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If you are not located in the United States, you'll have -to check the laws of the country where you are located before using this ebook. - - - -Title: Storia del Quindici Maggio in Napoli - con l'esposizione di alcuni fatti che han preparato la catastrofe - -Author: Tommaso Cimino - -Release Date: October 25, 2015 [EBook #50305] - -Language: Italian - -Character set encoding: UTF-8 - -*** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK STORIA DEL QUINDICI MAGGIO *** - - - - -Produced by DP-Italia (http://dp.dm.unipi.it) con la -cooperazione di correttori volontari, coordinati da Carlo -Traverso e Barbara Magni, utilizzando immagini rese -disponibili da Internet Archive -(https://archive.org/details/bub_gb_0MgMH6zVHIAC). Questo -progetto celebra il quindicesimo anniversario del -Distributed Proofreading presso http://pgdp.net, e il -concomitante quinto anniversario di DP-Italia. - - - - - - - STORIA - DEL QUINDICI MAGGIO IN NAPOLI - - CON L'ESPOSIZIONE - D'ALCUNI FATTI - CHE HAN PREPARATO LA CATASTROFE - - - SCRITTA DA T. C. - TESTIMONE OCULARE. - - - - FIRENZE - TIPOGRAFIA DEL VULCANO - 1848. - - - - -I - -BREVE CENNO DELLE CONDIZIONI DEL REAME DI NAPOLI FINO AL 1847. - - -Tristi casi io vado ad esporre, al cui racconto i più remoti posteri -non aggiusteranno fede o chiameranno barbaro il secol nostro: ma -la tirannide non ha riconosciuto mai altro incivilimento che il -raffinamento delle sue pratiche. Se non ci attristano più tiranni -che arpeggiano al cospetto di città che ardono[1], o rinchiudono le -loro vittime in gabbie sospese sulle muraglie di una rocca[2], pure -la tirannide è sempre una, sempre la stessa l'influenza che esercita -sui popoli, quantunque quella d'oggi si copra col manto delle solenni -proteste d'animo umanissimo e delle pratiche religiose. - -Colui che ancor porta il titolo di re del Regno delle due Sicilie, -e che la Provvidenza ha permesso che occupasse per 18 anni un -trono che i suoi maggiori han bruttato di turpezze e di stragi, ha -studiato i mezzi tutti onde conservarlo, se n'eccettui quello d'esser -generoso ed onesto; misura che essendo virtuosa, assicurerebbe -la durata di un potere che col progresso dei lumi va temperato e -riformato. Esso ha fatto tutto servire alle sue mire: ha intralciato -e ristagnato il commercio, perchè la gran ricchezza dei popoli lo -metteva in apprensione dando a quelli troppi mezzi. Ha stornato -sempre l'educazione di molte classi, onde la serva ignoranza tenesse -al buio le sue usurpazioni, ed ha insultato all'altare obbligandone -i sacerdoti a guastar l'indole suavissima del cattolicismo colle -larve dell'impostura, ed assegnando ai popoli appositi confessori -che insegnassero essere minor delitto il furto e l'uccisione, che -il mancamento all'obbedienza di suddito. — Codesto re ha trovato -anche il fatto suo nella sobrietà dei supplizii (sobrietà per altro -spiacevolissima ai tiranni) ma costoro han fatto che tutto servisse -alle loro mire. Così delle vittime designate dalla sua paura poca -parte, e la più temuta lasciava al carnefice, e le altre aggravava -di catene perpetue entro a fosse non rallegrate da raggio di sole. La -plebe, e con la plebe molti illusi l'han visto genuflesso dinanzi agli -altari e l'han creduto devoto; han contato il numero delle sue grazie -(ammetti che cogli assassini era indulgente sempre) e l'han creduto -di cuor pietoso! Ecco le conseguenze di quella brutale ignoranza -che codesto re ha lasciata crassa e pressochè selvaggia in tante e -tante migliaia d'uomini. Ma l'ordine ammirevole delle cose non gli -ha permesso a lungo di starsene a fare il tiranno dietro le cotte -dei preti e fralle nebbie della cecità; lo ha messo in un punto ove -era mestiere o fare il bene davvero, o puntare il cannone contro i -reclami dei popoli. Egli non ha esitato; ha usato la forza bruta, ed -ha abbandonato i suoi _dilettissimi popoli_ ad ogni genere di violenza, -ed i suoi scherani, ai quali nessuno oserà dar titolo di soldati, fidi -interpetri delle sue _paterne_ intenzioni, hanno tolto il freno ad -ogni pudore, e dopo inegualissima pugna si sono scagliati sugl'inermi -fanciulli e le donne colla libidine delle più nefande atrocità, ed -han riempito la mia patria, la leggiadrissima Napoli, di uccisioni, -di rapine e d'incendii — Innanzi a così lagrimevole narrazione mi vien -manco l'animo, ma nemmeno la carità della mia terra natale farà ch'io -alteri quello che mi è caduto sotto gli occhi, nè farà aggiungere -colori a quella catastrofe, alla quale ebbi parte io stesso, e da -cui la provvidenza permise io fossi campato per opera sua: santissimo -amor di vero, rispetto alla religione del giusto, ed ira cristiana mi -daranno lena onde io possa tracciare questo lagrimevole racconto. - -Da troppi anni gemeva Napoli nel più duro e turpe servaggio; ingorda -la finanza, rallentata l'amministrazione, scemati gl'impieghi, solo -attivissima e fiorente la giandarmeria, impiegata ad obbligare i -morosi a esorbitanti tasse, e ciò con modi duri e oltraggiosi; agli -arresti di quei rei la cui più parte era trascinata al delitto dalla -miseria e dall'ozio, per la scarsezza dell'industria ed il ristagno -d'ogni speculazione scoraggiata e non voluta da un governo aspro e -pauroso: la classe più infelice era quella cui la natura avea dato -maggior dote di mente e cuore, la classe dei letterati: costoro mai -mancanti alla loro missione assiduamente predicavano, ed educavano la -giovinezza, per quanto il permettevano ad essi le minacce d'una polizia -insolente, e l'insidie delle spie; la stampa repressa e vigilata, -ed il giornalismo nella più assoluta decadenza — Furonvi alcuni che -avventurarono libertà ed avvenire stampando opericciuole nelle quali -versarono qualche semenza di liberalismo, e non ammisero alcuna -transizione tra la minaccia o la seduzione del potente, e la verginità -delle loro idee. Vi furono altri che venderono la penna e l'onore al -governo, e questi ultimi compilarono il giornale ufficiale riboccante -di sfrontate menzogne. È rattristante il vedere fino l'ingegno chinarsi -a far plauso alla tirannide...... ma che dico? non mai il genio, raggio -partito dalla corona di Dio, si è tolto dal suo divino santuario -ad informare cuori perversi... no! invece la pedante saccenteria e -ridicolosi grammaticuzzi hanno prestato la forma ai dettati del despota -in mancanza di consiglio virile e della ispirazione del trionfante -pensiero. - -Ma si accuserà sempre il popolo di cui fo parte, di schifosa viltà, -se preferiva codesta esistenza lugubre e misera al glorioso morire -che s'incontra in un magnanimo tentativo? Si ponga mente ai tempi. -Grosso il partito del tiranno che esso impinguava col sangue che -suggea dalle vene del più povero: a lui fide e devote le armi, e -l'impero austriaco sempre minaccioso e potente in Italia: d'altronde -l'astuta e raffinata tirannide non lo portava mai a sottoporre le sue -sciagurate popolazioni allo stato di ultima violenza, ben intendendo -che allora insorge la massa e non cura la mitraglia, rompe le siepi -delle baionette, non sente la minaccia straniera, e col bastone e le -coltella sconfigge eserciti e spiana le rocche; così la mitezza di un -cielo incantato, la facilità dell'esistenza, la poca spesa del vitto -rallentavano la ferocia dei molti, mentre i ricchi erano spossati dai -vizi e sedotti dal prezioso sorriso del monarca, e la classe pensante -poca, sorvegliata e povera, miseramente languiva e fremeva invano...! -e vogliamo inorridire della ferocia di una belva che divora e strugge -fabbricando così la sua rovina, in paragone al malizioso despota delle -Sicilie che guasta o sperde i semi di ogni civile miglioramento, -conduce le masse tra le colpe e la miseria, ed avvizia il ricco -facendogli bere le aure contaminate della corte; funesta tirannide -che uccide i popoli prolungandone la morale agonia. La giovinezza -senza incoraggimento tra la scelta di aspre fatiche e la voluttà del -piacere, abbraccia più volentieri il secondo partito, e si fa guasta -tra i vizi finchè la miseria la conduca al delitto ed al patibolo. — -Oltre a ciò l'ipocrisia del principe usava circondarsi di ecclesiastici -avari furbi e lussuriosi, e facea predicare da costoro quelle virtù -che essi stessi sconoscevano[3]: e che? si pretendeva virtù tra i vizii -della tirannide? e la virtù del senso da esseri privi delle virtù del -cuore? il mezzo sicuro di dare al vizio nuova esca è il voler limpida -la corrente senza aver purgata la scaturigine: la religione può vincere -la seduzione del vizio, ma la religione non allignerà mai nell'animo -della spia o dell'egoista, e lo spionaggio e l'egoismo era l'opera del -governo di Ferdinando II. - - - - -II - -RIFORME. - -48. - - -Le opinioni politiche afforzate da esempio operativo si comunicano -colle celerità dell'elettricismo, e per quanto rigorose fossero le sue -misure, il governo non potè far sì che non si commovessero gli animi -de' Napolitani agli eventi di Roma. — I principi Piemontese e Toscano -da sè operarono e proclamarono quelle riforme che i popoli avrebbero -ottenute colle rivoluzioni e la strage, ed il plauso dei popoli rispose -alle regie concessioni: gli esuli tornarono ai lari disertati, e i -prigionieri videro un giorno non invano lungamente sperato: era felice -per l'Italia l'epoca in cui il vessillo di Cristo operava rivoluzioni -senza sangue basate sulla fiducia dei popoli ed il buon talento dei re: -e Ferdinando II che facea intanto? il popolo inerme si portava sotto -il suo palazzo a gridare — Viva Pio IX, vivano i Principi riformatori, -— ed egli rispondeva con decreti che condannavano simili dimostrazioni -come attentati all'ordine pubblico e rigorosamente punibili: e -s'empievano le carceri, e si instruivano processi. - -Intanto simili dimostrazioni si eseguivano in Palermo. Ingordi -intendenti l'aveano ammiserita, e ad essa aveano preclusa ogni -via di civile progresso, e d'altra parte usava Ferdinando tenervi -grossa guarnigione: per essa era giunta l'ora che il fremito si -facea universale, le opinioni mature. Dapprima i Siciliani inviarono -pietosissime suppliche al re, che togliesse in considerazione lo -stato loro: non voler altro che miglioramento di amministrazione e -intendenti meno tirannici ed impudentemente ladri; a codeste suppliche -aggiungevano de' moniti prudentissimi; gli fecero intendere la natura -dei popoli che non vuol esser torturata a segno nè esser messa a tal -partito che ogni altro sia migliore. - -Ed egli che facea? - -Passeggiava Capodichino colle sue migliaia di soldati; s'affacciava dal -regio balcone, e di là guardava una darsena riboccante di cannoni, il -nuovo porto con parecchi vapori e fregate, e tale apparato ragionava -al suo cuore la santità del suo diritto, ed in esso vedeva il baluardo -contro i clamori dei popoli; e guardava cannoni, soldati e navi e con -quelli si preparava a far ragione a sette milioni di uomini. Quindi -nel 12 gennajo contro una dimostrazione inerme che seguiva in Palermo, -facea irromper la cavalleria sul popolo, ed il popolo la respingeva: -inviava i suoi battaglioni, ed il popolo li sperdeva: facea fumare -i suoi vapori ma contro un popolo intero e risoluto che s'unisce si -stringe e pugna per la libertà, è vana la potenza dell'oppressore, è -Dio contro lui. - -E tanti tiranni trionfano? — I decreti del Signore sono -imperscrutabili, e l'albero prezioso della libertà va lungamente -educato onde i popoli possano gustarne le frutta suavissime. - -Ferdinando nelle sue falangi scorse una spaventosa decimazione; nel -veder tornato un vapore carico delle vestimenta di soldati uccisi.... -pianse! — e gli uccisi di Palermo che la sua impudenza addimandava -suoi figliuoli, non meritavano una sua lagrima paterna? sì pianse gli -uccisi: gli mancavano altrettante braccia a compiere le stragi che -designava. — Fu mestieri sgomberare Palermo e cedere le fortezze di -Castellamare: i Siciliani baciarono il nimico vinto, come ferocemente -l'avean battuto oppressore — Ma son prodigii di incivilimento codesti, -ma è l'eroismo dei cuori liberi! — aspetta e guarda come i Borbonici -sanno fare nel 15 maggio quando la città è in mano loro!... Sì, la -tirannide non riconosce incivilimento mai; la viziosa radice non darà -mai pomo che velenoso, e contaminato non fosse. - -Le cose andavan male per esso: in tutti i punti del regno si -tumultuava: ei ripartiva le sue forze per le province, ma non -bastavano: la polizia spogliata della sua forza morale se ne -giaceva inerte; Napoli vedea di dì in dì moltiplicati i seguaci del -liberalismo, ed inermi migliaja ad alta voce reclamavano riforme. -Nel 27 gennajo si fè una sontuosa dimostrazione; vi prese parte -l'ultima plebe, la nobiltà, preti, professori, artigiani e mercatanti, -era tutto un paese che si commovea; innanzi agli occhi gli stava -l'esempio siciliano troppo recente; ma ei tentò un ultimo sforzo, fè -uscire il cannone e schierare la truppa, e la turba correa al soldato -e l'addimandava fratello, e raddoppiava la festa al cospetto del -cannone e della miccia fumante... seguì il 28, giorno di commozione, -di oscillazione: nel dì precedente il Borbone, avea gittato il guanto -di sfida, il popolo lo avea raccolto... S'aprì il dì 29 con un sole -fulgidissimo ed un cielo azzurro e le prime ore del mattino trascorsero -colla trepida espettazione di eventi decisivi. - - - - -III - -COSTITUZIONE DATA DA FERDINANDO BORBONE. - - -E Ferdinando diè una Costituzione. Fu spontaneo l'atto col quale esso -prometteva dividere la sovranità col popolo accordandogli due Camere -legislative? La nostra illusione dovea poco durare, ma ebbri di una -libertà che non avea costato sangue, e sperando che una volta un re -avrebbe potuto, rovesciando un colosso cancrenoso di politica tortuosa -e perfida, coll'affidarsi all'indole generosa del popolo interrogando -i suoi bisogni ed operosamente cospirando alla sua felicità, ottenere -la propria sicurezza, che mal si cerca lasciandosi fronteggiare dal -cannone, e cingendosi da baionette: non potemmo credere per un istante -che le oppressioni e i delitti del governo avessero potuto esser -cagionate da un ministro prepotente e criminoso; il languore dello -Stato, le oscillazioni della finanza, il depauperamento delle province -da ministri ingordi e retrogradi: che costoro avesser con malefizi -alterato il buon vedere del re, che al più avesse potuto essere -accagionato di indolente fiducia; sì, io stesso non immaginava mai che -fra le dimostrazioni delle masse entusiasmate egli maturasse il disegno -di retribuirle di tradimento: noi plaudivamo; come erano sinceri i -nostri voti! come mi pareva invidiabile la posizione d'un re che può -innalzare i popoli a distinto incivilimento, a potenza, a libertà, -ed innalzare a sè stesso un monumento che i secoli non crolleranno -mai, perchè consacrato nella pagina dell'umanità. Sì, egli disegnava, -preparava la miseria di quelle popolazioni che lo festeggiavano. - -Eccolo omai solo. — Il vecchio Governo più che dimesso è disfatto: -eccolo solo — a lui spetterà la gloria o l'infamia delle sue opere: è -opportunissimo il momento — romperà le vecchie simpatie dell'Austria? -concorrerà al risorgimento italiano coi suoi treni formidabili e il suo -esercito disciplinatissimo? sentirà il suo cuore qual differenza passi -tra il regnare pel plauso d'uomini liberi, o per lo spavento degli -schiavi? vediamo quel che fa: e da sè solo egli è alla ricostruzione -dell'edifizio. — Si mette in piedi un nuovo ministero. Osservate; -il primo passo che dà Ferdinando è quello di smembrare i comitati, -togliere i capi che regolavano la rivoluzione, collocarli nella nuova -amministrazione, e metterseli dattorno. — Vedemmo Bozzelli, fatto -ministro dello interno e della polizia, adire ai consigli della corte -e dello Stato. — Fu grave fallo pel nuovo ministro il separarsi dalle -masse che avean fiducia in lui e far causa diversa da esse: dovea -pensare che la macchina guasta e pesante dell'amministrazione sarebbe -andata con troppa lentezza, ed esso nel caos delle faccende, tralle -fatiche del riordinamento, tra i lunghissimi consigli di Stato, -non avrebbe potuto usare di quella vigoria necessaria a tant'uopo. -Un comitato non dovrebbe scomporsi mai per accettar cariche nel -nuovo governo; invece nel riordinamento delle nuove cose resterebbe -imparziale spettatore, e terrebbe sempre vigoroso e potente il -partito dell'opposizione; Bozzelli da privato avrebbe imposto al nuovo -ministero e col favore del popolo avrebbe dato al governo un forte -impulso, fino a che formate le leggi, istruite le plebi, fatti potenti -i cittadini, sarebbero riusciti tardi e vani gl'intrighi e le malizie -dei gabinetti; egli incorse in grave colpa; ed io ammetto che in -buona fede errò quando accettò la carica di ministro, ma l'errore fu -gravissimo per le conseguenze, giacchè adì il Consiglio ed il re, nè -pensava di che pericolo fosse lo splendore d'una corte corrotta! come -fan traviare le blandizie d'un re! quale influenza malefica esercita -sui migliori! e Bozzelli, non migliore di tutti coloro che hanno -frequentato le corti, se errava in buona fede dapprima, in breve si -pervertì: e gli ultimi fatti indicano con qual coscienza avesse egli -operato. Se ne eccettui che si lasciava vedere un po' più degli altri -suoi antecessori, e qualche cosa di familiare con cui diè udienza, egli -non si distinse nel breve spazio del suo primo ministero: egli fu lento -e retrogrado; non so se dapprima lo voleva essere, ma lo dovea: egli -vedea tutti i giorni Ferdinando che lo ricevea con carezze e _dandogli -i sigari di sua mano_. Arti meretricie! — L'organizzamento della -guardia nazionale fu incompleto — non fu armata che in parte e se ne -addebitò la deficienza de' fucili; si fecero delle pratiche, per averne -dalla Francia, se ne commisero 50,000 nel mese di gennajo, ed oggi che -scrivo (luglio) si aspettano ancora. Per lui tornarono vane le pratiche -d'accomodamento che si proponevano tra Napoli e Sicilia; egli fu lento, -indeciso, la sua politica fu incerta, ma così doveva condursi, giacchè -Ferdinando, di cui egli era l'organo, aspettava che il cannone avesse -dovuto esser l'arbitro sommo delle differenze tra popolo e re; no, un -trattato decisivo non era nei suoi divisamenti. Il reclamo potente del -popolo dimostrò chiaramente l'indignazione contro il ministro che nato -da esso così lo retribuiva. - -Allora si avvide Ferdinando che non bastava al popolo napolitano -una Costituzione come quella che aveva dato. Questi con tutti i suoi -sforzi s'inoltrava nella via dell'incivilimento e della libertà: la -Costituzione co' suoi privilegi portava, libertà di reclamo, libertà -di stampa, libertà di associazione; coi reclami la volontà potente -della nazione lo costringeva ad operare e ad accordare, l'espulsione -dei gesuiti ch'ei mai non avrebbe ordinato da sè stesso, e l'invio in -Lombardia di spedizioni crociate. Ei non sentiva, non voleva, abborriva -da questa guerra: egli legato ai tedeschi di stretto e regio patto, -e da simpatia, egli che avea sorbito la politica di quella corte, -egli marito ad una austriaca, non poteva decidersi a mandare i suoi -cannoni, le sue navi, i suoi reggimenti contro l'esercito austriaco. -Ben'egli inviò alcune migliaia di uomini, ma lentissimi furono i -movimenti dell'armata a segno che dopo lungo viaggio giunse, ed appena -giunta tornossene di nuovo. — La libera stampa smascherava tutti i -vizii di un ministero che s'era fatto l'organo del despota, oltre a -ciò coll'invito della satira e del riso diffondeva per tutte le classi -sensi di liberalismo: v'era chi predicava all'ultimo popolo onde -educarlo alle libere istituzioni e fare ad esso intenderne i vantaggi -— eran due — uno, un tal Viscusi, uomo che oltre ad un'eloquenza plebea -non aveva altro merito; costui alle volte arringava il popolo in sulle -generali, e senza farlo migliore lo facea piegare al suo intendimento, -gli si mettea a capo e percorreva con esso la città; aggiungi che -la qualità di gran popolano _gli dava adito alla corte, ed il re lo -vedea spessissimo_ — quest'ultima circostanza farà conoscere appieno -l'animo e le massime di costui. — L'altro fu Angiolo Santilli — nato -in Terra di Lavoro, ricco di dottrine politiche, che ad una veemente -e generosa eloquenza accoppiava la limpidezza delle idee, l'onestà di -un'anima vergine e le fiamme d'un cuor liberalissimo. Costui toccava le -corde dei cuori: costui faceva alla plebe la spiegazione del vangelo -e della libertà: religione e liberalismo, fratellanza e amore, ecco i -santi principii su cui si volgeano le sue prediche che commovevano ed -istruivano, quelle prediche nelle quali trionfando chiarezza e forza -di principio, sono adatte all'intendimento di tutte le classi. Giovane -infelice! il tuo assassinio e quello di tanti virtuosi, ha provocato -l'ira divina, ha aguzzato le ire cittadine che già s'aggravano sul -tiranno e lo minacciano. Angiolo Santilli, genio nato a dirozzare -e ad illuminare la plebe napolitana, era una delle cause primarie -che fecero vedere al re come le sue malizie erano sventate, come la -sola buona fede ed il buon volere in un principe può farlo andare -d'accordo con un popolo libero ed avviato pel completo incivilimento: -e Ferdinando designò una controrivoluzione e si diè all'opera. — Più -volte fè correre sinistre voci d'allarme e fè uscire truppe e cannoni; -altra volta dietro l'espulsione dei gesuiti incitò la plebe per mezzo -dei suoi emissarii facendo credere che si dimandava la dissoluzione -del convento dei Carmelitani, e l'abolizione del santuario la di cui -custodia a quei padri è affidata: questa mena ebbe effetto, giacchè i -lazzari levati in massa e frementi si gittarono per le vie e giunsero -innanzi il palazzo reale usando violenze a quanti scontravano per le -vie e venendo a conflitto colla guardia nazionale. Poco mancò che -questo tentativo non avesse raggiunto il suo scopo. Ma la guardia -nazionale sventò le congiure e sorprese vari carri di sassi con -superficie formata da strati di aranci; così il buon talento dei -cittadini e la vigilanza della guardia civica non gli diè agio per -lungo tratto di mettere ad esecuzione i suoi disegni di sangue, ed egli -ne fremè, e su quella faccia di reprobo il Signore lasciava le tracce -del suo infernale rancore: in ultimo egli risolse di assumere esso -medesimo il carico d'una controrivoluzione e ne aspettò il momento. -Intanto con ogni blandizia procurò prepararsi gli animi dei suoi -soldati — parlava ad essi familiarmente, accordava ogni petizione, -dava tutto quello che gli chiedevano — e così, lasciava loro travedere, -avvicinarsi occasione in cui avrebbero avuto da fare; star pronti; come -star pronto egli stesso alle largizioni ed ai premii. - -Nè men pensiero gli davano le truppe spedite in Lombardia: aveva -designato il tiranno con quelle fare alcun colpo che gravemente -danneggiasse la cosa italiana. Egli pensava: quindicimila uomini o -che proditoriamente o inerti o a rilento operassero, precipitare -le cose o arrestarne il corso: in ultimo avendo il disopra casa -d'Austria, egli conchiudeva, quelle truppe sarebbero state l'ultimo -crollo alla causa italiana, quindi trionfalmente avrebbero percorse -le terre soggiogate ed una buona mano di Tedeschi (giacchè Ferdinando -aspettava grossissimi rinforzi che la testa piccolissima dell'alleato -confederato imperatore promettea) colle truppe sarebbero tornati in -Napoli ove egli avrebbe con prudenza disposte le cose. — Quindi quella -Costituzione che era ai suoi occhi un pensiero molestissimo, sarebbe -stata revocata, oppure ristretta ai limiti angusti delle Costituzioni -della decrepita Europa, cioè a quelle Costituzioni che a fronte del -despota non fanno altro che accusarlo d'illegalità, senza prevenirne le -violenze, o validamente opporsi al suo arbitrio, quelle Costituzioni -che l'incivilimento e la giovine Italia non può riconoscere, poichè -ha mostrato come sà spargere il sangue. I sacrificii cui volenti si -sottopongono tanti generosi è la prova della sviluppata potenza degli -animi italiani, e l'iniziativa d'istituzioni liberissime a cui sono -avviati. Ma codesti disegni gli vennero attraversati: giacchè se è -maravigliosa la costante attività del tiranno con cui và rannodando le -fila che qua e là si spezzano, sublime è la mano del Signore che non -gli permette che trionfino le arti subdole ed infernali quando i popoli -contro i quali congiura, sono virtuosi ed arditi. — Re Ferdinando -s'ingannava quando tenea per certo essere quelle truppe stromento di -trionfo alla causa tedesca; il comandante supremo di quelle era il -general Pepe sul conto del quale non dirò altro che di animo ardente -e vigoroso, accagionato dei malaugurati avvenimenti del 1821, ad ogni -costo volea riscattarsi nella pubblica opinione col battersi contro -quel tedesco contro cui nol potè dianzi, e provare qui, in Italia, -al cospetto del cielo medesimo, che non animo italiano gli mancava, -nè animo agl'Italiani mancava, ma dal dito di Dio non esser indicata -quella come l'ora del nostro compiuto riscatto. È dettato notissimo, -che Dio non paga il sabato, e mal s'appongono quei tiranni che, passato -il sabato, credono per sempre passato il giorno dell'ira celeste e -della redenzione dei popoli. Le truppe napoletane una volta tolte alle -sozzure della loro giornata, ed all'influenza malefica che esercita la -presenza del loro corruttore, le arti di quest'ultimo riescono tarde, -e l'aspetto del territorio italiano e dei generosi suoi popoli sarebbe -stato per essi un battesimo, sarebbe cominciata una nuova vita, avrebbe -trionfato la sublime scintilla che il Signore diè alle anime italiane, -e l'incontrastabile valore dei Napoletani avrebbe trovato nuova energia -nello sviluppo dei sacri principii ai quali Ferdinando II preclude il -loro intelletto: di tuttociò egli si avvide, e capì ch'era ben tempo di -richiamarle. Il pretesto? un voluto tentativo dei repubblicani, quindi -ansiosamente ne aspettò il momento. - -Egli trovò l'opportunità d'una controrivoluzione nell'inaugurazione -stessa della Rappresentanza nazionale, come nelle pratiche devote -e nel tempio di Dio ha tante volte cercato la corruzione dei popoli -napolitani. - - - - -IV - -NOTTE DEL 14 AL 15 MAGGIO. - - -Cadeva il giorno 14 maggio. - -Erano già compiuti i parati delle Camere legislative, ed il tempio -di S. Lorenzo era pomposamente apparecchiato per l'inaugurazione -della Rappresentanza nazionale. — Il popolo napolitano come è suo -uso aspettava con ansia il giorno 15; le classi pensanti come quello -che fosse l'iniziativa della sovranità popolare, e la plebe lo -considerava come quel giorno in cui avrebbe veduto affaccendarsi tanta -gente, avrebbe sentito tanto romore, si sarebbe gettata nella folla -per vedere anch'essa qualche cosa, ed avrebbe potuto legittimamente -bere e far baldoria. Gli spiriti erano calmi, i buoni vedeano nella -prossima apertura del Parlamento il termine di molte oscillazioni -politiche, e gli ardenti che conosceano l'entità ed il buon voler -dei Deputati, sedavano gli spiriti, lieti che nelle elezioni avesse -trionfato la opinione pubblica; insomma l'intera popolazione napolitana -tranquillamente chiudeva la sua giornata. - -I Deputati si riunivano a deliberazione preparatoria nella sala di -Monteoliveto: era uscito in sulla sera del giorno antecedente un -cerimoniale che annunziava la solenne inaugurazione, e ne indicava il -rito; nessuna partecipazione erasi fatta ad essi, nè ancora proceduto -alla verificazione dei mandati che li costituivano deputati del popolo -— oltre a ciò il programma del cerimoniale annunziava che dai deputati -e dal re si sarebbe giurata la Costituzione del 12 febbraio senza -veruna condizione, mentre essendosi riconosciute le imperfezioni dello -Statuto con decreto del 3 aprile erasi dato al Parlamento la facoltà di -svolgerlo e di fecondarlo: l'obbietto della seduta era deliberar qual -condotta tenere nella circostanza, sopratutto chè essendo imminente -l'ora del giuramento pareva una sorpresa la pubblicazione di quel -cerimoniale in cui s'obbligavano i Deputati giurare in conformità -del regio volere, e contro il mandato della nazione, mandato nel -quale era indicato il contenuto del giuramento da darsi: in tutto ciò -chi non riconosce nel re Ferdinando l'iniquo talento di presentare -l'occasione di una contesa? se il Ministero gli avea notificato -l'inconvenienza dello Statuto e la necessità di riformarlo, con quale -intendimento egli prescrisse al collegio dei Deputati una formola -insidiosa? egli si aspettava un'opposizione, come infatti dopo molto -discutere ne fu compilata una nuova, nella quale si proponeva il -giuramento in conformità del decreto del 3 aprile, quindi fu mandata -al presidente dei ministri che la fè presentare al re per mezzo del -signor Conforti ministro dell'Interno. Questi, poco appresso ritornò -presentando all'adunanza un'altra formola compilata dal re: — fu votata -e rigettata, perchè più chiaramente proibiva altro giuramento che -quello indicato nel cerimoniale pubblicato il dì innanzi. — Di questa -risoluzione si dette avviso al presidente dei ministri e lungamente -s'attese una risposta che finalmente giunse. Che avea fatto Ferdinando -in quel tempo? - -Avea raccolto intorno a sè Domenico Merenda, il general Filangieri -ed il general Nunziante; ed avea detto loro: è venuto il destro -di fiaccare l'orgoglio dei Napolitani, e di dissipare il nembo -che minacciava di farmi divenire il giuoco della volontà sfrenata -di codesti ribelli — se seppero strapparmi una Costituzione saprò -ritorgliela ben io, o darla come va fatto; una volta per ciascuno; -allora io era affaccendato colla Sicilia, ora son re, sì son re; -giacchè non si è mai re quando non si può fare da sè. — Quindi si -venne a consiglio — le fila tese sin allora erano intatte — gran numero -di spioni stavano desti — avvertiti e pronti alcuni comandanti della -guardia nazionale, giacchè tra le malizie di Ferdinando vi era stata -quella che avea dato facoltà alla guardia nazionale di dare i gradi -per votazione ma fino al grado di capitano, restando a lui formare gli -uffiziali superiori e dare ad esse i capi; e ad uffiziali superiori -avea nominato in gran parte i suoi zelatori e le sue spie[4]; la -truppa educata all'ira, aizzata contro i liberali, anelava anch'essa -far sangue: d'altra parte era poco il numero degli arditi che al -grido delle barricate fossero corsi, e questi bisognava spegnere: in -ultimo le masse non eran preparate alla rivoluzione, e la plebe sempre -favorevole a chi tien più oro, e a chi trionfa, per cui il colpo in -quel momento avrebbe ottenuto esito felice: si formarono le liste di -quelli che erano designati alla strage, si fè il piano d'operazione e -si diè principio. - -Si lasciarono uscir le truppe dai quartieri, e da un'altra parte si -compilò un nuovo cerimoniale accettabile e fu inviato alla Camera -dei Deputati per mezzo del prefetto di polizia; accettabile, giacchè -volea Ferdinando far conoscere non per opera sua, s'era venuti a -quella tremenda collisione. Esso fu discusso, e mentre si procedea -alla votazione che parea risultare favorevole, si presentò il capitano -della guardia nazionale signor La Cecilia, ed annunziò le truppe -uscite dai quartieri ed esser pronte ad investire la Camera: giungono -altri uffiziali; tutti sono agitati dalla minaccia d'una violenza, -accorrono cittadini tutti in grave apprensione, comincia lo scompiglio -a impadronirsi degli animi: si grida doversi difendere la santa -proprietà della nazione nei Deputati del popolo: lo stato d'irritazione -è al colmo; varie sono le opinioni dei Deputati, ma trionfa quella -che il coraggio della Camera esser debbe coraggio civile, quindi dover -affrontare una violenza con dignità ed animo composto. - -Ma le truppe uscivano ancora ed occupavano le piazze, quindi si lasciò -alla guardia nazionale che avesse operato da sè; d'altra parte per -la dignità del magistrato, ciascuno dei Deputati votò in disfavore -dell'ultima formula inviata dal re, per fargli intendere che fralle -deliberazioni civili è reato ingiusto prepotente lo schierare la -soldatesca, far balenare le bajonette, e che soldatesche e baionette -non valgono a far piegare lo spirito d'un collegio legislativo, che -anzi l'offesa dignità, e la minacciata libertà di deliberazione nuovo -coraggio infondono in anime libere. - -Al calare delle guardie nazionali dalla Seduta le spie di Ferdinando -in uniforme nazionale gridano _alle barricate_; _barricate_ gridarono -alcuni soldati che si finsero disertori ed asserirono essere eguale lo -spirito della truppa intera: io stesso vidi un caporale dei cacciatori -brandire la sciabola e gridar _barricate_, _morte al tiranno_; queste -voci trovarono eco nello spirito dei giovani ardenti; i nuovi arrivati -replicavano l'invito medesimo: si mandò per braccia: si obbligarono -i facchini dei rioni pel trasporto di oggetti necessari all'uopo: si -trassero dalle case i muratori onde togliere le pietre della via e -farne parapetto: per mancanza d'uomini si fecero togliere dalle ultime -locande i dormienti, e con gran solerzia si diè opera alla costruzione -delle barricate: invano uomini assennati prevedendo le conseguenze di -un falso tentativo, o di una rivoluzione immatura, cercarono tutti gli -argomenti onde distogliere gli animi da questa attitudine minacciosa, -invano! chè le voci dei falsi declamatori fecero tornar inutili i -nostri sforzi. - -In questo eransi veduti alcuni della squadra francese unirsi per la -formazione delle barricate, ed alcuni di questi s'illusero, ed illusero -i poveri Napolitani a segno da promettere lo sbarco di 4000 Francesi -con parco d'artiglieria; d'altra parte giungevano ad ogni istante altre -guardie invitate dalla _generale_ ed i regi declamatori procuravano -di tenere gli spiriti concitati: altri volontarii si presentarono -nell'idea che quella fosse una dimostrazione armata, di guisa che non -essendo disposti o da congiura o da allarme antecedente o da opinione -matura, pochi aveano munizione e scarsa. E quel che io scorsi nella -maggior parte della gioventù accorsa, si fu che in loro prevaleva la -risoluzione di fare una imponente dimostrazione contro l'attentato -alla Rappresentanza nazionale, anzichè animo deliberato a un tentativo -sanguinoso. Così un pugno d'uomini quasi inerme dovea affrontare la -ferocia di oltre a 15,000 soldati, e il fuoco delle castella e delle -altre artiglierie; castella e cannoni dovevano fulminare uomini che -erano sforniti di munizione tratti alla rete preparata dalla più -nefanda e diabolica malizia: non tentino i vili ed infami satelliti -di Ferdinando cercare di purgarlo dall'esecrazione che cielo e terra -gli fulmina contro; egli ha imposto alla Camera un giuramento contro -il mandato della nazione; esso ha schierato le sue inique falangi -per le vie quiete di Napoli durante una pacifica discussione, e -mentre insultava ed attentava così alla sicurezza ed alla libertà -della nazione, fè incitare al funesto ed intempestivo tentativo di -rivoluzione quelli che maggiormente risentivano l'ingiuria di questo -violento procedere. No, quando pendevano nell'alta Italia i destini -lombardi e di tutta la penisola, quando ivi si combatteva la guerra -santa dell'indipendenza lombarda e della nazionalità italiana, alcun -napolitano non avrebbe osato movere voci di sedizione e brandire la -spada della guerra civile, onde dare al tiranno appicco pel richiamo -delle truppe, e togliere alla difesa dei fratelli lombardi molte -migliaia di braccia; ciò sarebbe stato sommamente riprovevole, giacchè -avrebbe presentato una diversione al concentramento delle forze -italiane. I Napolitani col loro prudente aspettare e colla fiducia -riposta in una Camera eminentemente liberale ed in un ministero che -s'avea meritato il pubblico suffragio, avrebbero fatto che questi -elementi stessi cospirassero allo sviluppamento ed al consolidamento -delle libere istituzioni: ma fu la malizia di Ferdinando atroce e -sanguinaria che maturò la caduta del ministero, la dissoluzione della -Camera, ed il ritorno alla schiavitù ed alla barbarie passata, colla -strage de' buoni e degli arditi che in quel giorno per la solennità -eran raccolti in Napoli: oggi col cannone domani coll'arbitrio di -Borbonici decreti. — Fra poco vedremo come il colpo cadde ed atroce -e sanguinoso, come violenti decreti spogliarono la capitale d'ogni -franchigia.... ma la Provvidenza salvò dall'eccidio gran parte dei -suoi, ai quali affidò l'arca santissima della libertà; nò, i suoi fini -non son raggiunti; l'offesa dignità delle province, e la guerra che i -prodi Calabresi combattono chiaramente dimostrano che il genio italiano -vive nei popoli delle Sicilie, e le arti d'inferno non fecero che farlo -sorgere più vigoroso e sublime dalle stragi del 15 maggio 1848. - -Erano le truppe per le piazze: la loro presenza avea portato -l'irritazione negli animi, la loro presenza avrebbe ritardato o -impedito la formazione delle barricate, quindi bisognava che fossero -rientrate. E Ferdinando fè correr voce che le Camere si sarebbero -aperte ed il giuramento si sarebbe differito: questo partito fu ad -unanimità di voti abbracciato, e così la seduta si sciolse che già -spuntava l'alba del giorno 15; alba di sangue. - - - - -V - -15 MAGGIO. - - -Le truppe si ritirarono, la Camera si sciolse, ma il fermento restò -nella via di Toledo, ove si seguitò la costruzione di nuove barricate. -Da tutte parti accorrevano guardie nazionali, ma tra queste non eravi -ordine alcuno — il comando non era concentrato, onde partissero le -disposizioni; non governo di sorta, ciascuno faceva da sè: furono -convocati gli uffiziali e molti si presentarono; parte di questi restò, -altra parte si ritirò. Per le prime ore del mattino si fecero nuove -barricate, quindi si ristette, e verso le nove ore tutte le vie di -Toledo eran chiuse e lo sbocco dei vicoli alla via grande era custodito -da qualche fazione. A meglio intendere i fatti che vanno a seguire, io -credo necessario parlare di questa via che fu il campo principale della -strage nefanda. - -Napoli è chiusa quasi in semicerchio, da parte di terra, dai colli -di Pizzo-Falcone, S. Elmo, Capodimonte, dal poggio ove è situato il -palazzo della Riccia da cui piglia il nome, da Capodichino, dal quale -ultimo colle attraversandosi per ubertose paludi e verzieri si giunge -al mare che chiude il semicerchio. Partendo dal colle di Capodimonte, -traversando il real museo e le fosse del grano comincia la via Toledo -che termina col palazzo reale, il cui piede vien bagnato dal mare. La -via splendida di alti palagi ove abitano i più ricchi e la più scelta -nobiltà, la frequenza della gente che vi affluisce, il numero immenso -delle carrozze che la percorrono, il romore delle grida, le voci -dei venditori, i magazzini che la fiancheggiano splendidi d'immense -dovizie, ne formano una delle principali vie delle più popolose città -del mondo. Da destra a sinistra vie e _vicoli_ mettono in essa. - -Molte barricate principali la traversavano, ed altre secondarie la -chiudevano dalla parte dei _vicoli_. — Io replico, nella guardia -nazionale lo scopo della formazione delle barricate (provocate dalle -regie spie) era quello di una dimostrazione. E questo vien dimostrato -dal non aversi eletto un capo militare — dal lasciar passare per le -barricate gran numero di curiosi, tra i quali non mancavano certamente -ufficiali senza uniforme; ed in ultimo dalle munizioni scarse in -alcuni, nulle in altri. — Così trascorse ancora del tempo fino a che -si riunirono i Deputati di nuovo in Monteoliveto in abito di gala, mai -supponendo che le cose avessero dovuto prendere un'attitudine così -minacciosa, e maravigliando che non fossero disfatte le barricate, -anzi trovandone delle nuove. Allora raccolti formarono delle nuove -deputazioni e si intavolarono nuove trattative; ad ogni modo essi -Deputati fecero affiggere per le vie e per i cantoni di Toledo dei -cartelli (in quell'istante io era nelle barricate). Questi contenevano -un invito alla nazione di disfarle ed aprir la via per la solenne -cerimonia, essendosi differito il giuramento. — Codesti cartelli in -pessimo carattere da molti non furon creduti opera del Parlamento, -bensì affissi per paura nata nel cuore del re, e pigliarono ardire; -altri non vollero prestare obbedienza, perchè diceano, una volta -composta la nazione ad attitudine così minacciosa, tolto quel baluardo, -si sarebbe stati esposti ai colpi della tirannide, che avrebbe preso -una vendetta per procedere così ardito. Infelici! e' non sapevano per -l'opera del tiranno essere raccolti lì, e che già era accesa la miccia -dei cannoni e non s'aspettava che un segno. - -Non essendovi capi, e come avviene in questi casi, tutti dissero le -loro, ognun fece da se, e le barricate restarono. Intanto scorrevano -momenti terribili... sì, momenti terribili. - -In questo tempo io veggo passeggiare le barricate da un generale -svizzero, alto e tarchiato della persona, con due occhietti grigi, -seguito da un cavallo ed un'ordinanza, e circondato da molti ufficiali -della guardia nazionale. La faccia di costui mi parve equivoca, un -tristo presentimento mi strinse il cuore; quel volto non m'era nuovo; -cercai una memoria... e la trovai: in occasione dell'espulsione dei -gesuiti, ad alcuni suoi ufficiali che mostravano troppo zelo in favor -della nazione egli dicea, moderandone l'ardore, _prudence, prudence, -nous ignorons l'avenir_; ed io lo sentiva e quella cautela mi parve -ed era l'indizio di un animo doppio e tale da piegare agli eventi, e -farsene strumento. Ora veder costui nelle barricate spiegare un'aria -di liberalismo... egli soldato del tiranno! mi fè concepire gravi -sospetti; interrogai alcuni amici, che tutti lieti mi dicevano esser -colui da parte nostra, io ne dubitai... allora risolutamente me gli -feci innanzi e gli dimandai: Chi siete voi signore? egli rispose, -Svizzero repubblicano; per favor di chi venite? egli esitò un istante, -il mio contegno risoluto lo tenne un momento sospeso, ma presente a sè -stesso, riprese: pel popolo! questo è il momento d'innalzarvi a nazione -gigante! coraggio, io vengo da parte di sei mila Svizzeri, sei mila -braccia repubblicane son per voi; animo, o valorosi! Il suo discorso fu -chiuso coi plausi del crocchio che lo cingeva, ma io vedea la patria -mia sul punto di divenire un campo di battaglia, per abbandonarmi -a mal fondato entusiasmo; onde dissi ad alcuni ufficiali — in nome -d'Iddio non ve ne fidate; se veramente è per noi, resti con noi, e -mandi gli ordini ai reggimenti svizzeri. — Il mio consiglio non fu -accolto, mi fu risposto che non si sarebbe abusato della fiducia d'uno -che volente era venuto fralle barricate; gli aprirono un passaggio -e lo congedarono con nuovi e replicati plausi. Io mi restai muto, e -guardai i balconi guarniti di giovani pronti ad opporre una vigorosa -resistenza e dalle barricate gioventù decisa che ad ogni istante -prendeva posto sui balconi; la gente cominciava a diradare, la scena -si facea da momento in momento più imponente e minacciosa; da un'altra -parte v'erano in mezzo al largo di palazzo alcune migliaja di soldati; -io trovai una certa sicurezza nei liberali che avrebbero avuto a -lottare con armi eguali, fucili contro fucili, giacchè non si vedeano -cannoni fiancheggiar la truppa. Scarsa ragione! non potevano uscir -le artiglierie da un momento all'altro? pure io sormontai la prima -barricata cioè quella fatta in contro al palazzo reale e mi trassi fino -al largo di San Francesco di Paola, piazza messa innanzi al palazzo, e -vidi i cannoni celati dietro le fila dei soldati ed i cannonieri colle -miccie accese; mi ritrassi col cuore che mi si facea in brani, vedendo -Napolitani approntare la mano omicida sulla macchina distruttrice che -dovea fulminare i fratelli, le mura, i palazzi; spargere di terrore -e di sangue le vie che tante volte aveano passeggiate, le vie della -patria loro; ed i nostri che avrebbero opposto al cannone? pochi in -numero, col baluardo insicuro di deboli barricate, e fiducianti in -insidiose promesse; guardai il cielo... come era bello e limpido! come -era raggiante il sole di maggio! Ma tra poco l'azzurro del cielo ed -il disco solare sarebbe stato velato dal fumo della polvere, l'aria -assordata dai colpi di cannone e dalle strida delle vittime!... - -Io tornai sulle barricate, ne avvertii i fratelli miei, i miei cari -fratelli, di cui tanti ho dovuto deplorare estinti; si comincia a -pensare davvero; si risolve correre attorno ai quartieri ove è la -truppa, rompere le vie ed impedirne l'uscita occupando i balconi -adiacenti dai quali un vivo fuoco li avrebbe ricacciati nelle caserme, -mentre si sarebbe consumato la rivolta a Toledo; si cominciò a mandar -gente in provincia per dimandar soccorso alle guardie nazionali di -là; si disponeva per aver sacchi d'arena... allorchè s'intese una -archibugiata partita nessun sà da dove; il levarsi e l'accorrer -delle truppe alle barricate, e il ricambiar colla nazione la fucilata -micidialissima, e il tuonar del cannone, fu un punto solo. - -La nefanda strage è cominciata: dalla barricata S. Ferdinando e dai -balconi dei palazzi parte un fuoco micidiale diretto contro la truppa, -che da parte sua risponde con fuoco non meno vivo; solo essendo la -guardia nazionale in eccellenti posizioni e difesa dalle materasse -collocate sulle ringhiere dei balconi, così i suoi colpi recavano danno -gravissimo alla truppa che trovavasi scoperta nel largo; aggiungi che -essendovi molti provinciali che tiravan sulla regia armata, nessun -colpo partiva dai loro fucili senza recar morte, essendo essi educati -al tiro delle armi nell'esercizio della caccia. - -Nel primo cominciar del fuoco cadde ferito il generale Statella da -proiettile che gli ruppe la rotella del ginocchio, e parecchi ufficiali -e gran numero di soldati furono uccisi. Tosto si aprirono le fila ed -uscì l'artiglieria che cominciò a battere contro le barricate, e la -mitraglia che fulminava contro i balconi; ma la barricata S. Ferdinando -era unicamente costruita con arte militare a segno che poco nocumento -ne riceveva e del pari i balconi per la cura con cui erano difesi: così -passò circa un'ora in cui il vantaggio si manifestava per la guardia -nazionale, tuttochè anch'essa soffrisse qualche perdita, giacchè molta -truppa in agguato dal palazzo reale tirava sopra alcuni terrazzi e -balconi ove i combattenti non erano abbastanza difesi[5]. - -Fin dal principio dell'attacco il re avea fatto tirare tre colpi a -polvere dalle castella ed inalberare bandiera rossa, ed a quel segnale -uscirono di nuovo le truppe dai quartieri — eccole giungere sul luogo -della tremenda battaglia con altra artiglieria; qui ricomincia un -fuoco spaventevole: non v'è balcone o finestra dalla quale non si -faccia fuoco, e dall'altra parte il fuoco della truppa a scariche così -dette di _battaglione_, il fragore del cannoneggiamento, formavano -di quella ridentissima piazza una scena di terrore. Il re ordina a -Bouman, quello stesso che due ore prima io avea visto sulle barricate, -che si avanzassero i suoi reggimenti e dirigesse l'assalto da due -punti: dal largo di palazzo, e dal largo del castello onde prendere ai -fianchi la guardia nazionale. Il perfido Bouman dà le disposizioni; si -comincia l'assalto innanzi alla prima barricata; succede un accanito -e spaventevole conflitto, una strage tremenda: Bouman per aizzare -vieppiù la ferocia dei soldati, fa prendere i cadaveri dei compagni -e li fa passare per la fila, e le ire crescono e più s'accendono; -tornano gli Svizzeri all'assalto con più ferocia, ma con grave perdita -son respinti: il largo di palazzo e la barricata di S. Ferdinando sono -coperti di cadaveri. Escono i carretti e si riempiono d'estinti, escono -cataletti e son coperti da feriti. Nè miglior fortuna toccava a quei -che dal largo del Castello tentarono un assalto da parte di S. Brigida, -e la Concezione (due vie che mettono a Toledo). Tuttochè in quel punto -fossero protetti dall'artiglieria propria e dal fuoco delle castella, -pure dovettero indietreggiare con grave perdita di guisa, che la truppa -fino alle 2 e mezzo ebbe a contar la perdita di oltre a 1000 individui; -il fuoco ristà un momento, un silenzio funebre tremendo s'impadronisce -del campo di battaglia. - -Intanto vogliam dire che Napoli era indifferente a questo spettacolo? -no; i cuori battevano al romore del cannone, ma le masse non erano -preparate ad una rivoluzione, nè questa era rivoluzione tentata dalla -nazione, quivi condotta dall'invito del tradimento: presso di lei -non erano armi nè munizioni; non conosceva con quale intendimento si -fossero costruite le barricate, nè perchè la guardia nazionale si fosse -posta a difesa di esse, ed in ultimo attaccato il fuoco, maravigliava -come si battesse colla truppa; la rivoluzione suole seguirsi o per -opinioni mature, o per setta o congiura antecedentemente apparecchiate, -nè il popolo napolitano fremea per concordia d'ire, nè per lega -d'opinioni. - -Intanto i generali ricorrono al re, gli espongono lo stato delle cose: -un pugno di uomini collocati in sui balconi trionfar di parecchie -migliaja, mancare le munizioni, la diffidenza insinuarsi negli animi. -Ne fremè il Borbone, e tosto disse a diversi comandanti dei corpi: -_fate uscire artiglieria grossa, battete mura e porte, ed ai soldati -dite, che queste vie sono abitate dai più ricchi, e tutte le dovizie -che troveranno nei palagi espugnati saranno premio della vittoria: -intanto si puniscano i colpevoli ed in modo visibile_. Vi fu alcuno -che d'animo men tristo, fè osservare che con tali disposizioni le ire -potrebbero traboccare con maggior violenza ed i soldati inferocire con -ogni specie di baldanza e di licenza: impazientito il sovrano riprese: -si sa che il soldato non è frate — e li accomiatò: quindi chiamò il -magazziniere della polvere, per nuova distribuzione di munizioni: -costui a quel comando trasalì pensando a che sarebbero impiegate -l'altre che gli venivano richieste; ma sperando poter impietosire -l'animo di Ferdinando, esitò alcun tempo ed accusò la dispersione di -chiavi: allora l'altro cavata di tasca una pistola gliela puntò sulla -faccia, intimandogli pronta resa delle chiavi se non volea restar -morto, l'altro obbedì. - -Intanto s'era tornati all'assalto: la promessa del bottino, e la gioia -feroce della vendetta inanimava i soldati; da un'altra parte la scarsa -munizione della guardia nazionale toccava il suo termine, ma non v'era -a chi ricorrere per ottenerne altra, ed il cannone di grosso calibro -scuoteva i palazzi, sconficcava le porte e crollava le mura: già la -barricata di S. Ferdinando è disfatta: già i palazzi sono aperti e la -truppa s'introduce nelle case messe intorno alla reggia, e le prime -atrocità si commettono sotto gli occhi del despota. Fu saccheggiato il -palazzo messo sul caffè d'Europa e dall'ultimo piano furono precipitati -due. Un capitano delle guardie ed un cittadino: — quest'ultimo morì -immantinenti, l'altro sopravvisse alcuni secondi e colle mani palpava -le parti ferite del corpo moribondo. Fu saccheggiato il secondo palazzo -che mette nella via Toledo alla sinistra di chi viene dalla reale -stanza, e quello della diritta che è di proprietà del principe di -Cirelli: nel primo furono uccise alcune guardie nazionali inermi che -tentavano fuggire, e miseramente scannati tutti gl'infelici abitanti, -non esclusi vecchi, donne, fanciulli. Nel palazzo Cirelli le guardie -nazionali evasero e restarono il principe, con un suo fratello ed il -figlio, che furono fatti prigionieri e tra gli scherni e gl'insulti -d'ogni genere trascinati nella darsena ove sarebbero stati moschettati, -se un uffiziale superiore di loro conoscenza non li avesse salvati e -con estrema difficoltà..... ma quale scena d'orrori vado io svolgendo? -se dovessi ad una ad una indicare le vittime dell'immane ferocia del -re di Napoli non basterebbero queste poche pagine, dovrebbe empirsi -un volume d'orrori.... queste nefande scene seguirono per quasi tutte -le abitazioni di quella magnifica via. Non si ebbe rispetto nè per -sesso nè per condizione; i combattenti dopo aver contrastato ai regii -scherani i posti occupati palmo per palmo tentavano fuggire e la -più parte riusciva, ma la strage ai quali eransi sottratti ricadde -sugl'innocenti, giacchè la ferocia di quelle belve chiedeva delle -vittime e queste furono imbelli vecchi, innocenti fanciulli e delicate -giovinette. Ognuna di quelle vittime, meriterebbe una memoria di -dolore, perchè il martirio fu atroce egualmente per tutti; ma stanchi -di tracciare tutta una giornata d'orrori, andremo indicando alcuni -dei nomi più conosciuti ed alcune delle catastrofi più distinte per -notorietà e violenze. - -Ecco alcune circostanze legate alle sorti di quella memoranda giornata. - - - - -VI - -GLI SVIZZERI. - - -Siccome è cagione di alta maraviglia lo scorgere nel soldato napolitano -tanta attitudine guerriera, tanta bravura militare e personale e -nello stesso tempo un'anima così serva e nessuna luce nel pensiero, -eguale stupore si sveglierà e forse maggiore nel considerare l'indole -della nazione svizzera generosa e guerriera, libera e capace di -spargere tutto il suo sangue per mantenere integri i diritti della -sua indipendenza, così incontro a nemico esterno come a tirannide -interna, e come nello stesso tempo porzione de' suoi figli abbandoni -le nevose e giganti sue vette, ove i nembi dell'inverno, e la tremenda -maestà delle rupi natie par che abbiano in custodia il palladio della -libertà; i costumi semplici ed intemerati dalle loro pendici, le -austere virtù dei loro padri, l'alito illibato delle loro vergini, -per discendere ove è lunga abitudine di servaggio, mollezza di -clima, vizii ed inerzia, delitti e superstizioni, vizii alimentati da -millenare schiavitù, straniera, viceregale, in ultimo indigena: ivi -prostituirsi della purezza del cuore, e di quell'energia guerriera -impartita ad essi dalla maestosa natura delle loro contrade, e fino di -quel valore incontrastabile farne baluardo alla sicurezza del tiranno, -e stromento, che collocato nelle di lui mani divien tanto più funesto -quanto più deciso e feroce è il colpo che vien dal rinnegato anzichè -da nemico qualsiasi. Ma una menoma frazione di rei non formerà accusa -contro una valorosa ed invitta repubblica, come la bruta ferocia con -cui i valorosi napolitani tolti alla guerra generale e santissima che -combattevano contro lo straniero, per rivolgere le armi per la guerra -fratricida (d'onde è che si è allentato il prospero corso dei trionfi -italiani) ripeto, quella serva e bruta ferocia non permetterà che sul -nome di liberi napolitani vada a ripiombare quell'esecrazione tutta -al tiranno dovuta, che insanguina la terra delle Sicilie con quelle -armi che ha tolte all'esercito italiano col pretesto d'una rivoluzione -da lui stesso provocata e condotta. I reggimenti svizzeri da molti -anni educati al servaggio napolitano, han dato prova di vizi turpi -ed abbominevoli: i comandanti hanno confortato i Napolitani ad una -rivoluzione e li hanno poscia traditi, ed i soldati sulla vinta ed -inerme città hanno esercitato ogni genere di nefandità; entrando nelle -case hanno ucciso l'inerme ed il prigioniero, le donne ed i vecchi: -indi han saccheggiato (come ne aveano avuto licenza, anzi promessa) -nella stanza stessa che suonava dell'agonia delle loro vittime; gli -uffiziali stessi in case neutrali han messo a prezzo la vita di inermi -cittadini; una povera donna non avendo altro da offrir loro che cibo, -cibo essi presero da lei. Tanta ferocia! e contro un popolo che gli -aveva amati, ed in essi avea rispettato liberali istituzioni e generosa -fortezza! oh quante sciagure ci lascia a deplorare la tirannide! ma la -maggiore è la corruzione dalla quale vediamo perduti i migliori. - -Aspettiamo dalla Repubblica Svizzera giustizia; l'aspetta Napoli ed -Italia, la reclama la civiltà Europea. - - - - -VII - -I LAZZARONI. - - -Ecco una classe del popolo napolitano, nella quale si suole riconoscere -l'ultima feccia; molte bizzarre voci corrono per l'Italia e per lo -straniero sul conto di costoro: ma eccone un cenno il più sincero che -sappia darne. - -Questa classe, nella quale si sogliono noverare i facchini, gli ultimi -venditori a minuto che van per la via facendo mercato, i garzoni -dei cocchieri da nolo, pescivendoli e che so io, fu per l'addietro -oltremodo numerosa. L'istoria ci riporta varii fatti ne' quali si -son segnalati: come la rivoluzione di Masaniello, e la resistenza -che opposero nel 1799 ai Francesi nel loro ingresso in Napoli non con -altra arma che quella di ben equilibrati ciottoli, che essi trattano -maestrevolmente. Il progresso (di che par che al popolo napolitano -non sia giunto che l'eco) pure d'assai di quei paltonieri ne formò dei -piccoli mercatanti, di guisa che questa classe è sensibilmente scemata -di numero. In generale il popolo napolitano è di cuore sensibile, -ed egualmente lo è il lazzarone, oltre a ciò superstizioso, ed -ignorante per l'influenza che i suoi re hanno esercitato su di esso: -la nessuna coltura gli dà un aspetto sozzo e grossolano, mentre può -dirsi di spirito penetrante, e par che abbia grande attitudine ad un -miglioramento per le ragioni che andrò sponendo. - -Dal 29 gennajo le classi operose e pensanti diedero opera a curare i -vizii di questa numerosa frazione del popolo napolitano, e possiam -dire, d'allora fino al 15 maggio non essersi bruttata d'un furto -solo, vizio di che in specie si macchiava sotto i rigori della polizia -passata (oggi tornata in essere); si tentò prima colle prediche e gli -esempli virtuosi di maturare in essa l'opinione, per poi soggettarla ad -una certa coltura. Nella catastrofe del 15 maggio cominciò di buon'ora -a prendere parte per la nazione: io stesso vidi al largo della Carità, -cominciata la zuffa, alcuni lazzari disarmar quattro svizzeri a colpi -di pietra, poi quando la giornata cominciò a pigliar cattiva piega -molti di loro si ritirarono: il re che dell'atroce banchetto volea -avesser preso parte anche i lazzaroni, fece invitarli ad uscire colla -offerta di uno scudo per ciascuno, e la promessa del bottino: così -la miseria, l'abbrutimento, la seduzione potente della preda ed il -prestigio del trionfo che meravigliosamente s'esercita sulla plebe, fè -che i lazzaroni uscissero: il primo loro bottino consistè negli oggetti -che erano serviti per le barricate, che in gran parte erano formate -di panche, scanni, carrozze ed omnibus. Intanto gli Svizzeri, e con -gli Svizzeri la truppa regia, saccheggiavano a man franca i palagi, -togliendo per se gli oggetti più piccoli, come argento, oro, gemme, ed -invitavano i lazzaroni pel saccheggio d'oggetti di maggior volume; pure -in questo spettacolo di depravazione e delitti i lazzaroni salvarono -qualche vittima dall'eccidio: per altro la trionfante tirannide di -nuovo gittò la trista classe nei mal repressi vizii, e disperse ben -presto quei pochi semi di virtù che lo sforzo dei liberali avea tentato -di far germogliare in essi entro spazio di tempo così corto. - - - - -VIII - -UN PARRUCCHIERE DI VIA S. BRIGIDA. - - -Da quel che ho detto, si può facilmente intendere che un pugno -d'uomini avea dato prove di un valore che ben poteva dirsi eroismo; -con poca munizione, disgiunti gli uni dagli altri, senza capo, e -traditi opposero una resistenza prodigiosa, e la battaglia tremenda -non cessò che colle tenebre. Però in mezzo a tanti fatti di bravura è -a rammemorarsi la resistenza disperata d'un giovane che dal balconcino -della sua bottega (giacchè era un parrucchiere) sosteneva contro gli -Svizzeri un fuoco accanito: sotto i suoi colpi furono visti cadere due -uffiziali e qualche soldato: un gran numero di fucilate si dirigono -contro di lui, ma la sua materassa lo salva, mentre ogni colpo che -parte dal suo archibuso uccide. Vedendo ciò gli Svizzeri si gettano -sulla porta della sua abitazione; a colpi di accetta la sfasciano, -irrompono nella stanza ove lo rinvengono parato ad un'ultima lotta: gli -impongono di rendersi e consegnare l'archibuso; nò, risponde, l'arma -affidata a me dalla nazione sarà tolta al mio cadavere; dopo breve -lotta l'infelice cadeva sotto colpi replicati. - - - - -IX - -VASATURA. - - -Un'altra vittima, una giovinetta non ancor giunta ai quattro lustri! -in quell'età in cui la vita è bella di sogni e di speranza. Ohimè! la -poesia non dipinse un fiore calpestato da orma selvaggia, o spogliato -delle sue foglie dall'uragano, no non pinse un fiore sì bello che -ti somigliasse; il vergineo tuo petto fu aperto dalle baionette -svizzere, mentre senza alcun fallo genuflessa dimandavi il dono della -tua preziosa esistenza.... così gentile, con quel viso d'angelo, con -quelle mani giunte, col pallore d'una nuvoletta che si innalza, quali -belve non avresti fatte pietose? ma la ferocia immane dei satelliti -borbonici nei tuoi vezzi, nel tuo terrore trovarono novella esca alle -loro ire mostruose. Le tue vergini e soavi sembianze irritarono viepiù -i tuoi assassini, siccome la tua bell'anima contrastava con quei sozzi -scherani grondanti sangue: non ti valsero condizione e ricchezze, -innocenza e beltà: il tuo martirio fè tornare il tuo spirito fra gli -eletti ond'erasi dipartito. - - - - -X - -SANTILLI. - - -Nel dì 14 maggio Angelo Santilli predicava al popolo napolitano per -l'ultima volta, ed il popolo commosso plaudiva e piangeva; era la luce -purissima del Vangelo che splendeva ad essi; era quel raggio celestiale -che Dio ha lasciato nell'anima delle sue creature, onde talvolta -riflettervi la sua immagine, fecondare lo spirito, e fargli sentire a -traverso dei suoi vizii quale Ospite chiuda in sè: oh come è potente -il grido del filosofo che del liberalismo forma una religione, e alla -religione del liberalismo ognuno sente essere il più sacro dei doveri -offerire il suo braccio sul campo di battaglia e sè stesso al martirio. -Angelo Santilli maledetto e odiato dal tiranno come quello che gli -rapiva degli schiavi ad ogni sermone, fu designato alla strage. Un non -so che di sublime e di malinconico in quel cuore palpitante d'amore -di libertà e di religione, si diffondeva in quel dì nelle sue parole -ispirate. - -Tornato a casa ammalò e tutto il quattordici e la notte appresso fu -sorpreso da parossismo di febbre ardentissima. In letto giaceva quando -sentì i colpi del cannone e della fucilata a segno che l'alterazione -delle sue facoltà appena gli fè intendere l'olocausto che s'immolava -alla tirannide. Due giovani fratelli, la sorella, la fantesca atterriti -dal moschettio che seguiva sulla via, se ne stavano intorno al suo -letto spaventati. Le sue finestre eran chiuse, da esse non s'era fatto -fuoco, non v'era motivo all'assassinio, ma gli ordini erano stati -precisi, ed indicato l'infelice a segno, che s'andò cercando la casa -del Santilli: si ruppe la porta del palazzo e violentando l'entrata -delle sue stanze, si fè fuoco su di tutti; il colpo che toccò ad Angelo -Santilli fu aggiustato con sicurezza e prevenzione, così ferito al -cuore morì sull'istante. Tolto dal suo letto insanguinato fu trascinato -fino alle scale ove fu lasciato; due fratelli ed una sorella subirono -la sorte medesima, e la fantesca mortalmente ferita, morì dopo alcuni -giorni allo spedale dei così detti Pellegrini. - -Così veniva trucidato Angelo Santilli nella verde età di 27 anni! - - - - -XI - -PALAZZO GRAVINA. - - -Questo palagio da alcuni anni di pertinenza della casa Ricciardi, -può dirsi essere stato l'unico in Napoli che avesse conservato maestà -d'architettura di marmi e di fregi, e l'indole degli antichi palagi -feudali: di un perfetto quadrato isolavasi da tutti i lati dalle -contigue abitazioni. Replico in arte s'era detto modello, se non che -da alcuni anni lo spirito d'economia invalso in tutti i fabbricati -ne avea fatto sollevare l'altezza delle mure ed aumentarne i piani, -come a terreno eransi aperto dei magazzini da locarsi a merciaiuoli ed -artigiani. Quivi si attacca un fuoco vivissimo, ed ivi guardia reale -e svizzeri patirono considerevoli perdite a segno che un solo palagio -ben tre volte li fè retrocedere, se non che il sopravvenire continuo -di rinforzi ed il cannone che cominciò a battere contro alla porta -principale fecero infine cadere il palazzo nelle mani della regia -truppa: da un'altra parte fu lanciata sul tetto una palla incendiaria -che al momento sortì il suo effetto. Il tetto cominciò ad ardere e -le fiamme ben tosto si comunicarono agli appartamenti sottoposti; -nell'istesso tempo gli scherani di Borbone tutto manomettevano nelle -case, e siccome grande era il numero degl'inquilini così le vittime -furono molte: si saccheggiava e s'uccideva spietatamente; la signora -Ferrara una delle abitatrici del palazzo promise ai soldati che -s'introducevano negli appartamenti dar loro gemme di sommo valore a -condizione che sarebbe stata rispettata la vita dei tre componenti -della sua famiglia cioè: sè stessa, suo marito, sua madre: così -convenuto ella tolse da un armadio alcune cassette di gioje il cui -valore era di molte migliaja di scudi: essi avidamente le presero. -Però se era soddisfatta la loro cupidigia, non lo era del pari la -ferocia: quindi impugnano le armi contro la di lei madre e marito e -barbaramente li trucidano: ella restò sbalordita, stupida, demente: -il suo stato non ben le permise d'intendere tutta l'atrocità della -scena che le era sott'occhio... e smarrita e senza moto guardava i due -corpi carissimi nuotanti nel sangue, allorchè ode i passi affrettati -d'altra gente armata... a questi mette un grido e corre alla finestra: -i lazzaroni che eran giù si commuovono allo stato di quel terrore e -presentano ad essa le loro braccia e l'invitano a slanciarvisi, partito -che ella accettò; quantunque fosse raccolta dalle braccia del popolo -impietosito pure l'altezza del piano non permise che impunemente -avesse tentato un passo così disperato e si fratturò una gamba. Queste -scene di orrenda barbarie seguirono in molti punti del palazzo di -cui già le fiamme si erano affatto impadronite. Quei disgraziati che -tentavano salvarsi dalle fiamme erano ricacciati nell'incendio dai -colpi dei circostanti soldati che si beavano dello spettacolo. — Di -quel magnifico edificio non sono in piedi che le mura ed arse così, -che si dubita di ricostruzione; e per parecchi giorni dalle macerie si -scavarono cadaveri mezzo arsi, ed ossa disgiunte e sparse: altri erano -in cenere ed invano si fa ricerca delle spoglie mortali dei Ferrara -giacchè n'eran disparite fin le vestigia. - - - - -XII - -IL GENERALE ROBERTI. - - -Mentre lo spirito inorridito è ad ogni istante assalito da atroci -stragi e neri tradimenti; mentre la penna quasi si ricusa ad una -descrizione d'orrore al cospetto d'un principe che induce il suo popolo -in un laccio funesto; d'un generale che spergiura, d'una armata che -scanna i fratelli, di repubblicani elveti che fan risorger la tirannide -e il dispotismo sui cadaveri dei liberali da loro scannati, pure su -questa via d'esecrazione ci occorre un punto di riposo, un atto sublime -di virtù siccome una zolla di rose nell'aridità d'un deserto. Il fatto -che riporto non è certamente al suo luogo, considerato in ordine di -tempo, ma non ho saputo ove collocarlo prima di questo punto. - -Il general Roberti comandante il castello di S. Elmo fortezza che -in ispecial guisa sovrasta a Napoli, fu nel 14 maggio chiamato da -Ferdinando che in atto di somma confidenza gli disse. _Mio fedele, -domani i tuoi cannoni dovranno tuonare._ Sì, rispose Roberti, _onde -festeggiare l'inaugurazione della Rappresentanza nazionale: ebbene, -non saranno stati impiegati mai per causa più decorosa._ — _Ma che mi -vai impastocchiando di Rappresentanza e del diavolo che se la porti? -domani mi occorrerà di punire alcuni facinorosi._ — _Ed in qual guisa?_ -— _Coi tuoi cannoni ed i tuoi mortai._ — _O mio re_, ripiglia il -generoso soldato, _indicatemi lo straniero contro di cui impiegare la -mia sapienza di generale, e la mia virtù di soldato, ed io non avrò -mai fatto opera più gradita al mio cuore, ma contro le mura della -patria, oh! no mai_, risolutamente conchiuse. — _Ma io ti conosceva, -per aspettarmi questa risposta_, rispose Ferdinando, _sei un eroe_, e -se lo strinse al cuore: con che cuore ognuno intende. - -Noi ammiriamo la generosa fermezza di Roberti, e mentre avvertiamo ogni -onorato cittadino che ne imiti la virtù sconosciuta dal restante della -truppa, pure gli ricordiamo che se avesse mai a scoprire un facinoroso -che cospiri contro la patria, lo sveli tosto alla nazione. L'eccessiva -lealtà di Roberti, e la poca certezza di un domani minaccioso lo fecero -tacere, ma se egli fosse corso col suo credito alla Camera e sin dal -bel principio l'avesse tenuta prevenuta contro ciò che si macchinava -in danno della nazione, si avrebbero potuto con facilità impedire gli -orrori avvenuti; ma, replico, la somma lealtà di Roberti non gli fè -nemmeno supporre le atrocità che designava il Borbone. Io ritorno sul -principio, che è sacro dovere del cittadino indicare l'inimico comune, -sia che oscuro cospiratore, sia che regnante si fosse. Innanzi al bene -della patria non v'ha re, siccome nulla sta innanzi d'Iddio. - - - - -XIII - -IL 16 MAGGIO. - - -La città come terra di conquista, come espugnata, è in potere -della milizia: per la via di Toledo sono schierate e bivaccate le -soldatesche, i cannoni sono puntati sullo sbocco dei vicoli, grosse -pattuglie praticano per gli anditi segreti. Intanto la banda militare -festivamente eseguisce dei concerti, mentre la città atterrita -insanguinata offre il più lugubre spettacolo — su tutti i balconi -v'ha un panno bianco; sopra altri, e questi sono i più, stan materasse -lacere dai colpi ivi drizzati, ed abbandonati così dopo la strage: le -invetriate ed i legni dei balconi fracassati, le case deserte, le mura -percosse dal cannone, le porte dei palagi traforate ed arse: le vie -sono sparse di ruderi e frantumi di calcina, di sassi e delle barricate -incendiate:... oh qual veste d'orrore nel dì che dovea seguire la -solenne inaugurazione! - -Intanto la plebe è tornata a tutti i suoi vizii, e quelle poche -pratiche virtuose di cui avea dato prove fin qui, è molla che compressa -spicca con energia raddoppiata. Il più sucido e laido popolaccio -s'impadronisce d'una bandiera regia e percorre trionfalmente la città; -è un'orda strabocchevole, un'orda che deve far terrore: la più lieve -occasione può far rinnovellare le nefandità del giorno antecedente. -Escono le meretrici dai sozzi loro abituri e colla feccia de' ladri -intrecciano danze oscene per le vie sul ritmo delle bande musicali: i -soldati mescono il vino e tutti bevono; nè vale a sminuire la libidine -di quest'orgia il continuo passaggio di carri funebri che van togliendo -gli uccisi delle case, ed il passaggio de' feriti. - -Tutti quelli che camminano per le vie d'aspetto decente sono arrestati -ed obbligati a gridare _viva il re_. Modi più violenti si usano contro -coloro che han peli sulla faccia giacchè la marmaglia osa metter loro -le mani sulla faccia e strapparne i baffi di guisa che in un giorno -solo tutti color che aveano barba, la raderono. - -Intanto queste masse luride si gettano innanzi il palazzo reale e quivi -intrecciano nuova danza, ed evocano il loro re che esce sul balcone e -si delizia delle ovazioni della plebe, dei monelli e delle meretrici... -E ben di queste sole classi dovrebbe essere composto un popolo, -governato da Ferdinando. In mezzo a questo turpe festeggiamento scorse -il mattino, ed alcune ore pomeridiane. Intanto il re non contento -di ringraziare dall'alto della sua reggia i suoi fidi, risolve di -uscire e popolarmente scorrere la città il giorno antecedente da lui -cannoneggiata: invita l'ammiraglio della squadra francese ancorata in -rada ad accompagnarlo nella passeggiata, ed il signor Baudin accetta: -ed insieme festeggiati dalle laide turbe si portano nel tempio della -Madonna del Carmine, a ringraziare la divinità del trionfo ottenuto! Oh -Signore, i vostri templi sono stati oltraggiati da profanazione così -atroce! un tiranno che conduce il suo popolo in un orribile laccio, -lo lascia scannare, e compie così le sue mire nefande ed il giorno -seguente viene nel tempio Tuo, nel Tuo santuario a rendere mercede a -Te!!! - -Ecco la religione di Ferdinando II. - - - - -XIV - -PREMII. - - -Dopo queste scene d'orrore voi aspetterete veder Ferdinando -rappresentar la commedia degli altri tiranni: cioè deplorar le sciagure -de' suoi _figliuoli dilettissimi_, punire gli autori delle nefandità -del 15 maggio, versar lagrime amare.... ed altre prove della pietà -dei tiranni. No, Ferdinando non ricorre a questi sotterfugi, non -gli conviene di metter nell'animo de' suoi, il solo sospetto di aver -mal fatto; ma eroicamente dispensa premii; a questo aumenta gradi, a -quello raddoppia il soldo, a un terzo dà una croce!... sì, fino le -croci fregiano il petto degli omicidi. Si riconosca però in questa -condotta del monarca delle Sicilie il disegno di scindere assolutamente -le classi del popolo, e far che le ire discordi divergessero dalla -causa primaria delle sciagure — così invita gli ardenti a battersi, -attentando alla santità della Rappresentanza nazionale, collo schierare -i reggimenti; scatena l'armata sulla città col mandato di scannare _in -modo visibile_, ed in ultimo fa uscire i _lazzaroni_ con promessa di -premio onde rubassero quel che le truppe non avean potuto rubare. Ecco -adunque gli odii fraterni, e nati da ragione di sangue. - -E voi che sul petto portate il segno del regio contentamento non -intendete che desso somministrato dal Borbone nel dì che ha seguito -una strage fratricida, è la vostra accusa e la vostra condanna, è -cifra d'infamia? non vedete che ne gocciola sangue, e che sangue! su -deponetelo: illusi e traditi voi stessi, foste condotti alla strage -dei vostri fratelli che vi accusavano come vostri nemici; o valorosi -traviati, piangete il vostro delitto e lavate il sangue di cui son -tinte le vostre spade con altro sangue. Rinascete, battezzatevi nella -guerra che si combatte contro lo straniero, mostrate che il vostro -coraggio non è quello degli assassini: da bravi; i popoli perdoneranno, -i popoli sono così generosi come astuti e crudeli i tiranni; non fate -che si chiuda la giornata della gloria: non fate che Carlo Alberto -coi suoi prodi raccolga solo quegli allori di cui una porzione può -spettare anche a voi, perchè italiani voi pure. Sì, la fonte del gran -battesimo è aperta guai se giunge a chiudersi: non andate innanzi ad un -avvenire vergognoso ed esecrato. E se trionfano le nazioni quale sarà -la sorte di voi ostinati? i campi di Lombardia e le città del Veneto -vi reclamano: correte o prodi, vi sono ancora dei Metternicchiani a -battere, sudate, ed il sangue che gronderà dalle vostre spade sarà -il sangue dell'oppressore straniero, e le croci che quivi raccorrete, -varranno bene la gloria, ed i plausi, che li avrete ben meritati. - - - - -XV - -ATTI DEL NUOVO GOVERNO. - - -Disfatta la guardia nazionale, atterrita la città, Ferdinando dà mano -a disfare il governo passato ed a spogliar Napoli di ogni franchigia. - -Annulla il passato ministero e ne ricostruisce un nuovo; un membro solo -ve ne indico per giudicare degli altri, e questo è Bozzelli; maledetto -dalla nazione, indegno della fiducia pubblica, egli torna al governo -quando la nazione è prostrata. È disarmata la guardia nazionale, e con -lei ogni cittadino a segno che è proibito possedere un fucile da caccia -ed una lama qualunque. È rivocato il decreto del 3 aprile, mentre per -atroce scherno dichiara il re di mantenere inalterata la Costituzione -del 12 febbraio! - -E tacendo mille altre disposizioni arbitrarie ed oppressive aggiungo in -ultimo che viene sciolta la Camera. - -A questo proposito riporterò una sensata critica d'un Deputato mio -amicissimo: - -Il decreto del 17 maggio dichiara sciolta la Camera de' Deputati -convocata pel 15 maggio: perchè erasi «rilevato da documenti autentici, -che nel disastroso giorno del 15 maggio coloro i quali erano stati -eletti a far parte della Camera dei Deputati si riunivano a vestir -carattere di Assemblea unica rappresentante della nazione, e si -sceglieano un presidente, e procedeano a delle _deliberazioni_ creando -_un comitato di sicurezza pubblica_, sotto la cui assoluta dipendenza -dovesse porsi la Guardia Nazionale»; perchè «non essendo ancor da essi -prestato il giuramento richiesto dalle leggi, il potere assunto era -tanto più arbitrario, illegittimo e sovversivo di ogni ordine civile, -in quanto esso usciva dalla sfera delle attribuzioni entro cui è -ristretto un Collegio puramente legislativo»; perchè «da malvagi fini -era unicamente suggerita una sì turbolenta condotta, poichè la voce -autorevole di moltissimi onesti Deputati non mancò di farsi udire per -biasimarla come assurda ed illegale, quantunque ogni grido di ragione -fosse stato soffocato da' clamori e da ogni genere di minaccia dal -canto di coloro che aveano risoluto di apportare una funesta mutazione -nello Stato ed evitare i disordini della guerra civile». - -È poi curioso il leggere nel decreto di scioglimento, che i Deputati -_si sceglieano un presidente, e procedeano a delle deliberazioni_. Come -si volea che si fosse fatto? Se si erano riuniti, lo aveano fatto per -deliberare: ed io non so se nella logica costituzionale del ministero -del 16 maggio sia lecito ad una società di Deputati, che sono alla -vigilia di una legale riunione, il congregarsi e deliberare: o forse -sarà vietata la deliberazione a' Deputati soltanto, mentre non vi ha -governo che abbia il solo nome di governo libero, in cui il dritto -della deliberazione sia tolto a' semplici cittadini. Nè solamente era -un dritto, ma era anzi un dovere pei Deputati il riunirsi e deliberare, -quando il governo gli avea messi nella dura condizione di prestare un -giuramento, a cui non si credeano obbligati dalla legge[6], e a cui non -sapea adattarsi la loro coscienza. - -Se dunque a' Deputati, che dalla nazione sono chiamati esclusivamente -a deliberare, un onesto governo non può vietare che deliberino, non era -meraviglia che essi _si sceglieano un presidente di età_, e poi un vice -presidente, perchè una numerosa assemblea che delibera non può mantener -l'ordine nelle discussioni, quando non ci sia un presidente che vegli -alla regolarità delle discussioni e delle deliberazioni. - -Ma quello che più parse illegale e turbolento al ministero del 16 -maggio è, che in una deliberazione de' Deputati raccolti nella seconda -sessione si creò un comitato provvisorio di pubblica sicurezza, da -cessare dalle sue funzioni, appena ristabilita la tranquillità, -sotto la cui dipendenza si mettesse la Guardia Nazionale. Questa -deliberazione de' Deputati in quel momento tristissimo presenti, -è stata dichiarata dal governo come l'atto di assumere un potere -arbitrario illegale e sovversivo di ogni principio di ordine civile: -e pare a prima vista che ragionevolmente si potesse rimproverare a -quei Deputati questa imprudente e intempestiva usurpazione del potere -esecutivo. Sennonchè io credo che il ministero siasi male apposto -nelle sue argomentazioni, conciossiachè abbia, a caso o a disegno non -so, dimenticata una circostanza essenzialissima che fa mutar faccia -alla questione; ed io sono nel debito di rammentargliela, quando ai -miei elettori debbo dar conto del modo come ho usato de' poteri che -mi accordarono. Questa circostanza è che il cannone già rimbombava -tremendo in via Toledo, e già scorreva il sangue cittadino, allorchè i -Deputati sedeano per deliberare. Essi crearono un Comitato di pubblica -sicurezza, perchè già innanzi aveano inviato una deputazione di cinque -membri al re per tentare tutte le possibili vie, onde le discordie -si componessero senza venire alla effusione del sangue; e mentre si -aspettava il ritorno della deputazione, udirono il rimbombo del cannone -che primo annunziò loro la guerra civile: e tanto erano essi lungi -dal crederlo, che pensarono e sperarono fossero salve di artiglieria -per qualche legno arrivato nel porto. Non pertanto i Deputati non -perderono ogni speranza di frenare quelle ire, che non aveano potuto -impedire di traboccare: in uno stato di guerra civile flagrante non -era certo tollerabile, che l'intera Assemblea deliberasse per venire -ad una risoluzione; onde si pensò di creare quel comitato provvisorio -d'interna sicurezza, che sarebbe cessato al cessar delle ostilità. -Che ci era di arbitrario, di illegittimo, di sovversivo in questo -comitato, che si componea di cinque Deputati, ed avea l'incarico di -avvisare a' mezzi più efficaci e solleciti per ristabilir l'ordine e -la tranquillità? Un comitato che tende a turbar la pace spaventa; ma -può spaventare un comitato il cui scopo è di ricondurre all'ordine un -popolo tumultuante? Il governo avea ben diritto di non riconoscerlo -siccome un comitato di un'Assemblea costituita, che avesse poteri -speciali e legittimi; ma potea rivelare di riconoscerlo come una -società di cinque uomini onesti e pacifici che la Nazione avea deputato -a rappresentare gl'interessi generali del paese, che erano stati -prescelti da' loro colleghi per tentare le migliori vie di prevenire -tutti gli orrori e le nefandezze di cui siamo stati o testimoni o -vittime? E perchè si mostri quali erano le attribuzioni di questo -comitato, io prego il ministero del 16 maggio di considerare quali ne -furono gli atti: non ce n'ha che un solo, un indirizzo al Comandante -della piazza, col quale si mostrava il vivo dolore eccitato nei -Rappresentanti della Nazione, della guerra civile già rotta, il grande -interesse che essi aveano nel ristabilimento della tranquillità, e il -desiderio ardentissimo di concorrere con tutti i loro mezzi perchè si -cessasse dalle stragi e dal sangue: questo messaggio mal ricevuto non -produsse alcun frutto, e le stragi continuarono, e il sangue corse più -abbondevolmente, e finì la giornata colla _strage degl'innocenti_. Ecco -il comitato che il ministero ha dichiarato illegittimo e sovversivo di -ogni ordine civile. - -E perchè sembrasse che veramente quella riunione di Deputati avesse -assunto un potere arbitrario, e avesse usurpato il potere esecutivo, -il ministero ha rilevato principalmente la clausola che mettea la -Guardia Nazionale alla dipendenza del comitato. Se questo lo avesse -fatto in istato di tranquillità e di pace, sarebbe stato certamente -una usurpazione del potere legislativo sull'esecutivo: ma se il governo -ritiene che quella riunione non era una Camera costituita, nè in veruno -dei loro atti i Deputati han mai dichiarato di essersi costituiti in -Camera legalmente riunita, era natura il dedurne, che quel Comitato -dovea considerarsi come una società di uomini onesti, che già teneano -dalla Nazione un carattere se non un potere, e che con questo carattere -poteano bene assumere una influenza sulla Guardia Nazionale, quando -la Guardia Nazionale, già in aperta guerra col governo, non più ne -volea riconoscere il comando: e questa influenza intendeva esercitare -l'Assemblea nel disegno di far cessare un combattimento attivissimo, -il cui risultamento non so se abbia reso più saldo o più labile il -potere. La differenza di condotta tra il governo e l'Assemblea mi par -questa: l'Assemblea volea ristabilir l'ordine ammonendo e persuadendo, -il governo fucilando e scannando. - -Il ministero riconosce che _moltissimi onesti Deputati non mancarono -colla loro voce autorevole di opporsi a coloro che avean risoluto di -apportare una funesta mutazione nello Stato e di eccitare i disordini -di una guerra civile._ Dunque eran moltissimi i Deputati che intendeano -procedere legalmente, e non _moltissimi_ coloro che avean risoluto -una mutazione nello Stato: dunque la maggioranza nella Camera sarebbe -stata per la legalità del procedimento, poichè le risoluzioni non si -prendono sulla forza dei polmoni, ma sul numero dei voti. Perchè dunque -il governo ha sciolto la Camera? O il governo voleva una Camera senza -opposizione, vuol dire un'Assemblea di 163 deputati che pensassero -tutti allo stesso modo; o il governo avea bisogno di altri due mesi -di vita senza una rappresentazione, o il governo sentiva male che i -Deputati non volessero rinunziare all'articolo 5 del decreto 3 aprile, -che dava al potere legislatore la facoltà di svolgere lo statuto del -10 febbraio. Ed io credo che sieno entrambi questi due ultimi i disegni -del governo, poichè non posso immaginare che il ministero del 16 maggio -speri di verificare in Napoli in una prima legislatura quello che non -si è visto mai in nessuno dei governi rappresentativi, la unanimità de' -deliberanti, che si incontra solo e non sempre ne' governi dispotici. - -E che sia questo il pensiero del governo, mi pare confermato dalla -introduzione al decreto del 24 maggio, ove dice: «La nostra fermissima -ed immutabile volontà è di mantenere la Costituzione del 10 febbraio -pura ed immacolata da ogni specie di eccesso.» E in queste parole noi -scorgiamo lo stesso spirito delle parole del decreto del 3 aprile: -parole vaghe e generali che possono interpetrarsi in senso più o meno -ampio o ristretto, e menare a conseguenze differentissime secondo le -diverse interpetrazioni. Ma questo linguaggio da una parte non dichiara -i principii del ministero, se pure non isvela la politica delle -incertezze e delle dilazioni; dall'altra non iscioglie nè tronca le -difficoltà, ma le differisce a tempo migliore. - -Ecco un cenno dei tradimenti e delle stragi seguite sulla parte forse -più bella della nostra Italia: io l'ho dato se non col miglior senno, -almeno colla miglior coscienza non avendo esagerato o scemato in alcun -modo l'esposizione dei fatti. Ecco come nell'istesso tempo l'esecrando -tiranno delle due Sicilie schiacciava nella povera Napoli la mole -che il progresso e il liberalismo costruiva, ed insieme recava un -detrimento considerevole al fatto dell'Italia tutta. - -O Fratelli miei di Napoli se avverrà mai che queste pagine vi cadano -sotto gli occhi, in esse rilevate il saluto ai prodi che han durato -sotto un colosso d'atrocità, l'esecrazione al nemico comune, e le -lagrime che pur troppo c'è duopo versare per l'ignoranza di tanta plebe -(plebe però di varie classi) ignoranza che porta con se o un servo -attaccamento a quello che osa addimandarsi _l'unto del Signore_, o una -glaciale apatia contro ogni miglioramento o sforzo che debbe condurre -al supremo dei beni. - -Il tiranno d'Italia invia ordini di ruine dal fondo della sua reggia -che il suo terrore gli ha fatto eleggere a carcere volontario dal -giorno 16 maggio, preludio dei maggiori gastighi che Dio gli prepara; -già comincia a provare la giustizia celeste, a soffrirne le punizioni, -ma il suo cuore è ferreo, l'animo suo non si commove. L'Italia basterà -a sè stessa: un grande slancio d'ira compatta contro lo straniero, -e le risoluzioni di volontà decisa, son certo la faranno trionfare -dei barbari da cui vien minacciata: ma se si dovesse mai ricorrere -all'intervento straniero!... Se l'atrocissimo re coi colpi aspri che -reca a Napoli ed all'Italia giungesse a far sì che noi non bastassimo -alla difesa nostra e della penisola, intenda il barbaro che l'Italia -bastava a sè stessa, ma di essa una porzione sola ha sostenuto la -guerra, una porzione sola e la minore, chè tutta unita è invincibile; -ed esso non potrà insultarci. - -Ferdinando II intende gittare sull'Italia quelle sciagure di cui la -infelice fu aggravata per l'ambizione di Lodovico il Moro, ma noi -l'invitiamo a considerare la fine di quel tiranno (troppo all'attuale -inferiore per delitti), gli ricordiamo che l'Italia non vedrà famelici -conquistatori che verranno a calpestarla, ma fratelli liberi che -voleranno a congiungere le loro armi alle armi italiane, se non per -difesa di una terra comune, almeno in difesa del santissimo principio -di libertà, comune tra i popoli _veramente inciviliti_, e che stringe -ad un patto gli abitatori di regioni diverse, come la religione di -Cristo che ci affratella e ci fortifica. - - - FINE. - - -NOTE: - -[1] Nerone. - -[2] Luigi XI re di Francia. - -[3] Non si voglia supporre che io intenda accusare il clero napolitano -dei vizii di pochi, chè, distinte dalle colpe de' rei, han risaltato -con più splendore le virtù dei buoni. - -[4] A spiegazione di quel che dico, mi giova dichiarare che tra -i comandanti della guardia nazionale eranvi ancora riputati e -liberalissimi cittadini, come il colonnello Piccolessis, Giuseppe -Avitabile, ed alcuni altri. - -[5] Uno degli errori commessi dalla guardia nazionale non diretta da -alcuno, fu di collocarsi alla spicciolata in diversi posti, aspettando -l'inimico; al quale (forte di numero e d'artiglieria) riuscì in ultimo -scannare i cittadini così sparpagliati, e mal provveduti. - -[6] Il decreto di scioglimento dice, che non essendosi prestato il -giuramento richiesto dalla legge, il potere assunto era tanto più -arbitrario, ec.: ma qual legge esige il giuramento da un Deputato, -prima che sia stato riconosciuto valido il suo mandato? In qual governo -costituzionale si è visto mai, che il giuramento si presti in una -qualità, prima che questa qualità sia assicurata? - - - - - -Nota del Trascrittore - -Ortografia e punteggiatura originali sono state mantenute, correggendo -senza annotazione minimi errori tipografici. - - - - - -End of the Project Gutenberg EBook of Storia del Quindici Maggio in Napoli, by -Tommaso Cimino - -*** END OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK STORIA DEL QUINDICI MAGGIO *** - -***** This file should be named 50305-0.txt or 50305-0.zip ***** -This and all associated files of various formats will be found in: - http://www.gutenberg.org/5/0/3/0/50305/ - -Produced by DP-Italia (http://dp.dm.unipi.it) con la -cooperazione di correttori volontari, coordinati da Carlo -Traverso e Barbara Magni, utilizzando immagini rese -disponibili da Internet Archive -(https://archive.org/details/bub_gb_0MgMH6zVHIAC). Questo -progetto celebra il quindicesimo anniversario del -Distributed Proofreading presso http://pgdp.net, e il -concomitante quinto anniversario di DP-Italia. - - -Updated editions will replace the previous one--the old editions will -be renamed. - -Creating the works from print editions not protected by U.S. copyright -law means that no one owns a United States copyright in these works, -so the Foundation (and you!) can copy and distribute it in the United -States without permission and without paying copyright -royalties. Special rules, set forth in the General Terms of Use part -of this license, apply to copying and distributing Project -Gutenberg-tm electronic works to protect the PROJECT GUTENBERG-tm -concept and trademark. Project Gutenberg is a registered trademark, -and may not be used if you charge for the eBooks, unless you receive -specific permission. If you do not charge anything for copies of this -eBook, complying with the rules is very easy. 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You may copy it, give it away or re-use it under the terms of -the Project Gutenberg License included with this eBook or online at -www.gutenberg.org. If you are not located in the United States, you'll have -to check the laws of the country where you are located before using this ebook. - - - -Title: Storia del Quindici Maggio in Napoli - con l'esposizione di alcuni fatti che han preparato la catastrofe - -Author: Tommaso Cimino - -Release Date: October 25, 2015 [EBook #50305] - -Language: Italian - -Character set encoding: UTF-8 - -*** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK STORIA DEL QUINDICI MAGGIO *** - - - - -Produced by DP-Italia (http://dp.dm.unipi.it) con la -cooperazione di correttori volontari, coordinati da Carlo -Traverso e Barbara Magni, utilizzando immagini rese -disponibili da Internet Archive -(https://archive.org/details/bub_gb_0MgMH6zVHIAC). Questo -progetto celebra il quindicesimo anniversario del -Distributed Proofreading presso http://pgdp.net, e il -concomitante quinto anniversario di DP-Italia. - - - - - - -</pre> - - -<div class="booktitle"> -<h1> -STORIA DEL QUINDICI MAGGIO IN NAPOLI -</h1> -</div> - -<hr class="silver" /> - -<div class="titlepage"> -<p> -<span class="xx-large">STORIA</span><br /> -<span class="main-t">DEL QUINDICI MAGGIO IN NAPOLI</span> -</p> - -<p class="pad2 small"> -CON L'ESPOSIZIONE</p> -<p class="pad1 large g">D'ALCUNI FATTI</p> -<p class="pad1 large">CHE HAN PREPARATO LA CATASTROFE -</p> - -<p class="pad2"> -SCRITTA DA T. C.</p> - -<p class="pad1 x-small"> -TESTIMONE OCULARE. -</p> - -<p class="pad4"> -FIRENZE<br /> -<span class="x-small">TIPOGRAFIA DEL VULCANO</span><br /> -<span class="small">1848.</span> -</p> -</div> - -<hr class="silver" /> - -<div class="chapter"> -<p> -<span class="pagenum" id="Page_3">[3]</span> -</p> - -<h2 id="cap1">I -<span class="smaller">BREVE CENNO DELLE CONDIZIONI DEL REAME -DI NAPOLI FINO AL 1847.</span></h2> -</div> - -<p> -Tristi casi io vado ad esporre, al cui racconto i -più remoti posteri non aggiusteranno fede o chiameranno -barbaro il secol nostro: ma la tirannide -non ha riconosciuto mai altro incivilimento che il -raffinamento delle sue pratiche. Se non ci attristano -più tiranni che arpeggiano al cospetto di città che -ardono<a class="tag" id="tag1" href="#note1">[1]</a>, o rinchiudono le loro vittime in gabbie -sospese sulle muraglie di una rocca<a class="tag" id="tag2" href="#note2">[2]</a>, pure la tirannide -<span class="pagenum" id="Page_4">[4]</span> -è sempre una, sempre la stessa l'influenza -che esercita sui popoli, quantunque quella d'oggi -si copra col manto delle solenni proteste d'animo -umanissimo e delle pratiche religiose. -</p> - -<p> -Colui che ancor porta il titolo di re del Regno -delle due Sicilie, e che la Provvidenza ha permesso -che occupasse per 18 anni un trono che i suoi -maggiori han bruttato di turpezze e di stragi, ha -studiato i mezzi tutti onde conservarlo, se n'eccettui -quello d'esser generoso ed onesto; misura che -essendo virtuosa, assicurerebbe la durata di un -potere che col progresso dei lumi va temperato e -riformato. Esso ha fatto tutto servire alle sue -mire: ha intralciato e ristagnato il commercio, -perchè la gran ricchezza dei popoli lo metteva in -apprensione dando a quelli troppi mezzi. Ha stornato -sempre l'educazione di molte classi, onde la -serva ignoranza tenesse al buio le sue usurpazioni, -ed ha insultato all'altare obbligandone i sacerdoti a -guastar l'indole suavissima del cattolicismo colle -larve dell'impostura, ed assegnando ai popoli appositi -confessori che insegnassero essere minor -delitto il furto e l'uccisione, che il mancamento -all'obbedienza di suddito. — Codesto re ha trovato -<span class="pagenum" id="Page_5">[5]</span> -anche il fatto suo nella sobrietà dei supplizii -(sobrietà per altro spiacevolissima ai tiranni) -ma costoro han fatto che tutto servisse -alle loro mire. Così delle vittime designate dalla -sua paura poca parte, e la più temuta lasciava -al carnefice, e le altre aggravava di catene -perpetue entro a fosse non rallegrate da raggio -di sole. La plebe, e con la plebe molti illusi l'han -visto genuflesso dinanzi agli altari e l'han creduto -devoto; han contato il numero delle sue grazie -(ammetti che cogli assassini era indulgente sempre) -e l'han creduto di cuor pietoso! Ecco le -conseguenze di quella brutale ignoranza che codesto -re ha lasciata crassa e pressochè selvaggia in -tante e tante migliaia d'uomini. Ma l'ordine ammirevole -delle cose non gli ha permesso a lungo -di starsene a fare il tiranno dietro le cotte dei preti -e fralle nebbie della cecità; lo ha messo in un -punto ove era mestiere o fare il bene davvero, -o puntare il cannone contro i reclami dei popoli. -Egli non ha esitato; ha usato la forza bruta, ed ha -abbandonato i suoi <i>dilettissimi popoli</i> ad ogni genere -di violenza, ed i suoi scherani, ai quali nessuno -oserà dar titolo di soldati, fidi interpetri delle sue -<span class="pagenum" id="Page_6">[6]</span> -<i>paterne</i> intenzioni, hanno tolto il freno ad ogni pudore, -e dopo inegualissima pugna si sono scagliati -sugl'inermi fanciulli e le donne colla libidine -delle più nefande atrocità, ed han riempito la -mia patria, la leggiadrissima Napoli, di uccisioni, -di rapine e d'incendii — Innanzi a così lagrimevole -narrazione mi vien manco l'animo, ma nemmeno -la carità della mia terra natale farà ch'io -alteri quello che mi è caduto sotto gli occhi, nè -farà aggiungere colori a quella catastrofe, alla -quale ebbi parte io stesso, e da cui la provvidenza -permise io fossi campato per opera sua: santissimo -amor di vero, rispetto alla religione del giusto, -ed ira cristiana mi daranno lena onde io possa -tracciare questo lagrimevole racconto. -</p> - -<p> -Da troppi anni gemeva Napoli nel più duro e -turpe servaggio; ingorda la finanza, rallentata -l'amministrazione, scemati gl'impieghi, solo attivissima -e fiorente la giandarmeria, impiegata -ad obbligare i morosi a esorbitanti tasse, e ciò -con modi duri e oltraggiosi; agli arresti di quei -rei la cui più parte era trascinata al delitto dalla -miseria e dall'ozio, per la scarsezza dell'industria -ed il ristagno d'ogni speculazione scoraggiata e -<span class="pagenum" id="Page_7">[7]</span> -non voluta da un governo aspro e pauroso: la -classe più infelice era quella cui la natura avea -dato maggior dote di mente e cuore, la classe -dei letterati: costoro mai mancanti alla loro missione -assiduamente predicavano, ed educavano -la giovinezza, per quanto il permettevano ad -essi le minacce d'una polizia insolente, e l'insidie -delle spie; la stampa repressa e vigilata, ed -il giornalismo nella più assoluta decadenza — Furonvi -alcuni che avventurarono libertà ed avvenire -stampando opericciuole nelle quali versarono -qualche semenza di liberalismo, e non ammisero -alcuna transizione tra la minaccia o la -seduzione del potente, e la verginità delle loro -idee. Vi furono altri che venderono la penna e -l'onore al governo, e questi ultimi compilarono il -giornale ufficiale riboccante di sfrontate menzogne. -È rattristante il vedere fino l'ingegno chinarsi a -far plauso alla tirannide...... ma che dico? -non mai il genio, raggio partito dalla corona di -Dio, si è tolto dal suo divino santuario ad informare -cuori perversi... no! invece la pedante -saccenteria e ridicolosi grammaticuzzi hanno prestato -la forma ai dettati del despota in mancanza -<span class="pagenum" id="Page_8">[8]</span> -di consiglio virile e della ispirazione del trionfante -pensiero. -</p> - -<p> -Ma si accuserà sempre il popolo di cui fo parte, -di schifosa viltà, se preferiva codesta esistenza lugubre -e misera al glorioso morire che s'incontra -in un magnanimo tentativo? Si ponga mente ai -tempi. Grosso il partito del tiranno che esso impinguava -col sangue che suggea dalle vene del più -povero: a lui fide e devote le armi, e l'impero -austriaco sempre minaccioso e potente in Italia: -d'altronde l'astuta e raffinata tirannide non lo portava -mai a sottoporre le sue sciagurate popolazioni -allo stato di ultima violenza, ben intendendo che -allora insorge la massa e non cura la mitraglia, -rompe le siepi delle baionette, non sente la minaccia -straniera, e col bastone e le coltella sconfigge -eserciti e spiana le rocche; così la mitezza di un -cielo incantato, la facilità dell'esistenza, la poca spesa -del vitto rallentavano la ferocia dei molti, mentre i -ricchi erano spossati dai vizi e sedotti dal prezioso -sorriso del monarca, e la classe pensante poca, sorvegliata -e povera, miseramente languiva e fremeva -invano...! e vogliamo inorridire della ferocia -di una belva che divora e strugge fabbricando -<span class="pagenum" id="Page_9">[9]</span> -così la sua rovina, in paragone al malizioso despota -delle Sicilie che guasta o sperde i semi di -ogni civile miglioramento, conduce le masse tra -le colpe e la miseria, ed avvizia il ricco facendogli -bere le aure contaminate della corte; -funesta tirannide che uccide i popoli prolungandone -la morale agonia. La giovinezza senza -incoraggimento tra la scelta di aspre fatiche e -la voluttà del piacere, abbraccia più volentieri -il secondo partito, e si fa guasta tra i vizi finchè -la miseria la conduca al delitto ed al patibolo. — -Oltre a ciò l'ipocrisia del principe usava circondarsi -di ecclesiastici avari furbi e lussuriosi, e facea -predicare da costoro quelle virtù che essi stessi -sconoscevano<a class="tag" id="tag3" href="#note3">[3]</a>: e che? si pretendeva virtù tra -i vizii della tirannide? e la virtù del senso da esseri -privi delle virtù del cuore? il mezzo sicuro -di dare al vizio nuova esca è il voler limpida la -corrente senza aver purgata la scaturigine: la religione -<span class="pagenum" id="Page_10">[10]</span> -può vincere la seduzione del vizio, ma la -religione non allignerà mai nell'animo della spia -o dell'egoista, e lo spionaggio e l'egoismo era l'opera -del governo di Ferdinando II. -</p> - -<div class="chapter"> -<p> -<span class="pagenum" id="Page_11">[11]</span> -</p> - -<h2 id="cap2">II -<span class="smaller">RIFORME.<br /> -48.</span></h2> -</div> - -<p> -Le opinioni politiche afforzate da esempio operativo -si comunicano colle celerità dell'elettricismo, -e per quanto rigorose fossero le sue misure, -il governo non potè far sì che non si commovessero -gli animi de' Napolitani agli eventi di Roma. — -I principi Piemontese e Toscano da sè operarono e -proclamarono quelle riforme che i popoli avrebbero -ottenute colle rivoluzioni e la strage, ed il plauso -dei popoli rispose alle regie concessioni: gli esuli -tornarono ai lari disertati, e i prigionieri videro -un giorno non invano lungamente sperato: era felice -per l'Italia l'epoca in cui il vessillo di Cristo -operava rivoluzioni senza sangue basate sulla fiducia -<span class="pagenum" id="Page_12">[12]</span> -dei popoli ed il buon talento dei re: e Ferdinando -II che facea intanto? il popolo inerme -si portava sotto il suo palazzo a gridare — Viva -Pio IX, vivano i Principi riformatori, — ed egli -rispondeva con decreti che condannavano simili -dimostrazioni come attentati all'ordine pubblico -e rigorosamente punibili: e s'empievano le carceri, -e si instruivano processi. -</p> - -<p> -Intanto simili dimostrazioni si eseguivano in -Palermo. Ingordi intendenti l'aveano ammiserita, -e ad essa aveano preclusa ogni via di civile progresso, -e d'altra parte usava Ferdinando tenervi grossa -guarnigione: per essa era giunta l'ora che il -fremito si facea universale, le opinioni mature. -Dapprima i Siciliani inviarono pietosissime suppliche -al re, che togliesse in considerazione lo -stato loro: non voler altro che miglioramento di -amministrazione e intendenti meno tirannici ed -impudentemente ladri; a codeste suppliche aggiungevano -de' moniti prudentissimi; gli fecero intendere -la natura dei popoli che non vuol esser -torturata a segno nè esser messa a tal partito che -ogni altro sia migliore. -</p> - -<p> -Ed egli che facea? -</p> - -<p> -<span class="pagenum" id="Page_13">[13]</span> -</p> - -<p> -Passeggiava Capodichino colle sue migliaia di -soldati; s'affacciava dal regio balcone, e di là guardava -una darsena riboccante di cannoni, il nuovo -porto con parecchi vapori e fregate, e tale apparato -ragionava al suo cuore la santità del suo -diritto, ed in esso vedeva il baluardo contro i -clamori dei popoli; e guardava cannoni, soldati e -navi e con quelli si preparava a far ragione a -sette milioni di uomini. Quindi nel 12 gennajo -contro una dimostrazione inerme che seguiva in -Palermo, facea irromper la cavalleria sul popolo, ed -il popolo la respingeva: inviava i suoi battaglioni, -ed il popolo li sperdeva: facea fumare i suoi vapori -ma contro un popolo intero e risoluto che -s'unisce si stringe e pugna per la libertà, è vana -la potenza dell'oppressore, è Dio contro lui. -</p> - -<p> -E tanti tiranni trionfano? — I decreti del -Signore sono imperscrutabili, e l'albero prezioso -della libertà va lungamente educato onde i popoli -possano gustarne le frutta suavissime. -</p> - -<p> -Ferdinando nelle sue falangi scorse una spaventosa -decimazione; nel veder tornato un vapore -carico delle vestimenta di soldati uccisi.... pianse! -— e gli uccisi di Palermo che la sua impudenza addimandava -<span class="pagenum" id="Page_14">[14]</span> -suoi figliuoli, non meritavano una sua -lagrima paterna? sì pianse gli uccisi: gli mancavano -altrettante braccia a compiere le stragi che designava. -— Fu mestieri sgomberare Palermo e cedere -le fortezze di Castellamare: i Siciliani baciarono il -nimico vinto, come ferocemente l'avean battuto -oppressore — Ma son prodigii di incivilimento codesti, -ma è l'eroismo dei cuori liberi! — aspetta e -guarda come i Borbonici sanno fare nel 15 maggio -quando la città è in mano loro!... Sì, la tirannide -non riconosce incivilimento mai; la viziosa -radice non darà mai pomo che velenoso, e contaminato -non fosse. -</p> - -<p> -Le cose andavan male per esso: in tutti i punti -del regno si tumultuava: ei ripartiva le sue forze per -le province, ma non bastavano: la polizia spogliata -della sua forza morale se ne giaceva inerte; Napoli -vedea di dì in dì moltiplicati i seguaci del liberalismo, -ed inermi migliaja ad alta voce reclamavano -riforme. Nel 27 gennajo si fè una sontuosa dimostrazione; -vi prese parte l'ultima plebe, la nobiltà, -preti, professori, artigiani e mercatanti, era tutto -un paese che si commovea; innanzi agli occhi gli -stava l'esempio siciliano troppo recente; ma -<span class="pagenum" id="Page_15">[15]</span> -ei tentò un ultimo sforzo, fè uscire il cannone e -schierare la truppa, e la turba correa al soldato -e l'addimandava fratello, e raddoppiava la festa -al cospetto del cannone e della miccia fumante... -seguì il 28, giorno di commozione, di oscillazione: -nel dì precedente il Borbone, avea gittato il guanto -di sfida, il popolo lo avea raccolto... S'aprì il dì -29 con un sole fulgidissimo ed un cielo azzurro -e le prime ore del mattino trascorsero colla trepida -espettazione di eventi decisivi. -</p> - -<div class="chapter"> -<p> -<span class="pagenum" id="Page_16">[16]</span> -</p> - -<h2 id="cap3">III -<span class="smaller">COSTITUZIONE DATA DA FERDINANDO BORBONE.</span></h2> -</div> - -<p> -E Ferdinando diè una Costituzione. Fu spontaneo -l'atto col quale esso prometteva dividere -la sovranità col popolo accordandogli due Camere -legislative? La nostra illusione dovea poco durare, -ma ebbri di una libertà che non avea costato sangue, -e sperando che una volta un re avrebbe potuto, -rovesciando un colosso cancrenoso di politica tortuosa -e perfida, coll'affidarsi all'indole generosa del -popolo interrogando i suoi bisogni ed operosamente -cospirando alla sua felicità, ottenere la propria -sicurezza, che mal si cerca lasciandosi fronteggiare -dal cannone, e cingendosi da baionette: non -potemmo credere per un istante che le oppressioni -<span class="pagenum" id="Page_17">[17]</span> -e i delitti del governo avessero potuto esser -cagionate da un ministro prepotente e criminoso; -il languore dello Stato, le oscillazioni della finanza, -il depauperamento delle province da ministri ingordi -e retrogradi: che costoro avesser con malefizi -alterato il buon vedere del re, che al più -avesse potuto essere accagionato di indolente fiducia; -sì, io stesso non immaginava mai che fra le -dimostrazioni delle masse entusiasmate egli maturasse -il disegno di retribuirle di tradimento: noi -plaudivamo; come erano sinceri i nostri voti! -come mi pareva invidiabile la posizione d'un re -che può innalzare i popoli a distinto incivilimento, -a potenza, a libertà, ed innalzare a sè stesso un -monumento che i secoli non crolleranno mai, -perchè consacrato nella pagina dell'umanità. Sì, -egli disegnava, preparava la miseria di quelle popolazioni -che lo festeggiavano. -</p> - -<p> -Eccolo omai solo. — Il vecchio Governo più che dimesso -è disfatto: eccolo solo — a lui spetterà la gloria -o l'infamia delle sue opere: è opportunissimo il -momento — romperà le vecchie simpatie dell'Austria? -concorrerà al risorgimento italiano coi suoi -treni formidabili e il suo esercito disciplinatissimo? -<span class="pagenum" id="Page_18">[18]</span> -sentirà il suo cuore qual differenza passi tra il regnare -pel plauso d'uomini liberi, o per lo spavento degli -schiavi? vediamo quel che fa: e da sè solo egli -è alla ricostruzione dell'edifizio. — Si mette in -piedi un nuovo ministero. Osservate; il primo passo -che dà Ferdinando è quello di smembrare i comitati, -togliere i capi che regolavano la rivoluzione, -collocarli nella nuova amministrazione, e metterseli -dattorno. — Vedemmo Bozzelli, fatto ministro -dello interno e della polizia, adire ai consigli della -corte e dello Stato. — Fu grave fallo pel nuovo ministro -il separarsi dalle masse che avean fiducia in -lui e far causa diversa da esse: dovea pensare che la -macchina guasta e pesante dell'amministrazione -sarebbe andata con troppa lentezza, ed esso nel caos -delle faccende, tralle fatiche del riordinamento, tra -i lunghissimi consigli di Stato, non avrebbe potuto -usare di quella vigoria necessaria a tant'uopo. -Un comitato non dovrebbe scomporsi mai per accettar -cariche nel nuovo governo; invece nel riordinamento -delle nuove cose resterebbe imparziale -spettatore, e terrebbe sempre vigoroso e potente il -partito dell'opposizione; Bozzelli da privato avrebbe -imposto al nuovo ministero e col favore del popolo -<span class="pagenum" id="Page_19">[19]</span> -avrebbe dato al governo un forte impulso, fino a che -formate le leggi, istruite le plebi, fatti potenti i cittadini, -sarebbero riusciti tardi e vani gl'intrighi e -le malizie dei gabinetti; egli incorse in grave colpa; -ed io ammetto che in buona fede errò quando accettò -la carica di ministro, ma l'errore fu gravissimo -per le conseguenze, giacchè adì il Consiglio ed -il re, nè pensava di che pericolo fosse lo splendore -d'una corte corrotta! come fan traviare le blandizie -d'un re! quale influenza malefica esercita -sui migliori! e Bozzelli, non migliore di tutti -coloro che hanno frequentato le corti, se errava -in buona fede dapprima, in breve si pervertì: e -gli ultimi fatti indicano con qual coscienza avesse -egli operato. Se ne eccettui che si lasciava vedere -un po' più degli altri suoi antecessori, e qualche -cosa di familiare con cui diè udienza, egli non -si distinse nel breve spazio del suo primo ministero: -egli fu lento e retrogrado; non so se dapprima -lo voleva essere, ma lo dovea: egli vedea tutti -i giorni Ferdinando che lo ricevea con carezze e -<i>dandogli i sigari di sua mano</i>. Arti meretricie! — -L'organizzamento della guardia nazionale fu incompleto -— non fu armata che in parte e se ne addebitò -<span class="pagenum" id="Page_20">[20]</span> -la deficienza de' fucili; si fecero delle pratiche, per -averne dalla Francia, se ne commisero 50,000 nel -mese di gennajo, ed oggi che scrivo (luglio) si -aspettano ancora. Per lui tornarono vane le pratiche -d'accomodamento che si proponevano tra -Napoli e Sicilia; egli fu lento, indeciso, la sua -politica fu incerta, ma così doveva condursi, giacchè -Ferdinando, di cui egli era l'organo, aspettava -che il cannone avesse dovuto esser l'arbitro -sommo delle differenze tra popolo e re; no, un -trattato decisivo non era nei suoi divisamenti. -Il reclamo potente del popolo dimostrò chiaramente -l'indignazione contro il ministro che nato -da esso così lo retribuiva. -</p> - -<p> -Allora si avvide Ferdinando che non bastava -al popolo napolitano una Costituzione come quella -che aveva dato. Questi con tutti i suoi sforzi s'inoltrava -nella via dell'incivilimento e della libertà: -la Costituzione co' suoi privilegi portava, libertà -di reclamo, libertà di stampa, libertà di associazione; -coi reclami la volontà potente della nazione -lo costringeva ad operare e ad accordare, -l'espulsione dei gesuiti ch'ei mai non avrebbe ordinato -da sè stesso, e l'invio in Lombardia di spedizioni -<span class="pagenum" id="Page_21">[21]</span> -crociate. Ei non sentiva, non voleva, abborriva -da questa guerra: egli legato ai tedeschi -di stretto e regio patto, e da simpatia, egli che -avea sorbito la politica di quella corte, egli marito -ad una austriaca, non poteva decidersi a -mandare i suoi cannoni, le sue navi, i suoi reggimenti -contro l'esercito austriaco. Ben'egli inviò -alcune migliaia di uomini, ma lentissimi furono -i movimenti dell'armata a segno che dopo lungo -viaggio giunse, ed appena giunta tornossene di -nuovo. — La libera stampa smascherava tutti i -vizii di un ministero che s'era fatto l'organo del -despota, oltre a ciò coll'invito della satira e del -riso diffondeva per tutte le classi sensi di liberalismo: -v'era chi predicava all'ultimo popolo onde -educarlo alle libere istituzioni e fare ad esso intenderne -i vantaggi — eran due — uno, un tal Viscusi, -uomo che oltre ad un'eloquenza plebea non aveva -altro merito; costui alle volte arringava il -popolo in sulle generali, e senza farlo migliore lo -facea piegare al suo intendimento, gli si mettea a -capo e percorreva con esso la città; aggiungi che -la qualità di gran popolano <i>gli dava adito alla corte, -ed il re lo vedea spessissimo</i> — quest'ultima circostanza -<span class="pagenum" id="Page_22">[22]</span> -farà conoscere appieno l'animo e le massime -di costui. — L'altro fu Angiolo Santilli — nato -in Terra di Lavoro, ricco di dottrine politiche, che -ad una veemente e generosa eloquenza accoppiava -la limpidezza delle idee, l'onestà di un'anima -vergine e le fiamme d'un cuor liberalissimo. Costui -toccava le corde dei cuori: costui faceva alla -plebe la spiegazione del vangelo e della libertà: -religione e liberalismo, fratellanza e amore, ecco -i santi principii su cui si volgeano le sue prediche -che commovevano ed istruivano, quelle prediche -nelle quali trionfando chiarezza e forza di principio, -sono adatte all'intendimento di tutte le -classi. Giovane infelice! il tuo assassinio e quello -di tanti virtuosi, ha provocato l'ira divina, ha -aguzzato le ire cittadine che già s'aggravano sul -tiranno e lo minacciano. Angiolo Santilli, genio -nato a dirozzare e ad illuminare la plebe napolitana, -era una delle cause primarie che fecero -vedere al re come le sue malizie erano sventate, -come la sola buona fede ed il buon volere -in un principe può farlo andare d'accordo con -un popolo libero ed avviato pel completo incivilimento: -e Ferdinando designò una controrivoluzione -<span class="pagenum" id="Page_23">[23]</span> -e si diè all'opera. — Più volte fè correre -sinistre voci d'allarme e fè uscire truppe e cannoni; -altra volta dietro l'espulsione dei gesuiti incitò la -plebe per mezzo dei suoi emissarii facendo credere -che si dimandava la dissoluzione del convento dei -Carmelitani, e l'abolizione del santuario la di cui -custodia a quei padri è affidata: questa mena ebbe -effetto, giacchè i lazzari levati in massa e frementi -si gittarono per le vie e giunsero innanzi il palazzo -reale usando violenze a quanti scontravano -per le vie e venendo a conflitto colla guardia nazionale. -Poco mancò che questo tentativo non avesse -raggiunto il suo scopo. Ma la guardia nazionale -sventò le congiure e sorprese vari carri di -sassi con superficie formata da strati di aranci; -così il buon talento dei cittadini e la vigilanza -della guardia civica non gli diè agio per lungo tratto -di mettere ad esecuzione i suoi disegni di sangue, -ed egli ne fremè, e su quella faccia di reprobo il -Signore lasciava le tracce del suo infernale rancore: -in ultimo egli risolse di assumere esso medesimo -il carico d'una controrivoluzione e ne aspettò il -momento. Intanto con ogni blandizia procurò prepararsi -gli animi dei suoi soldati — parlava ad -<span class="pagenum" id="Page_24">[24]</span> -essi familiarmente, accordava ogni petizione, dava -tutto quello che gli chiedevano — e così, lasciava -loro travedere, avvicinarsi occasione in cui avrebbero -avuto da fare; star pronti; come star pronto -egli stesso alle largizioni ed ai premii. -</p> - -<p> -Nè men pensiero gli davano le truppe spedite -in Lombardia: aveva designato il tiranno con -quelle fare alcun colpo che gravemente danneggiasse -la cosa italiana. Egli pensava: quindicimila -uomini o che proditoriamente o inerti o a rilento -operassero, precipitare le cose o arrestarne il corso: -in ultimo avendo il disopra casa d'Austria, egli -conchiudeva, quelle truppe sarebbero state l'ultimo -crollo alla causa italiana, quindi trionfalmente -avrebbero percorse le terre soggiogate ed una buona -mano di Tedeschi (giacchè Ferdinando aspettava -grossissimi rinforzi che la testa piccolissima dell'alleato -confederato imperatore promettea) colle -truppe sarebbero tornati in Napoli ove egli avrebbe -con prudenza disposte le cose. — Quindi quella -Costituzione che era ai suoi occhi un pensiero molestissimo, -sarebbe stata revocata, oppure ristretta -ai limiti angusti delle Costituzioni della decrepita -Europa, cioè a quelle Costituzioni che a fronte -<span class="pagenum" id="Page_25">[25]</span> -del despota non fanno altro che accusarlo d'illegalità, -senza prevenirne le violenze, o validamente -opporsi al suo arbitrio, quelle Costituzioni -che l'incivilimento e la giovine Italia non può -riconoscere, poichè ha mostrato come sà spargere -il sangue. I sacrificii cui volenti si sottopongono -tanti generosi è la prova della sviluppata potenza -degli animi italiani, e l'iniziativa d'istituzioni liberissime -a cui sono avviati. Ma codesti disegni gli -vennero attraversati: giacchè se è maravigliosa la -costante attività del tiranno con cui và rannodando -le fila che qua e là si spezzano, sublime è la mano -del Signore che non gli permette che trionfino -le arti subdole ed infernali quando i popoli contro -i quali congiura, sono virtuosi ed arditi. — Re -Ferdinando s'ingannava quando tenea per certo -essere quelle truppe stromento di trionfo alla causa -tedesca; il comandante supremo di quelle era il -general Pepe sul conto del quale non dirò altro -che di animo ardente e vigoroso, accagionato dei -malaugurati avvenimenti del 1821, ad ogni costo -volea riscattarsi nella pubblica opinione col battersi -contro quel tedesco contro cui nol potè dianzi, e -provare qui, in Italia, al cospetto del cielo medesimo, -<span class="pagenum" id="Page_26">[26]</span> -che non animo italiano gli mancava, nè animo -agl'Italiani mancava, ma dal dito di Dio non esser -indicata quella come l'ora del nostro compiuto -riscatto. È dettato notissimo, che Dio non paga -il sabato, e mal s'appongono quei tiranni che, -passato il sabato, credono per sempre passato il -giorno dell'ira celeste e della redenzione dei -popoli. Le truppe napoletane una volta tolte -alle sozzure della loro giornata, ed all'influenza -malefica che esercita la presenza del loro corruttore, -le arti di quest'ultimo riescono tarde, e -l'aspetto del territorio italiano e dei generosi suoi -popoli sarebbe stato per essi un battesimo, sarebbe -cominciata una nuova vita, avrebbe trionfato -la sublime scintilla che il Signore diè alle -anime italiane, e l'incontrastabile valore dei Napoletani -avrebbe trovato nuova energia nello -sviluppo dei sacri principii ai quali Ferdinando -II preclude il loro intelletto: di tuttociò egli -si avvide, e capì ch'era ben tempo di richiamarle. -Il pretesto? un voluto tentativo dei repubblicani, -quindi ansiosamente ne aspettò il momento. -</p> - -<p> -Egli trovò l'opportunità d'una controrivoluzione -<span class="pagenum" id="Page_27">[27]</span> -nell'inaugurazione stessa della Rappresentanza nazionale, -come nelle pratiche devote e nel tempio -di Dio ha tante volte cercato la corruzione dei -popoli napolitani. -</p> - -<div class="chapter"> -<p> -<span class="pagenum" id="Page_28">[28]</span> -</p> - -<h2 id="cap4">IV -<span class="smaller">NOTTE DEL 14 AL 15 MAGGIO.</span></h2> -</div> - -<p> -Cadeva il giorno 14 maggio. -</p> - -<p> -Erano già compiuti i parati delle Camere legislative, -ed il tempio di S. Lorenzo era pomposamente -apparecchiato per l'inaugurazione della Rappresentanza -nazionale. — Il popolo napolitano -come è suo uso aspettava con ansia il giorno 15; -le classi pensanti come quello che fosse l'iniziativa -della sovranità popolare, e la plebe lo considerava -come quel giorno in cui avrebbe veduto affaccendarsi -tanta gente, avrebbe sentito tanto romore, -si sarebbe gettata nella folla per vedere anch'essa -qualche cosa, ed avrebbe potuto legittimamente -bere e far baldoria. Gli spiriti erano calmi, i buoni -<span class="pagenum" id="Page_29">[29]</span> -vedeano nella prossima apertura del Parlamento il -termine di molte oscillazioni politiche, e gli ardenti -che conosceano l'entità ed il buon voler dei Deputati, -sedavano gli spiriti, lieti che nelle elezioni -avesse trionfato la opinione pubblica; insomma l'intera -popolazione napolitana tranquillamente chiudeva -la sua giornata. -</p> - -<p> -I Deputati si riunivano a deliberazione preparatoria -nella sala di Monteoliveto: era uscito in -sulla sera del giorno antecedente un cerimoniale -che annunziava la solenne inaugurazione, e ne -indicava il rito; nessuna partecipazione erasi fatta ad -essi, nè ancora proceduto alla verificazione dei mandati -che li costituivano deputati del popolo — oltre -a ciò il programma del cerimoniale annunziava che -dai deputati e dal re si sarebbe giurata la Costituzione -del 12 febbraio senza veruna condizione, mentre -essendosi riconosciute le imperfezioni dello Statuto -con decreto del 3 aprile erasi dato al Parlamento -la facoltà di svolgerlo e di fecondarlo: l'obbietto -della seduta era deliberar qual condotta tenere -nella circostanza, sopratutto chè essendo imminente -l'ora del giuramento pareva una sorpresa la pubblicazione -di quel cerimoniale in cui s'obbligavano -<span class="pagenum" id="Page_30">[30]</span> -i Deputati giurare in conformità del regio volere, -e contro il mandato della nazione, mandato nel -quale era indicato il contenuto del giuramento da -darsi: in tutto ciò chi non riconosce nel re Ferdinando -l'iniquo talento di presentare l'occasione di -una contesa? se il Ministero gli avea notificato -l'inconvenienza dello Statuto e la necessità di riformarlo, -con quale intendimento egli prescrisse -al collegio dei Deputati una formola insidiosa? -egli si aspettava un'opposizione, come infatti dopo -molto discutere ne fu compilata una nuova, nella -quale si proponeva il giuramento in conformità -del decreto del 3 aprile, quindi fu mandata al -presidente dei ministri che la fè presentare al re -per mezzo del signor Conforti ministro dell'Interno. -Questi, poco appresso ritornò presentando -all'adunanza un'altra formola compilata dal re: -— fu votata e rigettata, perchè più chiaramente -proibiva altro giuramento che quello indicato nel -cerimoniale pubblicato il dì innanzi. — Di questa -risoluzione si dette avviso al presidente dei ministri -e lungamente s'attese una risposta che finalmente -giunse. Che avea fatto Ferdinando in quel -tempo? -</p> - -<p> -<span class="pagenum" id="Page_31">[31]</span> -</p> - -<p> -Avea raccolto intorno a sè Domenico Merenda, il -general Filangieri ed il general Nunziante; ed avea -detto loro: è venuto il destro di fiaccare l'orgoglio -dei Napolitani, e di dissipare il nembo che -minacciava di farmi divenire il giuoco della volontà -sfrenata di codesti ribelli — se seppero -strapparmi una Costituzione saprò ritorgliela ben -io, o darla come va fatto; una volta per ciascuno; -allora io era affaccendato colla Sicilia, ora son re, -sì son re; giacchè non si è mai re quando non si -può fare da sè. — Quindi si venne a consiglio — -le fila tese sin allora erano intatte — gran numero -di spioni stavano desti — avvertiti e pronti -alcuni comandanti della guardia nazionale, giacchè -tra le malizie di Ferdinando vi era stata -quella che avea dato facoltà alla guardia nazionale -di dare i gradi per votazione ma fino al grado di -capitano, restando a lui formare gli uffiziali superiori -e dare ad esse i capi; e ad uffiziali superiori -avea nominato in gran parte i suoi zelatori e le -sue spie<a class="tag" id="tag4" href="#note4">[4]</a>; la truppa educata all'ira, aizzata contro -<span class="pagenum" id="Page_32">[32]</span> -i liberali, anelava anch'essa far sangue: d'altra -parte era poco il numero degli arditi che al grido -delle barricate fossero corsi, e questi bisognava -spegnere: in ultimo le masse non eran preparate -alla rivoluzione, e la plebe sempre favorevole a -chi tien più oro, e a chi trionfa, per cui il colpo -in quel momento avrebbe ottenuto esito felice: -si formarono le liste di quelli che erano designati -alla strage, si fè il piano d'operazione e si diè -principio. -</p> - -<p> -Si lasciarono uscir le truppe dai quartieri, e da -un'altra parte si compilò un nuovo cerimoniale -accettabile e fu inviato alla Camera dei Deputati -per mezzo del prefetto di polizia; accettabile, -giacchè volea Ferdinando far conoscere non per -opera sua, s'era venuti a quella tremenda -collisione. Esso fu discusso, e mentre si procedea -alla votazione che parea risultare favorevole, -si presentò il capitano della guardia nazionale -signor La Cecilia, ed annunziò le truppe uscite dai -quartieri ed esser pronte ad investire la Camera: -<span class="pagenum" id="Page_33">[33]</span> -giungono altri uffiziali; tutti sono agitati dalla -minaccia d'una violenza, accorrono cittadini tutti -in grave apprensione, comincia lo scompiglio a -impadronirsi degli animi: si grida doversi difendere -la santa proprietà della nazione nei Deputati -del popolo: lo stato d'irritazione è al colmo; -varie sono le opinioni dei Deputati, ma trionfa -quella che il coraggio della Camera esser debbe -coraggio civile, quindi dover affrontare una violenza -con dignità ed animo composto. -</p> - -<p> -Ma le truppe uscivano ancora ed occupavano le -piazze, quindi si lasciò alla guardia nazionale che -avesse operato da sè; d'altra parte per la dignità -del magistrato, ciascuno dei Deputati votò in -disfavore dell'ultima formula inviata dal re, per -fargli intendere che fralle deliberazioni civili è reato -ingiusto prepotente lo schierare la soldatesca, far -balenare le bajonette, e che soldatesche e baionette -non valgono a far piegare lo spirito d'un collegio -legislativo, che anzi l'offesa dignità, e la minacciata -libertà di deliberazione nuovo coraggio infondono -in anime libere. -</p> - -<p> -Al calare delle guardie nazionali dalla Seduta le -spie di Ferdinando in uniforme nazionale gridano -<span class="pagenum" id="Page_34">[34]</span> -<i>alle barricate</i>; <i>barricate</i> gridarono alcuni soldati che -si finsero disertori ed asserirono essere eguale lo -spirito della truppa intera: io stesso vidi un caporale -dei cacciatori brandire la sciabola e gridar <i>barricate</i>, -<i>morte al tiranno</i>; queste voci trovarono eco nello -spirito dei giovani ardenti; i nuovi arrivati replicavano -l'invito medesimo: si mandò per braccia: si obbligarono -i facchini dei rioni pel trasporto di oggetti -necessari all'uopo: si trassero dalle case i muratori -onde togliere le pietre della via e farne parapetto: -per mancanza d'uomini si fecero togliere dalle -ultime locande i dormienti, e con gran solerzia -si diè opera alla costruzione delle barricate: invano -uomini assennati prevedendo le conseguenze di -un falso tentativo, o di una rivoluzione immatura, -cercarono tutti gli argomenti onde distogliere gli -animi da questa attitudine minacciosa, invano! -chè le voci dei falsi declamatori fecero tornar -inutili i nostri sforzi. -</p> - -<p> -In questo eransi veduti alcuni della squadra -francese unirsi per la formazione delle barricate, -ed alcuni di questi s'illusero, ed illusero i poveri -Napolitani a segno da promettere lo sbarco di 4000 -Francesi con parco d'artiglieria; d'altra parte giungevano -<span class="pagenum" id="Page_35">[35]</span> -ad ogni istante altre guardie invitate dalla -<i>generale</i> ed i regi declamatori procuravano di tenere -gli spiriti concitati: altri volontarii si presentarono -nell'idea che quella fosse una dimostrazione -armata, di guisa che non essendo disposti o da -congiura o da allarme antecedente o da opinione -matura, pochi aveano munizione e scarsa. E quel -che io scorsi nella maggior parte della gioventù -accorsa, si fu che in loro prevaleva la risoluzione -di fare una imponente dimostrazione contro l'attentato -alla Rappresentanza nazionale, anzichè -animo deliberato a un tentativo sanguinoso. Così -un pugno d'uomini quasi inerme dovea affrontare -la ferocia di oltre a 15,000 soldati, e il fuoco delle -castella e delle altre artiglierie; castella e -cannoni dovevano fulminare uomini che erano -sforniti di munizione tratti alla rete preparata -dalla più nefanda e diabolica malizia: non tentino -i vili ed infami satelliti di Ferdinando cercare di -purgarlo dall'esecrazione che cielo e terra gli fulmina -contro; egli ha imposto alla Camera un giuramento -contro il mandato della nazione; esso ha -schierato le sue inique falangi per le vie quiete -di Napoli durante una pacifica discussione, e -<span class="pagenum" id="Page_36">[36]</span> -mentre insultava ed attentava così alla sicurezza -ed alla libertà della nazione, fè incitare al funesto -ed intempestivo tentativo di rivoluzione quelli che -maggiormente risentivano l'ingiuria di questo -violento procedere. No, quando pendevano nell'alta -Italia i destini lombardi e di tutta la penisola, quando -ivi si combatteva la guerra santa dell'indipendenza -lombarda e della nazionalità italiana, alcun -napolitano non avrebbe osato movere voci di sedizione -e brandire la spada della guerra civile, -onde dare al tiranno appicco pel richiamo delle -truppe, e togliere alla difesa dei fratelli lombardi -molte migliaia di braccia; ciò sarebbe stato sommamente -riprovevole, giacchè avrebbe presentato -una diversione al concentramento delle forze -italiane. I Napolitani col loro prudente aspettare -e colla fiducia riposta in una Camera eminentemente -liberale ed in un ministero che s'avea -meritato il pubblico suffragio, avrebbero fatto che -questi elementi stessi cospirassero allo sviluppamento -ed al consolidamento delle libere istituzioni: -ma fu la malizia di Ferdinando atroce e sanguinaria -che maturò la caduta del ministero, la -dissoluzione della Camera, ed il ritorno alla schiavitù -<span class="pagenum" id="Page_37">[37]</span> -ed alla barbarie passata, colla strage de' buoni -e degli arditi che in quel giorno per la solennità -eran raccolti in Napoli: oggi col cannone domani -coll'arbitrio di Borbonici decreti. — Fra poco vedremo -come il colpo cadde ed atroce e sanguinoso, -come violenti decreti spogliarono la capitale d'ogni -franchigia.... ma la Provvidenza salvò dall'eccidio -gran parte dei suoi, ai quali affidò l'arca -santissima della libertà; nò, i suoi fini non son -raggiunti; l'offesa dignità delle province, e la -guerra che i prodi Calabresi combattono chiaramente -dimostrano che il genio italiano vive nei -popoli delle Sicilie, e le arti d'inferno non fecero -che farlo sorgere più vigoroso e sublime dalle -stragi del 15 maggio 1848. -</p> - -<p> -Erano le truppe per le piazze: la loro presenza -avea portato l'irritazione negli animi, la loro -presenza avrebbe ritardato o impedito la formazione -delle barricate, quindi bisognava che fossero -rientrate. E Ferdinando fè correr voce che le -Camere si sarebbero aperte ed il giuramento si -sarebbe differito: questo partito fu ad unanimità -di voti abbracciato, e così la seduta si sciolse che -già spuntava l'alba del giorno 15; alba di sangue. -</p> - -<div class="chapter"> -<p> -<span class="pagenum" id="Page_38">[38]</span> -</p> - -<h2 id="cap5">V -<span class="smaller">15 MAGGIO.</span></h2> -</div> - -<p> -Le truppe si ritirarono, la Camera si sciolse, ma -il fermento restò nella via di Toledo, ove si seguitò -la costruzione di nuove barricate. Da tutte -parti accorrevano guardie nazionali, ma tra queste -non eravi ordine alcuno — il comando non -era concentrato, onde partissero le disposizioni; non -governo di sorta, ciascuno faceva da sè: furono -convocati gli uffiziali e molti si presentarono; -parte di questi restò, altra parte si ritirò. Per le -prime ore del mattino si fecero nuove barricate, -quindi si ristette, e verso le nove ore tutte le vie -di Toledo eran chiuse e lo sbocco dei vicoli alla -via grande era custodito da qualche fazione. A -<span class="pagenum" id="Page_39">[39]</span> -meglio intendere i fatti che vanno a seguire, -io credo necessario parlare di questa via che fu -il campo principale della strage nefanda. -</p> - -<p> -Napoli è chiusa quasi in semicerchio, da parte -di terra, dai colli di Pizzo-Falcone, S. Elmo, Capodimonte, -dal poggio ove è situato il palazzo della -Riccia da cui piglia il nome, da Capodichino, dal quale -ultimo colle attraversandosi per ubertose paludi e -verzieri si giunge al mare che chiude il semicerchio. -Partendo dal colle di Capodimonte, traversando -il real museo e le fosse del grano comincia -la via Toledo che termina col palazzo reale, il cui -piede vien bagnato dal mare. La via splendida di alti -palagi ove abitano i più ricchi e la più scelta -nobiltà, la frequenza della gente che vi affluisce, -il numero immenso delle carrozze che la percorrono, -il romore delle grida, le voci dei venditori, -i magazzini che la fiancheggiano splendidi d'immense -dovizie, ne formano una delle principali vie -delle più popolose città del mondo. Da destra a -sinistra vie e <i>vicoli</i> mettono in essa. -</p> - -<p> -Molte barricate principali la traversavano, ed -altre secondarie la chiudevano dalla parte dei -<i>vicoli</i>. — Io replico, nella guardia nazionale lo -<span class="pagenum" id="Page_40">[40]</span> -scopo della formazione delle barricate (provocate -dalle regie spie) era quello di una dimostrazione. -E questo vien dimostrato dal non aversi -eletto un capo militare — dal lasciar passare per le -barricate gran numero di curiosi, tra i quali non -mancavano certamente ufficiali senza uniforme; -ed in ultimo dalle munizioni scarse in alcuni, -nulle in altri. — Così trascorse ancora del tempo -fino a che si riunirono i Deputati di nuovo in -Monteoliveto in abito di gala, mai supponendo -che le cose avessero dovuto prendere un'attitudine -così minacciosa, e maravigliando che non -fossero disfatte le barricate, anzi trovandone delle -nuove. Allora raccolti formarono delle nuove deputazioni -e si intavolarono nuove trattative; ad -ogni modo essi Deputati fecero affiggere per le vie -e per i cantoni di Toledo dei cartelli (in quell'istante -io era nelle barricate). Questi contenevano -un invito alla nazione di disfarle ed aprir la -via per la solenne cerimonia, essendosi differito -il giuramento. — Codesti cartelli in pessimo carattere -da molti non furon creduti opera del Parlamento, -bensì affissi per paura nata nel cuore -del re, e pigliarono ardire; altri non vollero prestare -<span class="pagenum" id="Page_41">[41]</span> -obbedienza, perchè diceano, una volta -composta la nazione ad attitudine così minacciosa, -tolto quel baluardo, si sarebbe stati esposti ai -colpi della tirannide, che avrebbe preso una vendetta -per procedere così ardito. Infelici! e' non -sapevano per l'opera del tiranno essere raccolti -lì, e che già era accesa la miccia dei cannoni e -non s'aspettava che un segno. -</p> - -<p> -Non essendovi capi, e come avviene in questi -casi, tutti dissero le loro, ognun fece da se, e le -barricate restarono. Intanto scorrevano momenti -terribili... sì, momenti terribili. -</p> - -<p> -In questo tempo io veggo passeggiare le barricate -da un generale svizzero, alto e tarchiato della -persona, con due occhietti grigi, seguito da un -cavallo ed un'ordinanza, e circondato da molti -ufficiali della guardia nazionale. La faccia di costui -mi parve equivoca, un tristo presentimento mi -strinse il cuore; quel volto non m'era nuovo; cercai -una memoria... e la trovai: in occasione -dell'espulsione dei gesuiti, ad alcuni suoi ufficiali -che mostravano troppo zelo in favor della nazione -egli dicea, moderandone l'ardore, <i>prudence, prudence, -nous ignorons l'avenir</i>; ed io lo sentiva e -<span class="pagenum" id="Page_42">[42]</span> -quella cautela mi parve ed era l'indizio di un -animo doppio e tale da piegare agli eventi, e -farsene strumento. Ora veder costui nelle barricate -spiegare un'aria di liberalismo... egli soldato del -tiranno! mi fè concepire gravi sospetti; interrogai -alcuni amici, che tutti lieti mi dicevano esser -colui da parte nostra, io ne dubitai... allora -risolutamente me gli feci innanzi e gli dimandai: -Chi siete voi signore? egli rispose, Svizzero repubblicano; -per favor di chi venite? egli esitò un istante, -il mio contegno risoluto lo tenne un momento -sospeso, ma presente a sè stesso, riprese: pel popolo! -questo è il momento d'innalzarvi a nazione -gigante! coraggio, io vengo da parte di sei mila -Svizzeri, sei mila braccia repubblicane son per voi; -animo, o valorosi! Il suo discorso fu chiuso coi -plausi del crocchio che lo cingeva, ma io vedea la -patria mia sul punto di divenire un campo di battaglia, -per abbandonarmi a mal fondato entusiasmo; -onde dissi ad alcuni ufficiali — in nome d'Iddio -non ve ne fidate; se veramente è per noi, resti con -noi, e mandi gli ordini ai reggimenti svizzeri. — -Il mio consiglio non fu accolto, mi fu risposto che -non si sarebbe abusato della fiducia d'uno che -<span class="pagenum" id="Page_43">[43]</span> -volente era venuto fralle barricate; gli aprirono -un passaggio e lo congedarono con nuovi e replicati -plausi. Io mi restai muto, e guardai i balconi -guarniti di giovani pronti ad opporre una vigorosa -resistenza e dalle barricate gioventù decisa che ad -ogni istante prendeva posto sui balconi; la gente -cominciava a diradare, la scena si facea da momento -in momento più imponente e minacciosa; -da un'altra parte v'erano in mezzo al largo di palazzo -alcune migliaja di soldati; io trovai una certa -sicurezza nei liberali che avrebbero avuto a lottare -con armi eguali, fucili contro fucili, giacchè non -si vedeano cannoni fiancheggiar la truppa. Scarsa -ragione! non potevano uscir le artiglierie da un -momento all'altro? pure io sormontai la prima -barricata cioè quella fatta in contro al palazzo reale -e mi trassi fino al largo di San Francesco di -Paola, piazza messa innanzi al palazzo, e vidi i -cannoni celati dietro le fila dei soldati ed i cannonieri -colle miccie accese; mi ritrassi col cuore -che mi si facea in brani, vedendo Napolitani approntare -la mano omicida sulla macchina distruttrice -che dovea fulminare i fratelli, le mura, i palazzi; -spargere di terrore e di sangue le vie che -<span class="pagenum" id="Page_44">[44]</span> -tante volte aveano passeggiate, le vie della patria -loro; ed i nostri che avrebbero opposto al cannone? -pochi in numero, col baluardo insicuro di -deboli barricate, e fiducianti in insidiose promesse; -guardai il cielo... come era bello e limpido! come -era raggiante il sole di maggio! Ma tra poco l'azzurro -del cielo ed il disco solare sarebbe stato velato -dal fumo della polvere, l'aria assordata dai -colpi di cannone e dalle strida delle vittime!... -</p> - -<p> -Io tornai sulle barricate, ne avvertii i fratelli -miei, i miei cari fratelli, di cui tanti ho dovuto -deplorare estinti; si comincia a pensare davvero; -si risolve correre attorno ai quartieri ove è -la truppa, rompere le vie ed impedirne l'uscita -occupando i balconi adiacenti dai quali un vivo -fuoco li avrebbe ricacciati nelle caserme, mentre -si sarebbe consumato la rivolta a Toledo; si cominciò -a mandar gente in provincia per dimandar -soccorso alle guardie nazionali di là; si disponeva -per aver sacchi d'arena... allorchè s'intese una -archibugiata partita nessun sà da dove; il levarsi -e l'accorrer delle truppe alle barricate, e il ricambiar -colla nazione la fucilata micidialissima, e il -tuonar del cannone, fu un punto solo. -</p> - -<p> -<span class="pagenum" id="Page_45">[45]</span> -</p> - -<p> -La nefanda strage è cominciata: dalla barricata -S. Ferdinando e dai balconi dei palazzi parte un -fuoco micidiale diretto contro la truppa, che da -parte sua risponde con fuoco non meno vivo; solo -essendo la guardia nazionale in eccellenti posizioni -e difesa dalle materasse collocate sulle ringhiere -dei balconi, così i suoi colpi recavano danno -gravissimo alla truppa che trovavasi scoperta nel -largo; aggiungi che essendovi molti provinciali -che tiravan sulla regia armata, nessun colpo partiva -dai loro fucili senza recar morte, essendo -essi educati al tiro delle armi nell'esercizio della -caccia. -</p> - -<p> -Nel primo cominciar del fuoco cadde ferito -il generale Statella da proiettile che gli ruppe la -rotella del ginocchio, e parecchi ufficiali e gran numero -di soldati furono uccisi. Tosto si aprirono le -fila ed uscì l'artiglieria che cominciò a battere -contro le barricate, e la mitraglia che fulminava -contro i balconi; ma la barricata S. Ferdinando -era unicamente costruita con arte militare a segno -che poco nocumento ne riceveva e del pari i -balconi per la cura con cui erano difesi: così passò -circa un'ora in cui il vantaggio si manifestava -<span class="pagenum" id="Page_46">[46]</span> -per la guardia nazionale, tuttochè anch'essa soffrisse -qualche perdita, giacchè molta truppa in -agguato dal palazzo reale tirava sopra alcuni terrazzi -e balconi ove i combattenti non erano abbastanza -difesi<a class="tag" id="tag5" href="#note5">[5]</a>. -</p> - -<p> -Fin dal principio dell'attacco il re avea fatto -tirare tre colpi a polvere dalle castella ed inalberare -bandiera rossa, ed a quel segnale uscirono -di nuovo le truppe dai quartieri — eccole giungere -sul luogo della tremenda battaglia con altra -artiglieria; qui ricomincia un fuoco spaventevole: -non v'è balcone o finestra dalla quale non si -faccia fuoco, e dall'altra parte il fuoco della truppa -a scariche così dette di <i>battaglione</i>, il fragore del -cannoneggiamento, formavano di quella ridentissima -piazza una scena di terrore. Il re ordina a -Bouman, quello stesso che due ore prima io avea -visto sulle barricate, che si avanzassero i suoi reggimenti -e dirigesse l'assalto da due punti: dal largo -<span class="pagenum" id="Page_47">[47]</span> -di palazzo, e dal largo del castello onde prendere -ai fianchi la guardia nazionale. Il perfido Bouman -dà le disposizioni; si comincia l'assalto innanzi -alla prima barricata; succede un accanito e spaventevole -conflitto, una strage tremenda: Bouman -per aizzare vieppiù la ferocia dei soldati, fa prendere -i cadaveri dei compagni e li fa passare per la -fila, e le ire crescono e più s'accendono; tornano gli -Svizzeri all'assalto con più ferocia, ma con grave -perdita son respinti: il largo di palazzo e la barricata -di S. Ferdinando sono coperti di cadaveri. Escono i -carretti e si riempiono d'estinti, escono cataletti -e son coperti da feriti. Nè miglior fortuna toccava -a quei che dal largo del Castello tentarono -un assalto da parte di S. Brigida, e la Concezione -(due vie che mettono a Toledo). Tuttochè in quel -punto fossero protetti dall'artiglieria propria e dal -fuoco delle castella, pure dovettero indietreggiare -con grave perdita di guisa, che la truppa fino alle -2 e mezzo ebbe a contar la perdita di oltre a -1000 individui; il fuoco ristà un momento, un silenzio -funebre tremendo s'impadronisce del campo -di battaglia. -</p> - -<p> -Intanto vogliam dire che Napoli era indifferente -<span class="pagenum" id="Page_48">[48]</span> -a questo spettacolo? no; i cuori battevano al romore -del cannone, ma le masse non erano preparate -ad una rivoluzione, nè questa era rivoluzione -tentata dalla nazione, quivi condotta dall'invito -del tradimento: presso di lei non erano -armi nè munizioni; non conosceva con quale intendimento -si fossero costruite le barricate, nè perchè -la guardia nazionale si fosse posta a difesa -di esse, ed in ultimo attaccato il fuoco, maravigliava -come si battesse colla truppa; la rivoluzione -suole seguirsi o per opinioni mature, o per setta o -congiura antecedentemente apparecchiate, nè il -popolo napolitano fremea per concordia d'ire, nè -per lega d'opinioni. -</p> - -<p> -Intanto i generali ricorrono al re, gli espongono -lo stato delle cose: un pugno di uomini collocati -in sui balconi trionfar di parecchie migliaja, -mancare le munizioni, la diffidenza insinuarsi negli -animi. Ne fremè il Borbone, e tosto disse a -diversi comandanti dei corpi: <i>fate uscire artiglieria -grossa, battete mura e porte, ed ai soldati dite, che -queste vie sono abitate dai più ricchi, e tutte le dovizie -che troveranno nei palagi espugnati saranno -premio della vittoria: intanto si puniscano i colpevoli -<span class="pagenum" id="Page_49">[49]</span> -ed in modo visibile</i>. Vi fu alcuno che d'animo men -tristo, fè osservare che con tali disposizioni le ire -potrebbero traboccare con maggior violenza ed i -soldati inferocire con ogni specie di baldanza e di -licenza: impazientito il sovrano riprese: si sa che -il soldato non è frate — e li accomiatò: quindi -chiamò il magazziniere della polvere, per nuova -distribuzione di munizioni: costui a quel comando -trasalì pensando a che sarebbero impiegate l'altre -che gli venivano richieste; ma sperando poter impietosire -l'animo di Ferdinando, esitò alcun tempo -ed accusò la dispersione di chiavi: allora l'altro -cavata di tasca una pistola gliela puntò sulla faccia, -intimandogli pronta resa delle chiavi se non volea -restar morto, l'altro obbedì. -</p> - -<p> -Intanto s'era tornati all'assalto: la promessa -del bottino, e la gioia feroce della vendetta inanimava -i soldati; da un'altra parte la scarsa munizione -della guardia nazionale toccava il suo termine, -ma non v'era a chi ricorrere per ottenerne -altra, ed il cannone di grosso calibro -scuoteva i palazzi, sconficcava le porte e crollava -le mura: già la barricata di S. Ferdinando è disfatta: -già i palazzi sono aperti e la truppa s'introduce -<span class="pagenum" id="Page_50">[50]</span> -nelle case messe intorno alla reggia, e le -prime atrocità si commettono sotto gli occhi del despota. -Fu saccheggiato il palazzo messo sul caffè -d'Europa e dall'ultimo piano furono precipitati -due. Un capitano delle guardie ed un cittadino: -— quest'ultimo morì immantinenti, l'altro sopravvisse -alcuni secondi e colle mani palpava le -parti ferite del corpo moribondo. Fu saccheggiato -il secondo palazzo che mette nella via Toledo alla -sinistra di chi viene dalla reale stanza, e quello -della diritta che è di proprietà del principe di -Cirelli: nel primo furono uccise alcune guardie nazionali -inermi che tentavano fuggire, e miseramente -scannati tutti gl'infelici abitanti, non esclusi -vecchi, donne, fanciulli. Nel palazzo Cirelli le guardie -nazionali evasero e restarono il principe, con -un suo fratello ed il figlio, che furono fatti prigionieri -e tra gli scherni e gl'insulti d'ogni genere -trascinati nella darsena ove sarebbero stati -moschettati, se un uffiziale superiore di loro conoscenza -non li avesse salvati e con estrema difficoltà..... -ma quale scena d'orrori vado io -svolgendo? se dovessi ad una ad una indicare le -vittime dell'immane ferocia del re di Napoli non -<span class="pagenum" id="Page_51">[51]</span> -basterebbero queste poche pagine, dovrebbe empirsi -un volume d'orrori.... queste nefande scene -seguirono per quasi tutte le abitazioni di quella -magnifica via. Non si ebbe rispetto nè per sesso -nè per condizione; i combattenti dopo aver contrastato -ai regii scherani i posti occupati palmo -per palmo tentavano fuggire e la più parte riusciva, -ma la strage ai quali eransi sottratti ricadde -sugl'innocenti, giacchè la ferocia di quelle belve -chiedeva delle vittime e queste furono imbelli vecchi, -innocenti fanciulli e delicate giovinette. Ognuna -di quelle vittime, meriterebbe una memoria -di dolore, perchè il martirio fu atroce egualmente -per tutti; ma stanchi di tracciare tutta una giornata -d'orrori, andremo indicando alcuni dei nomi -più conosciuti ed alcune delle catastrofi più distinte -per notorietà e violenze. -</p> - -<p> -Ecco alcune circostanze legate alle sorti di -quella memoranda giornata. -</p> - -<div class="chapter"> -<p> -<span class="pagenum" id="Page_52">[52]</span> -</p> - -<h2 id="cap6">VI -<span class="smaller">GLI SVIZZERI.</span></h2> -</div> - -<p> -Siccome è cagione di alta maraviglia lo scorgere -nel soldato napolitano tanta attitudine guerriera, -tanta bravura militare e personale e nello stesso -tempo un'anima così serva e nessuna luce nel pensiero, -eguale stupore si sveglierà e forse maggiore -nel considerare l'indole della nazione svizzera -generosa e guerriera, libera e capace di spargere -tutto il suo sangue per mantenere integri i diritti -della sua indipendenza, così incontro a nemico -esterno come a tirannide interna, e come nello -stesso tempo porzione de' suoi figli abbandoni le -nevose e giganti sue vette, ove i nembi dell'inverno, -e la tremenda maestà delle rupi natie par -che abbiano in custodia il palladio della libertà; -<span class="pagenum" id="Page_53">[53]</span> -i costumi semplici ed intemerati dalle loro pendici, -le austere virtù dei loro padri, l'alito illibato delle -loro vergini, per discendere ove è lunga abitudine -di servaggio, mollezza di clima, vizii ed -inerzia, delitti e superstizioni, vizii alimentati da -millenare schiavitù, straniera, viceregale, in ultimo -indigena: ivi prostituirsi della purezza del cuore, -e di quell'energia guerriera impartita ad essi dalla -maestosa natura delle loro contrade, e fino di quel -valore incontrastabile farne baluardo alla sicurezza -del tiranno, e stromento, che collocato nelle -di lui mani divien tanto più funesto quanto più -deciso e feroce è il colpo che vien dal rinnegato -anzichè da nemico qualsiasi. Ma una menoma frazione -di rei non formerà accusa contro una valorosa -ed invitta repubblica, come la bruta ferocia con -cui i valorosi napolitani tolti alla guerra generale -e santissima che combattevano contro lo straniero, -per rivolgere le armi per la guerra fratricida -(d'onde è che si è allentato il prospero corso dei -trionfi italiani) ripeto, quella serva e bruta ferocia -non permetterà che sul nome di liberi napolitani -vada a ripiombare quell'esecrazione tutta al -tiranno dovuta, che insanguina la terra delle Sicilie -<span class="pagenum" id="Page_54">[54]</span> -con quelle armi che ha tolte all'esercito italiano -col pretesto d'una rivoluzione da lui stesso -provocata e condotta. I reggimenti svizzeri da -molti anni educati al servaggio napolitano, han -dato prova di vizi turpi ed abbominevoli: i comandanti -hanno confortato i Napolitani ad una rivoluzione -e li hanno poscia traditi, ed i soldati -sulla vinta ed inerme città hanno esercitato ogni -genere di nefandità; entrando nelle case hanno -ucciso l'inerme ed il prigioniero, le donne ed i -vecchi: indi han saccheggiato (come ne aveano -avuto licenza, anzi promessa) nella stanza stessa -che suonava dell'agonia delle loro vittime; gli uffiziali -stessi in case neutrali han messo a prezzo -la vita di inermi cittadini; una povera donna -non avendo altro da offrir loro che cibo, cibo essi -presero da lei. Tanta ferocia! e contro un popolo che -gli aveva amati, ed in essi avea rispettato liberali -istituzioni e generosa fortezza! oh quante sciagure -ci lascia a deplorare la tirannide! ma la maggiore è -la corruzione dalla quale vediamo perduti i migliori. -</p> - -<p> -Aspettiamo dalla Repubblica Svizzera giustizia; -l'aspetta Napoli ed Italia, la reclama la civiltà -Europea. -</p> - -<div class="chapter"> -<p> -<span class="pagenum" id="Page_55">[55]</span> -</p> - -<h2 id="cap7">VII -<span class="smaller">I LAZZARONI.</span></h2> -</div> - -<p> -Ecco una classe del popolo napolitano, nella -quale si suole riconoscere l'ultima feccia; molte -bizzarre voci corrono per l'Italia e per lo straniero -sul conto di costoro: ma eccone un cenno -il più sincero che sappia darne. -</p> - -<p> -Questa classe, nella quale si sogliono noverare -i facchini, gli ultimi venditori a minuto che van -per la via facendo mercato, i garzoni dei cocchieri -da nolo, pescivendoli e che so io, fu per l'addietro -oltremodo numerosa. L'istoria ci riporta varii fatti -ne' quali si son segnalati: come la rivoluzione di -Masaniello, e la resistenza che opposero nel 1799 -ai Francesi nel loro ingresso in Napoli non con -altra arma che quella di ben equilibrati ciottoli, -che essi trattano maestrevolmente. Il progresso (di -<span class="pagenum" id="Page_56">[56]</span> -che par che al popolo napolitano non sia giunto -che l'eco) pure d'assai di quei paltonieri ne formò -dei piccoli mercatanti, di guisa che questa classe -è sensibilmente scemata di numero. In generale -il popolo napolitano è di cuore sensibile, ed egualmente -lo è il lazzarone, oltre a ciò superstizioso, -ed ignorante per l'influenza che i suoi re -hanno esercitato su di esso: la nessuna coltura gli -dà un aspetto sozzo e grossolano, mentre può dirsi -di spirito penetrante, e par che abbia grande attitudine -ad un miglioramento per le ragioni che -andrò sponendo. -</p> - -<p> -Dal 29 gennajo le classi operose e pensanti diedero -opera a curare i vizii di questa numerosa -frazione del popolo napolitano, e possiam dire, -d'allora fino al 15 maggio non essersi bruttata -d'un furto solo, vizio di che in specie si macchiava -sotto i rigori della polizia passata (oggi tornata in -essere); si tentò prima colle prediche e gli esempli -virtuosi di maturare in essa l'opinione, per poi -soggettarla ad una certa coltura. Nella catastrofe -del 15 maggio cominciò di buon'ora a prendere -parte per la nazione: io stesso vidi al largo della -Carità, cominciata la zuffa, alcuni lazzari disarmar -<span class="pagenum" id="Page_57">[57]</span> -quattro svizzeri a colpi di pietra, poi quando la -giornata cominciò a pigliar cattiva piega molti di -loro si ritirarono: il re che dell'atroce banchetto -volea avesser preso parte anche i lazzaroni, fece -invitarli ad uscire colla offerta di uno scudo per -ciascuno, e la promessa del bottino: così la miseria, -l'abbrutimento, la seduzione potente della -preda ed il prestigio del trionfo che meravigliosamente -s'esercita sulla plebe, fè che i lazzaroni -uscissero: il primo loro bottino consistè negli oggetti -che erano serviti per le barricate, che in gran parte -erano formate di panche, scanni, carrozze ed omnibus. -Intanto gli Svizzeri, e con gli Svizzeri la -truppa regia, saccheggiavano a man franca i palagi, -togliendo per se gli oggetti più piccoli, come -argento, oro, gemme, ed invitavano i lazzaroni pel -saccheggio d'oggetti di maggior volume; pure in -questo spettacolo di depravazione e delitti i lazzaroni -salvarono qualche vittima dall'eccidio: per -altro la trionfante tirannide di nuovo gittò la trista -classe nei mal repressi vizii, e disperse ben presto -quei pochi semi di virtù che lo sforzo dei liberali -avea tentato di far germogliare in essi entro spazio -di tempo così corto. -</p> - -<div class="chapter"> -<p> -<span class="pagenum" id="Page_58">[58]</span> -</p> - -<h2 id="cap8">VIII -<span class="smaller">UN PARRUCCHIERE DI VIA S. BRIGIDA.</span></h2> -</div> - -<p> -Da quel che ho detto, si può facilmente intendere -che un pugno d'uomini avea dato prove di -un valore che ben poteva dirsi eroismo; con poca -munizione, disgiunti gli uni dagli altri, senza capo, -e traditi opposero una resistenza prodigiosa, e la -battaglia tremenda non cessò che colle tenebre. -Però in mezzo a tanti fatti di bravura è a rammemorarsi -la resistenza disperata d'un giovane che -dal balconcino della sua bottega (giacchè era un -parrucchiere) sosteneva contro gli Svizzeri un fuoco -accanito: sotto i suoi colpi furono visti cadere due -uffiziali e qualche soldato: un gran numero di -fucilate si dirigono contro di lui, ma la sua materassa -<span class="pagenum" id="Page_59">[59]</span> -lo salva, mentre ogni colpo che parte dal -suo archibuso uccide. Vedendo ciò gli Svizzeri si gettano -sulla porta della sua abitazione; a colpi di accetta -la sfasciano, irrompono nella stanza ove lo rinvengono -parato ad un'ultima lotta: gli impongono -di rendersi e consegnare l'archibuso; nò, risponde, -l'arma affidata a me dalla nazione sarà tolta al -mio cadavere; dopo breve lotta l'infelice cadeva -sotto colpi replicati. -</p> - -<div class="chapter"> -<p> -<span class="pagenum" id="Page_60">[60]</span> -</p> - -<h2 id="cap9">IX -<span class="smaller">VASATURA.</span></h2> -</div> - -<p> -Un'altra vittima, una giovinetta non ancor -giunta ai quattro lustri! in quell'età in cui la vita -è bella di sogni e di speranza. Ohimè! la poesia -non dipinse un fiore calpestato da orma selvaggia, -o spogliato delle sue foglie dall'uragano, no -non pinse un fiore sì bello che ti somigliasse; il -vergineo tuo petto fu aperto dalle baionette svizzere, -mentre senza alcun fallo genuflessa dimandavi -il dono della tua preziosa esistenza.... -così gentile, con quel viso d'angelo, con quelle -mani giunte, col pallore d'una nuvoletta che si -innalza, quali belve non avresti fatte pietose? ma -la ferocia immane dei satelliti borbonici nei tuoi -<span class="pagenum" id="Page_61">[61]</span> -vezzi, nel tuo terrore trovarono novella esca alle -loro ire mostruose. Le tue vergini e soavi sembianze -irritarono viepiù i tuoi assassini, siccome -la tua bell'anima contrastava con quei sozzi scherani -grondanti sangue: non ti valsero condizione -e ricchezze, innocenza e beltà: il tuo martirio -fè tornare il tuo spirito fra gli eletti ond'erasi -dipartito. -</p> - -<div class="chapter"> -<p> -<span class="pagenum" id="Page_62">[62]</span> -</p> - -<h2 id="cap10">X -<span class="smaller">SANTILLI.</span></h2> -</div> - -<p> -Nel dì 14 maggio Angelo Santilli predicava al -popolo napolitano per l'ultima volta, ed il popolo -commosso plaudiva e piangeva; era la luce purissima -del Vangelo che splendeva ad essi; era -quel raggio celestiale che Dio ha lasciato nell'anima -delle sue creature, onde talvolta riflettervi -la sua immagine, fecondare lo spirito, e fargli -sentire a traverso dei suoi vizii quale Ospite chiuda -in sè: oh come è potente il grido del filosofo che -del liberalismo forma una religione, e alla religione -del liberalismo ognuno sente essere il più -sacro dei doveri offerire il suo braccio sul campo -di battaglia e sè stesso al martirio. Angelo Santilli -<span class="pagenum" id="Page_63">[63]</span> -maledetto e odiato dal tiranno come quello che -gli rapiva degli schiavi ad ogni sermone, fu designato -alla strage. Un non so che di sublime e -di malinconico in quel cuore palpitante d'amore -di libertà e di religione, si diffondeva in quel dì -nelle sue parole ispirate. -</p> - -<p> -Tornato a casa ammalò e tutto il quattordici -e la notte appresso fu sorpreso da parossismo di -febbre ardentissima. In letto giaceva quando sentì -i colpi del cannone e della fucilata a segno -che l'alterazione delle sue facoltà appena gli fè -intendere l'olocausto che s'immolava alla tirannide. -Due giovani fratelli, la sorella, la fantesca -atterriti dal moschettio che seguiva sulla via, se -ne stavano intorno al suo letto spaventati. Le -sue finestre eran chiuse, da esse non s'era fatto -fuoco, non v'era motivo all'assassinio, ma gli -ordini erano stati precisi, ed indicato l'infelice a -segno, che s'andò cercando la casa del Santilli: -si ruppe la porta del palazzo e violentando l'entrata -delle sue stanze, si fè fuoco su di tutti; -il colpo che toccò ad Angelo Santilli fu aggiustato -con sicurezza e prevenzione, così ferito al cuore -morì sull'istante. Tolto dal suo letto insanguinato -<span class="pagenum" id="Page_64">[64]</span> -fu trascinato fino alle scale ove fu lasciato; due -fratelli ed una sorella subirono la sorte medesima, -e la fantesca mortalmente ferita, morì dopo -alcuni giorni allo spedale dei così detti Pellegrini. -</p> - -<p> -Così veniva trucidato Angelo Santilli nella verde -età di 27 anni! -</p> - -<div class="chapter"> -<p> -<span class="pagenum" id="Page_65">[65]</span> -</p> - -<h2 id="cap11">XI -<span class="smaller">PALAZZO GRAVINA.</span></h2> -</div> - -<p> -Questo palagio da alcuni anni di pertinenza -della casa Ricciardi, può dirsi essere stato l'unico -in Napoli che avesse conservato maestà d'architettura -di marmi e di fregi, e l'indole degli antichi -palagi feudali: di un perfetto quadrato isolavasi -da tutti i lati dalle contigue abitazioni. Replico -in arte s'era detto modello, se non che da -alcuni anni lo spirito d'economia invalso in tutti -i fabbricati ne avea fatto sollevare l'altezza delle -mure ed aumentarne i piani, come a terreno -eransi aperto dei magazzini da locarsi a merciaiuoli -ed artigiani. Quivi si attacca un fuoco vivissimo, -ed ivi guardia reale e svizzeri patirono -considerevoli perdite a segno che un solo palagio -ben tre volte li fè retrocedere, se non che il -<span class="pagenum" id="Page_66">[66]</span> -sopravvenire continuo di rinforzi ed il cannone -che cominciò a battere contro alla porta principale -fecero infine cadere il palazzo nelle mani -della regia truppa: da un'altra parte fu lanciata -sul tetto una palla incendiaria che al momento -sortì il suo effetto. Il tetto cominciò ad ardere -e le fiamme ben tosto si comunicarono agli appartamenti -sottoposti; nell'istesso tempo gli scherani di -Borbone tutto manomettevano nelle case, e siccome -grande era il numero degl'inquilini così le vittime -furono molte: si saccheggiava e s'uccideva -spietatamente; la signora Ferrara una delle abitatrici -del palazzo promise ai soldati che s'introducevano -negli appartamenti dar loro gemme di -sommo valore a condizione che sarebbe stata rispettata -la vita dei tre componenti della sua famiglia -cioè: sè stessa, suo marito, sua madre: così convenuto -ella tolse da un armadio alcune cassette -di gioje il cui valore era di molte migliaja di -scudi: essi avidamente le presero. Però se era soddisfatta -la loro cupidigia, non lo era del pari la -ferocia: quindi impugnano le armi contro la di lei -madre e marito e barbaramente li trucidano: ella -restò sbalordita, stupida, demente: il suo stato non -<span class="pagenum" id="Page_67">[67]</span> -ben le permise d'intendere tutta l'atrocità della -scena che le era sott'occhio... e smarrita e senza -moto guardava i due corpi carissimi nuotanti -nel sangue, allorchè ode i passi affrettati d'altra -gente armata... a questi mette un grido e corre -alla finestra: i lazzaroni che eran giù si commuovono -allo stato di quel terrore e presentano ad -essa le loro braccia e l'invitano a slanciarvisi, -partito che ella accettò; quantunque fosse raccolta -dalle braccia del popolo impietosito pure l'altezza -del piano non permise che impunemente avesse -tentato un passo così disperato e si fratturò una -gamba. Queste scene di orrenda barbarie seguirono -in molti punti del palazzo di cui già le fiamme -si erano affatto impadronite. Quei disgraziati che -tentavano salvarsi dalle fiamme erano ricacciati -nell'incendio dai colpi dei circostanti soldati che -si beavano dello spettacolo. — Di quel magnifico -edificio non sono in piedi che le mura ed arse così, -che si dubita di ricostruzione; e per parecchi giorni -dalle macerie si scavarono cadaveri mezzo arsi, -ed ossa disgiunte e sparse: altri erano in cenere ed -invano si fa ricerca delle spoglie mortali dei Ferrara -giacchè n'eran disparite fin le vestigia. -</p> - -<div class="chapter"> -<p> -<span class="pagenum" id="Page_68">[68]</span> -</p> - -<h2 id="cap12">XII -<span class="smaller">IL GENERALE ROBERTI.</span></h2> -</div> - -<p> -Mentre lo spirito inorridito è ad ogni istante -assalito da atroci stragi e neri tradimenti; mentre -la penna quasi si ricusa ad una descrizione d'orrore -al cospetto d'un principe che induce il suo -popolo in un laccio funesto; d'un generale che -spergiura, d'una armata che scanna i fratelli, di -repubblicani elveti che fan risorger la tirannide -e il dispotismo sui cadaveri dei liberali da loro -scannati, pure su questa via d'esecrazione ci occorre -un punto di riposo, un atto sublime di virtù siccome -una zolla di rose nell'aridità d'un deserto. -Il fatto che riporto non è certamente al suo -luogo, considerato in ordine di tempo, ma non ho -saputo ove collocarlo prima di questo punto. -</p> - -<p> -<span class="pagenum" id="Page_69">[69]</span> -</p> - -<p> -Il general Roberti comandante il castello di S. -Elmo fortezza che in ispecial guisa sovrasta a -Napoli, fu nel 14 maggio chiamato da Ferdinando -che in atto di somma confidenza gli disse. <i>Mio -fedele, domani i tuoi cannoni dovranno tuonare.</i> -Sì, rispose Roberti, <i>onde festeggiare l'inaugurazione -della Rappresentanza nazionale: ebbene, non saranno -stati impiegati mai per causa più decorosa.</i> — -<i>Ma che mi vai impastocchiando di Rappresentanza -e del diavolo che se la porti? domani mi occorrerà -di punire alcuni facinorosi.</i> — <i>Ed in qual guisa?</i> -— <i>Coi tuoi cannoni ed i tuoi mortai.</i> — <i>O mio re</i>, -ripiglia il generoso soldato, <i>indicatemi lo straniero -contro di cui impiegare la mia sapienza di generale, -e la mia virtù di soldato, ed io non avrò mai fatto -opera più gradita al mio cuore, ma contro le mura -della patria, oh! no mai</i>, risolutamente conchiuse. -— <i>Ma io ti conosceva, per aspettarmi questa risposta</i>, -rispose Ferdinando, <i>sei un eroe</i>, e se lo strinse -al cuore: con che cuore ognuno intende. -</p> - -<p> -Noi ammiriamo la generosa fermezza di Roberti, -e mentre avvertiamo ogni onorato cittadino -che ne imiti la virtù sconosciuta dal restante -della truppa, pure gli ricordiamo che se -<span class="pagenum" id="Page_70">[70]</span> -avesse mai a scoprire un facinoroso che cospiri -contro la patria, lo sveli tosto alla nazione. L'eccessiva -lealtà di Roberti, e la poca certezza di -un domani minaccioso lo fecero tacere, ma se -egli fosse corso col suo credito alla Camera e -sin dal bel principio l'avesse tenuta prevenuta -contro ciò che si macchinava in danno della nazione, -si avrebbero potuto con facilità impedire gli -orrori avvenuti; ma, replico, la somma lealtà di -Roberti non gli fè nemmeno supporre le atrocità -che designava il Borbone. Io ritorno sul principio, -che è sacro dovere del cittadino indicare l'inimico -comune, sia che oscuro cospiratore, sia che -regnante si fosse. Innanzi al bene della patria non -v'ha re, siccome nulla sta innanzi d'Iddio. -</p> - -<div class="chapter"> -<p> -<span class="pagenum" id="Page_71">[71]</span> -</p> - -<h2 id="cap13">XIII -<span class="smaller">IL 16 MAGGIO.</span></h2> -</div> - -<p> -La città come terra di conquista, come espugnata, -è in potere della milizia: per la via di -Toledo sono schierate e bivaccate le soldatesche, -i cannoni sono puntati sullo sbocco dei vicoli, -grosse pattuglie praticano per gli anditi segreti. -Intanto la banda militare festivamente eseguisce -dei concerti, mentre la città atterrita insanguinata -offre il più lugubre spettacolo — su tutti i balconi -v'ha un panno bianco; sopra altri, e questi sono -i più, stan materasse lacere dai colpi ivi drizzati, -ed abbandonati così dopo la strage: le invetriate -ed i legni dei balconi fracassati, le case -deserte, le mura percosse dal cannone, le porte -dei palagi traforate ed arse: le vie sono sparse -di ruderi e frantumi di calcina, di sassi e delle -<span class="pagenum" id="Page_72">[72]</span> -barricate incendiate:... oh qual veste d'orrore -nel dì che dovea seguire la solenne inaugurazione! -</p> - -<p> -Intanto la plebe è tornata a tutti i suoi vizii, -e quelle poche pratiche virtuose di cui avea dato -prove fin qui, è molla che compressa spicca con -energia raddoppiata. Il più sucido e laido popolaccio -s'impadronisce d'una bandiera regia e percorre -trionfalmente la città; è un'orda strabocchevole, un'orda -che deve far terrore: la più lieve occasione -può far rinnovellare le nefandità del giorno antecedente. -Escono le meretrici dai sozzi loro abituri -e colla feccia de' ladri intrecciano danze oscene -per le vie sul ritmo delle bande musicali: i soldati -mescono il vino e tutti bevono; nè vale -a sminuire la libidine di quest'orgia il continuo -passaggio di carri funebri che van togliendo gli -uccisi delle case, ed il passaggio de' feriti. -</p> - -<p> -Tutti quelli che camminano per le vie d'aspetto -decente sono arrestati ed obbligati a gridare <i>viva -il re</i>. Modi più violenti si usano contro coloro che -han peli sulla faccia giacchè la marmaglia osa -metter loro le mani sulla faccia e strapparne i -baffi di guisa che in un giorno solo tutti color che -aveano barba, la raderono. -</p> - -<p> -<span class="pagenum" id="Page_73">[73]</span> -</p> - -<p> -Intanto queste masse luride si gettano innanzi -il palazzo reale e quivi intrecciano nuova danza, -ed evocano il loro re che esce sul balcone e -si delizia delle ovazioni della plebe, dei monelli -e delle meretrici... E ben di queste sole classi -dovrebbe essere composto un popolo, governato da -Ferdinando. In mezzo a questo turpe festeggiamento -scorse il mattino, ed alcune ore pomeridiane. -Intanto il re non contento di ringraziare dall'alto -della sua reggia i suoi fidi, risolve di uscire e popolarmente -scorrere la città il giorno antecedente -da lui cannoneggiata: invita l'ammiraglio della -squadra francese ancorata in rada ad accompagnarlo -nella passeggiata, ed il signor Baudin accetta: ed -insieme festeggiati dalle laide turbe si portano nel -tempio della Madonna del Carmine, a ringraziare -la divinità del trionfo ottenuto! Oh Signore, i vostri -templi sono stati oltraggiati da profanazione -così atroce! un tiranno che conduce il suo popolo -in un orribile laccio, lo lascia scannare, e compie -così le sue mire nefande ed il giorno seguente -viene nel tempio Tuo, nel Tuo santuario a rendere -mercede a Te!!! -</p> - -<p> -Ecco la religione di Ferdinando II. -</p> - -<div class="chapter"> -<p> -<span class="pagenum" id="Page_74">[74]</span> -</p> - -<h2 id="cap14">XIV -<span class="smaller">PREMII.</span></h2> -</div> - -<p> -Dopo queste scene d'orrore voi aspetterete veder -Ferdinando rappresentar la commedia degli -altri tiranni: cioè deplorar le sciagure de' suoi -<i>figliuoli dilettissimi</i>, punire gli autori delle nefandità -del 15 maggio, versar lagrime amare.... -ed altre prove della pietà dei tiranni. No, Ferdinando -non ricorre a questi sotterfugi, non gli -conviene di metter nell'animo de' suoi, il solo -sospetto di aver mal fatto; ma eroicamente dispensa -premii; a questo aumenta gradi, a quello raddoppia -il soldo, a un terzo dà una croce!... sì, -fino le croci fregiano il petto degli omicidi. Si riconosca -però in questa condotta del monarca delle -<span class="pagenum" id="Page_75">[75]</span> -Sicilie il disegno di scindere assolutamente le classi -del popolo, e far che le ire discordi divergessero -dalla causa primaria delle sciagure — così invita -gli ardenti a battersi, attentando alla santità della -Rappresentanza nazionale, collo schierare i reggimenti; -scatena l'armata sulla città col mandato di -scannare <i>in modo visibile</i>, ed in ultimo fa uscire i -<i>lazzaroni</i> con promessa di premio onde rubassero -quel che le truppe non avean potuto rubare. -Ecco adunque gli odii fraterni, e nati da ragione -di sangue. -</p> - -<p> -E voi che sul petto portate il segno del regio -contentamento non intendete che desso somministrato -dal Borbone nel dì che ha seguito una -strage fratricida, è la vostra accusa e la vostra -condanna, è cifra d'infamia? non vedete che -ne gocciola sangue, e che sangue! su deponetelo: -illusi e traditi voi stessi, foste condotti alla strage -dei vostri fratelli che vi accusavano come vostri -nemici; o valorosi traviati, piangete il vostro -delitto e lavate il sangue di cui son tinte le vostre -spade con altro sangue. Rinascete, battezzatevi -nella guerra che si combatte contro lo straniero, -mostrate che il vostro coraggio non è quello degli -<span class="pagenum" id="Page_76">[76]</span> -assassini: da bravi; i popoli perdoneranno, i -popoli sono così generosi come astuti e crudeli -i tiranni; non fate che si chiuda la giornata della -gloria: non fate che Carlo Alberto coi suoi prodi -raccolga solo quegli allori di cui una porzione può -spettare anche a voi, perchè italiani voi pure. Sì, -la fonte del gran battesimo è aperta guai se giunge -a chiudersi: non andate innanzi ad un avvenire -vergognoso ed esecrato. E se trionfano le nazioni -quale sarà la sorte di voi ostinati? i campi di -Lombardia e le città del Veneto vi reclamano: -correte o prodi, vi sono ancora dei Metternicchiani -a battere, sudate, ed il sangue che gronderà -dalle vostre spade sarà il sangue dell'oppressore -straniero, e le croci che quivi raccorrete, varranno -bene la gloria, ed i plausi, che li avrete -ben meritati. -</p> - -<div class="chapter"> -<p> -<span class="pagenum" id="Page_77">[77]</span> -</p> - -<h2 id="cap15">XV -<span class="smaller">ATTI DEL NUOVO GOVERNO.</span></h2> -</div> - -<p> -Disfatta la guardia nazionale, atterrita la città, -Ferdinando dà mano a disfare il governo passato -ed a spogliar Napoli di ogni franchigia. -</p> - -<p> -Annulla il passato ministero e ne ricostruisce -un nuovo; un membro solo ve ne indico per giudicare -degli altri, e questo è Bozzelli; maledetto -dalla nazione, indegno della fiducia pubblica, egli -torna al governo quando la nazione è prostrata. -È disarmata la guardia nazionale, e con lei ogni -cittadino a segno che è proibito possedere un fucile -da caccia ed una lama qualunque. È rivocato -il decreto del 3 aprile, mentre per atroce scherno -<span class="pagenum" id="Page_78">[78]</span> -dichiara il re di mantenere inalterata la Costituzione -del 12 febbraio! -</p> - -<p> -E tacendo mille altre disposizioni arbitrarie ed -oppressive aggiungo in ultimo che viene sciolta la -Camera. -</p> - -<p> -A questo proposito riporterò una sensata critica -d'un Deputato mio amicissimo: -</p> - -<p> -Il decreto del 17 maggio dichiara sciolta la Camera -de' Deputati convocata pel 15 maggio: perchè -erasi «rilevato da documenti autentici, che -nel disastroso giorno del 15 maggio coloro i quali -erano stati eletti a far parte della Camera dei -Deputati si riunivano a vestir carattere di Assemblea -unica rappresentante della nazione, e si sceglieano -un presidente, e procedeano a delle <i>deliberazioni</i> -creando <i>un comitato di sicurezza pubblica</i>, sotto la -cui assoluta dipendenza dovesse porsi la Guardia -Nazionale»; perchè «non essendo ancor da essi -prestato il giuramento richiesto dalle leggi, il potere -assunto era tanto più arbitrario, illegittimo e sovversivo -di ogni ordine civile, in quanto esso usciva -dalla sfera delle attribuzioni entro cui è ristretto -un Collegio puramente legislativo»; perchè «da -malvagi fini era unicamente suggerita una sì turbolenta -<span class="pagenum" id="Page_79">[79]</span> -condotta, poichè la voce autorevole di moltissimi -onesti Deputati non mancò di farsi udire per -biasimarla come assurda ed illegale, quantunque -ogni grido di ragione fosse stato soffocato da' clamori -e da ogni genere di minaccia dal canto di -coloro che aveano risoluto di apportare una funesta -mutazione nello Stato ed evitare i disordini -della guerra civile». -</p> - -<p> -È poi curioso il leggere nel decreto di scioglimento, -che i Deputati <i>si sceglieano un presidente, -e procedeano a delle deliberazioni</i>. Come si volea che -si fosse fatto? Se si erano riuniti, lo aveano fatto -per deliberare: ed io non so se nella logica costituzionale -del ministero del 16 maggio sia lecito -ad una società di Deputati, che sono alla vigilia -di una legale riunione, il congregarsi e deliberare: -o forse sarà vietata la deliberazione a' Deputati soltanto, -mentre non vi ha governo che abbia il solo -nome di governo libero, in cui il dritto della deliberazione -sia tolto a' semplici cittadini. Nè solamente -era un dritto, ma era anzi un dovere pei -Deputati il riunirsi e deliberare, quando il governo -gli avea messi nella dura condizione di prestare -un giuramento, a cui non si credeano obbligati -<span class="pagenum" id="Page_80">[80]</span> -dalla legge<a class="tag" id="tag6" href="#note6">[6]</a>, e a cui non sapea adattarsi la loro -coscienza. -</p> - -<p> -Se dunque a' Deputati, che dalla nazione sono -chiamati esclusivamente a deliberare, un onesto -governo non può vietare che deliberino, non era -meraviglia che essi <i>si sceglieano un presidente di -età</i>, e poi un vice presidente, perchè una numerosa -assemblea che delibera non può mantener l'ordine -nelle discussioni, quando non ci sia un presidente -che vegli alla regolarità delle discussioni e delle -deliberazioni. -</p> - -<p> -Ma quello che più parse illegale e turbolento -al ministero del 16 maggio è, che in una deliberazione -de' Deputati raccolti nella seconda sessione si -creò un comitato provvisorio di pubblica sicurezza, -da cessare dalle sue funzioni, appena ristabilita la -tranquillità, sotto la cui dipendenza si mettesse la -<span class="pagenum" id="Page_81">[81]</span> -Guardia Nazionale. Questa deliberazione de' Deputati -in quel momento tristissimo presenti, è stata dichiarata -dal governo come l'atto di assumere un -potere arbitrario illegale e sovversivo di ogni -principio di ordine civile: e pare a prima vista -che ragionevolmente si potesse rimproverare a quei -Deputati questa imprudente e intempestiva usurpazione -del potere esecutivo. Sennonchè io credo -che il ministero siasi male apposto nelle sue argomentazioni, -conciossiachè abbia, a caso o a disegno -non so, dimenticata una circostanza essenzialissima -che fa mutar faccia alla questione; ed io -sono nel debito di rammentargliela, quando ai -miei elettori debbo dar conto del modo come ho -usato de' poteri che mi accordarono. Questa circostanza -è che il cannone già rimbombava tremendo -in via Toledo, e già scorreva il sangue -cittadino, allorchè i Deputati sedeano per deliberare. -Essi crearono un Comitato di pubblica sicurezza, -perchè già innanzi aveano inviato una deputazione -di cinque membri al re per tentare tutte -le possibili vie, onde le discordie si componessero -senza venire alla effusione del sangue; e mentre si -aspettava il ritorno della deputazione, udirono il -<span class="pagenum" id="Page_82">[82]</span> -rimbombo del cannone che primo annunziò loro -la guerra civile: e tanto erano essi lungi dal -crederlo, che pensarono e sperarono fossero salve -di artiglieria per qualche legno arrivato nel porto. -Non pertanto i Deputati non perderono ogni speranza -di frenare quelle ire, che non aveano potuto -impedire di traboccare: in uno stato di guerra -civile flagrante non era certo tollerabile, che l'intera -Assemblea deliberasse per venire ad una risoluzione; -onde si pensò di creare quel comitato -provvisorio d'interna sicurezza, che sarebbe cessato -al cessar delle ostilità. Che ci era di arbitrario, -di illegittimo, di sovversivo in questo comitato, -che si componea di cinque Deputati, ed avea -l'incarico di avvisare a' mezzi più efficaci e solleciti -per ristabilir l'ordine e la tranquillità? Un -comitato che tende a turbar la pace spaventa; ma -può spaventare un comitato il cui scopo è di ricondurre -all'ordine un popolo tumultuante? Il governo -avea ben diritto di non riconoscerlo siccome -un comitato di un'Assemblea costituita, che avesse -poteri speciali e legittimi; ma potea rivelare di -riconoscerlo come una società di cinque uomini -onesti e pacifici che la Nazione avea deputato a -<span class="pagenum" id="Page_83">[83]</span> -rappresentare gl'interessi generali del paese, che -erano stati prescelti da' loro colleghi per tentare -le migliori vie di prevenire tutti gli orrori e le -nefandezze di cui siamo stati o testimoni o vittime? -E perchè si mostri quali erano le attribuzioni -di questo comitato, io prego il ministero del -16 maggio di considerare quali ne furono gli atti: -non ce n'ha che un solo, un indirizzo al Comandante -della piazza, col quale si mostrava il vivo -dolore eccitato nei Rappresentanti della Nazione, -della guerra civile già rotta, il grande interesse -che essi aveano nel ristabilimento della tranquillità, -e il desiderio ardentissimo di concorrere con -tutti i loro mezzi perchè si cessasse dalle stragi e -dal sangue: questo messaggio mal ricevuto non -produsse alcun frutto, e le stragi continuarono, e -il sangue corse più abbondevolmente, e finì la -giornata colla <i>strage degl'innocenti</i>. Ecco il comitato -che il ministero ha dichiarato illegittimo e -sovversivo di ogni ordine civile. -</p> - -<p> -E perchè sembrasse che veramente quella riunione -di Deputati avesse assunto un potere arbitrario, -e avesse usurpato il potere esecutivo, -il ministero ha rilevato principalmente la clausola -<span class="pagenum" id="Page_84">[84]</span> -che mettea la Guardia Nazionale alla dipendenza -del comitato. Se questo lo avesse fatto in istato -di tranquillità e di pace, sarebbe stato certamente -una usurpazione del potere legislativo sull'esecutivo: -ma se il governo ritiene che quella riunione -non era una Camera costituita, nè in veruno dei -loro atti i Deputati han mai dichiarato di essersi -costituiti in Camera legalmente riunita, era natura -il dedurne, che quel Comitato dovea considerarsi -come una società di uomini onesti, che già teneano -dalla Nazione un carattere se non un potere, e -che con questo carattere poteano bene assumere -una influenza sulla Guardia Nazionale, quando la -Guardia Nazionale, già in aperta guerra col governo, -non più ne volea riconoscere il comando: e questa -influenza intendeva esercitare l'Assemblea nel disegno -di far cessare un combattimento attivissimo, -il cui risultamento non so se abbia reso più saldo -o più labile il potere. La differenza di condotta tra -il governo e l'Assemblea mi par questa: l'Assemblea -volea ristabilir l'ordine ammonendo e persuadendo, -il governo fucilando e scannando. -</p> - -<p> -Il ministero riconosce che <i>moltissimi onesti Deputati -non mancarono colla loro voce autorevole di -<span class="pagenum" id="Page_85">[85]</span> -opporsi a coloro che avean risoluto di apportare una -funesta mutazione nello Stato e di eccitare i disordini -di una guerra civile.</i> Dunque eran moltissimi -i Deputati che intendeano procedere legalmente, -e non <i>moltissimi</i> coloro che avean risoluto una -mutazione nello Stato: dunque la maggioranza -nella Camera sarebbe stata per la legalità del -procedimento, poichè le risoluzioni non si prendono -sulla forza dei polmoni, ma sul numero dei -voti. Perchè dunque il governo ha sciolto la Camera? -O il governo voleva una Camera senza opposizione, -vuol dire un'Assemblea di 163 deputati -che pensassero tutti allo stesso modo; o il governo -avea bisogno di altri due mesi di vita senza -una rappresentazione, o il governo sentiva male -che i Deputati non volessero rinunziare all'articolo -5 del decreto 3 aprile, che dava al potere legislatore -la facoltà di svolgere lo statuto del 10 -febbraio. Ed io credo che sieno entrambi questi -due ultimi i disegni del governo, poichè non posso -immaginare che il ministero del 16 maggio speri -di verificare in Napoli in una prima legislatura -quello che non si è visto mai in nessuno dei governi -rappresentativi, la unanimità de' deliberanti, -<span class="pagenum" id="Page_86">[86]</span> -che si incontra solo e non sempre ne' governi -dispotici. -</p> - -<p> -E che sia questo il pensiero del governo, mi -pare confermato dalla introduzione al decreto del -24 maggio, ove dice: «La nostra fermissima ed -immutabile volontà è di mantenere la Costituzione -del 10 febbraio pura ed immacolata da ogni specie -di eccesso.» E in queste parole noi scorgiamo lo -stesso spirito delle parole del decreto del 3 aprile: -parole vaghe e generali che possono interpetrarsi -in senso più o meno ampio o ristretto, e menare -a conseguenze differentissime secondo le diverse -interpetrazioni. Ma questo linguaggio da una parte -non dichiara i principii del ministero, se pure non -isvela la politica delle incertezze e delle dilazioni; -dall'altra non iscioglie nè tronca le difficoltà, ma -le differisce a tempo migliore. -</p> - -<p> -Ecco un cenno dei tradimenti e delle stragi -seguite sulla parte forse più bella della nostra -Italia: io l'ho dato se non col miglior senno, -almeno colla miglior coscienza non avendo esagerato -o scemato in alcun modo l'esposizione dei -fatti. Ecco come nell'istesso tempo l'esecrando -tiranno delle due Sicilie schiacciava nella povera -<span class="pagenum" id="Page_87">[87]</span> -Napoli la mole che il progresso e il liberalismo -costruiva, ed insieme recava un detrimento considerevole -al fatto dell'Italia tutta. -</p> - -<p> -O Fratelli miei di Napoli se avverrà mai che -queste pagine vi cadano sotto gli occhi, in esse -rilevate il saluto ai prodi che han durato sotto un -colosso d'atrocità, l'esecrazione al nemico comune, -e le lagrime che pur troppo c'è duopo versare -per l'ignoranza di tanta plebe (plebe però -di varie classi) ignoranza che porta con se o un -servo attaccamento a quello che osa addimandarsi -<i>l'unto del Signore</i>, o una glaciale apatia contro -ogni miglioramento o sforzo che debbe condurre -al supremo dei beni. -</p> - -<p> -Il tiranno d'Italia invia ordini di ruine dal -fondo della sua reggia che il suo terrore gli ha -fatto eleggere a carcere volontario dal giorno 16 -maggio, preludio dei maggiori gastighi che Dio -gli prepara; già comincia a provare la giustizia -celeste, a soffrirne le punizioni, ma il suo cuore -è ferreo, l'animo suo non si commove. L'Italia -basterà a sè stessa: un grande slancio d'ira compatta -contro lo straniero, e le risoluzioni di volontà -decisa, son certo la faranno trionfare dei barbari da -<span class="pagenum" id="Page_88">[88]</span> -cui vien minacciata: ma se si dovesse mai ricorrere -all'intervento straniero!... Se l'atrocissimo re coi -colpi aspri che reca a Napoli ed all'Italia giungesse -a far sì che noi non bastassimo alla difesa -nostra e della penisola, intenda il barbaro che -l'Italia bastava a sè stessa, ma di essa una porzione -sola ha sostenuto la guerra, una porzione -sola e la minore, chè tutta unita è invincibile; -ed esso non potrà insultarci. -</p> - -<p> -Ferdinando II intende gittare sull'Italia quelle -sciagure di cui la infelice fu aggravata per l'ambizione -di Lodovico il Moro, ma noi l'invitiamo -a considerare la fine di quel tiranno (troppo all'attuale -inferiore per delitti), gli ricordiamo che -l'Italia non vedrà famelici conquistatori che -verranno a calpestarla, ma fratelli liberi che voleranno -a congiungere le loro armi alle armi -italiane, se non per difesa di una terra comune, -almeno in difesa del santissimo principio di libertà, -comune tra i popoli <i>veramente inciviliti</i>, e che -stringe ad un patto gli abitatori di regioni diverse, -come la religione di Cristo che ci affratella e ci -fortifica. -</p> - -<p class="pad2 center large"> -FINE. -</p> - -<div class="footnotes"> - -<h2> -NOTE: -</h2> - -<div class="footnote" id="note1"> -<p><span class="label"><a href="#tag1">1</a>. </span>Nerone.</p> -</div> - -<div class="footnote" id="note2"> -<p><span class="label"><a href="#tag2">2</a>. </span>Luigi XI re di Francia.</p> -</div> - -<div class="footnote" id="note3"> -<p><span class="label"><a href="#tag3">3</a>. </span>Non si voglia supporre che io intenda accusare -il clero napolitano dei vizii di pochi, chè, distinte dalle -colpe de' rei, han risaltato con più splendore le virtù dei -buoni.</p> -</div> - -<div class="footnote" id="note4"> -<p><span class="label"><a href="#tag4">4</a>. </span>A spiegazione di quel che dico, mi giova dichiarare -che tra i comandanti della guardia nazionale eranvi -ancora riputati e liberalissimi cittadini, come il colonnello -Piccolessis, Giuseppe Avitabile, ed alcuni altri.</p> -</div> - -<div class="footnote" id="note5"> -<p><span class="label"><a href="#tag5">5</a>. </span>Uno degli errori commessi dalla guardia nazionale -non diretta da alcuno, fu di collocarsi alla spicciolata -in diversi posti, aspettando l'inimico; al quale (forte -di numero e d'artiglieria) riuscì in ultimo scannare i -cittadini così sparpagliati, e mal provveduti.</p> -</div> - -<div class="footnote" id="note6"> -<p><span class="label"><a href="#tag6">6</a>. </span>Il decreto di scioglimento dice, che non essendosi -prestato il giuramento richiesto dalla legge, il potere assunto -era tanto più arbitrario, ec.: ma qual legge esige il -giuramento da un Deputato, prima che sia stato riconosciuto -valido il suo mandato? In qual governo costituzionale si -è visto mai, che il giuramento si presti in una qualità, -prima che questa qualità sia assicurata?</p> -</div> -</div> - -<div class="tnote"> -<p class="tntitle"> -Nota del Trascrittore -</p> - -<p> -Ortografia e punteggiatura originali sono state mantenute, correggendo senza annotazione -minimi errori tipografici. -</p> -</div> - - - - - - - - -<pre> - - - - - -End of the Project Gutenberg EBook of Storia del Quindici Maggio in Napoli, by -Tommaso Cimino - -*** END OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK STORIA DEL QUINDICI MAGGIO *** - -***** This file should be named 50305-h.htm or 50305-h.zip ***** -This and all associated files of various formats will be found in: - http://www.gutenberg.org/5/0/3/0/50305/ - -Produced by DP-Italia (http://dp.dm.unipi.it) con la -cooperazione di correttori volontari, coordinati da Carlo -Traverso e Barbara Magni, utilizzando immagini rese -disponibili da Internet Archive -(https://archive.org/details/bub_gb_0MgMH6zVHIAC). 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Information about the Project Gutenberg -Literary Archive Foundation - -The Project Gutenberg Literary Archive Foundation is a non profit -501(c)(3) educational corporation organized under the laws of the -state of Mississippi and granted tax exempt status by the Internal -Revenue Service. The Foundation's EIN or federal tax identification -number is 64-6221541. Contributions to the Project Gutenberg Literary -Archive Foundation are tax deductible to the full extent permitted by -U.S. federal laws and your state's laws. - -The Foundation's principal office is in Fairbanks, Alaska, with the -mailing address: PO Box 750175, Fairbanks, AK 99775, but its -volunteers and employees are scattered throughout numerous -locations. Its business office is located at 809 North 1500 West, Salt -Lake City, UT 84116, (801) 596-1887. 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