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+
+*** START OF THE PROJECT GUTENBERG EBOOK 75860 ***
+
+
+ GEROLAMO ROVETTA
+
+
+ Papà Eccellenza
+
+ DRAMMA IN TRE ATTI
+
+
+
+ MILANO
+ FRATELLI TREVES, EDITORI
+ 1908
+
+
+
+
+ _Questo dramma fu rappresentato la prima volta
+ dalla Compagnia Calabresi-Severi nel teatro
+ Manzoni di Milano la sera del 1.º dicembre
+ 1907, interpreti O. Calabresi, M, B. Palmarini,
+ A. Chiantoni, U. Palmarini, E. Olivieri,
+ P. Rosa, R. Lupi, M. O, Donadoni, R. Badaloni._
+
+
+ PROPRIETÀ LETTERARIA.
+
+ I diritti di riproduzione, di traduzione e di rappresentazione
+ sono riservati per tutti i paesi,
+ non esclusi la Svezia, la Norvegia e l’Olanda.
+
+ Published in Milan, February 29 th, 1908. Privilege of
+ Copyright in the United States reserved under the
+ Act approved March 3rd, 1905, by Fratelli Treves.
+
+ Tip. Treves.
+
+
+
+
+PERSONAGGI.
+
+
+ L’onorevole PIETRO MATTEI.
+ REMIGIA, sua figlia.
+ L’ingegnere FEDERICO SCHMIDT.
+ Il conte ALVISE COLDOREDO.
+ Il dottor MAURO PONTEDERA.
+ L’onorevole SCARLINI.
+ Il commendator MARTINELLI.
+ LUIGI.
+ CLAUDINA.
+
+_A Roma_ — _I giorni nostri_.
+
+ Palcoscenico.
+
+ Sinistra. Destra.
+
+
+
+
+ATTO PRIMO.
+
+
+Sala di studio, dove Pietro Mattei lavora e riceve, quando non è al
+Ministero. — Porte laterali, chiuse. A sinistra le stanze interne, a
+destra l’anticamera. Una finestra pure a destra. Mobilia e tappezzerie
+semplici, severe.
+
+
+SCENA PRIMA.
+
+MATTEI, seduto a una grande scrivania, a sinistra, piena di carte, di
+giornali, di libri. Sulla scrivania, la macchinetta del caffè e una
+chicchera. MARTINELLI in piedi, in attesa rispettosa. Alzata la tela,
+dopo un momento, entra LUIGI dalla destra: a suo tempo, PONTEDERA.
+
+
+MATTEI
+
+ quando si alza la tela scrive e
+ continua a scrivere.
+
+LUIGI
+
+ un vecchio servitore alla buona,
+ in giacca nera e con la cravattina
+ nera. — Annunzia a mezza voce:
+
+Il signor dottore.
+
+MATTEI
+
+ senza alzare il capo e continuando
+ a scrivere.
+
+Venga! Venga!
+
+LUIGI
+
+ con un cenno, tenendo aperto
+ l’uscio, invita Pontedera ad
+ entrare, poi va via richiudendo
+ l’uscio.
+
+PONTEDERA.
+
+ Ricambia un saluto col Martinelli.
+
+MATTEI
+
+ continuando a scrivere, senza
+ alzare, nè volgere il capo.
+
+Scusa, caro dottore, ho subito.... finito!
+
+PONTEDERA.
+
+La patria! La patria, innanzi tutto!
+
+MATTEI sempre scrivendo.
+
+Burlone!
+
+PONTEDERA
+
+ si guarda attorno un momento, poi
+ va a guardare dalla finestra.
+
+MATTEI
+
+ voltandosi verso Martinelli.
+
+Ecco.... finito! In piedi, commendatore?... Scusi, sa, non me n’ero
+accorto! Sono inchiodato qui
+
+ indicando la scrivania
+
+dalle due di notte e mi sento sbalordito.
+
+PONTEDERA.
+
+Male!
+
+MATTEI
+
+ si riempie la chicchera di caffè e
+ l’ingolla avidamente.
+
+PONTEDERA.
+
+Malissimo!
+
+MATTEI
+
+ a Martinelli indicando Pontedera.
+
+Il mio eterno predicatore.
+
+ Presentando.
+
+Il dottor Mauro Pontedera, di Milano.
+
+MARTINELLI.
+
+A Roma, per il congresso medico?
+
+PONTEDERA.
+
+E per le mie vacanze.
+
+MATTEI c. s.
+
+Il commendator Martinelli, il mio braccio destro ai _Lavori pubblici_,
+
+ stringendogli la mano
+
+e paziente sfogatoio dei miei nervi e della mia bile!
+
+ Risata: poi come risovvenendosi,
+ indicando Pontedera a Martinelli.
+
+Amico, ma non politico! — Intendiamoci! — Costui è un clerico-moderato
+e se ne vanta!
+
+PONTEDERA.
+
+Per il solo merito di esserlo sempre stato.
+
+MATTEI.
+
+È una frecciata, per me?...
+
+ Risata — torna alla scrivania,
+ prende le carte che ha finito
+ di scrivere e le consegna al
+ Martinelli.
+
+A lei, come le ho raccomandato.... — Dia corso sollecitamente.
+
+MARTINELLI.
+
+Non dubiti, Eccellenza!
+
+MATTEI.
+
+No! No! Niente Eccellenza, lei!
+
+ Ridendo con Pontedera.
+
+Non sono Eccellenza, altro che per gli uscieri, — per il dovuto
+rispetto, — e per i miei ragazzi, che ne ridono!
+
+ Risata.
+
+LUIGI
+
+ mentre Martinelli salutato
+ Pontedera sta per uscire, entra
+ portando un dispaccio.
+
+MATTEI richiamandolo.
+
+Martinelli!... — Mi lasci prima vedere....
+
+ Dopo letto il dispaccio, dandolo a
+ Martinelli.
+
+Precisamente!... A lei. — Vagoni! Vagoni! — Non si domanda altro!
+
+ A mano a mano riscaldandosi e
+ cominciando ad ansimare.
+
+È una voce sola!
+
+ A Martinelli.
+
+E il ministro del Tesoro.... nuove difficoltà!... Tanto fare, disfare,
+discutere, studiare.... E poi con le italo-americane, tutto sospeso!...
+Troppi milioni!... Sarebbe una minaccia per il pareggio!
+
+ A Pontedera.
+
+Il _pareggio_, la gloria e l’incubo di questi piccoli ragionieri, che
+sono i nostri uomini di Stato!
+
+ A Martinelli.
+
+Ma se devo rimanere al governo.... Ieri sera ho mandato un mio
+_ultimatum_ a quel caro collega del Tesoro, che sta banchettando nel
+suo collegio! O così, o me ne vado.
+
+ Calmandosi e indicando a
+ Martinelli il dispaccio.
+
+Veda lei, intanto. Verso le due, sarò al Ministero.
+
+MARTINELLI.
+
+Non prima?
+
+MATTEI.
+
+Ho sacrificata la notte, per poter avere la mattinata per me!... — Ho
+l’assemblea del “Cotonificio Industriale„.... c’è la presentazione dei
+bilanci!
+
+ A Pontedera.
+
+Poi aspetto mio genero da Subiaco
+
+ serio, con un sospiro
+
+e anche questo, non è mai un divertimento!
+
+ Di nuovo a Martinelli,
+ congedandolo.
+
+Insomma, verrò più presto che potrò! — Buon giorno!
+
+PONTEDERA
+
+ salutando Martinelli.
+
+Buon giorno, commendatore!
+
+
+SCENA SECONDA.
+
+MATTEI, PONTEDERA, in fine LUIGI.
+
+
+PONTEDERA
+
+ osservando Mattei.
+
+Dunque?... La macchina, mi hai detto, non va regolarmente?
+
+MATTEI
+
+ osservando Pontedera e studiandolo
+ a sua volta.
+
+Rispondimi con franchezza: se ieri non ti facevo cercare al congresso,
+tu non venivi nemmeno a salutarmi?
+
+PONTEDERA.
+
+Se non oggi, sarei venuto domani, uno di questi giorni.
+
+MATTEI
+
+ diventando improvvisamente triste,
+ scrollando il capo e lasciandosi
+ cadere sopra una seggiola.
+
+No. Tu non venivi nemmeno a salutarmi!
+
+PONTEDERA
+
+ ridendo, per schivare di
+ rispondere, e indicandogli il
+ sofà.
+
+Qui, qui! Vieni qui; facciamo un po’ d’esame alla rota motrice.
+
+MATTEI.
+
+Anche per te, sono un uomo senza carattere?
+
+PONTEDERA.
+
+Non parliamo di politica!
+
+MATTEI.
+
+Anche per te sono un Girella ambizioso e volgare?... Vivaddio, tranne
+ladro, perchè sarebbe troppo inverosimile, me ne hanno dette di tutti i
+colori!
+
+PONTEDERA cantarellando.
+
+Non parliamo di politica! Fra noi due, è sempre stata un dispiacere!
+
+MATTEI.
+
+Che politica!... Adesso si tratta di me!... Non mi stimi più? Rispondi.
+
+PONTEDERA lealmente.
+
+Io ti stimo oggi che sei diventato ministro della Monarchia, come ti
+stimavo ieri....
+
+ sorridendo
+
+mettiamo pure l’altro ieri, quando ti schieravi tra i più focosi
+deputati del partito repubblicano. Ti ho stimato, ti stimo e ti stimerò
+sempre per il tuo valore altissimo, per la tua integrità. Soltanto, a
+giudizio mio, — dell’amico e del medico, — il tuo debole
+
+ battendogli sul cuore
+
+eccolo qui. E l’uomo è come la donna: quando non sa dir di no, va
+incontro a tutti i guai.
+
+ Ridendo.
+
+Lévati, lévati l’abito!
+
+MATTEI.
+
+Credi anche tu che se non le lusinghe....
+
+PONTEDERA.
+
+Lusinghe no, lusinghe mai.
+
+MATTEI continuando.
+
+.... è stata l’influenza morale, la mia vecchia amicizia per l’attuale
+Presidente del Consiglio a farmi mutar bandiera?
+
+PONTEDERA.
+
+Un po’ alla volta.... Una cosa dopo l’altra. Prima hai cominciato a
+diventar assiduo alla Camera, poi ad addomesticarti col potere quando,
+per star vicino a tua figlia, hai trasportato la sede della tua società
+da Milano a Roma....
+
+MATTEI scattando.
+
+Che c’entra mia figlia?!... Sono venuto a Roma per lo sviluppo, per
+il vantaggio della _Società_!... — Mia figlia non c’entra! Sempre mia
+figlia!
+
+ Calmandosi. Calmando l’affanno di
+ respiro.
+
+Certo.... a Roma non ho subìto l’influenza degli uomini.... ma della
+verità. Ho visto al di là dei miei vecchi principî, che ormai non
+avevano un fine!... Dei vecchi ideali.... ormai platonici e che mi
+avrebbero condannato all’inazione, io, nato soltanto per l’azione!...
+— Ad onta dei miei sessant’anni, sento il vigore di fare, di creare!
+E se ci resto al Ministero.... La reggia è ringiovanita.... perchè non
+ringiovanire.... non tentare almeno, di abbattere per rinnovare anche
+tutto il vecchio materiale che la opprime? — E poi, tu conservatore
+ed io repubblicano, non ci siamo trovati insieme a Mentana?... Mi hai
+chiesto conto, allora, dei miei principî?
+
+PONTEDERA ridendo.
+
+Ah, ah!... Tutt’altra condizione di cose.
+
+MATTEI.
+
+Perchè?... Anche qui, sento lo stesso amore per il mio paese! Anche
+qui, sono esposto al fuoco e non mi muovo!
+
+ Passeggia su e giù ansimando, poi
+ si ferma dinanzi a Pontedera.
+
+Tu sei un grande galantuomo, ma sei anche un vecchio uomo, pieno di
+pregiudizî!
+
+PONTEDERA
+
+ stringendosi, come rassegnato,
+ nelle spalle.
+
+Proprio così!... Modo di vedere. E non ci sono occhiali nuovi che
+possano farmi vedere diversamente.
+
+ Indicandogli il sofà.
+
+Lévati l’abito e anche il gilet!
+
+MATTEI
+
+ sorridendo a Pontedera, con
+ affetto e con simpatia.
+
+.... Vecchio uomo, pieno di pregiudizî!
+
+ Comincia a sbottonarsi l’abito,
+ la sottoveste, si ferma guardando
+ Pontedera.
+
+PONTEDERA
+
+ che ha levato di saccoccia e sta
+ mettendo in ordine il piccolo
+ istrumento per le ascultazioni.
+
+.... Più ancora; la vittima dei miei pregiudizî. Pensa: sono stato
+innamorato e sul punto di prender moglie una volta sola nella mia vita.
+La ragazza che io amavo, e che mi amava, era cattolica e ci credeva;
+perciò, morire magari di dolore, ma non cambiar di religione, ed io....
+
+ vincendo la commozione
+
+io non ho voluto cambiare la mia che non pratico e alla quale non
+credo. Nato ebreo, voglio morire ebreo. Pregiudizî, si sa! Ma quando
+l’avremo spogliata di tutti i pregiudizî, l’anima nostra, — nuda nuda,
+— che figura ci farà?
+
+MATTEI
+
+ battendogli sulle spalle.
+
+Il tuo amore!...
+
+ Risata.
+
+Perchè il tuo amore non era di quel buono! Ho amato anch’io una
+volta sola, ma pur di sposare la mia Anna, — io, — mi sarei fatto
+anche turco! E l’ho sposata, io senza un soldo, lei senza un soldo!
+Peggio, con la madre piena di debiti! Una contessa, — con le mie furie
+giacobine! — una Coldoredo di Venezia, ridotta, con tutta la boria dei
+suoi quarti, ad affittarmi una camera per vivere!
+
+ Commovendosi a mano a mano.
+
+E quando Anna è morta.... — Remigia non ha conosciuta la sua mamma....
+— la mia Remigia, che adesso tutti mi accusate di idolatrare, l’ho
+odiata. Sì, odiata! — Sono stato più di tre anni senza volerla
+vedere.... Poi m’hanno detto che assomigliava a sua madre.... ed era
+vero, — è vero. — È il ritratto di sua madre, e l’ho amata, adorata,
+non ho più avuto che lei al mondo,
+
+ con uno schianto
+
+ma ancora, soltanto, sempre per sua madre!
+
+PONTEDERA
+
+ gli prende una mano e gliela
+ stringe forte.
+
+MATTEI.
+
+Continuerai a volermi bene?
+
+ Sente battere all’uscio, a destra;
+ — voltandosi.
+
+Cosa c’è?
+
+LUIGI.
+
+E tornato adesso l’automobile dell’onorevole Scarlini con la signora
+Remigia....
+
+MATTEI
+
+ abbottonandosi in fretta la
+ sottoveste.
+
+Non dire a Remigia che ti ho chiamato io, che sto poco bene!... Si
+spaventerebbe! Delicata com’è, guai! Torna stasera dopo le dieci.
+Manderò Remigia a teatro.
+
+PONTEDERA.
+
+Come vuoi.
+
+LUIGI
+
+ tenendo aperto l’uscio e chiamando
+ Remigia.
+
+Donna Remigia....
+
+PONTEDERA
+
+ tra sè, inarcando le ciglia.
+
+Donna Remigia!
+
+MATTEI
+
+ cambia viso e colore:
+ allegramente.
+
+Cara figliuola; cara!
+
+
+SCENA TERZA.
+
+REMIGIA, entra ancora vestita d’automobile, MATTEI, PONTEDERA, LUIGI.
+
+
+REMIGIA
+
+ buttandosi fra le braccia di
+ Mattei, impolverandolo.
+
+Che gioia, papà! Che volata deliziosa!
+
+MATTEI.
+
+Dove?...
+
+REMIGIA.
+
+A Tivoli!
+
+LUIGI
+
+ gira attorno a Mattei
+ spolverandolo col fazzoletto.
+
+REMIGIA continuando.
+
+Andati in un’ora, e ritornati in cinquanta minuti!
+
+ Supplichevole.
+
+Oh, papà! papà!... un bell’automobile, che sogno!
+
+ A Luigi, seccata.
+
+Ma cosa fai?
+
+MATTEI.
+
+Crede già....
+
+ risata
+
+che io sia la mia statua!
+
+ Per indicarle Pontedera.
+
+Guarda....
+
+REMIGIA
+
+sempre contro Luigi.
+
+Ancora quei baffi, che non voglio più vedere!
+
+MATTEI.
+
+Sono stato io! Pensa che....
+
+ Cercando una scusa.
+
+Che baccano i socialisti! Se il mio vecchio Luigi perde i baffi, io
+perdo il portafoglio!
+
+ Mostrandole Pontedera.
+
+Guarda chi è venuto da Milano....
+
+LUIGI
+
+ va via a destra.
+
+REMIGIA
+
+ cambiando, correndo a dar la mano
+ a Pontedera, con gioia.
+
+Oh, Mauro!... Congressista?
+
+PONTEDERA.
+
+Debolmente, signora Remigia!
+
+REMIGIA.
+
+Signora Remigia?... Alla buon’ora! Col papà Eccellenza, cominci a
+rispettarmi! — Però, per questa volta, ti permetto ancora di baciarmi
+la mano, restando in piedi!
+
+MATTEI.
+
+Puoi fargli anche l’alto onore d’invitarlo a pranzo oggi o domani.
+
+REMIGIA.
+
+Oggi.... e anche domani.
+
+MATTEI.
+
+Accettato!
+
+REMIGIA a Pontedera.
+
+Però, intendiamoci: non comincerai anche a Roma a metter male fra me e
+il mio papà! E, soprattutto, non spaventarlo, adesso che sta benissimo!
+
+ A Mattei accarezzandolo.
+
+Se ti ammali tu, guai! Mi ammalo anch’io!
+
+MATTEI.
+
+Non vedi?... Crepo di salute!
+
+ Risata.
+
+Lèvati un po’ tutta questa roba e làsciati ammirare anche dal nostro
+Mauro!
+
+PONTEDERA.
+
+Sono due anni che non ti vedo!
+
+REMIGIA
+
+ scherzando mentre Mattei con
+ affettuosa sollecitudine le toglie
+ il velo, ecc.
+
+Mi troverai.... diventata grande!
+
+PONTEDERA.
+
+Vorresti un complimento?
+
+REMIGIA.
+
+Non c’è pericolo, rustica progenie!
+
+ Verso l’uscio, a destra.
+
+Ma Scarlini, quanto ci mette a far toilette?
+
+MATTEI.
+
+È qui?... Anche sua moglie?...
+
+ Fa per andar loro incontro.
+
+REMIGIA.
+
+Eugenia, stamattina, è rimasta a letto. Ha l’emicrania.
+
+MATTEI vivamente.
+
+E sei andata a Tivoli, in automobile, sola con Scarlini?
+
+REMIGIA.
+
+E con Alvise.
+
+MATTEI.
+
+Alvise non conta! È un ragazzaccio!
+
+REMIGIA.
+
+E con lo _chauffeur_, papà!
+
+ Stizzita.
+
+Eravamo in quattro; in quattro.
+
+ A Pontedera.
+
+Ti pare che, _in quattro_, la riputazione di una signora corra grandi
+pericoli?
+
+PONTEDERA.
+
+Non me ne intendo!
+
+ Va a prendere il cappello per
+ andar via.
+
+MATTEI
+
+ con un grosso sospiro.
+
+Sai che abbiamo da fare.... con tuo marito.... sempre pronto con i
+commenti e con le osservazioni disgustose.
+
+REMIGIA imbronciandosi.
+
+Tu non vuoi mai vedermi allegra!
+
+MATTEI risentito.
+
+Invece, per non inquietarti, non ti ho detto nemmeno che lo aspetto!
+
+REMIGIA impallidendo.
+
+Oggi?
+
+MATTEI.
+
+Stamattina.
+
+REMIGIA.
+
+Cosa ti ha scritto?
+
+MATTEI per quietarla.
+
+Non viene per te! Viene per affari!... Per la cartiera. Soltanto, se si
+ferma a colazione, tu che sei tanto buona.... non diventar cattiva!
+
+ A Pontedera.
+
+.... Te ne vai?
+
+PONTEDERA.
+
+E il congresso?
+
+MATTEI.
+
+Allora.... a stasera!
+
+ A Remigia, per rasserenarla.
+
+Lo farai pranzare con Scarlini, con sua moglie, con....
+
+PONTEDERA.
+
+Basta! Basta!
+
+MATTEI.
+
+.... con chi vuoi!
+
+ A Pontedera.
+
+Il deputato Scarlini è il direttore della _Parola_. Un amico
+simpaticissimo.
+
+REMIGIA
+
+ sempre seria, stringendo la mano a
+ Pontedera.
+
+Alle otto, sperando che il papà non si faccia troppo aspettare.
+
+PONTEDERA
+
+ soffiando in aria e facendo l’atto
+ con la mano di dissiparle il
+ malumore.
+
+Via, via! La brutta nebbiaccia! Tuo padre....
+
+ vorrebbe dire, poi si trattiene
+
+.... ha sempre ragione.
+
+LUIGI
+
+ entra mentre Pontedera si avvia:
+ si ferma sull’uscio e lo tiene
+ aperto finchè Pontedera è uscito.
+
+LUIGI, uscito Pontedera.
+
+Il deputato Scarlini può venire?
+
+REMIGIA.
+
+Avanti! Avanti!
+
+MATTEI chiamandolo.
+
+Onorevole!...
+
+ A Luigi.
+
+E Alvise?... È di là?
+
+LUIGI.
+
+È andato in camera sua. C’era una lettera.
+
+ Esce di nuovo dopo entrato
+ Scarlini.
+
+
+SCENA QUARTA.
+
+SCARLINI dalla destra e detti, meno LUIGI. Poi, più tardi, ALVISE dalla
+sinistra.
+
+
+SCARLINI
+
+ stringendo la mano a Mattei.
+
+Ho approfittato dell’offerta di Donna Remigia e dell’aiuto della vostra
+brava Claudina, così, adesso, corro al giornale direttamente! Hai letto
+l’articolo?
+
+MATTEI.
+
+Egregiamente!
+
+ Risata.
+
+Approvato!
+
+SCARLINI.
+
+Dammi, allora, le bozze. Le mando subito in tipografia per l’edizione
+di provincia!
+
+MATTEI.
+
+Vedrai; ho notato qua e là.... qualche piccola osservazione.
+
+ Va verso la scrivania; entra Luigi
+ con un dispaccio: Mattei lo apre
+ con premura mormorando:
+
+La risposta del mio collega banchettante.... No.
+
+ Dà un’occhiata all’orologio della
+ scrivania.
+
+È ancora troppo presto! Aspetta, Luigi!
+
+ Mette in fretta il dispaccio in
+ una busta, la chiude e scrive
+ l’indirizzo dicendo a Scarlini:
+
+Anche questa è una innovazione che urta i nervi a molta gente: lettere,
+telegrammi d’affari, in mie proprie mani: così, nessuna indiscrezione,
+nè per i giornalisti.... nè per i banchieri!
+
+ Risata, poi a Luigi, dandogli il
+ dispaccio.
+
+Manda subito al cavalier Zerlotti!
+
+ A Scarlini.
+
+Tu volevi?...
+
+ Ricordandosi.
+
+Ah! le bozze dell’articolo!
+
+ Mentre le cerca sulla scrivania
+ entra Alvise.
+
+Sei qui, bel mobile?
+
+ALVISE.
+
+Buon giorno....
+
+ Con un grande inchino.
+
+Zio, Eccellenza!
+
+MATTEI
+
+ continuando a cercare l’articolo.
+
+Giudizio.... giudizio. Sai chi è arrivato a Roma?... Il dottor
+Pontedera! Non ti ricordi quando venivo a prenderti in collegio? Quel
+dottore....
+
+ a Remigia per metterla di buon
+ umore
+
+che gli faceva passare la cattiveria coi purganti!
+
+ Risata; trova le bozze.
+
+Eccole qui!
+
+ Porta le bozze a Scarlini.
+
+Cambia il titolo.
+
+ Scrollando il capo.
+
+“La bancarotta„.... “La sconfitta della burocrazia„.... basta _Governo
+e burocrazia_!
+
+ALVISE
+
+ piano a Remigia, sempre con
+ l’intonazione di un uomo molto più
+ leggero che cattivo.
+
+Vieni di là. Il Gardani ha risposto, ma ha risposto picche.
+
+REMIGIA inquietissima.
+
+Non vuole?...
+
+ALVISE.
+
+Non può. Ha perduto in Borsa.
+
+REMIGIA.
+
+Allora?... Ma allora?
+
+ALVISE.
+
+C’è sempre tuo padre! Non spaventarti!
+
+REMIGIA.
+
+Ho paura, comincio ad aver paura! Se scoprisse?
+
+ALVISE.
+
+Papà Eccellenza? Ha altro in mente!
+
+REMIGIA.
+
+_Lui._ Viene stamattina.
+
+ALVISE.
+
+Il signor Schmidt?
+
+REMIGIA.
+
+Ha scritto al papà.
+
+ALVISE sorridendo.
+
+Ti fa paura.... il tedesco di Milano?
+
+REMIGIA fissandolo.
+
+Adesso!... Adesso sì!
+
+MATTEI.
+
+Non è vero, Remigia?
+
+REMIGIA
+
+ trasalendo, voltandosi.
+
+Papà?
+
+MATTEI indicando Scarlini.
+
+Che oggi lo vuoi a pranzo?
+
+REMIGIA disinvolta.
+
+Certissimo! Con Eugenia!
+
+MATTEI.
+
+E io sarò preciso alle otto!
+
+SCARLINI sorridendo.
+
+O.... alle nove!
+
+MATTEI.
+
+Il nostro buon dottore!... Ho piacere di fartelo conoscere! È un gran
+galantuomo; e di galantuomini non capita di vederne uno tutti i giorni!
+
+LUIGI
+
+ entra e fa un cenno a Mattei.
+
+MATTEI
+
+ avvicinandosi a Luigi.
+
+Cosa c’è?
+
+LUIGI sottovoce.
+
+Il signor Federico.
+
+MATTEI
+
+ vivamente, indicando Remigia.
+
+Gli hai detto?...
+
+LUIGI.
+
+Ho detto soltanto che c’era il deputato Scarlini.
+
+MATTEI
+
+ serio: a Remigia e ad Alvise.
+
+Ragazzi, andate di là.
+
+REMIGIA
+
+ si avvicina a Mattei
+ interrogandolo con gli occhi.
+
+MATTEI
+
+ afferma col capo.
+
+.... Se ti vede così....
+
+ Indica l’abito d’automobile.
+
+.... E poi anche Scarlini.... È meglio schivare tutte le occasioni.
+
+ Remigia e Alvise escono insieme a
+ sinistra, scambiando un saluto con
+ Scarlini.
+
+SCARLINI
+
+ dando la mano a Mattei per
+ salutarlo e vedendolo accigliato.
+
+Ti secca tanto l’incontro con tuo genero?
+
+MATTEI
+
+ con un profondo sospiro.
+
+E dire.... che avrei tutto per essere felice!
+
+LUIGI
+
+ tien l’uscio aperto mentre
+ Scarlini esce; — poi lo richiude e
+ aspetta.
+
+MATTEI
+
+ cammina su e giù preso un po’
+ dall’affanno; — siede alla
+ scrivania. A Luigi con la voce
+ alterata.
+
+Il signor Federico.
+
+ Si mette a scrivere.
+
+LUIGI via, a destra.
+
+
+SCENA QUINTA.
+
+FEDERICO SCHMIDT e MATTEI in fine LUIGI.
+
+
+FEDERICO
+
+ entra e saluta Mattei col capo; —
+ si ferma in piedi, aspettando.
+
+MATTEI
+
+ scrive osservando Federico.
+
+Ho subito.... finito.
+
+FEDERICO.
+
+Non ho fretta.
+
+MATTEI c. s.
+
+Siedi.
+
+FEDERICO
+
+ prende una sedia; — siede,
+ accavalla una gamba sull’altra.
+
+MATTEI continuando c. s.
+
+Spero.... ti fermerai.... a.... colazione.
+
+FEDERICO seccamente.
+
+No.
+
+MATTEI
+
+ ha una piccola scossa: si frena.
+
+Torni.... a.... Subiaco?
+
+FEDERICO non risponde.
+
+MATTEI sempre c. s.
+
+Mi ero tenuto libero apposta.... stamattina.
+
+FEDERICO ironico.
+
+Grazie.
+
+MATTEI
+
+ balzando in piedi e gettando la
+ penna sulle carte.
+
+Al solito! Qualche nuovo pettegolezzo!
+
+FEDERICO.
+
+Perchè subito ti riscaldi? Io prendo sempre tutto con calma.
+
+MATTEI
+
+ borbottando fra denti.
+
+Con calma, ma ti vendichi! Oh, se ti vendichi!
+
+FEDERICO scuotendo il capo.
+
+Tutélo soltanto il mio onore.
+
+MATTEI.
+
+Ma che onore! Preme anche a me il tuo onore! È l’odio, invece, sempre
+il tuo odio contro Remigia!
+
+FEDERICO calmo.
+
+Io non _odio_, Remigia. L’ho amata molto e questa potrebbe essere forse
+una ragione per odiarla _oggi_, se l’amassi ancora; ma non l’amo più.
+Oggi non amo, fortunatamente, che me stesso.
+
+MATTEI
+
+ su e giù, ansimando.
+
+Oh, gli uomini, che non sanno essere nè interamente buoni, nè
+interamente cattivi!... Sono i peggiori!
+
+FEDERICO.
+
+Tu t’inquieti, gridi, ti senti male, e invece occorre molta freddezza
+per poter ragionare e parlar chiaro.
+
+MATTEI.
+
+Ma che!... Inquietarmi!... In cento discussioni, in mezzo ai tumulti
+della piazza e della Camera non ho mai perduto il mio sangue freddo!
+— Tu non vuoi sentire la verità! È con te che non ci si può intendere!
+No! No!
+
+ Con ironia.
+
+Non sei stato, come ti vantavi di essere, magnanimo e generoso! —
+Generoso? — Non hai fatto altro che il tuo dovere!
+
+FEDERICO
+
+ calmo: strappandosi i fili di lana
+ dai pantaloni.
+
+Il mio dovere, sempre.
+
+MATTEI continuando.
+
+Bella generosità! Giustizia! — Nè io sono uomo da ingannarti, nè tu
+sei uomo da lasciarsi ingannare. Hai voluto, hai avuto le prove più
+evidenti che si trattava di una bambinata, di una fanciullaggine,
+diventata cosa seria, soltanto per la tua gelosia e le tue scene!
+
+FEDERICO.
+
+.... Ma da quel giorno, anche Remigia, perchè non è stata più la stessa
+con me?
+
+MATTEI.
+
+Colpa tua, non colpa sua! Non hai saputo dimenticare davvero!
+
+FEDERICO.
+
+Perchè anche Remigia non ha dimenticato, o almeno....
+
+ molto ironico
+
+ha aspettato troppo.
+
+MATTEI.
+
+So questo, io, e mi basta: — mia figlia ha giurato che quel tizio non
+lo avrebbe più riveduto e ha mantenuta la parola. _Lui_, ha cambiato
+di reggimento, è andato in Sicilia. Sono passati quasi tre anni: c’è
+ancora e ci resta.
+
+FEDERICO.
+
+Ma....
+
+MATTEI
+
+ senza lasciarlo parlare.
+
+Tu, invece, musi, sgarbi, scene!
+
+FEDERICO.
+
+Ma lei?...
+
+MATTEI alzando la voce.
+
+Non hai più voluto rimanere a Milano; sei venuto direttore delle
+cartiere a Subiaco: Remigia ti ha seguito sempre docile, senza la
+minima opposizione!
+
+FEDERICO
+
+ alzando la voce a sua volta.
+
+Ma con lei, non ho più avuto che un nemico vicino a me; un nemico
+freddo e muto che mi gelava il sangue, che mi avvelenava l’esistenza!
+Per questo, quando tu le sei corso dietro a Roma, te l’ho data! — Ah! —
+Era la liberazione!
+
+MATTEI.
+
+Corso dietro! Corso dietro!... Corso dietro niente affatto! Ho dovuto
+venire a Roma per il Cotonificio, per la Camera.
+
+FEDERICO
+
+ con un’alzata di spalle.
+
+Sei corso dietro a Remigia!
+
+MATTEI fuori di sè.
+
+Ebbene, sì! E andate tutti al diavolo! Sono venuto a Roma per prendermi
+mia figlia che con te, a Subiaco, intisichiva, crepava!
+
+FEDERICO.
+
+Falsità! Falsità! Quando piange, quando ride con quell’aria frivola e
+ingenua, falsità!
+
+MATTEI.
+
+Ricòrdati: se vuoi esserlo con tua moglie, non ti permetto di essere
+villano con mia figlia!
+
+FEDERICO
+
+ alza le braccia con impeto, ma si
+ ferma, spaventato, giungendo le
+ palme verso Mattei.
+
+No! No! Per amor del cielo! Non devi fraintendermi oggi. Dobbiamo....
+ragionare pacatamente.
+
+MATTEI
+
+ torna a girare su e giù per
+ calmarsi.
+
+Siedi!
+
+ Federico siede: Mattei, continua a
+ camminare su e giù, poi prende una
+ sedia, la pianta vicino a Federico
+ e siede a sua volta.
+
+Parla.
+
+FEDERICO.
+
+Tua figlia, anzi dirò, mia moglie, deve tornare a Subiaco, in casa mia.
+
+MATTEI
+
+ si volta di scatto, lo fissa,
+ accavallando le gambe, prendendosi
+ una gamba fra le mani.
+
+FEDERICO.
+
+In casa mia; non _con me_. Appartamento separato, vita separata, ma
+deve tornare a Subiaco.
+
+MATTEI ironico.
+
+La ragione di questo editto.... imperativo?
+
+FEDERICO.
+
+Le _ragioni_. Sono due. Ti domando scusa se devo entrare nei tuoi
+interessi.
+
+MATTEI.
+
+Liberissimo!
+
+FEDERICO.
+
+Sei un uomo pubblico, per ciò i tuoi affari e la tua famiglia, che è
+ancora la mia, sono messi in pubblico. Si sa che hai dovuto vendere la
+casa di Milano.
+
+MATTEI
+
+ trasalisce, poi dissimulando.
+
+.... _Dovuto_, no; ho _voluto_ vendere per un miglior impiego di
+capitale.
+
+ Con una sonora risata per calmare
+ la nervosità.
+
+Sai, giovanotto?... Non è ancora nato chi possa dare lezioni, in
+affari, a Pietro Mattei.
+
+FEDERICO.
+
+D’accordo, ma quando ti occupi degli affari degli altri! — Hai venduta
+la casa, perchè avevi urgente bisogno di danaro.
+
+MATTEI colpito.
+
+Ma....
+
+FEDERICO.
+
+Chi non ti conosce, spiega il tuo sbilancio, appunto, con tutti i
+grandi affari degli altri, in cui sei sempre ingolfato, e che non ti
+lasciano il tempo di badare ai tuoi. Ciò succede, anche, frequentemente
+ai galantuomini.
+
+MATTEI.
+
+Grazie.
+
+FEDERICO.
+
+Ma invece, chi ti conosce da vicino, pensa e.... _dice_, che tu ti
+rovini per il lusso sfrenato di cui circondi e si circonda tua figlia,
+cioè, _mia moglie_, la signora Schmidt. Rispondimi francamente: io, che
+figura ci fo? — Per il mondo, siamo sempre insieme.
+
+MATTEI.
+
+Guadagni dieci mila lire all’anno; sei mila le dai a tua moglie; che
+vuoi di più per la tua delicatezza?
+
+FEDERICO.
+
+Non c’è proporzione quando se ne spendono tre o quattro volte tanto per
+la casa, senza contare.... le _toilettes_.
+
+MATTEI.
+
+Remigia, in questo, fa miracoli. Le sue più belle _toilettes_, — me
+l’ha detto lei, — le fa da sè, con la Claudina!
+
+FEDERICO.
+
+Anche quelle che riceve da Milano o da Parigi?
+
+MATTEI.
+
+Pettegolezzi!
+
+ Cambiando.
+
+Non urtiamoci, senza pro! Del resto, trovo giustissime le tue
+osservazioni!
+
+ Con sincerità.
+
+Provvederemo.... d’accordo, senza che tu mi porti via Remigia.
+
+FEDERICO.
+
+Verrà subito con me! Non deve restare un’ora di più nella stessa casa
+con quel.... vostro parente! Quel conte Coldoredo!
+
+MATTEI ridendo.
+
+Alvise?... Adesso l’hai anche con Alvise? Mio nipote, un ragazzo!
+
+FEDERICO.
+
+Scusa; Remigia è sempre una ragazza; il Coldoredo è sempre un
+ragazzo.... Ma per te, gli uomini e le donne, non crescono mai?
+
+MATTEI
+
+ allargando le braccia.
+
+Dio mio! Sono stati allevati, sono cresciuti insieme....
+
+FEDERICO interrompendolo.
+
+Adesso, intanto, non si vedevano più da cinque o sei anni! — Che
+cos’è? Applicato? Vice console?... Era al Cairo e ho saputo che è
+stato richiamato per un duello nel quale ha ferito il marito di una sua
+amante.
+
+MATTEI ridendo.
+
+Una graffiatura; e il marito non era nemmeno un marito.... autentico.
+
+FEDERICO.
+
+Chi te l’ha detto?
+
+MATTEI.
+
+Alvise.
+
+FEDERICO riscaldandosi.
+
+Se tu fossi un po’ meno con la testa al Cotonificio, alla Camera,
+al Ministero e un po’ più _qui_, ti sarebbe saltata all’occhio la
+sconvenienza di tenere nella stessa casa, con una donna giovane....
+bella, un.... ragazzo che ha delle avventure galanti così sonore da
+sentirsene l’eco sino a.... Subiaco!
+
+MATTEI.
+
+È stato richiamato a Roma.... pareva per pochi giorni. Mandarlo
+all’albergo, il nipote della mia povera moglie?
+
+FEDERICO.
+
+Pochi giorni, da quest’inverno!
+
+MATTEI.
+
+Doveva andare a Tripoli, doveva andare ad Aden....
+
+ Cercando di rabbonirlo.
+
+Adesso te lo manderemo a Zanzibar.
+
+ Risata.
+
+Sei contento?
+
+FEDERICO
+
+ con un’alzata di spalle.
+
+A Zanzibar o a Roma, a me, è soltanto il mio nome che mi preme.
+
+MATTEI riscaldandosi.
+
+Non farai il torto a Remigia....
+
+FEDERICO interrompendolo.
+
+Di credere che il Coldoredo sia il suo amante? Ah, no! In tal caso non
+vorrei riprendere Remigia; te la lascierei per sempre!... E pianterei
+Subiaco, la cartiera, tutto ciò che ho avuto da te! — Ricòrdati.
+
+ Pausa: calmandosi.
+
+Non è poi la prima volta; ti ho già fatto in proposito qualche
+rimostranza. Tu, sempre il sordo e adesso la gente mormora.
+
+MATTEI lo guarda colpito.
+
+Subito; oggi stesso; Alvise non resterà un’ora in casa mia! Si spende
+troppo; — hai ragione anche in questo. Tu dirai tutto quello che si
+deve fare e senza prendere Remigia troppo di fronte, gradatamente, sarà
+fatto. Sì; sono debole con Remigia. Non ha salute! — Anche in questo
+somiglia a sua madre! — Invece di voler lei a Subiaco, vieni tu, a
+Roma. Prima con un po’ di frequenza....
+
+ Insinuante.
+
+Di quella piccola nube non c’è più traccia nel suo cuore; non ne
+rimanga l’ombra nemmeno nel tuo, — e così, a poco a poco, resti sempre
+a Roma, con noi. È il mio sogno la vostra riconciliazione! Sono le
+vostre liti, le tue parole dure, i colpi che mi ammazzano! Pensa al mio
+lavoro enorme! Fiaccherebbe dieci uomini! A tante ire, scatenate contro
+di me, a tanto odio, — e l’odio che più ti ferisce, l’odio degli amici
+di una volta.... — Eppure mi sento forte, perchè sento che si finirà
+per darmi ragione; ma ho tanto bisogno, in compenso, del riposo della
+mia casa, di vedere Remigia contenta, di non essere in urto con te!
+
+ Gli prende una mano, la preme sul
+ cuore con la sua.
+
+Non ti ho mai parlato così. Sii buono, tu che _sei_ buono! Avevi tanta
+affezione per me....
+
+ Con un singhiozzo.
+
+Ero il papà di Remigia e anche il tuo!...
+
+FEDERICO.
+
+Affezione e gratitudine. Sempre eterne. Non avevo altro che la buona
+volontà di lavorare.... mi hai aiutato. Quando sembrò che Remigia....
+
+ Vincendo la commozione.
+
+Hai acconsentito subito e non ero che un povero impiegato.
+
+ Con un tremito nella voce.
+
+Ti rispetto come un superiore, ti venero come un padre. Ma gli uomini
+grandi, non vedono le cose piccole che li circondano! Tu che conosci
+tutte le scaltrezze della vita pubblica, nella vita privata sei un
+ingenuo. Sai creare i milioni, ma non sai contare le migliaia di lire
+e fai dei debiti!... Un uomo di governo sarà forte anche povero: se
+ha debiti, sarà sempre sospettato. Ti ho parlato duramente perchè....
+dovevo parlare. — La tua casa?... E la mia? Ormai è il tavolino del
+ristorante! — Ho parlato per il bene tuo, perchè ti rispetto, ti
+venero. E perchè tu l’ami, ho parlato anche per il bene di.... Remigia.
+
+MATTEI lo abbraccia.
+
+FEDERICO sciogliendosi.
+
+Lasciami andare!... Lasciami andare! Pensa a tutto quello che ti ho
+detto! Lasciami andare!
+
+ Via.
+
+MATTEI.
+
+Ha ragione!... Sì, ha ragione!... Ha ragione!
+
+ Chiamando forte.
+
+Remigia!...
+
+ Verso l’uscio, — a destra.
+
+Luigi!
+
+LUIGI
+
+ si presenta sull’uscio.
+
+MATTEI.
+
+Chiama subito la.... la signora Remigia.
+
+LUIGI
+
+ attraversa la scena; — va via a
+ sinistra.
+
+MATTEI
+
+ camminando di nuovo su e giù.
+
+Ha perfettamente ragione!
+
+
+SCENA SESTA.
+
+REMIGIA e MATTEI, poi LUIGI.
+
+
+REMIGIA
+
+ inquieta, studiando Mattei.
+
+Se n’è andato?
+
+ Mattei sempre c. s.
+
+REMIGIA.
+
+Al solito, avrà tentato di metterti su contro di me?
+
+MATTEI
+
+ sempre c. s. senza rispondere.
+
+REMIGIA.
+
+E c’è riuscito!
+
+MATTEI violento.
+
+Ha ragione!... Ha ragione!... Bisogna mettersi bene in mente che
+Federico ha ragione!
+
+REMIGIA.
+
+Oh! Oh! Che progresso nel tuo cuore! Il “tedesco di Milano„ è diventato
+Federico!
+
+MATTEI.
+
+Sono stato debole e ingiusto anche in questo, non obbligandoti a
+riconoscere che tu, che noi, dobbiamo molto a _Fe-de-ri-co_. Ma,
+adesso, bisogna persuadersi che ha ragione, e cambiar vita.
+
+REMIGIA fissandolo.
+
+Cioè?... Cambiar vita?
+
+MATTEI.
+
+Si spende troppo.
+
+REMIGIA.
+
+Che c’entra lui? Fa i conti in casa nostra?
+
+MATTEI.
+
+Casa anche sua, perchè è tuo marito.
+
+REMIGIA.
+
+Benissimo! Làsciati sempre scaldar la testa, così _lui_, otterrà sempre
+il suo scopo di spadroneggiare anche qui.
+
+MATTEI.
+
+Che scaldar la testa! Al caso, aperti gli occhi!
+
+REMIGIA.
+
+Di colpo? Con due sole parole? Ha un gran potere su di te.
+
+MATTEI.
+
+Potere, dell’evidenza. Del resto capisco anch’io quando una cosa non
+va, e _non va_, ma per non contrariarti, per non darti un dispiacere,
+io divento.... vile. — Ti darò la prova che Federico ha ragione, in
+due parole. Non ho finora trovato il coraggio di dirtelo, ma.... — Ho
+venduta la casa di Milano.
+
+REMIGIA colpita.
+
+Hai venduta la casa di Milano?
+
+MATTEI.
+
+Occorrevano i danari.
+
+REMIGIA
+
+ pallidissima, si appoggia al
+ tavolino.
+
+MATTEI spaventato.
+
+Che hai?
+
+REMIGIA.
+
+Niente!
+
+MATTEI.
+
+Sei diventata pallida!
+
+REMIGIA.
+
+Non è niente. Al primo momento, quando m’inquieto. Ma passa subito. È
+passato.
+
+MATTEI.
+
+Remigia! Remigia! Non mettermi in croce! Quando fai così, io non parlo
+più, non si ragiona più, mentre è più che mai necessario di ragionare,
+di....
+
+LUIGI
+
+ bussa prima, poi entra.
+
+MATTEI arrabbiandosi.
+
+Che c’è?... Mai un momento di respiro!
+
+LUIGI gli dà due dispacci.
+
+D’urgenza, tutti e due.
+
+MATTEI
+
+ li apre in fretta; — legge.
+
+REMIGIA tra sè.
+
+E adesso?... Adesso?... Come si farà?
+
+MATTEI
+
+ letto i dispacci, dandoli a Luigi,
+ in fretta.
+
+In una busta, chiusa, al Cotonificio, al commendator Waiz! — Presto,
+vattene!
+
+ Quando Luigi sta per uscire.
+
+E non ci sono per nessuno! Sta attento!
+
+ Torna vicino a Remigia e cerca di
+ calmarla.
+
+Lo devi capire: quando io non posso fare a modo tuo, mi arrabbio contro
+me stesso e sembra che mi arrabbi contro di te. Non è poi nemmeno
+il caso di esagerare; di rimedi.... radicali. Io credo che si può
+spendere la metà, facendo la stessa figura. Trova modo, tu che hai più
+tempo e sei più ordinata, di tenere come una specie di conto corrente,
+semplicissimo: — tanto di entrata e tanto di uscita. Perchè, si sa come
+entrano, — e ne entrano molti, — ma poi, come escono....
+
+ ridendo
+
+mistero!
+
+REMIGIA.
+
+Ma _lui_, come ha saputo?
+
+ Con ansietà.
+
+.... E ti ha detto? Dimmi tutto, tutto!
+
+MATTEI.
+
+Ha saputo che ho venduta la casa, perchè avevo bisogno di quattrini.
+
+REMIGIA.
+
+Sempre le sue spie! La sua persecuzione!
+
+MATTEI.
+
+È tuo marito; si trova responsabile, moralmente, di quello che succede.
+Anzi, non voleva più lasciarti a Roma.
+
+REMIGIA.
+
+Dove avrei dovuto andare?
+
+MATTEI.
+
+A Subiaco.
+
+REMIGIA.
+
+Ecco il suo scopo! Riavermi nelle mani per torturarmi!
+
+MATTEI.
+
+Che torturarti! Si capisce che è sempre innamorato di te!
+
+REMIGIA.
+
+Ti proibisco di dirlo e di pensarlo.
+
+MATTEI.
+
+Remigia!
+
+REMIGIA.
+
+Certe scene, certe parole, non si dimenticano, non si cancellano! In
+noi, resta la ribellione, la rivolta.
+
+MATTEI.
+
+Dunque, tanto più! Se non vuoi tornare a Subiaco, bisogna accontentare
+tuo marito in tutto il resto. E non c’è bisogno di scalmanarsi,
+d’inquietarsi!
+
+REMIGIA.
+
+M’inquieto perchè lo capisco, lo so, tu covi sempre dentro di te il
+progetto della riconciliazione!
+
+MATTEI.
+
+Io non _covo_ niente. Ti dico chiaro che questo sarebbe il mio più
+grande desiderio.
+
+REMIGIA
+
+ borbottando tra denti.
+
+Per vedermi morire!
+
+MATTEI stizzito.
+
+Basta!... Morire o non morire, dipende da te! Ti faccio soltanto
+osservare che se tuo marito.... è diventato tuo marito, non l’ho
+_covato_ io, ma lo hai voluto tu, — ad ogni costo! — Tu ne eri
+innamorata, io ho acconsentito.
+
+REMIGIA.
+
+Innamorata, come può esserlo una ragazza che non sa niente di niente.
+L’ho conosciuto a una festa da ballo.... Ballava bene.
+
+ Con un profondo sospiro.
+
+Oh, se avessi avuto la mia mamma!
+
+MATTEI risentito.
+
+Se ci fosse stata tua madre, avrebbe fatto quello che ho fatto io,
+perchè tu ne eri innamorata e perchè Federico era un bravo uomo!
+— Se ci fosse ancora tua madre, sarebbe anche per lei il rodimento
+dell’anima la vostra disunione, tanto più che il torto è dalla tua
+parte.
+
+ Su e giù c. s.
+
+La mamma! La mamma! Era più buona di....
+
+ Cambiando, con malinconia.
+
+Era più buona di noi, la tua mamma! Questa è la verità!
+
+ Guarda Remigia che si asciuga gli
+ occhi: si calma, si commuove.
+
+.... Hai ragione di rimpiangerla! Oh se hai ragione!
+
+ Abbraccia Remigia.
+
+Il mio risentimento è stato ingiusto! È un vuoto, una mancanza, che
+tutti i giorni, tutti i giorni si sente di più!
+
+ La stringe sul cuore: le bacia i
+ capelli.
+
+Quante cose avrebbe potuto vedere, prevedere, evitare....
+
+ Remigia piange più forte sul petto
+ di Mattei.
+
+La mamma sì.... — lei lo avrebbe potuto.... ti sarebbe stata sempre
+vicina....
+
+ Le accarezza ancora i capelli.
+
+Io ho appena il tempo di volerti bene e di accontentarti, forse al
+di là del ragionevole.... appunto perchè ti è già toccata la grande
+disgrazia che si sente sempre.... di non avere la mamma!
+
+ Pausa.
+
+Anche Alvise!... È meglio che gli parli tu stessa, non vorrei che se ne
+avesse a male. E poi, io, quando lo vedo?
+
+REMIGIA
+
+ fissando Mattei maravigliata.
+
+Alvise?
+
+MATTEI.
+
+Non deve più restare in casa nostra. Deve andare all’albergo; oggi
+stesso. — Qui, in casa con te, non è conveniente.
+
+REMIGIA inquietissima.
+
+È stato lui?... Te l’ha detto lui?
+
+MATTEI.
+
+Lui e io. È un’osservazione che abbiamo fatta insieme.
+
+REMIGIA.
+
+Che cosa ti ha detto? Dimmi tutto quello che ti ha detto.
+
+MATTEI.
+
+Che la gente mormora, che....
+
+LUIGI
+
+ bussa, c. s., poi entra.
+
+REMIGIA stizzita.
+
+Finitela! Non venite sempre innanzi e indietro!
+
+LUIGI
+
+ dando a Mattei un dispaccio e la
+ ricevuta.
+
+È riservatissimo, occorre la sua firma sulla ricevuta.
+
+REMIGIA
+
+ batte i piedi per terra,
+ nervosissima.
+
+MATTEI
+
+ firma in fretta e dà la ricevuta a
+ Luigi.
+
+LUIGI via.
+
+MATTEI
+
+ apre il dispaccio, distratto: poi,
+ subito, vivamente, non pensando
+ più ad altro.
+
+In cifre! Il ministro del Tesoro! La risposta all’_ultimatum!_
+
+ Corre alla scrivania, cercando,
+ buttando tutto sossopra.
+
+Era qui!... Era qui! Adesso! Poco fa!... L’ho messo qui!
+
+REMIGIA dopo un momento.
+
+Cosa cerchi?
+
+MATTEI.
+
+Il cifrario!
+
+REMIGIA
+
+ vedendo un libretto per terra,
+ sotto la scrivania.
+
+È questo?
+
+MATTEI.
+
+Sì.
+
+ Prende un foglietto di carta e
+ traduce il dispaccio col cifrario,
+ a mezza voce.
+
+80-1-75 dia corso.... contratto.... officine ferroviarie....
+_Paros_.... italo-americane....
+
+ Continua a decifrare il dispaccio
+ col viso illuminato dalla
+ contentezza.
+
+Finalmente!... L’hanno capita!... Hanno ceduto!
+
+ c. s.
+
+raccomandando.... 707....
+
+ Forte.
+
+Luigi!
+
+LUIGI si presenta.
+
+MATTEI.
+
+Una carrozza, subito!
+
+LUIGI via.
+
+MATTEI
+
+ rilegge tutto il dispaccio
+ trascritto sottovoce, poi lo
+ straccia, getta i pezzi del
+ foglietto nel cestino e mette il
+ dispaccio ricevuto in un grande
+ portafoglio di pelle nera; —
+ borbottando tutto contento.
+
+Troppi milioni! Troppi milioni!
+
+ A Remigia.
+
+Dammi il cappello! Il soprabito!
+
+ Remigia lo aiuta a indossare il
+ paltò.
+
+.... Non capiscono che è quando se ne spendono pochi, meno del
+necessario, che son buttati via!
+
+REMIGIA.
+
+E Alvise?...
+
+MATTEI sorpreso.
+
+Alvise?
+
+REMIGIA.
+
+Sì! Alvise? Cosa gli devo dire?
+
+MATTEI.
+
+All’albergo! All’albergo! Ci sono tanti alberghi a Roma! — Il
+compromesso?... La minuta del compromesso stipulato con l’ingegner
+Morgan?
+
+ Mentre va al forziere e lo apre.
+
+Non potevano decidersi otto giorni prima? — No! —
+
+ Mentre fa passare carte e lettere.
+
+Per poi rifare, quello che già era stato fatto e disfatto!
+
+ Trova il compromesso.
+
+Eccolo!
+
+ Chiude il forziere.
+
+E dire che ho lavorato tutta notte, per poter avere una mattina libera!
+
+ A Remigia mentre mette il
+ compromesso col dispaccio nel
+ portafoglio.
+
+.... Capirai! Alvise è diventato un giovanotto! Si mette a fare anche
+lo spadaccino!... Sì! Sì! Oggi stesso mandiamolo all’albergo!
+
+REMIGIA sempre nervosa.
+
+Ma lui, lui?... Mio marito?
+
+MATTEI.
+
+Federico?
+
+REMIGIA.
+
+Sì. Che cosa ti ha detto? — Dimmi la verità.
+
+MATTEI.
+
+Niente che possa offenderti. Del resto, anche andando all’albergo,
+non bisogna esagerare nemmeno dall’altro verso! Alvise potrà sempre
+venire a pranzo da noi.... Cioè, sempre no! Ma se non tutti i giorni,
+almeno.... — E la corrispondenza col direttore delle officine?... —
+L’ho al Ministero!
+
+ A Remigia.
+
+Adesso, capirai, tocca a me di riguadagnare tutto il tempo che loro mi
+hanno fatto perdere!
+
+ Vedendo comparire Luigi;
+ arrabbiandosi.
+
+E questa carrozza?
+
+LUIGI
+
+ che non ha avuto tempo di parlare.
+
+Pronta!
+
+MATTEI.
+
+Perchè non dirmelo, tartaruga?
+
+ Abbracciando Remigia.
+
+Consolati, tu che ci tieni. Il tuo papà resta Eccellenza! Sempre così!
+Fare.... disfare.... per tornar a fare quello che voglio io!
+
+LUIGI via dopo Mattei.
+
+REMIGIA
+
+ si lascia cadere sopra una
+ seggiola accanto alla scrivania,
+ muta, atterrita. — Lunga pausa.
+
+E adesso?... Adesso?... Alvise?
+
+ Si alza di colpo; si avvia
+ risoluta, verso l’uscio a
+ sinistra. — Entra Alvise.
+
+
+SCENA SETTIMA.
+
+REMIGIA — ALVISE.
+
+
+ALVISE
+
+ sull’uscio a sinistra: chiamando
+ piano Remigia.
+
+Pst!
+
+ Guarda se Mattei è andato via.
+
+REMIGIA.
+
+Sì!... Vieni!
+
+ALVISE.
+
+Ti aspettavo! Sono sulle spine; sai che è urgente. Il Gardani, aspetta.
+È fatto?
+
+REMIGIA accenna di no.
+
+ALVISE sossopra.
+
+No?
+
+REMIGIA fuori di sè.
+
+Non ne ha! Ha dovuto vendere la casa di Milano!
+
+ALVISE.
+
+Vendere?... Lo zio?... La casa di Milano?
+
+REMIGIA.
+
+Mi ha fatto una scena perchè spendo troppo! Mi ha strapazzata! — Ho
+tanto pianto!
+
+ALVISE atterrito.
+
+Proprio in questo momento.... È un disastro!
+
+REMIGIA.
+
+Non pigliartela col papà, adesso....
+
+ALVISE.
+
+Ma se anch’io gli voglio bene, quasi come te! Se mi avesse lasciato
+fare non mi sarei battuto già dieci volte per lui! — Ma, ha proprio
+dovuto venderla la casa, o l’ha venduta, così per....
+
+REMIGIA interrompendolo.
+
+Dovuto! Dovuto!
+
+ Con un nuovo spavento.
+
+Oh Dio mio! E la Jourdain? La Jourdain?
+
+ALVISE.
+
+Chi è?
+
+REMIGIA.
+
+La mia sarta! Ha minacciato di mandare il conto a mio marito!
+
+ALVISE.
+
+Tuo marito non la pagherà e la sarta avrà quello che si merita.
+
+REMIGIA.
+
+Subito, invece! E con che gioia! Per il gusto di vendicarsi; per
+costringermi a tornare a Subiaco; per farmi morire d’inedia, per
+obbligarmi a fare la serva!
+
+ALVISE.
+
+Non esagerare!
+
+REMIGIA.
+
+E anche tu!
+
+ALVISE.
+
+Io?
+
+REMIGIA.
+
+Oggi stesso, fuori di casa! Devi andare all’albergo! Lo ha imposto lui,
+al papà, perchè....
+
+ ironica
+
+la gente mormora!
+
+ALVISE.
+
+Andrò all’albergo! Che male c’è? Non ci vedremo lo stesso? La cambiale,
+cara mia! l’amico Gardani, altro che l’albergo!
+
+REMIGIA con le lacrime.
+
+Ma pure aveva promesso....
+
+ALVISE.
+
+Non può! Non può! Sai che è agente di cambio? Ha perduto alla Borsa;
+non può!
+
+REMIGIA.
+
+Per causa mia, povero Alvise! Per me! È proprio vero! Come sono stata
+spensierata, pazza!
+
+ALVISE.
+
+Non inquietarti! Non devi inquietarti, perchè non hai niente da temere.
+Sulla cambiale non c’è che la mia firma.
+
+REMIGIA.
+
+Ma i danari, ma il debito è mio!
+
+ALVISE.
+
+Questo, bada, nessuno lo deve sapere. Non lo sa nemmeno il Gardani!
+— Del resto, fra di noi, abbiamo sempre fatto un po’.... da buoni
+fratelli. Cercherò, m’ingegnerò, — lo ripeto, — non inquietarti! Se
+fosse possibile, dando un acconto, di rinnovarla almeno per quindici
+giorni, affretterei intanto la mia nomina e una volta a Zanzibar, tutti
+gli affari....
+
+ Respirando.
+
+Ah, si trattano a lungo respiro!
+
+REMIGIA.
+
+No! Non andrai! Me lo hai promesso, giurato.
+
+ Fissandolo.
+
+Ricordati: prima di te, non ho amato che un uomo, mio marito. Non ho
+da rimproverarmi, _con chi tu sai_, che le sue passeggiate a cavallo, e
+lo scambio di due bigliettini inconcludenti. Tu non hai più diritto di
+abbandonarmi!
+
+ALVISE sincero.
+
+Ma se mi sanguina l’anima al pensiero di partire, per te e, ti
+dico la verità, anche per Roma!... Ma come si fa!... — Per il punto
+d’onore — giuoca, giuoca, giuoca, per poter pagare: s’è formata....
+la valanga!... Adesso, poi, figùrati, con l’acqua alla gola e lo zio,
+furente contro di me, furente contro di te....
+
+REMIGIA.
+
+Furente, il mio papà?... Povero papà! Fatta la sfuriata, se n’è andato
+abbracciandomi già sereno, dicendomi: resto Eccellenza!
+
+ALVISE
+
+ fissa Remigia senza ben capire.
+
+REMIGIA.
+
+Sai come fa presto a cambiar d’umore! Ha ricevuto un dispaccio dal
+ministro del Tesoro, che gli ha fatto piacere e ha dimenticato tutto!
+
+ALVISE colpito.
+
+Dopo ricevuto un dispaccio del ministro del Tesoro che gli ha fatto
+piacere, ti ha detto “resto Eccellenza„?
+
+REMIGIA accenna di sì.
+
+ALVISE.
+
+Resto ministro?
+
+REMIGIA c. s.
+
+ALVISE
+
+ ha uno scoppio di allegria; —
+ l’abbraccia.
+
+Che lampo! Che luce!... Che luce di milioni!
+
+REMIGIA
+
+ tra l’inquietudine e la speranza.
+
+Tu.... scherzi.... per consolarmi un po’?
+
+ALVISE
+
+ sempre allegrissimo.
+
+Non leggi i giornali, mai.... La figlia di un ministro? Se lo zio, se
+il papà ti ha detto che resta Eccellenza, vuol dire che hanno accettato
+le spese ferroviarie! — Non sai che le spese.... ferroviarie, sono la
+nostra salvezza?
+
+REMIGIA.
+
+Ti prego! Ti supplico! Non è il momento di scherzare.
+
+ALVISE.
+
+La nostra salvezza è Gardani? — Le spese ferroviarie sono la salvezza
+di Gardani, dunque anche la tua e la mia.
+
+REMIGIA.
+
+Mi rendi nervosa! Mi fai star male!
+
+ALVISE ridendo.
+
+Prendo una carrozza — non più a piedi! — Il tuo sogno, l’automobile,
+spunta sull’orizzonte! — Vado a dire in un orecchio al Gardani che le
+spese ferroviarie sono state accettate e la nostra cambiale... ma che
+cambiale....
+
+ Facendo cenno con le dita e con la
+ bocca di riscuotere molto danaro.
+
+Chh!... a _volonté!_
+
+REMIGIA stizzita.
+
+Ha ragione il papà! Sei sempre un ragazzo!
+
+ALVISE.
+
+Sai cos’è la _Borsa?_
+
+REMIGIA.
+
+Sì.
+
+ALVISE.
+
+Lo sai, o non lo sai?
+
+REMIGIA.
+
+Sì! Sì!
+
+ALVISE.
+
+La _Borsa_ è un luogo nel quale, quando io so, — prima che lo sappiano
+gli altri, — che mio zio, come te l’ha detto in questo momento, resta
+ministro, tu puoi pagare tutte le Jourdain nazionali e internazionali,
+presenti.... e anche future! — Più a Subiaco! Più a Zanzibar. —
+Si resta a Roma! — Evviva Roma! — Mio zio, vuol fare economia? —
+Benissimo! Farai senza dei denari di papà! Te li darò io!
+
+ c. s.
+
+Chh! Chh! a _volonté!_
+
+REMIGIA
+
+ rassicurata; sorridendo con ironia
+ scherzosa.
+
+Tu?
+
+ALVISE.
+
+Soltanto.... ci vorrebbe qualche particolare preciso. Cerca di
+ricordarti. Che cosa hai potuto capire?
+
+REMIGIA.
+
+Io avevo altro per il capo, in quel momento! Il dispaccio era in cifre.
+
+ALVISE contrariato.
+
+In cifre?...
+
+REMIGIA.
+
+Il papà ha preso il cifrario, lo ha tradotto sopra un foglietto, poi mi
+pare che lo abbia lacerato e buttato via.... nel cestino.
+
+ALVISE.
+
+Nel cestino?... Cerchiamo! Cerchiamo insieme!
+
+ Corre con Remigia a prendere il
+ cestino; lo rovescia, si curvano
+ a cercare fra i pezzetti di carta:
+ Alvise ne sceglie due o tre.
+
+Eccolo! Eccolo!
+
+ Leggendo a Remigia.
+
+Ferrov.... — Ferroviarie!...
+
+ Si alza, impallidendo.
+
+Luigi!
+
+REMIGIA
+
+ spaventata si mette dinanzi
+ ad Alvise e al cestino, per
+ nasconderli a Luigi: poi si
+ avvicina piano verso l’uscio
+ ascoltando: sottovoce.
+
+No!... Luigi.... Non c’è!...
+
+ Mettendo una mano sulla mano di
+ Alvise che fa per ricominciare a
+ leggere i pezzetti di carta.
+
+E poi?... Il papà?
+
+ALVISE
+
+ con un’alzata di spalle.
+
+Non.... facciamo niente di male!
+
+REMIGIA c. s.
+
+Giura!
+
+ALVISE.
+
+Nè male.... nè bene! Cioè, un bene per noi che non fa male a nessuno!
+
+ Pallido e inquietissimo,
+ continua a cercare i pezzetti del
+ telegramma, leggendoli sottovoce.
+
+.... Sue.... con....
+
+ A Remigia spingendola verso
+ l’uscio a sinistra.
+
+Là! Là!... Sta attenta!
+
+ La segue con gli occhi, inquieto,
+ mentre continua a scegliere i
+ pezzetti del telegramma e caccia
+ l’altra carta nel cestino.
+
+REMIGIA
+
+ ritornando verso Alvise:
+ sottovoce.
+
+Non c’è nessuno!
+
+ALVISE
+
+ indicandole di restare vicino
+ all’uscio.
+
+Sta attenta!... Sta attenta!
+
+ Sempre c. s.
+
+Proposte.... raccomando....
+
+ Cala la tela.
+
+
+ FINE DEL PRIMO ATTO.
+
+
+
+
+ATTO SECONDO.
+
+
+La stessa scena come nell’atto primo. Sulla scrivania non c’è più la
+macchinetta del caffè, nè la chicchera; invece una bottiglia d’acqua e
+un bicchiere.
+
+
+SCENA PRIMA.
+
+Mentre si alza la tela, la scena è buia. Entra LUIGI. Apre, prima a
+destra, poi a sinistra, i due bottoni della luce elettrica; — entra
+PONTEDERA.
+
+
+LUIGI a Pontedera.
+
+Sua Eccellenza sarà di ritorno alle dieci dal pranzo di Sua Maestà.
+Ho ricevuto l’ordine da Sua Eccellenza, — se il signor dottore veniva
+prima delle dieci, — di pregarla di voler avere la compiacenza di
+accomodarsi qui, e di voler aspettare Sua Eccellenza!
+
+PONTEDERA sorridendo.
+
+Ti faccio i miei complimenti, vecchio Luigi! Sei diventato un vero
+maestro di cerimonie! E i baffi? Non corrono più nessun pericolo?
+
+LUIGI
+
+ sorridendo a sua volta.
+
+Pare.... di no.
+
+ Via.
+
+PONTEDERA
+
+ cantarellando sottovoce apre una
+ scatola di sigarette; accende una
+ sigaretta; dopo la prima boccata
+ entra Remigia.
+
+
+SCENA SECONDA.
+
+PONTEDERA e REMIGIA.
+
+
+REMIGIA
+
+ abbigliata elegantemente con una
+ ricca collana di brillanti al
+ collo.
+
+Come? Venivo a cercare il mio papà e invece, chi trovo?... Il pedante
+brontolone!
+
+PONTEDERA
+
+ indicando la sigaretta.
+
+Che ha commesso un furto!
+
+ Fa per mettere la sigaretta sopra
+ un piattellino.
+
+REMIGIA.
+
+Fuma pure! Anzi, fumerò anch’io una sigaretta, se il signor dottore non
+ha nulla in contrario!
+
+PONTEDERA.
+
+Tutt’altro! Ti offro io stesso l’astuccio dei veleni!
+
+REMIGIA con intenzione.
+
+Ti piacerebbe.... avvelenarmi?
+
+PONTEDERA.
+
+È una cosa che noi dottori non possiamo fare.... altro che senza
+saperlo!
+
+REMIGIA.
+
+Sei venuto soltanto per salutarlo il mio papà? — Adesso sta veramente
+bene!
+
+PONTEDERA
+
+ marcando la differenza che Remigia
+ non avverte.
+
+Da qualche giorno, _si sente bene_. Tra il Ministero, gli affari,
+non mi riesce di agguantarlo altro che nel momento in cui sta per
+rintanarsi!... Sono venuto anche per te; per la mia visita di congedo.
+
+REMIGIA.
+
+Torni a Milano?
+
+PONTEDERA.
+
+Domani. Pur troppo le mie vacanze sono finite! Luigi mi ha detto che
+Pietro sarebbe ritornato verso le dieci, e di aspettarlo.
+
+REMIGIA.
+
+Anch’io, sai? Non lo vedo quasi più il mio papà. La mattina, quando gli
+dò il buongiorno, e la sera, quando gli vengo a dare la buona notte!
+Colazione.... la fa quasi sempre in fretta al Ministero. A pranzo,
+o ritorna a casa ad ore impossibili, o ha qualche invito ufficiale.
+Stasera è a pranzo a Corte.
+
+PONTEDERA.
+
+Me l’ha detto Luigi.
+
+REMIGIA.
+
+Per questo — per poterlo almeno salutare! — ho fatto sapere ai miei
+amici che stasera avrei ricevuto molto più tardi!
+
+PONTEDERA.
+
+Oh! Oh!... Serata di gala?
+
+REMIGIA.
+
+Non fare dell’ironia, anche a proposito dei miei ricevimenti. Una volta
+davo tre _soirées_ in settimana, adesso.... uno solo e pochissimi amici
+del mio papà: funzionari e funzionarie. È il peso della rappresentanza.
+Si fa un po’ di musica, quattro salti.... Una tazza di tè, un bicchiere
+di _champagne_.... Perchè mi guardi così?
+
+PONTEDERA.
+
+Ammiro la tua _toilette_.
+
+REMIGIA.
+
+Ti piace? È dell’anno scorso. Ha un anno!
+
+PONTEDERA.
+
+Si vede, che è giovane!
+
+REMIGIA.
+
+Dopo che abbiamo salutato il papà, vieni anche tu, di là?... No?
+
+PONTEDERA
+
+ mostrando che è in giacca.
+
+Guarda: l’abito non fa il monaco, ma fa il gentiluomo.
+
+REMIGIA.
+
+Prendi una carrozza e in un quarto d’ora sei di ritorno, in punto e
+virgola! La verità è che _tu_ non mi puoi soffrire! E dici di voler
+bene al mio papà!
+
+PONTEDERA sorridendo.
+
+Se fosse precisamente per questo?... Perchè tuo padre ti ama troppo?
+
+REMIGIA.
+
+Gelosia, allora?
+
+PONTEDERA
+
+ scrollando il capo.
+
+Timore.
+
+REMIGIA scherzando.
+
+Mauro, Mauro, mi fai insuperbire!
+
+PONTEDERA.
+
+No! No! Alla mia età, le belle signore, non mi fanno più paura altro
+che per i miei amici. Ti temo.... per tuo padre.
+
+REMIGIA
+
+ corrugando le ciglia.
+
+Perchè?
+
+PONTEDERA.
+
+Te l’ho già detto il perchè. Ti ama troppo. Non bisogna mai amare gli
+altri più di noi stessi. È un amore contro natura e perciò morboso e
+colpevole.
+
+REMIGIA.
+
+Quando si ama davvero, si ama sempre più di noi stessi.
+
+PONTEDERA.
+
+Le amanti; non le figliuole.
+
+REMIGIA.
+
+Perchè questa differenza?
+
+PONTEDERA.
+
+Perchè le amanti sono disturbi passeggeri. Come i flemoni, durano
+soltanto finchè dura l’infiammazione. Poi, le amanti, si prendono
+già coi loro difetti; anzi per lo più, è soltanto per i loro difetti
+che si possono prendere. Invece, le figliole sono il nostro prodotto,
+soprattutto morale. La nostra gioia.... non sempre, ma sempre la nostra
+responsabilità. Bisogna per ciò allevarle con amore, ma soprattutto
+educarle.... con rigore.
+
+REMIGIA.
+
+E i figliuoli?
+
+PONTEDERA sorpreso.
+
+Figliuoli e figliuole, s’intende!
+
+REMIGIA.
+
+Allora, scusa una domanda. Te.... chi ti ha educato?
+
+PONTEDERA ridendo.
+
+Brava! Mi hai data la lezione che mi merito! Bravissima.
+
+ Chiamata al telefono.
+
+REMIGIA
+
+ andando al telefono.
+
+Certo, il papà!
+
+PONTEDERA.
+
+Dirà che non può venire!
+
+REMIGIA al telefono.
+
+Pronti!... — Con chi parlo?...
+
+ Voltandosi a Pontedera.
+
+Non è il papà! È Scarlini.
+
+ Di nuovo al telefono.
+
+No! Non è ancora tornato!... — Sì! Certissimo!... Ha detto alle
+dieci!... — Sì! anche il dottor Pontedera è qui ad aspettarlo!...
+— Come? Eugenia è andata al Costanzi? Proprio stasera?... Viene
+dopo teatro?... — Allora le perdono!... — Sì! sì.... Va bene!... A
+rivederci!
+
+ Toglie la comunicazione: entra
+ Mattei.
+
+
+SCENA TERZA.
+
+PONTEDERA — REMIGIA — MATTEI, in frak, soprabito col bavero alzato e
+cappello a cilindro. Al collo, la commenda Mauriziana.
+
+
+MATTEI
+
+ di buonissimo umore.
+
+Qualche seccatore?... Gli avrai risposto, spero, che non si sa quando
+torno?
+
+REMIGIA.
+
+È Scarlini,
+
+MATTEI.
+
+Meno male.
+
+REMIGIA.
+
+Viene adesso, per parlarti.
+
+MATTEI.
+
+Sarà per il giornale. Vorrà le indiscrezioni del pranzo!
+
+ Ridendo.
+
+Sta fresco!
+
+ Si sbottona il paltò per levarselo
+ e ripiega il bavero, ma poi lo
+ rialza subito, comicamente,
+ per nascondere la commenda a
+ Pontedera.
+
+Il prezzo del tradimento!
+
+ Risata.
+
+REMIGIA
+
+ ripiegandogli il bavero.
+
+No! Stai così bene in frak con la commenda!
+
+ Gli leva il cappello e il paltò.
+
+Non è vero, Mauro, com’è bello, così, il mio papà?
+
+MATTEI
+
+ voltandosi a Pontedera.
+
+Sono bello?
+
+PONTEDERA.
+
+Un arco baleno!
+
+MATTEI
+
+ osservando Remigia.
+
+Ma.... anche tu.... Lascia vedere.... hai una certa commenda al
+collo....
+
+ Fissando la collana e oscurandosi
+ in viso.
+
+Non te l’ho mai vista?
+
+REMIGIA.
+
+Sì, papà, tante volte!
+
+MATTEI.
+
+No.
+
+REMIGIA nervosa, in fretta.
+
+Perchè non ci hai mai badato!... Non ti ricordi, il cambio che ho fatto
+con le mie perle, quelle del matrimonio, col braccialetto che mi hai
+portato da Londra, con tanti altri _bijoux_?
+
+ Chiamando forte.
+
+Luigi!
+
+LUIGI entra.
+
+REMIGIA.
+
+Prendi la roba del papà!
+
+MATTEI subito, a Luigi.
+
+Bravo! Amicone!
+
+ Indicando che vuol levarsi il
+ frak.
+
+Portami la _redingote_, la giacca, quello che vuoi!
+
+LUIGI
+
+ esce con la roba e rientra con un
+ altro abito.
+
+REMIGIA.
+
+Devo telefonare a Scarlini che sei tornato a casa?
+
+MATTEI di buon umore.
+
+Non ha già detto che verrà?...
+
+REMIGIA.
+
+Sì.
+
+MATTEI.
+
+E allora lascia correre!
+
+ A Pontedera.
+
+Dieci minuti di riposo tra un esercizio e l’altro!... Precisamente come
+al Circo Equestre!
+
+ Ridendo.
+
+Non dicono che sono un _clown?_... un trasformista?... un
+equilibrista?... Dunque, musica! _Cium! Cium!_ Il celebre acròbata,
+Pietro Mattei, si presenterà dinanzi a questo colto pubblico
+maravigliandolo con nuovi salti e capriole!
+
+ Si leva la commenda, la consegna
+ a Luigi che con Remigia lo ha
+ aiutato a mutarsi d’abito; — a
+ Luigi, con comico rispetto.
+
+Nell’astuccio, come una reliquia! Non è benedetta.... ma ha avute tante
+benedizioni! Però, se sono portentosi i salti del vecchio _clown_
+
+ a Pontedera
+
+per lui, non saranno salti mortali!
+
+ Con la gioia che gli brilla negli
+ occhi.
+
+Saranno mortali per le camorre, per le clientele, per le mangerie dei
+fornitori, dei mediatori, per quella piovra che si chiama burocrazia,
+la quale complica e ritarda ogni movimento, dissanguando lo Stato! —
+Ma quante ire, quanto odio!... E come mi fa piacere il sentirmi così
+combattuto, così odiato!
+
+ Risata.
+
+Mi raddoppia la lena! mi.... ringiovanisce! — Buffone! Saltimbanco! —
+_Cium! Cium!_ Avanti signori! È il vecchio _clown_ questa volta, che fa
+ballare gli inetti, i bricconi, gl’imbroglioni! — Avanti! Pagatemi pure
+con moneta lurida! Con le ingiurie! Non potrete mai darmi del ladro, e
+per questo il più forte sarò sempre io!
+
+REMIGIA.
+
+Non gridare, papà!
+
+PONTEDERA.
+
+Non inquietarti!
+
+MATTEI.
+
+Inquietarmi? Se sono l’uomo il più sereno e il più felice del mondo?
+
+ A Pontedera.
+
+Sai il perchè?...
+
+ Lo fissa: allude al Re.
+
+Non mi sento solo e con quello là....
+
+ Si picchia col dito in mezzo alla
+ fronte.
+
+Te lo dico io! Andiamo bene! È....
+
+ risata
+
+un bravo ragazzo!... Lasciami, lasciami lavorar di piccone contro tutto
+questo vecchiume ingombrante che toglie l’aria e la luce, e dirai anche
+tu, uomo dei pregiudizî, che questa volta ho fatto bene a dir di sì, a
+non dormire sugli ideali, a non ridurre il mio berretto frigio.... un
+berretto da notte!
+
+ Si ferma.
+
+Senza accorgermene vi minacciavo un discorso!
+
+ Risata.
+
+Cosa vuol dire le cattive abitudini!
+
+ Si sente suonare il pianoforte
+ dall’uscio lasciato aperto da
+ Remigia.
+
+Senti?... I tuoi invitati stanchi di aspettarti, cominciano a mormorare
+sul pianoforte!
+
+REMIGIA
+
+ entra un momento; — ritorna subito
+ e richiude l’uscio.
+
+Non c’è che Alvise con i signori Martinelli e la marchesa Lébori.
+
+MATTEI.
+
+Va! Va! Non farti aspettare!
+
+REMIGIA.
+
+Verrai anche tu più tardi?
+
+MATTEI.
+
+Se non sarò troppo stanco....
+
+REMIGIA.
+
+Se vai a letto, chiamami prima. Voglio darti la buona notte!
+
+MATTEI.
+
+Intanto, un bacio. Se me ne avrai dato uno di più, te lo renderò!
+
+ Abbracciandola.
+
+Divertiti, cara.
+
+
+SCENA QUARTA.
+
+MATTEI — PONTEDERA.
+
+
+PONTEDERA.
+
+Quel.... conte Alvise, tuo nipote, non doveva andare a Zanzibar?
+
+MATTEI.
+
+E ci andrà; prestissimo. Deve dare ancora non so che esame; ma ci andrà
+presto, a Zanzibar o a Tripoli.
+
+ Diventando serio.
+
+Perchè mi fai questa domanda?... Hai veduto mio genero?... Ti ha forse
+detto qualche cosa?
+
+PONTEDERA.
+
+Ho incontrato Federico, giorni fa, alla posta. Abbiamo fatto insieme un
+po’ di strada. Mi ha invitato ad andare a Subiaco, ma non mi ha parlato
+nè di te, nè di sua moglie.
+
+MATTEI.
+
+In ogni modo, il signor Schmidt non avrebbe nessuna ragione di
+brontolare. Alvise, non solo è andato fuori di casa mia, ma ci viene
+anche ben di rado; quando abbiamo qualche pranzo, qualche ricevimento.
+Chiudere la porta in faccia alla gente, capirai, non si può.
+
+PONTEDERA.
+
+Certo! Remigia non si adatterebbe....
+
+MATTEI interrompendo.
+
+Remigia?... Lei?... Ma lei si adatterebbe a tutto! Remigia non ha che
+una volontà, un desiderio, accontentarmi!... Voi non la conoscete bene;
+per questo, siete tutti ingiusti con lei!
+
+PONTEDERA.
+
+Io dicevo soltanto....
+
+MATTEI.
+
+Non dir niente, che sarà meglio!
+
+PONTEDERA.
+
+Non dico niente....
+
+MATTEI.
+
+Il signor Schmidt.... tutti!... Vi siete messi in mente che Remigia
+abbia lei la smania di ricevere, e questo non è vero! Sono io! — I
+miei colleghi, i miei funzionari, le loro famiglie.... Bisogna pur
+ricevere tutta questa gente! Remigia, appunto, si sobbarca a un monte
+di noie, per sollevarmi dalle seccature, dal peso delle visite e dei
+complimenti.
+
+PONTEDERA.
+
+Scusa, non parliamo di tua figlia perchè, come Domeneddio, non
+va nominata invano. — Ho sentito che di là c’era tuo nipote. Ora,
+siccome — saranno più di quindici o venti giorni — mi hai detto che
+doveva partire _subito_ per Zanzibar, così m’è sfuggita una domanda
+innocentissima.
+
+MATTEI.
+
+Sei sempre padrone di domandare tutto quello che vuoi!
+
+PONTEDERA.
+
+Sei tu che mi hai detto che non volevi più saperne di ricevimenti,
+anche per non dar ombra a tuo genero, e che volevi restringerti nelle
+spese, perchè ti eri accorto che spendevi troppo. Io non entro mai, di
+mia iniziativa, nei fatti e negli interessi altrui.
+
+MATTEI.
+
+_Altrui_. Io non credevo di essere per te un.... _altrui_.
+
+PONTEDERA sorridendo.
+
+Sono un istrice, — lo dici tu stesso, — e pungo senza accorgermene!
+
+MATTEI
+
+ prendendolo sotto braccio.
+
+Sai ciò che mancava in casa nostra, non per colpa di Remigia, ma
+per colpa mia? — L’ordine. — Messo un po’ di ordine, adesso si va
+come l’olio. Si fa la figura di prima e si spende la metà. — La
+disgrazia mia e di Remigia, è una sola. Federico. Non che sia cattivo,
+tutt’altro! Ma.... _amare_ finisce ad essere un male invece di un bene,
+quando non sappiamo anche farci amare!
+
+
+SCENA QUINTA.
+
+LUIGI e DETTI — poi SCARLINI; in fine la voce di ALVISE.
+
+
+LUIGI.
+
+L’onorevole deputato Scarlini.
+
+MATTEI
+
+ di nuovo allegrissimo.
+
+Avanti! Avanti!
+
+ A Pontedera.
+
+Non andar via! Scarlini lo conosci; siete diventati amici. — E poi
+a quest’ora ha il giornale e non può fermarsi. Faremo ancora quattro
+chiacchiere, finchè vado a letto.
+
+ A Scarlini, ridendo.
+
+Se sei venuto per informazioni e indiscrezioni, mi tenti invano.
+Girandola, Giano-bifronte, ma il Repubblicano di Sua Maestà è
+incorruttibile!
+
+SCARLINI
+
+ dopo aver scambiato in fretta una
+ stretta di mano con Pontedera,
+ sottovoce a Mattei.
+
+Devo annunciare subito nella prima edizione della _Parola_, che uscirà
+domattina, la tua querela all’_Avanguardia_.
+
+MATTEI.
+
+Io, dar querela?
+
+SCARLINI continuando, c. s.
+
+Per un articolo contro di te!
+
+MATTEI forte.
+
+Diventi matto!
+
+SCARLINI.
+
+Bisogna annunziare subito a tutti i giornali d’Italia che darai querela
+all’_Avanguardia_, e devi darla.
+
+MATTEI
+
+ risponde a Scarlini con una
+ risata: — a Pontedera, che fa per
+ andarsene: con forza.
+
+Fermati! Non ho mai avuti segreti per gli amici.
+
+ A Scarlini.
+
+Parla ad alta voce.
+
+SCARLINI forte.
+
+Io ti sono amico e ho grande stima di te: te l’ho provato alla Camera;
+te l’ho provato nel mio giornale. Io ho sempre ammirata la stoica
+fermezza dell’animo tuo contro tutte le ingiurie, contro i più volgari
+epiteti. Ne ridevi?... — Ho riso con te. Oggi no. Oggi, devi dar
+querela.
+
+MATTEI.
+
+Ho fatto giuramento a me stesso: finchè non si attenterà all’onestà
+dell’uomo privato, padronissimi d’inventare quello che vogliono; me ne
+infischio.
+
+SCARLINI.
+
+Ma....
+
+MATTEI.
+
+La più grande forza dell’uomo pubblico, dell’uomo di Stato è
+l’indifferenza. Guarda i grandi!
+
+ A Pontedera.
+
+Guardate Cavour!... E ha avuto, oppositore atroce, un Garibaldi!
+
+SCARLINI.
+
+Ma Cavour non è mai stato accusato di affarismo; di una losca
+operazione di Borsa!
+
+MATTEI
+
+ un grido terribile: quasi
+ avventandosi contro Scarlini.
+
+Chee?...
+
+PONTEDERA calmandolo.
+
+Pietro! Pietro!
+
+MATTEI
+
+ dà una forte scrollata di spalle.
+
+Risponderò a quella gente, che le mie mani sono troppo pulite per
+sbatterle sulla loro faccia.... sporca!
+
+ Risata, ma nervosa, cominciando a
+ ansimare, esaltandosi.
+
+Un gioco di Borsa, io?... Almeno, il verosimile!... Quando mi dànno
+del voltafaccia, quando dicono che ho voltato casacca per l’ambizione,
+per indossare la livrea di corte, vivaddio per gl’imbecilli, questo
+può essere ancora _verosimile_, ma accusare di turpi speculazioni un
+uomo che, se soltanto si fosse occupato degli affari propri invece
+di occuparsi degli affari del pubblico e dello Stato, sarebbe ricco,
+straricco, è stupido, è ridicolo, è grottesco! Grottesco!
+
+PONTEDERA.
+
+Non inquietarti! Non gridare!
+
+SCARLINI.
+
+Il tuo non è ragionare, non è rispondere! E all’articolo
+dell’_Avanguardia_ bisogna rispondere!
+
+MATTEI.
+
+Ma trent’anni di vita onesta, non rispondono per me? La mia.... quasi
+povertà non risponde per me?... Sono trent’anni che maneggio milioni.
+
+ Battendo sullo scrigno.
+
+Questa è la mia cassa! Apritela! Sì e no, vi troverete mille lire,
+di mio! Non dò querela. A poco a poco.... bisogna abituarsi a tutto!
+Prima non ho più avuto ingegno, — sono diventato una bestia! — Poi non
+ho avuto più carattere!... Adesso non ho più nemmeno onestà! Non sono
+più nemmeno un galantuomo!... Bisogna abituarsi! Abituarsi a tutto e
+poi....
+
+ Si lascia cadere sulla poltrona
+ spossato.
+
+Abituarsi a tutto.... o crepare.
+
+ Dopo un momento; a Scarlini.
+
+Questo giornale.... dammelo.
+
+PONTEDERA
+
+ va alla scrivania, versa un mezzo
+ bicchier d’acqua.
+
+MATTEI
+
+ sempre più abbattuto, guarda
+ Scarlini, guarda Pontedera, col
+ giornale stretto, gualcito, nella
+ mano tremante.
+
+PONTEDERA
+
+ gli offre l’acqua da bere.
+
+MATTEI.
+
+ Beve.
+
+Grazie.
+
+ Apre il giornale.
+
+SCARLINI indicando.
+
+Seconda pagina. Terza colonna.
+
+MATTEI leggendo.
+
+“Il fasto....„
+
+ Colpito.
+
+Il fasto?...
+
+ Torna a leggere.
+
+“Il fasto e i fasti di una nuova Eccellenza — Dai giuochi acrobatici,
+ai giuochi di Borsa!„
+
+ Legge piano tutto l’articolo:
+ il suo respiro diventa sempre
+ più affannoso, il volto terreo,
+ spaventoso: per la prima volta
+ ha una contrazione, una smorfia
+ prodotta dalle pulsazioni
+ trasmesse dai grossi vasi del
+ collo. — Dopo letto, dà il
+ giornale allo Scarlini; rauco.
+
+Sì!... Sì!... Querela!... Querela!... Con la più ampia facoltà di prova.
+
+SCARLINI.
+
+S’intende.
+
+ Dà il giornale a Pontedera che lo
+ legge a sua volta.
+
+MATTEI borbottando.
+
+La galera a quella gente!... La galera.
+
+SCARLINI
+
+ a Pontedera, mentre legge
+ l’articolo.
+
+È la prima edizione dell’_Avanguardia_ che arriva domattina in
+tutta Italia, mentre la seconda edizione esce a Roma. È perciò
+importantissimo che tutti i corrispondenti possano telegrafare ancora
+stanotte ai loro giornali il sunto della mia risposta, con l’annunzio
+della querela.
+
+PONTEDERA.
+
+Precisamente.
+
+ Rende il giornale a Scarlini.
+
+SCARLINI
+
+ sorridendo, a Mattei.
+
+Abbiamo poi la circostanza favorevole che se tu sei un galantuomo, lo
+sono anch’io, ed è notorio che se il mio giornale ti è amico, non è un
+giornale che si vende.
+
+MATTEI più calmo.
+
+E ancora un’altra fortuna. Dal momento che ho ricevuto il telegramma
+del ministro del Tesoro, — prima vi faceva opposizione, lo sai — di
+dar corso al contratto per la fornitura dei vagoni con le Officine
+Italo-Americane, per evitare appunto propalazioni, sorprese da parte
+degl’interessati allo smercio dei titoli in Borsa, ho condotto tutte
+le pratiche, non solo segretamente, ma _personalmente_. Anima viva non
+ne ha saputo una parola, altro che a operazione finita. Di là c’è il
+commendator Martinelli, il mio segretario particolare, il mio _alter
+ego_: lo chiamo. Egli stesso vi confermerà di averlo saputo soltanto da
+otto giorni. — Luigi!
+
+SCARLINI.
+
+Che fai?
+
+MATTEI.
+
+Mando a chiamare il Martinelli!
+
+SCARLINI.
+
+Che Martinelli!
+
+PONTEDERA.
+
+Non abbiamo bisogno di testimoni per crederti!
+
+MATTEI.
+
+Siccome tutti e due reputate necessario, indispensabile, che io debba
+raccogliere il fango....
+
+PONTEDERA.
+
+Non raccogliere! Rispondere!
+
+SCARLINI.
+
+E sia! Senza rettorica! Quando vai per la strada e la ruota di una
+carrozza t’imbratta il viso di fango, puoi essere galantuomo quanto
+vuoi, ma tornerai a casa a lavarti! — Martinelli! Testimoni! — Che
+testimoni! Per provare che hai tenuto segreto il contratto con le
+Officine Italo-Americane?... Se l’_Avanguardia_, — non hai letto? — ti
+accusa appunto di averlo tenuto segreto per giocare o far giocare al
+rialzo sulle _Itale_, per tuo conto?
+
+MATTEI smarrito.
+
+Hai ragione! Hai ragione! Ma si finisce anche col perdere la testa!
+
+SCARLINI.
+
+Intanto, di precisato, — per le nostre indagini, — nell’articolo
+dell’_Avanguardia_, c’è un _fatto_ e un _nome_. Il giuoco al rialzo,
+sulle _Italo-Americane_, compiuto venti giorni fa....
+
+MATTEI.
+
+Appunto! Venti giorni fa!... Precisamente! Il giorno dopo che io ho
+ricevuto il telegramma! Quando io solo potevo saperlo!... Quando io
+solo lo sapevo?! E il nome?... Non ricordo il nome....
+
+SCARLINI.
+
+Dell’agente di cambio che avrebbe giuocato per tuo conto? Enrico
+Gardani!
+
+MATTEI.
+
+Gardani?... Mai sentito nominare. Ma non può esserci stata
+indiscrezione, malafede, dall’altra parte?... Da parte delle _Itale_?
+
+SCARLINI.
+
+Potrebbe darsi. C’è, però, una grave circostanza, della quale bisogna
+tener conto. Questo Enrico Gardani è un uomo di pessima fama. In Borsa,
+dalla gente seria, accreditata, è tenuto il più possibilmente alla
+larga. Sono venuto a sapere che è, invece, in intimi rapporti con tuo
+nipote.
+
+MATTEI.
+
+Alvise?
+
+SCARLINI.
+
+Appunto; il contino di Venezia, il diplomatico a spasso. Ho saputo
+che.... si divertivano insieme. Passavano la notte, giuocando.
+
+MATTEI maravigliato.
+
+Giuocando?
+
+SCARLINI.
+
+Nei mezzanini di un caffè; una bisca di Via Nazionale.
+
+MATTEI.
+
+Mio nipote?... Perchè non me l’hai detto prima?
+
+SCARLINI.
+
+Anch’io non l’ho saputo che un’ora fa.
+
+PONTEDERA.
+
+Da chi?
+
+SCARLINI.
+
+Dal più abile dei nostri _reporters_, Tito Squaglia. Ha l’ardore, il
+fiuto di un branco di segugi.
+
+MATTEI.
+
+E ha aspettato proprio un’ora fa?
+
+SCARLINI.
+
+Tito Squaglia segue il fatto del giorno. Consegnandomi la prima
+prova dell’_Avanguardia_, ancora fresca di stamperia, mi ha dato le
+informazioni che mi potevano occorrere.
+
+MATTEI.
+
+Alvise? Chi sa?... Ancora un ragazzaccio!... Raggirato, trascinato. —
+Il giuoco?... — Uhm! Mi ha sempre detto che non giocava mai!
+
+SCARLINI.
+
+Eh!... Dal _fare_ al _dire_.
+
+MATTEI
+
+ nervoso; batte sulla spalla al
+ Pontedera.
+
+Sì! Hai ragione! Lo faremo partire! Subito!
+
+ Mormorando tra sè.
+
+E anche il.... tedesco aveva ragione!
+
+ Forte.
+
+Ma un’azionaccia, una bricconata.... — Mio nipote?... — No.
+
+ Rassicurandosi; sorridendo.
+
+E poi.... Alvise?... Che cosa poteva saperne Alvise del contratto del
+Governo con le _Italo-Americane_?
+
+SCARLINI.
+
+C’è però ancora....
+
+MATTEI.
+
+Ancora una circostanza?
+
+SCARLINI.
+
+Un fatto; del quale subito gli chiederai conto.
+
+MATTEI.
+
+È di là: lo chiamo.
+
+SCARLINI.
+
+Tito Squaglia ha saputo che c’era in giro una cambiale di tuo nipote
+per dieci mila lire, girata e fatta scontare alla Banca da Enrico
+Gardani.
+
+MATTEI.
+
+Alvise? Dieci mila lire? Ma chi vuoi che gli presti dieci mila lire? —
+Se non ha un soldo, di suo, povero diavolo!
+
+SCARLINI.
+
+Appunto; è tanto più grave che il Gardani gliele abbia prestate. Vuol
+dire, chiaramente, che costui ha messo gli occhi sopra tuo nipote e ha
+voluto averlo nelle mani premeditando qualche grasso affare.
+
+MATTEI
+
+ si avvia precipitoso verso
+ l’uscio, a sinistra.
+
+PONTEDERA lo ferma.
+
+Che fai?
+
+MATTEI.
+
+Di là.... Alvise....
+
+PONTEDERA.
+
+Vuoi far nascere uno scandalo?
+
+MATTEI.
+
+Si perde la testa!... Si perde la testa!
+
+PONTEDERA.
+
+Sii uomo! Uomo! Pensa chi sei!
+
+SCARLINI.
+
+Lo fai chiamare da Luigi.
+
+MATTEI.
+
+Sì!
+
+ Fa cenno a Pontedera di chiamare
+ Luigi.
+
+PONTEDERA si avvia.
+
+SCARLINI
+
+ lo ferma con un cenno. — A Mattei.
+
+Devi interrogarlo da solo a solo; e devi costringerlo a dirti la
+verità. Io ti dirò soltanto come il tuo amico Mauro: _pensa chi sei_. E
+pensa che non sei padrone _tu_, del tuo onore. Il tuo onore, in questo
+momento, è anche il nostro; è l’onore dei tuoi amici; è l’onore dei
+tuoi colleghi. Se c’è un colpevole, anche in casa tua, qualunque esso
+sia, parente, _nipote_, nessuna indulgenza; deve rispondere del proprio
+fallo. Ricòrdati: tu non hai diritto di lasciar parlare il cuore, di
+nascondere gli altri con la tua persona. La tua persona, per te e per
+noi, deve sempre apparire com’è: incontaminata.
+
+MATTEI
+
+ risoluto: a Pontedera.
+
+Chiama Luigi.
+
+LUIGI
+
+ entra; — si ferma sull’uscio.
+
+MATTEI a Scarlini.
+
+Annunzia nel tuo giornale che Pietro Mattei dà querela
+all’_Avanguardia_ con la più ampia facoltà di prova. E sia telegrafato
+subito da tutti i corrispondenti, in tutta Italia.
+
+SCARLINI
+
+ stringe la mano a Mattei,
+ fortemente.
+
+Mi telefoni più tardi?
+
+MATTEI.
+
+Sì.
+
+SCARLINI
+
+ esce in fretta, scambiando un
+ saluto con Pontedera.
+
+MATTEI a Luigi.
+
+Chiama un momento il.... il signor Alvise.
+
+LUIGI via.
+
+ Quando l’uscio di sinistra è
+ aperto, si sente di dentro la
+ voce di Alvise — “_Alla figlia di
+ Papà Eccellenza!_„ — La musica,
+ al pianoforte, di _Madama Angot_:
+ “_Sono la figlia_„, ecc. — Uno
+ scoppio di risa; — poi di nuovo
+ silenzio.
+
+MATTEI fissa Pontedera.
+
+LUIGI
+
+ attraversa la scena; — va via, a
+ destra.
+
+MATTEI
+
+ a Pontedera, sottovoce.
+
+Mauro, Mauro, non andar via!
+
+PONTEDERA.
+
+Sono di là. Quando vuoi, mi fai chiamare.
+
+ Via.
+
+
+SCENA SESTA.
+
+MATTEI — ALVISE — poi REMIGIA.
+
+
+ALVISE
+
+ allegrissimo, per lo _champagne_
+ bevuto.
+
+Mi hai fatto chiamare?
+
+MATTEI
+
+ lo fissa torvo, muto.
+
+ALVISE.
+
+Eccomi a’ tuoi ordini, zio Eccellenza!
+
+MATTEI con voce sorda.
+
+Ricòrdati, che non lo sono un pagliaccio.... E tanto meno il _tuo_
+pagliaccio.
+
+ALVISE.
+
+Cos’hai?
+
+MATTEI.
+
+Che rapporti esistono fra te e un certo Enrico Gardani, agente di
+cambio?...
+
+ALVISE
+
+ colpito; — si domina subito.
+
+Nes.... suno.
+
+MATTEI.
+
+Tu lo conosci.
+
+ALVISE.
+
+Ap.... pena di vista.
+
+MATTEI.
+
+Bugiardo!
+
+ALVISE.
+
+Zio....
+
+MATTEI.
+
+Bugiardo! E bada: con me non si fa il Rodomonte. Tu dici una menzogna.
+Passi con lui tutte le notti, a giuocare, in un caffè, — una bisca, —
+di Via Nazionale!
+
+ Continua a fissare Alvise,
+ avvicinandosi.
+
+ALVISE.
+
+Sempre no; qualche sera, al bigliardo. Ma non ho mai avuto nessun
+rapporto, con lui.
+
+ Sicuro, disinvolto.
+
+Ci vuol altro, aver rapporti con tutta la gente che incontriamo nei
+teatri, nei caffè! — Si saluta: — buon giorno! — buona sera! — E chi
+t’ha visto, t’ha visto!
+
+MATTEI c. s.
+
+Ma con tutta la gente che incontriamo nei teatri, nei caffè, — con le
+persone con le quali non abbiamo rapporti, — non si scontano cambiali
+per dieci mila lire!
+
+ALVISE
+
+ ha un leggero sobbalzo.
+
+MATTEI
+
+ piomba addosso ad Alvise: lo
+ afferra con le due mani per il
+ bavero del frak e scotendolo gli
+ parla faccia a faccia.
+
+È vero! Non lo puoi più negare! Te l’ho letto in faccia! — È vero! E se
+adesso non dici la verità, ti ammazzo! Com’è vero Dio, ti ammazzo!
+
+ALVISE.
+
+È vero!... Avevo perduto, giocando con lui.... a _baccarà_.... — Gli ho
+firmata.... una cambiale....
+
+MATTEI.
+
+E l’hai pagata?
+
+ALVISE.
+
+.... No.
+
+MATTEI.
+
+Sì.
+
+ Scotendolo: — sempre con la voce
+ sorda.
+
+L’hai pagata, pagata, pagata....
+
+ALVISE.
+
+Sì.
+
+MATTEI c. s.
+
+I danari? I danari?... Dove hai trovato i danari?
+
+ALVISE.
+
+Giocando ancora, ho vinto.
+
+MATTEI.
+
+A che giuoco?
+
+ALVISE.
+
+Al solito!... Al _baccarà_....
+
+MATTEI.
+
+Alla Borsa! Alla Borsa! Hai giocato col Gardani alla Borsa!
+
+ALVISE.
+
+Sì....
+
+MATTEI.
+
+Al rialzo! sulle _Italo-Americane_?
+
+ALVISE.
+
+Sì....
+
+MATTEI.
+
+Venti giorni fa?
+
+ALVISE.
+
+Sì....
+
+MATTEI.
+
+E alla liquidazione, avete esatto di saldo...?
+
+ALVISE.
+
+Duecento mila lire....
+
+MATTEI.
+
+Divise col Gardani?
+
+ALVISE.
+
+Sì....
+
+MATTEI.
+
+E come hai saputo del mio contratto con le _Itale_? Come lo hai
+saputo?... Come?...
+
+ALVISE
+
+ sciogliendosi, respinge Mattei
+ vivamente.
+
+Questo, è affar mio!
+
+MATTEI.
+
+Tuo?
+
+ALVISE sicuro, spavaldo.
+
+Ho arrischiato; l’ho indovinata.
+
+REMIGIA
+
+ si presenta sull’uscio, a
+ sinistra.
+
+MATTEI
+
+ sempre a mezza voce.
+
+Tu sei.... un ladro!
+
+ALVISE.
+
+Signor Mattei! Da uomo a uomo....
+
+MATTEI
+
+ interrompendolo con violenza ma
+ sempre sottovoce.
+
+Sì, da uomo a uomo, senza riguardi, senza pietà, per nessuna memoria,
+per nessun vincolo del sangue. Da uomo a uomo!
+
+REMIGIA.
+
+Papà! Papà!
+
+ Spaventata, si slancia fra Mattei
+ e Alvise.
+
+MATTEI
+
+ sempre con voce bassa, sorda.
+
+Tu sei un ladro!
+
+ALVISE
+
+ ha un impeto di collera. — È
+ trattenuto da Remigia.
+
+MATTEI.
+
+Hai rubato, hai frugato tra le mie carte, i miei segreti. Hai rubato.
+Ladro! — Quella è la porta! — Qui non si ritorna più! — Ma io dò
+querela, senza riguardi, sai! Voglio difendermi! Domani, ti farò
+interrogare dal giudice....
+
+ALVISE.
+
+Va bene. Risponderò a chiunque quello che ho risposto a te. Non ho
+altro da aggiungere.
+
+ Via.
+
+
+SCENA SETTIMA.
+
+MATTEI — REMIGIA.
+
+
+REMIGIA smarrita, tremante.
+
+Papà!... Oh, papà, papà!
+
+MATTEI.
+
+Tu non sai?... Ha commessa una truffa! E ne sono io, la vittima!
+L’_Avanguardia_ accusa me, esplicitamente, di speculazioni vergognose
+e grossolane! — Io!... — È assurdo, oltre essere infame! È grottesco!
+Ma i nemici, e anche gli avversari credono tutto! È il loro interesse!
+Il loro mestiere. — In tutta Italia, — capisci? — a quest’ora, sono
+accusato di servirmi dei segreti della mia carica, per rifornirmi lo
+scrigno! Querela! Querela! E il processo a tuo cugino, ad Alvise, a
+quella canaglia! Duecento mila lire!... Come ha fatto a sapere?... Come
+ha fatto?
+
+ A Remigia.
+
+Oh, ma domani, sai, parlerà! Il giudice, il procuratore del re, lo
+faranno parlare!
+
+REMIGIA
+
+ buttandosi fra le braccia di
+ Mattei.
+
+Oh, papà, papà.... perdonami....
+
+MATTEI.
+
+Perdonarti? Che c’entri tu con Alvise?
+
+REMIGIA.
+
+Sì! Perdonami! Perdonami!
+
+MATTEI c. s.
+
+Diventi matta?...
+
+REMIGIA.
+
+Non sapevo di far male....
+
+MATTEI
+
+ colpito, respinge Remigia che cade
+ in ginocchio.
+
+Non sapevi di far male?
+
+REMIGIA.
+
+Di far tanto.... male!
+
+MATTEI
+
+ la fissa, terribile con tutta la
+ vita negli occhi: le fa cenno col
+ capo di proseguire.
+
+REMIGIA
+
+ sempre in ginocchio.
+
+Ti giuro.... ti dirò.... ti confesserò tutto. Avevo paura di te.... di
+Federico.... Quella mattina Federico era stato a Roma....
+
+MATTEI
+
+ fissa la collana di Remigia. Il
+ suo viso sconvolto, terreo, ha
+ una contrazione nervosa. Si lascia
+ cadere sulla poltrona.
+
+REMIGIA continuando c. s.
+
+Anche allora.... volevo gettarmi a’ tuoi piedi.... Ma.... quando mi hai
+detto di aver venduta la casa.... non ho più avuto.... coraggio....
+Dio.... come ho sofferto.... Non potevo più chiuder occhio....
+credevo di morire.... ero qui.... con te.... quando tu hai ricevuto il
+telegramma del ministro....
+
+MATTEI
+
+ che ha sempre fissato la collana,
+ si alza strappandogliela dal
+ collo, e gliela mette sotto
+ gli occhi con la mano tremante,
+ con le lacrime che gli colano
+ spesse sul viso contraffatto; —
+ poi, con voce rauca, sempre più
+ tremante, spaventato di sè stesso,
+ di ciò che potrebbe commettere
+ nell’impeto della collera.
+
+Va via.... Va via!
+
+ Alza Remigia di colpo, spingendola
+ verso l’uscio, a sinistra.
+
+Va via!... Va via!...
+
+REMIGIA via.
+
+MATTEI
+
+ è come ubriaco, barcollante; —
+ si prende il capo fra le mani;
+ comincia a comprendere tutta la
+ verità.
+
+Scarlini.... Scarlini.... No.... la querela.... No la querela....
+
+ Corre barcollando alla scrivania;
+ fa per scrivere a Scarlini, ma
+ non può; fa per telefonare, ma
+ non riesce a profferire le parole.
+ Continua a borbottare:
+
+Scarlini.... Scarlini....
+
+ Finalmente, strappandosi il
+ colletto, si precipita verso
+ l’uscio, dal quale era uscito
+ Pontedera, urlando:
+
+Mauro!... Mauro!
+
+
+SCENA OTTAVA.
+
+PONTEDERA e DETTI.
+
+
+MATTEI a Pontedera.
+
+Scarlini! Scarlini!... No! No!... Querela.... No!... No la querela....
+Impossibile! Io! Io! Sono stato io! Colpa mia!
+
+PONTEDERA
+
+ che ha indovinato; fissandolo.
+
+Alvise?... Remigia?...
+
+MATTEI
+
+ scoppia in un pianto dirotto
+ buttandosi fra le braccia di
+ Pontedera.
+
+Sono rovinato! Sono rovinato!
+
+ Cala la tela.
+
+
+ FINE DELL’ATTO SECONDO.
+
+
+
+
+ATTO TERZO.
+
+
+Il giorno dopo, verso sera. — Il salottino di Remigia attiguo alla
+sua camera da letto. Molta eleganza, moltissimo lusso. Nella camera da
+letto, — aperta, con gli usci spalancati, si vedrà Claudina preparare
+i bauli e le valige di Remigia. — Un baule grandissimo, quasi pieno di
+roba, nel salottino. Sul letto, — nella camera da letto, — vestiti,
+biancheria finissima di Remigia, e un altro baule già pronto. Nel
+salottino, due scatoloni da cappelli. Pure nel salottino vestiti,
+cappelli, altra roba di Remigia. — A sinistra, le stanze interne: a
+destra, le stanze attigue all’anticamera. Una lucerna accesa nella
+camera da letto; altre lucerne, pure accese, nel salottino.
+
+
+SCENA PRIMA.
+
+REMIGIA, seduta sopra un sofà, con molti cuscini; col capo fra le mani,
+pallida, con gli occhi fissi nel vuoto. — CLAUDINA, nella camera da
+letto, prepara i vestiti che devono essere messi nel baule.
+
+
+CLAUDINA
+
+ dopo un momento che è alzata la
+ tela, si avvicina a Remigia; — col
+ tono dolce e la voce pietosa.
+
+Signora.... il vestito _bleu_, _tailleur_, del _Doucet_, lo mette nel
+baule?... Se per caso a Milano facesse un po’ più fresco?... E poi, se
+si va in montagna?...
+
+REMIGIA.
+
+ sempre c. s. — si stringe nelle
+ spalle senza rispondere.
+
+CLAUDINA
+
+ dopo un momento di attesa.
+
+Io, tanto, lo metto nel baule. È sempre meglio!
+
+ Via, verso la camera da letto.
+
+REMIGIA con un fil di voce.
+
+Claudina....
+
+CLAUDINA ritornando.
+
+Signora?...
+
+REMIGIA
+
+ con le lacrime nella gola.
+
+Hai spiegato bene, al portiere?
+
+CLAUDINA.
+
+Non dubiti. — Deve dire a tutti, che la signora è già partita per
+Milano.
+
+REMIGIA fissandola.
+
+Nè amici, nè.... parenti. A tutti?
+
+CLAUDINA.
+
+Sissignora. Anche al signor Schmidt.
+
+REMIGIA
+
+ al nome di Federico rabbrividisce.
+
+CLAUDINA
+
+ a Remigia, indicando verso
+ l’uscio, a sinistra.
+
+Il signor dottor Pontedera.
+
+REMIGIA alzandosi.
+
+Va, va!... Non perder tempo!
+
+CLAUDINA
+
+ ritorna nella camera da letto:
+ ricomincia a preparare i vestiti;
+ — mette dell’altra roba nel baule,
+ ecc. — Tutto ciò finchè dura il
+ dialogo.
+
+
+SCENA SECONDA.
+
+REMIGIA — CLAUDINA nella camera da letto — PONTEDERA.
+
+
+REMIGIA
+
+ andandogli incontro, ansiosa.
+
+Il papà?
+
+PONTEDERA scrollando il capo.
+
+Come t’ho detto, stanotte... l’ho visto molto male. Oggi, ancora, ha
+avuto un nuovo assalto, ma non così grave. La digitale ha ottenuto il
+suo effetto.
+
+REMIGIA.
+
+Ora?... Ora?
+
+PONTEDERA.
+
+Verso le quattro s’è un po’ assopito, poi — è un miracolo! — ha
+cominciato a riaversi ed ora.... è di là nel suo studio, e s’è messo a
+scrivere!
+
+REMIGIA
+
+ fa un grande sospiro, levando gli
+ occhi al cielo.
+
+PONTEDERA continuando.
+
+Ha parlato di tutto, ricordando.... tutto, con una calma
+straordinaria.... impressionante. Gli ho promesso, dopo che ti avrei
+accompagnata a Milano, di ottenere dal direttore dell’ospedale qualche
+altro giorno di licenza per poter tornare a Roma e ripartire poi con
+lui, appena avrà disposto.... ogni cosa, appunto per poter partire.
+
+REMIGIA angosciata.
+
+Non vuol più vedermi?... Più?...
+
+PONTEDERA.
+
+Più?... No, pover’uomo! Gliel’ho consigliato io stesso. — L’ho persuaso
+a lasciarti partire senza vederti. Nello stato in cui si trova.... —
+bada, non è proprio il caso di illuderci. Qualunque nuova emozione gli
+potrebbe essere.... fatale. Passati questi primi giorni, vi rivedrete
+con più calma a Milano, o dove avrete fissato di andare.
+
+REMIGIA
+
+ si butta sulla poltrona, e si
+ mette a piangere.
+
+PONTEDERA
+
+ Si guarda attorno; — dà
+ un’occhiata ai vestiti, ai
+ cappellini, a tutta quella roba
+ che deve essere messa nei bauli;
+ — osserva Remigia e scrolla
+ tristamente il capo.
+
+CLAUDINA
+
+ viene dalla camera da letto e si
+ ferma un po’ distante da Remigia.
+
+Signora.... I due cappelli nuovi, da giorno, li porto a Milano tutti e
+due?
+
+REMIGIA
+
+ si stringe nelle spalle,
+ infastidita, senza rispondere.
+
+CLAUDINA
+
+ mentre continua il dialogo tra
+ Remigia e Pontedera, apre un
+ armadio, ne leva due cappelli,
+ uno lo mette sul tavolino,
+ l’altro sulla poltrona vicina
+ allo scatolone, poi ritorna nella
+ camera da letto.
+
+REMIGIA
+
+ a Pontedera che sta osservando
+ Claudina; — scrollando il capo.
+
+L’ironia della vita?... Si può morire di dolore.... eppure....
+
+PONTEDERA.
+
+Eh, sì!... Hai ragione! La vita.... è ironica! — Tuo padre, intanto, ha
+mandato le sue dimissioni al Presidente del Consiglio, e al Presidente
+della Camera. “I ripetuti assalti della sua grave malattia di cuore non
+gli permettono più di lavorare, di occuparsi, e soprattutto di poter
+resistere ancora ad una guerra troppo accanita e sleale.„ — Queste
+spiegazioni, chi avrà interesse a crederle, le crederà.... siano o non
+siano le vere. Chi avrà interesse a non crederle.... siano o non siano
+le vere, non le crederà. — Ironia.... della vita.
+
+REMIGIA.
+
+Mi perdonerà?
+
+PONTEDERA.
+
+Tuo padre?
+
+ La fissa con un sorriso
+ amarissimo.
+
+Certamente!... Soltanto....
+
+ Dà un’occhiata all’orologio.
+
+Cerca di far presto.
+
+REMIGIA.
+
+Io potrei partire anche subito; — Claudina, con la roba, partirà quando
+potrà. — Subito! Subito!
+
+ Con un brivido pensando a
+ Federico.
+
+Non vedo l’ora di essere in ferrovia, di essere in viaggio, di essere
+lontana da Roma!
+
+PONTEDERA.
+
+Io vado a mangiare un boccone.... Ho da fare anch’io la mia roba....
+Vedrò ancora tuo padre, e prima delle dieci, verrò a prenderti con la
+carrozza.
+
+REMIGIA come spaventata.
+
+Chiusa!
+
+PONTEDERA.
+
+Chiusa.
+
+ Guarda ancora tutti quei vestiti,
+ quella roba, con un’espressione
+ molto significativa; — poi dà
+ un’altra occhiata a Remigia, —
+ senza che questa se ne accorga, —
+ molto espressiva.
+
+Sai, il....
+
+REMIGIA
+
+ lo fissa; capisce che si tratta di
+ Alvise.
+
+PONTEDERA
+
+ fa un cenno affermativo col capo.
+
+A quest’ora è a Genova. S’imbarcherà domattina, direttamente per il
+Brasile. Carriera.... non se ne parla più. Mi ha dato la sua parola
+d’onore che, per molti anni almeno, non manderà più sue notizie a....
+nessuno. E credo.... la manterrà. — Dunque alle dieci! — Trovati
+pronta!
+
+ Via.
+
+
+SCENA TERZA.
+
+REMIGIA, CLAUDINA sempre nella camera da letto, poi FEDERICO.
+
+
+REMIGIA
+
+ affranta dal dolore si lascia
+ cadere sul sofà.
+
+CLAUDINA
+
+ uscito Pontedera, rientra dalla
+ camera da letto nel salottino, si
+ avvicina a Remigia; — la guarda
+ affettuosamente.
+
+Signora.... Vuol proprio mettersi in viaggio, così, senza prendere
+nemmeno una tazza di brodo?
+
+REMIGIA.
+
+No....
+
+ Tra sè.
+
+Tutti contro di me.... Senza nessuna pietà!
+
+ Ascolta verso l’uscio a destra.
+
+CLAUDINA
+
+ ascolta pure verso l’uscio a
+ destra.
+
+LUIGI di dentro.
+
+Mi creda!... Glielo giuro, signor Federico!
+
+REMIGIA
+
+ balza in piedi, spaventata.
+
+LUIGI c. s.
+
+Sua Eccellenza sta poco bene!... È ammalato! Non può proprio veder
+nessuno!
+
+ Entra parlando con Federico
+ e facendo cenno a Remigia di
+ allontanarsi.
+
+Il dottor Pontedera glielo ha proibito!
+
+FEDERICO
+
+ entra scostando Luigi; — con molta
+ fermezza:
+
+Non cerco di mio suocero.
+
+ A Remigia.
+
+Ho da parlare con te.
+
+LUIGI
+
+ via, dopo un cenno del capo di
+ Remigia.
+
+CLAUDINA
+
+ rientra nella camera da letto,
+ ricominciando a metter via la
+ roba.
+
+REMIGIA
+
+ riprende il coraggio e l’audacia.
+
+Hai da parlare con me? Cosa vuoi?
+
+FEDERICO.
+
+Manda via la cameriera.
+
+ Indicando verso la camera da
+ letto.
+
+E chiudi quella porta.
+
+REMIGIA a Claudina.
+
+Va un momento di là.
+
+ Chiude l’uscio: si avvicina di
+ qualche passo e si mette in faccia
+ a Federico fissandolo, muta.
+
+
+SCENA QUARTA.
+
+REMIGIA — FEDERICO — in fine MATTEI.
+
+
+FEDERICO
+
+ con molta freddezza e con molta
+ calma.
+
+Desidero sapere da te, la vera ragione delle dimissioni di tuo padre.
+
+REMIGIA.
+
+Da me?...
+
+ Stringendosi nelle spalle.
+
+Io non so....
+
+FEDERICO sempre con calma.
+
+Come?... Tu, sua figlia, non sai, non hai cercato di sapere perchè
+Pietro Mattei ha dato, — proprio in questo momento, — le sue dimissioni
+da ministro e da deputato?
+
+REMIGIA.
+
+No....
+
+ Correggendosi.
+
+Io soltanto so che da molto tempo era stanco, oppresso dal troppo
+lavoro, disgustato, irritato da una guerra iniqua a colpi d’ingiurie e
+di calunnie....
+
+ Diventando a mano a mano, sotto
+ l’occhio freddo, attento di
+ Federico, sempre più nervosa.
+
+E poi, il papà non sta bene. Ha detto tante volte di volersene andare,
+di voler riposare. Anche Mauro.... come amico.... come dottore, lo ha
+consigliato a.... far così.
+
+ Vedendo che Federico osserva i
+ vestiti, i cappelli, i bauli, ecc.
+
+Io.... vado per qualche giorno a Milano, per.... preparare....
+
+FEDERICO.
+
+Il vostro appartamento? — No, perchè la casa è stata venduta.
+
+REMIGIA.
+
+Andiamo in casa di Mauro, per alcuni giorni. Poi, il papà....
+ti scriverà.... appunto per.... avvertirti.... perchè io possa
+accompagnarlo per qualche tempo al mare, o in montagna... dove Mauro ci
+consiglierà di andare.
+
+FEDERICO sempre c. s.
+
+Ma, come mai, il dottor Mauro Pontedera, un uomo rispettabilissimo
+sotto ogni rapporto, — serio, intelligente, pratico del mondo e sincero
+amico di tuo padre, non gli ha fatto capire che le sue dimissioni in
+questo momento equivalevano a una caduta, a una disfatta vergognosa,
+a una fuga? — Come mai? L’_Avanguardia_ accusa Sua Eccellenza
+Pietro Mattei di un grave abuso, che data la sua condizione diventa
+criminoso, e Pietro Mattei invece di gridar alto, di dar querela
+all’_Avanguardia_, — ai suoi diffamatori, — rassegna le proprie
+dimissioni, e fugge al mare o ai monti, secondo il consiglio del
+medico?
+
+REMIGIA
+
+ turbandosi sempre di più.
+
+Ma io.... non so. Io.... non posso sapere del.... papà. Io non so.
+
+FEDERICO.
+
+Tu, sai, per altro, dell’articolo dell’_Avanguardia_? Lo hai letto?
+
+REMIGIA.
+
+No.
+
+FEDERICO.
+
+Saprai ugualmente, ti avranno detto, che in questo articolo si accusa
+tuo padre, — deputato, ministro, — di un’illecita operazione di Borsa?
+
+REMIGIA.
+
+Io so che non è vero, che è una falsità e mio padre fa benissimo....
+
+FEDERICO.
+
+Fa malissimo, ma non riscaldarti. Non vedi come io sono tranquillo?
+— Riscaldandosi, non si viene a capo di nulla. — Siamo d’accordo: tuo
+padre non ha giocato sul rialzo delle _Itale_. Io sono convinto che non
+è vero; e che non è vero, _tu_, lo sai.
+
+REMIGIA.
+
+Falsità, tutte falsità!
+
+FEDERICO.
+
+Tutte falsità, no; ecco il punto della questione. Tutte falsità, no,
+perchè il giuoco, _la truffa_, è stata commessa veramente. Ora, torno a
+ripetere, io desidero, io voglio sapere da te
+
+ riscaldandosi
+
+perchè tuo padre non si difende, perchè tuo padre rimane sotto
+un’accusa così atroce e così _precisata_, perchè tuo padre, che,
+volendolo, potrebbe difendersi dando querela all’_Avanguardia_,
+smascherando i veri colpevoli, non lo fa, e piuttosto si lascia
+travolgere dall’accusa e precipita giù, giù, giù!
+
+REMIGIA allibita, tremante.
+
+Ma.... Ma io.... Io non posso sapere....
+
+FEDERICO.
+
+Tu non puoi sapere, tu non sai chi sono i veri colpevoli? — No? —
+Allora te lo dirò io: Sei tu!
+
+REMIGIA
+
+ si abbandona cadendo sul sofà e
+ nascondendosi la faccia con le
+ mani.
+
+FEDERICO
+
+ molto calmo; — molto ironico.
+
+Sei tu. Il contino Alvise Coldoredo, — il manutengolo, — oh quello
+sarebbe stato mandato subito sotto processo; ma tuo padre ha creduto,
+col suo onore, ha sperato, di salvare il tuo. — Debolezze, illusioni
+paterne. La cronaca del fatto, o del fattaccio, il tuo nome, insieme a
+quello di tuo cugino, corrono ormai per tutte le strade e i vicoli di
+Roma, con i particolari più curiosi e gli aneddoti più piccanti. Fai
+benissimo a raccogliere le tue _toilettes_, le tue gale e a scappare da
+Roma. In questi giorni non potresti andare per il corso facendo sfoggio
+di fronzoli e di piume; saresti urlata dai monelli! Per il momento, fai
+benissimo a nasconderti. — Poi, tuo padre ci lascierà presto la vita; a
+questo mondo, presto si dimentica; presto, potrai tornare a divertirti
+anche a Roma.
+
+REMIGIA
+
+ si alza di colpo, fissandolo.
+
+FEDERICO prorompendo.
+
+No! Nemmeno tuo padre, — senza cuore! — Non hai mai amato nemmeno tuo
+padre!
+
+REMIGIA.
+
+E tu? Hai cuore tu? La tua decantata affezione, la tua riconoscenza per
+mio padre?... Lo assapori con gioia questo momento! Non ti par vero!
+La sua disgrazia, la nostra disgrazia è il tuo trionfo: puoi finalmente
+insultarmi e vendicarti!
+
+FEDERICO.
+
+Non è vero. Io ero venuto qui col fermo proposito di mantenermi calmo.
+Nessuna idea di vendicarmi; nessuna gioia nell’insultarti.
+
+REMIGIA.
+
+E allora che cosa sei venuto a fare? Perchè hai voluto vedermi ad ogni
+costo, tormentarmi?
+
+FEDERICO.
+
+Per dirti questo, soltanto: tuo padre ti ha sacrificato il suo onore;
+io non intendo sacrificarti il mio. Era cosa, del resto, da me già
+preveduta; ne avevo già avvertito il signor Pietro Mattei. Rinuncio
+immediatamente alla direzione delle Cartiere, al posto che ho ottenuto
+per l’autorità e con l’aiuto di tuo padre. Andrò lontano, fuori
+d’Italia. Tornerò da capo a rifare la mia vita, a guadagnarmi il pane.
+Soltanto, con tutte le pratiche legali e l’intervento esplicito del
+tribunale, tu mi renderai il mio nome.
+
+REMIGIA
+
+ scattando con una risata tra le
+ lacrime.
+
+Ah! ah! L’uomo di cuore che non si vendica! Oggi più nessun riguardo!
+Nessuna pietà! Nemmeno per mio padre! Sfido io!... Siamo rovinati!
+
+FEDERICO
+
+ colpito, sta quasi per avventarsi
+ contro Remigia che rimane
+ imperterrita.
+
+E quell’altro? Il socio, il manutengolo? Il tuo amante?
+
+REMIGIA.
+
+È falso! Alvise è mio cugino, — gli voglio molto bene, — non è, non fu
+mai il mio amante!
+
+FEDERICO.
+
+Sei stata sfacciata e imprudente! — Donna Remigia! — La figlia di un
+uomo come Pietro Mattei? — Pensa quante invidie ti seguivano, e quanto
+odio, — l’odio contro tuo padre, — quando tu, di mattina, di giorno,
+con un velo fitto, correvi svelta dal tuo amante, lungo via Adriana....
+
+REMIGIA
+
+ sbigottita; — si rimette subito.
+
+FEDERICO continuando.
+
+.... E sparivi nel portone buio, un po’ nascosto dalla Chiesa, a
+sinistra. Sotto l’andito, il bugigattolo di un’antiquaria. La donna
+delle vostre camere.... — in faccia alla scala — .... con un po’ di
+danaro e di paura, ha parlato.
+
+ Ridendo.
+
+Ah! Ah! È una falsità!... Avresti il coraggio di ripetere che è una
+falsità?
+
+REMIGIA.
+
+Lo ripeto e lo ripeterò sempre! Alvise non è mai stato il mio amante!
+
+FEDERICO.
+
+E chi ti crede?... Chi ti crede più? Tu li rinneghi i tuoi amanti e li
+dimentichi! — Tu?... Non sei nemmeno capace di amare.
+
+REMIGIA
+
+ fa un sorriso sdegnoso, ironico.
+
+FEDERICO.
+
+Tu non hai mai amato, non hai mai saputo amare, nè tuo padre, nè tuo
+marito....
+
+REMIGIA borbottando.
+
+Colpa tua.
+
+FEDERICO
+
+ continuando senza interrompersi.
+
+.... nè i tuoi amanti!...
+
+REMIGIA c. s.
+
+Non hai saputo farti amare! Colpa tua!
+
+FEDERICO
+
+ sempre senza interrompersi.
+
+Tu non ami e non hai mai amato che te stessa, la moda, il tuo lusso, i
+tuoi fronzoli, i tuoi gingilli....
+
+ Fuori di sè per il sorriso
+ ironico, sdegnoso di Remigia e per
+ la passione che si riaccende.
+
+Sì, sono questi, sono questi....
+
+ Butta all’aria nastri e cappelli.
+
+Sono i tuoi gingilli i tuoi amanti, come i tuoi amanti sono i tuoi
+gingilli, e godendo e scherzando e ridendo....
+
+REMIGIA
+
+ non ride più, indietreggia
+ impaurita.
+
+FEDERICO.
+
+.... attraversi il cuore, la vita di chi ha avuto la tremenda disgrazia
+di amarti, lasciandovi il disonore e la disperazione....
+
+REMIGIA
+
+ continua a indietreggiare c. s.
+
+FEDERICO
+
+ pallido, stravolto, inseguendola,
+ minacciandola coi pugni chiusi.
+
+.... Sempre scherzando, sempre ridendo....
+
+REMIGIA
+
+ fugge per la stanza gridando,
+ chiamando.
+
+Federico! Federico!... Papà!
+
+FEDERICO c. s.
+
+.... perchè sei cattiva, bugiarda, frivola e perversa!
+
+REMIGIA
+
+ corre verso l’uscio a sinistra.
+
+FEDERICO
+
+ accecato dall’ira e dalla gelosia,
+ sta per raggiungerla e per
+ colpirla.
+
+MATTEI
+
+ spalanca la camera da letto.
+
+REMIGIA e FEDERICO
+
+ Si fermano immobili, sul colpo.
+
+
+SCENA QUINTA.
+
+REMIGIA — MATTEI — FEDERICO.
+
+
+FEDERICO
+
+ dopo un momento, — a Mattei, —
+ afferrando Remigia per un braccio.
+
+Ecco tua figlia....
+
+ Con uno schianto di dolore e di
+ collera.
+
+Riprendila!
+
+ Spinge Remigia verso Mattei.
+
+REMIGIA
+
+ fa qualche passo barcollando, poi
+ cade inginocchiata presso il sofà.
+ Nasconde la faccia sui cuscini,
+ senza piangere.
+
+FEDERICO continuando.
+
+Lo avevo già dichiarato! Se mai un giorno....
+
+MATTEI
+
+ con tutta la forza della sua
+ autorità.
+
+Taci!... Non una parola di più!... Taci!
+
+ Si appoggia all’uscio, affranto:
+ con voce rotta.
+
+Ero.... là!
+
+FEDERICO
+
+ osservandolo, si sente vinto da
+ una profonda pietà.
+
+MATTEI
+
+ ha il petto ansante, gli occhi
+ infossati, il volto scarno,
+ contraffatto, terreo.
+
+FEDERICO.
+
+ Si copre gli occhi con una mano
+ asciugandosi le lacrime.
+
+MATTEI
+
+ vuol parlare, non può: ha una
+ forte contrazione del viso. — Poi,
+ riesce a parlare stentatamente,
+ con voce fioca e sorda. Si rivolge
+ a Federico, ma avvicinandosi
+ istintivamente a Remigia in modo
+ ch’essa pure debba comprendere
+ tutto il dolore, lo strazio delle
+ sue parole.
+
+.... Hai.... Sì.... Federico.... hai ragione. Il tuo nome.... è il
+nome di un galantuomo.... fai bene a portartelo via.... in salvo....
+lontano.... lontano da noi!... Sei _solo_.... hai la fortuna di essere
+_solo_.... Potrai.... sarai.... ancora felice.
+
+ Grosse lacrime gli colano dagli
+ occhi sulle guance.
+
+Io te lo auguro.... Federico.... domandandoti perdono del male che ti
+abbiamo fatto.
+
+ Non può più parlare, — traballa
+ sotto il peso del grande
+ avvilimento.
+
+Va.... Va....
+
+FEDERICO
+
+ gli si avvicina in atto di
+ sorreggerlo, di abbracciarlo.
+
+MATTEI
+
+ allontanandolo con le due mani.
+
+Va.... Va....
+
+FEDERICO
+
+ esita; ma il suo occhio
+ cade su Remigia e fugge via,
+ precipitosamente.
+
+
+SCENA ULTIMA.
+
+MATTEI e REMIGIA.
+
+
+REMIGIA
+
+ appena Federico è uscito comincia
+ a singhiozzare.
+
+MATTEI
+
+ fa per andarsene trascinandosi
+ verso la camera da letto — poi
+ siede accasciato, in fondo, fra
+ il disordine delle valige, dei
+ cappellini, dei nastri. — Si
+ alza, si muove a stento, fa per
+ uscire, ma resta colpito dai
+ singhiozzi sommessi di Remigia.
+ Tende l’orecchio, trasalendo ad
+ ogni singhiozzo: si avvicina d’un
+ passo: la tenerezza paterna sta
+ per riprenderlo, ma vuol vincersi
+ ad ogni costo e rialza fieramente
+ la testa.
+
+Io.... ti ho _dato tutto. Tu_ mi prendi anche la vita....
+
+ Coi pugni chiusi e con la voce di
+ chi vuol dominarsi e soffocare il
+ proprio cuore.
+
+No! No!... Non posso perdonarti!
+
+REMIGIA
+
+ continua a singhiozzare sempre più
+ forte.
+
+MATTEI
+
+ si lascia cadere accanto a
+ Remigia, fa quasi per accarezzarle
+ i capelli e mormora sommessamente:
+
+Resto qui.... per morirti vicino.
+
+ Cala la tela.
+
+
+ FINE DEL DRAMMA.
+
+
+
+
+OPERE DI G. ROVETTA
+
+_(Edizioni Treves)._
+
+
+ _=Teatro.=_
+ _Gli uomini pratici_, commedia L. 1 20
+ _Principio di secolo_, dramma. Ediz. di lusso in-8 2 —
+ _Alla Città di Roma_, commedia 1 —
+ _Il giorno della cresima_, commedia. Ediz. di lusso 3 —
+ _Papà Eccellenza_, dramma. Ediz. di lusso 3 —
+
+ _=Romanzi e Novelle.=_
+ _Sott’acqua_. 3.ª edizione 3 50
+ _Il primo amante_. 2.ª edizione 3 50
+ _Il processo Montegù_. 7.ª edizione 1 —
+ _Novelle_. 3.ª edizione 1 —
+ Cavalleria assassina. — Storiella vecchia. — Era
+ matto o aveva fame. — Scellerata! — Quintino
+ e Marco. — Metempsicosi. — Tiranni minimi.
+
+
+
+
+
+Nota del Trascrittore
+
+Ortografia e punteggiatura originali sono state mantenute, correggendo
+senza annotazione minimi errori tipografici.
+
+
+
+*** END OF THE PROJECT GUTENBERG EBOOK 75860 ***
diff --git a/75860-h/75860-h.htm b/75860-h/75860-h.htm
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+ <title>Papà Eccellenza | Project Gutenberg</title>
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+<div style='text-align:center'>*** START OF THE PROJECT GUTENBERG EBOOK 75860 ***</div>
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+<div class="booktitle">
+<h1>
+PAPÀ ECCELLENZA
+</h1>
+</div>
+
+<hr class="silver">
+
+<div class="titlepage">
+<p class="x-large">
+GEROLAMO ROVETTA
+</p>
+
+<p class="pad2 main-t">
+Papà Eccellenza
+</p>
+
+<p class="pad1">
+DRAMMA IN TRE ATTI
+</p>
+
+<p class="pad4">
+<span class="large">MILANO</span><br>
+<span class="small"><span class="smcap">Fratelli Treves, Editori</span><br>
+1908</span>
+</p>
+</div>
+
+<div class="verso">
+<hr class="mid">
+<p>
+<i>Questo dramma fu rappresentato la prima volta
+dalla Compagnia Calabresi-Severi nel teatro
+Manzoni di Milano la sera del 1.º dicembre
+1907, interpreti O. Calabresi, M, B. Palmarini,
+A. Chiantoni, U. Palmarini, E. Olivieri,
+P. Rosa, R. Lupi, M. O, Donadoni, R. Badaloni.</i>
+</p>
+
+<hr class="minor">
+
+<p>
+PROPRIETÀ LETTERARIA.
+</p>
+
+<hr class="minor">
+
+<p>
+I diritti di riproduzione, di traduzione e di rappresentazione
+sono riservati per tutti i paesi,
+non esclusi la Svezia, la Norvegia e l’Olanda.
+</p>
+
+<p>
+Published in Milan, February 29 th, 1908. Privilege of
+Copyright in the United States reserved under the
+Act approved March 3rd, 1905, by Fratelli Treves.
+</p>
+
+<p>
+Tip. Treves.
+</p>
+<hr class="mid">
+</div>
+
+<div class="chapter">
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_1">[1]</span>
+</p>
+
+<h2>
+PERSONAGGI.
+</h2>
+</div>
+
+<ul>
+<li>L’onorevole <span class="smcap">Pietro Mattei</span>.</li>
+<li><span class="smcap">Remigia</span>, sua figlia.</li>
+<li>L’ingegnere <span class="smcap">Federico Schmidt</span>.</li>
+<li>Il conte <span class="smcap">Alvise Coldoredo</span>.</li>
+<li>Il dottor <span class="smcap">Mauro Pontedera</span>.</li>
+<li>L’onorevole <span class="smcap">Scarlini</span>.</li>
+<li>Il commendator <span class="smcap">Martinelli</span>.</li>
+<li><span class="smcap">Luigi</span>.</li>
+<li><span class="smcap">Claudina</span>.</li>
+</ul>
+
+<p class="center">
+<i>A Roma</i> — <i>I giorni nostri</i>.
+</p>
+
+<p class="center">
+Palcoscenico.
+</p>
+
+<p class="center">
+Sinistra. <span class="spaced4">Destra.</span>
+</p>
+
+<hr class="silver">
+
+<div class="chapter">
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_3">[3]</span>
+</p>
+
+<h2>ATTO PRIMO.</h2>
+</div>
+
+<p>
+Sala di studio, dove Pietro Mattei lavora e
+riceve, quando non è al Ministero. — Porte
+laterali, chiuse. A sinistra le stanze interne,
+a destra l’anticamera. Una finestra pure a
+destra. Mobilia e tappezzerie semplici, severe.
+</p>
+
+<div class="chapter">
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_5">[5]</span>
+</p>
+
+<h3>SCENA PRIMA.</h3>
+</div>
+
+<p>
+<span class="smcap">Mattei</span>, seduto a una grande scrivania, a sinistra,
+piena di carte, di giornali, di libri. Sulla
+scrivania, la macchinetta del caffè e una chicchera.
+<span class="smcap">Martinelli</span> in piedi, in attesa rispettosa.
+Alzata la tela, dopo un momento, entra
+<span class="smcap">Luigi</span> dalla destra: a suo tempo, <span class="smcap">Pontedera</span>.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+quando si alza la tela scrive
+e continua a scrivere.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Luigi</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+un vecchio servitore alla
+buona, in giacca nera e
+con la cravattina nera. — Annunzia
+a mezza voce:
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Il signor dottore.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+senza alzare il capo e
+continuando a scrivere.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Venga! Venga!
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_6">[6]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Luigi</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+con un cenno, tenendo
+aperto l’uscio, invita Pontedera
+ad entrare, poi va
+via richiudendo l’uscio.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera.</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Ricambia un saluto
+col Martinelli.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+continuando a scrivere, senza
+alzare, nè volgere il capo.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Scusa, caro dottore, ho subito....
+finito!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera.</span>
+</p>
+
+<p>
+La patria! La patria, innanzi
+tutto!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> sempre scrivendo.
+</p>
+
+<p>
+Burlone!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+si guarda attorno un momento,
+poi va a guardare dalla finestra.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_7">[7]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+voltandosi verso Martinelli.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Ecco.... finito! In piedi, commendatore?...
+Scusi, sa, non me n’ero accorto!
+Sono inchiodato qui
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+indicando la scrivania
+</p>
+</div>
+
+<p>
+dalle due di notte e mi sento sbalordito.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera.</span>
+</p>
+
+<p>
+Male!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+si riempie la chicchera di
+caffè e l’ingolla avidamente.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera.</span>
+</p>
+
+<p>
+Malissimo!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+a Martinelli indicando
+Pontedera.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Il mio eterno predicatore.
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Presentando.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Il dottor Mauro Pontedera, di Milano.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_8">[8]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Martinelli.</span>
+</p>
+
+<p>
+A Roma, per il congresso medico?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera.</span>
+</p>
+
+<p>
+E per le mie vacanze.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> c. s.
+</p>
+
+<p>
+Il commendator Martinelli, il mio
+braccio destro ai <i>Lavori pubblici</i>,
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+stringendogli la mano
+</p>
+</div>
+
+<p>
+e paziente sfogatoio dei miei nervi
+e della mia bile!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Risata: poi come risovvenendosi,
+indicando Pontedera a Martinelli.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Amico, ma non politico! — Intendiamoci! — Costui
+è un clerico-moderato
+e se ne vanta!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera.</span>
+</p>
+
+<p>
+Per il solo merito di esserlo sempre
+stato.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_9">[9]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+È una frecciata, per me?...
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Risata — torna alla scrivania, prende
+le carte che ha finito di scrivere
+e le consegna al Martinelli.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+A lei, come le ho raccomandato.... — Dia
+corso sollecitamente.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Martinelli.</span>
+</p>
+
+<p>
+Non dubiti, Eccellenza!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+No! No! Niente Eccellenza, lei!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Ridendo con Pontedera.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Non sono Eccellenza, altro che per
+gli uscieri, — per il dovuto rispetto, — e
+per i miei ragazzi, che ne
+ridono!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Risata.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Luigi</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+mentre Martinelli salutato
+Pontedera sta per uscire,
+entra portando un dispaccio.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_10">[10]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> richiamandolo.
+</p>
+
+<p>
+Martinelli!... — Mi lasci prima
+vedere....
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Dopo letto il dispaccio, dandolo a Martinelli.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Precisamente!... A lei. — Vagoni!
+Vagoni! — Non si domanda altro!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+A mano a mano riscaldandosi
+e cominciando ad ansimare.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+È una voce sola!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+A Martinelli.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+E il ministro del Tesoro.... nuove difficoltà!...
+Tanto fare, disfare, discutere,
+studiare.... E poi con le italo-americane,
+tutto sospeso!... Troppi
+milioni!... Sarebbe una minaccia per
+il pareggio!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+A Pontedera.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Il <i>pareggio</i>, la gloria e l’incubo di
+questi piccoli ragionieri, che sono i
+nostri uomini di Stato!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+A Martinelli.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Ma se devo rimanere al governo....
+<span class="pagenum" id="Page_11">[11]</span>
+Ieri sera ho mandato un mio <i>ultimatum</i>
+a quel caro collega del Tesoro,
+che sta banchettando nel suo
+collegio! O così, o me ne vado.
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Calmandosi e indicando
+a Martinelli il dispaccio.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Veda lei, intanto. Verso le due, sarò
+al Ministero.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Martinelli.</span>
+</p>
+
+<p>
+Non prima?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Ho sacrificata la notte, per poter
+avere la mattinata per me!... — Ho
+l’assemblea del “Cotonificio Industriale„....
+c’è la presentazione dei
+bilanci!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+A Pontedera.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Poi aspetto mio genero da Subiaco
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+serio, con un sospiro
+</p>
+</div>
+
+<p>
+e anche questo, non è mai un divertimento!
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_12">[12]</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Di nuovo a Martinelli, congedandolo.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Insomma, verrò più presto che potrò! — Buon
+giorno!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+salutando Martinelli.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Buon giorno, commendatore!
+</p>
+
+<h3>SCENA SECONDA.
+<span class="smaller"><span class="smcap">Mattei, Pontedera</span>, in fine <span class="smcap">Luigi</span>.</span></h3>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+osservando Mattei.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Dunque?... La macchina, mi hai
+detto, non va regolarmente?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+osservando Pontedera e
+studiandolo a sua volta.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Rispondimi con franchezza: se ieri
+<span class="pagenum" id="Page_13">[13]</span>
+non ti facevo cercare al congresso,
+tu non venivi nemmeno a salutarmi?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera.</span>
+</p>
+
+<p>
+Se non oggi, sarei venuto domani,
+uno di questi giorni.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+diventando improvvisamente
+triste, scrollando
+il capo e lasciandosi cadere
+sopra una seggiola.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+No. Tu non venivi nemmeno a salutarmi!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+ridendo, per schivare di rispondere,
+e indicandogli il sofà.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Qui, qui! Vieni qui; facciamo un
+po’ d’esame alla rota motrice.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Anche per te, sono un uomo senza
+carattere?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera.</span>
+</p>
+
+<p>
+Non parliamo di politica!
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_14">[14]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Anche per te sono un Girella ambizioso
+e volgare?... Vivaddio, tranne
+ladro, perchè sarebbe troppo inverosimile,
+me ne hanno dette di tutti i
+colori!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span> cantarellando.
+</p>
+
+<p>
+Non parliamo di politica! Fra noi
+due, è sempre stata un dispiacere!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Che politica!... Adesso si tratta di
+me!... Non mi stimi più? Rispondi.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span> lealmente.
+</p>
+
+<p>
+Io ti stimo oggi che sei diventato
+ministro della Monarchia, come ti stimavo
+ieri....
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+sorridendo
+</p>
+</div>
+
+<p>
+mettiamo pure l’altro ieri, quando ti
+schieravi tra i più focosi deputati del
+partito repubblicano. Ti ho stimato,
+<span class="pagenum" id="Page_15">[15]</span>
+ti stimo e ti stimerò sempre per il
+tuo valore altissimo, per la tua integrità.
+Soltanto, a giudizio mio, — dell’amico
+e del medico, — il tuo
+debole
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+battendogli sul cuore
+</p>
+</div>
+
+<p>
+eccolo qui. E l’uomo è come la donna:
+quando non sa dir di no, va incontro
+a tutti i guai.
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Ridendo.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Lévati, lévati l’abito!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Credi anche tu che se non le lusinghe....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera.</span>
+</p>
+
+<p>
+Lusinghe no, lusinghe mai.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> continuando.
+</p>
+
+<p>
+.... è stata l’influenza morale, la mia
+vecchia amicizia per l’attuale Presidente
+del Consiglio a farmi mutar
+bandiera?
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_16">[16]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera.</span>
+</p>
+
+<p>
+Un po’ alla volta.... Una cosa dopo
+l’altra. Prima hai cominciato a diventar
+assiduo alla Camera, poi ad addomesticarti
+col potere quando, per
+star vicino a tua figlia, hai trasportato
+la sede della tua società da Milano
+a Roma....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> scattando.
+</p>
+
+<p>
+Che c’entra mia figlia?!... Sono
+venuto a Roma per lo sviluppo, per
+il vantaggio della <i>Società</i>!... — Mia
+figlia non c’entra! Sempre mia figlia!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Calmandosi. Calmando l’affanno di respiro.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Certo.... a Roma non ho subìto l’influenza
+degli uomini.... ma della verità.
+Ho visto al di là dei miei vecchi
+principî, che ormai non avevano
+un fine!... Dei vecchi ideali.... ormai
+platonici e che mi avrebbero condannato
+<span class="pagenum" id="Page_17">[17]</span>
+all’inazione, io, nato soltanto
+per l’azione!... — Ad onta dei miei
+sessant’anni, sento il vigore di fare,
+di creare! E se ci resto al Ministero....
+La reggia è ringiovanita....
+perchè non ringiovanire.... non tentare
+almeno, di abbattere per rinnovare
+anche tutto il vecchio materiale
+che la opprime? — E poi, tu conservatore
+ed io repubblicano, non ci
+siamo trovati insieme a Mentana?...
+Mi hai chiesto conto, allora, dei miei
+principî?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span> ridendo.
+</p>
+
+<p>
+Ah, ah!... Tutt’altra condizione
+di cose.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Perchè?... Anche qui, sento lo
+stesso amore per il mio paese! Anche
+qui, sono esposto al fuoco e non
+mi muovo!
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_18">[18]</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Passeggia su e giù ansimando,
+poi si ferma dinanzi a Pontedera.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Tu sei un grande galantuomo, ma
+sei anche un vecchio uomo, pieno di
+pregiudizî!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+stringendosi, come rassegnato,
+nelle spalle.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Proprio così!... Modo di vedere.
+E non ci sono occhiali nuovi che
+possano farmi vedere diversamente.
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Indicandogli il sofà.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Lévati l’abito e anche il gilet!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+sorridendo a Pontedera,
+con affetto e con simpatia.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+.... Vecchio uomo, pieno di pregiudizî!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Comincia a sbottonarsi l’abito, la sottoveste,
+si ferma guardando Pontedera.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_19">[19]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+che ha levato di saccoccia e sta
+mettendo in ordine il piccolo
+istrumento per le ascultazioni.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+.... Più ancora; la vittima dei
+miei pregiudizî. Pensa: sono stato
+innamorato e sul punto di prender
+moglie una volta sola nella mia
+vita. La ragazza che io amavo, e
+che mi amava, era cattolica e ci
+credeva; perciò, morire magari di
+dolore, ma non cambiar di religione,
+ed io....
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+vincendo la commozione
+</p>
+</div>
+
+<p>
+io non ho voluto cambiare la mia che
+non pratico e alla quale non credo.
+Nato ebreo, voglio morire ebreo. Pregiudizî,
+si sa! Ma quando l’avremo
+spogliata di tutti i pregiudizî, l’anima
+nostra, — nuda nuda, — che figura
+ci farà?
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_20">[20]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+battendogli sulle spalle.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Il tuo amore!...
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Risata.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Perchè il tuo amore non era di quel
+buono! Ho amato anch’io una volta
+sola, ma pur di sposare la mia Anna, — io, — mi
+sarei fatto anche turco!
+E l’ho sposata, io senza un soldo,
+lei senza un soldo! Peggio, con la
+madre piena di debiti! Una contessa, — con
+le mie furie giacobine! — una
+Coldoredo di Venezia, ridotta,
+con tutta la boria dei suoi quarti, ad
+affittarmi una camera per vivere!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Commovendosi a mano a mano.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+E quando Anna è morta.... — Remigia
+non ha conosciuta la sua mamma.... — la
+mia Remigia, che adesso tutti
+mi accusate di idolatrare, l’ho odiata.
+Sì, odiata! — Sono stato più di
+<span class="pagenum" id="Page_21">[21]</span>
+tre anni senza volerla vedere.... Poi
+m’hanno detto che assomigliava a
+sua madre.... ed era vero, — è vero. — È
+il ritratto di sua madre, e l’ho
+amata, adorata, non ho più avuto che
+lei al mondo,
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+con uno schianto
+</p>
+</div>
+
+<p>
+ma ancora, soltanto, sempre per sua
+madre!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+gli prende una mano
+e gliela stringe forte.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Continuerai a volermi bene?
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Sente battere all’uscio,
+a destra; — voltandosi.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Cosa c’è?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Luigi.</span>
+</p>
+
+<p>
+E tornato adesso l’automobile dell’onorevole
+Scarlini con la signora
+Remigia....
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_22">[22]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+abbottonandosi in
+fretta la sottoveste.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Non dire a Remigia che ti ho chiamato
+io, che sto poco bene!... Si
+spaventerebbe! Delicata com’è, guai!
+Torna stasera dopo le dieci. Manderò
+Remigia a teatro.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera.</span>
+</p>
+
+<p>
+Come vuoi.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Luigi</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+tenendo aperto l’uscio
+e chiamando Remigia.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Donna Remigia....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+tra sè, inarcando le ciglia.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Donna Remigia!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+cambia viso e colore:
+allegramente.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Cara figliuola; cara!
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_23">[23]</span>
+</p>
+
+<h3>SCENA TERZA.
+<span class="smaller"><span class="smcap">Remigia</span>, entra ancora vestita d’automobile,
+<span class="smcap">Mattei, Pontedera, Luigi.</span></span></h3>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+buttandosi fra le braccia
+di Mattei, impolverandolo.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Che gioia, papà! Che volata deliziosa!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Dove?...
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia.</span>
+</p>
+
+<p>
+A Tivoli!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Luigi</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+gira attorno a Mattei spolverandolo
+col fazzoletto.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span> continuando.
+</p>
+
+<p>
+Andati in un’ora, e ritornati in
+cinquanta minuti!
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_24">[24]</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Supplichevole.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Oh, papà! papà!... un bell’automobile,
+che sogno!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+A Luigi, seccata.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Ma cosa fai?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Crede già....
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+risata
+</p>
+</div>
+
+<p>
+che io sia la mia statua!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Per indicarle Pontedera.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Guarda....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span> sempre contro Luigi.
+</p>
+
+<p>
+Ancora quei baffi, che non voglio
+più vedere!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Sono stato io! Pensa che....
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Cercando una scusa.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Che baccano i socialisti! Se il mio
+vecchio Luigi perde i baffi, io perdo
+il portafoglio!
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_25">[25]</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Mostrandole Pontedera.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Guarda chi è venuto da Milano....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Luigi</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+va via a destra.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+cambiando, correndo a dar la
+mano a Pontedera, con gioia.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Oh, Mauro!... Congressista?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera.</span>
+</p>
+
+<p>
+Debolmente, signora Remigia!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia.</span>
+</p>
+
+<p>
+Signora Remigia?... Alla buon’ora!
+Col papà Eccellenza, cominci a rispettarmi! — Però,
+per questa volta,
+ti permetto ancora di baciarmi la
+mano, restando in piedi!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Puoi fargli anche l’alto onore d’invitarlo
+a pranzo oggi o domani.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_26">[26]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia.</span>
+</p>
+
+<p>
+Oggi.... e anche domani.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Accettato!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span> a Pontedera.
+</p>
+
+<p>
+Però, intendiamoci: non comincerai
+anche a Roma a metter male fra
+me e il mio papà! E, soprattutto, non
+spaventarlo, adesso che sta benissimo!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+A Mattei accarezzandolo.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Se ti ammali tu, guai! Mi ammalo
+anch’io!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Non vedi?... Crepo di salute!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Risata.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Lèvati un po’ tutta questa roba e làsciati
+ammirare anche dal nostro
+Mauro!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera.</span>
+</p>
+
+<p>
+Sono due anni che non ti vedo!
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_27">[27]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+scherzando mentre Mattei
+con affettuosa sollecitudine
+le toglie il velo, ecc.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Mi troverai.... diventata grande!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera.</span>
+</p>
+
+<p>
+Vorresti un complimento?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia.</span>
+</p>
+
+<p>
+Non c’è pericolo, rustica progenie!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Verso l’uscio, a destra.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Ma Scarlini, quanto ci mette a far
+toilette?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+È qui?... Anche sua moglie?...
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Fa per andar loro incontro.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia.</span>
+</p>
+
+<p>
+Eugenia, stamattina, è rimasta a
+letto. Ha l’emicrania.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> vivamente.
+</p>
+
+<p>
+E sei andata a Tivoli, in automobile,
+sola con Scarlini?
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_28">[28]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia.</span>
+</p>
+
+<p>
+E con Alvise.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Alvise non conta! È un ragazzaccio!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia.</span>
+</p>
+
+<p>
+E con lo <i>chauffeur</i>, papà!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Stizzita.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Eravamo in quattro; in quattro.
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+A Pontedera.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Ti pare che, <i>in quattro</i>, la riputazione
+di una signora corra grandi
+pericoli?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera.</span>
+</p>
+
+<p>
+Non me ne intendo!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Va a prendere il cappello per andar via.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+con un grosso sospiro.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Sai che abbiamo da fare.... con
+tuo marito.... sempre pronto con i
+<span class="pagenum" id="Page_29">[29]</span>
+commenti e con le osservazioni disgustose.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span> imbronciandosi.
+</p>
+
+<p>
+Tu non vuoi mai vedermi allegra!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> risentito.
+</p>
+
+<p>
+Invece, per non inquietarti, non ti
+ho detto nemmeno che lo aspetto!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span> impallidendo.
+</p>
+
+<p>
+Oggi?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Stamattina.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia.</span>
+</p>
+
+<p>
+Cosa ti ha scritto?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> per quietarla.
+</p>
+
+<p>
+Non viene per te! Viene per affari!...
+Per la cartiera. Soltanto, se
+si ferma a colazione, tu che sei tanto
+buona.... non diventar cattiva!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+A Pontedera.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+.... Te ne vai?
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_30">[30]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera.</span>
+</p>
+
+<p>
+E il congresso?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Allora.... a stasera!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+A Remigia, per rasserenarla.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Lo farai pranzare con Scarlini,
+con sua moglie, con....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera.</span>
+</p>
+
+<p>
+Basta! Basta!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+.... con chi vuoi!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+A Pontedera.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Il deputato Scarlini è il direttore
+della <i>Parola</i>. Un amico simpaticissimo.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+sempre seria, stringendo
+la mano a Pontedera.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Alle otto, sperando che il papà
+non si faccia troppo aspettare.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_31">[31]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+soffiando in aria e facendo
+l’atto con la mano di
+dissiparle il malumore.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Via, via! La brutta nebbiaccia!
+Tuo padre....
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+vorrebbe dire, poi si trattiene
+</p>
+</div>
+
+<p>
+.... ha sempre ragione.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Luigi</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+entra mentre Pontedera
+si avvia: si ferma sull’uscio
+e lo tiene aperto finchè
+Pontedera è uscito.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Luigi</span>, uscito Pontedera.
+</p>
+
+<p>
+Il deputato Scarlini può venire?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia.</span>
+</p>
+
+<p>
+Avanti! Avanti!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> chiamandolo.
+</p>
+
+<p>
+Onorevole!...
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+A Luigi.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+E Alvise?... È di là?
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_32">[32]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Luigi.</span>
+</p>
+
+<p>
+È andato in camera sua. C’era
+una lettera.
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Esce di nuovo dopo entrato Scarlini.
+</p>
+</div>
+
+<h3>SCENA QUARTA.
+<span class="smaller"><span class="smcap">Scarlini</span> dalla destra e detti, meno <span class="smcap">Luigi</span>.
+Poi, più tardi, <span class="smcap">Alvise</span> dalla sinistra.</span></h3>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Scarlini</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+stringendo la mano a Mattei.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Ho approfittato dell’offerta di Donna
+Remigia e dell’aiuto della vostra brava
+Claudina, così, adesso, corro al giornale
+direttamente! Hai letto l’articolo?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Egregiamente!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Risata.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Approvato!
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_33">[33]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Scarlini.</span>
+</p>
+
+<p>
+Dammi, allora, le bozze. Le mando
+subito in tipografia per l’edizione di
+provincia!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Vedrai; ho notato qua e là.... qualche
+piccola osservazione.
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Va verso la scrivania; entra Luigi
+con un dispaccio: Mattei lo
+apre con premura mormorando:
+</p>
+</div>
+
+<p>
+La risposta del mio collega banchettante....
+No.
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Dà un’occhiata all’orologio della scrivania.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+È ancora troppo presto! Aspetta,
+Luigi!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Mette in fretta il dispaccio in
+una busta, la chiude e scrive
+l’indirizzo dicendo a Scarlini:
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Anche questa è una innovazione che
+urta i nervi a molta gente: lettere,
+telegrammi d’affari, in mie proprie
+mani: così, nessuna indiscrezione, nè
+<span class="pagenum" id="Page_34">[34]</span>
+per i giornalisti.... nè per i banchieri!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Risata, poi a Luigi, dandogli il dispaccio.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Manda subito al cavalier Zerlotti!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+A Scarlini.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Tu volevi?...
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Ricordandosi.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Ah! le bozze dell’articolo!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Mentre le cerca sulla scrivania entra Alvise.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Sei qui, bel mobile?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise.</span>
+</p>
+
+<p>
+Buon giorno....
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Con un grande inchino.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Zio, Eccellenza!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+continuando a
+cercare l’articolo.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Giudizio.... giudizio. Sai chi è
+arrivato a Roma?... Il dottor Pontedera!
+Non ti ricordi quando venivo
+a prenderti in collegio? Quel
+dottore....
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_35">[35]</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+a Remigia per metterla di buon umore
+</p>
+</div>
+
+<p>
+che gli faceva passare la cattiveria
+coi purganti!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Risata; trova le bozze.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Eccole qui!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Porta le bozze a Scarlini.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Cambia il titolo.
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Scrollando il capo.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+“La bancarotta„.... “La sconfitta
+della burocrazia„.... basta <i>Governo
+e burocrazia</i>!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+piano a Remigia, sempre con
+l’intonazione di un uomo molto
+più leggero che cattivo.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Vieni di là. Il Gardani ha risposto,
+ma ha risposto picche.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span> inquietissima.
+</p>
+
+<p>
+Non vuole?...
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise.</span>
+</p>
+
+<p>
+Non può. Ha perduto in Borsa.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_36">[36]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia.</span>
+</p>
+
+<p>
+Allora?... Ma allora?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise.</span>
+</p>
+
+<p>
+C’è sempre tuo padre! Non spaventarti!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia.</span>
+</p>
+
+<p>
+Ho paura, comincio ad aver paura!
+Se scoprisse?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise.</span>
+</p>
+
+<p>
+Papà Eccellenza? Ha altro in
+mente!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia.</span>
+</p>
+
+<p>
+<i>Lui.</i> Viene stamattina.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise.</span>
+</p>
+
+<p>
+Il signor Schmidt?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia.</span>
+</p>
+
+<p>
+Ha scritto al papà.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise</span> sorridendo.
+</p>
+
+<p>
+Ti fa paura.... il tedesco di Milano?
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_37">[37]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span> fissandolo.
+</p>
+
+<p>
+Adesso!... Adesso sì!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Non è vero, Remigia?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+trasalendo, voltandosi.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Papà?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> indicando Scarlini.
+</p>
+
+<p>
+Che oggi lo vuoi a pranzo?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span> disinvolta.
+</p>
+
+<p>
+Certissimo! Con Eugenia!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+E io sarò preciso alle otto!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Scarlini</span> sorridendo.
+</p>
+
+<p>
+O.... alle nove!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Il nostro buon dottore!... Ho piacere
+<span class="pagenum" id="Page_38">[38]</span>
+di fartelo conoscere! È un gran
+galantuomo; e di galantuomini non
+capita di vederne uno tutti i giorni!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Luigi</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+entra e fa un cenno a Mattei.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+avvicinandosi a Luigi.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Cosa c’è?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Luigi</span> sottovoce.
+</p>
+
+<p>
+Il signor Federico.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+vivamente, indicando
+Remigia.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Gli hai detto?...
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Luigi.</span>
+</p>
+
+<p>
+Ho detto soltanto che c’era il deputato
+Scarlini.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+serio: a Remigia e ad Alvise.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Ragazzi, andate di là.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_39">[39]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+si avvicina a Mattei interrogandolo
+con gli occhi.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+afferma col capo.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+.... Se ti vede così....
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Indica l’abito d’automobile.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+.... E poi anche Scarlini.... È meglio
+schivare tutte le occasioni.
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Remigia e Alvise escono insieme a sinistra,
+scambiando un saluto con Scarlini.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Scarlini</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+dando la mano a Mattei per salutarlo
+e vedendolo accigliato.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Ti secca tanto l’incontro con tuo
+genero?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+con un profondo sospiro.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+E dire.... che avrei tutto per essere
+felice!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Luigi</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+tien l’uscio aperto mentre
+Scarlini esce; — poi
+lo richiude e aspetta.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_40">[40]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+cammina su e giù preso
+un po’ dall’affanno; — siede
+alla scrivania. A
+Luigi con la voce alterata.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Il signor Federico.
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Si mette a scrivere.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Luigi</span> via, a destra.
+</p>
+
+<h3>SCENA QUINTA.
+<span class="smaller"><span class="smcap">Federico Schmidt</span> e <span class="smcap">Mattei</span>
+in fine <span class="smcap">Luigi</span>.</span></h3>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+entra e saluta Mattei col capo; — si
+ferma in piedi, aspettando.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+scrive osservando Federico.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Ho subito.... finito.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_41">[41]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico.</span>
+</p>
+
+<p>
+Non ho fretta.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> c. s.
+</p>
+
+<p>
+Siedi.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+prende una sedia; — siede, accavalla
+una gamba sull’altra.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> continuando c. s.
+</p>
+
+<p>
+Spero.... ti fermerai.... a.... colazione.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico</span> seccamente.
+</p>
+
+<p>
+No.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+ha una piccola scossa: si frena.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Torni.... a.... Subiaco?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico</span> non risponde.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> sempre c. s.
+</p>
+
+<p>
+Mi ero tenuto libero apposta.... stamattina.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_42">[42]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico</span> ironico.
+</p>
+
+<p>
+Grazie.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+balzando in piedi e gettando
+la penna sulle carte.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Al solito! Qualche nuovo pettegolezzo!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico.</span>
+</p>
+
+<p>
+Perchè subito ti riscaldi? Io prendo
+sempre tutto con calma.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+borbottando fra denti.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Con calma, ma ti vendichi! Oh,
+se ti vendichi!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico</span> scuotendo il capo.
+</p>
+
+<p>
+Tutélo soltanto il mio onore.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Ma che onore! Preme anche a me
+il tuo onore! È l’odio, invece, sempre
+il tuo odio contro Remigia!
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_43">[43]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico</span> calmo.
+</p>
+
+<p>
+Io non <i>odio</i>, Remigia. L’ho amata
+molto e questa potrebbe essere forse
+una ragione per odiarla <i>oggi</i>, se l’amassi
+ancora; ma non l’amo più.
+Oggi non amo, fortunatamente, che
+me stesso.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+su e giù, ansimando.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Oh, gli uomini, che non sanno essere
+nè interamente buoni, nè interamente
+cattivi!... Sono i peggiori!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico.</span>
+</p>
+
+<p>
+Tu t’inquieti, gridi, ti senti male,
+e invece occorre molta freddezza per
+poter ragionare e parlar chiaro.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Ma che!... Inquietarmi!... In cento
+discussioni, in mezzo ai tumulti della
+piazza e della Camera non ho mai
+<span class="pagenum" id="Page_44">[44]</span>
+perduto il mio sangue freddo! — Tu
+non vuoi sentire la verità! È con te
+che non ci si può intendere! No! No!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Con ironia.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Non sei stato, come ti vantavi di essere,
+magnanimo e generoso! — Generoso? — Non
+hai fatto altro che
+il tuo dovere!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+calmo: strappandosi i fili
+di lana dai pantaloni.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Il mio dovere, sempre.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> continuando.
+</p>
+
+<p>
+Bella generosità! Giustizia! — Nè
+io sono uomo da ingannarti, nè tu sei
+uomo da lasciarsi ingannare. Hai voluto,
+hai avuto le prove più evidenti
+che si trattava di una bambinata, di
+una fanciullaggine, diventata cosa seria,
+soltanto per la tua gelosia e le
+tue scene!
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_45">[45]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico.</span>
+</p>
+
+<p>
+.... Ma da quel giorno, anche Remigia,
+perchè non è stata più la stessa
+con me?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Colpa tua, non colpa sua! Non hai
+saputo dimenticare davvero!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico.</span>
+</p>
+
+<p>
+Perchè anche Remigia non ha dimenticato,
+o almeno....
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+molto ironico
+</p>
+</div>
+
+<p>
+ha aspettato troppo.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+So questo, io, e mi basta: — mia
+figlia ha giurato che quel tizio non
+lo avrebbe più riveduto e ha mantenuta
+la parola. <i>Lui</i>, ha cambiato di
+reggimento, è andato in Sicilia. Sono
+passati quasi tre anni: c’è ancora e
+ci resta.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_46">[46]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico.</span>
+</p>
+
+<p>
+Ma....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+senza lasciarlo parlare.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Tu, invece, musi, sgarbi, scene!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico.</span>
+</p>
+
+<p>
+Ma lei?...
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> alzando la voce.
+</p>
+
+<p>
+Non hai più voluto rimanere a Milano;
+sei venuto direttore delle cartiere
+a Subiaco: Remigia ti ha seguito
+sempre docile, senza la minima
+opposizione!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+alzando la voce a sua volta.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Ma con lei, non ho più avuto che
+un nemico vicino a me; un nemico
+freddo e muto che mi gelava il sangue,
+che mi avvelenava l’esistenza!
+Per questo, quando tu le sei corso
+<span class="pagenum" id="Page_47">[47]</span>
+dietro a Roma, te l’ho data! — Ah! — Era
+la liberazione!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Corso dietro! Corso dietro!... Corso
+dietro niente affatto! Ho dovuto venire
+a Roma per il Cotonificio, per
+la Camera.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+con un’alzata di spalle.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Sei corso dietro a Remigia!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> fuori di sè.
+</p>
+
+<p>
+Ebbene, sì! E andate tutti al diavolo!
+Sono venuto a Roma per prendermi
+mia figlia che con te, a Subiaco,
+intisichiva, crepava!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico.</span>
+</p>
+
+<p>
+Falsità! Falsità! Quando piange,
+quando ride con quell’aria frivola e
+ingenua, falsità!
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_48">[48]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Ricòrdati: se vuoi esserlo con tua
+moglie, non ti permetto di essere villano
+con mia figlia!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+alza le braccia con impeto,
+ma si ferma, spaventato, giungendo
+le palme verso Mattei.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+No! No! Per amor del cielo! Non
+devi fraintendermi oggi. Dobbiamo....
+ragionare pacatamente.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+torna a girare su
+e giù per calmarsi.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Siedi!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Federico siede: Mattei, continua
+a camminare su e giù, poi
+prende una sedia, la pianta vicino
+a Federico e siede a sua volta.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Parla.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico.</span>
+</p>
+
+<p>
+Tua figlia, anzi dirò, mia moglie,
+deve tornare a Subiaco, in casa mia.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_49">[49]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+si volta di scatto, lo fissa, accavallando le
+gambe, prendendosi
+una gamba fra le mani.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico.</span>
+</p>
+
+<p>
+In casa mia; non <i>con me</i>. Appartamento
+separato, vita separata, ma
+deve tornare a Subiaco.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> ironico.
+</p>
+
+<p>
+La ragione di questo editto.... imperativo?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico.</span>
+</p>
+
+<p>
+Le <i>ragioni</i>. Sono due. Ti domando
+scusa se devo entrare nei tuoi interessi.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Liberissimo!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico.</span>
+</p>
+
+<p>
+Sei un uomo pubblico, per ciò i
+tuoi affari e la tua famiglia, che è
+<span class="pagenum" id="Page_50">[50]</span>
+ancora la mia, sono messi in pubblico.
+Si sa che hai dovuto vendere
+la casa di Milano.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+trasalisce, poi dissimulando.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+.... <i>Dovuto</i>, no; ho <i>voluto</i> vendere
+per un miglior impiego di capitale.
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Con una sonora risata
+per calmare la nervosità.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Sai, giovanotto?... Non è ancora nato
+chi possa dare lezioni, in affari, a
+Pietro Mattei.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico.</span>
+</p>
+
+<p>
+D’accordo, ma quando ti occupi
+degli affari degli altri! — Hai venduta
+la casa, perchè avevi urgente
+bisogno di danaro.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> colpito.
+</p>
+
+<p>
+Ma....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico.</span>
+</p>
+
+<p>
+Chi non ti conosce, spiega il tuo
+<span class="pagenum" id="Page_51">[51]</span>
+sbilancio, appunto, con tutti i grandi
+affari degli altri, in cui sei sempre
+ingolfato, e che non ti lasciano il
+tempo di badare ai tuoi. Ciò succede,
+anche, frequentemente ai galantuomini.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Grazie.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico.</span>
+</p>
+
+<p>
+Ma invece, chi ti conosce da vicino,
+pensa e.... <i>dice</i>, che tu ti rovini
+per il lusso sfrenato di cui circondi
+e si circonda tua figlia, cioè,
+<i>mia moglie</i>, la signora Schmidt. Rispondimi
+francamente: io, che figura
+ci fo? — Per il mondo, siamo sempre
+insieme.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Guadagni dieci mila lire all’anno;
+sei mila le dai a tua moglie; che
+vuoi di più per la tua delicatezza?
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_52">[52]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico.</span>
+</p>
+
+<p>
+Non c’è proporzione quando se ne
+spendono tre o quattro volte tanto per
+la casa, senza contare.... le <i>toilettes</i>.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Remigia, in questo, fa miracoli.
+Le sue più belle <i>toilettes</i>, — me
+l’ha detto lei, — le fa da sè, con
+la Claudina!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico.</span>
+</p>
+
+<p>
+Anche quelle che riceve da Milano
+o da Parigi?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Pettegolezzi!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Cambiando.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Non urtiamoci, senza pro! Del resto,
+trovo giustissime le tue osservazioni!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Con sincerità.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Provvederemo.... d’accordo, senza
+che tu mi porti via Remigia.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_53">[53]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico.</span>
+</p>
+
+<p>
+Verrà subito con me! Non deve
+restare un’ora di più nella stessa casa
+con quel.... vostro parente! Quel conte
+Coldoredo!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> ridendo.
+</p>
+
+<p>
+Alvise?... Adesso l’hai anche con
+Alvise? Mio nipote, un ragazzo!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico.</span>
+</p>
+
+<p>
+Scusa; Remigia è sempre una ragazza;
+il Coldoredo è sempre un ragazzo....
+Ma per te, gli uomini e le
+donne, non crescono mai?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+allargando le braccia.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Dio mio! Sono stati allevati, sono
+cresciuti insieme....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico</span> interrompendolo.
+</p>
+
+<p>
+Adesso, intanto, non si vedevano
+più da cinque o sei anni! — Che
+<span class="pagenum" id="Page_54">[54]</span>
+cos’è? Applicato? Vice console?...
+Era al Cairo e ho saputo che è stato
+richiamato per un duello nel quale
+ha ferito il marito di una sua amante.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> ridendo.
+</p>
+
+<p>
+Una graffiatura; e il marito non
+era nemmeno un marito.... autentico.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico.</span>
+</p>
+
+<p>
+Chi te l’ha detto?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Alvise.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico</span> riscaldandosi.
+</p>
+
+<p>
+Se tu fossi un po’ meno con la
+testa al Cotonificio, alla Camera, al
+Ministero e un po’ più <i>qui</i>, ti sarebbe
+saltata all’occhio la sconvenienza
+di tenere nella stessa casa,
+con una donna giovane.... bella, un....
+ragazzo che ha delle avventure galanti
+<span class="pagenum" id="Page_55">[55]</span>
+così sonore da sentirsene l’eco
+sino a.... Subiaco!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>.
+</p>
+
+<p>
+È stato richiamato a Roma.... pareva
+per pochi giorni. Mandarlo all’albergo,
+il nipote della mia povera
+moglie?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico</span>.
+</p>
+
+<p>
+Pochi giorni, da quest’inverno!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>.
+</p>
+
+<p>
+Doveva andare a Tripoli, doveva
+andare ad Aden....
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Cercando di rabbonirlo.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Adesso te lo manderemo a Zanzibar.
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Risata.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Sei contento?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+con un’alzata di spalle.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+A Zanzibar o a Roma, a me, è
+soltanto il mio nome che mi preme.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_56">[56]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> riscaldandosi.
+</p>
+
+<p>
+Non farai il torto a Remigia....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico</span> interrompendolo.
+</p>
+
+<p>
+Di credere che il Coldoredo sia il
+suo amante? Ah, no! In tal caso non
+vorrei riprendere Remigia; te la lascierei
+per sempre!... E pianterei Subiaco,
+la cartiera, tutto ciò che ho
+avuto da te! — Ricòrdati.
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Pausa: calmandosi.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Non è poi la prima volta; ti ho già
+fatto in proposito qualche rimostranza.
+Tu, sempre il sordo e adesso la gente
+mormora.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> lo guarda colpito.
+</p>
+
+<p>
+Subito; oggi stesso; Alvise non resterà
+un’ora in casa mia! Si spende
+troppo; — hai ragione anche in questo.
+Tu dirai tutto quello che si deve
+fare e senza prendere Remigia troppo
+<span class="pagenum" id="Page_57">[57]</span>
+di fronte, gradatamente, sarà fatto.
+Sì; sono debole con Remigia. Non
+ha salute! — Anche in questo somiglia
+a sua madre! — Invece di voler
+lei a Subiaco, vieni tu, a Roma.
+Prima con un po’ di frequenza....
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Insinuante.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Di quella piccola nube non c’è più
+traccia nel suo cuore; non ne rimanga
+l’ombra nemmeno nel tuo, — e
+così, a poco a poco, resti sempre
+a Roma, con noi. È il mio sogno
+la vostra riconciliazione! Sono le
+vostre liti, le tue parole dure, i colpi
+che mi ammazzano! Pensa al mio
+lavoro enorme! Fiaccherebbe dieci
+uomini! A tante ire, scatenate contro
+di me, a tanto odio, — e l’odio
+che più ti ferisce, l’odio degli amici
+di una volta.... — Eppure mi sento
+forte, perchè sento che si finirà per
+<span class="pagenum" id="Page_58">[58]</span>
+darmi ragione; ma ho tanto bisogno,
+in compenso, del riposo della mia
+casa, di vedere Remigia contenta, di
+non essere in urto con te!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Gli prende una mano, la
+preme sul cuore con la sua.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Non ti ho mai parlato così. Sii buono,
+tu che <i>sei</i> buono! Avevi tanta affezione
+per me....
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Con un singhiozzo.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Ero il papà di Remigia e anche
+il tuo!...
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico</span>.
+</p>
+
+<p>
+Affezione e gratitudine. Sempre
+eterne. Non avevo altro che la buona
+volontà di lavorare.... mi hai aiutato.
+Quando sembrò che Remigia....
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Vincendo la commozione.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Hai acconsentito subito e non ero
+che un povero impiegato.
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Con un tremito nella voce.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Ti rispetto come un superiore, ti
+<span class="pagenum" id="Page_59">[59]</span>
+venero come un padre. Ma gli uomini
+grandi, non vedono le cose
+piccole che li circondano! Tu che
+conosci tutte le scaltrezze della vita
+pubblica, nella vita privata sei un
+ingenuo. Sai creare i milioni, ma
+non sai contare le migliaia di lire
+e fai dei debiti!... Un uomo di governo
+sarà forte anche povero: se
+ha debiti, sarà sempre sospettato.
+Ti ho parlato duramente perchè....
+dovevo parlare. — La tua casa?...
+E la mia? Ormai è il tavolino del
+ristorante! — Ho parlato per il bene
+tuo, perchè ti rispetto, ti venero. E
+perchè tu l’ami, ho parlato anche
+per il bene di.... Remigia.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> lo abbraccia.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico</span> sciogliendosi.
+</p>
+
+<p>
+Lasciami andare!... Lasciami andare!
+<span class="pagenum" id="Page_60">[60]</span>
+Pensa a tutto quello che ti
+ho detto! Lasciami andare!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Via.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>.
+</p>
+
+<p>
+Ha ragione!... Sì, ha ragione!...
+Ha ragione!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Chiamando forte.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Remigia!...
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Verso l’uscio, — a destra.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Luigi!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Luigi</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+si presenta sull’uscio.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>.
+</p>
+
+<p>
+Chiama subito la.... la signora Remigia.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Luigi</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+attraversa la scena; — va
+via a sinistra.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+camminando di
+nuovo su e giù.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Ha perfettamente ragione!
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_61">[61]</span>
+</p>
+
+<h3>SCENA SESTA.
+<span class="smaller"><span class="smcap">Remigia</span> e <span class="smcap">Mattei</span>, poi <span class="smcap">Luigi</span>.</span></h3>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+inquieta, studiando Mattei.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Se n’è andato?
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Mattei sempre c. s.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Al solito, avrà tentato di metterti
+su contro di me?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+sempre c. s. senza rispondere.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+E c’è riuscito!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> violento.
+</p>
+
+<p>
+Ha ragione!... Ha ragione!... Bisogna
+<span class="pagenum" id="Page_62">[62]</span>
+mettersi bene in mente che
+Federico ha ragione!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Oh! Oh! Che progresso nel tuo
+cuore! Il “tedesco di Milano„ è diventato
+Federico!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>.
+</p>
+
+<p>
+Sono stato debole e ingiusto anche
+in questo, non obbligandoti a riconoscere
+che tu, che noi, dobbiamo
+molto a <i>Fe-de-ri-co</i>. Ma, adesso, bisogna
+persuadersi che ha ragione, e
+cambiar vita.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span> fissandolo.
+</p>
+
+<p>
+Cioè?... Cambiar vita?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>.
+</p>
+
+<p>
+Si spende troppo.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Che c’entra lui? Fa i conti in
+casa nostra?
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_63">[63]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>.
+</p>
+
+<p>
+Casa anche sua, perchè è tuo marito.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Benissimo! Làsciati sempre scaldar
+la testa, così <i>lui</i>, otterrà sempre
+il suo scopo di spadroneggiare anche
+qui.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>.
+</p>
+
+<p>
+Che scaldar la testa! Al caso,
+aperti gli occhi!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Di colpo? Con due sole parole?
+Ha un gran potere su di te.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>.
+</p>
+
+<p>
+Potere, dell’evidenza. Del resto capisco
+anch’io quando una cosa non
+va, e <i>non va</i>, ma per non contrariarti,
+per non darti un dispiacere, io
+divento.... vile. — Ti darò la prova
+<span class="pagenum" id="Page_64">[64]</span>
+che Federico ha ragione, in due parole.
+Non ho finora trovato il coraggio
+di dirtelo, ma.... — Ho venduta
+la casa di Milano.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span> colpita.
+</p>
+
+<p>
+Hai venduta la casa di Milano?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>.
+</p>
+
+<p>
+Occorrevano i danari.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+pallidissima, si appoggia
+al tavolino.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> spaventato.
+</p>
+
+<p>
+Che hai?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Niente!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>.
+</p>
+
+<p>
+Sei diventata pallida!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Non è niente. Al primo momento,
+<span class="pagenum" id="Page_65">[65]</span>
+quando m’inquieto. Ma passa subito.
+È passato.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>.
+</p>
+
+<p>
+Remigia! Remigia! Non mettermi
+in croce! Quando fai così, io non
+parlo più, non si ragiona più, mentre
+è più che mai necessario di ragionare,
+di....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Luigi</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+bussa prima, poi entra.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> arrabbiandosi.
+</p>
+
+<p>
+Che c’è?... Mai un momento di
+respiro!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Luigi</span> gli dà due dispacci.
+</p>
+
+<p>
+D’urgenza, tutti e due.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+li apre in fretta; — legge.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span> tra sè.
+</p>
+
+<p>
+E adesso?... Adesso?... Come si
+farà?
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_66">[66]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+letto i dispacci, dandoli
+a Luigi, in fretta.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+In una busta, chiusa, al Cotonificio,
+al commendator Waiz! — Presto, vattene!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Quando Luigi sta per uscire.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+E non ci sono per nessuno! Sta attento!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Torna vicino a Remigia
+e cerca di calmarla.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Lo devi capire: quando io non posso
+fare a modo tuo, mi arrabbio contro
+me stesso e sembra che mi arrabbi
+contro di te. Non è poi nemmeno il
+caso di esagerare; di rimedi.... radicali.
+Io credo che si può spendere
+la metà, facendo la stessa figura.
+Trova modo, tu che hai più tempo
+e sei più ordinata, di tenere come
+una specie di conto corrente, semplicissimo: — tanto
+di entrata e
+<span class="pagenum" id="Page_67">[67]</span>
+tanto di uscita. Perchè, si sa come
+entrano, — e ne entrano molti, — ma
+poi, come escono....
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+ridendo
+</p>
+</div>
+
+<p>
+mistero!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Ma <i>lui</i>, come ha saputo?
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Con ansietà.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+.... E ti ha detto? Dimmi tutto, tutto!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>.
+</p>
+
+<p>
+Ha saputo che ho venduta la casa,
+perchè avevo bisogno di quattrini.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Sempre le sue spie! La sua persecuzione!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>.
+</p>
+
+<p>
+È tuo marito; si trova responsabile,
+moralmente, di quello che succede.
+Anzi, non voleva più lasciarti
+a Roma.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_68">[68]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Dove avrei dovuto andare?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>.
+</p>
+
+<p>
+A Subiaco.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Ecco il suo scopo! Riavermi nelle
+mani per torturarmi!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>.
+</p>
+
+<p>
+Che torturarti! Si capisce che è
+sempre innamorato di te!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Ti proibisco di dirlo e di pensarlo.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>.
+</p>
+
+<p>
+Remigia!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Certe scene, certe parole, non si
+dimenticano, non si cancellano! In
+noi, resta la ribellione, la rivolta.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_69">[69]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>.
+</p>
+
+<p>
+Dunque, tanto più! Se non vuoi
+tornare a Subiaco, bisogna accontentare
+tuo marito in tutto il resto. E
+non c’è bisogno di scalmanarsi, d’inquietarsi!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+M’inquieto perchè lo capisco, lo
+so, tu covi sempre dentro di te il
+progetto della riconciliazione!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>.
+</p>
+
+<p>
+Io non <i>covo</i> niente. Ti dico chiaro
+che questo sarebbe il mio più grande
+desiderio.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+borbottando tra denti.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Per vedermi morire!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> stizzito.
+</p>
+
+<p>
+Basta!... Morire o non morire, dipende
+da te! Ti faccio soltanto osservare
+<span class="pagenum" id="Page_70">[70]</span>
+che se tuo marito.... è diventato
+tuo marito, non l’ho <i>covato</i> io,
+ma lo hai voluto tu, — ad ogni costo! — Tu
+ne eri innamorata, io ho acconsentito.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Innamorata, come può esserlo una
+ragazza che non sa niente di niente.
+L’ho conosciuto a una festa da ballo....
+Ballava bene.
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Con un profondo sospiro.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Oh, se avessi avuto la mia mamma!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> risentito.
+</p>
+
+<p>
+Se ci fosse stata tua madre, avrebbe
+fatto quello che ho fatto io, perchè
+tu ne eri innamorata e perchè Federico
+era un bravo uomo! — Se ci
+fosse ancora tua madre, sarebbe anche
+per lei il rodimento dell’anima
+la vostra disunione, tanto più che il
+torto è dalla tua parte.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_71">[71]</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Su e giù c. s.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+La mamma! La mamma! Era più
+buona di....
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Cambiando, con malinconia.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Era più buona di noi, la tua mamma!
+Questa è la verità!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Guarda Remigia che si asciuga
+gli occhi: si calma, si commuove.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+.... Hai ragione di rimpiangerla! Oh
+se hai ragione!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Abbraccia Remigia.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Il mio risentimento è stato ingiusto!
+È un vuoto, una mancanza, che tutti
+i giorni, tutti i giorni si sente di più!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+La stringe sul cuore: le bacia i capelli.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Quante cose avrebbe potuto vedere,
+prevedere, evitare....
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Remigia piange più forte
+sul petto di Mattei.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+La mamma sì.... — lei lo avrebbe
+potuto.... ti sarebbe stata sempre vicina....
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_72">[72]</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Le accarezza ancora i capelli.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Io ho appena il tempo di volerti
+bene e di accontentarti, forse al di
+là del ragionevole.... appunto perchè
+ti è già toccata la grande disgrazia
+che si sente sempre.... di
+non avere la mamma!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Pausa.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Anche Alvise!... È meglio che gli
+parli tu stessa, non vorrei che se
+ne avesse a male. E poi, io, quando
+lo vedo?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+fissando Mattei maravigliata.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Alvise?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>.
+</p>
+
+<p>
+Non deve più restare in casa nostra.
+Deve andare all’albergo; oggi
+stesso. — Qui, in casa con te, non
+è conveniente.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_73">[73]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span> inquietissima.
+</p>
+
+<p>
+È stato lui?... Te l’ha detto lui?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>.
+</p>
+
+<p>
+Lui e io. È un’osservazione che
+abbiamo fatta insieme.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Che cosa ti ha detto? Dimmi tutto
+quello che ti ha detto.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>.
+</p>
+
+<p>
+Che la gente mormora, che....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Luigi</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+bussa, c. s., poi entra.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span> stizzita.
+</p>
+
+<p>
+Finitela! Non venite sempre innanzi
+e indietro!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Luigi</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+dando a Mattei un dispaccio
+e la ricevuta.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+È riservatissimo, occorre la sua
+firma sulla ricevuta.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_74">[74]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+batte i piedi per
+terra, nervosissima.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+firma in fretta e dà
+la ricevuta a Luigi.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Luigi</span> via.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+apre il dispaccio, distratto:
+poi, subito, vivamente,
+non pensando più ad altro.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+In cifre! Il ministro del Tesoro!
+La risposta all’<i>ultimatum!</i>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Corre alla scrivania, cercando,
+buttando tutto sossopra.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Era qui!... Era qui! Adesso! Poco
+fa!... L’ho messo qui!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span> dopo un momento.
+</p>
+
+<p>
+Cosa cerchi?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>.
+</p>
+
+<p>
+Il cifrario!
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_75">[75]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+vedendo un libretto per
+terra, sotto la scrivania.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+È questo?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>.
+</p>
+
+<p>
+Sì.
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Prende un foglietto di carta e traduce
+il dispaccio col cifrario, a mezza voce.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+80-1-75 dia corso.... contratto.... officine
+ferroviarie.... <i>Paros</i>.... italo-americane....
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Continua a decifrare il dispaccio col
+viso illuminato dalla contentezza.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Finalmente!... L’hanno capita!...
+Hanno ceduto!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+c. s.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+raccomandando.... 707....
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Forte.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Luigi!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Luigi</span> si presenta.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>.
+</p>
+
+<p>
+Una carrozza, subito!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Luigi</span> via.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_76">[76]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+rilegge tutto il dispaccio trascritto
+sottovoce, poi lo straccia,
+getta i pezzi del foglietto
+nel cestino e mette il dispaccio
+ricevuto in un grande
+portafoglio di pelle nera; — borbottando
+tutto contento.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Troppi milioni! Troppi milioni!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+A Remigia.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Dammi il cappello! Il soprabito!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Remigia lo aiuta a indossare il paltò.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+.... Non capiscono che è quando se ne
+spendono pochi, meno del necessario,
+che son buttati via!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+E Alvise?...
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> sorpreso.
+</p>
+
+<p>
+Alvise?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Sì! Alvise? Cosa gli devo dire?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>.
+</p>
+
+<p>
+All’albergo! All’albergo! Ci sono
+<span class="pagenum" id="Page_77">[77]</span>
+tanti alberghi a Roma! — Il compromesso?...
+La minuta del compromesso
+stipulato con l’ingegner Morgan?
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Mentre va al forziere e lo apre.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Non potevano decidersi otto giorni
+prima? — No!&nbsp;—
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Mentre fa passare carte e lettere.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Per poi rifare, quello che già era
+stato fatto e disfatto!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Trova il compromesso.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Eccolo!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Chiude il forziere.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+E dire che ho lavorato tutta notte,
+per poter avere una mattina libera!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+A Remigia mentre mette il compromesso
+col dispaccio nel portafoglio.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+.... Capirai! Alvise è diventato un
+giovanotto! Si mette a fare anche
+lo spadaccino!... Sì! Sì! Oggi stesso
+mandiamolo all’albergo!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span> sempre nervosa.
+</p>
+
+<p>
+Ma lui, lui?... Mio marito?
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_78">[78]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>.
+</p>
+
+<p>
+Federico?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Sì. Che cosa ti ha detto? — Dimmi
+la verità.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>.
+</p>
+
+<p>
+Niente che possa offenderti. Del
+resto, anche andando all’albergo, non
+bisogna esagerare nemmeno dall’altro
+verso! Alvise potrà sempre venire
+a pranzo da noi.... Cioè, sempre
+no! Ma se non tutti i giorni,
+almeno.... — E la corrispondenza col
+direttore delle officine?... — L’ho al
+Ministero!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+A Remigia.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Adesso, capirai, tocca a me di riguadagnare
+tutto il tempo che loro
+mi hanno fatto perdere!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Vedendo comparire Luigi; arrabbiandosi.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+E questa carrozza?
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_79">[79]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Luigi</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+che non ha avuto
+tempo di parlare.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Pronta!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>.
+</p>
+
+<p>
+Perchè non dirmelo, tartaruga?
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Abbracciando Remigia.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Consolati, tu che ci tieni. Il tuo
+papà resta Eccellenza! Sempre così!
+Fare.... disfare.... per tornar a fare
+quello che voglio io!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Luigi</span> via dopo Mattei.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+si lascia cadere sopra
+una seggiola accanto alla
+scrivania, muta, atterrita. — Lunga
+pausa.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+E adesso?... Adesso?... Alvise?
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Si alza di colpo; si avvia risoluta,
+verso l’uscio a sinistra. — Entra Alvise.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_80">[80]</span>
+</p>
+
+<h3>SCENA SETTIMA.
+<span class="smaller"><span class="smcap">Remigia</span> — <span class="smcap">Alvise</span>.</span></h3>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+sull’uscio a sinistra: chiamando
+piano Remigia.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Pst!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Guarda se Mattei è andato via.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Sì!... Vieni!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise</span>.
+</p>
+
+<p>
+Ti aspettavo! Sono sulle spine; sai
+che è urgente. Il Gardani, aspetta.
+È fatto?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span> accenna di no.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise</span> sossopra.
+</p>
+
+<p>
+No?
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_81">[81]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span> fuori di sè.
+</p>
+
+<p>
+Non ne ha! Ha dovuto vendere
+la casa di Milano!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise</span>.
+</p>
+
+<p>
+Vendere?... Lo zio?... La casa di
+Milano?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Mi ha fatto una scena perchè
+spendo troppo! Mi ha strapazzata! — Ho
+tanto pianto!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise</span> atterrito.
+</p>
+
+<p>
+Proprio in questo momento.... È
+un disastro!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Non pigliartela col papà, adesso....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise</span>.
+</p>
+
+<p>
+Ma se anch’io gli voglio bene,
+quasi come te! Se mi avesse lasciato
+fare non mi sarei battuto già dieci
+<span class="pagenum" id="Page_82">[82]</span>
+volte per lui! — Ma, ha proprio
+dovuto venderla la casa, o l’ha venduta,
+così per....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span> interrompendolo.
+</p>
+
+<p>
+Dovuto! Dovuto!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Con un nuovo spavento.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Oh Dio mio! E la Jourdain? La
+Jourdain?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise</span>.
+</p>
+
+<p>
+Chi è?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+La mia sarta! Ha minacciato di
+mandare il conto a mio marito!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise</span>.
+</p>
+
+<p>
+Tuo marito non la pagherà e la
+sarta avrà quello che si merita.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Subito, invece! E con che gioia!
+Per il gusto di vendicarsi; per costringermi
+<span class="pagenum" id="Page_83">[83]</span>
+a tornare a Subiaco; per
+farmi morire d’inedia, per obbligarmi
+a fare la serva!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise</span>.
+</p>
+
+<p>
+Non esagerare!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+E anche tu!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise</span>.
+</p>
+
+<p>
+Io?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Oggi stesso, fuori di casa! Devi
+andare all’albergo! Lo ha imposto
+lui, al papà, perchè....
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+ironica
+</p>
+</div>
+
+<p>
+la gente mormora!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise</span>.
+</p>
+
+<p>
+Andrò all’albergo! Che male c’è?
+Non ci vedremo lo stesso? La cambiale,
+cara mia! l’amico Gardani,
+altro che l’albergo!
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_84">[84]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span> con le lacrime.
+</p>
+
+<p>
+Ma pure aveva promesso....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise</span>.
+</p>
+
+<p>
+Non può! Non può! Sai che è
+agente di cambio? Ha perduto alla
+Borsa; non può!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Per causa mia, povero Alvise! Per
+me! È proprio vero! Come sono stata
+spensierata, pazza!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise</span>.
+</p>
+
+<p>
+Non inquietarti! Non devi inquietarti,
+perchè non hai niente da temere.
+Sulla cambiale non c’è che la
+mia firma.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Ma i danari, ma il debito è mio!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise</span>.
+</p>
+
+<p>
+Questo, bada, nessuno lo deve sapere.
+<span class="pagenum" id="Page_85">[85]</span>
+Non lo sa nemmeno il Gardani! — Del
+resto, fra di noi, abbiamo
+sempre fatto un po’.... da buoni fratelli.
+Cercherò, m’ingegnerò, — lo
+ripeto, — non inquietarti! Se fosse
+possibile, dando un acconto, di rinnovarla
+almeno per quindici giorni,
+affretterei intanto la mia nomina e
+una volta a Zanzibar, tutti gli affari....
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Respirando.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Ah, si trattano a lungo respiro!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+No! Non andrai! Me lo hai promesso,
+giurato.
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Fissandolo.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Ricordati: prima di te, non ho amato
+che un uomo, mio marito. Non ho da
+rimproverarmi, <i>con chi tu sai</i>, che le
+sue passeggiate a cavallo, e lo scambio
+di due bigliettini inconcludenti.
+<span class="pagenum" id="Page_86">[86]</span>
+Tu non hai più diritto di abbandonarmi!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise</span> sincero.
+</p>
+
+<p>
+Ma se mi sanguina l’anima al
+pensiero di partire, per te e, ti dico
+la verità, anche per Roma!... Ma
+come si fa!... — Per il punto d’onore — giuoca,
+giuoca, giuoca, per
+poter pagare: s’è formata.... la valanga!...
+Adesso, poi, figùrati, con
+l’acqua alla gola e lo zio, furente
+contro di me, furente contro di te....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Furente, il mio papà?... Povero
+papà! Fatta la sfuriata, se n’è andato
+abbracciandomi già sereno, dicendomi:
+resto Eccellenza!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+fissa Remigia senza ben capire.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_87">[87]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Sai come fa presto a cambiar d’umore!
+Ha ricevuto un dispaccio dal
+ministro del Tesoro, che gli ha fatto
+piacere e ha dimenticato tutto!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise</span> colpito.
+</p>
+
+<p>
+Dopo ricevuto un dispaccio del
+ministro del Tesoro che gli ha fatto
+piacere, ti ha detto “resto Eccellenza„?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span> accenna di sì.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise</span>.
+</p>
+
+<p>
+Resto ministro?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span> c. s.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+ha uno scoppio di allegria; — l’abbraccia.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Che lampo! Che luce!... Che luce
+di milioni!
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_88">[88]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+tra l’inquietudine
+e la speranza.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Tu.... scherzi.... per consolarmi
+un po’?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+sempre allegrissimo.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Non leggi i giornali, mai.... La figlia
+di un ministro? Se lo zio, se il
+papà ti ha detto che resta Eccellenza,
+vuol dire che hanno accettato
+le spese ferroviarie! — Non sai che
+le spese.... ferroviarie, sono la nostra
+salvezza?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Ti prego! Ti supplico! Non è il
+momento di scherzare.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise</span>.
+</p>
+
+<p>
+La nostra salvezza è Gardani? — Le
+spese ferroviarie sono la salvezza
+<span class="pagenum" id="Page_89">[89]</span>
+di Gardani, dunque anche la tua e
+la mia.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Mi rendi nervosa! Mi fai star
+male!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise</span> ridendo.
+</p>
+
+<p>
+Prendo una carrozza — non più
+a piedi! — Il tuo sogno, l’automobile,
+spunta sull’orizzonte! — Vado
+a dire in un orecchio al Gardani che
+le spese ferroviarie sono state accettate
+e la nostra cambiale... ma che
+cambiale....
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Facendo cenno con le dita e con la
+bocca di riscuotere molto danaro.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Chh!... a <i>volonté!</i>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span> stizzita.
+</p>
+
+<p>
+Ha ragione il papà! Sei sempre
+un ragazzo!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise</span>.
+</p>
+
+<p>
+Sai cos’è la <i>Borsa?</i>
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_90">[90]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Sì.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise</span>.
+</p>
+
+<p>
+Lo sai, o non lo sai?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Sì! Sì!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise</span>.
+</p>
+
+<p>
+La <i>Borsa</i> è un luogo nel quale,
+quando io so, — prima che lo sappiano
+gli altri, — che mio zio, come
+te l’ha detto in questo momento, resta
+ministro, tu puoi pagare tutte le
+Jourdain nazionali e internazionali,
+presenti.... e anche future! — Più
+a Subiaco! Più a Zanzibar. — Si
+resta a Roma! — Evviva Roma! — Mio
+zio, vuol fare economia? — Benissimo!
+Farai senza dei denari di
+papà! Te li darò io!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+c. s.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Chh! Chh! a <i>volonté!</i>
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_91">[91]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+rassicurata; sorridendo
+con ironia scherzosa.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Tu?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise</span>.
+</p>
+
+<p>
+Soltanto.... ci vorrebbe qualche
+particolare preciso. Cerca di ricordarti.
+Che cosa hai potuto capire?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Io avevo altro per il capo, in quel
+momento! Il dispaccio era in cifre.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise</span> contrariato.
+</p>
+
+<p>
+In cifre?...
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Il papà ha preso il cifrario, lo ha
+tradotto sopra un foglietto, poi mi
+pare che lo abbia lacerato e buttato
+via.... nel cestino.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise</span>.
+</p>
+
+<p>
+Nel cestino?... Cerchiamo! Cerchiamo
+insieme!
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_92">[92]</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Corre con Remigia a prendere il cestino;
+lo rovescia, si curvano a cercare fra i pezzetti
+di carta: Alvise ne sceglie due o tre.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Eccolo! Eccolo!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Leggendo a Remigia.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Ferrov.... — Ferroviarie!...
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Si alza, impallidendo.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Luigi!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+spaventata si mette dinanzi
+ad Alvise e al cestino, per
+nasconderli a Luigi: poi
+si avvicina piano verso l’uscio
+ascoltando: sottovoce.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+No!... Luigi.... Non c’è!...
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Mettendo una mano sulla mano
+di Alvise che fa per ricominciare
+a leggere i pezzetti di carta.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+E poi?... Il papà?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+con un’alzata di spalle.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Non.... facciamo niente di male!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span> c. s.
+</p>
+
+<p>
+Giura!
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_93">[93]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise</span>.
+</p>
+
+<p>
+Nè male.... nè bene! Cioè, un bene
+per noi che non fa male a nessuno!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Pallido e inquietissimo, continua
+a cercare i pezzetti del telegramma,
+leggendoli sottovoce.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+.... Sue.... con....
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+A Remigia spingendola
+verso l’uscio a sinistra.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Là! Là!... Sta attenta!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+La segue con gli occhi, inquieto, mentre
+continua a scegliere i pezzetti del telegramma
+e caccia l’altra carta nel cestino.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+ritornando verso
+Alvise: sottovoce.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Non c’è nessuno!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+indicandole di restare
+vicino all’uscio.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Sta attenta!... Sta attenta!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Sempre c. s.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Proposte.... raccomando....
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Cala la tela.
+</p>
+</div>
+
+<p class="pad2 center large">
+FINE DEL PRIMO ATTO.
+</p>
+
+<hr class="silver">
+
+<div class="chapter">
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_95">[95]</span>
+</p>
+
+<h2>ATTO SECONDO.</h2>
+</div>
+
+<p>
+La stessa scena come nell’atto primo. Sulla scrivania
+non c’è più la macchinetta del caffè, nè la chicchera;
+invece una bottiglia d’acqua e un bicchiere.
+</p>
+
+<div class="chapter">
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_97">[97]</span>
+</p>
+
+<h3>SCENA PRIMA.</h3>
+</div>
+
+<p>
+Mentre si alza la tela, la scena è buia.
+Entra <span class="smcap">Luigi</span>. Apre, prima a destra,
+poi a sinistra, i due bottoni della luce
+elettrica; — entra <span class="smcap">Pontedera</span>.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Luigi</span> a Pontedera.
+</p>
+
+<p>
+Sua Eccellenza sarà di ritorno alle
+dieci dal pranzo di Sua Maestà. Ho
+ricevuto l’ordine da Sua Eccellenza, — se
+il signor dottore veniva prima
+delle dieci, — di pregarla di voler
+avere la compiacenza di accomodarsi
+qui, e di voler aspettare Sua Eccellenza!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span> sorridendo.
+</p>
+
+<p>
+Ti faccio i miei complimenti, vecchio
+Luigi! Sei diventato un vero
+<span class="pagenum" id="Page_98">[98]</span>
+maestro di cerimonie! E i baffi? Non
+corrono più nessun pericolo?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Luigi</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+sorridendo a sua volta.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Pare.... di no.
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Via.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+cantarellando sottovoce apre
+una scatola di sigarette; accende
+una sigaretta; dopo la
+prima boccata entra Remigia.
+</p>
+</div>
+
+<h3>SCENA SECONDA.
+<span class="smaller"><span class="smcap">Pontedera</span> e <span class="smcap">Remigia</span>.</span></h3>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+abbigliata elegantemente
+con una ricca collana
+di brillanti al collo.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Come? Venivo a cercare il mio
+papà e invece, chi trovo?... Il pedante
+brontolone!
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_99">[99]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+indicando la sigaretta.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Che ha commesso un furto!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Fa per mettere la sigaretta
+sopra un piattellino.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Fuma pure! Anzi, fumerò anch’io
+una sigaretta, se il signor dottore
+non ha nulla in contrario!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span>.
+</p>
+
+<p>
+Tutt’altro! Ti offro io stesso l’astuccio
+dei veleni!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span> con intenzione.
+</p>
+
+<p>
+Ti piacerebbe.... avvelenarmi?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span>.
+</p>
+
+<p>
+È una cosa che noi dottori non
+possiamo fare.... altro che senza saperlo!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Sei venuto soltanto per salutarlo
+<span class="pagenum" id="Page_100">[100]</span>
+il mio papà? — Adesso sta veramente
+bene!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+marcando la differenza
+che Remigia non avverte.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Da qualche giorno, <i>si sente bene</i>.
+Tra il Ministero, gli affari, non mi
+riesce di agguantarlo altro che nel
+momento in cui sta per rintanarsi!...
+Sono venuto anche per te; per la mia
+visita di congedo.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Torni a Milano?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span>.
+</p>
+
+<p>
+Domani. Pur troppo le mie vacanze
+sono finite! Luigi mi ha detto
+che Pietro sarebbe ritornato verso le
+dieci, e di aspettarlo.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Anch’io, sai? Non lo vedo quasi
+<span class="pagenum" id="Page_101">[101]</span>
+più il mio papà. La mattina, quando
+gli dò il buongiorno, e la sera, quando
+gli vengo a dare la buona notte! Colazione....
+la fa quasi sempre in fretta
+al Ministero. A pranzo, o ritorna a
+casa ad ore impossibili, o ha qualche
+invito ufficiale. Stasera è a pranzo a
+Corte.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span>.
+</p>
+
+<p>
+Me l’ha detto Luigi.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Per questo — per poterlo almeno
+salutare! — ho fatto sapere ai miei
+amici che stasera avrei ricevuto molto
+più tardi!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span>.
+</p>
+
+<p>
+Oh! Oh!... Serata di gala?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Non fare dell’ironia, anche a proposito
+dei miei ricevimenti. Una
+<span class="pagenum" id="Page_102">[102]</span>
+volta davo tre <i>soirées</i> in settimana,
+adesso.... uno solo e pochissimi amici
+del mio papà: funzionari e funzionarie.
+È il peso della rappresentanza.
+Si fa un po’ di musica, quattro
+salti.... Una tazza di tè, un bicchiere
+di <i>champagne</i>.... Perchè mi guardi
+così?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span>.
+</p>
+
+<p>
+Ammiro la tua <i>toilette</i>.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Ti piace? È dell’anno scorso. Ha
+un anno!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span>.
+</p>
+
+<p>
+Si vede, che è giovane!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Dopo che abbiamo salutato il papà,
+vieni anche tu, di là?... No?
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_103">[103]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+mostrando che è in giacca.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Guarda: l’abito non fa il monaco,
+ma fa il gentiluomo.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Prendi una carrozza e in un quarto
+d’ora sei di ritorno, in punto e virgola!
+La verità è che <i>tu</i> non mi puoi
+soffrire! E dici di voler bene al mio
+papà!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span> sorridendo.
+</p>
+
+<p>
+Se fosse precisamente per questo?...
+Perchè tuo padre ti ama troppo?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Gelosia, allora?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+scrollando il capo.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Timore.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span> scherzando.
+</p>
+
+<p>
+Mauro, Mauro, mi fai insuperbire!
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_104">[104]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span>.
+</p>
+
+<p>
+No! No! Alla mia età, le belle signore,
+non mi fanno più paura altro
+che per i miei amici. Ti temo.... per
+tuo padre.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+corrugando le ciglia.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Perchè?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span>.
+</p>
+
+<p>
+Te l’ho già detto il perchè. Ti
+ama troppo. Non bisogna mai amare
+gli altri più di noi stessi. È un amore
+contro natura e perciò morboso e
+colpevole.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Quando si ama davvero, si ama
+sempre più di noi stessi.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span>.
+</p>
+
+<p>
+Le amanti; non le figliuole.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_105">[105]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Perchè questa differenza?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span>.
+</p>
+
+<p>
+Perchè le amanti sono disturbi
+passeggeri. Come i flemoni, durano
+soltanto finchè dura l’infiammazione.
+Poi, le amanti, si prendono già coi
+loro difetti; anzi per lo più, è soltanto
+per i loro difetti che si possono
+prendere. Invece, le figliole sono
+il nostro prodotto, soprattutto morale.
+La nostra gioia.... non sempre, ma
+sempre la nostra responsabilità. Bisogna
+per ciò allevarle con amore,
+ma soprattutto educarle.... con rigore.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+E i figliuoli?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span> sorpreso.
+</p>
+
+<p>
+Figliuoli e figliuole, s’intende!
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_106">[106]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Allora, scusa una domanda. Te....
+chi ti ha educato?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span> ridendo.
+</p>
+
+<p>
+Brava! Mi hai data la lezione che
+mi merito! Bravissima.
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Chiamata al telefono.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+andando al telefono.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Certo, il papà!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span>.
+</p>
+
+<p>
+Dirà che non può venire!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span> al telefono.
+</p>
+
+<p>
+Pronti!... — Con chi parlo?...
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Voltandosi a Pontedera.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Non è il papà! È Scarlini.
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Di nuovo al telefono.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+No! Non è ancora tornato!... — Sì!
+Certissimo!... Ha detto alle dieci!... — Sì!
+<span class="pagenum" id="Page_107">[107]</span>
+anche il dottor Pontedera è
+qui ad aspettarlo!... — Come? Eugenia
+è andata al Costanzi? Proprio
+stasera?... Viene dopo teatro?... — Allora
+le perdono!... — Sì! sì....
+Va bene!... A rivederci!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Toglie la comunicazione: entra Mattei.
+</p>
+</div>
+
+<h3>SCENA TERZA.
+<span class="smaller"><span class="smcap">Pontedera</span> — <span class="smcap">Remigia</span> — <span class="smcap">Mattei</span>,
+in frak, soprabito col bavero alzato e cappello a
+cilindro. Al collo, la commenda Mauriziana.</span></h3>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+di buonissimo umore.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Qualche seccatore?... Gli avrai risposto,
+spero, che non si sa quando
+torno?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+È Scarlini,
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_108">[108]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>.
+</p>
+
+<p>
+Meno male.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Viene adesso, per parlarti.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>.
+</p>
+
+<p>
+Sarà per il giornale. Vorrà le indiscrezioni
+del pranzo!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Ridendo.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Sta fresco!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Si sbottona il paltò per levarselo
+e ripiega il bavero, ma poi lo rialza
+subito, comicamente, per nascondere
+la commenda a Pontedera.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Il prezzo del tradimento!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Risata.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+ripiegandogli il bavero.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+No! Stai così bene in frak con la
+commenda!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Gli leva il cappello e il paltò.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Non è vero, Mauro, com’è bello, così,
+il mio papà?
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_109">[109]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+voltandosi a Pontedera.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Sono bello?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span>.
+</p>
+
+<p>
+Un arco baleno!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+osservando Remigia.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Ma.... anche tu.... Lascia vedere....
+hai una certa commenda al collo....
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Fissando la collana
+e oscurandosi in viso.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Non te l’ho mai vista?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Sì, papà, tante volte!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>.
+</p>
+
+<p>
+No.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span> nervosa, in fretta.
+</p>
+
+<p>
+Perchè non ci hai mai badato!...
+Non ti ricordi, il cambio che ho fatto
+con le mie perle, quelle del matrimonio,
+<span class="pagenum" id="Page_110">[110]</span>
+col braccialetto che mi hai
+portato da Londra, con tanti altri
+<i>bijoux</i>?
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Chiamando forte.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Luigi!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Luigi</span> entra.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Prendi la roba del papà!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> subito, a Luigi.
+</p>
+
+<p>
+Bravo! Amicone!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Indicando che vuol levarsi il frak.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Portami la <i>redingote</i>, la giacca, quello
+che vuoi!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Luigi</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+esce con la roba e rientra
+con un altro abito.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Devo telefonare a Scarlini che sei
+tornato a casa?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> di buon umore.
+</p>
+
+<p>
+Non ha già detto che verrà?...
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_111">[111]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Sì.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>.
+</p>
+
+<p>
+E allora lascia correre!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+A Pontedera.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Dieci minuti di riposo tra un esercizio
+e l’altro!... Precisamente come
+al Circo Equestre!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Ridendo.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Non dicono che sono un <i>clown?</i>...
+un trasformista?... un equilibrista?...
+Dunque, musica! <i>Cium! Cium!</i> Il
+celebre acròbata, Pietro Mattei, si
+presenterà dinanzi a questo colto pubblico
+maravigliandolo con nuovi salti
+e capriole!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Si leva la commenda, la consegna a Luigi
+che con Remigia lo ha aiutato a mutarsi
+d’abito; — a Luigi, con comico rispetto.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Nell’astuccio, come una reliquia!
+Non è benedetta.... ma ha avute tante
+<span class="pagenum" id="Page_112">[112]</span>
+benedizioni! Però, se sono portentosi
+i salti del vecchio <i>clown</i>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+a Pontedera
+</p>
+</div>
+
+<p>
+per lui, non saranno salti mortali!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Con la gioia che gli brilla negli occhi.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Saranno mortali per le camorre, per
+le clientele, per le mangerie dei fornitori,
+dei mediatori, per quella piovra
+che si chiama burocrazia, la quale
+complica e ritarda ogni movimento,
+dissanguando lo Stato! — Ma quante
+ire, quanto odio!... E come mi fa
+piacere il sentirmi così combattuto,
+così odiato!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Risata.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Mi raddoppia la lena! mi.... ringiovanisce! — Buffone!
+Saltimbanco! — <i>Cium!
+Cium!</i> Avanti signori! È
+il vecchio <i>clown</i> questa volta, che fa
+ballare gli inetti, i bricconi, gl’imbroglioni! — Avanti!
+Pagatemi pure
+<span class="pagenum" id="Page_113">[113]</span>
+con moneta lurida! Con le ingiurie!
+Non potrete mai darmi del ladro, e
+per questo il più forte sarò sempre io!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Non gridare, papà!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span>.
+</p>
+
+<p>
+Non inquietarti!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>.
+</p>
+
+<p>
+Inquietarmi? Se sono l’uomo il più
+sereno e il più felice del mondo?
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+A Pontedera.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Sai il perchè?...
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Lo fissa: allude al Re.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Non mi sento solo e con quello là....
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Si picchia col dito in mezzo alla fronte.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Te lo dico io! Andiamo bene! È....
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+risata
+</p>
+</div>
+
+<p>
+un bravo ragazzo!... Lasciami, lasciami
+lavorar di piccone contro tutto
+questo vecchiume ingombrante che
+<span class="pagenum" id="Page_114">[114]</span>
+toglie l’aria e la luce, e dirai anche
+tu, uomo dei pregiudizî, che questa
+volta ho fatto bene a dir di sì, a non
+dormire sugli ideali, a non ridurre
+il mio berretto frigio.... un berretto
+da notte!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Si ferma.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Senza accorgermene vi minacciavo
+un discorso!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Risata.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Cosa vuol dire le cattive abitudini!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Si sente suonare il pianoforte dall’uscio
+lasciato aperto da Remigia.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Senti?... I tuoi invitati stanchi di
+aspettarti, cominciano a mormorare
+sul pianoforte!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+entra un momento; — ritorna
+subito e richiude l’uscio.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Non c’è che Alvise con i signori
+Martinelli e la marchesa Lébori.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_115">[115]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>.
+</p>
+
+<p>
+Va! Va! Non farti aspettare!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Verrai anche tu più tardi?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>.
+</p>
+
+<p>
+Se non sarò troppo stanco....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Se vai a letto, chiamami prima.
+Voglio darti la buona notte!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>.
+</p>
+
+<p>
+Intanto, un bacio. Se me ne avrai
+dato uno di più, te lo renderò!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Abbracciandola.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Divertiti, cara.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_116">[116]</span>
+</p>
+
+<h3>SCENA QUARTA.
+<span class="smaller"><span class="smcap">Mattei</span> — <span class="smcap">Pontedera</span>.</span></h3>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span>.
+</p>
+
+<p>
+Quel.... conte Alvise, tuo nipote,
+non doveva andare a Zanzibar?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>.
+</p>
+
+<p>
+E ci andrà; prestissimo. Deve dare
+ancora non so che esame; ma ci andrà
+presto, a Zanzibar o a Tripoli.
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Diventando serio.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Perchè mi fai questa domanda?... Hai
+veduto mio genero?... Ti ha forse
+detto qualche cosa?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span>.
+</p>
+
+<p>
+Ho incontrato Federico, giorni fa,
+alla posta. Abbiamo fatto insieme un
+<span class="pagenum" id="Page_117">[117]</span>
+po’ di strada. Mi ha invitato ad andare
+a Subiaco, ma non mi ha parlato
+nè di te, nè di sua moglie.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>.
+</p>
+
+<p>
+In ogni modo, il signor Schmidt
+non avrebbe nessuna ragione di brontolare.
+Alvise, non solo è andato fuori
+di casa mia, ma ci viene anche ben
+di rado; quando abbiamo qualche
+pranzo, qualche ricevimento. Chiudere
+la porta in faccia alla gente,
+capirai, non si può.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span>.
+</p>
+
+<p>
+Certo! Remigia non si adatterebbe....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> interrompendo.
+</p>
+
+<p>
+Remigia?... Lei?... Ma lei si adatterebbe
+a tutto! Remigia non ha che
+una volontà, un desiderio, accontentarmi!...
+Voi non la conoscete
+<span class="pagenum" id="Page_118">[118]</span>
+bene; per questo, siete tutti ingiusti
+con lei!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span>.
+</p>
+
+<p>
+Io dicevo soltanto....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>.
+</p>
+
+<p>
+Non dir niente, che sarà meglio!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span>.
+</p>
+
+<p>
+Non dico niente....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>.
+</p>
+
+<p>
+Il signor Schmidt.... tutti!... Vi
+siete messi in mente che Remigia
+abbia lei la smania di ricevere, e
+questo non è vero! Sono io! — I
+miei colleghi, i miei funzionari, le
+loro famiglie.... Bisogna pur ricevere
+tutta questa gente! Remigia, appunto,
+si sobbarca a un monte di noie, per
+sollevarmi dalle seccature, dal peso
+delle visite e dei complimenti.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_119">[119]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span>.
+</p>
+
+<p>
+Scusa, non parliamo di tua figlia
+perchè, come Domeneddio, non va
+nominata invano. — Ho sentito che
+di là c’era tuo nipote. Ora, siccome — saranno
+più di quindici o venti
+giorni — mi hai detto che doveva
+partire <i>subito</i> per Zanzibar, così m’è
+sfuggita una domanda innocentissima.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>.
+</p>
+
+<p>
+Sei sempre padrone di domandare
+tutto quello che vuoi!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span>.
+</p>
+
+<p>
+Sei tu che mi hai detto che non
+volevi più saperne di ricevimenti,
+anche per non dar ombra a tuo genero,
+e che volevi restringerti nelle
+spese, perchè ti eri accorto che spendevi
+troppo. Io non entro mai, di
+<span class="pagenum" id="Page_120">[120]</span>
+mia iniziativa, nei fatti e negli interessi
+altrui.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>.
+</p>
+
+<p>
+<i>Altrui</i>. Io non credevo di essere
+per te un.... <i>altrui</i>.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span> sorridendo.
+</p>
+
+<p>
+Sono un istrice, — lo dici tu stesso, — e
+pungo senza accorgermene!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+prendendolo sotto braccio.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Sai ciò che mancava in casa nostra,
+non per colpa di Remigia, ma
+per colpa mia? — L’ordine. — Messo
+un po’ di ordine, adesso si va come
+l’olio. Si fa la figura di prima e si
+spende la metà. — La disgrazia mia
+e di Remigia, è una sola. Federico.
+Non che sia cattivo, tutt’altro! Ma....
+<i>amare</i> finisce ad essere un male invece
+di un bene, quando non sappiamo
+anche farci amare!
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_121">[121]</span>
+</p>
+
+<h3>SCENA QUINTA.
+<span class="smaller"><span class="smcap">Luigi</span> e <span class="smcap lowercase">DETTI</span> — poi <span class="smcap">Scarlini</span>;
+in fine la voce di <span class="smcap">Alvise</span>.</span></h3>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Luigi</span>.
+</p>
+
+<p>
+L’onorevole deputato Scarlini.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+di nuovo allegrissimo.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Avanti! Avanti!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+A Pontedera.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Non andar via! Scarlini lo conosci;
+siete diventati amici. — E poi a
+quest’ora ha il giornale e non può
+fermarsi. Faremo ancora quattro
+chiacchiere, finchè vado a letto.
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+A Scarlini, ridendo.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Se sei venuto per informazioni e indiscrezioni,
+mi tenti invano. Girandola,
+<span class="pagenum" id="Page_122">[122]</span>
+Giano-bifronte, ma il Repubblicano
+di Sua Maestà è incorruttibile!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Scarlini</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+dopo aver scambiato in fretta
+una stretta di mano con Pontedera,
+sottovoce a Mattei.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Devo annunciare subito nella prima
+edizione della <i>Parola</i>, che uscirà
+domattina, la tua querela all’<i>Avanguardia</i>.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Io, dar querela?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Scarlini</span> continuando, c. s.
+</p>
+
+<p>
+Per un articolo contro di te!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> forte.
+</p>
+
+<p>
+Diventi matto!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Scarlini.</span>
+</p>
+
+<p>
+Bisogna annunziare subito a tutti
+i giornali d’Italia che darai querela
+all’<i>Avanguardia</i>, e devi darla.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_123">[123]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+risponde a Scarlini con una
+risata: — a Pontedera, che
+fa per andarsene: con forza.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Fermati! Non ho mai avuti segreti
+per gli amici.
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+A Scarlini.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Parla ad alta voce.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Scarlini</span> forte.
+</p>
+
+<p>
+Io ti sono amico e ho grande stima
+di te: te l’ho provato alla Camera;
+te l’ho provato nel mio giornale. Io
+ho sempre ammirata la stoica fermezza
+dell’animo tuo contro tutte le
+ingiurie, contro i più volgari epiteti.
+Ne ridevi?... — Ho riso con te. Oggi
+no. Oggi, devi dar querela.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Ho fatto giuramento a me stesso:
+finchè non si attenterà all’onestà dell’uomo
+privato, padronissimi d’inventare
+<span class="pagenum" id="Page_124">[124]</span>
+quello che vogliono; me ne infischio.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Scarlini.</span>
+</p>
+
+<p>
+Ma....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+La più grande forza dell’uomo
+pubblico, dell’uomo di Stato è l’indifferenza.
+Guarda i grandi!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+A Pontedera.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Guardate Cavour!... E ha avuto, oppositore
+atroce, un Garibaldi!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Scarlini.</span>
+</p>
+
+<p>
+Ma Cavour non è mai stato accusato
+di affarismo; di una losca
+operazione di Borsa!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+un grido terribile: quasi avventandosi
+contro Scarlini.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Chee?...
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span> calmandolo.
+</p>
+
+<p>
+Pietro! Pietro!
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_125">[125]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+dà una forte scrollata
+di spalle.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Risponderò a quella gente, che le
+mie mani sono troppo pulite per sbatterle
+sulla loro faccia.... sporca!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Risata, ma nervosa, cominciando
+a ansimare, esaltandosi.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Un gioco di Borsa, io?... Almeno, il
+verosimile!... Quando mi dànno del
+voltafaccia, quando dicono che ho
+voltato casacca per l’ambizione, per
+indossare la livrea di corte, vivaddio
+per gl’imbecilli, questo può essere
+ancora <i>verosimile</i>, ma accusare di
+turpi speculazioni un uomo che, se
+soltanto si fosse occupato degli affari
+propri invece di occuparsi degli
+affari del pubblico e dello Stato, sarebbe
+ricco, straricco, è stupido, è
+ridicolo, è grottesco! Grottesco!
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_126">[126]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera.</span>
+</p>
+
+<p>
+Non inquietarti! Non gridare!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Scarlini.</span>
+</p>
+
+<p>
+Il tuo non è ragionare, non è rispondere!
+E all’articolo dell’<i>Avanguardia</i>
+bisogna rispondere!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Ma trent’anni di vita onesta, non
+rispondono per me? La mia.... quasi
+povertà non risponde per me?... Sono
+trent’anni che maneggio milioni.
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Battendo sullo scrigno.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Questa è la mia cassa! Apritela! Sì
+e no, vi troverete mille lire, di mio!
+Non dò querela. A poco a poco....
+bisogna abituarsi a tutto! Prima non
+ho più avuto ingegno, — sono diventato
+una bestia! — Poi non ho
+avuto più carattere!... Adesso non
+<span class="pagenum" id="Page_127">[127]</span>
+ho più nemmeno onestà! Non sono
+più nemmeno un galantuomo!... Bisogna
+abituarsi! Abituarsi a tutto
+e poi....
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Si lascia cadere sulla poltrona spossato.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Abituarsi a tutto.... o crepare.
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Dopo un momento; a Scarlini.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Questo giornale.... dammelo.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+va alla scrivania, versa
+un mezzo bicchier d’acqua.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+sempre più abbattuto, guarda
+Scarlini, guarda Pontedera,
+col giornale stretto, gualcito,
+nella mano tremante.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+gli offre l’acqua da bere.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Beve.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Grazie.
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Apre il giornale.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_128">[128]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Scarlini</span> indicando.
+</p>
+
+<p>
+Seconda pagina. Terza colonna.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> leggendo.
+</p>
+
+<p>
+“Il fasto....„
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Colpito.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Il fasto?...
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Torna a leggere.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+“Il fasto e i fasti di una nuova Eccellenza — Dai
+giuochi acrobatici,
+ai giuochi di Borsa!„
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Legge piano tutto l’articolo: il suo respiro
+diventa sempre più affannoso, il volto terreo,
+spaventoso: per la prima volta ha una
+contrazione, una smorfia prodotta dalle pulsazioni
+trasmesse dai grossi vasi del collo. — Dopo
+letto, dà il giornale allo Scarlini; rauco.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Sì!... Sì!... Querela!... Querela!... Con
+la più ampia facoltà di prova.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Scarlini.</span>
+</p>
+
+<p>
+S’intende.
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Dà il giornale a Pontedera
+che lo legge a sua volta.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_129">[129]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> borbottando.
+</p>
+
+<p>
+La galera a quella gente!... La
+galera.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Scarlini</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+a Pontedera, mentre
+legge l’articolo.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+È la prima edizione dell’<i>Avanguardia</i>
+che arriva domattina in tutta
+Italia, mentre la seconda edizione
+esce a Roma. È perciò importantissimo
+che tutti i corrispondenti possano
+telegrafare ancora stanotte ai
+loro giornali il sunto della mia risposta,
+con l’annunzio della querela.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera.</span>
+</p>
+
+<p>
+Precisamente.
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Rende il giornale a Scarlini.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Scarlini</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+sorridendo, a Mattei.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Abbiamo poi la circostanza favorevole
+che se tu sei un galantuomo,
+<span class="pagenum" id="Page_130">[130]</span>
+lo sono anch’io, ed è notorio che se
+il mio giornale ti è amico, non è un
+giornale che si vende.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> più calmo.
+</p>
+
+<p>
+E ancora un’altra fortuna. Dal momento
+che ho ricevuto il telegramma
+del ministro del Tesoro, — prima vi
+faceva opposizione, lo sai — di dar
+corso al contratto per la fornitura
+dei vagoni con le Officine Italo-Americane,
+per evitare appunto propalazioni,
+sorprese da parte degl’interessati
+allo smercio dei titoli in Borsa,
+ho condotto tutte le pratiche, non
+solo segretamente, ma <i>personalmente</i>.
+Anima viva non ne ha saputo una
+parola, altro che a operazione finita.
+Di là c’è il commendator Martinelli,
+il mio segretario particolare, il mio
+<i>alter ego</i>: lo chiamo. Egli stesso vi
+<span class="pagenum" id="Page_131">[131]</span>
+confermerà di averlo saputo soltanto
+da otto giorni. — Luigi!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Scarlini.</span>
+</p>
+
+<p>
+Che fai?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Mando a chiamare il Martinelli!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Scarlini.</span>
+</p>
+
+<p>
+Che Martinelli!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera.</span>
+</p>
+
+<p>
+Non abbiamo bisogno di testimoni
+per crederti!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Siccome tutti e due reputate necessario,
+indispensabile, che io debba
+raccogliere il fango....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera.</span>
+</p>
+
+<p>
+Non raccogliere! Rispondere!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Scarlini.</span>
+</p>
+
+<p>
+E sia! Senza rettorica! Quando
+<span class="pagenum" id="Page_132">[132]</span>
+vai per la strada e la ruota di una
+carrozza t’imbratta il viso di fango,
+puoi essere galantuomo quanto vuoi,
+ma tornerai a casa a lavarti! — Martinelli!
+Testimoni! — Che testimoni!
+Per provare che hai tenuto segreto
+il contratto con le Officine Italo-Americane?...
+Se l’<i>Avanguardia</i>, — non
+hai letto? — ti accusa appunto
+di averlo tenuto segreto per giocare
+o far giocare al rialzo sulle <i>Itale</i>, per
+tuo conto?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> smarrito.
+</p>
+
+<p>
+Hai ragione! Hai ragione! Ma si
+finisce anche col perdere la testa!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Scarlini.</span>
+</p>
+
+<p>
+Intanto, di precisato, — per le
+nostre indagini, — nell’articolo dell’<i>Avanguardia</i>,
+c’è un <i>fatto</i> e un
+<i>nome</i>. Il giuoco al rialzo, sulle <i>Italo-Americane</i>,
+compiuto venti giorni fa....
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_133">[133]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Appunto! Venti giorni fa!... Precisamente!
+Il giorno dopo che io ho
+ricevuto il telegramma! Quando io
+solo potevo saperlo!... Quando io solo
+lo sapevo?! E il nome?... Non ricordo
+il nome....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Scarlini.</span>
+</p>
+
+<p>
+Dell’agente di cambio che avrebbe
+giuocato per tuo conto? Enrico Gardani!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Gardani?... Mai sentito nominare.
+Ma non può esserci stata indiscrezione,
+malafede, dall’altra parte?...
+Da parte delle <i>Itale</i>?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Scarlini.</span>
+</p>
+
+<p>
+Potrebbe darsi. C’è, però, una
+grave circostanza, della quale bisogna
+tener conto. Questo Enrico Gardani
+<span class="pagenum" id="Page_134">[134]</span>
+è un uomo di pessima fama. In
+Borsa, dalla gente seria, accreditata,
+è tenuto il più possibilmente alla
+larga. Sono venuto a sapere che è,
+invece, in intimi rapporti con tuo
+nipote.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Alvise?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Scarlini.</span>
+</p>
+
+<p>
+Appunto; il contino di Venezia,
+il diplomatico a spasso. Ho saputo
+che.... si divertivano insieme. Passavano
+la notte, giuocando.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> maravigliato.
+</p>
+
+<p>
+Giuocando?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Scarlini.</span>
+</p>
+
+<p>
+Nei mezzanini di un caffè; una
+bisca di Via Nazionale.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_135">[135]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Mio nipote?... Perchè non me l’hai
+detto prima?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Scarlini.</span>
+</p>
+
+<p>
+Anch’io non l’ho saputo che
+un’ora fa.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera.</span>
+</p>
+
+<p>
+Da chi?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Scarlini.</span>
+</p>
+
+<p>
+Dal più abile dei nostri <i>reporters</i>,
+Tito Squaglia. Ha l’ardore, il fiuto
+di un branco di segugi.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+E ha aspettato proprio un’ora fa?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Scarlini.</span>
+</p>
+
+<p>
+Tito Squaglia segue il fatto del
+giorno. Consegnandomi la prima prova
+dell’<i>Avanguardia</i>, ancora fresca di
+<span class="pagenum" id="Page_136">[136]</span>
+stamperia, mi ha dato le informazioni
+che mi potevano occorrere.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Alvise? Chi sa?... Ancora un ragazzaccio!...
+Raggirato, trascinato. — Il
+giuoco?... — Uhm! Mi ha sempre
+detto che non giocava mai!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Scarlini.</span>
+</p>
+
+<p>
+Eh!... Dal <i>fare</i> al <i>dire</i>.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+nervoso; batte sulla
+spalla al Pontedera.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Sì! Hai ragione! Lo faremo partire!
+Subito!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Mormorando tra sè.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+E anche il.... tedesco aveva ragione!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Forte.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Ma un’azionaccia, una bricconata.... — Mio
+nipote?... — No.
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Rassicurandosi; sorridendo.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+E poi.... Alvise?... Che cosa poteva
+<span class="pagenum" id="Page_137">[137]</span>
+saperne Alvise del contratto del Governo
+con le <i>Italo-Americane</i>?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Scarlini.</span>
+</p>
+
+<p>
+C’è però ancora....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Ancora una circostanza?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Scarlini.</span>
+</p>
+
+<p>
+Un fatto; del quale subito gli chiederai
+conto.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+È di là: lo chiamo.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Scarlini.</span>
+</p>
+
+<p>
+Tito Squaglia ha saputo che c’era
+in giro una cambiale di tuo nipote
+per dieci mila lire, girata e fatta
+scontare alla Banca da Enrico Gardani.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Alvise? Dieci mila lire? Ma chi
+<span class="pagenum" id="Page_138">[138]</span>
+vuoi che gli presti dieci mila lire? — Se
+non ha un soldo, di suo, povero
+diavolo!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Scarlini.</span>
+</p>
+
+<p>
+Appunto; è tanto più grave che il
+Gardani gliele abbia prestate. Vuol
+dire, chiaramente, che costui ha messo
+gli occhi sopra tuo nipote e ha voluto
+averlo nelle mani premeditando
+qualche grasso affare.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+si avvia precipitoso
+verso l’uscio, a sinistra.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span> lo ferma.
+</p>
+
+<p>
+Che fai?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Di là.... Alvise....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera.</span>
+</p>
+
+<p>
+Vuoi far nascere uno scandalo?
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_139">[139]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Si perde la testa!... Si perde la
+testa!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera.</span>
+</p>
+
+<p>
+Sii uomo! Uomo! Pensa chi sei!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Scarlini.</span>
+</p>
+
+<p>
+Lo fai chiamare da Luigi.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Sì!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Fa cenno a Pontedera di chiamare Luigi.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span> si avvia.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Scarlini</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+lo ferma con un
+cenno. — A Mattei.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Devi interrogarlo da solo a solo;
+e devi costringerlo a dirti la verità.
+Io ti dirò soltanto come il tuo amico
+Mauro: <i>pensa chi sei</i>. E pensa che
+non sei padrone <i>tu</i>, del tuo onore.
+Il tuo onore, in questo momento, è
+<span class="pagenum" id="Page_140">[140]</span>
+anche il nostro; è l’onore dei tuoi
+amici; è l’onore dei tuoi colleghi. Se
+c’è un colpevole, anche in casa tua,
+qualunque esso sia, parente, <i>nipote</i>,
+nessuna indulgenza; deve rispondere
+del proprio fallo. Ricòrdati: tu non
+hai diritto di lasciar parlare il cuore,
+di nascondere gli altri con la tua
+persona. La tua persona, per te e
+per noi, deve sempre apparire com’è:
+incontaminata.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+risoluto: a Pontedera.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Chiama Luigi.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Luigi</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+entra; — si ferma sull’uscio.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> a Scarlini.
+</p>
+
+<p>
+Annunzia nel tuo giornale che Pietro
+Mattei dà querela all’<i>Avanguardia</i>
+con la più ampia facoltà di prova. E
+<span class="pagenum" id="Page_141">[141]</span>
+sia telegrafato subito da tutti i corrispondenti,
+in tutta Italia.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Scarlini</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+stringe la mano a
+Mattei, fortemente.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Mi telefoni più tardi?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Sì.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Scarlini</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+esce in fretta, scambiando
+un saluto con Pontedera.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> a Luigi.
+</p>
+
+<p>
+Chiama un momento il.... il signor
+Alvise.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Luigi</span> via.
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Quando l’uscio di sinistra è aperto,
+si sente di dentro la voce di Alvise — “<i>Alla
+figlia di Papà Eccellenza!</i>„ — La
+musica, al pianoforte, di <i>Madama
+Angot</i>: “<i>Sono la figlia</i>„, ecc. — Uno
+scoppio di risa; — poi di nuovo silenzio.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> fissa Pontedera.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_142">[142]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Luigi</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+attraversa la scena; — va
+via, a destra.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+a Pontedera, sottovoce.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Mauro, Mauro, non andar via!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera.</span>
+</p>
+
+<p>
+Sono di là. Quando vuoi, mi fai
+chiamare.
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Via.
+</p>
+</div>
+
+<h3>SCENA SESTA.
+<span class="smaller"><span class="smcap">Mattei — Alvise</span> — poi <span class="smcap">Remigia</span>.</span></h3>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+allegrissimo, per lo
+<i>champagne</i> bevuto.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Mi hai fatto chiamare?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+lo fissa torvo, muto.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_143">[143]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise.</span>
+</p>
+
+<p>
+Eccomi a’ tuoi ordini, zio Eccellenza!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> con voce sorda.
+</p>
+
+<p>
+Ricòrdati, che non lo sono un pagliaccio....
+E tanto meno il <i>tuo</i> pagliaccio.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise.</span>
+</p>
+
+<p>
+Cos’hai?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Che rapporti esistono fra te e
+un certo Enrico Gardani, agente di
+cambio?...
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+colpito; — si domina subito.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Nes.... suno.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Tu lo conosci.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise.</span>
+</p>
+
+<p>
+Ap.... pena di vista.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_144">[144]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Bugiardo!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise.</span>
+</p>
+
+<p>
+Zio....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Bugiardo! E bada: con me non si
+fa il Rodomonte. Tu dici una menzogna.
+Passi con lui tutte le notti, a
+giuocare, in un caffè, — una bisca, — di
+Via Nazionale!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Continua a fissare Alvise, avvicinandosi.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise.</span>
+</p>
+
+<p>
+Sempre no; qualche sera, al bigliardo.
+Ma non ho mai avuto nessun
+rapporto, con lui.
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Sicuro, disinvolto.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Ci vuol altro, aver rapporti con
+tutta la gente che incontriamo nei
+teatri, nei caffè! — Si saluta: — buon
+<span class="pagenum" id="Page_145">[145]</span>
+giorno! — buona sera! — E
+chi t’ha visto, t’ha visto!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> c. s.
+</p>
+
+<p>
+Ma con tutta la gente che incontriamo
+nei teatri, nei caffè, — con
+le persone con le quali non abbiamo
+rapporti, — non si scontano cambiali
+per dieci mila lire!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+ha un leggero sobbalzo.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+piomba addosso ad Alvise: lo
+afferra con le due mani per il
+bavero del frak e scotendolo
+gli parla faccia a faccia.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+È vero! Non lo puoi più negare!
+Te l’ho letto in faccia! — È vero!
+E se adesso non dici la verità, ti
+ammazzo! Com’è vero Dio, ti ammazzo!
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_146">[146]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise.</span>
+</p>
+
+<p>
+È vero!... Avevo perduto, giocando
+con lui.... a <i>baccarà</i>.... — Gli
+ho firmata.... una cambiale....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+E l’hai pagata?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise.</span>
+</p>
+
+<p>
+.... No.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Sì.
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Scotendolo: — sempre con la voce sorda.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+L’hai pagata, pagata, pagata....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise.</span>
+</p>
+
+<p>
+Sì.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> c. s.
+</p>
+
+<p>
+I danari? I danari?... Dove hai
+trovato i danari?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise.</span>
+</p>
+
+<p>
+Giocando ancora, ho vinto.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_147">[147]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+A che giuoco?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise.</span>
+</p>
+
+<p>
+Al solito!... Al <i>baccarà</i>....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Alla Borsa! Alla Borsa! Hai giocato
+col Gardani alla Borsa!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise.</span>
+</p>
+
+<p>
+Sì....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Al rialzo! sulle <i>Italo-Americane</i>?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise.</span>
+</p>
+
+<p>
+Sì....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Venti giorni fa?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise.</span>
+</p>
+
+<p>
+Sì....
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_148">[148]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+E alla liquidazione, avete esatto
+di saldo...?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise.</span>
+</p>
+
+<p>
+Duecento mila lire....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Divise col Gardani?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise.</span>
+</p>
+
+<p>
+Sì....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+E come hai saputo del mio contratto
+con le <i>Itale</i>? Come lo hai saputo?...
+Come?...
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+sciogliendosi, respinge
+Mattei vivamente.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Questo, è affar mio!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Tuo?
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_149">[149]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise</span> sicuro, spavaldo.
+</p>
+
+<p>
+Ho arrischiato; l’ho indovinata.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+si presenta sull’uscio,
+a sinistra.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+sempre a mezza voce.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Tu sei.... un ladro!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise.</span>
+</p>
+
+<p>
+Signor Mattei! Da uomo a uomo....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+interrompendolo con violenza
+ma sempre sottovoce.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Sì, da uomo a uomo, senza riguardi,
+senza pietà, per nessuna memoria,
+per nessun vincolo del sangue.
+Da uomo a uomo!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia.</span>
+</p>
+
+<p>
+Papà! Papà!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Spaventata, si slancia
+fra Mattei e Alvise.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_150">[150]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+sempre con voce bassa, sorda.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Tu sei un ladro!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+ha un impeto di collera. — È
+trattenuto da Remigia.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Hai rubato, hai frugato tra le mie
+carte, i miei segreti. Hai rubato.
+Ladro! — Quella è la porta! — Qui
+non si ritorna più! — Ma io
+dò querela, senza riguardi, sai! Voglio
+difendermi! Domani, ti farò
+interrogare dal giudice....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Alvise.</span>
+</p>
+
+<p>
+Va bene. Risponderò a chiunque
+quello che ho risposto a te. Non ho
+altro da aggiungere.
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Via.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_151">[151]</span>
+</p>
+
+<h3>SCENA SETTIMA.
+<span class="smaller"><span class="smcap">Mattei — Remigia.</span></span></h3>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span> smarrita, tremante.
+</p>
+
+<p>
+Papà!... Oh, papà, papà!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Tu non sai?... Ha commessa una
+truffa! E ne sono io, la vittima! L’<i>Avanguardia</i>
+accusa me, esplicitamente,
+di speculazioni vergognose e grossolane! — Io!... — È
+assurdo, oltre
+essere infame! È grottesco! Ma i nemici,
+e anche gli avversari credono
+tutto! È il loro interesse! Il loro mestiere. — In
+tutta Italia, — capisci? — a
+quest’ora, sono accusato di servirmi
+dei segreti della mia carica,
+<span class="pagenum" id="Page_152">[152]</span>
+per rifornirmi lo scrigno! Querela!
+Querela! E il processo a tuo cugino,
+ad Alvise, a quella canaglia! Duecento
+mila lire!... Come ha fatto a
+sapere?... Come ha fatto?
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+A Remigia.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Oh, ma domani, sai, parlerà! Il giudice,
+il procuratore del re, lo faranno
+parlare!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+buttandosi fra le
+braccia di Mattei.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Oh, papà, papà.... perdonami....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei.</span>
+</p>
+
+<p>
+Perdonarti? Che c’entri tu con
+Alvise?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia.</span>
+</p>
+
+<p>
+Sì! Perdonami! Perdonami!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> c. s.
+</p>
+
+<p>
+Diventi matta?...
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_153">[153]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia.</span>
+</p>
+
+<p>
+Non sapevo di far male....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+colpito, respinge Remigia
+che cade in ginocchio.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Non sapevi di far male?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia.</span>
+</p>
+
+<p>
+Di far tanto.... male!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+la fissa, terribile con tutta
+la vita negli occhi: le fa
+cenno col capo di proseguire.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+sempre in ginocchio.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Ti giuro.... ti dirò.... ti confesserò
+tutto. Avevo paura di te.... di Federico....
+Quella mattina Federico era
+stato a Roma....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+fissa la collana di Remigia.
+Il suo viso sconvolto,
+terreo, ha una contrazione
+nervosa. Si lascia
+cadere sulla poltrona.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_154">[154]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span> continuando c. s.
+</p>
+
+<p>
+Anche allora.... volevo gettarmi a’
+tuoi piedi.... Ma.... quando mi hai
+detto di aver venduta la casa.... non
+ho più avuto.... coraggio.... Dio....
+come ho sofferto.... Non potevo più
+chiuder occhio.... credevo di morire....
+ero qui.... con te.... quando tu
+hai ricevuto il telegramma del ministro....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+che ha sempre fissato la collana,
+si alza strappandogliela
+dal collo, e gliela mette sotto
+gli occhi con la mano tremante,
+con le lacrime che gli colano
+spesse sul viso contraffatto; — poi,
+con voce rauca, sempre più
+tremante, spaventato di sè stesso,
+di ciò che potrebbe commettere
+nell’impeto della collera.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Va via.... Va via!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Alza Remigia di colpo, spingendola
+verso l’uscio, a sinistra.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Va via!... Va via!...
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_155">[155]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span> via.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+è come ubriaco, barcollante; — si
+prende il capo fra
+le mani; comincia a comprendere
+tutta la verità.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Scarlini.... Scarlini.... No.... la querela....
+No la querela....
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Corre barcollando alla scrivania; fa
+per scrivere a Scarlini, ma non può;
+fa per telefonare, ma non riesce a profferire
+le parole. Continua a borbottare:
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Scarlini.... Scarlini....
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Finalmente, strappandosi il colletto,
+si precipita verso l’uscio, dal
+quale era uscito Pontedera, urlando:
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Mauro!... Mauro!
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_156">[156]</span>
+</p>
+
+<h3>SCENA OTTAVA.
+<span class="smaller"><span class="smcap">Pontedera</span> e <span class="smcap">Detti</span>.</span></h3>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span> a Pontedera.
+</p>
+
+<p>
+Scarlini! Scarlini!... No! No!...
+Querela.... No!... No la querela....
+Impossibile! Io! Io! Sono stato io!
+Colpa mia!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+che ha indovinato; fissandolo.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Alvise?... Remigia?...
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+scoppia in un pianto dirotto
+buttandosi fra le
+braccia di Pontedera.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Sono rovinato! Sono rovinato!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Cala la tela.
+</p>
+</div>
+
+<p class="pad2 center large">
+FINE DELL’ATTO SECONDO.
+</p>
+
+<hr class="silver">
+
+<div class="chapter">
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_157">[157]</span>
+</p>
+
+<h2>ATTO TERZO.</h2>
+</div>
+
+<p>
+Il giorno dopo, verso sera. — Il salottino di Remigia
+attiguo alla sua camera da letto. Molta eleganza,
+moltissimo lusso. Nella camera da letto, — aperta,
+con gli usci spalancati, si vedrà Claudina
+preparare i bauli e le valige di Remigia. — Un
+baule grandissimo, quasi pieno di roba,
+nel salottino. Sul letto, — nella camera da letto, — vestiti,
+biancheria finissima di Remigia, e
+un altro baule già pronto. Nel salottino, due
+scatoloni da cappelli. Pure nel salottino vestiti,
+cappelli, altra roba di Remigia. — A sinistra,
+le stanze interne: a destra, le stanze attigue all’anticamera.
+Una lucerna accesa nella camera da
+letto; altre lucerne, pure accese, nel salottino.
+</p>
+
+<div class="chapter">
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_159">[159]</span>
+</p>
+
+<h3>SCENA PRIMA.</h3>
+</div>
+
+<p>
+<span class="smcap">Remigia</span>, seduta sopra un sofà, con
+molti cuscini; col capo fra le mani, pallida,
+con gli occhi fissi nel vuoto. — <span class="smcap">Claudina</span>,
+nella camera da letto, prepara
+i vestiti che devono essere messi nel baule.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Claudina</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+dopo un momento che è alzata la
+tela, si avvicina a Remigia; — col
+tono dolce e la voce pietosa.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Signora.... il vestito <i>bleu</i>, <i>tailleur</i>,
+del <i>Doucet</i>, lo mette nel baule?... Se
+per caso a Milano facesse un po’ più
+fresco?... E poi, se si va in montagna?...
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+sempre c. s. — si stringe
+nelle spalle senza rispondere.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_160">[160]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Claudina</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+dopo un momento di attesa.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Io, tanto, lo metto nel baule. È
+sempre meglio!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Via, verso la camera da letto.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span> con un fil di voce.
+</p>
+
+<p>
+Claudina....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Claudina</span> ritornando.
+</p>
+
+<p>
+Signora?...
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+con le lacrime nella gola.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Hai spiegato bene, al portiere?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Claudina</span>.
+</p>
+
+<p>
+Non dubiti. — Deve dire a tutti,
+che la signora è già partita per Milano.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span> fissandola.
+</p>
+
+<p>
+Nè amici, nè.... parenti. A tutti?
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_161">[161]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Claudina</span>.
+</p>
+
+<p>
+Sissignora. Anche al signor Schmidt.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+al nome di Federico
+rabbrividisce.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Claudina</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+a Remigia, indicando
+verso l’uscio, a sinistra.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Il signor dottor Pontedera.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span> alzandosi.
+</p>
+
+<p>
+Va, va!... Non perder tempo!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Claudina</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+ritorna nella camera da letto:
+ricomincia a preparare i vestiti; — mette
+dell’altra roba
+nel baule, ecc. — Tutto
+ciò finchè dura il dialogo.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_162">[162]</span>
+</p>
+
+<h3>SCENA SECONDA.
+<span class="smaller"><span class="smcap">Remigia</span> — <span class="smcap">Claudina</span> nella
+camera da letto — <span class="smcap">Pontedera</span>.</span></h3>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+andandogli incontro, ansiosa.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Il papà?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span> scrollando il capo.
+</p>
+
+<p>
+Come t’ho detto, stanotte... l’ho
+visto molto male. Oggi, ancora, ha
+avuto un nuovo assalto, ma non così
+grave. La digitale ha ottenuto il suo
+effetto.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>.
+</p>
+
+<p>
+Ora?... Ora?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span>.
+</p>
+
+<p>
+Verso le quattro s’è un po’ assopito,
+poi — è un miracolo! — ha
+<span class="pagenum" id="Page_163">[163]</span>
+cominciato a riaversi ed ora.... è di
+là nel suo studio, e s’è messo a
+scrivere!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+fa un grande sospiro, levando
+gli occhi al cielo.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span> continuando.
+</p>
+
+<p>
+Ha parlato di tutto, ricordando....
+tutto, con una calma straordinaria....
+impressionante. Gli ho promesso, dopo
+che ti avrei accompagnata a Milano,
+di ottenere dal direttore dell’ospedale
+qualche altro giorno di licenza per
+poter tornare a Roma e ripartire poi
+con lui, appena avrà disposto.... ogni
+cosa, appunto per poter partire.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span> angosciata.
+</p>
+
+<p>
+Non vuol più vedermi?... Più?...
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span>.
+</p>
+
+<p>
+Più?... No, pover’uomo! Gliel’ho
+<span class="pagenum" id="Page_164">[164]</span>
+consigliato io stesso. — L’ho persuaso
+a lasciarti partire senza vederti.
+Nello stato in cui si trova.... — bada,
+non è proprio il caso di illuderci.
+Qualunque nuova emozione gli
+potrebbe essere.... fatale. Passati questi
+primi giorni, vi rivedrete con più
+calma a Milano, o dove avrete fissato
+di andare.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+si butta sulla poltrona,
+e si mette a piangere.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Si guarda attorno; — dà un’occhiata
+ai vestiti, ai cappellini, a
+tutta quella roba che deve essere
+messa nei bauli; — osserva Remigia
+e scrolla tristamente il capo.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Claudina</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+viene dalla camera da
+letto e si ferma un po’
+distante da Remigia.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Signora.... I due cappelli nuovi, da
+giorno, li porto a Milano tutti e due?
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_165">[165]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+si stringe nelle spalle, infastidita,
+senza rispondere.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Claudina</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+mentre continua il dialogo
+tra Remigia e Pontedera,
+apre un armadio, ne leva due
+cappelli, uno lo mette sul tavolino,
+l’altro sulla poltrona
+vicina allo scatolone, poi
+ritorna nella camera da letto.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+a Pontedera che sta
+osservando Claudina; — scrollando
+il capo.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+L’ironia della vita?... Si può morire
+di dolore.... eppure....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera.</span>
+</p>
+
+<p>
+Eh, sì!... Hai ragione! La vita....
+è ironica! — Tuo padre, intanto, ha
+mandato le sue dimissioni al Presidente
+del Consiglio, e al Presidente
+della Camera. “I ripetuti assalti della
+sua grave malattia di cuore non gli
+<span class="pagenum" id="Page_166">[166]</span>
+permettono più di lavorare, di occuparsi,
+e soprattutto di poter resistere
+ancora ad una guerra troppo accanita
+e sleale.„ — Queste spiegazioni,
+chi avrà interesse a crederle, le crederà....
+siano o non siano le vere.
+Chi avrà interesse a non crederle....
+siano o non siano le vere, non le
+crederà. — Ironia.... della vita.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia.</span>
+</p>
+
+<p>
+Mi perdonerà?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera.</span>
+</p>
+
+<p>
+Tuo padre?
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+La fissa con un sorriso amarissimo.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Certamente!... Soltanto....
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Dà un’occhiata all’orologio.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Cerca di far presto.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia.</span>
+</p>
+
+<p>
+Io potrei partire anche subito; — Claudina,
+<span class="pagenum" id="Page_167">[167]</span>
+con la roba, partirà quando
+potrà. — Subito! Subito!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Con un brivido pensando a Federico.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Non vedo l’ora di essere in ferrovia,
+di essere in viaggio, di essere lontana
+da Roma!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera.</span>
+</p>
+
+<p>
+Io vado a mangiare un boccone....
+Ho da fare anch’io la mia roba....
+Vedrò ancora tuo padre, e prima
+delle dieci, verrò a prenderti con la
+carrozza.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span> come spaventata.
+</p>
+
+<p>
+Chiusa!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera.</span>
+</p>
+
+<p>
+Chiusa.
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Guarda ancora tutti quei vestiti,
+quella roba, con un’espressione molto
+significativa; — poi dà un’altra occhiata
+a Remigia, — senza che questa
+se ne accorga, — molto espressiva.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Sai, il....
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_168">[168]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+lo fissa; capisce che
+si tratta di Alvise.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Pontedera</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+fa un cenno affermativo
+col capo.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+A quest’ora è a Genova. S’imbarcherà
+domattina, direttamente per il
+Brasile. Carriera.... non se ne parla
+più. Mi ha dato la sua parola d’onore
+che, per molti anni almeno,
+non manderà più sue notizie a....
+nessuno. E credo.... la manterrà. — Dunque
+alle dieci! — Trovati pronta!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Via.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_169">[169]</span>
+</p>
+
+<h3>SCENA TERZA.
+<span class="smaller"><span class="smcap">Remigia, Claudina</span> sempre nella camera da letto,
+poi <span class="smcap">Federico</span>.</span></h3>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+affranta dal dolore si
+lascia cadere sul sofà.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Claudina</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+uscito Pontedera, rientra
+dalla camera da
+letto nel salottino, si avvicina
+a Remigia; — la
+guarda affettuosamente.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Signora.... Vuol proprio mettersi
+in viaggio, così, senza prendere nemmeno
+una tazza di brodo?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia.</span>
+</p>
+
+<p>
+No....
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_170">[170]</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Tra sè.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Tutti contro di me.... Senza nessuna
+pietà!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Ascolta verso l’uscio a destra.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Claudina</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+ascolta pure verso
+l’uscio a destra.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Luigi</span> di dentro.
+</p>
+
+<p>
+Mi creda!... Glielo giuro, signor
+Federico!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+balza in piedi, spaventata.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Luigi</span> c. s.
+</p>
+
+<p>
+Sua Eccellenza sta poco bene!...
+È ammalato! Non può proprio veder
+nessuno!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Entra parlando con Federico e facendo
+cenno a Remigia di allontanarsi.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Il dottor Pontedera glielo ha proibito!
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_171">[171]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+entra scostando Luigi; — con
+molta fermezza:
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Non cerco di mio suocero.
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+A Remigia.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Ho da parlare con te.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Luigi</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+via, dopo un cenno
+del capo di Remigia.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Claudina</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+rientra nella camera da
+letto, ricominciando a
+metter via la roba.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+riprende il coraggio
+e l’audacia.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Hai da parlare con me? Cosa vuoi?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico.</span>
+</p>
+
+<p>
+Manda via la cameriera.
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Indicando verso la camera da letto.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+E chiudi quella porta.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_172">[172]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span> a Claudina.
+</p>
+
+<p>
+Va un momento di là.
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Chiude l’uscio: si avvicina di
+qualche passo e si mette in faccia
+a Federico fissandolo, muta.
+</p>
+</div>
+
+<h3>SCENA QUARTA.
+<span class="smaller"><span class="smcap">Remigia — Federico</span> — in fine <span class="smcap">Mattei</span>.</span></h3>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+con molta freddezza
+e con molta calma.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Desidero sapere da te, la vera ragione
+delle dimissioni di tuo padre.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia.</span>
+</p>
+
+<p>
+Da me?...
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Stringendosi nelle spalle.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Io non so....
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_173">[173]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico</span> sempre con calma.
+</p>
+
+<p>
+Come?... Tu, sua figlia, non sai,
+non hai cercato di sapere perchè
+Pietro Mattei ha dato, — proprio
+in questo momento, — le sue dimissioni
+da ministro e da deputato?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia.</span>
+</p>
+
+<p>
+No....
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Correggendosi.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Io soltanto so che da molto tempo
+era stanco, oppresso dal troppo lavoro,
+disgustato, irritato da una guerra
+iniqua a colpi d’ingiurie e di calunnie....
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Diventando a mano a mano,
+sotto l’occhio freddo, attento di
+Federico, sempre più nervosa.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+E poi, il papà non sta bene. Ha
+detto tante volte di volersene andare,
+di voler riposare. Anche Mauro....
+come amico.... come dottore, lo
+ha consigliato a.... far così.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_174">[174]</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Vedendo che Federico osserva i
+vestiti, i cappelli, i bauli, ecc.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Io.... vado per qualche giorno a Milano,
+per.... preparare....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico.</span>
+</p>
+
+<p>
+Il vostro appartamento? — No, perchè
+la casa è stata venduta.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia.</span>
+</p>
+
+<p>
+Andiamo in casa di Mauro, per
+alcuni giorni. Poi, il papà.... ti scriverà....
+appunto per.... avvertirti....
+perchè io possa accompagnarlo per
+qualche tempo al mare, o in montagna...
+dove Mauro ci consiglierà
+di andare.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico</span> sempre c. s.
+</p>
+
+<p>
+Ma, come mai, il dottor Mauro
+Pontedera, un uomo rispettabilissimo
+sotto ogni rapporto, — serio, intelligente,
+pratico del mondo e sincero
+<span class="pagenum" id="Page_175">[175]</span>
+amico di tuo padre, non gli ha fatto
+capire che le sue dimissioni in questo
+momento equivalevano a una caduta,
+a una disfatta vergognosa, a
+una fuga? — Come mai? L’<i>Avanguardia</i>
+accusa Sua Eccellenza Pietro
+Mattei di un grave abuso, che data
+la sua condizione diventa criminoso,
+e Pietro Mattei invece di gridar alto,
+di dar querela all’<i>Avanguardia</i>, — ai
+suoi diffamatori, — rassegna le
+proprie dimissioni, e fugge al mare
+o ai monti, secondo il consiglio del
+medico?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+turbandosi sempre di più.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Ma io.... non so. Io.... non posso
+sapere del.... papà. Io non so.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico.</span>
+</p>
+
+<p>
+Tu, sai, per altro, dell’articolo dell’<i>Avanguardia</i>?
+Lo hai letto?
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_176">[176]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia.</span>
+</p>
+
+<p>
+No.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico.</span>
+</p>
+
+<p>
+Saprai ugualmente, ti avranno
+detto, che in questo articolo si accusa
+tuo padre, — deputato, ministro, — di
+un’illecita operazione di
+Borsa?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia.</span>
+</p>
+
+<p>
+Io so che non è vero, che è una
+falsità e mio padre fa benissimo....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico.</span>
+</p>
+
+<p>
+Fa malissimo, ma non riscaldarti.
+Non vedi come io sono tranquillo? — Riscaldandosi,
+non si viene a
+capo di nulla. — Siamo d’accordo:
+tuo padre non ha giocato sul rialzo
+delle <i>Itale</i>. Io sono convinto che non
+è vero; e che non è vero, <i>tu</i>, lo sai.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_177">[177]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia.</span>
+</p>
+
+<p>
+Falsità, tutte falsità!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico.</span>
+</p>
+
+<p>
+Tutte falsità, no; ecco il punto
+della questione. Tutte falsità, no,
+perchè il giuoco, <i>la truffa</i>, è stata
+commessa veramente. Ora, torno a
+ripetere, io desidero, io voglio sapere
+da te
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+riscaldandosi
+</p>
+</div>
+
+<p>
+perchè tuo padre non si difende, perchè
+tuo padre rimane sotto un’accusa
+così atroce e così <i>precisata</i>,
+perchè tuo padre, che, volendolo, potrebbe
+difendersi dando querela all’<i>Avanguardia</i>,
+smascherando i veri
+colpevoli, non lo fa, e piuttosto si
+lascia travolgere dall’accusa e precipita
+giù, giù, giù!
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_178">[178]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span> allibita, tremante.
+</p>
+
+<p>
+Ma.... Ma io.... Io non posso sapere....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico.</span>
+</p>
+
+<p>
+Tu non puoi sapere, tu non sai
+chi sono i veri colpevoli? — No? — Allora
+te lo dirò io: Sei tu!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+si abbandona cadendo
+sul sofà e nascondendosi
+la faccia con le mani.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+molto calmo; — molto ironico.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Sei tu. Il contino Alvise Coldoredo, — il
+manutengolo, — oh quello sarebbe
+stato mandato subito sotto processo;
+ma tuo padre ha creduto, col
+suo onore, ha sperato, di salvare il
+tuo. — Debolezze, illusioni paterne.
+La cronaca del fatto, o del fattaccio,
+il tuo nome, insieme a quello
+<span class="pagenum" id="Page_179">[179]</span>
+di tuo cugino, corrono ormai per
+tutte le strade e i vicoli di Roma,
+con i particolari più curiosi e gli
+aneddoti più piccanti. Fai benissimo
+a raccogliere le tue <i>toilettes</i>, le tue
+gale e a scappare da Roma. In questi
+giorni non potresti andare per il
+corso facendo sfoggio di fronzoli e
+di piume; saresti urlata dai monelli!
+Per il momento, fai benissimo a nasconderti. — Poi,
+tuo padre ci lascierà
+presto la vita; a questo mondo,
+presto si dimentica; presto, potrai
+tornare a divertirti anche a Roma.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+si alza di colpo, fissandolo.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico</span> prorompendo.
+</p>
+
+<p>
+No! Nemmeno tuo padre, — senza
+cuore! — Non hai mai amato nemmeno
+tuo padre!
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_180">[180]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia.</span>
+</p>
+
+<p>
+E tu? Hai cuore tu? La tua decantata
+affezione, la tua riconoscenza
+per mio padre?... Lo assapori con
+gioia questo momento! Non ti par
+vero! La sua disgrazia, la nostra
+disgrazia è il tuo trionfo: puoi finalmente
+insultarmi e vendicarti!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico.</span>
+</p>
+
+<p>
+Non è vero. Io ero venuto qui
+col fermo proposito di mantenermi
+calmo. Nessuna idea di vendicarmi;
+nessuna gioia nell’insultarti.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia.</span>
+</p>
+
+<p>
+E allora che cosa sei venuto a
+fare? Perchè hai voluto vedermi ad
+ogni costo, tormentarmi?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico.</span>
+</p>
+
+<p>
+Per dirti questo, soltanto: tuo padre
+<span class="pagenum" id="Page_181">[181]</span>
+ti ha sacrificato il suo onore; io
+non intendo sacrificarti il mio. Era
+cosa, del resto, da me già preveduta;
+ne avevo già avvertito il signor Pietro
+Mattei. Rinuncio immediatamente
+alla direzione delle Cartiere, al posto
+che ho ottenuto per l’autorità e con
+l’aiuto di tuo padre. Andrò lontano,
+fuori d’Italia. Tornerò da capo a rifare
+la mia vita, a guadagnarmi il
+pane. Soltanto, con tutte le pratiche
+legali e l’intervento esplicito del tribunale,
+tu mi renderai il mio nome.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+scattando con una risata
+tra le lacrime.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Ah! ah! L’uomo di cuore che
+non si vendica! Oggi più nessun
+riguardo! Nessuna pietà! Nemmeno
+per mio padre! Sfido io!... Siamo
+rovinati!
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_182">[182]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+colpito, sta quasi per avventarsi
+contro Remigia
+che rimane imperterrita.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+E quell’altro? Il socio, il manutengolo?
+Il tuo amante?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia.</span>
+</p>
+
+<p>
+È falso! Alvise è mio cugino, — gli
+voglio molto bene, — non è, non
+fu mai il mio amante!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico.</span>
+</p>
+
+<p>
+Sei stata sfacciata e imprudente! — Donna
+Remigia! — La figlia di
+un uomo come Pietro Mattei? — Pensa
+quante invidie ti seguivano,
+e quanto odio, — l’odio contro tuo
+padre, — quando tu, di mattina, di
+giorno, con un velo fitto, correvi
+svelta dal tuo amante, lungo via
+Adriana....
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_183">[183]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+sbigottita; — si
+rimette subito.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico</span> continuando.
+</p>
+
+<p>
+.... E sparivi nel portone buio, un
+po’ nascosto dalla Chiesa, a sinistra.
+Sotto l’andito, il bugigattolo di un’antiquaria.
+La donna delle vostre camere.... — in
+faccia alla scala — .... con
+un po’ di danaro e di paura,
+ha parlato.
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Ridendo.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Ah! Ah! È una falsità!... Avresti
+il coraggio di ripetere che è una
+falsità?
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia.</span>
+</p>
+
+<p>
+Lo ripeto e lo ripeterò sempre!
+Alvise non è mai stato il mio amante!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico.</span>
+</p>
+
+<p>
+E chi ti crede?... Chi ti crede
+<span class="pagenum" id="Page_184">[184]</span>
+più? Tu li rinneghi i tuoi amanti e
+li dimentichi! — Tu?... Non sei nemmeno
+capace di amare.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+fa un sorriso sdegnoso,
+ironico.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico.</span>
+</p>
+
+<p>
+Tu non hai mai amato, non hai
+mai saputo amare, nè tuo padre, nè
+tuo marito....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span> borbottando.
+</p>
+
+<p>
+Colpa tua.
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+continuando senza
+interrompersi.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+.... nè i tuoi amanti!...
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span> c. s.
+</p>
+
+<p>
+Non hai saputo farti amare! Colpa
+tua!
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_185">[185]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+sempre senza interrompersi.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Tu non ami e non hai mai amato
+che te stessa, la moda, il tuo lusso,
+i tuoi fronzoli, i tuoi gingilli....
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Fuori di sè per il sorriso ironico,
+sdegnoso di Remigia e per
+la passione che si riaccende.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Sì, sono questi, sono questi....
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Butta all’aria nastri e cappelli.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Sono i tuoi gingilli i tuoi amanti,
+come i tuoi amanti sono i tuoi gingilli,
+e godendo e scherzando e ridendo....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+non ride più, indietreggia
+impaurita.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico.</span>
+</p>
+
+<p>
+.... attraversi il cuore, la vita di chi
+ha avuto la tremenda disgrazia di
+amarti, lasciandovi il disonore e la
+disperazione....
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_186">[186]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+continua a indietreggiare c. s.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+pallido, stravolto, inseguendola,
+minacciandola
+coi pugni chiusi.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+.... Sempre scherzando, sempre ridendo....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+fugge per la stanza
+gridando, chiamando.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Federico! Federico!... Papà!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico</span> c. s.
+</p>
+
+<p>
+.... perchè sei cattiva, bugiarda,
+frivola e perversa!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+corre verso l’uscio a sinistra.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+accecato dall’ira e dalla
+gelosia, sta per raggiungerla
+e per colpirla.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_187">[187]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+spalanca la camera da letto.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span> e <span class="smcap">Federico</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Si fermano immobili, sul colpo.
+</p>
+</div>
+
+<h3>SCENA QUINTA.
+<span class="smaller"><span class="smcap">Remigia — Mattei — Federico.</span></span></h3>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+dopo un momento, — a
+Mattei, — afferrando Remigia
+per un braccio.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Ecco tua figlia....
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Con uno schianto di dolore e di collera.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Riprendila!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Spinge Remigia verso Mattei.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+fa qualche passo barcollando,
+poi cade inginocchiata presso
+il sofà. Nasconde la faccia
+sui cuscini, senza piangere.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_188">[188]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico</span> continuando.
+</p>
+
+<p>
+Lo avevo già dichiarato! Se mai
+un giorno....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+con tutta la forza
+della sua autorità.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Taci!... Non una parola di più!...
+Taci!
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Si appoggia all’uscio, affranto:
+con voce rotta.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Ero.... là!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+osservandolo, si sente vinto
+da una profonda pietà.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+ha il petto ansante, gli occhi
+infossati, il volto scarno,
+contraffatto, terreo.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico.</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Si copre gli occhi con una mano
+asciugandosi le lacrime.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_189">[189]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+vuol parlare, non può: ha
+una forte contrazione del viso. — Poi,
+riesce a parlare
+stentatamente, con voce fioca
+e sorda. Si rivolge a Federico,
+ma avvicinandosi istintivamente
+a Remigia in modo
+ch’essa pure debba comprendere
+tutto il dolore, lo
+strazio delle sue parole.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+.... Hai.... Sì.... Federico.... hai ragione.
+Il tuo nome.... è il nome di un
+galantuomo.... fai bene a portartelo
+via.... in salvo.... lontano.... lontano
+da noi!... Sei <i>solo</i>.... hai la fortuna
+di essere <i>solo</i>.... Potrai.... sarai.... ancora
+felice.
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Grosse lacrime gli colano
+dagli occhi sulle guance.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Io te lo auguro.... Federico.... domandandoti
+perdono del male che ti
+abbiamo fatto.
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Non può più parlare, — traballa sotto
+il peso del grande avvilimento.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Va.... Va....
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum" id="Page_190">[190]</span>
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+gli si avvicina in atto di
+sorreggerlo, di abbracciarlo.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+allontanandolo
+con le due mani.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Va.... Va....
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Federico</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+esita; ma il suo occhio
+cade su Remigia e fugge
+via, precipitosamente.
+</p>
+</div>
+
+<h3>SCENA ULTIMA.
+<span class="smaller"><span class="smcap">Mattei</span> e <span class="smcap">Remigia</span>.</span></h3>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+appena Federico è uscito
+comincia a singhiozzare.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+fa per andarsene trascinandosi
+verso la camera da letto — poi
+siede accasciato, in
+fondo, fra il disordine delle
+<span class="pagenum" id="Page_191">[191]</span>
+valige, dei cappellini, dei
+nastri. — Si alza, si muove
+a stento, fa per uscire, ma
+resta colpito dai singhiozzi
+sommessi di Remigia. Tende
+l’orecchio, trasalendo ad
+ogni singhiozzo: si avvicina
+d’un passo: la tenerezza paterna
+sta per riprenderlo, ma
+vuol vincersi ad ogni costo
+e rialza fieramente la testa.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Io.... ti ho <i>dato tutto. Tu</i> mi prendi
+anche la vita....
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Coi pugni chiusi e con la voce di chi
+vuol dominarsi e soffocare il proprio cuore.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+No! No!... Non posso perdonarti!
+</p>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Remigia</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+continua a singhiozzare
+sempre più forte.
+</p>
+</div>
+
+<p class="speaker">
+<span class="smcap">Mattei</span>
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+si lascia cadere accanto
+a Remigia, fa quasi per
+accarezzarle i capelli e
+mormora sommessamente:
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Resto qui.... per morirti vicino.
+</p>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+Cala la tela.
+</p>
+</div>
+
+<p class="pad2 center large">
+FINE DEL DRAMMA.
+</p>
+
+<hr class="silver">
+
+<div class="opere">
+<p class="title">
+<span class="smcap">OPERE di G. ROVETTA</span>
+</p>
+
+<p class="center">
+<i>(Edizioni Treves).</i>
+</p>
+
+<table class="gener">
+ <tr>
+ <td colspan="2" class="center"><i><b>Teatro.</b></i></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><i>Gli uomini pratici</i>, commedia</td> <td class="num">L. 1 20</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><i>Principio di secolo</i>, dramma. Ediz. di lusso in-8</td> <td class="num">2&nbsp;—</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><i>Alla Città di Roma</i>, commedia</td> <td class="num">1&nbsp;—</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><i>Il giorno della cresima</i>, commedia. Ediz. di lusso</td> <td class="num">3&nbsp;—</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><i>Papà Eccellenza</i>, dramma. Ediz. di lusso</td> <td class="num">3&nbsp;—</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td colspan="2">&#160;</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td colspan="2" class="center"><i><b>Romanzi e Novelle.</b></i></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><i>Sott’acqua</i>. 3.ª edizione</td> <td class="num">3 50</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><i>Il primo amante</i>. 2.ª edizione</td> <td class="num">3 50</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><i>Il processo Montegù</i>. 7.ª edizione</td> <td class="num">1&nbsp;—</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><i>Novelle</i>. 3.ª edizione</td> <td class="num">1&nbsp;—</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="spaced1">Cavalleria</span> assassina. — Storiella vecchia. — Era matto o aveva fame. — Scellerata! — Quintino e Marco. — Metempsicosi. — Tiranni minimi.</td> <td>&nbsp;</td>
+ </tr>
+</table>
+
+</div>
+
+<div class="tnote">
+<p class="tntitle">
+Nota del Trascrittore
+</p>
+
+<p>
+Ortografia e punteggiatura originali sono state mantenute, correggendo senza annotazione
+minimi errori tipografici.
+</p>
+
+<p>Copertina creata dal trascrittore e posta nel pubblico dominio.</p>
+</div>
+<div style='text-align:center'>*** END OF THE PROJECT GUTENBERG EBOOK 75860 ***</div>
+</body>
+</html>
+
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