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+Project Gutenberg's Ricordi di un garibaldino vol. I, by Augusto Elia
+
+This eBook is for the use of anyone anywhere at no cost and with
+almost no restrictions whatsoever. You may copy it, give it away or
+re-use it under the terms of the Project Gutenberg License included
+with this eBook or online at www.gutenberg.org
+
+
+Title: Ricordi di un garibaldino vol. I
+ dal 1847-48 al 1900
+
+Author: Augusto Elia
+
+Release Date: February 26, 2011 [EBook #35405]
+
+Language: Italian
+
+Character set encoding: ISO-8859-1
+
+*** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK RICORDI DI UN GARIBALDINO VOL. I ***
+
+
+
+
+Produced by Carlo Traverso, Leonardo Palladino, Carla and
+the Online Distributed Proofreading Team at
+http://www.pgdp.net
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+
+
+
+
+ A. ELIA
+
+ RICORDI DI
+ UN GARIBALDINO
+ dal 1847-48 al 1900
+
+ ROMA
+ TIPO-LITOGRAFIA DEL GENIO CIVILE
+ 1904
+
+
+
+
+ MIO CARO ELIA,
+
+ _I fatti esposti nel vostro Manoscritto sono esatti per ciò che
+ riguarda quanto io ne conosco._
+
+ _Un caro saluto alla famiglia dal_
+
+ Sempre vostro
+ G. GARIBALDI.
+
+
+ _Caprera, 18-3-76._
+
+
+
+
+ =PREFAZIONE=
+
+
+ _Ai miei Vecchi Compagni d'Armi!
+ Ai giovani d'oggi!_
+
+
+Mai, come in questo momento che scrivo, e che ho davanti a me sul
+tavolo, raccolte le bozze dei miei «Ricordi», ho sentita tutta la
+religione delle memorie, e il conforto dell'opera prestata per la
+redenzione della patria.
+
+In queste pagine povere e modeste, si seguono, in folla, uomini ed
+episodi, confusi nella nebbia del tempo e delle vicende, vivi, però, nel
+cuore di quanti parteciparono alle epiche lotte della italica
+rivendicazione.
+
+Come da un prisma, vividi e smaglianti si sprigionano i colori, così
+dalle memorie, netti e purissimi vivono gli uomini che furono--le
+battaglie combattute--le lotte fierissime sostenute gli ideali mai
+piegati e mai domi--le turbinose vicende che tempo ed uomini non
+poterono infrangere o tramutare.
+
+E malgrado io sappia che un pensiero scettico domina e vince gli uomini
+dell'oggi--pure non reputo inutile il pubblicare questi
+«Ricordi»--documento autentico d'una epoca fortunosa e grande--fiore
+modesto che io depongo sulle fosse dimenticate e su' marmi
+onorati--lauro votivo a quanti alla patria dettero la giovinezza, il
+sangue, gli entusiasmi, la vita.
+
+E voi, scettici beffardi, che irridete le gloriose memorie delle nostre
+battaglie--Voi che dovete l'attuale libertà alla fede da noi sentita e
+alle lotte da noi sostenute--Voi che educate la odierna gioventù alla
+negazione di quel sentimento patriottico che fu il culto dell'epoca
+nostra--Voi che tentate distruggere col freddo sofisma o col gelido e
+immeritato disprezzo, le pagine più belle e più gentili della storia del
+popolo nostro--Voi, scettici per opportunismo, leggete questi modesti
+«Ricordi» ove palpita, freme e grida dolente l'anima mia--un'anima di
+soldato che ebbe ed ha un solo ideale: _la patria_! e che vorrebbe che,
+come una volta, s'effuse sangue generoso, si prodigasse oggi intelletto,
+operosità e cuore per completarla e mantenerla grande, prospera e
+temuta.
+
+Leggete e se non troverete la bellezza della forma e della frase
+letteraria studiatamente convenzionale, voi vedrete, invece mano a mano
+riapparire e palpitare uomini che furono e sono gloria e vanto
+dell'Italia nostra, e dopo questi, altri ed altri ancora, che il facile
+oblio trascinò troppo presto fra la folla dei dimenticati.
+
+Ed allora son certo--se il vostro cuore, non sarà precocemente
+pervertito dall'opportunismo moderno--che anche Voi, resi men scettici
+dalla lettura di questi «Ricordi», vi riconcilierete col passato
+glorioso che è eredità di popolo generoso--e comprenderete che il
+patriottismo non è una forma arcadica morta, mentre esso vive e vivrà
+nel pensiero e nel cuore dei popoli liberi, fino a che sarà culto
+gentile la riconoscenza per i fattori della nostra indipendenza.
+
+ *
+ * *
+
+Ed è ai giovani che insieme a Voi miei vecchi commilitoni--che io dedico
+questo libro mio:--è ai giovani che, anche in nome vostro, ricordo tutta
+quell'epoca che parrà leggenda, quando il tempo renderà la tarda ma
+dovuta giustizia agli uomini ed agli eventi storici.
+
+Ed è ai giovani che hanno l'anima piena di speranze e d'amore, e sentono
+che la vita sarebbe sterile senza la luce d'un ideale, che io mando il
+mio saluto augurale.
+
+Su, su, giovani d'Italia!--Come voi, rosei e frementi nei loro
+vent'anni, eran coloro che dal 48 al 70 combatterono per redimere
+l'Italia--eran come voi animosi e gagliardi gli studenti che a Curtatone
+e Montanara, come a Roma, tennero alto agli albori del nostro
+risorgimento, il genio e il valore italiano;--come voi erano entusiasti
+e nobilmente ribelli i Mille compagni di Garibaldi, che salpando da
+Quarto compirono il più grande fatto storico dell'epoca moderna;--e
+giovani come voi erano i caduti sui campi di battaglia per la causa
+santissima da Custoza a Milazzo--da S. Martino a Calatafimi--da
+Pastrengo a Bezzecca--da Volturno a Castelfidardo e Mentana; e le zolle
+d'Italia, ricoprono ovunque pietose le ossa generose di quella balda e
+fiera gioventù, che tutto abbandonando affrontava la morte al grido di
+«Viva Italia!...»
+
+Su, su, giovani! sulle mura d'ogni vostro paese, nei marmi votivi, sono
+scolpiti i nomi dei vostri cari--e quei nomi sono solcati dal sangue
+dei morti e dalle lagrime dei superstiti--sangue e lagrime che valsero a
+darvi una patria libera e indipendente!
+
+Innanzi a tali ricordi l'irrisione diventa bestemmia!...--Giovani
+d'Italia venite con me a salutare i soldati del patrio risorgimento!
+
+
+ A. ELIA.
+
+
+
+
+ =CAPITOLO I.=
+
+ =Garibaldi in America.=
+
+
+Nato in Ancona il 4 settembre del 1829 e figlio d'un marinaro, Elia
+volle fin dalla tenera età di nove anni intraprendere esso pure la
+carriera del mare incominciando ad esercitarla da mozzo e percorrendola
+tutta, fino a diventare Capitano di lungo corso.
+
+Nei suoi viaggi più volte gli era occorso di entrare in relazione
+con patrioti italiani; nei loro discorsi aleggiava già la fulgida
+figura di Giuseppe Garibaldi. Si sentivano entusiasmati dal racconto
+delle eroiche azioni da lui compiute nell'America del Sud, ne
+apprendevano i particolari con avidità e ne facevano prezioso
+tesoro. Era tutta un'epopea che vedevano svolgersi intorno all'eroe,
+e loro sembravano omeriche gesta quelle compiute in difesa della
+piccola repubblica dell'Uraguay invasa dalle truppe del terribile
+Rosas, e fra le altre, la campagna del Paranà combattuta da Garibaldi
+con tre piccoli legni, male armati, contro tutta la flotta Argentina
+comandata dall'Ammiraglio Brown; e particolarmente il combattimento di
+Nuova Cava decantato quale uno dei più brillanti fatti navali. La
+gloriosa giornata di Sant'Antonio al Salto fu poi quella che illustrò il
+nome italiano e rese celebre quello di Garibaldi; combattimento di leoni
+che il Generale stesso descrisse così:
+
+«Nella mattina del 18 febbraio 1846 dalle ore 8 alle 9 sortii
+dell'accampamento del Salto alla testa di centonovanta legionari
+italiani divisi in quattro piccole compagnie e circa duecento cavalieri
+comandati dal Colonnello Baez che da pochi giorni si era a noi riunito.
+
+«Costeggiando la sinistra dell'Uraguay un pò prima delle 12 si arrivò
+alle alture del Tapevi, fiancheggiato sempre dal nemico che fu tenuto in
+soggezione dalle nostre catene di Cacciatori.
+
+«La fanteria prese posizione sotto tettoie di paglia, che altro
+vantaggio non ci offrivano fuorchè di ripararci dai cocenti raggi del
+sole; la cavalleria si spinse fino al Tapevi in esplorazione. Una
+mezz'ora passò senza nessuna dimostrazione ostile per parte del nemico;
+ma questo da tempo covava un inganno e ci aveva tratti nell'agguato,
+occultando accuratamente le sue forze nei boschi del Tapevi, per trarci
+in aperta campagna, cosa che non gli riuscì, causa l'azione della nostra
+batteria. La nostra cavalleria, attaccata da forze molto superiori, fu
+travolta e messa in fuga, meno pochi che ci raggiunsero. Io arringai con
+brevi parole i miei:--«I nemici sono molti, ma per noi sono ancora
+pochi--non è vero? Italiani! questo sarà un giorno di gloria pel nostro
+paese; non fate fuoco se non a bruciapelo.
+
+«Grandi masse di cavalleria si avanzano su di noi, e per poco ci
+lusingammo di avere a fare con la sola cavalleria; ma fummo ben presto
+disingannati nel vedere scendere dalla groppa dei cavalli i fanti, ed
+ordinarsi in numero di oltre trecento: mille e più erano i cavalieri,
+tutti sotto il comando del generale Servando Gomez. Le nostre piccole
+compagnie furono ordinate in battaglia sotto le tettoie per trarre
+profitto di una scarica generale e caricar quindi alla baionetta; la
+cavalleria, ridotta in pochi, si tenne pronta ad agire ove più
+occorreva. La fanteria nemica ci assaliva di fronte; la cavalleria ci
+prendeva ai fianchi ed alle spalle: ma quando la fanteria fu a trenta
+passi da noi, l'accogliemmo con una scarica così concorde ed aggiustata,
+che s'arrestò di botto: e poichè anche il suo comandante era caduto da
+cavallo lo scompiglio del nemico crebbe a tal segno che noi pensammo di
+trarne profitto immediatamente. E ben n'era tempo, perchè anche la
+cavalleria ci era sopra e pochi istanti di titubanza ci potevano riuscir
+fatali. Con l'esempio e con la voce, ci scagliammo all'attacco della
+fanteria impegnando una lotta corpo a corpo che terminò colla quasi
+distruzione del nemico. Anche la nostra cavalleria ci giovò in quel
+frangente, divergendo da noi parte delle truppe nemiche e caricando
+forze dieci volte superiori, quando già stavano per piombare su di noi.
+
+«Distrutta la fanteria restammo padroni del campo; il nemico si ritirò a
+rispettosa distanza atterrito dalla nostra difesa. Non abbandonò però il
+pensiero di considerarci come cosa sua, e dispose tutta la sua
+cavalleria--metà della quale era armata di carabine--all'intorno del
+nostro campo, sicuro che la fame e la mancanza di munizioni ci avrebbero
+costretti alla resa.
+
+«La nostra posizione era ben critica: scemati di numero, feriti la
+maggior parte dei superstiti, circondati da un nemico imponente e
+minaccioso, la nostra energia era pressochè esaurita; guai a noi se il
+nemico ci avesse attaccati un'altra volta in quel momento.
+
+«In attesa della notte si diede opera a sollevare e curare i feriti.
+
+«Era tanto il terrore del nemico per l'eroismo dei legionari, che i suoi
+capi non riuscirono a condurlo ad un secondo attacco.
+
+«Infine venne la desiderata oscurità.
+
+«Ad un miglio circa dal luogo del combattimento eravi il bosco che
+costeggia l'Uraguay, porto di salvezza, che l'ignoranza del nemico aveva
+lasciato aperto.
+
+«In gran silenzio si formò una piccola colonna--così dice Garibaldi--i
+feriti atti a camminare, furono posti nel mezzo, caricati sulle
+spalle!... Ad un dato segnale si partì compatti, a passo accelerato,
+decisi a tutto; si prese la direzione del bosco passando silenziosi
+avanti al nemico, che stupefatto, del nostro ardire ci lasciò libero il
+varco, e prima che si fosse riavuto o fosse stato in grado di seguirci
+noi avevamo raggiunto il bosco--porto tanto necessario e desiderato.
+
+«Nessuno si sbandò--ubbidienti all'ordine, tutti si gettarono a terra,
+distesi in una lunga catena, in attesa del nemico che non si fece
+attendere molto. Il suono delle sue trombe ci avvisò del suo
+avvicinarsi, e poco stante comparvero i suoi squadroni, che noi,
+silenziosi e nascosti, attendemmo fino alla distanza di venti passi per
+salutarli con una salva che li colpì nel più fitto, e riuscì micidiale,
+tanto da metterli in scompiglio e deciderli a dar volta a briglia
+sciolta!
+
+«Soddisfatto il bisogno il più sentito, quello della sete, riprendemmo
+la ritirata verso il Salto. A poca distanza dal paese incontrammo il
+bravo Anzani, tenente colonnello Comandante la legione italiana, che ci
+era venuto incontro per abbracciarci.
+
+«Gli abitanti del paese presero amorevole cura dei nostri feriti. La
+nostra perdita ammontò a quarantatre morti--gli altri quasi tutti
+feriti; ma le perdite del nemico furono assai gravi, più di cinquecento
+fra morti e feriti, e fra i morti diversi ufficiali superiori. Appena si
+seppe che la Campagna era libera dal nemico, sortimmo per raccogliere i
+corpi dei nostri fratelli per dar loro onorata sepoltura sul terreno ove
+caddero valorosamente, pugnando per tenere alto ed onorato il nome
+italiano. Una alta Croce colla modesta iscrizione:--_trentasette
+italiani morti combattendo l'8 febbraio 1846_--indica il luogo ove quei
+valorosi riposano per sempre»!
+
+A questa narrazione fatta da Garibaldi non manca di aggiungere che
+l'ordine del giorno col quale egli ringraziò i suoi legionari della
+vittoria riportata, e il decreto, con cui la Repubblica Orientale
+deliberava ai vincitori di Sant'Antonio imperitura onoranza.
+
+Ecco i due documenti:
+
+
+ Salto 10 febbraio 1846.
+
+ Fratelli,
+
+
+«Avanti ieri ebbe luogo nei Campi di Santo Antonio, a una lega e mezzo
+da questa città, il più terribile ed il più glorioso combattimento. Le
+quattro compagnie della nostra Legione, e circa cinquanta uomini di
+cavalleria rifugiatisi sotto la nostra protezione, non solo si sono
+sostenuti contro mille e duecento uomini di Servando Gomez, ma hanno
+sbaragliato interamente la fanteria nemica che li assaltò in numero
+assai superiore. Il fuoco cominciò a mezzogiorno e durò fino a
+mezzanotte; non valsero al nemico le ripetute cariche delle sue masse di
+cavalleria, nè gli attacchi dei suoi fucilieri a piedi; senz'altro
+riparo che una casupola in rovina coperta di paglia, i legionari hanno
+respinto i ripetuti assalti del più accanito dei nemici; io e tutti gli
+ufficiali abbiamo fatto da soldati in quel giorno. Anzani che era
+rimasto al Salto, ed a cui il nemico aveva intimato la resa della
+piazza, rispose colla miccia alle mani e il piè sulla Santa Barbara
+della batteria, quantunque lo avessero assicurato che noi tutti eravamo
+caduti morti o prigionieri.
+
+«Abbiamo avuto trentasette morti e cinquantatre feriti; tutti gli
+ufficiali sono feriti. _Io non darei il mio nome di legionario italiano
+per tutto il globo in oro_». Il vostro
+
+ _G. Garibaldi._
+
+Ed ecco il
+
+ DECRETO
+
+«Desiderando il Governo dimostrare la gratitudine della patria ai prodi
+che combatterono con tanto eroismo nei campi di Sant'Antonio il giorno 8
+del corrente; consultato il Consiglio di Stato, decreta:
+
+Art. 1. Il Generale Garibaldi, e tutti coloro che lo accompagnarono in
+quella gloriosa giornata, sono benemeriti della Repubblica.
+
+Art. 2. Nella bandiera della Legione Italiana saranno iscritte a lettere
+d'oro, sulla parte superiore del Vesuvio, queste parole. «Gesta dell'8
+febbraio del 1846, operate dalla Legione Italiana agli ordini di
+Garibaldi».
+
+Art. 3. I nomi di quelli che combatterono in quel giorno, dopo la
+separazione della cavalleria, saranno iscritti in un quadro, il quale si
+collocherà nella sala del Governo, rimpetto allo Stemma Nazionale,
+incominciando la lista col nome di quelli che morirono.
+
+Art. 4. Le famiglie di questi, che abbiano diritto a una pensione, la
+goderanno doppia.
+
+Art. 5. Si decreta a coloro che si trovarono in quel fatto, dopo di
+esserne stata separata la Cavalleria, uno scudo che porteranno nel
+braccio sinistro con questa iscrizione circondata di alloro:
+«Invincibili combatterono l'8 febbraio 1846».
+
+Art. 6. Fino a tanto che un altro corpo dell'Esercito non s'illustri con
+un fatto d'arme simile a questo, la Legione Italiana sarà in ogni parata
+alla diritta della nostra fanteria.
+
+Art. 7. Il presente decreto si consegnerà in copia autentica alla
+Legione Italiana, e si ripeterà nell'ordine generale tutti gli
+anniversari di questo combattimento.
+
+Art. 8. Il Ministro della Guerra resta incaricato della esecuzione e
+della parte regolamentare di questo decreto che sarà presentato alla
+Assemblea de' Notabili: si pubblicherà e inserirà nel R. U.
+
+«Suarez--Jose de Beia--Santiago--Vasquez Francisco-J. Mugnoz».
+
+Garibaldi restò ancora alcuni mesi al Salto di Sant'Antonio, continuando
+a battagliare colla flottiglia e colla Legione, fino a che il Governo
+stesso lo chiamò a Montevideo. Sul cominciare di settembre il Generale
+Pacheco che aveva immensa affezione e stima di Garibaldi gli offrì il
+comando della Piazza.
+
+Per ubbidienza Garibaldi accettò l'arduo incarico--ma ben presto grandi
+e piccole gelosie, pregiudizi locali, permalosità spagnole, scoppiarono
+contro di lui e lo fecero accorto che era meglio deporre l'ufficio.
+
+ *
+ * *
+
+Saputosi a Montevideo la notizia dell'assunzione al trono pontificale di
+Pio IX e delle sue idee riformatrici, nonchè delle apparenti sue
+intenzioni di promuovere guerra contro l'Austria, a Garibaldi ed ai suoi
+legionari sembrò giunta l'ora di combattere per la redenzione della loro
+terra natale, e senza indugio, in nome suo e dei suoi compagni d'arme,
+scrisse al Nunzio papale a Montevideo, offrendo i suoi servigi nella
+guerra contro lo straniero.
+
+Contemporaneamente scriveva al suo amico Paolo Antonini di Genova,
+concludendo così:
+
+«Io pure, con gli amici penso venire in Italia ad offrire i deboli
+servigi nostri, o al Pontefice o al Granduca di Toscana. Indi avrò il
+bene di abbracciarvi. Qui si aspettano notizie d'Europa. Amate il
+vostro»
+
+ _G. Garibaldi_
+
+Montevideo 27 dicembre 1847.
+
+
+
+
+ =CAPITOLO II=
+
+ =1847-48 Insurrezione della Sicilia
+ Messina-Palermo-Catania-Calabrie.=
+
+
+Come la più oppressa tra le regioni italiane, la Sicilia fu la prima a
+tentare di scuotere il giogo che le gravava sul collo appena si ebbe
+sentore delle idee liberali di Pio IX. Primissima Messina, il 1º
+settembre del 1847. Molti parteciparono alla congiura, pochi, per fatali
+equivoci, presero parte all'azione; gli ufficiali borbonici che dovevano
+essere tutti colti all'improvviso all'Hôtel Vittoria, dove erano uniti
+per festeggiare una promozione, non si sa come, vennero prevenuti;
+corrono alle caserme ed alla Cittadella e ne escono alla testa di forti
+battaglioni. Gli insorti non s'intimidiscono; affrontano le truppe
+vendendo cara la loro vita; ma alla fine il numero la vince sul valore e
+l'insurrezione è domata. Il generale Landi pubblica un bando contro i
+principali cospiratori promettendo lauti premi a chi li consegni.
+
+Tutta la città conosceva i capi dell'insurrezione, ma non vi fu uno che
+li denunziasse; e, più meraviglioso ancora, che taluni dei perseguitati
+trovarono rifugio in case di gente poverissima per la quale il premio
+promesso dal Lanza sarebbe stata una vera ricchezza. Tutti i compromessi
+trovarono modo d'imbarcarsi; ma nei messinesi restò accresciuto l'odio
+contro le truppe borboniche, e doveva presto venir il giorno che la
+patriottica città avrebbe presa la sua rivincita.
+
+A dare la nuova iniziativa spettava alla capitale della Sicilia,
+all'eroica Palermo e questa non tardò ad affermarlo in modo veramente
+straordinario.
+
+Maggiore eroismo di un popolo non si sarebbe potuto dare. Certo fu
+esempio unico nella storia.
+
+Questo fu la sfida poderosa, quasi pazza, in cartello a giorno
+determinato che i palermitani stanchi di domandare lenimento alle
+profonde piaghe comuni, lanciavano alle autorità costituite del
+tirannico governo borbonico. Il 22 gennaio 1848, giorno natalizio di
+Ferdinando II Re delle due Sicilie, era fissato per la rivoluzione.
+
+ *
+ * *
+
+L'ansia dei giorni che di poco precedettero quello stabilito fu grande.
+
+Spuntava l'alba del 12. Forti pattuglie di cavalleria in attitudine di
+guerra percorrevano le vie della città e i sobborghi. Buon nerbo di
+fanteria e di birri stavano schierati in piazza Vigliena. Le truppe
+erano consegnate ne' quartieri, al palazzo Reale, al Castello. Era
+appena giorno e le vie brulicavano di gente inerme di ogni classe come
+nei giorni di festa. Le finestre, i balconi di tutte le case zeppe
+d'uomini, di donne, di fanciulli, tutti aspettanti qualche cosa che
+ignoravano ma che presentivano dovesse accadere. Finalmente alla Madonna
+del Cassero si presenta un uomo armato di fucile, visto di essere il
+solo armato, grida al tradimento e fa fuoco in aria. Al colpo si
+risponde con applausi rumorosi dalle finestre, dalle vie; ed ecco altri
+due cittadini armati salutati al loro arrivo da frenetici applausi. Alla
+piazza della Fieravecchia una ventina di persone, quali armati di fucile
+e quali d'arma bianca con nastro tricolore sul petto, stanno aspettando
+che altri vengano a far massa; fu un'ora tremenda di aspettativa e di
+dubbio, ma altri valorosi sopraggiungono, si forma una colonna, questa
+si muove per altre strade e fa nuove reclute. Passa per l'Albergaria e
+la colonna s'ingrossa d'armati, pronti a dare la vita combattendo. La
+truppa ed i birri di piazza Vigliena, non molestati e non molestanti, si
+ritirano verso il palazzo Reale ed il popolo li acclama.
+
+Un corpo di circa cinquanta soldati a cavallo con alla testa il figlio
+del generale Vial entrava nella strada nuova per sciogliere
+l'attruppamento; il popolo gridava _Viva la truppa_! ma i soldati
+all'ordine dell'ufficiale che li comandava misero mano alle sciabole;
+dal popolo allora partirono alcuni colpi di fucile e questi bastarono
+per mettere in fuga ufficiali e cavalieri. Il dado ormai era tratto e la
+rivoluzione prese animo e si fè gigante per l'inasprimento della
+popolazione svegliata dal rombo delle artiglierie. Si festeggiava il
+natalizio del re con la strage che palle e mitraglia facevano del
+popolo; e da parte del popolo coi rintocchi delle campane suonanti a
+stormo.
+
+Il giorno 13 le squadre cittadine cresciute di numero e di coraggio
+assalivano da più parti il palazzo delle Finanze difeso da forte
+presidio di soldati; il combattimento fu ostinato e non cessò che la
+sera; il popolo mancava di artiglieria e non poteva tentare un assalto
+con fucili od armi corte perchè per forzare i cancelli bisognava esporsi
+alla mitraglia dell'artiglieria di Porta Nuova che infilava il
+«Cassero»; durante il lungo combattimento contro le Finanze non si cessò
+mai dal Castello di lanciare bombe che danneggiavano le case, i
+conventi, le chiese; si sperava che il terrore avrebbe consigliata la
+sottomissione, ma l'effetto fu totalmente contrario. Pacifici cittadini,
+anche i più timidi, vistisi minacciati negli averi e nella vita scelsero
+di morire con le armi in pugno in difesa del patrio focolare e si
+unirono al popolo; si chiedeva armi da ogni parte.
+
+Per provvedere ai più urgenti bisogni si riunivano molti dei più
+notabili cittadini nel palazzo Municipale e si formarono comitati
+diversi in appoggio del Comitato della Fieravecchia centro delle
+disposizioni di guerra, e siccome le imprese generose svegliano la
+simpatia dei cuori umani, un inglese, che per modestia volle non fosse
+pubblicato il suo nome, mise a disposizione del Comitato armi e
+munizioni da guerra a quanti dei cittadini ne avessero fatta richiesta.
+
+I combattimenti continuavano da parte dei cittadini; la distruzione col
+bombardamento da parte delle truppe che fra l'altro incendiavano il
+Monte di S. Rosalia e nell'incendio venivano consumati i miseri cenci
+della parte più povera del popolo e il popolo inferocito, nonostante la
+difesa delle truppe, s'impossessava del quartiere militare di Santa
+Cita; altra vittoria sanguinosa riportava sulle truppe che occupavano il
+podere del principe di Villafranca di fronte a porta Macqueda.
+
+Nel giorno 24 i cittadini assalivano furiosamente il Noviziato guardato
+da molta forza e se ne rendevano padroni. Le truppe erano scosse già;
+alcuni militi eransi affratellati al popolo accolti con amorevolezza; il
+palazzo Reale nel giorno 26 cadeva in mano dei cittadini e nelle ore
+pomeridiane questi prendevano possesso anche del palazzo delle Finanze.
+
+I regi cacciati da tutte le loro posizioni si riunirono al Molo; i
+generali De Maio e Vial s'imbarcano per Napoli; al comando delle truppe
+rimase il Desauget.
+
+I cittadini si aspettavano un sanguinoso combattimento al Molo, ma il
+Desauget sceglie di ritirarsi, costeggiando la catena dei Monti che
+cingono da Levante a Settentrione Palermo.
+
+Non restava ai cittadini che di espugnare il forte di Castellamare; e a
+questa impresa si accinsero animosi.
+
+Furono piantate, mascherandole, le più grosse artiglierie e mortai
+caduti in mano del popolo nel fabbricato della Carità che guarda il
+Castello dal lato della Cala. Il forte sotto il fanale del molo fu
+destinato a tenere occupato il Gross comandante del Castello dal lato
+opposto; altri pezzi dovevano ribattere il fuoco della batteria
+principale e questi furono piazzati fra le case che circondano la Cala
+di porta Felice a Piedigrotta; doveva essere un feroce bombardamento e
+della battaglia dovevano essere spettatori un Vascello di linea inglese
+ed altro Vapore, nonchè molte navi mercantili di diverse bandiere che
+abbandonato il molo eransi schierate in linea nella rada. E il fuoco
+incominciò da ambo le parti; per quasi tre ore tremarono le case della
+città al rimbombo delle grosse artiglierie e di mortai. Ad un tratto il
+fuoco cessava su tutti i punti. Per mediazione del Comandante del
+Vascello inglese si trattò della resa ad onorevoli condizioni. Nella
+notte il Comandante Gross con tutta la guarnigione di circa mille
+soldati con armi e bagaglio s'imbarcava per Napoli.
+
+Il giorno 5 febbraio Palermo libera, dalle armi borboniche, solennizzava
+alla Chiesa Madre, con l'inno ambrosiano, la sua vittoria.
+
+Fu questa la fine dei 24 giorni di rivoluzione palermitana, meravigliosa
+per l'audacia di chi la indisse, pel valore sommo del popolo che la
+sostenne, per la generosità di soccorsi avuti e pel favore unanime
+dell'Isola tutta; deplorevole per le truppe regie, vittime delle
+insolenze e delle viltà dei capi, nonchè del giusto risentimento di un
+popolo da assai tempo calpestato ed oppresso.
+
+Il Comitato Generale ottenuta la meravigliosa vittoria col concorso e il
+sagrifizio di tutta la cittadinanza, sentì la necessità, sino alla
+convocazione del Parlamento, di costituire un governo provvisorio e con
+un proclama divideva le incombenze governative e nominava i cittadini
+che doveano esercitarle come appresso:
+
+Presidente del Comitato generale sig. Ruggero Settimo, Segretario
+generale sig. Mariano Stabile.
+
+1º Comitato--Guerra e Marina--presidente il principe di Pantellaria,
+Vice presidente il barone Pietro Riso, Segretario sig. Francesco Crispi.
+
+2º Comitato--Finanze--presidente il Marchese di Torrearsa, vice
+presidente il conte Sommatino, Segretario sig. Francesco Anca.
+
+3º Comitato--giustizia, culto, sicurezza pubblica interna--Presidente
+sig. Pasquale Calvi, vice presidente il sac. Gregorio Ugdulena,
+Segretario sig. Vincenzo Errante.
+
+4º Comitato, Amministrazione civile, istruzione pubblica e commercio,
+presidente il principe di Scordia, vice presidente il barone Casimiro
+Pisani, segretario il cav. Vito Beltrami.
+
+Componenti dei quattro Comitati. Guerra e Marina, i signori barone
+Andrea Bivona, Rosario Bagnasco, Pasquale Bruno, Ignazio Calona,
+Salvatore Castiglia, Giambattista Cianciolo, Emanuele Caruso, Damiano Lo
+Cascio, Giacinto Carini, Sebastiano Corteggiani, Ascanio Enea, Enrico
+Fardella, principe Grammonte, cav. Antonio Jacono, Giuseppe La Masa,
+Giacomo Longo, Domenico Minelli, Pasquale Miloro, Filippo Napoli, Faija
+Giovanni, Naselli Flores, Giuseppe Oddo, Andrea Ondes Reggio, Agatino
+Ondes Reggio, Vincenzo Orsini Giordano, Salvatore Porcelli, Rosolino
+Pilo Giaemi, Mario Palizzolo, principe Ottavio Ramacca, Tommaso Santoro,
+Francesco Vergara, Guglielmo Velasco.
+
+Finanze--i signori conte Aceto, duca Monteleone, duca Serradifalco,
+Francesco Stabile, Giovanni Villa Riso, Benedetto Venturelli, Francesco
+Trigona, Paternostro Francesco.
+
+Giustizia, culto e sicurezza interna--i signori Vincenzo Caccioppo,
+Giovanni del Castillo Sant'Onofrio, Angelo Marocco, march. Ignazio Pilo,
+Paolo Paternò, Francesco Ugdolena.
+
+Amministrazione civile, istruzione pubblica e commercio--i signori
+Salesio Balsano, Francesco Burgio, Villafiorita, duca Gualtieri, conte
+Manzone, Paternò di Sessa, Federico Napoli, march. Spedalotto, Luigi
+Scalia, duca della Verdura.
+
+La Città di Catania non degenera figlia della Sicilia, appena ebbe
+novella della gloriosa rivoluzione della magnanima Palermo corse alle
+armi al grido di Viva Palermo--Viva la Sicilia. Il popolo espugnò
+valorosamente tutti i posti occupati dalle truppe compreso il forte S.
+Agata. L'entusiasmo, il coraggio e la magnanimità dei cittadini
+risparmiò la vita ai miserabili mercenari che ardirono tirare sulla
+città e con le grida della vittoria e del perdono confuse quelle genti
+col rimorso di essersi battuti per la causa nefasta della tirannide.
+
+Alla voce di Palermo e di Catania tutti i paesi della Sicilia risposero
+secondando il movimento rivoluzionario armando numerose bande pronte a
+combattere per la difesa della patria.
+
+Ed ora toccava a Messina.
+
+Ecco quel che scrivevano i delegati del Comitato di Messina a Ruggero
+Settimo presidente del Comitato Generale di Palermo.
+
+«Sia gloria ai prodi che combattono per la Sicilia.
+
+«Messina attende lo avviso da Palermo. Se deve perire morrà; ma con le
+armi alla mano e con il voto dell'indipendenza nel cuore.
+
+«Sappiate intanto che la guarnigione è forte di 4000 soldati--300
+cannoni sono pronti a vomitare l'esterminio sulla città. Ma Messina
+sprezza il pericolo--ne facciano fede la brillante pugna del 1º
+settembre e la imponente dimostrazione del 6 gennaio. Messina
+quantunque si mostri disarmata è col fatto in rivoluzione--il suo
+aspetto è minaccioso, imponente; però Messina come al tempo dei Vespri
+desidera di gareggiare con Palermo solo nella virtù. Se per la causa
+comune vuolsi il sacrificio di lei essa è pronta a patirlo e ardimentosa
+si getterà nella voragine. Quantunque i prodi del settembre siano
+profughi, altri figli ella ha pronti al cimento; quantunque fu disarmata
+pugnerà con le mani. Se l'attuale stato minaccioso della città, i fatti
+già consumati, e la diversione dei 4,000 soldati bastano per aiuto alla
+causa comune, essa starà pronta e minacciosa; se altro vuolsi da lei, si
+dica. Messina è città «Siciliana» e solamente «Siciliana». Viva Palermo
+è il grido del popolo. Dite e sarà fatto il voler vostro. Indipendenza e
+libertà è il solo voto di Messina».
+
+ *
+ * *
+
+Ma il contegno ardimentoso, provocante del popolo messinese non piaceva
+ai regi. Comandava in Messina il generale Nunziante, che un giorno,
+credendo d'intimorire la popolazione, volle far mostra di tutte le
+truppe che aveva al suo comando stendendole lungo la via Ferdinando. Un
+abatino si staccò dal popolo che s'era addensato tanto da impedire i
+movimenti dei soldati, s'avvicinò al generale e gli disse: «Sono queste
+tutte le vostre truppe? Non ci toccherà neppure un boccone a testa». Al
+generale che aveva voluto scendere in piazza non restava che caricare la
+folla e rompere l'assembramento per tenere alto il prestigio militare,
+invece ordinava di rientrare nei quartieri, il che si fece fra gli urli
+e i fischi della popolazione. L'abatino era Felice Perciabosco che fu
+patriota e dei dimenticati.
+
+Da quel momento non ebbero più tregua le provocazioni, le risse fra
+popolo e truppe borboniche e la sommossa divenne generale. Il
+bombardamento della città non faceva che inasprire gli animi dei
+cittadini, i quali, armatisi con armi fornite dai bastimenti, che erano
+nel porto e con altre mandate da Palermo, si divisero in tre schiere
+sotto il comando di Antonio Pracomi, di Paolo Restuccia, e di Domenico
+Landi, decisi di vincere o di morire e senz'altro si diè mano ai più
+arditi assalti.
+
+Il 22 febbraio il forte Real Basso, Porta Saracena, Santa Chiara, i
+bastioni di Don Blasco, le barricate di Porto Franco, e l'Arsenale
+cadevano in mano delle forze cittadine. Aiutati dall'ardire eroico dei
+bravi cannonieri palermitani il valoroso popolo messinese si avventava
+furioso all'attacco. Non valse ad arrestarlo il fuoco micidiale del
+forte S. Salvatore e della Cittadella, traenti bombe e mitraglia contro
+gli assalitori; tutti questi luoghi difesi dalle truppe borboniche
+dovettero cedere all'imponenza del furore cittadino, mentre i nemici
+della patria, atterriti e sbaragliati, correvano a gambe levate a
+cercare rifugio nella Cittadella, unico punto ormai di loro salvezza. Da
+per tutto il popolo vittorioso inalberava la bandiera a tre colori. In
+questi eroici fatti si distinsero assai Longo, Porcella e Scalia.
+
+Diedero esempio di patriottismo altri bravi messinesi e fra altri
+l'infaticabile Salvatore Bensaia; espugnato il forte Real Basso, si
+slanciava in altre parti dove ardeva la pugna acclamato dal popolo,
+quando il figlio suo Giuseppe, salito sull'espugnato baluardo per
+piantarvi il tricolore vessillo, veniva colpito a morte.--Portata la
+notizia al padre, al primo annunzio ne rimase tramortito--ma riavutosi
+gagliardamente gridò al popolo: «Cittadini mio figlio è morto
+gloriosamente per la salute della patria, io non debbo piangere la sua
+morte»: al cittadino Valadi portarono la notizia che i suoi figli erano
+feriti all'attacco del forte di porta reale: l'infausto annunzio non
+sgomentò il patriota: preso il fucile disse: «vado io a rimpiazzare i
+miei figli». Giulio Colondre, ginevrino, che si unì nel combattere al
+popolo messinese, riportava grave ferita ad un braccio che ferro
+chirurgo dovette amputare--ai cittadini accorsi a confortarlo, con tutta
+serenità diceva: «Signori di questo mio braccio io fo dono alla Città di
+Messina». Moriva Tommaso Arena e rimaneva ferito anche Nicola Bensaia.
+
+Ai soldati borbonici ridotti nella cittadella non restava altro sfogo
+che di lanciare ogni giorno delle bombe sulla città, ma i cittadini ne
+avevano fatta ormai l'abitudine, tanto che accudivano ai loro affari
+senza punto badarvi.
+
+Il 24 aprile una fregata a vapore napoletana portava a Messina,
+incaricati di trattare l'armistizio, i commissari Plutino e Lo Presti,
+calabresi; il Comitato Messinese incaricava per suoi rappresentanti i
+cittadini Piraino, Ribotti e Natoli, ai quali, prima di altre
+trattative, era dato il mandato dello sgombro della Cittadella.
+
+Così la Sicilia, che aveva dichiarato decaduto il Re delle due Sicilie,
+era liberata da tutte le truppe borboniche.
+
+A Palermo veniva istituita la Guardia Nazionale affidandone l'incarico
+al Comandante generale Barone Riso.
+
+ _Collaboratori_
+
+Duca di Monteleone, Marchese Casimiro Drago, Leopoldo Pizzuto, Conte
+Lucio Tasca, Cav. Luigi Gravina, Andrea Mangeruva--Tommaso Abbate
+_Segr_.
+
+La rivoluzione della Sicilia del 1848 sarà ricordata come uno dei più
+meravigliosi fatti storici. Il prodigio operato da Palermo gli ha
+guadagnato il rispetto e l'ammirazione generale.
+
+ *
+ * *
+
+Le notizie delle Calabrie erano da per tutto favorevoli al movimento
+insurrezionale.
+
+A Cosenza, centro delle operazioni, nido di uomini generosi, il cui
+suolo, santificato più volte dal sangue di tanti martiri ed ove
+rosseggia tuttora di quello dei fratelli Bandiera e compagni, tutte le
+cure erano rivolte ad un unico scopo, distruzione della tirannia. A
+Nicastro come in altri punti della Calabria si riunivano uomini armati
+per dare la caccia ai borbonici, correre serrati a Reggio al grido di
+viva la libertà.
+
+Nelle provincie di Catanzaro, di Abruzzo, di Salerno, di Lecce, di
+Campobasso e di Avellino, si apprestavano armi ed armati. Che più?
+Napoli insorgeva massacrando Svizzeri e spie borboniche.
+
+L'ora della libertà pareva suonata da un punto all'altro d'Italia!
+Sventuratamente non fu di lunga durata; mancò un'unica direzione e la
+concordia.
+
+Dal Ministero di Guerra e Marina veniva emanato il seguente ordine del
+giorno:
+
+Gloria e lode ai nostri fratelli di Calabria. Un avviso telegrafico
+giunto ieri da Messina alle ore 23-1/2 così avvisa:
+
+Dal piano della Corona ci viene con espresso avvisata la disfatta delle
+truppe borboniche per parte dei naturali di Catanzaro e la morte del
+Nunziante; l'azione ebbe luogo presso il fiume Angitola nel giorno di
+ieri.
+
+Ci consola, o Cittadini, vedere eseguita con tanta giustizia l'ira del
+Cielo.
+
+Attendiamoci di sentire altre vittorie, acciò si giungesse al santo
+scopo di liberare gli afflitti fratelli del Continente dal duro giogo
+d'un barbaro.
+
+Palermo, 30 giugno 1848.
+
+Il Maresciallo di Campo, Ministro della Guerra
+
+ _Giuseppe Paternò_
+
+
+
+
+ =CAPITOLO III.=
+
+ =Garibaldi s'imbarca coi suoi legionari per l'Italia.=
+
+
+Si era alla fine del 1847 e ogni bastimento che approdava alla Plata,
+portava dal vecchio continente l'annunzio di avvenimenti importanti.
+
+Un nuovo Pontefice benediva l'Italia, perdonava ai ribelli, accoglieva i
+proscritti, e poneva sotto la tutela della Croce la causa dei popoli.
+Queste notizie entusiasmavano i legionari e la partenza per l'Italia era
+nella mente di Garibaldi ormai risoluta. L'annunzio della sollevazione
+di Palermo e di Messina venne a precipitarla; la lotta era già
+incominciata; in Italia si combatteva e si moriva per la libertà; il
+posto suo e della legione era indicato.
+
+Una pubblica sottoscrizione venne aperta fra gli italiani in favore
+della spedizione comandata da Garibaldi. Un brigantino era stato
+noleggiato e si stava apprestando per la partenza. Invano il Governo di
+Montevideo, conscio della perdita che stava per fare, tentava trattenere
+con preghiere, con lusinghe Garibaldi ormai impaziente; invano gli
+stranieri stessi che vedevano nel generale una delle più sicure garanzie
+dello Stato e dei loro interessi, si associavano al Governo nel
+sforzarlo a ritardarne quanto più poteva la partenza; ma Garibaldi non
+si sentiva più padrone della sua volontà, e le insistenze e gli indugi
+lo inasprivano e lo si sentiva pieno di amarezza dire «duolmi che
+arriveremo gli ultimi e quando tutto sarà finito».
+
+Però egli stesso capiva che per ottenere la riuscita della impresa era
+necessario precisarne la meta, avvertire gli amici e prepararle in
+Italia il terreno.
+
+Poco dopo la giornata del Salto era sbarcato a Montevideo e si era
+arruolato nella legione Giacomo Medici. Era un giovane bello di forme,
+intrepido di cuore, affabile di modi; e Garibaldi, intuendo nel Medici
+un valoroso che avrebbe immortalato il suo nome, l'ebbe subito assai
+caro e ripose in lui tutta la sua fiducia. Garibaldi pensò subito di
+mandarlo in Italia quale foriero e preparatore della divisata spedizione
+e lo muniva delle seguenti
+
+ ISTRUZIONI
+
+«Terrai presente che scopo nostro è di recarci in patria non per
+contrariare l'andamento attuale delle cose, e i Governi che
+v'acconsentano; ma per accomunarci ai buoni, e d'accordo con essi andare
+innanzi pel meglio del paese; ma che noi preferiremmo lanciarci ove una
+via ci fosse aperta ad agire contro il tedesco, contro cui devono essere
+rivolte senza tregua le ire di tutti; e tanto più lo vorremmo, perchè la
+gente che ci accompagna è mossa da questo ardentissimo desiderio: perchè
+questo avvenga ti recherai:
+
+«1. A consultare Mazzini intorno ai passi da farsi onde preparare le
+cose nel senso suindicato; quindi t'affretterai per alla volta di
+Genova, Firenze e Bologna, a meno che con Mazzini non risolviate
+altrimenti.
+
+«2. Dagli amici ti procurerai commendatizie per tutti quei punti che
+crederai utile di visitare, affine di dar moto a preparare gli uomini, e
+combinare elementi di cooperazione.
+
+«3. Scorsi quei paesi, ti ridurrai a Livorno come luogo più acconcio a
+sapere di noi.
+
+«4. Una delle cose che dovrai tenere in vista, si è quella di indurre
+gli amici a tener pronti quei mezzi indispensabili a provvedere il
+bisognevole almeno pei primi giorni, affine di non correre il rischio di
+perdere il frutto di tante fatiche e dei sagrifici fatti con tanta
+generosità dai nostri compatriotti di Montevideo.
+
+«5. I venti, ed altre cause, potrebbero obbligarci a toccare Gibilterra.
+Se Mazzini ha ivi persona fidata le diriga lettere per me, informandomi
+della marcia delle cose e sul da farsi--e potrà, appena tu arrivi,
+cominciare a scrivere. La persona che incaricasse dovrebbe stare sempre
+all'erta, affine di farmi pervenire ogni cosa a bordo e subito. Dal nome
+del bastimento chè quello di «Speranza» con bandiera orientale, sarebbe
+al momento avvertito del nostro arrivo--e perchè ne fosse più sicuro e
+potesse riconoscerlo facilmente, alzeressimo all'albero di prora una
+bandiera bianca attraversata orizzontalmente per quanto è lunga e nel
+bel mezzo, da una striscia _nera_.
+
+«Di quanto scrivesse a noi potrebbe darti avviso se ciò potesse farci
+mutare di direzione».
+
+Montevideo, 20 febbraio 1848.
+
+ _G. Garibaldi_
+
+«Le lettere che io ti scriverò a Livorno saranno dirette al nome di M.
+James Gross--nella soprascritta--sig. Giacomo Medici».
+
+Il Medici infatti dopo tre giorni s'imbarcava per la sua missione; e il
+15 aprile 1848 Garibaldi medesimo, accompagnato da ottantacinque de'
+suoi legionari, fra cui l'Anzani, ammalato, il Sacchi, ferito, Ramorino,
+Montaldi, Marocchetti, Grafigna, Peralta, Rodi, Cucelli e il suo moro
+Aghiar, soccorso dallo stesso Governo Orientale di armi, munizioni, col
+brigantino «La Speranza» salpò da Montevideo per la terra Italiana.
+
+
+
+
+ =CAPITOLO IV.=
+
+ =Venezia si erige a repubblica.
+ Milano e le cinque giornate.=
+
+
+L'annunzio d'una sollevazione degli studenti viennesi propagatosi alla
+metà di marzo, spinse il popolo veneziano alla presa delle armi per la
+cacciata dello straniero. Si combattè nella città della laguna per
+cinque giorni e il popolo veneziano, rimasto vittorioso, liberava Manin
+e Tommaseo e si erigeva in repubblica.
+
+Il 18 marzo Milano iniziava colle barricate le memorande cinque
+giornate. Mentre gli Austriaci avevano fatto del Broletto la loro
+cittadella e luogo di macello; mentre dal Castello si prendeva di mira
+l'italiano che giungeva a tiro--al suono delle campane a stormo il
+popolo impegnava la lotta sotto la direzione di un Comitato di salute,
+del quale facevano parte Carlo Cattaneo e Enrico Cernuschi.
+
+Non sgomentavano i Milanesi il rombo assordante del cannone, al quale
+rispondevano coi rintocchi delle campane; e la strage che facevano le
+truppe imperiali, spronava alla lotta, alla vendetta gli eroici insorti
+per la patria libertà.
+
+E la lotta fu aspra, violenta, combattuta corpo a corpo. I cittadini si
+scontravano con le pattuglie, che numerose stavano appostate in ogni via
+della città, le affrontavano con ardimento; uccidevano od erano uccisi,
+mentre dalle finestre delle case, dai tetti pioveva pioggia micidiale di
+tegole e di sassi--e di quartiere in quartiere si scacciavano le truppe
+con valore senza pari.
+
+Il 23 marzo fu giorno di vittoria e di giubilo per la città di Milano.
+Assaliti da ogni parte, gli Austriaci cacciati dal popolo che non dava
+loro tregua, al Radetzky non restò che di ordinare la ritirata.
+
+L'eco delle cinque giornate risuonò per tutta Italia commuovendo le
+popolazioni ed incitandole alla riscossa.
+
+
+
+
+ =CAPITOLO V.=
+
+ =Carlo Alberto bandisce la guerra all'Austria.=
+
+
+Il 23 di marzo 1848 il Re Carlo Alberto bandiva la guerra all'Austria,
+ed il 27 dello stesso mese si metteva alla testa delle sue truppe con a
+Capo di Stato Maggiore il generale Salasco. L'esercito piemontese, forte
+di circa 60 mila uomini, era diviso in due corpi d'armata, il primo era
+comandato dal generale Eusebio Bava; il secondo dal generale Ettore De
+Sonnaz; a capo dell'artiglieria era il Duca di Genova, e d'una terza
+Colonna era comandante il principe ereditario Vittorio Emanuele.
+
+Le altre forze che concorsero alla guerra in Lombardia erano 5000
+Toscani, 3000 Parmensi e Modenesi, 15000 dello Stato Pontificio, 4000
+volontari Lombardi. Le truppe Napolitane comandate dal generale Pepe
+erano entrate in Venezia. Le forze Austriache erano di 80 mila uomini
+suscettibili di rinforzi.
+
+Il giorno 6 di aprile le truppe Sarde ebbero cogli Austriaci un forte
+scontro al ponte di Goito ed a Monzambano ove i bersaglieri comandati
+dal Colonnello Lamarmora, il battaglione Real Navi e i cannonieri si
+copersero di gloria.
+
+Il giorno 13 s'investiva Peschiera con vivissimo cannoneggiamento.
+
+Il 24 le truppe Toscane prendevano posizione a Montanara ed a Curtatone
+alla destra dell'armata Piemontese.
+
+Nello stesso giorno la colonna mobile dei Modenesi comandata dal
+Maggiore Fontana fu attaccata da un Corpo Austriaco sulla strada di
+Mantova ad un miglio da Governolo. Il combattimento sostenuto dai nostri
+con valore durò circa tre ore e terminò con la ritirata degli Austriaci.
+In appresso quasi ogni giorno si ebbero scaramuccie nelle prossimità di
+Mantova dagli avamposti Piemontesi, e da quelli Toscani e Modenesi, fin
+che si arrivò al 13 maggio, nel qual giorno verso le due pomeridiane
+5000 Austriaci attaccarono le posizioni di Curtatone e Montanara tenute
+dai Toscani; l'attacco fu sostenuto con vigore per oltre tre ore e i
+Tedeschi furono respinti con forti perdite sotto le mura di Mantova.
+
+I reduci dall'America non conoscevano gli avvenimenti del febbraio, la
+sollevazione di Vienna, la riscossa di Venezia, le barricate di Milano,
+l'entrata di Carlo Alberto in Lombardia e le prime vittorie delle armi
+italiane sul Mincio; tutto questo era loro interamente ignoto; quindi
+Garibaldi era incerto del luogo e della meta del suo sbarco--e l'animo
+suo ondeggiava tra i consigli avuti dal Mazzini, che con uno scritto lo
+spingeva a sbarcare in Sicilia e gli accordi presi col Medici per i
+quali erasi impegnato ad approdare in Toscana, mentre il suo vivo
+desiderio era di scendere ove fosse più pronta l'occasione di menar le
+mani. Obbligato ad approdare a Palos presso Cartagena per fare provvista
+di viveri, Garibaldi riceveva dal vice Console Francese la lieta notizia
+della guerra dichiarata all'Austria. Non più esitazioni--la via era
+tracciata, la meta era designata. A Garibaldi urgeva senza perdere un
+istante dirigere la prora verso la costa della Liguria per essere più
+vicino al teatro della lotta, ed offrire senza esitare il braccio suo e
+dei suoi a Carlo Alberto.
+
+I venti lo obbligarono ad approdare a Nizza, ed alle 11 antimeridiane
+del 21 giugno 1848, inalberante la bandiera di Montevideo, gettava
+l'ancora nel porto della sua Città natale.
+
+Nello scendere a terra un urlo d'entusiasmo lo saluta, facendogli
+suonare all'orecchio nel dolce idioma natio quel grido d'ammirazione che
+da tanti e tanti anni non aveva più udito se non in lingua straniera, in
+terra straniera.
+
+Non perdette tempo Garibaldi.
+
+Riordinata la legione, alla quale i Nizzardi avevano recato un primo
+rinforzo, il 28 giugno di mattina salpa con circa duecento volontari ben
+armati ed equipaggiati, ed arriva a Genova nel pomeriggio del 29,
+accolto dai Genovesi coll'entusiasmo di popolo con cui era stato
+acclamato a Nizza, e ricevuto dalle autorità con ogni dimostrazione
+d'onore.
+
+Per debito di cortesia prima di partire da Genova dovette accettare
+l'invito fattogli d'intervenire ad un'adunanza del Circolo Nazionale; fu
+obbligato dopo avere uditi diversi discorsi a pronunziarne uno egli
+stesso per esprimere il suo giudizio sulle cose della guerra e sulle
+condizioni dell'esercito. Procurò di schermirsi, ma dovette cedere alle
+vive insistenze e con parola misurata e con molta franchezza si espresse
+così:
+
+«Voi sapete che io non fui mai partigiano dei Re. Ma poichè Carlo
+Alberto si è fatto il difensore della causa popolare e muove guerra allo
+straniero per l'indipendenza nazionale, io ho creduto dovergli recare il
+mio concorso e quello dei miei camerati.
+
+«Il maggiore pericolo che ci sovrasta è quello che la guerra si
+prolunghi e non sia terminata quest'anno. Noi dobbiamo fare ogni sforzo
+perchè gli Austriaci sieno presto cacciati dal suolo italiano e non si
+abbia a sostenere una guerra di due o tre anni. Ora noi non possiamo
+ottenere questo intento se non siamo fortemente uniti. Si bandisca da
+noi la politica, non si aprano discussioni sulla forma di governo, non
+si ridestino i vecchi partiti. La grande, l'unica questione del momento
+è la cacciata dello straniero, è la guerra dell'indipendenza.
+
+«Io fui repubblicano, ma quando seppi che Carlo Alberto si era fatto
+campione dell'Italia, io ho giurato di ubbidirlo e di seguire
+fedelmente la sua bandiera. In lui vedo riposta la speranza della
+nostra redenzione; Carlo Alberto sia dunque il nostro capo, il nostro
+simbolo; gli sforzi di tutti gl'italiani si concentrino in lui. Fuori di
+lui non vi può essere salute.
+
+«Uniamoci dunque tutti nel solo pensiero della guerra allo straniero;
+facciamo per la guerra ogni sorta di sacrifici. Pensiamo che essi
+saranno sempre minori di quelli che c'imporrebbero i nemici se fossimo
+vinti».
+
+Queste parole vennero accolte da grandi applausi, e Garibaldi fu
+nominato socio onorario del circolo Nazionale.
+
+Garibaldi senz'altro partì per Torino.--Passata in fretta Novara, e
+toccata Pavia per salutare il suo grande amico Sacchi, il quale andava
+raccogliendo volontari, al 4 di luglio arrivò al Quartiere Generale in
+Roverbella, e si presentò immediatamente al Re.
+
+Questi lo accolse con grande cortesia, si mostrò edotto delle sue gesta
+di America, se ne compiacque altamente congratulandosi con lui. Ma
+all'offerta che Garibaldi gli fece di sè e dei suoi compagni, quale Re
+costituzionale si credette obbligato di mandare il Generale ai suoi
+Ministri.
+
+Garibaldi non perdette tempo--si presentò al Ministro della Guerra
+Generale Ricci, bravo uomo, colto militare, ma pieno di pregiudizî;
+questi credette di non potere accettare i servigi che Garibaldi offriva
+alla causa italiana combattendo con l'esercito, per ragioni di
+regolamenti ecc.--e finì per consigliarlo di recarsi a Venezia «campo
+degno di lui, dove poteva prendere il comando di qualche flottiglia
+tanto utile a quell'assediata Città». A Garibaldi «uccello di bosco e
+non di gabbia» non piacque quel suggerimento--deliberò invece di recarsi
+a Milano, dove giunse la sera del 15 luglio e dove l'aspettava miglior
+fortuna.
+
+Milano era pur sempre la città delle Cinque Giornate e quindi il
+concetto della guerra popolare rivoluzionaria era sorta dalle barricate.
+
+
+
+
+ =CAPITOLO VI.=
+
+ =Garibaldi a Milano prende il comando dei Volontari.=
+
+
+Il governo provvisorio s'affaccendava a reclutare quante più milizie
+poteva, ed accoglieva volontieri quanti venivano ad offrirgli il loro
+braccio; e però il giorno stesso del suo arrivo esso offerse a
+Garibaldi il comando di tutti i volontari raccolti fra Milano e Bergamo,
+i quali sommavano a circa tremila.
+
+Non era forza atta a salvare il paese, ma più di quanta in quel momento
+Garibaldi potesse desiderare. Si occupò quindi senz'altro dell'armamento
+dei suoi volontari; li ordinò in battaglioni, dando al più scelto il
+nome del suo amico Anzani morto, suo compagno di Montevideo, ponendolo
+sotto il comando di Medici che si era unito a lui a Torino.
+
+Nel pomeriggio del 25 luglio, obbedendo a un ordine del Governo
+Provvisorio, lasciò i quartieri di Milano e s'incamminò verso Bergamo.
+
+Prima di lasciare Milano Garibaldi indirizzava alla gioventù italiana il
+seguente:
+
+ PROCLAMA
+
+ Alla Gioventù!
+
+La guerra ingrossa, i pericoli aumentano. La patria ha bisogno di voi.
+
+Chi v'indirizza queste parole ha combattuto per l'onore italiano in lidi
+stranieri, è accorso con un pugno di valenti compagni da Montevideo per
+aiutare anche egli la vittoriosa patria, o morire su terra italiana.
+
+Egli ha fede in voi: volete, o giovani, averla in lui?
+
+Accorrete, concentratevi intorno a me, l'Italia ha bisogno di dieci, di
+ventimila volontari, raccoglietevi da tutte le parti, in quanti più
+siete: e alle Alpi! Mostriamo all'Italia, all'Europa che vogliamo
+vincere, e vinceremo.
+
+Milano, 25 luglio 1848.
+
+ _G. Garibaldi_
+
+
+
+
+ =CAPITOLO VII.=
+
+ =Venezia, Treviso, Vicenza, Curtatone e Montanara, Goito, Peschiera,
+ Rivoli--Sfortunata giornata di Custoza--Armistizio di Salasco.=
+
+
+Il 21 marzo Venezia quasi senza spargimento di sangue si liberava dal
+giogo straniero.
+
+Il governo civile e militare austriaco era dichiarato decaduto ed una
+convenzione era firmata per la quale il reggimento Kinski e tutte le
+altre truppe, Croati, Artiglieria, Marina ecc. ecc. si ritiravano,
+imbarcandosi per Trieste. Manin e Tommaseo, liberati dal carcere
+politico, venivano portati alla sede del governo in trionfo.
+
+Il popolo veneziano proclamava la repubblica e il governo prendeva
+provvedimenti per una pronta ed efficace difesa contro il ritorno dello
+straniero.
+
+Padova, Treviso, Vicenza e tutte le città del Veneto proclamavano il
+governo provvisorio, e così facevano le città del Friuli.
+
+La mattina del 24 marzo 1848 ebbe luogo a Roma un'imponente
+dimostrazione popolare che chiedeva armi e la guerra all'Austria.
+
+Questa ottenne effetto immediato, perchè nel giorno stesso fu affidata
+al generale Ferrari la organizzazione del Corpo dei Volontari e Ferrari
+non perdette tempo; difatti alle cinque del mattino del 26 marzo partiva
+da Roma la prima legione Romana di circa mille uomini; e solo due giorni
+dopo partiva anche, e bene organizzato, il primo reggimento volontari
+forte di altri milleduecento uomini. Queste truppe per la via di Ancona
+giungevano a Bologna il 16 e 18 aprile; e non più in numero di 2200
+combattenti, ma di circa 8000 uomini, pieni di ardimentoso entusiasmo
+per la libertà della patria.
+
+Il mattino del 27 di marzo Carlo Alberto assumeva in Alessandria il
+comando supremo dell'esercito e il 29 entrava in Pavia, ove era accolto
+con grande gioia dai cittadini. Agl'inviati di Milano si esprimeva in
+sensi di vera devozione alla causa dell'unità italiana e manifestava il
+deliberato proposito di volere liberata l'Italia dallo straniero.
+
+Procedeva quindi innanzi coi suoi figli fino a Lodi e vi piantava il suo
+quartier generale, da dove emanava i seguenti proclami:
+
+«Italiani della Lombardia, della Venezia, di Piacenza e Reggio!
+
+«Chiamato da quei vostri concittadini nelle cui mani una ben meritata
+fiducia ha riposto la temporanea direzione della cosa pubblica, e
+sopratutto spinto visibilmente dalla mano di Dio, il quale, condonando
+alle tante sciagure sofferte da questa nostra Italia, le colpe antiche
+di lei, ha voluto ora suscitarla a nuova gloriosissima vita, io vengo
+tra voi alla testa del mio esercito, secondando così i più intimi
+impulsi del mio cuore; io vengo tra voi non curando di prestabilire
+alcun patto: vengo solo per compiere la grand'opera, dal vostro stupendo
+valore così felicemente incominciata.
+
+«Italiani! In breve la nostra patria sarà sgombra dallo straniero. E
+benedetta le mille volte la Provvidenza Divina, la quale volle serbarmi
+a così bel giorno, la quale volle che la mia spada potesse adoperarsi a
+procacciare il trionfo della più santa di tutte le cause.
+
+«Italiani! La nostra vittoria è certa: le mie armi, abbreviando la
+lotta, ricondurranno tra voi quella sicurezza che vi permetterà di
+attendere con animo sereno e tranquillo a riordinare il vostro interno
+reggimento; il voto della nazione potrà esprimersi veracemente e
+liberamente; in quest'ora solenne vi muovano sopratutto la carità della
+patria e l'abborrimento delle antiche divisioni, delle antiche
+discordie, le quali apersero le porte d'Italia allo straniero; invocate
+dall'Alto le celesti ispirazioni; e che l'Angelico Spirito di Pio IX
+scorra sopra di voi; Italia sarà!
+
+«Dal nostro Quartier Generale in Lodi, 31 marzo 1848.
+
+ _Carlo Alberto_
+
+ Il Ministro della Guerra, Franzini.
+
+ *
+ * *
+
+ «Soldati!
+
+«Passammo il Ticino e finalmente i nostri piedi premono la sacra terra
+Lombarda! Ben è ragione che io lodi la somma alacrità, colla quale, non
+curando le fatiche di una marcia forzata, percorreste nello spazio di 72
+ore più di cento miglia.
+
+«Molti di voi, accorsi dagli estremi confini dello Stato, appena poteste
+raggiungere le vostre bandiere in Pavia; ma or non è tempo di pensare al
+riposo: di questo godremo dopo la vittoria.
+
+«Soldati! Grande e sublime è la missione a cui la Divina Provvidenza ha
+voluto ne' suoi alti decreti chiamarci. Noi dobbiamo liberare questa
+nostra comune patria, questa sacra terra italiana dalla presenza dello
+straniero, che da più secoli la conculca e l'opprime: ogni età avvenire
+invidierà alla nostra i nobilissimi allori che Iddio ci promette; tra
+pochi giorni, anzi tra poche ore, noi ci troveremo a fronte del nemico;
+per vincere basterà che ripensiate alle glorie vostre di otto secoli, e
+gl'immortali fatti del popolo Milanese; basterà vi ricordiate che siete
+soldati italiani.
+
+Viva l'Italia!
+
+Dal nostro Quartier Generale in Lodi, 31 marzo 1848.
+
+ _Carlo Alberto_
+
+ Il Ministro della Guerra, Franzini»
+
+E quasi a dimostrare il sentimento concorde di popolo e di Re nel volere
+liberata l'Italia dallo straniero, in Ancona veniva pubblicato il
+seguente bando:
+
+ «Cittadini!
+
+«Al suono delle campane a stormo, che eccitò l'insurrezione nelle
+Lombarde città contro l'odiato straniero e ne fa ora trionfalmente
+inseguire la fuga e disperdere gli avanzi, si mesce già il vivo fuoco
+degli accorsi drappelli italiani e il tuono possente del cannone di
+Carlo Alberto. Da ogni città, da ogni borgo, da ogni siepe esce un
+animoso combattente della santa guerra d'Italia. La croce corona la
+tricolore bandiera, e Cristo ne ha fatto l'indivisibile segno della
+nostra vittoria. I lunghi secoli del dolore e del lutto si riscattano
+con brevi e invidiabili perigli; le macchie, già abolite, d'inerzia e
+d'indifferenza si redimono con un'eternità d'impareggiabile gloria.
+
+«Chi, alla voce d'Italia, di questa patria sublime, ode più gli affetti
+di padre, di marito, di figlio? Chi getta ancora uno sguardo sugli averi
+e sulla ricchezza se non per farne un sagrificio alla patria?
+
+«Via il lusso, via gli ornamenti; il ferro! il ferro! nessuna gioia
+fuorchè nelle ferite largamente aperte nei petti nemici; nessun
+desiderio fuorchè del sangue copiosamente sparso per l'Italia; nessuna
+gloria fuorchè nella sua redenzione. La nostra avanguardia è partita. I
+nostri prodi ci aprono la via. Quale ragione, qual pretesto ai forti, ai
+valenti per rimanere? Che dolcezza in queste mura, che beltà nella vita,
+quando nei campi di Lombardia si muore per l'indipendenza italiana?
+
+«Chi non invidia a sè stesso questa nobile fortuna di morire per
+l'Italia? Chi ricusa la celeste voluttà di vendicare la sua vendetta?
+Chi non s'infiamma all'alto pensiero di concorrere ad eseguire il
+decreto di Dio, il decreto della rigenerazione italiana? In questo punto
+si fonda la nostra nazionalità, si conquista la libertà nostra, si
+edifica una gloria immortale! Deh! ciò non sia senza noi! Deh! si
+accorra alla guerra della redenzione! Felice chi lascerà la vita per
+lei! Felice chi tornerà vittorioso, e udrà dirsi ammirando e piangendo
+di tenerezza: questi fu soldato dell'indipendenza d'Italia!
+
+Ancona, 30 marzo 1848».
+
+ *
+ * *
+
+Da Lodi il Re mosse per Cremona, ove tenne Consiglio di guerra per
+deliberare sulle operazioni militari.
+
+L'esercito procedeva verso il fiume Oglio e arrivatovi il generale Bava
+faceva restaurare il ponte di Marcaria.
+
+Il Re si trasferiva a Bozzolo.
+
+Il giorno 6 aprile il generale Bava si avanzava verso il fiume e giunto
+verso le 9 in prossimità di Goito ordinava ad un battaglione di
+bersaglieri di assalire i cacciatori austriaci che occupavano i colli; i
+nostri mossero impetuosi all'assalto e gli austriaci, abbandonate le
+posizioni, si ripararono entro Goito. Ordinata in schiera d'assalto la
+brigata _Regina_, e sopraggiunti i reggimenti della brigata _Aosta_, il
+generale Bava mosse contro Goito preceduto dai bersaglieri comandati dal
+generale Alessandro Lamarmora; questi appoggiati dall'artiglieria che
+battevano le case per cacciarne gli austriaci spalleggiati da due
+compagnie delle _Real Navi_, superati arditamente gli asserragliamenti
+costruiti dai nemici, penetravano nel paese; gli austriaci, parte
+rimasero prigionieri, parte corsero al ponte per difenderlo; i nostri
+bersaglieri e i _Real Navi_ inseguono, passano a tutta corsa il ponte e,
+scesi sulla sinistra del fiume, s'impadroniscono di un cannone che il
+nemico nella precipitosa fuga non riesce a salvare.
+
+Il combattimento durò tre ore, le nostre truppe che vi presero parte,
+sopratutto bersaglieri e Real Navi, mostrarono gran valore; ebbero due
+ufficiali e sei soldati morti, cinque ufficiali feriti fra i quali il
+Colonnello Lamarmora e il Maggiore Maccarani comandante le truppe Real
+Navi e trentacinque soldati. Si distinsero il Generale D'Arvillars, il
+Capitano Griffini e Domenico Resta.
+
+Il giorno appresso il generale De Sonnaz con un ardito colpo di mano
+sloggiava gli austriaci da Monzambano ed alle 5 pomeridiane i Piemontesi
+erano padroni di quelle posizioni. Contemporaneamente il Colonnello
+comandante il reggimento _Savoia_ entrava in Borghetto alla destra di
+Monzambano in faccia a Valeggio, ove i nostri entravano il giorno
+appresso.
+
+A questi combattimenti seguirono quelli di Pastrengo e di Santa Lucia.
+
+I nostri guidati dal Generale De Sonnaz, cacciati gli austriaci dai
+colli di Costiera, Cassetta e Fratelli furono, in breve ai piedi di
+Pastrengo. Ma il Duca di Savoia, che colle brigate _Cuneo_ e _Regina_ si
+era avanzato alla testa di tutti, si trovò arrestato dal melmoso letto
+di quei piccoli torrenti che si scaricano più in basso nel fiume Tione.
+Fu dovuta rallentare la marcia, finalmente, superato l'ostacolo ed
+animati della presenza del Re e del Duca, s'avventano alla lotta, che fu
+aspra perchè gli austriaci difesero palmo a palmo il terreno; alle 3 e
+mezzo i nostri erano padroni di Pastrengo. Il Re in quel giorno superò
+tutti in valore e corse gravissimo pericolo; intollerante d'indugi aveva
+precorso la fanteria con la sola scorta di un drappello di carabinieri.
+Un corpo di Tirolesi, in agguato per ritardare la marcia dei Piemontesi,
+fece una scarica a bruciapelo contro il piccolo drappello e se il
+Colonnello Sanfront non fosse arrivato in tempo coi suoi squadroni di
+carabinieri, il Re, che aveva tratto la spada in atto di slanciarsi
+contro il numeroso nemico, si sarebbe trovato a mal partito.
+
+Il 6 maggio i Piemontesi con tre divisioni mossero in ricognizione su
+Verona; la brigata _Regina_ sotto gli ordini del generale D'Arvillars
+si avanzava sulla strada di Sona, incontrava il nemico e impegnava un
+assai vivo combattimento, che ebbe esito fortunato per i nostri perchè
+il nemico si ritirava sotto le mura di Verona; però durante il
+combattimento la brigata _Aosta_, per seguire il Re, sempre primo ai
+rischi, avendo accelerato il passo si trovò sola di fronte alla nemica e
+formidabile posizione di S. Lucia, seguita a grandissima distanza dalla
+brigata Guardie.
+
+Gli Austriaci occupavano il Campanile e le case, e, del Cimitero cinto
+di mura munite di feritoie, ne avevano formato una vera fortezza, e un
+fuoco micidiale colpiva i nostri; il valoroso generale Sommariva
+secondando l'ardore del Re e dei suoi soldati assale energicamente il
+villaggio; il generale Bava fa piazzare in buona posizione
+l'artiglieria, la quale apre vivo fuoco contro il campanile, le case e
+il Cimitero; sotto le mura del villaggio si accende un aspro conflitto
+nel quale trova morte il prode colonnello Caccia del 5º reggimento; a
+fianco del generale Sommariva cadeva mortalmente ferito il tenente
+Beston Balbis suo aiutante, il colonnello Manassero del 6º reggimento
+era gravemente ferito ed a lui vicino moriva il tenente Gandolfo di lui
+aiutante e tanti e tanti altri; ma i valorosi Valdostani non si
+arrestano; chè anzi il desiderio di vendicare i caduti li spingeva a più
+fiera lotta. Giungeva finalmente la brigata _Guardie_, che al fragore
+del cannone aveva accelerato la sua corsa; e allora il Generale Bava
+valendosi del sopraggiunto rinforzo si pone alla testa di questo,
+slancia le sue brave truppe sul merlato muro, e queste sprezzando il
+pericolo, animate dalla presenza dei condottieri, superano tutte le
+difficoltà, s'impadroniscono del baluardo seminando morti e facendo
+prigionieri.
+
+Dopo il combattimento di S. Lucia, tanto glorioso per le armi
+Piemontesi, essendo giunto il parco da Alessandria, il Re ordinava che
+si cingesse d'assedio Peschiera. La direzione dell'assedio fu affidata
+al Duca di Genova, il quale aveva sotto i suoi ordini il generale Chiodo
+del Genio e il generale Rossi dell'artiglieria; ai lavori d'assedio e a
+cingere la piazza furono destinate le brigate _Piemonte_ e _Pinerolo_
+con Federici generale di divisione, Bes e Manno brigadieri.
+
+Il giorno 19 aprile le truppe Romane di linea e volontari, alle quali
+eransi uniti il battaglione volontari di Ancona ed altri delle Marche,
+la Legione Romagnola di Ferrara, passavano il Po, e si mettevano in
+marcia verso Montebelluno. Il generale Durando Comandante in capo di
+queste truppe colla prima divisione trovavasi già ad Ostiglia.
+
+Il 25 d'aprile nei dintorni di Schio ebbe luogo un combattimento fra le
+nostre truppe e un corpo di Austriaci che durò per quattro ore;
+l'attacco fu vivo, ma i bravi nostri giovani volontari seppero così bene
+resistere alle prime prove del fuoco da costringere il nemico a
+ritirarsi con perdite non lievi.
+
+Anche nei giorni seguenti ebbero luogo vari scontri sempre favorevoli
+alle nostre armi.
+
+Il giorno 8 maggio il generale Ferrari, che aveva concentrato le sue
+forze di volontari e regolari a Montebelluno, ebbe avviso dai suoi posti
+avanzati dell'avvicinarsi del nemico.
+
+Il generale, lasciata una parte delle truppe a guardare il paese, mosse
+col resto delle sue forze per la via di Cornuda, ove giunto alle ore 5
+pom. fece prendere ai suoi posizione sulle colline circostanti, mentre
+mandava grosse pattuglie a perlustrare sulla strada dalla quale si
+attendeva il nemico. Poco prima del tramonto la compagnia dei
+bersaglieri del Po, che stava appostata sulla collina di destra,
+incominciava il fuoco contro l'avanguardia nemica che di poco precedeva
+il grosso delle truppe, per cui ben presto il fuoco fu acceso su tutta
+la linea; questo durava da un'ora circa e cessava da parte del nemico
+che suonò a raccolta. Era certo che questo aveva voluto limitare la sua
+azione ad una ricognizione, e sicuro che l'indomani sarebbe stato
+attaccato da forze superiori il generale Ferrari dispose di ritirarsi
+dalle posizioni avanzate che occupava colle sue giovani truppe e di
+disporre una nuova linea di avamposti al di là di Cornuda. Mandava
+subito avviso al Durando, che si trovava colla sua divisione nella
+vicina Bassano, della presenza del nemico, affinchè come generale in
+capo avesse prese le sue disposizioni.
+
+Alle 5 di mattino del 9 maggio il nemico si mosse all'assalto delle
+posizioni occupate dai nostri i quali sostennero l'urto senza cedere un
+palmo di terreno, mantenendo un fuoco assai ben nutrito fino alle 4
+pomeridiane in attesa dell'arrivo del Durando.
+
+Intanto il nemico ingrossava sempre più tanto che a sera la truppa del
+Ferrari si trovava ad avere di fronte l'intera divisione del Nugent che
+occupava con nuovi battaglioni tutte le posizioni di fronte con
+spiegamento di altri battaglioni a destra e a sinistra tendenti
+all'avviluppamento dei nostri; intendimento che non sfuggì al Ferrari,
+il quale ordinava alle sue truppe un movimento di ritirata e di
+concentramento più indietro di Cornuda per proseguire poi per
+Montebelluno onde congiungersi colle truppe che vi aveva lasciato di
+presidio. Giunto a Montebelluno ordinava la partenza per Treviso dandone
+avviso al generale Durando.
+
+Nel combattimento del 9 si distinsero il marchese Patrizi comandante la
+2ª Sezione composta di perugini e di marchigiani che si comportarono da
+eroi; combatterono da prodi veterani i bersaglieri romani comandati dal
+Tittoni ed il 1º battaglione della 3ª sezione composta di romagnoli;
+ebbe il cavallo ucciso e riportò ferita il maggiore Diamilla-Muller
+aiutante di campo del generale Ferrari mentre conduceva al fuoco due
+compagnie.
+
+Il mancato appoggio del Durando fu inesplicabile.
+
+Alle pressanti premure del generale Ferrari egli rispondeva così:
+
+ Crespano, 9 maggio 48.
+
+ Generale,
+
+«Vengo correndo».
+
+ «Durando»
+
+Ma non si vide!
+
+Il generale Ferrari presa posizione a Treviso ordinava una
+ricognizione--volle dirigerlo di persona il generale Guidotti il quale
+spintosi avanti alla testa dei suoi, ebbe trapassato il cuore da una
+palla tedesca.
+
+Verso mezzogiorno si ebbe notizia che il nemico in forti masse si
+avvicinava a gran passi da tre parti su Treviso. Il bravo generale
+Ferrari si spinse con una forte ricognizione verso il Piave. Venuto a
+contatto col nemico ingaggiava il combattimento di tiragliori, facendo
+piazzare intanto la debole sua artiglieria. Al contrattacco del nemico,
+che aveva spiegato forze imponenti, e al fuoco delle sue artiglierie che
+fulminavano, la colonna avanzata composta di truppe di linea non resse,
+balenò prima, poi, presa da panico, si sbandava abbandonando al nemico
+un cannone e non arrestandosi che a Treviso. Non giovò l'intrepido e
+valoroso esempio del generale di fronte al fuoco: fu vana la voce degli
+ufficiali che tentarono di richiamarli al dovere e di fare argine alla
+fuga; nulla valse e la rotta, di quella truppa fu completa. I volontari
+marchigiani, romagnoli, umbri, romani rimasero al loro posto ma non
+poterono riparare al disastro: questi si misero sotto gli ordini del
+colonnello Galletti e del Sante per riannodarsi alle truppe del generale
+in capo Durando, avendo il generale Ferrari abbandonato il comando,
+offeso della condotta del Durando che gli aveva fatto mancare il
+promessogli soccorso.
+
+ *
+ * *
+
+Nei combattimenti di Cornuda e di Treviso, sostenuti con valore dalle
+forze di linea e di volontari comandate dal generale Ferrari si
+distinsero:
+
+Patrizi Filippo, Galletti Bartolomeo, Diamilla-Muller Demetrio,
+Stefanoni Carlo, Ruspoli Bartolomeo, Tittoni Angelo, Pianciani Luigi,
+Del Grande Natale, Montecchi Mattia, Gariboldi Alessandro, Ceccarini
+Luigi, De Angelis Pietro, Federici Romolo, Savini Francesco, Gazzani
+Adriano, Silli Giuseppe, Chiavarelli Antonio.
+
+ *
+ * *
+
+Il generale Durando col grosso dei suoi si trovava a Padova con posti
+avanzati a Vicenza.
+
+Il 20 maggio gli Austriaci, forti di 6000 uomini oltre l'artiglieria,
+assalivano i posti avanzati di Vicenza sviluppando la loro azione di
+artiglieria e di ben nutrito fuoco di fucileria contro le barricate di
+Porta S. Lucia, di Porta Padova e di Porta S. Bartolo, ma dopo 4 ore di
+combattimento il nemico fu da ogni parte brillantemente respinto.
+
+In questo combattimento, sostenuto con molto valore, i nostri ebbero a
+soffrire non poche perdite e lo stesso generale Antonini vi rimase
+gravemente ferito.
+
+Il giorno 23 gli Austriaci con maggiori forze ritornarono ad assalire
+Vicenza; il combattimento durò accanito tutto il giorno e fu ripreso la
+mattina del 24, mentre nella notte del 23 al 24 gli Austriaci
+bombardarono la città che non diè segni di allarme. I nostri fecero
+prodigi di valore; colla punta della baionetta fugarono il nemico che
+perdeva due cannoni e lasciava in nostre mani 154 prigionieri; gli
+Austriaci ebbero più di mille feriti.
+
+Fu una giornata gloriosa per le armi italiane.
+
+Contemporaneamente gli Austriaci attaccavano i nostri nelle posizioni
+del Caffaro-Lodrone-Bagolino, ma anche da quella parte furono bravamente
+respinti.
+
+Il giorno 8 giugno da informatori il generale Durando fu avvisato del
+nuovo avanzarsi del nemico, ma mal si seppe del numero e della
+direzione. Si diceva che non raggiungeva i 20,000 uomini ed erano
+diretti al Piave per congiungersi ad altro corpo ivi concentrato. Ma il
+giorno 9 si ebbe notizia che aveva tagliata la strada ferrata e gittati
+tre ponti sul Bacchiglione; ormai il sospetto di essere attaccati
+diveniva certezza e quindi con ogni maggiore alacrità si diede opera ai
+lavori di difesa, si distribuirono le forze di 11,000 uomini nelle
+posizioni le più importanti. Verso sera si ebbero precise informazioni
+che tutto l'esercito Austriaco con Radetzky alla testa e con 80 cannoni
+stava per rovesciarsi su Vicenza.
+
+Alle 4 di mattina del giorno 10 incominciò l'attacco al Monte Berico
+posizione importantissima che domina Vicenza. Per disposizione del
+generale Durando, le posizioni di Castel Rambaldo e di Bellaguarda
+presidiate dagli Svizzeri dovevano essere abbandonate se attaccate da
+forze preponderanti per concentrarsi con una forte difesa al Colle su
+cui sta la Villa Ambelicopoli; e così fu fatto. Abbandonato dai nostri
+il colle di Bellaguarda gli Austriaci pensarono subito di piantarvi una
+batteria, ma colpiti con grande precisione dalla batteria del Colle
+Ambelicopoli batterono in ritirata. Fino alle 10 del mattino l'attacco
+fu debole perchè gli Austriaci lavoravano per fortificarsi nelle
+posizioni conquistate nel piantarvi batterie che avrebbero ben presto
+vomitato quel turbine di fuoco che doveva avviluppare la città e
+piombare sui colli. Ad un dato momento il nemico spiegava tutte le sue
+forze attaccando contemporaneamente il Monte Berico, i Colli e le porte
+di Padova, di S. Lucia, e di S. Bartolo.
+
+Alla difesa della posizione Ambelicopoli stava la batteria Lentulus,
+rafforzata da un battaglione di corpi pontificii, di un battaglione di
+svizzeri e dalle compagnie di Mosti di Ferrara e Fusinato di Schio e
+del Tirolo italiano. Fu un accanito scambiarsi di palle, di granate, di
+razzi e di fucilate con esito micidialissimo. Alle 2 pomeridiane il
+Marchese d'Azeglio comandava un attacco alla baionetta contro i nemici
+occupanti la collina opposta; il combattimento a corpo a corpo fu
+accanito, micidiale sopratutto per i nostri che avevano di fronte forze
+quattro volte superiori; vi rimasero feriti lo stesso d'Azeglio e il
+colonnello Cialdini, e l'esito infelice fu la causa della perdita della
+nostra posizione al Monte Berico: i nostri costretti a ritirarsi furono
+inseguiti da cinquemila cacciatori ed Ungheresi senza che la nostra
+batteria potesse arrestarli con fuoco a mitraglia per non colpire i
+fratelli inseguiti d'appresso; giunti gli Austriaci a passo di corsa
+fino ai nostri, come una valanga li rovesciarono giù dal Monte;
+tentarono ancora i bravi italiani di fare resistenza sul Monte della
+Madonna e per i portici, ma tutto inutile, che dovettero ripararsi in
+città.
+
+Perduto il Monte Berico la sorte di Vicenza era decisa, ma è pur vero
+che la resistenza poteva prolungarsi.
+
+Erano le 8 di sera e ad onta del fulminare delle artiglierie e degli
+stutzen nessuna delle barricate aveva ceduto, tutte difese fino
+all'eroismo dal battaglione volontari e dalla legione Romana, dalla
+legione Romagnola, dal battaglione Anconitano e dalle truppe delle
+Marche; di questo parere di ulteriore resistenza erano i Vicentini che
+quando videro sulla torre inalberata la bandiera bianca, la presero a
+fucilate.
+
+Fu firmata una capitolazione che salvava la città e i cittadini da ogni
+rappresaglia; ai parlamentari nostri, l'Austriaco disse: «che non si
+poteva negare una onorifica capitolazione a chi si era difeso tanto
+eroicamente».
+
+Certo è che le truppe regolari e volontari fecero tutti il loro dovere e
+si batterono con accanimento e valore, e la stessa capitolazione lo
+dimostrava perchè le truppe poterono ritirarsi con armi e bagaglio ed
+onori di guerra, senza alcuna scorta, colla semplice promessa che non
+avrebbero preso le armi per tre mesi.
+
+Si distinsero il Pasi, il Ceccarini, il Calandrelli, il Casanova, il
+Marchese Ruspoli, l'Albani, i capitani Ornani, Gigli, Andreucci, ed i
+tenenti Schellini e Andreani.
+
+Vi lasciarono la vita il Maggiore Conte Gentiloni, il colonnello Del
+Grande, Francesco Maria Canestri; rimasero feriti Massimo d'Azeglio, il
+Colonnello Enrico Cialdini, il Comandante l'Artiglieria Lentulus, il
+Maggiore Morelli, il Morigliani, il Minghetti, il Corandeni, capitani,
+il Beaufort, e il Bandini tenenti.
+
+ *
+ * *
+
+Vinti separatamente, le truppe Romane e i volontari, delle Marche, del
+Ferrarese, delle Romagne e delle Venete provincie e del Friuli,
+comandate dal Durando, dal Ferrari, dal Zambianchi, dal Mosti, dal
+Fusinato, il Maresciallo Radetzky era ormai libero di portare tutte le
+sue forze rafforzate e ringagliardite contro l'esercito Piemontese di
+cui aveva provato il valore e che solo gli rimaneva di fronte.
+
+Disgraziatamente queste truppe, il cui ammontare non superavano i 60
+mila uomini, erano ordinate in una estensione di terreno larghissimo, da
+occupare una linea di circa cento chilometri attraversati da un
+fiume--Rivoli, le rive del Mincio da Peschiera a Goito, i pressi di
+Mantova, Governolo, Villafranca ne erano le estremità, Roverbella il
+centro.
+
+Il Maresciallo Austriaco volle tentare un colpo decisivo, salvare
+Peschiera dall'imminente caduta e piombare addosso all'esercito
+Piemontese sperando di trovarlo debole a motivo della estensione della
+lunga linea di posizioni che teneva occupate. Formava quindi il piano di
+forzare la destra del Mincio per Rivalta, le Grazie e Curtatone contando
+di trovarvi debole resistenza, sorprendere alle spalle le truppe
+Piemontesi e sospingerle sotto le fortezze del quadrilatero.
+
+Formato questo piano il 27 di maggio usciva da Verona con 30 mila uomini
+che diresse per Mantova, la notte del 28 si attendò sotto quella
+fortezza da dove trasse con se altri 15 mila uomini del Nugent; aveva
+con se 45 mila combattenti con corrispondente artiglieria e li divise in
+tre corpi di 15 mila ognuno.
+
+Alle 10 del mattino del 29 maggio attaccava contemporaneamente l'ala
+sinistra dell'esercito Piemontese girandolo per Rivoli, Affi, Lozise ed
+il Campo Toscano di guardia alla destra; fra Mozzacane e Povegliano
+eravi un altro corpo di 15 mila uomini minacciante il centro, qualora i
+Piemontesi avessero incautamente appoggiato a destra e a sinistra per
+rafforzare i deboli estremi.
+
+L'attacco di Lozise riuscì sfavorevole agli Austriaci; essi furono
+ricacciati al di là dell'Adige dal generale De Sonnaz e vi lasciarono
+sul terreno oltre 500 feriti e numerosi prigionieri.
+
+A Curtatone e a Montanara erano 5 mila Toscani con pochi Napolitani a
+guardia del Mincio comandati dal valentissimo generale Laugier, di
+questo pugno d'uomini il Maresciallo Austriaco coi suoi 15 mila che loro
+mandava contro credeva di averne ben presto ragione.
+
+Lanciava quindi contro questa estrema punta un numero di truppe, con
+ordine di disfarli senz'altro, varcare il Mincio, prendere alle spalle i
+Piemontesi, sgominarli e fare punta su Peschiera.
+
+Senonchè i Toscani ricevettero il formidabile urto come tanti eroi della
+vecchia guardia, entusiasmati dall'esempio del loro generale che
+moltiplicandosi si trovava ove più fiera era la mischia.
+
+Gli artiglieri rispondono coi loro otto cannoni alle furiose scariche
+nemiche, molti muoiono da eroi sui loro pezzi, ma vengono tosto
+rimpiazzati da altri animosi, dal molino e dalla casa del Lago, della
+quale i Toscani avevano fatto una fortezza aprendovi feritoie e
+fulminavano gli assalitori; il battaglione degli studenti si slancia con
+impetuosa carica sulla sinistra del nemico, lo rompe e lo mette in fuga.
+
+Il combattimento durò fino alla sera; un pugno d'uomini che il Radetzky
+credeva di sterminare in brev'ora, seppe con impareggiabile valore
+tenergli testa sebbene decimato. Alla sera, sfiniti, dovettero ritirarsi
+su Goito e Castelluccio.
+
+In quel fiero combattimento nel quale i bravi Toscani combatterono
+contro forze tre volte superiori, maggiormente si distinse l'artiglieria
+comandata dal bravo tenente Nicolini, che vi rimase ferito; gli
+artiglieri morirono tutti sui loro pezzi, meno uno l'Elbano Gaspari che,
+aiutato dal bravo Capitano Camminati riusciva a salvare i pezzi che
+avevano fatto strage di nemici tutto il giorno; anche il Capitano
+Malenchini cooperò potentemente colla sua compagnia a trarli in salvo;
+tutti si comportarono con eroico contegno e sopratutto il battaglione
+universitario comandato dal valoroso Maggiore Mossotti.
+
+Al combattimento prese parte il Montanelli; questi temendo che il forte
+numero degli Austriaci potesse avere ragione del piccolo corpo dei
+Toscani disse al Malenchini, Capitano dei bersaglieri:
+
+--«Moriamo qui tutti piuttosto che arrenderci» mentre così diceva
+venivano colpiti a morte Pietro Parra e Paolo Crespi; Malenchini si
+trovava vicino a quest'ultimo, volle soccorrerlo, accorse e lo prese
+nelle sue braccia «dammi un bacio amico» gli disse il moribondo Crespi
+«e torna a fare il tuo dovere».
+
+Fra i tanti feriti vi era il Colonnello Campia e il tenente Colonnello
+dello Stato Maggiore Chigi che dovette soffrire l'amputazione della mano
+sinistra.
+
+ *
+ * *
+
+Nel mattino del 30, accortosi Carlo Alberto che la Colonna nemica del
+centro erasi ritirata durante la notte a Mantova, trovò necessario di
+dare appoggio alla destra del Mincio a garantire le ritirate delle
+truppe Toscane su Volta, e tener fermo sull'alto Mincio lungo le forti
+ed elevate posizioni che da Valleggio distendonsi fino a Castiglione; e
+fu una provvida misura.
+
+Il nemico fatte passare le sue truppe alla destra del Mincio, le
+distese da Rivalta a Gazzaldo e già si trovava a Goito quando giunsero
+le truppe Piemontesi.
+
+Ben notevole era la differenza delle due forze; i Piemontesi non
+superavano i 19 mila uomini e 45 pezzi di artiglieria, l'Austriaco era
+di 28 mila uomini e 60 cannoni; ma questa sproporzione fu tosto vinta
+dall'ardimento e sommo valore dei Piemontesi.
+
+In sei ore di eroico combattimento dalle 2 pomeridiane alle 8, l'inimico
+fu sconfitto; lo sbaragliarono nelle sue colonne, e lo misero in piena
+fuga, inseguito fin sotto Mantova.
+
+Fu una vittoria veramente gloriosa. Il Re fu sempre esposto in mezzo
+alle palle, ed ebbe sfiorato un orecchio; il duca di Savoia fu ferito ad
+una coscia. Il numero dei morti e feriti austriaci fu grande e molti
+furono i prigionieri; fra questi è morto il principe Bentheim, ed è
+rimasto prigioniero il generale principe Hohenloche.
+
+I nostri erano comandati dal Re col Duca di Savoia; generale di
+Divisione era il Bava; le brigate che vi presero parte furono quelle
+delle Guardie di Aosta, Cuneo, Acqui e Sardegna.
+
+A rendere più memorabile la giornata, Peschiera si era resa alle 2
+pomeridiane; e alle 4 il Re lo annunziava all'esercito durante il
+combattimento.
+
+Per facilitare le comunicazioni con la Carniola e con la Carinzia il Re
+Carlo Alberto credette utile di conquistare la posizione di Rivoli,
+punto importantissimo per gli austriaci; ne diede ordine al generale De
+Sonnaz.
+
+Stava a difesa dell'importante posizione il colonnello Zobel con 4 mila
+uomini. Il generale De Sonnaz il 9 di giugno si metteva in marcia e
+l'avanguardia piemontese, formata dal battaglione degli studenti,
+entrata a Cavaion, che trovò sgombra di nemici, proseguiva fino a
+Costerman ove pernottava ad un'ora di distanza dagli avamposti.
+
+All'indomani il De Sonnaz divideva il corpo in due colonne; l'una
+comandata dal Duca di Genova composta dalle due brigate _Piemonte_ e
+_Pinerolo_, dalle compagnie degli studenti, dei volontari pavesi e
+piacentini e di due batterie, giunse per Costerman, Boi e Caprino, sopra
+S. Martino, accennando a circuire la posizione di Rivoli per la sinistra
+e tagliare la ritirata al nemico, l'altra colonna partita da Pastrengo
+composta di tutta la Divisione Broglia per la strada del Ronchi ed Affi
+giunse sopra Rivoli che fu trovato sgombro, perchè il Zobel, quando si
+accorse che due forti colonne erano in marcia per attaccarlo da due
+parti, s'era ripiegato su Incanale; giunto a Preabono occupava
+fortemente la Corona, punto molto importante sul suo destro fianco e le
+Croare, e mandava sul Trentino alcune compagnie sulla sinistra
+dell'Adige e quivi sperava di mantenersi. Ma allo spuntare del giorno 11
+fatto assalire dal Duca di Genova, dopo qualche resistenza, batteva in
+ritirata verso Madonna della Neve luogo al di là del confine italiano.
+
+Il 18 luglio le truppe Piemontesi ordinate a serrar più d'appresso
+Mantova, con brillante attacco ordinato e diretto dal Generale Bava
+s'impadronivano di Governolo ricacciando nelle paludi gli Austriaci e
+facendone molti prigionieri.
+
+Il giorno 22 luglio il Maresciallo Radeztky deciso di dare una decisiva
+battaglia ai Piemontesi usciva di Verona con 45 mila uomini; divideva
+queste forze in tre corpi l'uno capitanato dal d'Aspre doveva portarsi
+sulle alture e il borgo di Sona; l'altro comandato da Wratislaw doveva
+assalire Sommacampagna; il terzo lo teneva sotto mano il Wimpfen per
+soccorrere al bisogno d'Aspre o Wratislaw.
+
+Le posizioni che stavano per essere investite dal nemico erano difese
+dal Generale Broglia che con la brigata Savoia, un battaglione del 13º,
+alcune compagnie di Toscani, di bersaglieri e di volontari, sei
+squadroni di Cavalleria Novara, una batteria da posizione Piemontese,
+due pezzi Toscani e quattro pezzi Modenesi e Parmensi, occupava
+Palazzolo, S. Giustino e mandava avamposti alle Cascine di Colombarone a
+destra ed a sinistra fra Sondrio e Boscolengo.
+
+Pochi alberi abbattuti e qualche barricata erano tutte le difese dei
+Piemontesi sulla sinistra.
+
+Non così al centro ove il generale De Sonnaz aveva fatto innalzare un
+lungo bastionato che legando le colline di Palazzolo con quelle di Sona,
+chiudeva la gran strada che da Peschiera porta a Verona; quest'opera era
+difesa dal Duca di Genova e dai Parmensi.
+
+Sulla destra a Sommacampagna eransi pure erette alcune trincee, difese
+da un battaglione del 13º e dai Toscani con tre cannoni.
+
+Stava in riserva Novara Cavalleria. Erano in tutti appena ottomila
+uomini.
+
+In Villafranca stavano gli altri due battaglioni del 13º, un secondo
+battaglione Toscano e mezza batteria di artiglieria; in tutto duemila
+cinquecento uomini che non presero parte al combattimento.
+
+L'attacco incominciò a Sona alle 6 del mattino del 23 luglio; i
+Piemontesi assaliti da tre lati con forze tre volte superiori,
+respingevano con grandissimo valore i ripetuti attacchi.
+
+E sebbene il Wimpfen vedendo l'ostinata resistenza dei Savoiardi e dei
+Parmensi avesse mandato in aiuto la riserva, pure poco frutto ne
+riportava contro il bastione difeso dalla brava artiglieria e dalle
+valorose truppe di fanteria; nè sarebbero riusciti ad impadronirsene se
+Sommacampagna avesse potuto resistere. Ma come era possibile resistere
+mentre tre battaglioni combattevano arditamente per più ore contro tre
+brigate? E non sarebbero entrati in Sommacampagna neppure; ma gli
+Austriaci per venirne a capo, collocata una batteria di obici
+sull'altura del Santuario della Salute, fecero piovere nel paese tale
+una grandine di proiettili che i Piemontesi dovettero sloggiare e
+ripiegare assai ordinati sopra San Giorgio in Salice, nel qual luogo
+erasi già ridotto il generale Broglia ritiratosi egli pure in ordine
+perfetto portando con se la sua artiglieria; dietro ordine ricevuto dal
+generale De Sonnaz ricondusse le valorose truppe per Sandrà e Colà sopra
+Pacengo.
+
+Il maresciallo Radetzky dopo questa battaglia che gli era costata
+numerose perdite si preparava a valicare il Mincio per impedire a De
+Sonnaz di ricongiungersi col resto dell'Esercito; intanto Carlo Alberto
+ordinava i suoi per assalire il nemico e cacciarlo dalle posizioni di
+Custoza, Sommacampagna e Staffalo, ributtarlo contro il Mincio e
+togliergli la ritirata su Verona.
+
+Il generale De Sonnaz prima del far del giorno del 24 luglio uscito da
+Peschiera colle sue genti saputo dell'avvicinarsi degli Austriaci al
+Mincio, presidiata la terra di Ponti con cinque battaglioni e collocati
+due cannoni e una compagnia di bersaglieri a Salionze per contrastare al
+nemico il passaggio del fiume, con la brigata Savoia recavasi a
+Monzambano; senonchè assalito il presidio di Ponti da forze assai
+preponderanti, dopo accanita resistenza furono costretti cedere,
+abbandonando i cannoni per ridursi a Peschiera; anche De Sonnaz vedendo
+che non avrebbe potuto tenersi a Monzambano con le poche sue forze,
+cinque volte inferiori a quelle nemiche, dovette abbandonarla per
+raccogliersi a Volta.
+
+Ma nel frattempo Carlo Alberto trionfava in Val di Staffalo; il re si
+era mosso da Villafranca alle 2 e mezza pomeridiane colle brigate
+_Guardie_ _Piemonte_ e _Cuneo_, aveva lasciato la brigata _Aosta_ ad
+Acqueroli a breve distanza da Villafranca sulla strada verso Valleggio,
+dando ordine a Sommariva d'invigilarla, a Manno di custodire
+Villafranca, ad Olivieri di lasciare la brigata Robillant di riserva al
+Centro e portarsi a perlustrare sulla destra in direzione di Alpo.
+
+Giunta a Pozzomoretto la brigata _Guardie_ veniva salutata dal cannone
+nemico, ma l'impareggiabile brigata schierava a battaglia i suoi
+battaglioni, piazzava la sua artiglieria e controbatteva vittoriosamente
+quella nemica; la brigata Cuneo continuando ad avanzare al centro
+progrediva sino a Fredda ed all'imboccatura della Valle di Staffalo che
+separa i Monti Gai e Mondatore dalle colline della Berettara e di
+Somma.
+
+La brigata Piemonte convergendo fino a destra fiancheggiata dalla
+cavalleria assaliva la posizione di Berettara.
+
+Gli austriaci avevano collocato due pezzi su quel Monte in un'ottima
+posizione da dove mitragliava i nostri; il generale Bava faceva
+prontamente raccogliere in un forte drappello i volteggiatori dei due
+reggimenti _Piemonte_ e postili sotto gli ordini di due Capitani
+Marcello del 3º e Chiabrera del 4º ordinava loro di sloggiare il nemico
+e rivoltosi ad essi diceva:
+
+«Vedono quei due pezzi?--me li facciano tacere».
+
+In breve spazio di tempo--in meno di mezz'ora gli artiglieri che li
+servivano erano fulminati: l'ufficiale austriaco pensò a tirarsi
+indietro ma non fu in tempo, i nostri erano sul monte.
+
+Da per tutto si combatteva dai nostri con impareggiabile valore guidati
+dal Duca di Savoia e dal duca di Genova, a baionetta spianata cacciavano
+gli Austriaci dalle favorevoli posizioni di Sommacampagna e di Custoza e
+vi si mantenevano; i morti da parte degli Austriaci furono in numero
+stragrande circa quattromila. Furono diciotto ufficiali, milleottocento
+soldati colla loro bandiera quelli che dovettero deporre le armi.
+
+Fu un giorno di gloria! ma era destino fosse foriero di ben dolorose
+sventure!
+
+Il 25 luglio Carlo Alberto ordinava alle sue truppe d'impadronirsi di
+Monzambano e di Borghetto alfine di ricongiungersi al De Sonnaz. Usciva
+col Bava e col Sommariva da Villafranca e presso Valleggio attaccò gli
+Austriaci. Ma l'astuto Radetzky indovinando la mossa aveva moltiplicato
+le sue forze traendole tutte con se da Mantova e da Verona, e mentre si
+combatteva accanitamente nei pressi di Villafranca, il Duca di Savoia e
+il Duca di Genova venivano furiosamente attaccati a Sommacampagna ed a
+Custoza. Dopo fierissima lotta, dopo essere stati per bene otto volte
+respinti da Custoza e da Berettara nei quali combattimenti i principi di
+casa Savoia dettero prova d'indomito coraggio, finalmente gli austriaci
+del generale d'Aspre che ritornavano all'attacco con sempre nuovi
+rinforzi poterono nel cadere del giorno occupare Sommacampagna e
+stabilirsi nella posizione di Custoza.
+
+Questo risultato ebbe le più fatali conseguenze. Nello scoraggiamento e
+nel pericolo di quelle ore, fu decisa l'immediata ritirata su Goito.
+
+Per la via di Roverbello marciava in ritirata l'esercito piemontese;
+chiudeva la marcia il duca di Savoia. Con cozzo furioso l'armata regia
+la sera del 26 s'avventava all'assalto di Volta, superando sotto il
+fuoco micidiale nemico l'ertissima altura lottando disperatamente nelle
+tenebre, replicando l'assalto più e più volte in sette ore di
+combattimento; ma ogni sforzo fu inutile, il nemico ne faceva un vero
+macello--e la ritirata si rese imperiosamente necessaria.
+
+A Custoza si era iniziata, a Volta si compiva la catastrofe!
+
+ *
+ * *
+
+L'ora del risveglio era suonata, e qual triste risveglio!
+
+L'esercito piemontese dopo tante vittorie in tre giorni di lotta eroica
+disfatto; le linee del Mincio e dell'Oglio perdute; quella dell'Adda
+insostenibile; tutta la Lombardia riaperta agli eserciti di Radetzky;
+Milano stessa minacciata; ecco le notizie che dal 25 al 30 luglio
+giungevano terribilmente gravi nella Capitale Lombarda.
+
+Fin dall'annunzio dei primi disastri un Comitato di difesa erasi
+costituito, il quale, mentre Re Carlo Alberto andava radunando le membra
+sparse del suo esercito, assumevasi di porre in istato di difesa la
+città, procedeva alla fortificazione ed all'asserragliamento delle mura
+e delle vie, cercava armi ed armati, ordinava le milizie popolari
+raccolte nella città, mandava in Svizzera ad assoldare nuovi volontari,
+provvedeva ai viveri per l'esercito e per la popolazione, richiamava
+infine a Milano quanti corpi franchi non erano stati tagliati fuori
+dall'invasione nemica, fra i quali necessariamente anche Garibaldi.
+
+Se chiedere armi, rizzar barricate, bruciar case, offrire vita e
+sostanze, gridar «guerra o morte» erano segni della deliberata volontà
+d'un popolo di seppellirsi sotto le rovine della sua città, Milano li
+diede tutti!
+
+A Garibaldi l'ordine di recarsi a Milano minacciata dagli eserciti
+austriaci giunse a Bergamo alla sera del 3 agosto; e poichè egli era già
+consapevole dello stato delle cose, e che le avanguardie austriache
+bivaccavano già a Cassano d'Adda, non esitò un momento e mandava ai
+suoi legionari il seguente ordine del giorno:
+
+ Legione italiana!
+
+Legionari! Il cannone tuona--il punto in cui siamo è in pericolo, come
+in posizione di essere tagliato fuori, e poi il giorno di domani ci
+promette un campo di battaglia degno di voi.
+
+Adunque vi chiedo ancora una notte di sacrificio, progrediamo la marcia.
+
+Viva l'indipendenza italiana.
+
+Merate, 4 agosto 1848.
+
+ _G. Garibaldi_
+
+Fatti quindi nella notte stessa gli apparecchi della partenza per la via
+più corta e sicura di Pontida--Brivio--Merate, dopo trent'ore di marcia
+forzata, verso le due pomeridiane del giorno 5 giunse a Monza.
+
+Conduceva con sè cinquemila uomini circa, e fra essi, confuso co'
+gregari del battaglione Anzani, venuto a chiedere in quella suprema
+angoscia della patria il suo posto di combattimento, Giuseppe Mazzini
+armato di carabina inglese, pronto a dare come semplice legionario
+italiano la vita per la patria.
+
+Monza, finchè Milano resisteva era una buona posizione di fianco sulla
+destra dell'esercito austriaco, e quand'anche fosse stato impedito di
+penetrare nell'assediata città, l'audace condottiero avrebbe potuto
+molestare il nemico e recare agli assediati anche dal di fuori un non
+spregevole soccorso, ma troppo tardi! Sfasciato l'esercito; discordi i
+generali; riescite sfortunate le prime fazioni sotto le mura; smarrita
+ogni speranza, disordinate, inesperte le milizie cittadine; diviso il
+popolo; impossibile persino l'eroismo della disperazione, certo
+l'eccidio della città e con esso inevitabile la ruina del Piemonte e
+della sua libertà; in tale frangente Carlo Alberto ebbe il triste
+coraggio di fare col proprio sacrificio sua l'onta amara di una resa,
+che la giustizia della storia attribuisce a molti altri più che a lui, e
+la sera del 4 agosto mandò una proposta di armistizio al nemico, che la
+accettò.
+
+L'annunzio dell'armistizio Salasco colpì tutta la Lombardia, e fu inteso
+con un sentimento d'incredulità, e Garibaldi, anzichè pensare alla
+ritirata, deliberò di marciare prontamente in soccorso di Milano.
+
+Invano! tutto era finito! L'esercito piemontese in ritirata verso il
+Ticino, l'esodo dei patriotti e dei proscritti era già incominciato;
+Radetzky superbo come un conquistatore, passeggiava per le vie di
+Milano.
+
+ *
+ * *
+
+Nel frattempo un altro fatto degno di essere ricordato era avvenuto in
+Bologna.
+
+
+
+
+ =CAPITOLO VIII.=
+
+ =Sollevazione di Bologna.=
+
+
+Il giorno 8 agosto fin dal mattino, v'erano state provocazioni fra le
+truppe austriache ed i cittadini. Tra il pro-legato Bianchetti e il
+generale Velden, era stato convenuto che le truppe austriache non
+sarebbero stanziate colle armi in città, riservandosi la sola guardia
+delle Porte di San Felice, Galliera e Maggiore.
+
+Alla Guardia Civica era affidato il servizio della città, e l'onorevole
+posto della Gran Guardia al Pubblico Palazzo.
+
+Tali patti non vennero mantenuti, e soldati armati erano entrati in
+città, sfidando e provocando i cittadini; ne seguirono delle risse con
+ferimento di un ufficiale e di alcuni croati, quindi scorrerie in città
+di truppe a piede ed a cavallo, entrate da Porta San Felice, ed un
+corpo di cavalleria alle 9 del mattino, entrato da Porta Maggiore,
+recavasi ad occupare la piazza.
+
+Fu un fremito generale per la città e gli atti minacciosi degli
+austriaci non si vollero tollerare. Datone il segno, tutte le campane
+della città suonarono a stormo, i tamburi della guardia civica batterono
+a raccolta; gli armati volarono alla difesa; gli inermi, non atterriti
+dalle minaccie nemiche, si diedero ad erigere barricate.
+
+Gli austriaci senz'altro cominciarono l'attacco lungo la linea che da
+Porta San Felice stendesi a quella Galliera, punto formidabilmente
+battuto.
+
+Da porta Galliera la mitraglia contro la strada diretta recava danni
+gravissimi; cannoni, dalla Montagnola e da piazza d'armi, fulminano
+contro le case e gli sbocchi delle vie.
+
+Le racchette, i razzi, le bombe piovendo nella città, recavano gravi
+guasti agli edifizi, ed appiccavano incendi, che i bravi pompieri a
+stento riuscivano con ammirevole coraggio a domare.
+
+Ma il popolo non si atterrisce, anzi cresce il suo sdegno di fronte a
+tali barbarie e armatosi di fucili o con qualsiasi altro mezzo offensivo
+che può trovare incomincia una disperata difesa. Si combatteva da due
+ore virilmente da parte dei cittadini; quando la guardia civica con due
+cannoni si piantò alla Montagnola menando strage dei nemici, che
+sfiduciati e vinti si danno alla fuga, lasciando prigionieri ufficiali e
+soldati. Per fortuna loro il popolo, senza alcuna direzione, non pensò
+di approfittare della fuga, nè d'impadronirsi dei cannoni che poterono
+portar seco.
+
+Fu universale il grido di gioia da parte dei cittadini quando, usciti i
+nemici, si videro padroni di Porta Galliera.
+
+Ma la gioia della vittoria non fece dimenticare i pericoli ai quali la
+città era esposta. Fu ordinato un servizio di sorveglianza e di difesa
+lungo tutte le mura, e fu salutare consiglio.
+
+Un corpo di cavalleria muovendo da S. Felice si dirigeva lungo gli
+spalti esterni verso Porta S. Mamolo, minacciando d'impadronirsi degli
+sbocchi e dei Colli che da quel lato sovrastano e dominano la città; una
+mano di bravi giovani, appostata in un interno riparo, lasciarono
+venirsi sotto i cavalieri nemici e con una scarica generale ne ferirono
+diversi e misero in fuga gli altri.
+
+I bolognesi non si addormentarono sulla vittoria; essi si prepararono
+alla difesa per potere accogliere come si conveniva il nemico.
+
+Si creò un comitato di pubblica salute, il quale subito si mise
+all'opera pubblicando il seguente manifesto:
+
+ *
+ * *
+
+ Fratelli delle Romagne e d'Italia!
+
+«Dopo di avere occupato tre porte principali della città ed i suburbi,
+l'insolente austriaco credeva di potere gettare il fango a piene mani su
+un popolo italiano; il castigo fu pronto. L'amor della patria e l'onore
+d'Italia fa gagliardamente palpitare il cuore del nostro popolo quanto
+ogni altro generoso; in breve, dopo ostinata pugna, gli austriaci furono
+cacciati dai posti che avevano proditoriamente occupati e dalla
+Montagnola, ove avevano fatto il loro inespugnabile baluardo, che
+credevano di tener saldo coi cannoni bombardando la città. Un popolo
+quasi inerme fece mordere la polvere a molti di quei tristi, e ne
+incatenò molti altri.
+
+«Dopo la prima vittoria la causa non è vinta; accorrete in armi tutti,
+generosi fratelli a dividere la gloria come divideste per tanto tempo i
+dolori.
+
+ Bologna, 9 agosto 1848.
+
+Bianchetti, Pro-delegato--Pepoli Gioacchino-Napoleone--Biancoli
+Oreste--Berti Lodovico--Gherardi Silvestre--Dottore Frezzolini--Rusconi
+Federico».
+
+Ma il destino era segnato, l'Italia doveva ancora soffrire il servaggio
+dello straniero, causa non ultima le nostre discordie.
+
+
+
+
+ =CAPITOLO IX.=
+
+ =Garibaldi continua la lotta contro l'Austria.=
+
+
+La Lombardia dopo l'Armistizio avea piegato il capo al duro destino; era
+forza che Garibaldi piegasse il suo; ma la sua doveva essere la ritirata
+d'un leone! Decide pertanto di piegare su Como, sperando che il paese,
+scosso dal primo sbalordimento, si leverebbe in armi per riprendere la
+lotta. Infiammato da questa fede arrivava coi suoi a Camerlata; ivi
+prendeva posizione e si trincerava: di là spediva messi al Griffini, al
+D'Apice, al Manara, all'Arcioni perchè si riunissero a lui per
+continuare la guerra Santa; apriva nuovi arruolamenti invitando alle
+armi il paese. Tutto inutile! Il Griffini per la Valcamonica, il
+d'Apice per la Valtellina, erano già in via sul confine Svizzero; il
+Manara, il Dandolo, il Durando subendo l'Armistizio, s'erano incamminati
+verso il Ticino; la sua Colonna, anzichè ingrossare perdeva più della
+metà dei suoi uomini; una cosa era sicura: che gli Austriaci
+s'avanzavano, e in poche giornate potevano avvilupparlo.
+
+Tuttavia non volle darsi vinto. Levò bensì il campo dirigendosi verso
+San Fermo; ivi giunto, fece formare sulla piazza il quadrato e arringò i
+rimasti; disse che sarebbe stata vile cosa deporre le armi; che
+bisognava continuare la guerra di banda e con altre parole incisive che
+egli sapeva così ben trovare, tentava comunicare il suo sacro fuoco agli
+altri--ma il silenzio eloquente fu la prima risposta; nuove e numerose
+diserzioni, furono il commento di quel silenzio.
+
+Calato il cappello sugli occhi come era solito fare nei momenti più
+torbidi, l'eroe iniziò la marcia senz'altro col resto de' suoi su
+Varese; passatavi la notte del 9, ripartiva il mattino seguente per il
+Lago Maggiore, e tragittato il Ticino a Sesto Calende approdò la sera
+del 10 agosto a Castelleto presso Arona. La mattina dell'11 s'impadronì
+nel porto d'Arona dei due piroscafi «S. Carlo» e «Verbano» v'imbarcò in
+essi e in alcuni navicelli a rimorchio, i millecinquecento uomini
+rimastigli; risalì il Lago Maggiore e sbarcò a Luino ove pose il suo
+campo.
+
+Era la prima delle sorprese con cui Garibaldi doveva far meravigliare
+popoli e governi.
+
+Già aveva deciso di non lasciare la terra Lombarda senza misurarsi con
+lo straniero. Egli mantenne il suo voto, nè l'occasione si fece
+attendere.
+
+Fin dalla mattina del 15 una colonna di Austriaci forte di duemila
+uomini era partita da Varese coll'intenzione di attaccare i legionari
+italiani. Garibaldi era ammalato nell'albergo della Reccaccia posto a
+piccola distanza da Luino sulla strada di Varese. Medici vegliava per
+lui. Barricata la strada al di là dell'albergo, collocati gli avamposti,
+spediti esploratori a scandagliare i dintorni, stava in guardia pronto
+alle armi. Non era scoccato il mezzogiorno che gli esploratori vennero
+ad annunciargli l'avanzarsi del nemico.
+
+Medici corse ad avvertire Garibaldi il quale, dimentico del male che lo
+tormentava, balzava dal letto, montava a cavallo, spiegava una parte
+della sua colonna sulla strada nei campi circostanti, appostava sulla
+sinistra il Medici col rimanente del corpo, lasciava, secondo il suo
+costume di guerra, avvicinare il nemico e, scambiati pochi colpi, lo
+caricava alla baionetta, prima di fronte, poi colla colonna del Medici
+di fianco. In poche ore di fiera lotta lo metteva allo sbaraglio,
+inseguendolo per lungo tratto di via e costringendolo a lasciare sul
+terreno, tra morti feriti e prigionieri, circa duecento uomini.
+
+Una nuova campagna era incominciata in Lombardia! Il giorno 16 stette ad
+aspettare un nuovo assalto del nemico, che non si fece vedere; il dì
+seguente per la Valgana, s'avvicinò a piccole tappe a Varese, dove entrò
+il 18 alle cinque del pomeriggio.
+
+La patriottica città lo accolse trionfalmente. Vi passò in riposo la
+giornata del 19, e la mattina del 20 avvertito dell'avvicinarsi di un
+grosso corpo di Austriaci ordinò la ritirata sulle colline d'Induno,
+spingendo Medici ad Arcisate. Il giorno appresso alcune compagnie
+presentavansi in ricognizione e, raccolte le notizie sulle posizioni
+occupate da Garibaldi, ripartivano. Il 23 tutta la divisione D'Aspre,
+comandata dal generale in persona, forte di dodicimila uomini, entrava
+in Varese, mentre due altre colonne Austriache, l'una da Luino e l'altra
+da Como, erano in moto per occupare tutti i passi della Valcuvia e del
+Mandrisiotto con l'intendimento di impedire a Garibaldi ogni ritirata e
+farlo prigioniero.
+
+Garibaldi comprese che se lasciava tempo a tutte quelle colonne nemiche
+di compiere le loro manovre, chiusa ogni via di scampo, ne sarebbe
+rimasto schiacciato. Non esitò un istante; lasciò Medici ad Arcisate con
+duecento uomini, con l'ordine di tenere a bada e molestare il nemico, di
+resistere più che avesse potuto, ed all'estremo di rifugiarsi in
+Svizzera; egli risalì per un tratto la Valgana, per confermare gli
+avversari nella credenza che volesse difendersi su quegli altipiani, poi
+ad un tratto mutò direzione, girò per Valcuvia, scese rapidamente su
+Gavirate, costeggiò il Lago e per Capolago e Gazzada, dopo due giorni di
+marcia forzata riuscì a Morazzone, alle spalle del nemico che credeva
+averlo sempre di fronte.
+
+Il generale D'Aspre non durò a lungo nell'inganno, perchè uno spione lo
+avvertì dell'ardita mossa di Garibaldi, deliberò quindi di assalirlo
+immediatamente nella sua nuova posizione; l'indomani una colonna di
+cinquemila Austriaci comandata dallo stesso generale D'Aspre, compariva
+improvvisamente a Morazzone.
+
+Garibaldi non si aspettava sì rapida mossa; i suoi, spossati dalle
+marcie forzate dei giorni precedenti, trascurarono il comandato servizio
+di vigilanza e di perlustrazioni, sicchè il nemico potè facilmente
+sorprenderli, e il cannone fu la loro sveglia. Egli ebbe appena il tempo
+di montare a cavallo e di accorrere alle prime difese; in brevi istanti
+l'attacco sviluppò in tutta la linea, e i garibaldini, dominata la prima
+sorpresa, animati dalla voce e dall'esempio del loro capitano,
+sostennero intrepidamente l'urto nemico e lo arrestarono. Il nemico però
+non poteva tardare ad avere ragione sul valore: tuttavia a Garibaldi
+riuscì di protrarre la difesa fino a notte inoltrata; poi, apertasi con
+la baionetta una via tra i petti nemici, si buttò coi suoi, serrati e
+minacciosi, nell'aperta campagna, e quivi sciolse la colonna,
+consigliando i compagni di guadagnare alla spicciolata il confine
+svizzero.
+
+Egli dal canto suo li imitò, e travestito da contadino, nascosto ed
+ospitato dagli amici, protetto dalla sua stella, giunse a sconfinare,
+presso ponte Fresa, in Svizzera, dove ad Agno in casa Vicari ricevette
+calda ed affettuosa ospitalità.
+
+Anche a Medici era toccata la stessa sorte. Assalito il 24 agosto da
+circa cinquemila austriaci che in più colonne s'erano mosse ad
+avvilupparlo, con soli duecento dei suoi, tenne fronte per oltre
+quattr'ore ai replicati assalti; finchè divenuta pericolosa ogni
+ulteriore resistenza, si ritirò in buon'ordine nella limitrofe Svizzera,
+lasciando le truppe del D'Aspre nell'illusione di avere combattuta
+l'intera Legione di Garibaldi, e di avere riportato una grande vittoria.
+Così finì la prima impresa di Garibaldi in Italia. Essa riuscì quale
+doveva essere! Fu la protesta di un uomo avvezzo a non deporre le armi
+che dopo la vittoria e non contro l'armistizio Salasco; fu l'audace
+disfida di un eroe, e una disperata rivolta, della quale nessun'altri
+all'infuori di lui e dei suoi avrebbe affrontate le conseguenze.
+
+Militarmente considerata, la mossa di Morazzone fu una delle più ardite
+che la mente di uno stratega possa immaginare. Lo stesso generale
+D'Aspre scoprì nella azione del suo avversario, i lampi di un gran genio
+militare, che gli italiani non avevano ancora appreso a conoscere e lo
+confessava così a persona elevata: «L'uomo che avrebbe potuto essere
+utile nella vostra guerra del 1848, l'avete disconosciuto; esso era
+Garibaldi».
+
+ *
+ * *
+
+Garibaldi fu costretto da quei febbroni che mai l'avevano abbandonato
+durante tutta la campagna a prolungare la sua dimora in Svizzera più di
+quanto avrebbe voluto; alla metà di settembre potè partirne, e si
+ricondusse a Nizza per rivedervi la moglie, il figlio, la madre. Ma vi
+rimase per poco perchè la febbre della lotta gli bruciava le vene.
+
+Si recò a Genova, sperando di trovarvi aiuto di denaro, di armi, e di
+armati; ma la sua fu una disillusione; non vi trovò nulla di quanto
+sperava! Però appunto in quei giorni, una deputazione di siciliani si
+presentava in Genova a Garibaldi, invitandolo a formare una spedizione
+di soccorso alla Sicilia.
+
+Ferdinando II di Napoli aveva tradita e assassinata la promessa libertà
+e mandato un poderoso esercito a sottomettere la Sicilia, la quale priva
+di armi, di milizie e di capitani, nonostante la gagliarda difesa di
+Messina stava per soccombere.
+
+Garibaldi, senza prendere impegno assoluto, promise, se gli fosse stato
+possibile di portare ai siciliani l'aiuto richiesto. Infatti, raccolti
+circa cinquecento della sua vecchia Legione di Lombardia lanciava agli
+italiani il seguente proclama:
+
+Italiani!
+
+Il nido della tirannide, al quale mettevano capo tutte le vili iniquità
+cortigiane, è rovesciato. Vienna combatte per la loro libertà. Non
+combattiamo noi per la nostra? Non udite venire, o italiani, un fremito
+dalla Lombardia e dalla Venezia? Il popolo che surse di marzo, sebbene
+coperto di ferite, non è morto, ma vive; carica il fucile e aspetta il
+cenno.
+
+All'armi, dunque o italiani; noi siamo alla vigilia dell'ultima guerra,
+non lenta, non fiacca, ma rapida, implacata. Levatevi forti dei vostri
+diritti calpestati, del vostro nome schernito, del sangue che avete
+sparso: levatevi in nome dei martiri invendicati, della libertà
+conculcata e della patria saccheggiata, vituperata dallo straniero;
+forti come uomini parati a morire! Non chiedete vittoria che a Dio e al
+vostro ferro; non confidate che in voi. Chi vuol vincere vince.
+
+Su dunque, raccogliete fucili e spade, o italiani. Non sonore promesse,
+ma opere; non vanti passati, ma gloria avvenire.
+
+Genova, 18 ottobre 1848.
+
+ _G. Garibaldi._
+
+Da Genova s'imbarcò col proposito di recarsi in Sicilia.
+
+ *
+ * *
+
+Ma il 25 di ottobre a Livorno ove Garibaldi aveva approdato, i
+democratici di quella città gli si misero attorno, persuadendolo a
+restare in Toscana ed a prendere il comando di quel simulacro d'esercito
+senza capo. Fu costretto ad acconsentire e, sbarcati i suoi, si recava a
+Firenze; ma quivi giunto si sentì sedotto dall'immagine di Venezia, sola
+combattente invitta per mare e per terra contro l'Austriaco. Dominato
+da questo sentimento, lasciava con la sua colonna Firenze, e s'avviava
+per Bologna col disegno di scendere a Ravenna e di là passare a dare il
+suo aiuto all'eroica regina dell'Adriatico.
+
+Ma era appena arrivato in Bologna, intento sempre a reclutare nuovi
+seguaci, ed a spiare l'occasione che gli schiudesse l'agognata via di
+Venezia, quando si sparse per tutta Italia l'eco dei tragici fatti di
+Roma; il 15 novembre Pellegrino Rossi veniva assassinato; il Papa,
+assediato nel Quirinale, rassegnato a subire un Ministero Mamiani; ma
+risoluto a non concedere di più; infine il 21 novembre Pio Nono fuggito
+a Gaeta; il governo affidato alle mani di una _Giunta Suprema_ eletta
+dal Parlamento; la _Costituente_ convocata.
+
+ *
+ * *
+
+Un sì inatteso e violento mutamento nelle cose d'Italia, mutò anche
+tutti i piani di Garibaldi. Ora gli era aperta la via di Roma, ed il
+fascino di Roma era per lui irresistibile.
+
+Non mise quindi indugio ad offrire al nuovo governo l'opera sua e dei
+suoi compagni; e l'offerta essendo stata accettata così scriveva al
+Ministro della Guerra.
+
+Eccellenza,
+
+Domani raggiungerò colla mia colonna Foligno, donde mi dirigerò a Rieti,
+punto che mi sembra molto conveniente per organizzare il battaglione, e
+ricevere da Roma l'armamento e quanto altro necessario. Mi permetto di
+raccomandare a V. E. il pronto invio del vestiario, trovandosi la mia
+gente in uno stato deplorevole.
+
+Mi onori dei suoi ordini.
+
+Terni, 22 dicembre 1848.
+
+ _G. Garibaldi_
+
+«P.S. Ho ricevuto il dispaccio di V. E. dopo di aver scritta la
+presente; dirigerò la colonna a Fermo siccome mi viene ordinato.
+Ringrazio V. E. dell'accettazione del Corpo al servizio dello Stato e
+solamente reitero la sollecitudine dell'abbigliamento e dei suoi ordini.
+Vale.»
+
+Garibaldi partì da Foligno il 28 dicembre, avendo dovuto aspettare il
+vestiario e l'armamento; arrivò a Macerata il 1º del 1849 dove lo
+raggiunse un novello ordine di non proseguire più per Fermo e di restare
+dove era.
+
+A Macerata Garibaldi badava ad ordinare, agguerrire ed a rinforzare la
+sua gente; e tanto entrò nella stima e nell'affetto dei maceratesi, che
+più tardi, quando furono convocati a nominare il deputato alla
+Costituente, elessero lui.
+
+Mentre la Giunta Suprema di governo lavorava ad apparecchiare il terreno
+alla Costituente, dall'altro i clericali si studiavano a seminare
+d'ostacoli il cammino di quella rivoluzione, il cui andare era
+necessario e ormai fatale; giusta la loro vecchia teoria ogni mezzo era
+buono; e in attesa che le potenze cattoliche muovessero all'invito di
+Pio IX, coprivano di trame e d'intrighi tutto lo stato romano; e in
+alcuni luoghi, specie nell'appennino ascolano, e nel confinante Abruzzo,
+spalleggiate dal Borbone, avevano coronate le creste di quei monti,
+antico teatro del sanfedismo, di numerose bande brigantesche.
+
+Importava alla Giunta Suprema di parare a quell'urgente pericolo; laonde
+deliberava di mandare il Colonnello Roselli a combattere il brigantaggio
+ascolano; nello stesso tempo chiamava Garibaldi a Rieti, con l'incarico
+di guardare quel confine verso Napoli, e di concertarsi con Roselli per
+soffocare la nascente reazione; Garibaldi ubbidiva; e per Tolentino,
+Foligno, Spoleto, arrivato verso la fine di gennaio a Rieti, si accinse
+senz'altro all'opera; e, quantunque il mandato fosse arduo e richiedesse
+severe punizioni, tuttavia il temuto condottiero non lasciò in quei
+luoghi alcun ricordo di ferocia, alcuna traccia di sangue innocente.
+
+Rese invece segnalati servizi al Governo Romano, perseguendo nel più
+rigido inverno l'ostinato malandrinaggio, tenendovi atterrita e
+rimpiattata la reazione, custodendo fino all'ultimo tratto quel
+territorio, aperto per tante vie alle insidie nemiche....
+
+
+
+
+ =CAPITOLO X.=
+
+ =Roma--Proclamazione di Repubblica.=
+
+
+Il 5 febbraio 1849 i deputati del popolo adunati in Campidoglio trassero
+con solenne maestà al palazzo della Cancelleria, luogo stabilito per le
+loro adunanze. Fu posta subito la questione che si dichiarasse il
+_decadimento_ del potere temporale dei papi e si proclamasse la
+repubblica. Sorse allora Terenzio Mamiani con le memorande parole: _A
+Roma, o i Papi o Cola di Rienzo_,--«i Papi, investiti del potere
+temporale essere stati sempre il flagello d'Italia e della religione;
+la repubblica la più bella parola, che dir potesse labbra d'uomo. Gravi
+per altro i pericoli che potea con sè portare la repubblica, non avendo
+gli Stati romani per tutelarla le immortali falangi che la Francia ebbe
+nel 1793. Toscana poteva aiutare ma debolmente; gran danno invece la
+proclamata repubblica potea recare in Liguria e in Piemonte, nerbo e
+centro delle forze italiane; l'Europa tutta conservatrice; la Francia
+meno repubblica che impero Napoleonico. Concluse che la questione della
+forma di governo conveniva rimettere alla Costituente italiana».
+
+Masi, Filopanti, Agostini, Carlo Rusconi, Garibaldi parlarono in favore
+della repubblica. Vinciguerra esclamava essere tempo di finirla coi
+Papi, assentivano Gabussi e Savini. Bonaparte principe di Canino,
+dichiarava impossibile la conciliazione del papato con la libertà
+italiana; fu una discussione serrata, efficace, eloquente. Infine
+respinta ogni altra proposta fu messo ai voti il memorando decreto.
+
+_Art. 1. Il papato è decaduto di fatto e di diritto dal governo
+temporale dello Stato romano._
+
+_Art. 2. Il Pontefice romano avrà tutte le guarentigie necessarie per
+la indipendenza nell'esercizio della sua potestà spirituale._
+
+_Art. 3. La forma di governo dello Stato romano sarà la democrazia pura,
+e prenderà il glorioso nome di Repubblica romana._
+
+_Art. 4. La repubblica romana avrà col resto d'Italia le relazioni, che
+esige la nazionalità comune_.
+
+I votanti furono _Centoquarantatre_; centoventi risposero _Sì_; nove
+risposero _No_; quattordici approvarono commentando un articolo.
+
+La folla immensa di popolo alla notizia proruppe in un urlo immane di
+gioia e di plauso.
+
+Roma in quel momento aveva affermato il diritto del popolo italiano.
+
+Essa parve, e fu più grande della Roma dei Cesari!
+
+E il manifesto, che la _Costituente romana_ diresse a tutti i popoli lo
+prova.
+
+Ecco alcune parti più importanti di quel documento d'imperitura memoria:
+
+Italiani,
+
+«Novello vi si presenta quel popolo, che era già il più grande della
+terra. Ma fra l'antica grandezza e questa resurrezione stette per mille
+anni il papato.
+
+ ..................
+
+«Il popolo ha voluto, e la sua volontà non ha bisogno di chiedere
+giustificazioni dal passato. La sua ragione è antecedente ad ogni fatto
+umano.
+
+ ..................
+
+«Era piena di lacrime la storia d'Italia, e al papato ne veniva ascritta
+gran copia. E non dimeno, allorchè si fece innanzi il papato, e mise la
+croce sulla cima del vessillo nazionale, vide il mondo che gl'italiani
+erano presti ad obbliar le sue colpe; e a nome di un papa iniziavano la
+loro rivoluzione. Ma quella fu appunto la prova di quanto potesse il
+papato e di quanto non potesse. I predecessori dell'ultimo regnante
+erano stati troppo cauti per non impegnarsi a tal prova, e la loro
+potenza non fu misurata, che dalle sciagure accumulate sui popoli.
+L'ultimo regnante si avventurava primo nell'opra e volle ritrarsene,
+quando si fu accorto, ch'egli aveva rivelata una terribile verità, cioè
+l'impotenza del principato papale a far libera, indipendente e gloriosa
+la nazione italiana; volle ritrarsene, ma fu tardi. Il papato aveva
+giudicato se stesso............
+
+«Speravamo tuttavia; ma un sistema di reazione fu la risposta che venne
+dal papato. Cadde la reazione. Il papato dapprima dissimulò; vide la
+pace del popolo e fuggì. E nel fuggire portò seco la certezza di destare
+la guerra civile; violò la costituzione politica; ci lasciò senza
+governo; respinse i messaggi del popolo; fomentò le discordie; stette in
+braccio del più feroce nemico d'Italia e scomunicò il popolo.
+
+«Questi fatti mostrarono abbastanza che il principato papale nè voleva,
+nè poteva modificare se stesso, e non restava, che subirlo o
+distruggerlo. Venne distrutto.
+
+«La liberalità di regnanti o tolleranza di popoli avevano posto il
+papato nella città degli Scipioni e dei Cesari, invece che nel mezzo
+della Francia, o sulle rive del Danubio e del Tamigi; doveva esser per
+questo, che gl'Italiani perdessero i diritti comuni a tutti i popoli, la
+libertà e la patria? E se fosse pur vero, che alla potestà spirituale
+del pontificato sia necessario il possesso d'una sovranità temporale,
+quantunque non a questa condizione fosse promessa da Gesù Cristo
+l'immortalità della sua Chiesa, era dunque serbato a Roma il divenire il
+patrimonio del papato e divenirlo per sempre? Roma, patrimonio di una
+sovranità, che per sussistere aveva bisogno di opprimere, e per essere
+gloriosa aveva necessità di perire? e come patrimonio del papato farsi
+cagione permanente della ruina d'Italia? Roma, di cui le tradizioni, il
+nome e fin le ruine parlano sì forte di libertà e di patria?....»
+
+ ..................
+
+E il popolo rispose e risponde: =No!--Roma è mia! Roma è della libertà!=
+
+ *
+ * *
+
+Pagato a Roma il debito politico Garibaldi ritornò a Rieti a riprendere
+il suo posto militare.
+
+Nel frattempo gli avvenimenti avevano fatto il loro corso.
+
+Il 22 marzo la catastrofe di Novara; il 27 la risposta dell'Assemblea
+Veneta all'Haynau: «Venezia resisterà ad ogni costo»; il 28 l'insensata
+rivolta di Genova; il 1º aprile l'ultimo giorno della decade Bresciana.
+
+
+
+
+ =CAPITOLO XI.=
+
+ =Le dieci giornate di Brescia disastrosa giornata di Novara.=
+
+
+Il 20 marzo in Brescia una adunata di popolo in piazza Vecchia, sotto la
+loggia municipale, preceduta da bandiera tricolore chiedeva le
+dimissioni del Podestà Zambelli, e la formazione della guardia civica.
+Nello stesso giorno sul Colle di S. Florian era comparsa una squadra
+d'armati condotta dal prete Boifava. Questo piccolo corpo volante di 300
+uomini al quale si erano aggiunti alcuni terrazzani, aveva avuto
+incarico dal Comitato per l'insurrezione di impedire le comunicazioni
+sulla strada per Peschiera, Verona e Mantova, intercettare dispacci del
+nemico e molestarlo con avvisaglie.
+
+La sera del 21 marzo, fermata una staffetta latrice di dispacci,
+tradotti questi dal tedesco si rilevò che recavano l'annuncio, essere
+partito da Verona un grosso convoglio di munizioni per fornirne Brescia
+e Milano.
+
+Una trentina di giovani animosi, fra i quali Giuseppe Zanardelli,
+postisi sotto gli ordini di tale Longhena, perchè egli era stato
+militare, uscirono dalla città alle 11 di sera col determinato proposito
+d'impadronirsi del convoglio di munizioni tanto utile ai cittadini
+insorti.
+
+L'ardita, ma non numerosa falange, giunse a Rezzato prima di giorno.
+
+Avvertiti i baldi giovani che il convoglio delle truppe imperiali era
+prossimo a giungere, si diedero subito a costruire una barricata allo
+sbocco della via verso Ponte S. Marco, e dopo di avere collocata della
+gente anche inerme sui balconi e nelle vie per dimostrare che erano in
+molti a chiudere il passo, presero posto nella barricata, risoluti a
+tutto.
+
+Non tardò a comparire sulla strada la pesante colonna dei carri
+custoditi dalle baionette croate.
+
+Il corpo austriaco di scorta agli otto carriaggi carichi di munizioni
+era di 173 soldati e sei ufficiali; questi accortisi della barricata e
+degli armati che impedivano il passo si fermarono. Il comandante della
+piccola squadra bresciana divisò di mandare un parlamentario ad invitare
+il comandante delle forze nemiche a recarsi a Rezzato per trattare col
+duce delle forze cittadine insorte. Questi assentì, e quando fu
+all'ingresso del paese gli fu imposto d'arrendersi, informandolo che
+ogni resistenza sarebbe stata inutile, perchè Brescia e Milano erano in
+mano del popolo e le truppe avevano capitolato, l'intero paese insorto,
+come era insorta la stessa Vienna.
+
+Intanto, durante le trattative erano sopraggiunti altri insorti guidati
+dal curato Boifava, e il capitano acconsentì di arrendersi; ufficiali e
+soldati consegnarono le armi e i bravi bresciani preso possesso del
+convoglio delle munizioni, per vie montane, onde evitare l'incontro di
+qualche squadrone di cavalleria, si diressero verso Brescia ove giunsero
+sul fare di sera del giorno seguente accolti dalla cittadinanza con
+luminarie e grande entusiasmo.
+
+La sera del 21 era stato acclamato Podestà il Soleri che si annunziava
+alla cittadinanza con un patriottico manifesto.
+
+Il 22 venivano aperti i ruoli per la formazione della Guardia civica.
+
+La mattina del 23 nella contrada degli Orefici, nei pressi di Piazza
+Vecchia, un pugno di popolani si avventava contro i soldati austriaci
+di scorta ai carri di legna destinata al riscaldamento delle caserme e
+del Forte, li disarmava, inseguendoli fino all'accesso del Castello; e
+disarmava pure alcuni gendarmi incontrati per via. La sommossa si fece
+allora generale, si abbatterono gli stemmi e le insegne imperiali, e si
+disarmarono i soldati di picchetto negli ospedali ed in altre località
+dando ad essi dovunque la caccia.
+
+Il comandante del Forte, Leshke, senza indugio volle ricorrere alle armi
+dello spavento; e nelle ore pomeridiane fece piombare sulla città un
+gran numero di bombe, che, se cagionarono qualche rovina alle case,
+ebbero per effetto di accendere maggiormente l'entusiasmo belligero
+della cittadinanza; dopo tale preludio mandava un messaggio al Podestà,
+intimando che se la città non fosse ritornata alla soggezione imperiale,
+l'avrebbe bombardata ed incendiata. Il Soleri a sua volta domandava
+tempo per provvedere; ma allo scoccare della mezzanotte, in esecuzione
+della fatta minaccia, il Leshke apriva dal castello un furioso
+bombardamento.
+
+Questo procedere barbaro, che veniva principalmente a colpire donne e
+bambini giacenti nel sonno, inasprì i cittadini, che armati si fecero
+sotto al Castello e rispondevano al bombardamento prendendo a bersaglio
+i cannonieri nemici al grido «di viva l'Italia, viva il Piemonte.»
+
+Quelli del giorno 23 e della notte del 24 marzo furono i primi
+bombardamenti subiti da Brescia nel 1848.
+
+ *
+ * *
+
+Intanto sul mezzoggiorno del 20 marzo le ostilità da parte dell'esercito
+piemontese contro gli austriaci furono riprese, ma le sorti della guerra
+furono addirittura disastrose per le armi italiane.
+
+Il piano del generale in capo Chzamowsky, non era tale che potesse
+convenire ad un piccolo esercito, qual era quello potuto mettere assieme
+dall'eroico Piemonte. Invece di tenere unite quanto più si potesse le
+nostre forze, esse erano schierate sopra una fronte eccessivamente
+estesa.
+
+Il generale Lamarmora con una Divisione era stato inviato nella
+Lunigiana per attraversare l'Appennino con l'obbiettivo di assalire gli
+austriaci alle spalle sulla sinistra del Po.
+
+Ma qualunque fosse il piano strategico, è certo che il generale
+Ramorino, che con la Divisione Lombarda fronteggiava il Ticino nella
+posizione della Cava, ed a cui era stato dato ordine preciso di
+arrestare la marcia del nemico ove questo avesse passato il Ticino a
+Pavia, e, come segnale al Comando Generale del passaggio, tirare
+moltiplicati colpi di cannone; questo generale, contrariamente a tali
+ordini precisi, non sparò neppure un colpo, non fece atto di resistenza,
+nè si ritrasse, sopra Sannazzaro e Mortara ove corpi piemontesi
+avrebbero potuto trovarsi concentrati il mattino del 21 per dargli man
+forte, appoggiati ad ottime posizioni.
+
+Invece la Divisione senza sparare una cartuccia, si ritirò sulla destra
+del Po, standosene là spettatrice inerte, anzi accennando a ritirarsi
+per la volta di Genova.
+
+Dopo un'avvisaglia di avamposti al Gravellone, gli eserciti avversari si
+trovarono di fronte il 21 presso Mortara. Radetzky con rapide mosse
+aveva spinto i suoi all'attacco; le truppe piemontesi comandate al
+centro da Vittorio Emanuele, Duca di Savoia, fecero prodigi di valore,
+ma gli austriaci soverchianti di uomini riuscirono ad impossessarsi di
+notte della città; e fu notte di strage in Mortara, perchè si combattè
+accanitamente per le vie, nelle piazze e nelle case, opponendo i nostri
+un'indomita e disperata resistenza....
+
+Intanto si combatteva con valore ed onore dalle nostre truppe anche alla
+Sforzesca; ma i risultati ottenuti furono completamente neutralizzati
+dalla rotta di Mortara.
+
+Il grosso dell'esercito, con Re Carlo Alberto, nella supposizione che
+gli Austriaci muovessero da Magenta per transitare il Ticino, stava
+accampato per attendere il nemico presso Trecate; ma, trovate sgombre le
+posizioni circostanti, mosse al di qua del fiume, per la via di Milano.
+
+Pur troppo non potè continuare al lungo la sua marcia su terra lombarda,
+perchè, giunta fra quelle schiere la notizia che l'austriaco già
+vittorioso proseguiva alle sue spalle minacciando Torino, fu
+immediatamente ordinata la retromarcia.
+
+Il 23 marzo, l'esercito nostro, forte di cinquantamila uomini e 110
+pezzi d'artiglieria, si trovava alle nove di mattino sotto Novara. Alle
+ore undici il cannone nemico diede il segnale della battaglia. Re Carlo
+Alberto era al suo posto in prima fila tra i combattenti. Il Crocevia
+della Bicocca era la chiave della posizione, e gli austriaci in dense
+colonne diressero tutti i loro sforzi contro di essa. I piemontesi la
+difesero col coraggio della disperazione; Re Carlo Alberto, ritto sul
+suo cavallo, nella sua marziale impassibilità, sembrava desiderasse di
+essere colpito a morte; ma se il Re era risparmiato dalle palle nemiche,
+quanti gli stavano vicini venivano mietuti e fra altri il generale
+Perrone, colpito da palla alla testa, e il generale Passalacqua
+restavano fulminati sul terreno, proprio al fianco di Carlo Alberto.
+
+Tutte le riserve erano state impegnate.
+
+Il Duca di Savoia, dopo avere avuto feriti a morte tre cavalli,
+appiedato, mantenevasi alla testa degli avanzi dei suoi battaglioni con
+singolare intrepidezza. Ma l'eroismo non poteva più rimettere le sorti
+della giornata.
+
+Re Carlo Alberto, testimonio e parte di tutte le fasi della battaglia,
+cavalcava taciturno e mesto verso la città, incurante dei pericoli che
+lo circondavano, e giuntovi, di là, muto, contemplava con indicibile
+dolore la disfatta del suo esercito. Lo si voleva allontanare dal luogo
+tanto esposto, ma Egli nello schianto del dolore gridava: «lasciatemi
+morire; questo è l'ultimo giorno della mia vita!» Aveva tanto invocato
+dal Dio degli eserciti di perdere in quel giorno la vita! ma non fu
+ascoltato.
+
+La bandiera bianca annunziava la sospensione delle ostilità, cui seguì
+l'armistizio, e quindi l'abdicazione di Carlo Alberto e l'assunzione al
+trono del figlio Vittorio Emanuele II.
+
+Tutto era finito! I destini d'Italia non erano ancora maturi! Alle
+undici della notte, Carlo Alberto, muoveva alla volta di Oporto, per
+morirvi di lì a pochi mesi, martire di una idea sublime, vittima del
+dolore!
+
+ *
+ * *
+
+Il 25 marzo a Brescia, ove nulla si sapeva del disastro toccato alle
+truppe piemontesi, si procedeva alla nomina del Comitato di difesa nelle
+persone dei cittadini Cassola e Contratti i quali pubblicarono il
+seguente proclama
+
+ Brescia, 26 marzo 1849.
+
+Cittadini!
+
+La patria è in pericolo!
+
+Ora è il momento, o bresciani, d'agire e di fare conoscere che le
+vostre promesse non furono millanterie.
+
+Gli armati accorrano davanti al teatro per ricevere la loro
+destinazione. Chi non ha armi, le donne, i vecchi, i ragazzi si
+adoperino a costruire barricate alle porte della città.
+
+Uniamo le nostre forze e difendiamoci. Non si tratta che di duemila
+uomini, con due pezzi d'artiglieria, quasi tutti italiani.
+
+All'armi! All'armi!
+
+Unione, costanza, ordine!
+
+ _Cassola, Contratti._
+
+Ragione di questo Manifesto al popolo di Brescia era che il Comitato
+della difesa aveva avuto avviso che la notte del 25 un corpo d'imperiali
+sotto il comando del generale Nugent, sortito da Mantova, con marcie
+forzate si dirigeva su Brescia.
+
+Nella città erasi formato un corpo dei più ardimentosi guidati da Tito
+Speri, capi squadra erano Giuseppe Nullo, Antonio Frigerio, Luigi
+Castelli, Camillo Biseo, Eligio e Filippo Battaggia. Tutti mossero
+incontro al nemico prendendo posizione nel borgo di Sant'Eufemia ove
+già trovavasi il curato Boifava con la sua compagnia, si asserragliarono
+pure in altre posizioni, atte ad impedire al nemico l'ingresso nella
+città.
+
+Poco prima del mezzodì gli austriaci aprirono il fuoco, ma gli
+assalitori vennero coraggiosamente respinti.
+
+Il Comitato ed il Municipio, convinti che la resistenza non poteva
+durare a lungo, decisero di spedire al generale Nugent una Commissione
+di cittadini, che si presentò agli avamposti nemici con bandiera bianca.
+
+La Commissione fu ricevuta dal generale; il quale poneva senz'altro per
+condizione che i bresciani cessassero dalla difesa, deponessero le armi,
+e distruggessero le barricate perchè egli, per amore o per forza,
+sarebbe entrato nella città.
+
+Quando si seppe dell'arrogante risposta del generale austriaco, la
+popolazione proruppe unanime in un sol grido. «Guerra! Guerra!»
+
+Gli austriaci mossero allora all'assalto della città, inoltrandosi fino
+a San Francesco di Paola; ma i Bresciani usciti da porta di Torre Lunga,
+giunsero a San Francesco, alle spalle degli austriaci, alle prese con
+le bande dei nostri, e impegnarono una mischia micidiale.
+
+Il combattimento durò fino alla sera con la peggio degli Austriaci, che,
+abbandonate le conquistate posizioni, si ritirarono nei loro
+attendamenti di S. Eufemia.
+
+Così ebbe fine la memorabile giornata del 26 marzo.
+
+Il 27 gli imperiali a mezzodì ripresero le ostilità, si spinsero fino a
+Rebuffone a poca distanza da Torre Lunga, dove i Bresciani erano
+appostati alla difesa. Gli Austriaci, piantata una batteria sopra l'erta
+della Villa Maffei, si diedero a fulminare i bravi difensori, mentre
+nello stesso tempo il Castello iniziava il bombardamento prendendo i
+Bresciani fra due fuochi. Ma le cannonate, il bombardamento, gli incendi
+non sgomentavamo i valorosi Bresciani, che anzi, inaspriti dalla ferocia
+del nemico, moltiplicarono gli atti di eroismo; tanto che quando videro
+verso sera rallentare e cessare il fuoco da parte degli imperiali che
+rientravano nel loro accampamento, gli eroici difensori, comandati dallo
+Speri, con rapida sortita, si slanciarono sull'inimico ed in breve
+furono addosso alla retroguardia austriaca facendone strage.
+
+La sera la città era in festa per la felice resistenza opposta al
+nemico; e il Comitato della difesa pubblicava il seguente manifesto.
+
+Cittadini!
+
+Il vostro nome alla posterità è assicurato. Il nemico trovasi
+nell'avvilimento, perchè gli imponenti mezzi di guerra coi quali credeva
+atterrirvi, non hanno fatto che accrescere il vostro entusiasmo.
+
+Ormai ha consumato tutti i suoi mezzi guerreschi, e quindi non dovete
+fare altro che dar compimento alla vittoria nello stesso modo che
+l'avete cominciata.
+
+Italia tutta farà plauso a tanta prodezza.
+
+Ordine, Costanza, Unione!
+
+Brescia il 27 marzo ore 6-1/2 pomeridiane.
+
+ _Cassola, Contratti._
+
+Per dire degli episodi, degli atti di eroismo compiuti dai Bresciani nei
+giorni successivi 28, 29, 30, 31, non basterebbe un intero volume. Basti
+affermare che tutti gli sforzi fatti dal Nugent con ben 3500, uomini per
+impossessarsi di Brescia o per costringerla alla resa furono inutili.
+Vista la sua impotenza, fu obbligato a chiedere rinforzi, e questi non
+tardarono a giungere condotti da un ben formidabile avversario,
+tristamente conosciuto dai Bresciani.
+
+Il 31 marzo giungeva infatti, per espugnare l'eroica Brescia, il tenente
+maresciallo Haynau con una intera divisione--e ben presto diede sue
+nuove col seguente dispaccio: n. 152--Dal 2º I. R. Comando del Corpo
+d'Armata.
+
+Alla Congregazione Municipale della Città di Brescia.
+
+«Notifico alla Congregazione Municipale che io alla testa delle mie
+truppe mi trovo qui, per intimare alla città di arrendersi tosto e senza
+condizioni.
+
+«Se ciò non succederà fino a mezzogiorno, se tutte le barricate non
+saranno interamente levate, la città sarà presa d'assalto, e
+saccheggiata e lasciata in balia a tutti gli orrori della devastazione.
+
+«Tutte le uscite dalla città verranno occupate dalle mie truppe ed una
+resistenza prolungata trarrà seco la certa rovina della città.
+
+«Bresciani! Voi mi conoscete, io mantengo la mia parola!
+
+«Il Comandante delle truppe stanziate all'intorno della città di
+Brescia.
+
+ Il Tenente Maresciallo
+
+ _Haynau._
+
+Non è a dire quanto la lettura di questo dispaccio rinfuocasse gli
+animi.
+
+Il Municipio mandò subito per il Comitato che pronto accorse
+all'adunanza.
+
+Richiesto del suo parere il Comitato dichiarava doversi risolutamente
+resistere.
+
+La maggioranza degli adunati, pur non dissentendo dalla resistenza,
+deliberava però di mandare deputati all'Haynau per ottenere una proroga
+di tempo onde si potessero prendere ponderate risoluzioni.
+
+Come ambasciatori si offersero i cittadini Lodovico Borghetti, Pietro
+Pallavicini, Paolo Barucchelli e il Nobile Girolamo Rossa, alla patria
+devotissimi. Così composta, e fiancheggiata da due gendarmi e preceduta
+da bandiera bianca l'ambasceria verso le 10 si avviava per il Castello.
+
+I messaggeri trovarono l'Haynau inflessibile. _Ho detto a mezzogiorno_.
+
+Ed alle vive rimostranze degli inviati, per grazia dichiarava che
+avrebbe aspettato fino alle due pomeridiane.
+
+Dell'ultimatum del Maresciallo austriaco fu data partecipazione al
+popolo dal balcone del Palazzo Comunale. E la risposta del popolo
+Bresciano fu quale doveva essere: Guerra! Vogliamo la guerra!
+
+Quella del Podestà fu dunque--All'armi Bresciani! all'armi!
+
+Allo scoccar delle due, tutte le campane della città, come se fossero
+mosse da un sol uomo e tocche da uno stesso martello, si diedero a
+suonare a stormo gloriosamente. Questa era la risposta che i bresciani
+mandavano all'Haynau.
+
+Il nemico aveva intanto circondato con forze numerose la città e
+piantate sulle alture batterie di cannoni e di mortari coll'ordine che
+quando le artiglierie dal Castello avessero dato il segnale, tutte le
+batterie facessero fuoco.
+
+E alle tre, tanto dal Castello che dalle batterie circostanti,
+s'incominciò senza interruzione a vomitare bombe e palle incendiarie;
+tutte le campane della città suonavano a stormo, chiamando il popolo
+alla resistenza.
+
+L'Haynau aveva stabilito di dare alla città un assalto generale;
+ordinava quindi le sue genti in modo che tutta la circuissero, per
+dividere così le forze dei difensori e rendere più debole la resistenza.
+
+A questo scopo sul ripiano del poggio Maffei dove stava la brigata
+Nugent, aveva fatto piazzare una batteria, che batteva direttamente la
+barriera di Torre Lunga, ove dovevano essere diretti i maggiori sforzi.
+Infatti essa fu presa a fulminare con fuoco mai interrotto e con colpi
+così ben diretti, che presto l'intera trincea ne fu squarciata,
+costringendo i difensori ad abbandonarla, ed a ritirarsi al ridosso
+della barricata che formava la seconda linea di difesa. Tennero loro
+dietro i nemici, che tentarono di entrare con essi in città, ma furono
+valorosamente respinti lasciando molti di essi sul terreno.
+
+Non cessava intanto il tuonare dei cannoni e dei mortari dal di fuori,
+mentre le bombe ed i razzi piovevano dal Castello; ma non per questo
+ritiravansi i difensori, che sempre capitanati dallo Speri, combattevano
+con tanta valentia e costanza, da tornare ad onore anche dei più
+esperimentati e disciplinati veterani.
+
+L'Haynau aveva ordinato che un battaglione di croati, di notte
+appostato, scendesse giù per la china del colle ed a forza occupasse le
+vie che conducevano al centro della città. Furono però accolti, mentre
+discendevano con una tempesta di fucilate, sì da essere obbligati a
+sostare e a dare indietro; ma poi riordinati, assalirono i nostri con
+fuoco ben nutrito e così ben diretto che i difensori furono obbligati ad
+abbandonare la trincea più avanzata, posta alla svolta della china del
+Castello, non solo, ma poi dopo altra eroica difesa, furono costretti a
+ritirarsi anche dalla barricata che custodiva la svolta di S. Urbano; ed
+infine anche dall'ultima di via della Consolazione. Gli imperiali alla
+carica, sorpassando le barricate, sgombrando impedimenti si
+precipitarono nella piazza dell'Albero. Là i Bresciani li attendevano
+alla posta, dalle finestre, dai tetti, dagli sbarramenti che chiudevano
+il passo all'interno della città, vennero accolti con una salva di
+fucilate, tanto che ben pochi ebbero salva la vita; ma una fiumana di
+altri croati serrati in colonne giù per quella stretta impediva ai primi
+di dare indietro; tanto che alla disperata mancando loro ogni scampo,
+fecero testa, e s'avventurarono risoluti contro le trincee per forzare
+il passo; ma ancora un fuoco micidiale a bruciapelo li accolse, e più
+che decimati, dovettero arrestarsi e dare indietro.
+
+L'Haynau che dal Castello vedeva lo scempio che i difensori facevano dei
+suoi ordinava al Colonnello Milez di accorrere in aiuto con buon nerbo
+di forza; ma appena sboccato sulla piazza il Milez stesso, che stava
+alla testa dei suoi, colpito da palla al cuore cadeva morto; i suoi
+soldati allora sostarono indecisi; prendendo il momento i bravi
+bresciani saltarono dai ripari, e slanciandosi sul nemico l'assalirono a
+colpi di baionetta, di daghe, di stocchi, di coltelli. Non ressero gli
+austriaci, ma si diedero alla fuga, abbandonando armi e feriti.
+
+La piazza dell'Albero a ricordo di tanto valore fu poi nominata _Piazza
+del 1849_. In quel giorno 31 marzo correva a rivi il sangue e i cadaveri
+vi giacevano ammonticchiati.
+
+Però in altri punti alcuni quartieri della città furono invasi dal
+nemico come Torre Lunga, S. Urbano, S. Alessandro, e l'incendio, il
+saccheggio, gli orrori di città presa d'assalto, incominciarono nelle
+tenebre con tutti i suoi atti brutali.
+
+Il primo aprile dalla parte del Castello, appoggiati dalle artiglierie,
+gli Austriaci discesero in città, investendo e rompendo tutti gli
+ostacoli che trovavano sui loro passi, giungendo alle spalle dei
+difensori della barricata della Piazza dell'Albero, teatro del micidiale
+combattimento del giorno innanzi, occupando il palazzo del governo, del
+Broletto, massacrando ed abbruciando quanti si paravano a loro dinanzi,
+gettando dalle finestre, e dai tetti quante persone si trovavano nelle
+case. Lo stesso avveniva nel quartiere di San Nazzaro e a porta S.
+Giovanni.
+
+Era tempo di pensare seriamente ai casi della patriottica città, ridotta
+agli estremi, e minacciata di distruzione.
+
+Alle 10 antimeridiane il Municipio riceveva le dimissioni del Comitato
+di difesa. Bisognava senza perdita di tempo mandare all'Haynau una
+deputazione per trattare la resa. Fu incaricato il padre Maurizio da
+Brescia, che fu accompagnato dal padre Ilario da Milano e dal cittadino
+Pietro Marchesini.
+
+I patti della resa furono con molto stento convenuti.
+
+La mattina del 2 aprile entrate le soldatesche austriache in città, il
+Maresciallo Haynau emanava due bandi. Col primo imponeva alla città una
+taglia di 300,000 lire, destinate a compenso e a premio degli
+ufficiali--più imponeva alla città e provincia una multa di sei milioni
+di lire.
+
+Così ebbe fine la lotta gloriosa di Brescia sostenuta per 10 giorni con
+subblime eroismo.
+
+ *
+ * *
+
+I tempi intanto incalzavano e la reazione divampava.
+
+Il 6 aprile Catania dopo eroica difesa cadeva nelle mani sanguinarie del
+borbonico Filangeri; il 12 la reazione lorenese restaurava in Toscana il
+granduca; il 20 Filangeri era minaccioso alle porte di Palermo;
+finalmente il 21 aprile salpava da Tolone la spedizione francese per
+Roma.
+
+L'ultima di queste notizie sorprese Garibaldi ad Anagni dove era
+arrivato il giorno precedente.
+
+Il 24 aprile l'avanguardia, il dì appresso tutto il corpo di spedizione
+comandato dal generale Oudinot, portato da dieci navi, forte di ben
+dodicimila uomini, di sedici pezzi da campagna e di sei di assedio,
+gettava l'ancora nelle acque di Civitavecchia.
+
+
+
+
+ =CAPITOLO XII.=
+
+ =Eroica difesa di Roma.=
+
+
+Sullo scopo dell'intervento francese nelle cose di Roma è stata già
+giudice severa la storia, e non è tema che invogli un italiano a
+ritornarci sopra. Solo affermeremo che per quanto si sia voluto dire,
+certo non fu scusabile che una grande nazione come la Francia, col
+pretesto d'instaurare l'ordine, fra un popolo già confidente e calmo nel
+suo patriottismo, siasi mossa a sostenere una abborrita teocrazia, ed a
+strozzare, tra le braccia d'una repubblica sorella, la libertà nascente.
+
+E fu con sembianze oneste ed amiche che l'esercito francese potè
+sorprendere la buona fede del governatore, del presidio e della
+popolazione di Civitavecchia, e mettere impunemente il piede sul suolo
+della repubblica. Se Civitavecchia avesse respinto con la forza dal suo
+forte il disbarco o lo avesse soltanto ritardato il governo della
+Repubblica Romana avrebbe avuto maggior tempo e si sarebbe trovato in
+migliori condizioni per preparare la difesa.
+
+Il Colonnello Leblanc, inviato dal Generale francese, ebbe il merito di
+parlar chiaro al Mazzini e confessare che scopo della spedizione era la
+restaurazione papale. Egli rese grande servigio a Roma, quando uscì
+nella ridicola guasconata «_Les Italien ne se battent pas_» la quale
+fece affluire al cuore il sangue caldo del popolo di Roma, e mise
+gl'italiani in obbligo di provare che colui aveva mentito per la gola.
+
+Alla Repubblica Romana non restava adunque più che difendere ad
+oltranza, se non la vita che era preda designata alla forza del numero,
+l'onore che non poteva essere da alcuno calpestato impunemente, e che
+sarebbe salito tanto più alto quanto più fosse stato inaffiato di
+sangue.
+
+E la difesa di Roma fu degna dei suoi giorni migliori, al tempo dei
+consoli e dei Cesari.
+
+L'Assemblea decretò senz'altro di dare incarico al Triunvirato di
+respingere la forza con la forza; il popolo applaudì al magnanimo
+decreto, corse alle armi, e i Triumviri, mirabili di concordia e di
+energia, assunsero l'impegno della difesa. Giuseppe Avezzana nominato
+ministro della guerra, posto al Comando supremo dell'esercito; la
+guardia civica venne armata e mobilizzata; la linea di difesa tracciata;
+i punti principali muniti; i Corpi stanziati fuori di Roma richiamati; e
+tutta la massa di truppe regolari ed irregolari, di finanzieri, di
+studenti, di emigrati, di reduci, di quanti infine si trovavano in Roma
+atti alle armi, fu ordinata e così ripartita e comandata:
+
+La Legione Garibaldi; il battaglione dei Reduci, i quattrocento giovani
+universitari, i trecento finanzieri, i trecento emigrati, un totale di
+duemilacinquecento uomini, composero la prima brigata comandata dal
+Generale Garibaldi.
+
+Alla seconda brigata, formata di mille uomini di Guardia Civica e del
+primo Reggimento di fanteria leggiera fu posto comandante il Colonnello
+Masi.
+
+La Legione Romana e il primo di linea con due pezzi di campagna, posti
+agli ordini del Colonnello Bartolomeo Galletti; una colonna di riserva,
+di ottocento carabinieri ubbidivano al generale Giuseppe Galletti;
+cinquecento dragoni al Colonnello Savini; le artiglierie al Lopez e ai
+fratelli Calandrelli.
+
+I bersaglieri Lombardi comandati dal Manara avendo ottenuto dal generale
+Oudinot di sbarcare a Porto d'Anzio a condizione che non avrebbero preso
+parte a combattimenti prima del 4 maggio, erano vincolati dall'impegno
+preso per essi dal Preside di Civitavecchia.
+
+Sicuri ormai che il generale Oudinot voleva entrare in Roma per
+ristaurarvi il governo papale il 28 aprile l'assemblea approvava il
+seguente decreto, dove il senno romano ben distingueva fra nazione e
+governo di Francia, non incolpando la prima delle inique aggressioni del
+secondo, e ponendo sotto la protezione delle leggi i Francesi nell'atto
+che si apprestava alla guerra contro l'armata di Francia.
+
+ REPUBBLICA ROMANA
+
+ In nome di Dio e del Popolo
+
+«Credendo nelle generose virtù dei Romani come nel loro valore:
+
+«Conscio che sebbene deciso a difendere fino agli estremi, contro ogni
+invasore l'indipendenza della sua terra, il popolo di Roma non rende
+mallevadore il popolo di Francia degli errori e delle colpe del suo
+governo»:
+
+«Fidando nel popolo e nella santità del principio repubblicano:
+
+ IL TRIUNVIRATO DECRETA
+
+«Gli stranieri e segnatamente i Francesi dimoranti pacificamente in Roma
+sono posti sotto la salvaguardia della Nazione»:
+
+«Sarà considerato come reo di leso onore romano qualunque proponesse far
+loro oltraggio o molestie»:
+
+«Il governo invigilerà che nessuno d'essi trasgredisca i doveri
+dell'ospitalità».
+
+Così Roma vicina a scendere sul campo di battaglia per amor della
+libertà ed indipendenza, dava prova di quella generosità che è
+tradizionale nel suo popolo.
+
+ *
+ * *
+
+La mattina del 28 aprile, la legione insieme agli altri corpi militari
+riuniti in Roma, fu passata in rivista sulla piazza di S. Pietro dal
+Ministro della guerra.
+
+Il piano di guerra fu presto formato; la topografia della Città, le
+condizioni dell'esercito difensore, le forze degli assalitori,
+chiaramente lo suggerivano.
+
+Scartato il concetto di una offensiva in aperta campagna, e deliberata
+una concentrata difensiva della Capitale, la difesa non poteva essere
+stabilita che sulla destra del Tevere e precisamente lungo le mura
+d'Urbano VIII, che da porta Portese, per quelle di San Pancrazio e
+Cavallegeri va a porta Angelica; comprendente come posizione avanzate,
+al centro la collina di Villa Pamfili, come baluardo a settentrione il
+forte Vaticano, e come seconda linea d'appoggio le alture del Gianicolo.
+
+Garibaldi avuto partecipazione del Comando affidatogli, spedì il
+seguente ordine del giorno:
+
+Al comando della Sezione degli Emigrati.
+
+«Il Ministro della Guerra, col dispaccio del 27 corrente affidò a me il
+comando della prima brigata nella cui forza è pure compresa la vostra
+Sezione.
+
+«Le urgenze del momento esigono che c'intendiamo subito e quindi oggi
+vorrete immancabilmente trovarvi con la vostra truppa sulla piazza di S.
+Maria in Trastevere per tutte le comunicazioni».
+
+«Salute e fratellanza».
+
+Dalla piazza del Vaticano 29 aprile
+
+ _G. Garibaldi._
+
+La brigata Garibaldi fu ordinata a coprire la posizione tra porta
+Portese e porta San Pancrazio; quella di Masi distribuita tra porta
+Cavalleggieri e porta Angelica; la riserva composta dalla brigata
+Galletti, dai dragoni Savini, dai bersaglieri Manara, schierata tra
+Piazza Navona, la Lungara e Borgo; i bastioni furono coronati di nuovi
+pezzi, le batterie del Vaticano rinforzate; tutto ciò disposto in buon
+ordine; di modo che Roma si tenne pronta a ributtare gli assalitori.
+
+Il 30 aprile le vedette di San Pietro annunziarono lo spuntare di una
+colonna francese sulla via di Civitavecchia. Erano circa dodicimila
+uomini, divisi in due brigate sotto il comando dei generali Molière e
+Lavaillant, con due batterie da campagna; credevano davvero che gli
+italiani non si sarebbero battuti; dovevano presto accorgersi del loro
+folle giudizio e chiamare poderosi rinforzi.
+
+Alcuni colpi aggiustati dal Calandrelli fecero capire che si pensava a
+respingere sul serio gli assalitori, ma erano pur sempre francesi, gli
+agguerriti soldati dei combattimenti africani. Essi quindi avanzarono da
+prodi secondo l'ordine ricevuto per l'attacco; non restavano i nostri
+dal fulminarli colla mitraglia e coi fucili. Ai difensori, specialmente
+agli artiglieri, nuocevano le carabine dei cacciatori di Vincennes; ma
+le nostre artiglierie egregiamente servite e dirette, facevano vuoti
+sanguinosi nelle file avversarie.
+
+Un notevole vantaggio avevano ottenuto i francesi, fin dal principio; il
+generale Oudinot aveva ordinato alla brigata Molière di occupare la
+Villa Panfili, il battaglione universitario sostenne valorosamente i
+primi assalti, ma scarso di numero, in confronto degli assalitori, dopo
+di avere contrastata la preziosa posizione dovette abbandonarla,
+ritraendosi al riparo dietro il Casino de' Quattro-Venti.
+
+Ma da quella parte, attento a tutte le fasi del combattimento, stava
+vigile Garibaldi e il trionfo dei francesi non doveva essere di lunga
+durata. Infatti il generale, scorto il pericolo, chiamò a sè la legione
+italiana e la lanciò a baionetta contro il nemico. Questi non temette
+l'attacco, e da quell'istante intorno a Villa Corsini, per le aiuole e i
+prati del parco Pamfili, dietro ogni muro e ogni siepe, s'impegnò una
+lotta corpo a corpo, petto a petto, palmo a palmo, a vita ed a morte.
+
+A favore dei francesi erano il vantaggio delle armi, la bontà della
+posizione che li proteggeva, l'abitudine alla disciplina, l'esperienza
+del combattere; per gl'italiani era presidio la coscienza della giusta
+causa, la religione della patria, la fede nella baionetta e il comando
+di Garibaldi.
+
+Ormai troppo già durava il contrasto: e Garibaldi sentì venuta l'ora del
+colpo decisivo.
+
+Con l'aiuto di mezza brigata Galletti, riunite tutte le forze che aveva
+sotto mano si rovescia per la Valle sul fianco destro francese, lo
+rompe, lo sfonda ed incalza con la baionetta alle reni e costringe in
+brev'ora tutto l'esercito assalitore, già ributtato dal fronte su tutta
+la linea, a battere in precipitosa ritirata.
+
+La giornata del 30 aprile sarà ricordata dalla storia come una delle
+più belle pagine militari dell'indipendenza italiana.
+
+Più di trecento morti, cinquecentotrenta feriti, duecentosessanta
+prigionieri dovuti all'eroismo di Nino Bixio, fecero pagar cara alla
+Francia l'insana aggressione e dimostrarono al mondo che gl'italiani si
+battono.
+
+In confronto le perdite degli italiani furono lievi; sessantadue morti,
+un centinaio di feriti; un solo prigioniero--Ugo Bassi.
+
+Onore ai prodi rapiti troppo presto ai futuri cimenti della patria.
+
+Il battaglione universitario comandato dal Maggiore Andreucci si
+distinse assai nella gloriosa giornata. «Avanti ragazzi» tuonava
+Garibaldi--«avanti alla baionetta» e i ragazzi, da veterani si
+lanciavano impavidi contro gli agguerriti soldati della Francia
+combattendo da eroi.
+
+Fra tutti primeggiò Nino Bixio che con audacia da leone, come già fu
+detto, fece prigioniero con pochi uomini un battaglione del 20º
+reggimento di linea col Maggiore che lo comandava.
+
+Il primo merito della gloriosa giornata spetta al generale Garibaldi.
+Fu unanime il sentimento di tutta Roma nella sera stessa del
+combattimento; e la storia lo conferma col suo ponderato giudizio. Egli
+rimase ferito nel più caldo della mischia e non ne fece mostra; solo
+alla sera il dottore Ripari, il carissimo amico suo, volle a forza
+curarlo.
+
+Fatto caratteristico del combattimento fu questo, che, nelle lievi
+perdite subite dai nostri, chi più ne sofferse furono gli ufficiali,
+sempre i primi ad esporsi al fuoco nemico; così, oltre a Garibaldi,
+furono feriti il maggiore Marochetti, il tenente Ghiglione, il tenente
+Teglio, i sottotenenti dall'Ovo e Rota, e feriti a morte il maggiore
+Montaldi, il maggiore Scianda, i tenenti Grassi e Righi e il
+sottotenente Tresoldi.
+
+Garibaldi combattè tutto il giorno, affrontando il nemico in aperta
+campagna, ne scoperse il lato debole, lo assalì quando ravvisò il tempo
+opportuno, e decise della giornata.
+
+Avrebbe fatto di più se in quel giorno avesse egli avuto il comando
+supremo, o se fosse stato ascoltato il suo consiglio.
+
+Garibaldi aveva infatti intenzione di completare, quella sera stessa, la
+vittoria, tagliando ai francesi la ritirata su Civitavecchia; e il
+progetto sarebbe stato senza dubbio attuato; dopo lo scacco sofferto, il
+morale del nemico era depresso ad incominciare dall'Oudinot, sfinito,
+inoltre i francesi mancavano di cavalleria per coprire la ritirata,
+mentre Garibaldi coi lancieri del Masina e coi dragoni di linea, tutta
+gente fresca che nulla aveva sofferto dal combattimento, poteva giungere
+a Civitavecchia prima dei francesi e suscitare quelle popolazioni contro
+lo straniero. Che se non si fosse voluto precorrere i francesi in quel
+posto, si poteva prenderli di fianco nella loro ritirata: giacchè
+Garibaldi avrebbe potuto ingrossare le sue truppe coi due reggimenti di
+linea che non avevano ancora combattuto, e così trarre il miglior frutto
+della vittoria.
+
+Ma indarno Garibaldi insistette appoggiato da Galletti: Mazzini non
+voleva esporre la Francia ad una completa disfatta, e provocarne i
+risentimenti. Egli era il capo del triumvirato, e se i nostri si
+arrestavano nel momento il più propizio, era lui che doveva risponderne
+alla storia.
+
+Utilizzata o no la vittoria del 30 aprile si doveva capire che i
+francesi avrebbero voluto prendere la rivincita; meglio era dunque
+trarre partito della giornata, annientare il primo corpo di spedizione,
+circondando di una aureola gloriosa i difensori di Roma, ammirati da
+tutta Europa, poi prepararsi a far degna accoglienza al secondo corpo di
+spedizione, che la Francia ostinata nel volere ristaurato il potere dei
+papi ed ormai impegnata, avrebbe senza ritardo ordinato.
+
+Unica impresa che venne concessa dal Triunvirato a Garibaldi il 1º
+maggio, fu una ricognizione sul nemico che si ritirava per la via di
+Civitavecchia, verso Castel di Guido, dove i Francesi avevano passata la
+notte in armi nella certezza di essere assaliti. Egli uscì colla sua
+legione da porta S. Pancrazio, mentre il Masina coi lancieri e coi
+dragoni usciva da porta Cavalleggeri; entrambi si unirono all'osteria di
+Malagrotta, dove i Francesi si erano preparati alla resistenza.
+
+Ma per volere di Mazzini non si venne alle mani, come Garibaldi avrebbe
+desiderato. E ciò anche perchè l'Oudinot mandò a Garibaldi un
+parlamentario, per avvertirlo che trattava col governo Romano un
+armistizio; quasi contemporaneamente Garibaldi stesso riceveva un ordine
+di ritornarsene a Roma; e l'ordine fu eseguito nel giorno stesso.
+
+Così i Francesi ebbero modo di guadagnar tempo, e ritornare con forte
+nerbo di forze e grosso materiale di guerra a riprendere l'attacco
+dell'eterna città con certezza di successo.
+
+Ma se la giornata del 30 aprile non ebbe quelle conseguenze che erano da
+aspettarsi dopo una vittoria così bella, essa però provò al mondo che
+Garibaldi era qualche cosa di più di un semplice guerrigliero Americano,
+e che non gli mancavano le doti tutte del generale delle grandi fazioni;
+come provava al mondo che gl'Italiani, se ben condotti, sapevano
+battersi.
+
+ *
+ * *
+
+Intanto che Oudinot riposava a Civitavecchia, e mandava a Parigi
+messaggi bugiardi mal dissimulanti la sconfitta toccata, e l'Assemblea
+Romana lo rimeritava delle sue slealtà col mandargli liberi i
+prigionieri; un esercito austriaco minacciava dal Po le Legazioni;
+un'armata Spagnola veleggiava per la medesima crociata nel Mediterraneo;
+e finalmente re Ferdinando di Napoli faceva occupare da una divisione
+Velletri, mentre due altre, una di milizie regolari comandate dal
+generale Winspeare, l'altra composta di briganti comandata dallo Zucchi,
+s'inoltravano per la provincia di Frosinone sui colli Latini.
+
+Il governo Romano commise a Garibaldi, che, evitando i decisivi
+conflitti, tenesse a bada e molestasse il nemico, sperando il Mazzini
+che le trattative colla Francia si risolvessero con soddisfazione, per
+poi, tranquilli da quella parte, potere intraprendere una guerra a fondo
+contro il re di Napoli, e rivendicare a libertà il suo reame.
+
+Garibaldi riunì la sua piccola brigata il 4 maggio, dalle 6 alle 8 di
+sera, in piazza del Popolo; era composta in tutto di duemila duecento
+uomini, la passò in rivista, ed uscito tacitamente da Porta del Popolo,
+s'incamminò per Ponte Molle, facendo le viste di marciare a Palo; poi
+voltò a un tratto per la Prenestina, e dopo una marcia notturna pei
+Monti Tiburtini faticosissima, ma silenziosa ed ordinata, arrivò
+all'indomani a Tivoli dove si accampò sulle sponde dell'Aniene,
+occupando cogli avamposti il ponte Lucano a circa sei chilometri sotto
+Tivoli.
+
+Il 6 maggio fece riposare nelle ore più calde la truppa presso gli
+avanzi grandiosi degli acquedotti romani.
+
+L'esercito borbonico appena avuta notizia della sortita da Roma di
+Garibaldi, s'era concentrato fra Albano e Valmontone, e forte di seimila
+uomini sotto il comando del generale Lanza si preparava ad affrontare
+Garibaldi e disfarlo.
+
+La mattina del 7 Garibaldi fece levare il campo e verso la mezzanotte
+del giorno stesso, sotto un acquazzone torrenziale, occupò Palestrina a
+poche miglia dalle linee nemiche, minacciando così da vicino il suo
+fianco destro. Fin dal giorno 8, Garibaldi ordinava alcune scorrerie dei
+suoi, una delle quali, comandata dal prode Bronzetti Narciso, gli aveva
+riportata la speranza che il nemico non sarebbe stato così formidabile
+come si vantava di essere. Era però troppo forte di numero per
+attentarsi con soli duemila uomini ad assalirlo nelle sue forti
+posizioni; e risolvette di starsene sulla difensiva e attenderlo di piè
+fermo.
+
+Il primo incontro serio fra le parti avversarie avvenne verso la sera
+dell'8 maggio sulla strada che da Montecompatri porta a Frascati.
+
+Il giorno 9 Garibaldi circondato dal suo stato Maggiore salì a Castel
+San Pietro, piccolo paese sopra Palestrina, per osservare dal campanile
+le mosse del nemico. Questo, in numerosa schiera di 6000 uomini, verso
+le 2 pom. si avanzava da Valmontone su Palestrina, con intenzione di
+chiudere a Garibaldi la ritirata su Roma.
+
+Garibaldi prese tosto le sue misure e affidata a Manara la difesa della
+città, collocò parte dei Legionari al suo fianco sinistro fuori porta
+del Sole, egli in persona stava al centro, mentre Nino Bixio guardava la
+destra.
+
+Come suo costume, Garibaldi fece avvicinare ben bene i napoletani e a un
+dato momento ordinò un attacco generale alla baionetta che mise in rotta
+il nemico, il quale lasciava nella fuga feriti e prigionieri e in potere
+dei nostri tre cannoni da montagna e non pochi fucili. Le perdite delle
+truppe romane furono lievi; degli ufficiali solo il sottotenente Rotta
+rimase ucciso e il tenente Martino Franchi ferito.
+
+Ormai una più lunga stanza a Palestrina poteva divenire pericolosa
+perchè a Roma era giunta la notizia di un prossimo attacco combinato di
+napoletani e francesi, per cui il Triumvirato ordinava a Garibaldi di
+rientrare in Roma. Era anche lui deciso di finirla e non s'attardò sotto
+le tende; la sera dell'11 per sentieri impraticabili sfilando in
+perfetto ordine e silenziosamente nelle vicinanze del campo nemico,
+marciò per Zagarolo, sostò un poco nella osteria della Colonna sulla via
+Casilina, e con un lungo giro come se venisse da Tivoli ricondusse la
+propria gente a Roma, lieta se non di riportata vittoria, di onorato
+successo.
+
+ *
+ * *
+
+Nel frattempo importanti avvenimenti militari e politici eransi
+maturati. Bologna, dopo quattro giorni di disperata resistenza, aveva
+dovuto capitolare nelle mani del bombardatore Gorkowsky. Ancona, dove
+teneva il comando militare quel Livio Zambeccari, compagno di Garibaldi
+a Rio Grande, minacciata, si preparava ad imitarne e sorpassarne
+l'eroismo; a Fiumicino s'ancorava la flotta, avanguardia della
+spedizione spagnola; da Gaeta l'Antonelli s'affannava a mettere
+d'accordo i quattro alleati senza riuscirvi; la Francia finalmente
+continuava la politica a due faccie: quella delle parole favorevoli a
+Roma, quella dei fatti favorevoli al Papa.
+
+Di guisachè, mentre l'Assemblea nazionale a Parigi decretava che la
+spedizione francese fosse «_ramenée à son premier but_», Luigi Napoleone
+e l'Odillon Barrot inviavano lettere e messaggi all'Oudinot,
+ripetendogli l'ordine di entrare a Roma a qualunque costo per
+restaurarvi il governo papale.
+
+Infine, perfidia maggiore di tutte (se si eccettua il nero tradimento
+che doveva fra breve compiere il Generale Oudinot), la missione a Roma
+del Lesseps affidatagli da Drouyn De Lhuys. L'inviato francese doveva
+col governo di Roma trovare il modo di conciliare la libertà del popolo
+Romano, i diritti della sovranità pontificia, e la dignità del governo
+francese; in realtà doveva condurre i Romani ad aprire ai francesi le
+porte di Roma, per restaurarvi il potere temporale del Papa.
+
+Il primo effetto dell'arrivo del Lesseps fu la tregua di trenta giorni:
+tregua che slealmente venne anticipatamente rotta dal Generale francese;
+ma che ad ogni modo giovò al governo della Repubblica romana, per
+finirla almeno coll'esercito borbonico.
+
+
+
+
+ =CAPITOLO XIII.=
+
+ =Spedizione contro l'Esercito Borbonico--Velletri.=
+
+
+L'esercito romano tra il 1º e il 16 di maggio s'era venuto via via
+ingrossando. Il battaglione Melara, prepotentemente catturato
+dall'Oudinot a Civitavecchia, veniva lasciato libero; i corpi distaccati
+nell'Ascolano erano rientrati; una Legione straniera si veniva
+organizzando; la Legione trentina ed una compagnia del 22º Reggimento,
+scappata dagli accantonamenti forzati della Spezia, erano riuscite a
+penetrare in Roma tra il 9 e il 10, e fuse insieme andavano a formare un
+altro battaglione di bersaglieri lombardi, che aggiunto al primo, sotto
+il comando del Manara promosso colonnello, prendeva corpo e nome di
+Reggimento. Finalmente venuta da Bologna, dopo 15 giorni di marcia,
+entrava dalla Porta del Popolo la Divisione Mezzacapo, forte di circa
+duemila uomini, preceduta da quella compagnia di studenti lombardi e
+toscani che formarono il nerbo dei futuri difensori del Vascello.
+
+Sommate queste forze nuove a quelle già esistenti al 30 aprile, si ha
+che Roma poteva disporre di circa diciottomila combattenti, non
+bastevoli certo a fare la guerra alla Santa Alleanza, accanitasi contro
+di lei, e neppure a vincere la Francia, ma, finchè durava l'armistizio,
+più che sufficiente a cacciare dal territorio della Repubblica le truppe
+del Re di Napoli, e proteggere nel tempo stesso Roma da qualsiasi
+insidia.
+
+Restava la scelta del Generale in capo. Chi meglio di Garibaldi meritava
+tale carica? Nessun altro poteva contrastargliela. Il Triumvirato, per
+timore esagerato della sua indisciplinatezza, e forse anche per gelosia
+della sua popolarità sempre crescente, non volle nominarlo. Siccome però
+la sua superiorità era innegabile, il Triumvirato fece questa pensata;
+promosse Garibaldi Generale di Divisione, ed elesse Generale in Capo il
+colonnello Roselli entrato da poco a Roma, reduce dall'Ascolano, ove era
+stato a combattere il brigantaggio.
+
+Il Roselli generalissimo s'accinse senza ritardo, come voleva il
+governo, alla spedizione contro il Borbone. Pensò di attaccare i
+Napoletani, accampati fra Porto d'Anzio e Valmontone, sulla loro destra,
+spuntarli da questo lato e tagliar loro la ritirata: capitanava
+diecimila fanti, mille cavalli e dodici pezzi d'artiglieria.
+
+La prima brigata, sotto gli ordini del colonnello Marocchetti e la
+direzione del colonnello di Stato Maggiore Haug, composta della Legione
+Italiana, del terzo reggimento di linea, dello squadrone dei lancieri
+Masina, d'una compagnia di zappatori del genio e due pezzi
+d'artiglieria, in tutto duemila cinquecento uomini circa, formava
+l'avanguardia.
+
+Il corpo di battaglia componevasi di due brigate composte del reggimento
+dei Bersaglieri Lombardi, di un battaglione del primo fanteria, del
+secondo e quinto reggimento, della Legione romana, di due squadroni di
+dragoni e sei pezzi d'artiglieria; circa seimila uomini; e lo capitanava
+il generale Garibaldi in persona, colonnello Milbitz capo dello Stato
+Maggiore.
+
+La riserva e retroguardia era la brigata del generale Giuseppe Galletti,
+che marciava alla testa del sesto reggimento di fanteria, d'un
+battaglione di carabinieri a piedi, del battaglione zappatori del genio,
+di due squadroni di carabinieri a cavallo, e di quattro pezzi di
+artiglieria; in tutto duemila e cento uomini.
+
+Comandante l'artiglieria il colonnello Lodovico Calandrelli; quello
+della cavalleria il generale Bartolucci; capo dello Stato Maggiore
+generale il colonnello Pisacane. Generale in capo Pietro Roselli.
+
+Formato così il piano e l'ordine di marcia, uscirono la sera del 16 da
+porta S. Giovanni; marciarono per via Labicana; arrivarono alla mattina
+del 17 a Zagarolo, dove soggiornarono; ripartirono il giorno appresso
+per Valmontone, dove il grosso e la riserva si accampò, mentre
+l'avanguardia si spinse fino a Montefortino, forte posizione a cavaliere
+delle due vie che da Valmontone conducono l'una a Velletri, l'altra a
+Terracina; che è quanto dire, sulla fronte e sul fianco dell'esercito
+Napoletano.
+
+Questo però non era rimasto immobile come il Roselli nel silenzio del
+suo studio aveva calcolato; ma appena avuto sentore dell'avanzarsi dei
+Romani, aveva frettolosamente abbandonato la linea dei Colli Latini, e
+s'era da tutte le parti ripiegato su Velletri. Era una notizia
+importantissima: il piano di campagna del generale Roselli poteva dirsi
+fallito prima che tentato: occorreva farne un altro, ma suprema
+necessità era prontezza d'occhio e celerità di esecuzione; il Roselli
+non affrettò d'un passo la sua marcia, non diede le occorrenti
+disposizioni; solo ordinava all'avanguardia di spingere il 19 di mattina
+ricognizioni fin sotto le mura di Velletri, mentre l'armata in ordine
+compatto, _fiancheggiata_ da perlustratori, avrebbe secondato il
+movimento.
+
+All'alba del 19 l'avanguardia si era già messa in moto; ma, fatti pochi
+chilometri di strada, il Marocchetti mandava ad avvertire Garibaldi che
+scorgeva verso Velletri un confuso movimento di truppe nemiche, onde
+temeva di essere da un istante all'altro assalito da forze superiori. A
+tale annunzio Garibaldi montò a cavallo, e mandò avviso al generale in
+capo, dell'allarme dato delle mosse nemiche, come della sua partenza per
+trovarsi coll'avanguardia sul luogo dell'attacco, se attacco ci fosse
+stato, affinchè avesse provveduto mandando pronti rinforzi. A spron
+battuto raggiunse l'avanguardia, e raccolti dal Marocchetti gli ultimi
+rapporti, cavalcò ancora innanzi per cercare, come fu sempre suo
+costume, un posto elevato d'onde scoprire le posizioni e le mosse del
+nemico.
+
+Giunto alle Colonnelle sull'altura della vigna Rinaldi, smontò da
+cavallo; coperto dai canneti e dalle macchie della Vigna, s'inoltrò fino
+ad una sporgenza d'onde l'occhio poteva correre fin sotto le mura di
+Velletri; e vide abbastanza chiaro che i borbonici si preparavano ad
+un'azione imminente.
+
+Garibaldi senza perdita di tempo spiegò a destra e a sinistra della
+strada, che correva tutta incassata fra poggi e vigneti, la legione
+italiana e alcune compagnie del terzo di linea; e montato sul tetto
+d'una casa nella vigna Spalletti si rimise a spiare le mosse nemiche.
+
+I borbonici avanzavano su tre colonne; un battaglione di cacciatori pei
+vigneti a destra e a sinistra; uno squadrone di cavalleria appoggiato da
+un corpo di fanteria e da artiglieria, al centro della strada. Garibaldi
+sceso dal suo osservatorio non fece un passo per muovere loro contro; ma
+li aspettò di piè fermo. Trascorsi pochi minuti lo scoppiettio presso la
+salita di Villafredda avvertiva che i nostri erano stati scoperti e che
+il primo scontro era avvenuto.
+
+Potevano essere le 11 di mattina. Gli avamposti s'erano ripiegati sulle
+Colonnelle dove erano appostate le fanterie romane; l'attacco si
+svolgeva su tutta la linea; la fucilata era vivissima da ambe le parti;
+quando Garibaldi, vista spuntare sulla strada la testa della cavalleria
+nemica, spiccò il Masina coi suoi cinquanta lancieri ad arrestarla; e il
+Masina si slanciava seguito dai suoi compagni: ma o perchè sopraffatti
+dal torrente della cavalleria nemica sei volte più numerosa, o perchè i
+loro cavalli fossero nuovi a quel vertiginoso giuoco delle cariche, il
+fatto è che al primo cozzo furono travolti, e voltarono briglia tutti
+quanti, abbandonando il loro comandante alle prese col colonnello nemico
+che ne riportò la testa spaccata.
+
+Ma lo spettacolo accadeva troppo vicino a Garibaldi perchè potesse
+starsene inerte spettatore. Visto il voltafaccia dei lancieri e il
+Masina circondato dai nemici, saltò a cavallo e scortato dal solo moro
+Aghiar, si mise a traverso la via per tentare col gesto imperioso, colla
+voce tonante e colla stessa persona, d'arrestare la rotta sfrenata.
+Tutto invano; chè egli stesso rovesciato di sella, venne travolto
+dall'onda commista degli amici e nemici, e impigliato il corpo sotto il
+proprio cavallo e pesto dalle unghie di cento altri, stava per cadere
+ormai morto o vivo nelle mani borboniche, se in buon punto la brava
+compagnia di ragazzi, detta della Speranza, appostata lì vicino, con una
+scarica ben aggiustata, non avesse fatto largo nella siepe dei cavalieri
+nemici, che già si serravano intorno al caduto, e investendoli poscia
+alla baionetta, non avesse salvata la vita al suo generale. Come se
+nulla fosse stato, quantunque ferito e ammaccato in più parti del corpo,
+e coll'impronta di un ferro da cavallo sulla mano destra, Garibaldi
+balzava come lampo in sella e riprendeva sereno e imperturbabile come
+sempre la direzione del combattimento.
+
+Nel frattempo però gli Ussari borbonici, trasportati dalla foga dei loro
+cavalli, erano andati a cascare nel fitto delle linee repubblicane e
+fulminati di fronte e dai fianchi da un fuoco micidiale vennero forzati
+a dar volta, lasciando sul terreno numerosi feriti e prigionieri, e
+trascinando nella fuga rovinosa la fanteria che li spalleggiava. I
+garibaldini non mancarono di approfittare della rotta, e slanciatisi
+tutti assieme alla carica accompagnarono i fuggenti colle baionette alle
+spalle fin sotto le mura della città. Là era forza arrestarsi.
+
+Garibaldi vide che il momento era critico. Un assalto a Velletri era
+impossibile; una ritirata, con gente già scompigliata dalla pugna, e più
+atta a caricare con furore che ritirarsi con ordine, sarebbe stata una
+follia; altro non restava che sollecitare il comandante supremo di
+correre in suo soccorso; e tenere frattanto in iscacco il nemico con
+manovre e scaramuccie. Mandò a gran carriera Ugo Bassi a dare notizia
+dell'accaduto al Roselli e pregarlo, se aveva cara, nonchè la vittoria,
+la salute dei suoi, a correre senza indugio in suo aiuto; intanto
+pensava a coprire alla meglio le sue truppe dietro tutti i frastagli e
+gli scoscendimenti del terreno, in attesa degli invocati aiuti.
+
+Il Bassi trovò il Roselli a Valmontone--gli fece l'ambasciata di cui era
+incaricato, usò di tutta la sua fervida eloquenza nel dipingere la
+situazione perigliosa dell'avanguardia; ma s'ebbe in risposta «dover
+prima aspettare che la truppa avesse consumato il rancio, poi si sarebbe
+mossa». Fortuna volle che alcuni corpi della seconda brigata, tra cui i
+bersaglieri Lombardi, accorressero da sè stessi al tuonar del cannone,
+onde Garibaldi man mano che arrivavano poteva condurli a riparare le
+file stremate dell'avanguardia.
+
+Così entrarono in linea i Bersaglieri Lombardi, la Legione romana, un
+battaglione del secondo reggimento, e parte dell'artiglieria del
+Calandrelli, che, controbattendo gagliardamente le batterie del nemico,
+gli levarono la tentazione di ripigliare l'offensiva.
+
+Ma tutto ciò a nulla approdava; i nostri non retrocedevano; i borbonici
+non avanzavano, ma restavano sempre forti e minacciosi, ed ogni istante
+che fuggiva andava a loro profitto; solo uno sforzo concorde di tutto
+l'esercito poteva assicurare e compiere la vittoria. Convinto di questo,
+Garibaldi mandò il capitano David, un animoso Bergamasco, tanto aitante
+della persona come caldo di parola, a sollecitare ancora una volta il
+soccorso dal Roselli.
+
+E il David, divorata la via, trovò il generale in capo, che seguito da
+tutto il suo stato maggiore, alla testa di circa cinquemila uomini
+marciava alla volta di Velletri.
+
+Il messaggio portato dal capitano David fece accelerare la marcia delle
+truppe. L'arrivo dei rinforzi diede modo a Garibaldi di tentare qualche
+mossa, che dalla tenuità delle forze gli era prima vietata. Veduto
+infatti sulla via di Terracina un insolito movimento e sospettando un
+preparativo di ritirata, mandò il colonnello Marchetti con un centinaio
+di fanti e mezzo squadrone di dragoni a imboscarsi nella selva che
+fiancheggiava quella via affinchè piombasse sui fianchi e alle spalle
+del nemico appena gli fosse giunto a portata; e dispose un vigoroso
+assalto contro il Convento dei Cappuccini, che formava la chiave delle
+posizioni borboniche alla loro sinistra.
+
+Intanto che Garibaldi era intento a riprendere l'offensiva, ecco il
+fuoco dei Napoletani rallentarsi, le loro linee concentrarsi, la strada
+di Terracina nereggiare, e tutto accennare a precipitosa ritirata.
+
+In quel punto arrivava Roselli sul luogo dell'azione. Garibaldi lo
+ragguagliò di quanto era avvenuto e condusse il generale in capo al
+luogo che gli era servito da osservatorio in casa Blasi, e gli mostrò i
+preparativi dei Napoletani per una precipitosa ritirata, concludendo col
+fargli questo piano: «Egli, Garibaldi, si getterebbe ai fianchi del
+nemico fuggente; il Roselli coll'artiglieria del Calandrelli, la linea
+e i carabinieri della riserva resterebbe a difendere la posizione
+espugnata e appoggerebbe l'attacco».
+
+Ma il generale in capo non prestò fede nè ai suoi occhi, nè a quanto gli
+esponeva Garibaldi; secondo il suo giudizio, quei nemici che sfilavano
+sulla strada di Terracina erano brigate che si disponevano ad un nuovo
+attacco per l'indomani; la ritirata dell'esercito borbonico era una
+manovra!
+
+--Ma che manovra! ribatteva Garibaldi, non vedete che quello è un
+esercito che fugge? e lasciò il generale in capo a passare
+tranquillamente la notte in casa Blasi, e lui pure se ne andò a dormire
+coi suoi all'aperto.
+
+Al nuovo mattino non c'era più a Velletri un solo Napoletano!
+
+Si è voluto fare un'accusa a Garibaldi di avere attaccato battaglia col
+borbonici contro l'ordine del generale in capo.
+
+Garibaldi fu attaccato--non attaccò, e giudicando pericolosa la ritirata
+e per di più disonorevole, prese posizione difensiva, in attesa
+dell'arrivo del grosso delle nostre forze. Si tenga in mente che
+Garibaldi era all'avanguardia, e si trovò senza provocarlo alle prese
+col nemico; in quanto all'ordine di non attaccare, Garibaldi ha sempre
+dichiarato sul suo onore di non averlo ricevuto che tardi, quando già
+era impegnato--e la parola di Garibaldi non può essere da nessuno messa
+in dubbio.
+
+La mattina del 20 il generale in capo mandò sulla strada di Terracina
+qualche squadra volante di fanti e di cavalli a perseguitare il nemico;
+ma Garibaldi aveva già idea di buttarsi nel Regno ed accendervi la
+rivoluzione.
+
+Ne scrisse perciò lo stesso giorno al Roselli con la seguente lettera:
+
+«Generale.
+
+«Io profitto della vostra compiacenza ad ascoltarmi, e vi espongo il mio
+parere. Voi avete mandato ad inseguire l'esercito Napoletano da una
+forza nostra; ed è molto bene.
+
+«Domani mattina dobbiamo col Corpo d'esercito tutto prendere la strada
+di Frosinone, e non fermarci fino a giungere sul territorio Napoletano,
+le popolazioni del quale bisogna insurrezionare.
+
+«La divisione che seguita la strada di Terracina non deve impegnarsi con
+forze superiori, e deve ripiegarsi sopra noi in caso di urgenza; ciò
+che potrò, farò anche traverso le montagne, non impedito dal peso
+dell'artiglieria.
+
+Velletri, 20 maggio 1849.
+
+ _G. Garibaldi_.»
+
+
+Il generale Roselli, come era debito suo, trasmise la proposta di
+Garibaldi al Ministro della Guerra, esponendo le difficoltà dell'impresa
+e declinandone la responsabilità.
+
+Il governo Romano richiamò a Roma il Roselli col grosso delle forze; e
+lasciò Garibaldi con una brigata coll'incarico apparente di liberare i
+confini dalle masnade dello Zucchi, ma con quello reale di tentare
+l'impresa dell'insurrezione del Regno di Napoli.
+
+Il 23 di sera Garibaldi era coll'avanguardia a Frosinone, da dove il
+Zucchi era già partito; il 25 a Ripi; il 26 sconfinava a Ceprano, e
+saputo che Rocca D'Arce, posizione fortissima, era occupata dai
+Napoletani, inviava tosto i suoi bersaglieri ad assalirla. E i
+bersaglieri si slanciarono arditi su per l'erta scoscesa, aspettandosi
+da un momento all'altro d'essere salutati dalla mitraglia, ma arrivarono
+senza dare e ricevere un colpo, fino nel paese, ove non trovarono anima
+viva.
+
+All'annunzio dell'approssimarsi di Garibaldi, soldati ed abitanti colti
+da timore avevano sloggiato.
+
+Non fu toccata in quel paese la più piccola cosa. Le truppe si
+coricarono sulla piazza, tranquille, senza tentare di rompere un'imposta
+e vi passarono la notte.
+
+Garibaldi, saputo che un corpo di Svizzeri l'aspettava a San Germano
+ordinò al mattino di riprendere la marcia. Egli aveva in mente che se
+avesse potuto vincere una battaglia, la vittoria gli avrebbe aperta le
+porte del Regno.
+
+Altri però erano i pensieri del governo di Roma. L'invasione austriaca
+s'avanzava minacciosa; mentre Wimpfen s'inoltrava verso Ancona, un corpo
+sotto gli ordini del Lichtenstein marciava su Perugia; Roma poteva
+essere in pochi giorni stretta da braccia di ferro; fare argine a tanto
+pericolo era un'assoluta necessità.
+
+
+
+
+ =CAPITOLO XIV.=
+
+ =Ripresa delle ostilità dei Francesi contro Roma.=
+
+
+Il Triunvirato illuso che le trattative con Lesseps sarebbero approdate
+ad una felice conclusione, ordinò che si allestisse in Roma una
+spedizione per le Marche. Garibaldi fu richiamato, ed egli, saputo il
+motivo del richiamo ubbidì con gioia, e il 28 di maggio ripassato il
+confine, con marcie forzate, la mattina del 1º giugno rientrò in Roma.
+
+Sventuratamente, ma come del resto era da prevedersi, il giorno stesso
+della rientrata in Roma di Garibaldi le trattative con Lesseps erano
+fallite e rotte.
+
+Il 1º di giugno l'Oudinot alla lettera ingenua del generale Roselli, con
+la quale chiedevagli una proroga dell'armistizio per dare modo allo
+esercito della Repubblica romana di battere l'esercito austriaco,
+rispondeva «che gli ordini del suo governo gli prescrivevano di entrare
+in Roma al più presto; di avere già denunziato l'armistizio alle
+autorità Romane; solo per riguardo ai sudditi francesi residenti in Roma
+_consentiva a differire l'attacco fino a lunedì mattina_». In tutte le
+lingue del mondo ciò voleva dire che egli non avrebbe attaccato che il
+mattino _del giorno 4_.
+
+Con una slealtà senza nome, con una perfidia inaudita negli annali
+militari, della quale la coscienza della Storia ha gridato vendetta,
+all'alba del 3 giugno i francesi, col silenzio del tradimento, sorpreso
+quasi nel sonno il sottile battaglione Melara, s'impadronivano di Villa
+Panfili, e in men che si dica, avviluppati da ogni parte i pochi bravi
+che la occupavano, si rendevano padroni del Convento di San Pancrazio,
+di Villa Corsini, detto Casino de' Quattro-Venti, formanti con Villa
+Panfili quell'altipiano che era la chiave della difesa di Roma.
+
+Era da prevedersi che i francesi cui necessitava assicurarsi le retrovie
+per Civitavecchia, avrebbero fatto tutti gli sforzi per impossessarsi
+del punto più elevato della linea di difesa--e vi misero tanta e tale
+importanza che per venirne al possesso adoperarono perfino il
+tradimento. Come il generale in capo non se ne sia preoccupato non si
+spiega. Era principalissimo suo dovere di provvedere durante
+l'armistizio alla fortificazione in modo efficace delle alture, nonchè
+delle ville e dei casini fuori porta San Pancrazio per servirsene come
+posti avanzati--invece non pensò a nulla, e le conseguenze furono
+gravissime. E la imprevidenza non si arrestò a questo; il 1º di giugno
+il generale Oudinot, come abbiamo visto, dichiarava la cessazione
+dell'armistizio dando l'annunzio che avrebbe aperte le ostilità il
+giorno 4; le necessità del momento obbligavano se non altro il generale
+in capo a guarnire di forze sufficienti a respingere il nemico e non
+permettergli d'impossessarsi di posizioni tanto importanti, quali erano
+quelle avanzate di porta S. Pancrazio e ciò senza attendere l'ultima
+ora! Neppure a questo fu provveduto--e fu errore fatale.
+
+Avvenuta l'occupazione, per sorpresa e per tradimento, la villa Corsini
+(detta dei Quattro Venti) fu oggetto di aspra contesa. Ritolta dai
+bersaglieri di Pietramellara ai francesi, fu nuovamente perduta, ripresa
+dal reggimento Pasi fu difesa coraggiosamente per più ore ma riperduta;
+con combattimento accanitissimo sostenuto dalle truppe del generale
+Bartolomeo Galletti fu anche da queste perduta.
+
+Il furioso accanimento per conservarne il possesso dimostra quanto
+grande importanza si dava dalle due parti a quella dominante posizione;
+e tanto più non si arriva a capire perchè nè il Triumvirato, nè il
+generale in capo dell'esercito l'abbiano trascurata! Ed ora Roma ne
+pagava il fio.
+
+Garibaldi sempre così vigile, mai pensando che da parte dei Francesi si
+potesse temere un tradimento, dormiva nel suo modesto letto in Via delle
+Carrozze n. 59 quando il fragore del cannone che, aveva scossa tutta la
+città, lo destò. In un baleno fu in sella; si trasse dietro la Legione
+Italiana, acquartierata nel vicino convento di S. Silvestro; lasciò
+l'ordine che le rimanenti truppe lo seguissero; partì al galoppo.
+Arrivato alla Porta di San Pancrazio, misurò con un'occhiata tutta
+l'estensione del pericolo; distribuì le truppe man mano che arrivavano
+tra i bastioni, la Porta e il Vascello, e lanciò i Legionari alla
+conquista di Villa Corsini.
+
+La Legione, comandata dal Sacchi, preceduta dal Masina accompagnata dal
+Bixio, non indugiò, traversò sotto una grandinata di palle, il terreno
+scoperto, seminandolo dei suoi migliori, e arrivò fin sotto la Villa; ma
+colà, fulminati di fronte e dai lati, dalle finestre, dalle siepi,
+dalle muraglie da migliaia di nemici appostati al coperto, furono
+costretti a desistere e ordinatamente a ritirarsi al Vascello, che da
+quel momento divenne l'antemurale estremo e più tenace dei difensori di
+Roma.
+
+L'attacco replicato del Casino dei Quattro Venti, fu micidiale per i
+nostri; feriti a morte il bravo Masina, Pier Antonio Zamboni
+portabandiera dei lancieri e Pietro Scalcerle aiutante dei lancieri
+stessi. Esposti a grave pericolo e feriti il generale Bartolomeo
+Galletti; Nino Bixio, che, uccisogli sotto il cavallo, si spinse fino a
+salire su un balcone del primo piano rimanendo gravemente ferito.
+
+Ebbero pure ferite mortali Francesco Daverio, Capo dello Stato Maggiore
+della Legione, il Colonnello Pulini primo aiutante di Campo di Garibaldi
+e tanti e tanti altri.
+
+E al Vascello le parti erano cambiate. Gli assalitori di prima
+diventarono gli assaliti; i francesi sboccavano da ogni parte; ma i
+legionari protetti dal massiccio edificio, convertito in fortezza,
+folgoravano da cento feritoie la morte. Il Vascello, avvolto da una
+bufera di fuoco resisteva impavidamente. Di questo baluardo della
+repubblica romana ne aveva preso il comando Giacomo Medici; si era certi
+che sarebbe stato difeso fino agli estremi.
+
+Nelle ore pomeridiane i tentativi di riprendere le posizioni perdute,
+furono dai garibaldini rinnovati con grande energia ed insuperabile
+eroismo; nonostante le perdite gravissime, i Legionari, i bersaglieri
+del Pietromellara e quelli del Manara si slanciarono ad un nuovo attacco
+anche contro il Casino dei Quattro Venti: i due aiutanti di Garibaldi,
+Goffredo Mameli e Augusto Vecchi erano alla testa dell'ardita falange,
+il primo, Goffredo Mameli, caro sopra tutti a Garibaldi, ne riportò una
+ferita mortale.
+
+La grande superiorità delle forze francesi, che coi rinforzi ricevuti
+superavano i quarantamila uomini sì da permettere loro di subito
+rioccupare con truppe nuove le posizioni perdute, resero vani tutti gli
+sforzi, anche quello tentato verso sera dai bersaglieri, sostenuto dal
+reggimento Unione (9º di linea).
+
+Così finì la giornata del 3 giugno, nefasta alla fama francese, giornata
+veramente memorabile nei fasti del valore italiano se si pensi che
+cinque grandi assalti furono dati dai soldati della repubblica Romana
+per sloggiare il nemico dalle posizioni occupate per tradimento; più di
+dieci furono le cariche alla bajonetta con cui precipitarono contro il
+nemico, e per quattro volte seppero riprendere alle migliori truppe del
+mondo le posizioni perdute.
+
+Chi può dire, degli eroici episodi di questa immortale giornata? Come
+ricordare alla patria i nomi dei caduti per essa?
+
+Il Masina, ferito al primo assalto, fasciata in fretta la piaga si
+slanciava a cavallo su pei gradini di Villa Corsini, e avvolto dai
+nemici roteando il ferro terribile, squarciato il petto da una palla
+cadeva fulminato.
+
+Il Mangiagalli, a Villa Valentini menò strage di Francesi; spezzata la
+spada, combattè sempre, benchè ferito e tenne la villa con pochissimi
+rimastigli fino a sera.
+
+Lo Scarcele colpito a morte legò tutto il suo alla patria. Il Manfrin
+sergente dei bersaglieri, quantunque gravemente ferito, volle riprendere
+il suo posto nelle file; e al Manara che gli diceva «vattene, qui non
+servi a nulla;» rispondeva «lasciatemi stare colonnello, almeno faccio
+numero» e alla prima scarica il valoroso era colpito mortalmente.
+
+Il Rozà, ferito due volte, ritornava alla pugna, e alla terza
+soccombeva.
+
+Angelo Bassini, s'avventava con un pugno de' suoi, contro Villa Corsini
+e ne tornava pesto e insanguinato. Dalla Longa, milanese, raccolto sulle
+spalle il caporale Fiorani mortogli al fianco mentre ritraevasi col caro
+peso, una palla lo trapassò e cadde in un fascio col suo carico. Emilio
+Dandolo, errava per tutto il campo in cerca delle spoglie dell'amato
+fratello e fu ferito mortalmente. Narciso Bronzetti pure ferito andava
+in ore notturne tra le scolte francesi per togliere ai nemici il corpo
+del suo servo fedele.
+
+I legionari del Medici, affrontarono la grandine dei _Vincennes_ per
+sottrarre da una casa incendiata dal fuoco nemico i cadaveri dei loro
+compagni ivi caduti quando essi la difendevano, d'onde il nome di Casa
+Bruciata. Eroismi immortali!
+
+In tutti i corpi Romani che presero parte ai combattimenti del 3 giugno
+grande fu il numero degli ufficiali che morirono o rimasero feriti,
+perchè negli attacchi alla bajonetta primi col loro esempio incitavano i
+giovani soldati della Repubblica al sacrifizio della propria persona. Ma
+nessun corpo, in proporzione del numero, ebbe perdite così rilevanti di
+Ufficiali come la Legione Italiana e lo Stato Maggiore di Garibaldi;
+Garibaldi stesso calcolava a ventitrè ufficiali della sola legione messi
+fuori combattimento; otto gli ufficiali dello stato maggiore di
+Garibaldi; cinquecento e più dei nostri soldati tra feriti e morti;
+circa sessanta ufficiali tra morti e feriti.
+
+È doloroso che ancora non si conoscano tutti i nomi dei caduti in difesa
+di Roma nel 1849; quelli che si conoscono e sono raccomandati alla
+storia eccoli: Oltre ai già nominati: morirono il Colonnello Pulini,
+d'Ancona, dello stato Maggiore di Garibaldi, l'aiutante Maggiore
+Feralta, il Capitano Ramorino, Emanuele Cavallaro, Canepa, Sivori,
+Pedevilla, Anceo, Caroni, Minuto, Gnecco, Pegorini, Gruppi, Costa, Rodi,
+Coglioli, de Maestri, Cavalleri, Bonnet, Grossi, Savoia, Bonduri,
+Meloni, Conti, Loreta, Gazzaniga, Bucci, Marzari, Cavizzi, Battelloni,
+Rambaldi.
+
+Feriti gravemente: Nino Bixio, Goffredo Mameli morto in seguito alla
+ferita, Strambio, Duzelisiana, Binda, Ricci, Marocchetti, Bassini,
+Frattini, Grattigna, Sartorio, Boldrini, Bignami, Mambrini, Zanetti,
+Magni, Zanucchi, Tassoni, Gnoli, Zuccalà, Vigoni, Sampieri, Righi,
+Tresoldi, Silva, Colombo, Mancini, Signoroni, Scorani, Vinaselti, Luzzi,
+Mazza, Costaldini, de Pasqualis, del Pozzo, Lucci, Giorgieri; e fra
+questi i due valorosissimi giovanetti Domenico Cariolato delle provincie
+Venete, e Raffale Tosi di Rimini che il generale Garibaldi ebbe
+carissimi per tutta la vita.
+
+Fu pure ferito combattendo valorosamente Baccigaluppi Paolo che fu poi
+fucilato sul Po assieme a Ciceruacchio e ad altri patriotti.
+
+Padroni di Villa Panfili e delle alture, i francesi, quasi fosse una
+piazza forte, intrapresero l'assedio di Roma; tracciarono parallele,
+piantarono batterie sotto la direzione del generale Vaillant,
+s'avanzarono senza posa verso la piazza.
+
+I nostri, condotti da un genio militare arditamente infaticabile, privo
+di cannoni e di ogni sorta di materiale, contrapposero intrepidi offesa
+ad offesa, trincera a trincera, scavarono vie coperte, alzarono cortine,
+restaurarono senza sosta le cannoniere smontate, e tentarono anche
+delle sortite; alla debolezza dei mezzi supplirono con la forza dei
+petti, per prolungare quanto potevano l'agonia della Repubblica.
+
+Ma ogni giorno che passava la cinta d'assedio veniva sempre più
+serrandosi.
+
+ *
+ * *
+
+Dopo ripetuti attacchi di forze sempre in aumento e soverchianti,
+malgrado l'eroica resistenza sostenuta dalla Legione Romana reduce dal
+Veneto della quale faceva parte il tenente Giacinto Bruzzesi che pel suo
+valore si meritava la medaglia d'oro al valore, malgrado il valore
+spiegato dal battaglione universitario e da altri valorosi. Anche ai
+Monti Parioli i nostri venivano sopraffatti.
+
+Tra questi fu ferito il colonnello Romano Silvestri mentre combatteva
+eroicamente con al fianco tre figli, uno dei quali rimase pure ferito.
+Questo patriota che Roma ricorda con onore, fu uno dei più perseguitati
+dal governo pontificio; esiliato nel 1821 e nel 31, doveva subire la
+stessa sorte nel 1849.
+
+Nel 1848 comandò il 1º reggimento volontari romani che tanto si fece
+onore combattendo a Cornuda ed a Mestre; ebbe poi il comando
+dell'Estuario e quindi passò capo di Stato Maggiore col generale Pepe.
+
+Combattendo sotto Velletri le truppe borboniche, ebbe ucciso il cavallo;
+dopo la ritirata delle truppe Napolitane venne nominato comandante di
+quella zona. Nel 1860 egli stesso accompagnava i sui tre figli al campo
+a combattere per l'unità della patria. Onore alla sua memoria.
+
+I francesi eransi fortemente stabiliti con l'intera Divisione Guepiller
+anche nella Via Flaminia da dove per 28 giorni fulminavano il Pincio,
+bombardavano la città, senza essere mai riusciti a sloggiare i nostri
+dai Monti Parioli; fra i difensori vi era anche un battaglione degli
+studenti che teneva con grande valore la Villa Paniotowschi, sebbene
+bersagliato senza tregua dal nemico che della Villa Polverosi al di là
+del ponte Milvio aveva fatto una formidabile posizione offensiva e
+difensiva.
+
+L'11 di giugno nelle ore pomeridiane il battaglione comandato dal
+valoroso capitano Golinelli sostenuto dalla Legione romana volle con
+supremo ardimento tentare di sloggiare il nemico dalla Villa: con
+slancio da veterani i bravi studenti si precipitarono impavidi
+all'attacco, sostenendo un accanito combattimento per più ore, ma la
+grandine delle palle nemiche alfine ne arresta lo slancio, balenano i
+bravi giovani, cadono numerosi e sono obbligati a ritirarsi; ultimi a
+farlo furono i fratelli Francesco ed Alessandro Archibugi di Ancona, che
+combattendo da veri eroi caddero entrambi mortalmente feriti; rimasti
+sul campo, vennero fatti prigionieri e condotti a Civitavecchia ove vi
+lasciarono la vita.
+
+Il combattimento di quel giorno sostenuto con slancio ammirevole, costò
+al piccolo battaglione oltre quaranta feriti gravemente, primi fra i
+quali il capitano Gollinelli, il tenente Ronchini, il Cattaneo, il
+Pietrasanta, il Silvagni, il Finzi.
+
+Il fatto d'armi meritò di essere messo all'ordine del giorno nel quale
+venne segnalato in modo speciale il battaglione degli studenti
+meritevole di grandi encomi.
+
+ *
+ * *
+
+La mattina del 13 i francesi smascherarono tutte le loro batterie e con
+trenta bocche da fuoco batterono per sette giorni e sette notti i
+bastioni sesto e settimo, e la sera del 21 vi aprirono in tre punti la
+breccia; non restava più agli assedianti che di salirla; e difatti la
+notte del 21 al 22, taciturni, tentarono l'assalto; il battaglione del
+reggimento «Unione» che vi stava di guardia, si lasciò sorprendere e
+volse in fuga, e gli assalitori solleciti a trarre profitto dal panico,
+furono padroni, senza combattimento, delle mura di Roma.
+
+Presa la breccia, Mazzini propone che ne sia tentata la ripresa la notte
+stessa. Si mandò a chiamare Garibaldi, ma questi dichiarò ineseguibile
+l'impresa.
+
+Mazzini scrisse a Manara perchè persuadesse Garibaldi, ma questi non
+mutò divisamento.
+
+Disse essere suo convincimento che l'assalto notturno alla breccia, con
+truppe stanche, orbate dei loro migliori ufficiali, sarebbe
+inevitabilmente fallito--e che ormai la sola provvida e urgente
+risoluzione da prendersi era quella di riparare dietro una nuova linea,
+che egli aveva già ideato e proposto.
+
+Perduta la breccia, e la fiducia di conquistarla, ai Romani non restava
+fuori di Roma che il Vascello. Solo ma formidabile sempre; e dentro
+Roma restava il tratto dei bastioni da Porta S. Pancrazio a Porta
+Angelica, e come seconda difesa, la linea tracciata dagli avanzi della
+Mura Aureliana, sostenuta al centro dalle batterie del Pino, ad
+occidente dal bastione ottavo e dalla Villa Spada, ad oriente dai
+Conventi di San Calisto e di San Cosimato, sulle falde dell'Aventino.
+
+ *
+ * *
+
+Ed era appunto intorno a queste posizioni che stava per rinnovarsi la
+lotta.
+
+I francesi, dopo di essersi gagliardamente trincerati nella breccia
+conquistata, avevano costruito una terza parallela dalla quale
+bersagliavano le posizioni nemiche facendo piovere nella città una
+tempesta di bombe che spesso andava a cadere, danneggiandoli, sui
+monumenti più famosi dell'antica romana grandezza.
+
+Garibaldi affidava al valore dei Legionari del Medici la ripresa di
+Villa Barberini; in questa impresa ebbe fracassato un braccio il
+Capitano Gorini, il corpo forato da diciotto ferite l'Induno Girolamo,
+la spalla forata da una baionettata il giovinetto valorosissimo
+Cadolini, e non lasciarono al nemico che un monte di rovine; armarono
+di nuovi pezzi le batterie del Pino, afforzarono Villa Spada,
+tempestarono di colpi bene aggiustati le batterie nemiche, e
+sopportarono con costanza invitta i disagi dei lavori notturni, i guasti
+del bombardamento, i vuoti della morte.
+
+Tutti fecero eroismi sorretti dalla coscienza d'un alto dovere.
+
+Il Medici, fatta del Vascello una fortezza, con un manipolo di prodi la
+difese con sovrumana energia di piano in piano, di pietra in pietra.
+Bersagliato notte e giorno da Villa Corsini, tormentato senza posa dalle
+carabine dei famosi Cacciatori d'Africa, ridotto in frantumi in gran
+parte l'edificio che gli serviva di asilo e di rocca, nulla valeva a
+scrollare la sua impassibile fermezza. Squarciato il secondo piano scese
+al primo; crollato anche il primo, passò al piano terreno; diroccato
+questo pure, s'accampò all'aperto; ma non cedette un sasso della sua
+ruina e la rese immortale.
+
+E i difensori delle batterie fecero pure miracoli--e innanzi tutti i
+cannonieri--inferiori per l'armi, mal coperti da terrapieni
+improvvisati, costretti a combattere con pezzi da campagna contro pezzi
+d'assedio più di una volta fecero tacere le batterie nemiche; ne
+sconquassarono o ne demolirono le opere, strapparono per la giustezza
+dei tiri e l'intrepidezza della difesa grida d'ammirazione anche agli
+stessi nemici.
+
+Un uomo compendiava in se tutti gli eroismi e pareva abbellire colla
+calma la morte dei suoi bravi e rendere fede al miracolo
+dell'invulnerabilità sua; Garibaldi!
+
+Lasciata Villa Spada si era fatta costruire una capanna di stuoie presso
+la batteria del Pino, la sua prediletta; e là, fra il rombo assordante
+delle bombe francesi, passava i giorni e le notti nell'osservare tutte
+le mosse del nemico, dirigendo il fuoco della batteria, spacciando i
+suoi ordini ad ogni parte del campo, e trovando modo di dormire
+tranquillamente come in casa sua.
+
+Ma l'ultima ora fatalmente s'appressava; dal 27 al 29 sette batterie
+francesi, avevano fulminato tutte le posizioni romane, e malgrado la
+virtù e l'eroismo dei difensori avevano fatto di esse mucchi di rottami.
+
+Al mattino del 29, il Casino Savorelli era distrutto, la Porta S.
+Pancrazio sfiancata, il bastione nono e la Villa Spada gravemente
+danneggiati, la batteria del Pino sconquassata, e infine il bastione
+ottavo, punto principale di mira dell'assediante, ridotto in macerie, e
+la quarta breccia aperta nei suoi fianchi. Bisognava impedire che il
+nemico ne approfittasse e vi si organizzò una fiera resistenza.
+
+La mattina del 30 due grosse colonne francesi, sostenute da forti
+riserve mossero di fronte e dai fianchi all'assalto della breccia; i
+Romani li respinsero con vigorosa pugna; assaliti e assalitori si
+trovarono corpo a corpo ed un accanito combattimento a ferro freddo
+s'impegnò sul terrapieno; molti s'immortalarono in quella difesa
+disperata. Emilio Morosini eroe diciottenne fece eccidio di nemici, e
+sebbene ferito due volte non ristà dalla pugna, ma sfinito di forze
+mentre era trasportato all'ambulanza dai suoi, fu sopraggiunto dai
+nemici e abbandonato; ma non si arrese ancora e menò di sciabola finchè
+gli bastò la lena; quando una terza palla nel ventre gli trapassò il bel
+corpo e ne involò l'anima eroica.
+
+La breccia era salita, ma non presa ancora; le batterie della Montagnola
+facevano strage degli assalitori; i francesi pagarono ogni palmo di
+terreno col sangue loro e dei loro capitani; gli artiglieri si facevano
+tagliare a pezzi sui loro cannoni, ma non si arrendevano; esaurite le
+polveri restavano ancora le baionette e i calci dei fucili; restavano
+sopratutto ancora a far barriera i petti dei superstiti ed i cumuli dei
+morti; ma la gloriosa ecatombe non poteva trattenere il nemico ed il
+numero doveva avere ragione una volta ancora; i francesi irruppero da
+ogni lato minacciando l'unica via di ritirata; non restava ai superstiti
+altro riparo che Villa Spada.
+
+Garibaldi richiamata al Casino Savorelli la Legione Medici, poichè la
+perdita della seconda linea rendeva inutile la difesa del Vascello,
+asserragliata Villa Spada, appoggiate le spalle a San Pietro in
+Montorio, la Sinistra a San Calisto, l'estrema destra al bastione nono
+ancora in piedi, tentò improvvisare una terza linea di difesa.
+
+Preceduti e spalleggiati dal fuoco incrociato di tutte le batterie, i
+francesi montavano da ogni parte all'assalto; ma il loro obiettivo era
+sempre Villa Spada; colà ormai si decideva l'estrema sorte di Roma; colà
+Garibaldi, il Manara, Sacchi, i Legionari, i Bersaglieri, quanti erano
+uomini vivi e atti ancora a impugnare un'arma si prepararono all'estremo
+cimento. Il tetto, le mura della casa bombardata, crollavano da ogni
+lato sui difensori, ma nessuno parlava di resa. Il Manara infiammato da
+eroico ardore, desiderando la morte piuttosto che assistere alla resa
+correva dove più era grande il pericolo, incorraggiava i combattenti,
+dirigeva la lotta, ma mentre s'affacciava per osservare le mosse del
+nemico una palla lo stramazzò agonizzante fra le braccia di Emilio
+Dandolo, a cui poco prima aveva detto, come Ney a Vaterloo: «Non ci sarà
+dunque una palla per me?»
+
+Un altro come lui aveva cercato in quell'antro infuocato di Villa Spada
+la morte; ma questa lo risparmiò suo malgrado volendolo serbato a ben
+più grande destino. Se in quel giorno Manara fu grande, Garibaldi fu
+terribile; ruotava come fulmine la sua spada e guai ai nemici che
+incontrava dinanzi. I suoi fidi tremavano di vederlo cadere da un
+momento all'altro, ma pareva che le palle avessero paura di toccarlo.
+
+A mezzo giorno del 30 giugno tutto era finito; Villa Spada era perduta;
+Garibaldi si ritirava coi laceri avanzi dei suoi, per la Lungara,
+sperando ancora di arrestare il nemico a Ponte Sant'Angelo, quando, un
+rappresentante del popolo venne ad annunziargli che l'Assemblea aveva
+bisogno d'interrogarlo sullo stato delle cose, e l'attendeva in
+Campidoglio.
+
+Chiese al Vecchi Augusto che lo scortava «credete che in un'ora potremo
+essere di ritorno?» Lo credo rispose il Vecchi--«allora partiamo» e al
+galoppo, coperto di polvere, fiammeggiante in volto per l'ardore della
+pugna, salì al Campidoglio. Al suo apparire l'Assemblea ruppe in una
+salva interminabile di applausi. Informato che Mazzini aveva già
+proclamato che tre sole vie rimanevano aperte ai romani: o capitolare; o
+difendere la città fino all'estremo ovvero uscire da Roma, Governo,
+Assemblea, Esercito, e portare la guerra altrove; invitato Garibaldi a
+salire sulla Tribuna ed esporre il parere suo, dichiarò senz'altro.
+
+«La difesa oltre Tevere impossibile; possibile ancora al di qua del
+fiume la guerra di barricate; ma a patto che tutta la popolazione
+s'internasse nella città, e che tutto ciò si effettuasse entro due ore.
+Dover suo di aggiungere che anche siffatta difesa non avrebbe potuto
+durare che pochi giorni. Quanto a lui null'altro restavagli che uscir di
+Roma col resto dei suoi prodi e tenere alta la bandiera della patria
+fino all'estremo; consigliava perciò l'Assemblea di accettare la terza
+proposta del Mazzini: uscire da Roma coll'esercito, col Governo e coi
+rappresentanti del popolo; concludendo: «dovunque saremo, colà sarà
+Roma».
+
+Ciò detto tornò al suo campo, e l'Assemblea, respinta ogni idea di
+resistenza votò il Decreto omai celebre:
+
+«In nome di Dio e del popolo.
+
+«L'Assemblea costituente romana cessa una difesa divenuta impossibile, e
+sta al suo posto».
+
+Per effetto di questo Decreto, il Triumvirato rassegnava l'ufficio al
+Municipio Romano unica autorità legittima cui spettasse di negoziare col
+vincitore i patti della resa. Senonchè avendo il generale francese per
+colmo, rifiutate le più oneste condizioni, e tra le altre quella del
+rispetto delle persone e delle cose, Roma sdegnosamente ruppe ogni
+negoziato, preferendo lo estremo arbitrio del vincitore al disonore di
+sottoscrivere con lui una resa che avrebbe soffocato in lei il grido di
+estrema protesta al mondo, contro quella bugiarda sorella latina, che
+dopo averla assalita colla perfidia di un tradimento, vinta colla sola
+virtù del numero, veniva a negarle il supremo diritto dell'incolumità
+della vita e degli averi dei cittadini.
+
+Il Municipio annunziava ai romani la prossima entrata dei francesi.
+
+«Romani!
+
+«Il coraggio da voi dimostrato nella difesa di Roma, i sacrifici che
+incontraste, vi hanno assicurata la gloria e la stima degli stessi
+stranieri--Una difesa ulteriore, come fu annunziato dal Decreto
+dell'Assemblea, sarebbe stato impossibile, senza volere la distruzione
+d'una città che conserva memorie le quali non debbono perire. La vostra
+rappresentanza municipale non ha accettato patti per non compromettere
+menomamente la dignità di un popolo così generoso, ed ha dichiarato di
+cedere alla forza.
+
+«Le leggi di umanità e di incivilimento, la disciplina di un'armata
+regolare, le assicurazioni dei comandanti ci ripromettono il rispetto
+delle persone e delle cose.
+
+«La vostra rappresentanza municipale vi promette che non mancherà di
+fare quanto è in suo potere onde non si rechi ingiuria ad alcuno.
+Abbisogna però del vostro concorso ed è certa di ottenerlo. Fida nel
+vostro contegno dignitoso e nell'esperienza costante che ha dimostrato
+al mondo come i romani in circostanze prospere o avverse, hanno saputo
+egualmente mantenere l'ordine, e costringere anche i nemici e salutare
+con riverenza la città dei monumenti, e rispettarne gli abitanti che con
+le loro virtù rendono impossibile l'oblio della Romana Grandezza.
+
+«Dal Campidoglio il 2 luglio 1849.
+
+ «Francesco Sturbinetti, _Senatore_.
+
+Lunati Giuseppe, Gallieno Giuseppe, Galeotti Federico, Deandreis
+Antonio, Piacentini Giuseppe, Corboli Curzio, Feliciani Alceo, Tittoni
+Angelo, _Conservatori_.
+
+ Giuseppe Rossi, _Segretario_.
+
+La sera del 2 luglio i francesi s'impadronirono di Porta Portese, di
+Porta S. Pancrazio, e il dì seguente occupavano Porta del Popolo. Nella
+giornata entrava in Roma il generale Oudinot circondato dal suo Stato
+Maggiore ed alla testa della 2ª Divisione e di numerosa cavalleria,
+accolto con ogni sorta di dimostrazioni ostili ed al grido «Viva la
+Repubblica Romana, morte agli stranieri, morte al cardinale Oudinot,
+morte al traditore».
+
+La sera del 4 soldati francesi entrano a viva forza con le armi in pugno
+alla sede della Costituente ed intimavano alla sezione che vi stava in
+permanenza di sciogliersi. Carlo Bonaparte che la presiedeva protestò.
+
+«In nome di Dio; in nome del popolo degli Stati Romani che liberamente,
+con suffragio universale, ha eletto i suoi rappresentanti; in nome
+dell'art. 5º della Costituzione francese, l'Assemblea Costituente Romana
+protesta in faccia all'Italia, in faccia alla Francia, in faccia al
+mondo incivilito contro la violenta invasione, della sua sede operata
+dalle forze francesi il giorno 4 luglio, alle ore 6 pomeridiane.
+
+Roma, nel Campidoglio 4 luglio 1849.
+
+ _Per l'intera Assemblea_
+
+ Il Presidente di Sezione: C. Bonaparte,
+
+ Il Segretario: Quirico prof. Filopanti.
+
+
+
+
+ =CAPITOLO XV.=
+
+ =Garibaldi esce da Roma coi suoi legionari San Marino--Morte di
+ Anita--Cesenatico=
+
+
+A mezzo giorno del 2 luglio, Garibaldi radunava sulla Piazza del
+Vaticano i resti della sua divisione, e fatto formare il quadrato li
+arringò così:
+
+«Soldati, io esco da Roma. Chi vuole continuare la guerra contro lo
+straniero venga con me. Ciò che io offro a quanti vogliono seguirmi
+eccolo: non paga, nè onori, nè stipendi. Gli offro fame e sete, marcie
+forzate, battaglie e morte. Chi ama la patria mi segua».
+
+Lo seguirono circa tremila uomini, i resti cioè della Legione Italiana,
+buona parte della polacca, e del battaglione Medici, grossi manipoli di
+finanzieri, di studenti e di emigrati, i superstiti Lancieri di Masina,
+circa quattrocento Dragoni; i pochi bersaglieri Lombardi.
+
+La sera del giorno stesso usciva furtivamente da Porta San Giovanni, e
+lasciando tutti incerti sulla sua meta s'incamminò per la via Tiburtina.
+
+Gli cavalcava al fianco, in vesti virili, la sua Anita; gli faceva da
+guida Ciceruacchio coi suoi figli, l'accompagnava Ugo Bassi; ne
+seguivano le sorti Sacchi, Marocchetti, Montanari, Hoffstetter, Cenni,
+Livraghi, Isnardi, Sisco, Ceccaldi, Chiassi, Stagnetti, Bueno, Müller,
+l'eletta dei suoi ufficiali superstiti. Giunto in sull'alba del 3 a
+Tivoli, fece spargere la voce che si dirigeva al Napoletano. Al tramonto
+infatti, levato il campo, marciò per un buon tratto verso il
+Mezzogiorno; indi volse improvvisamente a Settentrione, pernottò a
+Monticelli, e la mattina del 4 s'accampò a Monterotondo.
+
+Qual era il suo disegno? dove voleva andare? a che mirava? nessuno seppe
+indovinarlo. Egli aveva in animo di portare il suo aiuto a Venezia, e
+certo una cosa voleva: tener viva la fiamma finchè avesse soffio di
+vita, morire, tra i laceri brani della sua bandiera!
+
+Come era facile prevedersi l'Oudinot gli sguinzagliò contro due grosse
+colonne, l'una comandata dal generale Molière, l'altra dal generale
+Morris; il borbonico Statella gli muoveva alle spalle dal Tronto; gli
+Spagnoli di Don Consalvo appostati a Rieti gli sbarravano la destra; e
+gli austriaci del D'Aspre, accampati nell'Umbria, l'aspettavano di
+fronte a Foligno, e gli chiudevano le due vie di Perugia e di Ancona.
+Così Garibaldi era accerchiato in una maglia di ferro; sbagliata una
+mossa, l'eroe, l'amato del popolo, era irremisibilmente perduto. Ma
+l'inseguito era Garibaldi, ed il leone non si sarebbe lasciato cogliere!
+Nel pomeriggio del 5 staccava la marcia da Monterotondo; il sei era a
+Confine; il 7 a Poggio Mirteto; l'8 a Terni dove s'incontrò col
+colonnello Forbes, che veniva a portargli una colonna di ottocento
+uomini, resti di corpi sbandati nella campagna, e due pezzi di cannone.
+
+Terni era il centro di cinque vie; si poteva salire a Foligno, quanto
+discendere a Rieti; voltare per Narni e Viterbo, come salire a Todi e
+Perugia. Garibaldi lasciò in ogni passo delle squadriglie per ingannare
+gl'inseguenti, spinse una avanguardia di cavalli a Todi, e il dì
+appresso, 9 luglio, vi si condusse egli stesso col grosso del corpo. Qui
+le cose cominciavano a volgere male, e l'orizzonte ad intorbidirsi. Il
+programma di Garibaldi--fame, sete, marcie forzate--se ebbe applausi
+quando fu proclamato, accennava man mano a divenire impossibile; anche
+ai tanti di buona volontà veniva meno le forze, e sintomi di scoramento
+cominciarono a manifestarsi; seguirono quindi le diserzioni, prima a
+frotte, poi in massa.
+
+Intanto concordi notizie recavano, che i francesi del Morris gli
+muovevano contro da Viterbo, e che gli austriaci da Foligno si mettevano
+in marcia per Todi. Garibaldi mandò un nerbo de' suoi a scorazzare sulla
+strada di Foligno per far credere che mirava là; spedì Müller con i suoi
+cavalli ed una compagnia della legione per la strada di Orvieto con
+ordine di spingersi fino a Montefiascone-Viterbo; seppellì i due cannoni
+del Forbes, e quando ebbe l'assicurazione dai suoi scorridori che i due
+nemici erano ancora lontani tanto da potervi scivolare in mezzo, lasciò
+Todi la sera del 12, passò il Tevere a Ponte Acuto e s'incamminò per la
+via mulattiera, montuosa ed obbliqua di Brodo per Orvieto, sua meta la
+Toscana.
+
+La sera del 13 avendo avuto informazioni che il generale Morris era
+ancora lontano, staccò la marcia per Orvieto ove giunse sul mattino del
+14.
+
+Non entrò in Orvieto ma s'accampò su di una buona posizione a cavaliere
+della strada di Ficulle. Gli Orvietani mandarono a Garibaldi invito di
+entrare in città, e lo fornirono del pane mandato ad ordinare dai
+Francesi. Ma Egli non s'indugiò; nel pomeriggio del 15 levò il campo e
+mosse verso Ficulle, vi arrivò a sera quando già i Francesi gli erano
+alle calcagne; gli Austriaci gli muovevano incontro da Perugia.
+
+Partì la mattina del 16; abbandonò dopo poche miglia di cammino la
+strada maestra, e si buttò a Sole dove riposò per poche ore; e la notte,
+per sentieri impervii e monti disabitati, sotto una pioggia
+dirottissima, in mezzo a tenebre fitte, guadagnò il confine Toscano e
+giunse alla mattina a Cetona accolto festosamente dalla popolazione. Fu
+quella la prima volta che la brigata, dacchè era uscito da Roma, dormì
+acquartierata.
+
+Liberatosi dai Francesi gli restavano sempre di fronte gli Austriaci,
+che scendevano da Perugia, ed i Toscani, che tenevano presidii tra
+Santeano e Chiusi, i quali potevano impacciare se non arrestare i suoi
+movimenti e molestarlo.
+
+Ma l'eroe non se ne sgomentava. Fortificatosi a Cetona, circondati i
+suoi fianchi d'imboscate, coperte le spalle da forze sufficienti, mandò
+celeremente una grossa squadriglia a battere la strada Sarteano e
+Chiusi, e quando gli riportarono di avere snidati e messi in fuga i
+presidii Toscani, ripigliò la marcia; dormì il 17 a Sarteano; entrò il
+18 a Montepulciano, dove tutta la popolazione fece a gara nell'usargli
+gentilezze e nel colmarlo di cortesie e d'offerte. Rinata la speranza in
+Garibaldi, pubblicò un ardente manifesto ai Toscani col quale li
+invitava ad insorgere contro la tirannide domestica e straniera. Ma fu
+l'illusione di un momento, e presago ormai che nulla più poteva sperare,
+proseguì il suo fatale cammino.
+
+Giunto sull'albeggiare del 20 a Torrita prese una grande risoluzione,
+quello di abbandonare il granducato Toscano e di prendere per nuova meta
+l'Adriatico e Venezia! Là sulla laguna ardeva sempre quel gran focolare,
+in cui ormai si concentravano tutti gli sforzi d'Italia.
+
+Il piano di Garibaldi fu presto formato; salire fin presso Arezzo;
+passare dal subappennino al grande appennino; scendere tra Pesaro e
+Ravenna all'Adriatico; imbarcarsi nel punto più opportuno per Venezia.
+
+Vani sforzi! inseguito come belva feroce passo passo dagli Austriaci
+che con forze superiori da ogni parte lo circondavano, seppe rompere il
+cerchio di ferro, e per vie dirupate e nascoste, guadagnò dopo enormi
+fatiche le alture di Carpegna al mezzodì del 30; ne ripartì nel Vespro,
+traversò la Valle del Conca, prese un po' di riposo poche ore in un
+bosco, e al tocco dopo mezzanotte ripigliò la marcia alla volta di S.
+Marino.
+
+Non gli restava altro rifugio!
+
+A San Marino scioglieva la sua colonna e lasciava libero ognuno di
+tornare alla vita privata col seguente ordine del giorno:
+
+ San Marino 31 luglio 1849.
+
+Soldati!
+
+Noi siamo giunti sulla terra di rifugio, e dobbiamo il miglior contegno
+ai nostri ospiti. In tal modo noi avremo meritata la considerazione che
+merita la disgrazia perseguitata.
+
+Da questo punto io svincolo da qualunque obbligo i miei compagni,
+lasciandoli liberi di ritornare alla vita privata, ma rammento loro che
+l'Italia non deve rimanere nell'obbrobrio, e che è meglio morire che
+vivere schiavi dello straniero.
+
+ _G. Garibaldi._
+
+Verso le undici di sera chiamò intorno a sè i migliori suoi ufficiali e
+i pochi suoi fidi, e svelò loro l'incrollabile suo proposito di
+sottrarsi ai patti che il governo della repubblica Sammarinese stava
+trattando collo straniero.
+
+«A chi vuole seguirmi, egli dice, io offro nuove battaglie, patimenti,
+esiglio; patti collo straniero mai».
+
+Le parole di Garibaldi caddero come stille roventi nell'animo degli
+accorsi al suo invito, ma a pochi bastò il cuore e la forza di ascoltare
+il suo appello. Non furono più di duecento quelli disposti a seguirlo.
+Allo scoccar della mezzanotte, preceduto da tre guide paesane, per un
+unico sentiero di montagna, scendeva il Titano; guizzando tra le scolte
+nemiche, traversava la Marecchia, passava Montebello; e camminando tutta
+la giornata verso le 10 di sera del 1º agosto penetrava in Cesenatico.
+Non perdette tempo; fatti prigionieri i Carabinieri e i pochi soldati
+austriaci colà sorpresi, s'impadronì di tredici «bragozzi» Chiozzetti,
+v'imbarcò tutta la gente, uscì dal porto e veleggiò per Venezia.
+
+ *
+ * *
+
+In sulle prime al fuggitivo arrise la fortuna; ma verso sera apparì
+all'orizzonte la flottiglia Austriaca che s'avanzava a tutto vapore.
+
+Ritornato ardito uomo di mare, concepì con rapidità fulminea il suo
+piano; comandò ai bragozzi di sparpagliarsi e di dirigersi verso
+punta della Maestra, dove le acque basse li avrebbe protetti
+dall'inseguimento. Ma egli comandava a timidi pescatori; questi alle
+prima minaccie delle scialuppe nemiche che venivano loro incontro, si
+scompigliarono senza saper più manovrare: sicchè otto bragozzi caddero
+prigionieri degli austriaci ed a Garibaldi non restò che gettarsi sulla
+costa di Magnavacca, che per miracolo potè afferrare.
+
+Ma la terra non era più sicura del mare; squadre di gendarmi lo
+cercavano per ogni verso.
+
+Prima necessità fu quella di separarsi per potersi meglio nascondere ai
+nemici. Ugo Bassi e il Capitano Livraghi presero per una via,
+Ciceruacchio e i suoi figli per un'altra; e Garibaldi restò solo con
+Anita e il Capitano Leggiero. Ma la povera Anita era in fin di vita, di
+lei non viveva più lo che lo spirito, il corpo era consunto dagli stenti
+sofferti. Unico mezzo di salute era quello di lasciare all'istante
+quella spiaggia; Garibaldi, senza pensare ad altro, prese sulle braccia
+la sua Anita e scortato da Leggiero, e guidato da un contadino che la
+fortuna gli aveva condotto dinanzi, col caro peso traversò la macchia e
+arrivò ad una deserta capanna, dove trovò un nascondiglio, e fu per
+Anita un po' di riposo un giaciglio di frasche.
+
+ *
+ * *
+
+Era là da qualche tempo quando Garibaldi si vide davanti all'uscio della
+capanna un giovanotto in veste signorili che lo salutava
+rispettosamente. Era Gioacchino Bonnet di Comacchio, di famiglia di
+patrioti il cui nome va ricordato dagli Italiani. Fu lui che salvò
+Garibaldi, facendogli traversare le valli di Comacchio, travestito de'
+suoi abiti, in una sua barca, nella quale aveva preparato anche un
+giaciglio per l'Anita; fu per mezzo suo, e dei suoi fidi guardiani, che
+potè arrivare nella fattoria Guiccioli presso Sant'Alberto. Colà appena
+adagiata sul letto, l'eroica Anita esalava l'ultimo suo respiro nelle
+braccia del marito.
+
+Così il 4 agosto 1840 alle 4 di sera spirava l'anima forte di Anita
+Ribeira Garibaldi; essa fu martire dell'amore, sublime, intrepida donna
+degna compagna dell'Eroe che tanto la pianse. Le sue ossa furono
+coperte, da poca sabbia, in vicinanza della fattoria Guiccioli alla
+Mandriola, a circa undici miglia da Comacchio!
+
+Povera martire!!!
+
+ *
+ * *
+
+Lasciato per necessità il triste luogo Garibaldi, con l'aiuto di
+patriotti montanari, potè raggiungere la pinetta di Ravenna e di là
+subito dopo, si condusse alla valle Guiccioli, detto Manubria. Colà
+venne a prenderlo in consegna il bravo popolano Giuseppe Savini di
+Ravenna, che, tenutolo nascosto per alcuni giorni in un casolare delle
+Paludi di Ravenna della Valle di Canna, lo passò ad Antonio Fuzzi,
+Ravennate esso pure, che a sua volta lo affidò a Don Giovanni Verità
+onesto e patriottico sacerdote di Modigliana, mercè il quale,
+attraversato il Passo della Futa potè sconfinare in Toscana. Da allora
+passando sempre da mano amica a mano amica, sgusciando in mezzo alle
+ronde mandate alla sua caccia, protetto dalla sua stella, valicò i due
+versanti dell'appennino. Il 26 agosto fu a Poggibonsi, di là a Pomarance
+dove fu ospite di Antonio Martini. In appresso, Camillo Serafini lo
+tragittò a San Dalmazio dove lo raccomandò al Guelfi che a sua volta,
+condottolo prima a Massa Marittima poi a Follonica, lo consegnò
+finalmente alle mani di Paolo Azzarini, marinaio di Rio, che si offrì di
+portare Garibaldi a Porto Venere, in terra di salute.
+
+Colà sbarcato assieme all'amico Leggiero rilasciò all'Azzarini un
+prezioso documento così concepito:
+
+«Il padrone Paolo Azzarini, che la fortuna mi fece incontrare in terra
+italiana, dominata dagli austriaci, mi ha trasportato su questo luogo di
+asilo e di salvamento, trattandomi egregiamente e senza interesse».
+
+ _G. Garibaldi._
+
+In questo frattempo un forte corpo di armata austriaco invadeva gli
+Stati di Romagna; occupava il 7 maggio Ferrara e marciava difilato su
+Bologna. Quel popolo patriottico si dispose alla resistenza, e quando
+gli austriaci investirono la porta di Galliera buon numero di popolani
+spalleggiati da uno squadrone di carabinieri comandati dal Colonnello
+Boldrini con una carica arditissima ed a colpi di baionetta mettono in
+fuga il nemico; ma i bravi bolognesi sono ad un tratto arrestati dalle
+scariche di mitraglia di tre pezzi di cannoni che gli austriaci avevano
+piazzati in buona posizione e fulminati dalle Carabine dei Tirolesi che
+seminavano morte, sono costretti di cedere e ritirarsi dopo avere veduto
+cadere ferito a morte il colonnello Boldrini, l'aiutante Marziani, il
+maresciallo Pavoni e numerosi altri. Occupata Bologna gli austriaci
+proseguirono per restaurare il governo papale nelle Marche.
+
+
+
+
+ =CAPITOLO XVI.=
+
+ =Assedio di Ancona e sua eroica difesa.=
+
+
+Ancona era investita dagli austriaci, il 24 maggio, bloccata e chiusa
+per terra e per mare.
+
+Erano 12,000 gli assedianti, muniti di armi potenti.
+
+Il generale Wimpfen aveva mandato agli anconitani l'intimazione di
+arrendersi, e di assoggettarsi al Sovrano Pontefice; il Preside
+Mattioli rispose con fiere parole; Livio Zamboccari, comandante delle
+milizie a difesa, ricordava: «gloria a piccolo Stato il vincere; gloria
+per la santità del diritto soccombere».
+
+I difensori erano 4850 compresovi i fratelli accorsi da Iesi, da Loreto,
+da Sinigaglia, da Fano, da Pesaro, dalla Romagna, dalla Lombardia ed
+anche dal Piemonte, nell'insieme, i più maldestri alle armi, vissuti
+fino allora nelle industrie e nei commerci; ma tutti animati di amor
+patrio, e dal proposito di fare il proprio dovere.
+
+Elia e suo padre erano giunti pochi giorni prima del blocco in Ancona e
+furono destinati sul vapore da guerra «Roma» sotto gli ordini del
+tenente di vascello Castagnoli e poscia comandati ai forti in difesa
+della città.
+
+Il 25 maggio avvenne il primo scambio di fucilate fra le Torrette e
+Montagnolo, e il primo cannoneggiamento fra il forte della Lanterna e il
+piroscafo austriaco «il Vulcano».
+
+Il 27 «la Bellona» la più potente nave armata della squadra nemica,
+attacca il forte della Lanterna con le sue bordate e nonostante fiera
+difesa, smontati alcuni pezzi, il forte fu costretto al silenzio:
+diresse allora la nave le sue bordate alla Darsena, ma i cannonieri del
+forte Marano risposero con spessi colpi e con tiri così bene aggiustati
+da aprire numerose falle nei fianchi della «Bellona» che fu salvata dal
+«Vulcano» accorso in aiuto per trarre la Nave Ammiraglia a rimorchio
+fuori del tiro del forte; essa ebbe il comandante mortalmente ferito,
+due morti e quaranta messi fuori di combattimento.
+
+Così con ugual valore, con indomita fierezza, nessuno mancò al dovere
+suo nei memorabili venticinque giorni d'assedio.
+
+Tutti i giorni un combattimento; sui forti, sui baluardi, sulle
+baricate, all'aperto. Agli austriaci occupanti le alture; alla squadra
+che batteva il forte cannoneggiando con potenti artiglierie,
+rispondevano con efficacia i nostri bravi dal Cardetto, dalla
+Cittadella, dai Cappuccini, da Marano, dalla Lanterna, da ogni luogo
+fortificato; i marinai e popolani senza conoscere la balistica eransi
+tramutati in un lampo puntatori meravigliosi.
+
+Nel profondo della notte dal 29 al 30 maggio gli austriaci lanciarono in
+città una spaventosa grandinata di bombe.
+
+Gli Anconitani, a giorno fecero una sortita; tre volte attaccarono nelle
+sue posizioni avanzate il nemico alla baionetta; i giovani parevano
+veterani, i veterani erano tramutati in eroi! sembrava ricostituita la
+compagnia della morte, rinnovante le tradizioni del libero comune,
+intrepida nelle audaci sorprese, negli scontri temerari, nello sprezzo
+della morte; i vecchi gli inabili alle armi, le donne fornivano le
+munizioni; i capitani di mare in corse pericolose rompevano il blocco,
+rifornivano i viveri.
+
+L'8 di giugno Wimpfen, mandava un messaggio al comune, che è documento
+del valore Anconitano, tanto più alto in quanto veniva dal nemico
+stesso. «Le truppe imperiali, esso dice, passarono per le romagne, per
+le marche senza incontrare ostacoli; ne trovarono solo avanti Ancona; si
+arrenda la città se non vuol essere distrutta».
+
+Ancona non si arrese; ma continuò la difesa colla forza rinnovata dalla
+disperazione.
+
+Il 15 giugno, trecento uomini comandati dai capitani, Gervasoni, Gigli
+ed Ornani, cuori ardimentosi, assaltarono Monte Marino alla baionetta; i
+nemici furono messi in rotta e l'altura rapidamente occupata. Ma le
+forze nemiche ritornarono soverchianti di numero all'assalto; la lotta
+durò accanita i nostri piuttosto che cedere morivano nel santo nome
+della patria, finchè più che decimati furono obbligati alla ritirata.
+Gervasoni fu colpito a morte, e Francesco Gigli sopraffatto da' nemici
+sarebbe rimasto sul terreno, se Enrico Schellini con coraggio leonino
+non fosse accorso in suo aiuto.
+
+La minaccia di Wimpfen aveva infiammati gli animi alla lotta suprema.
+
+Dal 14 al 18 giugno le bombe, i razzi, scoppiavano per le vie, nelle
+case, sugli ospedali, rombavano di notte e di giorno con orrendo
+fracasso; pareva d'essere circondati da una catena di vulcani che
+eruttassero fiamme, fuoco e ferro sulla patriottica città.
+
+I pompieri, onorato corpo che vanta nobilissime tradizioni, senza badare
+a fatiche e pericoli, si moltiplicarono, spengevano incendi, sgombravano
+via le macerie, demolivano muri, salvavano quanti più potevano dalle
+case incendiate, trasportavano feriti, lottavano ogni giorno, ogni ora
+con la furia degli incendi, guidati dal sentimento del dovere e da
+profonda pietà umana.
+
+Tanto sacrificio, tanta nobiltà d'animo, tanti eroismi non bastarono a
+salvare la città degli oppressori.
+
+I viveri erano esauriti e il blocco sempre più stretto come in cerchio
+di ferro non permetteva d'introdurne in città; ottanta incendi
+divamparono, gli ospedali riboccavano di feriti che non si aveva mezzo
+di alimentare; oltre trecento morti affermarono col sangue l'affetto
+alla patria.
+
+Ancona, diroccata, affamata, straziata, dopo 35 giorni di resistenza
+veniva forzata alla resa.
+
+La marina mercantile Anconitana della quale era a capo Antonio Elia fece
+nella difesa del patrio suolo bravamente il suo dovere.
+
+ *
+ * *
+
+Era necessario pensare alla salvezza dei compromessi politici affinchè
+non cadessero nelle mani dei sbirri papalini e dei Croati.
+
+Un bastimento anconitano, di cui era proprietario e comandante Mariano
+Scoponi, ottenne per solerte intromissione del patriotta Nicola Novelli,
+di poter inalberare bandiera inglese e su di esso dovevano prendere
+imbarco per essere trasportati a Corfù, quanti credevano di non essere
+sicuri in patria.
+
+E difatti vi si imbarcarono tutti quelli, che si trovavano compromessi e
+che avevano a temere la vendetta del governo ristaurato e dello
+straniero. Antonio Elia aveva avuto un diverbio col priore del convento
+di S. Francesco di Paola.
+
+Temendo la vendetta del prete che mai perdona, il figlio e gli amici lo
+pregarono caldamente, di prendere esso pure imbarco per l'estero. Ma
+egli rispondeva di avere la coscienza tranquilla, di nulla avere a
+temere, non volere quindi volontariamente abbandonare la patria e la
+famiglia, e restò.
+
+La notte del 24 luglio 1849 la casa abitata dall'Elia, appartenente ai
+frati di S. Francesco di Paola ed attigua al loro convento, fu
+circondata da gendarmi papali, da soldati austriaci e da poliziotti. Si
+picchiò all'uscio di casa ed alla intimazione della forza fu aperto;
+venne eseguita una minuziosa perquisizione e nulla si rinvenne. Non era
+questo che volevasi dal barbaro austriaco e dai preti; era necessario
+dare un terribile esempio alla popolazione, applicando la legge
+stataria su uno dei capi del popolo. Non essendosi rinvenuto nulla in
+casa, gli assetati di sangue del patriota, requisiti alcuni muratori, si
+diedero a rompere un condotto di scolo avente comunicazione con tutti i
+cinque piani superiori, abitati da numerosi inquilini.
+
+In fondo al condotto disfatto, fu trovata un'arma che aveva appartenuto
+chi sa a chi, o che poteva anche essere stata appositamente gettata da
+coloro, che avevano premeditato il delitto. Antonio Elia venne legato
+sotto gli occhi della moglie incinta, in mezzo al pianto di quattro
+creature, e condotto alle Carceri di S. Palazia. Appena giorno la povera
+moglie con le sue quattro piccole figlie andava a gettarsi alle
+ginocchia del generale austriaco Faltzenter domandando grazia per
+l'innocente, ed il permesso di poterlo visitare nelle carceri. Le fu
+accordato il permesso di visitare il marito, ma quando la santa donna si
+presentava alle carceri una detonazione le gelava il sangue e le faceva
+istintivamente comprendere, che la vita di Antonio Elia veniva
+barbaramente ed ingiustamente troncata. Alla domanda di vedere il
+marito, come ne aveva il permesso, le fu risposto che era troppo tardi.
+Sarà stata una raffinatezza di barbarie del generale quella di far
+trovare presente alla esecuzione la moglie del martire? Il sospetto
+almeno è ammissibile.
+
+Ecco una lettera che Garibaldi scriveva al figlio del martire
+Anconitano:
+
+ Caprera, 22 dicembre 1868.
+
+ Mio caro Elia,
+
+«Figlio del popolo, il padre vostro merita di essere annoverato tra i
+grandi Italiani.
+
+«Oggi, che si avvicina la caduta della tirannide papale noi dobbiamo
+ricordare agli italiani le vittime della sua ferocia e fra quelle una
+delle più illustri, certamente, Antonio Elia.
+
+«Ancona ricordi quel prodissimo suo cittadino che tanto l'onora».
+
+ Vostro
+ _G. Garibaldi_
+
+Per la morte del padre, Augusto Elia all'età di venti anni rimaneva
+unico sostegno della povera madre e delle quattro sorelle, tutte di
+tenera età.
+
+ *
+ * *
+
+Un fatto avvenuto in Ancona nell'inverno del 1849 lo obbligò di lasciare
+la patria e la famiglia e di darsi a volontario esilio.
+
+In tarda ora di una notte oscura e piovosa una povera donna scendeva la
+via del porto con un orcio pieno d'acqua attinta alla pubblica fonte di
+piazza grande. Quando fu in vicinanza del vicolo della Cisterna, la
+poveretta veniva brutalmente assalita da quattro croati, i quali,
+toltole l'orcio, volevano trascinarla nel vicolo oscuro per violentarla.
+Mentre la povera donna resisteva e gridava sopraggiunse un giovane, il
+quale, sguainata in men che si dica dal fodero di uno dei croati la
+sciabola-baionetta, assalì i quattro intenti a dare prova di loro
+prodezza su di una povera donna; i quattro furono assai malconci e posti
+fuori combattimento dal giovinotto e la donna liberata.
+
+Alla mattina l'Elia se ne stava in casa sua in prossimità del luogo ove
+avvenne il fatto, quando gli si fa annunziare l'amico del padre e suo,
+Agostino Scipioni, il quale, tutto trepidante, lo veniva ad avvisare,
+che una donna, la signora Piermattei, gli aveva confidato di averlo
+riconosciuto quale assalitore dei quattro croati; gli disse di aver
+supplicata la signora Piermattei di non ripetere parola se non voleva
+farlo fucilare; la signora promise di non parlare, ma l'amico Scipioni
+pensava, che non vi era da fidarsene e volle che l'Elia lasciasse subito
+Ancona. Così fece, prese subito imbarco e si recò a Malta: l'opportuna
+fuga salvò la vita, ma all'Elia figlio, apriva la via dolorosa dello
+esilio.
+
+Scorsero dieci anni. Ma ormai i destini della patria venivano
+maturandosi e l'ora della resurrezione stava per suonare.
+
+
+
+
+ =CAPITOLO XVII.=
+
+ =Dal 24 marzo 1849 al 1859--Il Piemonte.=
+
+
+Nella notte del 24 marzo 1849 Vittorio il nuovo Re, uscente dalla tenda
+di Radetzky a cui aveva detto «I Savoia sanno la via dell'esilio non
+quella del disonore»!--galoppava tra i campi seminati dai caduti per la
+libertà della patria, seguito da piccolo drappello de' suoi. A qual
+destino andava incontro? Quale meta attendeva la giovinezza del suo
+regno saturo già d'ineffabili angoscie? Qual fiamma lo agitava? Certo il
+suo cuore era angosciato dai ricordi del breve idillio del «48» e della
+dolorosa epopea del «49»; ma la grand'anima sua si sollevava al pensiero
+che il nome d'Italia era stato per la prima volta il grido del popolo
+combattente, e sentiva già che le speranze della patria erano in lui
+riposte. E stretto al cuore il patto della libertà, e il simbolo della
+redenzione, proseguiva incontro al suo destino verso il suo vecchio e
+fido Piemonte, deciso entro di sè di volere raggiungere la santa
+meta--l'unità della patria!
+
+ *
+ * *
+
+Garibaldi dopo il «49» si era recato a New-York con la speranza di
+trovare imbarco come comandante od anche come secondo di nave
+mercantile; dopo lunga aspettativa una Società Italo-Americana gli diede
+il comando di un bastimento col quale doveva battere gli scali
+dell'America Centrale. Nel 1853 Garibaldi prendeva il comando del
+«Commonwealth»--un tre alberi destinato ai carichi di carbone
+dall'Inghilterra per l'Italia; arrivato a Genova, lasciava il comando e
+si recava a Nizza per portare un saluto almeno, sulla tomba della sua
+santa madre e per restare qualche tempo presso i suoi figli, Menotti,
+Teresita e Ricciotti.
+
+Vi rimase immolestato l'anno 1854: quindi con altro piccolo bastimento
+detto «L'Esploratore» si mise a fare la navigazione del piccolo
+cabotaggio.
+
+In uno di questi viaggi, colto da grosso fortunale nelle bocche di
+Bonifacio dovette cercare rifugio nel porto della Maddalena, e
+dimorandovi alcuni giorni, per la prima volta gli balenò l'idea di
+comprare una parte dell'Isola di Caprera.
+
+Aveva riscossi alcuni residui dei suoi stipendi di Montevideo; nei suoi
+viaggi marittimi aveva messo da parte qualche cosa; dall'eredità del
+fratello Felice aveva raccolto una sommetta; onde gli parve venuto il
+momento d'impiegare i suoi modesti capitali e decise di comprare dal
+Demanio Sardo i lotti dell'Isola che erano vendibili e di fissarvi la
+sua dimora.
+
+ *
+ * *
+
+Lungo, lento, doloroso decennio quello dal «49 al 59!» Ma pur
+meraviglioso di contrasti e di conciliazioni; di forze latenti che si
+preparavano; di aperte riscosse che si tentavano; di passioni ardenti
+che spingevano a sagrifizi; di martiri che inaffiarono di sangue l'Idea:
+
+Vittorio Emanuele, Mazzini, Cavour, Garibaldi, Pallavicini ed altri
+grandi patriotti non dimenticavano che l'Italia viveva in catene, e si
+preparavano.
+
+L'Austria, accampava in Italia con diritto di feudo su Modena, Parma e
+Toscana; con eserciti dominatori nel Lombardo, nel Veneto, nelle
+Romagne, nelle Marche; suo sistema di governo, forche, fucilazioni e
+bastone.
+
+Eppure tutto il decennio fu sfida e duello fra l'Austria forte e l'Idea
+Italiana.
+
+Luminoso e generoso si diffondeva il pensiero dell'agitatore genovese
+nella Giovine Italia che aveva per bandiera il tricolore; per programma
+l'indipendenza ed unità di Nazione, forma di governo repubblicano; che
+predicava guerra di popolo, s'insinuava nelle congiure, scoppiava in
+parziali insurrezioni, provocava vendicatori del nuovo sangue versato,
+cementava l'idea santa del martirio.
+
+Ma le rivolte fallivano; la gioventù si spegneva fra gli ergastoli ed
+ai patiboli; i tentativi infelici di Orsini, di Bentivegna, di Pisacane;
+il moto di Calvi in Cadore; la congiura di Milano, che dava, sugli
+spalti di Belfiore, alle forche, ed al carcere duro tanto fiore di
+nobili vite, dimostravano che il pensiero mazziniano, grande perchè
+manteneva vivo il fuoco patrio, era impotente nell'azione.
+
+Chi avrebbe potuto armare l'idea? Il Piemonte e la Casa Sabauda! Quel
+principato italiano doveva trasformarsi in principato Nazionale; la
+monarchia dovea farsi rivoluzionaria; i repubblicani unitari dovean
+persuadersi che la monarchia di Savoia aveva fede, forza e valore; e la
+monarchia si pose allo esperimento dei fatti. Pallavicini e Manin si
+fecero apostoli dell'unione della democrazia col Piemonte.
+
+ *
+ * *
+
+Cavour--vigile e possente intelletto--uomo di Stato degno del Re
+Vittorio Emanuele--concepisce la felice idea di mandare nelle terre
+d'Oriente, sui campi di Crimea, combattenti, tra i soldati d'Inghilterra
+e di Francia, i nostri bravi soldati che riaffermino alla Cernaia, la
+virtù degli animi e la potenza delle armi italiane.
+
+Al Congresso di Parigi si fa eco dei dolori, delle miserie, delle
+speranze d'Italia--e l'Italia sente nel Piemonte se stessa--intuisce in
+Vittorio Emanuele il suo Re prode generoso e fedele.
+
+Finalmente a Plombiers si segna l'alleanza con la Francia, e
+l'_ultimatum_ lanciato dall'Austria, tanto desiderato, dà la spinta al
+compimento dei destini della patria.
+
+ *
+ * *
+
+Nel 1856 il generale Garibaldi trovandosi a Genova veniva ogni giorno,
+ogni minuto sollecitato, e messo alle strette da numerosi patrioti, i
+quali chiedevano che si mettesse alla loro testa per iniziare un ardito
+movimento Nazionale.
+
+Da tempo erano sorti due partiti in Italia: unica però la meta--la
+cacciata dello straniero: i mezzi per raggiungerlo, però, si palesavano
+assolutamente diversi. Gli uni rimanendo fedeli intransigenti al
+principio repubblicano volevano arrivarci colla rivoluzione. Gli altri,
+senza alcuna abiura ai principii, aderivano al patto con la Casa di
+Savoia che s'impegnava di mettersi alla testa del movimento Nazionale e
+di combattere per l'unità ed indipendenza d'Italia. Garibaldi sentiva
+che per raggiungere questo fine patriottico era necessario di far
+tesoro delle forze piemontesi e che la spinta, magari indiretta, doveva
+venire da quel principe leale e da quel governo. Egli quindi abbracciò
+questo secondo partito; per lui si doveva compiere l'unità italiana; ed
+è dovere riconoscere che la Casa Savoia era chiamata per virtù propria,
+per valore e per tradizione storica, a compiere i destini della patria.
+
+L'impotenza sempre più manifesta dei partiti puramente rivoluzionari; la
+sfacciata complicità degli altri principati italiani collo straniero; la
+politica schiettamente nazionale del Piemonte e del suo Parlamento; il
+sangue già versato sui piani Lombardi; l'esilio del suo Re; la
+proverbiale lealtà di Vittorio Emanuele ai patti giurati; furono queste
+le vere ragioni che chiamarono provvidenzialmente la monarchia
+piemontese a capo della lotta nazionale.
+
+
+
+
+ =CAPITOLO XVIII.=
+
+ =1859--La guerra d'indipendenza.=
+
+
+Il 1º dell'anno 1859 l'Europa veniva risvegliata dall'eco rumorosa dei
+pochi detti, pronunziati dall'Imperatore Napoleone III al conte Hübuer
+ambasciatore d'Austria:
+
+«Mi duole che le relazioni col vostro governo non sieno così amichevoli
+come per lo passato; dite però all'Imperatore che i miei sentimenti
+personali verso di lui non sono punto cambiati».
+
+Era il preavviso della dichiarazione di guerra, e furono pochi quelli
+che non lo capirono. In Italia sopra tutto queste parole risvegliarono
+tutte le speranze alle forze sopite dal 49 in poi. I frutti delle
+alleanze di Crimea venivano a maturanza.
+
+Si attendeva con ansia febbrile l'apertura della Camera Sarda per
+trovare nella parola del Re Sabaudo un detto che confermasse le
+concepite speranze, e la parola si fece sentire così:
+
+Signori Senatori, signori Deputati,
+
+«L'orizzonte in mezzo a cui sorge il nuovo anno non è pienamente sereno.
+Ciò nondimeno vi accingerete colla consueta alacrità ai vostri lavori
+parlamentari. Confortati dalla esperienza del passato, andiamo incontro
+risoluti all'eventualità dell'avvenire. Quest'avvenire sarà felice
+riposando la nostra politica sulla giustizia, sull'amore della libertà e
+della patria.
+
+«Il nostro paese, piccolo per territorio, acquistò credito nei consigli
+di Europa, perchè grande per le idee che esso ispira.
+
+«Questa condizione non è scevra di pericoli, giacchè mentre rispettiamo
+i trattati, non siamo insensibili al grido di dolore che da tante parti
+d'Italia si leva verso di noi.
+
+«Forti per la concordia, fidenti nel nostro buon diritto, aspettiamo
+prudenti e decisi i decreti della Provvidenza».
+
+10 gennaio.
+
+La Corona non potea dire di più: i gridi di dolore uditi dal Re Vittorio
+Emanuele, si cambiarono nelle genti italiane in grido di giubilo e di
+esultanza.
+
+ *
+ * *
+
+Il primo dardo era gettato e l'Austria non aveva tardato a raccoglierlo
+ordinando la marcia del 3º Corpo d'Armata di stazione a Vienna verso la
+Lombardia.
+
+Questo provvedimento unito ad altri di concentrazioni di truppe ordinati
+dal Maresciallo Giulay sul Ticino e sul Lago Maggiore diede motivo alla
+stampa liberale, diretta dal Conte di Cavour, di dichiararsi provocati e
+di fare appello a tutto ciò che l'Italia aveva di valido e di
+nazionale--ed ai preparativi per la prossima campagna.
+
+ *
+ * *
+
+Mentre tutto nell'Alta Italia si apprestava alla guerra, in Toscana la
+dinastia di Lorena al 27 di aprile cessava di regnare. Una rivoluzione
+si compiva pacificamente, si formava un governo provvisorio, e il
+generale Ulloa prendeva il comando delle forze militari.
+
+ *
+ * *
+
+Il 20 di dicembre del 1858 il Conte di Cavour aveva chiamato in segreto
+convegno Garibaldi e gli comunicava in confidenza questo disegno:
+un'insurrezione era preparata nei ducati: verso il 1º di aprile Massa e
+Carrara inizierebbero il movimento; due bande di volontari
+irromperebbero contemporaneamente da Lerici e da Sarzana: Garibaldi
+doveva spalleggiare la rivolta e capitanarla. Nello stesso tempo un
+battaglione di bersaglieri, dei migliori elementi della guardia
+Nazionale di Genova, si doveva organizzare in quella città, e sarebbe il
+primo nucleo delle forze popolari destinate a fiancheggiare colla
+rivoluzione l'esercito regolare.
+
+Garibaldi applaudì alla proposta e diede senza restrizione la sua
+adesione; e lieto che ormai la guerra dell'indipendenza era davvero
+imminente, si ridusse di nuovo nella sua isola di Caprera.
+
+Ma l'accalcarsi crescente dei volontari in Piemonte, consigliò il Conte
+di Cavour di pensare ad altro mezzo per potere più efficacemente trar
+profitto di Garibaldi. Infatti il 2 marzo 1859 il generale fu chiamato a
+Torino dal Re. Le parole di quel dialogo tra il Re Galantuomo e l'eroe
+popolare andarono perdute; ma il senso ne fu presto palese. Gli si volle
+dare una parte più diretta ed importante sul teatro della guerra.
+
+Tornato Garibaldi a Genova, convocò i suoi più intimi, Medici, Sacchi,
+Bixio e diede loro quest'annunzio: «Ho veduto Vittorio Emanuele; credo
+che il giorno di ripigliare le armi non sia lontano; state pronti; io
+spero di poter fare ancora qualche cosa con voi»!
+
+Fu deciso di ordinare tutta quella valorosa gioventù--che da ogni
+regione della penisola conveniva in Piemonte--in corpi speciali, che
+stessero a fianco dell'esercito, come rappresentanti dell'elemento
+popolare e rivoluzionario di Italia, disciplinati in ordinata milizia,
+ubbidienti al suo capo, e soggetta al Comando supremo.
+
+Da questo concetto nacquero i Cacciatori delle Alpi. Garibaldi fu
+richiamato da Caprera per capitanarli; ed egli rispose subito
+all'appello, traendosi seco i suoi più fidi commilitoni.
+
+La sera pel 23 aprile due inviati austriaci presentavano al Conte di
+Cavour l'_ultimatum_ del loro governo: «disarmo immediato, o guerra» e
+la risposta non poteva essere dubbia.
+
+Finalmente quel cartello di sfida, tanto provocato, tanto desiderato, il
+grande statista lo teneva in mano; finalmente la guerra era certa, la
+Francia vi era impegnata; l'Austria l'intimava essa stessa, e non poteva
+sfuggirla.
+
+Infatti, prima ancora che il Conte di Cavour consegnasse ai messaggeri
+austriaci la sua risposta, Garibaldi, risposta ancor più espressiva,
+riceveva l'ordine di portare la sua brigata a Brusasco, sulla destra del
+Po, cioè a dire, in prima linea. Suo mandato era, guardare il Po da
+Brusasco a Gabbiano, difendere la strada militare Casale-Torino, e
+chiudere gli intervalli esistenti tra la divisione Cialdini che guardava
+la Dora Baltea, e le batterie di Casale che proteggevano più a
+mezzogiorno i passi del Po.
+
+Garibaldi ad effettuare questo disegno, mandò una compagnia a presidiare
+Verua, e, spedito avviso al generale Cialdini suo capo immediato, nel
+giorno stesso occupava Brozzolo e vi piantava il suo quartier generale.
+
+Il 25 aprile le truppe francesi varcavano il confine della Savoia, ed
+altre prendevano imbarco nei porti di Tolone e di Marsiglia per Genova.
+
+Il dado era tratto, la guerra dichiarata, e il 29 aprile un corpo di
+austriaci comandato dal generale Giulay invadeva il territorio sardo.
+
+L'esercito Piemontese si concentrava sulla destra del Po, tra Casale e
+San Salvatore, fiancheggiandosi con Alessandria, aspettando che il
+nemico avanzasse se lo avesse osato.
+
+Nella giornata del 30 giungevano a Torino ed Alessandria le avanguardie
+francesi.
+
+ *
+ * *
+
+In data del 29 aprile 1859 il re Vittorio Emanuele diresse alle truppe
+un nobilissimo proclama, il quale fra le altre belle cose diceva:
+
+«..... L'annunzio che vi dò è annunzio di guerra; all'armi dunque o
+soldati... Io sarò il vostro duce. Altre volte ci siamo conosciuti con
+gran parte di voi nel fervore delle pugne; ed io, combattendo a fianco
+del magnanimo mio genitore, ammirai con orgoglio il vostro valore.
+Movete fidenti alla vittoria, e di novelli allori fregiate la vostra
+bandiera, quella bandiera che coi tre suoi colori e colla eletta
+gioventù, qui da ogni parte d'Italia convenuta e sotto a lei raccolta,
+vi addita che avete a compito vostro l'indipendenza d'Italia; questa
+giusta e santa impresa che sarà il vostro grido di guerra» quali parole
+del re guerriero e patriota empirono d'entusiasmo e di ardimento gli
+animi delle milizie regolari e dei volontari Garibaldini.
+
+ *
+ * *
+
+Nel pomeriggio del 22 maggio Garibaldi con marcia ordinata e celere
+aveva preso la via di Arona, e mentre per le disposizioni date, tutto
+doveva far credere che vi avrebbe pernottato, a notte calata le sue
+truppe facevano un rapido mezzo giro a destra e infilavano, serrate e
+silenziose, la strada di Castelletto, penetravano nel parco Visconti e
+trovati alla riva i barconi preparati già dal bravo Viganotti in ordine
+mirabile s'imbarcarono, e passarono sull'opposta riva occupandola
+militarmente; e subito dopo la 3ª compagnia De Cristoforis, scelta per
+avanguardia si spingeva a notte profonda dentro Sesto Calende a cogliere
+nel sonno le autorità austriache, doganieri, gendarmi e croati colà
+residenti, facendoli prigionieri.
+
+ *
+ * *
+
+La mattina del 23 maggio la situazione degli eserciti belligeranti era
+questa: gli alleati ancora al di là della Sesia e del Po, tra Vercelli e
+Voghera; gli austriaci in faccia a loro, padroni delle due rive della
+Sesia e del Ticino, e di tutto il Lago Maggiore.
+
+In questo stato di cose Garibaldi si trovava isolato, come campato in
+aria, ed i suoi cacciatori potevano considerarsi come un nucleo di
+truppa perduta nel cuore del campo nemico: per cui al nostro eroe non
+restava che, o vincere subito ad ogni costo, o disperdersi coi suoi per
+i monti, onde potere all'evenienza rifugiarsi in Isvizzera. A ragion
+militare veduta, dei due eventi certo il meno probabile non era il
+secondo. Ed invero l'Austria era signora della Lombardia, la scorrazzava
+con dodicimila uomini, riceveva rinforzi, o ne poteva ricevere ancora;
+occupava Milano con imponente presidio, allacciava i suoi distaccamenti
+con forti colonne mobili pronte a correre nei punti più minacciati;
+sicchè poteva opporre al condottiero italiano una forza sempre di molto
+maggiore della sua. Ma a Garibaldi in mancanza di grandi forze erano
+potenti ausiliari, la perizia e l'indomita audacia. Si fissava quindi
+nell'antico suo scacchiere del 1848 tra il Verbano e il Lario, e formava
+in un baleno il suo piano deliberando la marcia su Varese nel giorno
+stesso.
+
+Un fiero proclama scritto di sua mano, inciso colla sua spada, aveva
+annunziato il suo arrivo alle popolazioni della regione, e non vi era
+umile terra dei dintorni che vi restasse insensibile. Da Laveno,
+Gallarate, Besozzo, Ispra, Varese, accorsero festanti ad offrire al
+famoso Capitano l'opera loro, ad invocare una sua parola d'ordine per la
+lotta; ed a tutti l'eroe distribuiva parole d'incitamento e di coraggio.
+
+All'inviato di Varese, che, a nome del suo generoso Podestà Carlo
+Carcano gli domandava istruzioni, rispondeva di suo pugno; «qualunque
+cosa facciate contro il nemico in pro' della santa causa italiana, sarà
+da me approvata, ed io vi sosterrò validamente».
+
+La marcia da Sesto Calende a Varese non poteva essere fatta di fronte,
+perchè esposta ad essere pericolosamente molestata di fianco; oltre di
+che, prima d'inoltrarsi nel paese, importava assicurarsi sul Lago
+Maggiore un punto di sostegno, e impadronirsi di uno almeno dei
+piroscafi che il nemico vi teneva. Guidato da questi concetti ordinò il
+suo movimento così:
+
+Bixio con un battaglione del suo reggimento doveva marciare per la
+strada lacuale di Sesto Calende; toccato Angera doveva staccare una
+compagnia per tentare di predare il piroscafo «Ticino» ivi ancorato:
+giunto ad Ispra sostare ed informarsi esattamente del presidio di
+Laveno, e di tutte le altre forze austriache sul Lago, dopo ciò
+convergere su Brebbia e spingersi fino a S. Andrea, borgo che cavalca la
+via Laveno-Varese ed ivi accamparsi gagliardamente.
+
+Il capitano De Cristoforis doveva rimanere a Sesto con la sua compagnia,
+sorvegliare il passo del Ticino, e se gli capitava il destro
+impossessarsi di qualcuno dei vapori nemici, e sopratutto doveva
+guardare la strada Sesto-Gallarate attirandovi il nemico, trattenerlo
+quanto avesse potuto, e battere in ritirata su Varese se assalito da
+forze superiori.
+
+Tutto ciò stabilito, spinta un'altra pattuglia a Gallarate, per
+mascherare una volta di più la sua mossa, verso le 5 di sera Garibaldi
+staccava la marcia, e per le vie traverse di Corpegno, Varano, Bodio,
+Capolago, tra fitte tenebre, attento a tutti i bivii, e sollecito a
+tutti i rumori, con la truppa stanca, ma elettrizzata al contatto di
+quella terra tanto agognata, s'accostava a Varese, dove circa le 11 di
+sera incontrato da musiche e da fiaccole, accolto da una calca di
+popolo in delirio, vi entrò in trionfo, s'avviò difilato al Municipio ed
+incontrato il Podestà lo abbracciava infiammando con l'ardente sua
+parola che affascinava quanti l'ascoltavano; e prima di ritirarsi
+pronunziava queste testuali parole, che la storia non può dimenticare:
+«Qualunque bene diciate di Vittorio Emanuele non sarà mai troppo. _Io
+non sono realista_: ma dopo che avvicinai Vittorio Emanuele, dovetti
+riconoscerlo per un gran galantuomo. Egli non solo ha per l'Italia un
+amore immenso, ma un culto, un'idolatria».
+
+Quello che importava era provvedere alla difesa. L'Austriaco, scossa la
+prima sorpresa, accorreva e serrava da ogni banda. Giulay conosciuta
+l'invasione garibaldina, in risposta a quello di Garibaldi, bandiva un
+suo proclama feroce, nel quale dopo avere annunziato il suo arrivo
+concludeva. «Do la mia parola che i luoghi, i quali facessero causa
+comune con la rivoluzione, verrebbero puniti col fuoco e con la spada».
+E non dovevano essere parole soltanto.
+
+Il giorno stesso spiccava dal grande esercito una colonna che a marcia
+forzata, accorreva sul nuovo teatro di guerra; anche da Milano il
+generale Melezes di Kellermes, spediva su Gallarate e Somma un corpo di
+quattrocento fanti, due pezzi e uno squadrone. Fu questo corpo che il 25
+di mattino andò ad attaccare in Sesto-Calende il capitano De
+Cristoforis, e che questi, con strattagemmi degni di una pagina di
+storia indimenticabile, seppe illudere e deludere così bene, da tenerlo
+in mano per quasi due ore con forze quattro volte inferiori, e
+sgusciargli di sotto gli occhi, a mezzo tiro di moschetto, lasciandolo
+solo a cannoneggiare le povere case di Sesto, dove fin dalla mattina non
+v'era più l'ombra di un garibaldino.
+
+Intanto la colonna austriaca partita da Oleggio, il cui antiguardo fu
+visto spuntare ad Olgiate la sera del 23, era in marcia su Varese, forte
+di quattromila uomini con due batterie e due squadroni, comandata dal
+tenente maresciallo Urban.
+
+Varese giace in una conca di colline alcuna delle quali vestite di
+macchie e di boscaglie che formano il suo baluardo. E tramezzo a
+siffatte colline nella direzione dei quattro punti cardinali corrono
+altrettante strade principali: ad oriente, quella che dalle falde di
+Biumo conduce per Malnate, a Olgiate e a Como; a mezzodì, quella che
+lambendo le pendici di San Pedrino e di Gubiano, va per Gallarate a
+Tradate a Milano; ad occidente, quella che, traversati i poggi di
+Masnago e Comerio, mena per Gavirate a Laveno, a settentrione, infine le
+due strade d'Induno e di Sant'Ambrogio che spaccando le prealpi di
+Valcuvia e di Valgana, portano al Lago Maggiore ed alla Svizzera. Ora a
+chi avesse considerata questa topografia, due cose risultavano notabili:
+la prima, che la strada di Induno e di Valgana si allacciava
+presso Biumo inferiore, alla strada di Como in guisa da formare
+con essa un angolo retto; la seconda, che per il poggio di
+Biumo Superiore s'incamminava nel quadrivio testè descritto,
+Varese-Sant'Ambrogio-Induno-Como, e con la forte postura ne teneva la
+chiave e la dominava.
+
+Ciò posto, e per quanto fosse manifesto che l'attacco principale sarebbe
+venuto dalla via di Como, non era però da trascurarsi, il supposto,
+assai probabile, che l'Urban avrebbe compiuto un movimento aggirante per
+la via Induno; nè molto meno era a rigettarsi come improbabile il caso
+che i corpi incontrati a Gallarate dal De Cristoforis e il presidio di
+Laveno si muovessero a rincalzare di fianco e alle spalle l'assalto
+principale, tentando di mettere i garibaldini tra tre fuochi.
+
+Importava dunque guardarsi da tutti i lati, e guardarsi in modo da
+potere all'evenienza far fronte da ogni parte, senza assottigliare di
+troppo la propria linea e disseminare le forze; e Garibaldi non titubò.
+Fissate due linee di difesa, l'una esterna, lungo l'arco
+Biumo-Giubiano-San Pedrino e l'altra interna rasente gli sbocchi delle
+principali vie di Varese, occupò coi carabinieri genovesi e un
+battaglione del terzo Reggimento la Villa Ponti, centro di Biumo
+Superiore, e vi piantò il suo Quartier Generale; mise a guardia di Biumo
+Inferiore un battaglione del secondo Reggimento, ed erigendo due
+barricate, una appoggiata alla Villa Litta Modignani, a custodia della
+strada d'Induno, l'altra tra la chiesetta di San Cristoforo e la casa
+Merini, a sbarrare le vie di Como, assicurò su queste posizioni la sua
+sinistra. Appostò indi un battaglione del primo Reggimento in faccia a
+Giubiano, e intorno alle alture circostanti di Boscaccio e vi appoggiò
+il suo centro; collocato tra Villa Pero e la Villa De Cristoforis a San
+Pedrino, il rimanente del primo Reggimento sotto il comando di Cosenz, e
+fatta asserragliare anche quella strada, afforzò la sua destra dal lato
+di Milano; richiamò Bixio da Sant'Andrea, senza tralasciare di far
+battere da frequenti pattuglie a grande distanza la strada di Laveno,
+munì di barricate tutti gli sbocchi di Varese e provvedere così alla sua
+seconda linea; infine prescritte come eventuali linee di ritirata le
+strade di Induno e Sant'Ambrogio, tutto ispezionato co' suoi occhi, a
+tutti comunicando la sua intrepidezza e la sua fede, attese di piè fermo
+il nemico.
+
+E questo non si fece aspettare lungamente, fin dalla sera del 25 gli
+esploratori l'avevano segnalato a Olgiate. Un breve ma eloquente
+manifesto del Regio Commissario Emilio Visconti-Venosta che diceva:
+«Varesini, Voi foste i primi a salutare la bandiera tricolore in
+Lombardia, Voi sarete i primi a difenderla» vi aveva preparato gli animi
+ad accoglierlo degnamente e al mattino seguente infatti sullo scoccare
+delle otto il nemico appariva innanzi a Belforte e il combattimento
+incominciò.
+
+Dei quattromila uomini che il generale Urban traeva seco, una parte,
+l'aveva lasciata in riserva a San Salvatore forte posizione tra Binago e
+Malnate; un altro battaglione di granatieri lo aveva inviato per
+Casanuova e Cozzone ad eseguire quel movimento aggirante sulla strada
+d'Induno che Garibaldi aveva preveduto; e cogli altri duemilacinquecento
+fanti circa, la cavalleria, e quattro pezzi veniva ad assalire
+direttamente Varese. Impadronitosi del poggetto di Belforte annunziò con
+alcuni razzi il suo attacco, muovendo simultaneamente contro la sinistra
+e il centro garibaldino; ma questi non si mossero ed attesero, come
+Garibaldi aveva ordinato, a mezzo tiro il nemico e con pochi colpi ben
+assestati l'arrestarono di botto. Ad un secondo e più gagliardo attacco,
+i garibaldini usarono la medesima tattica. Infatti appena il nemico fu
+presso la barricata della gran strada di Como, e spuntò al centro sulle
+alture di Boscaccio, Medici con una brillante carica alla baionetta di
+fronte, e Cosenz con un abile contrattacco di fianco, con poche forze,
+ma con grande valore ributtarono l'assalitore fin sotto alle falde di
+Belforte e lo forzarono a battere in ritirata su tutta la linea.
+
+Garibaldi da Villa Ponti, donde aveva osservato le vicende della pugna,
+visto che il nemico si ritirava, ordinò che s'inseguisse e scendendo di
+galoppo sulla strada, si pose egli stesso a capo dell'inseguimento.
+
+Il generale Urban era intanto arrivato a San Salvatore, dove aveva
+lasciato la sua riserva, e, saputo del rovescio toccato ai suoi, si
+apparecchiava a sua volta a sostenere l'assalto.
+
+Garibaldi non aveva con sè che un terzo delle sue forze, e quantunque la
+posizione di San Salvatore fosse fortissima e serrasse la strada come un
+contrafforte, non esitò ad ordinare l'attacco; occupato il poggetto
+Raera fronteggiante San Salvatore, e fatto ripiegare Bixio che si era
+troppo inoltrato, tenne a bada il nemico con vivissimo fuoco di
+moschetteria, finchè sceso da Cozzone il Medici, spinse ad una carica
+alla baionetta tutta la sua linea, costringendo gli Austriaci a lasciare
+a precipizio anche quella seconda posizione e a non arrestarsi più che
+ad Olgiate.
+
+All'annunzio della vittoria di Varese, l'agitazione patriottica divampò,
+estendendosi rapidamente. I patrioti di Como fecero sapere a Garibaldi
+che lo aspettavano frementi nella loro città; che molte pievi del Savio
+s'erano sollevate, e che alcuni giovani armati si erano impadroniti dei
+vapori del Lago ed erano passati alla causa Nazionale. Garibaldi promise
+che avrebbe marciato alla volta di Como, non però col proposito di
+entrarvi, ma di occupare una buona posizione che gli avesse permesso di
+dar la mano agli insorti del Lago, e di riassaltare di conserva con loro
+l'austriaco.
+
+Date le opportune disposizioni per la sicurezza di Varese, all'alba del
+27 col primo reggimento in testa s'incaminava con tutta la brigata per
+la via che per Olgiate e Cavallasca mette a Como.
+
+Il generale Urban a sua volta, rinforzato da due nuove brigate (Augustin
+e Scoffgotsche) che facevan montare le sue truppe a ben diecimila
+uomini, aveva preso posizione difensiva fra la strada medesima e l'altra
+più settentrionale che da Cavallasca per San Fermo piomba su Como; e
+colla sinistra dietro il Lura tra Brebbio e Breccia, il centro a San
+Fermo, la destra al Prato di Porè sul lago, si preparava a sostenere
+l'assalto. Se non che, male esperto delle abitudini tattiche di
+Garibaldi, egli se l'aspettava nel piano, alla sua sinistra e quindi per
+rinforzare questo punto aveva malaccortamente indeboliti gli altri.
+Garibaldi invece aveva l'occhio fisso ai monti; sicchè giunto ad Olgiate
+arrestava la colonna, metteva in posizione tutto il primo reggimento sì
+da far credere si preparasse allo assalto, tenne a bada il nemico per
+più ore, e allo scoccar del mezzogiorno, coperto dal reggimento Cosenz,
+voltava repentinamente a sinistra per gli erti viottoli che salivano a
+Geranico al Piano ed a Porè; e giungeva a Cavallasca in faccia a San
+Fermo. Quivi, spiate dal campanile di Cavallasca le posizioni nemiche,
+Garibaldi stabiliva prontamente il suo piano di battaglia e ne ordinava
+con pari celerità l'esecuzione. Al colonnello Medici ed al suo
+reggimento l'onore del primo assalto; De Cristoforis con due compagnie
+doveva attaccare di fronte la chiesa di San Fermo; Susini-Millelire con
+una compagnia doveva attaccarla da sinistra, quella del Vacchieri da
+destra; altre compagnie, condotte dal Gorini, e tutte comandate dal
+Medici in persona, dovevano calare sulla strada San Fermo-Rondinello e
+minacciare il nemico.
+
+Il primo cozzo fu tremendo; i cacciatori austriaci armati delle loro
+eccellenti carabine, appiattati attorno al parapetto del piazzale della
+Chiesa, che s'innalzava sopra un poggio a guisa di bastione, e dietro le
+finestre delle case circostanti battevano con un fuoco micidiale di
+fronte e di fianco, i primi assalitori e cioè la compagnia De
+Cristoforis, che rigò del sangue dei suoi migliori la via infuocata;
+cadde colpito gravemente il tenente Pedotti; cadde, lacerate le visceri,
+il capitano De Cristoforis; cadde, fracassata una spalla, il tenente
+Guerzoni ed altri, ed altri; la compagnia decimata balena s'arresta un
+istante, ma non indietreggia. Nel frattempo l'assalto ai due fianchi si
+spiegava ed incalzava; un battaglione austriaco si lanciava alla corsa
+da Rondinello, ma incontra sui suoi passi il Medici che lo arresta, e
+con una carica furiosa riesce a rovesciarlo; altre compagnie dei nostri
+subentrano a rinforzare l'assalto, sicchè il nemico ormai circuito,
+sgominato, rotto, volta in fuga precipitosa verso Camerlata e Como.
+
+Garibaldi non indugiò un istante ad occupare le posizioni espugnate, e
+mentre Medici s'afforzava tra Rondinello e Breccia, e Bixio chiudeva
+gl'intervalli tra S. Fermo e Rondinello, il maggiore Quintini si
+piantava col battaglione ed alcune compagnie del secondo reggimento a
+San Fermo; ed altre compagnie si stendevano a sinistra verso Cima la
+Costa. Ma ancora il nemico non si dava per vinto, il generale Augustin,
+raccolte tutte le sue forze, le spinse parte a destra, su Cima la Costa,
+per spuntarvi la nostra sinistra; parte a manca, per riafforzare
+l'altura di sopra la Costa, e di là controbattere San Fermo. E la mossa
+fu condotta con rapidità; ma vegliava Garibaldi, e vegliavano i suoi
+luogotenenti; onde appena l'assalitore giunse a mezzo tiro della nostra
+linea, il Cosenz a sinistra di Cima la Costa, il Medici a destra da
+sopra la Costa, lo respingono, di svolta in svolta, di poggio in poggio,
+giù per la strada d'onde era venuto, fino a che Garibaldi adocchiata da
+Cima la Costa quella seconda più rovinosa ritirata, vide possibile
+quello di cui prima dubitava, cioè la presa di Como; e vi si preparò
+senz'altro.
+
+Ordinò che si raccogliessero e riordinassero le forze; spedì Simonetta
+con alcune guide ad esplorare i dintorni della città, e lasciata una
+buona retroguardia a San Fermo, marciò a notte fatta giù per la tortuosa
+via di Borgo Vico, e ormai accertato dagli esploratori che l'austriaco
+aveva abbandonato Como vi entrò risolutamente.
+
+Non può descriversi la festosa sorpresa della città; una piena di popolo
+trasognato accorse ebbro, frenetico; Garibaldi baciato, benedetto,
+toccato come un santo, è portato in trionfo fino al palazzo del Comune.
+Ma nella gioia di una intera città egli non smarrì un solo istante la
+mente; e tosto diede opera a custodire le sue spalle, mandando Medici,
+infaticabile quanto lui, a vegliare sulla strada di Camerlata, dove
+ancora s'accalcava minaccioso il nemico.
+
+L'alba dell'indomani però chiariva che l'ultimo austriaco era scomparso
+da Camerlata e che ormai tutta la colonna dell'Urban s'era riconcentrata
+tra Barlesina e Monza sulla via di Milano.
+
+L'Elia, che dopo il 1849 aveva dovuto emigrare, si trovava a New York
+quando i giornali diedero la notizia che Vittorio Emanuele aveva
+sguainata la spada per l'indipendenza italiana.
+
+Non perdette tempo--col primo Pacchetto in partenza il «Devonshire»
+s'imbarcava per Londra e presa la via di Calais per la Svizzera
+raggiungeva Garibaldi a Como il 28 maggio e subito si presentava al
+generale sotto gli auspici del padre, già amico suo fin da quando era in
+America. All'udire che colui che gli stava davanti era il figlio del
+fucilato Antonio Elia, volle baciarlo e tenendogli stretta la mano, con
+accento commosso gli disse parole di affetto paterno e volle che stesse
+al quartier generale. Da quell'ora l'Elia seguì sempre Garibaldi con
+venerazione filiale.
+
+Garibaldi non era uomo da stare ozioso; affidò a Camozzi, Commissario
+Regio per Bergamo, l'organizzazione militare; lasciò la compagnia del
+Fanti a proteggere Como, a reclutar volontari, a raccogliere armi, inviò
+con lo stesso ufficio la compagnia del Ferrari a Lecco; lodati come
+meritavano i suoi bravi cacciatori delle Alpi, e concessa loro per
+riposarsi tutta la giornata del 28, la mattina del 29, senza svelare ad
+alcuno il suo disegno, fece battere l'assemblea, e si pose in marcia,
+col resto della brigata, di molto assottigliata dai morti, dai feriti,
+dagli infermi e dai distaccati, per Olgiate e Varese.
+
+Dove si andava? a che mirava il generale? a qualcuno dello stato
+maggiore che lo interrogò «Andiamo, risponde, a incontrare i nostri
+cannoni a Varese». Infatti il ministro della guerra aveva deciso
+d'inviare ai cacciatori delle Alpi quattro obici di montagna: ma i
+cannoni erano un pretesto, o tutto al più uno scopo secondario, altro
+era l'intendimento di Garibaldi.
+
+Egli non aveva mai deposto il pensiero di assicurarsi una base sul Lago
+Maggiore; voleva quindi impadronirsi di Laveno che ne era uno dei punti
+dominanti. Marciava per ciò a quello scopo, fidando nella rapidità e
+segretezza delle sue mosse.
+
+Passata la notte del 30 a Varese, mosse all'alba dell'indomani per la
+gran strada di Laveno; giunto a Germonio, sostò per studiare il piano e
+raccogliere notizie dopo di che decise di tentare di notte la sorpresa
+del forte: e si inoltrò con la brigata fino a Citiglio, lasciò dietro di
+sè a Brenta il secondo Reggimento, ed a Germonio sulla strada di Varese
+il terzo, mandò segretamente Bixio e il Simonetta nell'altra sponda del
+Lago, perchè vi raccogliessero barche ed armati, con cui tentare un
+abbordaggio contro qualcuno dei vapori Austriaci ancorati a Laveno; e
+ciò disposto voltò a sinistra per Mombello e andò a collocarsi a due
+chilometri dal forte di Laveno, diramando tosto i suoi ordini per
+attaccarlo.
+
+Gli ordini erano buoni; i soli possibili; e se a frustrarli non avesse
+cospirato quel nemico fatale in tutte le imprese notturne, il buio,
+causa di confusione, d'equivoci, di terrori, il colpo sarebbe riuscito.
+Il capitano Bronzetti che doveva con la sua compagnia cogliere di
+sorpresa il Castello dal lato settentrionale, venne abbandonato dalle
+guide, perdette la via e non arrivò al posto. Il capitano Landi, che
+doveva con un'altra compagnia sorprendere il Castello dal lato
+meridionale, incontrò una strada coperta, gremita di nemici, dove
+credeva trovare un orto indifeso; scoperto, prima del tempo dalle
+vedette, combattè per più di un'ora valorosamente, lasciando sul terreno
+non pochi de' suoi, sino a che feriti i suoi luogotenenti Gastaldi e
+Sprovieri e ferito egli stesso fu costretto a ripiegare ed a ritirarsi,
+conducendo seco i feriti. Il forte desto dall'allarme, diede fuoco a
+tutte le sue batterie, tempestò di palle il terreno circostante,
+comunicò l'allarme ai Vapori, che, accortisi delle barche condotte dal
+Bixio e dal Simonetta, le presero a bordate mettendo ben presto lo
+spavento nella ciurma inesperta, che si sgominava, e nonostante le
+preghiere, le minacce degli intrepidi condottieri voltavano
+precipitosamente le prue.
+
+Potevano essere le due dopo mezzanotte, e Garibaldi visto fallito il
+tentativo, ordinava la ritirata su Cittiglio, colà si ricongiungeva in
+buon ordine ai corpi che aveva lasciato a Brenta ed a Gemonio, con
+intendimento di ritornare a Varese.
+
+Però la mattina del 31 maggio si ebbero non liete novelle. Il generale
+Urban marciava minaccioso e ringagliardito su Varese; sicchè Garibaldi
+dovette prudentemente mutar pensiero, e risalire la via di Valcuvia,
+dove poteva, protetto dai monti, attendere gli eventi.
+
+Ma era difatti la giornata del 31 al tramonto, che Urban compariva con
+due colonne da Tradate e da Gallarate sulle alture di Giubiano e di San
+Pedrino dominanti Varese, e vi si accampava militarmente. Conduceva
+dodicimila uomini e diciotto pezzi d'artiglieria; sbuffava fuoco e
+fiamme, annunziava alla città ribelle strage e rovina, la multava
+dell'enorme tributo di tre milioni, oltre grande quantità di
+provvisioni, prendeva ostaggi numerosi, li minacciava ad ogni istante di
+morte, e non vedendo subito soddisfatte le sue insensate pretese, apriva
+contro di essa un furibondo bombardamento abbandonandola poi per più ore
+al saccheggio.
+
+Intanto che Varese subiva l'infernale flagello, Garibaldi scendeva da
+Valcuvia fino in faccia di Santa Maria del Monte; e di là nella mattina
+del 1º giugno, giù fino a Sant'Ambrogio e Robarello, discosti un'ora da
+Varese, sfidando il nemico.
+
+Più bella occasione pel generale austriaco di vendicarsi di quel
+brigante di Garibaldi non gli si poteva dare. Aveva giurato che lo
+avrebbe impiccato con tutti i suoi: ed ora che lo teneva quasi nelle
+unghie, appena ad un tiro di cannone, in una posizione quasi disperata,
+e presso a schiacciarlo di un sol colpo con forze quadruplicate, perchè
+non lo assaliva? Perchè se ne stette immobile dietro Varese, occupato
+soltanto a bombardare una città inerme, non rispondendo alla sfida
+temeraria dell'eroe?
+
+Il perchè è un mistero! Il fatto si è che l'Urban lasciò passare tutta
+quella giornata senza fare un passo, senza tentare nemmeno una
+ricognizione a fondo, e, soltanto, la sera si decise ad occupare la
+posizione di Biumo superiore temendo di essere attaccato. Intanto più
+grossi avvenimenti erano accaduti sul maggior teatro della guerra.
+
+ *
+ * *
+
+Fra il 27 e 28 maggio l'esercito alleato iniziava quel gran movimento di
+fianco dal Po al Ticino, che fu la più abile manovra strategica della
+campagna.
+
+Il 29 maggio l'esercito Sardo, meno la quinta divisione rimasta a difesa
+della riva destra del Po, si concentrava sopra Vercelli per passare la
+Sesia sui ponti che vi erano stati gettati. Il 30 la divisione Cialdini
+passò per la prima. Il nemico occupava tutti i villaggi sparsi in faccia
+alla Sesia e dominava il paese; a Palestro poi aveva concentrati i più
+grandi mezzi di resistenza. Vi aveva piantato batterie per dominare il
+fiume e per battere d'infilata la strada. Aveva inoltre coronate le
+cime delle alture di forti parapetti per tenere al coperto la fanteria,
+e scavati dei fossi nei lati, pure protetti di parapetti, dietro ai
+quali stavano numerose truppe, mentre molti cacciatori tirolesi erano
+appostati dietro gli alberi e nelle case da dove fulminavano gli
+assalitori.
+
+Vittorio Emanuele dirigeva in persona le operazioni militari. Il 6º e 7º
+bersaglieri formavano l'avanguardia con una sezione d'artiglieria ed uno
+squadrone di cavalleggeri d'Alessandria; il generale Cialdini marciava
+alla testa.
+
+Al terzo ponte che taglia la strada, gli esploratori incontrarono gli
+avamposti austriaci; accolti da fitte scariche di fucile e di mitraglia
+i nostri non si arrestarono, si cacciarono risolutamente di corsa,
+invadendo il ponte e vi si stabilirono, mentre il 17º bersaglieri
+guidato dal suo comandante Chiabrera si precipitò con slancio
+irresistibile sulla difesa di destra, snidò i cacciatori nemici
+imboscati nei declivi, e la quarta divisione con rapidità fulminea, con
+foga irresistibile metteva in fuga il nemico e s'impadroniva di
+Palestro. La terza divisione rafforzata dai reggimenti 5º cavalleria e
+Piemonte Reale, traversata la Sesia marciava sopra Vinzaglio,
+fortemente occupato dal nemico. La divisione piombò in colonne serrate
+sul villaggio; non vi furono ostacoli validi ad arrestarla; i
+battaglioni divoravano lo spazio e fatta una scarica si avventavano sul
+nemico colla punta della baionetta--questo non resistè all'urto
+terribile e, come a Palestro, abbandonò il villaggio e si ritirò su
+Confienza.
+
+L'imperatore dei francesi, prevedendo che l'esercito italiano avrebbe
+dovuto sostenere aspre battaglie, staccava dal 5º corpo il 3º reggimento
+Zuavi, ed ordinava al colonnello Chabron di mettersi a disposizione di
+Vittorio Emanuele. Il Re, sicuro che gli austriaci avrebbero fatto tutti
+gli sforzi per riprendere l'importante posizione di Palestro, ordinava
+al colonnello dei Zuavi di dirigersi su quella posizione.
+
+Verso le dieci del 31 maggio gli austriaci sboccando per le strade di
+Robbio e di Rozano diedero di cozzo negli avamposti piemontesi che li
+accolse con fuoco ben nutrito. Ma erano tre le colonne d'attacco che si
+avanzavano in grandi masse compatte, ed obbligavano i nostri a ripiegare
+sul villaggio.
+
+Il 20º reggimento che trovavasi a sinistra della strada di Robbio fu
+pure obbligato a ritirarsi sull'alture ma non rallentò il fuoco; il
+nemico però ingrossando sempre, minacciava di schiacciare le poche e
+intrepide nostre truppe; accorse in quel frangente il prode colonnello
+Brignone conducendo con se alcuni battaglioni, ed i Piemontesi prendendo
+l'offensiva, si lanciarono contro il nemico e lo respinsero al di là
+delle linee degli avamposti.
+
+Il generale Cialdini accorso, si avvide che le manovre del nemico
+tendevano ad aggirare la sinistra della sua posizione; vi mandò tosto
+alcuni battaglioni che raccolse con una sezione d'artiglieria comandata
+dal bravo capitano Ponzio-Vaglia, mentre il 7º bersaglieri si slanciò
+addosso al nemico, minacciante il ponte gettato sulla Sesia e fa
+occupare vigorosamente gli approcci di Palestro affine d'impedire al
+nemico la marcia sul villaggio; la lotta si fa accanita, le grosse
+colonne austriache comandate dal feld Maresciallo Zobel, sorrette da
+numerose compagnie di tirolesi e dall'artiglieria, si avanzarono
+risolutamente contro le truppe piemontesi che tennero fermo, incuorate
+dalla presenza di Vittorio Emanuele; coprendosi di gloria. Proprio nel
+più caldo del combattimento il colonnello Chabron lanciò i suoi Zuavi
+all'attacco: questi, come un uragano, sotto gli occhi del Re di Piemonte
+si gettarono sopra agli austriaci; nessun ostacolo, nessuna resistenza
+li arresta; invadono le difese nemiche si gettano sopra ai cannoni: gli
+artiglieri austriaci non hanno tempo di caricare i pezzi perchè le
+terribili baionette ne fanno strage; riescono vani i tentativi della
+fanteria che accorse per salvarli e i cinque cannoni furono preda dei
+vincitori; non si arresta il reggimento, si slancia sulla strada e,
+seguendo Vittorio Emanuele che con la spada li invita all'attacco, si
+avventa contro le masse austriache impegnate in furiosa lotta coi
+piemontesi, e così i soldati delle due nazioni si frammischiarono nel
+combattimento e nella gloria, investendo il nemico alla baionetta.
+Questo fortemente trincerato sul ponte della Brida, fortificatosi in una
+grande masseria, munita di cannoni e di feritoie, preclude il passaggio
+del ponte; ma zuavi e piemontesi non si sgomentano, nè si arrestano;
+animati dalla presenza del re e dall'esempio degli ufficiali,
+s'avventano sul ponte, sui cannoni, che sono presi dai piemontesi;
+nella masseria è una lotta terribile, corpo a corpo, e gran numero di
+nemici trovano la morte nel fiume che li travolge nei gorghi delle sue
+acque.
+
+La vittoria dei nostri fu completa, oltre ventimila erano gli austriaci
+combattenti, numerosissimi furono quelli rimasti sul campo, circa
+cinquecento trovarono la morte nel fiume, gli austriaci perderono fra
+morti feriti e prigionieri oltre seimila uomini; i nostri circa duemila
+uomini fra morti e feriti. Trofeo della vittoria furono, oltre mille
+prigionieri, cinque cannoni presi dai zuavi e tre dai piemontesi. La
+campagna s'iniziava splendidamente!
+
+I Zuavi per rendere omaggio al valore del Re, vollero portare al suo
+quartier generale la sera stessa del 31 i cannoni tolti al nemico.
+
+Il Re grato del delicato pensiero di quei valorosi, scrisse al
+colonnello Chabron la seguente lettera:
+
+ Torrione, 1 giugno 1859
+
+Sig. Colonnello,
+
+«L'Imperatore nel porre sotto ai miei ordini il 3º reggimento degli
+Zuavi mi ha dato un prezioso attestato di amicizia. Io ho creduto di
+non poter meglio accogliere questa truppa scelta, che fornendole
+immediatamente l'occasione di aggiungere un nuovo glorioso fatto a
+quelli che sui campi di battaglia d'Africa e di Crimea hanno reso così
+terribile al nemico il nome degli Zuavi. Lo slancio irresistibile con
+cui il vostro reggimento, sig. Colonnello, ha mosso ieri all'assalto, ha
+meritato tutta la mia ammirazione. Avventarsi contro il nemico alla
+baionetta, impadronirsi di una batteria, sfidando la mitraglia, è stato
+l'affare di pochi istanti. Voi dovete essere altero di comandare a
+siffatti soldati, ed essi debbono essere felici di obbedire ad un capo
+quale voi siete. Io apprezzo altamente il pensiero che hanno avuto i
+vostri Zuavi di condurre al mio quartier generale i pezzi d'artiglieria
+presi agli austriaci, e vi prego di ringraziarli in mio nome. Io mi
+affretterò d'inviare questo bel trofeo a S. M. l'Imperatore, al quale ho
+già fatto conoscere la bravura impareggiabile con cui il vostro
+reggimento si è battuto ieri a Palestro ed ha sostenuto la mia estrema
+destra.
+
+«Vogliate, sig. Colonnello, far noti questi miei sentimenti ai vostri
+Zuavi».
+
+L'Imperatore Napoleone, desideroso di mostrare la sua ammirazione pel
+cavalleresco alleato e di soddisfare il voto dei Zuavi, decise che il Re
+di Sardegna sarebbe pregato di volere accettare i cannoni. E così fu
+infatti.
+
+Ma un altro regalo di non minor gradimento pel Re doveva venirgli dai
+bravi Zuavi.
+
+L'indomani mattina, quando Vittorio Emanuele si recava a visitare i suoi
+valorosi camerati della vigilia, ed a consegnare al Colonnello Chabron
+il decreto col quale decorava colla medaglia d'oro la bandiera del suo
+reggimento, il più anziano dei Zuavi gli partecipava che il reggimento
+lo aveva acclamato suo Caporale e lo pregava di accettare. «Ben
+volentieri amici miei» rispose il Re commosso di quel segno di simpatia
+«d'ora innanzi io appartengo a voi».
+
+Così Vittorio Emanuele fu nominato Caporale dei Zuavi, come altra volta
+Napoleone Bonaparte era inalzato allo stesso grado a Montenotte.
+
+ *
+ * *
+
+In seguito a questi avvenimenti il generalissimo austriaco, sicuro che
+ormai l'aspettava una grossa battaglia sul Ticino, aveva pensato a
+rafforzarsi, e s'era affrettato a richiamare la divisione Urban da
+Varese, dandole per obiettivo Turbigo.
+
+ *
+ * *
+
+Mentre avvenivano questi fatti, gli austriaci in grandi masse, comandati
+dall'Arciduca Carlo, dalle alture di Montebello dimostravano, coi loro
+movimenti del 19 maggio proseguiti il 20, essere loro intenzione di
+stringere in un cerchio di ferro e di fuoco la 1ª divisione
+dell'esercito francese, comandata dal generale Forey, prima che fosse
+riunita ed in ordine di battaglia; bisognava ad ogni costo arrestare il
+movimento girante delle grandi masse nemiche.
+
+Il generale Forey vi si preparò arditamente, ordinando al colonnello
+Cambriels di riunire quanti più uomini può della sua divisione in
+marcia, e con questo piccolo numero di valorosi, elettrizzati
+dall'ardente coraggio del generale e del loro colonnello, con audacia
+senza pari si slanciò contro il nemico tre volte superiore di numero, lo
+arrestò e gli tenne testa. Ma la lotta ineguale non può durare a lungo,
+molti dei bravi cadono colpiti a morte fra i quali il maggiore
+Lecretelle che combatteva da eroe alla testa del suo battaglione;
+bisognava difendere passo-passo il terreno per impedire al nemico di
+avanzare e dare tempo al resto della divisione di arrivare sulla linea
+del combattimento; ma il nemico con forze preponderanti pressa, si
+avanza, e la resistenza ulteriore diviene ormai impossibile; quando per
+grande fortuna in quel critico momento un reggimento di cavalleria
+piemontese (Monferrato) comandato dal valoroso generale De Sonnaz si
+slanciò vigorosamente all'attacco in soccorso dei fratelli d'armi di
+Francia e con ripetute cariche irresistibili, si gettò contro le masse
+austriache che ne furono sgominate e costrette a sbandarsi e a cedere
+terreno.
+
+Intanto giunsero al generale Forey i desiderati rinforzi del resto della
+sua divisione.
+
+Il combattimento si fece sempre più accanito da ogni parte; il generale
+Forey ordinò al brigadiere Beuret un supremo attacco alla baionetta; gli
+austriaci non resistendo all'urto sono obbligati a cedere terreno; si
+arrestano, però, al Cimitero di Montebello del quale fanno la loro
+estrema base di difesa. Bisognava sloggiare il nemico da quell'ultimo
+formidabile riparo; ancora uno sforzo: e, gridando ai suoi bravi
+soldati:
+
+«--Allens, mes enfants, arrachons a l'ennemi son dernier abrì! Suivez
+votre generale».--Il valoroso Forey si slanciò alla testa dei suoi
+contro la posizione nemica. Il Cimitero fu investito con slancio furioso
+ed il terreno venne seminato di morti e feriti--primo a cadere
+mortalmente colpito fu il generale di brigata Beuret; ma niente arrestò
+la foga degli assalitori che, scavalcato il muro del Cimitero
+investirono il nemico colla punta della baionetta menandone strage.
+
+Alle ore sei e mezzo il nemico era in rotta precipitosa verso Casteggio,
+inseguito alle reni per buon tratto di via. La vittoria di Montebello,
+nella quale la 1ª divisione comandata dal prode generale Forey si
+copriva di gloria, inaugurava brillantemente la campagna che doveva
+procedere di vittoria in vittoria.
+
+In questo combattimento anche le brave truppe piemontesi comandate dal
+valoroso De Sonnaz ebbero la loro parte di gloria.
+
+ *
+ * *
+
+Il 4 di giugno a Magenta e a Ponte Vecchio si decideva delle sorti di
+quella memoranda giornata.
+
+Avanti e dentro Magenta il combattimento fu accanito oltre ogni
+credere. Gli austriaci vi avevano concentrate tutte le truppe del loro
+centro lasciando la sola brigata Rammindz in riserva. Le truppe degli
+alleati fecero sforzi i più eroici per sloggiarli; i loro soldati
+caddero sotto il fuoco violento dei ripetuti contrattacchi. Nel momento
+il più caldo e decisivo il generale d'artiglieria Auger ebbe
+un'ispirazione felice; seguendo il movimento dell'estrema destra riuscì
+a piantare, un dopo l'altro, 42 pezzi d'artiglieria sull'argine della
+ferrovia ed il loro fuoco a mitraglia fece orribili vuoti nelle file
+nemiche, e portò lo sgomento nelle brigate del 1º 2º 7º e 3º corpo che
+combattevano unite: i francesi e due battaglioni di bersaglieri italiani
+si slanciarono con impeto irresistibile contro il nemico che non resse
+all'urto tremendo, si ruppe e si dette alla fuga. Alle 8 di sera le
+truppe francesi entrarono a Magenta. Gli austriaci vi perdettero due
+bandiere, quattro cannoni e circa quindicimila uomini fra morti, feriti
+e prigionieri.
+
+La vittoria di Magenta ebbe per immediata conseguenza non solo la
+sollevazione di Milano e di tutta la Lombardia, ma pur quella dei Ducati
+e delle legazioni pontificie.
+
+Il giorno 8 di giugno, dopo un accanito combattimento di tre ore i
+francesi sloggiarono gli austriaci, comandati dal Principe di Sassonia
+ed occuparono Melegnano.
+
+Il giorno 10 gli austriaci sgombrando Lodi batterono in piena ritirata
+sulla sinistra dell'Oglio.
+
+Il giorno 16 occupate forti posizioni dietro il Chiese attesero di piè
+fermo gli alleati. Lonato e Castiglione furono i due punti salienti sui
+quali la linea spiegò la sua azione.
+
+L'imperatore Napoleone e Vittorio Emanuele conosciuta la ritirata dei
+nemici nell'interno del quadrilatero ordinavano il passaggio del Chiese
+e l'occupazione delle ultime colline che tra questo fiume e il Mincio
+rannodano la grande catena delle Alpi alla pianura Lombarda.
+
+Il giorno 23 al Maresciallo Mac-Mahon venne ordinato di fare
+ricognizioni generali tra il fronte dell'esercito e il Mincio.
+
+Intanto all'imperatore Francesco Giuseppe giunsero grandi rinforzi:
+cambia, perciò, tattica e risolve di prendere l'offensiva. Divise le sue
+forze in due grossi corpi di armata, il 23 passava il Mincio sopra 11
+ponti gettati fra Peschiera e Goito, spingendo avanti forti
+ricognizioni, onde conoscere al giusto le posizioni degli alleati.
+
+Dalla situazione dei belligeranti è provato che gli austriaci portavano
+in campo nell'imminente battaglia 150 mila fanti, 13 mila cavalli e 688
+pezzi di cannone, mentre gli alleati mettevano in linea 140 mila fanti,
+15 mila cavalli e 522 pezzi d'artiglieria.
+
+Il giorno 24 i due eserciti si pongono in marcia l'uno verso l'altro,
+senza sapere che andavano rispettivamente ad urtare il grosso del
+nemico.
+
+Il Maresciallo Baraguay partito alle tre del mattino per la strada di
+montagna che va da Esenta su Solferino, trovava i posti di Fontana e le
+Grotte occupati dagli austriaci e impegnava un accanito combattimento.
+
+Il Maresciallo Mac-Mahon, che si era messo in marcia alle due e mezzo
+antimeridiane per la gran strada che da Castiglione va a Mantova, a
+cinque chilometri dal primo villaggio, vedeva il 7º cacciatori a cavallo
+incontrare gli avamposti del nono corpo austriaco, che aveva occupato
+casa Merini.
+
+Il Maresciallo fece prendere dai suoi immediatamente casa Merini e se ne
+servì di base per lo spiegamento delle sue forze.
+
+Così avvenne di tutti gli altri corpi in marcia, i quali si urtarono
+contro il nemico pure in marcia.
+
+L'imperatore Napoleone ai primi colpi di cannone era montato a cavallo e
+senza indugio diede gli ordini per la battaglia.
+
+Per descrivere le vicende di quel sanguinoso e memorabile combattimento,
+il più glorioso che ebbe a sostenere la Francia dopo la battaglia di
+Marengo ci vorrebbe un volume.
+
+A Solferino l'esercito francese si coprì di gloria.
+
+ *
+ * *
+
+L'armata Sarda secondo gli ordini ricevuti da Vittorio Emanuele doveva
+portarsi il 24 a Pozzolengo. Il quartiere generale ordinava alla 1ª 3ª e
+5ª divisione di esplorare il terreno con cura, mediante numerose
+ricognizioni. In conseguenza la brigata granatieri della 1ª divisione,
+postasi in moto alle 4 del mattino, era preceduta da un battaglione di
+bersaglieri, uno di fanteria, uno squadrone di cavalleggeri
+d'Alessandria ed una sezione d'artiglieria; la 3ª divisione aveva spinto
+quattro ricognizioni sulla strada che costeggia il Lago e la ferrovia;
+la 5ª inviò il suo capo di Stato Maggiore Colonnello Cadorna con l'8º
+bersaglieri, un battaglione dell'11º, una sezione d'artiglieria ed uno
+squadrone cavalleggeri di Saluzzo per la strada Sugana nella direzione
+di Pozzolengo.
+
+La ricognizione della 1ª divisione che costituiva la destra
+dell'esercito Sardo, incontrati gli avamposti austriaci in Val di
+Quadri, attaccò il nemico, ma essendo questi in forze assai superiori
+dovette retrocedere fino verso Fenile Vecchio per ricongiungersi al
+grosso della divisione. Questa si slanciò sulla posizione austriaca e se
+ne impossessò; ma gli austriaci rinforzati gagliardamente tornarono alla
+carica e vi fu un momento in cui i granatieri Sardi furono per essere
+sopraffatti, ma l'arrivo della brigata Savoia li salvò. Sulle alture di
+Monte Polperi l'arrivo di nuovi rinforzi rende il combattimento
+ostinato, micidiale; nè Piemontesi nè austriaci, guadagnano terreno, ma
+infine gli austriaci sono obbligati alla ritirata, e La Marmora fa
+avanzare i suoi che occuparono Madonna della Scoperta; là vi ricevè il
+rinforzo della brigata Piemonte e si mette in marcia per Pozzolengo.
+
+Il Colonnello Cadorna della 5ª divisione avanzandosi per la strada
+Sugana incontra alle cascine di Ponticello gli avamposti del corpo di
+Benedeck; per rendersi conto della loro forza spiegò immediatamente le
+sue poche truppe, mandando ad avvisare il generale Mollard onde
+accelerasse la marcia. Gli austriaci, che erano in forze preponderanti,
+accettarono la sfida e, malgrado la resistenza eroica delle poche truppe
+che loro stanno di fronte, riescirono ad impadronirsi delle alture della
+Casetta e S. Martino occupandole solidamente. Alle 10 del mattino il
+generale Mollard vedendo sboccare la brigata Cuneo la spiegò in due
+linee fra la strada Sugana e Casa Nuova e procedè all'assalto. Il 7º e
+l'8º reggimento si slanciarono alla baionetta sostenuti dal fuoco di una
+batteria e da alcune cariche dei cavalleggeri di Monferrato, giungono
+due volte sul culmine dell'altura, ma non riescono a scacciarvi il
+nemico che la tiene solidamente e sono costretti alla fine di ritirarsi,
+protetti dalle batterie della sopraggiunta divisione Cucchiari; la
+brigata Acqui si portò anche essa in linea e tutte queste truppe si
+precipitarono sotto una pioggia di fuoco all'assalto di S. Martino e se
+ne rendono padroni; ma Benedeck lanciò le sue riserve intatte sul
+fronte e sul fianco dei Piemontesi; ed è allora che la 5ª divisione
+mitragliata a pochi passi, contrattaccata vivamente, balena e non
+trovandosi sostenuta fu costretta a ripiegare e a retrocedere in buon
+ordine fino a mezza strada di Rivoltella. Il generale Mollard ridotto
+alle sole sue forze prende posizione alla Cascina di Retinella colla
+brigata Pinerolo in prima linea e vi si tiene.
+
+Intanto il generale Fanti--riserva generale dell'armata Sarda--era stata
+inoltrata secondo gli ordini imperiali verso Solferino, ma alle 12 le
+altre tre divisioni strette seriamente da Benedeck con grandi forze,
+domandando rinforzi, il Re Vittorio Emanuele dava l'ordine di spedire la
+brigata Piemonte a Madonna dello Scoperto, ove La Marmora avrebbe preso
+il comando superiore, mentre la brigata Aosta, col quartier generale, si
+sarebbe rivolto a S. Martino.
+
+All'arrivo della brigata Aosta, il generale Mollard, che era l'anima di
+tutti i movimenti offensivi, la formò su due linee colla sinistra alla
+ferrovia; la brigata Pinerolo si collocò alla sua diritta identicamente
+disposta, aggregandosi il 7º reggimento, mentre l'8º stava in riserva.
+Il punto di direzione di queste truppe è la Contracania, mentre sei
+compagnie con due pezzi di cannone si volgono sulla sinistra austriaca
+dietro le alture di S. Girolamo. Appena fosse giunta in linea la 5ª
+divisione era dato ordine di cominciare l'attacco generale. Ma in quel
+punto scoppiò un forte uragano che obbligò la sospensione di qualunque
+operazione.
+
+Fin dalle prime ore del mattino si combatteva con gran valore e con
+straordinario accanimento--erano le sette di sera e per quanti sforzi
+eroici si fossero fatti dai nostri non si era potuto sloggiare il nemico
+dalle alture di S. Martino, da dove opponeva indomita resistenza.--Molte
+erano state le perdite. Vi era rimasto ucciso il colonnello Rovetta e il
+Maggior Bosio del 6º reggimento: feriti il generale Cerale, il generale
+Arnaldi, il colonnello Vialardi del 5º, il Colonnello del 6º, i maggiori
+Polastri, Botteri e molti altri ufficiali.
+
+Cessato l'uragano fu deciso di fare uno sforzo supremo con un assalto
+generale per strappare al nemico il possesso di posizioni con tanto
+accanimento disputate; il piano concepito stava per essere posto in
+esecuzione con quella simultaneità da cui solo potevasi sperare
+vittoria.
+
+Il 14º era all'estrema destra, poi verso sinistra veniva il 7º, indi
+Aosta, poscia Casale, e un battaglione dell'8º, in ultima Acqui. L'8º
+battaglione bersaglieri col 14º, il 1º con Aosta, il 5º col 17º.
+
+Cerale, che quantunque ferito non si ritirava dall'azione, domandava al
+generale Mollard aiuto di artiglieria e tosto venti pezzi erano condotti
+dal valente maggiore Revel e posti in buona posizione.
+
+Appena le truppe si posero in movimento, un fracasso assordante delle
+artiglierie che battevano di fronte e di fianco, avvertiva il nemico che
+i nostri stavano per piombargli addosso. Centinaia di tamburi battevano
+la carica, le trombe dei bersaglieri la suonavano ai punti estremi ed al
+centro; un urrah generale scoppiava da un punto all'altro delle colonne
+convergenti che, a baionetta spianata, si slanciavano sulla posizione e
+ne toccavano la cima. I generali, gli ufficiali, tutti alla testa dei
+loro soldati, incuoravanli col grido «Avanti, avanti». Il nemico ne fu
+scosso, non sostenne l'urto tremendo, cominciò ad oscillare ed infine
+voltate le spalle si diede alla fuga; e allora l'Avogadro, comandante
+il 2º squadrone di cavalleria, collo assenso del colonnello Ricotti lo
+assalì con carica brillantissima, lo sbaragliò e lo pose in rotta
+disordinata verso Pozzolengo, lasciando nelle nostre mani numerosi
+prigionieri.
+
+Il combattimento aveva durato dalle sette del mattino fino alle nove di
+sera: quattordici ore! fu uno dei più lunghi ed ostinati combattimenti
+che gli annali delle battaglie ricordino.
+
+Trofei della vittoria furono cinque cannoni, non pochi prigionieri, fra
+cui parecchi ufficiali.
+
+Così la sera del 24 giugno prendeva posto, tra le glorie dell'esercito,
+la battaglia di S. Martino.
+
+La memorabile giornata del 24 fu chiamata di Solferino e S. Martino dal
+nome dei luoghi sui quali ne venne deciso l'esito.
+
+Le truppe alleate hanno dovunque combattuto con grandissimo valore. I
+Piemontesi si diportarono in modo degno di grande lode, dacchè è certo
+che le loro 3 divisioni 1ª 3ª 5ª hanno avuto a fronte 7 brigate
+austriache, quasi un terzo di forze superiori; e, quel che è peggio,
+situate in ottime posizioni difensive.
+
+Bella la vittoria di S. Martino--tale da rendere immortali quanti vi
+presero parte.--Molti furono gli atti di supremo valore che
+meriterebbero di essere qui ricordati. Ma per farlo non basterebbe un
+intero volume. Merita di essere segnalato quello di un valoroso giovane
+tenente Besozzi Giuseppe, ufficiale d'ordinanza del colonnello
+comandante il 17º reggimento: questo bravo, quantunque ferito due volte
+gravemente, con ferrea volontà, con sforzo sovrumano volle continuare il
+suo servizio--e resistette per tutto il tempo che durò il combattimento;
+solo acconsentì a farsi medicare quando cambiata la linea del suo
+reggimento non trovossi più esposto al fuoco nemico.
+
+Questo valoroso veniva decorato colla croce dell'ordine militare di
+Savoia e portato all'ordine del giorno dell'esercito.
+
+Dopo le vittorie di Solferino e di S. Martino, Napoleone III emetteva il
+seguente ordine del giorno:
+
+Soldati!
+
+«Noi abbiamo preso tre bandiere, trenta cannoni e seimila prigionieri.
+L'esercito Sardo ha lottato con grande valore contro forze superiori.
+Esso è degno di marciare al vostro fianco. Soldati! tanto sangue versato
+non sarà inutile per la gloria della Francia e dell'Italia e per la
+felicità dei popoli».
+
+ _Napoleone._
+
+ *
+ * *
+
+Mentre l'Urban, lasciata una forte retroguardia a Varese, contromarciava
+col grosso della sua divisione su Gallarate diretto al Ticino, Garibaldi
+ignaro di questa improvvisa ritirata, levato nel tempo stesso il suo
+campo da Induno, per Arcisate, Rodero, Casanova arrivava a Como fra il
+tripudio di quella cittadinanza che da quattro giorni paventava di
+rivedere ad ogni istante gli austriaci.
+
+La vittoria delle armi alleate spalancava loro le porte di Milano,
+mentre gli austriaci erano obbligati a ritirarsi precipitosamente.
+
+Quest'avvenimento fortunato ebbe per immediata conseguenza non solo la
+liberazione della Lombardia ma la sollevazione dei ducati, delle
+Legazioni e dell'Umbria.
+
+ *
+ * *
+
+Nel giorno 20 di giugno una forte colonna di soldati svizzeri al soldo
+del Papa, partiti da Roma assaliva Perugia che si era ribellata al
+governo papale. La patriottica città, quantunque la gran parte della
+gioventù fosse in Lombardia a combattere con Vittorio Emanuele e con
+Garibaldi, oppose una valorosissima resistenza, dapprima dall'alto
+delle mura, poi nelle contrade, combattendo corpo a corpo, cedendo il
+terreno alle forze soverchianti palmo a palmo, finchè, i bravi Perugini
+sopraffatti dovettero cedere. I vincitori, satelliti della tirannide
+vaticana, inferociti per la resistenza incontrata, si vendicarono
+mettendo a saccheggio la città, seminando strage, non rispettando
+neppure gli inermi e le donne; la strage di Perugia perpetrata da armati
+al soldo del Papa andrà alla storia come fatto esecrando.
+
+ *
+ * *
+
+Ventiquattro ore dopo la battaglia di Magenta l'intero esercito
+austriaco era in ritirata sull'Adda; le avanguardie degli alleati
+entravano in Milano, ed anche il piccolo corpo dei cacciatori delle Alpi
+poteva proseguire la sua marcia fortunosa.
+
+Il 4 e 5 giugno Garibaldi li impiegò a riordinare le sue forze, a
+chiamare nuovi volontari, perlustrare in tutti i sensi le strade
+circostanti, e lanciare scorridori che si spinsero fin presso le porte
+di Milano.
+
+Dal 5 al 6 s'imbarcava con tutta la sua brigata, meno alcune compagnie
+lasciate a Como, alla volta di Lecco e nel giorno in cui l'esercito
+alleato varcava il Ticino, egli toccava la destra sponda dell'Adda. Non
+vi si fermò a lungo; chè il dì appresso tenendo sempre ai monti ripigliò
+la marcia per Caprino e Almeno.
+
+Mentre Garibaldi era in via per Caprino e Almeno, accompagnati da una
+lettera di Cavour si presentarono al generale Garibaldi, Turr e Teleki,
+ambedue colonnelli nell'esercito della libera Ungheria, che nel 1849
+combattè strenuamente contro l'Austria.
+
+Il generale accolse i due valorosi magiari come fratelli e da quel
+giorno quei bravi seguirono Garibaldi con vera devozione.
+
+Alle ore tre di mattino del 7 la brigata dei cacciatori delle Alpi con
+alla testa il suo generale passava il Brembo sul ponte S. Salvatore e
+per la strada occidentale del monte Luvrida riusciva a Voltezza, ed a
+passo di carica scendeva in Bergamo.
+
+Vi arrivava però troppo tardi, chè il nemico, erasi precipitosamente
+ritirato. Garibaldi pensò immediatamente d'inseguire i fuggenti sulla
+strada di Crema, ma appena incominciata la marcia venne informato che un
+corpo d'austriaci stava per arrivare in ferrovia per portare rinforzo
+al presidio. Richiamò in fretta la brigata dalla strada di Crema,
+distribuì e rimpiattò i suoi cacciatori alla stazione e nei dintorni, in
+modo che il nemico non potesse scappargli; senonchè a pochi passi da
+Seriate uno spione avvisò la colonna viaggiante che i Garibaldini erano
+a Bergamo; il comandante austriaco fatto fermare il treno, fece smontare
+le truppe, e protetto da fiancheggiatori e da esploratori s'inoltrò con
+tutta cautela verso la città, ove sarebbe stato ben accolto; ma il
+Bronzetti inviato con due compagnie per la strada di Seriate lo
+incontrò, e, senza contare i nemici, li assalì con impetuoso ardimento,
+lo arrestò, lo sbaragliò costringendolo a riprendere in fretta la
+vaporiera.
+
+In quel giorno i sovrani entravano nella capitale Lombarda; e Garibaldi
+era chiamato in Milano da Vittorio Emanuele. Le accoglienze fatte al
+comandante dei cacciatori delle Alpi furono degne del grande animo del
+Re, e caldi gli elogi a lui ed ai suoi compagni.
+
+Intanto il generale Urban fin dal giorno 7 si era accampato sull'Adda,
+nei dintorni di Vaprio e vi si era trincerato. Era questa una posizione
+forte; ma, dopo l'entrata di Garibaldi a Bergamo, la sua importanza era
+di molto diminuita perchè poteva essere minacciata di fronte e di
+fianco. Sarebbe bastato che il generale Cialdini, il quale formava
+l'avanguardia del nostro esercito, si fosse affrettato verso l'Adda, e
+il generale Garibaldi fosse calato, con mossa combinata, da Bergamo,
+perchè quella divisione nemica fosse inevitabilmente disfatta. Quali
+frutti non si sarebbero colti da questa semplicissima manovra!
+
+La rotta di Vaprio avrebbe precipitato la ritirata dell'esercito
+austriaco più della rotta di Magenta; gli alleati avrebbero potuto
+marciare senza intoppi e con celerità, e, arrivando molto prima nella
+destra del Mincio, avrebbero troncato a mezzo il concentramento nemico.
+
+Per questo mancato accordo del generale Cialdini con Garibaldi, l'Urban
+potè restare impunemente tre giorni sull'Adda, e per altrettanti
+Garibaldi indugiarsi a Bergamo.
+
+La mattina dell'11 giugno l'Urban lasciava Vaprio ritirandosi per la via
+di Crema, e la sera del giorno stesso Garibaldi, abbandonato Bergamo, si
+mise in marcia per Martinengo alla volta di Brescia; il 12 riprendeva
+il cammino per Palazzolo, da dove passava a Polasco, mentre l'Urban con
+la sua divisione si trovava a Pontoglio.
+
+Chi nel giorno 13 giugno avesse potuto guardare a volo d'uccello sulla
+terra Lombarda vi avrebbe scorto: l'imperatore Napoleone colla sua
+guardia imperiale a Gorgonzola, il re Vittorio Emanuele a Vimercate in
+mossa per Palazzolo, la più avanzata sinistra degli scaglioni francesi a
+Treviglio sulla sinistra dell'Adda, il più avanzato scaglione piemontese
+a Romano sulla sinistra del Serio, lo scaglione austriaco più vicino,
+divisione Urban, a Pontoglio e Garibaldi marciare coi suoi cacciatori da
+Palazzolo a Brescia; marcia pericolosa perchè fatta su strada parallela
+a quella del nemico, quattro volte più forte, e minacciante sul fianco.
+Ma il generale destreggiandosi con grande avvedutezza, facendo uso delle
+poche guide, comparendo or quà or là su tutti i punti della linea
+nemica, spingendo a marcia forzata i cacciatori delle Alpi, affranti ma
+non domi, all'alba del 14 si trovava già alle porte di Brescia, la
+quale, incitata da infuocate parole dell'illustre patriota Giuseppe
+Zanardelli, non aveva atteso neghittosa l'arrivo del corpo liberatore,
+ma era già tutto pronto per dare a colui che li emancipava potente
+aiuto. Dopo l'entrata in Brescia accolto dalla popolazione delirante,
+Garibaldi cessava di godere di quella indipendenza che era il principale
+fattore dei suoi successi.
+
+ *
+ * *
+
+Mentre i cacciatori dello Alpi eransi fermati nella sera del 14 di
+giugno per pernottare a S. Eufemia a due chilometri circa da Brescia, il
+generale Garibaldi riceveva nella notte stessa un ordine dal quartier
+generale espresso in questi termini: «S. M. il Re desidera, che
+domattina ella porti la sua divisione su Lonato, dove sarà raggiunto
+dalla divisione di cavalleria comandata dal generale Sambuy composta di
+quattro reggimenti di cavalleria di linea, con due batterie a cavallo».
+
+ _Generale Della Rocca._
+
+Ebbe anche l'ordine il generale di ristabilire il ponte del Bettoletto
+sul Chiese a monte del ponte di S. Marco.
+
+Sul fare dell'alba del 15 Garibaldi lasciata una compagnia a S. Eufemia,
+e fatto perlustrare tutto intorno il paese si pose in marcia. Giunto a
+Rezzatto e non avendo notizia della divisione di cavalleria che doveva
+seguire, fermò la colonna e mandò al Re, a mezzo del tenente Trecchi, un
+rapporto scritto col quale informava che, quantunque avesse sul fianco
+destro la divisione Urban pure egli procedeva avanti per eseguire gli
+ordini ricevuti. Infatti pattuglie delle guide a cavallo avevano
+rapportato che avamposti nemici stavano sulla strada tra
+Rezzato-Castenedolo e Villa-Boffalora. Per non lasciarsi dietro al suo
+fianco destro truppe nemiche sì prossime, scaglionò i suoi sei
+battaglioni nel modo seguente. Due del 1º reggimento agli ordini di
+Cosenz, dietro le case Carbone in Tre Ponti; un battaglione del 2º con
+una squadra di carabinieri genovesi sotto il comando di Medici, in
+Bettola di Ciliverghe, dove la strada da Brescia a Lonato si biforca,
+l'una sul ponte di S. Marco, l'altra a sinistra sul ponte del
+Bettoletto; l'altro battaglione del 2º reggimento, e i due del 3º
+coll'artiglieria e con i rimanenti carabinieri genovesi Garibaldi stesso
+li condusse in persona al ponte del Bettoletto; al colonnello Turr
+addetto al suo Stato Maggiore il generale ordinava di occupare con due
+compagnie del 1º reggimento lo sbocco di Tre Ponti verso Castenedolo e
+nel tempo stesso riconoscere bene il nemico; a tutti Garibaldi
+raccomandava di difendere ad ogni costo la strada da Rezzato a Tre Ponti
+e Bettola di Ciliverghe aspettando l'arrivo della divisione di
+cavalleria piemontese; mandò il capitano Corte del suo Stato Maggiore ad
+avvisare Cialdini che era sul Mella, della sua mossa e si mise
+senz'altro per la via di Molinetto. Intanto il generale Rupprecht, che
+colla sua brigata formava l'avanguardia della divisione Urban dal Mella
+al Chiese, mandava ricognizioni sulla strada tra Rezzato, Tre Ponti e
+Bettola-Ciliverghe, mentre si portava col grosso a Castenedolo.
+
+Per far fronte al nemico e rigettarlo come aveva ordinato il generale
+Garibaldi, Medici fece costrurre una barricata al biforcamento della
+strada Brescia-Bettola-Ciliverghe appoggiata alla Cascina Lana che
+occupò militarmente; pose tre compagnie nel Cimitero di Ciliverghe
+munendo i muri di feritoie. Cosenz dal suo canto fece occupare Osteria
+di Rezzato, casa Bassalini che sta a destra della strada bresciana a
+capo del sentiero di Tre Ponti, munendo i muri di feritoie, lasciando
+in riserva il primo battaglione. Così la difesa era ordinata col fronte
+a Castenedolo, la destra a Osteria di Rezzato, il Centro a Tre Ponti, la
+sinistra a Bettola-Ciliverghe.
+
+Una ricognizione nemica si spinse stendendo la sua catena di cacciatori
+fin sotto il giardino di casa Bassalini; e fu presto respinta. Alle otto
+di mattina il nemico molto rinforzato si avanzò a destra e a sinistra
+del canale Lupo, con forti riserve nelle cascine Chizzola e Chidone fra
+Tre Ponti e la strada ferrata. Il colonnello Cosenz deliberò di opporre
+attacco ad attacco; il colonnello Turr si recava di persona a Rezzato e
+dava ordine al comandante della compagnia posta all'Osteria di mandare
+una parte dei suoi uomini per un sentiero traversale in forma di testa
+di colonna che accennasse a girare la sinistra della catena nemica.
+
+Ciò fatto Turr raggiunse Cosenz il quale, spinte due compagnie da casa
+Bassalini a risoluto attacco di fronte, costringeva il nemico a
+ripiegare; e tanto fu l'ardore dei nostri da riuscire a sloggiare il
+nemico anche dalle due cascine Chizzola e Chidone, ed occupare l'argine
+della strada ferrata e il ponticello sul Lupo.
+
+I nostri, rinforzati da una compagnia del Bronzetti e da altra del
+Lipari, non si arrestarono, assalirono il cascinone chiamato
+Fenile-Ospitale e, sebbene fortemente difeso, riuscirono a cacciarne il
+nemico e l'occuparono.
+
+In questo frattempo il capitano Croce, che calla sua compagnia formava
+l'ala spinta più avanti della estrema nostra sinistra scoprì molte forze
+nemiche ammassarsi sulle alture di Castenedolo; avvisatone Cosenz,
+questi riconoscendo di non essere in numero da potere assalire la intera
+brigata Rupprecht, fece suonare l'alto e l'assemblea a sinistra per
+prepararsi a ricevere l'urto nemico. Ma il colonnello Turr riunite quel
+che potè di forze, e chiamando a sè la restante debole riserva, deliberò
+di assalire il nemico sul roccolo che prende nome da S. Giacomo e fece
+suonare la carica; udito questo segnale il Cosenz, per non produrre un
+movimento slegato nella sua linea fece esso pure suonare la carica. I
+nostri si avanzarono arditamente fin presso alla falda del poggio di
+Castenedolo; ma il nemico suonata a sua volta la carica su tutta la
+linea si rovesciò imponente di forze su quelle scarse dei cacciatori
+delle Alpi che, minacciati di aggiramento, dovettero ripiegare. Nel
+tempo stesso il colonnello Turr spinse arditamente alla carica i suoi,
+ma il fuoco micidiale dei nemici che coronavano il roccolo boscoso li
+arrestò sul ponte S. Giacomo; qui il Turr avanti a tutti comandava a
+voce sonora... «Passo di carica, avanti...» allorchè una palla gli
+trapassava il braccio sinistro poco sotto la scapola; non si arrestò per
+questo il bravo soldato ma seguitò a comandare e incoraggiare i militi
+allo assalto. Ma il nemico, numeroso assai, dalla forte posizione
+seminava la morte; a fianco di Turr, colpito da una palla alla gola
+cadeva il tenente Gradenigo; nel medesimo istante era colpito
+mortalmente il Bronzetti e, al sergente Gnocchi che lo sorreggeva, una
+palla gli traversava l'omero. Non era possibile più sostenersi e i
+nostri dovettero ripiegare.
+
+Ma il Cosenz non si sconfortava; formata dalla prima compagnia e dai
+resti di altre che potè raccogliere una piccola colonna comandata dal
+tenente Martini, la spinse avanti per la via di mezzo, e sostenuta da un
+distaccamento guidato dal tenente Mancini per un sentiero di destra, e
+da altro simile affidato al tenente Logarbo che lo condusse a sinistra
+celato fra le boscaglie, riprendeva l'offensiva.
+
+Giungeva in quel punto il generale Garibaldi coi bravi carabinieri
+genovesi e con altri valorosi; arrivavano pure in quel mentre tre
+compagnie del Medici, e dirette da Garibaldi stesso si spinsero ad un
+furioso attacco in aiuto del Cosenz; la lotta per alcun tempo fu
+accanita e micidiale, già il nemico balenava e cedeva terreno quando
+comparvero le prime avanguardie del Cialdini mandato in soccorso del Re;
+si poteva ben sperare di prendere fra due fuochi il nemico e
+distruggerlo, ma questo si affrettò a battere in ritirata lasciando i
+nostri padroni del campo di battaglia seminato di morti. Fu quella dei
+Tre Ponti una giornata ben calda; anche i garibaldini ebbero perdite
+gravi: centoventi feriti, fra i quali molti ufficiali e sott'ufficiali
+alla testa delle loro squadre; fra questi l'Elia del seguito del
+generale Garibaldi ed il Carbone dei carabinieri genovesi; più del
+quinto degli ufficiali che presero parte all'azione vi rimasero feriti.
+Grandi lodi meritarono prima d'altri il Cosenz, e il Turr, il capitano
+Bronzetti e il tenente Gradenigo, il maggiore Lipari i capitani Pesce e
+Rosaguti, i tenenti Mancini, Logarbo, Martini, Specchi, Pea, Ribolla,
+Spettini, ed i furieri Pedotti, Torre e Torchi, portati all'ordine del
+giorno e proposti per la medaglia al valore militare.
+
+Il giorno 16 il generale Lamarmora si recava a trovar Garibaldi a
+Nuvolento--i due generali si stimavano a vicenda, e certo devono avere
+parlato sulle mosse ulteriori della guerra.
+
+Il 17 Garibaldi mandava a Turr che era a Brescia a curarsi la ferita la
+seguente lettera:
+
+ Carissimo amico,
+
+«Il sangue Magiaro si è versato per l'Italia, e la fratellanza che deve
+rannodare i due popoli nell'avvenire, è aumentata: quel sangue doveva
+essere il vostro, quello di un prode! Io sarò privo di un valoroso
+compagno d'armi per qualche tempo e d'un amico, ma spero rivedervi
+presto sano al mio lato, per ricondurre i nostri giovani soldati alla
+vittoria. Sarei fortunato in qualunque circostanza di potervi valere, e
+non avete che a comandarmi».
+
+ Vostro
+ _G. Garibaldi_
+
+Alla sera di quel giorno la brigata con Garibaldi entrava in Gavardo fra
+le acclamazioni della popolazione. La mattina del 18 all'alba Bixio,
+come all'ordine avuto, occupava Salò.
+
+La mattina del 20 la brigata col generale a capo si metteva in marcia.
+Un ordine del Comando generale portava che i cacciatori delle Alpi senza
+indugio si recassero ad occupare la Valtellina.
+
+Il 26 la brigata bivaccava a Pontida e a sera arrivava a Lecco; così il
+generale si approssimava alla meta designatagli, la Valtellina,
+preceduto buon tratto avanti dal colonnello Medici. Lecco, costeggiando
+il lago, mena a Colico e, continuando nella Valtellina, va per lo
+Stelvio al Tirolo austriaco.
+
+La Valtellina incomincia dalla foce dell'Adda nel lago di Como e si
+prolunga, incassata fra altissimi monti, le cui inaccessibili punte
+piramidali vanno a congiungersi colle altre pure altissime dello
+Stelvio.
+
+Il basso fondo della valle è così stretto da non lasciare altro spazio
+che al corso rapidissimo dell'Adda e ad un'unica strada carreggiabile
+che la costeggia fino a piccola distanza da Bormio, ove volge a
+sinistra per salire allo Stelvio.
+
+Bormio, ora poco popolato, fu un punto importante cinto di
+fortificazioni, avanzo delle quali sono le sue antichissime torri.
+
+Da Bormio incomincia una strada tortuosa tagliata lungo il fianco del
+monte Cristallo; verso la sommità si trova la fortissima posizione della
+Cima di Sponda Lunga che gli austriaci tenevano chiusa con doppie
+palizzate e con parapetti, oltre a due fortini all'estremità, armati di
+più pezzi per battere di fianco e di fronte il sottoposto stradale, nei
+cui ponti e gallerie vi avevano praticato delle mine. Trincerati in tale
+inespugnabile posizione gli austriaci vi possedevano la chiave
+dell'unica comunicazione della Valtellina all'Alto Tirolo.
+
+Il generale Cialdini avendo assunto l'incarico della difesa delle Valli
+limitrofe al Tirolo aveva concentrato il nerbo delle sue forze in
+Valcamonica e come principale punto lo stretto di Breno che mise tosto
+in stato di difesa.
+
+A Garibaldi era dato l'incarico d'impedire la discesa in Lombardia di
+masse nemiche dal Tirolo. Importava prima di tutto impadronirsi delle
+gallerie soprastanti alla strada dello Stelvio, per frapporre un
+ostacolo inespugnabile alla minacciata invasione. Necessitava quindi
+conquistare la sommità dello Stelvio onde far nostro lo sbocco alla
+valle dell'Adige.
+
+Questo compito era affidato al colonnello Medici, che precedeva la
+brigata comandata da Garibaldi, il quale aveva formato una colonna di
+ottocento combattenti con volontari che il maggiore Fanti, il capitano
+Bassini ed il tenente Bottini avevano arruolati ed armati alla meglio.
+
+Il giorno 25 giugno Medici diede ordine al tenente Zambelli, comandante
+una compagnia di volontari Valtellinesi, di occupare il ponte del
+Diavolo come estremo avamposto, e la seconda linea di Prese-Mondadizza e
+Balladore, mentre faceva avanzare le altre truppe su Mazzo, Grosetto e
+Grosio, e si assicurava i fianchi con un distaccamento in Val Grosina,
+ed un altro alla sommità del Monte Mortirolo che comunica colla Val
+Camonica.
+
+Il giorno 26 mentre Medici erasi recato ad ispezionare l'estremo
+avamposto, questo venne di sorpresa attaccato. I pochi ma valorosi
+Valtellinesi si ritiravano calmi e combattendo, ma arrestati dal Medici
+in una forte posizione a cavallo della strada, quel pugno d'uomini per
+oltre un'ora oppose valida resistenza, finchè raggiunto da altra
+compagnia di Valtellinesi comandati dal capitano Strambio gli austriaci
+furano costretti a ritirarsi.
+
+Il colonnello Medici visto che la scelta del ponte del Diavolo per
+estrema linea di difesa era stata poco abile, si spinse ad occupare
+l'indomani S. Antonio di Morigone e fattevi erigere alcune opere di
+fortificazione si mise in grado di potersi vantaggiosamente sostenere
+fino allo arrivo di Garibaldi col grosso delle forze.
+
+Frattanto il generale Garibaldi colla brigata sbarcava a Colico il 27
+giugno e proseguiva fino a Tirano, dove seppe che il generale Cialdini
+dovendo ripiegare su Brescia, incaricava lui della difesa degli sbocchi
+dello Stelvio, Tonale e Caffaro con Rocca d'Anfo, in conseguenza di che
+il generale affidava al Medici, col secondo reggimento, con un
+battaglione del terzo comandato da Bixio, colla compagnia carabinieri
+genovesi comandata dal tenente Chiassi, con una sezione d'artiglieria ed
+un distaccamento del Genio, la difesa dell'Alta Valtellina, mentre
+Garibaldi scaglionava in dietro il resto dei cacciatori delle Alpi.
+
+Il 1º luglio una deputazione di Bormio avvertiva Medici che quel
+municipio aveva ricevuto l'intimazione di provvedere una forte somma di
+denaro, viveri e bestiame agli austriaci.
+
+Il 3 luglio il Medici si spingeva avanti per lo stradale e per le alture
+laterali. Giunto a Ceppina fece occupare a sinistra il monte Oga, ed a
+destra le alture di Piazza e Ratta che si stendono verso Bormio. Dopo di
+che fece avanzare due compagnie ad occupare il ponte di S. Lucia.
+
+Il distaccamento austriaco che si trovava in Bormio per l'intimata
+requisizione, strepitava contro il Municipio che ritardava la consegna;
+ma intanto due compagnie agli ordini del maggiore Fanti si avanzavano su
+Bormio il che fece decidere gli austriaci a darsi a precipitosa fuga. A
+mezzogiorno Bormio era salva.
+
+La mattina seguente Medici disponeva un attacco simultaneo da Bormio e
+da Ceppina; tosto che vide le due colonne in marcia, il nemico si
+ritirava dai Bagni Nuovi sui Bagni Vecchi, dando fuoco alle mine, per
+cui in un istante si vide cadere il magnifico ponte della galleria.
+
+Il Medici diè ordine di occupare i Bagni Nuovi; s'impegnò una viva
+fucilata fra i due stabilimenti. Garibaldi giunto in quel momento, 3
+luglio, si portò sul luogo del combattimento; la resistenza degli
+austriaci durava ostinatissima; ma sul fare della sera, presi di fianco
+da un distaccamento, asceso a sinistra fino a metà del monte delle
+Scale, e minacciati alle spalle da altro distaccamento disceso dalle
+Torri di Fraele, il nemico battè in ritirata dando fuoco alle mine delle
+altre gallerie, ma senza molto successo.
+
+Al Medici importava scacciare il nemico al di là dello Stelvio. Con
+questo intendimento dava le seguenti disposizioni. Il maggiore Bixio
+colle forze di cui disponeva, più la compagnia del genio, doveva dalle
+alture di Piatta-Martina avanzarsi fin oltre a Val Vitelli per
+minacciare l'estrema sinistra nemica fortificata a Cima di Sponda Lunga,
+e così con un finto attacco distrarre l'attenzione del nemico dalla sua
+destra.
+
+Il capitano Bosisio, doveva la mattina dell'8 impadronirsi delle vette
+del monte Pedenello con trecento uomini scelti del secondo reggimento;
+il tenente Croft con circa cento carabinieri doveva mostrarsi a tempo
+opportuno sull'altura che domina la quarta Cantoniera bersagliando il
+nemico alle spalle; il Bosisio doveva assalire con vigore dalla nostra
+sinistra il nemico, minacciargli la ritirata e rendere possibile un
+assalto di fronte; sulla strada dello Stelvio nelle gallerie, tra la
+prima e la seconda Cantoniera, era disposto un battaglione in colonna
+d'attacco agli ordini del maggiore Sacchi rinforzato da pochi pezzi
+d'artiglieria che a gran stento eransi potuti trascinar fin lassù.
+
+Come alle istruzioni avute la mattina dell'8 Bixio riusciva ad occupare
+la posizione che minacciava la sinistra nemica; gli austriaci aprivano
+un fuoco vivissimo colle eccellenti loro carabine, alle quali solo i
+carabinieri potevano rispondere. Nonostante Bixio si mantenne nella
+posizione finchè non ebbe ordine di ritirarsi.
+
+Il nemico prevedendo un attacco aveva chiesto ed ottenuto rinforzi,
+tanto che in quelle formidabili posizioni vi aveva concentrato settemila
+uomini delle migliori truppe oltre un numero di volontari tirolesi con
+eccellenti carabine; per questo fatto la sorpresa di sinistra non potè
+riuscire perchè il Bosisio trovava già solidamente occupate le alture di
+Pedenollo. Del resto quello dell'8 fu un combattimento inutile, perchè
+in quel giorno era stato segnato l'armistizio.
+
+ *
+ * *
+
+Difatti dopo le vittorie di Solferino e di S. Martino l'imperatore
+Napoleone mandava all'imperatore d'Austria una proposta di armistizio.
+Il giorno 8 di luglio in seguito ad una conferenza dei commissari
+incaricati venivano regolate le condizioni dell'armistizio stesso.
+
+Secondo questa convenzione la ripresa delle ostilità era fissata per il
+16 di agosto.
+
+Ma l'armistizio nel pensiero di Napoleone segnava il preludio della
+pace; e a tal fine mandava a chiedere un convegno all'imperatore
+d'Austria che lo accordava.
+
+Il giorno 11 i due imperatori ebbero una conferenza a Villafranca, nella
+quale furono fissate le basi del trattato di pace, a concludere il quale
+fu incaricato il principe Girolamo Bonaparte.
+
+Il 12 di luglio l'imperatore Napoleone mandava all'armata, dal suo
+quartier generale di Valeggio, il seguente proclama:
+
+Soldats!
+
+«Les bases de la paix sont arrétêes avec l'empereur d'Autriche, le but
+principal de la guerre est ateint, l'Italie va devenir pour la primière
+fois una nation.
+
+«Une confederation de tous les Etats de l'Italie, sous la presidence
+honoraire du Saint-Pere, reunira en un faisceau les membres d'une même
+famille; la Venétia reste, il est vrai, sour le sceptre de l'Autriche:
+elle sera neanmois une province italienne faisant partie da la
+confederation.
+
+«La réunion de la Lombardie au Piémont nous crée de ce cotè des Alpes un
+allié puissant qui nous devra son indipendance; les gouvernements restés
+en dehors du mouvement, on rappelés dans leur possessions, comprendront
+la necessité de réforms salutaires.
+
+«Un amnistie générale fera disparaître les traces des discords civiles.
+L'Italie, desormais maitresse de ses destinées, n'aura plus qu'à s'en
+prendre á elle-même, si elle ne progresse pas réguliërment dans l'ordre
+e la libertè.
+
+«Vous allez bientôt retourner en France, la patrie reconnaissant
+accuillera avec transport ses soldats qui ont porté si haut la gloire
+de nos armes á Montebello, á Palestro, á Turbigo, á Magenta, á
+Marignano, et Solferino, qui en deux mois, ont affranchi le Piémont e le
+Lombardie, et ne se sont arretés, que parce que la lutte allait prendre
+des proportions qui n'etaient plus en rapport avec les intéréts que la
+France avait dans cette guerre formidable.
+
+«Soyez donc fiers de vos succés, fiers des résultats obtenus, fiers
+sourtout d'etre les enfents bien-aimés de cette France qui sera toujours
+la grande nation, tant q'elle aura un coeur pour comprendre les nobles
+causes et des hommes comme vous pour les défendre.
+
+ _Napoleon_»
+
+Così mentre le vittorie di Solferino e di S. Martino ci dovevano
+schiudere i varchi all'Adige ed all'agognata conquista del Veneto,
+inattesa e dolorosa come una catastrofe giungeva la notizia della pace
+di Villafranca, che tale ormai poteva chiamarsi.
+
+ *
+ * *
+
+L'Italia, prima i garibaldini, accolse con vivo dolore la fatale notizia
+che troncava d'un colpo le più belle speranze. Ma pensandoci poi a
+sangue freddo, si dovette trovare che la pace fu una provvidenza. Se
+l'aiuto della Francia ci costò per la liberazione della Lombardia, Nizza
+e Savoia, che cosa altro ci avrebbe costato l'aiuto per la liberazione
+del Veneto? Di più avremmo veduto ingrandirsi il predominio della
+Francia imperiale, e forse effettuata l'idea Napoleonica della
+Confederazione Italica presieduta dal Papa!
+
+Invece restava agli italiani soltanto il compito doveroso di completare
+l'unità della Patria, e questo dovere essi lo compirono con prudenza e
+con fermezza.
+
+Un articolo del trattato di pace--quello nel quale veniva stabilito il
+non intervento--giovò all'unità della Patria, perchè permise alle
+diverse provincie sorte a libertà di proclamare coi loro plebisciti
+l'unione nazionale.
+
+ *
+ * *
+
+Verso la metà di agosto, la Toscana, la Romagna, Modena e Parma
+concludevano una lega, costituendo un governo dell'Italia centrale e
+prescegliendo come comandante supremo il generale Manfredo Fanti, e
+comandante in seconda il generale Giuseppe Garibaldi.
+
+Nell'ottobre sparsasi la voce che le truppe al soldo del Papa si
+adunavano a Pesaro per marciare di qua della Cattolica, e che le Marche
+si preparavano ad una generale sollevazione, il Fanti disponeva che
+Garibaldi si recasse alla frontiera, per far fronte ad ogni attacco del
+nemico, batterlo ed inseguirlo oltre il confine, occupando le Marche.
+
+Giunto il generale a Rimini vi stabiliva la sede del comando, volle
+fosse data esecuzione ad un suo disegno che avrebbe giovato
+all'occupazione delle Marche; quello cioè di armare alcune delle navi
+mercantili che si trovavano in quel porto-canale.
+
+Furono scelte pel momento le due migliori, lo Scooner «Arimino» e «la
+Fenice» di proprietà del patriota Agostino Pericoli; del primo il
+generale diede il comando ad Andrea Rossi di Oneglia, del secondo ne fu
+nominato comandante Augusto Elia entrambi col grado di sotto-tenenti di
+Vascello dell'Italia centrale. Essi si misero all'opera senza ritardo
+per armare ed equipaggiare il naviglio facendo tesoro dei consigli che
+ad essi dava il loro amico colonnello Bixio. L'Elia intanto per ordine
+del generale e con l'intesa dei patrioti di Pergola, G. B. Jonni,
+Ginevri, Bertiboni e Bertuccioli per la via di S. Marino aveva fatto
+pervenire nell'Urbinate buon numero di fucili affine di promuovere un
+movimento insurrezionale che provocasse l'intervento di Garibaldi.
+
+Tutto era pronto e non si attendeva che l'ordine di marciare.
+
+Ma sorto dissidio fra i reggitori provvisori dei quattro nuovi Stati di
+Toscana, Romagna, Modena e Parma l'ordine ritardava. Il Ricasoli ed il
+Cipriani, temendo di complicare le cose nostre, decidevano di
+sconfessare le istruzioni date dal generale Fanti a Garibaldi; ma questi
+alla loro intimazione, sorretto dal patriottico ardire del Farini,
+rispondeva fieramente col noto telegramma--«Non ricevo ordini che dai
+governi riuniti».
+
+Al dissidio fra il Ricasoli e il Fanti essendo seguito anche quello fra
+il Fanti e Garibaldi; il Re Vittorio Emanuele chiamava presso di sè
+Garibaldi.
+
+All'invito del Re, Garibaldi si recò subito a Torino e con lui si
+trattenne a lungo colloquio.--Che cosa il Re abbia raccomandato a
+Garibaldi non si seppe, ma si potè ben immaginare che erasi elaborato
+questo piano:
+
+Se attaccato dai mercenari del Papa Garibaldi avrebbe dovuto sgominarli,
+inseguirli ed occupare le Marche; se le Marche fossero insorte, correre
+in loro soccorso. Tolto di mezzo il Fanti generale dell'esercito regio,
+cessava la compromessa del Piemonte; Garibaldi rappresentava la
+rivoluzione, e nulla si comprometteva da parte del governo, se lui fosse
+accorso in aiuto degli insorti. Infatti Garibaldi lavorava allo scopo di
+incitare le Marche alla sommossa, ma queste sventuratamente non davano
+segno di prepararsi ad un serio movimento insurrezionale--e non potevano
+neppur tentarlo; basti considerare che le Marche erano occupate da
+imponenti forze mercenarie al soldo del Papa, e che i migliori patrioti
+erano stati obbligati ad esiliare; come dovette fare il conte Michele
+Fazioli, gonfaloniere di Ancona, che si salvò miracolosamente colla fuga
+da condanna di morte per avere eccitato un tentativo di sommossa.
+
+Il Farini era d'accordo col Fanti, e, come Garibaldi, credeva alla
+rivoluzione nelle Marche ma voleva la mossa rivoluzionaria. Il Cipriani,
+reputato fautore di un movimento politico nell'Italia Centrale inteso a
+favorire il Principe Napoleone, chiamato davanti all'assemblea delle
+Romagne a dare ragione dei fatti che gli si addebitavano, si dimise;
+così che L. C. Farini fu chiamato al governo anche di Bologna, Ravenna e
+Forlì, formando lo _Stato unico delle provincie dell'Emilia_; la lega
+dell'Italia Centrale veniva così ricomposta in due Stati: Emilia e
+Toscana.
+
+Garibaldi intanto persuaso da agenti e da amici che la rivoluzione era
+imminente, aveva fatto i preparativi per l'occupazione; e mentre al
+governo della Lega risultava che l'insurrezione era assolutamente priva
+di base, e solo fissa nella mente di pochissimi esaltati, Garibaldi
+mandava un telegramma al governo annunziante che la rivoluzione era
+scoppiata, e che egli stimava suo dovere di accorrere senza altro, come
+aveva preso impegno, in favore di quei patrioti.
+
+L'animo del Farini, amante delle audaci risoluzioni e devoto a
+Garibaldi, avrebbe desiderato che l'asserzione della scoppiata
+rivoluzione fosse vera; ma le informazioni che aveva autentiche la
+smentivano assolutamente; ed obbligato a ricordarsi che egli era il
+dittatore dell'Emilia, e che era suo dovere di agire d'accordo col
+Ricasoli dittatore in Toscana, che ben sapeva che le Marche non erano
+nella possibilità d'insorgere, dava ordine al generale Fanti di
+richiamare Garibaldi al dovere, invitandolo a recarsi a Bologna.
+
+Garibaldi ubbidì alla chiamata; gli si fece presente quali pericoli
+sarebbero derivati alla patria se egli si fosse spinto nelle Marche che
+non davano segno di sommossa e si cercò di strappargli la promessa che
+sul momento avrebbe rinunziato all'impresa.
+
+Garibaldi nulla volle promettere, perchè aveva la certezza che le
+popolazioni marchigiane qualche cosa avrebbero fatto per giustificare il
+suo intervento.
+
+Allora si fece di nuovo ricorso al Re Vittorio Emanuele, ed il 14
+novembre Garibaldi era di nuovo chiamato a Torino.
+
+Il 17 mattino il generale si abboccava col Re, e la sera stessa i
+giornali davano la notizia che Garibaldi aveva rassegnato le sue
+dimissioni. Infatti due giorni dopo egli ne dava l'annunzio agli
+italiani col suo celebre manifesto da Genova, portante la data del 19
+novembre 1859.
+
+Eccolo:
+
+«Agli Italiani:
+
+«Trovando, con arti subdole e continue, vincolata quella libertà
+d'azione che è inerente al mio grado nell'Armata dell'Italia Centrale,
+onde io usai sempre a conseguire lo scopo, cui mira ogni buon italiano,
+mi allontano per ora dal militare servizio. Il giorno in cui Vittorio
+Emanuele chiami un'altra volta i suoi guerrieri alla pugna per la
+redenzione della Patria, io ritroverò un'arma qualunque ed un posto
+avanti ai miei prodi commilitoni.
+
+«La miserabile volpina politica, che turba il maestoso andamento delle
+cose italiane, deve persuaderci più che mai, che noi dobbiamo serrarci
+intorno al prode e leale soldato dell'Indipendenza Nazionale, incapace
+di retrocedere dal sublime e generoso suo proposito; e più che mai
+preparare oro e ferro per accogliere chiunque tenti tuffarci nelle
+antiche sciagure.
+
+ _G. Garibaldi_»
+
+Dopo ciò il generale volle annunciare al Re la sua determinazione con
+questo affettuoso e riverente biglietto:
+
+23 novembre 1859.
+
+Sire,
+
+«Secondo il desiderio della Maestà Vostra, io partirò il 23 da Genova
+per Caprera, e sarò fortunato quando voglia valersi del mio debole
+servizio.
+
+«La dimissione mia, chiesta al Governo della Toscana ed al generale
+Fanti, non è ottenuta ancora. Prego Vostra Maestà si degni ordinare
+venga ammessa.
+
+«Con affettuoso rispetto di Vostra Maestà
+
+ «Devmo
+
+ «_G. Garibaldi_»
+
+Ed il prode, insieme ai suoi vecchi amici che vollero dimettersi con
+lui, Schiaffino, Basso, Froscianti, Elia, Gusmaroli, Stagnetti, Rossi ed
+il figlio del generale Menotti si ritirarono a Caprera e colà vissero in
+famiglia, amandosi come fratelli e passando le giornate a fare lavori di
+muratura per condurre a termine la casa di Garibaldi, a dissodare quella
+parte di terra dell'isola che si prestava alla coltivazione, a cacciare
+e pescare per provvedere al loro nutrimento.
+
+Garibaldi era da poco a Caprera quando ricevette una lettera dal
+colonnello Turr con la quale gli proponeva in nome del Ministro Rattazzi
+di organizzare la mobilizzazione della guardia nazionale, includendovi i
+volontari.
+
+Garibaldi rispondeva al Turr dando la sua piena adesione, e il Turr si
+recava da S. M. il Re con la lettera ricevuta, e dopo di avere conferito
+col Ministro Rattazzi scriveva al generale di recarsi a Torino.
+
+Garibaldi non indugiò e arrivato a Torino prendeva alloggio all'Hôtel
+Trombetta.
+
+Il 1º di gennaio i patrioti di Torino Sineo, Bottero, Brofferio, Leardi,
+Turr ed altri, vollero dare un banchetto al generale e mentre questi
+siedeva a mensa cogli amici, una immensa folla lo acclama dalla piazza.
+
+Garibaldi dovette affacciarsi e parlare al popolo: disse essere pieno di
+speranze nell'avvenire della patria; avere fiducia intera nel Re
+galantuomo e molto confidare nel forte carattere del popolo subalpino;
+concludendo che egli non avrebbe deposta la spada finchè l'Italia non
+fosse interamente unita e libera.
+
+Ma la dimostrazione del 2 gennaio organizzata dagli studenti
+universitari fu anche più imponente. Garibaldi fu costretto a parlare
+dal balcone dell'Albergo: disse di andare superbo di quella
+dimostrazione che lo assicurava dello amore della gioventù per l'Italia,
+pronta a liberarla dal fango nel quale le potenze straniere volevano
+cacciarla; concludendo così: «Ho chiesto un milione di fucili--ed oggi
+vi dico che bisogna formare la Nazione armata per essere padroni dei
+destini della patria nostra».
+
+Questo discorso elettrizzò la gioventù ma ebbe un grave contraccolpo;
+poichè il giorno appresso tutto il corpo diplomatico protestava presso
+S. M. il Re contro le parole pronunziate da Garibaldi; e il Ministro fu
+obbligato a dare le dimissioni, e il generale Garibaldi fece pubblicare
+dalla Gazzetta del Popolo la seguente sua lettera:
+
+Agli Italiani,
+
+«Chiamato da alcuni miei amici ad assumere la parte di conciliatore fra
+le frazioni del partito liberale italiano, fui invitato ad accettare la
+presidenza d'una società che si sarebbe chiamata «La Nazione Armata».
+
+«Credetti potere essere utile; mi piacque la grandezza del concetto ed
+accettai.
+
+«Ma siccome la Nazione Italiana armata è tal fatto che spaventa quanto
+c'è di sleale e prepotente tanto dentro che fuori d'Italia, la folla dei
+moderni gesuiti si è spaventata ed ha gridato; Anatema!
+
+«Il governo del Re galantuomo fu importunato dagli allarmisti, e per non
+comprometterlo mi sono deciso di desistere dall'onorevole e grande
+proposito.
+
+«Di unanime accordo con tutti i soci--dichiaro dunque sciolta la società
+della Nazione armata--ed invito ogni italiano che ami la patria a
+concorrere alla sottoscrizione per l'acquisto di un milione di fucili.
+
+«Se con un milione di fucili l'Italia in cospetto dello straniero _non
+fosse capace di armare un milione di soldati, bisognerebbe disperare
+dell'umanità_!
+
+«L'Italia si armi e sarà libera»!
+
+Torino 4 gennaio 1860.
+
+ _G. Garibaldi_
+
+Il Conte Benso di Cavour veniva incaricato di formare il nuovo
+Ministero.
+
+Il 17 gennaio 1860 il colonnello Turr riceveva dal generale Garibaldi la
+lettera seguente:
+
+ Fino 17 del 1860.
+
+ Mio caro colonnello Turr
+
+«Vogliate avere la compiacenza di chiedere a S. M. se è deciso di cedere
+Nizza alla Francia. Questa domanda mi viene fatta molto caldamente dai
+miei concittadini.
+
+«Rispondetemi subito per telegrafo. Sì! o no!
+
+ _G. Garibaldi_»
+
+Il colonnello Turr ossequiente al desiderio del generale si recava da S.
+M. e gli consegnava la stessa sua lettera: ed Egli dopo averla letta
+disse al Turr:--umh, hum, _sì o no_--è un po' spiccio, umh! Ebbene
+sì--ma non telegrafategli--Andate a trovare Garibaldi e ditegli:--«Pare
+il destino domandi da noi due il più grande sacrificio che uomo possa
+fare. E se a lui rode il cuore per la sua Nizza deve immaginare il
+dolore mio per la Savoia, culla della mia famiglia! Ma per fare l'Italia
+noi due dobbiamo fare questo grande sacrificio.
+
+«Andate a fare questa mia commissione a Garibaldi e ditegli che conto su
+di lui, come egli può contare su di me per il bene d'Italia».
+
+Il colonnello Turr portò la parola del Re a Garibaldi che si trovava a
+Fino e che subito si ritirava a Caprera.
+
+Ma non doveva trattenervi a lungo e venne il momento in cui Garibaldi
+dovette decidersi di passare sul Continente, e s'imbarcò coi suoi fidi
+compagni.
+
+Arrivato a Genova dopo breve sosta in casa del suo amico Coltelletti, il
+generale si recava ad alloggiare a Quarto nella Villa Spinola presso il
+suo vecchio amico e compagno del 1849, Augusto Vecchi.
+
+Gli altri prendevano stanza nella locanda di Raschiani al porto.
+
+ *
+ * *
+
+ FINE DEL PRIMO VOLUME
+
+
+ ERRATA-CORRIGE
+
+ Pagina Riga Errata Corrige
+
+ 16 3ª-4ª Porto nuovo _Porta nuova_
+ 45 14ª soli _solo_
+ 50 17ª su _in_
+ 56 20ª Montebellune _Montebelluno_
+ 59 20ª tiraglieri _tiragliori_
+ 64 1ª Fusinato-di Schio _Fusinato di Schio_
+ " 13ª Ungaresi _Ungheresi_
+ 65 22ª Albini _Albani_
+ 66 11ª comandante _comandanti_
+ 72 Corinzia _Carinzia_
+ 77 17ª comune _cannone_
+ 78 12ª faccia _facciano_
+ 109 9ª Baifava _Boitava_
+ 110 11ª dallo _dello_
+ 117 10ª Nogent _Nugent_
+ 119 23ª Nogent _Nugent_
+ 122 16ª diede _diedero_
+ 123 10ª Nogent _Nugent_
+ " 22ª Leshka _Leshke_
+ 130 2ª doi _dei_
+ " 25ª leggiero _leggiera_
+ 131 26ª coma _come_
+ 192 5ª Sorleano _Sarteano_
+ " 19ª due volte ripetuto _gli_
+ 198 24ª Gallina _Galliera_
+ 206 13ª Si Palazia _S. Palazia_
+ 231 1ª a, _e,_
+ 243 1ª dell'allarme _dall'allarme_
+
+
+
+
+ INDICE
+
+ Prefazione................................................ Pag. v
+
+ CAPITOLO I.--Garibaldi in America....................... " 1
+
+ " II.--1847-48 Insurrezione della Sicilia
+ Messina-Palermo-Catania-Calabrie......... " 12
+
+ " III.--Garibaldi s'imbarca coi suoi legionari
+ per l'Italia............................. " 29
+
+ " IV.--Venezia si erige a repubblica. Milano
+ e le cinque giornate..................... " 34
+
+ " V.--Carlo Alberto bandisce la guerra
+ all'Austria.............................. " 36
+
+ " VI.--Garibaldi a Milano prende il comando
+ dei Volontari............................ " 42
+
+ " VII.--Venezia, Treviso, Vicenza, Curtatone e
+ Montanara, Goito, Peschiera,
+ Rivoli--Sfortunata giornata di
+ Custoza--Armistizio Salasco.............. " 44
+
+ " VIII.--Sollevazione di Bologna.................... " 84
+
+ " IX.--Garibaldi continua la lotta contro
+ l'Austria................................ " 88
+
+ " X.--Roma--Proclamazione della Repubblica....... " 101
+
+ " XI.--Le dieci giornate di Brescia--disastrosa
+ giornata di Novara....................... " 107
+
+ " XII.--Eroica difesa di Roma...................... " 128
+
+ " XIII.--Spedizione contro l'Esercito
+ Borbonico--Velletri...................... " 147
+
+ " XIV.--Ripresa delle ostilità dei Francesi contro
+ Roma..................................... " 162
+
+ " XV.--Garibaldi esce da Roma coi suoi legionari
+ San Marino--Morte di Anita--Cesenatico... " 187
+
+ " XVI.--Assedio di Ancona e sua eroica difesa...... " 199
+
+ " XVII.--Dal 24 marzo 1849 al 1859--Il Piemonte..... " 209
+
+ " XVIII.--1859--La guerra d'indipendenza............. " 216
+
+ _Errata-corrige_.......................................... " 303
+
+ *
+ * *
+
+ Note di trascrizione:
+ pag. 5 avesse attaccati un'altra [un altra] volta
+ pag. 32 potrebbero obbligarci [ebbligarci] a toccare
+ pag. 45 il 29 entrava [antrava] in Pavia
+ pag. 52 Si distinsero il Generale D'Arvillars [D'Arvillers]
+ pag. 59 la colonna [colonne] avanzata
+ pag. 73 il Maresciallo Radeztky [Radetky]
+ pag. 74 quest'opera era [ora] difesa
+ pag. 76 Il maresciallo Radetzky [Radetsky]
+ pag. 78 in un'ottima [un ottima] posizione
+ pag. 80 agli eserciti di Radetzky [Radetzki]
+ pag. 82 Pontida--Brivio--Merate [Pontide--Brivio--Merate]
+ pag. 82 le due pomeridiane del giorno [giorne]
+ pag. 84 Radetzky [Radetzki] superbo come un conquistatore
+ pag. 92 scese [scesce] rapidamente
+ pag. 95 Lo stesso generale [genenerale]
+ pag. 96 Il popolo che [cho] surse
+ pag. 97 del sangue che [cho] avete sparso
+ pag. 107 dal prete Boifava [Boitava]
+ pag. 108 era prossimo [prossima] a giungere
+ pag. 109 dal curato Boifava [Boitava]
+ pag. 116 si adoperino [adeporino] a costruire
+ pag. 117 trovavasi il curato Boifava [Boitava]
+ pag. 122 che dalle [della] batterie
+ pag. 130 si trovavano [trovanano] in Roma
+ pag. 166 il generale Bartolomeo [Bartolemeo] Galletti
+ pag. 168 tutto il suo alla [alle] patria
+ pag. 176 dagli avanzi [avvanzi] della Mura Aureliana
+ pag. 176 una terza parallela [paralella]
+ pag. 178 mucchi di rottami. [rotami.]
+ pag. 179 un accanito combattimento [cambattimento]
+ pag. 181 un momento all'altro [all'eltro]
+ pag. 186 con suffragio [sufragio] universale
+ pag. 192 mandò celeremente [celeramente] una grossa squadriglia
+ pag. 192 entrò [entro] il 18 a Montepulciano
+ pag. 194 stava trattando collo straniero. [atraniero.]
+ pag. 195 i suoi figli per un'altra [un altra]
+ pag. 198 valicò i due versanti [versati] dell'appennino
+ pag. 198 poi a Follonica [Fallonica]
+ pag. 198 marinaio di Rio, [Hio]
+ pag. 199 Il generale Wimpfen [Wimphften]
+ pag. 200 gloria per [per per] la santità
+ pag. 202 L'8 di giugno Wimpfen [Wimphften]
+ pag. 202 Gervasoni [Cervasoni], Gigli ed Ornani
+ pag. 203 alla ritirata. Gervasoni [Gorvasoni] fu colpito
+ pag. 203 La minaccia di Wimpfen [Wimphften]
+ pag. 209 dalla tenda di Radetzky [Radetzchy]
+ pag. 211 nelle bocche di Bonifacio [Bonifaccio]
+ pag. 212 si diffondeva [difondeva] il pensiero
+ pag. 230 delle principali [prircipali] vie di Varese
+ pag. 231 tra Villa Pero e la [le] Villa
+ De Cristoforis [Decristofaris]
+ pag. 231 e provvedere [provvedete] così alla sua seconda linea
+ pag. 231 comunicando la [le] sua intrepidezza
+ pag. 239 in partenza il «Devonshire» [«Dewonshire»]
+ pag. 243 discosti un'ora [un ora] da Varese
+ pag. 245 dal suo comandante [comandente] Chiabrera
+ pag. 251 quando Vittorio Emanuele [Emanuole] si recava
+ pag. 262 dalle prime ore del mattino [mattiuo]
+ pag. 263 a baionetta spianata [spianate]
+ pag. 266 di questa improvvisa [improvisa] ritirata
+ pag. 267 i bravi Perugini sopraffatti [soprafatti]
+ pag. 269 pochi passi da Seriate [Soriate]
+ pag. 269 per la strada di Seriate [Soriate]
+ pag. 270 era di molto [molta] diminuita
+ pag. 271 si trovava a Pontoglio [Portaglio]
+ pag. 271 il re Vittorio Emanuele a Vimercate [Vimercato]
+ pag. 274 nel Cimitero di Ciliverghe [Cileverghe]
+ pag. 282 alla sommità [sommttà] del Monte Mortirolo
+ pag. 288 réunion de la Lombardie au Piémont [Piemont]
+ pag. 293 se lui fosse [fosso] accorso
+ pag. 297 a dissodare [disodare] quella parte di terra
+ pag. 299 un grave contraccolpo [contracolpo]
+ pag. 303 ERRATA-CORRIGE - Le correzioni sono già state riportate
+ nel testo
+
+
+
+
+
+
+
+End of Project Gutenberg's Ricordi di un garibaldino vol. I, by Augusto Elia
+
+*** END OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK RICORDI DI UN GARIBALDINO VOL. I ***
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+or cause to occur: (a) distribution of this or any Project Gutenberg-tm
+work, (b) alteration, modification, or additions or deletions to any
+Project Gutenberg-tm work, and (c) any Defect you cause.
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+
+Project Gutenberg-tm is synonymous with the free distribution of
+electronic works in formats readable by the widest variety of computers
+including obsolete, old, middle-aged and new computers. It exists
+because of the efforts of hundreds of volunteers and donations from
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+Volunteers and financial support to provide volunteers with the
+assistance they need, are critical to reaching Project Gutenberg-tm's
+goals and ensuring that the Project Gutenberg-tm collection will
+remain freely available for generations to come. In 2001, the Project
+Gutenberg Literary Archive Foundation was created to provide a secure
+and permanent future for Project Gutenberg-tm and future generations.
+To learn more about the Project Gutenberg Literary Archive Foundation
+and how your efforts and donations can help, see Sections 3 and 4
+and the Foundation web page at http://www.pglaf.org.
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+
+Section 3. Information about the Project Gutenberg Literary Archive
+Foundation
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+The Project Gutenberg Literary Archive Foundation is a non profit
+501(c)(3) educational corporation organized under the laws of the
+state of Mississippi and granted tax exempt status by the Internal
+Revenue Service. The Foundation's EIN or federal tax identification
+number is 64-6221541. Its 501(c)(3) letter is posted at
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+business@pglaf.org. Email contact links and up to date contact
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+ Chief Executive and Director
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+Section 4. Information about Donations to the Project Gutenberg
+Literary Archive Foundation
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+status with the IRS.
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+The Foundation is committed to complying with the laws regulating
+charities and charitable donations in all 50 states of the United
+States. Compliance requirements are not uniform and it takes a
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+SEND DONATIONS or determine the status of compliance for any
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+have not met the solicitation requirements, we know of no prohibition
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+ways including checks, online payments and credit card donations.
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+works.
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+concept of a library of electronic works that could be freely shared
+with anyone. For thirty years, he produced and distributed Project
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+unless a copyright notice is included. Thus, we do not necessarily
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+including how to make donations to the Project Gutenberg Literary
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+Project Gutenberg's Ricordi di un garibaldino vol. I, by Augusto Elia
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+Title: Ricordi di un garibaldino vol. I
+ dal 1847-48 al 1900
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+Author: Augusto Elia
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+Release Date: February 26, 2011 [EBook #35405]
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+Language: Italian
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+Character set encoding: ISO-8859-1
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+*** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK RICORDI DI UN GARIBALDINO VOL. I ***
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+Produced by Carlo Traverso, Leonardo Palladino, Carla and
+the Online Distributed Proofreading Team at
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+</pre>
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+<p><span class="pagenum"><a name="Page_i" id="Page_i">[i]</a></span></p>
+
+<h2>A. ELIA
+<br /><br /><br /></h2>
+<h1>
+RICORDI DI<br />
+
+UN GARIBALDINO<br />
+
+<br />
+</h1>
+<h3>dal 1847-48 al 1900
+<br /><br /></h3>
+<p class="p4 center">ROMA</p>
+<p class="p1 center">TIPO-LITOGRAFIA DEL GENIO CIVILE</p>
+<hr style="width: 20%; margin-top: 0em; margin-bottom: 0em;" />
+<p><span class="pagenum"><a name="Page_ii" id="Page_ii"><!-- blank page --></a></span></p>
+<p class="p1 center">1904</p>
+<hr style="width: 65%;" />
+
+<p class="p4 center">
+<span class="pagenum"><a name="Page_iii" id="Page_iii">[iii]</a></span>
+<br /><br /><br /><span class="smcap">Mio caro Elia,</span></p>
+
+<p><i>I fatti esposti nel vostro Manoscritto sono
+esatti per ciò che riguarda quanto io ne conosco.</i></p>
+
+<p><i>Un caro saluto alla famiglia dal</i></p>
+
+<p style="text-indent:60%">
+Sempre vostro</p>
+
+<p style="text-indent:60%">
+<span class="smcap">G. Garibaldi.</span><br />
+</p>
+
+<p><i>Caprera, 18-3-76.</i></p>
+
+<p><span class="pagenum"><a name="Page_iv" id="Page_iv"><!-- blank page --></a></span></p>
+<p><span class="pagenum"><a name="Page_v" id="Page_v">[v]</a></span></p>
+
+
+
+<hr style="width: 65%;" />
+<h2><a name="PREFAZIONE" id="PREFAZIONE"></a>PREFAZIONE</h2>
+
+<p class="p4 center">
+<i>Ai miei Vecchi Compagni d'Armi!</i><br />
+<span style="margin-left: 7em;"><i>Ai giovani d'oggi!</i></span><br />
+</p>
+<hr style="width: 20%;" />
+
+<p>Mai, come in questo momento che scrivo, e che
+ho davanti a me sul tavolo, raccolte le bozze dei
+miei "Ricordi", ho sentita tutta la religione delle
+memorie, e il conforto dell'opera prestata per la
+redenzione della patria.</p>
+
+<p>In queste pagine povere e modeste, si seguono,
+in folla, uomini ed episodi, confusi nella nebbia del
+tempo e delle vicende, vivi, però, nel cuore di quanti
+parteciparono alle epiche lotte della italica rivendicazione.</p>
+
+<p>Come da un prisma, vividi e smaglianti si sprigionano
+i colori, così dalle memorie, netti e purissimi
+<span class="pagenum"><a name="Page_vi" id="Page_vi">[vi]</a></span>vivono gli uomini che furono&mdash;le battaglie
+combattute&mdash;le lotte fierissime sostenute gli ideali
+mai piegati e mai domi&mdash;le turbinose vicende che
+tempo ed uomini non poterono infrangere o tramutare.</p>
+
+<p>E malgrado io sappia che un pensiero scettico
+domina e vince gli uomini dell'oggi&mdash;pure non
+reputo inutile il pubblicare questi "Ricordi"&mdash;documento
+autentico d'una epoca fortunosa e grande&mdash;fiore
+modesto che io depongo sulle fosse dimenticate
+e su' marmi onorati&mdash;lauro votivo a quanti
+alla patria dettero la giovinezza, il sangue, gli entusiasmi,
+la vita.</p>
+
+<p>E voi, scettici beffardi, che irridete le gloriose
+memorie delle nostre battaglie&mdash;Voi che dovete
+l'attuale libertà alla fede da noi sentita e alle lotte
+da noi sostenute&mdash;Voi che educate la odierna gioventù
+alla negazione di quel sentimento patriottico
+che fu il culto dell'epoca nostra&mdash;Voi che tentate
+distruggere col freddo sofisma o col gelido e immeritato
+disprezzo, le pagine più belle e più gentili della
+storia del popolo nostro&mdash;Voi, scettici per opportunismo,
+leggete questi modesti "Ricordi" ove palpita,
+freme e grida dolente l'anima mia&mdash;un'anima
+di soldato che ebbe ed ha un solo ideale: <i>la patria</i>!
+e che vorrebbe che, come una volta, s'effuse
+<span class="pagenum"><a name="Page_vii" id="Page_vii">[vii]</a></span>sangue generoso, si prodigasse oggi intelletto, operosità
+e cuore per completarla e mantenerla grande,
+prospera e temuta.</p>
+
+<p>Leggete e se non troverete la bellezza della forma
+e della frase letteraria studiatamente convenzionale,
+voi vedrete, invece mano a mano riapparire e palpitare
+uomini che furono e sono gloria e vanto
+dell'Italia nostra, e dopo questi, altri ed altri ancora,
+che il facile oblio trascinò troppo presto fra la folla
+dei dimenticati.</p>
+
+<p>Ed allora son certo&mdash;se il vostro cuore, non
+sarà precocemente pervertito dall'opportunismo moderno&mdash;che
+anche Voi, resi men scettici dalla lettura
+di questi "Ricordi", vi riconcilierete col
+passato glorioso che è eredità di popolo generoso&mdash;e
+comprenderete che il patriottismo non è una
+forma arcadica morta, mentre esso vive e vivrà nel
+pensiero e nel cuore dei popoli liberi, fino a che sarà
+culto gentile la riconoscenza per i fattori della nostra
+indipendenza.</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>Ed è ai giovani che insieme a Voi miei vecchi
+commilitoni&mdash;che io dedico questo libro mio:&mdash;è
+ai giovani che, anche in nome vostro, ricordo tutta
+quell'epoca che parrà leggenda, quando il tempo<span class="pagenum"><a name="Page_viii" id="Page_viii">[viii]</a></span>
+renderà la tarda ma dovuta giustizia agli uomini ed
+agli eventi storici.</p>
+
+<p>Ed è ai giovani che hanno l'anima piena di speranze
+e d'amore, e sentono che la vita sarebbe sterile
+senza la luce d'un ideale, che io mando il mio
+saluto augurale.</p>
+
+<p>Su, su, giovani d'Italia!&mdash;Come voi, rosei e
+frementi nei loro vent'anni, eran coloro che dal 48
+al 70 combatterono per redimere l'Italia&mdash;eran
+come voi animosi e gagliardi gli studenti che a
+Curtatone e Montanara, come a Roma, tennero alto
+agli albori del nostro risorgimento, il genio e il
+valore italiano;&mdash;come voi erano entusiasti e
+nobilmente ribelli i Mille compagni di Garibaldi, che
+salpando da Quarto compirono il più grande fatto
+storico dell'epoca moderna;&mdash;e giovani come voi
+erano i caduti sui campi di battaglia per la causa
+santissima da Custoza a Milazzo&mdash;da S. Martino
+a Calatafimi&mdash;da Pastrengo a Bezzecca&mdash;da Volturno
+a Castelfidardo e Mentana; e le zolle d'Italia,
+ricoprono ovunque pietose le ossa generose di quella
+balda e fiera gioventù, che tutto abbandonando affrontava
+la morte al grido di "Viva Italia!..."</p>
+
+<p>Su, su, giovani! sulle mura d'ogni vostro paese,
+nei marmi votivi, sono scolpiti i nomi dei vostri<span class="pagenum"><a name="Page_ix" id="Page_ix">[ix]</a></span>
+cari&mdash;e quei nomi sono solcati dal sangue dei
+morti e dalle lagrime dei superstiti&mdash;sangue e
+lagrime che valsero a darvi una patria libera e indipendente!</p>
+
+<p>Innanzi a tali ricordi l'irrisione diventa bestemmia!...&mdash;Giovani
+d'Italia venite con me a salutare i soldati
+del patrio risorgimento!</p>
+
+<p style="text-indent:65%">
+<span class="smcap">A. Elia.</span><br />
+<span class="pagenum"><a name="Page_1" id="Page_1">[1]</a></span></p>
+
+
+
+<hr style="width: 65%;" />
+<h2><a name="CAPITOLO_I" id="CAPITOLO_I"></a>CAPITOLO I.</h2>
+
+<h3><b>Garibaldi in America.</b></h3>
+
+
+<p>Nato in Ancona il 4 settembre del 1829 e figlio
+d'un marinaro, Elia volle fin dalla tenera età
+di nove anni intraprendere esso pure la carriera
+del mare incominciando ad esercitarla da
+mozzo e percorrendola tutta, fino a diventare
+Capitano di lungo corso.</p>
+
+<p>Nei suoi viaggi più volte gli era occorso di
+entrare in relazione con patrioti italiani; nei
+loro discorsi aleggiava già la fulgida figura di
+Giuseppe Garibaldi. Si sentivano entusiasmati
+dal racconto delle eroiche azioni da lui compiute
+nell'America del Sud, ne apprendevano i
+particolari con avidità e ne facevano prezioso
+tesoro. Era tutta un'epopea che vedevano svolgersi
+intorno all'eroe, e loro sembravano omeriche<span class="pagenum"><a name="Page_2" id="Page_2">[2]</a></span>
+gesta quelle compiute in difesa della piccola
+repubblica dell'Uraguay invasa dalle truppe
+del terribile Rosas, e fra le altre, la campagna
+del Paranà combattuta da Garibaldi con tre piccoli
+legni, male armati, contro tutta la flotta
+Argentina comandata dall'Ammiraglio Brown; e
+particolarmente il combattimento di Nuova Cava
+decantato quale uno dei più brillanti fatti navali.
+La gloriosa giornata di Sant'Antonio al
+Salto fu poi quella che illustrò il nome italiano
+e rese celebre quello di Garibaldi; combattimento
+di leoni che il Generale stesso descrisse così:</p>
+
+<p>"Nella mattina del 18 febbraio 1846 dalle
+ore 8 alle 9 sortii dell'accampamento del Salto
+alla testa di centonovanta legionari italiani divisi
+in quattro piccole compagnie e circa duecento
+cavalieri comandati dal Colonnello Baez
+che da pochi giorni si era a noi riunito.</p>
+
+<p>"Costeggiando la sinistra dell'Uraguay un
+pò prima delle 12 si arrivò alle alture del Tapevi,
+fiancheggiato sempre dal nemico che fu
+tenuto in soggezione dalle nostre catene di Cacciatori.</p>
+
+<p>"La fanteria prese posizione sotto tettoie di
+paglia, che altro vantaggio non ci offrivano<span class="pagenum"><a name="Page_3" id="Page_3">[3]</a></span>
+fuorchè di ripararci dai cocenti raggi del sole;
+la cavalleria si spinse fino al Tapevi in esplorazione.
+Una mezz'ora passò senza nessuna dimostrazione
+ostile per parte del nemico; ma
+questo da tempo covava un inganno e ci aveva
+tratti nell'agguato, occultando accuratamente le
+sue forze nei boschi del Tapevi, per trarci in
+aperta campagna, cosa che non gli riuscì, causa
+l'azione della nostra batteria. La nostra cavalleria,
+attaccata da forze molto superiori, fu travolta
+e messa in fuga, meno pochi che ci raggiunsero.
+Io arringai con brevi parole i miei:&mdash;"I
+nemici sono molti, ma per noi sono ancora
+pochi&mdash;non è vero? Italiani! questo sarà
+un giorno di gloria pel nostro paese; non fate
+fuoco se non a bruciapelo.</p>
+
+<p>"Grandi masse di cavalleria si avanzano
+su di noi, e per poco ci lusingammo di avere
+a fare con la sola cavalleria; ma fummo ben
+presto disingannati nel vedere scendere dalla
+groppa dei cavalli i fanti, ed ordinarsi in numero
+di oltre trecento: mille e più erano i cavalieri,
+tutti sotto il comando del generale Servando
+Gomez. Le nostre piccole compagnie furono
+ordinate in battaglia sotto le tettoie per<span class="pagenum"><a name="Page_4" id="Page_4">[4]</a></span>
+trarre profitto di una scarica generale e caricar
+quindi alla baionetta; la cavalleria, ridotta in
+pochi, si tenne pronta ad agire ove più occorreva.
+La fanteria nemica ci assaliva di fronte; la cavalleria
+ci prendeva ai fianchi ed alle spalle:
+ma quando la fanteria fu a trenta passi da noi,
+l'accogliemmo con una scarica così concorde ed
+aggiustata, che s'arrestò di botto: e poichè anche
+il suo comandante era caduto da cavallo
+lo scompiglio del nemico crebbe a tal segno che
+noi pensammo di trarne profitto immediatamente.
+E ben n'era tempo, perchè anche la cavalleria
+ci era sopra e pochi istanti di titubanza ci potevano
+riuscir fatali. Con l'esempio e con la voce,
+ci scagliammo all'attacco della fanteria impegnando
+una lotta corpo a corpo che terminò
+colla quasi distruzione del nemico. Anche la
+nostra cavalleria ci giovò in quel frangente,
+divergendo da noi parte delle truppe nemiche
+e caricando forze dieci volte superiori, quando
+già stavano per piombare su di noi.</p>
+
+<p>"Distrutta la fanteria restammo padroni del
+campo; il nemico si ritirò a rispettosa distanza
+atterrito dalla nostra difesa. Non abbandonò però
+il pensiero di considerarci come cosa sua, e<span class="pagenum"><a name="Page_5" id="Page_5">[5]</a></span>
+dispose tutta la sua cavalleria&mdash;metà della
+quale era armata di carabine&mdash;all'intorno del
+nostro campo, sicuro che la fame e la mancanza
+di munizioni ci avrebbero costretti alla resa.</p>
+
+<p>"La nostra posizione era ben critica: scemati
+di numero, feriti la maggior parte dei superstiti,
+circondati da un nemico imponente e
+minaccioso, la nostra energia era pressochè esaurita;
+guai a noi se il nemico ci avesse attaccati
+<ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'un altra'">un'altra</ins> volta in quel momento.</p>
+
+<p>"In attesa della notte si diede opera a sollevare
+e curare i feriti.</p>
+
+<p>"Era tanto il terrore del nemico per l'eroismo
+dei legionari, che i suoi capi non riuscirono
+a condurlo ad un secondo attacco.</p>
+
+<p>"Infine venne la desiderata oscurità.</p>
+
+<p>"Ad un miglio circa dal luogo del combattimento
+eravi il bosco che costeggia l'Uraguay,
+porto di salvezza, che l'ignoranza del nemico
+aveva lasciato aperto.</p>
+
+<p>"In gran silenzio si formò una piccola colonna&mdash;così
+dice Garibaldi&mdash;i feriti atti a
+camminare, furono posti nel mezzo, caricati sulle
+spalle!... Ad un dato segnale si partì compatti,
+a passo accelerato, decisi a tutto; si prese la<span class="pagenum"><a name="Page_6" id="Page_6">[6]</a></span>
+direzione del bosco passando silenziosi avanti al
+nemico, che stupefatto, del nostro ardire ci lasciò
+libero il varco, e prima che si fosse riavuto o
+fosse stato in grado di seguirci noi avevamo
+raggiunto il bosco&mdash;porto tanto necessario e
+desiderato.</p>
+
+<p>"Nessuno si sbandò&mdash;ubbidienti all'ordine,
+tutti si gettarono a terra, distesi in una lunga
+catena, in attesa del nemico che non si fece
+attendere molto. Il suono delle sue trombe ci
+avvisò del suo avvicinarsi, e poco stante comparvero
+i suoi squadroni, che noi, silenziosi e
+nascosti, attendemmo fino alla distanza di venti
+passi per salutarli con una salva che li colpì
+nel più fitto, e riuscì micidiale, tanto da metterli
+in scompiglio e deciderli a dar volta a
+briglia sciolta!</p>
+
+<p>"Soddisfatto il bisogno il più sentito, quello
+della sete, riprendemmo la ritirata verso il
+Salto. A poca distanza dal paese incontrammo
+il bravo Anzani, tenente colonnello Comandante
+la legione italiana, che ci era venuto incontro
+per abbracciarci.</p>
+
+<p>"Gli abitanti del paese presero amorevole
+cura dei nostri feriti. La nostra perdita ammontò<span class="pagenum"><a name="Page_7" id="Page_7">[7]</a></span>
+a quarantatre morti&mdash;gli altri quasi tutti feriti;
+ma le perdite del nemico furono assai gravi,
+più di cinquecento fra morti e feriti, e fra i
+morti diversi ufficiali superiori. Appena si seppe
+che la Campagna era libera dal nemico, sortimmo
+per raccogliere i corpi dei nostri fratelli per
+dar loro onorata sepoltura sul terreno ove caddero
+valorosamente, pugnando per tenere alto
+ed onorato il nome italiano. Una alta Croce
+colla modesta iscrizione:&mdash;<i>trentasette italiani
+morti combattendo l'8 febbraio 1846</i>&mdash;indica
+il luogo ove quei valorosi riposano per sempre"!</p>
+
+<p>A questa narrazione fatta da Garibaldi non
+manca di aggiungere che l'ordine del giorno
+col quale egli ringraziò i suoi legionari della
+vittoria riportata, e il decreto, con cui la Repubblica
+Orientale deliberava ai vincitori di
+Sant'Antonio imperitura onoranza.</p>
+
+<p>Ecco i due documenti:</p>
+
+<blockquote><p style="text-indent:75%">Salto 10 febbraio 1846.</p>
+
+<p>Fratelli,</p></blockquote>
+
+<p>"Avanti ieri ebbe luogo nei Campi di Santo
+Antonio, a una lega e mezzo da questa città, il
+più terribile ed il più glorioso combattimento.<span class="pagenum"><a name="Page_8" id="Page_8">[8]</a></span>
+Le quattro compagnie della nostra Legione, e
+circa cinquanta uomini di cavalleria rifugiatisi
+sotto la nostra protezione, non solo si sono sostenuti
+contro mille e duecento uomini di Servando
+Gomez, ma hanno sbaragliato interamente
+la fanteria nemica che li assaltò in numero assai
+superiore. Il fuoco cominciò a mezzogiorno
+e durò fino a mezzanotte; non valsero al nemico
+le ripetute cariche delle sue masse di cavalleria,
+nè gli attacchi dei suoi fucilieri a piedi;
+senz'altro riparo che una casupola in rovina
+coperta di paglia, i legionari hanno respinto i
+ripetuti assalti del più accanito dei nemici; io
+e tutti gli ufficiali abbiamo fatto da soldati in
+quel giorno. Anzani che era rimasto al Salto,
+ed a cui il nemico aveva intimato la resa della
+piazza, rispose colla miccia alle mani e il piè
+sulla Santa Barbara della batteria, quantunque
+lo avessero assicurato che noi tutti eravamo
+caduti morti o prigionieri.</p>
+
+<p>"Abbiamo avuto trentasette morti e cinquantatre
+feriti; tutti gli ufficiali sono feriti.
+<i>Io non darei il mio nome di legionario italiano
+per tutto il globo in oro</i>". Il vostro</p>
+
+<blockquote><p style="text-indent:60%"><i>G. Garibaldi.</i></p></blockquote><p><span class="pagenum"><a name="Page_9" id="Page_9">[9]</a></span></p>
+
+<p>Ed ecco il</p>
+
+<p class="p4 center">DECRETO</p>
+
+<p>"Desiderando il Governo dimostrare la gratitudine
+della patria ai prodi che combatterono
+con tanto eroismo nei campi di Sant'Antonio
+il giorno 8 del corrente; consultato il Consiglio
+di Stato, decreta:</p>
+
+<p>Art. 1. Il Generale Garibaldi, e tutti coloro
+che lo accompagnarono in quella gloriosa
+giornata, sono benemeriti della Repubblica.</p>
+
+<p>Art. 2. Nella bandiera della Legione Italiana
+saranno iscritte a lettere d'oro, sulla parte superiore
+del Vesuvio, queste parole. "Gesta
+dell'8 febbraio del 1846, operate dalla Legione
+Italiana agli ordini di Garibaldi".</p>
+
+<p>Art. 3. I nomi di quelli che combatterono
+in quel giorno, dopo la separazione della cavalleria,
+saranno iscritti in un quadro, il quale si
+collocherà nella sala del Governo, rimpetto allo
+Stemma Nazionale, incominciando la lista col
+nome di quelli che morirono.</p>
+
+<p>Art. 4. Le famiglie di questi, che abbiano
+diritto a una pensione, la goderanno doppia.</p>
+
+<p>Art. 5. Si decreta a coloro che si trovarono
+in quel fatto, dopo di esserne stata separata la<span class="pagenum"><a name="Page_10" id="Page_10">[10]</a></span>
+Cavalleria, uno scudo che porteranno nel braccio
+sinistro con questa iscrizione circondata di
+alloro: "Invincibili combatterono l'8 febbraio 1846".</p>
+
+<p>Art. 6. Fino a tanto che un altro corpo dell'Esercito
+non s'illustri con un fatto d'arme simile
+a questo, la Legione Italiana sarà in ogni
+parata alla diritta della nostra fanteria.</p>
+
+<p>Art. 7. Il presente decreto si consegnerà in
+copia autentica alla Legione Italiana, e si ripeterà
+nell'ordine generale tutti gli anniversari
+di questo combattimento.</p>
+
+<p>Art. 8. Il Ministro della Guerra resta incaricato
+della esecuzione e della parte regolamentare
+di questo decreto che sarà presentato alla
+Assemblea de' Notabili: si pubblicherà e inserirà
+nel R. U.</p>
+
+<p>"Suarez&mdash;Jose de Beia&mdash;Santiago&mdash;Vasquez
+Francisco-J. Mugnoz".</p>
+
+<p>Garibaldi restò ancora alcuni mesi al Salto
+di Sant'Antonio, continuando a battagliare colla
+flottiglia e colla Legione, fino a che il Governo
+stesso lo chiamò a Montevideo. Sul cominciare
+di settembre il Generale Pacheco che aveva
+immensa affezione e stima di Garibaldi gli offrì
+il comando della Piazza.<span class="pagenum"><a name="Page_11" id="Page_11">[11]</a></span></p>
+
+<p>Per ubbidienza Garibaldi accettò l'arduo incarico&mdash;ma
+ben presto grandi e piccole gelosie,
+pregiudizi locali, permalosità spagnole, scoppiarono
+contro di lui e lo fecero accorto che
+era meglio deporre l'ufficio.</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>Saputosi a Montevideo la notizia dell'assunzione
+al trono pontificale di Pio IX e delle sue
+idee riformatrici, nonchè delle apparenti sue
+intenzioni di promuovere guerra contro l'Austria,
+a Garibaldi ed ai suoi legionari sembrò giunta
+l'ora di combattere per la redenzione della loro
+terra natale, e senza indugio, in nome suo e dei
+suoi compagni d'arme, scrisse al Nunzio papale
+a Montevideo, offrendo i suoi servigi nella guerra
+contro lo straniero.</p>
+
+<p>Contemporaneamente scriveva al suo amico
+Paolo Antonini di Genova, concludendo così:</p>
+
+<p>"Io pure, con gli amici penso venire in
+Italia ad offrire i deboli servigi nostri, o al
+Pontefice o al Granduca di Toscana. Indi avrò
+il bene di abbracciarvi. Qui si aspettano notizie
+d'Europa. Amate il vostro"</p>
+
+<blockquote><p style="text-indent:60%"><i>G. Garibaldi</i></p></blockquote>
+
+<p>Montevideo 27 dicembre 1847.<span class="pagenum"><a name="Page_12" id="Page_12">[12]</a></span></p>
+
+
+
+<hr style="width: 65%;" />
+<h2><a name="CAPITOLO_II" id="CAPITOLO_II"></a>CAPITOLO II</h2>
+
+<h3><b>1847-48 Insurrezione della Sicilia<br />
+Messina-Palermo-Catania-Calabrie.</b></h3>
+
+
+<p>Come la più oppressa tra le regioni italiane,
+la Sicilia fu la prima a tentare di scuotere il
+giogo che le gravava sul collo appena si ebbe
+sentore delle idee liberali di Pio IX. Primissima
+Messina, il 1<sup>o</sup> settembre del 1847. Molti parteciparono
+alla congiura, pochi, per fatali equivoci,
+presero parte all'azione; gli ufficiali borbonici
+che dovevano essere tutti colti all'improvviso
+all'Hôtel Vittoria, dove erano uniti per festeggiare
+una promozione, non si sa come, vennero
+prevenuti; corrono alle caserme ed alla Cittadella
+e ne escono alla testa di forti battaglioni.
+Gli insorti non s'intimidiscono; affrontano le
+truppe vendendo cara la loro vita; ma alla fine
+il numero la vince sul valore e l'insurrezione
+è domata. Il generale Landi pubblica un bando
+contro i principali cospiratori promettendo lauti
+premi a chi li consegni.</p>
+
+<p>Tutta la città conosceva i capi dell'insurrezione,
+ma non vi fu uno che li denunziasse;
+e, più meraviglioso ancora, che taluni dei perseguitati<span class="pagenum"><a name="Page_13" id="Page_13">[13]</a></span>
+trovarono rifugio in case di gente poverissima
+per la quale il premio promesso dal
+Lanza sarebbe stata una vera ricchezza. Tutti
+i compromessi trovarono modo d'imbarcarsi;
+ma nei messinesi restò accresciuto l'odio contro
+le truppe borboniche, e doveva presto venir il
+giorno che la patriottica città avrebbe presa la
+sua rivincita.</p>
+
+<p>A dare la nuova iniziativa spettava alla capitale
+della Sicilia, all'eroica Palermo e questa
+non tardò ad affermarlo in modo veramente
+straordinario.</p>
+
+<p>Maggiore eroismo di un popolo non si sarebbe
+potuto dare. Certo fu esempio unico nella
+storia.</p>
+
+<p>Questo fu la sfida poderosa, quasi pazza, in
+cartello a giorno determinato che i palermitani
+stanchi di domandare lenimento alle profonde
+piaghe comuni, lanciavano alle autorità costituite
+del tirannico governo borbonico. Il 22 gennaio
+1848, giorno natalizio di Ferdinando II Re
+delle due Sicilie, era fissato per la rivoluzione.</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>L'ansia dei giorni che di poco precedettero
+quello stabilito fu grande.<span class="pagenum"><a name="Page_14" id="Page_14">[14]</a></span></p>
+
+<p>Spuntava l'alba del 12. Forti pattuglie di
+cavalleria in attitudine di guerra percorrevano
+le vie della città e i sobborghi. Buon nerbo di
+fanteria e di birri stavano schierati in piazza
+Vigliena. Le truppe erano consegnate ne' quartieri,
+al palazzo Reale, al Castello. Era appena
+giorno e le vie brulicavano di gente inerme
+di ogni classe come nei giorni di festa. Le finestre,
+i balconi di tutte le case zeppe d'uomini, di
+donne, di fanciulli, tutti aspettanti qualche cosa
+che ignoravano ma che presentivano dovesse
+accadere. Finalmente alla Madonna del Cassero
+si presenta un uomo armato di fucile, visto di
+essere il solo armato, grida al tradimento e fa
+fuoco in aria. Al colpo si risponde con applausi
+rumorosi dalle finestre, dalle vie; ed ecco altri
+due cittadini armati salutati al loro arrivo
+da frenetici applausi. Alla piazza della Fieravecchia
+una ventina di persone, quali armati
+di fucile e quali d'arma bianca con nastro tricolore
+sul petto, stanno aspettando che altri
+vengano a far massa; fu un'ora tremenda di
+aspettativa e di dubbio, ma altri valorosi sopraggiungono,
+si forma una colonna, questa si
+muove per altre strade e fa nuove reclute.<span class="pagenum"><a name="Page_15" id="Page_15">[15]</a></span>
+Passa per l'Albergaria e la colonna s'ingrossa
+d'armati, pronti a dare la vita combattendo. La
+truppa ed i birri di piazza Vigliena, non molestati
+e non molestanti, si ritirano verso il palazzo
+Reale ed il popolo li acclama.</p>
+
+<p>Un corpo di circa cinquanta soldati a cavallo
+con alla testa il figlio del generale Vial
+entrava nella strada nuova per sciogliere l'attruppamento;
+il popolo gridava <i>Viva la truppa</i>!
+ma i soldati all'ordine dell'ufficiale che li comandava
+misero mano alle sciabole; dal popolo
+allora partirono alcuni colpi di fucile e
+questi bastarono per mettere in fuga ufficiali e
+cavalieri. Il dado ormai era tratto e la rivoluzione
+prese animo e si fè gigante per l'inasprimento
+della popolazione svegliata dal rombo
+delle artiglierie. Si festeggiava il natalizio del
+re con la strage che palle e mitraglia facevano
+del popolo; e da parte del popolo coi rintocchi
+delle campane suonanti a stormo.</p>
+
+<p>Il giorno 13 le squadre cittadine cresciute
+di numero e di coraggio assalivano da più parti
+il palazzo delle Finanze difeso da forte presidio
+di soldati; il combattimento fu ostinato e non
+cessò che la sera; il popolo mancava di artiglieria<span class="pagenum"><a name="Page_16" id="Page_16">[16]</a></span>
+e non poteva tentare un assalto con fucili
+od armi corte perchè per forzare i cancelli
+bisognava esporsi alla mitraglia dell'artiglieria
+di Porta Nuova che infilava il "Cassero"; durante
+il lungo combattimento contro le Finanze
+non si cessò mai dal Castello di lanciare bombe
+che danneggiavano le case, i conventi, le chiese;
+si sperava che il terrore avrebbe consigliata
+la sottomissione, ma l'effetto fu totalmente contrario.
+Pacifici cittadini, anche i più timidi, vistisi
+minacciati negli averi e nella vita scelsero
+di morire con le armi in pugno in difesa del
+patrio focolare e si unirono al popolo; si chiedeva
+armi da ogni parte.</p>
+
+<p>Per provvedere ai più urgenti bisogni si
+riunivano molti dei più notabili cittadini nel
+palazzo Municipale e si formarono comitati diversi
+in appoggio del Comitato della Fieravecchia
+centro delle disposizioni di guerra, e siccome
+le imprese generose svegliano la simpatia
+dei cuori umani, un inglese, che per modestia
+volle non fosse pubblicato il suo nome, mise a
+disposizione del Comitato armi e munizioni da
+guerra a quanti dei cittadini ne avessero fatta
+richiesta.<span class="pagenum"><a name="Page_17" id="Page_17">[17]</a></span></p>
+
+<p>I combattimenti continuavano da parte dei
+cittadini; la distruzione col bombardamento da
+parte delle truppe che fra l'altro incendiavano
+il Monte di S. Rosalia e nell'incendio venivano
+consumati i miseri cenci della parte più povera
+del popolo e il popolo inferocito, nonostante
+la difesa delle truppe, s'impossessava del
+quartiere militare di Santa Cita; altra vittoria
+sanguinosa riportava sulle truppe che occupavano
+il podere del principe di Villafranca di
+fronte a porta Macqueda.</p>
+
+<p>Nel giorno 24 i cittadini assalivano furiosamente
+il Noviziato guardato da molta forza e
+se ne rendevano padroni. Le truppe erano
+scosse già; alcuni militi eransi affratellati al
+popolo accolti con amorevolezza; il palazzo Reale
+nel giorno 26 cadeva in mano dei cittadini e
+nelle ore pomeridiane questi prendevano possesso
+anche del palazzo delle Finanze.</p>
+
+<p>I regi cacciati da tutte le loro posizioni si
+riunirono al Molo; i generali De Maio e Vial
+s'imbarcano per Napoli; al comando delle truppe
+rimase il Desauget.</p>
+
+<p>I cittadini si aspettavano un sanguinoso combattimento
+al Molo, ma il Desauget sceglie di<span class="pagenum"><a name="Page_18" id="Page_18">[18]</a></span>
+ritirarsi, costeggiando la catena dei Monti che
+cingono da Levante a Settentrione Palermo.</p>
+
+<p>Non restava ai cittadini che di espugnare il
+forte di Castellamare; e a questa impresa si
+accinsero animosi.</p>
+
+<p>Furono piantate, mascherandole, le più grosse
+artiglierie e mortai caduti in mano del popolo
+nel fabbricato della Carità che guarda il Castello
+dal lato della Cala. Il forte sotto il fanale del
+molo fu destinato a tenere occupato il Gross
+comandante del Castello dal lato opposto; altri
+pezzi dovevano ribattere il fuoco della batteria
+principale e questi furono piazzati fra le case
+che circondano la Cala di porta Felice a Piedigrotta;
+doveva essere un feroce bombardamento
+e della battaglia dovevano essere spettatori un
+Vascello di linea inglese ed altro Vapore, nonchè
+molte navi mercantili di diverse bandiere che
+abbandonato il molo eransi schierate in linea
+nella rada. E il fuoco incominciò da ambo le
+parti; per quasi tre ore tremarono le case della
+città al rimbombo delle grosse artiglierie e di
+mortai. Ad un tratto il fuoco cessava su tutti
+i punti. Per mediazione del Comandante del
+Vascello inglese si trattò della resa ad onorevoli<span class="pagenum"><a name="Page_19" id="Page_19">[19]</a></span>
+condizioni. Nella notte il Comandante Gross
+con tutta la guarnigione di circa mille soldati
+con armi e bagaglio s'imbarcava per Napoli.</p>
+
+<p>Il giorno 5 febbraio Palermo libera, dalle
+armi borboniche, solennizzava alla Chiesa Madre,
+con l'inno ambrosiano, la sua vittoria.</p>
+
+<p>Fu questa la fine dei 24 giorni di rivoluzione
+palermitana, meravigliosa per l'audacia di chi
+la indisse, pel valore sommo del popolo che la
+sostenne, per la generosità di soccorsi avuti e
+pel favore unanime dell'Isola tutta; deplorevole
+per le truppe regie, vittime delle insolenze e
+delle viltà dei capi, nonchè del giusto risentimento
+di un popolo da assai tempo calpestato
+ed oppresso.</p>
+
+<p>Il Comitato Generale ottenuta la meravigliosa
+vittoria col concorso e il sagrifizio di tutta la
+cittadinanza, sentì la necessità, sino alla convocazione
+del Parlamento, di costituire un governo
+provvisorio e con un proclama divideva le incombenze
+governative e nominava i cittadini
+che doveano esercitarle come appresso:</p>
+
+<p>Presidente del Comitato generale sig. Ruggero
+Settimo, Segretario generale sig. Mariano
+Stabile.<span class="pagenum"><a name="Page_20" id="Page_20">[20]</a></span></p>
+
+<p>1<sup>o</sup> Comitato&mdash;Guerra e Marina&mdash;presidente
+il principe di Pantellaria, Vice presidente
+il barone Pietro Riso, Segretario sig. Francesco
+Crispi.</p>
+
+<p>2<sup>o</sup> Comitato&mdash;Finanze&mdash;presidente il Marchese
+di Torrearsa, vice presidente il conte Sommatino,
+Segretario sig. Francesco Anca.</p>
+
+<p>3<sup>o</sup> Comitato&mdash;giustizia, culto, sicurezza pubblica
+interna&mdash;Presidente sig. Pasquale Calvi,
+vice presidente il sac. Gregorio Ugdulena, Segretario
+sig. Vincenzo Errante.</p>
+
+<p>4<sup>o</sup> Comitato, Amministrazione civile, istruzione
+pubblica e commercio, presidente il principe
+di Scordia, vice presidente il barone Casimiro
+Pisani, segretario il cav. Vito Beltrami.</p>
+
+<p>Componenti dei quattro Comitati. Guerra e
+Marina, i signori barone Andrea Bivona, Rosario
+Bagnasco, Pasquale Bruno, Ignazio Calona,
+Salvatore Castiglia, Giambattista Cianciolo, Emanuele
+Caruso, Damiano Lo Cascio, Giacinto Carini,
+Sebastiano Corteggiani, Ascanio Enea, Enrico
+Fardella, principe Grammonte, cav. Antonio Jacono,
+Giuseppe La Masa, Giacomo Longo, Domenico
+Minelli, Pasquale Miloro, Filippo Napoli, Faija
+Giovanni, Naselli Flores, Giuseppe Oddo, Andrea<span class="pagenum"><a name="Page_21" id="Page_21">[21]</a></span>
+Ondes Reggio, Agatino Ondes Reggio, Vincenzo
+Orsini Giordano, Salvatore Porcelli, Rosolino
+Pilo Giaemi, Mario Palizzolo, principe Ottavio
+Ramacca, Tommaso Santoro, Francesco
+Vergara, Guglielmo Velasco.</p>
+
+<p>Finanze&mdash;i signori conte Aceto, duca Monteleone,
+duca Serradifalco, Francesco Stabile,
+Giovanni Villa Riso, Benedetto Venturelli, Francesco
+Trigona, Paternostro Francesco.</p>
+
+<p>Giustizia, culto e sicurezza interna&mdash;i signori
+Vincenzo Caccioppo, Giovanni del Castillo Sant'Onofrio,
+Angelo Marocco, march. Ignazio Pilo,
+Paolo Paternò, Francesco Ugdolena.</p>
+
+<p>Amministrazione civile, istruzione pubblica
+e commercio&mdash;i signori Salesio Balsano, Francesco
+Burgio, Villafiorita, duca Gualtieri, conte
+Manzone, Paternò di Sessa, Federico Napoli,
+march. Spedalotto, Luigi Scalia, duca della Verdura.</p>
+
+<p>La Città di Catania non degenera figlia della
+Sicilia, appena ebbe novella della gloriosa rivoluzione
+della magnanima Palermo corse alle armi
+al grido di Viva Palermo&mdash;Viva la Sicilia.
+Il popolo espugnò valorosamente tutti i posti
+occupati dalle truppe compreso il forte S. Agata.<span class="pagenum"><a name="Page_22" id="Page_22">[22]</a></span>
+L'entusiasmo, il coraggio e la magnanimità dei
+cittadini risparmiò la vita ai miserabili mercenari
+che ardirono tirare sulla città e con le
+grida della vittoria e del perdono confuse quelle
+genti col rimorso di essersi battuti per la causa
+nefasta della tirannide.</p>
+
+<p>Alla voce di Palermo e di Catania tutti i
+paesi della Sicilia risposero secondando il movimento
+rivoluzionario armando numerose bande
+pronte a combattere per la difesa della patria.</p>
+
+<p>Ed ora toccava a Messina.</p>
+
+<p>Ecco quel che scrivevano i delegati del Comitato
+di Messina a Ruggero Settimo presidente
+del Comitato Generale di Palermo.</p>
+
+<p>"Sia gloria ai prodi che combattono per la
+Sicilia.</p>
+
+<p>"Messina attende lo avviso da Palermo.
+Se deve perire morrà; ma con le armi alla mano
+e con il voto dell'indipendenza nel cuore.</p>
+
+<p>"Sappiate intanto che la guarnigione è forte
+di 4000 soldati&mdash;300 cannoni sono pronti a
+vomitare l'esterminio sulla città. Ma Messina
+sprezza il pericolo&mdash;ne facciano fede la brillante
+pugna del 1<sup>o</sup> settembre e la imponente
+dimostrazione del 6 gennaio. Messina quantunque<span class="pagenum"><a name="Page_23" id="Page_23">[23]</a></span>
+si mostri disarmata è col fatto in rivoluzione&mdash;il
+suo aspetto è minaccioso, imponente;
+però Messina come al tempo dei Vespri desidera
+di gareggiare con Palermo solo nella virtù.
+Se per la causa comune vuolsi il sacrificio di
+lei essa è pronta a patirlo e ardimentosa si
+getterà nella voragine. Quantunque i prodi del
+settembre siano profughi, altri figli ella ha pronti
+al cimento; quantunque fu disarmata pugnerà
+con le mani. Se l'attuale stato minaccioso della
+città, i fatti già consumati, e la diversione dei
+4,000 soldati bastano per aiuto alla causa comune,
+essa starà pronta e minacciosa; se altro
+vuolsi da lei, si dica. Messina è città "Siciliana"
+e solamente "Siciliana". Viva Palermo è il
+grido del popolo. Dite e sarà fatto il voler vostro.
+Indipendenza e libertà è il solo voto di
+Messina".</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>Ma il contegno ardimentoso, provocante del
+popolo messinese non piaceva ai regi. Comandava
+in Messina il generale Nunziante, che un
+giorno, credendo d'intimorire la popolazione, volle
+far mostra di tutte le truppe che aveva al suo<span class="pagenum"><a name="Page_24" id="Page_24">[24]</a></span>
+comando stendendole lungo la via Ferdinando.
+Un abatino si staccò dal popolo che s'era addensato
+tanto da impedire i movimenti dei soldati,
+s'avvicinò al generale e gli disse: "Sono queste
+tutte le vostre truppe? Non ci toccherà neppure
+un boccone a testa". Al generale che aveva
+voluto scendere in piazza non restava che caricare
+la folla e rompere l'assembramento per
+tenere alto il prestigio militare, invece ordinava
+di rientrare nei quartieri, il che si fece fra gli
+urli e i fischi della popolazione. L'abatino era
+Felice Perciabosco che fu patriota e dei dimenticati.</p>
+
+<p>Da quel momento non ebbero più tregua le
+provocazioni, le risse fra popolo e truppe borboniche
+e la sommossa divenne generale. Il
+bombardamento della città non faceva che inasprire
+gli animi dei cittadini, i quali, armatisi con
+armi fornite dai bastimenti, che erano nel porto
+e con altre mandate da Palermo, si divisero in
+tre schiere sotto il comando di Antonio Pracomi,
+di Paolo Restuccia, e di Domenico Landi,
+decisi di vincere o di morire e senz'altro si diè
+mano ai più arditi assalti.</p>
+
+<p>Il 22 febbraio il forte Real Basso, Porta Saracena,
+Santa Chiara, i bastioni di Don Blasco,<span class="pagenum"><a name="Page_25" id="Page_25">[25]</a></span>
+le barricate di Porto Franco, e l'Arsenale cadevano
+in mano delle forze cittadine. Aiutati
+dall'ardire eroico dei bravi cannonieri palermitani
+il valoroso popolo messinese si avventava
+furioso all'attacco. Non valse ad arrestarlo il
+fuoco micidiale del forte S. Salvatore e della
+Cittadella, traenti bombe e mitraglia contro gli
+assalitori; tutti questi luoghi difesi dalle truppe
+borboniche dovettero cedere all'imponenza del
+furore cittadino, mentre i nemici della patria,
+atterriti e sbaragliati, correvano a gambe levate
+a cercare rifugio nella Cittadella, unico punto
+ormai di loro salvezza. Da per tutto il popolo
+vittorioso inalberava la bandiera a tre colori. In
+questi eroici fatti si distinsero assai Longo, Porcella
+e Scalia.</p>
+
+<p>Diedero esempio di patriottismo altri bravi
+messinesi e fra altri l'infaticabile Salvatore
+Bensaia; espugnato il forte Real Basso, si slanciava
+in altre parti dove ardeva la pugna acclamato
+dal popolo, quando il figlio suo Giuseppe,
+salito sull'espugnato baluardo per piantarvi
+il tricolore vessillo, veniva colpito a morte.&mdash;Portata
+la notizia al padre, al primo annunzio
+ne rimase tramortito&mdash;ma riavutosi gagliardamente<span class="pagenum"><a name="Page_26" id="Page_26">[26]</a></span>
+gridò al popolo: "Cittadini mio figlio
+è morto gloriosamente per la salute della
+patria, io non debbo piangere la sua morte":
+al cittadino Valadi portarono la notizia che i
+suoi figli erano feriti all'attacco del forte di porta
+reale: l'infausto annunzio non sgomentò il patriota:
+preso il fucile disse: "vado io a rimpiazzare
+i miei figli". Giulio Colondre, ginevrino,
+che si unì nel combattere al popolo messinese,
+riportava grave ferita ad un braccio che
+ferro chirurgo dovette amputare&mdash;ai cittadini
+accorsi a confortarlo, con tutta serenità diceva:
+"Signori di questo mio braccio io fo dono alla
+Città di Messina". Moriva Tommaso Arena e
+rimaneva ferito anche Nicola Bensaia.</p>
+
+<p>Ai soldati borbonici ridotti nella cittadella non
+restava altro sfogo che di lanciare ogni giorno
+delle bombe sulla città, ma i cittadini ne avevano
+fatta ormai l'abitudine, tanto che accudivano
+ai loro affari senza punto badarvi.</p>
+
+<p>Il 24 aprile una fregata a vapore napoletana
+portava a Messina, incaricati di trattare
+l'armistizio, i commissari Plutino e Lo Presti,
+calabresi; il Comitato Messinese incaricava per
+suoi rappresentanti i cittadini Piraino, Ribotti<span class="pagenum"><a name="Page_27" id="Page_27">[27]</a></span>
+e Natoli, ai quali, prima di altre trattative, era
+dato il mandato dello sgombro della Cittadella.</p>
+
+<p>Così la Sicilia, che aveva dichiarato decaduto
+il Re delle due Sicilie, era liberata da tutte le
+truppe borboniche.</p>
+
+<p>A Palermo veniva istituita la Guardia Nazionale
+affidandone l'incarico al Comandante
+generale Barone Riso.</p>
+
+<p class="p4 center"><i>Collaboratori</i></p>
+
+<p>Duca di Monteleone, Marchese Casimiro Drago,
+Leopoldo Pizzuto, Conte Lucio Tasca, Cav.
+Luigi Gravina, Andrea Mangeruva&mdash;Tommaso
+Abbate <i>Segr</i>.</p>
+
+<p>La rivoluzione della Sicilia del 1848 sarà
+ricordata come uno dei più meravigliosi fatti
+storici. Il prodigio operato da Palermo gli ha
+guadagnato il rispetto e l'ammirazione generale.</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>Le notizie delle Calabrie erano da per tutto
+favorevoli al movimento insurrezionale.</p>
+
+<p>A Cosenza, centro delle operazioni, nido di
+uomini generosi, il cui suolo, santificato più
+volte dal sangue di tanti martiri ed ove rosseggia
+tuttora di quello dei fratelli Bandiera e<span class="pagenum"><a name="Page_28" id="Page_28">[28]</a></span>
+compagni, tutte le cure erano rivolte ad un
+unico scopo, distruzione della tirannia. A Nicastro
+come in altri punti della Calabria si riunivano
+uomini armati per dare la caccia ai
+borbonici, correre serrati a Reggio al grido di viva
+la libertà.</p>
+
+<p>Nelle provincie di Catanzaro, di Abruzzo, di
+Salerno, di Lecce, di Campobasso e di Avellino,
+si apprestavano armi ed armati. Che più? Napoli
+insorgeva massacrando Svizzeri e spie borboniche.</p>
+
+<p>L'ora della libertà pareva suonata da un
+punto all'altro d'Italia! Sventuratamente non
+fu di lunga durata; mancò un'unica direzione e
+la concordia.</p>
+
+<p>Dal Ministero di Guerra e Marina veniva
+emanato il seguente ordine del giorno:</p>
+
+<p>Gloria e lode ai nostri fratelli di Calabria.
+Un avviso telegrafico giunto ieri da Messina
+alle ore 23-1/2 così avvisa:</p>
+
+<p>Dal piano della Corona ci viene con espresso
+avvisata la disfatta delle truppe borboniche per
+parte dei naturali di Catanzaro e la morte del
+Nunziante; l'azione ebbe luogo presso il fiume
+Angitola nel giorno di ieri.<span class="pagenum"><a name="Page_29" id="Page_29">[29]</a></span></p>
+
+<p>Ci consola, o Cittadini, vedere eseguita con
+tanta giustizia l'ira del Cielo.</p>
+
+<p>Attendiamoci di sentire altre vittorie, acciò
+si giungesse al santo scopo di liberare gli afflitti
+fratelli del Continente dal duro giogo d'un
+barbaro.</p>
+
+<p>Palermo, 30 giugno 1848.</p>
+
+<p>Il Maresciallo di Campo, Ministro della Guerra</p>
+
+<p class="p4 center"><i>Giuseppe Paternò</i></p>
+
+
+
+<hr style="width: 65%;" />
+<h2><a name="CAPITOLO_III" id="CAPITOLO_III"></a>CAPITOLO III.</h2>
+
+<h3><b>Garibaldi s'imbarca coi suoi legionari per l'Italia.</b></h3>
+
+
+<p>Si era alla fine del 1847 e ogni bastimento
+che approdava alla Plata, portava dal vecchio
+continente l'annunzio di avvenimenti importanti.</p>
+
+<p>Un nuovo Pontefice benediva l'Italia, perdonava
+ai ribelli, accoglieva i proscritti, e poneva
+sotto la tutela della Croce la causa dei popoli.
+Queste notizie entusiasmavano i legionari e la
+partenza per l'Italia era nella mente di Garibaldi
+ormai risoluta. L'annunzio della sollevazione
+di Palermo e di Messina venne a precipitarla;
+la lotta era già incominciata; in Italia<span class="pagenum"><a name="Page_30" id="Page_30">[30]</a></span>
+si combatteva e si moriva per la libertà; il posto
+suo e della legione era indicato.</p>
+
+<p>Una pubblica sottoscrizione venne aperta fra
+gli italiani in favore della spedizione comandata
+da Garibaldi. Un brigantino era stato noleggiato
+e si stava apprestando per la partenza. Invano
+il Governo di Montevideo, conscio della perdita
+che stava per fare, tentava trattenere con preghiere,
+con lusinghe Garibaldi ormai impaziente;
+invano gli stranieri stessi che vedevano nel generale
+una delle più sicure garanzie dello Stato
+e dei loro interessi, si associavano al Governo
+nel sforzarlo a ritardarne quanto più poteva
+la partenza; ma Garibaldi non si sentiva più
+padrone della sua volontà, e le insistenze e gli
+indugi lo inasprivano e lo si sentiva pieno di
+amarezza dire "duolmi che arriveremo gli ultimi
+e quando tutto sarà finito".</p>
+
+<p>Però egli stesso capiva che per ottenere la
+riuscita della impresa era necessario precisarne
+la meta, avvertire gli amici e prepararle in
+Italia il terreno.</p>
+
+<p>Poco dopo la giornata del Salto era sbarcato
+a Montevideo e si era arruolato nella legione
+Giacomo Medici. Era un giovane bello di forme,<span class="pagenum"><a name="Page_31" id="Page_31">[31]</a></span>
+intrepido di cuore, affabile di modi; e Garibaldi,
+intuendo nel Medici un valoroso che avrebbe
+immortalato il suo nome, l'ebbe subito assai caro
+e ripose in lui tutta la sua fiducia. Garibaldi
+pensò subito di mandarlo in Italia quale foriero
+e preparatore della divisata spedizione e lo muniva
+delle seguenti</p>
+
+<p class="p4 center">ISTRUZIONI</p>
+
+<p>"Terrai presente che scopo nostro è di recarci
+in patria non per contrariare l'andamento
+attuale delle cose, e i Governi che v'acconsentano;
+ma per accomunarci ai buoni, e d'accordo con
+essi andare innanzi pel meglio del paese; ma
+che noi preferiremmo lanciarci ove una via ci
+fosse aperta ad agire contro il tedesco, contro
+cui devono essere rivolte senza tregua le ire di
+tutti; e tanto più lo vorremmo, perchè la gente
+che ci accompagna è mossa da questo ardentissimo
+desiderio: perchè questo avvenga ti recherai:</p>
+
+<p>"1. A consultare Mazzini intorno ai passi
+da farsi onde preparare le cose nel senso suindicato;
+quindi t'affretterai per alla volta di
+Genova, Firenze e Bologna, a meno che con
+Mazzini non risolviate altrimenti.<span class="pagenum"><a name="Page_32" id="Page_32">[32]</a></span></p>
+
+<p>"2. Dagli amici ti procurerai commendatizie
+per tutti quei punti che crederai utile di visitare,
+affine di dar moto a preparare gli uomini,
+e combinare elementi di cooperazione.</p>
+
+<p>"3. Scorsi quei paesi, ti ridurrai a Livorno
+come luogo più acconcio a sapere di noi.</p>
+
+<p>"4. Una delle cose che dovrai tenere in
+vista, si è quella di indurre gli amici a tener
+pronti quei mezzi indispensabili a provvedere
+il bisognevole almeno pei primi giorni, affine
+di non correre il rischio di perdere il frutto di
+tante fatiche e dei sagrifici fatti con tanta generosità
+dai nostri compatriotti di Montevideo.</p>
+
+<p>"5. I venti, ed altre cause, potrebbero <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'ebbligarci'">obbligarci</ins>
+a toccare Gibilterra. Se Mazzini ha
+ivi persona fidata le diriga lettere per me, informandomi
+della marcia delle cose e sul da
+farsi&mdash;e potrà, appena tu arrivi, cominciare a
+scrivere. La persona che incaricasse dovrebbe
+stare sempre all'erta, affine di farmi pervenire
+ogni cosa a bordo e subito. Dal nome del bastimento
+chè quello di "Speranza" con bandiera
+orientale, sarebbe al momento avvertito
+del nostro arrivo&mdash;e perchè ne fosse più sicuro
+e potesse riconoscerlo facilmente, alzeressimo<span class="pagenum"><a name="Page_33" id="Page_33">[33]</a></span>
+all'albero di prora una bandiera bianca
+attraversata orizzontalmente per quanto è lunga
+e nel bel mezzo, da una striscia <i>nera</i>.</p>
+
+<p>"Di quanto scrivesse a noi potrebbe darti
+avviso se ciò potesse farci mutare di direzione".</p>
+
+<p>Montevideo, 20 febbraio 1848.</p>
+
+<p style="text-indent:60%"><i>G. Garibaldi</i></p>
+
+<p>"Le lettere che io ti scriverò a Livorno
+saranno dirette al nome di M. James Gross&mdash;nella
+soprascritta&mdash;sig. Giacomo Medici".</p>
+
+<p>Il Medici infatti dopo tre giorni s'imbarcava
+per la sua missione; e il 15 aprile 1848 Garibaldi
+medesimo, accompagnato da ottantacinque
+de' suoi legionari, fra cui l'Anzani, ammalato,
+il Sacchi, ferito, Ramorino, Montaldi, Marocchetti,
+Grafigna, Peralta, Rodi, Cucelli e il suo
+moro Aghiar, soccorso dallo stesso Governo Orientale
+di armi, munizioni, col brigantino "La
+Speranza" salpò da Montevideo per la terra
+Italiana.<span class="pagenum"><a name="Page_34" id="Page_34">[34]</a></span></p>
+
+
+
+<hr style="width: 65%;" />
+<h2><a name="CAPITOLO_IV" id="CAPITOLO_IV"></a>CAPITOLO IV.</h2>
+
+<h3><b>Venezia si erige a repubblica.<br />
+Milano e le cinque giornate.</b></h3>
+
+
+<p>L'annunzio d'una sollevazione degli studenti
+viennesi propagatosi alla metà di marzo, spinse
+il popolo veneziano alla presa delle armi per
+la cacciata dello straniero. Si combattè nella
+città della laguna per cinque giorni e il popolo
+veneziano, rimasto vittorioso, liberava Manin e
+Tommaseo e si erigeva in repubblica.</p>
+
+<p>Il 18 marzo Milano iniziava colle barricate
+le memorande cinque giornate. Mentre gli Austriaci
+avevano fatto del Broletto la loro cittadella
+e luogo di macello; mentre dal Castello si
+prendeva di mira l'italiano che giungeva a tiro&mdash;al
+suono delle campane a stormo il popolo
+impegnava la lotta sotto la direzione di un Comitato
+di salute, del quale facevano parte Carlo
+Cattaneo e Enrico Cernuschi.</p>
+
+<p>Non sgomentavano i Milanesi il rombo assordante
+del cannone, al quale rispondevano
+coi rintocchi delle campane; e la strage che
+facevano le truppe imperiali, spronava alla lotta,<span class="pagenum"><a name="Page_35" id="Page_35">[35]</a></span>
+alla vendetta gli eroici insorti per la patria
+libertà.</p>
+
+<p>E la lotta fu aspra, violenta, combattuta
+corpo a corpo. I cittadini si scontravano con le
+pattuglie, che numerose stavano appostate in
+ogni via della città, le affrontavano con ardimento;
+uccidevano od erano uccisi, mentre dalle
+finestre delle case, dai tetti pioveva pioggia
+micidiale di tegole e di sassi&mdash;e di quartiere
+in quartiere si scacciavano le truppe con valore
+senza pari.</p>
+
+<p>Il 23 marzo fu giorno di vittoria e di giubilo
+per la città di Milano. Assaliti da ogni
+parte, gli Austriaci cacciati dal popolo che non
+dava loro tregua, al Radetzky non restò che di
+ordinare la ritirata.</p>
+
+<p>L'eco delle cinque giornate risuonò per tutta
+Italia commuovendo le popolazioni ed incitandole
+alla riscossa.<span class="pagenum"><a name="Page_36" id="Page_36">[36]</a></span></p>
+
+
+
+<hr style="width: 65%;" />
+<h2><a name="CAPITOLO_V" id="CAPITOLO_V"></a>CAPITOLO V.</h2>
+
+<h3><b>Carlo Alberto bandisce la guerra all'Austria.</b></h3>
+
+
+<p>Il 23 di marzo 1848 il Re Carlo Alberto bandiva
+la guerra all'Austria, ed il 27 dello stesso
+mese si metteva alla testa delle sue truppe con
+a Capo di Stato Maggiore il generale Salasco.
+L'esercito piemontese, forte di circa 60 mila uomini,
+era diviso in due corpi d'armata, il primo
+era comandato dal generale Eusebio Bava; il
+secondo dal generale Ettore De Sonnaz; a capo
+dell'artiglieria era il Duca di Genova, e d'una
+terza Colonna era comandante il principe ereditario
+Vittorio Emanuele.</p>
+
+<p>Le altre forze che concorsero alla guerra in
+Lombardia erano 5000 Toscani, 3000 Parmensi
+e Modenesi, 15000 dello Stato Pontificio, 4000
+volontari Lombardi. Le truppe Napolitane comandate
+dal generale Pepe erano entrate in
+Venezia. Le forze Austriache erano di 80 mila
+uomini suscettibili di rinforzi.</p>
+
+<p>Il giorno 6 di aprile le truppe Sarde ebbero
+cogli Austriaci un forte scontro al ponte di<span class="pagenum"><a name="Page_37" id="Page_37">[37]</a></span>
+Goito ed a Monzambano ove i bersaglieri comandati
+dal Colonnello Lamarmora, il battaglione
+Real Navi e i cannonieri si copersero di
+gloria.</p>
+
+<p>Il giorno 13 s'investiva Peschiera con vivissimo
+cannoneggiamento.</p>
+
+<p>Il 24 le truppe Toscane prendevano posizione
+a Montanara ed a Curtatone alla destra dell'armata
+Piemontese.</p>
+
+<p>Nello stesso giorno la colonna mobile dei
+Modenesi comandata dal Maggiore Fontana fu
+attaccata da un Corpo Austriaco sulla strada di
+Mantova ad un miglio da Governolo. Il combattimento
+sostenuto dai nostri con valore durò
+circa tre ore e terminò con la ritirata degli Austriaci.
+In appresso quasi ogni giorno si ebbero
+scaramuccie nelle prossimità di Mantova dagli
+avamposti Piemontesi, e da quelli Toscani e
+Modenesi, fin che si arrivò al 13 maggio, nel
+qual giorno verso le due pomeridiane 5000 Austriaci
+attaccarono le posizioni di Curtatone e
+Montanara tenute dai Toscani; l'attacco fu sostenuto
+con vigore per oltre tre ore e i Tedeschi
+furono respinti con forti perdite sotto le mura
+di Mantova.<span class="pagenum"><a name="Page_38" id="Page_38">[38]</a></span></p>
+<hr style="width: 20%;" />
+<p>I reduci dall'America non conoscevano gli
+avvenimenti del febbraio, la sollevazione di
+Vienna, la riscossa di Venezia, le barricate di
+Milano, l'entrata di Carlo Alberto in Lombardia
+e le prime vittorie delle armi italiane sul Mincio;
+tutto questo era loro interamente ignoto;
+quindi Garibaldi era incerto del luogo e della
+meta del suo sbarco&mdash;e l'animo suo ondeggiava
+tra i consigli avuti dal Mazzini, che con uno
+scritto lo spingeva a sbarcare in Sicilia e gli
+accordi presi col Medici per i quali erasi impegnato
+ad approdare in Toscana, mentre il suo
+vivo desiderio era di scendere ove fosse più
+pronta l'occasione di menar le mani. Obbligato
+ad approdare a Palos presso Cartagena per fare
+provvista di viveri, Garibaldi riceveva dal vice
+Console Francese la lieta notizia della guerra
+dichiarata all'Austria. Non più esitazioni&mdash;la
+via era tracciata, la meta era designata. A Garibaldi
+urgeva senza perdere un istante dirigere
+la prora verso la costa della Liguria per
+essere più vicino al teatro della lotta, ed offrire
+senza esitare il braccio suo e dei suoi a
+Carlo Alberto.<span class="pagenum"><a name="Page_39" id="Page_39">[39]</a></span></p>
+
+<p>I venti lo obbligarono ad approdare a Nizza,
+ed alle 11 antimeridiane del 21 giugno 1848,
+inalberante la bandiera di Montevideo, gettava
+l'ancora nel porto della sua Città natale.</p>
+
+<p>Nello scendere a terra un urlo d'entusiasmo
+lo saluta, facendogli suonare all'orecchio nel
+dolce idioma natio quel grido d'ammirazione
+che da tanti e tanti anni non aveva più udito
+se non in lingua straniera, in terra straniera.</p>
+
+<p>Non perdette tempo Garibaldi.</p>
+
+<p>Riordinata la legione, alla quale i Nizzardi
+avevano recato un primo rinforzo, il 28 giugno
+di mattina salpa con circa duecento volontari
+ben armati ed equipaggiati, ed arriva a Genova
+nel pomeriggio del 29, accolto dai Genovesi coll'entusiasmo
+di popolo con cui era stato acclamato
+a Nizza, e ricevuto dalle autorità con ogni
+dimostrazione d'onore.</p>
+
+<p>Per debito di cortesia prima di partire da
+Genova dovette accettare l'invito fattogli d'intervenire
+ad un'adunanza del Circolo Nazionale;
+fu obbligato dopo avere uditi diversi discorsi a
+pronunziarne uno egli stesso per esprimere il
+suo giudizio sulle cose della guerra e sulle condizioni
+dell'esercito. Procurò di schermirsi, ma<span class="pagenum"><a name="Page_40" id="Page_40">[40]</a></span>
+dovette cedere alle vive insistenze e con parola
+misurata e con molta franchezza si espresse
+così:</p>
+
+<p>"Voi sapete che io non fui mai partigiano
+dei Re. Ma poichè Carlo Alberto si è fatto il
+difensore della causa popolare e muove guerra
+allo straniero per l'indipendenza nazionale, io
+ho creduto dovergli recare il mio concorso e
+quello dei miei camerati.</p>
+
+<p>"Il maggiore pericolo che ci sovrasta è
+quello che la guerra si prolunghi e non sia
+terminata quest'anno. Noi dobbiamo fare ogni
+sforzo perchè gli Austriaci sieno presto cacciati
+dal suolo italiano e non si abbia a sostenere
+una guerra di due o tre anni. Ora noi non possiamo
+ottenere questo intento se non siamo fortemente
+uniti. Si bandisca da noi la politica,
+non si aprano discussioni sulla forma di governo,
+non si ridestino i vecchi partiti. La
+grande, l'unica questione del momento è la cacciata
+dello straniero, è la guerra dell'indipendenza.</p>
+
+<p>"Io fui repubblicano, ma quando seppi che
+Carlo Alberto si era fatto campione dell'Italia,
+io ho giurato di ubbidirlo e di seguire fedelmente<span class="pagenum"><a name="Page_41" id="Page_41">[41]</a></span>
+la sua bandiera. In lui vedo riposta la
+speranza della nostra redenzione; Carlo Alberto
+sia dunque il nostro capo, il nostro simbolo; gli
+sforzi di tutti gl'italiani si concentrino in lui.
+Fuori di lui non vi può essere salute.</p>
+
+<p>"Uniamoci dunque tutti nel solo pensiero
+della guerra allo straniero; facciamo per la
+guerra ogni sorta di sacrifici. Pensiamo che essi
+saranno sempre minori di quelli che c'imporrebbero
+i nemici se fossimo vinti".</p>
+
+<p>Queste parole vennero accolte da grandi applausi,
+e Garibaldi fu nominato socio onorario
+del circolo Nazionale.</p>
+
+<p>Garibaldi senz'altro partì per Torino.&mdash;Passata
+in fretta Novara, e toccata Pavia per salutare
+il suo grande amico Sacchi, il quale andava
+raccogliendo volontari, al 4 di luglio arrivò
+al Quartiere Generale in Roverbella, e si
+presentò immediatamente al Re.</p>
+
+<p>Questi lo accolse con grande cortesia, si mostrò
+edotto delle sue gesta di America, se ne
+compiacque altamente congratulandosi con lui.
+Ma all'offerta che Garibaldi gli fece di sè e dei
+suoi compagni, quale Re costituzionale si credette
+obbligato di mandare il Generale ai suoi
+Ministri.<span class="pagenum"><a name="Page_42" id="Page_42">[42]</a></span></p>
+
+<p>Garibaldi non perdette tempo&mdash;si presentò
+al Ministro della Guerra Generale Ricci, bravo
+uomo, colto militare, ma pieno di pregiudizî;
+questi credette di non potere accettare i servigi
+che Garibaldi offriva alla causa italiana
+combattendo con l'esercito, per ragioni di regolamenti
+ecc.&mdash;e finì per consigliarlo di recarsi
+a Venezia "campo degno di lui, dove poteva
+prendere il comando di qualche flottiglia tanto
+utile a quell'assediata Città". A Garibaldi "uccello
+di bosco e non di gabbia" non piacque
+quel suggerimento&mdash;deliberò invece di recarsi
+a Milano, dove giunse la sera del 15 luglio e
+dove l'aspettava miglior fortuna.</p>
+
+<p>Milano era pur sempre la città delle Cinque
+Giornate e quindi il concetto della guerra popolare
+rivoluzionaria era sorta dalle barricate.</p>
+
+
+
+<hr style="width: 65%;" />
+<h2><a name="CAPITOLO_VI" id="CAPITOLO_VI"></a>CAPITOLO VI.</h2>
+
+<h3><b>Garibaldi a Milano prende il comando dei Volontari.</b></h3>
+
+
+<p>Il governo provvisorio s'affaccendava a reclutare
+quante più milizie poteva, ed accoglieva
+volontieri quanti venivano ad offrirgli il loro
+braccio; e però il giorno stesso del suo arrivo<span class="pagenum"><a name="Page_43" id="Page_43">[43]</a></span>
+esso offerse a Garibaldi il comando di tutti i
+volontari raccolti fra Milano e Bergamo, i quali
+sommavano a circa tremila.</p>
+
+<p>Non era forza atta a salvare il paese, ma
+più di quanta in quel momento Garibaldi potesse
+desiderare. Si occupò quindi senz'altro
+dell'armamento dei suoi volontari; li ordinò in
+battaglioni, dando al più scelto il nome del suo
+amico Anzani morto, suo compagno di Montevideo,
+ponendolo sotto il comando di Medici che
+si era unito a lui a Torino.</p>
+
+<p>Nel pomeriggio del 25 luglio, obbedendo a
+un ordine del Governo Provvisorio, lasciò i
+quartieri di Milano e s'incamminò verso Bergamo.</p>
+
+<p>Prima di lasciare Milano Garibaldi indirizzava
+alla gioventù italiana il seguente:</p>
+
+<p class="p4 center">PROCLAMA</p>
+
+<p>
+Alla Gioventù!<br />
+</p>
+
+<p>La guerra ingrossa, i pericoli aumentano.
+La patria ha bisogno di voi.</p>
+
+<p>Chi v'indirizza queste parole ha combattuto
+per l'onore italiano in lidi stranieri, è accorso
+con un pugno di valenti compagni da Montevideo
+per aiutare anche egli la vittoriosa patria,
+o morire su terra italiana.<span class="pagenum"><a name="Page_44" id="Page_44">[44]</a></span></p>
+
+<p>Egli ha fede in voi: volete, o giovani, averla
+in lui?</p>
+
+<p>Accorrete, concentratevi intorno a me, l'Italia
+ha bisogno di dieci, di ventimila volontari,
+raccoglietevi da tutte le parti, in quanti più
+siete: e alle Alpi! Mostriamo all'Italia, all'Europa
+che vogliamo vincere, e vinceremo.</p>
+
+<p>Milano, 25 luglio 1848.</p>
+
+<p style="text-indent:60%"><i>G. Garibaldi</i></p>
+
+
+
+<hr style="width: 65%;" />
+<h2><a name="CAPITOLO_VII" id="CAPITOLO_VII"></a>CAPITOLO VII.</h2>
+
+<h3><b>Venezia, Treviso, Vicenza, Curtatone e Montanara,<br />
+Goito, Peschiera, Rivoli&mdash;Sfortunata giornata<br />
+di Custoza&mdash;Armistizio di Salasco.</b></h3>
+
+
+<p>Il 21 marzo Venezia quasi senza spargimento
+di sangue si liberava dal giogo straniero.</p>
+
+<p>Il governo civile e militare austriaco era
+dichiarato decaduto ed una convenzione era firmata
+per la quale il reggimento Kinski e tutte
+le altre truppe, Croati, Artiglieria, Marina ecc.
+ecc. si ritiravano, imbarcandosi per Trieste. Manin
+e Tommaseo, liberati dal carcere politico,
+venivano portati alla sede del governo in trionfo.</p>
+
+<p>Il popolo veneziano proclamava la repubblica
+e il governo prendeva provvedimenti per<span class="pagenum"><a name="Page_45" id="Page_45">[45]</a></span>
+una pronta ed efficace difesa contro il ritorno
+dello straniero.</p>
+
+<p>Padova, Treviso, Vicenza e tutte le città del
+Veneto proclamavano il governo provvisorio, e
+così facevano le città del Friuli.</p>
+
+<p>La mattina del 24 marzo 1848 ebbe luogo
+a Roma un'imponente dimostrazione popolare
+che chiedeva armi e la guerra all'Austria.</p>
+
+<p>Questa ottenne effetto immediato, perchè nel
+giorno stesso fu affidata al generale Ferrari la
+organizzazione del Corpo dei Volontari e Ferrari
+non perdette tempo; difatti alle cinque del mattino
+del 26 marzo partiva da Roma la prima legione
+Romana di circa mille uomini; e solo due giorni
+dopo partiva anche, e bene organizzato, il primo
+reggimento volontari forte di altri milleduecento
+uomini. Queste truppe per la via di Ancona
+giungevano a Bologna il 16 e 18 aprile; e
+non più in numero di 2200 combattenti, ma di
+circa 8000 uomini, pieni di ardimentoso entusiasmo
+per la libertà della patria.</p>
+
+<p>Il mattino del 27 di marzo Carlo Alberto
+assumeva in Alessandria il comando supremo
+dell'esercito e il 29 <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'antrava'">entrava</ins> in Pavia,
+ove era accolto con grande gioia dai cittadini. Agl'inviati<span class="pagenum"><a name="Page_46" id="Page_46">[46]</a></span>
+di Milano si esprimeva in sensi di vera
+devozione alla causa dell'unità italiana e manifestava
+il deliberato proposito di volere liberata
+l'Italia dallo straniero.</p>
+
+<p>Procedeva quindi innanzi coi suoi figli fino
+a Lodi e vi piantava il suo quartier generale,
+da dove emanava i seguenti proclami:</p>
+
+<p>"Italiani della Lombardia, della Venezia, di
+Piacenza e Reggio!</p>
+
+<p>"Chiamato da quei vostri concittadini nelle
+cui mani una ben meritata fiducia ha riposto
+la temporanea direzione della cosa pubblica, e
+sopratutto spinto visibilmente dalla mano di Dio,
+il quale, condonando alle tante sciagure sofferte
+da questa nostra Italia, le colpe antiche di lei,
+ha voluto ora suscitarla a nuova gloriosissima
+vita, io vengo tra voi alla testa del mio esercito,
+secondando così i più intimi impulsi del
+mio cuore; io vengo tra voi non curando di
+prestabilire alcun patto: vengo solo per compiere
+la grand'opera, dal vostro stupendo valore così
+felicemente incominciata.</p>
+
+<p>"Italiani! In breve la nostra patria sarà sgombra
+dallo straniero. E benedetta le mille volte
+la Provvidenza Divina, la quale volle serbarmi<span class="pagenum"><a name="Page_47" id="Page_47">[47]</a></span>
+a così bel giorno, la quale volle che la mia
+spada potesse adoperarsi a procacciare il trionfo
+della più santa di tutte le cause.</p>
+
+<p>"Italiani! La nostra vittoria è certa: le mie
+armi, abbreviando la lotta, ricondurranno tra
+voi quella sicurezza che vi permetterà di attendere
+con animo sereno e tranquillo a riordinare
+il vostro interno reggimento; il voto della nazione
+potrà esprimersi veracemente e liberamente;
+in quest'ora solenne vi muovano sopratutto
+la carità della patria e l'abborrimento
+delle antiche divisioni, delle antiche discordie,
+le quali apersero le porte d'Italia allo straniero;
+invocate dall'Alto le celesti ispirazioni; e che
+l'Angelico Spirito di Pio IX scorra sopra di voi;
+Italia sarà!</p>
+
+<p>"Dal nostro Quartier Generale in Lodi, 31
+marzo 1848.</p>
+
+<p style="text-indent:60%"><i>Carlo Alberto</i></p>
+
+<p style="text-indent:50%">Il Ministro della Guerra, Franzini.</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>"Soldati!</p>
+
+<p>"Passammo il Ticino e finalmente i nostri
+piedi premono la sacra terra Lombarda! Ben<span class="pagenum"><a name="Page_48" id="Page_48">[48]</a></span>
+è ragione che io lodi la somma alacrità, colla
+quale, non curando le fatiche di una marcia
+forzata, percorreste nello spazio di 72 ore più
+di cento miglia.</p>
+
+<p>"Molti di voi, accorsi dagli estremi confini
+dello Stato, appena poteste raggiungere le vostre
+bandiere in Pavia; ma or non è tempo di pensare
+al riposo: di questo godremo dopo la vittoria.</p>
+
+<p>"Soldati! Grande e sublime è la missione a
+cui la Divina Provvidenza ha voluto ne' suoi
+alti decreti chiamarci. Noi dobbiamo liberare
+questa nostra comune patria, questa sacra terra
+italiana dalla presenza dello straniero, che da
+più secoli la conculca e l'opprime: ogni età avvenire
+invidierà alla nostra i nobilissimi allori
+che Iddio ci promette; tra pochi giorni, anzi tra
+poche ore, noi ci troveremo a fronte del nemico;
+per vincere basterà che ripensiate alle glorie vostre
+di otto secoli, e gl'immortali fatti del popolo
+Milanese; basterà vi ricordiate che siete
+soldati italiani.</p>
+
+<p>Viva l'Italia!</p>
+
+<p>Dal nostro Quartier Generale in Lodi, 31
+marzo 1848.</p>
+
+<p style="text-indent:60%"><i>Carlo Alberto</i></p>
+
+<p style="text-indent:50%">Il Ministro della Guerra, Franzini"<span class="pagenum"><a name="Page_49" id="Page_49">[49]</a></span></p>
+
+<p>E quasi a dimostrare il sentimento concorde
+di popolo e di Re nel volere liberata l'Italia
+dallo straniero, in Ancona veniva pubblicato
+il seguente bando:</p>
+
+<blockquote><p>"Cittadini!</p></blockquote>
+
+<p>"Al suono delle campane a stormo, che eccitò
+l'insurrezione nelle Lombarde città contro
+l'odiato straniero e ne fa ora trionfalmente inseguire
+la fuga e disperdere gli avanzi, si mesce
+già il vivo fuoco degli accorsi drappelli italiani
+e il tuono possente del cannone di Carlo
+Alberto. Da ogni città, da ogni borgo, da ogni
+siepe esce un animoso combattente della santa
+guerra d'Italia. La croce corona la tricolore bandiera,
+e Cristo ne ha fatto l'indivisibile segno
+della nostra vittoria. I lunghi secoli del dolore
+e del lutto si riscattano con brevi e invidiabili
+perigli; le macchie, già abolite, d'inerzia e d'indifferenza
+si redimono con un'eternità d'impareggiabile
+gloria.</p>
+
+<p>"Chi, alla voce d'Italia, di questa patria sublime,
+ode più gli affetti di padre, di marito,
+di figlio? Chi getta ancora uno sguardo sugli
+averi e sulla ricchezza se non per farne un sagrificio
+alla patria?<span class="pagenum"><a name="Page_50" id="Page_50">[50]</a></span></p>
+
+<p>"Via il lusso, via gli ornamenti; il ferro! il
+ferro! nessuna gioia fuorchè nelle ferite largamente
+aperte nei petti nemici; nessun desiderio
+fuorchè del sangue copiosamente sparso per
+l'Italia; nessuna gloria fuorchè nella sua redenzione.
+La nostra avanguardia è partita. I nostri
+prodi ci aprono la via. Quale ragione, qual pretesto
+ai forti, ai valenti per rimanere? Che dolcezza
+in queste mura, che beltà nella vita,
+quando nei campi di Lombardia si muore per
+l'indipendenza italiana?</p>
+
+<p>"Chi non invidia a sè stesso questa nobile fortuna
+di morire per l'Italia? Chi ricusa la celeste
+voluttà di vendicare la sua vendetta? Chi
+non s'infiamma all'alto pensiero di concorrere
+ad eseguire il decreto di Dio, il decreto della
+rigenerazione italiana? In questo punto si fonda
+la nostra nazionalità, si conquista la libertà nostra,
+si edifica una gloria immortale! Deh! ciò
+non sia senza noi! Deh! si accorra alla guerra
+della redenzione! Felice chi lascerà la vita per
+lei! Felice chi tornerà vittorioso, e udrà dirsi
+ammirando e piangendo di tenerezza: questi fu
+soldato dell'indipendenza d'Italia!</p>
+
+<p>Ancona, 30 marzo 1848".<span class="pagenum"><a name="Page_51" id="Page_51">[51]</a></span></p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>Da Lodi il Re mosse per Cremona, ove tenne
+Consiglio di guerra per deliberare sulle operazioni
+militari.</p>
+
+<p>L'esercito procedeva verso il fiume Oglio e
+arrivatovi il generale Bava faceva restaurare
+il ponte di Marcaria.</p>
+
+<p>Il Re si trasferiva a Bozzolo.</p>
+
+<p>Il giorno 6 aprile il generale Bava si avanzava
+verso il fiume e giunto verso le 9 in prossimità
+di Goito ordinava ad un battaglione di
+bersaglieri di assalire i cacciatori austriaci che
+occupavano i colli; i nostri mossero impetuosi
+all'assalto e gli austriaci, abbandonate le posizioni,
+si ripararono entro Goito. Ordinata in
+schiera d'assalto la brigata <i>Regina</i>, e sopraggiunti
+i reggimenti della brigata <i>Aosta</i>, il generale
+Bava mosse contro Goito preceduto dai
+bersaglieri comandati dal generale Alessandro
+Lamarmora; questi appoggiati dall'artiglieria che
+battevano le case per cacciarne gli austriaci
+spalleggiati da due compagnie delle <i>Real Navi</i>, superati
+arditamente gli asserragliamenti costruiti
+dai nemici, penetravano nel paese; gli austriaci,
+parte rimasero prigionieri, parte corsero al ponte<span class="pagenum"><a name="Page_52" id="Page_52">[52]</a></span>
+per difenderlo; i nostri bersaglieri e i <i>Real Navi</i>
+inseguono, passano a tutta corsa il ponte e, scesi
+sulla sinistra del fiume, s'impadroniscono di un
+cannone che il nemico nella precipitosa fuga
+non riesce a salvare.</p>
+
+<p>Il combattimento durò tre ore, le nostre
+truppe che vi presero parte, sopratutto bersaglieri
+e Real Navi, mostrarono gran valore; ebbero
+due ufficiali e sei soldati morti, cinque ufficiali
+feriti fra i quali il Colonnello Lamarmora
+e il Maggiore Maccarani comandante le truppe
+Real Navi e trentacinque soldati. Si distinsero
+il Generale <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'D'Arvillers'">D'Arvillars</ins>, il Capitano Griffini e
+Domenico Resta.</p>
+
+<p>Il giorno appresso il generale De Sonnaz con
+un ardito colpo di mano sloggiava gli austriaci
+da Monzambano ed alle 5 pomeridiane i Piemontesi
+erano padroni di quelle posizioni. Contemporaneamente
+il Colonnello comandante il
+reggimento <i>Savoia</i> entrava in Borghetto alla
+destra di Monzambano in faccia a Valeggio, ove
+i nostri entravano il giorno appresso.</p>
+
+<p>A questi combattimenti seguirono quelli di
+Pastrengo e di Santa Lucia.</p>
+
+<p>I nostri guidati dal Generale De Sonnaz, cacciati<span class="pagenum"><a name="Page_53" id="Page_53">[53]</a></span>
+gli austriaci dai colli di Costiera, Cassetta
+e Fratelli furono, in breve ai piedi di Pastrengo.
+Ma il Duca di Savoia, che colle brigate <i>Cuneo</i> e
+<i>Regina</i> si era avanzato alla testa di tutti, si trovò
+arrestato dal melmoso letto di quei piccoli torrenti
+che si scaricano più in basso nel fiume
+Tione. Fu dovuta rallentare la marcia, finalmente,
+superato l'ostacolo ed animati della presenza
+del Re e del Duca, s'avventano alla lotta,
+che fu aspra perchè gli austriaci difesero palmo
+a palmo il terreno; alle 3 e mezzo i nostri erano
+padroni di Pastrengo. Il Re in quel giorno superò
+tutti in valore e corse gravissimo pericolo;
+intollerante d'indugi aveva precorso la fanteria
+con la sola scorta di un drappello di carabinieri.
+Un corpo di Tirolesi, in agguato per ritardare
+la marcia dei Piemontesi, fece una scarica
+a bruciapelo contro il piccolo drappello e
+se il Colonnello Sanfront non fosse arrivato in
+tempo coi suoi squadroni di carabinieri, il Re,
+che aveva tratto la spada in atto di slanciarsi
+contro il numeroso nemico, si sarebbe trovato
+a mal partito.</p>
+
+<p>Il 6 maggio i Piemontesi con tre divisioni
+mossero in ricognizione su Verona; la brigata<span class="pagenum"><a name="Page_54" id="Page_54">[54]</a></span>
+<i>Regina</i> sotto gli ordini del generale D'Arvillars
+si avanzava sulla strada di Sona, incontrava il
+nemico e impegnava un assai vivo combattimento,
+che ebbe esito fortunato per i nostri perchè
+il nemico si ritirava sotto le mura di Verona;
+però durante il combattimento la brigata
+<i>Aosta</i>, per seguire il Re, sempre primo ai rischi,
+avendo accelerato il passo si trovò sola di fronte
+alla nemica e formidabile posizione di S. Lucia,
+seguita a grandissima distanza dalla brigata
+Guardie.</p>
+
+<p>Gli Austriaci occupavano il Campanile e le
+case, e, del Cimitero cinto di mura munite di
+feritoie, ne avevano formato una vera fortezza,
+e un fuoco micidiale colpiva i nostri; il valoroso
+generale Sommariva secondando l'ardore
+del Re e dei suoi soldati assale energicamente
+il villaggio; il generale Bava fa piazzare in
+buona posizione l'artiglieria, la quale apre vivo
+fuoco contro il campanile, le case e il Cimitero;
+sotto le mura del villaggio si accende un aspro
+conflitto nel quale trova morte il prode colonnello
+Caccia del 5<sup>o</sup> reggimento; a fianco del generale
+Sommariva cadeva mortalmente ferito il
+tenente Beston Balbis suo aiutante, il colonnello<span class="pagenum"><a name="Page_55" id="Page_55">[55]</a></span>
+Manassero del 6<sup>o</sup> reggimento era gravemente
+ferito ed a lui vicino moriva il tenente Gandolfo
+di lui aiutante e tanti e tanti altri; ma i valorosi
+Valdostani non si arrestano; chè anzi il desiderio
+di vendicare i caduti li spingeva a più
+fiera lotta. Giungeva finalmente la brigata <i>Guardie</i>,
+che al fragore del cannone aveva accelerato
+la sua corsa; e allora il Generale Bava valendosi
+del sopraggiunto rinforzo si pone alla testa
+di questo, slancia le sue brave truppe sul
+merlato muro, e queste sprezzando il pericolo,
+animate dalla presenza dei condottieri, superano
+tutte le difficoltà, s'impadroniscono del baluardo
+seminando morti e facendo prigionieri.</p>
+
+<p>Dopo il combattimento di S. Lucia, tanto glorioso
+per le armi Piemontesi, essendo giunto il
+parco da Alessandria, il Re ordinava che si cingesse
+d'assedio Peschiera. La direzione dell'assedio
+fu affidata al Duca di Genova, il quale
+aveva sotto i suoi ordini il generale Chiodo del
+Genio e il generale Rossi dell'artiglieria; ai lavori
+d'assedio e a cingere la piazza furono destinate
+le brigate <i>Piemonte</i> e <i>Pinerolo</i> con Federici
+generale di divisione, Bes e Manno brigadieri.<span class="pagenum"><a name="Page_56" id="Page_56">[56]</a></span></p>
+
+<p>Il giorno 19 aprile le truppe Romane di linea
+e volontari, alle quali eransi uniti il battaglione
+volontari di Ancona ed altri delle Marche, la
+Legione Romagnola di Ferrara, passavano il Po,
+e si mettevano in marcia verso Montebelluno.
+Il generale Durando Comandante in capo di
+queste truppe colla prima divisione trovavasi
+già ad Ostiglia.</p>
+
+<p>Il 25 d'aprile nei dintorni di Schio ebbe luogo
+un combattimento fra le nostre truppe e un corpo
+di Austriaci che durò per quattro ore; l'attacco
+fu vivo, ma i bravi nostri giovani volontari seppero
+così bene resistere alle prime prove del
+fuoco da costringere il nemico a ritirarsi con
+perdite non lievi.</p>
+
+<p>Anche nei giorni seguenti ebbero luogo vari
+scontri sempre favorevoli alle nostre armi.</p>
+
+<p>Il giorno 8 maggio il generale Ferrari, che
+aveva concentrato le sue forze di volontari e
+regolari a Montebelluno, ebbe avviso dai suoi
+posti avanzati dell'avvicinarsi del nemico.</p>
+
+<p>Il generale, lasciata una parte delle truppe
+a guardare il paese, mosse col resto delle sue
+forze per la via di Cornuda, ove giunto alle
+ore 5 pom. fece prendere ai suoi posizione sulle<span class="pagenum"><a name="Page_57" id="Page_57">[57]</a></span>
+colline circostanti, mentre mandava grosse pattuglie
+a perlustrare sulla strada dalla quale si
+attendeva il nemico. Poco prima del tramonto
+la compagnia dei bersaglieri del Po, che stava
+appostata sulla collina di destra, incominciava il
+fuoco contro l'avanguardia nemica che di poco
+precedeva il grosso delle truppe, per cui ben
+presto il fuoco fu acceso su tutta la linea; questo
+durava da un'ora circa e cessava da parte
+del nemico che suonò a raccolta. Era certo che
+questo aveva voluto limitare la sua azione ad
+una ricognizione, e sicuro che l'indomani sarebbe
+stato attaccato da forze superiori il generale
+Ferrari dispose di ritirarsi dalle posizioni
+avanzate che occupava colle sue giovani truppe
+e di disporre una nuova linea di avamposti al
+di là di Cornuda. Mandava subito avviso al Durando,
+che si trovava colla sua divisione nella
+vicina Bassano, della presenza del nemico, affinchè
+come generale in capo avesse prese le
+sue disposizioni.</p>
+
+<p>Alle 5 di mattino del 9 maggio il nemico
+si mosse all'assalto delle posizioni occupate dai
+nostri i quali sostennero l'urto senza cedere un
+palmo di terreno, mantenendo un fuoco assai ben<span class="pagenum"><a name="Page_58" id="Page_58">[58]</a></span>
+nutrito fino alle 4 pomeridiane in attesa dell'arrivo
+del Durando.</p>
+
+<p>Intanto il nemico ingrossava sempre più tanto
+che a sera la truppa del Ferrari si trovava ad
+avere di fronte l'intera divisione del Nugent che
+occupava con nuovi battaglioni tutte le posizioni
+di fronte con spiegamento di altri battaglioni a
+destra e a sinistra tendenti all'avviluppamento
+dei nostri; intendimento che non sfuggì al
+Ferrari, il quale ordinava alle sue truppe un
+movimento di ritirata e di concentramento più
+indietro di Cornuda per proseguire poi per Montebelluno
+onde congiungersi colle truppe che vi
+aveva lasciato di presidio. Giunto a Montebelluno
+ordinava la partenza per Treviso dandone
+avviso al generale Durando.</p>
+
+<p>Nel combattimento del 9 si distinsero il marchese
+Patrizi comandante la 2<sup>a</sup> Sezione composta
+di perugini e di marchigiani che si comportarono
+da eroi; combatterono da prodi veterani
+i bersaglieri romani comandati dal Tittoni ed
+il 1<sup>o</sup> battaglione della 3<sup>a</sup> sezione composta di
+romagnoli; ebbe il cavallo ucciso e riportò ferita
+il maggiore Diamilla-Muller aiutante di
+campo del generale Ferrari mentre conduceva
+al fuoco due compagnie.<span class="pagenum"><a name="Page_59" id="Page_59">[59]</a></span></p>
+
+<p>Il mancato appoggio del Durando fu inesplicabile.</p>
+
+<p>Alle pressanti premure del generale Ferrari
+egli rispondeva così:</p>
+
+<p style="text-indent:60%">Crespano, 9 maggio 48.</p>
+
+<p style="text-indent:10%">Generale,</p>
+
+<p>"Vengo correndo".</p>
+
+<p style="text-indent:65%">"Durando"</p>
+
+<p>Ma non si vide!</p>
+
+<p>Il generale Ferrari presa posizione a Treviso
+ordinava una ricognizione&mdash;volle dirigerlo di
+persona il generale Guidotti il quale spintosi
+avanti alla testa dei suoi, ebbe trapassato il
+cuore da una palla tedesca.</p>
+
+<p>Verso mezzogiorno si ebbe notizia che il nemico
+in forti masse si avvicinava a gran passi
+da tre parti su Treviso. Il bravo generale Ferrari
+si spinse con una forte ricognizione verso
+il Piave. Venuto a contatto col nemico ingaggiava
+il combattimento di tiragliori, facendo piazzare
+intanto la debole sua artiglieria. Al contrattacco
+del nemico, che aveva spiegato forze
+imponenti, e al fuoco delle sue artiglierie che
+fulminavano, la <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'colonne'">colonna</ins> avanzata composta di
+truppe di linea non resse, balenò prima, poi,<span class="pagenum"><a name="Page_60" id="Page_60">[60]</a></span>
+presa da panico, si sbandava abbandonando al
+nemico un cannone e non arrestandosi che a
+Treviso. Non giovò l'intrepido e valoroso esempio
+del generale di fronte al fuoco: fu vana
+la voce degli ufficiali che tentarono di richiamarli
+al dovere e di fare argine alla fuga;
+nulla valse e la rotta, di quella truppa fu completa.
+I volontari marchigiani, romagnoli, umbri,
+romani rimasero al loro posto ma non poterono
+riparare al disastro: questi si misero sotto gli
+ordini del colonnello Galletti e del Sante per
+riannodarsi alle truppe del generale in capo Durando,
+avendo il generale Ferrari abbandonato
+il comando, offeso della condotta del Durando
+che gli aveva fatto mancare il promessogli soccorso.</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>Nei combattimenti di Cornuda e di Treviso,
+sostenuti con valore dalle forze di linea e di
+volontari comandate dal generale Ferrari si
+distinsero:</p>
+
+<p>Patrizi Filippo, Galletti Bartolomeo, Diamilla-Muller
+Demetrio, Stefanoni Carlo, Ruspoli Bartolomeo,
+Tittoni Angelo, Pianciani Luigi, Del
+Grande Natale, Montecchi Mattia, Gariboldi Alessandro,<span class="pagenum"><a name="Page_61" id="Page_61">[61]</a></span>
+Ceccarini Luigi, De Angelis Pietro,
+Federici Romolo, Savini Francesco, Gazzani
+Adriano, Silli Giuseppe, Chiavarelli Antonio.</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>Il generale Durando col grosso dei suoi si
+trovava a Padova con posti avanzati a Vicenza.</p>
+
+<p>Il 20 maggio gli Austriaci, forti di 6000 uomini
+oltre l'artiglieria, assalivano i posti avanzati
+di Vicenza sviluppando la loro azione di
+artiglieria e di ben nutrito fuoco di fucileria
+contro le barricate di Porta S. Lucia, di Porta
+Padova e di Porta S. Bartolo, ma dopo 4 ore
+di combattimento il nemico fu da ogni parte
+brillantemente respinto.</p>
+
+<p>In questo combattimento, sostenuto con molto
+valore, i nostri ebbero a soffrire non poche perdite
+e lo stesso generale Antonini vi rimase
+gravemente ferito.</p>
+
+<p>Il giorno 23 gli Austriaci con maggiori forze
+ritornarono ad assalire Vicenza; il combattimento
+durò accanito tutto il giorno e fu ripreso la
+mattina del 24, mentre nella notte del 23 al
+24 gli Austriaci bombardarono la città che non
+diè segni di allarme. I nostri fecero prodigi di
+valore; colla punta della baionetta fugarono il<span class="pagenum"><a name="Page_62" id="Page_62">[62]</a></span>
+nemico che perdeva due cannoni e lasciava in
+nostre mani 154 prigionieri; gli Austriaci ebbero
+più di mille feriti.</p>
+
+<p>Fu una giornata gloriosa per le armi italiane.</p>
+
+<p>Contemporaneamente gli Austriaci attaccavano
+i nostri nelle posizioni del Caffaro-Lodrone-Bagolino,
+ma anche da quella parte furono bravamente
+respinti.</p>
+
+<p>Il giorno 8 giugno da informatori il generale
+Durando fu avvisato del nuovo avanzarsi del
+nemico, ma mal si seppe del numero e della
+direzione. Si diceva che non raggiungeva i
+20,000 uomini ed erano diretti al Piave per congiungersi
+ad altro corpo ivi concentrato. Ma il
+giorno 9 si ebbe notizia che aveva tagliata
+la strada ferrata e gittati tre ponti sul Bacchiglione;
+ormai il sospetto di essere attaccati diveniva
+certezza e quindi con ogni maggiore
+alacrità si diede opera ai lavori di difesa, si
+distribuirono le forze di 11,000 uomini nelle posizioni
+le più importanti. Verso sera si ebbero
+precise informazioni che tutto l'esercito Austriaco
+con Radetzky alla testa e con 80 cannoni
+stava per rovesciarsi su Vicenza.</p>
+
+<p>Alle 4 di mattina del giorno 10 incominciò<span class="pagenum"><a name="Page_63" id="Page_63">[63]</a></span>
+l'attacco al Monte Berico posizione importantissima
+che domina Vicenza. Per disposizione del
+generale Durando, le posizioni di Castel Rambaldo
+e di Bellaguarda presidiate dagli Svizzeri
+dovevano essere abbandonate se attaccate da
+forze preponderanti per concentrarsi con una
+forte difesa al Colle su cui sta la Villa Ambelicopoli;
+e così fu fatto. Abbandonato dai nostri
+il colle di Bellaguarda gli Austriaci pensarono
+subito di piantarvi una batteria, ma colpiti con
+grande precisione dalla batteria del Colle Ambelicopoli
+batterono in ritirata. Fino alle 10 del
+mattino l'attacco fu debole perchè gli Austriaci
+lavoravano per fortificarsi nelle posizioni conquistate
+nel piantarvi batterie che avrebbero
+ben presto vomitato quel turbine di fuoco che
+doveva avviluppare la città e piombare sui
+colli. Ad un dato momento il nemico spiegava
+tutte le sue forze attaccando contemporaneamente
+il Monte Berico, i Colli e le porte di Padova,
+di S. Lucia, e di S. Bartolo.</p>
+
+<p>Alla difesa della posizione Ambelicopoli stava
+la batteria Lentulus, rafforzata da un battaglione
+di corpi pontificii, di un battaglione di svizzeri
+e dalle compagnie di Mosti di Ferrara e<span class="pagenum"><a name="Page_64" id="Page_64">[64]</a></span>
+Fusinato di Schio e del Tirolo italiano. Fu un
+accanito scambiarsi di palle, di granate, di razzi
+e di fucilate con esito micidialissimo. Alle 2 pomeridiane
+il Marchese d'Azeglio comandava un
+attacco alla baionetta contro i nemici occupanti
+la collina opposta; il combattimento a corpo a
+corpo fu accanito, micidiale sopratutto per i nostri
+che avevano di fronte forze quattro volte
+superiori; vi rimasero feriti lo stesso d'Azeglio
+e il colonnello Cialdini, e l'esito infelice fu la
+causa della perdita della nostra posizione al
+Monte Berico: i nostri costretti a ritirarsi furono
+inseguiti da cinquemila cacciatori ed Ungheresi
+senza che la nostra batteria potesse arrestarli
+con fuoco a mitraglia per non colpire i fratelli
+inseguiti d'appresso; giunti gli Austriaci a passo
+di corsa fino ai nostri, come una valanga li rovesciarono
+giù dal Monte; tentarono ancora i
+bravi italiani di fare resistenza sul Monte della
+Madonna e per i portici, ma tutto inutile, che
+dovettero ripararsi in città.</p>
+
+<p>Perduto il Monte Berico la sorte di Vicenza
+era decisa, ma è pur vero che la resistenza poteva
+prolungarsi.</p>
+
+<p>Erano le 8 di sera e ad onta del fulminare<span class="pagenum"><a name="Page_65" id="Page_65">[65]</a></span>
+delle artiglierie e degli stutzen nessuna delle barricate
+aveva ceduto, tutte difese fino all'eroismo
+dal battaglione volontari e dalla legione Romana,
+dalla legione Romagnola, dal battaglione Anconitano
+e dalle truppe delle Marche; di questo
+parere di ulteriore resistenza erano i Vicentini
+che quando videro sulla torre inalberata la
+bandiera bianca, la presero a fucilate.</p>
+
+<p>Fu firmata una capitolazione che salvava la
+città e i cittadini da ogni rappresaglia; ai parlamentari
+nostri, l'Austriaco disse: "che non si
+poteva negare una onorifica capitolazione a chi
+si era difeso tanto eroicamente".</p>
+
+<p>Certo è che le truppe regolari e volontari
+fecero tutti il loro dovere e si batterono con
+accanimento e valore, e la stessa capitolazione
+lo dimostrava perchè le truppe poterono ritirarsi
+con armi e bagaglio ed onori di guerra, senza
+alcuna scorta, colla semplice promessa che non
+avrebbero preso le armi per tre mesi.</p>
+
+<p>Si distinsero il Pasi, il Ceccarini, il Calandrelli,
+il Casanova, il Marchese Ruspoli, l'Albani,
+i capitani Ornani, Gigli, Andreucci, ed i
+tenenti Schellini e Andreani.</p>
+
+<p>Vi lasciarono la vita il Maggiore Conte Gentiloni,<span class="pagenum"><a name="Page_66" id="Page_66">[66]</a></span>
+il colonnello Del Grande, Francesco Maria
+Canestri; rimasero feriti Massimo d'Azeglio,
+il Colonnello Enrico Cialdini, il Comandante
+l'Artiglieria Lentulus, il Maggiore Morelli, il
+Morigliani, il Minghetti, il Corandeni, capitani,
+il Beaufort, e il Bandini tenenti.</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>Vinti separatamente, le truppe Romane e i
+volontari, delle Marche, del Ferrarese, delle Romagne
+e delle Venete provincie e del Friuli,
+comandate dal Durando, dal Ferrari, dal Zambianchi,
+dal Mosti, dal Fusinato, il Maresciallo
+Radetzky era ormai libero di portare tutte le
+sue forze rafforzate e ringagliardite contro l'esercito
+Piemontese di cui aveva provato il valore
+e che solo gli rimaneva di fronte.</p>
+
+<p>Disgraziatamente queste truppe, il cui ammontare
+non superavano i 60 mila uomini, erano
+ordinate in una estensione di terreno larghissimo,
+da occupare una linea di circa cento chilometri
+attraversati da un fiume&mdash;Rivoli, le rive
+del Mincio da Peschiera a Goito, i pressi di
+Mantova, Governolo, Villafranca ne erano le
+estremità, Roverbella il centro.</p>
+
+<p>Il Maresciallo Austriaco volle tentare un<span class="pagenum"><a name="Page_67" id="Page_67">[67]</a></span>
+colpo decisivo, salvare Peschiera dall'imminente
+caduta e piombare addosso all'esercito Piemontese
+sperando di trovarlo debole a motivo della estensione
+della lunga linea di posizioni che teneva
+occupate. Formava quindi il piano di forzare la
+destra del Mincio per Rivalta, le Grazie e Curtatone
+contando di trovarvi debole resistenza,
+sorprendere alle spalle le truppe Piemontesi e
+sospingerle sotto le fortezze del quadrilatero.</p>
+
+<p>Formato questo piano il 27 di maggio usciva
+da Verona con 30 mila uomini che diresse per
+Mantova, la notte del 28 si attendò sotto quella
+fortezza da dove trasse con se altri 15 mila
+uomini del Nugent; aveva con se 45 mila combattenti
+con corrispondente artiglieria e li divise
+in tre corpi di 15 mila ognuno.</p>
+
+<p>Alle 10 del mattino del 29 maggio attaccava
+contemporaneamente l'ala sinistra dell'esercito
+Piemontese girandolo per Rivoli, Affi, Lozise ed
+il Campo Toscano di guardia alla destra; fra
+Mozzacane e Povegliano eravi un altro corpo
+di 15 mila uomini minacciante il centro, qualora
+i Piemontesi avessero incautamente appoggiato
+a destra e a sinistra per rafforzare i deboli
+estremi.<span class="pagenum"><a name="Page_68" id="Page_68">[68]</a></span></p>
+
+<p>L'attacco di Lozise riuscì sfavorevole agli
+Austriaci; essi furono ricacciati al di là dell'Adige
+dal generale De Sonnaz e vi lasciarono sul
+terreno oltre 500 feriti e numerosi prigionieri.</p>
+
+<p>A Curtatone e a Montanara erano 5 mila
+Toscani con pochi Napolitani a guardia del Mincio
+comandati dal valentissimo generale Laugier,
+di questo pugno d'uomini il Maresciallo Austriaco
+coi suoi 15 mila che loro mandava contro credeva
+di averne ben presto ragione.</p>
+
+<p>Lanciava quindi contro questa estrema punta
+un numero di truppe, con ordine di disfarli
+senz'altro, varcare il Mincio, prendere alle
+spalle i Piemontesi, sgominarli e fare punta su
+Peschiera.</p>
+
+<p>Senonchè i Toscani ricevettero il formidabile
+urto come tanti eroi della vecchia guardia,
+entusiasmati dall'esempio del loro generale che
+moltiplicandosi si trovava ove più fiera era la
+mischia.</p>
+
+<p>Gli artiglieri rispondono coi loro otto cannoni
+alle furiose scariche nemiche, molti muoiono
+da eroi sui loro pezzi, ma vengono tosto rimpiazzati
+da altri animosi, dal molino e dalla
+casa del Lago, della quale i Toscani avevano<span class="pagenum"><a name="Page_69" id="Page_69">[69]</a></span>
+fatto una fortezza aprendovi feritoie e fulminavano
+gli assalitori; il battaglione degli studenti
+si slancia con impetuosa carica sulla sinistra
+del nemico, lo rompe e lo mette in fuga.</p>
+
+<p>Il combattimento durò fino alla sera; un pugno
+d'uomini che il Radetzky credeva di sterminare
+in brev'ora, seppe con impareggiabile
+valore tenergli testa sebbene decimato. Alla sera,
+sfiniti, dovettero ritirarsi su Goito e Castelluccio.</p>
+
+<p>In quel fiero combattimento nel quale i
+bravi Toscani combatterono contro forze tre
+volte superiori, maggiormente si distinse l'artiglieria
+comandata dal bravo tenente Nicolini,
+che vi rimase ferito; gli artiglieri morirono
+tutti sui loro pezzi, meno uno l'Elbano Gaspari
+che, aiutato dal bravo Capitano Camminati riusciva
+a salvare i pezzi che avevano fatto strage
+di nemici tutto il giorno; anche il Capitano
+Malenchini cooperò potentemente colla sua compagnia
+a trarli in salvo; tutti si comportarono
+con eroico contegno e sopratutto il battaglione
+universitario comandato dal valoroso Maggiore
+Mossotti.</p>
+
+<p>Al combattimento prese parte il Montanelli;
+questi temendo che il forte numero degli Austriaci<span class="pagenum"><a name="Page_70" id="Page_70">[70]</a></span>
+potesse avere ragione del piccolo corpo
+dei Toscani disse al Malenchini, Capitano dei
+bersaglieri:</p>
+
+<p>&mdash;"Moriamo qui tutti piuttosto che arrenderci"
+mentre così diceva venivano colpiti a morte
+Pietro Parra e Paolo Crespi; Malenchini si trovava
+vicino a quest'ultimo, volle soccorrerlo,
+accorse e lo prese nelle sue braccia "dammi
+un bacio amico" gli disse il moribondo Crespi
+"e torna a fare il tuo dovere".</p>
+
+<p>Fra i tanti feriti vi era il Colonnello Campia
+e il tenente Colonnello dello Stato Maggiore
+Chigi che dovette soffrire l'amputazione della
+mano sinistra.</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>Nel mattino del 30, accortosi Carlo Alberto
+che la Colonna nemica del centro erasi ritirata
+durante la notte a Mantova, trovò necessario
+di dare appoggio alla destra del Mincio a garantire
+le ritirate delle truppe Toscane su Volta,
+e tener fermo sull'alto Mincio lungo le forti
+ed elevate posizioni che da Valleggio distendonsi
+fino a Castiglione; e fu una provvida
+misura.</p>
+
+<p>Il nemico fatte passare le sue truppe alla<span class="pagenum"><a name="Page_71" id="Page_71">[71]</a></span>
+destra del Mincio, le distese da Rivalta a Gazzaldo
+e già si trovava a Goito quando giunsero
+le truppe Piemontesi.</p>
+
+<p>Ben notevole era la differenza delle due
+forze; i Piemontesi non superavano i 19 mila
+uomini e 45 pezzi di artiglieria, l'Austriaco era
+di 28 mila uomini e 60 cannoni; ma questa
+sproporzione fu tosto vinta dall'ardimento e
+sommo valore dei Piemontesi.</p>
+
+<p>In sei ore di eroico combattimento dalle 2
+pomeridiane alle 8, l'inimico fu sconfitto; lo
+sbaragliarono nelle sue colonne, e lo misero in
+piena fuga, inseguito fin sotto Mantova.</p>
+
+<p>Fu una vittoria veramente gloriosa. Il Re
+fu sempre esposto in mezzo alle palle, ed ebbe
+sfiorato un orecchio; il duca di Savoia fu ferito
+ad una coscia. Il numero dei morti e feriti
+austriaci fu grande e molti furono i prigionieri;
+fra questi è morto il principe Bentheim, ed è
+rimasto prigioniero il generale principe Hohenloche.</p>
+
+<p>I nostri erano comandati dal Re col Duca di
+Savoia; generale di Divisione era il Bava; le
+brigate che vi presero parte furono quelle delle
+Guardie di Aosta, Cuneo, Acqui e Sardegna.<span class="pagenum"><a name="Page_72" id="Page_72">[72]</a></span></p>
+
+<p>A rendere più memorabile la giornata, Peschiera
+si era resa alle 2 pomeridiane; e alle
+4 il Re lo annunziava all'esercito durante il
+combattimento.</p>
+
+<p>Per facilitare le comunicazioni con la Carniola
+e con la Carinzia il Re Carlo Alberto credette
+utile di conquistare la posizione di Rivoli,
+punto importantissimo per gli austriaci; ne diede
+ordine al generale De Sonnaz.</p>
+
+<p>Stava a difesa dell'importante posizione il
+colonnello Zobel con 4 mila uomini. Il generale
+De Sonnaz il 9 di giugno si metteva in
+marcia e l'avanguardia piemontese, formata dal
+battaglione degli studenti, entrata a Cavaion, che
+trovò sgombra di nemici, proseguiva fino a Costerman
+ove pernottava ad un'ora di distanza
+dagli avamposti.</p>
+
+<p>All'indomani il De Sonnaz divideva il corpo
+in due colonne; l'una comandata dal Duca di
+Genova composta dalle due brigate <i>Piemonte</i> e
+<i>Pinerolo</i>, dalle compagnie degli studenti, dei volontari
+pavesi e piacentini e di due batterie,
+giunse per Costerman, Boi e Caprino, sopra
+S. Martino, accennando a circuire la posizione
+di Rivoli per la sinistra e tagliare la ritirata al<span class="pagenum"><a name="Page_73" id="Page_73">[73]</a></span>
+nemico, l'altra colonna partita da Pastrengo
+composta di tutta la Divisione Broglia per la
+strada del Ronchi ed Affi giunse sopra Rivoli
+che fu trovato sgombro, perchè il Zobel, quando
+si accorse che due forti colonne erano in marcia
+per attaccarlo da due parti, s'era ripiegato
+su Incanale; giunto a Preabono occupava fortemente
+la Corona, punto molto importante sul
+suo destro fianco e le Croare, e mandava sul
+Trentino alcune compagnie sulla sinistra dell'Adige
+e quivi sperava di mantenersi. Ma allo
+spuntare del giorno 11 fatto assalire dal Duca
+di Genova, dopo qualche resistenza, batteva in
+ritirata verso Madonna della Neve luogo al di
+là del confine italiano.</p>
+
+<p>Il 18 luglio le truppe Piemontesi ordinate a
+serrar più d'appresso Mantova, con brillante attacco
+ordinato e diretto dal Generale Bava
+s'impadronivano di Governolo ricacciando nelle
+paludi gli Austriaci e facendone molti prigionieri.</p>
+
+<p>Il giorno 22 luglio il Maresciallo <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Radetky'">Radeztky</ins>
+deciso di dare una decisiva battaglia ai Piemontesi
+usciva di Verona con 45 mila uomini; divideva
+queste forze in tre corpi l'uno capitanato<span class="pagenum"><a name="Page_74" id="Page_74">[74]</a></span>
+dal d'Aspre doveva portarsi sulle alture e il
+borgo di Sona; l'altro comandato da Wratislaw
+doveva assalire Sommacampagna; il terzo lo teneva
+sotto mano il Wimpfen per soccorrere al
+bisogno d'Aspre o Wratislaw.</p>
+
+<p>Le posizioni che stavano per essere investite
+dal nemico erano difese dal Generale Broglia
+che con la brigata Savoia, un battaglione del 13<sup>o</sup>,
+alcune compagnie di Toscani, di bersaglieri e
+di volontari, sei squadroni di Cavalleria Novara,
+una batteria da posizione Piemontese, due pezzi
+Toscani e quattro pezzi Modenesi e Parmensi,
+occupava Palazzolo, S. Giustino e mandava avamposti
+alle Cascine di Colombarone a destra ed a
+sinistra fra Sondrio e Boscolengo.</p>
+
+<p>Pochi alberi abbattuti e qualche barricata
+erano tutte le difese dei Piemontesi sulla sinistra.</p>
+
+<p>Non così al centro ove il generale De Sonnaz
+aveva fatto innalzare un lungo bastionato che
+legando le colline di Palazzolo con quelle di
+Sona, chiudeva la gran strada che da Peschiera
+porta a Verona; quest'opera <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'ora'">era</ins> difesa dal Duca
+di Genova e dai Parmensi.</p>
+
+<p>Sulla destra a Sommacampagna eransi pure
+erette alcune trincee, difese da un battaglione
+del 13<sup>o</sup> e dai Toscani con tre cannoni.<span class="pagenum"><a name="Page_75" id="Page_75">[75]</a></span></p>
+
+<p>Stava in riserva Novara Cavalleria. Erano
+in tutti appena ottomila uomini.</p>
+
+<p>In Villafranca stavano gli altri due battaglioni
+del 13<sup>o</sup>, un secondo battaglione Toscano e mezza
+batteria di artiglieria; in tutto duemila cinquecento
+uomini che non presero parte al combattimento.</p>
+
+<p>L'attacco incominciò a Sona alle 6 del mattino
+del 23 luglio; i Piemontesi assaliti da tre lati
+con forze tre volte superiori, respingevano con
+grandissimo valore i ripetuti attacchi.</p>
+
+<p>E sebbene il Wimpfen vedendo l'ostinata resistenza
+dei Savoiardi e dei Parmensi avesse
+mandato in aiuto la riserva, pure poco frutto
+ne riportava contro il bastione difeso dalla brava
+artiglieria e dalle valorose truppe di fanteria;
+nè sarebbero riusciti ad impadronirsene se Sommacampagna
+avesse potuto resistere. Ma come
+era possibile resistere mentre tre battaglioni combattevano
+arditamente per più ore contro tre
+brigate? E non sarebbero entrati in Sommacampagna
+neppure; ma gli Austriaci per venirne
+a capo, collocata una batteria di obici sull'altura
+del Santuario della Salute, fecero piovere nel
+paese tale una grandine di proiettili che i Piemontesi
+dovettero sloggiare e ripiegare assai ordinati<span class="pagenum"><a name="Page_76" id="Page_76">[76]</a></span>
+sopra San Giorgio in Salice, nel qual luogo
+erasi già ridotto il generale Broglia ritiratosi
+egli pure in ordine perfetto portando con se la
+sua artiglieria; dietro ordine ricevuto dal generale
+De Sonnaz ricondusse le valorose truppe
+per Sandrà e Colà sopra Pacengo.</p>
+
+<p>Il maresciallo <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Radetsky'">Radetzky</ins>
+dopo questa battaglia che gli era costata numerose
+perdite si preparava a valicare il Mincio per impedire a
+De Sonnaz di ricongiungersi col resto dell'Esercito;
+intanto Carlo Alberto ordinava i suoi per
+assalire il nemico e cacciarlo dalle posizioni di
+Custoza, Sommacampagna e Staffalo, ributtarlo
+contro il Mincio e togliergli la ritirata su Verona.</p>
+
+<p>Il generale De Sonnaz prima del far del giorno
+del 24 luglio uscito da Peschiera colle sue
+genti saputo dell'avvicinarsi degli Austriaci al
+Mincio, presidiata la terra di Ponti con cinque
+battaglioni e collocati due cannoni e una compagnia
+di bersaglieri a Salionze per contrastare
+al nemico il passaggio del fiume, con la brigata
+Savoia recavasi a Monzambano; senonchè assalito
+il presidio di Ponti da forze assai preponderanti,
+dopo accanita resistenza furono costretti
+cedere, abbandonando i cannoni per ridursi a<span class="pagenum"><a name="Page_77" id="Page_77">[77]</a></span>
+Peschiera; anche De Sonnaz vedendo che non
+avrebbe potuto tenersi a Monzambano con le poche
+sue forze, cinque volte inferiori a quelle nemiche,
+dovette abbandonarla per raccogliersi a
+Volta.</p>
+
+<p>Ma nel frattempo Carlo Alberto trionfava in
+Val di Staffalo; il re si era mosso da Villafranca
+alle 2 e mezza pomeridiane colle brigate <i>Guardie</i>
+<i>Piemonte</i> e <i>Cuneo</i>, aveva lasciato la brigata <i>Aosta</i>
+ad Acqueroli a breve distanza da Villafranca
+sulla strada verso Valleggio, dando ordine a
+Sommariva d'invigilarla, a Manno di custodire
+Villafranca, ad Olivieri di lasciare la brigata
+Robillant di riserva al Centro e portarsi a perlustrare
+sulla destra in direzione di Alpo.</p>
+
+<p>Giunta a Pozzomoretto la brigata <i>Guardie</i> veniva
+salutata dal cannone nemico, ma l'impareggiabile
+brigata schierava a battaglia i suoi
+battaglioni, piazzava la sua artiglieria e controbatteva
+vittoriosamente quella nemica; la brigata
+Cuneo continuando ad avanzare al centro
+progrediva sino a Fredda ed all'imboccatura
+della Valle di Staffalo che separa i Monti Gai
+e Mondatore dalle colline della Berettara e di
+Somma.<span class="pagenum"><a name="Page_78" id="Page_78">[78]</a></span></p>
+
+<p>La brigata Piemonte convergendo fino a destra
+fiancheggiata dalla cavalleria assaliva la
+posizione di Berettara.</p>
+
+<p>Gli austriaci avevano collocato due pezzi su
+quel Monte in <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'un ottima'">un'ottima</ins> posizione da dove
+mitragliava i nostri; il generale Bava faceva
+prontamente raccogliere in un forte drappello
+i volteggiatori dei due reggimenti <i>Piemonte</i> e
+postili sotto gli ordini di due Capitani Marcello
+del 3<sup>o</sup> e Chiabrera del 4<sup>o</sup> ordinava loro di sloggiare
+il nemico e rivoltosi ad essi diceva:</p>
+
+<p>"Vedono quei due pezzi?&mdash;me li facciano
+tacere".</p>
+
+<p>In breve spazio di tempo&mdash;in meno di mezz'ora
+gli artiglieri che li servivano erano fulminati:
+l'ufficiale austriaco pensò a tirarsi
+indietro ma non fu in tempo, i nostri erano sul
+monte.</p>
+
+<p>Da per tutto si combatteva dai nostri con
+impareggiabile valore guidati dal Duca di Savoia
+e dal duca di Genova, a baionetta spianata
+cacciavano gli Austriaci dalle favorevoli posizioni
+di Sommacampagna e di Custoza e vi si
+mantenevano; i morti da parte degli Austriaci
+furono in numero stragrande circa quattromila.<span class="pagenum"><a name="Page_79" id="Page_79">[79]</a></span>
+Furono diciotto ufficiali, milleottocento soldati
+colla loro bandiera quelli che dovettero deporre
+le armi.</p>
+
+<p>Fu un giorno di gloria! ma era destino fosse
+foriero di ben dolorose sventure!</p>
+
+<p>Il 25 luglio Carlo Alberto ordinava alle sue
+truppe d'impadronirsi di Monzambano e di Borghetto
+alfine di ricongiungersi al De Sonnaz.
+Usciva col Bava e col Sommariva da Villafranca
+e presso Valleggio attaccò gli Austriaci. Ma l'astuto
+Radetzky indovinando la mossa aveva
+moltiplicato le sue forze traendole tutte con se
+da Mantova e da Verona, e mentre si combatteva
+accanitamente nei pressi di Villafranca, il
+Duca di Savoia e il Duca di Genova venivano
+furiosamente attaccati a Sommacampagna ed a
+Custoza. Dopo fierissima lotta, dopo essere stati
+per bene otto volte respinti da Custoza e da Berettara
+nei quali combattimenti i principi di
+casa Savoia dettero prova d'indomito coraggio,
+finalmente gli austriaci del generale d'Aspre che
+ritornavano all'attacco con sempre nuovi rinforzi
+poterono nel cadere del giorno occupare Sommacampagna
+e stabilirsi nella posizione di Custoza.<span class="pagenum"><a name="Page_80" id="Page_80">[80]</a></span></p>
+
+<p>Questo risultato ebbe le più fatali conseguenze.
+Nello scoraggiamento e nel pericolo di
+quelle ore, fu decisa l'immediata ritirata su Goito.</p>
+
+<p>Per la via di Roverbello marciava in ritirata
+l'esercito piemontese; chiudeva la marcia il duca
+di Savoia. Con cozzo furioso l'armata regia la
+sera del 26 s'avventava all'assalto di Volta, superando
+sotto il fuoco micidiale nemico l'ertissima
+altura lottando disperatamente nelle tenebre,
+replicando l'assalto più e più volte in sette ore
+di combattimento; ma ogni sforzo fu inutile, il
+nemico ne faceva un vero macello&mdash;e la ritirata
+si rese imperiosamente necessaria.</p>
+
+<p>A Custoza si era iniziata, a Volta si compiva
+la catastrofe!</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>L'ora del risveglio era suonata, e qual triste
+risveglio!</p>
+
+<p>L'esercito piemontese dopo tante vittorie in
+tre giorni di lotta eroica disfatto; le linee del
+Mincio e dell'Oglio perdute; quella dell'Adda
+insostenibile; tutta la Lombardia riaperta agli
+eserciti di <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Radetzki'">Radetzky</ins>; Milano
+stessa minacciata; ecco le notizie che dal 25 al 30
+luglio giungevano terribilmente gravi nella Capitale Lombarda.<span class="pagenum"><a name="Page_81" id="Page_81">[81]</a></span></p>
+
+<p>Fin dall'annunzio dei primi disastri un Comitato
+di difesa erasi costituito, il quale, mentre
+Re Carlo Alberto andava radunando le
+membra sparse del suo esercito, assumevasi di
+porre in istato di difesa la città, procedeva
+alla fortificazione ed all'asserragliamento delle
+mura e delle vie, cercava armi ed armati, ordinava
+le milizie popolari raccolte nella città,
+mandava in Svizzera ad assoldare nuovi volontari,
+provvedeva ai viveri per l'esercito e
+per la popolazione, richiamava infine a Milano
+quanti corpi franchi non erano stati tagliati
+fuori dall'invasione nemica, fra i quali necessariamente
+anche Garibaldi.</p>
+
+<p>Se chiedere armi, rizzar barricate, bruciar
+case, offrire vita e sostanze, gridar "guerra o
+morte" erano segni della deliberata volontà
+d'un popolo di seppellirsi sotto le rovine della
+sua città, Milano li diede tutti!</p>
+
+<p>A Garibaldi l'ordine di recarsi a Milano minacciata
+dagli eserciti austriaci giunse a Bergamo
+alla sera del 3 agosto; e poichè egli era
+già consapevole dello stato delle cose, e che le
+avanguardie austriache bivaccavano già a Cassano
+d'Adda, non esitò un momento e mandava<span class="pagenum"><a name="Page_82" id="Page_82">[82]</a></span>
+ai suoi legionari il seguente ordine del giorno:</p>
+
+<p style="text-indent:10%">
+Legione italiana!<br />
+</p>
+
+<p>Legionari! Il cannone tuona&mdash;il punto in cui
+siamo è in pericolo, come in posizione di essere
+tagliato fuori, e poi il giorno di domani ci
+promette un campo di battaglia degno di voi.</p>
+
+<p>Adunque vi chiedo ancora una notte di sacrificio,
+progrediamo la marcia.</p>
+
+<p>Viva l'indipendenza italiana.</p>
+
+<p>Merate, 4 agosto 1848.</p>
+
+<p style="text-indent:60%">
+<i>G. Garibaldi</i><br />
+</p>
+
+<p>Fatti quindi nella notte stessa gli apparecchi
+della partenza per la via più corta e sicura
+di <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Pontide'">Pontida</ins>&mdash;Brivio&mdash;Merate, dopo trent'ore di
+marcia forzata, verso le due pomeridiane del
+<ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'giorne'">giorno</ins> 5 giunse a Monza.</p>
+
+<p>Conduceva con sè cinquemila uomini circa,
+e fra essi, confuso co' gregari del battaglione
+Anzani, venuto a chiedere in quella suprema
+angoscia della patria il suo posto di combattimento,
+Giuseppe Mazzini armato di carabina
+inglese, pronto a dare come semplice legionario
+italiano la vita per la patria.</p>
+
+<p>Monza, finchè Milano resisteva era una
+buona posizione di fianco sulla destra dell'esercito<span class="pagenum"><a name="Page_83" id="Page_83">[83]</a></span>
+austriaco, e quand'anche fosse stato impedito
+di penetrare nell'assediata città, l'audace
+condottiero avrebbe potuto molestare il nemico
+e recare agli assediati anche dal di fuori un
+non spregevole soccorso, ma troppo tardi! Sfasciato
+l'esercito; discordi i generali; riescite
+sfortunate le prime fazioni sotto le mura; smarrita
+ogni speranza, disordinate, inesperte le milizie
+cittadine; diviso il popolo; impossibile persino
+l'eroismo della disperazione, certo l'eccidio
+della città e con esso inevitabile la ruina del
+Piemonte e della sua libertà; in tale frangente
+Carlo Alberto ebbe il triste coraggio di fare
+col proprio sacrificio sua l'onta amara di una
+resa, che la giustizia della storia attribuisce a
+molti altri più che a lui, e la sera del 4 agosto
+mandò una proposta di armistizio al nemico,
+che la accettò.</p>
+
+<p>L'annunzio dell'armistizio Salasco colpì tutta
+la Lombardia, e fu inteso con un sentimento
+d'incredulità, e Garibaldi, anzichè pensare alla
+ritirata, deliberò di marciare prontamente in soccorso
+di Milano.</p>
+
+<p>Invano! tutto era finito! L'esercito piemontese
+in ritirata verso il Ticino, l'esodo dei patriotti<span class="pagenum"><a name="Page_84" id="Page_84">[84]</a></span>
+e dei proscritti era già incominciato; <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Radetzki'">Radetzky</ins>
+superbo come un conquistatore, passeggiava per
+le vie di Milano.</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>Nel frattempo un altro fatto degno di essere
+ricordato era avvenuto in Bologna.</p>
+
+
+
+<hr style="width: 65%;" />
+<h2><a name="CAPITOLO_VIII" id="CAPITOLO_VIII"></a>CAPITOLO VIII.</h2>
+
+<h3><b>Sollevazione di Bologna.</b></h3>
+
+
+<p>Il giorno 8 agosto fin dal mattino, v'erano
+state provocazioni fra le truppe austriache ed i
+cittadini. Tra il pro-legato Bianchetti e il generale
+Velden, era stato convenuto che le truppe
+austriache non sarebbero stanziate colle armi in
+città, riservandosi la sola guardia delle Porte
+di San Felice, Galliera e Maggiore.</p>
+
+<p>Alla Guardia Civica era affidato il servizio
+della città, e l'onorevole posto della Gran Guardia
+al Pubblico Palazzo.</p>
+
+<p>Tali patti non vennero mantenuti, e soldati
+armati erano entrati in città, sfidando e provocando
+i cittadini; ne seguirono delle risse con
+ferimento di un ufficiale e di alcuni croati, quindi
+scorrerie in città di truppe a piede ed a cavallo,
+entrate da Porta San Felice, ed un corpo<span class="pagenum"><a name="Page_85" id="Page_85">[85]</a></span>
+di cavalleria alle 9 del mattino, entrato da Porta
+Maggiore, recavasi ad occupare la piazza.</p>
+
+<p>Fu un fremito generale per la città e gli
+atti minacciosi degli austriaci non si vollero tollerare.
+Datone il segno, tutte le campane della
+città suonarono a stormo, i tamburi della guardia
+civica batterono a raccolta; gli armati volarono
+alla difesa; gli inermi, non atterriti dalle
+minaccie nemiche, si diedero ad erigere barricate.</p>
+
+<p>Gli austriaci senz'altro cominciarono l'attacco
+lungo la linea che da Porta San Felice stendesi
+a quella Galliera, punto formidabilmente battuto.</p>
+
+<p>Da porta Galliera la mitraglia contro la strada
+diretta recava danni gravissimi; cannoni, dalla
+Montagnola e da piazza d'armi, fulminano contro
+le case e gli sbocchi delle vie.</p>
+
+<p>Le racchette, i razzi, le bombe piovendo
+nella città, recavano gravi guasti agli edifizi,
+ed appiccavano incendi, che i bravi pompieri
+a stento riuscivano con ammirevole coraggio a
+domare.</p>
+
+<p>Ma il popolo non si atterrisce, anzi cresce
+il suo sdegno di fronte a tali barbarie e armatosi
+di fucili o con qualsiasi altro mezzo
+offensivo che può trovare incomincia una disperata<span class="pagenum"><a name="Page_86" id="Page_86">[86]</a></span>
+difesa. Si combatteva da due ore virilmente
+da parte dei cittadini; quando la guardia civica
+con due cannoni si piantò alla Montagnola menando
+strage dei nemici, che sfiduciati e vinti si
+danno alla fuga, lasciando prigionieri ufficiali e
+soldati. Per fortuna loro il popolo, senza alcuna
+direzione, non pensò di approfittare della fuga,
+nè d'impadronirsi dei cannoni che poterono portar
+seco.</p>
+
+<p>Fu universale il grido di gioia da parte dei
+cittadini quando, usciti i nemici, si videro padroni
+di Porta Galliera.</p>
+
+<p>Ma la gioia della vittoria non fece dimenticare
+i pericoli ai quali la città era esposta. Fu
+ordinato un servizio di sorveglianza e di difesa
+lungo tutte le mura, e fu salutare consiglio.</p>
+
+<p>Un corpo di cavalleria muovendo da S. Felice
+si dirigeva lungo gli spalti esterni verso
+Porta S. Mamolo, minacciando d'impadronirsi
+degli sbocchi e dei Colli che da quel lato sovrastano
+e dominano la città; una mano di bravi
+giovani, appostata in un interno riparo, lasciarono
+venirsi sotto i cavalieri nemici e con una
+scarica generale ne ferirono diversi e misero
+in fuga gli altri.<span class="pagenum"><a name="Page_87" id="Page_87">[87]</a></span></p>
+
+<p>I bolognesi non si addormentarono sulla vittoria;
+essi si prepararono alla difesa per potere
+accogliere come si conveniva il nemico.</p>
+
+<p>Si creò un comitato di pubblica salute, il
+quale subito si mise all'opera pubblicando il seguente
+manifesto:</p>
+
+<p style="text-indent:10%">
+Fratelli delle Romagne e d'Italia!</p>
+
+<p>"Dopo di avere occupato tre porte principali
+della città ed i suburbi, l'insolente austriaco
+credeva di potere gettare il fango a piene mani
+su un popolo italiano; il castigo fu pronto. L'amor
+della patria e l'onore d'Italia fa gagliardamente
+palpitare il cuore del nostro popolo
+quanto ogni altro generoso; in breve, dopo ostinata
+pugna, gli austriaci furono cacciati dai
+posti che avevano proditoriamente occupati e
+dalla Montagnola, ove avevano fatto il loro inespugnabile
+baluardo, che credevano di tener saldo
+coi cannoni bombardando la città. Un popolo
+quasi inerme fece mordere la polvere a molti
+di quei tristi, e ne incatenò molti altri.</p>
+
+<p>"Dopo la prima vittoria la causa non è vinta;
+accorrete in armi tutti, generosi fratelli a dividere<span class="pagenum"><a name="Page_88" id="Page_88">[88]</a></span>
+la gloria come divideste per tanto tempo i dolori.</p>
+
+<p style="text-indent:10%">
+Bologna, 9 agosto 1848.<br />
+<br />
+Bianchetti, Pro-delegato&mdash;Pepoli Gioacchino-Napoleone&mdash;Biancoli
+Oreste&mdash;Berti Lodovico&mdash;Gherardi
+Silvestre&mdash;Dottore Frezzolini&mdash;Rusconi
+Federico".<br />
+</p>
+
+<p>Ma il destino era segnato, l'Italia doveva
+ancora soffrire il servaggio dello straniero, causa
+non ultima le nostre discordie.</p>
+
+
+
+<hr style="width: 65%;" />
+<h2><a name="CAPITOLO_IX" id="CAPITOLO_IX"></a>CAPITOLO IX.</h2>
+
+<h3><b>Garibaldi continua la lotta contro l'Austria.</b></h3>
+
+
+<p>La Lombardia dopo l'Armistizio avea piegato
+il capo al duro destino; era forza che Garibaldi
+piegasse il suo; ma la sua doveva essere
+la ritirata d'un leone! Decide pertanto di piegare
+su Como, sperando che il paese, scosso dal
+primo sbalordimento, si leverebbe in armi per
+riprendere la lotta. Infiammato da questa fede
+arrivava coi suoi a Camerlata; ivi prendeva
+posizione e si trincerava: di là spediva messi al
+Griffini, al D'Apice, al Manara, all'Arcioni perchè
+si riunissero a lui per continuare la guerra
+Santa; apriva nuovi arruolamenti invitando alle
+armi il paese. Tutto inutile! Il Griffini per la<span class="pagenum"><a name="Page_89" id="Page_89">[89]</a></span>
+Valcamonica, il d'Apice per la Valtellina, erano
+già in via sul confine Svizzero; il Manara, il
+Dandolo, il Durando subendo l'Armistizio, s'erano
+incamminati verso il Ticino; la sua Colonna,
+anzichè ingrossare perdeva più della metà dei
+suoi uomini; una cosa era sicura: che gli Austriaci
+s'avanzavano, e in poche giornate potevano
+avvilupparlo.</p>
+
+<p>Tuttavia non volle darsi vinto. Levò bensì il
+campo dirigendosi verso San Fermo; ivi giunto,
+fece formare sulla piazza il quadrato e arringò
+i rimasti; disse che sarebbe stata vile cosa deporre
+le armi; che bisognava continuare la guerra
+di banda e con altre parole incisive che egli
+sapeva così ben trovare, tentava comunicare il
+suo sacro fuoco agli altri&mdash;ma il silenzio eloquente
+fu la prima risposta; nuove e numerose
+diserzioni, furono il commento di quel silenzio.</p>
+
+<p>Calato il cappello sugli occhi come era solito
+fare nei momenti più torbidi, l'eroe iniziò la
+marcia senz'altro col resto de' suoi su Varese;
+passatavi la notte del 9, ripartiva il mattino seguente
+per il Lago Maggiore, e tragittato il Ticino
+a Sesto Calende approdò la sera del 10 agosto
+a Castelleto presso Arona. La mattina dell'11<span class="pagenum"><a name="Page_90" id="Page_90">[90]</a></span>
+s'impadronì nel porto d'Arona dei due piroscafi
+"S. Carlo" e "Verbano" v'imbarcò in essi
+e in alcuni navicelli a rimorchio, i millecinquecento
+uomini rimastigli; risalì il Lago Maggiore
+e sbarcò a Luino ove pose il suo campo.</p>
+
+<p>Era la prima delle sorprese con cui Garibaldi
+doveva far meravigliare popoli e governi.</p>
+
+<p>Già aveva deciso di non lasciare la terra
+Lombarda senza misurarsi con lo straniero.
+Egli mantenne il suo voto, nè l'occasione si
+fece attendere.</p>
+
+<p>Fin dalla mattina del 15 una colonna di Austriaci
+forte di duemila uomini era partita da
+Varese coll'intenzione di attaccare i legionari
+italiani. Garibaldi era ammalato nell'albergo della
+Reccaccia posto a piccola distanza da Luino sulla
+strada di Varese. Medici vegliava per lui. Barricata
+la strada al di là dell'albergo, collocati
+gli avamposti, spediti esploratori a scandagliare
+i dintorni, stava in guardia pronto alle armi.
+Non era scoccato il mezzogiorno che gli esploratori
+vennero ad annunciargli l'avanzarsi del
+nemico.</p>
+
+<p>Medici corse ad avvertire Garibaldi il quale,
+dimentico del male che lo tormentava, balzava<span class="pagenum"><a name="Page_91" id="Page_91">[91]</a></span>
+dal letto, montava a cavallo, spiegava una parte
+della sua colonna sulla strada nei campi circostanti,
+appostava sulla sinistra il Medici col rimanente
+del corpo, lasciava, secondo il suo costume
+di guerra, avvicinare il nemico e, scambiati
+pochi colpi, lo caricava alla baionetta, prima
+di fronte, poi colla colonna del Medici di fianco.
+In poche ore di fiera lotta lo metteva allo sbaraglio,
+inseguendolo per lungo tratto di via e
+costringendolo a lasciare sul terreno, tra morti
+feriti e prigionieri, circa duecento uomini.</p>
+
+<p>Una nuova campagna era incominciata in
+Lombardia! Il giorno 16 stette ad aspettare un
+nuovo assalto del nemico, che non si fece vedere;
+il dì seguente per la Valgana, s'avvicinò
+a piccole tappe a Varese, dove entrò il 18 alle
+cinque del pomeriggio.</p>
+
+<p>La patriottica città lo accolse trionfalmente.
+Vi passò in riposo la giornata del 19, e la mattina
+del 20 avvertito dell'avvicinarsi di un grosso
+corpo di Austriaci ordinò la ritirata sulle colline
+d'Induno, spingendo Medici ad Arcisate. Il giorno
+appresso alcune compagnie presentavansi in ricognizione
+e, raccolte le notizie sulle posizioni
+occupate da Garibaldi, ripartivano. Il 23 tutta la<span class="pagenum"><a name="Page_92" id="Page_92">[92]</a></span>
+divisione D'Aspre, comandata dal generale in
+persona, forte di dodicimila uomini, entrava in
+Varese, mentre due altre colonne Austriache,
+l'una da Luino e l'altra da Como, erano in moto
+per occupare tutti i passi della Valcuvia e del
+Mandrisiotto con l'intendimento di impedire a
+Garibaldi ogni ritirata e farlo prigioniero.</p>
+
+<p>Garibaldi comprese che se lasciava tempo
+a tutte quelle colonne nemiche di compiere le
+loro manovre, chiusa ogni via di scampo, ne sarebbe
+rimasto schiacciato. Non esitò un istante;
+lasciò Medici ad Arcisate con duecento uomini,
+con l'ordine di tenere a bada e molestare il nemico,
+di resistere più che avesse potuto, ed all'estremo
+di rifugiarsi in Svizzera; egli risalì per
+un tratto la Valgana, per confermare gli avversari
+nella credenza che volesse difendersi su
+quegli altipiani, poi ad un tratto mutò direzione,
+girò per Valcuvia, <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'scesce'">scese</ins> rapidamente
+su Gavirate, costeggiò il Lago e per Capolago e Gazzada,
+dopo due giorni di marcia forzata riuscì
+a Morazzone, alle spalle del nemico che credeva
+averlo sempre di fronte.</p>
+
+<p>Il generale D'Aspre non durò a lungo nell'inganno,
+perchè uno spione lo avvertì dell'ardita<span class="pagenum"><a name="Page_93" id="Page_93">[93]</a></span>
+mossa di Garibaldi, deliberò quindi di assalirlo
+immediatamente nella sua nuova posizione;
+l'indomani una colonna di cinquemila Austriaci
+comandata dallo stesso generale D'Aspre, compariva
+improvvisamente a Morazzone.</p>
+
+<p>Garibaldi non si aspettava sì rapida mossa;
+i suoi, spossati dalle marcie forzate dei giorni
+precedenti, trascurarono il comandato servizio
+di vigilanza e di perlustrazioni, sicchè il nemico
+potè facilmente sorprenderli, e il cannone
+fu la loro sveglia. Egli ebbe appena il tempo
+di montare a cavallo e di accorrere alle prime
+difese; in brevi istanti l'attacco sviluppò in
+tutta la linea, e i garibaldini, dominata la prima
+sorpresa, animati dalla voce e dall'esempio del
+loro capitano, sostennero intrepidamente l'urto
+nemico e lo arrestarono. Il nemico però non poteva
+tardare ad avere ragione sul valore: tuttavia
+a Garibaldi riuscì di protrarre la difesa
+fino a notte inoltrata; poi, apertasi con la baionetta
+una via tra i petti nemici, si buttò coi
+suoi, serrati e minacciosi, nell'aperta campagna,
+e quivi sciolse la colonna, consigliando i compagni
+di guadagnare alla spicciolata il confine
+svizzero.<span class="pagenum"><a name="Page_94" id="Page_94">[94]</a></span></p>
+
+<p>Egli dal canto suo li imitò, e travestito da
+contadino, nascosto ed ospitato dagli amici, protetto
+dalla sua stella, giunse a sconfinare, presso
+ponte Fresa, in Svizzera, dove ad Agno in casa
+Vicari ricevette calda ed affettuosa ospitalità.</p>
+
+<p>Anche a Medici era toccata la stessa sorte.
+Assalito il 24 agosto da circa cinquemila austriaci
+che in più colonne s'erano mosse ad
+avvilupparlo, con soli duecento dei suoi, tenne
+fronte per oltre quattr'ore ai replicati assalti;
+finchè divenuta pericolosa ogni ulteriore resistenza,
+si ritirò in buon'ordine nella limitrofe
+Svizzera, lasciando le truppe del D'Aspre nell'illusione
+di avere combattuta l'intera Legione
+di Garibaldi, e di avere riportato una grande
+vittoria. Così finì la prima impresa di Garibaldi
+in Italia. Essa riuscì quale doveva essere! Fu
+la protesta di un uomo avvezzo a non deporre
+le armi che dopo la vittoria e non contro l'armistizio
+Salasco; fu l'audace disfida di un eroe, e
+una disperata rivolta, della quale nessun'altri
+all'infuori di lui e dei suoi avrebbe affrontate
+le conseguenze.</p>
+
+<p>Militarmente considerata, la mossa di Morazzone
+fu una delle più ardite che la mente<span class="pagenum"><a name="Page_95" id="Page_95">[95]</a></span>
+di uno stratega possa immaginare. Lo stesso
+<ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'genenerale'">generale</ins> D'Aspre scoprì nella
+azione del suo avversario, i lampi di un gran genio militare,
+che gli italiani non avevano ancora appreso
+a conoscere e lo confessava così a persona elevata:
+"L'uomo che avrebbe potuto essere utile
+nella vostra guerra del 1848, l'avete disconosciuto;
+esso era Garibaldi".</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>Garibaldi fu costretto da quei febbroni che
+mai l'avevano abbandonato durante tutta la campagna
+a prolungare la sua dimora in Svizzera
+più di quanto avrebbe voluto; alla metà di
+settembre potè partirne, e si ricondusse a Nizza
+per rivedervi la moglie, il figlio, la madre. Ma
+vi rimase per poco perchè la febbre della lotta
+gli bruciava le vene.</p>
+
+<p>Si recò a Genova, sperando di trovarvi aiuto
+di denaro, di armi, e di armati; ma la sua fu una
+disillusione; non vi trovò nulla di quanto sperava!
+Però appunto in quei giorni, una deputazione
+di siciliani si presentava in Genova a
+Garibaldi, invitandolo a formare una spedizione
+di soccorso alla Sicilia.<span class="pagenum"><a name="Page_96" id="Page_96">[96]</a></span></p>
+
+<p>Ferdinando II di Napoli aveva tradita e assassinata
+la promessa libertà e mandato un poderoso
+esercito a sottomettere la Sicilia, la quale
+priva di armi, di milizie e di capitani, nonostante
+la gagliarda difesa di Messina stava per
+soccombere.</p>
+
+<p>Garibaldi, senza prendere impegno assoluto,
+promise, se gli fosse stato possibile di portare
+ai siciliani l'aiuto richiesto. Infatti, raccolti circa
+cinquecento della sua vecchia Legione di Lombardia
+lanciava agli italiani il seguente proclama:</p>
+
+<p style="text-indent:10%">Italiani!</p>
+
+<p>Il nido della tirannide, al quale mettevano
+capo tutte le vili iniquità cortigiane, è rovesciato.
+Vienna combatte per la loro libertà. Non
+combattiamo noi per la nostra? Non udite venire,
+o italiani, un fremito dalla Lombardia e
+dalla Venezia? Il popolo <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'cho'">che</ins> surse di marzo,
+sebbene coperto di ferite, non è morto, ma vive;
+carica il fucile e aspetta il cenno.</p>
+
+<p>All'armi, dunque o italiani; noi siamo alla
+vigilia dell'ultima guerra, non lenta, non fiacca,
+ma rapida, implacata. Levatevi forti dei vostri<span class="pagenum"><a name="Page_97" id="Page_97">[97]</a></span>
+diritti calpestati, del vostro nome schernito,
+del sangue <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'cho'">che</ins> avete sparso: levatevi in nome
+dei martiri invendicati, della libertà conculcata
+e della patria saccheggiata, vituperata dallo
+straniero; forti come uomini parati a morire!
+Non chiedete vittoria che a Dio e al vostro ferro;
+non confidate che in voi. Chi vuol vincere vince.</p>
+
+<p>Su dunque, raccogliete fucili e spade, o italiani.
+Non sonore promesse, ma opere; non
+vanti passati, ma gloria avvenire.</p>
+
+<p style="text-indent:10%">Genova, 18 ottobre 1848.</p>
+
+<p style="text-indent:60%"><i>G. Garibaldi.</i></p>
+
+<p>Da Genova s'imbarcò col proposito di recarsi
+in Sicilia.</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>Ma il 25 di ottobre a Livorno ove Garibaldi
+aveva approdato, i democratici di quella città
+gli si misero attorno, persuadendolo a restare
+in Toscana ed a prendere il comando di quel
+simulacro d'esercito senza capo. Fu costretto ad
+acconsentire e, sbarcati i suoi, si recava a Firenze;
+ma quivi giunto si sentì sedotto dall'immagine
+di Venezia, sola combattente invitta per
+mare e per terra contro l'Austriaco. Dominato<span class="pagenum"><a name="Page_98" id="Page_98">[98]</a></span>
+da questo sentimento, lasciava con la sua colonna
+Firenze, e s'avviava per Bologna col disegno
+di scendere a Ravenna e di là passare a
+dare il suo aiuto all'eroica regina dell'Adriatico.</p>
+
+<p>Ma era appena arrivato in Bologna, intento
+sempre a reclutare nuovi seguaci, ed a spiare
+l'occasione che gli schiudesse l'agognata via di
+Venezia, quando si sparse per tutta Italia l'eco
+dei tragici fatti di Roma; il 15 novembre Pellegrino
+Rossi veniva assassinato; il Papa, assediato
+nel Quirinale, rassegnato a subire un Ministero Mamiani;
+ma risoluto a non concedere di più; infine
+il 21 novembre Pio Nono fuggito a Gaeta;
+il governo affidato alle mani di una <i>Giunta Suprema</i>
+eletta dal Parlamento; la <i>Costituente</i> convocata.</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>Un sì inatteso e violento mutamento nelle
+cose d'Italia, mutò anche tutti i piani di Garibaldi.
+Ora gli era aperta la via di Roma, ed il
+fascino di Roma era per lui irresistibile.</p>
+
+<p>Non mise quindi indugio ad offrire al nuovo
+governo l'opera sua e dei suoi compagni; e l'offerta
+essendo stata accettata così scriveva al
+Ministro della Guerra.<span class="pagenum"><a name="Page_99" id="Page_99">[99]</a></span></p>
+
+<p style="text-indent:10%">Eccellenza,</p>
+
+<p>Domani raggiungerò colla mia colonna Foligno,
+donde mi dirigerò a Rieti, punto che mi
+sembra molto conveniente per organizzare il
+battaglione, e ricevere da Roma l'armamento e
+quanto altro necessario. Mi permetto di raccomandare
+a V. E. il pronto invio del vestiario,
+trovandosi la mia gente in uno stato deplorevole.</p>
+
+<p>Mi onori dei suoi ordini.</p>
+
+<p style="text-indent:10%">Terni, 22 dicembre 1848.</p>
+
+<p style="text-indent:60%"><i>G. Garibaldi</i></p>
+
+<p>"P.S. Ho ricevuto il dispaccio di V. E. dopo
+di aver scritta la presente; dirigerò la colonna
+a Fermo siccome mi viene ordinato. Ringrazio
+V. E. dell'accettazione del Corpo al servizio
+dello Stato e solamente reitero la sollecitudine
+dell'abbigliamento e dei suoi ordini. Vale."</p>
+
+<p>Garibaldi partì da Foligno il 28 dicembre,
+avendo dovuto aspettare il vestiario e l'armamento;
+arrivò a Macerata il 1<sup>o</sup> del 1849 dove
+lo raggiunse un novello ordine di non proseguire
+più per Fermo e di restare dove era.</p>
+
+<p>A Macerata Garibaldi badava ad ordinare,
+agguerrire ed a rinforzare la sua gente; e tanto<span class="pagenum"><a name="Page_100" id="Page_100">[100]</a></span>
+entrò nella stima e nell'affetto dei maceratesi,
+che più tardi, quando furono convocati a nominare
+il deputato alla Costituente, elessero lui.</p>
+
+<p>Mentre la Giunta Suprema di governo lavorava
+ad apparecchiare il terreno alla Costituente,
+dall'altro i clericali si studiavano a seminare
+d'ostacoli il cammino di quella rivoluzione, il
+cui andare era necessario e ormai fatale; giusta
+la loro vecchia teoria ogni mezzo era buono; e
+in attesa che le potenze cattoliche muovessero
+all'invito di Pio IX, coprivano di trame e d'intrighi
+tutto lo stato romano; e in alcuni luoghi,
+specie nell'appennino ascolano, e nel confinante
+Abruzzo, spalleggiate dal Borbone, avevano coronate
+le creste di quei monti, antico teatro del
+sanfedismo, di numerose bande brigantesche.</p>
+
+<p>Importava alla Giunta Suprema di parare a
+quell'urgente pericolo; laonde deliberava di mandare
+il Colonnello Roselli a combattere il brigantaggio
+ascolano; nello stesso tempo chiamava
+Garibaldi a Rieti, con l'incarico di guardare quel
+confine verso Napoli, e di concertarsi con Roselli
+per soffocare la nascente reazione; Garibaldi
+ubbidiva; e per Tolentino, Foligno, Spoleto, arrivato
+verso la fine di gennaio a Rieti, si accinse<span class="pagenum"><a name="Page_101" id="Page_101">[101]</a></span>
+senz'altro all'opera; e, quantunque il mandato
+fosse arduo e richiedesse severe punizioni,
+tuttavia il temuto condottiero non lasciò in quei
+luoghi alcun ricordo di ferocia, alcuna traccia
+di sangue innocente.</p>
+
+<p>Rese invece segnalati servizi al Governo Romano,
+perseguendo nel più rigido inverno l'ostinato
+malandrinaggio, tenendovi atterrita e rimpiattata
+la reazione, custodendo fino all'ultimo
+tratto quel territorio, aperto per tante vie alle
+insidie nemiche....</p>
+
+
+
+<hr style="width: 65%;" />
+<h2><a name="CAPITOLO_X" id="CAPITOLO_X"></a>CAPITOLO X.</h2>
+
+<h3><b>Roma&mdash;Proclamazione di Repubblica.</b></h3>
+
+
+<p>Il 5 febbraio 1849 i deputati del popolo adunati
+in Campidoglio trassero con solenne maestà
+al palazzo della Cancelleria, luogo stabilito per
+le loro adunanze. Fu posta subito la questione
+che si dichiarasse il <i>decadimento</i> del potere temporale
+dei papi e si proclamasse la repubblica.
+Sorse allora Terenzio Mamiani con le memorande
+parole: <i>A Roma, o i Papi o Cola di Rienzo</i>,&mdash;"i
+Papi, investiti del potere temporale essere
+stati sempre il flagello d'Italia e della religione;<span class="pagenum"><a name="Page_102" id="Page_102">[102]</a></span>
+la repubblica la più bella parola, che
+dir potesse labbra d'uomo. Gravi per altro i
+pericoli che potea con sè portare la repubblica,
+non avendo gli Stati romani per tutelarla
+le immortali falangi che la Francia ebbe
+nel 1793. Toscana poteva aiutare ma debolmente;
+gran danno invece la proclamata repubblica
+potea recare in Liguria e in Piemonte,
+nerbo e centro delle forze italiane; l'Europa
+tutta conservatrice; la Francia meno repubblica
+che impero Napoleonico. Concluse che
+la questione della forma di governo conveniva
+rimettere alla Costituente italiana".</p>
+
+<p>Masi, Filopanti, Agostini, Carlo Rusconi, Garibaldi
+parlarono in favore della repubblica.
+Vinciguerra esclamava essere tempo di finirla
+coi Papi, assentivano Gabussi e Savini. Bonaparte
+principe di Canino, dichiarava impossibile
+la conciliazione del papato con la libertà italiana;
+fu una discussione serrata, efficace, eloquente.
+Infine respinta ogni altra proposta fu messo ai
+voti il memorando decreto.</p>
+
+<p><i>Art. 1. Il papato è decaduto di fatto e di diritto
+dal governo temporale dello Stato romano.</i></p>
+
+<p><i>Art. 2. Il Pontefice romano avrà tutte le guarentigie</i><span class="pagenum"><a name="Page_103" id="Page_103">[103]</a></span>
+<i>necessarie per la indipendenza nell'esercizio
+della sua potestà spirituale.</i></p>
+
+<p><i>Art. 3. La forma di governo dello Stato romano
+sarà la democrazia pura, e prenderà il glorioso
+nome di Repubblica romana.</i></p>
+
+<p><i>Art. 4. La repubblica romana avrà col resto
+d'Italia le relazioni, che esige la nazionalità comune</i>.</p>
+
+<p>I votanti furono <i>Centoquarantatre</i>; centoventi
+risposero <i>Sì</i>; nove risposero <i>No</i>; quattordici approvarono
+commentando un articolo.</p>
+
+<p>La folla immensa di popolo alla notizia proruppe
+in un urlo immane di gioia e di plauso.</p>
+
+<p>Roma in quel momento aveva affermato il
+diritto del popolo italiano.</p>
+
+<p>Essa parve, e fu più grande della Roma dei
+Cesari!</p>
+
+<p>E il manifesto, che la <i>Costituente romana</i>
+diresse a tutti i popoli lo prova.</p>
+
+<p>Ecco alcune parti più importanti di quel
+documento d'imperitura memoria:</p>
+
+<p style="text-indent:10%">Italiani,</p>
+
+<p>"Novello vi si presenta quel popolo, che
+era già il più grande della terra. Ma fra l'antica<span class="pagenum"><a name="Page_104" id="Page_104">[104]</a></span>
+grandezza e questa resurrezione stette per
+mille anni il papato.</p>
+<p class="p4 center">....................</p>
+
+<p>"Il popolo ha voluto, e la sua volontà non
+ha bisogno di chiedere giustificazioni dal passato.
+La sua ragione è antecedente ad ogni fatto
+umano.</p>
+<p class="p4 center">..................</p>
+
+<p>"Era piena di lacrime la storia d'Italia, e
+al papato ne veniva ascritta gran copia. E non
+dimeno, allorchè si fece innanzi il papato, e
+mise la croce sulla cima del vessillo nazionale,
+vide il mondo che gl'italiani erano presti ad
+obbliar le sue colpe; e a nome di un papa iniziavano
+la loro rivoluzione. Ma quella fu appunto
+la prova di quanto potesse il papato e di
+quanto non potesse. I predecessori dell'ultimo
+regnante erano stati troppo cauti per non impegnarsi
+a tal prova, e la loro potenza non fu
+misurata, che dalle sciagure accumulate sui popoli.
+L'ultimo regnante si avventurava primo
+nell'opra e volle ritrarsene, quando si fu accorto,
+ch'egli aveva rivelata una terribile verità, cioè
+l'impotenza del principato papale a far libera,
+indipendente e gloriosa la nazione italiana; volle<span class="pagenum"><a name="Page_105" id="Page_105">[105]</a></span>
+ritrarsene, ma fu tardi. Il papato aveva giudicato
+se stesso............</p>
+
+<p>"Speravamo tuttavia; ma un sistema di reazione
+fu la risposta che venne dal papato. Cadde
+la reazione. Il papato dapprima dissimulò; vide
+la pace del popolo e fuggì. E nel fuggire portò
+seco la certezza di destare la guerra civile;
+violò la costituzione politica; ci lasciò senza governo;
+respinse i messaggi del popolo; fomentò
+le discordie; stette in braccio del più feroce
+nemico d'Italia e scomunicò il popolo.</p>
+
+<p>"Questi fatti mostrarono abbastanza che il
+principato papale nè voleva, nè poteva modificare
+se stesso, e non restava, che subirlo o distruggerlo.
+Venne distrutto.</p>
+
+<p>"La liberalità di regnanti o tolleranza di
+popoli avevano posto il papato nella città degli
+Scipioni e dei Cesari, invece che nel mezzo della
+Francia, o sulle rive del Danubio e del Tamigi;
+doveva esser per questo, che gl'Italiani perdessero
+i diritti comuni a tutti i popoli, la libertà
+e la patria? E se fosse pur vero, che alla potestà
+spirituale del pontificato sia necessario il
+possesso d'una sovranità temporale, quantunque
+non a questa condizione fosse promessa da Gesù<span class="pagenum"><a name="Page_106" id="Page_106">[106]</a></span>
+Cristo l'immortalità della sua Chiesa, era dunque
+serbato a Roma il divenire il patrimonio
+del papato e divenirlo per sempre? Roma, patrimonio
+di una sovranità, che per sussistere
+aveva bisogno di opprimere, e per essere gloriosa
+aveva necessità di perire? e come patrimonio
+del papato farsi cagione permanente della
+ruina d'Italia? Roma, di cui le tradizioni, il nome
+e fin le ruine parlano sì forte di libertà e di
+patria?...."</p>
+
+<p class="p4 center">..................</p>
+
+<p>E il popolo rispose e risponde: <b>No!&mdash;Roma
+è mia! Roma è della libertà!</b></p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>Pagato a Roma il debito politico Garibaldi
+ritornò a Rieti a riprendere il suo posto militare.</p>
+
+<p>Nel frattempo gli avvenimenti avevano fatto
+il loro corso.</p>
+
+<p>Il 22 marzo la catastrofe di Novara; il 27
+la risposta dell'Assemblea Veneta all'Haynau:
+"Venezia resisterà ad ogni costo"; il 28 l'insensata
+rivolta di Genova; il 1<sup>o</sup> aprile l'ultimo
+giorno della decade Bresciana.<span class="pagenum"><a name="Page_107" id="Page_107">[107]</a></span></p>
+
+
+
+<hr style="width: 65%;" />
+<h2><a name="CAPITOLO_XI" id="CAPITOLO_XI"></a>CAPITOLO XI.</h2>
+
+<h3><b>Le dieci giornate di Brescia<br/>
+disastrosa giornata di Novara.</b></h3>
+
+
+<p>Il 20 marzo in Brescia una adunata di popolo
+in piazza Vecchia, sotto la loggia municipale,
+preceduta da bandiera tricolore chiedeva
+le dimissioni del Podestà Zambelli, e la formazione
+della guardia civica. Nello stesso giorno
+sul Colle di S. Florian era comparsa una squadra
+d'armati condotta dal prete <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Boitava'">Boifava</ins>. Questo
+piccolo corpo volante di 300 uomini al quale
+si erano aggiunti alcuni terrazzani, aveva avuto
+incarico dal Comitato per l'insurrezione di impedire
+le comunicazioni sulla strada per Peschiera,
+Verona e Mantova, intercettare dispacci
+del nemico e molestarlo con avvisaglie.</p>
+
+<p>La sera del 21 marzo, fermata una staffetta
+latrice di dispacci, tradotti questi dal tedesco
+si rilevò che recavano l'annuncio, essere partito
+da Verona un grosso convoglio di munizioni
+per fornirne Brescia e Milano.</p>
+
+<p>Una trentina di giovani animosi, fra i quali
+Giuseppe Zanardelli, postisi sotto gli ordini di<span class="pagenum"><a name="Page_108" id="Page_108">[108]</a></span>
+tale Longhena, perchè egli era stato militare,
+uscirono dalla città alle 11 di sera col determinato
+proposito d'impadronirsi del convoglio
+di munizioni tanto utile ai cittadini insorti.</p>
+
+<p>L'ardita, ma non numerosa falange, giunse
+a Rezzato prima di giorno.</p>
+
+<p>Avvertiti i baldi giovani che il convoglio
+delle truppe imperiali era <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'prossima'">prossimo</ins>
+a giungere, si diedero subito a costruire una barricata allo
+sbocco della via verso Ponte S. Marco, e dopo
+di avere collocata della gente anche inerme
+sui balconi e nelle vie per dimostrare che erano
+in molti a chiudere il passo, presero posto nella
+barricata, risoluti a tutto.</p>
+
+<p>Non tardò a comparire sulla strada la pesante
+colonna dei carri custoditi dalle baionette
+croate.</p>
+
+<p>Il corpo austriaco di scorta agli otto carriaggi
+carichi di munizioni era di 173 soldati e
+sei ufficiali; questi accortisi della barricata e
+degli armati che impedivano il passo si fermarono.
+Il comandante della piccola squadra bresciana
+divisò di mandare un parlamentario ad
+invitare il comandante delle forze nemiche a
+recarsi a Rezzato per trattare col duce delle<span class="pagenum"><a name="Page_109" id="Page_109">[109]</a></span>
+forze cittadine insorte. Questi assentì, e quando
+fu all'ingresso del paese gli fu imposto d'arrendersi,
+informandolo che ogni resistenza sarebbe
+stata inutile, perchè Brescia e Milano erano in
+mano del popolo e le truppe avevano capitolato,
+l'intero paese insorto, come era insorta la
+stessa Vienna.</p>
+
+<p>Intanto, durante le trattative erano sopraggiunti
+altri insorti guidati dal curato <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Boitava'">Boifava</ins>,
+e il capitano acconsentì di arrendersi; ufficiali
+e soldati consegnarono le armi e i bravi bresciani
+preso possesso del convoglio delle munizioni, per
+vie montane, onde evitare l'incontro di qualche
+squadrone di cavalleria, si diressero verso Brescia
+ove giunsero sul fare di sera del giorno
+seguente accolti dalla cittadinanza con luminarie
+e grande entusiasmo.</p>
+
+<p>La sera del 21 era stato acclamato Podestà
+il Soleri che si annunziava alla cittadinanza
+con un patriottico manifesto.</p>
+
+<p>Il 22 venivano aperti i ruoli per la formazione
+della Guardia civica.</p>
+
+<p>La mattina del 23 nella contrada degli Orefici,
+nei pressi di Piazza Vecchia, un pugno di
+popolani si avventava contro i soldati austriaci<span class="pagenum"><a name="Page_110" id="Page_110">[110]</a></span>
+di scorta ai carri di legna destinata al riscaldamento
+delle caserme e del Forte, li disarmava,
+inseguendoli fino all'accesso del Castello; e disarmava
+pure alcuni gendarmi incontrati per
+via. La sommossa si fece allora generale, si
+abbatterono gli stemmi e le insegne imperiali,
+e si disarmarono i soldati di picchetto negli
+ospedali ed in altre località dando ad essi dovunque
+la caccia.</p>
+
+<p>Il comandante del Forte, Leshke, senza indugio
+volle ricorrere alle armi dello spavento;
+e nelle ore pomeridiane fece piombare sulla
+città un gran numero di bombe, che, se cagionarono
+qualche rovina alle case, ebbero per
+effetto di accendere maggiormente l'entusiasmo
+belligero della cittadinanza; dopo tale preludio
+mandava un messaggio al Podestà, intimando
+che se la città non fosse ritornata alla soggezione
+imperiale, l'avrebbe bombardata ed incendiata.
+Il Soleri a sua volta domandava tempo
+per provvedere; ma allo scoccare della mezzanotte,
+in esecuzione della fatta minaccia, il Leshke
+apriva dal castello un furioso bombardamento.</p>
+
+<p>Questo procedere barbaro, che veniva principalmente
+a colpire donne e bambini giacenti</p>
+<p class="center"><a href="./images/img-110.png"><img src="./images/img-110.png"
+alt="Re Carlo Alberto" /></a><br /></p>
+
+<p><span class="pagenum"><a name="Page_111" id="Page_111">[111]</a></span></p>
+<p class="p1">nel sonno, inasprì i cittadini, che armati si fecero
+sotto al Castello e rispondevano al bombardamento
+prendendo a bersaglio i cannonieri
+nemici al grido "di viva l'Italia, viva il Piemonte."</p>
+
+<p>Quelli del giorno 23 e della notte del 24
+marzo furono i primi bombardamenti subiti da
+Brescia nel 1848.</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>Intanto sul mezzoggiorno del 20 marzo le
+ostilità da parte dell'esercito piemontese contro
+gli austriaci furono riprese, ma le sorti della
+guerra furono addirittura disastrose per le armi
+italiane.</p>
+
+<p>Il piano del generale in capo Chzamowsky,
+non era tale che potesse convenire ad un piccolo
+esercito, qual era quello potuto mettere
+assieme dall'eroico Piemonte. Invece di tenere
+unite quanto più si potesse le nostre forze, esse
+erano schierate sopra una fronte eccessivamente
+estesa.</p>
+
+<p>Il generale Lamarmora con una Divisione
+era stato inviato nella Lunigiana per attraversare
+l'Appennino con l'obbiettivo di assalire gli
+austriaci alle spalle sulla sinistra del Po.<span class="pagenum"><a name="Page_112" id="Page_112">[112]</a></span></p>
+
+<p>Ma qualunque fosse il piano strategico, è
+certo che il generale Ramorino, che con la Divisione
+Lombarda fronteggiava il Ticino nella
+posizione della Cava, ed a cui era stato dato
+ordine preciso di arrestare la marcia del nemico
+ove questo avesse passato il Ticino a
+Pavia, e, come segnale al Comando Generale
+del passaggio, tirare moltiplicati colpi di cannone;
+questo generale, contrariamente a tali
+ordini precisi, non sparò neppure un colpo, non
+fece atto di resistenza, nè si ritrasse, sopra
+Sannazzaro e Mortara ove corpi piemontesi
+avrebbero potuto trovarsi concentrati il mattino
+del 21 per dargli man forte, appoggiati ad
+ottime posizioni.</p>
+
+<p>Invece la Divisione senza sparare una cartuccia,
+si ritirò sulla destra del Po, standosene
+là spettatrice inerte, anzi accennando a ritirarsi
+per la volta di Genova.</p>
+
+<p>Dopo un'avvisaglia di avamposti al Gravellone,
+gli eserciti avversari si trovarono di fronte
+il 21 presso Mortara. Radetzky con rapide mosse
+aveva spinto i suoi all'attacco; le truppe piemontesi
+comandate al centro da Vittorio Emanuele,
+Duca di Savoia, fecero prodigi di valore,<span class="pagenum"><a name="Page_113" id="Page_113">[113]</a></span>
+ma gli austriaci soverchianti di uomini riuscirono
+ad impossessarsi di notte della città; e fu notte
+di strage in Mortara, perchè si combattè
+accanitamente per le vie, nelle piazze e nelle
+case, opponendo i nostri un'indomita e disperata
+resistenza....</p>
+
+<p>Intanto si combatteva con valore ed onore
+dalle nostre truppe anche alla Sforzesca; ma
+i risultati ottenuti furono completamente neutralizzati
+dalla rotta di Mortara.</p>
+
+<p>Il grosso dell'esercito, con Re Carlo Alberto,
+nella supposizione che gli Austriaci muovessero
+da Magenta per transitare il Ticino, stava accampato
+per attendere il nemico presso Trecate;
+ma, trovate sgombre le posizioni circostanti,
+mosse al di qua del fiume, per la via di Milano.</p>
+
+<p>Pur troppo non potè continuare al lungo la
+sua marcia su terra lombarda, perchè, giunta
+fra quelle schiere la notizia che l'austriaco già
+vittorioso proseguiva alle sue spalle minacciando
+Torino, fu immediatamente ordinata la retromarcia.</p>
+
+<p>Il 23 marzo, l'esercito nostro, forte di cinquantamila
+uomini e 110 pezzi d'artiglieria, si
+trovava alle nove di mattino sotto Novara. Alle<span class="pagenum"><a name="Page_114" id="Page_114">[114]</a></span>
+ore undici il cannone nemico diede il segnale
+della battaglia. Re Carlo Alberto era al suo posto
+in prima fila tra i combattenti. Il Crocevia
+della Bicocca era la chiave della posizione, e
+gli austriaci in dense colonne diressero tutti i
+loro sforzi contro di essa. I piemontesi la difesero
+col coraggio della disperazione; Re Carlo
+Alberto, ritto sul suo cavallo, nella sua marziale
+impassibilità, sembrava desiderasse di essere
+colpito a morte; ma se il Re era risparmiato
+dalle palle nemiche, quanti gli stavano
+vicini venivano mietuti e fra altri il generale
+Perrone, colpito da palla alla testa, e il generale
+Passalacqua restavano fulminati sul terreno,
+proprio al fianco di Carlo Alberto.</p>
+
+<p>Tutte le riserve erano state impegnate.</p>
+
+<p>Il Duca di Savoia, dopo avere avuto feriti a
+morte tre cavalli, appiedato, mantenevasi alla
+testa degli avanzi dei suoi battaglioni con singolare
+intrepidezza. Ma l'eroismo non poteva
+più rimettere le sorti della giornata.</p>
+
+<p>Re Carlo Alberto, testimonio e parte di tutte
+le fasi della battaglia, cavalcava taciturno e
+mesto verso la città, incurante dei pericoli che
+lo circondavano, e giuntovi, di là, muto, contemplava<span class="pagenum"><a name="Page_115" id="Page_115">[115]</a></span>
+con indicibile dolore la disfatta del
+suo esercito. Lo si voleva allontanare dal luogo
+tanto esposto, ma Egli nello schianto del dolore
+gridava: "lasciatemi morire; questo è l'ultimo
+giorno della mia vita!" Aveva tanto invocato
+dal Dio degli eserciti di perdere in quel giorno
+la vita! ma non fu ascoltato.</p>
+
+<p>La bandiera bianca annunziava la sospensione
+delle ostilità, cui seguì l'armistizio, e quindi
+l'abdicazione di Carlo Alberto e l'assunzione al
+trono del figlio Vittorio Emanuele II.</p>
+
+<p>Tutto era finito! I destini d'Italia non erano
+ancora maturi! Alle undici della notte, Carlo
+Alberto, muoveva alla volta di Oporto, per morirvi
+di lì a pochi mesi, martire di una idea
+sublime, vittima del dolore!</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>Il 25 marzo a Brescia, ove nulla si sapeva
+del disastro toccato alle truppe piemontesi, si
+procedeva alla nomina del Comitato di difesa
+nelle persone dei cittadini Cassola e Contratti i
+quali pubblicarono il seguente proclama</p>
+
+<p style="text-indent:60%">Brescia, 26 marzo 1849.</p>
+
+<p style="text-indent:10%">Cittadini!</p>
+
+<p>La patria è in pericolo!</p>
+
+<p>Ora è il momento, o bresciani, d'agire e di<span class="pagenum"><a name="Page_116" id="Page_116">[116]</a></span>
+fare conoscere che le vostre promesse non furono
+millanterie.</p>
+
+<p>Gli armati accorrano davanti al teatro per
+ricevere la loro destinazione. Chi non ha armi,
+le donne, i vecchi, i ragazzi si <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'adeporino'">adoperino</ins>
+a costruire barricate alle porte della città.</p>
+
+<p>Uniamo le nostre forze e difendiamoci. Non
+si tratta che di duemila uomini, con due pezzi
+d'artiglieria, quasi tutti italiani.</p>
+
+<p>All'armi! All'armi!</p>
+
+<p>Unione, costanza, ordine!</p>
+
+<p style="text-indent:60%"><i>Cassola, Contratti.</i></p>
+
+<p>Ragione di questo Manifesto al popolo di
+Brescia era che il Comitato della difesa aveva
+avuto avviso che la notte del 25 un corpo d'imperiali
+sotto il comando del generale Nugent,
+sortito da Mantova, con marcie forzate si dirigeva
+su Brescia.</p>
+
+<p>Nella città erasi formato un corpo dei più
+ardimentosi guidati da Tito Speri, capi squadra
+erano Giuseppe Nullo, Antonio Frigerio, Luigi
+Castelli, Camillo Biseo, Eligio e Filippo Battaggia.
+Tutti mossero incontro al nemico prendendo
+posizione nel borgo di Sant'Eufemia ove<span class="pagenum"><a name="Page_117" id="Page_117">[117]</a></span>
+già trovavasi il curato <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Boitava'">Boifava</ins> con
+la sua compagnia, si asserragliarono pure in altre posizioni,
+atte ad impedire al nemico l'ingresso nella
+città.</p>
+
+<p>Poco prima del mezzodì gli austriaci aprirono
+il fuoco, ma gli assalitori vennero coraggiosamente
+respinti.</p>
+
+<p>Il Comitato ed il Municipio, convinti che la
+resistenza non poteva durare a lungo, decisero
+di spedire al generale Nugent una Commissione
+di cittadini, che si presentò agli avamposti nemici
+con bandiera bianca.</p>
+
+<p>La Commissione fu ricevuta dal generale;
+il quale poneva senz'altro per condizione che
+i bresciani cessassero dalla difesa, deponessero
+le armi, e distruggessero le barricate perchè egli,
+per amore o per forza, sarebbe entrato nella
+città.</p>
+
+<p>Quando si seppe dell'arrogante risposta del
+generale austriaco, la popolazione proruppe unanime
+in un sol grido. "Guerra! Guerra!"</p>
+
+<p>Gli austriaci mossero allora all'assalto della
+città, inoltrandosi fino a San Francesco di Paola;
+ma i Bresciani usciti da porta di Torre Lunga,
+giunsero a San Francesco, alle spalle degli austriaci,<span class="pagenum"><a name="Page_118" id="Page_118">[118]</a></span>
+alle prese con le bande dei nostri, e
+impegnarono una mischia micidiale.</p>
+
+<p>Il combattimento durò fino alla sera con la
+peggio degli Austriaci, che, abbandonate le conquistate
+posizioni, si ritirarono nei loro attendamenti
+di S. Eufemia.</p>
+
+<p>Così ebbe fine la memorabile giornata del
+26 marzo.</p>
+
+<p>Il 27 gli imperiali a mezzodì ripresero le
+ostilità, si spinsero fino a Rebuffone a poca distanza
+da Torre Lunga, dove i Bresciani erano
+appostati alla difesa. Gli Austriaci, piantata una
+batteria sopra l'erta della Villa Maffei, si diedero
+a fulminare i bravi difensori, mentre nello stesso
+tempo il Castello iniziava il bombardamento
+prendendo i Bresciani fra due fuochi. Ma le
+cannonate, il bombardamento, gli incendi non
+sgomentavamo i valorosi Bresciani, che anzi,
+inaspriti dalla ferocia del nemico, moltiplicarono
+gli atti di eroismo; tanto che quando videro
+verso sera rallentare e cessare il fuoco da parte
+degli imperiali che rientravano nel loro accampamento,
+gli eroici difensori, comandati dallo
+Speri, con rapida sortita, si slanciarono sull'inimico<span class="pagenum"><a name="Page_119" id="Page_119">[119]</a></span>
+ed in breve furono addosso alla retroguardia
+austriaca facendone strage.</p>
+
+<p>La sera la città era in festa per la felice resistenza
+opposta al nemico; e il Comitato della
+difesa pubblicava il seguente manifesto.</p>
+
+<p style="text-indent:10%">Cittadini!</p>
+
+<p>Il vostro nome alla posterità è assicurato. Il
+nemico trovasi nell'avvilimento, perchè gli imponenti
+mezzi di guerra coi quali credeva atterrirvi,
+non hanno fatto che accrescere il vostro
+entusiasmo.</p>
+
+<p>Ormai ha consumato tutti i suoi mezzi guerreschi,
+e quindi non dovete fare altro che dar
+compimento alla vittoria nello stesso modo che
+l'avete cominciata.</p>
+
+<p>Italia tutta farà plauso a tanta prodezza.</p>
+
+<p>Ordine, Costanza, Unione!</p>
+
+<p>Brescia il 27 marzo ore 6-1/2 pomeridiane.</p>
+
+<p style="text-indent:60%"><i>Cassola, Contratti.</i></p>
+
+<p>Per dire degli episodi, degli atti di eroismo
+compiuti dai Bresciani nei giorni successivi 28,
+29, 30, 31, non basterebbe un intero volume.
+Basti affermare che tutti gli sforzi fatti dal Nugent
+con ben 3500, uomini per impossessarsi di<span class="pagenum"><a name="Page_120" id="Page_120">[120]</a></span>
+Brescia o per costringerla alla resa furono inutili.
+Vista la sua impotenza, fu obbligato a chiedere
+rinforzi, e questi non tardarono a giungere
+condotti da un ben formidabile avversario, tristamente
+conosciuto dai Bresciani.</p>
+
+<p>Il 31 marzo giungeva infatti, per espugnare
+l'eroica Brescia, il tenente maresciallo Haynau
+con una intera divisione&mdash;e ben presto diede
+sue nuove col seguente dispaccio: n. 152&mdash;Dal
+2<sup>o</sup> I. R. Comando del Corpo d'Armata.</p>
+
+<p>Alla Congregazione Municipale
+della Città di Brescia.</p>
+
+<p>"Notifico alla Congregazione Municipale che
+io alla testa delle mie truppe mi trovo qui, per
+intimare alla città di arrendersi tosto e senza
+condizioni.</p>
+
+<p>"Se ciò non succederà fino a mezzogiorno,
+se tutte le barricate non saranno interamente
+levate, la città sarà presa d'assalto, e saccheggiata
+e lasciata in balia a tutti gli orrori della
+devastazione.</p>
+
+<p>"Tutte le uscite dalla città verranno occupate
+dalle mie truppe ed una resistenza prolungata
+trarrà seco la certa rovina della città.<span class="pagenum"><a name="Page_121" id="Page_121">[121]</a></span></p>
+
+<p>"Bresciani! Voi mi conoscete, io mantengo
+la mia parola!</p>
+
+<p>"Il Comandante delle truppe stanziate all'intorno
+della città di Brescia.</p>
+
+<p style="text-indent:60%">Il Tenente Maresciallo</p>
+
+<p style="text-indent:65%"><i>Haynau.</i></p>
+
+<p>Non è a dire quanto la lettura di questo
+dispaccio rinfuocasse gli animi.</p>
+
+<p>Il Municipio mandò subito per il Comitato
+che pronto accorse all'adunanza.</p>
+
+<p>Richiesto del suo parere il Comitato dichiarava
+doversi risolutamente resistere.</p>
+
+<p>La maggioranza degli adunati, pur non dissentendo
+dalla resistenza, deliberava però di
+mandare deputati all'Haynau per ottenere una
+proroga di tempo onde si potessero prendere
+ponderate risoluzioni.</p>
+
+<p>Come ambasciatori si offersero i cittadini Lodovico
+Borghetti, Pietro Pallavicini, Paolo Barucchelli
+e il Nobile Girolamo Rossa, alla patria
+devotissimi. Così composta, e fiancheggiata da
+due gendarmi e preceduta da bandiera bianca
+l'ambasceria verso le 10 si avviava per il Castello.<span class="pagenum"><a name="Page_122" id="Page_122">[122]</a></span></p>
+
+<p>I messaggeri trovarono l'Haynau inflessibile.
+<i>Ho detto a mezzogiorno</i>.</p>
+
+<p>Ed alle vive rimostranze degli inviati, per
+grazia dichiarava che avrebbe aspettato fino alle
+due pomeridiane.</p>
+
+<p>Dell'ultimatum del Maresciallo austriaco fu
+data partecipazione al popolo dal balcone del
+Palazzo Comunale. E la risposta del popolo
+Bresciano fu quale doveva essere: Guerra! Vogliamo
+la guerra!</p>
+
+<p>Quella del Podestà fu dunque&mdash;All'armi
+Bresciani! all'armi!</p>
+
+<p>Allo scoccar delle due, tutte le campane
+della città, come se fossero mosse da un sol
+uomo e tocche da uno stesso martello, si diedero
+a suonare a stormo gloriosamente. Questa
+era la risposta che i bresciani mandavano all'Haynau.</p>
+
+<p>Il nemico aveva intanto circondato con forze
+numerose la città e piantate sulle alture batterie
+di cannoni e di mortari coll'ordine che
+quando le artiglierie dal Castello avessero dato
+il segnale, tutte le batterie facessero fuoco.</p>
+
+<p>E alle tre, tanto dal Castello che <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'della'">dalle</ins>
+batterie circostanti, s'incominciò senza interruzione<span class="pagenum"><a name="Page_123" id="Page_123">[123]</a></span>
+a vomitare bombe e palle incendiarie; tutte le
+campane della città suonavano a stormo, chiamando
+il popolo alla resistenza.</p>
+
+<p>L'Haynau aveva stabilito di dare alla città
+un assalto generale; ordinava quindi le sue
+genti in modo che tutta la circuissero, per dividere
+così le forze dei difensori e rendere più
+debole la resistenza.</p>
+
+<p>A questo scopo sul ripiano del poggio Maffei
+dove stava la brigata Nugent, aveva fatto
+piazzare una batteria, che batteva direttamente
+la barriera di Torre Lunga, ove dovevano essere
+diretti i maggiori sforzi. Infatti essa fu presa
+a fulminare con fuoco mai interrotto e con colpi
+così ben diretti, che presto l'intera trincea ne
+fu squarciata, costringendo i difensori ad abbandonarla,
+ed a ritirarsi al ridosso della barricata
+che formava la seconda linea di difesa.
+Tennero loro dietro i nemici, che tentarono di
+entrare con essi in città, ma furono valorosamente
+respinti lasciando molti di essi sul terreno.</p>
+
+<p>Non cessava intanto il tuonare dei cannoni
+e dei mortari dal di fuori, mentre le bombe ed
+i razzi piovevano dal Castello; ma non per<span class="pagenum"><a name="Page_124" id="Page_124">[124]</a></span>
+questo ritiravansi i difensori, che sempre capitanati
+dallo Speri, combattevano con tanta valentia
+e costanza, da tornare ad onore anche
+dei più esperimentati e disciplinati veterani.</p>
+
+<p>L'Haynau aveva ordinato che un battaglione
+di croati, di notte appostato, scendesse giù per
+la china del colle ed a forza occupasse le vie
+che conducevano al centro della città. Furono
+però accolti, mentre discendevano con una tempesta
+di fucilate, sì da essere obbligati a sostare
+e a dare indietro; ma poi riordinati, assalirono
+i nostri con fuoco ben nutrito e così ben diretto
+che i difensori furono obbligati ad abbandonare
+la trincea più avanzata, posta alla svolta della
+china del Castello, non solo, ma poi dopo altra
+eroica difesa, furono costretti a ritirarsi anche
+dalla barricata che custodiva la svolta di S. Urbano;
+ed infine anche dall'ultima di via della
+Consolazione. Gli imperiali alla carica, sorpassando
+le barricate, sgombrando impedimenti si
+precipitarono nella piazza dell'Albero. Là i Bresciani
+li attendevano alla posta, dalle finestre,
+dai tetti, dagli sbarramenti che chiudevano il
+passo all'interno della città, vennero accolti con
+una salva di fucilate, tanto che ben pochi ebbero<span class="pagenum"><a name="Page_125" id="Page_125">[125]</a></span>
+salva la vita; ma una fiumana di altri
+croati serrati in colonne giù per quella stretta
+impediva ai primi di dare indietro; tanto che
+alla disperata mancando loro ogni scampo, fecero
+testa, e s'avventurarono risoluti contro le
+trincee per forzare il passo; ma ancora un
+fuoco micidiale a bruciapelo li accolse, e più
+che decimati, dovettero arrestarsi e dare indietro.</p>
+
+<p>L'Haynau che dal Castello vedeva lo scempio
+che i difensori facevano dei suoi ordinava
+al Colonnello Milez di accorrere in aiuto con buon
+nerbo di forza; ma appena sboccato sulla piazza
+il Milez stesso, che stava alla testa dei suoi, colpito
+da palla al cuore cadeva morto; i suoi
+soldati allora sostarono indecisi; prendendo il
+momento i bravi bresciani saltarono dai ripari,
+e slanciandosi sul nemico l'assalirono a colpi di
+baionetta, di daghe, di stocchi, di coltelli. Non
+ressero gli austriaci, ma si diedero alla fuga,
+abbandonando armi e feriti.</p>
+
+<p>La piazza dell'Albero a ricordo di tanto valore
+fu poi nominata <i>Piazza del 1849</i>. In quel
+giorno 31 marzo correva a rivi il sangue e i
+cadaveri vi giacevano ammonticchiati.<span class="pagenum"><a name="Page_126" id="Page_126">[126]</a></span></p>
+
+<p>Però in altri punti alcuni quartieri della
+città furono invasi dal nemico come Torre Lunga,
+S. Urbano, S. Alessandro, e l'incendio, il saccheggio,
+gli orrori di città presa d'assalto, incominciarono
+nelle tenebre con tutti i suoi atti
+brutali.</p>
+
+<p>Il primo aprile dalla parte del Castello, appoggiati
+dalle artiglierie, gli Austriaci discesero
+in città, investendo e rompendo tutti gli ostacoli
+che trovavano sui loro passi, giungendo alle
+spalle dei difensori della barricata della Piazza
+dell'Albero, teatro del micidiale combattimento
+del giorno innanzi, occupando il palazzo del
+governo, del Broletto, massacrando ed abbruciando
+quanti si paravano a loro dinanzi, gettando
+dalle finestre, e dai tetti quante persone
+si trovavano nelle case. Lo stesso avveniva nel
+quartiere di San Nazzaro e a porta S. Giovanni.</p>
+
+<p>Era tempo di pensare seriamente ai casi
+della patriottica città, ridotta agli estremi, e minacciata
+di distruzione.</p>
+
+<p>Alle 10 antimeridiane il Municipio riceveva
+le dimissioni del Comitato di difesa. Bisognava
+senza perdita di tempo mandare all'Haynau una
+deputazione per trattare la resa. Fu incaricato<span class="pagenum"><a name="Page_127" id="Page_127">[127]</a></span>
+il padre Maurizio da Brescia, che fu accompagnato
+dal padre Ilario da Milano e dal cittadino
+Pietro Marchesini.</p>
+
+<p>I patti della resa furono con molto stento
+convenuti.</p>
+
+<p>La mattina del 2 aprile entrate le soldatesche
+austriache in città, il Maresciallo Haynau
+emanava due bandi. Col primo imponeva alla
+città una taglia di 300,000 lire, destinate a compenso
+e a premio degli ufficiali&mdash;più imponeva
+alla città e provincia una multa di sei milioni di
+lire.</p>
+
+<p>Così ebbe fine la lotta gloriosa di Brescia
+sostenuta per 10 giorni con subblime eroismo.</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>I tempi intanto incalzavano e la reazione
+divampava.</p>
+
+<p>Il 6 aprile Catania dopo eroica difesa cadeva
+nelle mani sanguinarie del borbonico Filangeri;
+il 12 la reazione lorenese restaurava in Toscana
+il granduca; il 20 Filangeri era minaccioso
+alle porte di Palermo; finalmente il 21 aprile
+salpava da Tolone la spedizione francese per
+Roma.<span class="pagenum"><a name="Page_128" id="Page_128">[128]</a></span></p>
+
+<p>L'ultima di queste notizie sorprese Garibaldi
+ad Anagni dove era arrivato il giorno precedente.</p>
+
+<p>Il 24 aprile l'avanguardia, il dì appresso
+tutto il corpo di spedizione comandato dal generale
+Oudinot, portato da dieci navi, forte di
+ben dodicimila uomini, di sedici pezzi da campagna
+e di sei di assedio, gettava l'ancora nelle
+acque di Civitavecchia.</p>
+
+
+
+<hr style="width: 65%;" />
+<h2><a name="CAPITOLO_XII" id="CAPITOLO_XII"></a>CAPITOLO XII.</h2>
+
+<h3><b>Eroica difesa di Roma.</b></h3>
+
+
+<p>Sullo scopo dell'intervento francese nelle
+cose di Roma è stata già giudice severa la
+storia, e non è tema che invogli un italiano a
+ritornarci sopra. Solo affermeremo che per quanto
+si sia voluto dire, certo non fu scusabile che
+una grande nazione come la Francia, col pretesto
+d'instaurare l'ordine, fra un popolo già
+confidente e calmo nel suo patriottismo, siasi
+mossa a sostenere una abborrita teocrazia, ed
+a strozzare, tra le braccia d'una repubblica sorella,
+la libertà nascente.</p>
+
+<p>E fu con sembianze oneste ed amiche che
+l'esercito francese potè sorprendere la buona<span class="pagenum"><a name="Page_129" id="Page_129">[129]</a></span>
+fede del governatore, del presidio e della popolazione
+di Civitavecchia, e mettere impunemente
+il piede sul suolo della repubblica. Se
+Civitavecchia avesse respinto con la forza dal
+suo forte il disbarco o lo avesse soltanto ritardato
+il governo della Repubblica Romana avrebbe
+avuto maggior tempo e si sarebbe trovato in migliori
+condizioni per preparare la difesa.</p>
+
+<p>Il Colonnello Leblanc, inviato dal Generale
+francese, ebbe il merito di parlar chiaro al Mazzini
+e confessare che scopo della spedizione era
+la restaurazione papale. Egli rese grande servigio
+a Roma, quando uscì nella ridicola guasconata
+"<i>Les Italien ne se battent pas</i>" la quale
+fece affluire al cuore il sangue caldo del popolo
+di Roma, e mise gl'italiani in obbligo di
+provare che colui aveva mentito per la gola.</p>
+
+<p>Alla Repubblica Romana non restava adunque
+più che difendere ad oltranza, se non la
+vita che era preda designata alla forza del numero,
+l'onore che non poteva essere da alcuno
+calpestato impunemente, e che sarebbe salito
+tanto più alto quanto più fosse stato inaffiato
+di sangue.<span class="pagenum"><a name="Page_130" id="Page_130">[130]</a></span></p>
+
+<p>E la difesa di Roma fu degna dei suoi giorni
+migliori, al tempo dei consoli e dei Cesari.</p>
+
+<p>L'Assemblea decretò senz'altro di dare incarico
+al Triunvirato di respingere la forza con
+la forza; il popolo applaudì al magnanimo decreto,
+corse alle armi, e i Triumviri, mirabili di
+concordia e di energia, assunsero l'impegno della
+difesa. Giuseppe Avezzana nominato ministro
+della guerra, posto al Comando supremo dell'esercito;
+la guardia civica venne armata e mobilizzata;
+la linea di difesa tracciata; i punti
+principali muniti; i Corpi stanziati fuori di
+Roma richiamati; e tutta la massa di truppe
+regolari ed irregolari, di finanzieri, di studenti,
+di emigrati, di reduci, di quanti infine si <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'trovanano'">trovavano</ins>
+in Roma atti alle armi, fu ordinata e
+così ripartita e comandata:</p>
+
+<p>La Legione Garibaldi; il battaglione dei Reduci,
+i quattrocento giovani universitari, i trecento
+finanzieri, i trecento emigrati, un totale
+di duemilacinquecento uomini, composero la prima
+brigata comandata dal Generale Garibaldi.</p>
+
+<p>Alla seconda brigata, formata di mille uomini
+di Guardia Civica e del primo Reggimento
+di fanteria leggiera fu posto comandante il Colonnello
+Masi.<span class="pagenum"><a name="Page_131" id="Page_131">[131]</a></span></p>
+
+<p>La Legione Romana e il primo di linea con
+due pezzi di campagna, posti agli ordini del Colonnello
+Bartolomeo Galletti; una colonna di riserva,
+di ottocento carabinieri ubbidivano al
+generale Giuseppe Galletti; cinquecento dragoni
+al Colonnello Savini; le artiglierie al Lopez e ai
+fratelli Calandrelli.</p>
+
+<p>I bersaglieri Lombardi comandati dal Manara
+avendo ottenuto dal generale Oudinot di
+sbarcare a Porto d'Anzio a condizione che non
+avrebbero preso parte a combattimenti prima
+del 4 maggio, erano vincolati dall'impegno preso
+per essi dal Preside di Civitavecchia.</p>
+
+<p>Sicuri ormai che il generale Oudinot voleva
+entrare in Roma per ristaurarvi il governo papale
+il 28 aprile l'assemblea approvava il seguente
+decreto, dove il senno romano ben distingueva
+fra nazione e governo di Francia, non
+incolpando la prima delle inique aggressioni del
+secondo, e ponendo sotto la protezione delle
+leggi i Francesi nell'atto che si apprestava alla
+guerra contro l'armata di Francia.</p>
+
+<p class="p center">REPUBBLICA ROMANA</p>
+
+<p class="p center">In nome di Dio e del Popolo</p>
+
+<p>"Credendo nelle generose virtù dei Romani
+come nel loro valore:<span class="pagenum"><a name="Page_132" id="Page_132">[132]</a></span></p>
+
+<p>"Conscio che sebbene deciso a difendere
+fino agli estremi, contro ogni invasore l'indipendenza
+della sua terra, il popolo di Roma non
+rende mallevadore il popolo di Francia degli
+errori e delle colpe del suo governo":</p>
+
+<p>"Fidando nel popolo e nella santità del principio
+repubblicano:</p>
+
+<p class="p center">IL TRIUNVIRATO DECRETA</p>
+
+<p>"Gli stranieri e segnatamente i Francesi dimoranti
+pacificamente in Roma sono posti sotto
+la salvaguardia della Nazione":</p>
+
+<p>"Sarà considerato come reo di leso onore
+romano qualunque proponesse far loro oltraggio
+o molestie":</p>
+
+<p>"Il governo invigilerà che nessuno d'essi
+trasgredisca i doveri dell'ospitalità".</p>
+
+<p>Così Roma vicina a scendere sul campo di
+battaglia per amor della libertà ed indipendenza,
+dava prova di quella generosità che è tradizionale
+nel suo popolo.</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>La mattina del 28 aprile, la legione insieme
+agli altri corpi militari riuniti in Roma, fu passata<span class="pagenum"><a name="Page_133" id="Page_133">[133]</a></span>
+in rivista sulla piazza di S. Pietro dal Ministro
+della guerra.</p>
+
+<p>Il piano di guerra fu presto formato; la topografia
+della Città, le condizioni dell'esercito difensore,
+le forze degli assalitori, chiaramente lo
+suggerivano.</p>
+
+<p>Scartato il concetto di una offensiva in aperta
+campagna, e deliberata una concentrata difensiva
+della Capitale, la difesa non poteva essere
+stabilita che sulla destra del Tevere e precisamente
+lungo le mura d'Urbano VIII, che da
+porta Portese, per quelle di San Pancrazio e
+Cavallegeri va a porta Angelica; comprendente
+come posizione avanzate, al centro la collina di
+Villa Pamfili, come baluardo a settentrione il
+forte Vaticano, e come seconda linea d'appoggio
+le alture del Gianicolo.</p>
+
+<p>Garibaldi avuto partecipazione del Comando
+affidatogli, spedì il seguente ordine del giorno:</p>
+
+<p>Al comando della Sezione degli Emigrati.</p>
+
+<p>"Il Ministro della Guerra, col dispaccio del
+27 corrente affidò a me il comando della prima
+brigata nella cui forza è pure compresa la vostra
+Sezione.</p>
+
+<p>"Le urgenze del momento esigono che c'intendiamo<span class="pagenum"><a name="Page_134" id="Page_134">[134]</a></span>
+subito e quindi oggi vorrete immancabilmente
+trovarvi con la vostra truppa sulla
+piazza di S. Maria in Trastevere per tutte le
+comunicazioni".</p>
+
+<p>"Salute e fratellanza".</p>
+
+<p>Dalla piazza del Vaticano 29 aprile</p>
+
+<p style="text-indent:60%"><i>G. Garibaldi.</i></p>
+
+<p>La brigata Garibaldi fu ordinata a coprire la
+posizione tra porta Portese e porta San Pancrazio;
+quella di Masi distribuita tra porta
+Cavalleggieri e porta Angelica; la riserva composta
+dalla brigata Galletti, dai dragoni Savini,
+dai bersaglieri Manara, schierata tra Piazza
+Navona, la Lungara e Borgo; i bastioni furono
+coronati di nuovi pezzi, le batterie del Vaticano
+rinforzate; tutto ciò disposto in buon ordine; di
+modo che Roma si tenne pronta a ributtare gli
+assalitori.</p>
+
+<p>Il 30 aprile le vedette di San Pietro annunziarono
+lo spuntare di una colonna francese
+sulla via di Civitavecchia. Erano circa dodicimila
+uomini, divisi in due brigate sotto il comando
+dei generali Molière e Lavaillant, con due batterie
+da campagna; credevano davvero che gli<span class="pagenum"><a name="Page_135" id="Page_135">[135]</a></span>
+italiani non si sarebbero battuti; dovevano presto
+accorgersi del loro folle giudizio e chiamare
+poderosi rinforzi.</p>
+
+<p>Alcuni colpi aggiustati dal Calandrelli fecero
+capire che si pensava a respingere sul serio gli
+assalitori, ma erano pur sempre francesi, gli agguerriti
+soldati dei combattimenti africani. Essi
+quindi avanzarono da prodi secondo l'ordine
+ricevuto per l'attacco; non restavano i nostri
+dal fulminarli colla mitraglia e coi fucili. Ai difensori,
+specialmente agli artiglieri, nuocevano
+le carabine dei cacciatori di Vincennes; ma le
+nostre artiglierie egregiamente servite e dirette,
+facevano vuoti sanguinosi nelle file avversarie.</p>
+
+<p>Un notevole vantaggio avevano ottenuto i
+francesi, fin dal principio; il generale Oudinot
+aveva ordinato alla brigata Molière di occupare
+la Villa Panfili, il battaglione universitario sostenne
+valorosamente i primi assalti, ma scarso
+di numero, in confronto degli assalitori, dopo di
+avere contrastata la preziosa posizione dovette
+abbandonarla, ritraendosi al riparo dietro il Casino
+de' Quattro-Venti.</p>
+
+<p>Ma da quella parte, attento a tutte le fasi
+del combattimento, stava vigile Garibaldi e il<span class="pagenum"><a name="Page_136" id="Page_136">[136]</a></span>
+trionfo dei francesi non doveva essere di lunga
+durata. Infatti il generale, scorto il pericolo,
+chiamò a sè la legione italiana e la lanciò a
+baionetta contro il nemico. Questi non temette
+l'attacco, e da quell'istante intorno a Villa Corsini,
+per le aiuole e i prati del parco Pamfili,
+dietro ogni muro e ogni siepe, s'impegnò una
+lotta corpo a corpo, petto a petto, palmo a palmo,
+a vita ed a morte.</p>
+
+<p>A favore dei francesi erano il vantaggio delle
+armi, la bontà della posizione che li proteggeva,
+l'abitudine alla disciplina, l'esperienza del combattere;
+per gl'italiani era presidio la coscienza
+della giusta causa, la religione della patria, la
+fede nella baionetta e il comando di Garibaldi.</p>
+
+<p>Ormai troppo già durava il contrasto: e Garibaldi
+sentì venuta l'ora del colpo decisivo.</p>
+
+<p>Con l'aiuto di mezza brigata Galletti, riunite
+tutte le forze che aveva sotto mano si rovescia
+per la Valle sul fianco destro francese, lo rompe,
+lo sfonda ed incalza con la baionetta alle reni
+e costringe in brev'ora tutto l'esercito assalitore,
+già ributtato dal fronte su tutta la linea, a battere
+in precipitosa ritirata.</p>
+
+<p>La giornata del 30 aprile sarà ricordata<span class="pagenum"><a name="Page_137" id="Page_137">[137]</a></span>
+dalla storia come una delle più belle pagine militari
+dell'indipendenza italiana.</p>
+
+<p>Più di trecento morti, cinquecentotrenta feriti,
+duecentosessanta prigionieri dovuti all'eroismo
+di Nino Bixio, fecero pagar cara alla Francia
+l'insana aggressione e dimostrarono al mondo
+che gl'italiani si battono.</p>
+
+<p>In confronto le perdite degli italiani furono
+lievi; sessantadue morti, un centinaio di feriti;
+un solo prigioniero&mdash;Ugo Bassi.</p>
+
+<p>Onore ai prodi rapiti troppo presto ai futuri
+cimenti della patria.</p>
+
+<p>Il battaglione universitario comandato dal
+Maggiore Andreucci si distinse assai nella gloriosa
+giornata. "Avanti ragazzi" tuonava Garibaldi&mdash;"avanti
+alla baionetta" e i ragazzi,
+da veterani si lanciavano impavidi contro gli
+agguerriti soldati della Francia combattendo da
+eroi.</p>
+
+<p>Fra tutti primeggiò Nino Bixio che con audacia
+da leone, come già fu detto, fece prigioniero
+con pochi uomini un battaglione del 20<sup>o</sup>
+reggimento di linea col Maggiore che lo comandava.</p>
+
+<p>Il primo merito della gloriosa giornata spetta<span class="pagenum"><a name="Page_138" id="Page_138">[138]</a></span>
+al generale Garibaldi. Fu unanime il sentimento
+di tutta Roma nella sera stessa del combattimento;
+e la storia lo conferma col suo ponderato
+giudizio. Egli rimase ferito nel più caldo
+della mischia e non ne fece mostra; solo alla
+sera il dottore Ripari, il carissimo amico suo,
+volle a forza curarlo.</p>
+
+<p>Fatto caratteristico del combattimento fu
+questo, che, nelle lievi perdite subite dai nostri,
+chi più ne sofferse furono gli ufficiali, sempre
+i primi ad esporsi al fuoco nemico; così, oltre
+a Garibaldi, furono feriti il maggiore Marochetti,
+il tenente Ghiglione, il tenente Teglio, i sottotenenti
+dall'Ovo e Rota, e feriti a morte il maggiore
+Montaldi, il maggiore Scianda, i tenenti
+Grassi e Righi e il sottotenente Tresoldi.</p>
+
+<p>Garibaldi combattè tutto il giorno, affrontando
+il nemico in aperta campagna, ne scoperse
+il lato debole, lo assalì quando ravvisò il
+tempo opportuno, e decise della giornata.</p>
+
+<p>Avrebbe fatto di più se in quel giorno avesse
+egli avuto il comando supremo, o se fosse stato
+ascoltato il suo consiglio.</p>
+
+<p>Garibaldi aveva infatti intenzione di completare,
+quella sera stessa, la vittoria, tagliando<span class="pagenum"><a name="Page_139" id="Page_139">[139]</a></span>
+ai francesi la ritirata su Civitavecchia; e il progetto
+sarebbe stato senza dubbio attuato; dopo
+lo scacco sofferto, il morale del nemico era depresso
+ad incominciare dall'Oudinot, sfinito, inoltre
+i francesi mancavano di cavalleria per coprire
+la ritirata, mentre Garibaldi coi lancieri
+del Masina e coi dragoni di linea, tutta gente
+fresca che nulla aveva sofferto dal combattimento,
+poteva giungere a Civitavecchia prima
+dei francesi e suscitare quelle popolazioni contro
+lo straniero. Che se non si fosse voluto precorrere
+i francesi in quel posto, si poteva prenderli
+di fianco nella loro ritirata: giacchè Garibaldi
+avrebbe potuto ingrossare le sue truppe
+coi due reggimenti di linea che non avevano
+ancora combattuto, e così trarre il miglior frutto
+della vittoria.</p>
+
+<p>Ma indarno Garibaldi insistette appoggiato
+da Galletti: Mazzini non voleva esporre la
+Francia ad una completa disfatta, e provocarne
+i risentimenti. Egli era il capo del triumvirato,
+e se i nostri si arrestavano nel momento il più
+propizio, era lui che doveva risponderne alla
+storia.</p>
+
+<p>Utilizzata o no la vittoria del 30 aprile si<span class="pagenum"><a name="Page_140" id="Page_140">[140]</a></span>
+doveva capire che i francesi avrebbero voluto
+prendere la rivincita; meglio era dunque trarre
+partito della giornata, annientare il primo corpo
+di spedizione, circondando di una aureola gloriosa
+i difensori di Roma, ammirati da tutta
+Europa, poi prepararsi a far degna accoglienza
+al secondo corpo di spedizione, che la Francia
+ostinata nel volere ristaurato il potere dei papi
+ed ormai impegnata, avrebbe senza ritardo ordinato.</p>
+
+<p>Unica impresa che venne concessa dal Triunvirato
+a Garibaldi il 1<sup>o</sup> maggio, fu una ricognizione
+sul nemico che si ritirava per la via di
+Civitavecchia, verso Castel di Guido, dove i
+Francesi avevano passata la notte in armi nella
+certezza di essere assaliti. Egli uscì colla sua
+legione da porta S. Pancrazio, mentre il Masina
+coi lancieri e coi dragoni usciva da porta Cavalleggeri;
+entrambi si unirono all'osteria di
+Malagrotta, dove i Francesi si erano preparati
+alla resistenza.</p>
+
+<p>Ma per volere di Mazzini non si venne alle
+mani, come Garibaldi avrebbe desiderato. E ciò
+anche perchè l'Oudinot mandò a Garibaldi un
+parlamentario, per avvertirlo che trattava col<span class="pagenum"><a name="Page_141" id="Page_141">[141]</a></span>
+governo Romano un armistizio; quasi contemporaneamente
+Garibaldi stesso riceveva un ordine
+di ritornarsene a Roma; e l'ordine fu eseguito
+nel giorno stesso.</p>
+
+<p>Così i Francesi ebbero modo di guadagnar
+tempo, e ritornare con forte nerbo di forze e
+grosso materiale di guerra a riprendere l'attacco
+dell'eterna città con certezza di successo.</p>
+
+<p>Ma se la giornata del 30 aprile non ebbe
+quelle conseguenze che erano da aspettarsi dopo
+una vittoria così bella, essa però provò al
+mondo che Garibaldi era qualche cosa di più
+di un semplice guerrigliero Americano, e che
+non gli mancavano le doti tutte del generale
+delle grandi fazioni; come provava al mondo
+che gl'Italiani, se ben condotti, sapevano battersi.</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>Intanto che Oudinot riposava a Civitavecchia,
+e mandava a Parigi messaggi bugiardi mal dissimulanti
+la sconfitta toccata, e l'Assemblea Romana
+lo rimeritava delle sue slealtà col mandargli
+liberi i prigionieri; un esercito austriaco
+minacciava dal Po le Legazioni; un'armata Spagnola
+veleggiava per la medesima crociata nel
+Mediterraneo; e finalmente re Ferdinando di<span class="pagenum"><a name="Page_142" id="Page_142">[142]</a></span>
+Napoli faceva occupare da una divisione Velletri,
+mentre due altre, una di milizie regolari
+comandate dal generale Winspeare, l'altra composta
+di briganti comandata dallo Zucchi, s'inoltravano
+per la provincia di Frosinone sui colli
+Latini.</p>
+
+<p>Il governo Romano commise a Garibaldi,
+che, evitando i decisivi conflitti, tenesse a bada
+e molestasse il nemico, sperando il Mazzini
+che le trattative colla Francia si risolvessero
+con soddisfazione, per poi, tranquilli da quella
+parte, potere intraprendere una guerra a fondo
+contro il re di Napoli, e rivendicare a libertà
+il suo reame.</p>
+
+<p>Garibaldi riunì la sua piccola brigata il 4
+maggio, dalle 6 alle 8 di sera, in piazza del
+Popolo; era composta in tutto di duemila duecento
+uomini, la passò in rivista, ed uscito tacitamente
+da Porta del Popolo, s'incamminò per
+Ponte Molle, facendo le viste di marciare a Palo;
+poi voltò a un tratto per la Prenestina, e dopo
+una marcia notturna pei Monti Tiburtini faticosissima,
+ma silenziosa ed ordinata, arrivò all'indomani
+a Tivoli dove si accampò sulle sponde
+dell'Aniene, occupando cogli avamposti il ponte
+Lucano a circa sei chilometri sotto Tivoli.<span class="pagenum"><a name="Page_143" id="Page_143">[143]</a></span></p>
+
+<p>Il 6 maggio fece riposare nelle ore più calde
+la truppa presso gli avanzi grandiosi degli acquedotti
+romani.</p>
+
+<p>L'esercito borbonico appena avuta notizia
+della sortita da Roma di Garibaldi, s'era concentrato
+fra Albano e Valmontone, e forte di
+seimila uomini sotto il comando del generale
+Lanza si preparava ad affrontare Garibaldi e
+disfarlo.</p>
+
+<p>La mattina del 7 Garibaldi fece levare il
+campo e verso la mezzanotte del giorno stesso,
+sotto un acquazzone torrenziale, occupò Palestrina
+a poche miglia dalle linee nemiche, minacciando
+così da vicino il suo fianco destro.
+Fin dal giorno 8, Garibaldi ordinava alcune
+scorrerie dei suoi, una delle quali, comandata
+dal prode Bronzetti Narciso, gli aveva riportata
+la speranza che il nemico non sarebbe stato
+così formidabile come si vantava di essere. Era
+però troppo forte di numero per attentarsi con
+soli duemila uomini ad assalirlo nelle sue forti
+posizioni; e risolvette di starsene sulla difensiva
+e attenderlo di piè fermo.</p>
+
+<p>Il primo incontro serio fra le parti avversarie
+avvenne verso la sera dell'8 maggio sulla
+strada che da Montecompatri porta a Frascati.<span class="pagenum"><a name="Page_144" id="Page_144">[144]</a></span></p>
+
+<p>Il giorno 9 Garibaldi circondato dal suo stato
+Maggiore salì a Castel San Pietro, piccolo paese
+sopra Palestrina, per osservare dal campanile
+le mosse del nemico. Questo, in numerosa schiera
+di 6000 uomini, verso le 2 pom. si avanzava da
+Valmontone su Palestrina, con intenzione di
+chiudere a Garibaldi la ritirata su Roma.</p>
+
+<p>Garibaldi prese tosto le sue misure e affidata
+a Manara la difesa della città, collocò parte dei
+Legionari al suo fianco sinistro fuori porta del
+Sole, egli in persona stava al centro, mentre
+Nino Bixio guardava la destra.</p>
+
+<p>Come suo costume, Garibaldi fece avvicinare
+ben bene i napoletani e a un dato momento
+ordinò un attacco generale alla baionetta che
+mise in rotta il nemico, il quale lasciava nella
+fuga feriti e prigionieri e in potere dei nostri
+tre cannoni da montagna e non pochi fucili. Le
+perdite delle truppe romane furono lievi; degli
+ufficiali solo il sottotenente Rotta rimase ucciso
+e il tenente Martino Franchi ferito.</p>
+
+<p>Ormai una più lunga stanza a Palestrina poteva
+divenire pericolosa perchè a Roma era giunta
+la notizia di un prossimo attacco combinato di
+napoletani e francesi, per cui il Triumvirato<span class="pagenum"><a name="Page_145" id="Page_145">[145]</a></span>
+ordinava a Garibaldi di rientrare in Roma. Era
+anche lui deciso di finirla e non s'attardò sotto
+le tende; la sera dell'11 per sentieri impraticabili
+sfilando in perfetto ordine e silenziosamente
+nelle vicinanze del campo nemico, marciò per
+Zagarolo, sostò un poco nella osteria della Colonna
+sulla via Casilina, e con un lungo giro
+come se venisse da Tivoli ricondusse la propria
+gente a Roma, lieta se non di riportata vittoria,
+di onorato successo.</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>Nel frattempo importanti avvenimenti militari
+e politici eransi maturati. Bologna, dopo
+quattro giorni di disperata resistenza, aveva dovuto
+capitolare nelle mani del bombardatore Gorkowsky.
+Ancona, dove teneva il comando militare
+quel Livio Zambeccari, compagno di Garibaldi
+a Rio Grande, minacciata, si preparava ad imitarne
+e sorpassarne l'eroismo; a Fiumicino
+s'ancorava la flotta, avanguardia della spedizione
+spagnola; da Gaeta l'Antonelli s'affannava
+a mettere d'accordo i quattro alleati senza riuscirvi;
+la Francia finalmente continuava la politica
+a due faccie: quella delle parole favorevoli
+a Roma, quella dei fatti favorevoli al
+Papa.<span class="pagenum"><a name="Page_146" id="Page_146">[146]</a></span></p>
+
+<p>Di guisachè, mentre l'Assemblea nazionale
+a Parigi decretava che la spedizione francese
+fosse "<i>ramenée à son premier but</i>", Luigi Napoleone
+e l'Odillon Barrot inviavano lettere e
+messaggi all'Oudinot, ripetendogli l'ordine di
+entrare a Roma a qualunque costo per restaurarvi
+il governo papale.</p>
+
+<p>Infine, perfidia maggiore di tutte (se si eccettua
+il nero tradimento che doveva fra breve
+compiere il Generale Oudinot), la missione a
+Roma del Lesseps affidatagli da Drouyn De
+Lhuys. L'inviato francese doveva col governo
+di Roma trovare il modo di conciliare la libertà
+del popolo Romano, i diritti della sovranità
+pontificia, e la dignità del governo francese; in
+realtà doveva condurre i Romani ad aprire ai
+francesi le porte di Roma, per restaurarvi il potere
+temporale del Papa.</p>
+
+<p>Il primo effetto dell'arrivo del Lesseps fu
+la tregua di trenta giorni: tregua che slealmente
+venne anticipatamente rotta dal Generale
+francese; ma che ad ogni modo giovò al
+governo della Repubblica romana, per finirla
+almeno coll'esercito borbonico.<span class="pagenum"><a name="Page_147" id="Page_147">[147]</a></span></p>
+
+
+
+<hr style="width: 65%;" />
+<h2><a name="CAPITOLO_XIII" id="CAPITOLO_XIII"></a>CAPITOLO XIII.</h2>
+
+<h3><b>Spedizione contro l'Esercito Borbonico&mdash;Velletri.</b></h3>
+
+
+<p>L'esercito romano tra il 1<sup>o</sup> e il 16 di maggio
+s'era venuto via via ingrossando. Il battaglione
+Melara, prepotentemente catturato dall'Oudinot
+a Civitavecchia, veniva lasciato libero; i
+corpi distaccati nell'Ascolano erano rientrati;
+una Legione straniera si veniva organizzando;
+la Legione trentina ed una compagnia del 22<sup>o</sup>
+Reggimento, scappata dagli accantonamenti forzati
+della Spezia, erano riuscite a penetrare in
+Roma tra il 9 e il 10, e fuse insieme andavano
+a formare un altro battaglione di bersaglieri
+lombardi, che aggiunto al primo, sotto il comando
+del Manara promosso colonnello, prendeva
+corpo e nome di Reggimento. Finalmente
+venuta da Bologna, dopo 15 giorni di marcia,
+entrava dalla Porta del Popolo la Divisione
+Mezzacapo, forte di circa duemila uomini, preceduta
+da quella compagnia di studenti lombardi
+e toscani che formarono il nerbo dei futuri difensori
+del Vascello.</p>
+
+<p>Sommate queste forze nuove a quelle già
+esistenti al 30 aprile, si ha che Roma poteva<span class="pagenum"><a name="Page_148" id="Page_148">[148]</a></span>
+disporre di circa diciottomila combattenti, non
+bastevoli certo a fare la guerra alla Santa Alleanza,
+accanitasi contro di lei, e neppure a
+vincere la Francia, ma, finchè durava l'armistizio,
+più che sufficiente a cacciare dal territorio
+della Repubblica le truppe del Re di Napoli, e
+proteggere nel tempo stesso Roma da qualsiasi
+insidia.</p>
+
+<p>Restava la scelta del Generale in capo. Chi
+meglio di Garibaldi meritava tale carica? Nessun
+altro poteva contrastargliela. Il Triumvirato,
+per timore esagerato della sua indisciplinatezza,
+e forse anche per gelosia della sua popolarità
+sempre crescente, non volle nominarlo. Siccome
+però la sua superiorità era innegabile, il Triumvirato
+fece questa pensata; promosse Garibaldi
+Generale di Divisione, ed elesse Generale in
+Capo il colonnello Roselli entrato da poco a
+Roma, reduce dall'Ascolano, ove era stato a
+combattere il brigantaggio.</p>
+
+<p>Il Roselli generalissimo s'accinse senza ritardo,
+come voleva il governo, alla spedizione
+contro il Borbone. Pensò di attaccare i Napoletani,
+accampati fra Porto d'Anzio e Valmontone,
+sulla loro destra, spuntarli da questo lato e tagliar<span class="pagenum"><a name="Page_149" id="Page_149">[149]</a></span>
+loro la ritirata: capitanava diecimila fanti,
+mille cavalli e dodici pezzi d'artiglieria.</p>
+
+<p>La prima brigata, sotto gli ordini del colonnello
+Marocchetti e la direzione del colonnello
+di Stato Maggiore Haug, composta della Legione
+Italiana, del terzo reggimento di linea, dello
+squadrone dei lancieri Masina, d'una compagnia
+di zappatori del genio e due pezzi d'artiglieria,
+in tutto duemila cinquecento uomini circa, formava
+l'avanguardia.</p>
+
+<p>Il corpo di battaglia componevasi di due
+brigate composte del reggimento dei Bersaglieri
+Lombardi, di un battaglione del primo fanteria,
+del secondo e quinto reggimento, della Legione
+romana, di due squadroni di dragoni e sei pezzi
+d'artiglieria; circa seimila uomini; e lo capitanava
+il generale Garibaldi in persona, colonnello
+Milbitz capo dello Stato Maggiore.</p>
+
+<p>La riserva e retroguardia era la brigata del
+generale Giuseppe Galletti, che marciava alla
+testa del sesto reggimento di fanteria, d'un battaglione
+di carabinieri a piedi, del battaglione
+zappatori del genio, di due squadroni di carabinieri
+a cavallo, e di quattro pezzi di artiglieria;
+in tutto duemila e cento uomini.<span class="pagenum"><a name="Page_150" id="Page_150">[150]</a></span></p>
+
+<p>Comandante l'artiglieria il colonnello Lodovico
+Calandrelli; quello della cavalleria il generale
+Bartolucci; capo dello Stato Maggiore generale
+il colonnello Pisacane. Generale in capo
+Pietro Roselli.</p>
+
+<p>Formato così il piano e l'ordine di marcia,
+uscirono la sera del 16 da porta S. Giovanni;
+marciarono per via Labicana; arrivarono alla
+mattina del 17 a Zagarolo, dove soggiornarono;
+ripartirono il giorno appresso per Valmontone,
+dove il grosso e la riserva si accampò, mentre
+l'avanguardia si spinse fino a Montefortino, forte
+posizione a cavaliere delle due vie che da Valmontone
+conducono l'una a Velletri, l'altra a
+Terracina; che è quanto dire, sulla fronte e sul
+fianco dell'esercito Napoletano.</p>
+
+<p>Questo però non era rimasto immobile come
+il Roselli nel silenzio del suo studio aveva calcolato;
+ma appena avuto sentore dell'avanzarsi
+dei Romani, aveva frettolosamente abbandonato
+la linea dei Colli Latini, e s'era da tutte le
+parti ripiegato su Velletri. Era una notizia importantissima:
+il piano di campagna del generale
+Roselli poteva dirsi fallito prima che tentato:
+occorreva farne un altro, ma suprema<span class="pagenum"><a name="Page_151" id="Page_151">[151]</a></span>
+necessità era prontezza d'occhio e celerità di
+esecuzione; il Roselli non affrettò d'un passo la
+sua marcia, non diede le occorrenti disposizioni;
+solo ordinava all'avanguardia di spingere il 19
+di mattina ricognizioni fin sotto le mura di Velletri,
+mentre l'armata in ordine compatto, <i>fiancheggiata</i>
+da perlustratori, avrebbe secondato il
+movimento.</p>
+
+<p>All'alba del 19 l'avanguardia si era già messa
+in moto; ma, fatti pochi chilometri di strada, il
+Marocchetti mandava ad avvertire Garibaldi che
+scorgeva verso Velletri un confuso movimento
+di truppe nemiche, onde temeva di essere da
+un istante all'altro assalito da forze superiori.
+A tale annunzio Garibaldi montò a cavallo, e
+mandò avviso al generale in capo, dell'allarme
+dato delle mosse nemiche, come della sua partenza
+per trovarsi coll'avanguardia sul luogo
+dell'attacco, se attacco ci fosse stato, affinchè
+avesse provveduto mandando pronti rinforzi. A
+spron battuto raggiunse l'avanguardia, e raccolti
+dal Marocchetti gli ultimi rapporti, cavalcò ancora
+innanzi per cercare, come fu sempre suo
+costume, un posto elevato d'onde scoprire le
+posizioni e le mosse del nemico.<span class="pagenum"><a name="Page_152" id="Page_152">[152]</a></span></p>
+
+<p>Giunto alle Colonnelle sull'altura della vigna
+Rinaldi, smontò da cavallo; coperto dai
+canneti e dalle macchie della Vigna, s'inoltrò
+fino ad una sporgenza d'onde l'occhio poteva
+correre fin sotto le mura di Velletri; e vide
+abbastanza chiaro che i borbonici si preparavano
+ad un'azione imminente.</p>
+
+<p>Garibaldi senza perdita di tempo spiegò a
+destra e a sinistra della strada, che correva
+tutta incassata fra poggi e vigneti, la legione
+italiana e alcune compagnie del terzo di linea;
+e montato sul tetto d'una casa nella vigna Spalletti
+si rimise a spiare le mosse nemiche.</p>
+
+<p>I borbonici avanzavano su tre colonne; un
+battaglione di cacciatori pei vigneti a destra e
+a sinistra; uno squadrone di cavalleria appoggiato
+da un corpo di fanteria e da artiglieria, al centro
+della strada. Garibaldi sceso dal suo osservatorio
+non fece un passo per muovere loro
+contro; ma li aspettò di piè fermo. Trascorsi
+pochi minuti lo scoppiettio presso la salita di
+Villafredda avvertiva che i nostri erano stati
+scoperti e che il primo scontro era avvenuto.</p>
+
+<p>Potevano essere le 11 di mattina. Gli avamposti
+s'erano ripiegati sulle Colonnelle dove erano<span class="pagenum"><a name="Page_153" id="Page_153">[153]</a></span>
+appostate le fanterie romane; l'attacco si
+svolgeva su tutta la linea; la fucilata era vivissima
+da ambe le parti; quando Garibaldi, vista
+spuntare sulla strada la testa della cavalleria
+nemica, spiccò il Masina coi suoi cinquanta lancieri
+ad arrestarla; e il Masina si slanciava seguito
+dai suoi compagni: ma o perchè sopraffatti
+dal torrente della cavalleria nemica sei volte
+più numerosa, o perchè i loro cavalli fossero
+nuovi a quel vertiginoso giuoco delle cariche,
+il fatto è che al primo cozzo furono travolti, e
+voltarono briglia tutti quanti, abbandonando il
+loro comandante alle prese col colonnello nemico
+che ne riportò la testa spaccata.</p>
+
+<p>Ma lo spettacolo accadeva troppo vicino a
+Garibaldi perchè potesse starsene inerte spettatore.
+Visto il voltafaccia dei lancieri e il Masina
+circondato dai nemici, saltò a cavallo e scortato
+dal solo moro Aghiar, si mise a traverso la via
+per tentare col gesto imperioso, colla voce tonante
+e colla stessa persona, d'arrestare la rotta
+sfrenata. Tutto invano; chè egli stesso rovesciato
+di sella, venne travolto dall'onda commista degli
+amici e nemici, e impigliato il corpo sotto
+il proprio cavallo e pesto dalle unghie di cento<span class="pagenum"><a name="Page_154" id="Page_154">[154]</a></span>
+altri, stava per cadere ormai morto o vivo nelle
+mani borboniche, se in buon punto la brava
+compagnia di ragazzi, detta della Speranza, appostata
+lì vicino, con una scarica ben aggiustata,
+non avesse fatto largo nella siepe dei cavalieri
+nemici, che già si serravano intorno al caduto,
+e investendoli poscia alla baionetta, non avesse
+salvata la vita al suo generale. Come se nulla
+fosse stato, quantunque ferito e ammaccato in
+più parti del corpo, e coll'impronta di un ferro
+da cavallo sulla mano destra, Garibaldi balzava
+come lampo in sella e riprendeva sereno e imperturbabile
+come sempre la direzione del combattimento.</p>
+
+<p>Nel frattempo però gli Ussari borbonici, trasportati
+dalla foga dei loro cavalli, erano andati
+a cascare nel fitto delle linee repubblicane e
+fulminati di fronte e dai fianchi da un fuoco
+micidiale vennero forzati a dar volta, lasciando sul
+terreno numerosi feriti e prigionieri, e trascinando
+nella fuga rovinosa la fanteria che li
+spalleggiava. I garibaldini non mancarono di
+approfittare della rotta, e slanciatisi tutti assieme
+alla carica accompagnarono i fuggenti colle baionette
+alle spalle fin sotto le mura della città.
+Là era forza arrestarsi.<span class="pagenum"><a name="Page_155" id="Page_155">[155]</a></span></p>
+
+<p>Garibaldi vide che il momento era critico.
+Un assalto a Velletri era impossibile; una ritirata,
+con gente già scompigliata dalla pugna, e
+più atta a caricare con furore che ritirarsi con
+ordine, sarebbe stata una follia; altro non restava
+che sollecitare il comandante supremo di
+correre in suo soccorso; e tenere frattanto in
+iscacco il nemico con manovre e scaramuccie.
+Mandò a gran carriera Ugo Bassi a dare notizia
+dell'accaduto al Roselli e pregarlo, se aveva
+cara, nonchè la vittoria, la salute dei suoi, a
+correre senza indugio in suo aiuto; intanto pensava
+a coprire alla meglio le sue truppe dietro
+tutti i frastagli e gli scoscendimenti del terreno,
+in attesa degli invocati aiuti.</p>
+
+<p>Il Bassi trovò il Roselli a Valmontone&mdash;gli
+fece l'ambasciata di cui era incaricato, usò di
+tutta la sua fervida eloquenza nel dipingere la
+situazione perigliosa dell'avanguardia; ma s'ebbe
+in risposta "dover prima aspettare che la truppa
+avesse consumato il rancio, poi si sarebbe
+mossa". Fortuna volle che alcuni corpi della
+seconda brigata, tra cui i bersaglieri Lombardi,
+accorressero da sè stessi al tuonar del cannone,
+onde Garibaldi man mano che arrivavano poteva<span class="pagenum"><a name="Page_156" id="Page_156">[156]</a></span>
+condurli a riparare le file stremate dell'avanguardia.</p>
+
+<p>Così entrarono in linea i Bersaglieri Lombardi,
+la Legione romana, un battaglione del
+secondo reggimento, e parte dell'artiglieria del
+Calandrelli, che, controbattendo gagliardamente
+le batterie del nemico, gli levarono la tentazione
+di ripigliare l'offensiva.</p>
+
+<p>Ma tutto ciò a nulla approdava; i nostri non
+retrocedevano; i borbonici non avanzavano,
+ma restavano sempre forti e minacciosi, ed ogni
+istante che fuggiva andava a loro profitto; solo
+uno sforzo concorde di tutto l'esercito poteva
+assicurare e compiere la vittoria. Convinto di
+questo, Garibaldi mandò il capitano David, un
+animoso Bergamasco, tanto aitante della persona
+come caldo di parola, a sollecitare ancora una
+volta il soccorso dal Roselli.</p>
+
+<p>E il David, divorata la via, trovò il generale
+in capo, che seguito da tutto il suo stato
+maggiore, alla testa di circa cinquemila uomini
+marciava alla volta di Velletri.</p>
+
+<p>Il messaggio portato dal capitano David fece
+accelerare la marcia delle truppe. L'arrivo dei
+rinforzi diede modo a Garibaldi di tentare qualche<span class="pagenum"><a name="Page_157" id="Page_157">[157]</a></span>
+mossa, che dalla tenuità delle forze gli era
+prima vietata. Veduto infatti sulla via di Terracina
+un insolito movimento e sospettando un
+preparativo di ritirata, mandò il colonnello Marchetti
+con un centinaio di fanti e mezzo squadrone
+di dragoni a imboscarsi nella selva che
+fiancheggiava quella via affinchè piombasse sui
+fianchi e alle spalle del nemico appena gli fosse
+giunto a portata; e dispose un vigoroso assalto
+contro il Convento dei Cappuccini, che formava
+la chiave delle posizioni borboniche alla loro
+sinistra.</p>
+
+<p>Intanto che Garibaldi era intento a riprendere
+l'offensiva, ecco il fuoco dei Napoletani rallentarsi,
+le loro linee concentrarsi, la strada di
+Terracina nereggiare, e tutto accennare a precipitosa
+ritirata.</p>
+
+<p>In quel punto arrivava Roselli sul luogo
+dell'azione. Garibaldi lo ragguagliò di quanto
+era avvenuto e condusse il generale in capo al
+luogo che gli era servito da osservatorio in casa
+Blasi, e gli mostrò i preparativi dei Napoletani
+per una precipitosa ritirata, concludendo col fargli
+questo piano: "Egli, Garibaldi, si getterebbe
+ai fianchi del nemico fuggente; il Roselli coll'artiglieria<span class="pagenum"><a name="Page_158" id="Page_158">[158]</a></span>
+del Calandrelli, la linea e i carabinieri
+della riserva resterebbe a difendere la posizione
+espugnata e appoggerebbe l'attacco".</p>
+
+<p>Ma il generale in capo non prestò fede nè
+ai suoi occhi, nè a quanto gli esponeva Garibaldi;
+secondo il suo giudizio, quei nemici che
+sfilavano sulla strada di Terracina erano brigate
+che si disponevano ad un nuovo attacco per
+l'indomani; la ritirata dell'esercito borbonico era
+una manovra!</p>
+
+<p>&mdash;Ma che manovra! ribatteva Garibaldi, non
+vedete che quello è un esercito che fugge? e
+lasciò il generale in capo a passare tranquillamente
+la notte in casa Blasi, e lui pure se ne
+andò a dormire coi suoi all'aperto.</p>
+
+<p>Al nuovo mattino non c'era più a Velletri
+un solo Napoletano!</p>
+
+<p>Si è voluto fare un'accusa a Garibaldi di
+avere attaccato battaglia col borbonici contro l'ordine
+del generale in capo.</p>
+
+<p>Garibaldi fu attaccato&mdash;non attaccò, e giudicando
+pericolosa la ritirata e per di più disonorevole,
+prese posizione difensiva, in attesa
+dell'arrivo del grosso delle nostre forze. Si tenga
+in mente che Garibaldi era all'avanguardia, e<span class="pagenum"><a name="Page_159" id="Page_159">[159]</a></span>
+si trovò senza provocarlo alle prese col nemico;
+in quanto all'ordine di non attaccare, Garibaldi
+ha sempre dichiarato sul suo onore di non averlo
+ricevuto che tardi, quando già era impegnato&mdash;e
+la parola di Garibaldi non può essere da nessuno
+messa in dubbio.</p>
+
+<p>La mattina del 20 il generale in capo mandò
+sulla strada di Terracina qualche squadra
+volante di fanti e di cavalli a perseguitare il
+nemico; ma Garibaldi aveva già idea di buttarsi
+nel Regno ed accendervi la rivoluzione.</p>
+
+<p>Ne scrisse perciò lo stesso giorno al Roselli
+con la seguente lettera:</p>
+
+<p style="text-indent:10%">"Generale.</p>
+
+<p>"Io profitto della vostra compiacenza ad ascoltarmi,
+e vi espongo il mio parere. Voi avete
+mandato ad inseguire l'esercito Napoletano da
+una forza nostra; ed è molto bene.</p>
+
+<p>"Domani mattina dobbiamo col Corpo d'esercito
+tutto prendere la strada di Frosinone, e
+non fermarci fino a giungere sul territorio Napoletano,
+le popolazioni del quale bisogna insurrezionare.</p>
+
+<p>"La divisione che seguita la strada di Terracina
+non deve impegnarsi con forze superiori,<span class="pagenum"><a name="Page_160" id="Page_160">[160]</a></span>
+e deve ripiegarsi sopra noi in caso di urgenza;
+ciò che potrò, farò anche traverso le montagne,
+non impedito dal peso dell'artiglieria.</p>
+
+<p>Velletri, 20 maggio 1849.</p>
+
+<p style="text-indent:60%"><i>G. Garibaldi</i>."</p>
+
+
+<p>Il generale Roselli, come era debito suo,
+trasmise la proposta di Garibaldi al Ministro
+della Guerra, esponendo le difficoltà dell'impresa
+e declinandone la responsabilità.</p>
+
+<p>Il governo Romano richiamò a Roma il Roselli
+col grosso delle forze; e lasciò Garibaldi
+con una brigata coll'incarico apparente di liberare
+i confini dalle masnade dello Zucchi, ma
+con quello reale di tentare l'impresa dell'insurrezione
+del Regno di Napoli.</p>
+
+<p>Il 23 di sera Garibaldi era coll'avanguardia
+a Frosinone, da dove il Zucchi era già partito;
+il 25 a Ripi; il 26 sconfinava a Ceprano, e saputo
+che Rocca D'Arce, posizione fortissima, era
+occupata dai Napoletani, inviava tosto i suoi
+bersaglieri ad assalirla. E i bersaglieri si slanciarono
+arditi su per l'erta scoscesa, aspettandosi
+da un momento all'altro d'essere salutati
+dalla mitraglia, ma arrivarono senza dare e ricevere
+un colpo, fino nel paese, ove non trovarono
+anima viva.<span class="pagenum"><a name="Page_161" id="Page_161">[161]</a></span></p>
+
+<p>All'annunzio dell'approssimarsi di Garibaldi,
+soldati ed abitanti colti da timore avevano sloggiato.</p>
+
+<p>Non fu toccata in quel paese la più piccola
+cosa. Le truppe si coricarono sulla piazza, tranquille,
+senza tentare di rompere un'imposta e vi
+passarono la notte.</p>
+
+<p>Garibaldi, saputo che un corpo di Svizzeri
+l'aspettava a San Germano ordinò al mattino
+di riprendere la marcia. Egli aveva in mente
+che se avesse potuto vincere una battaglia, la
+vittoria gli avrebbe aperta le porte del Regno.</p>
+
+<p>Altri però erano i pensieri del governo di
+Roma. L'invasione austriaca s'avanzava minacciosa;
+mentre Wimpfen s'inoltrava verso Ancona,
+un corpo sotto gli ordini del Lichtenstein
+marciava su Perugia; Roma poteva essere in
+pochi giorni stretta da braccia di ferro; fare argine
+a tanto pericolo era un'assoluta necessità.<span class="pagenum"><a name="Page_162" id="Page_162">[162]</a></span></p>
+
+
+
+<hr style="width: 65%;" />
+<h2><a name="CAPITOLO_XIV" id="CAPITOLO_XIV"></a>CAPITOLO XIV.</h2>
+
+<h3><b>Ripresa delle ostilità dei Francesi contro Roma.</b></h3>
+
+
+<p>Il Triunvirato illuso che le trattative con
+Lesseps sarebbero approdate ad una felice conclusione,
+ordinò che si allestisse in Roma una
+spedizione per le Marche. Garibaldi fu richiamato,
+ed egli, saputo il motivo del richiamo
+ubbidì con gioia, e il 28 di maggio ripassato il
+confine, con marcie forzate, la mattina del 1<sup>o</sup>
+giugno rientrò in Roma.</p>
+
+<p>Sventuratamente, ma come del resto era da
+prevedersi, il giorno stesso della rientrata in
+Roma di Garibaldi le trattative con Lesseps
+erano fallite e rotte.</p>
+
+<p>Il 1<sup>o</sup> di giugno l'Oudinot alla lettera ingenua
+del generale Roselli, con la quale chiedevagli
+una proroga dell'armistizio per dare modo allo
+esercito della Repubblica romana di battere l'esercito
+austriaco, rispondeva "che gli ordini
+del suo governo gli prescrivevano di entrare in
+Roma al più presto; di avere già denunziato l'armistizio
+alle autorità Romane; solo per riguardo
+ai sudditi francesi residenti in Roma <i>consentiva
+a differire l'attacco fino a lunedì mattina</i>". In<span class="pagenum"><a name="Page_163" id="Page_163">[163]</a></span>
+tutte le lingue del mondo ciò voleva dire che
+egli non avrebbe attaccato che il mattino <i>del
+giorno 4</i>.</p>
+
+<p>Con una slealtà senza nome, con una perfidia
+inaudita negli annali militari, della quale la
+coscienza della Storia ha gridato vendetta, all'alba
+del 3 giugno i francesi, col silenzio del tradimento,
+sorpreso quasi nel sonno il sottile battaglione
+Melara, s'impadronivano di Villa Panfili,
+e in men che si dica, avviluppati da ogni
+parte i pochi bravi che la occupavano, si rendevano
+padroni del Convento di San Pancrazio,
+di Villa Corsini, detto Casino de' Quattro-Venti,
+formanti con Villa Panfili quell'altipiano che
+era la chiave della difesa di Roma.</p>
+
+<p>Era da prevedersi che i francesi cui necessitava
+assicurarsi le retrovie per Civitavecchia,
+avrebbero fatto tutti gli sforzi per impossessarsi
+del punto più elevato della linea di difesa&mdash;e
+vi misero tanta e tale importanza che per venirne
+al possesso adoperarono perfino il tradimento.
+Come il generale in capo non se ne sia
+preoccupato non si spiega. Era principalissimo
+suo dovere di provvedere durante l'armistizio
+alla fortificazione in modo efficace delle alture,<span class="pagenum"><a name="Page_164" id="Page_164">[164]</a></span>
+nonchè delle ville e dei casini fuori porta San
+Pancrazio per servirsene come posti avanzati&mdash;invece
+non pensò a nulla, e le conseguenze furono
+gravissime. E la imprevidenza non si arrestò
+a questo; il 1<sup>o</sup> di giugno il generale Oudinot,
+come abbiamo visto, dichiarava la cessazione
+dell'armistizio dando l'annunzio che
+avrebbe aperte le ostilità il giorno 4; le necessità
+del momento obbligavano se non altro il
+generale in capo a guarnire di forze sufficienti
+a respingere il nemico e non permettergli d'impossessarsi
+di posizioni tanto importanti, quali
+erano quelle avanzate di porta S. Pancrazio e
+ciò senza attendere l'ultima ora! Neppure a
+questo fu provveduto&mdash;e fu errore fatale.</p>
+
+<p>Avvenuta l'occupazione, per sorpresa e per
+tradimento, la villa Corsini (detta dei Quattro
+Venti) fu oggetto di aspra contesa. Ritolta dai
+bersaglieri di Pietramellara ai francesi, fu nuovamente
+perduta, ripresa dal reggimento Pasi
+fu difesa coraggiosamente per più ore ma riperduta;
+con combattimento accanitissimo sostenuto
+dalle truppe del generale Bartolomeo
+Galletti fu anche da queste perduta.</p>
+
+<p>Il furioso accanimento per conservarne il<span class="pagenum"><a name="Page_165" id="Page_165">[165]</a></span>
+possesso dimostra quanto grande importanza
+si dava dalle due parti a quella dominante
+posizione; e tanto più non si arriva a capire
+perchè nè il Triumvirato, nè il generale in capo
+dell'esercito l'abbiano trascurata! Ed ora Roma
+ne pagava il fio.</p>
+
+<p>Garibaldi sempre così vigile, mai pensando
+che da parte dei Francesi si potesse temere un
+tradimento, dormiva nel suo modesto letto in
+Via delle Carrozze n. 59 quando il fragore del
+cannone che, aveva scossa tutta la città, lo destò.
+In un baleno fu in sella; si trasse dietro la
+Legione Italiana, acquartierata nel vicino convento
+di S. Silvestro; lasciò l'ordine che le rimanenti
+truppe lo seguissero; partì al galoppo.
+Arrivato alla Porta di San Pancrazio, misurò
+con un'occhiata tutta l'estensione del pericolo;
+distribuì le truppe man mano che arrivavano
+tra i bastioni, la Porta e il Vascello, e lanciò i
+Legionari alla conquista di Villa Corsini.</p>
+
+<p>La Legione, comandata dal Sacchi, preceduta
+dal Masina accompagnata dal Bixio, non indugiò,
+traversò sotto una grandinata di palle, il
+terreno scoperto, seminandolo dei suoi migliori,
+e arrivò fin sotto la Villa; ma colà, fulminati<span class="pagenum"><a name="Page_166" id="Page_166">[166]</a></span>
+di fronte e dai lati, dalle finestre, dalle siepi,
+dalle muraglie da migliaia di nemici appostati
+al coperto, furono costretti a desistere e ordinatamente
+a ritirarsi al Vascello, che da quel
+momento divenne l'antemurale estremo e più
+tenace dei difensori di Roma.</p>
+
+<p>L'attacco replicato del Casino dei Quattro
+Venti, fu micidiale per i nostri; feriti a morte
+il bravo Masina, Pier Antonio Zamboni portabandiera
+dei lancieri e Pietro Scalcerle aiutante
+dei lancieri stessi. Esposti a grave pericolo e
+feriti il generale <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Bartolemeo'">Bartolomeo</ins> Galletti;
+Nino Bixio, che, uccisogli sotto il cavallo, si spinse fino a salire
+su un balcone del primo piano rimanendo
+gravemente ferito.</p>
+
+<p>Ebbero pure ferite mortali Francesco Daverio,
+Capo dello Stato Maggiore della Legione,
+il Colonnello Pulini primo aiutante di Campo
+di Garibaldi e tanti e tanti altri.</p>
+
+<p>E al Vascello le parti erano cambiate. Gli
+assalitori di prima diventarono gli assaliti; i
+francesi sboccavano da ogni parte; ma i legionari
+protetti dal massiccio edificio, convertito
+in fortezza, folgoravano da cento feritoie la
+morte. Il Vascello, avvolto da una bufera di<span class="pagenum"><a name="Page_167" id="Page_167">[167]</a></span>
+fuoco resisteva impavidamente. Di questo baluardo
+della repubblica romana ne aveva preso
+il comando Giacomo Medici; si era certi che
+sarebbe stato difeso fino agli estremi.</p>
+
+<p>Nelle ore pomeridiane i tentativi di riprendere
+le posizioni perdute, furono dai garibaldini
+rinnovati con grande energia ed insuperabile
+eroismo; nonostante le perdite gravissime, i
+Legionari, i bersaglieri del Pietromellara e
+quelli del Manara si slanciarono ad un nuovo
+attacco anche contro il Casino dei Quattro
+Venti: i due aiutanti di Garibaldi, Goffredo
+Mameli e Augusto Vecchi erano alla testa dell'ardita
+falange, il primo, Goffredo Mameli, caro
+sopra tutti a Garibaldi, ne riportò una ferita
+mortale.</p>
+
+<p>La grande superiorità delle forze francesi,
+che coi rinforzi ricevuti superavano i quarantamila
+uomini sì da permettere loro di subito
+rioccupare con truppe nuove le posizioni perdute,
+resero vani tutti gli sforzi, anche quello
+tentato verso sera dai bersaglieri, sostenuto dal
+reggimento Unione (9<sup>o</sup> di linea).</p>
+
+<p>Così finì la giornata del 3 giugno, nefasta
+alla fama francese, giornata veramente memorabile<span class="pagenum"><a name="Page_168" id="Page_168">[168]</a></span>
+nei fasti del valore italiano se si pensi
+che cinque grandi assalti furono dati dai soldati
+della repubblica Romana per sloggiare il nemico
+dalle posizioni occupate per tradimento; più di
+dieci furono le cariche alla bajonetta con cui
+precipitarono contro il nemico, e per quattro
+volte seppero riprendere alle migliori truppe
+del mondo le posizioni perdute.</p>
+
+<p>Chi può dire, degli eroici episodi di questa
+immortale giornata? Come ricordare alla patria
+i nomi dei caduti per essa?</p>
+
+<p>Il Masina, ferito al primo assalto, fasciata
+in fretta la piaga si slanciava a cavallo su pei
+gradini di Villa Corsini, e avvolto dai nemici
+roteando il ferro terribile, squarciato il petto da
+una palla cadeva fulminato.</p>
+
+<p>Il Mangiagalli, a Villa Valentini menò strage
+di Francesi; spezzata la spada, combattè sempre,
+benchè ferito e tenne la villa con pochissimi
+rimastigli fino a sera.</p>
+
+<p>Lo Scarcele colpito a morte legò tutto il suo
+<ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'alle'">alla</ins> patria. Il Manfrin sergente dei bersaglieri,
+quantunque gravemente ferito, volle riprendere
+il suo posto nelle file; e al Manara che gli diceva
+"vattene, qui non servi a nulla;" rispondeva<span class="pagenum"><a name="Page_169" id="Page_169">[169]</a></span>
+"lasciatemi stare colonnello, almeno faccio
+numero" e alla prima scarica il valoroso era
+colpito mortalmente.</p>
+
+<p>Il Rozà, ferito due volte, ritornava alla pugna,
+e alla terza soccombeva.</p>
+
+<p>Angelo Bassini, s'avventava con un pugno
+de' suoi, contro Villa Corsini e ne tornava pesto
+e insanguinato. Dalla Longa, milanese, raccolto
+sulle spalle il caporale Fiorani mortogli al fianco
+mentre ritraevasi col caro peso, una palla lo
+trapassò e cadde in un fascio col suo carico.
+Emilio Dandolo, errava per tutto il campo in
+cerca delle spoglie dell'amato fratello e fu ferito
+mortalmente. Narciso Bronzetti pure ferito andava
+in ore notturne tra le scolte francesi per
+togliere ai nemici il corpo del suo servo fedele.</p>
+
+<p>I legionari del Medici, affrontarono la grandine
+dei <i>Vincennes</i> per sottrarre da una casa
+incendiata dal fuoco nemico i cadaveri dei loro
+compagni ivi caduti quando essi la difendevano,
+d'onde il nome di Casa Bruciata. Eroismi immortali!</p>
+
+<p>In tutti i corpi Romani che presero parte ai
+combattimenti del 3 giugno grande fu il numero
+degli ufficiali che morirono o rimasero feriti,<span class="pagenum"><a name="Page_170" id="Page_170">[170]</a></span>
+perchè negli attacchi alla bajonetta primi col
+loro esempio incitavano i giovani soldati della
+Repubblica al sacrifizio della propria persona.
+Ma nessun corpo, in proporzione del numero,
+ebbe perdite così rilevanti di Ufficiali come la
+Legione Italiana e lo Stato Maggiore di Garibaldi;
+Garibaldi stesso calcolava a ventitrè ufficiali
+della sola legione messi fuori combattimento;
+otto gli ufficiali dello stato maggiore di
+Garibaldi; cinquecento e più dei nostri soldati
+tra feriti e morti; circa sessanta ufficiali tra
+morti e feriti.</p>
+
+<p>È doloroso che ancora non si conoscano tutti
+i nomi dei caduti in difesa di Roma nel 1849;
+quelli che si conoscono e sono raccomandati alla
+storia eccoli: Oltre ai già nominati: morirono il
+Colonnello Pulini, d'Ancona, dello stato Maggiore
+di Garibaldi, l'aiutante Maggiore Feralta, il Capitano
+Ramorino, Emanuele Cavallaro, Canepa,
+Sivori, Pedevilla, Anceo, Caroni, Minuto, Gnecco,
+Pegorini, Gruppi, Costa, Rodi, Coglioli, de Maestri,
+Cavalleri, Bonnet, Grossi, Savoia, Bonduri, Meloni,
+Conti, Loreta, Gazzaniga, Bucci, Marzari,
+Cavizzi, Battelloni, Rambaldi.</p>
+
+<p>Feriti gravemente: Nino Bixio, Goffredo Mameli<span class="pagenum"><a name="Page_171" id="Page_171">[171]</a></span>
+morto in seguito alla ferita, Strambio, Duzelisiana,
+Binda, Ricci, Marocchetti, Bassini, Frattini,
+Grattigna, Sartorio, Boldrini, Bignami, Mambrini,
+Zanetti, Magni, Zanucchi, Tassoni, Gnoli,
+Zuccalà, Vigoni, Sampieri, Righi, Tresoldi, Silva,
+Colombo, Mancini, Signoroni, Scorani, Vinaselti,
+Luzzi, Mazza, Costaldini, de Pasqualis, del Pozzo,
+Lucci, Giorgieri; e fra questi i due valorosissimi
+giovanetti Domenico Cariolato delle provincie
+Venete, e Raffale Tosi di Rimini che il generale
+Garibaldi ebbe carissimi per tutta la vita.</p>
+
+<p>Fu pure ferito combattendo valorosamente
+Baccigaluppi Paolo che fu poi fucilato sul Po
+assieme a Ciceruacchio e ad altri patriotti.</p>
+
+<p>Padroni di Villa Panfili e delle alture, i
+francesi, quasi fosse una piazza forte, intrapresero
+l'assedio di Roma; tracciarono parallele,
+piantarono batterie sotto la direzione del generale
+Vaillant, s'avanzarono senza posa verso
+la piazza.</p>
+
+<p>I nostri, condotti da un genio militare arditamente
+infaticabile, privo di cannoni e di ogni
+sorta di materiale, contrapposero intrepidi offesa
+ad offesa, trincera a trincera, scavarono
+vie coperte, alzarono cortine, restaurarono senza<span class="pagenum"><a name="Page_172" id="Page_172">[172]</a></span>
+sosta le cannoniere smontate, e tentarono anche
+delle sortite; alla debolezza dei mezzi supplirono
+con la forza dei petti, per prolungare
+quanto potevano l'agonia della Repubblica.</p>
+
+<p>Ma ogni giorno che passava la cinta d'assedio
+veniva sempre più serrandosi.</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>Dopo ripetuti attacchi di forze sempre in
+aumento e soverchianti, malgrado l'eroica resistenza
+sostenuta dalla Legione Romana reduce
+dal Veneto della quale faceva parte il tenente
+Giacinto Bruzzesi che pel suo valore si meritava
+la medaglia d'oro al valore, malgrado il valore
+spiegato dal battaglione universitario e da altri
+valorosi. Anche ai Monti Parioli i nostri venivano
+sopraffatti.</p>
+
+<p>Tra questi fu ferito il colonnello Romano Silvestri
+mentre combatteva eroicamente con al
+fianco tre figli, uno dei quali rimase pure ferito.
+Questo patriota che Roma ricorda con onore, fu
+uno dei più perseguitati dal governo pontificio;
+esiliato nel 1821 e nel 31, doveva subire la
+stessa sorte nel 1849.</p>
+
+<p>Nel 1848 comandò il 1<sup>o</sup> reggimento volontari
+romani che tanto si fece onore combattendo<span class="pagenum"><a name="Page_173" id="Page_173">[173]</a></span>
+a Cornuda ed a Mestre; ebbe poi il comando
+dell'Estuario e quindi passò capo di Stato Maggiore
+col generale Pepe.</p>
+
+<p>Combattendo sotto Velletri le truppe borboniche,
+ebbe ucciso il cavallo; dopo la ritirata
+delle truppe Napolitane venne nominato comandante
+di quella zona. Nel 1860 egli stesso accompagnava
+i sui tre figli al campo a combattere
+per l'unità della patria. Onore alla sua
+memoria.</p>
+
+<p>I francesi eransi fortemente stabiliti con l'intera
+Divisione Guepiller anche nella Via Flaminia
+da dove per 28 giorni fulminavano il Pincio,
+bombardavano la città, senza essere mai riusciti
+a sloggiare i nostri dai Monti Parioli; fra i difensori
+vi era anche un battaglione degli studenti
+che teneva con grande valore la Villa
+Paniotowschi, sebbene bersagliato senza tregua
+dal nemico che della Villa Polverosi al di là
+del ponte Milvio aveva fatto una formidabile
+posizione offensiva e difensiva.</p>
+
+<p>L'11 di giugno nelle ore pomeridiane il battaglione
+comandato dal valoroso capitano Golinelli
+sostenuto dalla Legione romana volle con
+supremo ardimento tentare di sloggiare il nemico<span class="pagenum"><a name="Page_174" id="Page_174">[174]</a></span>
+dalla Villa: con slancio da veterani i bravi
+studenti si precipitarono impavidi all'attacco,
+sostenendo un accanito combattimento per più
+ore, ma la grandine delle palle nemiche alfine
+ne arresta lo slancio, balenano i bravi giovani,
+cadono numerosi e sono obbligati a ritirarsi;
+ultimi a farlo furono i fratelli Francesco ed
+Alessandro Archibugi di Ancona, che combattendo
+da veri eroi caddero entrambi mortalmente
+feriti; rimasti sul campo, vennero fatti
+prigionieri e condotti a Civitavecchia ove vi
+lasciarono la vita.</p>
+
+<p>Il combattimento di quel giorno sostenuto
+con slancio ammirevole, costò al piccolo battaglione
+oltre quaranta feriti gravemente, primi
+fra i quali il capitano Gollinelli, il tenente Ronchini,
+il Cattaneo, il Pietrasanta, il Silvagni, il
+Finzi.</p>
+
+<p>Il fatto d'armi meritò di essere messo all'ordine
+del giorno nel quale venne segnalato
+in modo speciale il battaglione degli studenti
+meritevole di grandi encomi.</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>La mattina del 13 i francesi smascherarono
+tutte le loro batterie e con trenta bocche da<span class="pagenum"><a name="Page_175" id="Page_175">[175]</a></span>
+fuoco batterono per sette giorni e sette notti i
+bastioni sesto e settimo, e la sera del 21 vi
+aprirono in tre punti la breccia; non restava
+più agli assedianti che di salirla; e difatti la
+notte del 21 al 22, taciturni, tentarono l'assalto;
+il battaglione del reggimento "Unione" che vi
+stava di guardia, si lasciò sorprendere e volse
+in fuga, e gli assalitori solleciti a trarre profitto
+dal panico, furono padroni, senza combattimento,
+delle mura di Roma.</p>
+
+<p>Presa la breccia, Mazzini propone che ne
+sia tentata la ripresa la notte stessa. Si mandò
+a chiamare Garibaldi, ma questi dichiarò ineseguibile
+l'impresa.</p>
+
+<p>Mazzini scrisse a Manara perchè persuadesse
+Garibaldi, ma questi non mutò divisamento.</p>
+
+<p>Disse essere suo convincimento che l'assalto
+notturno alla breccia, con truppe stanche, orbate
+dei loro migliori ufficiali, sarebbe inevitabilmente
+fallito&mdash;e che ormai la sola provvida
+e urgente risoluzione da prendersi era quella di
+riparare dietro una nuova linea, che egli aveva
+già ideato e proposto.</p>
+
+<p>Perduta la breccia, e la fiducia di conquistarla,
+ai Romani non restava fuori di Roma<span class="pagenum"><a name="Page_176" id="Page_176">[176]</a></span>
+che il Vascello. Solo ma formidabile sempre; e
+dentro Roma restava il tratto dei bastioni da
+Porta S. Pancrazio a Porta Angelica, e come
+seconda difesa, la linea tracciata dagli <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'avvanzi'">avanzi</ins>
+della Mura Aureliana, sostenuta al centro dalle
+batterie del Pino, ad occidente dal bastione ottavo
+e dalla Villa Spada, ad oriente dai Conventi
+di San Calisto e di San Cosimato, sulle falde
+dell'Aventino.</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>Ed era appunto intorno a queste posizioni
+che stava per rinnovarsi la lotta.</p>
+
+<p>I francesi, dopo di essersi gagliardamente
+trincerati nella breccia conquistata, avevano
+costruito una terza <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'paralella'">parallela</ins> dalla
+quale bersagliavano le posizioni nemiche facendo piovere nella
+città una tempesta di bombe che spesso andava
+a cadere, danneggiandoli, sui monumenti più famosi
+dell'antica romana grandezza.</p>
+
+<p>Garibaldi affidava al valore dei Legionari del
+Medici la ripresa di Villa Barberini; in questa
+impresa ebbe fracassato un braccio il Capitano
+Gorini, il corpo forato da diciotto ferite l'Induno
+Girolamo, la spalla forata da una baionettata il
+giovinetto valorosissimo Cadolini, e non lasciarono<span class="pagenum"><a name="Page_177" id="Page_177">[177]</a></span>
+al nemico che un monte di rovine; armarono
+di nuovi pezzi le batterie del Pino, afforzarono
+Villa Spada, tempestarono di colpi bene
+aggiustati le batterie nemiche, e sopportarono con
+costanza invitta i disagi dei lavori notturni, i
+guasti del bombardamento, i vuoti della morte.</p>
+
+<p>Tutti fecero eroismi sorretti dalla coscienza
+d'un alto dovere.</p>
+
+<p>Il Medici, fatta del Vascello una fortezza, con
+un manipolo di prodi la difese con sovrumana
+energia di piano in piano, di pietra in pietra.
+Bersagliato notte e giorno da Villa Corsini, tormentato
+senza posa dalle carabine dei famosi Cacciatori
+d'Africa, ridotto in frantumi in gran parte
+l'edificio che gli serviva di asilo e di rocca, nulla
+valeva a scrollare la sua impassibile fermezza.
+Squarciato il secondo piano scese al primo; crollato
+anche il primo, passò al piano terreno; diroccato
+questo pure, s'accampò all'aperto; ma
+non cedette un sasso della sua ruina e la rese
+immortale.</p>
+
+<p>E i difensori delle batterie fecero pure miracoli&mdash;e
+innanzi tutti i cannonieri&mdash;inferiori
+per l'armi, mal coperti da terrapieni improvvisati,
+costretti a combattere con pezzi da campagna<span class="pagenum"><a name="Page_178" id="Page_178">[178]</a></span>
+contro pezzi d'assedio più di una volta fecero
+tacere le batterie nemiche; ne sconquassarono o
+ne demolirono le opere, strapparono per la giustezza
+dei tiri e l'intrepidezza della difesa grida
+d'ammirazione anche agli stessi nemici.</p>
+
+<p>Un uomo compendiava in se tutti gli eroismi
+e pareva abbellire colla calma la morte dei suoi
+bravi e rendere fede al miracolo dell'invulnerabilità
+sua; Garibaldi!</p>
+
+<p>Lasciata Villa Spada si era fatta costruire una
+capanna di stuoie presso la batteria del Pino, la
+sua prediletta; e là, fra il rombo assordante delle
+bombe francesi, passava i giorni e le notti nell'osservare
+tutte le mosse del nemico, dirigendo
+il fuoco della batteria, spacciando i suoi ordini
+ad ogni parte del campo, e trovando modo di
+dormire tranquillamente come in casa sua.</p>
+
+<p>Ma l'ultima ora fatalmente s'appressava; dal
+27 al 29 sette batterie francesi, avevano fulminato
+tutte le posizioni romane, e malgrado la
+virtù e l'eroismo dei difensori avevano fatto di
+esse mucchi di <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'rotami'">rottami</ins>.</p>
+
+<p>Al mattino del 29, il Casino Savorelli era distrutto,
+la Porta S. Pancrazio sfiancata, il bastione
+nono e la Villa Spada gravemente danneggiati,<span class="pagenum"><a name="Page_179" id="Page_179">[179]</a></span>
+la batteria del Pino sconquassata, e infine
+il bastione ottavo, punto principale di mira
+dell'assediante, ridotto in macerie, e la quarta
+breccia aperta nei suoi fianchi. Bisognava impedire
+che il nemico ne approfittasse e vi si organizzò
+una fiera resistenza.</p>
+
+<p>La mattina del 30 due grosse colonne francesi,
+sostenute da forti riserve mossero di fronte
+e dai fianchi all'assalto della breccia; i Romani
+li respinsero con vigorosa pugna; assaliti e assalitori
+si trovarono corpo a corpo ed un accanito
+<ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'cambattimento'">combattimento</ins> a ferro freddo
+s'impegnò sul terrapieno; molti s'immortalarono in quella difesa
+disperata. Emilio Morosini eroe diciottenne
+fece eccidio di nemici, e sebbene ferito due
+volte non ristà dalla pugna, ma sfinito di forze
+mentre era trasportato all'ambulanza dai suoi, fu
+sopraggiunto dai nemici e abbandonato; ma non
+si arrese ancora e menò di sciabola finchè gli
+bastò la lena; quando una terza palla nel ventre
+gli trapassò il bel corpo e ne involò l'anima
+eroica.</p>
+
+<p>La breccia era salita, ma non presa ancora;
+le batterie della Montagnola facevano strage
+degli assalitori; i francesi pagarono ogni palmo<span class="pagenum"><a name="Page_180" id="Page_180">[180]</a></span>
+di terreno col sangue loro e dei loro capitani;
+gli artiglieri si facevano tagliare a pezzi sui loro
+cannoni, ma non si arrendevano; esaurite le
+polveri restavano ancora le baionette e i calci
+dei fucili; restavano sopratutto ancora a far barriera
+i petti dei superstiti ed i cumuli dei morti;
+ma la gloriosa ecatombe non poteva trattenere
+il nemico ed il numero doveva avere ragione
+una volta ancora; i francesi irruppero da ogni
+lato minacciando l'unica via di ritirata; non restava
+ai superstiti altro riparo che Villa Spada.</p>
+
+<p>Garibaldi richiamata al Casino Savorelli la
+Legione Medici, poichè la perdita della seconda
+linea rendeva inutile la difesa del Vascello, asserragliata
+Villa Spada, appoggiate le spalle a
+San Pietro in Montorio, la Sinistra a San Calisto,
+l'estrema destra al bastione nono ancora
+in piedi, tentò improvvisare una terza linea di
+difesa.</p>
+
+<p>Preceduti e spalleggiati dal fuoco incrociato
+di tutte le batterie, i francesi montavano da
+ogni parte all'assalto; ma il loro obiettivo era
+sempre Villa Spada; colà ormai si decideva
+l'estrema sorte di Roma; colà Garibaldi, il Manara,
+Sacchi, i Legionari, i Bersaglieri, quanti<span class="pagenum"><a name="Page_181" id="Page_181">[181]</a></span>
+erano uomini vivi e atti ancora a impugnare
+un'arma si prepararono all'estremo cimento. Il
+tetto, le mura della casa bombardata, crollavano
+da ogni lato sui difensori, ma nessuno parlava
+di resa. Il Manara infiammato da eroico ardore,
+desiderando la morte piuttosto che assistere alla
+resa correva dove più era grande il pericolo,
+incorraggiava i combattenti, dirigeva la lotta,
+ma mentre s'affacciava per osservare le mosse
+del nemico una palla lo stramazzò agonizzante
+fra le braccia di Emilio Dandolo, a cui poco
+prima aveva detto, come Ney a Vaterloo: "Non
+ci sarà dunque una palla per me?"</p>
+
+<p>Un altro come lui aveva cercato in quell'antro
+infuocato di Villa Spada la morte; ma
+questa lo risparmiò suo malgrado volendolo
+serbato a ben più grande destino. Se in quel
+giorno Manara fu grande, Garibaldi fu terribile;
+ruotava come fulmine la sua spada e guai ai
+nemici che incontrava dinanzi. I suoi fidi tremavano
+di vederlo cadere da un momento <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'all'eltro'">all'altro</ins>,
+ma pareva che le palle avessero paura
+di toccarlo.</p>
+
+<p>A mezzo giorno del 30 giugno tutto era finito;
+Villa Spada era perduta; Garibaldi si ritirava<span class="pagenum"><a name="Page_182" id="Page_182">[182]</a></span>
+coi laceri avanzi dei suoi, per la Lungara,
+sperando ancora di arrestare il nemico a Ponte
+Sant'Angelo, quando, un rappresentante del popolo
+venne ad annunziargli che l'Assemblea aveva
+bisogno d'interrogarlo sullo stato delle cose,
+e l'attendeva in Campidoglio.</p>
+
+<p>Chiese al Vecchi Augusto che lo scortava
+"credete che in un'ora potremo essere di ritorno?"
+Lo credo rispose il Vecchi&mdash;"allora
+partiamo" e al galoppo, coperto di polvere,
+fiammeggiante in volto per l'ardore della pugna,
+salì al Campidoglio. Al suo apparire l'Assemblea
+ruppe in una salva interminabile di
+applausi. Informato che Mazzini aveva già proclamato
+che tre sole vie rimanevano aperte ai
+romani: o capitolare; o difendere la città fino
+all'estremo ovvero uscire da Roma, Governo,
+Assemblea, Esercito, e portare la guerra altrove;
+invitato Garibaldi a salire sulla Tribuna ed esporre
+il parere suo, dichiarò senz'altro.</p>
+
+<p>"La difesa oltre Tevere impossibile; possibile
+ancora al di qua del fiume la guerra di
+barricate; ma a patto che tutta la popolazione
+s'internasse nella città, e che tutto ciò si effettuasse
+entro due ore. Dover suo di aggiungere<span class="pagenum"><a name="Page_183" id="Page_183">[183]</a></span>
+che anche siffatta difesa non avrebbe potuto
+durare che pochi giorni. Quanto a lui null'altro
+restavagli che uscir di Roma col resto dei suoi
+prodi e tenere alta la bandiera della patria fino
+all'estremo; consigliava perciò l'Assemblea di
+accettare la terza proposta del Mazzini: uscire
+da Roma coll'esercito, col Governo e coi rappresentanti
+del popolo; concludendo: "dovunque
+saremo, colà sarà Roma".</p>
+
+<p>Ciò detto tornò al suo campo, e l'Assemblea,
+respinta ogni idea di resistenza votò il Decreto
+omai celebre:</p>
+
+<p>"In nome di Dio e del popolo.</p>
+
+<p>"L'Assemblea costituente romana cessa una
+difesa divenuta impossibile, e sta al suo posto".</p>
+
+<p>Per effetto di questo Decreto, il Triumvirato
+rassegnava l'ufficio al Municipio Romano unica
+autorità legittima cui spettasse di negoziare col
+vincitore i patti della resa. Senonchè avendo il
+generale francese per colmo, rifiutate le più
+oneste condizioni, e tra le altre quella del rispetto
+delle persone e delle cose, Roma sdegnosamente
+ruppe ogni negoziato, preferendo lo
+estremo arbitrio del vincitore al disonore di
+sottoscrivere con lui una resa che avrebbe soffocato<span class="pagenum"><a name="Page_184" id="Page_184">[184]</a></span>
+in lei il grido di estrema protesta al
+mondo, contro quella bugiarda sorella latina,
+che dopo averla assalita colla perfidia di un
+tradimento, vinta colla sola virtù del numero,
+veniva a negarle il supremo diritto dell'incolumità
+della vita e degli averi dei cittadini.</p>
+
+<p>Il Municipio annunziava ai romani la prossima
+entrata dei francesi.</p>
+
+<p>"Romani!</p>
+
+<p>"Il coraggio da voi dimostrato nella difesa
+di Roma, i sacrifici che incontraste, vi hanno
+assicurata la gloria e la stima degli stessi stranieri&mdash;Una
+difesa ulteriore, come fu annunziato
+dal Decreto dell'Assemblea, sarebbe stato
+impossibile, senza volere la distruzione d'una
+città che conserva memorie le quali non debbono
+perire. La vostra rappresentanza municipale
+non ha accettato patti per non compromettere
+menomamente la dignità di un popolo
+così generoso, ed ha dichiarato di cedere alla
+forza.</p>
+
+<p>"Le leggi di umanità e di incivilimento, la
+disciplina di un'armata regolare, le assicurazioni
+dei comandanti ci ripromettono il rispetto
+delle persone e delle cose.<span class="pagenum"><a name="Page_185" id="Page_185">[185]</a></span></p>
+
+<p>"La vostra rappresentanza municipale vi
+promette che non mancherà di fare quanto è
+in suo potere onde non si rechi ingiuria ad
+alcuno. Abbisogna però del vostro concorso ed
+è certa di ottenerlo. Fida nel vostro contegno
+dignitoso e nell'esperienza costante che ha dimostrato
+al mondo come i romani in circostanze
+prospere o avverse, hanno saputo egualmente
+mantenere l'ordine, e costringere anche i nemici
+e salutare con riverenza la città dei monumenti,
+e rispettarne gli abitanti che con le
+loro virtù rendono impossibile l'oblio della Romana
+Grandezza.</p>
+
+<p>"Dal Campidoglio il 2 luglio 1849.</p>
+
+<p style="text-indent:10%">"Francesco Sturbinetti, <i>Senatore</i>.</p>
+
+<p>Lunati Giuseppe, Gallieno Giuseppe, Galeotti
+Federico, Deandreis Antonio, Piacentini Giuseppe,
+Corboli Curzio, Feliciani Alceo, Tittoni Angelo,
+<i>Conservatori</i>.</p>
+
+<p style="text-indent:60%">Giuseppe Rossi, <i>Segretario</i>.</p>
+
+<p>La sera del 2 luglio i francesi s'impadronirono
+di Porta Portese, di Porta S. Pancrazio, e
+il dì seguente occupavano Porta del Popolo.
+Nella giornata entrava in Roma il generale
+Oudinot circondato dal suo Stato Maggiore ed<span class="pagenum"><a name="Page_186" id="Page_186">[186]</a></span>
+alla testa della 2<sup>a</sup> Divisione e di numerosa cavalleria,
+accolto con ogni sorta di dimostrazioni
+ostili ed al grido "Viva la Repubblica Romana,
+morte agli stranieri, morte al cardinale
+Oudinot, morte al traditore".</p>
+
+<p>La sera del 4 soldati francesi entrano a viva
+forza con le armi in pugno alla sede della Costituente
+ed intimavano alla sezione che vi stava
+in permanenza di sciogliersi. Carlo Bonaparte
+che la presiedeva protestò.</p>
+
+<p>"In nome di Dio; in nome del popolo degli
+Stati Romani che liberamente, con <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'sufragio'">suffragio</ins>
+universale, ha eletto i suoi rappresentanti; in
+nome dell'art. 5<sup>o</sup> della Costituzione francese,
+l'Assemblea Costituente Romana protesta in faccia
+all'Italia, in faccia alla Francia, in faccia
+al mondo incivilito contro la violenta invasione,
+della sua sede operata dalle forze francesi il
+giorno 4 luglio, alle ore 6 pomeridiane.</p>
+
+<p>Roma, nel Campidoglio 4 luglio 1849.</p>
+
+<p style="text-indent:50%"><i>Per l'intera Assemblea</i></p>
+
+<p style="text-indent:45%">Il Presidente di Sezione: C. Bonaparte,</p>
+
+<p style="text-indent:45%">Il Segretario: Quirico prof. Filopanti.<span class="pagenum"><a name="Page_187" id="Page_187">[187]</a></span></p>
+
+
+
+<hr style="width: 65%;" />
+<h2><a name="CAPITOLO_XV" id="CAPITOLO_XV"></a>CAPITOLO XV.</h2>
+
+<h3><b>Garibaldi esce da Roma coi suoi legionari<br />
+San Marino&mdash;Morte di Anita&mdash;Cesenatico</b></h3>
+
+
+<p>A mezzo giorno del 2 luglio, Garibaldi radunava
+sulla Piazza del Vaticano i resti della
+sua divisione, e fatto formare il quadrato li arringò
+così:</p>
+
+<p>"Soldati, io esco da Roma. Chi vuole continuare
+la guerra contro lo straniero venga con
+me. Ciò che io offro a quanti vogliono seguirmi
+eccolo: non paga, nè onori, nè stipendi. Gli offro
+fame e sete, marcie forzate, battaglie e morte.
+Chi ama la patria mi segua".</p>
+
+<p>Lo seguirono circa tremila uomini, i resti
+cioè della Legione Italiana, buona parte della
+polacca, e del battaglione Medici, grossi manipoli
+di finanzieri, di studenti e di emigrati, i
+superstiti Lancieri di Masina, circa quattrocento
+Dragoni; i pochi bersaglieri Lombardi.</p>
+
+<p>La sera del giorno stesso usciva furtivamente
+da Porta San Giovanni, e lasciando tutti incerti
+sulla sua meta s'incamminò per la via Tiburtina.</p>
+
+<p>Gli cavalcava al fianco, in vesti virili, la<span class="pagenum"><a name="Page_188" id="Page_188">[188]</a></span>
+sua Anita; gli faceva da guida Ciceruacchio coi
+suoi figli, l'accompagnava Ugo Bassi; ne seguivano
+le sorti Sacchi, Marocchetti, Montanari,
+Hoffstetter, Cenni, Livraghi, Isnardi, Sisco, Ceccaldi,
+Chiassi, Stagnetti, Bueno, Müller, l'eletta
+dei suoi ufficiali superstiti. Giunto in sull'alba
+del 3 a Tivoli, fece spargere la voce che si dirigeva
+al Napoletano. Al tramonto infatti, levato
+il campo, marciò per un buon tratto verso il
+Mezzogiorno; indi volse improvvisamente a Settentrione,
+pernottò a Monticelli, e la mattina
+del 4 s'accampò a Monterotondo.</p>
+
+<p>Qual era il suo disegno? dove voleva andare?
+a che mirava? nessuno seppe indovinarlo.
+Egli aveva in animo di portare il suo aiuto a
+Venezia, e certo una cosa voleva: tener viva
+la fiamma finchè avesse soffio di vita, morire,
+tra i laceri brani della sua bandiera!</p>
+
+<p>Come era facile prevedersi l'Oudinot gli
+sguinzagliò contro due grosse colonne, l'una comandata
+dal generale Molière, l'altra dal generale
+Morris; il borbonico Statella gli muoveva
+alle spalle dal Tronto; gli Spagnoli di Don Consalvo
+appostati a Rieti gli sbarravano la destra;
+e gli austriaci del D'Aspre, accampati nell'Umbria,<span class="pagenum"><a name="Page_189" id="Page_189">[189]</a></span>
+l'aspettavano di fronte a Foligno, e gli
+chiudevano le due vie di Perugia e di Ancona.
+Così Garibaldi era accerchiato in una maglia
+di ferro; sbagliata una mossa, l'eroe, l'amato
+del popolo, era irremisibilmente perduto. Ma
+l'inseguito era Garibaldi, ed il leone non si sarebbe
+lasciato cogliere! Nel pomeriggio del 5
+staccava la marcia da Monterotondo; il sei era
+a Confine; il 7 a Poggio Mirteto; l'8 a Terni
+dove s'incontrò col colonnello Forbes, che veniva
+a portargli una colonna di ottocento uomini,
+resti di corpi sbandati nella campagna,
+e due pezzi di cannone.</p>
+
+<p>Terni era il centro di cinque vie; si poteva
+salire a Foligno, quanto discendere a Rieti; voltare
+per Narni e Viterbo, come salire a Todi e
+Perugia. Garibaldi lasciò in ogni passo delle
+squadriglie per ingannare gl'inseguenti, spinse
+una avanguardia di cavalli a Todi, e il dì appresso,
+9 luglio, vi si condusse egli stesso col
+grosso del corpo. Qui le cose cominciavano a
+volgere male, e l'orizzonte ad intorbidirsi. Il
+programma di Garibaldi&mdash;fame, sete, marcie
+forzate&mdash;se ebbe applausi quando fu proclamato,
+accennava man mano a divenire impossibile;<span class="pagenum"><a name="Page_190" id="Page_190">[190]</a></span>
+anche ai tanti di buona volontà veniva
+meno le forze, e sintomi di scoramento cominciarono
+a manifestarsi; seguirono quindi le diserzioni,
+prima a frotte, poi in massa.</p>
+
+<p>Intanto concordi notizie recavano, che i francesi
+del Morris gli muovevano contro da Viterbo,
+e che gli austriaci da Foligno si mettevano
+in marcia per Todi. Garibaldi mandò un nerbo
+de' suoi a scorazzare sulla strada di Foligno per
+far credere che mirava là; spedì Müller con i
+suoi cavalli ed una compagnia della legione per
+la strada di Orvieto con ordine di spingersi fino
+a Montefiascone-Viterbo; seppellì i due cannoni
+del Forbes, e quando ebbe l'assicurazione dai
+suoi scorridori che i due nemici erano ancora
+lontani tanto da potervi scivolare in mezzo, lasciò
+Todi la sera del 12, passò il Tevere a Ponte
+Acuto e s'incamminò per la via mulattiera,
+montuosa ed obbliqua di Brodo per Orvieto, sua
+meta la Toscana.</p>
+
+<p>La sera del 13 avendo avuto informazioni
+che il generale Morris era ancora lontano, staccò
+la marcia per Orvieto ove giunse sul mattino
+del 14.</p>
+
+<p>Non entrò in Orvieto ma s'accampò su di<span class="pagenum"><a name="Page_191" id="Page_191">[191]</a></span>
+una buona posizione a cavaliere della strada di
+Ficulle. Gli Orvietani mandarono a Garibaldi
+invito di entrare in città, e lo fornirono del
+pane mandato ad ordinare dai Francesi. Ma
+Egli non s'indugiò; nel pomeriggio del 15 levò
+il campo e mosse verso Ficulle, vi arrivò a sera
+quando già i Francesi gli erano alle calcagne;
+gli Austriaci gli muovevano incontro da Perugia.</p>
+
+<p>Partì la mattina del 16; abbandonò dopo poche
+miglia di cammino la strada maestra, e si
+buttò a Sole dove riposò per poche ore; e la
+notte, per sentieri impervii e monti disabitati,
+sotto una pioggia dirottissima, in mezzo a tenebre
+fitte, guadagnò il confine Toscano e giunse
+alla mattina a Cetona accolto festosamente dalla
+popolazione. Fu quella la prima volta che la brigata,
+dacchè era uscito da Roma, dormì acquartierata.</p>
+
+<p>Liberatosi dai Francesi gli restavano sempre
+di fronte gli Austriaci, che scendevano da Perugia,
+ed i Toscani, che tenevano presidii tra
+Santeano e Chiusi, i quali potevano impacciare
+se non arrestare i suoi movimenti e molestarlo.</p>
+
+<p>Ma l'eroe non se ne sgomentava. Fortificatosi
+a Cetona, circondati i suoi fianchi d'imboscate,
+coperte le spalle da forze sufficienti, mandò<span class="pagenum"><a name="Page_192" id="Page_192">[192]</a></span>
+<ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'celeramente'">celeremente</ins> una grossa squadriglia a
+battere la strada Sarteano e Chiusi, e quando gli riportarono
+di avere snidati e messi in fuga i presidii
+Toscani, ripigliò la marcia; dormì il 17 a
+Sarteano; <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'entro'">entrò</ins> il 18 a Montepulciano,
+dove tutta la popolazione fece a gara nell'usargli gentilezze
+e nel colmarlo di cortesie e d'offerte. Rinata la
+speranza in Garibaldi, pubblicò un ardente manifesto
+ai Toscani col quale li invitava ad insorgere
+contro la tirannide domestica e straniera. Ma
+fu l'illusione di un momento, e presago ormai
+che nulla più poteva sperare, proseguì il suo
+fatale cammino.</p>
+
+<p>Giunto sull'albeggiare del 20 a Torrita prese
+una grande risoluzione, quello di abbandonare
+il granducato Toscano e di prendere per nuova
+meta l'Adriatico e Venezia! Là sulla laguna ardeva
+sempre quel gran focolare, in cui ormai
+si concentravano tutti gli sforzi d'Italia.</p>
+
+<p>Il piano di Garibaldi fu presto formato; salire
+fin presso Arezzo; passare dal subappennino
+al grande appennino; scendere tra Pesaro e
+Ravenna all'Adriatico; imbarcarsi nel punto più
+opportuno per Venezia.</p>
+
+<p>Vani sforzi! inseguito come belva feroce<span class="pagenum"><a name="Page_193" id="Page_193">[193]</a></span>
+passo passo dagli Austriaci che con forze superiori
+da ogni parte lo circondavano, seppe rompere
+il cerchio di ferro, e per vie dirupate e
+nascoste, guadagnò dopo enormi fatiche le alture
+di Carpegna al mezzodì del 30; ne ripartì
+nel Vespro, traversò la Valle del Conca, prese
+un po' di riposo poche ore in un bosco, e al
+tocco dopo mezzanotte ripigliò la marcia alla
+volta di S. Marino.</p>
+
+<p>Non gli restava altro rifugio!</p>
+
+<p>A San Marino scioglieva la sua colonna e
+lasciava libero ognuno di tornare alla vita privata
+col seguente ordine del giorno:</p>
+
+<p style="text-indent:55%">San Marino 31 luglio 1849.</p>
+
+<p style="text-indent:10%">Soldati!</p>
+
+<p>Noi siamo giunti sulla terra di rifugio, e
+dobbiamo il miglior contegno ai nostri ospiti. In
+tal modo noi avremo meritata la considerazione
+che merita la disgrazia perseguitata.</p>
+
+<p>Da questo punto io svincolo da qualunque
+obbligo i miei compagni, lasciandoli liberi di
+ritornare alla vita privata, ma rammento loro
+che l'Italia non deve rimanere nell'obbrobrio, e
+che è meglio morire che vivere schiavi dello
+straniero.</p>
+
+<p style="text-indent:60%"><i>G. Garibaldi.</i><span class="pagenum"><a name="Page_194" id="Page_194">[194]</a></span></p>
+
+<p>Verso le undici di sera chiamò intorno a sè
+i migliori suoi ufficiali e i pochi suoi fidi, e svelò
+loro l'incrollabile suo proposito di sottrarsi ai
+patti che il governo della repubblica Sammarinese
+stava trattando collo <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'atraniero'">straniero</ins>.</p>
+
+<p>"A chi vuole seguirmi, egli dice, io offro
+nuove battaglie, patimenti, esiglio; patti collo
+straniero mai".</p>
+
+<p>Le parole di Garibaldi caddero come stille
+roventi nell'animo degli accorsi al suo invito,
+ma a pochi bastò il cuore e la forza di ascoltare
+il suo appello. Non furono più di duecento
+quelli disposti a seguirlo. Allo scoccar della mezzanotte,
+preceduto da tre guide paesane, per un
+unico sentiero di montagna, scendeva il Titano;
+guizzando tra le scolte nemiche, traversava la
+Marecchia, passava Montebello; e camminando
+tutta la giornata verso le 10 di sera del 1<sup>o</sup> agosto
+penetrava in Cesenatico. Non perdette tempo;
+fatti prigionieri i Carabinieri e i pochi soldati
+austriaci colà sorpresi, s'impadronì di tredici
+"bragozzi" Chiozzetti, v'imbarcò tutta la
+gente, uscì dal porto e veleggiò per Venezia.<span class="pagenum"><a name="Page_195" id="Page_195">[195]</a></span></p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>In sulle prime al fuggitivo arrise la fortuna;
+ma verso sera apparì all'orizzonte la flottiglia
+Austriaca che s'avanzava a tutto vapore.</p>
+
+<p>Ritornato ardito uomo di mare, concepì con
+rapidità fulminea il suo piano; comandò ai bragozzi
+di sparpagliarsi e di dirigersi verso punta
+della Maestra, dove le acque basse li avrebbe
+protetti dall'inseguimento. Ma egli comandava a
+timidi pescatori; questi alle prima minaccie delle
+scialuppe nemiche che venivano loro incontro,
+si scompigliarono senza saper più manovrare: sicchè
+otto bragozzi caddero prigionieri degli austriaci
+ed a Garibaldi non restò che gettarsi
+sulla costa di Magnavacca, che per miracolo
+potè afferrare.</p>
+
+<p>Ma la terra non era più sicura del mare;
+squadre di gendarmi lo cercavano per ogni
+verso.</p>
+
+<p>Prima necessità fu quella di separarsi per
+potersi meglio nascondere ai nemici. Ugo Bassi
+e il Capitano Livraghi presero per una via,
+Ciceruacchio e i suoi figli per <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'un altra'">un'altra</ins>; e
+Garibaldi restò solo con Anita e il Capitano
+Leggiero. Ma la povera Anita era in fin<span class="pagenum"><a name="Page_196" id="Page_196">[196]</a></span>
+di vita, di lei non viveva più lo che lo spirito,
+il corpo era consunto dagli stenti sofferti. Unico
+mezzo di salute era quello di lasciare all'istante
+quella spiaggia; Garibaldi, senza pensare ad altro,
+prese sulle braccia la sua Anita e scortato
+da Leggiero, e guidato da un contadino che la
+fortuna gli aveva condotto dinanzi, col caro peso
+traversò la macchia e arrivò ad una deserta
+capanna, dove trovò un nascondiglio, e fu per
+Anita un po' di riposo un giaciglio di frasche.</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>Era là da qualche tempo quando Garibaldi
+si vide davanti all'uscio della capanna un giovanotto
+in veste signorili che lo salutava rispettosamente.
+Era Gioacchino Bonnet di Comacchio,
+di famiglia di patrioti il cui nome va ricordato
+dagli Italiani. Fu lui che salvò Garibaldi, facendogli
+traversare le valli di Comacchio, travestito
+de' suoi abiti, in una sua barca, nella quale
+aveva preparato anche un giaciglio per l'Anita;
+fu per mezzo suo, e dei suoi fidi guardiani, che
+potè arrivare nella fattoria Guiccioli presso Sant'Alberto.
+Colà appena adagiata sul letto, l'eroica
+Anita esalava l'ultimo suo respiro nelle
+braccia del marito.<span class="pagenum"><a name="Page_197" id="Page_197">[197]</a></span></p>
+
+<p>Così il 4 agosto 1840 alle 4 di sera spirava
+l'anima forte di Anita Ribeira Garibaldi; essa
+fu martire dell'amore, sublime, intrepida donna
+degna compagna dell'Eroe che tanto la pianse.
+Le sue ossa furono coperte, da poca sabbia, in
+vicinanza della fattoria Guiccioli alla Mandriola,
+a circa undici miglia da Comacchio!</p>
+
+<p>Povera martire!!!</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>Lasciato per necessità il triste luogo Garibaldi,
+con l'aiuto di patriotti montanari, potè
+raggiungere la pinetta di Ravenna e di là subito
+dopo, si condusse alla valle Guiccioli, detto
+Manubria. Colà venne a prenderlo in consegna
+il bravo popolano Giuseppe Savini di Ravenna,
+che, tenutolo nascosto per alcuni giorni in un
+casolare delle Paludi di Ravenna della Valle di
+Canna, lo passò ad Antonio Fuzzi, Ravennate
+esso pure, che a sua volta lo affidò a Don Giovanni
+Verità onesto e patriottico sacerdote di
+Modigliana, mercè il quale, attraversato il Passo
+della Futa potè sconfinare in Toscana. Da allora
+passando sempre da mano amica a mano amica,
+sgusciando in mezzo alle ronde mandate alla
+sua caccia, protetto dalla sua stella, valicò i due<span class="pagenum"><a name="Page_198" id="Page_198">[198]</a></span>
+<ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'versati'">versanti</ins> dell'appennino. Il 26 agosto
+fu a Poggibonsi, di là a Pomarance dove fu ospite di Antonio
+Martini. In appresso, Camillo Serafini lo
+tragittò a San Dalmazio dove lo raccomandò al
+Guelfi che a sua volta, condottolo prima a Massa
+Marittima poi a <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Fallonica'">Follonica</ins>, lo consegnò
+finalmente alle mani di Paolo Azzarini, marinaio di
+<ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Hio'">Rio</ins>, che si offrì di portare Garibaldi a Porto
+Venere, in terra di salute.</p>
+
+<p>Colà sbarcato assieme all'amico Leggiero rilasciò
+all'Azzarini un prezioso documento così
+concepito:</p>
+
+<p>"Il padrone Paolo Azzarini, che la fortuna
+mi fece incontrare in terra italiana, dominata
+dagli austriaci, mi ha trasportato su questo luogo
+di asilo e di salvamento, trattandomi egregiamente
+e senza interesse".</p>
+
+<p style="text-indent:60%"><i>G. Garibaldi.</i></p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>In questo frattempo un forte corpo di armata
+austriaco invadeva gli Stati di Romagna; occupava
+il 7 maggio Ferrara e marciava difilato
+su Bologna. Quel popolo patriottico si dispose
+alla resistenza, e quando gli austriaci investirono
+la porta di Galliera buon numero di popolani<span class="pagenum"><a name="Page_199" id="Page_199">[199]</a></span>
+spalleggiati da uno squadrone di carabinieri
+comandati dal Colonnello Boldrini con una
+carica arditissima ed a colpi di baionetta mettono
+in fuga il nemico; ma i bravi bolognesi
+sono ad un tratto arrestati dalle scariche di mitraglia
+di tre pezzi di cannoni che gli austriaci
+avevano piazzati in buona posizione e fulminati
+dalle Carabine dei Tirolesi che seminavano
+morte, sono costretti di cedere e ritirarsi dopo
+avere veduto cadere ferito a morte il colonnello
+Boldrini, l'aiutante Marziani, il maresciallo Pavoni
+e numerosi altri. Occupata Bologna gli
+austriaci proseguirono per restaurare il governo
+papale nelle Marche.</p>
+
+
+
+<hr style="width: 65%;" />
+<h2><a name="CAPITOLO_XVI" id="CAPITOLO_XVI"></a>CAPITOLO XVI.</h2>
+
+<h3><b>Assedio di Ancona e sua eroica difesa.</b></h3>
+
+
+<p>Ancona era investita dagli austriaci, il 24
+maggio, bloccata e chiusa per terra e per mare.</p>
+
+<p>Erano 12,000 gli assedianti, muniti di armi
+potenti.</p>
+
+<p>Il generale <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Wimphften'">Wimpfen</ins> aveva mandato agli
+anconitani l'intimazione di arrendersi, e di assoggettarsi
+al Sovrano Pontefice; il Preside Mattioli<span class="pagenum"><a name="Page_200" id="Page_200">[200]</a></span>
+rispose con fiere parole; Livio Zamboccari,
+comandante delle milizie a difesa, ricordava:
+"gloria a piccolo Stato il vincere; gloria <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'per per'">per</ins>
+la santità del diritto soccombere".</p>
+
+<p>I difensori erano 4850 compresovi i fratelli
+accorsi da Iesi, da Loreto, da Sinigaglia, da
+Fano, da Pesaro, dalla Romagna, dalla Lombardia
+ed anche dal Piemonte, nell'insieme, i
+più maldestri alle armi, vissuti fino allora nelle
+industrie e nei commerci; ma tutti animati di
+amor patrio, e dal proposito di fare il proprio
+dovere.</p>
+
+<p>Elia e suo padre erano giunti pochi giorni
+prima del blocco in Ancona e furono destinati
+sul vapore da guerra "Roma" sotto gli ordini del
+tenente di vascello Castagnoli e poscia comandati
+ai forti in difesa della città.</p>
+
+<p>Il 25 maggio avvenne il primo scambio di
+fucilate fra le Torrette e Montagnolo, e il primo
+cannoneggiamento fra il forte della Lanterna e
+il piroscafo austriaco "il Vulcano".</p>
+
+<p>Il 27 "la Bellona" la più potente nave
+armata della squadra nemica, attacca il forte
+della Lanterna con le sue bordate e nonostante
+fiera difesa, smontati alcuni pezzi, il forte fu<span class="pagenum"><a name="Page_201" id="Page_201">[201]</a></span>
+costretto al silenzio: diresse allora la nave le
+sue bordate alla Darsena, ma i cannonieri del
+forte Marano risposero con spessi colpi e con
+tiri così bene aggiustati da aprire numerose
+falle nei fianchi della "Bellona" che fu salvata
+dal "Vulcano" accorso in aiuto per trarre
+la Nave Ammiraglia a rimorchio fuori del tiro
+del forte; essa ebbe il comandante mortalmente
+ferito, due morti e quaranta messi fuori di combattimento.</p>
+
+<p>Così con ugual valore, con indomita fierezza,
+nessuno mancò al dovere suo nei memorabili
+venticinque giorni d'assedio.</p>
+
+<p>Tutti i giorni un combattimento; sui forti,
+sui baluardi, sulle baricate, all'aperto. Agli austriaci
+occupanti le alture; alla squadra che batteva
+il forte cannoneggiando con potenti artiglierie,
+rispondevano con efficacia i nostri bravi
+dal Cardetto, dalla Cittadella, dai Cappuccini,
+da Marano, dalla Lanterna, da ogni luogo fortificato;
+i marinai e popolani senza conoscere
+la balistica eransi tramutati in un lampo puntatori
+meravigliosi.</p>
+
+<p>Nel profondo della notte dal 29 al 30 maggio
+gli austriaci lanciarono in città una spaventosa
+grandinata di bombe.<span class="pagenum"><a name="Page_202" id="Page_202">[202]</a></span></p>
+
+<p>Gli Anconitani, a giorno fecero una sortita;
+tre volte attaccarono nelle sue posizioni avanzate
+il nemico alla baionetta; i giovani parevano
+veterani, i veterani erano tramutati in
+eroi! sembrava ricostituita la compagnia della
+morte, rinnovante le tradizioni del libero comune,
+intrepida nelle audaci sorprese, negli
+scontri temerari, nello sprezzo della morte; i
+vecchi gli inabili alle armi, le donne fornivano
+le munizioni; i capitani di mare in corse pericolose
+rompevano il blocco, rifornivano i viveri.</p>
+
+<p>L'8 di giugno <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Wimphften'">Wimpfen</ins>, mandava un messaggio
+al comune, che è documento del valore
+Anconitano, tanto più alto in quanto veniva dal
+nemico stesso. "Le truppe imperiali, esso dice,
+passarono per le romagne, per le marche senza
+incontrare ostacoli; ne trovarono solo avanti
+Ancona; si arrenda la città se non vuol essere
+distrutta".</p>
+
+<p>Ancona non si arrese; ma continuò la difesa
+colla forza rinnovata dalla disperazione.</p>
+
+<p>Il 15 giugno, trecento uomini comandati dai
+capitani, <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Cervasoni'">Gervasoni</ins>, Gigli ed Ornani,
+cuori ardimentosi, assaltarono Monte Marino alla baionetta;
+i nemici furono messi in rotta e l'altura<span class="pagenum"><a name="Page_203" id="Page_203">[203]</a></span>
+rapidamente occupata. Ma le forze nemiche ritornarono
+soverchianti di numero all'assalto;
+la lotta durò accanita i nostri piuttosto che cedere
+morivano nel santo nome della patria, finchè
+più che decimati furono obbligati alla ritirata.
+<ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Gorvasoni'">Gervasoni</ins> fu colpito a morte, e Francesco
+Gigli sopraffatto da' nemici sarebbe rimasto sul
+terreno, se Enrico Schellini con coraggio leonino
+non fosse accorso in suo aiuto.</p>
+
+<p>La minaccia di <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Wimphften'">Wimpfen</ins> aveva infiammati
+gli animi alla lotta suprema.</p>
+
+<p>Dal 14 al 18 giugno le bombe, i razzi, scoppiavano
+per le vie, nelle case, sugli ospedali,
+rombavano di notte e di giorno con orrendo
+fracasso; pareva d'essere circondati da una catena
+di vulcani che eruttassero fiamme, fuoco
+e ferro sulla patriottica città.</p>
+
+<p>I pompieri, onorato corpo che vanta nobilissime
+tradizioni, senza badare a fatiche e pericoli,
+si moltiplicarono, spengevano incendi,
+sgombravano via le macerie, demolivano muri,
+salvavano quanti più potevano dalle case incendiate,
+trasportavano feriti, lottavano ogni giorno,
+ogni ora con la furia degli incendi, guidati dal
+sentimento del dovere e da profonda pietà
+umana.<span class="pagenum"><a name="Page_204" id="Page_204">[204]</a></span></p>
+
+<p>Tanto sacrificio, tanta nobiltà d'animo, tanti
+eroismi non bastarono a salvare la città degli
+oppressori.</p>
+
+<p>I viveri erano esauriti e il blocco sempre
+più stretto come in cerchio di ferro non permetteva
+d'introdurne in città; ottanta incendi
+divamparono, gli ospedali riboccavano di feriti
+che non si aveva mezzo di alimentare; oltre
+trecento morti affermarono col sangue l'affetto
+alla patria.</p>
+
+<p>Ancona, diroccata, affamata, straziata, dopo
+35 giorni di resistenza veniva forzata alla resa.</p>
+
+<p>La marina mercantile Anconitana della quale
+era a capo Antonio Elia fece nella difesa del
+patrio suolo bravamente il suo dovere.</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>Era necessario pensare alla salvezza dei compromessi
+politici affinchè non cadessero nelle
+mani dei sbirri papalini e dei Croati.</p>
+
+<p>Un bastimento anconitano, di cui era proprietario
+e comandante Mariano Scoponi, ottenne per
+solerte intromissione del patriotta Nicola Novelli,
+di poter inalberare bandiera inglese e su
+di esso dovevano prendere imbarco per essere<span class="pagenum"><a name="Page_205" id="Page_205">[205]</a></span>
+trasportati a Corfù, quanti credevano di non
+essere sicuri in patria.</p>
+
+<p>E difatti vi si imbarcarono tutti quelli, che
+si trovavano compromessi e che avevano a temere
+la vendetta del governo ristaurato e dello
+straniero. Antonio Elia aveva avuto un diverbio
+col priore del convento di S. Francesco di
+Paola.</p>
+
+<p>Temendo la vendetta del prete che mai perdona,
+il figlio e gli amici lo pregarono caldamente,
+di prendere esso pure imbarco per l'estero.
+Ma egli rispondeva di avere la coscienza
+tranquilla, di nulla avere a temere, non volere
+quindi volontariamente abbandonare la patria
+e la famiglia, e restò.</p>
+
+<p>La notte del 24 luglio 1849 la casa abitata
+dall'Elia, appartenente ai frati di S. Francesco
+di Paola ed attigua al loro convento, fu circondata
+da gendarmi papali, da soldati austriaci e
+da poliziotti. Si picchiò all'uscio di casa ed alla
+intimazione della forza fu aperto; venne eseguita
+una minuziosa perquisizione e nulla si
+rinvenne. Non era questo che volevasi dal barbaro
+austriaco e dai preti; era necessario dare
+un terribile esempio alla popolazione, applicando<span class="pagenum"><a name="Page_206" id="Page_206">[206]</a></span>
+la legge stataria su uno dei capi del popolo.
+Non essendosi rinvenuto nulla in casa, gli assetati
+di sangue del patriota, requisiti alcuni muratori,
+si diedero a rompere un condotto di scolo
+avente comunicazione con tutti i cinque piani
+superiori, abitati da numerosi inquilini.</p>
+
+<p>In fondo al condotto disfatto, fu trovata
+un'arma che aveva appartenuto chi sa a chi,
+o che poteva anche essere stata appositamente
+gettata da coloro, che avevano premeditato il
+delitto. Antonio Elia venne legato sotto gli occhi
+della moglie incinta, in mezzo al pianto di
+quattro creature, e condotto alle Carceri di S.
+Palazia. Appena giorno la povera moglie con
+le sue quattro piccole figlie andava a gettarsi
+alle ginocchia del generale austriaco Faltzenter
+domandando grazia per l'innocente, ed il permesso
+di poterlo visitare nelle carceri. Le fu
+accordato il permesso di visitare il marito, ma
+quando la santa donna si presentava alle carceri
+una detonazione le gelava il sangue e le
+faceva istintivamente comprendere, che la vita
+di Antonio Elia veniva barbaramente ed ingiustamente
+troncata. Alla domanda di vedere il
+marito, come ne aveva il permesso, le fu risposto<span class="pagenum"><a name="Page_207" id="Page_207">[207]</a></span>
+che era troppo tardi. Sarà stata una raffinatezza
+di barbarie del generale quella di far
+trovare presente alla esecuzione la moglie del
+martire? Il sospetto almeno è ammissibile.</p>
+
+<p>Ecco una lettera che Garibaldi scriveva al
+figlio del martire Anconitano:</p>
+
+
+<p style="text-indent:50%">Caprera, 22 dicembre 1868.</p>
+<p style="text-indent:10%">
+Mio caro Elia,<br />
+</p>
+
+<p>"Figlio del popolo, il padre vostro merita
+di essere annoverato tra i grandi Italiani.</p>
+
+<p>"Oggi, che si avvicina la caduta della tirannide
+papale noi dobbiamo ricordare agli italiani
+le vittime della sua ferocia e fra quelle una
+delle più illustri, certamente, Antonio Elia.</p>
+
+<p>"Ancona ricordi quel prodissimo suo cittadino
+che tanto l'onora".</p>
+
+<p style="text-indent:62%">
+Vostro</p>
+<p style="text-indent:60%"><i>G. Garibaldi</i><br />
+</p>
+
+<p>Per la morte del padre, Augusto Elia all'età
+di venti anni rimaneva unico sostegno della povera
+madre e delle quattro sorelle, tutte di tenera
+età.<span class="pagenum"><a name="Page_208" id="Page_208">[208]</a></span></p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>Un fatto avvenuto in Ancona nell'inverno
+del 1849 lo obbligò di lasciare la patria e la
+famiglia e di darsi a volontario esilio.</p>
+
+<p>In tarda ora di una notte oscura e piovosa
+una povera donna scendeva la via del porto
+con un orcio pieno d'acqua attinta alla pubblica
+fonte di piazza grande. Quando fu in vicinanza
+del vicolo della Cisterna, la poveretta
+veniva brutalmente assalita da quattro croati,
+i quali, toltole l'orcio, volevano trascinarla nel
+vicolo oscuro per violentarla. Mentre la povera
+donna resisteva e gridava sopraggiunse un giovane,
+il quale, sguainata in men che si dica dal
+fodero di uno dei croati la sciabola-baionetta, assalì
+i quattro intenti a dare prova di loro prodezza
+su di una povera donna; i quattro furono
+assai malconci e posti fuori combattimento dal
+giovinotto e la donna liberata.</p>
+
+<p>Alla mattina l'Elia se ne stava in casa sua
+in prossimità del luogo ove avvenne il fatto,
+quando gli si fa annunziare l'amico del padre
+e suo, Agostino Scipioni, il quale, tutto trepidante,
+lo veniva ad avvisare, che una donna,
+la signora Piermattei, gli aveva confidato di<span class="pagenum"><a name="Page_209" id="Page_209">[209]</a></span>
+averlo riconosciuto quale assalitore dei quattro
+croati; gli disse di aver supplicata la signora
+Piermattei di non ripetere parola se non voleva
+farlo fucilare; la signora promise di non parlare,
+ma l'amico Scipioni pensava, che non vi
+era da fidarsene e volle che l'Elia lasciasse subito
+Ancona. Così fece, prese subito imbarco e
+si recò a Malta: l'opportuna fuga salvò la vita,
+ma all'Elia figlio, apriva la via dolorosa dello
+esilio.</p>
+
+<p>Scorsero dieci anni. Ma ormai i destini della
+patria venivano maturandosi e l'ora della resurrezione
+stava per suonare.</p>
+
+
+
+<hr style="width: 65%;" />
+<h2><a name="CAPITOLO_XVII" id="CAPITOLO_XVII"></a>CAPITOLO XVII.</h2>
+
+<h3><b>Dal 24 marzo 1849 al 1859&mdash;Il Piemonte.</b></h3>
+
+
+<p>Nella notte del 24 marzo 1849 Vittorio il
+nuovo Re, uscente dalla tenda di <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Radetzchy'">Radetzky</ins> a
+cui aveva detto "I Savoia sanno la via dell'esilio
+non quella del disonore"!&mdash;galoppava
+tra i campi seminati dai caduti per la libertà
+della patria, seguito da piccolo drappello de'
+suoi. A qual destino andava incontro? Quale<span class="pagenum"><a name="Page_210" id="Page_210">[210]</a></span>
+meta attendeva la giovinezza del suo regno
+saturo già d'ineffabili angoscie? Qual fiamma lo
+agitava? Certo il suo cuore era angosciato dai
+ricordi del breve idillio del "48" e della dolorosa
+epopea del "49"; ma la grand'anima
+sua si sollevava al pensiero che il nome d'Italia
+era stato per la prima volta il grido del
+popolo combattente, e sentiva già che le speranze
+della patria erano in lui riposte. E stretto
+al cuore il patto della libertà, e il simbolo della
+redenzione, proseguiva incontro al suo destino
+verso il suo vecchio e fido Piemonte, deciso
+entro di sè di volere raggiungere la santa meta&mdash;l'unità
+della patria!</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>Garibaldi dopo il "49" si era recato a New-York
+con la speranza di trovare imbarco come
+comandante od anche come secondo di nave
+mercantile; dopo lunga aspettativa una Società
+Italo-Americana gli diede il comando di un bastimento
+col quale doveva battere gli scali dell'America
+Centrale. Nel 1853 Garibaldi prendeva
+il comando del "Commonwealth"&mdash;un tre
+alberi destinato ai carichi di carbone dall'Inghilterra
+per l'Italia; arrivato a Genova, lasciava<span class="pagenum"><a name="Page_211" id="Page_211">[211]</a></span>
+il comando e si recava a Nizza per
+portare un saluto almeno, sulla tomba della sua
+santa madre e per restare qualche tempo presso
+i suoi figli, Menotti, Teresita e Ricciotti.</p>
+
+<p>Vi rimase immolestato l'anno 1854: quindi
+con altro piccolo bastimento detto "L'Esploratore"
+si mise a fare la navigazione del piccolo
+cabotaggio.</p>
+
+<p>In uno di questi viaggi, colto da grosso
+fortunale nelle bocche di <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Bonifaccio'">Bonifacio</ins> dovette
+cercare rifugio nel porto della Maddalena, e
+dimorandovi alcuni giorni, per la prima volta
+gli balenò l'idea di comprare una parte dell'Isola
+di Caprera.</p>
+
+<p>Aveva riscossi alcuni residui dei suoi stipendi
+di Montevideo; nei suoi viaggi marittimi
+aveva messo da parte qualche cosa; dall'eredità
+del fratello Felice aveva raccolto una sommetta;
+onde gli parve venuto il momento d'impiegare
+i suoi modesti capitali e decise di comprare dal
+Demanio Sardo i lotti dell'Isola che erano vendibili
+e di fissarvi la sua dimora.</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>Lungo, lento, doloroso decennio quello dal
+"49 al 59!" Ma pur meraviglioso di contrasti<span class="pagenum"><a name="Page_212" id="Page_212">[212]</a></span>
+e di conciliazioni; di forze latenti che si preparavano;
+di aperte riscosse che si tentavano;
+di passioni ardenti che spingevano a sagrifizi;
+di martiri che inaffiarono di sangue l'Idea:</p>
+
+<p>Vittorio Emanuele, Mazzini, Cavour, Garibaldi,
+Pallavicini ed altri grandi patriotti non
+dimenticavano che l'Italia viveva in catene, e
+si preparavano.</p>
+
+<p>L'Austria, accampava in Italia con diritto di
+feudo su Modena, Parma e Toscana; con eserciti
+dominatori nel Lombardo, nel Veneto, nelle
+Romagne, nelle Marche; suo sistema di governo,
+forche, fucilazioni e bastone.</p>
+
+<p>Eppure tutto il decennio fu sfida e duello fra
+l'Austria forte e l'Idea Italiana.</p>
+
+<p>Luminoso e generoso si <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'difondeva'">diffondeva</ins>
+il pensiero dell'agitatore genovese nella Giovine Italia
+che aveva per bandiera il tricolore; per programma
+l'indipendenza ed unità di Nazione,
+forma di governo repubblicano; che predicava
+guerra di popolo, s'insinuava nelle congiure,
+scoppiava in parziali insurrezioni, provocava
+vendicatori del nuovo sangue versato, cementava
+l'idea santa del martirio.</p>
+
+<p>Ma le rivolte fallivano; la gioventù si spegneva<span class="pagenum"><a name="Page_213" id="Page_213">[213]</a></span>
+fra gli ergastoli ed ai patiboli; i tentativi infelici
+di Orsini, di Bentivegna, di Pisacane; il moto
+di Calvi in Cadore; la congiura di Milano, che
+dava, sugli spalti di Belfiore, alle forche, ed al
+carcere duro tanto fiore di nobili vite, dimostravano
+che il pensiero mazziniano, grande
+perchè manteneva vivo il fuoco patrio, era impotente
+nell'azione.</p>
+
+<p>Chi avrebbe potuto armare l'idea? Il Piemonte
+e la Casa Sabauda! Quel principato italiano
+doveva trasformarsi in principato Nazionale;
+la monarchia dovea farsi rivoluzionaria;
+i repubblicani unitari dovean persuadersi che
+la monarchia di Savoia aveva fede, forza e valore;
+e la monarchia si pose allo esperimento
+dei fatti. Pallavicini e Manin si fecero apostoli
+dell'unione della democrazia col Piemonte.</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>Cavour&mdash;vigile e possente intelletto&mdash;uomo
+di Stato degno del Re Vittorio Emanuele&mdash;concepisce
+la felice idea di mandare nelle terre
+d'Oriente, sui campi di Crimea, combattenti, tra
+i soldati d'Inghilterra e di Francia, i nostri
+bravi soldati che riaffermino alla Cernaia, la
+virtù degli animi e la potenza delle armi italiane.<span class="pagenum"><a name="Page_214" id="Page_214">[214]</a></span></p>
+
+<p>Al Congresso di Parigi si fa eco dei dolori,
+delle miserie, delle speranze d'Italia&mdash;e l'Italia
+sente nel Piemonte se stessa&mdash;intuisce in Vittorio
+Emanuele il suo Re prode generoso e fedele.</p>
+
+<p>Finalmente a Plombiers si segna l'alleanza
+con la Francia, e l'<i>ultimatum</i> lanciato dall'Austria,
+tanto desiderato, dà la spinta al compimento
+dei destini della patria.</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>Nel 1856 il generale Garibaldi trovandosi a
+Genova veniva ogni giorno, ogni minuto sollecitato,
+e messo alle strette da numerosi patrioti,
+i quali chiedevano che si mettesse alla loro testa
+per iniziare un ardito movimento Nazionale.</p>
+
+<p>Da tempo erano sorti due partiti in Italia:
+unica però la meta&mdash;la cacciata dello straniero:
+i mezzi per raggiungerlo, però, si palesavano assolutamente
+diversi. Gli uni rimanendo fedeli intransigenti
+al principio repubblicano volevano arrivarci
+colla rivoluzione. Gli altri, senza alcuna
+abiura ai principii, aderivano al patto con la
+Casa di Savoia che s'impegnava di mettersi alla
+testa del movimento Nazionale e di combattere
+per l'unità ed indipendenza d'Italia. Garibaldi
+sentiva che per raggiungere questo fine patriottico</p>
+<p class="center"><a href="./images/img-214.png"><img src="./images/img-214.png"
+alt="Re Vittorio Emanuele II" class="center" /></a><br /></p>
+<p><span class="pagenum"><a name="Page_215" id="Page_215">[215]</a></span></p>
+<p class="p1">era necessario di far tesoro delle forze piemontesi
+e che la spinta, magari indiretta, doveva
+venire da quel principe leale e da quel
+governo. Egli quindi abbracciò questo secondo
+partito; per lui si doveva compiere l'unità italiana;
+ed è dovere riconoscere che la Casa Savoia
+era chiamata per virtù propria, per valore
+e per tradizione storica, a compiere i destini
+della patria.</p>
+
+<p>L'impotenza sempre più manifesta dei partiti
+puramente rivoluzionari; la sfacciata complicità
+degli altri principati italiani collo straniero;
+la politica schiettamente nazionale del
+Piemonte e del suo Parlamento; il sangue già
+versato sui piani Lombardi; l'esilio del suo Re;
+la proverbiale lealtà di Vittorio Emanuele ai
+patti giurati; furono queste le vere ragioni che
+chiamarono provvidenzialmente la monarchia
+piemontese a capo della lotta nazionale.<span class="pagenum"><a name="Page_216" id="Page_216">[216]</a></span></p>
+
+
+
+<hr style="width: 65%;" />
+<h2><a name="CAPITOLO_XVIII" id="CAPITOLO_XVIII"></a>CAPITOLO XVIII.</h2>
+
+<h3><b>1859&mdash;La guerra d'indipendenza.</b></h3>
+
+
+<p>Il 1<sup>o</sup> dell'anno 1859 l'Europa veniva risvegliata
+dall'eco rumorosa dei pochi detti, pronunziati
+dall'Imperatore Napoleone III al conte
+Hübuer ambasciatore d'Austria:</p>
+
+<p>"Mi duole che le relazioni col vostro governo
+non sieno così amichevoli come per lo
+passato; dite però all'Imperatore che i miei sentimenti
+personali verso di lui non sono punto
+cambiati".</p>
+
+<p>Era il preavviso della dichiarazione di guerra,
+e furono pochi quelli che non lo capirono. In
+Italia sopra tutto queste parole risvegliarono
+tutte le speranze alle forze sopite dal 49 in poi.
+I frutti delle alleanze di Crimea venivano a
+maturanza.</p>
+
+<p>Si attendeva con ansia febbrile l'apertura
+della Camera Sarda per trovare nella parola
+del Re Sabaudo un detto che confermasse le
+concepite speranze, e la parola si fece sentire
+così:<span class="pagenum"><a name="Page_217" id="Page_217">[217]</a></span></p>
+
+<p>Signori Senatori, signori Deputati,</p>
+
+<p>"L'orizzonte in mezzo a cui sorge il nuovo
+anno non è pienamente sereno. Ciò nondimeno
+vi accingerete colla consueta alacrità ai vostri
+lavori parlamentari. Confortati dalla esperienza
+del passato, andiamo incontro risoluti all'eventualità
+dell'avvenire. Quest'avvenire sarà felice
+riposando la nostra politica sulla giustizia, sull'amore
+della libertà e della patria.</p>
+
+<p>"Il nostro paese, piccolo per territorio, acquistò
+credito nei consigli di Europa, perchè
+grande per le idee che esso ispira.</p>
+
+<p>"Questa condizione non è scevra di pericoli,
+giacchè mentre rispettiamo i trattati, non
+siamo insensibili al grido di dolore che da tante
+parti d'Italia si leva verso di noi.</p>
+
+<p>"Forti per la concordia, fidenti nel nostro
+buon diritto, aspettiamo prudenti e decisi i decreti
+della Provvidenza".</p>
+
+<p>10 gennaio.</p>
+
+<p>La Corona non potea dire di più: i gridi di
+dolore uditi dal Re Vittorio Emanuele, si cambiarono
+nelle genti italiane in grido di giubilo
+e di esultanza.<span class="pagenum"><a name="Page_218" id="Page_218">[218]</a></span></p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>Il primo dardo era gettato e l'Austria non
+aveva tardato a raccoglierlo ordinando la marcia
+del 3<sup>o</sup> Corpo d'Armata di stazione a Vienna
+verso la Lombardia.</p>
+
+<p>Questo provvedimento unito ad altri di concentrazioni
+di truppe ordinati dal Maresciallo
+Giulay sul Ticino e sul Lago Maggiore diede
+motivo alla stampa liberale, diretta dal Conte
+di Cavour, di dichiararsi provocati e di fare
+appello a tutto ciò che l'Italia aveva di valido
+e di nazionale&mdash;ed ai preparativi per la prossima
+campagna.</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>Mentre tutto nell'Alta Italia si apprestava
+alla guerra, in Toscana la dinastia di Lorena
+al 27 di aprile cessava di regnare. Una rivoluzione
+si compiva pacificamente, si formava
+un governo provvisorio, e il generale Ulloa
+prendeva il comando delle forze militari.</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>Il 20 di dicembre del 1858 il Conte di Cavour
+aveva chiamato in segreto convegno Garibaldi
+e gli comunicava in confidenza questo disegno:
+un'insurrezione era preparata nei ducati: verso<span class="pagenum"><a name="Page_219" id="Page_219">[219]</a></span>
+il 1<sup>o</sup> di aprile Massa e Carrara inizierebbero il
+movimento; due bande di volontari irromperebbero
+contemporaneamente da Lerici e da Sarzana:
+Garibaldi doveva spalleggiare la rivolta
+e capitanarla. Nello stesso tempo un battaglione
+di bersaglieri, dei migliori elementi della guardia
+Nazionale di Genova, si doveva organizzare
+in quella città, e sarebbe il primo nucleo delle
+forze popolari destinate a fiancheggiare colla rivoluzione
+l'esercito regolare.</p>
+
+<p>Garibaldi applaudì alla proposta e diede
+senza restrizione la sua adesione; e lieto che
+ormai la guerra dell'indipendenza era davvero
+imminente, si ridusse di nuovo nella sua isola
+di Caprera.</p>
+
+<p>Ma l'accalcarsi crescente dei volontari in
+Piemonte, consigliò il Conte di Cavour di pensare
+ad altro mezzo per potere più efficacemente
+trar profitto di Garibaldi. Infatti il 2
+marzo 1859 il generale fu chiamato a Torino
+dal Re. Le parole di quel dialogo tra il Re Galantuomo
+e l'eroe popolare andarono perdute;
+ma il senso ne fu presto palese. Gli si volle
+dare una parte più diretta ed importante sul
+teatro della guerra.<span class="pagenum"><a name="Page_220" id="Page_220">[220]</a></span></p>
+
+<p>Tornato Garibaldi a Genova, convocò i suoi
+più intimi, Medici, Sacchi, Bixio e diede loro
+quest'annunzio: "Ho veduto Vittorio Emanuele;
+credo che il giorno di ripigliare le armi non
+sia lontano; state pronti; io spero di poter fare
+ancora qualche cosa con voi"!</p>
+
+<p>Fu deciso di ordinare tutta quella valorosa
+gioventù&mdash;che da ogni regione della penisola
+conveniva in Piemonte&mdash;in corpi speciali, che
+stessero a fianco dell'esercito, come rappresentanti
+dell'elemento popolare e rivoluzionario di
+Italia, disciplinati in ordinata milizia, ubbidienti
+al suo capo, e soggetta al Comando supremo.</p>
+
+<p>Da questo concetto nacquero i Cacciatori delle
+Alpi. Garibaldi fu richiamato da Caprera per
+capitanarli; ed egli rispose subito all'appello,
+traendosi seco i suoi più fidi commilitoni.</p>
+
+<p>La sera pel 23 aprile due inviati austriaci
+presentavano al Conte di Cavour l'<i>ultimatum</i>
+del loro governo: "disarmo immediato, o guerra"
+e la risposta non poteva essere dubbia.</p>
+
+<p>Finalmente quel cartello di sfida, tanto provocato,
+tanto desiderato, il grande statista lo
+teneva in mano; finalmente la guerra era certa,
+la Francia vi era impegnata; l'Austria l'intimava
+essa stessa, e non poteva sfuggirla.<span class="pagenum"><a name="Page_221" id="Page_221">[221]</a></span></p>
+
+<p>Infatti, prima ancora che il Conte di Cavour
+consegnasse ai messaggeri austriaci la sua risposta,
+Garibaldi, risposta ancor più espressiva,
+riceveva l'ordine di portare la sua brigata a
+Brusasco, sulla destra del Po, cioè a dire, in
+prima linea. Suo mandato era, guardare il Po
+da Brusasco a Gabbiano, difendere la strada
+militare Casale-Torino, e chiudere gli intervalli
+esistenti tra la divisione Cialdini che guardava
+la Dora Baltea, e le batterie di Casale che proteggevano
+più a mezzogiorno i passi del Po.</p>
+
+<p>Garibaldi ad effettuare questo disegno, mandò
+una compagnia a presidiare Verua, e, spedito
+avviso al generale Cialdini suo capo immediato,
+nel giorno stesso occupava Brozzolo e vi
+piantava il suo quartier generale.</p>
+
+<p>Il 25 aprile le truppe francesi varcavano il
+confine della Savoia, ed altre prendevano imbarco
+nei porti di Tolone e di Marsiglia per
+Genova.</p>
+
+<p>Il dado era tratto, la guerra dichiarata, e il
+29 aprile un corpo di austriaci comandato dal
+generale Giulay invadeva il territorio sardo.</p>
+
+<p>L'esercito Piemontese si concentrava sulla
+destra del Po, tra Casale e San Salvatore, fiancheggiandosi<span class="pagenum"><a name="Page_222" id="Page_222">[222]</a></span>
+con Alessandria, aspettando che il
+nemico avanzasse se lo avesse osato.</p>
+
+<p>Nella giornata del 30 giungevano a Torino
+ed Alessandria le avanguardie francesi.</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>In data del 29 aprile 1859 il re Vittorio Emanuele
+diresse alle truppe un nobilissimo proclama,
+il quale fra le altre belle cose diceva:</p>
+
+<p>"..... L'annunzio che vi dò è annunzio di
+guerra; all'armi dunque o soldati... Io sarò il
+vostro duce. Altre volte ci siamo conosciuti con
+gran parte di voi nel fervore delle pugne; ed
+io, combattendo a fianco del magnanimo mio
+genitore, ammirai con orgoglio il vostro valore.
+Movete fidenti alla vittoria, e di novelli allori
+fregiate la vostra bandiera, quella bandiera che
+coi tre suoi colori e colla eletta gioventù, qui
+da ogni parte d'Italia convenuta e sotto a lei
+raccolta, vi addita che avete a compito vostro
+l'indipendenza d'Italia; questa giusta e santa
+impresa che sarà il vostro grido di guerra"
+quali parole del re guerriero e patriota empirono
+d'entusiasmo e di ardimento gli animi delle
+milizie regolari e dei volontari Garibaldini.<span class="pagenum"><a name="Page_223" id="Page_223">[223]</a></span></p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>Nel pomeriggio del 22 maggio Garibaldi con
+marcia ordinata e celere aveva preso la via di
+Arona, e mentre per le disposizioni date, tutto
+doveva far credere che vi avrebbe pernottato,
+a notte calata le sue truppe facevano un rapido
+mezzo giro a destra e infilavano, serrate e silenziose,
+la strada di Castelletto, penetravano
+nel parco Visconti e trovati alla riva i barconi
+preparati già dal bravo Viganotti in ordine mirabile
+s'imbarcarono, e passarono sull'opposta
+riva occupandola militarmente; e subito dopo
+la 3<sup>a</sup> compagnia De Cristoforis, scelta per avanguardia
+si spingeva a notte profonda dentro
+Sesto Calende a cogliere nel sonno le autorità
+austriache, doganieri, gendarmi e croati colà
+residenti, facendoli prigionieri.</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>La mattina del 23 maggio la situazione degli
+eserciti belligeranti era questa: gli alleati ancora
+al di là della Sesia e del Po, tra Vercelli e Voghera;
+gli austriaci in faccia a loro, padroni
+delle due rive della Sesia e del Ticino, e di
+tutto il Lago Maggiore.<span class="pagenum"><a name="Page_224" id="Page_224">[224]</a></span></p>
+
+<p>In questo stato di cose Garibaldi si trovava
+isolato, come campato in aria, ed i suoi cacciatori
+potevano considerarsi come un nucleo di
+truppa perduta nel cuore del campo nemico:
+per cui al nostro eroe non restava che, o vincere
+subito ad ogni costo, o disperdersi coi suoi
+per i monti, onde potere all'evenienza rifugiarsi
+in Isvizzera. A ragion militare veduta, dei due
+eventi certo il meno probabile non era il secondo.
+Ed invero l'Austria era signora della Lombardia,
+la scorrazzava con dodicimila uomini,
+riceveva rinforzi, o ne poteva ricevere ancora;
+occupava Milano con imponente presidio, allacciava
+i suoi distaccamenti con forti colonne mobili
+pronte a correre nei punti più minacciati;
+sicchè poteva opporre al condottiero italiano
+una forza sempre di molto maggiore della sua.
+Ma a Garibaldi in mancanza di grandi forze erano
+potenti ausiliari, la perizia e l'indomita audacia.
+Si fissava quindi nell'antico suo scacchiere del
+1848 tra il Verbano e il Lario, e formava in
+un baleno il suo piano deliberando la marcia
+su Varese nel giorno stesso.</p>
+
+<p>Un fiero proclama scritto di sua mano, inciso
+colla sua spada, aveva annunziato il suo<span class="pagenum"><a name="Page_225" id="Page_225">[225]</a></span>
+arrivo alle popolazioni della regione, e non vi
+era umile terra dei dintorni che vi restasse insensibile.
+Da Laveno, Gallarate, Besozzo, Ispra,
+Varese, accorsero festanti ad offrire al famoso
+Capitano l'opera loro, ad invocare una sua parola
+d'ordine per la lotta; ed a tutti l'eroe distribuiva
+parole d'incitamento e di coraggio.</p>
+
+<p>All'inviato di Varese, che, a nome del suo
+generoso Podestà Carlo Carcano gli domandava
+istruzioni, rispondeva di suo pugno; "qualunque
+cosa facciate contro il nemico in pro' della santa
+causa italiana, sarà da me approvata, ed io vi
+sosterrò validamente".</p>
+
+<p>La marcia da Sesto Calende a Varese non
+poteva essere fatta di fronte, perchè esposta ad
+essere pericolosamente molestata di fianco; oltre
+di che, prima d'inoltrarsi nel paese, importava
+assicurarsi sul Lago Maggiore un punto di sostegno,
+e impadronirsi di uno almeno dei piroscafi
+che il nemico vi teneva. Guidato da questi
+concetti ordinò il suo movimento così:</p>
+
+<p>Bixio con un battaglione del suo reggimento
+doveva marciare per la strada lacuale di Sesto
+Calende; toccato Angera doveva staccare una
+compagnia per tentare di predare il piroscafo<span class="pagenum"><a name="Page_226" id="Page_226">[226]</a></span>
+"Ticino" ivi ancorato: giunto ad Ispra sostare
+ed informarsi esattamente del presidio di Laveno,
+e di tutte le altre forze austriache sul
+Lago, dopo ciò convergere su Brebbia e spingersi
+fino a S. Andrea, borgo che cavalca la
+via Laveno-Varese ed ivi accamparsi gagliardamente.</p>
+
+<p>Il capitano De Cristoforis doveva rimanere
+a Sesto con la sua compagnia, sorvegliare il
+passo del Ticino, e se gli capitava il destro
+impossessarsi di qualcuno dei vapori nemici, e
+sopratutto doveva guardare la strada Sesto-Gallarate
+attirandovi il nemico, trattenerlo quanto
+avesse potuto, e battere in ritirata su Varese se
+assalito da forze superiori.</p>
+
+<p>Tutto ciò stabilito, spinta un'altra pattuglia
+a Gallarate, per mascherare una volta di più
+la sua mossa, verso le 5 di sera Garibaldi staccava
+la marcia, e per le vie traverse di Corpegno,
+Varano, Bodio, Capolago, tra fitte tenebre,
+attento a tutti i bivii, e sollecito a tutti i
+rumori, con la truppa stanca, ma elettrizzata
+al contatto di quella terra tanto agognata, s'accostava
+a Varese, dove circa le 11 di sera incontrato
+da musiche e da fiaccole, accolto da<span class="pagenum"><a name="Page_227" id="Page_227">[227]</a></span>
+una calca di popolo in delirio, vi entrò in trionfo,
+s'avviò difilato al Municipio ed incontrato il
+Podestà lo abbracciava infiammando con l'ardente
+sua parola che affascinava quanti l'ascoltavano;
+e prima di ritirarsi pronunziava
+queste testuali parole, che la storia non può
+dimenticare: "Qualunque bene diciate di Vittorio
+Emanuele non sarà mai troppo. <i>Io non
+sono realista</i>: ma dopo che avvicinai Vittorio
+Emanuele, dovetti riconoscerlo per un gran
+galantuomo. Egli non solo ha per l'Italia un
+amore immenso, ma un culto, un'idolatria".</p>
+
+<p>Quello che importava era provvedere alla
+difesa. L'Austriaco, scossa la prima sorpresa,
+accorreva e serrava da ogni banda. Giulay conosciuta
+l'invasione garibaldina, in risposta a
+quello di Garibaldi, bandiva un suo proclama
+feroce, nel quale dopo avere annunziato il suo
+arrivo concludeva. "Do la mia parola che i
+luoghi, i quali facessero causa comune con la
+rivoluzione, verrebbero puniti col fuoco e con
+la spada". E non dovevano essere parole soltanto.</p>
+
+<p>Il giorno stesso spiccava dal grande esercito
+una colonna che a marcia forzata, accorreva<span class="pagenum"><a name="Page_228" id="Page_228">[228]</a></span>
+sul nuovo teatro di guerra; anche da Milano il
+generale Melezes di Kellermes, spediva su Gallarate
+e Somma un corpo di quattrocento fanti,
+due pezzi e uno squadrone. Fu questo corpo
+che il 25 di mattino andò ad attaccare in Sesto-Calende
+il capitano De Cristoforis, e che questi,
+con strattagemmi degni di una pagina di storia
+indimenticabile, seppe illudere e deludere
+così bene, da tenerlo in mano per quasi due
+ore con forze quattro volte inferiori, e sgusciargli
+di sotto gli occhi, a mezzo tiro di moschetto,
+lasciandolo solo a cannoneggiare le povere
+case di Sesto, dove fin dalla mattina non
+v'era più l'ombra di un garibaldino.</p>
+
+<p>Intanto la colonna austriaca partita da Oleggio,
+il cui antiguardo fu visto spuntare ad Olgiate
+la sera del 23, era in marcia su Varese,
+forte di quattromila uomini con due batterie e
+due squadroni, comandata dal tenente maresciallo
+Urban.</p>
+
+<p>Varese giace in una conca di colline alcuna
+delle quali vestite di macchie e di boscaglie
+che formano il suo baluardo. E tramezzo
+a siffatte colline nella direzione dei quattro
+punti cardinali corrono altrettante strade principali:<span class="pagenum"><a name="Page_229" id="Page_229">[229]</a></span>
+ad oriente, quella che dalle falde di
+Biumo conduce per Malnate, a Olgiate e a Como;
+a mezzodì, quella che lambendo le pendici di
+San Pedrino e di Gubiano, va per Gallarate a
+Tradate a Milano; ad occidente, quella che,
+traversati i poggi di Masnago e Comerio, mena
+per Gavirate a Laveno, a settentrione, infine
+le due strade d'Induno e di Sant'Ambrogio che
+spaccando le prealpi di Valcuvia e di Valgana,
+portano al Lago Maggiore ed alla Svizzera. Ora
+a chi avesse considerata questa topografia, due
+cose risultavano notabili: la prima, che la strada
+di Induno e di Valgana si allacciava presso
+Biumo inferiore, alla strada di Como in guisa
+da formare con essa un angolo retto; la seconda,
+che per il poggio di Biumo Superiore
+s'incamminava nel quadrivio testè descritto,
+Varese-Sant'Ambrogio-Induno-Como, e con la
+forte postura ne teneva la chiave e la dominava.</p>
+
+<p>Ciò posto, e per quanto fosse manifesto che
+l'attacco principale sarebbe venuto dalla via di
+Como, non era però da trascurarsi, il supposto,
+assai probabile, che l'Urban avrebbe compiuto
+un movimento aggirante per la via Induno; nè<span class="pagenum"><a name="Page_230" id="Page_230">[230]</a></span>
+molto meno era a rigettarsi come improbabile
+il caso che i corpi incontrati a Gallarate dal
+De Cristoforis e il presidio di Laveno si muovessero
+a rincalzare di fianco e alle spalle l'assalto
+principale, tentando di mettere i garibaldini
+tra tre fuochi.</p>
+
+<p>Importava dunque guardarsi da tutti i lati,
+e guardarsi in modo da potere all'evenienza
+far fronte da ogni parte, senza assottigliare di
+troppo la propria linea e disseminare le forze;
+e Garibaldi non titubò. Fissate due linee di
+difesa, l'una esterna, lungo l'arco Biumo-Giubiano-San
+Pedrino e l'altra interna rasente gli
+sbocchi delle <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'prircipali'">principali</ins> vie di Varese,
+occupò coi carabinieri genovesi e un battaglione del
+terzo Reggimento la Villa Ponti, centro di Biumo
+Superiore, e vi piantò il suo Quartier Generale;
+mise a guardia di Biumo Inferiore un battaglione
+del secondo Reggimento, ed erigendo due
+barricate, una appoggiata alla Villa Litta Modignani,
+a custodia della strada d'Induno, l'altra tra la
+chiesetta di San Cristoforo e la casa Merini, a
+sbarrare le vie di Como, assicurò su queste posizioni
+la sua sinistra. Appostò indi un battaglione
+del primo Reggimento in faccia a Giubiano,<span class="pagenum"><a name="Page_231" id="Page_231">[231]</a></span>
+e intorno alle alture circostanti di Boscaccio
+e vi appoggiò il suo centro; collocato
+tra Villa Pero e <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'le'">la</ins> Villa <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Decristofaris'">De
+Cristoforis</ins> a San
+Pedrino, il rimanente del primo Reggimento
+sotto il comando di Cosenz, e fatta asserragliare
+anche quella strada, afforzò la sua destra dal
+lato di Milano; richiamò Bixio da Sant'Andrea,
+senza tralasciare di far battere da frequenti
+pattuglie a grande distanza la strada di Laveno,
+munì di barricate tutti gli sbocchi di Varese e
+<ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'provvedete'">provvedere</ins> così alla sua seconda linea;
+infine prescritte come eventuali linee di ritirata le
+strade di Induno e Sant'Ambrogio, tutto ispezionato
+co' suoi occhi, a tutti comunicando <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'le'">la</ins>
+sua intrepidezza e la sua fede, attese di piè
+fermo il nemico.</p>
+
+<p>E questo non si fece aspettare lungamente,
+fin dalla sera del 25 gli esploratori l'avevano
+segnalato a Olgiate. Un breve ma eloquente
+manifesto del Regio Commissario Emilio Visconti-Venosta
+che diceva: "Varesini, Voi foste
+i primi a salutare la bandiera tricolore in
+Lombardia, Voi sarete i primi a difenderla"
+vi aveva preparato gli animi ad accoglierlo
+degnamente e al mattino seguente infatti sullo<span class="pagenum"><a name="Page_232" id="Page_232">[232]</a></span>
+scoccare delle otto il nemico appariva innanzi
+a Belforte e il combattimento incominciò.</p>
+
+<p>Dei quattromila uomini che il generale Urban
+traeva seco, una parte, l'aveva lasciata in riserva
+a San Salvatore forte posizione tra Binago
+e Malnate; un altro battaglione di granatieri lo
+aveva inviato per Casanuova e Cozzone ad eseguire
+quel movimento aggirante sulla strada
+d'Induno che Garibaldi aveva preveduto; e cogli
+altri duemilacinquecento fanti circa, la cavalleria,
+e quattro pezzi veniva ad assalire direttamente
+Varese. Impadronitosi del poggetto
+di Belforte annunziò con alcuni razzi il suo attacco,
+muovendo simultaneamente contro la sinistra
+e il centro garibaldino; ma questi non si
+mossero ed attesero, come Garibaldi aveva ordinato,
+a mezzo tiro il nemico e con pochi colpi
+ben assestati l'arrestarono di botto. Ad un secondo
+e più gagliardo attacco, i garibaldini usarono
+la medesima tattica. Infatti appena il nemico
+fu presso la barricata della gran strada di
+Como, e spuntò al centro sulle alture di Boscaccio,
+Medici con una brillante carica alla baionetta
+di fronte, e Cosenz con un abile contrattacco
+di fianco, con poche forze, ma con grande<span class="pagenum"><a name="Page_233" id="Page_233">[233]</a></span>
+valore ributtarono l'assalitore fin sotto alle falde
+di Belforte e lo forzarono a battere in ritirata
+su tutta la linea.</p>
+
+<p>Garibaldi da Villa Ponti, donde aveva osservato
+le vicende della pugna, visto che il nemico
+si ritirava, ordinò che s'inseguisse e scendendo
+di galoppo sulla strada, si pose egli stesso a
+capo dell'inseguimento.</p>
+
+<p>Il generale Urban era intanto arrivato a
+San Salvatore, dove aveva lasciato la sua riserva,
+e, saputo del rovescio toccato ai suoi, si apparecchiava
+a sua volta a sostenere l'assalto.</p>
+
+<p>Garibaldi non aveva con sè che un terzo
+delle sue forze, e quantunque la posizione di
+San Salvatore fosse fortissima e serrasse la strada
+come un contrafforte, non esitò ad ordinare l'attacco;
+occupato il poggetto Raera fronteggiante
+San Salvatore, e fatto ripiegare Bixio che si era
+troppo inoltrato, tenne a bada il nemico con
+vivissimo fuoco di moschetteria, finchè sceso
+da Cozzone il Medici, spinse ad una carica alla
+baionetta tutta la sua linea, costringendo gli
+Austriaci a lasciare a precipizio anche quella
+seconda posizione e a non arrestarsi più che
+ad Olgiate.<span class="pagenum"><a name="Page_234" id="Page_234">[234]</a></span></p>
+
+<p>All'annunzio della vittoria di Varese, l'agitazione
+patriottica divampò, estendendosi rapidamente.
+I patrioti di Como fecero sapere a
+Garibaldi che lo aspettavano frementi nella loro
+città; che molte pievi del Savio s'erano sollevate,
+e che alcuni giovani armati si erano impadroniti
+dei vapori del Lago ed erano passati alla
+causa Nazionale. Garibaldi promise che avrebbe
+marciato alla volta di Como, non però col
+proposito di entrarvi, ma di occupare una buona
+posizione che gli avesse permesso di dar la
+mano agli insorti del Lago, e di riassaltare di
+conserva con loro l'austriaco.</p>
+
+<p>Date le opportune disposizioni per la sicurezza
+di Varese, all'alba del 27 col primo reggimento
+in testa s'incaminava con tutta la brigata
+per la via che per Olgiate e Cavallasca
+mette a Como.</p>
+
+<p>Il generale Urban a sua volta, rinforzato da
+due nuove brigate (Augustin e Scoffgotsche) che
+facevan montare le sue truppe a ben diecimila
+uomini, aveva preso posizione difensiva fra la
+strada medesima e l'altra più settentrionale che
+da Cavallasca per San Fermo piomba su Como;
+e colla sinistra dietro il Lura tra Brebbio e Breccia,<span class="pagenum"><a name="Page_235" id="Page_235">[235]</a></span>
+il centro a San Fermo, la destra al Prato
+di Porè sul lago, si preparava a sostenere l'assalto.
+Se non che, male esperto delle abitudini
+tattiche di Garibaldi, egli se l'aspettava nel piano,
+alla sua sinistra e quindi per rinforzare
+questo punto aveva malaccortamente indeboliti
+gli altri. Garibaldi invece aveva l'occhio fisso
+ai monti; sicchè giunto ad Olgiate arrestava la
+colonna, metteva in posizione tutto il primo
+reggimento sì da far credere si preparasse allo
+assalto, tenne a bada il nemico per più ore, e
+allo scoccar del mezzogiorno, coperto dal reggimento
+Cosenz, voltava repentinamente a sinistra
+per gli erti viottoli che salivano a Geranico
+al Piano ed a Porè; e giungeva a Cavallasca
+in faccia a San Fermo. Quivi, spiate dal
+campanile di Cavallasca le posizioni nemiche,
+Garibaldi stabiliva prontamente il suo piano di
+battaglia e ne ordinava con pari celerità l'esecuzione.
+Al colonnello Medici ed al suo reggimento
+l'onore del primo assalto; De Cristoforis
+con due compagnie doveva attaccare di fronte
+la chiesa di San Fermo; Susini-Millelire con una
+compagnia doveva attaccarla da sinistra, quella
+del Vacchieri da destra; altre compagnie, condotte<span class="pagenum"><a name="Page_236" id="Page_236">[236]</a></span>
+dal Gorini, e tutte comandate dal Medici
+in persona, dovevano calare sulla strada San
+Fermo-Rondinello e minacciare il nemico.</p>
+
+<p>Il primo cozzo fu tremendo; i cacciatori
+austriaci armati delle loro eccellenti carabine,
+appiattati attorno al parapetto del piazzale della
+Chiesa, che s'innalzava sopra un poggio a guisa
+di bastione, e dietro le finestre delle case circostanti
+battevano con un fuoco micidiale di
+fronte e di fianco, i primi assalitori e cioè la
+compagnia De Cristoforis, che rigò del sangue
+dei suoi migliori la via infuocata; cadde colpito
+gravemente il tenente Pedotti; cadde, lacerate
+le visceri, il capitano De Cristoforis; cadde, fracassata
+una spalla, il tenente Guerzoni ed altri,
+ed altri; la compagnia decimata balena s'arresta
+un istante, ma non indietreggia. Nel frattempo
+l'assalto ai due fianchi si spiegava ed incalzava;
+un battaglione austriaco si lanciava alla corsa
+da Rondinello, ma incontra sui suoi passi il Medici
+che lo arresta, e con una carica furiosa
+riesce a rovesciarlo; altre compagnie dei nostri
+subentrano a rinforzare l'assalto, sicchè il nemico
+ormai circuito, sgominato, rotto, volta in fuga
+precipitosa verso Camerlata e Como.<span class="pagenum"><a name="Page_237" id="Page_237">[237]</a></span></p>
+
+<p>Garibaldi non indugiò un istante ad occupare
+le posizioni espugnate, e mentre Medici
+s'afforzava tra Rondinello e Breccia, e Bixio
+chiudeva gl'intervalli tra S. Fermo e Rondinello,
+il maggiore Quintini si piantava col battaglione
+ed alcune compagnie del secondo reggimento a
+San Fermo; ed altre compagnie si stendevano
+a sinistra verso Cima la Costa. Ma ancora il
+nemico non si dava per vinto, il generale Augustin,
+raccolte tutte le sue forze, le spinse
+parte a destra, su Cima la Costa, per spuntarvi
+la nostra sinistra; parte a manca, per riafforzare
+l'altura di sopra la Costa, e di là controbattere
+San Fermo. E la mossa fu condotta con rapidità;
+ma vegliava Garibaldi, e vegliavano i
+suoi luogotenenti; onde appena l'assalitore giunse
+a mezzo tiro della nostra linea, il Cosenz a sinistra
+di Cima la Costa, il Medici a destra da
+sopra la Costa, lo respingono, di svolta in svolta,
+di poggio in poggio, giù per la strada d'onde
+era venuto, fino a che Garibaldi adocchiata da
+Cima la Costa quella seconda più rovinosa ritirata,
+vide possibile quello di cui prima dubitava,
+cioè la presa di Como; e vi si preparò
+senz'altro.<span class="pagenum"><a name="Page_238" id="Page_238">[238]</a></span></p>
+
+<p>Ordinò che si raccogliessero e riordinassero
+le forze; spedì Simonetta con alcune guide ad
+esplorare i dintorni della città, e lasciata una
+buona retroguardia a San Fermo, marciò a notte
+fatta giù per la tortuosa via di Borgo Vico, e
+ormai accertato dagli esploratori che l'austriaco
+aveva abbandonato Como vi entrò risolutamente.</p>
+
+<p>Non può descriversi la festosa sorpresa della
+città; una piena di popolo trasognato accorse
+ebbro, frenetico; Garibaldi baciato, benedetto,
+toccato come un santo, è portato in trionfo fino
+al palazzo del Comune. Ma nella gioia di una
+intera città egli non smarrì un solo istante la
+mente; e tosto diede opera a custodire le sue
+spalle, mandando Medici, infaticabile quanto
+lui, a vegliare sulla strada di Camerlata, dove
+ancora s'accalcava minaccioso il nemico.</p>
+
+<p>L'alba dell'indomani però chiariva che l'ultimo
+austriaco era scomparso da Camerlata e
+che ormai tutta la colonna dell'Urban s'era riconcentrata
+tra Barlesina e Monza sulla via di
+Milano.</p>
+
+<p>L'Elia, che dopo il 1849 aveva dovuto emigrare,
+si trovava a New York quando i giornali
+diedero la notizia che Vittorio Emanuele aveva
+sguainata la spada per l'indipendenza italiana.<span class="pagenum"><a name="Page_239" id="Page_239">[239]</a></span></p>
+
+<p>Non perdette tempo&mdash;col primo Pacchetto
+in partenza il <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Dewonshire'">"Devonshire"</ins> s'imbarcava per
+Londra e presa la via di Calais per la Svizzera
+raggiungeva Garibaldi a Como il 28 maggio e
+subito si presentava al generale sotto gli auspici
+del padre, già amico suo fin da quando era
+in America. All'udire che colui che gli stava
+davanti era il figlio del fucilato Antonio Elia,
+volle baciarlo e tenendogli stretta la mano, con
+accento commosso gli disse parole di affetto paterno
+e volle che stesse al quartier generale.
+Da quell'ora l'Elia seguì sempre Garibaldi con
+venerazione filiale.</p>
+
+<p>Garibaldi non era uomo da stare ozioso; affidò
+a Camozzi, Commissario Regio per Bergamo,
+l'organizzazione militare; lasciò la compagnia
+del Fanti a proteggere Como, a reclutar volontari,
+a raccogliere armi, inviò con lo stesso ufficio
+la compagnia del Ferrari a Lecco; lodati
+come meritavano i suoi bravi cacciatori delle
+Alpi, e concessa loro per riposarsi tutta la giornata
+del 28, la mattina del 29, senza svelare
+ad alcuno il suo disegno, fece battere l'assemblea,
+e si pose in marcia, col resto della brigata,
+di molto assottigliata dai morti, dai feriti,<span class="pagenum"><a name="Page_240" id="Page_240">[240]</a></span>
+dagli infermi e dai distaccati, per Olgiate e
+Varese.</p>
+
+<p>Dove si andava? a che mirava il generale?
+a qualcuno dello stato maggiore che lo interrogò
+"Andiamo, risponde, a incontrare i nostri
+cannoni a Varese". Infatti il ministro della
+guerra aveva deciso d'inviare ai cacciatori delle
+Alpi quattro obici di montagna: ma i cannoni
+erano un pretesto, o tutto al più uno scopo secondario,
+altro era l'intendimento di Garibaldi.</p>
+
+<p>Egli non aveva mai deposto il pensiero di
+assicurarsi una base sul Lago Maggiore; voleva
+quindi impadronirsi di Laveno che ne era uno
+dei punti dominanti. Marciava per ciò a quello
+scopo, fidando nella rapidità e segretezza delle
+sue mosse.</p>
+
+<p>Passata la notte del 30 a Varese, mosse all'alba
+dell'indomani per la gran strada di Laveno;
+giunto a Germonio, sostò per studiare il
+piano e raccogliere notizie dopo di che decise
+di tentare di notte la sorpresa del forte: e si
+inoltrò con la brigata fino a Citiglio, lasciò
+dietro di sè a Brenta il secondo Reggimento,
+ed a Germonio sulla strada di Varese il terzo,
+mandò segretamente Bixio e il Simonetta nell'altra<span class="pagenum"><a name="Page_241" id="Page_241">[241]</a></span>
+sponda del Lago, perchè vi raccogliessero
+barche ed armati, con cui tentare un abbordaggio
+contro qualcuno dei vapori Austriaci
+ancorati a Laveno; e ciò disposto voltò a sinistra
+per Mombello e andò a collocarsi a due
+chilometri dal forte di Laveno, diramando tosto
+i suoi ordini per attaccarlo.</p>
+
+<p>Gli ordini erano buoni; i soli possibili; e se a
+frustrarli non avesse cospirato quel nemico fatale
+in tutte le imprese notturne, il buio, causa
+di confusione, d'equivoci, di terrori, il colpo sarebbe
+riuscito. Il capitano Bronzetti che doveva
+con la sua compagnia cogliere di sorpresa il
+Castello dal lato settentrionale, venne abbandonato
+dalle guide, perdette la via e non arrivò
+al posto. Il capitano Landi, che doveva con
+un'altra compagnia sorprendere il Castello dal
+lato meridionale, incontrò una strada coperta,
+gremita di nemici, dove credeva trovare un
+orto indifeso; scoperto, prima del tempo dalle
+vedette, combattè per più di un'ora valorosamente,
+lasciando sul terreno non pochi de' suoi,
+sino a che feriti i suoi luogotenenti Gastaldi e
+Sprovieri e ferito egli stesso fu costretto a ripiegare
+ed a ritirarsi, conducendo seco i feriti.<span class="pagenum"><a name="Page_242" id="Page_242">[242]</a></span>
+Il forte desto dall'allarme, diede fuoco a tutte
+le sue batterie, tempestò di palle il terreno circostante,
+comunicò l'allarme ai Vapori, che, accortisi
+delle barche condotte dal Bixio e dal Simonetta,
+le presero a bordate mettendo ben
+presto lo spavento nella ciurma inesperta, che
+si sgominava, e nonostante le preghiere, le minacce
+degli intrepidi condottieri voltavano precipitosamente
+le prue.</p>
+
+<p>Potevano essere le due dopo mezzanotte, e
+Garibaldi visto fallito il tentativo, ordinava la
+ritirata su Cittiglio, colà si ricongiungeva in
+buon ordine ai corpi che aveva lasciato a Brenta
+ed a Gemonio, con intendimento di ritornare a
+Varese.</p>
+
+<p>Però la mattina del 31 maggio si ebbero
+non liete novelle. Il generale Urban marciava
+minaccioso e ringagliardito su Varese; sicchè
+Garibaldi dovette prudentemente mutar pensiero,
+e risalire la via di Valcuvia, dove poteva, protetto
+dai monti, attendere gli eventi.</p>
+
+<p>Ma era difatti la giornata del 31 al tramonto,
+che Urban compariva con due colonne da Tradate
+e da Gallarate sulle alture di Giubiano e
+di San Pedrino dominanti Varese, e vi si accampava<span class="pagenum"><a name="Page_243" id="Page_243">[243]</a></span>
+militarmente. Conduceva dodicimila
+uomini e diciotto pezzi d'artiglieria; sbuffava
+fuoco e fiamme, annunziava alla città ribelle
+strage e rovina, la multava dell'enorme tributo
+di tre milioni, oltre grande quantità di provvisioni,
+prendeva ostaggi numerosi, li minacciava
+ad ogni istante di morte, e non vedendo subito
+soddisfatte le sue insensate pretese, apriva
+contro di essa un furibondo bombardamento abbandonandola
+poi per più ore al saccheggio.</p>
+
+<p>Intanto che Varese subiva l'infernale flagello,
+Garibaldi scendeva da Valcuvia fino in faccia
+di Santa Maria del Monte; e di là nella mattina
+del 1<sup>o</sup> giugno, giù fino a Sant'Ambrogio e Robarello,
+discosti <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'un ora'">un'ora</ins> da Varese, sfidando il
+nemico.</p>
+
+<p>Più bella occasione pel generale austriaco
+di vendicarsi di quel brigante di Garibaldi non
+gli si poteva dare. Aveva giurato che lo avrebbe
+impiccato con tutti i suoi: ed ora che lo teneva
+quasi nelle unghie, appena ad un tiro di cannone,
+in una posizione quasi disperata, e presso
+a schiacciarlo di un sol colpo con forze quadruplicate,
+perchè non lo assaliva? Perchè se
+ne stette immobile dietro Varese, occupato soltanto<span class="pagenum"><a name="Page_244" id="Page_244">[244]</a></span>
+a bombardare una città inerme, non rispondendo
+alla sfida temeraria dell'eroe?</p>
+
+<p>Il perchè è un mistero! Il fatto si è che
+l'Urban lasciò passare tutta quella giornata senza
+fare un passo, senza tentare nemmeno una ricognizione
+a fondo, e, soltanto, la sera si decise
+ad occupare la posizione di Biumo superiore
+temendo di essere attaccato. Intanto più grossi
+avvenimenti erano accaduti sul maggior teatro
+della guerra.</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>Fra il 27 e 28 maggio l'esercito alleato iniziava
+quel gran movimento di fianco dal Po al
+Ticino, che fu la più abile manovra strategica
+della campagna.</p>
+
+<p>Il 29 maggio l'esercito Sardo, meno la quinta
+divisione rimasta a difesa della riva destra del
+Po, si concentrava sopra Vercelli per passare
+la Sesia sui ponti che vi erano stati gettati. Il
+30 la divisione Cialdini passò per la prima. Il
+nemico occupava tutti i villaggi sparsi in faccia
+alla Sesia e dominava il paese; a Palestro poi
+aveva concentrati i più grandi mezzi di resistenza.
+Vi aveva piantato batterie per dominare
+il fiume e per battere d'infilata la strada. Aveva<span class="pagenum"><a name="Page_245" id="Page_245">[245]</a></span>
+inoltre coronate le cime delle alture di forti
+parapetti per tenere al coperto la fanteria, e
+scavati dei fossi nei lati, pure protetti di parapetti,
+dietro ai quali stavano numerose truppe,
+mentre molti cacciatori tirolesi erano appostati
+dietro gli alberi e nelle case da dove fulminavano
+gli assalitori.</p>
+
+<p>Vittorio Emanuele dirigeva in persona le
+operazioni militari. Il 6<sup>o</sup> e 7<sup>o</sup> bersaglieri formavano
+l'avanguardia con una sezione d'artiglieria
+ed uno squadrone di cavalleggeri d'Alessandria;
+il generale Cialdini marciava alla testa.</p>
+
+<p>Al terzo ponte che taglia la strada, gli esploratori
+incontrarono gli avamposti austriaci; accolti
+da fitte scariche di fucile e di mitraglia i nostri
+non si arrestarono, si cacciarono risolutamente di
+corsa, invadendo il ponte e vi si stabilirono,
+mentre il 17<sup>o</sup> bersaglieri guidato dal suo <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'comandente'">comandante</ins>
+Chiabrera si precipitò con slancio irresistibile
+sulla difesa di destra, snidò i cacciatori
+nemici imboscati nei declivi, e la quarta divisione
+con rapidità fulminea, con foga irresistibile
+metteva in fuga il nemico e s'impadroniva di
+Palestro. La terza divisione rafforzata dai reggimenti
+5<sup>o</sup> cavalleria e Piemonte Reale, traversata<span class="pagenum"><a name="Page_246" id="Page_246">[246]</a></span>
+la Sesia marciava sopra Vinzaglio, fortemente
+occupato dal nemico. La divisione piombò
+in colonne serrate sul villaggio; non vi furono
+ostacoli validi ad arrestarla; i battaglioni divoravano
+lo spazio e fatta una scarica si avventavano
+sul nemico colla punta della baionetta&mdash;questo
+non resistè all'urto terribile e, come a
+Palestro, abbandonò il villaggio e si ritirò su
+Confienza.</p>
+
+<p>L'imperatore dei francesi, prevedendo che
+l'esercito italiano avrebbe dovuto sostenere aspre
+battaglie, staccava dal 5<sup>o</sup> corpo il 3<sup>o</sup> reggimento
+Zuavi, ed ordinava al colonnello Chabron di
+mettersi a disposizione di Vittorio Emanuele.
+Il Re, sicuro che gli austriaci avrebbero fatto
+tutti gli sforzi per riprendere l'importante posizione
+di Palestro, ordinava al colonnello dei
+Zuavi di dirigersi su quella posizione.</p>
+
+<p>Verso le dieci del 31 maggio gli austriaci
+sboccando per le strade di Robbio e di Rozano
+diedero di cozzo negli avamposti piemontesi
+che li accolse con fuoco ben nutrito. Ma erano
+tre le colonne d'attacco che si avanzavano in
+grandi masse compatte, ed obbligavano i nostri
+a ripiegare sul villaggio.<span class="pagenum"><a name="Page_247" id="Page_247">[247]</a></span></p>
+
+<p>Il 20<sup>o</sup> reggimento che trovavasi a sinistra
+della strada di Robbio fu pure obbligato a ritirarsi
+sull'alture ma non rallentò il fuoco; il nemico
+però ingrossando sempre, minacciava di schiacciare
+le poche e intrepide nostre truppe; accorse
+in quel frangente il prode colonnello Brignone
+conducendo con se alcuni battaglioni, ed
+i Piemontesi prendendo l'offensiva, si lanciarono
+contro il nemico e lo respinsero al di là delle
+linee degli avamposti.</p>
+
+<p>Il generale Cialdini accorso, si avvide che
+le manovre del nemico tendevano ad aggirare la
+sinistra della sua posizione; vi mandò tosto alcuni
+battaglioni che raccolse con una sezione
+d'artiglieria comandata dal bravo capitano Ponzio-Vaglia,
+mentre il 7<sup>o</sup> bersaglieri si slanciò
+addosso al nemico, minacciante il ponte gettato
+sulla Sesia e fa occupare vigorosamente gli approcci
+di Palestro affine d'impedire al nemico
+la marcia sul villaggio; la lotta si fa accanita,
+le grosse colonne austriache comandate dal feld
+Maresciallo Zobel, sorrette da numerose compagnie
+di tirolesi e dall'artiglieria, si avanzarono
+risolutamente contro le truppe piemontesi che
+tennero fermo, incuorate dalla presenza di Vittorio<span class="pagenum"><a name="Page_248" id="Page_248">[248]</a></span>
+Emanuele; coprendosi di gloria. Proprio
+nel più caldo del combattimento il colonnello
+Chabron lanciò i suoi Zuavi all'attacco: questi, come
+un uragano, sotto gli occhi del Re di Piemonte
+si gettarono sopra agli austriaci; nessun ostacolo,
+nessuna resistenza li arresta; invadono le difese
+nemiche si gettano sopra ai cannoni: gli artiglieri
+austriaci non hanno tempo di caricare i pezzi
+perchè le terribili baionette ne fanno strage;
+riescono vani i tentativi della fanteria che accorse
+per salvarli e i cinque cannoni furono preda dei
+vincitori; non si arresta il reggimento, si slancia
+sulla strada e, seguendo Vittorio Emanuele che
+con la spada li invita all'attacco, si avventa contro
+le masse austriache impegnate in furiosa
+lotta coi piemontesi, e così i soldati delle due
+nazioni si frammischiarono nel combattimento e
+nella gloria, investendo il nemico alla baionetta.
+Questo fortemente trincerato sul ponte della
+Brida, fortificatosi in una grande masseria, munita
+di cannoni e di feritoie, preclude il passaggio
+del ponte; ma zuavi e piemontesi non si
+sgomentano, nè si arrestano; animati dalla presenza
+del re e dall'esempio degli ufficiali, s'avventano
+sul ponte, sui cannoni, che sono presi<span class="pagenum"><a name="Page_249" id="Page_249">[249]</a></span>
+dai piemontesi; nella masseria è una lotta terribile,
+corpo a corpo, e gran numero di nemici
+trovano la morte nel fiume che li travolge nei
+gorghi delle sue acque.</p>
+
+<p>La vittoria dei nostri fu completa, oltre ventimila
+erano gli austriaci combattenti, numerosissimi
+furono quelli rimasti sul campo, circa
+cinquecento trovarono la morte nel fiume, gli
+austriaci perderono fra morti feriti e prigionieri
+oltre seimila uomini; i nostri circa duemila uomini
+fra morti e feriti. Trofeo della vittoria furono,
+oltre mille prigionieri, cinque cannoni
+presi dai zuavi e tre dai piemontesi. La campagna
+s'iniziava splendidamente!</p>
+
+<p>I Zuavi per rendere omaggio al valore del
+Re, vollero portare al suo quartier generale la
+sera stessa del 31 i cannoni tolti al nemico.</p>
+
+<p>Il Re grato del delicato pensiero di quei
+valorosi, scrisse al colonnello Chabron la seguente
+lettera:</p>
+
+<p style="text-indent:60%">Torrione, 1 giugno 1859</p>
+
+<p style="text-indent:10%">Sig. Colonnello,</p>
+
+<p>"L'Imperatore nel porre sotto ai miei ordini
+il 3<sup>o</sup> reggimento degli Zuavi mi ha dato
+un prezioso attestato di amicizia. Io ho creduto<span class="pagenum"><a name="Page_250" id="Page_250">[250]</a></span>
+di non poter meglio accogliere questa truppa
+scelta, che fornendole immediatamente l'occasione
+di aggiungere un nuovo glorioso fatto a
+quelli che sui campi di battaglia d'Africa e di
+Crimea hanno reso così terribile al nemico il
+nome degli Zuavi. Lo slancio irresistibile con
+cui il vostro reggimento, sig. Colonnello, ha
+mosso ieri all'assalto, ha meritato tutta la mia
+ammirazione. Avventarsi contro il nemico alla
+baionetta, impadronirsi di una batteria, sfidando
+la mitraglia, è stato l'affare di pochi istanti. Voi
+dovete essere altero di comandare a siffatti soldati,
+ed essi debbono essere felici di obbedire
+ad un capo quale voi siete. Io apprezzo altamente
+il pensiero che hanno avuto i vostri
+Zuavi di condurre al mio quartier generale i
+pezzi d'artiglieria presi agli austriaci, e vi prego
+di ringraziarli in mio nome. Io mi affretterò
+d'inviare questo bel trofeo a S. M. l'Imperatore,
+al quale ho già fatto conoscere la bravura impareggiabile
+con cui il vostro reggimento si è
+battuto ieri a Palestro ed ha sostenuto la mia
+estrema destra.</p>
+
+<p>"Vogliate, sig. Colonnello, far noti questi
+miei sentimenti ai vostri Zuavi".<span class="pagenum"><a name="Page_251" id="Page_251">[251]</a></span></p>
+
+<p>L'Imperatore Napoleone, desideroso di mostrare
+la sua ammirazione pel cavalleresco alleato
+e di soddisfare il voto dei Zuavi, decise
+che il Re di Sardegna sarebbe pregato di volere
+accettare i cannoni. E così fu infatti.</p>
+
+<p>Ma un altro regalo di non minor gradimento
+pel Re doveva venirgli dai bravi Zuavi.</p>
+
+<p>L'indomani mattina, quando Vittorio <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Emanuole'">Emanuele</ins>
+si recava a visitare i suoi valorosi camerati
+della vigilia, ed a consegnare al Colonnello
+Chabron il decreto col quale decorava colla
+medaglia d'oro la bandiera del suo reggimento,
+il più anziano dei Zuavi gli partecipava che il
+reggimento lo aveva acclamato suo Caporale e
+lo pregava di accettare. "Ben volentieri amici
+miei" rispose il Re commosso di quel segno
+di simpatia "d'ora innanzi io appartengo a voi".</p>
+
+<p>Così Vittorio Emanuele fu nominato Caporale
+dei Zuavi, come altra volta Napoleone Bonaparte
+era inalzato allo stesso grado a Montenotte.</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>In seguito a questi avvenimenti il generalissimo
+austriaco, sicuro che ormai l'aspettava
+una grossa battaglia sul Ticino, aveva pensato
+a rafforzarsi, e s'era affrettato a richiamare la<span class="pagenum"><a name="Page_252" id="Page_252">[252]</a></span>
+divisione Urban da Varese, dandole per obiettivo
+Turbigo.</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>Mentre avvenivano questi fatti, gli austriaci
+in grandi masse, comandati dall'Arciduca Carlo,
+dalle alture di Montebello dimostravano, coi loro
+movimenti del 19 maggio proseguiti il 20, essere
+loro intenzione di stringere in un cerchio di
+ferro e di fuoco la 1<sup>a</sup> divisione dell'esercito
+francese, comandata dal generale Forey, prima
+che fosse riunita ed in ordine di battaglia; bisognava
+ad ogni costo arrestare il movimento
+girante delle grandi masse nemiche.</p>
+
+<p>Il generale Forey vi si preparò arditamente,
+ordinando al colonnello Cambriels di riunire quanti
+più uomini può della sua divisione in marcia,
+e con questo piccolo numero di valorosi, elettrizzati
+dall'ardente coraggio del generale e del
+loro colonnello, con audacia senza pari si slanciò
+contro il nemico tre volte superiore di numero,
+lo arrestò e gli tenne testa. Ma la lotta
+ineguale non può durare a lungo, molti dei
+bravi cadono colpiti a morte fra i quali il maggiore
+Lecretelle che combatteva da eroe alla
+testa del suo battaglione; bisognava difendere<span class="pagenum"><a name="Page_253" id="Page_253">[253]</a></span>
+passo-passo il terreno per impedire al nemico
+di avanzare e dare tempo al resto della divisione
+di arrivare sulla linea del combattimento;
+ma il nemico con forze preponderanti pressa,
+si avanza, e la resistenza ulteriore diviene ormai
+impossibile; quando per grande fortuna in
+quel critico momento un reggimento di cavalleria
+piemontese (Monferrato) comandato dal
+valoroso generale De Sonnaz si slanciò vigorosamente
+all'attacco in soccorso dei fratelli d'armi
+di Francia e con ripetute cariche irresistibili,
+si gettò contro le masse austriache che ne
+furono sgominate e costrette a sbandarsi e a
+cedere terreno.</p>
+
+<p>Intanto giunsero al generale Forey i desiderati
+rinforzi del resto della sua divisione.</p>
+
+<p>Il combattimento si fece sempre più accanito
+da ogni parte; il generale Forey ordinò al brigadiere
+Beuret un supremo attacco alla baionetta;
+gli austriaci non resistendo all'urto sono
+obbligati a cedere terreno; si arrestano, però,
+al Cimitero di Montebello del quale fanno la loro
+estrema base di difesa. Bisognava sloggiare il
+nemico da quell'ultimo formidabile riparo; ancora
+uno sforzo: e, gridando ai suoi bravi soldati:<span class="pagenum"><a name="Page_254" id="Page_254">[254]</a></span></p>
+
+<p>"&mdash;Allens, mes enfants, arrachons a l'ennemi
+son dernier abrì! Suivez votre generale".&mdash;Il
+valoroso Forey si slanciò alla testa dei suoi
+contro la posizione nemica. Il Cimitero fu investito
+con slancio furioso ed il terreno venne
+seminato di morti e feriti&mdash;primo a cadere
+mortalmente colpito fu il generale di brigata
+Beuret; ma niente arrestò la foga degli assalitori
+che, scavalcato il muro del Cimitero investirono
+il nemico colla punta della baionetta menandone
+strage.</p>
+
+<p>Alle ore sei e mezzo il nemico era in rotta
+precipitosa verso Casteggio, inseguito alle reni
+per buon tratto di via. La vittoria di Montebello,
+nella quale la 1<sup>a</sup> divisione comandata dal prode
+generale Forey si copriva di gloria, inaugurava
+brillantemente la campagna che doveva procedere
+di vittoria in vittoria.</p>
+
+<p>In questo combattimento anche le brave
+truppe piemontesi comandate dal valoroso De
+Sonnaz ebbero la loro parte di gloria.</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>Il 4 di giugno a Magenta e a Ponte Vecchio
+si decideva delle sorti di quella memoranda
+giornata.</p>
+
+<p>Avanti e dentro Magenta il combattimento<span class="pagenum"><a name="Page_255" id="Page_255">[255]</a></span>
+fu accanito oltre ogni credere. Gli austriaci vi
+avevano concentrate tutte le truppe del loro
+centro lasciando la sola brigata Rammindz in
+riserva. Le truppe degli alleati fecero sforzi i
+più eroici per sloggiarli; i loro soldati caddero
+sotto il fuoco violento dei ripetuti contrattacchi.
+Nel momento il più caldo e decisivo il generale
+d'artiglieria Auger ebbe un'ispirazione felice;
+seguendo il movimento dell'estrema destra
+riuscì a piantare, un dopo l'altro, 42 pezzi d'artiglieria
+sull'argine della ferrovia ed il loro
+fuoco a mitraglia fece orribili vuoti nelle file nemiche,
+e portò lo sgomento nelle brigate del
+1<sup>o</sup> 2<sup>o</sup> 7<sup>o</sup> e 3<sup>o</sup> corpo che combattevano unite:
+i francesi e due battaglioni di bersaglieri italiani
+si slanciarono con impeto irresistibile contro
+il nemico che non resse all'urto tremendo, si
+ruppe e si dette alla fuga. Alle 8 di sera le
+truppe francesi entrarono a Magenta. Gli austriaci
+vi perdettero due bandiere, quattro cannoni e
+circa quindicimila uomini fra morti, feriti e
+prigionieri.</p>
+
+<p>La vittoria di Magenta ebbe per immediata
+conseguenza non solo la sollevazione di Milano
+e di tutta la Lombardia, ma pur quella dei Ducati
+e delle legazioni pontificie.<span class="pagenum"><a name="Page_256" id="Page_256">[256]</a></span></p>
+
+<p>Il giorno 8 di giugno, dopo un accanito
+combattimento di tre ore i francesi sloggiarono
+gli austriaci, comandati dal Principe di Sassonia
+ed occuparono Melegnano.</p>
+
+<p>Il giorno 10 gli austriaci sgombrando Lodi
+batterono in piena ritirata sulla sinistra dell'Oglio.</p>
+
+<p>Il giorno 16 occupate forti posizioni dietro
+il Chiese attesero di piè fermo gli alleati. Lonato
+e Castiglione furono i due punti salienti
+sui quali la linea spiegò la sua azione.</p>
+
+<p>L'imperatore Napoleone e Vittorio Emanuele
+conosciuta la ritirata dei nemici nell'interno del
+quadrilatero ordinavano il passaggio del Chiese
+e l'occupazione delle ultime colline che tra questo
+fiume e il Mincio rannodano la grande catena
+delle Alpi alla pianura Lombarda.</p>
+
+<p>Il giorno 23 al Maresciallo Mac-Mahon venne
+ordinato di fare ricognizioni generali tra il
+fronte dell'esercito e il Mincio.</p>
+
+<p>Intanto all'imperatore Francesco Giuseppe
+giunsero grandi rinforzi: cambia, perciò, tattica e
+risolve di prendere l'offensiva. Divise le sue forze
+in due grossi corpi di armata, il 23 passava il
+Mincio sopra 11 ponti gettati fra Peschiera e
+Goito, spingendo avanti forti ricognizioni, onde
+conoscere al giusto le posizioni degli alleati.<span class="pagenum"><a name="Page_257" id="Page_257">[257]</a></span></p>
+
+<p>Dalla situazione dei belligeranti è provato
+che gli austriaci portavano in campo nell'imminente
+battaglia 150 mila fanti, 13 mila cavalli
+e 688 pezzi di cannone, mentre gli alleati mettevano
+in linea 140 mila fanti, 15 mila cavalli
+e 522 pezzi d'artiglieria.</p>
+
+<p>Il giorno 24 i due eserciti si pongono in
+marcia l'uno verso l'altro, senza sapere che andavano
+rispettivamente ad urtare il grosso del
+nemico.</p>
+
+<p>Il Maresciallo Baraguay partito alle tre del
+mattino per la strada di montagna che va da
+Esenta su Solferino, trovava i posti di Fontana
+e le Grotte occupati dagli austriaci e impegnava
+un accanito combattimento.</p>
+
+<p>Il Maresciallo Mac-Mahon, che si era messo
+in marcia alle due e mezzo antimeridiane per
+la gran strada che da Castiglione va a Mantova,
+a cinque chilometri dal primo villaggio, vedeva il
+7<sup>o</sup> cacciatori a cavallo incontrare gli avamposti
+del nono corpo austriaco, che aveva occupato
+casa Merini.</p>
+
+<p>Il Maresciallo fece prendere dai suoi immediatamente
+casa Merini e se ne servì di base
+per lo spiegamento delle sue forze.<span class="pagenum"><a name="Page_258" id="Page_258">[258]</a></span></p>
+
+<p>Così avvenne di tutti gli altri corpi in marcia,
+i quali si urtarono contro il nemico pure
+in marcia.</p>
+
+<p>L'imperatore Napoleone ai primi colpi di
+cannone era montato a cavallo e senza indugio
+diede gli ordini per la battaglia.</p>
+
+<p>Per descrivere le vicende di quel sanguinoso
+e memorabile combattimento, il più glorioso
+che ebbe a sostenere la Francia dopo la battaglia
+di Marengo ci vorrebbe un volume.</p>
+
+<p>A Solferino l'esercito francese si coprì di
+gloria.</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>L'armata Sarda secondo gli ordini ricevuti
+da Vittorio Emanuele doveva portarsi il 24 a
+Pozzolengo. Il quartiere generale ordinava alla
+1<sup>a</sup> 3<sup>a</sup> e 5<sup>a</sup> divisione di esplorare il terreno con
+cura, mediante numerose ricognizioni. In conseguenza
+la brigata granatieri della 1<sup>a</sup> divisione,
+postasi in moto alle 4 del mattino, era preceduta
+da un battaglione di bersaglieri, uno di fanteria,
+uno squadrone di cavalleggeri d'Alessandria ed
+una sezione d'artiglieria; la 3<sup>a</sup> divisione aveva
+spinto quattro ricognizioni sulla strada che costeggia
+il Lago e la ferrovia; la 5<sup>a</sup> inviò il suo capo<span class="pagenum"><a name="Page_259" id="Page_259">[259]</a></span>
+di Stato Maggiore Colonnello Cadorna con l'8<sup>o</sup>
+bersaglieri, un battaglione dell'11<sup>o</sup>, una sezione
+d'artiglieria ed uno squadrone cavalleggeri di
+Saluzzo per la strada Sugana nella direzione
+di Pozzolengo.</p>
+
+<p>La ricognizione della 1<sup>a</sup> divisione che costituiva
+la destra dell'esercito Sardo, incontrati
+gli avamposti austriaci in Val di Quadri, attaccò
+il nemico, ma essendo questi in forze assai superiori
+dovette retrocedere fino verso Fenile
+Vecchio per ricongiungersi al grosso della divisione.
+Questa si slanciò sulla posizione austriaca
+e se ne impossessò; ma gli austriaci rinforzati
+gagliardamente tornarono alla carica e vi
+fu un momento in cui i granatieri Sardi furono
+per essere sopraffatti, ma l'arrivo della brigata
+Savoia li salvò. Sulle alture di Monte Polperi
+l'arrivo di nuovi rinforzi rende il combattimento
+ostinato, micidiale; nè Piemontesi nè austriaci,
+guadagnano terreno, ma infine gli austriaci sono
+obbligati alla ritirata, e La Marmora fa avanzare
+i suoi che occuparono Madonna della Scoperta;
+là vi ricevè il rinforzo della brigata Piemonte
+e si mette in marcia per Pozzolengo.</p>
+
+<p>Il Colonnello Cadorna della 5<sup>a</sup> divisione avanzandosi<span class="pagenum"><a name="Page_260" id="Page_260">[260]</a></span>
+per la strada Sugana incontra alle
+cascine di Ponticello gli avamposti del corpo di
+Benedeck; per rendersi conto della loro forza
+spiegò immediatamente le sue poche truppe,
+mandando ad avvisare il generale Mollard onde
+accelerasse la marcia. Gli austriaci, che erano
+in forze preponderanti, accettarono la sfida e, malgrado
+la resistenza eroica delle poche truppe
+che loro stanno di fronte, riescirono ad impadronirsi
+delle alture della Casetta e S. Martino
+occupandole solidamente. Alle 10 del mattino
+il generale Mollard vedendo sboccare la brigata
+Cuneo la spiegò in due linee fra la strada Sugana
+e Casa Nuova e procedè all'assalto. Il 7<sup>o</sup>
+e l'8<sup>o</sup> reggimento si slanciarono alla baionetta
+sostenuti dal fuoco di una batteria e da alcune
+cariche dei cavalleggeri di Monferrato, giungono
+due volte sul culmine dell'altura, ma non riescono
+a scacciarvi il nemico che la tiene solidamente
+e sono costretti alla fine di ritirarsi, protetti
+dalle batterie della sopraggiunta divisione
+Cucchiari; la brigata Acqui si portò anche essa
+in linea e tutte queste truppe si precipitarono
+sotto una pioggia di fuoco all'assalto di S. Martino
+e se ne rendono padroni; ma Benedeck<span class="pagenum"><a name="Page_261" id="Page_261">[261]</a></span>
+lanciò le sue riserve intatte sul fronte e sul
+fianco dei Piemontesi; ed è allora che la 5<sup>a</sup> divisione
+mitragliata a pochi passi, contrattaccata
+vivamente, balena e non trovandosi sostenuta fu
+costretta a ripiegare e a retrocedere in buon
+ordine fino a mezza strada di Rivoltella. Il generale
+Mollard ridotto alle sole sue forze prende
+posizione alla Cascina di Retinella colla brigata
+Pinerolo in prima linea e vi si tiene.</p>
+
+<p>Intanto il generale Fanti&mdash;riserva generale
+dell'armata Sarda&mdash;era stata inoltrata secondo
+gli ordini imperiali verso Solferino, ma alle 12
+le altre tre divisioni strette seriamente da Benedeck
+con grandi forze, domandando rinforzi,
+il Re Vittorio Emanuele dava l'ordine di
+spedire la brigata Piemonte a Madonna dello
+Scoperto, ove La Marmora avrebbe preso il
+comando superiore, mentre la brigata Aosta, col
+quartier generale, si sarebbe rivolto a S. Martino.</p>
+
+<p>All'arrivo della brigata Aosta, il generale
+Mollard, che era l'anima di tutti i movimenti
+offensivi, la formò su due linee colla sinistra
+alla ferrovia; la brigata Pinerolo si collocò alla
+sua diritta identicamente disposta, aggregandosi
+il 7<sup>o</sup> reggimento, mentre l'8<sup>o</sup> stava in riserva. Il<span class="pagenum"><a name="Page_262" id="Page_262">[262]</a></span>
+punto di direzione di queste truppe è la Contracania,
+mentre sei compagnie con due pezzi
+di cannone si volgono sulla sinistra austriaca
+dietro le alture di S. Girolamo. Appena fosse
+giunta in linea la 5<sup>a</sup> divisione era dato ordine
+di cominciare l'attacco generale. Ma in quel
+punto scoppiò un forte uragano che obbligò la
+sospensione di qualunque operazione.</p>
+
+<p>Fin dalle prime ore del <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'mattiuo'">mattino</ins> si combatteva
+con gran valore e con straordinario accanimento&mdash;erano
+le sette di sera e per quanti
+sforzi eroici si fossero fatti dai nostri non si
+era potuto sloggiare il nemico dalle alture di
+S. Martino, da dove opponeva indomita resistenza.&mdash;Molte
+erano state le perdite. Vi era
+rimasto ucciso il colonnello Rovetta e il Maggior
+Bosio del 6<sup>o</sup> reggimento: feriti il generale Cerale,
+il generale Arnaldi, il colonnello Vialardi
+del 5<sup>o</sup>, il Colonnello del 6<sup>o</sup>, i maggiori Polastri,
+Botteri e molti altri ufficiali.</p>
+
+<p>Cessato l'uragano fu deciso di fare uno sforzo
+supremo con un assalto generale per strappare
+al nemico il possesso di posizioni con tanto accanimento
+disputate; il piano concepito stava
+per essere posto in esecuzione con quella simultaneità
+da cui solo potevasi sperare vittoria.<span class="pagenum"><a name="Page_263" id="Page_263">[263]</a></span></p>
+
+<p>Il 14<sup>o</sup> era all'estrema destra, poi verso sinistra
+veniva il 7<sup>o</sup>, indi Aosta, poscia Casale, e
+un battaglione dell'8<sup>o</sup>, in ultima Acqui. L'8<sup>o</sup>
+battaglione bersaglieri col 14<sup>o</sup>, il 1<sup>o</sup> con Aosta,
+il 5<sup>o</sup> col 17<sup>o</sup>.</p>
+
+<p>Cerale, che quantunque ferito non si ritirava
+dall'azione, domandava al generale Mollard aiuto
+di artiglieria e tosto venti pezzi erano condotti
+dal valente maggiore Revel e posti in buona
+posizione.</p>
+
+<p>Appena le truppe si posero in movimento,
+un fracasso assordante delle artiglierie che battevano
+di fronte e di fianco, avvertiva il nemico
+che i nostri stavano per piombargli addosso.
+Centinaia di tamburi battevano la carica, le
+trombe dei bersaglieri la suonavano ai punti
+estremi ed al centro; un urrah generale scoppiava
+da un punto all'altro delle colonne convergenti
+che, a baionetta<ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'spianate'">spianata</ins>, si slanciavano
+sulla posizione e ne toccavano la cima. I generali,
+gli ufficiali, tutti alla testa dei loro soldati,
+incuoravanli col grido "Avanti, avanti".
+Il nemico ne fu scosso, non sostenne l'urto tremendo,
+cominciò ad oscillare ed infine voltate le
+spalle si diede alla fuga; e allora l'Avogadro,<span class="pagenum"><a name="Page_264" id="Page_264">[264]</a></span>
+comandante il 2<sup>o</sup> squadrone di cavalleria, collo
+assenso del colonnello Ricotti lo assalì con carica
+brillantissima, lo sbaragliò e lo pose in
+rotta disordinata verso Pozzolengo, lasciando
+nelle nostre mani numerosi prigionieri.</p>
+
+<p>Il combattimento aveva durato dalle sette
+del mattino fino alle nove di sera: quattordici
+ore! fu uno dei più lunghi ed ostinati combattimenti
+che gli annali delle battaglie ricordino.</p>
+
+<p>Trofei della vittoria furono cinque cannoni,
+non pochi prigionieri, fra cui parecchi ufficiali.</p>
+
+<p>Così la sera del 24 giugno prendeva posto,
+tra le glorie dell'esercito, la battaglia di S.
+Martino.</p>
+
+<p>La memorabile giornata del 24 fu chiamata
+di Solferino e S. Martino dal nome dei luoghi
+sui quali ne venne deciso l'esito.</p>
+
+<p>Le truppe alleate hanno dovunque combattuto
+con grandissimo valore. I Piemontesi si diportarono
+in modo degno di grande lode, dacchè
+è certo che le loro 3 divisioni 1<sup>a</sup> 3<sup>a</sup> 5<sup>a</sup> hanno
+avuto a fronte 7 brigate austriache, quasi un
+terzo di forze superiori; e, quel che è peggio,
+situate in ottime posizioni difensive.</p>
+
+<p>Bella la vittoria di S. Martino&mdash;tale da rendere<span class="pagenum"><a name="Page_265" id="Page_265">[265]</a></span>
+immortali quanti vi presero parte.&mdash;Molti
+furono gli atti di supremo valore che meriterebbero
+di essere qui ricordati. Ma per farlo non
+basterebbe un intero volume. Merita di essere
+segnalato quello di un valoroso giovane tenente
+Besozzi Giuseppe, ufficiale d'ordinanza del colonnello
+comandante il 17<sup>o</sup> reggimento: questo bravo,
+quantunque ferito due volte gravemente, con
+ferrea volontà, con sforzo sovrumano volle continuare
+il suo servizio&mdash;e resistette per tutto
+il tempo che durò il combattimento; solo acconsentì a farsi
+medicare quando cambiata la linea
+del suo reggimento non trovossi più esposto al
+fuoco nemico.</p>
+
+<p>Questo valoroso veniva decorato colla croce
+dell'ordine militare di Savoia e portato all'ordine
+del giorno dell'esercito.</p>
+
+<p>Dopo le vittorie di Solferino e di S. Martino, Napoleone
+III emetteva il seguente ordine del giorno:</p>
+
+<p style="text-indent:10%">Soldati!</p>
+
+<p>"Noi abbiamo preso tre bandiere, trenta cannoni
+e seimila prigionieri. L'esercito Sardo ha lottato
+con grande valore contro forze superiori. Esso
+è degno di marciare al vostro fianco. Soldati! tanto
+sangue versato non sarà inutile per la gloria della
+Francia e dell'Italia e per la felicità dei popoli".</p>
+
+<p style="text-indent:60%"><i>Napoleone.</i><span class="pagenum"><a name="Page_266" id="Page_266">[266]</a></span></p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>Mentre l'Urban, lasciata una forte retroguardia
+a Varese, contromarciava col grosso della
+sua divisione su Gallarate diretto al Ticino, Garibaldi
+ignaro di questa <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'improvisa'">improvvisa</ins> ritirata, levato
+nel tempo stesso il suo campo da Induno,
+per Arcisate, Rodero, Casanova arrivava a Como
+fra il tripudio di quella cittadinanza che da
+quattro giorni paventava di rivedere ad ogni
+istante gli austriaci.</p>
+
+<p>La vittoria delle armi alleate spalancava
+loro le porte di Milano, mentre gli austriaci erano
+obbligati a ritirarsi precipitosamente.</p>
+
+<p>Quest'avvenimento fortunato ebbe per immediata
+conseguenza non solo la liberazione
+della Lombardia ma la sollevazione dei ducati,
+delle Legazioni e dell'Umbria.</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>Nel giorno 20 di giugno una forte colonna
+di soldati svizzeri al soldo del Papa, partiti da
+Roma assaliva Perugia che si era ribellata al
+governo papale. La patriottica città, quantunque
+la gran parte della gioventù fosse in Lombardia
+a combattere con Vittorio Emanuele e con Garibaldi,
+oppose una valorosissima resistenza, dapprima<span class="pagenum"><a name="Page_267" id="Page_267">[267]</a></span>
+dall'alto delle mura, poi nelle contrade,
+combattendo corpo a corpo, cedendo il terreno
+alle forze soverchianti palmo a palmo, finchè,
+i bravi Perugini <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'soprafatti'">sopraffatti</ins> dovettero
+cedere. I vincitori, satelliti della tirannide vaticana, inferociti
+per la resistenza incontrata, si vendicarono
+mettendo a saccheggio la città, seminando
+strage, non rispettando neppure gli inermi e le
+donne; la strage di Perugia perpetrata da armati
+al soldo del Papa andrà alla storia come
+fatto esecrando.</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>Ventiquattro ore dopo la battaglia di Magenta
+l'intero esercito austriaco era in ritirata
+sull'Adda; le avanguardie degli alleati entravano
+in Milano, ed anche il piccolo corpo dei cacciatori
+delle Alpi poteva proseguire la sua marcia fortunosa.</p>
+
+<p>Il 4 e 5 giugno Garibaldi li impiegò a riordinare
+le sue forze, a chiamare nuovi volontari,
+perlustrare in tutti i sensi le strade circostanti,
+e lanciare scorridori che si spinsero fin presso
+le porte di Milano.</p>
+
+<p>Dal 5 al 6 s'imbarcava con tutta la sua brigata,
+meno alcune compagnie lasciate a Como,<span class="pagenum"><a name="Page_268" id="Page_268">[268]</a></span>
+alla volta di Lecco e nel giorno in cui l'esercito
+alleato varcava il Ticino, egli toccava la
+destra sponda dell'Adda. Non vi si fermò a lungo;
+chè il dì appresso tenendo sempre ai monti
+ripigliò la marcia per Caprino e Almeno.</p>
+
+<p>Mentre Garibaldi era in via per Caprino e
+Almeno, accompagnati da una lettera di Cavour
+si presentarono al generale Garibaldi, Turr e
+Teleki, ambedue colonnelli nell'esercito della
+libera Ungheria, che nel 1849 combattè strenuamente
+contro l'Austria.</p>
+
+<p>Il generale accolse i due valorosi magiari
+come fratelli e da quel giorno quei bravi seguirono
+Garibaldi con vera devozione.</p>
+
+<p>Alle ore tre di mattino del 7 la brigata dei
+cacciatori delle Alpi con alla testa il suo generale
+passava il Brembo sul ponte S. Salvatore
+e per la strada occidentale del monte Luvrida
+riusciva a Voltezza, ed a passo di carica scendeva
+in Bergamo.</p>
+
+<p>Vi arrivava però troppo tardi, chè il nemico,
+erasi precipitosamente ritirato. Garibaldi pensò
+immediatamente d'inseguire i fuggenti sulla
+strada di Crema, ma appena incominciata la
+marcia venne informato che un corpo d'austriaci<span class="pagenum"><a name="Page_269" id="Page_269">[269]</a></span>
+stava per arrivare in ferrovia per portare rinforzo
+al presidio. Richiamò in fretta la brigata
+dalla strada di Crema, distribuì e rimpiattò
+i suoi cacciatori alla stazione e nei dintorni, in
+modo che il nemico non potesse scappargli; senonchè
+a pochi passi da <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Soriate'">Seriate</ins> uno spione avvisò
+la colonna viaggiante che i Garibaldini
+erano a Bergamo; il comandante austriaco fatto
+fermare il treno, fece smontare le truppe, e protetto
+da fiancheggiatori e da esploratori s'inoltrò
+con tutta cautela verso la città, ove sarebbe
+stato ben accolto; ma il Bronzetti inviato
+con due compagnie per la strada di <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Soriate'">Seriate</ins> lo
+incontrò, e, senza contare i nemici, li assalì con
+impetuoso ardimento, lo arrestò, lo sbaragliò costringendolo
+a riprendere in fretta la vaporiera.</p>
+
+<p>In quel giorno i sovrani entravano nella
+capitale Lombarda; e Garibaldi era chiamato in
+Milano da Vittorio Emanuele. Le accoglienze
+fatte al comandante dei cacciatori delle Alpi
+furono degne del grande animo del Re, e caldi
+gli elogi a lui ed ai suoi compagni.</p>
+
+<p>Intanto il generale Urban fin dal giorno 7
+si era accampato sull'Adda, nei dintorni di Vaprio
+e vi si era trincerato. Era questa una posizione<span class="pagenum"><a name="Page_270" id="Page_270">[270]</a></span>
+forte; ma, dopo l'entrata di Garibaldi a
+Bergamo, la sua importanza era di <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'molta'">molto</ins>
+diminuita perchè poteva essere minacciata di fronte
+e di fianco. Sarebbe bastato che il generale
+Cialdini, il quale formava l'avanguardia del
+nostro esercito, si fosse affrettato verso l'Adda,
+e il generale Garibaldi fosse calato, con mossa
+combinata, da Bergamo, perchè quella divisione
+nemica fosse inevitabilmente disfatta. Quali
+frutti non si sarebbero colti da questa semplicissima
+manovra!</p>
+
+<p>La rotta di Vaprio avrebbe precipitato la
+ritirata dell'esercito austriaco più della rotta di
+Magenta; gli alleati avrebbero potuto marciare
+senza intoppi e con celerità, e, arrivando molto
+prima nella destra del Mincio, avrebbero troncato
+a mezzo il concentramento nemico.</p>
+
+<p>Per questo mancato accordo del generale
+Cialdini con Garibaldi, l'Urban potè restare impunemente
+tre giorni sull'Adda, e per altrettanti
+Garibaldi indugiarsi a Bergamo.</p>
+
+<p>La mattina dell'11 giugno l'Urban lasciava
+Vaprio ritirandosi per la via di Crema, e la
+sera del giorno stesso Garibaldi, abbandonato
+Bergamo, si mise in marcia per Martinengo alla<span class="pagenum"><a name="Page_271" id="Page_271">[271]</a></span>
+volta di Brescia; il 12 riprendeva il cammino
+per Palazzolo, da dove passava a Polasco, mentre
+l'Urban con la sua divisione si trovava a <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Portaglio'">Pontoglio</ins>.</p>
+
+<p>Chi nel giorno 13 giugno avesse potuto guardare
+a volo d'uccello sulla terra Lombarda vi
+avrebbe scorto: l'imperatore Napoleone colla
+sua guardia imperiale a Gorgonzola, il re Vittorio
+Emanuele a <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Vimercato'">Vimercate</ins> in mossa per Palazzolo,
+la più avanzata sinistra degli scaglioni
+francesi a Treviglio sulla sinistra dell'Adda, il
+più avanzato scaglione piemontese a Romano
+sulla sinistra del Serio, lo scaglione austriaco
+più vicino, divisione Urban, a Pontoglio e Garibaldi
+marciare coi suoi cacciatori da Palazzolo
+a Brescia; marcia pericolosa perchè fatta su
+strada parallela a quella del nemico, quattro
+volte più forte, e minacciante sul fianco. Ma il
+generale destreggiandosi con grande avvedutezza,
+facendo uso delle poche guide, comparendo
+or quà or là su tutti i punti della linea
+nemica, spingendo a marcia forzata i cacciatori
+delle Alpi, affranti ma non domi, all'alba del
+14 si trovava già alle porte di Brescia, la quale,
+incitata da infuocate parole dell'illustre patriota<span class="pagenum"><a name="Page_272" id="Page_272">[272]</a></span>
+Giuseppe Zanardelli, non aveva atteso neghittosa
+l'arrivo del corpo liberatore, ma era già
+tutto pronto per dare a colui che li emancipava
+potente aiuto. Dopo l'entrata in Brescia accolto
+dalla popolazione delirante, Garibaldi cessava
+di godere di quella indipendenza che era il principale
+fattore dei suoi successi.</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>Mentre i cacciatori dello Alpi eransi fermati
+nella sera del 14 di giugno per pernottare a
+S. Eufemia a due chilometri circa da Brescia,
+il generale Garibaldi riceveva nella notte stessa
+un ordine dal quartier generale espresso in
+questi termini: "S. M. il Re desidera, che domattina
+ella porti la sua divisione su Lonato,
+dove sarà raggiunto dalla divisione di cavalleria
+comandata dal generale Sambuy composta
+di quattro reggimenti di cavalleria di linea, con
+due batterie a cavallo".</p>
+
+<p style="text-indent:60%"><i>Generale Della Rocca.</i></p>
+
+<p>Ebbe anche l'ordine il generale di ristabilire
+il ponte del Bettoletto sul Chiese a monte del
+ponte di S. Marco.</p>
+
+<p>Sul fare dell'alba del 15 Garibaldi lasciata
+una compagnia a S. Eufemia, e fatto perlustrare<span class="pagenum"><a name="Page_273" id="Page_273">[273]</a></span>
+tutto intorno il paese si pose in marcia. Giunto
+a Rezzatto e non avendo notizia della divisione
+di cavalleria che doveva seguire, fermò la colonna
+e mandò al Re, a mezzo del tenente Trecchi,
+un rapporto scritto col quale informava che,
+quantunque avesse sul fianco destro la divisione
+Urban pure egli procedeva avanti per eseguire
+gli ordini ricevuti. Infatti pattuglie delle guide
+a cavallo avevano rapportato che avamposti
+nemici stavano sulla strada tra Rezzato-Castenedolo
+e Villa-Boffalora. Per non lasciarsi dietro
+al suo fianco destro truppe nemiche sì prossime,
+scaglionò i suoi sei battaglioni nel modo seguente.
+Due del 1<sup>o</sup> reggimento agli ordini di
+Cosenz, dietro le case Carbone in Tre Ponti;
+un battaglione del 2<sup>o</sup> con una squadra di carabinieri
+genovesi sotto il comando di Medici, in
+Bettola di Ciliverghe, dove la strada da Brescia
+a Lonato si biforca, l'una sul ponte di S. Marco,
+l'altra a sinistra sul ponte del Bettoletto; l'altro
+battaglione del 2<sup>o</sup> reggimento, e i due del 3<sup>o</sup>
+coll'artiglieria e con i rimanenti carabinieri genovesi
+Garibaldi stesso li condusse in persona
+al ponte del Bettoletto; al colonnello Turr addetto
+al suo Stato Maggiore il generale ordinava<span class="pagenum"><a name="Page_274" id="Page_274">[274]</a></span>
+di occupare con due compagnie del 1<sup>o</sup> reggimento
+lo sbocco di Tre Ponti verso Castenedolo
+e nel tempo stesso riconoscere bene il
+nemico; a tutti Garibaldi raccomandava di difendere
+ad ogni costo la strada da Rezzato a Tre
+Ponti e Bettola di Ciliverghe aspettando l'arrivo
+della divisione di cavalleria piemontese; mandò
+il capitano Corte del suo Stato Maggiore ad
+avvisare Cialdini che era sul Mella, della sua
+mossa e si mise senz'altro per la via di Molinetto.
+Intanto il generale Rupprecht, che colla
+sua brigata formava l'avanguardia della divisione
+Urban dal Mella al Chiese, mandava ricognizioni
+sulla strada tra Rezzato, Tre Ponti e
+Bettola-Ciliverghe, mentre si portava col grosso
+a Castenedolo.</p>
+
+<p>Per far fronte al nemico e rigettarlo come
+aveva ordinato il generale Garibaldi, Medici
+fece costrurre una barricata al biforcamento
+della strada Brescia-Bettola-Ciliverghe appoggiata
+alla Cascina Lana che occupò militarmente; pose
+tre compagnie nel Cimitero di <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Cileverghe'">Ciliverghe</ins>
+munendo i muri di feritoie. Cosenz dal suo canto
+fece occupare Osteria di Rezzato, casa Bassalini
+che sta a destra della strada bresciana a capo<span class="pagenum"><a name="Page_275" id="Page_275">[275]</a></span>
+del sentiero di Tre Ponti, munendo i muri di
+feritoie, lasciando in riserva il primo battaglione.
+Così la difesa era ordinata col fronte a
+Castenedolo, la destra a Osteria di Rezzato, il
+Centro a Tre Ponti, la sinistra a Bettola-Ciliverghe.</p>
+
+<p>Una ricognizione nemica si spinse stendendo
+la sua catena di cacciatori fin sotto il giardino
+di casa Bassalini; e fu presto respinta. Alle otto
+di mattina il nemico molto rinforzato si avanzò
+a destra e a sinistra del canale Lupo, con forti
+riserve nelle cascine Chizzola e Chidone fra
+Tre Ponti e la strada ferrata. Il colonnello Cosenz
+deliberò di opporre attacco ad attacco; il
+colonnello Turr si recava di persona a Rezzato
+e dava ordine al comandante della compagnia
+posta all'Osteria di mandare una parte dei suoi
+uomini per un sentiero traversale in forma di
+testa di colonna che accennasse a girare la sinistra
+della catena nemica.</p>
+
+<p>Ciò fatto Turr raggiunse Cosenz il quale,
+spinte due compagnie da casa Bassalini a risoluto
+attacco di fronte, costringeva il nemico a
+ripiegare; e tanto fu l'ardore dei nostri da riuscire
+a sloggiare il nemico anche dalle due cascine<span class="pagenum"><a name="Page_276" id="Page_276">[276]</a></span>
+Chizzola e Chidone, ed occupare l'argine
+della strada ferrata e il ponticello sul Lupo.</p>
+
+<p>I nostri, rinforzati da una compagnia del
+Bronzetti e da altra del Lipari, non si arrestarono,
+assalirono il cascinone chiamato Fenile-Ospitale
+e, sebbene fortemente difeso, riuscirono
+a cacciarne il nemico e l'occuparono.</p>
+
+<p>In questo frattempo il capitano Croce, che
+calla sua compagnia formava l'ala spinta più
+avanti della estrema nostra sinistra scoprì molte
+forze nemiche ammassarsi sulle alture di Castenedolo;
+avvisatone Cosenz, questi riconoscendo
+di non essere in numero da potere assalire la
+intera brigata Rupprecht, fece suonare l'alto e
+l'assemblea a sinistra per prepararsi a ricevere
+l'urto nemico. Ma il colonnello Turr riunite
+quel che potè di forze, e chiamando a sè la restante
+debole riserva, deliberò di assalire il nemico
+sul roccolo che prende nome da S. Giacomo
+e fece suonare la carica; udito questo
+segnale il Cosenz, per non produrre un movimento
+slegato nella sua linea fece esso pure
+suonare la carica. I nostri si avanzarono arditamente
+fin presso alla falda del poggio di Castenedolo;
+ma il nemico suonata a sua volta la<span class="pagenum"><a name="Page_277" id="Page_277">[277]</a></span>
+carica su tutta la linea si rovesciò imponente
+di forze su quelle scarse dei cacciatori delle Alpi
+che, minacciati di aggiramento, dovettero ripiegare.
+Nel tempo stesso il colonnello Turr spinse
+arditamente alla carica i suoi, ma il fuoco
+micidiale dei nemici che coronavano il roccolo
+boscoso li arrestò sul ponte S. Giacomo; qui il
+Turr avanti a tutti comandava a voce sonora...
+"Passo di carica, avanti..." allorchè una palla gli
+trapassava il braccio sinistro poco sotto la scapola;
+non si arrestò per questo il bravo soldato
+ma seguitò a comandare e incoraggiare i militi allo
+assalto. Ma il nemico, numeroso assai, dalla forte
+posizione seminava la morte; a fianco di Turr, colpito
+da una palla alla gola cadeva il tenente
+Gradenigo; nel medesimo istante era colpito
+mortalmente il Bronzetti e, al sergente Gnocchi
+che lo sorreggeva, una palla gli traversava l'omero.
+Non era possibile più sostenersi e i nostri
+dovettero ripiegare.</p>
+
+<p>Ma il Cosenz non si sconfortava; formata
+dalla prima compagnia e dai resti di altre che
+potè raccogliere una piccola colonna comandata
+dal tenente Martini, la spinse avanti per la via
+di mezzo, e sostenuta da un distaccamento guidato<span class="pagenum"><a name="Page_278" id="Page_278">[278]</a></span>
+dal tenente Mancini per un sentiero di
+destra, e da altro simile affidato al tenente Logarbo
+che lo condusse a sinistra celato fra le
+boscaglie, riprendeva l'offensiva.</p>
+
+<p>Giungeva in quel punto il generale Garibaldi
+coi bravi carabinieri genovesi e con altri valorosi;
+arrivavano pure in quel mentre tre compagnie
+del Medici, e dirette da Garibaldi stesso
+si spinsero ad un furioso attacco in aiuto del
+Cosenz; la lotta per alcun tempo fu accanita e
+micidiale, già il nemico balenava e cedeva terreno
+quando comparvero le prime avanguardie
+del Cialdini mandato in soccorso del Re; si poteva
+ben sperare di prendere fra due fuochi il
+nemico e distruggerlo, ma questo si affrettò a
+battere in ritirata lasciando i nostri padroni del
+campo di battaglia seminato di morti. Fu quella
+dei Tre Ponti una giornata ben calda; anche i
+garibaldini ebbero perdite gravi: centoventi feriti,
+fra i quali molti ufficiali e sott'ufficiali alla
+testa delle loro squadre; fra questi l'Elia del
+seguito del generale Garibaldi ed il Carbone
+dei carabinieri genovesi; più del quinto degli
+ufficiali che presero parte all'azione vi rimasero
+feriti. Grandi lodi meritarono prima d'altri il<span class="pagenum"><a name="Page_279" id="Page_279">[279]</a></span>
+Cosenz, e il Turr, il capitano Bronzetti e il tenente
+Gradenigo, il maggiore Lipari i capitani
+Pesce e Rosaguti, i tenenti Mancini, Logarbo,
+Martini, Specchi, Pea, Ribolla, Spettini, ed i furieri
+Pedotti, Torre e Torchi, portati all'ordine
+del giorno e proposti per la medaglia al valore
+militare.</p>
+
+<p>Il giorno 16 il generale Lamarmora si recava
+a trovar Garibaldi a Nuvolento&mdash;i due
+generali si stimavano a vicenda, e certo devono
+avere parlato sulle mosse ulteriori della guerra.</p>
+
+<p>Il 17 Garibaldi mandava a Turr che era a
+Brescia a curarsi la ferita la seguente lettera:</p>
+
+<p>
+Carissimo amico,<br />
+</p>
+
+<p>"Il sangue Magiaro si è versato per l'Italia,
+e la fratellanza che deve rannodare i due popoli
+nell'avvenire, è aumentata: quel sangue
+doveva essere il vostro, quello di un prode! Io
+sarò privo di un valoroso compagno d'armi per
+qualche tempo e d'un amico, ma spero rivedervi
+presto sano al mio lato, per ricondurre i nostri
+giovani soldati alla vittoria. Sarei fortunato in
+qualunque circostanza di potervi valere, e non
+avete che a comandarmi".</p>
+
+<p style="text-indent:62%">Vostro</p>
+
+<p style="text-indent:60%">
+<i>G. Garibaldi</i><br />
+<span class="pagenum"><a name="Page_280" id="Page_280">[280]</a></span></p>
+
+<p>Alla sera di quel giorno la brigata con Garibaldi
+entrava in Gavardo fra le acclamazioni
+della popolazione. La mattina del 18 all'alba
+Bixio, come all'ordine avuto, occupava Salò.</p>
+
+<p>La mattina del 20 la brigata col generale a
+capo si metteva in marcia. Un ordine del Comando
+generale portava che i cacciatori delle
+Alpi senza indugio si recassero ad occupare la
+Valtellina.</p>
+
+<p>Il 26 la brigata bivaccava a Pontida e a
+sera arrivava a Lecco; così il generale si approssimava
+alla meta designatagli, la Valtellina,
+preceduto buon tratto avanti dal colonnello Medici.
+Lecco, costeggiando il lago, mena a Colico
+e, continuando nella Valtellina, va per lo Stelvio
+al Tirolo austriaco.</p>
+
+<p>La Valtellina incomincia dalla foce dell'Adda
+nel lago di Como e si prolunga, incassata fra
+altissimi monti, le cui inaccessibili punte piramidali
+vanno a congiungersi colle altre pure
+altissime dello Stelvio.</p>
+
+<p>Il basso fondo della valle è così stretto da
+non lasciare altro spazio che al corso rapidissimo
+dell'Adda e ad un'unica strada carreggiabile
+che la costeggia fino a piccola distanza da<span class="pagenum"><a name="Page_281" id="Page_281">[281]</a></span>
+Bormio, ove volge a sinistra per salire allo
+Stelvio.</p>
+
+<p>Bormio, ora poco popolato, fu un punto importante
+cinto di fortificazioni, avanzo delle quali
+sono le sue antichissime torri.</p>
+
+<p>Da Bormio incomincia una strada tortuosa
+tagliata lungo il fianco del monte Cristallo; verso
+la sommità si trova la fortissima posizione della
+Cima di Sponda Lunga che gli austriaci tenevano
+chiusa con doppie palizzate e con parapetti,
+oltre a due fortini all'estremità, armati
+di più pezzi per battere di fianco e di fronte
+il sottoposto stradale, nei cui ponti e gallerie
+vi avevano praticato delle mine. Trincerati in
+tale inespugnabile posizione gli austriaci vi possedevano
+la chiave dell'unica comunicazione
+della Valtellina all'Alto Tirolo.</p>
+
+<p>Il generale Cialdini avendo assunto l'incarico
+della difesa delle Valli limitrofe al Tirolo aveva
+concentrato il nerbo delle sue forze in Valcamonica
+e come principale punto lo stretto di
+Breno che mise tosto in stato di difesa.</p>
+
+<p>A Garibaldi era dato l'incarico d'impedire
+la discesa in Lombardia di masse nemiche dal
+Tirolo. Importava prima di tutto impadronirsi<span class="pagenum"><a name="Page_282" id="Page_282">[282]</a></span>
+delle gallerie soprastanti alla strada dello Stelvio,
+per frapporre un ostacolo inespugnabile alla
+minacciata invasione. Necessitava quindi conquistare
+la sommità dello Stelvio onde far nostro
+lo sbocco alla valle dell'Adige.</p>
+
+<p>Questo compito era affidato al colonnello
+Medici, che precedeva la brigata comandata da
+Garibaldi, il quale aveva formato una colonna
+di ottocento combattenti con volontari che il
+maggiore Fanti, il capitano Bassini ed il tenente
+Bottini avevano arruolati ed armati alla meglio.</p>
+
+<p>Il giorno 25 giugno Medici diede ordine al
+tenente Zambelli, comandante una compagnia
+di volontari Valtellinesi, di occupare il ponte
+del Diavolo come estremo avamposto, e la seconda
+linea di Prese-Mondadizza e Balladore,
+mentre faceva avanzare le altre truppe su Mazzo,
+Grosetto e Grosio, e si assicurava i fianchi
+con un distaccamento in Val Grosina, ed un
+altro alla <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'sommttà'">sommità</ins> del Monte Mortirolo
+che comunica colla Val Camonica.</p>
+
+<p>Il giorno 26 mentre Medici erasi recato ad
+ispezionare l'estremo avamposto, questo venne
+di sorpresa attaccato. I pochi ma valorosi Valtellinesi
+si ritiravano calmi e combattendo, ma<span class="pagenum"><a name="Page_283" id="Page_283">[283]</a></span>
+arrestati dal Medici in una forte posizione a
+cavallo della strada, quel pugno d'uomini per
+oltre un'ora oppose valida resistenza, finchè
+raggiunto da altra compagnia di Valtellinesi
+comandati dal capitano Strambio gli austriaci
+furano costretti a ritirarsi.</p>
+
+<p>Il colonnello Medici visto che la scelta del
+ponte del Diavolo per estrema linea di difesa
+era stata poco abile, si spinse ad occupare l'indomani
+S. Antonio di Morigone e fattevi erigere
+alcune opere di fortificazione si mise in grado
+di potersi vantaggiosamente sostenere fino allo
+arrivo di Garibaldi col grosso delle forze.</p>
+
+<p>Frattanto il generale Garibaldi colla brigata
+sbarcava a Colico il 27 giugno e proseguiva
+fino a Tirano, dove seppe che il generale Cialdini
+dovendo ripiegare su Brescia, incaricava
+lui della difesa degli sbocchi dello Stelvio, Tonale
+e Caffaro con Rocca d'Anfo, in conseguenza
+di che il generale affidava al Medici,
+col secondo reggimento, con un battaglione del
+terzo comandato da Bixio, colla compagnia carabinieri
+genovesi comandata dal tenente Chiassi,
+con una sezione d'artiglieria ed un distaccamento
+del Genio, la difesa dell'Alta Valtellina,<span class="pagenum"><a name="Page_284" id="Page_284">[284]</a></span>
+mentre Garibaldi scaglionava in dietro il resto
+dei cacciatori delle Alpi.</p>
+
+<p>Il 1<sup>o</sup> luglio una deputazione di Bormio avvertiva
+Medici che quel municipio aveva ricevuto
+l'intimazione di provvedere una forte somma
+di denaro, viveri e bestiame agli austriaci.</p>
+
+<p>Il 3 luglio il Medici si spingeva avanti per
+lo stradale e per le alture laterali. Giunto a
+Ceppina fece occupare a sinistra il monte Oga,
+ed a destra le alture di Piazza e Ratta che si
+stendono verso Bormio. Dopo di che fece avanzare
+due compagnie ad occupare il ponte di
+S. Lucia.</p>
+
+<p>Il distaccamento austriaco che si trovava in
+Bormio per l'intimata requisizione, strepitava
+contro il Municipio che ritardava la consegna;
+ma intanto due compagnie agli ordini del maggiore
+Fanti si avanzavano su Bormio il che fece
+decidere gli austriaci a darsi a precipitosa fuga.
+A mezzogiorno Bormio era salva.</p>
+
+<p>La mattina seguente Medici disponeva un
+attacco simultaneo da Bormio e da Ceppina;
+tosto che vide le due colonne in marcia, il nemico
+si ritirava dai Bagni Nuovi sui Bagni Vecchi,
+dando fuoco alle mine, per cui in un istante<span class="pagenum"><a name="Page_285" id="Page_285">[285]</a></span>
+si vide cadere il magnifico ponte della galleria.</p>
+
+<p>Il Medici diè ordine di occupare i Bagni
+Nuovi; s'impegnò una viva fucilata fra i due
+stabilimenti. Garibaldi giunto in quel momento,
+3 luglio, si portò sul luogo del combattimento;
+la resistenza degli austriaci durava ostinatissima;
+ma sul fare della sera, presi di fianco da
+un distaccamento, asceso a sinistra fino a metà
+del monte delle Scale, e minacciati alle spalle
+da altro distaccamento disceso dalle Torri di
+Fraele, il nemico battè in ritirata dando fuoco
+alle mine delle altre gallerie, ma senza molto
+successo.</p>
+
+<p>Al Medici importava scacciare il nemico al
+di là dello Stelvio. Con questo intendimento
+dava le seguenti disposizioni. Il maggiore Bixio
+colle forze di cui disponeva, più la compagnia
+del genio, doveva dalle alture di Piatta-Martina
+avanzarsi fin oltre a Val Vitelli per minacciare
+l'estrema sinistra nemica fortificata a Cima di
+Sponda Lunga, e così con un finto attacco distrarre
+l'attenzione del nemico dalla sua destra.</p>
+
+<p>Il capitano Bosisio, doveva la mattina dell'8
+impadronirsi delle vette del monte Pedenello
+con trecento uomini scelti del secondo reggimento;<span class="pagenum"><a name="Page_286" id="Page_286">[286]</a></span>
+il tenente Croft con circa cento carabinieri
+doveva mostrarsi a tempo opportuno sull'altura
+che domina la quarta Cantoniera bersagliando
+il nemico alle spalle; il Bosisio doveva
+assalire con vigore dalla nostra sinistra il nemico,
+minacciargli la ritirata e rendere possibile
+un assalto di fronte; sulla strada dello Stelvio
+nelle gallerie, tra la prima e la seconda
+Cantoniera, era disposto un battaglione in colonna
+d'attacco agli ordini del maggiore Sacchi
+rinforzato da pochi pezzi d'artiglieria che a
+gran stento eransi potuti trascinar fin lassù.</p>
+
+<p>Come alle istruzioni avute la mattina dell'8
+Bixio riusciva ad occupare la posizione che
+minacciava la sinistra nemica; gli austriaci aprivano
+un fuoco vivissimo colle eccellenti loro
+carabine, alle quali solo i carabinieri potevano
+rispondere. Nonostante Bixio si mantenne nella
+posizione finchè non ebbe ordine di ritirarsi.</p>
+
+<p>Il nemico prevedendo un attacco aveva
+chiesto ed ottenuto rinforzi, tanto che in quelle
+formidabili posizioni vi aveva concentrato settemila
+uomini delle migliori truppe oltre un
+numero di volontari tirolesi con eccellenti carabine;
+per questo fatto la sorpresa di sinistra<span class="pagenum"><a name="Page_287" id="Page_287">[287]</a></span>
+non potè riuscire perchè il Bosisio trovava già
+solidamente occupate le alture di Pedenollo.
+Del resto quello dell'8 fu un combattimento
+inutile, perchè in quel giorno era stato segnato
+l'armistizio.</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>Difatti dopo le vittorie di Solferino e di S.
+Martino l'imperatore Napoleone mandava all'imperatore
+d'Austria una proposta di armistizio. Il
+giorno 8 di luglio in seguito ad una conferenza
+dei commissari incaricati venivano regolate le
+condizioni dell'armistizio stesso.</p>
+
+<p>Secondo questa convenzione la ripresa delle
+ostilità era fissata per il 16 di agosto.</p>
+
+<p>Ma l'armistizio nel pensiero di Napoleone
+segnava il preludio della pace; e a tal fine mandava
+a chiedere un convegno all'imperatore
+d'Austria che lo accordava.</p>
+
+<p>Il giorno 11 i due imperatori ebbero una
+conferenza a Villafranca, nella quale furono fissate
+le basi del trattato di pace, a concludere
+il quale fu incaricato il principe Girolamo Bonaparte.</p>
+
+<p>Il 12 di luglio l'imperatore Napoleone mandava
+all'armata, dal suo quartier generale di
+Valeggio, il seguente proclama:<span class="pagenum"><a name="Page_288" id="Page_288">[288]</a></span></p>
+
+<p>Soldats!</p>
+
+<p>"Les bases de la paix sont arrétêes avec
+l'empereur d'Autriche, le but principal de la
+guerre est ateint, l'Italie va devenir pour la
+primière fois una nation.</p>
+
+<p>"Une confederation de tous les Etats de
+l'Italie, sous la presidence honoraire du Saint-Pere,
+reunira en un faisceau les membres d'une
+même famille; la Venétia reste, il est vrai, sour
+le sceptre de l'Autriche: elle sera neanmois une
+province italienne faisant partie da la confederation.</p>
+
+<p>"La réunion de la Lombardie au <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'Piemont'">Piémont</ins>
+nous crée de ce cotè des Alpes un allié puissant
+qui nous devra son indipendance; les gouvernements
+restés en dehors du mouvement,
+on rappelés dans leur possessions, comprendront
+la necessité de réforms salutaires.</p>
+
+<p>"Un amnistie générale fera disparaître les
+traces des discords civiles. L'Italie, desormais
+maitresse de ses destinées, n'aura plus qu'à s'en
+prendre á elle-même, si elle ne progresse pas
+réguliërment dans l'ordre e la libertè.</p>
+
+<p>"Vous allez bientôt retourner en France,
+la patrie reconnaissant accuillera avec transport<span class="pagenum"><a name="Page_289" id="Page_289">[289]</a></span>
+ses soldats qui ont porté si haut la gloire de
+nos armes á Montebello, á Palestro, á Turbigo,
+á Magenta, á Marignano, et Solferino, qui en
+deux mois, ont affranchi le Piémont e le Lombardie,
+et ne se sont arretés, que parce que la
+lutte allait prendre des proportions qui n'etaient
+plus en rapport avec les intéréts que la France
+avait dans cette guerre formidable.</p>
+
+<p>"Soyez donc fiers de vos succés, fiers des
+résultats obtenus, fiers sourtout d'etre les enfents
+bien-aimés de cette France qui sera toujours
+la grande nation, tant q'elle aura un coeur pour
+comprendre les nobles causes et des hommes
+comme vous pour les défendre.</p>
+
+<p style="text-indent:60%"><i>Napoleon</i>"</p>
+
+<p>Così mentre le vittorie di Solferino e di S.
+Martino ci dovevano schiudere i varchi all'Adige
+ed all'agognata conquista del Veneto, inattesa
+e dolorosa come una catastrofe giungeva la
+notizia della pace di Villafranca, che tale ormai
+poteva chiamarsi.</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>L'Italia, prima i garibaldini, accolse con
+vivo dolore la fatale notizia che troncava d'un
+colpo le più belle speranze. Ma pensandoci poi<span class="pagenum"><a name="Page_290" id="Page_290">[290]</a></span>
+a sangue freddo, si dovette trovare che la pace
+fu una provvidenza. Se l'aiuto della Francia ci
+costò per la liberazione della Lombardia, Nizza
+e Savoia, che cosa altro ci avrebbe costato
+l'aiuto per la liberazione del Veneto? Di più
+avremmo veduto ingrandirsi il predominio della
+Francia imperiale, e forse effettuata l'idea Napoleonica
+della Confederazione Italica presieduta
+dal Papa!</p>
+
+<p>Invece restava agli italiani soltanto il compito
+doveroso di completare l'unità della Patria,
+e questo dovere essi lo compirono con
+prudenza e con fermezza.</p>
+
+<p>Un articolo del trattato di pace&mdash;quello
+nel quale veniva stabilito il non intervento&mdash;giovò
+all'unità della Patria, perchè permise alle
+diverse provincie sorte a libertà di proclamare
+coi loro plebisciti l'unione nazionale.</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p>Verso la metà di agosto, la Toscana, la Romagna,
+Modena e Parma concludevano una lega,
+costituendo un governo dell'Italia centrale
+e prescegliendo come comandante supremo il
+generale Manfredo Fanti, e comandante in seconda
+il generale Giuseppe Garibaldi.</p>
+
+<p>Nell'ottobre sparsasi la voce che le truppe<span class="pagenum"><a name="Page_291" id="Page_291">[291]</a></span>
+al soldo del Papa si adunavano a Pesaro per
+marciare di qua della Cattolica, e che le Marche
+si preparavano ad una generale sollevazione,
+il Fanti disponeva che Garibaldi si recasse alla
+frontiera, per far fronte ad ogni attacco del nemico,
+batterlo ed inseguirlo oltre il confine, occupando
+le Marche.</p>
+
+<p>Giunto il generale a Rimini vi stabiliva la
+sede del comando, volle fosse data esecuzione
+ad un suo disegno che avrebbe giovato all'occupazione
+delle Marche; quello cioè di armare
+alcune delle navi mercantili che si trovavano
+in quel porto-canale.</p>
+
+<p>Furono scelte pel momento le due migliori,
+lo Scooner "Arimino" e "la Fenice" di
+proprietà del patriota Agostino Pericoli; del
+primo il generale diede il comando ad Andrea
+Rossi di Oneglia, del secondo ne fu nominato
+comandante Augusto Elia entrambi col grado
+di sotto-tenenti di Vascello dell'Italia centrale.
+Essi si misero all'opera senza ritardo per armare
+ed equipaggiare il naviglio facendo tesoro dei
+consigli che ad essi dava il loro amico colonnello
+Bixio. L'Elia intanto per ordine del generale e
+con l'intesa dei patrioti di Pergola, G. B. Jonni,<span class="pagenum"><a name="Page_292" id="Page_292">[292]</a></span>
+Ginevri, Bertiboni e Bertuccioli per la via di
+S. Marino aveva fatto pervenire nell'Urbinate
+buon numero di fucili affine di promuovere un
+movimento insurrezionale che provocasse l'intervento
+di Garibaldi.</p>
+
+<p>Tutto era pronto e non si attendeva che
+l'ordine di marciare.</p>
+
+<p>Ma sorto dissidio fra i reggitori provvisori
+dei quattro nuovi Stati di Toscana, Romagna,
+Modena e Parma l'ordine ritardava. Il Ricasoli
+ed il Cipriani, temendo di complicare le cose
+nostre, decidevano di sconfessare le istruzioni
+date dal generale Fanti a Garibaldi; ma questi
+alla loro intimazione, sorretto dal patriottico
+ardire del Farini, rispondeva fieramente col
+noto telegramma&mdash;"Non ricevo ordini che
+dai governi riuniti".</p>
+
+<p>Al dissidio fra il Ricasoli e il Fanti essendo
+seguito anche quello fra il Fanti e Garibaldi;
+il Re Vittorio Emanuele chiamava presso di sè
+Garibaldi.</p>
+
+<p>All'invito del Re, Garibaldi si recò subito a
+Torino e con lui si trattenne a lungo colloquio.&mdash;Che
+cosa il Re abbia raccomandato a Garibaldi
+non si seppe, ma si potè ben immaginare
+che erasi elaborato questo piano:<span class="pagenum"><a name="Page_293" id="Page_293">[293]</a></span></p>
+
+<p>Se attaccato dai mercenari del Papa Garibaldi
+avrebbe dovuto sgominarli, inseguirli ed
+occupare le Marche; se le Marche fossero insorte,
+correre in loro soccorso. Tolto di mezzo
+il Fanti generale dell'esercito regio, cessava la
+compromessa del Piemonte; Garibaldi rappresentava
+la rivoluzione, e nulla si comprometteva
+da parte del governo, se lui <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'fosso'">fosse</ins> accorso
+in aiuto degli insorti. Infatti Garibaldi lavorava
+allo scopo di incitare le Marche alla sommossa,
+ma queste sventuratamente non davano segno di
+prepararsi ad un serio movimento insurrezionale&mdash;e
+non potevano neppur tentarlo; basti considerare
+che le Marche erano occupate da imponenti
+forze mercenarie al soldo del Papa, e
+che i migliori patrioti erano stati obbligati ad
+esiliare; come dovette fare il conte Michele Fazioli,
+gonfaloniere di Ancona, che si salvò miracolosamente
+colla fuga da condanna di morte
+per avere eccitato un tentativo di sommossa.</p>
+
+<p>Il Farini era d'accordo col Fanti, e, come
+Garibaldi, credeva alla rivoluzione nelle Marche
+ma voleva la mossa rivoluzionaria. Il Cipriani,
+reputato fautore di un movimento politico nell'Italia
+Centrale inteso a favorire il Principe<span class="pagenum"><a name="Page_294" id="Page_294">[294]</a></span>
+Napoleone, chiamato davanti all'assemblea delle
+Romagne a dare ragione dei fatti che gli si addebitavano,
+si dimise; così che L. C. Farini fu
+chiamato al governo anche di Bologna, Ravenna
+e Forlì, formando lo <i>Stato unico delle provincie
+dell'Emilia</i>; la lega dell'Italia Centrale veniva
+così ricomposta in due Stati: Emilia e Toscana.</p>
+
+<p>Garibaldi intanto persuaso da agenti e da
+amici che la rivoluzione era imminente, aveva
+fatto i preparativi per l'occupazione; e mentre
+al governo della Lega risultava che l'insurrezione
+era assolutamente priva di base, e solo
+fissa nella mente di pochissimi esaltati, Garibaldi
+mandava un telegramma al governo annunziante
+che la rivoluzione era scoppiata, e
+che egli stimava suo dovere di accorrere senza
+altro, come aveva preso impegno, in favore di
+quei patrioti.</p>
+
+<p>L'animo del Farini, amante delle audaci risoluzioni
+e devoto a Garibaldi, avrebbe desiderato
+che l'asserzione della scoppiata rivoluzione
+fosse vera; ma le informazioni che aveva autentiche
+la smentivano assolutamente; ed obbligato
+a ricordarsi che egli era il dittatore dell'Emilia,<span class="pagenum"><a name="Page_295" id="Page_295">[295]</a></span>
+e che era suo dovere di agire d'accordo col
+Ricasoli dittatore in Toscana, che ben sapeva
+che le Marche non erano nella possibilità d'insorgere,
+dava ordine al generale Fanti di richiamare
+Garibaldi al dovere, invitandolo a recarsi
+a Bologna.</p>
+
+<p>Garibaldi ubbidì alla chiamata; gli si fece
+presente quali pericoli sarebbero derivati alla
+patria se egli si fosse spinto nelle Marche che
+non davano segno di sommossa e si cercò di
+strappargli la promessa che sul momento avrebbe
+rinunziato all'impresa.</p>
+
+<p>Garibaldi nulla volle promettere, perchè aveva
+la certezza che le popolazioni marchigiane
+qualche cosa avrebbero fatto per giustificare il
+suo intervento.</p>
+
+<p>Allora si fece di nuovo ricorso al Re Vittorio
+Emanuele, ed il 14 novembre Garibaldi era
+di nuovo chiamato a Torino.</p>
+
+<p>Il 17 mattino il generale si abboccava col
+Re, e la sera stessa i giornali davano la notizia
+che Garibaldi aveva rassegnato le sue dimissioni.
+Infatti due giorni dopo egli ne dava l'annunzio
+agli italiani col suo celebre manifesto
+da Genova, portante la data del 19 novembre
+1859.<span class="pagenum"><a name="Page_296" id="Page_296">[296]</a></span></p>
+
+<p>Eccolo:</p>
+
+<p style="text-indent:10%">"Agli Italiani:</p>
+
+<p>"Trovando, con arti subdole e continue, vincolata
+quella libertà d'azione che è inerente al
+mio grado nell'Armata dell'Italia Centrale, onde
+io usai sempre a conseguire lo scopo, cui mira
+ogni buon italiano, mi allontano per ora dal
+militare servizio. Il giorno in cui Vittorio Emanuele
+chiami un'altra volta i suoi guerrieri alla
+pugna per la redenzione della Patria, io ritroverò
+un'arma qualunque ed un posto avanti ai
+miei prodi commilitoni.</p>
+
+<p>"La miserabile volpina politica, che turba
+il maestoso andamento delle cose italiane, deve
+persuaderci più che mai, che noi dobbiamo serrarci
+intorno al prode e leale soldato dell'Indipendenza
+Nazionale, incapace di retrocedere dal
+sublime e generoso suo proposito; e più che
+mai preparare oro e ferro per accogliere chiunque
+tenti tuffarci nelle antiche sciagure.</p>
+
+<p style="text-indent:60%"><i>G. Garibaldi</i>"</p>
+
+<p>Dopo ciò il generale volle annunciare al Re
+la sua determinazione con questo affettuoso e
+riverente biglietto:<span class="pagenum"><a name="Page_297" id="Page_297">[297]</a></span></p>
+
+<p style="text-indent:50%">23 novembre 1859.</p>
+
+<p style="text-indent:10%">Sire,</p>
+
+<p>"Secondo il desiderio della Maestà Vostra,
+io partirò il 23 da Genova per Caprera, e sarò
+fortunato quando voglia valersi del mio debole
+servizio.</p>
+
+<p>"La dimissione mia, chiesta al Governo
+della Toscana ed al generale Fanti, non è ottenuta
+ancora. Prego Vostra Maestà si degni ordinare
+venga ammessa.</p>
+
+<p>"Con affettuoso rispetto di Vostra Maestà</p>
+
+<p style="text-indent:62%">"Devmo</p>
+
+<p style="text-indent:60%">"<i>G. Garibaldi</i>"</p>
+
+<p>Ed il prode, insieme ai suoi vecchi amici
+che vollero dimettersi con lui, Schiaffino, Basso,
+Froscianti, Elia, Gusmaroli, Stagnetti, Rossi ed
+il figlio del generale Menotti si ritirarono a Caprera
+e colà vissero in famiglia, amandosi come
+fratelli e passando le giornate a fare lavori di
+muratura per condurre a termine la casa di
+Garibaldi, a <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'disodare'">dissodare</ins> quella parte
+di terra dell'isola che si prestava alla coltivazione, a cacciare
+e pescare per provvedere al loro nutrimento.<span class="pagenum"><a name="Page_298" id="Page_298">[298]</a></span></p>
+
+<p>Garibaldi era da poco a Caprera quando ricevette
+una lettera dal colonnello Turr con la
+quale gli proponeva in nome del Ministro Rattazzi
+di organizzare la mobilizzazione della guardia
+nazionale, includendovi i volontari.</p>
+
+<p>Garibaldi rispondeva al Turr dando la sua
+piena adesione, e il Turr si recava da S. M. il
+Re con la lettera ricevuta, e dopo di avere
+conferito col Ministro Rattazzi scriveva al generale
+di recarsi a Torino.</p>
+
+<p>Garibaldi non indugiò e arrivato a Torino
+prendeva alloggio all'Hôtel Trombetta.</p>
+
+<p>Il 1<sup>o</sup> di gennaio i patrioti di Torino Sineo,
+Bottero, Brofferio, Leardi, Turr ed altri, vollero
+dare un banchetto al generale e mentre questi
+siedeva a mensa cogli amici, una immensa folla
+lo acclama dalla piazza.</p>
+
+<p>Garibaldi dovette affacciarsi e parlare al popolo:
+disse essere pieno di speranze nell'avvenire
+della patria; avere fiducia intera nel Re
+galantuomo e molto confidare nel forte carattere
+del popolo subalpino; concludendo che egli non
+avrebbe deposta la spada finchè l'Italia non
+fosse interamente unita e libera.</p>
+
+<p>Ma la dimostrazione del 2 gennaio organizzata<span class="pagenum"><a name="Page_299" id="Page_299">[299]</a></span>
+dagli studenti universitari fu anche più
+imponente. Garibaldi fu costretto a parlare dal
+balcone dell'Albergo: disse di andare superbo
+di quella dimostrazione che lo assicurava dello
+amore della gioventù per l'Italia, pronta a liberarla
+dal fango nel quale le potenze straniere
+volevano cacciarla; concludendo così: "Ho chiesto
+un milione di fucili&mdash;ed oggi vi dico che
+bisogna formare la Nazione armata per essere
+padroni dei destini della patria nostra".</p>
+
+<p>Questo discorso elettrizzò la gioventù ma
+ebbe un grave <ins title="Note di trascrizione: Nell'originale 'contracolpo'">contraccolpo</ins>; poichè
+il giorno appresso tutto il corpo diplomatico protestava
+presso S. M. il Re contro le parole pronunziate
+da Garibaldi; e il Ministro fu obbligato a dare
+le dimissioni, e il generale Garibaldi fece pubblicare
+dalla Gazzetta del Popolo la seguente
+sua lettera:</p>
+
+<p style="text-indent:10%">Agli Italiani,</p>
+
+<p>"Chiamato da alcuni miei amici ad assumere
+la parte di conciliatore fra le frazioni del
+partito liberale italiano, fui invitato ad accettare
+la presidenza d'una società che si sarebbe
+chiamata "La Nazione Armata".<span class="pagenum"><a name="Page_300" id="Page_300">[300]</a></span></p>
+
+<p>"Credetti potere essere utile; mi piacque
+la grandezza del concetto ed accettai.</p>
+
+<p>"Ma siccome la Nazione Italiana armata
+è tal fatto che spaventa quanto c'è di sleale e
+prepotente tanto dentro che fuori d'Italia, la
+folla dei moderni gesuiti si è spaventata ed ha
+gridato; Anatema!</p>
+
+<p>"Il governo del Re galantuomo fu importunato
+dagli allarmisti, e per non comprometterlo
+mi sono deciso di desistere dall'onorevole
+e grande proposito.</p>
+
+<p>"Di unanime accordo con tutti i soci&mdash;dichiaro
+dunque sciolta la società della Nazione
+armata&mdash;ed invito ogni italiano che ami la
+patria a concorrere alla sottoscrizione per l'acquisto
+di un milione di fucili.</p>
+
+<p>"Se con un milione di fucili l'Italia in cospetto
+dello straniero <i>non fosse capace di armare un
+milione di soldati, bisognerebbe disperare dell'umanità</i>!</p>
+
+<p>"L'Italia si armi e sarà libera"!</p>
+
+<p>Torino 4 gennaio 1860.</p>
+
+<p style="text-indent:60%"><i>G. Garibaldi</i></p>
+
+<p>Il Conte Benso di Cavour veniva incaricato
+di formare il nuovo Ministero.<span class="pagenum"><a name="Page_301" id="Page_301">[301]</a></span></p>
+
+<p>Il 17 gennaio 1860 il colonnello Turr riceveva
+dal generale Garibaldi la lettera seguente:</p>
+
+<p style="text-indent:60%">
+Fino 17 del 1860.</p>
+<p style="text-indent:10%">
+Mio caro colonnello Turr
+</p>
+
+<p>"Vogliate avere la compiacenza di chiedere
+a S. M. se è deciso di cedere Nizza alla Francia.
+Questa domanda mi viene fatta molto caldamente
+dai miei concittadini.</p>
+
+<p>Rispondetemi subito per telegrafo. Sì! o no!</p>
+
+<p style="text-indent:60%">
+<i>G. Garibaldi</i>"<br />
+</p>
+
+<p>Il colonnello Turr ossequiente al desiderio
+del generale si recava da S. M. e gli consegnava
+la stessa sua lettera: ed Egli dopo averla
+letta disse al Turr:&mdash;umh, hum, <i>sì o no</i>&mdash;è
+un po' spiccio, umh! Ebbene sì&mdash;ma non telegrafategli&mdash;Andate
+a trovare Garibaldi e ditegli:&mdash;"Pare
+il destino domandi da noi due
+il più grande sacrificio che uomo possa fare. E
+se a lui rode il cuore per la sua Nizza deve
+immaginare il dolore mio per la Savoia, culla
+della mia famiglia! Ma per fare l'Italia noi due
+dobbiamo fare questo grande sacrificio.</p>
+
+<p>"Andate a fare questa mia commissione a
+Garibaldi e ditegli che conto su di lui, come
+egli può contare su di me per il bene d'Italia".<span class="pagenum"><a name="Page_302" id="Page_302">[302]</a></span></p>
+
+<p>Il colonnello Turr portò la parola del Re a
+Garibaldi che si trovava a Fino e che subito
+si ritirava a Caprera.</p>
+
+<p>Ma non doveva trattenervi a lungo e venne
+il momento in cui Garibaldi dovette decidersi
+di passare sul Continente, e s'imbarcò coi suoi
+fidi compagni.</p>
+
+<p>Arrivato a Genova dopo breve sosta in casa
+del suo amico Coltelletti, il generale si recava
+ad alloggiare a Quarto nella Villa Spinola presso
+il suo vecchio amico e compagno del 1849, Augusto
+Vecchi.</p>
+
+<p>Gli altri prendevano stanza nella locanda
+di Raschiani al porto.</p>
+
+<hr style="width: 45%;" />
+
+<p class="p4 center"><span class="smcap">Fine del Primo Volume</span></p>
+<hr style="width: 65%;" />
+<p><span class="pagenum"><a name="Page_303" id="Page_303">[303]</a></span></p>
+<h2><a name="ERRATA_CORRIGE" id="ERRATA_CORRIGE"></a><ins title="Note di trascrizione: Le correzioni sono già state riportate nel testo">ERRATA-CORRIGE</ins> </h2>
+
+
+<div class="center">
+<table border="0" cellpadding="4" cellspacing="0" summary="">
+<tr><td class="w10r">&nbsp;</td><td class="w10r">&nbsp;</td><td class="w10l"><span class="smcap">&nbsp;</span></td><td class="w30l"><span class="smcap">&nbsp;</span></td><td class="w30r">&nbsp;</td><td class="w10r">&nbsp;</td><td class="w10r">&nbsp;</td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >Pagina</td><td class="tdc">Riga</td><td class="tdc">Errata</td><td class="tdc" >Corrige</td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >16</td><td class="tdc">3<sup>a</sup>-4<sup>a</sup></td><td class="tdl">Porto nuovo</td><td class="tdl" ><i>Porta nuova</i></td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >45</td><td class="tdc">14<sup>a</sup></td><td class="tdl">soli</td><td class="tdl" ><i>solo</i></td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >50</td><td class="tdc">17<sup>a</sup></td><td class="tdl">su</td><td class="tdl" ><i>i</i></td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >56</td><td class="tdc">20<sup>a</sup></td><td class="tdl">Montebellune</td><td class="tdl" ><i>Montebelluno</i></td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >59</td><td class="tdc">20<sup>a</sup></td><td class="tdl">tiraglieri</td><td class="tdl" ><i>tiragliori</i></td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >64</td><td class="tdc">1<sup>a</sup></td><td class="tdl">Fusinato-di Schio</td><td class="tdl" ><i>Fusinato di Schio</i></td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >"</td><td class="tdc">13<sup>a</sup></td><td class="tdl">Ungaresi</td><td class="tdl" ><i>Ungheresi</i></td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >65</td><td class="tdc">22<sup>a</sup></td><td class="tdl">Albini</td><td class="tdl" ><i>Albani</i></td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >66</td><td class="tdc">11<sup>a</sup></td><td class="tdl">comandante</td><td class="tdl" ><i>comandanti</i></td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >72</td><td class="tdc">&nbsp;</td><td class="tdl">Corinzia</td><td class="tdl" ><i>Carinzia</i></td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >77</td><td class="tdc">17<sup>a</sup></td><td class="tdl">comune</td><td class="tdl" ><i>cannone</i></td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >78</td><td class="tdc">12<sup>a</sup></td><td class="tdl">faccia</td><td class="tdl" ><i>facciano</i></td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >109</td><td class="tdc">9<sup>a</sup></td><td class="tdl">Baifava</td><td class="tdl" ><i>Boitava</i></td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >110</td><td class="tdc">11<sup>a</sup></td><td class="tdl">dallo</td><td class="tdl" ><i>dello</i></td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >117</td><td class="tdc">10<sup>a</sup></td><td class="tdl">Nogent</td><td class="tdl" ><i>Nugent</i></td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >119</td><td class="tdc">23<sup>a</sup></td><td class="tdl">Nogent</td><td class="tdl" ><i>Nugent</i></td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >122</td><td class="tdc">16<sup>a</sup></td><td class="tdl">diede</td><td class="tdl" ><i>diedero</i></td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >123</td><td class="tdc">10<sup>a</sup></td><td class="tdl">Nogent</td><td class="tdl" ><i>Nugent</i></td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >"</td><td class="tdc">22<sup>a</sup></td><td class="tdl">Leshka</td><td class="tdl" ><i>Leshke</i></td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >130</td><td class="tdc">2<sup>a</sup></td><td class="tdl">doi</td><td class="tdl" ><i>dei</i></td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >"</td><td class="tdc">25<sup>a</sup></td><td class="tdl">leggiero</td><td class="tdl" ><i>leggiera</i></td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >131</td><td class="tdc">26<sup>a</sup></td><td class="tdl">coma</td><td class="tdl" ><i>come</i></td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >192</td><td class="tdc">5<sup>a</sup></td><td class="tdl">Sorteano</td><td class="tdl" ><i>Sarteano</i></td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >"</td><td class="tdc">19<sup>a</sup></td><td class="tdl">due volte ripetuto</td><td class="tdl" ><i>gli</i></td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >198</td><td class="tdc">24<sup>a</sup></td><td class="tdl">Gallina</td><td class="tdl" ><i>Galliera</i></td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >206</td><td class="tdc">13<sup>a</sup></td><td class="tdl">Si Palazia</td><td class="tdl" ><i>S. Palazia</i></td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >231</td><td class="tdc">1<sup>a</sup></td><td class="tdl">a,</td><td class="tdl" ><i>e,</i></td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >243</td><td class="tdc">14<sup>a</sup></td><td class="tdl">dell'allarme</td><td class="tdl" ><i>dall'allarme</i></td></tr>
+
+
+</table></div>
+<p><span class="pagenum"><a name="Page_304" id="Page_304"><!-- blank page --></a></span></p>
+<hr style="width: 65%;" />
+
+<p><span class="pagenum"><a name="Page_305" id="Page_305">[305]</a></span></p>
+
+<h2>INDICE</h2>
+<div class="center">
+<table border="0" cellpadding="4" cellspacing="0" summary="">
+<tr><td class="w20l"><span class="smcap">&nbsp;</span></td><td class="w05l">&nbsp;</td><td class="w05r"><span class="smcap">&nbsp;</span></td><td class="w40l"><span class="smcap">&nbsp;</span></td><td class="w05r">&nbsp;</td><td class="w05r">&nbsp;</td><td class="w10r">&nbsp;</td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td><a href="#PREFAZIONE">Prefazione</a></td><td><span class="smcap">&nbsp;</span></td><td>&nbsp;</td><td class="tdc">Pag.</td><td class="tdr" >V</td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="w05l" ><span class="smcap">Capitolo</span></td><td class="w05r" >I.</td><td class="tdl">&nbsp;&mdash;&nbsp;&nbsp;<a href="#CAPITOLO_I">Garibaldi in America</a></td><td class="tdc">"</td><td class="tdr">1</td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >"</td><td class="tdr" >II.</td><td class="tdl">&nbsp;&mdash;&nbsp;&nbsp;<a href="#CAPITOLO_II">1847-48 Insurrezione della Sicilia
+Messina-Palermo-Catania-Calabrie</a></td><td class="tdc">"</td><td class="tdr">12</td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >"</td><td class="tdr" >III.</td><td class="tdl">&nbsp;&mdash;&nbsp;&nbsp;<a href="#CAPITOLO_III">Garibaldi s'imbarca coi suoi legionari
+per l'Italia</a></td><td class="tdc">"</td><td class="tdr">29</td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >"</td><td class="tdr" >IV.</td><td class="tdl">&nbsp;&mdash;&nbsp;&nbsp;<a href="#CAPITOLO_IV">Venezia si erige a repubblica. Milano
+e le cinque giornate</a></td><td class="tdc">"</td><td class="tdr">34</td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >"</td><td class="tdr" >V.</td><td class="tdl">&nbsp;&mdash;&nbsp;&nbsp;<a href="#CAPITOLO_V">Carlo Alberto bandisce la guerra
+all'Austria</a></td><td class="tdc">"</td><td class="tdr">36</td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >"</td><td class="tdr" >VI.</td><td class="tdl">&nbsp;&mdash;&nbsp;&nbsp;<a href="#CAPITOLO_VI">Garibaldi a Milano prende il comando
+dei Volontari</a></td><td class="tdc">"</td><td class="tdr">42</td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >"</td><td class="tdr" >VII.</td><td class="tdl">&nbsp;&mdash;&nbsp;&nbsp;<a href="#CAPITOLO_VII">Venezia, Treviso, Vicenza, Curtatone
+e Montanara, Goito, Peschiera,
+Rivoli&mdash;Sfortunata
+giornata di Custoza&mdash;Armistizio
+Salasco</a></td><td class="tdc">"</td><td class="tdr">44</td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >"</td><td class="tdr" >VIII.</td><td class="tdl">&nbsp;&mdash;&nbsp;&nbsp;<a href="#CAPITOLO_VIII">Sollevazione di Bologna</a></td><td class="tdc">"</td><td class="tdr">84</td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >"</td><td class="tdr" >IX.</td><td class="tdl">&nbsp;&mdash;&nbsp;&nbsp;<a href="#CAPITOLO_IX">Garibaldi continua la lotta contro
+l'Austria</a></td><td class="tdc">"</td><td class="tdr">88</td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >"</td><td class="tdr" >X.</td><td class="tdl">&nbsp;&mdash;&nbsp;&nbsp;<a href="#CAPITOLO_X">Proclamazione della Repubblica</a></td><td class="tdc">"</td><td class="tdr">101<span class="pagenum"><a name="Page_306" id="Page_306">[306]</a></span></td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >"</td><td class="tdr" >XI.</td><td class="tdl">&nbsp;&mdash;&nbsp;&nbsp;<a href="#CAPITOLO_XI">Le dieci giornate di Brescia&mdash;disastrosa
+giornata di Novara.</a></td><td class="tdc">"</td><td class="tdr">107</td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >"</td><td class="tdr" >XII.</td><td class="tdl">&nbsp;&mdash;&nbsp;&nbsp;<a href="#CAPITOLO_XII">Eroica difesa di Roma</a></td><td class="tdc">"</td><td class="tdr">128</td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >"</td><td class="tdr" >XIII.</td><td class="tdl">&nbsp;&mdash;&nbsp;&nbsp;<a href="#CAPITOLO_XIII">Spedizione contro l'Esercito Borbonico&mdash;Velletri</a></td><td class="tdc">"</td><td class="tdr">147</td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >"</td><td class="tdr" >XIV.</td><td class="tdl">&nbsp;&mdash;&nbsp;&nbsp;<a href="#CAPITOLO_XIV">Ripresa delle ostilità dei Francesi
+contro Roma</a></td><td class="tdc">"</td><td class="tdr">162</td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >"</td><td class="tdr" >XV.</td><td class="tdl">&nbsp;&mdash;&nbsp;&nbsp;<a href="#CAPITOLO_XV">Garibaldi esce da Roma coi suoi
+legionari San Marino&mdash; Morte
+di Anita&mdash;Cesenatico</a></td><td class="tdc">"</td><td class="tdr">187</td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >"</td><td class="tdr" >XVI.</td><td class="tdl">&nbsp;&mdash;&nbsp;&nbsp;<a href="#CAPITOLO_XVI">Assedio di Ancona e sua eroica
+difesa</a></td><td class="tdc">"</td><td class="tdr">199</td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >"</td><td class="tdr" >XVII.</td><td class="tdl">&nbsp;&mdash;&nbsp;&nbsp;<a href="#CAPITOLO_XVII">Dal 24 marzo 1849 al 1859&mdash;Il
+Piemonte</a></td><td class="tdc">"</td><td class="tdr">209</td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdc" >"</td><td class="tdr" >XVIII.</td><td class="tdl">&nbsp;&mdash;&nbsp;&nbsp;<a href="#CAPITOLO_XVIII">1859&mdash;La guerra d'indipendenza</a></td><td class="tdc">"</td><td class="tdr">216</td></tr>
+<tr><td>&nbsp;</td><td class="tdl" colspan="2"><a href="#ERRATA_CORRIGE">Errata&mdash;corrige</a></td><td class="tdl"><span class="smcap">&nbsp;</span></td><td class="tdc">"</td><td class="tdr" >303</td></tr>
+
+
+</table></div>
+
+
+<hr style="width: 65%;" />
+
+<div>
+
+<h3>Note di trascrizione:</h3>
+
+<p>Le correzioni apportate sono segnalate da una serie di punti al di sotto della parola. Posizionando il mouse sulla parola stessa, appare il testo originale.</p></div>
+
+
+
+
+
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+<pre>
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+End of Project Gutenberg's Ricordi di un garibaldino vol. I, by Augusto Elia
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+*** END OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK RICORDI DI UN GARIBALDINO VOL. I ***
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+works. See paragraph 1.E below.
+
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+Gutenberg Literary Archive Foundation was created to provide a secure
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+To learn more about the Project Gutenberg Literary Archive Foundation
+and how your efforts and donations can help, see Sections 3 and 4
+and the Foundation web page at http://www.pglaf.org.
+
+
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+Foundation
+
+The Project Gutenberg Literary Archive Foundation is a non profit
+501(c)(3) educational corporation organized under the laws of the
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+Fairbanks, AK, 99712., but its volunteers and employees are scattered
+throughout numerous locations. Its business office is located at
+809 North 1500 West, Salt Lake City, UT 84116, (801) 596-1887, email
+business@pglaf.org. Email contact links and up to date contact
+information can be found at the Foundation's web site and official
+page at http://pglaf.org
+
+For additional contact information:
+ Dr. Gregory B. Newby
+ Chief Executive and Director
+ gbnewby@pglaf.org
+
+
+Section 4. Information about Donations to the Project Gutenberg
+Literary Archive Foundation
+
+Project Gutenberg-tm depends upon and cannot survive without wide
+spread public support and donations to carry out its mission of
+increasing the number of public domain and licensed works that can be
+freely distributed in machine readable form accessible by the widest
+array of equipment including outdated equipment. Many small donations
+($1 to $5,000) are particularly important to maintaining tax exempt
+status with the IRS.
+
+The Foundation is committed to complying with the laws regulating
+charities and charitable donations in all 50 states of the United
+States. Compliance requirements are not uniform and it takes a
+considerable effort, much paperwork and many fees to meet and keep up
+with these requirements. We do not solicit donations in locations
+where we have not received written confirmation of compliance. To
+SEND DONATIONS or determine the status of compliance for any
+particular state visit http://pglaf.org
+
+While we cannot and do not solicit contributions from states where we
+have not met the solicitation requirements, we know of no prohibition
+against accepting unsolicited donations from donors in such states who
+approach us with offers to donate.
+
+International donations are gratefully accepted, but we cannot make
+any statements concerning tax treatment of donations received from
+outside the United States. U.S. laws alone swamp our small staff.
+
+Please check the Project Gutenberg Web pages for current donation
+methods and addresses. Donations are accepted in a number of other
+ways including checks, online payments and credit card donations.
+To donate, please visit: http://pglaf.org/donate
+
+
+Section 5. General Information About Project Gutenberg-tm electronic
+works.
+
+Professor Michael S. Hart is the originator of the Project Gutenberg-tm
+concept of a library of electronic works that could be freely shared
+with anyone. For thirty years, he produced and distributed Project
+Gutenberg-tm eBooks with only a loose network of volunteer support.
+
+
+Project Gutenberg-tm eBooks are often created from several printed
+editions, all of which are confirmed as Public Domain in the U.S.
+unless a copyright notice is included. Thus, we do not necessarily
+keep eBooks in compliance with any particular paper edition.
+
+
+Most people start at our Web site which has the main PG search facility:
+
+ http://www.gutenberg.org
+
+This Web site includes information about Project Gutenberg-tm,
+including how to make donations to the Project Gutenberg Literary
+Archive Foundation, how to help produce our new eBooks, and how to
+subscribe to our email newsletter to hear about new eBooks.
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+This eBook, including all associated images, markup, improvements,
+metadata, and any other content or labor, has been confirmed to be
+in the PUBLIC DOMAIN IN THE UNITED STATES.
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+Procedures for determining public domain status are described in
+the "Copyright How-To" at https://www.gutenberg.org.
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+No investigation has been made concerning possible copyrights in
+jurisdictions other than the United States. Anyone seeking to utilize
+this eBook outside of the United States should confirm copyright
+status under the laws that apply to them.
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+Project Gutenberg (https://www.gutenberg.org) public repository for
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