerra di banda e con altre parole incisive che +egli sapeva così ben trovare, tentava comunicare il suo sacro fuoco agli +altri--ma il silenzio eloquente fu la prima risposta; nuove e numerose +diserzioni, furono il commento di quel silenzio. + +Calato il cappello sugli occhi come era solito fare nei momenti più +torbidi, l'eroe iniziò la marcia senz'altro col resto de' suoi su +Varese; passatavi la notte del 9, ripartiva il mattino seguente per il +Lago Maggiore, e tragittato il Ticino a Sesto Calende approdò la sera +del 10 agosto a Castelleto presso Arona. La mattina dell'11 s'impadronì +nel porto d'Arona dei due piroscafi «S. Carlo» e «Verbano» v'imbarcò in +essi e in alcuni navicelli a rimorchio, i millecinquecento uomini +rimastigli; risalì il Lago Maggiore e sbarcò a Luino ove pose il suo +campo. + +Era la prima delle sorprese con cui Garibaldi doveva far meravigliare +popoli e governi. + +Già aveva deciso di non lasciare la terra Lombarda senza misurarsi con +lo straniero. Egli mantenne il suo voto, nè l'occasione si fece +attendere. + +Fin dalla mattina del 15 una colonna di Austriaci forte di duemila +uomini era partita da Varese coll'intenzione di attaccare i legionari +italiani. Garibaldi era ammalato nell'albergo della Reccaccia posto a +piccola distanza da Luino sulla strada di Varese. Medici vegliava per +lui. Barricata la strada al di là dell'albergo, collocati gli avamposti, +spediti esploratori a scandagliare i dintorni, stava in guardia pronto +alle armi. Non era scoccato il mezzogiorno che gli esploratori vennero +ad annunciargli l'avanzarsi del nemico. + +Medici corse ad avvertire Garibaldi il quale, dimentico del male che lo +tormentava, balzava dal letto, montava a cavallo, spiegava una parte +della sua colonna sulla strada nei campi circostanti, appostava sulla +sinistra il Medici col rimanente del corpo, lasciava, secondo il suo +costume di guerra, avvicinare il nemico e, scambiati pochi colpi, lo +caricava alla baionetta, prima di fronte, poi colla colonna del Medici +di fianco. In poche ore di fiera lotta lo metteva allo sbaraglio, +inseguendolo per lungo tratto di via e costringendolo a lasciare sul +terreno, tra morti feriti e prigionieri, circa duecento uomini. + +Una nuova campagna era incominciata in Lombardia! Il giorno 16 stette ad +aspettare un nuovo assalto del nemico, che non si fece vedere; il dì +seguente per la Valgana, s'avvicinò a piccole tappe a Varese, dove entrò +il 18 alle cinque del pomeriggio. + +La patriottica città lo accolse trionfalmente. Vi passò in riposo la +giornata del 19, e la mattina del 20 avvertito dell'avvicinarsi di un +grosso corpo di Austriaci ordinò la ritirata sulle colline d'Induno, +spingendo Medici ad Arcisate. Il giorno appresso alcune compagnie +presentavansi in ricognizione e, raccolte le notizie sulle posizioni +occupate da Garibaldi, ripartivano. Il 23 tutta la divisione D'Aspre, +comandata dal generale in persona, forte di dodicimila uomini, entrava +in Varese, mentre due altre colonne Austriache, l'una da Luino e l'altra +da Como, erano in moto per occupare tutti i passi della Valcuvia e del +Mandrisiotto con l'intendimento di impedire a Garibaldi ogni ritirata e +farlo prigioniero. + +Garibaldi comprese che se lasciava tempo a tutte quelle colonne nemiche +di compiere le loro manovre, chiusa ogni via di scampo, ne sarebbe +rimasto schiacciato. Non esitò un istante; lasciò Medici ad Arcisate con +duecento uomini, con l'ordine di tenere a bada e molestare il nemico, di +resistere più che avesse potuto, ed all'estremo di rifugiarsi in +Svizzera; egli risalì per un tratto la Valgana, per confermare gli +avversari nella credenza che volesse difendersi su quegli altipiani, poi +ad un tratto mutò direzione, girò per Valcuvia, scese rapidamente su +Gavirate, costeggiò il Lago e per Capolago e Gazzada, dopo due giorni di +marcia forzata riuscì a Morazzone, alle spalle del nemico che credeva +averlo sempre di fronte. + +Il generale D'Aspre non durò a lungo nell'inganno, perchè uno spione lo +avvertì dell'ardita mossa di Garibaldi, deliberò quindi di assalirlo +immediatamente nella sua nuova posizione; l'indomani una colonna di +cinquemila Austriaci comandata dallo stesso generale D'Aspre, compariva +improvvisamente a Morazzone. + +Garibaldi non si aspettava sì rapida mossa; i suoi, spossati dalle +marcie forzate dei giorni precedenti, trascurarono il comandato servizio +di vigilanza e di perlustrazioni, sicchè il nemico potè facilmente +sorprenderli, e il cannone fu la loro sveglia. Egli ebbe appena il tempo +di montare a cavallo e di accorrere alle prime difese; in brevi istanti +l'attacco sviluppò in tutta la linea, e i garibaldini, dominata la prima +sorpresa, animati dalla voce e dall'esempio del loro capitano, +sostennero intrepidamente l'urto nemico e lo arrestarono. Il nemico però +non poteva tardare ad avere ragione sul valore: tuttavia a Garibaldi +riuscì di protrarre la difesa fino a notte inoltrata; poi, apertasi con +la baionetta una via tra i petti nemici, si buttò coi suoi, serrati e +minacciosi, nell'aperta campagna, e quivi sciolse la colonna, +consigliando i compagni di guadagnare alla spicciolata il confine +svizzero. + +Egli dal canto suo li imitò, e travestito da contadino, nascosto ed +ospitato dagli amici, protetto dalla sua stella, giunse a sconfinare, +presso ponte Fresa, in Svizzera, dove ad Agno in casa Vicari ricevette +calda ed affettuosa ospitalità. + +Anche a Medici era toccata la stessa sorte. Assalito il 24 agosto da +circa cinquemila austriaci che in più colonne s'erano mosse ad +avvilupparlo, con soli duecento dei suoi, tenne fronte per oltre +quattr'ore ai replicati assalti; finchè divenuta pericolosa ogni +ulteriore resistenza, si ritirò in buon'ordine nella limitrofe Svizzera, +lasciando le truppe del D'Aspre nell'illusione di avere combattuta +l'intera Legione di Garibaldi, e di avere riportato una grande vittoria. +Così finì la prima impresa di Garibaldi in Italia. Essa riuscì quale +doveva essere! Fu la protesta di un uomo avvezzo a non deporre le armi +che dopo la vittoria e non contro l'armistizio Salasco; fu l'audace +disfida di un eroe, e una disperata rivolta, della quale nessun'altri +all'infuori di lui e dei suoi avrebbe affrontate le conseguenze. + +Militarmente considerata, la mossa di Morazzone fu una delle più ardite +che la mente di uno stratega possa immaginare. Lo stesso generale +D'Aspre scoprì nella azione del suo avversario, i lampi di un gran genio +militare, che gli italiani non avevano ancora appreso a conoscere e lo +confessava così a persona elevata: «L'uomo che avrebbe potuto essere +utile nella vostra guerra del 1848, l'avete disconosciuto; esso era +Garibaldi». + + * + * * + +Garibaldi fu costretto da quei febbroni che mai l'avevano abbandonato +durante tutta la campagna a prolungare la sua dimora in Svizzera più di +quanto avrebbe voluto; alla metà di settembre potè partirne, e si +ricondusse a Nizza per rivedervi la moglie, il figlio, la madre. Ma vi +rimase per poco perchè la febbre della lotta gli bruciava le vene. + +Si recò a Genova, sperando di trovarvi aiuto di denaro, di armi, e di +armati; ma la sua fu una disillusione; non vi trovò nulla di quanto +sperava! Però appunto in quei giorni, una deputazione di siciliani si +presentava in Genova a Garibaldi, invitandolo a formare una spedizione +di soccorso alla Sicilia. + +Ferdinando II di Napoli aveva tradita e assassinata la promessa libertà +e mandato un poderoso esercito a sottomettere la Sicilia, la quale priva +di armi, di milizie e di capitani, nonostante la gagliarda difesa di +Messina stava per soccombere. + +Garibaldi, senza prendere impegno assoluto, promise, se gli fosse stato +possibile di portare ai siciliani l'aiuto richiesto. Infatti, raccolti +circa cinquecento della sua vecchia Legione di Lombardia lanciava agli +italiani il seguente proclama: + +Italiani! + +Il nido della tirannide, al quale mettevano capo tutte le vili iniquità +cortigiane, è rovesciato. Vienna combatte per la loro libertà. Non +combattiamo noi per la nostra? Non udite venire, o italiani, un fremito +dalla Lombardia e dalla Venezia? Il popolo che surse di marzo, sebbene +coperto di ferite, non è morto, ma vive; carica il fucile e aspetta il +cenno. + +All'armi, dunque o italiani; noi siamo alla vigilia dell'ultima guerra, +non lenta, non fiacca, ma rapida, implacata. Levatevi forti dei vostri +diritti calpestati, del vostro nome schernito, del sangue che avete +sparso: levatevi in nome dei martiri invendicati, della libertà +conculcata e della patria saccheggiata, vituperata dallo straniero; +forti come uomini parati a morire! Non chiedete vittoria che a Dio e al +vostro ferro; non confidate che in voi. Chi vuol vincere vince. + +Su dunque, raccogliete fucili e spade, o italiani. Non sonore promesse, +ma opere; non vanti passati, ma gloria avvenire. + +Genova, 18 ottobre 1848. + + _G. Garibaldi._ + +Da Genova s'imbarcò col proposito di recarsi in Sicilia. + + * + * * + +Ma il 25 di ottobre a Livorno ove Garibaldi aveva approdato, i +democratici di quella città gli si misero attorno, persuadendolo a +restare in Toscana ed a prendere il comando di quel simulacro d'esercito +senza capo. Fu costretto ad acconsentire e, sbarcati i suoi, si recava a +Firenze; ma quivi giunto si sentì sedotto dall'immagine di Venezia, sola +combattente invitta per mare e per terra contro l'Austriaco. Dominato +da questo sentimento, lasciava con la sua colonna Firenze, e s'avviava +per Bologna col disegno di scendere a Ravenna e di là passare a dare il +suo aiuto all'eroica regina dell'Adriatico. + +Ma era appena arrivato in Bologna, intento sempre a reclutare nuovi +seguaci, ed a spiare l'occasione che gli schiudesse l'agognata via di +Venezia, quando si sparse per tutta Italia l'eco dei tragici fatti di +Roma; il 15 novembre Pellegrino Rossi veniva assassinato; il Papa, +assediato nel Quirinale, rassegnato a subire un Ministero Mamiani; ma +risoluto a non concedere di più; infine il 21 novembre Pio Nono fuggito +a Gaeta; il governo affidato alle mani di una _Giunta Suprema_ eletta +dal Parlamento; la _Costituente_ convocata. + + * + * * + +Un sì inatteso e violento mutamento nelle cose d'Italia, mutò anche +tutti i piani di Garibaldi. Ora gli era aperta la via di Roma, ed il +fascino di Roma era per lui irresistibile. + +Non mise quindi indugio ad offrire al nuovo governo l'opera sua e dei +suoi compagni; e l'offerta essendo stata accettata così scriveva al +Ministro della Guerra. + +Eccellenza, + +Domani raggiungerò colla mia colonna Foligno, donde mi dirigerò a Rieti, +punto che mi sembra molto conveniente per organizzare il battaglione, e +ricevere da Roma l'armamento e quanto altro necessario. Mi permetto di +raccomandare a V. E. il pronto invio del vestiario, trovandosi la mia +gente in uno stato deplorevole. + +Mi onori dei suoi ordini. + +Terni, 22 dicembre 1848. + + _G. Garibaldi_ + +«P.S. Ho ricevuto il dispaccio di V. E. dopo di aver scritta la +presente; dirigerò la colonna a Fermo siccome mi viene ordinato. +Ringrazio V. E. dell'accettazione del Corpo al servizio dello Stato e +solamente reitero la sollecitudine dell'abbigliamento e dei suoi ordini. +Vale.» + +Garibaldi partì da Foligno il 28 dicembre, avendo dovuto aspettare il +vestiario e l'armamento; arrivò a Macerata il 1º del 1849 dove lo +raggiunse un novello ordine di non proseguire più per Fermo e di restare +dove era. + +A Macerata Garibaldi badava ad ordinare, agguerrire ed a rinforzare la +sua gente; e tanto entrò nella stima e nell'affetto dei maceratesi, che +più tardi, quando furono convocati a nominare il deputato alla +Costituente, elessero lui. + +Mentre la Giunta Suprema di governo lavorava ad apparecchiare il terreno +alla Costituente, dall'altro i clericali si studiavano a seminare +d'ostacoli il cammino di quella rivoluzione, il cui andare era +necessario e ormai fatale; giusta la loro vecchia teoria ogni mezzo era +buono; e in attesa che le potenze cattoliche muovessero all'invito di +Pio IX, coprivano di trame e d'intrighi tutto lo stato romano; e in +alcuni luoghi, specie nell'appennino ascolano, e nel confinante Abruzzo, +spalleggiate dal Borbone, avevano coronate le creste di quei monti, +antico teatro del sanfedismo, di numerose bande brigantesche. + +Importava alla Giunta Suprema di parare a quell'urgente pericolo; laonde +deliberava di mandare il Colonnello Roselli a combattere il brigantaggio +ascolano; nello stesso tempo chiamava Garibaldi a Rieti, con l'incarico +di guardare quel confine verso Napoli, e di concertarsi con Roselli per +soffocare la nascente reazione; Garibaldi ubbidiva; e per Tolentino, +Foligno, Spoleto, arrivato verso la fine di gennaio a Rieti, si accinse +senz'altro all'opera; e, quantunque il mandato fosse arduo e richiedesse +severe punizioni, tuttavia il temuto condottiero non lasciò in quei +luoghi alcun ricordo di ferocia, alcuna traccia di sangue innocente. + +Rese invece segnalati servizi al Governo Romano, perseguendo nel più +rigido inverno l'ostinato malandrinaggio, tenendovi atterrita e +rimpiattata la reazione, custodendo fino all'ultimo tratto quel +territorio, aperto per tante vie alle insidie nemiche.... + + + + + =CAPITOLO X.= + + =Roma--Proclamazione di Repubblica.= + + +Il 5 febbraio 1849 i deputati del popolo adunati in Campidoglio trassero +con solenne maestà al palazzo della Cancelleria, luogo stabilito per le +loro adunanze. Fu posta subito la questione che si dichiarasse il +_decadimento_ del potere temporale dei papi e si proclamasse la +repubblica. Sorse allora Terenzio Mamiani con le memorande parole: _A +Roma, o i Papi o Cola di Rienzo_,--«i Papi, investiti del potere +temporale essere stati sempre il flagello d'Italia e della religione; +la repubblica la più bella parola, che dir potesse labbra d'uomo. Gravi +per altro i pericoli che potea con sè portare la repubblica, non avendo +gli Stati romani per tutelarla le immortali falangi che la Francia ebbe +nel 1793. Toscana poteva aiutare ma debolmente; gran danno invece la +proclamata repubblica potea recare in Liguria e in Piemonte, nerbo e +centro delle forze italiane; l'Europa tutta conservatrice; la Francia +meno repubblica che impero Napoleonico. Concluse che la questione della +forma di governo conveniva rimettere alla Costituente italiana». + +Masi, Filopanti, Agostini, Carlo Rusconi, Garibaldi parlarono in favore +della repubblica. Vinciguerra esclamava essere tempo di finirla coi +Papi, assentivano Gabussi e Savini. Bonaparte principe di Canino, +dichiarava impossibile la conciliazione del papato con la libertà +italiana; fu una discussione serrata, efficace, eloquente. Infine +respinta ogni altra proposta fu messo ai voti il memorando decreto. + +_Art. 1. Il papato è decaduto di fatto e di diritto dal governo +temporale dello Stato romano._ + +_Art. 2. Il Pontefice romano avrà tutte le guarentigie necessarie per +la indipendenza nell'esercizio della sua potestà spirituale._ + +_Art. 3. La forma di governo dello Stato romano sarà la democrazia pura, +e prenderà il glorioso nome di Repubblica romana._ + +_Art. 4. La repubblica romana avrà col resto d'Italia le relazioni, che +esige la nazionalità comune_. + +I votanti furono _Centoquarantatre_; centoventi risposero _Sì_; nove +risposero _No_; quattordici approvarono commentando un articolo. + +La folla immensa di popolo alla notizia proruppe in un urlo immane di +gioia e di plauso. + +Roma in quel momento aveva affermato il diritto del popolo italiano. + +Essa parve, e fu più grande della Roma dei Cesari! + +E il manifesto, che la _Costituente romana_ diresse a tutti i popoli lo +prova. + +Ecco alcune parti più importanti di quel documento d'imperitura memoria: + +Italiani, + +«Novello vi si presenta quel popolo, che era già il più grande della +terra. Ma fra l'antica grandezza e questa resurrezione stette per mille +anni il papato. + + .................. + +«Il popolo ha voluto, e la sua volontà non ha bisogno di chiedere +giustificazioni dal passato. La sua ragione è antecedente ad ogni fatto +umano. + + .................. + +«Era piena di lacrime la storia d'Italia, e al papato ne veniva ascritta +gran copia. E non dimeno, allorchè si fece innanzi il papato, e mise la +croce sulla cima del vessillo nazionale, vide il mondo che gl'italiani +erano presti ad obbliar le sue colpe; e a nome di un papa iniziavano la +loro rivoluzione. Ma quella fu appunto la prova di quanto potesse il +papato e di quanto non potesse. I predecessori dell'ultimo regnante +erano stati troppo cauti per non impegnarsi a tal prova, e la loro +potenza non fu misurata, che dalle sciagure accumulate sui popoli. +L'ultimo regnante si avventurava primo nell'opra e volle ritrarsene, +quando si fu accorto, ch'egli aveva rivelata una terribile verità, cioè +l'impotenza del principato papale a far libera, indipendente e gloriosa +la nazione italiana; volle ritrarsene, ma fu tardi. Il papato aveva +giudicato se stesso............ + +«Speravamo tuttavia; ma un sistema di reazione fu la risposta che venne +dal papato. Cadde la reazione. Il papato dapprima dissimulò; vide la +pace del popolo e fuggì. E nel fuggire portò seco la certezza di destare +la guerra civile; violò la costituzione politica; ci lasciò senza +governo; respinse i messaggi del popolo; fomentò le discordie; stette in +braccio del più feroce nemico d'Italia e scomunicò il popolo. + +«Questi fatti mostrarono abbastanza che il principato papale nè voleva, +nè poteva modificare se stesso, e non restava, che subirlo o +distruggerlo. Venne distrutto. + +«La liberalità di regnanti o tolleranza di popoli avevano posto il +papato nella città degli Scipioni e dei Cesari, invece che nel mezzo +della Francia, o sulle rive del Danubio e del Tamigi; doveva esser per +questo, che gl'Italiani perdessero i diritti comuni a tutti i popoli, la +libertà e la patria? E se fosse pur vero, che alla potestà spirituale +del pontificato sia necessario il possesso d'una sovranità temporale, +quantunque non a questa condizione fosse promessa da Gesù Cristo +l'immortalità della sua Chiesa, era dunque serbato a Roma il divenire il +patrimonio del papato e divenirlo per sempre? Roma, patrimonio di una +sovranità, che per sussistere aveva bisogno di opprimere, e per essere +gloriosa aveva necessità di perire? e come patrimonio del papato farsi +cagione permanente della ruina d'Italia? Roma, di cui le tradizioni, il +nome e fin le ruine parlano sì forte di libertà e di patria?....» + + .................. + +E il popolo rispose e risponde: =No!--Roma è mia! Roma è della libertà!= + + * + * * + +Pagato a Roma il debito politico Garibaldi ritornò a Rieti a riprendere +il suo posto militare. + +Nel frattempo gli avvenimenti avevano fatto il loro corso. + +Il 22 marzo la catastrofe di Novara; il 27 la risposta dell'Assemblea +Veneta all'Haynau: «Venezia resisterà ad ogni costo»; il 28 l'insensata +rivolta di Genova; il 1º aprile l'ultimo giorno della decade Bresciana. + + + + + =CAPITOLO XI.= + + =Le dieci giornate di Brescia disastrosa giornata di Novara.= + + +Il 20 marzo in Brescia una adunata di popolo in piazza Vecchia, sotto la +loggia municipale, preceduta da bandiera tricolore chiedeva le +dimissioni del Podestà Zambelli, e la formazione della guardia civica. +Nello stesso giorno sul Colle di S. Florian era comparsa una squadra +d'armati condotta dal prete Boifava. Questo piccolo corpo volante di 300 +uomini al quale si erano aggiunti alcuni terrazzani, aveva avuto +incarico dal Comitato per l'insurrezione di impedire le comunicazioni +sulla strada per Peschiera, Verona e Mantova, intercettare dispacci del +nemico e molestarlo con avvisaglie. + +La sera del 21 marzo, fermata una staffetta latrice di dispacci, +tradotti questi dal tedesco si rilevò che recavano l'annuncio, essere +partito da Verona un grosso convoglio di munizioni per fornirne Brescia +e Milano. + +Una trentina di giovani animosi, fra i quali Giuseppe Zanardelli, +postisi sotto gli ordini di tale Longhena, perchè egli era stato +militare, uscirono dalla città alle 11 di sera col determinato proposito +d'impadronirsi del convoglio di munizioni tanto utile ai cittadini +insorti. + +L'ardita, ma non numerosa falange, giunse a Rezzato prima di giorno. + +Avvertiti i baldi giovani che il convoglio delle truppe imperiali era +prossimo a giungere, si diedero subito a costruire una barricata allo +sbocco della via verso Ponte S. Marco, e dopo di avere collocata della +gente anche inerme sui balconi e nelle vie per dimostrare che erano in +molti a chiudere il passo, presero posto nella barricata, risoluti a +tutto. + +Non tardò a comparire sulla strada la pesante colonna dei carri +custoditi dalle baionette croate. + +Il corpo austriaco di scorta agli otto carriaggi carichi di munizioni +era di 173 soldati e sei ufficiali; questi accortisi della barricata e +degli armati che impedivano il passo si fermarono. Il comandante della +piccola squadra bresciana divisò di mandare un parlamentario ad invitare +il comandante delle forze nemiche a recarsi a Rezzato per trattare col +duce delle forze cittadine insorte. Questi assentì, e quando fu +all'ingresso del paese gli fu imposto d'arrendersi, informandolo che +ogni resistenza sarebbe stata inutile, perchè Brescia e Milano erano in +mano del popolo e le truppe avevano capitolato, l'intero paese insorto, +come era insorta la stessa Vienna. + +Intanto, durante le trattative erano sopraggiunti altri insorti guidati +dal curato Boifava, e il capitano acconsentì di arrendersi; ufficiali e +soldati consegnarono le armi e i bravi bresciani preso possesso del +convoglio delle munizioni, per vie montane, onde evitare l'incontro di +qualche squadrone di cavalleria, si diressero verso Brescia ove giunsero +sul fare di sera del giorno seguente accolti dalla cittadinanza con +luminarie e grande entusiasmo. + +La sera del 21 era stato acclamato Podestà il Soleri che si annunziava +alla cittadinanza con un patriottico manifesto. + +Il 22 venivano aperti i ruoli per la formazione della Guardia civica. + +La mattina del 23 nella contrada degli Orefici, nei pressi di Piazza +Vecchia, un pugno di popolani si avventava contro i soldati austriaci +di scorta ai carri di legna destinata al riscaldamento delle caserme e +del Forte, li disarmava, inseguendoli fino all'accesso del Castello; e +disarmava pure alcuni gendarmi incontrati per via. La sommossa si fece +allora generale, si abbatterono gli stemmi e le insegne imperiali, e si +disarmarono i soldati di picchetto negli ospedali ed in altre località +dando ad essi dovunque la caccia. + +Il comandante del Forte, Leshke, senza indugio volle ricorrere alle armi +dello spavento; e nelle ore pomeridiane fece piombare sulla città un +gran numero di bombe, che, se cagionarono qualche rovina alle case, +ebbero per effetto di accendere maggiormente l'entusiasmo belligero +della cittadinanza; dopo tale preludio mandava un messaggio al Podestà, +intimando che se la città non fosse ritornata alla soggezione imperiale, +l'avrebbe bombardata ed incendiata. Il Soleri a sua volta domandava +tempo per provvedere; ma allo scoccare della mezzanotte, in esecuzione +della fatta minaccia, il Leshke apriva dal castello un furioso +bombardamento. + +Questo procedere barbaro, che veniva principalmente a colpire donne e +bambini giacenti nel sonno, inasprì i cittadini, che armati si fecero +sotto al Castello e rispondevano al bombardamento prendendo a bersaglio +i cannonieri nemici al grido «di viva l'Italia, viva il Piemonte.» + +Quelli del giorno 23 e della notte del 24 marzo furono i primi +bombardamenti subiti da Brescia nel 1848. + + * + * * + +Intanto sul mezzoggiorno del 20 marzo le ostilità da parte dell'esercito +piemontese contro gli austriaci furono riprese, ma le sorti della guerra +furono addirittura disastrose per le armi italiane. + +Il piano del generale in capo Chzamowsky, non era tale che potesse +convenire ad un piccolo esercito, qual era quello potuto mettere assieme +dall'eroico Piemonte. Invece di tenere unite quanto più si potesse le +nostre forze, esse erano schierate sopra una fronte eccessivamente +estesa. + +Il generale Lamarmora con una Divisione era stato inviato nella +Lunigiana per attraversare l'Appennino con l'obbiettivo di assalire gli +austriaci alle spalle sulla sinistra del Po. + +Ma qualunque fosse il piano strategico, è certo che il generale +Ramorino, che con la Divisione Lombarda fronteggiava il Ticino nella +posizione della Cava, ed a cui era stato dato ordine preciso di +arrestare la marcia del nemico ove questo avesse passato il Ticino a +Pavia, e, come segnale al Comando Generale del passaggio, tirare +moltiplicati colpi di cannone; questo generale, contrariamente a tali +ordini precisi, non sparò neppure un colpo, non fece atto di resistenza, +nè si ritrasse, sopra Sannazzaro e Mortara ove corpi piemontesi +avrebbero potuto trovarsi concentrati il mattino del 21 per dargli man +forte, appoggiati ad ottime posizioni. + +Invece la Divisione senza sparare una cartuccia, si ritirò sulla destra +del Po, standosene là spettatrice inerte, anzi accennando a ritirarsi +per la volta di Genova. + +Dopo un'avvisaglia di avamposti al Gravellone, gli eserciti avversari si +trovarono di fronte il 21 presso Mortara. Radetzky con rapide mosse +aveva spinto i suoi all'attacco; le truppe piemontesi comandate al +centro da Vittorio Emanuele, Duca di Savoia, fecero prodigi di valore, +ma gli austriaci soverchianti di uomini riuscirono ad impossessarsi di +notte della città; e fu notte di strage in Mortara, perchè si combattè +accanitamente per le vie, nelle piazze e nelle case, opponendo i nostri +un'indomita e disperata resistenza.... + +Intanto si combatteva con valore ed onore dalle nostre truppe anche alla +Sforzesca; ma i risultati ottenuti furono completamente neutralizzati +dalla rotta di Mortara. + +Il grosso dell'esercito, con Re Carlo Alberto, nella supposizione che +gli Austriaci muovessero da Magenta per transitare il Ticino, stava +accampato per attendere il nemico presso Trecate; ma, trovate sgombre le +posizioni circostanti, mosse al di qua del fiume, per la via di Milano. + +Pur troppo non potè continuare al lungo la sua marcia su terra lombarda, +perchè, giunta fra quelle schiere la notizia che l'austriaco già +vittorioso proseguiva alle sue spalle minacciando Torino, fu +immediatamente ordinata la retromarcia. + +Il 23 marzo, l'esercito nostro, forte di cinquantamila uomini e 110 +pezzi d'artiglieria, si trovava alle nove di mattino sotto Novara. Alle +ore undici il cannone nemico diede il segnale della battaglia. Re Carlo +Alberto era al suo posto in prima fila tra i combattenti. Il Crocevia +della Bicocca era la chiave della posizione, e gli austriaci in dense +colonne diressero tutti i loro sforzi contro di essa. I piemontesi la +difesero col coraggio della disperazione; Re Carlo Alberto, ritto sul +suo cavallo, nella sua marziale impassibilità, sembrava desiderasse di +essere colpito a morte; ma se il Re era risparmiato dalle palle nemiche, +quanti gli stavano vicini venivano mietuti e fra altri il generale +Perrone, colpito da palla alla testa, e il generale Passalacqua +restavano fulminati sul terreno, proprio al fianco di Carlo Alberto. + +Tutte le riserve erano state impegnate. + +Il Duca di Savoia, dopo avere avuto feriti a morte tre cavalli, +appiedato, mantenevasi alla testa degli avanzi dei suoi battaglioni con +singolare intrepidezza. Ma l'eroismo non poteva più rimettere le sorti +della giornata. + +Re Carlo Alberto, testimonio e parte di tutte le fasi della battaglia, +cavalcava taciturno e mesto verso la città, incurante dei pericoli che +lo circondavano, e giuntovi, di là, muto, contemplava con indicibile +dolore la disfatta del suo esercito. Lo si voleva allontanare dal luogo +tanto esposto, ma Egli nello schianto del dolore gridava: «lasciatemi +morire; questo è l'ultimo giorno della mia vita!» Aveva tanto invocato +dal Dio degli eserciti di perdere in quel giorno la vita! ma non fu +ascoltato. + +La bandiera bianca annunziava la sospensione delle ostilità, cui seguì +l'armistizio, e quindi l'abdicazione di Carlo Alberto e l'assunzione al +trono del figlio Vittorio Emanuele II. + +Tutto era finito! I destini d'Italia non erano ancora maturi! Alle +undici della notte, Carlo Alberto, muoveva alla volta di Oporto, per +morirvi di lì a pochi mesi, martire di una idea sublime, vittima del +dolore! + + * + * * + +Il 25 marzo a Brescia, ove nulla si sapeva del disastro toccato alle +truppe piemontesi, si procedeva alla nomina del Comitato di difesa nelle +persone dei cittadini Cassola e Contratti i quali pubblicarono il +seguente proclama + + Brescia, 26 marzo 1849. + +Cittadini! + +La patria è in pericolo! + +Ora è il momento, o bresciani, d'agire e di fare conoscere che le +vostre promesse non furono millanterie. + +Gli armati accorrano davanti al teatro per ricevere la loro +destinazione. Chi non ha armi, le donne, i vecchi, i ragazzi si +adoperino a costruire barricate alle porte della città. + +Uniamo le nostre forze e difendiamoci. Non si tratta che di duemila +uomini, con due pezzi d'artiglieria, quasi tutti italiani. + +All'armi! All'armi! + +Unione, costanza, ordine! + + _Cassola, Contratti._ + +Ragione di questo Manifesto al popolo di Brescia era che il Comitato +della difesa aveva avuto avviso che la notte del 25 un corpo d'imperiali +sotto il comando del generale Nugent, sortito da Mantova, con marcie +forzate si dirigeva su Brescia. + +Nella città erasi formato un corpo dei più ardimentosi guidati da Tito +Speri, capi squadra erano Giuseppe Nullo, Antonio Frigerio, Luigi +Castelli, Camillo Biseo, Eligio e Filippo Battaggia. Tutti mossero +incontro al nemico prendendo posizione nel borgo di Sant'Eufemia ove +già trovavasi il curato Boifava con la sua compagnia, si asserragliarono +pure in altre posizioni, atte ad impedire al nemico l'ingresso nella +città. + +Poco prima del mezzodì gli austriaci aprirono il fuoco, ma gli +assalitori vennero coraggiosamente respinti. + +Il Comitato ed il Municipio, convinti che la resistenza non poteva +durare a lungo, decisero di spedire al generale Nugent una Commissione +di cittadini, che si presentò agli avamposti nemici con bandiera bianca. + +La Commissione fu ricevuta dal generale; il quale poneva senz'altro per +condizione che i bresciani cessassero dalla difesa, deponessero le armi, +e distruggessero le barricate perchè egli, per amore o per forza, +sarebbe entrato nella città. + +Quando si seppe dell'arrogante risposta del generale austriaco, la +popolazione proruppe unanime in un sol grido. «Guerra! Guerra!» + +Gli austriaci mossero allora all'assalto della città, inoltrandosi fino +a San Francesco di Paola; ma i Bresciani usciti da porta di Torre Lunga, +giunsero a San Francesco, alle spalle degli austriaci, alle prese con +le bande dei nostri, e impegnarono una mischia micidiale. + +Il combattimento durò fino alla sera con la peggio degli Austriaci, che, +abbandonate le conquistate posizioni, si ritirarono nei loro +attendamenti di S. Eufemia. + +Così ebbe fine la memorabile giornata del 26 marzo. + +Il 27 gli imperiali a mezzodì ripresero le ostilità, si spinsero fino a +Rebuffone a poca distanza da Torre Lunga, dove i Bresciani erano +appostati alla difesa. Gli Austriaci, piantata una batteria sopra l'erta +della Villa Maffei, si diedero a fulminare i bravi difensori, mentre +nello stesso tempo il Castello iniziava il bombardamento prendendo i +Bresciani fra due fuochi. Ma le cannonate, il bombardamento, gli incendi +non sgomentavamo i valorosi Bresciani, che anzi, inaspriti dalla ferocia +del nemico, moltiplicarono gli atti di eroismo; tanto che quando videro +verso sera rallentare e cessare il fuoco da parte degli imperiali che +rientravano nel loro accampamento, gli eroici difensori, comandati dallo +Speri, con rapida sortita, si slanciarono sull'inimico ed in breve +furono addosso alla retroguardia austriaca facendone strage. + +La sera la città era in festa per la felice resistenza opposta al +nemico; e il Comitato della difesa pubblicava il seguente manifesto. + +Cittadini! + +Il vostro nome alla posterità è assicurato. Il nemico trovasi +nell'avvilimento, perchè gli imponenti mezzi di guerra coi quali credeva +atterrirvi, non hanno fatto che accrescere il vostro entusiasmo. + +Ormai ha consumato tutti i suoi mezzi guerreschi, e quindi non dovete +fare altro che dar compimento alla vittoria nello stesso modo che +l'avete cominciata. + +Italia tutta farà plauso a tanta prodezza. + +Ordine, Costanza, Unione! + +Brescia il 27 marzo ore 6-1/2 pomeridiane. + + _Cassola, Contratti._ + +Per dire degli episodi, degli atti di eroismo compiuti dai Bresciani nei +giorni successivi 28, 29, 30, 31, non basterebbe un intero volume. Basti +affermare che tutti gli sforzi fatti dal Nugent con ben 3500, uomini per +impossessarsi di Brescia o per costringerla alla resa furono inutili. +Vista la sua impotenza, fu obbligato a chiedere rinforzi, e questi non +tardarono a giungere condotti da un ben formidabile avversario, +tristamente conosciuto dai Bresciani. + +Il 31 marzo giungeva infatti, per espugnare l'eroica Brescia, il tenente +maresciallo Haynau con una intera divisione--e ben presto diede sue +nuove col seguente dispaccio: n. 152--Dal 2º I. R. Comando del Corpo +d'Armata. + +Alla Congregazione Municipale della Città di Brescia. + +«Notifico alla Congregazione Municipale che io alla testa delle mie +truppe mi trovo qui, per intimare alla città di arrendersi tosto e senza +condizioni. + +«Se ciò non succederà fino a mezzogiorno, se tutte le barricate non +saranno interamente levate, la città sarà presa d'assalto, e +saccheggiata e lasciata in balia a tutti gli orrori della devastazione. + +«Tutte le uscite dalla città verranno occupate dalle mie truppe ed una +resistenza prolungata trarrà seco la certa rovina della città. + +«Bresciani! Voi mi conoscete, io mantengo la mia parola! + +«Il Comandante delle truppe stanziate all'intorno della città di +Brescia. + + Il Tenente Maresciallo + + _Haynau._ + +Non è a dire quanto la lettura di questo dispaccio rinfuocasse gli +animi. + +Il Municipio mandò subito per il Comitato che pronto accorse +all'adunanza. + +Richiesto del suo parere il Comitato dichiarava doversi risolutamente +resistere. + +La maggioranza degli adunati, pur non dissentendo dalla resistenza, +deliberava però di mandare deputati all'Haynau per ottenere una proroga +di tempo onde si potessero prendere ponderate risoluzioni. + +Come ambasciatori si offersero i cittadini Lodovico Borghetti, Pietro +Pallavicini, Paolo Barucchelli e il Nobile Girolamo Rossa, alla patria +devotissimi. Così composta, e fiancheggiata da due gendarmi e preceduta +da bandiera bianca l'ambasceria verso le 10 si avviava per il Castello. + +I messaggeri trovarono l'Haynau inflessibile. _Ho detto a mezzogiorno_. + +Ed alle vive rimostranze degli inviati, per grazia dichiarava che +avrebbe aspettato fino alle due pomeridiane. + +Dell'ultimatum del Maresciallo austriaco fu data partecipazione al +popolo dal balcone del Palazzo Comunale. E la risposta del popolo +Bresciano fu quale doveva essere: Guerra! Vogliamo la guerra! + +Quella del Podestà fu dunque--All'armi Bresciani! all'armi! + +Allo scoccar delle due, tutte le campane della città, come se fossero +mosse da un sol uomo e tocche da uno stesso martello, si diedero a +suonare a stormo gloriosamente. Questa era la risposta che i bresciani +mandavano all'Haynau. + +Il nemico aveva intanto circondato con forze numerose la città e +piantate sulle alture batterie di cannoni e di mortari coll'ordine che +quando le artiglierie dal Castello avessero dato il segnale, tutte le +batterie facessero fuoco. + +E alle tre, tanto dal Castello che dalle batterie circostanti, +s'incominciò senza interruzione a vomitare bombe e palle incendiarie; +tutte le campane della città suonavano a stormo, chiamando il popolo +alla resistenza. + +L'Haynau aveva stabilito di dare alla città un assalto generale; +ordinava quindi le sue genti in modo che tutta la circuissero, per +dividere così le forze dei difensori e rendere più debole la resistenza. + +A questo scopo sul ripiano del poggio Maffei dove stava la brigata +Nugent, aveva fatto piazzare una batteria, che batteva direttamente la +barriera di Torre Lunga, ove dovevano essere diretti i maggiori sforzi. +Infatti essa fu presa a fulminare con fuoco mai interrotto e con colpi +così ben diretti, che presto l'intera trincea ne fu squarciata, +costringendo i difensori ad abbandonarla, ed a ritirarsi al ridosso +della barricata che formava la seconda linea di difesa. Tennero loro +dietro i nemici, che tentarono di entrare con essi in città, ma furono +valorosamente respinti lasciando molti di essi sul terreno. + +Non cessava intanto il tuonare dei cannoni e dei mortari dal di fuori, +mentre le bombe ed i razzi piovevano dal Castello; ma non per questo +ritiravansi i difensori, che sempre capitanati dallo Speri, combattevano +con tanta valentia e costanza, da tornare ad onore anche dei più +esperimentati e disciplinati veterani. + +L'Haynau aveva ordinato che un battaglione di croati, di notte +appostato, scendesse giù per la china del colle ed a forza occupasse le +vie che conducevano al centro della città. Furono però accolti, mentre +discendevano con una tempesta di fucilate, sì da essere obbligati a +sostare e a dare indietro; ma poi riordinati, assalirono i nostri con +fuoco ben nutrito e così ben diretto che i difensori furono obbligati ad +abbandonare la trincea più avanzata, posta alla svolta della china del +Castello, non solo, ma poi dopo altra eroica difesa, furono costretti a +ritirarsi anche dalla barricata che custodiva la svolta di S. Urbano; ed +infine anche dall'ultima di via della Consolazione. Gli imperiali alla +carica, sorpassando le barricate, sgombrando impedimenti si +precipitarono nella piazza dell'Albero. Là i Bresciani li attendevano +alla posta, dalle finestre, dai tetti, dagli sbarramenti che chiudevano +il passo all'interno della città, vennero accolti con una salva di +fucilate, tanto che ben pochi ebbero salva la vita; ma una fiumana di +altri croati serrati in colonne giù per quella stretta impediva ai primi +di dare indietro; tanto che alla disperata mancando loro ogni scampo, +fecero testa, e s'avventurarono risoluti contro le trincee per forzare +il passo; ma ancora un fuoco micidiale a bruciapelo li accolse, e più +che decimati, dovettero arrestarsi e dare indietro. + +L'Haynau che dal Castello vedeva lo scempio che i difensori facevano dei +suoi ordinava al Colonnello Milez di accorrere in aiuto con buon nerbo +di forza; ma appena sboccato sulla piazza il Milez stesso, che stava +alla testa dei suoi, colpito da palla al cuore cadeva morto; i suoi +soldati allora sostarono indecisi; prendendo il momento i bravi +bresciani saltarono dai ripari, e slanciandosi sul nemico l'assalirono a +colpi di baionetta, di daghe, di stocchi, di coltelli. Non ressero gli +austriaci, ma si diedero alla fuga, abbandonando armi e feriti. + +La piazza dell'Albero a ricordo di tanto valore fu poi nominata _Piazza +del 1849_. In quel giorno 31 marzo correva a rivi il sangue e i cadaveri +vi giacevano ammonticchiati. + +Però in altri punti alcuni quartieri della città furono invasi dal +nemico come Torre Lunga, S. Urbano, S. Alessandro, e l'incendio, il +saccheggio, gli orrori di città presa d'assalto, incominciarono nelle +tenebre con tutti i suoi atti brutali. + +Il primo aprile dalla parte del Castello, appoggiati dalle artiglierie, +gli Austriaci discesero in città, investendo e rompendo tutti gli +ostacoli che trovavano sui loro passi, giungendo alle spalle dei +difensori della barricata della Piazza dell'Albero, teatro del micidiale +combattimento del giorno innanzi, occupando il palazzo del governo, del +Broletto, massacrando ed abbruciando quanti si paravano a loro dinanzi, +gettando dalle finestre, e dai tetti quante persone si trovavano nelle +case. Lo stesso avveniva nel quartiere di San Nazzaro e a porta S. +Giovanni. + +Era tempo di pensare seriamente ai casi della patriottica città, ridotta +agli estremi, e minacciata di distruzione. + +Alle 10 antimeridiane il Municipio riceveva le dimissioni del Comitato +di difesa. Bisognava senza perdita di tempo mandare all'Haynau una +deputazione per trattare la resa. Fu incaricato il padre Maurizio da +Brescia, che fu accompagnato dal padre Ilario da Milano e dal cittadino +Pietro Marchesini. + +I patti della resa furono con molto stento convenuti. + +La mattina del 2 aprile entrate le soldatesche austriache in città, il +Maresciallo Haynau emanava due bandi. Col primo imponeva alla città una +taglia di 300,000 lire, destinate a compenso e a premio degli +ufficiali--più imponeva alla città e provincia una multa di sei milioni +di lire. + +Così ebbe fine la lotta gloriosa di Brescia sostenuta per 10 giorni con +subblime eroismo. + + * + * * + +I tempi intanto incalzavano e la reazione divampava. + +Il 6 aprile Catania dopo eroica difesa cadeva nelle mani sanguinarie del +borbonico Filangeri; il 12 la reazione lorenese restaurava in Toscana il +granduca; il 20 Filangeri era minaccioso alle porte di Palermo; +finalmente il 21 aprile salpava da Tolone la spedizione francese per +Roma. + +L'ultima di queste notizie sorprese Garibaldi ad Anagni dove era +arrivato il giorno precedente. + +Il 24 aprile l'avanguardia, il dì appresso tutto il corpo di spedizione +comandato dal generale Oudinot, portato da dieci navi, forte di ben +dodicimila uomini, di sedici pezzi da campagna e di sei di assedio, +gettava l'ancora nelle acque di Civitavecchia. + + + + + =CAPITOLO XII.= + + =Eroica difesa di Roma.= + + +Sullo scopo dell'intervento francese nelle cose di Roma è stata già +giudice severa la storia, e non è tema che invogli un italiano a +ritornarci sopra. Solo affermeremo che per quanto si sia voluto dire, +certo non fu scusabile che una grande nazione come la Francia, col +pretesto d'instaurare l'ordine, fra un popolo già confidente e calmo nel +suo patriottismo, siasi mossa a sostenere una abborrita teocrazia, ed a +strozzare, tra le braccia d'una repubblica sorella, la libertà nascente. + +E fu con sembianze oneste ed amiche che l'esercito francese potè +sorprendere la buona fede del governatore, del presidio e della +popolazione di Civitavecchia, e mettere impunemente il piede sul suolo +della repubblica. Se Civitavecchia avesse respinto con la forza dal suo +forte il disbarco o lo avesse soltanto ritardato il governo della +Repubblica Romana avrebbe avuto maggior tempo e si sarebbe trovato in +migliori condizioni per preparare la difesa. + +Il Colonnello Leblanc, inviato dal Generale francese, ebbe il merito di +parlar chiaro al Mazzini e confessare che scopo della spedizione era la +restaurazione papale. Egli rese grande servigio a Roma, quando uscì +nella ridicola guasconata «_Les Italien ne se battent pas_» la quale +fece affluire al cuore il sangue caldo del popolo di Roma, e mise +gl'italiani in obbligo di provare che colui aveva mentito per la gola. + +Alla Repubblica Romana non restava adunque più che difendere ad +oltranza, se non la vita che era preda designata alla forza del numero, +l'onore che non poteva essere da alcuno calpestato impunemente, e che +sarebbe salito tanto più alto quanto più fosse stato inaffiato di +sangue. + +E la difesa di Roma fu degna dei suoi giorni migliori, al tempo dei +consoli e dei Cesari. + +L'Assemblea decretò senz'altro di dare incarico al Triunvirato di +respingere la forza con la forza; il popolo applaudì al magnanimo +decreto, corse alle armi, e i Triumviri, mirabili di concordia e di +energia, assunsero l'impegno della difesa. Giuseppe Avezzana nominato +ministro della guerra, posto al Comando supremo dell'esercito; la +guardia civica venne armata e mobilizzata; la linea di difesa tracciata; +i punti principali muniti; i Corpi stanziati fuori di Roma richiamati; e +tutta la massa di truppe regolari ed irregolari, di finanzieri, di +studenti, di emigrati, di reduci, di quanti infine si trovavano in Roma +atti alle armi, fu ordinata e così ripartita e comandata: + +La Legione Garibaldi; il battaglione dei Reduci, i quattrocento giovani +universitari, i trecento finanzieri, i trecento emigrati, un totale di +duemilacinquecento uomini, composero la prima brigata comandata dal +Generale Garibaldi. + +Alla seconda brigata, formata di mille uomini di Guardia Civica e del +primo Reggimento di fanteria leggiera fu posto comandante il Colonnello +Masi. + +La Legione Romana e il primo di linea con due pezzi di campagna, posti +agli ordini del Colonnello Bartolomeo Galletti; una colonna di riserva, +di ottocento carabinieri ubbidivano al generale Giuseppe Galletti; +cinquecento dragoni al Colonnello Savini; le artiglierie al Lopez e ai +fratelli Calandrelli. + +I bersaglieri Lombardi comandati dal Manara avendo ottenuto dal generale +Oudinot di sbarcare a Porto d'Anzio a condizione che non avrebbero preso +parte a combattimenti prima del 4 maggio, erano vincolati dall'impegno +preso per essi dal Preside di Civitavecchia. + +Sicuri ormai che il generale Oudinot voleva entrare in Roma per +ristaurarvi il governo papale il 28 aprile l'assemblea approvava il +seguente decreto, dove il senno romano ben distingueva fra nazione e +governo di Francia, non incolpando la prima delle inique aggressioni del +secondo, e ponendo sotto la protezione delle leggi i Francesi nell'atto +che si apprestava alla guerra contro l'armata di Francia. + + REPUBBLICA ROMANA + + In nome di Dio e del Popolo + +«Credendo nelle generose virtù dei Romani come nel loro valore: + +«Conscio che sebbene deciso a difendere fino agli estremi, contro ogni +invasore l'indipendenza della sua terra, il popolo di Roma non rende +mallevadore il popolo di Francia degli errori e delle colpe del suo +governo»: + +«Fidando nel popolo e nella santità del principio repubblicano: + + IL TRIUNVIRATO DECRETA + +«Gli stranieri e segnatamente i Francesi dimoranti pacificamente in Roma +sono posti sotto la salvaguardia della Nazione»: + +«Sarà considerato come reo di leso onore romano qualunque proponesse far +loro oltraggio o molestie»: + +«Il governo invigilerà che nessuno d'essi trasgredisca i doveri +dell'ospitalità». + +Così Roma vicina a scendere sul campo di battaglia per amor della +libertà ed indipendenza, dava prova di quella generosità che è +tradizionale nel suo popolo. + + * + * * + +La mattina del 28 aprile, la legione insieme agli altri corpi militari +riuniti in Roma, fu passata in rivista sulla piazza di S. Pietro dal +Ministro della guerra. + +Il piano di guerra fu presto formato; la topografia della Città, le +condizioni dell'esercito difensore, le forze degli assalitori, +chiaramente lo suggerivano. + +Scartato il concetto di una offensiva in aperta campagna, e deliberata +una concentrata difensiva della Capitale, la difesa non poteva essere +stabilita che sulla destra del Tevere e precisamente lungo le mura +d'Urbano VIII, che da porta Portese, per quelle di San Pancrazio e +Cavallegeri va a porta Angelica; comprendente come posizione avanzate, +al centro la collina di Villa Pamfili, come baluardo a settentrione il +forte Vaticano, e come seconda linea d'appoggio le alture del Gianicolo. + +Garibaldi avuto partecipazione del Comando affidatogli, spedì il +seguente ordine del giorno: + +Al comando della Sezione degli Emigrati. + +«Il Ministro della Guerra, col dispaccio del 27 corrente affidò a me il +comando della prima brigata nella cui forza è pure compresa la vostra +Sezione. + +«Le urgenze del momento esigono che c'intendiamo subito e quindi oggi +vorrete immancabilmente trovarvi con la vostra truppa sulla piazza di S. +Maria in Trastevere per tutte le comunicazioni». + +«Salute e fratellanza». + +Dalla piazza del Vaticano 29 aprile + + _G. Garibaldi._ + +La brigata Garibaldi fu ordinata a coprire la posizione tra porta +Portese e porta San Pancrazio; quella di Masi distribuita tra porta +Cavalleggieri e porta Angelica; la riserva composta dalla brigata +Galletti, dai dragoni Savini, dai bersaglieri Manara, schierata tra +Piazza Navona, la Lungara e Borgo; i bastioni furono coronati di nuovi +pezzi, le batterie del Vaticano rinforzate; tutto ciò disposto in buon +ordine; di modo che Roma si tenne pronta a ributtare gli assalitori. + +Il 30 aprile le vedette di San Pietro annunziarono lo spuntare di una +colonna francese sulla via di Civitavecchia. Erano circa dodicimila +uomini, divisi in due brigate sotto il comando dei generali Molière e +Lavaillant, con due batterie da campagna; credevano davvero che gli +italiani non si sarebbero battuti; dovevano presto accorgersi del loro +folle giudizio e chiamare poderosi rinforzi. + +Alcuni colpi aggiustati dal Calandrelli fecero capire che si pensava a +respingere sul serio gli assalitori, ma erano pur sempre francesi, gli +agguerriti soldati dei combattimenti africani. Essi quindi avanzarono da +prodi secondo l'ordine ricevuto per l'attacco; non restavano i nostri +dal fulminarli colla mitraglia e coi fucili. Ai difensori, specialmente +agli artiglieri, nuocevano le carabine dei cacciatori di Vincennes; ma +le nostre artiglierie egregiamente servite e dirette, facevano vuoti +sanguinosi nelle file avversarie. + +Un notevole vantaggio avevano ottenuto i francesi, fin dal principio; il +generale Oudinot aveva ordinato alla brigata Molière di occupare la +Villa Panfili, il battaglione universitario sostenne valorosamente i +primi assalti, ma scarso di numero, in confronto degli assalitori, dopo +di avere contrastata la preziosa posizione dovette abbandonarla, +ritraendosi al riparo dietro il Casino de' Quattro-Venti. + +Ma da quella parte, attento a tutte le fasi del combattimento, stava +vigile Garibaldi e il trionfo dei francesi non doveva essere di lunga +durata. Infatti il generale, scorto il pericolo, chiamò a sè la legione +italiana e la lanciò a baionetta contro il nemico. Questi non temette +l'attacco, e da quell'istante intorno a Villa Corsini, per le aiuole e i +prati del parco Pamfili, dietro ogni muro e ogni siepe, s'impegnò una +lotta corpo a corpo, petto a petto, palmo a palmo, a vita ed a morte. + +A favore dei francesi erano il vantaggio delle armi, la bontà della +posizione che li proteggeva, l'abitudine alla disciplina, l'esperienza +del combattere; per gl'italiani era presidio la coscienza della giusta +causa, la religione della patria, la fede nella baionetta e il comando +di Garibaldi. + +Ormai troppo già durava il contrasto: e Garibaldi sentì venuta l'ora del +colpo decisivo. + +Con l'aiuto di mezza brigata Galletti, riunite tutte le forze che aveva +sotto mano si rovescia per la Valle sul fianco destro francese, lo +rompe, lo sfonda ed incalza con la baionetta alle reni e costringe in +brev'ora tutto l'esercito assalitore, già ributtato dal fronte su tutta +la linea, a battere in precipitosa ritirata. + +La giornata del 30 aprile sarà ricordata dalla storia come una delle +più belle pagine militari dell'indipendenza italiana. + +Più di trecento morti, cinquecentotrenta feriti, duecentosessanta +prigionieri dovuti all'eroismo di Nino Bixio, fecero pagar cara alla +Francia l'insana aggressione e dimostrarono al mondo che gl'italiani si +battono. + +In confronto le perdite degli italiani furono lievi; sessantadue morti, +un centinaio di feriti; un solo prigioniero--Ugo Bassi. + +Onore ai prodi rapiti troppo presto ai futuri cimenti della patria. + +Il battaglione universitario comandato dal Maggiore Andreucci si +distinse assai nella gloriosa giornata. «Avanti ragazzi» tuonava +Garibaldi--«avanti alla baionetta» e i ragazzi, da veterani si +lanciavano impavidi contro gli agguerriti soldati della Francia +combattendo da eroi. + +Fra tutti primeggiò Nino Bixio che con audacia da leone, come già fu +detto, fece prigioniero con pochi uomini un battaglione del 20º +reggimento di linea col Maggiore che lo comandava. + +Il primo merito della gloriosa giornata spetta al generale Garibaldi. +Fu unanime il sentimento di tutta Roma nella sera stessa del +combattimento; e la storia lo conferma col suo ponderato giudizio. Egli +rimase ferito nel più caldo della mischia e non ne fece mostra; solo +alla sera il dottore Ripari, il carissimo amico suo, volle a forza +curarlo. + +Fatto caratteristico del combattimento fu questo, che, nelle lievi +perdite subite dai nostri, chi più ne sofferse furono gli ufficiali, +sempre i primi ad esporsi al fuoco nemico; così, oltre a Garibaldi, +furono feriti il maggiore Marochetti, il tenente Ghiglione, il tenente +Teglio, i sottotenenti dall'Ovo e Rota, e feriti a morte il maggiore +Montaldi, il maggiore Scianda, i tenenti Grassi e Righi e il +sottotenente Tresoldi. + +Garibaldi combattè tutto il giorno, affrontando il nemico in aperta +campagna, ne scoperse il lato debole, lo assalì quando ravvisò il tempo +opportuno, e decise della giornata. + +Avrebbe fatto di più se in quel giorno avesse egli avuto il comando +supremo, o se fosse stato ascoltato il suo consiglio. + +Garibaldi aveva infatti intenzione di completare, quella sera stessa, la +vittoria, tagliando ai francesi la ritirata su Civitavecchia; e il +progetto sarebbe stato senza dubbio attuato; dopo lo scacco sofferto, il +morale del nemico era depresso ad incominciare dall'Oudinot, sfinito, +inoltre i francesi mancavano di cavalleria per coprire la ritirata, +mentre Garibaldi coi lancieri del Masina e coi dragoni di linea, tutta +gente fresca che nulla aveva sofferto dal combattimento, poteva giungere +a Civitavecchia prima dei francesi e suscitare quelle popolazioni contro +lo straniero. Che se non si fosse voluto precorrere i francesi in quel +posto, si poteva prenderli di fianco nella loro ritirata: giacchè +Garibaldi avrebbe potuto ingrossare le sue truppe coi due reggimenti di +linea che non avevano ancora combattuto, e così trarre il miglior frutto +della vittoria. + +Ma indarno Garibaldi insistette appoggiato da Galletti: Mazzini non +voleva esporre la Francia ad una completa disfatta, e provocarne i +risentimenti. Egli era il capo del triumvirato, e se i nostri si +arrestavano nel momento il più propizio, era lui che doveva risponderne +alla storia. + +Utilizzata o no la vittoria del 30 aprile si doveva capire che i +francesi avrebbero voluto prendere la rivincita; meglio era dunque +trarre partito della giornata, annientare il primo corpo di spedizione, +circondando di una aureola gloriosa i difensori di Roma, ammirati da +tutta Europa, poi prepararsi a far degna accoglienza al secondo corpo di +spedizione, che la Francia ostinata nel volere ristaurato il potere dei +papi ed ormai impegnata, avrebbe senza ritardo ordinato. + +Unica impresa che venne concessa dal Triunvirato a Garibaldi il 1º +maggio, fu una ricognizione sul nemico che si ritirava per la via di +Civitavecchia, verso Castel di Guido, dove i Francesi avevano passata la +notte in armi nella certezza di essere assaliti. Egli uscì colla sua +legione da porta S. Pancrazio, mentre il Masina coi lancieri e coi +dragoni usciva da porta Cavalleggeri; entrambi si unirono all'osteria di +Malagrotta, dove i Francesi si erano preparati alla resistenza. + +Ma per volere di Mazzini non si venne alle mani, come Garibaldi avrebbe +desiderato. E ciò anche perchè l'Oudinot mandò a Garibaldi un +parlamentario, per avvertirlo che trattava col governo Romano un +armistizio; quasi contemporaneamente Garibaldi stesso riceveva un ordine +di ritornarsene a Roma; e l'ordine fu eseguito nel giorno stesso. + +Così i Francesi ebbero modo di guadagnar tempo, e ritornare con forte +nerbo di forze e grosso materiale di guerra a riprendere l'attacco +dell'eterna città con certezza di successo. + +Ma se la giornata del 30 aprile non ebbe quelle conseguenze che erano da +aspettarsi dopo una vittoria così bella, essa però provò al mondo che +Garibaldi era qualche cosa di più di un semplice guerrigliero Americano, +e che non gli mancavano le doti tutte del generale delle grandi fazioni; +come provava al mondo che gl'Italiani, se ben condotti, sapevano +battersi. + + * + * * + +Intanto che Oudinot riposava a Civitavecchia, e mandava a Parigi +messaggi bugiardi mal dissimulanti la sconfitta toccata, e l'Assemblea +Romana lo rimeritava delle sue slealtà col mandargli liberi i +prigionieri; un esercito austriaco minacciava dal Po le Legazioni; +un'armata Spagnola veleggiava per la medesima crociata nel Mediterraneo; +e finalmente re Ferdinando di Napoli faceva occupare da una divisione +Velletri, mentre due altre, una di milizie regolari comandate dal +generale Winspeare, l'altra composta di briganti comandata dallo Zucchi, +s'inoltravano per la provincia di Frosinone sui colli Latini. + +Il governo Romano commise a Garibaldi, che, evitando i decisivi +conflitti, tenesse a bada e molestasse il nemico, sperando il Mazzini +che le trattative colla Francia si risolvessero con soddisfazione, per +poi, tranquilli da quella parte, potere intraprendere una guerra a fondo +contro il re di Napoli, e rivendicare a libertà il suo reame. + +Garibaldi riunì la sua piccola brigata il 4 maggio, dalle 6 alle 8 di +sera, in piazza del Popolo; era composta in tutto di duemila duecento +uomini, la passò in rivista, ed uscito tacitamente da Porta del Popolo, +s'incamminò per Ponte Molle, facendo le viste di marciare a Palo; poi +voltò a un tratto per la Prenestina, e dopo una marcia notturna pei +Monti Tiburtini faticosissima, ma silenziosa ed ordinata, arrivò +all'indomani a Tivoli dove si accampò sulle sponde dell'Aniene, +occupando cogli avamposti il ponte Lucano a circa sei chilometri sotto +Tivoli. + +Il 6 maggio fece riposare nelle ore più calde la truppa presso gli +avanzi grandiosi degli acquedotti romani. + +L'esercito borbonico appena avuta notizia della sortita da Roma di +Garibaldi, s'era concentrato fra Albano e Valmontone, e forte di seimila +uomini sotto il comando del generale Lanza si preparava ad affrontare +Garibaldi e disfarlo. + +La mattina del 7 Garibaldi fece levare il campo e verso la mezzanotte +del giorno stesso, sotto un acquazzone torrenziale, occupò Palestrina a +poche miglia dalle linee nemiche, minacciando così da vicino il suo +fianco destro. Fin dal giorno 8, Garibaldi ordinava alcune scorrerie dei +suoi, una delle quali, comandata dal prode Bronzetti Narciso, gli aveva +riportata la speranza che il nemico non sarebbe stato così formidabile +come si vantava di essere. Era però troppo forte di numero per +attentarsi con soli duemila uomini ad assalirlo nelle sue forti +posizioni; e risolvette di starsene sulla difensiva e attenderlo di piè +fermo. + +Il primo incontro serio fra le parti avversarie avvenne verso la sera +dell'8 maggio sulla strada che da Montecompatri porta a Frascati. + +Il giorno 9 Garibaldi circondato dal suo stato Maggiore salì a Castel +San Pietro, piccolo paese sopra Palestrina, per osservare dal campanile +le mosse del nemico. Questo, in numerosa schiera di 6000 uomini, verso +le 2 pom. si avanzava da Valmontone su Palestrina, con intenzione di +chiudere a Garibaldi la ritirata su Roma. + +Garibaldi prese tosto le sue misure e affidata a Manara la difesa della +città, collocò parte dei Legionari al suo fianco sinistro fuori porta +del Sole, egli in persona stava al centro, mentre Nino Bixio guardava la +destra. + +Come suo costume, Garibaldi fece avvicinare ben bene i napoletani e a un +dato momento ordinò un attacco generale alla baionetta che mise in rotta +il nemico, il quale lasciava nella fuga feriti e prigionieri e in potere +dei nostri tre cannoni da montagna e non pochi fucili. Le perdite delle +truppe romane furono lievi; degli ufficiali solo il sottotenente Rotta +rimase ucciso e il tenente Martino Franchi ferito. + +Ormai una più lunga stanza a Palestrina poteva divenire pericolosa +perchè a Roma era giunta la notizia di un prossimo attacco combinato di +napoletani e francesi, per cui il Triumvirato ordinava a Garibaldi di +rientrare in Roma. Era anche lui deciso di finirla e non s'attardò sotto +le tende; la sera dell'11 per sentieri impraticabili sfilando in +perfetto ordine e silenziosamente nelle vicinanze del campo nemico, +marciò per Zagarolo, sostò un poco nella osteria della Colonna sulla via +Casilina, e con un lungo giro come se venisse da Tivoli ricondusse la +propria gente a Roma, lieta se non di riportata vittoria, di onorato +successo. + + * + * * + +Nel frattempo importanti avvenimenti militari e politici eransi +maturati. Bologna, dopo quattro giorni di disperata resistenza, aveva +dovuto capitolare nelle mani del bombardatore Gorkowsky. Ancona, dove +teneva il comando militare quel Livio Zambeccari, compagno di Garibaldi +a Rio Grande, minacciata, si preparava ad imitarne e sorpassarne +l'eroismo; a Fiumicino s'ancorava la flotta, avanguardia della +spedizione spagnola; da Gaeta l'Antonelli s'affannava a mettere +d'accordo i quattro alleati senza riuscirvi; la Francia finalmente +continuava la politica a due faccie: quella delle parole favorevoli a +Roma, quella dei fatti favorevoli al Papa. + +Di guisachè, mentre l'Assemblea nazionale a Parigi decretava che la +spedizione francese fosse «_ramenée à son premier but_», Luigi Napoleone +e l'Odillon Barrot inviavano lettere e messaggi all'Oudinot, +ripetendogli l'ordine di entrare a Roma a qualunque costo per +restaurarvi il governo papale. + +Infine, perfidia maggiore di tutte (se si eccettua il nero tradimento +che doveva fra breve compiere il Generale Oudinot), la missione a Roma +del Lesseps affidatagli da Drouyn De Lhuys. L'inviato francese doveva +col governo di Roma trovare il modo di conciliare la libertà del popolo +Romano, i diritti della sovranità pontificia, e la dignità del governo +francese; in realtà doveva condurre i Romani ad aprire ai francesi le +porte di Roma, per restaurarvi il potere temporale del Papa. + +Il primo effetto dell'arrivo del Lesseps fu la tregua di trenta giorni: +tregua che slealmente venne anticipatamente rotta dal Generale francese; +ma che ad ogni modo giovò al governo della Repubblica romana, per +finirla almeno coll'esercito borbonico. + + + + + =CAPITOLO XIII.= + + =Spedizione contro l'Esercito Borbonico--Velletri.= + + +L'esercito romano tra il 1º e il 16 di maggio s'era venuto via via +ingrossando. Il battaglione Melara, prepotentemente catturato +dall'Oudinot a Civitavecchia, veniva lasciato libero; i corpi distaccati +nell'Ascolano erano rientrati; una Legione straniera si veniva +organizzando; la Legione trentina ed una compagnia del 22º Reggimento, +scappata dagli accantonamenti forzati della Spezia, erano riuscite a +penetrare in Roma tra il 9 e il 10, e fuse insieme andavano a formare un +altro battaglione di bersaglieri lombardi, che aggiunto al primo, sotto +il comando del Manara promosso colonnello, prendeva corpo e nome di +Reggimento. Finalmente venuta da Bologna, dopo 15 giorni di marcia, +entrava dalla Porta del Popolo la Divisione Mezzacapo, forte di circa +duemila uomini, preceduta da quella compagnia di studenti lombardi e +toscani che formarono il nerbo dei futuri difensori del Vascello. + +Sommate queste forze nuove a quelle già esistenti al 30 aprile, si ha +che Roma poteva disporre di circa diciottomila combattenti, non +bastevoli certo a fare la guerra alla Santa Alleanza, accanitasi contro +di lei, e neppure a vincere la Francia, ma, finchè durava l'armistizio, +più che sufficiente a cacciare dal territorio della Repubblica le truppe +del Re di Napoli, e proteggere nel tempo stesso Roma da qualsiasi +insidia. + +Restava la scelta del Generale in capo. Chi meglio di Garibaldi meritava +tale carica? Nessun altro poteva contrastargliela. Il Triumvirato, per +timore esagerato della sua indisciplinatezza, e forse anche per gelosia +della sua popolarità sempre crescente, non volle nominarlo. Siccome però +la sua superiorità era innegabile, il Triumvirato fece questa pensata; +promosse Garibaldi Generale di Divisione, ed elesse Generale in Capo il +colonnello Roselli entrato da poco a Roma, reduce dall'Ascolano, ove era +stato a combattere il brigantaggio. + +Il Roselli generalissimo s'accinse senza ritardo, come voleva il +governo, alla spedizione contro il Borbone. Pensò di attaccare i +Napoletani, accampati fra Porto d'Anzio e Valmontone, sulla loro destra, +spuntarli da questo lato e tagliar loro la ritirata: capitanava +diecimila fanti, mille cavalli e dodici pezzi d'artiglieria. + +La prima brigata, sotto gli ordini del colonnello Marocchetti e la +direzione del colonnello di Stato Maggiore Haug, composta della Legione +Italiana, del terzo reggimento di linea, dello squadrone dei lancieri +Masina, d'una compagnia di zappatori del genio e due pezzi +d'artiglieria, in tutto duemila cinquecento uomini circa, formava +l'avanguardia. + +Il corpo di battaglia componevasi di due brigate composte del reggimento +dei Bersaglieri Lombardi, di un battaglione del primo fanteria, del +secondo e quinto reggimento, della Legione romana, di due squadroni di +dragoni e sei pezzi d'artiglieria; circa seimila uomini; e lo capitanava +il generale Garibaldi in persona, colonnello Milbitz capo dello Stato +Maggiore. + +La riserva e retroguardia era la brigata del generale Giuseppe Galletti, +che marciava alla testa del sesto reggimento di fanteria, d'un +battaglione di carabinieri a piedi, del battaglione zappatori del genio, +di due squadroni di carabinieri a cavallo, e di quattro pezzi di +artiglieria; in tutto duemila e cento uomini. + +Comandante l'artiglieria il colonnello Lodovico Calandrelli; quello +della cavalleria il generale Bartolucci; capo dello Stato Maggiore +generale il colonnello Pisacane. Generale in capo Pietro Roselli. + +Formato così il piano e l'ordine di marcia, uscirono la sera del 16 da +porta S. Giovanni; marciarono per via Labicana; arrivarono alla mattina +del 17 a Zagarolo, dove soggiornarono; ripartirono il giorno appresso +per Valmontone, dove il grosso e la riserva si accampò, mentre +l'avanguardia si spinse fino a Montefortino, forte posizione a cavaliere +delle due vie che da Valmontone conducono l'una a Velletri, l'altra a +Terracina; che è quanto dire, sulla fronte e sul fianco dell'esercito +Napoletano. + +Questo però non era rimasto immobile come il Roselli nel silenzio del +suo studio aveva calcolato; ma appena avuto sentore dell'avanzarsi dei +Romani, aveva frettolosamente abbandonato la linea dei Colli Latini, e +s'era da tutte le parti ripiegato su Velletri. Era una notizia +importantissima: il piano di campagna del generale Roselli poteva dirsi +fallito prima che tentato: occorreva farne un altro, ma suprema +necessità era prontezza d'occhio e celerità di esecuzione; il Roselli +non affrettò d'un passo la sua marcia, non diede le occorrenti +disposizioni; solo ordinava all'avanguardia di spingere il 19 di mattina +ricognizioni fin sotto le mura di Velletri, mentre l'armata in ordine +compatto, _fiancheggiata_ da perlustratori, avrebbe secondato il +movimento. + +All'alba del 19 l'avanguardia si era già messa in moto; ma, fatti pochi +chilometri di strada, il Marocchetti mandava ad avvertire Garibaldi che +scorgeva verso Velletri un confuso movimento di truppe nemiche, onde +temeva di essere da un istante all'altro assalito da forze superiori. A +tale annunzio Garibaldi montò a cavallo, e mandò avviso al generale in +capo, dell'allarme dato delle mosse nemiche, come della sua partenza per +trovarsi coll'avanguardia sul luogo dell'attacco, se attacco ci fosse +stato, affinchè avesse provveduto mandando pronti rinforzi. A spron +battuto raggiunse l'avanguardia, e raccolti dal Marocchetti gli ultimi +rapporti, cavalcò ancora innanzi per cercare, come fu sempre suo +costume, un posto elevato d'onde scoprire le posizioni e le mosse del +nemico. + +Giunto alle Colonnelle sull'altura della vigna Rinaldi, smontò da +cavallo; coperto dai canneti e dalle macchie della Vigna, s'inoltrò fino +ad una sporgenza d'onde l'occhio poteva correre fin sotto le mura di +Velletri; e vide abbastanza chiaro che i borbonici si preparavano ad +un'azione imminente. + +Garibaldi senza perdita di tempo spiegò a destra e a sinistra della +strada, che correva tutta incassata fra poggi e vigneti, la legione +italiana e alcune compagnie del terzo di linea; e montato sul tetto +d'una casa nella vigna Spalletti si rimise a spiare le mosse nemiche. + +I borbonici avanzavano su tre colonne; un battaglione di cacciatori pei +vigneti a destra e a sinistra; uno squadrone di cavalleria appoggiato da +un corpo di fanteria e da artiglieria, al centro della strada. Garibaldi +sceso dal suo osservatorio non fece un passo per muovere loro contro; ma +li aspettò di piè fermo. Trascorsi pochi minuti lo scoppiettio presso la +salita di Villafredda avvertiva che i nostri erano stati scoperti e che +il primo scontro era avvenuto. + +Potevano essere le 11 di mattina. Gli avamposti s'erano ripiegati sulle +Colonnelle dove erano appostate le fanterie romane; l'attacco si +svolgeva su tutta la linea; la fucilata era vivissima da ambe le parti; +quando Garibaldi, vista spuntare sulla strada la testa della cavalleria +nemica, spiccò il Masina coi suoi cinquanta lancieri ad arrestarla; e il +Masina si slanciava seguito dai suoi compagni: ma o perchè sopraffatti +dal torrente della cavalleria nemica sei volte più numerosa, o perchè i +loro cavalli fossero nuovi a quel vertiginoso giuoco delle cariche, il +fatto è che al primo cozzo furono travolti, e voltarono briglia tutti +quanti, abbandonando il loro comandante alle prese col colonnello nemico +che ne riportò la testa spaccata. + +Ma lo spettacolo accadeva troppo vicino a Garibaldi perchè potesse +starsene inerte spettatore. Visto il voltafaccia dei lancieri e il +Masina circondato dai nemici, saltò a cavallo e scortato dal solo moro +Aghiar, si mise a traverso la via per tentare col gesto imperioso, colla +voce tonante e colla stessa persona, d'arrestare la rotta sfrenata. +Tutto invano; chè egli stesso rovesciato di sella, venne travolto +dall'onda commista degli amici e nemici, e impigliato il corpo sotto il +proprio cavallo e pesto dalle unghie di cento altri, stava per cadere +ormai morto o vivo nelle mani borboniche, se in buon punto la brava +compagnia di ragazzi, detta della Speranza, appostata lì vicino, con una +scarica ben aggiustata, non avesse fatto largo nella siepe dei cavalieri +nemici, che già si serravano intorno al caduto, e investendoli poscia +alla baionetta, non avesse salvata la vita al suo generale. Come se +nulla fosse stato, quantunque ferito e ammaccato in più parti del corpo, +e coll'impronta di un ferro da cavallo sulla mano destra, Garibaldi +balzava come lampo in sella e riprendeva sereno e imperturbabile come +sempre la direzione del combattimento. + +Nel frattempo però gli Ussari borbonici, trasportati dalla foga dei loro +cavalli, erano andati a cascare nel fitto delle linee repubblicane e +fulminati di fronte e dai fianchi da un fuoco micidiale vennero forzati +a dar volta, lasciando sul terreno numerosi feriti e prigionieri, e +trascinando nella fuga rovinosa la fanteria che li spalleggiava. I +garibaldini non mancarono di approfittare della rotta, e slanciatisi +tutti assieme alla carica accompagnarono i fuggenti colle baionette alle +spalle fin sotto le mura della città. Là era forza arrestarsi. + +Garibaldi vide che il momento era critico. Un assalto a Velletri era +impossibile; una ritirata, con gente già scompigliata dalla pugna, e più +atta a caricare con furore che ritirarsi con ordine, sarebbe stata una +follia; altro non restava che sollecitare il comandante supremo di +correre in suo soccorso; e tenere frattanto in iscacco il nemico con +manovre e scaramuccie. Mandò a gran carriera Ugo Bassi a dare notizia +dell'accaduto al Roselli e pregarlo, se aveva cara, nonchè la vittoria, +la salute dei suoi, a correre senza indugio in suo aiuto; intanto +pensava a coprire alla meglio le sue truppe dietro tutti i frastagli e +gli scoscendimenti del terreno, in attesa degli invocati aiuti. + +Il Bassi trovò il Roselli a Valmontone--gli fece l'ambasciata di cui era +incaricato, usò di tutta la sua fervida eloquenza nel dipingere la +situazione perigliosa dell'avanguardia; ma s'ebbe in risposta «dover +prima aspettare che la truppa avesse consumato il rancio, poi si sarebbe +mossa». Fortuna volle che alcuni corpi della seconda brigata, tra cui i +bersaglieri Lombardi, accorressero da sè stessi al tuonar del cannone, +onde Garibaldi man mano che arrivavano poteva condurli a riparare le +file stremate dell'avanguardia. + +Così entrarono in linea i Bersaglieri Lombardi, la Legione romana, un +battaglione del secondo reggimento, e parte dell'artiglieria del +Calandrelli, che, controbattendo gagliardamente le batterie del nemico, +gli levarono la tentazione di ripigliare l'offensiva. + +Ma tutto ciò a nulla approdava; i nostri non retrocedevano; i borbonici +non avanzavano, ma restavano sempre forti e minacciosi, ed ogni istante +che fuggiva andava a loro profitto; solo uno sforzo concorde di tutto +l'esercito poteva assicurare e compiere la vittoria. Convinto di questo, +Garibaldi mandò il capitano David, un animoso Bergamasco, tanto aitante +della persona come caldo di parola, a sollecitare ancora una volta il +soccorso dal Roselli. + +E il David, divorata la via, trovò il generale in capo, che seguito da +tutto il suo stato maggiore, alla testa di circa cinquemila uomini +marciava alla volta di Velletri. + +Il messaggio portato dal capitano David fece accelerare la marcia delle +truppe. L'arrivo dei rinforzi diede modo a Garibaldi di tentare qualche +mossa, che dalla tenuità delle forze gli era prima vietata. Veduto +infatti sulla via di Terracina un insolito movimento e sospettando un +preparativo di ritirata, mandò il colonnello Marchetti con un centinaio +di fanti e mezzo squadrone di dragoni a imboscarsi nella selva che +fiancheggiava quella via affinchè piombasse sui fianchi e alle spalle +del nemico appena gli fosse giunto a portata; e dispose un vigoroso +assalto contro il Convento dei Cappuccini, che formava la chiave delle +posizioni borboniche alla loro sinistra. + +Intanto che Garibaldi era intento a riprendere l'offensiva, ecco il +fuoco dei Napoletani rallentarsi, le loro linee concentrarsi, la strada +di Terracina nereggiare, e tutto accennare a precipitosa ritirata. + +In quel punto arrivava Roselli sul luogo dell'azione. Garibaldi lo +ragguagliò di quanto era avvenuto e condusse il generale in capo al +luogo che gli era servito da osservatorio in casa Blasi, e gli mostrò i +preparativi dei Napoletani per una precipitosa ritirata, concludendo col +fargli questo piano: «Egli, Garibaldi, si getterebbe ai fianchi del +nemico fuggente; il Roselli coll'artiglieria del Calandrelli, la linea +e i carabinieri della riserva resterebbe a difendere la posizione +espugnata e appoggerebbe l'attacco». + +Ma il generale in capo non prestò fede nè ai suoi occhi, nè a quanto gli +esponeva Garibaldi; secondo il suo giudizio, quei nemici che sfilavano +sulla strada di Terracina erano brigate che si disponevano ad un nuovo +attacco per l'indomani; la ritirata dell'esercito borbonico era una +manovra! + +--Ma che manovra! ribatteva Garibaldi, non vedete che quello è un +esercito che fugge? e lasciò il generale in capo a passare +tranquillamente la notte in casa Blasi, e lui pure se ne andò a dormire +coi suoi all'aperto. + +Al nuovo mattino non c'era più a Velletri un solo Napoletano! + +Si è voluto fare un'accusa a Garibaldi di avere attaccato battaglia col +borbonici contro l'ordine del generale in capo. + +Garibaldi fu attaccato--non attaccò, e giudicando pericolosa la ritirata +e per di più disonorevole, prese posizione difensiva, in attesa +dell'arrivo del grosso delle nostre forze. Si tenga in mente che +Garibaldi era all'avanguardia, e si trovò senza provocarlo alle prese +col nemico; in quanto all'ordine di non attaccare, Garibaldi ha sempre +dichiarato sul suo onore di non averlo ricevuto che tardi, quando già +era impegnato--e la parola di Garibaldi non può essere da nessuno messa +in dubbio. + +La mattina del 20 il generale in capo mandò sulla strada di Terracina +qualche squadra volante di fanti e di cavalli a perseguitare il nemico; +ma Garibaldi aveva già idea di buttarsi nel Regno ed accendervi la +rivoluzione. + +Ne scrisse perciò lo stesso giorno al Roselli con la seguente lettera: + +«Generale. + +«Io profitto della vostra compiacenza ad ascoltarmi, e vi espongo il mio +parere. Voi avete mandato ad inseguire l'esercito Napoletano da una +forza nostra; ed è molto bene. + +«Domani mattina dobbiamo col Corpo d'esercito tutto prendere la strada +di Frosinone, e non fermarci fino a giungere sul territorio Napoletano, +le popolazioni del quale bisogna insurrezionare. + +«La divisione che seguita la strada di Terracina non deve impegnarsi con +forze superiori, e deve ripiegarsi sopra noi in caso di urgenza; ciò +che potrò, farò anche traverso le montagne, non impedito dal peso +dell'artiglieria. + +Velletri, 20 maggio 1849. + + _G. Garibaldi_.» + + +Il generale Roselli, come era debito suo, trasmise la proposta di +Garibaldi al Ministro della Guerra, esponendo le difficoltà dell'impresa +e declinandone la responsabilità. + +Il governo Romano richiamò a Roma il Roselli col grosso delle forze; e +lasciò Garibaldi con una brigata coll'incarico apparente di liberare i +confini dalle masnade dello Zucchi, ma con quello reale di tentare +l'impresa dell'insurrezione del Regno di Napoli. + +Il 23 di sera Garibaldi era coll'avanguardia a Frosinone, da dove il +Zucchi era già partito; il 25 a Ripi; il 26 sconfinava a Ceprano, e +saputo che Rocca D'Arce, posizione fortissima, era occupata dai +Napoletani, inviava tosto i suoi bersaglieri ad assalirla. E i +bersaglieri si slanciarono arditi su per l'erta scoscesa, aspettandosi +da un momento all'altro d'essere salutati dalla mitraglia, ma arrivarono +senza dare e ricevere un colpo, fino nel paese, ove non trovarono anima +viva. + +All'annunzio dell'approssimarsi di Garibaldi, soldati ed abitanti colti +da timore avevano sloggiato. + +Non fu toccata in quel paese la più piccola cosa. Le truppe si +coricarono sulla piazza, tranquille, senza tentare di rompere un'imposta +e vi passarono la notte. + +Garibaldi, saputo che un corpo di Svizzeri l'aspettava a San Germano +ordinò al mattino di riprendere la marcia. Egli aveva in mente che se +avesse potuto vincere una battaglia, la vittoria gli avrebbe aperta le +porte del Regno. + +Altri però erano i pensieri del governo di Roma. L'invasione austriaca +s'avanzava minacciosa; mentre Wimpfen s'inoltrava verso Ancona, un corpo +sotto gli ordini del Lichtenstein marciava su Perugia; Roma poteva +essere in pochi giorni stretta da braccia di ferro; fare argine a tanto +pericolo era un'assoluta necessità. + + + + + =CAPITOLO XIV.= + + =Ripresa delle ostilità dei Francesi contro Roma.= + + +Il Triunvirato illuso che le trattative con Lesseps sarebbero approdate +ad una felice conclusione, ordinò che si allestisse in Roma una +spedizione per le Marche. Garibaldi fu richiamato, ed egli, saputo il +motivo del richiamo ubbidì con gioia, e il 28 di maggio ripassato il +confine, con marcie forzate, la mattina del 1º giugno rientrò in Roma. + +Sventuratamente, ma come del resto era da prevedersi, il giorno stesso +della rientrata in Roma di Garibaldi le trattative con Lesseps erano +fallite e rotte. + +Il 1º di giugno l'Oudinot alla lettera ingenua del generale Roselli, con +la quale chiedevagli una proroga dell'armistizio per dare modo allo +esercito della Repubblica romana di battere l'esercito austriaco, +rispondeva «che gli ordini del suo governo gli prescrivevano di entrare +in Roma al più presto; di avere già denunziato l'armistizio alle +autorità Romane; solo per riguardo ai sudditi francesi residenti in Roma +_consentiva a differire l'attacco fino a lunedì mattina_». In tutte le +lingue del mondo ciò voleva dire che egli non avrebbe attaccato che il +mattino _del giorno 4_. + +Con una slealtà senza nome, con una perfidia inaudita negli annali +militari, della quale la coscienza della Storia ha gridato vendetta, +all'alba del 3 giugno i francesi, col silenzio del tradimento, sorpreso +quasi nel sonno il sottile battaglione Melara, s'impadronivano di Villa +Panfili, e in men che si dica, avviluppati da ogni parte i pochi bravi +che la occupavano, si rendevano padroni del Convento di San Pancrazio, +di Villa Corsini, detto Casino de' Quattro-Venti, formanti con Villa +Panfili quell'altipiano che era la chiave della difesa di Roma. + +Era da prevedersi che i francesi cui necessitava assicurarsi le retrovie +per Civitavecchia, avrebbero fatto tutti gli sforzi per impossessarsi +del punto più elevato della linea di difesa--e vi misero tanta e tale +importanza che per venirne al possesso adoperarono perfino il +tradimento. Come il generale in capo non se ne sia preoccupato non si +spiega. Era principalissimo suo dovere di provvedere durante +l'armistizio alla fortificazione in modo efficace delle alture, nonchè +delle ville e dei casini fuori porta San Pancrazio per servirsene come +posti avanzati--invece non pensò a nulla, e le conseguenze furono +gravissime. E la imprevidenza non si arrestò a questo; il 1º di giugno +il generale Oudinot, come abbiamo visto, dichiarava la cessazione +dell'armistizio dando l'annunzio che avrebbe aperte le ostilità il +giorno 4; le necessità del momento obbligavano se non altro il generale +in capo a guarnire di forze sufficienti a respingere il nemico e non +permettergli d'impossessarsi di posizioni tanto importanti, quali erano +quelle avanzate di porta S. Pancrazio e ciò senza attendere l'ultima +ora! Neppure a questo fu provveduto--e fu errore fatale. + +Avvenuta l'occupazione, per sorpresa e per tradimento, la villa Corsini +(detta dei Quattro Venti) fu oggetto di aspra contesa. Ritolta dai +bersaglieri di Pietramellara ai francesi, fu nuovamente perduta, ripresa +dal reggimento Pasi fu difesa coraggiosamente per più ore ma riperduta; +con combattimento accanitissimo sostenuto dalle truppe del generale +Bartolomeo Galletti fu anche da queste perduta. + +Il furioso accanimento per conservarne il possesso dimostra quanto +grande importanza si dava dalle due parti a quella dominante posizione; +e tanto più non si arriva a capire perchè nè il Triumvirato, nè il +generale in capo dell'esercito l'abbiano trascurata! Ed ora Roma ne +pagava il fio. + +Garibaldi sempre così vigile, mai pensando che da parte dei Francesi si +potesse temere un tradimento, dormiva nel suo modesto letto in Via delle +Carrozze n. 59 quando il fragore del cannone che, aveva scossa tutta la +città, lo destò. In un baleno fu in sella; si trasse dietro la Legione +Italiana, acquartierata nel vicino convento di S. Silvestro; lasciò +l'ordine che le rimanenti truppe lo seguissero; partì al galoppo. +Arrivato alla Porta di San Pancrazio, misurò con un'occhiata tutta +l'estensione del pericolo; distribuì le truppe man mano che arrivavano +tra i bastioni, la Porta e il Vascello, e lanciò i Legionari alla +conquista di Villa Corsini. + +La Legione, comandata dal Sacchi, preceduta dal Masina accompagnata dal +Bixio, non indugiò, traversò sotto una grandinata di palle, il terreno +scoperto, seminandolo dei suoi migliori, e arrivò fin sotto la Villa; ma +colà, fulminati di fronte e dai lati, dalle finestre, dalle siepi, +dalle muraglie da migliaia di nemici appostati al coperto, furono +costretti a desistere e ordinatamente a ritirarsi al Vascello, che da +quel momento divenne l'antemurale estremo e più tenace dei difensori di +Roma. + +L'attacco replicato del Casino dei Quattro Venti, fu micidiale per i +nostri; feriti a morte il bravo Masina, Pier Antonio Zamboni +portabandiera dei lancieri e Pietro Scalcerle aiutante dei lancieri +stessi. Esposti a grave pericolo e feriti il generale Bartolomeo +Galletti; Nino Bixio, che, uccisogli sotto il cavallo, si spinse fino a +salire su un balcone del primo piano rimanendo gravemente ferito. + +Ebbero pure ferite mortali Francesco Daverio, Capo dello Stato Maggiore +della Legione, il Colonnello Pulini primo aiutante di Campo di Garibaldi +e tanti e tanti altri. + +E al Vascello le parti erano cambiate. Gli assalitori di prima +diventarono gli assaliti; i francesi sboccavano da ogni parte; ma i +legionari protetti dal massiccio edificio, convertito in fortezza, +folgoravano da cento feritoie la morte. Il Vascello, avvolto da una +bufera di fuoco resisteva impavidamente. Di questo baluardo della +repubblica romana ne aveva preso il comando Giacomo Medici; si era certi +che sarebbe stato difeso fino agli estremi. + +Nelle ore pomeridiane i tentativi di riprendere le posizioni perdute, +furono dai garibaldini rinnovati con grande energia ed insuperabile +eroismo; nonostante le perdite gravissime, i Legionari, i bersaglieri +del Pietromellara e quelli del Manara si slanciarono ad un nuovo attacco +anche contro il Casino dei Quattro Venti: i due aiutanti di Garibaldi, +Goffredo Mameli e Augusto Vecchi erano alla testa dell'ardita falange, +il primo, Goffredo Mameli, caro sopra tutti a Garibaldi, ne riportò una +ferita mortale. + +La grande superiorità delle forze francesi, che coi rinforzi ricevuti +superavano i quarantamila uomini sì da permettere loro di subito +rioccupare con truppe nuove le posizioni perdute, resero vani tutti gli +sforzi, anche quello tentato verso sera dai bersaglieri, sostenuto dal +reggimento Unione (9º di linea). + +Così finì la giornata del 3 giugno, nefasta alla fama francese, giornata +veramente memorabile nei fasti del valore italiano se si pensi che +cinque grandi assalti furono dati dai soldati della repubblica Romana +per sloggiare il nemico dalle posizioni occupate per tradimento; più di +dieci furono le cariche alla bajonetta con cui precipitarono contro il +nemico, e per quattro volte seppero riprendere alle migliori truppe del +mondo le posizioni perdute. + +Chi può dire, degli eroici episodi di questa immortale giornata? Come +ricordare alla patria i nomi dei caduti per essa? + +Il Masina, ferito al primo assalto, fasciata in fretta la piaga si +slanciava a cavallo su pei gradini di Villa Corsini, e avvolto dai +nemici roteando il ferro terribile, squarciato il petto da una palla +cadeva fulminato. + +Il Mangiagalli, a Villa Valentini menò strage di Francesi; spezzata la +spada, combattè sempre, benchè ferito e tenne la villa con pochissimi +rimastigli fino a sera. + +Lo Scarcele colpito a morte legò tutto il suo alla patria. Il Manfrin +sergente dei bersaglieri, quantunque gravemente ferito, volle riprendere +il suo posto nelle file; e al Manara che gli diceva «vattene, qui non +servi a nulla;» rispondeva «lasciatemi stare colonnello, almeno faccio +numero» e alla prima scarica il valoroso era colpito mortalmente. + +Il Rozà, ferito due volte, ritornava alla pugna, e alla terza +soccombeva. + +Angelo Bassini, s'avventava con un pugno de' suoi, contro Villa Corsini +e ne tornava pesto e insanguinato. Dalla Longa, milanese, raccolto sulle +spalle il caporale Fiorani mortogli al fianco mentre ritraevasi col caro +peso, una palla lo trapassò e cadde in un fascio col suo carico. Emilio +Dandolo, errava per tutto il campo in cerca delle spoglie dell'amato +fratello e fu ferito mortalmente. Narciso Bronzetti pure ferito andava +in ore notturne tra le scolte francesi per togliere ai nemici il corpo +del suo servo fedele. + +I legionari del Medici, affrontarono la grandine dei _Vincennes_ per +sottrarre da una casa incendiata dal fuoco nemico i cadaveri dei loro +compagni ivi caduti quando essi la difendevano, d'onde il nome di Casa +Bruciata. Eroismi immortali! + +In tutti i corpi Romani che presero parte ai combattimenti del 3 giugno +grande fu il numero degli ufficiali che morirono o rimasero feriti, +perchè negli attacchi alla bajonetta primi col loro esempio incitavano i +giovani soldati della Repubblica al sacrifizio della propria persona. Ma +nessun corpo, in proporzione del numero, ebbe perdite così rilevanti di +Ufficiali come la Legione Italiana e lo Stato Maggiore di Garibaldi; +Garibaldi stesso calcolava a ventitrè ufficiali della sola legione messi +fuori combattimento; otto gli ufficiali dello stato maggiore di +Garibaldi; cinquecento e più dei nostri soldati tra feriti e morti; +circa sessanta ufficiali tra morti e feriti. + +È doloroso che ancora non si conoscano tutti i nomi dei caduti in difesa +di Roma nel 1849; quelli che si conoscono e sono raccomandati alla +storia eccoli: Oltre ai già nominati: morirono il Colonnello Pulini, +d'Ancona, dello stato Maggiore di Garibaldi, l'aiutante Maggiore +Feralta, il Capitano Ramorino, Emanuele Cavallaro, Canepa, Sivori, +Pedevilla, Anceo, Caroni, Minuto, Gnecco, Pegorini, Gruppi, Costa, Rodi, +Coglioli, de Maestri, Cavalleri, Bonnet, Grossi, Savoia, Bonduri, +Meloni, Conti, Loreta, Gazzaniga, Bucci, Marzari, Cavizzi, Battelloni, +Rambaldi. + +Feriti gravemente: Nino Bixio, Goffredo Mameli morto in seguito alla +ferita, Strambio, Duzelisiana, Binda, Ricci, Marocchetti, Bassini, +Frattini, Grattigna, Sartorio, Boldrini, Bignami, Mambrini, Zanetti, +Magni, Zanucchi, Tassoni, Gnoli, Zuccalà, Vigoni, Sampieri, Righi, +Tresoldi, Silva, Colombo, Mancini, Signoroni, Scorani, Vinaselti, Luzzi, +Mazza, Costaldini, de Pasqualis, del Pozzo, Lucci, Giorgieri; e fra +questi i due valorosissimi giovanetti Domenico Cariolato delle provincie +Venete, e Raffale Tosi di Rimini che il generale Garibaldi ebbe +carissimi per tutta la vita. + +Fu pure ferito combattendo valorosamente Baccigaluppi Paolo che fu poi +fucilato sul Po assieme a Ciceruacchio e ad altri patriotti. + +Padroni di Villa Panfili e delle alture, i francesi, quasi fosse una +piazza forte, intrapresero l'assedio di Roma; tracciarono parallele, +piantarono batterie sotto la direzione del generale Vaillant, +s'avanzarono senza posa verso la piazza. + +I nostri, condotti da un genio militare arditamente infaticabile, privo +di cannoni e di ogni sorta di materiale, contrapposero intrepidi offesa +ad offesa, trincera a trincera, scavarono vie coperte, alzarono cortine, +restaurarono senza sosta le cannoniere smontate, e tentarono anche +delle sortite; alla debolezza dei mezzi supplirono con la forza dei +petti, per prolungare quanto potevano l'agonia della Repubblica. + +Ma ogni giorno che passava la cinta d'assedio veniva sempre più +serrandosi. + + * + * * + +Dopo ripetuti attacchi di forze sempre in aumento e soverchianti, +malgrado l'eroica resistenza sostenuta dalla Legione Romana reduce dal +Veneto della quale faceva parte il tenente Giacinto Bruzzesi che pel suo +valore si meritava la medaglia d'oro al valore, malgrado il valore +spiegato dal battaglione universitario e da altri valorosi. Anche ai +Monti Parioli i nostri venivano sopraffatti. + +Tra questi fu ferito il colonnello Romano Silvestri mentre combatteva +eroicamente con al fianco tre figli, uno dei quali rimase pure ferito. +Questo patriota che Roma ricorda con onore, fu uno dei più perseguitati +dal governo pontificio; esiliato nel 1821 e nel 31, doveva subire la +stessa sorte nel 1849. + +Nel 1848 comandò il 1º reggimento volontari romani che tanto si fece +onore combattendo a Cornuda ed a Mestre; ebbe poi il comando +dell'Estuario e quindi passò capo di Stato Maggiore col generale Pepe. + +Combattendo sotto Velletri le truppe borboniche, ebbe ucciso il cavallo; +dopo la ritirata delle truppe Napolitane venne nominato comandante di +quella zona. Nel 1860 egli stesso accompagnava i sui tre figli al campo +a combattere per l'unità della patria. Onore alla sua memoria. + +I francesi eransi fortemente stabiliti con l'intera Divisione Guepiller +anche nella Via Flaminia da dove per 28 giorni fulminavano il Pincio, +bombardavano la città, senza essere mai riusciti a sloggiare i nostri +dai Monti Parioli; fra i difensori vi era anche un battaglione degli +studenti che teneva con grande valore la Villa Paniotowschi, sebbene +bersagliato senza tregua dal nemico che della Villa Polverosi al di là +del ponte Milvio aveva fatto una formidabile posizione offensiva e +difensiva. + +L'11 di giugno nelle ore pomeridiane il battaglione comandato dal +valoroso capitano Golinelli sostenuto dalla Legione romana volle con +supremo ardimento tentare di sloggiare il nemico dalla Villa: con +slancio da veterani i bravi studenti si precipitarono impavidi +all'attacco, sostenendo un accanito combattimento per più ore, ma la +grandine delle palle nemiche alfine ne arresta lo slancio, balenano i +bravi giovani, cadono numerosi e sono obbligati a ritirarsi; ultimi a +farlo furono i fratelli Francesco ed Alessandro Archibugi di Ancona, che +combattendo da veri eroi caddero entrambi mortalmente feriti; rimasti +sul campo, vennero fatti prigionieri e condotti a Civitavecchia ove vi +lasciarono la vita. + +Il combattimento di quel giorno sostenuto con slancio ammirevole, costò +al piccolo battaglione oltre quaranta feriti gravemente, primi fra i +quali il capitano Gollinelli, il tenente Ronchini, il Cattaneo, il +Pietrasanta, il Silvagni, il Finzi. + +Il fatto d'armi meritò di essere messo all'ordine del giorno nel quale +venne segnalato in modo speciale il battaglione degli studenti +meritevole di grandi encomi. + + * + * * + +La mattina del 13 i francesi smascherarono tutte le loro batterie e con +trenta bocche da fuoco batterono per sette giorni e sette notti i +bastioni sesto e settimo, e la sera del 21 vi aprirono in tre punti la +breccia; non restava più agli assedianti che di salirla; e difatti la +notte del 21 al 22, taciturni, tentarono l'assalto; il battaglione del +reggimento «Unione» che vi stava di guardia, si lasciò sorprendere e +volse in fuga, e gli assalitori solleciti a trarre profitto dal panico, +furono padroni, senza combattimento, delle mura di Roma. + +Presa la breccia, Mazzini propone che ne sia tentata la ripresa la notte +stessa. Si mandò a chiamare Garibaldi, ma questi dichiarò ineseguibile +l'impresa. + +Mazzini scrisse a Manara perchè persuadesse Garibaldi, ma questi non +mutò divisamento. + +Disse essere suo convincimento che l'assalto notturno alla breccia, con +truppe stanche, orbate dei loro migliori ufficiali, sarebbe +inevitabilmente fallito--e che ormai la sola provvida e urgente +risoluzione da prendersi era quella di riparare dietro una nuova linea, +che egli aveva già ideato e proposto. + +Perduta la breccia, e la fiducia di conquistarla, ai Romani non restava +fuori di Roma che il Vascello. Solo ma formidabile sempre; e dentro +Roma restava il tratto dei bastioni da Porta S. Pancrazio a Porta +Angelica, e come seconda difesa, la linea tracciata dagli avanzi della +Mura Aureliana, sostenuta al centro dalle batterie del Pino, ad +occidente dal bastione ottavo e dalla Villa Spada, ad oriente dai +Conventi di San Calisto e di San Cosimato, sulle falde dell'Aventino. + + * + * * + +Ed era appunto intorno a queste posizioni che stava per rinnovarsi la +lotta. + +I francesi, dopo di essersi gagliardamente trincerati nella breccia +conquistata, avevano costruito una terza parallela dalla quale +bersagliavano le posizioni nemiche facendo piovere nella città una +tempesta di bombe che spesso andava a cadere, danneggiandoli, sui +monumenti più famosi dell'antica romana grandezza. + +Garibaldi affidava al valore dei Legionari del Medici la ripresa di +Villa Barberini; in questa impresa ebbe fracassato un braccio il +Capitano Gorini, il corpo forato da diciotto ferite l'Induno Girolamo, +la spalla forata da una baionettata il giovinetto valorosissimo +Cadolini, e non lasciarono al nemico che un monte di rovine; armarono +di nuovi pezzi le batterie del Pino, afforzarono Villa Spada, +tempestarono di colpi bene aggiustati le batterie nemiche, e +sopportarono con costanza invitta i disagi dei lavori notturni, i guasti +del bombardamento, i vuoti della morte. + +Tutti fecero eroismi sorretti dalla coscienza d'un alto dovere. + +Il Medici, fatta del Vascello una fortezza, con un manipolo di prodi la +difese con sovrumana energia di piano in piano, di pietra in pietra. +Bersagliato notte e giorno da Villa Corsini, tormentato senza posa dalle +carabine dei famosi Cacciatori d'Africa, ridotto in frantumi in gran +parte l'edificio che gli serviva di asilo e di rocca, nulla valeva a +scrollare la sua impassibile fermezza. Squarciato il secondo piano scese +al primo; crollato anche il primo, passò al piano terreno; diroccato +questo pure, s'accampò all'aperto; ma non cedette un sasso della sua +ruina e la rese immortale. + +E i difensori delle batterie fecero pure miracoli--e innanzi tutti i +cannonieri--inferiori per l'armi, mal coperti da terrapieni +improvvisati, costretti a combattere con pezzi da campagna contro pezzi +d'assedio più di una volta fecero tacere le batterie nemiche; ne +sconquassarono o ne demolirono le opere, strapparono per la giustezza +dei tiri e l'intrepidezza della difesa grida d'ammirazione anche agli +stessi nemici. + +Un uomo compendiava in se tutti gli eroismi e pareva abbellire colla +calma la morte dei suoi bravi e rendere fede al miracolo +dell'invulnerabilità sua; Garibaldi! + +Lasciata Villa Spada si era fatta costruire una capanna di stuoie presso +la batteria del Pino, la sua prediletta; e là, fra il rombo assordante +delle bombe francesi, passava i giorni e le notti nell'osservare tutte +le mosse del nemico, dirigendo il fuoco della batteria, spacciando i +suoi ordini ad ogni parte del campo, e trovando modo di dormire +tranquillamente come in casa sua. + +Ma l'ultima ora fatalmente s'appressava; dal 27 al 29 sette batterie +francesi, avevano fulminato tutte le posizioni romane, e malgrado la +virtù e l'eroismo dei difensori avevano fatto di esse mucchi di rottami. + +Al mattino del 29, il Casino Savorelli era distrutto, la Porta S. +Pancrazio sfiancata, il bastione nono e la Villa Spada gravemente +danneggiati, la batteria del Pino sconquassata, e infine il bastione +ottavo, punto principale di mira dell'assediante, ridotto in macerie, e +la quarta breccia aperta nei suoi fianchi. Bisognava impedire che il +nemico ne approfittasse e vi si organizzò una fiera resistenza. + +La mattina del 30 due grosse colonne francesi, sostenute da forti +riserve mossero di fronte e dai fianchi all'assalto della breccia; i +Romani li respinsero con vigorosa pugna; assaliti e assalitori si +trovarono corpo a corpo ed un accanito combattimento a ferro freddo +s'impegnò sul terrapieno; molti s'immortalarono in quella difesa +disperata. Emilio Morosini eroe diciottenne fece eccidio di nemici, e +sebbene ferito due volte non ristà dalla pugna, ma sfinito di forze +mentre era trasportato all'ambulanza dai suoi, fu sopraggiunto dai +nemici e abbandonato; ma non si arrese ancora e menò di sciabola finchè +gli bastò la lena; quando una terza palla nel ventre gli trapassò il bel +corpo e ne involò l'anima eroica. + +La breccia era salita, ma non presa ancora; le batterie della Montagnola +facevano strage degli assalitori; i francesi pagarono ogni palmo di +terreno col sangue loro e dei loro capitani; gli artiglieri si facevano +tagliare a pezzi sui loro cannoni, ma non si arrendevano; esaurite le +polveri restavano ancora le baionette e i calci dei fucili; restavano +sopratutto ancora a far barriera i petti dei superstiti ed i cumuli dei +morti; ma la gloriosa ecatombe non poteva trattenere il nemico ed il +numero doveva avere ragione una volta ancora; i francesi irruppero da +ogni lato minacciando l'unica via di ritirata; non restava ai superstiti +altro riparo che Villa Spada. + +Garibaldi richiamata al Casino Savorelli la Legione Medici, poichè la +perdita della seconda linea rendeva inutile la difesa del Vascello, +asserragliata Villa Spada, appoggiate le spalle a San Pietro in +Montorio, la Sinistra a San Calisto, l'estrema destra al bastione nono +ancora in piedi, tentò improvvisare una terza linea di difesa. + +Preceduti e spalleggiati dal fuoco incrociato di tutte le batterie, i +francesi montavano da ogni parte all'assalto; ma il loro obiettivo era +sempre Villa Spada; colà ormai si decideva l'estrema sorte di Roma; colà +Garibaldi, il Manara, Sacchi, i Legionari, i Bersaglieri, quanti erano +uomini vivi e atti ancora a impugnare un'arma si prepararono all'estremo +cimento. Il tetto, le mura della casa bombardata, crollavano da ogni +lato sui difensori, ma nessuno parlava di resa. Il Manara infiammato da +eroico ardore, desiderando la morte piuttosto che assistere alla resa +correva dove più era grande il pericolo, incorraggiava i combattenti, +dirigeva la lotta, ma mentre s'affacciava per osservare le mosse del +nemico una palla lo stramazzò agonizzante fra le braccia di Emilio +Dandolo, a cui poco prima aveva detto, come Ney a Vaterloo: «Non ci sarà +dunque una palla per me?» + +Un altro come lui aveva cercato in quell'antro infuocato di Villa Spada +la morte; ma questa lo risparmiò suo malgrado volendolo serbato a ben +più grande destino. Se in quel giorno Manara fu grande, Garibaldi fu +terribile; ruotava come fulmine la sua spada e guai ai nemici che +incontrava dinanzi. I suoi fidi tremavano di vederlo cadere da un +momento all'altro, ma pareva che le palle avessero paura di toccarlo. + +A mezzo giorno del 30 giugno tutto era finito; Villa Spada era perduta; +Garibaldi si ritirava coi laceri avanzi dei suoi, per la Lungara, +sperando ancora di arrestare il nemico a Ponte Sant'Angelo, quando, un +rappresentante del popolo venne ad annunziargli che l'Assemblea aveva +bisogno d'interrogarlo sullo stato delle cose, e l'attendeva in +Campidoglio. + +Chiese al Vecchi Augusto che lo scortava «credete che in un'ora potremo +essere di ritorno?» Lo credo rispose il Vecchi--«allora partiamo» e al +galoppo, coperto di polvere, fiammeggiante in volto per l'ardore della +pugna, salì al Campidoglio. Al suo apparire l'Assemblea ruppe in una +salva interminabile di applausi. Informato che Mazzini aveva già +proclamato che tre sole vie rimanevano aperte ai romani: o capitolare; o +difendere la città fino all'estremo ovvero uscire da Roma, Governo, +Assemblea, Esercito, e portare la guerra altrove; invitato Garibaldi a +salire sulla Tribuna ed esporre il parere suo, dichiarò senz'altro. + +«La difesa oltre Tevere impossibile; possibile ancora al di qua del +fiume la guerra di barricate; ma a patto che tutta la popolazione +s'internasse nella città, e che tutto ciò si effettuasse entro due ore. +Dover suo di aggiungere che anche siffatta difesa non avrebbe potuto +durare che pochi giorni. Quanto a lui null'altro restavagli che uscir di +Roma col resto dei suoi prodi e tenere alta la bandiera della patria +fino all'estremo; consigliava perciò l'Assemblea di accettare la terza +proposta del Mazzini: uscire da Roma coll'esercito, col Governo e coi +rappresentanti del popolo; concludendo: «dovunque saremo, colà sarà +Roma». + +Ciò detto tornò al suo campo, e l'Assemblea, respinta ogni idea di +resistenza votò il Decreto omai celebre: + +«In nome di Dio e del popolo. + +«L'Assemblea costituente romana cessa una difesa divenuta impossibile, e +sta al suo posto». + +Per effetto di questo Decreto, il Triumvirato rassegnava l'ufficio al +Municipio Romano unica autorità legittima cui spettasse di negoziare col +vincitore i patti della resa. Senonchè avendo il generale francese per +colmo, rifiutate le più oneste condizioni, e tra le altre quella del +rispetto delle persone e delle cose, Roma sdegnosamente ruppe ogni +negoziato, preferendo lo estremo arbitrio del vincitore al disonore di +sottoscrivere con lui una resa che avrebbe soffocato in lei il grido di +estrema protesta al mondo, contro quella bugiarda sorella latina, che +dopo averla assalita colla perfidia di un tradimento, vinta colla sola +virtù del numero, veniva a negarle il supremo diritto dell'incolumità +della vita e degli averi dei cittadini. + +Il Municipio annunziava ai romani la prossima entrata dei francesi. + +«Romani! + +«Il coraggio da voi dimostrato nella difesa di Roma, i sacrifici che +incontraste, vi hanno assicurata la gloria e la stima degli stessi +stranieri--Una difesa ulteriore, come fu annunziato dal Decreto +dell'Assemblea, sarebbe stato impossibile, senza volere la distruzione +d'una città che conserva memorie le quali non debbono perire. La vostra +rappresentanza municipale non ha accettato patti per non compromettere +menomamente la dignità di un popolo così generoso, ed ha dichiarato di +cedere alla forza. + +«Le leggi di umanità e di incivilimento, la disciplina di un'armata +regolare, le assicurazioni dei comandanti ci ripromettono il rispetto +delle persone e delle cose. + +«La vostra rappresentanza municipale vi promette che non mancherà di +fare quanto è in suo potere onde non si rechi ingiuria ad alcuno. +Abbisogna però del vostro concorso ed è certa di ottenerlo. Fida nel +vostro contegno dignitoso e nell'esperienza costante che ha dimostrato +al mondo come i romani in circostanze prospere o avverse, hanno saputo +egualmente mantenere l'ordine, e costringere anche i nemici e salutare +con riverenza la città dei monumenti, e rispettarne gli abitanti che con +le loro virtù rendono impossibile l'oblio della Romana Grandezza. + +«Dal Campidoglio il 2 luglio 1849. + + «Francesco Sturbinetti, _Senatore_. + +Lunati Giuseppe, Gallieno Giuseppe, Galeotti Federico, Deandreis +Antonio, Piacentini Giuseppe, Corboli Curzio, Feliciani Alceo, Tittoni +Angelo, _Conservatori_. + + Giuseppe Rossi, _Segretario_. + +La sera del 2 luglio i francesi s'impadronirono di Porta Portese, di +Porta S. Pancrazio, e il dì seguente occupavano Porta del Popolo. Nella +giornata entrava in Roma il generale Oudinot circondato dal suo Stato +Maggiore ed alla testa della 2ª Divisione e di numerosa cavalleria, +accolto con ogni sorta di dimostrazioni ostili ed al grido «Viva la +Repubblica Romana, morte agli stranieri, morte al cardinale Oudinot, +morte al traditore». + +La sera del 4 soldati francesi entrano a viva forza con le armi in pugno +alla sede della Costituente ed intimavano alla sezione che vi stava in +permanenza di sciogliersi. Carlo Bonaparte che la presiedeva protestò. + +«In nome di Dio; in nome del popolo degli Stati Romani che liberamente, +con suffragio universale, ha eletto i suoi rappresentanti; in nome +dell'art. 5º della Costituzione francese, l'Assemblea Costituente Romana +protesta in faccia all'Italia, in faccia alla Francia, in faccia al +mondo incivilito contro la violenta invasione, della sua sede operata +dalle forze francesi il giorno 4 luglio, alle ore 6 pomeridiane. + +Roma, nel Campidoglio 4 luglio 1849. + + _Per l'intera Assemblea_ + + Il Presidente di Sezione: C. Bonaparte, + + Il Segretario: Quirico prof. Filopanti. + + + + + =CAPITOLO XV.= + + =Garibaldi esce da Roma coi suoi legionari San Marino--Morte di + Anita--Cesenatico= + + +A mezzo giorno del 2 luglio, Garibaldi radunava sulla Piazza del +Vaticano i resti della sua divisione, e fatto formare il quadrato li +arringò così: + +«Soldati, io esco da Roma. Chi vuole continuare la guerra contro lo +straniero venga con me. Ciò che io offro a quanti vogliono seguirmi +eccolo: non paga, nè onori, nè stipendi. Gli offro fame e sete, marcie +forzate, battaglie e morte. Chi ama la patria mi segua». + +Lo seguirono circa tremila uomini, i resti cioè della Legione Italiana, +buona parte della polacca, e del battaglione Medici, grossi manipoli di +finanzieri, di studenti e di emigrati, i superstiti Lancieri di Masina, +circa quattrocento Dragoni; i pochi bersaglieri Lombardi. + +La sera del giorno stesso usciva furtivamente da Porta San Giovanni, e +lasciando tutti incerti sulla sua meta s'incamminò per la via Tiburtina. + +Gli cavalcava al fianco, in vesti virili, la sua Anita; gli faceva da +guida Ciceruacchio coi suoi figli, l'accompagnava Ugo Bassi; ne +seguivano le sorti Sacchi, Marocchetti, Montanari, Hoffstetter, Cenni, +Livraghi, Isnardi, Sisco, Ceccaldi, Chiassi, Stagnetti, Bueno, Müller, +l'eletta dei suoi ufficiali superstiti. Giunto in sull'alba del 3 a +Tivoli, fece spargere la voce che si dirigeva al Napoletano. Al tramonto +infatti, levato il campo, marciò per un buon tratto verso il +Mezzogiorno; indi volse improvvisamente a Settentrione, pernottò a +Monticelli, e la mattina del 4 s'accampò a Monterotondo. + +Qual era il suo disegno? dove voleva andare? a che mirava? nessuno seppe +indovinarlo. Egli aveva in animo di portare il suo aiuto a Venezia, e +certo una cosa voleva: tener viva la fiamma finchè avesse soffio di +vita, morire, tra i laceri brani della sua bandiera! + +Come era facile prevedersi l'Oudinot gli sguinzagliò contro due grosse +colonne, l'una comandata dal generale Molière, l'altra dal generale +Morris; il borbonico Statella gli muoveva alle spalle dal Tronto; gli +Spagnoli di Don Consalvo appostati a Rieti gli sbarravano la destra; e +gli austriaci del D'Aspre, accampati nell'Umbria, l'aspettavano di +fronte a Foligno, e gli chiudevano le due vie di Perugia e di Ancona. +Così Garibaldi era accerchiato in una maglia di ferro; sbagliata una +mossa, l'eroe, l'amato del popolo, era irremisibilmente perduto. Ma +l'inseguito era Garibaldi, ed il leone non si sarebbe lasciato cogliere! +Nel pomeriggio del 5 staccava la marcia da Monterotondo; il sei era a +Confine; il 7 a Poggio Mirteto; l'8 a Terni dove s'incontrò col +colonnello Forbes, che veniva a portargli una colonna di ottocento +uomini, resti di corpi sbandati nella campagna, e due pezzi di cannone. + +Terni era il centro di cinque vie; si poteva salire a Foligno, quanto +discendere a Rieti; voltare per Narni e Viterbo, come salire a Todi e +Perugia. Garibaldi lasciò in ogni passo delle squadriglie per ingannare +gl'inseguenti, spinse una avanguardia di cavalli a Todi, e il dì +appresso, 9 luglio, vi si condusse egli stesso col grosso del corpo. Qui +le cose cominciavano a volgere male, e l'orizzonte ad intorbidirsi. Il +programma di Garibaldi--fame, sete, marcie forzate--se ebbe applausi +quando fu proclamato, accennava man mano a divenire impossibile; anche +ai tanti di buona volontà veniva meno le forze, e sintomi di scoramento +cominciarono a manifestarsi; seguirono quindi le diserzioni, prima a +frotte, poi in massa. + +Intanto concordi notizie recavano, che i francesi del Morris gli +muovevano contro da Viterbo, e che gli austriaci da Foligno si mettevano +in marcia per Todi. Garibaldi mandò un nerbo de' suoi a scorazzare sulla +strada di Foligno per far credere che mirava là; spedì Müller con i suoi +cavalli ed una compagnia della legione per la strada di Orvieto con +ordine di spingersi fino a Montefiascone-Viterbo; seppellì i due cannoni +del Forbes, e quando ebbe l'assicurazione dai suoi scorridori che i due +nemici erano ancora lontani tanto da potervi scivolare in mezzo, lasciò +Todi la sera del 12, passò il Tevere a Ponte Acuto e s'incamminò per la +via mulattiera, montuosa ed obbliqua di Brodo per Orvieto, sua meta la +Toscana. + +La sera del 13 avendo avuto informazioni che il generale Morris era +ancora lontano, staccò la marcia per Orvieto ove giunse sul mattino del +14. + +Non entrò in Orvieto ma s'accampò su di una buona posizione a cavaliere +della strada di Ficulle. Gli Orvietani mandarono a Garibaldi invito di +entrare in città, e lo fornirono del pane mandato ad ordinare dai +Francesi. Ma Egli non s'indugiò; nel pomeriggio del 15 levò il campo e +mosse verso Ficulle, vi arrivò a sera quando già i Francesi gli erano +alle calcagne; gli Austriaci gli muovevano incontro da Perugia. + +Partì la mattina del 16; abbandonò dopo poche miglia di cammino la +strada maestra, e si buttò a Sole dove riposò per poche ore; e la notte, +per sentieri impervii e monti disabitati, sotto una pioggia +dirottissima, in mezzo a tenebre fitte, guadagnò il confine Toscano e +giunse alla mattina a Cetona accolto festosamente dalla popolazione. Fu +quella la prima volta che la brigata, dacchè era uscito da Roma, dormì +acquartierata. + +Liberatosi dai Francesi gli restavano sempre di fronte gli Austriaci, +che scendevano da Perugia, ed i Toscani, che tenevano presidii tra +Santeano e Chiusi, i quali potevano impacciare se non arrestare i suoi +movimenti e molestarlo. + +Ma l'eroe non se ne sgomentava. Fortificatosi a Cetona, circondati i +suoi fianchi d'imboscate, coperte le spalle da forze sufficienti, mandò +celeremente una grossa squadriglia a battere la strada Sarteano e +Chiusi, e quando gli riportarono di avere snidati e messi in fuga i +presidii Toscani, ripigliò la marcia; dormì il 17 a Sarteano; entrò il +18 a Montepulciano, dove tutta la popolazione fece a gara nell'usargli +gentilezze e nel colmarlo di cortesie e d'offerte. Rinata la speranza in +Garibaldi, pubblicò un ardente manifesto ai Toscani col quale li +invitava ad insorgere contro la tirannide domestica e straniera. Ma fu +l'illusione di un momento, e presago ormai che nulla più poteva sperare, +proseguì il suo fatale cammino. + +Giunto sull'albeggiare del 20 a Torrita prese una grande risoluzione, +quello di abbandonare il granducato Toscano e di prendere per nuova meta +l'Adriatico e Venezia! Là sulla laguna ardeva sempre quel gran focolare, +in cui ormai si concentravano tutti gli sforzi d'Italia. + +Il piano di Garibaldi fu presto formato; salire fin presso Arezzo; +passare dal subappennino al grande appennino; scendere tra Pesaro e +Ravenna all'Adriatico; imbarcarsi nel punto più opportuno per Venezia. + +Vani sforzi! inseguito come belva feroce passo passo dagli Austriaci +che con forze superiori da ogni parte lo circondavano, seppe rompere il +cerchio di ferro, e per vie dirupate e nascoste, guadagnò dopo enormi +fatiche le alture di Carpegna al mezzodì del 30; ne ripartì nel Vespro, +traversò la Valle del Conca, prese un po' di riposo poche ore in un +bosco, e al tocco dopo mezzanotte ripigliò la marcia alla volta di S. +Marino. + +Non gli restava altro rifugio! + +A San Marino scioglieva la sua colonna e lasciava libero ognuno di +tornare alla vita privata col seguente ordine del giorno: + + San Marino 31 luglio 1849. + +Soldati! + +Noi siamo giunti sulla terra di rifugio, e dobbiamo il miglior contegno +ai nostri ospiti. In tal modo noi avremo meritata la considerazione che +merita la disgrazia perseguitata. + +Da questo punto io svincolo da qualunque obbligo i miei compagni, +lasciandoli liberi di ritornare alla vita privata, ma rammento loro che +l'Italia non deve rimanere nell'obbrobrio, e che è meglio morire che +vivere schiavi dello straniero. + + _G. Garibaldi._ + +Verso le undici di sera chiamò intorno a sè i migliori suoi ufficiali e +i pochi suoi fidi, e svelò loro l'incrollabile suo proposito di +sottrarsi ai patti che il governo della repubblica Sammarinese stava +trattando collo straniero. + +«A chi vuole seguirmi, egli dice, io offro nuove battaglie, patimenti, +esiglio; patti collo straniero mai». + +Le parole di Garibaldi caddero come stille roventi nell'animo degli +accorsi al suo invito, ma a pochi bastò il cuore e la forza di ascoltare +il suo appello. Non furono più di duecento quelli disposti a seguirlo. +Allo scoccar della mezzanotte, preceduto da tre guide paesane, per un +unico sentiero di montagna, scendeva il Titano; guizzando tra le scolte +nemiche, traversava la Marecchia, passava Montebello; e camminando tutta +la giornata verso le 10 di sera del 1º agosto penetrava in Cesenatico. +Non perdette tempo; fatti prigionieri i Carabinieri e i pochi soldati +austriaci colà sorpresi, s'impadronì di tredici «bragozzi» Chiozzetti, +v'imbarcò tutta la gente, uscì dal porto e veleggiò per Venezia. + + * + * * + +In sulle prime al fuggitivo arrise la fortuna; ma verso sera apparì +all'orizzonte la flottiglia Austriaca che s'avanzava a tutto vapore. + +Ritornato ardito uomo di mare, concepì con rapidità fulminea il suo +piano; comandò ai bragozzi di sparpagliarsi e di dirigersi verso +punta della Maestra, dove le acque basse li avrebbe protetti +dall'inseguimento. Ma egli comandava a timidi pescatori; questi alle +prima minaccie delle scialuppe nemiche che venivano loro incontro, si +scompigliarono senza saper più manovrare: sicchè otto bragozzi caddero +prigionieri degli austriaci ed a Garibaldi non restò che gettarsi sulla +costa di Magnavacca, che per miracolo potè afferrare. + +Ma la terra non era più sicura del mare; squadre di gendarmi lo +cercavano per ogni verso. + +Prima necessità fu quella di separarsi per potersi meglio nascondere ai +nemici. Ugo Bassi e il Capitano Livraghi presero per una via, +Ciceruacchio e i suoi figli per un'altra; e Garibaldi restò solo con +Anita e il Capitano Leggiero. Ma la povera Anita era in fin di vita, di +lei non viveva più lo che lo spirito, il corpo era consunto dagli stenti +sofferti. Unico mezzo di salute era quello di lasciare all'istante +quella spiaggia; Garibaldi, senza pensare ad altro, prese sulle braccia +la sua Anita e scortato da Leggiero, e guidato da un contadino che la +fortuna gli aveva condotto dinanzi, col caro peso traversò la macchia e +arrivò ad una deserta capanna, dove trovò un nascondiglio, e fu per +Anita un po' di riposo un giaciglio di frasche. + + * + * * + +Era là da qualche tempo quando Garibaldi si vide davanti all'uscio della +capanna un giovanotto in veste signorili che lo salutava +rispettosamente. Era Gioacchino Bonnet di Comacchio, di famiglia di +patrioti il cui nome va ricordato dagli Italiani. Fu lui che salvò +Garibaldi, facendogli traversare le valli di Comacchio, travestito de' +suoi abiti, in una sua barca, nella quale aveva preparato anche un +giaciglio per l'Anita; fu per mezzo suo, e dei suoi fidi guardiani, che +potè arrivare nella fattoria Guiccioli presso Sant'Alberto. Colà appena +adagiata sul letto, l'eroica Anita esalava l'ultimo suo respiro nelle +braccia del marito. + +Così il 4 agosto 1840 alle 4 di sera spirava l'anima forte di Anita +Ribeira Garibaldi; essa fu martire dell'amore, sublime, intrepida donna +degna compagna dell'Eroe che tanto la pianse. Le sue ossa furono +coperte, da poca sabbia, in vicinanza della fattoria Guiccioli alla +Mandriola, a circa undici miglia da Comacchio! + +Povera martire!!! + + * + * * + +Lasciato per necessità il triste luogo Garibaldi, con l'aiuto di +patriotti montanari, potè raggiungere la pinetta di Ravenna e di là +subito dopo, si condusse alla valle Guiccioli, detto Manubria. Colà +venne a prenderlo in consegna il bravo popolano Giuseppe Savini di +Ravenna, che, tenutolo nascosto per alcuni giorni in un casolare delle +Paludi di Ravenna della Valle di Canna, lo passò ad Antonio Fuzzi, +Ravennate esso pure, che a sua volta lo affidò a Don Giovanni Verità +onesto e patriottico sacerdote di Modigliana, mercè il quale, +attraversato il Passo della Futa potè sconfinare in Toscana. Da allora +passando sempre da mano amica a mano amica, sgusciando in mezzo alle +ronde mandate alla sua caccia, protetto dalla sua stella, valicò i due +versanti dell'appennino. Il 26 agosto fu a Poggibonsi, di là a Pomarance +dove fu ospite di Antonio Martini. In appresso, Camillo Serafini lo +tragittò a San Dalmazio dove lo raccomandò al Guelfi che a sua volta, +condottolo prima a Massa Marittima poi a Follonica, lo consegnò +finalmente alle mani di Paolo Azzarini, marinaio di Rio, che si offrì di +portare Garibaldi a Porto Venere, in terra di salute. + +Colà sbarcato assieme all'amico Leggiero rilasciò all'Azzarini un +prezioso documento così concepito: + +«Il padrone Paolo Azzarini, che la fortuna mi fece incontrare in terra +italiana, dominata dagli austriaci, mi ha trasportato su questo luogo di +asilo e di salvamento, trattandomi egregiamente e senza interesse». + + _G. Garibaldi._ + +In questo frattempo un forte corpo di armata austriaco invadeva gli +Stati di Romagna; occupava il 7 maggio Ferrara e marciava difilato su +Bologna. Quel popolo patriottico si dispose alla resistenza, e quando +gli austriaci investirono la porta di Galliera buon numero di popolani +spalleggiati da uno squadrone di carabinieri comandati dal Colonnello +Boldrini con una carica arditissima ed a colpi di baionetta mettono in +fuga il nemico; ma i bravi bolognesi sono ad un tratto arrestati dalle +scariche di mitraglia di tre pezzi di cannoni che gli austriaci avevano +piazzati in buona posizione e fulminati dalle Carabine dei Tirolesi che +seminavano morte, sono costretti di cedere e ritirarsi dopo avere veduto +cadere ferito a morte il colonnello Boldrini, l'aiutante Marziani, il +maresciallo Pavoni e numerosi altri. Occupata Bologna gli austriaci +proseguirono per restaurare il governo papale nelle Marche. + + + + + =CAPITOLO XVI.= + + =Assedio di Ancona e sua eroica difesa.= + + +Ancona era investita dagli austriaci, il 24 maggio, bloccata e chiusa +per terra e per mare. + +Erano 12,000 gli assedianti, muniti di armi potenti. + +Il generale Wimpfen aveva mandato agli anconitani l'intimazione di +arrendersi, e di assoggettarsi al Sovrano Pontefice; il Preside +Mattioli rispose con fiere parole; Livio Zamboccari, comandante delle +milizie a difesa, ricordava: «gloria a piccolo Stato il vincere; gloria +per la santità del diritto soccombere». + +I difensori erano 4850 compresovi i fratelli accorsi da Iesi, da Loreto, +da Sinigaglia, da Fano, da Pesaro, dalla Romagna, dalla Lombardia ed +anche dal Piemonte, nell'insieme, i più maldestri alle armi, vissuti +fino allora nelle industrie e nei commerci; ma tutti animati di amor +patrio, e dal proposito di fare il proprio dovere. + +Elia e suo padre erano giunti pochi giorni prima del blocco in Ancona e +furono destinati sul vapore da guerra «Roma» sotto gli ordini del +tenente di vascello Castagnoli e poscia comandati ai forti in difesa +della città. + +Il 25 maggio avvenne il primo scambio di fucilate fra le Torrette e +Montagnolo, e il primo cannoneggiamento fra il forte della Lanterna e il +piroscafo austriaco «il Vulcano». + +Il 27 «la Bellona» la più potente nave armata della squadra nemica, +attacca il forte della Lanterna con le sue bordate e nonostante fiera +difesa, smontati alcuni pezzi, il forte fu costretto al silenzio: +diresse allora la nave le sue bordate alla Darsena, ma i cannonieri del +forte Marano risposero con spessi colpi e con tiri così bene aggiustati +da aprire numerose falle nei fianchi della «Bellona» che fu salvata dal +«Vulcano» accorso in aiuto per trarre la Nave Ammiraglia a rimorchio +fuori del tiro del forte; essa ebbe il comandante mortalmente ferito, +due morti e quaranta messi fuori di combattimento. + +Così con ugual valore, con indomita fierezza, nessuno mancò al dovere +suo nei memorabili venticinque giorni d'assedio. + +Tutti i giorni un combattimento; sui forti, sui baluardi, sulle +baricate, all'aperto. Agli austriaci occupanti le alture; alla squadra +che batteva il forte cannoneggiando con potenti artiglierie, +rispondevano con efficacia i nostri bravi dal Cardetto, dalla +Cittadella, dai Cappuccini, da Marano, dalla Lanterna, da ogni luogo +fortificato; i marinai e popolani senza conoscere la balistica eransi +tramutati in un lampo puntatori meravigliosi. + +Nel profondo della notte dal 29 al 30 maggio gli austriaci lanciarono in +città una spaventosa grandinata di bombe. + +Gli Anconitani, a giorno fecero una sortita; tre volte attaccarono nelle +sue posizioni avanzate il nemico alla baionetta; i giovani parevano +veterani, i veterani erano tramutati in eroi! sembrava ricostituita la +compagnia della morte, rinnovante le tradizioni del libero comune, +intrepida nelle audaci sorprese, negli scontri temerari, nello sprezzo +della morte; i vecchi gli inabili alle armi, le donne fornivano le +munizioni; i capitani di mare in corse pericolose rompevano il blocco, +rifornivano i viveri. + +L'8 di giugno Wimpfen, mandava un messaggio al comune, che è documento +del valore Anconitano, tanto più alto in quanto veniva dal nemico +stesso. «Le truppe imperiali, esso dice, passarono per le romagne, per +le marche senza incontrare ostacoli; ne trovarono solo avanti Ancona; si +arrenda la città se non vuol essere distrutta». + +Ancona non si arrese; ma continuò la difesa colla forza rinnovata dalla +disperazione. + +Il 15 giugno, trecento uomini comandati dai capitani, Gervasoni, Gigli +ed Ornani, cuori ardimentosi, assaltarono Monte Marino alla baionetta; i +nemici furono messi in rotta e l'altura rapidamente occupata. Ma le +forze nemiche ritornarono soverchianti di numero all'assalto; la lotta +durò accanita i nostri piuttosto che cedere morivano nel santo nome +della patria, finchè più che decimati furono obbligati alla ritirata. +Gervasoni fu colpito a morte, e Francesco Gigli sopraffatto da' nemici +sarebbe rimasto sul terreno, se Enrico Schellini con coraggio leonino +non fosse accorso in suo aiuto. + +La minaccia di Wimpfen aveva infiammati gli animi alla lotta suprema. + +Dal 14 al 18 giugno le bombe, i razzi, scoppiavano per le vie, nelle +case, sugli ospedali, rombavano di notte e di giorno con orrendo +fracasso; pareva d'essere circondati da una catena di vulcani che +eruttassero fiamme, fuoco e ferro sulla patriottica città. + +I pompieri, onorato corpo che vanta nobilissime tradizioni, senza badare +a fatiche e pericoli, si moltiplicarono, spengevano incendi, sgombravano +via le macerie, demolivano muri, salvavano quanti più potevano dalle +case incendiate, trasportavano feriti, lottavano ogni giorno, ogni ora +con la furia degli incendi, guidati dal sentimento del dovere e da +profonda pietà umana. + +Tanto sacrificio, tanta nobiltà d'animo, tanti eroismi non bastarono a +salvare la città degli oppressori. + +I viveri erano esauriti e il blocco sempre più stretto come in cerchio +di ferro non permetteva d'introdurne in città; ottanta incendi +divamparono, gli ospedali riboccavano di feriti che non si aveva mezzo +di alimentare; oltre trecento morti affermarono col sangue l'affetto +alla patria. + +Ancona, diroccata, affamata, straziata, dopo 35 giorni di resistenza +veniva forzata alla resa. + +La marina mercantile Anconitana della quale era a capo Antonio Elia fece +nella difesa del patrio suolo bravamente il suo dovere. + + * + * * + +Era necessario pensare alla salvezza dei compromessi politici affinchè +non cadessero nelle mani dei sbirri papalini e dei Croati. + +Un bastimento anconitano, di cui era proprietario e comandante Mariano +Scoponi, ottenne per solerte intromissione del patriotta Nicola Novelli, +di poter inalberare bandiera inglese e su di esso dovevano prendere +imbarco per essere trasportati a Corfù, quanti credevano di non essere +sicuri in patria. + +E difatti vi si imbarcarono tutti quelli, che si trovavano compromessi e +che avevano a temere la vendetta del governo ristaurato e dello +straniero. Antonio Elia aveva avuto un diverbio col priore del convento +di S. Francesco di Paola. + +Temendo la vendetta del prete che mai perdona, il figlio e gli amici lo +pregarono caldamente, di prendere esso pure imbarco per l'estero. Ma +egli rispondeva di avere la coscienza tranquilla, di nulla avere a +temere, non volere quindi volontariamente abbandonare la patria e la +famiglia, e restò. + +La notte del 24 luglio 1849 la casa abitata dall'Elia, appartenente ai +frati di S. Francesco di Paola ed attigua al loro convento, fu +circondata da gendarmi papali, da soldati austriaci e da poliziotti. Si +picchiò all'uscio di casa ed alla intimazione della forza fu aperto; +venne eseguita una minuziosa perquisizione e nulla si rinvenne. Non era +questo che volevasi dal barbaro austriaco e dai preti; era necessario +dare un terribile esempio alla popolazione, applicando la legge +stataria su uno dei capi del popolo. Non essendosi rinvenuto nulla in +casa, gli assetati di sangue del patriota, requisiti alcuni muratori, si +diedero a rompere un condotto di scolo avente comunicazione con tutti i +cinque piani superiori, abitati da numerosi inquilini. + +In fondo al condotto disfatto, fu trovata un'arma che aveva appartenuto +chi sa a chi, o che poteva anche essere stata appositamente gettata da +coloro, che avevano premeditato il delitto. Antonio Elia venne legato +sotto gli occhi della moglie incinta, in mezzo al pianto di quattro +creature, e condotto alle Carceri di S. Palazia. Appena giorno la povera +moglie con le sue quattro piccole figlie andava a gettarsi alle +ginocchia del generale austriaco Faltzenter domandando grazia per +l'innocente, ed il permesso di poterlo visitare nelle carceri. Le fu +accordato il permesso di visitare il marito, ma quando la santa donna si +presentava alle carceri una detonazione le gelava il sangue e le faceva +istintivamente comprendere, che la vita di Antonio Elia veniva +barbaramente ed ingiustamente troncata. Alla domanda di vedere il +marito, come ne aveva il permesso, le fu risposto che era troppo tardi. +Sarà stata una raffinatezza di barbarie del generale quella di far +trovare presente alla esecuzione la moglie del martire? Il sospetto +almeno è ammissibile. + +Ecco una lettera che Garibaldi scriveva al figlio del martire +Anconitano: + + Caprera, 22 dicembre 1868. + + Mio caro Elia, + +«Figlio del popolo, il padre vostro merita di essere annoverato tra i +grandi Italiani. + +«Oggi, che si avvicina la caduta della tirannide papale noi dobbiamo +ricordare agli italiani le vittime della sua ferocia e fra quelle una +delle più illustri, certamente, Antonio Elia. + +«Ancona ricordi quel prodissimo suo cittadino che tanto l'onora». + + Vostro + _G. Garibaldi_ + +Per la morte del padre, Augusto Elia all'età di venti anni rimaneva +unico sostegno della povera madre e delle quattro sorelle, tutte di +tenera età. + + * + * * + +Un fatto avvenuto in Ancona nell'inverno del 1849 lo obbligò di lasciare +la patria e la famiglia e di darsi a volontario esilio. + +In tarda ora di una notte oscura e piovosa una povera donna scendeva la +via del porto con un orcio pieno d'acqua attinta alla pubblica fonte di +piazza grande. Quando fu in vicinanza del vicolo della Cisterna, la +poveretta veniva brutalmente assalita da quattro croati, i quali, +toltole l'orcio, volevano trascinarla nel vicolo oscuro per violentarla. +Mentre la povera donna resisteva e gridava sopraggiunse un giovane, il +quale, sguainata in men che si dica dal fodero di uno dei croati la +sciabola-baionetta, assalì i quattro intenti a dare prova di loro +prodezza su di una povera donna; i quattro furono assai malconci e posti +fuori combattimento dal giovinotto e la donna liberata. + +Alla mattina l'Elia se ne stava in casa sua in prossimità del luogo ove +avvenne il fatto, quando gli si fa annunziare l'amico del padre e suo, +Agostino Scipioni, il quale, tutto trepidante, lo veniva ad avvisare, +che una donna, la signora Piermattei, gli aveva confidato di averlo +riconosciuto quale assalitore dei quattro croati; gli disse di aver +supplicata la signora Piermattei di non ripetere parola se non voleva +farlo fucilare; la signora promise di non parlare, ma l'amico Scipioni +pensava, che non vi era da fidarsene e volle che l'Elia lasciasse subito +Ancona. Così fece, prese subito imbarco e si recò a Malta: l'opportuna +fuga salvò la vita, ma all'Elia figlio, apriva la via dolorosa dello +esilio. + +Scorsero dieci anni. Ma ormai i destini della patria venivano +maturandosi e l'ora della resurrezione stava per suonare. + + + + + =CAPITOLO XVII.= + + =Dal 24 marzo 1849 al 1859--Il Piemonte.= + + +Nella notte del 24 marzo 1849 Vittorio il nuovo Re, uscente dalla tenda +di Radetzky a cui aveva detto «I Savoia sanno la via dell'esilio non +quella del disonore»!--galoppava tra i campi seminati dai caduti per la +libertà della patria, seguito da piccolo drappello de' suoi. A qual +destino andava incontro? Quale meta attendeva la giovinezza del suo +regno saturo già d'ineffabili angoscie? Qual fiamma lo agitava? Certo il +suo cuore era angosciato dai ricordi del breve idillio del «48» e della +dolorosa epopea del «49»; ma la grand'anima sua si sollevava al pensiero +che il nome d'Italia era stato per la prima volta il grido del popolo +combattente, e sentiva già che le speranze della patria erano in lui +riposte. E stretto al cuore il patto della libertà, e il simbolo della +redenzione, proseguiva incontro al suo destino verso il suo vecchio e +fido Piemonte, deciso entro di sè di volere raggiungere la santa +meta--l'unità della patria! + + * + * * + +Garibaldi dopo il «49» si era recato a New-York con la speranza di +trovare imbarco come comandante od anche come secondo di nave +mercantile; dopo lunga aspettativa una Società Italo-Americana gli diede +il comando di un bastimento col quale doveva battere gli scali +dell'America Centrale. Nel 1853 Garibaldi prendeva il comando del +«Commonwealth»--un tre alberi destinato ai carichi di carbone +dall'Inghilterra per l'Italia; arrivato a Genova, lasciava il comando e +si recava a Nizza per portare un saluto almeno, sulla tomba della sua +santa madre e per restare qualche tempo presso i suoi figli, Menotti, +Teresita e Ricciotti. + +Vi rimase immolestato l'anno 1854: quindi con altro piccolo bastimento +detto «L'Esploratore» si mise a fare la navigazione del piccolo +cabotaggio. + +In uno di questi viaggi, colto da grosso fortunale nelle bocche di +Bonifacio dovette cercare rifugio nel porto della Maddalena, e +dimorandovi alcuni giorni, per la prima volta gli balenò l'idea di +comprare una parte dell'Isola di Caprera. + +Aveva riscossi alcuni residui dei suoi stipendi di Montevideo; nei suoi +viaggi marittimi aveva messo da parte qualche cosa; dall'eredità del +fratello Felice aveva raccolto una sommetta; onde gli parve venuto il +momento d'impiegare i suoi modesti capitali e decise di comprare dal +Demanio Sardo i lotti dell'Isola che erano vendibili e di fissarvi la +sua dimora. + + * + * * + +Lungo, lento, doloroso decennio quello dal «49 al 59!» Ma pur +meraviglioso di contrasti e di conciliazioni; di forze latenti che si +preparavano; di aperte riscosse che si tentavano; di passioni ardenti +che spingevano a sagrifizi; di martiri che inaffiarono di sangue l'Idea: + +Vittorio Emanuele, Mazzini, Cavour, Garibaldi, Pallavicini ed altri +grandi patriotti non dimenticavano che l'Italia viveva in catene, e si +preparavano. + +L'Austria, accampava in Italia con diritto di feudo su Modena, Parma e +Toscana; con eserciti dominatori nel Lombardo, nel Veneto, nelle +Romagne, nelle Marche; suo sistema di governo, forche, fucilazioni e +bastone. + +Eppure tutto il decennio fu sfida e duello fra l'Austria forte e l'Idea +Italiana. + +Luminoso e generoso si diffondeva il pensiero dell'agitatore genovese +nella Giovine Italia che aveva per bandiera il tricolore; per programma +l'indipendenza ed unità di Nazione, forma di governo repubblicano; che +predicava guerra di popolo, s'insinuava nelle congiure, scoppiava in +parziali insurrezioni, provocava vendicatori del nuovo sangue versato, +cementava l'idea santa del martirio. + +Ma le rivolte fallivano; la gioventù si spegneva fra gli ergastoli ed +ai patiboli; i tentativi infelici di Orsini, di Bentivegna, di Pisacane; +il moto di Calvi in Cadore; la congiura di Milano, che dava, sugli +spalti di Belfiore, alle forche, ed al carcere duro tanto fiore di +nobili vite, dimostravano che il pensiero mazziniano, grande perchè +manteneva vivo il fuoco patrio, era impotente nell'azione. + +Chi avrebbe potuto armare l'idea? Il Piemonte e la Casa Sabauda! Quel +principato italiano doveva trasformarsi in principato Nazionale; la +monarchia dovea farsi rivoluzionaria; i repubblicani unitari dovean +persuadersi che la monarchia di Savoia aveva fede, forza e valore; e la +monarchia si pose allo esperimento dei fatti. Pallavicini e Manin si +fecero apostoli dell'unione della democrazia col Piemonte. + + * + * * + +Cavour--vigile e possente intelletto--uomo di Stato degno del Re +Vittorio Emanuele--concepisce la felice idea di mandare nelle terre +d'Oriente, sui campi di Crimea, combattenti, tra i soldati d'Inghilterra +e di Francia, i nostri bravi soldati che riaffermino alla Cernaia, la +virtù degli animi e la potenza delle armi italiane. + +Al Congresso di Parigi si fa eco dei dolori, delle miserie, delle +speranze d'Italia--e l'Italia sente nel Piemonte se stessa--intuisce in +Vittorio Emanuele il suo Re prode generoso e fedele. + +Finalmente a Plombiers si segna l'alleanza con la Francia, e +l'_ultimatum_ lanciato dall'Austria, tanto desiderato, dà la spinta al +compimento dei destini della patria. + + * + * * + +Nel 1856 il generale Garibaldi trovandosi a Genova veniva ogni giorno, +ogni minuto sollecitato, e messo alle strette da numerosi patrioti, i +quali chiedevano che si mettesse alla loro testa per iniziare un ardito +movimento Nazionale. + +Da tempo erano sorti due partiti in Italia: unica però la meta--la +cacciata dello straniero: i mezzi per raggiungerlo, però, si palesavano +assolutamente diversi. Gli uni rimanendo fedeli intransigenti al +principio repubblicano volevano arrivarci colla rivoluzione. Gli altri, +senza alcuna abiura ai principii, aderivano al patto con la Casa di +Savoia che s'impegnava di mettersi alla testa del movimento Nazionale e +di combattere per l'unità ed indipendenza d'Italia. Garibaldi sentiva +che per raggiungere questo fine patriottico era necessario di far +tesoro delle forze piemontesi e che la spinta, magari indiretta, doveva +venire da quel principe leale e da quel governo. Egli quindi abbracciò +questo secondo partito; per lui si doveva compiere l'unità italiana; ed +è dovere riconoscere che la Casa Savoia era chiamata per virtù propria, +per valore e per tradizione storica, a compiere i destini della patria. + +L'impotenza sempre più manifesta dei partiti puramente rivoluzionari; la +sfacciata complicità degli altri principati italiani collo straniero; la +politica schiettamente nazionale del Piemonte e del suo Parlamento; il +sangue già versato sui piani Lombardi; l'esilio del suo Re; la +proverbiale lealtà di Vittorio Emanuele ai patti giurati; furono queste +le vere ragioni che chiamarono provvidenzialmente la monarchia +piemontese a capo della lotta nazionale. + + + + + =CAPITOLO XVIII.= + + =1859--La guerra d'indipendenza.= + + +Il 1º dell'anno 1859 l'Europa veniva risvegliata dall'eco rumorosa dei +pochi detti, pronunziati dall'Imperatore Napoleone III al conte Hübuer +ambasciatore d'Austria: + +«Mi duole che le relazioni col vostro governo non sieno così amichevoli +come per lo passato; dite però all'Imperatore che i miei sentimenti +personali verso di lui non sono punto cambiati». + +Era il preavviso della dichiarazione di guerra, e furono pochi quelli +che non lo capirono. In Italia sopra tutto queste parole risvegliarono +tutte le speranze alle forze sopite dal 49 in poi. I frutti delle +alleanze di Crimea venivano a maturanza. + +Si attendeva con ansia febbrile l'apertura della Camera Sarda per +trovare nella parola del Re Sabaudo un detto che confermasse le +concepite speranze, e la parola si fece sentire così: + +Signori Senatori, signori Deputati, + +«L'orizzonte in mezzo a cui sorge il nuovo anno non è pienamente sereno. +Ciò nondimeno vi accingerete colla consueta alacrità ai vostri lavori +parlamentari. Confortati dalla esperienza del passato, andiamo incontro +risoluti all'eventualità dell'avvenire. Quest'avvenire sarà felice +riposando la nostra politica sulla giustizia, sull'amore della libertà e +della patria. + +«Il nostro paese, piccolo per territorio, acquistò credito nei consigli +di Europa, perchè grande per le idee che esso ispira. + +«Questa condizione non è scevra di pericoli, giacchè mentre rispettiamo +i trattati, non siamo insensibili al grido di dolore che da tante parti +d'Italia si leva verso di noi. + +«Forti per la concordia, fidenti nel nostro buon diritto, aspettiamo +prudenti e decisi i decreti della Provvidenza». + +10 gennaio. + +La Corona non potea dire di più: i gridi di dolore uditi dal Re Vittorio +Emanuele, si cambiarono nelle genti italiane in grido di giubilo e di +esultanza. + + * + * * + +Il primo dardo era gettato e l'Austria non aveva tardato a raccoglierlo +ordinando la marcia del 3º Corpo d'Armata di stazione a Vienna verso la +Lombardia. + +Questo provvedimento unito ad altri di concentrazioni di truppe ordinati +dal Maresciallo Giulay sul Ticino e sul Lago Maggiore diede motivo alla +stampa liberale, diretta dal Conte di Cavour, di dichiararsi provocati e +di fare appello a tutto ciò che l'Italia aveva di valido e di +nazionale--ed ai preparativi per la prossima campagna. + + * + * * + +Mentre tutto nell'Alta Italia si apprestava alla guerra, in Toscana la +dinastia di Lorena al 27 di aprile cessava di regnare. Una rivoluzione +si compiva pacificamente, si formava un governo provvisorio, e il +generale Ulloa prendeva il comando delle forze militari. + + * + * * + +Il 20 di dicembre del 1858 il Conte di Cavour aveva chiamato in segreto +convegno Garibaldi e gli comunicava in confidenza questo disegno: +un'insurrezione era preparata nei ducati: verso il 1º di aprile Massa e +Carrara inizierebbero il movimento; due bande di volontari +irromperebbero contemporaneamente da Lerici e da Sarzana: Garibaldi +doveva spalleggiare la rivolta e capitanarla. Nello stesso tempo un +battaglione di bersaglieri, dei migliori elementi della guardia +Nazionale di Genova, si doveva organizzare in quella città, e sarebbe il +primo nucleo delle forze popolari destinate a fiancheggiare colla +rivoluzione l'esercito regolare. + +Garibaldi applaudì alla proposta e diede senza restrizione la sua +adesione; e lieto che ormai la guerra dell'indipendenza era davvero +imminente, si ridusse di nuovo nella sua isola di Caprera. + +Ma l'accalcarsi crescente dei volontari in Piemonte, consigliò il Conte +di Cavour di pensare ad altro mezzo per potere più efficacemente trar +profitto di Garibaldi. Infatti il 2 marzo 1859 il generale fu chiamato a +Torino dal Re. Le parole di quel dialogo tra il Re Galantuomo e l'eroe +popolare andarono perdute; ma il senso ne fu presto palese. Gli si volle +dare una parte più diretta ed importante sul teatro della guerra. + +Tornato Garibaldi a Genova, convocò i suoi più intimi, Medici, Sacchi, +Bixio e diede loro quest'annunzio: «Ho veduto Vittorio Emanuele; credo +che il giorno di ripigliare le armi non sia lontano; state pronti; io +spero di poter fare ancora qualche cosa con voi»! + +Fu deciso di ordinare tutta quella valorosa gioventù--che da ogni +regione della penisola conveniva in Piemonte--in corpi speciali, che +stessero a fianco dell'esercito, come rappresentanti dell'elemento +popolare e rivoluzionario di Italia, disciplinati in ordinata milizia, +ubbidienti al suo capo, e soggetta al Comando supremo. + +Da questo concetto nacquero i Cacciatori delle Alpi. Garibaldi fu +richiamato da Caprera per capitanarli; ed egli rispose subito +all'appello, traendosi seco i suoi più fidi commilitoni. + +La sera pel 23 aprile due inviati austriaci presentavano al Conte di +Cavour l'_ultimatum_ del loro governo: «disarmo immediato, o guerra» e +la risposta non poteva essere dubbia. + +Finalmente quel cartello di sfida, tanto provocato, tanto desiderato, il +grande statista lo teneva in mano; finalmente la guerra era certa, la +Francia vi era impegnata; l'Austria l'intimava essa stessa, e non poteva +sfuggirla. + +Infatti, prima ancora che il Conte di Cavour consegnasse ai messaggeri +austriaci la sua risposta, Garibaldi, risposta ancor più espressiva, +riceveva l'ordine di portare la sua brigata a Brusasco, sulla destra del +Po, cioè a dire, in prima linea. Suo mandato era, guardare il Po da +Brusasco a Gabbiano, difendere la strada militare Casale-Torino, e +chiudere gli intervalli esistenti tra la divisione Cialdini che guardava +la Dora Baltea, e le batterie di Casale che proteggevano più a +mezzogiorno i passi del Po. + +Garibaldi ad effettuare questo disegno, mandò una compagnia a presidiare +Verua, e, spedito avviso al generale Cialdini suo capo immediato, nel +giorno stesso occupava Brozzolo e vi piantava il suo quartier generale. + +Il 25 aprile le truppe francesi varcavano il confine della Savoia, ed +altre prendevano imbarco nei porti di Tolone e di Marsiglia per Genova. + +Il dado era tratto, la guerra dichiarata, e il 29 aprile un corpo di +austriaci comandato dal generale Giulay invadeva il territorio sardo. + +L'esercito Piemontese si concentrava sulla destra del Po, tra Casale e +San Salvatore, fiancheggiandosi con Alessandria, aspettando che il +nemico avanzasse se lo avesse osato. + +Nella giornata del 30 giungevano a Torino ed Alessandria le avanguardie +francesi. + + * + * * + +In data del 29 aprile 1859 il re Vittorio Emanuele diresse alle truppe +un nobilissimo proclama, il quale fra le altre belle cose diceva: + +«..... L'annunzio che vi dò è annunzio di guerra; all'armi dunque o +soldati... Io sarò il vostro duce. Altre volte ci siamo conosciuti con +gran parte di voi nel fervore delle pugne; ed io, combattendo a fianco +del magnanimo mio genitore, ammirai con orgoglio il vostro valore. +Movete fidenti alla vittoria, e di novelli allori fregiate la vostra +bandiera, quella bandiera che coi tre suoi colori e colla eletta +gioventù, qui da ogni parte d'Italia convenuta e sotto a lei raccolta, +vi addita che avete a compito vostro l'indipendenza d'Italia; questa +giusta e santa impresa che sarà il vostro grido di guerra» quali parole +del re guerriero e patriota empirono d'entusiasmo e di ardimento gli +animi delle milizie regolari e dei volontari Garibaldini. + + * + * * + +Nel pomeriggio del 22 maggio Garibaldi con marcia ordinata e celere +aveva preso la via di Arona, e mentre per le disposizioni date, tutto +doveva far credere che vi avrebbe pernottato, a notte calata le sue +truppe facevano un rapido mezzo giro a destra e infilavano, serrate e +silenziose, la strada di Castelletto, penetravano nel parco Visconti e +trovati alla riva i barconi preparati già dal bravo Viganotti in ordine +mirabile s'imbarcarono, e passarono sull'opposta riva occupandola +militarmente; e subito dopo la 3ª compagnia De Cristoforis, scelta per +avanguardia si spingeva a notte profonda dentro Sesto Calende a cogliere +nel sonno le autorità austriache, doganieri, gendarmi e croati colà +residenti, facendoli prigionieri. + + * + * * + +La mattina del 23 maggio la situazione degli eserciti belligeranti era +questa: gli alleati ancora al di là della Sesia e del Po, tra Vercelli e +Voghera; gli austriaci in faccia a loro, padroni delle due rive della +Sesia e del Ticino, e di tutto il Lago Maggiore. + +In questo stato di cose Garibaldi si trovava isolato, come campato in +aria, ed i suoi cacciatori potevano considerarsi come un nucleo di +truppa perduta nel cuore del campo nemico: per cui al nostro eroe non +restava che, o vincere subito ad ogni costo, o disperdersi coi suoi per +i monti, onde potere all'evenienza rifugiarsi in Isvizzera. A ragion +militare veduta, dei due eventi certo il meno probabile non era il +secondo. Ed invero l'Austria era signora della Lombardia, la scorrazzava +con dodicimila uomini, riceveva rinforzi, o ne poteva ricevere ancora; +occupava Milano con imponente presidio, allacciava i suoi distaccamenti +con forti colonne mobili pronte a correre nei punti più minacciati; +sicchè poteva opporre al condottiero italiano una forza sempre di molto +maggiore della sua. Ma a Garibaldi in mancanza di grandi forze erano +potenti ausiliari, la perizia e l'indomita audacia. Si fissava quindi +nell'antico suo scacchiere del 1848 tra il Verbano e il Lario, e formava +in un baleno il suo piano deliberando la marcia su Varese nel giorno +stesso. + +Un fiero proclama scritto di sua mano, inciso colla sua spada, aveva +annunziato il suo arrivo alle popolazioni della regione, e non vi era +umile terra dei dintorni che vi restasse insensibile. Da Laveno, +Gallarate, Besozzo, Ispra, Varese, accorsero festanti ad offrire al +famoso Capitano l'opera loro, ad invocare una sua parola d'ordine per la +lotta; ed a tutti l'eroe distribuiva parole d'incitamento e di coraggio. + +All'inviato di Varese, che, a nome del suo generoso Podestà Carlo +Carcano gli domandava istruzioni, rispondeva di suo pugno; «qualunque +cosa facciate contro il nemico in pro' della santa causa italiana, sarà +da me approvata, ed io vi sosterrò validamente». + +La marcia da Sesto Calende a Varese non poteva essere fatta di fronte, +perchè esposta ad essere pericolosamente molestata di fianco; oltre di +che, prima d'inoltrarsi nel paese, importava assicurarsi sul Lago +Maggiore un punto di sostegno, e impadronirsi di uno almeno dei +piroscafi che il nemico vi teneva. Guidato da questi concetti ordinò il +suo movimento così: + +Bixio con un battaglione del suo reggimento doveva marciare per la +strada lacuale di Sesto Calende; toccato Angera doveva staccare una +compagnia per tentare di predare il piroscafo «Ticino» ivi ancorato: +giunto ad Ispra sostare ed informarsi esattamente del presidio di +Laveno, e di tutte le altre forze austriache sul Lago, dopo ciò +convergere su Brebbia e spingersi fino a S. Andrea, borgo che cavalca la +via Laveno-Varese ed ivi accamparsi gagliardamente. + +Il capitano De Cristoforis doveva rimanere a Sesto con la sua compagnia, +sorvegliare il passo del Ticino, e se gli capitava il destro +impossessarsi di qualcuno dei vapori nemici, e sopratutto doveva +guardare la strada Sesto-Gallarate attirandovi il nemico, trattenerlo +quanto avesse potuto, e battere in ritirata su Varese se assalito da +forze superiori. + +Tutto ciò stabilito, spinta un'altra pattuglia a Gallarate, per +mascherare una volta di più la sua mossa, verso le 5 di sera Garibaldi +staccava la marcia, e per le vie traverse di Corpegno, Varano, Bodio, +Capolago, tra fitte tenebre, attento a tutti i bivii, e sollecito a +tutti i rumori, con la truppa stanca, ma elettrizzata al contatto di +quella terra tanto agognata, s'accostava a Varese, dove circa le 11 di +sera incontrato da musiche e da fiaccole, accolto da una calca di +popolo in delirio, vi entrò in trionfo, s'avviò difilato al Municipio ed +incontrato il Podestà lo abbracciava infiammando con l'ardente sua +parola che affascinava quanti l'ascoltavano; e prima di ritirarsi +pronunziava queste testuali parole, che la storia non può dimenticare: +«Qualunque bene diciate di Vittorio Emanuele non sarà mai troppo. _Io +non sono realista_: ma dopo che avvicinai Vittorio Emanuele, dovetti +riconoscerlo per un gran galantuomo. Egli non solo ha per l'Italia un +amore immenso, ma un culto, un'idolatria». + +Quello che importava era provvedere alla difesa. L'Austriaco, scossa la +prima sorpresa, accorreva e serrava da ogni banda. Giulay conosciuta +l'invasione garibaldina, in risposta a quello di Garibaldi, bandiva un +suo proclama feroce, nel quale dopo avere annunziato il suo arrivo +concludeva. «Do la mia parola che i luoghi, i quali facessero causa +comune con la rivoluzione, verrebbero puniti col fuoco e con la spada». +E non dovevano essere parole soltanto. + +Il giorno stesso spiccava dal grande esercito una colonna che a marcia +forzata, accorreva sul nuovo teatro di guerra; anche da Milano il +generale Melezes di Kellermes, spediva su Gallarate e Somma un corpo di +quattrocento fanti, due pezzi e uno squadrone. Fu questo corpo che il 25 +di mattino andò ad attaccare in Sesto-Calende il capitano De +Cristoforis, e che questi, con strattagemmi degni di una pagina di +storia indimenticabile, seppe illudere e deludere così bene, da tenerlo +in mano per quasi due ore con forze quattro volte inferiori, e +sgusciargli di sotto gli occhi, a mezzo tiro di moschetto, lasciandolo +solo a cannoneggiare le povere case di Sesto, dove fin dalla mattina non +v'era più l'ombra di un garibaldino. + +Intanto la colonna austriaca partita da Oleggio, il cui antiguardo fu +visto spuntare ad Olgiate la sera del 23, era in marcia su Varese, forte +di quattromila uomini con due batterie e due squadroni, comandata dal +tenente maresciallo Urban. + +Varese giace in una conca di colline alcuna delle quali vestite di +macchie e di boscaglie che formano il suo baluardo. E tramezzo a +siffatte colline nella direzione dei quattro punti cardinali corrono +altrettante strade principali: ad oriente, quella che dalle falde di +Biumo conduce per Malnate, a Olgiate e a Como; a mezzodì, quella che +lambendo le pendici di San Pedrino e di Gubiano, va per Gallarate a +Tradate a Milano; ad occidente, quella che, traversati i poggi di +Masnago e Comerio, mena per Gavirate a Laveno, a settentrione, infine le +due strade d'Induno e di Sant'Ambrogio che spaccando le prealpi di +Valcuvia e di Valgana, portano al Lago Maggiore ed alla Svizzera. Ora a +chi avesse considerata questa topografia, due cose risultavano notabili: +la prima, che la strada di Induno e di Valgana si allacciava +presso Biumo inferiore, alla strada di Como in guisa da formare +con essa un angolo retto; la seconda, che per il poggio di +Biumo Superiore s'incamminava nel quadrivio testè descritto, +Varese-Sant'Ambrogio-Induno-Como, e con la forte postura ne teneva la +chiave e la dominava. + +Ciò posto, e per quanto fosse manifesto che l'attacco principale sarebbe +venuto dalla via di Como, non era però da trascurarsi, il supposto, +assai probabile, che l'Urban avrebbe compiuto un movimento aggirante per +la via Induno; nè molto meno era a rigettarsi come improbabile il caso +che i corpi incontrati a Gallarate dal De Cristoforis e il presidio di +Laveno si muovessero a rincalzare di fianco e alle spalle l'assalto +principale, tentando di mettere i garibaldini tra tre fuochi. + +Importava dunque guardarsi da tutti i lati, e guardarsi in modo da +potere all'evenienza far fronte da ogni parte, senza assottigliare di +troppo la propria linea e disseminare le forze; e Garibaldi non titubò. +Fissate due linee di difesa, l'una esterna, lungo l'arco +Biumo-Giubiano-San Pedrino e l'altra interna rasente gli sbocchi delle +principali vie di Varese, occupò coi carabinieri genovesi e un +battaglione del terzo Reggimento la Villa Ponti, centro di Biumo +Superiore, e vi piantò il suo Quartier Generale; mise a guardia di Biumo +Inferiore un battaglione del secondo Reggimento, ed erigendo due +barricate, una appoggiata alla Villa Litta Modignani, a custodia della +strada d'Induno, l'altra tra la chiesetta di San Cristoforo e la casa +Merini, a sbarrare le vie di Como, assicurò su queste posizioni la sua +sinistra. Appostò indi un battaglione del primo Reggimento in faccia a +Giubiano, e intorno alle alture circostanti di Boscaccio e vi appoggiò +il suo centro; collocato tra Villa Pero e la Villa De Cristoforis a San +Pedrino, il rimanente del primo Reggimento sotto il comando di Cosenz, e +fatta asserragliare anche quella strada, afforzò la sua destra dal lato +di Milano; richiamò Bixio da Sant'Andrea, senza tralasciare di far +battere da frequenti pattuglie a grande distanza la strada di Laveno, +munì di barricate tutti gli sbocchi di Varese e provvedere così alla sua +seconda linea; infine prescritte come eventuali linee di ritirata le +strade di Induno e Sant'Ambrogio, tutto ispezionato co' suoi occhi, a +tutti comunicando la sua intrepidezza e la sua fede, attese di piè fermo +il nemico. + +E questo non si fece aspettare lungamente, fin dalla sera del 25 gli +esploratori l'avevano segnalato a Olgiate. Un breve ma eloquente +manifesto del Regio Commissario Emilio Visconti-Venosta che diceva: +«Varesini, Voi foste i primi a salutare la bandiera tricolore in +Lombardia, Voi sarete i primi a difenderla» vi aveva preparato gli animi +ad accoglierlo degnamente e al mattino seguente infatti sullo scoccare +delle otto il nemico appariva innanzi a Belforte e il combattimento +incominciò. + +Dei quattromila uomini che il generale Urban traeva seco, una parte, +l'aveva lasciata in riserva a San Salvatore forte posizione tra Binago e +Malnate; un altro battaglione di granatieri lo aveva inviato per +Casanuova e Cozzone ad eseguire quel movimento aggirante sulla strada +d'Induno che Garibaldi aveva preveduto; e cogli altri duemilacinquecento +fanti circa, la cavalleria, e quattro pezzi veniva ad assalire +direttamente Varese. Impadronitosi del poggetto di Belforte annunziò con +alcuni razzi il suo attacco, muovendo simultaneamente contro la sinistra +e il centro garibaldino; ma questi non si mossero ed attesero, come +Garibaldi aveva ordinato, a mezzo tiro il nemico e con pochi colpi ben +assestati l'arrestarono di botto. Ad un secondo e più gagliardo attacco, +i garibaldini usarono la medesima tattica. Infatti appena il nemico fu +presso la barricata della gran strada di Como, e spuntò al centro sulle +alture di Boscaccio, Medici con una brillante carica alla baionetta di +fronte, e Cosenz con un abile contrattacco di fianco, con poche forze, +ma con grande valore ributtarono l'assalitore fin sotto alle falde di +Belforte e lo forzarono a battere in ritirata su tutta la linea. + +Garibaldi da Villa Ponti, donde aveva osservato le vicende della pugna, +visto che il nemico si ritirava, ordinò che s'inseguisse e scendendo di +galoppo sulla strada, si pose egli stesso a capo dell'inseguimento. + +Il generale Urban era intanto arrivato a San Salvatore, dove aveva +lasciato la sua riserva, e, saputo del rovescio toccato ai suoi, si +apparecchiava a sua volta a sostenere l'assalto. + +Garibaldi non aveva con sè che un terzo delle sue forze, e quantunque la +posizione di San Salvatore fosse fortissima e serrasse la strada come un +contrafforte, non esitò ad ordinare l'attacco; occupato il poggetto +Raera fronteggiante San Salvatore, e fatto ripiegare Bixio che si era +troppo inoltrato, tenne a bada il nemico con vivissimo fuoco di +moschetteria, finchè sceso da Cozzone il Medici, spinse ad una carica +alla baionetta tutta la sua linea, costringendo gli Austriaci a lasciare +a precipizio anche quella seconda posizione e a non arrestarsi più che +ad Olgiate. + +All'annunzio della vittoria di Varese, l'agitazione patriottica divampò, +estendendosi rapidamente. I patrioti di Como fecero sapere a Garibaldi +che lo aspettavano frementi nella loro città; che molte pievi del Savio +s'erano sollevate, e che alcuni giovani armati si erano impadroniti dei +vapori del Lago ed erano passati alla causa Nazionale. Garibaldi promise +che avrebbe marciato alla volta di Como, non però col proposito di +entrarvi, ma di occupare una buona posizione che gli avesse permesso di +dar la mano agli insorti del Lago, e di riassaltare di conserva con loro +l'austriaco. + +Date le opportune disposizioni per la sicurezza di Varese, all'alba del +27 col primo reggimento in testa s'incaminava con tutta la brigata per +la via che per Olgiate e Cavallasca mette a Como. + +Il generale Urban a sua volta, rinforzato da due nuove brigate (Augustin +e Scoffgotsche) che facevan montare le sue truppe a ben diecimila +uomini, aveva preso posizione difensiva fra la strada medesima e l'altra +più settentrionale che da Cavallasca per San Fermo piomba su Como; e +colla sinistra dietro il Lura tra Brebbio e Breccia, il centro a San +Fermo, la destra al Prato di Porè sul lago, si preparava a sostenere +l'assalto. Se non che, male esperto delle abitudini tattiche di +Garibaldi, egli se l'aspettava nel piano, alla sua sinistra e quindi per +rinforzare questo punto aveva malaccortamente indeboliti gli altri. +Garibaldi invece aveva l'occhio fisso ai monti; sicchè giunto ad Olgiate +arrestava la colonna, metteva in posizione tutto il primo reggimento sì +da far credere si preparasse allo assalto, tenne a bada il nemico per +più ore, e allo scoccar del mezzogiorno, coperto dal reggimento Cosenz, +voltava repentinamente a sinistra per gli erti viottoli che salivano a +Geranico al Piano ed a Porè; e giungeva a Cavallasca in faccia a San +Fermo. Quivi, spiate dal campanile di Cavallasca le posizioni nemiche, +Garibaldi stabiliva prontamente il suo piano di battaglia e ne ordinava +con pari celerità l'esecuzione. Al colonnello Medici ed al suo +reggimento l'onore del primo assalto; De Cristoforis con due compagnie +doveva attaccare di fronte la chiesa di San Fermo; Susini-Millelire con +una compagnia doveva attaccarla da sinistra, quella del Vacchieri da +destra; altre compagnie, condotte dal Gorini, e tutte comandate dal +Medici in persona, dovevano calare sulla strada San Fermo-Rondinello e +minacciare il nemico. + +Il primo cozzo fu tremendo; i cacciatori austriaci armati delle loro +eccellenti carabine, appiattati attorno al parapetto del piazzale della +Chiesa, che s'innalzava sopra un poggio a guisa di bastione, e dietro le +finestre delle case circostanti battevano con un fuoco micidiale di +fronte e di fianco, i primi assalitori e cioè la compagnia De +Cristoforis, che rigò del sangue dei suoi migliori la via infuocata; +cadde colpito gravemente il tenente Pedotti; cadde, lacerate le visceri, +il capitano De Cristoforis; cadde, fracassata una spalla, il tenente +Guerzoni ed altri, ed altri; la compagnia decimata balena s'arresta un +istante, ma non indietreggia. Nel frattempo l'assalto ai due fianchi si +spiegava ed incalzava; un battaglione austriaco si lanciava alla corsa +da Rondinello, ma incontra sui suoi passi il Medici che lo arresta, e +con una carica furiosa riesce a rovesciarlo; altre compagnie dei nostri +subentrano a rinforzare l'assalto, sicchè il nemico ormai circuito, +sgominato, rotto, volta in fuga precipitosa verso Camerlata e Como. + +Garibaldi non indugiò un istante ad occupare le posizioni espugnate, e +mentre Medici s'afforzava tra Rondinello e Breccia, e Bixio chiudeva +gl'intervalli tra S. Fermo e Rondinello, il maggiore Quintini si +piantava col battaglione ed alcune compagnie del secondo reggimento a +San Fermo; ed altre compagnie si stendevano a sinistra verso Cima la +Costa. Ma ancora il nemico non si dava per vinto, il generale Augustin, +raccolte tutte le sue forze, le spinse parte a destra, su Cima la Costa, +per spuntarvi la nostra sinistra; parte a manca, per riafforzare +l'altura di sopra la Costa, e di là controbattere San Fermo. E la mossa +fu condotta con rapidità; ma vegliava Garibaldi, e vegliavano i suoi +luogotenenti; onde appena l'assalitore giunse a mezzo tiro della nostra +linea, il Cosenz a sinistra di Cima la Costa, il Medici a destra da +sopra la Costa, lo respingono, di svolta in svolta, di poggio in poggio, +giù per la strada d'onde era venuto, fino a che Garibaldi adocchiata da +Cima la Costa quella seconda più rovinosa ritirata, vide possibile +quello di cui prima dubitava, cioè la presa di Como; e vi si preparò +senz'altro. + +Ordinò che si raccogliessero e riordinassero le forze; spedì Simonetta +con alcune guide ad esplorare i dintorni della città, e lasciata una +buona retroguardia a San Fermo, marciò a notte fatta giù per la tortuosa +via di Borgo Vico, e ormai accertato dagli esploratori che l'austriaco +aveva abbandonato Como vi entrò risolutamente. + +Non può descriversi la festosa sorpresa della città; una piena di popolo +trasognato accorse ebbro, frenetico; Garibaldi baciato, benedetto, +toccato come un santo, è portato in trionfo fino al palazzo del Comune. +Ma nella gioia di una intera città egli non smarrì un solo istante la +mente; e tosto diede opera a custodire le sue spalle, mandando Medici, +infaticabile quanto lui, a vegliare sulla strada di Camerlata, dove +ancora s'accalcava minaccioso il nemico. + +L'alba dell'indomani però chiariva che l'ultimo austriaco era scomparso +da Camerlata e che ormai tutta la colonna dell'Urban s'era riconcentrata +tra Barlesina e Monza sulla via di Milano. + +L'Elia, che dopo il 1849 aveva dovuto emigrare, si trovava a New York +quando i giornali diedero la notizia che Vittorio Emanuele aveva +sguainata la spada per l'indipendenza italiana. + +Non perdette tempo--col primo Pacchetto in partenza il «Devonshire» +s'imbarcava per Londra e presa la via di Calais per la Svizzera +raggiungeva Garibaldi a Como il 28 maggio e subito si presentava al +generale sotto gli auspici del padre, già amico suo fin da quando era in +America. All'udire che colui che gli stava davanti era il figlio del +fucilato Antonio Elia, volle baciarlo e tenendogli stretta la mano, con +accento commosso gli disse parole di affetto paterno e volle che stesse +al quartier generale. Da quell'ora l'Elia seguì sempre Garibaldi con +venerazione filiale. + +Garibaldi non era uomo da stare ozioso; affidò a Camozzi, Commissario +Regio per Bergamo, l'organizzazione militare; lasciò la compagnia del +Fanti a proteggere Como, a reclutar volontari, a raccogliere armi, inviò +con lo stesso ufficio la compagnia del Ferrari a Lecco; lodati come +meritavano i suoi bravi cacciatori delle Alpi, e concessa loro per +riposarsi tutta la giornata del 28, la mattina del 29, senza svelare ad +alcuno il suo disegno, fece battere l'assemblea, e si pose in marcia, +col resto della brigata, di molto assottigliata dai morti, dai feriti, +dagli infermi e dai distaccati, per Olgiate e Varese. + +Dove si andava? a che mirava il generale? a qualcuno dello stato +maggiore che lo interrogò «Andiamo, risponde, a incontrare i nostri +cannoni a Varese». Infatti il ministro della guerra aveva deciso +d'inviare ai cacciatori delle Alpi quattro obici di montagna: ma i +cannoni erano un pretesto, o tutto al più uno scopo secondario, altro +era l'intendimento di Garibaldi. + +Egli non aveva mai deposto il pensiero di assicurarsi una base sul Lago +Maggiore; voleva quindi impadronirsi di Laveno che ne era uno dei punti +dominanti. Marciava per ciò a quello scopo, fidando nella rapidità e +segretezza delle sue mosse. + +Passata la notte del 30 a Varese, mosse all'alba dell'indomani per la +gran strada di Laveno; giunto a Germonio, sostò per studiare il piano e +raccogliere notizie dopo di che decise di tentare di notte la sorpresa +del forte: e si inoltrò con la brigata fino a Citiglio, lasciò dietro di +sè a Brenta il secondo Reggimento, ed a Germonio sulla strada di Varese +il terzo, mandò segretamente Bixio e il Simonetta nell'altra sponda del +Lago, perchè vi raccogliessero barche ed armati, con cui tentare un +abbordaggio contro qualcuno dei vapori Austriaci ancorati a Laveno; e +ciò disposto voltò a sinistra per Mombello e andò a collocarsi a due +chilometri dal forte di Laveno, diramando tosto i suoi ordini per +attaccarlo. + +Gli ordini erano buoni; i soli possibili; e se a frustrarli non avesse +cospirato quel nemico fatale in tutte le imprese notturne, il buio, +causa di confusione, d'equivoci, di terrori, il colpo sarebbe riuscito. +Il capitano Bronzetti che doveva con la sua compagnia cogliere di +sorpresa il Castello dal lato settentrionale, venne abbandonato dalle +guide, perdette la via e non arrivò al posto. Il capitano Landi, che +doveva con un'altra compagnia sorprendere il Castello dal lato +meridionale, incontrò una strada coperta, gremita di nemici, dove +credeva trovare un orto indifeso; scoperto, prima del tempo dalle +vedette, combattè per più di un'ora valorosamente, lasciando sul terreno +non pochi de' suoi, sino a che feriti i suoi luogotenenti Gastaldi e +Sprovieri e ferito egli stesso fu costretto a ripiegare ed a ritirarsi, +conducendo seco i feriti. Il forte desto dall'allarme, diede fuoco a +tutte le sue batterie, tempestò di palle il terreno circostante, +comunicò l'allarme ai Vapori, che, accortisi delle barche condotte dal +Bixio e dal Simonetta, le presero a bordate mettendo ben presto lo +spavento nella ciurma inesperta, che si sgominava, e nonostante le +preghiere, le minacce degli intrepidi condottieri voltavano +precipitosamente le prue. + +Potevano essere le due dopo mezzanotte, e Garibaldi visto fallito il +tentativo, ordinava la ritirata su Cittiglio, colà si ricongiungeva in +buon ordine ai corpi che aveva lasciato a Brenta ed a Gemonio, con +intendimento di ritornare a Varese. + +Però la mattina del 31 maggio si ebbero non liete novelle. Il generale +Urban marciava minaccioso e ringagliardito su Varese; sicchè Garibaldi +dovette prudentemente mutar pensiero, e risalire la via di Valcuvia, +dove poteva, protetto dai monti, attendere gli eventi. + +Ma era difatti la giornata del 31 al tramonto, che Urban compariva con +due colonne da Tradate e da Gallarate sulle alture di Giubiano e di San +Pedrino dominanti Varese, e vi si accampava militarmente. Conduceva +dodicimila uomini e diciotto pezzi d'artiglieria; sbuffava fuoco e +fiamme, annunziava alla città ribelle strage e rovina, la multava +dell'enorme tributo di tre milioni, oltre grande quantità di +provvisioni, prendeva ostaggi numerosi, li minacciava ad ogni istante di +morte, e non vedendo subito soddisfatte le sue insensate pretese, apriva +contro di essa un furibondo bombardamento abbandonandola poi per più ore +al saccheggio. + +Intanto che Varese subiva l'infernale flagello, Garibaldi scendeva da +Valcuvia fino in faccia di Santa Maria del Monte; e di là nella mattina +del 1º giugno, giù fino a Sant'Ambrogio e Robarello, discosti un'ora da +Varese, sfidando il nemico. + +Più bella occasione pel generale austriaco di vendicarsi di quel +brigante di Garibaldi non gli si poteva dare. Aveva giurato che lo +avrebbe impiccato con tutti i suoi: ed ora che lo teneva quasi nelle +unghie, appena ad un tiro di cannone, in una posizione quasi disperata, +e presso a schiacciarlo di un sol colpo con forze quadruplicate, perchè +non lo assaliva? Perchè se ne stette immobile dietro Varese, occupato +soltanto a bombardare una città inerme, non rispondendo alla sfida +temeraria dell'eroe? + +Il perchè è un mistero! Il fatto si è che l'Urban lasciò passare tutta +quella giornata senza fare un passo, senza tentare nemmeno una +ricognizione a fondo, e, soltanto, la sera si decise ad occupare la +posizione di Biumo superiore temendo di essere attaccato. Intanto più +grossi avvenimenti erano accaduti sul maggior teatro della guerra. + + * + * * + +Fra il 27 e 28 maggio l'esercito alleato iniziava quel gran movimento di +fianco dal Po al Ticino, che fu la più abile manovra strategica della +campagna. + +Il 29 maggio l'esercito Sardo, meno la quinta divisione rimasta a difesa +della riva destra del Po, si concentrava sopra Vercelli per passare la +Sesia sui ponti che vi erano stati gettati. Il 30 la divisione Cialdini +passò per la prima. Il nemico occupava tutti i villaggi sparsi in faccia +alla Sesia e dominava il paese; a Palestro poi aveva concentrati i più +grandi mezzi di resistenza. Vi aveva piantato batterie per dominare il +fiume e per battere d'infilata la strada. Aveva inoltre coronate le +cime delle alture di forti parapetti per tenere al coperto la fanteria, +e scavati dei fossi nei lati, pure protetti di parapetti, dietro ai +quali stavano numerose truppe, mentre molti cacciatori tirolesi erano +appostati dietro gli alberi e nelle case da dove fulminavano gli +assalitori. + +Vittorio Emanuele dirigeva in persona le operazioni militari. Il 6º e 7º +bersaglieri formavano l'avanguardia con una sezione d'artiglieria ed uno +squadrone di cavalleggeri d'Alessandria; il generale Cialdini marciava +alla testa. + +Al terzo ponte che taglia la strada, gli esploratori incontrarono gli +avamposti austriaci; accolti da fitte scariche di fucile e di mitraglia +i nostri non si arrestarono, si cacciarono risolutamente di corsa, +invadendo il ponte e vi si stabilirono, mentre il 17º bersaglieri +guidato dal suo comandante Chiabrera si precipitò con slancio +irresistibile sulla difesa di destra, snidò i cacciatori nemici +imboscati nei declivi, e la quarta divisione con rapidità fulminea, con +foga irresistibile metteva in fuga il nemico e s'impadroniva di +Palestro. La terza divisione rafforzata dai reggimenti 5º cavalleria e +Piemonte Reale, traversata la Sesia marciava sopra Vinzaglio, +fortemente occupato dal nemico. La divisione piombò in colonne serrate +sul villaggio; non vi furono ostacoli validi ad arrestarla; i +battaglioni divoravano lo spazio e fatta una scarica si avventavano sul +nemico colla punta della baionetta--questo non resistè all'urto +terribile e, come a Palestro, abbandonò il villaggio e si ritirò su +Confienza. + +L'imperatore dei francesi, prevedendo che l'esercito italiano avrebbe +dovuto sostenere aspre battaglie, staccava dal 5º corpo il 3º reggimento +Zuavi, ed ordinava al colonnello Chabron di mettersi a disposizione di +Vittorio Emanuele. Il Re, sicuro che gli austriaci avrebbero fatto tutti +gli sforzi per riprendere l'importante posizione di Palestro, ordinava +al colonnello dei Zuavi di dirigersi su quella posizione. + +Verso le dieci del 31 maggio gli austriaci sboccando per le strade di +Robbio e di Rozano diedero di cozzo negli avamposti piemontesi che li +accolse con fuoco ben nutrito. Ma erano tre le colonne d'attacco che si +avanzavano in grandi masse compatte, ed obbligavano i nostri a ripiegare +sul villaggio. + +Il 20º reggimento che trovavasi a sinistra della strada di Robbio fu +pure obbligato a ritirarsi sull'alture ma non rallentò il fuoco; il +nemico però ingrossando sempre, minacciava di schiacciare le poche e +intrepide nostre truppe; accorse in quel frangente il prode colonnello +Brignone conducendo con se alcuni battaglioni, ed i Piemontesi prendendo +l'offensiva, si lanciarono contro il nemico e lo respinsero al di là +delle linee degli avamposti. + +Il generale Cialdini accorso, si avvide che le manovre del nemico +tendevano ad aggirare la sinistra della sua posizione; vi mandò tosto +alcuni battaglioni che raccolse con una sezione d'artiglieria comandata +dal bravo capitano Ponzio-Vaglia, mentre il 7º bersaglieri si slanciò +addosso al nemico, minacciante il ponte gettato sulla Sesia e fa +occupare vigorosamente gli approcci di Palestro affine d'impedire al +nemico la marcia sul villaggio; la lotta si fa accanita, le grosse +colonne austriache comandate dal feld Maresciallo Zobel, sorrette da +numerose compagnie di tirolesi e dall'artiglieria, si avanzarono +risolutamente contro le truppe piemontesi che tennero fermo, incuorate +dalla presenza di Vittorio Emanuele; coprendosi di gloria. Proprio nel +più caldo del combattimento il colonnello Chabron lanciò i suoi Zuavi +all'attacco: questi, come un uragano, sotto gli occhi del Re di Piemonte +si gettarono sopra agli austriaci; nessun ostacolo, nessuna resistenza +li arresta; invadono le difese nemiche si gettano sopra ai cannoni: gli +artiglieri austriaci non hanno tempo di caricare i pezzi perchè le +terribili baionette ne fanno strage; riescono vani i tentativi della +fanteria che accorse per salvarli e i cinque cannoni furono preda dei +vincitori; non si arresta il reggimento, si slancia sulla strada e, +seguendo Vittorio Emanuele che con la spada li invita all'attacco, si +avventa contro le masse austriache impegnate in furiosa lotta coi +piemontesi, e così i soldati delle due nazioni si frammischiarono nel +combattimento e nella gloria, investendo il nemico alla baionetta. +Questo fortemente trincerato sul ponte della Brida, fortificatosi in una +grande masseria, munita di cannoni e di feritoie, preclude il passaggio +del ponte; ma zuavi e piemontesi non si sgomentano, nè si arrestano; +animati dalla presenza del re e dall'esempio degli ufficiali, +s'avventano sul ponte, sui cannoni, che sono presi dai piemontesi; +nella masseria è una lotta terribile, corpo a corpo, e gran numero di +nemici trovano la morte nel fiume che li travolge nei gorghi delle sue +acque. + +La vittoria dei nostri fu completa, oltre ventimila erano gli austriaci +combattenti, numerosissimi furono quelli rimasti sul campo, circa +cinquecento trovarono la morte nel fiume, gli austriaci perderono fra +morti feriti e prigionieri oltre seimila uomini; i nostri circa duemila +uomini fra morti e feriti. Trofeo della vittoria furono, oltre mille +prigionieri, cinque cannoni presi dai zuavi e tre dai piemontesi. La +campagna s'iniziava splendidamente! + +I Zuavi per rendere omaggio al valore del Re, vollero portare al suo +quartier generale la sera stessa del 31 i cannoni tolti al nemico. + +Il Re grato del delicato pensiero di quei valorosi, scrisse al +colonnello Chabron la seguente lettera: + + Torrione, 1 giugno 1859 + +Sig. Colonnello, + +«L'Imperatore nel porre sotto ai miei ordini il 3º reggimento degli +Zuavi mi ha dato un prezioso attestato di amicizia. Io ho creduto di +non poter meglio accogliere questa truppa scelta, che fornendole +immediatamente l'occasione di aggiungere un nuovo glorioso fatto a +quelli che sui campi di battaglia d'Africa e di Crimea hanno reso così +terribile al nemico il nome degli Zuavi. Lo slancio irresistibile con +cui il vostro reggimento, sig. Colonnello, ha mosso ieri all'assalto, ha +meritato tutta la mia ammirazione. Avventarsi contro il nemico alla +baionetta, impadronirsi di una batteria, sfidando la mitraglia, è stato +l'affare di pochi istanti. Voi dovete essere altero di comandare a +siffatti soldati, ed essi debbono essere felici di obbedire ad un capo +quale voi siete. Io apprezzo altamente il pensiero che hanno avuto i +vostri Zuavi di condurre al mio quartier generale i pezzi d'artiglieria +presi agli austriaci, e vi prego di ringraziarli in mio nome. Io mi +affretterò d'inviare questo bel trofeo a S. M. l'Imperatore, al quale ho +già fatto conoscere la bravura impareggiabile con cui il vostro +reggimento si è battuto ieri a Palestro ed ha sostenuto la mia estrema +destra. + +«Vogliate, sig. Colonnello, far noti questi miei sentimenti ai vostri +Zuavi». + +L'Imperatore Napoleone, desideroso di mostrare la sua ammirazione pel +cavalleresco alleato e di soddisfare il voto dei Zuavi, decise che il Re +di Sardegna sarebbe pregato di volere accettare i cannoni. E così fu +infatti. + +Ma un altro regalo di non minor gradimento pel Re doveva venirgli dai +bravi Zuavi. + +L'indomani mattina, quando Vittorio Emanuele si recava a visitare i suoi +valorosi camerati della vigilia, ed a consegnare al Colonnello Chabron +il decreto col quale decorava colla medaglia d'oro la bandiera del suo +reggimento, il più anziano dei Zuavi gli partecipava che il reggimento +lo aveva acclamato suo Caporale e lo pregava di accettare. «Ben +volentieri amici miei» rispose il Re commosso di quel segno di simpatia +«d'ora innanzi io appartengo a voi». + +Così Vittorio Emanuele fu nominato Caporale dei Zuavi, come altra volta +Napoleone Bonaparte era inalzato allo stesso grado a Montenotte. + + * + * * + +In seguito a questi avvenimenti il generalissimo austriaco, sicuro che +ormai l'aspettava una grossa battaglia sul Ticino, aveva pensato a +rafforzarsi, e s'era affrettato a richiamare la divisione Urban da +Varese, dandole per obiettivo Turbigo. + + * + * * + +Mentre avvenivano questi fatti, gli austriaci in grandi masse, comandati +dall'Arciduca Carlo, dalle alture di Montebello dimostravano, coi loro +movimenti del 19 maggio proseguiti il 20, essere loro intenzione di +stringere in un cerchio di ferro e di fuoco la 1ª divisione +dell'esercito francese, comandata dal generale Forey, prima che fosse +riunita ed in ordine di battaglia; bisognava ad ogni costo arrestare il +movimento girante delle grandi masse nemiche. + +Il generale Forey vi si preparò arditamente, ordinando al colonnello +Cambriels di riunire quanti più uomini può della sua divisione in +marcia, e con questo piccolo numero di valorosi, elettrizzati +dall'ardente coraggio del generale e del loro colonnello, con audacia +senza pari si slanciò contro il nemico tre volte superiore di numero, lo +arrestò e gli tenne testa. Ma la lotta ineguale non può durare a lungo, +molti dei bravi cadono colpiti a morte fra i quali il maggiore +Lecretelle che combatteva da eroe alla testa del suo battaglione; +bisognava difendere passo-passo il terreno per impedire al nemico di +avanzare e dare tempo al resto della divisione di arrivare sulla linea +del combattimento; ma il nemico con forze preponderanti pressa, si +avanza, e la resistenza ulteriore diviene ormai impossibile; quando per +grande fortuna in quel critico momento un reggimento di cavalleria +piemontese (Monferrato) comandato dal valoroso generale De Sonnaz si +slanciò vigorosamente all'attacco in soccorso dei fratelli d'armi di +Francia e con ripetute cariche irresistibili, si gettò contro le masse +austriache che ne furono sgominate e costrette a sbandarsi e a cedere +terreno. + +Intanto giunsero al generale Forey i desiderati rinforzi del resto della +sua divisione. + +Il combattimento si fece sempre più accanito da ogni parte; il generale +Forey ordinò al brigadiere Beuret un supremo attacco alla baionetta; gli +austriaci non resistendo all'urto sono obbligati a cedere terreno; si +arrestano, però, al Cimitero di Montebello del quale fanno la loro +estrema base di difesa. Bisognava sloggiare il nemico da quell'ultimo +formidabile riparo; ancora uno sforzo: e, gridando ai suoi bravi +soldati: + +«--Allens, mes enfants, arrachons a l'ennemi son dernier abrì! Suivez +votre generale».--Il valoroso Forey si slanciò alla testa dei suoi +contro la posizione nemica. Il Cimitero fu investito con slancio furioso +ed il terreno venne seminato di morti e feriti--primo a cadere +mortalmente colpito fu il generale di brigata Beuret; ma niente arrestò +la foga degli assalitori che, scavalcato il muro del Cimitero +investirono il nemico colla punta della baionetta menandone strage. + +Alle ore sei e mezzo il nemico era in rotta precipitosa verso Casteggio, +inseguito alle reni per buon tratto di via. La vittoria di Montebello, +nella quale la 1ª divisione comandata dal prode generale Forey si +copriva di gloria, inaugurava brillantemente la campagna che doveva +procedere di vittoria in vittoria. + +In questo combattimento anche le brave truppe piemontesi comandate dal +valoroso De Sonnaz ebbero la loro parte di gloria. + + * + * * + +Il 4 di giugno a Magenta e a Ponte Vecchio si decideva delle sorti di +quella memoranda giornata. + +Avanti e dentro Magenta il combattimento fu accanito oltre ogni +credere. Gli austriaci vi avevano concentrate tutte le truppe del loro +centro lasciando la sola brigata Rammindz in riserva. Le truppe degli +alleati fecero sforzi i più eroici per sloggiarli; i loro soldati +caddero sotto il fuoco violento dei ripetuti contrattacchi. Nel momento +il più caldo e decisivo il generale d'artiglieria Auger ebbe +un'ispirazione felice; seguendo il movimento dell'estrema destra riuscì +a piantare, un dopo l'altro, 42 pezzi d'artiglieria sull'argine della +ferrovia ed il loro fuoco a mitraglia fece orribili vuoti nelle file +nemiche, e portò lo sgomento nelle brigate del 1º 2º 7º e 3º corpo che +combattevano unite: i francesi e due battaglioni di bersaglieri italiani +si slanciarono con impeto irresistibile contro il nemico che non resse +all'urto tremendo, si ruppe e si dette alla fuga. Alle 8 di sera le +truppe francesi entrarono a Magenta. Gli austriaci vi perdettero due +bandiere, quattro cannoni e circa quindicimila uomini fra morti, feriti +e prigionieri. + +La vittoria di Magenta ebbe per immediata conseguenza non solo la +sollevazione di Milano e di tutta la Lombardia, ma pur quella dei Ducati +e delle legazioni pontificie. + +Il giorno 8 di giugno, dopo un accanito combattimento di tre ore i +francesi sloggiarono gli austriaci, comandati dal Principe di Sassonia +ed occuparono Melegnano. + +Il giorno 10 gli austriaci sgombrando Lodi batterono in piena ritirata +sulla sinistra dell'Oglio. + +Il giorno 16 occupate forti posizioni dietro il Chiese attesero di piè +fermo gli alleati. Lonato e Castiglione furono i due punti salienti sui +quali la linea spiegò la sua azione. + +L'imperatore Napoleone e Vittorio Emanuele conosciuta la ritirata dei +nemici nell'interno del quadrilatero ordinavano il passaggio del Chiese +e l'occupazione delle ultime colline che tra questo fiume e il Mincio +rannodano la grande catena delle Alpi alla pianura Lombarda. + +Il giorno 23 al Maresciallo Mac-Mahon venne ordinato di fare +ricognizioni generali tra il fronte dell'esercito e il Mincio. + +Intanto all'imperatore Francesco Giuseppe giunsero grandi rinforzi: +cambia, perciò, tattica e risolve di prendere l'offensiva. Divise le sue +forze in due grossi corpi di armata, il 23 passava il Mincio sopra 11 +ponti gettati fra Peschiera e Goito, spingendo avanti forti +ricognizioni, onde conoscere al giusto le posizioni degli alleati. + +Dalla situazione dei belligeranti è provato che gli austriaci portavano +in campo nell'imminente battaglia 150 mila fanti, 13 mila cavalli e 688 +pezzi di cannone, mentre gli alleati mettevano in linea 140 mila fanti, +15 mila cavalli e 522 pezzi d'artiglieria. + +Il giorno 24 i due eserciti si pongono in marcia l'uno verso l'altro, +senza sapere che andavano rispettivamente ad urtare il grosso del +nemico. + +Il Maresciallo Baraguay partito alle tre del mattino per la strada di +montagna che va da Esenta su Solferino, trovava i posti di Fontana e le +Grotte occupati dagli austriaci e impegnava un accanito combattimento. + +Il Maresciallo Mac-Mahon, che si era messo in marcia alle due e mezzo +antimeridiane per la gran strada che da Castiglione va a Mantova, a +cinque chilometri dal primo villaggio, vedeva il 7º cacciatori a cavallo +incontrare gli avamposti del nono corpo austriaco, che aveva occupato +casa Merini. + +Il Maresciallo fece prendere dai suoi immediatamente casa Merini e se ne +servì di base per lo spiegamento delle sue forze. + +Così avvenne di tutti gli altri corpi in marcia, i quali si urtarono +contro il nemico pure in marcia. + +L'imperatore Napoleone ai primi colpi di cannone era montato a cavallo e +senza indugio diede gli ordini per la battaglia. + +Per descrivere le vicende di quel sanguinoso e memorabile combattimento, +il più glorioso che ebbe a sostenere la Francia dopo la battaglia di +Marengo ci vorrebbe un volume. + +A Solferino l'esercito francese si coprì di gloria. + + * + * * + +L'armata Sarda secondo gli ordini ricevuti da Vittorio Emanuele doveva +portarsi il 24 a Pozzolengo. Il quartiere generale ordinava alla 1ª 3ª e +5ª divisione di esplorare il terreno con cura, mediante numerose +ricognizioni. In conseguenza la brigata granatieri della 1ª divisione, +postasi in moto alle 4 del mattino, era preceduta da un battaglione di +bersaglieri, uno di fanteria, uno squadrone di cavalleggeri +d'Alessandria ed una sezione d'artiglieria; la 3ª divisione aveva spinto +quattro ricognizioni sulla strada che costeggia il Lago e la ferrovia; +la 5ª inviò il suo capo di Stato Maggiore Colonnello Cadorna con l'8º +bersaglieri, un battaglione dell'11º, una sezione d'artiglieria ed uno +squadrone cavalleggeri di Saluzzo per la strada Sugana nella direzione +di Pozzolengo. + +La ricognizione della 1ª divisione che costituiva la destra +dell'esercito Sardo, incontrati gli avamposti austriaci in Val di +Quadri, attaccò il nemico, ma essendo questi in forze assai superiori +dovette retrocedere fino verso Fenile Vecchio per ricongiungersi al +grosso della divisione. Questa si slanciò sulla posizione austriaca e se +ne impossessò; ma gli austriaci rinforzati gagliardamente tornarono alla +carica e vi fu un momento in cui i granatieri Sardi furono per essere +sopraffatti, ma l'arrivo della brigata Savoia li salvò. Sulle alture di +Monte Polperi l'arrivo di nuovi rinforzi rende il combattimento +ostinato, micidiale; nè Piemontesi nè austriaci, guadagnano terreno, ma +infine gli austriaci sono obbligati alla ritirata, e La Marmora fa +avanzare i suoi che occuparono Madonna della Scoperta; là vi ricevè il +rinforzo della brigata Piemonte e si mette in marcia per Pozzolengo. + +Il Colonnello Cadorna della 5ª divisione avanzandosi per la strada +Sugana incontra alle cascine di Ponticello gli avamposti del corpo di +Benedeck; per rendersi conto della loro forza spiegò immediatamente le +sue poche truppe, mandando ad avvisare il generale Mollard onde +accelerasse la marcia. Gli austriaci, che erano in forze preponderanti, +accettarono la sfida e, malgrado la resistenza eroica delle poche truppe +che loro stanno di fronte, riescirono ad impadronirsi delle alture della +Casetta e S. Martino occupandole solidamente. Alle 10 del mattino il +generale Mollard vedendo sboccare la brigata Cuneo la spiegò in due +linee fra la strada Sugana e Casa Nuova e procedè all'assalto. Il 7º e +l'8º reggimento si slanciarono alla baionetta sostenuti dal fuoco di una +batteria e da alcune cariche dei cavalleggeri di Monferrato, giungono +due volte sul culmine dell'altura, ma non riescono a scacciarvi il +nemico che la tiene solidamente e sono costretti alla fine di ritirarsi, +protetti dalle batterie della sopraggiunta divisione Cucchiari; la +brigata Acqui si portò anche essa in linea e tutte queste truppe si +precipitarono sotto una pioggia di fuoco all'assalto di S. Martino e se +ne rendono padroni; ma Benedeck lanciò le sue riserve intatte sul +fronte e sul fianco dei Piemontesi; ed è allora che la 5ª divisione +mitragliata a pochi passi, contrattaccata vivamente, balena e non +trovandosi sostenuta fu costretta a ripiegare e a retrocedere in buon +ordine fino a mezza strada di Rivoltella. Il generale Mollard ridotto +alle sole sue forze prende posizione alla Cascina di Retinella colla +brigata Pinerolo in prima linea e vi si tiene. + +Intanto il generale Fanti--riserva generale dell'armata Sarda--era stata +inoltrata secondo gli ordini imperiali verso Solferino, ma alle 12 le +altre tre divisioni strette seriamente da Benedeck con grandi forze, +domandando rinforzi, il Re Vittorio Emanuele dava l'ordine di spedire la +brigata Piemonte a Madonna dello Scoperto, ove La Marmora avrebbe preso +il comando superiore, mentre la brigata Aosta, col quartier generale, si +sarebbe rivolto a S. Martino. + +All'arrivo della brigata Aosta, il generale Mollard, che era l'anima di +tutti i movimenti offensivi, la formò su due linee colla sinistra alla +ferrovia; la brigata Pinerolo si collocò alla sua diritta identicamente +disposta, aggregandosi il 7º reggimento, mentre l'8º stava in riserva. +Il punto di direzione di queste truppe è la Contracania, mentre sei +compagnie con due pezzi di cannone si volgono sulla sinistra austriaca +dietro le alture di S. Girolamo. Appena fosse giunta in linea la 5ª +divisione era dato ordine di cominciare l'attacco generale. Ma in quel +punto scoppiò un forte uragano che obbligò la sospensione di qualunque +operazione. + +Fin dalle prime ore del mattino si combatteva con gran valore e con +straordinario accanimento--erano le sette di sera e per quanti sforzi +eroici si fossero fatti dai nostri non si era potuto sloggiare il nemico +dalle alture di S. Martino, da dove opponeva indomita resistenza.--Molte +erano state le perdite. Vi era rimasto ucciso il colonnello Rovetta e il +Maggior Bosio del 6º reggimento: feriti il generale Cerale, il generale +Arnaldi, il colonnello Vialardi del 5º, il Colonnello del 6º, i maggiori +Polastri, Botteri e molti altri ufficiali. + +Cessato l'uragano fu deciso di fare uno sforzo supremo con un assalto +generale per strappare al nemico il possesso di posizioni con tanto +accanimento disputate; il piano concepito stava per essere posto in +esecuzione con quella simultaneità da cui solo potevasi sperare +vittoria. + +Il 14º era all'estrema destra, poi verso sinistra veniva il 7º, indi +Aosta, poscia Casale, e un battaglione dell'8º, in ultima Acqui. L'8º +battaglione bersaglieri col 14º, il 1º con Aosta, il 5º col 17º. + +Cerale, che quantunque ferito non si ritirava dall'azione, domandava al +generale Mollard aiuto di artiglieria e tosto venti pezzi erano condotti +dal valente maggiore Revel e posti in buona posizione. + +Appena le truppe si posero in movimento, un fracasso assordante delle +artiglierie che battevano di fronte e di fianco, avvertiva il nemico che +i nostri stavano per piombargli addosso. Centinaia di tamburi battevano +la carica, le trombe dei bersaglieri la suonavano ai punti estremi ed al +centro; un urrah generale scoppiava da un punto all'altro delle colonne +convergenti che, a baionetta spianata, si slanciavano sulla posizione e +ne toccavano la cima. I generali, gli ufficiali, tutti alla testa dei +loro soldati, incuoravanli col grido «Avanti, avanti». Il nemico ne fu +scosso, non sostenne l'urto tremendo, cominciò ad oscillare ed infine +voltate le spalle si diede alla fuga; e allora l'Avogadro, comandante +il 2º squadrone di cavalleria, collo assenso del colonnello Ricotti lo +assalì con carica brillantissima, lo sbaragliò e lo pose in rotta +disordinata verso Pozzolengo, lasciando nelle nostre mani numerosi +prigionieri. + +Il combattimento aveva durato dalle sette del mattino fino alle nove di +sera: quattordici ore! fu uno dei più lunghi ed ostinati combattimenti +che gli annali delle battaglie ricordino. + +Trofei della vittoria furono cinque cannoni, non pochi prigionieri, fra +cui parecchi ufficiali. + +Così la sera del 24 giugno prendeva posto, tra le glorie dell'esercito, +la battaglia di S. Martino. + +La memorabile giornata del 24 fu chiamata di Solferino e S. Martino dal +nome dei luoghi sui quali ne venne deciso l'esito. + +Le truppe alleate hanno dovunque combattuto con grandissimo valore. I +Piemontesi si diportarono in modo degno di grande lode, dacchè è certo +che le loro 3 divisioni 1ª 3ª 5ª hanno avuto a fronte 7 brigate +austriache, quasi un terzo di forze superiori; e, quel che è peggio, +situate in ottime posizioni difensive. + +Bella la vittoria di S. Martino--tale da rendere immortali quanti vi +presero parte.--Molti furono gli atti di supremo valore che +meriterebbero di essere qui ricordati. Ma per farlo non basterebbe un +intero volume. Merita di essere segnalato quello di un valoroso giovane +tenente Besozzi Giuseppe, ufficiale d'ordinanza del colonnello +comandante il 17º reggimento: questo bravo, quantunque ferito due volte +gravemente, con ferrea volontà, con sforzo sovrumano volle continuare il +suo servizio--e resistette per tutto il tempo che durò il combattimento; +solo acconsentì a farsi medicare quando cambiata la linea del suo +reggimento non trovossi più esposto al fuoco nemico. + +Questo valoroso veniva decorato colla croce dell'ordine militare di +Savoia e portato all'ordine del giorno dell'esercito. + +Dopo le vittorie di Solferino e di S. Martino, Napoleone III emetteva il +seguente ordine del giorno: + +Soldati! + +«Noi abbiamo preso tre bandiere, trenta cannoni e seimila prigionieri. +L'esercito Sardo ha lottato con grande valore contro forze superiori. +Esso è degno di marciare al vostro fianco. Soldati! tanto sangue versato +non sarà inutile per la gloria della Francia e dell'Italia e per la +felicità dei popoli». + + _Napoleone._ + + * + * * + +Mentre l'Urban, lasciata una forte retroguardia a Varese, contromarciava +col grosso della sua divisione su Gallarate diretto al Ticino, Garibaldi +ignaro di questa improvvisa ritirata, levato nel tempo stesso il suo +campo da Induno, per Arcisate, Rodero, Casanova arrivava a Como fra il +tripudio di quella cittadinanza che da quattro giorni paventava di +rivedere ad ogni istante gli austriaci. + +La vittoria delle armi alleate spalancava loro le porte di Milano, +mentre gli austriaci erano obbligati a ritirarsi precipitosamente. + +Quest'avvenimento fortunato ebbe per immediata conseguenza non solo la +liberazione della Lombardia ma la sollevazione dei ducati, delle +Legazioni e dell'Umbria. + + * + * * + +Nel giorno 20 di giugno una forte colonna di soldati svizzeri al soldo +del Papa, partiti da Roma assaliva Perugia che si era ribellata al +governo papale. La patriottica città, quantunque la gran parte della +gioventù fosse in Lombardia a combattere con Vittorio Emanuele e con +Garibaldi, oppose una valorosissima resistenza, dapprima dall'alto +delle mura, poi nelle contrade, combattendo corpo a corpo, cedendo il +terreno alle forze soverchianti palmo a palmo, finchè, i bravi Perugini +sopraffatti dovettero cedere. I vincitori, satelliti della tirannide +vaticana, inferociti per la resistenza incontrata, si vendicarono +mettendo a saccheggio la città, seminando strage, non rispettando +neppure gli inermi e le donne; la strage di Perugia perpetrata da armati +al soldo del Papa andrà alla storia come fatto esecrando. + + * + * * + +Ventiquattro ore dopo la battaglia di Magenta l'intero esercito +austriaco era in ritirata sull'Adda; le avanguardie degli alleati +entravano in Milano, ed anche il piccolo corpo dei cacciatori delle Alpi +poteva proseguire la sua marcia fortunosa. + +Il 4 e 5 giugno Garibaldi li impiegò a riordinare le sue forze, a +chiamare nuovi volontari, perlustrare in tutti i sensi le strade +circostanti, e lanciare scorridori che si spinsero fin presso le porte +di Milano. + +Dal 5 al 6 s'imbarcava con tutta la sua brigata, meno alcune compagnie +lasciate a Como, alla volta di Lecco e nel giorno in cui l'esercito +alleato varcava il Ticino, egli toccava la destra sponda dell'Adda. Non +vi si fermò a lungo; chè il dì appresso tenendo sempre ai monti ripigliò +la marcia per Caprino e Almeno. + +Mentre Garibaldi era in via per Caprino e Almeno, accompagnati da una +lettera di Cavour si presentarono al generale Garibaldi, Turr e Teleki, +ambedue colonnelli nell'esercito della libera Ungheria, che nel 1849 +combattè strenuamente contro l'Austria. + +Il generale accolse i due valorosi magiari come fratelli e da quel +giorno quei bravi seguirono Garibaldi con vera devozione. + +Alle ore tre di mattino del 7 la brigata dei cacciatori delle Alpi con +alla testa il suo generale passava il Brembo sul ponte S. Salvatore e +per la strada occidentale del monte Luvrida riusciva a Voltezza, ed a +passo di carica scendeva in Bergamo. + +Vi arrivava però troppo tardi, chè il nemico, erasi precipitosamente +ritirato. Garibaldi pensò immediatamente d'inseguire i fuggenti sulla +strada di Crema, ma appena incominciata la marcia venne informato che un +corpo d'austriaci stava per arrivare in ferrovia per portare rinforzo +al presidio. Richiamò in fretta la brigata dalla strada di Crema, +distribuì e rimpiattò i suoi cacciatori alla stazione e nei dintorni, in +modo che il nemico non potesse scappargli; senonchè a pochi passi da +Seriate uno spione avvisò la colonna viaggiante che i Garibaldini erano +a Bergamo; il comandante austriaco fatto fermare il treno, fece smontare +le truppe, e protetto da fiancheggiatori e da esploratori s'inoltrò con +tutta cautela verso la città, ove sarebbe stato ben accolto; ma il +Bronzetti inviato con due compagnie per la strada di Seriate lo +incontrò, e, senza contare i nemici, li assalì con impetuoso ardimento, +lo arrestò, lo sbaragliò costringendolo a riprendere in fretta la +vaporiera. + +In quel giorno i sovrani entravano nella capitale Lombarda; e Garibaldi +era chiamato in Milano da Vittorio Emanuele. Le accoglienze fatte al +comandante dei cacciatori delle Alpi furono degne del grande animo del +Re, e caldi gli elogi a lui ed ai suoi compagni. + +Intanto il generale Urban fin dal giorno 7 si era accampato sull'Adda, +nei dintorni di Vaprio e vi si era trincerato. Era questa una posizione +forte; ma, dopo l'entrata di Garibaldi a Bergamo, la sua importanza era +di molto diminuita perchè poteva essere minacciata di fronte e di +fianco. Sarebbe bastato che il generale Cialdini, il quale formava +l'avanguardia del nostro esercito, si fosse affrettato verso l'Adda, e +il generale Garibaldi fosse calato, con mossa combinata, da Bergamo, +perchè quella divisione nemica fosse inevitabilmente disfatta. Quali +frutti non si sarebbero colti da questa semplicissima manovra! + +La rotta di Vaprio avrebbe precipitato la ritirata dell'esercito +austriaco più della rotta di Magenta; gli alleati avrebbero potuto +marciare senza intoppi e con celerità, e, arrivando molto prima nella +destra del Mincio, avrebbero troncato a mezzo il concentramento nemico. + +Per questo mancato accordo del generale Cialdini con Garibaldi, l'Urban +potè restare impunemente tre giorni sull'Adda, e per altrettanti +Garibaldi indugiarsi a Bergamo. + +La mattina dell'11 giugno l'Urban lasciava Vaprio ritirandosi per la via +di Crema, e la sera del giorno stesso Garibaldi, abbandonato Bergamo, si +mise in marcia per Martinengo alla volta di Brescia; il 12 riprendeva +il cammino per Palazzolo, da dove passava a Polasco, mentre l'Urban con +la sua divisione si trovava a Pontoglio. + +Chi nel giorno 13 giugno avesse potuto guardare a volo d'uccello sulla +terra Lombarda vi avrebbe scorto: l'imperatore Napoleone colla sua +guardia imperiale a Gorgonzola, il re Vittorio Emanuele a Vimercate in +mossa per Palazzolo, la più avanzata sinistra degli scaglioni francesi a +Treviglio sulla sinistra dell'Adda, il più avanzato scaglione piemontese +a Romano sulla sinistra del Serio, lo scaglione austriaco più vicino, +divisione Urban, a Pontoglio e Garibaldi marciare coi suoi cacciatori da +Palazzolo a Brescia; marcia pericolosa perchè fatta su strada parallela +a quella del nemico, quattro volte più forte, e minacciante sul fianco. +Ma il generale destreggiandosi con grande avvedutezza, facendo uso delle +poche guide, comparendo or quà or là su tutti i punti della linea +nemica, spingendo a marcia forzata i cacciatori delle Alpi, affranti ma +non domi, all'alba del 14 si trovava già alle porte di Brescia, la +quale, incitata da infuocate parole dell'illustre patriota Giuseppe +Zanardelli, non aveva atteso neghittosa l'arrivo del corpo liberatore, +ma era già tutto pronto per dare a colui che li emancipava potente +aiuto. Dopo l'entrata in Brescia accolto dalla popolazione delirante, +Garibaldi cessava di godere di quella indipendenza che era il principale +fattore dei suoi successi. + + * + * * + +Mentre i cacciatori dello Alpi eransi fermati nella sera del 14 di +giugno per pernottare a S. Eufemia a due chilometri circa da Brescia, il +generale Garibaldi riceveva nella notte stessa un ordine dal quartier +generale espresso in questi termini: «S. M. il Re desidera, che +domattina ella porti la sua divisione su Lonato, dove sarà raggiunto +dalla divisione di cavalleria comandata dal generale Sambuy composta di +quattro reggimenti di cavalleria di linea, con due batterie a cavallo». + + _Generale Della Rocca._ + +Ebbe anche l'ordine il generale di ristabilire il ponte del Bettoletto +sul Chiese a monte del ponte di S. Marco. + +Sul fare dell'alba del 15 Garibaldi lasciata una compagnia a S. Eufemia, +e fatto perlustrare tutto intorno il paese si pose in marcia. Giunto a +Rezzatto e non avendo notizia della divisione di cavalleria che doveva +seguire, fermò la colonna e mandò al Re, a mezzo del tenente Trecchi, un +rapporto scritto col quale informava che, quantunque avesse sul fianco +destro la divisione Urban pure egli procedeva avanti per eseguire gli +ordini ricevuti. Infatti pattuglie delle guide a cavallo avevano +rapportato che avamposti nemici stavano sulla strada tra +Rezzato-Castenedolo e Villa-Boffalora. Per non lasciarsi dietro al suo +fianco destro truppe nemiche sì prossime, scaglionò i suoi sei +battaglioni nel modo seguente. Due del 1º reggimento agli ordini di +Cosenz, dietro le case Carbone in Tre Ponti; un battaglione del 2º con +una squadra di carabinieri genovesi sotto il comando di Medici, in +Bettola di Ciliverghe, dove la strada da Brescia a Lonato si biforca, +l'una sul ponte di S. Marco, l'altra a sinistra sul ponte del +Bettoletto; l'altro battaglione del 2º reggimento, e i due del 3º +coll'artiglieria e con i rimanenti carabinieri genovesi Garibaldi stesso +li condusse in persona al ponte del Bettoletto; al colonnello Turr +addetto al suo Stato Maggiore il generale ordinava di occupare con due +compagnie del 1º reggimento lo sbocco di Tre Ponti verso Castenedolo e +nel tempo stesso riconoscere bene il nemico; a tutti Garibaldi +raccomandava di difendere ad ogni costo la strada da Rezzato a Tre Ponti +e Bettola di Ciliverghe aspettando l'arrivo della divisione di +cavalleria piemontese; mandò il capitano Corte del suo Stato Maggiore ad +avvisare Cialdini che era sul Mella, della sua mossa e si mise +senz'altro per la via di Molinetto. Intanto il generale Rupprecht, che +colla sua brigata formava l'avanguardia della divisione Urban dal Mella +al Chiese, mandava ricognizioni sulla strada tra Rezzato, Tre Ponti e +Bettola-Ciliverghe, mentre si portava col grosso a Castenedolo. + +Per far fronte al nemico e rigettarlo come aveva ordinato il generale +Garibaldi, Medici fece costrurre una barricata al biforcamento della +strada Brescia-Bettola-Ciliverghe appoggiata alla Cascina Lana che +occupò militarmente; pose tre compagnie nel Cimitero di Ciliverghe +munendo i muri di feritoie. Cosenz dal suo canto fece occupare Osteria +di Rezzato, casa Bassalini che sta a destra della strada bresciana a +capo del sentiero di Tre Ponti, munendo i muri di feritoie, lasciando +in riserva il primo battaglione. Così la difesa era ordinata col fronte +a Castenedolo, la destra a Osteria di Rezzato, il Centro a Tre Ponti, la +sinistra a Bettola-Ciliverghe. + +Una ricognizione nemica si spinse stendendo la sua catena di cacciatori +fin sotto il giardino di casa Bassalini; e fu presto respinta. Alle otto +di mattina il nemico molto rinforzato si avanzò a destra e a sinistra +del canale Lupo, con forti riserve nelle cascine Chizzola e Chidone fra +Tre Ponti e la strada ferrata. Il colonnello Cosenz deliberò di opporre +attacco ad attacco; il colonnello Turr si recava di persona a Rezzato e +dava ordine al comandante della compagnia posta all'Osteria di mandare +una parte dei suoi uomini per un sentiero traversale in forma di testa +di colonna che accennasse a girare la sinistra della catena nemica. + +Ciò fatto Turr raggiunse Cosenz il quale, spinte due compagnie da casa +Bassalini a risoluto attacco di fronte, costringeva il nemico a +ripiegare; e tanto fu l'ardore dei nostri da riuscire a sloggiare il +nemico anche dalle due cascine Chizzola e Chidone, ed occupare l'argine +della strada ferrata e il ponticello sul Lupo. + +I nostri, rinforzati da una compagnia del Bronzetti e da altra del +Lipari, non si arrestarono, assalirono il cascinone chiamato +Fenile-Ospitale e, sebbene fortemente difeso, riuscirono a cacciarne il +nemico e l'occuparono. + +In questo frattempo il capitano Croce, che calla sua compagnia formava +l'ala spinta più avanti della estrema nostra sinistra scoprì molte forze +nemiche ammassarsi sulle alture di Castenedolo; avvisatone Cosenz, +questi riconoscendo di non essere in numero da potere assalire la intera +brigata Rupprecht, fece suonare l'alto e l'assemblea a sinistra per +prepararsi a ricevere l'urto nemico. Ma il colonnello Turr riunite quel +che potè di forze, e chiamando a sè la restante debole riserva, deliberò +di assalire il nemico sul roccolo che prende nome da S. Giacomo e fece +suonare la carica; udito questo segnale il Cosenz, per non produrre un +movimento slegato nella sua linea fece esso pure suonare la carica. I +nostri si avanzarono arditamente fin presso alla falda del poggio di +Castenedolo; ma il nemico suonata a sua volta la carica su tutta la +linea si rovesciò imponente di forze su quelle scarse dei cacciatori +delle Alpi che, minacciati di aggiramento, dovettero ripiegare. Nel +tempo stesso il colonnello Turr spinse arditamente alla carica i suoi, +ma il fuoco micidiale dei nemici che coronavano il roccolo boscoso li +arrestò sul ponte S. Giacomo; qui il Turr avanti a tutti comandava a +voce sonora... «Passo di carica, avanti...» allorchè una palla gli +trapassava il braccio sinistro poco sotto la scapola; non si arrestò per +questo il bravo soldato ma seguitò a comandare e incoraggiare i militi +allo assalto. Ma il nemico, numeroso assai, dalla forte posizione +seminava la morte; a fianco di Turr, colpito da una palla alla gola +cadeva il tenente Gradenigo; nel medesimo istante era colpito +mortalmente il Bronzetti e, al sergente Gnocchi che lo sorreggeva, una +palla gli traversava l'omero. Non era possibile più sostenersi e i +nostri dovettero ripiegare. + +Ma il Cosenz non si sconfortava; formata dalla prima compagnia e dai +resti di altre che potè raccogliere una piccola colonna comandata dal +tenente Martini, la spinse avanti per la via di mezzo, e sostenuta da un +distaccamento guidato dal tenente Mancini per un sentiero di destra, e +da altro simile affidato al tenente Logarbo che lo condusse a sinistra +celato fra le boscaglie, riprendeva l'offensiva. + +Giungeva in quel punto il generale Garibaldi coi bravi carabinieri +genovesi e con altri valorosi; arrivavano pure in quel mentre tre +compagnie del Medici, e dirette da Garibaldi stesso si spinsero ad un +furioso attacco in aiuto del Cosenz; la lotta per alcun tempo fu +accanita e micidiale, già il nemico balenava e cedeva terreno quando +comparvero le prime avanguardie del Cialdini mandato in soccorso del Re; +si poteva ben sperare di prendere fra due fuochi il nemico e +distruggerlo, ma questo si affrettò a battere in ritirata lasciando i +nostri padroni del campo di battaglia seminato di morti. Fu quella dei +Tre Ponti una giornata ben calda; anche i garibaldini ebbero perdite +gravi: centoventi feriti, fra i quali molti ufficiali e sott'ufficiali +alla testa delle loro squadre; fra questi l'Elia del seguito del +generale Garibaldi ed il Carbone dei carabinieri genovesi; più del +quinto degli ufficiali che presero parte all'azione vi rimasero feriti. +Grandi lodi meritarono prima d'altri il Cosenz, e il Turr, il capitano +Bronzetti e il tenente Gradenigo, il maggiore Lipari i capitani Pesce e +Rosaguti, i tenenti Mancini, Logarbo, Martini, Specchi, Pea, Ribolla, +Spettini, ed i furieri Pedotti, Torre e Torchi, portati all'ordine del +giorno e proposti per la medaglia al valore militare. + +Il giorno 16 il generale Lamarmora si recava a trovar Garibaldi a +Nuvolento--i due generali si stimavano a vicenda, e certo devono avere +parlato sulle mosse ulteriori della guerra. + +Il 17 Garibaldi mandava a Turr che era a Brescia a curarsi la ferita la +seguente lettera: + + Carissimo amico, + +«Il sangue Magiaro si è versato per l'Italia, e la fratellanza che deve +rannodare i due popoli nell'avvenire, è aumentata: quel sangue doveva +essere il vostro, quello di un prode! Io sarò privo di un valoroso +compagno d'armi per qualche tempo e d'un amico, ma spero rivedervi +presto sano al mio lato, per ricondurre i nostri giovani soldati alla +vittoria. Sarei fortunato in qualunque circostanza di potervi valere, e +non avete che a comandarmi». + + Vostro + _G. Garibaldi_ + +Alla sera di quel giorno la brigata con Garibaldi entrava in Gavardo fra +le acclamazioni della popolazione. La mattina del 18 all'alba Bixio, +come all'ordine avuto, occupava Salò. + +La mattina del 20 la brigata col generale a capo si metteva in marcia. +Un ordine del Comando generale portava che i cacciatori delle Alpi senza +indugio si recassero ad occupare la Valtellina. + +Il 26 la brigata bivaccava a Pontida e a sera arrivava a Lecco; così il +generale si approssimava alla meta designatagli, la Valtellina, +preceduto buon tratto avanti dal colonnello Medici. Lecco, costeggiando +il lago, mena a Colico e, continuando nella Valtellina, va per lo +Stelvio al Tirolo austriaco. + +La Valtellina incomincia dalla foce dell'Adda nel lago di Como e si +prolunga, incassata fra altissimi monti, le cui inaccessibili punte +piramidali vanno a congiungersi colle altre pure altissime dello +Stelvio. + +Il basso fondo della valle è così stretto da non lasciare altro spazio +che al corso rapidissimo dell'Adda e ad un'unica strada carreggiabile +che la costeggia fino a piccola distanza da Bormio, ove volge a +sinistra per salire allo Stelvio. + +Bormio, ora poco popolato, fu un punto importante cinto di +fortificazioni, avanzo delle quali sono le sue antichissime torri. + +Da Bormio incomincia una strada tortuosa tagliata lungo il fianco del +monte Cristallo; verso la sommità si trova la fortissima posizione della +Cima di Sponda Lunga che gli austriaci tenevano chiusa con doppie +palizzate e con parapetti, oltre a due fortini all'estremità, armati di +più pezzi per battere di fianco e di fronte il sottoposto stradale, nei +cui ponti e gallerie vi avevano praticato delle mine. Trincerati in tale +inespugnabile posizione gli austriaci vi possedevano la chiave +dell'unica comunicazione della Valtellina all'Alto Tirolo. + +Il generale Cialdini avendo assunto l'incarico della difesa delle Valli +limitrofe al Tirolo aveva concentrato il nerbo delle sue forze in +Valcamonica e come principale punto lo stretto di Breno che mise tosto +in stato di difesa. + +A Garibaldi era dato l'incarico d'impedire la discesa in Lombardia di +masse nemiche dal Tirolo. Importava prima di tutto impadronirsi delle +gallerie soprastanti alla strada dello Stelvio, per frapporre un +ostacolo inespugnabile alla minacciata invasione. Necessitava quindi +conquistare la sommità dello Stelvio onde far nostro lo sbocco alla +valle dell'Adige. + +Questo compito era affidato al colonnello Medici, che precedeva la +brigata comandata da Garibaldi, il quale aveva formato una colonna di +ottocento combattenti con volontari che il maggiore Fanti, il capitano +Bassini ed il tenente Bottini avevano arruolati ed armati alla meglio. + +Il giorno 25 giugno Medici diede ordine al tenente Zambelli, comandante +una compagnia di volontari Valtellinesi, di occupare il ponte del +Diavolo come estremo avamposto, e la seconda linea di Prese-Mondadizza e +Balladore, mentre faceva avanzare le altre truppe su Mazzo, Grosetto e +Grosio, e si assicurava i fianchi con un distaccamento in Val Grosina, +ed un altro alla sommità del Monte Mortirolo che comunica colla Val +Camonica. + +Il giorno 26 mentre Medici erasi recato ad ispezionare l'estremo +avamposto, questo venne di sorpresa attaccato. I pochi ma valorosi +Valtellinesi si ritiravano calmi e combattendo, ma arrestati dal Medici +in una forte posizione a cavallo della strada, quel pugno d'uomini per +oltre un'ora oppose valida resistenza, finchè raggiunto da altra +compagnia di Valtellinesi comandati dal capitano Strambio gli austriaci +furano costretti a ritirarsi. + +Il colonnello Medici visto che la scelta del ponte del Diavolo per +estrema linea di difesa era stata poco abile, si spinse ad occupare +l'indomani S. Antonio di Morigone e fattevi erigere alcune opere di +fortificazione si mise in grado di potersi vantaggiosamente sostenere +fino allo arrivo di Garibaldi col grosso delle forze. + +Frattanto il generale Garibaldi colla brigata sbarcava a Colico il 27 +giugno e proseguiva fino a Tirano, dove seppe che il generale Cialdini +dovendo ripiegare su Brescia, incaricava lui della difesa degli sbocchi +dello Stelvio, Tonale e Caffaro con Rocca d'Anfo, in conseguenza di che +il generale affidava al Medici, col secondo reggimento, con un +battaglione del terzo comandato da Bixio, colla compagnia carabinieri +genovesi comandata dal tenente Chiassi, con una sezione d'artiglieria ed +un distaccamento del Genio, la difesa dell'Alta Valtellina, mentre +Garibaldi scaglionava in dietro il resto dei cacciatori delle Alpi. + +Il 1º luglio una deputazione di Bormio avvertiva Medici che quel +municipio aveva ricevuto l'intimazione di provvedere una forte somma di +denaro, viveri e bestiame agli austriaci. + +Il 3 luglio il Medici si spingeva avanti per lo stradale e per le alture +laterali. Giunto a Ceppina fece occupare a sinistra il monte Oga, ed a +destra le alture di Piazza e Ratta che si stendono verso Bormio. Dopo di +che fece avanzare due compagnie ad occupare il ponte di S. Lucia. + +Il distaccamento austriaco che si trovava in Bormio per l'intimata +requisizione, strepitava contro il Municipio che ritardava la consegna; +ma intanto due compagnie agli ordini del maggiore Fanti si avanzavano su +Bormio il che fece decidere gli austriaci a darsi a precipitosa fuga. A +mezzogiorno Bormio era salva. + +La mattina seguente Medici disponeva un attacco simultaneo da Bormio e +da Ceppina; tosto che vide le due colonne in marcia, il nemico si +ritirava dai Bagni Nuovi sui Bagni Vecchi, dando fuoco alle mine, per +cui in un istante si vide cadere il magnifico ponte della galleria. + +Il Medici diè ordine di occupare i Bagni Nuovi; s'impegnò una viva +fucilata fra i due stabilimenti. Garibaldi giunto in quel momento, 3 +luglio, si portò sul luogo del combattimento; la resistenza degli +austriaci durava ostinatissima; ma sul fare della sera, presi di fianco +da un distaccamento, asceso a sinistra fino a metà del monte delle +Scale, e minacciati alle spalle da altro distaccamento disceso dalle +Torri di Fraele, il nemico battè in ritirata dando fuoco alle mine delle +altre gallerie, ma senza molto successo. + +Al Medici importava scacciare il nemico al di là dello Stelvio. Con +questo intendimento dava le seguenti disposizioni. Il maggiore Bixio +colle forze di cui disponeva, più la compagnia del genio, doveva dalle +alture di Piatta-Martina avanzarsi fin oltre a Val Vitelli per +minacciare l'estrema sinistra nemica fortificata a Cima di Sponda Lunga, +e così con un finto attacco distrarre l'attenzione del nemico dalla sua +destra. + +Il capitano Bosisio, doveva la mattina dell'8 impadronirsi delle vette +del monte Pedenello con trecento uomini scelti del secondo reggimento; +il tenente Croft con circa cento carabinieri doveva mostrarsi a tempo +opportuno sull'altura che domina la quarta Cantoniera bersagliando il +nemico alle spalle; il Bosisio doveva assalire con vigore dalla nostra +sinistra il nemico, minacciargli la ritirata e rendere possibile un +assalto di fronte; sulla strada dello Stelvio nelle gallerie, tra la +prima e la seconda Cantoniera, era disposto un battaglione in colonna +d'attacco agli ordini del maggiore Sacchi rinforzato da pochi pezzi +d'artiglieria che a gran stento eransi potuti trascinar fin lassù. + +Come alle istruzioni avute la mattina dell'8 Bixio riusciva ad occupare +la posizione che minacciava la sinistra nemica; gli austriaci aprivano +un fuoco vivissimo colle eccellenti loro carabine, alle quali solo i +carabinieri potevano rispondere. Nonostante Bixio si mantenne nella +posizione finchè non ebbe ordine di ritirarsi. + +Il nemico prevedendo un attacco aveva chiesto ed ottenuto rinforzi, +tanto che in quelle formidabili posizioni vi aveva concentrato settemila +uomini delle migliori truppe oltre un numero di volontari tirolesi con +eccellenti carabine; per questo fatto la sorpresa di sinistra non potè +riuscire perchè il Bosisio trovava già solidamente occupate le alture di +Pedenollo. Del resto quello dell'8 fu un combattimento inutile, perchè +in quel giorno era stato segnato l'armistizio. + + * + * * + +Difatti dopo le vittorie di Solferino e di S. Martino l'imperatore +Napoleone mandava all'imperatore d'Austria una proposta di armistizio. +Il giorno 8 di luglio in seguito ad una conferenza dei commissari +incaricati venivano regolate le condizioni dell'armistizio stesso. + +Secondo questa convenzione la ripresa delle ostilità era fissata per il +16 di agosto. + +Ma l'armistizio nel pensiero di Napoleone segnava il preludio della +pace; e a tal fine mandava a chiedere un convegno all'imperatore +d'Austria che lo accordava. + +Il giorno 11 i due imperatori ebbero una conferenza a Villafranca, nella +quale furono fissate le basi del trattato di pace, a concludere il quale +fu incaricato il principe Girolamo Bonaparte. + +Il 12 di luglio l'imperatore Napoleone mandava all'armata, dal suo +quartier generale di Valeggio, il seguente proclama: + +Soldats! + +«Les bases de la paix sont arrétêes avec l'empereur d'Autriche, le but +principal de la guerre est ateint, l'Italie va devenir pour la primière +fois una nation. + +«Une confederation de tous les Etats de l'Italie, sous la presidence +honoraire du Saint-Pere, reunira en un faisceau les membres d'une même +famille; la Venétia reste, il est vrai, sour le sceptre de l'Autriche: +elle sera neanmois une province italienne faisant partie da la +confederation. + +«La réunion de la Lombardie au Piémont nous crée de ce cotè des Alpes un +allié puissant qui nous devra son indipendance; les gouvernements restés +en dehors du mouvement, on rappelés dans leur possessions, comprendront +la necessité de réforms salutaires. + +«Un amnistie générale fera disparaître les traces des discords civiles. +L'Italie, desormais maitresse de ses destinées, n'aura plus qu'à s'en +prendre á elle-même, si elle ne progresse pas réguliërment dans l'ordre +e la libertè. + +«Vous allez bientôt retourner en France, la patrie reconnaissant +accuillera avec transport ses soldats qui ont porté si haut la gloire +de nos armes á Montebello, á Palestro, á Turbigo, á Magenta, á +Marignano, et Solferino, qui en deux mois, ont affranchi le Piémont e le +Lombardie, et ne se sont arretés, que parce que la lutte allait prendre +des proportions qui n'etaient plus en rapport avec les intéréts que la +France avait dans cette guerre formidable. + +«Soyez donc fiers de vos succés, fiers des résultats obtenus, fiers +sourtout d'etre les enfents bien-aimés de cette France qui sera toujours +la grande nation, tant q'elle aura un coeur pour comprendre les nobles +causes et des hommes comme vous pour les défendre. + + _Napoleon_» + +Così mentre le vittorie di Solferino e di S. Martino ci dovevano +schiudere i varchi all'Adige ed all'agognata conquista del Veneto, +inattesa e dolorosa come una catastrofe giungeva la notizia della pace +di Villafranca, che tale ormai poteva chiamarsi. + + * + * * + +L'Italia, prima i garibaldini, accolse con vivo dolore la fatale notizia +che troncava d'un colpo le più belle speranze. Ma pensandoci poi a +sangue freddo, si dovette trovare che la pace fu una provvidenza. Se +l'aiuto della Francia ci costò per la liberazione della Lombardia, Nizza +e Savoia, che cosa altro ci avrebbe costato l'aiuto per la liberazione +del Veneto? Di più avremmo veduto ingrandirsi il predominio della +Francia imperiale, e forse effettuata l'idea Napoleonica della +Confederazione Italica presieduta dal Papa! + +Invece restava agli italiani soltanto il compito doveroso di completare +l'unità della Patria, e questo dovere essi lo compirono con prudenza e +con fermezza. + +Un articolo del trattato di pace--quello nel quale veniva stabilito il +non intervento--giovò all'unità della Patria, perchè permise alle +diverse provincie sorte a libertà di proclamare coi loro plebisciti +l'unione nazionale. + + * + * * + +Verso la metà di agosto, la Toscana, la Romagna, Modena e Parma +concludevano una lega, costituendo un governo dell'Italia centrale e +prescegliendo come comandante supremo il generale Manfredo Fanti, e +comandante in seconda il generale Giuseppe Garibaldi. + +Nell'ottobre sparsasi la voce che le truppe al soldo del Papa si +adunavano a Pesaro per marciare di qua della Cattolica, e che le Marche +si preparavano ad una generale sollevazione, il Fanti disponeva che +Garibaldi si recasse alla frontiera, per far fronte ad ogni attacco del +nemico, batterlo ed inseguirlo oltre il confine, occupando le Marche. + +Giunto il generale a Rimini vi stabiliva la sede del comando, volle +fosse data esecuzione ad un suo disegno che avrebbe giovato +all'occupazione delle Marche; quello cioè di armare alcune delle navi +mercantili che si trovavano in quel porto-canale. + +Furono scelte pel momento le due migliori, lo Scooner «Arimino» e «la +Fenice» di proprietà del patriota Agostino Pericoli; del primo il +generale diede il comando ad Andrea Rossi di Oneglia, del secondo ne fu +nominato comandante Augusto Elia entrambi col grado di sotto-tenenti di +Vascello dell'Italia centrale. Essi si misero all'opera senza ritardo +per armare ed equipaggiare il naviglio facendo tesoro dei consigli che +ad essi dava il loro amico colonnello Bixio. L'Elia intanto per ordine +del generale e con l'intesa dei patrioti di Pergola, G. B. Jonni, +Ginevri, Bertiboni e Bertuccioli per la via di S. Marino aveva fatto +pervenire nell'Urbinate buon numero di fucili affine di promuovere un +movimento insurrezionale che provocasse l'intervento di Garibaldi. + +Tutto era pronto e non si attendeva che l'ordine di marciare. + +Ma sorto dissidio fra i reggitori provvisori dei quattro nuovi Stati di +Toscana, Romagna, Modena e Parma l'ordine ritardava. Il Ricasoli ed il +Cipriani, temendo di complicare le cose nostre, decidevano di +sconfessare le istruzioni date dal generale Fanti a Garibaldi; ma questi +alla loro intimazione, sorretto dal patriottico ardire del Farini, +rispondeva fieramente col noto telegramma--«Non ricevo ordini che dai +governi riuniti». + +Al dissidio fra il Ricasoli e il Fanti essendo seguito anche quello fra +il Fanti e Garibaldi; il Re Vittorio Emanuele chiamava presso di sè +Garibaldi. + +All'invito del Re, Garibaldi si recò subito a Torino e con lui si +trattenne a lungo colloquio.--Che cosa il Re abbia raccomandato a +Garibaldi non si seppe, ma si potè ben immaginare che erasi elaborato +questo piano: + +Se attaccato dai mercenari del Papa Garibaldi avrebbe dovuto sgominarli, +inseguirli ed occupare le Marche; se le Marche fossero insorte, correre +in loro soccorso. Tolto di mezzo il Fanti generale dell'esercito regio, +cessava la compromessa del Piemonte; Garibaldi rappresentava la +rivoluzione, e nulla si comprometteva da parte del governo, se lui fosse +accorso in aiuto degli insorti. Infatti Garibaldi lavorava allo scopo di +incitare le Marche alla sommossa, ma queste sventuratamente non davano +segno di prepararsi ad un serio movimento insurrezionale--e non potevano +neppur tentarlo; basti considerare che le Marche erano occupate da +imponenti forze mercenarie al soldo del Papa, e che i migliori patrioti +erano stati obbligati ad esiliare; come dovette fare il conte Michele +Fazioli, gonfaloniere di Ancona, che si salvò miracolosamente colla fuga +da condanna di morte per avere eccitato un tentativo di sommossa. + +Il Farini era d'accordo col Fanti, e, come Garibaldi, credeva alla +rivoluzione nelle Marche ma voleva la mossa rivoluzionaria. Il Cipriani, +reputato fautore di un movimento politico nell'Italia Centrale inteso a +favorire il Principe Napoleone, chiamato davanti all'assemblea delle +Romagne a dare ragione dei fatti che gli si addebitavano, si dimise; +così che L. C. Farini fu chiamato al governo anche di Bologna, Ravenna e +Forlì, formando lo _Stato unico delle provincie dell'Emilia_; la lega +dell'Italia Centrale veniva così ricomposta in due Stati: Emilia e +Toscana. + +Garibaldi intanto persuaso da agenti e da amici che la rivoluzione era +imminente, aveva fatto i preparativi per l'occupazione; e mentre al +governo della Lega risultava che l'insurrezione era assolutamente priva +di base, e solo fissa nella mente di pochissimi esaltati, Garibaldi +mandava un telegramma al governo annunziante che la rivoluzione era +scoppiata, e che egli stimava suo dovere di accorrere senza altro, come +aveva preso impegno, in favore di quei patrioti. + +L'animo del Farini, amante delle audaci risoluzioni e devoto a +Garibaldi, avrebbe desiderato che l'asserzione della scoppiata +rivoluzione fosse vera; ma le informazioni che aveva autentiche la +smentivano assolutamente; ed obbligato a ricordarsi che egli era il +dittatore dell'Emilia, e che era suo dovere di agire d'accordo col +Ricasoli dittatore in Toscana, che ben sapeva che le Marche non erano +nella possibilità d'insorgere, dava ordine al generale Fanti di +richiamare Garibaldi al dovere, invitandolo a recarsi a Bologna. + +Garibaldi ubbidì alla chiamata; gli si fece presente quali pericoli +sarebbero derivati alla patria se egli si fosse spinto nelle Marche che +non davano segno di sommossa e si cercò di strappargli la promessa che +sul momento avrebbe rinunziato all'impresa. + +Garibaldi nulla volle promettere, perchè aveva la certezza che le +popolazioni marchigiane qualche cosa avrebbero fatto per giustificare il +suo intervento. + +Allora si fece di nuovo ricorso al Re Vittorio Emanuele, ed il 14 +novembre Garibaldi era di nuovo chiamato a Torino. + +Il 17 mattino il generale si abboccava col Re, e la sera stessa i +giornali davano la notizia che Garibaldi aveva rassegnato le sue +dimissioni. Infatti due giorni dopo egli ne dava l'annunzio agli +italiani col suo celebre manifesto da Genova, portante la data del 19 +novembre 1859. + +Eccolo: + +«Agli Italiani: + +«Trovando, con arti subdole e continue, vincolata quella libertà +d'azione che è inerente al mio grado nell'Armata dell'Italia Centrale, +onde io usai sempre a conseguire lo scopo, cui mira ogni buon italiano, +mi allontano per ora dal militare servizio. Il giorno in cui Vittorio +Emanuele chiami un'altra volta i suoi guerrieri alla pugna per la +redenzione della Patria, io ritroverò un'arma qualunque ed un posto +avanti ai miei prodi commilitoni. + +«La miserabile volpina politica, che turba il maestoso andamento delle +cose italiane, deve persuaderci più che mai, che noi dobbiamo serrarci +intorno al prode e leale soldato dell'Indipendenza Nazionale, incapace +di retrocedere dal sublime e generoso suo proposito; e più che mai +preparare oro e ferro per accogliere chiunque tenti tuffarci nelle +antiche sciagure. + + _G. Garibaldi_» + +Dopo ciò il generale volle annunciare al Re la sua determinazione con +questo affettuoso e riverente biglietto: + +23 novembre 1859. + +Sire, + +«Secondo il desiderio della Maestà Vostra, io partirò il 23 da Genova +per Caprera, e sarò fortunato quando voglia valersi del mio debole +servizio. + +«La dimissione mia, chiesta al Governo della Toscana ed al generale +Fanti, non è ottenuta ancora. Prego Vostra Maestà si degni ordinare +venga ammessa. + +«Con affettuoso rispetto di Vostra Maestà + + «Devmo + + «_G. Garibaldi_» + +Ed il prode, insieme ai suoi vecchi amici che vollero dimettersi con +lui, Schiaffino, Basso, Froscianti, Elia, Gusmaroli, Stagnetti, Rossi ed +il figlio del generale Menotti si ritirarono a Caprera e colà vissero in +famiglia, amandosi come fratelli e passando le giornate a fare lavori di +muratura per condurre a termine la casa di Garibaldi, a dissodare quella +parte di terra dell'isola che si prestava alla coltivazione, a cacciare +e pescare per provvedere al loro nutrimento. + +Garibaldi era da poco a Caprera quando ricevette una lettera dal +colonnello Turr con la quale gli proponeva in nome del Ministro Rattazzi +di organizzare la mobilizzazione della guardia nazionale, includendovi i +volontari. + +Garibaldi rispondeva al Turr dando la sua piena adesione, e il Turr si +recava da S. M. il Re con la lettera ricevuta, e dopo di avere conferito +col Ministro Rattazzi scriveva al generale di recarsi a Torino. + +Garibaldi non indugiò e arrivato a Torino prendeva alloggio all'Hôtel +Trombetta. + +Il 1º di gennaio i patrioti di Torino Sineo, Bottero, Brofferio, Leardi, +Turr ed altri, vollero dare un banchetto al generale e mentre questi +siedeva a mensa cogli amici, una immensa folla lo acclama dalla piazza. + +Garibaldi dovette affacciarsi e parlare al popolo: disse essere pieno di +speranze nell'avvenire della patria; avere fiducia intera nel Re +galantuomo e molto confidare nel forte carattere del popolo subalpino; +concludendo che egli non avrebbe deposta la spada finchè l'Italia non +fosse interamente unita e libera. + +Ma la dimostrazione del 2 gennaio organizzata dagli studenti +universitari fu anche più imponente. Garibaldi fu costretto a parlare +dal balcone dell'Albergo: disse di andare superbo di quella +dimostrazione che lo assicurava dello amore della gioventù per l'Italia, +pronta a liberarla dal fango nel quale le potenze straniere volevano +cacciarla; concludendo così: «Ho chiesto un milione di fucili--ed oggi +vi dico che bisogna formare la Nazione armata per essere padroni dei +destini della patria nostra». + +Questo discorso elettrizzò la gioventù ma ebbe un grave contraccolpo; +poichè il giorno appresso tutto il corpo diplomatico protestava presso +S. M. il Re contro le parole pronunziate da Garibaldi; e il Ministro fu +obbligato a dare le dimissioni, e il generale Garibaldi fece pubblicare +dalla Gazzetta del Popolo la seguente sua lettera: + +Agli Italiani, + +«Chiamato da alcuni miei amici ad assumere la parte di conciliatore fra +le frazioni del partito liberale italiano, fui invitato ad accettare la +presidenza d'una società che si sarebbe chiamata «La Nazione Armata». + +«Credetti potere essere utile; mi piacque la grandezza del concetto ed +accettai. + +«Ma siccome la Nazione Italiana armata è tal fatto che spaventa quanto +c'è di sleale e prepotente tanto dentro che fuori d'Italia, la folla dei +moderni gesuiti si è spaventata ed ha gridato; Anatema! + +«Il governo del Re galantuomo fu importunato dagli allarmisti, e per non +comprometterlo mi sono deciso di desistere dall'onorevole e grande +proposito. + +«Di unanime accordo con tutti i soci--dichiaro dunque sciolta la società +della Nazione armata--ed invito ogni italiano che ami la patria a +concorrere alla sottoscrizione per l'acquisto di un milione di fucili. + +«Se con un milione di fucili l'Italia in cospetto dello straniero _non +fosse capace di armare un milione di soldati, bisognerebbe disperare +dell'umanità_! + +«L'Italia si armi e sarà libera»! + +Torino 4 gennaio 1860. + + _G. Garibaldi_ + +Il Conte Benso di Cavour veniva incaricato di formare il nuovo +Ministero. + +Il 17 gennaio 1860 il colonnello Turr riceveva dal generale Garibaldi la +lettera seguente: + + Fino 17 del 1860. + + Mio caro colonnello Turr + +«Vogliate avere la compiacenza di chiedere a S. M. se è deciso di cedere +Nizza alla Francia. Questa domanda mi viene fatta molto caldamente dai +miei concittadini. + +«Rispondetemi subito per telegrafo. Sì! o no! + + _G. Garibaldi_» + +Il colonnello Turr ossequiente al desiderio del generale si recava da S. +M. e gli consegnava la stessa sua lettera: ed Egli dopo averla letta +disse al Turr:--umh, hum, _sì o no_--è un po' spiccio, umh! Ebbene +sì--ma non telegrafategli--Andate a trovare Garibaldi e ditegli:--«Pare +il destino domandi da noi due il più grande sacrificio che uomo possa +fare. E se a lui rode il cuore per la sua Nizza deve immaginare il +dolore mio per la Savoia, culla della mia famiglia! Ma per fare l'Italia +noi due dobbiamo fare questo grande sacrificio. + +«Andate a fare questa mia commissione a Garibaldi e ditegli che conto su +di lui, come egli può contare su di me per il bene d'Italia». + +Il colonnello Turr portò la parola del Re a Garibaldi che si trovava a +Fino e che subito si ritirava a Caprera. + +Ma non doveva trattenervi a lungo e venne il momento in cui Garibaldi +dovette decidersi di passare sul Continente, e s'imbarcò coi suoi fidi +compagni. + +Arrivato a Genova dopo breve sosta in casa del suo amico Coltelletti, il +generale si recava ad alloggiare a Quarto nella Villa Spinola presso il +suo vecchio amico e compagno del 1849, Augusto Vecchi. + +Gli altri prendevano stanza nella locanda di Raschiani al porto. + + * + * * + + FINE DEL PRIMO VOLUME + + + ERRATA-CORRIGE + + Pagina Riga Errata Corrige + + 16 3ª-4ª Porto nuovo _Porta nuova_ + 45 14ª soli _solo_ + 50 17ª su _in_ + 56 20ª Montebellune _Montebelluno_ + 59 20ª tiraglieri _tiragliori_ + 64 1ª Fusinato-di Schio _Fusinato di Schio_ + " 13ª Ungaresi _Ungheresi_ + 65 22ª Albini _Albani_ + 66 11ª comandante _comandanti_ + 72 Corinzia _Carinzia_ + 77 17ª comune _cannone_ + 78 12ª faccia _facciano_ + 109 9ª Baifava _Boitava_ + 110 11ª dallo _dello_ + 117 10ª Nogent _Nugent_ + 119 23ª Nogent _Nugent_ + 122 16ª diede _diedero_ + 123 10ª Nogent _Nugent_ + " 22ª Leshka _Leshke_ + 130 2ª doi _dei_ + " 25ª leggiero _leggiera_ + 131 26ª coma _come_ + 192 5ª Sorleano _Sarteano_ + " 19ª due volte ripetuto _gli_ + 198 24ª Gallina _Galliera_ + 206 13ª Si Palazia _S. Palazia_ + 231 1ª a, _e,_ + 243 1ª dell'allarme _dall'allarme_ + + + + + INDICE + + Prefazione................................................ Pag. v + + CAPITOLO I.--Garibaldi in America....................... " 1 + + " II.--1847-48 Insurrezione della Sicilia + Messina-Palermo-Catania-Calabrie......... " 12 + + " III.--Garibaldi s'imbarca coi suoi legionari + per l'Italia............................. " 29 + + " IV.--Venezia si erige a repubblica. Milano + e le cinque giornate..................... " 34 + + " V.--Carlo Alberto bandisce la guerra + all'Austria.............................. " 36 + + " VI.--Garibaldi a Milano prende il comando + dei Volontari............................ " 42 + + " VII.--Venezia, Treviso, Vicenza, Curtatone e + Montanara, Goito, Peschiera, + Rivoli--Sfortunata giornata di + Custoza--Armistizio Salasco.............. " 44 + + " VIII.--Sollevazione di Bologna.................... " 84 + + " IX.--Garibaldi continua la lotta contro + l'Austria................................ " 88 + + " X.--Roma--Proclamazione della Repubblica....... " 101 + + " XI.--Le dieci giornate di Brescia--disastrosa + giornata di Novara....................... " 107 + + " XII.--Eroica difesa di Roma...................... " 128 + + " XIII.--Spedizione contro l'Esercito + Borbonico--Velletri...................... " 147 + + " XIV.--Ripresa delle ostilità dei Francesi contro + Roma..................................... " 162 + + " XV.--Garibaldi esce da Roma coi suoi legionari + San Marino--Morte di Anita--Cesenatico... " 187 + + " XVI.--Assedio di Ancona e sua eroica difesa...... " 199 + + " XVII.--Dal 24 marzo 1849 al 1859--Il Piemonte..... " 209 + + " XVIII.--1859--La guerra d'indipendenza............. " 216 + + _Errata-corrige_.......................................... " 303 + + * + * * + + Note di trascrizione: + pag. 5 avesse attaccati un'altra [un altra] volta + pag. 32 potrebbero obbligarci [ebbligarci] a toccare + pag. 45 il 29 entrava [antrava] in Pavia + pag. 52 Si distinsero il Generale D'Arvillars [D'Arvillers] + pag. 59 la colonna [colonne] avanzata + pag. 73 il Maresciallo Radeztky [Radetky] + pag. 74 quest'opera era [ora] difesa + pag. 76 Il maresciallo Radetzky [Radetsky] + pag. 78 in un'ottima [un ottima] posizione + pag. 80 agli eserciti di Radetzky [Radetzki] + pag. 82 Pontida--Brivio--Merate [Pontide--Brivio--Merate] + pag. 82 le due pomeridiane del giorno [giorne] + pag. 84 Radetzky [Radetzki] superbo come un conquistatore + pag. 92 scese [scesce] rapidamente + pag. 95 Lo stesso generale [genenerale] + pag. 96 Il popolo che [cho] surse + pag. 97 del sangue che [cho] avete sparso + pag. 107 dal prete Boifava [Boitava] + pag. 108 era prossimo [prossima] a giungere + pag. 109 dal curato Boifava [Boitava] + pag. 116 si adoperino [adeporino] a costruire + pag. 117 trovavasi il curato Boifava [Boitava] + pag. 122 che dalle [della] batterie + pag. 130 si trovavano [trovanano] in Roma + pag. 166 il generale Bartolomeo [Bartolemeo] Galletti + pag. 168 tutto il suo alla [alle] patria + pag. 176 dagli avanzi [avvanzi] della Mura Aureliana + pag. 176 una terza parallela [paralella] + pag. 178 mucchi di rottami. [rotami.] + pag. 179 un accanito combattimento [cambattimento] + pag. 181 un momento all'altro [all'eltro] + pag. 186 con suffragio [sufragio] universale + pag. 192 mandò celeremente [celeramente] una grossa squadriglia + pag. 192 entrò [entro] il 18 a Montepulciano + pag. 194 stava trattando collo straniero. [atraniero.] + pag. 195 i suoi figli per un'altra [un altra] + pag. 198 valicò i due versanti [versati] dell'appennino + pag. 198 poi a Follonica [Fallonica] + pag. 198 marinaio di Rio, [Hio] + pag. 199 Il generale Wimpfen [Wimphften] + pag. 200 gloria per [per per] la santità + pag. 202 L'8 di giugno Wimpfen [Wimphften] + pag. 202 Gervasoni [Cervasoni], Gigli ed Ornani + pag. 203 alla ritirata. Gervasoni [Gorvasoni] fu colpito + pag. 203 La minaccia di Wimpfen [Wimphften] + pag. 209 dalla tenda di Radetzky [Radetzchy] + pag. 211 nelle bocche di Bonifacio [Bonifaccio] + pag. 212 si diffondeva [difondeva] il pensiero + pag. 230 delle principali [prircipali] vie di Varese + pag. 231 tra Villa Pero e la [le] Villa + De Cristoforis [Decristofaris] + pag. 231 e provvedere [provvedete] così alla sua seconda linea + pag. 231 comunicando la [le] sua intrepidezza + pag. 239 in partenza il «Devonshire» [«Dewonshire»] + pag. 243 discosti un'ora [un ora] da Varese + pag. 245 dal suo comandante [comandente] Chiabrera + pag. 251 quando Vittorio Emanuele [Emanuole] si recava + pag. 262 dalle prime ore del mattino [mattiuo] + pag. 263 a baionetta spianata [spianate] + pag. 266 di questa improvvisa [improvisa] ritirata + pag. 267 i bravi Perugini sopraffatti [soprafatti] + pag. 269 pochi passi da Seriate [Soriate] + pag. 269 per la strada di Seriate [Soriate] + pag. 270 era di molto [molta] diminuita + pag. 271 si trovava a Pontoglio [Portaglio] + pag. 271 il re Vittorio Emanuele a Vimercate [Vimercato] + pag. 274 nel Cimitero di Ciliverghe [Cileverghe] + pag. 282 alla sommità [sommttà] del Monte Mortirolo + pag. 288 réunion de la Lombardie au Piémont [Piemont] + pag. 293 se lui fosse [fosso] accorso + pag. 297 a dissodare [disodare] quella parte di terra + pag. 299 un grave contraccolpo [contracolpo] + pag. 303 ERRATA-CORRIGE - Le correzioni sono già state riportate + nel testo + + + + + + + +End of Project Gutenberg's Ricordi di un garibaldino vol. I, by Augusto Elia + +*** END OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK RICORDI DI UN GARIBALDINO VOL. I *** + +***** This file should be named 35405-8.txt or 35405-8.zip ***** +This and all associated files of various formats will be found in: + http://www.gutenberg.org/3/5/4/0/35405/ + +Produced by Carlo Traverso, Leonardo Palladino, Carla and +the Online Distributed Proofreading Team at +http://www.pgdp.net + + +Updated editions will replace the previous one--the old editions +will be renamed. + +Creating the works from public domain print editions means that no +one owns a United States copyright in these works, so the Foundation +(and you!) can copy and distribute it in the United States without +permission and without paying copyright royalties. Special rules, +set forth in the General Terms of Use part of this license, apply to +copying and distributing Project Gutenberg-tm electronic works to +protect the PROJECT GUTENBERG-tm concept and trademark. 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Elia. + </title> + <style type="text/css"> + +body { + margin-left: 10%; + margin-right: 10%; +} + + h1,h2,h3,h4,h5,h6 { + text-align: center; /* all headings centered */ + clear: both; +} + +p { + text-indent:3%; + margin-top: .75em; + text-align: justify; + margin-bottom: .75em; +} + +.p1 {margin-top: 1em; margin-bottom: 1em; text-indent: 0;} + +.p4 {margin-top: 4em; margin-bottom: 1em; text-indent: 0;} + + +hr { + width: 33%; + margin-top: 2em; + margin-bottom: 2em; + margin-left: auto; + margin-right: auto; + clear: both; +} + +table { + margin-left: auto; + margin-right: auto; +} + +ins {text-decoration:none; border-bottom: thin dotted gray;} + +.pagenum { /* uncomment the next line for invisible page numbers */ + /* visibility: hidden; */ + position: absolute; + left: 92%; + font-size: smaller; + text-align: right; +} /* page numbers */ + + + +.blockquot { + margin-left: 5%; + margin-right: 10%; +} + + + + +.center {text-align: center;} + +.smcap {font-variant: small-caps;} + +.u {text-decoration: underline;} + + + + + + +.w05l { + width:05%; + text-align: left; + } + +.w05r { + width:05%; + text-align: right; + } + + +.w10l { + width:10%; + text-align: left; + } + +.w10r { + width:10%; + text-align: right; + } + +.w20l { + width:20%; + text-align: left; + } + +.w30r { + width:30%; + text-align: right; + } +.w30l { + width:30%; + text-align: left; + } + +.w40l { + width:40%; + text-align: left; + } + +.tdl {text-align: left;} /* left align cell */ +.tdr {text-align: right;} /* right align cell */ +.tdc {text-align: center;} /* center align cell */ + + </style> + </head> +<body> + + +<pre> + +Project Gutenberg's Ricordi di un garibaldino vol. I, by Augusto Elia + +This eBook is for the use of anyone anywhere at no cost and with +almost no restrictions whatsoever. You may copy it, give it away or +re-use it under the terms of the Project Gutenberg License included +with this eBook or online at www.gutenberg.org + + +Title: Ricordi di un garibaldino vol. I + dal 1847-48 al 1900 + +Author: Augusto Elia + +Release Date: February 26, 2011 [EBook #35405] + +Language: Italian + +Character set encoding: ISO-8859-1 + +*** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK RICORDI DI UN GARIBALDINO VOL. I *** + + + + +Produced by Carlo Traverso, Leonardo Palladino, Carla and +the Online Distributed Proofreading Team at +http://www.pgdp.net + + + + + + +</pre> + + + + + +<p><span class="pagenum"><a name="Page_i" id="Page_i">[i]</a></span></p> + +<h2>A. ELIA +<br /><br /><br /></h2> +<h1> +RICORDI DI<br /> + +UN GARIBALDINO<br /> + +<br /> +</h1> +<h3>dal 1847-48 al 1900 +<br /><br /></h3> +<p class="p4 center">ROMA</p> +<p class="p1 center">TIPO-LITOGRAFIA DEL GENIO CIVILE</p> +<hr style="width: 20%; margin-top: 0em; margin-bottom: 0em;" /> +<p><span class="pagenum"><a name="Page_ii" id="Page_ii"><!-- blank page --></a></span></p> +<p class="p1 center">1904</p> +<hr style="width: 65%;" /> + +<p class="p4 center"> +<span class="pagenum"><a name="Page_iii" id="Page_iii">[iii]</a></span> +<br /><br /><br /><span class="smcap">Mio caro Elia,</span></p> + +<p><i>I fatti esposti nel vostro Manoscritto sono +esatti per ciò che riguarda quanto io ne conosco.</i></p> + +<p><i>Un caro saluto alla famiglia dal</i></p> + +<p style="text-indent:60%"> +Sempre vostro</p> + +<p style="text-indent:60%"> +<span class="smcap">G. Garibaldi.</span><br /> +</p> + +<p><i>Caprera, 18-3-76.</i></p> + +<p><span class="pagenum"><a name="Page_iv" id="Page_iv"><!-- blank page --></a></span></p> +<p><span class="pagenum"><a name="Page_v" id="Page_v">[v]</a></span></p> + + + +<hr style="width: 65%;" /> +<h2><a name="PREFAZIONE" id="PREFAZIONE"></a>PREFAZIONE</h2> + +<p class="p4 center"> +<i>Ai miei Vecchi Compagni d'Armi!</i><br /> +<span style="margin-left: 7em;"><i>Ai giovani d'oggi!</i></span><br /> +</p> +<hr style="width: 20%;" /> + +<p>Mai, come in questo momento che scrivo, e che +ho davanti a me sul tavolo, raccolte le bozze dei +miei "Ricordi", ho sentita tutta la religione delle +memorie, e il conforto dell'opera prestata per la +redenzione della patria.</p> + +<p>In queste pagine povere e modeste, si seguono, +in folla, uomini ed episodi, confusi nella nebbia del +tempo e delle vicende, vivi, però, nel cuore di quanti +parteciparono alle epiche lotte della italica rivendicazione.</p> + +<p>Come da un prisma, vividi e smaglianti si sprigionano +i colori, così dalle memorie, netti e purissimi +<span class="pagenum"><a name="Page_vi" id="Page_vi">[vi]</a></span>vivono gli uomini che furono—le battaglie +combattute—le lotte fierissime sostenute gli ideali +mai piegati e mai domi—le turbinose vicende che +tempo ed uomini non poterono infrangere o tramutare.</p> + +<p>E malgrado io sappia che un pensiero scettico +domina e vince gli uomini dell'oggi—pure non +reputo inutile il pubblicare questi "Ricordi"—documento +autentico d'una epoca fortunosa e grande—fiore +modesto che io depongo sulle fosse dimenticate +e su' marmi onorati—lauro votivo a quanti +alla patria dettero la giovinezza, il sangue, gli entusiasmi, +la vita.</p> + +<p>E voi, scettici beffardi, che irridete le gloriose +memorie delle nostre battaglie—Voi che dovete +l'attuale libertà alla fede da noi sentita e alle lotte +da noi sostenute—Voi che educate la odierna gioventù +alla negazione di quel sentimento patriottico +che fu il culto dell'epoca nostra—Voi che tentate +distruggere col freddo sofisma o col gelido e immeritato +disprezzo, le pagine più belle e più gentili della +storia del popolo nostro—Voi, scettici per opportunismo, +leggete questi modesti "Ricordi" ove palpita, +freme e grida dolente l'anima mia—un'anima +di soldato che ebbe ed ha un solo ideale: <i>la patria</i>! +e che vorrebbe che, come una volta, s'effuse +<span class="pagenum"><a name="Page_vii" id="Page_vii">[vii]</a></span>sangue generoso, si prodigasse oggi intelletto, operosità +e cuore per completarla e mantenerla grande, +prospera e temuta.</p> + +<p>Leggete e se non troverete la bellezza della forma +e della frase letteraria studiatamente convenzionale, +voi vedrete, invece mano a mano riapparire e palpitare +uomini che furono e sono gloria e vanto +dell'Italia nostra, e dopo questi, altri ed altri ancora, +che il facile oblio trascinò troppo presto fra la folla +dei dimenticati.</p> + +<p>Ed allora son certo—se il vostro cuore, non +sarà precocemente pervertito dall'opportunismo moderno—che +anche Voi, resi men scettici dalla lettura +di questi "Ricordi", vi riconcilierete col +passato glorioso che è eredità di popolo generoso—e +comprenderete che il patriottismo non è una +forma arcadica morta, mentre esso vive e vivrà nel +pensiero e nel cuore dei popoli liberi, fino a che sarà +culto gentile la riconoscenza per i fattori della nostra +indipendenza.</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>Ed è ai giovani che insieme a Voi miei vecchi +commilitoni—che io dedico questo libro mio:—è +ai giovani che, anche in nome vostro, ricordo tutta +quell'epoca che parrà leggenda, quando il tempo<span class="pagenum"><a name="Page_viii" id="Page_viii">[viii]</a></span> +renderà la tarda ma dovuta giustizia agli uomini ed +agli eventi storici.</p> + +<p>Ed è ai giovani che hanno l'anima piena di speranze +e d'amore, e sentono che la vita sarebbe sterile +senza la luce d'un ideale, che io mando il mio +saluto augurale.</p> + +<p>Su, su, giovani d'Italia!—Come voi, rosei e +frementi nei loro vent'anni, eran coloro che dal 48 +al 70 combatterono per redimere l'Italia—eran +come voi animosi e gagliardi gli studenti che a +Curtatone e Montanara, come a Roma, tennero alto +agli albori del nostro risorgimento, il genio e il +valore italiano;—come voi erano entusiasti e +nobilmente ribelli i Mille compagni di Garibaldi, che +salpando da Quarto compirono il più grande fatto +storico dell'epoca moderna;—e giovani come voi +erano i caduti sui campi di battaglia per la causa +santissima da Custoza a Milazzo—da S. Martino +a Calatafimi—da Pastrengo a Bezzecca—da Volturno +a Castelfidardo e Mentana; e le zolle d'Italia, +ricoprono ovunque pietose le ossa generose di quella +balda e fiera gioventù, che tutto abbandonando affrontava +la morte al grido di "Viva Italia!..."</p> + +<p>Su, su, giovani! sulle mura d'ogni vostro paese, +nei marmi votivi, sono scolpiti i nomi dei vostri<span class="pagenum"><a name="Page_ix" id="Page_ix">[ix]</a></span> +cari—e quei nomi sono solcati dal sangue dei +morti e dalle lagrime dei superstiti—sangue e +lagrime che valsero a darvi una patria libera e indipendente!</p> + +<p>Innanzi a tali ricordi l'irrisione diventa bestemmia!...—Giovani +d'Italia venite con me a salutare i soldati +del patrio risorgimento!</p> + +<p style="text-indent:65%"> +<span class="smcap">A. Elia.</span><br /> +<span class="pagenum"><a name="Page_1" id="Page_1">[1]</a></span></p> + + + +<hr style="width: 65%;" /> +<h2><a name="CAPITOLO_I" id="CAPITOLO_I"></a>CAPITOLO I.</h2> + +<h3><b>Garibaldi in America.</b></h3> + + +<p>Nato in Ancona il 4 settembre del 1829 e figlio +d'un marinaro, Elia volle fin dalla tenera età +di nove anni intraprendere esso pure la carriera +del mare incominciando ad esercitarla da +mozzo e percorrendola tutta, fino a diventare +Capitano di lungo corso.</p> + +<p>Nei suoi viaggi più volte gli era occorso di +entrare in relazione con patrioti italiani; nei +loro discorsi aleggiava già la fulgida figura di +Giuseppe Garibaldi. Si sentivano entusiasmati +dal racconto delle eroiche azioni da lui compiute +nell'America del Sud, ne apprendevano i +particolari con avidità e ne facevano prezioso +tesoro. Era tutta un'epopea che vedevano svolgersi +intorno all'eroe, e loro sembravano omeriche<span class="pagenum"><a name="Page_2" id="Page_2">[2]</a></span> +gesta quelle compiute in difesa della piccola +repubblica dell'Uraguay invasa dalle truppe +del terribile Rosas, e fra le altre, la campagna +del Paranà combattuta da Garibaldi con tre piccoli +legni, male armati, contro tutta la flotta +Argentina comandata dall'Ammiraglio Brown; e +particolarmente il combattimento di Nuova Cava +decantato quale uno dei più brillanti fatti navali. +La gloriosa giornata di Sant'Antonio al +Salto fu poi quella che illustrò il nome italiano +e rese celebre quello di Garibaldi; combattimento +di leoni che il Generale stesso descrisse così:</p> + +<p>"Nella mattina del 18 febbraio 1846 dalle +ore 8 alle 9 sortii dell'accampamento del Salto +alla testa di centonovanta legionari italiani divisi +in quattro piccole compagnie e circa duecento +cavalieri comandati dal Colonnello Baez +che da pochi giorni si era a noi riunito.</p> + +<p>"Costeggiando la sinistra dell'Uraguay un +pò prima delle 12 si arrivò alle alture del Tapevi, +fiancheggiato sempre dal nemico che fu +tenuto in soggezione dalle nostre catene di Cacciatori.</p> + +<p>"La fanteria prese posizione sotto tettoie di +paglia, che altro vantaggio non ci offrivano<span class="pagenum"><a name="Page_3" id="Page_3">[3]</a></span> +fuorchè di ripararci dai cocenti raggi del sole; +la cavalleria si spinse fino al Tapevi in esplorazione. +Una mezz'ora passò senza nessuna dimostrazione +ostile per parte del nemico; ma +questo da tempo covava un inganno e ci aveva +tratti nell'agguato, occultando accuratamente le +sue forze nei boschi del Tapevi, per trarci in +aperta campagna, cosa che non gli riuscì, causa +l'azione della nostra batteria. La nostra cavalleria, +attaccata da forze molto superiori, fu travolta +e messa in fuga, meno pochi che ci raggiunsero. +Io arringai con brevi parole i miei:—"I +nemici sono molti, ma per noi sono ancora +pochi—non è vero? Italiani! questo sarà +un giorno di gloria pel nostro paese; non fate +fuoco se non a bruciapelo.</p> + +<p>"Grandi masse di cavalleria si avanzano +su di noi, e per poco ci lusingammo di avere +a fare con la sola cavalleria; ma fummo ben +presto disingannati nel vedere scendere dalla +groppa dei cavalli i fanti, ed ordinarsi in numero +di oltre trecento: mille e più erano i cavalieri, +tutti sotto il comando del generale Servando +Gomez. Le nostre piccole compagnie furono +ordinate in battaglia sotto le tettoie per<span class="pagenum"><a name="Page_4" id="Page_4">[4]</a></span> +trarre profitto di una scarica generale e caricar +quindi alla baionetta; la cavalleria, ridotta in +pochi, si tenne pronta ad agire ove più occorreva. +La fanteria nemica ci assaliva di fronte; la cavalleria +ci prendeva ai fianchi ed alle spalle: +ma quando la fanteria fu a trenta passi da noi, +l'accogliemmo con una scarica così concorde ed +aggiustata, che s'arrestò di botto: e poichè anche +il suo comandante era caduto da cavallo +lo scompiglio del nemico crebbe a tal segno che +noi pensammo di trarne profitto immediatamente. +E ben n'era tempo, perchè anche la cavalleria +ci era sopra e pochi istanti di titubanza ci potevano +riuscir fatali. Con l'esempio e con la voce, +ci scagliammo all'attacco della fanteria impegnando +una lotta corpo a corpo che terminò +colla quasi distruzione del nemico. Anche la +nostra cavalleria ci giovò in quel frangente, +divergendo da noi parte delle truppe nemiche +e caricando forze dieci volte superiori, quando +già stavano per piombare su di noi.</p> + +<p>"Distrutta la fanteria restammo padroni del +campo; il nemico si ritirò a rispettosa distanza +atterrito dalla nostra difesa. Non abbandonò però +il pensiero di considerarci come cosa sua, e<span class="pagenum"><a name="Page_5" id="Page_5">[5]</a></span> +dispose tutta la sua cavalleria—metà della +quale era armata di carabine—all'intorno del +nostro campo, sicuro che la fame e la mancanza +di munizioni ci avrebbero costretti alla resa.</p> + +<p>"La nostra posizione era ben critica: scemati +di numero, feriti la maggior parte dei superstiti, +circondati da un nemico imponente e +minaccioso, la nostra energia era pressochè esaurita; +guai a noi se il nemico ci avesse attaccati +<ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'un altra'">un'altra</ins> volta in quel momento.</p> + +<p>"In attesa della notte si diede opera a sollevare +e curare i feriti.</p> + +<p>"Era tanto il terrore del nemico per l'eroismo +dei legionari, che i suoi capi non riuscirono +a condurlo ad un secondo attacco.</p> + +<p>"Infine venne la desiderata oscurità.</p> + +<p>"Ad un miglio circa dal luogo del combattimento +eravi il bosco che costeggia l'Uraguay, +porto di salvezza, che l'ignoranza del nemico +aveva lasciato aperto.</p> + +<p>"In gran silenzio si formò una piccola colonna—così +dice Garibaldi—i feriti atti a +camminare, furono posti nel mezzo, caricati sulle +spalle!... Ad un dato segnale si partì compatti, +a passo accelerato, decisi a tutto; si prese la<span class="pagenum"><a name="Page_6" id="Page_6">[6]</a></span> +direzione del bosco passando silenziosi avanti al +nemico, che stupefatto, del nostro ardire ci lasciò +libero il varco, e prima che si fosse riavuto o +fosse stato in grado di seguirci noi avevamo +raggiunto il bosco—porto tanto necessario e +desiderato.</p> + +<p>"Nessuno si sbandò—ubbidienti all'ordine, +tutti si gettarono a terra, distesi in una lunga +catena, in attesa del nemico che non si fece +attendere molto. Il suono delle sue trombe ci +avvisò del suo avvicinarsi, e poco stante comparvero +i suoi squadroni, che noi, silenziosi e +nascosti, attendemmo fino alla distanza di venti +passi per salutarli con una salva che li colpì +nel più fitto, e riuscì micidiale, tanto da metterli +in scompiglio e deciderli a dar volta a +briglia sciolta!</p> + +<p>"Soddisfatto il bisogno il più sentito, quello +della sete, riprendemmo la ritirata verso il +Salto. A poca distanza dal paese incontrammo +il bravo Anzani, tenente colonnello Comandante +la legione italiana, che ci era venuto incontro +per abbracciarci.</p> + +<p>"Gli abitanti del paese presero amorevole +cura dei nostri feriti. La nostra perdita ammontò<span class="pagenum"><a name="Page_7" id="Page_7">[7]</a></span> +a quarantatre morti—gli altri quasi tutti feriti; +ma le perdite del nemico furono assai gravi, +più di cinquecento fra morti e feriti, e fra i +morti diversi ufficiali superiori. Appena si seppe +che la Campagna era libera dal nemico, sortimmo +per raccogliere i corpi dei nostri fratelli per +dar loro onorata sepoltura sul terreno ove caddero +valorosamente, pugnando per tenere alto +ed onorato il nome italiano. Una alta Croce +colla modesta iscrizione:—<i>trentasette italiani +morti combattendo l'8 febbraio 1846</i>—indica +il luogo ove quei valorosi riposano per sempre"!</p> + +<p>A questa narrazione fatta da Garibaldi non +manca di aggiungere che l'ordine del giorno +col quale egli ringraziò i suoi legionari della +vittoria riportata, e il decreto, con cui la Repubblica +Orientale deliberava ai vincitori di +Sant'Antonio imperitura onoranza.</p> + +<p>Ecco i due documenti:</p> + +<blockquote><p style="text-indent:75%">Salto 10 febbraio 1846.</p> + +<p>Fratelli,</p></blockquote> + +<p>"Avanti ieri ebbe luogo nei Campi di Santo +Antonio, a una lega e mezzo da questa città, il +più terribile ed il più glorioso combattimento.<span class="pagenum"><a name="Page_8" id="Page_8">[8]</a></span> +Le quattro compagnie della nostra Legione, e +circa cinquanta uomini di cavalleria rifugiatisi +sotto la nostra protezione, non solo si sono sostenuti +contro mille e duecento uomini di Servando +Gomez, ma hanno sbaragliato interamente +la fanteria nemica che li assaltò in numero assai +superiore. Il fuoco cominciò a mezzogiorno +e durò fino a mezzanotte; non valsero al nemico +le ripetute cariche delle sue masse di cavalleria, +nè gli attacchi dei suoi fucilieri a piedi; +senz'altro riparo che una casupola in rovina +coperta di paglia, i legionari hanno respinto i +ripetuti assalti del più accanito dei nemici; io +e tutti gli ufficiali abbiamo fatto da soldati in +quel giorno. Anzani che era rimasto al Salto, +ed a cui il nemico aveva intimato la resa della +piazza, rispose colla miccia alle mani e il piè +sulla Santa Barbara della batteria, quantunque +lo avessero assicurato che noi tutti eravamo +caduti morti o prigionieri.</p> + +<p>"Abbiamo avuto trentasette morti e cinquantatre +feriti; tutti gli ufficiali sono feriti. +<i>Io non darei il mio nome di legionario italiano +per tutto il globo in oro</i>". Il vostro</p> + +<blockquote><p style="text-indent:60%"><i>G. Garibaldi.</i></p></blockquote><p><span class="pagenum"><a name="Page_9" id="Page_9">[9]</a></span></p> + +<p>Ed ecco il</p> + +<p class="p4 center">DECRETO</p> + +<p>"Desiderando il Governo dimostrare la gratitudine +della patria ai prodi che combatterono +con tanto eroismo nei campi di Sant'Antonio +il giorno 8 del corrente; consultato il Consiglio +di Stato, decreta:</p> + +<p>Art. 1. Il Generale Garibaldi, e tutti coloro +che lo accompagnarono in quella gloriosa +giornata, sono benemeriti della Repubblica.</p> + +<p>Art. 2. Nella bandiera della Legione Italiana +saranno iscritte a lettere d'oro, sulla parte superiore +del Vesuvio, queste parole. "Gesta +dell'8 febbraio del 1846, operate dalla Legione +Italiana agli ordini di Garibaldi".</p> + +<p>Art. 3. I nomi di quelli che combatterono +in quel giorno, dopo la separazione della cavalleria, +saranno iscritti in un quadro, il quale si +collocherà nella sala del Governo, rimpetto allo +Stemma Nazionale, incominciando la lista col +nome di quelli che morirono.</p> + +<p>Art. 4. Le famiglie di questi, che abbiano +diritto a una pensione, la goderanno doppia.</p> + +<p>Art. 5. Si decreta a coloro che si trovarono +in quel fatto, dopo di esserne stata separata la<span class="pagenum"><a name="Page_10" id="Page_10">[10]</a></span> +Cavalleria, uno scudo che porteranno nel braccio +sinistro con questa iscrizione circondata di +alloro: "Invincibili combatterono l'8 febbraio 1846".</p> + +<p>Art. 6. Fino a tanto che un altro corpo dell'Esercito +non s'illustri con un fatto d'arme simile +a questo, la Legione Italiana sarà in ogni +parata alla diritta della nostra fanteria.</p> + +<p>Art. 7. Il presente decreto si consegnerà in +copia autentica alla Legione Italiana, e si ripeterà +nell'ordine generale tutti gli anniversari +di questo combattimento.</p> + +<p>Art. 8. Il Ministro della Guerra resta incaricato +della esecuzione e della parte regolamentare +di questo decreto che sarà presentato alla +Assemblea de' Notabili: si pubblicherà e inserirà +nel R. U.</p> + +<p>"Suarez—Jose de Beia—Santiago—Vasquez +Francisco-J. Mugnoz".</p> + +<p>Garibaldi restò ancora alcuni mesi al Salto +di Sant'Antonio, continuando a battagliare colla +flottiglia e colla Legione, fino a che il Governo +stesso lo chiamò a Montevideo. Sul cominciare +di settembre il Generale Pacheco che aveva +immensa affezione e stima di Garibaldi gli offrì +il comando della Piazza.<span class="pagenum"><a name="Page_11" id="Page_11">[11]</a></span></p> + +<p>Per ubbidienza Garibaldi accettò l'arduo incarico—ma +ben presto grandi e piccole gelosie, +pregiudizi locali, permalosità spagnole, scoppiarono +contro di lui e lo fecero accorto che +era meglio deporre l'ufficio.</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>Saputosi a Montevideo la notizia dell'assunzione +al trono pontificale di Pio IX e delle sue +idee riformatrici, nonchè delle apparenti sue +intenzioni di promuovere guerra contro l'Austria, +a Garibaldi ed ai suoi legionari sembrò giunta +l'ora di combattere per la redenzione della loro +terra natale, e senza indugio, in nome suo e dei +suoi compagni d'arme, scrisse al Nunzio papale +a Montevideo, offrendo i suoi servigi nella guerra +contro lo straniero.</p> + +<p>Contemporaneamente scriveva al suo amico +Paolo Antonini di Genova, concludendo così:</p> + +<p>"Io pure, con gli amici penso venire in +Italia ad offrire i deboli servigi nostri, o al +Pontefice o al Granduca di Toscana. Indi avrò +il bene di abbracciarvi. Qui si aspettano notizie +d'Europa. Amate il vostro"</p> + +<blockquote><p style="text-indent:60%"><i>G. Garibaldi</i></p></blockquote> + +<p>Montevideo 27 dicembre 1847.<span class="pagenum"><a name="Page_12" id="Page_12">[12]</a></span></p> + + + +<hr style="width: 65%;" /> +<h2><a name="CAPITOLO_II" id="CAPITOLO_II"></a>CAPITOLO II</h2> + +<h3><b>1847-48 Insurrezione della Sicilia<br /> +Messina-Palermo-Catania-Calabrie.</b></h3> + + +<p>Come la più oppressa tra le regioni italiane, +la Sicilia fu la prima a tentare di scuotere il +giogo che le gravava sul collo appena si ebbe +sentore delle idee liberali di Pio IX. Primissima +Messina, il 1<sup>o</sup> settembre del 1847. Molti parteciparono +alla congiura, pochi, per fatali equivoci, +presero parte all'azione; gli ufficiali borbonici +che dovevano essere tutti colti all'improvviso +all'Hôtel Vittoria, dove erano uniti per festeggiare +una promozione, non si sa come, vennero +prevenuti; corrono alle caserme ed alla Cittadella +e ne escono alla testa di forti battaglioni. +Gli insorti non s'intimidiscono; affrontano le +truppe vendendo cara la loro vita; ma alla fine +il numero la vince sul valore e l'insurrezione +è domata. Il generale Landi pubblica un bando +contro i principali cospiratori promettendo lauti +premi a chi li consegni.</p> + +<p>Tutta la città conosceva i capi dell'insurrezione, +ma non vi fu uno che li denunziasse; +e, più meraviglioso ancora, che taluni dei perseguitati<span class="pagenum"><a name="Page_13" id="Page_13">[13]</a></span> +trovarono rifugio in case di gente poverissima +per la quale il premio promesso dal +Lanza sarebbe stata una vera ricchezza. Tutti +i compromessi trovarono modo d'imbarcarsi; +ma nei messinesi restò accresciuto l'odio contro +le truppe borboniche, e doveva presto venir il +giorno che la patriottica città avrebbe presa la +sua rivincita.</p> + +<p>A dare la nuova iniziativa spettava alla capitale +della Sicilia, all'eroica Palermo e questa +non tardò ad affermarlo in modo veramente +straordinario.</p> + +<p>Maggiore eroismo di un popolo non si sarebbe +potuto dare. Certo fu esempio unico nella +storia.</p> + +<p>Questo fu la sfida poderosa, quasi pazza, in +cartello a giorno determinato che i palermitani +stanchi di domandare lenimento alle profonde +piaghe comuni, lanciavano alle autorità costituite +del tirannico governo borbonico. Il 22 gennaio +1848, giorno natalizio di Ferdinando II Re +delle due Sicilie, era fissato per la rivoluzione.</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>L'ansia dei giorni che di poco precedettero +quello stabilito fu grande.<span class="pagenum"><a name="Page_14" id="Page_14">[14]</a></span></p> + +<p>Spuntava l'alba del 12. Forti pattuglie di +cavalleria in attitudine di guerra percorrevano +le vie della città e i sobborghi. Buon nerbo di +fanteria e di birri stavano schierati in piazza +Vigliena. Le truppe erano consegnate ne' quartieri, +al palazzo Reale, al Castello. Era appena +giorno e le vie brulicavano di gente inerme +di ogni classe come nei giorni di festa. Le finestre, +i balconi di tutte le case zeppe d'uomini, di +donne, di fanciulli, tutti aspettanti qualche cosa +che ignoravano ma che presentivano dovesse +accadere. Finalmente alla Madonna del Cassero +si presenta un uomo armato di fucile, visto di +essere il solo armato, grida al tradimento e fa +fuoco in aria. Al colpo si risponde con applausi +rumorosi dalle finestre, dalle vie; ed ecco altri +due cittadini armati salutati al loro arrivo +da frenetici applausi. Alla piazza della Fieravecchia +una ventina di persone, quali armati +di fucile e quali d'arma bianca con nastro tricolore +sul petto, stanno aspettando che altri +vengano a far massa; fu un'ora tremenda di +aspettativa e di dubbio, ma altri valorosi sopraggiungono, +si forma una colonna, questa si +muove per altre strade e fa nuove reclute.<span class="pagenum"><a name="Page_15" id="Page_15">[15]</a></span> +Passa per l'Albergaria e la colonna s'ingrossa +d'armati, pronti a dare la vita combattendo. La +truppa ed i birri di piazza Vigliena, non molestati +e non molestanti, si ritirano verso il palazzo +Reale ed il popolo li acclama.</p> + +<p>Un corpo di circa cinquanta soldati a cavallo +con alla testa il figlio del generale Vial +entrava nella strada nuova per sciogliere l'attruppamento; +il popolo gridava <i>Viva la truppa</i>! +ma i soldati all'ordine dell'ufficiale che li comandava +misero mano alle sciabole; dal popolo +allora partirono alcuni colpi di fucile e +questi bastarono per mettere in fuga ufficiali e +cavalieri. Il dado ormai era tratto e la rivoluzione +prese animo e si fè gigante per l'inasprimento +della popolazione svegliata dal rombo +delle artiglierie. Si festeggiava il natalizio del +re con la strage che palle e mitraglia facevano +del popolo; e da parte del popolo coi rintocchi +delle campane suonanti a stormo.</p> + +<p>Il giorno 13 le squadre cittadine cresciute +di numero e di coraggio assalivano da più parti +il palazzo delle Finanze difeso da forte presidio +di soldati; il combattimento fu ostinato e non +cessò che la sera; il popolo mancava di artiglieria<span class="pagenum"><a name="Page_16" id="Page_16">[16]</a></span> +e non poteva tentare un assalto con fucili +od armi corte perchè per forzare i cancelli +bisognava esporsi alla mitraglia dell'artiglieria +di Porta Nuova che infilava il "Cassero"; durante +il lungo combattimento contro le Finanze +non si cessò mai dal Castello di lanciare bombe +che danneggiavano le case, i conventi, le chiese; +si sperava che il terrore avrebbe consigliata +la sottomissione, ma l'effetto fu totalmente contrario. +Pacifici cittadini, anche i più timidi, vistisi +minacciati negli averi e nella vita scelsero +di morire con le armi in pugno in difesa del +patrio focolare e si unirono al popolo; si chiedeva +armi da ogni parte.</p> + +<p>Per provvedere ai più urgenti bisogni si +riunivano molti dei più notabili cittadini nel +palazzo Municipale e si formarono comitati diversi +in appoggio del Comitato della Fieravecchia +centro delle disposizioni di guerra, e siccome +le imprese generose svegliano la simpatia +dei cuori umani, un inglese, che per modestia +volle non fosse pubblicato il suo nome, mise a +disposizione del Comitato armi e munizioni da +guerra a quanti dei cittadini ne avessero fatta +richiesta.<span class="pagenum"><a name="Page_17" id="Page_17">[17]</a></span></p> + +<p>I combattimenti continuavano da parte dei +cittadini; la distruzione col bombardamento da +parte delle truppe che fra l'altro incendiavano +il Monte di S. Rosalia e nell'incendio venivano +consumati i miseri cenci della parte più povera +del popolo e il popolo inferocito, nonostante +la difesa delle truppe, s'impossessava del +quartiere militare di Santa Cita; altra vittoria +sanguinosa riportava sulle truppe che occupavano +il podere del principe di Villafranca di +fronte a porta Macqueda.</p> + +<p>Nel giorno 24 i cittadini assalivano furiosamente +il Noviziato guardato da molta forza e +se ne rendevano padroni. Le truppe erano +scosse già; alcuni militi eransi affratellati al +popolo accolti con amorevolezza; il palazzo Reale +nel giorno 26 cadeva in mano dei cittadini e +nelle ore pomeridiane questi prendevano possesso +anche del palazzo delle Finanze.</p> + +<p>I regi cacciati da tutte le loro posizioni si +riunirono al Molo; i generali De Maio e Vial +s'imbarcano per Napoli; al comando delle truppe +rimase il Desauget.</p> + +<p>I cittadini si aspettavano un sanguinoso combattimento +al Molo, ma il Desauget sceglie di<span class="pagenum"><a name="Page_18" id="Page_18">[18]</a></span> +ritirarsi, costeggiando la catena dei Monti che +cingono da Levante a Settentrione Palermo.</p> + +<p>Non restava ai cittadini che di espugnare il +forte di Castellamare; e a questa impresa si +accinsero animosi.</p> + +<p>Furono piantate, mascherandole, le più grosse +artiglierie e mortai caduti in mano del popolo +nel fabbricato della Carità che guarda il Castello +dal lato della Cala. Il forte sotto il fanale del +molo fu destinato a tenere occupato il Gross +comandante del Castello dal lato opposto; altri +pezzi dovevano ribattere il fuoco della batteria +principale e questi furono piazzati fra le case +che circondano la Cala di porta Felice a Piedigrotta; +doveva essere un feroce bombardamento +e della battaglia dovevano essere spettatori un +Vascello di linea inglese ed altro Vapore, nonchè +molte navi mercantili di diverse bandiere che +abbandonato il molo eransi schierate in linea +nella rada. E il fuoco incominciò da ambo le +parti; per quasi tre ore tremarono le case della +città al rimbombo delle grosse artiglierie e di +mortai. Ad un tratto il fuoco cessava su tutti +i punti. Per mediazione del Comandante del +Vascello inglese si trattò della resa ad onorevoli<span class="pagenum"><a name="Page_19" id="Page_19">[19]</a></span> +condizioni. Nella notte il Comandante Gross +con tutta la guarnigione di circa mille soldati +con armi e bagaglio s'imbarcava per Napoli.</p> + +<p>Il giorno 5 febbraio Palermo libera, dalle +armi borboniche, solennizzava alla Chiesa Madre, +con l'inno ambrosiano, la sua vittoria.</p> + +<p>Fu questa la fine dei 24 giorni di rivoluzione +palermitana, meravigliosa per l'audacia di chi +la indisse, pel valore sommo del popolo che la +sostenne, per la generosità di soccorsi avuti e +pel favore unanime dell'Isola tutta; deplorevole +per le truppe regie, vittime delle insolenze e +delle viltà dei capi, nonchè del giusto risentimento +di un popolo da assai tempo calpestato +ed oppresso.</p> + +<p>Il Comitato Generale ottenuta la meravigliosa +vittoria col concorso e il sagrifizio di tutta la +cittadinanza, sentì la necessità, sino alla convocazione +del Parlamento, di costituire un governo +provvisorio e con un proclama divideva le incombenze +governative e nominava i cittadini +che doveano esercitarle come appresso:</p> + +<p>Presidente del Comitato generale sig. Ruggero +Settimo, Segretario generale sig. Mariano +Stabile.<span class="pagenum"><a name="Page_20" id="Page_20">[20]</a></span></p> + +<p>1<sup>o</sup> Comitato—Guerra e Marina—presidente +il principe di Pantellaria, Vice presidente +il barone Pietro Riso, Segretario sig. Francesco +Crispi.</p> + +<p>2<sup>o</sup> Comitato—Finanze—presidente il Marchese +di Torrearsa, vice presidente il conte Sommatino, +Segretario sig. Francesco Anca.</p> + +<p>3<sup>o</sup> Comitato—giustizia, culto, sicurezza pubblica +interna—Presidente sig. Pasquale Calvi, +vice presidente il sac. Gregorio Ugdulena, Segretario +sig. Vincenzo Errante.</p> + +<p>4<sup>o</sup> Comitato, Amministrazione civile, istruzione +pubblica e commercio, presidente il principe +di Scordia, vice presidente il barone Casimiro +Pisani, segretario il cav. Vito Beltrami.</p> + +<p>Componenti dei quattro Comitati. Guerra e +Marina, i signori barone Andrea Bivona, Rosario +Bagnasco, Pasquale Bruno, Ignazio Calona, +Salvatore Castiglia, Giambattista Cianciolo, Emanuele +Caruso, Damiano Lo Cascio, Giacinto Carini, +Sebastiano Corteggiani, Ascanio Enea, Enrico +Fardella, principe Grammonte, cav. Antonio Jacono, +Giuseppe La Masa, Giacomo Longo, Domenico +Minelli, Pasquale Miloro, Filippo Napoli, Faija +Giovanni, Naselli Flores, Giuseppe Oddo, Andrea<span class="pagenum"><a name="Page_21" id="Page_21">[21]</a></span> +Ondes Reggio, Agatino Ondes Reggio, Vincenzo +Orsini Giordano, Salvatore Porcelli, Rosolino +Pilo Giaemi, Mario Palizzolo, principe Ottavio +Ramacca, Tommaso Santoro, Francesco +Vergara, Guglielmo Velasco.</p> + +<p>Finanze—i signori conte Aceto, duca Monteleone, +duca Serradifalco, Francesco Stabile, +Giovanni Villa Riso, Benedetto Venturelli, Francesco +Trigona, Paternostro Francesco.</p> + +<p>Giustizia, culto e sicurezza interna—i signori +Vincenzo Caccioppo, Giovanni del Castillo Sant'Onofrio, +Angelo Marocco, march. Ignazio Pilo, +Paolo Paternò, Francesco Ugdolena.</p> + +<p>Amministrazione civile, istruzione pubblica +e commercio—i signori Salesio Balsano, Francesco +Burgio, Villafiorita, duca Gualtieri, conte +Manzone, Paternò di Sessa, Federico Napoli, +march. Spedalotto, Luigi Scalia, duca della Verdura.</p> + +<p>La Città di Catania non degenera figlia della +Sicilia, appena ebbe novella della gloriosa rivoluzione +della magnanima Palermo corse alle armi +al grido di Viva Palermo—Viva la Sicilia. +Il popolo espugnò valorosamente tutti i posti +occupati dalle truppe compreso il forte S. Agata.<span class="pagenum"><a name="Page_22" id="Page_22">[22]</a></span> +L'entusiasmo, il coraggio e la magnanimità dei +cittadini risparmiò la vita ai miserabili mercenari +che ardirono tirare sulla città e con le +grida della vittoria e del perdono confuse quelle +genti col rimorso di essersi battuti per la causa +nefasta della tirannide.</p> + +<p>Alla voce di Palermo e di Catania tutti i +paesi della Sicilia risposero secondando il movimento +rivoluzionario armando numerose bande +pronte a combattere per la difesa della patria.</p> + +<p>Ed ora toccava a Messina.</p> + +<p>Ecco quel che scrivevano i delegati del Comitato +di Messina a Ruggero Settimo presidente +del Comitato Generale di Palermo.</p> + +<p>"Sia gloria ai prodi che combattono per la +Sicilia.</p> + +<p>"Messina attende lo avviso da Palermo. +Se deve perire morrà; ma con le armi alla mano +e con il voto dell'indipendenza nel cuore.</p> + +<p>"Sappiate intanto che la guarnigione è forte +di 4000 soldati—300 cannoni sono pronti a +vomitare l'esterminio sulla città. Ma Messina +sprezza il pericolo—ne facciano fede la brillante +pugna del 1<sup>o</sup> settembre e la imponente +dimostrazione del 6 gennaio. Messina quantunque<span class="pagenum"><a name="Page_23" id="Page_23">[23]</a></span> +si mostri disarmata è col fatto in rivoluzione—il +suo aspetto è minaccioso, imponente; +però Messina come al tempo dei Vespri desidera +di gareggiare con Palermo solo nella virtù. +Se per la causa comune vuolsi il sacrificio di +lei essa è pronta a patirlo e ardimentosa si +getterà nella voragine. Quantunque i prodi del +settembre siano profughi, altri figli ella ha pronti +al cimento; quantunque fu disarmata pugnerà +con le mani. Se l'attuale stato minaccioso della +città, i fatti già consumati, e la diversione dei +4,000 soldati bastano per aiuto alla causa comune, +essa starà pronta e minacciosa; se altro +vuolsi da lei, si dica. Messina è città "Siciliana" +e solamente "Siciliana". Viva Palermo è il +grido del popolo. Dite e sarà fatto il voler vostro. +Indipendenza e libertà è il solo voto di +Messina".</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>Ma il contegno ardimentoso, provocante del +popolo messinese non piaceva ai regi. Comandava +in Messina il generale Nunziante, che un +giorno, credendo d'intimorire la popolazione, volle +far mostra di tutte le truppe che aveva al suo<span class="pagenum"><a name="Page_24" id="Page_24">[24]</a></span> +comando stendendole lungo la via Ferdinando. +Un abatino si staccò dal popolo che s'era addensato +tanto da impedire i movimenti dei soldati, +s'avvicinò al generale e gli disse: "Sono queste +tutte le vostre truppe? Non ci toccherà neppure +un boccone a testa". Al generale che aveva +voluto scendere in piazza non restava che caricare +la folla e rompere l'assembramento per +tenere alto il prestigio militare, invece ordinava +di rientrare nei quartieri, il che si fece fra gli +urli e i fischi della popolazione. L'abatino era +Felice Perciabosco che fu patriota e dei dimenticati.</p> + +<p>Da quel momento non ebbero più tregua le +provocazioni, le risse fra popolo e truppe borboniche +e la sommossa divenne generale. Il +bombardamento della città non faceva che inasprire +gli animi dei cittadini, i quali, armatisi con +armi fornite dai bastimenti, che erano nel porto +e con altre mandate da Palermo, si divisero in +tre schiere sotto il comando di Antonio Pracomi, +di Paolo Restuccia, e di Domenico Landi, +decisi di vincere o di morire e senz'altro si diè +mano ai più arditi assalti.</p> + +<p>Il 22 febbraio il forte Real Basso, Porta Saracena, +Santa Chiara, i bastioni di Don Blasco,<span class="pagenum"><a name="Page_25" id="Page_25">[25]</a></span> +le barricate di Porto Franco, e l'Arsenale cadevano +in mano delle forze cittadine. Aiutati +dall'ardire eroico dei bravi cannonieri palermitani +il valoroso popolo messinese si avventava +furioso all'attacco. Non valse ad arrestarlo il +fuoco micidiale del forte S. Salvatore e della +Cittadella, traenti bombe e mitraglia contro gli +assalitori; tutti questi luoghi difesi dalle truppe +borboniche dovettero cedere all'imponenza del +furore cittadino, mentre i nemici della patria, +atterriti e sbaragliati, correvano a gambe levate +a cercare rifugio nella Cittadella, unico punto +ormai di loro salvezza. Da per tutto il popolo +vittorioso inalberava la bandiera a tre colori. In +questi eroici fatti si distinsero assai Longo, Porcella +e Scalia.</p> + +<p>Diedero esempio di patriottismo altri bravi +messinesi e fra altri l'infaticabile Salvatore +Bensaia; espugnato il forte Real Basso, si slanciava +in altre parti dove ardeva la pugna acclamato +dal popolo, quando il figlio suo Giuseppe, +salito sull'espugnato baluardo per piantarvi +il tricolore vessillo, veniva colpito a morte.—Portata +la notizia al padre, al primo annunzio +ne rimase tramortito—ma riavutosi gagliardamente<span class="pagenum"><a name="Page_26" id="Page_26">[26]</a></span> +gridò al popolo: "Cittadini mio figlio +è morto gloriosamente per la salute della +patria, io non debbo piangere la sua morte": +al cittadino Valadi portarono la notizia che i +suoi figli erano feriti all'attacco del forte di porta +reale: l'infausto annunzio non sgomentò il patriota: +preso il fucile disse: "vado io a rimpiazzare +i miei figli". Giulio Colondre, ginevrino, +che si unì nel combattere al popolo messinese, +riportava grave ferita ad un braccio che +ferro chirurgo dovette amputare—ai cittadini +accorsi a confortarlo, con tutta serenità diceva: +"Signori di questo mio braccio io fo dono alla +Città di Messina". Moriva Tommaso Arena e +rimaneva ferito anche Nicola Bensaia.</p> + +<p>Ai soldati borbonici ridotti nella cittadella non +restava altro sfogo che di lanciare ogni giorno +delle bombe sulla città, ma i cittadini ne avevano +fatta ormai l'abitudine, tanto che accudivano +ai loro affari senza punto badarvi.</p> + +<p>Il 24 aprile una fregata a vapore napoletana +portava a Messina, incaricati di trattare +l'armistizio, i commissari Plutino e Lo Presti, +calabresi; il Comitato Messinese incaricava per +suoi rappresentanti i cittadini Piraino, Ribotti<span class="pagenum"><a name="Page_27" id="Page_27">[27]</a></span> +e Natoli, ai quali, prima di altre trattative, era +dato il mandato dello sgombro della Cittadella.</p> + +<p>Così la Sicilia, che aveva dichiarato decaduto +il Re delle due Sicilie, era liberata da tutte le +truppe borboniche.</p> + +<p>A Palermo veniva istituita la Guardia Nazionale +affidandone l'incarico al Comandante +generale Barone Riso.</p> + +<p class="p4 center"><i>Collaboratori</i></p> + +<p>Duca di Monteleone, Marchese Casimiro Drago, +Leopoldo Pizzuto, Conte Lucio Tasca, Cav. +Luigi Gravina, Andrea Mangeruva—Tommaso +Abbate <i>Segr</i>.</p> + +<p>La rivoluzione della Sicilia del 1848 sarà +ricordata come uno dei più meravigliosi fatti +storici. Il prodigio operato da Palermo gli ha +guadagnato il rispetto e l'ammirazione generale.</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>Le notizie delle Calabrie erano da per tutto +favorevoli al movimento insurrezionale.</p> + +<p>A Cosenza, centro delle operazioni, nido di +uomini generosi, il cui suolo, santificato più +volte dal sangue di tanti martiri ed ove rosseggia +tuttora di quello dei fratelli Bandiera e<span class="pagenum"><a name="Page_28" id="Page_28">[28]</a></span> +compagni, tutte le cure erano rivolte ad un +unico scopo, distruzione della tirannia. A Nicastro +come in altri punti della Calabria si riunivano +uomini armati per dare la caccia ai +borbonici, correre serrati a Reggio al grido di viva +la libertà.</p> + +<p>Nelle provincie di Catanzaro, di Abruzzo, di +Salerno, di Lecce, di Campobasso e di Avellino, +si apprestavano armi ed armati. Che più? Napoli +insorgeva massacrando Svizzeri e spie borboniche.</p> + +<p>L'ora della libertà pareva suonata da un +punto all'altro d'Italia! Sventuratamente non +fu di lunga durata; mancò un'unica direzione e +la concordia.</p> + +<p>Dal Ministero di Guerra e Marina veniva +emanato il seguente ordine del giorno:</p> + +<p>Gloria e lode ai nostri fratelli di Calabria. +Un avviso telegrafico giunto ieri da Messina +alle ore 23-1/2 così avvisa:</p> + +<p>Dal piano della Corona ci viene con espresso +avvisata la disfatta delle truppe borboniche per +parte dei naturali di Catanzaro e la morte del +Nunziante; l'azione ebbe luogo presso il fiume +Angitola nel giorno di ieri.<span class="pagenum"><a name="Page_29" id="Page_29">[29]</a></span></p> + +<p>Ci consola, o Cittadini, vedere eseguita con +tanta giustizia l'ira del Cielo.</p> + +<p>Attendiamoci di sentire altre vittorie, acciò +si giungesse al santo scopo di liberare gli afflitti +fratelli del Continente dal duro giogo d'un +barbaro.</p> + +<p>Palermo, 30 giugno 1848.</p> + +<p>Il Maresciallo di Campo, Ministro della Guerra</p> + +<p class="p4 center"><i>Giuseppe Paternò</i></p> + + + +<hr style="width: 65%;" /> +<h2><a name="CAPITOLO_III" id="CAPITOLO_III"></a>CAPITOLO III.</h2> + +<h3><b>Garibaldi s'imbarca coi suoi legionari per l'Italia.</b></h3> + + +<p>Si era alla fine del 1847 e ogni bastimento +che approdava alla Plata, portava dal vecchio +continente l'annunzio di avvenimenti importanti.</p> + +<p>Un nuovo Pontefice benediva l'Italia, perdonava +ai ribelli, accoglieva i proscritti, e poneva +sotto la tutela della Croce la causa dei popoli. +Queste notizie entusiasmavano i legionari e la +partenza per l'Italia era nella mente di Garibaldi +ormai risoluta. L'annunzio della sollevazione +di Palermo e di Messina venne a precipitarla; +la lotta era già incominciata; in Italia<span class="pagenum"><a name="Page_30" id="Page_30">[30]</a></span> +si combatteva e si moriva per la libertà; il posto +suo e della legione era indicato.</p> + +<p>Una pubblica sottoscrizione venne aperta fra +gli italiani in favore della spedizione comandata +da Garibaldi. Un brigantino era stato noleggiato +e si stava apprestando per la partenza. Invano +il Governo di Montevideo, conscio della perdita +che stava per fare, tentava trattenere con preghiere, +con lusinghe Garibaldi ormai impaziente; +invano gli stranieri stessi che vedevano nel generale +una delle più sicure garanzie dello Stato +e dei loro interessi, si associavano al Governo +nel sforzarlo a ritardarne quanto più poteva +la partenza; ma Garibaldi non si sentiva più +padrone della sua volontà, e le insistenze e gli +indugi lo inasprivano e lo si sentiva pieno di +amarezza dire "duolmi che arriveremo gli ultimi +e quando tutto sarà finito".</p> + +<p>Però egli stesso capiva che per ottenere la +riuscita della impresa era necessario precisarne +la meta, avvertire gli amici e prepararle in +Italia il terreno.</p> + +<p>Poco dopo la giornata del Salto era sbarcato +a Montevideo e si era arruolato nella legione +Giacomo Medici. Era un giovane bello di forme,<span class="pagenum"><a name="Page_31" id="Page_31">[31]</a></span> +intrepido di cuore, affabile di modi; e Garibaldi, +intuendo nel Medici un valoroso che avrebbe +immortalato il suo nome, l'ebbe subito assai caro +e ripose in lui tutta la sua fiducia. Garibaldi +pensò subito di mandarlo in Italia quale foriero +e preparatore della divisata spedizione e lo muniva +delle seguenti</p> + +<p class="p4 center">ISTRUZIONI</p> + +<p>"Terrai presente che scopo nostro è di recarci +in patria non per contrariare l'andamento +attuale delle cose, e i Governi che v'acconsentano; +ma per accomunarci ai buoni, e d'accordo con +essi andare innanzi pel meglio del paese; ma +che noi preferiremmo lanciarci ove una via ci +fosse aperta ad agire contro il tedesco, contro +cui devono essere rivolte senza tregua le ire di +tutti; e tanto più lo vorremmo, perchè la gente +che ci accompagna è mossa da questo ardentissimo +desiderio: perchè questo avvenga ti recherai:</p> + +<p>"1. A consultare Mazzini intorno ai passi +da farsi onde preparare le cose nel senso suindicato; +quindi t'affretterai per alla volta di +Genova, Firenze e Bologna, a meno che con +Mazzini non risolviate altrimenti.<span class="pagenum"><a name="Page_32" id="Page_32">[32]</a></span></p> + +<p>"2. Dagli amici ti procurerai commendatizie +per tutti quei punti che crederai utile di visitare, +affine di dar moto a preparare gli uomini, +e combinare elementi di cooperazione.</p> + +<p>"3. Scorsi quei paesi, ti ridurrai a Livorno +come luogo più acconcio a sapere di noi.</p> + +<p>"4. Una delle cose che dovrai tenere in +vista, si è quella di indurre gli amici a tener +pronti quei mezzi indispensabili a provvedere +il bisognevole almeno pei primi giorni, affine +di non correre il rischio di perdere il frutto di +tante fatiche e dei sagrifici fatti con tanta generosità +dai nostri compatriotti di Montevideo.</p> + +<p>"5. I venti, ed altre cause, potrebbero <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'ebbligarci'">obbligarci</ins> +a toccare Gibilterra. Se Mazzini ha +ivi persona fidata le diriga lettere per me, informandomi +della marcia delle cose e sul da +farsi—e potrà, appena tu arrivi, cominciare a +scrivere. La persona che incaricasse dovrebbe +stare sempre all'erta, affine di farmi pervenire +ogni cosa a bordo e subito. Dal nome del bastimento +chè quello di "Speranza" con bandiera +orientale, sarebbe al momento avvertito +del nostro arrivo—e perchè ne fosse più sicuro +e potesse riconoscerlo facilmente, alzeressimo<span class="pagenum"><a name="Page_33" id="Page_33">[33]</a></span> +all'albero di prora una bandiera bianca +attraversata orizzontalmente per quanto è lunga +e nel bel mezzo, da una striscia <i>nera</i>.</p> + +<p>"Di quanto scrivesse a noi potrebbe darti +avviso se ciò potesse farci mutare di direzione".</p> + +<p>Montevideo, 20 febbraio 1848.</p> + +<p style="text-indent:60%"><i>G. Garibaldi</i></p> + +<p>"Le lettere che io ti scriverò a Livorno +saranno dirette al nome di M. James Gross—nella +soprascritta—sig. Giacomo Medici".</p> + +<p>Il Medici infatti dopo tre giorni s'imbarcava +per la sua missione; e il 15 aprile 1848 Garibaldi +medesimo, accompagnato da ottantacinque +de' suoi legionari, fra cui l'Anzani, ammalato, +il Sacchi, ferito, Ramorino, Montaldi, Marocchetti, +Grafigna, Peralta, Rodi, Cucelli e il suo +moro Aghiar, soccorso dallo stesso Governo Orientale +di armi, munizioni, col brigantino "La +Speranza" salpò da Montevideo per la terra +Italiana.<span class="pagenum"><a name="Page_34" id="Page_34">[34]</a></span></p> + + + +<hr style="width: 65%;" /> +<h2><a name="CAPITOLO_IV" id="CAPITOLO_IV"></a>CAPITOLO IV.</h2> + +<h3><b>Venezia si erige a repubblica.<br /> +Milano e le cinque giornate.</b></h3> + + +<p>L'annunzio d'una sollevazione degli studenti +viennesi propagatosi alla metà di marzo, spinse +il popolo veneziano alla presa delle armi per +la cacciata dello straniero. Si combattè nella +città della laguna per cinque giorni e il popolo +veneziano, rimasto vittorioso, liberava Manin e +Tommaseo e si erigeva in repubblica.</p> + +<p>Il 18 marzo Milano iniziava colle barricate +le memorande cinque giornate. Mentre gli Austriaci +avevano fatto del Broletto la loro cittadella +e luogo di macello; mentre dal Castello si +prendeva di mira l'italiano che giungeva a tiro—al +suono delle campane a stormo il popolo +impegnava la lotta sotto la direzione di un Comitato +di salute, del quale facevano parte Carlo +Cattaneo e Enrico Cernuschi.</p> + +<p>Non sgomentavano i Milanesi il rombo assordante +del cannone, al quale rispondevano +coi rintocchi delle campane; e la strage che +facevano le truppe imperiali, spronava alla lotta,<span class="pagenum"><a name="Page_35" id="Page_35">[35]</a></span> +alla vendetta gli eroici insorti per la patria +libertà.</p> + +<p>E la lotta fu aspra, violenta, combattuta +corpo a corpo. I cittadini si scontravano con le +pattuglie, che numerose stavano appostate in +ogni via della città, le affrontavano con ardimento; +uccidevano od erano uccisi, mentre dalle +finestre delle case, dai tetti pioveva pioggia +micidiale di tegole e di sassi—e di quartiere +in quartiere si scacciavano le truppe con valore +senza pari.</p> + +<p>Il 23 marzo fu giorno di vittoria e di giubilo +per la città di Milano. Assaliti da ogni +parte, gli Austriaci cacciati dal popolo che non +dava loro tregua, al Radetzky non restò che di +ordinare la ritirata.</p> + +<p>L'eco delle cinque giornate risuonò per tutta +Italia commuovendo le popolazioni ed incitandole +alla riscossa.<span class="pagenum"><a name="Page_36" id="Page_36">[36]</a></span></p> + + + +<hr style="width: 65%;" /> +<h2><a name="CAPITOLO_V" id="CAPITOLO_V"></a>CAPITOLO V.</h2> + +<h3><b>Carlo Alberto bandisce la guerra all'Austria.</b></h3> + + +<p>Il 23 di marzo 1848 il Re Carlo Alberto bandiva +la guerra all'Austria, ed il 27 dello stesso +mese si metteva alla testa delle sue truppe con +a Capo di Stato Maggiore il generale Salasco. +L'esercito piemontese, forte di circa 60 mila uomini, +era diviso in due corpi d'armata, il primo +era comandato dal generale Eusebio Bava; il +secondo dal generale Ettore De Sonnaz; a capo +dell'artiglieria era il Duca di Genova, e d'una +terza Colonna era comandante il principe ereditario +Vittorio Emanuele.</p> + +<p>Le altre forze che concorsero alla guerra in +Lombardia erano 5000 Toscani, 3000 Parmensi +e Modenesi, 15000 dello Stato Pontificio, 4000 +volontari Lombardi. Le truppe Napolitane comandate +dal generale Pepe erano entrate in +Venezia. Le forze Austriache erano di 80 mila +uomini suscettibili di rinforzi.</p> + +<p>Il giorno 6 di aprile le truppe Sarde ebbero +cogli Austriaci un forte scontro al ponte di<span class="pagenum"><a name="Page_37" id="Page_37">[37]</a></span> +Goito ed a Monzambano ove i bersaglieri comandati +dal Colonnello Lamarmora, il battaglione +Real Navi e i cannonieri si copersero di +gloria.</p> + +<p>Il giorno 13 s'investiva Peschiera con vivissimo +cannoneggiamento.</p> + +<p>Il 24 le truppe Toscane prendevano posizione +a Montanara ed a Curtatone alla destra dell'armata +Piemontese.</p> + +<p>Nello stesso giorno la colonna mobile dei +Modenesi comandata dal Maggiore Fontana fu +attaccata da un Corpo Austriaco sulla strada di +Mantova ad un miglio da Governolo. Il combattimento +sostenuto dai nostri con valore durò +circa tre ore e terminò con la ritirata degli Austriaci. +In appresso quasi ogni giorno si ebbero +scaramuccie nelle prossimità di Mantova dagli +avamposti Piemontesi, e da quelli Toscani e +Modenesi, fin che si arrivò al 13 maggio, nel +qual giorno verso le due pomeridiane 5000 Austriaci +attaccarono le posizioni di Curtatone e +Montanara tenute dai Toscani; l'attacco fu sostenuto +con vigore per oltre tre ore e i Tedeschi +furono respinti con forti perdite sotto le mura +di Mantova.<span class="pagenum"><a name="Page_38" id="Page_38">[38]</a></span></p> +<hr style="width: 20%;" /> +<p>I reduci dall'America non conoscevano gli +avvenimenti del febbraio, la sollevazione di +Vienna, la riscossa di Venezia, le barricate di +Milano, l'entrata di Carlo Alberto in Lombardia +e le prime vittorie delle armi italiane sul Mincio; +tutto questo era loro interamente ignoto; +quindi Garibaldi era incerto del luogo e della +meta del suo sbarco—e l'animo suo ondeggiava +tra i consigli avuti dal Mazzini, che con uno +scritto lo spingeva a sbarcare in Sicilia e gli +accordi presi col Medici per i quali erasi impegnato +ad approdare in Toscana, mentre il suo +vivo desiderio era di scendere ove fosse più +pronta l'occasione di menar le mani. Obbligato +ad approdare a Palos presso Cartagena per fare +provvista di viveri, Garibaldi riceveva dal vice +Console Francese la lieta notizia della guerra +dichiarata all'Austria. Non più esitazioni—la +via era tracciata, la meta era designata. A Garibaldi +urgeva senza perdere un istante dirigere +la prora verso la costa della Liguria per +essere più vicino al teatro della lotta, ed offrire +senza esitare il braccio suo e dei suoi a +Carlo Alberto.<span class="pagenum"><a name="Page_39" id="Page_39">[39]</a></span></p> + +<p>I venti lo obbligarono ad approdare a Nizza, +ed alle 11 antimeridiane del 21 giugno 1848, +inalberante la bandiera di Montevideo, gettava +l'ancora nel porto della sua Città natale.</p> + +<p>Nello scendere a terra un urlo d'entusiasmo +lo saluta, facendogli suonare all'orecchio nel +dolce idioma natio quel grido d'ammirazione +che da tanti e tanti anni non aveva più udito +se non in lingua straniera, in terra straniera.</p> + +<p>Non perdette tempo Garibaldi.</p> + +<p>Riordinata la legione, alla quale i Nizzardi +avevano recato un primo rinforzo, il 28 giugno +di mattina salpa con circa duecento volontari +ben armati ed equipaggiati, ed arriva a Genova +nel pomeriggio del 29, accolto dai Genovesi coll'entusiasmo +di popolo con cui era stato acclamato +a Nizza, e ricevuto dalle autorità con ogni +dimostrazione d'onore.</p> + +<p>Per debito di cortesia prima di partire da +Genova dovette accettare l'invito fattogli d'intervenire +ad un'adunanza del Circolo Nazionale; +fu obbligato dopo avere uditi diversi discorsi a +pronunziarne uno egli stesso per esprimere il +suo giudizio sulle cose della guerra e sulle condizioni +dell'esercito. Procurò di schermirsi, ma<span class="pagenum"><a name="Page_40" id="Page_40">[40]</a></span> +dovette cedere alle vive insistenze e con parola +misurata e con molta franchezza si espresse +così:</p> + +<p>"Voi sapete che io non fui mai partigiano +dei Re. Ma poichè Carlo Alberto si è fatto il +difensore della causa popolare e muove guerra +allo straniero per l'indipendenza nazionale, io +ho creduto dovergli recare il mio concorso e +quello dei miei camerati.</p> + +<p>"Il maggiore pericolo che ci sovrasta è +quello che la guerra si prolunghi e non sia +terminata quest'anno. Noi dobbiamo fare ogni +sforzo perchè gli Austriaci sieno presto cacciati +dal suolo italiano e non si abbia a sostenere +una guerra di due o tre anni. Ora noi non possiamo +ottenere questo intento se non siamo fortemente +uniti. Si bandisca da noi la politica, +non si aprano discussioni sulla forma di governo, +non si ridestino i vecchi partiti. La +grande, l'unica questione del momento è la cacciata +dello straniero, è la guerra dell'indipendenza.</p> + +<p>"Io fui repubblicano, ma quando seppi che +Carlo Alberto si era fatto campione dell'Italia, +io ho giurato di ubbidirlo e di seguire fedelmente<span class="pagenum"><a name="Page_41" id="Page_41">[41]</a></span> +la sua bandiera. In lui vedo riposta la +speranza della nostra redenzione; Carlo Alberto +sia dunque il nostro capo, il nostro simbolo; gli +sforzi di tutti gl'italiani si concentrino in lui. +Fuori di lui non vi può essere salute.</p> + +<p>"Uniamoci dunque tutti nel solo pensiero +della guerra allo straniero; facciamo per la +guerra ogni sorta di sacrifici. Pensiamo che essi +saranno sempre minori di quelli che c'imporrebbero +i nemici se fossimo vinti".</p> + +<p>Queste parole vennero accolte da grandi applausi, +e Garibaldi fu nominato socio onorario +del circolo Nazionale.</p> + +<p>Garibaldi senz'altro partì per Torino.—Passata +in fretta Novara, e toccata Pavia per salutare +il suo grande amico Sacchi, il quale andava +raccogliendo volontari, al 4 di luglio arrivò +al Quartiere Generale in Roverbella, e si +presentò immediatamente al Re.</p> + +<p>Questi lo accolse con grande cortesia, si mostrò +edotto delle sue gesta di America, se ne +compiacque altamente congratulandosi con lui. +Ma all'offerta che Garibaldi gli fece di sè e dei +suoi compagni, quale Re costituzionale si credette +obbligato di mandare il Generale ai suoi +Ministri.<span class="pagenum"><a name="Page_42" id="Page_42">[42]</a></span></p> + +<p>Garibaldi non perdette tempo—si presentò +al Ministro della Guerra Generale Ricci, bravo +uomo, colto militare, ma pieno di pregiudizî; +questi credette di non potere accettare i servigi +che Garibaldi offriva alla causa italiana +combattendo con l'esercito, per ragioni di regolamenti +ecc.—e finì per consigliarlo di recarsi +a Venezia "campo degno di lui, dove poteva +prendere il comando di qualche flottiglia tanto +utile a quell'assediata Città". A Garibaldi "uccello +di bosco e non di gabbia" non piacque +quel suggerimento—deliberò invece di recarsi +a Milano, dove giunse la sera del 15 luglio e +dove l'aspettava miglior fortuna.</p> + +<p>Milano era pur sempre la città delle Cinque +Giornate e quindi il concetto della guerra popolare +rivoluzionaria era sorta dalle barricate.</p> + + + +<hr style="width: 65%;" /> +<h2><a name="CAPITOLO_VI" id="CAPITOLO_VI"></a>CAPITOLO VI.</h2> + +<h3><b>Garibaldi a Milano prende il comando dei Volontari.</b></h3> + + +<p>Il governo provvisorio s'affaccendava a reclutare +quante più milizie poteva, ed accoglieva +volontieri quanti venivano ad offrirgli il loro +braccio; e però il giorno stesso del suo arrivo<span class="pagenum"><a name="Page_43" id="Page_43">[43]</a></span> +esso offerse a Garibaldi il comando di tutti i +volontari raccolti fra Milano e Bergamo, i quali +sommavano a circa tremila.</p> + +<p>Non era forza atta a salvare il paese, ma +più di quanta in quel momento Garibaldi potesse +desiderare. Si occupò quindi senz'altro +dell'armamento dei suoi volontari; li ordinò in +battaglioni, dando al più scelto il nome del suo +amico Anzani morto, suo compagno di Montevideo, +ponendolo sotto il comando di Medici che +si era unito a lui a Torino.</p> + +<p>Nel pomeriggio del 25 luglio, obbedendo a +un ordine del Governo Provvisorio, lasciò i +quartieri di Milano e s'incamminò verso Bergamo.</p> + +<p>Prima di lasciare Milano Garibaldi indirizzava +alla gioventù italiana il seguente:</p> + +<p class="p4 center">PROCLAMA</p> + +<p> +Alla Gioventù!<br /> +</p> + +<p>La guerra ingrossa, i pericoli aumentano. +La patria ha bisogno di voi.</p> + +<p>Chi v'indirizza queste parole ha combattuto +per l'onore italiano in lidi stranieri, è accorso +con un pugno di valenti compagni da Montevideo +per aiutare anche egli la vittoriosa patria, +o morire su terra italiana.<span class="pagenum"><a name="Page_44" id="Page_44">[44]</a></span></p> + +<p>Egli ha fede in voi: volete, o giovani, averla +in lui?</p> + +<p>Accorrete, concentratevi intorno a me, l'Italia +ha bisogno di dieci, di ventimila volontari, +raccoglietevi da tutte le parti, in quanti più +siete: e alle Alpi! Mostriamo all'Italia, all'Europa +che vogliamo vincere, e vinceremo.</p> + +<p>Milano, 25 luglio 1848.</p> + +<p style="text-indent:60%"><i>G. Garibaldi</i></p> + + + +<hr style="width: 65%;" /> +<h2><a name="CAPITOLO_VII" id="CAPITOLO_VII"></a>CAPITOLO VII.</h2> + +<h3><b>Venezia, Treviso, Vicenza, Curtatone e Montanara,<br /> +Goito, Peschiera, Rivoli—Sfortunata giornata<br /> +di Custoza—Armistizio di Salasco.</b></h3> + + +<p>Il 21 marzo Venezia quasi senza spargimento +di sangue si liberava dal giogo straniero.</p> + +<p>Il governo civile e militare austriaco era +dichiarato decaduto ed una convenzione era firmata +per la quale il reggimento Kinski e tutte +le altre truppe, Croati, Artiglieria, Marina ecc. +ecc. si ritiravano, imbarcandosi per Trieste. Manin +e Tommaseo, liberati dal carcere politico, +venivano portati alla sede del governo in trionfo.</p> + +<p>Il popolo veneziano proclamava la repubblica +e il governo prendeva provvedimenti per<span class="pagenum"><a name="Page_45" id="Page_45">[45]</a></span> +una pronta ed efficace difesa contro il ritorno +dello straniero.</p> + +<p>Padova, Treviso, Vicenza e tutte le città del +Veneto proclamavano il governo provvisorio, e +così facevano le città del Friuli.</p> + +<p>La mattina del 24 marzo 1848 ebbe luogo +a Roma un'imponente dimostrazione popolare +che chiedeva armi e la guerra all'Austria.</p> + +<p>Questa ottenne effetto immediato, perchè nel +giorno stesso fu affidata al generale Ferrari la +organizzazione del Corpo dei Volontari e Ferrari +non perdette tempo; difatti alle cinque del mattino +del 26 marzo partiva da Roma la prima legione +Romana di circa mille uomini; e solo due giorni +dopo partiva anche, e bene organizzato, il primo +reggimento volontari forte di altri milleduecento +uomini. Queste truppe per la via di Ancona +giungevano a Bologna il 16 e 18 aprile; e +non più in numero di 2200 combattenti, ma di +circa 8000 uomini, pieni di ardimentoso entusiasmo +per la libertà della patria.</p> + +<p>Il mattino del 27 di marzo Carlo Alberto +assumeva in Alessandria il comando supremo +dell'esercito e il 29 <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'antrava'">entrava</ins> in Pavia, +ove era accolto con grande gioia dai cittadini. Agl'inviati<span class="pagenum"><a name="Page_46" id="Page_46">[46]</a></span> +di Milano si esprimeva in sensi di vera +devozione alla causa dell'unità italiana e manifestava +il deliberato proposito di volere liberata +l'Italia dallo straniero.</p> + +<p>Procedeva quindi innanzi coi suoi figli fino +a Lodi e vi piantava il suo quartier generale, +da dove emanava i seguenti proclami:</p> + +<p>"Italiani della Lombardia, della Venezia, di +Piacenza e Reggio!</p> + +<p>"Chiamato da quei vostri concittadini nelle +cui mani una ben meritata fiducia ha riposto +la temporanea direzione della cosa pubblica, e +sopratutto spinto visibilmente dalla mano di Dio, +il quale, condonando alle tante sciagure sofferte +da questa nostra Italia, le colpe antiche di lei, +ha voluto ora suscitarla a nuova gloriosissima +vita, io vengo tra voi alla testa del mio esercito, +secondando così i più intimi impulsi del +mio cuore; io vengo tra voi non curando di +prestabilire alcun patto: vengo solo per compiere +la grand'opera, dal vostro stupendo valore così +felicemente incominciata.</p> + +<p>"Italiani! In breve la nostra patria sarà sgombra +dallo straniero. E benedetta le mille volte +la Provvidenza Divina, la quale volle serbarmi<span class="pagenum"><a name="Page_47" id="Page_47">[47]</a></span> +a così bel giorno, la quale volle che la mia +spada potesse adoperarsi a procacciare il trionfo +della più santa di tutte le cause.</p> + +<p>"Italiani! La nostra vittoria è certa: le mie +armi, abbreviando la lotta, ricondurranno tra +voi quella sicurezza che vi permetterà di attendere +con animo sereno e tranquillo a riordinare +il vostro interno reggimento; il voto della nazione +potrà esprimersi veracemente e liberamente; +in quest'ora solenne vi muovano sopratutto +la carità della patria e l'abborrimento +delle antiche divisioni, delle antiche discordie, +le quali apersero le porte d'Italia allo straniero; +invocate dall'Alto le celesti ispirazioni; e che +l'Angelico Spirito di Pio IX scorra sopra di voi; +Italia sarà!</p> + +<p>"Dal nostro Quartier Generale in Lodi, 31 +marzo 1848.</p> + +<p style="text-indent:60%"><i>Carlo Alberto</i></p> + +<p style="text-indent:50%">Il Ministro della Guerra, Franzini.</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>"Soldati!</p> + +<p>"Passammo il Ticino e finalmente i nostri +piedi premono la sacra terra Lombarda! Ben<span class="pagenum"><a name="Page_48" id="Page_48">[48]</a></span> +è ragione che io lodi la somma alacrità, colla +quale, non curando le fatiche di una marcia +forzata, percorreste nello spazio di 72 ore più +di cento miglia.</p> + +<p>"Molti di voi, accorsi dagli estremi confini +dello Stato, appena poteste raggiungere le vostre +bandiere in Pavia; ma or non è tempo di pensare +al riposo: di questo godremo dopo la vittoria.</p> + +<p>"Soldati! Grande e sublime è la missione a +cui la Divina Provvidenza ha voluto ne' suoi +alti decreti chiamarci. Noi dobbiamo liberare +questa nostra comune patria, questa sacra terra +italiana dalla presenza dello straniero, che da +più secoli la conculca e l'opprime: ogni età avvenire +invidierà alla nostra i nobilissimi allori +che Iddio ci promette; tra pochi giorni, anzi tra +poche ore, noi ci troveremo a fronte del nemico; +per vincere basterà che ripensiate alle glorie vostre +di otto secoli, e gl'immortali fatti del popolo +Milanese; basterà vi ricordiate che siete +soldati italiani.</p> + +<p>Viva l'Italia!</p> + +<p>Dal nostro Quartier Generale in Lodi, 31 +marzo 1848.</p> + +<p style="text-indent:60%"><i>Carlo Alberto</i></p> + +<p style="text-indent:50%">Il Ministro della Guerra, Franzini"<span class="pagenum"><a name="Page_49" id="Page_49">[49]</a></span></p> + +<p>E quasi a dimostrare il sentimento concorde +di popolo e di Re nel volere liberata l'Italia +dallo straniero, in Ancona veniva pubblicato +il seguente bando:</p> + +<blockquote><p>"Cittadini!</p></blockquote> + +<p>"Al suono delle campane a stormo, che eccitò +l'insurrezione nelle Lombarde città contro +l'odiato straniero e ne fa ora trionfalmente inseguire +la fuga e disperdere gli avanzi, si mesce +già il vivo fuoco degli accorsi drappelli italiani +e il tuono possente del cannone di Carlo +Alberto. Da ogni città, da ogni borgo, da ogni +siepe esce un animoso combattente della santa +guerra d'Italia. La croce corona la tricolore bandiera, +e Cristo ne ha fatto l'indivisibile segno +della nostra vittoria. I lunghi secoli del dolore +e del lutto si riscattano con brevi e invidiabili +perigli; le macchie, già abolite, d'inerzia e d'indifferenza +si redimono con un'eternità d'impareggiabile +gloria.</p> + +<p>"Chi, alla voce d'Italia, di questa patria sublime, +ode più gli affetti di padre, di marito, +di figlio? Chi getta ancora uno sguardo sugli +averi e sulla ricchezza se non per farne un sagrificio +alla patria?<span class="pagenum"><a name="Page_50" id="Page_50">[50]</a></span></p> + +<p>"Via il lusso, via gli ornamenti; il ferro! il +ferro! nessuna gioia fuorchè nelle ferite largamente +aperte nei petti nemici; nessun desiderio +fuorchè del sangue copiosamente sparso per +l'Italia; nessuna gloria fuorchè nella sua redenzione. +La nostra avanguardia è partita. I nostri +prodi ci aprono la via. Quale ragione, qual pretesto +ai forti, ai valenti per rimanere? Che dolcezza +in queste mura, che beltà nella vita, +quando nei campi di Lombardia si muore per +l'indipendenza italiana?</p> + +<p>"Chi non invidia a sè stesso questa nobile fortuna +di morire per l'Italia? Chi ricusa la celeste +voluttà di vendicare la sua vendetta? Chi +non s'infiamma all'alto pensiero di concorrere +ad eseguire il decreto di Dio, il decreto della +rigenerazione italiana? In questo punto si fonda +la nostra nazionalità, si conquista la libertà nostra, +si edifica una gloria immortale! Deh! ciò +non sia senza noi! Deh! si accorra alla guerra +della redenzione! Felice chi lascerà la vita per +lei! Felice chi tornerà vittorioso, e udrà dirsi +ammirando e piangendo di tenerezza: questi fu +soldato dell'indipendenza d'Italia!</p> + +<p>Ancona, 30 marzo 1848".<span class="pagenum"><a name="Page_51" id="Page_51">[51]</a></span></p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>Da Lodi il Re mosse per Cremona, ove tenne +Consiglio di guerra per deliberare sulle operazioni +militari.</p> + +<p>L'esercito procedeva verso il fiume Oglio e +arrivatovi il generale Bava faceva restaurare +il ponte di Marcaria.</p> + +<p>Il Re si trasferiva a Bozzolo.</p> + +<p>Il giorno 6 aprile il generale Bava si avanzava +verso il fiume e giunto verso le 9 in prossimità +di Goito ordinava ad un battaglione di +bersaglieri di assalire i cacciatori austriaci che +occupavano i colli; i nostri mossero impetuosi +all'assalto e gli austriaci, abbandonate le posizioni, +si ripararono entro Goito. Ordinata in +schiera d'assalto la brigata <i>Regina</i>, e sopraggiunti +i reggimenti della brigata <i>Aosta</i>, il generale +Bava mosse contro Goito preceduto dai +bersaglieri comandati dal generale Alessandro +Lamarmora; questi appoggiati dall'artiglieria che +battevano le case per cacciarne gli austriaci +spalleggiati da due compagnie delle <i>Real Navi</i>, superati +arditamente gli asserragliamenti costruiti +dai nemici, penetravano nel paese; gli austriaci, +parte rimasero prigionieri, parte corsero al ponte<span class="pagenum"><a name="Page_52" id="Page_52">[52]</a></span> +per difenderlo; i nostri bersaglieri e i <i>Real Navi</i> +inseguono, passano a tutta corsa il ponte e, scesi +sulla sinistra del fiume, s'impadroniscono di un +cannone che il nemico nella precipitosa fuga +non riesce a salvare.</p> + +<p>Il combattimento durò tre ore, le nostre +truppe che vi presero parte, sopratutto bersaglieri +e Real Navi, mostrarono gran valore; ebbero +due ufficiali e sei soldati morti, cinque ufficiali +feriti fra i quali il Colonnello Lamarmora +e il Maggiore Maccarani comandante le truppe +Real Navi e trentacinque soldati. Si distinsero +il Generale <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'D'Arvillers'">D'Arvillars</ins>, il Capitano Griffini e +Domenico Resta.</p> + +<p>Il giorno appresso il generale De Sonnaz con +un ardito colpo di mano sloggiava gli austriaci +da Monzambano ed alle 5 pomeridiane i Piemontesi +erano padroni di quelle posizioni. Contemporaneamente +il Colonnello comandante il +reggimento <i>Savoia</i> entrava in Borghetto alla +destra di Monzambano in faccia a Valeggio, ove +i nostri entravano il giorno appresso.</p> + +<p>A questi combattimenti seguirono quelli di +Pastrengo e di Santa Lucia.</p> + +<p>I nostri guidati dal Generale De Sonnaz, cacciati<span class="pagenum"><a name="Page_53" id="Page_53">[53]</a></span> +gli austriaci dai colli di Costiera, Cassetta +e Fratelli furono, in breve ai piedi di Pastrengo. +Ma il Duca di Savoia, che colle brigate <i>Cuneo</i> e +<i>Regina</i> si era avanzato alla testa di tutti, si trovò +arrestato dal melmoso letto di quei piccoli torrenti +che si scaricano più in basso nel fiume +Tione. Fu dovuta rallentare la marcia, finalmente, +superato l'ostacolo ed animati della presenza +del Re e del Duca, s'avventano alla lotta, +che fu aspra perchè gli austriaci difesero palmo +a palmo il terreno; alle 3 e mezzo i nostri erano +padroni di Pastrengo. Il Re in quel giorno superò +tutti in valore e corse gravissimo pericolo; +intollerante d'indugi aveva precorso la fanteria +con la sola scorta di un drappello di carabinieri. +Un corpo di Tirolesi, in agguato per ritardare +la marcia dei Piemontesi, fece una scarica +a bruciapelo contro il piccolo drappello e +se il Colonnello Sanfront non fosse arrivato in +tempo coi suoi squadroni di carabinieri, il Re, +che aveva tratto la spada in atto di slanciarsi +contro il numeroso nemico, si sarebbe trovato +a mal partito.</p> + +<p>Il 6 maggio i Piemontesi con tre divisioni +mossero in ricognizione su Verona; la brigata<span class="pagenum"><a name="Page_54" id="Page_54">[54]</a></span> +<i>Regina</i> sotto gli ordini del generale D'Arvillars +si avanzava sulla strada di Sona, incontrava il +nemico e impegnava un assai vivo combattimento, +che ebbe esito fortunato per i nostri perchè +il nemico si ritirava sotto le mura di Verona; +però durante il combattimento la brigata +<i>Aosta</i>, per seguire il Re, sempre primo ai rischi, +avendo accelerato il passo si trovò sola di fronte +alla nemica e formidabile posizione di S. Lucia, +seguita a grandissima distanza dalla brigata +Guardie.</p> + +<p>Gli Austriaci occupavano il Campanile e le +case, e, del Cimitero cinto di mura munite di +feritoie, ne avevano formato una vera fortezza, +e un fuoco micidiale colpiva i nostri; il valoroso +generale Sommariva secondando l'ardore +del Re e dei suoi soldati assale energicamente +il villaggio; il generale Bava fa piazzare in +buona posizione l'artiglieria, la quale apre vivo +fuoco contro il campanile, le case e il Cimitero; +sotto le mura del villaggio si accende un aspro +conflitto nel quale trova morte il prode colonnello +Caccia del 5<sup>o</sup> reggimento; a fianco del generale +Sommariva cadeva mortalmente ferito il +tenente Beston Balbis suo aiutante, il colonnello<span class="pagenum"><a name="Page_55" id="Page_55">[55]</a></span> +Manassero del 6<sup>o</sup> reggimento era gravemente +ferito ed a lui vicino moriva il tenente Gandolfo +di lui aiutante e tanti e tanti altri; ma i valorosi +Valdostani non si arrestano; chè anzi il desiderio +di vendicare i caduti li spingeva a più +fiera lotta. Giungeva finalmente la brigata <i>Guardie</i>, +che al fragore del cannone aveva accelerato +la sua corsa; e allora il Generale Bava valendosi +del sopraggiunto rinforzo si pone alla testa +di questo, slancia le sue brave truppe sul +merlato muro, e queste sprezzando il pericolo, +animate dalla presenza dei condottieri, superano +tutte le difficoltà, s'impadroniscono del baluardo +seminando morti e facendo prigionieri.</p> + +<p>Dopo il combattimento di S. Lucia, tanto glorioso +per le armi Piemontesi, essendo giunto il +parco da Alessandria, il Re ordinava che si cingesse +d'assedio Peschiera. La direzione dell'assedio +fu affidata al Duca di Genova, il quale +aveva sotto i suoi ordini il generale Chiodo del +Genio e il generale Rossi dell'artiglieria; ai lavori +d'assedio e a cingere la piazza furono destinate +le brigate <i>Piemonte</i> e <i>Pinerolo</i> con Federici +generale di divisione, Bes e Manno brigadieri.<span class="pagenum"><a name="Page_56" id="Page_56">[56]</a></span></p> + +<p>Il giorno 19 aprile le truppe Romane di linea +e volontari, alle quali eransi uniti il battaglione +volontari di Ancona ed altri delle Marche, la +Legione Romagnola di Ferrara, passavano il Po, +e si mettevano in marcia verso Montebelluno. +Il generale Durando Comandante in capo di +queste truppe colla prima divisione trovavasi +già ad Ostiglia.</p> + +<p>Il 25 d'aprile nei dintorni di Schio ebbe luogo +un combattimento fra le nostre truppe e un corpo +di Austriaci che durò per quattro ore; l'attacco +fu vivo, ma i bravi nostri giovani volontari seppero +così bene resistere alle prime prove del +fuoco da costringere il nemico a ritirarsi con +perdite non lievi.</p> + +<p>Anche nei giorni seguenti ebbero luogo vari +scontri sempre favorevoli alle nostre armi.</p> + +<p>Il giorno 8 maggio il generale Ferrari, che +aveva concentrato le sue forze di volontari e +regolari a Montebelluno, ebbe avviso dai suoi +posti avanzati dell'avvicinarsi del nemico.</p> + +<p>Il generale, lasciata una parte delle truppe +a guardare il paese, mosse col resto delle sue +forze per la via di Cornuda, ove giunto alle +ore 5 pom. fece prendere ai suoi posizione sulle<span class="pagenum"><a name="Page_57" id="Page_57">[57]</a></span> +colline circostanti, mentre mandava grosse pattuglie +a perlustrare sulla strada dalla quale si +attendeva il nemico. Poco prima del tramonto +la compagnia dei bersaglieri del Po, che stava +appostata sulla collina di destra, incominciava il +fuoco contro l'avanguardia nemica che di poco +precedeva il grosso delle truppe, per cui ben +presto il fuoco fu acceso su tutta la linea; questo +durava da un'ora circa e cessava da parte +del nemico che suonò a raccolta. Era certo che +questo aveva voluto limitare la sua azione ad +una ricognizione, e sicuro che l'indomani sarebbe +stato attaccato da forze superiori il generale +Ferrari dispose di ritirarsi dalle posizioni +avanzate che occupava colle sue giovani truppe +e di disporre una nuova linea di avamposti al +di là di Cornuda. Mandava subito avviso al Durando, +che si trovava colla sua divisione nella +vicina Bassano, della presenza del nemico, affinchè +come generale in capo avesse prese le +sue disposizioni.</p> + +<p>Alle 5 di mattino del 9 maggio il nemico +si mosse all'assalto delle posizioni occupate dai +nostri i quali sostennero l'urto senza cedere un +palmo di terreno, mantenendo un fuoco assai ben<span class="pagenum"><a name="Page_58" id="Page_58">[58]</a></span> +nutrito fino alle 4 pomeridiane in attesa dell'arrivo +del Durando.</p> + +<p>Intanto il nemico ingrossava sempre più tanto +che a sera la truppa del Ferrari si trovava ad +avere di fronte l'intera divisione del Nugent che +occupava con nuovi battaglioni tutte le posizioni +di fronte con spiegamento di altri battaglioni a +destra e a sinistra tendenti all'avviluppamento +dei nostri; intendimento che non sfuggì al +Ferrari, il quale ordinava alle sue truppe un +movimento di ritirata e di concentramento più +indietro di Cornuda per proseguire poi per Montebelluno +onde congiungersi colle truppe che vi +aveva lasciato di presidio. Giunto a Montebelluno +ordinava la partenza per Treviso dandone +avviso al generale Durando.</p> + +<p>Nel combattimento del 9 si distinsero il marchese +Patrizi comandante la 2<sup>a</sup> Sezione composta +di perugini e di marchigiani che si comportarono +da eroi; combatterono da prodi veterani +i bersaglieri romani comandati dal Tittoni ed +il 1<sup>o</sup> battaglione della 3<sup>a</sup> sezione composta di +romagnoli; ebbe il cavallo ucciso e riportò ferita +il maggiore Diamilla-Muller aiutante di +campo del generale Ferrari mentre conduceva +al fuoco due compagnie.<span class="pagenum"><a name="Page_59" id="Page_59">[59]</a></span></p> + +<p>Il mancato appoggio del Durando fu inesplicabile.</p> + +<p>Alle pressanti premure del generale Ferrari +egli rispondeva così:</p> + +<p style="text-indent:60%">Crespano, 9 maggio 48.</p> + +<p style="text-indent:10%">Generale,</p> + +<p>"Vengo correndo".</p> + +<p style="text-indent:65%">"Durando"</p> + +<p>Ma non si vide!</p> + +<p>Il generale Ferrari presa posizione a Treviso +ordinava una ricognizione—volle dirigerlo di +persona il generale Guidotti il quale spintosi +avanti alla testa dei suoi, ebbe trapassato il +cuore da una palla tedesca.</p> + +<p>Verso mezzogiorno si ebbe notizia che il nemico +in forti masse si avvicinava a gran passi +da tre parti su Treviso. Il bravo generale Ferrari +si spinse con una forte ricognizione verso +il Piave. Venuto a contatto col nemico ingaggiava +il combattimento di tiragliori, facendo piazzare +intanto la debole sua artiglieria. Al contrattacco +del nemico, che aveva spiegato forze +imponenti, e al fuoco delle sue artiglierie che +fulminavano, la <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'colonne'">colonna</ins> avanzata composta di +truppe di linea non resse, balenò prima, poi,<span class="pagenum"><a name="Page_60" id="Page_60">[60]</a></span> +presa da panico, si sbandava abbandonando al +nemico un cannone e non arrestandosi che a +Treviso. Non giovò l'intrepido e valoroso esempio +del generale di fronte al fuoco: fu vana +la voce degli ufficiali che tentarono di richiamarli +al dovere e di fare argine alla fuga; +nulla valse e la rotta, di quella truppa fu completa. +I volontari marchigiani, romagnoli, umbri, +romani rimasero al loro posto ma non poterono +riparare al disastro: questi si misero sotto gli +ordini del colonnello Galletti e del Sante per +riannodarsi alle truppe del generale in capo Durando, +avendo il generale Ferrari abbandonato +il comando, offeso della condotta del Durando +che gli aveva fatto mancare il promessogli soccorso.</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>Nei combattimenti di Cornuda e di Treviso, +sostenuti con valore dalle forze di linea e di +volontari comandate dal generale Ferrari si +distinsero:</p> + +<p>Patrizi Filippo, Galletti Bartolomeo, Diamilla-Muller +Demetrio, Stefanoni Carlo, Ruspoli Bartolomeo, +Tittoni Angelo, Pianciani Luigi, Del +Grande Natale, Montecchi Mattia, Gariboldi Alessandro,<span class="pagenum"><a name="Page_61" id="Page_61">[61]</a></span> +Ceccarini Luigi, De Angelis Pietro, +Federici Romolo, Savini Francesco, Gazzani +Adriano, Silli Giuseppe, Chiavarelli Antonio.</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>Il generale Durando col grosso dei suoi si +trovava a Padova con posti avanzati a Vicenza.</p> + +<p>Il 20 maggio gli Austriaci, forti di 6000 uomini +oltre l'artiglieria, assalivano i posti avanzati +di Vicenza sviluppando la loro azione di +artiglieria e di ben nutrito fuoco di fucileria +contro le barricate di Porta S. Lucia, di Porta +Padova e di Porta S. Bartolo, ma dopo 4 ore +di combattimento il nemico fu da ogni parte +brillantemente respinto.</p> + +<p>In questo combattimento, sostenuto con molto +valore, i nostri ebbero a soffrire non poche perdite +e lo stesso generale Antonini vi rimase +gravemente ferito.</p> + +<p>Il giorno 23 gli Austriaci con maggiori forze +ritornarono ad assalire Vicenza; il combattimento +durò accanito tutto il giorno e fu ripreso la +mattina del 24, mentre nella notte del 23 al +24 gli Austriaci bombardarono la città che non +diè segni di allarme. I nostri fecero prodigi di +valore; colla punta della baionetta fugarono il<span class="pagenum"><a name="Page_62" id="Page_62">[62]</a></span> +nemico che perdeva due cannoni e lasciava in +nostre mani 154 prigionieri; gli Austriaci ebbero +più di mille feriti.</p> + +<p>Fu una giornata gloriosa per le armi italiane.</p> + +<p>Contemporaneamente gli Austriaci attaccavano +i nostri nelle posizioni del Caffaro-Lodrone-Bagolino, +ma anche da quella parte furono bravamente +respinti.</p> + +<p>Il giorno 8 giugno da informatori il generale +Durando fu avvisato del nuovo avanzarsi del +nemico, ma mal si seppe del numero e della +direzione. Si diceva che non raggiungeva i +20,000 uomini ed erano diretti al Piave per congiungersi +ad altro corpo ivi concentrato. Ma il +giorno 9 si ebbe notizia che aveva tagliata +la strada ferrata e gittati tre ponti sul Bacchiglione; +ormai il sospetto di essere attaccati diveniva +certezza e quindi con ogni maggiore +alacrità si diede opera ai lavori di difesa, si +distribuirono le forze di 11,000 uomini nelle posizioni +le più importanti. Verso sera si ebbero +precise informazioni che tutto l'esercito Austriaco +con Radetzky alla testa e con 80 cannoni +stava per rovesciarsi su Vicenza.</p> + +<p>Alle 4 di mattina del giorno 10 incominciò<span class="pagenum"><a name="Page_63" id="Page_63">[63]</a></span> +l'attacco al Monte Berico posizione importantissima +che domina Vicenza. Per disposizione del +generale Durando, le posizioni di Castel Rambaldo +e di Bellaguarda presidiate dagli Svizzeri +dovevano essere abbandonate se attaccate da +forze preponderanti per concentrarsi con una +forte difesa al Colle su cui sta la Villa Ambelicopoli; +e così fu fatto. Abbandonato dai nostri +il colle di Bellaguarda gli Austriaci pensarono +subito di piantarvi una batteria, ma colpiti con +grande precisione dalla batteria del Colle Ambelicopoli +batterono in ritirata. Fino alle 10 del +mattino l'attacco fu debole perchè gli Austriaci +lavoravano per fortificarsi nelle posizioni conquistate +nel piantarvi batterie che avrebbero +ben presto vomitato quel turbine di fuoco che +doveva avviluppare la città e piombare sui +colli. Ad un dato momento il nemico spiegava +tutte le sue forze attaccando contemporaneamente +il Monte Berico, i Colli e le porte di Padova, +di S. Lucia, e di S. Bartolo.</p> + +<p>Alla difesa della posizione Ambelicopoli stava +la batteria Lentulus, rafforzata da un battaglione +di corpi pontificii, di un battaglione di svizzeri +e dalle compagnie di Mosti di Ferrara e<span class="pagenum"><a name="Page_64" id="Page_64">[64]</a></span> +Fusinato di Schio e del Tirolo italiano. Fu un +accanito scambiarsi di palle, di granate, di razzi +e di fucilate con esito micidialissimo. Alle 2 pomeridiane +il Marchese d'Azeglio comandava un +attacco alla baionetta contro i nemici occupanti +la collina opposta; il combattimento a corpo a +corpo fu accanito, micidiale sopratutto per i nostri +che avevano di fronte forze quattro volte +superiori; vi rimasero feriti lo stesso d'Azeglio +e il colonnello Cialdini, e l'esito infelice fu la +causa della perdita della nostra posizione al +Monte Berico: i nostri costretti a ritirarsi furono +inseguiti da cinquemila cacciatori ed Ungheresi +senza che la nostra batteria potesse arrestarli +con fuoco a mitraglia per non colpire i fratelli +inseguiti d'appresso; giunti gli Austriaci a passo +di corsa fino ai nostri, come una valanga li rovesciarono +giù dal Monte; tentarono ancora i +bravi italiani di fare resistenza sul Monte della +Madonna e per i portici, ma tutto inutile, che +dovettero ripararsi in città.</p> + +<p>Perduto il Monte Berico la sorte di Vicenza +era decisa, ma è pur vero che la resistenza poteva +prolungarsi.</p> + +<p>Erano le 8 di sera e ad onta del fulminare<span class="pagenum"><a name="Page_65" id="Page_65">[65]</a></span> +delle artiglierie e degli stutzen nessuna delle barricate +aveva ceduto, tutte difese fino all'eroismo +dal battaglione volontari e dalla legione Romana, +dalla legione Romagnola, dal battaglione Anconitano +e dalle truppe delle Marche; di questo +parere di ulteriore resistenza erano i Vicentini +che quando videro sulla torre inalberata la +bandiera bianca, la presero a fucilate.</p> + +<p>Fu firmata una capitolazione che salvava la +città e i cittadini da ogni rappresaglia; ai parlamentari +nostri, l'Austriaco disse: "che non si +poteva negare una onorifica capitolazione a chi +si era difeso tanto eroicamente".</p> + +<p>Certo è che le truppe regolari e volontari +fecero tutti il loro dovere e si batterono con +accanimento e valore, e la stessa capitolazione +lo dimostrava perchè le truppe poterono ritirarsi +con armi e bagaglio ed onori di guerra, senza +alcuna scorta, colla semplice promessa che non +avrebbero preso le armi per tre mesi.</p> + +<p>Si distinsero il Pasi, il Ceccarini, il Calandrelli, +il Casanova, il Marchese Ruspoli, l'Albani, +i capitani Ornani, Gigli, Andreucci, ed i +tenenti Schellini e Andreani.</p> + +<p>Vi lasciarono la vita il Maggiore Conte Gentiloni,<span class="pagenum"><a name="Page_66" id="Page_66">[66]</a></span> +il colonnello Del Grande, Francesco Maria +Canestri; rimasero feriti Massimo d'Azeglio, +il Colonnello Enrico Cialdini, il Comandante +l'Artiglieria Lentulus, il Maggiore Morelli, il +Morigliani, il Minghetti, il Corandeni, capitani, +il Beaufort, e il Bandini tenenti.</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>Vinti separatamente, le truppe Romane e i +volontari, delle Marche, del Ferrarese, delle Romagne +e delle Venete provincie e del Friuli, +comandate dal Durando, dal Ferrari, dal Zambianchi, +dal Mosti, dal Fusinato, il Maresciallo +Radetzky era ormai libero di portare tutte le +sue forze rafforzate e ringagliardite contro l'esercito +Piemontese di cui aveva provato il valore +e che solo gli rimaneva di fronte.</p> + +<p>Disgraziatamente queste truppe, il cui ammontare +non superavano i 60 mila uomini, erano +ordinate in una estensione di terreno larghissimo, +da occupare una linea di circa cento chilometri +attraversati da un fiume—Rivoli, le rive +del Mincio da Peschiera a Goito, i pressi di +Mantova, Governolo, Villafranca ne erano le +estremità, Roverbella il centro.</p> + +<p>Il Maresciallo Austriaco volle tentare un<span class="pagenum"><a name="Page_67" id="Page_67">[67]</a></span> +colpo decisivo, salvare Peschiera dall'imminente +caduta e piombare addosso all'esercito Piemontese +sperando di trovarlo debole a motivo della estensione +della lunga linea di posizioni che teneva +occupate. Formava quindi il piano di forzare la +destra del Mincio per Rivalta, le Grazie e Curtatone +contando di trovarvi debole resistenza, +sorprendere alle spalle le truppe Piemontesi e +sospingerle sotto le fortezze del quadrilatero.</p> + +<p>Formato questo piano il 27 di maggio usciva +da Verona con 30 mila uomini che diresse per +Mantova, la notte del 28 si attendò sotto quella +fortezza da dove trasse con se altri 15 mila +uomini del Nugent; aveva con se 45 mila combattenti +con corrispondente artiglieria e li divise +in tre corpi di 15 mila ognuno.</p> + +<p>Alle 10 del mattino del 29 maggio attaccava +contemporaneamente l'ala sinistra dell'esercito +Piemontese girandolo per Rivoli, Affi, Lozise ed +il Campo Toscano di guardia alla destra; fra +Mozzacane e Povegliano eravi un altro corpo +di 15 mila uomini minacciante il centro, qualora +i Piemontesi avessero incautamente appoggiato +a destra e a sinistra per rafforzare i deboli +estremi.<span class="pagenum"><a name="Page_68" id="Page_68">[68]</a></span></p> + +<p>L'attacco di Lozise riuscì sfavorevole agli +Austriaci; essi furono ricacciati al di là dell'Adige +dal generale De Sonnaz e vi lasciarono sul +terreno oltre 500 feriti e numerosi prigionieri.</p> + +<p>A Curtatone e a Montanara erano 5 mila +Toscani con pochi Napolitani a guardia del Mincio +comandati dal valentissimo generale Laugier, +di questo pugno d'uomini il Maresciallo Austriaco +coi suoi 15 mila che loro mandava contro credeva +di averne ben presto ragione.</p> + +<p>Lanciava quindi contro questa estrema punta +un numero di truppe, con ordine di disfarli +senz'altro, varcare il Mincio, prendere alle +spalle i Piemontesi, sgominarli e fare punta su +Peschiera.</p> + +<p>Senonchè i Toscani ricevettero il formidabile +urto come tanti eroi della vecchia guardia, +entusiasmati dall'esempio del loro generale che +moltiplicandosi si trovava ove più fiera era la +mischia.</p> + +<p>Gli artiglieri rispondono coi loro otto cannoni +alle furiose scariche nemiche, molti muoiono +da eroi sui loro pezzi, ma vengono tosto rimpiazzati +da altri animosi, dal molino e dalla +casa del Lago, della quale i Toscani avevano<span class="pagenum"><a name="Page_69" id="Page_69">[69]</a></span> +fatto una fortezza aprendovi feritoie e fulminavano +gli assalitori; il battaglione degli studenti +si slancia con impetuosa carica sulla sinistra +del nemico, lo rompe e lo mette in fuga.</p> + +<p>Il combattimento durò fino alla sera; un pugno +d'uomini che il Radetzky credeva di sterminare +in brev'ora, seppe con impareggiabile +valore tenergli testa sebbene decimato. Alla sera, +sfiniti, dovettero ritirarsi su Goito e Castelluccio.</p> + +<p>In quel fiero combattimento nel quale i +bravi Toscani combatterono contro forze tre +volte superiori, maggiormente si distinse l'artiglieria +comandata dal bravo tenente Nicolini, +che vi rimase ferito; gli artiglieri morirono +tutti sui loro pezzi, meno uno l'Elbano Gaspari +che, aiutato dal bravo Capitano Camminati riusciva +a salvare i pezzi che avevano fatto strage +di nemici tutto il giorno; anche il Capitano +Malenchini cooperò potentemente colla sua compagnia +a trarli in salvo; tutti si comportarono +con eroico contegno e sopratutto il battaglione +universitario comandato dal valoroso Maggiore +Mossotti.</p> + +<p>Al combattimento prese parte il Montanelli; +questi temendo che il forte numero degli Austriaci<span class="pagenum"><a name="Page_70" id="Page_70">[70]</a></span> +potesse avere ragione del piccolo corpo +dei Toscani disse al Malenchini, Capitano dei +bersaglieri:</p> + +<p>—"Moriamo qui tutti piuttosto che arrenderci" +mentre così diceva venivano colpiti a morte +Pietro Parra e Paolo Crespi; Malenchini si trovava +vicino a quest'ultimo, volle soccorrerlo, +accorse e lo prese nelle sue braccia "dammi +un bacio amico" gli disse il moribondo Crespi +"e torna a fare il tuo dovere".</p> + +<p>Fra i tanti feriti vi era il Colonnello Campia +e il tenente Colonnello dello Stato Maggiore +Chigi che dovette soffrire l'amputazione della +mano sinistra.</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>Nel mattino del 30, accortosi Carlo Alberto +che la Colonna nemica del centro erasi ritirata +durante la notte a Mantova, trovò necessario +di dare appoggio alla destra del Mincio a garantire +le ritirate delle truppe Toscane su Volta, +e tener fermo sull'alto Mincio lungo le forti +ed elevate posizioni che da Valleggio distendonsi +fino a Castiglione; e fu una provvida +misura.</p> + +<p>Il nemico fatte passare le sue truppe alla<span class="pagenum"><a name="Page_71" id="Page_71">[71]</a></span> +destra del Mincio, le distese da Rivalta a Gazzaldo +e già si trovava a Goito quando giunsero +le truppe Piemontesi.</p> + +<p>Ben notevole era la differenza delle due +forze; i Piemontesi non superavano i 19 mila +uomini e 45 pezzi di artiglieria, l'Austriaco era +di 28 mila uomini e 60 cannoni; ma questa +sproporzione fu tosto vinta dall'ardimento e +sommo valore dei Piemontesi.</p> + +<p>In sei ore di eroico combattimento dalle 2 +pomeridiane alle 8, l'inimico fu sconfitto; lo +sbaragliarono nelle sue colonne, e lo misero in +piena fuga, inseguito fin sotto Mantova.</p> + +<p>Fu una vittoria veramente gloriosa. Il Re +fu sempre esposto in mezzo alle palle, ed ebbe +sfiorato un orecchio; il duca di Savoia fu ferito +ad una coscia. Il numero dei morti e feriti +austriaci fu grande e molti furono i prigionieri; +fra questi è morto il principe Bentheim, ed è +rimasto prigioniero il generale principe Hohenloche.</p> + +<p>I nostri erano comandati dal Re col Duca di +Savoia; generale di Divisione era il Bava; le +brigate che vi presero parte furono quelle delle +Guardie di Aosta, Cuneo, Acqui e Sardegna.<span class="pagenum"><a name="Page_72" id="Page_72">[72]</a></span></p> + +<p>A rendere più memorabile la giornata, Peschiera +si era resa alle 2 pomeridiane; e alle +4 il Re lo annunziava all'esercito durante il +combattimento.</p> + +<p>Per facilitare le comunicazioni con la Carniola +e con la Carinzia il Re Carlo Alberto credette +utile di conquistare la posizione di Rivoli, +punto importantissimo per gli austriaci; ne diede +ordine al generale De Sonnaz.</p> + +<p>Stava a difesa dell'importante posizione il +colonnello Zobel con 4 mila uomini. Il generale +De Sonnaz il 9 di giugno si metteva in +marcia e l'avanguardia piemontese, formata dal +battaglione degli studenti, entrata a Cavaion, che +trovò sgombra di nemici, proseguiva fino a Costerman +ove pernottava ad un'ora di distanza +dagli avamposti.</p> + +<p>All'indomani il De Sonnaz divideva il corpo +in due colonne; l'una comandata dal Duca di +Genova composta dalle due brigate <i>Piemonte</i> e +<i>Pinerolo</i>, dalle compagnie degli studenti, dei volontari +pavesi e piacentini e di due batterie, +giunse per Costerman, Boi e Caprino, sopra +S. Martino, accennando a circuire la posizione +di Rivoli per la sinistra e tagliare la ritirata al<span class="pagenum"><a name="Page_73" id="Page_73">[73]</a></span> +nemico, l'altra colonna partita da Pastrengo +composta di tutta la Divisione Broglia per la +strada del Ronchi ed Affi giunse sopra Rivoli +che fu trovato sgombro, perchè il Zobel, quando +si accorse che due forti colonne erano in marcia +per attaccarlo da due parti, s'era ripiegato +su Incanale; giunto a Preabono occupava fortemente +la Corona, punto molto importante sul +suo destro fianco e le Croare, e mandava sul +Trentino alcune compagnie sulla sinistra dell'Adige +e quivi sperava di mantenersi. Ma allo +spuntare del giorno 11 fatto assalire dal Duca +di Genova, dopo qualche resistenza, batteva in +ritirata verso Madonna della Neve luogo al di +là del confine italiano.</p> + +<p>Il 18 luglio le truppe Piemontesi ordinate a +serrar più d'appresso Mantova, con brillante attacco +ordinato e diretto dal Generale Bava +s'impadronivano di Governolo ricacciando nelle +paludi gli Austriaci e facendone molti prigionieri.</p> + +<p>Il giorno 22 luglio il Maresciallo <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Radetky'">Radeztky</ins> +deciso di dare una decisiva battaglia ai Piemontesi +usciva di Verona con 45 mila uomini; divideva +queste forze in tre corpi l'uno capitanato<span class="pagenum"><a name="Page_74" id="Page_74">[74]</a></span> +dal d'Aspre doveva portarsi sulle alture e il +borgo di Sona; l'altro comandato da Wratislaw +doveva assalire Sommacampagna; il terzo lo teneva +sotto mano il Wimpfen per soccorrere al +bisogno d'Aspre o Wratislaw.</p> + +<p>Le posizioni che stavano per essere investite +dal nemico erano difese dal Generale Broglia +che con la brigata Savoia, un battaglione del 13<sup>o</sup>, +alcune compagnie di Toscani, di bersaglieri e +di volontari, sei squadroni di Cavalleria Novara, +una batteria da posizione Piemontese, due pezzi +Toscani e quattro pezzi Modenesi e Parmensi, +occupava Palazzolo, S. Giustino e mandava avamposti +alle Cascine di Colombarone a destra ed a +sinistra fra Sondrio e Boscolengo.</p> + +<p>Pochi alberi abbattuti e qualche barricata +erano tutte le difese dei Piemontesi sulla sinistra.</p> + +<p>Non così al centro ove il generale De Sonnaz +aveva fatto innalzare un lungo bastionato che +legando le colline di Palazzolo con quelle di +Sona, chiudeva la gran strada che da Peschiera +porta a Verona; quest'opera <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'ora'">era</ins> difesa dal Duca +di Genova e dai Parmensi.</p> + +<p>Sulla destra a Sommacampagna eransi pure +erette alcune trincee, difese da un battaglione +del 13<sup>o</sup> e dai Toscani con tre cannoni.<span class="pagenum"><a name="Page_75" id="Page_75">[75]</a></span></p> + +<p>Stava in riserva Novara Cavalleria. Erano +in tutti appena ottomila uomini.</p> + +<p>In Villafranca stavano gli altri due battaglioni +del 13<sup>o</sup>, un secondo battaglione Toscano e mezza +batteria di artiglieria; in tutto duemila cinquecento +uomini che non presero parte al combattimento.</p> + +<p>L'attacco incominciò a Sona alle 6 del mattino +del 23 luglio; i Piemontesi assaliti da tre lati +con forze tre volte superiori, respingevano con +grandissimo valore i ripetuti attacchi.</p> + +<p>E sebbene il Wimpfen vedendo l'ostinata resistenza +dei Savoiardi e dei Parmensi avesse +mandato in aiuto la riserva, pure poco frutto +ne riportava contro il bastione difeso dalla brava +artiglieria e dalle valorose truppe di fanteria; +nè sarebbero riusciti ad impadronirsene se Sommacampagna +avesse potuto resistere. Ma come +era possibile resistere mentre tre battaglioni combattevano +arditamente per più ore contro tre +brigate? E non sarebbero entrati in Sommacampagna +neppure; ma gli Austriaci per venirne +a capo, collocata una batteria di obici sull'altura +del Santuario della Salute, fecero piovere nel +paese tale una grandine di proiettili che i Piemontesi +dovettero sloggiare e ripiegare assai ordinati<span class="pagenum"><a name="Page_76" id="Page_76">[76]</a></span> +sopra San Giorgio in Salice, nel qual luogo +erasi già ridotto il generale Broglia ritiratosi +egli pure in ordine perfetto portando con se la +sua artiglieria; dietro ordine ricevuto dal generale +De Sonnaz ricondusse le valorose truppe +per Sandrà e Colà sopra Pacengo.</p> + +<p>Il maresciallo <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Radetsky'">Radetzky</ins> +dopo questa battaglia che gli era costata numerose +perdite si preparava a valicare il Mincio per impedire a +De Sonnaz di ricongiungersi col resto dell'Esercito; +intanto Carlo Alberto ordinava i suoi per +assalire il nemico e cacciarlo dalle posizioni di +Custoza, Sommacampagna e Staffalo, ributtarlo +contro il Mincio e togliergli la ritirata su Verona.</p> + +<p>Il generale De Sonnaz prima del far del giorno +del 24 luglio uscito da Peschiera colle sue +genti saputo dell'avvicinarsi degli Austriaci al +Mincio, presidiata la terra di Ponti con cinque +battaglioni e collocati due cannoni e una compagnia +di bersaglieri a Salionze per contrastare +al nemico il passaggio del fiume, con la brigata +Savoia recavasi a Monzambano; senonchè assalito +il presidio di Ponti da forze assai preponderanti, +dopo accanita resistenza furono costretti +cedere, abbandonando i cannoni per ridursi a<span class="pagenum"><a name="Page_77" id="Page_77">[77]</a></span> +Peschiera; anche De Sonnaz vedendo che non +avrebbe potuto tenersi a Monzambano con le poche +sue forze, cinque volte inferiori a quelle nemiche, +dovette abbandonarla per raccogliersi a +Volta.</p> + +<p>Ma nel frattempo Carlo Alberto trionfava in +Val di Staffalo; il re si era mosso da Villafranca +alle 2 e mezza pomeridiane colle brigate <i>Guardie</i> +<i>Piemonte</i> e <i>Cuneo</i>, aveva lasciato la brigata <i>Aosta</i> +ad Acqueroli a breve distanza da Villafranca +sulla strada verso Valleggio, dando ordine a +Sommariva d'invigilarla, a Manno di custodire +Villafranca, ad Olivieri di lasciare la brigata +Robillant di riserva al Centro e portarsi a perlustrare +sulla destra in direzione di Alpo.</p> + +<p>Giunta a Pozzomoretto la brigata <i>Guardie</i> veniva +salutata dal cannone nemico, ma l'impareggiabile +brigata schierava a battaglia i suoi +battaglioni, piazzava la sua artiglieria e controbatteva +vittoriosamente quella nemica; la brigata +Cuneo continuando ad avanzare al centro +progrediva sino a Fredda ed all'imboccatura +della Valle di Staffalo che separa i Monti Gai +e Mondatore dalle colline della Berettara e di +Somma.<span class="pagenum"><a name="Page_78" id="Page_78">[78]</a></span></p> + +<p>La brigata Piemonte convergendo fino a destra +fiancheggiata dalla cavalleria assaliva la +posizione di Berettara.</p> + +<p>Gli austriaci avevano collocato due pezzi su +quel Monte in <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'un ottima'">un'ottima</ins> posizione da dove +mitragliava i nostri; il generale Bava faceva +prontamente raccogliere in un forte drappello +i volteggiatori dei due reggimenti <i>Piemonte</i> e +postili sotto gli ordini di due Capitani Marcello +del 3<sup>o</sup> e Chiabrera del 4<sup>o</sup> ordinava loro di sloggiare +il nemico e rivoltosi ad essi diceva:</p> + +<p>"Vedono quei due pezzi?—me li facciano +tacere".</p> + +<p>In breve spazio di tempo—in meno di mezz'ora +gli artiglieri che li servivano erano fulminati: +l'ufficiale austriaco pensò a tirarsi +indietro ma non fu in tempo, i nostri erano sul +monte.</p> + +<p>Da per tutto si combatteva dai nostri con +impareggiabile valore guidati dal Duca di Savoia +e dal duca di Genova, a baionetta spianata +cacciavano gli Austriaci dalle favorevoli posizioni +di Sommacampagna e di Custoza e vi si +mantenevano; i morti da parte degli Austriaci +furono in numero stragrande circa quattromila.<span class="pagenum"><a name="Page_79" id="Page_79">[79]</a></span> +Furono diciotto ufficiali, milleottocento soldati +colla loro bandiera quelli che dovettero deporre +le armi.</p> + +<p>Fu un giorno di gloria! ma era destino fosse +foriero di ben dolorose sventure!</p> + +<p>Il 25 luglio Carlo Alberto ordinava alle sue +truppe d'impadronirsi di Monzambano e di Borghetto +alfine di ricongiungersi al De Sonnaz. +Usciva col Bava e col Sommariva da Villafranca +e presso Valleggio attaccò gli Austriaci. Ma l'astuto +Radetzky indovinando la mossa aveva +moltiplicato le sue forze traendole tutte con se +da Mantova e da Verona, e mentre si combatteva +accanitamente nei pressi di Villafranca, il +Duca di Savoia e il Duca di Genova venivano +furiosamente attaccati a Sommacampagna ed a +Custoza. Dopo fierissima lotta, dopo essere stati +per bene otto volte respinti da Custoza e da Berettara +nei quali combattimenti i principi di +casa Savoia dettero prova d'indomito coraggio, +finalmente gli austriaci del generale d'Aspre che +ritornavano all'attacco con sempre nuovi rinforzi +poterono nel cadere del giorno occupare Sommacampagna +e stabilirsi nella posizione di Custoza.<span class="pagenum"><a name="Page_80" id="Page_80">[80]</a></span></p> + +<p>Questo risultato ebbe le più fatali conseguenze. +Nello scoraggiamento e nel pericolo di +quelle ore, fu decisa l'immediata ritirata su Goito.</p> + +<p>Per la via di Roverbello marciava in ritirata +l'esercito piemontese; chiudeva la marcia il duca +di Savoia. Con cozzo furioso l'armata regia la +sera del 26 s'avventava all'assalto di Volta, superando +sotto il fuoco micidiale nemico l'ertissima +altura lottando disperatamente nelle tenebre, +replicando l'assalto più e più volte in sette ore +di combattimento; ma ogni sforzo fu inutile, il +nemico ne faceva un vero macello—e la ritirata +si rese imperiosamente necessaria.</p> + +<p>A Custoza si era iniziata, a Volta si compiva +la catastrofe!</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>L'ora del risveglio era suonata, e qual triste +risveglio!</p> + +<p>L'esercito piemontese dopo tante vittorie in +tre giorni di lotta eroica disfatto; le linee del +Mincio e dell'Oglio perdute; quella dell'Adda +insostenibile; tutta la Lombardia riaperta agli +eserciti di <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Radetzki'">Radetzky</ins>; Milano +stessa minacciata; ecco le notizie che dal 25 al 30 +luglio giungevano terribilmente gravi nella Capitale Lombarda.<span class="pagenum"><a name="Page_81" id="Page_81">[81]</a></span></p> + +<p>Fin dall'annunzio dei primi disastri un Comitato +di difesa erasi costituito, il quale, mentre +Re Carlo Alberto andava radunando le +membra sparse del suo esercito, assumevasi di +porre in istato di difesa la città, procedeva +alla fortificazione ed all'asserragliamento delle +mura e delle vie, cercava armi ed armati, ordinava +le milizie popolari raccolte nella città, +mandava in Svizzera ad assoldare nuovi volontari, +provvedeva ai viveri per l'esercito e +per la popolazione, richiamava infine a Milano +quanti corpi franchi non erano stati tagliati +fuori dall'invasione nemica, fra i quali necessariamente +anche Garibaldi.</p> + +<p>Se chiedere armi, rizzar barricate, bruciar +case, offrire vita e sostanze, gridar "guerra o +morte" erano segni della deliberata volontà +d'un popolo di seppellirsi sotto le rovine della +sua città, Milano li diede tutti!</p> + +<p>A Garibaldi l'ordine di recarsi a Milano minacciata +dagli eserciti austriaci giunse a Bergamo +alla sera del 3 agosto; e poichè egli era +già consapevole dello stato delle cose, e che le +avanguardie austriache bivaccavano già a Cassano +d'Adda, non esitò un momento e mandava<span class="pagenum"><a name="Page_82" id="Page_82">[82]</a></span> +ai suoi legionari il seguente ordine del giorno:</p> + +<p style="text-indent:10%"> +Legione italiana!<br /> +</p> + +<p>Legionari! Il cannone tuona—il punto in cui +siamo è in pericolo, come in posizione di essere +tagliato fuori, e poi il giorno di domani ci +promette un campo di battaglia degno di voi.</p> + +<p>Adunque vi chiedo ancora una notte di sacrificio, +progrediamo la marcia.</p> + +<p>Viva l'indipendenza italiana.</p> + +<p>Merate, 4 agosto 1848.</p> + +<p style="text-indent:60%"> +<i>G. Garibaldi</i><br /> +</p> + +<p>Fatti quindi nella notte stessa gli apparecchi +della partenza per la via più corta e sicura +di <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Pontide'">Pontida</ins>—Brivio—Merate, dopo trent'ore di +marcia forzata, verso le due pomeridiane del +<ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'giorne'">giorno</ins> 5 giunse a Monza.</p> + +<p>Conduceva con sè cinquemila uomini circa, +e fra essi, confuso co' gregari del battaglione +Anzani, venuto a chiedere in quella suprema +angoscia della patria il suo posto di combattimento, +Giuseppe Mazzini armato di carabina +inglese, pronto a dare come semplice legionario +italiano la vita per la patria.</p> + +<p>Monza, finchè Milano resisteva era una +buona posizione di fianco sulla destra dell'esercito<span class="pagenum"><a name="Page_83" id="Page_83">[83]</a></span> +austriaco, e quand'anche fosse stato impedito +di penetrare nell'assediata città, l'audace +condottiero avrebbe potuto molestare il nemico +e recare agli assediati anche dal di fuori un +non spregevole soccorso, ma troppo tardi! Sfasciato +l'esercito; discordi i generali; riescite +sfortunate le prime fazioni sotto le mura; smarrita +ogni speranza, disordinate, inesperte le milizie +cittadine; diviso il popolo; impossibile persino +l'eroismo della disperazione, certo l'eccidio +della città e con esso inevitabile la ruina del +Piemonte e della sua libertà; in tale frangente +Carlo Alberto ebbe il triste coraggio di fare +col proprio sacrificio sua l'onta amara di una +resa, che la giustizia della storia attribuisce a +molti altri più che a lui, e la sera del 4 agosto +mandò una proposta di armistizio al nemico, +che la accettò.</p> + +<p>L'annunzio dell'armistizio Salasco colpì tutta +la Lombardia, e fu inteso con un sentimento +d'incredulità, e Garibaldi, anzichè pensare alla +ritirata, deliberò di marciare prontamente in soccorso +di Milano.</p> + +<p>Invano! tutto era finito! L'esercito piemontese +in ritirata verso il Ticino, l'esodo dei patriotti<span class="pagenum"><a name="Page_84" id="Page_84">[84]</a></span> +e dei proscritti era già incominciato; <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Radetzki'">Radetzky</ins> +superbo come un conquistatore, passeggiava per +le vie di Milano.</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>Nel frattempo un altro fatto degno di essere +ricordato era avvenuto in Bologna.</p> + + + +<hr style="width: 65%;" /> +<h2><a name="CAPITOLO_VIII" id="CAPITOLO_VIII"></a>CAPITOLO VIII.</h2> + +<h3><b>Sollevazione di Bologna.</b></h3> + + +<p>Il giorno 8 agosto fin dal mattino, v'erano +state provocazioni fra le truppe austriache ed i +cittadini. Tra il pro-legato Bianchetti e il generale +Velden, era stato convenuto che le truppe +austriache non sarebbero stanziate colle armi in +città, riservandosi la sola guardia delle Porte +di San Felice, Galliera e Maggiore.</p> + +<p>Alla Guardia Civica era affidato il servizio +della città, e l'onorevole posto della Gran Guardia +al Pubblico Palazzo.</p> + +<p>Tali patti non vennero mantenuti, e soldati +armati erano entrati in città, sfidando e provocando +i cittadini; ne seguirono delle risse con +ferimento di un ufficiale e di alcuni croati, quindi +scorrerie in città di truppe a piede ed a cavallo, +entrate da Porta San Felice, ed un corpo<span class="pagenum"><a name="Page_85" id="Page_85">[85]</a></span> +di cavalleria alle 9 del mattino, entrato da Porta +Maggiore, recavasi ad occupare la piazza.</p> + +<p>Fu un fremito generale per la città e gli +atti minacciosi degli austriaci non si vollero tollerare. +Datone il segno, tutte le campane della +città suonarono a stormo, i tamburi della guardia +civica batterono a raccolta; gli armati volarono +alla difesa; gli inermi, non atterriti dalle +minaccie nemiche, si diedero ad erigere barricate.</p> + +<p>Gli austriaci senz'altro cominciarono l'attacco +lungo la linea che da Porta San Felice stendesi +a quella Galliera, punto formidabilmente battuto.</p> + +<p>Da porta Galliera la mitraglia contro la strada +diretta recava danni gravissimi; cannoni, dalla +Montagnola e da piazza d'armi, fulminano contro +le case e gli sbocchi delle vie.</p> + +<p>Le racchette, i razzi, le bombe piovendo +nella città, recavano gravi guasti agli edifizi, +ed appiccavano incendi, che i bravi pompieri +a stento riuscivano con ammirevole coraggio a +domare.</p> + +<p>Ma il popolo non si atterrisce, anzi cresce +il suo sdegno di fronte a tali barbarie e armatosi +di fucili o con qualsiasi altro mezzo +offensivo che può trovare incomincia una disperata<span class="pagenum"><a name="Page_86" id="Page_86">[86]</a></span> +difesa. Si combatteva da due ore virilmente +da parte dei cittadini; quando la guardia civica +con due cannoni si piantò alla Montagnola menando +strage dei nemici, che sfiduciati e vinti si +danno alla fuga, lasciando prigionieri ufficiali e +soldati. Per fortuna loro il popolo, senza alcuna +direzione, non pensò di approfittare della fuga, +nè d'impadronirsi dei cannoni che poterono portar +seco.</p> + +<p>Fu universale il grido di gioia da parte dei +cittadini quando, usciti i nemici, si videro padroni +di Porta Galliera.</p> + +<p>Ma la gioia della vittoria non fece dimenticare +i pericoli ai quali la città era esposta. Fu +ordinato un servizio di sorveglianza e di difesa +lungo tutte le mura, e fu salutare consiglio.</p> + +<p>Un corpo di cavalleria muovendo da S. Felice +si dirigeva lungo gli spalti esterni verso +Porta S. Mamolo, minacciando d'impadronirsi +degli sbocchi e dei Colli che da quel lato sovrastano +e dominano la città; una mano di bravi +giovani, appostata in un interno riparo, lasciarono +venirsi sotto i cavalieri nemici e con una +scarica generale ne ferirono diversi e misero +in fuga gli altri.<span class="pagenum"><a name="Page_87" id="Page_87">[87]</a></span></p> + +<p>I bolognesi non si addormentarono sulla vittoria; +essi si prepararono alla difesa per potere +accogliere come si conveniva il nemico.</p> + +<p>Si creò un comitato di pubblica salute, il +quale subito si mise all'opera pubblicando il seguente +manifesto:</p> + +<p style="text-indent:10%"> +Fratelli delle Romagne e d'Italia!</p> + +<p>"Dopo di avere occupato tre porte principali +della città ed i suburbi, l'insolente austriaco +credeva di potere gettare il fango a piene mani +su un popolo italiano; il castigo fu pronto. L'amor +della patria e l'onore d'Italia fa gagliardamente +palpitare il cuore del nostro popolo +quanto ogni altro generoso; in breve, dopo ostinata +pugna, gli austriaci furono cacciati dai +posti che avevano proditoriamente occupati e +dalla Montagnola, ove avevano fatto il loro inespugnabile +baluardo, che credevano di tener saldo +coi cannoni bombardando la città. Un popolo +quasi inerme fece mordere la polvere a molti +di quei tristi, e ne incatenò molti altri.</p> + +<p>"Dopo la prima vittoria la causa non è vinta; +accorrete in armi tutti, generosi fratelli a dividere<span class="pagenum"><a name="Page_88" id="Page_88">[88]</a></span> +la gloria come divideste per tanto tempo i dolori.</p> + +<p style="text-indent:10%"> +Bologna, 9 agosto 1848.<br /> +<br /> +Bianchetti, Pro-delegato—Pepoli Gioacchino-Napoleone—Biancoli +Oreste—Berti Lodovico—Gherardi +Silvestre—Dottore Frezzolini—Rusconi +Federico".<br /> +</p> + +<p>Ma il destino era segnato, l'Italia doveva +ancora soffrire il servaggio dello straniero, causa +non ultima le nostre discordie.</p> + + + +<hr style="width: 65%;" /> +<h2><a name="CAPITOLO_IX" id="CAPITOLO_IX"></a>CAPITOLO IX.</h2> + +<h3><b>Garibaldi continua la lotta contro l'Austria.</b></h3> + + +<p>La Lombardia dopo l'Armistizio avea piegato +il capo al duro destino; era forza che Garibaldi +piegasse il suo; ma la sua doveva essere +la ritirata d'un leone! Decide pertanto di piegare +su Como, sperando che il paese, scosso dal +primo sbalordimento, si leverebbe in armi per +riprendere la lotta. Infiammato da questa fede +arrivava coi suoi a Camerlata; ivi prendeva +posizione e si trincerava: di là spediva messi al +Griffini, al D'Apice, al Manara, all'Arcioni perchè +si riunissero a lui per continuare la guerra +Santa; apriva nuovi arruolamenti invitando alle +armi il paese. Tutto inutile! Il Griffini per la<span class="pagenum"><a name="Page_89" id="Page_89">[89]</a></span> +Valcamonica, il d'Apice per la Valtellina, erano +già in via sul confine Svizzero; il Manara, il +Dandolo, il Durando subendo l'Armistizio, s'erano +incamminati verso il Ticino; la sua Colonna, +anzichè ingrossare perdeva più della metà dei +suoi uomini; una cosa era sicura: che gli Austriaci +s'avanzavano, e in poche giornate potevano +avvilupparlo.</p> + +<p>Tuttavia non volle darsi vinto. Levò bensì il +campo dirigendosi verso San Fermo; ivi giunto, +fece formare sulla piazza il quadrato e arringò +i rimasti; disse che sarebbe stata vile cosa deporre +le armi; che bisognava continuare la guerra +di banda e con altre parole incisive che egli +sapeva così ben trovare, tentava comunicare il +suo sacro fuoco agli altri—ma il silenzio eloquente +fu la prima risposta; nuove e numerose +diserzioni, furono il commento di quel silenzio.</p> + +<p>Calato il cappello sugli occhi come era solito +fare nei momenti più torbidi, l'eroe iniziò la +marcia senz'altro col resto de' suoi su Varese; +passatavi la notte del 9, ripartiva il mattino seguente +per il Lago Maggiore, e tragittato il Ticino +a Sesto Calende approdò la sera del 10 agosto +a Castelleto presso Arona. La mattina dell'11<span class="pagenum"><a name="Page_90" id="Page_90">[90]</a></span> +s'impadronì nel porto d'Arona dei due piroscafi +"S. Carlo" e "Verbano" v'imbarcò in essi +e in alcuni navicelli a rimorchio, i millecinquecento +uomini rimastigli; risalì il Lago Maggiore +e sbarcò a Luino ove pose il suo campo.</p> + +<p>Era la prima delle sorprese con cui Garibaldi +doveva far meravigliare popoli e governi.</p> + +<p>Già aveva deciso di non lasciare la terra +Lombarda senza misurarsi con lo straniero. +Egli mantenne il suo voto, nè l'occasione si +fece attendere.</p> + +<p>Fin dalla mattina del 15 una colonna di Austriaci +forte di duemila uomini era partita da +Varese coll'intenzione di attaccare i legionari +italiani. Garibaldi era ammalato nell'albergo della +Reccaccia posto a piccola distanza da Luino sulla +strada di Varese. Medici vegliava per lui. Barricata +la strada al di là dell'albergo, collocati +gli avamposti, spediti esploratori a scandagliare +i dintorni, stava in guardia pronto alle armi. +Non era scoccato il mezzogiorno che gli esploratori +vennero ad annunciargli l'avanzarsi del +nemico.</p> + +<p>Medici corse ad avvertire Garibaldi il quale, +dimentico del male che lo tormentava, balzava<span class="pagenum"><a name="Page_91" id="Page_91">[91]</a></span> +dal letto, montava a cavallo, spiegava una parte +della sua colonna sulla strada nei campi circostanti, +appostava sulla sinistra il Medici col rimanente +del corpo, lasciava, secondo il suo costume +di guerra, avvicinare il nemico e, scambiati +pochi colpi, lo caricava alla baionetta, prima +di fronte, poi colla colonna del Medici di fianco. +In poche ore di fiera lotta lo metteva allo sbaraglio, +inseguendolo per lungo tratto di via e +costringendolo a lasciare sul terreno, tra morti +feriti e prigionieri, circa duecento uomini.</p> + +<p>Una nuova campagna era incominciata in +Lombardia! Il giorno 16 stette ad aspettare un +nuovo assalto del nemico, che non si fece vedere; +il dì seguente per la Valgana, s'avvicinò +a piccole tappe a Varese, dove entrò il 18 alle +cinque del pomeriggio.</p> + +<p>La patriottica città lo accolse trionfalmente. +Vi passò in riposo la giornata del 19, e la mattina +del 20 avvertito dell'avvicinarsi di un grosso +corpo di Austriaci ordinò la ritirata sulle colline +d'Induno, spingendo Medici ad Arcisate. Il giorno +appresso alcune compagnie presentavansi in ricognizione +e, raccolte le notizie sulle posizioni +occupate da Garibaldi, ripartivano. Il 23 tutta la<span class="pagenum"><a name="Page_92" id="Page_92">[92]</a></span> +divisione D'Aspre, comandata dal generale in +persona, forte di dodicimila uomini, entrava in +Varese, mentre due altre colonne Austriache, +l'una da Luino e l'altra da Como, erano in moto +per occupare tutti i passi della Valcuvia e del +Mandrisiotto con l'intendimento di impedire a +Garibaldi ogni ritirata e farlo prigioniero.</p> + +<p>Garibaldi comprese che se lasciava tempo +a tutte quelle colonne nemiche di compiere le +loro manovre, chiusa ogni via di scampo, ne sarebbe +rimasto schiacciato. Non esitò un istante; +lasciò Medici ad Arcisate con duecento uomini, +con l'ordine di tenere a bada e molestare il nemico, +di resistere più che avesse potuto, ed all'estremo +di rifugiarsi in Svizzera; egli risalì per +un tratto la Valgana, per confermare gli avversari +nella credenza che volesse difendersi su +quegli altipiani, poi ad un tratto mutò direzione, +girò per Valcuvia, <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'scesce'">scese</ins> rapidamente +su Gavirate, costeggiò il Lago e per Capolago e Gazzada, +dopo due giorni di marcia forzata riuscì +a Morazzone, alle spalle del nemico che credeva +averlo sempre di fronte.</p> + +<p>Il generale D'Aspre non durò a lungo nell'inganno, +perchè uno spione lo avvertì dell'ardita<span class="pagenum"><a name="Page_93" id="Page_93">[93]</a></span> +mossa di Garibaldi, deliberò quindi di assalirlo +immediatamente nella sua nuova posizione; +l'indomani una colonna di cinquemila Austriaci +comandata dallo stesso generale D'Aspre, compariva +improvvisamente a Morazzone.</p> + +<p>Garibaldi non si aspettava sì rapida mossa; +i suoi, spossati dalle marcie forzate dei giorni +precedenti, trascurarono il comandato servizio +di vigilanza e di perlustrazioni, sicchè il nemico +potè facilmente sorprenderli, e il cannone +fu la loro sveglia. Egli ebbe appena il tempo +di montare a cavallo e di accorrere alle prime +difese; in brevi istanti l'attacco sviluppò in +tutta la linea, e i garibaldini, dominata la prima +sorpresa, animati dalla voce e dall'esempio del +loro capitano, sostennero intrepidamente l'urto +nemico e lo arrestarono. Il nemico però non poteva +tardare ad avere ragione sul valore: tuttavia +a Garibaldi riuscì di protrarre la difesa +fino a notte inoltrata; poi, apertasi con la baionetta +una via tra i petti nemici, si buttò coi +suoi, serrati e minacciosi, nell'aperta campagna, +e quivi sciolse la colonna, consigliando i compagni +di guadagnare alla spicciolata il confine +svizzero.<span class="pagenum"><a name="Page_94" id="Page_94">[94]</a></span></p> + +<p>Egli dal canto suo li imitò, e travestito da +contadino, nascosto ed ospitato dagli amici, protetto +dalla sua stella, giunse a sconfinare, presso +ponte Fresa, in Svizzera, dove ad Agno in casa +Vicari ricevette calda ed affettuosa ospitalità.</p> + +<p>Anche a Medici era toccata la stessa sorte. +Assalito il 24 agosto da circa cinquemila austriaci +che in più colonne s'erano mosse ad +avvilupparlo, con soli duecento dei suoi, tenne +fronte per oltre quattr'ore ai replicati assalti; +finchè divenuta pericolosa ogni ulteriore resistenza, +si ritirò in buon'ordine nella limitrofe +Svizzera, lasciando le truppe del D'Aspre nell'illusione +di avere combattuta l'intera Legione +di Garibaldi, e di avere riportato una grande +vittoria. Così finì la prima impresa di Garibaldi +in Italia. Essa riuscì quale doveva essere! Fu +la protesta di un uomo avvezzo a non deporre +le armi che dopo la vittoria e non contro l'armistizio +Salasco; fu l'audace disfida di un eroe, e +una disperata rivolta, della quale nessun'altri +all'infuori di lui e dei suoi avrebbe affrontate +le conseguenze.</p> + +<p>Militarmente considerata, la mossa di Morazzone +fu una delle più ardite che la mente<span class="pagenum"><a name="Page_95" id="Page_95">[95]</a></span> +di uno stratega possa immaginare. Lo stesso +<ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'genenerale'">generale</ins> D'Aspre scoprì nella +azione del suo avversario, i lampi di un gran genio militare, +che gli italiani non avevano ancora appreso +a conoscere e lo confessava così a persona elevata: +"L'uomo che avrebbe potuto essere utile +nella vostra guerra del 1848, l'avete disconosciuto; +esso era Garibaldi".</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>Garibaldi fu costretto da quei febbroni che +mai l'avevano abbandonato durante tutta la campagna +a prolungare la sua dimora in Svizzera +più di quanto avrebbe voluto; alla metà di +settembre potè partirne, e si ricondusse a Nizza +per rivedervi la moglie, il figlio, la madre. Ma +vi rimase per poco perchè la febbre della lotta +gli bruciava le vene.</p> + +<p>Si recò a Genova, sperando di trovarvi aiuto +di denaro, di armi, e di armati; ma la sua fu una +disillusione; non vi trovò nulla di quanto sperava! +Però appunto in quei giorni, una deputazione +di siciliani si presentava in Genova a +Garibaldi, invitandolo a formare una spedizione +di soccorso alla Sicilia.<span class="pagenum"><a name="Page_96" id="Page_96">[96]</a></span></p> + +<p>Ferdinando II di Napoli aveva tradita e assassinata +la promessa libertà e mandato un poderoso +esercito a sottomettere la Sicilia, la quale +priva di armi, di milizie e di capitani, nonostante +la gagliarda difesa di Messina stava per +soccombere.</p> + +<p>Garibaldi, senza prendere impegno assoluto, +promise, se gli fosse stato possibile di portare +ai siciliani l'aiuto richiesto. Infatti, raccolti circa +cinquecento della sua vecchia Legione di Lombardia +lanciava agli italiani il seguente proclama:</p> + +<p style="text-indent:10%">Italiani!</p> + +<p>Il nido della tirannide, al quale mettevano +capo tutte le vili iniquità cortigiane, è rovesciato. +Vienna combatte per la loro libertà. Non +combattiamo noi per la nostra? Non udite venire, +o italiani, un fremito dalla Lombardia e +dalla Venezia? Il popolo <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'cho'">che</ins> surse di marzo, +sebbene coperto di ferite, non è morto, ma vive; +carica il fucile e aspetta il cenno.</p> + +<p>All'armi, dunque o italiani; noi siamo alla +vigilia dell'ultima guerra, non lenta, non fiacca, +ma rapida, implacata. Levatevi forti dei vostri<span class="pagenum"><a name="Page_97" id="Page_97">[97]</a></span> +diritti calpestati, del vostro nome schernito, +del sangue <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'cho'">che</ins> avete sparso: levatevi in nome +dei martiri invendicati, della libertà conculcata +e della patria saccheggiata, vituperata dallo +straniero; forti come uomini parati a morire! +Non chiedete vittoria che a Dio e al vostro ferro; +non confidate che in voi. Chi vuol vincere vince.</p> + +<p>Su dunque, raccogliete fucili e spade, o italiani. +Non sonore promesse, ma opere; non +vanti passati, ma gloria avvenire.</p> + +<p style="text-indent:10%">Genova, 18 ottobre 1848.</p> + +<p style="text-indent:60%"><i>G. Garibaldi.</i></p> + +<p>Da Genova s'imbarcò col proposito di recarsi +in Sicilia.</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>Ma il 25 di ottobre a Livorno ove Garibaldi +aveva approdato, i democratici di quella città +gli si misero attorno, persuadendolo a restare +in Toscana ed a prendere il comando di quel +simulacro d'esercito senza capo. Fu costretto ad +acconsentire e, sbarcati i suoi, si recava a Firenze; +ma quivi giunto si sentì sedotto dall'immagine +di Venezia, sola combattente invitta per +mare e per terra contro l'Austriaco. Dominato<span class="pagenum"><a name="Page_98" id="Page_98">[98]</a></span> +da questo sentimento, lasciava con la sua colonna +Firenze, e s'avviava per Bologna col disegno +di scendere a Ravenna e di là passare a +dare il suo aiuto all'eroica regina dell'Adriatico.</p> + +<p>Ma era appena arrivato in Bologna, intento +sempre a reclutare nuovi seguaci, ed a spiare +l'occasione che gli schiudesse l'agognata via di +Venezia, quando si sparse per tutta Italia l'eco +dei tragici fatti di Roma; il 15 novembre Pellegrino +Rossi veniva assassinato; il Papa, assediato +nel Quirinale, rassegnato a subire un Ministero Mamiani; +ma risoluto a non concedere di più; infine +il 21 novembre Pio Nono fuggito a Gaeta; +il governo affidato alle mani di una <i>Giunta Suprema</i> +eletta dal Parlamento; la <i>Costituente</i> convocata.</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>Un sì inatteso e violento mutamento nelle +cose d'Italia, mutò anche tutti i piani di Garibaldi. +Ora gli era aperta la via di Roma, ed il +fascino di Roma era per lui irresistibile.</p> + +<p>Non mise quindi indugio ad offrire al nuovo +governo l'opera sua e dei suoi compagni; e l'offerta +essendo stata accettata così scriveva al +Ministro della Guerra.<span class="pagenum"><a name="Page_99" id="Page_99">[99]</a></span></p> + +<p style="text-indent:10%">Eccellenza,</p> + +<p>Domani raggiungerò colla mia colonna Foligno, +donde mi dirigerò a Rieti, punto che mi +sembra molto conveniente per organizzare il +battaglione, e ricevere da Roma l'armamento e +quanto altro necessario. Mi permetto di raccomandare +a V. E. il pronto invio del vestiario, +trovandosi la mia gente in uno stato deplorevole.</p> + +<p>Mi onori dei suoi ordini.</p> + +<p style="text-indent:10%">Terni, 22 dicembre 1848.</p> + +<p style="text-indent:60%"><i>G. Garibaldi</i></p> + +<p>"P.S. Ho ricevuto il dispaccio di V. E. dopo +di aver scritta la presente; dirigerò la colonna +a Fermo siccome mi viene ordinato. Ringrazio +V. E. dell'accettazione del Corpo al servizio +dello Stato e solamente reitero la sollecitudine +dell'abbigliamento e dei suoi ordini. Vale."</p> + +<p>Garibaldi partì da Foligno il 28 dicembre, +avendo dovuto aspettare il vestiario e l'armamento; +arrivò a Macerata il 1<sup>o</sup> del 1849 dove +lo raggiunse un novello ordine di non proseguire +più per Fermo e di restare dove era.</p> + +<p>A Macerata Garibaldi badava ad ordinare, +agguerrire ed a rinforzare la sua gente; e tanto<span class="pagenum"><a name="Page_100" id="Page_100">[100]</a></span> +entrò nella stima e nell'affetto dei maceratesi, +che più tardi, quando furono convocati a nominare +il deputato alla Costituente, elessero lui.</p> + +<p>Mentre la Giunta Suprema di governo lavorava +ad apparecchiare il terreno alla Costituente, +dall'altro i clericali si studiavano a seminare +d'ostacoli il cammino di quella rivoluzione, il +cui andare era necessario e ormai fatale; giusta +la loro vecchia teoria ogni mezzo era buono; e +in attesa che le potenze cattoliche muovessero +all'invito di Pio IX, coprivano di trame e d'intrighi +tutto lo stato romano; e in alcuni luoghi, +specie nell'appennino ascolano, e nel confinante +Abruzzo, spalleggiate dal Borbone, avevano coronate +le creste di quei monti, antico teatro del +sanfedismo, di numerose bande brigantesche.</p> + +<p>Importava alla Giunta Suprema di parare a +quell'urgente pericolo; laonde deliberava di mandare +il Colonnello Roselli a combattere il brigantaggio +ascolano; nello stesso tempo chiamava +Garibaldi a Rieti, con l'incarico di guardare quel +confine verso Napoli, e di concertarsi con Roselli +per soffocare la nascente reazione; Garibaldi +ubbidiva; e per Tolentino, Foligno, Spoleto, arrivato +verso la fine di gennaio a Rieti, si accinse<span class="pagenum"><a name="Page_101" id="Page_101">[101]</a></span> +senz'altro all'opera; e, quantunque il mandato +fosse arduo e richiedesse severe punizioni, +tuttavia il temuto condottiero non lasciò in quei +luoghi alcun ricordo di ferocia, alcuna traccia +di sangue innocente.</p> + +<p>Rese invece segnalati servizi al Governo Romano, +perseguendo nel più rigido inverno l'ostinato +malandrinaggio, tenendovi atterrita e rimpiattata +la reazione, custodendo fino all'ultimo +tratto quel territorio, aperto per tante vie alle +insidie nemiche....</p> + + + +<hr style="width: 65%;" /> +<h2><a name="CAPITOLO_X" id="CAPITOLO_X"></a>CAPITOLO X.</h2> + +<h3><b>Roma—Proclamazione di Repubblica.</b></h3> + + +<p>Il 5 febbraio 1849 i deputati del popolo adunati +in Campidoglio trassero con solenne maestà +al palazzo della Cancelleria, luogo stabilito per +le loro adunanze. Fu posta subito la questione +che si dichiarasse il <i>decadimento</i> del potere temporale +dei papi e si proclamasse la repubblica. +Sorse allora Terenzio Mamiani con le memorande +parole: <i>A Roma, o i Papi o Cola di Rienzo</i>,—"i +Papi, investiti del potere temporale essere +stati sempre il flagello d'Italia e della religione;<span class="pagenum"><a name="Page_102" id="Page_102">[102]</a></span> +la repubblica la più bella parola, che +dir potesse labbra d'uomo. Gravi per altro i +pericoli che potea con sè portare la repubblica, +non avendo gli Stati romani per tutelarla +le immortali falangi che la Francia ebbe +nel 1793. Toscana poteva aiutare ma debolmente; +gran danno invece la proclamata repubblica +potea recare in Liguria e in Piemonte, +nerbo e centro delle forze italiane; l'Europa +tutta conservatrice; la Francia meno repubblica +che impero Napoleonico. Concluse che +la questione della forma di governo conveniva +rimettere alla Costituente italiana".</p> + +<p>Masi, Filopanti, Agostini, Carlo Rusconi, Garibaldi +parlarono in favore della repubblica. +Vinciguerra esclamava essere tempo di finirla +coi Papi, assentivano Gabussi e Savini. Bonaparte +principe di Canino, dichiarava impossibile +la conciliazione del papato con la libertà italiana; +fu una discussione serrata, efficace, eloquente. +Infine respinta ogni altra proposta fu messo ai +voti il memorando decreto.</p> + +<p><i>Art. 1. Il papato è decaduto di fatto e di diritto +dal governo temporale dello Stato romano.</i></p> + +<p><i>Art. 2. Il Pontefice romano avrà tutte le guarentigie</i><span class="pagenum"><a name="Page_103" id="Page_103">[103]</a></span> +<i>necessarie per la indipendenza nell'esercizio +della sua potestà spirituale.</i></p> + +<p><i>Art. 3. La forma di governo dello Stato romano +sarà la democrazia pura, e prenderà il glorioso +nome di Repubblica romana.</i></p> + +<p><i>Art. 4. La repubblica romana avrà col resto +d'Italia le relazioni, che esige la nazionalità comune</i>.</p> + +<p>I votanti furono <i>Centoquarantatre</i>; centoventi +risposero <i>Sì</i>; nove risposero <i>No</i>; quattordici approvarono +commentando un articolo.</p> + +<p>La folla immensa di popolo alla notizia proruppe +in un urlo immane di gioia e di plauso.</p> + +<p>Roma in quel momento aveva affermato il +diritto del popolo italiano.</p> + +<p>Essa parve, e fu più grande della Roma dei +Cesari!</p> + +<p>E il manifesto, che la <i>Costituente romana</i> +diresse a tutti i popoli lo prova.</p> + +<p>Ecco alcune parti più importanti di quel +documento d'imperitura memoria:</p> + +<p style="text-indent:10%">Italiani,</p> + +<p>"Novello vi si presenta quel popolo, che +era già il più grande della terra. Ma fra l'antica<span class="pagenum"><a name="Page_104" id="Page_104">[104]</a></span> +grandezza e questa resurrezione stette per +mille anni il papato.</p> +<p class="p4 center">....................</p> + +<p>"Il popolo ha voluto, e la sua volontà non +ha bisogno di chiedere giustificazioni dal passato. +La sua ragione è antecedente ad ogni fatto +umano.</p> +<p class="p4 center">..................</p> + +<p>"Era piena di lacrime la storia d'Italia, e +al papato ne veniva ascritta gran copia. E non +dimeno, allorchè si fece innanzi il papato, e +mise la croce sulla cima del vessillo nazionale, +vide il mondo che gl'italiani erano presti ad +obbliar le sue colpe; e a nome di un papa iniziavano +la loro rivoluzione. Ma quella fu appunto +la prova di quanto potesse il papato e di +quanto non potesse. I predecessori dell'ultimo +regnante erano stati troppo cauti per non impegnarsi +a tal prova, e la loro potenza non fu +misurata, che dalle sciagure accumulate sui popoli. +L'ultimo regnante si avventurava primo +nell'opra e volle ritrarsene, quando si fu accorto, +ch'egli aveva rivelata una terribile verità, cioè +l'impotenza del principato papale a far libera, +indipendente e gloriosa la nazione italiana; volle<span class="pagenum"><a name="Page_105" id="Page_105">[105]</a></span> +ritrarsene, ma fu tardi. Il papato aveva giudicato +se stesso............</p> + +<p>"Speravamo tuttavia; ma un sistema di reazione +fu la risposta che venne dal papato. Cadde +la reazione. Il papato dapprima dissimulò; vide +la pace del popolo e fuggì. E nel fuggire portò +seco la certezza di destare la guerra civile; +violò la costituzione politica; ci lasciò senza governo; +respinse i messaggi del popolo; fomentò +le discordie; stette in braccio del più feroce +nemico d'Italia e scomunicò il popolo.</p> + +<p>"Questi fatti mostrarono abbastanza che il +principato papale nè voleva, nè poteva modificare +se stesso, e non restava, che subirlo o distruggerlo. +Venne distrutto.</p> + +<p>"La liberalità di regnanti o tolleranza di +popoli avevano posto il papato nella città degli +Scipioni e dei Cesari, invece che nel mezzo della +Francia, o sulle rive del Danubio e del Tamigi; +doveva esser per questo, che gl'Italiani perdessero +i diritti comuni a tutti i popoli, la libertà +e la patria? E se fosse pur vero, che alla potestà +spirituale del pontificato sia necessario il +possesso d'una sovranità temporale, quantunque +non a questa condizione fosse promessa da Gesù<span class="pagenum"><a name="Page_106" id="Page_106">[106]</a></span> +Cristo l'immortalità della sua Chiesa, era dunque +serbato a Roma il divenire il patrimonio +del papato e divenirlo per sempre? Roma, patrimonio +di una sovranità, che per sussistere +aveva bisogno di opprimere, e per essere gloriosa +aveva necessità di perire? e come patrimonio +del papato farsi cagione permanente della +ruina d'Italia? Roma, di cui le tradizioni, il nome +e fin le ruine parlano sì forte di libertà e di +patria?...."</p> + +<p class="p4 center">..................</p> + +<p>E il popolo rispose e risponde: <b>No!—Roma +è mia! Roma è della libertà!</b></p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>Pagato a Roma il debito politico Garibaldi +ritornò a Rieti a riprendere il suo posto militare.</p> + +<p>Nel frattempo gli avvenimenti avevano fatto +il loro corso.</p> + +<p>Il 22 marzo la catastrofe di Novara; il 27 +la risposta dell'Assemblea Veneta all'Haynau: +"Venezia resisterà ad ogni costo"; il 28 l'insensata +rivolta di Genova; il 1<sup>o</sup> aprile l'ultimo +giorno della decade Bresciana.<span class="pagenum"><a name="Page_107" id="Page_107">[107]</a></span></p> + + + +<hr style="width: 65%;" /> +<h2><a name="CAPITOLO_XI" id="CAPITOLO_XI"></a>CAPITOLO XI.</h2> + +<h3><b>Le dieci giornate di Brescia<br/> +disastrosa giornata di Novara.</b></h3> + + +<p>Il 20 marzo in Brescia una adunata di popolo +in piazza Vecchia, sotto la loggia municipale, +preceduta da bandiera tricolore chiedeva +le dimissioni del Podestà Zambelli, e la formazione +della guardia civica. Nello stesso giorno +sul Colle di S. Florian era comparsa una squadra +d'armati condotta dal prete <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Boitava'">Boifava</ins>. Questo +piccolo corpo volante di 300 uomini al quale +si erano aggiunti alcuni terrazzani, aveva avuto +incarico dal Comitato per l'insurrezione di impedire +le comunicazioni sulla strada per Peschiera, +Verona e Mantova, intercettare dispacci +del nemico e molestarlo con avvisaglie.</p> + +<p>La sera del 21 marzo, fermata una staffetta +latrice di dispacci, tradotti questi dal tedesco +si rilevò che recavano l'annuncio, essere partito +da Verona un grosso convoglio di munizioni +per fornirne Brescia e Milano.</p> + +<p>Una trentina di giovani animosi, fra i quali +Giuseppe Zanardelli, postisi sotto gli ordini di<span class="pagenum"><a name="Page_108" id="Page_108">[108]</a></span> +tale Longhena, perchè egli era stato militare, +uscirono dalla città alle 11 di sera col determinato +proposito d'impadronirsi del convoglio +di munizioni tanto utile ai cittadini insorti.</p> + +<p>L'ardita, ma non numerosa falange, giunse +a Rezzato prima di giorno.</p> + +<p>Avvertiti i baldi giovani che il convoglio +delle truppe imperiali era <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'prossima'">prossimo</ins> +a giungere, si diedero subito a costruire una barricata allo +sbocco della via verso Ponte S. Marco, e dopo +di avere collocata della gente anche inerme +sui balconi e nelle vie per dimostrare che erano +in molti a chiudere il passo, presero posto nella +barricata, risoluti a tutto.</p> + +<p>Non tardò a comparire sulla strada la pesante +colonna dei carri custoditi dalle baionette +croate.</p> + +<p>Il corpo austriaco di scorta agli otto carriaggi +carichi di munizioni era di 173 soldati e +sei ufficiali; questi accortisi della barricata e +degli armati che impedivano il passo si fermarono. +Il comandante della piccola squadra bresciana +divisò di mandare un parlamentario ad +invitare il comandante delle forze nemiche a +recarsi a Rezzato per trattare col duce delle<span class="pagenum"><a name="Page_109" id="Page_109">[109]</a></span> +forze cittadine insorte. Questi assentì, e quando +fu all'ingresso del paese gli fu imposto d'arrendersi, +informandolo che ogni resistenza sarebbe +stata inutile, perchè Brescia e Milano erano in +mano del popolo e le truppe avevano capitolato, +l'intero paese insorto, come era insorta la +stessa Vienna.</p> + +<p>Intanto, durante le trattative erano sopraggiunti +altri insorti guidati dal curato <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Boitava'">Boifava</ins>, +e il capitano acconsentì di arrendersi; ufficiali +e soldati consegnarono le armi e i bravi bresciani +preso possesso del convoglio delle munizioni, per +vie montane, onde evitare l'incontro di qualche +squadrone di cavalleria, si diressero verso Brescia +ove giunsero sul fare di sera del giorno +seguente accolti dalla cittadinanza con luminarie +e grande entusiasmo.</p> + +<p>La sera del 21 era stato acclamato Podestà +il Soleri che si annunziava alla cittadinanza +con un patriottico manifesto.</p> + +<p>Il 22 venivano aperti i ruoli per la formazione +della Guardia civica.</p> + +<p>La mattina del 23 nella contrada degli Orefici, +nei pressi di Piazza Vecchia, un pugno di +popolani si avventava contro i soldati austriaci<span class="pagenum"><a name="Page_110" id="Page_110">[110]</a></span> +di scorta ai carri di legna destinata al riscaldamento +delle caserme e del Forte, li disarmava, +inseguendoli fino all'accesso del Castello; e disarmava +pure alcuni gendarmi incontrati per +via. La sommossa si fece allora generale, si +abbatterono gli stemmi e le insegne imperiali, +e si disarmarono i soldati di picchetto negli +ospedali ed in altre località dando ad essi dovunque +la caccia.</p> + +<p>Il comandante del Forte, Leshke, senza indugio +volle ricorrere alle armi dello spavento; +e nelle ore pomeridiane fece piombare sulla +città un gran numero di bombe, che, se cagionarono +qualche rovina alle case, ebbero per +effetto di accendere maggiormente l'entusiasmo +belligero della cittadinanza; dopo tale preludio +mandava un messaggio al Podestà, intimando +che se la città non fosse ritornata alla soggezione +imperiale, l'avrebbe bombardata ed incendiata. +Il Soleri a sua volta domandava tempo +per provvedere; ma allo scoccare della mezzanotte, +in esecuzione della fatta minaccia, il Leshke +apriva dal castello un furioso bombardamento.</p> + +<p>Questo procedere barbaro, che veniva principalmente +a colpire donne e bambini giacenti</p> +<p class="center"><a href="./images/img-110.png"><img src="./images/img-110.png" +alt="Re Carlo Alberto" /></a><br /></p> + +<p><span class="pagenum"><a name="Page_111" id="Page_111">[111]</a></span></p> +<p class="p1">nel sonno, inasprì i cittadini, che armati si fecero +sotto al Castello e rispondevano al bombardamento +prendendo a bersaglio i cannonieri +nemici al grido "di viva l'Italia, viva il Piemonte."</p> + +<p>Quelli del giorno 23 e della notte del 24 +marzo furono i primi bombardamenti subiti da +Brescia nel 1848.</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>Intanto sul mezzoggiorno del 20 marzo le +ostilità da parte dell'esercito piemontese contro +gli austriaci furono riprese, ma le sorti della +guerra furono addirittura disastrose per le armi +italiane.</p> + +<p>Il piano del generale in capo Chzamowsky, +non era tale che potesse convenire ad un piccolo +esercito, qual era quello potuto mettere +assieme dall'eroico Piemonte. Invece di tenere +unite quanto più si potesse le nostre forze, esse +erano schierate sopra una fronte eccessivamente +estesa.</p> + +<p>Il generale Lamarmora con una Divisione +era stato inviato nella Lunigiana per attraversare +l'Appennino con l'obbiettivo di assalire gli +austriaci alle spalle sulla sinistra del Po.<span class="pagenum"><a name="Page_112" id="Page_112">[112]</a></span></p> + +<p>Ma qualunque fosse il piano strategico, è +certo che il generale Ramorino, che con la Divisione +Lombarda fronteggiava il Ticino nella +posizione della Cava, ed a cui era stato dato +ordine preciso di arrestare la marcia del nemico +ove questo avesse passato il Ticino a +Pavia, e, come segnale al Comando Generale +del passaggio, tirare moltiplicati colpi di cannone; +questo generale, contrariamente a tali +ordini precisi, non sparò neppure un colpo, non +fece atto di resistenza, nè si ritrasse, sopra +Sannazzaro e Mortara ove corpi piemontesi +avrebbero potuto trovarsi concentrati il mattino +del 21 per dargli man forte, appoggiati ad +ottime posizioni.</p> + +<p>Invece la Divisione senza sparare una cartuccia, +si ritirò sulla destra del Po, standosene +là spettatrice inerte, anzi accennando a ritirarsi +per la volta di Genova.</p> + +<p>Dopo un'avvisaglia di avamposti al Gravellone, +gli eserciti avversari si trovarono di fronte +il 21 presso Mortara. Radetzky con rapide mosse +aveva spinto i suoi all'attacco; le truppe piemontesi +comandate al centro da Vittorio Emanuele, +Duca di Savoia, fecero prodigi di valore,<span class="pagenum"><a name="Page_113" id="Page_113">[113]</a></span> +ma gli austriaci soverchianti di uomini riuscirono +ad impossessarsi di notte della città; e fu notte +di strage in Mortara, perchè si combattè +accanitamente per le vie, nelle piazze e nelle +case, opponendo i nostri un'indomita e disperata +resistenza....</p> + +<p>Intanto si combatteva con valore ed onore +dalle nostre truppe anche alla Sforzesca; ma +i risultati ottenuti furono completamente neutralizzati +dalla rotta di Mortara.</p> + +<p>Il grosso dell'esercito, con Re Carlo Alberto, +nella supposizione che gli Austriaci muovessero +da Magenta per transitare il Ticino, stava accampato +per attendere il nemico presso Trecate; +ma, trovate sgombre le posizioni circostanti, +mosse al di qua del fiume, per la via di Milano.</p> + +<p>Pur troppo non potè continuare al lungo la +sua marcia su terra lombarda, perchè, giunta +fra quelle schiere la notizia che l'austriaco già +vittorioso proseguiva alle sue spalle minacciando +Torino, fu immediatamente ordinata la retromarcia.</p> + +<p>Il 23 marzo, l'esercito nostro, forte di cinquantamila +uomini e 110 pezzi d'artiglieria, si +trovava alle nove di mattino sotto Novara. Alle<span class="pagenum"><a name="Page_114" id="Page_114">[114]</a></span> +ore undici il cannone nemico diede il segnale +della battaglia. Re Carlo Alberto era al suo posto +in prima fila tra i combattenti. Il Crocevia +della Bicocca era la chiave della posizione, e +gli austriaci in dense colonne diressero tutti i +loro sforzi contro di essa. I piemontesi la difesero +col coraggio della disperazione; Re Carlo +Alberto, ritto sul suo cavallo, nella sua marziale +impassibilità, sembrava desiderasse di essere +colpito a morte; ma se il Re era risparmiato +dalle palle nemiche, quanti gli stavano +vicini venivano mietuti e fra altri il generale +Perrone, colpito da palla alla testa, e il generale +Passalacqua restavano fulminati sul terreno, +proprio al fianco di Carlo Alberto.</p> + +<p>Tutte le riserve erano state impegnate.</p> + +<p>Il Duca di Savoia, dopo avere avuto feriti a +morte tre cavalli, appiedato, mantenevasi alla +testa degli avanzi dei suoi battaglioni con singolare +intrepidezza. Ma l'eroismo non poteva +più rimettere le sorti della giornata.</p> + +<p>Re Carlo Alberto, testimonio e parte di tutte +le fasi della battaglia, cavalcava taciturno e +mesto verso la città, incurante dei pericoli che +lo circondavano, e giuntovi, di là, muto, contemplava<span class="pagenum"><a name="Page_115" id="Page_115">[115]</a></span> +con indicibile dolore la disfatta del +suo esercito. Lo si voleva allontanare dal luogo +tanto esposto, ma Egli nello schianto del dolore +gridava: "lasciatemi morire; questo è l'ultimo +giorno della mia vita!" Aveva tanto invocato +dal Dio degli eserciti di perdere in quel giorno +la vita! ma non fu ascoltato.</p> + +<p>La bandiera bianca annunziava la sospensione +delle ostilità, cui seguì l'armistizio, e quindi +l'abdicazione di Carlo Alberto e l'assunzione al +trono del figlio Vittorio Emanuele II.</p> + +<p>Tutto era finito! I destini d'Italia non erano +ancora maturi! Alle undici della notte, Carlo +Alberto, muoveva alla volta di Oporto, per morirvi +di lì a pochi mesi, martire di una idea +sublime, vittima del dolore!</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>Il 25 marzo a Brescia, ove nulla si sapeva +del disastro toccato alle truppe piemontesi, si +procedeva alla nomina del Comitato di difesa +nelle persone dei cittadini Cassola e Contratti i +quali pubblicarono il seguente proclama</p> + +<p style="text-indent:60%">Brescia, 26 marzo 1849.</p> + +<p style="text-indent:10%">Cittadini!</p> + +<p>La patria è in pericolo!</p> + +<p>Ora è il momento, o bresciani, d'agire e di<span class="pagenum"><a name="Page_116" id="Page_116">[116]</a></span> +fare conoscere che le vostre promesse non furono +millanterie.</p> + +<p>Gli armati accorrano davanti al teatro per +ricevere la loro destinazione. Chi non ha armi, +le donne, i vecchi, i ragazzi si <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'adeporino'">adoperino</ins> +a costruire barricate alle porte della città.</p> + +<p>Uniamo le nostre forze e difendiamoci. Non +si tratta che di duemila uomini, con due pezzi +d'artiglieria, quasi tutti italiani.</p> + +<p>All'armi! All'armi!</p> + +<p>Unione, costanza, ordine!</p> + +<p style="text-indent:60%"><i>Cassola, Contratti.</i></p> + +<p>Ragione di questo Manifesto al popolo di +Brescia era che il Comitato della difesa aveva +avuto avviso che la notte del 25 un corpo d'imperiali +sotto il comando del generale Nugent, +sortito da Mantova, con marcie forzate si dirigeva +su Brescia.</p> + +<p>Nella città erasi formato un corpo dei più +ardimentosi guidati da Tito Speri, capi squadra +erano Giuseppe Nullo, Antonio Frigerio, Luigi +Castelli, Camillo Biseo, Eligio e Filippo Battaggia. +Tutti mossero incontro al nemico prendendo +posizione nel borgo di Sant'Eufemia ove<span class="pagenum"><a name="Page_117" id="Page_117">[117]</a></span> +già trovavasi il curato <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Boitava'">Boifava</ins> con +la sua compagnia, si asserragliarono pure in altre posizioni, +atte ad impedire al nemico l'ingresso nella +città.</p> + +<p>Poco prima del mezzodì gli austriaci aprirono +il fuoco, ma gli assalitori vennero coraggiosamente +respinti.</p> + +<p>Il Comitato ed il Municipio, convinti che la +resistenza non poteva durare a lungo, decisero +di spedire al generale Nugent una Commissione +di cittadini, che si presentò agli avamposti nemici +con bandiera bianca.</p> + +<p>La Commissione fu ricevuta dal generale; +il quale poneva senz'altro per condizione che +i bresciani cessassero dalla difesa, deponessero +le armi, e distruggessero le barricate perchè egli, +per amore o per forza, sarebbe entrato nella +città.</p> + +<p>Quando si seppe dell'arrogante risposta del +generale austriaco, la popolazione proruppe unanime +in un sol grido. "Guerra! Guerra!"</p> + +<p>Gli austriaci mossero allora all'assalto della +città, inoltrandosi fino a San Francesco di Paola; +ma i Bresciani usciti da porta di Torre Lunga, +giunsero a San Francesco, alle spalle degli austriaci,<span class="pagenum"><a name="Page_118" id="Page_118">[118]</a></span> +alle prese con le bande dei nostri, e +impegnarono una mischia micidiale.</p> + +<p>Il combattimento durò fino alla sera con la +peggio degli Austriaci, che, abbandonate le conquistate +posizioni, si ritirarono nei loro attendamenti +di S. Eufemia.</p> + +<p>Così ebbe fine la memorabile giornata del +26 marzo.</p> + +<p>Il 27 gli imperiali a mezzodì ripresero le +ostilità, si spinsero fino a Rebuffone a poca distanza +da Torre Lunga, dove i Bresciani erano +appostati alla difesa. Gli Austriaci, piantata una +batteria sopra l'erta della Villa Maffei, si diedero +a fulminare i bravi difensori, mentre nello stesso +tempo il Castello iniziava il bombardamento +prendendo i Bresciani fra due fuochi. Ma le +cannonate, il bombardamento, gli incendi non +sgomentavamo i valorosi Bresciani, che anzi, +inaspriti dalla ferocia del nemico, moltiplicarono +gli atti di eroismo; tanto che quando videro +verso sera rallentare e cessare il fuoco da parte +degli imperiali che rientravano nel loro accampamento, +gli eroici difensori, comandati dallo +Speri, con rapida sortita, si slanciarono sull'inimico<span class="pagenum"><a name="Page_119" id="Page_119">[119]</a></span> +ed in breve furono addosso alla retroguardia +austriaca facendone strage.</p> + +<p>La sera la città era in festa per la felice resistenza +opposta al nemico; e il Comitato della +difesa pubblicava il seguente manifesto.</p> + +<p style="text-indent:10%">Cittadini!</p> + +<p>Il vostro nome alla posterità è assicurato. Il +nemico trovasi nell'avvilimento, perchè gli imponenti +mezzi di guerra coi quali credeva atterrirvi, +non hanno fatto che accrescere il vostro +entusiasmo.</p> + +<p>Ormai ha consumato tutti i suoi mezzi guerreschi, +e quindi non dovete fare altro che dar +compimento alla vittoria nello stesso modo che +l'avete cominciata.</p> + +<p>Italia tutta farà plauso a tanta prodezza.</p> + +<p>Ordine, Costanza, Unione!</p> + +<p>Brescia il 27 marzo ore 6-1/2 pomeridiane.</p> + +<p style="text-indent:60%"><i>Cassola, Contratti.</i></p> + +<p>Per dire degli episodi, degli atti di eroismo +compiuti dai Bresciani nei giorni successivi 28, +29, 30, 31, non basterebbe un intero volume. +Basti affermare che tutti gli sforzi fatti dal Nugent +con ben 3500, uomini per impossessarsi di<span class="pagenum"><a name="Page_120" id="Page_120">[120]</a></span> +Brescia o per costringerla alla resa furono inutili. +Vista la sua impotenza, fu obbligato a chiedere +rinforzi, e questi non tardarono a giungere +condotti da un ben formidabile avversario, tristamente +conosciuto dai Bresciani.</p> + +<p>Il 31 marzo giungeva infatti, per espugnare +l'eroica Brescia, il tenente maresciallo Haynau +con una intera divisione—e ben presto diede +sue nuove col seguente dispaccio: n. 152—Dal +2<sup>o</sup> I. R. Comando del Corpo d'Armata.</p> + +<p>Alla Congregazione Municipale +della Città di Brescia.</p> + +<p>"Notifico alla Congregazione Municipale che +io alla testa delle mie truppe mi trovo qui, per +intimare alla città di arrendersi tosto e senza +condizioni.</p> + +<p>"Se ciò non succederà fino a mezzogiorno, +se tutte le barricate non saranno interamente +levate, la città sarà presa d'assalto, e saccheggiata +e lasciata in balia a tutti gli orrori della +devastazione.</p> + +<p>"Tutte le uscite dalla città verranno occupate +dalle mie truppe ed una resistenza prolungata +trarrà seco la certa rovina della città.<span class="pagenum"><a name="Page_121" id="Page_121">[121]</a></span></p> + +<p>"Bresciani! Voi mi conoscete, io mantengo +la mia parola!</p> + +<p>"Il Comandante delle truppe stanziate all'intorno +della città di Brescia.</p> + +<p style="text-indent:60%">Il Tenente Maresciallo</p> + +<p style="text-indent:65%"><i>Haynau.</i></p> + +<p>Non è a dire quanto la lettura di questo +dispaccio rinfuocasse gli animi.</p> + +<p>Il Municipio mandò subito per il Comitato +che pronto accorse all'adunanza.</p> + +<p>Richiesto del suo parere il Comitato dichiarava +doversi risolutamente resistere.</p> + +<p>La maggioranza degli adunati, pur non dissentendo +dalla resistenza, deliberava però di +mandare deputati all'Haynau per ottenere una +proroga di tempo onde si potessero prendere +ponderate risoluzioni.</p> + +<p>Come ambasciatori si offersero i cittadini Lodovico +Borghetti, Pietro Pallavicini, Paolo Barucchelli +e il Nobile Girolamo Rossa, alla patria +devotissimi. Così composta, e fiancheggiata da +due gendarmi e preceduta da bandiera bianca +l'ambasceria verso le 10 si avviava per il Castello.<span class="pagenum"><a name="Page_122" id="Page_122">[122]</a></span></p> + +<p>I messaggeri trovarono l'Haynau inflessibile. +<i>Ho detto a mezzogiorno</i>.</p> + +<p>Ed alle vive rimostranze degli inviati, per +grazia dichiarava che avrebbe aspettato fino alle +due pomeridiane.</p> + +<p>Dell'ultimatum del Maresciallo austriaco fu +data partecipazione al popolo dal balcone del +Palazzo Comunale. E la risposta del popolo +Bresciano fu quale doveva essere: Guerra! Vogliamo +la guerra!</p> + +<p>Quella del Podestà fu dunque—All'armi +Bresciani! all'armi!</p> + +<p>Allo scoccar delle due, tutte le campane +della città, come se fossero mosse da un sol +uomo e tocche da uno stesso martello, si diedero +a suonare a stormo gloriosamente. Questa +era la risposta che i bresciani mandavano all'Haynau.</p> + +<p>Il nemico aveva intanto circondato con forze +numerose la città e piantate sulle alture batterie +di cannoni e di mortari coll'ordine che +quando le artiglierie dal Castello avessero dato +il segnale, tutte le batterie facessero fuoco.</p> + +<p>E alle tre, tanto dal Castello che <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'della'">dalle</ins> +batterie circostanti, s'incominciò senza interruzione<span class="pagenum"><a name="Page_123" id="Page_123">[123]</a></span> +a vomitare bombe e palle incendiarie; tutte le +campane della città suonavano a stormo, chiamando +il popolo alla resistenza.</p> + +<p>L'Haynau aveva stabilito di dare alla città +un assalto generale; ordinava quindi le sue +genti in modo che tutta la circuissero, per dividere +così le forze dei difensori e rendere più +debole la resistenza.</p> + +<p>A questo scopo sul ripiano del poggio Maffei +dove stava la brigata Nugent, aveva fatto +piazzare una batteria, che batteva direttamente +la barriera di Torre Lunga, ove dovevano essere +diretti i maggiori sforzi. Infatti essa fu presa +a fulminare con fuoco mai interrotto e con colpi +così ben diretti, che presto l'intera trincea ne +fu squarciata, costringendo i difensori ad abbandonarla, +ed a ritirarsi al ridosso della barricata +che formava la seconda linea di difesa. +Tennero loro dietro i nemici, che tentarono di +entrare con essi in città, ma furono valorosamente +respinti lasciando molti di essi sul terreno.</p> + +<p>Non cessava intanto il tuonare dei cannoni +e dei mortari dal di fuori, mentre le bombe ed +i razzi piovevano dal Castello; ma non per<span class="pagenum"><a name="Page_124" id="Page_124">[124]</a></span> +questo ritiravansi i difensori, che sempre capitanati +dallo Speri, combattevano con tanta valentia +e costanza, da tornare ad onore anche +dei più esperimentati e disciplinati veterani.</p> + +<p>L'Haynau aveva ordinato che un battaglione +di croati, di notte appostato, scendesse giù per +la china del colle ed a forza occupasse le vie +che conducevano al centro della città. Furono +però accolti, mentre discendevano con una tempesta +di fucilate, sì da essere obbligati a sostare +e a dare indietro; ma poi riordinati, assalirono +i nostri con fuoco ben nutrito e così ben diretto +che i difensori furono obbligati ad abbandonare +la trincea più avanzata, posta alla svolta della +china del Castello, non solo, ma poi dopo altra +eroica difesa, furono costretti a ritirarsi anche +dalla barricata che custodiva la svolta di S. Urbano; +ed infine anche dall'ultima di via della +Consolazione. Gli imperiali alla carica, sorpassando +le barricate, sgombrando impedimenti si +precipitarono nella piazza dell'Albero. Là i Bresciani +li attendevano alla posta, dalle finestre, +dai tetti, dagli sbarramenti che chiudevano il +passo all'interno della città, vennero accolti con +una salva di fucilate, tanto che ben pochi ebbero<span class="pagenum"><a name="Page_125" id="Page_125">[125]</a></span> +salva la vita; ma una fiumana di altri +croati serrati in colonne giù per quella stretta +impediva ai primi di dare indietro; tanto che +alla disperata mancando loro ogni scampo, fecero +testa, e s'avventurarono risoluti contro le +trincee per forzare il passo; ma ancora un +fuoco micidiale a bruciapelo li accolse, e più +che decimati, dovettero arrestarsi e dare indietro.</p> + +<p>L'Haynau che dal Castello vedeva lo scempio +che i difensori facevano dei suoi ordinava +al Colonnello Milez di accorrere in aiuto con buon +nerbo di forza; ma appena sboccato sulla piazza +il Milez stesso, che stava alla testa dei suoi, colpito +da palla al cuore cadeva morto; i suoi +soldati allora sostarono indecisi; prendendo il +momento i bravi bresciani saltarono dai ripari, +e slanciandosi sul nemico l'assalirono a colpi di +baionetta, di daghe, di stocchi, di coltelli. Non +ressero gli austriaci, ma si diedero alla fuga, +abbandonando armi e feriti.</p> + +<p>La piazza dell'Albero a ricordo di tanto valore +fu poi nominata <i>Piazza del 1849</i>. In quel +giorno 31 marzo correva a rivi il sangue e i +cadaveri vi giacevano ammonticchiati.<span class="pagenum"><a name="Page_126" id="Page_126">[126]</a></span></p> + +<p>Però in altri punti alcuni quartieri della +città furono invasi dal nemico come Torre Lunga, +S. Urbano, S. Alessandro, e l'incendio, il saccheggio, +gli orrori di città presa d'assalto, incominciarono +nelle tenebre con tutti i suoi atti +brutali.</p> + +<p>Il primo aprile dalla parte del Castello, appoggiati +dalle artiglierie, gli Austriaci discesero +in città, investendo e rompendo tutti gli ostacoli +che trovavano sui loro passi, giungendo alle +spalle dei difensori della barricata della Piazza +dell'Albero, teatro del micidiale combattimento +del giorno innanzi, occupando il palazzo del +governo, del Broletto, massacrando ed abbruciando +quanti si paravano a loro dinanzi, gettando +dalle finestre, e dai tetti quante persone +si trovavano nelle case. Lo stesso avveniva nel +quartiere di San Nazzaro e a porta S. Giovanni.</p> + +<p>Era tempo di pensare seriamente ai casi +della patriottica città, ridotta agli estremi, e minacciata +di distruzione.</p> + +<p>Alle 10 antimeridiane il Municipio riceveva +le dimissioni del Comitato di difesa. Bisognava +senza perdita di tempo mandare all'Haynau una +deputazione per trattare la resa. Fu incaricato<span class="pagenum"><a name="Page_127" id="Page_127">[127]</a></span> +il padre Maurizio da Brescia, che fu accompagnato +dal padre Ilario da Milano e dal cittadino +Pietro Marchesini.</p> + +<p>I patti della resa furono con molto stento +convenuti.</p> + +<p>La mattina del 2 aprile entrate le soldatesche +austriache in città, il Maresciallo Haynau +emanava due bandi. Col primo imponeva alla +città una taglia di 300,000 lire, destinate a compenso +e a premio degli ufficiali—più imponeva +alla città e provincia una multa di sei milioni di +lire.</p> + +<p>Così ebbe fine la lotta gloriosa di Brescia +sostenuta per 10 giorni con subblime eroismo.</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>I tempi intanto incalzavano e la reazione +divampava.</p> + +<p>Il 6 aprile Catania dopo eroica difesa cadeva +nelle mani sanguinarie del borbonico Filangeri; +il 12 la reazione lorenese restaurava in Toscana +il granduca; il 20 Filangeri era minaccioso +alle porte di Palermo; finalmente il 21 aprile +salpava da Tolone la spedizione francese per +Roma.<span class="pagenum"><a name="Page_128" id="Page_128">[128]</a></span></p> + +<p>L'ultima di queste notizie sorprese Garibaldi +ad Anagni dove era arrivato il giorno precedente.</p> + +<p>Il 24 aprile l'avanguardia, il dì appresso +tutto il corpo di spedizione comandato dal generale +Oudinot, portato da dieci navi, forte di +ben dodicimila uomini, di sedici pezzi da campagna +e di sei di assedio, gettava l'ancora nelle +acque di Civitavecchia.</p> + + + +<hr style="width: 65%;" /> +<h2><a name="CAPITOLO_XII" id="CAPITOLO_XII"></a>CAPITOLO XII.</h2> + +<h3><b>Eroica difesa di Roma.</b></h3> + + +<p>Sullo scopo dell'intervento francese nelle +cose di Roma è stata già giudice severa la +storia, e non è tema che invogli un italiano a +ritornarci sopra. Solo affermeremo che per quanto +si sia voluto dire, certo non fu scusabile che +una grande nazione come la Francia, col pretesto +d'instaurare l'ordine, fra un popolo già +confidente e calmo nel suo patriottismo, siasi +mossa a sostenere una abborrita teocrazia, ed +a strozzare, tra le braccia d'una repubblica sorella, +la libertà nascente.</p> + +<p>E fu con sembianze oneste ed amiche che +l'esercito francese potè sorprendere la buona<span class="pagenum"><a name="Page_129" id="Page_129">[129]</a></span> +fede del governatore, del presidio e della popolazione +di Civitavecchia, e mettere impunemente +il piede sul suolo della repubblica. Se +Civitavecchia avesse respinto con la forza dal +suo forte il disbarco o lo avesse soltanto ritardato +il governo della Repubblica Romana avrebbe +avuto maggior tempo e si sarebbe trovato in migliori +condizioni per preparare la difesa.</p> + +<p>Il Colonnello Leblanc, inviato dal Generale +francese, ebbe il merito di parlar chiaro al Mazzini +e confessare che scopo della spedizione era +la restaurazione papale. Egli rese grande servigio +a Roma, quando uscì nella ridicola guasconata +"<i>Les Italien ne se battent pas</i>" la quale +fece affluire al cuore il sangue caldo del popolo +di Roma, e mise gl'italiani in obbligo di +provare che colui aveva mentito per la gola.</p> + +<p>Alla Repubblica Romana non restava adunque +più che difendere ad oltranza, se non la +vita che era preda designata alla forza del numero, +l'onore che non poteva essere da alcuno +calpestato impunemente, e che sarebbe salito +tanto più alto quanto più fosse stato inaffiato +di sangue.<span class="pagenum"><a name="Page_130" id="Page_130">[130]</a></span></p> + +<p>E la difesa di Roma fu degna dei suoi giorni +migliori, al tempo dei consoli e dei Cesari.</p> + +<p>L'Assemblea decretò senz'altro di dare incarico +al Triunvirato di respingere la forza con +la forza; il popolo applaudì al magnanimo decreto, +corse alle armi, e i Triumviri, mirabili di +concordia e di energia, assunsero l'impegno della +difesa. Giuseppe Avezzana nominato ministro +della guerra, posto al Comando supremo dell'esercito; +la guardia civica venne armata e mobilizzata; +la linea di difesa tracciata; i punti +principali muniti; i Corpi stanziati fuori di +Roma richiamati; e tutta la massa di truppe +regolari ed irregolari, di finanzieri, di studenti, +di emigrati, di reduci, di quanti infine si <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'trovanano'">trovavano</ins> +in Roma atti alle armi, fu ordinata e +così ripartita e comandata:</p> + +<p>La Legione Garibaldi; il battaglione dei Reduci, +i quattrocento giovani universitari, i trecento +finanzieri, i trecento emigrati, un totale +di duemilacinquecento uomini, composero la prima +brigata comandata dal Generale Garibaldi.</p> + +<p>Alla seconda brigata, formata di mille uomini +di Guardia Civica e del primo Reggimento +di fanteria leggiera fu posto comandante il Colonnello +Masi.<span class="pagenum"><a name="Page_131" id="Page_131">[131]</a></span></p> + +<p>La Legione Romana e il primo di linea con +due pezzi di campagna, posti agli ordini del Colonnello +Bartolomeo Galletti; una colonna di riserva, +di ottocento carabinieri ubbidivano al +generale Giuseppe Galletti; cinquecento dragoni +al Colonnello Savini; le artiglierie al Lopez e ai +fratelli Calandrelli.</p> + +<p>I bersaglieri Lombardi comandati dal Manara +avendo ottenuto dal generale Oudinot di +sbarcare a Porto d'Anzio a condizione che non +avrebbero preso parte a combattimenti prima +del 4 maggio, erano vincolati dall'impegno preso +per essi dal Preside di Civitavecchia.</p> + +<p>Sicuri ormai che il generale Oudinot voleva +entrare in Roma per ristaurarvi il governo papale +il 28 aprile l'assemblea approvava il seguente +decreto, dove il senno romano ben distingueva +fra nazione e governo di Francia, non +incolpando la prima delle inique aggressioni del +secondo, e ponendo sotto la protezione delle +leggi i Francesi nell'atto che si apprestava alla +guerra contro l'armata di Francia.</p> + +<p class="p center">REPUBBLICA ROMANA</p> + +<p class="p center">In nome di Dio e del Popolo</p> + +<p>"Credendo nelle generose virtù dei Romani +come nel loro valore:<span class="pagenum"><a name="Page_132" id="Page_132">[132]</a></span></p> + +<p>"Conscio che sebbene deciso a difendere +fino agli estremi, contro ogni invasore l'indipendenza +della sua terra, il popolo di Roma non +rende mallevadore il popolo di Francia degli +errori e delle colpe del suo governo":</p> + +<p>"Fidando nel popolo e nella santità del principio +repubblicano:</p> + +<p class="p center">IL TRIUNVIRATO DECRETA</p> + +<p>"Gli stranieri e segnatamente i Francesi dimoranti +pacificamente in Roma sono posti sotto +la salvaguardia della Nazione":</p> + +<p>"Sarà considerato come reo di leso onore +romano qualunque proponesse far loro oltraggio +o molestie":</p> + +<p>"Il governo invigilerà che nessuno d'essi +trasgredisca i doveri dell'ospitalità".</p> + +<p>Così Roma vicina a scendere sul campo di +battaglia per amor della libertà ed indipendenza, +dava prova di quella generosità che è tradizionale +nel suo popolo.</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>La mattina del 28 aprile, la legione insieme +agli altri corpi militari riuniti in Roma, fu passata<span class="pagenum"><a name="Page_133" id="Page_133">[133]</a></span> +in rivista sulla piazza di S. Pietro dal Ministro +della guerra.</p> + +<p>Il piano di guerra fu presto formato; la topografia +della Città, le condizioni dell'esercito difensore, +le forze degli assalitori, chiaramente lo +suggerivano.</p> + +<p>Scartato il concetto di una offensiva in aperta +campagna, e deliberata una concentrata difensiva +della Capitale, la difesa non poteva essere +stabilita che sulla destra del Tevere e precisamente +lungo le mura d'Urbano VIII, che da +porta Portese, per quelle di San Pancrazio e +Cavallegeri va a porta Angelica; comprendente +come posizione avanzate, al centro la collina di +Villa Pamfili, come baluardo a settentrione il +forte Vaticano, e come seconda linea d'appoggio +le alture del Gianicolo.</p> + +<p>Garibaldi avuto partecipazione del Comando +affidatogli, spedì il seguente ordine del giorno:</p> + +<p>Al comando della Sezione degli Emigrati.</p> + +<p>"Il Ministro della Guerra, col dispaccio del +27 corrente affidò a me il comando della prima +brigata nella cui forza è pure compresa la vostra +Sezione.</p> + +<p>"Le urgenze del momento esigono che c'intendiamo<span class="pagenum"><a name="Page_134" id="Page_134">[134]</a></span> +subito e quindi oggi vorrete immancabilmente +trovarvi con la vostra truppa sulla +piazza di S. Maria in Trastevere per tutte le +comunicazioni".</p> + +<p>"Salute e fratellanza".</p> + +<p>Dalla piazza del Vaticano 29 aprile</p> + +<p style="text-indent:60%"><i>G. Garibaldi.</i></p> + +<p>La brigata Garibaldi fu ordinata a coprire la +posizione tra porta Portese e porta San Pancrazio; +quella di Masi distribuita tra porta +Cavalleggieri e porta Angelica; la riserva composta +dalla brigata Galletti, dai dragoni Savini, +dai bersaglieri Manara, schierata tra Piazza +Navona, la Lungara e Borgo; i bastioni furono +coronati di nuovi pezzi, le batterie del Vaticano +rinforzate; tutto ciò disposto in buon ordine; di +modo che Roma si tenne pronta a ributtare gli +assalitori.</p> + +<p>Il 30 aprile le vedette di San Pietro annunziarono +lo spuntare di una colonna francese +sulla via di Civitavecchia. Erano circa dodicimila +uomini, divisi in due brigate sotto il comando +dei generali Molière e Lavaillant, con due batterie +da campagna; credevano davvero che gli<span class="pagenum"><a name="Page_135" id="Page_135">[135]</a></span> +italiani non si sarebbero battuti; dovevano presto +accorgersi del loro folle giudizio e chiamare +poderosi rinforzi.</p> + +<p>Alcuni colpi aggiustati dal Calandrelli fecero +capire che si pensava a respingere sul serio gli +assalitori, ma erano pur sempre francesi, gli agguerriti +soldati dei combattimenti africani. Essi +quindi avanzarono da prodi secondo l'ordine +ricevuto per l'attacco; non restavano i nostri +dal fulminarli colla mitraglia e coi fucili. Ai difensori, +specialmente agli artiglieri, nuocevano +le carabine dei cacciatori di Vincennes; ma le +nostre artiglierie egregiamente servite e dirette, +facevano vuoti sanguinosi nelle file avversarie.</p> + +<p>Un notevole vantaggio avevano ottenuto i +francesi, fin dal principio; il generale Oudinot +aveva ordinato alla brigata Molière di occupare +la Villa Panfili, il battaglione universitario sostenne +valorosamente i primi assalti, ma scarso +di numero, in confronto degli assalitori, dopo di +avere contrastata la preziosa posizione dovette +abbandonarla, ritraendosi al riparo dietro il Casino +de' Quattro-Venti.</p> + +<p>Ma da quella parte, attento a tutte le fasi +del combattimento, stava vigile Garibaldi e il<span class="pagenum"><a name="Page_136" id="Page_136">[136]</a></span> +trionfo dei francesi non doveva essere di lunga +durata. Infatti il generale, scorto il pericolo, +chiamò a sè la legione italiana e la lanciò a +baionetta contro il nemico. Questi non temette +l'attacco, e da quell'istante intorno a Villa Corsini, +per le aiuole e i prati del parco Pamfili, +dietro ogni muro e ogni siepe, s'impegnò una +lotta corpo a corpo, petto a petto, palmo a palmo, +a vita ed a morte.</p> + +<p>A favore dei francesi erano il vantaggio delle +armi, la bontà della posizione che li proteggeva, +l'abitudine alla disciplina, l'esperienza del combattere; +per gl'italiani era presidio la coscienza +della giusta causa, la religione della patria, la +fede nella baionetta e il comando di Garibaldi.</p> + +<p>Ormai troppo già durava il contrasto: e Garibaldi +sentì venuta l'ora del colpo decisivo.</p> + +<p>Con l'aiuto di mezza brigata Galletti, riunite +tutte le forze che aveva sotto mano si rovescia +per la Valle sul fianco destro francese, lo rompe, +lo sfonda ed incalza con la baionetta alle reni +e costringe in brev'ora tutto l'esercito assalitore, +già ributtato dal fronte su tutta la linea, a battere +in precipitosa ritirata.</p> + +<p>La giornata del 30 aprile sarà ricordata<span class="pagenum"><a name="Page_137" id="Page_137">[137]</a></span> +dalla storia come una delle più belle pagine militari +dell'indipendenza italiana.</p> + +<p>Più di trecento morti, cinquecentotrenta feriti, +duecentosessanta prigionieri dovuti all'eroismo +di Nino Bixio, fecero pagar cara alla Francia +l'insana aggressione e dimostrarono al mondo +che gl'italiani si battono.</p> + +<p>In confronto le perdite degli italiani furono +lievi; sessantadue morti, un centinaio di feriti; +un solo prigioniero—Ugo Bassi.</p> + +<p>Onore ai prodi rapiti troppo presto ai futuri +cimenti della patria.</p> + +<p>Il battaglione universitario comandato dal +Maggiore Andreucci si distinse assai nella gloriosa +giornata. "Avanti ragazzi" tuonava Garibaldi—"avanti +alla baionetta" e i ragazzi, +da veterani si lanciavano impavidi contro gli +agguerriti soldati della Francia combattendo da +eroi.</p> + +<p>Fra tutti primeggiò Nino Bixio che con audacia +da leone, come già fu detto, fece prigioniero +con pochi uomini un battaglione del 20<sup>o</sup> +reggimento di linea col Maggiore che lo comandava.</p> + +<p>Il primo merito della gloriosa giornata spetta<span class="pagenum"><a name="Page_138" id="Page_138">[138]</a></span> +al generale Garibaldi. Fu unanime il sentimento +di tutta Roma nella sera stessa del combattimento; +e la storia lo conferma col suo ponderato +giudizio. Egli rimase ferito nel più caldo +della mischia e non ne fece mostra; solo alla +sera il dottore Ripari, il carissimo amico suo, +volle a forza curarlo.</p> + +<p>Fatto caratteristico del combattimento fu +questo, che, nelle lievi perdite subite dai nostri, +chi più ne sofferse furono gli ufficiali, sempre +i primi ad esporsi al fuoco nemico; così, oltre +a Garibaldi, furono feriti il maggiore Marochetti, +il tenente Ghiglione, il tenente Teglio, i sottotenenti +dall'Ovo e Rota, e feriti a morte il maggiore +Montaldi, il maggiore Scianda, i tenenti +Grassi e Righi e il sottotenente Tresoldi.</p> + +<p>Garibaldi combattè tutto il giorno, affrontando +il nemico in aperta campagna, ne scoperse +il lato debole, lo assalì quando ravvisò il +tempo opportuno, e decise della giornata.</p> + +<p>Avrebbe fatto di più se in quel giorno avesse +egli avuto il comando supremo, o se fosse stato +ascoltato il suo consiglio.</p> + +<p>Garibaldi aveva infatti intenzione di completare, +quella sera stessa, la vittoria, tagliando<span class="pagenum"><a name="Page_139" id="Page_139">[139]</a></span> +ai francesi la ritirata su Civitavecchia; e il progetto +sarebbe stato senza dubbio attuato; dopo +lo scacco sofferto, il morale del nemico era depresso +ad incominciare dall'Oudinot, sfinito, inoltre +i francesi mancavano di cavalleria per coprire +la ritirata, mentre Garibaldi coi lancieri +del Masina e coi dragoni di linea, tutta gente +fresca che nulla aveva sofferto dal combattimento, +poteva giungere a Civitavecchia prima +dei francesi e suscitare quelle popolazioni contro +lo straniero. Che se non si fosse voluto precorrere +i francesi in quel posto, si poteva prenderli +di fianco nella loro ritirata: giacchè Garibaldi +avrebbe potuto ingrossare le sue truppe +coi due reggimenti di linea che non avevano +ancora combattuto, e così trarre il miglior frutto +della vittoria.</p> + +<p>Ma indarno Garibaldi insistette appoggiato +da Galletti: Mazzini non voleva esporre la +Francia ad una completa disfatta, e provocarne +i risentimenti. Egli era il capo del triumvirato, +e se i nostri si arrestavano nel momento il più +propizio, era lui che doveva risponderne alla +storia.</p> + +<p>Utilizzata o no la vittoria del 30 aprile si<span class="pagenum"><a name="Page_140" id="Page_140">[140]</a></span> +doveva capire che i francesi avrebbero voluto +prendere la rivincita; meglio era dunque trarre +partito della giornata, annientare il primo corpo +di spedizione, circondando di una aureola gloriosa +i difensori di Roma, ammirati da tutta +Europa, poi prepararsi a far degna accoglienza +al secondo corpo di spedizione, che la Francia +ostinata nel volere ristaurato il potere dei papi +ed ormai impegnata, avrebbe senza ritardo ordinato.</p> + +<p>Unica impresa che venne concessa dal Triunvirato +a Garibaldi il 1<sup>o</sup> maggio, fu una ricognizione +sul nemico che si ritirava per la via di +Civitavecchia, verso Castel di Guido, dove i +Francesi avevano passata la notte in armi nella +certezza di essere assaliti. Egli uscì colla sua +legione da porta S. Pancrazio, mentre il Masina +coi lancieri e coi dragoni usciva da porta Cavalleggeri; +entrambi si unirono all'osteria di +Malagrotta, dove i Francesi si erano preparati +alla resistenza.</p> + +<p>Ma per volere di Mazzini non si venne alle +mani, come Garibaldi avrebbe desiderato. E ciò +anche perchè l'Oudinot mandò a Garibaldi un +parlamentario, per avvertirlo che trattava col<span class="pagenum"><a name="Page_141" id="Page_141">[141]</a></span> +governo Romano un armistizio; quasi contemporaneamente +Garibaldi stesso riceveva un ordine +di ritornarsene a Roma; e l'ordine fu eseguito +nel giorno stesso.</p> + +<p>Così i Francesi ebbero modo di guadagnar +tempo, e ritornare con forte nerbo di forze e +grosso materiale di guerra a riprendere l'attacco +dell'eterna città con certezza di successo.</p> + +<p>Ma se la giornata del 30 aprile non ebbe +quelle conseguenze che erano da aspettarsi dopo +una vittoria così bella, essa però provò al +mondo che Garibaldi era qualche cosa di più +di un semplice guerrigliero Americano, e che +non gli mancavano le doti tutte del generale +delle grandi fazioni; come provava al mondo +che gl'Italiani, se ben condotti, sapevano battersi.</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>Intanto che Oudinot riposava a Civitavecchia, +e mandava a Parigi messaggi bugiardi mal dissimulanti +la sconfitta toccata, e l'Assemblea Romana +lo rimeritava delle sue slealtà col mandargli +liberi i prigionieri; un esercito austriaco +minacciava dal Po le Legazioni; un'armata Spagnola +veleggiava per la medesima crociata nel +Mediterraneo; e finalmente re Ferdinando di<span class="pagenum"><a name="Page_142" id="Page_142">[142]</a></span> +Napoli faceva occupare da una divisione Velletri, +mentre due altre, una di milizie regolari +comandate dal generale Winspeare, l'altra composta +di briganti comandata dallo Zucchi, s'inoltravano +per la provincia di Frosinone sui colli +Latini.</p> + +<p>Il governo Romano commise a Garibaldi, +che, evitando i decisivi conflitti, tenesse a bada +e molestasse il nemico, sperando il Mazzini +che le trattative colla Francia si risolvessero +con soddisfazione, per poi, tranquilli da quella +parte, potere intraprendere una guerra a fondo +contro il re di Napoli, e rivendicare a libertà +il suo reame.</p> + +<p>Garibaldi riunì la sua piccola brigata il 4 +maggio, dalle 6 alle 8 di sera, in piazza del +Popolo; era composta in tutto di duemila duecento +uomini, la passò in rivista, ed uscito tacitamente +da Porta del Popolo, s'incamminò per +Ponte Molle, facendo le viste di marciare a Palo; +poi voltò a un tratto per la Prenestina, e dopo +una marcia notturna pei Monti Tiburtini faticosissima, +ma silenziosa ed ordinata, arrivò all'indomani +a Tivoli dove si accampò sulle sponde +dell'Aniene, occupando cogli avamposti il ponte +Lucano a circa sei chilometri sotto Tivoli.<span class="pagenum"><a name="Page_143" id="Page_143">[143]</a></span></p> + +<p>Il 6 maggio fece riposare nelle ore più calde +la truppa presso gli avanzi grandiosi degli acquedotti +romani.</p> + +<p>L'esercito borbonico appena avuta notizia +della sortita da Roma di Garibaldi, s'era concentrato +fra Albano e Valmontone, e forte di +seimila uomini sotto il comando del generale +Lanza si preparava ad affrontare Garibaldi e +disfarlo.</p> + +<p>La mattina del 7 Garibaldi fece levare il +campo e verso la mezzanotte del giorno stesso, +sotto un acquazzone torrenziale, occupò Palestrina +a poche miglia dalle linee nemiche, minacciando +così da vicino il suo fianco destro. +Fin dal giorno 8, Garibaldi ordinava alcune +scorrerie dei suoi, una delle quali, comandata +dal prode Bronzetti Narciso, gli aveva riportata +la speranza che il nemico non sarebbe stato +così formidabile come si vantava di essere. Era +però troppo forte di numero per attentarsi con +soli duemila uomini ad assalirlo nelle sue forti +posizioni; e risolvette di starsene sulla difensiva +e attenderlo di piè fermo.</p> + +<p>Il primo incontro serio fra le parti avversarie +avvenne verso la sera dell'8 maggio sulla +strada che da Montecompatri porta a Frascati.<span class="pagenum"><a name="Page_144" id="Page_144">[144]</a></span></p> + +<p>Il giorno 9 Garibaldi circondato dal suo stato +Maggiore salì a Castel San Pietro, piccolo paese +sopra Palestrina, per osservare dal campanile +le mosse del nemico. Questo, in numerosa schiera +di 6000 uomini, verso le 2 pom. si avanzava da +Valmontone su Palestrina, con intenzione di +chiudere a Garibaldi la ritirata su Roma.</p> + +<p>Garibaldi prese tosto le sue misure e affidata +a Manara la difesa della città, collocò parte dei +Legionari al suo fianco sinistro fuori porta del +Sole, egli in persona stava al centro, mentre +Nino Bixio guardava la destra.</p> + +<p>Come suo costume, Garibaldi fece avvicinare +ben bene i napoletani e a un dato momento +ordinò un attacco generale alla baionetta che +mise in rotta il nemico, il quale lasciava nella +fuga feriti e prigionieri e in potere dei nostri +tre cannoni da montagna e non pochi fucili. Le +perdite delle truppe romane furono lievi; degli +ufficiali solo il sottotenente Rotta rimase ucciso +e il tenente Martino Franchi ferito.</p> + +<p>Ormai una più lunga stanza a Palestrina poteva +divenire pericolosa perchè a Roma era giunta +la notizia di un prossimo attacco combinato di +napoletani e francesi, per cui il Triumvirato<span class="pagenum"><a name="Page_145" id="Page_145">[145]</a></span> +ordinava a Garibaldi di rientrare in Roma. Era +anche lui deciso di finirla e non s'attardò sotto +le tende; la sera dell'11 per sentieri impraticabili +sfilando in perfetto ordine e silenziosamente +nelle vicinanze del campo nemico, marciò per +Zagarolo, sostò un poco nella osteria della Colonna +sulla via Casilina, e con un lungo giro +come se venisse da Tivoli ricondusse la propria +gente a Roma, lieta se non di riportata vittoria, +di onorato successo.</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>Nel frattempo importanti avvenimenti militari +e politici eransi maturati. Bologna, dopo +quattro giorni di disperata resistenza, aveva dovuto +capitolare nelle mani del bombardatore Gorkowsky. +Ancona, dove teneva il comando militare +quel Livio Zambeccari, compagno di Garibaldi +a Rio Grande, minacciata, si preparava ad imitarne +e sorpassarne l'eroismo; a Fiumicino +s'ancorava la flotta, avanguardia della spedizione +spagnola; da Gaeta l'Antonelli s'affannava +a mettere d'accordo i quattro alleati senza riuscirvi; +la Francia finalmente continuava la politica +a due faccie: quella delle parole favorevoli +a Roma, quella dei fatti favorevoli al +Papa.<span class="pagenum"><a name="Page_146" id="Page_146">[146]</a></span></p> + +<p>Di guisachè, mentre l'Assemblea nazionale +a Parigi decretava che la spedizione francese +fosse "<i>ramenée à son premier but</i>", Luigi Napoleone +e l'Odillon Barrot inviavano lettere e +messaggi all'Oudinot, ripetendogli l'ordine di +entrare a Roma a qualunque costo per restaurarvi +il governo papale.</p> + +<p>Infine, perfidia maggiore di tutte (se si eccettua +il nero tradimento che doveva fra breve +compiere il Generale Oudinot), la missione a +Roma del Lesseps affidatagli da Drouyn De +Lhuys. L'inviato francese doveva col governo +di Roma trovare il modo di conciliare la libertà +del popolo Romano, i diritti della sovranità +pontificia, e la dignità del governo francese; in +realtà doveva condurre i Romani ad aprire ai +francesi le porte di Roma, per restaurarvi il potere +temporale del Papa.</p> + +<p>Il primo effetto dell'arrivo del Lesseps fu +la tregua di trenta giorni: tregua che slealmente +venne anticipatamente rotta dal Generale +francese; ma che ad ogni modo giovò al +governo della Repubblica romana, per finirla +almeno coll'esercito borbonico.<span class="pagenum"><a name="Page_147" id="Page_147">[147]</a></span></p> + + + +<hr style="width: 65%;" /> +<h2><a name="CAPITOLO_XIII" id="CAPITOLO_XIII"></a>CAPITOLO XIII.</h2> + +<h3><b>Spedizione contro l'Esercito Borbonico—Velletri.</b></h3> + + +<p>L'esercito romano tra il 1<sup>o</sup> e il 16 di maggio +s'era venuto via via ingrossando. Il battaglione +Melara, prepotentemente catturato dall'Oudinot +a Civitavecchia, veniva lasciato libero; i +corpi distaccati nell'Ascolano erano rientrati; +una Legione straniera si veniva organizzando; +la Legione trentina ed una compagnia del 22<sup>o</sup> +Reggimento, scappata dagli accantonamenti forzati +della Spezia, erano riuscite a penetrare in +Roma tra il 9 e il 10, e fuse insieme andavano +a formare un altro battaglione di bersaglieri +lombardi, che aggiunto al primo, sotto il comando +del Manara promosso colonnello, prendeva +corpo e nome di Reggimento. Finalmente +venuta da Bologna, dopo 15 giorni di marcia, +entrava dalla Porta del Popolo la Divisione +Mezzacapo, forte di circa duemila uomini, preceduta +da quella compagnia di studenti lombardi +e toscani che formarono il nerbo dei futuri difensori +del Vascello.</p> + +<p>Sommate queste forze nuove a quelle già +esistenti al 30 aprile, si ha che Roma poteva<span class="pagenum"><a name="Page_148" id="Page_148">[148]</a></span> +disporre di circa diciottomila combattenti, non +bastevoli certo a fare la guerra alla Santa Alleanza, +accanitasi contro di lei, e neppure a +vincere la Francia, ma, finchè durava l'armistizio, +più che sufficiente a cacciare dal territorio +della Repubblica le truppe del Re di Napoli, e +proteggere nel tempo stesso Roma da qualsiasi +insidia.</p> + +<p>Restava la scelta del Generale in capo. Chi +meglio di Garibaldi meritava tale carica? Nessun +altro poteva contrastargliela. Il Triumvirato, +per timore esagerato della sua indisciplinatezza, +e forse anche per gelosia della sua popolarità +sempre crescente, non volle nominarlo. Siccome +però la sua superiorità era innegabile, il Triumvirato +fece questa pensata; promosse Garibaldi +Generale di Divisione, ed elesse Generale in +Capo il colonnello Roselli entrato da poco a +Roma, reduce dall'Ascolano, ove era stato a +combattere il brigantaggio.</p> + +<p>Il Roselli generalissimo s'accinse senza ritardo, +come voleva il governo, alla spedizione +contro il Borbone. Pensò di attaccare i Napoletani, +accampati fra Porto d'Anzio e Valmontone, +sulla loro destra, spuntarli da questo lato e tagliar<span class="pagenum"><a name="Page_149" id="Page_149">[149]</a></span> +loro la ritirata: capitanava diecimila fanti, +mille cavalli e dodici pezzi d'artiglieria.</p> + +<p>La prima brigata, sotto gli ordini del colonnello +Marocchetti e la direzione del colonnello +di Stato Maggiore Haug, composta della Legione +Italiana, del terzo reggimento di linea, dello +squadrone dei lancieri Masina, d'una compagnia +di zappatori del genio e due pezzi d'artiglieria, +in tutto duemila cinquecento uomini circa, formava +l'avanguardia.</p> + +<p>Il corpo di battaglia componevasi di due +brigate composte del reggimento dei Bersaglieri +Lombardi, di un battaglione del primo fanteria, +del secondo e quinto reggimento, della Legione +romana, di due squadroni di dragoni e sei pezzi +d'artiglieria; circa seimila uomini; e lo capitanava +il generale Garibaldi in persona, colonnello +Milbitz capo dello Stato Maggiore.</p> + +<p>La riserva e retroguardia era la brigata del +generale Giuseppe Galletti, che marciava alla +testa del sesto reggimento di fanteria, d'un battaglione +di carabinieri a piedi, del battaglione +zappatori del genio, di due squadroni di carabinieri +a cavallo, e di quattro pezzi di artiglieria; +in tutto duemila e cento uomini.<span class="pagenum"><a name="Page_150" id="Page_150">[150]</a></span></p> + +<p>Comandante l'artiglieria il colonnello Lodovico +Calandrelli; quello della cavalleria il generale +Bartolucci; capo dello Stato Maggiore generale +il colonnello Pisacane. Generale in capo +Pietro Roselli.</p> + +<p>Formato così il piano e l'ordine di marcia, +uscirono la sera del 16 da porta S. Giovanni; +marciarono per via Labicana; arrivarono alla +mattina del 17 a Zagarolo, dove soggiornarono; +ripartirono il giorno appresso per Valmontone, +dove il grosso e la riserva si accampò, mentre +l'avanguardia si spinse fino a Montefortino, forte +posizione a cavaliere delle due vie che da Valmontone +conducono l'una a Velletri, l'altra a +Terracina; che è quanto dire, sulla fronte e sul +fianco dell'esercito Napoletano.</p> + +<p>Questo però non era rimasto immobile come +il Roselli nel silenzio del suo studio aveva calcolato; +ma appena avuto sentore dell'avanzarsi +dei Romani, aveva frettolosamente abbandonato +la linea dei Colli Latini, e s'era da tutte le +parti ripiegato su Velletri. Era una notizia importantissima: +il piano di campagna del generale +Roselli poteva dirsi fallito prima che tentato: +occorreva farne un altro, ma suprema<span class="pagenum"><a name="Page_151" id="Page_151">[151]</a></span> +necessità era prontezza d'occhio e celerità di +esecuzione; il Roselli non affrettò d'un passo la +sua marcia, non diede le occorrenti disposizioni; +solo ordinava all'avanguardia di spingere il 19 +di mattina ricognizioni fin sotto le mura di Velletri, +mentre l'armata in ordine compatto, <i>fiancheggiata</i> +da perlustratori, avrebbe secondato il +movimento.</p> + +<p>All'alba del 19 l'avanguardia si era già messa +in moto; ma, fatti pochi chilometri di strada, il +Marocchetti mandava ad avvertire Garibaldi che +scorgeva verso Velletri un confuso movimento +di truppe nemiche, onde temeva di essere da +un istante all'altro assalito da forze superiori. +A tale annunzio Garibaldi montò a cavallo, e +mandò avviso al generale in capo, dell'allarme +dato delle mosse nemiche, come della sua partenza +per trovarsi coll'avanguardia sul luogo +dell'attacco, se attacco ci fosse stato, affinchè +avesse provveduto mandando pronti rinforzi. A +spron battuto raggiunse l'avanguardia, e raccolti +dal Marocchetti gli ultimi rapporti, cavalcò ancora +innanzi per cercare, come fu sempre suo +costume, un posto elevato d'onde scoprire le +posizioni e le mosse del nemico.<span class="pagenum"><a name="Page_152" id="Page_152">[152]</a></span></p> + +<p>Giunto alle Colonnelle sull'altura della vigna +Rinaldi, smontò da cavallo; coperto dai +canneti e dalle macchie della Vigna, s'inoltrò +fino ad una sporgenza d'onde l'occhio poteva +correre fin sotto le mura di Velletri; e vide +abbastanza chiaro che i borbonici si preparavano +ad un'azione imminente.</p> + +<p>Garibaldi senza perdita di tempo spiegò a +destra e a sinistra della strada, che correva +tutta incassata fra poggi e vigneti, la legione +italiana e alcune compagnie del terzo di linea; +e montato sul tetto d'una casa nella vigna Spalletti +si rimise a spiare le mosse nemiche.</p> + +<p>I borbonici avanzavano su tre colonne; un +battaglione di cacciatori pei vigneti a destra e +a sinistra; uno squadrone di cavalleria appoggiato +da un corpo di fanteria e da artiglieria, al centro +della strada. Garibaldi sceso dal suo osservatorio +non fece un passo per muovere loro +contro; ma li aspettò di piè fermo. Trascorsi +pochi minuti lo scoppiettio presso la salita di +Villafredda avvertiva che i nostri erano stati +scoperti e che il primo scontro era avvenuto.</p> + +<p>Potevano essere le 11 di mattina. Gli avamposti +s'erano ripiegati sulle Colonnelle dove erano<span class="pagenum"><a name="Page_153" id="Page_153">[153]</a></span> +appostate le fanterie romane; l'attacco si +svolgeva su tutta la linea; la fucilata era vivissima +da ambe le parti; quando Garibaldi, vista +spuntare sulla strada la testa della cavalleria +nemica, spiccò il Masina coi suoi cinquanta lancieri +ad arrestarla; e il Masina si slanciava seguito +dai suoi compagni: ma o perchè sopraffatti +dal torrente della cavalleria nemica sei volte +più numerosa, o perchè i loro cavalli fossero +nuovi a quel vertiginoso giuoco delle cariche, +il fatto è che al primo cozzo furono travolti, e +voltarono briglia tutti quanti, abbandonando il +loro comandante alle prese col colonnello nemico +che ne riportò la testa spaccata.</p> + +<p>Ma lo spettacolo accadeva troppo vicino a +Garibaldi perchè potesse starsene inerte spettatore. +Visto il voltafaccia dei lancieri e il Masina +circondato dai nemici, saltò a cavallo e scortato +dal solo moro Aghiar, si mise a traverso la via +per tentare col gesto imperioso, colla voce tonante +e colla stessa persona, d'arrestare la rotta +sfrenata. Tutto invano; chè egli stesso rovesciato +di sella, venne travolto dall'onda commista degli +amici e nemici, e impigliato il corpo sotto +il proprio cavallo e pesto dalle unghie di cento<span class="pagenum"><a name="Page_154" id="Page_154">[154]</a></span> +altri, stava per cadere ormai morto o vivo nelle +mani borboniche, se in buon punto la brava +compagnia di ragazzi, detta della Speranza, appostata +lì vicino, con una scarica ben aggiustata, +non avesse fatto largo nella siepe dei cavalieri +nemici, che già si serravano intorno al caduto, +e investendoli poscia alla baionetta, non avesse +salvata la vita al suo generale. Come se nulla +fosse stato, quantunque ferito e ammaccato in +più parti del corpo, e coll'impronta di un ferro +da cavallo sulla mano destra, Garibaldi balzava +come lampo in sella e riprendeva sereno e imperturbabile +come sempre la direzione del combattimento.</p> + +<p>Nel frattempo però gli Ussari borbonici, trasportati +dalla foga dei loro cavalli, erano andati +a cascare nel fitto delle linee repubblicane e +fulminati di fronte e dai fianchi da un fuoco +micidiale vennero forzati a dar volta, lasciando sul +terreno numerosi feriti e prigionieri, e trascinando +nella fuga rovinosa la fanteria che li +spalleggiava. I garibaldini non mancarono di +approfittare della rotta, e slanciatisi tutti assieme +alla carica accompagnarono i fuggenti colle baionette +alle spalle fin sotto le mura della città. +Là era forza arrestarsi.<span class="pagenum"><a name="Page_155" id="Page_155">[155]</a></span></p> + +<p>Garibaldi vide che il momento era critico. +Un assalto a Velletri era impossibile; una ritirata, +con gente già scompigliata dalla pugna, e +più atta a caricare con furore che ritirarsi con +ordine, sarebbe stata una follia; altro non restava +che sollecitare il comandante supremo di +correre in suo soccorso; e tenere frattanto in +iscacco il nemico con manovre e scaramuccie. +Mandò a gran carriera Ugo Bassi a dare notizia +dell'accaduto al Roselli e pregarlo, se aveva +cara, nonchè la vittoria, la salute dei suoi, a +correre senza indugio in suo aiuto; intanto pensava +a coprire alla meglio le sue truppe dietro +tutti i frastagli e gli scoscendimenti del terreno, +in attesa degli invocati aiuti.</p> + +<p>Il Bassi trovò il Roselli a Valmontone—gli +fece l'ambasciata di cui era incaricato, usò di +tutta la sua fervida eloquenza nel dipingere la +situazione perigliosa dell'avanguardia; ma s'ebbe +in risposta "dover prima aspettare che la truppa +avesse consumato il rancio, poi si sarebbe +mossa". Fortuna volle che alcuni corpi della +seconda brigata, tra cui i bersaglieri Lombardi, +accorressero da sè stessi al tuonar del cannone, +onde Garibaldi man mano che arrivavano poteva<span class="pagenum"><a name="Page_156" id="Page_156">[156]</a></span> +condurli a riparare le file stremate dell'avanguardia.</p> + +<p>Così entrarono in linea i Bersaglieri Lombardi, +la Legione romana, un battaglione del +secondo reggimento, e parte dell'artiglieria del +Calandrelli, che, controbattendo gagliardamente +le batterie del nemico, gli levarono la tentazione +di ripigliare l'offensiva.</p> + +<p>Ma tutto ciò a nulla approdava; i nostri non +retrocedevano; i borbonici non avanzavano, +ma restavano sempre forti e minacciosi, ed ogni +istante che fuggiva andava a loro profitto; solo +uno sforzo concorde di tutto l'esercito poteva +assicurare e compiere la vittoria. Convinto di +questo, Garibaldi mandò il capitano David, un +animoso Bergamasco, tanto aitante della persona +come caldo di parola, a sollecitare ancora una +volta il soccorso dal Roselli.</p> + +<p>E il David, divorata la via, trovò il generale +in capo, che seguito da tutto il suo stato +maggiore, alla testa di circa cinquemila uomini +marciava alla volta di Velletri.</p> + +<p>Il messaggio portato dal capitano David fece +accelerare la marcia delle truppe. L'arrivo dei +rinforzi diede modo a Garibaldi di tentare qualche<span class="pagenum"><a name="Page_157" id="Page_157">[157]</a></span> +mossa, che dalla tenuità delle forze gli era +prima vietata. Veduto infatti sulla via di Terracina +un insolito movimento e sospettando un +preparativo di ritirata, mandò il colonnello Marchetti +con un centinaio di fanti e mezzo squadrone +di dragoni a imboscarsi nella selva che +fiancheggiava quella via affinchè piombasse sui +fianchi e alle spalle del nemico appena gli fosse +giunto a portata; e dispose un vigoroso assalto +contro il Convento dei Cappuccini, che formava +la chiave delle posizioni borboniche alla loro +sinistra.</p> + +<p>Intanto che Garibaldi era intento a riprendere +l'offensiva, ecco il fuoco dei Napoletani rallentarsi, +le loro linee concentrarsi, la strada di +Terracina nereggiare, e tutto accennare a precipitosa +ritirata.</p> + +<p>In quel punto arrivava Roselli sul luogo +dell'azione. Garibaldi lo ragguagliò di quanto +era avvenuto e condusse il generale in capo al +luogo che gli era servito da osservatorio in casa +Blasi, e gli mostrò i preparativi dei Napoletani +per una precipitosa ritirata, concludendo col fargli +questo piano: "Egli, Garibaldi, si getterebbe +ai fianchi del nemico fuggente; il Roselli coll'artiglieria<span class="pagenum"><a name="Page_158" id="Page_158">[158]</a></span> +del Calandrelli, la linea e i carabinieri +della riserva resterebbe a difendere la posizione +espugnata e appoggerebbe l'attacco".</p> + +<p>Ma il generale in capo non prestò fede nè +ai suoi occhi, nè a quanto gli esponeva Garibaldi; +secondo il suo giudizio, quei nemici che +sfilavano sulla strada di Terracina erano brigate +che si disponevano ad un nuovo attacco per +l'indomani; la ritirata dell'esercito borbonico era +una manovra!</p> + +<p>—Ma che manovra! ribatteva Garibaldi, non +vedete che quello è un esercito che fugge? e +lasciò il generale in capo a passare tranquillamente +la notte in casa Blasi, e lui pure se ne +andò a dormire coi suoi all'aperto.</p> + +<p>Al nuovo mattino non c'era più a Velletri +un solo Napoletano!</p> + +<p>Si è voluto fare un'accusa a Garibaldi di +avere attaccato battaglia col borbonici contro l'ordine +del generale in capo.</p> + +<p>Garibaldi fu attaccato—non attaccò, e giudicando +pericolosa la ritirata e per di più disonorevole, +prese posizione difensiva, in attesa +dell'arrivo del grosso delle nostre forze. Si tenga +in mente che Garibaldi era all'avanguardia, e<span class="pagenum"><a name="Page_159" id="Page_159">[159]</a></span> +si trovò senza provocarlo alle prese col nemico; +in quanto all'ordine di non attaccare, Garibaldi +ha sempre dichiarato sul suo onore di non averlo +ricevuto che tardi, quando già era impegnato—e +la parola di Garibaldi non può essere da nessuno +messa in dubbio.</p> + +<p>La mattina del 20 il generale in capo mandò +sulla strada di Terracina qualche squadra +volante di fanti e di cavalli a perseguitare il +nemico; ma Garibaldi aveva già idea di buttarsi +nel Regno ed accendervi la rivoluzione.</p> + +<p>Ne scrisse perciò lo stesso giorno al Roselli +con la seguente lettera:</p> + +<p style="text-indent:10%">"Generale.</p> + +<p>"Io profitto della vostra compiacenza ad ascoltarmi, +e vi espongo il mio parere. Voi avete +mandato ad inseguire l'esercito Napoletano da +una forza nostra; ed è molto bene.</p> + +<p>"Domani mattina dobbiamo col Corpo d'esercito +tutto prendere la strada di Frosinone, e +non fermarci fino a giungere sul territorio Napoletano, +le popolazioni del quale bisogna insurrezionare.</p> + +<p>"La divisione che seguita la strada di Terracina +non deve impegnarsi con forze superiori,<span class="pagenum"><a name="Page_160" id="Page_160">[160]</a></span> +e deve ripiegarsi sopra noi in caso di urgenza; +ciò che potrò, farò anche traverso le montagne, +non impedito dal peso dell'artiglieria.</p> + +<p>Velletri, 20 maggio 1849.</p> + +<p style="text-indent:60%"><i>G. Garibaldi</i>."</p> + + +<p>Il generale Roselli, come era debito suo, +trasmise la proposta di Garibaldi al Ministro +della Guerra, esponendo le difficoltà dell'impresa +e declinandone la responsabilità.</p> + +<p>Il governo Romano richiamò a Roma il Roselli +col grosso delle forze; e lasciò Garibaldi +con una brigata coll'incarico apparente di liberare +i confini dalle masnade dello Zucchi, ma +con quello reale di tentare l'impresa dell'insurrezione +del Regno di Napoli.</p> + +<p>Il 23 di sera Garibaldi era coll'avanguardia +a Frosinone, da dove il Zucchi era già partito; +il 25 a Ripi; il 26 sconfinava a Ceprano, e saputo +che Rocca D'Arce, posizione fortissima, era +occupata dai Napoletani, inviava tosto i suoi +bersaglieri ad assalirla. E i bersaglieri si slanciarono +arditi su per l'erta scoscesa, aspettandosi +da un momento all'altro d'essere salutati +dalla mitraglia, ma arrivarono senza dare e ricevere +un colpo, fino nel paese, ove non trovarono +anima viva.<span class="pagenum"><a name="Page_161" id="Page_161">[161]</a></span></p> + +<p>All'annunzio dell'approssimarsi di Garibaldi, +soldati ed abitanti colti da timore avevano sloggiato.</p> + +<p>Non fu toccata in quel paese la più piccola +cosa. Le truppe si coricarono sulla piazza, tranquille, +senza tentare di rompere un'imposta e vi +passarono la notte.</p> + +<p>Garibaldi, saputo che un corpo di Svizzeri +l'aspettava a San Germano ordinò al mattino +di riprendere la marcia. Egli aveva in mente +che se avesse potuto vincere una battaglia, la +vittoria gli avrebbe aperta le porte del Regno.</p> + +<p>Altri però erano i pensieri del governo di +Roma. L'invasione austriaca s'avanzava minacciosa; +mentre Wimpfen s'inoltrava verso Ancona, +un corpo sotto gli ordini del Lichtenstein +marciava su Perugia; Roma poteva essere in +pochi giorni stretta da braccia di ferro; fare argine +a tanto pericolo era un'assoluta necessità.<span class="pagenum"><a name="Page_162" id="Page_162">[162]</a></span></p> + + + +<hr style="width: 65%;" /> +<h2><a name="CAPITOLO_XIV" id="CAPITOLO_XIV"></a>CAPITOLO XIV.</h2> + +<h3><b>Ripresa delle ostilità dei Francesi contro Roma.</b></h3> + + +<p>Il Triunvirato illuso che le trattative con +Lesseps sarebbero approdate ad una felice conclusione, +ordinò che si allestisse in Roma una +spedizione per le Marche. Garibaldi fu richiamato, +ed egli, saputo il motivo del richiamo +ubbidì con gioia, e il 28 di maggio ripassato il +confine, con marcie forzate, la mattina del 1<sup>o</sup> +giugno rientrò in Roma.</p> + +<p>Sventuratamente, ma come del resto era da +prevedersi, il giorno stesso della rientrata in +Roma di Garibaldi le trattative con Lesseps +erano fallite e rotte.</p> + +<p>Il 1<sup>o</sup> di giugno l'Oudinot alla lettera ingenua +del generale Roselli, con la quale chiedevagli +una proroga dell'armistizio per dare modo allo +esercito della Repubblica romana di battere l'esercito +austriaco, rispondeva "che gli ordini +del suo governo gli prescrivevano di entrare in +Roma al più presto; di avere già denunziato l'armistizio +alle autorità Romane; solo per riguardo +ai sudditi francesi residenti in Roma <i>consentiva +a differire l'attacco fino a lunedì mattina</i>". In<span class="pagenum"><a name="Page_163" id="Page_163">[163]</a></span> +tutte le lingue del mondo ciò voleva dire che +egli non avrebbe attaccato che il mattino <i>del +giorno 4</i>.</p> + +<p>Con una slealtà senza nome, con una perfidia +inaudita negli annali militari, della quale la +coscienza della Storia ha gridato vendetta, all'alba +del 3 giugno i francesi, col silenzio del tradimento, +sorpreso quasi nel sonno il sottile battaglione +Melara, s'impadronivano di Villa Panfili, +e in men che si dica, avviluppati da ogni +parte i pochi bravi che la occupavano, si rendevano +padroni del Convento di San Pancrazio, +di Villa Corsini, detto Casino de' Quattro-Venti, +formanti con Villa Panfili quell'altipiano che +era la chiave della difesa di Roma.</p> + +<p>Era da prevedersi che i francesi cui necessitava +assicurarsi le retrovie per Civitavecchia, +avrebbero fatto tutti gli sforzi per impossessarsi +del punto più elevato della linea di difesa—e +vi misero tanta e tale importanza che per venirne +al possesso adoperarono perfino il tradimento. +Come il generale in capo non se ne sia +preoccupato non si spiega. Era principalissimo +suo dovere di provvedere durante l'armistizio +alla fortificazione in modo efficace delle alture,<span class="pagenum"><a name="Page_164" id="Page_164">[164]</a></span> +nonchè delle ville e dei casini fuori porta San +Pancrazio per servirsene come posti avanzati—invece +non pensò a nulla, e le conseguenze furono +gravissime. E la imprevidenza non si arrestò +a questo; il 1<sup>o</sup> di giugno il generale Oudinot, +come abbiamo visto, dichiarava la cessazione +dell'armistizio dando l'annunzio che +avrebbe aperte le ostilità il giorno 4; le necessità +del momento obbligavano se non altro il +generale in capo a guarnire di forze sufficienti +a respingere il nemico e non permettergli d'impossessarsi +di posizioni tanto importanti, quali +erano quelle avanzate di porta S. Pancrazio e +ciò senza attendere l'ultima ora! Neppure a +questo fu provveduto—e fu errore fatale.</p> + +<p>Avvenuta l'occupazione, per sorpresa e per +tradimento, la villa Corsini (detta dei Quattro +Venti) fu oggetto di aspra contesa. Ritolta dai +bersaglieri di Pietramellara ai francesi, fu nuovamente +perduta, ripresa dal reggimento Pasi +fu difesa coraggiosamente per più ore ma riperduta; +con combattimento accanitissimo sostenuto +dalle truppe del generale Bartolomeo +Galletti fu anche da queste perduta.</p> + +<p>Il furioso accanimento per conservarne il<span class="pagenum"><a name="Page_165" id="Page_165">[165]</a></span> +possesso dimostra quanto grande importanza +si dava dalle due parti a quella dominante +posizione; e tanto più non si arriva a capire +perchè nè il Triumvirato, nè il generale in capo +dell'esercito l'abbiano trascurata! Ed ora Roma +ne pagava il fio.</p> + +<p>Garibaldi sempre così vigile, mai pensando +che da parte dei Francesi si potesse temere un +tradimento, dormiva nel suo modesto letto in +Via delle Carrozze n. 59 quando il fragore del +cannone che, aveva scossa tutta la città, lo destò. +In un baleno fu in sella; si trasse dietro la +Legione Italiana, acquartierata nel vicino convento +di S. Silvestro; lasciò l'ordine che le rimanenti +truppe lo seguissero; partì al galoppo. +Arrivato alla Porta di San Pancrazio, misurò +con un'occhiata tutta l'estensione del pericolo; +distribuì le truppe man mano che arrivavano +tra i bastioni, la Porta e il Vascello, e lanciò i +Legionari alla conquista di Villa Corsini.</p> + +<p>La Legione, comandata dal Sacchi, preceduta +dal Masina accompagnata dal Bixio, non indugiò, +traversò sotto una grandinata di palle, il +terreno scoperto, seminandolo dei suoi migliori, +e arrivò fin sotto la Villa; ma colà, fulminati<span class="pagenum"><a name="Page_166" id="Page_166">[166]</a></span> +di fronte e dai lati, dalle finestre, dalle siepi, +dalle muraglie da migliaia di nemici appostati +al coperto, furono costretti a desistere e ordinatamente +a ritirarsi al Vascello, che da quel +momento divenne l'antemurale estremo e più +tenace dei difensori di Roma.</p> + +<p>L'attacco replicato del Casino dei Quattro +Venti, fu micidiale per i nostri; feriti a morte +il bravo Masina, Pier Antonio Zamboni portabandiera +dei lancieri e Pietro Scalcerle aiutante +dei lancieri stessi. Esposti a grave pericolo e +feriti il generale <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Bartolemeo'">Bartolomeo</ins> Galletti; +Nino Bixio, che, uccisogli sotto il cavallo, si spinse fino a salire +su un balcone del primo piano rimanendo +gravemente ferito.</p> + +<p>Ebbero pure ferite mortali Francesco Daverio, +Capo dello Stato Maggiore della Legione, +il Colonnello Pulini primo aiutante di Campo +di Garibaldi e tanti e tanti altri.</p> + +<p>E al Vascello le parti erano cambiate. Gli +assalitori di prima diventarono gli assaliti; i +francesi sboccavano da ogni parte; ma i legionari +protetti dal massiccio edificio, convertito +in fortezza, folgoravano da cento feritoie la +morte. Il Vascello, avvolto da una bufera di<span class="pagenum"><a name="Page_167" id="Page_167">[167]</a></span> +fuoco resisteva impavidamente. Di questo baluardo +della repubblica romana ne aveva preso +il comando Giacomo Medici; si era certi che +sarebbe stato difeso fino agli estremi.</p> + +<p>Nelle ore pomeridiane i tentativi di riprendere +le posizioni perdute, furono dai garibaldini +rinnovati con grande energia ed insuperabile +eroismo; nonostante le perdite gravissime, i +Legionari, i bersaglieri del Pietromellara e +quelli del Manara si slanciarono ad un nuovo +attacco anche contro il Casino dei Quattro +Venti: i due aiutanti di Garibaldi, Goffredo +Mameli e Augusto Vecchi erano alla testa dell'ardita +falange, il primo, Goffredo Mameli, caro +sopra tutti a Garibaldi, ne riportò una ferita +mortale.</p> + +<p>La grande superiorità delle forze francesi, +che coi rinforzi ricevuti superavano i quarantamila +uomini sì da permettere loro di subito +rioccupare con truppe nuove le posizioni perdute, +resero vani tutti gli sforzi, anche quello +tentato verso sera dai bersaglieri, sostenuto dal +reggimento Unione (9<sup>o</sup> di linea).</p> + +<p>Così finì la giornata del 3 giugno, nefasta +alla fama francese, giornata veramente memorabile<span class="pagenum"><a name="Page_168" id="Page_168">[168]</a></span> +nei fasti del valore italiano se si pensi +che cinque grandi assalti furono dati dai soldati +della repubblica Romana per sloggiare il nemico +dalle posizioni occupate per tradimento; più di +dieci furono le cariche alla bajonetta con cui +precipitarono contro il nemico, e per quattro +volte seppero riprendere alle migliori truppe +del mondo le posizioni perdute.</p> + +<p>Chi può dire, degli eroici episodi di questa +immortale giornata? Come ricordare alla patria +i nomi dei caduti per essa?</p> + +<p>Il Masina, ferito al primo assalto, fasciata +in fretta la piaga si slanciava a cavallo su pei +gradini di Villa Corsini, e avvolto dai nemici +roteando il ferro terribile, squarciato il petto da +una palla cadeva fulminato.</p> + +<p>Il Mangiagalli, a Villa Valentini menò strage +di Francesi; spezzata la spada, combattè sempre, +benchè ferito e tenne la villa con pochissimi +rimastigli fino a sera.</p> + +<p>Lo Scarcele colpito a morte legò tutto il suo +<ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'alle'">alla</ins> patria. Il Manfrin sergente dei bersaglieri, +quantunque gravemente ferito, volle riprendere +il suo posto nelle file; e al Manara che gli diceva +"vattene, qui non servi a nulla;" rispondeva<span class="pagenum"><a name="Page_169" id="Page_169">[169]</a></span> +"lasciatemi stare colonnello, almeno faccio +numero" e alla prima scarica il valoroso era +colpito mortalmente.</p> + +<p>Il Rozà, ferito due volte, ritornava alla pugna, +e alla terza soccombeva.</p> + +<p>Angelo Bassini, s'avventava con un pugno +de' suoi, contro Villa Corsini e ne tornava pesto +e insanguinato. Dalla Longa, milanese, raccolto +sulle spalle il caporale Fiorani mortogli al fianco +mentre ritraevasi col caro peso, una palla lo +trapassò e cadde in un fascio col suo carico. +Emilio Dandolo, errava per tutto il campo in +cerca delle spoglie dell'amato fratello e fu ferito +mortalmente. Narciso Bronzetti pure ferito andava +in ore notturne tra le scolte francesi per +togliere ai nemici il corpo del suo servo fedele.</p> + +<p>I legionari del Medici, affrontarono la grandine +dei <i>Vincennes</i> per sottrarre da una casa +incendiata dal fuoco nemico i cadaveri dei loro +compagni ivi caduti quando essi la difendevano, +d'onde il nome di Casa Bruciata. Eroismi immortali!</p> + +<p>In tutti i corpi Romani che presero parte ai +combattimenti del 3 giugno grande fu il numero +degli ufficiali che morirono o rimasero feriti,<span class="pagenum"><a name="Page_170" id="Page_170">[170]</a></span> +perchè negli attacchi alla bajonetta primi col +loro esempio incitavano i giovani soldati della +Repubblica al sacrifizio della propria persona. +Ma nessun corpo, in proporzione del numero, +ebbe perdite così rilevanti di Ufficiali come la +Legione Italiana e lo Stato Maggiore di Garibaldi; +Garibaldi stesso calcolava a ventitrè ufficiali +della sola legione messi fuori combattimento; +otto gli ufficiali dello stato maggiore di +Garibaldi; cinquecento e più dei nostri soldati +tra feriti e morti; circa sessanta ufficiali tra +morti e feriti.</p> + +<p>È doloroso che ancora non si conoscano tutti +i nomi dei caduti in difesa di Roma nel 1849; +quelli che si conoscono e sono raccomandati alla +storia eccoli: Oltre ai già nominati: morirono il +Colonnello Pulini, d'Ancona, dello stato Maggiore +di Garibaldi, l'aiutante Maggiore Feralta, il Capitano +Ramorino, Emanuele Cavallaro, Canepa, +Sivori, Pedevilla, Anceo, Caroni, Minuto, Gnecco, +Pegorini, Gruppi, Costa, Rodi, Coglioli, de Maestri, +Cavalleri, Bonnet, Grossi, Savoia, Bonduri, Meloni, +Conti, Loreta, Gazzaniga, Bucci, Marzari, +Cavizzi, Battelloni, Rambaldi.</p> + +<p>Feriti gravemente: Nino Bixio, Goffredo Mameli<span class="pagenum"><a name="Page_171" id="Page_171">[171]</a></span> +morto in seguito alla ferita, Strambio, Duzelisiana, +Binda, Ricci, Marocchetti, Bassini, Frattini, +Grattigna, Sartorio, Boldrini, Bignami, Mambrini, +Zanetti, Magni, Zanucchi, Tassoni, Gnoli, +Zuccalà, Vigoni, Sampieri, Righi, Tresoldi, Silva, +Colombo, Mancini, Signoroni, Scorani, Vinaselti, +Luzzi, Mazza, Costaldini, de Pasqualis, del Pozzo, +Lucci, Giorgieri; e fra questi i due valorosissimi +giovanetti Domenico Cariolato delle provincie +Venete, e Raffale Tosi di Rimini che il generale +Garibaldi ebbe carissimi per tutta la vita.</p> + +<p>Fu pure ferito combattendo valorosamente +Baccigaluppi Paolo che fu poi fucilato sul Po +assieme a Ciceruacchio e ad altri patriotti.</p> + +<p>Padroni di Villa Panfili e delle alture, i +francesi, quasi fosse una piazza forte, intrapresero +l'assedio di Roma; tracciarono parallele, +piantarono batterie sotto la direzione del generale +Vaillant, s'avanzarono senza posa verso +la piazza.</p> + +<p>I nostri, condotti da un genio militare arditamente +infaticabile, privo di cannoni e di ogni +sorta di materiale, contrapposero intrepidi offesa +ad offesa, trincera a trincera, scavarono +vie coperte, alzarono cortine, restaurarono senza<span class="pagenum"><a name="Page_172" id="Page_172">[172]</a></span> +sosta le cannoniere smontate, e tentarono anche +delle sortite; alla debolezza dei mezzi supplirono +con la forza dei petti, per prolungare +quanto potevano l'agonia della Repubblica.</p> + +<p>Ma ogni giorno che passava la cinta d'assedio +veniva sempre più serrandosi.</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>Dopo ripetuti attacchi di forze sempre in +aumento e soverchianti, malgrado l'eroica resistenza +sostenuta dalla Legione Romana reduce +dal Veneto della quale faceva parte il tenente +Giacinto Bruzzesi che pel suo valore si meritava +la medaglia d'oro al valore, malgrado il valore +spiegato dal battaglione universitario e da altri +valorosi. Anche ai Monti Parioli i nostri venivano +sopraffatti.</p> + +<p>Tra questi fu ferito il colonnello Romano Silvestri +mentre combatteva eroicamente con al +fianco tre figli, uno dei quali rimase pure ferito. +Questo patriota che Roma ricorda con onore, fu +uno dei più perseguitati dal governo pontificio; +esiliato nel 1821 e nel 31, doveva subire la +stessa sorte nel 1849.</p> + +<p>Nel 1848 comandò il 1<sup>o</sup> reggimento volontari +romani che tanto si fece onore combattendo<span class="pagenum"><a name="Page_173" id="Page_173">[173]</a></span> +a Cornuda ed a Mestre; ebbe poi il comando +dell'Estuario e quindi passò capo di Stato Maggiore +col generale Pepe.</p> + +<p>Combattendo sotto Velletri le truppe borboniche, +ebbe ucciso il cavallo; dopo la ritirata +delle truppe Napolitane venne nominato comandante +di quella zona. Nel 1860 egli stesso accompagnava +i sui tre figli al campo a combattere +per l'unità della patria. Onore alla sua +memoria.</p> + +<p>I francesi eransi fortemente stabiliti con l'intera +Divisione Guepiller anche nella Via Flaminia +da dove per 28 giorni fulminavano il Pincio, +bombardavano la città, senza essere mai riusciti +a sloggiare i nostri dai Monti Parioli; fra i difensori +vi era anche un battaglione degli studenti +che teneva con grande valore la Villa +Paniotowschi, sebbene bersagliato senza tregua +dal nemico che della Villa Polverosi al di là +del ponte Milvio aveva fatto una formidabile +posizione offensiva e difensiva.</p> + +<p>L'11 di giugno nelle ore pomeridiane il battaglione +comandato dal valoroso capitano Golinelli +sostenuto dalla Legione romana volle con +supremo ardimento tentare di sloggiare il nemico<span class="pagenum"><a name="Page_174" id="Page_174">[174]</a></span> +dalla Villa: con slancio da veterani i bravi +studenti si precipitarono impavidi all'attacco, +sostenendo un accanito combattimento per più +ore, ma la grandine delle palle nemiche alfine +ne arresta lo slancio, balenano i bravi giovani, +cadono numerosi e sono obbligati a ritirarsi; +ultimi a farlo furono i fratelli Francesco ed +Alessandro Archibugi di Ancona, che combattendo +da veri eroi caddero entrambi mortalmente +feriti; rimasti sul campo, vennero fatti +prigionieri e condotti a Civitavecchia ove vi +lasciarono la vita.</p> + +<p>Il combattimento di quel giorno sostenuto +con slancio ammirevole, costò al piccolo battaglione +oltre quaranta feriti gravemente, primi +fra i quali il capitano Gollinelli, il tenente Ronchini, +il Cattaneo, il Pietrasanta, il Silvagni, il +Finzi.</p> + +<p>Il fatto d'armi meritò di essere messo all'ordine +del giorno nel quale venne segnalato +in modo speciale il battaglione degli studenti +meritevole di grandi encomi.</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>La mattina del 13 i francesi smascherarono +tutte le loro batterie e con trenta bocche da<span class="pagenum"><a name="Page_175" id="Page_175">[175]</a></span> +fuoco batterono per sette giorni e sette notti i +bastioni sesto e settimo, e la sera del 21 vi +aprirono in tre punti la breccia; non restava +più agli assedianti che di salirla; e difatti la +notte del 21 al 22, taciturni, tentarono l'assalto; +il battaglione del reggimento "Unione" che vi +stava di guardia, si lasciò sorprendere e volse +in fuga, e gli assalitori solleciti a trarre profitto +dal panico, furono padroni, senza combattimento, +delle mura di Roma.</p> + +<p>Presa la breccia, Mazzini propone che ne +sia tentata la ripresa la notte stessa. Si mandò +a chiamare Garibaldi, ma questi dichiarò ineseguibile +l'impresa.</p> + +<p>Mazzini scrisse a Manara perchè persuadesse +Garibaldi, ma questi non mutò divisamento.</p> + +<p>Disse essere suo convincimento che l'assalto +notturno alla breccia, con truppe stanche, orbate +dei loro migliori ufficiali, sarebbe inevitabilmente +fallito—e che ormai la sola provvida +e urgente risoluzione da prendersi era quella di +riparare dietro una nuova linea, che egli aveva +già ideato e proposto.</p> + +<p>Perduta la breccia, e la fiducia di conquistarla, +ai Romani non restava fuori di Roma<span class="pagenum"><a name="Page_176" id="Page_176">[176]</a></span> +che il Vascello. Solo ma formidabile sempre; e +dentro Roma restava il tratto dei bastioni da +Porta S. Pancrazio a Porta Angelica, e come +seconda difesa, la linea tracciata dagli <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'avvanzi'">avanzi</ins> +della Mura Aureliana, sostenuta al centro dalle +batterie del Pino, ad occidente dal bastione ottavo +e dalla Villa Spada, ad oriente dai Conventi +di San Calisto e di San Cosimato, sulle falde +dell'Aventino.</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>Ed era appunto intorno a queste posizioni +che stava per rinnovarsi la lotta.</p> + +<p>I francesi, dopo di essersi gagliardamente +trincerati nella breccia conquistata, avevano +costruito una terza <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'paralella'">parallela</ins> dalla +quale bersagliavano le posizioni nemiche facendo piovere nella +città una tempesta di bombe che spesso andava +a cadere, danneggiandoli, sui monumenti più famosi +dell'antica romana grandezza.</p> + +<p>Garibaldi affidava al valore dei Legionari del +Medici la ripresa di Villa Barberini; in questa +impresa ebbe fracassato un braccio il Capitano +Gorini, il corpo forato da diciotto ferite l'Induno +Girolamo, la spalla forata da una baionettata il +giovinetto valorosissimo Cadolini, e non lasciarono<span class="pagenum"><a name="Page_177" id="Page_177">[177]</a></span> +al nemico che un monte di rovine; armarono +di nuovi pezzi le batterie del Pino, afforzarono +Villa Spada, tempestarono di colpi bene +aggiustati le batterie nemiche, e sopportarono con +costanza invitta i disagi dei lavori notturni, i +guasti del bombardamento, i vuoti della morte.</p> + +<p>Tutti fecero eroismi sorretti dalla coscienza +d'un alto dovere.</p> + +<p>Il Medici, fatta del Vascello una fortezza, con +un manipolo di prodi la difese con sovrumana +energia di piano in piano, di pietra in pietra. +Bersagliato notte e giorno da Villa Corsini, tormentato +senza posa dalle carabine dei famosi Cacciatori +d'Africa, ridotto in frantumi in gran parte +l'edificio che gli serviva di asilo e di rocca, nulla +valeva a scrollare la sua impassibile fermezza. +Squarciato il secondo piano scese al primo; crollato +anche il primo, passò al piano terreno; diroccato +questo pure, s'accampò all'aperto; ma +non cedette un sasso della sua ruina e la rese +immortale.</p> + +<p>E i difensori delle batterie fecero pure miracoli—e +innanzi tutti i cannonieri—inferiori +per l'armi, mal coperti da terrapieni improvvisati, +costretti a combattere con pezzi da campagna<span class="pagenum"><a name="Page_178" id="Page_178">[178]</a></span> +contro pezzi d'assedio più di una volta fecero +tacere le batterie nemiche; ne sconquassarono o +ne demolirono le opere, strapparono per la giustezza +dei tiri e l'intrepidezza della difesa grida +d'ammirazione anche agli stessi nemici.</p> + +<p>Un uomo compendiava in se tutti gli eroismi +e pareva abbellire colla calma la morte dei suoi +bravi e rendere fede al miracolo dell'invulnerabilità +sua; Garibaldi!</p> + +<p>Lasciata Villa Spada si era fatta costruire una +capanna di stuoie presso la batteria del Pino, la +sua prediletta; e là, fra il rombo assordante delle +bombe francesi, passava i giorni e le notti nell'osservare +tutte le mosse del nemico, dirigendo +il fuoco della batteria, spacciando i suoi ordini +ad ogni parte del campo, e trovando modo di +dormire tranquillamente come in casa sua.</p> + +<p>Ma l'ultima ora fatalmente s'appressava; dal +27 al 29 sette batterie francesi, avevano fulminato +tutte le posizioni romane, e malgrado la +virtù e l'eroismo dei difensori avevano fatto di +esse mucchi di <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'rotami'">rottami</ins>.</p> + +<p>Al mattino del 29, il Casino Savorelli era distrutto, +la Porta S. Pancrazio sfiancata, il bastione +nono e la Villa Spada gravemente danneggiati,<span class="pagenum"><a name="Page_179" id="Page_179">[179]</a></span> +la batteria del Pino sconquassata, e infine +il bastione ottavo, punto principale di mira +dell'assediante, ridotto in macerie, e la quarta +breccia aperta nei suoi fianchi. Bisognava impedire +che il nemico ne approfittasse e vi si organizzò +una fiera resistenza.</p> + +<p>La mattina del 30 due grosse colonne francesi, +sostenute da forti riserve mossero di fronte +e dai fianchi all'assalto della breccia; i Romani +li respinsero con vigorosa pugna; assaliti e assalitori +si trovarono corpo a corpo ed un accanito +<ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'cambattimento'">combattimento</ins> a ferro freddo +s'impegnò sul terrapieno; molti s'immortalarono in quella difesa +disperata. Emilio Morosini eroe diciottenne +fece eccidio di nemici, e sebbene ferito due +volte non ristà dalla pugna, ma sfinito di forze +mentre era trasportato all'ambulanza dai suoi, fu +sopraggiunto dai nemici e abbandonato; ma non +si arrese ancora e menò di sciabola finchè gli +bastò la lena; quando una terza palla nel ventre +gli trapassò il bel corpo e ne involò l'anima +eroica.</p> + +<p>La breccia era salita, ma non presa ancora; +le batterie della Montagnola facevano strage +degli assalitori; i francesi pagarono ogni palmo<span class="pagenum"><a name="Page_180" id="Page_180">[180]</a></span> +di terreno col sangue loro e dei loro capitani; +gli artiglieri si facevano tagliare a pezzi sui loro +cannoni, ma non si arrendevano; esaurite le +polveri restavano ancora le baionette e i calci +dei fucili; restavano sopratutto ancora a far barriera +i petti dei superstiti ed i cumuli dei morti; +ma la gloriosa ecatombe non poteva trattenere +il nemico ed il numero doveva avere ragione +una volta ancora; i francesi irruppero da ogni +lato minacciando l'unica via di ritirata; non restava +ai superstiti altro riparo che Villa Spada.</p> + +<p>Garibaldi richiamata al Casino Savorelli la +Legione Medici, poichè la perdita della seconda +linea rendeva inutile la difesa del Vascello, asserragliata +Villa Spada, appoggiate le spalle a +San Pietro in Montorio, la Sinistra a San Calisto, +l'estrema destra al bastione nono ancora +in piedi, tentò improvvisare una terza linea di +difesa.</p> + +<p>Preceduti e spalleggiati dal fuoco incrociato +di tutte le batterie, i francesi montavano da +ogni parte all'assalto; ma il loro obiettivo era +sempre Villa Spada; colà ormai si decideva +l'estrema sorte di Roma; colà Garibaldi, il Manara, +Sacchi, i Legionari, i Bersaglieri, quanti<span class="pagenum"><a name="Page_181" id="Page_181">[181]</a></span> +erano uomini vivi e atti ancora a impugnare +un'arma si prepararono all'estremo cimento. Il +tetto, le mura della casa bombardata, crollavano +da ogni lato sui difensori, ma nessuno parlava +di resa. Il Manara infiammato da eroico ardore, +desiderando la morte piuttosto che assistere alla +resa correva dove più era grande il pericolo, +incorraggiava i combattenti, dirigeva la lotta, +ma mentre s'affacciava per osservare le mosse +del nemico una palla lo stramazzò agonizzante +fra le braccia di Emilio Dandolo, a cui poco +prima aveva detto, come Ney a Vaterloo: "Non +ci sarà dunque una palla per me?"</p> + +<p>Un altro come lui aveva cercato in quell'antro +infuocato di Villa Spada la morte; ma +questa lo risparmiò suo malgrado volendolo +serbato a ben più grande destino. Se in quel +giorno Manara fu grande, Garibaldi fu terribile; +ruotava come fulmine la sua spada e guai ai +nemici che incontrava dinanzi. I suoi fidi tremavano +di vederlo cadere da un momento <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'all'eltro'">all'altro</ins>, +ma pareva che le palle avessero paura +di toccarlo.</p> + +<p>A mezzo giorno del 30 giugno tutto era finito; +Villa Spada era perduta; Garibaldi si ritirava<span class="pagenum"><a name="Page_182" id="Page_182">[182]</a></span> +coi laceri avanzi dei suoi, per la Lungara, +sperando ancora di arrestare il nemico a Ponte +Sant'Angelo, quando, un rappresentante del popolo +venne ad annunziargli che l'Assemblea aveva +bisogno d'interrogarlo sullo stato delle cose, +e l'attendeva in Campidoglio.</p> + +<p>Chiese al Vecchi Augusto che lo scortava +"credete che in un'ora potremo essere di ritorno?" +Lo credo rispose il Vecchi—"allora +partiamo" e al galoppo, coperto di polvere, +fiammeggiante in volto per l'ardore della pugna, +salì al Campidoglio. Al suo apparire l'Assemblea +ruppe in una salva interminabile di +applausi. Informato che Mazzini aveva già proclamato +che tre sole vie rimanevano aperte ai +romani: o capitolare; o difendere la città fino +all'estremo ovvero uscire da Roma, Governo, +Assemblea, Esercito, e portare la guerra altrove; +invitato Garibaldi a salire sulla Tribuna ed esporre +il parere suo, dichiarò senz'altro.</p> + +<p>"La difesa oltre Tevere impossibile; possibile +ancora al di qua del fiume la guerra di +barricate; ma a patto che tutta la popolazione +s'internasse nella città, e che tutto ciò si effettuasse +entro due ore. Dover suo di aggiungere<span class="pagenum"><a name="Page_183" id="Page_183">[183]</a></span> +che anche siffatta difesa non avrebbe potuto +durare che pochi giorni. Quanto a lui null'altro +restavagli che uscir di Roma col resto dei suoi +prodi e tenere alta la bandiera della patria fino +all'estremo; consigliava perciò l'Assemblea di +accettare la terza proposta del Mazzini: uscire +da Roma coll'esercito, col Governo e coi rappresentanti +del popolo; concludendo: "dovunque +saremo, colà sarà Roma".</p> + +<p>Ciò detto tornò al suo campo, e l'Assemblea, +respinta ogni idea di resistenza votò il Decreto +omai celebre:</p> + +<p>"In nome di Dio e del popolo.</p> + +<p>"L'Assemblea costituente romana cessa una +difesa divenuta impossibile, e sta al suo posto".</p> + +<p>Per effetto di questo Decreto, il Triumvirato +rassegnava l'ufficio al Municipio Romano unica +autorità legittima cui spettasse di negoziare col +vincitore i patti della resa. Senonchè avendo il +generale francese per colmo, rifiutate le più +oneste condizioni, e tra le altre quella del rispetto +delle persone e delle cose, Roma sdegnosamente +ruppe ogni negoziato, preferendo lo +estremo arbitrio del vincitore al disonore di +sottoscrivere con lui una resa che avrebbe soffocato<span class="pagenum"><a name="Page_184" id="Page_184">[184]</a></span> +in lei il grido di estrema protesta al +mondo, contro quella bugiarda sorella latina, +che dopo averla assalita colla perfidia di un +tradimento, vinta colla sola virtù del numero, +veniva a negarle il supremo diritto dell'incolumità +della vita e degli averi dei cittadini.</p> + +<p>Il Municipio annunziava ai romani la prossima +entrata dei francesi.</p> + +<p>"Romani!</p> + +<p>"Il coraggio da voi dimostrato nella difesa +di Roma, i sacrifici che incontraste, vi hanno +assicurata la gloria e la stima degli stessi stranieri—Una +difesa ulteriore, come fu annunziato +dal Decreto dell'Assemblea, sarebbe stato +impossibile, senza volere la distruzione d'una +città che conserva memorie le quali non debbono +perire. La vostra rappresentanza municipale +non ha accettato patti per non compromettere +menomamente la dignità di un popolo +così generoso, ed ha dichiarato di cedere alla +forza.</p> + +<p>"Le leggi di umanità e di incivilimento, la +disciplina di un'armata regolare, le assicurazioni +dei comandanti ci ripromettono il rispetto +delle persone e delle cose.<span class="pagenum"><a name="Page_185" id="Page_185">[185]</a></span></p> + +<p>"La vostra rappresentanza municipale vi +promette che non mancherà di fare quanto è +in suo potere onde non si rechi ingiuria ad +alcuno. Abbisogna però del vostro concorso ed +è certa di ottenerlo. Fida nel vostro contegno +dignitoso e nell'esperienza costante che ha dimostrato +al mondo come i romani in circostanze +prospere o avverse, hanno saputo egualmente +mantenere l'ordine, e costringere anche i nemici +e salutare con riverenza la città dei monumenti, +e rispettarne gli abitanti che con le +loro virtù rendono impossibile l'oblio della Romana +Grandezza.</p> + +<p>"Dal Campidoglio il 2 luglio 1849.</p> + +<p style="text-indent:10%">"Francesco Sturbinetti, <i>Senatore</i>.</p> + +<p>Lunati Giuseppe, Gallieno Giuseppe, Galeotti +Federico, Deandreis Antonio, Piacentini Giuseppe, +Corboli Curzio, Feliciani Alceo, Tittoni Angelo, +<i>Conservatori</i>.</p> + +<p style="text-indent:60%">Giuseppe Rossi, <i>Segretario</i>.</p> + +<p>La sera del 2 luglio i francesi s'impadronirono +di Porta Portese, di Porta S. Pancrazio, e +il dì seguente occupavano Porta del Popolo. +Nella giornata entrava in Roma il generale +Oudinot circondato dal suo Stato Maggiore ed<span class="pagenum"><a name="Page_186" id="Page_186">[186]</a></span> +alla testa della 2<sup>a</sup> Divisione e di numerosa cavalleria, +accolto con ogni sorta di dimostrazioni +ostili ed al grido "Viva la Repubblica Romana, +morte agli stranieri, morte al cardinale +Oudinot, morte al traditore".</p> + +<p>La sera del 4 soldati francesi entrano a viva +forza con le armi in pugno alla sede della Costituente +ed intimavano alla sezione che vi stava +in permanenza di sciogliersi. Carlo Bonaparte +che la presiedeva protestò.</p> + +<p>"In nome di Dio; in nome del popolo degli +Stati Romani che liberamente, con <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'sufragio'">suffragio</ins> +universale, ha eletto i suoi rappresentanti; in +nome dell'art. 5<sup>o</sup> della Costituzione francese, +l'Assemblea Costituente Romana protesta in faccia +all'Italia, in faccia alla Francia, in faccia +al mondo incivilito contro la violenta invasione, +della sua sede operata dalle forze francesi il +giorno 4 luglio, alle ore 6 pomeridiane.</p> + +<p>Roma, nel Campidoglio 4 luglio 1849.</p> + +<p style="text-indent:50%"><i>Per l'intera Assemblea</i></p> + +<p style="text-indent:45%">Il Presidente di Sezione: C. Bonaparte,</p> + +<p style="text-indent:45%">Il Segretario: Quirico prof. Filopanti.<span class="pagenum"><a name="Page_187" id="Page_187">[187]</a></span></p> + + + +<hr style="width: 65%;" /> +<h2><a name="CAPITOLO_XV" id="CAPITOLO_XV"></a>CAPITOLO XV.</h2> + +<h3><b>Garibaldi esce da Roma coi suoi legionari<br /> +San Marino—Morte di Anita—Cesenatico</b></h3> + + +<p>A mezzo giorno del 2 luglio, Garibaldi radunava +sulla Piazza del Vaticano i resti della +sua divisione, e fatto formare il quadrato li arringò +così:</p> + +<p>"Soldati, io esco da Roma. Chi vuole continuare +la guerra contro lo straniero venga con +me. Ciò che io offro a quanti vogliono seguirmi +eccolo: non paga, nè onori, nè stipendi. Gli offro +fame e sete, marcie forzate, battaglie e morte. +Chi ama la patria mi segua".</p> + +<p>Lo seguirono circa tremila uomini, i resti +cioè della Legione Italiana, buona parte della +polacca, e del battaglione Medici, grossi manipoli +di finanzieri, di studenti e di emigrati, i +superstiti Lancieri di Masina, circa quattrocento +Dragoni; i pochi bersaglieri Lombardi.</p> + +<p>La sera del giorno stesso usciva furtivamente +da Porta San Giovanni, e lasciando tutti incerti +sulla sua meta s'incamminò per la via Tiburtina.</p> + +<p>Gli cavalcava al fianco, in vesti virili, la<span class="pagenum"><a name="Page_188" id="Page_188">[188]</a></span> +sua Anita; gli faceva da guida Ciceruacchio coi +suoi figli, l'accompagnava Ugo Bassi; ne seguivano +le sorti Sacchi, Marocchetti, Montanari, +Hoffstetter, Cenni, Livraghi, Isnardi, Sisco, Ceccaldi, +Chiassi, Stagnetti, Bueno, Müller, l'eletta +dei suoi ufficiali superstiti. Giunto in sull'alba +del 3 a Tivoli, fece spargere la voce che si dirigeva +al Napoletano. Al tramonto infatti, levato +il campo, marciò per un buon tratto verso il +Mezzogiorno; indi volse improvvisamente a Settentrione, +pernottò a Monticelli, e la mattina +del 4 s'accampò a Monterotondo.</p> + +<p>Qual era il suo disegno? dove voleva andare? +a che mirava? nessuno seppe indovinarlo. +Egli aveva in animo di portare il suo aiuto a +Venezia, e certo una cosa voleva: tener viva +la fiamma finchè avesse soffio di vita, morire, +tra i laceri brani della sua bandiera!</p> + +<p>Come era facile prevedersi l'Oudinot gli +sguinzagliò contro due grosse colonne, l'una comandata +dal generale Molière, l'altra dal generale +Morris; il borbonico Statella gli muoveva +alle spalle dal Tronto; gli Spagnoli di Don Consalvo +appostati a Rieti gli sbarravano la destra; +e gli austriaci del D'Aspre, accampati nell'Umbria,<span class="pagenum"><a name="Page_189" id="Page_189">[189]</a></span> +l'aspettavano di fronte a Foligno, e gli +chiudevano le due vie di Perugia e di Ancona. +Così Garibaldi era accerchiato in una maglia +di ferro; sbagliata una mossa, l'eroe, l'amato +del popolo, era irremisibilmente perduto. Ma +l'inseguito era Garibaldi, ed il leone non si sarebbe +lasciato cogliere! Nel pomeriggio del 5 +staccava la marcia da Monterotondo; il sei era +a Confine; il 7 a Poggio Mirteto; l'8 a Terni +dove s'incontrò col colonnello Forbes, che veniva +a portargli una colonna di ottocento uomini, +resti di corpi sbandati nella campagna, +e due pezzi di cannone.</p> + +<p>Terni era il centro di cinque vie; si poteva +salire a Foligno, quanto discendere a Rieti; voltare +per Narni e Viterbo, come salire a Todi e +Perugia. Garibaldi lasciò in ogni passo delle +squadriglie per ingannare gl'inseguenti, spinse +una avanguardia di cavalli a Todi, e il dì appresso, +9 luglio, vi si condusse egli stesso col +grosso del corpo. Qui le cose cominciavano a +volgere male, e l'orizzonte ad intorbidirsi. Il +programma di Garibaldi—fame, sete, marcie +forzate—se ebbe applausi quando fu proclamato, +accennava man mano a divenire impossibile;<span class="pagenum"><a name="Page_190" id="Page_190">[190]</a></span> +anche ai tanti di buona volontà veniva +meno le forze, e sintomi di scoramento cominciarono +a manifestarsi; seguirono quindi le diserzioni, +prima a frotte, poi in massa.</p> + +<p>Intanto concordi notizie recavano, che i francesi +del Morris gli muovevano contro da Viterbo, +e che gli austriaci da Foligno si mettevano +in marcia per Todi. Garibaldi mandò un nerbo +de' suoi a scorazzare sulla strada di Foligno per +far credere che mirava là; spedì Müller con i +suoi cavalli ed una compagnia della legione per +la strada di Orvieto con ordine di spingersi fino +a Montefiascone-Viterbo; seppellì i due cannoni +del Forbes, e quando ebbe l'assicurazione dai +suoi scorridori che i due nemici erano ancora +lontani tanto da potervi scivolare in mezzo, lasciò +Todi la sera del 12, passò il Tevere a Ponte +Acuto e s'incamminò per la via mulattiera, +montuosa ed obbliqua di Brodo per Orvieto, sua +meta la Toscana.</p> + +<p>La sera del 13 avendo avuto informazioni +che il generale Morris era ancora lontano, staccò +la marcia per Orvieto ove giunse sul mattino +del 14.</p> + +<p>Non entrò in Orvieto ma s'accampò su di<span class="pagenum"><a name="Page_191" id="Page_191">[191]</a></span> +una buona posizione a cavaliere della strada di +Ficulle. Gli Orvietani mandarono a Garibaldi +invito di entrare in città, e lo fornirono del +pane mandato ad ordinare dai Francesi. Ma +Egli non s'indugiò; nel pomeriggio del 15 levò +il campo e mosse verso Ficulle, vi arrivò a sera +quando già i Francesi gli erano alle calcagne; +gli Austriaci gli muovevano incontro da Perugia.</p> + +<p>Partì la mattina del 16; abbandonò dopo poche +miglia di cammino la strada maestra, e si +buttò a Sole dove riposò per poche ore; e la +notte, per sentieri impervii e monti disabitati, +sotto una pioggia dirottissima, in mezzo a tenebre +fitte, guadagnò il confine Toscano e giunse +alla mattina a Cetona accolto festosamente dalla +popolazione. Fu quella la prima volta che la brigata, +dacchè era uscito da Roma, dormì acquartierata.</p> + +<p>Liberatosi dai Francesi gli restavano sempre +di fronte gli Austriaci, che scendevano da Perugia, +ed i Toscani, che tenevano presidii tra +Santeano e Chiusi, i quali potevano impacciare +se non arrestare i suoi movimenti e molestarlo.</p> + +<p>Ma l'eroe non se ne sgomentava. Fortificatosi +a Cetona, circondati i suoi fianchi d'imboscate, +coperte le spalle da forze sufficienti, mandò<span class="pagenum"><a name="Page_192" id="Page_192">[192]</a></span> +<ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'celeramente'">celeremente</ins> una grossa squadriglia a +battere la strada Sarteano e Chiusi, e quando gli riportarono +di avere snidati e messi in fuga i presidii +Toscani, ripigliò la marcia; dormì il 17 a +Sarteano; <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'entro'">entrò</ins> il 18 a Montepulciano, +dove tutta la popolazione fece a gara nell'usargli gentilezze +e nel colmarlo di cortesie e d'offerte. Rinata la +speranza in Garibaldi, pubblicò un ardente manifesto +ai Toscani col quale li invitava ad insorgere +contro la tirannide domestica e straniera. Ma +fu l'illusione di un momento, e presago ormai +che nulla più poteva sperare, proseguì il suo +fatale cammino.</p> + +<p>Giunto sull'albeggiare del 20 a Torrita prese +una grande risoluzione, quello di abbandonare +il granducato Toscano e di prendere per nuova +meta l'Adriatico e Venezia! Là sulla laguna ardeva +sempre quel gran focolare, in cui ormai +si concentravano tutti gli sforzi d'Italia.</p> + +<p>Il piano di Garibaldi fu presto formato; salire +fin presso Arezzo; passare dal subappennino +al grande appennino; scendere tra Pesaro e +Ravenna all'Adriatico; imbarcarsi nel punto più +opportuno per Venezia.</p> + +<p>Vani sforzi! inseguito come belva feroce<span class="pagenum"><a name="Page_193" id="Page_193">[193]</a></span> +passo passo dagli Austriaci che con forze superiori +da ogni parte lo circondavano, seppe rompere +il cerchio di ferro, e per vie dirupate e +nascoste, guadagnò dopo enormi fatiche le alture +di Carpegna al mezzodì del 30; ne ripartì +nel Vespro, traversò la Valle del Conca, prese +un po' di riposo poche ore in un bosco, e al +tocco dopo mezzanotte ripigliò la marcia alla +volta di S. Marino.</p> + +<p>Non gli restava altro rifugio!</p> + +<p>A San Marino scioglieva la sua colonna e +lasciava libero ognuno di tornare alla vita privata +col seguente ordine del giorno:</p> + +<p style="text-indent:55%">San Marino 31 luglio 1849.</p> + +<p style="text-indent:10%">Soldati!</p> + +<p>Noi siamo giunti sulla terra di rifugio, e +dobbiamo il miglior contegno ai nostri ospiti. In +tal modo noi avremo meritata la considerazione +che merita la disgrazia perseguitata.</p> + +<p>Da questo punto io svincolo da qualunque +obbligo i miei compagni, lasciandoli liberi di +ritornare alla vita privata, ma rammento loro +che l'Italia non deve rimanere nell'obbrobrio, e +che è meglio morire che vivere schiavi dello +straniero.</p> + +<p style="text-indent:60%"><i>G. Garibaldi.</i><span class="pagenum"><a name="Page_194" id="Page_194">[194]</a></span></p> + +<p>Verso le undici di sera chiamò intorno a sè +i migliori suoi ufficiali e i pochi suoi fidi, e svelò +loro l'incrollabile suo proposito di sottrarsi ai +patti che il governo della repubblica Sammarinese +stava trattando collo <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'atraniero'">straniero</ins>.</p> + +<p>"A chi vuole seguirmi, egli dice, io offro +nuove battaglie, patimenti, esiglio; patti collo +straniero mai".</p> + +<p>Le parole di Garibaldi caddero come stille +roventi nell'animo degli accorsi al suo invito, +ma a pochi bastò il cuore e la forza di ascoltare +il suo appello. Non furono più di duecento +quelli disposti a seguirlo. Allo scoccar della mezzanotte, +preceduto da tre guide paesane, per un +unico sentiero di montagna, scendeva il Titano; +guizzando tra le scolte nemiche, traversava la +Marecchia, passava Montebello; e camminando +tutta la giornata verso le 10 di sera del 1<sup>o</sup> agosto +penetrava in Cesenatico. Non perdette tempo; +fatti prigionieri i Carabinieri e i pochi soldati +austriaci colà sorpresi, s'impadronì di tredici +"bragozzi" Chiozzetti, v'imbarcò tutta la +gente, uscì dal porto e veleggiò per Venezia.<span class="pagenum"><a name="Page_195" id="Page_195">[195]</a></span></p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>In sulle prime al fuggitivo arrise la fortuna; +ma verso sera apparì all'orizzonte la flottiglia +Austriaca che s'avanzava a tutto vapore.</p> + +<p>Ritornato ardito uomo di mare, concepì con +rapidità fulminea il suo piano; comandò ai bragozzi +di sparpagliarsi e di dirigersi verso punta +della Maestra, dove le acque basse li avrebbe +protetti dall'inseguimento. Ma egli comandava a +timidi pescatori; questi alle prima minaccie delle +scialuppe nemiche che venivano loro incontro, +si scompigliarono senza saper più manovrare: sicchè +otto bragozzi caddero prigionieri degli austriaci +ed a Garibaldi non restò che gettarsi +sulla costa di Magnavacca, che per miracolo +potè afferrare.</p> + +<p>Ma la terra non era più sicura del mare; +squadre di gendarmi lo cercavano per ogni +verso.</p> + +<p>Prima necessità fu quella di separarsi per +potersi meglio nascondere ai nemici. Ugo Bassi +e il Capitano Livraghi presero per una via, +Ciceruacchio e i suoi figli per <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'un altra'">un'altra</ins>; e +Garibaldi restò solo con Anita e il Capitano +Leggiero. Ma la povera Anita era in fin<span class="pagenum"><a name="Page_196" id="Page_196">[196]</a></span> +di vita, di lei non viveva più lo che lo spirito, +il corpo era consunto dagli stenti sofferti. Unico +mezzo di salute era quello di lasciare all'istante +quella spiaggia; Garibaldi, senza pensare ad altro, +prese sulle braccia la sua Anita e scortato +da Leggiero, e guidato da un contadino che la +fortuna gli aveva condotto dinanzi, col caro peso +traversò la macchia e arrivò ad una deserta +capanna, dove trovò un nascondiglio, e fu per +Anita un po' di riposo un giaciglio di frasche.</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>Era là da qualche tempo quando Garibaldi +si vide davanti all'uscio della capanna un giovanotto +in veste signorili che lo salutava rispettosamente. +Era Gioacchino Bonnet di Comacchio, +di famiglia di patrioti il cui nome va ricordato +dagli Italiani. Fu lui che salvò Garibaldi, facendogli +traversare le valli di Comacchio, travestito +de' suoi abiti, in una sua barca, nella quale +aveva preparato anche un giaciglio per l'Anita; +fu per mezzo suo, e dei suoi fidi guardiani, che +potè arrivare nella fattoria Guiccioli presso Sant'Alberto. +Colà appena adagiata sul letto, l'eroica +Anita esalava l'ultimo suo respiro nelle +braccia del marito.<span class="pagenum"><a name="Page_197" id="Page_197">[197]</a></span></p> + +<p>Così il 4 agosto 1840 alle 4 di sera spirava +l'anima forte di Anita Ribeira Garibaldi; essa +fu martire dell'amore, sublime, intrepida donna +degna compagna dell'Eroe che tanto la pianse. +Le sue ossa furono coperte, da poca sabbia, in +vicinanza della fattoria Guiccioli alla Mandriola, +a circa undici miglia da Comacchio!</p> + +<p>Povera martire!!!</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>Lasciato per necessità il triste luogo Garibaldi, +con l'aiuto di patriotti montanari, potè +raggiungere la pinetta di Ravenna e di là subito +dopo, si condusse alla valle Guiccioli, detto +Manubria. Colà venne a prenderlo in consegna +il bravo popolano Giuseppe Savini di Ravenna, +che, tenutolo nascosto per alcuni giorni in un +casolare delle Paludi di Ravenna della Valle di +Canna, lo passò ad Antonio Fuzzi, Ravennate +esso pure, che a sua volta lo affidò a Don Giovanni +Verità onesto e patriottico sacerdote di +Modigliana, mercè il quale, attraversato il Passo +della Futa potè sconfinare in Toscana. Da allora +passando sempre da mano amica a mano amica, +sgusciando in mezzo alle ronde mandate alla +sua caccia, protetto dalla sua stella, valicò i due<span class="pagenum"><a name="Page_198" id="Page_198">[198]</a></span> +<ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'versati'">versanti</ins> dell'appennino. Il 26 agosto +fu a Poggibonsi, di là a Pomarance dove fu ospite di Antonio +Martini. In appresso, Camillo Serafini lo +tragittò a San Dalmazio dove lo raccomandò al +Guelfi che a sua volta, condottolo prima a Massa +Marittima poi a <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Fallonica'">Follonica</ins>, lo consegnò +finalmente alle mani di Paolo Azzarini, marinaio di +<ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Hio'">Rio</ins>, che si offrì di portare Garibaldi a Porto +Venere, in terra di salute.</p> + +<p>Colà sbarcato assieme all'amico Leggiero rilasciò +all'Azzarini un prezioso documento così +concepito:</p> + +<p>"Il padrone Paolo Azzarini, che la fortuna +mi fece incontrare in terra italiana, dominata +dagli austriaci, mi ha trasportato su questo luogo +di asilo e di salvamento, trattandomi egregiamente +e senza interesse".</p> + +<p style="text-indent:60%"><i>G. Garibaldi.</i></p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>In questo frattempo un forte corpo di armata +austriaco invadeva gli Stati di Romagna; occupava +il 7 maggio Ferrara e marciava difilato +su Bologna. Quel popolo patriottico si dispose +alla resistenza, e quando gli austriaci investirono +la porta di Galliera buon numero di popolani<span class="pagenum"><a name="Page_199" id="Page_199">[199]</a></span> +spalleggiati da uno squadrone di carabinieri +comandati dal Colonnello Boldrini con una +carica arditissima ed a colpi di baionetta mettono +in fuga il nemico; ma i bravi bolognesi +sono ad un tratto arrestati dalle scariche di mitraglia +di tre pezzi di cannoni che gli austriaci +avevano piazzati in buona posizione e fulminati +dalle Carabine dei Tirolesi che seminavano +morte, sono costretti di cedere e ritirarsi dopo +avere veduto cadere ferito a morte il colonnello +Boldrini, l'aiutante Marziani, il maresciallo Pavoni +e numerosi altri. Occupata Bologna gli +austriaci proseguirono per restaurare il governo +papale nelle Marche.</p> + + + +<hr style="width: 65%;" /> +<h2><a name="CAPITOLO_XVI" id="CAPITOLO_XVI"></a>CAPITOLO XVI.</h2> + +<h3><b>Assedio di Ancona e sua eroica difesa.</b></h3> + + +<p>Ancona era investita dagli austriaci, il 24 +maggio, bloccata e chiusa per terra e per mare.</p> + +<p>Erano 12,000 gli assedianti, muniti di armi +potenti.</p> + +<p>Il generale <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Wimphften'">Wimpfen</ins> aveva mandato agli +anconitani l'intimazione di arrendersi, e di assoggettarsi +al Sovrano Pontefice; il Preside Mattioli<span class="pagenum"><a name="Page_200" id="Page_200">[200]</a></span> +rispose con fiere parole; Livio Zamboccari, +comandante delle milizie a difesa, ricordava: +"gloria a piccolo Stato il vincere; gloria <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'per per'">per</ins> +la santità del diritto soccombere".</p> + +<p>I difensori erano 4850 compresovi i fratelli +accorsi da Iesi, da Loreto, da Sinigaglia, da +Fano, da Pesaro, dalla Romagna, dalla Lombardia +ed anche dal Piemonte, nell'insieme, i +più maldestri alle armi, vissuti fino allora nelle +industrie e nei commerci; ma tutti animati di +amor patrio, e dal proposito di fare il proprio +dovere.</p> + +<p>Elia e suo padre erano giunti pochi giorni +prima del blocco in Ancona e furono destinati +sul vapore da guerra "Roma" sotto gli ordini del +tenente di vascello Castagnoli e poscia comandati +ai forti in difesa della città.</p> + +<p>Il 25 maggio avvenne il primo scambio di +fucilate fra le Torrette e Montagnolo, e il primo +cannoneggiamento fra il forte della Lanterna e +il piroscafo austriaco "il Vulcano".</p> + +<p>Il 27 "la Bellona" la più potente nave +armata della squadra nemica, attacca il forte +della Lanterna con le sue bordate e nonostante +fiera difesa, smontati alcuni pezzi, il forte fu<span class="pagenum"><a name="Page_201" id="Page_201">[201]</a></span> +costretto al silenzio: diresse allora la nave le +sue bordate alla Darsena, ma i cannonieri del +forte Marano risposero con spessi colpi e con +tiri così bene aggiustati da aprire numerose +falle nei fianchi della "Bellona" che fu salvata +dal "Vulcano" accorso in aiuto per trarre +la Nave Ammiraglia a rimorchio fuori del tiro +del forte; essa ebbe il comandante mortalmente +ferito, due morti e quaranta messi fuori di combattimento.</p> + +<p>Così con ugual valore, con indomita fierezza, +nessuno mancò al dovere suo nei memorabili +venticinque giorni d'assedio.</p> + +<p>Tutti i giorni un combattimento; sui forti, +sui baluardi, sulle baricate, all'aperto. Agli austriaci +occupanti le alture; alla squadra che batteva +il forte cannoneggiando con potenti artiglierie, +rispondevano con efficacia i nostri bravi +dal Cardetto, dalla Cittadella, dai Cappuccini, +da Marano, dalla Lanterna, da ogni luogo fortificato; +i marinai e popolani senza conoscere +la balistica eransi tramutati in un lampo puntatori +meravigliosi.</p> + +<p>Nel profondo della notte dal 29 al 30 maggio +gli austriaci lanciarono in città una spaventosa +grandinata di bombe.<span class="pagenum"><a name="Page_202" id="Page_202">[202]</a></span></p> + +<p>Gli Anconitani, a giorno fecero una sortita; +tre volte attaccarono nelle sue posizioni avanzate +il nemico alla baionetta; i giovani parevano +veterani, i veterani erano tramutati in +eroi! sembrava ricostituita la compagnia della +morte, rinnovante le tradizioni del libero comune, +intrepida nelle audaci sorprese, negli +scontri temerari, nello sprezzo della morte; i +vecchi gli inabili alle armi, le donne fornivano +le munizioni; i capitani di mare in corse pericolose +rompevano il blocco, rifornivano i viveri.</p> + +<p>L'8 di giugno <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Wimphften'">Wimpfen</ins>, mandava un messaggio +al comune, che è documento del valore +Anconitano, tanto più alto in quanto veniva dal +nemico stesso. "Le truppe imperiali, esso dice, +passarono per le romagne, per le marche senza +incontrare ostacoli; ne trovarono solo avanti +Ancona; si arrenda la città se non vuol essere +distrutta".</p> + +<p>Ancona non si arrese; ma continuò la difesa +colla forza rinnovata dalla disperazione.</p> + +<p>Il 15 giugno, trecento uomini comandati dai +capitani, <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Cervasoni'">Gervasoni</ins>, Gigli ed Ornani, +cuori ardimentosi, assaltarono Monte Marino alla baionetta; +i nemici furono messi in rotta e l'altura<span class="pagenum"><a name="Page_203" id="Page_203">[203]</a></span> +rapidamente occupata. Ma le forze nemiche ritornarono +soverchianti di numero all'assalto; +la lotta durò accanita i nostri piuttosto che cedere +morivano nel santo nome della patria, finchè +più che decimati furono obbligati alla ritirata. +<ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Gorvasoni'">Gervasoni</ins> fu colpito a morte, e Francesco +Gigli sopraffatto da' nemici sarebbe rimasto sul +terreno, se Enrico Schellini con coraggio leonino +non fosse accorso in suo aiuto.</p> + +<p>La minaccia di <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Wimphften'">Wimpfen</ins> aveva infiammati +gli animi alla lotta suprema.</p> + +<p>Dal 14 al 18 giugno le bombe, i razzi, scoppiavano +per le vie, nelle case, sugli ospedali, +rombavano di notte e di giorno con orrendo +fracasso; pareva d'essere circondati da una catena +di vulcani che eruttassero fiamme, fuoco +e ferro sulla patriottica città.</p> + +<p>I pompieri, onorato corpo che vanta nobilissime +tradizioni, senza badare a fatiche e pericoli, +si moltiplicarono, spengevano incendi, +sgombravano via le macerie, demolivano muri, +salvavano quanti più potevano dalle case incendiate, +trasportavano feriti, lottavano ogni giorno, +ogni ora con la furia degli incendi, guidati dal +sentimento del dovere e da profonda pietà +umana.<span class="pagenum"><a name="Page_204" id="Page_204">[204]</a></span></p> + +<p>Tanto sacrificio, tanta nobiltà d'animo, tanti +eroismi non bastarono a salvare la città degli +oppressori.</p> + +<p>I viveri erano esauriti e il blocco sempre +più stretto come in cerchio di ferro non permetteva +d'introdurne in città; ottanta incendi +divamparono, gli ospedali riboccavano di feriti +che non si aveva mezzo di alimentare; oltre +trecento morti affermarono col sangue l'affetto +alla patria.</p> + +<p>Ancona, diroccata, affamata, straziata, dopo +35 giorni di resistenza veniva forzata alla resa.</p> + +<p>La marina mercantile Anconitana della quale +era a capo Antonio Elia fece nella difesa del +patrio suolo bravamente il suo dovere.</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>Era necessario pensare alla salvezza dei compromessi +politici affinchè non cadessero nelle +mani dei sbirri papalini e dei Croati.</p> + +<p>Un bastimento anconitano, di cui era proprietario +e comandante Mariano Scoponi, ottenne per +solerte intromissione del patriotta Nicola Novelli, +di poter inalberare bandiera inglese e su +di esso dovevano prendere imbarco per essere<span class="pagenum"><a name="Page_205" id="Page_205">[205]</a></span> +trasportati a Corfù, quanti credevano di non +essere sicuri in patria.</p> + +<p>E difatti vi si imbarcarono tutti quelli, che +si trovavano compromessi e che avevano a temere +la vendetta del governo ristaurato e dello +straniero. Antonio Elia aveva avuto un diverbio +col priore del convento di S. Francesco di +Paola.</p> + +<p>Temendo la vendetta del prete che mai perdona, +il figlio e gli amici lo pregarono caldamente, +di prendere esso pure imbarco per l'estero. +Ma egli rispondeva di avere la coscienza +tranquilla, di nulla avere a temere, non volere +quindi volontariamente abbandonare la patria +e la famiglia, e restò.</p> + +<p>La notte del 24 luglio 1849 la casa abitata +dall'Elia, appartenente ai frati di S. Francesco +di Paola ed attigua al loro convento, fu circondata +da gendarmi papali, da soldati austriaci e +da poliziotti. Si picchiò all'uscio di casa ed alla +intimazione della forza fu aperto; venne eseguita +una minuziosa perquisizione e nulla si +rinvenne. Non era questo che volevasi dal barbaro +austriaco e dai preti; era necessario dare +un terribile esempio alla popolazione, applicando<span class="pagenum"><a name="Page_206" id="Page_206">[206]</a></span> +la legge stataria su uno dei capi del popolo. +Non essendosi rinvenuto nulla in casa, gli assetati +di sangue del patriota, requisiti alcuni muratori, +si diedero a rompere un condotto di scolo +avente comunicazione con tutti i cinque piani +superiori, abitati da numerosi inquilini.</p> + +<p>In fondo al condotto disfatto, fu trovata +un'arma che aveva appartenuto chi sa a chi, +o che poteva anche essere stata appositamente +gettata da coloro, che avevano premeditato il +delitto. Antonio Elia venne legato sotto gli occhi +della moglie incinta, in mezzo al pianto di +quattro creature, e condotto alle Carceri di S. +Palazia. Appena giorno la povera moglie con +le sue quattro piccole figlie andava a gettarsi +alle ginocchia del generale austriaco Faltzenter +domandando grazia per l'innocente, ed il permesso +di poterlo visitare nelle carceri. Le fu +accordato il permesso di visitare il marito, ma +quando la santa donna si presentava alle carceri +una detonazione le gelava il sangue e le +faceva istintivamente comprendere, che la vita +di Antonio Elia veniva barbaramente ed ingiustamente +troncata. Alla domanda di vedere il +marito, come ne aveva il permesso, le fu risposto<span class="pagenum"><a name="Page_207" id="Page_207">[207]</a></span> +che era troppo tardi. Sarà stata una raffinatezza +di barbarie del generale quella di far +trovare presente alla esecuzione la moglie del +martire? Il sospetto almeno è ammissibile.</p> + +<p>Ecco una lettera che Garibaldi scriveva al +figlio del martire Anconitano:</p> + + +<p style="text-indent:50%">Caprera, 22 dicembre 1868.</p> +<p style="text-indent:10%"> +Mio caro Elia,<br /> +</p> + +<p>"Figlio del popolo, il padre vostro merita +di essere annoverato tra i grandi Italiani.</p> + +<p>"Oggi, che si avvicina la caduta della tirannide +papale noi dobbiamo ricordare agli italiani +le vittime della sua ferocia e fra quelle una +delle più illustri, certamente, Antonio Elia.</p> + +<p>"Ancona ricordi quel prodissimo suo cittadino +che tanto l'onora".</p> + +<p style="text-indent:62%"> +Vostro</p> +<p style="text-indent:60%"><i>G. Garibaldi</i><br /> +</p> + +<p>Per la morte del padre, Augusto Elia all'età +di venti anni rimaneva unico sostegno della povera +madre e delle quattro sorelle, tutte di tenera +età.<span class="pagenum"><a name="Page_208" id="Page_208">[208]</a></span></p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>Un fatto avvenuto in Ancona nell'inverno +del 1849 lo obbligò di lasciare la patria e la +famiglia e di darsi a volontario esilio.</p> + +<p>In tarda ora di una notte oscura e piovosa +una povera donna scendeva la via del porto +con un orcio pieno d'acqua attinta alla pubblica +fonte di piazza grande. Quando fu in vicinanza +del vicolo della Cisterna, la poveretta +veniva brutalmente assalita da quattro croati, +i quali, toltole l'orcio, volevano trascinarla nel +vicolo oscuro per violentarla. Mentre la povera +donna resisteva e gridava sopraggiunse un giovane, +il quale, sguainata in men che si dica dal +fodero di uno dei croati la sciabola-baionetta, assalì +i quattro intenti a dare prova di loro prodezza +su di una povera donna; i quattro furono +assai malconci e posti fuori combattimento dal +giovinotto e la donna liberata.</p> + +<p>Alla mattina l'Elia se ne stava in casa sua +in prossimità del luogo ove avvenne il fatto, +quando gli si fa annunziare l'amico del padre +e suo, Agostino Scipioni, il quale, tutto trepidante, +lo veniva ad avvisare, che una donna, +la signora Piermattei, gli aveva confidato di<span class="pagenum"><a name="Page_209" id="Page_209">[209]</a></span> +averlo riconosciuto quale assalitore dei quattro +croati; gli disse di aver supplicata la signora +Piermattei di non ripetere parola se non voleva +farlo fucilare; la signora promise di non parlare, +ma l'amico Scipioni pensava, che non vi +era da fidarsene e volle che l'Elia lasciasse subito +Ancona. Così fece, prese subito imbarco e +si recò a Malta: l'opportuna fuga salvò la vita, +ma all'Elia figlio, apriva la via dolorosa dello +esilio.</p> + +<p>Scorsero dieci anni. Ma ormai i destini della +patria venivano maturandosi e l'ora della resurrezione +stava per suonare.</p> + + + +<hr style="width: 65%;" /> +<h2><a name="CAPITOLO_XVII" id="CAPITOLO_XVII"></a>CAPITOLO XVII.</h2> + +<h3><b>Dal 24 marzo 1849 al 1859—Il Piemonte.</b></h3> + + +<p>Nella notte del 24 marzo 1849 Vittorio il +nuovo Re, uscente dalla tenda di <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Radetzchy'">Radetzky</ins> a +cui aveva detto "I Savoia sanno la via dell'esilio +non quella del disonore"!—galoppava +tra i campi seminati dai caduti per la libertà +della patria, seguito da piccolo drappello de' +suoi. A qual destino andava incontro? Quale<span class="pagenum"><a name="Page_210" id="Page_210">[210]</a></span> +meta attendeva la giovinezza del suo regno +saturo già d'ineffabili angoscie? Qual fiamma lo +agitava? Certo il suo cuore era angosciato dai +ricordi del breve idillio del "48" e della dolorosa +epopea del "49"; ma la grand'anima +sua si sollevava al pensiero che il nome d'Italia +era stato per la prima volta il grido del +popolo combattente, e sentiva già che le speranze +della patria erano in lui riposte. E stretto +al cuore il patto della libertà, e il simbolo della +redenzione, proseguiva incontro al suo destino +verso il suo vecchio e fido Piemonte, deciso +entro di sè di volere raggiungere la santa meta—l'unità +della patria!</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>Garibaldi dopo il "49" si era recato a New-York +con la speranza di trovare imbarco come +comandante od anche come secondo di nave +mercantile; dopo lunga aspettativa una Società +Italo-Americana gli diede il comando di un bastimento +col quale doveva battere gli scali dell'America +Centrale. Nel 1853 Garibaldi prendeva +il comando del "Commonwealth"—un tre +alberi destinato ai carichi di carbone dall'Inghilterra +per l'Italia; arrivato a Genova, lasciava<span class="pagenum"><a name="Page_211" id="Page_211">[211]</a></span> +il comando e si recava a Nizza per +portare un saluto almeno, sulla tomba della sua +santa madre e per restare qualche tempo presso +i suoi figli, Menotti, Teresita e Ricciotti.</p> + +<p>Vi rimase immolestato l'anno 1854: quindi +con altro piccolo bastimento detto "L'Esploratore" +si mise a fare la navigazione del piccolo +cabotaggio.</p> + +<p>In uno di questi viaggi, colto da grosso +fortunale nelle bocche di <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Bonifaccio'">Bonifacio</ins> dovette +cercare rifugio nel porto della Maddalena, e +dimorandovi alcuni giorni, per la prima volta +gli balenò l'idea di comprare una parte dell'Isola +di Caprera.</p> + +<p>Aveva riscossi alcuni residui dei suoi stipendi +di Montevideo; nei suoi viaggi marittimi +aveva messo da parte qualche cosa; dall'eredità +del fratello Felice aveva raccolto una sommetta; +onde gli parve venuto il momento d'impiegare +i suoi modesti capitali e decise di comprare dal +Demanio Sardo i lotti dell'Isola che erano vendibili +e di fissarvi la sua dimora.</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>Lungo, lento, doloroso decennio quello dal +"49 al 59!" Ma pur meraviglioso di contrasti<span class="pagenum"><a name="Page_212" id="Page_212">[212]</a></span> +e di conciliazioni; di forze latenti che si preparavano; +di aperte riscosse che si tentavano; +di passioni ardenti che spingevano a sagrifizi; +di martiri che inaffiarono di sangue l'Idea:</p> + +<p>Vittorio Emanuele, Mazzini, Cavour, Garibaldi, +Pallavicini ed altri grandi patriotti non +dimenticavano che l'Italia viveva in catene, e +si preparavano.</p> + +<p>L'Austria, accampava in Italia con diritto di +feudo su Modena, Parma e Toscana; con eserciti +dominatori nel Lombardo, nel Veneto, nelle +Romagne, nelle Marche; suo sistema di governo, +forche, fucilazioni e bastone.</p> + +<p>Eppure tutto il decennio fu sfida e duello fra +l'Austria forte e l'Idea Italiana.</p> + +<p>Luminoso e generoso si <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'difondeva'">diffondeva</ins> +il pensiero dell'agitatore genovese nella Giovine Italia +che aveva per bandiera il tricolore; per programma +l'indipendenza ed unità di Nazione, +forma di governo repubblicano; che predicava +guerra di popolo, s'insinuava nelle congiure, +scoppiava in parziali insurrezioni, provocava +vendicatori del nuovo sangue versato, cementava +l'idea santa del martirio.</p> + +<p>Ma le rivolte fallivano; la gioventù si spegneva<span class="pagenum"><a name="Page_213" id="Page_213">[213]</a></span> +fra gli ergastoli ed ai patiboli; i tentativi infelici +di Orsini, di Bentivegna, di Pisacane; il moto +di Calvi in Cadore; la congiura di Milano, che +dava, sugli spalti di Belfiore, alle forche, ed al +carcere duro tanto fiore di nobili vite, dimostravano +che il pensiero mazziniano, grande +perchè manteneva vivo il fuoco patrio, era impotente +nell'azione.</p> + +<p>Chi avrebbe potuto armare l'idea? Il Piemonte +e la Casa Sabauda! Quel principato italiano +doveva trasformarsi in principato Nazionale; +la monarchia dovea farsi rivoluzionaria; +i repubblicani unitari dovean persuadersi che +la monarchia di Savoia aveva fede, forza e valore; +e la monarchia si pose allo esperimento +dei fatti. Pallavicini e Manin si fecero apostoli +dell'unione della democrazia col Piemonte.</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>Cavour—vigile e possente intelletto—uomo +di Stato degno del Re Vittorio Emanuele—concepisce +la felice idea di mandare nelle terre +d'Oriente, sui campi di Crimea, combattenti, tra +i soldati d'Inghilterra e di Francia, i nostri +bravi soldati che riaffermino alla Cernaia, la +virtù degli animi e la potenza delle armi italiane.<span class="pagenum"><a name="Page_214" id="Page_214">[214]</a></span></p> + +<p>Al Congresso di Parigi si fa eco dei dolori, +delle miserie, delle speranze d'Italia—e l'Italia +sente nel Piemonte se stessa—intuisce in Vittorio +Emanuele il suo Re prode generoso e fedele.</p> + +<p>Finalmente a Plombiers si segna l'alleanza +con la Francia, e l'<i>ultimatum</i> lanciato dall'Austria, +tanto desiderato, dà la spinta al compimento +dei destini della patria.</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>Nel 1856 il generale Garibaldi trovandosi a +Genova veniva ogni giorno, ogni minuto sollecitato, +e messo alle strette da numerosi patrioti, +i quali chiedevano che si mettesse alla loro testa +per iniziare un ardito movimento Nazionale.</p> + +<p>Da tempo erano sorti due partiti in Italia: +unica però la meta—la cacciata dello straniero: +i mezzi per raggiungerlo, però, si palesavano assolutamente +diversi. Gli uni rimanendo fedeli intransigenti +al principio repubblicano volevano arrivarci +colla rivoluzione. Gli altri, senza alcuna +abiura ai principii, aderivano al patto con la +Casa di Savoia che s'impegnava di mettersi alla +testa del movimento Nazionale e di combattere +per l'unità ed indipendenza d'Italia. Garibaldi +sentiva che per raggiungere questo fine patriottico</p> +<p class="center"><a href="./images/img-214.png"><img src="./images/img-214.png" +alt="Re Vittorio Emanuele II" class="center" /></a><br /></p> +<p><span class="pagenum"><a name="Page_215" id="Page_215">[215]</a></span></p> +<p class="p1">era necessario di far tesoro delle forze piemontesi +e che la spinta, magari indiretta, doveva +venire da quel principe leale e da quel +governo. Egli quindi abbracciò questo secondo +partito; per lui si doveva compiere l'unità italiana; +ed è dovere riconoscere che la Casa Savoia +era chiamata per virtù propria, per valore +e per tradizione storica, a compiere i destini +della patria.</p> + +<p>L'impotenza sempre più manifesta dei partiti +puramente rivoluzionari; la sfacciata complicità +degli altri principati italiani collo straniero; +la politica schiettamente nazionale del +Piemonte e del suo Parlamento; il sangue già +versato sui piani Lombardi; l'esilio del suo Re; +la proverbiale lealtà di Vittorio Emanuele ai +patti giurati; furono queste le vere ragioni che +chiamarono provvidenzialmente la monarchia +piemontese a capo della lotta nazionale.<span class="pagenum"><a name="Page_216" id="Page_216">[216]</a></span></p> + + + +<hr style="width: 65%;" /> +<h2><a name="CAPITOLO_XVIII" id="CAPITOLO_XVIII"></a>CAPITOLO XVIII.</h2> + +<h3><b>1859—La guerra d'indipendenza.</b></h3> + + +<p>Il 1<sup>o</sup> dell'anno 1859 l'Europa veniva risvegliata +dall'eco rumorosa dei pochi detti, pronunziati +dall'Imperatore Napoleone III al conte +Hübuer ambasciatore d'Austria:</p> + +<p>"Mi duole che le relazioni col vostro governo +non sieno così amichevoli come per lo +passato; dite però all'Imperatore che i miei sentimenti +personali verso di lui non sono punto +cambiati".</p> + +<p>Era il preavviso della dichiarazione di guerra, +e furono pochi quelli che non lo capirono. In +Italia sopra tutto queste parole risvegliarono +tutte le speranze alle forze sopite dal 49 in poi. +I frutti delle alleanze di Crimea venivano a +maturanza.</p> + +<p>Si attendeva con ansia febbrile l'apertura +della Camera Sarda per trovare nella parola +del Re Sabaudo un detto che confermasse le +concepite speranze, e la parola si fece sentire +così:<span class="pagenum"><a name="Page_217" id="Page_217">[217]</a></span></p> + +<p>Signori Senatori, signori Deputati,</p> + +<p>"L'orizzonte in mezzo a cui sorge il nuovo +anno non è pienamente sereno. Ciò nondimeno +vi accingerete colla consueta alacrità ai vostri +lavori parlamentari. Confortati dalla esperienza +del passato, andiamo incontro risoluti all'eventualità +dell'avvenire. Quest'avvenire sarà felice +riposando la nostra politica sulla giustizia, sull'amore +della libertà e della patria.</p> + +<p>"Il nostro paese, piccolo per territorio, acquistò +credito nei consigli di Europa, perchè +grande per le idee che esso ispira.</p> + +<p>"Questa condizione non è scevra di pericoli, +giacchè mentre rispettiamo i trattati, non +siamo insensibili al grido di dolore che da tante +parti d'Italia si leva verso di noi.</p> + +<p>"Forti per la concordia, fidenti nel nostro +buon diritto, aspettiamo prudenti e decisi i decreti +della Provvidenza".</p> + +<p>10 gennaio.</p> + +<p>La Corona non potea dire di più: i gridi di +dolore uditi dal Re Vittorio Emanuele, si cambiarono +nelle genti italiane in grido di giubilo +e di esultanza.<span class="pagenum"><a name="Page_218" id="Page_218">[218]</a></span></p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>Il primo dardo era gettato e l'Austria non +aveva tardato a raccoglierlo ordinando la marcia +del 3<sup>o</sup> Corpo d'Armata di stazione a Vienna +verso la Lombardia.</p> + +<p>Questo provvedimento unito ad altri di concentrazioni +di truppe ordinati dal Maresciallo +Giulay sul Ticino e sul Lago Maggiore diede +motivo alla stampa liberale, diretta dal Conte +di Cavour, di dichiararsi provocati e di fare +appello a tutto ciò che l'Italia aveva di valido +e di nazionale—ed ai preparativi per la prossima +campagna.</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>Mentre tutto nell'Alta Italia si apprestava +alla guerra, in Toscana la dinastia di Lorena +al 27 di aprile cessava di regnare. Una rivoluzione +si compiva pacificamente, si formava +un governo provvisorio, e il generale Ulloa +prendeva il comando delle forze militari.</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>Il 20 di dicembre del 1858 il Conte di Cavour +aveva chiamato in segreto convegno Garibaldi +e gli comunicava in confidenza questo disegno: +un'insurrezione era preparata nei ducati: verso<span class="pagenum"><a name="Page_219" id="Page_219">[219]</a></span> +il 1<sup>o</sup> di aprile Massa e Carrara inizierebbero il +movimento; due bande di volontari irromperebbero +contemporaneamente da Lerici e da Sarzana: +Garibaldi doveva spalleggiare la rivolta +e capitanarla. Nello stesso tempo un battaglione +di bersaglieri, dei migliori elementi della guardia +Nazionale di Genova, si doveva organizzare +in quella città, e sarebbe il primo nucleo delle +forze popolari destinate a fiancheggiare colla rivoluzione +l'esercito regolare.</p> + +<p>Garibaldi applaudì alla proposta e diede +senza restrizione la sua adesione; e lieto che +ormai la guerra dell'indipendenza era davvero +imminente, si ridusse di nuovo nella sua isola +di Caprera.</p> + +<p>Ma l'accalcarsi crescente dei volontari in +Piemonte, consigliò il Conte di Cavour di pensare +ad altro mezzo per potere più efficacemente +trar profitto di Garibaldi. Infatti il 2 +marzo 1859 il generale fu chiamato a Torino +dal Re. Le parole di quel dialogo tra il Re Galantuomo +e l'eroe popolare andarono perdute; +ma il senso ne fu presto palese. Gli si volle +dare una parte più diretta ed importante sul +teatro della guerra.<span class="pagenum"><a name="Page_220" id="Page_220">[220]</a></span></p> + +<p>Tornato Garibaldi a Genova, convocò i suoi +più intimi, Medici, Sacchi, Bixio e diede loro +quest'annunzio: "Ho veduto Vittorio Emanuele; +credo che il giorno di ripigliare le armi non +sia lontano; state pronti; io spero di poter fare +ancora qualche cosa con voi"!</p> + +<p>Fu deciso di ordinare tutta quella valorosa +gioventù—che da ogni regione della penisola +conveniva in Piemonte—in corpi speciali, che +stessero a fianco dell'esercito, come rappresentanti +dell'elemento popolare e rivoluzionario di +Italia, disciplinati in ordinata milizia, ubbidienti +al suo capo, e soggetta al Comando supremo.</p> + +<p>Da questo concetto nacquero i Cacciatori delle +Alpi. Garibaldi fu richiamato da Caprera per +capitanarli; ed egli rispose subito all'appello, +traendosi seco i suoi più fidi commilitoni.</p> + +<p>La sera pel 23 aprile due inviati austriaci +presentavano al Conte di Cavour l'<i>ultimatum</i> +del loro governo: "disarmo immediato, o guerra" +e la risposta non poteva essere dubbia.</p> + +<p>Finalmente quel cartello di sfida, tanto provocato, +tanto desiderato, il grande statista lo +teneva in mano; finalmente la guerra era certa, +la Francia vi era impegnata; l'Austria l'intimava +essa stessa, e non poteva sfuggirla.<span class="pagenum"><a name="Page_221" id="Page_221">[221]</a></span></p> + +<p>Infatti, prima ancora che il Conte di Cavour +consegnasse ai messaggeri austriaci la sua risposta, +Garibaldi, risposta ancor più espressiva, +riceveva l'ordine di portare la sua brigata a +Brusasco, sulla destra del Po, cioè a dire, in +prima linea. Suo mandato era, guardare il Po +da Brusasco a Gabbiano, difendere la strada +militare Casale-Torino, e chiudere gli intervalli +esistenti tra la divisione Cialdini che guardava +la Dora Baltea, e le batterie di Casale che proteggevano +più a mezzogiorno i passi del Po.</p> + +<p>Garibaldi ad effettuare questo disegno, mandò +una compagnia a presidiare Verua, e, spedito +avviso al generale Cialdini suo capo immediato, +nel giorno stesso occupava Brozzolo e vi +piantava il suo quartier generale.</p> + +<p>Il 25 aprile le truppe francesi varcavano il +confine della Savoia, ed altre prendevano imbarco +nei porti di Tolone e di Marsiglia per +Genova.</p> + +<p>Il dado era tratto, la guerra dichiarata, e il +29 aprile un corpo di austriaci comandato dal +generale Giulay invadeva il territorio sardo.</p> + +<p>L'esercito Piemontese si concentrava sulla +destra del Po, tra Casale e San Salvatore, fiancheggiandosi<span class="pagenum"><a name="Page_222" id="Page_222">[222]</a></span> +con Alessandria, aspettando che il +nemico avanzasse se lo avesse osato.</p> + +<p>Nella giornata del 30 giungevano a Torino +ed Alessandria le avanguardie francesi.</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>In data del 29 aprile 1859 il re Vittorio Emanuele +diresse alle truppe un nobilissimo proclama, +il quale fra le altre belle cose diceva:</p> + +<p>"..... L'annunzio che vi dò è annunzio di +guerra; all'armi dunque o soldati... Io sarò il +vostro duce. Altre volte ci siamo conosciuti con +gran parte di voi nel fervore delle pugne; ed +io, combattendo a fianco del magnanimo mio +genitore, ammirai con orgoglio il vostro valore. +Movete fidenti alla vittoria, e di novelli allori +fregiate la vostra bandiera, quella bandiera che +coi tre suoi colori e colla eletta gioventù, qui +da ogni parte d'Italia convenuta e sotto a lei +raccolta, vi addita che avete a compito vostro +l'indipendenza d'Italia; questa giusta e santa +impresa che sarà il vostro grido di guerra" +quali parole del re guerriero e patriota empirono +d'entusiasmo e di ardimento gli animi delle +milizie regolari e dei volontari Garibaldini.<span class="pagenum"><a name="Page_223" id="Page_223">[223]</a></span></p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>Nel pomeriggio del 22 maggio Garibaldi con +marcia ordinata e celere aveva preso la via di +Arona, e mentre per le disposizioni date, tutto +doveva far credere che vi avrebbe pernottato, +a notte calata le sue truppe facevano un rapido +mezzo giro a destra e infilavano, serrate e silenziose, +la strada di Castelletto, penetravano +nel parco Visconti e trovati alla riva i barconi +preparati già dal bravo Viganotti in ordine mirabile +s'imbarcarono, e passarono sull'opposta +riva occupandola militarmente; e subito dopo +la 3<sup>a</sup> compagnia De Cristoforis, scelta per avanguardia +si spingeva a notte profonda dentro +Sesto Calende a cogliere nel sonno le autorità +austriache, doganieri, gendarmi e croati colà +residenti, facendoli prigionieri.</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>La mattina del 23 maggio la situazione degli +eserciti belligeranti era questa: gli alleati ancora +al di là della Sesia e del Po, tra Vercelli e Voghera; +gli austriaci in faccia a loro, padroni +delle due rive della Sesia e del Ticino, e di +tutto il Lago Maggiore.<span class="pagenum"><a name="Page_224" id="Page_224">[224]</a></span></p> + +<p>In questo stato di cose Garibaldi si trovava +isolato, come campato in aria, ed i suoi cacciatori +potevano considerarsi come un nucleo di +truppa perduta nel cuore del campo nemico: +per cui al nostro eroe non restava che, o vincere +subito ad ogni costo, o disperdersi coi suoi +per i monti, onde potere all'evenienza rifugiarsi +in Isvizzera. A ragion militare veduta, dei due +eventi certo il meno probabile non era il secondo. +Ed invero l'Austria era signora della Lombardia, +la scorrazzava con dodicimila uomini, +riceveva rinforzi, o ne poteva ricevere ancora; +occupava Milano con imponente presidio, allacciava +i suoi distaccamenti con forti colonne mobili +pronte a correre nei punti più minacciati; +sicchè poteva opporre al condottiero italiano +una forza sempre di molto maggiore della sua. +Ma a Garibaldi in mancanza di grandi forze erano +potenti ausiliari, la perizia e l'indomita audacia. +Si fissava quindi nell'antico suo scacchiere del +1848 tra il Verbano e il Lario, e formava in +un baleno il suo piano deliberando la marcia +su Varese nel giorno stesso.</p> + +<p>Un fiero proclama scritto di sua mano, inciso +colla sua spada, aveva annunziato il suo<span class="pagenum"><a name="Page_225" id="Page_225">[225]</a></span> +arrivo alle popolazioni della regione, e non vi +era umile terra dei dintorni che vi restasse insensibile. +Da Laveno, Gallarate, Besozzo, Ispra, +Varese, accorsero festanti ad offrire al famoso +Capitano l'opera loro, ad invocare una sua parola +d'ordine per la lotta; ed a tutti l'eroe distribuiva +parole d'incitamento e di coraggio.</p> + +<p>All'inviato di Varese, che, a nome del suo +generoso Podestà Carlo Carcano gli domandava +istruzioni, rispondeva di suo pugno; "qualunque +cosa facciate contro il nemico in pro' della santa +causa italiana, sarà da me approvata, ed io vi +sosterrò validamente".</p> + +<p>La marcia da Sesto Calende a Varese non +poteva essere fatta di fronte, perchè esposta ad +essere pericolosamente molestata di fianco; oltre +di che, prima d'inoltrarsi nel paese, importava +assicurarsi sul Lago Maggiore un punto di sostegno, +e impadronirsi di uno almeno dei piroscafi +che il nemico vi teneva. Guidato da questi +concetti ordinò il suo movimento così:</p> + +<p>Bixio con un battaglione del suo reggimento +doveva marciare per la strada lacuale di Sesto +Calende; toccato Angera doveva staccare una +compagnia per tentare di predare il piroscafo<span class="pagenum"><a name="Page_226" id="Page_226">[226]</a></span> +"Ticino" ivi ancorato: giunto ad Ispra sostare +ed informarsi esattamente del presidio di Laveno, +e di tutte le altre forze austriache sul +Lago, dopo ciò convergere su Brebbia e spingersi +fino a S. Andrea, borgo che cavalca la +via Laveno-Varese ed ivi accamparsi gagliardamente.</p> + +<p>Il capitano De Cristoforis doveva rimanere +a Sesto con la sua compagnia, sorvegliare il +passo del Ticino, e se gli capitava il destro +impossessarsi di qualcuno dei vapori nemici, e +sopratutto doveva guardare la strada Sesto-Gallarate +attirandovi il nemico, trattenerlo quanto +avesse potuto, e battere in ritirata su Varese se +assalito da forze superiori.</p> + +<p>Tutto ciò stabilito, spinta un'altra pattuglia +a Gallarate, per mascherare una volta di più +la sua mossa, verso le 5 di sera Garibaldi staccava +la marcia, e per le vie traverse di Corpegno, +Varano, Bodio, Capolago, tra fitte tenebre, +attento a tutti i bivii, e sollecito a tutti i +rumori, con la truppa stanca, ma elettrizzata +al contatto di quella terra tanto agognata, s'accostava +a Varese, dove circa le 11 di sera incontrato +da musiche e da fiaccole, accolto da<span class="pagenum"><a name="Page_227" id="Page_227">[227]</a></span> +una calca di popolo in delirio, vi entrò in trionfo, +s'avviò difilato al Municipio ed incontrato il +Podestà lo abbracciava infiammando con l'ardente +sua parola che affascinava quanti l'ascoltavano; +e prima di ritirarsi pronunziava +queste testuali parole, che la storia non può +dimenticare: "Qualunque bene diciate di Vittorio +Emanuele non sarà mai troppo. <i>Io non +sono realista</i>: ma dopo che avvicinai Vittorio +Emanuele, dovetti riconoscerlo per un gran +galantuomo. Egli non solo ha per l'Italia un +amore immenso, ma un culto, un'idolatria".</p> + +<p>Quello che importava era provvedere alla +difesa. L'Austriaco, scossa la prima sorpresa, +accorreva e serrava da ogni banda. Giulay conosciuta +l'invasione garibaldina, in risposta a +quello di Garibaldi, bandiva un suo proclama +feroce, nel quale dopo avere annunziato il suo +arrivo concludeva. "Do la mia parola che i +luoghi, i quali facessero causa comune con la +rivoluzione, verrebbero puniti col fuoco e con +la spada". E non dovevano essere parole soltanto.</p> + +<p>Il giorno stesso spiccava dal grande esercito +una colonna che a marcia forzata, accorreva<span class="pagenum"><a name="Page_228" id="Page_228">[228]</a></span> +sul nuovo teatro di guerra; anche da Milano il +generale Melezes di Kellermes, spediva su Gallarate +e Somma un corpo di quattrocento fanti, +due pezzi e uno squadrone. Fu questo corpo +che il 25 di mattino andò ad attaccare in Sesto-Calende +il capitano De Cristoforis, e che questi, +con strattagemmi degni di una pagina di storia +indimenticabile, seppe illudere e deludere +così bene, da tenerlo in mano per quasi due +ore con forze quattro volte inferiori, e sgusciargli +di sotto gli occhi, a mezzo tiro di moschetto, +lasciandolo solo a cannoneggiare le povere +case di Sesto, dove fin dalla mattina non +v'era più l'ombra di un garibaldino.</p> + +<p>Intanto la colonna austriaca partita da Oleggio, +il cui antiguardo fu visto spuntare ad Olgiate +la sera del 23, era in marcia su Varese, +forte di quattromila uomini con due batterie e +due squadroni, comandata dal tenente maresciallo +Urban.</p> + +<p>Varese giace in una conca di colline alcuna +delle quali vestite di macchie e di boscaglie +che formano il suo baluardo. E tramezzo +a siffatte colline nella direzione dei quattro +punti cardinali corrono altrettante strade principali:<span class="pagenum"><a name="Page_229" id="Page_229">[229]</a></span> +ad oriente, quella che dalle falde di +Biumo conduce per Malnate, a Olgiate e a Como; +a mezzodì, quella che lambendo le pendici di +San Pedrino e di Gubiano, va per Gallarate a +Tradate a Milano; ad occidente, quella che, +traversati i poggi di Masnago e Comerio, mena +per Gavirate a Laveno, a settentrione, infine +le due strade d'Induno e di Sant'Ambrogio che +spaccando le prealpi di Valcuvia e di Valgana, +portano al Lago Maggiore ed alla Svizzera. Ora +a chi avesse considerata questa topografia, due +cose risultavano notabili: la prima, che la strada +di Induno e di Valgana si allacciava presso +Biumo inferiore, alla strada di Como in guisa +da formare con essa un angolo retto; la seconda, +che per il poggio di Biumo Superiore +s'incamminava nel quadrivio testè descritto, +Varese-Sant'Ambrogio-Induno-Como, e con la +forte postura ne teneva la chiave e la dominava.</p> + +<p>Ciò posto, e per quanto fosse manifesto che +l'attacco principale sarebbe venuto dalla via di +Como, non era però da trascurarsi, il supposto, +assai probabile, che l'Urban avrebbe compiuto +un movimento aggirante per la via Induno; nè<span class="pagenum"><a name="Page_230" id="Page_230">[230]</a></span> +molto meno era a rigettarsi come improbabile +il caso che i corpi incontrati a Gallarate dal +De Cristoforis e il presidio di Laveno si muovessero +a rincalzare di fianco e alle spalle l'assalto +principale, tentando di mettere i garibaldini +tra tre fuochi.</p> + +<p>Importava dunque guardarsi da tutti i lati, +e guardarsi in modo da potere all'evenienza +far fronte da ogni parte, senza assottigliare di +troppo la propria linea e disseminare le forze; +e Garibaldi non titubò. Fissate due linee di +difesa, l'una esterna, lungo l'arco Biumo-Giubiano-San +Pedrino e l'altra interna rasente gli +sbocchi delle <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'prircipali'">principali</ins> vie di Varese, +occupò coi carabinieri genovesi e un battaglione del +terzo Reggimento la Villa Ponti, centro di Biumo +Superiore, e vi piantò il suo Quartier Generale; +mise a guardia di Biumo Inferiore un battaglione +del secondo Reggimento, ed erigendo due +barricate, una appoggiata alla Villa Litta Modignani, +a custodia della strada d'Induno, l'altra tra la +chiesetta di San Cristoforo e la casa Merini, a +sbarrare le vie di Como, assicurò su queste posizioni +la sua sinistra. Appostò indi un battaglione +del primo Reggimento in faccia a Giubiano,<span class="pagenum"><a name="Page_231" id="Page_231">[231]</a></span> +e intorno alle alture circostanti di Boscaccio +e vi appoggiò il suo centro; collocato +tra Villa Pero e <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'le'">la</ins> Villa <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Decristofaris'">De +Cristoforis</ins> a San +Pedrino, il rimanente del primo Reggimento +sotto il comando di Cosenz, e fatta asserragliare +anche quella strada, afforzò la sua destra dal +lato di Milano; richiamò Bixio da Sant'Andrea, +senza tralasciare di far battere da frequenti +pattuglie a grande distanza la strada di Laveno, +munì di barricate tutti gli sbocchi di Varese e +<ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'provvedete'">provvedere</ins> così alla sua seconda linea; +infine prescritte come eventuali linee di ritirata le +strade di Induno e Sant'Ambrogio, tutto ispezionato +co' suoi occhi, a tutti comunicando <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'le'">la</ins> +sua intrepidezza e la sua fede, attese di piè +fermo il nemico.</p> + +<p>E questo non si fece aspettare lungamente, +fin dalla sera del 25 gli esploratori l'avevano +segnalato a Olgiate. Un breve ma eloquente +manifesto del Regio Commissario Emilio Visconti-Venosta +che diceva: "Varesini, Voi foste +i primi a salutare la bandiera tricolore in +Lombardia, Voi sarete i primi a difenderla" +vi aveva preparato gli animi ad accoglierlo +degnamente e al mattino seguente infatti sullo<span class="pagenum"><a name="Page_232" id="Page_232">[232]</a></span> +scoccare delle otto il nemico appariva innanzi +a Belforte e il combattimento incominciò.</p> + +<p>Dei quattromila uomini che il generale Urban +traeva seco, una parte, l'aveva lasciata in riserva +a San Salvatore forte posizione tra Binago +e Malnate; un altro battaglione di granatieri lo +aveva inviato per Casanuova e Cozzone ad eseguire +quel movimento aggirante sulla strada +d'Induno che Garibaldi aveva preveduto; e cogli +altri duemilacinquecento fanti circa, la cavalleria, +e quattro pezzi veniva ad assalire direttamente +Varese. Impadronitosi del poggetto +di Belforte annunziò con alcuni razzi il suo attacco, +muovendo simultaneamente contro la sinistra +e il centro garibaldino; ma questi non si +mossero ed attesero, come Garibaldi aveva ordinato, +a mezzo tiro il nemico e con pochi colpi +ben assestati l'arrestarono di botto. Ad un secondo +e più gagliardo attacco, i garibaldini usarono +la medesima tattica. Infatti appena il nemico +fu presso la barricata della gran strada di +Como, e spuntò al centro sulle alture di Boscaccio, +Medici con una brillante carica alla baionetta +di fronte, e Cosenz con un abile contrattacco +di fianco, con poche forze, ma con grande<span class="pagenum"><a name="Page_233" id="Page_233">[233]</a></span> +valore ributtarono l'assalitore fin sotto alle falde +di Belforte e lo forzarono a battere in ritirata +su tutta la linea.</p> + +<p>Garibaldi da Villa Ponti, donde aveva osservato +le vicende della pugna, visto che il nemico +si ritirava, ordinò che s'inseguisse e scendendo +di galoppo sulla strada, si pose egli stesso a +capo dell'inseguimento.</p> + +<p>Il generale Urban era intanto arrivato a +San Salvatore, dove aveva lasciato la sua riserva, +e, saputo del rovescio toccato ai suoi, si apparecchiava +a sua volta a sostenere l'assalto.</p> + +<p>Garibaldi non aveva con sè che un terzo +delle sue forze, e quantunque la posizione di +San Salvatore fosse fortissima e serrasse la strada +come un contrafforte, non esitò ad ordinare l'attacco; +occupato il poggetto Raera fronteggiante +San Salvatore, e fatto ripiegare Bixio che si era +troppo inoltrato, tenne a bada il nemico con +vivissimo fuoco di moschetteria, finchè sceso +da Cozzone il Medici, spinse ad una carica alla +baionetta tutta la sua linea, costringendo gli +Austriaci a lasciare a precipizio anche quella +seconda posizione e a non arrestarsi più che +ad Olgiate.<span class="pagenum"><a name="Page_234" id="Page_234">[234]</a></span></p> + +<p>All'annunzio della vittoria di Varese, l'agitazione +patriottica divampò, estendendosi rapidamente. +I patrioti di Como fecero sapere a +Garibaldi che lo aspettavano frementi nella loro +città; che molte pievi del Savio s'erano sollevate, +e che alcuni giovani armati si erano impadroniti +dei vapori del Lago ed erano passati alla +causa Nazionale. Garibaldi promise che avrebbe +marciato alla volta di Como, non però col +proposito di entrarvi, ma di occupare una buona +posizione che gli avesse permesso di dar la +mano agli insorti del Lago, e di riassaltare di +conserva con loro l'austriaco.</p> + +<p>Date le opportune disposizioni per la sicurezza +di Varese, all'alba del 27 col primo reggimento +in testa s'incaminava con tutta la brigata +per la via che per Olgiate e Cavallasca +mette a Como.</p> + +<p>Il generale Urban a sua volta, rinforzato da +due nuove brigate (Augustin e Scoffgotsche) che +facevan montare le sue truppe a ben diecimila +uomini, aveva preso posizione difensiva fra la +strada medesima e l'altra più settentrionale che +da Cavallasca per San Fermo piomba su Como; +e colla sinistra dietro il Lura tra Brebbio e Breccia,<span class="pagenum"><a name="Page_235" id="Page_235">[235]</a></span> +il centro a San Fermo, la destra al Prato +di Porè sul lago, si preparava a sostenere l'assalto. +Se non che, male esperto delle abitudini +tattiche di Garibaldi, egli se l'aspettava nel piano, +alla sua sinistra e quindi per rinforzare +questo punto aveva malaccortamente indeboliti +gli altri. Garibaldi invece aveva l'occhio fisso +ai monti; sicchè giunto ad Olgiate arrestava la +colonna, metteva in posizione tutto il primo +reggimento sì da far credere si preparasse allo +assalto, tenne a bada il nemico per più ore, e +allo scoccar del mezzogiorno, coperto dal reggimento +Cosenz, voltava repentinamente a sinistra +per gli erti viottoli che salivano a Geranico +al Piano ed a Porè; e giungeva a Cavallasca +in faccia a San Fermo. Quivi, spiate dal +campanile di Cavallasca le posizioni nemiche, +Garibaldi stabiliva prontamente il suo piano di +battaglia e ne ordinava con pari celerità l'esecuzione. +Al colonnello Medici ed al suo reggimento +l'onore del primo assalto; De Cristoforis +con due compagnie doveva attaccare di fronte +la chiesa di San Fermo; Susini-Millelire con una +compagnia doveva attaccarla da sinistra, quella +del Vacchieri da destra; altre compagnie, condotte<span class="pagenum"><a name="Page_236" id="Page_236">[236]</a></span> +dal Gorini, e tutte comandate dal Medici +in persona, dovevano calare sulla strada San +Fermo-Rondinello e minacciare il nemico.</p> + +<p>Il primo cozzo fu tremendo; i cacciatori +austriaci armati delle loro eccellenti carabine, +appiattati attorno al parapetto del piazzale della +Chiesa, che s'innalzava sopra un poggio a guisa +di bastione, e dietro le finestre delle case circostanti +battevano con un fuoco micidiale di +fronte e di fianco, i primi assalitori e cioè la +compagnia De Cristoforis, che rigò del sangue +dei suoi migliori la via infuocata; cadde colpito +gravemente il tenente Pedotti; cadde, lacerate +le visceri, il capitano De Cristoforis; cadde, fracassata +una spalla, il tenente Guerzoni ed altri, +ed altri; la compagnia decimata balena s'arresta +un istante, ma non indietreggia. Nel frattempo +l'assalto ai due fianchi si spiegava ed incalzava; +un battaglione austriaco si lanciava alla corsa +da Rondinello, ma incontra sui suoi passi il Medici +che lo arresta, e con una carica furiosa +riesce a rovesciarlo; altre compagnie dei nostri +subentrano a rinforzare l'assalto, sicchè il nemico +ormai circuito, sgominato, rotto, volta in fuga +precipitosa verso Camerlata e Como.<span class="pagenum"><a name="Page_237" id="Page_237">[237]</a></span></p> + +<p>Garibaldi non indugiò un istante ad occupare +le posizioni espugnate, e mentre Medici +s'afforzava tra Rondinello e Breccia, e Bixio +chiudeva gl'intervalli tra S. Fermo e Rondinello, +il maggiore Quintini si piantava col battaglione +ed alcune compagnie del secondo reggimento a +San Fermo; ed altre compagnie si stendevano +a sinistra verso Cima la Costa. Ma ancora il +nemico non si dava per vinto, il generale Augustin, +raccolte tutte le sue forze, le spinse +parte a destra, su Cima la Costa, per spuntarvi +la nostra sinistra; parte a manca, per riafforzare +l'altura di sopra la Costa, e di là controbattere +San Fermo. E la mossa fu condotta con rapidità; +ma vegliava Garibaldi, e vegliavano i +suoi luogotenenti; onde appena l'assalitore giunse +a mezzo tiro della nostra linea, il Cosenz a sinistra +di Cima la Costa, il Medici a destra da +sopra la Costa, lo respingono, di svolta in svolta, +di poggio in poggio, giù per la strada d'onde +era venuto, fino a che Garibaldi adocchiata da +Cima la Costa quella seconda più rovinosa ritirata, +vide possibile quello di cui prima dubitava, +cioè la presa di Como; e vi si preparò +senz'altro.<span class="pagenum"><a name="Page_238" id="Page_238">[238]</a></span></p> + +<p>Ordinò che si raccogliessero e riordinassero +le forze; spedì Simonetta con alcune guide ad +esplorare i dintorni della città, e lasciata una +buona retroguardia a San Fermo, marciò a notte +fatta giù per la tortuosa via di Borgo Vico, e +ormai accertato dagli esploratori che l'austriaco +aveva abbandonato Como vi entrò risolutamente.</p> + +<p>Non può descriversi la festosa sorpresa della +città; una piena di popolo trasognato accorse +ebbro, frenetico; Garibaldi baciato, benedetto, +toccato come un santo, è portato in trionfo fino +al palazzo del Comune. Ma nella gioia di una +intera città egli non smarrì un solo istante la +mente; e tosto diede opera a custodire le sue +spalle, mandando Medici, infaticabile quanto +lui, a vegliare sulla strada di Camerlata, dove +ancora s'accalcava minaccioso il nemico.</p> + +<p>L'alba dell'indomani però chiariva che l'ultimo +austriaco era scomparso da Camerlata e +che ormai tutta la colonna dell'Urban s'era riconcentrata +tra Barlesina e Monza sulla via di +Milano.</p> + +<p>L'Elia, che dopo il 1849 aveva dovuto emigrare, +si trovava a New York quando i giornali +diedero la notizia che Vittorio Emanuele aveva +sguainata la spada per l'indipendenza italiana.<span class="pagenum"><a name="Page_239" id="Page_239">[239]</a></span></p> + +<p>Non perdette tempo—col primo Pacchetto +in partenza il <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Dewonshire'">"Devonshire"</ins> s'imbarcava per +Londra e presa la via di Calais per la Svizzera +raggiungeva Garibaldi a Como il 28 maggio e +subito si presentava al generale sotto gli auspici +del padre, già amico suo fin da quando era +in America. All'udire che colui che gli stava +davanti era il figlio del fucilato Antonio Elia, +volle baciarlo e tenendogli stretta la mano, con +accento commosso gli disse parole di affetto paterno +e volle che stesse al quartier generale. +Da quell'ora l'Elia seguì sempre Garibaldi con +venerazione filiale.</p> + +<p>Garibaldi non era uomo da stare ozioso; affidò +a Camozzi, Commissario Regio per Bergamo, +l'organizzazione militare; lasciò la compagnia +del Fanti a proteggere Como, a reclutar volontari, +a raccogliere armi, inviò con lo stesso ufficio +la compagnia del Ferrari a Lecco; lodati +come meritavano i suoi bravi cacciatori delle +Alpi, e concessa loro per riposarsi tutta la giornata +del 28, la mattina del 29, senza svelare +ad alcuno il suo disegno, fece battere l'assemblea, +e si pose in marcia, col resto della brigata, +di molto assottigliata dai morti, dai feriti,<span class="pagenum"><a name="Page_240" id="Page_240">[240]</a></span> +dagli infermi e dai distaccati, per Olgiate e +Varese.</p> + +<p>Dove si andava? a che mirava il generale? +a qualcuno dello stato maggiore che lo interrogò +"Andiamo, risponde, a incontrare i nostri +cannoni a Varese". Infatti il ministro della +guerra aveva deciso d'inviare ai cacciatori delle +Alpi quattro obici di montagna: ma i cannoni +erano un pretesto, o tutto al più uno scopo secondario, +altro era l'intendimento di Garibaldi.</p> + +<p>Egli non aveva mai deposto il pensiero di +assicurarsi una base sul Lago Maggiore; voleva +quindi impadronirsi di Laveno che ne era uno +dei punti dominanti. Marciava per ciò a quello +scopo, fidando nella rapidità e segretezza delle +sue mosse.</p> + +<p>Passata la notte del 30 a Varese, mosse all'alba +dell'indomani per la gran strada di Laveno; +giunto a Germonio, sostò per studiare il +piano e raccogliere notizie dopo di che decise +di tentare di notte la sorpresa del forte: e si +inoltrò con la brigata fino a Citiglio, lasciò +dietro di sè a Brenta il secondo Reggimento, +ed a Germonio sulla strada di Varese il terzo, +mandò segretamente Bixio e il Simonetta nell'altra<span class="pagenum"><a name="Page_241" id="Page_241">[241]</a></span> +sponda del Lago, perchè vi raccogliessero +barche ed armati, con cui tentare un abbordaggio +contro qualcuno dei vapori Austriaci +ancorati a Laveno; e ciò disposto voltò a sinistra +per Mombello e andò a collocarsi a due +chilometri dal forte di Laveno, diramando tosto +i suoi ordini per attaccarlo.</p> + +<p>Gli ordini erano buoni; i soli possibili; e se a +frustrarli non avesse cospirato quel nemico fatale +in tutte le imprese notturne, il buio, causa +di confusione, d'equivoci, di terrori, il colpo sarebbe +riuscito. Il capitano Bronzetti che doveva +con la sua compagnia cogliere di sorpresa il +Castello dal lato settentrionale, venne abbandonato +dalle guide, perdette la via e non arrivò +al posto. Il capitano Landi, che doveva con +un'altra compagnia sorprendere il Castello dal +lato meridionale, incontrò una strada coperta, +gremita di nemici, dove credeva trovare un +orto indifeso; scoperto, prima del tempo dalle +vedette, combattè per più di un'ora valorosamente, +lasciando sul terreno non pochi de' suoi, +sino a che feriti i suoi luogotenenti Gastaldi e +Sprovieri e ferito egli stesso fu costretto a ripiegare +ed a ritirarsi, conducendo seco i feriti.<span class="pagenum"><a name="Page_242" id="Page_242">[242]</a></span> +Il forte desto dall'allarme, diede fuoco a tutte +le sue batterie, tempestò di palle il terreno circostante, +comunicò l'allarme ai Vapori, che, accortisi +delle barche condotte dal Bixio e dal Simonetta, +le presero a bordate mettendo ben +presto lo spavento nella ciurma inesperta, che +si sgominava, e nonostante le preghiere, le minacce +degli intrepidi condottieri voltavano precipitosamente +le prue.</p> + +<p>Potevano essere le due dopo mezzanotte, e +Garibaldi visto fallito il tentativo, ordinava la +ritirata su Cittiglio, colà si ricongiungeva in +buon ordine ai corpi che aveva lasciato a Brenta +ed a Gemonio, con intendimento di ritornare a +Varese.</p> + +<p>Però la mattina del 31 maggio si ebbero +non liete novelle. Il generale Urban marciava +minaccioso e ringagliardito su Varese; sicchè +Garibaldi dovette prudentemente mutar pensiero, +e risalire la via di Valcuvia, dove poteva, protetto +dai monti, attendere gli eventi.</p> + +<p>Ma era difatti la giornata del 31 al tramonto, +che Urban compariva con due colonne da Tradate +e da Gallarate sulle alture di Giubiano e +di San Pedrino dominanti Varese, e vi si accampava<span class="pagenum"><a name="Page_243" id="Page_243">[243]</a></span> +militarmente. Conduceva dodicimila +uomini e diciotto pezzi d'artiglieria; sbuffava +fuoco e fiamme, annunziava alla città ribelle +strage e rovina, la multava dell'enorme tributo +di tre milioni, oltre grande quantità di provvisioni, +prendeva ostaggi numerosi, li minacciava +ad ogni istante di morte, e non vedendo subito +soddisfatte le sue insensate pretese, apriva +contro di essa un furibondo bombardamento abbandonandola +poi per più ore al saccheggio.</p> + +<p>Intanto che Varese subiva l'infernale flagello, +Garibaldi scendeva da Valcuvia fino in faccia +di Santa Maria del Monte; e di là nella mattina +del 1<sup>o</sup> giugno, giù fino a Sant'Ambrogio e Robarello, +discosti <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'un ora'">un'ora</ins> da Varese, sfidando il +nemico.</p> + +<p>Più bella occasione pel generale austriaco +di vendicarsi di quel brigante di Garibaldi non +gli si poteva dare. Aveva giurato che lo avrebbe +impiccato con tutti i suoi: ed ora che lo teneva +quasi nelle unghie, appena ad un tiro di cannone, +in una posizione quasi disperata, e presso +a schiacciarlo di un sol colpo con forze quadruplicate, +perchè non lo assaliva? Perchè se +ne stette immobile dietro Varese, occupato soltanto<span class="pagenum"><a name="Page_244" id="Page_244">[244]</a></span> +a bombardare una città inerme, non rispondendo +alla sfida temeraria dell'eroe?</p> + +<p>Il perchè è un mistero! Il fatto si è che +l'Urban lasciò passare tutta quella giornata senza +fare un passo, senza tentare nemmeno una ricognizione +a fondo, e, soltanto, la sera si decise +ad occupare la posizione di Biumo superiore +temendo di essere attaccato. Intanto più grossi +avvenimenti erano accaduti sul maggior teatro +della guerra.</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>Fra il 27 e 28 maggio l'esercito alleato iniziava +quel gran movimento di fianco dal Po al +Ticino, che fu la più abile manovra strategica +della campagna.</p> + +<p>Il 29 maggio l'esercito Sardo, meno la quinta +divisione rimasta a difesa della riva destra del +Po, si concentrava sopra Vercelli per passare +la Sesia sui ponti che vi erano stati gettati. Il +30 la divisione Cialdini passò per la prima. Il +nemico occupava tutti i villaggi sparsi in faccia +alla Sesia e dominava il paese; a Palestro poi +aveva concentrati i più grandi mezzi di resistenza. +Vi aveva piantato batterie per dominare +il fiume e per battere d'infilata la strada. Aveva<span class="pagenum"><a name="Page_245" id="Page_245">[245]</a></span> +inoltre coronate le cime delle alture di forti +parapetti per tenere al coperto la fanteria, e +scavati dei fossi nei lati, pure protetti di parapetti, +dietro ai quali stavano numerose truppe, +mentre molti cacciatori tirolesi erano appostati +dietro gli alberi e nelle case da dove fulminavano +gli assalitori.</p> + +<p>Vittorio Emanuele dirigeva in persona le +operazioni militari. Il 6<sup>o</sup> e 7<sup>o</sup> bersaglieri formavano +l'avanguardia con una sezione d'artiglieria +ed uno squadrone di cavalleggeri d'Alessandria; +il generale Cialdini marciava alla testa.</p> + +<p>Al terzo ponte che taglia la strada, gli esploratori +incontrarono gli avamposti austriaci; accolti +da fitte scariche di fucile e di mitraglia i nostri +non si arrestarono, si cacciarono risolutamente di +corsa, invadendo il ponte e vi si stabilirono, +mentre il 17<sup>o</sup> bersaglieri guidato dal suo <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'comandente'">comandante</ins> +Chiabrera si precipitò con slancio irresistibile +sulla difesa di destra, snidò i cacciatori +nemici imboscati nei declivi, e la quarta divisione +con rapidità fulminea, con foga irresistibile +metteva in fuga il nemico e s'impadroniva di +Palestro. La terza divisione rafforzata dai reggimenti +5<sup>o</sup> cavalleria e Piemonte Reale, traversata<span class="pagenum"><a name="Page_246" id="Page_246">[246]</a></span> +la Sesia marciava sopra Vinzaglio, fortemente +occupato dal nemico. La divisione piombò +in colonne serrate sul villaggio; non vi furono +ostacoli validi ad arrestarla; i battaglioni divoravano +lo spazio e fatta una scarica si avventavano +sul nemico colla punta della baionetta—questo +non resistè all'urto terribile e, come a +Palestro, abbandonò il villaggio e si ritirò su +Confienza.</p> + +<p>L'imperatore dei francesi, prevedendo che +l'esercito italiano avrebbe dovuto sostenere aspre +battaglie, staccava dal 5<sup>o</sup> corpo il 3<sup>o</sup> reggimento +Zuavi, ed ordinava al colonnello Chabron di +mettersi a disposizione di Vittorio Emanuele. +Il Re, sicuro che gli austriaci avrebbero fatto +tutti gli sforzi per riprendere l'importante posizione +di Palestro, ordinava al colonnello dei +Zuavi di dirigersi su quella posizione.</p> + +<p>Verso le dieci del 31 maggio gli austriaci +sboccando per le strade di Robbio e di Rozano +diedero di cozzo negli avamposti piemontesi +che li accolse con fuoco ben nutrito. Ma erano +tre le colonne d'attacco che si avanzavano in +grandi masse compatte, ed obbligavano i nostri +a ripiegare sul villaggio.<span class="pagenum"><a name="Page_247" id="Page_247">[247]</a></span></p> + +<p>Il 20<sup>o</sup> reggimento che trovavasi a sinistra +della strada di Robbio fu pure obbligato a ritirarsi +sull'alture ma non rallentò il fuoco; il nemico +però ingrossando sempre, minacciava di schiacciare +le poche e intrepide nostre truppe; accorse +in quel frangente il prode colonnello Brignone +conducendo con se alcuni battaglioni, ed +i Piemontesi prendendo l'offensiva, si lanciarono +contro il nemico e lo respinsero al di là delle +linee degli avamposti.</p> + +<p>Il generale Cialdini accorso, si avvide che +le manovre del nemico tendevano ad aggirare la +sinistra della sua posizione; vi mandò tosto alcuni +battaglioni che raccolse con una sezione +d'artiglieria comandata dal bravo capitano Ponzio-Vaglia, +mentre il 7<sup>o</sup> bersaglieri si slanciò +addosso al nemico, minacciante il ponte gettato +sulla Sesia e fa occupare vigorosamente gli approcci +di Palestro affine d'impedire al nemico +la marcia sul villaggio; la lotta si fa accanita, +le grosse colonne austriache comandate dal feld +Maresciallo Zobel, sorrette da numerose compagnie +di tirolesi e dall'artiglieria, si avanzarono +risolutamente contro le truppe piemontesi che +tennero fermo, incuorate dalla presenza di Vittorio<span class="pagenum"><a name="Page_248" id="Page_248">[248]</a></span> +Emanuele; coprendosi di gloria. Proprio +nel più caldo del combattimento il colonnello +Chabron lanciò i suoi Zuavi all'attacco: questi, come +un uragano, sotto gli occhi del Re di Piemonte +si gettarono sopra agli austriaci; nessun ostacolo, +nessuna resistenza li arresta; invadono le difese +nemiche si gettano sopra ai cannoni: gli artiglieri +austriaci non hanno tempo di caricare i pezzi +perchè le terribili baionette ne fanno strage; +riescono vani i tentativi della fanteria che accorse +per salvarli e i cinque cannoni furono preda dei +vincitori; non si arresta il reggimento, si slancia +sulla strada e, seguendo Vittorio Emanuele che +con la spada li invita all'attacco, si avventa contro +le masse austriache impegnate in furiosa +lotta coi piemontesi, e così i soldati delle due +nazioni si frammischiarono nel combattimento e +nella gloria, investendo il nemico alla baionetta. +Questo fortemente trincerato sul ponte della +Brida, fortificatosi in una grande masseria, munita +di cannoni e di feritoie, preclude il passaggio +del ponte; ma zuavi e piemontesi non si +sgomentano, nè si arrestano; animati dalla presenza +del re e dall'esempio degli ufficiali, s'avventano +sul ponte, sui cannoni, che sono presi<span class="pagenum"><a name="Page_249" id="Page_249">[249]</a></span> +dai piemontesi; nella masseria è una lotta terribile, +corpo a corpo, e gran numero di nemici +trovano la morte nel fiume che li travolge nei +gorghi delle sue acque.</p> + +<p>La vittoria dei nostri fu completa, oltre ventimila +erano gli austriaci combattenti, numerosissimi +furono quelli rimasti sul campo, circa +cinquecento trovarono la morte nel fiume, gli +austriaci perderono fra morti feriti e prigionieri +oltre seimila uomini; i nostri circa duemila uomini +fra morti e feriti. Trofeo della vittoria furono, +oltre mille prigionieri, cinque cannoni +presi dai zuavi e tre dai piemontesi. La campagna +s'iniziava splendidamente!</p> + +<p>I Zuavi per rendere omaggio al valore del +Re, vollero portare al suo quartier generale la +sera stessa del 31 i cannoni tolti al nemico.</p> + +<p>Il Re grato del delicato pensiero di quei +valorosi, scrisse al colonnello Chabron la seguente +lettera:</p> + +<p style="text-indent:60%">Torrione, 1 giugno 1859</p> + +<p style="text-indent:10%">Sig. Colonnello,</p> + +<p>"L'Imperatore nel porre sotto ai miei ordini +il 3<sup>o</sup> reggimento degli Zuavi mi ha dato +un prezioso attestato di amicizia. Io ho creduto<span class="pagenum"><a name="Page_250" id="Page_250">[250]</a></span> +di non poter meglio accogliere questa truppa +scelta, che fornendole immediatamente l'occasione +di aggiungere un nuovo glorioso fatto a +quelli che sui campi di battaglia d'Africa e di +Crimea hanno reso così terribile al nemico il +nome degli Zuavi. Lo slancio irresistibile con +cui il vostro reggimento, sig. Colonnello, ha +mosso ieri all'assalto, ha meritato tutta la mia +ammirazione. Avventarsi contro il nemico alla +baionetta, impadronirsi di una batteria, sfidando +la mitraglia, è stato l'affare di pochi istanti. Voi +dovete essere altero di comandare a siffatti soldati, +ed essi debbono essere felici di obbedire +ad un capo quale voi siete. Io apprezzo altamente +il pensiero che hanno avuto i vostri +Zuavi di condurre al mio quartier generale i +pezzi d'artiglieria presi agli austriaci, e vi prego +di ringraziarli in mio nome. Io mi affretterò +d'inviare questo bel trofeo a S. M. l'Imperatore, +al quale ho già fatto conoscere la bravura impareggiabile +con cui il vostro reggimento si è +battuto ieri a Palestro ed ha sostenuto la mia +estrema destra.</p> + +<p>"Vogliate, sig. Colonnello, far noti questi +miei sentimenti ai vostri Zuavi".<span class="pagenum"><a name="Page_251" id="Page_251">[251]</a></span></p> + +<p>L'Imperatore Napoleone, desideroso di mostrare +la sua ammirazione pel cavalleresco alleato +e di soddisfare il voto dei Zuavi, decise +che il Re di Sardegna sarebbe pregato di volere +accettare i cannoni. E così fu infatti.</p> + +<p>Ma un altro regalo di non minor gradimento +pel Re doveva venirgli dai bravi Zuavi.</p> + +<p>L'indomani mattina, quando Vittorio <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Emanuole'">Emanuele</ins> +si recava a visitare i suoi valorosi camerati +della vigilia, ed a consegnare al Colonnello +Chabron il decreto col quale decorava colla +medaglia d'oro la bandiera del suo reggimento, +il più anziano dei Zuavi gli partecipava che il +reggimento lo aveva acclamato suo Caporale e +lo pregava di accettare. "Ben volentieri amici +miei" rispose il Re commosso di quel segno +di simpatia "d'ora innanzi io appartengo a voi".</p> + +<p>Così Vittorio Emanuele fu nominato Caporale +dei Zuavi, come altra volta Napoleone Bonaparte +era inalzato allo stesso grado a Montenotte.</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>In seguito a questi avvenimenti il generalissimo +austriaco, sicuro che ormai l'aspettava +una grossa battaglia sul Ticino, aveva pensato +a rafforzarsi, e s'era affrettato a richiamare la<span class="pagenum"><a name="Page_252" id="Page_252">[252]</a></span> +divisione Urban da Varese, dandole per obiettivo +Turbigo.</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>Mentre avvenivano questi fatti, gli austriaci +in grandi masse, comandati dall'Arciduca Carlo, +dalle alture di Montebello dimostravano, coi loro +movimenti del 19 maggio proseguiti il 20, essere +loro intenzione di stringere in un cerchio di +ferro e di fuoco la 1<sup>a</sup> divisione dell'esercito +francese, comandata dal generale Forey, prima +che fosse riunita ed in ordine di battaglia; bisognava +ad ogni costo arrestare il movimento +girante delle grandi masse nemiche.</p> + +<p>Il generale Forey vi si preparò arditamente, +ordinando al colonnello Cambriels di riunire quanti +più uomini può della sua divisione in marcia, +e con questo piccolo numero di valorosi, elettrizzati +dall'ardente coraggio del generale e del +loro colonnello, con audacia senza pari si slanciò +contro il nemico tre volte superiore di numero, +lo arrestò e gli tenne testa. Ma la lotta +ineguale non può durare a lungo, molti dei +bravi cadono colpiti a morte fra i quali il maggiore +Lecretelle che combatteva da eroe alla +testa del suo battaglione; bisognava difendere<span class="pagenum"><a name="Page_253" id="Page_253">[253]</a></span> +passo-passo il terreno per impedire al nemico +di avanzare e dare tempo al resto della divisione +di arrivare sulla linea del combattimento; +ma il nemico con forze preponderanti pressa, +si avanza, e la resistenza ulteriore diviene ormai +impossibile; quando per grande fortuna in +quel critico momento un reggimento di cavalleria +piemontese (Monferrato) comandato dal +valoroso generale De Sonnaz si slanciò vigorosamente +all'attacco in soccorso dei fratelli d'armi +di Francia e con ripetute cariche irresistibili, +si gettò contro le masse austriache che ne +furono sgominate e costrette a sbandarsi e a +cedere terreno.</p> + +<p>Intanto giunsero al generale Forey i desiderati +rinforzi del resto della sua divisione.</p> + +<p>Il combattimento si fece sempre più accanito +da ogni parte; il generale Forey ordinò al brigadiere +Beuret un supremo attacco alla baionetta; +gli austriaci non resistendo all'urto sono +obbligati a cedere terreno; si arrestano, però, +al Cimitero di Montebello del quale fanno la loro +estrema base di difesa. Bisognava sloggiare il +nemico da quell'ultimo formidabile riparo; ancora +uno sforzo: e, gridando ai suoi bravi soldati:<span class="pagenum"><a name="Page_254" id="Page_254">[254]</a></span></p> + +<p>"—Allens, mes enfants, arrachons a l'ennemi +son dernier abrì! Suivez votre generale".—Il +valoroso Forey si slanciò alla testa dei suoi +contro la posizione nemica. Il Cimitero fu investito +con slancio furioso ed il terreno venne +seminato di morti e feriti—primo a cadere +mortalmente colpito fu il generale di brigata +Beuret; ma niente arrestò la foga degli assalitori +che, scavalcato il muro del Cimitero investirono +il nemico colla punta della baionetta menandone +strage.</p> + +<p>Alle ore sei e mezzo il nemico era in rotta +precipitosa verso Casteggio, inseguito alle reni +per buon tratto di via. La vittoria di Montebello, +nella quale la 1<sup>a</sup> divisione comandata dal prode +generale Forey si copriva di gloria, inaugurava +brillantemente la campagna che doveva procedere +di vittoria in vittoria.</p> + +<p>In questo combattimento anche le brave +truppe piemontesi comandate dal valoroso De +Sonnaz ebbero la loro parte di gloria.</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>Il 4 di giugno a Magenta e a Ponte Vecchio +si decideva delle sorti di quella memoranda +giornata.</p> + +<p>Avanti e dentro Magenta il combattimento<span class="pagenum"><a name="Page_255" id="Page_255">[255]</a></span> +fu accanito oltre ogni credere. Gli austriaci vi +avevano concentrate tutte le truppe del loro +centro lasciando la sola brigata Rammindz in +riserva. Le truppe degli alleati fecero sforzi i +più eroici per sloggiarli; i loro soldati caddero +sotto il fuoco violento dei ripetuti contrattacchi. +Nel momento il più caldo e decisivo il generale +d'artiglieria Auger ebbe un'ispirazione felice; +seguendo il movimento dell'estrema destra +riuscì a piantare, un dopo l'altro, 42 pezzi d'artiglieria +sull'argine della ferrovia ed il loro +fuoco a mitraglia fece orribili vuoti nelle file nemiche, +e portò lo sgomento nelle brigate del +1<sup>o</sup> 2<sup>o</sup> 7<sup>o</sup> e 3<sup>o</sup> corpo che combattevano unite: +i francesi e due battaglioni di bersaglieri italiani +si slanciarono con impeto irresistibile contro +il nemico che non resse all'urto tremendo, si +ruppe e si dette alla fuga. Alle 8 di sera le +truppe francesi entrarono a Magenta. Gli austriaci +vi perdettero due bandiere, quattro cannoni e +circa quindicimila uomini fra morti, feriti e +prigionieri.</p> + +<p>La vittoria di Magenta ebbe per immediata +conseguenza non solo la sollevazione di Milano +e di tutta la Lombardia, ma pur quella dei Ducati +e delle legazioni pontificie.<span class="pagenum"><a name="Page_256" id="Page_256">[256]</a></span></p> + +<p>Il giorno 8 di giugno, dopo un accanito +combattimento di tre ore i francesi sloggiarono +gli austriaci, comandati dal Principe di Sassonia +ed occuparono Melegnano.</p> + +<p>Il giorno 10 gli austriaci sgombrando Lodi +batterono in piena ritirata sulla sinistra dell'Oglio.</p> + +<p>Il giorno 16 occupate forti posizioni dietro +il Chiese attesero di piè fermo gli alleati. Lonato +e Castiglione furono i due punti salienti +sui quali la linea spiegò la sua azione.</p> + +<p>L'imperatore Napoleone e Vittorio Emanuele +conosciuta la ritirata dei nemici nell'interno del +quadrilatero ordinavano il passaggio del Chiese +e l'occupazione delle ultime colline che tra questo +fiume e il Mincio rannodano la grande catena +delle Alpi alla pianura Lombarda.</p> + +<p>Il giorno 23 al Maresciallo Mac-Mahon venne +ordinato di fare ricognizioni generali tra il +fronte dell'esercito e il Mincio.</p> + +<p>Intanto all'imperatore Francesco Giuseppe +giunsero grandi rinforzi: cambia, perciò, tattica e +risolve di prendere l'offensiva. Divise le sue forze +in due grossi corpi di armata, il 23 passava il +Mincio sopra 11 ponti gettati fra Peschiera e +Goito, spingendo avanti forti ricognizioni, onde +conoscere al giusto le posizioni degli alleati.<span class="pagenum"><a name="Page_257" id="Page_257">[257]</a></span></p> + +<p>Dalla situazione dei belligeranti è provato +che gli austriaci portavano in campo nell'imminente +battaglia 150 mila fanti, 13 mila cavalli +e 688 pezzi di cannone, mentre gli alleati mettevano +in linea 140 mila fanti, 15 mila cavalli +e 522 pezzi d'artiglieria.</p> + +<p>Il giorno 24 i due eserciti si pongono in +marcia l'uno verso l'altro, senza sapere che andavano +rispettivamente ad urtare il grosso del +nemico.</p> + +<p>Il Maresciallo Baraguay partito alle tre del +mattino per la strada di montagna che va da +Esenta su Solferino, trovava i posti di Fontana +e le Grotte occupati dagli austriaci e impegnava +un accanito combattimento.</p> + +<p>Il Maresciallo Mac-Mahon, che si era messo +in marcia alle due e mezzo antimeridiane per +la gran strada che da Castiglione va a Mantova, +a cinque chilometri dal primo villaggio, vedeva il +7<sup>o</sup> cacciatori a cavallo incontrare gli avamposti +del nono corpo austriaco, che aveva occupato +casa Merini.</p> + +<p>Il Maresciallo fece prendere dai suoi immediatamente +casa Merini e se ne servì di base +per lo spiegamento delle sue forze.<span class="pagenum"><a name="Page_258" id="Page_258">[258]</a></span></p> + +<p>Così avvenne di tutti gli altri corpi in marcia, +i quali si urtarono contro il nemico pure +in marcia.</p> + +<p>L'imperatore Napoleone ai primi colpi di +cannone era montato a cavallo e senza indugio +diede gli ordini per la battaglia.</p> + +<p>Per descrivere le vicende di quel sanguinoso +e memorabile combattimento, il più glorioso +che ebbe a sostenere la Francia dopo la battaglia +di Marengo ci vorrebbe un volume.</p> + +<p>A Solferino l'esercito francese si coprì di +gloria.</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>L'armata Sarda secondo gli ordini ricevuti +da Vittorio Emanuele doveva portarsi il 24 a +Pozzolengo. Il quartiere generale ordinava alla +1<sup>a</sup> 3<sup>a</sup> e 5<sup>a</sup> divisione di esplorare il terreno con +cura, mediante numerose ricognizioni. In conseguenza +la brigata granatieri della 1<sup>a</sup> divisione, +postasi in moto alle 4 del mattino, era preceduta +da un battaglione di bersaglieri, uno di fanteria, +uno squadrone di cavalleggeri d'Alessandria ed +una sezione d'artiglieria; la 3<sup>a</sup> divisione aveva +spinto quattro ricognizioni sulla strada che costeggia +il Lago e la ferrovia; la 5<sup>a</sup> inviò il suo capo<span class="pagenum"><a name="Page_259" id="Page_259">[259]</a></span> +di Stato Maggiore Colonnello Cadorna con l'8<sup>o</sup> +bersaglieri, un battaglione dell'11<sup>o</sup>, una sezione +d'artiglieria ed uno squadrone cavalleggeri di +Saluzzo per la strada Sugana nella direzione +di Pozzolengo.</p> + +<p>La ricognizione della 1<sup>a</sup> divisione che costituiva +la destra dell'esercito Sardo, incontrati +gli avamposti austriaci in Val di Quadri, attaccò +il nemico, ma essendo questi in forze assai superiori +dovette retrocedere fino verso Fenile +Vecchio per ricongiungersi al grosso della divisione. +Questa si slanciò sulla posizione austriaca +e se ne impossessò; ma gli austriaci rinforzati +gagliardamente tornarono alla carica e vi +fu un momento in cui i granatieri Sardi furono +per essere sopraffatti, ma l'arrivo della brigata +Savoia li salvò. Sulle alture di Monte Polperi +l'arrivo di nuovi rinforzi rende il combattimento +ostinato, micidiale; nè Piemontesi nè austriaci, +guadagnano terreno, ma infine gli austriaci sono +obbligati alla ritirata, e La Marmora fa avanzare +i suoi che occuparono Madonna della Scoperta; +là vi ricevè il rinforzo della brigata Piemonte +e si mette in marcia per Pozzolengo.</p> + +<p>Il Colonnello Cadorna della 5<sup>a</sup> divisione avanzandosi<span class="pagenum"><a name="Page_260" id="Page_260">[260]</a></span> +per la strada Sugana incontra alle +cascine di Ponticello gli avamposti del corpo di +Benedeck; per rendersi conto della loro forza +spiegò immediatamente le sue poche truppe, +mandando ad avvisare il generale Mollard onde +accelerasse la marcia. Gli austriaci, che erano +in forze preponderanti, accettarono la sfida e, malgrado +la resistenza eroica delle poche truppe +che loro stanno di fronte, riescirono ad impadronirsi +delle alture della Casetta e S. Martino +occupandole solidamente. Alle 10 del mattino +il generale Mollard vedendo sboccare la brigata +Cuneo la spiegò in due linee fra la strada Sugana +e Casa Nuova e procedè all'assalto. Il 7<sup>o</sup> +e l'8<sup>o</sup> reggimento si slanciarono alla baionetta +sostenuti dal fuoco di una batteria e da alcune +cariche dei cavalleggeri di Monferrato, giungono +due volte sul culmine dell'altura, ma non riescono +a scacciarvi il nemico che la tiene solidamente +e sono costretti alla fine di ritirarsi, protetti +dalle batterie della sopraggiunta divisione +Cucchiari; la brigata Acqui si portò anche essa +in linea e tutte queste truppe si precipitarono +sotto una pioggia di fuoco all'assalto di S. Martino +e se ne rendono padroni; ma Benedeck<span class="pagenum"><a name="Page_261" id="Page_261">[261]</a></span> +lanciò le sue riserve intatte sul fronte e sul +fianco dei Piemontesi; ed è allora che la 5<sup>a</sup> divisione +mitragliata a pochi passi, contrattaccata +vivamente, balena e non trovandosi sostenuta fu +costretta a ripiegare e a retrocedere in buon +ordine fino a mezza strada di Rivoltella. Il generale +Mollard ridotto alle sole sue forze prende +posizione alla Cascina di Retinella colla brigata +Pinerolo in prima linea e vi si tiene.</p> + +<p>Intanto il generale Fanti—riserva generale +dell'armata Sarda—era stata inoltrata secondo +gli ordini imperiali verso Solferino, ma alle 12 +le altre tre divisioni strette seriamente da Benedeck +con grandi forze, domandando rinforzi, +il Re Vittorio Emanuele dava l'ordine di +spedire la brigata Piemonte a Madonna dello +Scoperto, ove La Marmora avrebbe preso il +comando superiore, mentre la brigata Aosta, col +quartier generale, si sarebbe rivolto a S. Martino.</p> + +<p>All'arrivo della brigata Aosta, il generale +Mollard, che era l'anima di tutti i movimenti +offensivi, la formò su due linee colla sinistra +alla ferrovia; la brigata Pinerolo si collocò alla +sua diritta identicamente disposta, aggregandosi +il 7<sup>o</sup> reggimento, mentre l'8<sup>o</sup> stava in riserva. Il<span class="pagenum"><a name="Page_262" id="Page_262">[262]</a></span> +punto di direzione di queste truppe è la Contracania, +mentre sei compagnie con due pezzi +di cannone si volgono sulla sinistra austriaca +dietro le alture di S. Girolamo. Appena fosse +giunta in linea la 5<sup>a</sup> divisione era dato ordine +di cominciare l'attacco generale. Ma in quel +punto scoppiò un forte uragano che obbligò la +sospensione di qualunque operazione.</p> + +<p>Fin dalle prime ore del <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'mattiuo'">mattino</ins> si combatteva +con gran valore e con straordinario accanimento—erano +le sette di sera e per quanti +sforzi eroici si fossero fatti dai nostri non si +era potuto sloggiare il nemico dalle alture di +S. Martino, da dove opponeva indomita resistenza.—Molte +erano state le perdite. Vi era +rimasto ucciso il colonnello Rovetta e il Maggior +Bosio del 6<sup>o</sup> reggimento: feriti il generale Cerale, +il generale Arnaldi, il colonnello Vialardi +del 5<sup>o</sup>, il Colonnello del 6<sup>o</sup>, i maggiori Polastri, +Botteri e molti altri ufficiali.</p> + +<p>Cessato l'uragano fu deciso di fare uno sforzo +supremo con un assalto generale per strappare +al nemico il possesso di posizioni con tanto accanimento +disputate; il piano concepito stava +per essere posto in esecuzione con quella simultaneità +da cui solo potevasi sperare vittoria.<span class="pagenum"><a name="Page_263" id="Page_263">[263]</a></span></p> + +<p>Il 14<sup>o</sup> era all'estrema destra, poi verso sinistra +veniva il 7<sup>o</sup>, indi Aosta, poscia Casale, e +un battaglione dell'8<sup>o</sup>, in ultima Acqui. L'8<sup>o</sup> +battaglione bersaglieri col 14<sup>o</sup>, il 1<sup>o</sup> con Aosta, +il 5<sup>o</sup> col 17<sup>o</sup>.</p> + +<p>Cerale, che quantunque ferito non si ritirava +dall'azione, domandava al generale Mollard aiuto +di artiglieria e tosto venti pezzi erano condotti +dal valente maggiore Revel e posti in buona +posizione.</p> + +<p>Appena le truppe si posero in movimento, +un fracasso assordante delle artiglierie che battevano +di fronte e di fianco, avvertiva il nemico +che i nostri stavano per piombargli addosso. +Centinaia di tamburi battevano la carica, le +trombe dei bersaglieri la suonavano ai punti +estremi ed al centro; un urrah generale scoppiava +da un punto all'altro delle colonne convergenti +che, a baionetta<ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'spianate'">spianata</ins>, si slanciavano +sulla posizione e ne toccavano la cima. I generali, +gli ufficiali, tutti alla testa dei loro soldati, +incuoravanli col grido "Avanti, avanti". +Il nemico ne fu scosso, non sostenne l'urto tremendo, +cominciò ad oscillare ed infine voltate le +spalle si diede alla fuga; e allora l'Avogadro,<span class="pagenum"><a name="Page_264" id="Page_264">[264]</a></span> +comandante il 2<sup>o</sup> squadrone di cavalleria, collo +assenso del colonnello Ricotti lo assalì con carica +brillantissima, lo sbaragliò e lo pose in +rotta disordinata verso Pozzolengo, lasciando +nelle nostre mani numerosi prigionieri.</p> + +<p>Il combattimento aveva durato dalle sette +del mattino fino alle nove di sera: quattordici +ore! fu uno dei più lunghi ed ostinati combattimenti +che gli annali delle battaglie ricordino.</p> + +<p>Trofei della vittoria furono cinque cannoni, +non pochi prigionieri, fra cui parecchi ufficiali.</p> + +<p>Così la sera del 24 giugno prendeva posto, +tra le glorie dell'esercito, la battaglia di S. +Martino.</p> + +<p>La memorabile giornata del 24 fu chiamata +di Solferino e S. Martino dal nome dei luoghi +sui quali ne venne deciso l'esito.</p> + +<p>Le truppe alleate hanno dovunque combattuto +con grandissimo valore. I Piemontesi si diportarono +in modo degno di grande lode, dacchè +è certo che le loro 3 divisioni 1<sup>a</sup> 3<sup>a</sup> 5<sup>a</sup> hanno +avuto a fronte 7 brigate austriache, quasi un +terzo di forze superiori; e, quel che è peggio, +situate in ottime posizioni difensive.</p> + +<p>Bella la vittoria di S. Martino—tale da rendere<span class="pagenum"><a name="Page_265" id="Page_265">[265]</a></span> +immortali quanti vi presero parte.—Molti +furono gli atti di supremo valore che meriterebbero +di essere qui ricordati. Ma per farlo non +basterebbe un intero volume. Merita di essere +segnalato quello di un valoroso giovane tenente +Besozzi Giuseppe, ufficiale d'ordinanza del colonnello +comandante il 17<sup>o</sup> reggimento: questo bravo, +quantunque ferito due volte gravemente, con +ferrea volontà, con sforzo sovrumano volle continuare +il suo servizio—e resistette per tutto +il tempo che durò il combattimento; solo acconsentì a farsi +medicare quando cambiata la linea +del suo reggimento non trovossi più esposto al +fuoco nemico.</p> + +<p>Questo valoroso veniva decorato colla croce +dell'ordine militare di Savoia e portato all'ordine +del giorno dell'esercito.</p> + +<p>Dopo le vittorie di Solferino e di S. Martino, Napoleone +III emetteva il seguente ordine del giorno:</p> + +<p style="text-indent:10%">Soldati!</p> + +<p>"Noi abbiamo preso tre bandiere, trenta cannoni +e seimila prigionieri. L'esercito Sardo ha lottato +con grande valore contro forze superiori. Esso +è degno di marciare al vostro fianco. Soldati! tanto +sangue versato non sarà inutile per la gloria della +Francia e dell'Italia e per la felicità dei popoli".</p> + +<p style="text-indent:60%"><i>Napoleone.</i><span class="pagenum"><a name="Page_266" id="Page_266">[266]</a></span></p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>Mentre l'Urban, lasciata una forte retroguardia +a Varese, contromarciava col grosso della +sua divisione su Gallarate diretto al Ticino, Garibaldi +ignaro di questa <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'improvisa'">improvvisa</ins> ritirata, levato +nel tempo stesso il suo campo da Induno, +per Arcisate, Rodero, Casanova arrivava a Como +fra il tripudio di quella cittadinanza che da +quattro giorni paventava di rivedere ad ogni +istante gli austriaci.</p> + +<p>La vittoria delle armi alleate spalancava +loro le porte di Milano, mentre gli austriaci erano +obbligati a ritirarsi precipitosamente.</p> + +<p>Quest'avvenimento fortunato ebbe per immediata +conseguenza non solo la liberazione +della Lombardia ma la sollevazione dei ducati, +delle Legazioni e dell'Umbria.</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>Nel giorno 20 di giugno una forte colonna +di soldati svizzeri al soldo del Papa, partiti da +Roma assaliva Perugia che si era ribellata al +governo papale. La patriottica città, quantunque +la gran parte della gioventù fosse in Lombardia +a combattere con Vittorio Emanuele e con Garibaldi, +oppose una valorosissima resistenza, dapprima<span class="pagenum"><a name="Page_267" id="Page_267">[267]</a></span> +dall'alto delle mura, poi nelle contrade, +combattendo corpo a corpo, cedendo il terreno +alle forze soverchianti palmo a palmo, finchè, +i bravi Perugini <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'soprafatti'">sopraffatti</ins> dovettero +cedere. I vincitori, satelliti della tirannide vaticana, inferociti +per la resistenza incontrata, si vendicarono +mettendo a saccheggio la città, seminando +strage, non rispettando neppure gli inermi e le +donne; la strage di Perugia perpetrata da armati +al soldo del Papa andrà alla storia come +fatto esecrando.</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>Ventiquattro ore dopo la battaglia di Magenta +l'intero esercito austriaco era in ritirata +sull'Adda; le avanguardie degli alleati entravano +in Milano, ed anche il piccolo corpo dei cacciatori +delle Alpi poteva proseguire la sua marcia fortunosa.</p> + +<p>Il 4 e 5 giugno Garibaldi li impiegò a riordinare +le sue forze, a chiamare nuovi volontari, +perlustrare in tutti i sensi le strade circostanti, +e lanciare scorridori che si spinsero fin presso +le porte di Milano.</p> + +<p>Dal 5 al 6 s'imbarcava con tutta la sua brigata, +meno alcune compagnie lasciate a Como,<span class="pagenum"><a name="Page_268" id="Page_268">[268]</a></span> +alla volta di Lecco e nel giorno in cui l'esercito +alleato varcava il Ticino, egli toccava la +destra sponda dell'Adda. Non vi si fermò a lungo; +chè il dì appresso tenendo sempre ai monti +ripigliò la marcia per Caprino e Almeno.</p> + +<p>Mentre Garibaldi era in via per Caprino e +Almeno, accompagnati da una lettera di Cavour +si presentarono al generale Garibaldi, Turr e +Teleki, ambedue colonnelli nell'esercito della +libera Ungheria, che nel 1849 combattè strenuamente +contro l'Austria.</p> + +<p>Il generale accolse i due valorosi magiari +come fratelli e da quel giorno quei bravi seguirono +Garibaldi con vera devozione.</p> + +<p>Alle ore tre di mattino del 7 la brigata dei +cacciatori delle Alpi con alla testa il suo generale +passava il Brembo sul ponte S. Salvatore +e per la strada occidentale del monte Luvrida +riusciva a Voltezza, ed a passo di carica scendeva +in Bergamo.</p> + +<p>Vi arrivava però troppo tardi, chè il nemico, +erasi precipitosamente ritirato. Garibaldi pensò +immediatamente d'inseguire i fuggenti sulla +strada di Crema, ma appena incominciata la +marcia venne informato che un corpo d'austriaci<span class="pagenum"><a name="Page_269" id="Page_269">[269]</a></span> +stava per arrivare in ferrovia per portare rinforzo +al presidio. Richiamò in fretta la brigata +dalla strada di Crema, distribuì e rimpiattò +i suoi cacciatori alla stazione e nei dintorni, in +modo che il nemico non potesse scappargli; senonchè +a pochi passi da <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Soriate'">Seriate</ins> uno spione avvisò +la colonna viaggiante che i Garibaldini +erano a Bergamo; il comandante austriaco fatto +fermare il treno, fece smontare le truppe, e protetto +da fiancheggiatori e da esploratori s'inoltrò +con tutta cautela verso la città, ove sarebbe +stato ben accolto; ma il Bronzetti inviato +con due compagnie per la strada di <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Soriate'">Seriate</ins> lo +incontrò, e, senza contare i nemici, li assalì con +impetuoso ardimento, lo arrestò, lo sbaragliò costringendolo +a riprendere in fretta la vaporiera.</p> + +<p>In quel giorno i sovrani entravano nella +capitale Lombarda; e Garibaldi era chiamato in +Milano da Vittorio Emanuele. Le accoglienze +fatte al comandante dei cacciatori delle Alpi +furono degne del grande animo del Re, e caldi +gli elogi a lui ed ai suoi compagni.</p> + +<p>Intanto il generale Urban fin dal giorno 7 +si era accampato sull'Adda, nei dintorni di Vaprio +e vi si era trincerato. Era questa una posizione<span class="pagenum"><a name="Page_270" id="Page_270">[270]</a></span> +forte; ma, dopo l'entrata di Garibaldi a +Bergamo, la sua importanza era di <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'molta'">molto</ins> +diminuita perchè poteva essere minacciata di fronte +e di fianco. Sarebbe bastato che il generale +Cialdini, il quale formava l'avanguardia del +nostro esercito, si fosse affrettato verso l'Adda, +e il generale Garibaldi fosse calato, con mossa +combinata, da Bergamo, perchè quella divisione +nemica fosse inevitabilmente disfatta. Quali +frutti non si sarebbero colti da questa semplicissima +manovra!</p> + +<p>La rotta di Vaprio avrebbe precipitato la +ritirata dell'esercito austriaco più della rotta di +Magenta; gli alleati avrebbero potuto marciare +senza intoppi e con celerità, e, arrivando molto +prima nella destra del Mincio, avrebbero troncato +a mezzo il concentramento nemico.</p> + +<p>Per questo mancato accordo del generale +Cialdini con Garibaldi, l'Urban potè restare impunemente +tre giorni sull'Adda, e per altrettanti +Garibaldi indugiarsi a Bergamo.</p> + +<p>La mattina dell'11 giugno l'Urban lasciava +Vaprio ritirandosi per la via di Crema, e la +sera del giorno stesso Garibaldi, abbandonato +Bergamo, si mise in marcia per Martinengo alla<span class="pagenum"><a name="Page_271" id="Page_271">[271]</a></span> +volta di Brescia; il 12 riprendeva il cammino +per Palazzolo, da dove passava a Polasco, mentre +l'Urban con la sua divisione si trovava a <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Portaglio'">Pontoglio</ins>.</p> + +<p>Chi nel giorno 13 giugno avesse potuto guardare +a volo d'uccello sulla terra Lombarda vi +avrebbe scorto: l'imperatore Napoleone colla +sua guardia imperiale a Gorgonzola, il re Vittorio +Emanuele a <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Vimercato'">Vimercate</ins> in mossa per Palazzolo, +la più avanzata sinistra degli scaglioni +francesi a Treviglio sulla sinistra dell'Adda, il +più avanzato scaglione piemontese a Romano +sulla sinistra del Serio, lo scaglione austriaco +più vicino, divisione Urban, a Pontoglio e Garibaldi +marciare coi suoi cacciatori da Palazzolo +a Brescia; marcia pericolosa perchè fatta su +strada parallela a quella del nemico, quattro +volte più forte, e minacciante sul fianco. Ma il +generale destreggiandosi con grande avvedutezza, +facendo uso delle poche guide, comparendo +or quà or là su tutti i punti della linea +nemica, spingendo a marcia forzata i cacciatori +delle Alpi, affranti ma non domi, all'alba del +14 si trovava già alle porte di Brescia, la quale, +incitata da infuocate parole dell'illustre patriota<span class="pagenum"><a name="Page_272" id="Page_272">[272]</a></span> +Giuseppe Zanardelli, non aveva atteso neghittosa +l'arrivo del corpo liberatore, ma era già +tutto pronto per dare a colui che li emancipava +potente aiuto. Dopo l'entrata in Brescia accolto +dalla popolazione delirante, Garibaldi cessava +di godere di quella indipendenza che era il principale +fattore dei suoi successi.</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>Mentre i cacciatori dello Alpi eransi fermati +nella sera del 14 di giugno per pernottare a +S. Eufemia a due chilometri circa da Brescia, +il generale Garibaldi riceveva nella notte stessa +un ordine dal quartier generale espresso in +questi termini: "S. M. il Re desidera, che domattina +ella porti la sua divisione su Lonato, +dove sarà raggiunto dalla divisione di cavalleria +comandata dal generale Sambuy composta +di quattro reggimenti di cavalleria di linea, con +due batterie a cavallo".</p> + +<p style="text-indent:60%"><i>Generale Della Rocca.</i></p> + +<p>Ebbe anche l'ordine il generale di ristabilire +il ponte del Bettoletto sul Chiese a monte del +ponte di S. Marco.</p> + +<p>Sul fare dell'alba del 15 Garibaldi lasciata +una compagnia a S. Eufemia, e fatto perlustrare<span class="pagenum"><a name="Page_273" id="Page_273">[273]</a></span> +tutto intorno il paese si pose in marcia. Giunto +a Rezzatto e non avendo notizia della divisione +di cavalleria che doveva seguire, fermò la colonna +e mandò al Re, a mezzo del tenente Trecchi, +un rapporto scritto col quale informava che, +quantunque avesse sul fianco destro la divisione +Urban pure egli procedeva avanti per eseguire +gli ordini ricevuti. Infatti pattuglie delle guide +a cavallo avevano rapportato che avamposti +nemici stavano sulla strada tra Rezzato-Castenedolo +e Villa-Boffalora. Per non lasciarsi dietro +al suo fianco destro truppe nemiche sì prossime, +scaglionò i suoi sei battaglioni nel modo seguente. +Due del 1<sup>o</sup> reggimento agli ordini di +Cosenz, dietro le case Carbone in Tre Ponti; +un battaglione del 2<sup>o</sup> con una squadra di carabinieri +genovesi sotto il comando di Medici, in +Bettola di Ciliverghe, dove la strada da Brescia +a Lonato si biforca, l'una sul ponte di S. Marco, +l'altra a sinistra sul ponte del Bettoletto; l'altro +battaglione del 2<sup>o</sup> reggimento, e i due del 3<sup>o</sup> +coll'artiglieria e con i rimanenti carabinieri genovesi +Garibaldi stesso li condusse in persona +al ponte del Bettoletto; al colonnello Turr addetto +al suo Stato Maggiore il generale ordinava<span class="pagenum"><a name="Page_274" id="Page_274">[274]</a></span> +di occupare con due compagnie del 1<sup>o</sup> reggimento +lo sbocco di Tre Ponti verso Castenedolo +e nel tempo stesso riconoscere bene il +nemico; a tutti Garibaldi raccomandava di difendere +ad ogni costo la strada da Rezzato a Tre +Ponti e Bettola di Ciliverghe aspettando l'arrivo +della divisione di cavalleria piemontese; mandò +il capitano Corte del suo Stato Maggiore ad +avvisare Cialdini che era sul Mella, della sua +mossa e si mise senz'altro per la via di Molinetto. +Intanto il generale Rupprecht, che colla +sua brigata formava l'avanguardia della divisione +Urban dal Mella al Chiese, mandava ricognizioni +sulla strada tra Rezzato, Tre Ponti e +Bettola-Ciliverghe, mentre si portava col grosso +a Castenedolo.</p> + +<p>Per far fronte al nemico e rigettarlo come +aveva ordinato il generale Garibaldi, Medici +fece costrurre una barricata al biforcamento +della strada Brescia-Bettola-Ciliverghe appoggiata +alla Cascina Lana che occupò militarmente; pose +tre compagnie nel Cimitero di <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Cileverghe'">Ciliverghe</ins> +munendo i muri di feritoie. Cosenz dal suo canto +fece occupare Osteria di Rezzato, casa Bassalini +che sta a destra della strada bresciana a capo<span class="pagenum"><a name="Page_275" id="Page_275">[275]</a></span> +del sentiero di Tre Ponti, munendo i muri di +feritoie, lasciando in riserva il primo battaglione. +Così la difesa era ordinata col fronte a +Castenedolo, la destra a Osteria di Rezzato, il +Centro a Tre Ponti, la sinistra a Bettola-Ciliverghe.</p> + +<p>Una ricognizione nemica si spinse stendendo +la sua catena di cacciatori fin sotto il giardino +di casa Bassalini; e fu presto respinta. Alle otto +di mattina il nemico molto rinforzato si avanzò +a destra e a sinistra del canale Lupo, con forti +riserve nelle cascine Chizzola e Chidone fra +Tre Ponti e la strada ferrata. Il colonnello Cosenz +deliberò di opporre attacco ad attacco; il +colonnello Turr si recava di persona a Rezzato +e dava ordine al comandante della compagnia +posta all'Osteria di mandare una parte dei suoi +uomini per un sentiero traversale in forma di +testa di colonna che accennasse a girare la sinistra +della catena nemica.</p> + +<p>Ciò fatto Turr raggiunse Cosenz il quale, +spinte due compagnie da casa Bassalini a risoluto +attacco di fronte, costringeva il nemico a +ripiegare; e tanto fu l'ardore dei nostri da riuscire +a sloggiare il nemico anche dalle due cascine<span class="pagenum"><a name="Page_276" id="Page_276">[276]</a></span> +Chizzola e Chidone, ed occupare l'argine +della strada ferrata e il ponticello sul Lupo.</p> + +<p>I nostri, rinforzati da una compagnia del +Bronzetti e da altra del Lipari, non si arrestarono, +assalirono il cascinone chiamato Fenile-Ospitale +e, sebbene fortemente difeso, riuscirono +a cacciarne il nemico e l'occuparono.</p> + +<p>In questo frattempo il capitano Croce, che +calla sua compagnia formava l'ala spinta più +avanti della estrema nostra sinistra scoprì molte +forze nemiche ammassarsi sulle alture di Castenedolo; +avvisatone Cosenz, questi riconoscendo +di non essere in numero da potere assalire la +intera brigata Rupprecht, fece suonare l'alto e +l'assemblea a sinistra per prepararsi a ricevere +l'urto nemico. Ma il colonnello Turr riunite +quel che potè di forze, e chiamando a sè la restante +debole riserva, deliberò di assalire il nemico +sul roccolo che prende nome da S. Giacomo +e fece suonare la carica; udito questo +segnale il Cosenz, per non produrre un movimento +slegato nella sua linea fece esso pure +suonare la carica. I nostri si avanzarono arditamente +fin presso alla falda del poggio di Castenedolo; +ma il nemico suonata a sua volta la<span class="pagenum"><a name="Page_277" id="Page_277">[277]</a></span> +carica su tutta la linea si rovesciò imponente +di forze su quelle scarse dei cacciatori delle Alpi +che, minacciati di aggiramento, dovettero ripiegare. +Nel tempo stesso il colonnello Turr spinse +arditamente alla carica i suoi, ma il fuoco +micidiale dei nemici che coronavano il roccolo +boscoso li arrestò sul ponte S. Giacomo; qui il +Turr avanti a tutti comandava a voce sonora... +"Passo di carica, avanti..." allorchè una palla gli +trapassava il braccio sinistro poco sotto la scapola; +non si arrestò per questo il bravo soldato +ma seguitò a comandare e incoraggiare i militi allo +assalto. Ma il nemico, numeroso assai, dalla forte +posizione seminava la morte; a fianco di Turr, colpito +da una palla alla gola cadeva il tenente +Gradenigo; nel medesimo istante era colpito +mortalmente il Bronzetti e, al sergente Gnocchi +che lo sorreggeva, una palla gli traversava l'omero. +Non era possibile più sostenersi e i nostri +dovettero ripiegare.</p> + +<p>Ma il Cosenz non si sconfortava; formata +dalla prima compagnia e dai resti di altre che +potè raccogliere una piccola colonna comandata +dal tenente Martini, la spinse avanti per la via +di mezzo, e sostenuta da un distaccamento guidato<span class="pagenum"><a name="Page_278" id="Page_278">[278]</a></span> +dal tenente Mancini per un sentiero di +destra, e da altro simile affidato al tenente Logarbo +che lo condusse a sinistra celato fra le +boscaglie, riprendeva l'offensiva.</p> + +<p>Giungeva in quel punto il generale Garibaldi +coi bravi carabinieri genovesi e con altri valorosi; +arrivavano pure in quel mentre tre compagnie +del Medici, e dirette da Garibaldi stesso +si spinsero ad un furioso attacco in aiuto del +Cosenz; la lotta per alcun tempo fu accanita e +micidiale, già il nemico balenava e cedeva terreno +quando comparvero le prime avanguardie +del Cialdini mandato in soccorso del Re; si poteva +ben sperare di prendere fra due fuochi il +nemico e distruggerlo, ma questo si affrettò a +battere in ritirata lasciando i nostri padroni del +campo di battaglia seminato di morti. Fu quella +dei Tre Ponti una giornata ben calda; anche i +garibaldini ebbero perdite gravi: centoventi feriti, +fra i quali molti ufficiali e sott'ufficiali alla +testa delle loro squadre; fra questi l'Elia del +seguito del generale Garibaldi ed il Carbone +dei carabinieri genovesi; più del quinto degli +ufficiali che presero parte all'azione vi rimasero +feriti. Grandi lodi meritarono prima d'altri il<span class="pagenum"><a name="Page_279" id="Page_279">[279]</a></span> +Cosenz, e il Turr, il capitano Bronzetti e il tenente +Gradenigo, il maggiore Lipari i capitani +Pesce e Rosaguti, i tenenti Mancini, Logarbo, +Martini, Specchi, Pea, Ribolla, Spettini, ed i furieri +Pedotti, Torre e Torchi, portati all'ordine +del giorno e proposti per la medaglia al valore +militare.</p> + +<p>Il giorno 16 il generale Lamarmora si recava +a trovar Garibaldi a Nuvolento—i due +generali si stimavano a vicenda, e certo devono +avere parlato sulle mosse ulteriori della guerra.</p> + +<p>Il 17 Garibaldi mandava a Turr che era a +Brescia a curarsi la ferita la seguente lettera:</p> + +<p> +Carissimo amico,<br /> +</p> + +<p>"Il sangue Magiaro si è versato per l'Italia, +e la fratellanza che deve rannodare i due popoli +nell'avvenire, è aumentata: quel sangue +doveva essere il vostro, quello di un prode! Io +sarò privo di un valoroso compagno d'armi per +qualche tempo e d'un amico, ma spero rivedervi +presto sano al mio lato, per ricondurre i nostri +giovani soldati alla vittoria. Sarei fortunato in +qualunque circostanza di potervi valere, e non +avete che a comandarmi".</p> + +<p style="text-indent:62%">Vostro</p> + +<p style="text-indent:60%"> +<i>G. Garibaldi</i><br /> +<span class="pagenum"><a name="Page_280" id="Page_280">[280]</a></span></p> + +<p>Alla sera di quel giorno la brigata con Garibaldi +entrava in Gavardo fra le acclamazioni +della popolazione. La mattina del 18 all'alba +Bixio, come all'ordine avuto, occupava Salò.</p> + +<p>La mattina del 20 la brigata col generale a +capo si metteva in marcia. Un ordine del Comando +generale portava che i cacciatori delle +Alpi senza indugio si recassero ad occupare la +Valtellina.</p> + +<p>Il 26 la brigata bivaccava a Pontida e a +sera arrivava a Lecco; così il generale si approssimava +alla meta designatagli, la Valtellina, +preceduto buon tratto avanti dal colonnello Medici. +Lecco, costeggiando il lago, mena a Colico +e, continuando nella Valtellina, va per lo Stelvio +al Tirolo austriaco.</p> + +<p>La Valtellina incomincia dalla foce dell'Adda +nel lago di Como e si prolunga, incassata fra +altissimi monti, le cui inaccessibili punte piramidali +vanno a congiungersi colle altre pure +altissime dello Stelvio.</p> + +<p>Il basso fondo della valle è così stretto da +non lasciare altro spazio che al corso rapidissimo +dell'Adda e ad un'unica strada carreggiabile +che la costeggia fino a piccola distanza da<span class="pagenum"><a name="Page_281" id="Page_281">[281]</a></span> +Bormio, ove volge a sinistra per salire allo +Stelvio.</p> + +<p>Bormio, ora poco popolato, fu un punto importante +cinto di fortificazioni, avanzo delle quali +sono le sue antichissime torri.</p> + +<p>Da Bormio incomincia una strada tortuosa +tagliata lungo il fianco del monte Cristallo; verso +la sommità si trova la fortissima posizione della +Cima di Sponda Lunga che gli austriaci tenevano +chiusa con doppie palizzate e con parapetti, +oltre a due fortini all'estremità, armati +di più pezzi per battere di fianco e di fronte +il sottoposto stradale, nei cui ponti e gallerie +vi avevano praticato delle mine. Trincerati in +tale inespugnabile posizione gli austriaci vi possedevano +la chiave dell'unica comunicazione +della Valtellina all'Alto Tirolo.</p> + +<p>Il generale Cialdini avendo assunto l'incarico +della difesa delle Valli limitrofe al Tirolo aveva +concentrato il nerbo delle sue forze in Valcamonica +e come principale punto lo stretto di +Breno che mise tosto in stato di difesa.</p> + +<p>A Garibaldi era dato l'incarico d'impedire +la discesa in Lombardia di masse nemiche dal +Tirolo. Importava prima di tutto impadronirsi<span class="pagenum"><a name="Page_282" id="Page_282">[282]</a></span> +delle gallerie soprastanti alla strada dello Stelvio, +per frapporre un ostacolo inespugnabile alla +minacciata invasione. Necessitava quindi conquistare +la sommità dello Stelvio onde far nostro +lo sbocco alla valle dell'Adige.</p> + +<p>Questo compito era affidato al colonnello +Medici, che precedeva la brigata comandata da +Garibaldi, il quale aveva formato una colonna +di ottocento combattenti con volontari che il +maggiore Fanti, il capitano Bassini ed il tenente +Bottini avevano arruolati ed armati alla meglio.</p> + +<p>Il giorno 25 giugno Medici diede ordine al +tenente Zambelli, comandante una compagnia +di volontari Valtellinesi, di occupare il ponte +del Diavolo come estremo avamposto, e la seconda +linea di Prese-Mondadizza e Balladore, +mentre faceva avanzare le altre truppe su Mazzo, +Grosetto e Grosio, e si assicurava i fianchi +con un distaccamento in Val Grosina, ed un +altro alla <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'sommttà'">sommità</ins> del Monte Mortirolo +che comunica colla Val Camonica.</p> + +<p>Il giorno 26 mentre Medici erasi recato ad +ispezionare l'estremo avamposto, questo venne +di sorpresa attaccato. I pochi ma valorosi Valtellinesi +si ritiravano calmi e combattendo, ma<span class="pagenum"><a name="Page_283" id="Page_283">[283]</a></span> +arrestati dal Medici in una forte posizione a +cavallo della strada, quel pugno d'uomini per +oltre un'ora oppose valida resistenza, finchè +raggiunto da altra compagnia di Valtellinesi +comandati dal capitano Strambio gli austriaci +furano costretti a ritirarsi.</p> + +<p>Il colonnello Medici visto che la scelta del +ponte del Diavolo per estrema linea di difesa +era stata poco abile, si spinse ad occupare l'indomani +S. Antonio di Morigone e fattevi erigere +alcune opere di fortificazione si mise in grado +di potersi vantaggiosamente sostenere fino allo +arrivo di Garibaldi col grosso delle forze.</p> + +<p>Frattanto il generale Garibaldi colla brigata +sbarcava a Colico il 27 giugno e proseguiva +fino a Tirano, dove seppe che il generale Cialdini +dovendo ripiegare su Brescia, incaricava +lui della difesa degli sbocchi dello Stelvio, Tonale +e Caffaro con Rocca d'Anfo, in conseguenza +di che il generale affidava al Medici, +col secondo reggimento, con un battaglione del +terzo comandato da Bixio, colla compagnia carabinieri +genovesi comandata dal tenente Chiassi, +con una sezione d'artiglieria ed un distaccamento +del Genio, la difesa dell'Alta Valtellina,<span class="pagenum"><a name="Page_284" id="Page_284">[284]</a></span> +mentre Garibaldi scaglionava in dietro il resto +dei cacciatori delle Alpi.</p> + +<p>Il 1<sup>o</sup> luglio una deputazione di Bormio avvertiva +Medici che quel municipio aveva ricevuto +l'intimazione di provvedere una forte somma +di denaro, viveri e bestiame agli austriaci.</p> + +<p>Il 3 luglio il Medici si spingeva avanti per +lo stradale e per le alture laterali. Giunto a +Ceppina fece occupare a sinistra il monte Oga, +ed a destra le alture di Piazza e Ratta che si +stendono verso Bormio. Dopo di che fece avanzare +due compagnie ad occupare il ponte di +S. Lucia.</p> + +<p>Il distaccamento austriaco che si trovava in +Bormio per l'intimata requisizione, strepitava +contro il Municipio che ritardava la consegna; +ma intanto due compagnie agli ordini del maggiore +Fanti si avanzavano su Bormio il che fece +decidere gli austriaci a darsi a precipitosa fuga. +A mezzogiorno Bormio era salva.</p> + +<p>La mattina seguente Medici disponeva un +attacco simultaneo da Bormio e da Ceppina; +tosto che vide le due colonne in marcia, il nemico +si ritirava dai Bagni Nuovi sui Bagni Vecchi, +dando fuoco alle mine, per cui in un istante<span class="pagenum"><a name="Page_285" id="Page_285">[285]</a></span> +si vide cadere il magnifico ponte della galleria.</p> + +<p>Il Medici diè ordine di occupare i Bagni +Nuovi; s'impegnò una viva fucilata fra i due +stabilimenti. Garibaldi giunto in quel momento, +3 luglio, si portò sul luogo del combattimento; +la resistenza degli austriaci durava ostinatissima; +ma sul fare della sera, presi di fianco da +un distaccamento, asceso a sinistra fino a metà +del monte delle Scale, e minacciati alle spalle +da altro distaccamento disceso dalle Torri di +Fraele, il nemico battè in ritirata dando fuoco +alle mine delle altre gallerie, ma senza molto +successo.</p> + +<p>Al Medici importava scacciare il nemico al +di là dello Stelvio. Con questo intendimento +dava le seguenti disposizioni. Il maggiore Bixio +colle forze di cui disponeva, più la compagnia +del genio, doveva dalle alture di Piatta-Martina +avanzarsi fin oltre a Val Vitelli per minacciare +l'estrema sinistra nemica fortificata a Cima di +Sponda Lunga, e così con un finto attacco distrarre +l'attenzione del nemico dalla sua destra.</p> + +<p>Il capitano Bosisio, doveva la mattina dell'8 +impadronirsi delle vette del monte Pedenello +con trecento uomini scelti del secondo reggimento;<span class="pagenum"><a name="Page_286" id="Page_286">[286]</a></span> +il tenente Croft con circa cento carabinieri +doveva mostrarsi a tempo opportuno sull'altura +che domina la quarta Cantoniera bersagliando +il nemico alle spalle; il Bosisio doveva +assalire con vigore dalla nostra sinistra il nemico, +minacciargli la ritirata e rendere possibile +un assalto di fronte; sulla strada dello Stelvio +nelle gallerie, tra la prima e la seconda +Cantoniera, era disposto un battaglione in colonna +d'attacco agli ordini del maggiore Sacchi +rinforzato da pochi pezzi d'artiglieria che a +gran stento eransi potuti trascinar fin lassù.</p> + +<p>Come alle istruzioni avute la mattina dell'8 +Bixio riusciva ad occupare la posizione che +minacciava la sinistra nemica; gli austriaci aprivano +un fuoco vivissimo colle eccellenti loro +carabine, alle quali solo i carabinieri potevano +rispondere. Nonostante Bixio si mantenne nella +posizione finchè non ebbe ordine di ritirarsi.</p> + +<p>Il nemico prevedendo un attacco aveva +chiesto ed ottenuto rinforzi, tanto che in quelle +formidabili posizioni vi aveva concentrato settemila +uomini delle migliori truppe oltre un +numero di volontari tirolesi con eccellenti carabine; +per questo fatto la sorpresa di sinistra<span class="pagenum"><a name="Page_287" id="Page_287">[287]</a></span> +non potè riuscire perchè il Bosisio trovava già +solidamente occupate le alture di Pedenollo. +Del resto quello dell'8 fu un combattimento +inutile, perchè in quel giorno era stato segnato +l'armistizio.</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>Difatti dopo le vittorie di Solferino e di S. +Martino l'imperatore Napoleone mandava all'imperatore +d'Austria una proposta di armistizio. Il +giorno 8 di luglio in seguito ad una conferenza +dei commissari incaricati venivano regolate le +condizioni dell'armistizio stesso.</p> + +<p>Secondo questa convenzione la ripresa delle +ostilità era fissata per il 16 di agosto.</p> + +<p>Ma l'armistizio nel pensiero di Napoleone +segnava il preludio della pace; e a tal fine mandava +a chiedere un convegno all'imperatore +d'Austria che lo accordava.</p> + +<p>Il giorno 11 i due imperatori ebbero una +conferenza a Villafranca, nella quale furono fissate +le basi del trattato di pace, a concludere +il quale fu incaricato il principe Girolamo Bonaparte.</p> + +<p>Il 12 di luglio l'imperatore Napoleone mandava +all'armata, dal suo quartier generale di +Valeggio, il seguente proclama:<span class="pagenum"><a name="Page_288" id="Page_288">[288]</a></span></p> + +<p>Soldats!</p> + +<p>"Les bases de la paix sont arrétêes avec +l'empereur d'Autriche, le but principal de la +guerre est ateint, l'Italie va devenir pour la +primière fois una nation.</p> + +<p>"Une confederation de tous les Etats de +l'Italie, sous la presidence honoraire du Saint-Pere, +reunira en un faisceau les membres d'une +même famille; la Venétia reste, il est vrai, sour +le sceptre de l'Autriche: elle sera neanmois une +province italienne faisant partie da la confederation.</p> + +<p>"La réunion de la Lombardie au <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Piemont'">Piémont</ins> +nous crée de ce cotè des Alpes un allié puissant +qui nous devra son indipendance; les gouvernements +restés en dehors du mouvement, +on rappelés dans leur possessions, comprendront +la necessité de réforms salutaires.</p> + +<p>"Un amnistie générale fera disparaître les +traces des discords civiles. L'Italie, desormais +maitresse de ses destinées, n'aura plus qu'à s'en +prendre á elle-même, si elle ne progresse pas +réguliërment dans l'ordre e la libertè.</p> + +<p>"Vous allez bientôt retourner en France, +la patrie reconnaissant accuillera avec transport<span class="pagenum"><a name="Page_289" id="Page_289">[289]</a></span> +ses soldats qui ont porté si haut la gloire de +nos armes á Montebello, á Palestro, á Turbigo, +á Magenta, á Marignano, et Solferino, qui en +deux mois, ont affranchi le Piémont e le Lombardie, +et ne se sont arretés, que parce que la +lutte allait prendre des proportions qui n'etaient +plus en rapport avec les intéréts que la France +avait dans cette guerre formidable.</p> + +<p>"Soyez donc fiers de vos succés, fiers des +résultats obtenus, fiers sourtout d'etre les enfents +bien-aimés de cette France qui sera toujours +la grande nation, tant q'elle aura un coeur pour +comprendre les nobles causes et des hommes +comme vous pour les défendre.</p> + +<p style="text-indent:60%"><i>Napoleon</i>"</p> + +<p>Così mentre le vittorie di Solferino e di S. +Martino ci dovevano schiudere i varchi all'Adige +ed all'agognata conquista del Veneto, inattesa +e dolorosa come una catastrofe giungeva la +notizia della pace di Villafranca, che tale ormai +poteva chiamarsi.</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>L'Italia, prima i garibaldini, accolse con +vivo dolore la fatale notizia che troncava d'un +colpo le più belle speranze. Ma pensandoci poi<span class="pagenum"><a name="Page_290" id="Page_290">[290]</a></span> +a sangue freddo, si dovette trovare che la pace +fu una provvidenza. Se l'aiuto della Francia ci +costò per la liberazione della Lombardia, Nizza +e Savoia, che cosa altro ci avrebbe costato +l'aiuto per la liberazione del Veneto? Di più +avremmo veduto ingrandirsi il predominio della +Francia imperiale, e forse effettuata l'idea Napoleonica +della Confederazione Italica presieduta +dal Papa!</p> + +<p>Invece restava agli italiani soltanto il compito +doveroso di completare l'unità della Patria, +e questo dovere essi lo compirono con +prudenza e con fermezza.</p> + +<p>Un articolo del trattato di pace—quello +nel quale veniva stabilito il non intervento—giovò +all'unità della Patria, perchè permise alle +diverse provincie sorte a libertà di proclamare +coi loro plebisciti l'unione nazionale.</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p>Verso la metà di agosto, la Toscana, la Romagna, +Modena e Parma concludevano una lega, +costituendo un governo dell'Italia centrale +e prescegliendo come comandante supremo il +generale Manfredo Fanti, e comandante in seconda +il generale Giuseppe Garibaldi.</p> + +<p>Nell'ottobre sparsasi la voce che le truppe<span class="pagenum"><a name="Page_291" id="Page_291">[291]</a></span> +al soldo del Papa si adunavano a Pesaro per +marciare di qua della Cattolica, e che le Marche +si preparavano ad una generale sollevazione, +il Fanti disponeva che Garibaldi si recasse alla +frontiera, per far fronte ad ogni attacco del nemico, +batterlo ed inseguirlo oltre il confine, occupando +le Marche.</p> + +<p>Giunto il generale a Rimini vi stabiliva la +sede del comando, volle fosse data esecuzione +ad un suo disegno che avrebbe giovato all'occupazione +delle Marche; quello cioè di armare +alcune delle navi mercantili che si trovavano +in quel porto-canale.</p> + +<p>Furono scelte pel momento le due migliori, +lo Scooner "Arimino" e "la Fenice" di +proprietà del patriota Agostino Pericoli; del +primo il generale diede il comando ad Andrea +Rossi di Oneglia, del secondo ne fu nominato +comandante Augusto Elia entrambi col grado +di sotto-tenenti di Vascello dell'Italia centrale. +Essi si misero all'opera senza ritardo per armare +ed equipaggiare il naviglio facendo tesoro dei +consigli che ad essi dava il loro amico colonnello +Bixio. L'Elia intanto per ordine del generale e +con l'intesa dei patrioti di Pergola, G. B. Jonni,<span class="pagenum"><a name="Page_292" id="Page_292">[292]</a></span> +Ginevri, Bertiboni e Bertuccioli per la via di +S. Marino aveva fatto pervenire nell'Urbinate +buon numero di fucili affine di promuovere un +movimento insurrezionale che provocasse l'intervento +di Garibaldi.</p> + +<p>Tutto era pronto e non si attendeva che +l'ordine di marciare.</p> + +<p>Ma sorto dissidio fra i reggitori provvisori +dei quattro nuovi Stati di Toscana, Romagna, +Modena e Parma l'ordine ritardava. Il Ricasoli +ed il Cipriani, temendo di complicare le cose +nostre, decidevano di sconfessare le istruzioni +date dal generale Fanti a Garibaldi; ma questi +alla loro intimazione, sorretto dal patriottico +ardire del Farini, rispondeva fieramente col +noto telegramma—"Non ricevo ordini che +dai governi riuniti".</p> + +<p>Al dissidio fra il Ricasoli e il Fanti essendo +seguito anche quello fra il Fanti e Garibaldi; +il Re Vittorio Emanuele chiamava presso di sè +Garibaldi.</p> + +<p>All'invito del Re, Garibaldi si recò subito a +Torino e con lui si trattenne a lungo colloquio.—Che +cosa il Re abbia raccomandato a Garibaldi +non si seppe, ma si potè ben immaginare +che erasi elaborato questo piano:<span class="pagenum"><a name="Page_293" id="Page_293">[293]</a></span></p> + +<p>Se attaccato dai mercenari del Papa Garibaldi +avrebbe dovuto sgominarli, inseguirli ed +occupare le Marche; se le Marche fossero insorte, +correre in loro soccorso. Tolto di mezzo +il Fanti generale dell'esercito regio, cessava la +compromessa del Piemonte; Garibaldi rappresentava +la rivoluzione, e nulla si comprometteva +da parte del governo, se lui <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'fosso'">fosse</ins> accorso +in aiuto degli insorti. Infatti Garibaldi lavorava +allo scopo di incitare le Marche alla sommossa, +ma queste sventuratamente non davano segno di +prepararsi ad un serio movimento insurrezionale—e +non potevano neppur tentarlo; basti considerare +che le Marche erano occupate da imponenti +forze mercenarie al soldo del Papa, e +che i migliori patrioti erano stati obbligati ad +esiliare; come dovette fare il conte Michele Fazioli, +gonfaloniere di Ancona, che si salvò miracolosamente +colla fuga da condanna di morte +per avere eccitato un tentativo di sommossa.</p> + +<p>Il Farini era d'accordo col Fanti, e, come +Garibaldi, credeva alla rivoluzione nelle Marche +ma voleva la mossa rivoluzionaria. Il Cipriani, +reputato fautore di un movimento politico nell'Italia +Centrale inteso a favorire il Principe<span class="pagenum"><a name="Page_294" id="Page_294">[294]</a></span> +Napoleone, chiamato davanti all'assemblea delle +Romagne a dare ragione dei fatti che gli si addebitavano, +si dimise; così che L. C. Farini fu +chiamato al governo anche di Bologna, Ravenna +e Forlì, formando lo <i>Stato unico delle provincie +dell'Emilia</i>; la lega dell'Italia Centrale veniva +così ricomposta in due Stati: Emilia e Toscana.</p> + +<p>Garibaldi intanto persuaso da agenti e da +amici che la rivoluzione era imminente, aveva +fatto i preparativi per l'occupazione; e mentre +al governo della Lega risultava che l'insurrezione +era assolutamente priva di base, e solo +fissa nella mente di pochissimi esaltati, Garibaldi +mandava un telegramma al governo annunziante +che la rivoluzione era scoppiata, e +che egli stimava suo dovere di accorrere senza +altro, come aveva preso impegno, in favore di +quei patrioti.</p> + +<p>L'animo del Farini, amante delle audaci risoluzioni +e devoto a Garibaldi, avrebbe desiderato +che l'asserzione della scoppiata rivoluzione +fosse vera; ma le informazioni che aveva autentiche +la smentivano assolutamente; ed obbligato +a ricordarsi che egli era il dittatore dell'Emilia,<span class="pagenum"><a name="Page_295" id="Page_295">[295]</a></span> +e che era suo dovere di agire d'accordo col +Ricasoli dittatore in Toscana, che ben sapeva +che le Marche non erano nella possibilità d'insorgere, +dava ordine al generale Fanti di richiamare +Garibaldi al dovere, invitandolo a recarsi +a Bologna.</p> + +<p>Garibaldi ubbidì alla chiamata; gli si fece +presente quali pericoli sarebbero derivati alla +patria se egli si fosse spinto nelle Marche che +non davano segno di sommossa e si cercò di +strappargli la promessa che sul momento avrebbe +rinunziato all'impresa.</p> + +<p>Garibaldi nulla volle promettere, perchè aveva +la certezza che le popolazioni marchigiane +qualche cosa avrebbero fatto per giustificare il +suo intervento.</p> + +<p>Allora si fece di nuovo ricorso al Re Vittorio +Emanuele, ed il 14 novembre Garibaldi era +di nuovo chiamato a Torino.</p> + +<p>Il 17 mattino il generale si abboccava col +Re, e la sera stessa i giornali davano la notizia +che Garibaldi aveva rassegnato le sue dimissioni. +Infatti due giorni dopo egli ne dava l'annunzio +agli italiani col suo celebre manifesto +da Genova, portante la data del 19 novembre +1859.<span class="pagenum"><a name="Page_296" id="Page_296">[296]</a></span></p> + +<p>Eccolo:</p> + +<p style="text-indent:10%">"Agli Italiani:</p> + +<p>"Trovando, con arti subdole e continue, vincolata +quella libertà d'azione che è inerente al +mio grado nell'Armata dell'Italia Centrale, onde +io usai sempre a conseguire lo scopo, cui mira +ogni buon italiano, mi allontano per ora dal +militare servizio. Il giorno in cui Vittorio Emanuele +chiami un'altra volta i suoi guerrieri alla +pugna per la redenzione della Patria, io ritroverò +un'arma qualunque ed un posto avanti ai +miei prodi commilitoni.</p> + +<p>"La miserabile volpina politica, che turba +il maestoso andamento delle cose italiane, deve +persuaderci più che mai, che noi dobbiamo serrarci +intorno al prode e leale soldato dell'Indipendenza +Nazionale, incapace di retrocedere dal +sublime e generoso suo proposito; e più che +mai preparare oro e ferro per accogliere chiunque +tenti tuffarci nelle antiche sciagure.</p> + +<p style="text-indent:60%"><i>G. Garibaldi</i>"</p> + +<p>Dopo ciò il generale volle annunciare al Re +la sua determinazione con questo affettuoso e +riverente biglietto:<span class="pagenum"><a name="Page_297" id="Page_297">[297]</a></span></p> + +<p style="text-indent:50%">23 novembre 1859.</p> + +<p style="text-indent:10%">Sire,</p> + +<p>"Secondo il desiderio della Maestà Vostra, +io partirò il 23 da Genova per Caprera, e sarò +fortunato quando voglia valersi del mio debole +servizio.</p> + +<p>"La dimissione mia, chiesta al Governo +della Toscana ed al generale Fanti, non è ottenuta +ancora. Prego Vostra Maestà si degni ordinare +venga ammessa.</p> + +<p>"Con affettuoso rispetto di Vostra Maestà</p> + +<p style="text-indent:62%">"Devmo</p> + +<p style="text-indent:60%">"<i>G. Garibaldi</i>"</p> + +<p>Ed il prode, insieme ai suoi vecchi amici +che vollero dimettersi con lui, Schiaffino, Basso, +Froscianti, Elia, Gusmaroli, Stagnetti, Rossi ed +il figlio del generale Menotti si ritirarono a Caprera +e colà vissero in famiglia, amandosi come +fratelli e passando le giornate a fare lavori di +muratura per condurre a termine la casa di +Garibaldi, a <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'disodare'">dissodare</ins> quella parte +di terra dell'isola che si prestava alla coltivazione, a cacciare +e pescare per provvedere al loro nutrimento.<span class="pagenum"><a name="Page_298" id="Page_298">[298]</a></span></p> + +<p>Garibaldi era da poco a Caprera quando ricevette +una lettera dal colonnello Turr con la +quale gli proponeva in nome del Ministro Rattazzi +di organizzare la mobilizzazione della guardia +nazionale, includendovi i volontari.</p> + +<p>Garibaldi rispondeva al Turr dando la sua +piena adesione, e il Turr si recava da S. M. il +Re con la lettera ricevuta, e dopo di avere +conferito col Ministro Rattazzi scriveva al generale +di recarsi a Torino.</p> + +<p>Garibaldi non indugiò e arrivato a Torino +prendeva alloggio all'Hôtel Trombetta.</p> + +<p>Il 1<sup>o</sup> di gennaio i patrioti di Torino Sineo, +Bottero, Brofferio, Leardi, Turr ed altri, vollero +dare un banchetto al generale e mentre questi +siedeva a mensa cogli amici, una immensa folla +lo acclama dalla piazza.</p> + +<p>Garibaldi dovette affacciarsi e parlare al popolo: +disse essere pieno di speranze nell'avvenire +della patria; avere fiducia intera nel Re +galantuomo e molto confidare nel forte carattere +del popolo subalpino; concludendo che egli non +avrebbe deposta la spada finchè l'Italia non +fosse interamente unita e libera.</p> + +<p>Ma la dimostrazione del 2 gennaio organizzata<span class="pagenum"><a name="Page_299" id="Page_299">[299]</a></span> +dagli studenti universitari fu anche più +imponente. Garibaldi fu costretto a parlare dal +balcone dell'Albergo: disse di andare superbo +di quella dimostrazione che lo assicurava dello +amore della gioventù per l'Italia, pronta a liberarla +dal fango nel quale le potenze straniere +volevano cacciarla; concludendo così: "Ho chiesto +un milione di fucili—ed oggi vi dico che +bisogna formare la Nazione armata per essere +padroni dei destini della patria nostra".</p> + +<p>Questo discorso elettrizzò la gioventù ma +ebbe un grave <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'contracolpo'">contraccolpo</ins>; poichè +il giorno appresso tutto il corpo diplomatico protestava +presso S. M. il Re contro le parole pronunziate +da Garibaldi; e il Ministro fu obbligato a dare +le dimissioni, e il generale Garibaldi fece pubblicare +dalla Gazzetta del Popolo la seguente +sua lettera:</p> + +<p style="text-indent:10%">Agli Italiani,</p> + +<p>"Chiamato da alcuni miei amici ad assumere +la parte di conciliatore fra le frazioni del +partito liberale italiano, fui invitato ad accettare +la presidenza d'una società che si sarebbe +chiamata "La Nazione Armata".<span class="pagenum"><a name="Page_300" id="Page_300">[300]</a></span></p> + +<p>"Credetti potere essere utile; mi piacque +la grandezza del concetto ed accettai.</p> + +<p>"Ma siccome la Nazione Italiana armata +è tal fatto che spaventa quanto c'è di sleale e +prepotente tanto dentro che fuori d'Italia, la +folla dei moderni gesuiti si è spaventata ed ha +gridato; Anatema!</p> + +<p>"Il governo del Re galantuomo fu importunato +dagli allarmisti, e per non comprometterlo +mi sono deciso di desistere dall'onorevole +e grande proposito.</p> + +<p>"Di unanime accordo con tutti i soci—dichiaro +dunque sciolta la società della Nazione +armata—ed invito ogni italiano che ami la +patria a concorrere alla sottoscrizione per l'acquisto +di un milione di fucili.</p> + +<p>"Se con un milione di fucili l'Italia in cospetto +dello straniero <i>non fosse capace di armare un +milione di soldati, bisognerebbe disperare dell'umanità</i>!</p> + +<p>"L'Italia si armi e sarà libera"!</p> + +<p>Torino 4 gennaio 1860.</p> + +<p style="text-indent:60%"><i>G. Garibaldi</i></p> + +<p>Il Conte Benso di Cavour veniva incaricato +di formare il nuovo Ministero.<span class="pagenum"><a name="Page_301" id="Page_301">[301]</a></span></p> + +<p>Il 17 gennaio 1860 il colonnello Turr riceveva +dal generale Garibaldi la lettera seguente:</p> + +<p style="text-indent:60%"> +Fino 17 del 1860.</p> +<p style="text-indent:10%"> +Mio caro colonnello Turr +</p> + +<p>"Vogliate avere la compiacenza di chiedere +a S. M. se è deciso di cedere Nizza alla Francia. +Questa domanda mi viene fatta molto caldamente +dai miei concittadini.</p> + +<p>Rispondetemi subito per telegrafo. Sì! o no!</p> + +<p style="text-indent:60%"> +<i>G. Garibaldi</i>"<br /> +</p> + +<p>Il colonnello Turr ossequiente al desiderio +del generale si recava da S. M. e gli consegnava +la stessa sua lettera: ed Egli dopo averla +letta disse al Turr:—umh, hum, <i>sì o no</i>—è +un po' spiccio, umh! Ebbene sì—ma non telegrafategli—Andate +a trovare Garibaldi e ditegli:—"Pare +il destino domandi da noi due +il più grande sacrificio che uomo possa fare. E +se a lui rode il cuore per la sua Nizza deve +immaginare il dolore mio per la Savoia, culla +della mia famiglia! Ma per fare l'Italia noi due +dobbiamo fare questo grande sacrificio.</p> + +<p>"Andate a fare questa mia commissione a +Garibaldi e ditegli che conto su di lui, come +egli può contare su di me per il bene d'Italia".<span class="pagenum"><a name="Page_302" id="Page_302">[302]</a></span></p> + +<p>Il colonnello Turr portò la parola del Re a +Garibaldi che si trovava a Fino e che subito +si ritirava a Caprera.</p> + +<p>Ma non doveva trattenervi a lungo e venne +il momento in cui Garibaldi dovette decidersi +di passare sul Continente, e s'imbarcò coi suoi +fidi compagni.</p> + +<p>Arrivato a Genova dopo breve sosta in casa +del suo amico Coltelletti, il generale si recava +ad alloggiare a Quarto nella Villa Spinola presso +il suo vecchio amico e compagno del 1849, Augusto +Vecchi.</p> + +<p>Gli altri prendevano stanza nella locanda +di Raschiani al porto.</p> + +<hr style="width: 45%;" /> + +<p class="p4 center"><span class="smcap">Fine del Primo Volume</span></p> +<hr style="width: 65%;" /> +<p><span class="pagenum"><a name="Page_303" id="Page_303">[303]</a></span></p> +<h2><a name="ERRATA_CORRIGE" id="ERRATA_CORRIGE"></a><ins title="Note di trascrizione: Le correzioni sono già state riportate nel testo">ERRATA-CORRIGE</ins> </h2> + + +<div class="center"> +<table border="0" cellpadding="4" cellspacing="0" summary=""> +<tr><td class="w10r"> </td><td class="w10r"> </td><td class="w10l"><span class="smcap"> </span></td><td class="w30l"><span class="smcap"> </span></td><td class="w30r"> </td><td class="w10r"> </td><td class="w10r"> </td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >Pagina</td><td class="tdc">Riga</td><td class="tdc">Errata</td><td class="tdc" >Corrige</td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >16</td><td class="tdc">3<sup>a</sup>-4<sup>a</sup></td><td class="tdl">Porto nuovo</td><td class="tdl" ><i>Porta nuova</i></td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >45</td><td class="tdc">14<sup>a</sup></td><td class="tdl">soli</td><td class="tdl" ><i>solo</i></td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >50</td><td class="tdc">17<sup>a</sup></td><td class="tdl">su</td><td class="tdl" ><i>i</i></td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >56</td><td class="tdc">20<sup>a</sup></td><td class="tdl">Montebellune</td><td class="tdl" ><i>Montebelluno</i></td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >59</td><td class="tdc">20<sup>a</sup></td><td class="tdl">tiraglieri</td><td class="tdl" ><i>tiragliori</i></td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >64</td><td class="tdc">1<sup>a</sup></td><td class="tdl">Fusinato-di Schio</td><td class="tdl" ><i>Fusinato di Schio</i></td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >"</td><td class="tdc">13<sup>a</sup></td><td class="tdl">Ungaresi</td><td class="tdl" ><i>Ungheresi</i></td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >65</td><td class="tdc">22<sup>a</sup></td><td class="tdl">Albini</td><td class="tdl" ><i>Albani</i></td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >66</td><td class="tdc">11<sup>a</sup></td><td class="tdl">comandante</td><td class="tdl" ><i>comandanti</i></td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >72</td><td class="tdc"> </td><td class="tdl">Corinzia</td><td class="tdl" ><i>Carinzia</i></td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >77</td><td class="tdc">17<sup>a</sup></td><td class="tdl">comune</td><td class="tdl" ><i>cannone</i></td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >78</td><td class="tdc">12<sup>a</sup></td><td class="tdl">faccia</td><td class="tdl" ><i>facciano</i></td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >109</td><td class="tdc">9<sup>a</sup></td><td class="tdl">Baifava</td><td class="tdl" ><i>Boitava</i></td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >110</td><td class="tdc">11<sup>a</sup></td><td class="tdl">dallo</td><td class="tdl" ><i>dello</i></td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >117</td><td class="tdc">10<sup>a</sup></td><td class="tdl">Nogent</td><td class="tdl" ><i>Nugent</i></td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >119</td><td class="tdc">23<sup>a</sup></td><td class="tdl">Nogent</td><td class="tdl" ><i>Nugent</i></td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >122</td><td class="tdc">16<sup>a</sup></td><td class="tdl">diede</td><td class="tdl" ><i>diedero</i></td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >123</td><td class="tdc">10<sup>a</sup></td><td class="tdl">Nogent</td><td class="tdl" ><i>Nugent</i></td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >"</td><td class="tdc">22<sup>a</sup></td><td class="tdl">Leshka</td><td class="tdl" ><i>Leshke</i></td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >130</td><td class="tdc">2<sup>a</sup></td><td class="tdl">doi</td><td class="tdl" ><i>dei</i></td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >"</td><td class="tdc">25<sup>a</sup></td><td class="tdl">leggiero</td><td class="tdl" ><i>leggiera</i></td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >131</td><td class="tdc">26<sup>a</sup></td><td class="tdl">coma</td><td class="tdl" ><i>come</i></td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >192</td><td class="tdc">5<sup>a</sup></td><td class="tdl">Sorteano</td><td class="tdl" ><i>Sarteano</i></td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >"</td><td class="tdc">19<sup>a</sup></td><td class="tdl">due volte ripetuto</td><td class="tdl" ><i>gli</i></td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >198</td><td class="tdc">24<sup>a</sup></td><td class="tdl">Gallina</td><td class="tdl" ><i>Galliera</i></td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >206</td><td class="tdc">13<sup>a</sup></td><td class="tdl">Si Palazia</td><td class="tdl" ><i>S. Palazia</i></td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >231</td><td class="tdc">1<sup>a</sup></td><td class="tdl">a,</td><td class="tdl" ><i>e,</i></td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >243</td><td class="tdc">14<sup>a</sup></td><td class="tdl">dell'allarme</td><td class="tdl" ><i>dall'allarme</i></td></tr> + + +</table></div> +<p><span class="pagenum"><a name="Page_304" id="Page_304"><!-- blank page --></a></span></p> +<hr style="width: 65%;" /> + +<p><span class="pagenum"><a name="Page_305" id="Page_305">[305]</a></span></p> + +<h2>INDICE</h2> +<div class="center"> +<table border="0" cellpadding="4" cellspacing="0" summary=""> +<tr><td class="w20l"><span class="smcap"> </span></td><td class="w05l"> </td><td class="w05r"><span class="smcap"> </span></td><td class="w40l"><span class="smcap"> </span></td><td class="w05r"> </td><td class="w05r"> </td><td class="w10r"> </td></tr> +<tr><td> </td><td><a href="#PREFAZIONE">Prefazione</a></td><td><span class="smcap"> </span></td><td> </td><td class="tdc">Pag.</td><td class="tdr" >V</td></tr> +<tr><td> </td><td class="w05l" ><span class="smcap">Capitolo</span></td><td class="w05r" >I.</td><td class="tdl"> — <a href="#CAPITOLO_I">Garibaldi in America</a></td><td class="tdc">"</td><td class="tdr">1</td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >"</td><td class="tdr" >II.</td><td class="tdl"> — <a href="#CAPITOLO_II">1847-48 Insurrezione della Sicilia +Messina-Palermo-Catania-Calabrie</a></td><td class="tdc">"</td><td class="tdr">12</td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >"</td><td class="tdr" >III.</td><td class="tdl"> — <a href="#CAPITOLO_III">Garibaldi s'imbarca coi suoi legionari +per l'Italia</a></td><td class="tdc">"</td><td class="tdr">29</td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >"</td><td class="tdr" >IV.</td><td class="tdl"> — <a href="#CAPITOLO_IV">Venezia si erige a repubblica. Milano +e le cinque giornate</a></td><td class="tdc">"</td><td class="tdr">34</td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >"</td><td class="tdr" >V.</td><td class="tdl"> — <a href="#CAPITOLO_V">Carlo Alberto bandisce la guerra +all'Austria</a></td><td class="tdc">"</td><td class="tdr">36</td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >"</td><td class="tdr" >VI.</td><td class="tdl"> — <a href="#CAPITOLO_VI">Garibaldi a Milano prende il comando +dei Volontari</a></td><td class="tdc">"</td><td class="tdr">42</td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >"</td><td class="tdr" >VII.</td><td class="tdl"> — <a href="#CAPITOLO_VII">Venezia, Treviso, Vicenza, Curtatone +e Montanara, Goito, Peschiera, +Rivoli—Sfortunata +giornata di Custoza—Armistizio +Salasco</a></td><td class="tdc">"</td><td class="tdr">44</td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >"</td><td class="tdr" >VIII.</td><td class="tdl"> — <a href="#CAPITOLO_VIII">Sollevazione di Bologna</a></td><td class="tdc">"</td><td class="tdr">84</td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >"</td><td class="tdr" >IX.</td><td class="tdl"> — <a href="#CAPITOLO_IX">Garibaldi continua la lotta contro +l'Austria</a></td><td class="tdc">"</td><td class="tdr">88</td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >"</td><td class="tdr" >X.</td><td class="tdl"> — <a href="#CAPITOLO_X">Proclamazione della Repubblica</a></td><td class="tdc">"</td><td class="tdr">101<span class="pagenum"><a name="Page_306" id="Page_306">[306]</a></span></td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >"</td><td class="tdr" >XI.</td><td class="tdl"> — <a href="#CAPITOLO_XI">Le dieci giornate di Brescia—disastrosa +giornata di Novara.</a></td><td class="tdc">"</td><td class="tdr">107</td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >"</td><td class="tdr" >XII.</td><td class="tdl"> — <a href="#CAPITOLO_XII">Eroica difesa di Roma</a></td><td class="tdc">"</td><td class="tdr">128</td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >"</td><td class="tdr" >XIII.</td><td class="tdl"> — <a href="#CAPITOLO_XIII">Spedizione contro l'Esercito Borbonico—Velletri</a></td><td class="tdc">"</td><td class="tdr">147</td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >"</td><td class="tdr" >XIV.</td><td class="tdl"> — <a href="#CAPITOLO_XIV">Ripresa delle ostilità dei Francesi +contro Roma</a></td><td class="tdc">"</td><td class="tdr">162</td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >"</td><td class="tdr" >XV.</td><td class="tdl"> — <a href="#CAPITOLO_XV">Garibaldi esce da Roma coi suoi +legionari San Marino— Morte +di Anita—Cesenatico</a></td><td class="tdc">"</td><td class="tdr">187</td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >"</td><td class="tdr" >XVI.</td><td class="tdl"> — <a href="#CAPITOLO_XVI">Assedio di Ancona e sua eroica +difesa</a></td><td class="tdc">"</td><td class="tdr">199</td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >"</td><td class="tdr" >XVII.</td><td class="tdl"> — <a href="#CAPITOLO_XVII">Dal 24 marzo 1849 al 1859—Il +Piemonte</a></td><td class="tdc">"</td><td class="tdr">209</td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdc" >"</td><td class="tdr" >XVIII.</td><td class="tdl"> — <a href="#CAPITOLO_XVIII">1859—La guerra d'indipendenza</a></td><td class="tdc">"</td><td class="tdr">216</td></tr> +<tr><td> </td><td class="tdl" colspan="2"><a href="#ERRATA_CORRIGE">Errata—corrige</a></td><td class="tdl"><span class="smcap"> </span></td><td class="tdc">"</td><td class="tdr" >303</td></tr> + + +</table></div> + + +<hr style="width: 65%;" /> + +<div> + +<h3>Note di trascrizione:</h3> + +<p>Le correzioni apportate sono segnalate da una serie di punti al di sotto della parola. Posizionando il mouse sulla parola stessa, appare il testo originale.</p></div> + + + + + + + + + + + + + + +<pre> + + + + + +End of Project Gutenberg's Ricordi di un garibaldino vol. I, by Augusto Elia + +*** END OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK RICORDI DI UN GARIBALDINO VOL. I *** + +***** This file should be named 35405-h.htm or 35405-h.zip ***** +This and all associated files of various formats will be found in: + http://www.gutenberg.org/3/5/4/0/35405/ + +Produced by Carlo Traverso, Leonardo Palladino, Carla and +the Online Distributed Proofreading Team at +http://www.pgdp.net + + +Updated editions will replace the previous one--the old editions +will be renamed. + +Creating the works from public domain print editions means that no +one owns a United States copyright in these works, so the Foundation +(and you!) can copy and distribute it in the United States without +permission and without paying copyright royalties. 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However, if you provide access to or +distribute copies of a Project Gutenberg-tm work in a format other than +"Plain Vanilla ASCII" or other format used in the official version +posted on the official Project Gutenberg-tm web site (www.gutenberg.org), +you must, at no additional cost, fee or expense to the user, provide a +copy, a means of exporting a copy, or a means of obtaining a copy upon +request, of the work in its original "Plain Vanilla ASCII" or other +form. Any alternate format must include the full Project Gutenberg-tm +License as specified in paragraph 1.E.1. + +1.E.7. Do not charge a fee for access to, viewing, displaying, +performing, copying or distributing any Project Gutenberg-tm works +unless you comply with paragraph 1.E.8 or 1.E.9. + +1.E.8. 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It exists +because of the efforts of hundreds of volunteers and donations from +people in all walks of life. + +Volunteers and financial support to provide volunteers with the +assistance they need, are critical to reaching Project Gutenberg-tm's +goals and ensuring that the Project Gutenberg-tm collection will +remain freely available for generations to come. In 2001, the Project +Gutenberg Literary Archive Foundation was created to provide a secure +and permanent future for Project Gutenberg-tm and future generations. +To learn more about the Project Gutenberg Literary Archive Foundation +and how your efforts and donations can help, see Sections 3 and 4 +and the Foundation web page at http://www.pglaf.org. + + +Section 3. Information about the Project Gutenberg Literary Archive +Foundation + +The Project Gutenberg Literary Archive Foundation is a non profit +501(c)(3) educational corporation organized under the laws of the +state of Mississippi and granted tax exempt status by the Internal +Revenue Service. The Foundation's EIN or federal tax identification +number is 64-6221541. Its 501(c)(3) letter is posted at +http://pglaf.org/fundraising. Contributions to the Project Gutenberg +Literary Archive Foundation are tax deductible to the full extent +permitted by U.S. federal laws and your state's laws. + +The Foundation's principal office is located at 4557 Melan Dr. S. +Fairbanks, AK, 99712., but its volunteers and employees are scattered +throughout numerous locations. Its business office is located at +809 North 1500 West, Salt Lake City, UT 84116, (801) 596-1887, email +business@pglaf.org. Email contact links and up to date contact +information can be found at the Foundation's web site and official +page at http://pglaf.org + +For additional contact information: + Dr. Gregory B. Newby + Chief Executive and Director + gbnewby@pglaf.org + + +Section 4. Information about Donations to the Project Gutenberg +Literary Archive Foundation + +Project Gutenberg-tm depends upon and cannot survive without wide +spread public support and donations to carry out its mission of +increasing the number of public domain and licensed works that can be +freely distributed in machine readable form accessible by the widest +array of equipment including outdated equipment. Many small donations +($1 to $5,000) are particularly important to maintaining tax exempt +status with the IRS. + +The Foundation is committed to complying with the laws regulating +charities and charitable donations in all 50 states of the United +States. Compliance requirements are not uniform and it takes a +considerable effort, much paperwork and many fees to meet and keep up +with these requirements. We do not solicit donations in locations +where we have not received written confirmation of compliance. To +SEND DONATIONS or determine the status of compliance for any +particular state visit http://pglaf.org + +While we cannot and do not solicit contributions from states where we +have not met the solicitation requirements, we know of no prohibition +against accepting unsolicited donations from donors in such states who +approach us with offers to donate. + +International donations are gratefully accepted, but we cannot make +any statements concerning tax treatment of donations received from +outside the United States. U.S. laws alone swamp our small staff. + +Please check the Project Gutenberg Web pages for current donation +methods and addresses. Donations are accepted in a number of other +ways including checks, online payments and credit card donations. +To donate, please visit: http://pglaf.org/donate + + +Section 5. General Information About Project Gutenberg-tm electronic +works. + +Professor Michael S. Hart is the originator of the Project Gutenberg-tm +concept of a library of electronic works that could be freely shared +with anyone. For thirty years, he produced and distributed Project +Gutenberg-tm eBooks with only a loose network of volunteer support. + + +Project Gutenberg-tm eBooks are often created from several printed +editions, all of which are confirmed as Public Domain in the U.S. +unless a copyright notice is included. Thus, we do not necessarily +keep eBooks in compliance with any particular paper edition. + + +Most people start at our Web site which has the main PG search facility: + + http://www.gutenberg.org + +This Web site includes information about Project Gutenberg-tm, +including how to make donations to the Project Gutenberg Literary +Archive Foundation, how to help produce our new eBooks, and how to +subscribe to our email newsletter to hear about new eBooks. + + +</pre> + +</body> +</html> diff --git a/35405-h/images/img-110.png b/35405-h/images/img-110.png Binary files differnew file mode 100644 index 0000000..e5c58f3 --- /dev/null +++ b/35405-h/images/img-110.png diff --git a/35405-h/images/img-214.png b/35405-h/images/img-214.png Binary files differnew file mode 100644 index 0000000..ac0a4c5 --- /dev/null +++ b/35405-h/images/img-214.png diff --git a/LICENSE.txt b/LICENSE.txt new file mode 100644 index 0000000..6312041 --- /dev/null +++ b/LICENSE.txt @@ -0,0 +1,11 @@ +This eBook, including all associated images, markup, improvements, +metadata, and any other content or labor, has been confirmed to be +in the PUBLIC DOMAIN IN THE UNITED STATES. + +Procedures for determining public domain status are described in +the "Copyright How-To" at https://www.gutenberg.org. + +No investigation has been made concerning possible copyrights in +jurisdictions other than the United States. 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