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- Sodoma e Gomorra
-
-
-This eBook is for the use of anyone anywhere at no cost and with almost
-no restrictions whatsoever. You may copy it, give it away or re-use it
-under the terms of the Project Gutenberg License included with this
-eBook or online at http://www.gutenberg.org/license.
-
-Title: Sodoma e Gomorra
-
-Author: Docteur Jaf [Jean Fauconney] and Pietro Fabiani
-
-Release Date: October 16, 2011 [EBook #37776]
-
-Language: Italian
-
-Character set encoding: ISO-8859-1
-
-*** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK SODOMA E GOMORRA --
-CRONISTORIA DEL LIBERTINAGGIO ATTRAVERSO I SECOLI ED IL MONDO ***
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-
-Produced by Enrico Segre and the Online Distributed Proofreading Team at
-http://www.pgdp.net.
-
- Biblioteca dei Capolavori Scientifici
- e Letterarii
- --
-
- *Sodoma e Gomorra*
-
- *Cronistoria del Libertinaggio attraverso i secoli ed il mondo*
-
- *con prefazione del Cav. Prof. PIETRO FABIANI*
- 9.º MIGLIAIO
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- SOMMARIO*
-
-*La corruzione nell'antichità.*--I diversi culti di Venere e loro
-pratiche manifestazioni. I misteri di Iside e di Osiride in Egitto.
-Sodoma e Lesbo. L'amore dei filosofi pei fanciulli. Efebi e Cinedi.
-Storia di Saffo. Le cortigiane ateniesi: le dicteriadi, le auletridi, le
-etere. Cupido e Priapo. Le feste Floreali ed i Lupercali. I fellatores.
-Scene e descrizioni di questi atti contro natura. Le leggi di Ligurgo e
-di Solone. I cunilingui. Le tribadi greche e romane. Pratiche lesbiche.
-I poeti latini e le tribadi. Epigrammi. Scene curiose. Una lezione di
-tribadismo. L'olisbos ed il suo uso. Le depravazioni dei dodici Cesari.
-Le tribadi al medioevo. Loro turpi costumi. Un collegio di tribadi. Le
-vestali di Venere. L'iniziata. Le sette degli Adamiti, dei Nicolaiti,
-dei Cainisti, dei Manichei, dei Flagellanti e loro pratiche immonde.
-L'amore libero e le dottrine di Carpocrate. La lussuria francese. Le
-Crociate. Giacomo de Retz. Caterina de' Medici. Enrico IV. La Pompadour
-e la Dubarry. Letteratura, Ballo, Musica, e Toilettes depravate.
-L'incesto. Costume e carattere delle tribadi moderne. Il clitorismo ed
-il saffismo. Case di prostituzione per uomini e donne. La sodomia nei
-diversi paesi del mondo. Nel matrimonio. Citazioni ed esempi.
-Depravazioni delle comunità religiose e i Penitenziali. Gli sfruttatori
-di vergini. Strana ricetta per riparare la verginità perduta. La
-flagellazione, curiose circostanze. Casi di bestialità. La masturbazione
-solitaria ed in comune. Diverse pratiche adoperate da uomini, donne e
-fanciulli. La scuola della masturbazione. Costumi e carattere dei
-pederasti moderni. Psicologia del pederasta. Prostituzione mascolina.
-Corruzione londinese e parigina. Case di tolleranza e loro tenitrici.
-Quadri viventi. Utensili di corruzione e l'industria del caoutchouc
-pervertita. Turpitudini dei vecchi. Siamo noi più dissoluti degli avi
-nostri?
-
-
-
-
- *Napoli--Società Editrice Partenopea*
-
-_SODOMA_
- _E GOMORRA_
-
- _CRONISTORIA DEL LIBERTINAGGIO_
-
- _ATTRAVERSO I SECOLI ED IL MONDO_
-
- CON PREFAZIONE
-
- *_del Prof. Cav. PIETRO FABIANI_*
-
- ----
-
- «Se ciò che ho scritto sarà occasione
- di scandalo per qualche impudico,
- costui accusi la sua turpitudine, anzichè
- le parole di cui fu mestieri servirmi
- per esprimere il mio pensiero».
-
- Sant'Agostino.
- _
-
-
-
-
- NAPOLI
- _SOCIETÀ EDITRICE PARTENOPEA_
-
-
-
-
- --------
- _Proprietà letteraria riservata_
- --------
-
-
-
-
- ------------------------
- NAPOLI--Tipografia Moderna 1900
-
-
-
-
- _PREFAZIONE_
-
-
-_Questo nuovo volume, che ora esce alla luce, certo sarà bene accolto
-dagli studiosi e dal pubblico, perchè viene a riempire una notevole
-lacuna, generalmente intesa e deplorata; e viene ad arricchire la
-letteratura della_ Cronologia del vizio.
-
-_La medicina--come io già scrissi nella mia Rivista_ La Nuova Scuola
-Medica Napolitana--_astrologica con_ Paracelso, _chimica con_ Sylvius,
-meccanica con Boerhaave, _spiritualista con_ Stahal, _fra il succedersi
-del sodalismo organico di_ Hofmann, _dell'irritabilità di_ Haller, _del
-dualismo dinamico di_ Brown, _del_ miskonismo _di_ Bufalin, _del
-vitalismo di_ Borden, _del materialismo di_ Tronchin, _sia venuta alla
-fisiologia col_ Broussais _e col_ Bernard, _all'anatomia patologica col_
-Blagle _e col_ Corvisait, _alla patologia comparata con_ Rayer _e_
-Bonzinger, _all'istologia con_ Bichal, _alla nosologia col_ Pinel, _alla
-percussione con_ Arembrugger, _al plepimetrismo col_ Pierry, _e come
-dalle prime osservazioni di batterii visti con lenti semplici da_ Antony
-von Leèuwenkock _nel 1683 e di poi studiati da_ Ehremberger _e più tardi
-assegnati al regno vegetale dal_ Cohn, _sia arrivata alle meravigliose
-scoperte del_ Koch, _dell'_Enrilich, _del_ Loeffler, _dello_ Zichl,
-_del_ Krihne _e di tanti illustri scienziati stranieri ed italiani
-promettendo di assorgere sempre più col vorticoso e febbrile cammino dei
-nostri giorni._
-
-_Dopo tante evoluzioni, questa fata benefica dell'umanità, come io la
-chiamava nell'altro mio volume su i_ Pervertimenti sessuali, _ha avuto
-nuove esplicazioni e va ogni giorno più evolvendosi, invadendo tutti i
-campi, penetrando in tutti i luoghi, intromettendosi in tutte le
-estrinsecazioni della saltuaria e vorticosa nostra vita moderna._
-
-_Fra le tante pubblicazioni però che si sono andate succedendo e sono
-venute ad invadere il campo medico, ne mancava una come la presente sul_
-Libertinaggio attraverso le varie epoche fino ai giorni nostri.
-
-_Perciò arriverà bene a proposito questa pubblicazione, che tutti
-certamente troveranno interessante._
-
-_Fin dalle prime pagine appare l'importanza e l'utilità di questo
-volume, che cominciando_ _a fare la storia delle prime tracce del vizio
-riscontratesi nella Caldea e nella Babilonia, passa in rassegna i varii
-focolai di corruzione, indicandone le date, i tempi e i luoghi, e
-rilevando i foschi personaggi, che più si distinsero nel vizio._
-
-_Vi sono dei brani veramente sorprendenti che meritano tutta
-l'attenzione possibile, e spiegano tutto il mio entusiasmo per questa
-pubblicazione, che si affida alla benevolenza dei critici e del pubblico
-intelligente e senza falsi pudori._
-
-_Io sono certo che per la grandissima importanza dell'argomento, non
-mancherà la più lieta accoglienza a questo volume; e con questa certezza
-m'imprometto di dare presto alle stampe un altro lavoro di eguale
-interesse, con un contributo assai originale raccolto e studiato nella
-mia_ Casa di Salute «Istituto Medico Chirurgico Palasciano» in Napoli,
-_che pur mi fornì un prezioso materiale per l'altra mia recentissima
-pubblicazione su i_ Pervertimenti sessuali _cui è per seguire il volume
-su le_ Inversioni.
-
-_Adusato, come sono, a conoscere i gusti del pubblico, ho piena fiducia
-che esso non mi farà trovare ingannato circa il completo successo a
-questo libro._
-
- *Cav. Prof. Pietro Fabiani*
-
-
-
-
- I. La corruzione nell'antichità
-
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- ----
-
-Nell'antica culla delle società bisogna cercare le prime tracce del
-vizio, in Caldea, nella Babilonia che è stato il più intenso focolaio di
-corruzione.
-
-La leggenda biblica c'insegna che poco tempo dopo la creazione del
-mondo, il Signore irritato dalla perversità degli uomini, fu tentato di
-distruggerlo novamente. Il diluvio venne a purgare la terra, ma la
-corruzione riapparve, e gli uomini, aumentandosi ed estendendosi, non
-fecero che spargerla e diffonderla.
-
-Il vizio era personificato dal culto di Venere, la quale a Babilonia era
-adorata sotto il nome di Militta. Il profeta Baruch si lamentava con
-Geremia sulla turpitudine dei tempi; Geremia nella sua lettera agli
-ebrei due il re Nabuchodonosor aveva condotti in cattività a Babilonia,
-diceva:
-
-«Alcune donne sono sedute al limite delle strade e bruciano profumi.
-Quando una di esse, attirata da qualche passante, ha trascorso la notte
-con lui, rimprovera alla sua vicina di non essere stata giudicata degna,
-come lei, di essere posseduta da quell'uomo e di non aver saputo rompere
-la sua cintura di corde».
-
-Questa cintura di corde, questi nodi che circondavano il corpo della
-donna votata a Venere, rappresentavano il pudore, il qual la riteneva
-con un fragilissimo legame, e che l'amore impetuoso doveva al più presto
-rompere.
-
-Quinto Curzio e gli storici del vincitore di Babilonia, affermano che
-perfino Alessandro il Grande fu spaventato dal libertinaggio della
-grande città: «Non vi è popolo più corrotto di questo, diceva, nè di
-questo più sapiente nell'arte dei piaceri e delle voluttà... I
-Babiloniesi si affogano soprattutto nell'ubbriachezza e nei disordini
-che ne conseguono. Le donne dapprima si presentano ai banchetti
-modestamente, ma poco a poco si liberano delle vesti, si spogliano da
-qualunque pudore fino a restare completamente nude. E non solo le donne
-pubbliche si abbandonano in tal modo, ma financo le dame della migliore
-società con le loro figliuole».
-
-In Armenia, Venere, sotto il nome di Anaitide aveva un tempio circondato
-da un vasto dominio, nel quale viveva rinchiusa tutta una popolazione
-consacrata ai riti della dea. Solo gli stranieri erano ammessi in questo
-serraglio di ambo i sessi, per chiedervi una galante ospitalità che non
-veniva mai rifiutata. I serventi e le serventi di tal luogo erano i
-figli e le figlie delle migliori famiglie del paese; entravano al
-servizio della dea per un tempo più o meno lungo, secondo i voti dei
-loro genitori.
-
-In Siria, a Heliopolis, si adorava Venere e Adone rappresentati da una
-sola statua. Gli stravizii più infami avevano luogo in talune feste in
-cui gli uomini travestiti da donne e le donne travestite da uomini si
-abbandonavano a tutti gli eccessi, donde nascevano figlie che non
-conoscevano mai i loro padri, e che venivano a loro volta, sin dalla più
-tenera giovinezza, a ritrovare le loro madri nei misteri della dea.
-
-A Pafo la dea era rappresentata da un cono in pietra bianca (Konnus, da
-cui si è fatto poi c...). Il culto di Venere si sparse da Cipro nella
-Fenicia, a Cartagine e su tutta la costa africana.
-
-La Bibbia dice che i tempii di Cartagine come quelli di Sidona e di
-Ascalona erano circondati da tende, sotto le quali le Cartaginesi si
-consacravano a Venere fenicia.
-
-S. Agostino ha precisato i principali caratteri del culto di Venere,
-constatando che vi erano tre Veneri in luogo di una: Quella delle
-Vergini, quella delle donne maritate e quella delle Cortigiane, dea
-impudica--dice egli--a cui la Fenicia immolava il pudore delle sue
-figlie prima che si maritassero.
-
-Tutta l'Asia Minore aveva abbracciato con entusiasmo un culto, il quale
-deificava i sensi e gli appetiti carnali.
-
-I Lidii, soggiogati dai Persi, comunicarono ai proprii vincitori i loro
-vizii. Questi Lidii che avevano nelle loro armate una folla di ballerine
-e di musicisti meravigliosamente, esercitati nell'arte della voluttà,
-appresero ai Persi ad avere in grande considerazione simili donne che
-sonavano la lira, il tamburo ed il flauto.
-
-La musica divenne allora il pungolo del libertinaggio e non si davano
-grandi pranzi, nei quali l'ebbrezza e gli stravizii non fossero
-sollecitati dal suono degl'istrumenti, da canti osceni e dalle lascive
-danze delle cortigiane.
-
-Questo vergognoso spettacolo, questo preludio dell'orgia sfrenata, gli
-antichi Persi non lo risparmiavano nemmeno agli sguardi delle loro mogli
-e delle loro figlie, che pigliavano parte ai festini senza velo e
-coronate di fiori. Riscaldate dal vino, animate dalla musica, queste
-vergini, queste matrone, perdevano ogni contegno, e con la coppa in mano
-accettavano, scambiavano, provocavano le sfide più disoneste in presenza
-dei rispettivi padri, mariti, fratelli e figli. Le età, i sessi, le
-condizioni si confondevano sotto l'impero della vertigine generale; i
-canti, i gridi, le danze raddoppiavano, ed il pudore, pel quale nè occhi
-nè orecchie erano rispettati, fuggiva nascondendosi sotto le pieghe del
-suo velo. I banchetti e gl'intermezzi si prolungavano in tal modo fino a
-che l'aurora faceva impallidire le torce e che i convitati seminudi,
-cadevano l'un sull'altro addormentati nei letti di argento e di avorio.
-
-L'Egitto adorava Iside, il cui culto misterioso ricordava con una folla
-di allegorie la parte che rappresenta la donna o la natura feminile
-nell'universo. In quanto al suo sposo Osiride, era l'emblema della
-natura feminile. Il Bue e la Vacca erano dunque i simboli di Osiride e
-di Iside; i sacerdoti e le sacerdotesse portavano nelle cerimonie il
-_Van_ mistico che riceveva il grano e la crusca, ma che conservava il
-primo rigettando il secondo; i sacerdoti portavano ancora il _Tau_
-sacro, o la chiave che apriva le serrature meglio custodite. Vi erano
-ancora l'occhio, con o senza sopracciglie, che si situava accanto al Tau
-negli attributi di Osiride, per simulare i rapporti dei due sessi. Alle
-processioni di Iside, le ragazze consacrate reggevano il _Cyste_
-mistico, ceste di giunchi contenenti dolciumi ovali e bucati nel mezzo,
-simili a ciambelle; accanto ad esse una sacerdotessa nascondeva nel seno
-un'urna di oro, nella quale era conservato il _Phallus_, definito da
-Apollo: «L'adorabile immagine della divinità suprema e l'istrumento dei
-più secreti misteri».
-
-È evidente che in un simile culto l'opera della carne era considerata
-come avente il primo posto sopra tutte le cose, e per conseguenza i
-sacerdoti usavano del loro prestigio, e s'incaricavano d'iniziare ad
-infami stravizii i neofiti dei due sessi.
-
-Il vizio e la corruzione presso questo popolo era arrivato ad un tal
-punto, che non si davano agli imbalsamatori i corpi delle giovani se non
-tre o quattro giorni dopo morte, per tema che non abusassero dei
-cadaveri.
-
-I libri santi sono pieni di passaggi che ci indicano i quadrivi delle
-strade che servivano da campi di fiera alle lussuriose. È vero che
-queste donne non erano ebree, almeno la maggioranza, giacchè la
-scrittura le qualifica per straniere.
-
-Il soggiorno degli Ebrei in Egitto, dove i costumi erano depravatissimi,
-pervertì considerevolmente i loro. Mosè, questo savio legislatore,
-lasciò agli Israeliti per prudenza la libertà di aver commercio con
-donne straniere, ma fu implacabile contro i delitti di bestialità e di
-sodomia.
-
-La maggior parte dei luoghi infami erano diretti da stranieri, per lo
-più sirii, le donne che li frequentavano erano anche sirie, giacchè Mosè
-proibiva assolutamente la prostituzione alle donne Israelite.
-
-Nondimeno i vizii più vergognosi infestavano il popolo di Dio. Il
-profeta Ezechiel ci dà una pittura spaventevole della corruzione ebrea;
-nelle sue terribili profezie non parla che di cattivi luoghi aperti al
-primo venuto, di tende da donnaccie piantate su tutti i cammini, di case
-scandalose ed impudiche; non vi si scorgono che cortigiane vestite di
-seta e di merletti scintillanti di gioielli, profumate da capo a piedi;
-non si contemplano che scene infami di fornicazioni.
-
-Presso i Greci, e più tardi presso i Romani, numerosi filosofi
-insegnavano con Zenone che l'amore è un dio libero, il quale non ha
-altre funzioni da compiere se non l'unione e la concordia. Se gli dei
-nella loro saggezza, hanno dato all'uomo l'amore fisico, è semplicemente
-in vista di piacere; la gioia dei sensi, non è un mezzo, è uno scopo, un
-fine. Il matrimonio non deve essere consigliato e praticato se non per
-prevenire l'estinzione della specie umana. Di più, la donna, così come
-lo professavano Ippocrate e Aristotele, è considerata come la schiava
-dell'uomo, d'una essenza inferiore, la si tiene per una sorta
-d'irregolarità nella natura; la si crede incapace di comprendere
-l'ideale di una passione, di un legame profondo. Ne risulta che l'uomo
-disprezzando la donna, la teneva lontano, e i due sessi finivano
-coll'essersi indifferenti. La donna allora si ripiegò verso sé stessa,
-tanto vero che all'amore anti-fisico degli uomini fra di loro,
-s'aggiunse come conseguenza logica, l'amore, non meno anti-naturale,
-delle donne con donne.
-
-La Grecia accettò, sin dai tempi eroici, il culto della donna e
-dell'uomo divinizzati, di cui l'esercizio fu del pari lubrico che
-nell'Asia Minore.
-
-Le leggi di Solone stabilirono la prostituzione legale, lo scopo di
-questo legislatore era stato quello di separare le donne di cattiva vita
-dalla società; ma il popolo si stancò più tardi di questa severità,
-poichè meno di un secolo dopo la morte di Solone le cortigiane fecero
-irruzione da ogni parte nella società greca ed osavano di confondersi
-con le donne maritate perfino nel foro.
-
-Solone aveva regolato gli stravizii, dapprima perchè voleva mettere al
-coperto dalla violenza e dall'insulto il pudore delle vergini e delle
-spose legittime, e poi per sviare la gioventù dalle tendenze vergognose
-che la disonoravano e l'abrutivano. Atene divenne il teatro di tutti i
-disordini; il vizio contro natura si propagava d'una maniera
-spaventevole e minacciava di arrestare il progresso sociale. Simili
-debosce, che non dovevano appartenere agli uomini, potevano appartenere
-ai cittadini? Solone volle dar loro i mezzi di soddisfare i bisogni dei
-sensi senza abbandonarsi alla sregolatezza della loro immaginazione.
-
-Nondimeno riuscì solo a correggere in parte i suoi compatrioti; gli
-altri senza rinunziare alle loro colpose abitudini, contrassero quelle
-del libertinaggio, più naturale, ma non meno funeste.
-
-Il vizio patentato, una volta ben stabilito, e quando se ne acquistò
-l'abitudine, vi si abbandonarono con furore; e perciò le leggi di
-Solone, trasmodarono dapprima in eccessi per la necessità degli
-stravizii pubblici, e successivamente cancellate sotto l'impero della
-corruzione dei costumi, che non si epuravano, civilizzandosi.
-
-A Sparta ed a Corinto i costumi privati delle donne non erano così
-regolari come ad Atene. A Corinto il vizio era libero, ognuno aveva il
-completo godimento di sè stesso. A Sparta, Licurgo aveva voluto, come
-diceva Aristotele, imporre la temperanza agli uomini e non alle donne;
-queste, molto prima di lui, vivevano nel disordine e si abbandonavano
-quasi pubblicamente a tutti gli eccessi. Le ragazze che ricevevano
-un'educazione maschile, pigliavano parte, quasi nude, agli esercizii
-degli uomini. Molte si prestavano ad atti di un'estrema licenza.
-
-La gozzoviglia era dunque organizzata in Grecia, la si considerava come
-un male necessario. Ateneo ha potuto dire: «Parecchi personaggi che
-hanno preso parte alla cosa pubblica, hanno parlato di cortigiane, gli
-uni biasimandole, gli altri facendone gli elogi.» Non era vergogna per
-un cittadino, per quanto altolocato fosse sia per nascita, che per
-evoluzione, di frequentare le cortigiane, anche prima dell'epoca di
-Pericle, durante la quale questa specie di donne regnò, in qualche
-sorta, sulla Grecia. Non erano nemmeno biasimevoli i rapporti che si
-potessero avere con esse.
-
-Il vizio ad Atene aveva sacerdotesse sotto tre forme: le dicteriadi, le
-auletidi e le etere. Le prime erano le schiave della corruzione, e
-stavano chiuse in case speciali; le seconde ne erano le ausiliarie,
-sonatrici di flauto, ed avevano un'esistenza più libera, poichè potevano
-esercitare la loro arte nei festini. La loro musica, i loro canti, le
-loro danze non avevano altro scopo che di riscaldare e di esaltare i
-sensi dei convitati, che le facevano ben presto sedere accanto ad
-essi...
-
-Le etere erano cortigiane che facevano traffico dei loro incanti,
-abbandonandosi impudicamente a chi le pagava, ma si riserbavano
-nondimeno una parte di volontà: non si vendevano al primo venuto,
-avevano preferenze ed avversioni e non facevano mai abnegazione del loro
-libero arbitrio. D'altronde col loro spirito, la loro istruzione e la
-loro squisita gentilezza, potevano spesso camminare alla pari con gli
-uomini più illustri della Grecia.
-
-Le etere possedevano case particolari dove si recavano a passare qualche
-giorno e qualche notte coi loro amici; non si davano che danze e musica
-in questi nidi di voluttà. Alcifrone ha raccolto una lettera di Panope
-che scriveva a suo marito Eutifulio.
-
-«La vostra leggerezza, la vostra incostanza, il vostro gusto, la vostra
-voluttà, vi portano a negligere me ed i vostri figli, per abbandonarvi
-interamente alla passione che vi ispira questa Galena, figlia di un
-pescatore che è venuta da Ermione per metter su casa e far commercio
-della sua bellezza nel Pireo, a detrimento della nostra povera gioventù.
-I marinai vanno a gozzovigliare da lei, dove le fanno mille regali, ella
-non rifiuta alcuno, è un abisso che tutto assorbe!»
-
-Il vizio era cosa tanto comune per le donne, che si vedeva spesso la
-madre vendere la propria figlia, e dopo averne avvizzita la verginità
-del corpo, s'ingegnava di contaminarne ed insozzarne l'anima.
-
-«Non è una disgrazia così grande, diceva Crobyle a sua figlia Corinna,
-che ella stessa aveva ceduto la vigilia ad un ricco e giovane Ateniese,
-di cessare di essere zitella e di conoscere un uomo che ci dia sin dalla
-prima visita una grande somma, con la quale io ti comprerò una collana».
-
-Queste lubriche ed infaticabili regine della crapula erano in maggior
-parte straniere. Venivano da Lesbo e da altre isole dell'Asia Minore; un
-gran numero erano di Mileto. Le più esperte nell'arte della voluttà
-erano quelle di Lesbo. Mileto era come il vivaio delle ballerine e delle
-sonatrici di flauto.
-
-Si ritrova qua e là negli erotici greci i principali insegnamenti che le
-cortigiane si trasmettevano l'una all'altra:
-
-1.º L'arte di fare all'amore;
-
-2.º L'arte di aumentarlo e di mantenerlo;
-
-3.º L'arte di cavarne il maggior danaro possibile.
-
-«È bene, dice una di esse nelle lettere di Aristinete, di creare qualche
-difficoltà ai giovani amanti, e di non accordar loro tutto ciò che
-desiderano. Questo artifizio allontana la sazietà, sostiene il desiderio
-di un amante per la donna che ama e gliela fa avvicinare sempre con
-maggior entusiasmo, ma non bisogna spingere la cosa troppo oltre,
-l'amante finirebbe collo stancarsi, coll'irritarsi e correrebbe dietro
-ad altri progetti e ad altri legami; l'amore se ne vola con la stessa
-leggerezza colla quale è venuto.»
-
-Anche Luciano parla della scienza delle cortigiane:
-
-«Di rado permettono agli amanti di avvicinarle, giacchè sanno per
-esperienza che il godimento è la tomba dell'amore, ma nulla trascurano
-per prolungare la speranza ed il desiderio.»
-
-Le etere avevano maniere particolari di attirare gli uomini; i loro
-sguardi, i loro sorrisi, le loro pose, i loro gesti erano tanti
-allettamenti che spandevano d'intorno; ognuna conosceva a meraviglia
-quello che bisognava nascondere e quello che si doveva mostrare;
-talvolta fingevano distrazione ed indifferenza e talaltra silenzio ed
-immobilità, or correvano dietro la preda per adescarla al passaggio;
-cambiando di tattica a secondo la natura dell'individuo che volevano
-accalappiare. Avevano tutte un riso provocante e licenzioso che, da
-lontano, svegliava le idee più impure, parlando direttamente al senso, e
-che, da vicino, faceva brillar denti di avorio, trasalir labbra di
-corallo, scavar rosee fossette in fra le guance e fremer gole di
-alabastro. Non appena l'etera si era fatta notare da un uomo, gli
-mandava mazzolini di fiori, che ella aveva portati, frutta nelle quali i
-suoi denti avevano morso, e gli faceva dire da messaggeri che ella non
-dormiva più, non mangiava più e che sospirava incessantemente. «Correva
-a baciarlo quando giungeva, dice Luciano, lo pregava di restare quando
-voleva partire; faceva le finte di non far _toilette_ che per apparirgli
-sempre più bella, e sapeva alternar sapientemente le lagrime al
-disprezzo, conquistando col soave incanto della sua voce.»
-
-Fra le cortigiane era frequentissimo l'amore lesbico. Questo amore che
-la Grecia non schiacciava col disdegno e che non era nemmeno punito col
-rigor delle leggi, nè cogli anatemi della religione.
-
-Le sonatrici di flauto cantavano, danzavano, facevano le mime, erano
-belle, ben fatte e compiacenti.
-
-Di esse Aristagoras, dice:
-
-«Vi ho precedentemente discorso di belle cortigiane ballerine, e non
-aggiungerò altro, trascurando puranco le sonatrici di flauto che, appena
-nubili, snervavano gli uomini più robusti e si facevano pagare
-profumatamente.»
-
-Simili donne avevano tale sapienza nell'arte delle carezze da esaurire
-Ercole stesso. I libertini che avevano sperimentato le raffinatezze
-della lussuria asiatica, non potevano più farne a meno e, alla fine del
-pasto, quando tutti i sensi erano eccitati dal canto e dai suoni,
-giungevano a tali eccessi di furore erotico, da precipitarsi gli uni
-sugli altri, sopraccaricandosi di colpi, fino a che la vittoria decideva
-a chi la suonatrice di flauto dovesse appartenere.
-
-Queste donne, esercitate di buon'ora nell'arte della voluttà, arrivavano
-a disordini tali che l'immaginazione trascinava tutti i sensi. L'intera
-loro vita era come una perpetua lotta di lascivia, come uno studio
-assiduo della bellezza fisica; a furia di vedere la loro propria nudità
-e di paragonarla con quella delle loro compagne, vi pigliavano tal
-gusto, e si creavano bizzarri godimenti, tanto più ardenti, in quanto
-che in essi non avevano punto il concorso dei loro amanti, i quali quasi
-sempre le lasciavano fredde ed insensibili. Le passioni misteriose che
-si accendevano così nelle auletridi erano violente, terribili, gelose,
-implacabili.
-
-Tali depravati costumi erano talmente diffusi fra le donne, che
-parecchie in fra di loro si riunivano spesso nei festini dove nessun
-uomo era ammesso e là si corrompevano sotto l'invocazione di Venere.
-
-Alcifrone ci ha conservato il quadro di una di queste feste notturne; è
-l'auletride Megara che scrive all'etera Bacchis e le racconta i dettagli
-di un magnifico festino al quale le sue amiche Phessala, Phryallis,
-Myrrhine, Philumene, Chrysis et Euxippe assistevano, metà etere, metà
-sonatrici di flauto.
-
-«Che pasto delizioso! il solo racconto ti farà rimpiangere di non avervi
-assistito; quante canzoni! e che orgia! se ne son vuotate coppe dalla
-sera all'aurora! Vi erano profumi, corone, i vini più squisiti, le più
-delicate vivande! Un boschetto ombreggiato da lauri fu la sala del
-festino. Non vi sarebbe mancato nulla se anche tu vi fossi stata. Appena
-riunite si accese una disputa che venne ad aumentare i nostri piaceri.
-Si trattava di decidere se fosse più ricca Phryallis o Mirchina in quei
-tesori di bellezza che fecero dare a Venere il nome di Callipige.
-Mirchina si sciolse la cintura, la tunica che indossava era trasparente,
-si girò; e noi avemmo l'illusione di vedere i cigli a traverso il
-cristallo; allora impresse alle sue reni un movimento precipitato,
-guardando all'indietro, e sorrideva allo sviluppo delle sue forme
-voluttuose che ella agitava. Allora, come se Venere stessa avesse
-ricevuto quest'omaggio, si mise a mormorare non sò qual dolce nenia che
-mi commuove tuttora.
-
-«Nondimeno Phryallis non si dà per vinta, s'avanza e grida:--Io non
-combatto punto dietro un velo: voglio comparire innanzi a voi come in un
-esercizio ginnico; questa battaglia non ammette maschere.--Ciò detto, fa
-cadere fino ai piedi la tunica ed inclinando le sue rivali
-bellezze:--Contempla, o Mirchina, questa caduta di reni, la bianchezza e
-la finezza della mia pelle e queste foglie di rose che la mano della
-voluttà ha come sparpagliate sui miei graziosi contorni, disegnati senza
-grettezza e senza esagerazione. Nel loro gioco rapido; nelle loro
-amabili convulsioni, questi emisferi non tremolano come i tuoi, il loro
-movimento somiglia al dolce gemito dell'onda.--Appena finito di
-pronunziar queste parole raddoppiò i lascivi increspamenti con tanta
-agilità, che un generale applauso le decretò gli onori del trionfo.
-
-«Si fecero altre scommesse di bellezza, nelle quali risultò vincitore il
-petto sodo e liscio di Philumena.
-
-«Tutta la notte trascorse in simili piaceri e la terminammo con
-imprecazioni contro i nostri amanti e con una preghiera a Venere che
-scongiurammo, perchè ci procurasse ogni giorno nuovi adoratori, giacchè
-l'inedito è il più stuzzicante incanto dell'amore. Eravamo tutte ebbre
-quando ci separammo».
-
-Le etere ad Atene dominarono ed ecclissarono le donne oneste, avevano
-clienti ed ammiratori, esercitavano un'influenza continua sugli
-avvenimenti politici, e sugli uomini che vi pigliavano parte.
-
-Fu sotto Pericle e pel suo esempio che gli Ateniesi si appassionarono
-per queste sirene e per queste maghe che fecero molto male ai costumi e
-moltissimo alle lettere ed alle arti. Durante questo periodo di tempo si
-può dire che non vi furono altre donne in Grecia e che le vergini e le
-matrone si tennero nascoste nei misteri del gineceo domestico, mentre le
-etere s'impadronirono del teatro e della pubblica piazza.
-
-L'Egitto, la Fenicia, la Grecia, colonizzarono la Sicilia e l'Italia,
-stabilendovi le loro religioni, i loro costumi, e naturalmente i loro
-vizi.
-
-Le pitture dei vasi etruschi ci dimostrano appunto a che era giunta la
-raffinata corruzione di questi popoli aborigeni, schiavi ciechi e
-grossolani dei loro vizii e delle loro passioni. Da mille prove su
-questi vasi dipinti si vede come la lubricità di questo popolo non
-conoscesse alcun freno nè sociale nè religioso. La bestialità e la
-pederastia erano i vizii più comuni, e queste vituperevoli ingenuità,
-familiari a tutte le età e a tutti i gradi sociali, non avevano altri
-freni se non alcune cerimonie di espiazione e di purificazione che ne
-sospendevano talvolta la libera pratica.
-
-Come presso tutti i popoli antichi, la promiscuità dei sessi rendeva
-omaggio alle leggi di natura, e la donna sottomessa alle brutali
-aspirazioni dell'uomo, non era se non il paziente istrumento del
-godimento; doveva far sempre tacere la voce della sua scelta, giacchè
-apparteneva a chiunque avesse la forza di possederla.
-
-La conformazione fisica di questi selvaggi avi dei Romani giustifica
-d'altronde tutto quello che si poteva aspettare dalla loro impudica
-sensualità; avevano le parti virili analoghe a quelle del toro,
-rassomigliavano ai becchi. In queste razze così naturalmente portate
-all'amore carnale, il vizio si associava, senza dubbio, a tutti gli atti
-della vita civile e religiosa.
-
-Ai primi tempi della fondazione di Roma furono stabilite feste, dette
-Lupercali, in onore del dio Pane, nelle quali i preti percorrevano le
-vie completamente nudi, ed armati di tirsi coi quali battevano i
-passanti.
-
-Più tardi si ebbero le Floreali, feste istituite in onore della celebre
-cortigiana Flora, che legò al popolo romano tutta la sua fortuna. Queste
-feste che le donne dissolute consideravano come fatte per loro, si
-davano al circo e servivano di pretesto ai più infami disordini. Le
-cortigiane vi si recavano in gran pompa, ed una volta là, si liberavano
-delle vesti, mettevano in mostra compiacentemente tutto ciò che gli
-spettatori volevano vedere, accompagnando ogni gesto con moti lascivi ed
-impudichi. Ad un momento convenuto gli uomini nudi anch'essi si
-mischiavano con tali donne e, al suon di trombe, aveva luogo una
-spaventevole scena di orgia pubblicamente.
-
-Un giorno Catone si presentò al circo nel momento in cui gli edili
-stavano per dare il segnale del gioco, ma la presenza di questo gran
-cittadino impedì lo scoppio dell'orgia. Le donne restavano vestite, le
-trombe tacevano, il popolo attendeva. Si fece osservare a Catone che lui
-solo ostacolava la festa; egli allora si alzò, si coperse il volto con
-la toga ed uscì dal circo. Il popolo applaudì, le cortigiane si
-svestirono, le trombe sonarono e la baldoria ebbe luogo.
-
-Venere aveva a Roma numerosi tempii, e se le cerimonie del culto della
-dea non offendevano il pubblico pudore, le feste date in suo onore
-autorizzavano ed esercitavano il vizio nelle case private, soprattutto
-presso le giovani dissolute e le cortigiane. D'altro canto le donne
-romane, così riservate riguardo il culto di Venere non si facevano alcun
-scrupolo d'esporre il loro pudore alla pratica di certi culti più
-disonesti e vergognosi, che, nondimeno, non riguardavano se non gli dei
-subalterni.
-
-Offrivano sacrifizii a Cupido ed a Priapo soprattutto; e non soltanto
-questi sacrifizii e queste offerte avevano luogo nell'interno delle
-case, ma ancora in certe specie di pubbliche cappelle, innanzi a statue
-erette agli angoli delle vie. Le cortigiane non si votavano mai a questo
-misterioso olimpo dell'amor sensuale; Venere sola bastava loro; erano le
-matrone e perfino le vergini che si permettevano l'esercizio di questi
-culti secreti ed impudenti; non vi si abbandonavano se non velate, è
-vero, prima del sorgere o dopo il tramonto del sole; ma non arrossivano
-di essere viste adorando Priapo ed il suo sfrontato corteggio.
-
-Il dio Priapo, favorito dalle dame romane, presideva ai piaceri
-dell'amore, ai doveri del matrimonio, e a tutta l'economia erotica. Lo
-stesso titolo era decretato al dio _Mutunus_ o _Tulunus_ che non
-differiva da Priapo se non per la posizione delle statue, le quali erano
-rappresentate sedute invece che in piedi; in oltre queste statue si
-nascondevano in edicole chiuse, circondate da boschetti. A questo
-Mutunus le spose erano condotte prima di appartenere ai mariti, e si
-sedevano sui ginocchi della statua come per offrirle la loro verginità.
-Questa offerta della verginità diveniva talvolta un atto reale di
-deflorazione. Poi, una volta maritate, le donne che volevano combattere
-la sterilità, ritornavano ancora a visitare il dio, che le riceveva
-novamente sulle sue ginocchia.
-
-Se i romani, che avevano istituito la prostituzione legale, tolleravano
-con compiacenza il commercio naturale dei sessi, se ne infischiavano
-ancor più del commercio contro natura. Questa vergognosa depravazione,
-che le leggi civili e religiose dell'antichità non avevano pensato a
-combattere, eccetto quelle di Mosè, non fu mai tanto generalizzata
-quanto ai migliori tempi della civilizzazione romana.
-
-Le ragazze pubbliche di Roma erano più numerose che non lo fossero mai
-state ad Atene ed a Corinto; ma vi si sarebbero invano cercato quelle
-regine della crapula, quelle etere così notevoli per la loro grazia e la
-loro bellezza che per la loro istruzione ed il loro spirito. I Romani
-erano più materiali dei Greci, non si contentavano delle delicatezza
-della voluttà elegante, e non avrebbero mai ricercato in una donna di
-piacere un trattenimento spirituale. Per essi il piacere consisteva
-nell'atto materiale, e siccome erano per natura di temperamento ardente,
-d'immaginazione lubrica, di una forza erculea, non chiedevano se non
-godimenti reali, spesso ripetuti, largamente soddisfatti, ed
-mostruosamente variati.
-
-La corruzione maschile era certo più ardente a Roma che non lo fosse la
-corruzione feminile. Erano i figli degli schiavi che si istruivano a
-subire le sozzure di un osceno commercio.
-
-Gli adolescenti formati a quest'arte impura sin dal settimo anno,
-dovevano riunire certe esigenze di bellezze che li avvicinavano al sesso
-feminile, erano sbarbati e senza pelo, unti di olio profumato, con
-lunghi capelli a buccoli.
-
-Tutti questi vili servitori del piacere e del vizio si dividevano in due
-categorie, arrogandosi in generale diritti sulle loro attribuzioni
-speciali; vi erano quelli che facevano sempre da vittime passive e
-docili, ve ne erano di quelli che divenivano attivi a loro volta e che
-potevano al bisogno rendere impudicizia per impudicizia ai loro
-dissoluti mecenati. Questi ultimi, di cui le dame romane non sdegnavano
-i buoni ufficii, erano gli eunuchi, ai quali la castrazione aveva
-risparmiato il segno della virilità.
-
-Per ben comprendere l'incredibile abitudine di questi orrori presso i
-Romani, bisognerà rappresentarsi che essi chiedevano al sesso mascolino
-tutti i godimenti che poteva dar loro la donna, e qualche altro, più
-straordinario ancora, che questo sesso, destinato all'amore dalle leggi
-della natura, avrebbe penato molto a soddisfare. Ogni cittadino, fosse
-il più raccomandabile pel suo carattere ed il più altolocato per la sua
-posizione sociale, aveva in casa un serraglio di schiavi sotto gli occhi
-dei suoi genitori, di sua moglie e dei figli. Roma del resto era piena
-di gitani che si vendevano così come le donne.
-
-Un pretesto alle pratiche viziose erano i bagni; questi stabilimenti
-comuni ai due sessi e quantunque avessero ognuno la vasca o la stufa a
-parte, pure potevano vedersi, incontrarsi, parlarsi, ordir intrighi,
-fissar convegni e moltiplicare gli adulterii. Ognuno conduceva là i suoi
-schiavi maschi e femmine, per guardar le vesti e farsi pelare,
-raschiare, profumare, confricare, radere, pettinare. I padroni dei bagni
-avevano pure schiavi addestrati a qualunque specie di servizio,
-miserabili agenti d'impudicizia che si noleggiavano per qualunque uso.
-Questi stabilimenti contenevano un gran numero di sale dove si trovavano
-letti da riposo, nei quali ragazzi di ambo i sessi si tenevano a
-disposizione dei clienti.
-
-Giovenale in una sua satira, ci presenta una madre di famiglia che
-aspetta la notte per recarsi ai bagni con tutto il fardello di pomate e
-di profumi: «Tutto il suo godimento consiste a sudare con grande
-emozione quando le sue braccia cadono rotte sotto la vigorosa mano che
-la massa, quando il bagnino animato da questo esercizio fa trasalire
-sotto le sue dita l'organo del piacere, e scricchiolar le reni della
-matrona».
-
-L'abitudine dei bagni sviluppava una specie di passione, per gl'istinti
-ed i gusti i più avvilienti; vedendosi nudi, contemplando tutte quelle
-nudità che facevano pompa dintorno nelle pose più oscene, nel sentirsi
-toccare dalle frementi mani del bagnino, i romani erano presi
-irresistibilmente da una rabbia di piaceri nuovi ed ignoti, per
-soddisfare i quali consacravano tutta la loro esistenza.
-
-Era là che l'amore lesbico aveva stabilito il suo santuario; e la
-sensualità romana si arricchiva ancora sul libertinaggio delle allieve
-di Saffo.
-
-Queste donne apprendevano la loro esecrabile arte a fanciulli ed a
-schiavi chiamati _fellatores_; simili impurità erasi talmente radicate a
-Roma che un satirico scrive:
-
-«O nobili Romani, discendenti della dea Venere, fra breve non troverete
-fra di voi un labbro casto per rivolgerle le abituali preghiere».
-
-Nelle strade, alla passeggiata, al circo, al teatro le cortigiane alla
-moda comparivano circondate da una folla di ammiratori; erano giovani
-dissoluti che facevano vergogna alle loro famiglie; liberti ai quali le
-mal acquistate ricchezze non avevano lavato la macchia della schiavitù;
-erano artisti, poeti, attori, che sfidavano volentieri la pubblica
-opinione. Bisognava vedere la sera sulla _Via Sacra_ questo convegno
-quotidiano del lusso, della crapula e dell'orgoglio per rendersi conto
-quanto numerosa e brillante fosse quest'armata di cortigiane alla moda,
-che occupava Roma quale città conquistata.
-
-Convenivano là ogni giorno a far mostra e dar spettacolo di civetteria,
-di _toilette_ e d'insolenza, fra le matrone che ecclissavano coi loro
-incanti e colla loro spudoratezza. Talvolta si facevano trasportare da
-robusti abissini in lettighe scoperte, nelle quali erano coricate
-seminude, le braccie cariche di bracciali, le dita di anelli, la testa
-inclinata sotto il peso degli orecchini, del nimbo e delle forcinelle di
-oro; accanto ad esse bellissime schiave facevano lor vento con ventagli
-di penne di paone.
-
-Or sedute or impiedi nei carri leggeri, guidavano esse stesse i cavalli
-e cercavano di oltrepassarsi l'un l'altra. Le meno ricche andavano a
-piedi; tutte bizzarramente vestite con stoffe screziate di lana o di
-seta, sempre pettinate artisticamente; coi capelli in treccie formanti
-diademi biondi o dorati, intermezzati di perle ed altri gioielli.
-
-Le matrone vi convenivano pure la maggior parte in lettiga od in
-carrozza e non affettando un contegno molto più decente delle cortigiane
-di professione. Si mostravano sulla pubblica via per far pompa delle
-_toilettes_ e del loro corteggio; queste sortite avendo spesso lo scopo
-di procacciarsi un amante o piuttosto un vile e vergognoso ausiliario
-alla loro lubricità.
-
-Giovenale ne dà il seguente interessantissimo quadro:
-
-«Nobile e plebee sono tutte egualmente depravate. Quella che calpesta il
-fango delle vie non val più della matrona portata sulla testa dai grandi
-sirii. Per far bella mostra di sè, ognuna noleggia una toilette, un
-corteggio, una lettiga, e guanciali ed una nutrice e una giovanetta dai
-capelli biondi, incaricata di prendere i suoi ordini. Povera ella
-prodiga ad imberbi atleti ciò che le resta dell'argenteria dei suoi avi;
-dà loro fino agli ultimi pezzi. Ve ne sono di quelle che ricercano solo
-gl'imberbi eunuchi impotenti, dalle molli carezze e dal mento senza
-barba, perchè così non corrono il rischio di dover preparare qualche
-aborto».
-
-Le satire di Giovenale sono piene delle prostituzioni orribili, che le
-signore romane si permettevano quasi pubblicamente, e di cui gli eroi
-erano infami istrioni, schiavi vili, vergognosi eunuchi, atroci
-gladiatori.
-
-«Vi sono donne che gioiscono a cercare i loro amanti nel fango ed i cui
-sensi non si svegliano se non alla vista di uno schiavo, di un servo.
-Altre impazziscono per un gladiatore, per un impolverato mulattiere, per
-un istrione che mostra le sue grazie in sulla scena».
-
-In questa _Via Sacra_ si vedeva spesso un Nubiano toccare in sulla
-spalla di un ragazzo dalla lunga capellatura, era un vecchio senatore
-dissoluto che chiamava questo giovanetto metamorfosato in donna; altrove
-un robusto portatore di acqua che si trovava a passar per caso era
-disputato da due grandi dame che lo avevano notato simultaneamente e che
-facevano a gara a chi fosse la prima a sacrificargli l'onore. Un gesto,
-uno sguardo, un qualunque segno, e gladiatore, eunuco, fanciullo si
-presentavano, non disdegnando di prestarsi ad alcun genere di servizio
-per quanto abbominevole fosse.
-
-Petronio ci dà incredibili dettagli sulla vita dei ricchi Romani,
-soprattutto nei festini. Non erano solo succolenti pasti, ma sovente
-spaventevoli conciliabuli di orgie smodate, arene d'impudicizia.
-
-Non si mangiava e si beveva senza interruzione, ma si avevano intermedii
-di specie differenti; dapprima oscene conversazioni, provocanti o
-voluttuose; poi musica, danze e divertimenti di esasperata libidine.
-
-Dopo o durante questi intermezzi di tutti i disordini che l'ebbrezza ed
-il vizio potevano inventare, comparivano i ballerini--buffoni che
-facevano salti pericolosi, smorfie e giuochi di forza straordinarii; non
-dimenticando mai nella loro pose, di far spiccare tutte le forme, tutti
-i muscoli dei loro corpi; accompagnavano tutti i loro movimenti con
-gesti indecentissimi, davano alle loro bocche un'espressione oscena, che
-completavano col giuoco rapido delle dita; si scambiavano fra di loro
-segni muti che avevano sempre qualche rapporto, più o meno diretto, con
-l'atto della copula; e talvolta, infiammati di lussuria, eccitati dagli
-applausi dei convitati, passavano dai gesti ai fatti, abbandonandosi ad
-impure battaglie ed imitando le turpitudini dei fauni. Quanto alle
-ballerine, eseguivano dei passi che un padre della Chiesa, Arnobio, ha
-così descritti: «Una truppa lubrica ballava danze dissolute, saltava
-disordinatamente e cantava; queste ballerine giravano danzando e ad una
-certa misura, sollevando le coscie e le reni, imprimevano alle natiche
-ed ai lombi un movimento di rotazione che avrebbe infiammato il più
-freddo spettatore».
-
-Petronio nel _Festino di Trimalcione_ ci mostra il disordine di queste
-donne in simili riunioni.
-
-«Fortunata arrivò con le vesti tenute in su da una cintura verde, in
-modo da lasciar vedere al disotto la tunica ciliegia, le legacce delle
-calze tessite in oro, e le pantofole dorate; si asciugò le mani nel
-fazzoletto di seta che le cingeva il collo, e si accampò sul letto della
-moglie di Kabimas, Scintilla, la quale battè le mani e Fortunata gliele
-baciò. Queste due donne non fanno che ridere e confondere i loro baci
-avvinati; Scintilla proclamò la sua amica donna di casa per eccellenza;
-e questa non fa che lagnarsi dell'indifferenza maritale. Mentre esse si
-stringono così; Kabimas si alza silenziosamente, afferra Fortunata pei
-piedi, e la rovescia sul letto:--Ah! Ah! esclama questa, sentendo che la
-tunica le si scopre fin più su del ginocchio; e raggiustandosi in
-fretta, nasconde nel seno di Scintilla un viso che il rossore rende
-ancora più indecente.»
-
-In quel tempo, apprende Giovenale, che l'adulterio era peccato men che
-veniale. Il marito era un volgar lenone che si ritirava nel fondo
-dell'appartamento quando veniva l'amante della moglie. Cicerone nelle
-sue epistole, lo conferma. Racconta che Mecenate corteggiava la moglie
-di un certo Sulpicio Galba, il quale, per facilitare queste galanti
-relazioni, fingeva di addormentarsi uscendo di tavola. Un giorno, un suo
-schiavo, volendo profittar di tal circostanza per gustare il vino di
-Falerno, il compiacente marito gli gridò «Olà! stupidone, io non dormo
-per tutti.»
-
-Seneca ha uno squarcio di sdegno contro la moda degli abiti trasparenti:
-
-«Vedo--dice--vesti di seta, se si può dar il nome di vesti a stoffe che
-non garantiscono nè il corpo, nè il pudore, e con le quali una donna non
-potrebbe senza mentire, affermare di non essere nuda».
-
-Giovenale così esclama: «È stato detto che sotto il regno di Saturno, il
-pudore abitasse la terra, ma si deve credere che non tardò a seguire sua
-sorella Astrea, lasciando il mondo per andar ad abitare gli spazii
-celesti. Se l'età dell'argento ha visto il primo adulterio, l'età del
-ferro fu madre di ben altri delitti, con essa non si ebbe più una donna
-degna di toccar le bandelle di Cerere, e di cui un padre non dovesse
-temerne gli abbracci.»
-
-Questo gran satirico ci presenta ancora la donna crudele ed
-avvelenatrice; ne ha vedute di quelle che si rovinavano per soddisfare
-le esigenze dei cantanti e dei ballerini.
-
-A Roma non era nemmeno rispettato il talamo. Cicerone racconta la storia
-della madre di Cluentius che, innamoratosi di suo genero, lo sposò e le
-nozze furono consumate nello stesso talamo che ella aveva offerto due
-anni innanzi a sua figlia e dal quale poi l'aveva scacciata.
-
-Le orgie erano incessanti. Ecco la descrizione che ne dà Giovenale:
-
-«A tali incerti sguardi, già si sente girar il pavimento di sotto, la
-tavola si solleva ed i lumi si vedono doppi. Ebbene! dubitate forse
-ancora delle oscenità di Tullia, delle proposte che fa a quella Maura
-troppo famosa che è la sua più intima amica, quando Maura passa dinnanzi
-al vecchio altare del pudore?
-
-«E là che esse fanno, durante la notte, fermar la loro lettiga, e là che
-si estrinseca il loro furor concentrato, e che dopo di aver sfidato la
-statua del dio con i più bizzarri insulti, si abbandonano al chiaror
-della luna ad assalti reciproci di cui la natura ne freme. Tutti sanno
-che avviene nei misteri della buona dea, quando le trombette agitano
-queste specie di furie, e quando egualmente ebri di cibo e di vino,
-fanno volare turbinosamente i loro capelli sparsi, invocando al Dio
-Priapo. Quali desiderii! e quali slanci! E che torrenti di vino scorrono
-sulle loro cosce!
-
-«Sarfeïa, colla corona in mano, provoca alcune vili cortigiane, e vince
-il premio offerto alla lubricità. A sua volta rende omaggio agli ardori
-di Medullina; quella che trionfa in tale conflitto è proclamata la più
-nobile. Nulla si fa per finzione: le attitudini sono di una tale verità
-che infiammerebbero il vecchio Priamo e l'infermo Nestore. Diggià gli
-esaltati desiderii vogliono essere assopiti; diggià ogni donna riconosce
-che non stringe tra le braccia se non una donna impotente, e l'antro
-echeggia di questi unanimi gridi: Introducete gli uomini, la dea lo
-permette: il mio amante dorme forse? che lo si svegli subito... se il
-mio amante non viene, mi abbandono agli schiavi, e se di schiavi non ve
-ne sono, che si apporti un asino... subito!!!»
-
-I libertini ricercavano a qualunque prezzo i primi fiori delle vergini,
-ciò che costituiva un lucroso commercio pei lenoni, che arrivavano
-perfino a vendere ragazzine dai 7 ad 8 anni, per essere più certi della
-condizione di una mercanzia sì fragile e sì rara.
-
-La gelosia, come l'amore, sembrava passata di moda, e si vivea troppo in
-fretta per consacrare interi anni ad una sola passione; e perciò che si
-trovano in tale epoca poeti disposti a cantare il libertinaggio. E che
-Marziale dice francamente: «Nessuna pagina del mio libro è casta, e
-quindi quelli che mi leggono sono giovani e ragazze dai facili costumi,
-vecchie che hanno bisogno di solletico. Ho scritto per me, dice alle
-venerabili matrone che leggevano le sue opere di nascosto, e che
-l'accusavano di non scrivere per le donne oneste, ho scritto per me, pel
-ginnasio, per le terme: gli studiosi sono da questa parte, ritiratevi
-dunque, noi ci svestiamo; andate via se non volete veder uomini nudi!
-Qui, dopo aver bevuto, Tersicore, coronata di rose, abdica il Pudore, e
-nell'ebrezza, non sapendo più cosa dire, invoca ad alta voce ciò che
-Venere trionfante riceve nel suo tempio al mese di agosto, e ciò che il
-villico mette in sentinella in mezzo al suo giardino, quello che la
-vergine casta non può guardare se non mettendosi la mano sugli occhi.»
-ed allargando le dita, aggiungiamo noi.
-
-Fa il ritratto di Lesbia che ama la pubblicità, i piaceri segreti non
-hanno alcun sapore per lei, perciò la sua porta non è mai chiusa, nè
-guardata, quando ella si abbandona alla lubricità. Vorrebbe che tutta
-Roma la guardasse in quei momenti, e non si turba nè si scomoda se
-qualcuno entra, giacchè il testimone del suo libertinaggio le procura
-più godimento che il suo amante stesso. La sua più grande felicità è di
-essere sorpresa in flagrante.
-
-Lacamè si fa servire al bagno da uno schiavo di cui il sesso è
-decentemente nascosto da una cintura di cuoio nero, mentre giovani e
-vecchi si bagnavano nudi con essa; perciò Marziale si vede autorizzato a
-chiederle: «Ma che, forse il tuo schiavo è l'unico che sia veramente
-uomo in fra tanti?».
-
-Ligella spela i suoi avvizziti incanti: «se ti resta un qualunque
-pudore, le grida Marziale, cessa di strappar la barba ad un leone
-morto».
-
-La maggior parte delle cortigiane non erano Greche, esse non venivano da
-molto lontano, e molte ne uscivano dai sobborghi di Roma, dove le madri
-le avevano vendute alla crapula. Nondimeno si ricercavano le donne
-Greche, e si pagavano più care delle altre, ed è perciò che quasi tutte
-le cortigiane si dicevano di tal paese. Una cortigiana, certa Lelia,
-avéva mandato a memoria qualche parola greca, che ripeteva continuamente
-con un accento romano; Marziale le dice:
-
-«Quantunque tu non sii nata nè a Efeso, nè a Rodi, nè a Metilene, ma in
-una casa dei sobborghi patrizii, quantunque tua madre, che mai non
-conobbe cosa volesse dir lavarsi, sia nata presso gli Etruschi dalla
-carnagione olivastra, e che quel rustico di tuo padre sia originario
-della campagna di Aricia, tu impieghi a qualunque proposito questo dolci
-espressioni greche: _vita mia, anima mia!_ Come, tu cittadina di Ersbia
-e di Egeria osi parlare così!? Tu non sai come fare per parlare il
-linguaggio di una pudica matrona: ma non dici nulla di più tenero quando
-i desiderii ti tormentano? Va, Lelia, quand'anche giungesti a saper a
-mente Corinto, non sarai mai Lais!».
-
-Ecco uno dei più curiosi epigrammi di Marziale, egli si rivolge a Galla:
-
-«Il tuo viso è tale che nessuna donna oserebbe dirne male, tu non hai
-neppure una macchia sul corpo. Perciò ti meravigli senza dubbio di non
-aver mai ispirata alcuna passione, e di non veder mai ritornare a te
-l'uomo col quale hai dormito una notte. Ciò dipende dal fatto che tu hai
-un enorme difetto. Ogni volta che io ti avvicino per fare all'amore e
-che agitiamo i nostri corpi voluttuosamente confusi, la tua vagina fa
-rumore e tu taci. Piacesse al cielo che tu parlassi e quell'organo
-tacesse! Giacchè il suo mormorio non mi lusinga affatto; preferisco il
-rumor del tuo deretano, il quale almeno ha una certa utilità ed allo
-stesso tempo provoca ilarità».
-
-Fu sotto gl'imperatori, per l'influenza dei loro costumi depravati, pei
-loro esempii e le loro malsane istigazioni, che la società romana fece
-spaventevoli progressi nel vizio, il quale finì di disorganizzarla.
-
-Giovenale esclamava allora:
-
-«Il vizio è al suo colmo: Ecco disgraziati a qual punto di decadenza
-siamo giunti! Abbiamo, è vero, portate le nostre armi fino ai confini
-dell'Iberia, abbiamo anche recentemente sottomessi gli Orcadi e la
-Brettagna, dove le notti sono sì corte, ma quello che fa il popolo
-vincitore nella città eterna, non lo fanno i popoli vinti!»
-
-Infatti quello che restava di buoni costumi a Roma fu perduto dal giorno
-in cui il capo dello Stato finì di rispettarlo.
-
-Giulio Cesare, questo grand'uomo di cui il genio innalzò a tanta potenza
-le armi romane, la politica e la legislatura; Giulio Cesare fu il primo
-ad offrire al popolo romano l'indecente esempio della propria
-depravazione. Tutti gli storici del tempo sono d'accordo nel dire che
-egli era portato molto verso i piaceri sensuali e nulla risparmiava per
-soddisfarli. Sedusse un numero infinito di donne per bene. Non
-rispettava nè il suo talamo, nè quello degli altri. Questo dittatore
-volle fare una legge che gli permetteva di godersi tutte le matrone che
-gli andavano a genio, sotto pretesto di moltiplicare gli uomini della
-sua illustre razza!
-
-Nessuno ignora lo scandaloso festino di Augusto e dei suoi cinque
-compagni di orgia con sei rispettabili matrone romane. Vestiti da dei e
-da dee imitavano gl'impudicissimi costumi olimpici descritti nelle
-favole. Augusto commise un incesto con la propria figlia, dal quale
-nacque la madre di Galigola. Marcantonio parlando dei tirannici costumi
-di Augusto, dice che in un festino, fece passare dalla sala da pranzo
-nella camera vicina, la moglie di un console, pur trovandosi il marito
-fra gl'invitati, e quando ella ritornò con Augusto, i banchettanti
-avevano avuto il tempo di vuotar più di una coppa in onore di Cesare, e
-la matrona aveva le orecchie rosse ed i capelli in disordine. Tutti lo
-notarono; solo il marito non vi fece caso.
-
-Le orgie di Augusto paragonate a quelle di Tiberio erano ingenue ed
-innocenti. Questi commise delitti che nessuno prima di lui aveva osato
-immaginare. A Caprea, dove soggiornava abitualmente, fece costruire una
-grande camera, sede delle più secrete sregolatezze. Là una moltitudine
-di giovanette e di giovanetti diretti dagli inventori di una mostruosa
-prostituzione, formavano una triplice catena e mutualmente e carnalmente
-allacciati, gli passavano dinnanzi per rianimare i suoi sensi esauriti.
-
-Sua moglie accettava volentieri tutte le dichiarazioni di amore che le
-venivan fatte. Riceveva i suoi amanti in folla e correva con essi
-pazzamente per le vie della città. La ragione e le leggi del pudore non
-si fecero mai sentire in casa di questa depravata principessa.
-
-Galigola, ancor men riservato di Tiberio, che cercava di imitare, fece
-conoscere pubblicamente i suoi infami amori con Marco Lepidus. Egli
-cercò sempre lo straordinario ed il mostruoso.
-
-Agrippina visse con suo fratello Galigola in un legame mostruoso.
-
-Claudio ebbe troppe mogli legittime per aver molte concubine e quelle
-che si pagò, più per capriccio che per amore, non furono troppo note
-perchè ne restasse traccia nella storia.
-
-Messalina, moglie di Claudio, ha lasciato nella storia la più
-detestabile nomea; ella si macchiò di tutte le infamie. La sua
-prostituzione fu delle più abbiette, i suoi capricci oltraggiosamente
-disordinati, senza ritegno, pubblicamente soddisfatti e pubblicamente
-conosciuti. Dimenticò la dignità, la nascita, la naturale modestia del
-suo sesso, la fedeltà coniugale, per abbandonarsi brutalmente alle sue
-lubriche passioni.
-
-Associò ai suoi stravizii moltissime dame romane, obbligandole, per
-eccesso di autorità, a vivere con lei in un vergognoso libertinaggio. Le
-forzò a prostituirsi in presenza dei loro mariti agl'individui più vili.
-
-Su questa donna Giovenale ha scritto pagine terribili:
-
-«Appena suo marito si addormentava, ella preferendo un qualunque
-schifoso strapuntino al letto nuziale ed imperiale, evadeva dal palazzo,
-seguita da una sola confidente, favorita dalle tenebre e mascherata, si
-portava in un luogo infame della più putrida prostituzione. E là, a seni
-scoperti, Messalina, scintillante e fiera, votava alla pubblica
-brutalità i fianchi che ti portarono, o generoso Britanicus! Nondimeno
-ella lusinga chiunque si presenta e chiede l'abituale salario. Il capo
-del luogo congeda le cortigiane, ma ella ancora fremente di desiderio,
-non vuol partire ed è l'ultima ad andar via, profittando di un solo
-minuto per dar sfogo al furor che la consuma. Esce infine più stanca che
-soddisfatta, affumicata dalla puzzolenti lampade, le guance livide e
-sozze, e va a depositare gli odori di quest'antro sul capezzale dello
-sposo».
-
-Appena gettò via la maschera che copriva le sue perverse inclinazioni,
-Nerone si abbandonò a tutti gli eccessi che i raffinamenti del
-libertinaggio avevano potuto creare e diede sfogo ai suoi impuri vizii.
-Sua moglie Poppea, vedova di Ottone, non fece alcuna differenza fra i
-suoi mariti ed i suoi amanti, dandosi ai più svergognati disordini, e
-facendo un infame uso della sua bellezza.
-
-Vitellio fu l'allievo di Tiberio e servì i suoi infami piaceri, cioè a
-dire continuò un simil genere di vita.
-
-Tito nutriva nel suo palazzo un gran numero di schiave che servivano ai
-suoi piaceri.
-
-Domiziano si bagnava con le prostitute compiacendosi a strappare i peli
-delle sue concubine. Sua moglie si prostituiva senza vergogna a tutti
-quelli che la desideravano.
-
-Eliogabalo creò un senato di donne votate a Venere, tenne apertamente
-udienze sulla prostituzione. Si fece portare su di un carro tirato da
-donne nude; e rappresentò Venere sotto tutti gli aspetti.
-
-Commodo manteneva 300 concubine e disonorava, seducendole o violandole,
-le più distinte matrone romane.
-
-Per Commodo era un piacere, un bisogno di avvilirsi agli occhi di tutti,
-non si diceva soddisfatto se non quando le sue turpitudini avevano avuto
-mille testimoni e mille echi.
-
-«Sin dalla più tenera infanzia, dice Lampride, fu impudico, cattivo,
-crudele, libidinoso, e arrivò fino a prostituir la sua bocca! Fece del
-palazzo reale una taverna ed un antro di voluttà, dove attirò le donne
-più notevoli per la loro bellezza, e se ne servì pei suoi impuri
-capricci.» Alle 300 concubine aggiunse più tardi 300 giovanetti.
-
-Questi 600 convitati sedevano alla sua mensa e si offrivano volta a
-volta le impure fantasie di lui. Quando la forza fisica gli mancava,
-chiamava in aiuto tutta la potenza dell'immaginazione; obbligava tutta
-questa gente di abbandonarsi sotto i suoi occhi a quei piaceri che egli
-non poteva più condividere.
-
-Dopo aver stuprata sua sorella, diede il nome di sua madre ad una
-concubina, alfine di persuadersi che commetteva un incesto con lei.
-
-Eliogabalo, così come Nerone, trovava un eccessivo piacere in tutti gli
-atti della prostituzione. Un giorno convocò tutte le cortigiane di Roma
-e presiedè lui stesso questa strana assemblea. E tenne un'accanita
-discussione su parecchie quistioni astratte di voluttà e di
-libertinaggio. Nessuno potrà mai farsi un'idea di quali abbominevoli
-sozzurre quest'uomo sporcò il suo corpo.
-
-Se gli appetiti carnali di Eliogabalo erano smodati, la sua
-immaginazione corrotta aveva ancora più potenza ed attività. Così,
-quello che egli cercava continuamente, era la creazione di nuove maniere
-colle quali poter contaminare i suoi occhi, le sue orecchie, la sua
-anima, insozzando contemporaneamente il pudore altrui.
-
-
-
-
- II. Il Vizio all'era cristiana
-
-
-
- _Medioevo._ Rinascenza--Impero
-
-
-Nel periodo della cristianità il vizio si mostrò soprattutto nelle sette
-eretiche, le quali immaginarono, a fine di favorire la corruzione,
-stravaganti dottrine.
-
-I Nicolaiti insegnavano che per acquistare la salvezza eterna, era
-necessario di insozzarsi di tutte le specie d'impurità. Essi
-pretendevano che una carne maculata dovesse essere più accetta a Dio,
-perchè i meriti del redentore dovevano esercitarsi maggiormente su di
-essa per renderla degna del paradiso.
-
-Altre eresie congiunte con immaginazioni più o meno stravaganti ed
-ingegnose, come fine e come mezzo, avevano sempre un prodigioso sviluppo
-della sensualità.
-
-In generale era la comunità delle donne e la promiscuità dei sessi che
-formavano la base di queste sette singolari. Il pudore non esisteva per
-questi settarii che lo consideravano come ingiurioso alla divinità.
-
-Secondo le dottrine di Carpocrate e di suo figlio, nessuna donna aveva
-il diritto di rifiutare i suoi favori a chiunque gliene facesse
-richiesta in virtù del diritto naturale.
-
-Una donna di questa setta, Marcellina, venne a Roma, verso il 160, e vi
-fece molti proseliti col sudore del proprio corpo! Dopo i festini si
-commettevano le infamie carnali, quando, le grazie dette, il sacerdote
-massimo diceva: «Lungi da noi la luce ed i profani.» Allora si
-spegnevano le fiaccole, e quello che avveniva nelle tenebre, senza
-distinzione di sesso, di età e di parentela, non doveva lasciare traccia
-nemmeno nei ricordi. Ciò rappresentava agli occhi dei dottori della
-setta l'immagine naturale della creazione.
-
-I Cainisti avevano per dogma la riabilitazione del male ed il trionfo
-della materia sullo spirito. Interpretavano i libri santi a rovescio, ed
-onoravano, quali vittime ingiustamente sacrificate, i più esecrabili
-tipi della cattiveria umana. Si glorificavano d'imitare i vergognosi
-vizii che attribuivano a Caino, e che ritrovavano con piacere presso gli
-abitanti di Sodoma e di Gomorra.
-
-Gli Adamiti, facevano risalire le loro dottrine al primo uomo, non
-proscrivevano la donna come gli eredi di Caino e di Saffo. Il loro capo
-Psodicos, ebbe l'audacia di permettere e di prescrivere la copula
-pubblica fra i due sessi.
-
-I Manichei proclamavano, con l'avversione del matrimonio, il libero e
-smodato esercizio di tutte le facoltà sensuali. Essi consideravano
-l'atto venereo come opera santa, a condizione che la santità di
-quest'atto, non fosse compromessa dal matrimonio o dalla concezione.
-
-A quei tempi la vita cenobitica non fu neppur essa esente da vizii. La
-sensualità e la lussuria penetravano col mistero a traverso le
-solitudini, dove si raccoglievano per lavorare e pregare in comunità i
-frati e le suore della nuova famiglia cattolica.
-
-Furono le eresie che condussero quel prodigioso abbandono nella
-cristianità. San Cipriano nel 230 ci dipinge tale epoca così: «Non
-esisteva più carità nella vita dei cristiani, non esisteva più
-disciplina nei loro costumi; gli uomini si pettinavano le barba, e le
-donne si imbellettavano il viso; si corrompeva la purezza degli occhi
-violando l'opera delle mani di Dio, e perfino quella dei capelli dando
-ad essi uno strano colore. Si ricorreva a tutte le astuzie ed a tutti
-gli artificii per ingannare i semplici; i cristiani sorprendevano i loro
-fratelli con le infedeltà e le furberie.»
-
-Bisogna attribuire questi cattivi costumi che regnavano allora, in un sì
-gran numero di comunità femminili, all'influenza demoralizzatrice di una
-folla di monaci erranti e di secolari che l'ozio e la corruzione
-moltiplicavano dappertutto. La condotta impudente e dissoluta di questi
-monaci si propagò nell'Egitto fino ai deserti della Tebaide.
-
-Più tardi il vizio si introdusse nei monasteri e si potettero allora
-avverare i numerosi squilibramenti che hanno provato la fragilità della
-virtù umana, e l'impotenza dei voti i più sacri. Nei monasteri feminili,
-l'ospitalità accordata a tutti gli ecclesiastici ed ai monaci di
-passaggio, vi generò disordini che non trascesero quasi mai in scandali
-pubblici tanto da attirare l'attenzione della gente.
-
-I Franchi che si introdussero nella Gallia verso la metà del V.º secolo,
-a primo acchito con i Gallo Romani; conservarono i loro costumi, la loro
-religione, i loro usi senza lasciarsi influenzare dal contatto della
-civiltà brillante e voluttuosa che incontrarono nella città conquistata.
-
-Ma, al tempo stesso, non fecero nulla per cambiare il carattere dei
-primi possessori del suolo. Divenuti cristiani i franchi divennero allo
-stesso tempo Galli e Romani. Da Clodoveo fino a Carlomagno, i vescovi
-furono i veri legislatori e il codice ecclesiastico dominò il codice
-giustiniano e le leggi teutoniche. La corruzione legale non aveva un
-corso regolare, i disordini e l'incontinenza non erano che più
-indomabili e più audaci.
-
-Non vi erano cortigiane propriamente parlando, o prostitute che
-esercitavano questo vergognoso mestiere nelle città governate dai
-vescovi, ma vi erano dappertutto, in ogni feudo, in ogni dimora rurale,
-una sorta di serragli, di ginecei, nei quali le donne libere o schiave
-lavoravano all'ago o al fuso, e dove il padrone trovava facile il
-piacere, ed un'emulazione sempre compiacente per servirlo.
-
-I concubinati, essendo per loro natura, estranei alle leggi
-ecclesiastiche, non dipendevano se non dal capriccio delle persone che
-li contraevano e che li rompevano senza tanti scrupoli. Tale fu per
-oltre tre secoli lo stato di famiglia in Francia.
-
-I re merovingi non indietreggiarono nè dinanzi a delitti, nè dinanzi a
-guerre sanguinose per soddisfare i loro amori, per lasciare o per
-prendere una concubina. Vivevano nei loro dominii reali, lontani dalla
-vista dei loro soggetti, che udivano appena il rumore delle orge di
-questi re buontemponi, i quali si abbandonavano a tutte le specie di
-disordini, passando dall'ebbrezza alla lussuria più sfrenata.
-
-E come ai primi tempi la corruzione soggiornava in mezzo al clero;
-Martiniano, monaco di Rabais, al X secolo, diceva ai preti del suo
-tempo: «È forse legge vostra di prender moglie e di avere relazioni con
-donne? di contaminare con tutte le specie di lussuria il vostro corpo
-che è stato creato per ricevere il cibo degli angeli?»
-
-Il pio vescovo di Limoges, Turpio, morto nel 944, tramandava con dolore
-nel suo testamento questa confessione spoglia di ipocrisia: «Noi stessi
-che dovremmo dare l'esempio, siamo gl'istrumenti dell'altrui perdita, ed
-invece di essere i pastori del popolo ci comportiamo tali lupi
-divoranti!»
-
-Non è qui il caso di esporre gli orribili vizi della gente di chiesa,
-che credevano fosse loro tutto permesso al sol perchè avevano il diritto
-di assolvere qualunque peccato; non cercheremo nemmeno in questo libro
-di penetrare negli archivii dei conventi per ricercarvi la lunga lista
-di quelli che furono riformati, scomunicati, soppressi a causa dei
-mostruosi disordini dei loro ospiti; basti dire che non era possibile di
-trovare un'abbazia celebre, dove i costumi claustrali non fossero stati
-a più riprese focolari d'impudico contagio.
-
-La depravata condotta dei preti e dei monaci, non era che troppo imitata
-dai laici che la bersagliavano coi loro sprezzanti motteggi. In presenza
-di tali modelli di corruzione, il popolo non poteva certo aver la
-pretesa di restar puro e virtuoso.
-
-Tutti gli scrittori dell'epoca sono d'accordo nel constatare la profonda
-degradazione dello stato sociale e tutti ne attribuivano la causa
-all'incontinenza che aveva preso gigantesche proporzioni.
-
-Nelle provincie i signori facevano bella mostra di tutti i loro vizii,
-non conservando alcun pudore. Fra i tanti citiamo un solo esempio della
-selvaggia impudicizia che caratterizzava l'uno e l'altro sesso. Nel 990,
-correva voce che Guglielmo IV, duca di Aquitania e conte di Poitiers,
-avesse avuto adultero commercio con la moglie del visconte di Thouars,
-presso il quale era stato ospitato. Emma, moglie di Guglielmo, aspettava
-un'occasione favorevole per vendicarsi della rivale. Un giorno vistola
-passeggiare a cavallo, con poca scorta, nei dintorni del castello di
-Talmont, accorse con un buon seguito di paggi e di scudieri; la fece
-rovesciare per terra, la colmò d'ingiurie e di percosse e l'abbandonò
-alle sue genti. Le quali, impadronitisi della viscontessa, la
-violentarono un dopo l'altro fino al giorno seguente, per obbedire agli
-ordini della padrona che li eccitava, contemplandoli. La mattina, la
-lasciarono quasi nuda, e semiviva. Il visconte di Thouars non potette nè
-lagnarsi, nè vendicarsi e riprese la moglie disonorata, mentre Guglielmo
-esiliava la sua nel castello di Chinon.
-
-Ma è soprattutto nei Penitenziali che bisogna cercare gli occulti
-misteri della corruzione. È là che il peccato della carne si compie con
-tutte le audacie, che non si limita solo agli illeciti congiungimenti
-fra i due sessi, ma si spinge fino ai più esecrabili capricci della
-depravazione. «Si vorrebbe credere, dice il signor de la Bedollière, per
-l'onore dell'umanità, che gli orrori segnalati nei Penitenziali fossero
-puramente accidentali». Ma è certo che invece tali orrori erano troppo
-frequenti e che spandevano poco a poco una corruzione latente in tutte
-le parti del corpo sociale. Ad ogni pagina, i Penitenziali classificano
-i vizii secondo i gradi di colpabilità e di penalità. Bisogna
-distinguere in questo codice primitivo della confessione, i fatti che
-concernono gli atti più secreti del matrimonio, quelli che toccano
-all'incesto, quelli che sono relativi alle corruzioni contro natura, e
-quelli infine che caratterizzano il delitto di bestialità.
-
-Erano peccati veniali se gli sposi non avevano consacrato la prima notte
-di nozze a pratiche devote; se il marito che si coricava con la moglie
-non si fosse lavato prima di entrare in chiesa: se una moglie fosse
-entrata in chiesa, all'epoca delle sue regole. Ma il peccato diveniva
-più grave quando gli sposi si abbandonavano ad oscene fantasie ecc.
-
-L'incesto si moltiplicava sotto le forme più vergognose; i figli non
-risparmiavano la madre; la madre essa stessa non rispettava l'innocenza
-dei suoi più giovani rampolli; i fratelli attaccavano le sorelle; il
-padre si corrompeva con la figlia! Per simili turpi atti vi erano
-penitenze da 10 a 15 anni, durante i quali i colpevoli dovevano
-sottomettersi a digiuni ed a continenze.
-
-Il peccato contro natura aveva innumerevoli varietà agli occhi del
-confessore, che applicava anche per esso diverse specie di penitenza. I
-vizii antifisici delle donne erano puniti così severamente quanto quelli
-degli uomini.
-
-Talvolta l'incesto associandosi al delitto contro natura, ne aggravava
-l'infamia ed il castigo. Tutti i generi di bestialità figuravano nei
-Penitenziali; nessuna bestia era esclusa per commettere simili
-obbrobriose indegnità.
-
-Sotto Luigi VII la corporazione delle ragazze libere, trovavasi in uno
-stato di notevole prosperità. Sauval dichiara nelle sue compilazioni,
-che gli statuti di questa disonesta corporazione, ebbero corso, pel loro
-occulto governo, fino agli stati di Orleans, nel 1560.
-
-San Luigi cercò, ma invano, di mettere un argine a tante corruzioni. Il
-25 giugno 1263, scrisse da Aigues-Mortes a Mathieu, abbate di San Denis,
-e al conte Simon de Nesle: «Abbiamo ordinato d'altronde, di distruggere
-quelle note e manifeste prostituzioni che insozzano con le loro infamie
-il nostro fedel popolo e che trascinano tante vittime nel fango e
-nell'abisso della perdizione; abbiamo altresì ordinato di perseguitare
-questi scandali tanto nella città che nella campagna, e di purgare
-assolutamente il nostro reame da tutti gli uomini corrotti e pubblici
-malfattori».
-
-Un orribile libertinaggio essendosi insinuato in tutte le classi sociali
-sin dai tempi delle crociate e il vizio contro natura, che il soggiorno
-dei francesi in Palestina aveva acclimatato in Francia, minacciava
-ancora d'infettare i costumi e di corrompere tutta quanta la
-popolazione.
-
-A partire dall'undicesimo secolo un sensibile miglioramento si fece
-sentire nei costumi pubblici e privati. Vi rimanevano ancora senza
-dubbio molti disordini, presso i nobili e nel basso popolo, ma i primi
-non davano più in comune l'esempio della perversità e del vizio.
-
-Certo si deve all'influenza della cavalleria la conversione del più
-grande peccatore che l'undicesimo secolo abbia prodotto. Guglielmo duca
-di Aquitania, nono a portare tal nome, fu il più pericoloso ingannatore
-di donne ed il più gran libertino, la cui riputazione abbia percorso il
-mondo. Passò senza scrupoli e senza por tempo in mezzo dal culto della
-materia alla contemplazione spirituale, dall'incredulità alla fede.
-
-Le crociate furono il più bel momento della cavalleria e non di meno
-nessuno può negare che questa prodigiosa massa di uomini di tutte le
-condizioni e di tutti i paesi non abbia riscaldata nel suo seno il germe
-corruttore della lussuria. «Tutti i vizii vi regnavano, dice l'abbate
-Fleury, sia quelli che i pellegrini avevano apportati dai loro paesi,
-sia quelli che avevano conosciuti nei paesi stranieri.»
-
-«I crociati, dice Alberto d'Aise, si comportavano da gente grossolana,
-insensata ed inetta quando l'amore carnale spegneva in essi la fiamma
-dell'amore divino; vi erano nelle loro fila una quantità di donne,
-vestite da uomini, e viaggiavano tutti insieme senza distinzione di
-sesso, confidandosi all'azzardo di una spaventevole promiscuità. I
-pellegrini non si astenevano dalle illecite riunioni, nè dai piaceri
-della carne; si abbandonavano senza tregua a tutti gli eccessi della
-culinaria, si divertivano colle donne maritate o con le zitelle, le
-quali si erano allontanate di casa loro appunto per abbandonarsi
-perdutamente ad ogni specie di vanità.»
-
-Quando le donne mancarono ai crociati in Palestina, dove la religione di
-Maometto si opponeva a qualunque illecito commercio coi cristiani, si
-fece venire dall'Europa un rinforzo di belle ragazze, che concorsero a
-modo loro al trionfo delle crociate.
-
-Uno storico arabo aggiunge che l'esempio dei franchi fu contagioso pei
-loro nemici, i quali vollero anch'essi aver donne di piacere nelle
-armate, dove non erano mai state permesse simili sregolatezze.
-
-Nelle antiche storie militari tanto di Francia che delle altre nazioni
-europee è spesso fatto cenno di questa affluenza di prostitute nelle
-armate, di cui la dietro guardia si componeva sempre di simili specie di
-donne e dei loro depravati compagni. Giovanni di Bazano parla di un
-capitano tedesco, chiamato Garnier, che invase alla testa di 3500 lame
-il territorio di Modena e di Mantova, nel 1342, accompagnato da 1000
-prostitute, e da ragazzi libertini e corrotti.
-
-Sono indescrivibili le abbominazioni del regno di Carlo VI, dove il
-clero, la nobiltà ed il popolo lottavano in perversità ed in
-turpitudine. Nicola di Clemenzio, arcidiacono di Bayeux, esclamò: «A
-proposito delle vergini consacrate al signore, dovremmo ritracciare
-tutte le infamie dei luoghi di prostituzione, tutte le astuzie e la
-sfrontatezza delle cortigiane, tutte le opere esecrabili della
-fornicazione e dell'incesto; giacchè, vi prego di credere, che ai dì
-nostri nei monasteri le donne si consacrano più volentieri al culto di
-Venere che a quello di Dio! Tali luoghi potrebbero definirsi degli
-spaventevoli ricettacoli, nei quali una gioventù sfrenata si abbandona a
-tutti i disordini della lussuria, di nodo che non vi ha alcuna
-differenza di far prendere il velo ad una giovanetta o di esporla
-pubblicamente in un luogo abbominevole.»
-
-Per le donne pubbliche non si aveva pietà alcuna, quando la decenza ed
-il pudore sembravano banditi dai costumi, quando i soli abiti
-scollacciati erano alla moda, a dispetto degli editti suntuarii.
-
-Le donne avevano per costume di adornarsi di vesti aperte lungo i
-fianchi e rialzate in modo da lasciar intravedere la gamba, e perfino la
-coscia nuda; in quanto alla gola se la scoprivano fino ai capezzoli
-delle mammelle!
-
-Per rendersi conto del grado di pervertimento a cui certi nobili fossero
-giunti, abbandonandosi a tutte le specie di aberrazioni sensuali, basta
-leggere negli archivii di Nantes, il processo intentato al maresciallo
-di Francia, Gilles de Rietz, che fu condannato al rogo nel 1440.
-
-La lettura della _Vita dei dodici imperatori romani_ di Svetonio, aveva
-eccitato questo potente signore ad imitare i loro mostruosi
-pervertimenti sessuali. Come Tiberio e Nerone, egli si appassionò pel
-sangue mischiato alla immondizia: l'unico suo passatempo era di
-corrompere i fanciulli che faceva rubare un po' dappertutto.
-
-Si trovarono nei sotterranei dei castelli di Chantocè, della Suze e
-d'Ingrande, le ossa calcinate e le ceneri di tutti i fanciulli che il
-maresciallo di Rietz aveva assassinati, dopo di averne abusato. Questi
-delitti finì per confessarli lui stesso.
-
-A quei tempi si istruivano una quantità di processi per stregoneria, nei
-quali non era difficile di scoprire la depravazione morale, che cercava
-di coprirsi, come da un mantello, con la possessione diabolica.
-
-Quegli stessi che pretendevano di aver ceduto ad una potenza occulta e
-ad un irresistibile prestigio, non credevano affatto all'intervento dei
-demonii.
-
-Erano ordinariamente vergognosi libertini, forzati pel loro stato a
-vivere nella continenza, o per lo meno a nascondere sotto rispettabili
-apparenze, l'effervescenza delle loro passioni sensuali.
-
-Il _sabbat_ era il convegno di tutto quanto si poteva immaginare di più
-perverso, ecco perchè si compiva in luoghi appartati, in mezzo ai
-boschi, nelle montagne o in fra gli scogli.
-
-Del resto i giureconsulti in Francia, non vedevano nella stregoneria se
-non una forma della prostituzione la più criminale, e ricorrevano a
-tutta la severità delle leggi per reprimere i disordini che corrompevano
-i pubblici costumi. Ma si aveva l'aria di attribuire alla malizia del
-demonio una quantità di atti detestevoli, che non accusavano se non il
-vizio degli uomini, e si aveva una cura scrupolosa a non diminuire
-l'orrore di cui la volgare credulità circondava il _sabbat_, giacchè se
-si fossero mostrate le cose sotto il loro vero aspetto, il _sabbat_
-sarebbe stato ancora più frequentato, tanto la curiosità serve di
-pericoloso movente alla depravazione morale e fisica.
-
-L'eresia riapparve in Francia a partire dal dodicesimo secolo e favorì
-la corruzione.
-
-I Bulgari essendo stati accusati di pratiche sodomitiche, consideravano
-quale sacrilegio i rapporti naturali dei sessi. Tutti i settarii, per un
-raffinamento di libertinaggio, s'imponevano privazioni di ogni genere, e
-affettavano in generale una noncuranza assoluta per tutte le cose
-materiali; ma ciò non era che la maschera della continenza, sotto la
-quale si sentivano più liberi per abbandonarsi alle loro passioni e dar
-briglia sciolta alla natura; le loro austere pratiche di devozione
-aggiungevano una specie di salsa piccante alle nascoste depravazioni.
-
-Quando si vide apparire nel 1259 la setta dei Flagellanti, a primo
-acchito non si pensò che le pubbliche penitenze di questi peccatori,
-potessero essere delle invenzioni di lussuria. Essi camminavano nelle
-strade due a due, nudi fino alla cintura, e si battevano o da sè stessi
-o l'un l'altro con frusta e con correggia di cuoio, cacciando gemiti,
-fino a che non sanguinassero da capo a piedi.
-
-E questo è niente. Si portavano la notte nelle campagne, in fondo ai
-boschi, e là, nelle tenebre, raddoppiavano le flagellazioni, i loro
-gridi e le loro impudiche follie. Si indovinano facilmente le odiose
-conseguenze di queste riunioni di uomini e di donne seminudi, animati
-dallo spettacolo di simile indecente pantomima, nella quale ognuno
-diveniva attore a sua volta, e che arrivava gradatamente all'ultimo
-parossismo dell'estasi libidinosa.
-
-L'uso della flagellazione nell'antichità era ben conosciuto da tutti i
-depravati, a cui ricorrevano per prepararsi nei piaceri di amore.
-
-Ma al medio evo se la flagellazione erotica non si esercitava più se non
-raramente e nel più profondo mistero, aveva però assunto un carattere di
-sanguinaria ferocia che si riproduceva negli atti dei flagellanti.
-
-Nel 1343 durante la terribile peste si contavano in Francia circa
-800.000 flagellanti, fra i quali vi erano gentiluomini e nobili dame,
-che non erano meno avidi di pubbliche fustigazioni.
-
-Si videro pure i Picardi, che, secondo la dottrina del loro capo,
-dicevano che Dio li aveva mandati sul mondo per ristabilire le leggi
-della natura.
-
-Queste leggi consistevano in due cose; la nudità di tutte le parti del
-corpo e la comunità con le donne. Appena un Picardo provava un desiderio
-per una sua compagna, la conduceva dal capo e formulava così la sua
-richiesta: «Il mio spirito si è riscaldato per questa.» Il padrone
-rispondeva: «Ebbene andate, e crescete e moltiplicate». Scacciati dalla
-Francia, vi riapparvero nel 1373 sotto il nome di _Turlupius_. E questi
-ultimi andavano anche più lontano, commettevano peccati carnali in pieno
-giorno, dinanzi al mondo intero. Essi insegnavano che l'uomo è libero di
-obbedire a tutti gl'istinti della natura.
-
-I Valdesi, gli Anabattisti, gli Adamiti, i Manichei colle loro sette non
-erano mai completamente estinti; essi di tanto in tanto rinascevano
-dalle loro ceneri; tanto è vero che il vizio ha fascini irresistibili
-per certe nature pervertite, deboli o depravate.
-
-Gli Anabattisti ebbero armate in Olanda ed in Germania. Essi insegnavano
-che ogni donna è obbligata a prestarsi alla concupiscenza di qualunque
-uomo, e che tutti gli uomini sono del pari tenuti a soddisfare qualunque
-donna. Nel 1535 il 13 febbraio a Amsterdam, sette uomini e cinque donne,
-cedendo alle eccitazioni ed all'esempio d'un profeta anabattista, si
-spogliarono dei loro abiti, li gettarono nel fuoco, ed uscirono per le
-strade completamente nudi.
-
-Per trovare la pruova della depravazione pubblica verso la fine del XV
-secolo, non avremmo che a leggere i sermoni dei predicatori
-contemporanei. Gl'intelligenti si sono molto divertiti a spese di questi
-vecchi che avevano sì bizzarri procedimenti oratorii e che raccontavano
-un mondo di corbellerie e di eccentriche buffonerie; ma bisogna riandar
-con lo spirito all'epoca loro e considerare la specie di pubblico che
-veniva ad ascoltare la parola così poco edificante di questi monaci
-predicatori. Questo pubblico, nel quale l'elemento feminile era in
-maggioranza, non si raccomandava troppo per li decenza della tenuta, nè
-per la purezza delle intenzioni. Non erano che donne e ragazze, vestite
-indecentemente, facendo, quel che si chiama, _la caccia cogli occhi_:
-accalappiando gli uomini, dando convegni, cercando avventure.
-
-Menot si lamentava che non una sola casa fosse esente dalla corruzione,
-e che non si vedevano se non donne di piacere nella città e nei
-sobborghi. Questa mercanzia conveniva a tutte le età e a tutte le
-condizioni sociali; le vecchie come le giovani, le donne maritate e le
-zitelle, le serve e le padrone, facevano, ciò che i predicatori
-chiamano, traffico del loro corpo. Menot fa dire a certi giovanotti,
-sposi di fresco:
-
-«Si sa bene che non possiamo avere sempre le nostre mogli dietro di noi
-sospese alla nostra cintura, o portarle nella manica, e nondimeno la
-nostra gioventù non può far a meno della donna. Ci rechiamo in taverne,
-osterie, stufe ed in altri piacevoli luoghi; troviamo le cameriere fatte
-al mestiere e che non chiedono molto danaro; desideriamo sapere:--Non
-facciamo forse bene di usarne come se fossero le nostre proprie mogli?»
-
-Maillard esclamava: «Se le pile delle chiese avessero occhi, e che
-vedessero ciò che avviene; se avessero orecchie per sentire e se
-potessero parlare, che direbbero?... Io non lo so; ma voi, signori
-preti, che ne dite?»
-
-Egli vota alle fiamme d'inferno i proseliti e le ruffiane, ma fra tutte
-queste vili creature quelle che detesta di più sono le madri che
-lavorano esse stesse per disonorare le proprie figliuole. Guarda intorno
-a lui, come per scoprire nell'assemblea qualcuna di queste madri
-snaturate. «Vi sono, dice, parecchie madri che vendono le loro
-figliuole, sono le ruffiane della loro prole, a cui fanno guadagnare
-qualche matrimonio con le pene ed il sudore del corpo!»
-
-E Menot a proposito del lusso esclama: «Voi direte forse, o signore: i
-nostri mariti non ci danno tali vesti, ma siamo noi che li guadagniamo
-colle fatiche del nostro corpo! A trentamila diavoli tali fatiche!» A
-quell'epoca infatti il progresso del vizio, era il risultato immediato
-del progresso del lusso; la civetteria e la vanità delle donne le
-spinsero al vizio; e fu tutto un obbrobrioso mercimonio per provvedere
-alle spese della _toilette_ e alle fantasie della moda.
-
-I costumi della corte non erano punto fatti per frenare il popolo che
-teneva all'onore di imitarli. Sotto Luigi XI la corte non dava affatto
-l'esempio della decenza nei costumi. Vi era allora così nei grandi che
-nei piccoli una sfacciataggine generale tanto nelle idee, che nelle
-azioni e nelle parole. Non si vedevano che mariti ingannati, vedove
-intriganti, donne libertine, ragazze sedotte.
-
-Certamente, la morale pubblica era poco rispettata, in un'epoca in cui
-si esponeva agli sguardi dei passanti, nelle feste per l'entrata del re
-a Parigi (1461) «tre buone e belle ragazze che figuravano da sirene
-tutte nude, in modo che si vedeva loro il bel capezzolo diritto, ed i
-seni separati, rotondi e duri, che era piacevolissima cosa»; all'epoca
-in cui gli uccelli _gracidatori_ piche, gazzere non sapevano ripetere
-altro che parole oscene come _figlio di pu_... ecc. dice Giovanni de
-Troyes; ad un'epoca in cui un normanno aveva per concubina la propria
-figlia, dalla quale aveva avuto anche parecchi figli, che egli uccideva
-non appena nascevano (1466); ad un'epoca in cui un monaco «che aveva i
-due sessi, talmente seppe fare, che finì per divenir incinto di sè
-stesso» (1478); ad un'epoca infine che un valletto del re, chiamato
-Regnault la Pie, si faceva mantenere pubblicamente dalla vecchia moglie
-di Nicola Bataille, il più sapiente legista francese che morì di dolore
-nel 1482, dopo aver visto la sua fortuna intiera consacrata alla
-ghiottoneria di una tale carogna! (_dalle cronache scandalose del
-tempo_).
-
-Nel secolo XVI l'aristocrazia sotto i Valois si abbandonò a tutti gli
-stravizii. I racconti di Brantôme su questa spaventevole depravazione
-sono là per provarlo, ed il modo libero come egli racconta simili
-turpitudini, senza temere di offendere il pudore di chi legge, dimostra
-il grado di corruzione al quale era giunta la società francese ai tempi
-di Carlo IX e di Enrico III. Si era perfino perduto il sentimento
-dell'onestà, tanto che senza alcuna reticenza innanzi a signore si
-parlava dei più ignobili misteri del libertinaggio.
-
-La Corte di Francesco 1º era una vera casa di piacere, e secondo
-Brantôme le signore che ne facevano parte erano destinate a rimpiazzare
-le cortigiane, le quali divenivano pericolose a causa delle malattie
-veneree da cui erano quasi tutte infette. Dopo aver descritte tutte le
-sregolatezze a cui queste signore non disdegnavano di abbandonarsi
-Brantôme esclama: «E piacesse a Dio di potermi far entrare un po' in
-questa allegra corte del re pel mio piacere!»
-
-Sauval dice che era molto facile ad un condannato, per quanto terribili
-fossero i suoi delitti, di ottenere la grazia dal re, purchè avesse una
-bella moglie od una fresca figlia zitella, che andasse personalmente a
-supplicare il sovrano.
-
-Di tutte le dame di corte che abitavano al Palazzo Reale il re aveva le
-chiavi delle camere, per poterle andare a visitare intimamente, quando
-gli piaceva.
-
-Brantôme ha voluto dimostrare che questa impudicizia della corte non
-aveva nulla di biasimevole. Così una dama scozzese di buona famiglia,
-dice questo storiografo, la quale aveva avuto un figlio naturale da
-Enrico II confessava: «Ho fatto quanto ho potuto per essere ingravidata
-dal re, e me ne sento onoratissima e felice; e direi quasi che il sangue
-reale ha un non so che di più soave del liquore comune, tanto me ne sono
-trovata bene; senza contare i regali che ne ho avuti», e Brantôme
-aggiunge: «Questa dama, come del resto molte altre, erano in questa
-opinione che per dormire col re, non si era punto diffamate e che sono
-disoneste solo quelle che si danno ai piccoli, ma non ai grandi re e
-gentiluomini».
-
-Dopo simile ingegnosa teoria non ci deve meravigliare se molte signore
-invidiavano la vita delle cortigiane di professione.
-
-Brantôme racconta che una cortigiana venne a Roma per dare lezioni alle
-dame di corte, ella diceva: «Il nostro mestiere è tanto caldo, quando si
-è ben appreso, che si ha mille volte più piacere di praticarlo con
-parecchi che con un solo».
-
-Enrico II fu più costante in amore che Francesco I: vi era gente
-abituata a confondere Diana di Poitiers con la regina. Il re si era
-tanto familiarizzato col concubinato, di cui andava superbo, che non
-temeva di uscire a cavallo avendo in groppa abbracciata la duchessa di
-Valantinois.
-
-L'adulterio aveva preso tali vaste proporzioni, che le figlie, vedendo
-le madri così liberamente divertirsi, facevano quanto era in loro per
-maritarsi presto ed imitarle.
-
-Brantôme dice che nella maggior parte dei matrimonii, fatti a corte,
-raramente la sposa arrivava al talamo, senza che il re non le avesse
-prima insegnato praticamente l'arte della procreazione.
-
-«In quanto alle sfrontate, narra Sauval, le une si ubbriacavano di
-voluttà prima di maritarsi; le altre avevano l'abilità di divertirsi in
-presenza delle governanti e delle madri stesse, senza essere scoperte;
-poi per coprire il mistero, si era ricorso a mezzi esecrabili; altre (e
-ciò era comune tra le vedove e le zitelle) usavano certi oggetti, come
-quei quattro che Caterina de' Medici trovò nello scrigno di una sua
-cameriera.
-
-Qualche autore francese vorrebbe far credere, anzi afferma, che tali
-utensili di corruzione fossero fabbricati esclusivamente in Italia,
-donde si esportavano in Francia. Ciò però è molto dubbio, e sarebbe per
-lo meno strano, quando sappiamo con certezza che all'epoca di oggi è la
-Francia e propriamente Parigi che dà un commercio eccezionale in simili
-articoli e che ne fornisce si può dire il mondo intero!
-
-I palazzi reali di allora erano ornati da pitture lascive, ed i libri di
-Pietro Aretino andavano per le mani di tutti. La pittura lubrica
-cominciò ad andare in voga sotto il regno di Francesco I. Il conte di
-Chateauvillain aveva fra i rari e bei quadri della sua galleria, una di
-queste pitture libidinose, di cui scrive Brantôme: «in essa erano
-rappresentate parecchie belle donne nude al bagno e che si palpavano, si
-carezzavano, si solleticavano, e ciò che più monta, si divertivano in
-modo da lasciar vedere le parti più secrete così bene e provocantemente
-che una fredda reclusa od un eremita si sarebbe riscaldato e commosso.»
-
-Così una grande dama della corte, che visitava questa galleria,
-essendosi fermata a contemplare tale quadro, dopo poco disse al suo
-amante:
-
-«Oh! è troppo pericoloso di venire qui! saliamo presto in carrozza,
-corriamo a casa mia, giacchè ho bisogno di andare a calmare il fuoco che
-mi brucia le visceri!»
-
-Del resto i mariti non potevano nulla rimproverare agli stravizii delle
-loro mogli, giacchè essi stessi non tralasciavano nulla per corromperle.
-
-«I mariti--dice Brantôme--bordellano più colle loro mogli, che non i
-ruffiani con le donnacce da trivio».
-
-Questo stesso autore cita pure una bella ed _onesta_ signora che aveva
-nel suo gabinetto intimo gli albums illustrati dell'Aretino: «Un
-gentiluomo innamorato di lei, venuto a conoscenza di tal circostanza, se
-ne augurò bene pel suo successo, ed infatti quando conquistò la bella
-signora, ebbe ad accorgersi che da tali opere ne aveva cavato ottime
-lezioni per la pratica».
-
-Ai tempi di cui ci occupiamo il letto coniugale non era neppur
-circondato da un pudico velo. I mariti non arrossivano d'introdurre
-nella loro famiglia questi libri, queste stampe, queste pitture oscene,
-che facevano della sposa la più perfetta cortigiana, e che offrivano
-energici stimolanti all'adulterio.
-
-Sotto i regni dei tre figli di Caterina de' Medici, Francesco II, Carlo
-IX e Enrico III, l'immoralità fu spinta tant'oltre che mai si può dire
-sia andata così lontano, si ha diritto di credere che mai l'arte di
-governare gli uomini avesse impiegato tanti mezzi e così vergognosi come
-quelli di cui questa regina madre si servì durante il lungo periodo del
-suo regno di convulsioni civili e religiose. Fu ella per la prima che
-ebbe damigelle d'onore addestrate a diventare al bisogno gli impuri
-istrumenti dei suoi disegni politici.
-
-La depravazione di simil corte è un fatto confermato da tutti gli
-storici. Caterina de' Medici insegnò abilmente alle dame e damigelle che
-componevano la sua corte, e che formavano un corteggio, chiamato _Lo
-squadrone volante della regina_, la strategia galante.
-
-«Un famoso prelato della nostra corte, dice Sauval, ci assicura che
-Caterina de' Medici aveva un serraglio di damigelle che non
-l'abbandonavano mai, e che rappresentavano tante calamite per attirare i
-cuori dei principi e dei signori del reame; e conoscerne i più intimi
-segreti; e che questa associazione di gentildonne seppe sì ben
-corrompere i capi dei partiti nel 1579, e soprattutto Enrico IV, che
-avendo con le loro moine ingaggiati quelli della religione in una nuova
-guerra civile, fu chiamata _la guerra degli amanti_».
-
-Il duca d'Aubignè definisce questo _squadrone volante_ una specie di
-rete che la regina tendeva sul mare della politica.
-
-La licenza del linguaggio alla corte era il riflesso dei suoi costumi
-depravati. Il proverbio creato in quell'epoca: _Puttana come una
-principessa_ è la migliore conferma di quanto abbiamo esposto.
-
-Enrico IV non fu superato da nessun personaggio della sua epoca in fatto
-di libertinaggio, e, quali che fossero, d'altronde, le grandi qualità di
-questo principe, si è obbligati a constatare che la storia dei suoi
-amori e delle sue sregolatezze forma una parte integrante della storia
-del vizio al secolo XVI.
-
-Questo principe non arrossiva di abbassarsi fino alle cameriere ed alle
-serve. Aveva contratto un male venereo, abbandonandosi in una scuderia
-di Agen, con la concubina di un palafreniere; e appena guarito, fu
-sorpreso nella camera di una serva, a disputarsela con un valletto. Sono
-celebri i suoi amori con la Fosseuse, Fleurette, Martine, Ester Imbert e
-mille altre. E dicesi che egli avesse così pervertito il senso genesico
-da non poter avvicinare una donna, se questa non emanasse l'odor del
-proprio sesso, il quale preferiva sempre al più soave profumo.
-
-Il lusso eccessivo, che aveva invasa la corte, non poteva non nuocere i
-buoni costumi. Sauval racconta un piccante aneddoto, che ci apprende il
-vergognoso traffico d'amore praticato dalle grandi dame per la smodata
-passione del lusso. Un gran prevosto dell'_hotel_ del re perseguitava da
-un certo tempo una illustre principessa, presso la quale aveva sempre
-trovato disprezzo e rifiuti; ma infine entrarono in trattative, e fu
-deciso che una tappezzeria, che la dama desiderava moltissimo, sarebbe
-il premio di una notte che ella accorderebbe al prevosto. Questi ebbe la
-cattiva fede al mattino di non mantenere la promessa, «perchè la notte
-trascorse in modo, per colpa sua, che egli uscì dal letto così come vi
-era entrato» da ciò nacque discordia e contestazioni in fra le parti. Si
-scelse a giudice la moglie di un segretario di stato, la quale chiuse la
-vertenza, a condizioni «che tutte e due sarebbero andate ad acquistar la
-tappezzeria e che la principessa accorderebbe un'altra notte al
-prevosto, aiutandolo in modo da esaudire i desideri di lui».
-
-L'esempio fatale della corruzione di corte aveva pervertito il senso
-morale della nazione e la Lega finì di distruggere quello che vi restava
-di pudore nelle classi borghesi e plebee; che gli eccessi veri o falsi
-di Enrico di Valois, avevano spinto alla rivolta contro la regalità
-avvilita. Durante tutto il tempo dei Seize, gli occhi e le orecchie
-degli abitanti furono insozzati da canzoni, da libelli e da incisioni
-oscene, che avevano sempre per pretesto la santa Unione. Non si
-pronunziava un sol sermone nella chiese, nel quale il Bearnese non fosse
-trattato da _figlio di pu_... e da _ruffiano_.
-
-Si avevano ancora scandalose processioni, nelle quali alcun senso morale
-non era rispettato. «Il 30 gennaio 1589, dice Dulaure, si fecero in
-città parecchie processioni con quantità di fanciulli, tanto maschi che
-femine, ed adulti uomini e donne, tutti nudi ed in camicia, e lo
-spettacolo ne era così attraente da non essersi visto mai cosa sì
-bella». Il cavaliere di Aumale faceva i suoi giorni grassi in queste
-processioni, e lo si trovava sempre immischiato per offrire da
-refocilarsi alle graziose e poco vestite penitenti, le quali riscaldate
-da tali colezioni si permettevano qualunque eccesso. E si ricorda che
-perfino una volta il cavaliere condusse la _santa vedova_ coperta solo
-da una fine tela, attraverso la chiesa di S. Giovanni, baciucchiandola e
-palpeggiandola, a grande scandalo di parecchie persone devote.
-
-Questa _santa vedova_ era la figlia di Andrea di Hacqueville, primo
-presidente al gran consiglio di stato e cugina del duca di Aumale, il
-quale ne aveva fatto la sua concubina. L'avventura della chiesa di S.
-Giovanni, produsse un tal scandalo che le processioni ne furono
-atterrate.
-
-In moltissime poesie del tempo si trovano schizzi dei costumi di allora.
-Il dottor Courval-Sonnet ci dà dettagli sui balli pubblici, ai quali gli
-uomini si recavano al solo intento di procurarsi l'amante di un'ora e le
-donne allo stesso scopo. In queste sale di orgia pubblica si
-commettevano le più grandi immoralità, dal palpeggiamento osceno al
-bacio sul seno.
-
-Il dottor Courval-Sonnet, questo medico poeta, in versi molto liberi,
-traccia episodii del libertinaggio vagabondo. Apprendendoci come fra le
-bande erranti dei Bohèmiens, gli uomini viziosi cercavano compiacenti
-mercenarii e feroci depravazioni. Tutte le donne, che facevano parte di
-queste nomadi popolazioni, erano a dieci anni già esercitate al traffico
-infame, e per trovarle vergini, si sarebbe dovute prenderle nel ventre
-della madre!
-
-Sempre lo stesso autore nei suoi versi parla di un signore che essendo
-andato a cercare fra queste donne facil conquista, la notte, mentre
-dormiva a pugni chiusi, ubbriaco di vino e di eccessi, fu dalla bella
-rubato e per compenso ne ebbe quale imperituro ricordo... la sifilide.
-Cosa che ai nostri giorni non è certo più rara!
-
-Il teatro era puranco orribilmente licenzioso. Bisognerebbe citare tutte
-le farse che ci restano del XVI secolo per constatare le innumerevoli
-risorse della loro immoralità, e per comprendere qual parte avevano
-nell'insegnamento del vizio.
-
-Una donna, dopo aver assistito a queste oscene rappresentazioni, ne
-usciva con l'animo insozzato e con lo spirito volto alla lussuria.
-
-Non soltanto le immagini più oscene, le parole più crude, le massime più
-vergognose, infioravano il dialogo, ma ancora la pantomima e di giochi
-di scena provocavano orribilmente alla crapula.
-
-Un esempio tipico di queste farse sconce è quella di _Frère Guillebert_.
-Sin dall'esordio non è che un ammasso di volgari oscenità, espresse
-senza alcun velo. Si tratta di una giovane, maritata ad un vecchio, il
-quale l'ama, ma che non può darle prova del suo amore, se non una volta
-al mese. La moglie si lagna di ciò con la comare, la quale si
-meravigliava di vederla magra e pallida; e le dice che è troppo soffrir
-per lei, che se ne muore di consunzione e di fedeltà. La comare, donna
-piena di esperienza, la consola e la persuade a cercarsi un gagliardo
-amico; inutile dire che il consiglio venne subito accettato. La povera
-negletta avrà un marito. Il frate Guillebert arriva a buon punto.
-S'intendono, e si danno convegno per l'indomani, e la farsa finisce con
-una descrizione che farebbe arrossire perfino la penna del Casanova.
-
-I soli titoli delle diverse farse allora in voga indicano
-sufficientemente ciò che dovevano essere.
-
-«Nuova farsa, delle donne che chiedono ai loro mariti l'interesse dei
-mancati amori; ossia il marito, la moglie, la cameriera ed il vicino».
-
-«Farsa delle donne che fanno nettar le loro caldaie e proibiscono che si
-metta la pulitura intorno al buco.» ecc.
-
-L'hotel di Borgogna che rappresentava le farse propriamente dette, fino
-alla metà del decimosettimo secolo, vantava un commediante autore, il
-quale creava degl'intermezzi per tenere desta l'ilarità dell'uditorio
-fra due commedie, e che erano delle oscenità di questo genere: Il
-giocondo sermone di uno stuprator di nutrici. Il sermone dei batticuli e
-tutte le turpitudini sul capitolo dei _conculcavimus_. «Cari uditori,
-diceva facendo l'elogio della serata, vi bacio la mano, e voi baciatemi
-il deretano!» Nelle sue _fantasie_ e nei suoi _paradossi_, non si
-vergognava di generare equivoci, come questo: «La donna prudente è
-quella che ha il palmo della mano peloso. L'ardita è quella che aspetta
-due uomini in un buco odoroso».
-
-I mariti conducevano là le loro mogli, e le loro figlie. In generale in
-tutti i teatri non si rappresentavano che follie di amore ed adulterii,
-e non si discorreva che di mariti ingannati e di mogli infedeli.
-
-Sotto Luigi XIII il vizio prese una spaventevole corrente. Data
-l'abolizione delle case di tolleranza, le prostitute non avendo più nè
-costume, nè insegna che le facessero riconoscere, ne risultavano
-continui equivoci dispiacevoli per le donne oneste. Le quali si vedevano
-spesso avvicinate ed insultate in pubblica via, e non potevano far altro
-che protestare contro gli oltraggi e le proposte impudiche fatte loro.
-
-La donna la più disonesta non era tenuta a dichiarare la sua scandalosa
-professione, anzi spesso la si vedeva posare a donna di onore, quando
-non le conveniva di accettare qualche proposta fattale. Le cortigiane
-abitualmente dimoravano in certe specie di botteghe, aventi finestre
-sulla strada ed entrate in vicoli deserti; esse erano sedute innanzi la
-finestra, parate dei loro ornamenti più belli, e sorridevano
-sfrontatamente agli uomini che passavano innanzi a questi loro
-_gabinetti da lavoro_.
-
-Le ragazze libere si riunivano la sera in luoghi convenuti, nei quali i
-libertini andavano a raggiungerle e dove si passavano scene scandalose.
-
-Paulain de Sainte-Foix diceva che un missionario il quale predicava a S.
-Giacomo dello Spedale si scagliò con tanta forza «contro i convegni che
-si davano ogni sera al pozzo di amore de l'Ariana, e contro le oscene
-canzoni che vi si cantavano, e contro le danze lascive che vi si
-ballavano, e contro i giuramenti che vi si facevano, come su di un
-altare, di amarsi sempre, e di tante altre cose obbrobriose che in tal
-luogo si compivano, che tutti i devoti e le devote si recarono in folla
-ad ostruire con pietre questo ricettacolo della corruzione.»
-
-I crociati, che dai loro viaggi d'oltre mare, importarono tante cose
-sconosciute, ristabilirono nel medio evo la moda dei bagni e delle
-stufe, di cui avevano fatto le loro delizie in Oriente. Invano i sessi
-erano divisi nei pubblici stabilimenti, i cattivi costumi profittavano
-di un'istituzione così favorevole al mistero. I bagni di Parigi non
-avevano nulla da invidiare a quelli di Roma; l'amore ed il libertinaggio
-attiravano il maggior numero di clienti in quei bagni, che coprivano
-tutto collo stesso velo discreto; i domestici maschi e femine di questi
-santuarii del vizio favorivano le corrispondenze, le interviste ed i
-piaceri; spesso secrete comunicazioni riunivano le stufe maschili a
-quelle femminili, facendone delle vergognose succursali dei luoghi
-infami. Perciò simili stabilimenti erano frequentati da tutti, i ricchi
-avevano cabine particolari, i poveri si bagnavano uomini e donne in una
-sola vasca.
-
-Ogni barbiere poteva avere un bagno da uomo o da donna nella sua
-bottega, e oltre questi vi erano i grandi stabilimenti. Sin dallo
-spuntar dell'alba gli strilloni speciali annunziavano che i bagni erano
-pronti.
-
-Nella _Danza Macabra_ si legge che «i barbieri ed i bagnini, servitori
-di questi luoghi d'impudicizia, non si limitavano alla sola parte di
-compiacenti merciai della galanteria, ma che maneggiavano abilmente il
-rasoio e la lancetta, vendevano certi unguenti afrodisiaci speciali e
-praticavano la medicina infischiandosi della facoltà.»
-
-Appena è possibile di prestar fede all'indecente e bizzarro servizio
-che, dicesi, reclamassero da questi ruffiani gli uomini e le donne.
-L'uso di farsi _fare il pelo_, cioè a dire di radere, tondere, o
-strappare con pinzette i peli che crescono su certe parti del corpo, nei
-due sessi; tale pratica pare che fosse, insieme ai bagni di vapore,
-stata importata dall'Oriente. Gli uomini e le donne che volevano passare
-per persone caste ed esemplari avevano immaginato di far sparire
-completamente dal loro corpo, ciò che chiamavano il _vergognoso pelo_.
-Solo i depravati e le donne dissolute, invece di tonderlo
-periodicamente, lo pettinavano, lo arricciavano e lo profumavano con
-mille ricercatezze di oscene sensualità.
-
-Un aneddoto del _Mezzo di Pervenire_, racconta che la moglie
-dell'avvocato Librean, avendo chiesto a suo marito uno scudo per farsi
-_fare il pelo_, e non avendogliene questi voluto dare che solo mezzo, la
-moglie pensò di fargli un bel tiro. Andò via e la sera si mise a letto
-tranquillamente, quando il marito le si distese accanto, e volle
-osservare se il barbiere aveva ben servita la sua metà, con sua somma
-sorpresa si accorse che il pelo non era raso che da un lato solo:--E
-come,--esclamò egli--amica mia, ti sei fatta tanto mal servire? il tuo
-affare è fra due età, non avendo... barba se non da un lato solo.--Che
-vuoi--rispose la sorniona, sono stata servita come ho pagato; mi hai
-dato la metà di quanto ti ho chiesto, e mi hanno del pari spelata a
-metà. Fu così che al mattino l'avvocato diede l'altro mezzo scudo alla
-moglie, perchè si andasse a far... ringiovanire da entrambi i lati.
-
-I barbieri ed i bagnini avevano anche la delicata missione di _rifare le
-verginità_ perdute, ed ecco una curiosa ricetta tramandataci da alcuni
-allegri storici di quei tempi, che riportiamo a titolo di curiosità.
-
-«Pigliate mezza oncia di terebentina di Venezia, un poco di latte
-proveniente dalle foglie di asparagi, un quarto di oncia di cristallo
-minerale infuso nel succo di limone, o in quello di mele acerbe, un
-bianco di uovo fresco con un po' di farina di avena, di tutto ciò fate
-come una foglietta che abbia una certa consistenza e la introducete
-nell'interno della parte da riparare, avendo cura di far prima una
-siringa di latte di capra, e di ungerla con pomata di razis bianco».
-
-Le procuratrici di case di mal affare traevano grandi vantaggi da simili
-metamorfosi, e perfino alcune madri vendevano, riparandola, diverse
-volte la verginità delle figlie.
-
-Quando una donna galante incominciava ad accorgersi che gli anni
-allontanavano i suoi adoratori, per non veder diminuire la fortuna che
-con essi aveva accumulata, impiegava il suo danaro e la sua esperienza
-nella fondazione di una _casa di onore_, dove si giocava, si cenava e si
-facevano altre illecite cose. Era là che si riunivano i più pericolosi
-cavalieri di industria.
-
-Queste bische si moltiplicarono talmente verso la fine del XVII secolo,
-che la polizia fu obbligata a ricorrere a misure straordinarie per
-rimediare ai disastri prodotti dalla passione del giuoco.
-
-Si ebbero inoltre dei balletti, in cui la licenza aveva raggiunto gli
-estremi limiti. Gaston di Orleans, fratello di Luigi XIII, era
-appassionatissimo per queste specie di danze; simil genere di
-divertimento rifletteva, con una cinica libertà, le sue abitudini
-depravate. Prima di lui Caterina dei Medici aveva dato ai balletti
-erotici, danzati dalle sue damigelle di onore, il massimo delle
-seduzioni voluttuose che si potesse desiderare.
-
-Questi balletti erano sempre intermezzati da erotiche poesie che, senza
-reticenza, i cavalieri dicevano innanzi a dame e damigelle. In quasi
-tutti i soggetti di tali poetici componimenti--incredibile a credersi--i
-cavalieri vantavano, e facevano madrigali sul merito dei loro
-utensili!--
-
-Il più famoso di questi balletti fu quello dato in onore del duca di
-Orleans che aveva per titolo «_Le ballet des Andouilles_.» Questa strana
-mascherata, narra il signor di Soleinne, ispirata da un episodio di
-Rabelais, è la più libera che si sia mai osato di rappresentare a corte;
-si discute sempre sullo stesso soggetto, che si portava in guisa di
-_momon_ (idolo) offerto al signore della Rigaudière, gentiluomo di
-villaggio, e tutti gli stati sociali venivano ad adorare e a celebrare
-il sacro mistero delle _Andouilles_».
-
-Con Luigi XIV gli spettacoli di corte divennero più riservati. Nondimeno
-vi si riscontra sempre qualche reminiscenza delle passate allegrie; e
-così che nel _Balletto del [pg 74] Figlio di Bacco_ (1651) si ascolta il
-duca di Mercaur e il marchese di Montglas, mascherati da nutrici,
-offrirsi per l'istruzione delle signorine ed apprendere loro in salaci
-versi il cammino da percorrere per diventar... nutrici.
-
-Luigi XIV, come suo padre Luigi XIII, si può dire, che aveva completata
-la sua educazione danzando simili balletti, ed è facile comprendere che
-tal genere di ricreazione non era punto fatta per favorire la purezza
-del cuore nel giovane re. Nondimeno Luigi XIII aveva in parte smentito
-il vaticinio che si pronosticava dalla natura dei suoi primi
-divertimenti, e soprattutto dalla immoralità del suo precettore
-Vaquelin, che gli apprendeva la storia della cortigiana Flora. Infatti
-questo re non ebbe punto amanti carnali, e non fece se non della
-galanteria romanesca con le signorine della Fayette e d'Hautefort. Ma
-malgrado l'esempio quasi morale che il re dava ai gentiluomini, la corte
-di Francia, agli occhi della gente onesta, che la giudicava dai
-balletti, dal teatro e dalla letteratura, appariva come la scuola
-elegante del vizio.
-
-La musica, il ballo, la poesia concordavano per ammollire i cuori,
-esaltare i sensi, e spingere allo stesso tempo attori e spettatori,
-sedotti, inebbriati, affascinati, nel labirinto della prostituzione.
-Secondo l'espressione di un contemporaneo, pare che a quell'epoca la
-metà del genere umano fosse interessata a sedurre ed a corrompere
-l'altra metà.
-
-Il XVIII secolo vide introdursi, negli usi della crapula, un fatto nuovo
-per la Francia, cioè quello di avere una mantenuta. Il concubinato, che
-aveva avuto nell'antichità e nei primi secoli del medio evo un'esistenza
-riconosciuta e protetta dalla legge, era allora colpito da riprovazioni
-agli occhi della morale pubblica. Non si faceva gran caso per quelli che
-avevano delle amanti, per quelli che frequentavano compagnie sospette,
-che passavano dall'osteria alla casa di mal affare, si perdonava tutto
-ciò e ancor di più ad un figlio di buona famiglia, ricco e prodigo, che
-si dava in braccia al piacere, prima di far penitenza della sua scapata
-gioventù nei legami del matrimonio; ma non si sarebbe mai perdonato ad
-un uomo vedovo od ammogliato, di avere un'amante fissa e di coabitare
-con lei.
-
-Dato ciò come si può spiegare questa subitanea e rapida moltiplicazione
-delle giovani mantenute! Bisogna credere che questo fu una conseguenza
-del timore delle malattie veneree, che incominciò dal consigliare i
-corrotti a non bagnare più le loro labbra alla fonte della pubblica
-prostituzione, ed in seguito a cercarsi un'amante privata. L'uomo che
-manteneva una donna a tal scopo, non conviveva quasi mai con lei, ed
-evitava di mostrarsi insieme in pubblico; ma nondimeno era felice a che
-tutti i suoi amici ne fossero informati. La vita di tali donne da
-quest'epoca cominciò con non essere più richiusa al fondo di un
-quartiere solitario, e si videro apparire nelle passeggiate ed agli
-spettacoli, queste etere che arrivavano fino a portare nome dei loro
-protettori.
-
-Simili donne in generale menavano vita dissolutissima, si abbandonavano
-a tutti i disordini, senza tema di essere assimilate alle donne
-pubbliche, giacchè la polizia le tollerava.
-
-Molte di queste donne trovavano un marito per la dote che riuscivano ad
-ammassare con mezzi poco leciti.
-
-Un'altra categoria di donne mantenute, erano le donne maritate che,
-all'insaputa dei mariti, o d'accordo con essi, traevano da un adultero
-commercio tanto quanto far fronte alle ingenti spese della loro
-_toilette_ ed a quelle di casa. Si segnalavano una quantità di grandi
-dame, che, all'esempio delle cortigiane, mettevano un prezzo ai loro
-favori, e spesso si vendevano per abiti o per gioielli.
-
-Madama di Montbazon si era essa stessa imposta una tariffa di 500 scudi,
-e da qualunque parte questa somma le venisse, ella accettava l'offerta
-con tutte le conseguenze; questo prezzo corrente era talmente noto, che
-in un _vaudeville_ composto in suo onore, si leggeva: «Bastano
-cinquecento scudi borghesi per far alzar la sua aristocratica camicia!»
-
-Le dame di corte si facevano pagare in ragione della loro nascita, del
-grado che occupavano, e della posizione del marito. Madama di
-Bassompierre che non era nè giovane, nè bella, non mancava di galanti
-che ella trattava quali villani.
-
-Tollemant parla di un signor Fabry che voleva dare 50,000 scudi per
-possedere la marchesa di Brosses, ma questa dama «quantunque inclinata
-alla lussuria» ebbe la probità di non accettare le offerte del giovane,
-il quale l'amava con una tale frenesia, da tracannare un giorno il
-contenuto del suo vaso da notte. Madama d'Espagnet, moglie di un
-consigliere al Parlamento di Bordeaux, chiedeva 100 pistole.
-
-Gallard, fratello di madama di Novion, dava 4,000 scudi all'anno alla
-presidentessa della Barre.
-
-Nella maggior parte dei casi, i mariti ingannati chiudevano gli occhi
-sullo sgonnellar delle mogli, per non aver a reprimere uno scandalo che
-ne provocherebbe un altro maggiore; ma più di frequente essi erano
-complici della loro vergogna intascandone segretamente i profitti!
-
-Tali esempii di immoralità nell'ambiente della magistratura, della
-nobiltà e della finanza, non potevano non spingere il popolo in una via
-fatale di imitazione. Si ebbero quindi anche molte donne mantenute fra
-le mogli dei commercianti, i quali, occupati nei loro negozii, erano
-ancor più ciechi dei gran signori in ciò che riguardava il proprio
-onore.
-
-Le mercantesse di Parigi erano tanto galanti e non meno viziose delle
-grandi dame, e del pari interessate. Spesso però si riscontrava in fra
-loro una squisita delicatezza di sentimenti, quando il cuore non era
-stato corrotto dal libertinaggio.
-
-Un'altra piaga dell'epoca era il servidorame dei grandi, che in pubblico
-commetteva violenze, ed ingiuriava le donne oneste o disoneste che
-fossero. Nulla uguagliava l'insolenza e l'audacia di questa turpissima
-gente, attaccata come una lebbra alle grandi case, e vivente come
-ruffiani nelle osterie e nei luoghi infami. I lacchè portavano la spada,
-avevano abiti di velluto e di seta, si davano l'aria di gentiluomini ed
-imitavano tutti i vizii dei loro padroni, esagerandoli.
-
-I signori in talune circostanze per vendicarsi di una donna
-l'abbandonavano ai loro servitori, i quali, sicuri dell'impunità,
-commettevano sulla vittima le più atroci infamie.
-
-I continui disordini di questi scellerati avevano contribuito non poco
-alla pubblica corruzione, e alla propagazione dei mali venerei. Queste
-malattie erano tanto comuni, che si potevano contrarre con la stessa
-faciltà con le cameriere che con le signore; sembravano essere le
-inseparabili compagne degli amori illeciti, e si attaccavano a tutti i
-gradi della scala sociale.
-
-In seguito alle infami depravazioni della corte di Luigi XIII, non è
-sorprendente che gli uomini corrotti, che circondavano Luigi XIV prima
-della sua maggiorità, avessero tentato di depravarne i costumi per
-dominarlo, senza aver bisogno del concorso di un'amante. Tale fu, senza
-dubbio, l'origine dell'avversione che il giovane re aveva concepito
-contro questi infami corruttori che osarono portar su di lui una mano
-impudica. Luigi XIV infatti non ebbe mai la minima inclinazione pel
-vizio contro natura; se avesse seguito il suo carattere avrebbe anche
-punito severamente quest'obbrobrio; ma Louvois, cui amici in maggior
-parte si abbandonavano a tali dissolutezze, diceva al re, che ciò valeva
-meglio pel servizio di Sua Maestà, che se essi si fossero dati alle
-donne; giacchè quando bisognava andar alla guerra ed entrare in
-campagna, era difficile di staccarli dalle loro amanti, mentre con altre
-tendenze, erano felici di lasciare le donne ed entrare coi loro amanti
-ed amici in campagna, e che in questo caso non erano nemmeno tanto
-affrettati a ritornare in città.
-
-Il duca di Vendôme viveva all'armata nella corruzione la più immonda,
-con i suoi familiari ed i suoi favoriti, senza arrossire dei suoi
-cattivi costumi e senza aver il pudore di nasconderli. Il gran Condè
-ebbe ugualmente a subire l'influenza perniciosa dell'esempio; essendo
-andato all'armata, ai tempi dei suoi amori con la signorina di Epernon
-«vi contrasse altri gusti--racconta la principessa Palatina--che al
-ritorno non poteva più soffrire le donne, e, diceva, per scusarsi, che
-era stato malato e che aveva perduto tanto sangue da non rimanergli più
-forze per dedicarsi al suo amore».
-
-La sua amante però non si tenne paga di tali ragioni, ed informandosi,
-scoperta la vera causa dell'incostanza di colui che amava, per la rabbia
-e la vergogna andò a rinchiudersi fra le Carmelitane.
-
-«Il vizio contro natura, dice la principessa Palatina, era la più grande
-passione del maresciallo di Villars,» e parlando del Duca di Orleans,
-fratello del re, la stessa competente scrittrice dice maliziosamente:
-«questo principe faceva le finte di avere un'amante, e di esserne
-innamorato, però questa donna se non avesse avuto altri amanti, non
-avrebbe certo perduto la riputazione, giacchè fra di loro non deve mai
-essersi passato nulla di biasimevole.»
-
-Le dame di corte vedendosi disprezzate ed abbandonate dagli uomini,
-avevano formato fra esse una lega per farne a meno. Esistono troppi
-esempi scandalosi di questa depravazione feminile, la quale si era
-prepagata con tanta impudicizia, che le donne le più irreprensibili ne
-parlavano come di una cosa comune. La perversità aveva fatto tali
-progressi fra le donne di corte, da far loro mantenere secrete
-associazioni della più infame natura, che non furono mai colpite dalla
-vendetta pubblica, e che sfuggivano perfino alle ricerche della polizia
-particolare del re.
-
-Le cortigiane dal canto loro, soprattutto le giovani, stabilirono pure
-associazioni dello stesso genere perfino nel castello di Versailles; era
-un nuovo ordine di Templari, che non aveva altro scopo se non la più
-infetta corruzione.
-
-Luigi XIV prese energiche misure per punire i colpevoli e principalmente
-per distruggere tali spaventevoli società: «Le quali furono dissipate,
-ma fu impossibile di strappare dallo spirito della gioventù la semenza
-della corruzione che vi aveva messo salde radici.»
-
-Le pubbliche passeggiate di Parigi erano invase, al cader della notte,
-da uomini depravati che cercavano di soddisfare le loro ignobili
-passioni. Tutte le vie oscure e poco frequentate divenivano il teatro
-delle più turpi infamie; il Louvre, il palazzo ufficiale della regalità
-assente, che siedeva a Versailles, non era nemmen'esso rispettato dai
-vili libertini, che Sauval chiama i _volontarii del Louvre_. Il conte di
-Pontchartrain scrive da Fontainebleau il 2 novembre 1701: «Il re è stato
-informato che i cortili del Louvre servono ai più infami usi di
-prostituzione e che il portiere favorisce simili disordini e lascia
-aperto il passaggio e l'entrata dei cortili.»
-
-La cronaca del tempo segnala l'epoca della pace del 1748, come l'epoca
-vergognosa in cui cominciò a manifestarsi, per Luigi XV, il disprezzo
-generale, che non fece che accrescersi ogni dì più. Depositando la
-corazza il re parve che rinunziasse alla gloria e perfino all'amore del
-suo popolo, giacchè abbandonò le redini dell'impero alla sua amante, di
-cui l'odioso regno doveva continuare fino alla sua morte.
-
-La bella Madama d'Etioles si era separata dal marito, e non ne portava
-nemmeno più il nome. Il re l'aveva fatta marchesa di Pompadour.
-
-La marchesa aveva una sostenuta vigilanza, giacchè temeva che il re non
-l'abbandonasse completamente, a causa della sua schifosa infermità che
-aveva già costretto il reale amante a trascurare per un certo tempio il
-letto di lei. Questa infermità diè voga in Francia al seguente
-epigramma:
-
- La marchesa è piena d'incanti,
- tutta grazia ed occhi franchi,
- le crescono i fiori d'innanti:
- ma, ahimè! son fiori bianchi!
-
-Dagli inviti di corte ella cercava sempre di allontanare tutte quelle
-dame che potessero impressionare il re per la loro bellezza, e spesso
-facevale anche esiliare perchè avevano commesso il delitto di voler
-piacere un po' troppo. Divenuta sopraintendente dei piaceri del monarca,
-fece reclutare bellezze nuove ed ignote, per rinnovare il serraglio che
-essa governava a suo capriccio.
-
-Tale fu l'origine del _Parc-aux-cerfs_ abisso dell'innocenza e
-dell'ingenuità, che inghiottiva la folla delle vittime, le quali,
-ritornando dopo nella società, vi apportavano la corruzione, l'amore
-della crapula e tutti i vizii di cui si infettavano necessariamente col
-commercio degli infami agenti di un simile luogo.
-
-La marchesa morì chiedendo perdono alla sua casa e a tutte le cortigiane
-delle scandalo che aveva lor dato, cosa che non impedì di gratificare la
-sua tomba dell'epitaffio seguente:
-
- Qui giace chi fu quindici anni zitella,
- Vent'anni cortigiana e otto ruffiana.
-
-Dopo la Pompadour venne la Dubarry che mise il colmo alle infamie. Lo
-scettro di Luigi XV nelle mani di questa cortigiana divenne la clava
-delle più grandi follie. Quale stravaganza in tatti di vedere questa
-donna uscir nuda dal letto, e farsi calzare una pantofola dal nunzio del
-Papa e l'altra dal grande elemosiniere, e che questi due prelati si
-stimavano ben compensati per tal vile e ridicolo impiego, gettando un
-colpo di occhio fuggitivo sui secreti incanti di una simile bellezza!
-
-Il re aveva parecchie volte parlato con piacere della principessa di
-Lamballe, la Dubarry se ne impensierì e fece parte delle sue
-preoccupazioni all'abate Ferray, che, da sincero amico, le consigliò di
-imitare la Pompadour, e di prestarsi, come questa defunta sultana, ai
-mutevoli gusti del monarca; di fargli qualche volta da ruffiana, di
-fornirgli qualche giovanetta che potesse per un certo tempo occupare il
-cuore del re. E pare che ella mise in pratica la lezione dell'abate,
-tanto da permetter al re quasi in sua presenza di godersi l'artista
-Raucoux della Commedie-Française, che per la sua eccezionale impudicizia
-era soprannominata la _Grande Lupa_.
-
-Verso la fine del regno di Luigi XV la Dubarry fu continuamente
-malmenata nelle canzoni, negli epigrammi, nelle caricature e nelle
-novelle che circolavano sul suo conto alla corte ed in città.
-
-Si scrissero su di lei molti opuscoli e biografie raccontando
-dettagliatamente tutte le circostanze ed i passatempi più secreti della
-favorita col suo real amante. In uno di questi scritti intitolato
-_Memorie secrete di una donna pubblica, o avventure della Contessa Du
-Barry, dalla culla fino al letto di onore_, sono narrate tutte le
-astuzie a cui ella ricorreva per consolarsi dell'esaurimento del re col
-duca d'Aiguillon ed in mancanza di questi col piccolo Zamore, col quale
-aveva messo in pratica tutte le teorie dell'Aretino.
-
-Se questi erano i costumi dell'alto, non reca meraviglia che la
-corruzione avesse raggiunto nel popolo i maggiori eccessi.
-
-La pittura di tali depravazioni si trovano più particolarmente nelle
-_Nouvelles de l'Opera vestales et matrones_.
-
-«Ogni sera al cader del giorno si vedono accorrere in folla al giardino
-delle _Tuileries_ un reggimento di piccole operaie avvolte in cuffie,
-delle donne che si spacciano per vedove, delle vecchie sarte con
-fanciulli, le quali tutte vengono per darsi ai vecchi libertini, che ne
-fanno ricerca.
-
-Madamigella Laurencin avendo servito in questa corporazione per circa
-dieci anni, finì per ottenere un impiego dal conte di Binter, che
-l'aveva trovata molto destra in certi esercizii!
-
-Non si andava neanche troppo pel sottile riguardo certi pregiudizii, e
-non era molto difficile ad un uomo danaroso, il quale aveva avuto un
-bastardo, di trovargli un padre legittimo; ed a questa sostituzione si
-prestavano non di rado perfino dei nobili spiantati. L'oro accomodava
-tutto.
-
-«Si contano a Parigi 30,000 donne pubbliche, dice Mercier, e circa
-10,000 mantenute che di anno in anno passano di mano in mano.
-
-«La polizia cerca delle spie in questo corpo infame. I suoi agenti
-mettono queste disgraziate a contribuzione, aggiungendo i loro disordini
-ai disordini della classe, esercitano un impero sordidamente tirannico
-su questa gente avvilita, la quale crede che non vi sono leggi per lei.
-Sì, vi sono esseri aldisotto di queste donne, e questi esseri sono certi
-uomini della polizia.»
-
-Oltre delle prostitute e delle cortigiane era venuta su una nuova classe
-di pervertite, le quali attiravano i giovani ricchi, fingendo di darsi
-ad essi per amore e non per venalità, giacchè non accettavano danari, ma
-regali e ricordi in... gioielli e brillanti.
-
-«La rivoluzione di Termidoro è stata la vittoria della donna, hanno
-detto i fratelli de Goncourt, il Terrore rappresentava una tirannia
-virile, ed era nemico personale della donna, in questo senso che le
-toglieva ogni influenza, e le dava solo alcuni diritti. Il Terrore
-detronizzato, le donne hanno ricorso al loro esercizio feminile: hanno
-fatto della rivoluzione politica una rivoluzione sentimentale. Poi, le
-lagrime non ancor bene asciugate, hanno gettato la Francia verso il loro
-patrono: il Piacere, e subito sono ridiventate signore e regine in
-questo paese, che aveva fatto un certo digiuno di lusso, di diamanti e
-di feste.»
-
-All'epoca del Direttorio lo scopo unico della vita sembrava essere il
-godimento. Le donne non si occupavano di altro se non di essere
-seducenti, senza andar troppo pel sottile nelle questioni di virtù e di
-castità.
-
-La manifestazione più strepitosa del rilassamento dei costumi in tale
-epoca fu l'abbigliamento.
-
-«Non più busti--scrive Lacour--non più vesti. Una camicia ricoperta da
-una tunica drappeggiata all'antica, o meglio una lunga guaina di lino,
-di mussola o di velo, stretta stretta, che era la perfetta traduzione
-delle forme, e poi... basta. Solo intorno al collo, sul petto, alle
-orecchie, nei capelli: cammei, medaglioni e di ogni colore e di ogni
-grandezza, in mano, una _ballantine_ ed un sacchetto, alla cintola un
-nodo con nocca; e generalmente si faceva di tutto per simular la
-gravidanza.»
-
-I giuochi di società erano tutti a base di... stimolanti, e nei balli
-soprattutto la libertà dei costumi raggiunse il suo apogeo. Madama
-Tallien comparve al ballo dei Frascati con una veste trasparente, avendo
-due cerchi di oro in guisa di giarrettiere, anelli a tutte le dita, i
-piedi nudi stretti in sandali di porpora. Si andò anche più oltre, il
-costume alla _sauvage_, pei balli, era di velo chiaro, con mutande
-aderenti al corpo in maglia di seta color carne. Le alte cortigiane
-avevano il coraggio di andare la sera a passeggio nei giardini di
-estate, portando un semplice calzone di seta rosa, sotto una camicia di
-lino chiaro; esponendo a tutti gli sguardi i seni, le gambe e le cosce
-strette in cerchi di diamanti. Questa classe di donne, dette più
-propriamente le _meravigliose_, finì per giudicare perfino inutile la
-camicia, e passeggiavano pei _Campi Elisi_, nude in una guina di velo, e
-qualcuna col seno interamente scoperto.
-
-La letteratura oscena era naturalmente in gran moda, gli spettacoli
-licenziosi abbondavano, ed a tali esempii, dice Mercier, la lascivia dei
-Parigini era diventata così sensibile da superare quella dei passerotti
-che popolano i loro tetti; anzi i primi sono ancor più volubili e
-cambiano di femina più frequente dei secondi, e la maggior parte non
-hanno nemmeno la stessa delicatezza nei piaceri.
-
-«Non vi è un sol angolo di porta, un sol angolo di muro che non sia
-triplamente coperto di stampati annunzianti rimedii per la guarigione
-radicale delle malattie veneree. Si distribuiscono nelle mani dei
-vecchi, delle donne, delle giovanette mille annunzii di pretese
-guarigioni. Nessuno arrossisce di dare o di ricevere questi stampati.»
-
-E togliamo ancora dai _Tableaux de Paris_ di _Mercier_ quest'ultimo
-meraviglioso quadro della vita libertina di quei tempi:
-
-«Alle nove di sera il rumore ricomincia... è la sfilata dello
-spettacolo. Le case sono scosse dal rullio delle vetture; ma questa
-confusione è passeggiera. È l'ora, in cui tutte le prostitute, la gola
-scollata, a testa alta, il viso illuminato, l'occhio ardito quanto il
-braccio, malgrado la luce delle botteghe e dei pubblici fanali, vi
-perseguitano nel fango con le calze di seta e le scarpine piatte. Si
-dice che l'incontinenza serve a preservare la castità; che queste donne
-vulgivaghe impediscono il furto; che, senza le ragazze di piacere, la
-gente avrebbe meno scrupoli di sedurre e di violare giovani innocenti.
-Checchè ne sia questo scandalo è passato innanzi la porta delle oneste
-borghesi che hanno figlie spettatrici di tale obbrobrioso disordine.
-
-«Alle undici, nuovo silenzio. È l'ora in cui ognun finisce di cenare. È
-l'ora pure in cui i caffè sono pieni di oziosi e di viziose. Le libere
-passeggiatrici non osando più di restar in istrada, per non farsi
-arrestare dalla ronda che a tal ora è in giro, si rifuggiano nei caffè.
-
-«A mezza notte e un quarto di nuovo il rumor delle carrozze, di quelli
-che escono dai teatri, dai caffè, dai divertimenti, e che, non essendo
-giocatori, rincasano. La città a quest'ora non appare per nulla deserta:
-il modesto borghese e l'operaio che dorme diggià, è svegliato da simile
-confusione, cosa che non dispiace punto alla moglie. Più di un Parigino
-deve la sua nascita alla brusca commozione degli equipaggi. Il tuono è
-anch'esso un gran popolatore!
-
-«Al mattino, i libertini escono dalle case delle amanti di una notte
-pallidi, disfatti, la coscienza più volta al timore che al rimorso, e
-gemono tutto il giorno per l'occupazione della notte, ma il vizio è un
-tiranno che li riprenderà l'indomani.»
-
-Come si vede la corruzione aveva fatto in tutte le classi tali
-progressi, che è da meravigliare se la società moderna, pervertita sin
-dalla nascita dal rovesciamento di tutte le leggi, dallo scatenamento di
-tutte le follie, dalla sete smodata dei godimenti e dei piaceri
-sensuali, dall'amore del lusso, della ricchezza e dal desiderio del
-piacere, non sia più cattiva e più depravata. Si ammigliorò, al
-contrario, a misura che il governo rivenne a migliori istituzioni
-sociali. Il gran riformatore fu il Primo Console.
-
-
-
-
- III. Pratiche Viziose Contro Natura
-
-
-
- (Nell'antichità)
-
-
-La storia del vizio contro natura nelle sue diverse manifestazioni si
-perde nella notte dei tempi, o almeno non se ne trovano indizii che per
-la pederastia, ma a partire dalla Grecia antica i poeti di quei tempi
-sono stati, si può dire, gli storici della concupiscenza, illuminandoci
-sulle alte turpitudini dei loro concittadini. A Roma soprattutto si era
-diventati maestri nell'arte dei raffinamenti lubrici.
-
-Tra le diverse pratiche immonde bisogna menzionare in prima linea
-l'azione dei _cunnilingues_ e dei _fellatores_.
-
-I _cunnilingues_ erano quelli o quelle (giacchè questa sporcizia era
-praticata da entrambi i sessi) che eccitavano i genitali femminili con
-la lingua sulla clitoride.
-
-I _fellateurs_ o _fellatrices_ succhiavano le parti virili e le tribadi
-sacrificano a Venere senza il concorso dell'uomo.
-
-Il poeta Marziale nei suoi epigrammi ci dà un quadro magnifico di questi
-depravati:
-
-«Manneius, marito con la lingua, adultero con la bocca, più sporca delle
-bocche del Summaenium, di fronte al quale, vedendolo nudo innanzi alla
-sua finestra a Suburra, l'ignobile prostituta chiude il suo lupanare.
-Lui che ha tanta pratica delle visceri femminili, da sapervi dire se una
-donna incinta ha nel ventre un maschio od una femmina; ora non può
-allungare l'infetta lingua, giacchè un male indecente ha imputridito la
-cloaca della sua bocca, in modo che il poveromo non sa più come fare per
-essere pulito nè sporco.»
-
-Questa mostruosa fantasia fu spinta tant'oltre presso i Greci, che, cosa
-incredibile, non contenti di leccare le parti genitali delle donne allo
-stato normale, ve ne erano di quelli che le ricercavano umide e sporche
-sia di mestruo, sia di tutt'altra escrezione.
-
-I Romani imitarono i Greci, Seneca s'indigna di veder nominare console
-un cunnilinguo:
-
-«Ignoravi tu dunque, quando nominasti console Mammercus Scaurus, che
-egli inghiottiva a bocca aperta i mestrui delle sue serve? E se ne
-nascondeva forse? E ci teneva forse ad apparire un uomo puro?»
-
-Questa porcheria era chiamata «andare in Fenicia» perchè tale operazione
-ricordava il colore rosso di questo paese. Simile atto era designato
-pure con la parola Scylax (cane) perchè i cani hanno di tali abitudini
-schifose.
-
-La strana depravazione dei cunnilingui fu ancora in favore nelle età
-susseguenti. Ausonio in un suo epigramma dice:
-
-«Che padre modello quel Eunus, quando sua moglie è incinta, si affretta
-a dar lezioni di lingua ai figli non ancora nati!»
-
-Catullo nei suoi versi tratta da becchi i _cunnilingues_ ed i
-_fellatores_ a causa della fetidità delle loro bocche.
-
-Una varietà di _fellatores_ era data dai così detti _irrumateurs_, che
-non succhiavano, ma semplicemente solleticavano colla lingua.
-
-I Lesbici passavano per gl'inventori di questa impurità, ed è per tale
-ragione che si trova spesso citata la parola «lesbianizzare». Gli
-abitanti di Nola avevano simile riputazione; Ausonio ne parla in questi
-termini:
-
-«Aldifuori della privanza coniugale, del legittimo commercio, l'infame
-lussuria ha scoperte oscene voluttà, che all'erede di Ercole consigliò
-lo scioglimento di Lemno, che la toga del fecondo Africano mise in
-mostra sulla scena, che una molle e corrotta capitale insegnò alle genti
-di Nola. Crispa che non ha se non un corpo solo pertanto le pratica
-tutte; essa masturba, succhia, presta alle impure voglie l'uno e l'altro
-orifizio; ha paura di morire senza essersi corrotta in ogni parte
-dell'impudico corpo.»
-
-Il _Manuel d'erotologie de Forberg_ descrive tutte queste sozzure con
-una eccessiva ricerca di dettagli; ed in esso si trova la famosa domanda
-di Smepronia ad un suo amico: «Che melodia vuoi che ti suoni su questo
-flauto?»
-
-Ai giorni nostri il coito boccale è in gran voga, specie fra le classi
-di condizione relativamente agiata, e fra i mariti che amano il
-contrabando, giacchè, secondo loro, questa pratica presenta meno
-pericolo di contagio.
-
-Se la semenza umana potesse fecondar la terra, nel bosco di Bologna a
-Parigi, sopratutto di està, che musica di vagiti si udrebbe!
-
-È là che la sera, il libertino seduto sul banco e la felattrice
-inginocchiata per terra, la Venere contro natura trionfa!
-
-Gli antichi per sfogar le loro brame non lasciavano neppur caste le
-glandole mammarie. Nei suoi dialoghi Luisa Singea, fa raccontare ad
-Ottavia una scena di questo genere: «Con l'una e l'altra conca di
-Venere--ella dice--mi sono coperta di onta! arrossisco nel ricordarmi
-che l'interstizio dei miei seni è servito di passaggio a Venere...»
-
-Ma non andiamo più oltre, chi volesse sapere fino a quali estreme
-raffinatezze gli antichi fossero giunti per soddisfare il loro erotismo
-non ha che a leggere il _Satyricon_ di Petronio.
-
-
-
-
- IV. Vizii contro Natura Femminili
-
-
-
- 1º Tribadi, Fellatrices, Fricatrices nell'Antichità
-
-
-Le fellatrici erano pure spesso chiamate tribadi. Questa depravazione
-voluttuosa era familiare alle donne di Lesbo e rapidamente si sparse per
-tutta la Grecia, donde tal passione fu importata in Italia, e le matrone
-romane vi si abbandonavano con furore.
-
-Tutti i poeti erotici della Grecia sono d'accordo nel riconoscere che il
-tribadismo era in grande onore a Lesbo. Luciano l'attesta: «... È una di
-quelle tribadi come spesso se ne incontrano a Lesbo, che non vogliono
-ricevere gli uomini, e che fanno l'ufficio di uomini con le donne».
-
-Si supponeva che se tale vizio era inveterato nelle Lesbiche, esse vi
-fossero spinte dalla loro natura stessa, per liberarsi da un
-intollerabile prurito; giacchè, si diceva, che elleno avessero una
-clitoride troppo prominente, la quale impediva loro di aver commercio
-cogli uomini.
-
-Oltre la celebre Saffo, di cui parla Ovidio, vi fu un'altra tribade
-ancor più famosa per nome Megilla. Luciano nei suoi _Dialoghi_ ce la
-mostra sotto un aspetto veramente tipico.
-
-E vi fu pure una certa Philoenis la cui passione libertina non conosceva
-limiti, ella aveva così pronunziata l'escrescenza delle parti genitali,
-da andare alla ricerca delle donne vergini, ed arrivava fino a
-sodomizzare i ragazzi. Marziale racconta che ella abusò di dodici
-giovanette in un giorno solo!
-
-Luciano in una violenta satira riprova le orgie delle tribadi di Roma:
-«Andiamo, uomo del nuovo secolo, egli esclama, legislatore di
-sconosciute voluttà, poichè tu apri una nuova via alla lubricità degli
-uomini, accorda dunque alle donne un'eguale licenza; che esse si
-uniscano in fra di loro, come gli uomini, che provvedute come sono da un
-simulacro degli organi virili, mostruoso enigma della sterilità
-feminile, una donna si corichi con un'altra donna, come un uomo con un
-uomo!
-
-«Che questa parola la quale colpisce così raramente le nostre orecchie e
-che ho vergogna di pronunziare, che l'oscenità delle nostre tribadi
-trionfi spudoratamente!»
-
-A quei tempi si credeva che l'esagerazione della clitoride fosse causa
-di sterilità; giacchè si raccontava di un agiato Romano il quale avendo
-sorpreso sua moglie in funzioni tribadiche, con un colpo di rasoio le
-aveva tagliato quella escrescenza, e che da allora la matrona divenne
-feconda dopo quattro anni di sterilità.
-
-Ed un poeta più moderno, parlando delle tribadi esclama:
-
-«Esse operano un miracolo degno dell'enigma tebano, rendendo possibile
-l'adulterio senza il concorso di un uomo.»
-
-Leone l'Africano nella sua descrizione dell'Africa (1632) parla così
-delle tribadi di Fez:
-
-... «Ma quelli che hanno un giudizio più sano, chiamano queste donne
-_Sahacat_, parola che corrisponde al latino _Fricatrices_, perchè esse
-hanno l'abbominevole abitudine di godersi fra di loro. Se accade che
-qualche bella donna va a visitarle, questo streghe si mettono a bruciare
-di amore per essa, non meno ardentemente che gli adolescenti per le
-giovanette, e sotto forma diabolica le chiedono per compenso di soffrire
-che esse l'abbraccino. Ne risulta allora che ella crede di obbedire agli
-ordini del diavolo, mentre non fa che soddisfare i capricci delle
-streghe. Se ne trovano puranco di quelle che attratte dal godimento
-provato in questi abbracci, ricercano in seguito l'accoppiamento con le
-streghe, e, fingendosi ammalate, le chiamano presso di loro per eludere
-la vigilanza dei mariti. Quando questi si accorgono della cosa, le
-streghe dicono loro che la moglie è posseduta dal diavolo e che non
-potrà liberarsene se non entrando a far parte della loro associazione.»
-
-La parola tribade aveva pure altra volta un diverso significato, serviva
-a designare le donne che, in mancanza d'un uomo, ottenevano il godimento
-sia per mezzo del dito, sia introducendosi negli organi genitali un
-ordigno di cuoio.
-
-I Greci chiamavano quest'ordegno _Olisbos_, pare che le donne di Mileto
-se ne servissero molto. Suidas nel suo dizionario alla parola _Olisbos_,
-dice: «membro virile in cuoio, di cui usano le donne di Mileto, come
-tribadi ed impudiche, le vedove se ne servono pure.»
-
-Luisa Singea, dice: «Le donne di Mileto si fabbricano dei simulacri di
-otto pollici di lunghezza e grossi in proporzione.» Aristofane ci
-apprende che le donne del suo tempo se ne servivano pure, più tardi in
-Italia, in Grecia ed in Asia questo strumento occupava il primo posto
-nel gabinetto di _toilette_ femminile.
-
-
-
- 2º Le tribadi al medioevo
-
-
-Abbiamo già accennato in uno dei capitoli precedenti come nel medioevo i
-massimi disordini carnali si verificassero nei penitenziali, dove
-abbiamo visto che gli errori antifisici delle donne erano puniti colla
-stessa severità di quelli degli uomini.
-
-Il termine di tribade si trova riportato in tutti i penitenziali, così
-in quello di Angers al X secolo indicava tre anni di penitenza alle
-tribadi (_mulier cum altera fornicans_).
-
-Si è pure visto come più tardi lo squadrone volante della regina
-Caterina de' Medici, non fosse composto da altro se non da damigelle che
-si abbandonavano a tutti i sollazzi, non escluso quello del tribadismo.
-Brantôme nelle sue _Dame galanti_ l'illustra a meraviglia.
-
-Sauval parla di talune lesbiche, le quali si crescevano le donnole per
-farsi conoscere «tanto che gli antichi si servivano di queste bestiuole
-come di lettere jeroglifiche per indicare le tribadi.»
-
-E tanto era il gusto che questo donne provavano a far l'amore in fra
-loro da non volersi maritare, nè dal volere che le loro amiche si
-maritassero.
-
-Anche Brantôme fa menzione degli «istrumenti in forma di priapi, che si
-è voluto chiamare _Godemichys_ parola formata dal latino _Gaude mihi_.»
-
-Ai tempi di Luigi XVI esisteva un vero collegio di tribadi, e si davano
-il nome di Vestali di Venere. Riunioni particolari si tenevano in
-appositi locali, le associate erano in gran numero e tutte di alto
-censo. Esistevano perfino statuti, sotto la garenzia dei anali si
-operavano le nuove ammissioni; l'affiliazione contava tre categorie: le
-promotrici, le postulanti, le iniziate.
-
-Prima che la postulante fosse ammessa ai segreti dell'ordine, doveva
-subire una prova per tre giorni di seguito. Rinchiusa in una cella
-tappezzata d'immagini lubriche, virilità maschili ritte e scene di
-accoppiamento, doveva alimentare il sacro fuoco. Questo fuoco, composto
-di materie speciali, aveva il carattere particolare che se vi si metteva
-troppo o troppo poco materiale si spegneva, e ciò per provare che la
-postulante non si era distratta nella contemplazione degli organi e
-delle pose lascive che la circondavano. Se il fuoco si spegneva, voleva
-dire che ella aveva ancora qualche desiderio pel maschio, e perciò non
-poteva essere ammessa.
-
-L'ammissione la faceva passare nella categoria delle iniziate. Solo
-questo possiamo dire, gli altri articoli dello statuto appartengono ai
-trattati di pornografia, e noi passiamo a descrivere la tribade moderna.
-
-
-
- 3º Le Tribadi moderne
-
-
-Il dottor Chevalier si esprime così: «La donna è portata ad aggrandire
-il dominio dell'amore, per soddisfare le naturali voluttà. Il disgusto è
-il castigo dell'eccesso; sempre assetata di nuovo, sempre alla ricerca
-dell'ignoto nel campo infinito del piacere, ella vuol gustare tutte le
-ebbrezze, conoscere tutte le specie di baci, cantar tutta la lira di
-amore, e va, va lontano, più lontano ancora fino all'illecito. Notate
-però che spesso il solo colpevole è l'uomo. È lui che sveglia nella
-donna la curiosità delle sensazioni ignorate, ingannandola nella sua
-aspettativa con la brutalità o la propria perversa impotenza, non
-servendosi di lei che come un istrumento di piacere, iniziandola ai
-misteri dell'amore unilaterale, quando non arriva perfino a condurre,
-dopo libazioni, la sua compagna di un'ora, la concubina, o la propria
-legittima sposa in una casa speciale per offrirle lo spettacolo di un
-lavoro, pel quale un largo tappetto di velluto nero è steso sul
-pavimento, o per sottomettere lei stessa al saffismo. D'allora la caduta
-è irrimediabile; la donna piglia in orrore l'uomo e l'amore e va ad
-ingrossare il battaglione delle lesbiche. Ed ecco come molte volte
-avviene che un marito non possa obbligare la moglie ad un cambiamento di
-residenza; un altro condurre la sua a prestarsi ai doveri coniugali, e
-un altro non poter nemmeno riuscire a penetrar nel letto di lei.»
-
-Che il timore della gravidanza fuori del matrimonio, e quello della
-maternità nello stato matrimoniale, spingano la donna al vizio, è un
-fatto provato e non dei meno frequenti. Se per l'uomo il celibato non è
-che una parola, per la donna non è la stessa cosa: la paura di divenir
-madre ne fa una crudele realtà. Combustione sensuale senza oggetto,
-disoccupazione del cuore, tale è il suo destino, ora è bene si sappia
-che il non essere amato deprava. Ed ecco cosa accade, l'abbandonata
-cercherà nel suo sesso l'_anima gemella_. In mancanza di marito avrà
-un'amante, e la tranquillità dal punto di vista della gravidanza.
-
-Ciò esposto, vediamo un po' quali sono le pratiche dell'amore lesbico.
-
-All'infuori delle pratiche generali, quali baci, introduzione della
-lingua nella bocca, carezze, palpeggiamenti diversi, l'amor lesbico ha
-tre modi principali di esplicazione.
-
-Il tribadismo, il clitorismo ed il saffismo.
-
-Il tribadismo è il processo nel quale l'accoppiamento è simulato dal
-semplice contatto (vulva contro vulva) con accompagnamento di strofinio
-degli organi genitali esterni.
-
-Il clitorismo è la complicazione di questo processo, introducendo in più
-nella vulva la clitoride smisuratamente lunga e facente funzioni da
-membro virile.
-
-Il saffismo o coito boccale è il processo più semplice e più comune, e
-le donne che vi si abbandonano sono in francese denominate _gougnottes_.
-
-Vi sono donne i cui desiderii si portano alternativamente sul maschio e
-sulla femmina.
-
-Accade spesso che una donna, il cui sentimento amoroso, non si svegliava
-se non pel proprio sesso, incontri un giorno un uomo verso il quale si
-sentirà attratta, ella potrà amarlo e sposarlo. Nondimeno l'amore per
-l'uomo della donna le cui inclinazioni sono pel tribadismo, sarà un
-episodio passaggiero della sua vita, ella si vedrà dopo un certo tempo
-novamente portata verso il proprio sesso. (Moll).
-
-Il coito normale non basta alla soddisfazione dei bisogni sessuali delle
-tribadi, ve ne sono molte che si fanno leccare dal marito per ottenere
-il godimento. Il saffismo del marito è sufficiente molte volte, ma
-spesso però l'ufficio dell'uomo non può procurare alla tribade la
-sensazione voluttuosa che ella risente dallo stesso atto praticato dalla
-donna.
-
-Il dottor Moll fa la seguente osservazione: «Quando due donne vivono
-insieme, come accade di sovente, l'una di esse soltanto è una
-prostituta, l'altra in generale resta presso la sua amica sotto le
-apparenze di cameriera o di coinquilina. Nei rapporti delle donne in fra
-di loro, la parte attiva e la parte passiva sono spesso bene distinte, è
-perciò che esse si chiamano l'una _padre_ e l'altra _madre_. Nel
-matrimonio legittimo si accorda che l'uomo può permettersi qualche
-strappo alla fedeltà coniugale, mentre la donna deve conservarsi
-integerrima; così pure nei legami fra due donne, solo il _padre_, cioè a
-dire quella che rappresenta la parte attiva, ha il diritto di avere
-rapporti con l'uomo.
-
-«Tali legami fra donne si constatano in diverse classi; particolarmente
-fra le attrici e le kellerine di caffè. Posso inoltre certificare che vi
-sono pure fra le maritate donne affette da inversioni sessuali, e che,
-quando l'occasione si presenta loro, non esitano a soddisfare i proprii
-pervertiti istinti. Ma è soprattutto fra le donne pubbliche, che le
-tribadi abbondano; so da fonte sicura che il 25 % delle prostitute di
-Berlino hanno relazioni sessuali con altre donne.»
-
-Il dottor Martineau, parlando appunto di tali legami fra le ragazze che
-servono nelle birrerie, per dimostrare quanto si amino in fra di loro,
-dice che trovandosi a corto di danaro «preferiscono pegnorarsi abiti e
-gioielli, anzichè farsi infedeltà cogli uomini.»
-
-In quasi tutti i paesi del mondo le case di tolleranza sono piene di
-donne appassionate pel delizioso piacere di Lesbo. Ciò si spiega
-facilmente per la coabitazione di esseri dello stesso sesso. Dieci,
-venti, trenta donne d'una immoralità assoluta, riunite allo scopo di
-sfruttare i piaceri venerei, sotto lo stesso tetto, alla stessa tavola,
-coricantesi quasi sempre due a due, talvolta tre, nella stessa camera,
-spesso nello stesso letto, non possono che fatalmente cadere nella
-pratica saffica.
-
-Molte di esse in sulle prime resistono alle sollecitazioni, di cui sono
-l'oggetto dalla parte delle loro camerate già destre, e manifestano il
-disgusto che tale vizio ispira loro, ma poi poco a poco si
-familiarizzano, tentennano, infine cedono; molte si danno per la prima
-volta nel dormiveglia dell'ebbrezza, ed in ciò, come in tutto, è il
-primo passo quello che decide.
-
-La pazzia saffica è stata spinta tant'oltre nelle case di tolleranza che
-anni fa si constatava che quasi tutte le prostitute rinchiuse a
-_Saint-Lazare_, prigione femminile di Parigi, portavano sul corpo inciso
-il nome di un'altra donna. Pare però che da qualche anno a questa parte
-simil genere di tatuaggio sia stato abbandonato.
-
-Il saffismo rappresenta una parte importante dei lucri delle tenitrici
-di case infami nelle principali città del mondo in generale e a Parigi
-in particolare. Giacchè esse offrono spesso alla curiosità dei clienti
-delle pantomime lesbiche con viventi quadri plastici, e le donne che
-fanno da attrici debbono essere addestrate in tutti gli esercizii
-saffici.
-
-Certe case di tolleranza parigine e londinesi sono conosciute come
-centri specialmente viziosi, dove le tribadi mondane e _demi-mondaines_,
-le tribadi abituali, quelle occasionali e le intermittenti, convengono
-allo stesso modo che i clienti maschi, e, come questi, pagano la loro
-entrata, i cui prezzi variano fra cinque, dieci e venti franchi.
-
-In queste case dove prima il saffismo dell'uomo per la donna era
-praticato su vasta scala, ora è quasi completamente abbandonato. Le
-donne vogliono darsi esclusivamente ad altre donne, spesso in collettive
-orgie lesbiche.
-
-Un fatto degno di nota è che le donne delle case di tolleranza tanto
-portate al saffismo fra di loro, mostrano una certa ripugnanza a
-praticarlo con donne che non conoscono. È perciò che in certe grandi
-case le tenitrici hanno cura di prevenire anticipatamente le ragazze che
-vogliono _lavorare_ presso di loro che debbono prestarsi alle richieste
-di uomini e donne indifferentemente.
-
-Questa repulsione trova la sua spiega nel fatto che non sempre le
-clienti femminili sono giovani, qualche volta se ne hanno da cinquanta a
-settantanni. E queste vecchie si presentano a due a tre insieme, coperto
-il viso da una maschera, o da un velo impenetrabile per non essere
-riconosciute, e pagano caro i loro capricci, spesso fino a cento lire.
-
-Tutta una categoria di prostitute libere sfruttano i vizii delle donne,
-e pescano sfrontatamente nelle strade, ai balli, ai teatri, alle corse,
-alle esposizioni le loro clienti.
-
-Il saffismo si esercita allora a domicilio, e in camere di passaggio, in
-appartamenti privati, in certe botteghe di mercerie, di guantaie, di
-mode, di profumerie, dove possono facilmente convenire le tribadi per
-vizio e quelle per mestiere.
-
-A Parigi--città speciale in simil genere di pervertimenti--le tribadi
-hanno i loro _restaurants_ particolari, le birrerie che servono quali
-luoghi di convegno; esse sono facilmente riconoscibili, vanno sempre due
-a due, si vestono allo stesso modo, non si lasciano mai, tanto che le
-chiamano _petites soeurs_, sono di una gelosia estrema, e si sacrificano
-tutto l'una per l'altra. Non è difficile di trovare famiglie in tre, in
-cui il marito rappresenta una quantità molto trascurabile. Più di una
-tribade ha cavalli e servi che deve a qualche signora del gran mondo!
-
-La sera verso il tardi nelle birrerie e nei caffè concerti si vedono
-girare ragazzine dai dieci ai quindici anni per vendere fiori, ma non
-offrono mai i loro mazzettini agli uomini; esse sono semplicemente
-agenti della prostituzione saffica, in cerca di clienti femminili.
-
-Le lisbiche di professione non si nascondono, anzi vanno sempre in
-acconciature quasi maschili, coi capelli corti e cappello da uomo senza
-ornamenti, col fiore all'occhiello, l'andatura da giovanotto, pallide,
-corrette ed ardite, serene d'impudore, ecco la fisonomia strana,
-enigmatica e sconcertante che tradisce la tribade avverata.
-
-Oltre che nelle prigioni e nelle case di tolleranza è particolarmente
-negli ospedali speciali, nei così detti sifilicomii, che si formano i
-legami tribadici. Ma nelle scuole soprattutto questo vizio si sviluppa.
-Le ragazzine sono generalmente espansive, piene di abbandono e per un
-niente si prodigano carezze e baci. Quante volte simili relazioni di
-collegio, che si giudicavano innocenti, si son viste continuare e
-rinsaldarsi coll'andar degli anni, e che più di un pretende alla mano di
-queste giovanette, è stato rifiutato, senza che mai nè lui nè i genitori
-delle ragazze, hanno potuto indovinarne la causa.
-
-Parecchi autori credono che siasi ad attribuire a questo vizio il
-contrasto che regna continuamente in talune famiglie. Ciò è verosimile
-stantechè esistono donne maritate, le quali all'insaputa del marito,
-intrattengono relazioni con tribadi.
-
-A tal proposito il dottor Dubonnet nel 1877 pubblicò un caso veramente
-strano. Si tratta di due amiche, le quali avevano fra di loro rapporti
-sessuali. Una di esse si maritò, e dopo il matrimonio riprese il legame
-con l'amica la quale divenne incinta!
-
-Bisogna ammettere che la donna maritata aveva, passando dalle braccia
-del marito in quelle dell'amica, trasportato sulle parti genitali di
-quest'ultima qualche goccia di sperma!
-
-Ecco, per terminare, un esempio che mostra le predisposizioni al
-tribadismo: Si tratta di una donna trentenne. Fu deflorata a 15 anni da
-un giovane che non rivide mai più e che produsse su di lei
-un'impressione sgradevole. Il ricordo dell'atto sessuale le riusciva
-penoso. Più tardi fece conoscenza con un altro uomo che le piacque e col
-quale ebbe rapporti sessuali, trovando questa volta nell'atto genetico
-una voluttà assoluta. Verso il diciottesimo anno, dopo aver avuto
-relazioni con diversi uomini, s'imbatte con una giovanetta che
-l'abbracciò, e le mise le mani sul seno, quest'ultimo palpeggiamento le
-procurò una vivissima sensazione di godimento.
-
-Poco tempo dopo la sua amica le propose di dormire con lei, e le praticò
-il saffismo. Le parti furono in seguito invertite, ed esse continuarono
-a vivere insieme funzionando alternativamente da attive e passive. A
-partire da tal epoca, questa donna non trovò più alcun piacere con gli
-uomini. Arrivò perfino a farsi _saffizzare_ da uomini, senza cavarne il
-minimo godimento.
-
-Il dottore Eram dice che il tribadismo è comunissimo in Oriente: «Per
-rendersi conto fino a quali eccessi tale pratica può essere spinta nelle
-donne orientali, non si ha che a pensare alla sedentanea vita che
-menano: mancanza assoluta di qualunque esercizio, all'ozio, alla noia e
-soprattutto alla fiducia delle madri che non si preoccupano, nè hanno
-alcuna sorveglianza per ciò che fanno le loro figlie in queste lunghe
-ore di solitudine».
-
-Tegg, secondo Mantegazza, cita parecchi matrimonii? fra due donne. Il 5
-luglio 1777, comparve a Londra una donna che si vestiva da uomo e che si
-era già unita in legittime nozze con tre donne. Ella fu esposta alla
-pubblica gogna.
-
-Nel 1773 un'altra donna travestita da uomo, fece la corte ad una
-giovanetta per ottenerne la mano, ma senza successo. Il caso più
-straordinario è quello di due donne che vissero insieme 36 anni. Quella
-che funzionava da donna non svelò il segreto che al letto di morte.
-
-Il celebre processo del preteso conte Sandor, che non era altri se non
-la contessa Sarolta, la quale riuscì, sotto spoglie maschili, a sposare
-una ricca signora nel 1889, viene anch'esso ad accrescere la casistica
-medica delle inversioni sessuali. Tale processo che è di un interesse
-eccezionale è riportato in tutti i suoi dettagli nel volume _Inversioni
-Sessuali_ del dottor Pietro Fabiani, nel quale potranno, quelli che lo
-desiderassero, trovare più ampie relazioni scientifiche su questa branca
-delle _Psicopatie Sessuali_.[1]
-
- [1] _Dott. Pietro Fabiani_ DELLE INVERSIONI SESSUALI vendibile al
- prezzo di lire una presso la _Società Editrice Partenopea_. 16,
- Conservazione Grani, Napoli.
-
-
-
- 4º Sodomia nella donna
-
-
-La sodomia nella donna, dice il dottor Martineau, non si presenta nelle
-stesse condizioni, nè nelle stesse circostanze che nell'uomo. Mentre in
-quest'ultimo la pederastia possiede un'organizzazione speciale,
-perfettamente regolata, le sue abitudini di pigrizia, di furto, di
-ubbriachezza, di delitto, il suo abito esterno, rivelantesi nel modo di
-vestirsi, di coprirsi di oggetti, di gioielli appartenenti
-ordinariamente a donne, mentre nel sesso mascolino, questa
-organizzazione è destinata soprattutto a favorire l'industria colpevole,
-che a Parigi vien chiamata _chantage_, avente per iscopo di speculare
-sulle passioni degli individui, di cui il senso morale è pervertito;
-nella donna invece le circostanze nelle quali si produce la sodomia sono
-ben differenti.
-
-Nella donna la sodomia non è un affare di scandalo, e soprattutto non è
-abitualmente il preludio del furto e del delitto.
-
-La si constata specialmente nella donne maritate, nelle giovani, e
-perfino in quelle nelle quali le abitudini sociali, la professione
-allontanano qualunque idea di queste abitudini contro natura.
-
-La sodomia si osserva nella donna maritata, sia che ella ignori
-l'abiezione dell'atto a cui il marito la chiama, sia che ella subisca un
-atto imposto con la violenza, con la brutalità, sia infine che ella vi
-si sottometta volontariamente per tema che il marito non vada a chiedere
-alla prostituzione mascolina o femminile la soddisfazione di un appetito
-genetico che lo domina.
-
-Tardieu ha detto: «È cosa singolare che nei rapporti coniugali si
-produce spesso la sodomia. Il coito anale rimpiazza il coito vaginale
-che talvolta non è stato mai messo in pratica. Spesso avviene che pochi
-giorni dopo il matrimonio gli uomini abituati a simili depravazioni,
-cominciano ad imporle alle loro mogli. Queste, nella loro innocenza,
-nella loro ignoranza, vi si sottomettono, ma più tardi e pel dolore
-fisico o perchè qualche amica o la madre le avverte, si rifiutano con
-più o meno ostinazione ad atti che da allora in poi sono soddisfatti con
-la violenza dal marito.»
-
-Vi sono speciali circostanze, aggiunge Martineau, nelle quali si
-incontra la sodomia, e queste debbono ricercarsi nei costumi, nelle
-abitudini delle donne di certi paesi, di talune contrade dell'Europa,
-dell'Asia o dell'Africa. Le giovani di questi paesi preferiscono
-abbandonarsi al coito anale anzichè a quello vaginale. E ciò perchè la
-vergogna di un tale atto non le colpisce tanto quanto se fosse
-riconosciuto che esse hanno perduto, prima del matrimonio, il carattere
-ed il segno della verginità.
-
-La sodomia si osserva a tutte le età della donna, dagli otto fino ed
-oltre i cinquanta anni. Il dottor Martineau, sfogliando le numerose
-osservazioni raccolte nel suo servizio, ha trovato che è più frequente
-dai sedici ai venticinque anni.
-
-Si constata ancora la sodomia presso le donne pubbliche e nelle
-prostitute clandestine; ma per queste il coito anale è considerato, così
-come il coito vaginale, quello saffico e tutte le altre pratiche
-viziose, quale un mezzo di lucro, per aumentare ed accrescere il
-salario, soddisfacendo i gusti depravati degli uomini che, temendo le
-compromissioni della pederastia e conseguentemente lo scandalo, si
-rivolgono alla prostituzione feminile.
-
-Circa le donne poi che preferiscono il coito anale a quello vaginale,
-perchè solo così possono soddisfare i loro istinti pervertiti, il
-Mantegazza ha tentato di spiegare questa inversione in un modo ben
-singolare ed ingegnoso, come accenneremo nel capitolo della Pederastia
-maschile.
-
-
-
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-
-
- V. Palpeggiamenti Osceni
-
-
-
- Attentati al pudore--Masturbazione--Perversità--Flagellazione.
-
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-La donna è spesso più viziosa dell'uomo, specialmente in fatto di
-toccamenti osceni su ragazzi.
-
-Più di quello che non si è tentati di credere, si trovano negli annali
-giudiziarii questi casi mostruosi, i quali si potrebbero qualificare per
-stupri a rovescio, cioé a dire introduzione del pene di fanciulli
-condotto dalla mano della donna nelle proprie parti genitali.
-
-Il dottor Casper cita il fatto di un'istitutrice di apparenza casta e
-modesta che si portava spesso in letto un ragazzino di sei anni e se lo
-stringeva contro i seni, lo strofinava sulle sue parti genitali, tanto
-che gli comunicò la blenorragia di cui lei era infetta. Lo stesso autore
-parla di una madre che abusava del proprio figlio di 9 anni.
-
-La corte di assise della Senna nel 1842 condannò una giovane accusata di
-aver violato due ragazzi di 11 a 13 anni.
-
-Un tipo di lubricità straordinaria è quello di una madre citata da
-Tardieu, la quale deflorò sua figlia di 12 anni, introducendole le dita,
-parecchie volte al giorno e per parecchi anni, negli organi sessuali.
-
-Casper racconta pure di una madre accusata di aver introdotto,
-brutalmente nell'orifizio genitale della figlia di dieci anni, prima un
-dito, poi due, poi quattro ed infine una pietra ovale, per rendere,
-diceva lei, tale parte atta al coito.
-
-Si sono viste ancora ignobili nutrici eccitare i genitali dei bambini
-confidati loro, sia per amore di lubricità, sia per non farli piangere.
-A tal proposito si cita il caso di un bambino che pigliava il latte da
-una robusta nutrice e che invece di fortificarsi, deperiva senza causa
-apparente, quando un giorno fu sorpresa questa disgraziata in estasi
-venerea, col bambino in fra le gambe, succhiante un capezzolo, che non
-era quello del seno....!
-
-Gli uomini come le donne si abbandonano ad atti osceni sui bambini, e
-più spesso su quelli di sesso femminile, introducendo loro fra le cosce,
-sia per davanti che per di dietro, i genitali.
-
-Lacassagne riporta il caso di una ragazzina di 12 anni, che fu in questo
-modo contaminata da un uomo; e di un'altra ragazzina a cui un mostro
-aveva praticato il saffismo, corrompendosi allo stesso tempo nella bocca
-di lei!
-
-Schaunestein ha osservato un caso di attentato al pudore sopra un
-bambino di otto mesi. Infine la statistica dal 1874 al 1883 riporta che
-si sono avute 95 donne incolpate di attentati al pudore su fanciulli, i
-quali non avevano ancor raggiunto il loro quindicesimo anno e 10
-accusate dello stesso reato su adulti.
-
-Il dottor Kocher d'Alger ha paragonato i procedimenti del coito dei
-popoli primitivi con quelli adoperati dagli individui nei casi di
-attentato a pudore sulle ragazzine.
-
-I casi di vizii innati, se ci possiamo esprimere così, non sono tanto
-rari all'epoca moderna, eccone un esempio del dottor Legrand du Saule:
-
-«Una giovane, appartenente ad onesta famiglia, si sentì spinta, ma seppe
-per un certo tempo reprimere i suoi desiderii voluttuosi, che finì in
-ultimo col soddisfare ricorrendo all'onanismo. In seguito le sue
-conversazioni molto libere, manifestarono le disposizioni che un resto
-di pudore teneva ancora nascoste, ed infine alcuni gesti provocatori e
-discorsi addirittura lascivi, la condussero ad eccessi di disordini.
-Fuggì dalla casa paterna e per le sregolatezze che commise fu iscritta
-nei registri della polizia. Discesa ai più bassi scalini dell'abiezione,
-poteva appena colla sua infame ed attiva industria, temperare il fuoco
-della lubricità, che la divorava. E tutto ciò senza alcun disordine
-apparente dell'intelligenza, senza allucinazione, senza pazzia, ma senza
-che alcun freno morale avesse potuto metter un argine a simili
-turpitudini.»
-
-Ciò non può destar tanta meraviglia, quando si pensi a tutte le altre
-classi di persone che pur occupando cariche elevate in società, per
-arrivare alle quali hanno dovuto dar prove di sano intendimento e non
-comune coltura, ma non pertanto nel campo delle passioni sessuali fanno
-trasecolar per le loro follie.
-
-Ve ne ha di quelli che non possono sacrificare a Venere, sie non
-raccogliendo colla bocca l'orina, o le materie fecali, oppure leccando
-le regioni del corpo della donna coperte di sudore, come le ascelle, i
-piedi o semplicemente al sentir l'odore degli escrementi.
-
-Ve ne ha di quelli ancora, dice il dottor Moll, che trovano la
-soddisfazione sessuale, non nell'atto del coito, ma vedendolo solo
-praticare da un altro.
-
-Ed altri che debbono ricorrere alla flagellazione, come abbiamo visto
-nei capitoli precedenti, e farsi punzecchiare da spilli. Tale anomalia
-presenta due casi. La flagellazione passiva può, data l'irritazione
-meccanica dei nervi, produrre erezioni riflesse.
-
-I libertini indeboliti hanno ricorso a questo mezzo per stimolare i loro
-sensi addormentati e ciò è più una perversità che una perversione.
-Mentre la perversione consiste a ricercare la sottomissione della donna
-che costituisce il punto più importante.
-
-Casi di perversità inaudita ci danno quelli che abusano dei cadaveri, e
-quelli che coiscono o sodomizzano le bestie.
-
-La bestialità ha spesso per causa una moralità discesa ad un livello
-bassissimo, un forte stimolo sessuale, che non conosce ostacoli per
-soddisfarsi. Essa non è un fatto raro nelle stalle delle vacche e nelle
-scuderie di cavalli, nè sono risparmiate le capre, i polli, i cani; ai
-soli rapporti con questi ultimi si limitano le donne.
-
-Un esempio mostruoso di pervertimento fisico e morale è il caso
-riportato da Marchka, di una donna che a Parigi, fra una certa classe di
-gente, contro un'entrata pagata, si mostrava, facendosi coprire da un
-grosso _bouledogue_ addestrato a simile funzione.
-
-Questi numerosi esempii provano che l'umanità è più corrotta di quanto
-non si creda; e chi ci tenesse ad avere una più ampia cognizione di
-tutte le varietà di pervertimenti che la infestano, non ha che a leggere
-il volume del Dottor P. Fabiani, _Pervertimenti Sessuali_.[2]
-
- [2] DOTTOR P. FABIANI = PERVERTIMENTI SESSUALI = Lira Una = Napoli --
- _Società Editrice Partenopea_ = Conservazione dei Grani, 16.
-
-Completeremo questo capitolo dei toccamenti impudichi con una disamina
-della masturbazione.
-
-La masturbazione è cosa tanto spontanea e naturale nell'uomo e nella
-donna, i quali non hanno a disposizione il sesso opposto, che è dovuta
-esistere in tutti i tempi ed in tutti i luoghi. Ma è da notarsi che tal
-vizio è più noto nei popoli più civili; ciò deriva dal fatto che presso
-questi una quantità di ragioni di ordine morale rendono più difficile
-l'avvicinamento dei sessi. In fatti, nei paesi selvaggi dove si va nudi
-e l'amore è libero, la masturbazione è del tutto sconosciuta.
-
-Una causa di questo vizio nell'uomo vivente in società disciplinate, è
-la secrezione spermatica continua, che chiama, quando non trova
-sufficienti mezzi naturali di evacuazione, la mano a venirle in aiuto.
-Le frequenti e vigorose erezioni della pubertà vi concorrono pure.
-
-Il piacere solitario si avvicina all'accoppiamento quando chiede un
-_soccorso_; l'uomo masturba l'uomo e la donna la donna. Nell'uomo non vi
-sono quasi mai complicazioni, ma nella donna arriva a tali raffinatezze,
-che questo vizio diventa la sorgente di manovre indecentissime.
-
-Nel fanciullo l'atto è accompagnato da tal godimento, che egli cerca
-incoscientemente di riprodurlo quanto più può. Verso il decimo e il
-quindicesimo anno la masturbazione è più frequente. Il fanciullo
-comincia a conoscere la differenza fra i due sessi, prova sentimenti
-indefinibili, e trova allora un compagno più avanzato che lo istruisce.
-D'allora la masturbazione resta un'abitudine per un gran numero di
-adulti, ai quali nulla sarebbe più difficile che la soddisfazione
-normale del godimento sessuale.
-
-Il dottor Lallemand così analizza questo stato di cose:
-
-«Il fatto della sessualità a tale periodo dell'adolescenza è un mistero
-che preoccupa tutti i fanciulli e la cui soluzione li tormenta sempre.
-Li si vede continuamente sbirciare le serve, le amiche di casa, tutto
-ciò che porta una veste. Ordinariamente si ride di queste puerilità, ma
-se vi si ponesse mente, si riconoscerebbe da segni non equivoci che
-l'istinto genitale si risveglia. Si vedono ragazzi inchinarsi a guardare
-le gambe delle donne che lavorano la terra; avvicinarsi ad una scala su
-cui una donna è salita; restare in contemplazione sotto un balcone per
-vedere una gamba che si avanza; entrare furtivamente in una stanza per
-assistere alla _toilette_ di una sorella, oppure spiarla mentre essa
-dorme. Non sanno ciò che cercano, ma un impulso secreto li spinge con
-perseveranza, sveglia e guida la loro intelligenza; finiscono per
-scoprire quel che desiderano e vi perveranno tanto più facilmente quanto
-più si sta in guardia. Le loro idee sono vaghe, ma tutte le sensazioni
-che vi si collegano sono vivissime e lasciano, nella loro immaginazione,
-un'impressione profonda, incancellabile, di cui il ricordo si conserva
-ancora lucido nell'età matura e fino alla vecchiaia.»
-
-Oltre le già esposte la masturbazione può avere un mondo di cause, che
-sfuggono all'osservazione del più accorto osservatore.
-
-Generalmente la masturbazione solitaria è manuale; però negli adulti ed
-in tutti quelli che hanno qualche nozione dei rapporti intersessuali, in
-tutti i libertini stanchi ma ingegnosi, si esplica in mille varietà.
-
-La masturbazione in comune è frequentissima nei collegi e nei seminarii,
-e talvolta nelle prigioni; in generale l'atto è reciproco. Quella
-personale vien spesso praticata dagli amanti, e perfino dagli sposi per
-terminare l'atto sessuale cominciato da un coito incompleto. Vi sono
-anche uomini che per sfuggire al pericolo delle malattie veneree
-chiedono tale servizio alle prostitute, e vecchi ripugnanti che non
-potendo in altro modo soddisfarsi, pagano i ragazzi per farsi
-masturbare.
-
-I giovanotti viziosi si abbandonano ad un similacro di coito,
-introducendo la verga in un corpo qualunque. Vi sono quelli che si
-servono di materassi, guanciali, nei quali praticano un buco, altri sono
-giunti perfino ad usare cavità naturali che si vedono in certi alberi. I
-garzoni beccai si pollulano nei polmoni degli animali macellati ancora
-caldi, perforandoli per tale uso.
-
-Molti per eccitarsi all'onanismo si fanno stropicciare i testicoli, o
-solleticare il retto, le gambe con carezze lascive e perfino con
-leccamenti feminili o infantili.
-
-Altri praticano la sodomia artificiale per giungere a masturbarsi, la
-quale consiste nell'introdursi le dita, priapi artificiali o naturali o
-tutt'altri oggetti nell'ano.
-
-Certi masturbatori si servono di una pallina di avorio armata di una
-stelo di acciaio, di cui l'estremità resta, durante l'uso, fuori del
-retto; i movimenti bruschi che s'imprimono allo stelo metallico,
-generano una serie di vibrazioni, che si comunicano alla pallina
-penetrata fino alla prostata e determinano uno scuotimento favorevole
-all'eretismo genitale.
-
-Gli esempii non sono rari di individui che sono obbligati di ricorrere
-al chirurgo per l'estrazione di corpi stranieri che si sono introdotti
-nel retto, quali: pezzi di ferro, bicchieri, bottiglie e vasi di pomate
-conici, piante ecc.
-
-Un religioso citato da Nolet si era introdotto, diceva lui, per guarirsi
-dalla colica, una fiola di acqua della regina di Ungheria.
-
-«Una depravazione morale che risulta dall'onanismo, fa che lo spirito
-abituato a cercare il piacere in un cerchio di idee, in una serie tutta
-particolare di sensazioni, non può più trovarne altrove. I godimenti di
-tal vizio sono i soli che il masturbatore può risentire. L'unione dei
-sessi non ha più alcun'attrazione per lui, non vi si abbandona--quando
-pure lo fa--che con ripugnanza, provando un piacere molto inferiore a
-quello delle sue pratiche solitarie. Il senso genitale e quello della
-procreazione sussistono; soltanto i gusti depravati hanno preso il posto
-dei gusti legittimi.»
-
-La masturbazione feminile consiste nella frizione dell'organo
-clitorideo; la quale risulta da manovre della donna impiegate su sè
-stessa o da una persona straniera.
-
-Essa si produce col dito, col pene o con la lingua. In talune
-circostanze simile specie di masturbazione può avvenire per mezzo del
-fregamento delle coscie, sia che la donna stia seduta, sia che si trovi
-in una posizione verticale; e si compie con un movimento particolare del
-bacino, con un dondoleggiamento delle anche. Questa varietà si riscontra
-soprattutto nelle donne sottomessa durante una gran parte del giorno ad
-assiduo lavoro. Tal mezzo è anche messo in pratica da donne occupate a
-cucire a macchina e da quelle dedite all'equitazione.
-
-La casistica medica ha raccolto numerosi esempii di tali depravazioni.
-
-«L'uso della macchina da cucire, dice il dottor Pouillet, è non soltanto
-una causa, ma un mezzo di masturbazione. Durante una visita che feci ad
-una fabbrica di abiti militari, ecco la scena di cui fui testimone: In
-mezzo al rumore uniforme di trenta macchine da cucire, mi accorsi di un
-tratto che uno di questi apparecchi funzionava con maggior velocità
-degli altri; guardai la persona che vi lavorava: era una brunetta di 18
-a 20 anni. Mentre spingeva automaticamente il pantalone che
-confezionava, la sua faccia si animava, la bocca le si schiudeva, le
-mani si dilatavano ed il va e vieni dei piedi trascinava le pedali in un
-movimento sempre più vertiginoso. Dopo poco vidi gli occhi di lei
-illanguidìrsi, le palpebre abbassarsi, la faccia impallidire ed il capo
-le si arrovesciava all'indietro; un grido soffocato, seguíto da un
-sospiro, si perde' nel rumore del lavoratorio. La giovanetta restò per
-qualche secondo in estasi, poi cacciò il fazzoletto, si asciugò le
-tempie imperlate di sudore, volse in giro uno sguardo timido, sospetto,
-vergognoso e riprese il lavoro.»
-
-Spesso sono vecchi impotenti e viziosi od uomini corrotti che si
-abbandonano a tali indecenti manovre digitali e linguali su povere
-ragazzine che non ne capiscon nulla, ma che se ne ricordano poi più
-tardi.
-
-Spesso sono, come si vede abitualmente nei collegi femminili e negli
-_ateliers_ da lavoro, compagne che si aiutano reciprocamente in tali
-illecite pratiche.
-
-Spesso la donna per tema della gravidanza chiede all'amante od al marito
-di essere in tal modo corrotta, prestandosi ella stessa, per
-compensarlo, ad altri atti antinaturali.
-
-Torturate dai desiderii acuti, consecutivi ad un'abitudine inveterata di
-godimenti genetici, certe donne vanno ancor più lontano e per
-sollecitare od accendere un eretismo troppo lento a venire, ma
-necessario alla consumazione dell'atto erotico, si abbandonano, così
-come abbiam detto per la masturbazione mascolina, a toccamenti sull'ano,
-o all'introduzione in questo di corpi stranieri, che spesso sfuggon loro
-di mano e necessitano, per l'estrazione, l'intervento del chirurgo?
-
-Ancora più pericolosi sono i corpi stranieri che certe donne per
-masturbarsi si introducono nella vagina. Dai trattati medici speciali si
-rileva che hanno avuto gravi conseguenze per le pazienti le estrazioni
-di simili corpi: pezzi di astucci, spilli, aghi, fili di paglia, legumi,
-candele, pezzi di legno, flacconi di odore, sugheri di cristallo, o di
-legno ecc.
-
-Il dottor Janssens d'Ostenda ha estratto da una vagina un bicchiere di
-birra che vi stava impigliato per intero!
-
-Fra le cause che possono far nascere l'abitudine di masturbarsi nella
-donna, bisogna in primo luogo contare l'influenza dell'uomo. Non vi è
-alcun dubbio infatti che l'impotenza o l'indifferenza del marito
-predispone la donna al vizio solitario, sopratutto se ella è giovane ed
-ardente, ma quando l'impotenza del congiunto si accompagna a lascivia,
-la causa diviene più attiva.
-
-Di sovente quando il matrimonio legale o libero dura da un certo tempo,
-spenti i primi ardori, l'uomo, che un bisogno di voluttà trascina al
-congresso sessuale, non prova più, in seguito ad eccitazioni mentali, le
-sensazioni desiderate, egli allora cerca di far prendere alla moglie
-pose lascive per accendere la sua fiamma.
-
-Allora avvengono rapporti contro natura, che non soddisfano la donna, ma
-che l'eccitano e la spingono alla masturbazione.
-
-Lo sposo cerca sempre di far dividere alla compagna la sensazione
-voluttuosa che egli prova. Se la donna è fredda ed abile, simula
-un'impressione che non risente, maniera intelligente questa per legare a
-sè maggiormente il proprio congiunto. Ma non tutte le donne agiscono
-così. Qualcuna di un temperamento caldo e di un'immaginazione viva, non
-trovando nel coito una sufficiente soddisfazione indica all'uomo con
-parole carezzevoli e con gesti espressivi, un altro mezzo per arrivare
-all'agognato fine. Questo mezzo è sempre la masturbazione.
-
-Quando un giovane cerca di ottenere i favori di una donna, qualunque sia
-la casta a cui essa appartiene, dopo i baci di tutte le specie, per
-eccitarla maggiormente ricorre a manovre digitali, dopo le quali la
-donna si abbandona a lui completamente.
-
-Ecco la scuola della masturbazione per la donna, e le cause che bisogna
-evitare per non essere trascinati a questo vizio, che ha tanta nefasta
-influenza sul fisico e sul morale e che il più delle volte conduce
-precocemente alla morte.
-
-
-
-
- VI. Vizii Contro Natura Maschili
-
-
-
- 1º Pederastia--Sodomia nell'antichità
-
-
-Il dottor Arrufat dice essere probabile che i primi uomini abbiano lungo
-tempo vissuto una vita selvaggia, sparpagliati a caso, in piccoli gruppi
-erranti, ancora impegnati nell'animalità, impulsivi, incapaci di
-riflessione; il piacere di un istante percepito vagamente in un io
-embrionico faceva nondimeno vibrare tutto l'essere e l'assorbiva. Essi
-non provavano se non due bisogni, che sono il simbolo della materia
-vivente: conservarsi e riprodursi.
-
-«È perciò che gli uomini di quei tempi si accoppiavano secondo i loro
-capricci. Il maschio brutale ed acciecato dalla potenza dell'istinto
-cercava una femmina; ecco la ragione di quelle relazioni fra parenti
-prossimi che noi giudichiamo criminali ed incestuose, e che, frequentati
-nelle società giovani, sono abituali nelle bestie. Ma quando le femmine
-mancavano e che la fregola, più dolorosa della fame, sovraeccitava i
-maschi, gli errori del sesso si presentavano fatalmente, l'uomo andava
-verso l'uomo.
-
-«Nessun animale, nel rapporto sessuale, ha desiderio cosciente della
-riproduzione, bensì la ricerca del piacere egoista. In realtà ciò che ha
-reso naturale l'istinto che spinge l'uomo verso la donna, il maschio
-verso la femmina, è la moltiplicità delle esperienze durante i secoli
-scorsi. Ma l'istinto della riproduzione o piuttosto la tendenza che ci
-spinge a soddisfare il bisogno è molto anteriore, e per conseguenza più
-potente».
-
-Tali sarebbero le leggi che avrebbero presieduto all'esordio del vizio
-contro natura nel mondo; esso ha dovuto essere praticato sin dai tempi
-più remoti, qualche scritto nei libri sacri indiani ne fa menzione, ma
-nulla di preciso circa i dettagli esiste fino alle relazioni della
-Bibbia.
-
-Tutti sanno dei vizii di Sodoma e Gomorra. Mosè fu inflessibile al
-riguardo dei delitti di sodomia. «Non avrai relazioni sessuali con un
-maschio, come quelle che hai con una donna» dice nel Levitico. Il culto
-di Daolfhegor, il dio favorito dei Madianiti, fu accettato dagli Ebrei
-con una passione che è la più chiara testimonianza dell'indecenza dei
-suoi misteri. I sacerdoti di questo dio erano giovanotti senza barba,
-coi corpi spelati e profumati di olii odorosi; essi intrattenevano un
-ignobile commercio d'impudicizia nel santuario della divinità.
-
-Ma fu sopratutto nella Grecia antica che il vizio contro natura fu
-accolto e praticato liberamente. Tutti i poeti di quei tempi hanno
-elevato inni agli efebi divini; lo stesso avvenne a Roma. Lucillio
-espone nelle sue satire i vantaggi e gl'inconvenienti della pederastia,
-che offriva ai mariti di Roma un compenso e come una consolazione alle
-noie e alle tribolazioni del matrimonio, ma che come il matrimonio aveva
-gli stessi inconvenienti.
-
-«Così Socrate, dice un marito alla moglie, nel suo amore pei ragazzi, si
-mostrò sotto un punto di vista migliore, perchè non amava punto le
-donne. Ed amava tutti i giovanotti indistintamente».
-
-La prostituzione pederasta esisteva a Roma fianco a fianco colla
-prostituzione femminile le leggi l'autorizzavano. Petronio nel
-_Satyricon_ racconta scene concernenti simili sregolatezze.
-
-Il vizio si era materializzato e rigettava ogni specie di pudore. Le
-orecchie non erano più rispettate degli occhi ed il cuore pareva avesse
-perduto i suoi istinti di delicatezza in questo decadimento morale che
-gli dava l'abitudine delle cose vergognose.
-
-Gli imperatori essi stessi ne davano l'esempio. Cesare, il primo dei
-Romani, quando salì al trono aveva già venduto la verginità della sua
-giovinezza a Nicodemo re di Bitinia.
-
-Orazio ha cantato gli amori di Augusto pei giovanotti. Marcantonio gli
-rimprovera di aver comprato col suo onore l'adozione dello zio e di aver
-ceduto le sue compiacenze in Ispagna a Hirtius.
-
-Nerone sposò con tutte le pompe, l'eunuco Sporus, e lui stesso si prestò
-ai capricci dei suoi cortigiani.
-
-Tiberio, malgrado la sua caducità, si abbandonò a tutte le turpitudini
-del vizio contro natura.
-
-Caligola aveva commercio con Lepido, col commediante Maestus ed ancora
-con altri, operando reciprocamente. Valerio Catullo gli rimprovera
-pubblicamente di aver disonorata la sua gioventù.
-
-Galba preferiva ai ragazzi gli uomini robusti, non importava se fossero
-anche già vecchi. Quando Icilus, un suo antico concubino, venne ad
-annunziargli in Ispagna la morte di Nerone, Galba non contento di
-abbracciarlo in presenza di tutti, lo fece depelare e lo condusse a
-letto con lui.
-
-Vitellio passò la sua gioventù a Capri accanto a Tiberio e restò bollato
-col nome di Spinthria.
-
-Fu l'impuro familiare di Nerone e di Galigola.
-
-Al momento della sua entrata trionfale a Roma, Commodo aveva fatto
-montare dietro lui, sul carro, quello dei concubini che egli preferiva,
-Antenos, e, durante tutta la cerimonia, Commodo si girava ogni momento
-per baciare questo vil personaggio.
-
-Alla morte di Antenus, Commodo, si abbandonò alle più strane voluttà.
-Ebbe trecento concubine ed altrettanti giovani cinedi scelti nella
-nobiltà e nel popolo. Non risparmiò nessuno di essi, li sottomise tutti
-alle sue vergognoso compiacenze, non rifiutandosi di prestarvisi egli
-stesso. Fra questi cinedi ne aveva scelto uno che preferiva e che
-soprannominò Onon (Asino) grazie a certe analogie oscene che aveva con
-simile animale. Lo colmò di favori e di danari.
-
-Eliogabalo, durante l'inverno che passò a Nicomedia, sbrigliò i suoi
-gusti infami, ed arrivarono a tanto le sue sregolatezze, che i soldati,
-i quali lo avevano eletto, arrossirono dell'opera loro, vedendo che
-l'imperatore si confondeva con vili gitani. Nè cambiò metodo di vita
-quando giunse a Roma. «Tutte le sue occupazioni, dice Lampride, si
-limitavano a scegliere emissarii incaricati di cercare dappertutto e di
-condurre alla corte uomini che dovevano adattarsi a certe condizioni
-favorevoli ai suoi piaceri.» Sceglieva al teatro ed al circo i compagni
-delle sue orgie tra gli atleti più robusti ed i gladiatori meglio
-membruti.
-
-Al principio dell'era cristiana si trovano qua e là dettagli precisi
-relativi alla natura di certe voluttà dette immonde dagli scrittori
-religiosi.
-
-L'Abbate di Clervaux, Enrico, scriveva al papa Alessandro III nel 1877:
-«L'antica Sodoma rinasce dalle sue ceneri!»
-
-Orderic Vital segnala il contagio di questo vergognoso vizio: «Allora,
-dice, gli effeminati dominavano in tutti i paesi e si abbandonavano
-liberamente alle loro sozze corruzioni, degne delle fiamme dei roghi,
-essi abusavano impunemente delle orribili invenzioni di Sodoma.»
-
-I Normanni al medio evo furono accusati di aver introdotto questo vizio
-in Francia. Questi uomini, si affermava, che non avevano vergogna di
-prestarsi scambievolmente ad una abominevole prostituzione. Essi non
-facevano che un uso moderatissimo delle loro mogli, le quali non erano
-destinate ad altro che alla maternità.
-
-Giacomo di Vitry ha registrato questo fatto curioso: Sotto i re
-anteriori a Luigi IX, le donne pubbliche, fermavano gli ecclesiastici
-nelle vie, e quando questi non volevano seguirle, esse li chiamavano
-_sodomiti_. «Questo vizio vergognoso e spregevole, dice egli, è talmente
-comune, che colui il quale ha una o parecchie concubine è considerato
-come un uomo di costumi esemplari».
-
-Un poeta della stessa epoca, l'abate Gautier de Coigny, nelle sue
-favole, in un grazioso poemetto esclama: «Ed ecco come la natura si è
-messa a seguir le leggi grammaticali, accordando il maschile col
-maschile ed il feminile col feminile: oggi gli uomini si accoppiano
-cogli uomini, e le donne colle donne.»
-
-Questo vizio erasi moltiplicato a tal punto che Filippo il Bello si
-propose di metter un argine al progresso della sodomia, colpendo di
-terrore coloro che davano l'esempio di questa criminale aberrazione dei
-sensi. Tal fu la principale causa del processo dei Templari. In essi
-Filippo il Bello perseguitava il sacrilegio e la concupiscenza spinta
-all'ultimo eccesso dell'audacia e dello scandalo.
-
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-
- 2º La Pederastia ed i Pederasti moderni
-
-
-Molti pederasti hanno esordito nella vita sessuale con atti puramente
-normali fra sessi opposti. Essi hanno ricercato e praticato il coito, ma
-più tardi, dopo aver esaurito con la donna tutte le voluttà, si sono
-abbandonati quasi completamente ai rapporti del vizio contro natura. È
-il vizio che ha dominato tutta la vita di questi individui, la sola,
-l'unica preoccupazione della loro esistenza è stata la soddisfazione
-genitale.
-
-La scipitezza ha tenuto dietro all'abuso dei godimenti naturali, ed è
-allora che hanno ricorso alle eccitazioni fittizie; ma un eccesso ne
-chiama un altro, la potenza genetica s'indebolisce e cade in frigidezza.
-Per questi individui la donna non ha più attrattive, la sua vista non li
-eccita più, gli organi di lei non hanno più il potere di svegliare i
-sensi.
-
-Allora l'immaginazione cerca, trova ed inventa. Nuovi eccitanti si
-offrono allo spirito, ed il disgusto che in altri tempi avrebbe ispirato
-l'atto contro natura, appare come l'unico mezzo per realizzare la
-soddisfazione dei loro desiderii.
-
-L'uomo depravato arriva così gradatamente alla pederastia attiva, a cui
-si dà in prima esclusivamente. Ha trovato in questa nuova esplicazione
-sessuale l'eccitante capace di rifargli una virilità e di ricondurlo
-alla voluttà che non poteva più raggiungere in alcun modo.
-
-Così come con la donna, pure il coito maschile finisce col condurre alla
-sazietà; il pederasta cerca allora una nuova soddisfazione, da attivo
-diviene passivo, poi viene l'onanismo boccale. Ed è questa
-ordinariamente la fine del vecchio libertino che non ha più altre
-risorse.
-
-A quelli che si meravigliano come il pederasta passivo possa trovare in
-tale atto una sensazione di voluttà, risponderemo colla ingegnosa teoria
-del Mantegazza, il quale ammette in simili individui un'anomalia di
-tragitto dei nervi genitali, che, secondo lui, invece di terminare negli
-organi della generazione si distribuirebbero alla mucosa rettale ed
-anale, per cui le sensazioni voluttuose verrebbero percepite da queste
-parti invece che da quelle.
-
-Ciò sarebbe provato anche dal trovare donne _cinede_ o donne che nel
-tribadismo amano ad essere eccitato il retto col dito, come abbiamo
-detto nel capitolo precedente. Mantegazza a conferma inoltre della sua
-ipotesi ricorda un grande scrittore, il quale gli confessava di non
-avere potuto dire a sè stesso, se maggiore voluttà egli provasse
-nell'amplesso o nella defecazione.
-
-Si trovano ancora pederasti per gusto. Spesso sono uomini distinti,
-perfino delicati, occupanti un'alta posizione, padri di famiglia etc. Il
-loro vizio è perfettamente nascosto, ma la passione che li domina è
-tanto forte che dimenticano un bel giorno ogni prudenza, e si espongono
-allo scandalo più strepitoso ed alla denuncia delle loro vergognose
-pratiche.
-
-La questione della pederastia è stata studiata a numerosi psicologi ed
-ha dato luogo a diverse opinioni. Il professore tedesco Moll dice: «Gli
-uomini i quali hanno una tendenza alla pederastia si sono generalmente
-masturbati sin dalla loro più tenera infanzia, solamente invece di
-fregarsi il pene, si introducono nell'ano un oggetto qualunque. La
-maggior parte dei sapienti ammettono che negli uranisti l'introduzione
-del membro altrui nel loro ano provochi il desiderato godimento e
-l'uranista passivo ha in queste condizioni un'ejaculazione. Ed è perciò
-che separano la pederastia attiva da quella passiva, ammettendo che
-quando si hanno relazioni di questo genere fra due individui, l'uno è
-sempre attivo, l'altro passivo.»
-
-Secondo lo stesso autore sarebbe un errore il credere che il pederasta
-passivo sia più effeminato di quello attivo, e che si comporti sempre
-verso quest'ultimo in modo tutto passivo come una donna. È certo che,
-nel maggior numero dei casi, il passivo ottiene solo la soddisfazione,
-l'attivo non andando più in là della semplice erezione, perchè l'atto
-ulteriore non corrisponde più alle sensazioni ed alle inclinazioni
-dell'individuo.
-
-Moll ammette che la tendenza alla pederastia passiva sia favorita da una
-predisposizione passiva dell'individuo e che non vi sia depravazione
-propriamente parlando.
-
-Il dottor Chevalier fa così la psicologia del pederasta:
-
-«Nel mondo della pederastia tutto è alla rovescia. Il pederasta vive,
-sente, pensa, vuole, agisce differentemente dal resto degli uomini, un
-abisso ne lo separa. Le pratiche contro natura, infatti, hanno per
-risultato fatale un'alterazione della personalità psichica, consistente
-essenzialmente in una trasposizione, nel rovesciamento delle qualità
-caratteristiche del sesso, nell'effeminatezza per tutto dire...
-
-«Nei pederasti si ritrova questa tendenza di invertire le parti nei loro
-modi di caminare, nei gusti, nei bisogni, nel modo di vestirsi.
-S'ingegnano ad imitar della donna l'intonazione e la delicatezza della
-voce, la gentilezza e la civetteria dei gesti. Hanno come lei la
-passione dell'abbigliamento, delle acconciature, dei colori vivi, dei
-merletti, dei gioielli e di tutti quei nonnulla che brillano, profumano
-ed abbelliscono.
-
-«Bisogna vedere questi effeminati nelle loro riunioni mondane, serate
-danzanti, feste patronali, addii alla vita di giovanotti,
-fidanzamenti--oh eufemismi!--Si canta, si ricama, si tappezza, si fanno
-fiori, si chiacchiera, si cicala e sopratutto si dice male del prossimo;
-e tutto ciò con voce esageratamente melliflua. Le loro scene di gelosia
-terminano quasi sempre con attacchi di nervi. Conversando si chiamano
-l'un l'altro: «mia cara, mia bella.»
-
-«Sono invidiosi, vendicativi, capricciosi e in loro nessuna energia,
-nessuna vitalità, ciò che è sinonimo di nessuna fiducia in sè stessi.
-Menzogne, delazioni, vigliaccherie, obliterazioni del senso morale, ecco
-il loro appannaggio. Il disprezzo di sè stessi si collega al timore del
-disprezzo pubblico.
-
-«Il pederasta congenito non prova per la donna e per l'amore naturale se
-non repulsione e disgusto; quando l'aberrazione è pienamente istallata
-l'impotenza di fronte all'altro sesso è quasi radicale. Se i pederasti
-si sposano o si trovano un'amante, non è se non per una questione di
-danaro o per salvare le apparenze. In cambio la loro passione contro
-natura raggiunge talvolta un grado di esaltazione inaudita. Sono gelosi,
-ma a modo loro, la gelosia in essi è un miscuglio di sensualità in
-pericolo, di amor proprio ferito e soprattutto di interessi lesi».
-
-Nel romanzo _L'Uomo-Femmina_ G. G. Rocco ci dà un quadro vivissimo della
-vita dei pederasti. Questo lavoro che è scritto sopra una falsariga
-scientifica, eccezionalmente rigorosa per una creazione fantastica, ha
-pagine di una drammaticità insuperabile, e andrebbe certo, dato il
-grandissimo interesse che suscita nel lettore e l'originalità del
-soggetto, per le mani di tutti, se non contenesse descrizioni che sono
-un po' troppo... pei soli adulti.
-
-Le case di tolleranza sono, in grazia delle loro tenitrici, il centro
-attivo della prostituzione pederasta. Quantunque i regolamenti
-prescrivano di non dover ricevere alcun cliente minorenne, di non poter
-tenere in casa alcun fanciullo che abbia raggiunto il sesto anno,
-foss'anche figlio alla padrona; ma queste proibizioni sono eluse ed i
-pederasti trovano sempre in simili luoghi i più devoti provveditori
-delle loro sregolatezze.
-
-È a tal uopo che si vedono stazionare nei caffè, nelle bottiglierie
-stabilite presso queste case, giovanotti dalla ciera più o meno
-sospetta, che vanno, vengono sotto pretesto di sbrigare diverse
-faccende; ragazzi di parrucchieri, di caffettieri, mercanti ambulanti, i
-quali in fondo non sono che lenoni o prestano il loro corpo all'infame
-commercio. Le tenitrici della casa per non dar nell'occhio ai vicini,
-ricorrono alle più grossolane commedie. Talvolta li vestono da donna,
-tal'altra mettono loro barbe posticcie.
-
-Cosa straordinaria, a Parigi e nella maggior parte delle grandi città,
-nei quartieri i più mal frequentati sarà difficile che una libera
-passeggiatrice accetti di abbassarsi ai pratiche sodomitiche; mentre poi
-in tutte le case di tolleranza il prestarsi a ciò è cosa ordinaria per
-le donne che vi sono ricoverate. Ed è anche da notarsi che più la casa è
-lussosa, più la clientela è scelta, e più le abitudini vi sono
-depravate. Non si indietreggia di fronte a nessuna richiesta
-antisessuale per bizzarra e degradante che sia.
-
-I francesi chiamano _garçons_ gli amanti di cuore dei pederasti e nel
-proprio gergo essi stessi si chiamano così, e soprattutto quando vivono
-con dei _compiacenti_. _Il compiacente_ obbedisce al bisogno naturale di
-una compagnia, di un'affezione. Malgrado la depravazione che nasce da
-una tal disgustevole situazione per l'uomo, malgrado il piacere della
-concupiscenza che colora tutto agli occhi di quelli che lo praticano,
-non vi è prostituto maschio, che pari alla donna pubblica, non senta
-repulsione per l'uomo che lo paga, e da qui nasce necessariamente il
-bisogno di darsi ad un essere il quale non soltanto non pagherà, ma
-ancora riceverà dei doni da quello che avrà conquistato.
-
-Questa, abiezione nell'abiezione stessa è nondimeno l'unico palliativo
-che i pederasti trovano fra di loro per rialzarsi nella propria stima.
-«Quello io lo amo, mi dò a lui per niente» dicono con orgoglio.
-
-Secondo Mantegazza in certe parti del Messico si sposerebbero uomini
-vestiti da donna, ai quali è proibito di portare le armi.
-
-Secondo Gomora esistevano a Tamalipos case di prostituzione maschile.
-
-Duflot ha trovato questo vizio contro natura comunissimo in California.
-
-La pederastia era generale al Nicaragua. I primi esploratori la
-riscontrarono al Perù, sulla costa del Gayaquil e nell'America
-settentrionale.
-
-In molti paesi caldi la pederastia si pratica su fanciulli, e ciò
-dipende dal fatto che la vagina delle donne diviene di una larghezza
-eccessiva, e di più la vista dei corpi nudi, e la faciltà delle donne
-affievoliscono il piacere.
-
-In Cina vi sono case pubbliche destinate alla prostituzione maschile.
-
-Nel 1855 a Lucknow si contavano più di cento case di prostituzione
-pederastica. In questa città una via era specialmente occupata da
-eunuchi, i quali si abbandonavano a tale commercio.
-
-La pederastia è frequentissima e ben organizzata in certi punti
-dell'India dagli eunuchi, gli uomini, a gruppi di cinque a sei e più,
-vivono in una casa sotto la presidenza dell'eunuco più attempato il
-quale chiamasi _Gooroo_.
-
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- VII. Vizii di bassa lega
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- Donne Pubbliche e loro sfruttatori. Il Lenone--Case di Tolleranza
-
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-La caratteristica più notevole nella donna pubblica è quella di ruinare
-gli uni (amanti-clienti) per sperperare il ricavato, e spesso ruinarsi a
-sua volta con un altro, il così detto amante di cuore. Queste donne che
-non sentono nulla, sacrificano tutto al possesso di colui il cui
-contatto può risvegliare in loro una sensualità affievolita dall'abuso,
-o spenta dal disgusto che ad esse ispira il commercio degli uomini, che
-sono obbligate a supportare.
-
-Questa generosità pertanto non emana da una spontaneità ben definita; se
-la prostituta è in buona fede non tarderà a rimpiangere ciò che ha
-sciupato, quando la miseria busserà alla sua porta, quando l'abitudine
-avrà agito ed il suo capriccio passato. Allora rimprovererà all'amante
-di cuore tutte le sue carezze, lo maltratterà perfino se questi è troppo
-innamorato, e sarà contro sè stessa così arrabbiata del proprio
-capriccio che lo farà scontare a lui a caro prezzo. E nondimeno questi
-due esseri si sopporteranno ancora, ma l'amore non esisterà più.
-
-La ragazza sente, in seguito appunto della sua abiezione, il bisogno di
-un cuore nuovo; stufa di tutto, ella sarà facilmente sedotta da un'aria
-ingenua, da una candida figura di adolescente. Sogna sempre visi dai
-timidi sguardi, ed ha un istinto eccezionale per indovinare l'uomo che
-crederà in lei, quello che sarà felice di essere sempre attaccato alla
-sua veste, in una parola che l'amerà.
-
-Quando un essere ingenuo ed innocente si abbandona a questo amore
-impuro, è ben presto deviato, tolto all'affezione dei suoi, lascia gli
-amici e si darà all'amante ciecamente, con tutta la foga della sua
-giovinezza. Egli finirà per scendere ad abiezioni peggiori di quelle
-della prostituta che ama, la quale anch'ella vinta dalla passione
-trascura i clienti e così il danaro manca e bisogna ben cercare un mezzo
-per pareggiar le finanze conservando l'amore.
-
-Essi allora comincieranno a darsi convegno fuori il cerchio delle loro
-conoscenze, fuori la casa dove la donna esercita il suo mestiere. Ma
-ecco che il bisogno di danaro diventa imperioso, non si può più
-dissimulare, a questo periodo si fa venire in casa il cliente serio, il
-giovanetto si nasconde nell'appartamento; forse mostrerà di dolersi, ma
-così debolmente! la sua dignità non esiste più, ciò che lo preoccupa è
-di conservare l'amore di quella che idolatra. Ella gli ha detto: «Sai
-bene che non amo se non te. Non ti far cattivo sangue, piglia la vita
-com'è.» E questo povero diavolo aspetta che l'amante di passaggio gli
-abbandoni il posto ancora caldo nel letto della cortigiana! Il legame
-dura così talvolta parecchi anni. Poi un bel giorno escono insieme,
-vanno al caffè, ed al momento di pagare lui confessa che non ha un
-centesimo; lei gli fa passare il portamonete di sotto la tavola,
-l'amante paga ed intasca il resto, e allora l'uomo non esiste più, il
-vizio lo ha vinto, domani esigerà del danaro dalla sua donna e si farà
-da lei mantenere. Ed è così che quest'essere avvilito e degradato andrà
-ad ingrassare il battaglione degli sfruttatori di donne, dei
-_souteneurs_.
-
-Accanto a questo tipo immondo, che vive sul traffico della
-prostituzione, sorge l'altro più abbietto ancora: il lenone. Tale
-mestiere, chiamiamolo così, nelle grandi città si esercita sotto tutte
-le forme: Nei caffè, nei _restaurants_, il padrone, i camerieri
-discendono a tale bassezza nell'interesse dello stabilimento. Essi, si
-può dire, che rappresentano, a Parigi soprattutto, il repertorio vivente
-degli indirizzi delle loro clienti che raccomandano nel corso delle
-conversazioni all'attenzione dei consumatori, ne indicano perfino la
-tariffa e il modo come avvicinarle. E taluni proprietari danno un tanto
-per cento alle donne libere che conducono clienti nei loro stabilimenti:
-e spingono perfino la compiacenza di dar vitto gratis alle
-frequentatrici nei giorni di miseria.
-
-I libertini che non vogliono mostrarsi in pubblico, trovano nelle case
-di tolleranza tutto quanto occorre loro per soddisfare i proprii gusti
-per strani che possano essere. Le tenitrici sono fornite di tutti gli
-istrumenti necessarii alla più raffinata lubricità: gli ordigni per la
-fustigazione, cinte di cuoio profumate, piccoli fasci di verghe, e, dati
-i progressi della scienza, perfino la pompa-ventosa del Dott. Mondet e
-gli apparecchi d'elettrizzazione locale. Questo naturalmente nelle
-grandi case parigine e londinesi, dove perfino il sodomista scornoso può
-contentare la sua passività mediante il concorso di una prostituta
-convenientemente bardata da un _godmichè_, membro virile di gomma, che
-si fabbrica a Parigi a perfezione, ed anche di diverse dimensioni, a
-seconda i bisogni del richiedente! Nella stessa città l'industria del
-caoutchouc produce _Ventri di donne_ con _Vagine artificiali_ dando,
-dicono i cataloghi dei venditori, all'uomo l'illusione completa della
-realtà, e procurante sensazioni così dolci e voluttuose quanto quelle
-che può dare la donna stessa.
-
-Uno di questi industriali annunzia che mandandogli il ritratto della
-donna che si ama, o che si vuol possedere, o di un'amante morta di cui
-si rimpiangono gli amplessi, egli la fabbrica tal quale con tutti gli
-organi... interessanti e le sembianze modellate in cera! Dopo ciò, o
-donne, il vostro tirannico impero sessuale è finito!!!
-
-Di più la tenitrice offre in vendita ai clienti statuette, fotografie
-oscene, carte trasparenti. Le grandi case posseggono variate collezioni
-di albums licenziosi, nei quali si _ammira_ l'abituale commedia fra
-monaci e monache, come pure le più esotiche scene orientali.
-
-Lo spettacolo più curioso delle grandi e ricche case di tolleranza sono
-i quadri viventi, il cui spettacolo si dà ad ore fisse, sopra un tappeto
-di velluto nero, per far meglio risaltare la bianchezza dei corpi in
-posa, e all'abbagliante luce dell'elettricità. Simili spettacoli si
-danno perfino in camere di cui e pareti e soffitto e pavimento son fatte
-di specchi... e lì si organizzano le scene più variate del saffismo e
-della sodomia.
-
-In certe altre case per un'abile disposizione di tappezzeria, o per
-mezzo di tubi acustici e di binoccoli lo spettatore riservato può tutto
-vedere senza esser visto.
-
-Speculando sulla curiosità del pubblico pervertito si arriva fino
-all'esibizione delle mostruosità sessuali, sfruttando disgraziati
-ermafroditi (almeno in apparenza, giacchè simil genere di anomalia
-sessuale non è mai completa.)
-
-In questi, che possono benissimo esser chiamati, gabinetti anatomici del
-vizio, nessuna delle _psicopatie sessuali_ è dimenticata, e dinnanzi
-agli occhi dello spettatore nascosto o palese se ne fa sfilar tutta la
-serie: dallo stecorario al feticista!
-
-
-
-
- VIII. Turpitudini dei vecchi
-
-
-Il vizio si appiglia a tutte le età, perfino ai vecchi sulla soglia
-della tomba.
-
-Nei vecchi lo sbucciare di una nuova giovinezza li conduce a disordini
-ridicoli e vergognosi, e, questo ardore retrospettivo, si lancia e
-sfolgora come una scintilla.
-
-L'amore tardivo rende il vecchio concupiscente, abietto e ripugnante,
-gli toglie ogni lume di ragione e di discernimento; troppo animale per
-sentire, troppo turbato per riflettere, e troppo affrettato soprattutto
-di godere un ultimo giorno di felicità, questo vecchio satiro diventa
-così ridicolo che la donna dalla quale è sfruttato, e che ne precipita
-la morte, non deve molto penare per farlo cadere nelle sue reti. Ma ella
-gli fa pagare a caro prezzo la propria compiacenza, ed il disgusto che
-prova dandosi a lui.
-
-Nei vecchi lo spettro dell'impotenza li spinge a pigliar tutte le
-possibili precauzioni per evitarla, e cercano di eccitarsi con un regime
-spaventevole. Quando la propria scienza è esaurita, le donne vengono in
-loro soccorso, ed in tal materia esse possono dar lezioni a più di un
-medico.
-
-Nei vecchi l'impotenza è la legge comune. La natura fa le spese della
-saggezza, giacchè indebolendo gli organi ne impedisce l'uso. Se molti
-ascoltano questo avvertimento, altri vi si ribellano, sia per illusione,
-sia perchè marci dal vizio; ed anche perchè l'uomo nella verde
-vecchiezza rifiuta a credersi quella che è; i ricordi sono sempre là,
-fissi nella memoria per tormentarlo, giacchè egli volge sempre gli occhi
-indietro per contemplare il lontano orizzonte dei suoi amori trascorsi.
-È dunque con difficoltà che si abitua all'idea che poco a poco, i
-cammini della procreazione gli sono chiusi.
-
-Sente reminiscenze confuse e tentatrici, tutto par giovane in lui
-fuorchè l'atto di nascita. Confessa ben che il pungolo del desiderio non
-è tanto cocente come per lo passato, ma non si crede disarmato al punto
-di dover rinunziare alla lotta ed al trionfo.
-
-Molti uomini avanzati in età invece di estinguere in essi gli ardori
-lascivi, non si preoccupano al contrario che di eccitarli, soddisfarli
-con l'aiuto dell'immaginazione, e siccome dalla vita sessuale alla vita
-corrotta non vi è che un passo, la forza e la salute non tardano ad
-essere stremate. Quelli che sono ciechi e depravati a questo punto fanno
-sforzi inauditi per realizzare desiderii che non è più possibile di
-soddisfare se non con la complicità forzata degli organi genitali, e
-come abbiamo più sopra detto, è allora che una Venere impudica viene a
-prodigare a questi vecchi libertini le sue irritanti eccitazioni al
-vizio.
-
-L'eccitante più comune a cui ricorrono i vecchi lubrici è il continuo
-cambiamento, la varietà nelle persone che ricercano.
-
-La flagellazione, le privazioni irritanti, la vista dei coito praticato
-da altri, sono tanti diversi mezzi messi in uso.
-
-Un gran signore chiedeva un giorno a Chirac, medico del reggente, se
-l'uso delle donne fosse tanto pericoloso alla salute quanto si diceva:
-«No, rispose Chirac, purchè non si piglino droghe, ed io dichiaro che
-anche il cambiamento è una droga.» In fatti lo stimolo in questi casi è
-troppo facile, troppo violento, troppo ripetuto per non produrre
-disastrosi effetti.
-
-Vecchi, ricchi e celibi, state accorti a non usar troppo di simile
-droga!
-
-
-
-
- IX. Siamo noi più dissoluti degli avi nostri?
-
-
-Vi sarebbe molto da dire circa i costumi moderni paragonati a quelli dei
-tempi trascorsi. La maggior parte della gente strepita e grida che mai
-il libertinaggio raggiunse tanta impudenza quant'oggi, ed il celebre
-predicatore francese il padre Felice, esclamava:
-
-«L'adulterio, ecco il male mortale introdotto nel cuore della famiglia
-dai costumi contemporanei; l'adulterio che in altri tempi nella società
-cristiana non appariva se non come un fenomeno raro, lasciando nella
-famiglia che aveva profanato un'indellebile marchio d'infamia, e che
-oggi cade su fronti tanto disonorate da non essere nemmeno più sensibili
-di rossore, né di vergogna.»
-
-È evidente che con queste parole il padre turlupinava il suo uditorio, o
-incoscientemente s'ingannava nelle sue affermazioni. In fatti chiunque
-conosca anche superficialmente la storia dei tempi trascorsi, si rende
-facilmente conto come l'epoca nostra da questo lato abbia fatto
-sensibili progressi nella via della decenza.
-
-Si trovano certamente oggidì mariti a cui le mogli infliggono la pena
-del taglione. Ve ne sono anche di quelli che sono ingannati dalle loro
-mogli, prima ancora che essi non abbiano mancato alla fede coniugale. Vi
-sono pure famiglie irregolari, che si conoscono, si tollerano ed è
-ammesso di sembrare ignorarlo.
-
-Ma nei secoli passati non era forse peggio? Tali legami si contraevano
-pubblicamente, e si vedevano, con interesse, prepararsi, concludersi ed
-infrangersi.
-
-Gli uomini a buona fortuna non s'incomodavano punto per nascondere i
-dettagli delle loro relazioni alla curiosità pubblica.
-
-Perfino il duca di Richelieu era un incorreggibile chiacchierone su tali
-argomenti; di lui la duchessa di Orleans diceva:
-
-«È tanto indiscreto e chiacchierone che, ha dichiarato egli stesso, di
-rifiutare un'imperatrice bella come il giorno, anche fosse pazzamente
-innamorata di lui, se mettesse per condizione di dover tacere i loro
-amori.»
-
-Le donne che i galanti compromettevano in tal modo, non se ne adiravano,
-poichè elleno stesse divulgavano i proprii intimi secreti. La signora di
-Motteville riporta questo tratto caratteristico riguardante la moglie di
-Enrico di Condè:
-
-«Io le ho udito dire, un giorno che ella motteggiava con la regina sulle
-sue passate avventure, parlando del cardinale Pamfilo divenuto papa, che
-rimpiangeva che il cardinale Bentivoglio, suo intimo, non fosse stato
-eletto lui, per potersi ella vantare di aver avuto amanti di tutte le
-condizioni: Papi, re, principi, cardinali, duchi, marescialli di Francia
-e gentiluomini!»
-
-Sainte-Beuve ci apprende che non si trovava nulla a dire nel vedere
-Madama di Saumery istallata presso il maresciallo di Duras e dirigendo
-la casa di lui invece della moglie, relegata in campagna. Tutti
-ricevevano questa coppia illegale come una legittima, ed il signor di
-Duras era il decano dei marescialli, e non si chiamava Madama di Saumery
-altrimenti che la _Contestabile_.
-
-Molti mariti raccomandavano essi stessi alle loro mogli di non urtare in
-questa maniera i principii della gente.
-
-Perfino i re facevano noto i propri vizii senza vergognarsi, ed i
-signori della corte prestavano loro man forte e li incitavano. Enrico II
-pregava la regina Margherita, che vi si prestava di buona grazia,
-d'assistere allo sgravo di una damigella di onore da lui incinta alla
-età di sedici anni. Il duca di Montbrillard, quantunque ammogliato,
-faceva come Luigi XIV coi suoi bastardi, quando pretendeva che le sue
-amanti fossero eguali a mogli legittime, ed avendo avuto da una di essa
-un maschio e da un'altra una femmina, li sposava insieme per far cessare
-ogni possibile disaccordo sulla questione dell'eredità. Poi mandava
-questa coppia incestuosa a Parigi, per farli riconoscere quali figli
-legittimi, pretensione del resto questa sostenuta da tutti i grandi di
-corte.
-
-Nessuno trovava a ridire a questi scandali. Non si vide forse alla morte
-di Gabriella d'Estrèe, Enrico IV ricevere le condoglianze del corpo
-diplomatico e quelle del parlamento di Parigi? Non si vide forse ancora,
-dice Sully, il presidente Jeansein consigliare Enrico IV a mettere in
-carcere il principe di Condè, il quale voleva sottrarre sua moglie alle
-ossessioni del re. Lo stesso re, avendo gettate le mire sulla signorina
-di Moret, credette regolare di domandarne la mano... sinistra alla
-principessa di Condè che l'aveva educata, e di discutere con lei le
-condizioni di tale mercato.
-
-La principessa dopo aver accettato, chiese solo che si fosse maritata la
-sua pupilla in figura. E si trovò subito un gentiluomo fedele al re che
-si offrì, e che, la cerimonia matrimoniale terminata, lasciò il posto
-all'augusto supplente.
-
-Lo zelo dei compiacenti andava talvolta di là dai desiderii dei
-principi. Il duca di Saint-Simon si offrì a Luigi XIII di servirgli da
-intermediario presso la signorina di Hautefort. Se Luigi XV, ebbe per
-amante Madamigella di Romans, lo dovette alla previdenza di sua sorella
-la signora Varnier, che la fece venire da Grenoble a Parigi per
-procurarle questo bell'impiego.
-
-Meglio ancora, vi è la madre che vende la figlia. Madama di Entragues
-diede sua figlia ad Enrico IV. La signora di Sevigné racconta che Luigi
-XIV adolescente aveva manifestato un desiderio per la signorina di la
-Mothe-Argencourt, cosa di cui la famiglia di lei andava superba. Il
-cardinale e la regina madre, per estinguere questo fuoco nascente,
-mandarono il giovane re a Vincennes. La signora d'Argencourt,
-sospettando che avessero fatto ciò per tema che sua figlia non avesse la
-pretensione di farsi sposare dal re, si sforzava di rassicurare il
-cardinale e la regina madre, dicendo loro che ella non mirava sì alto,
-ma che aspirava soltanto al posto di favorita!
-
-Il vizio in quel tempo non aspettava l'età matura per svilupparsi nella
-donna. Montaigne a proposito del pervertito spirito delle giovanette
-scrive:
-
-«In loro paragone noi non siamo che fanciulli in questa scienza
-dell'amore. Tutto quelle che noi crediamo di apprenderle, esse lo hanno
-già digerito senza il nostro concorso. Le mie orecchie udirono un
-giorno, in un luogo in cui eravi una compagnia di giovanette, le quali
-non potevano mai sospettare di essere spiate, cose che mi è impossibile
-di ripetere. Dio mio! esclamai, non c'è bisogno di andar a studiare le
-frasi del Boccaccio né dell'Aretino per creare delle maliziose. A che
-perdiamo noi il nostro tempo?!
-
-Non vi esistono nè parole, nè esempii, nè pratiche che esse non
-conoscano meglio dei nostri libri».
-
-Nelle cronache scandalose degli ultimi secoli sono registrate in egual
-quantità sregolatezze di donne e di giovanette.
-
-Ed a tal proposito i grandi non arrossivano nemmeno i raccontar le loro
-conquiste, è così che il signor di Valfons enumera con compiacenza, come
-l'hanno fatto il cardinale di Retz e di Bassompierre, le numerose
-giovanette di cui ottenne i favori. Racconta pure come una graziosa
-avventura il fatto che un suo amico essendosi introdotto in qualità di
-giardiniere in un convento, vi sedusse tre disgraziate di cui cita
-perfino i nomi. Del resto, si era talmente abituati a corteggiare le
-giovanette per illeciti fini, che si teneva per abile quella che del
-corteggiatore facesse un marito. Ma, come si è visto, i candidati al
-talamo erano pieni di compiacenze circa il passato di quelle da cui
-chiedevano una prole, e non le rifiutavano quando le sapevano atte
-per.... esperienza a potergliela dare.
-
-Ai giorni nostri questa grande libertà di abitudine non è più di moda;
-se talvolta accadono casi poco edificanti, i quali portano a conoscenza
-del pubblico qualche grosso scandalo, almeno non si fa mostra delle
-turpitudini della vita in pieno giorno. C'è, come l'abbiamo detto,
-progresso in decenza ed in pudore, e non si vedono nemmeno più di quegli
-atti ignominiosi ed infami ai quali si abbandonavano senza vergogna i
-gentiluomini dei secoli passati. La nostra epoca non è più viziosa di
-quella trascorsa; è forse più snervata, più generalizzata in godimenti
-in seguito a cause di eccitamenti che si incontrano con maggior
-frequenza.
-
-Fra queste cause bisogna incriminare l'alimentazione che diventa di più
-in più animale, la miseria che spinge la donna ad offrirsi all'uomo
-sotto tutte le forme, e che obbliga nelle grandi città a vivere in una
-sola stamberga, su un sol mucchio di paglia e padre e madre e figli, i
-quali ultimi sono corrotti di buon'ora dall'esempio dei genitori che
-procreano sotto i loro occhi, e dalle reciproche nudità che nulla vela!
-
-Quelli che cercano le cause della depravazione moderna nelle letture
-irritanti, negli spettacoli teatrali, nei balli e nella scollacciatura
-delle _toilettes_, dimostrano di non conoscere la storia dell'umanità.
-In questo libro abbiamo visto quanto più di oggi ai tempi trascorsi
-fossero corrotti e la letteratura, e il teatro, e il ballo, e le
-_toilettes_.
-
-O certo, più uomini sono stati spinti alla concupiscenza dalla carne e
-dal vino, che non dai libri, dai teatri e dal ballo; e più di questi tre
-fattori, indiscutibilmente la miseria ha perduto la donna, che obbedendo
-alla voce del bisogno, si è armata di un fronte senza rossore ed è
-precipitata nel baratro della prostituzione.
-
-
- FINE
-
-
-
-
-Si è pubblicata l'undecima edizione italiana del celebre lavoro del
-
- _Dott. Brennus_
-
- I PIACERI DELL'AMORE
- pericoli e mezzi per evitarli
-
-Questo volume sarà certamente coronato in Italia da uno strepitoso
-successo, al pari che in Francia dove se ne sono esitate oltre 100,000
-copie. Esso è allo stesso tempo un'opera di coscienza, di morale e di
-economia politica; ed è destinato ad operare una vera, ma pacifica
-rivoluzione sociale. L'autore espone in forma popolare i problemi che
-interessano più da vicino l'umanità ed i singoli individui. Studia i
-mezzi come preservare dalla vergogna e dalla disperazione quelle
-famiglie, di cui le figlie vinte dalla seduzione dell'amore, soccombono
-alla tentazione. Si propone di incoraggiare il matrimonio, eliminando le
-cause che spingono la gioventù a fuggirlo.--Dà i mezzi sicuri, facili,
-comodi di limitare secondo i proprii bisogni e le proprie condizioni, il
-numero dei figli, e di evitare completamente la concezione, quando essa
-potrebbe essere dannosa alla salute della madre ed alla esistenza della
-prole. S'interessa vivamente a tutte le recenti scoperte scientifiche
-sulla _procreazione volontaria dei sessi_, ossia ai modi come avere a
-volontà figli maschi o femmine.--Agli sterili, che si consumano in vani
-sforzi, dà la speranza e la gioia, iniziandoli ai segreti della
-_fecondazione artificiale_.--In uno studio completo sulle _malattie
-veneree_, impara a conoscere i segni ed i sintomi rivelatori della loro
-presenza e rende così lo spettacolo sozzo dell'impuro contatto meno
-offensivo e meno disastroso; dà inoltre i mezzi sicuri di come
-prevenirle ed esserne assolutamente immuni.--Completano questo lavoro
-eccezionalissimo un capitolo dedicato all'_Igiene ed ai misteri
-dell'alcova_ ed un altro sulla _Verginità della donna_.
-
-L'estratto dell'indice che qui pubblichiamo, nella sua materiale
-sincerità, prova certo meglio di qualunque più o meno benevole critica,
-tutta l'importanza di quest'opera eccezionale.
-
- SOMMARIO
-
-Le lotta per la vita: Come l'aumento del numero necessita la
-distruzione--Esempii presi dalla storia--Esempii forniti dalla natura--I
-doveri dello sposo e del cittadino--Il pauperismo e la
-società--Conflitto tra il progresso industriale ed il lavoro
-rimuneratore--La famiglia e le preoccupazioni dell'indomani--La fortuna
-e la prosperità--Le probabilità del matrimonio--L'oro e la
-seduzione--Disperazione, aborto ed infanticidio.--I Misteri della
-Generazione: Generalità--Apparecchio genitale dell'uomo--Apparecchio
-genitale della donna--Meccanismo della concezione--Fecondazione
-artificiale--Impotenza e sterilità--Cause generali, locali, meccaniche e
-volontarie. Innate e non generate: In quali casi è moralmente e
-fisicamente necessario d'impedire la gravidanza--Mezzi preventivi--Che
-cosa facevano gli antichi per evitarla--Che cosa si fa oggi--I mezzi
-infallibili--Conclusione. L'arte di procreare figli maschi e femine a
-volontà. I mali venerei: Mali venerei--Distruzione dei verus
-infettivi--L'_antidoto venereo_, descrizione e modo di servirsene--Della
-sifilide--In quanti modi si può contrarre la sifilide--Sintomi
-principali, manifestazioni esterne ecc.--Della blenorragia o
-scolo--Effetti e cause--La nuova scoperta scientifica per evitare i mali
-venerei--Consigli pratici preventivi del contagio. Il Santuario
-dell'Alcova: Allusioni pittoresche--Dagli sponsali alla camera
-nuziale--La decenza dell'alcova--La notte di Nozze--L'iniziazione della
-vergine--Inquietudini ed inesperienze--Primi dolori--Mezzi di
-evitarli--Ostacoli meccanici: disproporzione degli organi, dilatazione
-artificiale--Pietosa impotenza dello sposo--Cause e rimedi--I quarti
-della luna di miele--Preludio dell'amore e stimolanti--Ore
-propizie--Posizioni--L'alcova ed i turbanti splendori della
-carne--Consigli ai due sessi. La Verginità della donna: In che si fa
-consistere la verginità della donna--Il fragile suggello anatomico della
-verginità--Gl'impotenti e le vergini--In quanti modi si può perdere la
-verginità--Vizio e libertinaggio--I misteri dell'amore--La prima
-notte--Brutali violenze--Le lussuriose--Vergini vere e vergini
-false--Verginità fisica e verginità morale--L'arte infame di fabbricare
-le vergini per ingannare i gonzi: fisica e chimica in azione--Vergine
-madre e vergine prostituta. Appendice: Psicologia dell'Istinto sessuale:
-Base organica del bisogno sessuale--L'origine del bisogno sessuale
-dev'essere localizzata nelle sensazioni che partono dagli organi
-genitali--Castrazione degli animali--Castrazione degli
-uomini--Castrazione delle adulte--Menopausa--Dopo la soddisfazione del
-bisogno sessuale.
-
-Questo volume si spedisce franco a chi ne fa richiesta contro invio
-dell'importo in L. 3 alla _Società Editrice Partenopea, 16,
-Conservazione dei Grani--Napoli_.
-
-
-
-
-Importante novità:
-
- J. RICHEPIN
- _dell'Accademia Francese_
- ----
-
- _MALIARDA!_
- _Romanzo--Prima versione italiana_
- _di_
- FEDERICO VERDINOIS
-
-Non è libro per signorine, oh! questo no! La Maliarda è una donna
-terribile, una piovra, un vampiro che ha per divisa: _Chi mi tocca
-s'attacca_ e per missione di stregare gli uomini attirando a sè i cuori,
-i sensi, i portofogli. Il Richepin descrive questo perverso temperamento
-di femmina in tutta la spudoratezza dell'anima impura e del corpo
-impudico. L'emozionante dramma, cui dà luogo una tal follia lussuriosa,
-è di quelli che fanno fremere ed inorridire e che si leggono d'un fiato.
-
-Vendibile al prezzo di L. 2,00 presso la _Società Editrice Partenopea_
-16, Conservazione de' Grani--Napoli.
-
- ----
-
-Interessantissima pubblicazione
-
- PAOLO BOURGET
- _de l'Accademia Francese_
- ----
-
- FISIOLOGIA
- DE
- L'AMORE MODERNO
- PRIMA VERSIONE ITALIANA
- DI
- Federico Verdinois
-
-Paolo Bourget è indiscutibilmente il più grande psicologo moderno, il
-più profondo conoscitore del cuore umano e questo studio sull'amore è
-un'opera di una potenza incomparabile e di una utilità senza pari. A
-qualunque ceto si appartenga, a qualunque età, donne ed uomini, celibi o
-coniugati ognuno vi troverà qualche cosa da imparare, giacchè in esso vi
-son descritte tutte le infinite sottigliezze di cui è fatta la vita del
-cuore, ed espone una lunga serie di documenti umani, che possono servire
-di sommo ammaestramento. Allo stesso tempo è anche un libro dilettevole,
-con un'infinità di storielle mondane, di piccoli scandali, di soavi
-idillii e pur avendo per epigrafe: _Nessun pudore innanzi all'arte ed
-alla scienza_ può dirsi un'opera di alta moralità sociale. A farne
-meglio intendere l'importanza riproduciamo qui l'estratto del
-
- SOMMARIO
-
-_Scopo del libro è la moralità nell'arte e nella scienza--Definizione
-degli uomini e delle donne che non sono e non saranno mai amati e
-viceversa--L'Amore per rispetto ai sessi--L'arte di farsi amare e
-desiderare--L'elemento essenziale della seduzione--Le tre grandi
-classificazioni degli amanti--Le mille astuzie delle donne per ingannare
-i mariti e gli amanti--Le sottane delle donne galanti--Curiosa
-statistica dei defloratori--Le professioni in rapporto all'amore--Il
-magnetismo dell'attor comico sulle donne--L'amore in tre--Curiosi
-aneddoti sull'adulterio--Mezzani e mezzane dell'amore--Un po' di bromuro
-alla moglie!--I cento aforismi dell'amore--Intrighi galanti--Il vero ed
-il falso d. Giovanni--La coscienza letteraria in amore--Ricetta per
-essere... Minotauro e viceversa--Gabinetti riservati--L'onore e la
-morale in amore--Che cosa modifica l'istinto sessuale?--Genitori fin de
-siècle--Attenti ai figli!--Occhio ai collegi!--Il pudore
-infantile--Capricci contro natura--Il vizio di Rousseau--Le
-defloratrici--Infezione di corpo ed infezione di anima--Gl'innamorati
-libertini--La donna amante--Il disprezzo degli uomini per le donne che
-si danno a loro stessi--Perchè la donna moderna prende un amante--Le
-mezze-vergini--L'uomo e la scimmia rispetto a... certe donne--Innocenza
-senza verginità e verginità senza innocenza--Il fallo dell'uomo e quello
-della donna--L'educazione laica e il terzo sesso--Classificazione delle
-donne che si danno--La menzogna della verginità sensitiva--La lettera
-anonima in amore--Del flirt e delle civette--Le diverse specie di flirts
-e loro definizione--Come e perchè si spegne l'amore--Bilancio delle
-felicità contemporanee in amore--Fisiologia del desiderio--Come si può
-essere felici in amore--Le diverse specie di gelosie--L'arte di rompere
-i legami di passione--La fine dell'amore--Come si vendicano le donne
-abbandonate--I figli dell'amore e i figli del dovere--La cura
-dell'amore: Il metodo del dottor Noirot, quello del filosofo Sixte e
-quello del buontempone Casal--Fisiologia del fisiologo--Conclusione._
-
-Vendibile al prezzo di L. 3,00 presso la _Società Editrice
-Partenopea_--16, Conservazione de' Grani--Napoli.
-
-
-
-
-_Importanti novità_:
-
- *A. THEURIET*
- de l'Accademia Francese
- ----
- __PECCATO MORTALE__
- ROMANZO
- _traduzione di Federico Verdinois_
- ----
-
-È il dramma profondo e commovente di una provinciale bella ed onesta,
-che insensibilmente si lascia trascinare al peccato, al peccato mortale,
-da un giovane parigino. Il Theuriet in essa magistralmente descrive le
-lotte atroci e torturanti di quell'anima femminile, che vede travolgere
-dall'onda delle passione tutto le dighe salde ed insommergibili erette
-intorno alla sua virtù. Ed è un alternarsi di ebbrezze e di spasimi, di
-torture morali e di ribellioni, di turbamenti, di resistenze, di
-gelosie, di scrupoli, di rimorsi che sconvolgono con un'arcana potenza
-il cervello della disgraziata, precipitandola nell'abisso di una
-tragedia dolorosa e tremenda. Mai opera d'arte potrà avvincere il
-lettore con emozioni più squisitamente perverse e deliziosamente
-irresistibili.
-
-Vendibile a L. 2, presso la _Società Editrice Partenopea_: 16,
-Conservazione Grani in Napoli.
-
- ----
-
- *P. LOUYS*
- ----
- _AFRODITE_
- ROMANZO
- _traduzione di Federico Verdinois_
- ----
-
-Il profumo dei fiori, la gioventù, la poesia, l'arte, l'amore nella sua
-più libera espansione sono inneggiati e descritti in questo superbo
-romanzo del Louys. L'autore rievoca i tempi favolosi in cui le
-cortigiane, sotto l'azzurro cielo di Alessandria, ai piedi delle colline
-dorate dal sole e fiorite di tutte le purpuree rose di Egitto, erano le
-iniziatrici sacre del dolce peccato e la cui turba acclamata dapertutto
-facea capo dal meraviglioso Tempio di Venere, che il Louys descrive
-audacemente e senza velo, glorificando le belle forme e le incantevoli
-nidità femminili che vi si davan convegno. Sopra un simile sfondo è
-tracciato un dramma di passione, di passione violenta, quella che brucia
-e divora, che si fa leggere avidamente.
-
-Vendibile a L. 2, presso la _Società Editrice Partenopea_, 16,
-Conservazione Grani, Napoli.
-
- ----
-
-_Importantissima pubblicazione_:
-
- G. Casanova di Seingalt
- ----
- VOLUTTÀ VENEZIANE
- VOLUME UNICO
- ----
-
-Questo volume può dirsi il più denso di avventure amorose che la libera
-penna di Giacomo Casanova abbia tracciato, giacchè in esso egli descrive
-l'epoca più movimentata della sua vita e più dedita alle conquiste
-galanti: la gioventù. Ed una gioventù trascorsa a Venezia dove il
-libertinaggio fioriva e spumeggiava tra l'eleganza più raffinata e dove
-gli uomini e.... le donne seppero far pompa di uno spirito e di
-un'energia corrivi al piacere. Il presente volume è la più fedele, la
-più audace, la più squisita narrazione dei costumi di allora e si fa
-leggere come nessun romanzo ha mai fatto.
-
-Vendibile al prezzo di L. 2,50 presso la _Società Editrice Partenopea_,
-16, Conservazione Grani, Napoli.
-
-
-
-
-Enorme successo:
-
- OSCAR WILDE
-
- Il Dovere del Delitto
-
- *preceduto da strane rivelazioni sulla psiche*
- *morbosa dell'Autore.*
-
- Versione italiana di _Federico Verdinois_
-
-Quest'opera di una suggestività eccezionalissima e di una originalità
-incontestabile, è resa vieppiù interessante dal ritratto dal Wilde che
-ne fregia la copertina. È bene però avvertire che, essendo nella
-prefazione riportati parecchi episodii attinenti alla vita intima e
-degenerata dell'autore, il libro non può andar che fra le mani di
-persone adulte.
-
-Vendibile presso la _Società Editrice Partenopea_ in Napoli al prezzo di
-L. 2.
-
- ----
-
-Si è pubblicato:
-
- La Cortigiana di Smirne
- _di Meusnier de Querlon_
-
-Storia di amore tradotta dall'arabo, con numerose fotoincisioni di B.
-CAPORICCI.
-
-Ecco un libro raro nella sua eccezionale singolarità. Esso è la
-ricostruzione di un antico papiro arabo, nel quale erano descritte
-potenti scene d'amore riguardanti la vita delle cortigiane di Smirne, i
-loro usi, i loro costumi, le loro smaglianti _toilettes_; tutte le forme
-di corruzioni e di pervertimenti a cui si abbandonavano gli antichi
-popoli asiatici, nella loro esistenza sardanapalesca, e le orgie smodate
-della loro natura atletica, sono studiate e riprodotte con quello stile
-rilucente e smagliante, pieno di strani fascini, che è il pregio di
-tutti gli scrittori del remoto Oriente profumato e voluttuoso.
-
-Il volgarizzatore italiano e riuscito a rendere nella nostra lingua
-tutto le suggestive seduzioni dell'originale, dandoci un'opera di arte,
-che gli amanti delle letture passionali e raffinate apprezzeranno
-moltissimo. Quest'opera meravigliosa è resa ancor più interessante dalla
-numerose e splendide illustrazioni che l'adornano.
-
-Si spedisce franco di porto a chi ne fa richiesta con vaglia di L. 3
-alla _Società Editrice Partenopea, 16, Conservazione dei Grani--Napoli_.
-
-
-
-
-_Importantissima novità_:
-
- VITTOR HUGO
- L'Epopea del Leone
- con prefazione del Prof. LUIGI LUCCHETTI
- Versione italiana di *F. Verdinois*
- Libro dedicato alla gioventù
-
-Il miglior libro di strenna che si possa offrire è certamente
-quest'opera meravigliosa del grande Hugo, tradotta con quella purezza di
-lingua e semplicità di stile che sono i pregi caratteristici
-dell'illustre Verdinois.
-
-Attraverso questo volume, che racchiude un vero tesoro di cose belle per
-le anime candide, i giovanetti, dilettandosi, apprenderanno a diventar
-uomini, e gli uomini possono anche leggerlo con non poco profitto,
-giacchè, come ben scrive il Berrelli, esso diletta i piccoli ed alletta
-i grandi con le mille delicatezze e grandiosità d'imagini che lo rendono
-a tutti preziosissimo.
-
-Vendibile al prezzo di L. 2--presso la Società Editrice Partenopea in
-Napoli.
-
-_Altra importante pubblicazione_:
-
- RICCARDO WAGNER
- Parsifal e Lohengrin
- con uno studio su Wagner e il Wagnerismo
- Versione italiana di *F. Verdinois*
-
-Volume d'importanza eccezionale questo! In esso oltre ad una splendida
-versione in prosa dei due capolavori wagneriani, il lettore vi troverà
-uno studio coscienzioso sulle fonti alle quali il Wagner ha attinto i
-soggetti delle sue creazioni, su tutto il movimento wagneriano, sul
-poeta, sul musicista, sui suoi precursori, ed una sintesi
-interessantissima dei poemi cavallereschi che formano i diversi cicli
-leggendarii della Tavola Rotonda, a cui si è ispirato il soavissimo
-artista, e, quel che maggiormente importa, un'esposizione dei suoi
-principii estetici musicali ed una particolare analisi dei poetici
-simboli che le sue opere racchiudono. L'edizione ne è scrupolosamente
-curata, ed un riuscitissimo ritratto del Wagner fregia l'elegante
-copertina del volume.
-
-Vendibile a L. 2--presso la Società Editrice Partenopea in Napoli.
-
-
-
-
-*Biblioteca varia di opere amene e scientifiche vendibili presso LA
-SOCIETA' EDITRICE PARTENOPEA. 16, Conservazione Grani--Napoli.*
-
-ARETINO P.- Opere 5,00
-
-BALZAC O.- Splendori e Miseria delle cortigiane 1,50
-
-CATTELLANI G.- Turpi amori 1,50
-
- " " Le Orge della Regina Giovanna 1,50
-
- " " Amore Brutale 1,50
-
-DROZ G.- La prima notte di matrimonio 1,00
-
-DUMAS A.- Orge e delitti di Nerone 1,00
-
-FABBRI GUALTIERO-Trionfi maschili, femminili e... neutri 2,00
-
-FLAUBERT G.- Tentazioni di S. Antonio 1,20
-
-FLAUBERT G.- Madama Bovary o il romanzo di un'adultera celebre 1,50
-
-GAUTIER T.-Madamigella Maupin, storia di una pervertita
-1,50
-
-MARINO CAV.- Amori illeciti illustrato 5,00
-
- " " La vergine voluttuosa. 1,00
-
- " " Il busto 1,00
-
- " " Una voluttà nuova 1,00
-
-MONTESQUIEU - Tempietto di Venere con 16 illustrazioni di Le Mire. 2,00
-
-PREVOST A. - Manon Lescaut 1,00
-
-SIENKIEVICZ E.- Quo Vadis, illustrato 1,50
-
-DE KOCK E.- Storia Cortigiane celebri 4 vol. 2,00
-
-SILVAIN M. - Le regine del marciapiede 1,50
-
- " " Amori impuri e delitti celebri 1,50
-
-SILVESTRE A.- Per ridere fra uomini, aggiuntovi _Un milione di
-frottole_ 1,50
-
-TOLSTOI L.- Piaceri viziosi 1,00
-
- " " Sebastopoli, trad. Verdinois 1,50
-
- " " Il terribile delitto 1,50
-
- " " Appello ai lavoratori 1,50
-
-ZOLA E.- Nanà 1.50
-
- " " Forte come l'amore 1,50
-
- " " Tentazioni carnali 1,50
-
-
-
-
-Altra importantissima pubblicazione:
-
- *PROSPERO MERIMÉE*
- _de l'Accademia Francese_
- VITA ED AVVENTURE GALANTI
- di Don Giovanni di Marana
- Prima versione italiana di _Pasquale Borrelli_
-
-In questo romanzo, che può dirsi il prototipo dei racconti di amore e di
-cavalleria, gli avvenimenti si succedono e si concatenano. Le passioni
-divampano tremende e le scene drammatiche sono di un'emozionantissima
-potenzialità. La vita libertina ed attaccabrighe degli studenti di
-Salamanca, le notturne serenate, i continui ratti di donne e di
-fanciulle, i furti e le risse; tutte le loro straordinarie avventure di
-armi e di amori vi sono descritte con un eccezionale verismo. Fra essi
-Don Giovanni è il terrore dei padri e dei mariti, seduce figlie e mogli,
-stupra ed uccide, e arriva perfino a macchiare coi suoi impuri desiderii
-la santità del chiostro, facendosi amare da una suora. Il romanzo è
-palpitante d'interesse e può dirsi il più bello di quanti ne abbia
-svolti il fecondo scrittore francese.
-
-Vendibile a L. 2 presso la _Società Editrice Partenopea in Napoli_.
-
- ----
-
-Si è pubblicato:
-
- *PROSPERO MERIMÉE*
- _de l'Accademia Francese_
- _COLOMBA_
- VENDETTA E BRIGANTAGGIO IN CORSICA
- Prima versione italiana di _Pasquale Borrelli_
-
-Questo romanzo eccezionalissimo viene universalmente giudicato il
-capolavoro del Merimée, per la facile narrazione, per gli episodii
-drammatici e teneri, per la larga dipintura dei feroci costumi corsi,
-animati da odii secolari e a relative tremende vendette. Il
-brigantaggio, che allora infieriva e terrorizzava, forma il canovaccio
-su cui si svolge l'azione del romanzo, e dà luogo a scene emozionanti e
-terribili, incatenando il lettore al succedersi degli avvenimenti di una
-drammaticità interessantissima. E se la musica di Bizet rese, con
-_Carmen_, più che popolare l'autore della novella spagnuola, certo non
-minore ammirazione gli si deve tributare, come romanziere; e, tra le
-classi colte d'Italia, merita perciò larga diffusione questa Colomba,
-puro ed emozionantissimo racconto, reso con perfetta ed accurata
-italianità dal Prof. Borrelli.
-
-Vendibile a L. 2 presso la _Società Editrice Partenopea in Napoli_.
-
-_In questa_
-"Biblioteca dei Capolavori Scientifici e Letterarii"
-
- _sono state pubblicate le opere seguenti_:
-
-1 _M. Gorki_--*Rivoluzionari e Forzati*--3.ª ed. trad. italiana da F.
-Verdinois . . L. 1,50
-
-2 _M. Gorki_--*Amor di Proletario*--2.ª ed. ital. di F. Verdinois
-. . » 1,50
-
-3 _E. Sienkiewicz_--*La Gioia d'Amare!*--2.ª ediz. trad. di F. Verdinois
-. . » 1,50
-
-4 _L. Tolstoi_--*Il Gran Peccato*--2.ª ed. traduz. ital. di F. Verdinois
-. . » 1,50
-
-5 _L. Tolstoi_--*Sebastopoli*--2ª ed. trad. ital. di F. Verdinois
-. . » 1,50
-
-6 _Dott. P. Fabiani_--*Sodoma e Gomorra* 9.º m. . . » 3,00
-
-7 _Dott. Brennus_--*I piaceri dell'Amore*--12.º m. . . » 3,00
-
-8 _Longo Sofista_--*Amori Pastorali di Dafni e Cloe* con 20
-illustrazioni--2.ª ed. tr. di P. Borrelli . . » 2,00
-
-9 _A. Carnegie_--*L'Arte di far milioni*--2ª ed. rid. di E. Alfieri
-. . » 2,00
-
-10 _N. da Lenclos_--*Fisiologia della donna e amore* 11.º m. illustrato
-. . » 2,00
-
-11 _M. de Querlon_--*La Cortigiana di Smirne*--4.º m. illustrato
-. . » 2,00
-
-12 _P. Borrelli_--*Leggende di Amore e di Cavalleria* 58 illustrazioni
-. . » 1,50
-
-13 _G. Fabbri_--*Trionfi Maschili, femminili e..... neutri* . . » 1,50
-
-14 _L. Tolstoi_--*Il trionfo di Cristo*--trad. italiana di F. Verdinois
-. . » 1,50
-
-15 _P. Borrelli_--*Manuale del cacciatore* 2.º m. . . » 1,50
-
-16 _Casanova di Seingalt_--*Voluttà Veneziane*--2.º m. . . » 2,00
-
-17 _A. De Behac_--*La Cucina Afrodisiaca* . . » 3,00
-
-18 _A. Theuriet_--*Peccato Mortale*--tr. di F. Verdinois . . » 2,00
-
-19 _P. Louys_--*Afrodite*--2.º m. illustrato trad. di F. Verdinois
-. . » 2,00
-
-20 _P. Merimée_--*Colomba*--trad. di P. Borrelli . . » 2,00
-
-21 » » --*d. Giovanni di Marana* traduz. di P. Borrelli
-. . » 2,00
-
-22 _J. Richepin_--*Maliarda!* trad. di F. Verdinois . . » 2,00
-
-23 _P. Bourget_--*Fisiologia dell'Amore moderno* tr. di F.
-Verdinois--2.º m. . . » 2,00
-
-24 _O. Wilde_--*Il dovere del delitto*--trad. di F. Verdinois
-. . » 2,00
-
-25 _R. Wagner_--*Parsifal e Lohengrin*--trad. di F. Verdinois
-. . » 2,00
-
-26 _V. Hugo_--*L'Epopea del Leone*--tr. di F. Verdinois. . . » 2,00
-
-27 » » --*La Leggenda della bella Baldura*--tr. di F. Verdinois
-. . » 2,00
-
-Dalla stessa _Casa Editrice_ è stata pubblicata la celebre BIBLIOTECA
-POPOLARE DI CONOSCENZE SCIENTIFICHE e quella del LIBRO ECONOMICO a lira
-1 il volume. Chiedere Catalogo.
-
-
-
-
- Nota di trascrizione
-
-
-Sebbene nell'edizione originale non sia indicato (forse
-intenzionalmente) il nome dell'autore, ma solo quello del compilatore
-della prefazione, è molto probabile che il libro sia una traduzione
-della _"Physiologie du vice. Son histoire à travers les âges"_ a firma
-del *Docteur Jaf*, pseudonimo di Jean Fauconney, apparsa in varie
-edizioni soprattutto francesi a partire dal 1900.
-
-L'ortografia di questo libro non è sempre coerente. In generale
-compaiono consonanti raddoppiate diversamente dall'uso moderno
-[_abbominevole_], a volte in versioni diverse nel corso del libro
-[_femminile_/_feminile_]; _perchè_, _poichè_, _benchè_ sono accentati
-con _è_, sono presenti plurali con doppia i finale [_vizii_]; dittonghi
-desueti come in _giuoco_, _ciera_, _passeggiera_, _pruova_ ecc. Tutte
-queste sono state mantenute nella presente trascrizione.
-
-Nel testo si incontrano numerosi refusi. I seguenti sono stati corretti:
-
- - *p.11 l.-7:* quadrivivi --> quadrivi
- - *p.11 l.-1:* perverti --> pervertì
- - *p.13 l.18:* Salone --> Solone
- - *p.18 l.11:* favevano --> facevano
- - *p.33 l.-1:* giovane --> giovani
- - *p.35 l.-7:* Martiziale --> Marziale
- - *p.44 l.11:* esenta --> esente
- - *p.46 l.14:* tutti --> tutte
- - *p.55 l.16:* preparsi --> prepararsi
- - *p.56 l.-8:* molti --> molto
- - *p.59 l.15:* cranache --> cronache
- - *p.59 l.18:* di Brantome --> di Brantôme
- - *p.59 l.-2:* Brantome --> Brantôme
- - *p.61 l.5:* la regina» : _virgolette di troppo_
- - *p.62 l.9:* nna --> una
- - *p.62 l.10:* scrive Brântome --> scrive Brantôme
- - *p.65 l.-10:* pleblee --> plebee
- - *p.72 l.-4:* illeciti --> illecite
- - *p.81 l.9:* giacché --> giacchè
- - *p.82 l.-5:* fornigli --> fornirgli
- - *p.86 l.-2:* a teste alta --> a testa alta
- - *p.89, sottotitolo:* Nell'antichitá --> Nell'antichità
- - *p.89 l.-2:* cunnulingues --> cunnilingues
- - *p.90 l.10:* Summaenuim --> Summaenium
- - *p.90 l.-9:* connilinguo --> cunnilinguo
- - *p.93, sottotitolo:* Fricatrices nell'Antichitá -->
- Fricatrices nell'Antichità
- - *p.95 l.-2:* otteanevano --> ottenevano
- - *p.98 l.4 (titolo):* 3. --> 3º
- - *p.99 l.1:* altro --> e un altro [?]
- - *p.110, l.4 (sottotitolo):* Perversitá --> Perversità
- - *p.119 l.16:* secendo --> secondo
- - *p.122, l.4 (sottotitolo):* Sodomia nell'antichitá -->
- Sodomia nell'antichità
- - *p.127 l.-8 (titolo):* 2.º --> 2º
- - *p.133 l.15:* quì --> qui
- - *p.143 l.-1:* marchoi --> marchio
- - *p.147 l.-13:* né del Aretino --> né dell'Aretino
- - *p.152 l.11:* In quali casi e --> In quali casi è
- - *p.154 l.24:* Genitori fin de siécle --> Genitori fin de
- siècle
-
-Altri refusi ricorrenti che sono stati sistematicamente corretti
-includono: accenti mancanti sulla _u_ di _più_:
-
- - *p.14 l.3:* più naturale;
- - *p.16 l.20:* più esperte;
- - *p.80 l.2:* più irreprensibili;
- - *p.85 l.-4:* più oltre;
- - *p.118 l.7:* più alcun'attrazione;
-
-Così pure: _è_ (verbo essere) accentate con accento acuto [_é_],
-diversamente dall'uso corrente nel libro:
-
- - *p.5 l.-7:* cui è;
- - *p.8 l.18:* Non vi è popolo;
- - *p.16 l.-8:* È bene;
- - *p.31 l.-1:* È stato detto
- - *p.36 l.17* Il vizio è al suo colmo;
- - *p.48 l.8:* Ma è soprattutto;
- - *p.62 l.21:* Oh! è troppo pericoloso;
- - *p.87 l.9:* è passato
- - *p.99 l.-5:* è il processo;
- - *p.107 l.8:* è destinata;
- - *p.107 l.16:* non è un affare;
- - *p.110 l.5:* La donna è spesso
- - *p.132 l.15:* È a tal uopo;
- - *p.146 l.-5:* vi è la madre;
-
-È stata inoltre usata la _È_ accentata invece della originale _E'_
-apostrofata in:
-
- - *p.11 l.18:* È evidente;
- - *p.11 l.-6:* È vero;
- - *p.48 l.10:* È là;
- - *p.86 l.-3:* È l'ora, in cui tutte;
- - *p.87 l.12:* È l'ora;
- - *p.87 l.13:* È l'ora pure;
- - *p.92 l.11:* È là che la sera;
- - *p.92 l.-5:* È una di quelle;
- - *p.98 l.15:* È lui;
- - *p.102 l.-2:* È perciò che;
- - *p.107 l.-5:* È cosa singolare;
- - *p.122 l.-5:* È perciò;
- - *p.130 l.7:* È certo;
- - *p.144 l.3:* È evidente che;
- - *p.145 l.9:* È tanto indiscreto;
-
-Punteggiatura mancante o incongrua:
-
- - *p.1 l.12:* Sant'Agostino.;
- - *p.9 l.17:* (Konnus, da cui si è fatto poi c...).;
- - *p.13 l.1:* un legame profondo. [frase chiusa da --];
- - *p.20 l.22:* gemito dell'onda.;
- - *p.35 l.2:* morto». [virgola invece di punto];
- - *p.66 l.2:* non era rispettato.
- - *p.68 l.-2:* come questo: [; invece che :];
- - *p.69 l.-3:* S. Giacomo [seguito da trattino a capo
- inutile];
- - *p.79 l.-13:* maresciallo di Villars, [punto invece di
- virgola];
- - *p.96 l.11:* proporzione.» [virgolette aperte « invece che
- chiuse];
- - *p.99 l.19:* lesbico.;
- - *p.106 l.-1 nota:* 16, [sempre virgola altrove];
- - *p.114 l.10:* un'entrata pagata, [; invece di ,]
- - *p.148 l-13:* secoli passati.;
- - *p.156 l.11:* davan convegno.;
- - *p.158 l.-11:* sul musicista, [virgola mancante];
- - *p.159 l.3:* 16, Conservazione [sempre virgola altrove];
- - *Quarta di copertina:* 9. A. Carnegie-- [trattino mancante];
- 17 [punto di troppo]; 24 [punto di troppo];
-
-Sono invece state mantenute le seguenti lezioni incerte (tra parentesi
-quadre la possibile correzione):
-
- - *Copertina, Sommario, l.7:* Ligurgo [Licurgo]
- - *p.35 l.11:* avéva [aveva]
- - *p.67 l.2:* Bohèmiens [Bohémiens]
- - *p.86 l.9:* guina [guaina]
- - *p.104 l.4:* lisbiche [lesbiche]
- - *p.125 l.-9:* Antenus [Antenos]
- - *p.139 l.-1:* stecorario [stercorario]
- - *p.156 l.10:* nidità [nudità]
-
-Sono stati mantenuti come nell'originale i nomi dei medici e studiosi
-storici citati nella prefazione, non tutti facilmente verificabili, ed i
-nomi delle loro teorie. Alcuni nomi sono visibilmente scorretti:
-Corvisait potrebbe voler essere _Jean-Nicolas Corvisart_, Arembrugger è
-probabilmente _Josef Leopold Auenbrugger_, Ehremberger _Christian
-Gottfried Ehrenberg_; Antony von Leèuwenkock è certamente _Antonie van
-Leeuwenhoek_.
-
-Sono stati inoltre mantenuti gli accenti sistematicamente gravi (invece
-che acuti come in uso) sui nomi Condè [Condé], d'Aubignè [d'Aubigné],
-d'Estrèe [d'Estrées]. Non è stata fatta alcuna verifica della
-correttezza dei nomi dei personaggi e delle citazioni fatte nel corso
-del testo, che sono state mantenute inalterate.
-
-
-
-
-
-*** END OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK SODOMA E GOMORRA -- CRONISTORIA
-DEL LIBERTINAGGIO ATTRAVERSO I SECOLI ED IL MONDO ***
-
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-
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-and without paying copyright royalties. Special rules, set forth in the
-General Terms of Use part of this license, apply to copying and
-distributing Project Gutenberg(tm) electronic works to protect the
-Project Gutenberg(tm) concept and trademark. Project Gutenberg is a
-registered trademark, and may not be used if you charge for the eBooks,
-unless you receive specific permission. If you do not charge anything
-for copies of this eBook, complying with the rules is very easy. You may
-use this eBook for nearly any purpose such as creation of derivative
-works, reports, performances and research. They may be modified and
-printed and given away - you may do practically _anything_ with public
-domain eBooks. Redistribution is subject to the trademark license,
-especially commercial redistribution.
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-electronic work, you indicate that you have read, understand, agree to
-and accept all the terms of this license and intellectual property
-(trademark/copyright) agreement. If you do not agree to abide by all the
-terms of this agreement, you must cease using and return or destroy all
-copies of Project Gutenberg(tm) electronic works in your possession. If
-you paid a fee for obtaining a copy of or access to a Project
-Gutenberg(tm) electronic work and you do not agree to be bound by the
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-entity to whom you paid the fee as set forth in paragraph 1.E.8.
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-used on or associated in any way with an electronic work by people who
-agree to be bound by the terms of this agreement. There are a few things
-that you can do with most Project Gutenberg(tm) electronic works even
-without complying with the full terms of this agreement. See paragraph
-1.C below. There are a lot of things you can do with Project
-Gutenberg(tm) electronic works if you follow the terms of this agreement
-and help preserve free future access to Project Gutenberg(tm) electronic
-works. See paragraph 1.E below.
-
-*1.C.* The Project Gutenberg Literary Archive Foundation ("the
-Foundation" or PGLAF), owns a compilation copyright in the collection of
-Project Gutenberg(tm) electronic works. Nearly all the individual works
-in the collection are in the public domain in the United States. If an
-individual work is in the public domain in the United States and you are
-located in the United States, we do not claim a right to prevent you
-from copying, distributing, performing, displaying or creating
-derivative works based on the work as long as all references to Project
-Gutenberg are removed. Of course, we hope that you will support the
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-the work, you must comply either with the requirements of paragraphs
-1.E.1 through 1.E.7 or obtain permission for the use of the work and the
-Project Gutenberg(tm) trademark as set forth in paragraphs 1.E.8 or
-1.E.9.
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-posted with the permission of the copyright holder, your use and
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-any additional terms imposed by the copyright holder. Additional terms
-will be linked to the Project Gutenberg(tm) License for all works posted
-with the permission of the copyright holder found at the beginning of
-this work.
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-received the work on a physical medium, you must return the medium with
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-the defective work may elect to provide a replacement copy in lieu of a
-refund. If you received the work electronically, the person or entity
-providing it to you may choose to give you a second opportunity to
-receive the work electronically in lieu of a refund. If the second copy
-is also defective, you may demand a refund in writing without further
-opportunities to fix the problem.
-
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-in paragraph 1.F.3, this work is provided to you 'AS-IS,' WITH NO OTHER
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-WARRANTIES OF MERCHANTIBILITY OR FITNESS FOR ANY PURPOSE.
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-Volunteers and financial support to provide volunteers with the
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-Literary Archive Foundation was created to provide a secure and
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-Foundation web page at http://www.pglaf.org .
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- Foundation
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-of Mississippi and granted tax exempt status by the Internal Revenue
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-S. Fairbanks, AK, 99712., but its volunteers and employees are scattered
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