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diff --git a/37776-8.txt b/37776-8.txt deleted file mode 100644 index ef07386..0000000 --- a/37776-8.txt +++ /dev/null @@ -1,5160 +0,0 @@ - Sodoma e Gomorra - - -This eBook is for the use of anyone anywhere at no cost and with almost -no restrictions whatsoever. You may copy it, give it away or re-use it -under the terms of the Project Gutenberg License included with this -eBook or online at http://www.gutenberg.org/license. - -Title: Sodoma e Gomorra - -Author: Docteur Jaf [Jean Fauconney] and Pietro Fabiani - -Release Date: October 16, 2011 [EBook #37776] - -Language: Italian - -Character set encoding: ISO-8859-1 - -*** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK SODOMA E GOMORRA -- -CRONISTORIA DEL LIBERTINAGGIO ATTRAVERSO I SECOLI ED IL MONDO *** - - - - -Produced by Enrico Segre and the Online Distributed Proofreading Team at -http://www.pgdp.net. - - Biblioteca dei Capolavori Scientifici - e Letterarii - -- - - *Sodoma e Gomorra* - - *Cronistoria del Libertinaggio attraverso i secoli ed il mondo* - - *con prefazione del Cav. Prof. PIETRO FABIANI* - 9.º MIGLIAIO - - - - SOMMARIO* - -*La corruzione nell'antichità.*--I diversi culti di Venere e loro -pratiche manifestazioni. I misteri di Iside e di Osiride in Egitto. -Sodoma e Lesbo. L'amore dei filosofi pei fanciulli. Efebi e Cinedi. -Storia di Saffo. Le cortigiane ateniesi: le dicteriadi, le auletridi, le -etere. Cupido e Priapo. Le feste Floreali ed i Lupercali. I fellatores. -Scene e descrizioni di questi atti contro natura. Le leggi di Ligurgo e -di Solone. I cunilingui. Le tribadi greche e romane. Pratiche lesbiche. -I poeti latini e le tribadi. Epigrammi. Scene curiose. Una lezione di -tribadismo. L'olisbos ed il suo uso. Le depravazioni dei dodici Cesari. -Le tribadi al medioevo. Loro turpi costumi. Un collegio di tribadi. Le -vestali di Venere. L'iniziata. Le sette degli Adamiti, dei Nicolaiti, -dei Cainisti, dei Manichei, dei Flagellanti e loro pratiche immonde. -L'amore libero e le dottrine di Carpocrate. La lussuria francese. Le -Crociate. Giacomo de Retz. Caterina de' Medici. Enrico IV. La Pompadour -e la Dubarry. Letteratura, Ballo, Musica, e Toilettes depravate. -L'incesto. Costume e carattere delle tribadi moderne. Il clitorismo ed -il saffismo. Case di prostituzione per uomini e donne. La sodomia nei -diversi paesi del mondo. Nel matrimonio. Citazioni ed esempi. -Depravazioni delle comunità religiose e i Penitenziali. Gli sfruttatori -di vergini. Strana ricetta per riparare la verginità perduta. La -flagellazione, curiose circostanze. Casi di bestialità. La masturbazione -solitaria ed in comune. Diverse pratiche adoperate da uomini, donne e -fanciulli. La scuola della masturbazione. Costumi e carattere dei -pederasti moderni. Psicologia del pederasta. Prostituzione mascolina. -Corruzione londinese e parigina. Case di tolleranza e loro tenitrici. -Quadri viventi. Utensili di corruzione e l'industria del caoutchouc -pervertita. Turpitudini dei vecchi. Siamo noi più dissoluti degli avi -nostri? - - - - - *Napoli--Società Editrice Partenopea* - -_SODOMA_ - _E GOMORRA_ - - _CRONISTORIA DEL LIBERTINAGGIO_ - - _ATTRAVERSO I SECOLI ED IL MONDO_ - - CON PREFAZIONE - - *_del Prof. Cav. PIETRO FABIANI_* - - ---- - - «Se ciò che ho scritto sarà occasione - di scandalo per qualche impudico, - costui accusi la sua turpitudine, anzichè - le parole di cui fu mestieri servirmi - per esprimere il mio pensiero». - - Sant'Agostino. - _ - - - - - NAPOLI - _SOCIETÀ EDITRICE PARTENOPEA_ - - - - - -------- - _Proprietà letteraria riservata_ - -------- - - - - - ------------------------ - NAPOLI--Tipografia Moderna 1900 - - - - - _PREFAZIONE_ - - -_Questo nuovo volume, che ora esce alla luce, certo sarà bene accolto -dagli studiosi e dal pubblico, perchè viene a riempire una notevole -lacuna, generalmente intesa e deplorata; e viene ad arricchire la -letteratura della_ Cronologia del vizio. - -_La medicina--come io già scrissi nella mia Rivista_ La Nuova Scuola -Medica Napolitana--_astrologica con_ Paracelso, _chimica con_ Sylvius, -meccanica con Boerhaave, _spiritualista con_ Stahal, _fra il succedersi -del sodalismo organico di_ Hofmann, _dell'irritabilità di_ Haller, _del -dualismo dinamico di_ Brown, _del_ miskonismo _di_ Bufalin, _del -vitalismo di_ Borden, _del materialismo di_ Tronchin, _sia venuta alla -fisiologia col_ Broussais _e col_ Bernard, _all'anatomia patologica col_ -Blagle _e col_ Corvisait, _alla patologia comparata con_ Rayer _e_ -Bonzinger, _all'istologia con_ Bichal, _alla nosologia col_ Pinel, _alla -percussione con_ Arembrugger, _al plepimetrismo col_ Pierry, _e come -dalle prime osservazioni di batterii visti con lenti semplici da_ Antony -von Leèuwenkock _nel 1683 e di poi studiati da_ Ehremberger _e più tardi -assegnati al regno vegetale dal_ Cohn, _sia arrivata alle meravigliose -scoperte del_ Koch, _dell'_Enrilich, _del_ Loeffler, _dello_ Zichl, -_del_ Krihne _e di tanti illustri scienziati stranieri ed italiani -promettendo di assorgere sempre più col vorticoso e febbrile cammino dei -nostri giorni._ - -_Dopo tante evoluzioni, questa fata benefica dell'umanità, come io la -chiamava nell'altro mio volume su i_ Pervertimenti sessuali, _ha avuto -nuove esplicazioni e va ogni giorno più evolvendosi, invadendo tutti i -campi, penetrando in tutti i luoghi, intromettendosi in tutte le -estrinsecazioni della saltuaria e vorticosa nostra vita moderna._ - -_Fra le tante pubblicazioni però che si sono andate succedendo e sono -venute ad invadere il campo medico, ne mancava una come la presente sul_ -Libertinaggio attraverso le varie epoche fino ai giorni nostri. - -_Perciò arriverà bene a proposito questa pubblicazione, che tutti -certamente troveranno interessante._ - -_Fin dalle prime pagine appare l'importanza e l'utilità di questo -volume, che cominciando_ _a fare la storia delle prime tracce del vizio -riscontratesi nella Caldea e nella Babilonia, passa in rassegna i varii -focolai di corruzione, indicandone le date, i tempi e i luoghi, e -rilevando i foschi personaggi, che più si distinsero nel vizio._ - -_Vi sono dei brani veramente sorprendenti che meritano tutta -l'attenzione possibile, e spiegano tutto il mio entusiasmo per questa -pubblicazione, che si affida alla benevolenza dei critici e del pubblico -intelligente e senza falsi pudori._ - -_Io sono certo che per la grandissima importanza dell'argomento, non -mancherà la più lieta accoglienza a questo volume; e con questa certezza -m'imprometto di dare presto alle stampe un altro lavoro di eguale -interesse, con un contributo assai originale raccolto e studiato nella -mia_ Casa di Salute «Istituto Medico Chirurgico Palasciano» in Napoli, -_che pur mi fornì un prezioso materiale per l'altra mia recentissima -pubblicazione su i_ Pervertimenti sessuali _cui è per seguire il volume -su le_ Inversioni. - -_Adusato, come sono, a conoscere i gusti del pubblico, ho piena fiducia -che esso non mi farà trovare ingannato circa il completo successo a -questo libro._ - - *Cav. Prof. Pietro Fabiani* - - - - - I. La corruzione nell'antichità - - - ---- - -Nell'antica culla delle società bisogna cercare le prime tracce del -vizio, in Caldea, nella Babilonia che è stato il più intenso focolaio di -corruzione. - -La leggenda biblica c'insegna che poco tempo dopo la creazione del -mondo, il Signore irritato dalla perversità degli uomini, fu tentato di -distruggerlo novamente. Il diluvio venne a purgare la terra, ma la -corruzione riapparve, e gli uomini, aumentandosi ed estendendosi, non -fecero che spargerla e diffonderla. - -Il vizio era personificato dal culto di Venere, la quale a Babilonia era -adorata sotto il nome di Militta. Il profeta Baruch si lamentava con -Geremia sulla turpitudine dei tempi; Geremia nella sua lettera agli -ebrei due il re Nabuchodonosor aveva condotti in cattività a Babilonia, -diceva: - -«Alcune donne sono sedute al limite delle strade e bruciano profumi. -Quando una di esse, attirata da qualche passante, ha trascorso la notte -con lui, rimprovera alla sua vicina di non essere stata giudicata degna, -come lei, di essere posseduta da quell'uomo e di non aver saputo rompere -la sua cintura di corde». - -Questa cintura di corde, questi nodi che circondavano il corpo della -donna votata a Venere, rappresentavano il pudore, il qual la riteneva -con un fragilissimo legame, e che l'amore impetuoso doveva al più presto -rompere. - -Quinto Curzio e gli storici del vincitore di Babilonia, affermano che -perfino Alessandro il Grande fu spaventato dal libertinaggio della -grande città: «Non vi è popolo più corrotto di questo, diceva, nè di -questo più sapiente nell'arte dei piaceri e delle voluttà... I -Babiloniesi si affogano soprattutto nell'ubbriachezza e nei disordini -che ne conseguono. Le donne dapprima si presentano ai banchetti -modestamente, ma poco a poco si liberano delle vesti, si spogliano da -qualunque pudore fino a restare completamente nude. E non solo le donne -pubbliche si abbandonano in tal modo, ma financo le dame della migliore -società con le loro figliuole». - -In Armenia, Venere, sotto il nome di Anaitide aveva un tempio circondato -da un vasto dominio, nel quale viveva rinchiusa tutta una popolazione -consacrata ai riti della dea. Solo gli stranieri erano ammessi in questo -serraglio di ambo i sessi, per chiedervi una galante ospitalità che non -veniva mai rifiutata. I serventi e le serventi di tal luogo erano i -figli e le figlie delle migliori famiglie del paese; entravano al -servizio della dea per un tempo più o meno lungo, secondo i voti dei -loro genitori. - -In Siria, a Heliopolis, si adorava Venere e Adone rappresentati da una -sola statua. Gli stravizii più infami avevano luogo in talune feste in -cui gli uomini travestiti da donne e le donne travestite da uomini si -abbandonavano a tutti gli eccessi, donde nascevano figlie che non -conoscevano mai i loro padri, e che venivano a loro volta, sin dalla più -tenera giovinezza, a ritrovare le loro madri nei misteri della dea. - -A Pafo la dea era rappresentata da un cono in pietra bianca (Konnus, da -cui si è fatto poi c...). Il culto di Venere si sparse da Cipro nella -Fenicia, a Cartagine e su tutta la costa africana. - -La Bibbia dice che i tempii di Cartagine come quelli di Sidona e di -Ascalona erano circondati da tende, sotto le quali le Cartaginesi si -consacravano a Venere fenicia. - -S. Agostino ha precisato i principali caratteri del culto di Venere, -constatando che vi erano tre Veneri in luogo di una: Quella delle -Vergini, quella delle donne maritate e quella delle Cortigiane, dea -impudica--dice egli--a cui la Fenicia immolava il pudore delle sue -figlie prima che si maritassero. - -Tutta l'Asia Minore aveva abbracciato con entusiasmo un culto, il quale -deificava i sensi e gli appetiti carnali. - -I Lidii, soggiogati dai Persi, comunicarono ai proprii vincitori i loro -vizii. Questi Lidii che avevano nelle loro armate una folla di ballerine -e di musicisti meravigliosamente, esercitati nell'arte della voluttà, -appresero ai Persi ad avere in grande considerazione simili donne che -sonavano la lira, il tamburo ed il flauto. - -La musica divenne allora il pungolo del libertinaggio e non si davano -grandi pranzi, nei quali l'ebbrezza e gli stravizii non fossero -sollecitati dal suono degl'istrumenti, da canti osceni e dalle lascive -danze delle cortigiane. - -Questo vergognoso spettacolo, questo preludio dell'orgia sfrenata, gli -antichi Persi non lo risparmiavano nemmeno agli sguardi delle loro mogli -e delle loro figlie, che pigliavano parte ai festini senza velo e -coronate di fiori. Riscaldate dal vino, animate dalla musica, queste -vergini, queste matrone, perdevano ogni contegno, e con la coppa in mano -accettavano, scambiavano, provocavano le sfide più disoneste in presenza -dei rispettivi padri, mariti, fratelli e figli. Le età, i sessi, le -condizioni si confondevano sotto l'impero della vertigine generale; i -canti, i gridi, le danze raddoppiavano, ed il pudore, pel quale nè occhi -nè orecchie erano rispettati, fuggiva nascondendosi sotto le pieghe del -suo velo. I banchetti e gl'intermezzi si prolungavano in tal modo fino a -che l'aurora faceva impallidire le torce e che i convitati seminudi, -cadevano l'un sull'altro addormentati nei letti di argento e di avorio. - -L'Egitto adorava Iside, il cui culto misterioso ricordava con una folla -di allegorie la parte che rappresenta la donna o la natura feminile -nell'universo. In quanto al suo sposo Osiride, era l'emblema della -natura feminile. Il Bue e la Vacca erano dunque i simboli di Osiride e -di Iside; i sacerdoti e le sacerdotesse portavano nelle cerimonie il -_Van_ mistico che riceveva il grano e la crusca, ma che conservava il -primo rigettando il secondo; i sacerdoti portavano ancora il _Tau_ -sacro, o la chiave che apriva le serrature meglio custodite. Vi erano -ancora l'occhio, con o senza sopracciglie, che si situava accanto al Tau -negli attributi di Osiride, per simulare i rapporti dei due sessi. Alle -processioni di Iside, le ragazze consacrate reggevano il _Cyste_ -mistico, ceste di giunchi contenenti dolciumi ovali e bucati nel mezzo, -simili a ciambelle; accanto ad esse una sacerdotessa nascondeva nel seno -un'urna di oro, nella quale era conservato il _Phallus_, definito da -Apollo: «L'adorabile immagine della divinità suprema e l'istrumento dei -più secreti misteri». - -È evidente che in un simile culto l'opera della carne era considerata -come avente il primo posto sopra tutte le cose, e per conseguenza i -sacerdoti usavano del loro prestigio, e s'incaricavano d'iniziare ad -infami stravizii i neofiti dei due sessi. - -Il vizio e la corruzione presso questo popolo era arrivato ad un tal -punto, che non si davano agli imbalsamatori i corpi delle giovani se non -tre o quattro giorni dopo morte, per tema che non abusassero dei -cadaveri. - -I libri santi sono pieni di passaggi che ci indicano i quadrivi delle -strade che servivano da campi di fiera alle lussuriose. È vero che -queste donne non erano ebree, almeno la maggioranza, giacchè la -scrittura le qualifica per straniere. - -Il soggiorno degli Ebrei in Egitto, dove i costumi erano depravatissimi, -pervertì considerevolmente i loro. Mosè, questo savio legislatore, -lasciò agli Israeliti per prudenza la libertà di aver commercio con -donne straniere, ma fu implacabile contro i delitti di bestialità e di -sodomia. - -La maggior parte dei luoghi infami erano diretti da stranieri, per lo -più sirii, le donne che li frequentavano erano anche sirie, giacchè Mosè -proibiva assolutamente la prostituzione alle donne Israelite. - -Nondimeno i vizii più vergognosi infestavano il popolo di Dio. Il -profeta Ezechiel ci dà una pittura spaventevole della corruzione ebrea; -nelle sue terribili profezie non parla che di cattivi luoghi aperti al -primo venuto, di tende da donnaccie piantate su tutti i cammini, di case -scandalose ed impudiche; non vi si scorgono che cortigiane vestite di -seta e di merletti scintillanti di gioielli, profumate da capo a piedi; -non si contemplano che scene infami di fornicazioni. - -Presso i Greci, e più tardi presso i Romani, numerosi filosofi -insegnavano con Zenone che l'amore è un dio libero, il quale non ha -altre funzioni da compiere se non l'unione e la concordia. Se gli dei -nella loro saggezza, hanno dato all'uomo l'amore fisico, è semplicemente -in vista di piacere; la gioia dei sensi, non è un mezzo, è uno scopo, un -fine. Il matrimonio non deve essere consigliato e praticato se non per -prevenire l'estinzione della specie umana. Di più, la donna, così come -lo professavano Ippocrate e Aristotele, è considerata come la schiava -dell'uomo, d'una essenza inferiore, la si tiene per una sorta -d'irregolarità nella natura; la si crede incapace di comprendere -l'ideale di una passione, di un legame profondo. Ne risulta che l'uomo -disprezzando la donna, la teneva lontano, e i due sessi finivano -coll'essersi indifferenti. La donna allora si ripiegò verso sé stessa, -tanto vero che all'amore anti-fisico degli uomini fra di loro, -s'aggiunse come conseguenza logica, l'amore, non meno anti-naturale, -delle donne con donne. - -La Grecia accettò, sin dai tempi eroici, il culto della donna e -dell'uomo divinizzati, di cui l'esercizio fu del pari lubrico che -nell'Asia Minore. - -Le leggi di Solone stabilirono la prostituzione legale, lo scopo di -questo legislatore era stato quello di separare le donne di cattiva vita -dalla società; ma il popolo si stancò più tardi di questa severità, -poichè meno di un secolo dopo la morte di Solone le cortigiane fecero -irruzione da ogni parte nella società greca ed osavano di confondersi -con le donne maritate perfino nel foro. - -Solone aveva regolato gli stravizii, dapprima perchè voleva mettere al -coperto dalla violenza e dall'insulto il pudore delle vergini e delle -spose legittime, e poi per sviare la gioventù dalle tendenze vergognose -che la disonoravano e l'abrutivano. Atene divenne il teatro di tutti i -disordini; il vizio contro natura si propagava d'una maniera -spaventevole e minacciava di arrestare il progresso sociale. Simili -debosce, che non dovevano appartenere agli uomini, potevano appartenere -ai cittadini? Solone volle dar loro i mezzi di soddisfare i bisogni dei -sensi senza abbandonarsi alla sregolatezza della loro immaginazione. - -Nondimeno riuscì solo a correggere in parte i suoi compatrioti; gli -altri senza rinunziare alle loro colpose abitudini, contrassero quelle -del libertinaggio, più naturale, ma non meno funeste. - -Il vizio patentato, una volta ben stabilito, e quando se ne acquistò -l'abitudine, vi si abbandonarono con furore; e perciò le leggi di -Solone, trasmodarono dapprima in eccessi per la necessità degli -stravizii pubblici, e successivamente cancellate sotto l'impero della -corruzione dei costumi, che non si epuravano, civilizzandosi. - -A Sparta ed a Corinto i costumi privati delle donne non erano così -regolari come ad Atene. A Corinto il vizio era libero, ognuno aveva il -completo godimento di sè stesso. A Sparta, Licurgo aveva voluto, come -diceva Aristotele, imporre la temperanza agli uomini e non alle donne; -queste, molto prima di lui, vivevano nel disordine e si abbandonavano -quasi pubblicamente a tutti gli eccessi. Le ragazze che ricevevano -un'educazione maschile, pigliavano parte, quasi nude, agli esercizii -degli uomini. Molte si prestavano ad atti di un'estrema licenza. - -La gozzoviglia era dunque organizzata in Grecia, la si considerava come -un male necessario. Ateneo ha potuto dire: «Parecchi personaggi che -hanno preso parte alla cosa pubblica, hanno parlato di cortigiane, gli -uni biasimandole, gli altri facendone gli elogi.» Non era vergogna per -un cittadino, per quanto altolocato fosse sia per nascita, che per -evoluzione, di frequentare le cortigiane, anche prima dell'epoca di -Pericle, durante la quale questa specie di donne regnò, in qualche -sorta, sulla Grecia. Non erano nemmeno biasimevoli i rapporti che si -potessero avere con esse. - -Il vizio ad Atene aveva sacerdotesse sotto tre forme: le dicteriadi, le -auletidi e le etere. Le prime erano le schiave della corruzione, e -stavano chiuse in case speciali; le seconde ne erano le ausiliarie, -sonatrici di flauto, ed avevano un'esistenza più libera, poichè potevano -esercitare la loro arte nei festini. La loro musica, i loro canti, le -loro danze non avevano altro scopo che di riscaldare e di esaltare i -sensi dei convitati, che le facevano ben presto sedere accanto ad -essi... - -Le etere erano cortigiane che facevano traffico dei loro incanti, -abbandonandosi impudicamente a chi le pagava, ma si riserbavano -nondimeno una parte di volontà: non si vendevano al primo venuto, -avevano preferenze ed avversioni e non facevano mai abnegazione del loro -libero arbitrio. D'altronde col loro spirito, la loro istruzione e la -loro squisita gentilezza, potevano spesso camminare alla pari con gli -uomini più illustri della Grecia. - -Le etere possedevano case particolari dove si recavano a passare qualche -giorno e qualche notte coi loro amici; non si davano che danze e musica -in questi nidi di voluttà. Alcifrone ha raccolto una lettera di Panope -che scriveva a suo marito Eutifulio. - -«La vostra leggerezza, la vostra incostanza, il vostro gusto, la vostra -voluttà, vi portano a negligere me ed i vostri figli, per abbandonarvi -interamente alla passione che vi ispira questa Galena, figlia di un -pescatore che è venuta da Ermione per metter su casa e far commercio -della sua bellezza nel Pireo, a detrimento della nostra povera gioventù. -I marinai vanno a gozzovigliare da lei, dove le fanno mille regali, ella -non rifiuta alcuno, è un abisso che tutto assorbe!» - -Il vizio era cosa tanto comune per le donne, che si vedeva spesso la -madre vendere la propria figlia, e dopo averne avvizzita la verginità -del corpo, s'ingegnava di contaminarne ed insozzarne l'anima. - -«Non è una disgrazia così grande, diceva Crobyle a sua figlia Corinna, -che ella stessa aveva ceduto la vigilia ad un ricco e giovane Ateniese, -di cessare di essere zitella e di conoscere un uomo che ci dia sin dalla -prima visita una grande somma, con la quale io ti comprerò una collana». - -Queste lubriche ed infaticabili regine della crapula erano in maggior -parte straniere. Venivano da Lesbo e da altre isole dell'Asia Minore; un -gran numero erano di Mileto. Le più esperte nell'arte della voluttà -erano quelle di Lesbo. Mileto era come il vivaio delle ballerine e delle -sonatrici di flauto. - -Si ritrova qua e là negli erotici greci i principali insegnamenti che le -cortigiane si trasmettevano l'una all'altra: - -1.º L'arte di fare all'amore; - -2.º L'arte di aumentarlo e di mantenerlo; - -3.º L'arte di cavarne il maggior danaro possibile. - -«È bene, dice una di esse nelle lettere di Aristinete, di creare qualche -difficoltà ai giovani amanti, e di non accordar loro tutto ciò che -desiderano. Questo artifizio allontana la sazietà, sostiene il desiderio -di un amante per la donna che ama e gliela fa avvicinare sempre con -maggior entusiasmo, ma non bisogna spingere la cosa troppo oltre, -l'amante finirebbe collo stancarsi, coll'irritarsi e correrebbe dietro -ad altri progetti e ad altri legami; l'amore se ne vola con la stessa -leggerezza colla quale è venuto.» - -Anche Luciano parla della scienza delle cortigiane: - -«Di rado permettono agli amanti di avvicinarle, giacchè sanno per -esperienza che il godimento è la tomba dell'amore, ma nulla trascurano -per prolungare la speranza ed il desiderio.» - -Le etere avevano maniere particolari di attirare gli uomini; i loro -sguardi, i loro sorrisi, le loro pose, i loro gesti erano tanti -allettamenti che spandevano d'intorno; ognuna conosceva a meraviglia -quello che bisognava nascondere e quello che si doveva mostrare; -talvolta fingevano distrazione ed indifferenza e talaltra silenzio ed -immobilità, or correvano dietro la preda per adescarla al passaggio; -cambiando di tattica a secondo la natura dell'individuo che volevano -accalappiare. Avevano tutte un riso provocante e licenzioso che, da -lontano, svegliava le idee più impure, parlando direttamente al senso, e -che, da vicino, faceva brillar denti di avorio, trasalir labbra di -corallo, scavar rosee fossette in fra le guance e fremer gole di -alabastro. Non appena l'etera si era fatta notare da un uomo, gli -mandava mazzolini di fiori, che ella aveva portati, frutta nelle quali i -suoi denti avevano morso, e gli faceva dire da messaggeri che ella non -dormiva più, non mangiava più e che sospirava incessantemente. «Correva -a baciarlo quando giungeva, dice Luciano, lo pregava di restare quando -voleva partire; faceva le finte di non far _toilette_ che per apparirgli -sempre più bella, e sapeva alternar sapientemente le lagrime al -disprezzo, conquistando col soave incanto della sua voce.» - -Fra le cortigiane era frequentissimo l'amore lesbico. Questo amore che -la Grecia non schiacciava col disdegno e che non era nemmeno punito col -rigor delle leggi, nè cogli anatemi della religione. - -Le sonatrici di flauto cantavano, danzavano, facevano le mime, erano -belle, ben fatte e compiacenti. - -Di esse Aristagoras, dice: - -«Vi ho precedentemente discorso di belle cortigiane ballerine, e non -aggiungerò altro, trascurando puranco le sonatrici di flauto che, appena -nubili, snervavano gli uomini più robusti e si facevano pagare -profumatamente.» - -Simili donne avevano tale sapienza nell'arte delle carezze da esaurire -Ercole stesso. I libertini che avevano sperimentato le raffinatezze -della lussuria asiatica, non potevano più farne a meno e, alla fine del -pasto, quando tutti i sensi erano eccitati dal canto e dai suoni, -giungevano a tali eccessi di furore erotico, da precipitarsi gli uni -sugli altri, sopraccaricandosi di colpi, fino a che la vittoria decideva -a chi la suonatrice di flauto dovesse appartenere. - -Queste donne, esercitate di buon'ora nell'arte della voluttà, arrivavano -a disordini tali che l'immaginazione trascinava tutti i sensi. L'intera -loro vita era come una perpetua lotta di lascivia, come uno studio -assiduo della bellezza fisica; a furia di vedere la loro propria nudità -e di paragonarla con quella delle loro compagne, vi pigliavano tal -gusto, e si creavano bizzarri godimenti, tanto più ardenti, in quanto -che in essi non avevano punto il concorso dei loro amanti, i quali quasi -sempre le lasciavano fredde ed insensibili. Le passioni misteriose che -si accendevano così nelle auletridi erano violente, terribili, gelose, -implacabili. - -Tali depravati costumi erano talmente diffusi fra le donne, che -parecchie in fra di loro si riunivano spesso nei festini dove nessun -uomo era ammesso e là si corrompevano sotto l'invocazione di Venere. - -Alcifrone ci ha conservato il quadro di una di queste feste notturne; è -l'auletride Megara che scrive all'etera Bacchis e le racconta i dettagli -di un magnifico festino al quale le sue amiche Phessala, Phryallis, -Myrrhine, Philumene, Chrysis et Euxippe assistevano, metà etere, metà -sonatrici di flauto. - -«Che pasto delizioso! il solo racconto ti farà rimpiangere di non avervi -assistito; quante canzoni! e che orgia! se ne son vuotate coppe dalla -sera all'aurora! Vi erano profumi, corone, i vini più squisiti, le più -delicate vivande! Un boschetto ombreggiato da lauri fu la sala del -festino. Non vi sarebbe mancato nulla se anche tu vi fossi stata. Appena -riunite si accese una disputa che venne ad aumentare i nostri piaceri. -Si trattava di decidere se fosse più ricca Phryallis o Mirchina in quei -tesori di bellezza che fecero dare a Venere il nome di Callipige. -Mirchina si sciolse la cintura, la tunica che indossava era trasparente, -si girò; e noi avemmo l'illusione di vedere i cigli a traverso il -cristallo; allora impresse alle sue reni un movimento precipitato, -guardando all'indietro, e sorrideva allo sviluppo delle sue forme -voluttuose che ella agitava. Allora, come se Venere stessa avesse -ricevuto quest'omaggio, si mise a mormorare non sò qual dolce nenia che -mi commuove tuttora. - -«Nondimeno Phryallis non si dà per vinta, s'avanza e grida:--Io non -combatto punto dietro un velo: voglio comparire innanzi a voi come in un -esercizio ginnico; questa battaglia non ammette maschere.--Ciò detto, fa -cadere fino ai piedi la tunica ed inclinando le sue rivali -bellezze:--Contempla, o Mirchina, questa caduta di reni, la bianchezza e -la finezza della mia pelle e queste foglie di rose che la mano della -voluttà ha come sparpagliate sui miei graziosi contorni, disegnati senza -grettezza e senza esagerazione. Nel loro gioco rapido; nelle loro -amabili convulsioni, questi emisferi non tremolano come i tuoi, il loro -movimento somiglia al dolce gemito dell'onda.--Appena finito di -pronunziar queste parole raddoppiò i lascivi increspamenti con tanta -agilità, che un generale applauso le decretò gli onori del trionfo. - -«Si fecero altre scommesse di bellezza, nelle quali risultò vincitore il -petto sodo e liscio di Philumena. - -«Tutta la notte trascorse in simili piaceri e la terminammo con -imprecazioni contro i nostri amanti e con una preghiera a Venere che -scongiurammo, perchè ci procurasse ogni giorno nuovi adoratori, giacchè -l'inedito è il più stuzzicante incanto dell'amore. Eravamo tutte ebbre -quando ci separammo». - -Le etere ad Atene dominarono ed ecclissarono le donne oneste, avevano -clienti ed ammiratori, esercitavano un'influenza continua sugli -avvenimenti politici, e sugli uomini che vi pigliavano parte. - -Fu sotto Pericle e pel suo esempio che gli Ateniesi si appassionarono -per queste sirene e per queste maghe che fecero molto male ai costumi e -moltissimo alle lettere ed alle arti. Durante questo periodo di tempo si -può dire che non vi furono altre donne in Grecia e che le vergini e le -matrone si tennero nascoste nei misteri del gineceo domestico, mentre le -etere s'impadronirono del teatro e della pubblica piazza. - -L'Egitto, la Fenicia, la Grecia, colonizzarono la Sicilia e l'Italia, -stabilendovi le loro religioni, i loro costumi, e naturalmente i loro -vizi. - -Le pitture dei vasi etruschi ci dimostrano appunto a che era giunta la -raffinata corruzione di questi popoli aborigeni, schiavi ciechi e -grossolani dei loro vizii e delle loro passioni. Da mille prove su -questi vasi dipinti si vede come la lubricità di questo popolo non -conoscesse alcun freno nè sociale nè religioso. La bestialità e la -pederastia erano i vizii più comuni, e queste vituperevoli ingenuità, -familiari a tutte le età e a tutti i gradi sociali, non avevano altri -freni se non alcune cerimonie di espiazione e di purificazione che ne -sospendevano talvolta la libera pratica. - -Come presso tutti i popoli antichi, la promiscuità dei sessi rendeva -omaggio alle leggi di natura, e la donna sottomessa alle brutali -aspirazioni dell'uomo, non era se non il paziente istrumento del -godimento; doveva far sempre tacere la voce della sua scelta, giacchè -apparteneva a chiunque avesse la forza di possederla. - -La conformazione fisica di questi selvaggi avi dei Romani giustifica -d'altronde tutto quello che si poteva aspettare dalla loro impudica -sensualità; avevano le parti virili analoghe a quelle del toro, -rassomigliavano ai becchi. In queste razze così naturalmente portate -all'amore carnale, il vizio si associava, senza dubbio, a tutti gli atti -della vita civile e religiosa. - -Ai primi tempi della fondazione di Roma furono stabilite feste, dette -Lupercali, in onore del dio Pane, nelle quali i preti percorrevano le -vie completamente nudi, ed armati di tirsi coi quali battevano i -passanti. - -Più tardi si ebbero le Floreali, feste istituite in onore della celebre -cortigiana Flora, che legò al popolo romano tutta la sua fortuna. Queste -feste che le donne dissolute consideravano come fatte per loro, si -davano al circo e servivano di pretesto ai più infami disordini. Le -cortigiane vi si recavano in gran pompa, ed una volta là, si liberavano -delle vesti, mettevano in mostra compiacentemente tutto ciò che gli -spettatori volevano vedere, accompagnando ogni gesto con moti lascivi ed -impudichi. Ad un momento convenuto gli uomini nudi anch'essi si -mischiavano con tali donne e, al suon di trombe, aveva luogo una -spaventevole scena di orgia pubblicamente. - -Un giorno Catone si presentò al circo nel momento in cui gli edili -stavano per dare il segnale del gioco, ma la presenza di questo gran -cittadino impedì lo scoppio dell'orgia. Le donne restavano vestite, le -trombe tacevano, il popolo attendeva. Si fece osservare a Catone che lui -solo ostacolava la festa; egli allora si alzò, si coperse il volto con -la toga ed uscì dal circo. Il popolo applaudì, le cortigiane si -svestirono, le trombe sonarono e la baldoria ebbe luogo. - -Venere aveva a Roma numerosi tempii, e se le cerimonie del culto della -dea non offendevano il pubblico pudore, le feste date in suo onore -autorizzavano ed esercitavano il vizio nelle case private, soprattutto -presso le giovani dissolute e le cortigiane. D'altro canto le donne -romane, così riservate riguardo il culto di Venere non si facevano alcun -scrupolo d'esporre il loro pudore alla pratica di certi culti più -disonesti e vergognosi, che, nondimeno, non riguardavano se non gli dei -subalterni. - -Offrivano sacrifizii a Cupido ed a Priapo soprattutto; e non soltanto -questi sacrifizii e queste offerte avevano luogo nell'interno delle -case, ma ancora in certe specie di pubbliche cappelle, innanzi a statue -erette agli angoli delle vie. Le cortigiane non si votavano mai a questo -misterioso olimpo dell'amor sensuale; Venere sola bastava loro; erano le -matrone e perfino le vergini che si permettevano l'esercizio di questi -culti secreti ed impudenti; non vi si abbandonavano se non velate, è -vero, prima del sorgere o dopo il tramonto del sole; ma non arrossivano -di essere viste adorando Priapo ed il suo sfrontato corteggio. - -Il dio Priapo, favorito dalle dame romane, presideva ai piaceri -dell'amore, ai doveri del matrimonio, e a tutta l'economia erotica. Lo -stesso titolo era decretato al dio _Mutunus_ o _Tulunus_ che non -differiva da Priapo se non per la posizione delle statue, le quali erano -rappresentate sedute invece che in piedi; in oltre queste statue si -nascondevano in edicole chiuse, circondate da boschetti. A questo -Mutunus le spose erano condotte prima di appartenere ai mariti, e si -sedevano sui ginocchi della statua come per offrirle la loro verginità. -Questa offerta della verginità diveniva talvolta un atto reale di -deflorazione. Poi, una volta maritate, le donne che volevano combattere -la sterilità, ritornavano ancora a visitare il dio, che le riceveva -novamente sulle sue ginocchia. - -Se i romani, che avevano istituito la prostituzione legale, tolleravano -con compiacenza il commercio naturale dei sessi, se ne infischiavano -ancor più del commercio contro natura. Questa vergognosa depravazione, -che le leggi civili e religiose dell'antichità non avevano pensato a -combattere, eccetto quelle di Mosè, non fu mai tanto generalizzata -quanto ai migliori tempi della civilizzazione romana. - -Le ragazze pubbliche di Roma erano più numerose che non lo fossero mai -state ad Atene ed a Corinto; ma vi si sarebbero invano cercato quelle -regine della crapula, quelle etere così notevoli per la loro grazia e la -loro bellezza che per la loro istruzione ed il loro spirito. I Romani -erano più materiali dei Greci, non si contentavano delle delicatezza -della voluttà elegante, e non avrebbero mai ricercato in una donna di -piacere un trattenimento spirituale. Per essi il piacere consisteva -nell'atto materiale, e siccome erano per natura di temperamento ardente, -d'immaginazione lubrica, di una forza erculea, non chiedevano se non -godimenti reali, spesso ripetuti, largamente soddisfatti, ed -mostruosamente variati. - -La corruzione maschile era certo più ardente a Roma che non lo fosse la -corruzione feminile. Erano i figli degli schiavi che si istruivano a -subire le sozzure di un osceno commercio. - -Gli adolescenti formati a quest'arte impura sin dal settimo anno, -dovevano riunire certe esigenze di bellezze che li avvicinavano al sesso -feminile, erano sbarbati e senza pelo, unti di olio profumato, con -lunghi capelli a buccoli. - -Tutti questi vili servitori del piacere e del vizio si dividevano in due -categorie, arrogandosi in generale diritti sulle loro attribuzioni -speciali; vi erano quelli che facevano sempre da vittime passive e -docili, ve ne erano di quelli che divenivano attivi a loro volta e che -potevano al bisogno rendere impudicizia per impudicizia ai loro -dissoluti mecenati. Questi ultimi, di cui le dame romane non sdegnavano -i buoni ufficii, erano gli eunuchi, ai quali la castrazione aveva -risparmiato il segno della virilità. - -Per ben comprendere l'incredibile abitudine di questi orrori presso i -Romani, bisognerà rappresentarsi che essi chiedevano al sesso mascolino -tutti i godimenti che poteva dar loro la donna, e qualche altro, più -straordinario ancora, che questo sesso, destinato all'amore dalle leggi -della natura, avrebbe penato molto a soddisfare. Ogni cittadino, fosse -il più raccomandabile pel suo carattere ed il più altolocato per la sua -posizione sociale, aveva in casa un serraglio di schiavi sotto gli occhi -dei suoi genitori, di sua moglie e dei figli. Roma del resto era piena -di gitani che si vendevano così come le donne. - -Un pretesto alle pratiche viziose erano i bagni; questi stabilimenti -comuni ai due sessi e quantunque avessero ognuno la vasca o la stufa a -parte, pure potevano vedersi, incontrarsi, parlarsi, ordir intrighi, -fissar convegni e moltiplicare gli adulterii. Ognuno conduceva là i suoi -schiavi maschi e femmine, per guardar le vesti e farsi pelare, -raschiare, profumare, confricare, radere, pettinare. I padroni dei bagni -avevano pure schiavi addestrati a qualunque specie di servizio, -miserabili agenti d'impudicizia che si noleggiavano per qualunque uso. -Questi stabilimenti contenevano un gran numero di sale dove si trovavano -letti da riposo, nei quali ragazzi di ambo i sessi si tenevano a -disposizione dei clienti. - -Giovenale in una sua satira, ci presenta una madre di famiglia che -aspetta la notte per recarsi ai bagni con tutto il fardello di pomate e -di profumi: «Tutto il suo godimento consiste a sudare con grande -emozione quando le sue braccia cadono rotte sotto la vigorosa mano che -la massa, quando il bagnino animato da questo esercizio fa trasalire -sotto le sue dita l'organo del piacere, e scricchiolar le reni della -matrona». - -L'abitudine dei bagni sviluppava una specie di passione, per gl'istinti -ed i gusti i più avvilienti; vedendosi nudi, contemplando tutte quelle -nudità che facevano pompa dintorno nelle pose più oscene, nel sentirsi -toccare dalle frementi mani del bagnino, i romani erano presi -irresistibilmente da una rabbia di piaceri nuovi ed ignoti, per -soddisfare i quali consacravano tutta la loro esistenza. - -Era là che l'amore lesbico aveva stabilito il suo santuario; e la -sensualità romana si arricchiva ancora sul libertinaggio delle allieve -di Saffo. - -Queste donne apprendevano la loro esecrabile arte a fanciulli ed a -schiavi chiamati _fellatores_; simili impurità erasi talmente radicate a -Roma che un satirico scrive: - -«O nobili Romani, discendenti della dea Venere, fra breve non troverete -fra di voi un labbro casto per rivolgerle le abituali preghiere». - -Nelle strade, alla passeggiata, al circo, al teatro le cortigiane alla -moda comparivano circondate da una folla di ammiratori; erano giovani -dissoluti che facevano vergogna alle loro famiglie; liberti ai quali le -mal acquistate ricchezze non avevano lavato la macchia della schiavitù; -erano artisti, poeti, attori, che sfidavano volentieri la pubblica -opinione. Bisognava vedere la sera sulla _Via Sacra_ questo convegno -quotidiano del lusso, della crapula e dell'orgoglio per rendersi conto -quanto numerosa e brillante fosse quest'armata di cortigiane alla moda, -che occupava Roma quale città conquistata. - -Convenivano là ogni giorno a far mostra e dar spettacolo di civetteria, -di _toilette_ e d'insolenza, fra le matrone che ecclissavano coi loro -incanti e colla loro spudoratezza. Talvolta si facevano trasportare da -robusti abissini in lettighe scoperte, nelle quali erano coricate -seminude, le braccie cariche di bracciali, le dita di anelli, la testa -inclinata sotto il peso degli orecchini, del nimbo e delle forcinelle di -oro; accanto ad esse bellissime schiave facevano lor vento con ventagli -di penne di paone. - -Or sedute or impiedi nei carri leggeri, guidavano esse stesse i cavalli -e cercavano di oltrepassarsi l'un l'altra. Le meno ricche andavano a -piedi; tutte bizzarramente vestite con stoffe screziate di lana o di -seta, sempre pettinate artisticamente; coi capelli in treccie formanti -diademi biondi o dorati, intermezzati di perle ed altri gioielli. - -Le matrone vi convenivano pure la maggior parte in lettiga od in -carrozza e non affettando un contegno molto più decente delle cortigiane -di professione. Si mostravano sulla pubblica via per far pompa delle -_toilettes_ e del loro corteggio; queste sortite avendo spesso lo scopo -di procacciarsi un amante o piuttosto un vile e vergognoso ausiliario -alla loro lubricità. - -Giovenale ne dà il seguente interessantissimo quadro: - -«Nobile e plebee sono tutte egualmente depravate. Quella che calpesta il -fango delle vie non val più della matrona portata sulla testa dai grandi -sirii. Per far bella mostra di sè, ognuna noleggia una toilette, un -corteggio, una lettiga, e guanciali ed una nutrice e una giovanetta dai -capelli biondi, incaricata di prendere i suoi ordini. Povera ella -prodiga ad imberbi atleti ciò che le resta dell'argenteria dei suoi avi; -dà loro fino agli ultimi pezzi. Ve ne sono di quelle che ricercano solo -gl'imberbi eunuchi impotenti, dalle molli carezze e dal mento senza -barba, perchè così non corrono il rischio di dover preparare qualche -aborto». - -Le satire di Giovenale sono piene delle prostituzioni orribili, che le -signore romane si permettevano quasi pubblicamente, e di cui gli eroi -erano infami istrioni, schiavi vili, vergognosi eunuchi, atroci -gladiatori. - -«Vi sono donne che gioiscono a cercare i loro amanti nel fango ed i cui -sensi non si svegliano se non alla vista di uno schiavo, di un servo. -Altre impazziscono per un gladiatore, per un impolverato mulattiere, per -un istrione che mostra le sue grazie in sulla scena». - -In questa _Via Sacra_ si vedeva spesso un Nubiano toccare in sulla -spalla di un ragazzo dalla lunga capellatura, era un vecchio senatore -dissoluto che chiamava questo giovanetto metamorfosato in donna; altrove -un robusto portatore di acqua che si trovava a passar per caso era -disputato da due grandi dame che lo avevano notato simultaneamente e che -facevano a gara a chi fosse la prima a sacrificargli l'onore. Un gesto, -uno sguardo, un qualunque segno, e gladiatore, eunuco, fanciullo si -presentavano, non disdegnando di prestarsi ad alcun genere di servizio -per quanto abbominevole fosse. - -Petronio ci dà incredibili dettagli sulla vita dei ricchi Romani, -soprattutto nei festini. Non erano solo succolenti pasti, ma sovente -spaventevoli conciliabuli di orgie smodate, arene d'impudicizia. - -Non si mangiava e si beveva senza interruzione, ma si avevano intermedii -di specie differenti; dapprima oscene conversazioni, provocanti o -voluttuose; poi musica, danze e divertimenti di esasperata libidine. - -Dopo o durante questi intermezzi di tutti i disordini che l'ebbrezza ed -il vizio potevano inventare, comparivano i ballerini--buffoni che -facevano salti pericolosi, smorfie e giuochi di forza straordinarii; non -dimenticando mai nella loro pose, di far spiccare tutte le forme, tutti -i muscoli dei loro corpi; accompagnavano tutti i loro movimenti con -gesti indecentissimi, davano alle loro bocche un'espressione oscena, che -completavano col giuoco rapido delle dita; si scambiavano fra di loro -segni muti che avevano sempre qualche rapporto, più o meno diretto, con -l'atto della copula; e talvolta, infiammati di lussuria, eccitati dagli -applausi dei convitati, passavano dai gesti ai fatti, abbandonandosi ad -impure battaglie ed imitando le turpitudini dei fauni. Quanto alle -ballerine, eseguivano dei passi che un padre della Chiesa, Arnobio, ha -così descritti: «Una truppa lubrica ballava danze dissolute, saltava -disordinatamente e cantava; queste ballerine giravano danzando e ad una -certa misura, sollevando le coscie e le reni, imprimevano alle natiche -ed ai lombi un movimento di rotazione che avrebbe infiammato il più -freddo spettatore». - -Petronio nel _Festino di Trimalcione_ ci mostra il disordine di queste -donne in simili riunioni. - -«Fortunata arrivò con le vesti tenute in su da una cintura verde, in -modo da lasciar vedere al disotto la tunica ciliegia, le legacce delle -calze tessite in oro, e le pantofole dorate; si asciugò le mani nel -fazzoletto di seta che le cingeva il collo, e si accampò sul letto della -moglie di Kabimas, Scintilla, la quale battè le mani e Fortunata gliele -baciò. Queste due donne non fanno che ridere e confondere i loro baci -avvinati; Scintilla proclamò la sua amica donna di casa per eccellenza; -e questa non fa che lagnarsi dell'indifferenza maritale. Mentre esse si -stringono così; Kabimas si alza silenziosamente, afferra Fortunata pei -piedi, e la rovescia sul letto:--Ah! Ah! esclama questa, sentendo che la -tunica le si scopre fin più su del ginocchio; e raggiustandosi in -fretta, nasconde nel seno di Scintilla un viso che il rossore rende -ancora più indecente.» - -In quel tempo, apprende Giovenale, che l'adulterio era peccato men che -veniale. Il marito era un volgar lenone che si ritirava nel fondo -dell'appartamento quando veniva l'amante della moglie. Cicerone nelle -sue epistole, lo conferma. Racconta che Mecenate corteggiava la moglie -di un certo Sulpicio Galba, il quale, per facilitare queste galanti -relazioni, fingeva di addormentarsi uscendo di tavola. Un giorno, un suo -schiavo, volendo profittar di tal circostanza per gustare il vino di -Falerno, il compiacente marito gli gridò «Olà! stupidone, io non dormo -per tutti.» - -Seneca ha uno squarcio di sdegno contro la moda degli abiti trasparenti: - -«Vedo--dice--vesti di seta, se si può dar il nome di vesti a stoffe che -non garantiscono nè il corpo, nè il pudore, e con le quali una donna non -potrebbe senza mentire, affermare di non essere nuda». - -Giovenale così esclama: «È stato detto che sotto il regno di Saturno, il -pudore abitasse la terra, ma si deve credere che non tardò a seguire sua -sorella Astrea, lasciando il mondo per andar ad abitare gli spazii -celesti. Se l'età dell'argento ha visto il primo adulterio, l'età del -ferro fu madre di ben altri delitti, con essa non si ebbe più una donna -degna di toccar le bandelle di Cerere, e di cui un padre non dovesse -temerne gli abbracci.» - -Questo gran satirico ci presenta ancora la donna crudele ed -avvelenatrice; ne ha vedute di quelle che si rovinavano per soddisfare -le esigenze dei cantanti e dei ballerini. - -A Roma non era nemmeno rispettato il talamo. Cicerone racconta la storia -della madre di Cluentius che, innamoratosi di suo genero, lo sposò e le -nozze furono consumate nello stesso talamo che ella aveva offerto due -anni innanzi a sua figlia e dal quale poi l'aveva scacciata. - -Le orgie erano incessanti. Ecco la descrizione che ne dà Giovenale: - -«A tali incerti sguardi, già si sente girar il pavimento di sotto, la -tavola si solleva ed i lumi si vedono doppi. Ebbene! dubitate forse -ancora delle oscenità di Tullia, delle proposte che fa a quella Maura -troppo famosa che è la sua più intima amica, quando Maura passa dinnanzi -al vecchio altare del pudore? - -«E là che esse fanno, durante la notte, fermar la loro lettiga, e là che -si estrinseca il loro furor concentrato, e che dopo di aver sfidato la -statua del dio con i più bizzarri insulti, si abbandonano al chiaror -della luna ad assalti reciproci di cui la natura ne freme. Tutti sanno -che avviene nei misteri della buona dea, quando le trombette agitano -queste specie di furie, e quando egualmente ebri di cibo e di vino, -fanno volare turbinosamente i loro capelli sparsi, invocando al Dio -Priapo. Quali desiderii! e quali slanci! E che torrenti di vino scorrono -sulle loro cosce! - -«Sarfeïa, colla corona in mano, provoca alcune vili cortigiane, e vince -il premio offerto alla lubricità. A sua volta rende omaggio agli ardori -di Medullina; quella che trionfa in tale conflitto è proclamata la più -nobile. Nulla si fa per finzione: le attitudini sono di una tale verità -che infiammerebbero il vecchio Priamo e l'infermo Nestore. Diggià gli -esaltati desiderii vogliono essere assopiti; diggià ogni donna riconosce -che non stringe tra le braccia se non una donna impotente, e l'antro -echeggia di questi unanimi gridi: Introducete gli uomini, la dea lo -permette: il mio amante dorme forse? che lo si svegli subito... se il -mio amante non viene, mi abbandono agli schiavi, e se di schiavi non ve -ne sono, che si apporti un asino... subito!!!» - -I libertini ricercavano a qualunque prezzo i primi fiori delle vergini, -ciò che costituiva un lucroso commercio pei lenoni, che arrivavano -perfino a vendere ragazzine dai 7 ad 8 anni, per essere più certi della -condizione di una mercanzia sì fragile e sì rara. - -La gelosia, come l'amore, sembrava passata di moda, e si vivea troppo in -fretta per consacrare interi anni ad una sola passione; e perciò che si -trovano in tale epoca poeti disposti a cantare il libertinaggio. E che -Marziale dice francamente: «Nessuna pagina del mio libro è casta, e -quindi quelli che mi leggono sono giovani e ragazze dai facili costumi, -vecchie che hanno bisogno di solletico. Ho scritto per me, dice alle -venerabili matrone che leggevano le sue opere di nascosto, e che -l'accusavano di non scrivere per le donne oneste, ho scritto per me, pel -ginnasio, per le terme: gli studiosi sono da questa parte, ritiratevi -dunque, noi ci svestiamo; andate via se non volete veder uomini nudi! -Qui, dopo aver bevuto, Tersicore, coronata di rose, abdica il Pudore, e -nell'ebrezza, non sapendo più cosa dire, invoca ad alta voce ciò che -Venere trionfante riceve nel suo tempio al mese di agosto, e ciò che il -villico mette in sentinella in mezzo al suo giardino, quello che la -vergine casta non può guardare se non mettendosi la mano sugli occhi.» -ed allargando le dita, aggiungiamo noi. - -Fa il ritratto di Lesbia che ama la pubblicità, i piaceri segreti non -hanno alcun sapore per lei, perciò la sua porta non è mai chiusa, nè -guardata, quando ella si abbandona alla lubricità. Vorrebbe che tutta -Roma la guardasse in quei momenti, e non si turba nè si scomoda se -qualcuno entra, giacchè il testimone del suo libertinaggio le procura -più godimento che il suo amante stesso. La sua più grande felicità è di -essere sorpresa in flagrante. - -Lacamè si fa servire al bagno da uno schiavo di cui il sesso è -decentemente nascosto da una cintura di cuoio nero, mentre giovani e -vecchi si bagnavano nudi con essa; perciò Marziale si vede autorizzato a -chiederle: «Ma che, forse il tuo schiavo è l'unico che sia veramente -uomo in fra tanti?». - -Ligella spela i suoi avvizziti incanti: «se ti resta un qualunque -pudore, le grida Marziale, cessa di strappar la barba ad un leone -morto». - -La maggior parte delle cortigiane non erano Greche, esse non venivano da -molto lontano, e molte ne uscivano dai sobborghi di Roma, dove le madri -le avevano vendute alla crapula. Nondimeno si ricercavano le donne -Greche, e si pagavano più care delle altre, ed è perciò che quasi tutte -le cortigiane si dicevano di tal paese. Una cortigiana, certa Lelia, -avéva mandato a memoria qualche parola greca, che ripeteva continuamente -con un accento romano; Marziale le dice: - -«Quantunque tu non sii nata nè a Efeso, nè a Rodi, nè a Metilene, ma in -una casa dei sobborghi patrizii, quantunque tua madre, che mai non -conobbe cosa volesse dir lavarsi, sia nata presso gli Etruschi dalla -carnagione olivastra, e che quel rustico di tuo padre sia originario -della campagna di Aricia, tu impieghi a qualunque proposito questo dolci -espressioni greche: _vita mia, anima mia!_ Come, tu cittadina di Ersbia -e di Egeria osi parlare così!? Tu non sai come fare per parlare il -linguaggio di una pudica matrona: ma non dici nulla di più tenero quando -i desiderii ti tormentano? Va, Lelia, quand'anche giungesti a saper a -mente Corinto, non sarai mai Lais!». - -Ecco uno dei più curiosi epigrammi di Marziale, egli si rivolge a Galla: - -«Il tuo viso è tale che nessuna donna oserebbe dirne male, tu non hai -neppure una macchia sul corpo. Perciò ti meravigli senza dubbio di non -aver mai ispirata alcuna passione, e di non veder mai ritornare a te -l'uomo col quale hai dormito una notte. Ciò dipende dal fatto che tu hai -un enorme difetto. Ogni volta che io ti avvicino per fare all'amore e -che agitiamo i nostri corpi voluttuosamente confusi, la tua vagina fa -rumore e tu taci. Piacesse al cielo che tu parlassi e quell'organo -tacesse! Giacchè il suo mormorio non mi lusinga affatto; preferisco il -rumor del tuo deretano, il quale almeno ha una certa utilità ed allo -stesso tempo provoca ilarità». - -Fu sotto gl'imperatori, per l'influenza dei loro costumi depravati, pei -loro esempii e le loro malsane istigazioni, che la società romana fece -spaventevoli progressi nel vizio, il quale finì di disorganizzarla. - -Giovenale esclamava allora: - -«Il vizio è al suo colmo: Ecco disgraziati a qual punto di decadenza -siamo giunti! Abbiamo, è vero, portate le nostre armi fino ai confini -dell'Iberia, abbiamo anche recentemente sottomessi gli Orcadi e la -Brettagna, dove le notti sono sì corte, ma quello che fa il popolo -vincitore nella città eterna, non lo fanno i popoli vinti!» - -Infatti quello che restava di buoni costumi a Roma fu perduto dal giorno -in cui il capo dello Stato finì di rispettarlo. - -Giulio Cesare, questo grand'uomo di cui il genio innalzò a tanta potenza -le armi romane, la politica e la legislatura; Giulio Cesare fu il primo -ad offrire al popolo romano l'indecente esempio della propria -depravazione. Tutti gli storici del tempo sono d'accordo nel dire che -egli era portato molto verso i piaceri sensuali e nulla risparmiava per -soddisfarli. Sedusse un numero infinito di donne per bene. Non -rispettava nè il suo talamo, nè quello degli altri. Questo dittatore -volle fare una legge che gli permetteva di godersi tutte le matrone che -gli andavano a genio, sotto pretesto di moltiplicare gli uomini della -sua illustre razza! - -Nessuno ignora lo scandaloso festino di Augusto e dei suoi cinque -compagni di orgia con sei rispettabili matrone romane. Vestiti da dei e -da dee imitavano gl'impudicissimi costumi olimpici descritti nelle -favole. Augusto commise un incesto con la propria figlia, dal quale -nacque la madre di Galigola. Marcantonio parlando dei tirannici costumi -di Augusto, dice che in un festino, fece passare dalla sala da pranzo -nella camera vicina, la moglie di un console, pur trovandosi il marito -fra gl'invitati, e quando ella ritornò con Augusto, i banchettanti -avevano avuto il tempo di vuotar più di una coppa in onore di Cesare, e -la matrona aveva le orecchie rosse ed i capelli in disordine. Tutti lo -notarono; solo il marito non vi fece caso. - -Le orgie di Augusto paragonate a quelle di Tiberio erano ingenue ed -innocenti. Questi commise delitti che nessuno prima di lui aveva osato -immaginare. A Caprea, dove soggiornava abitualmente, fece costruire una -grande camera, sede delle più secrete sregolatezze. Là una moltitudine -di giovanette e di giovanetti diretti dagli inventori di una mostruosa -prostituzione, formavano una triplice catena e mutualmente e carnalmente -allacciati, gli passavano dinnanzi per rianimare i suoi sensi esauriti. - -Sua moglie accettava volentieri tutte le dichiarazioni di amore che le -venivan fatte. Riceveva i suoi amanti in folla e correva con essi -pazzamente per le vie della città. La ragione e le leggi del pudore non -si fecero mai sentire in casa di questa depravata principessa. - -Galigola, ancor men riservato di Tiberio, che cercava di imitare, fece -conoscere pubblicamente i suoi infami amori con Marco Lepidus. Egli -cercò sempre lo straordinario ed il mostruoso. - -Agrippina visse con suo fratello Galigola in un legame mostruoso. - -Claudio ebbe troppe mogli legittime per aver molte concubine e quelle -che si pagò, più per capriccio che per amore, non furono troppo note -perchè ne restasse traccia nella storia. - -Messalina, moglie di Claudio, ha lasciato nella storia la più -detestabile nomea; ella si macchiò di tutte le infamie. La sua -prostituzione fu delle più abbiette, i suoi capricci oltraggiosamente -disordinati, senza ritegno, pubblicamente soddisfatti e pubblicamente -conosciuti. Dimenticò la dignità, la nascita, la naturale modestia del -suo sesso, la fedeltà coniugale, per abbandonarsi brutalmente alle sue -lubriche passioni. - -Associò ai suoi stravizii moltissime dame romane, obbligandole, per -eccesso di autorità, a vivere con lei in un vergognoso libertinaggio. Le -forzò a prostituirsi in presenza dei loro mariti agl'individui più vili. - -Su questa donna Giovenale ha scritto pagine terribili: - -«Appena suo marito si addormentava, ella preferendo un qualunque -schifoso strapuntino al letto nuziale ed imperiale, evadeva dal palazzo, -seguita da una sola confidente, favorita dalle tenebre e mascherata, si -portava in un luogo infame della più putrida prostituzione. E là, a seni -scoperti, Messalina, scintillante e fiera, votava alla pubblica -brutalità i fianchi che ti portarono, o generoso Britanicus! Nondimeno -ella lusinga chiunque si presenta e chiede l'abituale salario. Il capo -del luogo congeda le cortigiane, ma ella ancora fremente di desiderio, -non vuol partire ed è l'ultima ad andar via, profittando di un solo -minuto per dar sfogo al furor che la consuma. Esce infine più stanca che -soddisfatta, affumicata dalla puzzolenti lampade, le guance livide e -sozze, e va a depositare gli odori di quest'antro sul capezzale dello -sposo». - -Appena gettò via la maschera che copriva le sue perverse inclinazioni, -Nerone si abbandonò a tutti gli eccessi che i raffinamenti del -libertinaggio avevano potuto creare e diede sfogo ai suoi impuri vizii. -Sua moglie Poppea, vedova di Ottone, non fece alcuna differenza fra i -suoi mariti ed i suoi amanti, dandosi ai più svergognati disordini, e -facendo un infame uso della sua bellezza. - -Vitellio fu l'allievo di Tiberio e servì i suoi infami piaceri, cioè a -dire continuò un simil genere di vita. - -Tito nutriva nel suo palazzo un gran numero di schiave che servivano ai -suoi piaceri. - -Domiziano si bagnava con le prostitute compiacendosi a strappare i peli -delle sue concubine. Sua moglie si prostituiva senza vergogna a tutti -quelli che la desideravano. - -Eliogabalo creò un senato di donne votate a Venere, tenne apertamente -udienze sulla prostituzione. Si fece portare su di un carro tirato da -donne nude; e rappresentò Venere sotto tutti gli aspetti. - -Commodo manteneva 300 concubine e disonorava, seducendole o violandole, -le più distinte matrone romane. - -Per Commodo era un piacere, un bisogno di avvilirsi agli occhi di tutti, -non si diceva soddisfatto se non quando le sue turpitudini avevano avuto -mille testimoni e mille echi. - -«Sin dalla più tenera infanzia, dice Lampride, fu impudico, cattivo, -crudele, libidinoso, e arrivò fino a prostituir la sua bocca! Fece del -palazzo reale una taverna ed un antro di voluttà, dove attirò le donne -più notevoli per la loro bellezza, e se ne servì pei suoi impuri -capricci.» Alle 300 concubine aggiunse più tardi 300 giovanetti. - -Questi 600 convitati sedevano alla sua mensa e si offrivano volta a -volta le impure fantasie di lui. Quando la forza fisica gli mancava, -chiamava in aiuto tutta la potenza dell'immaginazione; obbligava tutta -questa gente di abbandonarsi sotto i suoi occhi a quei piaceri che egli -non poteva più condividere. - -Dopo aver stuprata sua sorella, diede il nome di sua madre ad una -concubina, alfine di persuadersi che commetteva un incesto con lei. - -Eliogabalo, così come Nerone, trovava un eccessivo piacere in tutti gli -atti della prostituzione. Un giorno convocò tutte le cortigiane di Roma -e presiedè lui stesso questa strana assemblea. E tenne un'accanita -discussione su parecchie quistioni astratte di voluttà e di -libertinaggio. Nessuno potrà mai farsi un'idea di quali abbominevoli -sozzurre quest'uomo sporcò il suo corpo. - -Se gli appetiti carnali di Eliogabalo erano smodati, la sua -immaginazione corrotta aveva ancora più potenza ed attività. Così, -quello che egli cercava continuamente, era la creazione di nuove maniere -colle quali poter contaminare i suoi occhi, le sue orecchie, la sua -anima, insozzando contemporaneamente il pudore altrui. - - - - - II. Il Vizio all'era cristiana - - - - _Medioevo._ Rinascenza--Impero - - -Nel periodo della cristianità il vizio si mostrò soprattutto nelle sette -eretiche, le quali immaginarono, a fine di favorire la corruzione, -stravaganti dottrine. - -I Nicolaiti insegnavano che per acquistare la salvezza eterna, era -necessario di insozzarsi di tutte le specie d'impurità. Essi -pretendevano che una carne maculata dovesse essere più accetta a Dio, -perchè i meriti del redentore dovevano esercitarsi maggiormente su di -essa per renderla degna del paradiso. - -Altre eresie congiunte con immaginazioni più o meno stravaganti ed -ingegnose, come fine e come mezzo, avevano sempre un prodigioso sviluppo -della sensualità. - -In generale era la comunità delle donne e la promiscuità dei sessi che -formavano la base di queste sette singolari. Il pudore non esisteva per -questi settarii che lo consideravano come ingiurioso alla divinità. - -Secondo le dottrine di Carpocrate e di suo figlio, nessuna donna aveva -il diritto di rifiutare i suoi favori a chiunque gliene facesse -richiesta in virtù del diritto naturale. - -Una donna di questa setta, Marcellina, venne a Roma, verso il 160, e vi -fece molti proseliti col sudore del proprio corpo! Dopo i festini si -commettevano le infamie carnali, quando, le grazie dette, il sacerdote -massimo diceva: «Lungi da noi la luce ed i profani.» Allora si -spegnevano le fiaccole, e quello che avveniva nelle tenebre, senza -distinzione di sesso, di età e di parentela, non doveva lasciare traccia -nemmeno nei ricordi. Ciò rappresentava agli occhi dei dottori della -setta l'immagine naturale della creazione. - -I Cainisti avevano per dogma la riabilitazione del male ed il trionfo -della materia sullo spirito. Interpretavano i libri santi a rovescio, ed -onoravano, quali vittime ingiustamente sacrificate, i più esecrabili -tipi della cattiveria umana. Si glorificavano d'imitare i vergognosi -vizii che attribuivano a Caino, e che ritrovavano con piacere presso gli -abitanti di Sodoma e di Gomorra. - -Gli Adamiti, facevano risalire le loro dottrine al primo uomo, non -proscrivevano la donna come gli eredi di Caino e di Saffo. Il loro capo -Psodicos, ebbe l'audacia di permettere e di prescrivere la copula -pubblica fra i due sessi. - -I Manichei proclamavano, con l'avversione del matrimonio, il libero e -smodato esercizio di tutte le facoltà sensuali. Essi consideravano -l'atto venereo come opera santa, a condizione che la santità di -quest'atto, non fosse compromessa dal matrimonio o dalla concezione. - -A quei tempi la vita cenobitica non fu neppur essa esente da vizii. La -sensualità e la lussuria penetravano col mistero a traverso le -solitudini, dove si raccoglievano per lavorare e pregare in comunità i -frati e le suore della nuova famiglia cattolica. - -Furono le eresie che condussero quel prodigioso abbandono nella -cristianità. San Cipriano nel 230 ci dipinge tale epoca così: «Non -esisteva più carità nella vita dei cristiani, non esisteva più -disciplina nei loro costumi; gli uomini si pettinavano le barba, e le -donne si imbellettavano il viso; si corrompeva la purezza degli occhi -violando l'opera delle mani di Dio, e perfino quella dei capelli dando -ad essi uno strano colore. Si ricorreva a tutte le astuzie ed a tutti -gli artificii per ingannare i semplici; i cristiani sorprendevano i loro -fratelli con le infedeltà e le furberie.» - -Bisogna attribuire questi cattivi costumi che regnavano allora, in un sì -gran numero di comunità femminili, all'influenza demoralizzatrice di una -folla di monaci erranti e di secolari che l'ozio e la corruzione -moltiplicavano dappertutto. La condotta impudente e dissoluta di questi -monaci si propagò nell'Egitto fino ai deserti della Tebaide. - -Più tardi il vizio si introdusse nei monasteri e si potettero allora -avverare i numerosi squilibramenti che hanno provato la fragilità della -virtù umana, e l'impotenza dei voti i più sacri. Nei monasteri feminili, -l'ospitalità accordata a tutti gli ecclesiastici ed ai monaci di -passaggio, vi generò disordini che non trascesero quasi mai in scandali -pubblici tanto da attirare l'attenzione della gente. - -I Franchi che si introdussero nella Gallia verso la metà del V.º secolo, -a primo acchito con i Gallo Romani; conservarono i loro costumi, la loro -religione, i loro usi senza lasciarsi influenzare dal contatto della -civiltà brillante e voluttuosa che incontrarono nella città conquistata. - -Ma, al tempo stesso, non fecero nulla per cambiare il carattere dei -primi possessori del suolo. Divenuti cristiani i franchi divennero allo -stesso tempo Galli e Romani. Da Clodoveo fino a Carlomagno, i vescovi -furono i veri legislatori e il codice ecclesiastico dominò il codice -giustiniano e le leggi teutoniche. La corruzione legale non aveva un -corso regolare, i disordini e l'incontinenza non erano che più -indomabili e più audaci. - -Non vi erano cortigiane propriamente parlando, o prostitute che -esercitavano questo vergognoso mestiere nelle città governate dai -vescovi, ma vi erano dappertutto, in ogni feudo, in ogni dimora rurale, -una sorta di serragli, di ginecei, nei quali le donne libere o schiave -lavoravano all'ago o al fuso, e dove il padrone trovava facile il -piacere, ed un'emulazione sempre compiacente per servirlo. - -I concubinati, essendo per loro natura, estranei alle leggi -ecclesiastiche, non dipendevano se non dal capriccio delle persone che -li contraevano e che li rompevano senza tanti scrupoli. Tale fu per -oltre tre secoli lo stato di famiglia in Francia. - -I re merovingi non indietreggiarono nè dinanzi a delitti, nè dinanzi a -guerre sanguinose per soddisfare i loro amori, per lasciare o per -prendere una concubina. Vivevano nei loro dominii reali, lontani dalla -vista dei loro soggetti, che udivano appena il rumore delle orge di -questi re buontemponi, i quali si abbandonavano a tutte le specie di -disordini, passando dall'ebbrezza alla lussuria più sfrenata. - -E come ai primi tempi la corruzione soggiornava in mezzo al clero; -Martiniano, monaco di Rabais, al X secolo, diceva ai preti del suo -tempo: «È forse legge vostra di prender moglie e di avere relazioni con -donne? di contaminare con tutte le specie di lussuria il vostro corpo -che è stato creato per ricevere il cibo degli angeli?» - -Il pio vescovo di Limoges, Turpio, morto nel 944, tramandava con dolore -nel suo testamento questa confessione spoglia di ipocrisia: «Noi stessi -che dovremmo dare l'esempio, siamo gl'istrumenti dell'altrui perdita, ed -invece di essere i pastori del popolo ci comportiamo tali lupi -divoranti!» - -Non è qui il caso di esporre gli orribili vizi della gente di chiesa, -che credevano fosse loro tutto permesso al sol perchè avevano il diritto -di assolvere qualunque peccato; non cercheremo nemmeno in questo libro -di penetrare negli archivii dei conventi per ricercarvi la lunga lista -di quelli che furono riformati, scomunicati, soppressi a causa dei -mostruosi disordini dei loro ospiti; basti dire che non era possibile di -trovare un'abbazia celebre, dove i costumi claustrali non fossero stati -a più riprese focolari d'impudico contagio. - -La depravata condotta dei preti e dei monaci, non era che troppo imitata -dai laici che la bersagliavano coi loro sprezzanti motteggi. In presenza -di tali modelli di corruzione, il popolo non poteva certo aver la -pretesa di restar puro e virtuoso. - -Tutti gli scrittori dell'epoca sono d'accordo nel constatare la profonda -degradazione dello stato sociale e tutti ne attribuivano la causa -all'incontinenza che aveva preso gigantesche proporzioni. - -Nelle provincie i signori facevano bella mostra di tutti i loro vizii, -non conservando alcun pudore. Fra i tanti citiamo un solo esempio della -selvaggia impudicizia che caratterizzava l'uno e l'altro sesso. Nel 990, -correva voce che Guglielmo IV, duca di Aquitania e conte di Poitiers, -avesse avuto adultero commercio con la moglie del visconte di Thouars, -presso il quale era stato ospitato. Emma, moglie di Guglielmo, aspettava -un'occasione favorevole per vendicarsi della rivale. Un giorno vistola -passeggiare a cavallo, con poca scorta, nei dintorni del castello di -Talmont, accorse con un buon seguito di paggi e di scudieri; la fece -rovesciare per terra, la colmò d'ingiurie e di percosse e l'abbandonò -alle sue genti. Le quali, impadronitisi della viscontessa, la -violentarono un dopo l'altro fino al giorno seguente, per obbedire agli -ordini della padrona che li eccitava, contemplandoli. La mattina, la -lasciarono quasi nuda, e semiviva. Il visconte di Thouars non potette nè -lagnarsi, nè vendicarsi e riprese la moglie disonorata, mentre Guglielmo -esiliava la sua nel castello di Chinon. - -Ma è soprattutto nei Penitenziali che bisogna cercare gli occulti -misteri della corruzione. È là che il peccato della carne si compie con -tutte le audacie, che non si limita solo agli illeciti congiungimenti -fra i due sessi, ma si spinge fino ai più esecrabili capricci della -depravazione. «Si vorrebbe credere, dice il signor de la Bedollière, per -l'onore dell'umanità, che gli orrori segnalati nei Penitenziali fossero -puramente accidentali». Ma è certo che invece tali orrori erano troppo -frequenti e che spandevano poco a poco una corruzione latente in tutte -le parti del corpo sociale. Ad ogni pagina, i Penitenziali classificano -i vizii secondo i gradi di colpabilità e di penalità. Bisogna -distinguere in questo codice primitivo della confessione, i fatti che -concernono gli atti più secreti del matrimonio, quelli che toccano -all'incesto, quelli che sono relativi alle corruzioni contro natura, e -quelli infine che caratterizzano il delitto di bestialità. - -Erano peccati veniali se gli sposi non avevano consacrato la prima notte -di nozze a pratiche devote; se il marito che si coricava con la moglie -non si fosse lavato prima di entrare in chiesa: se una moglie fosse -entrata in chiesa, all'epoca delle sue regole. Ma il peccato diveniva -più grave quando gli sposi si abbandonavano ad oscene fantasie ecc. - -L'incesto si moltiplicava sotto le forme più vergognose; i figli non -risparmiavano la madre; la madre essa stessa non rispettava l'innocenza -dei suoi più giovani rampolli; i fratelli attaccavano le sorelle; il -padre si corrompeva con la figlia! Per simili turpi atti vi erano -penitenze da 10 a 15 anni, durante i quali i colpevoli dovevano -sottomettersi a digiuni ed a continenze. - -Il peccato contro natura aveva innumerevoli varietà agli occhi del -confessore, che applicava anche per esso diverse specie di penitenza. I -vizii antifisici delle donne erano puniti così severamente quanto quelli -degli uomini. - -Talvolta l'incesto associandosi al delitto contro natura, ne aggravava -l'infamia ed il castigo. Tutti i generi di bestialità figuravano nei -Penitenziali; nessuna bestia era esclusa per commettere simili -obbrobriose indegnità. - -Sotto Luigi VII la corporazione delle ragazze libere, trovavasi in uno -stato di notevole prosperità. Sauval dichiara nelle sue compilazioni, -che gli statuti di questa disonesta corporazione, ebbero corso, pel loro -occulto governo, fino agli stati di Orleans, nel 1560. - -San Luigi cercò, ma invano, di mettere un argine a tante corruzioni. Il -25 giugno 1263, scrisse da Aigues-Mortes a Mathieu, abbate di San Denis, -e al conte Simon de Nesle: «Abbiamo ordinato d'altronde, di distruggere -quelle note e manifeste prostituzioni che insozzano con le loro infamie -il nostro fedel popolo e che trascinano tante vittime nel fango e -nell'abisso della perdizione; abbiamo altresì ordinato di perseguitare -questi scandali tanto nella città che nella campagna, e di purgare -assolutamente il nostro reame da tutti gli uomini corrotti e pubblici -malfattori». - -Un orribile libertinaggio essendosi insinuato in tutte le classi sociali -sin dai tempi delle crociate e il vizio contro natura, che il soggiorno -dei francesi in Palestina aveva acclimatato in Francia, minacciava -ancora d'infettare i costumi e di corrompere tutta quanta la -popolazione. - -A partire dall'undicesimo secolo un sensibile miglioramento si fece -sentire nei costumi pubblici e privati. Vi rimanevano ancora senza -dubbio molti disordini, presso i nobili e nel basso popolo, ma i primi -non davano più in comune l'esempio della perversità e del vizio. - -Certo si deve all'influenza della cavalleria la conversione del più -grande peccatore che l'undicesimo secolo abbia prodotto. Guglielmo duca -di Aquitania, nono a portare tal nome, fu il più pericoloso ingannatore -di donne ed il più gran libertino, la cui riputazione abbia percorso il -mondo. Passò senza scrupoli e senza por tempo in mezzo dal culto della -materia alla contemplazione spirituale, dall'incredulità alla fede. - -Le crociate furono il più bel momento della cavalleria e non di meno -nessuno può negare che questa prodigiosa massa di uomini di tutte le -condizioni e di tutti i paesi non abbia riscaldata nel suo seno il germe -corruttore della lussuria. «Tutti i vizii vi regnavano, dice l'abbate -Fleury, sia quelli che i pellegrini avevano apportati dai loro paesi, -sia quelli che avevano conosciuti nei paesi stranieri.» - -«I crociati, dice Alberto d'Aise, si comportavano da gente grossolana, -insensata ed inetta quando l'amore carnale spegneva in essi la fiamma -dell'amore divino; vi erano nelle loro fila una quantità di donne, -vestite da uomini, e viaggiavano tutti insieme senza distinzione di -sesso, confidandosi all'azzardo di una spaventevole promiscuità. I -pellegrini non si astenevano dalle illecite riunioni, nè dai piaceri -della carne; si abbandonavano senza tregua a tutti gli eccessi della -culinaria, si divertivano colle donne maritate o con le zitelle, le -quali si erano allontanate di casa loro appunto per abbandonarsi -perdutamente ad ogni specie di vanità.» - -Quando le donne mancarono ai crociati in Palestina, dove la religione di -Maometto si opponeva a qualunque illecito commercio coi cristiani, si -fece venire dall'Europa un rinforzo di belle ragazze, che concorsero a -modo loro al trionfo delle crociate. - -Uno storico arabo aggiunge che l'esempio dei franchi fu contagioso pei -loro nemici, i quali vollero anch'essi aver donne di piacere nelle -armate, dove non erano mai state permesse simili sregolatezze. - -Nelle antiche storie militari tanto di Francia che delle altre nazioni -europee è spesso fatto cenno di questa affluenza di prostitute nelle -armate, di cui la dietro guardia si componeva sempre di simili specie di -donne e dei loro depravati compagni. Giovanni di Bazano parla di un -capitano tedesco, chiamato Garnier, che invase alla testa di 3500 lame -il territorio di Modena e di Mantova, nel 1342, accompagnato da 1000 -prostitute, e da ragazzi libertini e corrotti. - -Sono indescrivibili le abbominazioni del regno di Carlo VI, dove il -clero, la nobiltà ed il popolo lottavano in perversità ed in -turpitudine. Nicola di Clemenzio, arcidiacono di Bayeux, esclamò: «A -proposito delle vergini consacrate al signore, dovremmo ritracciare -tutte le infamie dei luoghi di prostituzione, tutte le astuzie e la -sfrontatezza delle cortigiane, tutte le opere esecrabili della -fornicazione e dell'incesto; giacchè, vi prego di credere, che ai dì -nostri nei monasteri le donne si consacrano più volentieri al culto di -Venere che a quello di Dio! Tali luoghi potrebbero definirsi degli -spaventevoli ricettacoli, nei quali una gioventù sfrenata si abbandona a -tutti i disordini della lussuria, di nodo che non vi ha alcuna -differenza di far prendere il velo ad una giovanetta o di esporla -pubblicamente in un luogo abbominevole.» - -Per le donne pubbliche non si aveva pietà alcuna, quando la decenza ed -il pudore sembravano banditi dai costumi, quando i soli abiti -scollacciati erano alla moda, a dispetto degli editti suntuarii. - -Le donne avevano per costume di adornarsi di vesti aperte lungo i -fianchi e rialzate in modo da lasciar intravedere la gamba, e perfino la -coscia nuda; in quanto alla gola se la scoprivano fino ai capezzoli -delle mammelle! - -Per rendersi conto del grado di pervertimento a cui certi nobili fossero -giunti, abbandonandosi a tutte le specie di aberrazioni sensuali, basta -leggere negli archivii di Nantes, il processo intentato al maresciallo -di Francia, Gilles de Rietz, che fu condannato al rogo nel 1440. - -La lettura della _Vita dei dodici imperatori romani_ di Svetonio, aveva -eccitato questo potente signore ad imitare i loro mostruosi -pervertimenti sessuali. Come Tiberio e Nerone, egli si appassionò pel -sangue mischiato alla immondizia: l'unico suo passatempo era di -corrompere i fanciulli che faceva rubare un po' dappertutto. - -Si trovarono nei sotterranei dei castelli di Chantocè, della Suze e -d'Ingrande, le ossa calcinate e le ceneri di tutti i fanciulli che il -maresciallo di Rietz aveva assassinati, dopo di averne abusato. Questi -delitti finì per confessarli lui stesso. - -A quei tempi si istruivano una quantità di processi per stregoneria, nei -quali non era difficile di scoprire la depravazione morale, che cercava -di coprirsi, come da un mantello, con la possessione diabolica. - -Quegli stessi che pretendevano di aver ceduto ad una potenza occulta e -ad un irresistibile prestigio, non credevano affatto all'intervento dei -demonii. - -Erano ordinariamente vergognosi libertini, forzati pel loro stato a -vivere nella continenza, o per lo meno a nascondere sotto rispettabili -apparenze, l'effervescenza delle loro passioni sensuali. - -Il _sabbat_ era il convegno di tutto quanto si poteva immaginare di più -perverso, ecco perchè si compiva in luoghi appartati, in mezzo ai -boschi, nelle montagne o in fra gli scogli. - -Del resto i giureconsulti in Francia, non vedevano nella stregoneria se -non una forma della prostituzione la più criminale, e ricorrevano a -tutta la severità delle leggi per reprimere i disordini che corrompevano -i pubblici costumi. Ma si aveva l'aria di attribuire alla malizia del -demonio una quantità di atti detestevoli, che non accusavano se non il -vizio degli uomini, e si aveva una cura scrupolosa a non diminuire -l'orrore di cui la volgare credulità circondava il _sabbat_, giacchè se -si fossero mostrate le cose sotto il loro vero aspetto, il _sabbat_ -sarebbe stato ancora più frequentato, tanto la curiosità serve di -pericoloso movente alla depravazione morale e fisica. - -L'eresia riapparve in Francia a partire dal dodicesimo secolo e favorì -la corruzione. - -I Bulgari essendo stati accusati di pratiche sodomitiche, consideravano -quale sacrilegio i rapporti naturali dei sessi. Tutti i settarii, per un -raffinamento di libertinaggio, s'imponevano privazioni di ogni genere, e -affettavano in generale una noncuranza assoluta per tutte le cose -materiali; ma ciò non era che la maschera della continenza, sotto la -quale si sentivano più liberi per abbandonarsi alle loro passioni e dar -briglia sciolta alla natura; le loro austere pratiche di devozione -aggiungevano una specie di salsa piccante alle nascoste depravazioni. - -Quando si vide apparire nel 1259 la setta dei Flagellanti, a primo -acchito non si pensò che le pubbliche penitenze di questi peccatori, -potessero essere delle invenzioni di lussuria. Essi camminavano nelle -strade due a due, nudi fino alla cintura, e si battevano o da sè stessi -o l'un l'altro con frusta e con correggia di cuoio, cacciando gemiti, -fino a che non sanguinassero da capo a piedi. - -E questo è niente. Si portavano la notte nelle campagne, in fondo ai -boschi, e là, nelle tenebre, raddoppiavano le flagellazioni, i loro -gridi e le loro impudiche follie. Si indovinano facilmente le odiose -conseguenze di queste riunioni di uomini e di donne seminudi, animati -dallo spettacolo di simile indecente pantomima, nella quale ognuno -diveniva attore a sua volta, e che arrivava gradatamente all'ultimo -parossismo dell'estasi libidinosa. - -L'uso della flagellazione nell'antichità era ben conosciuto da tutti i -depravati, a cui ricorrevano per prepararsi nei piaceri di amore. - -Ma al medio evo se la flagellazione erotica non si esercitava più se non -raramente e nel più profondo mistero, aveva però assunto un carattere di -sanguinaria ferocia che si riproduceva negli atti dei flagellanti. - -Nel 1343 durante la terribile peste si contavano in Francia circa -800.000 flagellanti, fra i quali vi erano gentiluomini e nobili dame, -che non erano meno avidi di pubbliche fustigazioni. - -Si videro pure i Picardi, che, secondo la dottrina del loro capo, -dicevano che Dio li aveva mandati sul mondo per ristabilire le leggi -della natura. - -Queste leggi consistevano in due cose; la nudità di tutte le parti del -corpo e la comunità con le donne. Appena un Picardo provava un desiderio -per una sua compagna, la conduceva dal capo e formulava così la sua -richiesta: «Il mio spirito si è riscaldato per questa.» Il padrone -rispondeva: «Ebbene andate, e crescete e moltiplicate». Scacciati dalla -Francia, vi riapparvero nel 1373 sotto il nome di _Turlupius_. E questi -ultimi andavano anche più lontano, commettevano peccati carnali in pieno -giorno, dinanzi al mondo intero. Essi insegnavano che l'uomo è libero di -obbedire a tutti gl'istinti della natura. - -I Valdesi, gli Anabattisti, gli Adamiti, i Manichei colle loro sette non -erano mai completamente estinti; essi di tanto in tanto rinascevano -dalle loro ceneri; tanto è vero che il vizio ha fascini irresistibili -per certe nature pervertite, deboli o depravate. - -Gli Anabattisti ebbero armate in Olanda ed in Germania. Essi insegnavano -che ogni donna è obbligata a prestarsi alla concupiscenza di qualunque -uomo, e che tutti gli uomini sono del pari tenuti a soddisfare qualunque -donna. Nel 1535 il 13 febbraio a Amsterdam, sette uomini e cinque donne, -cedendo alle eccitazioni ed all'esempio d'un profeta anabattista, si -spogliarono dei loro abiti, li gettarono nel fuoco, ed uscirono per le -strade completamente nudi. - -Per trovare la pruova della depravazione pubblica verso la fine del XV -secolo, non avremmo che a leggere i sermoni dei predicatori -contemporanei. Gl'intelligenti si sono molto divertiti a spese di questi -vecchi che avevano sì bizzarri procedimenti oratorii e che raccontavano -un mondo di corbellerie e di eccentriche buffonerie; ma bisogna riandar -con lo spirito all'epoca loro e considerare la specie di pubblico che -veniva ad ascoltare la parola così poco edificante di questi monaci -predicatori. Questo pubblico, nel quale l'elemento feminile era in -maggioranza, non si raccomandava troppo per li decenza della tenuta, nè -per la purezza delle intenzioni. Non erano che donne e ragazze, vestite -indecentemente, facendo, quel che si chiama, _la caccia cogli occhi_: -accalappiando gli uomini, dando convegni, cercando avventure. - -Menot si lamentava che non una sola casa fosse esente dalla corruzione, -e che non si vedevano se non donne di piacere nella città e nei -sobborghi. Questa mercanzia conveniva a tutte le età e a tutte le -condizioni sociali; le vecchie come le giovani, le donne maritate e le -zitelle, le serve e le padrone, facevano, ciò che i predicatori -chiamano, traffico del loro corpo. Menot fa dire a certi giovanotti, -sposi di fresco: - -«Si sa bene che non possiamo avere sempre le nostre mogli dietro di noi -sospese alla nostra cintura, o portarle nella manica, e nondimeno la -nostra gioventù non può far a meno della donna. Ci rechiamo in taverne, -osterie, stufe ed in altri piacevoli luoghi; troviamo le cameriere fatte -al mestiere e che non chiedono molto danaro; desideriamo sapere:--Non -facciamo forse bene di usarne come se fossero le nostre proprie mogli?» - -Maillard esclamava: «Se le pile delle chiese avessero occhi, e che -vedessero ciò che avviene; se avessero orecchie per sentire e se -potessero parlare, che direbbero?... Io non lo so; ma voi, signori -preti, che ne dite?» - -Egli vota alle fiamme d'inferno i proseliti e le ruffiane, ma fra tutte -queste vili creature quelle che detesta di più sono le madri che -lavorano esse stesse per disonorare le proprie figliuole. Guarda intorno -a lui, come per scoprire nell'assemblea qualcuna di queste madri -snaturate. «Vi sono, dice, parecchie madri che vendono le loro -figliuole, sono le ruffiane della loro prole, a cui fanno guadagnare -qualche matrimonio con le pene ed il sudore del corpo!» - -E Menot a proposito del lusso esclama: «Voi direte forse, o signore: i -nostri mariti non ci danno tali vesti, ma siamo noi che li guadagniamo -colle fatiche del nostro corpo! A trentamila diavoli tali fatiche!» A -quell'epoca infatti il progresso del vizio, era il risultato immediato -del progresso del lusso; la civetteria e la vanità delle donne le -spinsero al vizio; e fu tutto un obbrobrioso mercimonio per provvedere -alle spese della _toilette_ e alle fantasie della moda. - -I costumi della corte non erano punto fatti per frenare il popolo che -teneva all'onore di imitarli. Sotto Luigi XI la corte non dava affatto -l'esempio della decenza nei costumi. Vi era allora così nei grandi che -nei piccoli una sfacciataggine generale tanto nelle idee, che nelle -azioni e nelle parole. Non si vedevano che mariti ingannati, vedove -intriganti, donne libertine, ragazze sedotte. - -Certamente, la morale pubblica era poco rispettata, in un'epoca in cui -si esponeva agli sguardi dei passanti, nelle feste per l'entrata del re -a Parigi (1461) «tre buone e belle ragazze che figuravano da sirene -tutte nude, in modo che si vedeva loro il bel capezzolo diritto, ed i -seni separati, rotondi e duri, che era piacevolissima cosa»; all'epoca -in cui gli uccelli _gracidatori_ piche, gazzere non sapevano ripetere -altro che parole oscene come _figlio di pu_... ecc. dice Giovanni de -Troyes; ad un'epoca in cui un normanno aveva per concubina la propria -figlia, dalla quale aveva avuto anche parecchi figli, che egli uccideva -non appena nascevano (1466); ad un'epoca in cui un monaco «che aveva i -due sessi, talmente seppe fare, che finì per divenir incinto di sè -stesso» (1478); ad un'epoca infine che un valletto del re, chiamato -Regnault la Pie, si faceva mantenere pubblicamente dalla vecchia moglie -di Nicola Bataille, il più sapiente legista francese che morì di dolore -nel 1482, dopo aver visto la sua fortuna intiera consacrata alla -ghiottoneria di una tale carogna! (_dalle cronache scandalose del -tempo_). - -Nel secolo XVI l'aristocrazia sotto i Valois si abbandonò a tutti gli -stravizii. I racconti di Brantôme su questa spaventevole depravazione -sono là per provarlo, ed il modo libero come egli racconta simili -turpitudini, senza temere di offendere il pudore di chi legge, dimostra -il grado di corruzione al quale era giunta la società francese ai tempi -di Carlo IX e di Enrico III. Si era perfino perduto il sentimento -dell'onestà, tanto che senza alcuna reticenza innanzi a signore si -parlava dei più ignobili misteri del libertinaggio. - -La Corte di Francesco 1º era una vera casa di piacere, e secondo -Brantôme le signore che ne facevano parte erano destinate a rimpiazzare -le cortigiane, le quali divenivano pericolose a causa delle malattie -veneree da cui erano quasi tutte infette. Dopo aver descritte tutte le -sregolatezze a cui queste signore non disdegnavano di abbandonarsi -Brantôme esclama: «E piacesse a Dio di potermi far entrare un po' in -questa allegra corte del re pel mio piacere!» - -Sauval dice che era molto facile ad un condannato, per quanto terribili -fossero i suoi delitti, di ottenere la grazia dal re, purchè avesse una -bella moglie od una fresca figlia zitella, che andasse personalmente a -supplicare il sovrano. - -Di tutte le dame di corte che abitavano al Palazzo Reale il re aveva le -chiavi delle camere, per poterle andare a visitare intimamente, quando -gli piaceva. - -Brantôme ha voluto dimostrare che questa impudicizia della corte non -aveva nulla di biasimevole. Così una dama scozzese di buona famiglia, -dice questo storiografo, la quale aveva avuto un figlio naturale da -Enrico II confessava: «Ho fatto quanto ho potuto per essere ingravidata -dal re, e me ne sento onoratissima e felice; e direi quasi che il sangue -reale ha un non so che di più soave del liquore comune, tanto me ne sono -trovata bene; senza contare i regali che ne ho avuti», e Brantôme -aggiunge: «Questa dama, come del resto molte altre, erano in questa -opinione che per dormire col re, non si era punto diffamate e che sono -disoneste solo quelle che si danno ai piccoli, ma non ai grandi re e -gentiluomini». - -Dopo simile ingegnosa teoria non ci deve meravigliare se molte signore -invidiavano la vita delle cortigiane di professione. - -Brantôme racconta che una cortigiana venne a Roma per dare lezioni alle -dame di corte, ella diceva: «Il nostro mestiere è tanto caldo, quando si -è ben appreso, che si ha mille volte più piacere di praticarlo con -parecchi che con un solo». - -Enrico II fu più costante in amore che Francesco I: vi era gente -abituata a confondere Diana di Poitiers con la regina. Il re si era -tanto familiarizzato col concubinato, di cui andava superbo, che non -temeva di uscire a cavallo avendo in groppa abbracciata la duchessa di -Valantinois. - -L'adulterio aveva preso tali vaste proporzioni, che le figlie, vedendo -le madri così liberamente divertirsi, facevano quanto era in loro per -maritarsi presto ed imitarle. - -Brantôme dice che nella maggior parte dei matrimonii, fatti a corte, -raramente la sposa arrivava al talamo, senza che il re non le avesse -prima insegnato praticamente l'arte della procreazione. - -«In quanto alle sfrontate, narra Sauval, le une si ubbriacavano di -voluttà prima di maritarsi; le altre avevano l'abilità di divertirsi in -presenza delle governanti e delle madri stesse, senza essere scoperte; -poi per coprire il mistero, si era ricorso a mezzi esecrabili; altre (e -ciò era comune tra le vedove e le zitelle) usavano certi oggetti, come -quei quattro che Caterina de' Medici trovò nello scrigno di una sua -cameriera. - -Qualche autore francese vorrebbe far credere, anzi afferma, che tali -utensili di corruzione fossero fabbricati esclusivamente in Italia, -donde si esportavano in Francia. Ciò però è molto dubbio, e sarebbe per -lo meno strano, quando sappiamo con certezza che all'epoca di oggi è la -Francia e propriamente Parigi che dà un commercio eccezionale in simili -articoli e che ne fornisce si può dire il mondo intero! - -I palazzi reali di allora erano ornati da pitture lascive, ed i libri di -Pietro Aretino andavano per le mani di tutti. La pittura lubrica -cominciò ad andare in voga sotto il regno di Francesco I. Il conte di -Chateauvillain aveva fra i rari e bei quadri della sua galleria, una di -queste pitture libidinose, di cui scrive Brantôme: «in essa erano -rappresentate parecchie belle donne nude al bagno e che si palpavano, si -carezzavano, si solleticavano, e ciò che più monta, si divertivano in -modo da lasciar vedere le parti più secrete così bene e provocantemente -che una fredda reclusa od un eremita si sarebbe riscaldato e commosso.» - -Così una grande dama della corte, che visitava questa galleria, -essendosi fermata a contemplare tale quadro, dopo poco disse al suo -amante: - -«Oh! è troppo pericoloso di venire qui! saliamo presto in carrozza, -corriamo a casa mia, giacchè ho bisogno di andare a calmare il fuoco che -mi brucia le visceri!» - -Del resto i mariti non potevano nulla rimproverare agli stravizii delle -loro mogli, giacchè essi stessi non tralasciavano nulla per corromperle. - -«I mariti--dice Brantôme--bordellano più colle loro mogli, che non i -ruffiani con le donnacce da trivio». - -Questo stesso autore cita pure una bella ed _onesta_ signora che aveva -nel suo gabinetto intimo gli albums illustrati dell'Aretino: «Un -gentiluomo innamorato di lei, venuto a conoscenza di tal circostanza, se -ne augurò bene pel suo successo, ed infatti quando conquistò la bella -signora, ebbe ad accorgersi che da tali opere ne aveva cavato ottime -lezioni per la pratica». - -Ai tempi di cui ci occupiamo il letto coniugale non era neppur -circondato da un pudico velo. I mariti non arrossivano d'introdurre -nella loro famiglia questi libri, queste stampe, queste pitture oscene, -che facevano della sposa la più perfetta cortigiana, e che offrivano -energici stimolanti all'adulterio. - -Sotto i regni dei tre figli di Caterina de' Medici, Francesco II, Carlo -IX e Enrico III, l'immoralità fu spinta tant'oltre che mai si può dire -sia andata così lontano, si ha diritto di credere che mai l'arte di -governare gli uomini avesse impiegato tanti mezzi e così vergognosi come -quelli di cui questa regina madre si servì durante il lungo periodo del -suo regno di convulsioni civili e religiose. Fu ella per la prima che -ebbe damigelle d'onore addestrate a diventare al bisogno gli impuri -istrumenti dei suoi disegni politici. - -La depravazione di simil corte è un fatto confermato da tutti gli -storici. Caterina de' Medici insegnò abilmente alle dame e damigelle che -componevano la sua corte, e che formavano un corteggio, chiamato _Lo -squadrone volante della regina_, la strategia galante. - -«Un famoso prelato della nostra corte, dice Sauval, ci assicura che -Caterina de' Medici aveva un serraglio di damigelle che non -l'abbandonavano mai, e che rappresentavano tante calamite per attirare i -cuori dei principi e dei signori del reame; e conoscerne i più intimi -segreti; e che questa associazione di gentildonne seppe sì ben -corrompere i capi dei partiti nel 1579, e soprattutto Enrico IV, che -avendo con le loro moine ingaggiati quelli della religione in una nuova -guerra civile, fu chiamata _la guerra degli amanti_». - -Il duca d'Aubignè definisce questo _squadrone volante_ una specie di -rete che la regina tendeva sul mare della politica. - -La licenza del linguaggio alla corte era il riflesso dei suoi costumi -depravati. Il proverbio creato in quell'epoca: _Puttana come una -principessa_ è la migliore conferma di quanto abbiamo esposto. - -Enrico IV non fu superato da nessun personaggio della sua epoca in fatto -di libertinaggio, e, quali che fossero, d'altronde, le grandi qualità di -questo principe, si è obbligati a constatare che la storia dei suoi -amori e delle sue sregolatezze forma una parte integrante della storia -del vizio al secolo XVI. - -Questo principe non arrossiva di abbassarsi fino alle cameriere ed alle -serve. Aveva contratto un male venereo, abbandonandosi in una scuderia -di Agen, con la concubina di un palafreniere; e appena guarito, fu -sorpreso nella camera di una serva, a disputarsela con un valletto. Sono -celebri i suoi amori con la Fosseuse, Fleurette, Martine, Ester Imbert e -mille altre. E dicesi che egli avesse così pervertito il senso genesico -da non poter avvicinare una donna, se questa non emanasse l'odor del -proprio sesso, il quale preferiva sempre al più soave profumo. - -Il lusso eccessivo, che aveva invasa la corte, non poteva non nuocere i -buoni costumi. Sauval racconta un piccante aneddoto, che ci apprende il -vergognoso traffico d'amore praticato dalle grandi dame per la smodata -passione del lusso. Un gran prevosto dell'_hotel_ del re perseguitava da -un certo tempo una illustre principessa, presso la quale aveva sempre -trovato disprezzo e rifiuti; ma infine entrarono in trattative, e fu -deciso che una tappezzeria, che la dama desiderava moltissimo, sarebbe -il premio di una notte che ella accorderebbe al prevosto. Questi ebbe la -cattiva fede al mattino di non mantenere la promessa, «perchè la notte -trascorse in modo, per colpa sua, che egli uscì dal letto così come vi -era entrato» da ciò nacque discordia e contestazioni in fra le parti. Si -scelse a giudice la moglie di un segretario di stato, la quale chiuse la -vertenza, a condizioni «che tutte e due sarebbero andate ad acquistar la -tappezzeria e che la principessa accorderebbe un'altra notte al -prevosto, aiutandolo in modo da esaudire i desideri di lui». - -L'esempio fatale della corruzione di corte aveva pervertito il senso -morale della nazione e la Lega finì di distruggere quello che vi restava -di pudore nelle classi borghesi e plebee; che gli eccessi veri o falsi -di Enrico di Valois, avevano spinto alla rivolta contro la regalità -avvilita. Durante tutto il tempo dei Seize, gli occhi e le orecchie -degli abitanti furono insozzati da canzoni, da libelli e da incisioni -oscene, che avevano sempre per pretesto la santa Unione. Non si -pronunziava un sol sermone nella chiese, nel quale il Bearnese non fosse -trattato da _figlio di pu_... e da _ruffiano_. - -Si avevano ancora scandalose processioni, nelle quali alcun senso morale -non era rispettato. «Il 30 gennaio 1589, dice Dulaure, si fecero in -città parecchie processioni con quantità di fanciulli, tanto maschi che -femine, ed adulti uomini e donne, tutti nudi ed in camicia, e lo -spettacolo ne era così attraente da non essersi visto mai cosa sì -bella». Il cavaliere di Aumale faceva i suoi giorni grassi in queste -processioni, e lo si trovava sempre immischiato per offrire da -refocilarsi alle graziose e poco vestite penitenti, le quali riscaldate -da tali colezioni si permettevano qualunque eccesso. E si ricorda che -perfino una volta il cavaliere condusse la _santa vedova_ coperta solo -da una fine tela, attraverso la chiesa di S. Giovanni, baciucchiandola e -palpeggiandola, a grande scandalo di parecchie persone devote. - -Questa _santa vedova_ era la figlia di Andrea di Hacqueville, primo -presidente al gran consiglio di stato e cugina del duca di Aumale, il -quale ne aveva fatto la sua concubina. L'avventura della chiesa di S. -Giovanni, produsse un tal scandalo che le processioni ne furono -atterrate. - -In moltissime poesie del tempo si trovano schizzi dei costumi di allora. -Il dottor Courval-Sonnet ci dà dettagli sui balli pubblici, ai quali gli -uomini si recavano al solo intento di procurarsi l'amante di un'ora e le -donne allo stesso scopo. In queste sale di orgia pubblica si -commettevano le più grandi immoralità, dal palpeggiamento osceno al -bacio sul seno. - -Il dottor Courval-Sonnet, questo medico poeta, in versi molto liberi, -traccia episodii del libertinaggio vagabondo. Apprendendoci come fra le -bande erranti dei Bohèmiens, gli uomini viziosi cercavano compiacenti -mercenarii e feroci depravazioni. Tutte le donne, che facevano parte di -queste nomadi popolazioni, erano a dieci anni già esercitate al traffico -infame, e per trovarle vergini, si sarebbe dovute prenderle nel ventre -della madre! - -Sempre lo stesso autore nei suoi versi parla di un signore che essendo -andato a cercare fra queste donne facil conquista, la notte, mentre -dormiva a pugni chiusi, ubbriaco di vino e di eccessi, fu dalla bella -rubato e per compenso ne ebbe quale imperituro ricordo... la sifilide. -Cosa che ai nostri giorni non è certo più rara! - -Il teatro era puranco orribilmente licenzioso. Bisognerebbe citare tutte -le farse che ci restano del XVI secolo per constatare le innumerevoli -risorse della loro immoralità, e per comprendere qual parte avevano -nell'insegnamento del vizio. - -Una donna, dopo aver assistito a queste oscene rappresentazioni, ne -usciva con l'animo insozzato e con lo spirito volto alla lussuria. - -Non soltanto le immagini più oscene, le parole più crude, le massime più -vergognose, infioravano il dialogo, ma ancora la pantomima e di giochi -di scena provocavano orribilmente alla crapula. - -Un esempio tipico di queste farse sconce è quella di _Frère Guillebert_. -Sin dall'esordio non è che un ammasso di volgari oscenità, espresse -senza alcun velo. Si tratta di una giovane, maritata ad un vecchio, il -quale l'ama, ma che non può darle prova del suo amore, se non una volta -al mese. La moglie si lagna di ciò con la comare, la quale si -meravigliava di vederla magra e pallida; e le dice che è troppo soffrir -per lei, che se ne muore di consunzione e di fedeltà. La comare, donna -piena di esperienza, la consola e la persuade a cercarsi un gagliardo -amico; inutile dire che il consiglio venne subito accettato. La povera -negletta avrà un marito. Il frate Guillebert arriva a buon punto. -S'intendono, e si danno convegno per l'indomani, e la farsa finisce con -una descrizione che farebbe arrossire perfino la penna del Casanova. - -I soli titoli delle diverse farse allora in voga indicano -sufficientemente ciò che dovevano essere. - -«Nuova farsa, delle donne che chiedono ai loro mariti l'interesse dei -mancati amori; ossia il marito, la moglie, la cameriera ed il vicino». - -«Farsa delle donne che fanno nettar le loro caldaie e proibiscono che si -metta la pulitura intorno al buco.» ecc. - -L'hotel di Borgogna che rappresentava le farse propriamente dette, fino -alla metà del decimosettimo secolo, vantava un commediante autore, il -quale creava degl'intermezzi per tenere desta l'ilarità dell'uditorio -fra due commedie, e che erano delle oscenità di questo genere: Il -giocondo sermone di uno stuprator di nutrici. Il sermone dei batticuli e -tutte le turpitudini sul capitolo dei _conculcavimus_. «Cari uditori, -diceva facendo l'elogio della serata, vi bacio la mano, e voi baciatemi -il deretano!» Nelle sue _fantasie_ e nei suoi _paradossi_, non si -vergognava di generare equivoci, come questo: «La donna prudente è -quella che ha il palmo della mano peloso. L'ardita è quella che aspetta -due uomini in un buco odoroso». - -I mariti conducevano là le loro mogli, e le loro figlie. In generale in -tutti i teatri non si rappresentavano che follie di amore ed adulterii, -e non si discorreva che di mariti ingannati e di mogli infedeli. - -Sotto Luigi XIII il vizio prese una spaventevole corrente. Data -l'abolizione delle case di tolleranza, le prostitute non avendo più nè -costume, nè insegna che le facessero riconoscere, ne risultavano -continui equivoci dispiacevoli per le donne oneste. Le quali si vedevano -spesso avvicinate ed insultate in pubblica via, e non potevano far altro -che protestare contro gli oltraggi e le proposte impudiche fatte loro. - -La donna la più disonesta non era tenuta a dichiarare la sua scandalosa -professione, anzi spesso la si vedeva posare a donna di onore, quando -non le conveniva di accettare qualche proposta fattale. Le cortigiane -abitualmente dimoravano in certe specie di botteghe, aventi finestre -sulla strada ed entrate in vicoli deserti; esse erano sedute innanzi la -finestra, parate dei loro ornamenti più belli, e sorridevano -sfrontatamente agli uomini che passavano innanzi a questi loro -_gabinetti da lavoro_. - -Le ragazze libere si riunivano la sera in luoghi convenuti, nei quali i -libertini andavano a raggiungerle e dove si passavano scene scandalose. - -Paulain de Sainte-Foix diceva che un missionario il quale predicava a S. -Giacomo dello Spedale si scagliò con tanta forza «contro i convegni che -si davano ogni sera al pozzo di amore de l'Ariana, e contro le oscene -canzoni che vi si cantavano, e contro le danze lascive che vi si -ballavano, e contro i giuramenti che vi si facevano, come su di un -altare, di amarsi sempre, e di tante altre cose obbrobriose che in tal -luogo si compivano, che tutti i devoti e le devote si recarono in folla -ad ostruire con pietre questo ricettacolo della corruzione.» - -I crociati, che dai loro viaggi d'oltre mare, importarono tante cose -sconosciute, ristabilirono nel medio evo la moda dei bagni e delle -stufe, di cui avevano fatto le loro delizie in Oriente. Invano i sessi -erano divisi nei pubblici stabilimenti, i cattivi costumi profittavano -di un'istituzione così favorevole al mistero. I bagni di Parigi non -avevano nulla da invidiare a quelli di Roma; l'amore ed il libertinaggio -attiravano il maggior numero di clienti in quei bagni, che coprivano -tutto collo stesso velo discreto; i domestici maschi e femine di questi -santuarii del vizio favorivano le corrispondenze, le interviste ed i -piaceri; spesso secrete comunicazioni riunivano le stufe maschili a -quelle femminili, facendone delle vergognose succursali dei luoghi -infami. Perciò simili stabilimenti erano frequentati da tutti, i ricchi -avevano cabine particolari, i poveri si bagnavano uomini e donne in una -sola vasca. - -Ogni barbiere poteva avere un bagno da uomo o da donna nella sua -bottega, e oltre questi vi erano i grandi stabilimenti. Sin dallo -spuntar dell'alba gli strilloni speciali annunziavano che i bagni erano -pronti. - -Nella _Danza Macabra_ si legge che «i barbieri ed i bagnini, servitori -di questi luoghi d'impudicizia, non si limitavano alla sola parte di -compiacenti merciai della galanteria, ma che maneggiavano abilmente il -rasoio e la lancetta, vendevano certi unguenti afrodisiaci speciali e -praticavano la medicina infischiandosi della facoltà.» - -Appena è possibile di prestar fede all'indecente e bizzarro servizio -che, dicesi, reclamassero da questi ruffiani gli uomini e le donne. -L'uso di farsi _fare il pelo_, cioè a dire di radere, tondere, o -strappare con pinzette i peli che crescono su certe parti del corpo, nei -due sessi; tale pratica pare che fosse, insieme ai bagni di vapore, -stata importata dall'Oriente. Gli uomini e le donne che volevano passare -per persone caste ed esemplari avevano immaginato di far sparire -completamente dal loro corpo, ciò che chiamavano il _vergognoso pelo_. -Solo i depravati e le donne dissolute, invece di tonderlo -periodicamente, lo pettinavano, lo arricciavano e lo profumavano con -mille ricercatezze di oscene sensualità. - -Un aneddoto del _Mezzo di Pervenire_, racconta che la moglie -dell'avvocato Librean, avendo chiesto a suo marito uno scudo per farsi -_fare il pelo_, e non avendogliene questi voluto dare che solo mezzo, la -moglie pensò di fargli un bel tiro. Andò via e la sera si mise a letto -tranquillamente, quando il marito le si distese accanto, e volle -osservare se il barbiere aveva ben servita la sua metà, con sua somma -sorpresa si accorse che il pelo non era raso che da un lato solo:--E -come,--esclamò egli--amica mia, ti sei fatta tanto mal servire? il tuo -affare è fra due età, non avendo... barba se non da un lato solo.--Che -vuoi--rispose la sorniona, sono stata servita come ho pagato; mi hai -dato la metà di quanto ti ho chiesto, e mi hanno del pari spelata a -metà. Fu così che al mattino l'avvocato diede l'altro mezzo scudo alla -moglie, perchè si andasse a far... ringiovanire da entrambi i lati. - -I barbieri ed i bagnini avevano anche la delicata missione di _rifare le -verginità_ perdute, ed ecco una curiosa ricetta tramandataci da alcuni -allegri storici di quei tempi, che riportiamo a titolo di curiosità. - -«Pigliate mezza oncia di terebentina di Venezia, un poco di latte -proveniente dalle foglie di asparagi, un quarto di oncia di cristallo -minerale infuso nel succo di limone, o in quello di mele acerbe, un -bianco di uovo fresco con un po' di farina di avena, di tutto ciò fate -come una foglietta che abbia una certa consistenza e la introducete -nell'interno della parte da riparare, avendo cura di far prima una -siringa di latte di capra, e di ungerla con pomata di razis bianco». - -Le procuratrici di case di mal affare traevano grandi vantaggi da simili -metamorfosi, e perfino alcune madri vendevano, riparandola, diverse -volte la verginità delle figlie. - -Quando una donna galante incominciava ad accorgersi che gli anni -allontanavano i suoi adoratori, per non veder diminuire la fortuna che -con essi aveva accumulata, impiegava il suo danaro e la sua esperienza -nella fondazione di una _casa di onore_, dove si giocava, si cenava e si -facevano altre illecite cose. Era là che si riunivano i più pericolosi -cavalieri di industria. - -Queste bische si moltiplicarono talmente verso la fine del XVII secolo, -che la polizia fu obbligata a ricorrere a misure straordinarie per -rimediare ai disastri prodotti dalla passione del giuoco. - -Si ebbero inoltre dei balletti, in cui la licenza aveva raggiunto gli -estremi limiti. Gaston di Orleans, fratello di Luigi XIII, era -appassionatissimo per queste specie di danze; simil genere di -divertimento rifletteva, con una cinica libertà, le sue abitudini -depravate. Prima di lui Caterina dei Medici aveva dato ai balletti -erotici, danzati dalle sue damigelle di onore, il massimo delle -seduzioni voluttuose che si potesse desiderare. - -Questi balletti erano sempre intermezzati da erotiche poesie che, senza -reticenza, i cavalieri dicevano innanzi a dame e damigelle. In quasi -tutti i soggetti di tali poetici componimenti--incredibile a credersi--i -cavalieri vantavano, e facevano madrigali sul merito dei loro -utensili!-- - -Il più famoso di questi balletti fu quello dato in onore del duca di -Orleans che aveva per titolo «_Le ballet des Andouilles_.» Questa strana -mascherata, narra il signor di Soleinne, ispirata da un episodio di -Rabelais, è la più libera che si sia mai osato di rappresentare a corte; -si discute sempre sullo stesso soggetto, che si portava in guisa di -_momon_ (idolo) offerto al signore della Rigaudière, gentiluomo di -villaggio, e tutti gli stati sociali venivano ad adorare e a celebrare -il sacro mistero delle _Andouilles_». - -Con Luigi XIV gli spettacoli di corte divennero più riservati. Nondimeno -vi si riscontra sempre qualche reminiscenza delle passate allegrie; e -così che nel _Balletto del [pg 74] Figlio di Bacco_ (1651) si ascolta il -duca di Mercaur e il marchese di Montglas, mascherati da nutrici, -offrirsi per l'istruzione delle signorine ed apprendere loro in salaci -versi il cammino da percorrere per diventar... nutrici. - -Luigi XIV, come suo padre Luigi XIII, si può dire, che aveva completata -la sua educazione danzando simili balletti, ed è facile comprendere che -tal genere di ricreazione non era punto fatta per favorire la purezza -del cuore nel giovane re. Nondimeno Luigi XIII aveva in parte smentito -il vaticinio che si pronosticava dalla natura dei suoi primi -divertimenti, e soprattutto dalla immoralità del suo precettore -Vaquelin, che gli apprendeva la storia della cortigiana Flora. Infatti -questo re non ebbe punto amanti carnali, e non fece se non della -galanteria romanesca con le signorine della Fayette e d'Hautefort. Ma -malgrado l'esempio quasi morale che il re dava ai gentiluomini, la corte -di Francia, agli occhi della gente onesta, che la giudicava dai -balletti, dal teatro e dalla letteratura, appariva come la scuola -elegante del vizio. - -La musica, il ballo, la poesia concordavano per ammollire i cuori, -esaltare i sensi, e spingere allo stesso tempo attori e spettatori, -sedotti, inebbriati, affascinati, nel labirinto della prostituzione. -Secondo l'espressione di un contemporaneo, pare che a quell'epoca la -metà del genere umano fosse interessata a sedurre ed a corrompere -l'altra metà. - -Il XVIII secolo vide introdursi, negli usi della crapula, un fatto nuovo -per la Francia, cioè quello di avere una mantenuta. Il concubinato, che -aveva avuto nell'antichità e nei primi secoli del medio evo un'esistenza -riconosciuta e protetta dalla legge, era allora colpito da riprovazioni -agli occhi della morale pubblica. Non si faceva gran caso per quelli che -avevano delle amanti, per quelli che frequentavano compagnie sospette, -che passavano dall'osteria alla casa di mal affare, si perdonava tutto -ciò e ancor di più ad un figlio di buona famiglia, ricco e prodigo, che -si dava in braccia al piacere, prima di far penitenza della sua scapata -gioventù nei legami del matrimonio; ma non si sarebbe mai perdonato ad -un uomo vedovo od ammogliato, di avere un'amante fissa e di coabitare -con lei. - -Dato ciò come si può spiegare questa subitanea e rapida moltiplicazione -delle giovani mantenute! Bisogna credere che questo fu una conseguenza -del timore delle malattie veneree, che incominciò dal consigliare i -corrotti a non bagnare più le loro labbra alla fonte della pubblica -prostituzione, ed in seguito a cercarsi un'amante privata. L'uomo che -manteneva una donna a tal scopo, non conviveva quasi mai con lei, ed -evitava di mostrarsi insieme in pubblico; ma nondimeno era felice a che -tutti i suoi amici ne fossero informati. La vita di tali donne da -quest'epoca cominciò con non essere più richiusa al fondo di un -quartiere solitario, e si videro apparire nelle passeggiate ed agli -spettacoli, queste etere che arrivavano fino a portare nome dei loro -protettori. - -Simili donne in generale menavano vita dissolutissima, si abbandonavano -a tutti i disordini, senza tema di essere assimilate alle donne -pubbliche, giacchè la polizia le tollerava. - -Molte di queste donne trovavano un marito per la dote che riuscivano ad -ammassare con mezzi poco leciti. - -Un'altra categoria di donne mantenute, erano le donne maritate che, -all'insaputa dei mariti, o d'accordo con essi, traevano da un adultero -commercio tanto quanto far fronte alle ingenti spese della loro -_toilette_ ed a quelle di casa. Si segnalavano una quantità di grandi -dame, che, all'esempio delle cortigiane, mettevano un prezzo ai loro -favori, e spesso si vendevano per abiti o per gioielli. - -Madama di Montbazon si era essa stessa imposta una tariffa di 500 scudi, -e da qualunque parte questa somma le venisse, ella accettava l'offerta -con tutte le conseguenze; questo prezzo corrente era talmente noto, che -in un _vaudeville_ composto in suo onore, si leggeva: «Bastano -cinquecento scudi borghesi per far alzar la sua aristocratica camicia!» - -Le dame di corte si facevano pagare in ragione della loro nascita, del -grado che occupavano, e della posizione del marito. Madama di -Bassompierre che non era nè giovane, nè bella, non mancava di galanti -che ella trattava quali villani. - -Tollemant parla di un signor Fabry che voleva dare 50,000 scudi per -possedere la marchesa di Brosses, ma questa dama «quantunque inclinata -alla lussuria» ebbe la probità di non accettare le offerte del giovane, -il quale l'amava con una tale frenesia, da tracannare un giorno il -contenuto del suo vaso da notte. Madama d'Espagnet, moglie di un -consigliere al Parlamento di Bordeaux, chiedeva 100 pistole. - -Gallard, fratello di madama di Novion, dava 4,000 scudi all'anno alla -presidentessa della Barre. - -Nella maggior parte dei casi, i mariti ingannati chiudevano gli occhi -sullo sgonnellar delle mogli, per non aver a reprimere uno scandalo che -ne provocherebbe un altro maggiore; ma più di frequente essi erano -complici della loro vergogna intascandone segretamente i profitti! - -Tali esempii di immoralità nell'ambiente della magistratura, della -nobiltà e della finanza, non potevano non spingere il popolo in una via -fatale di imitazione. Si ebbero quindi anche molte donne mantenute fra -le mogli dei commercianti, i quali, occupati nei loro negozii, erano -ancor più ciechi dei gran signori in ciò che riguardava il proprio -onore. - -Le mercantesse di Parigi erano tanto galanti e non meno viziose delle -grandi dame, e del pari interessate. Spesso però si riscontrava in fra -loro una squisita delicatezza di sentimenti, quando il cuore non era -stato corrotto dal libertinaggio. - -Un'altra piaga dell'epoca era il servidorame dei grandi, che in pubblico -commetteva violenze, ed ingiuriava le donne oneste o disoneste che -fossero. Nulla uguagliava l'insolenza e l'audacia di questa turpissima -gente, attaccata come una lebbra alle grandi case, e vivente come -ruffiani nelle osterie e nei luoghi infami. I lacchè portavano la spada, -avevano abiti di velluto e di seta, si davano l'aria di gentiluomini ed -imitavano tutti i vizii dei loro padroni, esagerandoli. - -I signori in talune circostanze per vendicarsi di una donna -l'abbandonavano ai loro servitori, i quali, sicuri dell'impunità, -commettevano sulla vittima le più atroci infamie. - -I continui disordini di questi scellerati avevano contribuito non poco -alla pubblica corruzione, e alla propagazione dei mali venerei. Queste -malattie erano tanto comuni, che si potevano contrarre con la stessa -faciltà con le cameriere che con le signore; sembravano essere le -inseparabili compagne degli amori illeciti, e si attaccavano a tutti i -gradi della scala sociale. - -In seguito alle infami depravazioni della corte di Luigi XIII, non è -sorprendente che gli uomini corrotti, che circondavano Luigi XIV prima -della sua maggiorità, avessero tentato di depravarne i costumi per -dominarlo, senza aver bisogno del concorso di un'amante. Tale fu, senza -dubbio, l'origine dell'avversione che il giovane re aveva concepito -contro questi infami corruttori che osarono portar su di lui una mano -impudica. Luigi XIV infatti non ebbe mai la minima inclinazione pel -vizio contro natura; se avesse seguito il suo carattere avrebbe anche -punito severamente quest'obbrobrio; ma Louvois, cui amici in maggior -parte si abbandonavano a tali dissolutezze, diceva al re, che ciò valeva -meglio pel servizio di Sua Maestà, che se essi si fossero dati alle -donne; giacchè quando bisognava andar alla guerra ed entrare in -campagna, era difficile di staccarli dalle loro amanti, mentre con altre -tendenze, erano felici di lasciare le donne ed entrare coi loro amanti -ed amici in campagna, e che in questo caso non erano nemmeno tanto -affrettati a ritornare in città. - -Il duca di Vendôme viveva all'armata nella corruzione la più immonda, -con i suoi familiari ed i suoi favoriti, senza arrossire dei suoi -cattivi costumi e senza aver il pudore di nasconderli. Il gran Condè -ebbe ugualmente a subire l'influenza perniciosa dell'esempio; essendo -andato all'armata, ai tempi dei suoi amori con la signorina di Epernon -«vi contrasse altri gusti--racconta la principessa Palatina--che al -ritorno non poteva più soffrire le donne, e, diceva, per scusarsi, che -era stato malato e che aveva perduto tanto sangue da non rimanergli più -forze per dedicarsi al suo amore». - -La sua amante però non si tenne paga di tali ragioni, ed informandosi, -scoperta la vera causa dell'incostanza di colui che amava, per la rabbia -e la vergogna andò a rinchiudersi fra le Carmelitane. - -«Il vizio contro natura, dice la principessa Palatina, era la più grande -passione del maresciallo di Villars,» e parlando del Duca di Orleans, -fratello del re, la stessa competente scrittrice dice maliziosamente: -«questo principe faceva le finte di avere un'amante, e di esserne -innamorato, però questa donna se non avesse avuto altri amanti, non -avrebbe certo perduto la riputazione, giacchè fra di loro non deve mai -essersi passato nulla di biasimevole.» - -Le dame di corte vedendosi disprezzate ed abbandonate dagli uomini, -avevano formato fra esse una lega per farne a meno. Esistono troppi -esempi scandalosi di questa depravazione feminile, la quale si era -prepagata con tanta impudicizia, che le donne le più irreprensibili ne -parlavano come di una cosa comune. La perversità aveva fatto tali -progressi fra le donne di corte, da far loro mantenere secrete -associazioni della più infame natura, che non furono mai colpite dalla -vendetta pubblica, e che sfuggivano perfino alle ricerche della polizia -particolare del re. - -Le cortigiane dal canto loro, soprattutto le giovani, stabilirono pure -associazioni dello stesso genere perfino nel castello di Versailles; era -un nuovo ordine di Templari, che non aveva altro scopo se non la più -infetta corruzione. - -Luigi XIV prese energiche misure per punire i colpevoli e principalmente -per distruggere tali spaventevoli società: «Le quali furono dissipate, -ma fu impossibile di strappare dallo spirito della gioventù la semenza -della corruzione che vi aveva messo salde radici.» - -Le pubbliche passeggiate di Parigi erano invase, al cader della notte, -da uomini depravati che cercavano di soddisfare le loro ignobili -passioni. Tutte le vie oscure e poco frequentate divenivano il teatro -delle più turpi infamie; il Louvre, il palazzo ufficiale della regalità -assente, che siedeva a Versailles, non era nemmen'esso rispettato dai -vili libertini, che Sauval chiama i _volontarii del Louvre_. Il conte di -Pontchartrain scrive da Fontainebleau il 2 novembre 1701: «Il re è stato -informato che i cortili del Louvre servono ai più infami usi di -prostituzione e che il portiere favorisce simili disordini e lascia -aperto il passaggio e l'entrata dei cortili.» - -La cronaca del tempo segnala l'epoca della pace del 1748, come l'epoca -vergognosa in cui cominciò a manifestarsi, per Luigi XV, il disprezzo -generale, che non fece che accrescersi ogni dì più. Depositando la -corazza il re parve che rinunziasse alla gloria e perfino all'amore del -suo popolo, giacchè abbandonò le redini dell'impero alla sua amante, di -cui l'odioso regno doveva continuare fino alla sua morte. - -La bella Madama d'Etioles si era separata dal marito, e non ne portava -nemmeno più il nome. Il re l'aveva fatta marchesa di Pompadour. - -La marchesa aveva una sostenuta vigilanza, giacchè temeva che il re non -l'abbandonasse completamente, a causa della sua schifosa infermità che -aveva già costretto il reale amante a trascurare per un certo tempio il -letto di lei. Questa infermità diè voga in Francia al seguente -epigramma: - - La marchesa è piena d'incanti, - tutta grazia ed occhi franchi, - le crescono i fiori d'innanti: - ma, ahimè! son fiori bianchi! - -Dagli inviti di corte ella cercava sempre di allontanare tutte quelle -dame che potessero impressionare il re per la loro bellezza, e spesso -facevale anche esiliare perchè avevano commesso il delitto di voler -piacere un po' troppo. Divenuta sopraintendente dei piaceri del monarca, -fece reclutare bellezze nuove ed ignote, per rinnovare il serraglio che -essa governava a suo capriccio. - -Tale fu l'origine del _Parc-aux-cerfs_ abisso dell'innocenza e -dell'ingenuità, che inghiottiva la folla delle vittime, le quali, -ritornando dopo nella società, vi apportavano la corruzione, l'amore -della crapula e tutti i vizii di cui si infettavano necessariamente col -commercio degli infami agenti di un simile luogo. - -La marchesa morì chiedendo perdono alla sua casa e a tutte le cortigiane -delle scandalo che aveva lor dato, cosa che non impedì di gratificare la -sua tomba dell'epitaffio seguente: - - Qui giace chi fu quindici anni zitella, - Vent'anni cortigiana e otto ruffiana. - -Dopo la Pompadour venne la Dubarry che mise il colmo alle infamie. Lo -scettro di Luigi XV nelle mani di questa cortigiana divenne la clava -delle più grandi follie. Quale stravaganza in tatti di vedere questa -donna uscir nuda dal letto, e farsi calzare una pantofola dal nunzio del -Papa e l'altra dal grande elemosiniere, e che questi due prelati si -stimavano ben compensati per tal vile e ridicolo impiego, gettando un -colpo di occhio fuggitivo sui secreti incanti di una simile bellezza! - -Il re aveva parecchie volte parlato con piacere della principessa di -Lamballe, la Dubarry se ne impensierì e fece parte delle sue -preoccupazioni all'abate Ferray, che, da sincero amico, le consigliò di -imitare la Pompadour, e di prestarsi, come questa defunta sultana, ai -mutevoli gusti del monarca; di fargli qualche volta da ruffiana, di -fornirgli qualche giovanetta che potesse per un certo tempo occupare il -cuore del re. E pare che ella mise in pratica la lezione dell'abate, -tanto da permetter al re quasi in sua presenza di godersi l'artista -Raucoux della Commedie-Française, che per la sua eccezionale impudicizia -era soprannominata la _Grande Lupa_. - -Verso la fine del regno di Luigi XV la Dubarry fu continuamente -malmenata nelle canzoni, negli epigrammi, nelle caricature e nelle -novelle che circolavano sul suo conto alla corte ed in città. - -Si scrissero su di lei molti opuscoli e biografie raccontando -dettagliatamente tutte le circostanze ed i passatempi più secreti della -favorita col suo real amante. In uno di questi scritti intitolato -_Memorie secrete di una donna pubblica, o avventure della Contessa Du -Barry, dalla culla fino al letto di onore_, sono narrate tutte le -astuzie a cui ella ricorreva per consolarsi dell'esaurimento del re col -duca d'Aiguillon ed in mancanza di questi col piccolo Zamore, col quale -aveva messo in pratica tutte le teorie dell'Aretino. - -Se questi erano i costumi dell'alto, non reca meraviglia che la -corruzione avesse raggiunto nel popolo i maggiori eccessi. - -La pittura di tali depravazioni si trovano più particolarmente nelle -_Nouvelles de l'Opera vestales et matrones_. - -«Ogni sera al cader del giorno si vedono accorrere in folla al giardino -delle _Tuileries_ un reggimento di piccole operaie avvolte in cuffie, -delle donne che si spacciano per vedove, delle vecchie sarte con -fanciulli, le quali tutte vengono per darsi ai vecchi libertini, che ne -fanno ricerca. - -Madamigella Laurencin avendo servito in questa corporazione per circa -dieci anni, finì per ottenere un impiego dal conte di Binter, che -l'aveva trovata molto destra in certi esercizii! - -Non si andava neanche troppo pel sottile riguardo certi pregiudizii, e -non era molto difficile ad un uomo danaroso, il quale aveva avuto un -bastardo, di trovargli un padre legittimo; ed a questa sostituzione si -prestavano non di rado perfino dei nobili spiantati. L'oro accomodava -tutto. - -«Si contano a Parigi 30,000 donne pubbliche, dice Mercier, e circa -10,000 mantenute che di anno in anno passano di mano in mano. - -«La polizia cerca delle spie in questo corpo infame. I suoi agenti -mettono queste disgraziate a contribuzione, aggiungendo i loro disordini -ai disordini della classe, esercitano un impero sordidamente tirannico -su questa gente avvilita, la quale crede che non vi sono leggi per lei. -Sì, vi sono esseri aldisotto di queste donne, e questi esseri sono certi -uomini della polizia.» - -Oltre delle prostitute e delle cortigiane era venuta su una nuova classe -di pervertite, le quali attiravano i giovani ricchi, fingendo di darsi -ad essi per amore e non per venalità, giacchè non accettavano danari, ma -regali e ricordi in... gioielli e brillanti. - -«La rivoluzione di Termidoro è stata la vittoria della donna, hanno -detto i fratelli de Goncourt, il Terrore rappresentava una tirannia -virile, ed era nemico personale della donna, in questo senso che le -toglieva ogni influenza, e le dava solo alcuni diritti. Il Terrore -detronizzato, le donne hanno ricorso al loro esercizio feminile: hanno -fatto della rivoluzione politica una rivoluzione sentimentale. Poi, le -lagrime non ancor bene asciugate, hanno gettato la Francia verso il loro -patrono: il Piacere, e subito sono ridiventate signore e regine in -questo paese, che aveva fatto un certo digiuno di lusso, di diamanti e -di feste.» - -All'epoca del Direttorio lo scopo unico della vita sembrava essere il -godimento. Le donne non si occupavano di altro se non di essere -seducenti, senza andar troppo pel sottile nelle questioni di virtù e di -castità. - -La manifestazione più strepitosa del rilassamento dei costumi in tale -epoca fu l'abbigliamento. - -«Non più busti--scrive Lacour--non più vesti. Una camicia ricoperta da -una tunica drappeggiata all'antica, o meglio una lunga guaina di lino, -di mussola o di velo, stretta stretta, che era la perfetta traduzione -delle forme, e poi... basta. Solo intorno al collo, sul petto, alle -orecchie, nei capelli: cammei, medaglioni e di ogni colore e di ogni -grandezza, in mano, una _ballantine_ ed un sacchetto, alla cintola un -nodo con nocca; e generalmente si faceva di tutto per simular la -gravidanza.» - -I giuochi di società erano tutti a base di... stimolanti, e nei balli -soprattutto la libertà dei costumi raggiunse il suo apogeo. Madama -Tallien comparve al ballo dei Frascati con una veste trasparente, avendo -due cerchi di oro in guisa di giarrettiere, anelli a tutte le dita, i -piedi nudi stretti in sandali di porpora. Si andò anche più oltre, il -costume alla _sauvage_, pei balli, era di velo chiaro, con mutande -aderenti al corpo in maglia di seta color carne. Le alte cortigiane -avevano il coraggio di andare la sera a passeggio nei giardini di -estate, portando un semplice calzone di seta rosa, sotto una camicia di -lino chiaro; esponendo a tutti gli sguardi i seni, le gambe e le cosce -strette in cerchi di diamanti. Questa classe di donne, dette più -propriamente le _meravigliose_, finì per giudicare perfino inutile la -camicia, e passeggiavano pei _Campi Elisi_, nude in una guina di velo, e -qualcuna col seno interamente scoperto. - -La letteratura oscena era naturalmente in gran moda, gli spettacoli -licenziosi abbondavano, ed a tali esempii, dice Mercier, la lascivia dei -Parigini era diventata così sensibile da superare quella dei passerotti -che popolano i loro tetti; anzi i primi sono ancor più volubili e -cambiano di femina più frequente dei secondi, e la maggior parte non -hanno nemmeno la stessa delicatezza nei piaceri. - -«Non vi è un sol angolo di porta, un sol angolo di muro che non sia -triplamente coperto di stampati annunzianti rimedii per la guarigione -radicale delle malattie veneree. Si distribuiscono nelle mani dei -vecchi, delle donne, delle giovanette mille annunzii di pretese -guarigioni. Nessuno arrossisce di dare o di ricevere questi stampati.» - -E togliamo ancora dai _Tableaux de Paris_ di _Mercier_ quest'ultimo -meraviglioso quadro della vita libertina di quei tempi: - -«Alle nove di sera il rumore ricomincia... è la sfilata dello -spettacolo. Le case sono scosse dal rullio delle vetture; ma questa -confusione è passeggiera. È l'ora, in cui tutte le prostitute, la gola -scollata, a testa alta, il viso illuminato, l'occhio ardito quanto il -braccio, malgrado la luce delle botteghe e dei pubblici fanali, vi -perseguitano nel fango con le calze di seta e le scarpine piatte. Si -dice che l'incontinenza serve a preservare la castità; che queste donne -vulgivaghe impediscono il furto; che, senza le ragazze di piacere, la -gente avrebbe meno scrupoli di sedurre e di violare giovani innocenti. -Checchè ne sia questo scandalo è passato innanzi la porta delle oneste -borghesi che hanno figlie spettatrici di tale obbrobrioso disordine. - -«Alle undici, nuovo silenzio. È l'ora in cui ognun finisce di cenare. È -l'ora pure in cui i caffè sono pieni di oziosi e di viziose. Le libere -passeggiatrici non osando più di restar in istrada, per non farsi -arrestare dalla ronda che a tal ora è in giro, si rifuggiano nei caffè. - -«A mezza notte e un quarto di nuovo il rumor delle carrozze, di quelli -che escono dai teatri, dai caffè, dai divertimenti, e che, non essendo -giocatori, rincasano. La città a quest'ora non appare per nulla deserta: -il modesto borghese e l'operaio che dorme diggià, è svegliato da simile -confusione, cosa che non dispiace punto alla moglie. Più di un Parigino -deve la sua nascita alla brusca commozione degli equipaggi. Il tuono è -anch'esso un gran popolatore! - -«Al mattino, i libertini escono dalle case delle amanti di una notte -pallidi, disfatti, la coscienza più volta al timore che al rimorso, e -gemono tutto il giorno per l'occupazione della notte, ma il vizio è un -tiranno che li riprenderà l'indomani.» - -Come si vede la corruzione aveva fatto in tutte le classi tali -progressi, che è da meravigliare se la società moderna, pervertita sin -dalla nascita dal rovesciamento di tutte le leggi, dallo scatenamento di -tutte le follie, dalla sete smodata dei godimenti e dei piaceri -sensuali, dall'amore del lusso, della ricchezza e dal desiderio del -piacere, non sia più cattiva e più depravata. Si ammigliorò, al -contrario, a misura che il governo rivenne a migliori istituzioni -sociali. Il gran riformatore fu il Primo Console. - - - - - III. Pratiche Viziose Contro Natura - - - - (Nell'antichità) - - -La storia del vizio contro natura nelle sue diverse manifestazioni si -perde nella notte dei tempi, o almeno non se ne trovano indizii che per -la pederastia, ma a partire dalla Grecia antica i poeti di quei tempi -sono stati, si può dire, gli storici della concupiscenza, illuminandoci -sulle alte turpitudini dei loro concittadini. A Roma soprattutto si era -diventati maestri nell'arte dei raffinamenti lubrici. - -Tra le diverse pratiche immonde bisogna menzionare in prima linea -l'azione dei _cunnilingues_ e dei _fellatores_. - -I _cunnilingues_ erano quelli o quelle (giacchè questa sporcizia era -praticata da entrambi i sessi) che eccitavano i genitali femminili con -la lingua sulla clitoride. - -I _fellateurs_ o _fellatrices_ succhiavano le parti virili e le tribadi -sacrificano a Venere senza il concorso dell'uomo. - -Il poeta Marziale nei suoi epigrammi ci dà un quadro magnifico di questi -depravati: - -«Manneius, marito con la lingua, adultero con la bocca, più sporca delle -bocche del Summaenium, di fronte al quale, vedendolo nudo innanzi alla -sua finestra a Suburra, l'ignobile prostituta chiude il suo lupanare. -Lui che ha tanta pratica delle visceri femminili, da sapervi dire se una -donna incinta ha nel ventre un maschio od una femmina; ora non può -allungare l'infetta lingua, giacchè un male indecente ha imputridito la -cloaca della sua bocca, in modo che il poveromo non sa più come fare per -essere pulito nè sporco.» - -Questa mostruosa fantasia fu spinta tant'oltre presso i Greci, che, cosa -incredibile, non contenti di leccare le parti genitali delle donne allo -stato normale, ve ne erano di quelli che le ricercavano umide e sporche -sia di mestruo, sia di tutt'altra escrezione. - -I Romani imitarono i Greci, Seneca s'indigna di veder nominare console -un cunnilinguo: - -«Ignoravi tu dunque, quando nominasti console Mammercus Scaurus, che -egli inghiottiva a bocca aperta i mestrui delle sue serve? E se ne -nascondeva forse? E ci teneva forse ad apparire un uomo puro?» - -Questa porcheria era chiamata «andare in Fenicia» perchè tale operazione -ricordava il colore rosso di questo paese. Simile atto era designato -pure con la parola Scylax (cane) perchè i cani hanno di tali abitudini -schifose. - -La strana depravazione dei cunnilingui fu ancora in favore nelle età -susseguenti. Ausonio in un suo epigramma dice: - -«Che padre modello quel Eunus, quando sua moglie è incinta, si affretta -a dar lezioni di lingua ai figli non ancora nati!» - -Catullo nei suoi versi tratta da becchi i _cunnilingues_ ed i -_fellatores_ a causa della fetidità delle loro bocche. - -Una varietà di _fellatores_ era data dai così detti _irrumateurs_, che -non succhiavano, ma semplicemente solleticavano colla lingua. - -I Lesbici passavano per gl'inventori di questa impurità, ed è per tale -ragione che si trova spesso citata la parola «lesbianizzare». Gli -abitanti di Nola avevano simile riputazione; Ausonio ne parla in questi -termini: - -«Aldifuori della privanza coniugale, del legittimo commercio, l'infame -lussuria ha scoperte oscene voluttà, che all'erede di Ercole consigliò -lo scioglimento di Lemno, che la toga del fecondo Africano mise in -mostra sulla scena, che una molle e corrotta capitale insegnò alle genti -di Nola. Crispa che non ha se non un corpo solo pertanto le pratica -tutte; essa masturba, succhia, presta alle impure voglie l'uno e l'altro -orifizio; ha paura di morire senza essersi corrotta in ogni parte -dell'impudico corpo.» - -Il _Manuel d'erotologie de Forberg_ descrive tutte queste sozzure con -una eccessiva ricerca di dettagli; ed in esso si trova la famosa domanda -di Smepronia ad un suo amico: «Che melodia vuoi che ti suoni su questo -flauto?» - -Ai giorni nostri il coito boccale è in gran voga, specie fra le classi -di condizione relativamente agiata, e fra i mariti che amano il -contrabando, giacchè, secondo loro, questa pratica presenta meno -pericolo di contagio. - -Se la semenza umana potesse fecondar la terra, nel bosco di Bologna a -Parigi, sopratutto di està, che musica di vagiti si udrebbe! - -È là che la sera, il libertino seduto sul banco e la felattrice -inginocchiata per terra, la Venere contro natura trionfa! - -Gli antichi per sfogar le loro brame non lasciavano neppur caste le -glandole mammarie. Nei suoi dialoghi Luisa Singea, fa raccontare ad -Ottavia una scena di questo genere: «Con l'una e l'altra conca di -Venere--ella dice--mi sono coperta di onta! arrossisco nel ricordarmi -che l'interstizio dei miei seni è servito di passaggio a Venere...» - -Ma non andiamo più oltre, chi volesse sapere fino a quali estreme -raffinatezze gli antichi fossero giunti per soddisfare il loro erotismo -non ha che a leggere il _Satyricon_ di Petronio. - - - - - IV. Vizii contro Natura Femminili - - - - 1º Tribadi, Fellatrices, Fricatrices nell'Antichità - - -Le fellatrici erano pure spesso chiamate tribadi. Questa depravazione -voluttuosa era familiare alle donne di Lesbo e rapidamente si sparse per -tutta la Grecia, donde tal passione fu importata in Italia, e le matrone -romane vi si abbandonavano con furore. - -Tutti i poeti erotici della Grecia sono d'accordo nel riconoscere che il -tribadismo era in grande onore a Lesbo. Luciano l'attesta: «... È una di -quelle tribadi come spesso se ne incontrano a Lesbo, che non vogliono -ricevere gli uomini, e che fanno l'ufficio di uomini con le donne». - -Si supponeva che se tale vizio era inveterato nelle Lesbiche, esse vi -fossero spinte dalla loro natura stessa, per liberarsi da un -intollerabile prurito; giacchè, si diceva, che elleno avessero una -clitoride troppo prominente, la quale impediva loro di aver commercio -cogli uomini. - -Oltre la celebre Saffo, di cui parla Ovidio, vi fu un'altra tribade -ancor più famosa per nome Megilla. Luciano nei suoi _Dialoghi_ ce la -mostra sotto un aspetto veramente tipico. - -E vi fu pure una certa Philoenis la cui passione libertina non conosceva -limiti, ella aveva così pronunziata l'escrescenza delle parti genitali, -da andare alla ricerca delle donne vergini, ed arrivava fino a -sodomizzare i ragazzi. Marziale racconta che ella abusò di dodici -giovanette in un giorno solo! - -Luciano in una violenta satira riprova le orgie delle tribadi di Roma: -«Andiamo, uomo del nuovo secolo, egli esclama, legislatore di -sconosciute voluttà, poichè tu apri una nuova via alla lubricità degli -uomini, accorda dunque alle donne un'eguale licenza; che esse si -uniscano in fra di loro, come gli uomini, che provvedute come sono da un -simulacro degli organi virili, mostruoso enigma della sterilità -feminile, una donna si corichi con un'altra donna, come un uomo con un -uomo! - -«Che questa parola la quale colpisce così raramente le nostre orecchie e -che ho vergogna di pronunziare, che l'oscenità delle nostre tribadi -trionfi spudoratamente!» - -A quei tempi si credeva che l'esagerazione della clitoride fosse causa -di sterilità; giacchè si raccontava di un agiato Romano il quale avendo -sorpreso sua moglie in funzioni tribadiche, con un colpo di rasoio le -aveva tagliato quella escrescenza, e che da allora la matrona divenne -feconda dopo quattro anni di sterilità. - -Ed un poeta più moderno, parlando delle tribadi esclama: - -«Esse operano un miracolo degno dell'enigma tebano, rendendo possibile -l'adulterio senza il concorso di un uomo.» - -Leone l'Africano nella sua descrizione dell'Africa (1632) parla così -delle tribadi di Fez: - -... «Ma quelli che hanno un giudizio più sano, chiamano queste donne -_Sahacat_, parola che corrisponde al latino _Fricatrices_, perchè esse -hanno l'abbominevole abitudine di godersi fra di loro. Se accade che -qualche bella donna va a visitarle, questo streghe si mettono a bruciare -di amore per essa, non meno ardentemente che gli adolescenti per le -giovanette, e sotto forma diabolica le chiedono per compenso di soffrire -che esse l'abbraccino. Ne risulta allora che ella crede di obbedire agli -ordini del diavolo, mentre non fa che soddisfare i capricci delle -streghe. Se ne trovano puranco di quelle che attratte dal godimento -provato in questi abbracci, ricercano in seguito l'accoppiamento con le -streghe, e, fingendosi ammalate, le chiamano presso di loro per eludere -la vigilanza dei mariti. Quando questi si accorgono della cosa, le -streghe dicono loro che la moglie è posseduta dal diavolo e che non -potrà liberarsene se non entrando a far parte della loro associazione.» - -La parola tribade aveva pure altra volta un diverso significato, serviva -a designare le donne che, in mancanza d'un uomo, ottenevano il godimento -sia per mezzo del dito, sia introducendosi negli organi genitali un -ordigno di cuoio. - -I Greci chiamavano quest'ordegno _Olisbos_, pare che le donne di Mileto -se ne servissero molto. Suidas nel suo dizionario alla parola _Olisbos_, -dice: «membro virile in cuoio, di cui usano le donne di Mileto, come -tribadi ed impudiche, le vedove se ne servono pure.» - -Luisa Singea, dice: «Le donne di Mileto si fabbricano dei simulacri di -otto pollici di lunghezza e grossi in proporzione.» Aristofane ci -apprende che le donne del suo tempo se ne servivano pure, più tardi in -Italia, in Grecia ed in Asia questo strumento occupava il primo posto -nel gabinetto di _toilette_ femminile. - - - - 2º Le tribadi al medioevo - - -Abbiamo già accennato in uno dei capitoli precedenti come nel medioevo i -massimi disordini carnali si verificassero nei penitenziali, dove -abbiamo visto che gli errori antifisici delle donne erano puniti colla -stessa severità di quelli degli uomini. - -Il termine di tribade si trova riportato in tutti i penitenziali, così -in quello di Angers al X secolo indicava tre anni di penitenza alle -tribadi (_mulier cum altera fornicans_). - -Si è pure visto come più tardi lo squadrone volante della regina -Caterina de' Medici, non fosse composto da altro se non da damigelle che -si abbandonavano a tutti i sollazzi, non escluso quello del tribadismo. -Brantôme nelle sue _Dame galanti_ l'illustra a meraviglia. - -Sauval parla di talune lesbiche, le quali si crescevano le donnole per -farsi conoscere «tanto che gli antichi si servivano di queste bestiuole -come di lettere jeroglifiche per indicare le tribadi.» - -E tanto era il gusto che questo donne provavano a far l'amore in fra -loro da non volersi maritare, nè dal volere che le loro amiche si -maritassero. - -Anche Brantôme fa menzione degli «istrumenti in forma di priapi, che si -è voluto chiamare _Godemichys_ parola formata dal latino _Gaude mihi_.» - -Ai tempi di Luigi XVI esisteva un vero collegio di tribadi, e si davano -il nome di Vestali di Venere. Riunioni particolari si tenevano in -appositi locali, le associate erano in gran numero e tutte di alto -censo. Esistevano perfino statuti, sotto la garenzia dei anali si -operavano le nuove ammissioni; l'affiliazione contava tre categorie: le -promotrici, le postulanti, le iniziate. - -Prima che la postulante fosse ammessa ai segreti dell'ordine, doveva -subire una prova per tre giorni di seguito. Rinchiusa in una cella -tappezzata d'immagini lubriche, virilità maschili ritte e scene di -accoppiamento, doveva alimentare il sacro fuoco. Questo fuoco, composto -di materie speciali, aveva il carattere particolare che se vi si metteva -troppo o troppo poco materiale si spegneva, e ciò per provare che la -postulante non si era distratta nella contemplazione degli organi e -delle pose lascive che la circondavano. Se il fuoco si spegneva, voleva -dire che ella aveva ancora qualche desiderio pel maschio, e perciò non -poteva essere ammessa. - -L'ammissione la faceva passare nella categoria delle iniziate. Solo -questo possiamo dire, gli altri articoli dello statuto appartengono ai -trattati di pornografia, e noi passiamo a descrivere la tribade moderna. - - - - 3º Le Tribadi moderne - - -Il dottor Chevalier si esprime così: «La donna è portata ad aggrandire -il dominio dell'amore, per soddisfare le naturali voluttà. Il disgusto è -il castigo dell'eccesso; sempre assetata di nuovo, sempre alla ricerca -dell'ignoto nel campo infinito del piacere, ella vuol gustare tutte le -ebbrezze, conoscere tutte le specie di baci, cantar tutta la lira di -amore, e va, va lontano, più lontano ancora fino all'illecito. Notate -però che spesso il solo colpevole è l'uomo. È lui che sveglia nella -donna la curiosità delle sensazioni ignorate, ingannandola nella sua -aspettativa con la brutalità o la propria perversa impotenza, non -servendosi di lei che come un istrumento di piacere, iniziandola ai -misteri dell'amore unilaterale, quando non arriva perfino a condurre, -dopo libazioni, la sua compagna di un'ora, la concubina, o la propria -legittima sposa in una casa speciale per offrirle lo spettacolo di un -lavoro, pel quale un largo tappetto di velluto nero è steso sul -pavimento, o per sottomettere lei stessa al saffismo. D'allora la caduta -è irrimediabile; la donna piglia in orrore l'uomo e l'amore e va ad -ingrossare il battaglione delle lesbiche. Ed ecco come molte volte -avviene che un marito non possa obbligare la moglie ad un cambiamento di -residenza; un altro condurre la sua a prestarsi ai doveri coniugali, e -un altro non poter nemmeno riuscire a penetrar nel letto di lei.» - -Che il timore della gravidanza fuori del matrimonio, e quello della -maternità nello stato matrimoniale, spingano la donna al vizio, è un -fatto provato e non dei meno frequenti. Se per l'uomo il celibato non è -che una parola, per la donna non è la stessa cosa: la paura di divenir -madre ne fa una crudele realtà. Combustione sensuale senza oggetto, -disoccupazione del cuore, tale è il suo destino, ora è bene si sappia -che il non essere amato deprava. Ed ecco cosa accade, l'abbandonata -cercherà nel suo sesso l'_anima gemella_. In mancanza di marito avrà -un'amante, e la tranquillità dal punto di vista della gravidanza. - -Ciò esposto, vediamo un po' quali sono le pratiche dell'amore lesbico. - -All'infuori delle pratiche generali, quali baci, introduzione della -lingua nella bocca, carezze, palpeggiamenti diversi, l'amor lesbico ha -tre modi principali di esplicazione. - -Il tribadismo, il clitorismo ed il saffismo. - -Il tribadismo è il processo nel quale l'accoppiamento è simulato dal -semplice contatto (vulva contro vulva) con accompagnamento di strofinio -degli organi genitali esterni. - -Il clitorismo è la complicazione di questo processo, introducendo in più -nella vulva la clitoride smisuratamente lunga e facente funzioni da -membro virile. - -Il saffismo o coito boccale è il processo più semplice e più comune, e -le donne che vi si abbandonano sono in francese denominate _gougnottes_. - -Vi sono donne i cui desiderii si portano alternativamente sul maschio e -sulla femmina. - -Accade spesso che una donna, il cui sentimento amoroso, non si svegliava -se non pel proprio sesso, incontri un giorno un uomo verso il quale si -sentirà attratta, ella potrà amarlo e sposarlo. Nondimeno l'amore per -l'uomo della donna le cui inclinazioni sono pel tribadismo, sarà un -episodio passaggiero della sua vita, ella si vedrà dopo un certo tempo -novamente portata verso il proprio sesso. (Moll). - -Il coito normale non basta alla soddisfazione dei bisogni sessuali delle -tribadi, ve ne sono molte che si fanno leccare dal marito per ottenere -il godimento. Il saffismo del marito è sufficiente molte volte, ma -spesso però l'ufficio dell'uomo non può procurare alla tribade la -sensazione voluttuosa che ella risente dallo stesso atto praticato dalla -donna. - -Il dottor Moll fa la seguente osservazione: «Quando due donne vivono -insieme, come accade di sovente, l'una di esse soltanto è una -prostituta, l'altra in generale resta presso la sua amica sotto le -apparenze di cameriera o di coinquilina. Nei rapporti delle donne in fra -di loro, la parte attiva e la parte passiva sono spesso bene distinte, è -perciò che esse si chiamano l'una _padre_ e l'altra _madre_. Nel -matrimonio legittimo si accorda che l'uomo può permettersi qualche -strappo alla fedeltà coniugale, mentre la donna deve conservarsi -integerrima; così pure nei legami fra due donne, solo il _padre_, cioè a -dire quella che rappresenta la parte attiva, ha il diritto di avere -rapporti con l'uomo. - -«Tali legami fra donne si constatano in diverse classi; particolarmente -fra le attrici e le kellerine di caffè. Posso inoltre certificare che vi -sono pure fra le maritate donne affette da inversioni sessuali, e che, -quando l'occasione si presenta loro, non esitano a soddisfare i proprii -pervertiti istinti. Ma è soprattutto fra le donne pubbliche, che le -tribadi abbondano; so da fonte sicura che il 25 % delle prostitute di -Berlino hanno relazioni sessuali con altre donne.» - -Il dottor Martineau, parlando appunto di tali legami fra le ragazze che -servono nelle birrerie, per dimostrare quanto si amino in fra di loro, -dice che trovandosi a corto di danaro «preferiscono pegnorarsi abiti e -gioielli, anzichè farsi infedeltà cogli uomini.» - -In quasi tutti i paesi del mondo le case di tolleranza sono piene di -donne appassionate pel delizioso piacere di Lesbo. Ciò si spiega -facilmente per la coabitazione di esseri dello stesso sesso. Dieci, -venti, trenta donne d'una immoralità assoluta, riunite allo scopo di -sfruttare i piaceri venerei, sotto lo stesso tetto, alla stessa tavola, -coricantesi quasi sempre due a due, talvolta tre, nella stessa camera, -spesso nello stesso letto, non possono che fatalmente cadere nella -pratica saffica. - -Molte di esse in sulle prime resistono alle sollecitazioni, di cui sono -l'oggetto dalla parte delle loro camerate già destre, e manifestano il -disgusto che tale vizio ispira loro, ma poi poco a poco si -familiarizzano, tentennano, infine cedono; molte si danno per la prima -volta nel dormiveglia dell'ebbrezza, ed in ciò, come in tutto, è il -primo passo quello che decide. - -La pazzia saffica è stata spinta tant'oltre nelle case di tolleranza che -anni fa si constatava che quasi tutte le prostitute rinchiuse a -_Saint-Lazare_, prigione femminile di Parigi, portavano sul corpo inciso -il nome di un'altra donna. Pare però che da qualche anno a questa parte -simil genere di tatuaggio sia stato abbandonato. - -Il saffismo rappresenta una parte importante dei lucri delle tenitrici -di case infami nelle principali città del mondo in generale e a Parigi -in particolare. Giacchè esse offrono spesso alla curiosità dei clienti -delle pantomime lesbiche con viventi quadri plastici, e le donne che -fanno da attrici debbono essere addestrate in tutti gli esercizii -saffici. - -Certe case di tolleranza parigine e londinesi sono conosciute come -centri specialmente viziosi, dove le tribadi mondane e _demi-mondaines_, -le tribadi abituali, quelle occasionali e le intermittenti, convengono -allo stesso modo che i clienti maschi, e, come questi, pagano la loro -entrata, i cui prezzi variano fra cinque, dieci e venti franchi. - -In queste case dove prima il saffismo dell'uomo per la donna era -praticato su vasta scala, ora è quasi completamente abbandonato. Le -donne vogliono darsi esclusivamente ad altre donne, spesso in collettive -orgie lesbiche. - -Un fatto degno di nota è che le donne delle case di tolleranza tanto -portate al saffismo fra di loro, mostrano una certa ripugnanza a -praticarlo con donne che non conoscono. È perciò che in certe grandi -case le tenitrici hanno cura di prevenire anticipatamente le ragazze che -vogliono _lavorare_ presso di loro che debbono prestarsi alle richieste -di uomini e donne indifferentemente. - -Questa repulsione trova la sua spiega nel fatto che non sempre le -clienti femminili sono giovani, qualche volta se ne hanno da cinquanta a -settantanni. E queste vecchie si presentano a due a tre insieme, coperto -il viso da una maschera, o da un velo impenetrabile per non essere -riconosciute, e pagano caro i loro capricci, spesso fino a cento lire. - -Tutta una categoria di prostitute libere sfruttano i vizii delle donne, -e pescano sfrontatamente nelle strade, ai balli, ai teatri, alle corse, -alle esposizioni le loro clienti. - -Il saffismo si esercita allora a domicilio, e in camere di passaggio, in -appartamenti privati, in certe botteghe di mercerie, di guantaie, di -mode, di profumerie, dove possono facilmente convenire le tribadi per -vizio e quelle per mestiere. - -A Parigi--città speciale in simil genere di pervertimenti--le tribadi -hanno i loro _restaurants_ particolari, le birrerie che servono quali -luoghi di convegno; esse sono facilmente riconoscibili, vanno sempre due -a due, si vestono allo stesso modo, non si lasciano mai, tanto che le -chiamano _petites soeurs_, sono di una gelosia estrema, e si sacrificano -tutto l'una per l'altra. Non è difficile di trovare famiglie in tre, in -cui il marito rappresenta una quantità molto trascurabile. Più di una -tribade ha cavalli e servi che deve a qualche signora del gran mondo! - -La sera verso il tardi nelle birrerie e nei caffè concerti si vedono -girare ragazzine dai dieci ai quindici anni per vendere fiori, ma non -offrono mai i loro mazzettini agli uomini; esse sono semplicemente -agenti della prostituzione saffica, in cerca di clienti femminili. - -Le lisbiche di professione non si nascondono, anzi vanno sempre in -acconciature quasi maschili, coi capelli corti e cappello da uomo senza -ornamenti, col fiore all'occhiello, l'andatura da giovanotto, pallide, -corrette ed ardite, serene d'impudore, ecco la fisonomia strana, -enigmatica e sconcertante che tradisce la tribade avverata. - -Oltre che nelle prigioni e nelle case di tolleranza è particolarmente -negli ospedali speciali, nei così detti sifilicomii, che si formano i -legami tribadici. Ma nelle scuole soprattutto questo vizio si sviluppa. -Le ragazzine sono generalmente espansive, piene di abbandono e per un -niente si prodigano carezze e baci. Quante volte simili relazioni di -collegio, che si giudicavano innocenti, si son viste continuare e -rinsaldarsi coll'andar degli anni, e che più di un pretende alla mano di -queste giovanette, è stato rifiutato, senza che mai nè lui nè i genitori -delle ragazze, hanno potuto indovinarne la causa. - -Parecchi autori credono che siasi ad attribuire a questo vizio il -contrasto che regna continuamente in talune famiglie. Ciò è verosimile -stantechè esistono donne maritate, le quali all'insaputa del marito, -intrattengono relazioni con tribadi. - -A tal proposito il dottor Dubonnet nel 1877 pubblicò un caso veramente -strano. Si tratta di due amiche, le quali avevano fra di loro rapporti -sessuali. Una di esse si maritò, e dopo il matrimonio riprese il legame -con l'amica la quale divenne incinta! - -Bisogna ammettere che la donna maritata aveva, passando dalle braccia -del marito in quelle dell'amica, trasportato sulle parti genitali di -quest'ultima qualche goccia di sperma! - -Ecco, per terminare, un esempio che mostra le predisposizioni al -tribadismo: Si tratta di una donna trentenne. Fu deflorata a 15 anni da -un giovane che non rivide mai più e che produsse su di lei -un'impressione sgradevole. Il ricordo dell'atto sessuale le riusciva -penoso. Più tardi fece conoscenza con un altro uomo che le piacque e col -quale ebbe rapporti sessuali, trovando questa volta nell'atto genetico -una voluttà assoluta. Verso il diciottesimo anno, dopo aver avuto -relazioni con diversi uomini, s'imbatte con una giovanetta che -l'abbracciò, e le mise le mani sul seno, quest'ultimo palpeggiamento le -procurò una vivissima sensazione di godimento. - -Poco tempo dopo la sua amica le propose di dormire con lei, e le praticò -il saffismo. Le parti furono in seguito invertite, ed esse continuarono -a vivere insieme funzionando alternativamente da attive e passive. A -partire da tal epoca, questa donna non trovò più alcun piacere con gli -uomini. Arrivò perfino a farsi _saffizzare_ da uomini, senza cavarne il -minimo godimento. - -Il dottore Eram dice che il tribadismo è comunissimo in Oriente: «Per -rendersi conto fino a quali eccessi tale pratica può essere spinta nelle -donne orientali, non si ha che a pensare alla sedentanea vita che -menano: mancanza assoluta di qualunque esercizio, all'ozio, alla noia e -soprattutto alla fiducia delle madri che non si preoccupano, nè hanno -alcuna sorveglianza per ciò che fanno le loro figlie in queste lunghe -ore di solitudine». - -Tegg, secondo Mantegazza, cita parecchi matrimonii? fra due donne. Il 5 -luglio 1777, comparve a Londra una donna che si vestiva da uomo e che si -era già unita in legittime nozze con tre donne. Ella fu esposta alla -pubblica gogna. - -Nel 1773 un'altra donna travestita da uomo, fece la corte ad una -giovanetta per ottenerne la mano, ma senza successo. Il caso più -straordinario è quello di due donne che vissero insieme 36 anni. Quella -che funzionava da donna non svelò il segreto che al letto di morte. - -Il celebre processo del preteso conte Sandor, che non era altri se non -la contessa Sarolta, la quale riuscì, sotto spoglie maschili, a sposare -una ricca signora nel 1889, viene anch'esso ad accrescere la casistica -medica delle inversioni sessuali. Tale processo che è di un interesse -eccezionale è riportato in tutti i suoi dettagli nel volume _Inversioni -Sessuali_ del dottor Pietro Fabiani, nel quale potranno, quelli che lo -desiderassero, trovare più ampie relazioni scientifiche su questa branca -delle _Psicopatie Sessuali_.[1] - - [1] _Dott. Pietro Fabiani_ DELLE INVERSIONI SESSUALI vendibile al - prezzo di lire una presso la _Società Editrice Partenopea_. 16, - Conservazione Grani, Napoli. - - - - 4º Sodomia nella donna - - -La sodomia nella donna, dice il dottor Martineau, non si presenta nelle -stesse condizioni, nè nelle stesse circostanze che nell'uomo. Mentre in -quest'ultimo la pederastia possiede un'organizzazione speciale, -perfettamente regolata, le sue abitudini di pigrizia, di furto, di -ubbriachezza, di delitto, il suo abito esterno, rivelantesi nel modo di -vestirsi, di coprirsi di oggetti, di gioielli appartenenti -ordinariamente a donne, mentre nel sesso mascolino, questa -organizzazione è destinata soprattutto a favorire l'industria colpevole, -che a Parigi vien chiamata _chantage_, avente per iscopo di speculare -sulle passioni degli individui, di cui il senso morale è pervertito; -nella donna invece le circostanze nelle quali si produce la sodomia sono -ben differenti. - -Nella donna la sodomia non è un affare di scandalo, e soprattutto non è -abitualmente il preludio del furto e del delitto. - -La si constata specialmente nella donne maritate, nelle giovani, e -perfino in quelle nelle quali le abitudini sociali, la professione -allontanano qualunque idea di queste abitudini contro natura. - -La sodomia si osserva nella donna maritata, sia che ella ignori -l'abiezione dell'atto a cui il marito la chiama, sia che ella subisca un -atto imposto con la violenza, con la brutalità, sia infine che ella vi -si sottometta volontariamente per tema che il marito non vada a chiedere -alla prostituzione mascolina o femminile la soddisfazione di un appetito -genetico che lo domina. - -Tardieu ha detto: «È cosa singolare che nei rapporti coniugali si -produce spesso la sodomia. Il coito anale rimpiazza il coito vaginale -che talvolta non è stato mai messo in pratica. Spesso avviene che pochi -giorni dopo il matrimonio gli uomini abituati a simili depravazioni, -cominciano ad imporle alle loro mogli. Queste, nella loro innocenza, -nella loro ignoranza, vi si sottomettono, ma più tardi e pel dolore -fisico o perchè qualche amica o la madre le avverte, si rifiutano con -più o meno ostinazione ad atti che da allora in poi sono soddisfatti con -la violenza dal marito.» - -Vi sono speciali circostanze, aggiunge Martineau, nelle quali si -incontra la sodomia, e queste debbono ricercarsi nei costumi, nelle -abitudini delle donne di certi paesi, di talune contrade dell'Europa, -dell'Asia o dell'Africa. Le giovani di questi paesi preferiscono -abbandonarsi al coito anale anzichè a quello vaginale. E ciò perchè la -vergogna di un tale atto non le colpisce tanto quanto se fosse -riconosciuto che esse hanno perduto, prima del matrimonio, il carattere -ed il segno della verginità. - -La sodomia si osserva a tutte le età della donna, dagli otto fino ed -oltre i cinquanta anni. Il dottor Martineau, sfogliando le numerose -osservazioni raccolte nel suo servizio, ha trovato che è più frequente -dai sedici ai venticinque anni. - -Si constata ancora la sodomia presso le donne pubbliche e nelle -prostitute clandestine; ma per queste il coito anale è considerato, così -come il coito vaginale, quello saffico e tutte le altre pratiche -viziose, quale un mezzo di lucro, per aumentare ed accrescere il -salario, soddisfacendo i gusti depravati degli uomini che, temendo le -compromissioni della pederastia e conseguentemente lo scandalo, si -rivolgono alla prostituzione feminile. - -Circa le donne poi che preferiscono il coito anale a quello vaginale, -perchè solo così possono soddisfare i loro istinti pervertiti, il -Mantegazza ha tentato di spiegare questa inversione in un modo ben -singolare ed ingegnoso, come accenneremo nel capitolo della Pederastia -maschile. - - - - ---- - - - - - V. Palpeggiamenti Osceni - - - - Attentati al pudore--Masturbazione--Perversità--Flagellazione. - - -La donna è spesso più viziosa dell'uomo, specialmente in fatto di -toccamenti osceni su ragazzi. - -Più di quello che non si è tentati di credere, si trovano negli annali -giudiziarii questi casi mostruosi, i quali si potrebbero qualificare per -stupri a rovescio, cioé a dire introduzione del pene di fanciulli -condotto dalla mano della donna nelle proprie parti genitali. - -Il dottor Casper cita il fatto di un'istitutrice di apparenza casta e -modesta che si portava spesso in letto un ragazzino di sei anni e se lo -stringeva contro i seni, lo strofinava sulle sue parti genitali, tanto -che gli comunicò la blenorragia di cui lei era infetta. Lo stesso autore -parla di una madre che abusava del proprio figlio di 9 anni. - -La corte di assise della Senna nel 1842 condannò una giovane accusata di -aver violato due ragazzi di 11 a 13 anni. - -Un tipo di lubricità straordinaria è quello di una madre citata da -Tardieu, la quale deflorò sua figlia di 12 anni, introducendole le dita, -parecchie volte al giorno e per parecchi anni, negli organi sessuali. - -Casper racconta pure di una madre accusata di aver introdotto, -brutalmente nell'orifizio genitale della figlia di dieci anni, prima un -dito, poi due, poi quattro ed infine una pietra ovale, per rendere, -diceva lei, tale parte atta al coito. - -Si sono viste ancora ignobili nutrici eccitare i genitali dei bambini -confidati loro, sia per amore di lubricità, sia per non farli piangere. -A tal proposito si cita il caso di un bambino che pigliava il latte da -una robusta nutrice e che invece di fortificarsi, deperiva senza causa -apparente, quando un giorno fu sorpresa questa disgraziata in estasi -venerea, col bambino in fra le gambe, succhiante un capezzolo, che non -era quello del seno....! - -Gli uomini come le donne si abbandonano ad atti osceni sui bambini, e -più spesso su quelli di sesso femminile, introducendo loro fra le cosce, -sia per davanti che per di dietro, i genitali. - -Lacassagne riporta il caso di una ragazzina di 12 anni, che fu in questo -modo contaminata da un uomo; e di un'altra ragazzina a cui un mostro -aveva praticato il saffismo, corrompendosi allo stesso tempo nella bocca -di lei! - -Schaunestein ha osservato un caso di attentato al pudore sopra un -bambino di otto mesi. Infine la statistica dal 1874 al 1883 riporta che -si sono avute 95 donne incolpate di attentati al pudore su fanciulli, i -quali non avevano ancor raggiunto il loro quindicesimo anno e 10 -accusate dello stesso reato su adulti. - -Il dottor Kocher d'Alger ha paragonato i procedimenti del coito dei -popoli primitivi con quelli adoperati dagli individui nei casi di -attentato a pudore sulle ragazzine. - -I casi di vizii innati, se ci possiamo esprimere così, non sono tanto -rari all'epoca moderna, eccone un esempio del dottor Legrand du Saule: - -«Una giovane, appartenente ad onesta famiglia, si sentì spinta, ma seppe -per un certo tempo reprimere i suoi desiderii voluttuosi, che finì in -ultimo col soddisfare ricorrendo all'onanismo. In seguito le sue -conversazioni molto libere, manifestarono le disposizioni che un resto -di pudore teneva ancora nascoste, ed infine alcuni gesti provocatori e -discorsi addirittura lascivi, la condussero ad eccessi di disordini. -Fuggì dalla casa paterna e per le sregolatezze che commise fu iscritta -nei registri della polizia. Discesa ai più bassi scalini dell'abiezione, -poteva appena colla sua infame ed attiva industria, temperare il fuoco -della lubricità, che la divorava. E tutto ciò senza alcun disordine -apparente dell'intelligenza, senza allucinazione, senza pazzia, ma senza -che alcun freno morale avesse potuto metter un argine a simili -turpitudini.» - -Ciò non può destar tanta meraviglia, quando si pensi a tutte le altre -classi di persone che pur occupando cariche elevate in società, per -arrivare alle quali hanno dovuto dar prove di sano intendimento e non -comune coltura, ma non pertanto nel campo delle passioni sessuali fanno -trasecolar per le loro follie. - -Ve ne ha di quelli che non possono sacrificare a Venere, sie non -raccogliendo colla bocca l'orina, o le materie fecali, oppure leccando -le regioni del corpo della donna coperte di sudore, come le ascelle, i -piedi o semplicemente al sentir l'odore degli escrementi. - -Ve ne ha di quelli ancora, dice il dottor Moll, che trovano la -soddisfazione sessuale, non nell'atto del coito, ma vedendolo solo -praticare da un altro. - -Ed altri che debbono ricorrere alla flagellazione, come abbiamo visto -nei capitoli precedenti, e farsi punzecchiare da spilli. Tale anomalia -presenta due casi. La flagellazione passiva può, data l'irritazione -meccanica dei nervi, produrre erezioni riflesse. - -I libertini indeboliti hanno ricorso a questo mezzo per stimolare i loro -sensi addormentati e ciò è più una perversità che una perversione. -Mentre la perversione consiste a ricercare la sottomissione della donna -che costituisce il punto più importante. - -Casi di perversità inaudita ci danno quelli che abusano dei cadaveri, e -quelli che coiscono o sodomizzano le bestie. - -La bestialità ha spesso per causa una moralità discesa ad un livello -bassissimo, un forte stimolo sessuale, che non conosce ostacoli per -soddisfarsi. Essa non è un fatto raro nelle stalle delle vacche e nelle -scuderie di cavalli, nè sono risparmiate le capre, i polli, i cani; ai -soli rapporti con questi ultimi si limitano le donne. - -Un esempio mostruoso di pervertimento fisico e morale è il caso -riportato da Marchka, di una donna che a Parigi, fra una certa classe di -gente, contro un'entrata pagata, si mostrava, facendosi coprire da un -grosso _bouledogue_ addestrato a simile funzione. - -Questi numerosi esempii provano che l'umanità è più corrotta di quanto -non si creda; e chi ci tenesse ad avere una più ampia cognizione di -tutte le varietà di pervertimenti che la infestano, non ha che a leggere -il volume del Dottor P. Fabiani, _Pervertimenti Sessuali_.[2] - - [2] DOTTOR P. FABIANI = PERVERTIMENTI SESSUALI = Lira Una = Napoli -- - _Società Editrice Partenopea_ = Conservazione dei Grani, 16. - -Completeremo questo capitolo dei toccamenti impudichi con una disamina -della masturbazione. - -La masturbazione è cosa tanto spontanea e naturale nell'uomo e nella -donna, i quali non hanno a disposizione il sesso opposto, che è dovuta -esistere in tutti i tempi ed in tutti i luoghi. Ma è da notarsi che tal -vizio è più noto nei popoli più civili; ciò deriva dal fatto che presso -questi una quantità di ragioni di ordine morale rendono più difficile -l'avvicinamento dei sessi. In fatti, nei paesi selvaggi dove si va nudi -e l'amore è libero, la masturbazione è del tutto sconosciuta. - -Una causa di questo vizio nell'uomo vivente in società disciplinate, è -la secrezione spermatica continua, che chiama, quando non trova -sufficienti mezzi naturali di evacuazione, la mano a venirle in aiuto. -Le frequenti e vigorose erezioni della pubertà vi concorrono pure. - -Il piacere solitario si avvicina all'accoppiamento quando chiede un -_soccorso_; l'uomo masturba l'uomo e la donna la donna. Nell'uomo non vi -sono quasi mai complicazioni, ma nella donna arriva a tali raffinatezze, -che questo vizio diventa la sorgente di manovre indecentissime. - -Nel fanciullo l'atto è accompagnato da tal godimento, che egli cerca -incoscientemente di riprodurlo quanto più può. Verso il decimo e il -quindicesimo anno la masturbazione è più frequente. Il fanciullo -comincia a conoscere la differenza fra i due sessi, prova sentimenti -indefinibili, e trova allora un compagno più avanzato che lo istruisce. -D'allora la masturbazione resta un'abitudine per un gran numero di -adulti, ai quali nulla sarebbe più difficile che la soddisfazione -normale del godimento sessuale. - -Il dottor Lallemand così analizza questo stato di cose: - -«Il fatto della sessualità a tale periodo dell'adolescenza è un mistero -che preoccupa tutti i fanciulli e la cui soluzione li tormenta sempre. -Li si vede continuamente sbirciare le serve, le amiche di casa, tutto -ciò che porta una veste. Ordinariamente si ride di queste puerilità, ma -se vi si ponesse mente, si riconoscerebbe da segni non equivoci che -l'istinto genitale si risveglia. Si vedono ragazzi inchinarsi a guardare -le gambe delle donne che lavorano la terra; avvicinarsi ad una scala su -cui una donna è salita; restare in contemplazione sotto un balcone per -vedere una gamba che si avanza; entrare furtivamente in una stanza per -assistere alla _toilette_ di una sorella, oppure spiarla mentre essa -dorme. Non sanno ciò che cercano, ma un impulso secreto li spinge con -perseveranza, sveglia e guida la loro intelligenza; finiscono per -scoprire quel che desiderano e vi perveranno tanto più facilmente quanto -più si sta in guardia. Le loro idee sono vaghe, ma tutte le sensazioni -che vi si collegano sono vivissime e lasciano, nella loro immaginazione, -un'impressione profonda, incancellabile, di cui il ricordo si conserva -ancora lucido nell'età matura e fino alla vecchiaia.» - -Oltre le già esposte la masturbazione può avere un mondo di cause, che -sfuggono all'osservazione del più accorto osservatore. - -Generalmente la masturbazione solitaria è manuale; però negli adulti ed -in tutti quelli che hanno qualche nozione dei rapporti intersessuali, in -tutti i libertini stanchi ma ingegnosi, si esplica in mille varietà. - -La masturbazione in comune è frequentissima nei collegi e nei seminarii, -e talvolta nelle prigioni; in generale l'atto è reciproco. Quella -personale vien spesso praticata dagli amanti, e perfino dagli sposi per -terminare l'atto sessuale cominciato da un coito incompleto. Vi sono -anche uomini che per sfuggire al pericolo delle malattie veneree -chiedono tale servizio alle prostitute, e vecchi ripugnanti che non -potendo in altro modo soddisfarsi, pagano i ragazzi per farsi -masturbare. - -I giovanotti viziosi si abbandonano ad un similacro di coito, -introducendo la verga in un corpo qualunque. Vi sono quelli che si -servono di materassi, guanciali, nei quali praticano un buco, altri sono -giunti perfino ad usare cavità naturali che si vedono in certi alberi. I -garzoni beccai si pollulano nei polmoni degli animali macellati ancora -caldi, perforandoli per tale uso. - -Molti per eccitarsi all'onanismo si fanno stropicciare i testicoli, o -solleticare il retto, le gambe con carezze lascive e perfino con -leccamenti feminili o infantili. - -Altri praticano la sodomia artificiale per giungere a masturbarsi, la -quale consiste nell'introdursi le dita, priapi artificiali o naturali o -tutt'altri oggetti nell'ano. - -Certi masturbatori si servono di una pallina di avorio armata di una -stelo di acciaio, di cui l'estremità resta, durante l'uso, fuori del -retto; i movimenti bruschi che s'imprimono allo stelo metallico, -generano una serie di vibrazioni, che si comunicano alla pallina -penetrata fino alla prostata e determinano uno scuotimento favorevole -all'eretismo genitale. - -Gli esempii non sono rari di individui che sono obbligati di ricorrere -al chirurgo per l'estrazione di corpi stranieri che si sono introdotti -nel retto, quali: pezzi di ferro, bicchieri, bottiglie e vasi di pomate -conici, piante ecc. - -Un religioso citato da Nolet si era introdotto, diceva lui, per guarirsi -dalla colica, una fiola di acqua della regina di Ungheria. - -«Una depravazione morale che risulta dall'onanismo, fa che lo spirito -abituato a cercare il piacere in un cerchio di idee, in una serie tutta -particolare di sensazioni, non può più trovarne altrove. I godimenti di -tal vizio sono i soli che il masturbatore può risentire. L'unione dei -sessi non ha più alcun'attrazione per lui, non vi si abbandona--quando -pure lo fa--che con ripugnanza, provando un piacere molto inferiore a -quello delle sue pratiche solitarie. Il senso genitale e quello della -procreazione sussistono; soltanto i gusti depravati hanno preso il posto -dei gusti legittimi.» - -La masturbazione feminile consiste nella frizione dell'organo -clitorideo; la quale risulta da manovre della donna impiegate su sè -stessa o da una persona straniera. - -Essa si produce col dito, col pene o con la lingua. In talune -circostanze simile specie di masturbazione può avvenire per mezzo del -fregamento delle coscie, sia che la donna stia seduta, sia che si trovi -in una posizione verticale; e si compie con un movimento particolare del -bacino, con un dondoleggiamento delle anche. Questa varietà si riscontra -soprattutto nelle donne sottomessa durante una gran parte del giorno ad -assiduo lavoro. Tal mezzo è anche messo in pratica da donne occupate a -cucire a macchina e da quelle dedite all'equitazione. - -La casistica medica ha raccolto numerosi esempii di tali depravazioni. - -«L'uso della macchina da cucire, dice il dottor Pouillet, è non soltanto -una causa, ma un mezzo di masturbazione. Durante una visita che feci ad -una fabbrica di abiti militari, ecco la scena di cui fui testimone: In -mezzo al rumore uniforme di trenta macchine da cucire, mi accorsi di un -tratto che uno di questi apparecchi funzionava con maggior velocità -degli altri; guardai la persona che vi lavorava: era una brunetta di 18 -a 20 anni. Mentre spingeva automaticamente il pantalone che -confezionava, la sua faccia si animava, la bocca le si schiudeva, le -mani si dilatavano ed il va e vieni dei piedi trascinava le pedali in un -movimento sempre più vertiginoso. Dopo poco vidi gli occhi di lei -illanguidìrsi, le palpebre abbassarsi, la faccia impallidire ed il capo -le si arrovesciava all'indietro; un grido soffocato, seguíto da un -sospiro, si perde' nel rumore del lavoratorio. La giovanetta restò per -qualche secondo in estasi, poi cacciò il fazzoletto, si asciugò le -tempie imperlate di sudore, volse in giro uno sguardo timido, sospetto, -vergognoso e riprese il lavoro.» - -Spesso sono vecchi impotenti e viziosi od uomini corrotti che si -abbandonano a tali indecenti manovre digitali e linguali su povere -ragazzine che non ne capiscon nulla, ma che se ne ricordano poi più -tardi. - -Spesso sono, come si vede abitualmente nei collegi femminili e negli -_ateliers_ da lavoro, compagne che si aiutano reciprocamente in tali -illecite pratiche. - -Spesso la donna per tema della gravidanza chiede all'amante od al marito -di essere in tal modo corrotta, prestandosi ella stessa, per -compensarlo, ad altri atti antinaturali. - -Torturate dai desiderii acuti, consecutivi ad un'abitudine inveterata di -godimenti genetici, certe donne vanno ancor più lontano e per -sollecitare od accendere un eretismo troppo lento a venire, ma -necessario alla consumazione dell'atto erotico, si abbandonano, così -come abbiam detto per la masturbazione mascolina, a toccamenti sull'ano, -o all'introduzione in questo di corpi stranieri, che spesso sfuggon loro -di mano e necessitano, per l'estrazione, l'intervento del chirurgo? - -Ancora più pericolosi sono i corpi stranieri che certe donne per -masturbarsi si introducono nella vagina. Dai trattati medici speciali si -rileva che hanno avuto gravi conseguenze per le pazienti le estrazioni -di simili corpi: pezzi di astucci, spilli, aghi, fili di paglia, legumi, -candele, pezzi di legno, flacconi di odore, sugheri di cristallo, o di -legno ecc. - -Il dottor Janssens d'Ostenda ha estratto da una vagina un bicchiere di -birra che vi stava impigliato per intero! - -Fra le cause che possono far nascere l'abitudine di masturbarsi nella -donna, bisogna in primo luogo contare l'influenza dell'uomo. Non vi è -alcun dubbio infatti che l'impotenza o l'indifferenza del marito -predispone la donna al vizio solitario, sopratutto se ella è giovane ed -ardente, ma quando l'impotenza del congiunto si accompagna a lascivia, -la causa diviene più attiva. - -Di sovente quando il matrimonio legale o libero dura da un certo tempo, -spenti i primi ardori, l'uomo, che un bisogno di voluttà trascina al -congresso sessuale, non prova più, in seguito ad eccitazioni mentali, le -sensazioni desiderate, egli allora cerca di far prendere alla moglie -pose lascive per accendere la sua fiamma. - -Allora avvengono rapporti contro natura, che non soddisfano la donna, ma -che l'eccitano e la spingono alla masturbazione. - -Lo sposo cerca sempre di far dividere alla compagna la sensazione -voluttuosa che egli prova. Se la donna è fredda ed abile, simula -un'impressione che non risente, maniera intelligente questa per legare a -sè maggiormente il proprio congiunto. Ma non tutte le donne agiscono -così. Qualcuna di un temperamento caldo e di un'immaginazione viva, non -trovando nel coito una sufficiente soddisfazione indica all'uomo con -parole carezzevoli e con gesti espressivi, un altro mezzo per arrivare -all'agognato fine. Questo mezzo è sempre la masturbazione. - -Quando un giovane cerca di ottenere i favori di una donna, qualunque sia -la casta a cui essa appartiene, dopo i baci di tutte le specie, per -eccitarla maggiormente ricorre a manovre digitali, dopo le quali la -donna si abbandona a lui completamente. - -Ecco la scuola della masturbazione per la donna, e le cause che bisogna -evitare per non essere trascinati a questo vizio, che ha tanta nefasta -influenza sul fisico e sul morale e che il più delle volte conduce -precocemente alla morte. - - - - - VI. Vizii Contro Natura Maschili - - - - 1º Pederastia--Sodomia nell'antichità - - -Il dottor Arrufat dice essere probabile che i primi uomini abbiano lungo -tempo vissuto una vita selvaggia, sparpagliati a caso, in piccoli gruppi -erranti, ancora impegnati nell'animalità, impulsivi, incapaci di -riflessione; il piacere di un istante percepito vagamente in un io -embrionico faceva nondimeno vibrare tutto l'essere e l'assorbiva. Essi -non provavano se non due bisogni, che sono il simbolo della materia -vivente: conservarsi e riprodursi. - -«È perciò che gli uomini di quei tempi si accoppiavano secondo i loro -capricci. Il maschio brutale ed acciecato dalla potenza dell'istinto -cercava una femmina; ecco la ragione di quelle relazioni fra parenti -prossimi che noi giudichiamo criminali ed incestuose, e che, frequentati -nelle società giovani, sono abituali nelle bestie. Ma quando le femmine -mancavano e che la fregola, più dolorosa della fame, sovraeccitava i -maschi, gli errori del sesso si presentavano fatalmente, l'uomo andava -verso l'uomo. - -«Nessun animale, nel rapporto sessuale, ha desiderio cosciente della -riproduzione, bensì la ricerca del piacere egoista. In realtà ciò che ha -reso naturale l'istinto che spinge l'uomo verso la donna, il maschio -verso la femmina, è la moltiplicità delle esperienze durante i secoli -scorsi. Ma l'istinto della riproduzione o piuttosto la tendenza che ci -spinge a soddisfare il bisogno è molto anteriore, e per conseguenza più -potente». - -Tali sarebbero le leggi che avrebbero presieduto all'esordio del vizio -contro natura nel mondo; esso ha dovuto essere praticato sin dai tempi -più remoti, qualche scritto nei libri sacri indiani ne fa menzione, ma -nulla di preciso circa i dettagli esiste fino alle relazioni della -Bibbia. - -Tutti sanno dei vizii di Sodoma e Gomorra. Mosè fu inflessibile al -riguardo dei delitti di sodomia. «Non avrai relazioni sessuali con un -maschio, come quelle che hai con una donna» dice nel Levitico. Il culto -di Daolfhegor, il dio favorito dei Madianiti, fu accettato dagli Ebrei -con una passione che è la più chiara testimonianza dell'indecenza dei -suoi misteri. I sacerdoti di questo dio erano giovanotti senza barba, -coi corpi spelati e profumati di olii odorosi; essi intrattenevano un -ignobile commercio d'impudicizia nel santuario della divinità. - -Ma fu sopratutto nella Grecia antica che il vizio contro natura fu -accolto e praticato liberamente. Tutti i poeti di quei tempi hanno -elevato inni agli efebi divini; lo stesso avvenne a Roma. Lucillio -espone nelle sue satire i vantaggi e gl'inconvenienti della pederastia, -che offriva ai mariti di Roma un compenso e come una consolazione alle -noie e alle tribolazioni del matrimonio, ma che come il matrimonio aveva -gli stessi inconvenienti. - -«Così Socrate, dice un marito alla moglie, nel suo amore pei ragazzi, si -mostrò sotto un punto di vista migliore, perchè non amava punto le -donne. Ed amava tutti i giovanotti indistintamente». - -La prostituzione pederasta esisteva a Roma fianco a fianco colla -prostituzione femminile le leggi l'autorizzavano. Petronio nel -_Satyricon_ racconta scene concernenti simili sregolatezze. - -Il vizio si era materializzato e rigettava ogni specie di pudore. Le -orecchie non erano più rispettate degli occhi ed il cuore pareva avesse -perduto i suoi istinti di delicatezza in questo decadimento morale che -gli dava l'abitudine delle cose vergognose. - -Gli imperatori essi stessi ne davano l'esempio. Cesare, il primo dei -Romani, quando salì al trono aveva già venduto la verginità della sua -giovinezza a Nicodemo re di Bitinia. - -Orazio ha cantato gli amori di Augusto pei giovanotti. Marcantonio gli -rimprovera di aver comprato col suo onore l'adozione dello zio e di aver -ceduto le sue compiacenze in Ispagna a Hirtius. - -Nerone sposò con tutte le pompe, l'eunuco Sporus, e lui stesso si prestò -ai capricci dei suoi cortigiani. - -Tiberio, malgrado la sua caducità, si abbandonò a tutte le turpitudini -del vizio contro natura. - -Caligola aveva commercio con Lepido, col commediante Maestus ed ancora -con altri, operando reciprocamente. Valerio Catullo gli rimprovera -pubblicamente di aver disonorata la sua gioventù. - -Galba preferiva ai ragazzi gli uomini robusti, non importava se fossero -anche già vecchi. Quando Icilus, un suo antico concubino, venne ad -annunziargli in Ispagna la morte di Nerone, Galba non contento di -abbracciarlo in presenza di tutti, lo fece depelare e lo condusse a -letto con lui. - -Vitellio passò la sua gioventù a Capri accanto a Tiberio e restò bollato -col nome di Spinthria. - -Fu l'impuro familiare di Nerone e di Galigola. - -Al momento della sua entrata trionfale a Roma, Commodo aveva fatto -montare dietro lui, sul carro, quello dei concubini che egli preferiva, -Antenos, e, durante tutta la cerimonia, Commodo si girava ogni momento -per baciare questo vil personaggio. - -Alla morte di Antenus, Commodo, si abbandonò alle più strane voluttà. -Ebbe trecento concubine ed altrettanti giovani cinedi scelti nella -nobiltà e nel popolo. Non risparmiò nessuno di essi, li sottomise tutti -alle sue vergognoso compiacenze, non rifiutandosi di prestarvisi egli -stesso. Fra questi cinedi ne aveva scelto uno che preferiva e che -soprannominò Onon (Asino) grazie a certe analogie oscene che aveva con -simile animale. Lo colmò di favori e di danari. - -Eliogabalo, durante l'inverno che passò a Nicomedia, sbrigliò i suoi -gusti infami, ed arrivarono a tanto le sue sregolatezze, che i soldati, -i quali lo avevano eletto, arrossirono dell'opera loro, vedendo che -l'imperatore si confondeva con vili gitani. Nè cambiò metodo di vita -quando giunse a Roma. «Tutte le sue occupazioni, dice Lampride, si -limitavano a scegliere emissarii incaricati di cercare dappertutto e di -condurre alla corte uomini che dovevano adattarsi a certe condizioni -favorevoli ai suoi piaceri.» Sceglieva al teatro ed al circo i compagni -delle sue orgie tra gli atleti più robusti ed i gladiatori meglio -membruti. - -Al principio dell'era cristiana si trovano qua e là dettagli precisi -relativi alla natura di certe voluttà dette immonde dagli scrittori -religiosi. - -L'Abbate di Clervaux, Enrico, scriveva al papa Alessandro III nel 1877: -«L'antica Sodoma rinasce dalle sue ceneri!» - -Orderic Vital segnala il contagio di questo vergognoso vizio: «Allora, -dice, gli effeminati dominavano in tutti i paesi e si abbandonavano -liberamente alle loro sozze corruzioni, degne delle fiamme dei roghi, -essi abusavano impunemente delle orribili invenzioni di Sodoma.» - -I Normanni al medio evo furono accusati di aver introdotto questo vizio -in Francia. Questi uomini, si affermava, che non avevano vergogna di -prestarsi scambievolmente ad una abominevole prostituzione. Essi non -facevano che un uso moderatissimo delle loro mogli, le quali non erano -destinate ad altro che alla maternità. - -Giacomo di Vitry ha registrato questo fatto curioso: Sotto i re -anteriori a Luigi IX, le donne pubbliche, fermavano gli ecclesiastici -nelle vie, e quando questi non volevano seguirle, esse li chiamavano -_sodomiti_. «Questo vizio vergognoso e spregevole, dice egli, è talmente -comune, che colui il quale ha una o parecchie concubine è considerato -come un uomo di costumi esemplari». - -Un poeta della stessa epoca, l'abate Gautier de Coigny, nelle sue -favole, in un grazioso poemetto esclama: «Ed ecco come la natura si è -messa a seguir le leggi grammaticali, accordando il maschile col -maschile ed il feminile col feminile: oggi gli uomini si accoppiano -cogli uomini, e le donne colle donne.» - -Questo vizio erasi moltiplicato a tal punto che Filippo il Bello si -propose di metter un argine al progresso della sodomia, colpendo di -terrore coloro che davano l'esempio di questa criminale aberrazione dei -sensi. Tal fu la principale causa del processo dei Templari. In essi -Filippo il Bello perseguitava il sacrilegio e la concupiscenza spinta -all'ultimo eccesso dell'audacia e dello scandalo. - - - - 2º La Pederastia ed i Pederasti moderni - - -Molti pederasti hanno esordito nella vita sessuale con atti puramente -normali fra sessi opposti. Essi hanno ricercato e praticato il coito, ma -più tardi, dopo aver esaurito con la donna tutte le voluttà, si sono -abbandonati quasi completamente ai rapporti del vizio contro natura. È -il vizio che ha dominato tutta la vita di questi individui, la sola, -l'unica preoccupazione della loro esistenza è stata la soddisfazione -genitale. - -La scipitezza ha tenuto dietro all'abuso dei godimenti naturali, ed è -allora che hanno ricorso alle eccitazioni fittizie; ma un eccesso ne -chiama un altro, la potenza genetica s'indebolisce e cade in frigidezza. -Per questi individui la donna non ha più attrattive, la sua vista non li -eccita più, gli organi di lei non hanno più il potere di svegliare i -sensi. - -Allora l'immaginazione cerca, trova ed inventa. Nuovi eccitanti si -offrono allo spirito, ed il disgusto che in altri tempi avrebbe ispirato -l'atto contro natura, appare come l'unico mezzo per realizzare la -soddisfazione dei loro desiderii. - -L'uomo depravato arriva così gradatamente alla pederastia attiva, a cui -si dà in prima esclusivamente. Ha trovato in questa nuova esplicazione -sessuale l'eccitante capace di rifargli una virilità e di ricondurlo -alla voluttà che non poteva più raggiungere in alcun modo. - -Così come con la donna, pure il coito maschile finisce col condurre alla -sazietà; il pederasta cerca allora una nuova soddisfazione, da attivo -diviene passivo, poi viene l'onanismo boccale. Ed è questa -ordinariamente la fine del vecchio libertino che non ha più altre -risorse. - -A quelli che si meravigliano come il pederasta passivo possa trovare in -tale atto una sensazione di voluttà, risponderemo colla ingegnosa teoria -del Mantegazza, il quale ammette in simili individui un'anomalia di -tragitto dei nervi genitali, che, secondo lui, invece di terminare negli -organi della generazione si distribuirebbero alla mucosa rettale ed -anale, per cui le sensazioni voluttuose verrebbero percepite da queste -parti invece che da quelle. - -Ciò sarebbe provato anche dal trovare donne _cinede_ o donne che nel -tribadismo amano ad essere eccitato il retto col dito, come abbiamo -detto nel capitolo precedente. Mantegazza a conferma inoltre della sua -ipotesi ricorda un grande scrittore, il quale gli confessava di non -avere potuto dire a sè stesso, se maggiore voluttà egli provasse -nell'amplesso o nella defecazione. - -Si trovano ancora pederasti per gusto. Spesso sono uomini distinti, -perfino delicati, occupanti un'alta posizione, padri di famiglia etc. Il -loro vizio è perfettamente nascosto, ma la passione che li domina è -tanto forte che dimenticano un bel giorno ogni prudenza, e si espongono -allo scandalo più strepitoso ed alla denuncia delle loro vergognose -pratiche. - -La questione della pederastia è stata studiata a numerosi psicologi ed -ha dato luogo a diverse opinioni. Il professore tedesco Moll dice: «Gli -uomini i quali hanno una tendenza alla pederastia si sono generalmente -masturbati sin dalla loro più tenera infanzia, solamente invece di -fregarsi il pene, si introducono nell'ano un oggetto qualunque. La -maggior parte dei sapienti ammettono che negli uranisti l'introduzione -del membro altrui nel loro ano provochi il desiderato godimento e -l'uranista passivo ha in queste condizioni un'ejaculazione. Ed è perciò -che separano la pederastia attiva da quella passiva, ammettendo che -quando si hanno relazioni di questo genere fra due individui, l'uno è -sempre attivo, l'altro passivo.» - -Secondo lo stesso autore sarebbe un errore il credere che il pederasta -passivo sia più effeminato di quello attivo, e che si comporti sempre -verso quest'ultimo in modo tutto passivo come una donna. È certo che, -nel maggior numero dei casi, il passivo ottiene solo la soddisfazione, -l'attivo non andando più in là della semplice erezione, perchè l'atto -ulteriore non corrisponde più alle sensazioni ed alle inclinazioni -dell'individuo. - -Moll ammette che la tendenza alla pederastia passiva sia favorita da una -predisposizione passiva dell'individuo e che non vi sia depravazione -propriamente parlando. - -Il dottor Chevalier fa così la psicologia del pederasta: - -«Nel mondo della pederastia tutto è alla rovescia. Il pederasta vive, -sente, pensa, vuole, agisce differentemente dal resto degli uomini, un -abisso ne lo separa. Le pratiche contro natura, infatti, hanno per -risultato fatale un'alterazione della personalità psichica, consistente -essenzialmente in una trasposizione, nel rovesciamento delle qualità -caratteristiche del sesso, nell'effeminatezza per tutto dire... - -«Nei pederasti si ritrova questa tendenza di invertire le parti nei loro -modi di caminare, nei gusti, nei bisogni, nel modo di vestirsi. -S'ingegnano ad imitar della donna l'intonazione e la delicatezza della -voce, la gentilezza e la civetteria dei gesti. Hanno come lei la -passione dell'abbigliamento, delle acconciature, dei colori vivi, dei -merletti, dei gioielli e di tutti quei nonnulla che brillano, profumano -ed abbelliscono. - -«Bisogna vedere questi effeminati nelle loro riunioni mondane, serate -danzanti, feste patronali, addii alla vita di giovanotti, -fidanzamenti--oh eufemismi!--Si canta, si ricama, si tappezza, si fanno -fiori, si chiacchiera, si cicala e sopratutto si dice male del prossimo; -e tutto ciò con voce esageratamente melliflua. Le loro scene di gelosia -terminano quasi sempre con attacchi di nervi. Conversando si chiamano -l'un l'altro: «mia cara, mia bella.» - -«Sono invidiosi, vendicativi, capricciosi e in loro nessuna energia, -nessuna vitalità, ciò che è sinonimo di nessuna fiducia in sè stessi. -Menzogne, delazioni, vigliaccherie, obliterazioni del senso morale, ecco -il loro appannaggio. Il disprezzo di sè stessi si collega al timore del -disprezzo pubblico. - -«Il pederasta congenito non prova per la donna e per l'amore naturale se -non repulsione e disgusto; quando l'aberrazione è pienamente istallata -l'impotenza di fronte all'altro sesso è quasi radicale. Se i pederasti -si sposano o si trovano un'amante, non è se non per una questione di -danaro o per salvare le apparenze. In cambio la loro passione contro -natura raggiunge talvolta un grado di esaltazione inaudita. Sono gelosi, -ma a modo loro, la gelosia in essi è un miscuglio di sensualità in -pericolo, di amor proprio ferito e soprattutto di interessi lesi». - -Nel romanzo _L'Uomo-Femmina_ G. G. Rocco ci dà un quadro vivissimo della -vita dei pederasti. Questo lavoro che è scritto sopra una falsariga -scientifica, eccezionalmente rigorosa per una creazione fantastica, ha -pagine di una drammaticità insuperabile, e andrebbe certo, dato il -grandissimo interesse che suscita nel lettore e l'originalità del -soggetto, per le mani di tutti, se non contenesse descrizioni che sono -un po' troppo... pei soli adulti. - -Le case di tolleranza sono, in grazia delle loro tenitrici, il centro -attivo della prostituzione pederasta. Quantunque i regolamenti -prescrivano di non dover ricevere alcun cliente minorenne, di non poter -tenere in casa alcun fanciullo che abbia raggiunto il sesto anno, -foss'anche figlio alla padrona; ma queste proibizioni sono eluse ed i -pederasti trovano sempre in simili luoghi i più devoti provveditori -delle loro sregolatezze. - -È a tal uopo che si vedono stazionare nei caffè, nelle bottiglierie -stabilite presso queste case, giovanotti dalla ciera più o meno -sospetta, che vanno, vengono sotto pretesto di sbrigare diverse -faccende; ragazzi di parrucchieri, di caffettieri, mercanti ambulanti, i -quali in fondo non sono che lenoni o prestano il loro corpo all'infame -commercio. Le tenitrici della casa per non dar nell'occhio ai vicini, -ricorrono alle più grossolane commedie. Talvolta li vestono da donna, -tal'altra mettono loro barbe posticcie. - -Cosa straordinaria, a Parigi e nella maggior parte delle grandi città, -nei quartieri i più mal frequentati sarà difficile che una libera -passeggiatrice accetti di abbassarsi ai pratiche sodomitiche; mentre poi -in tutte le case di tolleranza il prestarsi a ciò è cosa ordinaria per -le donne che vi sono ricoverate. Ed è anche da notarsi che più la casa è -lussosa, più la clientela è scelta, e più le abitudini vi sono -depravate. Non si indietreggia di fronte a nessuna richiesta -antisessuale per bizzarra e degradante che sia. - -I francesi chiamano _garçons_ gli amanti di cuore dei pederasti e nel -proprio gergo essi stessi si chiamano così, e soprattutto quando vivono -con dei _compiacenti_. _Il compiacente_ obbedisce al bisogno naturale di -una compagnia, di un'affezione. Malgrado la depravazione che nasce da -una tal disgustevole situazione per l'uomo, malgrado il piacere della -concupiscenza che colora tutto agli occhi di quelli che lo praticano, -non vi è prostituto maschio, che pari alla donna pubblica, non senta -repulsione per l'uomo che lo paga, e da qui nasce necessariamente il -bisogno di darsi ad un essere il quale non soltanto non pagherà, ma -ancora riceverà dei doni da quello che avrà conquistato. - -Questa, abiezione nell'abiezione stessa è nondimeno l'unico palliativo -che i pederasti trovano fra di loro per rialzarsi nella propria stima. -«Quello io lo amo, mi dò a lui per niente» dicono con orgoglio. - -Secondo Mantegazza in certe parti del Messico si sposerebbero uomini -vestiti da donna, ai quali è proibito di portare le armi. - -Secondo Gomora esistevano a Tamalipos case di prostituzione maschile. - -Duflot ha trovato questo vizio contro natura comunissimo in California. - -La pederastia era generale al Nicaragua. I primi esploratori la -riscontrarono al Perù, sulla costa del Gayaquil e nell'America -settentrionale. - -In molti paesi caldi la pederastia si pratica su fanciulli, e ciò -dipende dal fatto che la vagina delle donne diviene di una larghezza -eccessiva, e di più la vista dei corpi nudi, e la faciltà delle donne -affievoliscono il piacere. - -In Cina vi sono case pubbliche destinate alla prostituzione maschile. - -Nel 1855 a Lucknow si contavano più di cento case di prostituzione -pederastica. In questa città una via era specialmente occupata da -eunuchi, i quali si abbandonavano a tale commercio. - -La pederastia è frequentissima e ben organizzata in certi punti -dell'India dagli eunuchi, gli uomini, a gruppi di cinque a sei e più, -vivono in una casa sotto la presidenza dell'eunuco più attempato il -quale chiamasi _Gooroo_. - - - - - VII. Vizii di bassa lega - - - - Donne Pubbliche e loro sfruttatori. Il Lenone--Case di Tolleranza - - -La caratteristica più notevole nella donna pubblica è quella di ruinare -gli uni (amanti-clienti) per sperperare il ricavato, e spesso ruinarsi a -sua volta con un altro, il così detto amante di cuore. Queste donne che -non sentono nulla, sacrificano tutto al possesso di colui il cui -contatto può risvegliare in loro una sensualità affievolita dall'abuso, -o spenta dal disgusto che ad esse ispira il commercio degli uomini, che -sono obbligate a supportare. - -Questa generosità pertanto non emana da una spontaneità ben definita; se -la prostituta è in buona fede non tarderà a rimpiangere ciò che ha -sciupato, quando la miseria busserà alla sua porta, quando l'abitudine -avrà agito ed il suo capriccio passato. Allora rimprovererà all'amante -di cuore tutte le sue carezze, lo maltratterà perfino se questi è troppo -innamorato, e sarà contro sè stessa così arrabbiata del proprio -capriccio che lo farà scontare a lui a caro prezzo. E nondimeno questi -due esseri si sopporteranno ancora, ma l'amore non esisterà più. - -La ragazza sente, in seguito appunto della sua abiezione, il bisogno di -un cuore nuovo; stufa di tutto, ella sarà facilmente sedotta da un'aria -ingenua, da una candida figura di adolescente. Sogna sempre visi dai -timidi sguardi, ed ha un istinto eccezionale per indovinare l'uomo che -crederà in lei, quello che sarà felice di essere sempre attaccato alla -sua veste, in una parola che l'amerà. - -Quando un essere ingenuo ed innocente si abbandona a questo amore -impuro, è ben presto deviato, tolto all'affezione dei suoi, lascia gli -amici e si darà all'amante ciecamente, con tutta la foga della sua -giovinezza. Egli finirà per scendere ad abiezioni peggiori di quelle -della prostituta che ama, la quale anch'ella vinta dalla passione -trascura i clienti e così il danaro manca e bisogna ben cercare un mezzo -per pareggiar le finanze conservando l'amore. - -Essi allora comincieranno a darsi convegno fuori il cerchio delle loro -conoscenze, fuori la casa dove la donna esercita il suo mestiere. Ma -ecco che il bisogno di danaro diventa imperioso, non si può più -dissimulare, a questo periodo si fa venire in casa il cliente serio, il -giovanetto si nasconde nell'appartamento; forse mostrerà di dolersi, ma -così debolmente! la sua dignità non esiste più, ciò che lo preoccupa è -di conservare l'amore di quella che idolatra. Ella gli ha detto: «Sai -bene che non amo se non te. Non ti far cattivo sangue, piglia la vita -com'è.» E questo povero diavolo aspetta che l'amante di passaggio gli -abbandoni il posto ancora caldo nel letto della cortigiana! Il legame -dura così talvolta parecchi anni. Poi un bel giorno escono insieme, -vanno al caffè, ed al momento di pagare lui confessa che non ha un -centesimo; lei gli fa passare il portamonete di sotto la tavola, -l'amante paga ed intasca il resto, e allora l'uomo non esiste più, il -vizio lo ha vinto, domani esigerà del danaro dalla sua donna e si farà -da lei mantenere. Ed è così che quest'essere avvilito e degradato andrà -ad ingrassare il battaglione degli sfruttatori di donne, dei -_souteneurs_. - -Accanto a questo tipo immondo, che vive sul traffico della -prostituzione, sorge l'altro più abbietto ancora: il lenone. Tale -mestiere, chiamiamolo così, nelle grandi città si esercita sotto tutte -le forme: Nei caffè, nei _restaurants_, il padrone, i camerieri -discendono a tale bassezza nell'interesse dello stabilimento. Essi, si -può dire, che rappresentano, a Parigi soprattutto, il repertorio vivente -degli indirizzi delle loro clienti che raccomandano nel corso delle -conversazioni all'attenzione dei consumatori, ne indicano perfino la -tariffa e il modo come avvicinarle. E taluni proprietari danno un tanto -per cento alle donne libere che conducono clienti nei loro stabilimenti: -e spingono perfino la compiacenza di dar vitto gratis alle -frequentatrici nei giorni di miseria. - -I libertini che non vogliono mostrarsi in pubblico, trovano nelle case -di tolleranza tutto quanto occorre loro per soddisfare i proprii gusti -per strani che possano essere. Le tenitrici sono fornite di tutti gli -istrumenti necessarii alla più raffinata lubricità: gli ordigni per la -fustigazione, cinte di cuoio profumate, piccoli fasci di verghe, e, dati -i progressi della scienza, perfino la pompa-ventosa del Dott. Mondet e -gli apparecchi d'elettrizzazione locale. Questo naturalmente nelle -grandi case parigine e londinesi, dove perfino il sodomista scornoso può -contentare la sua passività mediante il concorso di una prostituta -convenientemente bardata da un _godmichè_, membro virile di gomma, che -si fabbrica a Parigi a perfezione, ed anche di diverse dimensioni, a -seconda i bisogni del richiedente! Nella stessa città l'industria del -caoutchouc produce _Ventri di donne_ con _Vagine artificiali_ dando, -dicono i cataloghi dei venditori, all'uomo l'illusione completa della -realtà, e procurante sensazioni così dolci e voluttuose quanto quelle -che può dare la donna stessa. - -Uno di questi industriali annunzia che mandandogli il ritratto della -donna che si ama, o che si vuol possedere, o di un'amante morta di cui -si rimpiangono gli amplessi, egli la fabbrica tal quale con tutti gli -organi... interessanti e le sembianze modellate in cera! Dopo ciò, o -donne, il vostro tirannico impero sessuale è finito!!! - -Di più la tenitrice offre in vendita ai clienti statuette, fotografie -oscene, carte trasparenti. Le grandi case posseggono variate collezioni -di albums licenziosi, nei quali si _ammira_ l'abituale commedia fra -monaci e monache, come pure le più esotiche scene orientali. - -Lo spettacolo più curioso delle grandi e ricche case di tolleranza sono -i quadri viventi, il cui spettacolo si dà ad ore fisse, sopra un tappeto -di velluto nero, per far meglio risaltare la bianchezza dei corpi in -posa, e all'abbagliante luce dell'elettricità. Simili spettacoli si -danno perfino in camere di cui e pareti e soffitto e pavimento son fatte -di specchi... e lì si organizzano le scene più variate del saffismo e -della sodomia. - -In certe altre case per un'abile disposizione di tappezzeria, o per -mezzo di tubi acustici e di binoccoli lo spettatore riservato può tutto -vedere senza esser visto. - -Speculando sulla curiosità del pubblico pervertito si arriva fino -all'esibizione delle mostruosità sessuali, sfruttando disgraziati -ermafroditi (almeno in apparenza, giacchè simil genere di anomalia -sessuale non è mai completa.) - -In questi, che possono benissimo esser chiamati, gabinetti anatomici del -vizio, nessuna delle _psicopatie sessuali_ è dimenticata, e dinnanzi -agli occhi dello spettatore nascosto o palese se ne fa sfilar tutta la -serie: dallo stecorario al feticista! - - - - - VIII. Turpitudini dei vecchi - - -Il vizio si appiglia a tutte le età, perfino ai vecchi sulla soglia -della tomba. - -Nei vecchi lo sbucciare di una nuova giovinezza li conduce a disordini -ridicoli e vergognosi, e, questo ardore retrospettivo, si lancia e -sfolgora come una scintilla. - -L'amore tardivo rende il vecchio concupiscente, abietto e ripugnante, -gli toglie ogni lume di ragione e di discernimento; troppo animale per -sentire, troppo turbato per riflettere, e troppo affrettato soprattutto -di godere un ultimo giorno di felicità, questo vecchio satiro diventa -così ridicolo che la donna dalla quale è sfruttato, e che ne precipita -la morte, non deve molto penare per farlo cadere nelle sue reti. Ma ella -gli fa pagare a caro prezzo la propria compiacenza, ed il disgusto che -prova dandosi a lui. - -Nei vecchi lo spettro dell'impotenza li spinge a pigliar tutte le -possibili precauzioni per evitarla, e cercano di eccitarsi con un regime -spaventevole. Quando la propria scienza è esaurita, le donne vengono in -loro soccorso, ed in tal materia esse possono dar lezioni a più di un -medico. - -Nei vecchi l'impotenza è la legge comune. La natura fa le spese della -saggezza, giacchè indebolendo gli organi ne impedisce l'uso. Se molti -ascoltano questo avvertimento, altri vi si ribellano, sia per illusione, -sia perchè marci dal vizio; ed anche perchè l'uomo nella verde -vecchiezza rifiuta a credersi quella che è; i ricordi sono sempre là, -fissi nella memoria per tormentarlo, giacchè egli volge sempre gli occhi -indietro per contemplare il lontano orizzonte dei suoi amori trascorsi. -È dunque con difficoltà che si abitua all'idea che poco a poco, i -cammini della procreazione gli sono chiusi. - -Sente reminiscenze confuse e tentatrici, tutto par giovane in lui -fuorchè l'atto di nascita. Confessa ben che il pungolo del desiderio non -è tanto cocente come per lo passato, ma non si crede disarmato al punto -di dover rinunziare alla lotta ed al trionfo. - -Molti uomini avanzati in età invece di estinguere in essi gli ardori -lascivi, non si preoccupano al contrario che di eccitarli, soddisfarli -con l'aiuto dell'immaginazione, e siccome dalla vita sessuale alla vita -corrotta non vi è che un passo, la forza e la salute non tardano ad -essere stremate. Quelli che sono ciechi e depravati a questo punto fanno -sforzi inauditi per realizzare desiderii che non è più possibile di -soddisfare se non con la complicità forzata degli organi genitali, e -come abbiamo più sopra detto, è allora che una Venere impudica viene a -prodigare a questi vecchi libertini le sue irritanti eccitazioni al -vizio. - -L'eccitante più comune a cui ricorrono i vecchi lubrici è il continuo -cambiamento, la varietà nelle persone che ricercano. - -La flagellazione, le privazioni irritanti, la vista dei coito praticato -da altri, sono tanti diversi mezzi messi in uso. - -Un gran signore chiedeva un giorno a Chirac, medico del reggente, se -l'uso delle donne fosse tanto pericoloso alla salute quanto si diceva: -«No, rispose Chirac, purchè non si piglino droghe, ed io dichiaro che -anche il cambiamento è una droga.» In fatti lo stimolo in questi casi è -troppo facile, troppo violento, troppo ripetuto per non produrre -disastrosi effetti. - -Vecchi, ricchi e celibi, state accorti a non usar troppo di simile -droga! - - - - - IX. Siamo noi più dissoluti degli avi nostri? - - -Vi sarebbe molto da dire circa i costumi moderni paragonati a quelli dei -tempi trascorsi. La maggior parte della gente strepita e grida che mai -il libertinaggio raggiunse tanta impudenza quant'oggi, ed il celebre -predicatore francese il padre Felice, esclamava: - -«L'adulterio, ecco il male mortale introdotto nel cuore della famiglia -dai costumi contemporanei; l'adulterio che in altri tempi nella società -cristiana non appariva se non come un fenomeno raro, lasciando nella -famiglia che aveva profanato un'indellebile marchio d'infamia, e che -oggi cade su fronti tanto disonorate da non essere nemmeno più sensibili -di rossore, né di vergogna.» - -È evidente che con queste parole il padre turlupinava il suo uditorio, o -incoscientemente s'ingannava nelle sue affermazioni. In fatti chiunque -conosca anche superficialmente la storia dei tempi trascorsi, si rende -facilmente conto come l'epoca nostra da questo lato abbia fatto -sensibili progressi nella via della decenza. - -Si trovano certamente oggidì mariti a cui le mogli infliggono la pena -del taglione. Ve ne sono anche di quelli che sono ingannati dalle loro -mogli, prima ancora che essi non abbiano mancato alla fede coniugale. Vi -sono pure famiglie irregolari, che si conoscono, si tollerano ed è -ammesso di sembrare ignorarlo. - -Ma nei secoli passati non era forse peggio? Tali legami si contraevano -pubblicamente, e si vedevano, con interesse, prepararsi, concludersi ed -infrangersi. - -Gli uomini a buona fortuna non s'incomodavano punto per nascondere i -dettagli delle loro relazioni alla curiosità pubblica. - -Perfino il duca di Richelieu era un incorreggibile chiacchierone su tali -argomenti; di lui la duchessa di Orleans diceva: - -«È tanto indiscreto e chiacchierone che, ha dichiarato egli stesso, di -rifiutare un'imperatrice bella come il giorno, anche fosse pazzamente -innamorata di lui, se mettesse per condizione di dover tacere i loro -amori.» - -Le donne che i galanti compromettevano in tal modo, non se ne adiravano, -poichè elleno stesse divulgavano i proprii intimi secreti. La signora di -Motteville riporta questo tratto caratteristico riguardante la moglie di -Enrico di Condè: - -«Io le ho udito dire, un giorno che ella motteggiava con la regina sulle -sue passate avventure, parlando del cardinale Pamfilo divenuto papa, che -rimpiangeva che il cardinale Bentivoglio, suo intimo, non fosse stato -eletto lui, per potersi ella vantare di aver avuto amanti di tutte le -condizioni: Papi, re, principi, cardinali, duchi, marescialli di Francia -e gentiluomini!» - -Sainte-Beuve ci apprende che non si trovava nulla a dire nel vedere -Madama di Saumery istallata presso il maresciallo di Duras e dirigendo -la casa di lui invece della moglie, relegata in campagna. Tutti -ricevevano questa coppia illegale come una legittima, ed il signor di -Duras era il decano dei marescialli, e non si chiamava Madama di Saumery -altrimenti che la _Contestabile_. - -Molti mariti raccomandavano essi stessi alle loro mogli di non urtare in -questa maniera i principii della gente. - -Perfino i re facevano noto i propri vizii senza vergognarsi, ed i -signori della corte prestavano loro man forte e li incitavano. Enrico II -pregava la regina Margherita, che vi si prestava di buona grazia, -d'assistere allo sgravo di una damigella di onore da lui incinta alla -età di sedici anni. Il duca di Montbrillard, quantunque ammogliato, -faceva come Luigi XIV coi suoi bastardi, quando pretendeva che le sue -amanti fossero eguali a mogli legittime, ed avendo avuto da una di essa -un maschio e da un'altra una femmina, li sposava insieme per far cessare -ogni possibile disaccordo sulla questione dell'eredità. Poi mandava -questa coppia incestuosa a Parigi, per farli riconoscere quali figli -legittimi, pretensione del resto questa sostenuta da tutti i grandi di -corte. - -Nessuno trovava a ridire a questi scandali. Non si vide forse alla morte -di Gabriella d'Estrèe, Enrico IV ricevere le condoglianze del corpo -diplomatico e quelle del parlamento di Parigi? Non si vide forse ancora, -dice Sully, il presidente Jeansein consigliare Enrico IV a mettere in -carcere il principe di Condè, il quale voleva sottrarre sua moglie alle -ossessioni del re. Lo stesso re, avendo gettate le mire sulla signorina -di Moret, credette regolare di domandarne la mano... sinistra alla -principessa di Condè che l'aveva educata, e di discutere con lei le -condizioni di tale mercato. - -La principessa dopo aver accettato, chiese solo che si fosse maritata la -sua pupilla in figura. E si trovò subito un gentiluomo fedele al re che -si offrì, e che, la cerimonia matrimoniale terminata, lasciò il posto -all'augusto supplente. - -Lo zelo dei compiacenti andava talvolta di là dai desiderii dei -principi. Il duca di Saint-Simon si offrì a Luigi XIII di servirgli da -intermediario presso la signorina di Hautefort. Se Luigi XV, ebbe per -amante Madamigella di Romans, lo dovette alla previdenza di sua sorella -la signora Varnier, che la fece venire da Grenoble a Parigi per -procurarle questo bell'impiego. - -Meglio ancora, vi è la madre che vende la figlia. Madama di Entragues -diede sua figlia ad Enrico IV. La signora di Sevigné racconta che Luigi -XIV adolescente aveva manifestato un desiderio per la signorina di la -Mothe-Argencourt, cosa di cui la famiglia di lei andava superba. Il -cardinale e la regina madre, per estinguere questo fuoco nascente, -mandarono il giovane re a Vincennes. La signora d'Argencourt, -sospettando che avessero fatto ciò per tema che sua figlia non avesse la -pretensione di farsi sposare dal re, si sforzava di rassicurare il -cardinale e la regina madre, dicendo loro che ella non mirava sì alto, -ma che aspirava soltanto al posto di favorita! - -Il vizio in quel tempo non aspettava l'età matura per svilupparsi nella -donna. Montaigne a proposito del pervertito spirito delle giovanette -scrive: - -«In loro paragone noi non siamo che fanciulli in questa scienza -dell'amore. Tutto quelle che noi crediamo di apprenderle, esse lo hanno -già digerito senza il nostro concorso. Le mie orecchie udirono un -giorno, in un luogo in cui eravi una compagnia di giovanette, le quali -non potevano mai sospettare di essere spiate, cose che mi è impossibile -di ripetere. Dio mio! esclamai, non c'è bisogno di andar a studiare le -frasi del Boccaccio né dell'Aretino per creare delle maliziose. A che -perdiamo noi il nostro tempo?! - -Non vi esistono nè parole, nè esempii, nè pratiche che esse non -conoscano meglio dei nostri libri». - -Nelle cronache scandalose degli ultimi secoli sono registrate in egual -quantità sregolatezze di donne e di giovanette. - -Ed a tal proposito i grandi non arrossivano nemmeno i raccontar le loro -conquiste, è così che il signor di Valfons enumera con compiacenza, come -l'hanno fatto il cardinale di Retz e di Bassompierre, le numerose -giovanette di cui ottenne i favori. Racconta pure come una graziosa -avventura il fatto che un suo amico essendosi introdotto in qualità di -giardiniere in un convento, vi sedusse tre disgraziate di cui cita -perfino i nomi. Del resto, si era talmente abituati a corteggiare le -giovanette per illeciti fini, che si teneva per abile quella che del -corteggiatore facesse un marito. Ma, come si è visto, i candidati al -talamo erano pieni di compiacenze circa il passato di quelle da cui -chiedevano una prole, e non le rifiutavano quando le sapevano atte -per.... esperienza a potergliela dare. - -Ai giorni nostri questa grande libertà di abitudine non è più di moda; -se talvolta accadono casi poco edificanti, i quali portano a conoscenza -del pubblico qualche grosso scandalo, almeno non si fa mostra delle -turpitudini della vita in pieno giorno. C'è, come l'abbiamo detto, -progresso in decenza ed in pudore, e non si vedono nemmeno più di quegli -atti ignominiosi ed infami ai quali si abbandonavano senza vergogna i -gentiluomini dei secoli passati. La nostra epoca non è più viziosa di -quella trascorsa; è forse più snervata, più generalizzata in godimenti -in seguito a cause di eccitamenti che si incontrano con maggior -frequenza. - -Fra queste cause bisogna incriminare l'alimentazione che diventa di più -in più animale, la miseria che spinge la donna ad offrirsi all'uomo -sotto tutte le forme, e che obbliga nelle grandi città a vivere in una -sola stamberga, su un sol mucchio di paglia e padre e madre e figli, i -quali ultimi sono corrotti di buon'ora dall'esempio dei genitori che -procreano sotto i loro occhi, e dalle reciproche nudità che nulla vela! - -Quelli che cercano le cause della depravazione moderna nelle letture -irritanti, negli spettacoli teatrali, nei balli e nella scollacciatura -delle _toilettes_, dimostrano di non conoscere la storia dell'umanità. -In questo libro abbiamo visto quanto più di oggi ai tempi trascorsi -fossero corrotti e la letteratura, e il teatro, e il ballo, e le -_toilettes_. - -O certo, più uomini sono stati spinti alla concupiscenza dalla carne e -dal vino, che non dai libri, dai teatri e dal ballo; e più di questi tre -fattori, indiscutibilmente la miseria ha perduto la donna, che obbedendo -alla voce del bisogno, si è armata di un fronte senza rossore ed è -precipitata nel baratro della prostituzione. - - - FINE - - - - -Si è pubblicata l'undecima edizione italiana del celebre lavoro del - - _Dott. Brennus_ - - I PIACERI DELL'AMORE - pericoli e mezzi per evitarli - -Questo volume sarà certamente coronato in Italia da uno strepitoso -successo, al pari che in Francia dove se ne sono esitate oltre 100,000 -copie. Esso è allo stesso tempo un'opera di coscienza, di morale e di -economia politica; ed è destinato ad operare una vera, ma pacifica -rivoluzione sociale. L'autore espone in forma popolare i problemi che -interessano più da vicino l'umanità ed i singoli individui. Studia i -mezzi come preservare dalla vergogna e dalla disperazione quelle -famiglie, di cui le figlie vinte dalla seduzione dell'amore, soccombono -alla tentazione. Si propone di incoraggiare il matrimonio, eliminando le -cause che spingono la gioventù a fuggirlo.--Dà i mezzi sicuri, facili, -comodi di limitare secondo i proprii bisogni e le proprie condizioni, il -numero dei figli, e di evitare completamente la concezione, quando essa -potrebbe essere dannosa alla salute della madre ed alla esistenza della -prole. S'interessa vivamente a tutte le recenti scoperte scientifiche -sulla _procreazione volontaria dei sessi_, ossia ai modi come avere a -volontà figli maschi o femmine.--Agli sterili, che si consumano in vani -sforzi, dà la speranza e la gioia, iniziandoli ai segreti della -_fecondazione artificiale_.--In uno studio completo sulle _malattie -veneree_, impara a conoscere i segni ed i sintomi rivelatori della loro -presenza e rende così lo spettacolo sozzo dell'impuro contatto meno -offensivo e meno disastroso; dà inoltre i mezzi sicuri di come -prevenirle ed esserne assolutamente immuni.--Completano questo lavoro -eccezionalissimo un capitolo dedicato all'_Igiene ed ai misteri -dell'alcova_ ed un altro sulla _Verginità della donna_. - -L'estratto dell'indice che qui pubblichiamo, nella sua materiale -sincerità, prova certo meglio di qualunque più o meno benevole critica, -tutta l'importanza di quest'opera eccezionale. - - SOMMARIO - -Le lotta per la vita: Come l'aumento del numero necessita la -distruzione--Esempii presi dalla storia--Esempii forniti dalla natura--I -doveri dello sposo e del cittadino--Il pauperismo e la -società--Conflitto tra il progresso industriale ed il lavoro -rimuneratore--La famiglia e le preoccupazioni dell'indomani--La fortuna -e la prosperità--Le probabilità del matrimonio--L'oro e la -seduzione--Disperazione, aborto ed infanticidio.--I Misteri della -Generazione: Generalità--Apparecchio genitale dell'uomo--Apparecchio -genitale della donna--Meccanismo della concezione--Fecondazione -artificiale--Impotenza e sterilità--Cause generali, locali, meccaniche e -volontarie. Innate e non generate: In quali casi è moralmente e -fisicamente necessario d'impedire la gravidanza--Mezzi preventivi--Che -cosa facevano gli antichi per evitarla--Che cosa si fa oggi--I mezzi -infallibili--Conclusione. L'arte di procreare figli maschi e femine a -volontà. I mali venerei: Mali venerei--Distruzione dei verus -infettivi--L'_antidoto venereo_, descrizione e modo di servirsene--Della -sifilide--In quanti modi si può contrarre la sifilide--Sintomi -principali, manifestazioni esterne ecc.--Della blenorragia o -scolo--Effetti e cause--La nuova scoperta scientifica per evitare i mali -venerei--Consigli pratici preventivi del contagio. Il Santuario -dell'Alcova: Allusioni pittoresche--Dagli sponsali alla camera -nuziale--La decenza dell'alcova--La notte di Nozze--L'iniziazione della -vergine--Inquietudini ed inesperienze--Primi dolori--Mezzi di -evitarli--Ostacoli meccanici: disproporzione degli organi, dilatazione -artificiale--Pietosa impotenza dello sposo--Cause e rimedi--I quarti -della luna di miele--Preludio dell'amore e stimolanti--Ore -propizie--Posizioni--L'alcova ed i turbanti splendori della -carne--Consigli ai due sessi. La Verginità della donna: In che si fa -consistere la verginità della donna--Il fragile suggello anatomico della -verginità--Gl'impotenti e le vergini--In quanti modi si può perdere la -verginità--Vizio e libertinaggio--I misteri dell'amore--La prima -notte--Brutali violenze--Le lussuriose--Vergini vere e vergini -false--Verginità fisica e verginità morale--L'arte infame di fabbricare -le vergini per ingannare i gonzi: fisica e chimica in azione--Vergine -madre e vergine prostituta. Appendice: Psicologia dell'Istinto sessuale: -Base organica del bisogno sessuale--L'origine del bisogno sessuale -dev'essere localizzata nelle sensazioni che partono dagli organi -genitali--Castrazione degli animali--Castrazione degli -uomini--Castrazione delle adulte--Menopausa--Dopo la soddisfazione del -bisogno sessuale. - -Questo volume si spedisce franco a chi ne fa richiesta contro invio -dell'importo in L. 3 alla _Società Editrice Partenopea, 16, -Conservazione dei Grani--Napoli_. - - - - -Importante novità: - - J. RICHEPIN - _dell'Accademia Francese_ - ---- - - _MALIARDA!_ - _Romanzo--Prima versione italiana_ - _di_ - FEDERICO VERDINOIS - -Non è libro per signorine, oh! questo no! La Maliarda è una donna -terribile, una piovra, un vampiro che ha per divisa: _Chi mi tocca -s'attacca_ e per missione di stregare gli uomini attirando a sè i cuori, -i sensi, i portofogli. Il Richepin descrive questo perverso temperamento -di femmina in tutta la spudoratezza dell'anima impura e del corpo -impudico. L'emozionante dramma, cui dà luogo una tal follia lussuriosa, -è di quelli che fanno fremere ed inorridire e che si leggono d'un fiato. - -Vendibile al prezzo di L. 2,00 presso la _Società Editrice Partenopea_ -16, Conservazione de' Grani--Napoli. - - ---- - -Interessantissima pubblicazione - - PAOLO BOURGET - _de l'Accademia Francese_ - ---- - - FISIOLOGIA - DE - L'AMORE MODERNO - PRIMA VERSIONE ITALIANA - DI - Federico Verdinois - -Paolo Bourget è indiscutibilmente il più grande psicologo moderno, il -più profondo conoscitore del cuore umano e questo studio sull'amore è -un'opera di una potenza incomparabile e di una utilità senza pari. A -qualunque ceto si appartenga, a qualunque età, donne ed uomini, celibi o -coniugati ognuno vi troverà qualche cosa da imparare, giacchè in esso vi -son descritte tutte le infinite sottigliezze di cui è fatta la vita del -cuore, ed espone una lunga serie di documenti umani, che possono servire -di sommo ammaestramento. Allo stesso tempo è anche un libro dilettevole, -con un'infinità di storielle mondane, di piccoli scandali, di soavi -idillii e pur avendo per epigrafe: _Nessun pudore innanzi all'arte ed -alla scienza_ può dirsi un'opera di alta moralità sociale. A farne -meglio intendere l'importanza riproduciamo qui l'estratto del - - SOMMARIO - -_Scopo del libro è la moralità nell'arte e nella scienza--Definizione -degli uomini e delle donne che non sono e non saranno mai amati e -viceversa--L'Amore per rispetto ai sessi--L'arte di farsi amare e -desiderare--L'elemento essenziale della seduzione--Le tre grandi -classificazioni degli amanti--Le mille astuzie delle donne per ingannare -i mariti e gli amanti--Le sottane delle donne galanti--Curiosa -statistica dei defloratori--Le professioni in rapporto all'amore--Il -magnetismo dell'attor comico sulle donne--L'amore in tre--Curiosi -aneddoti sull'adulterio--Mezzani e mezzane dell'amore--Un po' di bromuro -alla moglie!--I cento aforismi dell'amore--Intrighi galanti--Il vero ed -il falso d. Giovanni--La coscienza letteraria in amore--Ricetta per -essere... Minotauro e viceversa--Gabinetti riservati--L'onore e la -morale in amore--Che cosa modifica l'istinto sessuale?--Genitori fin de -siècle--Attenti ai figli!--Occhio ai collegi!--Il pudore -infantile--Capricci contro natura--Il vizio di Rousseau--Le -defloratrici--Infezione di corpo ed infezione di anima--Gl'innamorati -libertini--La donna amante--Il disprezzo degli uomini per le donne che -si danno a loro stessi--Perchè la donna moderna prende un amante--Le -mezze-vergini--L'uomo e la scimmia rispetto a... certe donne--Innocenza -senza verginità e verginità senza innocenza--Il fallo dell'uomo e quello -della donna--L'educazione laica e il terzo sesso--Classificazione delle -donne che si danno--La menzogna della verginità sensitiva--La lettera -anonima in amore--Del flirt e delle civette--Le diverse specie di flirts -e loro definizione--Come e perchè si spegne l'amore--Bilancio delle -felicità contemporanee in amore--Fisiologia del desiderio--Come si può -essere felici in amore--Le diverse specie di gelosie--L'arte di rompere -i legami di passione--La fine dell'amore--Come si vendicano le donne -abbandonate--I figli dell'amore e i figli del dovere--La cura -dell'amore: Il metodo del dottor Noirot, quello del filosofo Sixte e -quello del buontempone Casal--Fisiologia del fisiologo--Conclusione._ - -Vendibile al prezzo di L. 3,00 presso la _Società Editrice -Partenopea_--16, Conservazione de' Grani--Napoli. - - - - -_Importanti novità_: - - *A. THEURIET* - de l'Accademia Francese - ---- - __PECCATO MORTALE__ - ROMANZO - _traduzione di Federico Verdinois_ - ---- - -È il dramma profondo e commovente di una provinciale bella ed onesta, -che insensibilmente si lascia trascinare al peccato, al peccato mortale, -da un giovane parigino. Il Theuriet in essa magistralmente descrive le -lotte atroci e torturanti di quell'anima femminile, che vede travolgere -dall'onda delle passione tutto le dighe salde ed insommergibili erette -intorno alla sua virtù. Ed è un alternarsi di ebbrezze e di spasimi, di -torture morali e di ribellioni, di turbamenti, di resistenze, di -gelosie, di scrupoli, di rimorsi che sconvolgono con un'arcana potenza -il cervello della disgraziata, precipitandola nell'abisso di una -tragedia dolorosa e tremenda. Mai opera d'arte potrà avvincere il -lettore con emozioni più squisitamente perverse e deliziosamente -irresistibili. - -Vendibile a L. 2, presso la _Società Editrice Partenopea_: 16, -Conservazione Grani in Napoli. - - ---- - - *P. LOUYS* - ---- - _AFRODITE_ - ROMANZO - _traduzione di Federico Verdinois_ - ---- - -Il profumo dei fiori, la gioventù, la poesia, l'arte, l'amore nella sua -più libera espansione sono inneggiati e descritti in questo superbo -romanzo del Louys. L'autore rievoca i tempi favolosi in cui le -cortigiane, sotto l'azzurro cielo di Alessandria, ai piedi delle colline -dorate dal sole e fiorite di tutte le purpuree rose di Egitto, erano le -iniziatrici sacre del dolce peccato e la cui turba acclamata dapertutto -facea capo dal meraviglioso Tempio di Venere, che il Louys descrive -audacemente e senza velo, glorificando le belle forme e le incantevoli -nidità femminili che vi si davan convegno. Sopra un simile sfondo è -tracciato un dramma di passione, di passione violenta, quella che brucia -e divora, che si fa leggere avidamente. - -Vendibile a L. 2, presso la _Società Editrice Partenopea_, 16, -Conservazione Grani, Napoli. - - ---- - -_Importantissima pubblicazione_: - - G. Casanova di Seingalt - ---- - VOLUTTÀ VENEZIANE - VOLUME UNICO - ---- - -Questo volume può dirsi il più denso di avventure amorose che la libera -penna di Giacomo Casanova abbia tracciato, giacchè in esso egli descrive -l'epoca più movimentata della sua vita e più dedita alle conquiste -galanti: la gioventù. Ed una gioventù trascorsa a Venezia dove il -libertinaggio fioriva e spumeggiava tra l'eleganza più raffinata e dove -gli uomini e.... le donne seppero far pompa di uno spirito e di -un'energia corrivi al piacere. Il presente volume è la più fedele, la -più audace, la più squisita narrazione dei costumi di allora e si fa -leggere come nessun romanzo ha mai fatto. - -Vendibile al prezzo di L. 2,50 presso la _Società Editrice Partenopea_, -16, Conservazione Grani, Napoli. - - - - -Enorme successo: - - OSCAR WILDE - - Il Dovere del Delitto - - *preceduto da strane rivelazioni sulla psiche* - *morbosa dell'Autore.* - - Versione italiana di _Federico Verdinois_ - -Quest'opera di una suggestività eccezionalissima e di una originalità -incontestabile, è resa vieppiù interessante dal ritratto dal Wilde che -ne fregia la copertina. È bene però avvertire che, essendo nella -prefazione riportati parecchi episodii attinenti alla vita intima e -degenerata dell'autore, il libro non può andar che fra le mani di -persone adulte. - -Vendibile presso la _Società Editrice Partenopea_ in Napoli al prezzo di -L. 2. - - ---- - -Si è pubblicato: - - La Cortigiana di Smirne - _di Meusnier de Querlon_ - -Storia di amore tradotta dall'arabo, con numerose fotoincisioni di B. -CAPORICCI. - -Ecco un libro raro nella sua eccezionale singolarità. Esso è la -ricostruzione di un antico papiro arabo, nel quale erano descritte -potenti scene d'amore riguardanti la vita delle cortigiane di Smirne, i -loro usi, i loro costumi, le loro smaglianti _toilettes_; tutte le forme -di corruzioni e di pervertimenti a cui si abbandonavano gli antichi -popoli asiatici, nella loro esistenza sardanapalesca, e le orgie smodate -della loro natura atletica, sono studiate e riprodotte con quello stile -rilucente e smagliante, pieno di strani fascini, che è il pregio di -tutti gli scrittori del remoto Oriente profumato e voluttuoso. - -Il volgarizzatore italiano e riuscito a rendere nella nostra lingua -tutto le suggestive seduzioni dell'originale, dandoci un'opera di arte, -che gli amanti delle letture passionali e raffinate apprezzeranno -moltissimo. Quest'opera meravigliosa è resa ancor più interessante dalla -numerose e splendide illustrazioni che l'adornano. - -Si spedisce franco di porto a chi ne fa richiesta con vaglia di L. 3 -alla _Società Editrice Partenopea, 16, Conservazione dei Grani--Napoli_. - - - - -_Importantissima novità_: - - VITTOR HUGO - L'Epopea del Leone - con prefazione del Prof. LUIGI LUCCHETTI - Versione italiana di *F. Verdinois* - Libro dedicato alla gioventù - -Il miglior libro di strenna che si possa offrire è certamente -quest'opera meravigliosa del grande Hugo, tradotta con quella purezza di -lingua e semplicità di stile che sono i pregi caratteristici -dell'illustre Verdinois. - -Attraverso questo volume, che racchiude un vero tesoro di cose belle per -le anime candide, i giovanetti, dilettandosi, apprenderanno a diventar -uomini, e gli uomini possono anche leggerlo con non poco profitto, -giacchè, come ben scrive il Berrelli, esso diletta i piccoli ed alletta -i grandi con le mille delicatezze e grandiosità d'imagini che lo rendono -a tutti preziosissimo. - -Vendibile al prezzo di L. 2--presso la Società Editrice Partenopea in -Napoli. - -_Altra importante pubblicazione_: - - RICCARDO WAGNER - Parsifal e Lohengrin - con uno studio su Wagner e il Wagnerismo - Versione italiana di *F. Verdinois* - -Volume d'importanza eccezionale questo! In esso oltre ad una splendida -versione in prosa dei due capolavori wagneriani, il lettore vi troverà -uno studio coscienzioso sulle fonti alle quali il Wagner ha attinto i -soggetti delle sue creazioni, su tutto il movimento wagneriano, sul -poeta, sul musicista, sui suoi precursori, ed una sintesi -interessantissima dei poemi cavallereschi che formano i diversi cicli -leggendarii della Tavola Rotonda, a cui si è ispirato il soavissimo -artista, e, quel che maggiormente importa, un'esposizione dei suoi -principii estetici musicali ed una particolare analisi dei poetici -simboli che le sue opere racchiudono. L'edizione ne è scrupolosamente -curata, ed un riuscitissimo ritratto del Wagner fregia l'elegante -copertina del volume. - -Vendibile a L. 2--presso la Società Editrice Partenopea in Napoli. - - - - -*Biblioteca varia di opere amene e scientifiche vendibili presso LA -SOCIETA' EDITRICE PARTENOPEA. 16, Conservazione Grani--Napoli.* - -ARETINO P.- Opere 5,00 - -BALZAC O.- Splendori e Miseria delle cortigiane 1,50 - -CATTELLANI G.- Turpi amori 1,50 - - " " Le Orge della Regina Giovanna 1,50 - - " " Amore Brutale 1,50 - -DROZ G.- La prima notte di matrimonio 1,00 - -DUMAS A.- Orge e delitti di Nerone 1,00 - -FABBRI GUALTIERO-Trionfi maschili, femminili e... neutri 2,00 - -FLAUBERT G.- Tentazioni di S. Antonio 1,20 - -FLAUBERT G.- Madama Bovary o il romanzo di un'adultera celebre 1,50 - -GAUTIER T.-Madamigella Maupin, storia di una pervertita -1,50 - -MARINO CAV.- Amori illeciti illustrato 5,00 - - " " La vergine voluttuosa. 1,00 - - " " Il busto 1,00 - - " " Una voluttà nuova 1,00 - -MONTESQUIEU - Tempietto di Venere con 16 illustrazioni di Le Mire. 2,00 - -PREVOST A. - Manon Lescaut 1,00 - -SIENKIEVICZ E.- Quo Vadis, illustrato 1,50 - -DE KOCK E.- Storia Cortigiane celebri 4 vol. 2,00 - -SILVAIN M. - Le regine del marciapiede 1,50 - - " " Amori impuri e delitti celebri 1,50 - -SILVESTRE A.- Per ridere fra uomini, aggiuntovi _Un milione di -frottole_ 1,50 - -TOLSTOI L.- Piaceri viziosi 1,00 - - " " Sebastopoli, trad. Verdinois 1,50 - - " " Il terribile delitto 1,50 - - " " Appello ai lavoratori 1,50 - -ZOLA E.- Nanà 1.50 - - " " Forte come l'amore 1,50 - - " " Tentazioni carnali 1,50 - - - - -Altra importantissima pubblicazione: - - *PROSPERO MERIMÉE* - _de l'Accademia Francese_ - VITA ED AVVENTURE GALANTI - di Don Giovanni di Marana - Prima versione italiana di _Pasquale Borrelli_ - -In questo romanzo, che può dirsi il prototipo dei racconti di amore e di -cavalleria, gli avvenimenti si succedono e si concatenano. Le passioni -divampano tremende e le scene drammatiche sono di un'emozionantissima -potenzialità. La vita libertina ed attaccabrighe degli studenti di -Salamanca, le notturne serenate, i continui ratti di donne e di -fanciulle, i furti e le risse; tutte le loro straordinarie avventure di -armi e di amori vi sono descritte con un eccezionale verismo. Fra essi -Don Giovanni è il terrore dei padri e dei mariti, seduce figlie e mogli, -stupra ed uccide, e arriva perfino a macchiare coi suoi impuri desiderii -la santità del chiostro, facendosi amare da una suora. Il romanzo è -palpitante d'interesse e può dirsi il più bello di quanti ne abbia -svolti il fecondo scrittore francese. - -Vendibile a L. 2 presso la _Società Editrice Partenopea in Napoli_. - - ---- - -Si è pubblicato: - - *PROSPERO MERIMÉE* - _de l'Accademia Francese_ - _COLOMBA_ - VENDETTA E BRIGANTAGGIO IN CORSICA - Prima versione italiana di _Pasquale Borrelli_ - -Questo romanzo eccezionalissimo viene universalmente giudicato il -capolavoro del Merimée, per la facile narrazione, per gli episodii -drammatici e teneri, per la larga dipintura dei feroci costumi corsi, -animati da odii secolari e a relative tremende vendette. Il -brigantaggio, che allora infieriva e terrorizzava, forma il canovaccio -su cui si svolge l'azione del romanzo, e dà luogo a scene emozionanti e -terribili, incatenando il lettore al succedersi degli avvenimenti di una -drammaticità interessantissima. E se la musica di Bizet rese, con -_Carmen_, più che popolare l'autore della novella spagnuola, certo non -minore ammirazione gli si deve tributare, come romanziere; e, tra le -classi colte d'Italia, merita perciò larga diffusione questa Colomba, -puro ed emozionantissimo racconto, reso con perfetta ed accurata -italianità dal Prof. Borrelli. - -Vendibile a L. 2 presso la _Società Editrice Partenopea in Napoli_. - -_In questa_ -"Biblioteca dei Capolavori Scientifici e Letterarii" - - _sono state pubblicate le opere seguenti_: - -1 _M. Gorki_--*Rivoluzionari e Forzati*--3.ª ed. trad. italiana da F. -Verdinois . . L. 1,50 - -2 _M. Gorki_--*Amor di Proletario*--2.ª ed. ital. di F. Verdinois -. . » 1,50 - -3 _E. Sienkiewicz_--*La Gioia d'Amare!*--2.ª ediz. trad. di F. Verdinois -. . » 1,50 - -4 _L. Tolstoi_--*Il Gran Peccato*--2.ª ed. traduz. ital. di F. Verdinois -. . » 1,50 - -5 _L. Tolstoi_--*Sebastopoli*--2ª ed. trad. ital. di F. Verdinois -. . » 1,50 - -6 _Dott. P. Fabiani_--*Sodoma e Gomorra* 9.º m. . . » 3,00 - -7 _Dott. Brennus_--*I piaceri dell'Amore*--12.º m. . . » 3,00 - -8 _Longo Sofista_--*Amori Pastorali di Dafni e Cloe* con 20 -illustrazioni--2.ª ed. tr. di P. Borrelli . . » 2,00 - -9 _A. Carnegie_--*L'Arte di far milioni*--2ª ed. rid. di E. Alfieri -. . » 2,00 - -10 _N. da Lenclos_--*Fisiologia della donna e amore* 11.º m. illustrato -. . » 2,00 - -11 _M. de Querlon_--*La Cortigiana di Smirne*--4.º m. illustrato -. . » 2,00 - -12 _P. Borrelli_--*Leggende di Amore e di Cavalleria* 58 illustrazioni -. . » 1,50 - -13 _G. Fabbri_--*Trionfi Maschili, femminili e..... neutri* . . » 1,50 - -14 _L. Tolstoi_--*Il trionfo di Cristo*--trad. italiana di F. Verdinois -. . » 1,50 - -15 _P. Borrelli_--*Manuale del cacciatore* 2.º m. . . » 1,50 - -16 _Casanova di Seingalt_--*Voluttà Veneziane*--2.º m. . . » 2,00 - -17 _A. De Behac_--*La Cucina Afrodisiaca* . . » 3,00 - -18 _A. Theuriet_--*Peccato Mortale*--tr. di F. Verdinois . . » 2,00 - -19 _P. Louys_--*Afrodite*--2.º m. illustrato trad. di F. Verdinois -. . » 2,00 - -20 _P. Merimée_--*Colomba*--trad. di P. Borrelli . . » 2,00 - -21 » » --*d. Giovanni di Marana* traduz. di P. Borrelli -. . » 2,00 - -22 _J. Richepin_--*Maliarda!* trad. di F. Verdinois . . » 2,00 - -23 _P. Bourget_--*Fisiologia dell'Amore moderno* tr. di F. -Verdinois--2.º m. . . » 2,00 - -24 _O. Wilde_--*Il dovere del delitto*--trad. di F. Verdinois -. . » 2,00 - -25 _R. Wagner_--*Parsifal e Lohengrin*--trad. di F. Verdinois -. . » 2,00 - -26 _V. Hugo_--*L'Epopea del Leone*--tr. di F. Verdinois. . . » 2,00 - -27 » » --*La Leggenda della bella Baldura*--tr. di F. Verdinois -. . » 2,00 - -Dalla stessa _Casa Editrice_ è stata pubblicata la celebre BIBLIOTECA -POPOLARE DI CONOSCENZE SCIENTIFICHE e quella del LIBRO ECONOMICO a lira -1 il volume. Chiedere Catalogo. - - - - - Nota di trascrizione - - -Sebbene nell'edizione originale non sia indicato (forse -intenzionalmente) il nome dell'autore, ma solo quello del compilatore -della prefazione, è molto probabile che il libro sia una traduzione -della _"Physiologie du vice. Son histoire à travers les âges"_ a firma -del *Docteur Jaf*, pseudonimo di Jean Fauconney, apparsa in varie -edizioni soprattutto francesi a partire dal 1900. - -L'ortografia di questo libro non è sempre coerente. In generale -compaiono consonanti raddoppiate diversamente dall'uso moderno -[_abbominevole_], a volte in versioni diverse nel corso del libro -[_femminile_/_feminile_]; _perchè_, _poichè_, _benchè_ sono accentati -con _è_, sono presenti plurali con doppia i finale [_vizii_]; dittonghi -desueti come in _giuoco_, _ciera_, _passeggiera_, _pruova_ ecc. Tutte -queste sono state mantenute nella presente trascrizione. - -Nel testo si incontrano numerosi refusi. I seguenti sono stati corretti: - - - *p.11 l.-7:* quadrivivi --> quadrivi - - *p.11 l.-1:* perverti --> pervertì - - *p.13 l.18:* Salone --> Solone - - *p.18 l.11:* favevano --> facevano - - *p.33 l.-1:* giovane --> giovani - - *p.35 l.-7:* Martiziale --> Marziale - - *p.44 l.11:* esenta --> esente - - *p.46 l.14:* tutti --> tutte - - *p.55 l.16:* preparsi --> prepararsi - - *p.56 l.-8:* molti --> molto - - *p.59 l.15:* cranache --> cronache - - *p.59 l.18:* di Brantome --> di Brantôme - - *p.59 l.-2:* Brantome --> Brantôme - - *p.61 l.5:* la regina» : _virgolette di troppo_ - - *p.62 l.9:* nna --> una - - *p.62 l.10:* scrive Brântome --> scrive Brantôme - - *p.65 l.-10:* pleblee --> plebee - - *p.72 l.-4:* illeciti --> illecite - - *p.81 l.9:* giacché --> giacchè - - *p.82 l.-5:* fornigli --> fornirgli - - *p.86 l.-2:* a teste alta --> a testa alta - - *p.89, sottotitolo:* Nell'antichitá --> Nell'antichità - - *p.89 l.-2:* cunnulingues --> cunnilingues - - *p.90 l.10:* Summaenuim --> Summaenium - - *p.90 l.-9:* connilinguo --> cunnilinguo - - *p.93, sottotitolo:* Fricatrices nell'Antichitá --> - Fricatrices nell'Antichità - - *p.95 l.-2:* otteanevano --> ottenevano - - *p.98 l.4 (titolo):* 3. --> 3º - - *p.99 l.1:* altro --> e un altro [?] - - *p.110, l.4 (sottotitolo):* Perversitá --> Perversità - - *p.119 l.16:* secendo --> secondo - - *p.122, l.4 (sottotitolo):* Sodomia nell'antichitá --> - Sodomia nell'antichità - - *p.127 l.-8 (titolo):* 2.º --> 2º - - *p.133 l.15:* quì --> qui - - *p.143 l.-1:* marchoi --> marchio - - *p.147 l.-13:* né del Aretino --> né dell'Aretino - - *p.152 l.11:* In quali casi e --> In quali casi è - - *p.154 l.24:* Genitori fin de siécle --> Genitori fin de - siècle - -Altri refusi ricorrenti che sono stati sistematicamente corretti -includono: accenti mancanti sulla _u_ di _più_: - - - *p.14 l.3:* più naturale; - - *p.16 l.20:* più esperte; - - *p.80 l.2:* più irreprensibili; - - *p.85 l.-4:* più oltre; - - *p.118 l.7:* più alcun'attrazione; - -Così pure: _è_ (verbo essere) accentate con accento acuto [_é_], -diversamente dall'uso corrente nel libro: - - - *p.5 l.-7:* cui è; - - *p.8 l.18:* Non vi è popolo; - - *p.16 l.-8:* È bene; - - *p.31 l.-1:* È stato detto - - *p.36 l.17* Il vizio è al suo colmo; - - *p.48 l.8:* Ma è soprattutto; - - *p.62 l.21:* Oh! è troppo pericoloso; - - *p.87 l.9:* è passato - - *p.99 l.-5:* è il processo; - - *p.107 l.8:* è destinata; - - *p.107 l.16:* non è un affare; - - *p.110 l.5:* La donna è spesso - - *p.132 l.15:* È a tal uopo; - - *p.146 l.-5:* vi è la madre; - -È stata inoltre usata la _È_ accentata invece della originale _E'_ -apostrofata in: - - - *p.11 l.18:* È evidente; - - *p.11 l.-6:* È vero; - - *p.48 l.10:* È là; - - *p.86 l.-3:* È l'ora, in cui tutte; - - *p.87 l.12:* È l'ora; - - *p.87 l.13:* È l'ora pure; - - *p.92 l.11:* È là che la sera; - - *p.92 l.-5:* È una di quelle; - - *p.98 l.15:* È lui; - - *p.102 l.-2:* È perciò che; - - *p.107 l.-5:* È cosa singolare; - - *p.122 l.-5:* È perciò; - - *p.130 l.7:* È certo; - - *p.144 l.3:* È evidente che; - - *p.145 l.9:* È tanto indiscreto; - -Punteggiatura mancante o incongrua: - - - *p.1 l.12:* Sant'Agostino.; - - *p.9 l.17:* (Konnus, da cui si è fatto poi c...).; - - *p.13 l.1:* un legame profondo. [frase chiusa da --]; - - *p.20 l.22:* gemito dell'onda.; - - *p.35 l.2:* morto». [virgola invece di punto]; - - *p.66 l.2:* non era rispettato. - - *p.68 l.-2:* come questo: [; invece che :]; - - *p.69 l.-3:* S. Giacomo [seguito da trattino a capo - inutile]; - - *p.79 l.-13:* maresciallo di Villars, [punto invece di - virgola]; - - *p.96 l.11:* proporzione.» [virgolette aperte « invece che - chiuse]; - - *p.99 l.19:* lesbico.; - - *p.106 l.-1 nota:* 16, [sempre virgola altrove]; - - *p.114 l.10:* un'entrata pagata, [; invece di ,] - - *p.148 l-13:* secoli passati.; - - *p.156 l.11:* davan convegno.; - - *p.158 l.-11:* sul musicista, [virgola mancante]; - - *p.159 l.3:* 16, Conservazione [sempre virgola altrove]; - - *Quarta di copertina:* 9. A. Carnegie-- [trattino mancante]; - 17 [punto di troppo]; 24 [punto di troppo]; - -Sono invece state mantenute le seguenti lezioni incerte (tra parentesi -quadre la possibile correzione): - - - *Copertina, Sommario, l.7:* Ligurgo [Licurgo] - - *p.35 l.11:* avéva [aveva] - - *p.67 l.2:* Bohèmiens [Bohémiens] - - *p.86 l.9:* guina [guaina] - - *p.104 l.4:* lisbiche [lesbiche] - - *p.125 l.-9:* Antenus [Antenos] - - *p.139 l.-1:* stecorario [stercorario] - - *p.156 l.10:* nidità [nudità] - -Sono stati mantenuti come nell'originale i nomi dei medici e studiosi -storici citati nella prefazione, non tutti facilmente verificabili, ed i -nomi delle loro teorie. Alcuni nomi sono visibilmente scorretti: -Corvisait potrebbe voler essere _Jean-Nicolas Corvisart_, Arembrugger è -probabilmente _Josef Leopold Auenbrugger_, Ehremberger _Christian -Gottfried Ehrenberg_; Antony von Leèuwenkock è certamente _Antonie van -Leeuwenhoek_. - -Sono stati inoltre mantenuti gli accenti sistematicamente gravi (invece -che acuti come in uso) sui nomi Condè [Condé], d'Aubignè [d'Aubigné], -d'Estrèe [d'Estrées]. Non è stata fatta alcuna verifica della -correttezza dei nomi dei personaggi e delle citazioni fatte nel corso -del testo, che sono state mantenute inalterate. - - - - - -*** END OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK SODOMA E GOMORRA -- CRONISTORIA -DEL LIBERTINAGGIO ATTRAVERSO I SECOLI ED IL MONDO *** - - - - - A Word from Project Gutenberg - - -We will update this book if we find any errors. - -This book can be found under: http://www.gutenberg.org/ebooks/37776 - -Creating the works from public domain print editions means that no one -owns a United States copyright in these works, so the Foundation (and -you!) can copy and distribute it in the United States without permission -and without paying copyright royalties. Special rules, set forth in the -General Terms of Use part of this license, apply to copying and -distributing Project Gutenberg(tm) electronic works to protect the -Project Gutenberg(tm) concept and trademark. 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Information about the Mission of Project Gutenberg(tm) - - -Project Gutenberg(tm) is synonymous with the free distribution of -electronic works in formats readable by the widest variety of computers -including obsolete, old, middle-aged and new computers. It exists -because of the efforts of hundreds of volunteers and donations from -people in all walks of life. - -Volunteers and financial support to provide volunteers with the -assistance they need, is critical to reaching Project Gutenberg(tm)'s -goals and ensuring that the Project Gutenberg(tm) collection will remain -freely available for generations to come. In 2001, the Project Gutenberg -Literary Archive Foundation was created to provide a secure and -permanent future for Project Gutenberg(tm) and future generations. To -learn more about the Project Gutenberg Literary Archive Foundation and -how your efforts and donations can help, see Sections 3 and 4 and the -Foundation web page at http://www.pglaf.org . - - - Section 3. Information about the Project Gutenberg Literary Archive - Foundation - - -The Project Gutenberg Literary Archive Foundation is a non profit -501(c)(3) educational corporation organized under the laws of the state -of Mississippi and granted tax exempt status by the Internal Revenue -Service. The Foundation's EIN or federal tax identification number is -64-6221541. Its 501(c)(3) letter is posted at -http://www.gutenberg.org/fundraising/pglaf . Contributions to the -Project Gutenberg Literary Archive Foundation are tax deductible to the -full extent permitted by U.S. federal laws and your state's laws. - -The Foundation's principal office is located at 4557 Melan Dr. -S. Fairbanks, AK, 99712., but its volunteers and employees are scattered -throughout numerous locations. Its business office is located at 809 -North 1500 West, Salt Lake City, UT 84116, (801) 596-1887, email -business@pglaf.org. Email contact links and up to date contact -information can be found at the Foundation's web site and official page -at http://www.pglaf.org - -For additional contact information: - - Dr. Gregory B. Newby - Chief Executive and Director - gbnewby@pglaf.org - - -Section 4. Information about Donations to the Project Gutenberg Literary - Archive Foundation - - -Project Gutenberg(tm) depends upon and cannot survive without wide -spread public support and donations to carry out its mission of -increasing the number of public domain and licensed works that can be -freely distributed in machine readable form accessible by the widest -array of equipment including outdated equipment. Many small donations -($1 to $5,000) are particularly important to maintaining tax exempt -status with the IRS. - -The Foundation is committed to complying with the laws regulating -charities and charitable donations in all 50 states of the United -States. 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