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-Project Gutenberg's Storia del Quindici Maggio in Napoli, by Tommaso Cimino
-
-This eBook is for the use of anyone anywhere in the United States and most
-other parts of the world at no cost and with almost no restrictions
-whatsoever. You may copy it, give it away or re-use it under the terms of
-the Project Gutenberg License included with this eBook or online at
-www.gutenberg.org. If you are not located in the United States, you'll have
-to check the laws of the country where you are located before using this ebook.
-
-
-
-Title: Storia del Quindici Maggio in Napoli
- con l'esposizione di alcuni fatti che han preparato la catastrofe
-
-Author: Tommaso Cimino
-
-Release Date: October 25, 2015 [EBook #50305]
-
-Language: Italian
-
-Character set encoding: UTF-8
-
-*** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK STORIA DEL QUINDICI MAGGIO ***
-
-
-
-
-Produced by DP-Italia (http://dp.dm.unipi.it) con la
-cooperazione di correttori volontari, coordinati da Carlo
-Traverso e Barbara Magni, utilizzando immagini rese
-disponibili da Internet Archive
-(https://archive.org/details/bub_gb_0MgMH6zVHIAC). Questo
-progetto celebra il quindicesimo anniversario del
-Distributed Proofreading presso http://pgdp.net, e il
-concomitante quinto anniversario di DP-Italia.
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-
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-
- STORIA
- DEL QUINDICI MAGGIO IN NAPOLI
-
- CON L'ESPOSIZIONE
- D'ALCUNI FATTI
- CHE HAN PREPARATO LA CATASTROFE
-
-
- SCRITTA DA T. C.
- TESTIMONE OCULARE.
-
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-
- FIRENZE
- TIPOGRAFIA DEL VULCANO
- 1848.
-
-
-
-
-I
-
-BREVE CENNO DELLE CONDIZIONI DEL REAME DI NAPOLI FINO AL 1847.
-
-
-Tristi casi io vado ad esporre, al cui racconto i più remoti posteri
-non aggiusteranno fede o chiameranno barbaro il secol nostro: ma
-la tirannide non ha riconosciuto mai altro incivilimento che il
-raffinamento delle sue pratiche. Se non ci attristano più tiranni
-che arpeggiano al cospetto di città che ardono[1], o rinchiudono le
-loro vittime in gabbie sospese sulle muraglie di una rocca[2], pure
-la tirannide è sempre una, sempre la stessa l'influenza che esercita
-sui popoli, quantunque quella d'oggi si copra col manto delle solenni
-proteste d'animo umanissimo e delle pratiche religiose.
-
-Colui che ancor porta il titolo di re del Regno delle due Sicilie,
-e che la Provvidenza ha permesso che occupasse per 18 anni un
-trono che i suoi maggiori han bruttato di turpezze e di stragi, ha
-studiato i mezzi tutti onde conservarlo, se n'eccettui quello d'esser
-generoso ed onesto; misura che essendo virtuosa, assicurerebbe
-la durata di un potere che col progresso dei lumi va temperato e
-riformato. Esso ha fatto tutto servire alle sue mire: ha intralciato
-e ristagnato il commercio, perchè la gran ricchezza dei popoli lo
-metteva in apprensione dando a quelli troppi mezzi. Ha stornato
-sempre l'educazione di molte classi, onde la serva ignoranza tenesse
-al buio le sue usurpazioni, ed ha insultato all'altare obbligandone
-i sacerdoti a guastar l'indole suavissima del cattolicismo colle
-larve dell'impostura, ed assegnando ai popoli appositi confessori
-che insegnassero essere minor delitto il furto e l'uccisione, che
-il mancamento all'obbedienza di suddito. — Codesto re ha trovato
-anche il fatto suo nella sobrietà dei supplizii (sobrietà per altro
-spiacevolissima ai tiranni) ma costoro han fatto che tutto servisse
-alle loro mire. Così delle vittime designate dalla sua paura poca
-parte, e la più temuta lasciava al carnefice, e le altre aggravava
-di catene perpetue entro a fosse non rallegrate da raggio di sole. La
-plebe, e con la plebe molti illusi l'han visto genuflesso dinanzi agli
-altari e l'han creduto devoto; han contato il numero delle sue grazie
-(ammetti che cogli assassini era indulgente sempre) e l'han creduto
-di cuor pietoso! Ecco le conseguenze di quella brutale ignoranza
-che codesto re ha lasciata crassa e pressochè selvaggia in tante e
-tante migliaia d'uomini. Ma l'ordine ammirevole delle cose non gli
-ha permesso a lungo di starsene a fare il tiranno dietro le cotte
-dei preti e fralle nebbie della cecità; lo ha messo in un punto ove
-era mestiere o fare il bene davvero, o puntare il cannone contro i
-reclami dei popoli. Egli non ha esitato; ha usato la forza bruta, ed
-ha abbandonato i suoi _dilettissimi popoli_ ad ogni genere di violenza,
-ed i suoi scherani, ai quali nessuno oserà dar titolo di soldati, fidi
-interpetri delle sue _paterne_ intenzioni, hanno tolto il freno ad
-ogni pudore, e dopo inegualissima pugna si sono scagliati sugl'inermi
-fanciulli e le donne colla libidine delle più nefande atrocità, ed
-han riempito la mia patria, la leggiadrissima Napoli, di uccisioni,
-di rapine e d'incendii — Innanzi a così lagrimevole narrazione mi vien
-manco l'animo, ma nemmeno la carità della mia terra natale farà ch'io
-alteri quello che mi è caduto sotto gli occhi, nè farà aggiungere
-colori a quella catastrofe, alla quale ebbi parte io stesso, e da
-cui la provvidenza permise io fossi campato per opera sua: santissimo
-amor di vero, rispetto alla religione del giusto, ed ira cristiana mi
-daranno lena onde io possa tracciare questo lagrimevole racconto.
-
-Da troppi anni gemeva Napoli nel più duro e turpe servaggio; ingorda
-la finanza, rallentata l'amministrazione, scemati gl'impieghi, solo
-attivissima e fiorente la giandarmeria, impiegata ad obbligare i
-morosi a esorbitanti tasse, e ciò con modi duri e oltraggiosi; agli
-arresti di quei rei la cui più parte era trascinata al delitto dalla
-miseria e dall'ozio, per la scarsezza dell'industria ed il ristagno
-d'ogni speculazione scoraggiata e non voluta da un governo aspro e
-pauroso: la classe più infelice era quella cui la natura avea dato
-maggior dote di mente e cuore, la classe dei letterati: costoro mai
-mancanti alla loro missione assiduamente predicavano, ed educavano la
-giovinezza, per quanto il permettevano ad essi le minacce d'una polizia
-insolente, e l'insidie delle spie; la stampa repressa e vigilata,
-ed il giornalismo nella più assoluta decadenza — Furonvi alcuni che
-avventurarono libertà ed avvenire stampando opericciuole nelle quali
-versarono qualche semenza di liberalismo, e non ammisero alcuna
-transizione tra la minaccia o la seduzione del potente, e la verginità
-delle loro idee. Vi furono altri che venderono la penna e l'onore al
-governo, e questi ultimi compilarono il giornale ufficiale riboccante
-di sfrontate menzogne. È rattristante il vedere fino l'ingegno chinarsi
-a far plauso alla tirannide...... ma che dico? non mai il genio, raggio
-partito dalla corona di Dio, si è tolto dal suo divino santuario
-ad informare cuori perversi... no! invece la pedante saccenteria e
-ridicolosi grammaticuzzi hanno prestato la forma ai dettati del despota
-in mancanza di consiglio virile e della ispirazione del trionfante
-pensiero.
-
-Ma si accuserà sempre il popolo di cui fo parte, di schifosa viltà,
-se preferiva codesta esistenza lugubre e misera al glorioso morire
-che s'incontra in un magnanimo tentativo? Si ponga mente ai tempi.
-Grosso il partito del tiranno che esso impinguava col sangue che
-suggea dalle vene del più povero: a lui fide e devote le armi, e
-l'impero austriaco sempre minaccioso e potente in Italia: d'altronde
-l'astuta e raffinata tirannide non lo portava mai a sottoporre le sue
-sciagurate popolazioni allo stato di ultima violenza, ben intendendo
-che allora insorge la massa e non cura la mitraglia, rompe le siepi
-delle baionette, non sente la minaccia straniera, e col bastone e le
-coltella sconfigge eserciti e spiana le rocche; così la mitezza di un
-cielo incantato, la facilità dell'esistenza, la poca spesa del vitto
-rallentavano la ferocia dei molti, mentre i ricchi erano spossati dai
-vizi e sedotti dal prezioso sorriso del monarca, e la classe pensante
-poca, sorvegliata e povera, miseramente languiva e fremeva invano...!
-e vogliamo inorridire della ferocia di una belva che divora e strugge
-fabbricando così la sua rovina, in paragone al malizioso despota delle
-Sicilie che guasta o sperde i semi di ogni civile miglioramento,
-conduce le masse tra le colpe e la miseria, ed avvizia il ricco
-facendogli bere le aure contaminate della corte; funesta tirannide
-che uccide i popoli prolungandone la morale agonia. La giovinezza
-senza incoraggimento tra la scelta di aspre fatiche e la voluttà del
-piacere, abbraccia più volentieri il secondo partito, e si fa guasta
-tra i vizi finchè la miseria la conduca al delitto ed al patibolo. —
-Oltre a ciò l'ipocrisia del principe usava circondarsi di ecclesiastici
-avari furbi e lussuriosi, e facea predicare da costoro quelle virtù
-che essi stessi sconoscevano[3]: e che? si pretendeva virtù tra i vizii
-della tirannide? e la virtù del senso da esseri privi delle virtù del
-cuore? il mezzo sicuro di dare al vizio nuova esca è il voler limpida
-la corrente senza aver purgata la scaturigine: la religione può vincere
-la seduzione del vizio, ma la religione non allignerà mai nell'animo
-della spia o dell'egoista, e lo spionaggio e l'egoismo era l'opera del
-governo di Ferdinando II.
-
-
-
-
-II
-
-RIFORME.
-
-48.
-
-
-Le opinioni politiche afforzate da esempio operativo si comunicano
-colle celerità dell'elettricismo, e per quanto rigorose fossero le sue
-misure, il governo non potè far sì che non si commovessero gli animi
-de' Napolitani agli eventi di Roma. — I principi Piemontese e Toscano
-da sè operarono e proclamarono quelle riforme che i popoli avrebbero
-ottenute colle rivoluzioni e la strage, ed il plauso dei popoli rispose
-alle regie concessioni: gli esuli tornarono ai lari disertati, e i
-prigionieri videro un giorno non invano lungamente sperato: era felice
-per l'Italia l'epoca in cui il vessillo di Cristo operava rivoluzioni
-senza sangue basate sulla fiducia dei popoli ed il buon talento dei re:
-e Ferdinando II che facea intanto? il popolo inerme si portava sotto
-il suo palazzo a gridare — Viva Pio IX, vivano i Principi riformatori,
-— ed egli rispondeva con decreti che condannavano simili dimostrazioni
-come attentati all'ordine pubblico e rigorosamente punibili: e
-s'empievano le carceri, e si instruivano processi.
-
-Intanto simili dimostrazioni si eseguivano in Palermo. Ingordi
-intendenti l'aveano ammiserita, e ad essa aveano preclusa ogni
-via di civile progresso, e d'altra parte usava Ferdinando tenervi
-grossa guarnigione: per essa era giunta l'ora che il fremito si
-facea universale, le opinioni mature. Dapprima i Siciliani inviarono
-pietosissime suppliche al re, che togliesse in considerazione lo
-stato loro: non voler altro che miglioramento di amministrazione e
-intendenti meno tirannici ed impudentemente ladri; a codeste suppliche
-aggiungevano de' moniti prudentissimi; gli fecero intendere la natura
-dei popoli che non vuol esser torturata a segno nè esser messa a tal
-partito che ogni altro sia migliore.
-
-Ed egli che facea?
-
-Passeggiava Capodichino colle sue migliaia di soldati; s'affacciava dal
-regio balcone, e di là guardava una darsena riboccante di cannoni, il
-nuovo porto con parecchi vapori e fregate, e tale apparato ragionava
-al suo cuore la santità del suo diritto, ed in esso vedeva il baluardo
-contro i clamori dei popoli; e guardava cannoni, soldati e navi e con
-quelli si preparava a far ragione a sette milioni di uomini. Quindi
-nel 12 gennajo contro una dimostrazione inerme che seguiva in Palermo,
-facea irromper la cavalleria sul popolo, ed il popolo la respingeva:
-inviava i suoi battaglioni, ed il popolo li sperdeva: facea fumare
-i suoi vapori ma contro un popolo intero e risoluto che s'unisce si
-stringe e pugna per la libertà, è vana la potenza dell'oppressore, è
-Dio contro lui.
-
-E tanti tiranni trionfano? — I decreti del Signore sono
-imperscrutabili, e l'albero prezioso della libertà va lungamente
-educato onde i popoli possano gustarne le frutta suavissime.
-
-Ferdinando nelle sue falangi scorse una spaventosa decimazione; nel
-veder tornato un vapore carico delle vestimenta di soldati uccisi....
-pianse! — e gli uccisi di Palermo che la sua impudenza addimandava
-suoi figliuoli, non meritavano una sua lagrima paterna? sì pianse gli
-uccisi: gli mancavano altrettante braccia a compiere le stragi che
-designava. — Fu mestieri sgomberare Palermo e cedere le fortezze di
-Castellamare: i Siciliani baciarono il nimico vinto, come ferocemente
-l'avean battuto oppressore — Ma son prodigii di incivilimento codesti,
-ma è l'eroismo dei cuori liberi! — aspetta e guarda come i Borbonici
-sanno fare nel 15 maggio quando la città è in mano loro!... Sì, la
-tirannide non riconosce incivilimento mai; la viziosa radice non darà
-mai pomo che velenoso, e contaminato non fosse.
-
-Le cose andavan male per esso: in tutti i punti del regno si
-tumultuava: ei ripartiva le sue forze per le province, ma non
-bastavano: la polizia spogliata della sua forza morale se ne
-giaceva inerte; Napoli vedea di dì in dì moltiplicati i seguaci del
-liberalismo, ed inermi migliaja ad alta voce reclamavano riforme.
-Nel 27 gennajo si fè una sontuosa dimostrazione; vi prese parte
-l'ultima plebe, la nobiltà, preti, professori, artigiani e mercatanti,
-era tutto un paese che si commovea; innanzi agli occhi gli stava
-l'esempio siciliano troppo recente; ma ei tentò un ultimo sforzo, fè
-uscire il cannone e schierare la truppa, e la turba correa al soldato
-e l'addimandava fratello, e raddoppiava la festa al cospetto del
-cannone e della miccia fumante... seguì il 28, giorno di commozione,
-di oscillazione: nel dì precedente il Borbone, avea gittato il guanto
-di sfida, il popolo lo avea raccolto... S'aprì il dì 29 con un sole
-fulgidissimo ed un cielo azzurro e le prime ore del mattino trascorsero
-colla trepida espettazione di eventi decisivi.
-
-
-
-
-III
-
-COSTITUZIONE DATA DA FERDINANDO BORBONE.
-
-
-E Ferdinando diè una Costituzione. Fu spontaneo l'atto col quale esso
-prometteva dividere la sovranità col popolo accordandogli due Camere
-legislative? La nostra illusione dovea poco durare, ma ebbri di una
-libertà che non avea costato sangue, e sperando che una volta un re
-avrebbe potuto, rovesciando un colosso cancrenoso di politica tortuosa
-e perfida, coll'affidarsi all'indole generosa del popolo interrogando
-i suoi bisogni ed operosamente cospirando alla sua felicità, ottenere
-la propria sicurezza, che mal si cerca lasciandosi fronteggiare dal
-cannone, e cingendosi da baionette: non potemmo credere per un istante
-che le oppressioni e i delitti del governo avessero potuto esser
-cagionate da un ministro prepotente e criminoso; il languore dello
-Stato, le oscillazioni della finanza, il depauperamento delle province
-da ministri ingordi e retrogradi: che costoro avesser con malefizi
-alterato il buon vedere del re, che al più avesse potuto essere
-accagionato di indolente fiducia; sì, io stesso non immaginava mai che
-fra le dimostrazioni delle masse entusiasmate egli maturasse il disegno
-di retribuirle di tradimento: noi plaudivamo; come erano sinceri i
-nostri voti! come mi pareva invidiabile la posizione d'un re che può
-innalzare i popoli a distinto incivilimento, a potenza, a libertà,
-ed innalzare a sè stesso un monumento che i secoli non crolleranno
-mai, perchè consacrato nella pagina dell'umanità. Sì, egli disegnava,
-preparava la miseria di quelle popolazioni che lo festeggiavano.
-
-Eccolo omai solo. — Il vecchio Governo più che dimesso è disfatto:
-eccolo solo — a lui spetterà la gloria o l'infamia delle sue opere: è
-opportunissimo il momento — romperà le vecchie simpatie dell'Austria?
-concorrerà al risorgimento italiano coi suoi treni formidabili e il suo
-esercito disciplinatissimo? sentirà il suo cuore qual differenza passi
-tra il regnare pel plauso d'uomini liberi, o per lo spavento degli
-schiavi? vediamo quel che fa: e da sè solo egli è alla ricostruzione
-dell'edifizio. — Si mette in piedi un nuovo ministero. Osservate;
-il primo passo che dà Ferdinando è quello di smembrare i comitati,
-togliere i capi che regolavano la rivoluzione, collocarli nella nuova
-amministrazione, e metterseli dattorno. — Vedemmo Bozzelli, fatto
-ministro dello interno e della polizia, adire ai consigli della corte
-e dello Stato. — Fu grave fallo pel nuovo ministro il separarsi dalle
-masse che avean fiducia in lui e far causa diversa da esse: dovea
-pensare che la macchina guasta e pesante dell'amministrazione sarebbe
-andata con troppa lentezza, ed esso nel caos delle faccende, tralle
-fatiche del riordinamento, tra i lunghissimi consigli di Stato,
-non avrebbe potuto usare di quella vigoria necessaria a tant'uopo.
-Un comitato non dovrebbe scomporsi mai per accettar cariche nel
-nuovo governo; invece nel riordinamento delle nuove cose resterebbe
-imparziale spettatore, e terrebbe sempre vigoroso e potente il
-partito dell'opposizione; Bozzelli da privato avrebbe imposto al nuovo
-ministero e col favore del popolo avrebbe dato al governo un forte
-impulso, fino a che formate le leggi, istruite le plebi, fatti potenti
-i cittadini, sarebbero riusciti tardi e vani gl'intrighi e le malizie
-dei gabinetti; egli incorse in grave colpa; ed io ammetto che in
-buona fede errò quando accettò la carica di ministro, ma l'errore fu
-gravissimo per le conseguenze, giacchè adì il Consiglio ed il re, nè
-pensava di che pericolo fosse lo splendore d'una corte corrotta! come
-fan traviare le blandizie d'un re! quale influenza malefica esercita
-sui migliori! e Bozzelli, non migliore di tutti coloro che hanno
-frequentato le corti, se errava in buona fede dapprima, in breve si
-pervertì: e gli ultimi fatti indicano con qual coscienza avesse egli
-operato. Se ne eccettui che si lasciava vedere un po' più degli altri
-suoi antecessori, e qualche cosa di familiare con cui diè udienza, egli
-non si distinse nel breve spazio del suo primo ministero: egli fu lento
-e retrogrado; non so se dapprima lo voleva essere, ma lo dovea: egli
-vedea tutti i giorni Ferdinando che lo ricevea con carezze e _dandogli
-i sigari di sua mano_. Arti meretricie! — L'organizzamento della
-guardia nazionale fu incompleto — non fu armata che in parte e se ne
-addebitò la deficienza de' fucili; si fecero delle pratiche, per averne
-dalla Francia, se ne commisero 50,000 nel mese di gennajo, ed oggi che
-scrivo (luglio) si aspettano ancora. Per lui tornarono vane le pratiche
-d'accomodamento che si proponevano tra Napoli e Sicilia; egli fu lento,
-indeciso, la sua politica fu incerta, ma così doveva condursi, giacchè
-Ferdinando, di cui egli era l'organo, aspettava che il cannone avesse
-dovuto esser l'arbitro sommo delle differenze tra popolo e re; no, un
-trattato decisivo non era nei suoi divisamenti. Il reclamo potente del
-popolo dimostrò chiaramente l'indignazione contro il ministro che nato
-da esso così lo retribuiva.
-
-Allora si avvide Ferdinando che non bastava al popolo napolitano
-una Costituzione come quella che aveva dato. Questi con tutti i suoi
-sforzi s'inoltrava nella via dell'incivilimento e della libertà: la
-Costituzione co' suoi privilegi portava, libertà di reclamo, libertà
-di stampa, libertà di associazione; coi reclami la volontà potente
-della nazione lo costringeva ad operare e ad accordare, l'espulsione
-dei gesuiti ch'ei mai non avrebbe ordinato da sè stesso, e l'invio in
-Lombardia di spedizioni crociate. Ei non sentiva, non voleva, abborriva
-da questa guerra: egli legato ai tedeschi di stretto e regio patto,
-e da simpatia, egli che avea sorbito la politica di quella corte,
-egli marito ad una austriaca, non poteva decidersi a mandare i suoi
-cannoni, le sue navi, i suoi reggimenti contro l'esercito austriaco.
-Ben'egli inviò alcune migliaia di uomini, ma lentissimi furono i
-movimenti dell'armata a segno che dopo lungo viaggio giunse, ed appena
-giunta tornossene di nuovo. — La libera stampa smascherava tutti i
-vizii di un ministero che s'era fatto l'organo del despota, oltre a
-ciò coll'invito della satira e del riso diffondeva per tutte le classi
-sensi di liberalismo: v'era chi predicava all'ultimo popolo onde
-educarlo alle libere istituzioni e fare ad esso intenderne i vantaggi
-— eran due — uno, un tal Viscusi, uomo che oltre ad un'eloquenza plebea
-non aveva altro merito; costui alle volte arringava il popolo in sulle
-generali, e senza farlo migliore lo facea piegare al suo intendimento,
-gli si mettea a capo e percorreva con esso la città; aggiungi che
-la qualità di gran popolano _gli dava adito alla corte, ed il re lo
-vedea spessissimo_ — quest'ultima circostanza farà conoscere appieno
-l'animo e le massime di costui. — L'altro fu Angiolo Santilli — nato
-in Terra di Lavoro, ricco di dottrine politiche, che ad una veemente
-e generosa eloquenza accoppiava la limpidezza delle idee, l'onestà di
-un'anima vergine e le fiamme d'un cuor liberalissimo. Costui toccava le
-corde dei cuori: costui faceva alla plebe la spiegazione del vangelo
-e della libertà: religione e liberalismo, fratellanza e amore, ecco i
-santi principii su cui si volgeano le sue prediche che commovevano ed
-istruivano, quelle prediche nelle quali trionfando chiarezza e forza
-di principio, sono adatte all'intendimento di tutte le classi. Giovane
-infelice! il tuo assassinio e quello di tanti virtuosi, ha provocato
-l'ira divina, ha aguzzato le ire cittadine che già s'aggravano sul
-tiranno e lo minacciano. Angiolo Santilli, genio nato a dirozzare
-e ad illuminare la plebe napolitana, era una delle cause primarie
-che fecero vedere al re come le sue malizie erano sventate, come la
-sola buona fede ed il buon volere in un principe può farlo andare
-d'accordo con un popolo libero ed avviato pel completo incivilimento:
-e Ferdinando designò una controrivoluzione e si diè all'opera. — Più
-volte fè correre sinistre voci d'allarme e fè uscire truppe e cannoni;
-altra volta dietro l'espulsione dei gesuiti incitò la plebe per mezzo
-dei suoi emissarii facendo credere che si dimandava la dissoluzione
-del convento dei Carmelitani, e l'abolizione del santuario la di cui
-custodia a quei padri è affidata: questa mena ebbe effetto, giacchè i
-lazzari levati in massa e frementi si gittarono per le vie e giunsero
-innanzi il palazzo reale usando violenze a quanti scontravano per le
-vie e venendo a conflitto colla guardia nazionale. Poco mancò che
-questo tentativo non avesse raggiunto il suo scopo. Ma la guardia
-nazionale sventò le congiure e sorprese vari carri di sassi con
-superficie formata da strati di aranci; così il buon talento dei
-cittadini e la vigilanza della guardia civica non gli diè agio per
-lungo tratto di mettere ad esecuzione i suoi disegni di sangue, ed egli
-ne fremè, e su quella faccia di reprobo il Signore lasciava le tracce
-del suo infernale rancore: in ultimo egli risolse di assumere esso
-medesimo il carico d'una controrivoluzione e ne aspettò il momento.
-Intanto con ogni blandizia procurò prepararsi gli animi dei suoi
-soldati — parlava ad essi familiarmente, accordava ogni petizione,
-dava tutto quello che gli chiedevano — e così, lasciava loro travedere,
-avvicinarsi occasione in cui avrebbero avuto da fare; star pronti; come
-star pronto egli stesso alle largizioni ed ai premii.
-
-Nè men pensiero gli davano le truppe spedite in Lombardia: aveva
-designato il tiranno con quelle fare alcun colpo che gravemente
-danneggiasse la cosa italiana. Egli pensava: quindicimila uomini o
-che proditoriamente o inerti o a rilento operassero, precipitare
-le cose o arrestarne il corso: in ultimo avendo il disopra casa
-d'Austria, egli conchiudeva, quelle truppe sarebbero state l'ultimo
-crollo alla causa italiana, quindi trionfalmente avrebbero percorse
-le terre soggiogate ed una buona mano di Tedeschi (giacchè Ferdinando
-aspettava grossissimi rinforzi che la testa piccolissima dell'alleato
-confederato imperatore promettea) colle truppe sarebbero tornati in
-Napoli ove egli avrebbe con prudenza disposte le cose. — Quindi quella
-Costituzione che era ai suoi occhi un pensiero molestissimo, sarebbe
-stata revocata, oppure ristretta ai limiti angusti delle Costituzioni
-della decrepita Europa, cioè a quelle Costituzioni che a fronte del
-despota non fanno altro che accusarlo d'illegalità, senza prevenirne le
-violenze, o validamente opporsi al suo arbitrio, quelle Costituzioni
-che l'incivilimento e la giovine Italia non può riconoscere, poichè
-ha mostrato come sà spargere il sangue. I sacrificii cui volenti si
-sottopongono tanti generosi è la prova della sviluppata potenza degli
-animi italiani, e l'iniziativa d'istituzioni liberissime a cui sono
-avviati. Ma codesti disegni gli vennero attraversati: giacchè se è
-maravigliosa la costante attività del tiranno con cui và rannodando le
-fila che qua e là si spezzano, sublime è la mano del Signore che non
-gli permette che trionfino le arti subdole ed infernali quando i popoli
-contro i quali congiura, sono virtuosi ed arditi. — Re Ferdinando
-s'ingannava quando tenea per certo essere quelle truppe stromento di
-trionfo alla causa tedesca; il comandante supremo di quelle era il
-general Pepe sul conto del quale non dirò altro che di animo ardente
-e vigoroso, accagionato dei malaugurati avvenimenti del 1821, ad ogni
-costo volea riscattarsi nella pubblica opinione col battersi contro
-quel tedesco contro cui nol potè dianzi, e provare qui, in Italia,
-al cospetto del cielo medesimo, che non animo italiano gli mancava,
-nè animo agl'Italiani mancava, ma dal dito di Dio non esser indicata
-quella come l'ora del nostro compiuto riscatto. È dettato notissimo,
-che Dio non paga il sabato, e mal s'appongono quei tiranni che, passato
-il sabato, credono per sempre passato il giorno dell'ira celeste e
-della redenzione dei popoli. Le truppe napoletane una volta tolte alle
-sozzure della loro giornata, ed all'influenza malefica che esercita la
-presenza del loro corruttore, le arti di quest'ultimo riescono tarde,
-e l'aspetto del territorio italiano e dei generosi suoi popoli sarebbe
-stato per essi un battesimo, sarebbe cominciata una nuova vita, avrebbe
-trionfato la sublime scintilla che il Signore diè alle anime italiane,
-e l'incontrastabile valore dei Napoletani avrebbe trovato nuova energia
-nello sviluppo dei sacri principii ai quali Ferdinando II preclude il
-loro intelletto: di tuttociò egli si avvide, e capì ch'era ben tempo di
-richiamarle. Il pretesto? un voluto tentativo dei repubblicani, quindi
-ansiosamente ne aspettò il momento.
-
-Egli trovò l'opportunità d'una controrivoluzione nell'inaugurazione
-stessa della Rappresentanza nazionale, come nelle pratiche devote
-e nel tempio di Dio ha tante volte cercato la corruzione dei popoli
-napolitani.
-
-
-
-
-IV
-
-NOTTE DEL 14 AL 15 MAGGIO.
-
-
-Cadeva il giorno 14 maggio.
-
-Erano già compiuti i parati delle Camere legislative, ed il tempio
-di S. Lorenzo era pomposamente apparecchiato per l'inaugurazione
-della Rappresentanza nazionale. — Il popolo napolitano come è suo
-uso aspettava con ansia il giorno 15; le classi pensanti come quello
-che fosse l'iniziativa della sovranità popolare, e la plebe lo
-considerava come quel giorno in cui avrebbe veduto affaccendarsi tanta
-gente, avrebbe sentito tanto romore, si sarebbe gettata nella folla
-per vedere anch'essa qualche cosa, ed avrebbe potuto legittimamente
-bere e far baldoria. Gli spiriti erano calmi, i buoni vedeano nella
-prossima apertura del Parlamento il termine di molte oscillazioni
-politiche, e gli ardenti che conosceano l'entità ed il buon voler
-dei Deputati, sedavano gli spiriti, lieti che nelle elezioni avesse
-trionfato la opinione pubblica; insomma l'intera popolazione napolitana
-tranquillamente chiudeva la sua giornata.
-
-I Deputati si riunivano a deliberazione preparatoria nella sala di
-Monteoliveto: era uscito in sulla sera del giorno antecedente un
-cerimoniale che annunziava la solenne inaugurazione, e ne indicava il
-rito; nessuna partecipazione erasi fatta ad essi, nè ancora proceduto
-alla verificazione dei mandati che li costituivano deputati del popolo
-— oltre a ciò il programma del cerimoniale annunziava che dai deputati
-e dal re si sarebbe giurata la Costituzione del 12 febbraio senza
-veruna condizione, mentre essendosi riconosciute le imperfezioni dello
-Statuto con decreto del 3 aprile erasi dato al Parlamento la facoltà di
-svolgerlo e di fecondarlo: l'obbietto della seduta era deliberar qual
-condotta tenere nella circostanza, sopratutto chè essendo imminente
-l'ora del giuramento pareva una sorpresa la pubblicazione di quel
-cerimoniale in cui s'obbligavano i Deputati giurare in conformità
-del regio volere, e contro il mandato della nazione, mandato nel
-quale era indicato il contenuto del giuramento da darsi: in tutto ciò
-chi non riconosce nel re Ferdinando l'iniquo talento di presentare
-l'occasione di una contesa? se il Ministero gli avea notificato
-l'inconvenienza dello Statuto e la necessità di riformarlo, con quale
-intendimento egli prescrisse al collegio dei Deputati una formola
-insidiosa? egli si aspettava un'opposizione, come infatti dopo molto
-discutere ne fu compilata una nuova, nella quale si proponeva il
-giuramento in conformità del decreto del 3 aprile, quindi fu mandata
-al presidente dei ministri che la fè presentare al re per mezzo del
-signor Conforti ministro dell'Interno. Questi, poco appresso ritornò
-presentando all'adunanza un'altra formola compilata dal re: — fu votata
-e rigettata, perchè più chiaramente proibiva altro giuramento che
-quello indicato nel cerimoniale pubblicato il dì innanzi. — Di questa
-risoluzione si dette avviso al presidente dei ministri e lungamente
-s'attese una risposta che finalmente giunse. Che avea fatto Ferdinando
-in quel tempo?
-
-Avea raccolto intorno a sè Domenico Merenda, il general Filangieri
-ed il general Nunziante; ed avea detto loro: è venuto il destro
-di fiaccare l'orgoglio dei Napolitani, e di dissipare il nembo
-che minacciava di farmi divenire il giuoco della volontà sfrenata
-di codesti ribelli — se seppero strapparmi una Costituzione saprò
-ritorgliela ben io, o darla come va fatto; una volta per ciascuno;
-allora io era affaccendato colla Sicilia, ora son re, sì son re;
-giacchè non si è mai re quando non si può fare da sè. — Quindi si
-venne a consiglio — le fila tese sin allora erano intatte — gran numero
-di spioni stavano desti — avvertiti e pronti alcuni comandanti della
-guardia nazionale, giacchè tra le malizie di Ferdinando vi era stata
-quella che avea dato facoltà alla guardia nazionale di dare i gradi
-per votazione ma fino al grado di capitano, restando a lui formare gli
-uffiziali superiori e dare ad esse i capi; e ad uffiziali superiori
-avea nominato in gran parte i suoi zelatori e le sue spie[4]; la
-truppa educata all'ira, aizzata contro i liberali, anelava anch'essa
-far sangue: d'altra parte era poco il numero degli arditi che al
-grido delle barricate fossero corsi, e questi bisognava spegnere: in
-ultimo le masse non eran preparate alla rivoluzione, e la plebe sempre
-favorevole a chi tien più oro, e a chi trionfa, per cui il colpo in
-quel momento avrebbe ottenuto esito felice: si formarono le liste di
-quelli che erano designati alla strage, si fè il piano d'operazione e
-si diè principio.
-
-Si lasciarono uscir le truppe dai quartieri, e da un'altra parte si
-compilò un nuovo cerimoniale accettabile e fu inviato alla Camera
-dei Deputati per mezzo del prefetto di polizia; accettabile, giacchè
-volea Ferdinando far conoscere non per opera sua, s'era venuti a
-quella tremenda collisione. Esso fu discusso, e mentre si procedea
-alla votazione che parea risultare favorevole, si presentò il capitano
-della guardia nazionale signor La Cecilia, ed annunziò le truppe
-uscite dai quartieri ed esser pronte ad investire la Camera: giungono
-altri uffiziali; tutti sono agitati dalla minaccia d'una violenza,
-accorrono cittadini tutti in grave apprensione, comincia lo scompiglio
-a impadronirsi degli animi: si grida doversi difendere la santa
-proprietà della nazione nei Deputati del popolo: lo stato d'irritazione
-è al colmo; varie sono le opinioni dei Deputati, ma trionfa quella
-che il coraggio della Camera esser debbe coraggio civile, quindi dover
-affrontare una violenza con dignità ed animo composto.
-
-Ma le truppe uscivano ancora ed occupavano le piazze, quindi si lasciò
-alla guardia nazionale che avesse operato da sè; d'altra parte per
-la dignità del magistrato, ciascuno dei Deputati votò in disfavore
-dell'ultima formula inviata dal re, per fargli intendere che fralle
-deliberazioni civili è reato ingiusto prepotente lo schierare la
-soldatesca, far balenare le bajonette, e che soldatesche e baionette
-non valgono a far piegare lo spirito d'un collegio legislativo, che
-anzi l'offesa dignità, e la minacciata libertà di deliberazione nuovo
-coraggio infondono in anime libere.
-
-Al calare delle guardie nazionali dalla Seduta le spie di Ferdinando
-in uniforme nazionale gridano _alle barricate_; _barricate_ gridarono
-alcuni soldati che si finsero disertori ed asserirono essere eguale lo
-spirito della truppa intera: io stesso vidi un caporale dei cacciatori
-brandire la sciabola e gridar _barricate_, _morte al tiranno_; queste
-voci trovarono eco nello spirito dei giovani ardenti; i nuovi arrivati
-replicavano l'invito medesimo: si mandò per braccia: si obbligarono
-i facchini dei rioni pel trasporto di oggetti necessari all'uopo: si
-trassero dalle case i muratori onde togliere le pietre della via e
-farne parapetto: per mancanza d'uomini si fecero togliere dalle ultime
-locande i dormienti, e con gran solerzia si diè opera alla costruzione
-delle barricate: invano uomini assennati prevedendo le conseguenze di
-un falso tentativo, o di una rivoluzione immatura, cercarono tutti gli
-argomenti onde distogliere gli animi da questa attitudine minacciosa,
-invano! chè le voci dei falsi declamatori fecero tornar inutili i
-nostri sforzi.
-
-In questo eransi veduti alcuni della squadra francese unirsi per la
-formazione delle barricate, ed alcuni di questi s'illusero, ed illusero
-i poveri Napolitani a segno da promettere lo sbarco di 4000 Francesi
-con parco d'artiglieria; d'altra parte giungevano ad ogni istante altre
-guardie invitate dalla _generale_ ed i regi declamatori procuravano
-di tenere gli spiriti concitati: altri volontarii si presentarono
-nell'idea che quella fosse una dimostrazione armata, di guisa che non
-essendo disposti o da congiura o da allarme antecedente o da opinione
-matura, pochi aveano munizione e scarsa. E quel che io scorsi nella
-maggior parte della gioventù accorsa, si fu che in loro prevaleva la
-risoluzione di fare una imponente dimostrazione contro l'attentato
-alla Rappresentanza nazionale, anzichè animo deliberato a un tentativo
-sanguinoso. Così un pugno d'uomini quasi inerme dovea affrontare la
-ferocia di oltre a 15,000 soldati, e il fuoco delle castella e delle
-altre artiglierie; castella e cannoni dovevano fulminare uomini che
-erano sforniti di munizione tratti alla rete preparata dalla più
-nefanda e diabolica malizia: non tentino i vili ed infami satelliti
-di Ferdinando cercare di purgarlo dall'esecrazione che cielo e terra
-gli fulmina contro; egli ha imposto alla Camera un giuramento contro
-il mandato della nazione; esso ha schierato le sue inique falangi
-per le vie quiete di Napoli durante una pacifica discussione, e
-mentre insultava ed attentava così alla sicurezza ed alla libertà
-della nazione, fè incitare al funesto ed intempestivo tentativo di
-rivoluzione quelli che maggiormente risentivano l'ingiuria di questo
-violento procedere. No, quando pendevano nell'alta Italia i destini
-lombardi e di tutta la penisola, quando ivi si combatteva la guerra
-santa dell'indipendenza lombarda e della nazionalità italiana, alcun
-napolitano non avrebbe osato movere voci di sedizione e brandire la
-spada della guerra civile, onde dare al tiranno appicco pel richiamo
-delle truppe, e togliere alla difesa dei fratelli lombardi molte
-migliaia di braccia; ciò sarebbe stato sommamente riprovevole, giacchè
-avrebbe presentato una diversione al concentramento delle forze
-italiane. I Napolitani col loro prudente aspettare e colla fiducia
-riposta in una Camera eminentemente liberale ed in un ministero che
-s'avea meritato il pubblico suffragio, avrebbero fatto che questi
-elementi stessi cospirassero allo sviluppamento ed al consolidamento
-delle libere istituzioni: ma fu la malizia di Ferdinando atroce e
-sanguinaria che maturò la caduta del ministero, la dissoluzione della
-Camera, ed il ritorno alla schiavitù ed alla barbarie passata, colla
-strage de' buoni e degli arditi che in quel giorno per la solennità
-eran raccolti in Napoli: oggi col cannone domani coll'arbitrio di
-Borbonici decreti. — Fra poco vedremo come il colpo cadde ed atroce
-e sanguinoso, come violenti decreti spogliarono la capitale d'ogni
-franchigia.... ma la Provvidenza salvò dall'eccidio gran parte dei
-suoi, ai quali affidò l'arca santissima della libertà; nò, i suoi fini
-non son raggiunti; l'offesa dignità delle province, e la guerra che i
-prodi Calabresi combattono chiaramente dimostrano che il genio italiano
-vive nei popoli delle Sicilie, e le arti d'inferno non fecero che farlo
-sorgere più vigoroso e sublime dalle stragi del 15 maggio 1848.
-
-Erano le truppe per le piazze: la loro presenza avea portato
-l'irritazione negli animi, la loro presenza avrebbe ritardato o
-impedito la formazione delle barricate, quindi bisognava che fossero
-rientrate. E Ferdinando fè correr voce che le Camere si sarebbero
-aperte ed il giuramento si sarebbe differito: questo partito fu ad
-unanimità di voti abbracciato, e così la seduta si sciolse che già
-spuntava l'alba del giorno 15; alba di sangue.
-
-
-
-
-V
-
-15 MAGGIO.
-
-
-Le truppe si ritirarono, la Camera si sciolse, ma il fermento restò
-nella via di Toledo, ove si seguitò la costruzione di nuove barricate.
-Da tutte parti accorrevano guardie nazionali, ma tra queste non eravi
-ordine alcuno — il comando non era concentrato, onde partissero le
-disposizioni; non governo di sorta, ciascuno faceva da sè: furono
-convocati gli uffiziali e molti si presentarono; parte di questi restò,
-altra parte si ritirò. Per le prime ore del mattino si fecero nuove
-barricate, quindi si ristette, e verso le nove ore tutte le vie di
-Toledo eran chiuse e lo sbocco dei vicoli alla via grande era custodito
-da qualche fazione. A meglio intendere i fatti che vanno a seguire, io
-credo necessario parlare di questa via che fu il campo principale della
-strage nefanda.
-
-Napoli è chiusa quasi in semicerchio, da parte di terra, dai colli
-di Pizzo-Falcone, S. Elmo, Capodimonte, dal poggio ove è situato il
-palazzo della Riccia da cui piglia il nome, da Capodichino, dal quale
-ultimo colle attraversandosi per ubertose paludi e verzieri si giunge
-al mare che chiude il semicerchio. Partendo dal colle di Capodimonte,
-traversando il real museo e le fosse del grano comincia la via Toledo
-che termina col palazzo reale, il cui piede vien bagnato dal mare. La
-via splendida di alti palagi ove abitano i più ricchi e la più scelta
-nobiltà, la frequenza della gente che vi affluisce, il numero immenso
-delle carrozze che la percorrono, il romore delle grida, le voci
-dei venditori, i magazzini che la fiancheggiano splendidi d'immense
-dovizie, ne formano una delle principali vie delle più popolose città
-del mondo. Da destra a sinistra vie e _vicoli_ mettono in essa.
-
-Molte barricate principali la traversavano, ed altre secondarie la
-chiudevano dalla parte dei _vicoli_. — Io replico, nella guardia
-nazionale lo scopo della formazione delle barricate (provocate dalle
-regie spie) era quello di una dimostrazione. E questo vien dimostrato
-dal non aversi eletto un capo militare — dal lasciar passare per le
-barricate gran numero di curiosi, tra i quali non mancavano certamente
-ufficiali senza uniforme; ed in ultimo dalle munizioni scarse in
-alcuni, nulle in altri. — Così trascorse ancora del tempo fino a che
-si riunirono i Deputati di nuovo in Monteoliveto in abito di gala, mai
-supponendo che le cose avessero dovuto prendere un'attitudine così
-minacciosa, e maravigliando che non fossero disfatte le barricate,
-anzi trovandone delle nuove. Allora raccolti formarono delle nuove
-deputazioni e si intavolarono nuove trattative; ad ogni modo essi
-Deputati fecero affiggere per le vie e per i cantoni di Toledo dei
-cartelli (in quell'istante io era nelle barricate). Questi contenevano
-un invito alla nazione di disfarle ed aprir la via per la solenne
-cerimonia, essendosi differito il giuramento. — Codesti cartelli in
-pessimo carattere da molti non furon creduti opera del Parlamento,
-bensì affissi per paura nata nel cuore del re, e pigliarono ardire;
-altri non vollero prestare obbedienza, perchè diceano, una volta
-composta la nazione ad attitudine così minacciosa, tolto quel baluardo,
-si sarebbe stati esposti ai colpi della tirannide, che avrebbe preso
-una vendetta per procedere così ardito. Infelici! e' non sapevano per
-l'opera del tiranno essere raccolti lì, e che già era accesa la miccia
-dei cannoni e non s'aspettava che un segno.
-
-Non essendovi capi, e come avviene in questi casi, tutti dissero le
-loro, ognun fece da se, e le barricate restarono. Intanto scorrevano
-momenti terribili... sì, momenti terribili.
-
-In questo tempo io veggo passeggiare le barricate da un generale
-svizzero, alto e tarchiato della persona, con due occhietti grigi,
-seguito da un cavallo ed un'ordinanza, e circondato da molti ufficiali
-della guardia nazionale. La faccia di costui mi parve equivoca, un
-tristo presentimento mi strinse il cuore; quel volto non m'era nuovo;
-cercai una memoria... e la trovai: in occasione dell'espulsione dei
-gesuiti, ad alcuni suoi ufficiali che mostravano troppo zelo in favor
-della nazione egli dicea, moderandone l'ardore, _prudence, prudence,
-nous ignorons l'avenir_; ed io lo sentiva e quella cautela mi parve
-ed era l'indizio di un animo doppio e tale da piegare agli eventi, e
-farsene strumento. Ora veder costui nelle barricate spiegare un'aria
-di liberalismo... egli soldato del tiranno! mi fè concepire gravi
-sospetti; interrogai alcuni amici, che tutti lieti mi dicevano esser
-colui da parte nostra, io ne dubitai... allora risolutamente me gli
-feci innanzi e gli dimandai: Chi siete voi signore? egli rispose,
-Svizzero repubblicano; per favor di chi venite? egli esitò un istante,
-il mio contegno risoluto lo tenne un momento sospeso, ma presente a sè
-stesso, riprese: pel popolo! questo è il momento d'innalzarvi a nazione
-gigante! coraggio, io vengo da parte di sei mila Svizzeri, sei mila
-braccia repubblicane son per voi; animo, o valorosi! Il suo discorso fu
-chiuso coi plausi del crocchio che lo cingeva, ma io vedea la patria
-mia sul punto di divenire un campo di battaglia, per abbandonarmi
-a mal fondato entusiasmo; onde dissi ad alcuni ufficiali — in nome
-d'Iddio non ve ne fidate; se veramente è per noi, resti con noi, e
-mandi gli ordini ai reggimenti svizzeri. — Il mio consiglio non fu
-accolto, mi fu risposto che non si sarebbe abusato della fiducia d'uno
-che volente era venuto fralle barricate; gli aprirono un passaggio
-e lo congedarono con nuovi e replicati plausi. Io mi restai muto, e
-guardai i balconi guarniti di giovani pronti ad opporre una vigorosa
-resistenza e dalle barricate gioventù decisa che ad ogni istante
-prendeva posto sui balconi; la gente cominciava a diradare, la scena
-si facea da momento in momento più imponente e minacciosa; da un'altra
-parte v'erano in mezzo al largo di palazzo alcune migliaja di soldati;
-io trovai una certa sicurezza nei liberali che avrebbero avuto a
-lottare con armi eguali, fucili contro fucili, giacchè non si vedeano
-cannoni fiancheggiar la truppa. Scarsa ragione! non potevano uscir
-le artiglierie da un momento all'altro? pure io sormontai la prima
-barricata cioè quella fatta in contro al palazzo reale e mi trassi fino
-al largo di San Francesco di Paola, piazza messa innanzi al palazzo, e
-vidi i cannoni celati dietro le fila dei soldati ed i cannonieri colle
-miccie accese; mi ritrassi col cuore che mi si facea in brani, vedendo
-Napolitani approntare la mano omicida sulla macchina distruttrice che
-dovea fulminare i fratelli, le mura, i palazzi; spargere di terrore
-e di sangue le vie che tante volte aveano passeggiate, le vie della
-patria loro; ed i nostri che avrebbero opposto al cannone? pochi in
-numero, col baluardo insicuro di deboli barricate, e fiducianti in
-insidiose promesse; guardai il cielo... come era bello e limpido! come
-era raggiante il sole di maggio! Ma tra poco l'azzurro del cielo ed
-il disco solare sarebbe stato velato dal fumo della polvere, l'aria
-assordata dai colpi di cannone e dalle strida delle vittime!...
-
-Io tornai sulle barricate, ne avvertii i fratelli miei, i miei cari
-fratelli, di cui tanti ho dovuto deplorare estinti; si comincia a
-pensare davvero; si risolve correre attorno ai quartieri ove è la
-truppa, rompere le vie ed impedirne l'uscita occupando i balconi
-adiacenti dai quali un vivo fuoco li avrebbe ricacciati nelle caserme,
-mentre si sarebbe consumato la rivolta a Toledo; si cominciò a mandar
-gente in provincia per dimandar soccorso alle guardie nazionali di
-là; si disponeva per aver sacchi d'arena... allorchè s'intese una
-archibugiata partita nessun sà da dove; il levarsi e l'accorrer
-delle truppe alle barricate, e il ricambiar colla nazione la fucilata
-micidialissima, e il tuonar del cannone, fu un punto solo.
-
-La nefanda strage è cominciata: dalla barricata S. Ferdinando e dai
-balconi dei palazzi parte un fuoco micidiale diretto contro la truppa,
-che da parte sua risponde con fuoco non meno vivo; solo essendo la
-guardia nazionale in eccellenti posizioni e difesa dalle materasse
-collocate sulle ringhiere dei balconi, così i suoi colpi recavano danno
-gravissimo alla truppa che trovavasi scoperta nel largo; aggiungi che
-essendovi molti provinciali che tiravan sulla regia armata, nessun
-colpo partiva dai loro fucili senza recar morte, essendo essi educati
-al tiro delle armi nell'esercizio della caccia.
-
-Nel primo cominciar del fuoco cadde ferito il generale Statella da
-proiettile che gli ruppe la rotella del ginocchio, e parecchi ufficiali
-e gran numero di soldati furono uccisi. Tosto si aprirono le fila ed
-uscì l'artiglieria che cominciò a battere contro le barricate, e la
-mitraglia che fulminava contro i balconi; ma la barricata S. Ferdinando
-era unicamente costruita con arte militare a segno che poco nocumento
-ne riceveva e del pari i balconi per la cura con cui erano difesi: così
-passò circa un'ora in cui il vantaggio si manifestava per la guardia
-nazionale, tuttochè anch'essa soffrisse qualche perdita, giacchè molta
-truppa in agguato dal palazzo reale tirava sopra alcuni terrazzi e
-balconi ove i combattenti non erano abbastanza difesi[5].
-
-Fin dal principio dell'attacco il re avea fatto tirare tre colpi a
-polvere dalle castella ed inalberare bandiera rossa, ed a quel segnale
-uscirono di nuovo le truppe dai quartieri — eccole giungere sul luogo
-della tremenda battaglia con altra artiglieria; qui ricomincia un
-fuoco spaventevole: non v'è balcone o finestra dalla quale non si
-faccia fuoco, e dall'altra parte il fuoco della truppa a scariche così
-dette di _battaglione_, il fragore del cannoneggiamento, formavano
-di quella ridentissima piazza una scena di terrore. Il re ordina a
-Bouman, quello stesso che due ore prima io avea visto sulle barricate,
-che si avanzassero i suoi reggimenti e dirigesse l'assalto da due
-punti: dal largo di palazzo, e dal largo del castello onde prendere ai
-fianchi la guardia nazionale. Il perfido Bouman dà le disposizioni; si
-comincia l'assalto innanzi alla prima barricata; succede un accanito
-e spaventevole conflitto, una strage tremenda: Bouman per aizzare
-vieppiù la ferocia dei soldati, fa prendere i cadaveri dei compagni
-e li fa passare per la fila, e le ire crescono e più s'accendono;
-tornano gli Svizzeri all'assalto con più ferocia, ma con grave perdita
-son respinti: il largo di palazzo e la barricata di S. Ferdinando sono
-coperti di cadaveri. Escono i carretti e si riempiono d'estinti, escono
-cataletti e son coperti da feriti. Nè miglior fortuna toccava a quei
-che dal largo del Castello tentarono un assalto da parte di S. Brigida,
-e la Concezione (due vie che mettono a Toledo). Tuttochè in quel punto
-fossero protetti dall'artiglieria propria e dal fuoco delle castella,
-pure dovettero indietreggiare con grave perdita di guisa, che la truppa
-fino alle 2 e mezzo ebbe a contar la perdita di oltre a 1000 individui;
-il fuoco ristà un momento, un silenzio funebre tremendo s'impadronisce
-del campo di battaglia.
-
-Intanto vogliam dire che Napoli era indifferente a questo spettacolo?
-no; i cuori battevano al romore del cannone, ma le masse non erano
-preparate ad una rivoluzione, nè questa era rivoluzione tentata dalla
-nazione, quivi condotta dall'invito del tradimento: presso di lei
-non erano armi nè munizioni; non conosceva con quale intendimento si
-fossero costruite le barricate, nè perchè la guardia nazionale si fosse
-posta a difesa di esse, ed in ultimo attaccato il fuoco, maravigliava
-come si battesse colla truppa; la rivoluzione suole seguirsi o per
-opinioni mature, o per setta o congiura antecedentemente apparecchiate,
-nè il popolo napolitano fremea per concordia d'ire, nè per lega
-d'opinioni.
-
-Intanto i generali ricorrono al re, gli espongono lo stato delle cose:
-un pugno di uomini collocati in sui balconi trionfar di parecchie
-migliaja, mancare le munizioni, la diffidenza insinuarsi negli animi.
-Ne fremè il Borbone, e tosto disse a diversi comandanti dei corpi:
-_fate uscire artiglieria grossa, battete mura e porte, ed ai soldati
-dite, che queste vie sono abitate dai più ricchi, e tutte le dovizie
-che troveranno nei palagi espugnati saranno premio della vittoria:
-intanto si puniscano i colpevoli ed in modo visibile_. Vi fu alcuno
-che d'animo men tristo, fè osservare che con tali disposizioni le ire
-potrebbero traboccare con maggior violenza ed i soldati inferocire con
-ogni specie di baldanza e di licenza: impazientito il sovrano riprese:
-si sa che il soldato non è frate — e li accomiatò: quindi chiamò il
-magazziniere della polvere, per nuova distribuzione di munizioni:
-costui a quel comando trasalì pensando a che sarebbero impiegate
-l'altre che gli venivano richieste; ma sperando poter impietosire
-l'animo di Ferdinando, esitò alcun tempo ed accusò la dispersione di
-chiavi: allora l'altro cavata di tasca una pistola gliela puntò sulla
-faccia, intimandogli pronta resa delle chiavi se non volea restar
-morto, l'altro obbedì.
-
-Intanto s'era tornati all'assalto: la promessa del bottino, e la gioia
-feroce della vendetta inanimava i soldati; da un'altra parte la scarsa
-munizione della guardia nazionale toccava il suo termine, ma non v'era
-a chi ricorrere per ottenerne altra, ed il cannone di grosso calibro
-scuoteva i palazzi, sconficcava le porte e crollava le mura: già la
-barricata di S. Ferdinando è disfatta: già i palazzi sono aperti e la
-truppa s'introduce nelle case messe intorno alla reggia, e le prime
-atrocità si commettono sotto gli occhi del despota. Fu saccheggiato il
-palazzo messo sul caffè d'Europa e dall'ultimo piano furono precipitati
-due. Un capitano delle guardie ed un cittadino: — quest'ultimo morì
-immantinenti, l'altro sopravvisse alcuni secondi e colle mani palpava
-le parti ferite del corpo moribondo. Fu saccheggiato il secondo palazzo
-che mette nella via Toledo alla sinistra di chi viene dalla reale
-stanza, e quello della diritta che è di proprietà del principe di
-Cirelli: nel primo furono uccise alcune guardie nazionali inermi che
-tentavano fuggire, e miseramente scannati tutti gl'infelici abitanti,
-non esclusi vecchi, donne, fanciulli. Nel palazzo Cirelli le guardie
-nazionali evasero e restarono il principe, con un suo fratello ed il
-figlio, che furono fatti prigionieri e tra gli scherni e gl'insulti
-d'ogni genere trascinati nella darsena ove sarebbero stati moschettati,
-se un uffiziale superiore di loro conoscenza non li avesse salvati e
-con estrema difficoltà..... ma quale scena d'orrori vado io svolgendo?
-se dovessi ad una ad una indicare le vittime dell'immane ferocia del
-re di Napoli non basterebbero queste poche pagine, dovrebbe empirsi
-un volume d'orrori.... queste nefande scene seguirono per quasi tutte
-le abitazioni di quella magnifica via. Non si ebbe rispetto nè per
-sesso nè per condizione; i combattenti dopo aver contrastato ai regii
-scherani i posti occupati palmo per palmo tentavano fuggire e la
-più parte riusciva, ma la strage ai quali eransi sottratti ricadde
-sugl'innocenti, giacchè la ferocia di quelle belve chiedeva delle
-vittime e queste furono imbelli vecchi, innocenti fanciulli e delicate
-giovinette. Ognuna di quelle vittime, meriterebbe una memoria di
-dolore, perchè il martirio fu atroce egualmente per tutti; ma stanchi
-di tracciare tutta una giornata d'orrori, andremo indicando alcuni
-dei nomi più conosciuti ed alcune delle catastrofi più distinte per
-notorietà e violenze.
-
-Ecco alcune circostanze legate alle sorti di quella memoranda giornata.
-
-
-
-
-VI
-
-GLI SVIZZERI.
-
-
-Siccome è cagione di alta maraviglia lo scorgere nel soldato napolitano
-tanta attitudine guerriera, tanta bravura militare e personale e
-nello stesso tempo un'anima così serva e nessuna luce nel pensiero,
-eguale stupore si sveglierà e forse maggiore nel considerare l'indole
-della nazione svizzera generosa e guerriera, libera e capace di
-spargere tutto il suo sangue per mantenere integri i diritti della
-sua indipendenza, così incontro a nemico esterno come a tirannide
-interna, e come nello stesso tempo porzione de' suoi figli abbandoni
-le nevose e giganti sue vette, ove i nembi dell'inverno, e la tremenda
-maestà delle rupi natie par che abbiano in custodia il palladio della
-libertà; i costumi semplici ed intemerati dalle loro pendici, le
-austere virtù dei loro padri, l'alito illibato delle loro vergini,
-per discendere ove è lunga abitudine di servaggio, mollezza di
-clima, vizii ed inerzia, delitti e superstizioni, vizii alimentati da
-millenare schiavitù, straniera, viceregale, in ultimo indigena: ivi
-prostituirsi della purezza del cuore, e di quell'energia guerriera
-impartita ad essi dalla maestosa natura delle loro contrade, e fino di
-quel valore incontrastabile farne baluardo alla sicurezza del tiranno,
-e stromento, che collocato nelle di lui mani divien tanto più funesto
-quanto più deciso e feroce è il colpo che vien dal rinnegato anzichè
-da nemico qualsiasi. Ma una menoma frazione di rei non formerà accusa
-contro una valorosa ed invitta repubblica, come la bruta ferocia con
-cui i valorosi napolitani tolti alla guerra generale e santissima che
-combattevano contro lo straniero, per rivolgere le armi per la guerra
-fratricida (d'onde è che si è allentato il prospero corso dei trionfi
-italiani) ripeto, quella serva e bruta ferocia non permetterà che sul
-nome di liberi napolitani vada a ripiombare quell'esecrazione tutta
-al tiranno dovuta, che insanguina la terra delle Sicilie con quelle
-armi che ha tolte all'esercito italiano col pretesto d'una rivoluzione
-da lui stesso provocata e condotta. I reggimenti svizzeri da molti
-anni educati al servaggio napolitano, han dato prova di vizi turpi
-ed abbominevoli: i comandanti hanno confortato i Napolitani ad una
-rivoluzione e li hanno poscia traditi, ed i soldati sulla vinta ed
-inerme città hanno esercitato ogni genere di nefandità; entrando nelle
-case hanno ucciso l'inerme ed il prigioniero, le donne ed i vecchi:
-indi han saccheggiato (come ne aveano avuto licenza, anzi promessa)
-nella stanza stessa che suonava dell'agonia delle loro vittime; gli
-uffiziali stessi in case neutrali han messo a prezzo la vita di inermi
-cittadini; una povera donna non avendo altro da offrir loro che cibo,
-cibo essi presero da lei. Tanta ferocia! e contro un popolo che gli
-aveva amati, ed in essi avea rispettato liberali istituzioni e generosa
-fortezza! oh quante sciagure ci lascia a deplorare la tirannide! ma la
-maggiore è la corruzione dalla quale vediamo perduti i migliori.
-
-Aspettiamo dalla Repubblica Svizzera giustizia; l'aspetta Napoli ed
-Italia, la reclama la civiltà Europea.
-
-
-
-
-VII
-
-I LAZZARONI.
-
-
-Ecco una classe del popolo napolitano, nella quale si suole riconoscere
-l'ultima feccia; molte bizzarre voci corrono per l'Italia e per lo
-straniero sul conto di costoro: ma eccone un cenno il più sincero che
-sappia darne.
-
-Questa classe, nella quale si sogliono noverare i facchini, gli ultimi
-venditori a minuto che van per la via facendo mercato, i garzoni
-dei cocchieri da nolo, pescivendoli e che so io, fu per l'addietro
-oltremodo numerosa. L'istoria ci riporta varii fatti ne' quali si
-son segnalati: come la rivoluzione di Masaniello, e la resistenza
-che opposero nel 1799 ai Francesi nel loro ingresso in Napoli non con
-altra arma che quella di ben equilibrati ciottoli, che essi trattano
-maestrevolmente. Il progresso (di che par che al popolo napolitano
-non sia giunto che l'eco) pure d'assai di quei paltonieri ne formò dei
-piccoli mercatanti, di guisa che questa classe è sensibilmente scemata
-di numero. In generale il popolo napolitano è di cuore sensibile,
-ed egualmente lo è il lazzarone, oltre a ciò superstizioso, ed
-ignorante per l'influenza che i suoi re hanno esercitato su di esso:
-la nessuna coltura gli dà un aspetto sozzo e grossolano, mentre può
-dirsi di spirito penetrante, e par che abbia grande attitudine ad un
-miglioramento per le ragioni che andrò sponendo.
-
-Dal 29 gennajo le classi operose e pensanti diedero opera a curare i
-vizii di questa numerosa frazione del popolo napolitano, e possiam
-dire, d'allora fino al 15 maggio non essersi bruttata d'un furto
-solo, vizio di che in specie si macchiava sotto i rigori della polizia
-passata (oggi tornata in essere); si tentò prima colle prediche e gli
-esempli virtuosi di maturare in essa l'opinione, per poi soggettarla ad
-una certa coltura. Nella catastrofe del 15 maggio cominciò di buon'ora
-a prendere parte per la nazione: io stesso vidi al largo della Carità,
-cominciata la zuffa, alcuni lazzari disarmar quattro svizzeri a colpi
-di pietra, poi quando la giornata cominciò a pigliar cattiva piega
-molti di loro si ritirarono: il re che dell'atroce banchetto volea
-avesser preso parte anche i lazzaroni, fece invitarli ad uscire colla
-offerta di uno scudo per ciascuno, e la promessa del bottino: così
-la miseria, l'abbrutimento, la seduzione potente della preda ed il
-prestigio del trionfo che meravigliosamente s'esercita sulla plebe, fè
-che i lazzaroni uscissero: il primo loro bottino consistè negli oggetti
-che erano serviti per le barricate, che in gran parte erano formate
-di panche, scanni, carrozze ed omnibus. Intanto gli Svizzeri, e con
-gli Svizzeri la truppa regia, saccheggiavano a man franca i palagi,
-togliendo per se gli oggetti più piccoli, come argento, oro, gemme, ed
-invitavano i lazzaroni pel saccheggio d'oggetti di maggior volume; pure
-in questo spettacolo di depravazione e delitti i lazzaroni salvarono
-qualche vittima dall'eccidio: per altro la trionfante tirannide di
-nuovo gittò la trista classe nei mal repressi vizii, e disperse ben
-presto quei pochi semi di virtù che lo sforzo dei liberali avea tentato
-di far germogliare in essi entro spazio di tempo così corto.
-
-
-
-
-VIII
-
-UN PARRUCCHIERE DI VIA S. BRIGIDA.
-
-
-Da quel che ho detto, si può facilmente intendere che un pugno
-d'uomini avea dato prove di un valore che ben poteva dirsi eroismo;
-con poca munizione, disgiunti gli uni dagli altri, senza capo, e
-traditi opposero una resistenza prodigiosa, e la battaglia tremenda
-non cessò che colle tenebre. Però in mezzo a tanti fatti di bravura è
-a rammemorarsi la resistenza disperata d'un giovane che dal balconcino
-della sua bottega (giacchè era un parrucchiere) sosteneva contro gli
-Svizzeri un fuoco accanito: sotto i suoi colpi furono visti cadere due
-uffiziali e qualche soldato: un gran numero di fucilate si dirigono
-contro di lui, ma la sua materassa lo salva, mentre ogni colpo che
-parte dal suo archibuso uccide. Vedendo ciò gli Svizzeri si gettano
-sulla porta della sua abitazione; a colpi di accetta la sfasciano,
-irrompono nella stanza ove lo rinvengono parato ad un'ultima lotta: gli
-impongono di rendersi e consegnare l'archibuso; nò, risponde, l'arma
-affidata a me dalla nazione sarà tolta al mio cadavere; dopo breve
-lotta l'infelice cadeva sotto colpi replicati.
-
-
-
-
-IX
-
-VASATURA.
-
-
-Un'altra vittima, una giovinetta non ancor giunta ai quattro lustri!
-in quell'età in cui la vita è bella di sogni e di speranza. Ohimè! la
-poesia non dipinse un fiore calpestato da orma selvaggia, o spogliato
-delle sue foglie dall'uragano, no non pinse un fiore sì bello che
-ti somigliasse; il vergineo tuo petto fu aperto dalle baionette
-svizzere, mentre senza alcun fallo genuflessa dimandavi il dono della
-tua preziosa esistenza.... così gentile, con quel viso d'angelo, con
-quelle mani giunte, col pallore d'una nuvoletta che si innalza, quali
-belve non avresti fatte pietose? ma la ferocia immane dei satelliti
-borbonici nei tuoi vezzi, nel tuo terrore trovarono novella esca alle
-loro ire mostruose. Le tue vergini e soavi sembianze irritarono viepiù
-i tuoi assassini, siccome la tua bell'anima contrastava con quei sozzi
-scherani grondanti sangue: non ti valsero condizione e ricchezze,
-innocenza e beltà: il tuo martirio fè tornare il tuo spirito fra gli
-eletti ond'erasi dipartito.
-
-
-
-
-X
-
-SANTILLI.
-
-
-Nel dì 14 maggio Angelo Santilli predicava al popolo napolitano per
-l'ultima volta, ed il popolo commosso plaudiva e piangeva; era la luce
-purissima del Vangelo che splendeva ad essi; era quel raggio celestiale
-che Dio ha lasciato nell'anima delle sue creature, onde talvolta
-riflettervi la sua immagine, fecondare lo spirito, e fargli sentire a
-traverso dei suoi vizii quale Ospite chiuda in sè: oh come è potente
-il grido del filosofo che del liberalismo forma una religione, e alla
-religione del liberalismo ognuno sente essere il più sacro dei doveri
-offerire il suo braccio sul campo di battaglia e sè stesso al martirio.
-Angelo Santilli maledetto e odiato dal tiranno come quello che gli
-rapiva degli schiavi ad ogni sermone, fu designato alla strage. Un non
-so che di sublime e di malinconico in quel cuore palpitante d'amore
-di libertà e di religione, si diffondeva in quel dì nelle sue parole
-ispirate.
-
-Tornato a casa ammalò e tutto il quattordici e la notte appresso fu
-sorpreso da parossismo di febbre ardentissima. In letto giaceva quando
-sentì i colpi del cannone e della fucilata a segno che l'alterazione
-delle sue facoltà appena gli fè intendere l'olocausto che s'immolava
-alla tirannide. Due giovani fratelli, la sorella, la fantesca atterriti
-dal moschettio che seguiva sulla via, se ne stavano intorno al suo
-letto spaventati. Le sue finestre eran chiuse, da esse non s'era fatto
-fuoco, non v'era motivo all'assassinio, ma gli ordini erano stati
-precisi, ed indicato l'infelice a segno, che s'andò cercando la casa
-del Santilli: si ruppe la porta del palazzo e violentando l'entrata
-delle sue stanze, si fè fuoco su di tutti; il colpo che toccò ad Angelo
-Santilli fu aggiustato con sicurezza e prevenzione, così ferito al
-cuore morì sull'istante. Tolto dal suo letto insanguinato fu trascinato
-fino alle scale ove fu lasciato; due fratelli ed una sorella subirono
-la sorte medesima, e la fantesca mortalmente ferita, morì dopo alcuni
-giorni allo spedale dei così detti Pellegrini.
-
-Così veniva trucidato Angelo Santilli nella verde età di 27 anni!
-
-
-
-
-XI
-
-PALAZZO GRAVINA.
-
-
-Questo palagio da alcuni anni di pertinenza della casa Ricciardi,
-può dirsi essere stato l'unico in Napoli che avesse conservato maestà
-d'architettura di marmi e di fregi, e l'indole degli antichi palagi
-feudali: di un perfetto quadrato isolavasi da tutti i lati dalle
-contigue abitazioni. Replico in arte s'era detto modello, se non che
-da alcuni anni lo spirito d'economia invalso in tutti i fabbricati
-ne avea fatto sollevare l'altezza delle mure ed aumentarne i piani,
-come a terreno eransi aperto dei magazzini da locarsi a merciaiuoli ed
-artigiani. Quivi si attacca un fuoco vivissimo, ed ivi guardia reale
-e svizzeri patirono considerevoli perdite a segno che un solo palagio
-ben tre volte li fè retrocedere, se non che il sopravvenire continuo
-di rinforzi ed il cannone che cominciò a battere contro alla porta
-principale fecero infine cadere il palazzo nelle mani della regia
-truppa: da un'altra parte fu lanciata sul tetto una palla incendiaria
-che al momento sortì il suo effetto. Il tetto cominciò ad ardere e
-le fiamme ben tosto si comunicarono agli appartamenti sottoposti;
-nell'istesso tempo gli scherani di Borbone tutto manomettevano nelle
-case, e siccome grande era il numero degl'inquilini così le vittime
-furono molte: si saccheggiava e s'uccideva spietatamente; la signora
-Ferrara una delle abitatrici del palazzo promise ai soldati che
-s'introducevano negli appartamenti dar loro gemme di sommo valore a
-condizione che sarebbe stata rispettata la vita dei tre componenti
-della sua famiglia cioè: sè stessa, suo marito, sua madre: così
-convenuto ella tolse da un armadio alcune cassette di gioje il cui
-valore era di molte migliaja di scudi: essi avidamente le presero.
-Però se era soddisfatta la loro cupidigia, non lo era del pari la
-ferocia: quindi impugnano le armi contro la di lei madre e marito e
-barbaramente li trucidano: ella restò sbalordita, stupida, demente:
-il suo stato non ben le permise d'intendere tutta l'atrocità della
-scena che le era sott'occhio... e smarrita e senza moto guardava i due
-corpi carissimi nuotanti nel sangue, allorchè ode i passi affrettati
-d'altra gente armata... a questi mette un grido e corre alla finestra:
-i lazzaroni che eran giù si commuovono allo stato di quel terrore e
-presentano ad essa le loro braccia e l'invitano a slanciarvisi, partito
-che ella accettò; quantunque fosse raccolta dalle braccia del popolo
-impietosito pure l'altezza del piano non permise che impunemente
-avesse tentato un passo così disperato e si fratturò una gamba. Queste
-scene di orrenda barbarie seguirono in molti punti del palazzo di
-cui già le fiamme si erano affatto impadronite. Quei disgraziati che
-tentavano salvarsi dalle fiamme erano ricacciati nell'incendio dai
-colpi dei circostanti soldati che si beavano dello spettacolo. — Di
-quel magnifico edificio non sono in piedi che le mura ed arse così,
-che si dubita di ricostruzione; e per parecchi giorni dalle macerie si
-scavarono cadaveri mezzo arsi, ed ossa disgiunte e sparse: altri erano
-in cenere ed invano si fa ricerca delle spoglie mortali dei Ferrara
-giacchè n'eran disparite fin le vestigia.
-
-
-
-
-XII
-
-IL GENERALE ROBERTI.
-
-
-Mentre lo spirito inorridito è ad ogni istante assalito da atroci
-stragi e neri tradimenti; mentre la penna quasi si ricusa ad una
-descrizione d'orrore al cospetto d'un principe che induce il suo popolo
-in un laccio funesto; d'un generale che spergiura, d'una armata che
-scanna i fratelli, di repubblicani elveti che fan risorger la tirannide
-e il dispotismo sui cadaveri dei liberali da loro scannati, pure su
-questa via d'esecrazione ci occorre un punto di riposo, un atto sublime
-di virtù siccome una zolla di rose nell'aridità d'un deserto. Il fatto
-che riporto non è certamente al suo luogo, considerato in ordine di
-tempo, ma non ho saputo ove collocarlo prima di questo punto.
-
-Il general Roberti comandante il castello di S. Elmo fortezza che
-in ispecial guisa sovrasta a Napoli, fu nel 14 maggio chiamato da
-Ferdinando che in atto di somma confidenza gli disse. _Mio fedele,
-domani i tuoi cannoni dovranno tuonare._ Sì, rispose Roberti, _onde
-festeggiare l'inaugurazione della Rappresentanza nazionale: ebbene,
-non saranno stati impiegati mai per causa più decorosa._ — _Ma che mi
-vai impastocchiando di Rappresentanza e del diavolo che se la porti?
-domani mi occorrerà di punire alcuni facinorosi._ — _Ed in qual guisa?_
-— _Coi tuoi cannoni ed i tuoi mortai._ — _O mio re_, ripiglia il
-generoso soldato, _indicatemi lo straniero contro di cui impiegare la
-mia sapienza di generale, e la mia virtù di soldato, ed io non avrò
-mai fatto opera più gradita al mio cuore, ma contro le mura della
-patria, oh! no mai_, risolutamente conchiuse. — _Ma io ti conosceva,
-per aspettarmi questa risposta_, rispose Ferdinando, _sei un eroe_, e
-se lo strinse al cuore: con che cuore ognuno intende.
-
-Noi ammiriamo la generosa fermezza di Roberti, e mentre avvertiamo ogni
-onorato cittadino che ne imiti la virtù sconosciuta dal restante della
-truppa, pure gli ricordiamo che se avesse mai a scoprire un facinoroso
-che cospiri contro la patria, lo sveli tosto alla nazione. L'eccessiva
-lealtà di Roberti, e la poca certezza di un domani minaccioso lo fecero
-tacere, ma se egli fosse corso col suo credito alla Camera e sin dal
-bel principio l'avesse tenuta prevenuta contro ciò che si macchinava
-in danno della nazione, si avrebbero potuto con facilità impedire gli
-orrori avvenuti; ma, replico, la somma lealtà di Roberti non gli fè
-nemmeno supporre le atrocità che designava il Borbone. Io ritorno sul
-principio, che è sacro dovere del cittadino indicare l'inimico comune,
-sia che oscuro cospiratore, sia che regnante si fosse. Innanzi al bene
-della patria non v'ha re, siccome nulla sta innanzi d'Iddio.
-
-
-
-
-XIII
-
-IL 16 MAGGIO.
-
-
-La città come terra di conquista, come espugnata, è in potere
-della milizia: per la via di Toledo sono schierate e bivaccate le
-soldatesche, i cannoni sono puntati sullo sbocco dei vicoli, grosse
-pattuglie praticano per gli anditi segreti. Intanto la banda militare
-festivamente eseguisce dei concerti, mentre la città atterrita
-insanguinata offre il più lugubre spettacolo — su tutti i balconi
-v'ha un panno bianco; sopra altri, e questi sono i più, stan materasse
-lacere dai colpi ivi drizzati, ed abbandonati così dopo la strage: le
-invetriate ed i legni dei balconi fracassati, le case deserte, le mura
-percosse dal cannone, le porte dei palagi traforate ed arse: le vie
-sono sparse di ruderi e frantumi di calcina, di sassi e delle barricate
-incendiate:... oh qual veste d'orrore nel dì che dovea seguire la
-solenne inaugurazione!
-
-Intanto la plebe è tornata a tutti i suoi vizii, e quelle poche
-pratiche virtuose di cui avea dato prove fin qui, è molla che compressa
-spicca con energia raddoppiata. Il più sucido e laido popolaccio
-s'impadronisce d'una bandiera regia e percorre trionfalmente la città;
-è un'orda strabocchevole, un'orda che deve far terrore: la più lieve
-occasione può far rinnovellare le nefandità del giorno antecedente.
-Escono le meretrici dai sozzi loro abituri e colla feccia de' ladri
-intrecciano danze oscene per le vie sul ritmo delle bande musicali: i
-soldati mescono il vino e tutti bevono; nè vale a sminuire la libidine
-di quest'orgia il continuo passaggio di carri funebri che van togliendo
-gli uccisi delle case, ed il passaggio de' feriti.
-
-Tutti quelli che camminano per le vie d'aspetto decente sono arrestati
-ed obbligati a gridare _viva il re_. Modi più violenti si usano contro
-coloro che han peli sulla faccia giacchè la marmaglia osa metter loro
-le mani sulla faccia e strapparne i baffi di guisa che in un giorno
-solo tutti color che aveano barba, la raderono.
-
-Intanto queste masse luride si gettano innanzi il palazzo reale e quivi
-intrecciano nuova danza, ed evocano il loro re che esce sul balcone e
-si delizia delle ovazioni della plebe, dei monelli e delle meretrici...
-E ben di queste sole classi dovrebbe essere composto un popolo,
-governato da Ferdinando. In mezzo a questo turpe festeggiamento scorse
-il mattino, ed alcune ore pomeridiane. Intanto il re non contento
-di ringraziare dall'alto della sua reggia i suoi fidi, risolve di
-uscire e popolarmente scorrere la città il giorno antecedente da lui
-cannoneggiata: invita l'ammiraglio della squadra francese ancorata in
-rada ad accompagnarlo nella passeggiata, ed il signor Baudin accetta:
-ed insieme festeggiati dalle laide turbe si portano nel tempio della
-Madonna del Carmine, a ringraziare la divinità del trionfo ottenuto! Oh
-Signore, i vostri templi sono stati oltraggiati da profanazione così
-atroce! un tiranno che conduce il suo popolo in un orribile laccio,
-lo lascia scannare, e compie così le sue mire nefande ed il giorno
-seguente viene nel tempio Tuo, nel Tuo santuario a rendere mercede a
-Te!!!
-
-Ecco la religione di Ferdinando II.
-
-
-
-
-XIV
-
-PREMII.
-
-
-Dopo queste scene d'orrore voi aspetterete veder Ferdinando
-rappresentar la commedia degli altri tiranni: cioè deplorar le sciagure
-de' suoi _figliuoli dilettissimi_, punire gli autori delle nefandità
-del 15 maggio, versar lagrime amare.... ed altre prove della pietà
-dei tiranni. No, Ferdinando non ricorre a questi sotterfugi, non
-gli conviene di metter nell'animo de' suoi, il solo sospetto di aver
-mal fatto; ma eroicamente dispensa premii; a questo aumenta gradi, a
-quello raddoppia il soldo, a un terzo dà una croce!... sì, fino le
-croci fregiano il petto degli omicidi. Si riconosca però in questa
-condotta del monarca delle Sicilie il disegno di scindere assolutamente
-le classi del popolo, e far che le ire discordi divergessero dalla
-causa primaria delle sciagure — così invita gli ardenti a battersi,
-attentando alla santità della Rappresentanza nazionale, collo schierare
-i reggimenti; scatena l'armata sulla città col mandato di scannare _in
-modo visibile_, ed in ultimo fa uscire i _lazzaroni_ con promessa di
-premio onde rubassero quel che le truppe non avean potuto rubare. Ecco
-adunque gli odii fraterni, e nati da ragione di sangue.
-
-E voi che sul petto portate il segno del regio contentamento non
-intendete che desso somministrato dal Borbone nel dì che ha seguito
-una strage fratricida, è la vostra accusa e la vostra condanna, è
-cifra d'infamia? non vedete che ne gocciola sangue, e che sangue! su
-deponetelo: illusi e traditi voi stessi, foste condotti alla strage
-dei vostri fratelli che vi accusavano come vostri nemici; o valorosi
-traviati, piangete il vostro delitto e lavate il sangue di cui son
-tinte le vostre spade con altro sangue. Rinascete, battezzatevi nella
-guerra che si combatte contro lo straniero, mostrate che il vostro
-coraggio non è quello degli assassini: da bravi; i popoli perdoneranno,
-i popoli sono così generosi come astuti e crudeli i tiranni; non fate
-che si chiuda la giornata della gloria: non fate che Carlo Alberto
-coi suoi prodi raccolga solo quegli allori di cui una porzione può
-spettare anche a voi, perchè italiani voi pure. Sì, la fonte del gran
-battesimo è aperta guai se giunge a chiudersi: non andate innanzi ad un
-avvenire vergognoso ed esecrato. E se trionfano le nazioni quale sarà
-la sorte di voi ostinati? i campi di Lombardia e le città del Veneto
-vi reclamano: correte o prodi, vi sono ancora dei Metternicchiani a
-battere, sudate, ed il sangue che gronderà dalle vostre spade sarà
-il sangue dell'oppressore straniero, e le croci che quivi raccorrete,
-varranno bene la gloria, ed i plausi, che li avrete ben meritati.
-
-
-
-
-XV
-
-ATTI DEL NUOVO GOVERNO.
-
-
-Disfatta la guardia nazionale, atterrita la città, Ferdinando dà mano
-a disfare il governo passato ed a spogliar Napoli di ogni franchigia.
-
-Annulla il passato ministero e ne ricostruisce un nuovo; un membro solo
-ve ne indico per giudicare degli altri, e questo è Bozzelli; maledetto
-dalla nazione, indegno della fiducia pubblica, egli torna al governo
-quando la nazione è prostrata. È disarmata la guardia nazionale, e con
-lei ogni cittadino a segno che è proibito possedere un fucile da caccia
-ed una lama qualunque. È rivocato il decreto del 3 aprile, mentre per
-atroce scherno dichiara il re di mantenere inalterata la Costituzione
-del 12 febbraio!
-
-E tacendo mille altre disposizioni arbitrarie ed oppressive aggiungo in
-ultimo che viene sciolta la Camera.
-
-A questo proposito riporterò una sensata critica d'un Deputato mio
-amicissimo:
-
-Il decreto del 17 maggio dichiara sciolta la Camera de' Deputati
-convocata pel 15 maggio: perchè erasi «rilevato da documenti autentici,
-che nel disastroso giorno del 15 maggio coloro i quali erano stati
-eletti a far parte della Camera dei Deputati si riunivano a vestir
-carattere di Assemblea unica rappresentante della nazione, e si
-sceglieano un presidente, e procedeano a delle _deliberazioni_ creando
-_un comitato di sicurezza pubblica_, sotto la cui assoluta dipendenza
-dovesse porsi la Guardia Nazionale»; perchè «non essendo ancor da essi
-prestato il giuramento richiesto dalle leggi, il potere assunto era
-tanto più arbitrario, illegittimo e sovversivo di ogni ordine civile,
-in quanto esso usciva dalla sfera delle attribuzioni entro cui è
-ristretto un Collegio puramente legislativo»; perchè «da malvagi fini
-era unicamente suggerita una sì turbolenta condotta, poichè la voce
-autorevole di moltissimi onesti Deputati non mancò di farsi udire per
-biasimarla come assurda ed illegale, quantunque ogni grido di ragione
-fosse stato soffocato da' clamori e da ogni genere di minaccia dal
-canto di coloro che aveano risoluto di apportare una funesta mutazione
-nello Stato ed evitare i disordini della guerra civile».
-
-È poi curioso il leggere nel decreto di scioglimento, che i Deputati
-_si sceglieano un presidente, e procedeano a delle deliberazioni_. Come
-si volea che si fosse fatto? Se si erano riuniti, lo aveano fatto per
-deliberare: ed io non so se nella logica costituzionale del ministero
-del 16 maggio sia lecito ad una società di Deputati, che sono alla
-vigilia di una legale riunione, il congregarsi e deliberare: o forse
-sarà vietata la deliberazione a' Deputati soltanto, mentre non vi ha
-governo che abbia il solo nome di governo libero, in cui il dritto
-della deliberazione sia tolto a' semplici cittadini. Nè solamente era
-un dritto, ma era anzi un dovere pei Deputati il riunirsi e deliberare,
-quando il governo gli avea messi nella dura condizione di prestare un
-giuramento, a cui non si credeano obbligati dalla legge[6], e a cui non
-sapea adattarsi la loro coscienza.
-
-Se dunque a' Deputati, che dalla nazione sono chiamati esclusivamente
-a deliberare, un onesto governo non può vietare che deliberino, non era
-meraviglia che essi _si sceglieano un presidente di età_, e poi un vice
-presidente, perchè una numerosa assemblea che delibera non può mantener
-l'ordine nelle discussioni, quando non ci sia un presidente che vegli
-alla regolarità delle discussioni e delle deliberazioni.
-
-Ma quello che più parse illegale e turbolento al ministero del 16
-maggio è, che in una deliberazione de' Deputati raccolti nella seconda
-sessione si creò un comitato provvisorio di pubblica sicurezza, da
-cessare dalle sue funzioni, appena ristabilita la tranquillità,
-sotto la cui dipendenza si mettesse la Guardia Nazionale. Questa
-deliberazione de' Deputati in quel momento tristissimo presenti,
-è stata dichiarata dal governo come l'atto di assumere un potere
-arbitrario illegale e sovversivo di ogni principio di ordine civile:
-e pare a prima vista che ragionevolmente si potesse rimproverare a
-quei Deputati questa imprudente e intempestiva usurpazione del potere
-esecutivo. Sennonchè io credo che il ministero siasi male apposto
-nelle sue argomentazioni, conciossiachè abbia, a caso o a disegno non
-so, dimenticata una circostanza essenzialissima che fa mutar faccia
-alla questione; ed io sono nel debito di rammentargliela, quando ai
-miei elettori debbo dar conto del modo come ho usato de' poteri che
-mi accordarono. Questa circostanza è che il cannone già rimbombava
-tremendo in via Toledo, e già scorreva il sangue cittadino, allorchè i
-Deputati sedeano per deliberare. Essi crearono un Comitato di pubblica
-sicurezza, perchè già innanzi aveano inviato una deputazione di cinque
-membri al re per tentare tutte le possibili vie, onde le discordie
-si componessero senza venire alla effusione del sangue; e mentre si
-aspettava il ritorno della deputazione, udirono il rimbombo del cannone
-che primo annunziò loro la guerra civile: e tanto erano essi lungi
-dal crederlo, che pensarono e sperarono fossero salve di artiglieria
-per qualche legno arrivato nel porto. Non pertanto i Deputati non
-perderono ogni speranza di frenare quelle ire, che non aveano potuto
-impedire di traboccare: in uno stato di guerra civile flagrante non
-era certo tollerabile, che l'intera Assemblea deliberasse per venire
-ad una risoluzione; onde si pensò di creare quel comitato provvisorio
-d'interna sicurezza, che sarebbe cessato al cessar delle ostilità.
-Che ci era di arbitrario, di illegittimo, di sovversivo in questo
-comitato, che si componea di cinque Deputati, ed avea l'incarico di
-avvisare a' mezzi più efficaci e solleciti per ristabilir l'ordine e
-la tranquillità? Un comitato che tende a turbar la pace spaventa; ma
-può spaventare un comitato il cui scopo è di ricondurre all'ordine un
-popolo tumultuante? Il governo avea ben diritto di non riconoscerlo
-siccome un comitato di un'Assemblea costituita, che avesse poteri
-speciali e legittimi; ma potea rivelare di riconoscerlo come una
-società di cinque uomini onesti e pacifici che la Nazione avea deputato
-a rappresentare gl'interessi generali del paese, che erano stati
-prescelti da' loro colleghi per tentare le migliori vie di prevenire
-tutti gli orrori e le nefandezze di cui siamo stati o testimoni o
-vittime? E perchè si mostri quali erano le attribuzioni di questo
-comitato, io prego il ministero del 16 maggio di considerare quali ne
-furono gli atti: non ce n'ha che un solo, un indirizzo al Comandante
-della piazza, col quale si mostrava il vivo dolore eccitato nei
-Rappresentanti della Nazione, della guerra civile già rotta, il grande
-interesse che essi aveano nel ristabilimento della tranquillità, e il
-desiderio ardentissimo di concorrere con tutti i loro mezzi perchè si
-cessasse dalle stragi e dal sangue: questo messaggio mal ricevuto non
-produsse alcun frutto, e le stragi continuarono, e il sangue corse più
-abbondevolmente, e finì la giornata colla _strage degl'innocenti_. Ecco
-il comitato che il ministero ha dichiarato illegittimo e sovversivo di
-ogni ordine civile.
-
-E perchè sembrasse che veramente quella riunione di Deputati avesse
-assunto un potere arbitrario, e avesse usurpato il potere esecutivo,
-il ministero ha rilevato principalmente la clausola che mettea la
-Guardia Nazionale alla dipendenza del comitato. Se questo lo avesse
-fatto in istato di tranquillità e di pace, sarebbe stato certamente
-una usurpazione del potere legislativo sull'esecutivo: ma se il governo
-ritiene che quella riunione non era una Camera costituita, nè in veruno
-dei loro atti i Deputati han mai dichiarato di essersi costituiti in
-Camera legalmente riunita, era natura il dedurne, che quel Comitato
-dovea considerarsi come una società di uomini onesti, che già teneano
-dalla Nazione un carattere se non un potere, e che con questo carattere
-poteano bene assumere una influenza sulla Guardia Nazionale, quando
-la Guardia Nazionale, già in aperta guerra col governo, non più ne
-volea riconoscere il comando: e questa influenza intendeva esercitare
-l'Assemblea nel disegno di far cessare un combattimento attivissimo,
-il cui risultamento non so se abbia reso più saldo o più labile il
-potere. La differenza di condotta tra il governo e l'Assemblea mi par
-questa: l'Assemblea volea ristabilir l'ordine ammonendo e persuadendo,
-il governo fucilando e scannando.
-
-Il ministero riconosce che _moltissimi onesti Deputati non mancarono
-colla loro voce autorevole di opporsi a coloro che avean risoluto di
-apportare una funesta mutazione nello Stato e di eccitare i disordini
-di una guerra civile._ Dunque eran moltissimi i Deputati che intendeano
-procedere legalmente, e non _moltissimi_ coloro che avean risoluto
-una mutazione nello Stato: dunque la maggioranza nella Camera sarebbe
-stata per la legalità del procedimento, poichè le risoluzioni non si
-prendono sulla forza dei polmoni, ma sul numero dei voti. Perchè dunque
-il governo ha sciolto la Camera? O il governo voleva una Camera senza
-opposizione, vuol dire un'Assemblea di 163 deputati che pensassero
-tutti allo stesso modo; o il governo avea bisogno di altri due mesi
-di vita senza una rappresentazione, o il governo sentiva male che i
-Deputati non volessero rinunziare all'articolo 5 del decreto 3 aprile,
-che dava al potere legislatore la facoltà di svolgere lo statuto del
-10 febbraio. Ed io credo che sieno entrambi questi due ultimi i disegni
-del governo, poichè non posso immaginare che il ministero del 16 maggio
-speri di verificare in Napoli in una prima legislatura quello che non
-si è visto mai in nessuno dei governi rappresentativi, la unanimità de'
-deliberanti, che si incontra solo e non sempre ne' governi dispotici.
-
-E che sia questo il pensiero del governo, mi pare confermato dalla
-introduzione al decreto del 24 maggio, ove dice: «La nostra fermissima
-ed immutabile volontà è di mantenere la Costituzione del 10 febbraio
-pura ed immacolata da ogni specie di eccesso.» E in queste parole noi
-scorgiamo lo stesso spirito delle parole del decreto del 3 aprile:
-parole vaghe e generali che possono interpetrarsi in senso più o meno
-ampio o ristretto, e menare a conseguenze differentissime secondo le
-diverse interpetrazioni. Ma questo linguaggio da una parte non dichiara
-i principii del ministero, se pure non isvela la politica delle
-incertezze e delle dilazioni; dall'altra non iscioglie nè tronca le
-difficoltà, ma le differisce a tempo migliore.
-
-Ecco un cenno dei tradimenti e delle stragi seguite sulla parte forse
-più bella della nostra Italia: io l'ho dato se non col miglior senno,
-almeno colla miglior coscienza non avendo esagerato o scemato in alcun
-modo l'esposizione dei fatti. Ecco come nell'istesso tempo l'esecrando
-tiranno delle due Sicilie schiacciava nella povera Napoli la mole
-che il progresso e il liberalismo costruiva, ed insieme recava un
-detrimento considerevole al fatto dell'Italia tutta.
-
-O Fratelli miei di Napoli se avverrà mai che queste pagine vi cadano
-sotto gli occhi, in esse rilevate il saluto ai prodi che han durato
-sotto un colosso d'atrocità, l'esecrazione al nemico comune, e le
-lagrime che pur troppo c'è duopo versare per l'ignoranza di tanta plebe
-(plebe però di varie classi) ignoranza che porta con se o un servo
-attaccamento a quello che osa addimandarsi _l'unto del Signore_, o una
-glaciale apatia contro ogni miglioramento o sforzo che debbe condurre
-al supremo dei beni.
-
-Il tiranno d'Italia invia ordini di ruine dal fondo della sua reggia
-che il suo terrore gli ha fatto eleggere a carcere volontario dal
-giorno 16 maggio, preludio dei maggiori gastighi che Dio gli prepara;
-già comincia a provare la giustizia celeste, a soffrirne le punizioni,
-ma il suo cuore è ferreo, l'animo suo non si commove. L'Italia basterà
-a sè stessa: un grande slancio d'ira compatta contro lo straniero,
-e le risoluzioni di volontà decisa, son certo la faranno trionfare
-dei barbari da cui vien minacciata: ma se si dovesse mai ricorrere
-all'intervento straniero!... Se l'atrocissimo re coi colpi aspri che
-reca a Napoli ed all'Italia giungesse a far sì che noi non bastassimo
-alla difesa nostra e della penisola, intenda il barbaro che l'Italia
-bastava a sè stessa, ma di essa una porzione sola ha sostenuto la
-guerra, una porzione sola e la minore, chè tutta unita è invincibile;
-ed esso non potrà insultarci.
-
-Ferdinando II intende gittare sull'Italia quelle sciagure di cui la
-infelice fu aggravata per l'ambizione di Lodovico il Moro, ma noi
-l'invitiamo a considerare la fine di quel tiranno (troppo all'attuale
-inferiore per delitti), gli ricordiamo che l'Italia non vedrà famelici
-conquistatori che verranno a calpestarla, ma fratelli liberi che
-voleranno a congiungere le loro armi alle armi italiane, se non per
-difesa di una terra comune, almeno in difesa del santissimo principio
-di libertà, comune tra i popoli _veramente inciviliti_, e che stringe
-ad un patto gli abitatori di regioni diverse, come la religione di
-Cristo che ci affratella e ci fortifica.
-
-
- FINE.
-
-
-NOTE:
-
-[1] Nerone.
-
-[2] Luigi XI re di Francia.
-
-[3] Non si voglia supporre che io intenda accusare il clero napolitano
-dei vizii di pochi, chè, distinte dalle colpe de' rei, han risaltato
-con più splendore le virtù dei buoni.
-
-[4] A spiegazione di quel che dico, mi giova dichiarare che tra
-i comandanti della guardia nazionale eranvi ancora riputati e
-liberalissimi cittadini, come il colonnello Piccolessis, Giuseppe
-Avitabile, ed alcuni altri.
-
-[5] Uno degli errori commessi dalla guardia nazionale non diretta da
-alcuno, fu di collocarsi alla spicciolata in diversi posti, aspettando
-l'inimico; al quale (forte di numero e d'artiglieria) riuscì in ultimo
-scannare i cittadini così sparpagliati, e mal provveduti.
-
-[6] Il decreto di scioglimento dice, che non essendosi prestato il
-giuramento richiesto dalla legge, il potere assunto era tanto più
-arbitrario, ec.: ma qual legge esige il giuramento da un Deputato,
-prima che sia stato riconosciuto valido il suo mandato? In qual governo
-costituzionale si è visto mai, che il giuramento si presti in una
-qualità, prima che questa qualità sia assicurata?
-
-
-
-
-
-Nota del Trascrittore
-
-Ortografia e punteggiatura originali sono state mantenute, correggendo
-senza annotazione minimi errori tipografici.
-
-
-
-
-
-End of the Project Gutenberg EBook of Storia del Quindici Maggio in Napoli, by
-Tommaso Cimino
-
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-
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-Traverso e Barbara Magni, utilizzando immagini rese
-disponibili da Internet Archive
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-progetto celebra il quindicesimo anniversario del
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- Storia del quindici maggio in Napoli, di Tommaso Cimino
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-<pre>
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-Project Gutenberg's Storia del Quindici Maggio in Napoli, by Tommaso Cimino
-
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-
-
-Title: Storia del Quindici Maggio in Napoli
- con l'esposizione di alcuni fatti che han preparato la catastrofe
-
-Author: Tommaso Cimino
-
-Release Date: October 25, 2015 [EBook #50305]
-
-Language: Italian
-
-Character set encoding: UTF-8
-
-*** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK STORIA DEL QUINDICI MAGGIO ***
-
-
-
-
-Produced by DP-Italia (http://dp.dm.unipi.it) con la
-cooperazione di correttori volontari, coordinati da Carlo
-Traverso e Barbara Magni, utilizzando immagini rese
-disponibili da Internet Archive
-(https://archive.org/details/bub_gb_0MgMH6zVHIAC). Questo
-progetto celebra il quindicesimo anniversario del
-Distributed Proofreading presso http://pgdp.net, e il
-concomitante quinto anniversario di DP-Italia.
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-
-
-
-
-
-</pre>
-
-
-<div class="booktitle">
-<h1>
-STORIA DEL QUINDICI MAGGIO IN NAPOLI
-</h1>
-</div>
-
-<hr class="silver" />
-
-<div class="titlepage">
-<p>
-<span class="xx-large">STORIA</span><br />
-<span class="main-t">DEL QUINDICI MAGGIO IN NAPOLI</span>
-</p>
-
-<p class="pad2 small">
-CON L'ESPOSIZIONE</p>
-<p class="pad1 large g">D'ALCUNI FATTI</p>
-<p class="pad1 large">CHE HAN PREPARATO LA CATASTROFE
-</p>
-
-<p class="pad2">
-SCRITTA DA T. C.</p>
-
-<p class="pad1 x-small">
-TESTIMONE OCULARE.
-</p>
-
-<p class="pad4">
-FIRENZE<br />
-<span class="x-small">TIPOGRAFIA DEL VULCANO</span><br />
-<span class="small">1848.</span>
-</p>
-</div>
-
-<hr class="silver" />
-
-<div class="chapter">
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_3">[3]</span>
-</p>
-
-<h2 id="cap1">I
-<span class="smaller">BREVE CENNO DELLE CONDIZIONI DEL REAME
-DI NAPOLI FINO AL 1847.</span></h2>
-</div>
-
-<p>
-Tristi casi io vado ad esporre, al cui racconto i
-più remoti posteri non aggiusteranno fede o chiameranno
-barbaro il secol nostro: ma la tirannide
-non ha riconosciuto mai altro incivilimento che il
-raffinamento delle sue pratiche. Se non ci attristano
-più tiranni che arpeggiano al cospetto di città che
-ardono<a class="tag" id="tag1" href="#note1">[1]</a>, o rinchiudono le loro vittime in gabbie
-sospese sulle muraglie di una rocca<a class="tag" id="tag2" href="#note2">[2]</a>, pure la tirannide
-<span class="pagenum" id="Page_4">[4]</span>
-è sempre una, sempre la stessa l'influenza
-che esercita sui popoli, quantunque quella d'oggi
-si copra col manto delle solenni proteste d'animo
-umanissimo e delle pratiche religiose.
-</p>
-
-<p>
-Colui che ancor porta il titolo di re del Regno
-delle due Sicilie, e che la Provvidenza ha permesso
-che occupasse per 18 anni un trono che i suoi
-maggiori han bruttato di turpezze e di stragi, ha
-studiato i mezzi tutti onde conservarlo, se n'eccettui
-quello d'esser generoso ed onesto; misura che
-essendo virtuosa, assicurerebbe la durata di un
-potere che col progresso dei lumi va temperato e
-riformato. Esso ha fatto tutto servire alle sue
-mire: ha intralciato e ristagnato il commercio,
-perchè la gran ricchezza dei popoli lo metteva in
-apprensione dando a quelli troppi mezzi. Ha stornato
-sempre l'educazione di molte classi, onde la
-serva ignoranza tenesse al buio le sue usurpazioni,
-ed ha insultato all'altare obbligandone i sacerdoti a
-guastar l'indole suavissima del cattolicismo colle
-larve dell'impostura, ed assegnando ai popoli appositi
-confessori che insegnassero essere minor
-delitto il furto e l'uccisione, che il mancamento
-all'obbedienza di suddito. — Codesto re ha trovato
-<span class="pagenum" id="Page_5">[5]</span>
-anche il fatto suo nella sobrietà dei supplizii
-(sobrietà per altro spiacevolissima ai tiranni)
-ma costoro han fatto che tutto servisse
-alle loro mire. Così delle vittime designate dalla
-sua paura poca parte, e la più temuta lasciava
-al carnefice, e le altre aggravava di catene
-perpetue entro a fosse non rallegrate da raggio
-di sole. La plebe, e con la plebe molti illusi l'han
-visto genuflesso dinanzi agli altari e l'han creduto
-devoto; han contato il numero delle sue grazie
-(ammetti che cogli assassini era indulgente sempre)
-e l'han creduto di cuor pietoso! Ecco le
-conseguenze di quella brutale ignoranza che codesto
-re ha lasciata crassa e pressochè selvaggia in
-tante e tante migliaia d'uomini. Ma l'ordine ammirevole
-delle cose non gli ha permesso a lungo
-di starsene a fare il tiranno dietro le cotte dei preti
-e fralle nebbie della cecità; lo ha messo in un
-punto ove era mestiere o fare il bene davvero,
-o puntare il cannone contro i reclami dei popoli.
-Egli non ha esitato; ha usato la forza bruta, ed ha
-abbandonato i suoi <i>dilettissimi popoli</i> ad ogni genere
-di violenza, ed i suoi scherani, ai quali nessuno
-oserà dar titolo di soldati, fidi interpetri delle sue
-<span class="pagenum" id="Page_6">[6]</span>
-<i>paterne</i> intenzioni, hanno tolto il freno ad ogni pudore,
-e dopo inegualissima pugna si sono scagliati
-sugl'inermi fanciulli e le donne colla libidine
-delle più nefande atrocità, ed han riempito la
-mia patria, la leggiadrissima Napoli, di uccisioni,
-di rapine e d'incendii — Innanzi a così lagrimevole
-narrazione mi vien manco l'animo, ma nemmeno
-la carità della mia terra natale farà ch'io
-alteri quello che mi è caduto sotto gli occhi, nè
-farà aggiungere colori a quella catastrofe, alla
-quale ebbi parte io stesso, e da cui la provvidenza
-permise io fossi campato per opera sua: santissimo
-amor di vero, rispetto alla religione del giusto,
-ed ira cristiana mi daranno lena onde io possa
-tracciare questo lagrimevole racconto.
-</p>
-
-<p>
-Da troppi anni gemeva Napoli nel più duro e
-turpe servaggio; ingorda la finanza, rallentata
-l'amministrazione, scemati gl'impieghi, solo attivissima
-e fiorente la giandarmeria, impiegata
-ad obbligare i morosi a esorbitanti tasse, e ciò
-con modi duri e oltraggiosi; agli arresti di quei
-rei la cui più parte era trascinata al delitto dalla
-miseria e dall'ozio, per la scarsezza dell'industria
-ed il ristagno d'ogni speculazione scoraggiata e
-<span class="pagenum" id="Page_7">[7]</span>
-non voluta da un governo aspro e pauroso: la
-classe più infelice era quella cui la natura avea
-dato maggior dote di mente e cuore, la classe
-dei letterati: costoro mai mancanti alla loro missione
-assiduamente predicavano, ed educavano
-la giovinezza, per quanto il permettevano ad
-essi le minacce d'una polizia insolente, e l'insidie
-delle spie; la stampa repressa e vigilata, ed
-il giornalismo nella più assoluta decadenza — Furonvi
-alcuni che avventurarono libertà ed avvenire
-stampando opericciuole nelle quali versarono
-qualche semenza di liberalismo, e non ammisero
-alcuna transizione tra la minaccia o la
-seduzione del potente, e la verginità delle loro
-idee. Vi furono altri che venderono la penna e
-l'onore al governo, e questi ultimi compilarono il
-giornale ufficiale riboccante di sfrontate menzogne.
-È rattristante il vedere fino l'ingegno chinarsi a
-far plauso alla tirannide...... ma che dico?
-non mai il genio, raggio partito dalla corona di
-Dio, si è tolto dal suo divino santuario ad informare
-cuori perversi... no! invece la pedante
-saccenteria e ridicolosi grammaticuzzi hanno prestato
-la forma ai dettati del despota in mancanza
-<span class="pagenum" id="Page_8">[8]</span>
-di consiglio virile e della ispirazione del trionfante
-pensiero.
-</p>
-
-<p>
-Ma si accuserà sempre il popolo di cui fo parte,
-di schifosa viltà, se preferiva codesta esistenza lugubre
-e misera al glorioso morire che s'incontra
-in un magnanimo tentativo? Si ponga mente ai
-tempi. Grosso il partito del tiranno che esso impinguava
-col sangue che suggea dalle vene del più
-povero: a lui fide e devote le armi, e l'impero
-austriaco sempre minaccioso e potente in Italia:
-d'altronde l'astuta e raffinata tirannide non lo portava
-mai a sottoporre le sue sciagurate popolazioni
-allo stato di ultima violenza, ben intendendo che
-allora insorge la massa e non cura la mitraglia,
-rompe le siepi delle baionette, non sente la minaccia
-straniera, e col bastone e le coltella sconfigge
-eserciti e spiana le rocche; così la mitezza di un
-cielo incantato, la facilità dell'esistenza, la poca spesa
-del vitto rallentavano la ferocia dei molti, mentre i
-ricchi erano spossati dai vizi e sedotti dal prezioso
-sorriso del monarca, e la classe pensante poca, sorvegliata
-e povera, miseramente languiva e fremeva
-invano...! e vogliamo inorridire della ferocia
-di una belva che divora e strugge fabbricando
-<span class="pagenum" id="Page_9">[9]</span>
-così la sua rovina, in paragone al malizioso despota
-delle Sicilie che guasta o sperde i semi di
-ogni civile miglioramento, conduce le masse tra
-le colpe e la miseria, ed avvizia il ricco facendogli
-bere le aure contaminate della corte;
-funesta tirannide che uccide i popoli prolungandone
-la morale agonia. La giovinezza senza
-incoraggimento tra la scelta di aspre fatiche e
-la voluttà del piacere, abbraccia più volentieri
-il secondo partito, e si fa guasta tra i vizi finchè
-la miseria la conduca al delitto ed al patibolo. —
-Oltre a ciò l'ipocrisia del principe usava circondarsi
-di ecclesiastici avari furbi e lussuriosi, e facea
-predicare da costoro quelle virtù che essi stessi
-sconoscevano<a class="tag" id="tag3" href="#note3">[3]</a>: e che? si pretendeva virtù tra
-i vizii della tirannide? e la virtù del senso da esseri
-privi delle virtù del cuore? il mezzo sicuro
-di dare al vizio nuova esca è il voler limpida la
-corrente senza aver purgata la scaturigine: la religione
-<span class="pagenum" id="Page_10">[10]</span>
-può vincere la seduzione del vizio, ma la
-religione non allignerà mai nell'animo della spia
-o dell'egoista, e lo spionaggio e l'egoismo era l'opera
-del governo di Ferdinando II.
-</p>
-
-<div class="chapter">
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_11">[11]</span>
-</p>
-
-<h2 id="cap2">II
-<span class="smaller">RIFORME.<br />
-48.</span></h2>
-</div>
-
-<p>
-Le opinioni politiche afforzate da esempio operativo
-si comunicano colle celerità dell'elettricismo,
-e per quanto rigorose fossero le sue misure,
-il governo non potè far sì che non si commovessero
-gli animi de' Napolitani agli eventi di Roma. —
-I principi Piemontese e Toscano da sè operarono e
-proclamarono quelle riforme che i popoli avrebbero
-ottenute colle rivoluzioni e la strage, ed il plauso
-dei popoli rispose alle regie concessioni: gli esuli
-tornarono ai lari disertati, e i prigionieri videro
-un giorno non invano lungamente sperato: era felice
-per l'Italia l'epoca in cui il vessillo di Cristo
-operava rivoluzioni senza sangue basate sulla fiducia
-<span class="pagenum" id="Page_12">[12]</span>
-dei popoli ed il buon talento dei re: e Ferdinando
-II che facea intanto? il popolo inerme
-si portava sotto il suo palazzo a gridare — Viva
-Pio IX, vivano i Principi riformatori, — ed egli
-rispondeva con decreti che condannavano simili
-dimostrazioni come attentati all'ordine pubblico
-e rigorosamente punibili: e s'empievano le carceri,
-e si instruivano processi.
-</p>
-
-<p>
-Intanto simili dimostrazioni si eseguivano in
-Palermo. Ingordi intendenti l'aveano ammiserita,
-e ad essa aveano preclusa ogni via di civile progresso,
-e d'altra parte usava Ferdinando tenervi grossa
-guarnigione: per essa era giunta l'ora che il
-fremito si facea universale, le opinioni mature.
-Dapprima i Siciliani inviarono pietosissime suppliche
-al re, che togliesse in considerazione lo
-stato loro: non voler altro che miglioramento di
-amministrazione e intendenti meno tirannici ed
-impudentemente ladri; a codeste suppliche aggiungevano
-de' moniti prudentissimi; gli fecero intendere
-la natura dei popoli che non vuol esser
-torturata a segno nè esser messa a tal partito che
-ogni altro sia migliore.
-</p>
-
-<p>
-Ed egli che facea?
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_13">[13]</span>
-</p>
-
-<p>
-Passeggiava Capodichino colle sue migliaia di
-soldati; s'affacciava dal regio balcone, e di là guardava
-una darsena riboccante di cannoni, il nuovo
-porto con parecchi vapori e fregate, e tale apparato
-ragionava al suo cuore la santità del suo
-diritto, ed in esso vedeva il baluardo contro i
-clamori dei popoli; e guardava cannoni, soldati e
-navi e con quelli si preparava a far ragione a
-sette milioni di uomini. Quindi nel 12 gennajo
-contro una dimostrazione inerme che seguiva in
-Palermo, facea irromper la cavalleria sul popolo, ed
-il popolo la respingeva: inviava i suoi battaglioni,
-ed il popolo li sperdeva: facea fumare i suoi vapori
-ma contro un popolo intero e risoluto che
-s'unisce si stringe e pugna per la libertà, è vana
-la potenza dell'oppressore, è Dio contro lui.
-</p>
-
-<p>
-E tanti tiranni trionfano? — I decreti del
-Signore sono imperscrutabili, e l'albero prezioso
-della libertà va lungamente educato onde i popoli
-possano gustarne le frutta suavissime.
-</p>
-
-<p>
-Ferdinando nelle sue falangi scorse una spaventosa
-decimazione; nel veder tornato un vapore
-carico delle vestimenta di soldati uccisi.... pianse!
-— e gli uccisi di Palermo che la sua impudenza addimandava
-<span class="pagenum" id="Page_14">[14]</span>
-suoi figliuoli, non meritavano una sua
-lagrima paterna? sì pianse gli uccisi: gli mancavano
-altrettante braccia a compiere le stragi che designava.
-— Fu mestieri sgomberare Palermo e cedere
-le fortezze di Castellamare: i Siciliani baciarono il
-nimico vinto, come ferocemente l'avean battuto
-oppressore — Ma son prodigii di incivilimento codesti,
-ma è l'eroismo dei cuori liberi! — aspetta e
-guarda come i Borbonici sanno fare nel 15 maggio
-quando la città è in mano loro!... Sì, la tirannide
-non riconosce incivilimento mai; la viziosa
-radice non darà mai pomo che velenoso, e contaminato
-non fosse.
-</p>
-
-<p>
-Le cose andavan male per esso: in tutti i punti
-del regno si tumultuava: ei ripartiva le sue forze per
-le province, ma non bastavano: la polizia spogliata
-della sua forza morale se ne giaceva inerte; Napoli
-vedea di dì in dì moltiplicati i seguaci del liberalismo,
-ed inermi migliaja ad alta voce reclamavano
-riforme. Nel 27 gennajo si fè una sontuosa dimostrazione;
-vi prese parte l'ultima plebe, la nobiltà,
-preti, professori, artigiani e mercatanti, era tutto
-un paese che si commovea; innanzi agli occhi gli
-stava l'esempio siciliano troppo recente; ma
-<span class="pagenum" id="Page_15">[15]</span>
-ei tentò un ultimo sforzo, fè uscire il cannone e
-schierare la truppa, e la turba correa al soldato
-e l'addimandava fratello, e raddoppiava la festa
-al cospetto del cannone e della miccia fumante...
-seguì il 28, giorno di commozione, di oscillazione:
-nel dì precedente il Borbone, avea gittato il guanto
-di sfida, il popolo lo avea raccolto... S'aprì il dì
-29 con un sole fulgidissimo ed un cielo azzurro
-e le prime ore del mattino trascorsero colla trepida
-espettazione di eventi decisivi.
-</p>
-
-<div class="chapter">
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_16">[16]</span>
-</p>
-
-<h2 id="cap3">III
-<span class="smaller">COSTITUZIONE DATA DA FERDINANDO BORBONE.</span></h2>
-</div>
-
-<p>
-E Ferdinando diè una Costituzione. Fu spontaneo
-l'atto col quale esso prometteva dividere
-la sovranità col popolo accordandogli due Camere
-legislative? La nostra illusione dovea poco durare,
-ma ebbri di una libertà che non avea costato sangue,
-e sperando che una volta un re avrebbe potuto,
-rovesciando un colosso cancrenoso di politica tortuosa
-e perfida, coll'affidarsi all'indole generosa del
-popolo interrogando i suoi bisogni ed operosamente
-cospirando alla sua felicità, ottenere la propria
-sicurezza, che mal si cerca lasciandosi fronteggiare
-dal cannone, e cingendosi da baionette: non
-potemmo credere per un istante che le oppressioni
-<span class="pagenum" id="Page_17">[17]</span>
-e i delitti del governo avessero potuto esser
-cagionate da un ministro prepotente e criminoso;
-il languore dello Stato, le oscillazioni della finanza,
-il depauperamento delle province da ministri ingordi
-e retrogradi: che costoro avesser con malefizi
-alterato il buon vedere del re, che al più
-avesse potuto essere accagionato di indolente fiducia;
-sì, io stesso non immaginava mai che fra le
-dimostrazioni delle masse entusiasmate egli maturasse
-il disegno di retribuirle di tradimento: noi
-plaudivamo; come erano sinceri i nostri voti!
-come mi pareva invidiabile la posizione d'un re
-che può innalzare i popoli a distinto incivilimento,
-a potenza, a libertà, ed innalzare a sè stesso un
-monumento che i secoli non crolleranno mai,
-perchè consacrato nella pagina dell'umanità. Sì,
-egli disegnava, preparava la miseria di quelle popolazioni
-che lo festeggiavano.
-</p>
-
-<p>
-Eccolo omai solo. — Il vecchio Governo più che dimesso
-è disfatto: eccolo solo — a lui spetterà la gloria
-o l'infamia delle sue opere: è opportunissimo il
-momento — romperà le vecchie simpatie dell'Austria?
-concorrerà al risorgimento italiano coi suoi
-treni formidabili e il suo esercito disciplinatissimo?
-<span class="pagenum" id="Page_18">[18]</span>
-sentirà il suo cuore qual differenza passi tra il regnare
-pel plauso d'uomini liberi, o per lo spavento degli
-schiavi? vediamo quel che fa: e da sè solo egli
-è alla ricostruzione dell'edifizio. — Si mette in
-piedi un nuovo ministero. Osservate; il primo passo
-che dà Ferdinando è quello di smembrare i comitati,
-togliere i capi che regolavano la rivoluzione,
-collocarli nella nuova amministrazione, e metterseli
-dattorno. — Vedemmo Bozzelli, fatto ministro
-dello interno e della polizia, adire ai consigli della
-corte e dello Stato. — Fu grave fallo pel nuovo ministro
-il separarsi dalle masse che avean fiducia in
-lui e far causa diversa da esse: dovea pensare che la
-macchina guasta e pesante dell'amministrazione
-sarebbe andata con troppa lentezza, ed esso nel caos
-delle faccende, tralle fatiche del riordinamento, tra
-i lunghissimi consigli di Stato, non avrebbe potuto
-usare di quella vigoria necessaria a tant'uopo.
-Un comitato non dovrebbe scomporsi mai per accettar
-cariche nel nuovo governo; invece nel riordinamento
-delle nuove cose resterebbe imparziale
-spettatore, e terrebbe sempre vigoroso e potente il
-partito dell'opposizione; Bozzelli da privato avrebbe
-imposto al nuovo ministero e col favore del popolo
-<span class="pagenum" id="Page_19">[19]</span>
-avrebbe dato al governo un forte impulso, fino a che
-formate le leggi, istruite le plebi, fatti potenti i cittadini,
-sarebbero riusciti tardi e vani gl'intrighi e
-le malizie dei gabinetti; egli incorse in grave colpa;
-ed io ammetto che in buona fede errò quando accettò
-la carica di ministro, ma l'errore fu gravissimo
-per le conseguenze, giacchè adì il Consiglio ed
-il re, nè pensava di che pericolo fosse lo splendore
-d'una corte corrotta! come fan traviare le blandizie
-d'un re! quale influenza malefica esercita
-sui migliori! e Bozzelli, non migliore di tutti
-coloro che hanno frequentato le corti, se errava
-in buona fede dapprima, in breve si pervertì: e
-gli ultimi fatti indicano con qual coscienza avesse
-egli operato. Se ne eccettui che si lasciava vedere
-un po' più degli altri suoi antecessori, e qualche
-cosa di familiare con cui diè udienza, egli non
-si distinse nel breve spazio del suo primo ministero:
-egli fu lento e retrogrado; non so se dapprima
-lo voleva essere, ma lo dovea: egli vedea tutti
-i giorni Ferdinando che lo ricevea con carezze e
-<i>dandogli i sigari di sua mano</i>. Arti meretricie! —
-L'organizzamento della guardia nazionale fu incompleto
-— non fu armata che in parte e se ne addebitò
-<span class="pagenum" id="Page_20">[20]</span>
-la deficienza de' fucili; si fecero delle pratiche, per
-averne dalla Francia, se ne commisero 50,000 nel
-mese di gennajo, ed oggi che scrivo (luglio) si
-aspettano ancora. Per lui tornarono vane le pratiche
-d'accomodamento che si proponevano tra
-Napoli e Sicilia; egli fu lento, indeciso, la sua
-politica fu incerta, ma così doveva condursi, giacchè
-Ferdinando, di cui egli era l'organo, aspettava
-che il cannone avesse dovuto esser l'arbitro
-sommo delle differenze tra popolo e re; no, un
-trattato decisivo non era nei suoi divisamenti.
-Il reclamo potente del popolo dimostrò chiaramente
-l'indignazione contro il ministro che nato
-da esso così lo retribuiva.
-</p>
-
-<p>
-Allora si avvide Ferdinando che non bastava
-al popolo napolitano una Costituzione come quella
-che aveva dato. Questi con tutti i suoi sforzi s'inoltrava
-nella via dell'incivilimento e della libertà:
-la Costituzione co' suoi privilegi portava, libertà
-di reclamo, libertà di stampa, libertà di associazione;
-coi reclami la volontà potente della nazione
-lo costringeva ad operare e ad accordare,
-l'espulsione dei gesuiti ch'ei mai non avrebbe ordinato
-da sè stesso, e l'invio in Lombardia di spedizioni
-<span class="pagenum" id="Page_21">[21]</span>
-crociate. Ei non sentiva, non voleva, abborriva
-da questa guerra: egli legato ai tedeschi
-di stretto e regio patto, e da simpatia, egli che
-avea sorbito la politica di quella corte, egli marito
-ad una austriaca, non poteva decidersi a
-mandare i suoi cannoni, le sue navi, i suoi reggimenti
-contro l'esercito austriaco. Ben'egli inviò
-alcune migliaia di uomini, ma lentissimi furono
-i movimenti dell'armata a segno che dopo lungo
-viaggio giunse, ed appena giunta tornossene di
-nuovo. — La libera stampa smascherava tutti i
-vizii di un ministero che s'era fatto l'organo del
-despota, oltre a ciò coll'invito della satira e del
-riso diffondeva per tutte le classi sensi di liberalismo:
-v'era chi predicava all'ultimo popolo onde
-educarlo alle libere istituzioni e fare ad esso intenderne
-i vantaggi — eran due — uno, un tal Viscusi,
-uomo che oltre ad un'eloquenza plebea non aveva
-altro merito; costui alle volte arringava il
-popolo in sulle generali, e senza farlo migliore lo
-facea piegare al suo intendimento, gli si mettea a
-capo e percorreva con esso la città; aggiungi che
-la qualità di gran popolano <i>gli dava adito alla corte,
-ed il re lo vedea spessissimo</i> — quest'ultima circostanza
-<span class="pagenum" id="Page_22">[22]</span>
-farà conoscere appieno l'animo e le massime
-di costui. — L'altro fu Angiolo Santilli — nato
-in Terra di Lavoro, ricco di dottrine politiche, che
-ad una veemente e generosa eloquenza accoppiava
-la limpidezza delle idee, l'onestà di un'anima
-vergine e le fiamme d'un cuor liberalissimo. Costui
-toccava le corde dei cuori: costui faceva alla
-plebe la spiegazione del vangelo e della libertà:
-religione e liberalismo, fratellanza e amore, ecco
-i santi principii su cui si volgeano le sue prediche
-che commovevano ed istruivano, quelle prediche
-nelle quali trionfando chiarezza e forza di principio,
-sono adatte all'intendimento di tutte le
-classi. Giovane infelice! il tuo assassinio e quello
-di tanti virtuosi, ha provocato l'ira divina, ha
-aguzzato le ire cittadine che già s'aggravano sul
-tiranno e lo minacciano. Angiolo Santilli, genio
-nato a dirozzare e ad illuminare la plebe napolitana,
-era una delle cause primarie che fecero
-vedere al re come le sue malizie erano sventate,
-come la sola buona fede ed il buon volere
-in un principe può farlo andare d'accordo con
-un popolo libero ed avviato pel completo incivilimento:
-e Ferdinando designò una controrivoluzione
-<span class="pagenum" id="Page_23">[23]</span>
-e si diè all'opera. — Più volte fè correre
-sinistre voci d'allarme e fè uscire truppe e cannoni;
-altra volta dietro l'espulsione dei gesuiti incitò la
-plebe per mezzo dei suoi emissarii facendo credere
-che si dimandava la dissoluzione del convento dei
-Carmelitani, e l'abolizione del santuario la di cui
-custodia a quei padri è affidata: questa mena ebbe
-effetto, giacchè i lazzari levati in massa e frementi
-si gittarono per le vie e giunsero innanzi il palazzo
-reale usando violenze a quanti scontravano
-per le vie e venendo a conflitto colla guardia nazionale.
-Poco mancò che questo tentativo non avesse
-raggiunto il suo scopo. Ma la guardia nazionale
-sventò le congiure e sorprese vari carri di
-sassi con superficie formata da strati di aranci;
-così il buon talento dei cittadini e la vigilanza
-della guardia civica non gli diè agio per lungo tratto
-di mettere ad esecuzione i suoi disegni di sangue,
-ed egli ne fremè, e su quella faccia di reprobo il
-Signore lasciava le tracce del suo infernale rancore:
-in ultimo egli risolse di assumere esso medesimo
-il carico d'una controrivoluzione e ne aspettò il
-momento. Intanto con ogni blandizia procurò prepararsi
-gli animi dei suoi soldati — parlava ad
-<span class="pagenum" id="Page_24">[24]</span>
-essi familiarmente, accordava ogni petizione, dava
-tutto quello che gli chiedevano — e così, lasciava
-loro travedere, avvicinarsi occasione in cui avrebbero
-avuto da fare; star pronti; come star pronto
-egli stesso alle largizioni ed ai premii.
-</p>
-
-<p>
-Nè men pensiero gli davano le truppe spedite
-in Lombardia: aveva designato il tiranno con
-quelle fare alcun colpo che gravemente danneggiasse
-la cosa italiana. Egli pensava: quindicimila
-uomini o che proditoriamente o inerti o a rilento
-operassero, precipitare le cose o arrestarne il corso:
-in ultimo avendo il disopra casa d'Austria, egli
-conchiudeva, quelle truppe sarebbero state l'ultimo
-crollo alla causa italiana, quindi trionfalmente
-avrebbero percorse le terre soggiogate ed una buona
-mano di Tedeschi (giacchè Ferdinando aspettava
-grossissimi rinforzi che la testa piccolissima dell'alleato
-confederato imperatore promettea) colle
-truppe sarebbero tornati in Napoli ove egli avrebbe
-con prudenza disposte le cose. — Quindi quella
-Costituzione che era ai suoi occhi un pensiero molestissimo,
-sarebbe stata revocata, oppure ristretta
-ai limiti angusti delle Costituzioni della decrepita
-Europa, cioè a quelle Costituzioni che a fronte
-<span class="pagenum" id="Page_25">[25]</span>
-del despota non fanno altro che accusarlo d'illegalità,
-senza prevenirne le violenze, o validamente
-opporsi al suo arbitrio, quelle Costituzioni
-che l'incivilimento e la giovine Italia non può
-riconoscere, poichè ha mostrato come sà spargere
-il sangue. I sacrificii cui volenti si sottopongono
-tanti generosi è la prova della sviluppata potenza
-degli animi italiani, e l'iniziativa d'istituzioni liberissime
-a cui sono avviati. Ma codesti disegni gli
-vennero attraversati: giacchè se è maravigliosa la
-costante attività del tiranno con cui và rannodando
-le fila che qua e là si spezzano, sublime è la mano
-del Signore che non gli permette che trionfino
-le arti subdole ed infernali quando i popoli contro
-i quali congiura, sono virtuosi ed arditi. — Re
-Ferdinando s'ingannava quando tenea per certo
-essere quelle truppe stromento di trionfo alla causa
-tedesca; il comandante supremo di quelle era il
-general Pepe sul conto del quale non dirò altro
-che di animo ardente e vigoroso, accagionato dei
-malaugurati avvenimenti del 1821, ad ogni costo
-volea riscattarsi nella pubblica opinione col battersi
-contro quel tedesco contro cui nol potè dianzi, e
-provare qui, in Italia, al cospetto del cielo medesimo,
-<span class="pagenum" id="Page_26">[26]</span>
-che non animo italiano gli mancava, nè animo
-agl'Italiani mancava, ma dal dito di Dio non esser
-indicata quella come l'ora del nostro compiuto
-riscatto. È dettato notissimo, che Dio non paga
-il sabato, e mal s'appongono quei tiranni che,
-passato il sabato, credono per sempre passato il
-giorno dell'ira celeste e della redenzione dei
-popoli. Le truppe napoletane una volta tolte
-alle sozzure della loro giornata, ed all'influenza
-malefica che esercita la presenza del loro corruttore,
-le arti di quest'ultimo riescono tarde, e
-l'aspetto del territorio italiano e dei generosi suoi
-popoli sarebbe stato per essi un battesimo, sarebbe
-cominciata una nuova vita, avrebbe trionfato
-la sublime scintilla che il Signore diè alle
-anime italiane, e l'incontrastabile valore dei Napoletani
-avrebbe trovato nuova energia nello
-sviluppo dei sacri principii ai quali Ferdinando
-II preclude il loro intelletto: di tuttociò egli
-si avvide, e capì ch'era ben tempo di richiamarle.
-Il pretesto? un voluto tentativo dei repubblicani,
-quindi ansiosamente ne aspettò il momento.
-</p>
-
-<p>
-Egli trovò l'opportunità d'una controrivoluzione
-<span class="pagenum" id="Page_27">[27]</span>
-nell'inaugurazione stessa della Rappresentanza nazionale,
-come nelle pratiche devote e nel tempio
-di Dio ha tante volte cercato la corruzione dei
-popoli napolitani.
-</p>
-
-<div class="chapter">
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_28">[28]</span>
-</p>
-
-<h2 id="cap4">IV
-<span class="smaller">NOTTE DEL 14 AL 15 MAGGIO.</span></h2>
-</div>
-
-<p>
-Cadeva il giorno 14 maggio.
-</p>
-
-<p>
-Erano già compiuti i parati delle Camere legislative,
-ed il tempio di S. Lorenzo era pomposamente
-apparecchiato per l'inaugurazione della Rappresentanza
-nazionale. — Il popolo napolitano
-come è suo uso aspettava con ansia il giorno 15;
-le classi pensanti come quello che fosse l'iniziativa
-della sovranità popolare, e la plebe lo considerava
-come quel giorno in cui avrebbe veduto affaccendarsi
-tanta gente, avrebbe sentito tanto romore,
-si sarebbe gettata nella folla per vedere anch'essa
-qualche cosa, ed avrebbe potuto legittimamente
-bere e far baldoria. Gli spiriti erano calmi, i buoni
-<span class="pagenum" id="Page_29">[29]</span>
-vedeano nella prossima apertura del Parlamento il
-termine di molte oscillazioni politiche, e gli ardenti
-che conosceano l'entità ed il buon voler dei Deputati,
-sedavano gli spiriti, lieti che nelle elezioni
-avesse trionfato la opinione pubblica; insomma l'intera
-popolazione napolitana tranquillamente chiudeva
-la sua giornata.
-</p>
-
-<p>
-I Deputati si riunivano a deliberazione preparatoria
-nella sala di Monteoliveto: era uscito in
-sulla sera del giorno antecedente un cerimoniale
-che annunziava la solenne inaugurazione, e ne
-indicava il rito; nessuna partecipazione erasi fatta ad
-essi, nè ancora proceduto alla verificazione dei mandati
-che li costituivano deputati del popolo — oltre
-a ciò il programma del cerimoniale annunziava che
-dai deputati e dal re si sarebbe giurata la Costituzione
-del 12 febbraio senza veruna condizione, mentre
-essendosi riconosciute le imperfezioni dello Statuto
-con decreto del 3 aprile erasi dato al Parlamento
-la facoltà di svolgerlo e di fecondarlo: l'obbietto
-della seduta era deliberar qual condotta tenere
-nella circostanza, sopratutto chè essendo imminente
-l'ora del giuramento pareva una sorpresa la pubblicazione
-di quel cerimoniale in cui s'obbligavano
-<span class="pagenum" id="Page_30">[30]</span>
-i Deputati giurare in conformità del regio volere,
-e contro il mandato della nazione, mandato nel
-quale era indicato il contenuto del giuramento da
-darsi: in tutto ciò chi non riconosce nel re Ferdinando
-l'iniquo talento di presentare l'occasione di
-una contesa? se il Ministero gli avea notificato
-l'inconvenienza dello Statuto e la necessità di riformarlo,
-con quale intendimento egli prescrisse
-al collegio dei Deputati una formola insidiosa?
-egli si aspettava un'opposizione, come infatti dopo
-molto discutere ne fu compilata una nuova, nella
-quale si proponeva il giuramento in conformità
-del decreto del 3 aprile, quindi fu mandata al
-presidente dei ministri che la fè presentare al re
-per mezzo del signor Conforti ministro dell'Interno.
-Questi, poco appresso ritornò presentando
-all'adunanza un'altra formola compilata dal re:
-— fu votata e rigettata, perchè più chiaramente
-proibiva altro giuramento che quello indicato nel
-cerimoniale pubblicato il dì innanzi. — Di questa
-risoluzione si dette avviso al presidente dei ministri
-e lungamente s'attese una risposta che finalmente
-giunse. Che avea fatto Ferdinando in quel
-tempo?
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_31">[31]</span>
-</p>
-
-<p>
-Avea raccolto intorno a sè Domenico Merenda, il
-general Filangieri ed il general Nunziante; ed avea
-detto loro: è venuto il destro di fiaccare l'orgoglio
-dei Napolitani, e di dissipare il nembo che
-minacciava di farmi divenire il giuoco della volontà
-sfrenata di codesti ribelli — se seppero
-strapparmi una Costituzione saprò ritorgliela ben
-io, o darla come va fatto; una volta per ciascuno;
-allora io era affaccendato colla Sicilia, ora son re,
-sì son re; giacchè non si è mai re quando non si
-può fare da sè. — Quindi si venne a consiglio —
-le fila tese sin allora erano intatte — gran numero
-di spioni stavano desti — avvertiti e pronti
-alcuni comandanti della guardia nazionale, giacchè
-tra le malizie di Ferdinando vi era stata
-quella che avea dato facoltà alla guardia nazionale
-di dare i gradi per votazione ma fino al grado di
-capitano, restando a lui formare gli uffiziali superiori
-e dare ad esse i capi; e ad uffiziali superiori
-avea nominato in gran parte i suoi zelatori e le
-sue spie<a class="tag" id="tag4" href="#note4">[4]</a>; la truppa educata all'ira, aizzata contro
-<span class="pagenum" id="Page_32">[32]</span>
-i liberali, anelava anch'essa far sangue: d'altra
-parte era poco il numero degli arditi che al grido
-delle barricate fossero corsi, e questi bisognava
-spegnere: in ultimo le masse non eran preparate
-alla rivoluzione, e la plebe sempre favorevole a
-chi tien più oro, e a chi trionfa, per cui il colpo
-in quel momento avrebbe ottenuto esito felice:
-si formarono le liste di quelli che erano designati
-alla strage, si fè il piano d'operazione e si diè
-principio.
-</p>
-
-<p>
-Si lasciarono uscir le truppe dai quartieri, e da
-un'altra parte si compilò un nuovo cerimoniale
-accettabile e fu inviato alla Camera dei Deputati
-per mezzo del prefetto di polizia; accettabile,
-giacchè volea Ferdinando far conoscere non per
-opera sua, s'era venuti a quella tremenda
-collisione. Esso fu discusso, e mentre si procedea
-alla votazione che parea risultare favorevole,
-si presentò il capitano della guardia nazionale
-signor La Cecilia, ed annunziò le truppe uscite dai
-quartieri ed esser pronte ad investire la Camera:
-<span class="pagenum" id="Page_33">[33]</span>
-giungono altri uffiziali; tutti sono agitati dalla
-minaccia d'una violenza, accorrono cittadini tutti
-in grave apprensione, comincia lo scompiglio a
-impadronirsi degli animi: si grida doversi difendere
-la santa proprietà della nazione nei Deputati
-del popolo: lo stato d'irritazione è al colmo;
-varie sono le opinioni dei Deputati, ma trionfa
-quella che il coraggio della Camera esser debbe
-coraggio civile, quindi dover affrontare una violenza
-con dignità ed animo composto.
-</p>
-
-<p>
-Ma le truppe uscivano ancora ed occupavano le
-piazze, quindi si lasciò alla guardia nazionale che
-avesse operato da sè; d'altra parte per la dignità
-del magistrato, ciascuno dei Deputati votò in
-disfavore dell'ultima formula inviata dal re, per
-fargli intendere che fralle deliberazioni civili è reato
-ingiusto prepotente lo schierare la soldatesca, far
-balenare le bajonette, e che soldatesche e baionette
-non valgono a far piegare lo spirito d'un collegio
-legislativo, che anzi l'offesa dignità, e la minacciata
-libertà di deliberazione nuovo coraggio infondono
-in anime libere.
-</p>
-
-<p>
-Al calare delle guardie nazionali dalla Seduta le
-spie di Ferdinando in uniforme nazionale gridano
-<span class="pagenum" id="Page_34">[34]</span>
-<i>alle barricate</i>; <i>barricate</i> gridarono alcuni soldati che
-si finsero disertori ed asserirono essere eguale lo
-spirito della truppa intera: io stesso vidi un caporale
-dei cacciatori brandire la sciabola e gridar <i>barricate</i>,
-<i>morte al tiranno</i>; queste voci trovarono eco nello
-spirito dei giovani ardenti; i nuovi arrivati replicavano
-l'invito medesimo: si mandò per braccia: si obbligarono
-i facchini dei rioni pel trasporto di oggetti
-necessari all'uopo: si trassero dalle case i muratori
-onde togliere le pietre della via e farne parapetto:
-per mancanza d'uomini si fecero togliere dalle
-ultime locande i dormienti, e con gran solerzia
-si diè opera alla costruzione delle barricate: invano
-uomini assennati prevedendo le conseguenze di
-un falso tentativo, o di una rivoluzione immatura,
-cercarono tutti gli argomenti onde distogliere gli
-animi da questa attitudine minacciosa, invano!
-chè le voci dei falsi declamatori fecero tornar
-inutili i nostri sforzi.
-</p>
-
-<p>
-In questo eransi veduti alcuni della squadra
-francese unirsi per la formazione delle barricate,
-ed alcuni di questi s'illusero, ed illusero i poveri
-Napolitani a segno da promettere lo sbarco di 4000
-Francesi con parco d'artiglieria; d'altra parte giungevano
-<span class="pagenum" id="Page_35">[35]</span>
-ad ogni istante altre guardie invitate dalla
-<i>generale</i> ed i regi declamatori procuravano di tenere
-gli spiriti concitati: altri volontarii si presentarono
-nell'idea che quella fosse una dimostrazione
-armata, di guisa che non essendo disposti o da
-congiura o da allarme antecedente o da opinione
-matura, pochi aveano munizione e scarsa. E quel
-che io scorsi nella maggior parte della gioventù
-accorsa, si fu che in loro prevaleva la risoluzione
-di fare una imponente dimostrazione contro l'attentato
-alla Rappresentanza nazionale, anzichè
-animo deliberato a un tentativo sanguinoso. Così
-un pugno d'uomini quasi inerme dovea affrontare
-la ferocia di oltre a 15,000 soldati, e il fuoco delle
-castella e delle altre artiglierie; castella e
-cannoni dovevano fulminare uomini che erano
-sforniti di munizione tratti alla rete preparata
-dalla più nefanda e diabolica malizia: non tentino
-i vili ed infami satelliti di Ferdinando cercare di
-purgarlo dall'esecrazione che cielo e terra gli fulmina
-contro; egli ha imposto alla Camera un giuramento
-contro il mandato della nazione; esso ha
-schierato le sue inique falangi per le vie quiete
-di Napoli durante una pacifica discussione, e
-<span class="pagenum" id="Page_36">[36]</span>
-mentre insultava ed attentava così alla sicurezza
-ed alla libertà della nazione, fè incitare al funesto
-ed intempestivo tentativo di rivoluzione quelli che
-maggiormente risentivano l'ingiuria di questo
-violento procedere. No, quando pendevano nell'alta
-Italia i destini lombardi e di tutta la penisola, quando
-ivi si combatteva la guerra santa dell'indipendenza
-lombarda e della nazionalità italiana, alcun
-napolitano non avrebbe osato movere voci di sedizione
-e brandire la spada della guerra civile,
-onde dare al tiranno appicco pel richiamo delle
-truppe, e togliere alla difesa dei fratelli lombardi
-molte migliaia di braccia; ciò sarebbe stato sommamente
-riprovevole, giacchè avrebbe presentato
-una diversione al concentramento delle forze
-italiane. I Napolitani col loro prudente aspettare
-e colla fiducia riposta in una Camera eminentemente
-liberale ed in un ministero che s'avea
-meritato il pubblico suffragio, avrebbero fatto che
-questi elementi stessi cospirassero allo sviluppamento
-ed al consolidamento delle libere istituzioni:
-ma fu la malizia di Ferdinando atroce e sanguinaria
-che maturò la caduta del ministero, la
-dissoluzione della Camera, ed il ritorno alla schiavitù
-<span class="pagenum" id="Page_37">[37]</span>
-ed alla barbarie passata, colla strage de' buoni
-e degli arditi che in quel giorno per la solennità
-eran raccolti in Napoli: oggi col cannone domani
-coll'arbitrio di Borbonici decreti. — Fra poco vedremo
-come il colpo cadde ed atroce e sanguinoso,
-come violenti decreti spogliarono la capitale d'ogni
-franchigia.... ma la Provvidenza salvò dall'eccidio
-gran parte dei suoi, ai quali affidò l'arca
-santissima della libertà; nò, i suoi fini non son
-raggiunti; l'offesa dignità delle province, e la
-guerra che i prodi Calabresi combattono chiaramente
-dimostrano che il genio italiano vive nei
-popoli delle Sicilie, e le arti d'inferno non fecero
-che farlo sorgere più vigoroso e sublime dalle
-stragi del 15 maggio 1848.
-</p>
-
-<p>
-Erano le truppe per le piazze: la loro presenza
-avea portato l'irritazione negli animi, la loro
-presenza avrebbe ritardato o impedito la formazione
-delle barricate, quindi bisognava che fossero
-rientrate. E Ferdinando fè correr voce che le
-Camere si sarebbero aperte ed il giuramento si
-sarebbe differito: questo partito fu ad unanimità
-di voti abbracciato, e così la seduta si sciolse che
-già spuntava l'alba del giorno 15; alba di sangue.
-</p>
-
-<div class="chapter">
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_38">[38]</span>
-</p>
-
-<h2 id="cap5">V
-<span class="smaller">15 MAGGIO.</span></h2>
-</div>
-
-<p>
-Le truppe si ritirarono, la Camera si sciolse, ma
-il fermento restò nella via di Toledo, ove si seguitò
-la costruzione di nuove barricate. Da tutte
-parti accorrevano guardie nazionali, ma tra queste
-non eravi ordine alcuno — il comando non
-era concentrato, onde partissero le disposizioni; non
-governo di sorta, ciascuno faceva da sè: furono
-convocati gli uffiziali e molti si presentarono;
-parte di questi restò, altra parte si ritirò. Per le
-prime ore del mattino si fecero nuove barricate,
-quindi si ristette, e verso le nove ore tutte le vie
-di Toledo eran chiuse e lo sbocco dei vicoli alla
-via grande era custodito da qualche fazione. A
-<span class="pagenum" id="Page_39">[39]</span>
-meglio intendere i fatti che vanno a seguire,
-io credo necessario parlare di questa via che fu
-il campo principale della strage nefanda.
-</p>
-
-<p>
-Napoli è chiusa quasi in semicerchio, da parte
-di terra, dai colli di Pizzo-Falcone, S. Elmo, Capodimonte,
-dal poggio ove è situato il palazzo della
-Riccia da cui piglia il nome, da Capodichino, dal quale
-ultimo colle attraversandosi per ubertose paludi e
-verzieri si giunge al mare che chiude il semicerchio.
-Partendo dal colle di Capodimonte, traversando
-il real museo e le fosse del grano comincia
-la via Toledo che termina col palazzo reale, il cui
-piede vien bagnato dal mare. La via splendida di alti
-palagi ove abitano i più ricchi e la più scelta
-nobiltà, la frequenza della gente che vi affluisce,
-il numero immenso delle carrozze che la percorrono,
-il romore delle grida, le voci dei venditori,
-i magazzini che la fiancheggiano splendidi d'immense
-dovizie, ne formano una delle principali vie
-delle più popolose città del mondo. Da destra a
-sinistra vie e <i>vicoli</i> mettono in essa.
-</p>
-
-<p>
-Molte barricate principali la traversavano, ed
-altre secondarie la chiudevano dalla parte dei
-<i>vicoli</i>. — Io replico, nella guardia nazionale lo
-<span class="pagenum" id="Page_40">[40]</span>
-scopo della formazione delle barricate (provocate
-dalle regie spie) era quello di una dimostrazione.
-E questo vien dimostrato dal non aversi
-eletto un capo militare — dal lasciar passare per le
-barricate gran numero di curiosi, tra i quali non
-mancavano certamente ufficiali senza uniforme;
-ed in ultimo dalle munizioni scarse in alcuni,
-nulle in altri. — Così trascorse ancora del tempo
-fino a che si riunirono i Deputati di nuovo in
-Monteoliveto in abito di gala, mai supponendo
-che le cose avessero dovuto prendere un'attitudine
-così minacciosa, e maravigliando che non
-fossero disfatte le barricate, anzi trovandone delle
-nuove. Allora raccolti formarono delle nuove deputazioni
-e si intavolarono nuove trattative; ad
-ogni modo essi Deputati fecero affiggere per le vie
-e per i cantoni di Toledo dei cartelli (in quell'istante
-io era nelle barricate). Questi contenevano
-un invito alla nazione di disfarle ed aprir la
-via per la solenne cerimonia, essendosi differito
-il giuramento. — Codesti cartelli in pessimo carattere
-da molti non furon creduti opera del Parlamento,
-bensì affissi per paura nata nel cuore
-del re, e pigliarono ardire; altri non vollero prestare
-<span class="pagenum" id="Page_41">[41]</span>
-obbedienza, perchè diceano, una volta
-composta la nazione ad attitudine così minacciosa,
-tolto quel baluardo, si sarebbe stati esposti ai
-colpi della tirannide, che avrebbe preso una vendetta
-per procedere così ardito. Infelici! e' non
-sapevano per l'opera del tiranno essere raccolti
-lì, e che già era accesa la miccia dei cannoni e
-non s'aspettava che un segno.
-</p>
-
-<p>
-Non essendovi capi, e come avviene in questi
-casi, tutti dissero le loro, ognun fece da se, e le
-barricate restarono. Intanto scorrevano momenti
-terribili... sì, momenti terribili.
-</p>
-
-<p>
-In questo tempo io veggo passeggiare le barricate
-da un generale svizzero, alto e tarchiato della
-persona, con due occhietti grigi, seguito da un
-cavallo ed un'ordinanza, e circondato da molti
-ufficiali della guardia nazionale. La faccia di costui
-mi parve equivoca, un tristo presentimento mi
-strinse il cuore; quel volto non m'era nuovo; cercai
-una memoria... e la trovai: in occasione
-dell'espulsione dei gesuiti, ad alcuni suoi ufficiali
-che mostravano troppo zelo in favor della nazione
-egli dicea, moderandone l'ardore, <i>prudence, prudence,
-nous ignorons l'avenir</i>; ed io lo sentiva e
-<span class="pagenum" id="Page_42">[42]</span>
-quella cautela mi parve ed era l'indizio di un
-animo doppio e tale da piegare agli eventi, e
-farsene strumento. Ora veder costui nelle barricate
-spiegare un'aria di liberalismo... egli soldato del
-tiranno! mi fè concepire gravi sospetti; interrogai
-alcuni amici, che tutti lieti mi dicevano esser
-colui da parte nostra, io ne dubitai... allora
-risolutamente me gli feci innanzi e gli dimandai:
-Chi siete voi signore? egli rispose, Svizzero repubblicano;
-per favor di chi venite? egli esitò un istante,
-il mio contegno risoluto lo tenne un momento
-sospeso, ma presente a sè stesso, riprese: pel popolo!
-questo è il momento d'innalzarvi a nazione
-gigante! coraggio, io vengo da parte di sei mila
-Svizzeri, sei mila braccia repubblicane son per voi;
-animo, o valorosi! Il suo discorso fu chiuso coi
-plausi del crocchio che lo cingeva, ma io vedea la
-patria mia sul punto di divenire un campo di battaglia,
-per abbandonarmi a mal fondato entusiasmo;
-onde dissi ad alcuni ufficiali — in nome d'Iddio
-non ve ne fidate; se veramente è per noi, resti con
-noi, e mandi gli ordini ai reggimenti svizzeri. —
-Il mio consiglio non fu accolto, mi fu risposto che
-non si sarebbe abusato della fiducia d'uno che
-<span class="pagenum" id="Page_43">[43]</span>
-volente era venuto fralle barricate; gli aprirono
-un passaggio e lo congedarono con nuovi e replicati
-plausi. Io mi restai muto, e guardai i balconi
-guarniti di giovani pronti ad opporre una vigorosa
-resistenza e dalle barricate gioventù decisa che ad
-ogni istante prendeva posto sui balconi; la gente
-cominciava a diradare, la scena si facea da momento
-in momento più imponente e minacciosa;
-da un'altra parte v'erano in mezzo al largo di palazzo
-alcune migliaja di soldati; io trovai una certa
-sicurezza nei liberali che avrebbero avuto a lottare
-con armi eguali, fucili contro fucili, giacchè non
-si vedeano cannoni fiancheggiar la truppa. Scarsa
-ragione! non potevano uscir le artiglierie da un
-momento all'altro? pure io sormontai la prima
-barricata cioè quella fatta in contro al palazzo reale
-e mi trassi fino al largo di San Francesco di
-Paola, piazza messa innanzi al palazzo, e vidi i
-cannoni celati dietro le fila dei soldati ed i cannonieri
-colle miccie accese; mi ritrassi col cuore
-che mi si facea in brani, vedendo Napolitani approntare
-la mano omicida sulla macchina distruttrice
-che dovea fulminare i fratelli, le mura, i palazzi;
-spargere di terrore e di sangue le vie che
-<span class="pagenum" id="Page_44">[44]</span>
-tante volte aveano passeggiate, le vie della patria
-loro; ed i nostri che avrebbero opposto al cannone?
-pochi in numero, col baluardo insicuro di
-deboli barricate, e fiducianti in insidiose promesse;
-guardai il cielo... come era bello e limpido! come
-era raggiante il sole di maggio! Ma tra poco l'azzurro
-del cielo ed il disco solare sarebbe stato velato
-dal fumo della polvere, l'aria assordata dai
-colpi di cannone e dalle strida delle vittime!...
-</p>
-
-<p>
-Io tornai sulle barricate, ne avvertii i fratelli
-miei, i miei cari fratelli, di cui tanti ho dovuto
-deplorare estinti; si comincia a pensare davvero;
-si risolve correre attorno ai quartieri ove è
-la truppa, rompere le vie ed impedirne l'uscita
-occupando i balconi adiacenti dai quali un vivo
-fuoco li avrebbe ricacciati nelle caserme, mentre
-si sarebbe consumato la rivolta a Toledo; si cominciò
-a mandar gente in provincia per dimandar
-soccorso alle guardie nazionali di là; si disponeva
-per aver sacchi d'arena... allorchè s'intese una
-archibugiata partita nessun sà da dove; il levarsi
-e l'accorrer delle truppe alle barricate, e il ricambiar
-colla nazione la fucilata micidialissima, e il
-tuonar del cannone, fu un punto solo.
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_45">[45]</span>
-</p>
-
-<p>
-La nefanda strage è cominciata: dalla barricata
-S. Ferdinando e dai balconi dei palazzi parte un
-fuoco micidiale diretto contro la truppa, che da
-parte sua risponde con fuoco non meno vivo; solo
-essendo la guardia nazionale in eccellenti posizioni
-e difesa dalle materasse collocate sulle ringhiere
-dei balconi, così i suoi colpi recavano danno
-gravissimo alla truppa che trovavasi scoperta nel
-largo; aggiungi che essendovi molti provinciali
-che tiravan sulla regia armata, nessun colpo partiva
-dai loro fucili senza recar morte, essendo
-essi educati al tiro delle armi nell'esercizio della
-caccia.
-</p>
-
-<p>
-Nel primo cominciar del fuoco cadde ferito
-il generale Statella da proiettile che gli ruppe la
-rotella del ginocchio, e parecchi ufficiali e gran numero
-di soldati furono uccisi. Tosto si aprirono le
-fila ed uscì l'artiglieria che cominciò a battere
-contro le barricate, e la mitraglia che fulminava
-contro i balconi; ma la barricata S. Ferdinando
-era unicamente costruita con arte militare a segno
-che poco nocumento ne riceveva e del pari i
-balconi per la cura con cui erano difesi: così passò
-circa un'ora in cui il vantaggio si manifestava
-<span class="pagenum" id="Page_46">[46]</span>
-per la guardia nazionale, tuttochè anch'essa soffrisse
-qualche perdita, giacchè molta truppa in
-agguato dal palazzo reale tirava sopra alcuni terrazzi
-e balconi ove i combattenti non erano abbastanza
-difesi<a class="tag" id="tag5" href="#note5">[5]</a>.
-</p>
-
-<p>
-Fin dal principio dell'attacco il re avea fatto
-tirare tre colpi a polvere dalle castella ed inalberare
-bandiera rossa, ed a quel segnale uscirono
-di nuovo le truppe dai quartieri — eccole giungere
-sul luogo della tremenda battaglia con altra
-artiglieria; qui ricomincia un fuoco spaventevole:
-non v'è balcone o finestra dalla quale non si
-faccia fuoco, e dall'altra parte il fuoco della truppa
-a scariche così dette di <i>battaglione</i>, il fragore del
-cannoneggiamento, formavano di quella ridentissima
-piazza una scena di terrore. Il re ordina a
-Bouman, quello stesso che due ore prima io avea
-visto sulle barricate, che si avanzassero i suoi reggimenti
-e dirigesse l'assalto da due punti: dal largo
-<span class="pagenum" id="Page_47">[47]</span>
-di palazzo, e dal largo del castello onde prendere
-ai fianchi la guardia nazionale. Il perfido Bouman
-dà le disposizioni; si comincia l'assalto innanzi
-alla prima barricata; succede un accanito e spaventevole
-conflitto, una strage tremenda: Bouman
-per aizzare vieppiù la ferocia dei soldati, fa prendere
-i cadaveri dei compagni e li fa passare per la
-fila, e le ire crescono e più s'accendono; tornano gli
-Svizzeri all'assalto con più ferocia, ma con grave
-perdita son respinti: il largo di palazzo e la barricata
-di S. Ferdinando sono coperti di cadaveri. Escono i
-carretti e si riempiono d'estinti, escono cataletti
-e son coperti da feriti. Nè miglior fortuna toccava
-a quei che dal largo del Castello tentarono
-un assalto da parte di S. Brigida, e la Concezione
-(due vie che mettono a Toledo). Tuttochè in quel
-punto fossero protetti dall'artiglieria propria e dal
-fuoco delle castella, pure dovettero indietreggiare
-con grave perdita di guisa, che la truppa fino alle
-2 e mezzo ebbe a contar la perdita di oltre a
-1000 individui; il fuoco ristà un momento, un silenzio
-funebre tremendo s'impadronisce del campo
-di battaglia.
-</p>
-
-<p>
-Intanto vogliam dire che Napoli era indifferente
-<span class="pagenum" id="Page_48">[48]</span>
-a questo spettacolo? no; i cuori battevano al romore
-del cannone, ma le masse non erano preparate
-ad una rivoluzione, nè questa era rivoluzione
-tentata dalla nazione, quivi condotta dall'invito
-del tradimento: presso di lei non erano
-armi nè munizioni; non conosceva con quale intendimento
-si fossero costruite le barricate, nè perchè
-la guardia nazionale si fosse posta a difesa
-di esse, ed in ultimo attaccato il fuoco, maravigliava
-come si battesse colla truppa; la rivoluzione
-suole seguirsi o per opinioni mature, o per setta o
-congiura antecedentemente apparecchiate, nè il
-popolo napolitano fremea per concordia d'ire, nè
-per lega d'opinioni.
-</p>
-
-<p>
-Intanto i generali ricorrono al re, gli espongono
-lo stato delle cose: un pugno di uomini collocati
-in sui balconi trionfar di parecchie migliaja,
-mancare le munizioni, la diffidenza insinuarsi negli
-animi. Ne fremè il Borbone, e tosto disse a
-diversi comandanti dei corpi: <i>fate uscire artiglieria
-grossa, battete mura e porte, ed ai soldati dite, che
-queste vie sono abitate dai più ricchi, e tutte le dovizie
-che troveranno nei palagi espugnati saranno
-premio della vittoria: intanto si puniscano i colpevoli
-<span class="pagenum" id="Page_49">[49]</span>
-ed in modo visibile</i>. Vi fu alcuno che d'animo men
-tristo, fè osservare che con tali disposizioni le ire
-potrebbero traboccare con maggior violenza ed i
-soldati inferocire con ogni specie di baldanza e di
-licenza: impazientito il sovrano riprese: si sa che
-il soldato non è frate — e li accomiatò: quindi
-chiamò il magazziniere della polvere, per nuova
-distribuzione di munizioni: costui a quel comando
-trasalì pensando a che sarebbero impiegate l'altre
-che gli venivano richieste; ma sperando poter impietosire
-l'animo di Ferdinando, esitò alcun tempo
-ed accusò la dispersione di chiavi: allora l'altro
-cavata di tasca una pistola gliela puntò sulla faccia,
-intimandogli pronta resa delle chiavi se non volea
-restar morto, l'altro obbedì.
-</p>
-
-<p>
-Intanto s'era tornati all'assalto: la promessa
-del bottino, e la gioia feroce della vendetta inanimava
-i soldati; da un'altra parte la scarsa munizione
-della guardia nazionale toccava il suo termine,
-ma non v'era a chi ricorrere per ottenerne
-altra, ed il cannone di grosso calibro
-scuoteva i palazzi, sconficcava le porte e crollava
-le mura: già la barricata di S. Ferdinando è disfatta:
-già i palazzi sono aperti e la truppa s'introduce
-<span class="pagenum" id="Page_50">[50]</span>
-nelle case messe intorno alla reggia, e le
-prime atrocità si commettono sotto gli occhi del despota.
-Fu saccheggiato il palazzo messo sul caffè
-d'Europa e dall'ultimo piano furono precipitati
-due. Un capitano delle guardie ed un cittadino:
-— quest'ultimo morì immantinenti, l'altro sopravvisse
-alcuni secondi e colle mani palpava le
-parti ferite del corpo moribondo. Fu saccheggiato
-il secondo palazzo che mette nella via Toledo alla
-sinistra di chi viene dalla reale stanza, e quello
-della diritta che è di proprietà del principe di
-Cirelli: nel primo furono uccise alcune guardie nazionali
-inermi che tentavano fuggire, e miseramente
-scannati tutti gl'infelici abitanti, non esclusi
-vecchi, donne, fanciulli. Nel palazzo Cirelli le guardie
-nazionali evasero e restarono il principe, con
-un suo fratello ed il figlio, che furono fatti prigionieri
-e tra gli scherni e gl'insulti d'ogni genere
-trascinati nella darsena ove sarebbero stati
-moschettati, se un uffiziale superiore di loro conoscenza
-non li avesse salvati e con estrema difficoltà.....
-ma quale scena d'orrori vado io
-svolgendo? se dovessi ad una ad una indicare le
-vittime dell'immane ferocia del re di Napoli non
-<span class="pagenum" id="Page_51">[51]</span>
-basterebbero queste poche pagine, dovrebbe empirsi
-un volume d'orrori.... queste nefande scene
-seguirono per quasi tutte le abitazioni di quella
-magnifica via. Non si ebbe rispetto nè per sesso
-nè per condizione; i combattenti dopo aver contrastato
-ai regii scherani i posti occupati palmo
-per palmo tentavano fuggire e la più parte riusciva,
-ma la strage ai quali eransi sottratti ricadde
-sugl'innocenti, giacchè la ferocia di quelle belve
-chiedeva delle vittime e queste furono imbelli vecchi,
-innocenti fanciulli e delicate giovinette. Ognuna
-di quelle vittime, meriterebbe una memoria
-di dolore, perchè il martirio fu atroce egualmente
-per tutti; ma stanchi di tracciare tutta una giornata
-d'orrori, andremo indicando alcuni dei nomi
-più conosciuti ed alcune delle catastrofi più distinte
-per notorietà e violenze.
-</p>
-
-<p>
-Ecco alcune circostanze legate alle sorti di
-quella memoranda giornata.
-</p>
-
-<div class="chapter">
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_52">[52]</span>
-</p>
-
-<h2 id="cap6">VI
-<span class="smaller">GLI SVIZZERI.</span></h2>
-</div>
-
-<p>
-Siccome è cagione di alta maraviglia lo scorgere
-nel soldato napolitano tanta attitudine guerriera,
-tanta bravura militare e personale e nello stesso
-tempo un'anima così serva e nessuna luce nel pensiero,
-eguale stupore si sveglierà e forse maggiore
-nel considerare l'indole della nazione svizzera
-generosa e guerriera, libera e capace di spargere
-tutto il suo sangue per mantenere integri i diritti
-della sua indipendenza, così incontro a nemico
-esterno come a tirannide interna, e come nello
-stesso tempo porzione de' suoi figli abbandoni le
-nevose e giganti sue vette, ove i nembi dell'inverno,
-e la tremenda maestà delle rupi natie par
-che abbiano in custodia il palladio della libertà;
-<span class="pagenum" id="Page_53">[53]</span>
-i costumi semplici ed intemerati dalle loro pendici,
-le austere virtù dei loro padri, l'alito illibato delle
-loro vergini, per discendere ove è lunga abitudine
-di servaggio, mollezza di clima, vizii ed
-inerzia, delitti e superstizioni, vizii alimentati da
-millenare schiavitù, straniera, viceregale, in ultimo
-indigena: ivi prostituirsi della purezza del cuore,
-e di quell'energia guerriera impartita ad essi dalla
-maestosa natura delle loro contrade, e fino di quel
-valore incontrastabile farne baluardo alla sicurezza
-del tiranno, e stromento, che collocato nelle
-di lui mani divien tanto più funesto quanto più
-deciso e feroce è il colpo che vien dal rinnegato
-anzichè da nemico qualsiasi. Ma una menoma frazione
-di rei non formerà accusa contro una valorosa
-ed invitta repubblica, come la bruta ferocia con
-cui i valorosi napolitani tolti alla guerra generale
-e santissima che combattevano contro lo straniero,
-per rivolgere le armi per la guerra fratricida
-(d'onde è che si è allentato il prospero corso dei
-trionfi italiani) ripeto, quella serva e bruta ferocia
-non permetterà che sul nome di liberi napolitani
-vada a ripiombare quell'esecrazione tutta al
-tiranno dovuta, che insanguina la terra delle Sicilie
-<span class="pagenum" id="Page_54">[54]</span>
-con quelle armi che ha tolte all'esercito italiano
-col pretesto d'una rivoluzione da lui stesso
-provocata e condotta. I reggimenti svizzeri da
-molti anni educati al servaggio napolitano, han
-dato prova di vizi turpi ed abbominevoli: i comandanti
-hanno confortato i Napolitani ad una rivoluzione
-e li hanno poscia traditi, ed i soldati
-sulla vinta ed inerme città hanno esercitato ogni
-genere di nefandità; entrando nelle case hanno
-ucciso l'inerme ed il prigioniero, le donne ed i
-vecchi: indi han saccheggiato (come ne aveano
-avuto licenza, anzi promessa) nella stanza stessa
-che suonava dell'agonia delle loro vittime; gli uffiziali
-stessi in case neutrali han messo a prezzo
-la vita di inermi cittadini; una povera donna
-non avendo altro da offrir loro che cibo, cibo essi
-presero da lei. Tanta ferocia! e contro un popolo che
-gli aveva amati, ed in essi avea rispettato liberali
-istituzioni e generosa fortezza! oh quante sciagure
-ci lascia a deplorare la tirannide! ma la maggiore è
-la corruzione dalla quale vediamo perduti i migliori.
-</p>
-
-<p>
-Aspettiamo dalla Repubblica Svizzera giustizia;
-l'aspetta Napoli ed Italia, la reclama la civiltà
-Europea.
-</p>
-
-<div class="chapter">
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_55">[55]</span>
-</p>
-
-<h2 id="cap7">VII
-<span class="smaller">I LAZZARONI.</span></h2>
-</div>
-
-<p>
-Ecco una classe del popolo napolitano, nella
-quale si suole riconoscere l'ultima feccia; molte
-bizzarre voci corrono per l'Italia e per lo straniero
-sul conto di costoro: ma eccone un cenno
-il più sincero che sappia darne.
-</p>
-
-<p>
-Questa classe, nella quale si sogliono noverare
-i facchini, gli ultimi venditori a minuto che van
-per la via facendo mercato, i garzoni dei cocchieri
-da nolo, pescivendoli e che so io, fu per l'addietro
-oltremodo numerosa. L'istoria ci riporta varii fatti
-ne' quali si son segnalati: come la rivoluzione di
-Masaniello, e la resistenza che opposero nel 1799
-ai Francesi nel loro ingresso in Napoli non con
-altra arma che quella di ben equilibrati ciottoli,
-che essi trattano maestrevolmente. Il progresso (di
-<span class="pagenum" id="Page_56">[56]</span>
-che par che al popolo napolitano non sia giunto
-che l'eco) pure d'assai di quei paltonieri ne formò
-dei piccoli mercatanti, di guisa che questa classe
-è sensibilmente scemata di numero. In generale
-il popolo napolitano è di cuore sensibile, ed egualmente
-lo è il lazzarone, oltre a ciò superstizioso,
-ed ignorante per l'influenza che i suoi re
-hanno esercitato su di esso: la nessuna coltura gli
-dà un aspetto sozzo e grossolano, mentre può dirsi
-di spirito penetrante, e par che abbia grande attitudine
-ad un miglioramento per le ragioni che
-andrò sponendo.
-</p>
-
-<p>
-Dal 29 gennajo le classi operose e pensanti diedero
-opera a curare i vizii di questa numerosa
-frazione del popolo napolitano, e possiam dire,
-d'allora fino al 15 maggio non essersi bruttata
-d'un furto solo, vizio di che in specie si macchiava
-sotto i rigori della polizia passata (oggi tornata in
-essere); si tentò prima colle prediche e gli esempli
-virtuosi di maturare in essa l'opinione, per poi
-soggettarla ad una certa coltura. Nella catastrofe
-del 15 maggio cominciò di buon'ora a prendere
-parte per la nazione: io stesso vidi al largo della
-Carità, cominciata la zuffa, alcuni lazzari disarmar
-<span class="pagenum" id="Page_57">[57]</span>
-quattro svizzeri a colpi di pietra, poi quando la
-giornata cominciò a pigliar cattiva piega molti di
-loro si ritirarono: il re che dell'atroce banchetto
-volea avesser preso parte anche i lazzaroni, fece
-invitarli ad uscire colla offerta di uno scudo per
-ciascuno, e la promessa del bottino: così la miseria,
-l'abbrutimento, la seduzione potente della
-preda ed il prestigio del trionfo che meravigliosamente
-s'esercita sulla plebe, fè che i lazzaroni
-uscissero: il primo loro bottino consistè negli oggetti
-che erano serviti per le barricate, che in gran parte
-erano formate di panche, scanni, carrozze ed omnibus.
-Intanto gli Svizzeri, e con gli Svizzeri la
-truppa regia, saccheggiavano a man franca i palagi,
-togliendo per se gli oggetti più piccoli, come
-argento, oro, gemme, ed invitavano i lazzaroni pel
-saccheggio d'oggetti di maggior volume; pure in
-questo spettacolo di depravazione e delitti i lazzaroni
-salvarono qualche vittima dall'eccidio: per
-altro la trionfante tirannide di nuovo gittò la trista
-classe nei mal repressi vizii, e disperse ben presto
-quei pochi semi di virtù che lo sforzo dei liberali
-avea tentato di far germogliare in essi entro spazio
-di tempo così corto.
-</p>
-
-<div class="chapter">
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_58">[58]</span>
-</p>
-
-<h2 id="cap8">VIII
-<span class="smaller">UN PARRUCCHIERE DI VIA S. BRIGIDA.</span></h2>
-</div>
-
-<p>
-Da quel che ho detto, si può facilmente intendere
-che un pugno d'uomini avea dato prove di
-un valore che ben poteva dirsi eroismo; con poca
-munizione, disgiunti gli uni dagli altri, senza capo,
-e traditi opposero una resistenza prodigiosa, e la
-battaglia tremenda non cessò che colle tenebre.
-Però in mezzo a tanti fatti di bravura è a rammemorarsi
-la resistenza disperata d'un giovane che
-dal balconcino della sua bottega (giacchè era un
-parrucchiere) sosteneva contro gli Svizzeri un fuoco
-accanito: sotto i suoi colpi furono visti cadere due
-uffiziali e qualche soldato: un gran numero di
-fucilate si dirigono contro di lui, ma la sua materassa
-<span class="pagenum" id="Page_59">[59]</span>
-lo salva, mentre ogni colpo che parte dal
-suo archibuso uccide. Vedendo ciò gli Svizzeri si gettano
-sulla porta della sua abitazione; a colpi di accetta
-la sfasciano, irrompono nella stanza ove lo rinvengono
-parato ad un'ultima lotta: gli impongono
-di rendersi e consegnare l'archibuso; nò, risponde,
-l'arma affidata a me dalla nazione sarà tolta al
-mio cadavere; dopo breve lotta l'infelice cadeva
-sotto colpi replicati.
-</p>
-
-<div class="chapter">
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_60">[60]</span>
-</p>
-
-<h2 id="cap9">IX
-<span class="smaller">VASATURA.</span></h2>
-</div>
-
-<p>
-Un'altra vittima, una giovinetta non ancor
-giunta ai quattro lustri! in quell'età in cui la vita
-è bella di sogni e di speranza. Ohimè! la poesia
-non dipinse un fiore calpestato da orma selvaggia,
-o spogliato delle sue foglie dall'uragano, no
-non pinse un fiore sì bello che ti somigliasse; il
-vergineo tuo petto fu aperto dalle baionette svizzere,
-mentre senza alcun fallo genuflessa dimandavi
-il dono della tua preziosa esistenza....
-così gentile, con quel viso d'angelo, con quelle
-mani giunte, col pallore d'una nuvoletta che si
-innalza, quali belve non avresti fatte pietose? ma
-la ferocia immane dei satelliti borbonici nei tuoi
-<span class="pagenum" id="Page_61">[61]</span>
-vezzi, nel tuo terrore trovarono novella esca alle
-loro ire mostruose. Le tue vergini e soavi sembianze
-irritarono viepiù i tuoi assassini, siccome
-la tua bell'anima contrastava con quei sozzi scherani
-grondanti sangue: non ti valsero condizione
-e ricchezze, innocenza e beltà: il tuo martirio
-fè tornare il tuo spirito fra gli eletti ond'erasi
-dipartito.
-</p>
-
-<div class="chapter">
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_62">[62]</span>
-</p>
-
-<h2 id="cap10">X
-<span class="smaller">SANTILLI.</span></h2>
-</div>
-
-<p>
-Nel dì 14 maggio Angelo Santilli predicava al
-popolo napolitano per l'ultima volta, ed il popolo
-commosso plaudiva e piangeva; era la luce purissima
-del Vangelo che splendeva ad essi; era
-quel raggio celestiale che Dio ha lasciato nell'anima
-delle sue creature, onde talvolta riflettervi
-la sua immagine, fecondare lo spirito, e fargli
-sentire a traverso dei suoi vizii quale Ospite chiuda
-in sè: oh come è potente il grido del filosofo che
-del liberalismo forma una religione, e alla religione
-del liberalismo ognuno sente essere il più
-sacro dei doveri offerire il suo braccio sul campo
-di battaglia e sè stesso al martirio. Angelo Santilli
-<span class="pagenum" id="Page_63">[63]</span>
-maledetto e odiato dal tiranno come quello che
-gli rapiva degli schiavi ad ogni sermone, fu designato
-alla strage. Un non so che di sublime e
-di malinconico in quel cuore palpitante d'amore
-di libertà e di religione, si diffondeva in quel dì
-nelle sue parole ispirate.
-</p>
-
-<p>
-Tornato a casa ammalò e tutto il quattordici
-e la notte appresso fu sorpreso da parossismo di
-febbre ardentissima. In letto giaceva quando sentì
-i colpi del cannone e della fucilata a segno
-che l'alterazione delle sue facoltà appena gli fè
-intendere l'olocausto che s'immolava alla tirannide.
-Due giovani fratelli, la sorella, la fantesca
-atterriti dal moschettio che seguiva sulla via, se
-ne stavano intorno al suo letto spaventati. Le
-sue finestre eran chiuse, da esse non s'era fatto
-fuoco, non v'era motivo all'assassinio, ma gli
-ordini erano stati precisi, ed indicato l'infelice a
-segno, che s'andò cercando la casa del Santilli:
-si ruppe la porta del palazzo e violentando l'entrata
-delle sue stanze, si fè fuoco su di tutti;
-il colpo che toccò ad Angelo Santilli fu aggiustato
-con sicurezza e prevenzione, così ferito al cuore
-morì sull'istante. Tolto dal suo letto insanguinato
-<span class="pagenum" id="Page_64">[64]</span>
-fu trascinato fino alle scale ove fu lasciato; due
-fratelli ed una sorella subirono la sorte medesima,
-e la fantesca mortalmente ferita, morì dopo
-alcuni giorni allo spedale dei così detti Pellegrini.
-</p>
-
-<p>
-Così veniva trucidato Angelo Santilli nella verde
-età di 27 anni!
-</p>
-
-<div class="chapter">
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_65">[65]</span>
-</p>
-
-<h2 id="cap11">XI
-<span class="smaller">PALAZZO GRAVINA.</span></h2>
-</div>
-
-<p>
-Questo palagio da alcuni anni di pertinenza
-della casa Ricciardi, può dirsi essere stato l'unico
-in Napoli che avesse conservato maestà d'architettura
-di marmi e di fregi, e l'indole degli antichi
-palagi feudali: di un perfetto quadrato isolavasi
-da tutti i lati dalle contigue abitazioni. Replico
-in arte s'era detto modello, se non che da
-alcuni anni lo spirito d'economia invalso in tutti
-i fabbricati ne avea fatto sollevare l'altezza delle
-mure ed aumentarne i piani, come a terreno
-eransi aperto dei magazzini da locarsi a merciaiuoli
-ed artigiani. Quivi si attacca un fuoco vivissimo,
-ed ivi guardia reale e svizzeri patirono
-considerevoli perdite a segno che un solo palagio
-ben tre volte li fè retrocedere, se non che il
-<span class="pagenum" id="Page_66">[66]</span>
-sopravvenire continuo di rinforzi ed il cannone
-che cominciò a battere contro alla porta principale
-fecero infine cadere il palazzo nelle mani
-della regia truppa: da un'altra parte fu lanciata
-sul tetto una palla incendiaria che al momento
-sortì il suo effetto. Il tetto cominciò ad ardere
-e le fiamme ben tosto si comunicarono agli appartamenti
-sottoposti; nell'istesso tempo gli scherani di
-Borbone tutto manomettevano nelle case, e siccome
-grande era il numero degl'inquilini così le vittime
-furono molte: si saccheggiava e s'uccideva
-spietatamente; la signora Ferrara una delle abitatrici
-del palazzo promise ai soldati che s'introducevano
-negli appartamenti dar loro gemme di
-sommo valore a condizione che sarebbe stata rispettata
-la vita dei tre componenti della sua famiglia
-cioè: sè stessa, suo marito, sua madre: così convenuto
-ella tolse da un armadio alcune cassette
-di gioje il cui valore era di molte migliaja di
-scudi: essi avidamente le presero. Però se era soddisfatta
-la loro cupidigia, non lo era del pari la
-ferocia: quindi impugnano le armi contro la di lei
-madre e marito e barbaramente li trucidano: ella
-restò sbalordita, stupida, demente: il suo stato non
-<span class="pagenum" id="Page_67">[67]</span>
-ben le permise d'intendere tutta l'atrocità della
-scena che le era sott'occhio... e smarrita e senza
-moto guardava i due corpi carissimi nuotanti
-nel sangue, allorchè ode i passi affrettati d'altra
-gente armata... a questi mette un grido e corre
-alla finestra: i lazzaroni che eran giù si commuovono
-allo stato di quel terrore e presentano ad
-essa le loro braccia e l'invitano a slanciarvisi,
-partito che ella accettò; quantunque fosse raccolta
-dalle braccia del popolo impietosito pure l'altezza
-del piano non permise che impunemente avesse
-tentato un passo così disperato e si fratturò una
-gamba. Queste scene di orrenda barbarie seguirono
-in molti punti del palazzo di cui già le fiamme
-si erano affatto impadronite. Quei disgraziati che
-tentavano salvarsi dalle fiamme erano ricacciati
-nell'incendio dai colpi dei circostanti soldati che
-si beavano dello spettacolo. — Di quel magnifico
-edificio non sono in piedi che le mura ed arse così,
-che si dubita di ricostruzione; e per parecchi giorni
-dalle macerie si scavarono cadaveri mezzo arsi,
-ed ossa disgiunte e sparse: altri erano in cenere ed
-invano si fa ricerca delle spoglie mortali dei Ferrara
-giacchè n'eran disparite fin le vestigia.
-</p>
-
-<div class="chapter">
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_68">[68]</span>
-</p>
-
-<h2 id="cap12">XII
-<span class="smaller">IL GENERALE ROBERTI.</span></h2>
-</div>
-
-<p>
-Mentre lo spirito inorridito è ad ogni istante
-assalito da atroci stragi e neri tradimenti; mentre
-la penna quasi si ricusa ad una descrizione d'orrore
-al cospetto d'un principe che induce il suo
-popolo in un laccio funesto; d'un generale che
-spergiura, d'una armata che scanna i fratelli, di
-repubblicani elveti che fan risorger la tirannide
-e il dispotismo sui cadaveri dei liberali da loro
-scannati, pure su questa via d'esecrazione ci occorre
-un punto di riposo, un atto sublime di virtù siccome
-una zolla di rose nell'aridità d'un deserto.
-Il fatto che riporto non è certamente al suo
-luogo, considerato in ordine di tempo, ma non ho
-saputo ove collocarlo prima di questo punto.
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_69">[69]</span>
-</p>
-
-<p>
-Il general Roberti comandante il castello di S.
-Elmo fortezza che in ispecial guisa sovrasta a
-Napoli, fu nel 14 maggio chiamato da Ferdinando
-che in atto di somma confidenza gli disse. <i>Mio
-fedele, domani i tuoi cannoni dovranno tuonare.</i>
-Sì, rispose Roberti, <i>onde festeggiare l'inaugurazione
-della Rappresentanza nazionale: ebbene, non saranno
-stati impiegati mai per causa più decorosa.</i> —
-<i>Ma che mi vai impastocchiando di Rappresentanza
-e del diavolo che se la porti? domani mi occorrerà
-di punire alcuni facinorosi.</i> — <i>Ed in qual guisa?</i>
-— <i>Coi tuoi cannoni ed i tuoi mortai.</i> — <i>O mio re</i>,
-ripiglia il generoso soldato, <i>indicatemi lo straniero
-contro di cui impiegare la mia sapienza di generale,
-e la mia virtù di soldato, ed io non avrò mai fatto
-opera più gradita al mio cuore, ma contro le mura
-della patria, oh! no mai</i>, risolutamente conchiuse.
-— <i>Ma io ti conosceva, per aspettarmi questa risposta</i>,
-rispose Ferdinando, <i>sei un eroe</i>, e se lo strinse
-al cuore: con che cuore ognuno intende.
-</p>
-
-<p>
-Noi ammiriamo la generosa fermezza di Roberti,
-e mentre avvertiamo ogni onorato cittadino
-che ne imiti la virtù sconosciuta dal restante
-della truppa, pure gli ricordiamo che se
-<span class="pagenum" id="Page_70">[70]</span>
-avesse mai a scoprire un facinoroso che cospiri
-contro la patria, lo sveli tosto alla nazione. L'eccessiva
-lealtà di Roberti, e la poca certezza di
-un domani minaccioso lo fecero tacere, ma se
-egli fosse corso col suo credito alla Camera e
-sin dal bel principio l'avesse tenuta prevenuta
-contro ciò che si macchinava in danno della nazione,
-si avrebbero potuto con facilità impedire gli
-orrori avvenuti; ma, replico, la somma lealtà di
-Roberti non gli fè nemmeno supporre le atrocità
-che designava il Borbone. Io ritorno sul principio,
-che è sacro dovere del cittadino indicare l'inimico
-comune, sia che oscuro cospiratore, sia che
-regnante si fosse. Innanzi al bene della patria non
-v'ha re, siccome nulla sta innanzi d'Iddio.
-</p>
-
-<div class="chapter">
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_71">[71]</span>
-</p>
-
-<h2 id="cap13">XIII
-<span class="smaller">IL 16 MAGGIO.</span></h2>
-</div>
-
-<p>
-La città come terra di conquista, come espugnata,
-è in potere della milizia: per la via di
-Toledo sono schierate e bivaccate le soldatesche,
-i cannoni sono puntati sullo sbocco dei vicoli,
-grosse pattuglie praticano per gli anditi segreti.
-Intanto la banda militare festivamente eseguisce
-dei concerti, mentre la città atterrita insanguinata
-offre il più lugubre spettacolo — su tutti i balconi
-v'ha un panno bianco; sopra altri, e questi sono
-i più, stan materasse lacere dai colpi ivi drizzati,
-ed abbandonati così dopo la strage: le invetriate
-ed i legni dei balconi fracassati, le case
-deserte, le mura percosse dal cannone, le porte
-dei palagi traforate ed arse: le vie sono sparse
-di ruderi e frantumi di calcina, di sassi e delle
-<span class="pagenum" id="Page_72">[72]</span>
-barricate incendiate:... oh qual veste d'orrore
-nel dì che dovea seguire la solenne inaugurazione!
-</p>
-
-<p>
-Intanto la plebe è tornata a tutti i suoi vizii,
-e quelle poche pratiche virtuose di cui avea dato
-prove fin qui, è molla che compressa spicca con
-energia raddoppiata. Il più sucido e laido popolaccio
-s'impadronisce d'una bandiera regia e percorre
-trionfalmente la città; è un'orda strabocchevole, un'orda
-che deve far terrore: la più lieve occasione
-può far rinnovellare le nefandità del giorno antecedente.
-Escono le meretrici dai sozzi loro abituri
-e colla feccia de' ladri intrecciano danze oscene
-per le vie sul ritmo delle bande musicali: i soldati
-mescono il vino e tutti bevono; nè vale
-a sminuire la libidine di quest'orgia il continuo
-passaggio di carri funebri che van togliendo gli
-uccisi delle case, ed il passaggio de' feriti.
-</p>
-
-<p>
-Tutti quelli che camminano per le vie d'aspetto
-decente sono arrestati ed obbligati a gridare <i>viva
-il re</i>. Modi più violenti si usano contro coloro che
-han peli sulla faccia giacchè la marmaglia osa
-metter loro le mani sulla faccia e strapparne i
-baffi di guisa che in un giorno solo tutti color che
-aveano barba, la raderono.
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_73">[73]</span>
-</p>
-
-<p>
-Intanto queste masse luride si gettano innanzi
-il palazzo reale e quivi intrecciano nuova danza,
-ed evocano il loro re che esce sul balcone e
-si delizia delle ovazioni della plebe, dei monelli
-e delle meretrici... E ben di queste sole classi
-dovrebbe essere composto un popolo, governato da
-Ferdinando. In mezzo a questo turpe festeggiamento
-scorse il mattino, ed alcune ore pomeridiane.
-Intanto il re non contento di ringraziare dall'alto
-della sua reggia i suoi fidi, risolve di uscire e popolarmente
-scorrere la città il giorno antecedente
-da lui cannoneggiata: invita l'ammiraglio della
-squadra francese ancorata in rada ad accompagnarlo
-nella passeggiata, ed il signor Baudin accetta: ed
-insieme festeggiati dalle laide turbe si portano nel
-tempio della Madonna del Carmine, a ringraziare
-la divinità del trionfo ottenuto! Oh Signore, i vostri
-templi sono stati oltraggiati da profanazione
-così atroce! un tiranno che conduce il suo popolo
-in un orribile laccio, lo lascia scannare, e compie
-così le sue mire nefande ed il giorno seguente
-viene nel tempio Tuo, nel Tuo santuario a rendere
-mercede a Te!!!
-</p>
-
-<p>
-Ecco la religione di Ferdinando II.
-</p>
-
-<div class="chapter">
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_74">[74]</span>
-</p>
-
-<h2 id="cap14">XIV
-<span class="smaller">PREMII.</span></h2>
-</div>
-
-<p>
-Dopo queste scene d'orrore voi aspetterete veder
-Ferdinando rappresentar la commedia degli
-altri tiranni: cioè deplorar le sciagure de' suoi
-<i>figliuoli dilettissimi</i>, punire gli autori delle nefandità
-del 15 maggio, versar lagrime amare....
-ed altre prove della pietà dei tiranni. No, Ferdinando
-non ricorre a questi sotterfugi, non gli
-conviene di metter nell'animo de' suoi, il solo
-sospetto di aver mal fatto; ma eroicamente dispensa
-premii; a questo aumenta gradi, a quello raddoppia
-il soldo, a un terzo dà una croce!... sì,
-fino le croci fregiano il petto degli omicidi. Si riconosca
-però in questa condotta del monarca delle
-<span class="pagenum" id="Page_75">[75]</span>
-Sicilie il disegno di scindere assolutamente le classi
-del popolo, e far che le ire discordi divergessero
-dalla causa primaria delle sciagure — così invita
-gli ardenti a battersi, attentando alla santità della
-Rappresentanza nazionale, collo schierare i reggimenti;
-scatena l'armata sulla città col mandato di
-scannare <i>in modo visibile</i>, ed in ultimo fa uscire i
-<i>lazzaroni</i> con promessa di premio onde rubassero
-quel che le truppe non avean potuto rubare.
-Ecco adunque gli odii fraterni, e nati da ragione
-di sangue.
-</p>
-
-<p>
-E voi che sul petto portate il segno del regio
-contentamento non intendete che desso somministrato
-dal Borbone nel dì che ha seguito una
-strage fratricida, è la vostra accusa e la vostra
-condanna, è cifra d'infamia? non vedete che
-ne gocciola sangue, e che sangue! su deponetelo:
-illusi e traditi voi stessi, foste condotti alla strage
-dei vostri fratelli che vi accusavano come vostri
-nemici; o valorosi traviati, piangete il vostro
-delitto e lavate il sangue di cui son tinte le vostre
-spade con altro sangue. Rinascete, battezzatevi
-nella guerra che si combatte contro lo straniero,
-mostrate che il vostro coraggio non è quello degli
-<span class="pagenum" id="Page_76">[76]</span>
-assassini: da bravi; i popoli perdoneranno, i
-popoli sono così generosi come astuti e crudeli
-i tiranni; non fate che si chiuda la giornata della
-gloria: non fate che Carlo Alberto coi suoi prodi
-raccolga solo quegli allori di cui una porzione può
-spettare anche a voi, perchè italiani voi pure. Sì,
-la fonte del gran battesimo è aperta guai se giunge
-a chiudersi: non andate innanzi ad un avvenire
-vergognoso ed esecrato. E se trionfano le nazioni
-quale sarà la sorte di voi ostinati? i campi di
-Lombardia e le città del Veneto vi reclamano:
-correte o prodi, vi sono ancora dei Metternicchiani
-a battere, sudate, ed il sangue che gronderà
-dalle vostre spade sarà il sangue dell'oppressore
-straniero, e le croci che quivi raccorrete, varranno
-bene la gloria, ed i plausi, che li avrete
-ben meritati.
-</p>
-
-<div class="chapter">
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_77">[77]</span>
-</p>
-
-<h2 id="cap15">XV
-<span class="smaller">ATTI DEL NUOVO GOVERNO.</span></h2>
-</div>
-
-<p>
-Disfatta la guardia nazionale, atterrita la città,
-Ferdinando dà mano a disfare il governo passato
-ed a spogliar Napoli di ogni franchigia.
-</p>
-
-<p>
-Annulla il passato ministero e ne ricostruisce
-un nuovo; un membro solo ve ne indico per giudicare
-degli altri, e questo è Bozzelli; maledetto
-dalla nazione, indegno della fiducia pubblica, egli
-torna al governo quando la nazione è prostrata.
-È disarmata la guardia nazionale, e con lei ogni
-cittadino a segno che è proibito possedere un fucile
-da caccia ed una lama qualunque. È rivocato
-il decreto del 3 aprile, mentre per atroce scherno
-<span class="pagenum" id="Page_78">[78]</span>
-dichiara il re di mantenere inalterata la Costituzione
-del 12 febbraio!
-</p>
-
-<p>
-E tacendo mille altre disposizioni arbitrarie ed
-oppressive aggiungo in ultimo che viene sciolta la
-Camera.
-</p>
-
-<p>
-A questo proposito riporterò una sensata critica
-d'un Deputato mio amicissimo:
-</p>
-
-<p>
-Il decreto del 17 maggio dichiara sciolta la Camera
-de' Deputati convocata pel 15 maggio: perchè
-erasi «rilevato da documenti autentici, che
-nel disastroso giorno del 15 maggio coloro i quali
-erano stati eletti a far parte della Camera dei
-Deputati si riunivano a vestir carattere di Assemblea
-unica rappresentante della nazione, e si sceglieano
-un presidente, e procedeano a delle <i>deliberazioni</i>
-creando <i>un comitato di sicurezza pubblica</i>, sotto la
-cui assoluta dipendenza dovesse porsi la Guardia
-Nazionale»; perchè «non essendo ancor da essi
-prestato il giuramento richiesto dalle leggi, il potere
-assunto era tanto più arbitrario, illegittimo e sovversivo
-di ogni ordine civile, in quanto esso usciva
-dalla sfera delle attribuzioni entro cui è ristretto
-un Collegio puramente legislativo»; perchè «da
-malvagi fini era unicamente suggerita una sì turbolenta
-<span class="pagenum" id="Page_79">[79]</span>
-condotta, poichè la voce autorevole di moltissimi
-onesti Deputati non mancò di farsi udire per
-biasimarla come assurda ed illegale, quantunque
-ogni grido di ragione fosse stato soffocato da' clamori
-e da ogni genere di minaccia dal canto di
-coloro che aveano risoluto di apportare una funesta
-mutazione nello Stato ed evitare i disordini
-della guerra civile».
-</p>
-
-<p>
-È poi curioso il leggere nel decreto di scioglimento,
-che i Deputati <i>si sceglieano un presidente,
-e procedeano a delle deliberazioni</i>. Come si volea che
-si fosse fatto? Se si erano riuniti, lo aveano fatto
-per deliberare: ed io non so se nella logica costituzionale
-del ministero del 16 maggio sia lecito
-ad una società di Deputati, che sono alla vigilia
-di una legale riunione, il congregarsi e deliberare:
-o forse sarà vietata la deliberazione a' Deputati soltanto,
-mentre non vi ha governo che abbia il solo
-nome di governo libero, in cui il dritto della deliberazione
-sia tolto a' semplici cittadini. Nè solamente
-era un dritto, ma era anzi un dovere pei
-Deputati il riunirsi e deliberare, quando il governo
-gli avea messi nella dura condizione di prestare
-un giuramento, a cui non si credeano obbligati
-<span class="pagenum" id="Page_80">[80]</span>
-dalla legge<a class="tag" id="tag6" href="#note6">[6]</a>, e a cui non sapea adattarsi la loro
-coscienza.
-</p>
-
-<p>
-Se dunque a' Deputati, che dalla nazione sono
-chiamati esclusivamente a deliberare, un onesto
-governo non può vietare che deliberino, non era
-meraviglia che essi <i>si sceglieano un presidente di
-età</i>, e poi un vice presidente, perchè una numerosa
-assemblea che delibera non può mantener l'ordine
-nelle discussioni, quando non ci sia un presidente
-che vegli alla regolarità delle discussioni e delle
-deliberazioni.
-</p>
-
-<p>
-Ma quello che più parse illegale e turbolento
-al ministero del 16 maggio è, che in una deliberazione
-de' Deputati raccolti nella seconda sessione si
-creò un comitato provvisorio di pubblica sicurezza,
-da cessare dalle sue funzioni, appena ristabilita la
-tranquillità, sotto la cui dipendenza si mettesse la
-<span class="pagenum" id="Page_81">[81]</span>
-Guardia Nazionale. Questa deliberazione de' Deputati
-in quel momento tristissimo presenti, è stata dichiarata
-dal governo come l'atto di assumere un
-potere arbitrario illegale e sovversivo di ogni
-principio di ordine civile: e pare a prima vista
-che ragionevolmente si potesse rimproverare a quei
-Deputati questa imprudente e intempestiva usurpazione
-del potere esecutivo. Sennonchè io credo
-che il ministero siasi male apposto nelle sue argomentazioni,
-conciossiachè abbia, a caso o a disegno
-non so, dimenticata una circostanza essenzialissima
-che fa mutar faccia alla questione; ed io
-sono nel debito di rammentargliela, quando ai
-miei elettori debbo dar conto del modo come ho
-usato de' poteri che mi accordarono. Questa circostanza
-è che il cannone già rimbombava tremendo
-in via Toledo, e già scorreva il sangue
-cittadino, allorchè i Deputati sedeano per deliberare.
-Essi crearono un Comitato di pubblica sicurezza,
-perchè già innanzi aveano inviato una deputazione
-di cinque membri al re per tentare tutte
-le possibili vie, onde le discordie si componessero
-senza venire alla effusione del sangue; e mentre si
-aspettava il ritorno della deputazione, udirono il
-<span class="pagenum" id="Page_82">[82]</span>
-rimbombo del cannone che primo annunziò loro
-la guerra civile: e tanto erano essi lungi dal
-crederlo, che pensarono e sperarono fossero salve
-di artiglieria per qualche legno arrivato nel porto.
-Non pertanto i Deputati non perderono ogni speranza
-di frenare quelle ire, che non aveano potuto
-impedire di traboccare: in uno stato di guerra
-civile flagrante non era certo tollerabile, che l'intera
-Assemblea deliberasse per venire ad una risoluzione;
-onde si pensò di creare quel comitato
-provvisorio d'interna sicurezza, che sarebbe cessato
-al cessar delle ostilità. Che ci era di arbitrario,
-di illegittimo, di sovversivo in questo comitato,
-che si componea di cinque Deputati, ed avea
-l'incarico di avvisare a' mezzi più efficaci e solleciti
-per ristabilir l'ordine e la tranquillità? Un
-comitato che tende a turbar la pace spaventa; ma
-può spaventare un comitato il cui scopo è di ricondurre
-all'ordine un popolo tumultuante? Il governo
-avea ben diritto di non riconoscerlo siccome
-un comitato di un'Assemblea costituita, che avesse
-poteri speciali e legittimi; ma potea rivelare di
-riconoscerlo come una società di cinque uomini
-onesti e pacifici che la Nazione avea deputato a
-<span class="pagenum" id="Page_83">[83]</span>
-rappresentare gl'interessi generali del paese, che
-erano stati prescelti da' loro colleghi per tentare
-le migliori vie di prevenire tutti gli orrori e le
-nefandezze di cui siamo stati o testimoni o vittime?
-E perchè si mostri quali erano le attribuzioni
-di questo comitato, io prego il ministero del
-16 maggio di considerare quali ne furono gli atti:
-non ce n'ha che un solo, un indirizzo al Comandante
-della piazza, col quale si mostrava il vivo
-dolore eccitato nei Rappresentanti della Nazione,
-della guerra civile già rotta, il grande interesse
-che essi aveano nel ristabilimento della tranquillità,
-e il desiderio ardentissimo di concorrere con
-tutti i loro mezzi perchè si cessasse dalle stragi e
-dal sangue: questo messaggio mal ricevuto non
-produsse alcun frutto, e le stragi continuarono, e
-il sangue corse più abbondevolmente, e finì la
-giornata colla <i>strage degl'innocenti</i>. Ecco il comitato
-che il ministero ha dichiarato illegittimo e
-sovversivo di ogni ordine civile.
-</p>
-
-<p>
-E perchè sembrasse che veramente quella riunione
-di Deputati avesse assunto un potere arbitrario,
-e avesse usurpato il potere esecutivo,
-il ministero ha rilevato principalmente la clausola
-<span class="pagenum" id="Page_84">[84]</span>
-che mettea la Guardia Nazionale alla dipendenza
-del comitato. Se questo lo avesse fatto in istato
-di tranquillità e di pace, sarebbe stato certamente
-una usurpazione del potere legislativo sull'esecutivo:
-ma se il governo ritiene che quella riunione
-non era una Camera costituita, nè in veruno dei
-loro atti i Deputati han mai dichiarato di essersi
-costituiti in Camera legalmente riunita, era natura
-il dedurne, che quel Comitato dovea considerarsi
-come una società di uomini onesti, che già teneano
-dalla Nazione un carattere se non un potere, e
-che con questo carattere poteano bene assumere
-una influenza sulla Guardia Nazionale, quando la
-Guardia Nazionale, già in aperta guerra col governo,
-non più ne volea riconoscere il comando: e questa
-influenza intendeva esercitare l'Assemblea nel disegno
-di far cessare un combattimento attivissimo,
-il cui risultamento non so se abbia reso più saldo
-o più labile il potere. La differenza di condotta tra
-il governo e l'Assemblea mi par questa: l'Assemblea
-volea ristabilir l'ordine ammonendo e persuadendo,
-il governo fucilando e scannando.
-</p>
-
-<p>
-Il ministero riconosce che <i>moltissimi onesti Deputati
-non mancarono colla loro voce autorevole di
-<span class="pagenum" id="Page_85">[85]</span>
-opporsi a coloro che avean risoluto di apportare una
-funesta mutazione nello Stato e di eccitare i disordini
-di una guerra civile.</i> Dunque eran moltissimi
-i Deputati che intendeano procedere legalmente,
-e non <i>moltissimi</i> coloro che avean risoluto una
-mutazione nello Stato: dunque la maggioranza
-nella Camera sarebbe stata per la legalità del
-procedimento, poichè le risoluzioni non si prendono
-sulla forza dei polmoni, ma sul numero dei
-voti. Perchè dunque il governo ha sciolto la Camera?
-O il governo voleva una Camera senza opposizione,
-vuol dire un'Assemblea di 163 deputati
-che pensassero tutti allo stesso modo; o il governo
-avea bisogno di altri due mesi di vita senza
-una rappresentazione, o il governo sentiva male
-che i Deputati non volessero rinunziare all'articolo
-5 del decreto 3 aprile, che dava al potere legislatore
-la facoltà di svolgere lo statuto del 10
-febbraio. Ed io credo che sieno entrambi questi
-due ultimi i disegni del governo, poichè non posso
-immaginare che il ministero del 16 maggio speri
-di verificare in Napoli in una prima legislatura
-quello che non si è visto mai in nessuno dei governi
-rappresentativi, la unanimità de' deliberanti,
-<span class="pagenum" id="Page_86">[86]</span>
-che si incontra solo e non sempre ne' governi
-dispotici.
-</p>
-
-<p>
-E che sia questo il pensiero del governo, mi
-pare confermato dalla introduzione al decreto del
-24 maggio, ove dice: «La nostra fermissima ed
-immutabile volontà è di mantenere la Costituzione
-del 10 febbraio pura ed immacolata da ogni specie
-di eccesso.» E in queste parole noi scorgiamo lo
-stesso spirito delle parole del decreto del 3 aprile:
-parole vaghe e generali che possono interpetrarsi
-in senso più o meno ampio o ristretto, e menare
-a conseguenze differentissime secondo le diverse
-interpetrazioni. Ma questo linguaggio da una parte
-non dichiara i principii del ministero, se pure non
-isvela la politica delle incertezze e delle dilazioni;
-dall'altra non iscioglie nè tronca le difficoltà, ma
-le differisce a tempo migliore.
-</p>
-
-<p>
-Ecco un cenno dei tradimenti e delle stragi
-seguite sulla parte forse più bella della nostra
-Italia: io l'ho dato se non col miglior senno,
-almeno colla miglior coscienza non avendo esagerato
-o scemato in alcun modo l'esposizione dei
-fatti. Ecco come nell'istesso tempo l'esecrando
-tiranno delle due Sicilie schiacciava nella povera
-<span class="pagenum" id="Page_87">[87]</span>
-Napoli la mole che il progresso e il liberalismo
-costruiva, ed insieme recava un detrimento considerevole
-al fatto dell'Italia tutta.
-</p>
-
-<p>
-O Fratelli miei di Napoli se avverrà mai che
-queste pagine vi cadano sotto gli occhi, in esse
-rilevate il saluto ai prodi che han durato sotto un
-colosso d'atrocità, l'esecrazione al nemico comune,
-e le lagrime che pur troppo c'è duopo versare
-per l'ignoranza di tanta plebe (plebe però
-di varie classi) ignoranza che porta con se o un
-servo attaccamento a quello che osa addimandarsi
-<i>l'unto del Signore</i>, o una glaciale apatia contro
-ogni miglioramento o sforzo che debbe condurre
-al supremo dei beni.
-</p>
-
-<p>
-Il tiranno d'Italia invia ordini di ruine dal
-fondo della sua reggia che il suo terrore gli ha
-fatto eleggere a carcere volontario dal giorno 16
-maggio, preludio dei maggiori gastighi che Dio
-gli prepara; già comincia a provare la giustizia
-celeste, a soffrirne le punizioni, ma il suo cuore
-è ferreo, l'animo suo non si commove. L'Italia
-basterà a sè stessa: un grande slancio d'ira compatta
-contro lo straniero, e le risoluzioni di volontà
-decisa, son certo la faranno trionfare dei barbari da
-<span class="pagenum" id="Page_88">[88]</span>
-cui vien minacciata: ma se si dovesse mai ricorrere
-all'intervento straniero!... Se l'atrocissimo re coi
-colpi aspri che reca a Napoli ed all'Italia giungesse
-a far sì che noi non bastassimo alla difesa
-nostra e della penisola, intenda il barbaro che
-l'Italia bastava a sè stessa, ma di essa una porzione
-sola ha sostenuto la guerra, una porzione
-sola e la minore, chè tutta unita è invincibile;
-ed esso non potrà insultarci.
-</p>
-
-<p>
-Ferdinando II intende gittare sull'Italia quelle
-sciagure di cui la infelice fu aggravata per l'ambizione
-di Lodovico il Moro, ma noi l'invitiamo
-a considerare la fine di quel tiranno (troppo all'attuale
-inferiore per delitti), gli ricordiamo che
-l'Italia non vedrà famelici conquistatori che
-verranno a calpestarla, ma fratelli liberi che voleranno
-a congiungere le loro armi alle armi
-italiane, se non per difesa di una terra comune,
-almeno in difesa del santissimo principio di libertà,
-comune tra i popoli <i>veramente inciviliti</i>, e che
-stringe ad un patto gli abitatori di regioni diverse,
-come la religione di Cristo che ci affratella e ci
-fortifica.
-</p>
-
-<p class="pad2 center large">
-FINE.
-</p>
-
-<div class="footnotes">
-
-<h2>
-NOTE:
-</h2>
-
-<div class="footnote" id="note1">
-<p><span class="label"><a href="#tag1">1</a>.&nbsp;&nbsp;</span>Nerone.</p>
-</div>
-
-<div class="footnote" id="note2">
-<p><span class="label"><a href="#tag2">2</a>.&nbsp;&nbsp;</span>Luigi XI re di Francia.</p>
-</div>
-
-<div class="footnote" id="note3">
-<p><span class="label"><a href="#tag3">3</a>.&nbsp;&nbsp;</span>Non si voglia supporre che io intenda accusare
-il clero napolitano dei vizii di pochi, chè, distinte dalle
-colpe de' rei, han risaltato con più splendore le virtù dei
-buoni.</p>
-</div>
-
-<div class="footnote" id="note4">
-<p><span class="label"><a href="#tag4">4</a>.&nbsp;&nbsp;</span>A spiegazione di quel che dico, mi giova dichiarare
-che tra i comandanti della guardia nazionale eranvi
-ancora riputati e liberalissimi cittadini, come il colonnello
-Piccolessis, Giuseppe Avitabile, ed alcuni altri.</p>
-</div>
-
-<div class="footnote" id="note5">
-<p><span class="label"><a href="#tag5">5</a>.&nbsp;&nbsp;</span>Uno degli errori commessi dalla guardia nazionale
-non diretta da alcuno, fu di collocarsi alla spicciolata
-in diversi posti, aspettando l'inimico; al quale (forte
-di numero e d'artiglieria) riuscì in ultimo scannare i
-cittadini così sparpagliati, e mal provveduti.</p>
-</div>
-
-<div class="footnote" id="note6">
-<p><span class="label"><a href="#tag6">6</a>.&nbsp;&nbsp;</span>Il decreto di scioglimento dice, che non essendosi
-prestato il giuramento richiesto dalla legge, il potere assunto
-era tanto più arbitrario, ec.: ma qual legge esige il
-giuramento da un Deputato, prima che sia stato riconosciuto
-valido il suo mandato? In qual governo costituzionale si
-è visto mai, che il giuramento si presti in una qualità,
-prima che questa qualità sia assicurata?</p>
-</div>
-</div>
-
-<div class="tnote">
-<p class="tntitle">
-Nota del Trascrittore
-</p>
-
-<p>
-Ortografia e punteggiatura originali sono state mantenute, correggendo senza annotazione
-minimi errori tipografici.
-</p>
-</div>
-
-
-
-
-
-
-
-
-<pre>
-
-
-
-
-
-End of the Project Gutenberg EBook of Storia del Quindici Maggio in Napoli, by
-Tommaso Cimino
-
-*** END OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK STORIA DEL QUINDICI MAGGIO ***
-
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-Traverso e Barbara Magni, utilizzando immagini rese
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-progetto celebra il quindicesimo anniversario del
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